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Quindicinale Editrice ASD Ponte Tegorzo

Anno XLIV

14.07.2022
Numero

770

Alano: 28a Mostra di pittura e artigianato - pag. 1


Ciao Giampi! - pag. 4
RESET 2022 - pag. 5
Nella cucina di Alida - pag. 11
Festa di San Giacomo a Colmirano - pag. 13
Chiuso in redazione il 04.07.2022 - Prossima chiusura il 23-07-2022
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Tassa Pagata/Taxe Perçue/Ordinario - Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° 0055/2021 del 15/01/2021 - Stampe in regime libero - DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via Nazionale, 25 - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Cesare Turra. DIRETTORE OPERATIVO: Mauro Mazzocco EDITORE ASD Ponte
Tegorzo, Via Nazionale, 25 - 32031 FENER-ALANO DI PIAVE. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Alessandro Bagatella, Tristano Dal Canton, Ivan Dal Toè, Antonio
Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (15 numeri)  25,00 ESTERO Abbonamento annuale (15 numeri)  50,00.
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quota sul c/c postale n. 1051989067 intestato a ASD PONTE TEGORZO; 2- con bonifico sul c/c Banco Posta intestato a ASD PONTE TEGORZO, IBAN: IT 79 N 07601 12000 001051989067; 3- pa-
gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: BAR “DA RICCI” - Alano; BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero;
BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
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2 ATTUALITÀ

Stanziati per Quero Vas dal Pnrr


1,6 milioni di €uro per 12 interventi
nell’ambito del programma “Attrattività dei Borghi”
Il progetto di “Rigenerazione culturale, sociale turistica del borgo di Quero con la realizzazione del Centro FAI,
del polo culturale e multifunzionale Bice Lazzari e del Parco Paesaggistico del Monte Cornella” presentato dal
Comune di Quero Vas riguarda l’abitato di Quero, ma avrà effetti di scala più ampia stimata in una prima fase su
tutto il territorio Feltrino e, in prospettiva, su scala regionale.
I tre poli materializzano un unico punto d’attrazione che sarà completato da un insieme di servizi funzionali agli
utenti ed ai visitatori del sito quanto ai residenti del paese.
Realizzazione Centro FAI Fondo Ambiente Italiano e spazi socio-culturali-ricreativi
Realizzazione ristorantino/caffè e punto vendita prodotti locali
Il centro FAI sarà un punto informativo e divulgativo per tutto il territorio feltrino nell’abitato di Quero che fa capo
al sito FAI di “monte Fontanasecca”, uno dei cinque presenti in Veneto considerando la recentissima donazione
del Complesso Monumentale Brion realizzato da Carlo Scarpa al FAI, assumendo quindi una valenza fondamen-
tale nel quadro di valorizzazione culturale, paesaggistica, storica e non da ultimo sociale del territorio.
Si ricaveranno degli spazi dedicati alle attività culturali ed associative, diventando quindi luogo di incontro, di ser-
vizio, di accoglienza e potenziale spazio espositivo e un piccolo caffè ristorante con annessa una rivendita di
prodotti locali e alimentari.
Allestimento sala multifunzionale per polo culturale “Bici Lazzari”
Complementare ad esso sarà la sala polifunzionale al piano attico dell’edificio della biblioteca con funzioni di
spazio di studio e di coworking, attrezzato per riunioni di lavoro, incontro, attività formative e corsi, gruppi studio,
laboratori culturali e creativi.
Realizzazione ascensore a servizio sala multifunzionale per polo culturale "Bice Lazzari" e per il miglioramen-
to dell'accessibilità,
Messa in sicurezza e riqualificazione scalette esistenti Monte Cornella
Realizzazione tratto mancante di collegamento tra il centro FAI e il parco paesaggistico Monte Cornella
Messa in sicurezza e riqualificazione strada di accesso parco paesaggistico del Monte Cornella
Casette Rosse - la rocca del Monte Cornella
Realizzazione Giardino della Memoria
Saranno riqualificati e completati i percorsi stradali e pedonali di accesso al Monte Cornella e all’area monumen-
tale oggetto di rigenerazione e di riqualificazione con la creazione del “Giardino della Memoria”, un giardino sen-
soriale e didattico.
Realizzazione e promozione itinerario culturale, artistico e naturalistico tra il massiccio del Grappa ed il
Piave
Si attrezzerà ed illustrerà inoltre anche un percorso ad anello che dal Centro FAI si snoda nel territorio consen-
tendo la visita ai siti di maggiore valenza culturale e paesaggistica del paese.
Bice Lazzari: l’artista, le opere e i luoghi, Festival Sensazione
Sarà sviluppato il progetto “Bice Lazzari: l’artista, le opere e i luoghi” dedicato alla figura della pittrice artista e
poetessa che a lungo frequentò il borgo di Quero, ospite della sorella Gina, cognata di Carlo Scarpa e sepolta a
Quero nella tomba di famiglia progettata da Scarpa stesso. Correlato ad esso si celebrerà in più edizioni il “Festi-
val della Sensazione” dedicato ad arte e natura e alla percezione della bellezza in tutte le sue forme.
Realizzazione sito, logo, immagine coordinata e piano marketing del centro culturale "Bice Lazzari"
E’ prevista inoltre la realizzazione del sito, logo, immagine coordinata e piano marketing del centro culturale "Bice
Lazzari" per riuscire a rendere più efficace la divulgazione di tutte le iniziative ed il coinvolgimento della comunità.

Qual è l’obiettivo dell’investimento? fonte: https://pnrr.cultura.gov.it/?page_id=663


A fronte del sovraffollamento che ha spesso caratterizzato le attrazioni turistiche nelle principali città d’arte, tanti
piccoli centri storici italiani (“Borghi”) offrono enorme potenziale per un turismo sostenibile alternativo, grazie al
patrimonio culturale, la storia, le arti e le tradizioni che li caratterizzano. Gli interventi in questo ambito si attue-
ranno attraverso il “Piano Nazionale Borghi”, un programma di sostegno allo sviluppo economico/sociale delle
zone svantaggiate basato sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri e sul rilancio turistico. Le azioni si arti-
colano su progetti locali integrati a base culturale. In primo luogo, saranno attivati interventi volti al recupero del
patrimonio storico, alla riqualificazione degli spazi pubblici aperti (es. eliminando le barriere architettoniche, mi-
gliorando l’arredo urbano), alla creazione di piccoli servizi culturali anche a fini turistici. In secondo luogo, sarà
favorita la creazione e promozione di nuovi itinerari (es. itinerari tematici, percorsi storici) e visite guidate. In ul-
timo saranno introdotti sostegni finanziari per le attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari
e artigianali, volti a rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio.
3 ATTUALITÀ

1 milione e 600 mila euro per Alano!


dal sito “Alano in bacheca”
Con grande piacere possiamo annunciarvi che siamo rientrati tra i comuni finanziati nella linea di intervento
"Attrattività dei borghi storici" con un progetto di rigenerazione culturale e sociale nell'ambito del PNRR.
Il nostro progetto è risultato fra i 229 finanziati a fronte di circa 1800 domande da tutta Italia.
Il finanziamento è di 1 milione e 600 mila euro. Il più grande che Alano abbia mai ottenuto.
L’ottenimento del finanziamento è stato possibile grazie alla presentazione di un progetto che ha come obiettivo
quello di incrementare il turismo nelle nostre zone, favorire l’organizzazione di eventi e manifestazioni,
riqualificare punti strategici già presenti e valorizzare il patrimonio storico-naturalistico del nostro territorio.
Sono previsti 11 macro interventi. I principali riguardano:
Villa Cinespa; MAGGIORI DETTAGLI
Must; SU PROGETTO E LAVORI
progetti di educazione e informazione giovanile;
realizzazione di percorsi turistici ciclo-pedonali; NEL PROSSIMO NUMERO DEL
l’avvio di un infopoint turistico; QUINDICINALE
la realizzazione della struttura primavera per le scuole.
Come amministrazione di Uniti per Alano ci teniamo a ringraziare particolarmente gli uffici comunali, le
associazioni e gli enti che hanno collaborato con noi.
Grazie all’ottenimento di questo finanziamento, tramite un bando successivo ad esso collegato, verranno
assegnate delle importanti risorse economiche alle imprese del nostro territorio che svolgono attività culturali,
turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali.

Chi va a Roma, perde la…


segnalazione di Tristano Dal Canton
“Esco e vado a fare un giretto in bici”, avrà detto Fabio Bigatel (classe 1980, originario di Quero ma residente a
Monfumo) alla moglie, uscendo di casa il 15 maggio scorso… Invece, insieme all’amico Fabio Fantinel (classe
1964 di Quero ma residente ad Onigo di Pederobba) hanno diretto la loro bicicletta (bici da strada Debacciai con
portapacchi e 1 mountain-bike Canyon da Cross Country adattata per il viaggio su strada) verso la Capitale. Una
sfida endurance? Un viaggio tra amici? Una pausa dalla frenesia del lavoro? Forse un po’ di tutto ciò, ma
soprattutto una passione che entrambi coltivano e che è sfociata in un bel viaggio-avventura, con un po’ di fatica
ma estrema soddisfazione. Ecco le tappe principali, per totali 6 giorni di viaggio:
 15 Maggio: Onigo-Pomposa (FE) 145 Km circa
 16 Maggio: Pomposa-Mercato Saraceno (FC) 130 Km circa
 17 Maggio: Mercato Saraceno - Badia Tedalda (AR) 50 Km circa
 18 Maggio: Badia Tedalda - Deruta (PG) 90 Km circa
 19 Maggio: Deruta - Civita Castellana (VT) 110 Km circa
 20 Maggio: Civita Castellana – Roma; arrivo in bici in Piazza di Spagna -
Trinità dei monti con passaggio in bici per l'Altare della patria ed il
Colosseo 65 Km circa
Giusto per dare qualche numero: Kilometri percorsi: 590 - Dislivello positivo:
4200 m - Pendenza massima 22%, su percorso prevalentemente asfaltato.
4 CRONACA

Ciao Giampi!
di Sandro Curto e Silvio Forcellini
“Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo dell’umanità; e
dunque non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: suo-
na per te” (John Donne, poeta e saggista inglese, 1572-1632).
Mercoledì 15 giugno la campana ha suonato per l’intera comunità ala-
nese annunciando la scomparsa, dopo breve malattia, di uno dei suoi
personaggi più conosciuti e stimati, Gianpio De Faveri, classe 1937.
Premettiamo subito che l’interessato non avrebbe gradito questo no-
stro ricordo, primo perché non gli piaceva trovarsi al centro
dell’attenzione e secondo perché l’unica critica che muoveva al nostro
giornale era di occuparsi troppo dei morti.
Dopo aver conseguito il diploma di geometra, Gianpio ha lavorato a
lungo (tredici anni) nell’impresa Comarella di Valdobbiadene per poi
aprire uno studio privato sotto casa e diventare per diverse generazio-
ni di tecnici e di impresari un importante punto di riferimento sia per la
sua memoria storica che per la disponibilità nel dare un consiglio per
risolvere i vari problemi.
C’è poi stato il Gianpio amministratore con ben vent’anni da consiglie-
re comunale di Alano nelle file di “Alleanza Democratica”, dal 1975 al
1985 in minoranza, dal 1985 al 1995 in maggioranza con sindaco
l’amico Orazio Piccolotto col quale è stato anche assessore nel primo
mandato.
Uomo onesto e disinteressato, era sempre pronto a ricevere nel suo
studio chiunque avesse bisogno di qualche pratica, la maggior parte delle quali svolte gratuitamente.
Alla moglie Maria Teresa e alla figlia Raffaella le nostre condoglianze. Ciao Giampi, ci mancherai moltissimo.
Ringraziamenti. I famigliari di Gianpio De Faveri ringraziano di cuore i dottori Augusto Longo e Livio Simioni per
le costanti, premurose cure prestate al loro caro.

Claudio Carelle e Uson


di Sandro Curto
A completamento del bell’articolo pubblicato nello scorso numero a cura dei direttivi dell’Associazione Fanti in ri-
cordo dell’amico Claudio Carelle, deceduto a soli 60 anni dopo lunga malattia, vorrei sottolineare il suo impegno
per la borgata di Uson dove era nato e aveva vissuto fino al matrimonio. Non c’era manifestazione che toccasse
quella località in cui Claudio non fosse presente a dare il suo contributo di tempo e di lavoro, si trattasse della Be-
fana, della sfilata di Carnevale o del Giro delle Fontane.
Alla moglie Patrizia e alle figlie Martina ed Eleonora le nostre condoglianze.
5
6 LETTERE AL TORNADO

Un’iniziativa della Diocesi di Padova e delle Parrocchie per unire in un’unica gestione
i centri servizi per anziani di Alano, Quero e Fonzaso e la scuola dell’infanzia di Quero
Obiettivo: una migliore gestione e le ristrutturazioni delle sedi.

Nasce Fondazione Opera della Speranza


Nascerà nei prossimi mesi la Fondazione Opera
della Speranza: i servizi per le persone fragili
storicamente legati alle Parrocchie di Alano di
Piave, Fonzaso e Quero si uniscono per ottimiz-
zare la gestione, avere più forza nel dialogo con
le istituzioni e così continuare la propria missione
in una forma adatta ai difficili tempi di oggi.
In Fondazione Opera della Speranza si unisco-
no: Fondazione Casa Sant’Antonio Abate, che
ad Alano di Piave raccoglie la residenza per an-
ziani non autosufficienti (55 posti letto), “Casa
Nani” per anziani più autonomi (18 posti letto) e
ospedale di comunità (20 posti letto); Fondazio-
ne Santi Antonio e Michele di Fonzaso, con la
sua residenza per anziani non autosufficienti
(120 posti letto); Fondazione San Giuseppe, che a Quero ha casa di riposo (42 posti letto) e scuola d’infanzia
“Maria Vergerio Casamatta”.
Assieme alle Parrocchie, socio fondatore di Opera della Speranza sarà la Diocesi di Padova, che ha promosso il
processo di unificazione per queste realtà del suo territorio.
Primo impegno di Fondazione Opera della Speranza, che avrà sede ad Alano, sarà avviare un impegnativo per-
corso di ristrutturazione delle sedi, per adattarsi alle nuove esigenze - gli ospiti delle case di riposo sono in condi-
zioni di salute assai più fragili che in passato - e accrescere la qualità del servizio.
Le strutture che entreranno in Fondazione Opera della Speranza hanno circa 200 tra dipendenti e collaboratori, e
offrono opportunità di assunzione: si cercano attualmente infermieri, operatori sociosanitari e assistenti sociali.
Fondazione Opera della Speranza fa riferimento a Uneba Veneto, l’associazione di categoria del non profit so-
ciosanitario di radici cristiane.
Per Fondazione Opera della Speranza: tommaso.bisagno@gmail.com (347.3677957).
Nella foto: Fondazione Casa Antonio Abate ad Alano, dove Opera della Speranza avrà sede.

LIBRI

I forti
di Loris Curto
Nonostante sia uscito da qualche anno, il libro di Walter Musizza e Gio-
vanni De Donà “I forti di Monte Ricco, Batteria Castello e Col Vaccher
con le altre difese del campo trincerato di Pieve di Cadore (1866 –
1918)”, rimane interessante per gli appassionati dell’argomento. Nel volu-
me, corredato di foto e documenti in parte inediti, sono presentate le vicen-
de che interessarono l’antico castello di Pieve di Cadore, situato alla con-
fluenza fra il Boite ed il Piave, fino alla sua trasformazione a fine ‘800 in for-
te militare. Il complesso delle fortificazioni era costituito dalla Batteria Ca-
stello, dal forte di Monte Ricco e dal forte di Col Vaccher, con ulteriori dife-
se complementari costituenti una rete di strade, postazioni ed osservatori
che avrebbero dovuto bloccare un’eventuale penetrazione nemica da Misu-
rina, dal Comelico, dal Passo della Mauria e da Cortina d’Ampezzo. Tutta-
via il progresso tecnico ed ingegneristico rese ben presto questi forti obso-
leti. Dopo la rotta di Caporetto le fortificazioni vennero abbandonate senza
alcun tentativo di resistenza e fino alla fine della guerra restarono in mano
austriaca. Il libro si sofferma anche su Giovanni Ivanoff (1841 – 1917), un
ingegnere che seguì la costruzione delle fortificazioni. Di origine russa e già suddito austro-ungarico, fuggì da
Trieste a Venezia per servire l’Italia. Altri capitoli del libro sono dedicati ai lavori di restauro del forte di Monte Ric-
co diretti dall’architetto Luigi Girardini ed ai possibili itinerari di visita, comprese le postazioni sussidiarie dissemi-
nate nel comprensorio (S. Dionisio, Monte Tranego, Col Pecolines, S. Anna e Damos).
7 ATTUALITÀ

L’occasione perduta
di Cesare Turra
Il recente referendum sulla giustizia non ha raggiunto il quorum del cinquanta percento più uno
degli aventi diritto ed è naufragato. I commenti immediati vi hanno voluto intravvedere una va-
lenza di tipo politico e, in particolare, una bocciatura dell’elettorato per la Lega, che era promo-
trice del referendum insieme al Partito Radicale. Queste considerazioni, tuttavia, nascondono
che in realtà la sconfitta è del popolo italiano che ha perso una delle rare occasioni per espri-
mersi veramente su un tema molto importante come quello della gestione della giustizia. Una
partecipazione massiccia, infatti, anche se l’esito della consultazione avesse visto una prevalenza dei “no”,
avrebbe in ogni caso avuto l’effetto di comunicare sia ai partiti politici che alla stessa magistratura che il popolo
italiano segue con attenzione le questioni istituzionali dei poteri statali, responsabilizzandoli su tematiche che da
decenni si presentano a ondate, senza trovare però soluzioni politiche soddisfacenti.
Il risultato negativo del referendum non è da attribuire solo alla disaffezione sempre più marcata dei cittadini ver-
so la politica, come si rileva anche dalla bassa percentuale dei votanti alle concomitanti elezioni amministrative,
ma anche all’indifferenza degli stessi partiti politici che hanno boicottato il referendum non parlandone e da un
complice distacco dell’informazione giornalistica che non ha mai posto nel giusto risalto l’importanza che il tema
meritava. Gli stessi interventi televisivi con cui qualche ospite ha invitato gli elettori ad andarsene al mare diser-
tando le urne perché i quesiti sarebbero stati troppo difficili da comprendere, manifesta una mancanza di rispetto
per i cittadini stessi ai quali non si riconosce sufficiente capacità o intelligenza di comprendere tematiche che
possono presentare un certo grado di difficoltà tecnica.
Eppure, quand’anche la formulazione legale dei quesiti referendari fosse stata astrusa, i temi sottostanti erano
ben chiari e semplici, se si fosse voluto veramente spiegarli ai cittadini. Separazione delle carriere, eliminazione
delle correnti partitiche nell’ordine giudiziario, valutazione dei giudici anche da parte dei docenti universitari ed
avvocati dei vari Consigli giudiziari ecc. non sono argomenti di così difficile comprensione da non poter essere
colti appieno, e quindi valutati, anche dal semplice uomo della strada, a condizione ovviamente di essere spiegati
con le giuste parole.
Sull’onda del mancato raggiungimento del quorum, si sta discutendo ora, per “rilanciare” l’istituto del referendum,
un innalzamento delle firme necessarie che devono essere raccolte per indirlo (attualmente cinquecentomila) e
l’abbassamento del quorum di partecipanti per considerare valida la consultazione referendaria.
Sembra la classica soluzione all’italiana: invece di rendere interessanti e partecipati gli argomenti oggetto di refe-
rendum, come imporrebbe una sana democrazia, si preferisce da un lato rendere più difficile il ricorso allo stesso,
dall’altro lato rimettere le decisioni delle consultazioni ad una minoranza qualificata, svilendone il significato di
consultazione del popolo sovrano che, per essere tale, deve prevedere quanto meno la partecipazione della
maggioranza assoluta degli aventi diritto.
Eppure non passeranno molti mesi che le stesse tematiche verranno riproposte pressantemente insieme agli altri
mantra dell’abbassamento delle tasse, della formazione, del maggior lavoro, dell’internazionalizzazione delle
aziende italiane ecc. ecc. che ci vengono proposti ad ogni scadenza di mandato dai pifferai magici dei partiti poli-
tici, consci che la musica e le belle parole piacciono, creano consenso e quindi voti e potere. Ma quelle saranno
ancora una volta le consuete, sempre le stesse, “promesse elettorali” che, come previsto dall’art. 67 della Costi-
tuzione, non impegnano gli eletti che in quanto tali esercitano le proprie funzioni “senza vincolo di mandato”.
Si comprende quindi come l’istituto del referendum sia veramente l’unico strumento di partecipazione diretta dei
cittadini alle grandi tematiche del Paese: non lasciamoci quindi sfuggire queste rare occasioni in cui possiamo
esercitare il nostro diritto di sovranità, esprimendo il nostro “si” o il nostro “no”.
MOSTRA

Il profumo dell’arte a Palazzo Mocenigo


A Venezia fino al 27 novembre, in collaborazione con Mavive
Dodici installazioni olfattive, distribuite nelle
sale al primo piano di Palazzo Mocenigo,
danno vita a un inedito viaggio, un percorso
multisensoriale attraverso il quale immer-
gersi virtualmente nelle riflessioni degli arti-
sti, abitualmente esplicitate in altra forma:
plastica, pittorica, grafica o installativa. E,
come se l’arte riuscisse idealmente a ema-
nare un proprio profumo, i lavori in mostra
avvolgeranno lo spettatore in un’estrema
varietà di fragranze dai toni altrettanto eterogenei, tanti quante sono le sensazioni che riescono ad evocare.
https://mocenigo.visitmuve.it/
8 ATTUALITÀ

Serata finale progetto affettivo sessuale


“Uno tsunami di nome adolescenza”
di Riccardo Poletto
In questa mia prima esperienza come insegnante alla Scuola Secondaria di
primo grado mi ricordo molto bene l’invito della prof.ssa Sabrina Maschio:
“Poletto vuoi aderire anche tu con Religione al progetto sulla sessualità che
faremo nelle classi terze medie di Quero?”. Ho accettato ben volentieri e
assieme alla prof.ssa Maschio e ad altri colleghi (penso, in particolare, alle
professoresse Curto, Papette, Montagner, Marcer e Maschio Lara,
rispettivamente di matematica, inglese, sostegno, motoria, arte, ai professori
Rossa e Secco di italiano e agli insegnanti dell’indirizzo musicale: Argenta,
Pegoraro e Reolon) abbiamo lavorato in un clima più che positivo in unità di
intenti, specifici per ogni singola disciplina curricolare, per realizzare un
proficuo lavoro. Tre sono gli atteggiamenti che ho percepito lavorando assieme
ai ragazzi e da ciò che ci siamo comunicati noi insegnanti:
L’ASCOLTO. Abbiamo cercato di far capire che per conoscere una persona
occorre ascoltarla mentre si presenta e si racconta. In questo progetto, infatti,
gli alunni hanno avuto così modo di imparare ad ascoltarsi nel profondo per
cogliere tutto il bello e il positivo che è scritto nel loro cuore e che si mostra
dalle scelte che faranno già ora e nel loro futuro.
IL DIALOGO. Nelle varie attività svolte, compreso l’incontro con l’ostetrica Alba Agostinetto e l’educatrice Maria
Luisa Faccin del Consultorio “Nuvole in viaggio” di Feltre, si è voluto sottolineare che per una buona crescita
affettiva e sessuale è necessario dialogare e non tenere tutto dentro. Si è visto, inoltre, che se i ragazzi parlano
con un’altra persona (i propri genitori, un insegnante, un educatore, etc) vengono aiutati a far chiarezza nei loro
pensieri.
LA DETERMINAZIONE. Si è visto che ogni alunno\a porta con sé una strada da
percorrere dove anche la sessualità diventa un’energia positiva da armonizzare
vivendo relazioni sane e risananti. Tanta determinazione si è vista la sera in cui i
ragazzi stessi hanno mostrato ed illustrato con orgoglio tutto il lavoro fatto durante
il progetto affettivo sessuale. Sono stati realizzati cartelloni, disegni, Presentazioni,
brevi riflessioni che hanno coinvolto tutti gli alunni delle classi terze. Ognuno ha
avuto la possibilità di portare una riflessione personale in merito ai cambiamenti e
sconvolgimenti che caratterizzano l’adolescenza. I genitori invitati all’incontro finale
del progetto hanno avuto la possibilità non solamente di apprezzare il lavoro svolto
dai propri figli, ma sono stati accompagnati dalla musica degli alunni dell’indirizzo
musicale di Quero. Davvero bello vedere la determinazione degli alunni delle
prime, seconde e terze della scuola Secondaria di primo grado di Quero Vas,
cimentarsi nel suonare sotto l’eccellente regia dei professori dell’indirizzo
musicale: Argenta, Pegoraro e Reolon.
Nel difficile cammino di crescita affettivo e
sessuale, tanti sono i pensieri, le parole e le
immagini che i ragazzi hanno espresso e
rappresentato nei loro lavori. Ne è emersa
una miriade di sensazioni che hanno messo
a nudo i dubbi, le paure, i sogni e le
speranze per un futuro positivo e sereno. Questo percorso ha insegnato a
tutti – ragazzi e adulti – di come sia importante mantenere il dialogo,
l’ascolto attivo e il rispetto reciproco per cercare di superare questo
momento magico chiamato adolescenza. Il progetto ci ha lasciato
l’insegnamento che bisogna avere pazienza per non bruciare le tappe e buttarsi via perché “ogni giorno siamo
chiamati a fare un piccolo passo di crescita”. Essere determinati, anche, nella scelta delle amicizie, esaminando
le proprie emozioni e pensieri. I nostri adolescenti del nostro territorio, la Conca del Piave che comprende i
Comuni di Alano di Piave, Segusino e Quero Vas, saranno determinati nella loro vita nel momento stesso in cui
realizzeranno il loro progetto di vita. Quanto è importante se ogni giorno questi ragazzi inizino a progettare la loro
vita condividendo fatiche e dubbi tipiche di un corpo che cambia. Nonostante questo i ragazzi di questo bel
territorio non saranno mai soli nel loro cammino di vita, basta pensare al ruolo fondamentale della scuola, la rete
delle Biblioteche dei Comuni di Alano di Piave, Segusino e Quero Vas, le proposte fatte dalle parrocchie
dell’Unità Pastorale Conca del Piave, la Pro Loco, le proposte dei Comuni e delle associazioni sportive del
territorio. In questo magnifico cammino i nostri ragazzi sono invitati a vivere relazioni significative e belle
assumendo uno stile di vita maturo e sereno!
9 ATTUALITÀ

A conclusione di questo articolo, un grande grazie, che nasce dal cuore, al Dirigente Scolastico dell’Istituto
Comprensivo di Quero Vas l’Architetto Bruno Casillo, un grande grazie alla vice preside la maestra Gianna Deon
che nel discorso di fine serata ha ringraziato i ragazzi delle due terze medie di Quero per il lavoro fatto
incoraggiandoli nel loro cammino di vita. Un grazie doveroso alla professoressa Sabrina Maschio: regista di tutto
il progetto per l’impegno e la passione che ha profuso con gli alunni e nel coinvolgere noi docenti.
Ora che il progetto è concluso, non termina, anzi inizia adesso il cammino per questi ragazzi! Forse il più difficile
ma sicuramente il più bello, che si chiama vita. Vivere serenamente con una ragione e una coscienza ben
formata la propria sessualità e affettività per una crescita umana e psichica serena e bella, diventa per i nostri
alunni di terza media un’acquisizione di non poco conto. Di fronte alla società d’oggi che spesso banalizza la
sessualità riducendola solamente a un istinto da appagare subito, i nostri ragazzi hanno colto come questa
grandissima energia, la sessualità, va canalizzata per costruire personalità capaci di vivere relazioni amicali e
affettive significative e di impegnarsi, pur in questo tempo storico segnato dalla pandemia, dalla guerra, un
mondo di amore, di solidarietà e di unità. Buon cammino ai ragazzi delle terze medie di Quero e buona vita da
vivere in prima persona, da protagonisti!
Nelle foto: Il cartellone della serata finale; L’Amore nelle “opere” dei ragazzi; La musica dei ragazzi

Fener, torna la musica al Parco del Piave


di Silvio Forcellini
Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia,
torna - dal 27 al 31 luglio 2022 - il RESET FESTIVAL
nella consueta cornice del Parco del Piave di Fener. In
altra parte del giornale il programma completo della ma-
nifestazione organizzata dalla associazione “Libero
Pensiero” di Alano e giunta alla sua decima edizione.
Ma la musica era echeggiata sulle sponde del Piave già
nel mese di giugno. Sempre con l’organizzazione di “Li-
bero Pensiero”, sabato 11 giugno spazio al rap con
BACK TO SCHOOL, che ha visto esibirsi sul palco fene-
rese MATTI RATTI (di Agordo), gli INCIS ZONE (di Mi-
lano) e LANZ KHAN con WILL C (di Milano). E solo una
settimana dopo, sabato 18 giugno, è “sbarcato” a Fener
pure GODS OF MEL, musica e arte in ricordo di un amico, con una serata all’insegna del rock ‘n’ roll di RENE’
AND THE RANDAGI (di Belluno) e (nella foto) ED PHILIPS & THE MEMPHIS PATROL (di Budapest, Ungheria).
La giornata - organizzata con la collaborazione di “Libero Pensiero” - si era aperta con ROCK CAMP LAB, labo-
ratorio musicale riservato ai bambini e dedicato ad un primo approccio con la ritmica, a cura di Nelso Salton e
Simone Giovinazzo, e si era conclusa con il set di DJ BISSO. Annullato per carenza di adesioni, invece, il contest
di rap, sempre riservato ai giovanissimi. Tra i due appuntamenti musicali, il Parco del Piave di Fener ha ospitato,
domenica 12 giugno, anche una giornata all’insegna dello sport e delle attività all’aria aperta. In questa occasione
è stato possibile provare, grazie alla presenza di validi istruttori, l’ARRAMPICATA SPORTIVA (allestita una pare-
te di arrampicata), il NORDIC WALKING, il KAYAK e la MOUNTAIN BIKE. Organizzata, al mattino, anche una
CAMMINATA in direzione Pederobba alla volta della “Città degli Aironi”, riserva naturale. Si è trattato di una
camminata di circa tre ore lungo il Piave e il Brentella, immersi nella natura. Una camminata facile, in piano, e per
questo accessibile anche a famiglie con bambini piccoli o passeggini. Alla sera, infine, è stato proiettato il film IN-
SOSTENIBILE, un viaggio lungo l’Altavia Dolomiti Bellunesi. Durante tutti questi appuntamenti hanno funzionato
a pieno regime sia la baita che i chioschi adiacenti, con birreria, enoteca, cucina e pizzeria (che sfornava a ritmo
continuo l’ormai celeberrima ResetPizza). Tornando alla musica, e spostandoci solo di poche centinaia di metri
dal parco fenerese, come non ricordare anche gli appuntamenti proposti appena al di là del Piave, sul versante di
Segusino, dal BAR-CHÉT. Aperto lo scorso 1° maggio, il chiosco estivo gestito dalla famiglia Franceschin ha già
proposto una nutrita serie di appuntamenti musicali dal vivo di vario genere, ma tutti molto interessanti. I lettori
del Tornado possono controllare tutte le prossime proposte, musicali e non, dando un’occhiata alla pagina Fa-
cebook del Bar-chét Chiosco, luogo di svago di pace molto frequentato.

Offerta di lavoro
La Fondazione S. Giuseppe di Quero cerca aiuto cuoco part time.
Se interessati inviare candidature al seguente indirizzo e.mail:
direzione@casasangiuseppequero.it
10 LIBRI

Quanto ricavato dalla vendita andrà interamente all’Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla

“Primi canti di cinciallegra”, la raccolta


di poesie della fenerese Giorgia Lubian
a cura di Silvio Forcellini
«Quando, leggendo una poesia, ad un tratto vedi il mare davanti a te,
ne senti il profumo, ne odi il brontolio, allora significa che quella che
stai leggendo non è poesia bensì magia. E’ questo che ho pensato
quando ho letto per la prima volta le poesie della poetessa Giorgia Lu-
bian ed è questa la magia che si rinnova ad ogni nuova poesia che
Giorgia mi fa leggere. La parola si fa immagine, l’immagine sensazio-
ne». Non ci potrebbero essere frasi migliori di quelle della professores-
sa Luciana Pillonetto per descrivere la bellissima raccolta di poesie
della fenerese Giorgia Lubian, data alle stampe lo scorso mese di
maggio.

Prima di tutto, conosciamo Giorgia attraverso alcune note biografiche.


Nata a Venezia il 4 luglio del 1968, è figlia di Giovanni e di Carla Co-
melato e sorella di Giampaolo, tutti conosciutissimi a Fener (dove ri-
siedono) e dintorni. Appassionata d’arte, Giorgia si diploma, nel 1987,
al liceo artistico di Treviso. Gestisce, per molti anni, un negozio di arti-
gianato etnico a Jesolo Lido. Dal 1999 al 2007 è segretaria della scuo-
la primaria paritaria a Valdobbiadene, dove abita tuttora con il marito
Marco Bernardi (con il quale ha avuto il figlio Stefano). Nel 2003 le vie-
ne diagnosticata la sclerosi multipla. La malattia la costringe a rivedere
i suoi programmi lavorativi e a riorganizzare la quotidianità. Fa sua la
frase preferita del nonno Bepi: «La differenza, nella vita, non la fanno
le cose che ci accadono ma il modo in cui le affrontiamo». Trova, nell’utilizzo della pittura e della poesia, gli stru-
menti per dare voce al proprio mondo interiore. “Primi canti di cinciallegra” è la sua prima raccolta in versi.

Ma perché questo titolo? Ce lo spiega la stessa autrice: «Non è stato facile pensare a un titolo per questa prima
raccolta e devo dire che esso è arrivato in modo inaspettato. Una famigliola di Cinciallegre ha trovato rifugio nel
muro del mio vicino di casa. Tra i mattoni della rimessa c’è un minuscolo foro e, dalla finestra della mia camera,
osservo, incredula, un continuo andirivieni, veloci lampi azzurrini che spariscono magicamente. Naturalmente il
comportamento di questi uccellini mi ha molto incuriosita. Così ho fatto alcune ricerche per cercare di conoscere
meglio i miei nuovi e variopinti vicini. Ho scoperto, così, che le Cinciallegre sono note soprattutto per essere as-
sai ciarliere e infatti modulano i loro canti in maniera molto complessa e articolata. Ma possiedono tante altre ca-
ratteristiche veramente singolari. Quella che maggiormente mi ha colpita e ispirata nella scelta del titolo, è la ca-
pacità che esse hanno di trovare delle strategie intelligenti per trasformare in opportunità le sfide che incontrano.
Non si tratta solo della capacità di sapersi adattare alle situazioni. Le Cinciallegre sono animate da un vero e
proprio spirito curioso che le spinge ad essere coraggiose oltre i limiti imposti loro dalla natura. Ma è così per tutti
noi. Possiamo davvero trovare le risorse di ingegno e creatività per far diventare occasioni di crescita le difficoltà
che la vita ci impone. Ed è ciò che ho cercato di fare io. Questa raccolta rappresenta proprio una di queste pre-
ziose opportunità».
Prima di presentare ai lettori del Tornado alcuni versi di Giorgia, ricordo che “Primi canti di cinciallegra” può
essere acquistato a Valdobbiadene presso la cartolibreria “Endimione” o a Conegliano presso la libreria “Canova”
e che parte del ricavato dalla vendita andrà all’Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla.

aiutiAMOci Che rumore fa / il dolore? / Lo chiedo a te / perché io ho la polvere / dei muri sgretolati / nelle orec-
chie. / Sento solo / un cuore che batte / e non so nemmeno / se è il mio. / Che rumore fa / la paura? / Lo chiedo a
te / perché io / in questo vuoto / non ho più rifugi / dove nascondermi. / Ma che rumore fa / l’amore! / Te lo dico /
mentre mi tieni la mano / anche se non conosci il mio nome.

I GIORNI NO Certi giorni nasciamo / proprio malamente. / Distratti i passi / scollegate le parole / vuota la mente. /
Sono i giorni / in cui l’anima è in vacanza / e ci lascia così, / vaganti alla deriva / i pensieri a ruzzoloni / tra le onde
dei ricordi / il cuore a galleggiare / come il relitto d’un naufragio / e si finisce a sera / arenati su una secca.

RICERCHE MODERNE Sarebbe una tragedia / scoprir che Wikipedia, / quando cerchi “amore”, / resti lì senza
parole. / Così, deluso e scoraggiato, / su una schermata vuota, / leggi solo una postilla: / spiacenti, la ricerca cor-
relata / alla parola amore, / la puoi trovare solo / nel centro del tuo cuore.
11 ASTERISCO

Nella cucina di Alida


La redazione in missione… gastronomica
(M.M.) Ne avevamo parlato, qualche numero fa, della passione per la cucina di Alida Rizzotto, che attorno ai
fornelli ed alla pratica dell’ospitalità ha cooptato anche i famigliari, che sostengono questa sua “gustosa” abilità.
Noi, novelli san Tommaso, abbiamo voluto toccar con mano, pardon, con cucchiaio e forchetta la cucina di Alida
e il 25 giugno scorso ci siamo accomodati alla sua tavola, nella confortevole veranda di casa. Alida, ma anche il
marito Tullio, devono aver letto quel che Brillat Savarin, considerato padre della moderna gastronomia e
gastrosofia, ebbe a dire: “Invitare qualcuno è lo stesso che incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che
dimora sotto il vostro tetto”. Compito assolto dai nostri anfitrioni che hanno messo in tavola un menù davvero
ottimo, preparato con maestria e con prodotti di qualità, anche a chilometri zero, affiancato da un intermezzo
musicale con grammofoni d'epoca e musiche degli anni 20-40. Il menù, giusto per ingolosirvi, lo vedete qui
pubblicato e sono convinto che
Alida e Tullio abbiano seguito i
consigli dell’Artusi, che nella terza
edizione, del 1921, del suo “L’arte
di mangiar bene” afferma: “se non
si ha la pretesa di diventare un
cuoco di baldacchino, non credo sia
necessario, per riuscire, di nascere
con una cazzaruola in capo; basta
la passione, molta attenzione e
l’avvezzarsi precisi: poi scegliere
sempre per materia prima roba
della più fine”. Nella cucina di Alida
sono stati rispettati tutti questi
consigli: amore, precisione e
qualità. Come redazione possiamo
confermarlo per aver provato tutto il
menù, grati anche dell’ottima
ambientazione e parafrasandole
riprendiamo, ancora una volta, le
parole di Artusi per anticipare eventuali osservazioni maliziose: “non vorremmo però che per esserci occupati di
culinaria ci gabellaste per ghiottoni e gran pappatori: protestiamo, se mai, contro questa taccia poco onorevole,
perché non siamo né l’una, né l’altra cosa. Amiamo il bello ed il buono ovunque si trovino e ci ripugna di vedere
straziata, come suol dirsi, la grazia di Dio. Amen”.
12 CRONACA

Nozze d’oro in casa Tolaini


di Sandro Curto
Lo scorso 18 giugno i nostri abbo-
nati di Fener Renata Melchiori e
Albano Tolaini hanno festeggiato
il cinquantesimo anniversario di
matrimonio con una S. Messa e un
pranzo al ristorante Tegorzo. En-
trambi classe 1946, si sono cono-
sciuti nel 1970 all’albergo Maran-
goni, in piazza Dante, dove Alba-
no, originario della Garfagnana in
Toscana, alloggiava come dipen-
dente della ditta Intes di Pavia, im-
pegnata nella costruzione del pon-
te che attraversa il Piave. Nel 1972
il matrimonio dal quale sono nati
Gianluca (1973) e Andrea (1978).
Renata ha sempre esercitato l’attività di parrucchiera nel negozio sotto
casa mentre Albano ha lavorato all’IMA Ferroli e alla Cementi Rossi. En-
trambi hanno dato un importante contributo al volontariato locale collabo-
rando con la parrocchia di Fener, con la locale Pro Loco, col sindacato
degli artigiani pensionati della provincia di Belluno e con l’Auser. Albano è tutt’ora nonno vigile alle scuole di Ala-
no. Alla coppia le nostre felicitazioni per il traguardo raggiunto.

Si rinnova il consiglio direttivo del MUST


Il 30 maggio scorso, presso il Museo Storico Territoriale
(MUST) di Alano Di Piave, si è svolta l’assemblea annuale
dell’Associazione Amici del Museo della Grande Guerra, du-
rante la quale sono state individuate le figure del nuovo diretti-
vo per il periodo 2022-2025. Un momento fondamentale per
l’Associazione che, a fronte dei sempre maggiori impegni, ha
deciso di estendere l’organico del direttivo, al fine di poter ge-
stire al meglio tutte le necessità che una struttura del genere
comporta. In tal senso è stata approvata l’aggiunta di tre con-
siglieri, che ora raggiungono un totale di nove unità, mentre
sono state in linea di massima confermate le cariche direttive
principali. Il nuovo organigramma risulta così composto:
Presidente: Oliviero Citton - Vice Presidente e Responsabile Armi: Lido Beinat - Conservatore dei beni musea-
li: Massimo Serena - Cassiere: Sergio Errandi - Segretario: Fabio Pederiva - Consigliere - Responsabile Ma-
nutenzione: Agostino Miuzzo - Consigliere - Armiere: Matteo Bernardi - Consigliere - Armiere: Nicola Pederiva
- Consigliere - Armiere - Addetto Stampa: Gordon Casteller - Consigliere: Dante Forner - Consigliere: Luciano
Mondin - Consigliere: Mauro Rizzotto - Consigliere: Luca Schievenin - Consigliere: Andrea Virago.
Nella foto: la nuova illuminazione esterna

COME ERAVAMO

Accadde vent’anni fa
a cura di Sandro Curto
IL PROF. STEINER AD ALANO L’amministrazione comunale di Alano, guidata dal sindaco Luigi Codemo, nel
luglio 2002 riceve in sala consiliare il prof. Wolfang Steiner, insigne chirurgo dell’università tedesca di Goettingen
e marito dell’alanese Grazia Zanardi. Al prof. Steiner, docente, direttore della clinica otorinolaringoiatra, con ri-
cerche pubblicate sulle più importanti riviste di medicina del mondo, è andato il ringraziamento della comunità
alanese per aver operato tre nostri concittadini colpiti da tumore in stato avanzato.
LA MORTE DI STEFANO DE BORTOLI Un tragico incidente stradale, nel luglio 2002, stronca la giovane vita di
Stefano De Bortoli, residente a Ponte di Piave e figlio di Daniela Spada, originaria di Alano.
13
14 ATTUALITÀ

LIS in 2a all'IC Quero Vas


"Impariamo le basi della Lingua dei Segni Italiana per un'inclusione a 360° "
Formatore: Andrea Burgio
L'idea di proporre alla IIA della Scuola Secondaria
di Quero un laboratorio in LIS è nata in seguito ad
un corso di formazione per i docenti sulla LIS
(Lingua dei Segni Italiana).
Questo ciclo di lezioni ha destato immediatamente
in me un grande interesse.
A differenza di altri corsi di formazione, in cui
l’elemento predominante era la parte teorica, esso
offriva poche ore di teoria e la maggior parte di
pratica: questo è stato l'elemento chiave che mi ha
spinto ad intraprendere questo nuovo “viaggio”.
Entusiasta del corso che stavo frequentando, è
nata in me l'idea di proporre un laboratorio in LIS
per una delle mie classi a Quero, per affrontare i
temi trasversali della Disabilità e dell'Inclusione applicati anche alla mia materia, la lingua straniera.
A conclusione del corso ho chiesto così al docente Andrea Burgio, formatore sordo segnante da oltre 18 anni, se
poteva essere interessato a svolgere un laboratorio presso la mia scuola.
Con questo progetto ho voluto far avvicinare i ragazzi ad una realtà diversa dal quotidiano e far capire loro che la
disabilità e/o la diversità non devono creare barriere, ma essere vissute come una ricchezza.
Il laboratorio ha dunque offerto loro l'opportunità di osservare, “ascoltare” e imparare in una modalità diversa
dalla classica, proiettandoci nel mondo dei sordi, toccandolo con mano ed abbracciando questa disabilità
all’insegna del rispetto e dell'accettazione dell’altro.
Un mondo nuovo, tutto da scoprire, che ha subito destato enorme interesse nei nostri ragazzi, in quanto hanno
potuto conoscere una comunicazione diversa dal parlato, una vera e propria lingua (riconosciuta come tale in
Italia solo dal 19 maggio 2021), come ad esempio il francese e l'inglese, ma che utilizza altri canali. La LIS non è
una lingua vocale, utilizza i segni attraverso le mani e le espressioni del viso.
La prima cosa che abbiamo imparato è che la LIS Lingua dei Segni Italiana e l’alfabeto LIS non sono la stessa
cosa. La prima è una vera e propria lingua con le sue regole sintattiche e grammaticali, mentre l'alfabeto LIS o
dattilologia viene utilizzato per comunicare nomi propri di persona e di luoghi geografici, nomi che non hanno il
segno corrispondente in LIS e parole di lingue straniere.
ALFABETO LIS
15 ATTUALITÀ

Per farvi capire… prima dell'arrivo del formatore, abbiamo cominciato a sperimentare in classe l'uso dell'alfabeto
LIS per indicare il nostro nome e cognome e, finalmente, siamo passati dalla teoria alla pratica: lunedì 9 maggio
è arrivato a scuola Andrea, presentandosi senza una parola e utilizzando solo le mani e le espressioni del viso.
Vedere i miei ragazzi osservare e seguire attentamente il docente, per tentare di capire cosa volesse comunicarci
è stata davvero un'emozione straordinaria: vedere nei loro occhi lo stesso mio stupore, lo stesso mio interesse e
la stessa mia curiosità nell’affacciarsi a questo mondo per loro nuovo, è stato per me - insegnante – un'immensa
soddisfazione, un chiaro segnale che avevo fatto centro!!!
Andrea ci ha accompagnati nel suo mondo, quello dei sordi e così è iniziata la nostra avventura.
Innanzitutto, ha introdotto le regole importanti da tener presente quando si interagisce con una persona sorda:
osservare attentamente le mani (l’orientamento e il movimento nello spazio);
osservare attentamente il labiale;
fare silenzio;
parlare sempre davanti all’interlocutore lentamente e scandendo bene le parole.
Ogni spiegazione di Andrea veniva completata con un'attività pratica; è proprio questo aspetto che inizialmente
ha entusiasmato me e i ragazzi, rendendoli molto interessati e partecipi.
Il percorso LIS si è così suddiviso:
lessico relativo alle parti della giornata, alle stagioni, ai mesi, ai giorni della settimana, ai numeri da 1 a
31, alla famiglia e ai suoi componenti, ai colori, alla scuola e ai materiali scolastici;
attività di interazione e/o memorizzazione per acquisire i segni associati al lessico;
svolgimento in coppia o in gruppo delle attività spiegate - interrogazione singola.
Tutto questo rigorosamente in silenzio e in Lingua dei Segni!!!
Al termine di ogni lezione c’era uno spazio dedicato al gioco con la LIS, per esempio Ruba Bandiera con i segni
imparati durante la lezione, Telefono senza fili…
L'ultima lezione ha voluto essere anche un momento di riflessione sul nostro percorso in LIS: “Un sordo cosa
può e non può fare?” In questo modo Andrea ha voluto farci capire, che la sordità non è limitante per chi la vive,
in quanto una persona sorda può condurre una vita normale.
Quali insegnamenti hanno tratto i ragazzi da questo corso?
 Le basi per comunicare in una
Lingua che va oltre al parlato, ma
raggiunge gli stessi obiettivi delle
Lingue vocali.
 Il silenzio è ricco di tante parole e
significati.
 Il mondo dei sordi non è diverso
dal nostro, utilizza solo canali
comunicativi differenti.
 La diversità non è una barriera,
ma una ricchezza da cui attingere,
per imparare nuove modalità di
interazione, di comunicazione, di
socializzazione e persino di gioco.
 Tutti insieme, possiamo fare la
differenza, costruire un “mondo”
altro, abbracciando ogni realtà,
mettendosi nei panni degli altri.
Ogni ragazzo, alla fine di quest’avventura, ha voluto esprimere con un pensiero la propria gratitudine ad Andrea
per averli guidati con professionalità ed empatia nel mondo della LIS.
In chiusura Andrea ha consegnato a tutti i ragazzi l’attestato di partecipazione al Laboratorio LIS. (in foto)
Un ringraziamento va al Dirigente Scolastico dell’IC Quero Vas, che mi ha permesso di svolgere questo
laboratorio, ai colleghi che mi hanno sostenuto e soprattutto ad Andrea Burgio per aver accolto il mio invito,
portando il suo mondo in classe e per averci insegnato con tanta passione, competenza e pazienza le basi della
Lingua dei Segni Italiana.
Mi auguro che questo laboratorio sia il primo di molti altri per diffondere la cultura dell’inclusione a 360°.
Rinnovo il mio ringraziamento personale ad Andrea Burgio per avermi presa per mano e accompagnata in questa
realtà che non conoscevo, insegnandomi i primi rudimenti di questa nuova lingua, a cui mi sto appassionando
ogni giorno di più.
Grazie! Miriam Giunchi
16 ATTUALITÀ

Parrocchia di Quero, Grest 2022


Il grazie dei genitori

Dopo due anni di sospensione forzata, è tornato il tanto atteso Grest parrocchiale, quest’anno intitolato: “Sarà un
pieno di emozioni”. La promessa del titolo è stata rigorosamente mantenuta, e noi, come genitori vogliamo
esprimere il nostro più sincero ringraziamento a chi ha reso possibile riproporre ai nostri bambini e ragazzi que-
sta esperienza tanto importante. Il nostro grazie va innanzitutto ai ragazzi animatori, per essersi assunti questa
responsabilità con un entusiasmo e un’energia davvero contagiosi. Un grazie particolare a Don Alessio ed ai
suoi insostituibili collaboratori Giada e Nicola, che hanno offerto il loro impegno e le loro energie con tanta pas-
sione e generosità, per regalare ai nostri figli la possibilità di vivere un’intensa ed emozionante esperienza di gio-
chi, divertimento, riflessione e dialogo. I genitori

In foto: momenti della serata al Centro Culturale “Bice Lazzari” di Quero


17
18 ALPINI

Notizie dal Gruppo Alpini di Vas


Festa degli alberi . Mercoledì 8 giugno i bambini della scuola materna di Vas accompagnati dalle
maestre e dagli Alpini hanno impiantato due aceri per arricchire ulteriormente il verde adiacente la ex cartiera.
Questo piccolo parco è curato dai ragazzi del Centro Diurno Ali di Valdobbiadene, i quali erano presenti per
questa allegra mattinata all'aria aperta.

Il 13 giugno
festa di San Antonio da Padova,
presso l'omonima chiesetta a Vas.
Numerosi i devoti si sono riuniti per la Santa Messa, celebrata da
Don Gabriele.
Gli Alpini del Gruppo di Vas da anni hanno a cuore questa Chiesa e,
dopo averla restaurata negli anni '80, constantemente si occupano
della sua manutenzione.
Al termine della funzione religiosa gli Alpini hanno preparato un
rinfresco per la popolazione intervenuta.

ASTERISCO

La foto di copertina
(M.M.) Scatto fotografico del nostro collaboratore Tristano Dal Canton, eseguito il 10 luglio 2021 da Cima della
Mandria (la vedetta) verso Malga Piz. Macchina utilizzata: Asus X01AD, tempo esposizione: 1/1700 s. Numero
F=1.8, ISO 100. Cima della Mandria si trova a 1.482 m di quota nella parte occidentale del Gruppo del Grappa.
Dalla cima si gode di un panorama spettacolare sulla pianura veneta; nelle giornate terse è possibile vedere
nitidamente Venezia e la sua laguna. È raggiungibile a piedi percorrendo i sentieri CAI 152, 155, 212 e 849. Zona
ricca di testimonianze sulla Grande Guerra, da cui vedere alcune tra le montagne protagoniste dei principali
conflitti bellici: Cima Grappa, M.te Palon, M.te Fontana Secca, M.te Spinoncia, M.te Tomatico e le Vette Feltrine.
19 ALPINI

GRUPPO ALPINI
“VALDEROA”
-Alano di Piave-
Conca delle Medaglie d’Oro al Valor Militare

Commemorazione Caduti
Alta Val Calcino
Alano di Piave (BL)
16 / 17 luglio
SABATO 16 LUGLIO Alta Val Calcino
Ore 08:30 Ritrovo presso la sede del Gruppo Alpini Valderoa e spostamento
in Alta Val Calcino
Ore 09:30 Deposizione corona al cippo in Loc. Domador
Ore 10:00 Camminata sui sentieri della Grande Guerra con salita alle cime
Solarolo e Valderoa; deposizione corone e onore ai Caduti
Ore 20:00 Cena su prenotazione presso la sede del Gruppo di Alano di Piave

DOMENICA 17 LUGLIO Monte Tomba


Ore 09:30 Ammassamento presso il piazzale del Monte Tomba
Ore 10:00 Onore ai Caduti presso la Chiesetta Alpina
Ore 11:00 Santa Messa
Ore 12:30 Rancio Alpino presso ex Malga Doc

Partecipa la banda cittadina Setteville


20 CALCIO

Con la chiusura della tormentata stagione 2021/2022


tempo di bilanci in casa AMATORI PIAVE TEGORZO

Parentesi Covid
Come è noto, a partire da febbraio 2020 l’Italia, e tutto il mondo, ha iniziato a bloccare ogni attività, comprese
quelle sportive, per cercare di arginare il più possibile la trasmissione del coronavirus. Ciò ha creato una sen-
sazione di smarrimento: ci siamo trovati chiusi tra le mura di casa, a contatto continuo con i conviventi o in to-
tale solitudine, impossibilitati a poter praticare molte delle attività, sportive o meno, che facevano parte delle
nostre sane abitudini. Questo lungo periodo ha generato molte difficoltà, economiche e non solo, a tutte le so-
cietà sportive. Difficoltà nel ritrovarsi per un allenamento, e continue sospensioni e chiusure, hanno creato il
pericolo per gli atleti di perdere la voglia di praticare l’attività sportiva, di impegnarsi per un obiettivo comune.
La lenta ripresa, che ci auguriamo sia definitiva, di tutte le attività, compresa quella sportiva, ha permesso di
tornare quasi del tutto a quella quotidianità svanita da un momento all’altro. Sono ritornate l’energia e la voglia
di fare e di giocare. Tra l’altro la società AMATORI PIAVE TEGORZO ha “approfittato” del periodo di chiusura
per ammodernare, con nuove panchine, e rendere più accogliente, con tinteggiatura e murale, l’impianto di gioco
ed il bar.

La stagione sportiva 2021/2022


La stagione sportiva 2021/2022 appena conclusa (con la par-
tecipazione al CAM 77 - 45° Torneo dell’Amicizia
“G.Rizzardo”) è stata positiva, con l’obiettivo-Play-Off cen-
trato. A fianco la classifica del nostro girone di “regular sea-
son”, il B, chiuso al quarto posto con 28 punti su 16 partite,
frutto di 7 vittorie, 7 pareggi e 2 sconfitte, con 25 gol fatti e 19
subiti. Successivamente si sono disputati i “play-off” ad elimi-
nazione diretta. La nostra squadra, dopo aver superato il Tre-
vignano negli ottavi di finale, ha dovuto cedere, non senza
rimpianti, nei quarti al Signoressa. Questi i COMPONENTI
della SOCIETA’ Giocatori: ANTIGA Francesco, CODEMO
Daniele, CODEMO Diego, COMARON Davide, DAL CANTON
Alex, DAL CANTON Luca, DAL CANTON Manuel, DAL
CANTON Michele, DAL CANTON Nicolas, DAL MOLIN Lu-
ciano, FONTANA Gabriele, FRARE Antonio, GRIGOLETTO Yari, GERONAZZO Antonio, GREGOLON Loris,
LISMA Giuseppe, MONDIN Michele, MONDIN Moreno, MORETTO Nicola, NESPOLO Manuel, POZZOBON
Christian, RAHLI Khalid, RAHLI Tarik, TONELLA Alessandro, VANZIN Mattia. Dirigenti: COPPE Andrea, DAL
CANTON Pierluigi,  DAL CANTON Rino, DALL'ARMI Luca, DAMIN Livio, DE PAOLI Bruno, GIACOMEL Enrico,
GRIGOLETTO Alvis, LICINI Nicola, PISAN Stefano, SCOPEL Andrea, SCOPEL Federico, SCOPEL Paolo,
TESSARO Giovanni, TONIN Claudio, VANZO Giuseppe. Allenatore: DAL CANTON Mauro.
21 CALCIO

Ringraziamenti
Dobbiamo ringraziare i ragazzi, i giocatori, che hanno onorato la maglia. Hanno avuto l’onere e l’onore di rappre-
sentare la continuità con un passato e l’hanno fatto nel migliore dei modi. Sempre con il sorriso, con il massimo
impegno, restando sé stessi. Bravi anche il nostro allenatore, MAURO DAL CANTON, i tecnici ed accompagnato-
ri - ALVIS  GRIGOLETTO, BRUNO  DE PAOLI, LUIGI  DAL CANTON, LUCA DALL’ARMI - che hanno guidato la
squadra in una annata particolarmente dura in cui si son giocate, nell’ultimo periodo, più partite la settimana. Un
grazie anche ai gestori del bar - GIUSEPPE  VANZO, FEDERICO  SCOPEL, CLAUDIO TONIN - e a tutti gli altri
dirigenti, oltre naturalmente al “mitico” TAM. Un ulteriore ringraziamento va al COMUNE DI ALANO DI PIAVE che
ci ha messo a disposizione l’impianto di gioco ed ha contribuito all’ammodernamento dell’impianto, agli
SPONSOR per il sostegno economico, ai simpatizzanti e ai volontari per gli sforzi e i sacrifici fatti.
Arrivederci al prossimo anno.
A.S.D. CALCIO AMATORI PIAVE TEGORZO

ASTERISCO

“Graspe e graspete, co frutti e erbette”


di Alessandro Bagatella – seconda parte
Continuo con i suggerimenti per la preparazione di deliziosi liquori e auguro a tutti una felice riuscita nella messa
in pratica di queste semplici ricette.

Grappa per la tosse, con la salvia


Un litro di grappa, un rametto di salvia, cinque cucchiai di zucchero.
In un vaso di vetro mettete la grappa ed il rametto di salvia con i cucchiai di zucchero. Lasciate riposare per
una ventina di giorni, ogni tanto capovolgete il vaso per far sciogliere lo zucchero. Poi filtrate e consumatene
un bicchierino, mattina e sera, per curare la tosse.

Grappa alla pera


Un litro di grappa, trenta grammi di zucchero, una pera matura di media grandezza.
Mettete tutti gli ingredienti in un vaso a chiusura ermetica, esponetelo al sole per cinquanta/sessanta giorni.
Filtrate ed imbottigliate. Servite dopo i pasti. Questa grappa è ottima da spruzzare sopra il gelato o sopra ad
un dolce.

Grappa al timo
Cinque rametti di timo fioriti, due foglie di menta piperita, un grammo di cannella, la scorza di due limoni, un li-
tro di grappa.
Ponete a macerare nella grappa la scorza dei limoni (solo la parte gialla), il timo, la menta e la cannella dentro
un vaso a chiusura ermetica, che ricorderete di scuotere di tanto in tanto. Dopo 3 settimane filtrate il liquore,
imbottigliate e aspettate altre tre settimane prima di gustare questa grappa, che è anche un ottimo rimedio
contro raucedine e mal di gola.

Digestivo al basilico
Quindici foglie di basilico, duecentocinquanta grammi di zucchero, mezzo litro d’acqua, mezzo litro di alcool
puro.
Lavate ed asciugate le foglie del basilico, quindi ponetele in infusione nell’alcool per un giorno. Preparate uno
sciroppo con lo zucchero sciolto nell’acqua calda. Quando sarà freddo unitelo all’alcool da cui avrete tolto le
foglie del basilico. Filtrate il liquore e imbottigliatelo e riponetelo in dispensa.

Nocino di San Giovanni – 24 giugno


Un litro di grappa, dodici noci (col Malut) divise a metà, quattro etti di zucchero, una stecca di vaniglia, il succo
di un limone.
La tradizione vuole che il 24 giugno, giorno di San Giovanni, si raccolgano le noci, da dividere a metà e mette-
re in un vaso con la grappa, lo zucchero, il succo di un limone e la stecca di vaniglia. Lasciar riposare per qua-
ranta giorni in un luogo fresco e buio. Dopo di che filtrare e imbottigliare e aspettare che il utto diventi di color
marron scuro. E’ un digestivo, utile anche per curare la tosse e la bronchite.
22 CRONACA

Il querese Paolo Feltrin premiato


dal Milan Club Feltre Rossonera
di Silvio Forcellini
Il querese Paolo Feltrin, per l’impegno profuso
in questi anni a favore del sodalizio, è stato pre-
miato dal Milan Club Feltre Rossonera 1968. In
qualità di referente per il Basso Feltrino, Paolo è
infatti riuscito a raggruppare una sessantina di
soci della nostra zona, che vanno così ad ag-
giungersi ai tesserati del Milan Club feltrino (che
ne vanta complessivamente circa duecentocin-
quanta). E così un Paolo visibilmente emoziona-
to ha ricevuto dalle mani di Marco Malagò, “pre-
sidentissimo” del Milan Club Feltre Rossonera
1968, una targa recante la scritta “con affetto e
riconoscenza”. E quale migliore occasione per
ricevere questo meritato riconoscimento che il
tradizionale pranzo sociale di fine stagione, tenu-
tosi presso la Birreria Pedavena lo scorso 12
giugno e trasformatosi nell’occasione in una
grande festa per festeggiare assieme il dicianno-
vesimo scudetto conquistato meritatamente dalla
squadra allenata da Stefano Pioli. Pranzo cui è
intervenuto anche, giunto appositamente da Pa-
dova, il nostro affezionato lettore Ignazio Mene-
ghetti assieme al fratello, entrambi rossoneri doc con un curriculum di trasferte al seguito del Milan da far invidia
ai tifosi più sfegatati. A questo proposito, l’appuntamento pedavenese promosso dal club è stata anche
l’occasione - oltre che per festeggiare il fresco titolo di Campioni d’Italia - anche per rievocare le vittorie (e le
sconfitte) del passato. Perché - come scriveva il grande scrittore argentino Osvaldo Soriano - «sono così le storie
di calcio: risate e pianti, pene ed esaltazioni». Come la vita.

Nella foto grande: Paolo Feltrin posa orgoglioso con la targa ricevuta, attorniato da una rappresentanza di tifosi
rossoneri del Basso Feltrino; nelle tre foto piccole, da sinistra: Paolo con Marco Malagò, presidente del club, la
torta fatta preparare per l’occasione e la targa in questione.

Il ricordo di Orazio e Mario


di Alessandro Bagatella
Nei giorni scorsi c’è stato l’anniversario della morte di Mario Durighello, persona di riferi-
mento per l’amministrazione di Alano ed anche per “Il Tornado”, così come il sindaco Ora-
zio Piccolotto che ha fatto rivivere tutte le malghe di Alano, rendendole abitabili ed efficien-
ti dopo anni di degrado ed abbandono. Quando il sottoscritto guidava il gruppo “Amici del
Tomatico del Grappa” non mancavo di programmare ogni anno l’escursione a ricordo sia
di Orazio che di Mario, come quella del 2008 fra Malga Miet-Castel Cesil-Malga Barbeghe-
ra-Malga Piz con visita alle gallerie del Monte Palone ed alle trincee del 1915-1918. L’auspicio è che si possa ri-
prendere questa bella iniziativa, per ricordare queste persone impegnate per il bene della comunità.
23 ATTUALITÀ
24 ATTUALITÀ

Il 5 giugno si è svolta la Giornata nazionale dello Sport

Lo sport per l’inclusione sociale


L’inclusione sociale passa anche dallo sport. Il 5 giugno c’è stata la Giornata nazionale
dello Sport, un’occasione volta a valorizzare l’attività sportiva, non solo come elemento
importante per mantenersi in salute, ma anche fattore di crescita, arricchimento personale
e strumento di inclusione.
Alcuni dati: quanta attività fisica praticano i Bellunesi?
L’86% dei Bellunesi risulta attivo. In particolare, secondo i dati raccolti nell’ambito del Progetto Passi, in Ulss
Dolomiti il 47% della popolazione adulta è parzialmente attivo, il 39% è attivo e solo un 14% risulta sedentario.
Dati che ci rilevano una situazione migliore rispetto ai valori nazionali. La percentuale di persone sedentarie,
inoltre, sembra essere in diminuzione negli anni. Uno stile di vita attivo è più diffuso nelle persone più giovani e in
quelle con un livello socio-economico più alto.
Uno stile di vita attivo per la salute
L’attività fisica è importante per la salute psicofisica e per il benessere complessivo della persona. Uno stile di
vita attivo aiuta, infatti, a contrastare il rischio di sviluppare molte patologie croniche e agisce anche sull’umore. In
Ulss Dolomiti, ad esempio, tra le persone sedentarie il 21% dichiara di essere iperteso, il 21% di essere in
sovrappeso e il 26% di aver avuto sintomi di depressione. Inoltre, anche l’abitudine al fumo risulta essere
correlata alla sedentarietà: il 18% delle persone sedentarie dichiara di essere un fumatore.
L’attività sportiva per l’inclusione sociale nei centri diurni dell’Ulss Dolomiti: Karate, bocce, nuoto.
L’attività sportiva ricopre un ruolo sempre più importante anche a livello sociale, un’attività fisica ed insieme
educativa che promuove momenti di condivisione, aggregazione e divertimento. Oltre a fornire assistenza e cure,
i centri diurni dell’Ulss Dolomiti, infatti, propongono anche alcune attività sportive per coinvolgere i loro ospiti
stimolando le loro capacità motorie, cognitive ed espressive per favorire la socializzazione e le relazioni di
gruppo.
Per i centri diurni del distretto di Feltre, ad esempio, oltre alla collaborazione con l’associazione “Il sociale premia
lo sport”, è stata stipulata quest’anno una convenzione con la Bocciofila A.S.D. Mugnai per rinnovare lo
svolgimento dell’attività sportiva delle bocce al Bocciodromo di Feltre. Riprenderà, poi, anche l’attività di
ginnastica in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano. Il centro diurno “Le Casette”, inoltre, programma un
progetto di passeggiate per la conoscenza del territorio feltrino.
Importante è anche la partecipazione delle Associazioni dei Familiari che consentono ai centri diurni di Pieve di
Cadore “Libellula” e “La Clessidra” e di Cusighe di programmare dalle attività motorie e passeggiate, fino al nuoto
e ai balli di gruppo. In particolare, per i centri diurni di Pieve di Cadore, grazie alla collaborazione con
l’Associazione Sociale Sportiva Invalidi (ASSI), l’A.S.D. Sport Assi e I.E.F.E.S.O. Club srl Sportiva Dilettantistica,
è possibile programmare delle lezioni di Karate e altre attività sportive con finalità ludico creative. Tutti
appuntamenti che gli utenti aspettano con entusiasmo. comunicato stampa. Belluno, 3 giugno 2022

Chiamiamolo azzardo! Smettere è possibile


Tu o un tuo familiare avete mai sentito l’impulso a giocare somme di denaro sempre maggiori? Avete già
sentito di dover tenere nascosta l’entità del giocare a quelli che vi stanno più vicino?
Se avete risposto Sì ad almeno una di queste domande,
potreste avere bisogno di un aiuto. Come chiedere aiuto? Il
cittadino può contattare il Ser.D. della sua zona di residenza per un
primo colloquio per sé stesso o per un familiare che soffre per un
problema di gioco d’azzardo. Un’équipe multidisciplinare offre un
intervento specialistico a giocatori/trici e ai loro familiari attraverso
consulenze, gruppi psico-educativi, sostegno psicologico individuale
e familiare, psicoterapia, counselling finanziario, eventuali terapie
farmacologiche e gruppi di auto-mutuo-aiuto. Complice la diffusione
dell’opportunità di giocare sia per quanto riguarda l’offerta di giochi
che la possibilità di giocare in ogni momento della giornata, negli
ultimi anni il gioco d’azzardo ha visto il coinvolgimento di una buona
parte della popolazione italiana, trasversalmente a tutte le età e le
classi sociali. Sono state, quindi, realizzate locandine, opuscoli e
brochure per divulgare informazioni e considerazioni sul gioco
d’azzardo e sul DGA e informare i cittadini sulle modalità di contatto
degli ambulatori nei quattro Ser.D. dell’Ulss Dolomiti (Belluno, Feltre,
Agordo, Cadore) che si occupano di prevenzione, cura e
riabilitazione di questa patologia così complessa e dolorosa.
comunicato stampa. Belluno, 17 giugno 2022
25 CRONACA

All’Edicola di Quero, punto abbonamenti “Il Tornado”


Nuovi servizi ricariche e pagamenti

Ormai da un paio d’anni l’edicola di Quero ospita, con generosa dispo-


nibilità dei coniugi Albertina Schievenin e Gino Dalla Lana, il punto di
raccolta abbonamenti della nostra rivista, svolgendo per noi e per i letto-
ri un servizio comodo e di sicuro riferimento per ricevere puntualmente
la rivista. In edicola si trovano anche molti altri servizi e buon ultimo la
riorganizzazione dei pagamenti elettronici, con l’adesione dell’esercizio
alla piattaforma “Mooney”, che offre la possibilità di svariati pagamenti
telematici nonché ricariche telefoniche, come si vede dalle foto che ri-
prendono l’angolo informatizzato dell’edicola. Albertina e Gino saranno
in ogni caso prodighi di spiegazioni quando vi recherete a rinnovare il
vostro abbonamento a “Il Tornado”. E non dimenticate di portare con voi
il numero codice abbonato: renderà il rinnovo più semplice e spedito. Ringraziamo, inoltre, tutti gli altri volontari
che raccolgono gli abbonamenti al quindicinale, che trovate ben elencati nello spazio dedicato in seconda di co-
pertina. Lo riproduciamo qui sotto per vostra comodità.

In memoria di Rina Curto


di Alessandro Bagatella
Curto Rina, di anni 88, nativa di Carpen ci ha lasciato il 17 maggio scorso, dopo
una vita dedicata alla famiglia ed al lavoro. Si era sposata con Rino Mazzocco,
formando a Carpen del Quero la propria famiglia, dando alla luce due figli: Raf-
faele e Milko.
Un’esistenza costellata, come per tanti di noi, di gioie e dolori senza però perde-
re fiducia nella vita. Ha cresciuto i figli ed ha assistito con premura il marito, col-
pito da invalidità, in una vita comune condivisa per quarantasei anni.
Nell’ultimo periodo anche lei ha dovuto far ricorso alle cure di una badante,
sempre assistita anche dai figli.
Nel giorno delle sue esequie sono stati in tanti a presenziare al funerale, portan-
do testimonianza di affetto e solidarietà.
Ai figli Milko, Raffaele, alle nuore, ai nipoti e parenti tutti rivolgiamo le più sentite
condoglianze.
26 ATTUALITÀ

Tatuaggi e trucco permanente: cosa metti sotto pelle?


Un regolamento europeo sugli inchiostri tutela la nostra sicurezza
Cosa sono?
I tatuaggi sono una forma diffusa di body art a cui si è sottoposto almeno il 12% della
popolazione europea, con frequenza doppia nella fascia di età compresa tra i 18 e i
35 anni.
Il trucco permanente è simile a un tatuaggio ed è utilizzato per creare disegni che
ricordano il trucco. Ad esempio, è utilizzato comunemente per riprodurre l’aspetto
dell’eyeliner o per accentuare i colori della pelle, del viso, delle labbra e delle
palpebre.
Comportano dei rischi per la salute?
I rischi per la salute possono derivare sia da carenze igieniche nell’uso degli aghi, che dalle sostanze chimiche
contenute negli inchiostri: infatti, i tatuaggi sono realizzati perforando lo strato superficiale della cute con un ago e
iniettando l’inchiostro nello strato sottostante, creando così un disegno. Lo strato superiore della cute,
l’epidermide, si rigenera continuamente; pertanto, per creare un tatuaggio duraturo, l’inchiostro viene iniettato nel
derma, ossia nel secondo strato, quello più profondo della pelle.
Gli inchiostri per tatuaggi e il trucco permanente sono una miscela di varie sostanze chimiche, alcune delle quali
possono causare reazioni allergiche, irritazioni e secchezza della pelle, danni al sistema nervoso e altri effetti più
gravi sulla salute, come mutazioni genetiche e cancro. I pigmenti dell’inchiostro possono anche migrare dalla
cute a vari organi, come i linfonodi e il fegato. Talvolta i tatuaggi vengono rimossi con un laser che decompone in
particelle più piccole i pigmenti e le altre sostanze. Se tra queste vi sono sostanze chimiche nocive, il processo di
rimozione ne permette la libera circolazione nell’organismo. Poiché le sostanze chimiche usate negli inchiostri
per tatuaggi e nel trucco permanente possono rimanere nell’organismo per tutta la vita, esiste anche la possibilità
di un’esposizione di lunga durata agli ingredienti potenzialmente nocivi.
Pertanto, si ricorda che l’utente deve sempre essere preventivamente informato sui rischi connessi alle
prestazioni, attraverso la consegna di un’informativa da parte del professionista, ed essere informato altresì sulle
modalità di esecuzione della prestazione richiesta e delle caratteristiche dei prodotti utilizzati.
Come proteggersi dai rischi?
Per proteggere i cittadini europei, a partire dal gennaio 2022 migliaia di sostanze chimiche pericolose individuate
negli inchiostri per tatuaggi e per trucco permanente sono soggette a restrizione a causa dell’entrata in vigore di
un nuovo regolamento (Regolamento REACh), una norma che riguarda la sicurezza delle sostanze chimiche,
vigente in tutti i Paesi dell’ Unione Europea.
Dal 04 gennaio 2022 è entrato in vigore un nuovo regolamento, il Regolamento (UE) 2020/2081, che va a
modificare il regolamento REACh (in particolare l’allegato XVII) prevedendo una riduzione delle reazioni
allergiche croniche e di altre reazioni cutanee di tipo infiammatorio dovute a inchiostri per tatuaggi e trucco
permanente, oltre agli effetti più gravi quali tumori o danni al sistema riproduttivo potenzialmente causati dalle
sostanze chimiche usate negli inchiostri. Tale norma è il risultato di un approfondito esame dei rischi per la
salute, condotta per anni dalla Commissione Europea che ha indagato la disponibilità di alternative più sicure,
considerando, negli ultimi 5 anni, anche l’impatto socioeconomico di questa restrizione, analizzandone le
ripercussioni sull’occupazione nel settore dei servizi e dell’industria manifatturiera.
Quali sono le regole attuali per un uso sicuro degli inchiostri?
La nuova norma di cui sopra vieta oltre 4000 sostanze che hanno evidenziato pericoli per la salute e che non
potranno più essere usate dalla data di entrata in vigore della stessa, con una deroga temporanea per il
pigmento blu e quello verde, che saranno ammessi temporaneamente fino al 4 gennaio 2023.
La nuova norma impone inoltre che, sulle etichette delle miscele destinate al tatuaggio e al trucco permanente,
dovrà essere riportata la dicitura “Miscela per tatuaggi o trucco permanente” e dovrà essere indicato altresì un
elenco degli ingredienti e le frasi di sicurezza pertinenti.
Cosa devono verificare i professionisti?
La nuova norma consente al tatuatore di essere maggiormente tutelato, purché:
 in fase di acquisto degli inchiostri si rivolga a imprese che dimostrino il rispetto della normativa vigente,
nonché dei nuovi divieti e che forniscano quindi una scheda dei dati di sicurezza aggiornata con i
riferimenti alla nuova “restrizione” e prodotti dotati di etichetta conforme ai contenuti minimi sopra
ricordati;
 nel caso di acquisti on-line, le stesse informazioni e dichiarazioni possano essere egualmente disponibili
e ben leggibili.
Si ricorda che l’eventuale acquisto, anche on-line, direttamente da fornitori extra UE, è molto rischioso, perché il
professionista diventerebbe “importatore” di inchiostri, assumendosi tutte le responsabilità che la normativa
impone riguardo all’immissione sicura dell’inchiostro nel mercato europeo.
Al fine di poter sempre dimostrare la provenienza dei colori e dei pigmenti, si ricorda, inoltre, di valutare
accuratamente offerte promozionali per l’acquisto di “stock di magazzino” particolarmente convenienti, in quanto
27 ATTUALITÀ

in questo momento potrebbero nascondere la volontà di svendere inchiostri di fatto non conformi e fuori mercato
dal 4 gennaio 2022.
Cosa deve esigere il cittadino per la propria tutela?
Il cittadino ha la certezza di essere tutelato se si rivolge a professionisti in grado di dimostrare la loro idoneità
professionale (abilitazione), l’uso di inchiostri e attrezzature sicure e l’adozione di corrette misure igienico-
sanitarie.
Quali verifiche e controlli sono previsti in materia?
I controlli in materia di sostanze chimiche pericolose presenti sul mercato sono svolti, in Italia, secondo
indicazioni comuni a tutti i paesi dell’Unione Europea; in Italia, l’Autorità Competente Nazionale è il Ministero
della Salute. I controlli sul territorio si svolgono tramite una Rete regionale, che si avvale di ispettori REACh dei
Dipartimenti di prevenzione di ciascuna AULSS del Veneto; gli ispettori territoriali effettuano ogni anno controlli
mirati sulla base di indicazioni fornite dal Ministero stesso. Per l’anno in corso, il Ministero stesso ha già indicato,
come priorità, una campagna di informazione sugli obblighi derivanti dal Regolamento 2020/2081 e delle azioni di
vigilanza e controlli ufficiali effettuati direttamente e prioritariamente sui produttori/importatori.
Che requisiti deve avere il professionista tatuatore?
Per l’esercizio dell’attività di tatuatore è necessario possedere i seguenti requisiti:
 aver compiuto il 18° anno di età;
 essere in possesso dell’abilitazione ottenuta dopo aver superato le prove finali a seguito della frequenza
all’apposito corso di abilitazione previsto da normativa regionale.
Che requisiti devono avere i locali dove si effettua il tatuaggio?
Anche i locali devono rispondere a determinati requisiti stabiliti da specifica normativa regionale (D.G.R. Veneto
n. 11 del 9/01/2013) e locale. L’inizio dell’attività deve essere previamente segnalata con SCIA al Comune e alla
AULSS territorialmente competente. In generale devono essere presenti:
 idonee caratteristiche strutturali dei locali quali superfici e altezze interne, parametri aeroilluminanti,
pavimenti e rivestimenti delle pareti impermeabili, perfettamente lavabili e disinfettabili fino a 2 m di
altezza da terra;
 la sala d’attesa separata dai locali in cui si svolgono le prestazioni;
 almeno un servizio igienico provvisto di antibagno dotato di lavandino a comando non manuale,
distributore di sapone liquido, asciugamani a perdere;
 locale o spazio destinato alla sanificazione e alla sterilizzazione delle attrezzature;
 lo spogliatoio fornito di armadietti individuali a doppio scomparto;
 il ripostiglio/magazzino per il deposito del materiale pulito, del materiale sporco, dei rifiuti, degli attrezzi e
dei prodotti per le pulizie.
Si ricorda che in presenza di più tatuatori, ciascuno deve operare in locali distinti, oppure in box tra loro non
comunicanti, i quali devono essere tutti dotati di lavandino con acqua corrente calda e fredda a comando non
manuale, distributore di sapone liquido ed asciugamani a perdere.
Quali norme igienico-sanitarie seguire?
La stessa norma regionale D.G.R. Veneto n. 11/2013 impone al professionista tatuatore, nell’effettuare le
procedure di tatuaggio, di seguire alcune misure e prescrizioni igienico-sanitarie quali:
 l’uso di guanti protettivi monouso in tutte le fasi di lavoro;
 l’uso di aghi monouso e sterili da smaltire in appositi contenitori rigidi a chiusura ermetica;
 per i materiali non monouso, la sterilizzazione in autoclave a vapore saturo o con stufa a calore secco a
temperatura minima di 170°C per 2 ore;
 l’uso di idonei indumenti di lavoro dedicati all’uso esclusivo e in tessuti adatti a garantire la pulizia e il
decoro;
 l’idonea gestione del materiale monouso post trattamento e di quello utilizzato per il tamponamento e le
medicazioni secondo le disposizioni impartite per lo smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio
infettivo.
In merito alle “macchinette per tatuaggi” e loro componenti, si ricorda che devono essere utilizzate solo
apparecchiature dotate di idonea marcatura CE e corredate da dichiarazione di conformità e da libretto di
istruzioni per l’uso e la manutenzione.
Riassumendo…
Con la presente nota il nostro personale tecnico di vigilanza intende chiarire ed informare correttamente sia i
tatuatori che i clienti sulle novità introdotte dalla recente normativa in materia di inchiostri; inoltre, sulle buone
prassi igienico-sanitarie da seguire, in modo da garantire la massima tutela possibile della salute di chi decide di
sottoporsi all’ esecuzione di un tatuaggio o del trucco permanente.
A cura del personale tecnico ed ispettivo REACh del Dipartimento di Prevenzione
dell’AULSS n. 1: Tecnici della Prevenzione Igor Campigotto e Matteo Cappellaro
Dirigente Chimico Stefania Peterle
Per info: 0437.516930 – 0437.514578
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Via Feltrina, 15 - 31040 Pederobba (TV)
Tel.: 0423 64373 - Fax: 0423 681757
347.8371557
Aperto da Lunedì a Venerdì
Via Feltrina, 15 - 31040 Pederobba (TV) dalle 14.00 alle 21.30
E-mail: officinabailo@virgilio.it Aperto da Lunedì a Venerdì
Tel.: 0423 64373 - Fax: 0423 681757 Sabato e Domenica
dalle 14.00 alle 21.30
E-mail: officinabailo@virgilio.it dalle 11.00 alle 21.30
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