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Quindicinale

Anno XXXIX

14.12.2017
Numero

696
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

I 5 giorni che salvarono l’Italia - pag. 1-2-3


Riaperto il Caffè Centrale di Quero - pag. 6
Quisquilie e bazzecole - pag. 11
La raccolta “porta a porta” 2018 - pag. 15-16-17-18
Nuovo Asilo ad Alano, lavori nel 2018 - pag. 24
Chiuso in redazione il 04.12.2017 - Prossima chiusura il 15.01.2018
http://digilander.libero.it/tornado
Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Ales-
sandro Bagatella, Ivan Dal Toè, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
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BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR
“BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 CRONACA

Chi l’avrebbe detto


di Claudio Dal Pos
Un successo la tre giorni per la ricorrenza dei 100 anni dalla prima Guerra Mondiale a Quero. Si incomincia con la pre-
sentazione da parte del F.A.I. del progetto di recupero di malga Fontanasecca Il venerdì 17 al pomeriggio. Alla sera
dopo mesi di lavoro da parte dei volontari su e giù per le montagne con cineprese e quant’altro, ecco al centro culturale
la prima del documentario “I 5 giorni che salvarono l’Italia”, che lo storico e regista Doriano Dalla Piazza ha voluto e
coordinato. Il centro culturale pieno di gente all’inverosimile, tutti attenti al filmato, e alla fine tante e tante approvazioni.
Sabato 18. Prima a Santa Maria per un primo atto di memoria sui fatti anche lì avvenuti, e bravi i contradaioli che han
preparato la cerimonia con relativo spuntino. Alla sera un momento toccante per la storia di Quero con la rappresenta-
zione storica sui fatti accaduti nel novembre 1917. Anche in questa occasione la nostra Arcipretale colma di tante per-
sone. Le letture, da parte delle Farine Fossili, di alcuni brani del diario di Maria Dal Pos, del libro di Emiliano Scalabrini,
alternate dai canti del Coro A.N.A. Piave, le fotografie riprodotte di Roberto Sudiero, i suoni di Mauro Uttone, sotto la
regia di Claudio Dal Pos, hanno portato un momento di intensa emotività. Domenica 19. Cerimonia civile in piazza alla
presenza di varie autorità, prima fra tutte Sua Beatitudine il Patriarca di Venezia, al quale il Sig. Sindaco Zanolla ha da-
to il benvenuto. Un ce-
rimoniale che ha esalta-
to le varie componenti
presenti; ricordiamo, fra
le tante, la folta presen-
za degli scolari
dell’istituto comprensi-
vo. Poi con la banda
Setteville in testa in cor-
teo verso la chiesa do-
ve S. Beatitudine il Pa-
triarca ha benedetto la
teca che rimarrà presso
l’altare dei Caduti a pe-
renne ricordo del cen-
tenario. E’ seguita la
Santa Messa solenne
cantata dal coro con
una toccante omelia.
Con la fine della liturgia
si è conclusa la tre
giorni.
Grazie a tutti.
Vogliamo citare coloro
che han reso possibile
l’evento: l’unione fa la
forza: dice il proverbio.
L’amministrazione co-
munale con il Sindaco
Zanolla in primis.
L’Assessore Alberto
Coppe, la parrocchia
con Don Alessio, Do-
riano Dalla Piazza con
tutto il suo staff. Claudio
Dal Pos, Roberto Su-
diero, Farine Fossili,
Mauro, Enis, Fabio, Lu-
ca, Sonia, Daniele. Il
coro A.N.A. Piave della
sezione di Feltre, le fa-
miglie Berton ed eredi,
la famiglia Bendot-
ti/Niero, il gruppo Alpini
di Quero e di Vas, l’Ass
Fanti di Alano-Quero, il
F.A.I, i componenti del-
le forze dell’ordine con i
Carabinieri, la Protezio-
ne Civile di Quero, gli
amici di Santa Maria, gli
amici del Carpen, la Charta, Polizia Locale, l’istituto comprensivo di Quero con la scuola primaria e le insegnanti, Ber-
ton Graziano, Zuccolotto Lorenzo, la banda SetteVille, la sezione A.N.A. di Feltre, la Pro Loco di Quero, il museo di
Caorera, il coro parrocchiale. Ci scusiamo se ci fossero degli errori e/o omissioni involontarie.
Foto: composizione realizzata da Tristano Dal Canton 
2 CRONACA

I 5 giorni che salvarono l’Italia


di Doriano Dalla Piazza
Un colpo d’occhio straordinario: la sala del Centro Culturale di Quero come mai finora si era vista. Ogni posto a sedere

occupato, ragazzi seduti sugli scalini, persone in piedi persino nei corridoi. E decine di persone che non sono riuscite
ad entrare. Tutti per vedere la prima assoluta del documentario “I 5 giorni che salvarono l’Italia” diretto da Doriano
Dalla Piazza e con la partecipazione di Bruno Alessandro (la voce dell’Ispettore Derrick nella serie TV degli anni ’80,
nella foto seduto in prima fila a Dx con la sciarpa), dello storico prof. Paolo Pozzato (autore del libro “la stretta finale”),
del giornalista Giuseppe Casagrande, già vicedirettore della testata giornalistica della terza rete RAI, di Davide Pegora-
ro, storico, e dei nostri Luca Turchetto e Fabio Malacrida. Colonna sonora emotivamente molto coinvolgente composta
da Andrea Dalla Piazza con l’arrangiamento di Francesco Zanini. All’inizio della serata, il dottor Marco Magnifico, vice-
presidente Esecutivo del Fondo Ambiente Italiano (FAI), a far conoscere la donazione dei fratelli Collavo della Malga
Fontanasecca al FAI stesso. Dopo il saluto del sindaco, Ing. Bruno Zanolla, il giornalista Giuseppe Casagrande ha
preso in mano con la dovuta energia le redini della serata conducendo gli spettatori all’inizio del documentario. Costrui-
re e proiettare un documentario della durata di un’ora e venti minuti poteva sembrare una scommessa al limite della
temerarietà, con il rischio di annoiare gli spettatori. La risposta del pubblico è stata il miglior premio al coraggio del re-
gista: forte attenzione fino ai titoli di coda e grande applauso finale, con il saluto di Bruno Alessandro commosso da
tanta partecipazione e con le note della colonna sonora a rendere ancora più forte l’emozione. Il commento più bello, è
stato pubblicato a caldo su Facebook: “esci dal Centro Culturale, fai due scalini, hai ancora negli occhi le immagini
dell’ultima scena, hai nelle orecchie le ultime note e le ultime parole, e ti ritrovì li, esattamente accanto ai gradini della
chiesa, a rivivere il dramma dei soldati uccisi perché irrimediabilmente colpiti dai lanciafiamme.” Per quanti non hanno
potuto partecipare alla serata, sono disponibili i DVD del documentario “I 5 giorni che salvarono l’Italia” presso le
edicole di Alano, Quero e Vas. (Foto R. Sudiero)

Intervista a Doriano Dalla Piazza


D. Perché parlare ancora della Grande Guerra a Quero?
R. La risposta è semplice: a cent’anni dalla disfatta di Caporetto, tanti hanno commentato e scritto su Caporetto, con
una proliferazioni di libri, opuscoli, interviste, allegati ai quotidiani, programmi TV, etc. Mai nessuno che si sia preso la
briga di spendere una parola su come l’Italia si è salvata dopo Caporetto: di conseguenza solo gli studiosi più attenti
sono a completa conoscenza dei fatti, che risultano descritti con precisione in molti libri. La cosa poco nota è che l’Italia
si è salvata sulle nostre montagne e lungo il Piave, fra Santa Maria di Quero e Fener, e purtroppo, anche nei nostri
paesi, pochissimi lo sanno. Da queste considerazioni, la necessità di affrontare l’argomento.
D. Perché un titolo così importante, “I 5 giorni che salvarono l’Italia”?
R. Gli storici hanno classificato i fatti del novembre 1917 descritti nel documentario all’interno della Prima Battaglia
d’Arresto, che va dal 14 al 26 novembre 1917, alla quale seguirà la Seconda Battaglia d’Arresto che va dall’11 al 21 di-
cembre 1917. I più importanti però furono quelli dal 14 novembre al 18 novembre 1917, quando si temeva il tracollo
dell’esercito italiano sotto l’impeto dell’attacco austrotedesco. vitato lo sfondamento fra il Monfenera ed il Piave, l’ago
della bilancia che il 14 novembre pendeva tutto dalla parte Austro-tedesca, alla sera del 18 era stato riportato in equili-
brio. Seguiranno altre sanguinose battaglie, ma di fatto l’Austria Ungheria e l’alleato tedesco alla sera del 18 novembre
3 CRONACA

1917 avranno perso la più importante occasione per sconfiggere definitivamente l’Italia, con tutte le conseguenze che
a ruota sarebbero seguite sullo scacchiere europeo.
D. Ma chi dice questo?
R. Mentre la “retorica” italiana fino a pochi anni poneva il Monte Grappa ed il Piave a simboli della resistenza italiana
dopo Caporetto per arrivare poi nell’anno successivo a Vittorio Veneto, l’attenta ricerca di alcuni storici, fra i quali van-
no citati Marco Rech da Seren del Grappa e Paolo Pozzato da Bassano del Grappa, condotta fra i libri e i manoscritti
dei comandanti austriaci conservati negli archivi viennesi, ha fatto piena luce sulle cause della sconfitta Austrotedesca.
Si tratta quindi di un “ribaltamento” della comune percezione che abbiamo ereditato dalla “retorica” italiana, dal quale
emergono tre elementi: gli errori dei comandanti austriaci, il coraggio (riconosciuto dagli stessi austriaci) dei soldati ita-
liani che hanno saputo resistere, seppure in condizioni disperate, e la fortuna che ha tenuto distanti i generali italiani
dalle nostre montagne, impedendo loro di fare altri danni.
D. Perché un documentario e non un libro?
R. Vi erano già molti testi, e altri ne sono usciti nel centenario di Caporetto. Serviva qualcos’altro, capace di coinvolge-
re molte più persone rispetto agli appassionati di storia “divoratori” di libri. Da qui la scelta, o se vogliamo, la temeraria
scommessa di realizzare un documentario.
D. Perché temeraria?
R. La sfida era nell’inquadrare i fatti succedutisi in quei 5 giorni nei nostri paesi nel quadro più generale dei giorni se-
guiti alla disfatta di Caporetto: se non si comprende la paura della irrimediabile sconfitta che appariva ormai imminente
al Comando Supremo, non si comprende nemmeno l’importanza delle Battaglie combattute nei nostri paesi. Ma gli
elementi da prendere in considerazione erano così tanti che condensarli in un documentario significava prendersi molti
rischi.
D. Per esempio, quali rischi?
R. La durata eccessiva. Il documentario “I 5 giorni che salvarono l’Italia” dura circa un’ora e venti minuti. Questa è la
durata di un film, non di un documentario. Per rimanere entro questo limite, ho visto e rivisto la sceneggiatura più volte,
tagliando e limando parola per parola.
D. Altro rischio?
R. Il pericolo di fare un documentario solo “didattico”, utile per chi è appassionato di storia, duro da digerire per un
pubblico più ampio. Il documentario ha una parte che “spiega” in modo immediato il quadro storico, ma in modo sinteti-
co e cercando una “costruzione” avvincente.
D. Terzo rischio?
R. Soffermarsi solo sulle sofferenze degli uomini. Il documentario affronta questo aspetto, ma in modo equilibrato, sen-
za mai farlo prevalere nel contesto generale.
D. Ultimo rischio?
R. Cadere nella retorica. Era doveroso mantenere viva la memoria di chi si è sacrificato (o è stato sacrificato): si è pre-
ferita la sobrietà delle parole all’enfasi delle frasi fatte.
D. Da quando risale l’idea di fare questo documentario?
R. La prima volta l’ho proposto nel dicembre del 2013, in una riunione a livello di territorio Feltrino. Fare un lavoro di
questo tipo però ha dei costi, e nessuno dei Comuni partecipanti voleva rinunciare al proprio “progetto particolare” per
una operazione che sarebbe stata utile per tutti. Solo alla fine del 2016, grazie alla disponibilità del Comune di Quero
Vas, è stato possibile partire con il documentario, ma a questo punto è iniziata una corsa contro il tempo per essere
puntuali all’appuntamento del centenario.
D. Costi?
R. Quando si guarda un documentario, o qualsiasi altra cosa che appare sullo schermo, ognuno lo paragona a quanto
già visto in TV o al cinema, o sfruttando il Web, ma non si pensa quasi mai a quanto è costato. Sarebbe interessante
mettere a paragone i costi Rai per lo spezzone di “Voyager” sulle trincee del monte Palon, con i costi che noi abbiamo
sostenuto per “I 5 giorni che salvarono l’Italia”, e paragonare la qualità e serietà dei due “prodotti”. Da parte nostra
possiamo dire che grazie alla partecipazione del Comune di Quero Vas siamo riusciti a coprire i costi del montaggio
(ben oltre cento ore in sala di montaggio) affidato ad una società esterna, e la fornitura dei DVD. Con la vendita degli
stessi stiamo coprendo le spese vive rimaste ancora in sospeso. Il resto è solo passione. Tutti hanno contribuito con
grande generosità ed in forma gratuita: nome per nome si possono trovare nei titoli di coda del documentario.
D. Perché non vi sono scene con personaggi in divisa?
R. per non cadere nel banale, nella fiction da dilettanti allo sbaraglio. L’unicità di questo documentario sta nella forza
della narrazione, nel rigoroso rispetto dei fatti storici. L’ultima scena, con Bruno Alessandro davanti al portale della
chiesa di Quero, ha una potenza evocativa eccezionale, che emoziona proprio perché non vi sono né costumi, né sce-
ne da film, né finti soldati. La forza di una capacità di narrazione straordinaria, esattamente sul luogo ove si consumò il
dramma, emoziona e coinvolge in modo ben più forte di qualsiasi effetto cinematografico.
D. Sfida vinta?
R. Abbiamo vinto la sfida per portare a conoscenza di tutti, anche alle prossime generazioni, una pagina importante
della grande storia scritta nei nostri paesi. Sicuramente siamo stati più seri della RAI, che in decine di ore di trasmis-
sione sulla Grande Guerra non ha mai affrontato in modo credibile il momento cruciale della svolta dopo la disfatta di
Caporetto.
D. La cosa più bella?
R. Oltre al grande contributo di Bruno Alessandro, alla competenza del prof. Paolo Pozzato, al piglio di Giuseppe Ca-
sagrande, alla passione di Davide Pegoraro, Luca Turchetto e Fabio Malacrida, la cosa più bella è certamente la co-
lonna sonora composta da Andrea Dalla Piazza ed arrangiata da Francesco Zanini. Qualcuno, al termine della proie-
zione al Centro Culturale di Quero, con la sala gremita all’inverosimile, emozionato dalla scena finale, con le note della
musica di Andrea, si è chiesto se quello che aveva appena visto era un documentario oppure qualcosa di più importan-
te.
4 CRONACA

A cent’anni dal conflitto mondiale 1917 - 2017


Anche S.Maria ricorda la sua Storia
di Alessandro Bagatella
Sono soddisfatto che, dopo un secolo, anche a Santa Maria venga riconosciuta la sua Storia. Da anni, assieme a un
amici del paese, stiamo portando avanti il ricordo dei fatti avvenuti in quegli anni a Santa Maria e in quei giorni a Que-
ro. Ci facciamo meraviglia che nessuno si sia mai interessato… Forse il trauma della guerra e della fame e dei bom-
bardamenti ha fatto sì che si cancellasse la storia passata. L’assessore Alberto Coppe ci ha dato una mano per far va-
lere la nostra Storia, commemorata il 18 novembre scorso. Non ripercorro qui le vicende attraversate dalla popolazione
di Santa Maria; se ne è parlato in varie sedi e ormai tutti ne sono a conoscenza. Voglie ringraziare pubblicamente tutti:
l’amministrazione comunale, il sindaco Bruno Zanolla, l’assessore Alberto Coppe, storico, Giuliano Bagatella, da tanti
anni ricercatore storico assieme a me, il parroco di Quero don Alessio, il solista della banda SetteVille, i numerosi ga-

gliardetti d’arma presenti, il maresciallo De Leo, la rappresentanza del F.A.I., il costruttore dell’aquila Roberto Svaizer, i
compaesani, che hanno aderito all’organizzazione del rinfresco, e gli sponsor, sempre gentile Paolo Berra e la Cantina
Biasiotto e, naturalmente, tutti i presenti. A tutti un arrivederci alle prossime feste a Santa Maria!
Nelle foto: alcuni momenti delle cerimonie nella frazione di Santa Maria di Quero Vas

Intervento di sostegno a Santa Maria alta


Grazie
all’amministrazione
comunale
di Alessandro Bagatella
Il mese scorso, a Santa Maria alta, via Rinaldo Baga-
tella, vista l’estrema necessità di sostenere muri e
scarpate pericolanti, è stata costruita questa “sco-
gliera”, che vediamo in foto.
A tanti non è piaciuta, perché di “scogliere” a Santa
Maria ce ne sono tante! A mio avviso il Comune ha
cercato di rendere sicuro il paese e le case sovra-
stanti.
Quindi, grazie per i lavori eseguiti.
5 COME ERAVAMO

Accadde nel 1997


a cura di Sandro Curto
QUOTA MILLE ABBONATI AL TORNADO
Verso la fine del 1997 il Tornado raggiunge lo storico traguardo dei mille abbonati. L’avvenimento viene festeggiato in
sede con panettone e prosecco alla presenza dei collaboratori, del primo abbonato Mario Santangelo, del
cinquecentesimo Paolo Feltrin e del millesimo Tullio Dal Zotto.
Per l’occasione viene pubblicato sul N° 335 un intervento del capo redattore del Gazzettino di Feltre Sergio
Zanellato che riproponiamo nelle sue parti più significative.

Il Tornado: specchio sul vivere del Basso Feltrino


“Il Tornado” lo leggo, lo sfoglio, lo curioso. E’ il tipico periodico d’attualità locale. Può permettersi quegli orizzonti che un
quotidiano non ha. E lo invidio. Forse in troppi si dimenticano che quel benedetto Tornado che sfogliate 18 volte
all’anno è frutto del lavoro, da volontari, di un ristretto gruppo di persone che fanno giornalismo per hobby, un “gioco”
ma fatto sul serio. Critiche? Come può un giornalista che cura 2 pagine di un quotidiano tutti i giorni dell’anno,
processare chi fa un periodico di informazione locale, magari con due numeri al mese, nel suo tempo libero?
Non me la sento di muovere critiche: anzi, per dirla proprio tutta, certe notizie che “Il Tornado” ha ed il mio Gazzettino
no, mi fanno incavolare. Perché quelle notiziole di vita quotidiana, di valore strettamente locale, sono più importanti di
quanto si possa pensare: sono il legame fra il giornale e la sua gente, i lettori. Ecco, noi del quotidiano abbiamo le
“grosse” notizie, ma quanto sarebbe bello che potessimo proporre anche le foto delle gite, le classifiche delle partite di
scopa.
Quel gruppo di persone che si sacrifica e vi sforna con costante regolarità “Il Tornado” merita rispetto. Anche il mio. E
così il fatto che il vostro
periodico di attualità abbia
scavalcato quota 1.000
abbonati deve pur avere un
senso. Certo, chi urla si fa
sentire di più di chi invece,
legge e tace. Però non vuol
dire che urlando si ha
ragione.
Vista la mia esperienza di
giornalista professionista più
che decennale in un
quotidiano, credo che la
strada che sta percorrendo “Il
Tornado” sia quella giusta.
Ha il coraggio di andare
anche contro corrente. Pur
essendo un organo di
informazione locale non è un “giornalino”. E scusate se è poco. In più sa giocare con l’ironia, cosa che invidio. Sui
quotidiani bisogna essere, invece, sempre seri o seriosi. D’altro canto per fare un buon giornale bisogna anche
divertirsi. Se non ci si diverte non si riesce nemmeno a trasmettere al lettore il sacrosanto piacere della lettura.
Il giornale è sempre una finestra sul mondo, compreso quello di casa. Anzi, nel caso de “Il Tornado” assolve proprio
alla funzione di specchio sul vivere quotidiano del Basso Feltrino. Guardandosi allo specchio sorridendo, si ha di
ritorno un’immagine positiva, se invece lo si fissa in cagnesco, a muso duro, ci si sente sprofondare in un mondo più
brutto di quello che è. E quello che è basta ed avanza. Un sorriso e un pizzico di ironia aiutano a vivere. Scegliete voi.

CRONACA
Per Stefano Mazzocco
Laurea Magistrale in Ingegneria Civile
Stefano Mazzocco, di Carpen di
Quero Vas, il 30 ottobre ha conse-
guito presso l’Università di Trento,
Dipartimento di Ingegneria Civile,
Ambientale e Meccanica la Laurea
Magistrale in ingegneria Civile. Ste-
fano ha discusso la tesi con il se-
guente titolo: “Analisi del comporta-
mento di edifici alti in legno soggetti
ad azioni orizzontali”. Stefano ringra-
zia e abbraccia tutti coloro che han-
no festeggiato con lui questo suo
grande traguardo. Congratulazioni
da tutta la famiglia, in primis da
mamma Gigliola e da papà Silvano.
In foto: a Sx. Stefano davanti alla
Facoltà di Ingegneria a Mesiano. A Dx.con Alice e Filippo, i suoi nipotini.
6 CRONACA

Riaperto il Caffè Centrale di Quero


di Sandro Curto

Per una volta non parliamo di chiusure. Dopo 15


mesi ha infatti riaperto i battenti il Caffè Centrale di
Quero. La nuova gestione della società “Via Nazio-
nale” avrà come responsabile Gisella Benato con la collaborazione di Michael Dal Negro. Si punterà molto su caf-
fè e colazioni ma anche aperitivi con cicchetti vari; si potrà giocare a carte mentre per una scelta etica è stato deci-
so di non installare slot machine. Gli orari di apertura andranno dalle 07.00 alle 24.00 con possibile prolungamento
di due ore al venerdì e al sabato sera e chiusura settimanale il martedì. Per Gisella si tratta di un ritorno in piazza
Marconi dove, per alcuni anni, aveva collaborato nella gestione dell’adiacente supermercato e di un ritorno ai locali
pubblici dopo aver contribuito alla riapertura della “Locanda Chiocciola”. In occasione del mega rinfresco di apertu-
ra, mercoledì 22 novembre, è intervenuto a portare il saluto e l’augurio dell’Amministrazione Comunale di Quero
Vas il sindaco Bruno Zanolla. Nelle foto, una suggestiva immagine in notturna del locale opera di Bruno Macor e un
momento della serata inaugurale con Gisella, Michael e Valentina immortalati da Paolo Feltrin.

SCOPA ALL’ASSO

A Sandro Curto e Dorino Schievenin


la gara del “Valderoa”
di Sandro Curto
Trentadue appassionati di scopa all’asso si sono ritrovati, sabato 25
novembre, nella sede del Gruppo Alpini “Valderoa” di Alano di Pia-
ve per la settima edizione della gara a coppie sorteggiate. Dopo la
tradizionale cerimonia del sorteggio, diretta con la consueta perizia da
Ivano Masocco, le sedici coppie composte si sono incontrate in partite
da eliminazione diretta con intervalli dedicati agli assaggi delle ottime
pizze sfornate da Renato Coppe e innaffiate da birra alla spina. La vit-
toria è andata alla coppia formata da Sandro Curto e Dorino Schie-
venin che, dopo un inizio difficile, ha proceduto tranquillamente verso
la finale dove ha superato Nicola Licini e Paolo Piccolotto. Per metà si
è trattato di una ripetizione della finale 2016 con ancora Sandro Cur-
to, allora in coppia con Alfonso Maschio, a battere Nicola Licini, in
coppia con Rizzeri Serafin. Al terzo posto, pari merito, Amedeo Mon-
din-Celeste Roman e Flavio Faoro-Vittore Schievenin. Nella foto di
Piero De Faveri, le premiazioni con le prime due coppie classificate e
il capogruppo del “Valderoa” Valentino Rech.
ALBO D’ORO: 2011 Mario Berton-Maurizio Buttol # 2012 Sandro Curto-Gino Povellato # 2013 Raffaele Carelle-
Franco Dal Canton # 2014 Franco Dal Canton-Gino Povellato # 2015 Rino Dal Canton-Livio Rizzotto # 2016 San-
dro Curto-Alfonso Maschio # 2017 Sandro Curto-Dorino Schievenin

Un particolare concorso di presepi


(s.for.) Un vero e proprio invito a far lavorare la fantasia: ritorna anche quest’anno il concorso di presepi promos-
so dalle parrocchie di Alano, Campo e Fener e riservato ai bambini e ai ragazzi fino ai 18 anni. La particolarità -
7 CRONACA

come recita il regolamento - è che, per realizzarli, è vietato spendere soldi (il materiale deve essere tutto di recupe-
ro: bottoni, carta, sassi, legnetti, lattine, bicchieri, giochi, calzini, bulloni…) e bisogna arrangiarsi da soli (solo i bam-
bini più piccoli potranno farsi aiutare da mamma e papà). Verrà allestita una mostra itinerante nelle chiese della par-
rocchia. Al termine del periodo natalizio, saranno premiati i presepi più votati dai visitatori, oltre ad altri premi a sor-
presa. E’ possibile partecipare con più di un presepio. La partecipazione è gratuita. La consegna dei presepi va fat-
ta entro sabato 16 dicembre. Per informazioni: Sara (cell. 347.6148334) o Caterina cell. (347.1701535)

Alano, Natale in via San Vittore


(s.for.) Alle ore 17.00 di
sabato 23 dicembre, in via
San Vittore ad Alano si
aprirà l’ormai tradizionale
esposizione di presepi.
Durante le feste, la chiesa
di San Vittore sarà aperta
dalle ore 14.00 alle ore
18.30 nei giorni 24, 26 e 30
dicembre e 1, 6, 7, 13 e 14
gennaio. Chi volesse esporre una propria natività è pregato di contattare gli organizzatori (0439.779341 - Flavia)
entro il 17 dicembre, organizzatori che vi aspettano numerosi all’inaugurazione per un conviviale augurio di buone
feste.

MILAN CLUB “FELTRE ROSSONERA 1968”

Il 17 dicembre la consegna delle


tessere ai soci del Basso Feltrino
di Silvio Forcellini
Per il Milan Club “Feltre Rossonera 1968” si ripete, per il quarto anno consecutivo,
l’ormai consueto appuntamento pre-natalizio con i soci del Basso Feltrino, circa una
quarantina. Domenica 17 dicembre, alle ore 10.30 al Caffè Tegorzo di Fener, è in pro-
gramma l’incontro con i tifosi rossoneri della zona, “radunati” dal referente locale, il
querese Paolo Feltrin, per la consegna delle tessere e dei gadgets.

La laurea di Sabrina Collavo


(S.C.) Congratulazioni a Sabrina Collavo che nelle scorse settimane si è
laureata in scienze infermieristiche. Eccola, nella foto a fianco, sorridente
con i genitori, nostri abbonati di Uson, Betty De Conto e Sergio Collavo.

Il Mercatino del Tornado


Vendesi ad Alano di Piave, in zona tranquilla a due passi dal centro, lumi-
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pasti.
8 AUSER

Con l’Auser festa dei compleanni novembrini


e… tutti pazzi per il baccalà!
di Ivana Bernardele

Domenica 26 novembre, presso la Casa delle Associazioni di Quero si sono festeggiati i compleanni dei soci nati nel
mese di novembre. Il pranzo ci ha permesso di gustare un ottimo baccalà alla vicentina con polenta preparato con
maestria. I soci volontari sono stati all’altezza del compito, si prodigano sempre dedicando tempo e lavoro perché i no-
stri incontri conviviali riescano nel migliore dei modi. Eravamo quasi 100 commensali, il pranzo è stato un grosso suc-
cesso! Riuscitissima anche la sottoscrizione a premi il cui ricavato come sempre verrà utilizzato a fini di beneficenza.
Nella foto di gruppo vediamo i nove festeggiati di turno unitamente alla Presidente del Circolo, signora Elda Franzoia.
Cogliamo l’occasione per porgere un augurio particola-
re alla signora Isolina Nani di Colmirano (qui sotto in
foto) che non ha potuto partecipare di persona alla fe-
sta e la ringraziamo per-
ché ci segue sempre con
simpatia. Il prossimo
evento si terrà domenica
17 dicembre per la festa
di compleanno dei di-
cembrini e per scam-
biarci gli auguri di Nata-
le. Ci saranno molte sor-
prese pertanto confidiamo
in una partecipazione numerosa. In foto: da Sinistra:
Vanna Mazzocco, Zelinda Schievenin, Agnese Dalla
Piazza, Maria Pia Curto, Ermelinda Cavasin, Esterina
Sbardella, Anita Barp, Fausto Novelli, Elda Carla
Franzoia (Pres.te Circolo Auser), Vittorio Fioravanti.
BOCCE

Asd Ponte Tegorzo: Pranzo dello Sportivo 2018


Si svolgerà domenica 21 Gennaio con inizio dalle ore 12.30 il tradizionale “Pranzo
dello Sportivo” organizzato dalla Ponte Tegorzo in collaborazione con il Tennis Club
e altre associazioni sportive. Luogo d’incontro sarà come di consueto il ristorante “Al
Ponte” presso HR Tegorzo di Fener.
Prosegue la stagione agonistica “invernale”
per la Ponte Tegorzo.
Nel “trittico” di gare messe in calendario dal
comitato Belluno/Feltre nel periodo Ottobre-
Dicembre, per i nostri colori si sono distinti
Vittore Schievenin e Franco Franceschini
(foto a Sx) conquistando un ottimo terzo po-
sto e aggiudicandosi una delle medaglie
d’oro in palio.
Per tutti coloro che volessero provare il gioco
delle bocce, il bocciodromo di Fener (foto a Dx) è aperto nei giorni di martedì, gio-
vedì e venerdì dalle ore 20 e la domenica dalle ore 15. Troverete giocatori e allena-
tori preparati ad insegnare gratuitamente.

Buon Natale e Sereno 2018 dalla ASD Ponte Tegorzo.


9 LETTERE AL TORNADO

Auguri “Bio”
di Giovanni Polloni
In ogni paese della vallata c’è qualche persona o famiglia che più è rappresentativa
del territorio, vuoi per attività, operato o quant’altro. Anche a Quero esistono questi
personaggi che, per evitare involontarie dimenticanze, non nomino ad eccezione di
una che a mio parere è al top della classifica nell’ importante traguardo dei suoi no-
vant’anni. Mi riferisco al mitico “BIO” per l’anagrafe Duilio, che facesse Specia l’ho
realizzato quando ho comprato dal suo figliolo Loris una bicicletta con l’ adesivo ap-
punto cicli Specia; Bio è Bio e basta. Sono convinto che se inseriamo sul navigatore
la destinazione Bio le coordinate elaborate, nel raggio di 20 km. portino in piazza
Marconi a Quero. E da qui partono i miei ricordi di Bio; a quei tempi, metà anni cin-
quanta, la piazza era uno spiazzo rettangolare perimetralmente alberato in cui, i più
grandi, giocavano a tamburello con grande gioia di chi aveva le finestre che si affac-
ciavano sui lati corti del rettangolo, mentre quelli che ora sono ultra ottantenni tirava-
no calci a palloni dal peso e forma che non hanno nulla a che vedere con gli attuali.
Proprio di fronte al municipio, affacciata a via Nazionale, a quei tempi non asfaltata,
c’era la bottega del nostro, da una parte appoggiata alla barberia/sartoria di Nani
Schievenin e dall’altra dall’accesso al cortile di Zatta. Bio, da sempre, si occupava di
biciclette e in quegli anni non esistevano ancora i tip-top e le pezze per riparare le fo-
rature, molto frequenti date le condizioni delle strade, venivano ricavate dalle vec-
chie, oramai irreparabili, camera d’aria. L’abilità consisteva nella preparazione delle superfici, nel giusto dosaggio e
asciugatura del mastice. Il banco da lavoro, mi sembra sia ancora quello che adopera attualmente, consisteva in due
doppi ganci calati dal soffitto ad opportuna distanza ed altezza che agganciati uno alla sella l’altro al manubrio teneva-
no il mezzo ad altezza lavorativa. L aiutava un Signore, penso suo padre, a cui mancava una mano che teneva aperta
la bottega nel mentre Bio consegnava a domicilio le bombole di gas perché nel frattempo l’attività si era ampliata ap-
punto con il gas in bombola prima e con il kerosene da riscaldamento poi. Alle biciclette si sono aggiunti i motorini,
l’azienda si trasferisce nell’attuale sede. Già precedentemente, non ricordo quando, aveva avviato il servizio di taxi per
cui il Nostro diventa noto al di fuori dei confini comunali. Come precedentemente a gestire il bar centrale arrivano le tre
sorelle: Lisa, Berta e la Luisa. La prima diventa
sua moglie e Bio si dà una calmata. Da non di-
menticare il periodo in cui dava a noleggio una
600 e siccome la disponibilità finanziaria di noi ra-
gazzi era abbastanza limitata per frazionare la
spesa a ritirare l’auto si presentavano in due salvo
poi fuori dalla visuale imbarcare fino
all’inverosimile altri ragazzi oppure prendere a
bordo chi aveva più possibilità; in tal senso ricordo
il figlio più giovane del gelataio in fondo la piazza.
Questi i miei ricordi, e non tutti, di un uomo fattosi
da solo. Altro aspetto è il lato umano di Bio; non
ricordo di averlo mai visto arrabbiato e la sua mas-
massima imprecazione era, a quei tempi, “duce-
can”. La sua disponibilità nel fornire i servizi che si
è accollato a qualsiasi ora senza mai spazientirsi
mette a proprio agio le persone. Sono convinto e
qui Gli voglio dare atto, abbia dato una mano a più
di qualche persona. Ora Bio ha compiuto 90 anni,
sfido chiunque ad affermare che li dimostra, dalle due fotografie intercorrono 5 anni; una mia fotogenico e vanitoso,
l’altra uomo novantenne socievole e pieno di vita. L’unico indizio lieve dell’età è che si aiuta con gli occhi per udire. Un
aspetto penso che in tanti condividano con me, specialmente chi ha provato l’emigrazione, come mi sentivo già lontano
quando portandomi alla stazione a Fener mi salutava in egual misura mi sentivo veramente a casa quando al ritorno mi
salutava con un stringato “setu rivà“? Nel tragitto poi il suo proverbiale “ieri sera ho fat na magnada al…..”.
Ciao Bio scusa se ho omesso qualcosa ma sai la memoria è questa.
Mi ricordi la mia gioventù. Tanti auguri amico mio! Giovanni Polloni

Pensiero ed osservazione di un comune cittadino querese


sulla celebrazione del 19 Novembre 2017
di Guerrino Bazzacco
Nella sacralità della chiesa arcipretale di Quero si è voluto ricordare con una Santa Messa solenne celebrata dal
Patriarca di Venezia Sua Beatitudine Mons. Francesco Moraglia l’eccidio del 17 Novembre 1917-giusto 100 anni fa
all’interno della chiesa. La celebrazione, sentita in maniera particolare, partecipata ed in sinergia con le associazioni
d’arma, a parer mio, è riuscita perfettamente: questo grazie alla giusta preparazione ed al lavoro di tante persone. Ciò
che mi sembra di tono minore è l’occasione mancata di uno scoprimento ed apposizione di una lapide, benedetta in
questo frangente dalla presenza del Patriarca, che murata vicino alla lapide romana avrebbe costituito una memoria
storica di continuazione di avvenimenti del nostro Paese. Sempre a mio avviso mi sembra piccola cosa lasciare ai
posteri e a quelli che verranno a visitare Quero un cartellone con didascalie e scritte esplicative, che troveranno un non
certo futuro a scapito di una memoria sacra e terribile invisa per quei valori di civiltà che ha fatto grande l’Italia.
Con rispetto, Guerrino Bazzacco.
10 LETTERE AL TORNADO

L’Unione dei Comuni posti attorno a Quero deve


necessariamente comprendere anche Segusino
di Marcello geom. Meneghin
La razionale operazione attualmente in corso per l’unione dei Comuni di cui al titolo, ha lo scopo di costituire un insie-
me di paesi che hanno caratteristiche similari e, in questo senso, non può, a mio avviso, assolutamente esserne esclu-
so Segusino. Uno degli ostacoli che vi si frappongono sembra essere il cambiamento di provincia che dovrebbe opera-
re tale paese passando da quella di Treviso a quella di Belluno. E’ facile dimostrare che, sia per le caratteristiche del
suo territorio montagnoso che poco ha a che fare con Treviso e sia per i collegamenti con i capoluoghi di Provincia,
Segusino avrebbe tutte le carte in regola per giustificare il passaggio. Si deve rilevare come il recente passaggio di
Sappada alla Regione Friuli-Venezia-Giulia dovrebbe
contribuire notevolmente a dirimere la questione in
quanto in quel caso ha avuto luogo non solo il pas-
saggio da una provincia all’altra, ma addirittura an-
che quello dalla Regione Veneto alla Regione del
Friuli-Venezia-Giulia.
Vorrei sottolineare un altro aspetto che riguarda una
possibile ed intelligente destinazione futura del terri-
torio veneto chiaramente illustrata dal grafico pubbli-
cato il 25.11.2017 sul quotidiano La Reppublica e
con l’articolo “Sappada è ora oltre i confini di una re-
gione senza centro”. L’idea di base sostenuta dal
giornale è riassunta dal seguente sottotitolo: “Biso-
gna ripensare l’idea di confine all’interno di una pro-
spettiva funzionale allo sviluppo economico”.
L’articolo di Repubblica mostra anche lo schema qui
riportato dal quale si capisce bene come le province
di Bolzano, Trento e Belluno hanno caratteristiche tra
di loro similari e ben diverse da quelle del restante
territorio Veneto, per cui sarebbe auspicabile che in
futuro il territorio venisse suddiviso sulla base delle aree segnate con diverse colorazioni secondo la seguente compo-
sizione:
1) BOLZANO, TRENTO E BELLUNO
2) VERONA VICENZA PADOVA TREVISO PORDENONE ED UDINE
3) VENEZIA GORIZIA E TRIESTE
4) ROVIGO E MANTOVA
Si tratta logicamente di una mera ipotesi la quale però ha dei risvolti positivi che, in ogni caso, confermano il passaggio
di Segusino secondo le modalità indicate.

A caccia, ma risparmiateci le foto


Spettabile Direttore, chi le scrive è il figlio di una vostra abbonata di Quero, leggo sempre con interesse, curiosità e
piacere il giornale che ci porta le notizie delle nostre zone. Oggi però sfogliando il n.693 a pagina 16 il mio piacere si
trasformato in raccapriccio quando ho visto quella macabra
foto relativa al primo giorno di caccia al col dell’orso. La ri-
tengo di pessimo gusto, indegno mostrare dei poveri animali
ammazzati per il puro gusto di ammazzare. Mi sono venuti i
brividi e vi esorto a non pubblicare mai più foto di questo ti-
po. Le persone nella foto si devono vergognare per quello
che hanno fatto, anche se lo hanno potuto fare perché in Ita-
lia la caccia è purtroppo ancora consentita, che almeno non
lo facciano vedere.
Nel ringraziarla per l’attenzione le porgo cordiali saluti
Armando Curto
(M.M.) Pubblichiamo l’osservazione del nostro lettore e con-
fessiamo che in redazione avevamo fatto qualche conside-
razione sulla crudezza dell’immagine cui si riferisce il nostro
Armando. Alla fine abbiamo deciso di non nascondere la te-
sta nella sabbia e di render conto dell’attività venatoria che
era stata trasmessa al nostro periodico. Certo, l’immagine di
capi abbattuti suscita in molti di noi una reazione emotiva importante. L’esibizione degli animali uccisi dovrebbe forse
avvenire con minor clamore, ma mostrare il “trofeo” di caccia, ritualità antica, è ancora radicata. Non si spiega altrimen-
ti il fiorire di mostre dedicate all’argomento, come quella che citiamo nell’immagine qui riportata, che raccolgono anche
consensi da parte del pubblico che accorre numeroso a visitarle. Capiamo, comunque, il punto di vista del nostro letto-
re e ci sforzeremo di esercitare una più attenta vigilanza nell’ospitare immagini “forti”, che toccano la sensibilità di chi si
avvicina al nostro periodico, al cui interno trovano spazio le varie e multiformi attività che animano le nostre comunità.
Fra queste, anche l’attività venatoria.
11 ATTUALITÀ

 
  
 
 

dal 4 gennaio al 5 marzo 2018 – ore 20.30


al Centro Culturale di Quero arriva la IV edizione
“Quisquilie e bazzecole!!!”…
Incontriamoci a teatro per ridere, riflettere e conoscerci
Giovedì 04 Gennaio commedia brillante - regia Stefano Lotto
Farine Fossili in Natale al Basilico Salotto anni ’90 con un tavolino da fumo e un divano-
letto disposto in modo che chi è seduto sia visto dal
pubblico; un attaccapanni sul fondo, vicino alla porta
d’entrata; un tavolo con un telefono e un’agenda
accanto; un albero di Natale spettatore e fulcro della
vicenda. Due atti di travolgente comicità impegnano
sette personaggi (tre uomini e quattro donne) bloccati
da una bufera di neve che non accenna a diminuire, a
vivere i giorni precedenti al Natale in modo del tutto
inaspettato. La velocità di svolgimento e i continui colpi
di scena contribuiscono a rendere questa commedia
divertente e piacevole, fino all’imprevedibile finale.

Sabato 20 Gennaio
AsoloTeatro in Queo che resta dei 7 nani
Certo nemmeno il Sig. Carlo, uomo coraggioso e
risoluto, figlio di contadini e lui stesso infaticabile
lavoratore della terra, poteva immaginare che aprire un
agriturismo, per appoggiare la moglie Andreina, ottima
donna di casa, ma troppo incline ad assecondare le
suggestioni più mondane e moderne della pungente
sorella Graziella, volesse dire rinunciare definitivamente
a quel meraviglioso mondo ricevuto in eredità dalla sua
famiglia e abbandonare la vita sincera della tradizione
contadina, indissolubilmente legata ai ritmi e alle forze
della natura.

Nel prossimo numero la presentazione dei successivi spettacoli


“La cena dei cretini” (03/02/18) e “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi” (17/02/18)
Per RINNOVO abbonamenti (dal 16/12/17 al 04/01/18): verrà recapitata una lettera a tutti gli
abbonati della scorsa edizione 2017 con modalità e tempi per rinnovare l’abbonamento, se lo desiderano.
Per NUOVI abbonati (dal 16/12/17 al 04/01/18): sarà possibile comprare nuovi abbonamenti al
costo di 24 euro presso (e ringraziamo vivamente per la disponibilità dimostrata in questi anni):
Locanda Solagna – Vas - Cartoleria edicola Da Milio – Alano di Piave
Cartoleria edicola Schievenin Albertina – Quero - Edicola Harmony – Segusino

COME è andata a finire l’anno scorso?


Dopo due anni di passivo, la rassegna nell’Aprile del 2017 si è conclusa con un attivo di ben 1.600 euro e sono state
registrate ben 826 presenze nelle 4 serate. Questo risultato ha permesso di non aumentare i prezzi per l’edizione 2018
sia degli abbonamenti (24 euro per 4 spettacoli) sia i biglietti singoli (8 euro per interi, 4 euro per ragazzi da 6 a 14
anni). L’attivo è stato utilizzato inoltre per proporre le serate autunnali 2017: “Pastiche di operette” con il Coro di
Stramare, “Uno, Belluno e Centomila” con Paolo Rozzi e Diego De Carli, “Perdente di successo” con Roberto Serafini
e “Duga-3” con Stefano Ianne.

Ulteriori informazioni all’indirizzo www.centroculturalequero.it


e vi aspettiamo sempre più numerosi!!!
12 POESIA

Le poesie di “Nino Cela”


a cura di Silvio Forcellini
Tratte dalla raccolta “O’ olést bén” edita dal nostro giornale, pubblichiamo di seguito due poesie dell’indimenticato e
indimenticabile Angelo Geronazzo “Nino Cela”.

Nadàl in Polonia Se ti

Fra i tanti Nadài No l é pròpio tut Se ti tu avése proà


che mi ricòrde, quél che se magna a strasinàr la vita
me pénse de quél là che vìver te pól far, co l frét, la fan, co la paura;
pasà in Polonia, sénpre, contént; se ti tu avése proà
quande che in te n làgher che te lìbere el žervèl a èser gnént,
ère preSoniér. da i to pensiér... a scanpàr a i dént de n can pastór;
se tu avése proà el baticór
Co do sculièr de žùchero Qualche òlta te basta, de finir i to dì
che se véa més in banda, anca, an gnént: te n fil de fer,
che žéna, quéla séra, na parola bóna, spinà,
co i me amighi, de sperànža, ti,
che calt che sentìe na promésa de n mondo scavežòt da la testa Slìsa
éntro de mi! an póc pì bel! i oci duri
la pèl tinta,
Paréa che alte, su, le stéle ti,
parfìn le ne vardése tu finirìe de Sventolàr bandiére,
noàltri, in tera; méter indòs camìSe
che no ghe fuse pì le sentinèle, che sa da mort...
el fil spinà Ti, no tu averìe pretéSe
e quéla spórca guèra... de domàr co l manganèl...
el mondo!

CRONACA

92 primavere per Isolina Nani


E’ giunto in redazione un ritaglio di
giornale che riporta la notizia del com-
pleanno della sig.ra Isolina. Assieme ai
nostri auguri, riportiamo il testo
dell’articolo:
“Sovico (rem) Ogni mattina non man-
ca mai la sua camminata di oltre
un’ora all’aria aperta, poi un breve ri-
poso con le sue immancabili parole
crociate prima di mettersi ai fornelli.
Così Isolina Nani, mamma del presi-
dente dell’associazione “Anni Verdi”,
Angelo Billò, trascorre le sue giorna-
te. Domenica 12 novembre ha festeggiato 92 anni partecipando alla “Pizzoccherata” che si è svolta a Rancate, in
compagnia di amici e parenti e persino del sindaco, Alfredo Colombo”
ASTERISCO

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13 ATTUALITÀ

Educare alla cittadinanza e alla legalità:


un percorso condiviso tra scuola, biblioteche, comunità.
Ogni giorno confrontandoci con i fatti di cronaca e la vita quotidiana ci viene da pensare che non ci sono più valori
condivisi all’interno delle nostre comunità, che si sia lentamente sgretolato quel senso di appartenenza e di fiducia che
ha consentito a intere generazioni di crescere ed esprimere le proprie potenzialità. Possiamo vivere meglio insieme se
fin da piccoli capiamo il significato e il valore delle regole che ci diamo all’interno della comunità per poter vivere
insieme. Regole che vanno capite, discusse, condivise, perché i cittadini grandi e piccoli, insieme possano proiettarsi
verso il futuro e possano riuscire anche ad immaginare forme migliori di convivenza. “La discussione sulle regole
coinvolge anche i modelli di società a cui le regole si ispirano. Modelli verticali, basati sulla gerarchia e la competizione.
E modelli orizzontali, più rispettosi della persona e orientati al riconoscimento dell’altro. Una strada, quest’ultima,
tracciata proprio sessant’anni fa dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dalla Costituzione italiana“. (G.
Colombo). I bambini e i ragazzi delle Scuole locali con i loro insegnanti e con il sostegno delle biblioteche, stanno
affrontando proprio questi temi in un progetto che si pone come obiettivo l'educazione alla cittadinanza per fare in
modo che i ragazzi possano diventare cittadini sensibili e attenti, rispettosi degli altri e dell'ambiente, sostenitori di una
cultura della convivenza pacifica. E' un progetto importante a cui tutte le classi stanno lavorando con approfondimenti
diversi secondo l'età dei ragazzi e che avrà nell'anno due “momenti forti”: il primo, il 30 gennaio 2018 sarà l'incontro
con il dott. Gherardo Colombo, il secondo il flash-mob del 21 marzo nella giornata dell'impegno e del ricordo
per le vittime di tutte le mafie indetta da Libera, l'associazione fondata da Don Luigi Ciotti.
Saranno due momenti di condivisione tra i ragazzi, ma anche con le famiglie e la comunità ai quali fin d'ora ogni
cittadino è invitato a partecipare.
Gherardo Colombo parla della sua scelta di
incontrare gli studenti.
Ho lasciato la magistratura dopo oltre trentatré
anni. (...) Progressivamente mi sono convinto che,
perché la giustizia cambi, sarebbe stato utile
intensificare quel che già cercavo di fare nei
momenti lasciati liberi dalla professione: girare per
le scuole, università, parrocchie, circoli e in
qualunque altro posto mi invitassero a dialogare
sul tema delle regole. La giustizia non può
funzionare se il rapporto tra i cittadini e le regole è
malato, sofferto, segnato dall’incomunicabilità. (…)
La giustizia non può funzionare se i cittadini non
comprendono il perché delle regole. Se non lo
comprendono tendono a eludere le norme, quando le vedono faticose, e a violarle, quando non rispondono alla loro
volontà. Perché la giustizia funzioni è necessario che cambi questo rapporto. Mi sono dimesso per portare il mio
granellino di sabbia sulla strada del cambiamento.
Nelle Biblioteche di Alano e Quero Vas potete trovare alcuni dei libri di Gherardo Colombo utili ad accompagnare
bambini e ragazzi nel loro percorso e ad approfondire i temi che loro stanno discutendo.

INFO: Biblioteche di Alano di Piave e Quero Vas – Unione Sette Ville


0439778718 – 0439787097 - 0439780270
14 ATTUALITÀ

Serate informative sulla raccolta rifiuti


Si stanno svolgendo nei nostri paesi questi incontri promossi dalle Amministrazioni, di concerto con l’unione Montana
Feltrina, che hanno l’intento di tirare le somme di un anno di raccolta differenziata. Nelle tabelle che qui riportiamo
possiamo già farci un’idea di quanto materiale viene portato alla raccolta differenziata. Sotto questo aspetto non
possiamo che rallegrarci per il buon andamento della raccolta, anche se esistono ancora margini di miglioramento.

A Quero, durante la serata del 28 novembre, sono stati


estratti anche numerosi premi destinati ai cittadini che
avevano completato l’eco-tessera, a dimostrazione di un
comportamento virtuoso nel selezionare gli oggetti di
scarto e conferimento all’eco-centro. Nell’allegato elenco
i nomi dei vincitori del Comune di Quero Vas.

Il caso Cementirossi
Metodo Crosignani sei mesi di indagine
Segnalazione di Alda Panciera – articolo de “La tribuna di Treviso”
PEDEROBBA. «Fate entrambe le indagini epidemiologiche»: è stata la richiesta risuonata anche lunedì sera
all’incontro tenuto alla palestra di Pederobba con Paolo Crosignani e Roberto Fornasier e organizzato dalla maggio-
ranza della Consulta Ambiente. In prima fila la senatrice Pd Laura Puppato e il deputato pentastellato Federico D’Incà.
E ancora consiglieri regionali dei due partiti. La premessa era che Paolo Crosignani era stato incaricato di condurre
l’indagine col suo metodo caso-controllo, ma poi non se n’è fatto più niente perché l’Usl 2 ha avocato a sé l’indagine. A
lui la gente ha chiesto in cosa consisteva il metodo e i tempi necessari per eseguirlo. E la risposta è stata quella che si
attendevano, d’altronde già contenuta nel protocollo depositato in municipio a Pederobba: 5-6 mesi, ossia in tempi tali
da arrivare prima del pronunciamento della Commissione provinciale di valutazione di impatto ambientale sul progetto
della CementiRossi di usare plastica come combustibile nei propri forni. Quanto a come sarebbe stata condotta
l’indagine Paolo Crosignani l’ha spiegato così: «L’Usl ha le schede dal 2000 al 2016, dalle quali partire. Si verificano le
malattie respiratorie nei bambini e le malattie cardiorespiratorie negli adulti innanzitutto, di Pederobba e dei comuni vi-
cini, ma anche dei comuni dove non ci sono ricadute dei fumi della CementiRossi in modo da avere gli elementi di raf-
fronto. In un secondo momento si passa ai casi di tumore». Una illustrazione che ha convinto la gente e gli esponenti
politici presenti a chiedere con forza che oltre all’indagine a corte dell’Usl 2 sia fatta anche quella di Crosignani con
metodo caso-controllo. Al pubblico presente e a quello che da casa ha seguito la diretta streaming è apparso chiaro
che l’indagine dell’Usl ha tempi molto lunghi e prende in considerazione lo stato di salute generale della popolazione,
mentre l’indagine di Crosignani permetterebbe di avere i dati in tempi brevi e di verificare l’effettiva incidenza del ce-
mentificio sulla salute dell’intera area interessata dalle ricadute delle polveri, che
non è solo Pederobba, ma anche Cornuda, Crocetta, Alano, Segusino, Maser e
Caerano e altri comuni. (e.f.) 22 novembre 2017
GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO 16

Legenda: Umido - I.P.L. Imballaggi Plastica Lattine - Carta- Vetro - Secco C: centro F: frazioni
LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE
17

Legenda: Umido - I.P.L. Imballaggi Plastica Lattine - Carta- Vetro - Secco C: centro F: frazioni
18
19 CRONACA

Laura Rech: Dottoressa in Scienze Ambientali


Lo scorso 24 novembre in Piazza San Marco a Vene-
zia si è tenuta la cerimonia di consegna dei diplomi di
Laurea Triennale per tutti gli studenti dell'Università
Ca' Foscari tra i quali era presente anche l'alanese
Laura Rech, proclamata in quell'occasione Dottoressa
in Scienze Ambientali. Nel mese di ottobre, presso il
Campus Scientifico di via Torino a Mestre, Laura ha
discusso la sua tesi di laurea dal titolo "Stima delle
emissioni aeroportuali tramite l'impiego di EDMS: con-
fronto tra due aeroporti del Veneto".
Da parte di noi genitori, tutti gli amici e i parenti, con-
gratulazioni di cuore Dott.ssa Laura!!!

La foto di copertina

(M.M.) L’immagine, così come la grafica qui sopra riportata,


l’abbiamo tratta da vecchi numeri de “L’illustrazione Italiana”
e“La Grande Illustrazione d’Italia”, ma vecchi davvero! Le
copie del giornale risalgono a dicembre 1905 per la grafica e
dicembre 1928 per il dipinto di Thomas Edwin Mostyn, pittore
vittoriano (1864-1930). Siamo oggi alle soglie del 2018 e questa
copertina è un augurio che comprende sia il Natale, ormai alle
porte, che il nuovo anno incipiente: l’augurio che il nuovo anno
sia portatore di nuove speranze, che spazzino via i cattivi
pensieri che sembrano agitare le menti di troppe persone,
alcune delle quali in posti di estrema responsabilità nei confronti
delle sorti del nostro pianeta, delle nostre vite. Il quadro
raffigura la nascita di Gesù Bambino, con Maria che lo accoglie
amorevolmente fra le braccia, se ne prende cura. La speranza
sia il sale del nuovo anno ed ognuno di noi faccia la sua parte
per migliorare la propria ed altrui esistenza, prendendosi cura
della vita sua, del prossimo, del mondo.
Buon Natale e felice anno nuovo
a tutti i lettori ed alle loro famiglie!
20 LETTERE AL TORNADO

Quale sorte
per la statua della Madonna?
Tante belle feste a Miliés, borgata di Segusino, ben organizzate dalla Pro Loco,
dal Comitato "Amici di Miliés" e dalle varie Associazioni: molto partecipate dal
numeroso pubblico, specialmente da fuori paese. Anche le due osterie hanno
funzionato bene, quasi sempre con il pienone.
Infine, anche la Chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice, finiti con maestria da ditte
specializzate i restauri del tetto e dell'interno, è tornata all'antico splendore ed è
stata riaperta al pubblico alla fine del mese di luglio; ma, per il sottoscritto e per
tanti altri, è successo un fatto increscioso: la statua della Madonna Maria
Ausiliatrice, che ho scolpito nel 1998 appositamente per questa Chiesetta, non è
più ritornata al suo posto ... ed è stata sostituita con un'altra statua più piccola!
Nessuno sa ancora di preciso chi abbia preso questo provvedimento ...
E qui racconto la vera storia di com'era nata l'idea della Madonna di Miliés.
Nel 1997, precisamente il 20 maggio alle ore 10 di sera, arrivarono a casa mia
Don Fabrizio Girardi (allora Parroco di Segusino) insieme a Don Angelo Furlan, i
quali erano a conoscenza che io facevo dei
lavoretti come autodidatta, e mi chiesero se
potevo realizzare uno scettro. La loro intenzione
era di portare a Miliés la Madonna grande della
Chiesa Parrocchiale per fare la Festa di Maria
Ausiliatrice il 24 maggio e mancava lo scettro da
mettere in mano alla Madonna. lo acconsentii e
andò tutto bene!

In seguito, dopo un po' di tempo, Don Fabrizio,


assieme a Don Angelo Furlan, mi proposero di
realizzare una statua lignea che rimanesse nella
Chiesetta di Miliés. lo accettai e, con non poche
difficoltà, reperii nel Bellunese il legno di cirmolo,
adatto a fare le sculture. Successivamente, la
statua è stata visionata anche dalla Commissione
delle Belle Arti di Venezia, ed è risultato che era
consona e poteva rimanere al suo posto. Per di
più è stata approvata anche dall’Ufficio Diocesano
per i Beni culturali ecclesiastici di Padova e che
ora dovrà essere collocata in un altro luogo di
culto. Attualmente è stata accantonata presso
l’Ostello San Jori a Milies. Isidoro Minute

ATTUALITÀ

Tari: l’Unione Montana Feltrina è in regola


Le notizie di stampa hanno dato conto degli errori commessi da molti enti
pubblici nel calcolo della tassa rifiuti, per la doppia attribuzione di una
quota variabile anche sulle pertinenze dell’abitazione principale. Possia-
mo tranquillizzarci. Il servizio tributi dell’Unione Montana Feltrina, sentito
per le vie brevi, ci ha dato rassicurazione sulla corretta applicazione del
metodo di calcolo della tassa rifiuti per tutti i Comuni che sono in carico
alla sua attività. Per consultare i regolamenti comunali è possibile colle-
garsi al sito del Mef (Ministero delle Finanze), seguendo il link:
http://www1.finanze.gov.it/finanze2/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/IUC_newDF/sceltaregione.htm
21 CRONACA

Complimenti Gianluca!
di Alessandro Bagatella
Gianluca Casamatta, di Carpen di Quero Vas, il 27 ottobre scorso è salito sul
podio dell’Istituto Negrelli/Forcellini di Feltre per ricevere la premiazione della
Borsa di Studio rilasciata dalla Fondazione Alessio Santa Giustina, per lo
studio e lo sviluppo dell’informatica Onlus. Assieme a Gianluca, di Carpen,
sono stati premiati altri undici allievi. A Gian Luca i più sinceri rallegramenti
da parte dei genitori, parenti ed amici e, naturalmente, anche da tutti noi.
Bravo Gianluca!

I computer sono incredibilmente


veloci,
accurati e stupidi.
Gli uomini sono incredibilmente
lenti,
innaccurati e intelligenti.
Insieme sono una potenza
che supera l'immaginazione.
Albert Einstein
http://www.fondazionealessio.eu/index.php

LETTERE AL TORNADO
 

In occasione delle prossime festività di Natale


La Caritas
di Fener, Alano di Piave e Quero Vas ringrazia sentitamente tutti coloro che, a qualsiasi titolo, hanno collaborato con la
loro generosità al buon funzionamento del Gruppo. Mentre porge i migliori auguri alla Comunità, fa presente le grandi
difficoltà nel sopperire, aiutare ed operare per il soddisfacimento delle necessità dei non abbienti. Con questa
occasione augura un felice Natale e serenità per le feste avvenienti. Il Gruppo Caritas
22 RASSEGNA STAMPA

Per il pilota querese due vittorie (su sei gare)

Suzuki Rally Trophy, Lorenzo Coppe campione 2017


VERONA. La quarta edizione del Suzuki Rally Trophy, il
cui ultimo appuntamento stagionale è andato in scena con
il Rally Due Valli, è stata vinta da Lorenzo Coppe: il pilota
querese, “navigato” da Giacomo Poloni, ha firmato lo strike
di affermazioni nella gara veneta, aggiudicandosi i punteg-
gi delle vittorie di tappa e nella classifica assoluta, nonché
nelle Power Stage. Al via nel monomarca col
team Millenium Sport Promotion, ha scavalcato i trofeisti
che, come lui, ambivano a vincere la serie organizzata da
Suzuki Italia. “Una gioia indescrivibile! È stata una stagio-
ne difficile, stressante, per diversi fattori. L’essere partito al
comando dopo la gara del Ciocco ha imposto molta con-
centrazione, lucidità, equilibrio; a Verona, ad ogni curva,
avevo paura di fermarmi per una rottura, di commettere
qualche errore che mandasse tutto in fumo. Ma abbiamo
vinto! Grazie, anche, a Max Bosi, alla squadra ed al presi-
dente della Scuderia, Giancarla Guzzi”.
Classifica finale Rally Due Valli (sesta e ultima gara del campionato): 1. Coppe Lorenzo / Poloni Giacomo (Mil-
lennium Sport Promotion); 2. Strabello Stefano / Scardoni Paolo (Destra 4); 3. Martinelli Stefano / Bosi Massimiliano
(G.R. Motorsport); 4. Pellè Roberto / Bianchi Davide (Destra 4); 5. Scalzotto Andrea / Andrian Fabio (Funny Team)
(tutti su Suzuki Swift R R1b).
Classifica finale piloti Suzuki Rally Trophy: 1. Lorenzo Coppe punti 143; 2. Stefano Martinelli 138; 3. Stefano
Strabello 130; 4. Andrea Scalzotto 75; 5. Roberto Antonucci 42.
Vincitori tappe: Lorenzo Coppe: Sanremo 1 - Adriatico 1 -
Salento 1 - San Marino 2 - Rally Due Valli 2; Stefano Mar-
tinelli: Ciocco 2 - Salento 1; Stefano Strabello: Sanremo 1
- Adriatico 1.
Vincitori gare: Stefano Martinelli: Ciocco - Sanremo - Sa-
lento; Stefano Strabello: Adriatico; Lorenzo Coppe: San
Marino - Rally Due Valli.
Albo d’Oro Suzuki Rally Trophy: 2014 Michele Tassone;
2015 Alessandro Uliana; 2016 Jacopo Lucarelli, Under 25
Lorenzo Coppe; 2017 Lorenzo Coppe, Under 25 Lorenzo
Coppe.
dal web

Trovato un furgone rubato carico di bottiglie di alcolici


QUERO VAS. Una sessantina di bottiglie di superalcolici, per un valore di un migliaio di euro, in un furgone arrivato
dall’Austria e abbandonato a ridosso di un bosco. Sono gli ingredienti del “giallo” che stanno cercando di chiarire i
carabinieri della stazione di Quero. Mercoledì una pattuglia della stazione dell’Arma, nel corso di un servizio di per-
lustrazione del territorio, ha infatti trovato abbandonato in località Campagna Nord un furgone con targa austriaca
con all'interno una sessantina di bottiglie di liquori vari. I carabinieri ci hanno messo poco a verificare che il furgone
era stato portato via in Austria l’11 novembre. Sono stati così contattati i proprietari e i liquori, del valore presunto di
circa mille euro, sono stati messi sotto sequestro. Allo stesso tempo sono state avviate le procedure internazionali
per la restituzione del mezzo. I carabinieri stanno effettuando ulteriori accertamenti per capire se i liquori provenga-
no da furti compiuti in Italia o in Austria e per risalire ai responsabili.
da “Il Corriere della Alpi” del 17 novembre 2017

Il Fai ha presentato il piano per far tornare a vivere i pascoli anche a Col de Spadaròt.
Nell’area teatro di una sanguinosa battaglia della Grande guerra si tornerà a produrre formaggi.

Progetto da oltre un milione per Malga Fontana Secca


QUERO VAS. A Monte Fontana Secca e a Col de Spadaròt ritorneranno i prati e con essi i pascoli, immersi nella
natura di un paesaggio senza tempo, grazie ad un ampio progetto portato avanti dal Fai. In occasione delle com-
memorazioni del Centenario della Grande Guerra e della battaglia di Fontana Secca, il Fondo ambiente italiano ha
presentato in sala consigliare il progetto di recupero e valorizzazione di Monte Fontana Secca e di Col de Spadarot.
L’area, di circa 150 ettari, era stata donata al Fai nel 2015 da Bruno e Liliana Collavo in memoria dei genitori, affin-
23 RASSEGNA STAMPA

ché venisse risistemato. Attualmente Malga Fontana Secca è composta di tre fabbricati rurali, dalle rovine di una
vecchia stalla e dai resti di trincee militari risalenti al periodo della Grande Guerra: di Malga Col de Spadaròt resta-
no invece solo pochi ruderi. Oltre al valore della natura, il luogo conserva anche il peso della storia: su queste vette
si spinse infatti l’esercito italiano nel momento decisivo per la resistenza agli austriaci dopo la sconfitta di Caporetto.
Il 21 novembre del 1917 si consumò così la battaglia di Fontana Secca, in cui persero la vita cinquecento giovani
italiani, lungo quella via che è stata poi denominata “Alta Via degli Eroi”. A spiegare il progetto, alla presenza delle
amministrazioni di Quero Vas e di Alano di Piave, è stato il vicepresidente del Fai, Marco Magnifico, il quale fin da
subito ha sottolineato che «più si sale verso Fontana Secca e più inizia a farsi sentire un sentimento di commozio-
ne, consapevoli che questo è stato il teatro di una battaglia sanguinosa», spiegando che «l’obbiettivo del Fai è quel-
lo di riportare il pascolo in quelle zone». Magnifico ha poi proseguito aggiungendo che, dopo l’acquisizione degli
immobili, «l’intenzione è quella di riportare in vita lo stile architettonico di un tempo», senza dunque modificarne
nessun aspetto, addentrandosi poi nella specificità del progetto, il cui costo è di 1 milione e 218 mila euro. I lavori
potrebbero iniziare nella primavera del 2018, ora si tratta di mettere assieme i finanziamenti. Il progetto si suddivide
in tre parti: la prima riguarda il recupero paesaggistico e ambientale di entrambi i luoghi e prevede la riattivazione
dei pascoli con la reintroduzione di bovini da latte e in particolare della razza Burlina per la produzione di formaggi
tipici del territorio come il Morlacco e il Bastardo. All’allevamento stagionale e alla produzione casearia si aggiunge
la seconda parte, che riguarda la possibilità di pernottamento a bivacco: a questo scopo verranno restaurati e rifun-
zionalizzati gli edifici rurali, nei quali l’autosufficienza idrica ed energetica sarà garantita dall’utilizzo di fonti di ener-
gia rinnovabili. La terza parte comprende la valorizzazione storica del sito: all’interno dei fabbricati uno spazio sarà
infatti dedicato alla mappatura del fronte della Grande Guerra, grazie alla raccolta di documentazione del periodo e
dei reperti bellici che verranno conservati per essere mostrati al pubblico.
da “Il Corriere della Alpi” del 19 novembre 2017

Lavori in corso al ponte Al Borgo, all’ex elementare e all’area sportiva

Cantieri aperti a Schievenin


QUERO VAS. È tempo di lavori pubblici per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Bruno Zanolla: dopo
gli interventi di miglioramento che negli ultimi tempi hanno interessato la palestra comunale e le scuole elementari,
nella quale è stato rivisto anche l’impianto energetico, ora si interviene a Schievenin, dove i lavori, che costeranno
complessivamente circa un milione di euro, sono da poco iniziati. Le strutture che subiranno dei miglioramenti sa-
ranno quelle del ponte Al Borgo, che consente l’accesso alla frazione, e quella dell’ex scuola elementare. E a que-
ste si aggiungono anche i lavori relativi all’area sportiva, con la sistemazione della palestra di roccia, il cui costo è di
circa 500 mila euro. «Grazie ai fondi derivanti da un contributo regionale di circa un milione», dice il sindaco Bruno
Zanella, «potremo sistemare un’area che da tempo avevamo intenzione di riqualificare. La prima struttura che verrà
potenziata sarà quella del ponte che immette nella frazione: insieme al rifacimento del ponte Al Borgo verranno rea-
lizzate anche delle nuove difese lungo le sponde del Tegorzo, per completare quel lavoro iniziato dal Genio civile
dopo l’alluvione del 2012. Il lavoro è stato preso in carico dall’impresa Commarella di Valdobbiadene». L’altra strut-
tura interessata a migliorie è quella dell’ex scuola elementare: «Il progetto - prosegue il sindaco - riguarda la ristrut-
turazione ed il conseguente recupero dello stabile, dal quale verranno ricavate sei stanze con bagno destinate
all’ospitalità, nonché un’area di ristoro e di pic-nic nella zona adiacente alla struttura, in cui la gente potrà sostare,
coperta da un fabbricato in legno. Il parco stesso verrà dunque potenziato con finalità turistiche e non solo. In que-
sto caso il contributo proviene dai fondi ex Brancher». Entrambi i cantieri sono partiti da poco. A questi si aggiunge-
ranno ulteriori lavori alla palestra di roccia. Il sindaco conclude spiegando che «l’area servirà a potenziare l’attività
sportiva e a incentivarla, invitando tutti gli appassionati di arrampicata a parteciparvi. Il progetto è in fase prelimina-
re e prima di essere approvato passerà all’Unione Montana per il coordinamento dei lavori». A Schievenin c’è an-
che un centro giovanile gestito dalla parrocchia, dove l’amministrazione intenderebbe nei prossimi tempi iniziare dei
lavori ma prima andrà capito se ci saranno i margini per il recupero di ulteriori fondi.
da “Il Corriere della Alpi” del 21 novembre 2017

Auto e camion si scontrano a Scalon, ferita una donna


QUERO VAS. Spettacolare incidente, ma con conseguenze fortunatamente di poca entità, nel primo pomeriggio di
ieri lungo il rettilineo della Sp 1 bis Madonna del Piave, all’altezza di Scalon. Coinvolti un camion di un corriere
espresso e una Fiat Panda, che ovviamente ha avuto la peggio. Al volante dell’utilitaria una donna residente a Len-
tiai, che fortunatamente se l’è cavata con contusioni ed escoriazioni guaribili in sette giorni. La dinamica
dell’incidente è al vaglio della polizia stradale di Feltre, intervenuta sul posto per i rilievi. Dai primi riscontri si è trat-
tato di un impatto semifrontale con i due veicoli che si sono incrociati. Il camion procedeva in direzione della pianu-
ra, mentre la Fiat Panda stava riportando a Lentiai la conducente. Al momento dell’impatto i veicoli hanno subito pa-
recchi danni. Il camion si è poi fermato poco più avanti, mentre la donna al volante della Fiat Panda con il veicolo
ormai fuori controllo si è schiantata contro il muro a lato della carreggiata. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118
inviati dall’ospedale di Feltre e i vigili del fuoco del distaccamento di Feltre. Con loro gli agenti della polizia stradale
di Feltre per i rilievi. La donna di Lentiai è stata aiutata ad uscire dall’abitacolo, ma fin da subito è stata in grado di
reggersi sulle proprie gambe, ancorché dolorante. Le successive visite al pronto soccorso hanno escluso traumi
gravi e in serata è stata rimandata a casa.
da “Il Corriere della Alpi” del 23 novembre 2017
24 RASSEGNA STAMPA

Altri piccoli cantieri già chiusi o in corso riguardano alcune asfaltature,


il guard-rail in via Montegrappa e il sistema di illuminazione della palestra

Nuovo asilo ad Alano, lavori nella primavera 2018


ALANO DI PIAVE. Un nuovo asilo e non solo. Ad Alano di Piave
l’amministrazione guidata dal sindaco Serenella Bogana ha intenzione di
effettuare, nei prossimi tempi, una serie di lavori pubblici per migliorare il
territorio offrendo così ai suoi cittadini strutture e servizi più adeguati. La
prima opera che verrà realizzata sarà dunque l’asilo: «La nuova struttura
per l’infanzia», spiega il primo cittadino, «sarà adiacente a quella delle
scuole elementari e medie e andrà pertanto a completare il polo scolasti-
co. I costi per sistemare la vecchia struttura erano troppo elevati e così
abbiamo deciso di crearne una nuova, grazie ad un contributo regionale
di circa 300mila euro». I lavori, secondo il programma, avrebbero dovuto
iniziare già in questo periodo, però «a causa di problemi burocratici i tem-
pi si sono prolungati», prosegue Bogana, «e presumibilmente prenderan-
no il via la prossima primavera. Poi per quanto riguarda la sicurezza dei
ragazzi, sono stati realizzati due passaggi pedonali per permettere un
tranquillo transito verso le strutture scolastiche». I lavori però non termi-
nano qui: alle nuove asfaltature effettuate di recente in centro ad Alano e
nella vicina frazione di Colmirano si aggiungono anche il guard-rail che verrà messo lungo la salita di Via Monte-
grappa, per mettere in sicurezza la viabilità come i residenti chiedevano da tempo, e inoltre la sistemazione dei ci-
miteri di Alano e Campo, nei quali verranno aggiunti nuovi loculi. «Si tratta di lavori più o meno grandi», afferma an-
cora il sindaco, «che da tempo avevamo in cantiere e che adesso possiamo finalmente realizzare, compresi quelli
relativi alla palestra comunale dove di recente è stato risistemato l’impianto di illuminazione grazie all’installazione
di nuove lampade a led a risparmio energetico». Il Comune riceverà nei prossimi tempi anche degli ulteriori fondi
provenienti dal Gal, che verranno utilizzati nel seguente modo: una parte servirà per la sistemazione delle coperture
delle malghe presenti sul territorio, da Malga Domador a Malga Camparona passando per Malga Piz, senza trala-
sciare tutte le altre, mentre l’altra sarà utilizzata per la creazione di tabelloni informativi per mettere in evidenza i
sentieri che dalle malghe conducono verso altre zone, spesso meta di escursioni turistiche. E proprio per valorizza-
re al meglio il territorio in ottica turistica la strada provinciale 10 che conduce a Malga Doc sarà risistemata e, ac-
canto alla struttura, verrà creato una sorta di museo dove saranno visibili reperti della Grande Guerra. «L’obiettivo»,
conclude Serenella Bogana, «è promuovere il turismo e far crescere questo territorio, che deve essere valorizzato,
data la sua ricchezza».
da “Il Corriere della Alpi” del 26 novembre 2017

Il più grave è un 47enne macedone residente a Feltre elitrasportato a Treviso

Scontro a Quero con tre feriti


QUERO VAS. Tre feriti, il più grave dei quali trasportato in elicottero
all’ospedale di Treviso e ricoverato in gravi condizioni nel reparto di
Rianimazione. Gli altri due sono ricoverati in chirurgia all’ospedale
di Feltre per i traumi importanti a livello toracico e addominale ripor-
tati: è il bilancio dell’incidente avvenuto ieri mattina poco dopo le
8,30 lungo la Sr 348 Feltrina, sulla curva, scendendo in direzione
della pianura, che precede l’esposizione di macchinari agricoli Col-
lavo, all’altezza di Quero. Tutte straniere le persone coinvolte nello
scontro frontale: un macedone, N.M. del 1974, residente a Feltre a
bordo di una Ford Focus e due coniugi di nazionalità rumena resi-
denti a Belluno, a bordo di una Volkswagen Passat. Le due vetture
si sono incrociate e, per cause in corso di accertamento da parte
dei carabinieri di Feltre, si è verificato uno scontro molto violento nel
quale entrambi veicoli hanno riportato danni ingenti e la Ford Focus con a bordo il 47 enne macedone è finita nel
prato fuori della carreggiata. Malgrado lo schianto, nessuna delle tre persone coinvolte è rimasta incastrata. Gli altri
automobilisti in transito hanno dato l’allarme: così dall’ospedale di Feltre è stata inviata un’ambulanza mentre veni-
va allertato anche l’elicottero del Suem. A dare supporto i vigili del fuoco di Feltre affiancati dai volontari del Basso
Feltrino. Marito e moglie nella Volkswagen Passat hanno subito traumi rilevanti e sono stati trasportati al pronto
soccorso dell’ospedale di Feltre e quindi ricoverati in chirurgia. La prognosi per entrambi è una trentina di giorni. A
preoccupare di più il macedone, stabilizzato sul posto e quindi trasportato con urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di
Treviso dove è stato ricoverato in Rianimazione, anche se non dovrebbe essere in pericolo di vita. La viabilità ha
subito modifiche e rallentamenti fino alle 11, cioè quando i carabinieri hanno terminato i rilievi di legge, il carro at-
trezzi ha rimosso i veicoli e i pompieri hanno reso nuovamente sicuro il tratto di strada dopo avere ripulito la carreg-
giata e asciugato i liquidi perduti dalle due auto nell’impatto.
da “Il Corriere della Alpi” del 27 novembre 2017
25 LETTERE AL TORNADO

Alano, la cena del Plotone Esploratori…


di Luca Turchetto

Nell’ultimo periodo saranno stati anche poco attivi ma si sa, son giovani, e allora per farsi perdonare i ragazzi del
“Plotone Esploratori Btg Feltre” hanno mantenuto fede all’impegno preso, e la cena dei “Sapori de Lan” ha
avuto inizio. Ad accogliere gli ospiti, una tavolata imbandita con i colori dell’autunno, tra zucchette colorate, candele
e legno di betulla che, per l’evento, è diventato il piatto per un antipasto a base di formaggi e miele locali. Zucca vio-
lina e fagioli cannellini, per una vellutata al sapore d’autunno, seguita da spezzatino di cinghiale in due varianti e
polenta a volontà. Il tutto innaffiato da buon vino, che mai deve mancare e meglio se servito in bottiglione di paglia,
alla maniera “vecia”. E seppur sazi, non si poteva negare spazio a un buon strudel fatto in casa e, per chiusura, un
buon caffè “de moka” e “sgnapetta” di quella buona. Una seconda cena preambolo di un evento in grande stile, che
avverrà con l’anno venturo. E così i “boce” del Plotone sono ritornati all’opera, grazie allo sprono del buon Angelo
che, vulcano in eruzione, non smette di mandare stimoli positivi, e guai che mancassero. Ma un ringraziamento va
anche a tutti quello che credono in questo gruppo, in particolare” Ristorante da Bastian dalla “Vecia”, Malga Piz,
Luigi Codemo, Donata Nani, Luigi Spada, Cantina Biasiotto e tutti coloro che in silenzio tifano per noi. Grazie.
(Alano di Piave, 12 novembre 2017)

…e la Festa del Ringraziamento


di Luca Turchetto

Sono le otto del mattino e un rombo echeggia in Piazza Martiri in quel di Alano: sono gli artisti della motosega An-
drea Piccolotto e Antonio Simioni (Kobe) che, con le loro sculture in castagno, hanno dato il via alla Festa del Rin-
graziamento. A poco a poco un susseguirsi di trattori hanno riempito la piazza aspettando la consueta benedizione
del parroco. Ad allietare i visitatori, c’era Toni Zancaner “el careghéta”, abile artigiano, alfiere dell’antica arte, co-
struttore di sgabelli e cestini, che tiene vivo il saper usar le mani. Mentre gli scultori davan vita alle sculture, i bam-
bini hanno potuto giocare ai cerchi e i più grandi cimentarsi a “piantar el ciodo” o a colpire un uovo sodo con una
monetina da due euro; per saziar la fame, le castagne e il brulè della banda Setteville, o le torte e i biscotti della
Scuola dell’Infanzia. Presenti in rappresentanza del Comune di Alano il sindaco Serenella Bogana, il vicesindaco
Angelo Zancaner, anima dell’evento, e l’assessore Cristina Dalla Rosa per il Comune di Quero. E bello è veder la
gente radunarsi, sul finir della stagione contadina, propiziando il meglio per l’anno nuovo, scongiurando disgrazie e
malanni. E allora che siano benedetti trattori e armenti, e la mano divina vegli sui lavoranti, che tanti pericoli devono
affrontare, poi tutti a pranzo da Paride, mangiando in buona compagnia, brindando alla vita sempre bella per dura
che sia.
(Alano di Piave, 18 novembre 2017)
26 LETTERE AL TORNADO

Sappada se
Sappada se n’è
n’è andata,
andata, ora
ora aa chi
chi tocca?
tocca?
di Angelo Ceccotto
di Angelo Ceccotto
Apprendo dal Parlamento la decisione del distacco del Comune di Sappada dalla provincia di Belluno verso il Friuli,
Apprendo dal Parlamento la decisione del distacco del Comune di Sappada dalla provincia di Belluno verso il Friuli,
scelta popolare sì, ma con l’aggravante del beneplacito del Consiglio regionale. Fa specie ora il degradante
scelta popolare sì, ma con l’aggravante del beneplacito del Consiglio regionale. Fa specie ora il degradante
rimbalzo didiresponsabilità
rimbalzo responsabilità su su quanto
quanto avvenuto,
avvenuto, con con una
una retromarcia
retromarcia inin extremisextremis del delgovernatore
governatoreveneto venetovistovistoil il
penalizzante sondaggio che si ritorceva contro di lui. Tutto questo crea ancor
penalizzante sondaggio che si ritorceva contro di lui. Tutto questo crea ancor più sfiducia, incertezze e disinteresse più sfiducia, incertezze e disinteresse
tratralalagente,
gente,oltre
oltreaainvogliare
invogliare la la medesima
medesima scelta scelta di di quei
quei comuni
comuni al al confine
confinecon conTrento
TrentoeeBolzano Bolzanoadadandarsene
andarsenedada
questa provincia bellunese abbandonata. Come non provare amarezza e risentimento verso chi si èpreso
questa provincia bellunese abbandonata. Come non provare amarezza e risentimento verso chi si è presoe esi si
prende gioco della nostra popolazione, promettendo spudoratamente con gli esiti che ora vediamo. Qualefiducia
prende gioco della nostra popolazione, promettendo spudoratamente con gli esiti che ora vediamo. Quale fiducia
possiamo avere
possiamo avere inin un un consiglio
consiglio regionale
regionale ee nel nel suosuo governatore
governatore che che pensa
pensa solo solo alal prosecco,
prosecco,affiancato
affiancatodada
quell’assessoreche
quell’assessore cheha ha portato
portato al al commissariamento
commissariamento la la provincia
provincia di di Belluno.
Belluno.Cosa Cosac’è c’èda daaspettarsi
aspettarsiora oradadaquesti
questi
personaggi fautori di risultati così eclatanti. Conosciamo il loro dribblare con la solita moina: «Non cisono
personaggi fautori di risultati così eclatanti. Conosciamo il loro dribblare con la solita moina: «Non ci sonosoldi,soldi,
colpadel
colpa delgoverno».
governo». Eh Eh già,
già, colpa
colpa deldel governo
governo se se con
con l’opera
l’opera del del Mose
Mose didi Venezia
Veneziai icontrollori
controllorisisisono sonospartiti
spartiti
qualchemiliardo
qualche miliardodidieuro.euro. Come
Come pure pure la la sorte
sorte dell’ormai famosafamosa Pedemontana
Pedemontanafuori fuoricontrollo,
controllo,avendoavendosforatosforatoogni ogni
previsione di spesa, ricorrendo
previsione di spesa, ricorrendo per tre volte per tre volte al rifinanziamento dell’opera. Così che l’illuminato governatore,vista
rifinanziamento dell’opera. Così che l’illuminato governatore, vista
l’ingarbugliatasorte
l’ingarbugliata sorte debitoria
debitoria dell’opera,
dell’opera, ha ha preso la scorciatoia
scorciatoia con con lala bell’idea
bell’ideadiditassare
tassarei iveneti,
veneti,e ei bellunesi,
i bellunesi,
ritrattandopoi
ritrattando poilalasparata
sparataininvistavista delle
delle votazioni
votazioni del prossimo
prossimo anno anno le le quali
qualiavrebbero
avrebberopenalizzato
penalizzatolelesorti sortidel
delvoto
votoal al
momentoaalui
momento luifavorevole,
favorevole, cercando
cercando di di mascherare
mascherare la cattiva
cattiva gestione
gestione con conililsolito
solitoritornello:
ritornello:«Colpa
«Colpadel delgoverno».
governo».
Se Sepoi poiguardiamo
guardiamo lala fine fine delle
delle banche
banche venete, «ancora «ancora colpa colpa del del governo»
governo» che che nonnonha hacontrollato,
controllato,mentre mentrei i
rappresentanti
rappresentantidel delConsiglio
Consiglio veneto
veneto sedevano
sedevano sul palco aa fianco fianco dei dei ladroni
ladroni che chehanno
hannodepredato
depredatoi risparmi
i risparmidella della
povera
poveragente,
gente,consistenti
consistentiinin svariati
svariati milioni.
milioni. Comportamenti
Comportamenti da da politicanti
politicanti furbacchioni,
furbacchioni,fautori fautorieeritrattatori
ritrattatoridel delcaos,
caos,
perperpoi poiapparire
apparire candidamente
candidamente risolutoririsolutori di ogni problema
problema in in campagna
campagna elettorale.
elettorale.Sicuramente,
Sicuramente,quanto quantorubato rubato
avrebbe
avrebbesostenuto
sostenutoililprolungamento
prolungamento di di una
una superstrada che che da da Ponte
Ponte delle
delleAlpi
Alpiavrebbe
avrebberaggiunto
raggiuntoPieve PievedidiCadore
Cadore
evitando
evitandol’attuale
l’attualestrozzatura
strozzatura che che crea
crea quotidianamente
quotidianamente ingorghi ingorghi nel nel traffico.
traffico. Tale
Talefattibilità
fattibilitàavrebbe
avrebbeaccentuato
accentuatoil il
turismo
turismoeeil ilcommercio,
commercio,non non solo
solo dolomitico
dolomitico ma ma di tutta la
di tutta la provincia.
provincia. Meditiamo,
Meditiamo,amici amicieeamiche,
amiche,meditiamo…
meditiamo…Altro Altro
cheche dire: «Non ci sono soldi»… A questo punto c’è da interrogarsi: che sarà della Provincia di Belluno se si si
dire: «Non ci sono soldi»… A questo punto c’è da interrogarsi: che sarà della Provincia di Belluno se
continua
continuacon con questo
questo andazzo,
andazzo, tenendo
tenendo in in considerazione
considerazione le le parole
parole del del governatore
governatoreveneto venetoininpiazzapiazzaMartiri
Martiria a
Belluno qualche anno fa, il quale avrebbe assunto la piena responsabilità
Belluno qualche anno fa, il quale avrebbe assunto la piena responsabilità della Provincia dando nuovo lustro della Provincia dando nuovo lustroe e
sviluppo
sviluppo a questo territorio. Orbene, si fa memoria della delibera del Consiglio regionale veneto il quale approvò la la
a questo territorio. Orbene, si fa memoria della delibera del Consiglio regionale veneto il quale approvò
specificità
specificitàdelladellaprovincia
provincia bellunese,
bellunese, beneficio
beneficio piùpiù cheche dovuto
dovuto per per un
un territorio
territoriomontano,
montano,ma mafinfind’allora
d’allorasisiè èvenuto
venuto
meno
meno alla concessione delle deleghe spettanti, lasciando questa Provincia alla merce’ di se stessa. Se Belluno è èla la
alla concessione delle deleghe spettanti, lasciando questa Provincia alla merce’ di se stessa. Se Belluno
città
cittàpiù
piùvivibile
vivibiled’Italia,
d’Italia,èèperché
perché dall’emigrazione
dall’emigrazione ha ha saputo
saputo salvaguardare
salvaguardareeespendere spenderecon conparsimonia
parsimoniaper peril ilbene
bene
del proprio territorio, realizzando in economia le varie opere necessarie. Prendiamo in esame pure la sorte di
del proprio territorio, realizzando in economia le varie opere necessarie. Prendiamo in esame pure la sorte di
Veneto Strade, ente che riguarda anche la viabilità della nostra provincia di Belluno, la cui situazione rimbalza
Veneto Strade, ente che riguarda anche la viabilità della nostra provincia di Belluno, la cui situazione rimbalza
quotidianamente su chi la deve gestire e su chi finanzierà la parte bellunese poiché si legge che le risorse di cassa
quotidianamente su chi la deve gestire e su chi finanzierà la parte bellunese poiché si legge che le risorse di cassa
sono solo per fine anno. E poi? Non ci sono scusanti, ogni giustificazione è inaccettabile, i fatti sono già accaduti,
sono solo per fine anno. E poi? Non ci sono scusanti, ogni giustificazione è inaccettabile, i fatti sono già accaduti,
Sappada ha scelto là dove gode almeno della trasparenza e della serietà e non di promesse. Ci si chiede: è questa
Sappada ha scelto là dove gode almeno della trasparenza e della serietà e non di promesse. Ci si chiede: è questa
la specificità concessa da Palazzo Ferro Fini di Venezia per la Provincia di Belluno? Se mettiamo insieme gli
la specificità
sprechi e le ruberie, concessa da Palazzo
potremmo tutti Ferro
godere Fini
di di
unVenezia
invidiabile per progresso
la Provincia di Belluno?oltre
e benessere Se mettiamo
ad assolvere insieme gli
i vistosi
sprechi e le ruberie, potremmo tutti godere di un invidiabile progresso
problemi che mettono a dura prova il nostro sviluppo territoriale. Non vorrei diffondere pessimismo, giacché di e benessere oltre ad assolvere i vistosi
problemi
questo cheoberati,
siamo mettonoma a segnalare
dura provasituazioniil nostro disviluppo
disagioterritoriale.
affinché certi Nondeficit
vorreisiano
diffondere
risolti apessimismo,
beneficio delgiacché Bellunese. di
questo siamo oberati, ma segnalare situazioni di disagio affinché certi deficit
Chissà, forse un giorno anche la nostra provincia avrà la sua indipendenza, auspicando che prima non perda altri siano risolti a beneficio del Bellunese.
Chissà,
pezzi forse undel
importanti giorno anche
territorio la nostra L’augurio
dolomitico. provincia avrà la suasperato
di questo indipendenza,
traguardo auspicando
è possibile che prima
solo se cinon saràperda
una altri
seria
pezzi importanti del territorio dolomitico. L’augurio di questo
aggregazione politica bellunese, non quella usurante mirata solo all’accaparramento di voti. sperato traguardo è possibile solo se ci sarà una seria
aggregazione politica bellunese, non quella usurante mirata solo all’accaparramento di voti.
27 LETTERE AL TORNADO

Dall’Amministrazione di Quero Vas


OGGETTO: Risposta lettera aperta del Gruppo consiliare “Il Ponte”
In risposta alla lettera aperta del Gruppo consiliare “Il Ponte” in merito alla non sempre chiara garanzia di servizi della
fusione, l’esperienza ci insegna che la qualità del servizio dipende solo in parte dal numero degli addetti.
Abbiamo un unico dipendente di polizia locale per i due comuni di Quero Vas e Alano di Piave, ma lo stesso è
supportato da una convenzione con il Comune di Segusino per l’esercizio in forma associata del servizio di polizia
locale e, precedentemente, quando ancora l’organico dei due comuni si componeva di due unità di personale di polizia
locale, esisteva una convenzione con il Comune di Feltre per un servizio di vigilanza associata. Non ci sembra che il
servizio di controllo del territorio sia mai stato capillare e pienamente soddisfacente nemmeno nel caso in cui gli
operatori erano più di uno.
Le Giunte di Alano e di Quero Vas sono più volte intervenute sull’organizzazione del servizio di polizia locale senza
mai perdere di vista gli obiettivi prioritari della sicurezza dei cittadini e del territorio. In questa ottica sono state date
indicazioni e direttive ben precise all’ufficio per quanto concerne le pattuglie, il controllo delle isole ecologiche, il
monitoraggio del sistema di videosorveglianza, il sistema sanzionatorio. In attuazione di tali direttive i dati, forniti
dall’ufficio di polizia locale, riguardanti l’anno 2017 sono i seguenti:
- servizio di presidio sul territorio con n 330 circa ore di pattuglie
- n. 8.500 Km percorsi
- n. 17 sanzioni elevate
senza considerare sopralluoghi ed interventi eseguiti sul territorio per varie necessità ed urgenze che ammontano ad
oggi a n. 128.
Tuttavia, al fine di migliorare il servizio, nella convinzione che lo stesso dipenda dall’ottimizzazione dei tempi e dei
carichi di lavoro, stiamo riorganizzando l’orario di lavoro del nostro dipendente in modo da coprire, in alcune fasce
orarie della giornata, alcune attività di sicuro interesse per la popolazione locale ed aumentare le aperture al pubblico
sia ad Alano di Piave che a Quero Vas. Procederemo inoltre ad una rilettura della convenzione con il Comune di
Segusino affinché sia più rispondente alle esigenze degli enti aderenti.
Per quanto concerne le strumentazioni in dotazione al dipendente di polizia locale, si evidenzia che, in occasione della
stesura del bilancio, viene richiesto ad ogni ufficio di fare l’elenco degli acquisti necessari per le esigenze ed il migliore
funzionamento del proprio ufficio. Intanto la Giunta ha dato disposizioni per l’acquisto di un nuovo telefono per il vigile
in modo da attivare un servizio di Whatsapp allo scopo di fornire un facile canale di comunicazione gratuito e a
disposizione di chiunque per segnalare eventi, situazioni o altro di competenza della polizia locale.
In ultimo è stata acquistata un’auto nuova per la polizia locale che sarà disponibile a fine gennaio del prossimo anno.
Per garantire la sicurezza dei nostri cittadini viene continuamente monitorato il sistema di videosorveglianza presente
su tutto il territorio dell’Unione mentre per garantire la pulizia e l’ordine sul territorio, sono state installate idonee foto
trappole per dirimere di “eco furbi” e riportarli al corretto utilizzo delle isole ecologiche.
AUSER
Circolo Auser Al Caminetto

Festa di Natale con scambio degli auguri


e compleanni per i nati nel mese di dicembre
Domenica 17 dicembre alle ore 12:30
presso la casa delle associazioni di Quero.
I festeggiati possono portare i loro ottimi dolci!
Il pulmino partirà da Alano di Piave alle ore 11:30 e da Vas su richiesta.
28 LETTERE AL TORNADO

Liceo Scientifico “Dal Piaz”:


Indagare i misteri con la lente della Scienza
di Tristano ing. Dal Canton
Dalle ormai vecchie bufale dei cerchi nel grano, il Triango-
lo delle Bermuda ed il mostro di Loch Ness (ritenuti ancora
misteri, nonostante siano da tempo stati svelati o, meglio,
smascherati) alle fake news che invadono le testate gior-
nalistiche ed ai vari ciarlatani che oggi (grazie all'università
di facebook) invadono le piazze virtuali e non: venerdì 24
novembre gli studenti del Liceo Scientifico “Dal Piaz” di
Feltre hanno potuto assistere alla conferenza di Massimo
Polidoro, scrittore, giornalista, cofondatore e segretario del
Cicap. L’incontro è stato organizzato dagli insegnanti del
dipartimento di scienze ed aveva titolo "Come difendersi
dalle pseudoscienze con il metodo scientifico": durante
l’interessante ed interattiva esposizione, il noto relatore ha
spiegato agli alunni come il metodo scientifico, talvolta con
molta semplicità, possa svelare i trucchi che stanno dietro
a tanti fenomeni ritenuti magici ma che di magico hanno
ben poco. Gli studenti hanno nel contempo potuto capire
come l'indagine di fenomeni ritenuti "paranormali" o "mi-
steriosi" non tolga niente al fascino del mistero o dell'in-
spiegabile... anzi: è proprio il ricercare con la lente del
fantastico mondo della Scienza che porta meraviglia e
stupore nello scoprire i fenomeni che ci circondano. Gli
studenti del “Dal Piaz” hanno saputo cogliere ed apprez-
zare l’alto livello della conferenza, alla fine della quale
sono state poste numerose domande e curiosità. E’ stato
anche spiegato di cosa si occupa nella pratica il CICAP
(Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle
Pseudoscienze), di cui esiste anche la sezione Veneta: si
tratta di un'organizzazione di volontari, scientifica ed
educativa, che promuove un'indagine razionale e critica
nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei
misteri e dell'insolito. Esso nasce nel 1989 per iniziativa
di Piero Angela e di un gruppo di scienziati, intellettuali e
appassionati che sottoscrive la seguente dichiarazione
comune: «Giornali, settimanali, radio e televisioni dedi-
cano ampio spazio a presunti fenomeni paranormali, a guaritori, ad
astrologi, trattando tutto ciò in modo acritico, senza alcun criterio di
controllo; anzi cercando, il più delle volte, l'avvenimento sensaziona-
le, che permetta di alzare l'indice di vendita o di ascolto. Per questo
portiamo avanti un'opera di informazione e di educazione rispetto a
questi temi, per favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità
aperta e critica, e del metodo scientifico basato sull’evidenza nell'a-
nalisi e nella soluzione dei problemi». Questa dichiarazione è più che
mai valida oggi, quando sono sempre più diffuse e seducenti idee e
affermazioni pseudoscientifiche a sostegno di terapie di non provata
efficacia, teorie del complotto, leggende urbane e falsificazioni stori-
che. Notizie infondate e autentiche truffe in campo medico, alimenta-
re, economico e storico si mimetizzano con linguaggio scientifico per
diffondere contenuti privi di qualsiasi riscontro effettivo e contribuiscono alla diffusione di una cultura della cospirazione
che rende difficile un esame accurato e razionale di molti problemi ed eventi. Per questo motivo, dunque, l'impegno del
CICAP è sempre più orientato verso l'educazione delle nuove generazioni e la formazione di chi, come gli insegnanti, i
giornalisti e i ricercatori, contribuisce a formare l'opinione pubblica e i cittadini di domani. Perché..."la velocità della luce
non si decide ad alzata di mano, a maggioranza" (Piero Angela).

Chi semina vento, raccoglie tempesta


Caro Direttore,
se ti fosse sfuggita, riporto con sommo piacere la notizia di questi ultimi giorni per cui la nota banca locale (Ti ricordi
l’articoletto di diversi anni fa sul Tornado a mia firma con titolo investimento poco fruttifero?) viene sanzionata con 5 ml
di euro.
Certo il mio caso è stato ben poco, ma sintomatico di come fanno funzionare le cose In certi posti.
Spero non finisca qui e morale: chi semina vento raccoglie tempesta!!!!!
Loreo 25 11 17, Giovanni Polloni
29

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30 JUDO

Judo Alano: finale di Coppa Italia


news dalla FIJLKAM
Coppa Italia junior-senior femminile, ancora Akiyama Settimo
Ostia, 26 novembre 2017. Sette primi posti per sette società diverse. Nella Coppa
Italia junior-senior a Ostia, anche le categorie femminili hanno replicato lo schema di
quelle maschili. Ed è stata la stessa, anche per la Società classificata al primo
posto, l’Akiyama Settimo, con la sola differenza che domenica ha portato in
classifica il peso di ben sette medaglie, una d’oro, tre d’argento e tre di bronzo.
JUDO ALANO DI PIAVE si
presenta con Francesca
Vidorin. Reduce di due
medaglie d’oro conquistate a
Spilimbergo e al Trofeo
Internazionale di Treviso,
supera la fase di qualificazione
nella gara di Vittorio Veneto
piazzandosi al 3° posto, accede alla finalissima di Ostia (Roma)
nella categoria 57 kg, la più numerosa nei sorteggi femminili e qui
Francesca conquista la 10a posizione della classifica
nazionale. Considerato il livello della competizione possiamo
definirlo un risultato di tutto rispetto per l’atleta del Judo Alano che
con sacrificio e l’aiuto dei suoi compagni di squadra ha potuto
imporsi su atlete molto forti. Nella stessa giornata di gara, la
nostra ragazza ha
potuto salutare il
campione olimpico
Fabio Basile, oro a
Rio De Janeiro 2016
che gentilmente e
simpaticamente si è
offerto di posare in
foto (qui a sinistra).
A Vittorio Veneto, il 12
novembre, ha
partecipato anche la
classe cadetti, gara di
Coppa Italia congiunta
tra Veneto e Friuli che
però non prevede una
fase finale; il team di Alano ha portato Thomas Bizzotto,
Gabriele Vidorin e Sofia Carraro, quest’ultima, dopo un periodo
di fermo per infortunio, risale al podio con l’argento (vedi foto a
destra).

A.S.D. JUDO ALANO DI PIAVE  
Palestra Comunale Via Don P. Codemo 
Tel. 0439 779457 | Cell. 348 0447706 
 

CRONACA

Ben riuscita la festa di San Martino a Carpen


di Francesca Curto
Sabato 11 e domenica 12 novembre la frazione Carpen di Quero Vas è stata animata dalla tradizionale Festa di San
Martino. Tutto ciò è stato frutto dell’aiuto della popolazione e dei volontari dell’associazione “Amici di Carpen”. Sabato
11 novembre alle ore 18:30 c’è stata l’apertura della frasca, con la degustazione di piatti tipici, arrosticini abruzzesi ed
inoltre un ottimo churrasco, piatto questo servito su prenotazione. Domenica, invece, ad allietare la festa al mattino si è
svolta la 14a edizione della corsa competitiva e ludica “Da na val a quel altra”, che ha visto alla partenza oltre 200 at-
leti, un vero record! La frasca è rimasta attiva per l’intera giornata. Dopo le premiazioni l’apertura degli stand gastro-
 
nomici che, oltre alle tradizionali pietanze, hanno proposto un ottimo spiedo. Questi due giorni di festa hanno ravvivato
la piccola frazione di Quero Vas e la speranza è che questa   sagra prenda sempre più piede. Un ringraziamento parti-
colare a tutti gli sponsor e a tutte le persone che si sono rese disponibili per la buona riuscita di questa manifestazione.
Vi aspettiamo ancora più numerosi il prossimo anno.
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