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Quindicinale

Anno XLI

10.10.2019
Numero

728
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

SETTEMBRE 1979
SETTEMBRE 2019
40 ANNI DI TORNADO
Chiuso in redazione il 30.09.2019 - Prossima chiusura il 21.10.2019
www.scribd.com/user/9297991/liberfree
Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Ales-
sandro Bagatella, Ivan Dal Toè, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri) € 25,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) € 50,00.
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sul c/c Banco Posta intestato alla PRO LOCO di FENER, IBAN: IT49 M076 0111 9000 0001 0153 328; 3- pagando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO “DA MILIO” - Alano;
BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR
“BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 CRONACA

Giro Fontane: un nuovo successo


a cura Pro Loco Alano di Piave
Domenica 22-09 si è tenuta ad Alano di
Piave la nona edizione del “Giro delle
Fontane” che ha visto la partecipazione
di 1.560 iscritti su 3 percorsi: verde di16
km, giallo di 10km e rosa di 4km - adatto
a famiglie con bambi piccoli e carrozzine.
Se i percorsi sono rimasti sostanzialmen-
te invariati, sono state introdotte alcune
novità rivelatesi vincenti, come la deci-
sione di scaglionare le partenze dei per-
corsi verde e giallo - i più lunghi e parte-
cipati- per evitare colli di bottiglia in al-
cuni punti di ristoro piuttosto sensibili e
code all’arrivo per accedere al pasta par-
ty e l’uso di stoviglie in materiale biode-
gradabile, per sensibilizzare al rispetto
dell’ambiente, non solo all’arrivo -come
avveniva fin dalla prima edizione -ma
anche nei vari ristori. Come sempre mol-
to apprezzati gli 8 ristori lungo il percor-
so, dove è stata offerta una notevole varietà di cibo e bevande, puntando soprattutto su prodotti locali freschi, come il
formaggio “Morlach”, la sopressa e le torte fatte in casa, oltre ad un’ottima selezione di marmellate e mostarde-
anch’esse rigorosamente “home made”- e alla bevanda a base di fiori di sambuco raccolti sulle nostre montagne. Molto
partecipati anche i gruppi informativi, da quello dell’Acquedotto di “Salton”, dove il personale di ATS ha spiegato il ciclo
dell’acqua, a quelli di S Lorenzo, Uson, Campo – con gli Amici del Museo a fare da guida al MUST (Museo Civico Ter-
ritoriale) e Colmirano, dove alcuni studenti dell’Istituto Comprensivo hanno spiegato la storia della piazza con le sue
tradizioni e le sue leggende. All’arrivo, pasta per tutti, magistralmente preparata e distribuita dai volontari del gruppo
Alpini e Schola Cantorum, che anche quest’anno hanno sopportato un afflusso costante di persone fino alle 14,00, con
poco meno di 1.600 porzioni. Anche quest’anno erano presenti alcuni banchetti con prodotti locali, lo stand di Gioia ge-
lato e, novità, il “BiblioApe” per il servizio di book crossing nella zona relax, dove era possibile leggere un libro e portar-
lo a casa per poi ”farlo girare” tra amici e conoscenti per stimolare alla lettura. Molti gli apprezzamenti giunti dai parte-
cipanti per la bellezza dei luoghi e per l’ottima organizzazione e gestione dell’evento, un risultato impossibile da
raggiungere senza il contributo delle tante associazioni e volontari che lavorano vari mesi all’anno per garantire il suc-
cesso della manifestazione. Ringraziare tutti riportandone i nomi è impossibile, ma alcuni numeri ci aiutano a capire lo
sforzo e la collaborazione messi in campo: 14 associazioni, circa 70 volontari nel giorno dell’evento per gestire parten-
za e arrivo, altri 60 nei ristori e punti info, 25 di vigilanza lungo il percorso e per servizio scope; senza contare quanti
provvedono alla pulizia dei sentieri e al montaggio e smontaggio. Ricordiamo infine che il “Giro delle Fontane”, oltre a
far conoscere le numerose fontane presenti nel territorio, alcune delle quali di notevole pregio artistico, rappresenta
un’occasione e uno stimolo a tenere pulito un territorio molto bello, ma fragile e soggetto a degradare velocemente se
non viene manutenzionato regolarmente ed un invito a frequentare sentieri e luoghi ricchi di storia.
L’appuntamento per tutti i volontari è per domenica 20 ottobre ore 08,30 davanti la Casa delle associazioni per per-
correre tutti assieme il giro e poi scambiarci opinioni e suggerimenti per il prossimo anno, attorno a un buon piatto di
pasta.
A breve potrete consultare le foto nel sito http://www.prolocoalano.it nelle sezioni “Gallery“ oppure “Giro delle Fontane”
grazie al nostro foto reporter Claudio, e i vari collaboratori dei ristori che hanno trasmesso alcune delle “loro” immagini.
A tutti un arrivederci alla 10a edizione che si terrà come sempre la 4a domenica di settembre.
2 CRONACA

Casa Oliva: nuova residenza turistica a Quero


Riprendere le fila del passato, per tessere un nuovo futuro
(M.M.) Le sorelle Barbara e Marica Faccinetto
hanno avuto il coraggio di iniziare una nuova
strada professionale facendo leva sulla storia
passata, contando sul loro entusiasmo,
dedizione e sull’aiuto delle loro famiglie ed
amici. In estrema sintesi questo il nucleo della
loro nuova appassionata attività, presentata
al pubblico durante l’inaugurazione che si è svolta il 28 settembre davanti
ad un numeroso pubblico accorso per l’occasione. Le parole del sindaco
di Quero, Bruno Zanolla, e della vice presidente della Provincia di
Belluno, nonché sindaco di Alano di Piave, Serenella Bogana, hanno
sottolineato la bontà di questa operazione imprenditoriale, lungimirante
nel puntare sul settore turistico, in costante crescita, ma anche
intelligente per aver cercato di recuperare il sentimento storico dei luoghi
dando loro una prospettiva di ulteriore crescita, conservando anche i
legami con il territorio, vera linfa emotiva di un progetto che declina
insieme emozioni ed economia. La conoscenza della nuova struttura si
può fare attraverso il sito ufficiale della casa: https://casaolivaquero.it/ o
tramite la pagina facebook. Di seguito alcune affermazioni delle
proprietarie che illustrano il loro rapporto con Casa Oliva.
“L’obiettivo del restauro è stato quello di offrire al cliente l’esperienza
dell’atmosfera che si doveva assaporare quando la signora Gina e la
figlia Maria Grazia si godevano dei giorni di riposo nella casa di Quero
e qui ricevevano ospiti parenti e amici. L’intenzione è stata quella di
ricrearne l’ambiente confortevole ed accogliente di quando la casa era
assiduamente frequentata dai proprietari.
La guardavamo sin da bambine quella casa in via Roma a Quero. I
gerani sul balcone anche quando era chiusa e sapevamo che la
signora Oliva era a Roma. Una casa in attesa che i suoi abitanti
tornassero da lei. A salutare la madonnina che da sempre protegge il
suo ingresso. A correre su e giù per le scale in legno.
Generazioni di bambini a giocare nel piccolo brolo che aveva visto la
festa di nozze della giovane Maria Grazia con il suo grande amore
Attilio. Era una casa che profumava di arte, architettura e poesia e del
budino degli sposi della matriarca signora Gina. Noi l’abbiamo fatta
rinascere. Nelle sue stanze potrete vedere lo stile degli straordinari
personaggi delle famiglie Lazzari, Lapadula, Scarpa, Oliva che l’hanno
amata prima di noi e di Voi. Venite a trovarci e vi racconteremo la sua
storia.”
La struttura offre sei stanze dotate di ogni comodità e servizi quali:
 Affitto biciclette elettriche e muscolari
 Ricarica biciclette elettriche
 Attrezzatura per eventuali riparazioni biciclette
 Servizio di lavanderia e stireria
,

Nel pacchetto servizi ci sono anche anche prima colazione e merende,


servite con prodotti locali secondo la filosofia del sentirsi a casa.

LETTERE AL TORNADO

Il Tornado: complimenti francesi!


(M.M.) Abbiamo spedito una copia del nostro periodico
Bonjour Monsieur Mazzocco,
alla coppia di coniugi francesi che ha partecipato alla
Ce message pour vous adresser de chaleureux
manifestazione di Auzat in ricordo degli italiani morti nella
remerciements, suite à la réception aujourd’hui du
costruzione della diga, fotografati con Claudio Dal Pos
bulletin municipal Il Tornado par la Poste. Cela nous a
(ricordate?). Qui a fianco potete leggere l’entusiasmo e
fait chaud au cœur et nous vous en sommes infiniment
l’intensità emotiva con la quale hanno ricevuto “Il
reconnaissants. Nous avons fait traduire ce jour l’article
Tornado”. Elisabeth e Jean Marc affermano che gli
par notre amie italienne de Toulouse. Votre texte est un
abbiamo “riscaldato il cuore” e che le nostre parole, fatte
témoignage d’amitié que nous avons trouvé
tradurre da un’amica italiana di Toulouse, sono una
bouleversant. Tout cela nous donne envie de retourner
testimonianza d’amicizia che li ha messi sotto sopra. E
un jour prochain à Quero!!!
tutto questo li invoglia a tornare prossimamente a Quero.
Recevez nos amitiés sincères.
Ecco, ve ne diamo conto, perché accettiamo le critiche,
Elisabeth et Jean-Marc Pellevoisin
ma ci fanno molto piacere anche i complimenti!
3
4 AUSER

Tuscia, Isola del Giglio, natura ed Etruschi


di Carla Elda Franzoia
Il giro turistico di fine estate in Tuscia è stato
accolto con interesse dai soci Auser. La Tu-
scia è una zona dell'Italia centrale dove si in-
contrano tre regioni. la Toscana del sud, il La-
zio del nord e l'Umbria occidentale. Si chiama-
va Etruria e gli Etruschi erano i suoi abitanti le
cui origini risalgono al V e VI secolo a.C.
Siamo partiti da Quero Vas il 4 settembre e
dopo due fermate intermedie a Orvieto e a Ba-
gnoregio abbiamo raggiunto Bolsena, cittadina
e lago, dove ci siamo sistemati al Park Hotel
Loriana. A Orvieto ci siamo fermati per ammira-
re la facciata del Duomo in stile gotico, a Ba-
gnoregio abbiamo visitato la Civita, "la città che
muore", infatti sono solo sei gli abitanti che
mantengono lì la residenza. L'affascinante bor-
go è arroccato e raggiungibile solo a piedi at-
traverso un ponte. Il secondo giorno è stato ri-

servato al Parco dei Mostri dove abbiamo camminato in mezzo ai


prati. Il Parco, creato dal Principe Orsini nella sua tenuta di Bomarzo,
si distende ai piedi del suo grandioso palazzo. Camminando lungo i
sentieri, siamo stati sorpresi da un labirinto di simboli e di scritture e
credo di non esagerare se dico di aver provato un sentimento di
smarrimento vagando tra statue gigantesche e creatura mostruose.
L'Isola del Giglio ci ha riservato una giornata calda e piena di sole. A
Porto Santo Stefano siamo stati accarezzati da una tepida brezza
marina che è diventata vento quando ci siamo imbarcati nella Mare-
giglio per un'ora di navigazione nel Mar Tirreno. Nella parte alta
dell'isola si trova la città vecchia attraversata da stradine lastricate,
piazzette e casette in pietra. Una, piuttosto appariscente, risaltava tra
tutte e la guida ci ha informato che saltuariamente ospita il famoso
violinista Uto Ughi.
Girando sulla cinta muraria ci hanno emozionato i colori cangianti del
mar Tirreno e le diverse piante della macchia mediterranea. La guida
ci ha fatto notare lo scoglio dove la nave della Costa Crociere si è
arenata piegandosi su un fianco e causando la morte di una trentina
di persone. Abbiamo riservato il sabato alla visita di Tarquinia con la
Necropoli Etrusca di Monterozzi dove ci sono magnifiche tombe e
tumuli scavati nella roccia. Le pareti delle tombe affrescate con colori
ancora brillanti, fanno sì che questa città sia la più grande pinacoteca
mondiale sotterranea. Sono raffigurate scene di carattere magico re-
ligioso, banchetti funebri, vivaci danzatori, suonatori. paesaggi dai
colori intensi e vivaci, non mancano infine notevoli sculture in pietra.
L'ultimo giorno abbiamo visitato Viterbo, l'antica città etrusca, cono-
sciuta come la città dei Papi per essere stata sede papale. Circonda-
to da mura massicce e da torrioni il centro storico è un gioiello. La
città è attraversata da stradine lastricate sulle quali si affacciano pic-
coli negozi e casette di pietra. Guardando verso l'alto si scoprono pa-
lazzi, archi e logge. Nel nostro percorso abbiamo incontrato numero-
se fontane di varie fogge: rotonde, esagonali, a muro, tutte realizzate
in pietra grigia molto diffusa localmente: il peperino. Le fontane sono
servite dall'acqua proveniente dai monti Cimini. La patrona della città
è Santa Rosa alla quale i Viterbesi sono molto devoti. La statua della Santa viene issata in una specie di torre trionfale
illuminata da luci elettriche e fiaccole e il 3 settembre è portata a mano dai Viterbesi lungo le strade fino alla chiesa a
lei dedicata. Abbiamo apprezzato la civiltà etrusca, ma abbiamo dedicato un po' di tempo anche ai prodotti locali, fa-
mosi perché genuini, tanto che in un frantoio abbiamo acquistato olio d'oliva EVO e in una cantina dell'ottimo vino
bianco secco doc denominato EST EST EST.
5 CRONACA

Gruppo Alpini Vas


Riceve la visita del Presidente Nazionale A.N.A.
segnalazione di Cristian Corrà
Il giorno 20.06.2019 abbiamo avuto l’onore
ed il piacere di avere una visita del nostro
Presidente Nazionale Favero Sebastiano
con il quale abbiamo mangiato un’ottima
pizza presso la taverna del nostro socio
Zuccolotto Lorenzo. Per il Gruppo Alpini

Vas erano presenti il Presidente Romeo Mazzalovo ed i Consiglieri Ro-


berto Mazzalovo, Lorenzo Zuccolotto, Sereno Deon e Cristian Corrà.
Sebastiano Favero era accompagnato dal Presidente della Sezione di
Feltre Stefano Mariech e dai Vice Presidenti Carlo Balestra, Francesco
Mungo. E’ stata una piacevole serata dove si è parlato del nostro passa-
to da Alpini ma soprattutto del futuro di questo glorioso corpo. Il Presi-
dente Nazionale si è mostrato fiducioso e pieno di speranze e ci ha illu-
strato alcune idee che sicuramente daranno una spinta positiva come gli
ausiliari ANA. Altra speranza del nostro Presidente è che il 4 novembre
torni ad essere la festa nazionale per eccellenza di tutti gli italiani a ri-
cordo e memoria di quanti, per la Patria, hanno sacrificato il meglio di lo-
ro stessi fino al bene supremo della vita, giornata “delle Forze Armate e
dell’Unità d’Italia”.
Prima di salutarci abbiamo fatto dono al Presidente del gagliardetto del nostro Gruppo, ringraziato tutta la delegazione
feltrina presente ed un arrivederci ai vari impegni istituzionali e non, che da sempre vedono impegnati gli Alpini.
6 CRONACA

A Segusino giornata spontanea di raccolta di rifiuti


abbandonati lungo il greto del fiume

“Il Piave è nostro”


di Silvio Forcellini
Una bella iniziativa che merita di essere sottolineata: domenica 22 settembre - in concomitanza
con il World Cleanup Day e il Global Climate Strike - ha avuto luogo la seconda edizione de “Il
Piave è nostro”, giornata spontanea di raccolta di rifiuti lungo il greto del Piave a Segusino
promossa da Bar-chét Chiosco, Il Collettivo e No Plastic Girls. Dalle 11.00 alle 17.00, pres-
so il chiosco di Stefania Franceschin (base dell’operazione), i volonterosi potevano trovare tut-
to il necessario per poter effettuare la pulizia della sponda segusinese. Nel corso della giornata
è stata quindi raccolta una gran quantità di rifiuti (sbadatamente o volontariamen-
te abbandonati là dove non si dovrebbe), rifiuti che sono stati poi smaltiti dal Comune di Segu-
sino. Al termine, consumazione gratuita offerta dal Bar-chét Chiosco a tutti i partecipanti che
hanno dato il proprio contributo all’ambiente. Di seguito alcune foto della giornata.
7

La 115a Fiera Franca del Rosario di Segusino


8 CRONACA

La foto di copertina
per i 40 anni del Tornado
di Silvio Forcellini
La foto di copertina, scattata da Mauro Mazzocco, ritrae la gloriosa OLI-
VETTI M40 con la quale, nell’ormai lontano settembre del 1979, venivano
“battuti” i primissimi articoli del Tornado, giunto ora al ragguardevole tra-
guardo dei 40 anni di attività. La macchina da scrivere in questione (che
fa ancora bella mostra di sé nella nostra redazione), unitamente al ciclo-
stile, all’incisore elettronico e…ai trasferibili per i titoli, è stata ovviamente
sostituita dalle nuove tecnologie (i computer e le fotocamere digitali per la
composizione delle pagine e per l’impaginazione, cui provvediamo perso-
nalmente; i macchinari all’avanguardia della tipografia DBS di Rasai per la
stampa). Quel che, a quarant’anni di distanza, è rimasto inalterato è la
passione e la dedizione che mettiamo nel fare il giornale (con tutti i nostri
limiti, di tempo e di capacità), passione e dedizione che vanno di pari pas-
so con l’affetto e l’incoraggiamento dei moltissimi lettori del Tornado, che sono la nostra forza e a cui va il nostro
sentito ringraziamento in occasione di questo importante anniversario.

ll batterista querese è stato lontano dalle scene a causa di un grave incidente stradale

Marino De Bortoli…rientra nel gruppo


di Silvio Forcellini
Mentre…“Jack Frusciante è uscito dal gruppo” (ricordate il celebre libro di Enrico Brizzi?),
il batterista querese Marino De Bortoli…vi fa ritorno, dopo un grave incidente stradale
avvenuto il 21 dicembre 2018 che lo ha tenuto lontano dalle scene per ben otto mesi
(quattro di ricovero e altrettanti di riabilitazione). Di Marino (nella foto a fianco) ci erava-
mo già occupati su queste pagine quando, nel maggio 2018, aveva superato alla grande
il provino per entrare nei BAD AS (nella foto sotto a sinistra) e, nell’agosto 2018, era en-
trato in studio con la sua nuova band hard-rock per registrare l’album intitolato “Midnight
Curse”, uscito nel novembre 2018 con l’etichetta Rockshots Records e che ha poi avuto
buone recensioni. Sempre del novembre 2018 è il tour europeo con lo statunitense VIN-
NIE MOORE, uno dei chitarristi più influenti tra quelli che nella metà degli anni Ottanta
presero parte al cosiddetto shredder boom, ovvero il periodo in cui chitarristi dotati di
grande tecnica si affermarono nella scena heavy metal, ora chitarrista degli UFO e in
passato di ALICE COOPER (nella foto sotto a destra, il gruppo di Vinnie Moore e quello
di Marino De Bortoli al termine del tour). Poi la sosta forzata, durante la quale Marino ha pensato davvero di non
poter più tornare a suonare. Ma fortunatamente le cose sono andate per il verso giusto, e Marino, lo scorso 23 set-
tembre, è tornato in studio per provare a registrare quattro tracce del nuovo album del BAD AS, “Crucified Society”,
che uscirà nel 2020. La registrazione è andata molto bene, tanto da lasciare tutti a bocca aperta, persino lo stesso
Marino che ha detto: «Per me è stato un traguardo che non pensavo più di raggiungere dopo l’incidente, ma son
tornato ancora più determinato e con ancora più voglia di lavorare con la musica». E il lavoro, per i BAD AS, at-
tualmente non manca: a breve uscirà il nuovo singolo con tanto di videoclip; il 25 settembre c’è stata la firma del
contratto con la Noname Agency che organizzerà tour e date in tutta Europa; dulcis in fundo, nel maggio 2020 Ma-
rino & C. saranno impegnati in un tour europeo in cui affiancheranno VINNY APPICE, batterista statunitense di ori-
gine italiana che ha militato in celeberrimi gruppi heavy metal come BLACK SABBATH e DIO (del mitico Ronnie
James Dio). Come si dice in queste occasioni, “tutto è bene quel che finisce bene” (Shakespeare docet)…
9 CRONACA

27 settembre al castello di Quero Vas


Celebrata la liberazione di San Girolamo Emiliani
di Alessandro Bagatella
Girolamo Miani, Capitano della Serenissima, combatté nel maniero
e fu fatto prigioniero e rinchiuso nelle sue oscure celle. La sua
devozione alla Vergine Santissima non lo abbandonò mai e la notte
del 27 settembre 1511 gli apparve con le chiavi delle catene,
liberandolo e accompagnandolo, attraverso i campi nemici, alla
Madonna Grande di Treviso, dove Girolamo lasciò le catene. Al rito
religioso, oltre a Padre Luigi Bassetto, della congregazione
somasca, erano presenti don Alessio Cheso, parroco di Quero e un
gruppo di fedeli devoti al Santo ed alla Vergine Maria. Nel corso
dell’omelia, Padre Luigi ha evidenziato la vita del Santo, cambiata
completamente dopo la liberazione. Girolamo si è dedicato agli
orfani, alla gioventù abbandonata, fondando la congregazione
Somasca, attiva non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Al termine
ha ringraziato i presenti, auspicando che tutti si possa seguire
l’insegnamento del Santo ed ha esteso il suo grazie a Diana, la
responsabile e coordinatrice del Castello, che ha preparato per i
partecipanti un piccolo momento di convivialità. (foto dell’autore)

Foto d’archivio In queste foto celebrazioni di alcuni anni fa

In alto: al centro il Padre generale dei


Somaschi con Padre Pietro e Padre
Claudio. Sotto: Don Donato Carelle,
Miuzzi Mauro Sindaco di Quero e Sua
Ecc. Franceschi al castello. Qui sopra:
Girolamo dopo aver invano
scongiurato due fratelli stizziti a non
bestemmiare, si china in terra e
mastica fango , riuscendo a riconciliarli
fra loro e con Dio

ATTUALITÀ
Comune di Quero Vas
Via del Fagher chiusa al traffico fino al 30 ottobre
Si avvisa che dal giorno 23/09/2019 al giorno 30/10/2019 dalle ore 8.00 alle ore 17.30 dei giorni lavorativi verrà
chiusa al traffico la strada comunale di Via del Fagher nel tratto compreso tra gli incroci che la stessa forma con la S.P.
21 (via Campagna Nord) e la S.R. 348 Feltrina, per consentire i lavori di rifacimento della condotta idrica.
Per ogni ulteriore dettaglio si rimanda all'ordinanza nr. 22 del 19/09/2019 pubblicata
sul sito del Comune, sezione Albo Pretorio, e sulla App Municipium
http://www.comune.querovas.bl.it
10 LETTERE AL TORNADO

Un viaggio dalle singolari coincidenze


segnalazione di Guerrino Perenzin

Come membro del Comitato Gemellaggi di Feltre, Guerrino Perenzin e


Giacomina Mazzier hanno partecipato, nello scorso mese di agosto, ad una
iniziativa in occasione del gemellaggio fra Braunsfeld (Germania) e
Carcaixent (Spagna) in segno di amicizia con il primo paese, già gemellato
con Feltre. Con loro anche Ivan Perotto, Gabriele Gabrieli, presidente del
Comitato Gemellaggi Feltrino, Lorenzo De Paris e altre due persone.
Nell’ambito delle manifestazioni a corollario del gemellaggio c’è stata, a
sorpresa, anche una visita guidata alla BCE, la banca della comunità
europea. Passando il posto di controllo, all’ingresso della banca, hanno

sentito che un dipendente era originario delle nostre terre ed hanno, per un istante, abbandonato la comitiva per
cercare di incontrarlo. Grande la sorpresa nello scoprire che lì lavora Alexander Deon, con solide radici vassesi, figlio
del fratello di Viviana, che gestisce con Paolo il ristorante/pizzeria
“La miniera” di Scalon. Il papà di Alexander gestisce un ristorante
a Francoforte (Borsalino, nella foto a fianco) e sono molti coloro
che, di passaggio in Germania, si fermano per salutarlo. Nella
prima foto la testimonianza dell’incontro con Alexander per una
coincidenza non voluta e non cercata, ma che ha dato un’insolita
impronta alla visita alla BCE, dalla sede mastodontica, estesa su
41 piani, con più di 4.000 dipendenti. Un tour interessante,
guidati da un’esauriente spiegazione a cura del personale
interno. Il viaggio di Guerrino e consorte è poi proseguito lungo la
Romantic Strasse verso il Belgio, in visita a parenti, ma anche al
museo della Birra Leffe, a Dinant. Ventun giorni di viaggio, a
bordo del camper, alla scoperta di un’Europa che ha riservato
anche la sorpresa di trovare paesani in luoghi inaspettati
11 LETTERE AL TORNADO

Alano: nuovo anno scolastico accogliente e solidale


a cura delle insegnanti della scuola primaria di Alano di Piave
Si è concluso con un momento di festa, dedicato ai nuovi arrivati, questo primo periodo di scuola.

Accoglienza… questa è la prima parola, ricca di profondo significato, che i bambini hanno sentito ripetere più volte in
questi giorni e che ha accompagnato le attività dedicate alla preparazione della festa per i bambini di classe prima. Ac-
coglienza nel senso più profondo, come hanno voluto sottolineare gli insegnanti della Scuola Primaria di Alano, che si
sono adoperati per offrire ai bambini uno spettacolo di burattini, che si è potuto fare grazie alla sensibilità e disponibilità
di Paolo Rech, burattinaio doc, che ha presentato al “Piccolo pubblico” Arlecchinate.
Solidarietà la seconda parola che i bambini hanno riscoperto con il ritorno sui banchi di scuola. Solidarietà verso com-
pagni che vivono lontano, in alcuni villaggi isolati sulle montagne della Bolivia, “Amici di penna” di lungo corso per al-
cuni. Così per loro, per sostenerli nel percorso scolastico, è stata raccolta, grazie alle piccole offerte dei nostri alunni,
una somma di denaro che ci premureremo di consegnare ai rap-
presentati della Fondazione con cui collaboriamo da anni. Rin-
graziamo di cuore chi ha contribuito alla buona riuscita di questo
momento di festa e partiamo per questo nuovo viaggio carichi di
fiducia e con tante nuove idee, sapendo che con queste pre-
messe non potrà che essere un bellissimo Anno scolastico…
Buon inizio a tutti!

Nove anni di Viola


L’ufficializzazione del Viola Club Feltre Dolomiti
risale a nove anni fa e in questi anni il sodalizio,
guidato oggi da Mirko Gualtierotti, si conferma
essere una solida realtà nel panorama delle
associazioni del tifo sportivo, registrando l’ottimo
risultato di 208 iscritti. Della cerimonia di
inaugurazione del Viola Club resta anche questa foto
con alcuni fondatori, a ricordo dell’avvenimento.
Nello scatto si possono riconoscere, da destra: Don
Lino Mottes, Giuseppe Urso del Accvc di Firenze,
Mario Zanetti, presidente onorario attuale, Guerino
Agostinetto, Aurelio Corona, Giustino Maccagnan. In
seconda fila da destra: Mirko e Patrik Gualtierotti,
Mauro Mazzocco.

E sempre: Forza Viola!


12 CRONACA

Santa Maria: una…


galleria di quadri
(M.M.) Mi dicono che l’iniziativa è partita da Aldo Felici,
supportato sicuramente dagli amici di Santa Maria, e in
occasione di un passaggio in frazione mi sono fermato per
visitare la galleria nella galleria! Una bella idea per dare
calore a un sottopassaggio utilissimo per coloro che
devono passare da Santa Maria bassa a Santa Maria alta
e viceversa, ma che, come tutti i sottopassaggi, non
sempre è sinonimo di luogo accogliente. Anche qualche
artista di strada ha lasciato il segno sulle pareti del
sottopassaggio e trovate nelle foto pure questa
testimonianza. Bravo Aldo e bravi anche tutti coloro che
curano il decoro di questa importante infrastruttura.

In foto: le targhe ricordo all’ingresso dal sottopassaggio a memoria di quanti sono deceduti sulla strada e le istantanee
fatte all’interno della galleria con i quadri fotografici di momenti storici della frazione e le pitture murali.
ATTUALITÀ

La cassetta postale: le regole previste


Forse non tutti sanno che esiste una normativa che regola l'ubicazione delle cassette postali.
La normativa prevede anzitutto che, per poter ricevere la corrispondenza, ogni abitazione, con-
dominio o attività commerciale debba avere una propria cassetta per le lettere.
L'ubicazione della cassetta postale L'ubicazione delle cassette postali è regolamenta-
ta in particolare dal Decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 1 ottobre 2008 - “Appro-
vazione delle condizioni generali per l'espletamento del servizio postale universale” (e preceden-
temente dal Decreto del Ministero delle Comunicazioni del 9 aprile 2001). Secondo quanto pre-
visto da questi decreti, le cassette dovrebbero sempre risultare “liberamente accessibili al porta-
lettere”. In particolare: “Le cassette devono essere collocate al limite della proprietà, sulla
pubblica via o comunque in luogo liberamente accessibile, salvi accordi particolari con
l'ufficio postale di distribuzione”.
Dove mettere le cassette postali, dunque? Come risulta evidente, le cassette non dovrebbero trovarsi
all'interno dell'edificio (e nemmeno nel giardino) se ciò comporta l'accesso a proprietà private da parte del postino (e
dovendo questi magari quindi anche citofonare).
Questo, sia per il fatto che, nel caso non rispondesse nessuno, sarebbe impossibile consegnare la corrispondenza, sia
probabilmente per evitare inconvenienti legali per la copertura di eventuali infortuni incorsi ai portalettere all'interno di
proprietà private.
Le cassette devono inoltre riportare ben in vista il nome dell'intestatario e di altri eventuali soggetti che ne
fanno uso (anche se in realtà il fatto di non apporre il proprio nome sul campanello e sulla cassetta delle lettere pare
non sia perseguibile).
l'ufficio postale di distribuzione”.
Dove mettere le cassette postali, dunque? Come risulta evidente, le cassette non dovrebbero trovarsi
all'interno dell'edificio (e nemmeno nel giardino) se ciò comporta l'accesso a proprietà private da parte del postino (e
dovendo questi magari quindi anche citofonare).
13 ATTUALITÀsia
Questo, sia per il fatto che, nel caso non rispondesse nessuno, sarebbe impossibile consegnare la corrispondenza,
probabilmente per evitare inconvenienti legali per la copertura di eventuali infortuni incorsi ai portalettere all'interno di
proprietà private.
Le cassette devono inoltre riportare ben in vista il nome dell'intestatario e di altri eventuali soggetti che ne
fanno uso (anche se in realtà il fatto di non apporre il proprio nome sul campanello e sulla cassetta delle lettere pare
non sia perseguibile).
Le cassette postali nei condomini e nelle sedi d'impresa
Per quanto riguarda condomini e aziende/attività commerciali, è specificato che “negli edifici plurifamiliari, nei comples-
si formati da più edifici e negli edifici adibiti a sede d'impresa, le cassette devono essere raggruppate in un unico punto
di accesso” (all'esterno di eventuali recinzioni).
Cassetta postale: forma e dimensioni
La norma dice anche che “la forma e le dimensioni della cassetta e l'apertura devono risultare tali da consentire
di introdurvi gli invii senza difficoltà”.
Possono essere quindi considerate come cassetta per le lettere anche apposite feritoie nel muro o sulla porta d'ingres-
so, purché consentano un agevole inserimento della corrispondenza.
La normativa UNI EN 13724
Esiste anche una normativa europea rivolta ai produttori di casette postali: la UNI EN 13724. Questa prevede degli
standard cui devono rispondere le cassette in termini di dimensioni, resistenza, sicurezza contro l'effrazione e salva-
guardia della privacy.
FONTI:
MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI - DECRETO 9 aprile 200
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO - DECRETO 1 ottobre 2008
Condizioni generali di servizio per l’espletamento del servizio universale postale
14 CRONACA

Per l’alanese Mattia Rossi


laurea magistrale in Mathematical Engineering
di Silvio Forcellini

Al termine di un brillantissimo percorso di studi, l’alanese Mattia Rossi ha conseguito la laurea magistrale in Ma-
thematical Engineering presso l’Università degli Studi di Padova. La discussione della tesi - dal titolo “An extension
of the Kustaanheimo-Stiefel regularization to the elliptic restricted three-body problem” e che verteva su un proble-
ma matematico classico in Meccanica Celeste - e la successiva proclamazione si sono tenute in data 11 settembre
2019 presso il Centro Congressi “Papa Luciani” di Padova. Nel suo cammino universitario Mattia dapprima ha con-
seguito la laurea triennale presso la Scuola (ex Facoltà) di Ingegneria, precisamente il dipartimento di Ingegneria
Civile, Edile e Ambientale; successivamente ha ultimato il corso di laurea magistrale, tutto in inglese, che si chiama
per l’appunto Mathematical Engineering (Modellazione Matematica per l’Ingegneria è il nome equivalente in italia-
no). Nella prima foto, scattata il giorno della laurea, Mattia è assieme ai suoi familiari, giustamente orgogliosi: la so-
rella Giulia, la mamma Maria Angela, il papà Valtere e il nonno Giuseppe (ritratto anche nella quarta foto e che, as-
sieme all’altro nonno Marco, ha trasmesso a Mattia la passione per le bocce, altro campo in cui il neoingegnere ec-
celle). Complimenti, Mattia!

Eravamo tre amici al bar

(S.C.) I protagonisti di queste due belle foto, scattate a distanza di oltre quarant’anni, sono Gianni Buttol, Luciano
Dago e Piero Scopel, tutti della frazione di Campo e tutti felicemente pensionati. La prima, che è stata esposta a
lungo al Caffè Speranza di Alano nella gestione di Domenico Scopel e Andrea Zgodda, risale alla fine degli anni
‘70, quando i nostri erano poco più che ventenni; la seconda foto è stata scattata di recente proprio all’entrata del
Caffè Speranza in piazza Martiri.
15 CRONACA

Località “Casette Rosse” a Quero,


com’era e com’è
di Silvio Forcellini

Ma come gli è venuta l’idea? Ce lo dice senza esitazioni: «Avevo quassù una settantina di galline. Giorno per gior-
no qualcuna spariva. Mi dicevano i contadini per consolarmi: «Sior, colpa de la poiana». Colpa dei falchi dicevano.
Così una mattina a Venezia, vedendo nel magazzino di un mio amico l’elica di un aereo tedesco della prima guerra
mi venne in mente di portarla sul Cornella e farla girare perché servisse a spaventare quegli uccellacci. Immaginata
l’elica sulla cima, ebbi d’improvviso l’idea di un monumento ai soldati che quassù hanno combattuto. Poi l’idea si è
dilatata e continua a dilatarsi».
E’ nata proprio così, da un’elica usata a mo’ di spaventapasseri, l’idea dell’allora proprietario, il veneziano Antonio
Bressa, di costruire un particolare “parco” a Quero, in località “Casette Rosse”, alle pendici del Monte Cornella.
Lo abbiamo appreso da un articolo del 6 gennaio 1963 di Vittorio Cossato, all’epoca cronista del Gazzettino. Uno
“strano belvedere”, come veniva definito, che strizzava l’occhio al kitsch e che certamente non poteva passare
inosservato, come si può appurare dalla foto Resegati d’epoca gentilmente prestataci da Corrado Corrà. E che non
aveva lasciato indifferente nemmeno il cronista del Gazzettino, che così scriveva nel suo articolo:
Cose incredibili a Quero. Una montagna al completo di bosco, sottobosco e rocce, per di più storica, è stata total-
mente trasformata da un originale professore di musica in uno strano belvedere che il proprietario va popolando,
anno per anno, di monumenti suggeritigli da un bizzarro estro alimentato dalle vicissitudini di un passato piuttosto
vivace e dalle personalissime concezioni di uomo apolitico ma protestatario comunque, religioso per istinto e con
ogni possibile variante di fantasia, dotato del più sconcertante ingegno nel districare dalla confusione dei principi e
dal groviglio di imprecisabili processi ideativi, quelle massime di base che gli consentono di mettere in difficoltà
chiunque affronti l’arduo problema di decidere a quale specie del genere umano appartenga.
Quero di questi giorni è spazzato dalla bufera. Vento, neve e ghiaccio non bastano tuttavia a togliergli la prerogativa
di godere dell’ampio respiro del Piave che oltre le sue famose “Strette” si apre, sassoso e maestoso, fiancheggiato
dagli alti fondali del Tomba e dell’Endimione. Meta fin dallo antico dì estive villeggiature, Quero non scolora nel
paesaggio invernale. Pur scapigliata, la bellezza di Quero ci guadagna nel variare degli aspetti. E d’estate poi -
quando più conta - ha una sicura dose di fresco da offrire ai suoi ospiti affezionati e sempre più numerosi. Ben l’ha
meritata una fortuna turistica dopo tanti bellici travagli. Sulle sue balze si è combattuto aspramente durante la guer-
16 CRONACA

ra 1915-18. Qui, alle “Strette”, i tedeschi sono stati fermati. Da qui la vittoria italiana è risalita, a palmo a palmo pri-
ma di spiegare libera le ali. Dei monti, il Cornella che signoreggia sul paese, è fra quelli che ricordano gli scontri più
sanguinosi come attesta l’iscrizione sulla base del sacello del generale Giardino eretto a Bassano.
E’ su questo monte che da anni l’ex combattente Antonio Bres-
sa, professore di oboe e corno inglese, sta erigendo i suoi mo-
numenti in un labirinto di scale e scalee, di camminamenti e di
piazzole che si affacciano panoramiche, su Quero e sulla larga,
naturale stanza che lo contiene.
Per arrivare ai monumenti e soddisfare la legittima curiosità, bi-
sogna subire l’umiliazione d’una lunga salita dando prova di pa-
zienza e di forza d’animo nel resistere alla logorante insidia di
cento e cento scalini. Bisogna soprattutto avere fiato necessario
a mantenere il passo del prof. Bressa che ci precede forte - è il
caso di dirlo - dei suoi settantasei anni, e sicuro di sbalordirci con
i monumenti, con i discorsi, con la bellavista del paesaggio. Do-
po dieci minuti di strada e al-
tri dieci di sentiero, ci aspet-
tano duecentosettantanove scalini, i primi da salire per arrivare alla “Aurora del-
la vita”, una imponente composizione, alta su due piani di colonne e dotata di
campane e sirene. E' il monumento dedicato alla maternità. Descriverlo non
conviene anche perché il prof. Bressa non intende scendere a particolari per
spiegarci riposti significati della sua opera complicata da esoterici emblemi, da
disegni e dalla presenza di volti e di figure, in bronzo o di pietra, che possono -
se si vuole e nella misura della volontà e dell’impegno - alludere a qualcosa. In-
vece, ci è stato chiarito il perché delle campane e delle sirene. Dice il prof.
Bressa: «Le campane non debbono suonare soltanto quando uno muore. Si
debbono far sentire anche quando c’è chi nasce, quando c’è qualcuno che arri-
va, nuovo nuovo, su questo mondo e magari, per migliorarlo. Non è giusto nep-
pure, che le sirene fischino solo per i prìncipi. Facciamole fischiare per tutti; tan-
to chi nasce, nasce principe a suo modo. Basta spendere un po’, cinquecento
lire per i maschi e duecentocinquanta per le femmine. I primi hanno cento colpi
di sirena preceduti da cinque minuti di scampanio, e le seconde, ventun colpi di
sirena ma, prima e poi, ben un quarto d’ora di suono di campa-
ne. A pagare penso io. Per tutti i bimbi di Quero. Dal 1957 ad
oggi ognuno qui, al suo nascere è accolto secondo il suo sesso,
alla stessa maniera». Invece, la differente maniera prevista per
salutare l’arrivo dei maschi e delle femmine non è passata senza
suscitare reazioni. Hanno protestato da Belluno e una signora di
Chiavari ha scritto al Comune lamentando che in tempi di rag-
giunta parità fra uomo e donna ci sia ancora chi si permette di
manifestare «rumorosamente» le sue superate e contrarie opi-
nioni. «Ho dovuto spiegare - racconta il prof. Bressa - che in
realtà la differenza puramente formale ha l’unico scopo di far sa-
pere il sesso di chi è nato».
Chiuso l’incidente, il prof. An-
tonio Bressa ha potuto conti-
nuare a conquistarsi simpatia e popolarità nella zona spendendo fior di milioni
per aggiungere ai pregi naturali e storici del Monte Cornelia la singolare pittore-
sca appendice dei suoi monumenti.
Molti monumenti e tutti realizzati a forza di teleferiche nell’impervio dosso del
monte e sempre più verso la cima. Eretti con i materiali più diversi e secondo un
capriccioso estro, questi monumenti si raggiungono seguendo un complesso iti-
nerario lungo sentieri e scale faticosamente ricavati nella roccia liberata dai pri-
mitivi roveti e ingentilita di pini e robinie posti ad ombroso riparo di confortanti
panchine. Si sale, si scendi e si risale attorno del monte con lo sguardo libero di
spaziare sulla valle e sul fiume. E si giunge davanti al monumento che vuole
onorare i lavoratori. L’opera è tutta simbolica. Da onde di cemento arricchite di
smalti e di pesci in mosaico, si eleva (denunciando la velleità di una ispirazione
al Vittoriale dannunziano) la svelta prua di una nave che a mo’ di ancora ha un
grosso ragno in ferro battuto per significare l’operosità umana nel costante tra-
vaglio della mutevole realtà. «Vede - spiega il prof. Bressa - quel guerriero in bronzo con la spada levata è Alberto
di Giussano e rappresenta l’eroismo dei combattenti, più in alto c’è la maschera di Beethoven, più in su ancora il
volto in mosaico di Leonardo da Vinci: due fra i più prodigiosi lavoratori della mente. «E quel busto sistemato sulla
17 CRONACA

destra che vuole ricordare?» chiediamo noi. «Quello - risponde Bressa olimpico - quello è il busto di uno che so che
ha lavorato tutta la vita».
Altri scalini e passiamo davanti alla statua di un pescatore raffigurato con un
paniere al braccio e con una mano alzata alla bocca a fare da portavoce. «Que-
sto pescatore - illustra il nostro amabile cicerone - non sta gridando la sua mer-
ce come parrebbe, bensì rivolge al popolo l’invito a svegliarsi e a progredire. Pe-
rò nessuno lo capisce: debbo decidermi a metterci un fumetto».
A questo punto la nostra perplessità è al colmo. Che il prof. Bressa, oltre a ono-
rare degnamente la maternità, l’eroismo, il lavoro, si diverta, sia pure senza cat-
tiveria, a prendersi gioco del suo prossimo? Troppi sono i simboli e di troppo
lontano significato per non servirgli da umoristici tests per i visitatori. Se pen-
siamo che è un antiquario con negozio e galleria, il sospetto prende forza. Chis-
sà quanta altra roba ha messo da parte in qualche angolo della bottega in atte-
sa di portarla quassù per farla assurgere al valore di misterioso emblema. Il co-
gnato Francesco Zorzi, veneziano anche lui e poeta vernacolo, e il nipote che ci
accompagnano sembra che avvertano il
dubbio. Sorridono, forse sono del nostro pa-
rere. Non importa. Andiamo avanti, anzi su
per altri novanta scalini e raggiungiamo il
nostro infernale Virgilio sullo spiazzo dove è collocato il monumento all’alpino.
L’opera deve essere completata da un artistico cappello di bronzo di un metro e
mezzo di altezza e di altrettanta base. Al momento sono in corso i lavori per la
sistemazione di un grande specchio tondo che è destinato a risvegliare con i
suoi bagliori il ricordo delle fiammeggianti battaglie sugli opposti monti. Ancora
scalini ed eccoci davanti al monumento “Pace e libertà nel mondo” che si con-
clude con una gigantesca aquila in rame di pregevole fattura: gira su se stessa
e muove le ali. Adesso siamo al principio di una interminabile, maestosa scalea.
Porta alla cima del Cornella o quasi dove, forse per l’autunno, sarà innalzata la
“Madonnina della pace”. Dal prof. Bressa veniamo a sapere che la statua è
pronta e che si tratta dell’unica Madonna al
mondo raffigurata con le ali. E’ l’altare a non
essere ancora completato. Comunque, è
certo che fra un anno la “Madonnina della
pace”, illuminata giorno e notte, si specchierà dal Cornella nel Piave.
Quanti milioni spesi e quanti da spendere! Più che soddisfatti il Sindaco e la po-
polazione di Quero per la singolare attrazione che serve di richiamo turistico.
Dei monumenti del prof. Bressa hanno parlato perfino giornali tedeschi. «Altri
monumenti allora?» chiediamo. «Certo - risponde il prof. Bressa sorridendo -
anzi, uno lo dedicherò anche ai giornalisti. In parte lo vedo già. Almeno nella
base: due grandi piedi di roccia. I giornalisti debbono avere bene i piedi in terra.
Al resto ci penserò». Il pensiero (la preoccupazione) è anche nostro.
Così dunque appariva al visitatore, più o meno negli anni Cinquanta e Sessanta
del secolo scorso, la proprietà di Antonio
Bressa (che, quando veniva a Quero da Ve-
nezia, abitava in una casa - ovviamente ros-
sa - in centro paese…ed era ovviamente
Duilio Specia ad andarlo a prendere o ad accompagnarlo in stazione a Fener).
Bressa morì nel 1971. Secondo i racconti che mi sono stati fatti dai queresi che
ho interpellato (e che ringrazio per le molte informazioni), da tempo voleva dona-
re l’intera proprietà al Comune di Quero in cambio della costruzione di una stra-
da d’accesso, ma non se ne fece mai nulla, e così il tutto venne successivamen-
te acquistato da Andrea Perenzin e Luigino Prosdocimo. E’ di quegli anni la
strada come la vediamo oggi; prima - per accedere alla proprietà del Bressa -
c’erano solo un sentiero e una teleferica. Solo qualche anno fa il Comune ha
acquistato parte dell’area data poi in uso al Gruppo Alpini “Monte Cornella”, che
ne cura la manutenzione, in particolare di una delle “casette rosse” che funge da
sede e deposito (le altre sono rimaste di proprietà di privati).
Parte di ciò che si vede nella foto d’epoca o che è descritto nell’articolo non c’è
più, a causa del tempo, dell’abbandono, dei ladri o dei vandali. Tutte le altre foto,
che ho scattato lo scorso Ferragosto, testimoniano quel che è ancora in piedi,
anche se in stato di visibile degrado. Resta la “cappella” dove Antonio Bressa voleva essere sepolto con la moglie,
con i mosaici a indicarne i nomi. Resta l’altare della Madonna. Resta il grande cappello d’alpino. Resta la “giostrina”
con, sopra, tutti i personaggi della favola di Pinocchio. Resta il “traliccio” che sosteneva l’aquila (più in alto) e l’elica
18 CRONACA

(più in basso), con le seguenti scritte in mosaico: “L’aquila in ogni suo battito d’ali lanci nei cieli della gloria il nome
di un martire della libertà spinto all’estremo sacrificio da prorompente anelito di
giustizia e affermazione della personalità umana fra le genti” - “L’elica in ogni
suo vorticoso giro perpetui con vibrante spasimo e commozione il ricordo della
eroica morte di migliaia di italiani immolatisi nella strenua e cruenta lotta per la
grandezza di una più bella e libera Italia 1848-1945” - “Testimone il Monte Cor-
nella alla medaglia d’argento Carlo Daccò tenente 2° Artiglieria da Montagna
nato a Milano il 4-9-1898 caduto il 14 novembre 1917 qui madri e spose di tutta
Italia accomunandosi pregano Quero 14-9-1949”. L’aquila (pregevole opera di
“Gasperin” Corrà) fa ora bella mostra di sé nel giardinetto adiacente la casa di
riposo di Quero. Per quel che riguarda i pagamenti dei lavori, di solito venivano
eseguiti settimanalmente, dopo la Messa della domenica mattina, presso
l’osteria dei Resegati. E i soldi spesi dal Bressa in questa “impresa” non devono
essere stati pochi, anzi. Solo recandosi sul posto, anche adesso, ci si può ren-
dere conto del gran lavoro che ha richiesto la sfrenata fantasia di questo eccen-
trico veneziano: ogni scalino ad esempio (e ce ne sono tantissimi) è lavorato o
ricoperto di mosaici o di pietre. Che poi il risultato complessivo potesse piacere
o meno, è un altro discorso. Rimane pur sempre un pezzo di storia di Quero
che, su suggerimento di una nostra affezionata abbonata querese (partico-
larmente addolorata nel vedere l’area in questo stato), ci è piaciuto riportare alla luce sulle pagine del Tornado.

Foto di Silvio Forcellini


19 LETTERE AL TORNADO

La liberazione di Alano (1918)


di Angelo Ceccotto
Qualcuno avrà delle perplessità nel sentir parlare della liberazione di Alano dopo cento anni. Però non può essere
insignificante l’argomento trattato, la narrazione di un avvenimento storico che tocca ogni alanese e chi subì le
amare sorti di quella guerra. Il tutto è opera della Sezione Fanti di Alano-Quero Vas, affidataria di un manuale
custodito gelosamente dall’ex sindaco Geom. Pietro Spada il quale, nel consegnarlo, intese farne la riproduzione. Il
contenuto del testo riguarda l’audacia del 1° Reggimento di Fanteria Savoia, il cui autore, il comandante Colonnello
Francesco Montuori, lo diresse durante l’anno 1918 fino all’armistizio. Non è un libro scritto oggi parlando di ieri, ma
di un documento storico scritto ieri (1919) per oggi, su quella che è stata l’eroica avventura bellica che mise fine
all’occupazione dell’imperiale esercito austro-ungarico sul suolo alanese. I Fanti Sezionali, consapevoli del valore
storico e culturale di tale testimonianza, si sono sentiti in dovere di eseguire la volontà espressa da Pietro Spada,
ristampando e ricostruendo parti rovinate di quest’opuscolo finché la memoria non vada perduta, ma sia un segno
indelebile tra gli alanesi di quell’eroico sacrificio che portò alla liberazione. Si comunica che l’opera può essere uno
scrigno storico culturale per ogni famiglia, vista la scrittura in gran parte in versetti. Esso uscirà ufficialmente al
pubblico il 27 ottobre p.v. in Comune di Alano, poi si troverà presso l’edicola “DA MILIO” di Alano. Un saggio di ciò
che tratta il testo storico:

Attraverso le pagine del Tornado i titolari Cristian e Stefano Giotto vo-


gliono ringraziare pubblicamente Silverio Frassetto, primo operaio del-
la ditta Giotto Fratelli, andato recentemente in pensione. Di seguito al-
cune foto scattate in occasione della festa organizzata da Silverio per
festeggiare il suo pensionamento: con i titolari, con il reparto tornitura
dove ha sempre lavorato e con i colleghi presenti alla festa.

Grazie “capo”!
Grazie “capo”, per la tua dedizione al lavoro e per la lealtà e la fiducia
che hai sempre dimostrato nei nostri confronti. Ci hai accompagnato e
aiutato durante il nostro percorso, e speriamo che tu continui a seguirci
anche da fuori. I nostri più sinceri auguri affinché tu possa goderti se-
renamente un meritato relax e che tu possa realizzare i desideri rimasti
ancora nel cassetto. Con profonda stima e riconoscenza,
Cristian e Stefano Giotto
20 RASSEGNA STAMPA

La cerimonia di Caorera quest’anno è stata animata dai soci Anmi di Feltre.


Ricordato il “salvataggio” della statua su un carro diretto verso la fonderia.

Festa della Madonna del Piave


con protagonisti i marinai
QUERO VAS. La tradizione continua e, come ogni anno, richia-
ma sempre tanta gente. Si è svolta a Caorera, il giorno di Ferra-
gosto, la commemorazione della vicenda storica della statua del-
la Madonna che, trafugata allo scopo di essere fusa per fabbri-
care armamenti, per una serie di miracolose coincidenze è in-
vece stata riportata a Caorera. Come tradizione vuole, ad ogni
edizione della celebrazione viene associata un’Arma dell’eser-
cito. Quest’anno è stata l’associazione nazionale Marinai d’Italia
sezione di Feltre ad animare i momenti salienti della mattinata.
Dopo la sfilata che ha percorso la via centrale della frazione, ha
preso il via la messa celebrata dall’arcivescovo monsignor Alber-
to Bottali, vescovo emerito presso la Santa Sede dove era nun-
zio apostolico, affiancato da don Sisto Berton, originario di Cao-
rera e coordinatore delle celebrazioni, alla presenza di rappresentanze di associazioni combattentistiche e delle au-
torità civili e militari. All’inizio della cerimonia la statua della Madonna è stata portata in via straordinaria all’esterno
della chiesa. Monsignor Bottali ha incentrato l’omelia sulla figura della Madonna straordinariamente esposta
all’esterno della chiesa.
L’omelia «Si tratta di un’occasione unica - ha sottolineato l’arcivescovo - che ci consente di conoscere e rinnovare
il nostro amore alla Madonna per sentirci guardati. Al termine della cerimonia religiosa, accompagnata dai canti del
coro “Monti del Sole” e caratterizzata dal suono del fischietto del nostromo che nella tradizione marinaresca viene
usato al posto della tromba durante le cerimonie, è stata letta la preghiera del marinaio alla quale sono seguiti gli
interventi del presidente dell’associazione marinai d’Italia Nicola Pagnussat, del consigliere comunale di Quero Vas
Cristian Corrà che ha ringraziato chi rende da sempre possibile questa ricorrenza e del vice presidente della Pro-
vincia di Belluno Serenella Bogana che ha detto che «questa festa è la festa di tutta la Provincia. Don Sisto è l’ani-
ma e il motore di questo evento che ci dà spunto per riflettere sugli aspetti religiosi, civili e patriottici che dobbiamo
sempre avere di fronte in quanto è fondamentale ricordare, accanto alla cerimonia, le forze armate come simbolo di
Patria e di dedizione agli altri. Infine i partecipanti si sono trasferiti a Marziai dove, come da tradizione, viene ricor-
data la caduta dal carro della statua della Madonna attraverso un ulteriore momento commemorativo. Al termine i
convenuti sono ritornati a Caorera dove la locale Pro Loco aveva organizzato un ricco pranzo.
da “Il Gazzettino” del 31 agosto 2019

Solidarietà: Inter Club Fener in prima linea


ALANO DI PIAVE. Inter Club “Moratti” di Fener in prima linea quando si tratta
di solidarietà: il reparto di pediatria dell’ospedale di Belluno ha ottenuto in
donazione un nuovo monitor per i parametri vitali dei piccoli pazienti. Promo-
tore di questa iniziativa è stata l’associazione Dottor Clown, grazie anche ai
contributi ricevuti dal gruppo sportivo Villa di Villa associazione sportiva dilet-
tantistica e dal sodalizio di tifosi nerazzurri particolarmente entusiasti in que-
sti giorni per il primato in classifica in Serie A della loro squadra del cuore. Il
club interista ha potuto contribuire a questa donazione grazie all'incasso del-
la lotteria benefica che ha avuto luogo in inverno (18 gennaio 2019) durante
l’annuale cena sociale con ospite Giuseppe Bergomi, alla quale i soci parte-
cipanti avevano versato un contributo alla causa sociale con grande entusia-
smo. Con l'occasione il club neroazzurro ringrazia ancor oggi la generosità
dei propri soci rendendoli partecipi dell’importante obiettivo raggiunto, «per-
ché se si tratta di giovani vite siamo tutti schierati a fare il tifo per la loro vittoria», ha sottolineato il presidente del
sodalizio, Andrea Tolaini. Nella foto: il direttivo del club con i due rappresentanti della associazione “Dottor Clown”,
durante la serata in cui si è svolta la lotteria benefica.
da “Il Gazzettino” del 17 settembre 2019

Un 57enne di Quero, fuori dal giro, è finito in manette: in casa aveva un chilo e mezzo di droga.
Nella sua casa arrivavano ad acquistare “maria” e hashish anche i ragazzini.

Vecchio pusher si rimette in affari: arrestato


QUERO VAS. Si era rimesso in affari dopo anni il pusher di Quero che venerdì è stato arrestato dai carabinieri della
Compagnia di Feltre per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti. La notizia è stata diffusa solo ieri,
21 RASSEGNA STAMPA

dopo che l’uomo, T.S., 57 anni (non è stato possibile sapere il nome per esteso, ndr), è stato messo ai domiciliari a
seguito della convalida e interrogatorio di garanzia. Nella casa del pusher, che vendeva anche a ragazzini, sono
stati trovati 1 chilo e 400 grammi di hashish e un etto di marijuana.
L’indagine Gli spunti investigativi sviluppati dai militari del Norm della Compagnia di Feltre, coordinati dal luogote-
nente Alberto Cominelli, erano nati da alcuni piccoli sequestri di spinelli. «Si tratta - spiegano dall’Arma - di numero-
se segnalazioni raccolte su quel territorio, suffragate da vari sequestri di piccolissime quantità di stupefacenti, ovve-
ro spinelli che erano in possesso di giovani del luogo, anche minorenni». Da lì i carabinieri si sono indirizzati verso il
vecchio pusher, che si pensava ormai da anni fuori dal giro. L’uomo aveva infatti avuto problemi con la giustizia per
spaccio una ventina di anni fa. Sembrava aver “chiuso” l’attività, ma forse la necessità economica stringente po-
trebbe averlo indotto a ricominciare.
La perquisizione Con gli elementi raccolti i carabinieri riescono a chiedere e ottenere alla Procura un decreto di
perquisizione. I militari, con unità cinofile, hanno bussato alla porta del pusher a Quero, venerdì mattina. C’è voluto
poco al cane Cjr del nucleo cinofili di Torreglia (Pd) trovare la “merce” che era stata nascosta dall’esperto pusher in
tutta la casa. «I militari del Norm, unitamente al personale della Stazione di Quero Vas e di quello del nucleo cinofili
di Torreglia (Pd), coordinati dal luogotenente Alberto Cominelli - spiegano dal comando provinciale -, hanno rinve-
nuto e sequestrato: 1,4 kg di hashish, 100 grammi di marijuana e 2700 euro in contanti, oltre a materiale vario per il
confezionamento». A quel punto T.S. è finito in cella a Baldenich e lunedì è stato messo ai domiciliari, dopo
l’interrogatorio di garanzia.
I controlli «Continua la stringente attività di prevenzione e repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti
da parte della Compagnia carabinieri di Feltre», sottolinea l’Arma. E ieri, sempre a Quero, in un controllo stradale è
stato trovato con droga alla guida dell’auto un 54enne di Marostica (circa 10 grammi di marijuana): è stato denun-
ciato dopo essersi rifiutato di sottoporsi ai controlli sulle sue condizioni psico-fisiche e la droga è stata sequestrata.
da “Il Gazzettino” del 19 settembre 2019

Segusino dice addio alla 97enne Romilda Tormena,


levatrice comunale per oltre 40 anni
Ieri sera, giovedì 19 settembre 2019, Segusino ha perso uno dei suoi gioielli più
preziosi, una donna che ha dato la vita a migliaia di persone in oltre qua-
rant’anni di lavoro: alle 21.30 è mancata la levatrice 97enne Romilda Tormena.
Una persona dal cuore d’oro che rimarrà per sempre una figura indimenticabile
nella comunità di Segusino. Un sentimento d’affetto sincero che si è subito dif-
fuso per il paese e sui social dopo l’annuncio della sua morte da parte del nipo-
te, a dimostrazione di quanto ogni mamma ed ogni bambino, oggi cresciuti, con-
tinuino ad esserle riconoscenti. Lo scorso 6 gennaio la signora Romilda era an-
che stata insignita del quarto “premio Guglielmo Zancaner”, ideato dal Coro di Stramare nel 2016 per celebrare il
talento di vicende umane che abbiano lasciato il segno nei campi artistico, sociale e dell'imprenditoria locale.
da “Qdpnews.it”, notizie on line dell’Alta Marca Trevigiana, del 23 settembre 2019

La nostra storia partendo dal coltello,


al museo di Alano è aperta la mostra
ALANO DI PIAVE. Sabato nei locali del Museo storico territoriale di Alano di Piave, alla presenza di un folto pubbli-
co, è stata inaugurata la mostra “Il coltello compagno in pace e in guerra”, che racconta il dopoguerra attraverso il
riuso di coltelli, baionette, e armi da taglio in genere, trasformate in oggetti per scopi domestici in tempo di pace.
Con l’occasione è stato presentato anche il libro “Da artigliere ad ardito” di Riccardo Ravizza. La visita alla mostra è
stata preceduta da alcuni interventi. Dopo il saluto del neopresidente dell’associazione “Amici del museo”, Oliviero
Citton, è in-tervenuto il sindaco di Alano Amalia Serenella Bogana. «Qui - ha sottolineato il primo cittadino - abbia-
mo i nostri ricordi che alimentano la nostra storia». Riccardo Ravizza ha poi spiegato che il suo libro è nato dal ri-
trovamento di alcune cartoline in franchigia militare distribuite ai soldati in maniera limitata (da 3 a 7 a settimana)
che servivano per comunicare con la famiglia in maniera gratuita. «Io ho raccontato di un soldato - ha spiegato -
che scriveva alla sua famiglia normali testi dove, tramite sottolineature apparentemente insignificanti, mandava
messaggi al padre. Attraverso le sue franchigie ho ricostruito la sua storia che lo ha portato a diventare un ardito».
Glauco Angelini, curatore della mostra e oplologo presso il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo:
«Abbiamo cercato di portare un’esposizione che rappresentasse l’Italia come produttrice di coltelli e togliere la de-
monizzazione a questo oggetto che non è altro che un utensile come lo potrebbe essere un martello». Durante
questo evento è anche, di fatto, stato ufficializzato il subentro di Oliviero Citton di Borso del Grappa all’alanese Luca
Turchetto alla presidenza dell’associazione “Amici del museo”. «Questo sconfinamento verso la pedemontana - ha
voluto rimarcare il sindaco Bogana - non può che farci piacere. Ringrazio Oliviero che ha accettato questa carica
con entusiasmo fornendo con questa iniziativa nuova linfa e vitalità alla struttura. Noi cerchiamo di essere attenti al-
le esigenze presentate dai volontari. A breve stiamo vedendo di sostituire la caldaia. Questo allargamenti dei confini
22 RASSEGNA STAMPA

significa che il nostro museo con i suoi 140 soci distribuiti fra diversi comuni rappresenta quel valore aggiunto della
nostra comunità». La mostra sarà aperta tutte le domeniche dalle 15 alle 19, fino al prossimo 2 febbraio 2020. Per
informazioni e visite guidate: 0439/779748 - 0423/562179.
da “Il Gazzettino” del 23 settembre 2019

Acidi e scarti da spremitura trovano nuova vita nella carta, mescolati a cotone.
Il nuovo prodotto, artigianale e unico, è realizzato a mano da un maestro cartaio.

Imprese del futuro: la Cartiera di Vas


fa fogli col prosecco
QUERO VAS. Carta fatta di prosecco, fogli “made in glera”. Tutta naturale, leggermente rosata, con nei di acino,
impurità della natura che non sporcano ma ornano. La Cartiera di Vas ha scelto di dedicare alle Colline Unesco la
prima carta interamente naturale rea-
lizzata con acini e raspi di glera post
spremitura, l’uva coltivata sui pendii per
realizzare il Prosecco superiore Docg. I
vignaioli portano al mattino il residuo della
vendemmia, il mastro cartaio Valerio Pa-
scucci lavora il materiale e la sera i fogli di
carta sono pronti. Tutto interamente natu-
rale e sostenibile. I costi? 1,50 euro a fo-
glio per realizzare biglietti da visita, pac-
kaging o etichette interamente fatte di uva
di prosecco. A dare l’annuncio è l’asso-
ciazione LaCharta, che gestisce diretta-
mente l’ex fucina oggi tornata a nuova vita
nelle valli del Basso Feltrino. «Da oggi,
stabilizzata, codificata e messa in atto una nuova produzione in Cartiera: La carta #prosecco - spiegano - quindi, se
avete le vostre uve, #glera come queste, o altre, e volete avere la vostra carta, siamo qui!».
La produzione Dopo secoli di silenzio la Cartiera di Vas ha deciso di riprendere la produzione della carta fatta a
mano interamente con materiale vegetale. «Sino ad oggi producevamo carta con cotone e canapa. Inizialmente i
nostri fogli erano al 100% di cotone, poi abbiamo preso a realizzarli al 70% in cotone e al 30% in canapa coltivata
direttamente da noi», conferma Francesco Antoniol, responsabile della produzione. Una filiera interamente control-
lata, che ad un certo punto ha assommato anche la carta prodotta con il caffè. «Lavorare la materia prima è un pro-
cesso tutt’altro che facile», prosegue, «ad esempio canapa e cotone richiedono un tempo molto lungo. Invece con
l’acino è un processo veloce e poco costoso. Per questo, nel passato spesso la carta si realizzava con le uve da
vino».
L’idea Ecco che, in omaggio all'iscrizione delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene nel World Heritage,
l’associazione ha pensato di attivare una nuova produzione di carta prosecco. «L’idea di poter portare il frutto delle
proprie rive e del proprio lavoro e dare nuova vita allo scarto sta piacendo moltissimo ai viticoltori. Abbiamo già or-
dini da una grande cantina e da un piccolo produttore, ma crediamo sia solo l’inizio», continua Francesco Antoniol.
Vas non è la prima cartiera in Italia a realizzare carta fatta interamente a mano con materiale vegetale, ma è la pri-
ma ad utilizzare acini, grappoli e uve di scarto del glera.
La tecnica «La cosa è semplice da raccontare, difficile da far bene», entra nel dettaglio Francesco Antoniol
dell’associazione LaCharta. «Prendi una fibra naturale, la metti (nel nostro caso) in un raffinatore (storicamente si
chiama cilindro olandese) e ne fai una sorta di impasto. Questo impasto lo trasferisci in un tino di lavorazione. Da
questo tino di lavorazione il mastro cartaio, con una apposita forma (una sorta di setaccio/colino) delle dimensioni
del foglio desiderato raccoglie l’impasto (più ne raccoglie, più alta è la grammatura del foglio). Il nostro mastro car-
taio, Valerio Pascucci, da Fabriano, riesce con la sua sensibilità a fare fogli cotone da 80 a 300 grammi a metro
quadro. È uno degli ultimi esponenti della scuola fabrianese dei mastri cartai».
La storia La carta prosecco è il risultato di un processo interamente artigianale, creata con 50% cotone 50% acini e
raspi post spremitura di glera. «Siamo tra i pochi produttori di carta a mano in Italia (circa una decina), siamo gli
unici a fare carta a mano, su ordinazione, con l’uva dell’ordinante, carta totalmente personalizzata con l’uva. La fac-
ciamo sul Piave, in una cartiera che ha una storia di 400 anni, tra Dolomiti e Venezia, ad un passo da Colline Pro-
secco Unesco».
Il passato: articoli pregiati e anni di storia La Cartiera di Vas è un complesso d’archeologia industriale di grande
interesse culturale ed estetico. In passato fu una delle più grandi ed importanti cartiere del nord Italia con prodotti
esportati in tutto il Mediterraneo. Nei secoli, mantenendo standard produttivi sempre elevati, la fabbrica venne gesti-
ta da varie famiglie fino ai Zuliani, quando l’attività cessò nel 1963. Dopo una breve attività di piscicoltura, il sito è
caduto in stato di abbandono. Nel 2015 il Comune di Quero Vas lo ha affidato all’associazione LaCharta.
da “Il Gazzettino” del 24 settembre 2019
23 ATTUALITÀ

Quero Vas fa parte del


campione statistico
A ottobre 2019 è partito il secondo Censimento permanente
della popolazione e delle abitazioni, strumento fondamentale
per misurare le principali caratteristiche socio-economiche della
popolazione dimorante abitualmente in Italia. A differenza delle
tornate passate, il Censimento permanente non coinvolge più
tutte le famiglie nello stesso momento, ma solo un campione di
esse. Ogni anno le famiglie chiamate a partecipare sono circa 1
milione 400 mila, in oltre 2.800 comuni.
I principali vantaggi introdotti dal nuovo disegno censuario sono
un forte contenimento dei costi della rilevazione e una riduzione
del fastidio a carico delle famiglie.
Rispondere al questionario è un obbligo di legge

ASTERISCO
Quero, da Bari
segnalazione di Guerrino Perenzin
Non è un gioco di parole, ma l’insolito incontro che ha avvicinato
Guerrino Perenzin al signor Luigi… Quero, da Bari. Proprio così! Il
signor Luigi fa di cognome Quero ed ha voluto visitare il paese che si
chiama come lui. In vacanza al Golf Club Asolo, il signor Luigi, di
Bari, ha voluto visitare
il paese ed ha
partecipato alla festa
di via Toà. Nel corso
della serata ha anche
incontrato il sindaco di
Quero Vas, Bruno
Zanolla. D’obbligo la
foto ricordo, fatta
anche assieme ai
concorrenti per la
miglior barba e per la somiglianza al musicista Verdi. Il concorrente a
sinistra è il nostro Galiano Specia, di Carpen, non nuovo ad
affermazioni grazie alla sua florida barba. L’incontro con il signor Quero
è stato, insomma, un momento felice in una cornice festosa, una festa
nella festa che potrebbe ripetersi in future occasioni!
24 TEATRO

I prossimi appuntamenti

AUSER

Auser e trasporto al centro prelievi di Fener


avviso all’utenza
Da Giovedì 26 settembre 2019 l’orario e le fermate del pulmino per gli utenti che si recano al Distretto di Fener il
Giovedì per effettuare prelievi sono:
 ore 08:15 da Quero Piazza Marconi
 ore 08,30 da Alano di Piave Piazza Martiri
Si ricorda che nel prenotare i prelievi a Fener, gli utenti devono specificare che utilizzano il pulmino dell’Auser.
La Presidente Elda Carla Franzoia
25 CRONACA

CALCIO

Amatori Piave Tegorzo:


il calendario 2019/2020
a cura di Silvio Forcellini
Lo scorso 5 ottobre, con la partita casalinga contro il Pederobba (se-
mifinalista lo scorso anno), è iniziato il cammino degli Amatori Calcio
Piave Tegorzo nel Campionato C.A.M. 77 “Bepi Rizzardo” - 43° Tor-
neo dell’Amicizia. Queste le altre partite, relative al girone d’andata, in
cui sarà impegnata la nostra squadra:
11 ottobre: Coste - Amatori Calcio Piave Tegorzo
19 ottobre: Amatori Calcio Piave Tegorzo - Caselle
25 ottobre: Bigolino - Amatori Calcio Piave Tegorzo
31 ottobre: Maser - Amatori Calcio Piave Tegorzo
16 novembre: Montebelluna - Amatori Calcio Piave Tegorzo
23 novembre: Amatori Calcio Piave Tegorzo - Conegliano
29 novembre: Monfumo - Amatori Calcio Piave Tegorzo
7 dicembre: Amatori Calcio Piave Tegorzo -Trevignano
14 dicembre: Mittici - Amatori Calcio Piave Tegorzo
A fianco, l’elenco delle partite casalinghe, al “Valcalcino”, che si di-
sputeranno il sabato pomeriggio con inizio alle ore 15.

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26 ATTUALITÀ

Nuova Work Experience specialistica per la


Formazione di giovani Disegnatori meccanici
Da fine ottobre 2019 parte una Nuova Work Experience di tipo specialistico per
Disegnatore meccanico riservata a giovani iscritti al programma Garanzia Giovani.
L’obiettivo del percorso formativo è quello di formare nuove figure professionali in grado di ricoprire il ruolo di
disegnatori CAD specializzati per andare a rispondere al fabbisogno di molte aziende metalmeccaniche bellunesi e
trevigiane.
Alla fine della Work Experience i giovani avranno appreso le competenze tecniche e operative del disegno CAD
(AutoCAD 2D e 3D e SolidWorks) e potranno trovare occupazione nelle aziende metalmeccaniche in cui esiste un
ufficio tecnico dedicato, appunto, alla progettazione meccanica, nei reparti produttivi più sofisticati dove sono richiesti
operatori specializzati sia nella conduzione del macchinario sia nella lettura del disegno sia nell’elaborazione del
progetto con Autocad/SolidWorks per programmare la macchina stessa; potranno altresì essere impiegati in studi
tecnici che supportano le aziende dall’esterno nelle progettazioni o valutare la possibilità della libera professione.
La Work Experience è GRATUITA e si compone di:
 orientamento specialistico di 4 ore individuali,
 formazione di tipo specialistico per la durata complessiva di 200 ore,
 320 ore di tirocinio retribuito (indennità di 450 euro mensili) presso un azienda partner del territorio bellunese
o trevigiano
 attività di accompagnamento
Il percorso è riservato a 7 giovani iscritti a Garanzia Giovani in Veneto, di età compresa fra i 18 anni e i 29 anni
registrati e profilati al Programma Garanzia Giovani in Veneto, che abbiano assolto l’obbligo formativo.
Oltre a tali requisiti sarà considerato requisito di ingresso obbligatorio anche il possesso di qualifica e/o diploma di
scuola secondaria superiore e una buona conoscenza di utilizzo del personal computer.
Saranno invece valutati come criteri preferenziali:
 possesso di qualifica e/o diploma e/o laurea in ambito tecnico/industriale
 esperienza professionale in area progettazione, disegno, produzione di aziende del settore meccanico e/o
industriale
Per partecipare alle selezioni bisogna scaricare la domanda di ammissione dal sito www.enacveneto.it/feltre e inviarla,
completa di tutti gli allegati specificati sulla domanda stessa, all’indirizzo email feltre@enacveneto.it, entro le ore 15.00
del 18/10/2019.
Le selezioni si terranno presso la sede ENAC Veneto di Feltre in via Monte Grappa, 1 il giorno 22 ottobre 2019 alle
ore 10.00, è prevista la somministrazione di un test scritto di informatica e un colloquio individuale.
L’ammissione, nel rispetto della DGR nr. 765 del 04/06/2019, avverrà in base ad una graduatoria risultante dalla prova
di selezione, stilata da un’apposita commissione e pubblicata sul sito dell’ente entro 5 giorni lavorativi dalla data di
selezione.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa, visitare il sito: www.enacveneto.it/feltre o contattare gli uffici ENAC Veneto allo
0439/840947 o scrivere a: feltre@enacveneto.it

Riflessi d’estate
Tripudio di colori con le splendide
fioriture che hanno allietato la vista
degli abitanti di Quero Vas.

Qui proponiamo un collage di scorci


della piazza principale di Quero:
piazza Guglielmo Marconi, ma tutto il
Comune di Quero Vas ha goduto di
bellissime aiuole fiorite.

Una policromia che ha reso suggestivi


diversi angoli di Quero Vas, frazioni
comprese, facendoli diventare un
ottimo biglietto da visita per coloro che
si avvicinavano al Comune ed anche
un’appagante vista per gli abitanti
stessi.
27
28 LETTERE AL TORNADO

Questo governo reggerà?


di Angelo Ceccotto
Non stupisce più se ogni mattina apprendiamo delle strane novità governative. Non sono un politico ma abbastanza
navigato in politica, quella seria, operando al bisogno della collettività. Scrivevo su questa rivista il 06.07.2018 - n.
707: “filtra molta nebbia sul governo”; poi ancora l’08.12.2018 - n. 719: “si notano molte crepe al suo interno”…
Risultato finale: il governo ha “sbottuto”.
E’ crollato rovinosamente dopo poco più di un anno di legislatura, uno dei più corti governi della Repubblica Italiana.
Castigato dall’osannare dei due vicepresidenti, euforici nel dire che avrebbero governato per 5 anni affermando:
“alla faccia chi ci vuol mandare a casa”. Ahimè, si sono inciampati troppo presto, succubi delle loro avventate sortite
televisive. Altro che insultare in ogni circostanza televisiva il Renzi, con maniacale accanimento, quando questo ha
governato per quasi tre anni, il quarto governo più lungo della Repubblica Italiana.
La mia valutazione fatta a suo tempo non era prevenuta, ma frutto di una evidente logica, poiché era chiaro che
molte normative non potevano essere legiferate dallo stesso governo se non per un qualche intreccio di
compromessi: “io do una cosa a te, tu dai una cosa a me”. Va ricordato anche il detto: “chi di spada ferisce, di
spada perisce”. Se questo era il collante del cambiamento tanto decantato dal governo della quarta repubblica,
esso è giunto troppo tardi, dimostrando incapacità governativa. Lo dimostra il riluttante “no” che ha immobilizzato le
strutture viarie, le lungaggini nelle trattative con importanti aziende nazionali in crisi, la sortita di due leggine
incomplete sulla giustizia quando gli italiani attendevano fiduciosi una giustizia che garantisca tutti. Come la
promessa indipendenza del Veneto, le 400 leggi da togliere subito, le accise sulla benzina, la rivoluzione europea
tanto sbandierata divenuta poi un boomerang, isolandoci dal contesto europeo. Altro che “conquisteremo l’Europa e
daremo una svolta epocale di democrazia”.
Quale risultato ha ottenuto il governo giallo-verde, se non aver illuso ancora una volta gli italiani? Chi si illudeva di
promesse insostenibili, quantomeno esaltanti, ora si renderà conto che non è tutto oro ciò che luccica, in quanto
governare non è solo promesse ma un serio impegno condiviso.
Ora posso rasserenare il mio animo visto che il mio punto di vista sul precedente governo non era poi sbagliato,
giacché si è giunti alla fatidica resa dei conti. E’ finita miseramente, spettacolarizzando i soggiorni in spiaggia per
diventare neri, ma contraddicendosi nel dare la caccia ai neri, oltre a ridicolizzare l’inno nazionale come canzoncina
balneare mancando di rispetto al valore morale delle istituzioni, mancando di serietà politica seminando un degrado
culturale. Bell’esempio, ecco la miracolosa propaganda di quel fare!
Se guardiamo attentamente il fallimento di questo governo, nasce come ritorsione nei confronti del “renzismo”
poiché “tutto è iniziato e tutto è finito al Senato”. Quel Senato che Renzi aveva inserito tra gli altri articoli referendari
per la sua regolamentata abolizione, ma a cui gli accaniti oppositori di allora (Movimento 5 Stelle, Lega e
“rottamati”), fecero una guerra spietata tanto da essere bocciato tutto il pacchetto. Di questo dobbiamo pur far
memoria, invitando a rivedere la “riforma costituzionale Renzi-Boschi”; forse oggi qualcuno ha da rimpiangere per il
mancato rinnovamento dell’obsoleto apparato istituzionale, non avendo allora fatto tesoro di quelle normative tanto
attese dal popolo italiano.
Un anno e poco più seduti su quelle confortevoli poltrone, intenti ad accaparrarsi voti più che a governare
seriamente il paese, riversandosi contro ora le responsabilità in base all’appartenenza partitica. S’invocava i pieni
poteri a mani giunte, tra le dita la coroncina, per meglio governare. Già, quei pieni poteri che ci portarono poi alla
seconda guerra mondiale…
Che politica! Che spettacolo! Che coerenza! Il vicepremier Matteo Salvini ha suscitato tanto rumore nel lasciare la
sua poltrona, per poi accorgersi di aver sbagliato, così che, amareggiato, l’ha richiesta pentito. Si è accorto troppo
tardi, giacché fino ad allora non era poi seduto su uno sgabello in una porcilaia, ma su una poltrona dorata e
ovattata a fianco del suo contestato premier Conte, oltre che dell’amico Di Maio, tradendo gran parte dei suoi
elettori.
Ora è nato il governo giallo-rosso, un governo sortito da un’invenzione di Renzi, di quel volpone di Renzi che tanto
odio ha generato tra gli oppositori. Si parla d’inciucio, di spartizione di poltrone e tanto altro, dimenticando l’inciucio
del governo 5 Stelle e Lega per poi vedere una misera fine con innumerevoli insulti tra di loro. Ecco il risultato di
tante promesse e di persistente propaganda televisiva!
Che dire di questo governo, si dice nato per governare fino alla fine della legislatura ma su cui, conoscendo le
pretese dei due schieramenti, poco c’è da sperare. Già si notano delle schermaglie fuori luogo, oltre alla sorpresa
dell’uscita dei “renziani” dal PD, promettendo di non uscire dal Governo e mettendo così il sigillo di una presenza
forte nelle scelte del governo. Si dirà, una sortita poco piacevole e poco corretta, dopo aver costituito tutti i poteri
governativi… Sicuramente il Renzi, che piaccia o no, ha ancora un potere decisionale forte in Parlamento, e non
permetterà il giocherellare dei furbetti 5 Stelle e altri. Spiacerebbe se ciò impedisse di governare per il bene del
paese. Spero solo che almeno si facciano quelle normative più importanti senza tentennamenti e seriamente per il
bene del popolo italiano. Questa è la mia visione non tanto rassicurante sulla tenuta di questo governo, poiché ci
sono troppe diversità di vedute e di contenuti, che si contraddicono tra loro, per poter legiferare adeguatamente.
Staremo a vedere.
29
30 ASTERISCO

A Fener incontro con la Cimice rosso nera, carabiniera


(M.M.) Uscendo dalla funzione religiosa nella chiesa di San Michele, a Fener,
ci siamo imbattuti in questa colonia di insetti, molto colorati, molto numerosi, e
nessuno ci ha subito saputo dire qualcosa sul loro nome ed origine. La foto
che proponiamo è di Antonio Remor e una ricerca su internet ha saputo dare
risposta alle nostre domande. Vi diamo conto, qui di seguito, del materiale
trovato e così, quando noterete l’insetto sui muri di qualche località potrete
riconoscerlo senza indugi.
Pyrrhocoris apterus– Linnaeus 1758. Insetto Eterottero appartenente alla
famiglia Pyrrhocoridae, è una cimice che colonizza facilmente le piante
arboree (specialmente tigli, platani, noccioli, carpini, querce, oleandri, ibiscus)
senza causare grossi danni, pur nutrendosi della linfa della pianta ospite. Si
nutre anche di altri animali e di carogne di cui è in grado di suggere l’emolinfa.
Questo insetto è lungo 8-12 mm da adulto, quando si presenta con una
colorazione aposematica* rossa con disegni geometrici neri: testa e zampe
nere, pronoto rosso con una grande macchia nera, scutello nero, ali rosse con
tre macchie nere ciascuna. La femmina depone, in luoghi umidi, fino a 60 uova
di colore nero, lunghe circa 1 mm. Le larve diventano adulti attraverso 5 stadi
successivi, caratterizzati da pigmentazione crescente. La cimice rosso nera è un Eterottero molto diffuso in Europa, in
parte dell’America e dell’Asia, specialmente nelle zone temperate e mediterranee ma non di alta montagna.
*Con il termine aposematismo si intende la colorazione di una parte più o meno estesa del corpo di un animale a fini di
avvertimento contro possibili predatori. Gli animali che utilizzano colori aposematici sono tossici o velenosi, oppure hanno
semplicemente un sapore sgradevole, per le specie che potrebbero utilizzarli come nutrimento.
Tratto da: https://www.montagneaperte.it/ambienteebiodiversita/cimice-rosso-nera-carabiniera/

LIBRI

Il nuovo libro di Marco Carlotto


Racconti
del cuore e della ragione
In questi racconti introspettivi l’autore mette in rilievo principal-
mente le emozioni e i pensieri dei loro protagonisti – bambini,
adolescenti e adulti – consentendo al lettore di apprezzare la
bellezza dei sentimenti umani e di riflettere su temi quali
l’amicizia, l’amore, la fede, le età della vita, il ricordo e
l’immaginazione.
Due di questi racconti sono ambientati a Quero.
Il libro è in vendita nelle seguenti librerie:
 Agorà (Feltre), Pilotto (Feltre), Tarantola (Belluno)
e Palazzo Roberti (Bassano del Grappa).
Naturalmente si può ordinare anche in internet.

COME ERAVAMO

Accadde nel 1999


a cura di Sandro Curto
SCOPEL RICONFERMATO PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ MONTANA FELTRINA Con 30 voti favorevoli su
41 presenti, nell’ottobre 1999, l’assemblea della Comunità Montana Feltrina riconferma presidente Loris Scopel di
Seren del Grappa. Fra i nuovi assessori, in rappresentanza del Basso Feltrino, l’alanese Oscar Dal Canton.
I SETTANT’ANNI DELLA CHIESA DI CAMPO Celebrato a Campo il 70° anniversario della consacrazione della
chiesa parrocchiale avvenuta nell’autunno del 1929. Fra gli ospiti della giornata mons. Antonio Pegoraro, parroco
della frazione negli anni ‘60, e Maria Prest, maestra alle elementari per parecchi decenni.
31 ATTUALITÀ

Videogiochi: roba da bambini?


di Tristano Dal Canton
44 miliardi di dollari. No, non è l'importo della prossima manovra finanziaria bensì il fatturato globale dell'industria dei
videogiochi nel 2018. Per metterla in prospettiva basti pensare che il fatturato mondiale dei biglietti venduti al cinema,
sempre nel 2018, si
ferma "solamente" a 42
miliardi di dollari. A
conti fatti quindi
l'industria videoludica è,
ad oggi, la più grande
industria del settore
dell'intrattenimento in
generale. E con
tendenze sempre più
crescenti (+18%
rispetto al 2017).
Nonostante il primato,
quest'industria non è
molto conosciuta, non è
- diciamo così -
popolare quanto può
essere per esempio il
cinema di Hollywood.
Eppure i numeri parlano
da soli. Come si può
giustificare quindi
questa contraddizione?
Probabilmente perché
l'industria dei
videogiochi soffre
ancora oggi di certi
stereotipi e pregiudizi
che come tali, una volta
sedimentati, faticano a
lasciar posto a nuove
conoscenze e nuove
realtà. Diciamoci la
verità: alzi la mano chi
non ha mai pensato
all'associazione
"videogiochi - cose da
bambini". E' la prima
cosa che viene in
mente. Ma se i numeri
sono veri - e lo sono -
non è certo possibile
immaginare che tutti
quei ricavi provengano
solamente da orde di
bambini in età scolare!
Ecco quindi che
quest'incontro,
nell'offrire una
panoramica
dell'evoluzione
dell'industria videoludica degli ultimi quarant'anni, può fornire nuovi elementi e chiavi di lettura per meglio comprendere
questo vero e proprio fenomeno di massa che si è evoluto non solo dal punto di vista tecnico ma anche e soprattutto
contenutistico. Ma state tranquilli: non sarà una noiosa lezione...
Perché nel 2019 i videogames non sono più solamente "una cosa da bambini".
CRONACA

Scontro frontale sulla Feltrina


di Alessandro Bagatella
Ancora un incidente sulla Statale 348 Feltrina, nei pressi di Santa Maria di Quero, il sedici settembre scorso, ha visto
coinvolte due autovetture, fortunatamente con solo feriti. L’incidente ha visto coinvolte A.M. di Feltre, di 79 anni, a bor-
do si una Land Rover Freelander, e E.S. di Baselega di Pinè (Trento) che si trovava al volante di una Fiat Doblò, am-
bedue soccorsi dal personale dell’autoambulanza dell’ospedale di Feltre, anche se non versavano in condizioni gravi.
Le due auto viaggiavano in direzione opposta, la Land Rover verso Fener e la Fiat Doblò in direzione di Feltre.
L’impatto è stato violento e le due auto distrutte. Sul posto, oltre ai sanitari del Santa Maria del Prato, sono giunti i Ca-
rabinieri di Feltre ed i Vigile del Fuoco di Feltre. La Statale è rimasta interessata da grossi rallentamenti del traffico dal-
le 10,15 del mattino fin verso le 12, quando sono state rimosse le auto dalla carreggiata e ripulita la strada.
32 ATTUALITÀ

Dove fare i permessi raccolta funghi nel Basso Feltrino

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