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Quindicinale Editrice ASD Ponte Tegorzo

Anno XLII

12.11.2020
Numero

744
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

Non si vive di solo COVID - pag. 1


I dati del COVID-19 in provincia - pag. 2-3
Quero, consegnata la nuova palestra - pag. 4
Nominata da Zaia la nuova Giunta del Veneto - pag. 6-7
Una storia di generosità - pag. 14
Chiuso in redazione il 02.11.2020 - Prossima chiusura il 23.11.2020
www.scribd.com/user/9297991/liberfree
Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Cesare Turra. DIRETTORE OPERATIVO: Mauro Mazzocco REDATTORI: Sandro Curto,
Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Alessandro Bagatella, Ivan Dal Toè, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri)  25,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri)  50,00.
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JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR
“BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 ATTUALITÀ

Non si vive di solo Covid


di Cesare Turra
La seconda ondata di contagi da Covid-19 è arrivata con irruenza portando con sé un forte aumento del numero
di positivi al virus e il timore che le strutture sanitarie possano nuovamente essere messe a dura prova come lo
scorso mese di marzo. A differenza della prima ondata, però, che aveva lasciato tutti sorpresi e disposti a farsi
guidare dalle imposizioni del governo, questa volta i cittadini sono meno accondiscendenti e molto più critici sulle
limitazioni del governo alle proprie libertà di movimento e di socializzazione.
L’interrogativo che circola tra la gente è se le misure adottate con la chiusura anticipata di alcuni esercizi pubblici
e la chiusura completa di altri, siano lo strumento idoneo per limitare la letalità del virus, sussistendo forte il dub-
bio che forse sarebbero state altre le misure da adottare, come provvedimenti maggiormente mirati a tutelare le
fasce più deboli e, in particolare, quella degli anziani che sono i più colpiti dalla mortalità del virus; con la predi-
sposizione di maggiori controlli per evitare gli assurdi assembramenti visti in molte città italiane; con la puntuale
pianificazione di orari, turni ecc., per consentire una qualche forma di normalità nello svolgimento delle attività
commerciali di settori già pesantemente provati dal lockdown di marzo e che ora rischiano di chiudere definitiva-
mente, con grave danno per l’economia nazionale.
Nei cittadini prevale lo sconforto e la convinzione che la pausa estiva della pandemia sia stata sprecata da una
classe politica troppo coinvolta da polemiche e indecisioni come quelle riguardanti l’apertura delle scuole, il se e
come utilizzare i fondi europei, i limiti delle competenze regionali da quelle nazionali ecc., tralasciando di concen-
trarsi sulla priorità loro demandata: organizzare una macchina dello Stato calibrata su interventi volti sì a tutelare
il bene primario della salute, ma senza sacrificare le altre priorità non meno importanti per un Paese che ha un
grande bisogno della ripresa economica per assicurare a tutti la dignità del lavoro, e con il lavoro i necessari
mezzi di sostentamento per i cittadini e le loro famiglie.
In questo navigare a vista senza aver fissato la rotta, si stanno perdendo di mira anche temi importanti come
quello dell’emergenza sociale e comunitaria conseguente al Covid: si pensi ai disagi psicologici di molti anziani
privati dei loro momenti di socialità negli spazi di aggregazione come l’Auser e costretti in molti casi alla solitudi-
ne della propria abitazione, per non parlare viceversa delle difficoltà di relazione affrontate da molte famiglie ob-
bligate ad una forzata e prolungata convivenza che, scontata per le generazioni del passato, fuoriesce oggi dai
canoni e dalle caratteristiche del tutto nuove e particolari della famiglia contemporanea. Meriterebbe poi maggio-
re attenzione il disagio conseguente all’incertezza sul futuro del lavoro per centinaia di migliaia di lavoratori, che
non si può risolvere solo con i sussidi dello Stato che prima o poi finiranno o con l’imposizione del divieto di licen-
ziamento, se queste misure non sono seguite anche da tempestive ed efficaci misure di sviluppo di nuovi posti di
lavoro.
Il Covid ha cambiato e cambierà le nostre abitudini di vita, richiedendo nuovi approcci interpersonali, nuovi stru-
menti normativi, nuove soluzioni alle criticità che si presentano e si potranno presentare, ma anche nuove atten-
zioni verso la gestione del potere e la relazione di questo con la cittadinanza. L’incertezza e la mancata risposta
alla prospettiva di tali cambiamenti crea forti disagi di tipo psicologico come la depressione, ma anche di tipo so-
ciale e comunitario come la sfiducia nelle istituzioni, il diffuso ricorso alla disobbedienza alle imposizioni normati-
ve non condivise e l’emergere di gruppi estremisti che usano la forza come strumento per manifestare il proprio
pensiero, come purtroppo stiamo vedendo in molte piazze italiane e che riteniamo pericolose non solo per i danni
materiali arrecati alle città, ma perché offrono la giustificazione (voluta?) per introdurre nel Paese limiti alle libertà
individuali in nome della sicurezza pubblica. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il tema del cambiamento ne-
cessitato da un nemico comune potente e invisibile come il Covid, nel corso della storia è stato utilizzato quasi
sempre come chiave per aprire le porte del potere consegnandolo nelle mani di pochi, a spese delle libertà fon-
damentali di tutta la collettività: quando un popolo smette di credere alle rappresentanze politiche che governano
il Paese e queste non soddisfano il bisogno di risposte dei cittadini, la mancanza di alternative e di una forte e vi-
gile attenzione dell’opinione pubblica sull’operato della politica non è mai a rischio della politica, ma della demo-
crazia.

Un sito per
informarsi
Consultando le pagine web di Epicentro,
curate dall’Istituto Superiore di Sanità, è
possibile trovare dati affidabili.
Questo il link:
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
2 ATTUALITÀ

I dati del Covid-19 in provincia


di Cesare Turra
L’argomento riempie ormai da mesi le principali notizie, sappiamo che grandi città come Milano e Napoli sono in
stato d’allerta, tanto che si parla di introdurre per le stesse un lock-down territoriale, ma queste città sono lontane
da noi e con la distanza si tende non dare il giusto peso al fenomeno. Ci siamo pertanto chiesti quanti siano i casi
di Covid qui, nella nostra terra: possiamo ritenerci “fuori pericolo” o anche noi dobbiamo preoccuparci? Sulla ba-
se dei dati forniti quotidianamente dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Ulss 1 Dolomiti, abbiamo elaborato
l’andamento del Covid-19 nel periodo 23 ottobre - 01 novembre ricostruendo il seguente schema:
Situazione epidemiologica nelle strutture dell’Ulss 1 Dolomiti dal 23/10 al 01/11
Delta Ricoverati
Ricoverati non Terapia Terapia Ospedale Ospedale Ospedale
Covid- totale non critici
critici Ospedale intensiva intensiva comunità comunità comunità Deceduti (età)
positivi casi Ospedale
Belluno Belluno Feltre Feltre Alano Agordo *
positivi Feltre

23 ott 1.054 70 40 2 18 0 15 5 / 1 (84)


24 ott 1.158 111 40 2 18 0 15 4 / 1 (88)
25 ott 1.232 81 40 2 13 0 15 4 / 0
26 ott 1.329 113 40 2 18 0 13 4 / 3 (90, 92, 88)
27 ott 1.417 93 43 3 16 0 12 3 / 0
28 ott 1.561 165 43 3 20 0 15 5 / 4 (68, 77, 92, 97)
29 ott 1.667 114 44 4 19 0 14 5 / 0
30 ott 1.775 115 47 4 18 0 13 5 4 1 (95)
31 ott 1.869 95 52 4 21 0 12 5 4 1 (88)
01 nov 1.933 72 52 4 20 0 12 5 4 2 (87, 99)
Dati quotidiani delle ore 17:00 forniti dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Ulss 1 Dolomiti
* L’ospedale di comunità di Agordo è operativo dal 29 ottobre 2020
Dall’analisi dei dati si rileva che le persone risultate positive al virus sono in rapido aumento: nei nove giorni con-
siderati il numero ha avuto un incremento di 815 casi, che corrisponde ad una percentuale del 77,32% in più. Se
teniamo poi in considerazione che i dati del giorno sono al netto delle persone guarite (lo si vede nella colonna
del “delta”), possiamo affermare che in circa dieci giorni i positivi sono raddoppiati, indicando una rapida espan-
sione del virus anche nella nostra provincia.

I covid-positivi - In termini meramente numerici, le quasi duemila persone interessate corrispondono a circa due
terzi gli abitanti di Alano o di Quero; considerata la popolazione nell’intera provincia di Belluno, poco più di
201.000 abitanti, il dato si ridimensiona corrispondendo allo 0,93% dell’intera popolazione. La valutazione, però,
più che sui soli numeri, va molto più opportunamente data sulla dinamica del contagio: come abbiamo visto, in
una decina di giorni i casi sono quasi raddoppiati, il che significa che il virus ha un’elevata capacità di divulgazio-
ne anche nella nostra provincia, e questo deve essere un punto di estrema attenzione da non sottovalutare.
I ricoverati - Più contenuti, anche se il trend è in aumento, i numeri dei ricoverati nelle strutture ospedaliere e di
comunità che, salvo aggravamenti, fa ben sperare nella capacità delle strutture sanitarie di far fronte
all’emergenza sanitaria.
I decessi - Un’ultima considerazione va fatta sul numero dei decessi. Diciamo subito che eravamo incerti se
pubblicare o meno con l’età delle persone interessate, ma alla fine abbiamo ritenuto di indicarla per consentire ai
3 ATTUALITÀ

nostri lettori di valutare a ragion veduta alcune proposte avanzate da politici o virologi sull’adozione di misure
cautelative solo per le persone di fascia d’età alta. Nel periodo di nove giorni considerato nella nostra analisi, per
cui da prendere con limiti del periodo considerato, i decessi hanno interessato solo persone al di sopra dei 65
anni.
Il tema degli anziani - Alcune considerazioni vanno opportunamente sugli anziani. L’Italia, dopo il Giappone, è il
Paese con la maggior percentuale di anziani tra la sua popolazione ed è quindi un Paese con un alto rischio di
mortalità a causa del virus. In astratto, forse potrebbe essere sufficiente, come proposto da diverse parti, impor-
re limiti nella circolazione solo agli over-65 per assicurare un efficace contrasto della pandemia; in concreto, va
tenuto in debita considerazione l’importantissimo ruolo svolto in Italia dagli anziani come “nonni” nella gestione
dei nipoti a supporto di molte giovani famiglie nelle quali entrambi i coniugi devono lavorare. Supporto educativo
e affettivo in primo luogo, ma anche supporto economico indiretto non indifferente, perché asili nido, scuole ma-
terne e tate costano cifre che molte giovani famiglie, magari con la rata mensile del mutuo sulla casa da pagare,
non potrebbero permettersi. Prevedere dunque un isolamento coatto in casa solo per gli anziani rischia quindi di
essere improponibile e richiede da parte dei giovani un attenzione particolare sul loro stile di vita, perché se il vi-
rus colpisce in forme meno gravi i giovani, questi però devo avere l’accortezza di non contagiare le persone an-
ziane con cui possono venire a contatto, non solo in casa o in famiglia, ma anche fuori.
La situazione ad Alano di Piave e Quero Vas - Se quella sopra delineata è la situazione a livello provinciale,
come sono messi in termini di covid-19 i comuni di Alano di Piave e Quero Vas? Questi sono i dati che abbiamo
rilevato, per Alano di Piave, sul sito Facebook “Alano in Bacheca” (notizia del 27 ottobre) e, per Quero Vas,
sull’applicativo Municipium (notizia del 30 ottobre):

In isolamento
Positivi al covid fiduciario (qua-
rantena)

Alano di Piave 9 8
Quero Vas 3 8
4 CRONACA

Quero, consegnata la nuova palestra


Il Sindaco Zanolla consegna simbolicamente nelle mani del Dott.
Casillo, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Quero, le
chiavi della nuovissima palestra, ricostruita in tempi record, e com-
pleta di tutte le at-
trezzature, che sa-
rà a disposizione di
tutti gli alunni.
La struttura, ad
elevati standard
energetici, spicca
per la sua colorata
finitura esterna che
ha già ricevuto i
complimenti del
Responsabile dell’ufficio scolastico provinciale, Dott. Massimiliano
Salvador, durante la sua recente visita all’Istituto per l’inaugurazione
dell’anno scolastico 2020-2021.
“Una nuvola di colore che ci rallegra la giornata” queste le parole di
un piccolo alunno alla Vice Preside, Giovanna Deon, riferendosi
proprio alla nuova palestra.
Ed ecco i ringraziamenti
del Dirigente:
“Il Dirigente Scolastico Arch. Bruno Casillo e la Comunità Scolastica
tutta esprimono gratitudine per l’impegno dell’Amministrazione Co-
munale nell’aver riconsegnato un rinnovato spazio didattico al nostro
Istituto” Arch. Bruno Casillo
Purtroppo, in questo periodo di pandemia, non è stato possibile fe-
steggiare questo evento , come l’Amministrazione è solita fare con la
sua Comunità, ma verranno tempi migliori e l’occasione per farlo.
Notizia Municipium del 27 Ottobre 2020

ASTERISCO

Il peso della cultura…


(M.M.) Mi è capitato di sollevare lo zaino di uno studente
della scuola secondaria e per poco non mi restavano in ma-
no gli spallacci, tanto era il peso del contenitore. Ho chiesto
allora di poterlo pesare e, come vedete nella foto, l’ago della
bilancia si è fermato a 11 Kg.! Mi sono stupito una volta di
più di questo peso che gli studenti devono portarsi dietro.
Ma come? Nell’era del digitale, con smartphone, tablet, la-
vagne elettroniche, serve ancora avere al seguito pacchi co-
sì pesanti di materiale? Ripenso ai miei tempi, quando fre-
quentavo le medie e mi ero liberato della cartella delle ele-
mentari, conquistando l’uso della pratica cinghia con cui te-
nevo legato quel che serviva per assistere alle lezioni. Per
adesso ho pagato la mia curiosità relativamente al peso del-
lo zaino. Prossimo passo sarà un inventario del contenuto,
chiedendo magari spiegazioni sulla necessità di avere sulle
spalle un fardello così ingombrante e impegnativo per le
schiene dei nostri studenti.
5 ATTUALITÀ

Alano, Quero Vas, Segusino Comuni ricicloni 2020


Premiati da Legambiente per la raccolta differenziata categoria sotto i 5.000 abitanti

Per essere inseriti nelle classifiche di Comuni Ricicloni occorre raggiungere la percentuale di raccolta differenziata stabilita dalla
legge e avere una produzione di rifiuto indifferenziato inferiore o uguale a 75 Kg/ab/anno.
6 ATTUALITÀ

Nominata da Zaia la nuova Giunta del Veneto


8 assessori in tutto, 3 le donne
Presidente: “squadra forte con panchina corta per affrontare un momento difficilissimo”
Comunicato n° 1383 (AVN) Venezia, 17 ottobre 2020
Con la firma degli Assessori per accettazione dei decreti di nomina con attribuzione delle deleghe firmati nella se-
rata di ieri dal Presidente Luca Zaia, è nata ufficialmente oggi la Giunta regionale del Veneto per la legislatura
2020-2025.
Oltre al Presidente, ne fanno parte otto assessori (tre donne e cinque uomini). Sette di loro facevano parte della
Giunta uscente e sono stati riconfermati. La novità è data dall’Assessore Francesco Calzavara, jesolano con una
lunga esperienza amministrativa, prima in Comune, poi in Consiglio regionale.
“Rispetto alle altre due volte – ha detto Zaia presentando la sua squadra – l’atmosfera è diversa: questa Giunta
nasce in un momento difficilissimo per il Paese, con una crisi importante e già 60.000 posti di lavoro persi. Non
c’è stato tempo per festeggiare, anzi, c’è in tutti la consapevolezza della necessità di lavorare subito, a pancia
bassa come uso dire. I veneti che ci hanno votato chiedono risposte e tocca a noi, come singoli e come squadra,
saperle dare. Ho scelto e nominato questi Assessori in totale autonomia – ha sottolineato Zaia – e di questa pos-
sibilità ringrazio i partiti di maggioranza, che non hanno esercitato nessuna pressione, consentendomi di fare le
scelte che ho ritenuto più efficaci nell’interesse dei cittadini”.
Dopo aver ringraziato tutta la Giunta e il Consiglio regionale della legislatura appena conclusa per il grande lavo-
ro svolto, il Governatore ha evidenziato che “ognuno dei nuovi Assessori, due in meno della precedente Giunta
perché il momento richiede anche sobrietà nelle istituzioni, ha le capacità, l’esperienza amministrativa, la cono-
scenza del territorio per rappresentare al meglio tutti i Veneti. Abbiamo una squadra forte con una panchina cor-
ta”.
Zaia ha concluso augurandosi che sia possibile lavorare subito in spirito di squadra anche con la minoranza per
l’obbiettivo comune di “ottenere il meglio per il nostro Veneto”, e ha indicato l’Autonomia da conquistare come
obbiettivo prioritario.
“Un’Autonomia – ha concluso – che interesserà trasversalmente il lavoro di tutti gli Assessorati”.
La nuova Giunta regionale del Veneto è così composta:
Presidente: LUCA ZAIA
Comunicazione e informazione, Attuazione autonomia regionale differenziata, federalismo, re-
ferendum consultivi previsti da leggi regionali, Relazioni internazionali e cooperazione allosvi-
luppo, Cooperazione transfrontaliera e transnazionale, Funzioni di controllo e Ispettorato,
Competenze istituzionali (Stato-Regione) –Conferenze istituzionali, Rapporti con Parlamento
nazionale ed Europeo, Attrazione degli investimenti, Giochi Olimpici e Paralimpici invernali
2026 ed altri Grandi eventi, Statistica. mail: presidenza@regione.veneto.it

Elisa De Berti
(Vice presidente - affari legali - lavori pubblici – infrastrutture – trasporti)
Affari legali e contenzioso, Lavori pubblici, Sviluppo locale/IPA, Infrastrutture, Programmazio-
ne dei trasporti, Trasporto pubblico locale, Navigazione interna e portuale, Mobilità sostenibile
mail: assessore.deberti@regione.veneto.it

Gianpaolo E. Bottacin
(Ambiente – clima – protezione civile – dissesto idrogeologico)
Programmazione per la salvaguardia ambientale, Cambiamenti climatici, Tutela del suolo e
dell’aria, Ciclo integrato dell’acqua, Difesa del suolo e mitigazione del rischio, Idrogeologico,
Foreste, Cave, Protezione civile e antincendio boschivo, Specificità provincia di Belluno,
Coordinamento piano straordinario alienazioni immobili e partecipazioni
mail: assessore.bottacin@regione.veneto.it
Francesco Calzavara
(Programmazione – attuazione programma - rapporti con consiglio regionale - bilancio
e patrimonio – affari generali – EE.LL.)
Bilancio e controllo finanziario, Finanze e tributi, Documenti di programmazione regionale, At-
tuazione programma di governo, Rapporti con Consiglio regionale, Rapporti con il credito, Par-
tecipazioni societarie, Risorse umane, Affari generali, demanio e patrimonio, Sistema informa-
tico, e-government e agenda digitale, Semplificazione amministrativa, trasparenza, anticorru-
zione, Rapporti con Enti Locali, Riordino funzioni di competenza regionale -Funzioni metropoli-
tane. mail: assessore.calzavara@regione.veneto.it
7 ATTUALITÀ

Federico Caner
(Fondi UE - turismo – agricoltura – commercio estero)
Partecipazione alle Conferenze istituzionali in supporto al Presidente, Programmazione (FAS
e FSC), Programmi FERS, Programma Italia-Croazia, Turismo, Trasporti a fune, Commercio
estero e internazionalizzazione, Economia e sviluppo montano, Attività promozionali, Politiche
dell’agricoltura e zootecnia, Politica Agricola Comune –PAC, Piano di sviluppo rurale
(FEOGA), Programma comunitario LEADER, Fitosanitario, Produzioni ambientali e vegetali,
Bonifica. mail: assessore.caner@regione.veneto.it
Cristiano Corazzari
(Territorio – cultura – sicurezza - flussi migratori -caccia e pesca)
Pianificazione territoriale e urbanistica, ꞏ Beni ambientali, culturali e tutela del paesaggio, Par-
chi e aree protette, Caccia, Pesca e acquacoltura, Polizia Locale – Sicurezza, Cultura, spetta-
colo e sport, Edilizia sportiva, Edilizia di culto, Edilizia residenziale pubblica, Identità veneta,
Flussi migratori/Veneti nel mondo, Diritti umani, Minoranze linguistiche.
mail: assessore.corazzari@regione.veneto.it
Elena Donazzan
(Istruzione – formazione – lavoro – pari opportunita’)
Politiche dell’istruzione, Diritto allo studio, Scuole paritarie, Edilizia scolastica, Programmazio-
ne della formazione professionale, Programmi comunitari FSE, Politiche per il lavoro, Pari op-
portunità, Università e ricerca fondamentale con riferimento ai rapporti con le Università vene-
te e gli Istituti di Ricerca nazionali e regionali, Accordi di programma ai sensi del DM MISE 1
aprile 2015. mail: assessore.donazzan@regione.veneto.it
Manuela Lanzarin
(Sanità – servizi sociali – programmazione socio sanitaria)
Programmazione sanitaria e socio sanitaria, Tutela della salute, Igiene pubblica, Programma-
zione edilizia a finalità collettive, Attuazione art. 20, legge n. 67/1988, Sicurezza alimentare,
Servizi veterinari, Programmazione e servizi sociali, Interventi a favore della famiglia, dei mi-
nori, dei giovani, degli anziani e portatori di handicap, Non autosufficienza e disabilità, Violen-
za di genere, Nidi e servizi innovativi, Settore del no profit e del volontariato, Rapporti con Isti-
tuzioni di assistenza e riforma del settore. mail: assessore.lanzarin@regione.veneto.it
Roberto Marcato
(Sviluppo economico – energia -legge speciale per Venezia)
Artigianato, Commercio, Acque minerali e termali, Piccole e medie imprese, Industria – Fiere e
mercati, Distretti, Ricerca e Innovazione, Imprenditoria giovanile e femminile, Energia per tutte
le filiere, Tutela consumatore, Sviluppo banda larga, Riconversione polo industriale di Marghe-
ra, Legge speciale per Venezia. mail: assessore.marcato@regione.veneto.it

Obbligo gomme invernali 2020-2021


Dal 15 ottobre è possibile montare gli pneumatici invernali.
A partire dal 15 novembre entra in vigore l’obbligo di
avere le gomme invernali sulla propria auto, o di tenere
a bordo le catene da neve. Secondo il Codice della stra-
da, la norma prevede che durante il periodo indicato “i vei-
coli siano muniti ovvero abbiano a bordo mezzi antisdruc-
ciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o
su ghiaccio”. pneumatici invernali sono quelli con la sigla
M+S (mud+snow) in evidenza, ma su questo aspetto è ne-
cessario fare una puntualizzazione. Ogni casa di produzio-
ne può applicare la sigla M+S a diversi tipi di gomme, dai
tassellati per i fuoristrada a quelli per ogni stagione. Se la sigla è accompagnata dal logo di una montagna con un
fiocco di neve, significa che è un pneumatico da neve e termico, in grado di garantire prestazioni più sicure. Tut-
tavia la legge non distingue al momento tra i due tipi di gomme, quindi basterà dotarsi di quelle recanti la sola si-
gla M+S. I pneumatici devono in ogni caso essere omologati. In caso di circolazione senza pneumatici invernali o
alternative a bordo, la multa può partire da 85 euro e arrivare a 338 euro, ma si abbassa a 59,50 euro se viene
pagata entro 5 giorni. A partire dal 15 aprile 2021, entra in vigore l’obbligo di cambiare le gomme invernali,
ma sono a disposizione ulteriori 30 giorni per adeguarsi. Il termine ultimo è quindi quello del 15 maggio 2021.
8 CRONACA

Distribuite le tovagliette… solidali


Realizzate dalla Sezione Donatori Sangue “B. Furlan” di Quero
(M.M.) Ogni locale pubblico di Quero ne ha già avuto una prima
dotazione, ma altre seguiranno, per servire ai tavoli ricordando
agli avventori che è possibile esprimere solidarietà porgendo il
braccio e diventando donatori di sangue. E’ l’iniziativa della
sezione dei Donatori di Sangue di Quero, intestata a Bortolo
Furlan, che ha investito parte dei fondi a disposizione per
raggiungere una amplia platea di possibili volontari, sfruttando il
clima conviviale che si instaura attorno ad una tavola imbandita e
provocando una riflessione durante i tempi di attesa del servizio
al tavolo. Ad ogni pubblico esercizio di Quero è stata proposta la
fornitura, gratuita, di tovagliette con i simboli AFDVS Feltre e
della sezione, con l’invito alla donazione di sangue. L’invito dei
Donatori di Sangue à stato ben accolto da tutti ed ora è facile che
capiti, a chi frequenta i locali di Quero, di imbattersi nella
“tovaglietta della solidarietà”. E’ capitato anche agli
amministratori queresi, riuniti per una cena di lavoro, un mesetto fa, di trovare la tavola apparecchiata con questo
originale accessorio ed il Sindaco, Bruno Zanolla, ha apprezzato l’idea, posando con la tovaglietta in bella vista. I
Donatori di Sangue queresi, nell’impossibilità di ritrovarsi per la festa triennale, hanno deciso di utilizzare parte dei
fondi in questa attività promozionale, diffusa su tutto il territorio, per ricordare che, nonostante tutto, donare il sangue
si può! E’ notizia di questi giorni che la Regione Veneto ha inserito i Donatori di Sangue come categoria di soggetti da
sottoporre a screening anti Covid in occasione della donazione di sangue. Una misura in più a tutela della salute dei
donatori e di quanti riceveranno il prezioso frutto della loro solidarietà. Ricordiamo che: chi dona sangue, dona vita!

In foto: il sindaco Bruno Zanolla, ai tavoli del Birrificio di Quero, mentre mostra la nuova tovaglietta e tavolo pronto.

Notizie in breve
a cura di Sandro Curto
SERIE DI FURTI AD ALANO Nel tardo pomeriggio di sabato 24 ottobre ignoti malviventi hanno visitato ben quat-
tro case di Alano di Piave, in via Caduti e Dispersi in Russia, via B.Pontini, via F.De Rossi e via San Vittore. Bot-
tino di poche banconote e qualche oro ma tanto spavento per gli interessati e per gli abitanti delle zone interessa-
te.
I 25 ANNI DELL’INTER CLUB FENER La pandemia condiziona notevolmente anche l’attività dell’Inter Club
“M.Moratti” di Fener impossibilitato ad organizzare trasferte, cene e ritrovi. Il presidente Andrea Tolaini continua,
comunque, la sua attività di tesseramento e, nonostante la crisi, ha raggiunto e superato i 300 soci. In questo pe-
riodo cadeva la ricorrenza del quarto di secolo di attività ma ovviamente i festeggiamenti sono stati rinviati a data
da destinarsi, si spera nel 2021 con ospiti speciali e molte novità.
DAVIDE MAZZOCCO ALLA VIRTUS ENTELLA Il venticinquenne centrocampista querese Davide Mazzocco
giocherà anche in questa stagione in serie B e più precisamente nella squadra ligure della Virtus Entella in presti-
to dalla Spal, società che ne detiene il cartellino, con un contratto fino al 30 giugno 2021. Nel campionato scorso
Davide aveva militato nel Pordenone Calcio totalizzando 25 presenze e segnando tre reti. Causa infortunio, Da-
vide ha debuttato solo alla sesta giornata, entrando nella ripresa a Brescia, nella partita pareggiata 2 a 2.
9 CRONACA

Vas: la morte di Arnaldo Dallo


di Sandro Curto
E’ deceduto nelle scorse settimane Arnaldo Dallo di Vas, classe 1936, consigliere
comunale e assessore nell’amministrazione guidata da Amore Canton. La sua fa-
miglia aveva gestito per mezzo secolo il bar “Al Fium”, aperto nel 1949 dal padre
Abramo come dopolavoro affiliato all’E.N.A.L. (Ente Nazionale Assistenza Lavora-
tori) e chiuso alla fine del 1999. Grande appassionato di storia locale, aveva colla-
borato alla stesura del libro su “Vas, una comunità tra il Piave e la montagna” e di
quello su Alano in quattro volumi “La memoria e
l’immagine di una comunità” meritandosi, nel 1995, una
targa ricordo dall’amministrazione Piccolotto con la se-
guente motivazione: “Per il suo appassionato imponente
contributo alle ricerche, che hanno consentito alla Co-
munità Alanese di scoprire e rivivere il proprio passato”.

Ricordo di Giorgio Dalla Santa


(S.C.) La moglie Paolina Schievenin e il figlio Alex ricordano, attraverso il Tornado,
Giorgio Dalla Santa, classe 1959, deceduto lo scorso 25 agosto, dopo lunga malat-
tia. Giorgio che, dopo il matrimonio, aveva abitato per una decina d’anni a Schievenin,
era noto anche per la sua attività di carrozziere esercitata per diversi anni ad Onigo di
Pederobba dove risiedeva con la famiglia.

Caseus Veneti 2020 – 26/27settembre


Sul podio il formaggio di Daniele Gallina

http://www.caseusveneti.it/formaggio/malga/
Si trova la notizia sul sito del concorso ed è una gran bella notizia. L’azienda di Daniele riconferma la qualità dei
suoi prodotti e la passione con cui li produce, meritando il terzo posto sul podio dei formaggi di malga. Per
conoscere qualcosa di più dell’azienda proponiamo, qui sotto, quanto pubblicato sul web.
Il consiglio: la prossima stagione andate a trovarli in montagna, non ne resterete delusi.
Daniele Gallina è il punto di riferimento. Ma con lui ci sono anche la compagna Tiziana Miuzzi, la sorella Elisa e
la madre Graziella Carraro. Lavorano tutti lassù, a 1.450 metri d’altitudine: a Malga Piz, sul massiccio del Grappa
(Comune di Alano di Piave). Impegno e sacrificio scandiscono la quotidianità di una famiglia davvero speciale:
una famiglia di malgari. Con diverse figlie: Bionda e Samantha, Margherita e Katia, Jasmine e Hwanita. Curate,
amate, coccolate. E trattate con dedizione assoluta. Nulla di strano, se non fosse che le “figlie” sono le mucche.
Le quali, grazie al loro latte fresco e sublime, sono garanzia di eccellenza. Per questo vengono considerate parte
integrante della famiglia, tanto che ognuna (e parliamo di un centinaio) ha un nome ben preciso. Ma Daniele e
Tiziana non sono gelosi.
Anzi, invitano la collettività ad “adottare” le loro mucche, secondo una felice iniziativa che, anche quest’anno, sta
riscontrando un enorme successo: basta versare una piccola cifra (55 euro) per contribuire al mantenimento
estivo del mammifero, sostenere la malga. E, in cambio, ricevere direttamente a casa dei prodotti caseari di
altissima qualità. Come ricotte, mozzarelle e il delizioso Morlac, formaggio pluripremiato in vari concorsi.
«Abbiamo iniziato a lavorare nel mese di giugno – racconta Daniele Gallina – e rimarremo in malga fino a
ottobre. Rispetto agli anni scorsi, c’è più gente. Anche se i turisti sono un po’ più esigenti: vorrebbero la ricarica
per le bici elettriche e il Wi-Fi. Quassù, però, c’è poca rete». In compenso c’è un ambiente maestoso: «Non è
facile portare avanti l’attività, i sacrifici sono tanti, come le tasse da pagare. E preoccupa l’evoluzione della
pandemia. Eppure, nonostante tutto, guardiamo avanti con entusiasmo e fiducia». tratto da:
https://www.galprealpidolomiti.it/formaggi-di-qualita-e-mucche-da-adottare-malga-piz-e-una-gestione-formato-
famiglia/
10 ATTUALITÀ
11 ATTUALITÀ
12 ATTUALITÀ
13 ATTUALITÀ
14 CRONACA

Una storia di Generosità


Dai ragazzi della 3B della scuola secondaria di Quero tre donazioni:
Progetto Missionario – Scuola – Donatori di Sangue
(M.M.) Qui scrivo come segretario della sezione dei donatori di sangue “Bortolo Furlan” di Quero e interpreto an-
che il pensiero del caposezione, Silvano Susanetto, ambedue sorpresi e commossi dall’idea dei ragazzi di devol-
vere parte dei fondi a loro disposizione a favore dell’attività della promozione della donazione di sangue. La
somma che ci verrà destinata sarà sicuramente utilizzata per finanziare le iniziative che annualmente svolgiamo
per portare a scuola il messaggio della solidarietà, che per noi trova espressione nell’offrire il proprio sangue a
sollievo di chi ha bisogno di cure. Ci ha molto impressionato il gesto dei ragazzi e delle loro famiglie, a cui rivol-
giamo un sentito ringraziamento, e ci sarà da sprone per continuare nella costante opera di promozione della do-
nazione del sangue. Essere donatori di sangue significa assumere uno stile di vita responsabile, che attraverso
la cura del proprio stato di salute garantisca la possibilità di condividere il proprio star bene con chi non ha la no-
stra stessa fortuna. I ragazzi della 3B della secondaria di Quero hanno dimostrato di aver già assimilato questo
concetto di solidarietà e anche grazie a loro lo amplificheremo nei prossimi contatti con il mondo della scuola.
Per capire come nasce questa meravigliosa iniziativa dei ragazzi, lascio la spazio al racconto per mano di un loro
genitore, che qui di seguito ci riassume il percorso compiuto dai nostri “finanziatori”.
“Allora, la storia nasce così... I ragazzi della classe terza media di mio figlio lo scorso anno si erano impegnati per
raccogliere i soldi per poter andare in gita a Firenze (lotteria/vendita torte (con l'aiuto delle mamme) mercatino…).
Alla fine hanno raccolto veramente un bel "bottino" ed erano veramente
orgogliosi di poter contribuire in gran parte al pagamento della loro quota
e aspettavano con ansia che arrivasse Aprile per andarci! Purtroppo sono
stati travolti da questa Pandemia e oltre alla gita hanno perso un passag-
gio importante della loro crescita...

Quando ci siamo resi conto che la loro gita di terza media era definitivamente sfumata causa emergenza Covid,
come genitori abbiamo pensato di chiedere ai ragazzi cosa volessero fare dei soldi e gli abbiamo buttato là la
proposta se, dato il momento, volessero donarne una parte in beneficenza, lasciandoli liberi di decidere se SI o
NO…Hanno subito risposto di SI, chiedendo che fossero donati dove ci fosse la sicurezza del loro reale utilizzo!
Una parte l'hanno data alla Prof. di Religione per un progetto missionario (al quale avevano lavorato durante
l'anno), una parte alla scuola per acquisto attrezzatura e poi un'altra parte volevano donarla per l'emergenza Sa-
nitaria del momento.
Alla fine abbiamo pensato come genitori che la sezione dei donatori di sangue fosse la scelta più giusta! Cono-
sciamo tutti il grande lavoro che viene fatto per promuovere il gesto del donare specialmente tra i giovani!
Ci spiace molto che non abbiano potuto andare a visitare il centro trasfusionale, ma purtroppo è andata così...”

ASTERISCO

La foto di copertina
(M.M.) La fotografia di questa copertina è opera di Tristano Dal Canton, che ha seguito le operazioni della
“desmontegada” di fine ottobre da Malga Paoda. Bella immagine autunnale, dai caldi colori che solo questa stagione
regala. Non vi daremo dettagli tecnici della foto, quanto piuttosto della malga, tratti dal libro “Cargàr montagna – uomini
e animali sul massiccio del Grappa” a cura di Alberto Coppe e Daniele Gazzi, edizioni DBS – Seren del Grappa 1998.
“Malga Paoda prende il nome dal monte che la sovrasta a nord-est. E’ posta ad un’altitudine di 1.181 m. Si
raggiunge percorrendo il sentiero n. 844 da località Cilladon di Quero. La superficie complessiva di questa
proprietà è di 142 ettari, dei quali quasi novanta sono coperti da bosco ceduo. Ha sempre rappresentato la
maggiore delle proprietà alpestri del Comune di Quero. Le notizie storiche affermano che nei secoli scorsi
venne più volte venduta e riacquistata per le necessità finanziarie del Comune. Fino all’inizio degli anni ’60 era
in grado di ospitare 50 bovini e 150 ovini…”
15 COME ERAVAMO

Cena
al bar “Piave”
di Carpen
(S.C.) La foto a fianco è stata scat-
tata, probabilmente all’inizio degli
anni ‘70, durante una cena al bar
“Piave” di Carpen. La allegra com-
pagnia è tutta del posto e, purtrop-
po, non vi è più nessuno di vivo.
Da sinistra troviamo Berto Curto,
Angelo Curto, Angelo Mazzocco,
Paolo Schievenin, Vittorio Maz-
zocco, Mario Mazzocco e, l’unico
girato, Carlo Mazzocco. Come si
può notare ognuno ha la sua botti-
glia di rosso davanti.

Accadde nel 2000


a cura di Sandro Curto
VAS E SEGUSINO SI VEDONO Il 4 dicembre 2000 cade l’ultimo diaframma che separa i paesi di Vas e Segusi-
no ora uniti da una galleria che avrà una duplice funzione veicolare e acquedottistica. Alla cerimonia erano pre-
senti i sindaci Lio (Segusino) e Solagna (Vas), e i presidenti delle provincie di Belluno Oscar De Bona e di Trevi-
so Luca Zaia.
FRASSETTO PRESIDENTE DELLA PRO LOCO DI FENER Dopo la prematura scomparsa del compianto Mario
Durighello che aveva guidato la Pro Loco di Fener per quasi trent’anni, nell’autunno del 2000 l’assemblea dei so-
ci si riunisce ed elegge il nuovo direttivo che risulterà così composto: Silverio Frassetto (presidente), Diana Pel-
lizzari e Giustino Todoverto (vicepresidenti), Andrea Tolaini (segretario), Silvio Forcellini (cassiere), Antonio Boz-
zato, Gianluigi Bozzato, Nello Bozzato, Piergianni Drusian, Giovanni Lubian e Paola Pisan (consiglieri), Olga
Bertin Romanatti, Sandro Curto e Giovanna Re (consiglieri di nomina comunale).

ATTUALITÀ

Patente e libretto circolazione: tutto digitale


Variazione punti patente e aggiornamento della residenza su carta circolazione/documento unico
Con l’art. 49, comma 5-ter, lett. h), della L. 11 settembre 2020, n. 120 di conversione del decreto-legge 16 luglio
2020, n. 76 (c.d. Decreto Semplificazioni) è stata introdotta un’importante modifica all’art. 94 del Codice della
Strada con la quale, in tema di trasferimento di residenza dell’intestatario di un veicolo, l’aggiornamento della car-
ta di circolazione (oggi Documento Unico), tramite il rilascio di un tagliando adesivo che il cittadino aveva
l’obbligo di applicare sul documento di circolazione, è stato sostituito dall’obbligo di richiedere unicamente
l’aggiornamento dei dati contenuti nell’Archivio Nazionale Veicoli (ANV). Pertanto, la variazione di residenza
viene ora registrata esclusivamente nell’ANV senza rilascio al cittadino di qualsivoglia attestazione. Si
comunica altresì che, a fini di semplificazione e di contenimento della spesa pubblica, sono state innovate le mo-
dalità di comunicazione che, per scopi esclusivamente informativi, l’Anagrafe nazionale degli abilitati alla guida è
tenuta ad effettuare agli interessati in caso di variazione del punteggio della patente di guida e della carta di
qualificazione del conducente. Nel caso di specie, detta comunicazione è effettuata attraverso il Portale
dell’Automobilista che, previa registrazione, invia all’interessato una mail a seguito di avvenuta decurtazione
del punteggio. Inoltre, tramite le apposite funzioni rese disponibili sul predetto Portale, il cittadino può scaricare
un’attestazione, in formato pdf, contenente il saldo del proprio punteggio e le informazioni su tutte le variazioni
avvenute, decurtazioni ed incrementi. Con la stessa modalità, il cittadino può scaricare l’attestazione contenente i
dati di residenza, così come registrati nell’ANV, da esibire in caso di necessità. Inoltre, utilizzando l’app iPaten-
te è possibile ricevere direttamente sul proprio cellulare, se abilitato, la notifica di avvenuta decurtazione
dei punti.
Informazione tratta dall’App. Municipium di Quero Vas
16 ATTUALITÀ

Vaccinazione gratuita anche per i Donatori di Sangue


Proteggersi dall’influenza vuol dire infatti
proteggere anche i propri cari e, se si è
donatori, vuol dire anche proteggere chi
necessita di terapie trasfusionali. Non solo:
fermare la circolazione dei virus stagionali
permette di alleggerire e velocizzare il lavoro
del Sistema sanitario garantendo una
velocizzazione della diagnosi differenziale tra
influenza stagionale e SARS-CoV-2, oltre ad un
minor accesso agli ospedali per i casi di influenza
stagionale.
Anche quest’anno i donatori di sangue potranno
godere di vaccinazioni gratuite contro l’influenza
stagionale. Un beneficio fortemente raccomandato
per i donatori che grazie alla vaccinazione:
 tutelano la propria salute (il vaccino
riduce la probabilità di contrarre l’infezione
e al contempo la gravità della malattia in
caso di infezione)
 tutelano la salute dei propri cari (minore
probabilità di contrarre l’influenza è
sinonimo di un minor rischio di veicolare il
virus influenzale). Questo punto è
particolarmente importante se si pensa ai
cosiddetti “soggetti a rischio”* per i quali
l’influenza stagionale può rappresentare un
serio pericolo.
 tutelano la salute di chi necessita di
terapie trasfusionali (più donatori sani è
sinonimo di un minor rischio di cali nelle
donazioni)
Perché quest’anno è particolarmente importante vaccinarsi?
Quest’anno il vaccino ha un’ulteriore utilità: in vista della co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2, e dati
i sintomi simili tra i diversi virus, il vaccino antinfluenzale permette la semplificazione della diagnosi e una più
facile gestione dei casi sospetti, garantendo un minor accesso al pronto soccorso. In questo senso possiamo dire
che, seppur in maniera indiretta, il vaccino antinfluenzale permetterebbe al Sistema Sanitario di gestire i casi
Covid positivi con maggior efficacia, riducendo il rischio di contrarre il SARS-CoV-2 proprio grazie ad una più
veloce identificazione dei casi sospetti e ad un minor accesso agli ospedali.
*Soggetti a rischio
Anche per i soggetti a rischio la vaccinazione antinfluenzale viene offerta attivamente e gratuitamente. I
cosiddetti “soggetti a rischio” sono tutti coloro i quali, per le loro condizioni personali, corrono un maggior rischio
di complicanze nel caso contraggano l’influenza. Tra loro troviamo:
 Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”
 Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
 Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di
Reye in caso di infezione influenzale
 Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
 Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da
influenza
 Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal
fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato)
 Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori: medici e
personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere
l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali; forze di polizia; vigili del fuoco
 Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione
da virus influenzali non umani: allevatori; addetti all’attività di allevamento; addetti al trasporto di animali
vivi; macellatori e vaccinatori; veterinari pubblici e libero-professionisti.
testo tratto da: https://fidas.it/stagione-influenzale-2020-2021-vaccinazioni-gratuite-per-i-donatori/
17 CRONACA

Scargar montagna: da Malga Paoda


di Tristano Dal Canton
In una splendida giornata di metà ottobre, alle pendici del Monte Tomatico, la
famiglia Miuzzi, capitanata dall’instancabile Luigi Pierela (nella foto a fianco
col berretto. assieme a Giovanni Meneghin), ha effettuato la desmontegada
di Malga Paoda, anche se sarebbe più indicato tralasciare il termine preso in
prestito dai trentini per usare quello che usavano i nostri nonni: "scargar"
montagna, ovvero riportare a valle le mucche dopo il periodo estivo passato
in alpeggio. Nonostante il periodo travagliato causa la situazione pandemica,
la famiglia Miuzzi, dopo la fatica ed i sacrifici estivi, tira le somme di una sta-
gione che si è rive-
lata per fortuna
buona, sia in Malga
Paoda (capitanata
da Monica) sia in
Malga Piz (gestita
da Tiziana). All'ap-
pello anche la terza
sorella, Chiara, ar-
tefice dei dolci che
coronano i pranzi a
base di formaggi ti-
pici delle due mal-
ghe citate. Que-
st'anno i malgari hanno potuto contare anche su un giovane aiuto, uno studente 18enne dell'istituto Agrario di
Vellai, Enrico Bernard di Sedico, il quale ha deciso di impiegare l'estate lavorando in Malga ed approfondendo
"sul campo" quanto studiato a scuola. Foto di Tristano Dal Canton
Immagine di Enrico tratta dal servizio curato da Tristano per Telebelluno, visionabile a questo link:
https://www.telebelluno.it/wp/scargar-montagna-alle-pendici-del-tomatico/

Cenni storici su Malga Paoda


I lavori di restauro sono iniziati nel 2000 con l’approvazione del progetto
generale per il recupero dei fabbricati rurali di malga Paoda, e nel 2002 Ve-
neto Agricoltura ha stilato lo stralcio del primo progetto generale di ristruttu-
razione della casera. I lavori, finanziati in parte dal Piano di Sviluppo Rurale
ed in parte da Veneto Agricoltura, si sono conclusi il 25.06.2003. Nel feb-
braio 2004 è stata approvata una variante al progetto iniziale di recupero
della prima stalla e del casel del latte presentata dal Comune di Quero, per
il recupero dei fabbricati e per l’installazione di un impianto fotovoltaico ibrido, cioè sia eolico che fotovoltaico.
Parte di questi lavori sono stati finanziati con contributi derivati dal regolamento CEE 1260/99 riguardante gli in-
terventi di carattere energetico. Nel 2005 il Comune di Quero ha progettato con l’aiuto di un finanziamento di Ve-
neto Agricoltura, i lavori di realizzazione della strada di accesso alla malga e nel 2006 ha approvato il progetto
esecutivo per la realizzazione della seconda stalla e per il recupero dei pascoli rimboschiti, la costruzione di re-
cinzioni, delle staccionate e della posa per l’acqua. Nel bilancio di previsione 2006 di Veneto Agricoltura, sono
stati previsti fondi per il miglioramento del pascolo. Nel frattempo è stato individuato, tramite pubblico bando, il
nuovo concessionario Monica Miuzzi, che ha presentato un piano di completamento strutturale del complesso
malghivo per utilizzarlo all’allevamento di bovini prioritariamente da latte ed agriturismo.
da: l’Ufficio Stampa https://www.venetoagricoltura.org/2006/08/news/finito-il-restauro-a-malga-paoda/
18 LETTERE AL TORNADO

Il tricolore dei sindaci


di Angelo Ceccotto
Non è una novità il mio interessamento sull’argomento di come andrebbe indossata la fascia tricolore dei sindaci.
Poiché sono venuto a conoscenza dell’interrogazione parlamentare al Sottosegretario al Ministero degli Interni,
l’On. Achille Variati, sulla modalità in essere, ho ritenuto opportuno inviargli la mia visione sul caso. Si ricorderà
che su tale problema mi ero appellato al Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano. Qualcuno si chie-
derà, perché tanta insistenza verso questo comportamento istituzionale? Confermo che il mio modo interpretativo
di lettura dell’attuale tricolore indossato dai sindaci, rileva che non è la Bandiera Italiana. Se il lessico italiano e il
regolamento costituzionale (art. 12) confermano che la stessa è composta dal VERDE - BIANCO - ROSSO, si
deduce che la mia bandiera non può essere il ROSSO - BIANCO - VERDE. Pertanto ho esposto la mia visione al
Sottosegretario On. Variati. Fatta la mia presentazione e l’oggetto in questione ho aggiunto:
Egregio Sottosegretario On. Variati, […..] “mi permetto disturbarla distraendola con dovuta discrezione dai molte-
plici e gravosi impegni istituzionali del momento, esponendole la mia visione e quella di molti Italiani su quanto in
oggetto. Premetto per la stima che le riservo e la condivisione politica passata, di cui abbiamo avuto motivo di al-
cuni incontri, le esprimo la mia non condivisione sulla decisione da Lei presa in parlamento riguardante
l’interrogazione parlamentare dell’On. Marco Perosino del 24 luglio 2020. Le Faccio presente che il dire tricolore
vuol dire tutto e niente, a meno che s’intenda la bandiera Italiana la quale istituzionalmente è intesa come simbo-
lo identifico d’Italianità, regolamentata dall'articolo 12 della costituzione della Repubblica Italiana, la cui formazio-
ne è composta di tre fasce verticali uguali partendo da sinistra; “VERDE - BIANCA - ROSSA”. La informo che su
tale argomento scomodavo il Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano, in data 13.12.2009, il quale,
suo tramite la Prefettura di Belluno, mi si rispondeva oralmente, “pur comprendendo la Vostra osservazione essa
è divenuta una prassi consolidata”. Or bene Onorevole, se il consolidamento diviene fonte di espressione ironica
accadutomi da amici d’oltralpe, derisi poiché non comprendendo il modo dei sindaci di indossare la fascia tricolo-
re, non confacente alla Bandiera Italiana, fa sussultare il cuore e l’orgoglio nazionale. On. Variati, Lei afferma:
"Troppi errori. Va sulla spalla destra e con la parte verde vicino al collo", questo modo non da visione corretta
della Bandiera Italiana, non attinente a quanto sancito dall’artico 12 della Costituzione, presentandosi a chi inter-
loquisce con il Sindaco, ha la visione distorta dei colori, cioè; “ROSSO - BIANCO - VERDE”. Si Onorevole, troppi
errori in cui si persevera non comprendendo per quali strategie politiche o per storture da non ammettere di una
scelta sbagliata, consapevoli che la fascia indossata da sinistra verso destra sarebbe risolto il caso. E’ pur vero
che noi italiani siamo maestri indiscussi nel complicare il nostro vivere, la nostra immagine, creando storture da
difficili interpretazioni, conviti d’essere il top d’intelligenza. Nella missiva al Presidente Napolitano evidenziavo il
comportamento di una scolaresca accolta in parlamento la quale tutti i componenti indossarono la fascia tricolore
dalla parte sinistra verso destra considerando la regolarità d’indosso, confermando anch’essa la posizione di at-
taccamento al collo del colore verde. Se l’insegnamento viene da tanta innocenza, esprimendo quel nobile Valo-
re Italico, dovremmo anche noi prendere coscienza che la Bandiera Italiana non è un oggetto di prassi consolida-
te, né oggetto di qual si voglia interpretazione politica, ma è il Sacro Simbolo Italiano che fu difeso
orgogliosamente con il sangue dai nostri Caduti. Onorevole Variati, quanto esposto viene da chi è nato tra il trico-
lore e sente nell’animo l’amor patrio, pertanto auspico una reale soluzione e Vostra correzione di vedute sul ca-
so, affinché quel Tricolore rispecchi l’orgoglio del popolo Italiano”. Per qual si Voglia contatto a Vostra disposizio-
ne. Con i migliori auspici e deferenti cordialità”.
Feltre 25.10.2020 Angelo Ceccotto

RICETTE

Tratto dal Calendario 2020 edito da DBS Rasai


19 CALCIO

L’A.S.D. Calcio Amatori Piave Tegorzo


interrompe l’attività causa Covid-19
Il Direttivo della società, che partecipa al torneo CALCIO AMATORI MONTEBELLUNA
“CAM77”, si è incontrato e confrontato con collaboratori e giocatori per analizzare e va-
lutare se le misure di prevenzione e contrasto, attuate dal protocollo Figc in relazione
al virus Covid-19, sono attuabili nella nostra realtà.
Lo saranno forse per società strutturate e professionistiche, ma la situazione attuale
dimostra che non sono del tutto efficaci.
I fatti dimostrano che numerosi casi di contagio, non solo nel TREVIGIANO, in
VENETO, e in altre zone dell’ITALIA, hanno comportato l’annullamento di partite (an-
che in serie A), con il ritiro di squadre dalle competizioni dilettantistiche/amatoriali.
Questi episodi descrivono e confermano che l’epidemia non è sotto controllo e che “la
positività” di un componente del gruppo può capitare in qualunque momento, nessuna squadra può ritenersi sicu-
ra e tranquilla.
Altro grosso problema, poi, è la gestione dell’isolamento fiduciario di 14 giorni in seguito al contatto con persona
positiva anche se il tampone risulta negativo.
Riteniamo che questa misura (che ricordiamo tutela la salute) sia drastica e comprometta fortemente la pratica
del gioco del calcio per i lavoratori; troppo alto è infatti il rischio di doversi assentare dal lavoro per il periodo di
due settimane.
Non ci scordiamo che quest’anno siamo già stati due mesi praticamente senza lavorare, con le conseguenze che
tutti conosciamo. Altri stop del genere sarebbero letali per le attività ancora aperte.
Siamo dilettanti in campo ma vogliamo essere professionisti nella vita. La nostra passione è degna del professio-
nismo. Ma il lunedì mattina a tutti suona la sveglia; a chi per andare al lavoro, a chi per andare a scuola o
all’università.
Abbiamo evidenziato, tra l’altro, una difficoltà interpretativa delle varie documentazioni da presentare ad arbitri ed
avversari. Così come quelle da conservare presso la sede della società, in particolar modo la gestione delle au-
tocertificazioni, causando notevole dispendio di risorse e tempo per attuarle e farle rispettare da tutti i tesserati.
Pertanto, anche se a malincuore, è emersa la volontà di fermarci. Perché non dobbiamo dimenticare che la no-
stra squadra, come tutte le altre che partecipano ai vari tornei amatoriali, sono composte da ragazzi che giocano
a calcio per PASSIONE e VERO SPIRITO AMATORIALE. Questi valori, che da sempre contraddistinguono il
calcio dilettantistico amatoriale, con le normative e le restrizioni attuali vengono del tutto AZZERATI.
Nel caso le condizioni di tale situazione di pandemia migliorino, saremo ben lieti di poter riprendere le attività te-
nendo sempre alta l’attenzione per il rispetto e la salute di tutti.
Il Direttivo Amatori Calcio Piave Tegorzo

ATTUALITÀ

Taglio vegetazione
su terreni confinanti con strade gestite da Veneto Strade
Dal 31.10.2020 al 31.10.2021 i proprietari dei terreni confinanti con le ex strade statali e stra-
de provinciali, gestite da Veneto Strade SpA di Belluno devono provvedere a mantenere le
siepi e le alberature, comprese le piante di alto fusto ed ogni altro tipo di vegetazione, perma-
nentemente regolate in maniera da evitare restringimenti della strada, garantire la visibilità e
la sicurezza della circolazione, assicurare la piena visibilità e leggibilità della segnaletica stra-
dale. Dovranno inoltre provvedere alla rimozione di alberi piantati in terreni laterali o ramaglie
di qualsiasi specie e dimensione che, per effetto delle intemperie o per qualsiasi altra causa,
vengano a cadere sul piano stradale.
Veneto Strade avverte che in caso di inottemperanza all'ordinanza nr. 560, e fatte salve le
sanzioni amministrative di cui all'art. 29 del N.C.S., provvederà d'ufficio addebitando la con-
seguente spesa ai proprietari frontisti interessati.
20 ATTUALITÀ

Economia Circolare
Intervista ad Alberto Carollo, ideatore e promotore del Progetto “Adotta un Ponte”
di Manuela Musto
Ho conosciuto Alberto Carollo un paio di anni fa grazie all’amico Mauro del Ter-
ra Institute di Bressanone, una Società di consulenza esperta di economia mo-
derna che si occupa di processi per le aziende di trasformazione ecologica e
sociale, di innovazione dei modelli di business, di economia circolare e di lea-
dership, che a sua volta ho scoperto nel corso dell’edizione 2012 del Festival
dell’Economia di Trento in cui si trattava a 360° il tema dell’Economia Circolare.
Alberto è il CEO dell’Ecobeton Italy srl di Costabissara ed è l’ideatore del pro-
getto “Adotta un Ponte”. Ecco l’intervista che ho realizzato di recente.
D - Alberto, ci puoi raccontare qualcosa di te?
R - Sono un imprenditore vicentino nel ramo dell'edilizia sostenibile, mi occupo
soprattutto di trovare il modo di allungare il più possibile il ciclo di vita dei
materiali da costruzione come il calcestruzzo. Dopo gli studi di ingegneria
gestionale, ho intrapreso la carriera nel ramo IT & Business Intelligence fino a che l'opportunità di dedicarmi all'e-
dilizia mi ha attraversato la strada della vita. Ho diverse passioni forti, fra cui quella per i sistemi informatici, quel-
la per lo scoutismo, che ha impegnato buona parte del mio percorso, e quella per il basket (sono orgogliosamen-
te Presidente della squadra del mio paese, lo Sportschool Dueville). Mi affascinano i temi della neuroscienza e
della leadership.
D - Da dove ti è nata l’idea del progetto “Adotta un Ponte”?
R - L'idea è emersa come sintesi da un gruppo di persone, in un momento di particolare illuminazione. Visto che
nel nostro Paese l'edilizia ha avuto enormi difficoltà nel ripartire dopo Lehman Brothers, abbiamo lavorato al no-
stro modello di business tramite un percorso strategico conosciuto come "Oceano Blu", che potesse trasformar-
lo da ‘storico’ in un nuovo modello più profittevole e francamente più piacevole. Si è trattato di un cambiamento
radicale del ‘punto di vista’ rispetto alla concezione classica del mercato (detta ‘Oceano Rosso’). In estrema sin-
tesi, anziché competere in un mercato esistente e definito, ci si sposta in un mercato nuovo senza competitors,
dove si crei nuova domanda e la competizione resti irrilevante. In un anno di analisi e lavori abbiamo individuato
nei temi di sostenibilità ambientale i nostri punti di forza, ma è stato l’incontro con l'economia circolare che ci
ha portati al nostro vero ‘cambio di paradigma’.
D - In cosa consiste esattamente il Progetto “Adotta un Ponte”?
R - Le strutture e gli edifici in CA (Calcestruzzo Armato) sono
soggette ad un degrado precoce dovuto a vari fattori, come
ad esempio il clima, la qualità delle materie prime, l’ambiente
circostante, etc. Questo porta ad inevitabili conseguenze per
la Comunità (ponti che crollano con vittime), per gli Enti ge-
stori (notevoli costi di recupero e gestione delle emergenze) e
per l’Ambiente (consumi e sprechi per la demolizione ed il ri-
pristino delle opere). Si sa che le risorse pubbliche a disposi-
zione non sono sufficienti per sistemare le situazioni più urgen-
ti; è quindi largamente prevedibile che la situazione non miglio-
rerà di certo nei prossimi 10/20 anni. La soluzione consiste
nell’allungare la vita utile delle strutture esistenti, creando
un circolo virtuoso che porti nel tempo a ridurre progressi-
vamente gli interventi di urgenza/emergenza e quindi i con-
sumi e le risorse economico/ambientali necessarie. Seguendo
questo ragionamento, tanto più la struttura è nuova tanto mag-
giore sarà il beneficio ottenibile in termini di allungamento del
ciclo di vita. Il Progetto “Adotta un Ponte” propone di “adottare
un ponte” per un periodo di 5 anni… durante i quali si ese-
gue l’assessment della struttura, con metodi scientificamente
validati, certificati e diffusi. La struttura viene quindi sottoposta ad un trattamento protettivo, da scegliere di caso
in caso secondo i risultati dell’analisi. Negli anni successivi all’intervento, la struttura viene poi monitorata per va-
lutare l’efficacia del trattamento effettuato e per calcolare nel tempo la vita utile residua dell’opera (CDI - Concre-
te Durability Index).
D - A quali interlocutori quindi ti stai rivolgendo?
R - Il progetto coinvolge le Amministrazioni Pubbliche, cioè i gestori delle strutture, per offrire loro un servizio di
manutenzione preventiva in grado di abbattere notevolmente i costi complessivi e i rischi legati all’opera.
Si rivolge alle Associazioni e alle Aziende del Territorio interessate a svolgere un ruolo di supporto a sostegno del
bene comune; sempre più Aziende infatti sono consapevoli di quanto sia necessario ridefinire il successo del
proprio business costruendo un modello più inclusivo dal punto di vista sociale e della sostenibilità. Si rivolge ai
21 ATTUALITÀ

Professionisti, alle Università e agli Enti di ricerca, per individuare una strada condivisa che tenga conto, oltre ai
parametri tecnici, anche degli aspetti di economia circolare e sostenibilità economica. Infine, si rivolge alla
Comunità dei Cittadini che ha il diritto alla sicurezza e il dovere di promuovere l’utilizzo corretto e sostenibile delle
risorse.
D - Chi di loro secondo Te ha manifestato il consenso più positivo, chi invece si dimostra ‘non ancora
pronto’?
R - I tecnici, nell’ultimo periodo, sono sempre più attivi sul fronte che riguarda la sicurezza delle opere. Anche le
Amministrazioni sono molto sensibili al tema, tuttavia faticano ancora un po’ ad ‘abbandonare’ i vecchi percorsi,
restando spesso focalizzate sulla specificità del loro settore. Le Aziende, specialmente quelle che hanno scelto
un percorso tipo “B-Corp” (https://bcorporation.eu/about-b-corps), sono sicuramente quelle più pronte a cogliere il
cambiamento. Nella Comunità il percorso culturale di sensibilizzazione è ‘in corso’ e richiederà un po’ più di
tempo.
D - Cosa è stato realizzato fino ad oggi’ e quali sono i prossimi passi?
R - Il progetto vero e proprio è partito circa 15 mesi fa, durante tutto questo tempo abbiamo validato il modello di
business in tutti i suoi aspetti, attraverso panel di esperti, relazioni con gli stakeholders, costruzione del network.
Dal mese di gennaio 2020 siamo inseriti in un Hub di Economia Circolare presso il progetto Manifattura di Ro-
vereto. Poco prima del lockdown abbiamo stretto un accordo con l'Università IUAV di Venezia, con la quale col-
laboriamo fin dall'inizio, per realizzare un dottorato di ricerca dedicato ad "AdottaunPonte". Appena la situa-
zione si sblocca inizieremo quindi con il primo ponte pilota.
D - Se qualcuno che ti legge, privato e non, intendesse aderire al progetto “Adotta un Ponte” e dare il
proprio contributo cosa potrebbe fare?
R - Ciò di cui probabilmente abbiamo più bisogno è un aiuto nel diffondere l'idea. Ad un progetto come questo,
che risulta innovativo e inconsueto sotto vari punti di vista, il marketing tradizionale può offrire poco; per questo
stiamo mettendo a punto piani di Marketing 3.0, che prevedano il coinvolgimento in termini di advocacy dell’intera
Comunità. Se poi si volesse fare qualcosina di più, abbiamo bisogno di buone relazioni e di finanziamenti, per ar-
rivare fino al coinvolgimento diretto nello sviluppo del progetto.
D - Se qualcuno volesse trovarti sui Social dove ti può rintracciare?
R - Il blog del progetto è adottaunponte.it, mi trovate su linkedin (https://www.linkedin.com/in/albertocarollo/) e
twitter (https://twitter.com/thebrainmanager)

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COME ERAVAMO

Ancora due foto dei tristi momenti


della Grande Guerra
di Alessandro Bagatella
La prima foto ritrae il trasporto di un ferito,
tramite teleferica, dalle truppe italiane nella
zona del Grappa, verso San Liberale.

La seconda foto è sempre delle nostre truppe


impegnate nelle zone del Grappa, dove spes-

so le interruzioni dei collegamenti radio e telefoni-


ci imponevano l’uso di auto colombaie, per porta-
re i colombi viaggiatori, unico sistema per tra-
smettere messaggi, ordini e contrordini.
22 PERSONAGGI

A cento anni dalla nascita


Non si spegne la fiamma di Salvo d’Acquisto
A lui è intitolata la scuola primaria di Quero
Palidoro (Roma). È il 23 settembre 1943. Un giovane vicebrigadiere
Nota biografica della Stazione Carabinieri di Torrimpietra giace riverso all'interno di
Vice brigadiere dei Carabinieri (Napoli, una fossa scavata di fresco. L'ha ucciso il piombo d'un plotone di
15 ottobre 1920 - Torre di Palidoro, esecuzione nazista. La campagna attorno alla vecchia torre saracena
Roma, 23 settembre 1943) Medaglia sembra immersa in un silenzio sbigottito. Sta per levarsi il mesto can-
d'Oro al V.M. - Arruolatosi volontario to di una leggenda capace di sfidare i secoli, la leggenda di Salvo
nell'Arma dei Carabinieri il 15 agosto D'Acquisto.
1939, divenne carabiniere il 15 gennaio Pochi giorni più tardi la penna del giornalista Mario Missiroli descrive,
1940. Il 28 ottobre dello stesso anno per la prima volta, il fatto: La Cronaca di questo episodio è semplice
venne mobilitato con la 608a Sezione e deve essere ricordata nella sua semplicità. In una sperduta contra-
Carabinieri e sbarcò a Tripoli il 23 no- da dell'agro romano, a Palidoro, un soldato tedesco resta ucciso ed
vembre successivo. Tornato in Patria, altri sono feriti per lo scoppio di una bomba a mano, avvenuto mentre
dal 13 settembre 1942 fu aggregato al- rovistavano in una cassa abbandonata in una casermetta dai militari
la Scuola Centrale Carabinieri di Firen- della Guardia di Finanza .. Che non si tratti di un attentato è evidente.
ze per frequentarvi il corso accelerato Ciononostante i tedeschi lo considerano tale, anche per trovare mi-
per la promozione a vice brigadiere, glior giustificazione presso i loro superiori. Si rivolgono pertanto al lo-
grado che conseguì il 15 dicembre suc- cale comando dei Carabinieri pretendendo collaborazione e "prote-
cessivo. Una settimana dopo venne zione".
destinato alla stazione di Torrimpietra,
Nella stazione di Torrimpietra c'è solo il vicebrigadiere Salvo D'Ac-
una borgata a 30 km. da Roma.
quisto, anni 23. Ai due soldati tedeschi che gli ordinano di rivelare il
Il 23 settembre 1943, è scritto nel suo
nome dei "colpevoli", il valoroso giovane risponde che nulla sa, che
foglio matricolare, venne fucilato dai te-
deschi in località Torre di Palidoro. Tale non esistono nomi; e nonostante ogni minaccia e ogni tortura conti-
nuda annotazione va riferita ad uno de- nua a negare ogni responsabilità di quei poveri popolani contadini e
gli episodi più eroici offerti da un cara- operai (sono ventidue) che i tedeschi hanno preso come ostaggi ed
biniere nel corso della storia dell'Arma. hanno trasferito nelle vicinanze della torre di Palidoro. Dopo un pro-
estratto da: http://www.carabinieri.it cesso sommario, i tedeschi consegnano a ciascuno dei ventidue infe-
lici un badile con l'ordine di scavare una fossa.
Di fronte a questo spettacolo inumano, il giovane carabiniere prende
una decisione che tocca le vette del sublime. Decide di proporre al comandante tedesco di dichiararsi colpevole,
a condizione che abbiano salva la vita i ventidue ostaggi. - E il comandante tedesco - al quale evidentemente
preme di fare buona figura coi superiori - accetta la proposta. E così il giovane carabiniere viene fucilato e gli
ostaggi vengono liberati.
Fin qui il primo cronista della vicenda. Nel settembre 1944 lo Stato Italiano concede alla memoria del sottufficiale
la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Motivazione: Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia
della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove per barbara rappresaglia erano stati condotti dalle orde naziste 22
ostaggi civili del territorio della sua stazione, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attacco
contro le forze armate tedesche. Affrontava così solo, impavido, la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi
carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell'Arma.
Un gesto così puro e permeato d'amore per i propri simili non poteva non colpire la fantasia e il cuore di tutti. Ad
esempio Arturo Carlo Jemolo così ha scritto: Noi comuni mortali, che non siamo stati mai sfiorati da questo soffio
verso il Cielo, sostiamo quasi turbati e chiniamo la fronte; eppure il ricordo di un D'Acquisto dovrebbe confortarci,
innalzarci; nella creatura umana non c'è soltanto fango: ci sono anche di queste scintille, v'è la possibilità di que-
ste ascese. Altre personalità eminenti si sono espresse in modo simile: Enrico De Nicola, Benedetto Croce, il
cardinale Ursi arcivescovo di Napoli. Artisti come Tafuri e Pisani hanno tratto ispirazione da questa tragedia e
l'hanno rappresentata con grande efficacia. Il cinema ha raccontato la vicenda di Palidoro ben due volte: con La
fiamma che non si spegne (protagonista Leonardo Cortese) e Salvo D'Acquisto (interpretato da Massimo Ranie-
ri).
Al nome del martire risultano dedicate in Italia 21 caserme, 55 scuole, 52 piazze, 355 strade e 18 monumenti.
Le Poste Italiane hanno emesso un francobollo commemorativo. Nel luglio 1984 è uscito il noto ed apprezzato li-
bro di Luciano Burburan, Salvo D'Acquisto. Alla sua presentazione partecipò Giulio Andreotti. Il generale Giusep-
pe Richero (allora Capo di Stato Maggiore dell'Arma) disse: «La storia è memoria del passato, che ci impone non
tanto di prolungare rancori e torti subiti, quanto, piuttosto, di non dimenticare: per non riprodurre gli errori e per
seguire gli esempi. È un invito, riteniamo, rivolto a tutti, ma forse principalmente ai giovani. Non dimenticare che
numerosi giovani in momenti drammatici hanno affrontato sacrifici, lotte, privazioni e torture; che tanti hanno dato
la vita per essere fedeli a un ideale d'amore verso i fratelli. Non solo hanno ritenuto che valesse la pena sacrifi-
carsi per il proprio Paese, ma non hanno esitato a pagare il prezzo più alto per sottrarlo ad ogni forma di schiavi-
tù. Sono morti perché noi vivessimo liberi. Tra questi eroi, il vicebrigadiere Salvo D'Acquisto: nessuno, se non la
sua coscienza di cristiano e di soldato, lo ha spinto ad offrire la sua vita in riscatto di molti».
23 PERSONAGGI

Nell'aprile del 1983 papa Giovanni Paolo II visitò la Scuola Allievi Carabinieri di Roma. E l'allora Comandante
Generale dell' Arma, generale Lorenzo Valditara, parlò così: «Santità, con molta modestia, ma con altrettanta
fermezza, osiamo dire che il vicebrigadiere Salvo D'Acquisto è il nostro Massimiliano Kolbe». Padre Kolbe - lo si
ricorderà - immolò la sua vita nel campo di sterminio di Brzezinka, in Polonia, per salvare quella di uno scono-
sciuto. Nel suo discorso, il Santo Padre citò il gesto di Salvo D'Acquisto definendolo «luminoso esempio di abne-
gazione e di sacrificio».
In una delle tante commemorazioni che si tengono a Palidoro il senatore Giovanni Spadolini pronunciò queste
parole: «Noi ci inchiniamo commossi di fronte a un uomo che onora il genere umano; la cui umanità possiede il
timbro che non ha il colore del tempo; e la cui testimonianza è patrimonio comune della Repubblica Italiana».
Il giovane napoletano "dagli occhi chiari" proveniva
da una famiglia semplice, onesta e religiosa, che
l'aveva mantenuto agli studi presso l'istituto sale-
siano "Della Porta", nel capoluogo campano. Forse
è proprio su quei banchi che Salvo prende a coltiva-
re il seme dell'altruismo. La madre Ines ha detto di
lui: «La sua maggiore occasione di gioia era il poter
compiere una buona azione».
Nel 1983 il cardinale Palazzini (prefetto della con-
gregazione vaticana per le cause dei santi) affida
all'Ordinario Militare d'Italia monsignor Bonicelli il
"caso" D'Acquisto. L'incaricato si mette subito al la-
voro per raccogliere testimonianze sulla vita del
giovane e indizi che possano portarlo alla beatifica-
zione. Collaborano monsignor Cipolla e padre Cera-
fogli. Il 23 settembre dello stesso anno, esattamen-
te quarant'anni dopo il martirio di Palidoro, la causa
di beatificazione prende ufficialmente il via.
L'iter non sarà semplice. L'atto eroico, di per sé,
non basta a portare qualcuno all’onore degli altari.
È necessario stabilire se il soggetto si comportò nel
corso della sua vita lunga o breve che sia stata - da
vero cristiano, e se il gesto finale sia scaturito an-
che dalla Fede. Bisogna perciò istruire un vero e
proprio "processo" ed ascoltare parenti, amici,
commilitoni, superiori, testimoni vari; bisogna reperi-
re e leggere documenti, lettere e quanto altro possa
risultare utile a dimostrare che l'esistenza del can-
didato fu in Cristo e fu senza macchia alcuna. Così
la Chiesa procede, con la massima cautela, nomi-
nando pure una parte avversa, il cosiddetto "avvo-
cato del diavolo", cioè un sacerdote che ha il compi-
to di contestare le prove addotte a favore. Vi sarà
dibattimento. Vi sarà sentenza finale. (…)
Testo pubblicato nel numero della rivista “Il Carabinie-
re” di Ago./Sett. 1991.
Qui sopra la riproduzione dell’articolo pubblicato dal quotidiano “Avvenire” il 14 ottobre 2020.

CRONACA

Tanti auguri,
Quinto!
Le figlie di Quinto Schievenin, Gloria e Loretta, assieme a
tutti i nipoti ed alla moglie Maria De Martini, hanno festeggia-
to il ??esimo compleanno di Quinto, residente a Quero, che
ha fortemente gradito l'iniziativa, ma non ha voluto rivelare
l'età raggiunta.

Auguri Quinto!!!
Segnalazione di Fulvio Mondin
24 ATTUALITÀ

Salviamo le api!
Le api fanno molto più del miele: aiutiamo
gli impollinatori a non scomparire.
ll ruolo delle api è fondamentale per la produzione
alimentare e per l’ambiente. E in questo, sono aiu-
tate anche da altri insetti come bombi o farfalle.
Un terzo del nostro cibo dipende
dall’impollinazione degli insetti: solo in Europa, ol-
tre 4.000 tipi di verdure.
Senza dubbio le colture più nutrienti e apprezzate
della nostra dieta - molta frutta e verdura (come
mele, fragole, pomodori e mandorle) - sarebbero
duramente colpite da un calo numerico degli in-
setti impollinatori.
Purtroppo, le api sono in declino, minacciate da
pesticidi, perdita di habitat, monocolture, parassiti,
malattie e cambiamenti climatici. In particolare, al-
cuni pesticidi costituiscono un rischio diretto per gli impollinatori: l’eliminazione delle sostanze chimiche più peri-
colose per le api è quindi il primo e più efficace passo da adottare per difenderli.
Unisciti a noi per chiedere al Governo Italiano e alla Commissione Europea la messa al bando definitiva dei pe-
sticidi dannosi per le api!
Perché abbiamo bisogno delle api
Le api e gli altri insetti impollinatori giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi: un terzo del nostro cibo dipende
dalla loro opera di impollinazione. Se questi preziosi insetti sparissero, le conseguenze sulla produzione alimen-
tare sarebbero devastanti. Chi impollinerebbe le coltivazioni? L’impollinazione artificiale è una pratica faticosa,
lenta e costosa. Il valore di questo servizio, offerto gratis dalle api di tutto il mondo, è stato stimato in circa 265
miliardi di euro all’anno.
Difendere le api è quindi nel nostro interesse, anche da un punto di vista economico.
Il problema
Dalla fine degli anni ’90, molti apicoltori (soprattutto in Europa e Nord America) hanno iniziato a segnalare
un’anomala e repentina diminuzione nelle colonie di api.
Questo calo è senza dubbio il prodotto di molteplici fattori, che agiscono singolarmente o in combinazione fra lo-
ro. Fra i più importanti l’uso di pesticidi, la perdita di habitat naturali, malattie e parassiti e i cambiamenti climatici.
Dopo anni di impegno e mobilitazione, siamo riusciti a ottenere un’importante vittoria: l’Unione Europea ha ap-
provato il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per le api.
La strada è ancora lunga ma non intendiamo fermarci: un’agricoltura senza pesticidi è possibile!
Le api sono in declino, minacciate da pesticidi, perdita di habitat, monocolture, parassiti, malattie e cam-
biamenti climatici.
Se le api muoiono, a farne le spese sono l’ambiente, il nostro cibo e l’agricoltura. Le api, infatti, non producono
solo miele: dalla loro opera di impollinazione dipende un terzo degli alimenti che consumiamo abitualmente –
come mele, fragole, pomodori e mandorle – e la produttività del 75% delle nostre principali colture agricole.
L’attuale sistema di agricoltura industriale basato sulla dipendenza dai pesticidi chimici, come i neonicotinoidi,
non è più sostenibile!
Il 27 aprile 2018 l’Unione Europea ha approvato il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per
le api: l’imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta.
Il loro utilizzo resta però consentito all’interno di serre permanenti. Inoltre, è ancora consentito l’uso di altri neoni-
cotinoidi: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone e altre sostanze quali cipermetrina, deltametrina e
clorpirifos, tutti insetticidi potenzialmente pericolosi per le api e gli altri insetti impollinatori.
Per questo chiediamo al governo italiano e alla commissione europea di:
bandire l’uso di tutti i pesticidi dannosi per le api e gli altri insetti impollinatori
applicare rigidi standard per la valutazione dei rischi da pesticidi
aumentare i finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di pratiche agricole ecologiche
Recenti studi hanno confermato che i neonicotinoidi danneggiano non solo le api, ma anche i bombi, le farfalle,
gli insetti acquatici e persino gli uccelli, con possibili ripercussioni su tutta la catena alimentare.
Dobbiamo agire subito!
Unisciti a noi per fare pressione su Governo italiano e Commissione Europea, firma ora la petizione.
LA TUA FIRMA E’ IMPORTANTE: insieme possiamo ottenere la messa al bando di questi pesticidi, per sempre!
https://www.greenpeace.org/italy/attivati/salviamo-le-api/
25 ATTUALITÀ
26 CRONACA

Viola Club Feltre Dolomiti in trasferta a Firenze


Quattro soci ospitati dalla società Viola al Franchi
(M.M.) Un privilegio quello concesso ai quattro soci del Viola Club Feltre Dolomiti, ospiti a
Firenze per assistere alla partita della Fiorentina del 25 ottobre scorso, avversaria
l’Udinese, battuta per 3 a 2. Nel rispetto delle regole di distanziamento sociale, con la
mascherina durante tutto l’incontro, i tifosi feltrini della Fiorentina, guidati dal presidente
querese Mirko Gualtierotti, sono stati fra gli ultimi che hanno potuto assistere ad una
partita dal vivo, prima della nuova chiusura degli stadi. Con loro, che hanno occupato
posti in tribuna d’onore, hanno “riempito” il Franchi solo 1.000 persone.
L’invito al sodalizio
feltrino è nato come
premio per l’attività
svolta a supporto
della squadra. Il Viola
Club Feltre Dolomiti è
uno dei club che, fuori
dalla Toscana, conta
il maggior numero di
iscritti.
Ad oggi conta 230
iscritti e per questo ha
ottenuto il
riconoscimento
ufficiale dalla Società
Viola.
Nelle foto alcuni momenti della giornata trascorsa allo stadio e l’incontro di Mirko con il Presidente Comisso.

ASTERISCO

Chi mangia polenta vive di più


visto su Libero del 28 Agosto 2020 – di Marinella Meroni
(M.M.) Avevo letto l’articolo che qui parzialmente riproduco e me ne sono ricordato
domenica primo novembre, davanti ad un bel piatto di polenta e funghi, con un
assaggio di formaggio fritto. Inutile dire che l’ho gustato con ancor maggior
soddisfazione, piatto rivalutato per le sue riconosciute qualità nutrizionali. Ovviamente
tutto si gioca poi sulla moderazione, virtù difficile da esercitare davanti a certi
manicaretti, ma che è buona regola rammentare prima di affondare le posate su tanta
abbondanza! Se volete leggere l’articolo completo lo trovate qui:
https://www.pressreader.com/italy/libero/20200828/281505048603278
27 POESIA

Il nuovo libro di Maria Biz “Per Mamma Rina”


L’ultima fatica letteraria di Maria Biz è dedicata alla sua mamma, Caterina
Vettoretto. “Per Mamma Rina” si intitola il libro, che contiene sia poesie
della nostra affezionata lettrice che della mamma. Nell’anniversario della
morte (che cade proprio nel mese di novembre) di Caterina Vettoretto,
mamma di Maria Biz, pubblichiamo la prefazione del giornalista ed edito-
re Marco Delpino e alcuni componimenti contenuti in “Per Mamma Rina”.

DEDICATO A... MAMMA RINA


di Marco Delpino

[…..] Questa silloge poetica che Maria Biz ha voluto dedicato alla sua ca-
ra Mamma, mettendo assieme le poesie di Mamma Caterina, raccoglie
così tante lacrime di gioia e di affetto vergate sulla carta da chi le diede la
vita. Se, infatti, si pensa al calore della casa, all’unione, all’affetto, si pen-
sa alla Mamma, ovvero a chi riteniamo irrinunciabile per la nostra vita e
con la quale, anche se non c’è più, ci confrontiamo sempre. La mamma è
quella meravigliosa creatura che, dal primo giorno che mette al mondo i
propri figli, farà di tutte per farli stare bene e per prendersene cura, per-
ché il sentimento di una madre verso un figlio è l’amore più grande del
mondo. Un amore totale e inalienabile che solo lei sa dare. La parola
“madre” significa, infatti, chi ha cura di qualcuno facendogli da guida.
Dobbiamo molto alle nostre madri, perché il loro amore è profondo, intenso, viscerale. E anche gli animali più
selvaggi, come dice sant’Ambrogio, non possono fare a meno di amare i loro figli. Possiamo dire con certezza
che, di tutti i tipi d’amore, quello più potente è l’amore di una madre. Un legame che nasce in un istante, che uni-
sce corpi e anime. L’amore della mamma è il sentimento più bello, più profondo, più dolce della nostra vita. Ad
ogni figlio dona sicurezza, gioia e serenità. Perché coloro che guidano verso la vita sono mamme; coloro che co-
noscono i sacrifici e li tramutano in amore, sono mamme; coloro che accolgono nel loro grembo una nuova crea-
tura, fornendogli tutte le cure e le attenzioni, sono mamme. Ma l’amore materno vero non è possesso, ansia, as-
sillo, ma capacità di donarsi senza riserve, di dare conforto, di essere presente nei momenti importanti con tanta
dolcezza. Secondo Erich Fromm la madre per il bambino costituisce una sorgente di calore, serenità e pace. La
mamma, anche per Maria Biz che ha voluto dedicare questa raccolta alla Sua, è la nostra ancora nel mare della
vita, la nostra salvezza nei momenti più bui. Poi esiste anche l’amore che proviamo verso un’altra Madre, quella
Celeste, perché anche Maria è nostra madre e ci ama con grande intensità. E se, come scrive san Tommaso,
l’amore di una madre verso i figli è una necessità di natura perché impressa nel cuore con tanta forza dalla natu-
ra stessa, dalla legge divina è invece imposto ai figli il precetto di amare i genitori. Una rete che si sostiene e ci
sostiene per quello che siamo, senza cambiarci, spingendoci verso il futuro e dandoci quella sicurezza che è la
grande forza di una Mamma che Maria Biz ha voluto consacrare in questo libro mediante la parola e la poesia.

PER MAMMA RINA


di Maria Biz

Mamma sei lontana, / non ritorni più / perché... / sono lunghi / i tuoi giorni / in ciel lassù. / Sussurrano / sotto la lu-
na / le tue mille / poesie d’amor. / Raccontano / nella penombra / le dolci canzoni / del tuo amor. / C’è un fiore /
che vive nel mio cuor, / sei tu mamma, / mio infinito amor. / I tuoi occhi dolcissimi / ho sempre davanti a me. / Il
tempo passa, / mi troverai / anziana donna, / ma tu sarai / sempre per me / la mia buona / mamma...

LE STELLE
di Caterina Vettoretto

Sotto le stelle / io leggo / le più belle / canzoni d’amor. / Come un sogno, allor, / mi fa sognar. / Sogno te, amor, /
che una sera tu, / sotto le stelle / più belle, mi sorridi ancor. / Mi fa sognar; / sotto le stelle / io leggo le più belle /
canzoni d’amor. / Come un sogno, allor, / mi fa sognar.

UN BACIO
di Caterina Vettoretto

Dormi amore, / non piangere, / dormi al cuore felice, / sopra te una voce dice / amor... / Sull’alba risvegliati tu /
che ora hai sognato / l’amor... / Una luce splende, / s’ode un canto / che calma il mio pianto; / accanto ti voglio, /
solo per me, amor. / Soave quel bacio / che tu mi hai dato / sotto la stella ponente perché / tu mi possa amare /
per sempre.
28 MOSTRE

Dal 19 dicembre alla Galleria Rizzarda di Feltre


La collezione di vetri d'arte Franzoia-Nasci
Nel dicembre 2018 l’architetto feltrino Ferruccio Franzoia
ha donato al Comune di Feltre, per l’esposizione nella Gal-
leria Rizzarda, la collezione di vetri d’arte realizzata con la
moglie Carla Nasci. Si tratta di 738 pezzi di grande raffina-
tezza che comprendono, tra le altre, creazioni di Vittorio
Zecchin, Giuseppe Borovier, Napoleone Martinuzzi, Tom-
maso Buzzi, Tira Lundgren, Paolo Venini, Massimo Vignel-
li, Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi, Tapio Wirkkala, Toni Zuc-
cheri, Alfredo Barbini, Archimede Seguso, Guido Balsamo
Stella, Giovita Vitali e Anzolo Fuga. A breve questa straor-
dinaria testimonianza dell’arte vetraria troverà adeguata
collocazione nelle tre grandi sale all’ultimo piano della Galleria Rizzarda, mentre la collezione di Liana Bortolon e
quella degli artisti feltrini del Novecento saranno spostate rispettivamente nel piano mezzanino e nella sala a pia-
no terra dedicata a Silvio Guarnieri.
L’allestimento, curato dallo stesso Ferruccio
Franzoia, seguirà un itinerario “capriccioso”, sul-
la falsariga delle scelte qualitative e di gusto
personale che hanno ispirato la genesi della col-
lezione. La prima sala sarà dedicata
all’esposizione della produzione della ditta costi-
tuita nel 1921 da Giacomo Cappellin e Paolo
Venini, la Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Veni-
ni & C. Figura centrale è quella di Vittorio Zec-
chin, primo direttore artistico della ditta. I modelli
da lui creati continuarono ad essere prodotti dal-
le ditte nate dallo scioglimento del sodalizio tra
Cappellin e Venini. La produzione della due ma-
nifatture, la Maestri Vetrai Muranesi Cappellin &
C. e la Vetri Soffiati Muranesi Venini & C., sarà
documentata nella seconda sala. Qui saranno
esposti oggetti riferibili alla presenza a Murano
di Carlo Scarpa che nel 1926 iniziò con Cappel-
lin una collaborazione che durò fino al fallimento
della ditta nel 1931. In seguito Carlo Scarpa
passò alla Venini dove rimase fino alla cessa-
zione dell’attività per cause belliche nel 1943 e
per un breve periodo nel dopoguerra fino al
1947. Oltre alle opere di Scarpa la sala ospiterà
esemplari della produzione Venini degli anni tra
il 1925 e il 1960 e una miscellanea di prodotti di
altre ditte attive in laguna e di altri autori signifi-
cativi che testimoniano l’alta qualità diffusa che caratterizza la produzione muranese anonima. Il terzo e ultimo
settore sarà dedicato ai vetri da mensa. Gran parte dei pezzi in collezione fanno riferimento ai modelli creati da
Zecchin negli anni ’20. Saranno documentati esempi di vetri veneziani di età precedente, come un insieme di ve-
tri Luigi XVI in cristallo sfaccettato con decorazioni in oro ed una campionatura di bicchieri storicistici con decoro
di smalti policromi o incisi a ruota. Saranno presenti anche cristalli da tavola di produzione non muranese di gu-
sto Belle Époque e alcuni esempi di cristalleria boema commercializzati a Venezia da La Compagnia Venezia e
Murano.
Un’ampia sala all’ultimo piano della Galleria d’Arte Moderna Carlo Rizzarda, inaugurata l’8 agosto 2009, è stata
adibita ad ospitare permanentemente tale collezione.
In foto riproduzione dell’articolo dedicato all’iniziativa dal Corriere della Sera – Edizione Veneto – del 31 ottobre 2020)
Il testo è tratto da: https://www.visitfeltre.info/

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GRILL STATION a E 4,00 con aggiunte a E 1,00
Disponibile per feste private
(compleanni - addio al celibato ecc.)
CONVENZIONI CON AZIENDE

Tel. 0439 787218


CHIUSO IL MERCOLEDÌ
Via Piave, 31 - QUERO VAS (BL) - grillstationquero@gmail.com

AUTOFFICINA Gelateria Artigianale “Gioia gelato”


ELETTRAUTO Via della Vittoria 17/A FENER
G O M M I S TA
CENTRO REVISIONI M.C.T.C.
Per info e prenotazioni
gelati e semifreddi
347.8371557
Via Feltrina, 15 - 31040 Pederobba (TV) Aperto da Lunedì a Venerdì
Tel.: 0423 64373 - Fax: 0423 681757 dalle 14.00 alle 21.30
E-mail: officinabailo@virgilio.it Sabato e Domenica
dalle 11.00 alle 21.30
CHIUSO IL MERCOLEDÌ

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di Piasentin Bernardino enologo
Realizzazione e Manutenzione Giardini
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VINI IN BOTTIGLIA- GRAPPE - OLIO EVO - RISO Via Feltrina - 32038 QUERO (BL) - Cell. 338.1689292
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Via della Vittoria, 15 - FENER di Alano di Piave - Cell. 392.6391164
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