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Quindicinale Editrice ASD Ponte Tegorzo

Anno XLIII

02.04.2021
Numero

750

“750”: come i carati dell’oro prezioso - pag. 1


Quero Vas: pagina statistica - pag. 2
Alano: comunali in autunno - pag. 8

Buona Pasqua!
Chiuso in redazione il 01.03.2021 - Prossima chiusura il 12.04.2021
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Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
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1 ATTUALITÀ

“750”: come i carati dell’oro prezioso


di Cesare Turra
Due pesciolini stanno nuotando nell’Oceano quando incrociano un pesce anziano.
“Buongiorno ragazzi, com’è l’acqua oggi?”. I due pesciolini lo guardano, sorridono edu-
catamente e lo salutano proseguendo la loro nuotata. Percorso qualche metro uno dei
due pesciolini fa all’altro: “Ma cos’è l’acqua?”. La morale della storiella è che spesso
l’abitudine ci porta a non accorgerci di cose, situazioni e persone che abbiamo costan-
temente attorno. Qualcosa di simile vale anche per “Il Tornado” che festeggia con que-
sto numero le sue 750 uscite e che, con la sua perseveranza nell’entrare ogni quindici
giorni con discrezione nelle nostre case, ci racconta cosa succede localmente, con lo sguardo aperto anche su
quanto accade nel mondo. I suoi articoli, i suoi racconti, le sue curiosità, le poesie condivise, i vecchi proverbi, le
lettere dei lettori e le foto prese a prestito dal cassetto dei ricordi dei nostri lettori ecc., coprono oltre quarant’anni
non solo della nostra vita, ma della nostra storia come comunità. L’insieme dei numeri pubblicati costituiscono in-
fatti un patrimonio culturale di valore inestimabile. La storia, per se stessa, è la sintesi degli avvenimenti che
coprono una più o meno ampia comunità territoriale, mentre la cronaca dei quotidiani riporta la cronaca degli av-
venimenti più rilevanti. “Il Tornado”, invece, in questi 750 numeri ha raccontato e racconta la quotidianità della
gente comune, ne celebra i successi, condivide le loro ricorrenze felici, ne piange la scomparsa. Se un giorno
qualcuno volesse comprendere la vita della nostra comunità,
sfogliando le pagine dei vari numeri del Tornado avrebbe una
L’insieme dei 750 numeri e di rappresentazione molto significativa della vita locale, del nostro
quelli che verranno costituiscono sentire, delle nostre speranze, comprendendo i costumi e le
un patrimonio culturale di valore tradizioni del mondo in cui viviamo grazie ai contributi dei colla-
boratori che, mese dopo mese, aggiungono degli importanti
inestimabile per tutta la nostra tasselli all’edificio documentario della nostra storia locale. Tutto
comunità questo si deve alla fondamentale opera dei redattori “storici” de
“Il Tornado”: Mauro, Sandro e Silvio, nonché dei vari preziosi
collaboratori che, animati dalla passione nel raccontare, danno vita alle pagine che giungono nelle nostre case
per allietare un po’ del nostro tempo e tenerci informati. Se come il pesciolino della storiella anche noi comincia-
mo a chiederci “cos’è l’acqua” per “Il Tornado”, non potremo che renderci conto della ricchezza e importanza dei
suoi contenuti. Pur avendo le radici ben fissate nel terreno del tempo, i suoi rami continuano a germogliare con
nuove idee e con l’apporto di nuove firme che si aggiungono ai preziosissimi collaboratori che, con la loro opera
meritoria, da sempre costituiscono la linfa vitale del Tornado. La scelta poi di pubblicarlo tradizionalmente su car-
ta stampata fa sì che il nostro periodico, oltre a raccontare quanto accade nel territorio in cui viviamo, costituisca
un valido strumento di approfondimento, riflessione e valutazione dei fatti, senza sottostare al vincolo e
all’assillo della velocità di comunicazione di cui soffrono i blog e i siti internet che sull’altare dell’immediatezza sa-
crificano molto spesso la verifica delle notizie e la comprensione critica degli avvenimenti sottostanti. Questa
scelta editoriale del Tornado, che agevola anche i lettori meno informatizzati, comporta per l’editore un costo di
produzione molto rilevante in termini di stampa tipografica e spedizione postale, che viene coperto dagli introiti
dei Vostri abbonamenti e dalle inserzioni pubblicitarie. Questo rende ancora più forte il legame tra “Il Tornado”
e i suoi lettori, che svolgono un ruolo fondamentale non solo quando rinnovano il proprio abbonamento alla
scadenza indicata in etichetta, ma anche quando inviano i propri articoli che contribuiscono ad arricchire il Tor-
nado di contenuti e, perché no?, quando regalano l’abbonamento ad amici e parenti, vicini e lontani, che ancora
non fanno parte della numerosa famiglia del Tornado. Arrivati ai primi 750 numeri, il nostro viaggio non si ferma
qui: la prossima tappa è quella delle 800 uscite che, se abbiamo fatto bene i calcoli, cadrà nell’estate del 2024
fissando anche i circa 45 anni di presenza del Tornado nel territorio. Le idee sono tante così come le cose da
raccontare e commentare: rimbocchiamoci quindi le maniche e... buon lavoro a tutti!

(M.M.) Accompagno i ragionamenti espressi dal nostro direttore Cesare Turra per ringraziarlo nuovamente di
aver accettato l’impegno di responsabile della testata, salendo a bordo di una macchina in corsa da più di
quarant’anni, sia pur alle prese con cambiamenti epocali come la necessità di cambiare editore, soccorsi dal-
la disponibilità dell’A.S.D. Ponte Tegorzo. Questo traguardo non l’avremmo potuto celebrare se non avessi-
mo incontrato il loro spirito di servizio, disinteressato al pari di quello profuso in tutti questi anni da chi si è “in-
ventato” il giornale, da chi lo ha sostenuto, da chi ha alimentato il flusso di notizie da mettere in pagina, da chi
lo aiuta raccogliendo gli abbonamenti, da chi ne parla bene, ma anche da chi lo critica aiutandone la crescita.
Uno spirito quasi di famiglia, che non perde di vista, in ogni caso, l’obiettivo di rendere possibile un prodotto
giornalistico che meriti di continuare a sfogliarne le pagine. Ha detto bene Cesare, ci occupiamo di cronaca
locale, ma teniamo aperta la finestra sul mondo per raccoglierne gli echi e riflettere su qualche evento che ci
colpisce in modo particolare. Lo facciamo da “non professionisti”, ma da appassionati e nel proporlo alla vo-
stra attenzione cerchiamo di migliorare per vivere assieme a voi questa bella avventura. A tutti voi, grazie!
2 ATTUALITÀ

Quero Vas: pagina statistica


(M.M.) L’Ufficio Anagrafe e Stato Civile di Quero Vas ha diffuso, tramite la App Municipium, disponibile per tele-
fonini, i dati e relativi grafici per alcuni indicatori demografici. Li potete consultare qui sotto. Per i decessi registrati
nel corso del 2020, si nota un incremento di otto unità rispetto al peggior anno della serie, il 2018, che aveva fatto
registrare 42 decessi. Rispetto al 2018 l’aumento di morti è stato del 20 per cento circa, a riprova del duro perio-
do che stiamo attraversando. Negativo anche il saldo fra arrivi e partenze. Interessante anche l’ultima tabella che
mostra la distribuzione sul territorio della popolazione secondo le varie località. Nel 2019 gli abitanti erano 3.157.
3 ATTUALITÀ

Quero Vas: gli stranieri residenti a fine 2020


(M.M.) Ancora un’informazione statistica sfornata dall’ufficio demografico di Quero Vas. Nella tabella è possibile
visualizzare come si compone la variegata presenza di stranieri all’interno del Comune di Quero Vas. Rispetto al
2019 si registra una lieve flessione di presenze, dato che a fine di quell’anno il totale era di 437 stranieri.

CRONACA

La morte in Sicilia di Battista Dal Toè


di Sandro Curto
E’ deceduto improvvisamente, domenica 14 marzo, a
Taormina, Battista Dal Toè detto “Tita”, classe 1942.
Originario di Colmirano, si era trasferito in Sicilia, terra
della moglie Mimma, da circa mezzo secolo e, prima
della pensione, aveva gestito un’officina meccanica.
Nei primi anni tornava spesso al suo paese, poi più sal-
tuariamente e i contatti li teneva attraverso la sorella
Bianca e “Il Tornado” di cui era affezionato abbonato
fin dall’inizio. Lo avevamo incontrato a Taormina nel
2005 in occasione della gita sociale della Pro Loco di
Fener, come testimonia la foto di Gianna Moret nella
quale troviamo Battista col figlio Giovanni che gestisce
un chiosco di gelati proprio all’inizio della salita che
porta al Teatro Greco. Condoglianze della Redazione
alla famiglia.
4 LETTERE AL TORNADO

Grazie alla Comunità di Alano di Piave


ed ai Vigili del Fuoco
La sera del 28 febbraio 2021 verso le 19.00 eravamo tranquilli a cena a
ridere e scherzare sulla giornata appena conclusa. E’ bastato un grido di
allarme lanciato da un vicino di casa per cambiarci la vita: la nostra casa
stava andando a fuoco senza che lo sapessimo. Descrivere quei momen-
ti concitati, quello che è accaduto attorno a noi è possibile solo dopo aver
elaborato l’accaduto. Le emozioni vissute sono state violente, profonde,
travolgenti.
Assistere alla visione della propria casa che brucia è inverosimile, gli oc-
chi registrano immagini di devastazione potenziale che la tua mente sten-
ta ad accettare.
Mentre il fuoco si alza, ti chiedi cosa sarà domani, del perdere tutto, di
cosa salvare: documenti, computer, libri, sì ma quali documenti, quali li-
bri? La confusione ti assale, vedere gli occhi persi di tuo figlio che assor-
be la nostra disperazione crescente, il
nostro passato fatto di anni di lavoro
per costruire quel tetto che in poche
ore sarebbe forse sparito…Il tetto della
tua casa che brucia ha un significato
simbolico potente.
In mezzo al precipitare degli eventi noi
impotenti, urlanti ed acclamanti l’aiuto di altri uomini, noi desiderosi del soccor-
so di tutti e di Dio Onnipotente sopra tutti. Fuori al buio e al freddo ci siamo ri-
trovati a pregare brevemente, silenziosamente implorando un sostegno.
Il sostegno è venuto, immediato e forte ed ha salvato la nostra casa.
Ci è andata bene. Poteva andare peggio… La casa è salva.
Sopra tutto ci ha profondamente colpiti la solidarietà commovente che si è mossa intorno a noi.
Segno che la nostra comunità è una comunità di donne e uomini di valore che si riunisce nel momento del biso-
gno e che ci vuole bene.
Vogliamo ringraziare chi è diventato parte di questa nostra storia:
- i vicini di casa che hanno fatto staffetta per avvisarci, a
Ivano Mazzocco e Enzo Mazzocco;
- quelli che hanno telefonato ai Vigili del Fuoco;
- quelli che ci hanno confortato ed offerto aiuto imme-
diato, Davide Paulin, Agostino Mazzier e la moglie Fio-
rella, Massimo Caberlotto e Cristina Franzoia, Giu-
seppe Franzoia, Gianni Timillero, Leonardo Rizzotto e
famiglia, altri di cui non ricordiamo i nomi;
- quelli che ci hanno inviato messaggi di consolazione e
di supporto, che si sono offerti di aiutare e quelli che
con affetto ci hanno fatto sentire meglio.
- i colleghi di lavoro di Luxottica Pederobba che si sono
prodigati in una gara di solidarietà;
- la Comunità di Alano che si è sentita dolorante per noi,
l’Amministrazione che ci ha contattati, la Parrocchia
che ha offerto un aiuto.
Un sentito ringraziamento ai Vigili del Fuoco della Sezione di
Quero, delle Sezioni di Feltre e di Treviso (e non sappiamo
quali altre sezioni perché eravate in tanti!). In Voi avevamo ri-
posto la nostra preghiera. Vedere le Vostre squadre al lavoro
ci ha fatto ringraziare il cielo di avervi vicini. Non vi conoscia-
mo e i vostri volti li abbiamo solo incrociati però il Corpo che
rappresentate vi rende onore e per noi resterà per sempre in-
ciso nelle menti e in quella di nostro figlio aver visto il Vostro
agire caparbio e altruista.
Tutti insieme, Comunità di Alano e Vigili del Fuoco siete un
Valore Aggiunto al Nostro presente!
Grazie dal cuore, con affetto e riconoscenza.
08/03/2021 Fam. Speranza Roberto, Susy ed Ernesto
5 ASTERISCO

Galleria Querese
di Marcello geom. Meneghin – Quinta puntata
(M.M.) Siamo giunti alla quinta puntata di ritratti in bianco e nero proposti dal nostro abbonato/collaboratore Mar-
cello Meneghin, che ci rinfresca la memoria e la storia del paese di Quero. Altri quattro ritratti si accodano nella
singolare raccolta curata dal nostro autore e ve li proponiamo nella certezza che le scarne didascalie saranno
semplice spunto per dare il la ai vostri ricordi. Non sarà uno sterile esercizio mnemonico, ma l’attivazione di sen-
timenti che potranno contribuire ad alimentare la nostra storia recente. Conoscendo chi siamo e da dove venia-
mo possiamo dare un indirizzo alla nostra presenza su questa terra.

Gianna Curto: assieme al marito Luigi Schievenin ha Palmira Solagna: donna molto attiva e depositaria
accompagnato generazioni di bimbi a scuola con il bus della memoria storica dell’arte di fare il carbone. Rita
giallo. Piero Dal Canton: vita dedicata al lavoro, a ser- Mondin: moglie di Angelo Mondin, ritratto nella galleria
vizio della municipalità, fedele e scrupoloso impiegato. n. 3, per diversi anni ha gestito il bar-tabacchino.
6 CRONACA

Mountain Pills – Riscoprire i nostri sentieri


Pulizia dei sentieri atavici: seconda puntata
Tristano Dal Canton
Continua la pulizia sentieri in Valle di Schievenin e dintorni: i volontari
sono stati di parola. Sono i sentieri dei nostri padri, dei nostri nonni, di
quella comunità fatta di innumerevoli borghi, pezzi di campi coltivati
sul “svièrt”, di muretti a secco, di boschi da cui si riceveva di cui vive-
re. Questa volta il punto di partenza è stata la “Val di Faladen”, isola-
ta quanto bella valle laterale di Schievenin. E’ stato pulito il sentiero
che sbuca sulla mulattiera che conduce a Stalle Zavate: esso parte
come una strada sterrata, dopo un bivio si stacca sulla sinistra attra-
versando il Col di Dante ed infine finisce in uno dei primi tornanti della
Val di Sassumà. E’ stato ritracciato e sistemato anche il sentiero che,
dal bivio appena citato, porta poi a case Bolenghini in Val di Prada,
ed infine quello che da Val di Prada permette di raggiungere il “Cro-
sét”, incrociando la mulattiera che sale da Cilladon fino in Malga
Pàoda. Il gruppo era costituito da un totale di 11 uomini: in collabora-
zione con “Casa Oliva” di Quero, l’azienda agricola Dalla Rosa Cisti-
na ed il bar-H, è stato offerto anche un piccolo ristoro al nutrito grup-
po, nel pieno rispetto delle norme anti covid. Il prossimo sentiero da
pulire sarà quello “della Benedizione”, per il quale si spera di allarga-
re il gruppo dei volontari. Sul tabellamento occorre aspettare in rela-
zione ad un'attenta fattibilità e /o eventuale progetto di mappatura dei
sentieri; mancano infatti i segnavia o indicazioni (eccetto qualche
“omenét” posizionato da qualche camminatore), ma recandosi in Val
di Faladen e parcheggiando l’auto in uno degli ultimi tornanti,
non è difficile individuare la strada silvopastorale che si stacca
sulla destra portando alle ultime case in altura: tenendo poi la
destra ci si porta in Val di Prada, a sinistra in Val Sassumà. Su

Google Maps un camminatore (che sia lo stesso di prima?) ha lasciato degli omenét digitali che tornano sicura-
mente utili, anche se con un po’ di senso dell’orientamento ci si puo’ spostare senza particolari pericoli.
Poniamo ora qualche domanda ad uno dei volontari/ideatori della giornata, Manuel Putton:
Come si è svolta la giornata di pulizia?
Ci siamo divisi in due gruppi, ognuno partendo da Faladen per la pulizia dei rispettivi sentieri per Prada e Sas-
sumà.
Come vi siete suddivisi il lavoro e con quali mezzi? Anche le spese sono a vostro carico?
Ogni volontario era munito di mezzi propri, dall’attrezzo al carburante necessario. Lo facciamo perché riteniamo
importante creare degli anelli transitabili da chiunque per passeggiare e conoscere il nostro territorio, uniti da spi-
rito di passione e cooperazione.
7 CRONACA

Quale sarà il prossimo passo?


Il prossimo sarà sulla riva destra del Tegorzo, precisamente il sentiero che partendo dall’imbocco della Val Storta
porta fino a Costa Caorera, per poi tornare in paese ad anello. Ci auguriamo di poter continuare cosi’, cercando
di tenere puliti e percorribili i nostri sentieri (non CAI) e sperando anche di riuscire, un giorno non lontano, a do-
tarli di tabelle segnaletiche.
Legenda. Cerchio nero: punto di partenza/parcheggio auto (ultimi due tornanti su strada asfaltata di Val Fala-
dén). Traccia verde: Faladen-Sassumà; Traccia rossa: Faladen-Prada; Traccia blu: Prada-località Crosét.
Le altre foto in queste pagine costituiscono alcuni scatti dei sentieri citati nel testo, insieme ad una vista in Val di
Prada arrivando da Faladen e del Monte Peurna, con alla sua sinistra l’abbandonata ed aspra val Perisella che
culmina sulla Forcella d’Avien, selvaggio quanto spettacolare percorso per chi lo attraversa percorrendo l’Alta via
n.8, detta degli Eroi.
8 ATTUALITÀ

Feltre: nuova stazione delle autocorriere


Approvato il progetto preliminare per la pensilina a servizio dei passeggeri.
Un nuovo importante tassello si
aggiunge nel percorso di
realizzazione della nuova area
di servizio della stazione, in
concomitanza con i lavori nella
zona dell'Altanon.
La Giunta comunale ha infatti
dato il via libera al progetto di fattibilità tecnica ed
economica della nuova struttura di sosta ed accoglienza
dei passeggeri nel terminal per le autocorriere che
troverà posto nel piazzale antistante la stazione
ferroviaria.
L'intervento, che ha un costo stimato in fase preliminare di circa 462 mila euro per fondazioni e pilastri, struttura
di copertura, rivestimenti e impianti (a cui vanno aggiunti 203 mila euro per IVA e spese tecniche ed accessorie),
contribuirà a ridisegnare in maniera determinate l'accesso sud della città, creando un nuovo centro di
interscambio moderno e funzionale.
“Lo studio di fattibilità appena approvato, sottolinea l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Feltre Adis
Zatta, ci consentirà di procedere in futuro con la progettazione particolareggiata della struttura coperta ad uso dei
passeggeri delle autocorriere. Raccogliendo anche una sollecitazione del consigliere Trento, abbiamo inserito
l'intervento relativo alle fondazioni della nuova pensilina nel Piano delle Opere Pubbliche, in modo da ottimizzare
i tempi e le modalità di esecuzione dei lavori. La ditta Altanon procederà a breve alla realizzazione dei lavori
relativi alle fondazioni e ai sottoservizi, che sono stati scomputati dall'accordo che prevedeva a suo carico il
nuovo parcheggio per le auto antistante l'Istituto Canossiano. Quest'ultimo sarà invece eseguito, sostanzialmente
per pari importo, a cura e spese del Comune”.
Per quanto concerne la copertura dei costi, circa 185 mila euro sono, come detto, a carico dell'impresa Altanon
per gli interventi di fondazione e basamento della nuova pensilina, mentre altri 190 mila euro provengono dal
progetto “Verso una mobilità sostenibile in Dolomiti Unesco”. La parte restante, pari a circa 290 mila euro, verrà
coperta con altre fonti di finanziamento (eventualmente un mutuo), tenuto conto anche della valenza strategica
territoriale ed extra-comunale dell'opera, a servizio di studenti e lavoratori che provengono da varie parti della
provincia e anche da fuori.
“La nuova stazione delle autocorriere rappresenta uno snodo decisivo per il futuro della mobilità sostenibile
cittadina, soprattutto come luogo di interscambio tra il trasporto ferroviario e quello pubblico su strada”, sottolinea
l’assessore alla mobilità Valter Bonan, che aggiunge: “Abbiamo ampliato il progetto iniziale anche grazie alla
rimodulazione del contributo a valere sull’iniziativa “Verso una mobilità sostenibile in Dolomiti Unesco”, approvata
proprio nei giorni scorsi. Sono inoltre allo studio, conclude Bonan, altre proposte che consentiranno di arricchire
ulteriormente l’offerta informativa nella zona dell’autostazione in modo da garantire a tutti gli utenti una gamma di
servizi completa e moderna”.
Comunicato stampa - Feltre, 03 marzo 2021

Alano: per le comunali si vota in autunno


di Sandro Curto
Nel numero 748 avevamo ricordato che le elezioni amministrative 2021 riguardanti anche il comune di Alano di
Piave si sarebbero tenute in primavera salvo rinvio dovuto alla pandemia in corso. Nelle scorse settimane il
Consiglio dei Ministri ha deciso per uno spostamento di tutte le elezioni in autunno, in una data da fissare fra il 15
settembre e il 15 ottobre.
9 CRONACA

Calnova: un’altra riparazione d’urgenza


(M.M.) Alla riapertura della Calnova, strada
che collega Quero con Fener, dopo i lavori
di posa delle strutture per linea elettrica e
prossima rete fibra, coloro che transitavano
hanno notato che è raddoppiata la toppa in
grandi blocchi di pietra chiara che pone
rimedio, speriamo temporaneo, al franare
del muro a monte. Nelle foto le due
riparazioni d’urgenza, fra loro vicine. Nel
riprendere questa situazione ho potuto
osservare anche la abnorme quantità di
rifiuti abbandonati sul ciglio della strada,
specialmente nel versante a valle. Mi chiedo
come sia possibile abbandonare in tal modo
rifiuti lungo le strade. Se questa è civiltà…

ATTUALITÀ

Prestito libri da prenotare

0423 979092
biblioteca@comune.segusino.tv.it

Qui sopra i recapiti delle biblioteche locali a cui potersi rivolgere per prenotare il prestito di un libro. Comoda
anche la possibilità di usare la rete per avere in prestito libri digitali o sfogliare giornali e riviste.
10 ATTUALITÀ

10 consigli per migliorare il sonno ai tempi del Covid


Ecco qualche consiglio utile per riposare meglio ai tempi dei Covid:
dormire bene migliora il tono dell’umore e rende più resistenti allo stress.
1. Prima regola in questo periodo:
prendi le distanze da notizie che
parlano di coronavirus nelle due
ore che precedono il sonno,
aumentando l’allerta possono
complicare l’addormentamento o
produrre risvegli frequenti.
2. Alzati e vai a dormire alla stessa
ora: nonostante l’isolamento e il
tempo da passare esclusivamente in
casa cerca di mantenere una routine
più o meno regolare
3. Scegli un orario per andare a
dormire in cui hai effettivamente
sonno: più cerchi di prendere
sonno più rischi di attivarti se non
riesci ad addormentarti entro 15
minuti o se ti svegli durante la notte
alzati, cambia stanza e pratica
un’attività rilassante (lettura,
meditazione, respirazione)
4. Usa la camera da letto per attività rilassanti che precedono l’addormentamento: evita l’uso di cellulari,
computer o il consumo di cibi e bevande
5. Scegli dei rituali rasserenanti: fare un cruciverba, bere una piccola tazza di tisana (non troppo per non
stimolare la minzione notturna), leggere qualche pagina di un libro piacevole
6. Elimina, se puoi, sonnellini durante il giorno, è utile un piccolo riposo, di breve durata, nelle primissime
ore del pomeriggio
7. Evita le sostanze che alterano il sonno:
○ l’uso di alcolici nelle 2/3 ore che precedono il sonno, l’alcol all’inizio favorisce l’addormentamento ma
nelle ore successive rende il sonno disturbato
○ le sostanze contenenti caffeina nelle 6/7 ore che precedono il sonno: la caffeina è una sostanza
stimolante che non favorisce l’addormentamento
○ il fumo nella mezz’ora che precede il sonno, anche la nicotina come la caffeina è una sostanza
stimolante che non favorisce l’addormentamento
○ grosse quantità di zuccheri, come la cioccolata, o di LIQUIDI PRIMA DI ANDARE A LETTO: gli
zuccheri hanno effetti simili alla caffeina, bere liquidi prima di dormire potrebbero favorire il risveglio per la
necessità di urinare
8. Pratica attività fisica nel tardo pomeriggio, anche in questo momento ritagliati del tempo per praticare
attività in casa, praticarla nel tardo pomeriggio favorisce il sonno; praticarla invece 2 ore prima di andare a
dormire può avere effetti attivanti e ritardare l’addormentamento.
9. Rendi più confortevole la tua stanza approfitta del tempo a disposizione per renderla accogliente e priva
di strumenti attivanti (orologi luminosi, tv)
10. Non allarmarti se non riesci a dormire. Se non prendi sonno o se ti risvegli e fatichi a riaddormentarti
non agitarti o arrabbiarti, serve solo ad allontanare la fase di addormentato. Prova a dirti invece che il tuo
corpo nel frattempo si riposa e che la tua mente troverà un altro momento per recuperare il giorno dopo.
Questi consigli sono stati realizzati dal team di psicologi dell’Ulss Dolomiti, nell’ambito del “Progetto di sostegno
psicologico” promosso dalla psicologia ospedaliera dell’Ulss Dolomiti e supportato da AIL e Fondo Welfare
Dolomiti.
Belluno, 20 marzo 2021
11 COME ERAVAMO

1988
la ricorrenza
del
25 Aprile
ad Alano
di Alessandro Bagatella
Ogni anno le Amministrazioni
di Alano di Piave, Quero e Vas
ricordavano la data del XXIV
Aprile ed il tributo di morti dei
tre Comuni nella Guerra di Li-
berazione. Le rappresaglie
naziste, oltre al saccheggio
dei paesi, hanno comportato
anche diverse impiccagioni,
sia ad Alano che a Quero e a
Vas. La prima foto, scattata
dal sottoscritto davanti al mo-
numento di Alano, testimonia
la presenza, da destra, di
Orazio Piccolotto, Amore Dal
Canton, Mauro Miuzzi, e
l’allora Presidente dell’A.N.P.I
Angelo Collavo di Colmirano
di Alano. Nella seconda foto,
un momento del corteo verso
il monumento ai Caduti. Le
Amministrazioni ogni anno ce-
lebravano la ricorrenza a rota-
zione nei vari paesi e tanta
gente partecipava, memore di
quanto odio nazista ha trava-
gliato i nostri paesi. Al termine
della manifestazione si riuni-
vano per un pranzo conviviale,
ricordando i tanti episodi vis-
suti nei tempi di guerra.
Ora resta un ricordo.
Sotto: particolari del monumento.
12 ASTERISCO

Le copertine: un compito non sempre facile


(M.M.) Chiuso un numero il pensiero già rincorre qualche idea per la copertina successiva e non sempre le idee
si presentano chiare ed immediate. Varie ipotesi mi passano in mente e diverse prove precedono la scelta finale,
anche quando l’indirizzo è ormai ben delineato. Per questo numero ho provato varie soluzioni; oltre a quella
ufficiale vi mostro le varianti che ho creato prima di scegliere la copertina definitiva, non prima di averla
sottoposta al vaglio del giudizio di una “commissione” interna, modello famigliare. Una declinazione del tema
primavera in fiore di cui vi faccio omaggio, nella speranza, comunque, che la mia prima scelta vi sia gradita.
Pure per questa copertina le foto sono fatte in giardino, con la fotocamera del telefonino, tutte nel mese di marzo
del corrente anno e dell’anno scorso, nei giorni 16, 17.03.2021 e 16, 19.03.2020 per il narciso e la magnolia.

LETTERE AL TORNADO

Insediato “Re Draghi”


di Angelo Ceccotto
Dopo tante guerriglie con insulti verbali tra partiti e personali, termina lo scontro incrociato di tutti contro tutti, sot-
terrando i veti di ogni partito e passando con sofferenza alla benevola conciliazione, convinti più che mai di aver
messo a parte lo scomodo partito di “Italia Viva” e il suo leader. Che piaccia o no, la diplomazia renziana ha
scardinato tutti i partiti costringendoli a scelte interne molto dolorose, dovendo ravvedersi nella convivenza in una
nuova compagine governativa. Qualche dubbio può sorgere ricordando l’antico proverbio “la volpe perde il pelo
ma non il vizio”, tanto che dietro le quinte di ogni partito serpeggia ancora il mugugno di un malcontento, raffred-
dato temporaneamente per le mancate spartizioni delle poltrone. L’accomodante ravvedimento è scaturito
dall’accorato richiamo al senso di responsabilità dal Presidente della Repubblica Mattarella, richiesta fortemente
innanzi alla preoccupante pandemia nazionale. Non per pessimismo, ma evito di mettere la “mano sul fuoco”,
consapevole che nell’attuale composizione del governo inevitabilmente alla prima occasione sbocceranno le
consuete beghe personali, frutto del consueto distinguo propagandistico. Vediamo già la rincorsa al microfono,
scagliando sul nuovo governo inopportuni suggerimenti, con le solite inqualificabili polemiche per accaparrarsi
simpatie in barba alla fiducia data in Parlamento. Non vorrei essere pessimista, se non affidarmi alla consapevo-
lezza del Presidente del Consiglio Prof. Mario Draghi, il quale ha dimostrato nel suo breve cammino governativo
autorevolezza nella soluzione delle varie problematiche. Solo lui con cosciente fermezza ci dà fiducia e speranza
soffocando l’euforia governativa iniziale. Nella concretezza si nota la sua seria posizione nel governare senza
esporsi alla visibilità televisiva e giornalistica che troppo spesso sono fonte di malignità, di provocazione e de-
viante informazione. E’ altrettanto vero che non possiamo aspettarci miracolose soluzioni poiché siamo ancora
ingabbiati in una farraginosa burocrazia che paralizza le opere idonee allo sviluppo del Paese. Il trascorrere del
tempo ci darà modo di valutare i fatti auspicando la soluzione di quei punti importanti esposti dal Presidente Dra-
ghi in Parlamento al suo insediamento. Noi pazientemente attendiamo fiduciosi.
13 CRONACA

Il Querese
Aldo Mazzocco
nell’inserto
Nord Est Economia
del
Corriere delle Alpi
Una pagina intera dedicata al querese Aldo Mazzocco, in-
tervistato in qualità di Amministratore delegato di Generali
Real Estate.
Nel corso dell’intervista, apparsa il 19 gennaio scorso, Aldo
Mazzocco ha illustrato le strategie nel settore immobiliare
della ditta che rappresenta e come il settore si stia muo-
vendo per far fronte alle diverse esigenze causate anche
dall’attuale situazione di pandemia. Investimenti nel settore
uffici, ma anche nel settore dell’edilizia residenziale per ul-
trasessantacinquenni. Un progetto che parte dall’Italia e
che sarà proposto anche nel resto d’Europa.
Numerosi gli investimenti nel settore e gli obiettivi perseguiti
dalla società Generali, anche nella salvaguardia del patri-
monio immobiliare storico.
Aldo Mazzocco, si apprende leggendo l’articolo, è stato
eletto miglior Ceo italiano del 2020 nel campo immobiliare
da una rivista di avvocati d’affari. La giuria di esperti riunita da Finance Community ha conferito il riconoscimento a
Mazzocco descrivendolo come “professionista esperto, ma sempre sulla cresta dell’onda e stimato dal mercato, guida
con mano sicura il principale investitore di matrice italiana nel settore real estate”.
L’intervista completa si può leggere su https://nordesteconomia.gelocal.it/imprese/2021/01/20/news/l-ad-di-generali-
real-estate-mazzocco-il-covid-accelera-il-cambiamento-abitazioni-con-spazi-piu-flessibili-1.39797586

COME ERAVAMO

A spasso con Sbizzera


Scoperto il luogo: verso Passo Falzarego
(M.M.) molto attenti i nostri
lettori ed in particolare Flora
Mondin, di Alano, e Michele
Remor, di Quero, che ci han-
no subito svelato il luogo del-
la gita immortalato nella foto
pubblicata nel numero prece-
dente. La comitiva andava su
a Passo Falzarego e sullo
sfondo si vede il Sass de
Stria, del gruppo Lagazuoi,
confermato dalla compara-
zione con l’immagine fornita-
ci, con tanto di geo-
localizzazione, da Michele.
Grazie a tutti e due per averci
dato un “aiutino” geografico.
14 LIBRI

Chiamati
Chiamati a
a risorgere
risorgere
Il libro con i testi di Aldo
IlBertelle
libro con
e le i illustrazioni
testi di Aldo di
Bertelle e le illustrazioni
Vico Calabrò, può anche di
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individuate. Chi desidera può quindi continuare ad inviare il sale.

COME ERAVAMO

La casa di riposo
di Alano
negli anni Sessanta
di Sandro Curto
La nostra abbonata Angela Codemo ci segnala
questa cartolina postale risalente agli anni Ses-
santa nella quale troviamo l’attuale casa di ripo-
so di Alano, allora chiamata ricovero e che fun-
geva anche da asilo infantile.

In primo piano il monumento dedicato ai Caduti


della Grande Guerra.
15 ASTERISCO

Calendario secondo l’uso Veneto


di Loris Curto
Nell’iniziale calendario dell’antica Roma l’anno era
costituto da dieci mesi, da Martius (Marzo) a
December (Dicembre) per un totale di 304 giorni; i
giorni corrispondenti a gennaio e febbraio non
venivano inclusi nei mesi. L’anno iniziava alla prima
luna piena di marzo (verso il 15 del mese), in
concomitanza con il risveglio della natura nella
primavera. Delle modifiche furono introdotte nel 743
A.C. (secondo alcuni storici da Numa Pompilio), ma il
primo mese dell’anno rimase Marzo. Nel 154 A.C.
l’inizio dell’anno fu spostato a Gennaio e così rimase
anche a seguito dell’entrata in vigore nel 45 A.C. del
calendario Giuliano, voluto da Giulio Cesare e
predisposto dall’astronomo Sosigene di Alessandria
d’Egitto e del calendario Gregoriano, stabilito da Papa
Gregorio XIII nel 1582. Tuttavia, presso le popolazioni
venete e della Repubblica di Venezia rimase invariata
l’abitudine di far iniziare l’anno il primo di marzo. Per
evitare confusione nei documenti accanto alla data
veniva riportata la dicitura latina “more Veneto”,
ovvero “secondo l’uso Veneto”. Si spiegano così le
tradizioni di alcune zone del Veneto di festeggiare
l’arrivo di marzo, per esempio con il “batar mars”, dove i bambini battono pentole o lattine per fare baccano,
oppure con dei falò che bruciano l’anno vecchio in alcune località del vicentino. Sono infatti quello che resta dei
festeggiamenti del capodanno veneto. Una testimonianza
che fa riferimento al capodanno in marzo si trova nelle
cronache dell’apparizione della Madonna a Giovanni Cigana
il nove marzo 1510, presso un capitello a Motta di Livenza
dove giornalmente l’uomo si recava a pregare. Quando
all’uomo apparve una fanciulla vestita di bianco, egli la
salutò in dialetto con le parole “Dio ve dia el bon dì” (il
Signore vi conceda una buona giornata). La fanciulla rispose
con “Bon dì e bon anno homo da ben” (Buon giorno e buon
anno, buon uomo). In quel luogo fu poi edificato il Santuario
della Madonna dei Miracoli.

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16 ATTUALITÀ

Tech Pills - Pillole di Scienza&Tecnologia


5G ed elettromagnetismo
a cura di Tristano Dal Canton (ing. delle telecomunicazioni)
Nella prima puntata abbiamo spiegato perché il 5G rappresenti un’innovazione
sotto tutti i punti di vista: prestazioni, efficienza, minori emissioni. Vediamo questa
volta di spiegare qualcosa in più riguardo gli aspetti legati alla salute, consapevo-
le che sarà ancora più difficile essere esaustivi ed usare un linguaggio divulgati-
vo. Cominciamo con una domanda: cos’è un campo elettromagnetico?
Spiegare in due righe cosa sia un campo elettromagnetico è praticamente impos-
sibile, spero di riuscire almeno a dare una vaga idea e me ne scuso per la sempli-
ficazione estrema. Un corpo carico elettricamente, come può essere un cavo sot-
to tensione, una parte di una molecola o un elettrone, è in grado di influenzare a
distanza altri corpi simili. Quest'influenza si chiama "campo elettromagnetico". Se
la carica elettrica è ferma, si parla di campo elettrico, se si muove, come in un filo
percorso da corrente, si ha anche un campo magnetico. Se la carica, o la corren-
te, oscilla, il campo elettrico e magnetico si possono sostenere a vicenda, e pro-
pagarsi a distanze considerevoli. La luce, per esempio, è un campo elettroma-
gnetico. I campi elettromagnetici sono presenti ovunque nell'ambiente: generati
sia da sorgenti naturali (elettricità nell'atmosfera e campo magnetico terrestre),
sia da sorgenti artificiali come elettrodomestici, radio, televisioni, telefoni cellulari
e dispositivi medicali.
Cosa distingue un campo elettromagnetico da un altro?
Le caratteristiche fondamentali di un campo elettromagnetico sono la sua intensi-
tà e la sua frequenza (quante volte oscilla in un secondo). Classificando le onde
elettromagnetiche in base a quest’ultima, otteniamo il famoso spettro elettromagnetico: in esso è importante
notare come l’interazione con i sistemi biologici ci fornisca anche la classificazione in onde ionizzanti (dette pro-
priamente “radiazioni”) e non ionizzanti. Le radiazioni ionizzanti, che comprendono ad esempio la radiazione ul-
travioletta (quella che permette di abbronzarci sotto il sole o una lampada artificiale), a causa della loro elevata
energia sono in grado di produrre la ionizzazione della materia, ovvero rompere i legami atomici all’interno delle
cellule. Le onde non ionizzanti, che comprendono anche i campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde
ed i campi elettrici e magnetici a frequenze estremamente basse (ELF) non hanno l’energia sufficiente per rom-
pere i legami atomici: pertanto anche ad elevata intensità non sono in grado di produrre la ionizzazione in un si-
stema biologico. Sono però in grado di produrre altri effetti biologici, tra cui il riscaldamento dei tessuti.

La frequenza di un campo ne determina la natura: campi di frequenza diversa hanno effetti completamente di-
versi. La frequenza si misura in oscillazioni al secondo, o Hertz (abbreviato Hz). Per misurare l'ampiezza dei
campi, si usano molti sistemi diversi, a seconda che si misuri la potenza totale emessa in tutte le direzioni da un
trasmettitore (Watt), la potenza che investe una superficie (Watt/metro quadro), il campo elettrico (Volt/metro), o
quello magnetico (Ampere/metro, Gauss, Tesla). Ora ci concentreremo nel caso di campi elettromagnetici a ra-
diofrequenza, dove di solito il campo elettrico, magnetico e la potenza per unità di superficie sono legate tra di
loro e dove va notato come la densità di potenza dipenda dal quadrato del campo elettrico o magnetico: in prati-
17 ATTUALITÀ

ca, questo significa che un campo ad es. di 2 V/m è cento volte meno in-
tenso di uno di 20 V/m. Questo è molto importante quando si confrontano i
campi con i limiti di sicurezza dettati da normative. Spiegare tali limiti (ed i
relativi metodi di misura non banali), impiegherebbe veramente molte pa-
gine, ma qui basta riassumere che essi variano con la frequenza perché
il corpo umano assorbe l’energia elettromagnetica in maniera differente al
variare della frequenza (lo dicevamo anche nella puntata precedente,
spiegando come alte frequenze non significhi necessariamente maggiore
nocività, ma nel caso delle trasmissioni cellulari significa proprio minore
penetrazione): le onde radio possono venire assorbite da corpi di dimen-
sioni confrontabili o superiori ad 1/4 circa della loro lunghezza d'onda,
quindi il corpo umano assorbe bene onde di frequenza compresa tra 30 e
300 MHz (da 10 m a 1 m), per le quali è una discreta antenna ricevente; il
massimo di assorbimento per esposizione a corpo intero si ha infatti intor-
no ai 100 MHz. A frequenze superiori l'assorbimento si riduce, fino a circa
3-4 GHz, per poi rimanere circa costante all'aumentare della frequenza; è per questo motivo che i limiti di esposi-
zione addirittura sono più elevati quando siamo in zona microonde. Le politiche sui limiti di esposizione ai campi
elettromagnetici (EMF) sono suggerite da linee guida internazionali (ICNIRP) e nonostante la maggior parte dei
paesi (sia in Europa che altrove) sia in linea con le raccomandazioni internazionali, l’Italia ha imposto requisiti
EMF molto più severi: l’Italia fissa il limite per le frequenze a 6 Volt/metro in aree ad alta densità – 7/10 volte in-
feriore rispetto alle raccomandazioni comunitarie in termini di campo elettrico. In termini di densità di potenza
(Watt/metro quadro), i limiti di esposizione vigenti in Italia sono 100 volte inferiori a quelli internazionali stabiliti
da ICNIRP, pur già improntati ad un principio di cautela. Torniamo ora al 5G:
Il 5G è pericoloso per la salute umana? Gli effetti per la salute umana non dipendono dalla tecnologia di tra-
smissione radio (5G, 4G, 3G e via dicendo), ma dipendono dalle bande di frequenza utilizzate (che per le tecno-
logie radio sono sempre non-ionizzanti) e dai livelli di esposizione, che sono vincolati dalla legge; quindi le intera-
zioni con i bio-sistemi dei campi elettromagnetici connessi alle frequenze radio utilizzate dalle reti in tecnologia
5G non sono diverse da quelle connesse alle tecnologie radio delle generazioni precedenti. A fronte di molte mi-
gliaia di studi effettuati a livello mondiale negli ultimi 30 anni, le istituzioni scientifiche internazionali ed italiane,
che sono preposte a definire le regole applicabili al funzionamento delle reti, non hanno accertato rapporti di cau-
sa-effetto tra i campi elettromagnetici generati dalle reti di telefonia mobile e la salute umana. L’unico effetto ac-
certato di breve termine è potenzialmente il riscaldamento dei corpi: entro i limiti di esposizione di legge, tale
riscaldamento per l’uomo è impercettibile, temporaneo e reversibile. L’effetto termico talvolta percepito è più
sovente dovuto al riscaldamento delle batterie dei cellulari a contatto con l’epidermide, fenomeno che nulla ha a
che fare con i campi elettromagnetici generati dalle stazioni radio base. Quest’ultime rimangono lo spettro per la
maggior parte delle persone: in realtà sono perfettamente normate e, ce lo dice la fisica ed i limiti imposti, non
hanno impatto sul nostro organismo. Torniamo invece al nostro cellulare, che è diventato il nostro compagno di
vita: sempre in tasca e sempre a portata di mano.
I campi dei “telefonini” assomigliano a quelli degli elettrodotti?
No. I campi a radiofrequenza dei telefonini sono differenti dai campi degli elettrodotti almeno tanto quanto sono
differenti dalla radiazione (luce) visibile. Purtroppo spessissimo vengono fatti ragionamenti di questo tipo nella
stampa divulgativa, accomunando i due tipi di esposizione sotto il suggestivo (ma errato) nome di elettrosmog. In
questo modo, avrebbe lo stesso senso includere nell'elettrosmog la luce delle lampadine, o il calore di una stufa
elettrica (in entrambi i casi radiazione elettromagnetica generata da apparecchi elettrici). Le onde RF sono gene-
rate dall'antenna del cellulare, dove sono più intense, mentre la loro energia decresce man mano che ci si allon-
tana dall'apparecchio: più l'antenna è vicina alla testa della persona, maggiore è l'esposizione alle onde RF e
l'assorbimento di energia da parte dei tessuti. La massima emissione di onde RF avviene quando il cellulare cer-
ca la linea (per esempio durante una chiamata effettuata dal treno o dall'auto, in cui il cellulare deve agganciare
diversi ripetitori man mano che il mezzo di trasporto si sposta). La quantità di onde RF assorbite da un'unità di
tessuto biologico per unità di tempo è nota col nome di "tasso specifico di assorbimento" o SAR (acronimo di
specific absorption rate). I diversi modelli di cellulare hanno anche diversi SAR: il limite massimo autorizzato in
Europa è di 2 watt per kg misurati e mediati su 10 grammi di tessuto. Il valore di SAR è in genere indicato
sull'apparecchio o sul sito del produttore e tra i modelli più recenti non mancano quelli che si collocano a livelli di
SAR inferiori a 0,5 watt per kg. Riprendendo quanto detto per i ripetitori (limite di 6V/m) e facendo un paralelli-
smo, possiamo a questo
punto capire come pos-
siamo stare tranquilli ri-
guardo le antenne radio-
base (vedi tabella a lato).
In sintesi: I campi elettromagnetici sono generati sia da sorgenti naturali che da apparecchi di uso comune e, di
conseguenza, ne siamo costantemente esposti. Nonostante le onde elettromagnetiche penetrino nel corpo uma-
no e possano causare riscaldamento dei tessuti, i livelli a cui siamo normalmente esposti sono al momento suffi-
cientemente bassi da non creare preoccupazione. La formulazione dei limiti è stata ottenuta dopo una revisione
critica di tutta la letteratura scientifica esistente, mirata ad identificare gli eventuali effetti nocivi per la salute legati
18 ATTUALITÀ

all’esposizione ai campi elettromagnetici, continuamente monitorata da IARC (l’Agenzia Internazionale per la Ri-
cerca sul Cancro) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Tale limite (attualmente di 10 W/mq) è 50 volte in-
feriore al valore di soglia per il quale sono stati osservati effetti sul corpo umano ed è il limite che è stato adottato
praticamente da tutti i paesi del modo. La legislazione italiana è ancora più stringente: tale limite è infatti di circa
0.1 W/mq, cioè 5000 volte più basso del valore di soglia, perché questo valore non è stato scelto in base ad
evidenze scientifiche ma precauzionali. Chi oggi vuole associare le radiofrequenze ai tumori cita principalmente
tre studi, due del National Toxicology Program statunitense, con test sui topi e sui ratti ed uno sui ratti dell’istituto
Ramazzini di Bologna. Secondo l’ICNIRP, che ha realizzato anche una revisione critica di questi studi, essi non
forniscono una base affidabile per la revisione delle linee guida esistenti sull’esposizione alla radiofrequenza a
causa di incongruenze e limitazioni che influenzano la validità dei loro risultati.
Da più parti si cita il fatto che lo IARC ha inserito le radiofrequen-
ze tra le sostanze possibilmente cancerogene per gli esseri uma-
ni. In realtà lo IARC riferisce le sue osservazioni all’uso dei telefo-
ni cellulari, che in alcuni studi sono stati messi in relazione coi
neuromi del nervo acustico. Ma se da un lato questi studi di con-
trollo sono affetti dal problema di basarsi esclusivamente su que-
stionari compilati in base ai ricordi a molti anni di distanza,
dall’altro, se il problema sussistesse, riguarderebbe l’uso eccessi-
vo dei cellulari e non lo standard utilizzato: 3G, 4G o 5G che sia.
Lo stesso documento dell’IARC, inoltre, afferma esplicitamente
che la classificazione non si riferisce alle emissioni dei ripetitori.
La classificazione “possibile cancerogeno” (2B) è inoltre molto
blanda: indica che la possibilità esiste ma che non è probabile e
non si riferisce all’eventuale pericolosità dell’esposizione. Va sot-
tolineato che nel gruppo 2B che ospita le radiofrequenze ci sono
anche caffè e verdure in salamoia, di cui nessuno chiede pruden-
zialmente il bando. Anche quando la cancerogenicità è probabile,
come succede ad esempio per la carne rossa (elencata nel grup-
po 2A, “probabili cancerogeni”), si considerano norme di pruden-
za (evitare consumi eccessivi) ma non se ne chiede necessaria-
mente il bando. Come deve allora comportarsi una persona
che vuole comunque minimizzare i rischi? I cellulari di moder-
na concezione sono molto più sicuri di quelli vecchi e l'aumento
dei ripetitori sul territorio rende la tecnologia meno rischiosa. No-
nostante ciò è bene prendere qualche precauzione, come quelle
riportate in figura adiacente, seguendo il buon senso. Allo stato
attuale della ricerca, le evidenze scientifiche portano a smentire
l’ipotesi di rischio di insorgenza di tumori dovuti a radiazioni non
ionizzanti. E dopo decenni di studi, possiamo essere ragionevolmente certi che se anche un rischio esistesse sa-
rebbe molto basso o sarebbe già stato evidenziato. La scienza comunque non si ferma. La possibilità di rischi
per la salute connessi alle esposizioni ai campi elettromagnetici a radiofrequenza continua ad essere oggetto di
numerosissimi studi, sia di tipo epidemiologico (sugli esseri umani), sia di tipo sperimentale su animali in vivo, sia
su cellule in vitro. I facili allarmismi cui fanno eco molti detrattori di questa nuova tecnologia sono ingiustificati,
quando basati su false informazioni scientifiche o vere e proprie bufale (potrei fare una terza puntata su
quest’ultime…). Quello che invece è sempre valido, e questo lo ricordo proprio riguardo l’uso del telefono cellula-
re, che “indossiamo” ogni giorno, è il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE (che riporto in figura, tratto da una presen-
tazione della Fondazione Ugo Bordoni): l’assenza di evidenza non è l’evidenza dell’assenza. Ben lungi
dall'essere stato esaustivo, spero che questo articolo possa fare un po' di chiarezza a chi vuole capire qualcosa
in più sulla tecnologia che caratterizza i nostri tempi.
Bibliografia essenziale:“Onde Elettromagnetiche”, Ing. CG Someda, Utet
Tesi di laurea “Analisi di Antenne per la compatibilità elettromagnetica ambientale” (ing. T. Dal Canton)
Norme ICNIRP: https://www.icnirp.org/en/activities/news/news-article/rf-guidelines-2020-published.html
Documentazione AIRC: https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/vero-campi-
elettromagnetici-aumentano-la-probabilita-insorgenza-del-cancro
“Elettromagnetismo e 5G”: presentazione dell’Ordine degli Ingegneri di Verona a cura di Ing Diego Dainese (dottorato
in bio-elettromagnetismo)
“I rischi del 5G” (Gianni Comoretto, Matteo Matassoni, Cicap)
"La tecnologia 5G, il futuro…presente!" (Assotelecomunicazioni, ASSTEL)
Documentazione della Fondazione Ugo Bordoni
https://www.cancer.gov/about-cancer/causes-prevention/risk/radiation/electromagnetic-fields-fact-sheet?redirect=true
https://www.who.int/en/news-room/fact-sheets/detail/electromagnetic-fields-and-public-health-mobile-phones
19 ATTUALITÀ

Centri per l’affido


Al via il corso per diventare genitori affidatari
I Centri per l'Affido e la Solidarietà Familiare
(CASF) dell'ULSS n° 1 Dolomiti – èquipe di
Belluno e Feltre – organizzano un corso
informativo e formativo parte on-line e parte in
presenza, in piccoli gruppi, sul tema dell'affido
familiare, con l'auspicio che questa modalità
possa coinvolgere più facilmente un sempre
maggior numero di persone da ogni parte della
Provincia.
Il corso è rivolto a famiglie, coppie e persone
singole che desiderano avvicinarsi alla realtà
dell'affido familiare. Questo tema ricopre un
ruolo importante anche nel territorio bellunese,
considerata la necessità di avere famiglie
disponibili ad accogliere nella propria casa
bambini che stanno vivendo difficili situazioni
familiari e mancano temporaneamente delle
attenzioni e delle cure di cui hanno bisogno per
crescere.
Diventare genitori affidatari rappresenta così
una forma di cittadinanza attiva.
L'accoglienza può avere forme e durata diverse:
si va dalle poche ore al giorno a quella
residenziale, in cui il bambino può trascorrere
qualche giorno o l'intera settimana presso la
famiglia affidataria, mantenendo comunque i
contatti con i propri genitori attraverso visite o
rientri regolari in famiglia.
Nel 2020 sono stati 62 i bambini/adolescenti
accolti in affido familiare nella nostra Provincia,
di cui 52 in modalità residenziale, 1 a tempo
parziale, e 9 in affido diurno. Di questi, 13 sono
affidi intrafamiliari e 49 eterofamiliari.
Accogliere un bambino in affido è un'esperienza arricchente, da affrontare in modo consapevole, con
l'accompagnamento degli operatori del CASF che si occupano nello specifico di conoscere le famiglie che danno
la loro disponibilità, individuare quale situazione di affido può meglio abbinarsi alle caratteristiche e possibilità di
chi accoglie ed accompagnare la famiglia affidataria lungo tutta l'esperienza.
Il corso si terrà in modalità online attraverso un Gmeet
GIOVEDÌ 08 APRILE 17.30-19.30
GIOVEDÌ 15 APRILE 20.30-22.00.
Per sabato 17 aprile, sarà valutata la possibilità di una lezione in presenza nella sede del consultorio di Feltre, in
via Marconi.
Per iscriversi contattare entro il 06 aprile 2021:
CASF DI FELTRE Tel. 0439/883170 – Email: centroaffido.fe@aulss1.veneto.it
CASF DI BELLUNO Tel. 0437/514975 – Email: centroaffido.bl@aulss1.veneto.it
Belluno, 20 marzo 2021
20 COME ERAVAMO

La Fiera di Santa Croce del 2002


di Alessandro Bagatella
Con questa istantanea, scatto del famoso fotografo di Quero Antonio Resegati, diamo testimonianza della pre-
senza di animali alla fiera di Santa Croce a Quero. Numerose erano le bestie presenti e tanti gli allevatori che
partecipavano all’esposizione, visita-
ta da molta gente e in special modo
da tanti bambini. Il camion addetto
passava stalla per stalla per caricare
gli animali e poi, a fiera ultimata, li
riportava al legittimo proprietario.
Partecipavano alla fiera anche tanti
coltivatori con i loro prodotti, offerti
volentieri ai visitatori: vino, formag-
gio, ricotte, salami, cotechini e vari
dolci fatti in casa. Sono passati di-
ciannove anni e tutto è cambiato ed
anche di questa fiera resta un ricor-
do.
Speriamo che chi saprà superare
questa pandemia possa tornar a ri-
vedere la fiera di Quero come quella
di un tempo… anche se agricoltori
siamo rimasti in pochi.

ATTUALITÀ

Le Dolomiti UNESCO
protagoniste alla mostra dell'Artigianato di Feltre
Comune e Fondazione siglano un accordo per la promozione del Patrimonio naturale montano
La 35esima edizione Mostra dell'Artigianato artistico della città di Feltre avrà un
protagonista in più. Sono le Dolomiti che, grazie ad un accordo tra il Comune di Feltre e la
Fondazione Dolomiti UNESCO, entreranno a pieno titolo nel programma del manifestazione,
tradizionalmente collocata nell'ultimo fine settimana del mese di giugno.
La decisione va di pari passo con l'impegno dell'Amministrazione a promuovere uno sviluppo
turistico improntato sulle dinamiche del turismo sostenibile con una azione che si dispieghi
seguendo due direttrici: il potenziamento dei servizi turistici interni alla città e l'avviamento di reti di collaborazioni
con altri enti ed istituzioni esterne prendendo a riferimento un territorio di più ampio raggio rispetto ai confini
comunali. E questo ancor più oggi, alla luce della necessità di sostenere e promuovere in modo deciso la ripresa
delle iniziative e delle manifestazioni sul territorio, in uscita, ci auguriamo presto, dal difficile periodo dettato
dall'emergenza sanitaria. Sulla base dell'accordo che verrà sottoscritto, la Fondazione concorrerà alla spesa di
organizzazione degli eventi con un contributo pari a 10 mila euro, favorendo la messa a disposizione di tutti gli
elementi necessari al compimento delle attività e promuovendo gli eventi della Mostra attraverso i propri canali di
comunicazione. Il Comune di Feltre, dal canto suo, definirà la programmazione degli eventi della Rassegna con
la Fondazione in relazione alle iniziative specificatamente dedicate alle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO,
curando l'organizzazione delle iniziative concordate con la Fondazione ed attinenti al Patrimonio (es. conferenze
tematiche, presentazione di testimonianze editoriali e cinematografiche, installazioni, mostre ed esposizioni,
incontri di discussione e confronto).
“La sinergia con la Fondazione Dolomiti UNESCO rappresenta un altro tassello di primaria importanza lungo il
percorso di valorizzazione a 360 gradi della città e del suo territorio che abbiamo intrapreso da alcuni anni”,
sottolineano l'assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Feltre Alessandro Del Bianco e il presidente
della mostra dell'Artigianato Luciano Gesiot, che aggiungono: “Altrettanto significativo è il fatto che la
collaborazione trovi il suo punto di partenza - su questo versante - nella Mostra dell'Artigianato, una delle
manifestazioni-cardine del programma feltrino che rappresenta un'autentica vetrina delle nostre bellezze e del
nostro “fare” in tutto il Veneto, ma non solo. Siamo certi che questa convenzione rappresenterà il punto di
partenza di una collaborazione lunga e proficua con la Fondazione anche in questo ambito, all'insegna della
mission che ci accomuna, ovvero quella di valorizzare il nostro patrimonio naturale e artistico in una logica di
fruizione moderna e sostenibile”. Feltre, 09 marzo 2020
21 LETTERE AL TORNADO

Belluno, 12 marzo 2021, Agli Organi di informazione in indirizzo


Oggetto: interrogazione dell’on. Fratoianni (Sinistra italiana) sulla
situazione dell’ACC di Borgo Valbelluna
Il Coordinamento provinciale di Sinistra italiana di Belluno informa che in data odierna è stata depositata alla
Camera dei Deputati l’interrogazione parlamentare allegata, a firma dell’on. Nicola Fratoianni, Segretario nazio-
nale di Sinistra italiana, in merito alla situazione dell’ACC di Borgo Valbelluna. In particolare, Fratoianni sollecita il
Ministro dello Sviluppo economico ad “intervenire urgentemente per affrontare le problematiche relative al futuro
dello stabilimento sciogliendo i dubbi avanzati dalla Commissione Europea nella richiesta di ulteriore documenta-
zione così da poter indurre il sistema bancario ad anticipare il necessario prestito ponte, garantito dal governo
oppure avviando il progetto Italcomp attraverso l’utilizzo dei fondi del PNRR con un finanziamento diretto dello
Stato per la ripartenza di una filiera corta (europea o italiana) del “Bianco”. Chiede inoltre “se il Ministro non in-
tenda convocare urgentemente le parti sociali, le regioni Piemonte e Veneto e il Commissario Castro per valutare
quali siano le soluzioni migliori per garantire un futuro industriale e occupazionale alla Acc”. Il Coordinamento
provinciale di Sinistra italiana chiede con forza un intervento celere e risolutivo da parte del Ministro competente,
che garantisca entro il corrente mese la liquidità necessaria per procedere con il progetto di salvataggio del
Commissario straordinario Castro. Esprime inoltre solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori dell’ACC e
alle OO.SS. provinciali, da sempre impegnati in questa storica battaglia per la salvaguardia dell’occupazione, a
difesa di uno stabilimento simbolo del bellunese.
- al Ministro dello sviluppo economico - Per sapere - premesso che:
 l’ACC Italia di Mel-Borgo Valbelluna nata negli anni ’70, produce compressori per frigoriferi domestici;
 ACC vende il suo prodotto alla maggioranza dei produttori di frigoriferi domestici quali Elettrolux, Bosch, ecc.;
 durante la gestione di ACC da parte dell’Amministratore Delegato incaricato ing. Ramella, lo sviluppo del nuovo
compressore fu di fatto dirottato verso l’azienda consorella, in Austria, lasciando lo stabilimento italiano in stato di
insolvenza finanziaria;
 dopo un periodo di commissariamento ai sensi della Legge Prodi-Bis da parte del Commissario straordinario dott.
Maurizio Castro, le trattative condotte con i maggiori competitors mondiali del settore elettrodomestici hanno portato
alla vendita dello stabilimento di Borgo Valbelluna al gruppo cinese WanBao;
 pur avendo inizialmente rispettato gli impegni assunti presso il Mise, WanBao non ha sviluppato il compressore a
velocità variabile, prodotto essenziale per aggredire il mercato e collaborare con i partner europei e per garantire
marginalità economica e un futuro al sito produttivo bellunese;
 a metà 2019 la WanBao ha lasciato chiaramente intendere di voler dismettere lo stabilimento una volta esaurito il
capitale stanziato;
 a fine 2019 i proprietari di WanBao avviarono le procedure dello stato di insolvenza, riconsegnando nuovamente lo
stabilimento alla direzione del Commissario straordinario;
 i primi mesi di amministrazione straordinaria hanno visto crescere le commesse di circa il 30% e parallelamente la
fiducia dei clienti;
 diversi soggetti si sono attivati immaginando un nuovo progetto di salvataggio dell’azienda che coniugasse le po-
tenzialità di sviluppo del nuovo compressore a velocità variabile con la ripartenza delle attività nello stabilimento di
Riva di Chieri in Piemonte, chiuso dopo la gestione Embraco;
 tale nuovo progetto, dal nome “Italcomp” prevede la fusione delle realtà di Borgo Valbelluna e Chieri e verrebbe co-
stituito con capitale iniziale pubblico;
 tale progetto rappresenterebbe un esperimento innovativo di riposizionamento in Italia, con forte valenza europea,
di una filiera integrata dell’elettrodomestico, in lotta con i maggiori competitor per la realizzazione di un frigorifero di
alta qualità dedicato al mercato esclusivo europeo;
 per procedere con tale progetto occorre nel frattempo garantire il finanziamento della ripartenza di ACC durante
l’amministrazione straordinaria;
 per far fronte agli importanti costi di gestione ed al notevole incremento delle attività e con la liquidità residua che si
sta estinguendo si è fatto ricorso ad un articolo della Legge Prodi Bis, che prevede l’anticipazione da un fondo pub-
blico a rotazione di circa 12 milioni di euro, per i quali è necessario il benestare della Commissione Europea contro
il finanziamento illecito dello Stato verso l’impresa;
 la Commissione europea ha avanzato ben due richieste di nuova documentazione e l’allungamento dei tempi sta
creando problemi di liquidità alla ACC Italia: a fine marzo si rischia di non poter far fronte agli stipendi correnti dei
330 dipendenti;
 tale mancanza di risorse farebbe naufragare qualsiasi progetto di salvataggio o di costituzione di una nuova socie-
tà;
 il sistema bancario al momento rifiuta qualsiasi sostegno poiché non rassicurato dalle indiscrezioni sulle risposte
che vengono dalla Commissione Europea;
 a parere dell’interrogante occorre intervenire urgentemente per affrontare le problematiche relative al futuro dello
stabilimento sciogliendo i dubbi avanzati dalla Commissione Europea nelle richieste di ulteriore documentazione
così da poter indurre il sistema bancario ad anticipare il necessario prestito ponte, garantito dal governo oppure av-
viando il progetto Italcomp attraverso l’utilizzo dei fondi del PNRR con un finanziamento diretto dello Stato per la ri-
partenza di una filiera corta (europea o italiana) del “Bianco” -:
se il Ministro non intenda convocare urgentemente le parti sociali, le regioni Piemonte e Veneto e il Commissario
Castro per valutare quali siano le soluzioni migliori per garantire un futuro industriale e occupazionale alla Acc.
22 ASTERISCO

L’Ultima Cena coi gamberi del Piave


di Loris Curto
Le prime notizie relative alla chiesa di Santa Maria Assunta di Servo di Sovramonte risalgono all’anno 1085. I
vari affreschi presenti nell’edificio sacro meritano senz’altro una visita. In questa breve nota vogliamo attirare
l’attenzione sull’affresco dell’ultima cena: sulla tavola appaiono i gamberi del Piave, oltre che dei pesci. Di tale af-
fresco è autore Giovanni da Metz, o Giovanni di Francia (1420? – 1473/85). L’artista esercitò la sua attività nel
trentino, nella zona di Feltre e, successivamente, a Conegliano e dintorni. Il soggetto dell’ultima cena fu utilizzato
dal pittore per analoghe opere nella chiesa di Sant’Ippolito e Cassiano a Castello Tesino (dove però non sono
presenti i gamberi) e nella chiesa di San Giorgio di San Polo di Piave (foto qui sotto). In quest’ultimo affresco il
vino che appare sulla tavola viene identificato col Raboso. Un affresco
dell’ultima cena simile a quelli dipinti da Giovanni da Metz si trova nel
santuario dei Santi Vittore e Corona ad Anzù di Feltre; gli esperti da-
tano la sua esecuzione al secolo XIV e lo considerano di scuola giot-
tesca.
Gli affreschi dell’Ultima Cena con gamberi furono molto numerosi dal
XIII al XV secolo nei luoghi di culto dell’arco alpino italiano, compresi
alcuni territori della Svizzera di lingua italiana. Va senz’altro conside-
rato che i gamberi di fiume erano molto diffusi all’epoca ed erano un
cibo corrente, in particolare in quaresima. Tuttavia alcuni studiosi ri-
tengono il gambero, che cammina all’indietro, un simbolo degli eretici,
oppure di Giuda. Il pesce sarebbe invece il simbolo di Cristo.
Ma cosa consumarono realmente Gesù e gli apostoli nell’ultima cena?
Molti storici e teologi sono del parere che Gesù e gli apostoli abbiano
cenato seguendo le usanze della Pasqua ebraica (Pésach), ovvero
erbe amare, pane azzimo, una salsa a base di frutta chiamata charo-
set, agnello arrostito e
vino diluito con acqua.
Tuttavia altri studiosi,
compreso il Papa Emeri-
to Ratzinger che, ricor-
diamo, è un eminente
teologo, ritengono che
Gesù abbia seguito le
usanze della comunità
essena che non consu-
mava carne, escludendo
perciò l’agnello.
Foto a sinistra: Gerusalemme - sala del cenacolo

2021
l’anno di san Giuseppe
Padre amato, padre nella tenerezza, nell’obbedienza e
nell’accoglienza; padre dal coraggio creativo, lavoratore,
sempre nell’ombra: con queste parole papa Francesco de-
scrive, in modo tenero e toccante, san Giuseppe. Lo fa nella
Lettera apostolica Patris corde, pubblicata nel dicembre scor-
so in occasione del 150° anniversario della dichiarazione del-
lo Sposo di Maria quale Patrono della Chiesa universale.
Fino all’8 dicembre 2021 sarà dunque uno speciale anno
dedicato al padre putativo di Gesù. “Questa straordinaria figu-
ra, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi”,
come afferma papa Francesco, attraversa devozione popola-
re, teologia e arte, e rivela la sua perenne attualità.
Tratto dal mensile di Avvenire: Luoghi dell’Infinito – 03/ 2021
23 ASTERISCO

Feltre, master annuale di primo livello di musica rinascimentale


al via l'accordo triennale con il Conservatorio di musica "Arrigo Pedrollo" di Vicenza
Comune di Feltre e Conservatorio “Pedrollo” di Vicenza insieme per promuovere in città
l'alta formazione musicale grazie ad un master internazionale di durata annuale di
“Prassi Esecutive del Repertorio Rinascimentale”.
E' l'obiettivo della convenzione che verrà sottoscritta nei prossimi giorni e che avrà
valenza triennale per il periodo 2021-2023.
Il Corso, dal carattere tecnico-pratico, ha la finalità di formare musicisti professionisti
nell’esecuzione del repertorio rinascimentale, fornendo loro competenze di carattere
filologico, storico ed esecutivo, ma anche esperienze laboratoriali finalizzate alla produzione concertistica,
discografica ed editoriale.
Alla fine del Corso di Master gli studenti avranno acquisito una formazione che permetterà loro di collaborare a
livello professionale con enti di produzione e di ricerca nel settore, sia a livello nazionale che internazionale.
“La Convenzione con il Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza per il Master di primo livello di
musica rinascimentale rappresenta un'ulteriore ottima opportunità di crescita in ambito culturale, e non solo,
lungo il percorso che ci vede co-protagonisti con gli istituti universitari e con altre scuole di alta formazione (di
pochi mesi fa, citando solo l'ultimo esempio in ordine di tempo, l'accordo con l'Università di Venezia nell'ambito
degli studi epigrafici legati al museo civico e archeologico)”, sottolinea l'assessore alla Cultura del Comune di
Feltre Alessandro Del Bianco. “Il Ministero ha approvato di recente la convenzione con il conservatorio “Pedrollo”,
che ora può quindi diventare “operativa”. L'accordo – aggiunge Del Bianco - ha valenza triennale e costituirà
un'altra “finestra” aperta da Feltre e su Feltre, che diverrà una volta di più luogo di studio e di incontro, e
indirettamente quindi anche di promozione del proprio patrimonio artistico e culturale, in un ambito
particolarmente ricco e vivace per la nostra città come quello musicale”.
Il Comune sosterrà l'iniziativa con un contributo complessivo al Conservatorio “Perdollo”, per i tre anni di durata
della convenzione, pari a 20 mila euro (8 mila per il primo anno e 6 mila per ciascuno dei restanti due).
Comunicato stampa - Feltre, 11 marzo 2020

Per le celebrazioni del Settecentenario della morte di Dante


Molte risorse on line
(M.M.) Da lunedì, 22 marzo, è online il periodico culturale L'Alighieri, rivista letteraria di fine 1800 di cui la Biblio-
teca Civica di Verona conserva la raccolta completa, tutti i numeri editi dal 1889 a 1893. Si tratta di un periodico
di critica dei testi danteschi, ben noto agli studiosi e appassionati di Dante, delle sue opere e del legame con la
città di Verona. Un legame che la Civica ha sempre custodito gelosamente e con cura e che oggi, nell'anno del
settecentesimo anniversario della morte del poeta, diventa quanto più attuale e di interesse per la collettività.
Segnaliamo anche il sito https://www.danteonline.it/index.html dedicato a Dante, alla sua biografia, al suo tem-
po, alla sua opera. Con un’ampia raccolta di manoscritti consultabile in rete, curato dal comitato scientifico della
Società Dantesca Italiana

COME ERAVAMO

Accadde nel 2001


a cura di Sandro Curto
INAUGURATO A FENER IL DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Nell’aprile 2001 viene inaugurato a Fener il
distretto socio-sanitario nei locali delle ex scuole elementari che il Comune ha concesso in comodato gratuito per
trent’anni e nei quali l’ULSS n. 2 ha impegnato circa 300 milioni per la ristrutturazione e il rinnovo degli impianti.
Presenti alla cerimonia i sindaci di Alano Codemo, di Quero Zanolla e di Vas Solagna, il direttore dell’ULSS
Simoni, il presidente della Provincia De Bona, il consigliere regionale Trento.
LA MORTE DI CARLO SIMIONI Cordoglio ad Alano per l’improvvisa scomparsa di Carlo Simioni, classe 1930.
Titolare di un’azienda agricola, ha gestito con la famiglia per diversi anni malga Piz facendone un modello di
efficienza e pulizia apprezzata in tutta la zona.
24 COME ERAVAMO

I Soldati della parrocchia di Sanzan


(M.M.) Era una foto in cornice, appesa ai muri di casa dei miei nonni paterni, a Carpen di Quero Vas.
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