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Quindicinale

Anno XLI

20.11.2019
Numero

730
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

Quarant’anni di Tornado: un grazie a tutti i lettori - pag. 1-2-3


Il Presepio Artistico 2019 di Segusino - pag. 4
Dario Codemo nuovo Presidente della Pro Loco di Fener - pag. 5
La Cappella Monumentale del Cimitero di Quero ristrutturata - pag. 6

Chiuso in redazione il 21.10.2019 - Prossima chiusura il 11.11.2019


www.scribd.com/user/9297991/liberfree
Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Ales-
sandro Bagatella, Ivan Dal Toè, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri) € 25,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) € 50,00.
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BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR
“BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 ATTUALITÀ

Breve storia del nostro giornale

Quarant’anni di Tornado:
un grazie a tutti i lettori!
di Silvio Forcellini
Il Tornado ha appena compiuto
40 anni: quale persona sana di
mente avrebbe immaginato il
raggiungimento di un simile tra-
guardo quando, nel settembre
del 1979, uscì il primo numero
composto da sole cinque pagi-
ne, copertina compresa, e per-
dipiù ciclostilato “alla buona”?
Certo non i primi amici a sotto-
scrivere l’abbonamento (5.000
lire a semestre) e a dare fiducia
a una banda di “sprovveduti”
con in testa…un’idea meravi-
gliosa: fare un giornale. E
nemmeno, credo, gli stessi pro-
tagonisti (il gruppo “storico”
formato da Ermanno Geronazzo, Dario Spada, Duilio Masocco, Mario Durighello, Renato D’Orlando, Sergio Mel-
chiori, Soave Tomasi e Silvio Forcellini), che si buttarono nell’impresa con tanto entusiasmo e…tanti interrogativi.
Interrogativi che il “padre fondatore” Ermanno Geronazzo (senza il quale - va detto - il Tornado non sarebbe esisti-
to) ben sintetizzò fin dalle prime righe: “Anche questo foglio è una speranza, anzi, mentre sta muovendo i primi, tra-
ballanti passi, ci accorgiamo che il realizzarlo non è poi tanto facile. E’ comunque un tentativo di smuovere qualche
acqua stagnante in queste zone malate di immobilismo; come un tentativo deve essere anche recepito dai lettori,
se lettori ci saranno. A noi basterebbe che fra tanti strafalcioni e futilità, che conoscendo gli autori saranno inevitabi-
li, ogni tanto spuntasse qualche cosa di buono e anche solo di stimolante. Lo spirito di avventura che contraddistin-
gue questo esordio non ci consente di fare promesse: può darsi che in futuro il foglio si ampli ma può anche darsi
che tutto finisca nel consueto buco nell’acqua… Tuttavia già il fatto che queste poche righe abbiano visto la luce
costituisce per ora un successo”. Solo qualche anno dopo, facendo un primo bilancio, un’altra “colonna” del Torna-
do, Mario Durighello, riprese quelle parole, scrivendo: “Il tempo consentirà di sciogliere in senso positivo gli interro-
gativi di Ermanno, i primi “traballanti” passi si trasformeranno in una avventura esaltante”. Eh sì, di “avventura esal-
tante” ora si può proprio parlare, ma facciamo un piccolo passo indietro…
Il Tornado nacque dalla passione per la scrittura e per lo sport di Ermanno, e la
promozione in Seconda Categoria della Polisportiva Tegorzo fu la scintilla che
dette il via a tutto: perché - si chiese Erman - non fare un foglio che racconti le
gesta della nostra squadra di calcio? Sorse subito il
primo problema: come tramutare questa passione in
un qualcosa che assomigliasse vagamente a un gior-
nale? Qui entrò in gioco Dario Spada, “l’uomo dalle
mille idee”…spesso inattuabili, ma non in quella oc-
casione. “Mi chiamo Dario e risolvo problemi!”, gli
avrebbe senz’altro fatto dire nella circostanza il regi-
sta Quentin Tarantino: fu Dario infatti, una sera in ge-
lateria, a presentare Duilio Masocco, “il mago del ci-
clostile”, a Ermanno. Tutto iniziò così. L’”eroico” Dui-
lio riuscì per anni a confezionare un prodotto (quasi)
sempre dignitoso, nonostante le condizioni di lavoro
decisamente proibitive (tra macchinari obsoleti e
temperature polari) e arrivando a utilizzare
all’occorrenza persino un incredibile inchiostro verde... I primi tempi furono dav-
vero pionieristici: articoli battuti con una gloriosa “Olivetti M 40” modello…“Presa
di Porta Pia” nella vecchia sede della Pro Loco di Fener, di fronte alle Poste, e
poi ciclostilati un po’ ovunque, almeno per i primi cinque numeri.
Dal n.6 al n.13 (dicembre 1979-marzo 1980) il primo salto di qualità: in quel periodo ci si poté avvalere della fotoco-
piatrice messaci gentilmente a disposizione da Maria Mondin e Luciano Tessaro presso la loro azienda. Questo,
all’epoca, il nostro calendario settimanale, un vero e proprio “tour de force”: il lunedì battitura articoli e impaginazio-
ne; il martedì e il giovedì stampa; il venerdì, infine, “assemblaggio”, che consisteva nell’unire con delle graffette i va-
ri fogli che componevano il giornale, senza dimenticare poi la fase della spedizione (etichette, francobolli…). Dati i
2 ATTUALITÀ

tempi di riproduzione della “povera” Rank Xerox e il numero di fogli da fotocopiare (circa 2.000 per numero), molte
volte si finiva a tarda notte. E più di una volta, presi da compassione, ci venivano in aiuto gli stessi coniugi Tessaro
che, nelle pause di lavoro, …stampavano per noi durante la giornata.
Per non abusare oltremodo della loro disponibilità, si cominciò a pensare a un’alternativa e, con il n.14 (marzo
1980), arrivò l’incisore elettronico, che permetteva di incidere il cliché anche con originali opachi e che ci fu “donato”
dalla Pro Loco di Fener, editrice del Tornado. Iniziò allora la proficua collaborazione con don Sebastiano Follador e
la Parrocchia di Alano, che possedeva un ciclostile ma necessitava di un incisore. Noi avevamo il problema oppo-
sto, e quindi…unimmo le forze, con beneficio reciproco. Con il n.87 (febbraio 1984) l’incisore esalò l’ultimo respiro,
ma fu prontamente sostituito grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale di Alano guidata all’epoca da
Pietro Spada. A volte, quando i nostri “possenti” mezzi tecnici non ne volevano proprio sapere di funzionare, si fece
ricorso anche ad altri macchinari, questa volta di proprietà della Parrocchia di Campo.
Ma con l’andar del tempo, e il successo crescente che riscuo-
teva questa nostra “pazza” iniziativa, crebbero fortunatamente
anche le risorse finanziarie. Si abbandonò allora la stampa “fai
da te” e si preferì, per ottenere una migliore qualità, rivolgersi
a una tipografia: prima alla Cooperativa Servizi Culturali di
Conegliano (aprile-ottobre 1987), poi alla D.B.S. di Rasai (dal
novembre 1987 ai giorni nostri). Duilio, dopo anni di…stenti e
lettere di protesta (“Poligrafici alla riscossa!”), poté così final-
mente godersi la meritatissima “pensione”. Ed è stato proprio
con la D.B.S. dell’amico Silvio De Boni (e famiglia) che ab-
biamo osato…l’inosabile: dapprima la copertina con la grande
foto a colori che cambia di numero in numero (e che ha preso
il posto delle copertine “storiche”, opera di Renato D’Orlando e
di Paolo Bortolomiol), poi il colore anche all’interno, senza di-
menticare il successivo “sbarco” in internet, dove è possibile sfogliare tutti i numeri del Tornado degli ultimi dieci
anni (www.scribd.com/user/9297991/liberfree).
Fin qui la parte “tecnica”, ma molte altre furono le tappe salienti della storia del Tornado, il cui bizzarro nome - si di-
ce - fu coniato da Renato D’Orlando e Cesare Rizzotto durante una lunghissima “riunione”…al bar “da Sisto”, dalla
Concetta. La verità non la sappiamo nemmeno noi: di quella serata, chissà perché, si hanno notizie molto confuse.
Il primo numero, distribuito al “Valcalcino”, vide la luce - come detto - nel settembre 1979. Quella stagione il Torna-
do “coprì”, con abbondanza di servizi, tutte le partite di campionato, che purtroppo si concluse con la rocambolesca
retrocessione rimediata negli ultimi minuti dell’ultima partita casalinga contro la già promossa Suseganese. Memo-
rabile il commento conclusivo di Mario all’incontro: “Quando l’arbitro fischia la fine, vedo i Cavalieri dell’Apocalisse
cavalcare tetri il Valcalcino: addio, vecchio Tegorzo!”. E memorabili, in generale, furono le trasferte affrontate a bor-
do della Prinz 30 di Erman, subito ribattezzata da Dario “la batmobile”.
Ma solo per pochi numeri il Tornado si occupò esclusivamente di calcio. Con il n.4 si cominciò già a dare spazio agli
altri sport, con il n.5 anche a tutto quel che poteva riguardare la vita dei nostri Comuni: cronaca, attualità, cenni sto-
rici… Ben presto, da “foglio della seconda categoria” si tramutò in “foglio sportivo e non”. Fu soprattutto la vicenda
della miniera di Campo (tornata poi d’attualità, ma della quale cominciammo a scrivere già nel dicembre del 1979) a
far allargare gli orizzonti della Redazione. Contemporaneamente aumentò, oltre a quello dei lettori, anche il numero
dei collaboratori: tra i primi, in ordine di tempo, ricordo Nino Cela (e ancor oggi penso che poesie, disegni e racconti
di Nino siano tra le migliori cose mai pubblicate), Armando Forcellini, Cristiano Codemo Menoli, Roberto Forcellini,
Stefano Zatta, Rudy Zemke, Franco Franzoia, Gianfranco Collavo, Roberto Mondin, Adriana Buttol, Floriano Lici-
ni… (e mi scuso fin d’ora con quanti ho dimenticato). E poi Sandro Curto e Mauro Mazzocco, le attuali “colonne” del
giornale. Sandro entrò a far parte della famiglia del Tornado nel settembre 1980, Mauro nel giugno 1981. E poi via
via tutti gli altri, fino ad arrivare ad Alessandro Bagatella, Antonio Deon, Andrea Tolaini…
Con il n.28 (dicembre 1980) il Tornado divenne finalmente “maggiorenne”: dopo un anno di uscite semi-clandestine,
ecco giungere l’autorizzazione del Tribunale di Belluno. E, con l’autorizzazione, “sbarcò” al Tornado anche
l’indimenticabile Renzo Stefano Mattei, iscritto all’albo dei giornalisti e personaggio forse ancor più “pazzo” di noi,
che, anche per questo, fu subito nominato direttore responsabile, ruolo oggi ricoperto da Mauro. Il resto, più o me-
no, è storia nota. Pur mantenendo pressoché inalterata la struttura del giornale, abbiamo sempre cercato, nei limiti
delle nostre possibilità, di migliorarlo continuamente nei contenuti e nella grafica, ma soprattutto di dare spazio a
tutti coloro avessero qualcosa da dire. La rubrica delle lettere, non a caso, è sempre stata un punto di forza del no-
stro giornale e un punto di riferimento per i lettori. Tra i più affezionati, come non ricordare Paolo Licini “Menotti”,
abbonato al giornale e…alla rubrica delle lettere, all’interno della quale non mancava mai di esprimere la propria
opinione su tutto quanto riguardasse la vita amministrativa… E con l’avvicendarsi degli interventi “esterni”, anche
tra i collaboratori con l’andar del tempo ci fu un naturale ricambio.
Nel corso degli anni, però, non ci si limitò soltanto a fare il giornale (cosa già impegnativa di per sé), ma si cercò -
sempre come Tornado - anche di far altro: ricordo, tra le varie cose, “il Tornado sotto l’albero”, concorso di disegni
riservato ai bambini; la squadra di calcio giovanile, la “mitica” Tornado-Albatros; la riuscita “campagna” promossa
tra i lettori per la liberazione di Agostino Solagna, un nostro concittadino “abbandonato” nelle carceri peruviane; la
3
ATTUALITÀ
serata in onore di Dino Meneghin, la “leggenda” del basket nata a Fener; la pubblicazione del libro “O’ olést bén”
per ricordare in modo degno il nostro mai dimenticato Nino Cela (che ci ha lasciati prematuramente, così come Re-
nato, Renzo Stefano, Mario, Duilio…)…
Ma non vorrei aver dato sin qui un’immagine troppo idilliaca o
compiacente: non fu tutto rose e fiori! Essendo il Tornado
composto esclusivamente da volontari che sacrificano il pro-
prio tempo libero, ci furono naturalmente anche momenti di
stanca e di tensione. Il 1982 fu l’anno più difficile: dopo gli en-
tusiasmi iniziali, …sembrò esaurirsi la spinta propulsiva (come
si sarebbe detto una volta!). Crisi organizzativa e di motiva-
zioni misero in forse la sopravvivenza del giornale. In più, Er-
man proprio quell’anno si sposò con Rosanna e si trasferì a
Treviso, facendo giocoforza mancare, dal n.62, il suo sin lì
fondamentale apporto. “E adesso, senza Ermanno, ce la fac-
ciamo a tirare avanti sino al n.100?”, si chiese allora un
preoccupato Mario. La risposta di Sandro non si fece attende-
re: “Certo, e anche oltre!”.
Parole profetiche! Non 100, ma 730 sono i numeri del Torna-
do usciti nell’arco di questi 40 anni, indimenticabili per chi li ha
vissuti dal di dentro e, spero, anche per i tanti lettori. Ma cosa
ha significato l’esperienza del Tornado per la nostra comunità? E’ difficile, oltre che imbarazzante, “scriversi addos-
so”, tanto più che - come recita un vecchio proverbio - “chi si loda, si imbroda!”. Lascio, per il momento, questo ar-
duo compito alle parole che Orazio Piccolotto, a nome dei socialisti alanesi, ci rivolse in occasione dell’uscita del
n.100, parole che mi sembra possano ben sintetizzare l’intera esperienza del Tornado: “Nato…con un nome impos-
sibile, una copertina tra l’ermetico e l’allucinato, nessuna base finanziaria e, come unica prospettiva, un avvenire
incerto, oggi il Tornado presenta un biglietto da visita di tutto rispetto. Sorto come “foglio sportivo e non”, il “non” ha
assunto via via sempre maggior importanza. Così il Tornado ha finito con l’imporsi all’attenzione generale, perché
portavoce, serio, di informazione e perché aperto a tutti i contributi, anche a quelli obiettivamente indifendibili, senza
preclusioni e senza censure. E questo è un merito grande, segno di maturità e di forza”.
Insomma, se prendiamo per buone le parole di Ora-
zio (che, a quanto ne so, rispecchiano il pensiero del-
la maggior parte dei nostri lettori), credo si possa af-
fermare, senza timori di smentita e con un pizzico di
orgoglio (concedetecelo!), che il Tornado è fin da su-
bito entrato a pieno titolo nella vita della comunità per
la sua autorevolezza e per la sua apertura alle idee
più diverse; in una parola, che il Tornado è stato, ed
è, un organo di informazione che ”fa opinione”. O,
almeno, che fa discutere (tralasciando qui le etichette
che, a seconda delle convenienze, ci sono state ap-
piccicate di volta in volta: di essere “un giornale
scandalistico”, di essere “un giornale schierato”…).
Ma la grande forza del Tornado sta anche, e soprat-
tutto, nei suoi numerosi lettori, come testimonia la
crescita costante nel tempo del numero degli abbo-
namenti (arrestatasi solo in questi ultimi anni): già un
centinaio nel primo anno di vita, oltre cinquecento in occasione del decennale, più di mille dieci anni dopo, sino ad
arrivare successivamente al numero massimo di 1.250.
Un numero ragguardevole, se paragonato all’esiguità del territorio di cui ci occupiamo, ma un altro dato da sottoli-
neare è la cadenza quindicinale delle uscite (sempre rispettata), unici a livello nazionale tra i periodici editi da una
Pro Loco, tanto da essere additati a esempio all’incontro annuale di tutte le testate, che ci chiedono sempre: “Ma
come fate?” e alle quali rispondiamo sempre: “Non lo sappiamo nemmeno noi!”.
“In una società che sempre più si chiude nel privato siate uno stimolo alla riflessione critica e al dibattito. Dite la ve-
rità e fate circolare le informazioni sui temi che creino partecipazione”, ci scrisse un giorno Antonio Spada
dall’Ecuador, dove risiedeva. L’attenzione, palpabile, con la quale i lettori seguono, oggi come ieri, il Tornado, ci fa
credere che questo obiettivo sia stato raggiunto e, permettetemi di dirlo anche a nome di tutti coloro che, a vario ti-
tolo, hanno permesso il raggiungimento di questo straordinario traguardo, miglior riconoscimento al nostro lavoro
non potrebbe esserci. Dal Tornado un grazie di cuore a tutti!
Le foto di questo articolo Nella prima pagina: la copertina dedicata ai 40 anni del Tornado con la gloriosa “Olivetti
M40”; l’attuale staff de Il Tornado con la famiglia De Boni, titolare della tipografia D.B.S. di Rasai; Ermanno Gero-
nazzo; Dario Spada (con Silvio Forcellini ed Ermanno Geronazzo); Duilio Masocco. Nella seconda pagina: la coper-
tina del primo numero del Tornado e le successive, opera di Renato D’Orlando e Paolo Bortolomiol. Nella terza pa-
gina: la serata in onore di Dino Meneghin; la serata di presentazione del libro “O’ olést bén” di Nino Cela.
4 ATTUALITÀ

Il Presepio Artistico di Segusino, Natale 2019


"Laudato Sii"
Il Cantico delle creature è un cantico di San Francesco d'Assisi composto intorno al 1224. È il testo poetico più antico
della letteratura italiana di cui si conosca l'autore (ma
Laudato sii, o mi' Signore. Laudato sii, o mi' Signore. non il testo più antico in assoluto). Il Cantico è una
Laudato sii, o mi' Signore. Laudato sii, o mi' Signore. lode a Dio che si snoda con intensità e vigore attra-
verso le sue opere, divenendo così anche un inno al-
E per tutte le tue creature, per il sole e per la luna, la vita. È una preghiera colmata da una visione posi-
per le stelle e per il vento e per l'acqua e per il fuoco. tiva della natura, poiché nel creato è riflessa
Per sorella madre terra, ci alimenta e ci sostiene, l'immagine del Creatore: da ciò deriva il senso di fra-
per i frutti, i fiori e l'erba, per i monti e per il mare. tellanza fra l'uomo e tutto il creato. Il cantico diventa
così un grandioso mezzo di lode al Creatore.
Perché il senso della vita è cantare e lodarti San Francesco, che è anche colui che nel
e perché la nostra vita sia sempre una canzone. 1223 diede vita al primo presepio vivente della storia,
E per quelli che ora piangono e per quelli che ora soffrono realizzato a Greccio (un piccolo centro in provincia di
e per quelli che ora nascono e per quelli che ora muoiono. Rieti). La prima rappresentazione della Natività fu
realizzata da San Francesco d'Assisi con l'aiuto di
Giovanni Velita, castellano del paese.
Il Presepio Artistico di Segusino in occasione del Natale 2019, dopo le passate edizioni dedicate alla storia centenaria
dei nostri luoghi, si immerge quest'anno in un tema a carat-
tere storico-religioso che celebra tramite San Francesco, la
lode per il mondo che ci circonda, per la terra ed il creato
che purtroppo l'uomo, spesso mosso da interessi economi-
ci, sta progressivamente rovinando.
Ogni elemento citato nel cantico di San Francesco trova
posto nella rappresentazione del presepio, con la riflessio-
ne che ammirandolo nel suo insieme si possa tornare a ca-
sa con un piccolo messaggio interiore di rispetto verso le
meraviglie del creato.
Un ricordo particolare nel presepio 2019 di Segusino è ri-
volto a don Francesco Maragno, parroco dei paesi di Se-
gusino, Vas e Caorera; tornato alla casa del Padre nel di-
cembre di un anno fa.
Il Presepio Artistico di Segusino, visitato ogni anno da
15/20.000 persone, propone ad ogni edizione un tema diverso. E' un opera allestita su una superficie di ca. 80-100 mq
presso la ex-casa del cappellano di Segusino (TV) -viale Italia 270-. Tradizionalmente è ambientato nel paesaggio ru-
rale veneto pedemontano anni 20-40 del 1900 e si contraddistingue per diversi aspetti artistici e scenografici. Tra que-
sti si distinguono la particolare tecnica delle scene riflesse tramite gli specchi per aumentarne la profondità di visione e
la prospettiva, inoltre spiccano la cura dei dettagli e di tutti i particolari in miniatura.
Il Presepio Artistico di Segusino è allestito dall'Associazione Parrocchiale Amici del Presepio, trentennale gruppo di
persone (quest'anno ulteriormente arricchito di nuovi validi componenti) che si occupano della scelta del tema, dell'ela-
borazione delle scene e dell'allestimento dell'opera, partendo da uno studio che inizia sempre un anno prima e il lavoro
di allestimento che impiega oltre 4 mesi di lavoro.
Il Presepio è inserito nella rassegna intitolata "Alla Scoperta dei Presepi e dei Borghi di Segusino" la quale propone ai
visitatori un'ampia panoramica di altre opere e rappresentazioni attraverso vie e borgate di Segusino.
Ci saranno inoltre anche quest'anno le Domeniche con visita accompagnata ai presepi nei borghi a cura dei vari gruppi
spontanei di borgata; e la passeggiata,
in collaborazione con gli Alpini di Segu-
sino, alla scoperta del nuovo percorso
naturalistico della valle della Riù.
Il Presepio Artistico di Segusino fa parte
anche de "L'Itinerario dei Presepi", una
guida che illustra alcuni tra i migliori
presepi del Veneto e del Friuli.
Il Presepio Artistico e "Alla Scoperta
dei Presepi e dei Borghi di Segusino"
apriranno la notte di Natale, per ri-
manere aperti tutti i giorni fino a Do-
menica 2 febbraio 2020.
Tutte le info, il programma completo
degli eventi e gli orari di apertura si
possono trovare nel sito internet
www.presepiosegusino.it o alla pagina
Facebook: Presepio Segusino.
Amici del Presepio, Segusino (TV)
5 CRONACA

Dario Codemo è il nuovo presidente


della Pro Loco di Fener
di Silvio Forcellini
Dario Codemo (nella foto a fianco) è il nuovo presidente della Pro Lo-
co di Fener. Lo ha eletto il Consiglio Direttivo dell’associazione scaturi-
to a sua volta dalla votazione dell’Assemblea dei Soci di lunedì 4 no-
vembre 2019.

IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO I soci intervenuti (25 sui 31 com-


plessivi), chiamati a votare 11 delle 14 persone resesi disponibili, hanno
dato la propria preferenza a Erika Bagatella, Luciano Bordin, Cristian
Cazzolato, Dario Codemo, Gabriele Codemo, Silvio Forcellini, Cristiano
Sartor, Matteo Sartor, Lorenza Segato, Luca Silvestri e Vania Spezia
(in ordine alfabetico), che formeranno quindi il nuovo Consiglio Direttivo
della Pro Loco di Fener per il prossimo triennio.

LE CARICHE Successivamente, gli 11 eletti hanno deciso all’unanimità


le cariche. Presidente, come detto, è stato nominato Dario Codemo, su
indicazione (e sollecitazione) della presidente uscente Lorenza Segato. Vicepresidente Matteo Sartor, che è risulta-
to il più votato dall’assemblea con 21 preferenze. Segretaria Lorenza Segato, tesoriere (esterno) Flavio Sartor,
mentre il collegio dei revisori dei conti sarà formato da Sandro Curto (presidente), Michele Dalla Piazza e Sergio
Melchiori.

CONSIDERAZIONI Il nuovo organigramma - come è stato det-


to dalla presidente uscente - vuol essere un esperimento:
l’unione tra componenti di realtà diverse - Amici della Pista
Verde, Libero Pensiero, Comitato Genitori, Pro Loco di Fener
(oltre a Il Tornado) - che di solito gestiscono per conto proprio
le manifestazioni organizzate al Parco del Piave. La scom-
messa è quella di far lavorare insieme associazioni che non lo
hanno mai fatto (magari - come è stato detto - proponendo un
paio di iniziative in piazza a Fener, ad esempio). Non si pre-
tende “un esperimento da Nobel” - come ha scherzosamente
auspicato il sindaco di Alano - ma nemmeno una “fusione
fredda” - come quella di quattro anni fa - che non ha portato
alcun risultato.

E I FENERESI? E i feneresi, si chiederà qualcuno scorrendo


la lista dei componenti del nuovo Consiglio Direttivo? Va subito
detto che, della trentina di persone intervenute alla assemblea,
solo cinque erano feneresi. E che, delle quattordici persone
che hanno dato la propria disponibilità ad assumere incarichi
all’interno della Pro Loco, solo tre erano feneresi. E tutti gli al-
tri? Al di là delle tante parole spese (a proposito o a sproposi-
to) sull’argomento e dei tanti consigli dispensati (giusti o sba-
gliati che fossero), al momento del dunque non si sono fatti
avanti. Probabilmente, non sono interessati…

INTERVENTI All’assemblea dei Soci della Pro Loco di Fener sono inter-
venuti sia il presidente dell’Unpli provinciale Davide Praloran che il sin-
daco di Alano Amalia Serenella Bogana (accompagnata nella occasione
dall’assessore Novella Codemo e dai consiglieri Andrea Collavo e Luigi
Spada). Ciascuno, nell’ambito del proprio ruolo, ha garantito il pieno ap-
poggio alla “nuova” Pro Loco e ha espresso il ringraziamento nei con-
fronti di chi si è impegnato a mantenere viva questa “storica” realtà fene-
rese. Il sindaco - in un passaggio che condivido in pieno - ha rimarcato
inoltre come la presidente uscente Lorenza Segato (nella foto a fianco)
sia stata in questi ultimi anni lasciata praticamente sola a gestire
l’associazione. A Lorenza (che resta comunque all’interno della Pro Lo-
co) credo sia doveroso esprimere un “grazie di cuore” per il tanto tempo
sin qui dedicato al proprio paese.
6 CRONACA

La Cappella Monumentale del cimitero di Quero ristrutturata


di Claudio Dal Pos
Dieci anni fa un gruppo di volonterosi, visto lo stato di degrado dovuto al tempo passato
dalla costruzione della cappella, nella cui cripta riposano i sacerdoti queresi o che in
parrocchia hanno prestato servizio
sacerdotale, si sono costituiti in un
comitato per ristrutturarla. Comitato
divenuto poi “Comitato per la
ristrutturazione – Quero 13”.
Così partiva con entusiasmo la ricerca
di idee, reperimento dei fondi
necessari, ipotesi di lavoro. Si iniziava
con la parte burocratica: progetti,
documentazioni, carte bollate e
quant'altro serviva per avviare i lavori.
Poi trovate alcune somme di denaro
si parte con i lavori? Aspettare
ancora?
No, si inizia.
E via alla sistemazione delle
gradinate di accesso al manufatto, via
la vecchia e rotta pavimentazione
interna, poi la livellazione, e la nuova
pavimentazione? Con che materiale?
Con che caratteristiche?
Un primo stop ai lavori.
Trovata la soluzione: “al lavoro“
E il tetto? Come si fa? In catrame, in
lamiera zincata, in lamiera ramata, in
rame? Ok per il rame.
Occorreva quindi l'impalcatura per la messa in opera; detto e fatto in un giorno
impalcatura trovata e avanti con i cavalletti, staffe, ferri, pannelli, tutto pronto.
Certo una bella copertura, con il tempo si ossiderà e sarà ancora più bella,
tanto bella che qualche malintenzionato ha pensato di asportarla: < al ladro- al
ladro >.
Che sconforto , quanta amarezza, qualche imprecazione e immancabile altro
stop del lavoro. Trovare nuove idee nuove soluzioni, nuovi introiti e via di
nuovo. Scale, pennelli, buona volontà per la tinteggiatura interna, ecco fatto.
Ma per gli infissi come si fa? Bisogna cercare i profili adatti, ma dove? Si, ecco
la soluzione, laggiù nella bassa padana. E via con il furgone e attrezzi al
seguito per prelevare il materiale occorrente. E poi? Beh un capannone
prestato si trasforma in officina, attenti alle
millimetriche misure, chi taglia, chi salda (accidenti
“me son scotà“) chi leviga, chi fora; ore e ore di
lavoro certosino anche il sabato, anche di domenica;
e via per la coloritura a forno. Si sistema anche la
statua del Cristo benedicente in una nuova posizione
più visibile, e anche il posizionamento di una antica
colonna posta sul basamento consolidato. Intanto
trovata la soluzione anche per la nuova copertura,
più economica ma efficace.
“Hei attenzione ai vetri” li facciamo opachi?
Trasparenti? Colorati? No no come erano prima con
qualche piccola variazione. E avanti con la posa degli infissi e conseguentemente con i vetri ( a1 con b2- c3 con s6- f4
con g4 ) un po’ di confusione, ma poi tutto a posto e via con la sigillatura.
Si prende in mano la ringhiera, in ferro battuto, no, meglio ferro lineare, e ancora lì a tagliare, forare, filettare,
posizionare, alla fine… bella, proprio bella. Ma, ahimè, altro lungo stop. Manca la pavimentazione esterna, mancano
altri euro. Infine si riparte, ce la faremo per la festa di tutti i Santi? Certo che si.
Così pavimentazione esterna a posto, l'erba che crescerà, qualche ritocco di colore nella cripta di sepoltura e fine dei
lavori.
Qualcuno ha detto, 10 anni di sofferenza ma ce l'abbiamo fatta. Eccola lì la cappella monumento architettonico bella e
finita. Finita? No. Mancano ancora un po' di euro per saldare il conto, ma confidiamo nella provvidenza del
buon Dio e nella generosità dei cittadini che hanno nel cimitero i loro cari defunti.
Un'ultima cosa: i volontari ci hanno messo entusiasmo, tempo, assiduità, lavoro, certi che l'architetto Lapadula che ha
progettato l'opera approverebbe l'operato - o no ? Chissà, chissà.
S

P.s. Nell'articolo non sono stati volutamente inseriti nominativi onde non dimenticare qualcuno. Ma chi legge l'articolo
saprà certamente riconoscersi e potrà dire a se stesso e agli altri “io c'ero”.
Grazie a tutti.
7 ATTUALITÀ
8 CRONACA

Fidas Madonna del Piave Marziai-Caorera-Vas


Piccola sezione, grandi traguardi
di Vanessa Burtet
“Non so per chi, ma so perché”. Da anni, questo è il motto che lega la sezione Fidas Madonna del Piave di Marziai-
Caorera-Vas e che spinge ognuno dei sui iscritti al dono del sangue. Domenica 8 settembre la chiesa di Marziai si è

riempita dei donatori della sezione per festeggiare tanti soddisfacenti traguardi. Tante le medaglie e i premi consegnati
per celebrare ognuno di quei 15 minuti passato in Centro Trasfusionale. Il primo traguardo delle 10 donazioni è stato
raggiunto da Burtet Vanessa, Lusa Alessandra, Mazzalovo Beatrice, Zanella Loredana, Zucchetto Diego, Mazzalovo
Onesta, De Boni Alex, Vergerio Venceslao ed Enrico Arduini; con 15 donazioni ottengono la medaglia di bronzo De
Boni Alex, Falcomer Myriam, Vergerio Venceslao e Zanella Laura. Con 25 donazioni nel proprio tesserino ritirano la
medaglia d’argento De Gan Vittorio, Tieppo Paola e Zanella Andrea, mentre la medaglia d’oro per le 40 donazioni in-
vece è stata ricevuta da Casagrande Luca e Petrizza Giancarlo. La targa d’argento per le 80 donazioni è stata ritirata
invece da Vergerio Marino e Vergerio Quinto. Con lo strabiliante numero di 100 donazioni, hanno ritirato le targhe
d’argento Solagna Angelo e Dallo Mansueto, consegnate direttamente dalla caposezione Annita D’Orazio accompa-
gnata dal primo Capo Sezione Luigi Tieppo. “Sono onorata di essere capo sezione da tanti anni e sono orgogliosa di
tutti – afferma commossa Annita - ma in particolare dei giovani, che sono il nostro futuro: l’attaccamento che dimostra-
no mi fa ben sperare. Un grazie speciale anche alla nostra segretaria Sonia Zanella, che mi affianca e mi sostiene in
tutto”. Con queste parole, la Caposezione ha invitato tutti i suoi volontari a proseguire i festeggiamenti presso il Centro
servizi di Marziai, sede dell'Associazione Pojat. Lo scorso 27 settembre è stato inoltre rinnovato il consiglio direttivo,
ponendo ancora in carica la caposezione Annita D’Orazio. I suoi vice caposezione sono Alex Berton e Quinto Verge-
rio, mentre Paola Tieppo è riconfermata tesoriere. Tra i consiglieri abbiamo Ernesta Bozzato, Vanessa Burtet, Giovanni
Menel, Roberto Sudiero, Manolo Vergerio, Marino Vergerio e Laura Zanella. Sonia Zanella è riconfermata segretario.
Un consiglio direttivo arricchito di nuove leve che saprà stupirci con brillanti idee e progetti. Ormai anche quest’anno
sta giungendo al termine anche per questa piccola sezione. Tuttavia, i suoi 41 donatori attivi, soltanto quest’anno, han-
no portato la sezione Fidas Marziai Caorera Vas ad essere presente in centro Trasfusionale a fine settembre ben 47
volte, dato in perfetta linea con la media annuale. È un risultato importante per una sezione così piccola, che può solo
sottolineare quanto sia importante per ognuno dei suoi volontari il dono del sangue. “Non so per chi, ma so perché”:
e, questa sezione, il perché lo conosce benissimo.

Nuova cassa automatica a Fener


La sede Ulss del distretto di Fener avrà la sua cassa automatica. Per facilitare gli assi-
stiti del basso feltrino che utilizzano i servizi erogati al distretto di Fener, l’Ulss Dolomiti ha
esteso il contratto di noleggio di riscuotitrici automatiche per il pagamento ticket e altre pre-
stazioni assegnato, a seguito di esperimento di gara europea, alla ditta Metropolis srl.
L’azienda ha ritenuto di migliorare il servizio offerto, tenendo conto anche dei suggerimenti
dei cittadini che avevano segnalato l’opportunità di installare una riscuotitrice automatica
per semplificare le operazioni di pagamento e renderle possibili anche fuori dagli orari di
apertura della cassa. Il servizio sarà attivo dal mese di novembre.
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10 CRONACA

70 ANNI !!!
Il 26 Ottobre, una quarantina di coscritti della classe 1949 di Alano, Quero, Segusino e Vas si sono ritrovati a

Quero per una S. Messa celebrata da Don Alessio. Un momento vissuto


intensamente e con gratitudine verso Colui che ci ha accompagnati fin
qui e per ricordare con affetto gli amici che sono passati all’oltre,
sentendoli vicini, ognuno con i propri sentimenti e ricordi. Abbiamo
scelto di festeggiare i nostri primi 70 anni all’agriturismo “Antico
Splendore” di Fianema a Cesiomaggiore, un bellissimo e incantevole
angolo di paradiso con ottima accoglienza e ottima cucina. Per quanto
diversi, per quanto la vita ci abbia cambiati, non potevamo ignorare
questo traguardo. E’ stata una festa gioiosa e ricca di condivisioni. E, in
modo simpatico ed ironico, vogliamo ricordare, a chi non ha partecipato
che si è perso emozioni e ricordi che sono “l’essenza della vita”.
Un grazie a tutti, in modo particolare agli organizzatori e un caloroso
arrivederci !!!
ATTUALITÀ

Catasto: verifica quinquennale redditi terreni


Il DPR 917/1986 consente ai possessori di richiedere la variazione del reddito dominicale per sosti-
tuzione della qualità di coltura o per diminuzione della capacità produttiva ascrivibile a specifiche
cause, e l’Agenzia dell’Entrate, con cadenza quinquennale, verifica gratuitamente tali segnalazioni.
Per godere del beneficio della verificazione quinquennale gratuita i possessori interessati, i cui beni ricadono nei
Comuni oggetto di verifica periodica, devono presentare, entro il 31 gennaio 2020, la denuncia dei cambiamenti al
competente Ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate utilizzando gli stampati disponibili in Ufficio sul sito:
http://www.agenziaentrate.gov.it, seguendo il percorso: Cittadini – “Fabbricati e terreni” – “Aggiornamento dati catastali
e ipotecari” –“Variazioni colturali”. La denuncia di variazione colturale può essere presentata anche utilizzando la pro-
cedura informatica gratuita DOCTE, anch’essa disponibile sullo stesso sito.
Nel corso del 2020, l’Agenzia delle Entrate farà la verifica quinquennale per rilevare e accertare i cambiamenti avvenuti
- sia in aumento che in diminuzione - nella superficie, nella configurazione e nel reddito dei terreni (Articoli 118 e 119
del Regolamento n.2153/1938) nei comuni di: Alano di Piave, Belluno, Limana, Quero Vas, Borgo Valbelluna.
Quando è possibile chiedere la verifica
La variazione del reddito dominicale (art. 29 - ex art. 26 - del DPR n. 917/1986) è possibile in caso di:
 sostituzione della qualità di coltura presente in catasto con un’altra di maggiore o minore reddito
 diminuzione della capacità produttiva del terreno per naturale esaurimento o per cause di forza maggiore (frane,
erosioni ecc.), oppure per infestazioni e/o malattie interessanti le piantagioni, che hanno ridotto la capacità pro-
duttiva in maniera radicale.
Come chiedere la verifica
Per usufruire della verifica quinquennale gratuita, i possessori interessati devono presentare, entro il 31 gen-
naio del 2020, la denuncia dei cambiamenti all’Ufficio Provinciale – Territorio dell’Agenzia delle Entrate (Art. 30 – ex
art. 27 – del Dpr n. 917/1986), utilizzando i modelli disponibili presso l’Ufficio e sul sito www.agenziaentrate.gov.it, se-
guendo questo percorso: “Cittadini” – “Fabbricati e terreni” – “Aggiornamento dati catastali e ipotecari” – “Variazioni
colturali”. Inoltre, i possessori possono presentare la denuncia di variazione colturale utilizzando la procedura informa-
tica gratuita DOCTE, disponibile sullo stesso sito.
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12 LETTERE AL TORNADO

Sarò “radical chic” (banale e scontata definizione usata da chi possiede un unico neurone - e nemmeno tanto fun-
zionante - e nessun argomento), ma credo che non sia più un Paese normale quello in cui una signora quasi no-
vantenne, sopravvissuta ad Auschwitz, sia costretta a girare con la scorta... O peggio ancora, come scrive Michele
Serra nell’articolo che segue, che sia diventato “il normale Paese dell’odio”. E c’è ancora chi minimizza...

Il normale Paese dell’odio


 Una signora milanese di 89 anni, deportata nei lager come milioni di ebrei d’Europa e scam-
pata, insieme a pochi, allo sterminio, deve girare scortata da due carabinieri perché subissata
di insulti e minacce online. Succede in Italia il sette di novembre dell’anno 2019. La notizia non
consente di drammatizzare né di minimizzare. Ha una sua definitiva e terrificante eloquenza. È
la conferma “ufficiale” che settantacinque anni dopo i campi di sterminio la voce dei carnefici
ancora si leva contro le vittime (superior stabat lupus...). Imputa loro di essere vivi e per giunta
parlanti. È l’odio che l’assassino nutre per il testimone del suo delitto.
Liliana Segre (nella foto a sinistra) è stata nominata senatrice a vita proprio in virtù della sua
testimonianza; dunque, trattandosi di Auschwitz, della sua sopravvivenza. Di qui l’ostilità im-
placabile di chi nega la Shoah come di chi la rivendica. Categoria, questa seconda, tutt’altro
che trascurabile e anzi quasi “pop”, come dimostra la frequente invocazione sui social, anche
da parte di bravi padri e madri di famiglia, anche di consiglieri comunali di ridenti e prosperose cittadine del Nord, a
«Hitler che non ha finito il suo lavoro».
Chi attacca gli ebrei scampati ai forni lo fa con l’accanimento (satanico, direbbe un credente) dei malvagi. Ma lo fa
anche con una baldanza, e una “normalità”, che possono essere giustificate solo da un mutamento altrettanto
sconvolgente del quadro politico, del quale stentiamo a renderci conto fino in fondo. Perché nazisti, fascisti, razzisti
sono sempre esistiti; ma mai come adesso, nella storia europea successiva alla catastrofe della guerra, si sono
sentiti nel pieno diritto di esserlo. E così ben rappresentati sulla scena politica.
“Normali”: è soprattutto questo, nelle costanti apparizioni pubbliche, di
piazza e mediatiche, che rivendicano di essere i giovanotti che fanno sel-
fie con la svastica e inneggiano a Mussolini (persecutore e deportatore di
migliaia di italiani ebrei. Innocenti, ma ebrei. Uguali a lui, a noi, a loro, a
tutti: ma ebrei). Di questi “normali” derisori di Anna Frank, e fischiatori di
neri, e linciatori morali e a volte fisici di chiunque non sia dello stesso
branco, sono piene le curve di stadio, divenute non si sa perché, non si sa
come, calamite dell’istinto di sopraffazione; e ne è piena quella immensa
curva di stadio che sono i social, che in queste ore, a quanto pare, stanno
rincarando la dose dei “buuuh” alla signora Segre, colpevole di scorta,
dunque colpevole di vittimismo da un lato (il vittimismo di una vittima!), di
arroganza castale dall’altro: che altro può essere, una senatrice a vita, se
non un membro della casta? Il risultato (ovvio, inevitabile dopo anni di as-
suefazione a tutta la merda di cui sopra) è una signora di 89 anni che al-
tro non ha fatto, nella sua vita recente, che parlare, tra l’altro con pacatezza ammirevole, del martirio di milioni di
esseri umani, assegnata alla protezione delle forze dell’ordine: come chi si ribella alla mafia.
Non per spirito polemico, nemmeno per puntiglio cronistico, solo per il rispetto dell’evidenza va ricordato che pochi
giorni fa quasi mezzo Parlamento italiano - la metà di destra; nella quale è compresa tutta la destra italiana, anche
lo sparuto manipolo dei sedicenti moderati - è rimasto seduto e silenzioso di fronte alla senatrice Segre. Astenen-
dosi (perfino fisicamente, grazie alla postura) dall’adesione a un progetto di contrasto all’odio razziale che per quan-
to “burocratico”, per quanto velleitario, avrebbe meritato almeno un poco di rispetto, invece che finire nel calderone
becero, indecente, della rivolta contro il “politicamente corretto”. Già, perché anche inorridire di fronte alla deporta-
zione degli ebrei, a questo punto della storia italiana, rischia di diventare appena un segmento, tra i tanti, del “politi-
camente corretto”. Nessuno è così stupido, e neanche così pessimista, da pensare che quei parlamentari rimasti
con il culo sulla poltrona di fronte a Liliana Segre (dunque di fronte ai cancelli di Auschwitz) siano favorevoli ai lager,
o fascisti, o nazisti (anche se qualcuno sicuramente lo è: nei banchi della Lega e nei banchi di Fratelli d’Italia). Ma
nessuno è così stupido, e neanche così ottimista, da non capire che il ripudio dell’antifascismo da parte della destra
italiana, da Berlusconi in poi, non poteva che avere conseguenze devastanti. L’antifascismo è consustanziale alla
democrazia europea: addirittura alla nascita dell’Europa. Non lo è perché così ci piace pensare, così ci piace dire.
Lo è perché così la Storia ha stabilito: la distruzione del nazifascismo, la Bestia che scatenò la Guerra, è la condi-
zione stessa della rinascita dei popoli europei. Tanto per capire meglio che cosa significa “sovranismo”: distruzione
dell’Europa ovvero della democrazia. La destra italiana non è più antifascista da tempo. Senza rendersi conto che
questo significa, per lei stessa, perdere orientamento, perdere identità, perdere autonomia. Insomma perdere se
stessa. Se l’è mangiata tutta quanta, infatti, quel Capitano che pareva destinato a incarnare solamente i sogni della
destra energumena e antidemocratica: un estremista, un curvaiolo, come da autobiografia. Ma l’intero stadio si è
arreso alla curva. Per questo la senatrice Segre, scampata ad Auschwitz, deve girare con la scorta. Con una gran-
de e comprensibile voglia: abbandonare lo stadio. Abbandonarlo al suo destino.
pagina a cura di Silvio Forcellini, articolo di Michele Serra, vignetta di Ellekappa
13

CIRCOLO ACLI UNITA’ PASTORALE


di ALANO – QUERO VAS di ALANO – CAMPO – FENER

mercoledì 4 dicembre
ore 20,30 
presso la sede del circolo ACLI a Campo
 

       

 
Un viaggio lungo le strade della nostra emigrazione italiana
  e dell’emigrazione straniera arrivata in Italia 
Gianromano Gnesotto è giornalista professionista. Ha diretto per 24 anni il mensile “L’Emigrato”, rivista di
emigrazione e immigrazione in Italia e in Europa. È stato Direttore Nazionale per gli immigrati e i profughi
nella Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana. Docente presso l’Università di Bergamo.
14 MOSTRA

C'era una volta il bosco...


Artisti raccontano Vaia
Una mostra organizzata da Il Fondaco per Feltre ONLUS, con il patrocinio del Comune di Feltre
Fondaco delle Biade, Feltre (Belluno) 16 novembre / 15 dicembre 2019
Inaugurazione: sabato 16 novembre, ore 17.00
Artisti: Anna Maccagnan, Beppino Lorenzet, Gianluigi Secco con Rachele Colombo, Ilaria Marrai con Valentina
Demuro, Jamila Baroni, Silvia De Bastiani, Walter Bernardi, Associazione fotografica F-Cube.
"C'era una volta il bosco..." è la mostra collettiva che, a un anno di distanza, ricorda l'evento devastante della tempe-
sta Vaia che ha colpito le Dolomiti portando distruzione nei paesi e abbattendo milioni di alberi. Gli artisti che espongo-
no vivono nei territori colpiti, sono legati a questi ambienti e abitano quotidianamente questi paesaggi feriti dalla violen-
za di "Vaia". I progetti esposti rivivono gli avvenimenti dell'ottobre 2018 con strumenti e materiali diversi ma connessi
tra loro nello scopo di raccontare la medesima storia di un bosco che non c'è più: pittura, illustrazione, fotografia, ciano-
tipia, scultura, poesia, musica e video. Un progetto espositivo che offre uno sguardo originale e molteplice sul paesag-
gio della montagna offeso e sulla sua interazione con l'animo umano. Lo spazio intende essere anche un punto di
coinvolgimento e di partecipazione attiva per i visitatori e la comunità. Durante la mostra verranno infatti organizzati in-
contri, laboratori e conferenze.
Il programma degli eventi collaterali sarà disponibile e consultabile sul sito https://fondacofeltre.it/

LIBRI

Le ricette di Alida Rizzotto


Una bella sorpresa nel girare il libro di cui vedete la copertina! Le ricette pub-
blicate sono a cura di Alida Rizzotto, residente a Quero Vas. L’iniziativa si è
concretizzata per i tipi della casa editrice “Editoriale Programma”, specializzata
in pubblicazioni di libri locali, guide, ricettari, manualistica, storia e cultura. Per
scoprire i consigli di Alida non vi resta che procurarvi il libro, 113 pagine ricche
di belle foto che accompagnano le ricette spiegate con semplicità e chiarezza.
Qui di seguito la descrizione dell’opera: “L’autunno è quel magico momento in
cui si riscoprono i sensi, poiché tutto attorno a noi si tinge di caldi colori e l’aria
comincia a profumare… di zucca e castagne! Questo piccolo libro parla proprio
di loro, della castagna e della zucca: sono questi i due frutti dell’autunno più
caratteristici e con i quali è possibile realizzare un’infinità di semplici e straordi-
narie ricette, grazie alla versatilità del loro sapore e della loro consistenza.
Zucca e castagne stanno bene proprio con tutto e presentiamo qui di seguito
una selezione di idee che vanno dall’antipasto al dolce!”
La Casa editrice si presenta.
Editoriale Programma è una casa editrice trevigiana nata nel 2009. Siamo
specializzati nella pubblicazione di libri di saggistica riguardanti vari argomenti
che, dalle tematiche locali di varie regioni e città, ampliano il loro raggio a tutto
il territorio italiano comprendendo storia, arte, turismo, salute e benessere, cu-
cina e manualistica. Siamo figli dell’epoca dove la comunicazione per immagini
è di fondamentale importanza, per questo il nostro team giovane e creativo ri-
cerca e sviluppa continuamente layout grafici, illustrazioni e corredi fotografici
che procedano sempre di pari passo con ogni contenuto testuale, perché ogni
libro sia caratterizzato da un impatto visivo accattivante e dinamico; una bassa
fascia prezzo e un’ampia distribuzione completano la nostra offerta, rendendo i
prodotti accessibili a tutte le zone e tutte le tasche. Insomma: i nostri libri arri-
vano ovunque e non annoiano mai!
http://www.editorialeprogramma.it/
15 AUSER

CIRCOLO AUSER “AL CAMINETTO”


di ALANO DI PIAVE e QUERO VAS

Festa di Natale con scambio degli auguri e compleanni


per i nati nei mesi di novembre e dicembre
Domenica 15 dicembre
alle ore 12:30, presso la casa delle associazioni di Quero
I festeggiati possono portare i loro sempre graditi ottimi dolci!
Il pulmino partirà da Alano di Piave alle ore 11:30 e da Vas su richiesta.

informazioni e prenotazioni in sede Auser: tel. 0439 787861


aperto tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle ore 15:00 alle ore 17:00

CRONACA

Evviva gli sposi Nicolas e Janet


di Alessandro Bagatella
Il 21 settembre scorso si sono uniti in matrimonio Nicolas Pisan, di Pederobba, e Janet Specia, di Quero.
“Dopo sie ani de morosamento, al dì
del firmamento, davanti al prete (don
Alessio) e ai compari, i à giurà de es-
ser bravi e de olerse sempre ben, e far
insieme mede de fen”.
Si sono uniti in matrimonio celebrando il ri-
to nella chiesa di Schievenin, dove Janet è
stata battezzata, avendo attorno a sé tanti
parenti ed amici, uniti nel fare festa. Erano
presenti: il comando dei Vigili del Fuoco di
Treviso, corpo di cui Nicolas fa parte, ed i
Vigili Volontari del Basso Feltrino, che gli
sposi ringraziano di cuore, assieme ai ge-
nitori Giovanni, Nada, Antonio e Olinda.
Nel complimentarci con loro ricordiamo
che la compagnia si è ritrovata per i fe-
steggiamenti al ristorante “Antica Postu-
mia” di Vedelago. Auguri ai novelli sposi di
una vita felice e colma di soddisfazioni.
16 CRONACA

Il libro di ricette di Ivana Codemo


di Silvio Forcellini
«Si cucina sempre pensando a qualcuno, altri-
menti stai solo preparando da mangiare». Questa
frase, letta un giorno chissà dove, è perfetta per
descrivere il libro di ricette da poco dato alle
stampe dalla nostra compaesana Ivana Codemo,
che dal 1998 - con il marito Massimo Masci (con
lei nella foto a fianco) - gestisce il “St.Patrick”,
prestigioso locale nel cuore di Terracina, chiama-
to persino a gestire uno spazio enogastronomico
proprio in occasione del recente Expo di Milano
(dove Ivana e Massimo hanno “furoreggiato” con i loro strepitosi involtini di melanzane).
Un libro scritto con amore e passione e dedicato ai numerosi clienti del locale, perché
«grazie a ciascuno di voi, io cucino ogni giorno», scrive Ivana in chiusura. Al suo interno
una carrellata veloce su quelle che sono le ricette “per eccellenza” del “St.Patrick”, non
tutte ovviamente ma quelle cui Ivana e Massimo sono più affezionati e quelle più amate
dai frequentatori del locale. Diviso in sezioni (antipasti, primi e zuppe, secondi, dolci torte e gelati, grappe, lieviti,
marmellate e gelatine), “Le ricette di Ivana” (nella foto in fianco a destra) sono spesso ispirate da persone impor-
tanti nella sua vita (la mamma Pierina, il fratello Luciano, il marito Massimo, i collaboratori, gli amici e le amiche…).
Dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo), un articolo del Tornado (nel riquadro sotto a sinistra) pubblicato qualche
anno fa e dedicato al “St.Patrick”, cosa che ci ha sorpreso e che ci ha fatto immensamente piacere, e di cui ringra-
ziamo di cuore Ivana, che così - con la modestia che la contraddistingue - presenta ai lettori il suo “gustoso” lavoro:
«Questa è una storia d’amore. Una storia piccola ma che racconta
un amore grande. Perché soltanto quando ti spingono amore e
passione riesci a fare cose belle capaci di riempirti e più largo di
quanto pensassi. Un cuore talmente spazioso che dentro hanno
trovato un posticino le tantissime ore trascorse a inventare i menù,
a pulire patate e cicerchie per le zuppe fumanti, a preparare metico-
losamente la banana coke oppure il rotolo turco, a versare vini rossi
e bianchi. Tutto per un unico scopo: rivedere anche solo per una
seconda volta chi aveva mangiato da noi e si era trovato così bene
da volerci ritornare, fosse stato anche solo per una bruschetta al
volo oppure per un dolce dopo cena. Ritornare al “St.Patrick”, per-
ché qui avevano trovato un pezzettino di casa. Loro e nostra. È a
queste persone, diventate negli anni amici di Massimo e miei, che
voglio dedicare questo libro. Che dico libro, forse è una esagera-
zione. Un libro veramente tale presuppone una trama, dei perso-
naggi, pagine di suspance e un finale avvincente. Qui troverete solo
delle ricette, pagine piene di ingredienti, dosi, tempi di cottura. Nes-
sun mistero, nessuna trama, nessun finale a sorpresa. Ma vi assi-
curo che in ciascuna di queste pagine troverete un po’ di me e della
mia vita, di quella di mio marito e dei ragazzi che hanno collaborato
con noi in questa meravigliosa avventura. Respirerete l’odore del
nostro locale, le luci soffuse e la musica di sottofondo che vi hanno
tenuto compagnia quando siete stati da noi, la voce di Massimo che
spiega il favoloso tour di formaggi e quelle degli immancabili ospiti
stranieri. E magari pensando a noi e cucinando qualcuna delle mie
ricette ci sentirete vicini. Soprattutto quando chissà, forse, un giorno
il “St.Patrick” saluterà tutti, per sempre. Ma questo è un finale de-
gno di un libro “vero”, il mio è solo una raccolta di ricette fatte con il
cuore».
Ricordiamo infine - per chi non la conoscesse - che Ivana Codemo, figlia di Ernesto “Treboti” e di Pierina, è nata ad
Alano di Piave. Giovanissima ha lasciato il suo paese per andare a lavorare in Germania, mettere da parte qualche
soldino e pagarsi la scuola alberghiera. A diciott’anni è diventata direttrice di sala al “Pugnochiuso”, uno dei più pre-
stigiosi resort nel Parco Nazionale del Gargano. Qualche tempo dopo, a Londra, ha incontrato Massimo Masci, il
compagno di una vita vissuta mano nella mano: insieme hanno girato l’Europa e collezionato esperienze straordina-
rie al servizio di personaggi illustri; tornati in patria hanno lavorato moltissimo nella ristorazione per grandi eventi,
coltivando il sogno di un locale tutto loro che unisse il piacere per il vino e le specialità tradizionali alla passione per
la storia e per l’arte. Nel 1998 Ivana e Massimo hanno ospitato per due giorni consecutivi centinaia di persone
all’inaugurazione della Cantina Saint Patrick, primi in assoluto a scommettere sul rilancio del bellissimo centro stori-
co di Terracina, cittadina laziale.
17

Il Centro Culturale Quero Vas organizza:

Verso la sorgente
A piedi lungo il Piave
di Edoardo Frassetto

Quero - Centro culturale Quero Vas


Via Nazionale, 15 - Quero Vas (BL)

VENERDÍ 6 dicembre 2019 - ore 20.30


“Il diario di viaggio e i racconti dei tre ragazzi che
nel 2010 hanno risalito a piedi il fiume Piave da
Cortellazzo al Monte Peralba. La testimonianza
che un turismo diverso è possibile.”

L'autore dialogherà con lo storico Daniele Pavan,


bibliotecario di Spresiano.

INGRESSO LIBERO
Per informazioni www.centroculturalequero.it
18 RASSEGNA STAMPA

Segusino: il secondo medico di base non si trova,


ancora molti posti disponibili con la Agostinetto
SEGUSINO. La fine di ottobre è ormai vicina ma, al momento, non è stato trovato un sostituto per la dottoressa Ni-
coletta Biasuzzi, secondo medico di base di Segusino, che da novembre abbandonerà l’incarico per avvicinarsi al
suo Comune di residenza. Notizie non confortanti sono arrivate questa mattina dal sindaco Gloria Paulon: «L’Ulss 2
ci fa sapere che, ad oggi, non è stato ancora trovato un medico già operativo in altro Comune e disponibile ad apri-
re un secondo ambulatorio a Segusino. Per quanto riguarda, invece, l’eventuale nomina di nuovi medici nell’ambito
che comprende i Comuni di Segusino, Valdobbiadene, Vidor e Crocetta bisognerà attendere direttive regionali e ciò
non avverrà prima di marzo. Contrariamente a quanto comunicatomi in un primo momento - continua Paulon - per
la sostituzione della dottoressa Biasuzzi siamo ingessati tra norme e contratti, come spesso accade purtrop-
po, impedendoci di venire incontro a una reale esigenza dei cittadini, che è la stessa che aveva fatto arrivare la dot-
toressa Biasuzzi qualche anno fa. Ricordo che a Segusino storicamente ci sono sempre stati due medici di base, e
con gli anni le esigenze non sono cambiate anzi, se cambiano cambiano purtroppo in peggio, in quanto come ac-
cade un po’ dappertutto l’età media dei pazienti aumenta e con essa anche il bisogno di visite domiciliari e assi-
stenza specifica. Ricordiamo, ad ogni modo, che la dottoressa Agostinetto dispone, al momento, di molti posti libe-
ri», ha concluso il primo cittadino di Segusino. Non ha quindi sortito alcun effetto nemmeno la vantaggiosa proposta
dell’amministrazione comunale: l’ambulatorio di Corte Finadri sarà messo a disposizione del nuovo medico già ar-
redato e con un canone d’affitto a tariffa agevolata.
da “Qdpnews.it”, notizie on line dell’Alta Marca Trevigiana, del 25 ottobre 2019

Da novembre il ticket si paga anche a Fener


ALANO DI PIAVE. Si potranno pagare i ticket, dal mese di novembre, nella sede del distretto sociosanitario di Fe-
ner. Per facilitare gli assistiti del Basso Feltrino che utilizzano i servizi erogati al distretto, l’Usl Dolomiti ha esteso il
contratto di noleggio di riscuotitrici automatiche per il pagamento ticket e altre prestazioni assegnato, a seguito di
esperimento di gara europea, alla ditta Metropolis srl. L’azienda ha ritenuto di migliorare il servizio offerto, tenendo
conto anche dei suggerimenti dei cittadini che avevano segnalato l’opportunità di installare una riscuotitrice automa-
tica per semplificare le operazioni di pagamento e renderle possibili anche fuori dagli orari di apertura della cassa.
da “Il Corriere delle Alpi” del 27 ottobre 2019

Il Comune Setteville torna argomento di attualità dopo la decisione del Governo.


Zancaner: «Riaprire il confronto». Segusino si chiama fuori: «Andiamo da soli».

Sbloccati i fondi per le fusioni:


Quero Vas e Alano ci ripensano
BASSO FELTRINO. La nascita del Comune Setteville non è più un’utopia: Quero Vas e Alano di Piave sono pronte
a sedersi nuovamente attorno a un tavolo per riparlarne. La svolta che negli ultimi giorni ha portato allo sblocco dei
fondi per i Comuni fusi in seguito alla decisione maturata dal Governo, ha avuto delle ricadute positive anche nel
Basso Feltrino. Nel corso dell’ultimo anno tutto era infatti rimasto fermo attorno ad idee e promesse non mantenute:
dalla scrittura del nuovo statuto comunale, ovvero il regolamento che costituisce la “costituzione”, cioè la base di
partenza di ogni Comune, agli incontri con la popolazione, fino al mancato coinvolgimento delle associazioni, che
rappresentano l’ossatura dei due territori. L’unica cosa certa, assieme alla fuoriuscita dai giochi del confinante Co-
mune di Segusino dalle logiche della fusione, era stata l’unione dei servizi, che simboleggia però una fusione senza
i vantaggi della stessa. Ad unirsi ai servizi di polizia locale, biblioteche, anagrafe e servizi sociali erano stati negli
ultimi mesi anche gli uffici tecnici e finanziari a causa del pensionamento dei rispettivi addetti. Un accorpamento do-
vuto però alla mancanza di risorse economiche come aveva già spiegato il sindaco di Quero Vas, Bruno Zanolla,
che aveva portato il primo cittadino ad un ripensamento nella riorganizzazione dei servizi, così come per Alano. Nel
recente passato inoltre le amministrazioni Zanolla e Bogana si erano riunite attorno ad un tavolo per discutere il da
farsi: se dalla parte querese il progetto del Comune Setteville era stato promosso con fermezza, da quella alanese
invece la scelta emersa è stata quella di rimandare la questione fusione solo a fine 2020, anno in cui scadrà il man-
dato del sindaco Bogana. La svolta è però arrivata negli ultimi giorni. «Lo sblocco dei fondi statali», conferma il vice
sindaco di Alano di Piave, Angelo Zancaner, «è stato fondamentale. A breve abbiamo intenzione di riprendere in
mano la fusione e di riaprire il confronto sia tra le due amministrazioni che con la popolazione, mediante degli in-
contri pubblici finalizzati alla spiegazione della fusione per la creazione del nuovo ente amministrativo Setteville».
Come accaduto in Sinistra Piave, dove il Comune di Borgo Valbelluna è nato dalla fusione degli ex Comuni di Len-
tiai, Mel e Trichiana dopo la vittoria nel referendum dello scorso 16 dicembre, così anche nel Basso Feltrino l’ultima
parola spetterebbe alla popolazione: rimane il fatto che da un’eventuale unificazione tra i Comuni di Quero Vas e
Alano di Piave nascerebbe un Comune di oltre seimila abitanti con un raggio chilometrico vasto di ottantuno chilo-
metri quadrati. Se da una parte il progetto fusione è tornato a brillare, dalle parti di Segusino arrivano le conferme
del sindaco Gloria Paulon. «Il nostro Comune», spiega il primo cittadino, «non ha interesse ad unirsi né con Quero
19 RASSEGNA STAMPA

Vas né con Alano di Piave o Valdobbiadene come si era pensato negli scorsi mesi. Segusino rimane così com’è: i
servizi per la popolazione ci sono. Un’eventuale fusione con i Comuni confinanti comporterebbe vari passaggi, tra i
quali anche un cambio di provincia, che per la nostra amministrazione rappresenterebbe un ostacolo. Rimaniamo
così e andiamo avanti da soli».
da “Il Corriere delle Alpi” del 2 novembre 2019

Luana Schievenin e la fusione:


«Diciamo sì, basta che non sia solo per i soldi»
QUERO VAS. Sì alla fusione ma a determinate condizioni. A suggerirlo è il capogruppo della minoranza consigliare
Luana Schievenin che, dopo le parole del sindaco Bruno Zanolla, interviene a sua volta sulla possibile unificazione
tra i Comuni di Quero Vas e di Alano di Piave tornata alla ribalta grazie allo sblocco dei fondi statali: l’eventuale uni-
ficazione porterebbe alla nascita del nuovo ed unico ente amministrativo del Basso Feltrino, denominato Setteville;
ottanta chilometri quadrati per una popolazione di oltre seimila abitanti. «La questione della fusione tra i due Comu-
ni», riprende Schievenin, «è ormai sul tavolo degli amministratori da molto tempo e tra i primi passi che dovevano
servire per la fusione c’è stata la costituzione dell’Unione Setteville, tuttora attiva. Attualmente sembra però ci sia il
freno a mano inserito e che la macchina amministrativa faccia fatica a partite e a pianificare una strategia. I contri-
buti destinati ai Comuni fusi sono importanti, ma pensare ad una fusione solamente facendo i conti con i finanzia-
menti che possono arrivare è molto limitativo». Come era accaduto durante i dibattiti che avevano preceduto la na-
scita di Borgo Valbelluna in Sinistra Piave, a tenere banco sono sempre i finanziamenti. La volontà e la richiesta del
capogruppo della lista “Laboratorio per Quero Vas: il ponte” è di ampliare tale visione, alla pari del predecessore
Mauro Miuzzi. «Con la fusione», prosegue, «si dovrebbero ridurre i costi fissi e si dovrebbero soprattutto razionaliz-
zare le risorse come il personale, gli immobili e le strutture, a vantaggio di una riduzione delle spese. I piccoli Co-
muni in futuro saranno sempre più difficili da gestire e quindi già da ora dobbiamo subito iniziare a ragionare per
una fusione fatta nel migliore dei modi».Schievenin pone infine i paletti per una fusione a suo modo di vedere van-
taggiosa. «Ovviamente», conclude, «sarà la cittadinanza a decidere, ma dobbiamo dare la possibilità di scegliere
mettendo in luce tutti gli aspetti di una fusione. Il mio punto fermo sulla questione è la gestione dei servizi, che do-
vrà sempre tener presente gli anziani, i bambini e le persone in difficoltà. L’assistenza alle persone deve sempre
essere migliorata e mai penalizzata».
da “Il Corriere delle Alpi” del 7 novembre 2019

Segusino, Nicola Damin ammesso all’orchestra


“I Giovani de laVerdi” di Milano
SEGUSINO. Grande soddisfazione a Segusino per Nicola Damin: il musicista
22enne è stato ammesso all’orchestra “I Giovani de laVerdi” di Milano. Nicola po-
trà così seguire un percorso formativo, riservato a musicisti under 30, con le pri-
me parti dell’orchestra sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano e partecipare al con-
certo finale del 6 giugno 2020 all’auditorium di Milano assieme ai professori
dell’orchestra, diretti da Andrea Oddone. Grande la soddisfazione di Damin: «Far
parte dell’Orchestra “I Giovani deLa Verdi” e l’opportunità di lavorare a stretto
contatto con i professori dell’orchestra sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” sarà
sicuramente un ulteriore impulso per progredire e mettere in pratica quello che ogni giorno studio e ricerco, nonché
toccare con mano la professione di un domani. Sono molto soddisfatto di questo risultato perché fa parte di un con-
tinuo percorso di perfezionamento». La passione per la musica di Nicola, nata nella banda municipale di Segusino
all’età di 10 anni, dove ha intrapreso lo studio del trombone, l’ha portato a realizzare molti dei suoi sogni. Damin, in-
fatti, lo scorso luglio si è laureato in trombone con 110 e lode al conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco
Veneto sotto la guida del maestro Domenico Lazzaroni. Attualmente sta frequentando il biennio di perfezionamento
nel medesimo istituto musicale e studia anche al “Musikhochschule” di Trossingen, in Germania, nella classe
di Abbie Conant. Tanti i premi ricevuti nonostante la giovane età, un palmarès davvero invidiabile: nel 2017 il se-
condo premio al concorso internazionale di musica “Città Murata” a Cittadella, nel 2018 il primo premio al 1° con-
corso nazionale musicale “Città di Belluno” e nello stesso anno il secondo premio al 1° concorso musicale “Làszlò
Spezzaferri” al palazzo della Gran Guardia di Verona. Nel marzo e nel maggio 2017, con il quintetto di tromboni
“Slide42 Trombones Ensamble”, Nicola ha ottenuto il secondo e terzo premio al 5° concorso musicale internaziona-
le “Città di Palmanova” e alla 22esima edizione del concorso strumentistico nazionale “Città di Giussano”.
Nell’aprile 2019 ha meritato il primo premio alla 6^ edizione del concorso internazionale "Clara Wieck Schumann" di
Marina di Massa. Attualmente Nicola collabora con diverse orchestre, tra le quali l’orchestra giovanile “La Rejouis-
sance”, la Filarmonia Veneta, l'orchestra “San Marco” di Pordenone, l’orchestra e il coro di Vicenza, la Dolomiti
Wind Orchestra, l’orchestra sinfonica “Ars Nova”, le bande cittadine di Segusino e Valdobbiadene. Realtà musicali
che gli hanno permesso di esibirsi in numerosi teatri, tra i quali il “Giuseppe Verdi” di Padova, il “Mario del Monaco”
di Treviso e il “Giuseppe Verdi” di Pordenone.
da “Qdpnews.it”, notizie on line dell’Alta Marca Trevigiana, dell’8 novembre 2019
20 CRONACA

SCOPA ALL’ASSO

A Rino Dal Canton e Dorino Schievenin


la gara del “Valderoa”
di Sandro Curto
Tradizionale appuntamento autunnale,
sabato 9 novembre, nella sede del
Gruppo Alpini “Valderoa” di Alano per la
gara di scopa all’asso a coppie sorteg-
giate. Nonostante la forzata assenza di
qualche nome storico, anche questa
volta gli organizzatori sono riusciti nella
impresa di radunare trentadue giocatori
che nel corso della serata hanno potuto
degustare le ottime pizze sfornate da
Renato Coppe. La vittoria è andata alla
coppia formata da Rino Dal Canton
(terza vittoria su nove edizioni) e Dorino
Schievenin (seconda vittoria su due
partecipazioni) che, in una combattuta
finale, hanno superato Antonio Agrizzi e
Danilo Berra; al terzo posto Luca De
Paoli-Piero Scopel davanti a Sandro
Curto-Amedeo Mondin. Da segnalare
anche la prima presenza femminile con
Marina Ceccato sconfitta al secondo
turno. Al termine premiazioni (nella foto di Piero De Faveri) col capogruppo Valentino Rech e collaboratori a conse-
gnare i cestini dell’azienda agricola Miuzzi di Quero.
ALBO D’ORO: 2011 MARIO BERTON-MAURIZIO BUTTOL - 2012 SANDRO CURTO-GINO POVELLATO - 2013
RAFFAELE CARELLE-FRANCO DAL CANTON - 2014 FRANCO DAL CANTON-GINO POVELLATO - 2015 RINO
DAL CANTON-LIVIO RIZZOTTO - 2016 SANDRO CURTO-ALFONSO MASCHIO - 2017 SANDRO CURTO-
DORINO SCHIEVENIN - 2018 SANDRO CURTO-RINO DAL CANTON - 2019 RINO DAL
CANTON-DORINO SCHIEVENIN

La morte di Marina De Vallier


(S.C.) Un’altra nostra storica abbonata ci ha lasciati nelle scorse settimane: Marina De Val-
lier, 84 anni, originaria di Rocca Pietore, giunta ad Alano in seguito al matrimonio con Anto-
nio Pisan (“Joio”). Una vita costellata di gravi lutti con la morte per incidente stradale del fi-
glio Italo, del marito nel 2002 dopo lunga malattia e, per ultimo, dell’amato nipote Denny con
la tragedia sulle nostre montagne nell’aprile 2018. Ai figli Fulvio ed Emanuele le nostre con-
doglianze.

Il Mercatino del Tornado


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21 CRONACA

“I Coltivatori di Sogni” a Caorera


di Luca Turchetto
I sogni sono come le piante, vanno coltivati con amore e
passione. Questo è il motto di un gruppo di bambini pro-
venienti da Alano (il nome del gruppo è infatti “I Coltiva-
tori di Sogni”) che, seguiti dai loro genitori, da tempo se-
guono un percorso che li vede impegnati in un percorso
formativo, che prevede la conoscenza del territorio tra sto-
ria e natura, e l’apprendimento di attività manuali, una tra
questi la coltivazione di zucche ornamentali e commestibi-
li. E infatti, in primavera, terra e sementi alla mano, i
bambini hanno piantato le cucurbitacee in vasetti che
hanno custodito in serra, e che poi, una volta nate le pian-
tine, sono state messe a dimora nel terreno. Le zucche
poi sono state seguite periodicamente durante a loro cre-
scita, fino alla fine dell’estate. Una volta mature, le zucche
sono state raccolte, e i bambini hanno creato delle com-
posizioni e un cartellone con foto del loro operato e infor-
mazioni sulle zucche da loro coltivate. Il tutto per parteci-
pare alla “Sagra della Zucca” di Caorera” e riuscire a ven-
dere il loro raccolto. Grande l’entusiasmo, che ha visto i
piccoli venditori, vestiti “come ‘na volta”, impegnarsi al
massimo nella vendita delle zucche, che sono state prima
raccontate ai clienti e proposte poi nelle possibili combi-
nazioni alimentari, o mostrate nelle possibili decorazioni.
Alla fine è stato un successo, tanto che l’organizzazione
della sagra li ha premiati con un riconoscimento per l’impegno dimostrato. Il gruppo “I Coltivatori di Sogni” si sente
di ringraziare tutto lo staff della sagra di Caorera, in particolare Silvia Zanella per la disponibilità e la gentilezza di-
mostrati verso il gruppo di giovani.

Ricordato il 4 novembre 1918


testo di Silvio Forcellini - foto di Piero De Faveri
Fedele all’appuntamento, la sezione alanese dell’Associazione Combattenti e Reduci, in collaborazione con i comuni
di Alano e di Quero Vas e le associazioni d’arma locali, ha voluto ricordare anche quest’anno la data del 4 novembre
1918, che segnò la fine del primo conflitto mondiale. Nel corso della mattinata di domenica 3 novembre i presenti
hanno sfilato fino alla chiesa parrocchiale di Alano, dove hanno assistito alla messa, cui sono seguiti l’alzabandiera e
la deposizione di una corona al monumento ai caduti di via Brigata Re e il rinfresco presso la sede del Gruppo Alpini
“Valderoa”. Scopo dell'iniziativa, che in precedenza aveva toccato tutti i monumenti del territorio (dove sono stati de-
posti dei fiori), è infatti quello di “onorare i nostri caduti civili e militari di tutte le guerre”. La manifestazione è stata ac-
compagnata dalle note della Banda Setteville. Le foto che seguono, si riferiscono: al monumento ai caduti di Fener,
dove sono ricordati tutti i caduti e i dispersi della frazione nel corso della Prima Guerra Mondiale (1915-1918), della
“Campagna d'Africa” (1935-1936) e della Seconda Guerra Mondiale (1940-1945); alla cerimonia all’interno della chie-
sa parrocchiale di Alano; al monumento ai martiri della libertà in piazza ad Alano, che ricorda i partigiani alanesi im-
piccati nella stessa piazza, fucilati o deportati dai nazi-fascisti.

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22 ATTUALITÀ

 
“LA VOCE DEL BOSCO” (ITA 2019 – 77 min) 
 
di Dimitri Feltrin con Francesca Gallo
Sandalo Produzioni
Nell’autunno del 2018 la montagna bellunese è stata messa a du-
ra prova da “VAIA”, la terribile ondata di pioggia e vento che ha
causato danni molto ingenti, modificandone parte del paesaggio
conosciuto.
Il regista trevigiano Dimitri Feltrin, con questo documentario ha
voluto mostrare come la vita in queste terre continui grazie a uo-
mini e donne che si impegnano a mantenerla viva. Lo fa attraver-
so la voce di Francesca Gallo che incontrerà personaggi e storie
di questo territorio.
Francesca costruisce fisarmoniche nella sua piccola bottega di
Treviso, ereditata da papà Luciano. È rimasta l’ultima artigiana in
Italia a realizzare completamente a mano armoniche a mantice,
fisarmoniche e organetti in legno. Strumenti usati da musicisti in-
ternazionali e destinati ai palcoscenici più importanti del mondo,
ma nascono nel bosco e in particolare quelli dell’agordino.
Con questo filmato Francesca ci accompagna in un viaggio alla
scoperta delle donne e degli uomini che in quelle terre non solo vi
vivono ma ne coltivano antichi mestieri, valorizzandone la cultura
e rigenerandone le tradizioni. Vecchi e giovani, donne e uomini,
che si muovono ai margini del bosco e che ogni giorno lo vivono e

GIOVEDI 5 DICEMBRE  ne ascoltano la voce. Con Francesca, ascolteremo il bosco e


scopriremo i suoi alberi, quelli che cantano. Ammireremo il ritratto
delicato, poetico, del mondo dolomitico Agordino, e più in genera-
ore 20.30  le della montagna bellunese: viva, dignitosa, laboriosa, burbera e
saggia. Osservando le montagne, tenteremo di ascoltare e com-

Cartiera di Vas 
prendere “La Voce del Bosco”
E’ possibile vedere in anteprima il trailer del film:
https://www.youtube.com/watc?v=sTSIwMiWV9k&t=2s

Ingresso Libero  Alla serata sarà presente il regista Dimitri Feltrin

(M.M.) Nell’attesa e speranza che si concretizzi l’iniziativa della mostra dedicata a Nino Cela, di cui abbiamo
accennato nel numero scorso, idea sostenuta anche dai figli Ermanno e Daniela, proponiamo una poesia
dedicata a Fener, pubblicata nella raccolta “Quatro contrade.. ‘n canpanil”, (Agosto 1990 CC4C) assieme ad
un disegno dello stesso autore che per l’occasione aveva ritratto alcuni angoli caratteristici della conca.
23 CRONACA

Quero: Casa nostra, nuova azienda agricola


di Alessandro Bagatella
Un giovane querese, Francesco Roman, dopo aver frequentato la
scuola agraria “Della Lucia” e aver ottenuto il diploma, si è messo in
gioco ed ha intrapreso l’attività di coltivazione e vendita di ortofrutta
a Km. zero. La sua attività è iniziata lo scorso mese di giugno con la
vendita di prodotti tutti raccolti nella media azienda di famiglia: ortaggi
e frutta che vende anche in vasetti ben confezionati, come ortaggi in
agrodolce. Francesco per aprire la sua attività non ha ricevuto alcun fi-
nanziamento, ma ha investito i propri risparmi per allestire serra e
chiosco vendita. “Nel corso dell’estate la vendita è stata discreta, dice
Francesco, e spero di continuare e di ingrandire l’azienda. Tutto il ter-
reno disponibile mi è stato concesso dal nonno Gilberto Ceccato, che
ringrazio, assieme a quanti mi stanno aiutando”. Un plauso a France-
sco Roman per la sua scelta, considerando quanta gente ha dovuto
abbandonare le campagne e i vigneti, anche a causa dell’invasione di
animali selvatici che stanno distruggendo tutto. ”Io, dice Francesco, ho
dovuto recintare tutto per poter salvaguardare quel che coltivo”.

Il Capitello della Madonna di Prada


segnalazione di Andrea Mondin
Mercoledi 7 agosto 2019 è stato festeggiato il 25° anniversario del
Capitello intitolato alla Madonna di Prada. Al suono della campa-
na valligiani e villeggianti si sono ritrovati attorno al Tempietto parte-
cipando alla Santa Messa celebrata da Don Alessio. Davide con la
sua chitarra e le voci di Arianna e Marianna hanno accompagnato i
canti durante la funzione. Al termine, come da tradizione, è seguita
la 32a cena del villeggiante presso il Ristorante Castel Prada, nel
corso della quale sono state raccolte offerte per le adozioni a di-
stanza di due ragazzi del Kenia. Ci sono stati momenti di ricordo
degli anni passati,
quando durante i pome-
riggi di agosto si gioca-
va alle bocce, le gare di
ballo, il gioco delle carte
e per i più giovani la
corsa con l'uovo ,ecc...
Una piccola comunità
che mantiene grande
una tradizione.
Nella foto, da Sx: Elisa
(Maria) Snidero; Giorgio
Zanellato; Don Alessio

Il Mercatino
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24 CALCIO

Lo Sporting Marca
apre una sede operativa a Vas

Grande partecipazione alla nuova apertura della sede operativa nella tensostruttura di Vas da parte della società
sportiva Sporting Marca di Segusino. L’attività di calcio a 5, che da anni la compagine segusinese porta avanti, ha
raccolto molte adesioni anche tra i paesi di Alano, Quero e Vas. Le iscrizioni sono andate oltre le più rosee previ-
sioni, tanto che in pochi giorni è stato raggiunto il numero di oltre 30 ragazzi dai 6 ai 12 anni che hanno iniziato con
entusiasmo l’avventura nel calcio a 5. Inoltre anche la squadra maggiore, che disputa il campionato nella serie D, si
allena nella stessa struttura portando il numero dei praticanti vicino ai 50. In totale i tesserati dello Sporting Marca
hanno raggiunto il numero di 80, che per il territorio è sicuramente un numero di tutto rispetto. Nella sede di Vas i
giovani atleti svolgeranno tutti gli allenamenti, mentre le partite casalinghe si disputeranno nelle palestre di Quero e
di Alano. Saranno ben quattro le squadre che giocheranno le partite nei due comuni e l’entusiasmo dei ragazzi ha
contagiato anche i genitori che seguono con passione allenamenti e incontri. Da oltre 25 anni il calcio a 5 è attivo
nel territorio grazie anche all’impegno del presidente Gianfranco Montagner, che ha sempre creduto nella valoriz-
zazione del territorio tramite lo sport. E che dà primaria importanza all’integrazione e soprattutto alla educazione
sportiva dei giovani atleti. L’educazione e il rispetto per amici e avversari, infatti, viene prima di qualsiasi risultato e
tutti gli allenatori dello Sporting Marca curano moltissimo questo aspetto. La conferma viene anche dalle numerose
richieste di partecipazione a varie manifestazioni a cui lo Sporting Marca è sempre molto apprezzato. La partecipa-
zione dei genitori all’attività dei giovani atleti è fondamentale per creare un ambiente dove tutti possano dare il loro
contributo affinché il gioco unisca etnie e culture diverse per poter dare ai ragazzi l’opportunità di crescere in un
ambiente sereno a divertente. Ricordiamo infine che il 18 dicembre, dalle 18 alle 20 in palestra a Quero, ci sarà un
incontro tra i nostri piccoli atleti e i giocatori della Came Dosson, che milita in serie A di calcio a 5, tra i quali alcuni
che giocano con la nazionale.
ASTERISCO
La foto di copertina
(M.M.) Spunta dal nostro archivio questa foto autunnale, scattata il due
novembre del 2007 da Roberto Sudiero, con una Sony DSLR-A100. Fa
parte di un piccolo tesoretto di immagini che Roberto ci ha consegnato
parecchio tempo fa e che custodiamo con cura. L’immagine ritrae,
secondo le informazioni che ci ha fornito l’autore, Val Bicadora, in Comune
di Alano di Piave. La macchina fotografica era impostata a 100 ISO e nr.
F=3,5. Un’immagine suggestiva e ringraziamo l’autore di averla voluta
condividere. Da una veloce ricerca in internet abbiamo solo trovato una
nota storica relativa alla Valle, teatro, a quanto pare, di guerra come del
resto tutte le nostre montagne. Nella pubblicazione di cui vedete la
copertina nell’immagine a fianco, si racconta di un ferimento registrato per
un militare che in questa valle combattè.
BOGO Antonio da Venezia aspirante ufficiale 113 compagnia mitragliatrici modello 907 F Durante un attacco di forti
pattuglie nemiche ai nostri posti avanzati da un posto completamente scoperto benché fatto segno a numerose
scariche di fucileria dirigeva con calma e criterio il fuoco della sua sezione dando esempio di coraggio ai propri
dipendenti e non tralasciava il suo pericoloso compito se non quando veniva gravemente ferito - Valle Bicadora (M
Tomba) 15 giugno 1918.
25 ATTUALITÀ

Garanzia Giovani:
aperte iscrizioni per Work
Experience specialistica
per Impiegato
amministrativo contabile
Si segnala l'apertura delle iscrizioni per la nuova
Work Experience di tipo specialistico per Impiegato
amministrativo contabile con competenze nella
gestione della privacy promossa da ENAC Veneto e
approvata con DDR 870 del 29/10/2019.
L'iniziativa è rivolta a 7 ragazzi/e iscritti/e al
Programma Garanzia Giovani in Veneto in possesso
almeno di qualifica professionale.
Questo percorso consiste in 200 ore di formazione
specialistica in aula e di un successivo inserimento in
tirocinio di 2 mesi presso un'azienda bellunese.
Si tratta di un'ottima opportunità di formazione ed
inserimento lavorativo per i giovani che non studiano
e non lavorano e desiderano acquisire
professionalità in ambito amministrativo.
La domanda di ammissione può essere
presentata fino al 5 dicembre 2019 alle 13.00.
Le selezioni si tengono venerdì 6 dicembre alle 9.30
presso la nostra sede ENAC Veneto di Feltre (Istituto
Canossiano in Viale Monte Grappa 1).
Si possono verificare i requisiti , leggere il bando
completo e scaricare la domanda di ammissione al
link: www.enacveneto.it/feltre

FESTA DI SANTA BARBARA


SABATO 07 DICEMBRE 2019
Programma:

• Ore 10,00 Ritrovo presso la GROTTA di


Santa Barbara

• Ore 10,30 Celebrazione della Santa Messa

• Ore 11,00 Saluto delle Autorità presenti

A seguire rinfresco offerto dall'Associazione.


IN CASO DI MALTEMPO
la Santa Messa verrà celebrata presso
la chiesa di Schievenin
TUTTA LA POPOLAZIONE E’ INVITATA
Manifestazione svolta dall'associazione Volontari Antincendio Boschivo e Protezione Civile del Comune di
Quero in collaborazione con il Comune di Quero Vas
L'associazione declina ogni responsabilità per danni a persone, animali e cose
durante lo svolgimento della manifestazione.
26 ATTUALITÀ

Dal 15 novembre al 15 aprile


Attrezzati per la neve
Veneto strade comunica che è stata emessa l'Ordinanza
num. 507/2019, relativa all'obbligo, lungo la rete in
gestione a Veneto Strade S.p.A. - Direzione Operativa di
Belluno, per tutto il periodo invernale compreso tra il
giorno 15/11/2019 ed il giorno 15/04/2020 per i veicoli a
motore in alternativa di:
 essere muniti di pneumatici invernali conformi alle
disposizioni della direttiva comunitaria 92/33 CE
recepita dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti 30/03/1994 e successive modificazioni
ed integrazioni o a quelle dei regolamenti UNECE in
materia;
 avere a bordo catene o altri mezzi antisdrucciodevoli
omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati,
ove necessario.
Nello stesso periodo i ciclomotori a due ruote e i motocicli
possono circolare solo in assenza di neve o ghiaccio sulla
strada e di fenomeni nevosi in atto.
La contravvenzione applicata agli automobilisti che non rispettano le ordinanze invernali 2019-2020, va da un minimo
di 41 € a un massimo di 168 nei centri abitati, mentre su autostrada o strada extraurbana, varia da 84 a 335 €.

CRONACA

Carpen: doppia
festa in casa di
Albino e Antonella
di Alessandro Bagatella
Il mese di settembre scorso i coniugi Albino
Curto e Antonella Nicoletti hanno festeggiato il
loro 25° anniversario di matrimonio, circondati
dai famigliari ed amici, che augurano loro di
rinnovare la festa ai prossimi traguardi. Il venti
settembre a rallegrare la famiglia è arrivato
Logan, figlio di Paolo Curto e Greta Levati.
Doppia festa, quindi, in casa Curto! Auguri di
tanta felicità al piccolo Logan, alla mamma e papà i più vivi rallegramenti, ai nonni Albino e Antonella e ai parenti tutti.
Forza e coraio, che la fameia se sgranda! In foto: Albino a Antonella nel giorno del matrimonio e Logan con i genitori.
27

 
28 ATTUALITÀ

Archivio foto-storico dell’emigrazione


Il progetto cresce grazie alla Regione Veneto
da Redazione ABM | Ott 24, 2019
Continua a crescere l’archivio foto-storico del Centro
Studi sulle Migrazioni “Aletheia”. Grazie a un
finanziamento della Regione del Veneto, l’Abm sta
proseguendo nella strada intrapresa nel 2015. In
quell’anno, infatti, sempre contando sul
fondamentale contributo regionale, venne dato avvio
a un progetto di raccolta, digitalizzazione e
archiviazione di materiale storico relativo
all’emigrazione veneta nel mondo. L’obiettivo era
creare un archivio digitale indicizzato con cui
costruire, conservare e diffondere una storia “per
immagini” dell’emigrazione.
Successivamente, per renderlo ampiamente fruibile,
tale archivio venne messo a disposizione online,
attraverso il portale del Centro Studi sulle Migrazioni
“Aletheia” (www.centrostudialetheia.it): un sito con
cui abbattere le barriere e consentire a tutti l’accesso
alla memoria storica del nostro “andare per il
mondo”. Attualmente, un nuovo contributo regionale
sta consentendo di incrementare questo patrimonio.
È infatti in corso un ulteriore lavoro di
digitalizzazione e caricamento online sia di foto,
lettere, documenti già raccolti, sia di materiale che si
sta raccogliendo ex novo.
«Miriamo a un duplice scopo – spiega il presidente
Abm Oscar De Bona – da un lato completare il
caricamento su “Aletheia” dell’archivio già costituito,
dall’altro portare avanti un ulteriore lavoro di
raccolta, digitalizzazione e caricamento sul web. Un
grazie alla Regione, sempre sensibile al tema della
conservazione della memoria dell’emigrazione, alle
persone che ci stanno portando la propria
documentazione e ai volontari che ci danno supporto
in questo importante lavoro. Invitiamo chiunque
abbia conservato delle testimonianze del proprio
passato di emigrante o degli espatri dei propri
famigliari a rivolgersi ai nostri uffici».
I contatti a cui fare riferimento sono:
Tel. +39 0437 941160
email: aletheia@bellunesinelmondo.it
Il materiale consegnato verrà digitalizzato e restituito ai proprietari.
CRONACA

Clara Mazzocco: 97 primavere!


Tanti auguri alla querese Clara
Mazzocco, vedova Dal Canton,
che ha festeggiato il fantastico
traguardo di 97 anni, attorniata
da un nugolo di nipoti e
pronipoti.
Una bella compagnia, che ha
tenuto allegra l’atmosfera in
questa importante occasione.
Nella foto vediamo la festeggiata
alle prese con la torta e i pargoli
che le fanno corona, con i quali
sembra proprio sentirsi a suo
agio. Da tutti i famigliari e, ne
siamo certi, da tutti i nostri lettori
un affettuoso augurio di buon
compleanno!
29 ATTUALITÀ

Le categorie a cui la vaccinazione è


raccomandata e offerta gratis sono:
1. Donne che all’inizio della stagione epidemica si
trovino in gravidanza.
2. Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da
patologie che aumentano il rischio di
complicanze da influenza.
3. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
4. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo
termine con acido acetilsalicilico, a rischio di
Sindrome di Reye in caso di infezione
influenzale.
5. Individui di qualunque età ricoverati presso
strutture per lungodegenti.
6. Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti
ad alto rischio di complicanze
(indipendentemente dal fatto che il soggetto a
rischio sia stato o meno vaccinato).
7. Medici e personale sanitario di assistenza in
strutture che, attraverso la loro attività, sono in
grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto
rischio di complicanze influenzali.
8. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario
interesse collettivo e categorie di lavoratori
(Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, Polizia Locale
e altre categorie).
9. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto
con animali che potrebbero costituire fonte di
infezione da virus influenzali non umani
(allevatori, addetti all’attività di allevamento e
trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori,
veterinari pubblici e libero-professionisti).
10. Donatori di sangue.

 
Quero Vas: Censimento Istat della popolazione
COME PARTECIPANO LE FAMIGLIE
Le famiglie coinvolte nella rilevazione hanno ricevuto una
lettera ufficiale a firma del Presidente dell’Istat e un pie-
ghevole informativo.
La lettera informativa comunica alla famiglia che è chiama-
ta a partecipare al Censimento, spiega le finalità conosciti-
ve e statistiche dell’operazione censuaria e avvisa
dell’obbligatorietà di risposta. La lettera fornisce le cre-
denziali di accesso al questionario online.
Tutte le informazioni rilasciate devono fare riferimento
alla data del 6 ottobre 2019.
Le famiglie che non hanno ancora compilato il questiona-
rio online o che lo hanno fatto in maniera incompleta rice-
vono un promemoria dall’Istat che ricorda loro l’obbligo di
rispondere.La famiglia può compilare il questionario online
oppure può contattare il Centro comunale di rilevazione
(CCR), Ufficio anagrafe tel. 0439781843, per ricevere l'as-
sistenza necessaria.
La compilazione del questionario online
potrà avvenire fino al 13 dicembre.
Dal 14 dicembre l’intervista sarà possibile
solo tramite rilevatore.
Le famiglie potranno:
 essere contattate telefonicamente da un operatore
comunale per effettuare l’intervista
 ricevere a casa un rilevatore, anche su appunta-
mento, per effettuare l’intervista faccia a faccia uti-
lizzando il proprio tablet.
La rilevazione si chiude il 20 dicembre 2019.
30 CRONACA

Judo: Campionato Italiano a Squadre


La regione Veneto quest’anno diventa
protagonista di una delle gare nazio-
nali più entusiasmanti:
il CAMPIONATO ITALIANO
A SQUADRE.
La gara si è svolta al Palacicogna di
Ponzano Veneto nel fine settimana di
sabato 5 e domenica 6 ottobre 2019,
chiamando sul tatami di gara ben 101
squadre tra Cadetti e Junior/Senior.
Nella competizione di sabato riservata
a Junior/Senior, il tricolore della serie
A2 è stato conquistato dall’Accademia
Prato per le donne e dal Titania Club
di Catania per i maschi.
In una gara così importante e molto
vicina geograficamente, non poteva
mancare la squadra del JUDO
ALANO DI PIAVE nel settore femmini-
le la quale non è stata tra le più fortu-
nate nei sorteggi trovando nel primo
match proprio la vincente Accademia
Prato e nel secondo l’Accademia To-
rino, due squadre di tutto rispetto
composta da atlete di spessore inter-
nazionale. Ma questo non ha mortifi-
cato le nostre ragazze che sono: Va-
lentina Bertoldo nei 52 Kg, Francesca
Vidorin nei 57 kg, Secco Maristella nei
63 kg in prestito dal Judo Arashi Cas-
sola, Sofia Carraro nei 70 kg; Michela
Recchia nei +70 kg in prestito dal Ju-
do Valmareno. Pur uscendo sconfitte,
la gara delle nostre atlete è stata esal-
tante regalandoci emozioni non da
poco, se poi si aggiunge il caloroso
sostegno dei genitori e atleti appartenenti alla squadra alanese, appositamente venuti a Ponzano per vedere la gara, il
risultato è divenuto comunque soddisfacente da dire: ne valeva la pena!!
E per concludere tutti a pranzo in compagnia con i nostri amici del Judo Arashi Cassola e del Judo Valmareno, un gran
bel gruppo tra atleti, tecnici e genitori che vediamo qui sotto in foto. Esperienza sicuramente da ripetere.

Parrocchia Santo Stefano Protomartire di Schievenin


Famiglia Ex Emigranti Quero Vas

SANTO STEFANO
26/12/2019
Programma:
Ore 11.00 Santa Messa
Ore 12.30 Pranzo Presso il ristorante Castel Prada
Prenotazioni entro il giorno 23/12/2019 al
335.6836592 Andrea; 333.5476968 Dario; 0439.787378 Placido: 0439.787640 Ristorante
31 COME ERAVAMO

Gino con Branduardi


nel 1986
(S.C.) Dall’archivio dell’alanese Luigino Rizzotto una
foto risalente al periodo in cui lavorava in un risto-
rante di Hagen in Germania. Con lui il popolare can-
tautore italiano Angelo Branduardi e suo coetaneo
(classe 1950) reduce da un concerto nella cittadina
tedesca.

ATTUALITÀ
Carta di identità elettronica
La ricevuta vale come documento di riconoscimento
Il ministero dell'Interno ha diramato, finalmente, una importante circolare a chiarimento del valore
da attribuire alla ricevuta cartacea della C.I.E. (Circolare 9 del 16 luglio scorso)
Il Ministero chiarisce, infatti, in maniera incontrovertibile la possibilità di utilizzare la ricevuta della C.I.E. come
documento di riconoscimento anche per finalità diverse da quella elettorale, essendo la stessa in possesso della
caratteristiche formali di cui all'art. 35, comma 2, D.P.R. 445/2000*. Per permettere una efficace e pronta verifica della
autenticità della ricevuta, peraltro, il Ministero segnala che nella ricevuta è stato inserito un codice a barre
bidimensionale QR-CODE che permette di controllare anche l'esistenza di una C.I.E. in fase di produzione o di
consegna, associata al richiedente e contrassegnata dallo stesso numero riportato sulla ricevuta. L'avvenuta consegna
del documento, poi, priva la ricevuta di ogni valore. Fonte: Lo Stato Civile Italiano, Focus 41 del 23 ottobre 2019
* Art. 35, comma 2, D.P.R. 445/2000: 2. Sono equipollenti alla carta di identità il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di
pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d'armi, le tessere di riconoscimento, purché' munite di fotografia e di
timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un'amministrazione dello Stato.
CRONACA

In Ricordo di
Antonio Pastrello
di Alessandro Bagatella
Ad un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 05.12.2018, famigliari ed amici
desiderano ricordare Antonio Pastrello, residente a Padova, ma di origini queresi,
della frazione di Santa Maria, dove risiedevano i nonni materni.
Le sue ultime volontà furono quelle di poter riposare a Quero, nel suo paese, e così
è stato fatto, avendo i famigliari esaudito il suo desiderio.
Assieme ai famigliari ed amici lo ricordano quanti lo hanno conosciuto.

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