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Anno XLII
12.11.2020
Numero
744
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
Ricariche telefoniche
Un sito per
informarsi
Consultando le pagine web di Epicentro,
curate dall’Istituto Superiore di Sanità, è
possibile trovare dati affidabili.
Questo il link:
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
2 ATTUALITÀ
I covid-positivi - In termini meramente numerici, le quasi duemila persone interessate corrispondono a circa due
terzi gli abitanti di Alano o di Quero; considerata la popolazione nell’intera provincia di Belluno, poco più di
201.000 abitanti, il dato si ridimensiona corrispondendo allo 0,93% dell’intera popolazione. La valutazione, però,
più che sui soli numeri, va molto più opportunamente data sulla dinamica del contagio: come abbiamo visto, in
una decina di giorni i casi sono quasi raddoppiati, il che significa che il virus ha un’elevata capacità di divulgazio-
ne anche nella nostra provincia, e questo deve essere un punto di estrema attenzione da non sottovalutare.
I ricoverati - Più contenuti, anche se il trend è in aumento, i numeri dei ricoverati nelle strutture ospedaliere e di
comunità che, salvo aggravamenti, fa ben sperare nella capacità delle strutture sanitarie di far fronte
all’emergenza sanitaria.
I decessi - Un’ultima considerazione va fatta sul numero dei decessi. Diciamo subito che eravamo incerti se
pubblicare o meno con l’età delle persone interessate, ma alla fine abbiamo ritenuto di indicarla per consentire ai
3 ATTUALITÀ
nostri lettori di valutare a ragion veduta alcune proposte avanzate da politici o virologi sull’adozione di misure
cautelative solo per le persone di fascia d’età alta. Nel periodo di nove giorni considerato nella nostra analisi, per
cui da prendere con limiti del periodo considerato, i decessi hanno interessato solo persone al di sopra dei 65
anni.
Il tema degli anziani - Alcune considerazioni vanno opportunamente sugli anziani. L’Italia, dopo il Giappone, è il
Paese con la maggior percentuale di anziani tra la sua popolazione ed è quindi un Paese con un alto rischio di
mortalità a causa del virus. In astratto, forse potrebbe essere sufficiente, come proposto da diverse parti, impor-
re limiti nella circolazione solo agli over-65 per assicurare un efficace contrasto della pandemia; in concreto, va
tenuto in debita considerazione l’importantissimo ruolo svolto in Italia dagli anziani come “nonni” nella gestione
dei nipoti a supporto di molte giovani famiglie nelle quali entrambi i coniugi devono lavorare. Supporto educativo
e affettivo in primo luogo, ma anche supporto economico indiretto non indifferente, perché asili nido, scuole ma-
terne e tate costano cifre che molte giovani famiglie, magari con la rata mensile del mutuo sulla casa da pagare,
non potrebbero permettersi. Prevedere dunque un isolamento coatto in casa solo per gli anziani rischia quindi di
essere improponibile e richiede da parte dei giovani un attenzione particolare sul loro stile di vita, perché se il vi-
rus colpisce in forme meno gravi i giovani, questi però devo avere l’accortezza di non contagiare le persone an-
ziane con cui possono venire a contatto, non solo in casa o in famiglia, ma anche fuori.
La situazione ad Alano di Piave e Quero Vas - Se quella sopra delineata è la situazione a livello provinciale,
come sono messi in termini di covid-19 i comuni di Alano di Piave e Quero Vas? Questi sono i dati che abbiamo
rilevato, per Alano di Piave, sul sito Facebook “Alano in Bacheca” (notizia del 27 ottobre) e, per Quero Vas,
sull’applicativo Municipium (notizia del 30 ottobre):
In isolamento
Positivi al covid fiduciario (qua-
rantena)
Alano di Piave 9 8
Quero Vas 3 8
4 CRONACA
ASTERISCO
Per essere inseriti nelle classifiche di Comuni Ricicloni occorre raggiungere la percentuale di raccolta differenziata stabilita dalla
legge e avere una produzione di rifiuto indifferenziato inferiore o uguale a 75 Kg/ab/anno.
6 ATTUALITÀ
Elisa De Berti
(Vice presidente - affari legali - lavori pubblici – infrastrutture – trasporti)
Affari legali e contenzioso, Lavori pubblici, Sviluppo locale/IPA, Infrastrutture, Programmazio-
ne dei trasporti, Trasporto pubblico locale, Navigazione interna e portuale, Mobilità sostenibile
mail: assessore.deberti@regione.veneto.it
Gianpaolo E. Bottacin
(Ambiente – clima – protezione civile – dissesto idrogeologico)
Programmazione per la salvaguardia ambientale, Cambiamenti climatici, Tutela del suolo e
dell’aria, Ciclo integrato dell’acqua, Difesa del suolo e mitigazione del rischio, Idrogeologico,
Foreste, Cave, Protezione civile e antincendio boschivo, Specificità provincia di Belluno,
Coordinamento piano straordinario alienazioni immobili e partecipazioni
mail: assessore.bottacin@regione.veneto.it
Francesco Calzavara
(Programmazione – attuazione programma - rapporti con consiglio regionale - bilancio
e patrimonio – affari generali – EE.LL.)
Bilancio e controllo finanziario, Finanze e tributi, Documenti di programmazione regionale, At-
tuazione programma di governo, Rapporti con Consiglio regionale, Rapporti con il credito, Par-
tecipazioni societarie, Risorse umane, Affari generali, demanio e patrimonio, Sistema informa-
tico, e-government e agenda digitale, Semplificazione amministrativa, trasparenza, anticorru-
zione, Rapporti con Enti Locali, Riordino funzioni di competenza regionale -Funzioni metropoli-
tane. mail: assessore.calzavara@regione.veneto.it
7 ATTUALITÀ
Federico Caner
(Fondi UE - turismo – agricoltura – commercio estero)
Partecipazione alle Conferenze istituzionali in supporto al Presidente, Programmazione (FAS
e FSC), Programmi FERS, Programma Italia-Croazia, Turismo, Trasporti a fune, Commercio
estero e internazionalizzazione, Economia e sviluppo montano, Attività promozionali, Politiche
dell’agricoltura e zootecnia, Politica Agricola Comune –PAC, Piano di sviluppo rurale
(FEOGA), Programma comunitario LEADER, Fitosanitario, Produzioni ambientali e vegetali,
Bonifica. mail: assessore.caner@regione.veneto.it
Cristiano Corazzari
(Territorio – cultura – sicurezza - flussi migratori -caccia e pesca)
Pianificazione territoriale e urbanistica, ꞏ Beni ambientali, culturali e tutela del paesaggio, Par-
chi e aree protette, Caccia, Pesca e acquacoltura, Polizia Locale – Sicurezza, Cultura, spetta-
colo e sport, Edilizia sportiva, Edilizia di culto, Edilizia residenziale pubblica, Identità veneta,
Flussi migratori/Veneti nel mondo, Diritti umani, Minoranze linguistiche.
mail: assessore.corazzari@regione.veneto.it
Elena Donazzan
(Istruzione – formazione – lavoro – pari opportunita’)
Politiche dell’istruzione, Diritto allo studio, Scuole paritarie, Edilizia scolastica, Programmazio-
ne della formazione professionale, Programmi comunitari FSE, Politiche per il lavoro, Pari op-
portunità, Università e ricerca fondamentale con riferimento ai rapporti con le Università vene-
te e gli Istituti di Ricerca nazionali e regionali, Accordi di programma ai sensi del DM MISE 1
aprile 2015. mail: assessore.donazzan@regione.veneto.it
Manuela Lanzarin
(Sanità – servizi sociali – programmazione socio sanitaria)
Programmazione sanitaria e socio sanitaria, Tutela della salute, Igiene pubblica, Programma-
zione edilizia a finalità collettive, Attuazione art. 20, legge n. 67/1988, Sicurezza alimentare,
Servizi veterinari, Programmazione e servizi sociali, Interventi a favore della famiglia, dei mi-
nori, dei giovani, degli anziani e portatori di handicap, Non autosufficienza e disabilità, Violen-
za di genere, Nidi e servizi innovativi, Settore del no profit e del volontariato, Rapporti con Isti-
tuzioni di assistenza e riforma del settore. mail: assessore.lanzarin@regione.veneto.it
Roberto Marcato
(Sviluppo economico – energia -legge speciale per Venezia)
Artigianato, Commercio, Acque minerali e termali, Piccole e medie imprese, Industria – Fiere e
mercati, Distretti, Ricerca e Innovazione, Imprenditoria giovanile e femminile, Energia per tutte
le filiere, Tutela consumatore, Sviluppo banda larga, Riconversione polo industriale di Marghe-
ra, Legge speciale per Venezia. mail: assessore.marcato@regione.veneto.it
In foto: il sindaco Bruno Zanolla, ai tavoli del Birrificio di Quero, mentre mostra la nuova tovaglietta e tavolo pronto.
Notizie in breve
a cura di Sandro Curto
SERIE DI FURTI AD ALANO Nel tardo pomeriggio di sabato 24 ottobre ignoti malviventi hanno visitato ben quat-
tro case di Alano di Piave, in via Caduti e Dispersi in Russia, via B.Pontini, via F.De Rossi e via San Vittore. Bot-
tino di poche banconote e qualche oro ma tanto spavento per gli interessati e per gli abitanti delle zone interessa-
te.
I 25 ANNI DELL’INTER CLUB FENER La pandemia condiziona notevolmente anche l’attività dell’Inter Club
“M.Moratti” di Fener impossibilitato ad organizzare trasferte, cene e ritrovi. Il presidente Andrea Tolaini continua,
comunque, la sua attività di tesseramento e, nonostante la crisi, ha raggiunto e superato i 300 soci. In questo pe-
riodo cadeva la ricorrenza del quarto di secolo di attività ma ovviamente i festeggiamenti sono stati rinviati a data
da destinarsi, si spera nel 2021 con ospiti speciali e molte novità.
DAVIDE MAZZOCCO ALLA VIRTUS ENTELLA Il venticinquenne centrocampista querese Davide Mazzocco
giocherà anche in questa stagione in serie B e più precisamente nella squadra ligure della Virtus Entella in presti-
to dalla Spal, società che ne detiene il cartellino, con un contratto fino al 30 giugno 2021. Nel campionato scorso
Davide aveva militato nel Pordenone Calcio totalizzando 25 presenze e segnando tre reti. Causa infortunio, Da-
vide ha debuttato solo alla sesta giornata, entrando nella ripresa a Brescia, nella partita pareggiata 2 a 2.
9 CRONACA
http://www.caseusveneti.it/formaggio/malga/
Si trova la notizia sul sito del concorso ed è una gran bella notizia. L’azienda di Daniele riconferma la qualità dei
suoi prodotti e la passione con cui li produce, meritando il terzo posto sul podio dei formaggi di malga. Per
conoscere qualcosa di più dell’azienda proponiamo, qui sotto, quanto pubblicato sul web.
Il consiglio: la prossima stagione andate a trovarli in montagna, non ne resterete delusi.
Daniele Gallina è il punto di riferimento. Ma con lui ci sono anche la compagna Tiziana Miuzzi, la sorella Elisa e
la madre Graziella Carraro. Lavorano tutti lassù, a 1.450 metri d’altitudine: a Malga Piz, sul massiccio del Grappa
(Comune di Alano di Piave). Impegno e sacrificio scandiscono la quotidianità di una famiglia davvero speciale:
una famiglia di malgari. Con diverse figlie: Bionda e Samantha, Margherita e Katia, Jasmine e Hwanita. Curate,
amate, coccolate. E trattate con dedizione assoluta. Nulla di strano, se non fosse che le “figlie” sono le mucche.
Le quali, grazie al loro latte fresco e sublime, sono garanzia di eccellenza. Per questo vengono considerate parte
integrante della famiglia, tanto che ognuna (e parliamo di un centinaio) ha un nome ben preciso. Ma Daniele e
Tiziana non sono gelosi.
Anzi, invitano la collettività ad “adottare” le loro mucche, secondo una felice iniziativa che, anche quest’anno, sta
riscontrando un enorme successo: basta versare una piccola cifra (55 euro) per contribuire al mantenimento
estivo del mammifero, sostenere la malga. E, in cambio, ricevere direttamente a casa dei prodotti caseari di
altissima qualità. Come ricotte, mozzarelle e il delizioso Morlac, formaggio pluripremiato in vari concorsi.
«Abbiamo iniziato a lavorare nel mese di giugno – racconta Daniele Gallina – e rimarremo in malga fino a
ottobre. Rispetto agli anni scorsi, c’è più gente. Anche se i turisti sono un po’ più esigenti: vorrebbero la ricarica
per le bici elettriche e il Wi-Fi. Quassù, però, c’è poca rete». In compenso c’è un ambiente maestoso: «Non è
facile portare avanti l’attività, i sacrifici sono tanti, come le tasse da pagare. E preoccupa l’evoluzione della
pandemia. Eppure, nonostante tutto, guardiamo avanti con entusiasmo e fiducia». tratto da:
https://www.galprealpidolomiti.it/formaggi-di-qualita-e-mucche-da-adottare-malga-piz-e-una-gestione-formato-
famiglia/
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14 CRONACA
Quando ci siamo resi conto che la loro gita di terza media era definitivamente sfumata causa emergenza Covid,
come genitori abbiamo pensato di chiedere ai ragazzi cosa volessero fare dei soldi e gli abbiamo buttato là la
proposta se, dato il momento, volessero donarne una parte in beneficenza, lasciandoli liberi di decidere se SI o
NO…Hanno subito risposto di SI, chiedendo che fossero donati dove ci fosse la sicurezza del loro reale utilizzo!
Una parte l'hanno data alla Prof. di Religione per un progetto missionario (al quale avevano lavorato durante
l'anno), una parte alla scuola per acquisto attrezzatura e poi un'altra parte volevano donarla per l'emergenza Sa-
nitaria del momento.
Alla fine abbiamo pensato come genitori che la sezione dei donatori di sangue fosse la scelta più giusta! Cono-
sciamo tutti il grande lavoro che viene fatto per promuovere il gesto del donare specialmente tra i giovani!
Ci spiace molto che non abbiano potuto andare a visitare il centro trasfusionale, ma purtroppo è andata così...”
ASTERISCO
La foto di copertina
(M.M.) La fotografia di questa copertina è opera di Tristano Dal Canton, che ha seguito le operazioni della
“desmontegada” di fine ottobre da Malga Paoda. Bella immagine autunnale, dai caldi colori che solo questa stagione
regala. Non vi daremo dettagli tecnici della foto, quanto piuttosto della malga, tratti dal libro “Cargàr montagna – uomini
e animali sul massiccio del Grappa” a cura di Alberto Coppe e Daniele Gazzi, edizioni DBS – Seren del Grappa 1998.
“Malga Paoda prende il nome dal monte che la sovrasta a nord-est. E’ posta ad un’altitudine di 1.181 m. Si
raggiunge percorrendo il sentiero n. 844 da località Cilladon di Quero. La superficie complessiva di questa
proprietà è di 142 ettari, dei quali quasi novanta sono coperti da bosco ceduo. Ha sempre rappresentato la
maggiore delle proprietà alpestri del Comune di Quero. Le notizie storiche affermano che nei secoli scorsi
venne più volte venduta e riacquistata per le necessità finanziarie del Comune. Fino all’inizio degli anni ’60 era
in grado di ospitare 50 bovini e 150 ovini…”
15 COME ERAVAMO
Cena
al bar “Piave”
di Carpen
(S.C.) La foto a fianco è stata scat-
tata, probabilmente all’inizio degli
anni ‘70, durante una cena al bar
“Piave” di Carpen. La allegra com-
pagnia è tutta del posto e, purtrop-
po, non vi è più nessuno di vivo.
Da sinistra troviamo Berto Curto,
Angelo Curto, Angelo Mazzocco,
Paolo Schievenin, Vittorio Maz-
zocco, Mario Mazzocco e, l’unico
girato, Carlo Mazzocco. Come si
può notare ognuno ha la sua botti-
glia di rosso davanti.
ATTUALITÀ
RICETTE
ATTUALITÀ
Taglio vegetazione
su terreni confinanti con strade gestite da Veneto Strade
Dal 31.10.2020 al 31.10.2021 i proprietari dei terreni confinanti con le ex strade statali e stra-
de provinciali, gestite da Veneto Strade SpA di Belluno devono provvedere a mantenere le
siepi e le alberature, comprese le piante di alto fusto ed ogni altro tipo di vegetazione, perma-
nentemente regolate in maniera da evitare restringimenti della strada, garantire la visibilità e
la sicurezza della circolazione, assicurare la piena visibilità e leggibilità della segnaletica stra-
dale. Dovranno inoltre provvedere alla rimozione di alberi piantati in terreni laterali o ramaglie
di qualsiasi specie e dimensione che, per effetto delle intemperie o per qualsiasi altra causa,
vengano a cadere sul piano stradale.
Veneto Strade avverte che in caso di inottemperanza all'ordinanza nr. 560, e fatte salve le
sanzioni amministrative di cui all'art. 29 del N.C.S., provvederà d'ufficio addebitando la con-
seguente spesa ai proprietari frontisti interessati.
20 ATTUALITÀ
Economia Circolare
Intervista ad Alberto Carollo, ideatore e promotore del Progetto “Adotta un Ponte”
di Manuela Musto
Ho conosciuto Alberto Carollo un paio di anni fa grazie all’amico Mauro del Ter-
ra Institute di Bressanone, una Società di consulenza esperta di economia mo-
derna che si occupa di processi per le aziende di trasformazione ecologica e
sociale, di innovazione dei modelli di business, di economia circolare e di lea-
dership, che a sua volta ho scoperto nel corso dell’edizione 2012 del Festival
dell’Economia di Trento in cui si trattava a 360° il tema dell’Economia Circolare.
Alberto è il CEO dell’Ecobeton Italy srl di Costabissara ed è l’ideatore del pro-
getto “Adotta un Ponte”. Ecco l’intervista che ho realizzato di recente.
D - Alberto, ci puoi raccontare qualcosa di te?
R - Sono un imprenditore vicentino nel ramo dell'edilizia sostenibile, mi occupo
soprattutto di trovare il modo di allungare il più possibile il ciclo di vita dei
materiali da costruzione come il calcestruzzo. Dopo gli studi di ingegneria
gestionale, ho intrapreso la carriera nel ramo IT & Business Intelligence fino a che l'opportunità di dedicarmi all'e-
dilizia mi ha attraversato la strada della vita. Ho diverse passioni forti, fra cui quella per i sistemi informatici, quel-
la per lo scoutismo, che ha impegnato buona parte del mio percorso, e quella per il basket (sono orgogliosamen-
te Presidente della squadra del mio paese, lo Sportschool Dueville). Mi affascinano i temi della neuroscienza e
della leadership.
D - Da dove ti è nata l’idea del progetto “Adotta un Ponte”?
R - L'idea è emersa come sintesi da un gruppo di persone, in un momento di particolare illuminazione. Visto che
nel nostro Paese l'edilizia ha avuto enormi difficoltà nel ripartire dopo Lehman Brothers, abbiamo lavorato al no-
stro modello di business tramite un percorso strategico conosciuto come "Oceano Blu", che potesse trasformar-
lo da ‘storico’ in un nuovo modello più profittevole e francamente più piacevole. Si è trattato di un cambiamento
radicale del ‘punto di vista’ rispetto alla concezione classica del mercato (detta ‘Oceano Rosso’). In estrema sin-
tesi, anziché competere in un mercato esistente e definito, ci si sposta in un mercato nuovo senza competitors,
dove si crei nuova domanda e la competizione resti irrilevante. In un anno di analisi e lavori abbiamo individuato
nei temi di sostenibilità ambientale i nostri punti di forza, ma è stato l’incontro con l'economia circolare che ci
ha portati al nostro vero ‘cambio di paradigma’.
D - In cosa consiste esattamente il Progetto “Adotta un Ponte”?
R - Le strutture e gli edifici in CA (Calcestruzzo Armato) sono
soggette ad un degrado precoce dovuto a vari fattori, come
ad esempio il clima, la qualità delle materie prime, l’ambiente
circostante, etc. Questo porta ad inevitabili conseguenze per
la Comunità (ponti che crollano con vittime), per gli Enti ge-
stori (notevoli costi di recupero e gestione delle emergenze) e
per l’Ambiente (consumi e sprechi per la demolizione ed il ri-
pristino delle opere). Si sa che le risorse pubbliche a disposi-
zione non sono sufficienti per sistemare le situazioni più urgen-
ti; è quindi largamente prevedibile che la situazione non miglio-
rerà di certo nei prossimi 10/20 anni. La soluzione consiste
nell’allungare la vita utile delle strutture esistenti, creando
un circolo virtuoso che porti nel tempo a ridurre progressi-
vamente gli interventi di urgenza/emergenza e quindi i con-
sumi e le risorse economico/ambientali necessarie. Seguendo
questo ragionamento, tanto più la struttura è nuova tanto mag-
giore sarà il beneficio ottenibile in termini di allungamento del
ciclo di vita. Il Progetto “Adotta un Ponte” propone di “adottare
un ponte” per un periodo di 5 anni… durante i quali si ese-
gue l’assessment della struttura, con metodi scientificamente
validati, certificati e diffusi. La struttura viene quindi sottoposta ad un trattamento protettivo, da scegliere di caso
in caso secondo i risultati dell’analisi. Negli anni successivi all’intervento, la struttura viene poi monitorata per va-
lutare l’efficacia del trattamento effettuato e per calcolare nel tempo la vita utile residua dell’opera (CDI - Concre-
te Durability Index).
D - A quali interlocutori quindi ti stai rivolgendo?
R - Il progetto coinvolge le Amministrazioni Pubbliche, cioè i gestori delle strutture, per offrire loro un servizio di
manutenzione preventiva in grado di abbattere notevolmente i costi complessivi e i rischi legati all’opera.
Si rivolge alle Associazioni e alle Aziende del Territorio interessate a svolgere un ruolo di supporto a sostegno del
bene comune; sempre più Aziende infatti sono consapevoli di quanto sia necessario ridefinire il successo del
proprio business costruendo un modello più inclusivo dal punto di vista sociale e della sostenibilità. Si rivolge ai
21 ATTUALITÀ
Professionisti, alle Università e agli Enti di ricerca, per individuare una strada condivisa che tenga conto, oltre ai
parametri tecnici, anche degli aspetti di economia circolare e sostenibilità economica. Infine, si rivolge alla
Comunità dei Cittadini che ha il diritto alla sicurezza e il dovere di promuovere l’utilizzo corretto e sostenibile delle
risorse.
D - Chi di loro secondo Te ha manifestato il consenso più positivo, chi invece si dimostra ‘non ancora
pronto’?
R - I tecnici, nell’ultimo periodo, sono sempre più attivi sul fronte che riguarda la sicurezza delle opere. Anche le
Amministrazioni sono molto sensibili al tema, tuttavia faticano ancora un po’ ad ‘abbandonare’ i vecchi percorsi,
restando spesso focalizzate sulla specificità del loro settore. Le Aziende, specialmente quelle che hanno scelto
un percorso tipo “B-Corp” (https://bcorporation.eu/about-b-corps), sono sicuramente quelle più pronte a cogliere il
cambiamento. Nella Comunità il percorso culturale di sensibilizzazione è ‘in corso’ e richiederà un po’ più di
tempo.
D - Cosa è stato realizzato fino ad oggi’ e quali sono i prossimi passi?
R - Il progetto vero e proprio è partito circa 15 mesi fa, durante tutto questo tempo abbiamo validato il modello di
business in tutti i suoi aspetti, attraverso panel di esperti, relazioni con gli stakeholders, costruzione del network.
Dal mese di gennaio 2020 siamo inseriti in un Hub di Economia Circolare presso il progetto Manifattura di Ro-
vereto. Poco prima del lockdown abbiamo stretto un accordo con l'Università IUAV di Venezia, con la quale col-
laboriamo fin dall'inizio, per realizzare un dottorato di ricerca dedicato ad "AdottaunPonte". Appena la situa-
zione si sblocca inizieremo quindi con il primo ponte pilota.
D - Se qualcuno che ti legge, privato e non, intendesse aderire al progetto “Adotta un Ponte” e dare il
proprio contributo cosa potrebbe fare?
R - Ciò di cui probabilmente abbiamo più bisogno è un aiuto nel diffondere l'idea. Ad un progetto come questo,
che risulta innovativo e inconsueto sotto vari punti di vista, il marketing tradizionale può offrire poco; per questo
stiamo mettendo a punto piani di Marketing 3.0, che prevedano il coinvolgimento in termini di advocacy dell’intera
Comunità. Se poi si volesse fare qualcosina di più, abbiamo bisogno di buone relazioni e di finanziamenti, per ar-
rivare fino al coinvolgimento diretto nello sviluppo del progetto.
D - Se qualcuno volesse trovarti sui Social dove ti può rintracciare?
R - Il blog del progetto è adottaunponte.it, mi trovate su linkedin (https://www.linkedin.com/in/albertocarollo/) e
twitter (https://twitter.com/thebrainmanager)
Nell'aprile del 1983 papa Giovanni Paolo II visitò la Scuola Allievi Carabinieri di Roma. E l'allora Comandante
Generale dell' Arma, generale Lorenzo Valditara, parlò così: «Santità, con molta modestia, ma con altrettanta
fermezza, osiamo dire che il vicebrigadiere Salvo D'Acquisto è il nostro Massimiliano Kolbe». Padre Kolbe - lo si
ricorderà - immolò la sua vita nel campo di sterminio di Brzezinka, in Polonia, per salvare quella di uno scono-
sciuto. Nel suo discorso, il Santo Padre citò il gesto di Salvo D'Acquisto definendolo «luminoso esempio di abne-
gazione e di sacrificio».
In una delle tante commemorazioni che si tengono a Palidoro il senatore Giovanni Spadolini pronunciò queste
parole: «Noi ci inchiniamo commossi di fronte a un uomo che onora il genere umano; la cui umanità possiede il
timbro che non ha il colore del tempo; e la cui testimonianza è patrimonio comune della Repubblica Italiana».
Il giovane napoletano "dagli occhi chiari" proveniva
da una famiglia semplice, onesta e religiosa, che
l'aveva mantenuto agli studi presso l'istituto sale-
siano "Della Porta", nel capoluogo campano. Forse
è proprio su quei banchi che Salvo prende a coltiva-
re il seme dell'altruismo. La madre Ines ha detto di
lui: «La sua maggiore occasione di gioia era il poter
compiere una buona azione».
Nel 1983 il cardinale Palazzini (prefetto della con-
gregazione vaticana per le cause dei santi) affida
all'Ordinario Militare d'Italia monsignor Bonicelli il
"caso" D'Acquisto. L'incaricato si mette subito al la-
voro per raccogliere testimonianze sulla vita del
giovane e indizi che possano portarlo alla beatifica-
zione. Collaborano monsignor Cipolla e padre Cera-
fogli. Il 23 settembre dello stesso anno, esattamen-
te quarant'anni dopo il martirio di Palidoro, la causa
di beatificazione prende ufficialmente il via.
L'iter non sarà semplice. L'atto eroico, di per sé,
non basta a portare qualcuno all’onore degli altari.
È necessario stabilire se il soggetto si comportò nel
corso della sua vita lunga o breve che sia stata - da
vero cristiano, e se il gesto finale sia scaturito an-
che dalla Fede. Bisogna perciò istruire un vero e
proprio "processo" ed ascoltare parenti, amici,
commilitoni, superiori, testimoni vari; bisogna reperi-
re e leggere documenti, lettere e quanto altro possa
risultare utile a dimostrare che l'esistenza del can-
didato fu in Cristo e fu senza macchia alcuna. Così
la Chiesa procede, con la massima cautela, nomi-
nando pure una parte avversa, il cosiddetto "avvo-
cato del diavolo", cioè un sacerdote che ha il compi-
to di contestare le prove addotte a favore. Vi sarà
dibattimento. Vi sarà sentenza finale. (…)
Testo pubblicato nel numero della rivista “Il Carabinie-
re” di Ago./Sett. 1991.
Qui sopra la riproduzione dell’articolo pubblicato dal quotidiano “Avvenire” il 14 ottobre 2020.
CRONACA
Tanti auguri,
Quinto!
Le figlie di Quinto Schievenin, Gloria e Loretta, assieme a
tutti i nipoti ed alla moglie Maria De Martini, hanno festeggia-
to il ??esimo compleanno di Quinto, residente a Quero, che
ha fortemente gradito l'iniziativa, ma non ha voluto rivelare
l'età raggiunta.
Auguri Quinto!!!
Segnalazione di Fulvio Mondin
24 ATTUALITÀ
Salviamo le api!
Le api fanno molto più del miele: aiutiamo
gli impollinatori a non scomparire.
ll ruolo delle api è fondamentale per la produzione
alimentare e per l’ambiente. E in questo, sono aiu-
tate anche da altri insetti come bombi o farfalle.
Un terzo del nostro cibo dipende
dall’impollinazione degli insetti: solo in Europa, ol-
tre 4.000 tipi di verdure.
Senza dubbio le colture più nutrienti e apprezzate
della nostra dieta - molta frutta e verdura (come
mele, fragole, pomodori e mandorle) - sarebbero
duramente colpite da un calo numerico degli in-
setti impollinatori.
Purtroppo, le api sono in declino, minacciate da
pesticidi, perdita di habitat, monocolture, parassiti,
malattie e cambiamenti climatici. In particolare, al-
cuni pesticidi costituiscono un rischio diretto per gli impollinatori: l’eliminazione delle sostanze chimiche più peri-
colose per le api è quindi il primo e più efficace passo da adottare per difenderli.
Unisciti a noi per chiedere al Governo Italiano e alla Commissione Europea la messa al bando definitiva dei pe-
sticidi dannosi per le api!
Perché abbiamo bisogno delle api
Le api e gli altri insetti impollinatori giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi: un terzo del nostro cibo dipende
dalla loro opera di impollinazione. Se questi preziosi insetti sparissero, le conseguenze sulla produzione alimen-
tare sarebbero devastanti. Chi impollinerebbe le coltivazioni? L’impollinazione artificiale è una pratica faticosa,
lenta e costosa. Il valore di questo servizio, offerto gratis dalle api di tutto il mondo, è stato stimato in circa 265
miliardi di euro all’anno.
Difendere le api è quindi nel nostro interesse, anche da un punto di vista economico.
Il problema
Dalla fine degli anni ’90, molti apicoltori (soprattutto in Europa e Nord America) hanno iniziato a segnalare
un’anomala e repentina diminuzione nelle colonie di api.
Questo calo è senza dubbio il prodotto di molteplici fattori, che agiscono singolarmente o in combinazione fra lo-
ro. Fra i più importanti l’uso di pesticidi, la perdita di habitat naturali, malattie e parassiti e i cambiamenti climatici.
Dopo anni di impegno e mobilitazione, siamo riusciti a ottenere un’importante vittoria: l’Unione Europea ha ap-
provato il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per le api.
La strada è ancora lunga ma non intendiamo fermarci: un’agricoltura senza pesticidi è possibile!
Le api sono in declino, minacciate da pesticidi, perdita di habitat, monocolture, parassiti, malattie e cam-
biamenti climatici.
Se le api muoiono, a farne le spese sono l’ambiente, il nostro cibo e l’agricoltura. Le api, infatti, non producono
solo miele: dalla loro opera di impollinazione dipende un terzo degli alimenti che consumiamo abitualmente –
come mele, fragole, pomodori e mandorle – e la produttività del 75% delle nostre principali colture agricole.
L’attuale sistema di agricoltura industriale basato sulla dipendenza dai pesticidi chimici, come i neonicotinoidi,
non è più sostenibile!
Il 27 aprile 2018 l’Unione Europea ha approvato il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per
le api: l’imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta.
Il loro utilizzo resta però consentito all’interno di serre permanenti. Inoltre, è ancora consentito l’uso di altri neoni-
cotinoidi: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone e altre sostanze quali cipermetrina, deltametrina e
clorpirifos, tutti insetticidi potenzialmente pericolosi per le api e gli altri insetti impollinatori.
Per questo chiediamo al governo italiano e alla commissione europea di:
bandire l’uso di tutti i pesticidi dannosi per le api e gli altri insetti impollinatori
applicare rigidi standard per la valutazione dei rischi da pesticidi
aumentare i finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di pratiche agricole ecologiche
Recenti studi hanno confermato che i neonicotinoidi danneggiano non solo le api, ma anche i bombi, le farfalle,
gli insetti acquatici e persino gli uccelli, con possibili ripercussioni su tutta la catena alimentare.
Dobbiamo agire subito!
Unisciti a noi per fare pressione su Governo italiano e Commissione Europea, firma ora la petizione.
LA TUA FIRMA E’ IMPORTANTE: insieme possiamo ottenere la messa al bando di questi pesticidi, per sempre!
https://www.greenpeace.org/italy/attivati/salviamo-le-api/
25 ATTUALITÀ
26 CRONACA
ASTERISCO
[…..] Questa silloge poetica che Maria Biz ha voluto dedicato alla sua ca-
ra Mamma, mettendo assieme le poesie di Mamma Caterina, raccoglie
così tante lacrime di gioia e di affetto vergate sulla carta da chi le diede la
vita. Se, infatti, si pensa al calore della casa, all’unione, all’affetto, si pen-
sa alla Mamma, ovvero a chi riteniamo irrinunciabile per la nostra vita e
con la quale, anche se non c’è più, ci confrontiamo sempre. La mamma è
quella meravigliosa creatura che, dal primo giorno che mette al mondo i
propri figli, farà di tutte per farli stare bene e per prendersene cura, per-
ché il sentimento di una madre verso un figlio è l’amore più grande del
mondo. Un amore totale e inalienabile che solo lei sa dare. La parola
“madre” significa, infatti, chi ha cura di qualcuno facendogli da guida.
Dobbiamo molto alle nostre madri, perché il loro amore è profondo, intenso, viscerale. E anche gli animali più
selvaggi, come dice sant’Ambrogio, non possono fare a meno di amare i loro figli. Possiamo dire con certezza
che, di tutti i tipi d’amore, quello più potente è l’amore di una madre. Un legame che nasce in un istante, che uni-
sce corpi e anime. L’amore della mamma è il sentimento più bello, più profondo, più dolce della nostra vita. Ad
ogni figlio dona sicurezza, gioia e serenità. Perché coloro che guidano verso la vita sono mamme; coloro che co-
noscono i sacrifici e li tramutano in amore, sono mamme; coloro che accolgono nel loro grembo una nuova crea-
tura, fornendogli tutte le cure e le attenzioni, sono mamme. Ma l’amore materno vero non è possesso, ansia, as-
sillo, ma capacità di donarsi senza riserve, di dare conforto, di essere presente nei momenti importanti con tanta
dolcezza. Secondo Erich Fromm la madre per il bambino costituisce una sorgente di calore, serenità e pace. La
mamma, anche per Maria Biz che ha voluto dedicare questa raccolta alla Sua, è la nostra ancora nel mare della
vita, la nostra salvezza nei momenti più bui. Poi esiste anche l’amore che proviamo verso un’altra Madre, quella
Celeste, perché anche Maria è nostra madre e ci ama con grande intensità. E se, come scrive san Tommaso,
l’amore di una madre verso i figli è una necessità di natura perché impressa nel cuore con tanta forza dalla natu-
ra stessa, dalla legge divina è invece imposto ai figli il precetto di amare i genitori. Una rete che si sostiene e ci
sostiene per quello che siamo, senza cambiarci, spingendoci verso il futuro e dandoci quella sicurezza che è la
grande forza di una Mamma che Maria Biz ha voluto consacrare in questo libro mediante la parola e la poesia.
Mamma sei lontana, / non ritorni più / perché... / sono lunghi / i tuoi giorni / in ciel lassù. / Sussurrano / sotto la lu-
na / le tue mille / poesie d’amor. / Raccontano / nella penombra / le dolci canzoni / del tuo amor. / C’è un fiore /
che vive nel mio cuor, / sei tu mamma, / mio infinito amor. / I tuoi occhi dolcissimi / ho sempre davanti a me. / Il
tempo passa, / mi troverai / anziana donna, / ma tu sarai / sempre per me / la mia buona / mamma...
LE STELLE
di Caterina Vettoretto
Sotto le stelle / io leggo / le più belle / canzoni d’amor. / Come un sogno, allor, / mi fa sognar. / Sogno te, amor, /
che una sera tu, / sotto le stelle / più belle, mi sorridi ancor. / Mi fa sognar; / sotto le stelle / io leggo le più belle /
canzoni d’amor. / Come un sogno, allor, / mi fa sognar.
UN BACIO
di Caterina Vettoretto
Dormi amore, / non piangere, / dormi al cuore felice, / sopra te una voce dice / amor... / Sull’alba risvegliati tu /
che ora hai sognato / l’amor... / Una luce splende, / s’ode un canto / che calma il mio pianto; / accanto ti voglio, /
solo per me, amor. / Soave quel bacio / che tu mi hai dato / sotto la stella ponente perché / tu mi possa amare /
per sempre.
28 MOSTRE
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di Piasentin Bernardino enologo
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