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Anno XLIV
14.07.2022
Numero
770
Ricariche telefoniche
Ciao Giampi!
di Sandro Curto e Silvio Forcellini
“Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo dell’umanità; e
dunque non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: suo-
na per te” (John Donne, poeta e saggista inglese, 1572-1632).
Mercoledì 15 giugno la campana ha suonato per l’intera comunità ala-
nese annunciando la scomparsa, dopo breve malattia, di uno dei suoi
personaggi più conosciuti e stimati, Gianpio De Faveri, classe 1937.
Premettiamo subito che l’interessato non avrebbe gradito questo no-
stro ricordo, primo perché non gli piaceva trovarsi al centro
dell’attenzione e secondo perché l’unica critica che muoveva al nostro
giornale era di occuparsi troppo dei morti.
Dopo aver conseguito il diploma di geometra, Gianpio ha lavorato a
lungo (tredici anni) nell’impresa Comarella di Valdobbiadene per poi
aprire uno studio privato sotto casa e diventare per diverse generazio-
ni di tecnici e di impresari un importante punto di riferimento sia per la
sua memoria storica che per la disponibilità nel dare un consiglio per
risolvere i vari problemi.
C’è poi stato il Gianpio amministratore con ben vent’anni da consiglie-
re comunale di Alano nelle file di “Alleanza Democratica”, dal 1975 al
1985 in minoranza, dal 1985 al 1995 in maggioranza con sindaco
l’amico Orazio Piccolotto col quale è stato anche assessore nel primo
mandato.
Uomo onesto e disinteressato, era sempre pronto a ricevere nel suo
studio chiunque avesse bisogno di qualche pratica, la maggior parte delle quali svolte gratuitamente.
Alla moglie Maria Teresa e alla figlia Raffaella le nostre condoglianze. Ciao Giampi, ci mancherai moltissimo.
Ringraziamenti. I famigliari di Gianpio De Faveri ringraziano di cuore i dottori Augusto Longo e Livio Simioni per
le costanti, premurose cure prestate al loro caro.
Un’iniziativa della Diocesi di Padova e delle Parrocchie per unire in un’unica gestione
i centri servizi per anziani di Alano, Quero e Fonzaso e la scuola dell’infanzia di Quero
Obiettivo: una migliore gestione e le ristrutturazioni delle sedi.
LIBRI
I forti
di Loris Curto
Nonostante sia uscito da qualche anno, il libro di Walter Musizza e Gio-
vanni De Donà “I forti di Monte Ricco, Batteria Castello e Col Vaccher
con le altre difese del campo trincerato di Pieve di Cadore (1866 –
1918)”, rimane interessante per gli appassionati dell’argomento. Nel volu-
me, corredato di foto e documenti in parte inediti, sono presentate le vicen-
de che interessarono l’antico castello di Pieve di Cadore, situato alla con-
fluenza fra il Boite ed il Piave, fino alla sua trasformazione a fine ‘800 in for-
te militare. Il complesso delle fortificazioni era costituito dalla Batteria Ca-
stello, dal forte di Monte Ricco e dal forte di Col Vaccher, con ulteriori dife-
se complementari costituenti una rete di strade, postazioni ed osservatori
che avrebbero dovuto bloccare un’eventuale penetrazione nemica da Misu-
rina, dal Comelico, dal Passo della Mauria e da Cortina d’Ampezzo. Tutta-
via il progresso tecnico ed ingegneristico rese ben presto questi forti obso-
leti. Dopo la rotta di Caporetto le fortificazioni vennero abbandonate senza
alcun tentativo di resistenza e fino alla fine della guerra restarono in mano
austriaca. Il libro si sofferma anche su Giovanni Ivanoff (1841 – 1917), un
ingegnere che seguì la costruzione delle fortificazioni. Di origine russa e già suddito austro-ungarico, fuggì da
Trieste a Venezia per servire l’Italia. Altri capitoli del libro sono dedicati ai lavori di restauro del forte di Monte Ric-
co diretti dall’architetto Luigi Girardini ed ai possibili itinerari di visita, comprese le postazioni sussidiarie dissemi-
nate nel comprensorio (S. Dionisio, Monte Tranego, Col Pecolines, S. Anna e Damos).
7 ATTUALITÀ
L’occasione perduta
di Cesare Turra
Il recente referendum sulla giustizia non ha raggiunto il quorum del cinquanta percento più uno
degli aventi diritto ed è naufragato. I commenti immediati vi hanno voluto intravvedere una va-
lenza di tipo politico e, in particolare, una bocciatura dell’elettorato per la Lega, che era promo-
trice del referendum insieme al Partito Radicale. Queste considerazioni, tuttavia, nascondono
che in realtà la sconfitta è del popolo italiano che ha perso una delle rare occasioni per espri-
mersi veramente su un tema molto importante come quello della gestione della giustizia. Una
partecipazione massiccia, infatti, anche se l’esito della consultazione avesse visto una prevalenza dei “no”,
avrebbe in ogni caso avuto l’effetto di comunicare sia ai partiti politici che alla stessa magistratura che il popolo
italiano segue con attenzione le questioni istituzionali dei poteri statali, responsabilizzandoli su tematiche che da
decenni si presentano a ondate, senza trovare però soluzioni politiche soddisfacenti.
Il risultato negativo del referendum non è da attribuire solo alla disaffezione sempre più marcata dei cittadini ver-
so la politica, come si rileva anche dalla bassa percentuale dei votanti alle concomitanti elezioni amministrative,
ma anche all’indifferenza degli stessi partiti politici che hanno boicottato il referendum non parlandone e da un
complice distacco dell’informazione giornalistica che non ha mai posto nel giusto risalto l’importanza che il tema
meritava. Gli stessi interventi televisivi con cui qualche ospite ha invitato gli elettori ad andarsene al mare diser-
tando le urne perché i quesiti sarebbero stati troppo difficili da comprendere, manifesta una mancanza di rispetto
per i cittadini stessi ai quali non si riconosce sufficiente capacità o intelligenza di comprendere tematiche che
possono presentare un certo grado di difficoltà tecnica.
Eppure, quand’anche la formulazione legale dei quesiti referendari fosse stata astrusa, i temi sottostanti erano
ben chiari e semplici, se si fosse voluto veramente spiegarli ai cittadini. Separazione delle carriere, eliminazione
delle correnti partitiche nell’ordine giudiziario, valutazione dei giudici anche da parte dei docenti universitari ed
avvocati dei vari Consigli giudiziari ecc. non sono argomenti di così difficile comprensione da non poter essere
colti appieno, e quindi valutati, anche dal semplice uomo della strada, a condizione ovviamente di essere spiegati
con le giuste parole.
Sull’onda del mancato raggiungimento del quorum, si sta discutendo ora, per “rilanciare” l’istituto del referendum,
un innalzamento delle firme necessarie che devono essere raccolte per indirlo (attualmente cinquecentomila) e
l’abbassamento del quorum di partecipanti per considerare valida la consultazione referendaria.
Sembra la classica soluzione all’italiana: invece di rendere interessanti e partecipati gli argomenti oggetto di refe-
rendum, come imporrebbe una sana democrazia, si preferisce da un lato rendere più difficile il ricorso allo stesso,
dall’altro lato rimettere le decisioni delle consultazioni ad una minoranza qualificata, svilendone il significato di
consultazione del popolo sovrano che, per essere tale, deve prevedere quanto meno la partecipazione della
maggioranza assoluta degli aventi diritto.
Eppure non passeranno molti mesi che le stesse tematiche verranno riproposte pressantemente insieme agli altri
mantra dell’abbassamento delle tasse, della formazione, del maggior lavoro, dell’internazionalizzazione delle
aziende italiane ecc. ecc. che ci vengono proposti ad ogni scadenza di mandato dai pifferai magici dei partiti poli-
tici, consci che la musica e le belle parole piacciono, creano consenso e quindi voti e potere. Ma quelle saranno
ancora una volta le consuete, sempre le stesse, “promesse elettorali” che, come previsto dall’art. 67 della Costi-
tuzione, non impegnano gli eletti che in quanto tali esercitano le proprie funzioni “senza vincolo di mandato”.
Si comprende quindi come l’istituto del referendum sia veramente l’unico strumento di partecipazione diretta dei
cittadini alle grandi tematiche del Paese: non lasciamoci quindi sfuggire queste rare occasioni in cui possiamo
esercitare il nostro diritto di sovranità, esprimendo il nostro “si” o il nostro “no”.
MOSTRA
A conclusione di questo articolo, un grande grazie, che nasce dal cuore, al Dirigente Scolastico dell’Istituto
Comprensivo di Quero Vas l’Architetto Bruno Casillo, un grande grazie alla vice preside la maestra Gianna Deon
che nel discorso di fine serata ha ringraziato i ragazzi delle due terze medie di Quero per il lavoro fatto
incoraggiandoli nel loro cammino di vita. Un grazie doveroso alla professoressa Sabrina Maschio: regista di tutto
il progetto per l’impegno e la passione che ha profuso con gli alunni e nel coinvolgere noi docenti.
Ora che il progetto è concluso, non termina, anzi inizia adesso il cammino per questi ragazzi! Forse il più difficile
ma sicuramente il più bello, che si chiama vita. Vivere serenamente con una ragione e una coscienza ben
formata la propria sessualità e affettività per una crescita umana e psichica serena e bella, diventa per i nostri
alunni di terza media un’acquisizione di non poco conto. Di fronte alla società d’oggi che spesso banalizza la
sessualità riducendola solamente a un istinto da appagare subito, i nostri ragazzi hanno colto come questa
grandissima energia, la sessualità, va canalizzata per costruire personalità capaci di vivere relazioni amicali e
affettive significative e di impegnarsi, pur in questo tempo storico segnato dalla pandemia, dalla guerra, un
mondo di amore, di solidarietà e di unità. Buon cammino ai ragazzi delle terze medie di Quero e buona vita da
vivere in prima persona, da protagonisti!
Nelle foto: Il cartellone della serata finale; L’Amore nelle “opere” dei ragazzi; La musica dei ragazzi
Offerta di lavoro
La Fondazione S. Giuseppe di Quero cerca aiuto cuoco part time.
Se interessati inviare candidature al seguente indirizzo e.mail:
direzione@casasangiuseppequero.it
10 LIBRI
Quanto ricavato dalla vendita andrà interamente all’Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla
Ma perché questo titolo? Ce lo spiega la stessa autrice: «Non è stato facile pensare a un titolo per questa prima
raccolta e devo dire che esso è arrivato in modo inaspettato. Una famigliola di Cinciallegre ha trovato rifugio nel
muro del mio vicino di casa. Tra i mattoni della rimessa c’è un minuscolo foro e, dalla finestra della mia camera,
osservo, incredula, un continuo andirivieni, veloci lampi azzurrini che spariscono magicamente. Naturalmente il
comportamento di questi uccellini mi ha molto incuriosita. Così ho fatto alcune ricerche per cercare di conoscere
meglio i miei nuovi e variopinti vicini. Ho scoperto, così, che le Cinciallegre sono note soprattutto per essere as-
sai ciarliere e infatti modulano i loro canti in maniera molto complessa e articolata. Ma possiedono tante altre ca-
ratteristiche veramente singolari. Quella che maggiormente mi ha colpita e ispirata nella scelta del titolo, è la ca-
pacità che esse hanno di trovare delle strategie intelligenti per trasformare in opportunità le sfide che incontrano.
Non si tratta solo della capacità di sapersi adattare alle situazioni. Le Cinciallegre sono animate da un vero e
proprio spirito curioso che le spinge ad essere coraggiose oltre i limiti imposti loro dalla natura. Ma è così per tutti
noi. Possiamo davvero trovare le risorse di ingegno e creatività per far diventare occasioni di crescita le difficoltà
che la vita ci impone. Ed è ciò che ho cercato di fare io. Questa raccolta rappresenta proprio una di queste pre-
ziose opportunità».
Prima di presentare ai lettori del Tornado alcuni versi di Giorgia, ricordo che “Primi canti di cinciallegra” può
essere acquistato a Valdobbiadene presso la cartolibreria “Endimione” o a Conegliano presso la libreria “Canova”
e che parte del ricavato dalla vendita andrà all’Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
aiutiAMOci Che rumore fa / il dolore? / Lo chiedo a te / perché io ho la polvere / dei muri sgretolati / nelle orec-
chie. / Sento solo / un cuore che batte / e non so nemmeno / se è il mio. / Che rumore fa / la paura? / Lo chiedo a
te / perché io / in questo vuoto / non ho più rifugi / dove nascondermi. / Ma che rumore fa / l’amore! / Te lo dico /
mentre mi tieni la mano / anche se non conosci il mio nome.
I GIORNI NO Certi giorni nasciamo / proprio malamente. / Distratti i passi / scollegate le parole / vuota la mente. /
Sono i giorni / in cui l’anima è in vacanza / e ci lascia così, / vaganti alla deriva / i pensieri a ruzzoloni / tra le onde
dei ricordi / il cuore a galleggiare / come il relitto d’un naufragio / e si finisce a sera / arenati su una secca.
RICERCHE MODERNE Sarebbe una tragedia / scoprir che Wikipedia, / quando cerchi “amore”, / resti lì senza
parole. / Così, deluso e scoraggiato, / su una schermata vuota, / leggi solo una postilla: / spiacenti, la ricerca cor-
relata / alla parola amore, / la puoi trovare solo / nel centro del tuo cuore.
11 ASTERISCO
COME ERAVAMO
Accadde vent’anni fa
a cura di Sandro Curto
IL PROF. STEINER AD ALANO L’amministrazione comunale di Alano, guidata dal sindaco Luigi Codemo, nel
luglio 2002 riceve in sala consiliare il prof. Wolfang Steiner, insigne chirurgo dell’università tedesca di Goettingen
e marito dell’alanese Grazia Zanardi. Al prof. Steiner, docente, direttore della clinica otorinolaringoiatra, con ri-
cerche pubblicate sulle più importanti riviste di medicina del mondo, è andato il ringraziamento della comunità
alanese per aver operato tre nostri concittadini colpiti da tumore in stato avanzato.
LA MORTE DI STEFANO DE BORTOLI Un tragico incidente stradale, nel luglio 2002, stronca la giovane vita di
Stefano De Bortoli, residente a Ponte di Piave e figlio di Daniela Spada, originaria di Alano.
13
14 ATTUALITÀ
Per farvi capire… prima dell'arrivo del formatore, abbiamo cominciato a sperimentare in classe l'uso dell'alfabeto
LIS per indicare il nostro nome e cognome e, finalmente, siamo passati dalla teoria alla pratica: lunedì 9 maggio
è arrivato a scuola Andrea, presentandosi senza una parola e utilizzando solo le mani e le espressioni del viso.
Vedere i miei ragazzi osservare e seguire attentamente il docente, per tentare di capire cosa volesse comunicarci
è stata davvero un'emozione straordinaria: vedere nei loro occhi lo stesso mio stupore, lo stesso mio interesse e
la stessa mia curiosità nell’affacciarsi a questo mondo per loro nuovo, è stato per me - insegnante – un'immensa
soddisfazione, un chiaro segnale che avevo fatto centro!!!
Andrea ci ha accompagnati nel suo mondo, quello dei sordi e così è iniziata la nostra avventura.
Innanzitutto, ha introdotto le regole importanti da tener presente quando si interagisce con una persona sorda:
osservare attentamente le mani (l’orientamento e il movimento nello spazio);
osservare attentamente il labiale;
fare silenzio;
parlare sempre davanti all’interlocutore lentamente e scandendo bene le parole.
Ogni spiegazione di Andrea veniva completata con un'attività pratica; è proprio questo aspetto che inizialmente
ha entusiasmato me e i ragazzi, rendendoli molto interessati e partecipi.
Il percorso LIS si è così suddiviso:
lessico relativo alle parti della giornata, alle stagioni, ai mesi, ai giorni della settimana, ai numeri da 1 a
31, alla famiglia e ai suoi componenti, ai colori, alla scuola e ai materiali scolastici;
attività di interazione e/o memorizzazione per acquisire i segni associati al lessico;
svolgimento in coppia o in gruppo delle attività spiegate - interrogazione singola.
Tutto questo rigorosamente in silenzio e in Lingua dei Segni!!!
Al termine di ogni lezione c’era uno spazio dedicato al gioco con la LIS, per esempio Ruba Bandiera con i segni
imparati durante la lezione, Telefono senza fili…
L'ultima lezione ha voluto essere anche un momento di riflessione sul nostro percorso in LIS: “Un sordo cosa
può e non può fare?” In questo modo Andrea ha voluto farci capire, che la sordità non è limitante per chi la vive,
in quanto una persona sorda può condurre una vita normale.
Quali insegnamenti hanno tratto i ragazzi da questo corso?
Le basi per comunicare in una
Lingua che va oltre al parlato, ma
raggiunge gli stessi obiettivi delle
Lingue vocali.
Il silenzio è ricco di tante parole e
significati.
Il mondo dei sordi non è diverso
dal nostro, utilizza solo canali
comunicativi differenti.
La diversità non è una barriera,
ma una ricchezza da cui attingere,
per imparare nuove modalità di
interazione, di comunicazione, di
socializzazione e persino di gioco.
Tutti insieme, possiamo fare la
differenza, costruire un “mondo”
altro, abbracciando ogni realtà,
mettendosi nei panni degli altri.
Ogni ragazzo, alla fine di quest’avventura, ha voluto esprimere con un pensiero la propria gratitudine ad Andrea
per averli guidati con professionalità ed empatia nel mondo della LIS.
In chiusura Andrea ha consegnato a tutti i ragazzi l’attestato di partecipazione al Laboratorio LIS. (in foto)
Un ringraziamento va al Dirigente Scolastico dell’IC Quero Vas, che mi ha permesso di svolgere questo
laboratorio, ai colleghi che mi hanno sostenuto e soprattutto ad Andrea Burgio per aver accolto il mio invito,
portando il suo mondo in classe e per averci insegnato con tanta passione, competenza e pazienza le basi della
Lingua dei Segni Italiana.
Mi auguro che questo laboratorio sia il primo di molti altri per diffondere la cultura dell’inclusione a 360°.
Rinnovo il mio ringraziamento personale ad Andrea Burgio per avermi presa per mano e accompagnata in questa
realtà che non conoscevo, insegnandomi i primi rudimenti di questa nuova lingua, a cui mi sto appassionando
ogni giorno di più.
Grazie! Miriam Giunchi
16 ATTUALITÀ
Dopo due anni di sospensione forzata, è tornato il tanto atteso Grest parrocchiale, quest’anno intitolato: “Sarà un
pieno di emozioni”. La promessa del titolo è stata rigorosamente mantenuta, e noi, come genitori vogliamo
esprimere il nostro più sincero ringraziamento a chi ha reso possibile riproporre ai nostri bambini e ragazzi que-
sta esperienza tanto importante. Il nostro grazie va innanzitutto ai ragazzi animatori, per essersi assunti questa
responsabilità con un entusiasmo e un’energia davvero contagiosi. Un grazie particolare a Don Alessio ed ai
suoi insostituibili collaboratori Giada e Nicola, che hanno offerto il loro impegno e le loro energie con tanta pas-
sione e generosità, per regalare ai nostri figli la possibilità di vivere un’intensa ed emozionante esperienza di gio-
chi, divertimento, riflessione e dialogo. I genitori
Il 13 giugno
festa di San Antonio da Padova,
presso l'omonima chiesetta a Vas.
Numerosi i devoti si sono riuniti per la Santa Messa, celebrata da
Don Gabriele.
Gli Alpini del Gruppo di Vas da anni hanno a cuore questa Chiesa e,
dopo averla restaurata negli anni '80, constantemente si occupano
della sua manutenzione.
Al termine della funzione religiosa gli Alpini hanno preparato un
rinfresco per la popolazione intervenuta.
ASTERISCO
La foto di copertina
(M.M.) Scatto fotografico del nostro collaboratore Tristano Dal Canton, eseguito il 10 luglio 2021 da Cima della
Mandria (la vedetta) verso Malga Piz. Macchina utilizzata: Asus X01AD, tempo esposizione: 1/1700 s. Numero
F=1.8, ISO 100. Cima della Mandria si trova a 1.482 m di quota nella parte occidentale del Gruppo del Grappa.
Dalla cima si gode di un panorama spettacolare sulla pianura veneta; nelle giornate terse è possibile vedere
nitidamente Venezia e la sua laguna. È raggiungibile a piedi percorrendo i sentieri CAI 152, 155, 212 e 849. Zona
ricca di testimonianze sulla Grande Guerra, da cui vedere alcune tra le montagne protagoniste dei principali
conflitti bellici: Cima Grappa, M.te Palon, M.te Fontana Secca, M.te Spinoncia, M.te Tomatico e le Vette Feltrine.
19 ALPINI
GRUPPO ALPINI
“VALDEROA”
-Alano di Piave-
Conca delle Medaglie d’Oro al Valor Militare
Commemorazione Caduti
Alta Val Calcino
Alano di Piave (BL)
16 / 17 luglio
SABATO 16 LUGLIO Alta Val Calcino
Ore 08:30 Ritrovo presso la sede del Gruppo Alpini Valderoa e spostamento
in Alta Val Calcino
Ore 09:30 Deposizione corona al cippo in Loc. Domador
Ore 10:00 Camminata sui sentieri della Grande Guerra con salita alle cime
Solarolo e Valderoa; deposizione corone e onore ai Caduti
Ore 20:00 Cena su prenotazione presso la sede del Gruppo di Alano di Piave
Parentesi Covid
Come è noto, a partire da febbraio 2020 l’Italia, e tutto il mondo, ha iniziato a bloccare ogni attività, comprese
quelle sportive, per cercare di arginare il più possibile la trasmissione del coronavirus. Ciò ha creato una sen-
sazione di smarrimento: ci siamo trovati chiusi tra le mura di casa, a contatto continuo con i conviventi o in to-
tale solitudine, impossibilitati a poter praticare molte delle attività, sportive o meno, che facevano parte delle
nostre sane abitudini. Questo lungo periodo ha generato molte difficoltà, economiche e non solo, a tutte le so-
cietà sportive. Difficoltà nel ritrovarsi per un allenamento, e continue sospensioni e chiusure, hanno creato il
pericolo per gli atleti di perdere la voglia di praticare l’attività sportiva, di impegnarsi per un obiettivo comune.
La lenta ripresa, che ci auguriamo sia definitiva, di tutte le attività, compresa quella sportiva, ha permesso di
tornare quasi del tutto a quella quotidianità svanita da un momento all’altro. Sono ritornate l’energia e la voglia
di fare e di giocare. Tra l’altro la società AMATORI PIAVE TEGORZO ha “approfittato” del periodo di chiusura
per ammodernare, con nuove panchine, e rendere più accogliente, con tinteggiatura e murale, l’impianto di gioco
ed il bar.
Ringraziamenti
Dobbiamo ringraziare i ragazzi, i giocatori, che hanno onorato la maglia. Hanno avuto l’onere e l’onore di rappre-
sentare la continuità con un passato e l’hanno fatto nel migliore dei modi. Sempre con il sorriso, con il massimo
impegno, restando sé stessi. Bravi anche il nostro allenatore, MAURO DAL CANTON, i tecnici ed accompagnato-
ri - ALVIS GRIGOLETTO, BRUNO DE PAOLI, LUIGI DAL CANTON, LUCA DALL’ARMI - che hanno guidato la
squadra in una annata particolarmente dura in cui si son giocate, nell’ultimo periodo, più partite la settimana. Un
grazie anche ai gestori del bar - GIUSEPPE VANZO, FEDERICO SCOPEL, CLAUDIO TONIN - e a tutti gli altri
dirigenti, oltre naturalmente al “mitico” TAM. Un ulteriore ringraziamento va al COMUNE DI ALANO DI PIAVE che
ci ha messo a disposizione l’impianto di gioco ed ha contribuito all’ammodernamento dell’impianto, agli
SPONSOR per il sostegno economico, ai simpatizzanti e ai volontari per gli sforzi e i sacrifici fatti.
Arrivederci al prossimo anno.
A.S.D. CALCIO AMATORI PIAVE TEGORZO
ASTERISCO
Grappa al timo
Cinque rametti di timo fioriti, due foglie di menta piperita, un grammo di cannella, la scorza di due limoni, un li-
tro di grappa.
Ponete a macerare nella grappa la scorza dei limoni (solo la parte gialla), il timo, la menta e la cannella dentro
un vaso a chiusura ermetica, che ricorderete di scuotere di tanto in tanto. Dopo 3 settimane filtrate il liquore,
imbottigliate e aspettate altre tre settimane prima di gustare questa grappa, che è anche un ottimo rimedio
contro raucedine e mal di gola.
Digestivo al basilico
Quindici foglie di basilico, duecentocinquanta grammi di zucchero, mezzo litro d’acqua, mezzo litro di alcool
puro.
Lavate ed asciugate le foglie del basilico, quindi ponetele in infusione nell’alcool per un giorno. Preparate uno
sciroppo con lo zucchero sciolto nell’acqua calda. Quando sarà freddo unitelo all’alcool da cui avrete tolto le
foglie del basilico. Filtrate il liquore e imbottigliatelo e riponetelo in dispensa.
Nella foto grande: Paolo Feltrin posa orgoglioso con la targa ricevuta, attorniato da una rappresentanza di tifosi
rossoneri del Basso Feltrino; nelle tre foto piccole, da sinistra: Paolo con Marco Malagò, presidente del club, la
torta fatta preparare per l’occasione e la targa in questione.
in questo momento potrebbero nascondere la volontà di svendere inchiostri di fatto non conformi e fuori mercato
dal 4 gennaio 2022.
Cosa deve esigere il cittadino per la propria tutela?
Il cittadino ha la certezza di essere tutelato se si rivolge a professionisti in grado di dimostrare la loro idoneità
professionale (abilitazione), l’uso di inchiostri e attrezzature sicure e l’adozione di corrette misure igienico-
sanitarie.
Quali verifiche e controlli sono previsti in materia?
I controlli in materia di sostanze chimiche pericolose presenti sul mercato sono svolti, in Italia, secondo
indicazioni comuni a tutti i paesi dell’Unione Europea; in Italia, l’Autorità Competente Nazionale è il Ministero
della Salute. I controlli sul territorio si svolgono tramite una Rete regionale, che si avvale di ispettori REACh dei
Dipartimenti di prevenzione di ciascuna AULSS del Veneto; gli ispettori territoriali effettuano ogni anno controlli
mirati sulla base di indicazioni fornite dal Ministero stesso. Per l’anno in corso, il Ministero stesso ha già indicato,
come priorità, una campagna di informazione sugli obblighi derivanti dal Regolamento 2020/2081 e delle azioni di
vigilanza e controlli ufficiali effettuati direttamente e prioritariamente sui produttori/importatori.
Che requisiti deve avere il professionista tatuatore?
Per l’esercizio dell’attività di tatuatore è necessario possedere i seguenti requisiti:
aver compiuto il 18° anno di età;
essere in possesso dell’abilitazione ottenuta dopo aver superato le prove finali a seguito della frequenza
all’apposito corso di abilitazione previsto da normativa regionale.
Che requisiti devono avere i locali dove si effettua il tatuaggio?
Anche i locali devono rispondere a determinati requisiti stabiliti da specifica normativa regionale (D.G.R. Veneto
n. 11 del 9/01/2013) e locale. L’inizio dell’attività deve essere previamente segnalata con SCIA al Comune e alla
AULSS territorialmente competente. In generale devono essere presenti:
idonee caratteristiche strutturali dei locali quali superfici e altezze interne, parametri aeroilluminanti,
pavimenti e rivestimenti delle pareti impermeabili, perfettamente lavabili e disinfettabili fino a 2 m di
altezza da terra;
la sala d’attesa separata dai locali in cui si svolgono le prestazioni;
almeno un servizio igienico provvisto di antibagno dotato di lavandino a comando non manuale,
distributore di sapone liquido, asciugamani a perdere;
locale o spazio destinato alla sanificazione e alla sterilizzazione delle attrezzature;
lo spogliatoio fornito di armadietti individuali a doppio scomparto;
il ripostiglio/magazzino per il deposito del materiale pulito, del materiale sporco, dei rifiuti, degli attrezzi e
dei prodotti per le pulizie.
Si ricorda che in presenza di più tatuatori, ciascuno deve operare in locali distinti, oppure in box tra loro non
comunicanti, i quali devono essere tutti dotati di lavandino con acqua corrente calda e fredda a comando non
manuale, distributore di sapone liquido ed asciugamani a perdere.
Quali norme igienico-sanitarie seguire?
La stessa norma regionale D.G.R. Veneto n. 11/2013 impone al professionista tatuatore, nell’effettuare le
procedure di tatuaggio, di seguire alcune misure e prescrizioni igienico-sanitarie quali:
l’uso di guanti protettivi monouso in tutte le fasi di lavoro;
l’uso di aghi monouso e sterili da smaltire in appositi contenitori rigidi a chiusura ermetica;
per i materiali non monouso, la sterilizzazione in autoclave a vapore saturo o con stufa a calore secco a
temperatura minima di 170°C per 2 ore;
l’uso di idonei indumenti di lavoro dedicati all’uso esclusivo e in tessuti adatti a garantire la pulizia e il
decoro;
l’idonea gestione del materiale monouso post trattamento e di quello utilizzato per il tamponamento e le
medicazioni secondo le disposizioni impartite per lo smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio
infettivo.
In merito alle “macchinette per tatuaggi” e loro componenti, si ricorda che devono essere utilizzate solo
apparecchiature dotate di idonea marcatura CE e corredate da dichiarazione di conformità e da libretto di
istruzioni per l’uso e la manutenzione.
Riassumendo…
Con la presente nota il nostro personale tecnico di vigilanza intende chiarire ed informare correttamente sia i
tatuatori che i clienti sulle novità introdotte dalla recente normativa in materia di inchiostri; inoltre, sulle buone
prassi igienico-sanitarie da seguire, in modo da garantire la massima tutela possibile della salute di chi decide di
sottoporsi all’ esecuzione di un tatuaggio o del trucco permanente.
A cura del personale tecnico ed ispettivo REACh del Dipartimento di Prevenzione
dell’AULSS n. 1: Tecnici della Prevenzione Igor Campigotto e Matteo Cappellaro
Dirigente Chimico Stefania Peterle
Per info: 0437.516930 – 0437.514578
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Tel.: 0423 64373 - Fax: 0423 681757
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Aperto da Lunedì a Venerdì
Via Feltrina, 15 - 31040 Pederobba (TV) dalle 14.00 alle 21.30
E-mail: officinabailo@virgilio.it Aperto da Lunedì a Venerdì
Tel.: 0423 64373 - Fax: 0423 681757 Sabato e Domenica
dalle 14.00 alle 21.30
E-mail: officinabailo@virgilio.it dalle 11.00 alle 21.30
Sabato e Domenica
CHIUSO IL MERCOLEDÌ
dalle 11.00 alle 21.30
CHIUSO IL MERCOLEDÌ
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