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Milano
Milano
Fondata intorno al 590 a.C. da una tribù celtica facente parte del gruppo degli
Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca, fu conquistata dagli antichi (dettagli) (dettagli)
Romani nel 222 a.C. Con il passare dei secoli, Mediolanum accrebbe la sua
importanza sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente; nel 313
d.C. fu promulgato l'editto di Milano, che concesse a tutti i cittadini, quindi
anche ai cristiani, la libertà di culto.
Dal XII fino al XVI secolo, Milano fu una delle più grandi città europee e un
importante centro commerciale, divenendo così capitale del Ducato di Milano,
che fu una delle maggiori forze politiche, artistiche e della moda nel
Rinascimento.[11][12] All'inizio del XVI secolo, però, perse l'indipendenza a
favore dell'Impero spagnolo per poi passare, quasi due secoli dopo, sotto la
corona austriaca: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne uno dei
principali centri dell'illuminismo italiano. Capitale del Regno d'Italia
napoleonico, dopo la Restaurazione fu tra i più attivi centri del Risorgimento,
fino al suo ingresso nel Regno d'Italia sabaudo.
Localizzazione
Principale centro economico e finanziario della Repubblica Italiana, Milano
ne guidò lo sviluppo industriale, costituendo con Torino e Genova il Stato Italia
cosiddetto Triangolo industriale, in particolar modo durante gli anni del boom
Regione Lombardia
economico, quando la crescita industriale e urbanistica coinvolse anche le città
limitrofe, creando la vasta area metropolitana milanese. In ambito culturale, Città
Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito Milano
metropolitana
musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua
lunga tradizione operistica. È, inoltre, tra i principali poli fieristici europei (con Amministrazione
due esposizioni universali ospitate: Expo 1906 e Expo 2015) e del disegno Sindaco Giuseppe Sala
industriale, ed è considerata una delle capitali mondiali della moda.
(indipendente di centro-
Milano è una delle mete del turismo internazionale, infatti figura tra le sinistra) dal 21-6-2016 (2º
quaranta città più visitate al mondo, attestandosi seconda in Italia dopo Roma mandato dall'8-10-2021)
e sesta nell'Unione Europea. Milano è considerata una città globale per il suo
notevole impatto economico.[13] Data di
anno 1117[N 1][1]
istituzione
Territorio
Indice Coordinate 45°28′01″N 9°11′24″E
Geografia fisica
Territorio
Lo stesso argomento in dettaglio: Idrografia di Milano.
L'idrografia di Milano e della zona dei comuni confinanti è particolarmente complessa, sia per cause naturali, vista la cospicua
presenza di fiumi, torrenti e fontanili, che formano un vero e proprio groviglio idrico, sia per questioni legate ai lavori di
canalizzazioni e di deviazione dei corsi d'acqua di matrice antropica, aventi il proprio inizio durante l'epoca romana, che hanno
portato alla realizzazione di numerose rogge, canali e laghi artificiali. Dal momento che l'acqua è abbondante e facilmente
raggiungibile, a Milano gli antichi Romani non realizzarono mai acquedotti.[16]
I corsi d'acqua più importanti che interessano la Milano moderna e la sua area metropolitana sono i fiumi Lambro, Olona e
Seveso, i torrenti Bozzente, Garbogera, Lura, Merlata e Pudiga, i navigli della Martesana, Grande, Pavese, di Bereguardo, di
Paderno e Vettabbia, e i corsi d'acqua artificiali Ticinello, Vetra, Redefossi, Cavo Ticinello e Lambro Meridionale. A Milano
sono situati anche due importanti bacini artificiali: la Darsena di Porta Ticinese e l'Idroscalo di Milano.
Tra le architetture degne di nota ad essi collegati, si annoverano svariate conche di
navigazione (tra cui la conca dell'Incoronata, la conca di Viarenna, la conca Fallata e
la conchetta), alcuni mulini ad acqua (tra cui Molino Dorino e Mulino Vettabbia) e il
ponte delle Gabelle.
Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Clima di Milano, Stazione meteorologica di
Milano Linate e Stazione meteorologica di Milano Brera.
Il Naviglio Grande in una foto
Milano ha un clima temperato caldo, stabilmente umido, con estate molto calda dell'estate del 2013. Per esso è
(classificazione Köppen-Geiger Cfa[17]). La città è infatti situata a occidente del bacino attivo il servizio di navigazione
della Pianura Padana ed è caratterizzata da una sensibile escursione termica annua turistica del Naviglio Grande
(estate calda e inverno freddo)[18].
Milano, come gran parte della Pianura Padana, accusa una scarsa ventilazione che
favorisce il ristagno delle nebbie e degli inquinanti, anche in ragione dell'alta densità
abitativa.[19][20] Gli inverni milanesi sono quindi più freddi rispetto a quelli delle città
costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici dell'Europa centrale grazie alla
latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delle Alpi. Le estati
invece sono calde e afose.
Nel complesso le precipitazioni nell'area milanese sono ben distribuite nel corso
dell'anno, anche se la stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza
precipitazioni, con un minimo di circa 40 mm a febbraio. Le stagioni intermedie sono Il chiostro della chiesa di Santa
piovose, specialmente il medio autunno e la primavera. Leggermente più scarse le Maria delle Grazie in una foto della
precipitazioni nella periferia sud e maggiori in quella nordest. primavera del 2010
Prima degli anni novanta le nevicate invernali erano frequenti. Ad ogni modo, laddove
le irruzioni di aria fredda provengono da est o ovest, si possono creare significativi
accumuli nevosi, come il 28 dicembre 2020. Considerando il periodo che va dagli
anni sessanta agli anni novanta del XX secolo, la "media nivometrica" della città di
Milano (ovvero i centimetri totali medi annui di accumulo nevoso) è più bassa di
quella di alcune città del nord-ovest e dell'Emilia (come Piacenza, Parma, Bologna,
Torino), ma più elevata di altre città del nord-est (come Udine, Verona, Venezia),
fermandosi a 25,2 cm annui in città.[21] La nevicata più abbondante del XX secolo
risale al gennaio 1985, con 90 cm di accumulo[22][23][24].
Gli estremi termici di Milano dal 1763 a oggi sono stati di −17,3 °C nel 1855 e di
39,8 °C nel 2003 (quest'ultima registrata alla stazione meteorologica di Milano
Brera).[25] L'escursione termica media in una giornata di sole è di circa 10-13 gradi.
L'umidità è statisticamente presente durante tutto l'anno in special modo nei mesi Neve e nebbia a Milano in una foto
invernali e durante la notte. Le nebbie sono favorite dal cielo sereno, che consente il del 1960
raffreddamento da irraggiamento, dal suolo superficialmente umido, dalla scarsa
ventilazione della Pianura Padana occidentale e da particolari configurazioni bariche
invernali come i regimi altopressori che in questo periodo dell'anno tendono a presentarsi con una certa frequenza.[26]
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio 1971-2000
e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al citato trentennio.[27]
MILANO Mesi Stag
LINATE
(1971-2000) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri
T. max.
5,9 9,0 14,3 17,4 22,3 26,2 29,2 28,5 24,4 17,8 10,7 6,4 7,1 18,0
media (°C)
T. min. media
−0,9 0,3 3,8 7,0 11,6 15,4 18,0 17,6 14,0 9,0 3,7 0,1 −0,2 7,5
(°C)
T. max. 21,7 23,8 27,3 26,8 32,0 35,4 37,2 37,1 33,0 30,4 21,4 18,1
23,8 32,0
assoluta (°C) (2000) (1990) (1997) (1997) (1997) (1996) (1983) (1998) (1983) (1997) (1998) (1991)
T. min. −14,4 −12,8 −7,4 −2,4 1,2 8,0 10,1 8,4 3,0 −2,3 −6,0 −9,9
−14,4 −7,4
assoluta (°C) (1985) (1991) (1971) (1973) (1991) (1991) (1974) (1972) (1972) (1973) (1983) (1981)
Giorni di
calura (Tmax 0 0 0 0 0 4 14 12 1 0 0 0 0 0
≥ 30 °C)
Giorni di gelo
(Tmin ≤ 0 °C) 18 13 4 1 0 0 0 0 0 0 5 16 47 5
Precipitazioni
58,7 49,2 65,0 75,5 95,5 66,7 66,8 88,8 93,1 122,4 76,7 61,7 169,6 236,0
(mm)
Giorni di
7 5 7 8 9 8 5 7 6 8 6 6 18 24
pioggia
Giorni di
7 1 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 3,0 11,0 0,1
neve
Giorni di
21 12 5 2 1 1 1 1 4 12 16 17 50 8
nebbia
Umidità
relativa 83 75 70 72 72 71 70 72 74 80 83 84 80,7 71,3
media (%)
Il nome antico di Milano è attestato come Mediolanum presso le antiche fonti scritte
latine e come Mediólanon presso le fonti greche. Esiste anche un'attestazione
epigrafica del nome di Milano nella lingua celtica locale, presente in un graffito
ritrovato su un tratto delle mura romane di Milano,[28] dove si legge Meśiolano[29]
tracciato in un alfabeto etrusco settentrionale (con o), come nella generalità delle
iscrizioni galliche[30]. Il simbolo trascritto ś è qui usato per rappresentare una /d/
etimologica[31], come mostrano altri usi di tale simbolo in celtico, oltre al fatto che
questo stesso segno ᛞ in runico ha precisamente il valore di /d/[31].
Bassorilievo della scrofa semilanuta, In Mediolanum i linguisti riconoscono, tradizionalmente, un termine composto
da cui secondo la tradizione, deriva il formato dalle parole medio e (p)lanum, ovvero "in mezzo alla pianura" o "pianura di
toponimo cittadino. mezzo", con *planum divenuto lanum con caduta della p- di inizio di parola, che è
tipica delle lingue celtiche.[32]
Alcune teorie diffuse in scritti non specialistici, che ignorano l'esistenza di una sicura attestazione del nome celtico offerta dal
graffito sopra ricordato, fanno riferimento ad un ipotetico toponimo celtico Medhelan,[33][34][35] che avrebbe il significato di "in
mezzo alla pianura", vista la sua posizione centrale nella Pianura Padana, oppure di "luogo fra corsi d'acqua" data la presenza
dei fiumi Olona, Lambro, Seveso e dei torrenti Nirone e Pudiga; altre ipotesi individuano il significato di "santuario centrale"
(con riferimento, per il secondo termine del composto, a lanon = "santuario") oppure quello di "terra fertile" (celt. med =
"fertile"; land o lan = "terra").[32][36][37]
Nonostante una certa diffusione di questa teoria (peraltro solo in scritti italiani recenti, perlopiù non specialistici), il termine
Medhelan è opera di una ricostruzione soggettiva e non è attestato in alcuna fonte antica, epigrafica o letteraria. Il suono dh,
presente nella ricostruzione dell'indeuropeo rappresenta una media aspirata, e le medie aspirate in celtico sono ricadute nelle
medie[38][39], per cui non stupisce trovare il suono d in Mediolanum, mentre non è chiaro che valore avrebbe dh nella
ricostruzione *Medhelan.
In dialetto milanese, il nome più antico di cui è giunta traccia documentata è invece Miran.[40][41][42]
Vi sono state decine di Mediólanon in tutta l'Europa celtica, soprattutto in Francia (come Montmélian), tutte accomunate dalla
medesima etimologia.[43]
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Milano.
Epoca celtica
Lo stesso argomento in dettaglio: Fondazione di Milano e Scrofa semilanuta.
Milano fu fondata intorno al 590 a.C.[44][45], da una tribù celtica facente parte del
gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca. Il nome originario,
tramandato dagli autori latini come Mediolanum (Tacito, Plinio il vecchio) o
Mediolanium (Tito Livio) e da quelli greci come Μεδιόλανον (Polibio, Plutarco,
Cassio Dione) o Μεδιολάνιον (Strabone)[46][47][48], compare in un antico graffito celtico
nella forma Meśiolano (dove ś rende, molto probabilmente, il suono /d/). La città
romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e rimpiazzata da quella
medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente cresciuto a macchia
d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico. Olletta celtica risalente al periodo
precedente la conquista romana (III-
Secondo la tradizione leggendaria riportata da Tito Livio e poi ripresa in epoca II secolo a.C.), che è conservata al
medioevale da Bonvesin de la Riva[49] la fondazione di Milano avvenne nel VI secolo Civico museo archeologico di Milano
a.C. nel luogo dove fu trovata una scrofa semilanuta, per opera della tribù celtica
guidata da Belloveso, che sconfisse gli Etruschi[50], popolazione che fino ad allora
aveva dominato la zona, nella battaglia del Ticino[51].
In base ai ritrovamenti archeologici, l'oppidum celtico doveva avere medesima localizzazione ed estensione dell'insediamento
golasecchiano, che era più antico, ma non sono mai venute alla luce opere difensive urbane, probabilmente costruite in legno e
terra, evento che spiega l'attribuzione della definizione di "villaggio" da parte di Polibio e Strabone. La carta di distribuzione
dei ritrovamenti della prima età del ferro mostra che l'insediamento golasecchiano (V secolo a.C.) occupava un'area di circa 12
ettari nei pressi della moderna piazza San Sepolcro.[52]
Epoca romana
Lo stesso argomento in dettaglio: Mediolanum.
Dopo essere stata la più importante città dei Celti insubri Milano fu conquistata dai
Romani nel 222 a.C. in seguito a un aspro assedio dai consoli Gneo Cornelio Scipione
Calvo e Marco Claudio Marcello. La conquista fu contrastata dalla discesa di
Annibale, al quale la popolazione celtica si alleò.[53][54] Fu solo nei primi anni del II
secolo a.C. che gli Insubri e i Boi si assoggettarono definitivamente alla dominazione
romana.[55]
Per via della sua favorevole posizione di retrovia Milano fu di importanza strategica
per le campagne di Cesare durante la conquista della Gallia. Negli anni dal 58 a.C. al
50 a.C. Milano divenne il più importante centro della Gallia Cisalpina e, sull'onda del Modello in legno conservato presso il
suo sviluppo economico, nel 49 a.C. venne elevata da Cesare, nell'ambito della Lex Civico museo archeologico di Milano
Roscia, allo status di municipium.[56] che mostra una ricostruzione della
Mediolanum imperiale
Dopo che Giulio Cesare aprì la Britannia ai commerci e all'influenza romani[57] con
soldati mediolanensi, alla crescita dell'importanza militare si accompagnò il
riconoscimento politico. Al momento della suddivisione dell'Impero romano effettuata da Diocleziano nel 286 Milano
divenne, con Treviri, capitale dell'Impero romano d'Occidente.
Costantino si accordò nel 313 a Milano con Licinio per consentire a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di
onorare le proprie divinità grazie alla promulgazione dell'Editto di Milano (chiamato anche Editto di Costantino). Subito dopo
si iniziarono a costruire numerose basiliche. Ecco cosa racconta Ausonio della Mediolanum del 380-390:
«A Mediolanum ogni cosa è degna di ammirazione, vi sono grandi ricchezze e
numerose sono le case nobili. La popolazione è di grande capacità, eloquenza ed
affabile. La città si è ingrandita ed è circondata da una duplice cerchia di mura. Vi
sono il circo, dove il popolo gode degli spettacoli, il teatro con le gradinate a cuneo,
i templi, la rocca del palazzo imperiale, la zecca, il quartiere che prende il nome
dalle terme Erculee. I cortili colonnati sono adornati di statue di marmo, le mura
sono circondate da una cinta di argini fortificati. Le sue costruzioni sono una più
I resti dell'anfiteatro romano di imponente dell'altra, come se fossero tra loro rivali, e non ne diminuisce la loro
Milano, nel cortile dell'antiquarium, grandezza neppure l'accostamento a Roma.»
risalenti alla fine del I secolo d.C.
Terzo anfiteatro per dimensioni (Ausonio, Ordo urbium nobilium, VII.)
dell'Italia romana dopo il Colosseo e
l'anfiteatro di Capua[58]. Nel periodo del vescovo Ambrogio e
dell'imperatore Teodosio I, che dichiarò il
cristianesimo l'unica religione dell'impero con
l'Editto di Tessalonica, Milano fu il centro più influente della Chiesa d'Occidente[59]
(qui Sant'Agostino si convertì al cristianesimo nel 386 ricevendo il battesimo l'anno
seguente).
L'antica Mediolanum era difesa da una cinta muraria provvista di torri e da quattro
fortificazioni, il Castrum Vetus, il Castrum Portae Novae, l'Arx Romana e il Castrum Le Colonne di San Lorenzo
Portae Jovis.[60] Le mura romane di Milano e le relative porte cittadine furono distrutte
durante l'assedio di Milano del 1162, per opera di Federico Barbarossa, venendo poi
sostituite dalle mura medievali di Milano.
Epoca medievale
Nel 539 Milano, per dissensi tra i due generali, si trovò alla mercé dei Goti di Uraia che la incendiarono, massacrando la
popolazione. A questo evento si deve la distruzione dei marmi e dei grandi edifici della Milano romana, dagli edifici civili ai
templi pagani, fino alle grandi e ricche ville patrizie, che vennero letteralmente e sistematicamente spogliate e infine date alle
fiamme con tutta la città. Milano fu poi riconquistata (entro il 559) da Narsete, e per opera di quest'ultimo ricostruita.[N 2] Nel
breve periodo bizantino potrebbe essere stata elevata a capitale della diocesi italiana (Italia del Nord), anche se di questo fatto
non sono presenti prove documentali certe.[63]
Nel VI secolo, con la discesa dei Longobardi nella Pianura Padana, Milano subì saccheggi e spoliazioni, che durarono diversi
decenni,[64] ai quali seguì un primo impulso di rinascita. Capitale del dominio longobardo era la vicina Pavia ma anche Milano
rivestì, per un breve periodo, questa funzione sotto il regno di Agilulfo e Teodolinda e del loro figlio Adaloaldo, dal 604 circa
al 626 circa. Il Regno longobardo finì nel 774 con la conquista di Pavia da parte di
Carlo Magno, che fatti prigionieri l'ultimo re Desiderio e la moglie, si proclamò Gratia
Dei rex Francorum et Longobardorum venendo poi, nell'800, incoronato a Roma da
Leone III primo imperatore del Sacro Romano Impero.
Nel frattempo, come già accennato, Milano aveva scelto di autogovernarsi mediante dei consoli. Tuttavia, anche per questioni
di discordie interne, tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, si passò al regime dei podestà, che erano chiamati da altre città
(Brescia, Lodi, Piacenza, Bologna, Como, Vercelli, Bergamo, Mantova, Genova, Parma, Venezia, Modena, Cremona, Pavia,
Reggio Emilia, Forlì) nella speranza che fossero super partes.[65] Le provenienze, quindi, ricoprirono gran parte dell'Italia
settentrionale, mentre la città più lontana da cui venne chiamato un podestà a Milano risulta essere Forlì.
Epoca moderna
Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Milano.
Nel tardo Medioevo Milano vide la lotta delle famiglie dei Della
Torre (chiamati anche "Torriani") e Visconti per il possesso della
città, con il predominio di questi ultimi, che avrebbero poi lasciato il
passo alla famiglia Sforza solo nella metà del XV secolo, all'alba del
Rinascimento.[N 3]
L'economia della città era andata crescendo: nel XIII secolo Milano
era una delle poche città europee ad avere più di 100.000 abitanti,
l'artigianato era in pieno sviluppo, soprattutto per la lavorazione dei
metalli[N 4] e dei tessuti, agricoltura e allevamento erano fiorenti e i
traffici intensi, anche grazie alla costruzione del Naviglio Grande,
che favorì gli scambi e irrigò sapientemente le campagne. Il Ducato di Milano e i domini dei Visconti (segnati in
verde brillante) all'inizio del XV secolo, all'apice della
A manifestare l'orgoglio per questa crescita furono compiute opere loro potenza, durante il regno del duca Gian Galeazzo
come il Castello Sforzesco (già esistente in epoca viscontea con il Visconti
nome di Castello di Porta Giovia ma riadattato, ingrandito e
completato dagli Sforza. Il Castello di Porta Giovia sorgeva a sud
nello stesso luogo del Castrum Portae Jovis romano) e l'Ospedale Maggiore. Gli Sforza riuscirono inoltre ad attrarre a Milano
personalità come Leonardo da Vinci, che riprogettò e migliorò l'idraulica dei navigli e dipinse l'Ultima Cena, e il Bramante,
che lavorò alla chiesa di Santa Maria presso San Satiro, alla basilica di Sant'Ambrogio e alla chiesa di Santa Maria delle
Grazie condizionando lo sviluppo del Rinascimento lombardo.
Nel 1499 la Francia avanzò diritti di
successione sul Ducato di Milano con Luigi
XII,[N 5] che invase il ducato scacciandone
Ludovico il Moro. Carlo V d'Asburgo, in
quanto imperatore del Sacro Romano Impero,
vi intronò Francesco II Sforza che morì senza
eredi nel 1535, e quindi Carlo V, con un
diploma imperiale, nominò duca il proprio
figlio Filippo II di Spagna.[N 6]
La Cerchia dei Navigli, ovvero il
I diritti dell'Impero spagnolo sul Ducato di fossato delle mura medievali di
Milano furono riconosciuti definitivamente Milano reso navigabile, in via
con la pace di Cateau-Cambrésis (1559). La Francesco Sforza verso via Santa
Piazza del Duomo nel 1860 circa. dominazione spagnola iniziò con un lungo Sofia all'inizio del XX secolo prima
Sulla sinistra si intravede il Coperto periodo di pace (1535-1620). Carlo V emanò del suo interramento, che avvenne
dei Figini, che è stato demolito nel le Costitutiones Mediolanensis Dominii, che tra il 1929 e il 1930
1864 per allargare la piazza lasciarono al ducato un'ampia autonomia di
governo, con l'unico vincolo di fedeltà al
sovrano[N 7], ma creano un dannoso dualismo
con gli uffici regi che non sarà mai
completamente superato.
L'Impero austriaco dominò Milano fino al 9 maggio 1796, data in cui l'arciduca
Ferdinando d'Asburgo-Este lasciò la città a causa dell'arrivo di Napoleone Bonaparte
impegnato nella campagna d'Italia. Dal 1796 al 1797 Milano fu capitale della Il laghetto di San Marco. Fu interrato
Repubblica Transpadana, dal 1797 al 1802 sede del governo della Repubblica tra il 1929 e il 1930 contestualmente
Cisalpina, dal 1802 al 1805 capitale della Repubblica Italiana napoleonica e dal 1805 agli analoghi lavori di chiusura della
al 1814 sede del governo del Regno d'Italia napoleonico. Cerchia dei Navigli
A cavallo del XIX e XX secolo Milano conobbe uno straordinario sviluppo industriale
e del settore terziario che la pose al centro delle vicende economiche d'Italia. Fu sede dell'Esposizione universale del 1906,[74]
che celebrava l'apertura del Traforo del Sempione. Lo sforzo bellico durante la prima guerra mondiale fece registrare un forte
sviluppo dell'industria, non solo pesante, con
conseguenti difficoltà nella successiva
riconversione postbellica; ciò si unì alla
delusione per le molte aspettative di maggiore
benessere e democrazia ingenerate, non solo
in Italia, dalla propaganda per l'arruolamento:
dapprima le tensioni sociali sfociarono in
quello che gli storici chiamano il biennio
rosso, in reazione al quale trovò nuova linfa il
Panoramica di Milano nella seconda fascismo. La facciata di Palazzo Marino su
metà dell'Ottocento. In primo piano piazza della Scala prima del
Porta Ticinese sottopassata dal Milano era, all'inizio del XX secolo, per la sua rifacimento portato a termine da Luca
Cavo Ticinello ancora a cielo aperto composizione sociale, una città a forte Beltrami nel 1892
connotazione socialista: Filippo Turati,[N 15]
che vi aveva fondato nel 1889 la Lega
Socialista Milanese, fu tra i fondatori, nel
1892, del Partito Socialista Italiano. L'organo
del partito, il quotidiano Avanti!, ebbe qui, a
partire dal 1911, la sua sede e Benito
Mussolini ne fu uno dei direttori (1913-1914).
Socialisti furono gli ultimi due sindaci di
Milano eletti democraticamente, Emilio
Caldara[75] nel 1914 e Angelo Filippetti[76] nel
1920.
Piazza San Sepolcro nel 1919:
Il 14 febbraio 1916, in piena prima guerra Benito Mussolini fonda i Fasci italiani
Resti della Galleria Vittorio Emanuele mondiale, Milano subì il primo di combattimento
II bombardata nel 1943 bombardamento aereo della sua storia; due
bombardieri da guerra, modello Etrich Taube,
della Imperial-regia Aviazione austro-ungarica sganciarono numerose bombe nelle
zone di Porta Romana e Porta Vittoria provocando 16 morti e circa 40 feriti. I due bombardieri si ritirano indisturbati alla base
aerea di Gardolo (in Trentino, allora parte dell'Impero austro-ungarico), da dove erano partiti.[77]
Gli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale furono densi di tensioni sociali culminate nel già accennato
biennio rosso con scontri sanguinosi fra movimenti anarchici, operai e comunisti e il nascente movimento fascista di cui
Milano fu la culla vedendone la fondazione il 23 marzo 1919 con il nome di Movimento dei Fasci italiani di combattimento
nella sala del Circolo dell'Alleanza Industriale in piazza San Sepolcro.[N 16] Il 12 aprile 1928 la città fu scossa dal grave
attentato a Vittorio Emanuele III, in cui 20 persone rimasero uccise dallo scoppio di un ordigno esplosivo mentre erano in
attesa di assistere al passaggio del Re in occasione della cerimonia di inaugurazione della VIII edizione della Fiera
Campionaria. Nel biennio 1929-30 si procedette alla copertura della Cerchia dei Navigli, cambiando così radicalmente
l'aspetto di molti paesaggi urbani della città.
Durante la seconda guerra mondiale Milano registrò i più gravi bombardamenti aerei mai subiti da una grande città italiana.
Nell'agosto del 1943 nell'arco di una settimana Milano subì numerose incursioni aeree, che distrussero un terzo dell'area
edificata e colpirono il 50 per cento degli edifici, lasciando 150 000 persone senzatetto.[78] Gli aerei sganciarono le bombe da
quote molto elevate, colpendo a caso gli edifici del centro storico. Il Teatro alla Scala, Palazzo Marino, la Rinascente, la sede
del Corriere della Sera, gli stabilimenti della Pirelli, dell'Alfa Romeo e della Breda vennero pesantemente bombardati mentre
la Galleria Vittorio Emanuele fu scoperchiata. Il Duomo fu risparmiato nonostante il crollo di decine di statue. Colpiti pure il
Castello Sforzesco, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, Palazzo Reale, la Pinacoteca Ambrosiana e l'ospedale
Fatebenefratelli.
Tragica fu la strage dei 184 bambini della scuola elementare di Gorla, il 20 ottobre 1944. Diciassette aerei del 451º Bomb
Group dell'aviazione statunitense, fallito il bersaglio (gli stabilimenti Breda) perché fuori rotta, sganciarono 170 bombe da
duecento chili sui quartieri di Gorla, Precotto e Turro. Una di queste colpì le scale della scuola mentre i bambini, gli insegnanti
e il personale cercavano di raggiungere i rifugi: quel giorno si contarono 614 vittime.[79]
Il 29 aprile 1945 i corpi di 18 gerarchi fascisti tra cui Mussolini stesso vennero esposti in piazzale Loreto. I gerarchi erano stati
fucilati da un gruppo di partigiani comandati da Walter Audisio il pomeriggio del 28 aprile. La folla incominciò a calpestare e
colpire i corpi ricoprendoli di sputi, e solo grazie all'intervento di vigili del fuoco e di alcuni partigiani i cadaveri furono
sottratti all'ira della folla e appesi a testa in giù sulla pensilina del distributore presente nella piazza.[80]
Nell'ultimo quarto di secolo la città fu al centro della politica italiana: con l'ascesa al governo della classe dirigente milanese
del Partito Socialista Italiano – guidata da Bettino Craxi – al governo nazionale, poi con lo scandalo di Tangentopoli,[N 17] poi
ancora con l'ascesa dell'imprenditore milanese Silvio Berlusconi, a guida di una coalizione di centrodestra.[N 18]
Oggi Milano è un importante centro commerciale e industriale, sia all'interno dell'Unione europea sia a livello internazionale,
oltre che il maggior polo italiano per i servizi e il terziario, la finanza, la moda, l'editoria e l'industria. È inoltre sede della Borsa
Italiana (in piazza degli Affari), uno dei più importanti centri finanziari d'Europa, ed è un grande polo di attrazione per le sedi
amministrative di decine di multinazionali.[82] Milano è uno dei maggiori centri universitari, editoriali e televisivi d'Europa. È
inoltre sede della Fiera di Milano, polo fieristico con la maggior superficie espositiva d'Europa.[83]
Dopo l'assegnazione ufficiale da parte del Bureau international des Expositions il 31 marzo 2008, dal 1º maggio al 31 ottobre
2015 la città ha ospitato l'Expo 2015, sul tema dell'alimentazione. La città di Milano è presente nelle pubblicazioni del
Globalization and World Cities Study Group dell'Università di Loughborough, dove nel 2004 è stata classificata come
incipient global city insieme a Amsterdam, Boston, Chicago, Madrid, Mosca e Toronto.[84] Nel 2016 ha vinto il Premio
europeo per le città accessibili.[85].
Simboli
Lo stesso argomento in dettaglio: Simboli di Milano.
«1. Il gonfalone storico, insignito della medaglia d'oro della Resistenza, e raffigurante Sant'Ambrogio, vescovo eletto
dal popolo, è il gonfalone di Milano.
2. Lo stemma della Città di Milano è araldicamente così descritto: d'argento (bianco) alla croce di rosso, cimato di
corona turrita (un cerchio d'oro aperto da otto pusterle), e circondato ai lati nella parte inferiore da fronde verdi di
alloro e di quercia annodate con un nastro tricolore.
3. La bandiera del Comune di Milano è costituita da una croce rossa su sfondo bianco.»
(Blasonatura del gonfalone, dello stemma e della bandiera di Milano riportata nello statuto del comune[86])
I simboli di Milano sono lo stemma, il gonfalone e la bandiera, così come riportato nello Statuto comunale.[86]
La bandiera utilizzata dalla moderna città di Milano riprende fedelmente quella usata dal Ducato di Milano dal 1395 al 1797,
ovvero un vessillo bianco con una croce di San Giorgio di colore rosso.[87] A seconda del periodo storico e – in particolare –
della dinastia regnante che dominava la città, si sono succeduti diversi stendardi civici (il cosiddetto Vexillum civitas), che di
volta in volta rappresentava la
famiglia nobiliare che governava
il ducato milanese, fermo
restando la conservazione della
primigenia bandiera cittadina
bianca con croce di San Giorgio
di colore rosso come vessillo
La bandiera di Milano, costituita
ufficiale dello Stato (il
come lo stemma da una croce di
cosiddetto Vexillum San Giorgio rossa in campo bianco.
publicum).[87][88] Riprende fedelmente il vessillo del
Ducato di Milano, che fu usato dal
Lo stemma di Milano è
1395 al 1797
costituito da uno scudo sannitico
di color argento (bianco) su cui
è sovrapposta una croce di San
Da sinistra, il lato anteriore e quello posteriore del Giorgio rossa. Il tutto è
gonfalone di Milano, che è custodito all'interno di racchiuso ai lati da un ramo di
Palazzo Marino, municipio della città, nella Sala alloro e uno di quercia, legati
dell'Alessi. insieme da un nastro tricolore.
Lo scudo, che è timbrato da una
corona turrita colore oro o nero,
simbolo del titolo di città, è in uso, nella sua forma moderna, dal 19 marzo 1934,
quando fu emanato il relativo decreto di concessione da parte dello Stato. La croce di La Madonnina, statua presente sulla
San Giorgio rossa su campo bianco come simbolo della città meneghina nacque nel sommità del Duomo di Milano
Medioevo: tale soggetto, che è stato riportato per la prima volta sulla bandiera di
Milano, è stato poi l'ispirazione per la realizzazione dello stemma cittadino.
Altri simboli sono la scrofa semilanuta, animale legato alla leggenda della fondazione
di Milano, la "Madonnina", una statua d'oro di Maria collocata sulla guglia più elevata
del Duomo di Milano, il biscione (in dialetto milanese el bisson), ritratto nell'atto di
ingoiare o proteggere, a seconda delle interpretazioni, un fanciullo o un uomo
nudo[N 19] e sovrastato da una corona d'oro,[N 20] originariamente simbolo del casato
Il biscione scolpito nell'androne della
dei Visconti, Signori e poi Duchi di Milano tra XIII e XV secolo, e infine Meneghino,
stazione di Milano Centrale
maschera legata alla città dopo avere soppiantato quella più antica e tradizionale di
"Baltramm de Gaggian". Il nome "meneghino" viene talvolta usato, a mo' di
aggettivo, come sostituto di "milanese" (si veda ad esempio la nota istituzione culturale Famiglia meneghina).[90]
Onorificenze
Il gonfalone di Milano è decorato da due onorificenze. Milano è stata la prima, tra le ventisette città decorate di medaglia d'oro
come "benemerite del Risorgimento nazionale", a essere insignita di questa onorificenza per le azioni altamente patriottiche
compiute dalla città nel periodo risorgimentale (inteso dalla Casa regnante dei Savoia, che concesse a Milano questa
onorificenza, come il periodo compreso fra il 1848 e il 1918).[91]
Il capoluogo lombardo è anche tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione; in particolare è insignita della
medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici subiti della sua popolazione e per la sua attività nella Resistenza partigiana
durante la seconda guerra mondiale.[92]
Altro sito di notevole interesse artistico è il Cimitero monumentale, che ospita le tombe
dei cittadini milanesi più illustri; di più moderna realizzazione si possono trovare la
La Galleria Vittorio Emanuele II
stazione di Milano Centrale, costruita in uno stile che unisce la maestosità delle
strutture fasciste a decorazioni in stile liberty,[98] e lo stadio Giuseppe Meazza, chiamato La Scala del calcio.[99] Di particolare
rilevanza è l'Arco della Pace, un arco trionfale situato all'inizio di corso Sempione che rappresenta uno dei maggiori
monumenti neoclassici di Milano.
Architetture religiose
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Milano.
Architetture civili
Lo stesso argomento in dettaglio: Ville e palazzi di Milano e Torri di Milano.
Il centro di Milano è ricco di ville e palazzi, costruiti soprattutto nei secoli XVII e XVIII come dimore private delle maggiori
famiglie della città; gli stili architettonici rappresentati nel centro cittadino sono molti, dal neogotico, al barocco all'eclettico
sino al liberty e al razionalismo del dopoguerra. La storia degli edifici civili milanesi si estende fino ai giorni nostri,
comprendendo le numerose architetture moderne caratterizzanti le zone di più innovativa concezione del territorio cittadino.
Milano non ha mai avuto un centro di potere civile adeguato alla propria importanza: tale fatto è dovuto principalmente alla
mancanza di una corte all'interno della città a partire dal XVI secolo, quando venne perduta l'indipendenza. Fra i palazzi
pubblici, infatti, vanno ricordati solo il medievale Palazzo della Ragione (inserito nel complesso di piazza Mercanti) e il
successivo Palazzo Reale, per secoli sede rappresentativa del governo della città;[N 21] dopo la costruzione del Castello
Sforzesco, evidentemente catalogato tra le architetture militari, Milano non diede più alla luce un edificio di concezione
pubblica sino al 2010, quando fu inaugurato Palazzo Lombardia.
Maggiore importanza avevano le dimore
private, fra le quali vanno ricordati Palazzo
Marino (ora sede del municipio della città),
Palazzo Litta, Palazzo Belgioioso e per il
Tardo Liberty Casa Frisia. Interi quartieri,
come quello intorno a via Monte Napoleone o
a Corso Venezia, sono composti di palazzi
nobiliari in stile neoclassico.[N 22] Degne di
In primo piano il Parco Biblioteca
nota, tra le torri di Milano, sono la torre del Le tre torri di CityLife
degli Alberi, e sullo sfondo Palazzo
Comune, che un tempo scandiva gli orari
Lombardia ufficiali di apertura e chiusura delle attività e
che è situata sul Palazzo dei Giureconsulti, la
Torre dei Gorani, che faceva parte della
demolita Casa Gorani e la torre dei Meravigli, che invece è incorporata nella Casa dei
Meravigli.
Architetture militari
Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Milano, Porte e pusterle di Milano e
Castelli romani di Milano.
Oltre ad alcuni tratti delle antiche mura spagnole lunghi in totale circa un chilometro,
restano a ricordare le uniche porte cittadine della cinta medievali giunte sino a noi,
ovvero Porta Nuova medievale e Porta Ticinese medievale. Sulla cinta spagnola le
porte sono state invece in gran parte conservate: a parte la manierista Porta Romana, le
rimanenti risalgono alla sistemazione austriaca dei bastioni in stile neoclassico.
Vie e piazze
Sono diverse le vie e piazze di Milano che hanno rilevanza storica, architettonica, sociale o commerciale.[112] Tra le piazze,
quella più importante è piazza del Duomo (suo vero e proprio centro geometrico e commerciale da oltre sette secoli), piazza
degli Affari (nota per la presenza della Borsa Italiana, sede del mercato finanziario nazionale, qui istituita il 16 gennaio 1808),
piazza Gae Aulenti (situata nel Centro direzionale di Milano e simbolo della Milano contemporanea), piazza Cordusio (posta
dove sorgeva la corte dei duchi longobardi, la Curia Ducis, da cui deriva il nome della piazza), piazza Mercanti (creata come
centro della vita cittadina in epoca medioevale) e piazza San Fedele (situata all'interno di un'importante area pedonale).
Altre piazze di Milano degne di menzione
sono piazza San Sepolcro (che in epoca
romana era il foro della città, incrocio tra il
cardo e il decumano), piazza della Scala
(collegata a piazza del Duomo tramite la
galleria Vittorio Emanuele II, dove si trovano
l'omonimo teatro e Palazzo Marino, municipio
della città), piazza Vetra (dove è situato il
parco delle Basiliche, che unisce la basilica di Piazza Mercanti, dove si trovano il
San Lorenzo e la basilica di Sant'Eustorgio), Palazzo della Ragione, la Casa dei
piazza San Babila (che è stata a lungo il punto Panigarola e la Loggia degli Osii
d'incontro favorito dall'alta borghesia
milanese, vista la sua posizione centrale) e il
Carrobbio (largo le cui origini risalgono
all'epoca romana).
Corso Vittorio Emanuele II Per quanto riguarda le vie, sono degne di nota
via Manzoni (considerata una delle zone più
lussuose della città, nonché uno dei maggiori
centri dello shopping dell'alta moda mondiale), via Brera (reputata una delle più
caratteristiche di Milano, sia per la presenza del palazzo della Pinacoteca di Brera, sia
per alcuni storici locali che si affacciano su questa strada), Viale Beatrice d'Este, corso
Buenos Aires (importante strada commerciale con oltre 350 punti vendita di vari tipi di
merce che generano un fatturato quotidiano complessivo tra i più alti al mondo) e via
Monte Napoleone (considerata una delle zone più lussuose e uno dei maggiori centri
degli acquisti del prêt-à-porter).
Altre vie importanti di Milano sono corso Venezia (conosciuto come una delle vie più
eleganti di Milano e facente parte del Quadrilatero della moda), corso Vittorio
Emanuele II (tra le strade più importanti della città, dove si aprono numerosi negozi, Via Madonnina, una delle vie
soprattutto di abbigliamento, che lo rendono uno dei principali centri di acquisti principali e più caratteristiche del
cittadino), corso Como (importante strada pedonale e commerciale di Milano), via quartiere Brera
Dante (altra importante strada commerciale aperta alla fine del XIX secolo per
collegare direttamente piazza del Cordusio con il Castello Sforzesco) e il Verziere
(antica denominazione popolare dell'area un tempo adibita a mercato di frutta e
verdura e dove si trova ancora oggi un celebre monumento manieristico-barocco, la
Colonna del Verziere).
Siti archeologici
Lo stesso argomento in dettaglio: Mediolanum e Basiliche paleocristiane di
Milano.
Degna di menzione è anche l'architettura paleocristiana di Milano grazie alla presenza della basilica di Sant'Eustorgio (che fu
fondata probabilmente nel secolo IV e che conserva reliquie dei Magi), della basilica di Sant'Ambrogio (che rappresenta a
oggi non solo un monumento dell'epoca paleocristiana e medioevale, ma anche un punto fondamentale della storia milanese e
della Chiesa ambrosiana), della basilica di San Nazaro in Brolo (che è stata fatta edificare da sant'Ambrogio nel IV secolo),
della basilica di San Simpliciano (nel cui convento si trova anche il Chiostro grande), della basilica di San Lorenzo (ricostruita
e modificata più volte nelle forme esterne conservando quasi completamente la primitiva pianta di epoca tardo-antica) e della
cripta di San Giovanni in Conca, ovvero dei resti dell'omonima basilica risalente al V-VI secolo che è stata demolita tra il 1948
e il 1952.
Aree naturali
Lo stesso argomento in dettaglio: Parchi e giardini di Milano.
Tre sono i parchi urbani storici della città: i Giardini pubblici (1784) oggi intitolati a
Indro Montanelli, il Parco Sempione (1893) e il Parco Ravizza (1902). Altri parchi
urbani di medie dimensioni, di realizzazione più recente, sono il Parco delle Basiliche
(1934), il Parco Solari (1935) (poi intitolato a Luigi Giussani), il Parco di Largo
Marinai d'Italia (1969) (oggi intitolato a Vittorio Formentano) e il Parco Biblioteca
degli Alberi (2018).[115]
Nella zona nord del territorio comunale è posto il Parco Nord, a carattere sovracomunale.[N 23] Un'ampia parte del territorio, a
est, sud e ovest, è invece compresa nel Parco agricolo Sud Milano, una vasta area a carattere naturalistico e agricolo che
circonda la città dai tre lati.[117] Resti ben conservati delle mura spagnole sono visibili lungo viale Vittorio Veneto nei pressi di
Porta Venezia, dove hanno mantenuto l'aspetto originale, quella di "passeggiata" alberata.[118][119]
A est della città, presso l'Aeroporto di Linate,
nel territorio dei comuni di Segrate e Peschiera
Borromeo, si trova l'Idroscalo di Milano, un
vasto bacino artificiale scavato nel 1928-1930
per l'ammaraggio e il decollo degli idrovolanti,
e riconvertito già nel 1934 ad area per gare e
attività sportive e uso balneare pubblico.
Molto frequentato nei mesi estivi e dotato di
Veduta sul Parco Nord una vasta area verde, l'Idroscalo è spesso Palazzo Dugnani, che si trova nei
definito "il mare dei milanesi".[120] Nell'arco Giardini pubblici Indro Montanelli
dell'anno l'area viene utilizzata per
manifestazioni sportive nautiche, come canottaggio, motonautica o sci d'acqua.[121]
Società
Evoluzione demografica
Al momento dell'Unità d'Italia Milano era il terzo comune italiano per numero di
abitanti, superata da Napoli e Palermo. Nel censimento del 1871 era la quinta città
d'Italia (dopo Napoli, Roma, Palermo e Torino)[1] (https://ebiblio.istat.it/digibib/Somm
ario%20Statistiche%20Storiche/SBL0509344Comuni_e_pop_cens1861_1951.pdf).
Nel secondo dopoguerra fu interessata da un cospicuo flusso migratorio da tutte le
regioni d'Italia, fino a raggiungere il suo massimo di 1 743 427 abitanti al 31 dicembre
1973.[126]
La popolazione storica è indicata qui sotto senza considerare il comune dei Corpi Santi,[N 24] che venne annesso a Milano nel
1873. Degno di nota è il drastico calo degli abitanti a causa della peste del 1630.
Suddivisioni amministrative
Lo stesso argomento in dettaglio: Municipi di Milano.
La città è suddivisa in nove municipi.[132] Non esiste una Foto satellitare notturna dell'area milanese
suddivisione ufficiale in quartieri.
La città era un tempo suddivisa in venti zone che avevano ciascuna un'estensione inferiore rispetto a quella dei moderni
municipi e che sono state ridotte a nove nel 1999. Nel 2016 queste zone sono state soppiantate dai municipi sul modello del
comune di Roma. Inoltre, a fini statistici, la città è divisa in 88 Nuclei d'identità locale.
Secondo i dati ISTAT[133], al 1 gennaio 2022 la popolazione straniera residente a Milano era di 253 531 persone, pari al 18,8%
della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione
residente sono:[133]
Egitto, 38 211
Filippine, 37 540
Cina, 30 688
Sri Lanka, 15 503
Perù, 15 352
Romania, 13 629
Bangladesh 10 328
Ecuador, 9 333
Nei dati ufficiali non sono considerati gli stranieri irregolari, che secondo il XV
rapporto sull'immigrazione straniera nella provincia di Milano nel 2013 sarebbero
23 700.[134]
A Milano si sta affacciando il fenomeno dei quartieri ad alto indice straniero, in Via Paolo Sarpi, che è situata nella
particolare relativo alla comunità cinese, insediata da decenni nell'area fra via Chinatown di Milano
Canonica (a ridosso dei Bastioni di Porta Volta) e via Paolo Sarpi, interna a corso
Sempione, colloquialmente nota come Chinatown di Milano.[135]
Oltre a Chinatown, a Milano esistono altri quattro quartieri etnici, sebbene non ufficialmente riconosciuti[136]:
Piccola Bangladesh, area ad alta concentrazione di bengalesi: tra le vie Gaffurio, Benedetto Marcello,
Vitruvio e Settembrini, e con il vertice in piazza Caiazzo[137]
Nuova Kasbah, area fortemente abitata da cittadini stranieri, ma senza un'etnia prevalente: tra piazzale
Loreto e il comune di Sesto San Giovanni[138][139]
Asmarina, area a predominanza eritrea: tra viale Tunisia, piazza della Repubblica, viale Vittorio Veneto e
corso Buenos Aires[140][141]
Quartiere Arabo: nell'area di san Siro, dove la popolazione di origine araba ha ormai superato quella
italiana[142][143][144].
Lingue e dialetti
Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua lombarda, Dialetto milanese e Letteratura milanese.
Religione
La prima confessione religiosa a Milano è quella cattolica. La liturgia differisce da quella tipica della maggior parte del mondo
cattolico in quanto Milano segue un proprio rito, chiamato rito ambrosiano, derivante dalla tradizione che si è stratificata nella
liturgia milanese. Anticamente vi erano vari riti locali, che furono via via aboliti. Il rito ambrosiano sopravvisse e si assestò nel
corso dei secoli sia per l'importanza della sede milanese sia perché, nel momento di massima uniformazione della liturgia,
ovvero in corrispondenza del Concilio di Trento, regnava un papa milanese, Pio IV. Altro motivo della conservazione del rito
ambrosiano fu il fatto che l'anima del Concilio fosse san Carlo Borromeo, vescovo di Milano e nipote di Pio IV.[147]
La seconda comunità religiosa è quella musulmana, che si ritrova in moschee come
quella di viale Jenner e quella di Segrate (che si riunisce nella Moschea di Segrate),
che si trova però sul territorio del comune di Milano, anche se in un suo punto
estremo. Da tempo a Milano esistono degli edifici di culto per protestanti, come la
Chiesa valdese in via Francesco Sforza,[148] la Chiesa Evangelica delle Assemblee di
Dio in via delle Forze Armate, la Chiesa ortodossa, come quella rumena di via De
Amicis e la chiesa ortodossa di via Giulini, che fa capo al patriarcato di Mosca[149] e la
Chiesa ortodossa bulgara.[150]
Milano è sede anche della seconda comunità ebraica italiana per numero di fedeli,[151]
Il Palazzo Arcivescovile in piazza
almeno 7 000, seconda solamente alla comunità ebraica di Roma. A Milano fa capo
Fontana
anche la comunità armena più importante d'Italia,[152][153] presente sia con la chiesa
armeno-cattolica sia con la chiesa apostolica armena. Dal 1978 è presente anche la
comunità di Scientology, con una sede principale nel Municipio 9 di Milano in viale Fulvio Testi.[154]
Tradizioni e folclore
Altro evento annuale è la consegna dell'Ambrogino d'oro, nome non ufficiale con cui
sono comunemente chiamate le onorificenze conferite dal comune di Milano, la cui
denominazione è ispirata a sant'Ambrogio, patrono della città. Degni di nota sono
Partenza del corteo storico del
anche i Giochi sforzeschi, convegno ludico organizzato in collaborazione con il
Carnevale Ambrosiano del 2009 dai
comune di Milano che è iniziato nel 1999.[155]
Bastioni di Porta Venezia
Per quanto riguarda gli eventi commerciali,
importanti sono la fiera di Sinigallia, storico
mercatino delle pulci che si svolge ogni sabato[156] nei pressi della Darsena di Porta
Ticinese, e gli Oh Bej! Oh Bej!, antico mercatino tipico del periodo natalizio che si
tiene generalmente dal 7 dicembre, giorno di sant'Ambrogio, fino alla domenica
successiva. Degno di nota è anche il Tredesin de Mars, festa tradizionale milanese nata
per commemorare l'annuncio del Cristianesimo alla città da parte di san Barnaba.
Il sistema sanitario di Milano, come quello dell'intera Italia, non dipende più
dall'autorità locale ma è di competenza della regione, che agisce sul territorio tramite le aziende sanitarie locali. Il sito ufficiale
della regione Lombardia[157] registra a Milano 31 ospedali, tra pubblici e convenzionati, specialistici o generali che coprono a
360° le patologie previste dai protocolli nazionali. A essi ricorrono sovente pazienti provenienti da altre regioni. La sanità
lombarda è tra quelle "virtuose", che non hanno cioè deficit di bilancio. Tra gli ospedali, sono diversi quelli che appartengono
alla categoria degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i cosiddetti IRCCS.[158] Ricordiamo, tra quelli specialistici,
l'Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta, la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, l'Istituto Europeo di
Oncologia, l'Istituto ortopedico Gaetano Pini e il Centro cardiologico Monzino, mentre tra gli ospedali a indirizzo generale i
più importanti sono l'Ospedale Maggiore di Milano, l'Ospedale Niguarda Ca' Granda, l'Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e
Oftalmico e l'Istituto scientifico universitario San Raffaele.
Accanto alla cura caritatevole degli ammalati, la filantropia milanese si è fatta carico,
nel tempo, di fondare e sostenere istituzioni diventate poi storiche e familiari nel
panorama sociale cittadino per l'assistenza agli anziani e agli orfani: la Baggina,
l'Orfanotrofio dei Martinitt e l'Orfanotrofio delle Stelline. Caratteristica delle tre
iniziative era il fatto che i beneficati dovessero, nelle loro possibilità, praticare o
imparare un mestiere per mantenere o crearsi la dignità personale. A questo tema si
riallacciano le numerose iniziative per l'alfabetizzazione e per l'insegnamento delle arti
e dei mestieri che troverà un largo seguito tra i protagonisti dell'industrializzazione
della città, che avvenne nel XIX secolo. Un importante ruolo filantropico è anche
svolto dalla Fondazione Cariplo. Ospedale San Raffaele
Fra le istituzioni scientifiche con sede a Milano si possono ricordare l'Istituto lombardo
accademia di scienze e lettere, l'Osservatorio astronomico di Brera e l'Orto botanico di Brera, FAST-Federazione delle
associazioni scientifiche e tecniche Italiane. Milano è sede di numerose organizzazioni di cooperazione allo sviluppo che
hanno uffici legali o operativi nella città e che operano a livello internazionale.
Cultura
Istruzione
Scuole
Come in tutte le grandi città, a Milano vi è un gran numero di scuole, pubbliche e private, che consentono percorsi didattici
molto specifici o personalizzati a chi ha la necessità o le possibilità economiche.
Nel 2021 si contavano oltre 900 scuole di ogni ordine e grado, tra cui: oltre 500 istituti tra scuole dell'infazia e primarie, 125
scuole secondarie di primo grado e oltre 250 scuole secondarie di secondo grado.[159] Alcune di queste vantano secoli di storia,
come il liceo classico "Cesare Beccaria", originariamente avviato nel 1603 in Piazza Missori dai Padri Barnabiti, e il liceo
classico "Giuseppe Parini", erede del "Regio Ginnasio di Brera" istituito nel 1774 da Maria Teresa d'Austria in zona Brera.
È possibile frequentare scuole in lingua inglese, francese (Liceo "Stendhal") e tedesca (Scuola germanica di Milano).
All'Accademia Teatro alla Scala si può combinare la scuola dell'obbligo con una scuola di danza classica.
Università
Lo stesso argomento in dettaglio: Università a Milano.
Quattro atenei milanesi sono presenti nel QS World University Rankings: l'Università La Ca' Granda, un tempo sede
degli Studi di Milano, il Politecnico di Milano, l'Università Cattolica del Sacro Cuore dell'Ospedale Maggiore di Milano e in
e l'Università commerciale "Luigi Bocconi", che garantiscono un'eccellenza seguito diventata sede dell'Università
accademica riconosciuta in tutto il mondo dai datori di lavoro.[162] Secondo un degli Studi di Milano
sondaggio del comune effettuato nel 2012, Milano è anche la meta del 40% dei
laureati italiani all'estero che tornano in Italia.[163]
La città ospita, inoltre, il prestigioso Conservatorio di Musica "Giuseppe Verdi", fondato nel 1807.
Biblioteche
Lo stesso argomento in dettaglio: Biblioteche di Milano.
Musei
Lo stesso argomento in dettaglio: Musei di Milano.
Il patrimonio archeologico dalla preistoria all'età romana è esposto principalmente al Civico museo archeologico di Milano
presso i resti dell'antico circo romano, oltre che all'Antiquarium nel parco dell'anfiteatro, mentre alla storia della Milano
cristiana sono dedicati il Museo diocesano e il Museo dell'Opera del Duomo.
Tra i musei a carattere scientifico si possono annoverare il Museo nazionale della scienza e della tecnologia, celebre anche per
la mostra permanente su Leonardo da Vinci e per il sottomarino Enrico Toti, e il Museo civico di storia naturale di Milano, il
più grande museo di storia naturale italiano e tra i più importanti musei naturalistici d'Europa.[174] Ci sono inoltre il Planetario
di Milano, l'Osservatorio astronomico di Brera e l'Acquario civico di Milano.
La città ospita il Centro di Documentazione sul Progetto Grafico di AIAP, fondato nel 1945 per conservare e valorizzare i
materiali della progettazione grafica e della comunicazione visiva e si configura anche come centro di ricerca professionale.
Custodisce più di 70 000 artefatti messi a disposizione sia di studiosi che di mostre itineranti[175].
Media
Lo stesso argomento in dettaglio: Mass media di Milano.
Televisione
Milano fu, insieme a Roma e a Torino, uno dei centri principali per l'introduzione della
televisione in Italia[176]; nei primi anni trenta furono presentati nel capoluogo lombardo
i primi esperimenti televisivi italiani, mentre nel decennio successivo cominciarono a
essere distribuite trasmissioni sperimentali giornaliere.
Con l'inizio della programmazione regolare nel 1954 prenderà importanza il centro di
produzione Rai di corso Sempione, mentre l'intera industria elettronica e
radiotelevisiva della nazione avrà come grande centro proprio marchi milanesi quali
Magneti Marelli, CGE, llocchio Bacchini e Mivar.[176] I primi anni della televisione
italiana videro quindi Milano come il centro più importante a livello nazionale; il suo
dominio fu intaccato solo a partire dalla seconda metà degli anni settanta, con
l'introduzione della televisione a colori.[176]
In seguito a Milano si vennero a creare le tre più importanti emittenti televisive private, L'antenna Rai situata all'interno dello
Canale 5, Italia 1 e Rete 4, che permisero alla città di mantenere una figura di rilievo storico centro di produzione di Milano
come centro di produzione che è ancora oggi presente. Milano è la sede principale dei di corso Sempione
più importanti gruppi televisivi e canali privati in Italia: Mediaset, Sky Italia,
Discovery Italia, ViacomCBS Networks Italia e Dazn ed ospita il Centro di
Produzione Rai di Milano, dove vengono realizzate alcune tra le più importanti trasmissioni della tv di Stato. Inoltre, in città
sono presenti molti Centri di Produzione dove vengono realizzati programmi televisivi e spot pubblicitari, tra cui gli studi
EMG di Via Deruta 20 e Cologno Monzese[177], UMC di Via Belli 14[178] e gli avveniristici Milano City Studios[179].
Le emittenti televisive localizzate nella regione milanese occupano il 25% degli addetti nazionali del settore, che è un record
nazionale.[180] Milano nel 2007 ospitò anche un episodio televisivo di Monday Night Raw della WWE.
Stampa
Milano è sede di alcuni tra i più importanti quotidiani e periodici nazionali. Tra i quotidiani: il Corriere della Sera, il primo
quotidiano di cronaca più venduto in Italia, Il Sole 24 Ore, il quarto quotidiano più venduto ma il primo tra i quotidiani
economici, La Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo più venduto nel Paese, City, il quotidiano free-press più letto in
Italia, oltre che Il Giorno, Il Foglio, Il Giornale, Libero, La Verità, Italia Oggi, Finanza e Mercati, Milano Finanza,
Secondamano, Mf Fashion, Metro, Lo Sportsman.
Tra le riviste settimanali: Panorama, il settimanale più venduto in Italia, Famiglia Cristiana, Oggi, Donna Moderna, Chi,
Gente, Tempo, TuStyle, TV Sorrisi e Canzoni, Vanity Fair, Terra e Vita, SportWeek, Cronaca Vera, L'Europeo, il Musichiere.
Tra i mensili: alVolante, il mensile automobilistico più letto in Italia, Bimbisani &belli,
Cose di Casa, Max, Maxim, Cosmopolitan, Vogue, Rolling Stone, Focus, Newton,
For Men, Men's Health, Airone, Biblioteche Oggi, Boy4boy, Il Calendario del
Popolo, Casabella, Cellulare Magazine, La Cucina Italiana, Domus, Gardenia,
Giardinaggio, GQ, L'Italia Scacchistica, Linux Magazine, Musica e dischi, Musica
Jazz, Pride, Prima Comunicazione, Scarp de' tenis, Sipario, ticonzero, Virtual.
Radio
Via Solferino 28, sede del Corriere
della Sera. Hanno sede in città molte importanti emittenti radiofoniche nazionali[180] come: Radio
24, R101, Radio 105, Radio Deejay, Virgin Radio, Radio Italia, RTL 102.5, Radio
Monte Carlo, Radio Italia, Radio RAI (con gli studi radiofonici siti in corso
Sempione) e la sede operativa di Radio Dimensione Suono. Sono presenti anche gli studi di alcune emittenti locali/regionali
tra cui: Discoradio, Radio Popolare, Radio Lombardia, Radio Reporter, Radio Millennium e RMC 2
Discografia
A Milano hanno sede le più importanti etichette discografiche[181] tra cui: Universal Music Italia, Warner Music Italia e Sony
Music Italia.
Arte
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'architettura e dell'arte a Milano.
Grazie all'operato dei cardinali Borromeo e alla sua importanza nei domini italiani,
prima spagnoli e poi austriaci, in un periodo a cavallo tra il Seicento e la prima metà
del Settecento, Milano visse una vivace stagione artistica[182] durante la quale assunse
il ruolo di centro propulsore del barocco lombardo, di cui il barocco milanese[N 27] fu Palazzo Castiglioni, importante
la corrente dominante.[183] Degna di nota fu anche la stagione neoclassica milanese, esempio di liberty milanese
che fu tra le più importanti in Italia e in Europa.[184][N 28] Durò dalla fine del regno di
Maria Teresa d'Austria, e continuò per tutto il successivo Regno d'Italia napoleonico e
durante la Restaurazione: in questo periodo Milano fu protagonista di una forte rinascita culturale ed economica, in cui il
Neoclassicismo fu lo stile artistico dominante e la maggiore espressione.
Importante per la storia dell'arte fu anche il liberty milanese, ovvero l'esperienza del suddetto stile diffusosi a Milano tra i primi
anni del Novecento e lo scoppio della prima guerra mondiale. Nel capoluogo lombardo lo stile liberty trovò, grazie allo stretto
legame con la rampante borghesia industriale dell'epoca, un fertile terreno per un rapido sviluppo che lo vide spaziare dalle
influenze dell'art nouveau floreale francese allo Jugendstil tedesco e all'eclettismo.[185]
Milano è stata la culla di alcuni movimenti d'arte moderna[186] Nel febbraio 1910 i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà,
Giacomo Balla, Gino Severini e Luigi Russolo firmarono a Milano il Manifesto dei pittori futuristi e nell'aprile dello stesso
anno il Manifesto tecnico della pittura futurista,[187] che contribuirono, insieme con altri manifesti firmati in altre città italiane,
a fondare il movimento artistico del Futurismo. Milano ha dato anche i natali al movimento artistico chiamato Novecento, che
nacque in città alla fine del 1922 grazie a Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Emilio Malerba,
Pietro Marussig e Ubaldo Oppi.[188]
Teatro
Lo stesso argomento in dettaglio: Teatri di Milano.
A Milano le sale sono numerose e ogni anno vengono messi in scena circa trecento
spettacoli. La città ha avuto il pregio di ospitare figure teatrali di livello internazionale:
il regista Giorgio Strehler (al quale è intitolato il Teatro Strehler, ovvero la sala più
grande del Piccolo Teatro di Milano), l'attore-autore Dario Fo, Premio Nobel per la
letteratura nel 1997, e il regista e autore teatrale Carmelo Bene.
I teatri milanesi sono sparsi per tutta la città. Brera, il quartiere notturno per eccellenza,
ne ospita tre, altre sale si trovano lungo corsi trafficati o vicoli nascosti, piazze note e
strade decentrate.
Il Teatro alla Scala, che deve il nome
alla demolita chiesa di Santa Maria L'ente lirico di Milano è il Teatro alla Scala,
alla Scala (fondata da Regina della
che è uno dei teatri più famosi al mondo e che
Scala, della dinastia degli Scaligeri di
è conosciuto per essere il "tempio della lirica".
Verona)
Il Teatro alla Scala prende il nome dalla chiesa
di Santa Maria alla Scala, in seguito demolita,
che derivò a sua volta la denominazione dalla
sua fondatrice, Regina della Scala, della dinastia degli Scaligeri di Verona. L'altra sala
adatta alla lirica è il nuovo Teatro degli Arcimboldi, che prende il nome dalla Bicocca
degli Arcimboldi, villino nobiliare costruito nella seconda metà del XV secolo come
Interno del Teatro degli Arcimboldi
dimora di campagna della famiglia Arcimboldi.
Al teatro leggero sono dedicati il Teatro Manzoni, il Teatro Nuovo e il Teatro San Babila.
Cinema
Dal 1996 è organizzato il Milano Film Festival,[191] festival cinematografico in cui sono invitati lungometraggi e cortometraggi
di provenienza internazionale. Il festival si tiene nel mese di settembre in varie sale e spazi aperti della città. Inoltre, nel 2000, è
stato fondato il MIFF, il Milano International Film Festival, che si tiene in maggio e che è dedicato ai film indipendenti di
respiro internazionale. I vincitori del MIFF Awards vengono premiati con il Cavallo di Leonardo.[192]
Dal 1986 si svolge il Festival MIX Milano di cinema gaylesbico e queer culture, una rassegna cinematografica a tematica
LGBTI+, generalmente calendarizzata nei mesi di luglio e giugno in concomitanza col Pride cittadino.[193] Ospite della città è
anche il Festival del cinema africano, d'Asia e America Latina di Milano, che si svolge in primavera; originariamente dedicato
solo al cinema africano, nel tempo ha poi aperto il concorso anche al cinema asiatico e
al cinema sudamericano.
Fra gli altri festival si segnala anche quello organizzato dalla Cineteca Italiana di
Milano, Il cinema italiano visto da Milano, focalizzato interamente sul cinema italiano
e sui giovani autori emergenti nazionali. Il festival si svolge tradizionalmente a
febbraio presso lo Spazio Oberdan e il nuovo Museo Interattivo del Cinema (MIC)
nella vecchia Manifattura Tabacchi.[194]
Nella città di Milano sono stati girati interamente, o parzialmente, 113 film nel 2011,
Un momento del Milano Film Festival
130 nel 2012, 180 nel 2013, 210 nel 2014 e 230 nel 2015.[195]
del 2012
Musica
Lo stesso argomento in dettaglio: Canzone milanese.
Milano è sede di alcune orchestre sinfoniche, fra cui la Filarmonica della Scala,
Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, l'Orchestra sinfonica Giuseppe Verdi, che si esibisce nell'Auditorium di Milano, e
due dei più grandi interpreti della l'orchestra dei Pomeriggi Musicali, che ha sede nel Teatro Dal Verme.
canzone italiana e della canzone
milanese del secondo dopoguerra Nel 2007 si è svolta la prima edizione del
Milano Jazzin' Festival (MJF), un evento
musicale estivo dedicato al jazz, con concerti
di artisti di fama internazionale proseguendo in una tradizione che sin dagli anni
sessanta e settanta aveva visto nascere e poi chiudere club come il Jazz Power ed il
Capolinea. La manifestazione si svolge nell'Arena Civica ed è accompagnata da altri
eventi pubblici prevalentemente nella zona del Parco Sempione. Dal Global City
Report 2012, Milano risulta essere la prima città in Europa per creatività musicale.[197]
Cucina
Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina milanese.
La pietanza più celebre della cucina milanese è il risotto giallo allo zafferano nelle sue numerose varianti: Gianni Brera
racconta[200] di una cuoca in grado di prepararne ventiquattro tipi diversi.
Molto varia per gli apporti delle campagne circostanti, delle tradizioni del territorio che la circonda e anche per le diverse
dominazioni straniere succedutesi nei secoli, la cucina milanese oggi conserva alcuni piatti tradizionali, talvolta "rivisitati" per
ridurne la carica calorica, un tempo assai robusta. È, in generale, per cotture prolungate a fiamma leggera.[201]
Tra le pietanze ricordiamo il minestrone alla milanese, la busecca,[N 29] la Cassœula, la cotoletta alla milanese, il fritto misto
alla milanese, i mondeghili, l'Ossobuco alla milanese, il rustin negàa, la trippa alla milanese, l'aspic, la barbajada, l'insalata di
nervetti e il salame Milano. Tipo di pane originario di Milano è la michetta.
Tra i dolci, oltre al panatton
(panettone),[N 30][N 31] degne di nota sono la
carsenza, la charlotte alla milanese, la colomba
pasquale (che si è diffusa in tutta Italia), il pan
dei morti, il pan meino, la veneziana e la
carsenza, dolce delle festività natalizie che si
consuma, per tradizione, nel giorno di
Capodanno.
Degna di nota è l'Antica trattoria Bagutto, ristorante più antico d'Italia e secondo in
Europa, dopo lo Stiftskeller St. Peter di Salisburgo.[203]
Eventi
Dal 1920 nel capoluogo lombardo viene organizzata la Fiera di Milano, considerata
uno dei poli fieristici più moderni e importanti in Europa. La Fiera di Milano è
costituita dai due poli espositivi di Fieramilano (situato in un'area al confine tra i
comuni di Rho e di Pero) e di Fieramilanocity (situato nel quartiere Portello del
comune di Milano). Estendendosi per 753 000 m² di superficie complessiva è il polo
fieristico più grande d'Europa.[204]
Milano fu già sede dell'Esposizione Internazionale del 1906, detta anche Esposizione internazionale del Sempione, con tema
"i trasporti". Il tema scelto fu quello dei trasporti a festeggiamento del traforo del Sempione, che era stato inaugurato nel
febbraio del 1905, da cui l'Esposizione trasse il nome e l'ispirazione.
Il 24 giugno 2019, alla sede del Comitato Olimpico Internazionale a Losanna in Svizzera, la città di Milano è stata proclamata
vincitrice degli XXV Giochi Olimpici invernali che si terranno assieme a Cortina d'Ampezzo e altre città lombarde nel periodo
dal 6 al 22 febbraio del 2026. Questa è la quarta edizione dei Giochi olimpici che si svolgeranno in Italia (la terza di quelli
invernali) dopo Cortina d'Ampezzo 1956, Roma 1960 e Torino 2006.
Altri eventi di rilievo organizzati a Milano sono il Salone Internazionale del Mobile, il Fuori Salone, la Settimana della moda
di Milano, la Borsa internazionale del turismo, il Micam, l'EICMA, Bookcity e l'Artigiano in Fiera.
Geografia antropica
Urbanistica
Lo stesso argomento in dettaglio: Urbanistica di Milano.
L'urbanistica di Milano ha origine dalle sostanziali modifiche dell'impianto urbanistico
storico decise dal primo piano regolatore generale comunale della città, approvato nel
1884 e noto come Piano Beruto, con il quale il centro urbano venne fatto centrare su
piazza del Duomo, creando un'ulteriore circonvallazione, oggi nota come
circonvallazione esterna.
A tal proposito Cesare Beruto, redattore del citato piano regolatore, scriveva:
Un tratto delle strade che formano
Foro Buonaparte
«La pianta della nostra città presenta molta somiglianza con la sezione di un albero:
vi si notano assai bene i prolungamenti e gli strati concentrici: è una pianta assai
razionale che ha esempio nella natura»
(Cesare Beruto[206])
Dal primo decennio degli anni duemila la città sta vivendo un profondo rinnovamento dal punto di vista architettonico e
urbano, con la realizzazione di numerosi progetti che puntano da un lato a riqualificare intere zone e grandi quartieri (come il
Progetto Bicocca), e dall'altro a proiettare la sua immagine in Europa e nel mondo (Fieramilano, Progetto CityLife e Progetto
Porta Nuova), grazie anche a importanti concorsi internazionali cui hanno partecipato architetti quali Renzo Piano, Norman
Foster, César Pelli, Massimiliano Fuksas, Arata Isozaki, Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Ieoh Ming Pei.
Nel 2012 è stata completata la Torre Unicredit, che è stata realizzata nell'ambito Progetto Porta Nuova all'interno del Centro
direzionale. Con i suoi 231 m alla punta della guglia è il grattacielo più alto d'Italia.[207][208]
Suddivisioni storiche
Lo stesso argomento in dettaglio: Sestiere (Milano) e Contrade di Milano.
Anticamente Milano era divisa in sei sestieri e trenta contrade,[209] suddivisioni risalenti almeno al Medioevo che sono
scomparse nel XIX secolo. Esse si estendevano limitatamente ai confini del moderno centro storico, che è delimitato dalla
Cerchia dei Navigli, ovvero dal tracciato delle mura medievali di Milano, di cui la Cerchia costituiva originariamente il fossato
difensivo.
I sestieri prendevano il nome dalle porte principali che si aprivano sulle mura cittadine erette in epoca medievale. Ogni sestiere
era poi a sua volta diviso in cinque contrade. Sia i sestieri sia le contrade di Milano erano provviste di stemmi. Gli stendardi
dei sestieri, su cui era riportato il relativo stemma, erano portato in guerra dalle truppe comunali di Milano insieme con il
gonfalone della città.[210]
Stemma del sestiere Stemma del sestiere Stemma del sestiere Stemma del sestiere
di Porta Comasina di Porta Nuova di Porta Orientale di Porta Romana
Località
Lo stesso argomento in dettaglio: Cascine di Milano.
Benché lo statuto comunale non preveda località con lo status ufficiale di "frazione",
vi sono piccole località di Milano che mantengono la propria fisionomia rurale: questi
sono individuati dall'ISTAT, secondo cui il territorio comunale comprende le località
di Belgioioso, Cascina Malandra, Chiaravalle, Cascina Chiesa Rossa, Figino,
Ronchetto delle Rane, Cantalupa, Cascina Cascinetta, Cascina Selvanesco, Vaiano
Valle e le Cascine Guascona e Guasconcina.[211]
Economia
Lo stesso argomento in dettaglio: Economia di Milano.
Durante la sua storia, Milano ha spesso anticipato le linee di tendenza dell'economia della penisola: una robusta agricoltura e
un diffuso artigianato con scambi commerciali intensi fin dal Medioevo e nel Rinascimento, sfruttamento delle risorse idriche e
sviluppo delle comunicazioni nel periodo protoindustriale e diffusione spinta delle attività manifatturiere, anche le più pesanti,
durante l'industrializzazione, con una particolare attenzione alle attività bancarie e finanziarie.
Dalla seconda metà del secolo scorso ha
anticipato il processo di terziarizzazione
dell'economia nazionale puntando sul
prevalere sempre più marcato di un terziario
avanzato in diverse direzioni, dalle tradizionali
alle innovative: finanza, commerci nazionali e
internazionali, direzioni aziendali, editoria,
design industriale, pubblicità, intrattenimento,
ricerca scientifica, biotecnologia, informatica,
attività universitarie, moda, design, editoria, Palazzo Mezzanotte, sede della
Via Monte Napoleone, prestigiosa via
società di marketing e media televisivi. Borsa Italiana
del quadrilatero della moda
Turismo
Storicamente, i grandi nomi della musica e della letteratura romantica italiana (tra cui
Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Giuseppe Parini, Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi, ecc.) erano soliti soggiornare sui
laghi durante la loro permanenza a Milano, spesso ospiti nelle ville dei nobili milanesi, contribuendo così allo sviluppo di un
turismo culturale che a partire dal Settecento legò la grande città alle vicine bellezze naturali.
Infrastrutture e trasporti
Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti a Milano.
Strade
Milano è un importante nodo stradale e autostradale, punto di congiunzione della grande trasversale padana est-ovest (la A4,
Torino - Trieste) con la dorsale nord-sud (la A1, per Bologna, Firenze, Roma e Napoli). Altre arterie autostradali che
raggiungono la città sono la A35 Brebemi per Brescia, la A7 per Genova, e le autostrade dei Laghi, ossia la A8 per Varese e la
A9 per Como. La città è lambita dagli itinerari europei E35, E62 ed E64.
Le autostrade sono collegate fra loro dal sistema delle tre tangenziali, la Ovest (A50),
la Est (A51) e la Nord (A52), con una lunghezza complessiva di 74,4 km. Sommando
alle tre tangenziali il tratto urbano dell'autostrada A4, si ottiene un sistema di
autostrade urbane di oltre 100 km di lunghezza, che circonda totalmente la città.
Milano è raggiunta da quattro strade statali (la 9 Via Emilia, la 33 del Sempione, la 36
del Lago di Como e dello Spluga e la 494 Vigevanese) e da numerose strade provinciali. Molte di esse nelle tratte suburbane
assumono caratteristiche di superstrada.
Ferrovie
La stazione Centrale è la principale della città e, con un traffico giornaliero di 320 000
passeggeri,[218] la seconda in Italia dopo Roma Termini; Milano Centrale è capolinea
di treni a lunga percorrenza (Intercity, EuroCity, Frecciabianca e ad alta velocità
Frecciarossa, Frecciargento e Italo), e anche di alcuni servizi regionali. Altre
importanti stazioni cittadine sono Porta Garibaldi, Lambrate e Rogoredo, dedicate
soprattutto al trasporto regionale. Milano è centro della rete delle Ferrovie Nord
Milano, a carattere regionale, che hanno capolinea alla stazione Cadorna. La stazione di Duomo della linea M3
della metropolitana di Milano
La città è servita da un servizio ferroviario suburbano ("linee S"), che garantisce
collegamenti frequenti in un'area di circa 40 km di raggio; fulcro del servizio è il
passante ferroviario, una galleria di 9 km che attraversa la città da nord-ovest a sud-est
e che è costituita da otto stazioni ferroviarie sotterranee, offrendo numerosi punti
d'interscambio con la metropolitana e i trasporti urbani.
Punto di scambio fra i servizi suburbani e quelli regionali sono le "stazioni porta" di
Rogoredo, Rho Fiera e Pioltello-Limito. Altre stazioni di interscambio con i regionali
sono Lambrate e Villapizzone (da cui parte qualche treno in orari di punta nei giorni
feriali in direzione Bergamo, Arquata Scrivia e Piacenza).
Il Terminal 1 dell'Aeroporto di Milano-
Malpensa
La stazione di Milano Smistamento è lo scalo di smistamento ferroviario più grande d'Italia[219].
Aeroporti
Nell'area di Milano vi sono tre aeroporti dedicati al normale traffico civile (Aeroporto di Milano-Malpensa e Aeroporto di
Milano-Linate, gestiti dalla società SEA, e l'Aeroporto di Orio al Serio gestito dalla società SACBO).
Complessivamente il sistema aeroportuale milanese, composto dai 3 aeroporti, gestisce all'anno un traffico di oltre 42 milioni
di passeggeri e di circa 700.000 tonnellate di merci, classificandosi come il primo in Italia sia per volume di passeggeri sia per
volume di merci. Secondo Assaeroporti,[220] il dato sommato dei tre aeroporti milanesi (Malpensa-Linate-Orio) riguardo ai
passeggeri trasportati nel 2022 è infatti di 42.223.435, quello dei due aeroporti romani (Fiumicino-Ciampino) è di 32 836 515.
L’Aeroporto di Malpensa con i suoi 21,3 milioni di passeggeri nel 2022 è il secondo aeroporto d’Italia per
traffico passeggeri dopo Roma Fiumicino (29,3 milioni di passeggeri) ed è il primo aeroporto d’Italia per
traffico merci con 721 254 tonnellate nel 2022 ed il 70% delle merci avio del Paese[221] (al secondo posto
troviamo l’aeroporto di Roma Fiumicino con 140 603 tonnellate nel 2022). Malpensa è al 9º posto al mondo
ed al 6º posto in Europa per numero di Paesi serviti con voli di linea diretti[222] e dista 50 km dal centro di
Milano, collegato tramite il Malpensa Express.[223]
L'Aeroporto di Linate è il city airport di Milano, distante 8 km dal centro città ed è usato maggiormente per voli
nazionali e voli europei. Nel 2022 sono transitati 7,7 milioni di passeggeri classificandosi come 8° aeroporto
d’Italia per traffico passeggeri.[224] L’aeroporto di Linate è Hub della compagnia ITA insieme a Roma
Fiumicino ed è connesso al centro città tramite la linea metropolitana blu M4.
L'Aeroporto di Orio al Serio, situato a 50 km dal centro di Milano ed a 6 km dal centro di Bergamo, è utilizzato
maggiormente dalle compagnie low-cost e principale base di Ryanair. Con un transito di 13,1 milioni di
passeggeri nell’anno 2022 si classifica come 3° aeroporto d’Italia per traffico passeggeri dopo Roma
Fiumicino e Milano Malpensa.
Inoltre, inglobato entro l'area urbana della periferia nord, vi è il piccolo aeroporto turistico di Bresso.[225]
Mobilità urbana
Particolare rilievo storico riveste nella città il tram: a fianco dei più moderni Sirio ed Eurotram convivono vetture più datate
che hanno fatto la storia della rete tramviaria di Milano. Tra queste vanno ricordate le notissime Ventotto (o Carrelli), vetture
tramviarie prodotte fra il 1928 e il 1930: in servizio ininterrottamente per oltre novant’anni, sono ormai diventate uno dei
simboli di Milano.[227][N 32]
È attiva anche una rete notturna di mezzi pubblici di superficie (autobus e filobus),
funzionanti durante i week-end, le festività o i grandi eventi.[228]
Ospedali
Milano ha una rete di piste ciclabili di 255 km, di cui 35 km sono stati realizzati durante l'emergenza sanitaria da COVID-19
nel 2020.[229] Esistono diversi sistemi di bici in sharing (sistema BikeMi e altri) e monopattini (6000 mezzi nel 2021) in
sharing.[230] La città è prima in Italia e quinta in Europa, dopo Parigi, Londra, Barcellona e Lione, e ottava al mondo, per il
servizio di bike sharing,[231][232] con 320 stazioni e una flotta che comprende 4280 biciclette a pedalata muscolare e 1.150 a
pedalata assistita, 150 anche con seggiolino per bambini.[233]
Car sharing
Milano è la prima città in Italia e in Europa per car sharing, in rapporto alla popolazione, con 60 000 abbonati e quasi 1 500
vetture gestite da quattro società private che in futuro saliranno a sei.[234]
Amministrazione
Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Milano.
Storia
Un cambiamento importante avvenne nel 1889: il regio decreto nº5921 del 10 febbraio ("Testo Unico della legge comunale e
provinciale") introdusse l'elezione del sindaco da parte del consiglio comunale per i comuni capoluogo di provincia e per
quelli con più di 10 000 abitanti, tra cui Milano[235]. Dal 1926 al 1945, durante l'epoca fascista, con la promulgazione di due
delle cosiddette leggi fascistissime, ovvero della legge nº 237 del 4 febbraio 1926 ("Istituzione del Podestà e della Consulta
municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti") e del regio decreto legislativo nº1910 del 3 settembre
1926 ("Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno"), gli organi democratici dei comuni furono
soppressi e tutte le funzioni svolte in precedenza dal sindaco, dalla giunta comunale e
dal consiglio comunale furono trasferite al podestà, che era nominato dal governo
tramite regio decreto[235]. Il podestà era assistito da una consulta municipale, che era
invece nominata dal prefetto[235]
Con la Liberazione (1945), sulla scorta del decreto legislativo luogotenenziale nº111
del 4 aprile 1944 ("Norme transitorie per l'amministrazione dei comuni e delle
provincie"), si ristabiliva la carica di sindaco affidandone provvisoriamente la nomina
al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN)[235]. In seguito, grazie al decreto
legislativo luogotenenziale nº1 del 7 gennaio 1946 ("Ricostituzione delle
Palazzo Carmagnola (detto Broletto
Amministrazioni comunali su base elettiva"), il sindaco tornò ad essere eletto dal
Nuovissimo), sede del municipio di
consiglio comunale: quest'ultimo venne infatti ripristinato dal medesimo Milano dal 1786 al 1861
provvedimento insieme alla giunta comunale[235].
Con la legge nº81 del 25 marzo 1993 ("Elezione diretta del sindaco, del presidente
della provincia, del consiglio comunale e del consiglio provinciale") venne introdotta
l'elezione diretta del sindaco da parte dei cittadini[235]. Contestualmente, con questo
provvedimento, fu modificato un altro importante aspetto dell'amministrazione
comunale: la nomina della giunta. In precedenza era eletta dal consiglio comunale,
mentre dal 25 marzo 1993 è nominata direttamente dal sindaco[235].
Per quanto riguarda invece la durata del mandato, dal 1859 alla promulgazione delle
leggi del 1889 e del 1896, il sindaco restava in carica tre anni rinnovabili[235]. Dopo
Palazzo Marino, situato in piazza
l'approvazione dei testi legislativi del 1889 e del 1896, nell'occasione dei quali venne
della Scala. Ospita il municipio della
decretata la sua elezione da parte del consiglio comunale, il mandato del sindaco
città dal 1861
venne esteso a quattro anni[235]. Il podestà d'epoca fascista rimaneva invece in carica
cinque anni con possibilità di rimozione da parte del prefetto oppure di riconferma
oltre i cinque anni prefissati[235]. Dal 1945, con la reintroduzione della carica di sindaco e della sua elezione da parte del
consiglio comunale, venne ripristinata la durata di quattro anni[235]. Quest'ultima, nel 1993, venne confermata a quattro anni
per poi essere allungata nel 2000, con decreto legislativo nº 267 del 18 agosto ("Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli
enti locali"), a cinque anni[235].
Per quanto riguarda le sedi comunali, il primo municipio di Milano fu il Broletto Vecchio, sede municipale fino al 1251, poi
ampliato e trasformato in Palazzo Reale[236]. Seguì poi il Palazzo della Ragione (detto Broletto Nuovo) in Piazza Mercanti,
sede municipale dal 1251 al 1786[237]. Successivamente diventò municipio di Milano Palazzo Carmagnola (detto Broletto
Nuovissimo) in via Broletto, sede comunale dal 1786 e al 1861[238], quando gli uffici comunali vennero trasferiti presso
Palazzo Marino, dove si trovano tuttora.
Politica
Durante la prima repubblica (1946 - 1993), quando il sindaco veniva eletto dal consiglio comunale, la giunta e il sindaco
stesso sono sempre stati esponenti dei partiti socialisti (PSI e PSDI), sostenuti prima da coalizioni di centrosinistra (DC-PSI-
PSDI-PRI) e poi, dal 1975, prevalentemente da coalizioni social-comuniste. Dal 1993 al 2011 la città di Milano è stata invece
governata da sindaci di centrodestra, espressi prima dalla Lega Nord e poi da Forza Italia. Le elezioni amministrative del 2011
hanno segnato un nuovo punto di svolta, determinando l'inizio delle legislazioni di centrosinistra che sostengono sindaci
indipendenti e progressisti.
Consolati
Al 2020 sono presenti a Milano 122 consolati esteri, diventando così la città europea con più consolati e perfino superando
New York per numero di consolati.[239] Sempre a Milano si trova, nel Palazzo delle Stelline, una delle due sedi della
rappresentanza in Italia della Commissione europea[240] e uno dei due uffici di informazione per l'Italia del Parlamento
europeo.[241]
Gemellaggi
Al momento della
fondazione del suo centro
abitato Milano aveva
probabilmente un'estensione
di 12 ettari, diventati 60 ettari
(0,6 km²) durante l'epoca
romana repubblicana[243] e
100 ettari (1 km²) nell'epoca
imperiale, quando
La chiesa di Monluè, una delle più Mediolanum divenne
antiche dell'ex comune dei Corpi capitale dell'Impero romano
Santi, che fu annesso a Milano nel d'Occidente[244]. Nel periodo
1873 longobardo la città superò i Mappa di Milano, del comune dei Corpi Santi
200 ettari (2 km²),[245] (corrispondente al territorio intorno alla città meneghina)
mentre per tutto il Medioevo, e dei suoi comuni limitrofi su una mappa precedente al
gran parte del centro abitato 1873
restò racchiuso entro la
Cerchia dei Navigli, dove si
ergevano le antiche mura del 1156, con una
superficie totale della città pari a di 2,97 km².
All'epoca il circondario della città era di 8,32
Quarto Oggiaro, che fu comune
km².[246]
autonomo fino al 1757, quando fu
Dal 1560 al 1873 la città coincise con l'area
annesso al comune di Musocco
interna alle mura spagnole di Milano. Il
(quest'ultimo fu poi aggregato a
comune aveva così una superficie di 9,67 km²,
Milano nel 1923)
mentre con l'annessione del comune dei Corpi
Santi[N 24] nel 1873, Milano aumentò la
propria superficie di 66,35 km², raggiungendo
così l'estensione di 76,02 km²: con i comuni e
relative frazioni annessi tra il 1918 e il 1923
Milano assorbì altri 105,75 km², arrivando
così alla superficie attuale di 181,76
km².[247][248]
Trenno, che fu comune autonomo
fino al 1923 Il manifesto del 1923 che
Ai tempi della dominazione spagnola, sul comunicava l'aggregazione a Milano
territorio dell'odierna città di Milano (che diventò operativa nel 1923) dei
insistevano 48 comunità: si trattava di autorità comuni di Affori, Baggio, Chiaravalle
formatesi per consuetudine generalmente accettata, con confini geografici e Milanese, Crescenzago, Gorla,
giurisdizionali non sempre ben definitivi, e con frequenti sovrapposizioni di Greco Milanese, Lambrate,
competenze. Fu l'imperatrice Maria Teresa d'Asburgo a mettere ordine in materia nel Musocco, Niguarda, Precotto,
1757: nacquero 41 comuni poi definiti "censuari", sottoposti a uniforme normativa Trenno e Vigentino
fiscale e con una legislazione scritta che ne stabilì univocamente i poteri.
Nel 1841 l'imperatore Ferdinando d'Asburgo, valutando insoddisfacente il gettito erariale di alcuni piccoli comuni della
provincia di Milano del Regno Lombardo-Veneto, li accorpò a più ampie località vicine, scendendo così a trentadue comuni.
Con l'Unità d'Italia venne emanata la legge Lanza, finalizzata a un'ulteriore razionalizzazione del territorio delegata al
governo: intorno al 1869 nacquero quindi quattordici comuni poi definiti "amministrativi", normati dalla legislazione italiana e
non più ereditati dagli Stati pre-unitari.
Già sotto il Regno d'Italia di Napoleone Bonaparte venne emanata una riforma amministrativa di largo respiro che,
anticipando i tempi di oltre un secolo, aveva espanso Milano su una superficie comparabile a quella attuale. Tale esperimento,
poi abrogato al ritorno degli austriaci, coinvolse trentasei comuni "censuari". Rispetto alla Milano odierna, quella napoleonica
era più espansa a sud-est e meno a nord-ovest (i nove comuni "censuari" che non facevano parte della Milano napoleonica ma
che appartengono alla Milano odierna sono Bruzzano, Baggio, Assiano, Muggiano, Vialba, Roserio, Cassina Triulza, Figino e
Quinto Romano). Le quattro località coinvolte nel progetto napoleonico, ma che oggi non fanno parte del comune di Milano,
sono Grancino (comune attuale Buccinasco), Linate (Peschiera Borromeo), Poasco (San Donato Milanese) e Redecesio
(Segrate).
Fu infine il fascismo nel 1923, con minori interventi di poco precedenti e successivi, a dare al capoluogo meneghino l'attuale
configurazione[249].
Sport
Lo stesso argomento in dettaglio: Sport a Milano.
Le squadre di calcio più conosciute sono l'Inter e il Milan. Milano ha ospitato alcuni
incontri dei Mondiali di calcio nel 1934 e 1990 (tra cui la partita inaugurale), e degli
Europei del 1980, nonché quattro finali di Coppa dei Campioni/Champions League
(negli anni 1965, 1970, 2001, 2016), quattro finali di Coppa UEFA/Europa League
(1991, 1994, 1995 e 1997) e quattro finali di Coppa Intercontinentale quando era
prevista la formula della doppia finale (1963, 1964, 1965 e 1969). Alla città è stato
assegnato il titolo di Capitale europea dello sport per il 2009.
Interno dello Stadio Giuseppe
Le strutture per la pratica dello sport (palestre, campi di gioco e allenamento, centri
Meazza
sportivi polivalenti) sono distribuiti capillarmente nell'intera città, con una naturale
limitazione nel centro storico.[250]
Impianti sportivi
Note
Esplicative
1. ^ L'istituzione del moderno comune di Milano avvenne in epoca comunale, nel 1117: in tale anno fu infatti
attestata per la prima volta l'attività dei consoli di Milano e di un podestà. La prima forma di governo locale
risale invece all'epoca romana quando, nel 49 a.C., l'antica Mediolanum venne elevata da Cesare,
nell'ambito della Lex Roscia, allo status di municipium.
2. ^ Mario Aventicense, anno 568, in Chronica. URL consultato il 13 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 24
novembre 2012).: «Hoc anno Narses ex praeposito et patricio post tantos prostratos tyrannos, [...] Mediolanum
vel reliquas civitates, quas Goti destruxerant, laudabiliter reparatas, de ipsa Italia a supra scripto Augusto
remotus est.» («In quest'anno Narsete ex proposito e patrizio, dopo aver abbattuto tanti tiranni [...] e ricostruite
lodevolmente Milano e le città rimaste, che i Goti avevano distrutto, fu destituito dal governo dell'Italia dal
suddetto Augusto [Giustino II].»)
3. ^ Francesco Sforza sposò nel 1441 Bianca Maria Visconti, figlia naturale legittimata di Filippo Maria Visconti.
4. ^ La testimonianza di questa abilità nel lavorare i metalli e forgiare armi è oggi testimoniata dal nome delle
vie del centro storico; via Spadari e via Speronari, che indicano le specialità delle botteghe artigianali
milanesi del tempo ivi ubicate.
5. ^ Un suo antenato, Luigi di Turenna, aveva sposato nel 1389 Valentina, figlia del primo duca di Milano, Gian
Galeazzo Visconti.
6. ^ Prenderà possesso della carica nel 1566, dopo aver giurato fedeltà nelle mani dello zio, Federico I
d'Asburgo, imperatore dopo l'abdicazione di Carlo V.
7. ^ Si tratta delle Nuove Costituzioni, cui avevano messo mano Ludovico e Francesco II Sforza.
8. ^ Che sarà completato nel 1560.
9. ^ Fatte costruire dal governatore Ferrante I Gonzaga nel 1549, furono completati in soli undici anni e il loro
disegno continuò l'espansione monocentrica della città.
10. ^ Entrambi di Francesco Maria Richini (1584-1658). Il collegio Elvetico è l'attuale sede dell'Archivio di Stato.
11. ^ Nel 1848 si svolse a Milano uno dei più significativi eventi del Risorgimento italiano, le Cinque giornate
12. ^ Questo epiteto oggi è in disuso o utilizzato per lo più a scopo ironico; in particolare, gli accenni alla
"moralità", sono particolarmente bersagliati dall'ironia in seguito ad alcuni scandali, come quello della
Duomo connection o quello di Tangentopoli. Si veda ad esempio Colaprico. Già alla fine dell'Ottocento
l'epiteto era contestato, ad esempio in Barilli
13. ^ A Londra ne era stata inaugurata una l'anno prima, per illuminare l'Holborn Viaduct, ma era priva di rete di
distribuzione.
14. ^ Acquistata a Parigi dall'ingegner Giuseppe Colombo all'Esposizione industriale dov'era stata portata da
Thomas A. Edison a scopo dimostrativo, mentre ne costruiva una operativa a New York
15. ^ Fu eletto ripetutamente al parlamento proprio nel collegio di Milano
16. ^ Divenne "Partito Nazionale Fascista" a Roma, nel novembre 1921, al congresso che sancì la fusione con il
Partito Nazionalista italiano.
17. ^ Chiusa questa fase, "l'auspicata connessione fra etica e sviluppo è rimasta incompiuta e si è generata,
nello spazio politico culturale che si era aperto, un sistema "tattico" di sopravvivenza, secondo Mario Abis,
Milano nella competizione internazionale, Rivista italiana di comunicazione pubblica, Fascicolo 36, 2008, p.
123 (Milano: Franco Angeli, 2008). Vi si sostiene anche che Milano è "invecchiata" prigioniera nel suo
stereotipo di città dinamica e di efficienza. L'ultima grande occasione è stata proprio generata dal contesto
storico di Mani Pulite: a Milano poteva concretizzarsi l'idea che il Paese sarebbe "ripartito" attraverso questa
opera di "purificazione". La "Milano da bere" passava attraverso una prova decisiva che avrebbe riportato
slancio nella forma di politiche moderne e trasparenti, ma anche questo passaggio è andato completamente
a vuoto".
18. ^ Nel dicembre 2009, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi venne ferito al volto da un cittadino tramite
una statuetta del Duomo scaraventata con violenza sul viso del politico. Tale episodio venne definito "Atto di
terrorismo": Aggressione a Silvio Berlusconi, su lastampa.it. URL consultato il 21 giugno 2018.
19. ^ Una tradizione risalente a Galvano Fiamma (XIV secolo), vuole che tale stemma provenga dall'immagine
raffigurata sull'elmo e sullo scudo di un saracino abbattuto da un Ottone Visconti durante la prima crociata. Si
tratta però di un racconto inverosimile, al pari delle altre notizie di questo storico sulla partecipazione
lombarda alla prima crociata (Giancarlo Andenna, Deus non voluit: i Lombardi alla prima crociata (1100-
1101). Dal mito alla ricostruzione della realtà. Atti del Convegno Milano, 11-11 dicembre 1999, Milano, Vita e
Pensiero, 2003, ISBN 88-343-0799-2, in partic. pp. 233-234). Un altro mito attribuisce l'origine del simbolo a
un analogo scontro tra Eriprando Visconti e un cavaliere tedesco nel 1034. La prima attestazione sicura del
simbolo è il 1226, quando venne raffigurato sul pastorale, "ornato con vipere d'avorio", di Ardengo Visconti,
abate del monastero di Sant'Ambrogio (Romussi 1927, vol. II, p. 245). Un'altra storia, inverosimile per
anacronismo, è riferita dal Petrarca: il simbolo sarebbe stato adottato da Azzone Visconti, cui una vipera
sarebbe entrata nell'elmo mentre riposava, ma ne sarebbe uscita, all'atto dell'indossarlo, a fauci spalancate,
senza però morderlo. Andenna (cit.) ritiene verosimile l'origine da simboli vescovili raffiguranti un mostro
marino che inghiotte Giona, simbolo della resurrezione.
20. ^ L'aggiunta della corona d'oro venne concessa nel 1336 a Bruzio Visconti dai duchi d'Austria (Romussi, loc.
cit.).
21. ^ In molte fasi storiche, la sede del potere politico era invece il Castello Sforzesco, difeso da imponenti
bastioni e fortemente separato dalla città.
22. ^ Così viene descritta l'edilizia civile di Milano nel 1844: «Le case sono coperte piuttosto pesantemente di
tegole, e a molte sovrastano un'altana o un belvedere e terrazzi a giardino. Non poche son munite di
parafulmini. Nell'interno hanno bei cortili, resi eleganti e comodi dalle colonne del nostro granito, delle quali
si pretese contare ben 39 000 nella città.» Fonte: Milano e il suo territorio, tomo. II, Milano, coi tipi di Luigi di
Giacomo Pirola, 1844, p. 304. URL consultato il 19 dicembre 2016.
23. ^ Interessa anche i comuni di Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Cinisello Balsamo, Novate Milanese e
Sesto San Giovanni.
24. Corpi Santi è la denominazione con cui si indicava, fino al XIX secolo circa, la fascia di territorio del suburbio
extramurale della maggior parte delle città lombarde e piemontesi. Nei territori soggetti agli Asburgo
d'Austria, tra cui ci fu Milano, la riforma generale dello Stato del 1755 ne modificò la denominazione in
Comuni rurali, ma il vecchio nome rimase nell'uso comune.
25. ^ Decreto di Francesco Sforza (1º aprile) per la costruzione del nuovo ospedale, affidata al Filarete,
Enciclopedia di Milano.
26. ^ Fu aperta però nel 1786.
27. ^ A seconda dei testi consultati si trova questa definizione, così come la dicitura "barocco milanese". Il
termine usato non deve tuttavia indurre a considerare la stagione artistica come minore o all'assenza di una
scuola artistica nella città. Da Milano infatti partì lo stile che poi si diffuse omogeneamente in tutta la
Lombardia: per questo motivi si ritiene più corretta la dicitura "barocco lombardo" per caratterizzare la scuola
artistica locale, parlando quindi di "barocco a Milano"
28. ^ A tal proposito nel 1809, Leopoldo Cicognara, direttore dell'Accademia di belle arti di Venezia, scrive: "…
Milano è talmente superiore in artisti e produzione che, senza mezzi straordinari, non potrà mai da alcuna
città del regno essere adeguata" v. nota precedente.
29. ^ I termini dialettali sono ripresi dal Vocabolario Milanese- Italiano, di Francesco Cherubini, 1814
30. ^ Diventato, assieme al "Pandoro" di Verona nella versione industriale, il dolce natalizio nazionale
31. ^ La produzione natalizia supera largamente i cento milioni di pezzi Copia archiviata, su dolceitalia.net. URL
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32. ^ La più antica vettura tranviaria di Milano, antecedente il 1918, si trova al Museo delle comunicazioni di
Cormano.
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