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Milano

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Milano (disambigua).

Milano (IPA: /miˈlano/ ; Milan[7] in dialetto milanese, [miˈlɑ̃ː][8][9] o [mi Milano


ˈlãː][10]) è un comune italiano di 1 370 623 abitanti,[4] capoluogo della regione comune
Lombardia e dell'omonima città metropolitana, centro di una delle più
popolose aree metropolitane d'Europa; è inoltre il secondo comune più
popoloso d'Italia (dopo Roma) e rientra tra le venti città più grandi e popolose
dell'intera Europa.

Fondata intorno al 590 a.C. da una tribù celtica facente parte del gruppo degli
Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca, fu conquistata dagli antichi (dettagli) (dettagli)
Romani nel 222 a.C. Con il passare dei secoli, Mediolanum accrebbe la sua
importanza sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente; nel 313
d.C. fu promulgato l'editto di Milano, che concesse a tutti i cittadini, quindi
anche ai cristiani, la libertà di culto.

Dal XII fino al XVI secolo, Milano fu una delle più grandi città europee e un
importante centro commerciale, divenendo così capitale del Ducato di Milano,
che fu una delle maggiori forze politiche, artistiche e della moda nel
Rinascimento.[11][12] All'inizio del XVI secolo, però, perse l'indipendenza a
favore dell'Impero spagnolo per poi passare, quasi due secoli dopo, sotto la
corona austriaca: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne uno dei
principali centri dell'illuminismo italiano. Capitale del Regno d'Italia
napoleonico, dopo la Restaurazione fu tra i più attivi centri del Risorgimento,
fino al suo ingresso nel Regno d'Italia sabaudo.
Localizzazione
Principale centro economico e finanziario della Repubblica Italiana, Milano
ne guidò lo sviluppo industriale, costituendo con Torino e Genova il Stato Italia
cosiddetto Triangolo industriale, in particolar modo durante gli anni del boom
Regione Lombardia
economico, quando la crescita industriale e urbanistica coinvolse anche le città
limitrofe, creando la vasta area metropolitana milanese. In ambito culturale, Città
Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito Milano
metropolitana
musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua
lunga tradizione operistica. È, inoltre, tra i principali poli fieristici europei (con Amministrazione
due esposizioni universali ospitate: Expo 1906 e Expo 2015) e del disegno Sindaco Giuseppe Sala
industriale, ed è considerata una delle capitali mondiali della moda.
(indipendente di centro-

Milano è una delle mete del turismo internazionale, infatti figura tra le sinistra) dal 21-6-2016 (2º
quaranta città più visitate al mondo, attestandosi seconda in Italia dopo Roma mandato dall'8-10-2021)
e sesta nell'Unione Europea. Milano è considerata una città globale per il suo
notevole impatto economico.[13] Data di
anno 1117[N 1][1]
istituzione
Territorio
Indice Coordinate 45°28′01″N 9°11′24″E

Geografia fisica Altitudine 120 m s.l.m.


Territorio
Superficie 181,67 km²
Clima
Abitanti 1 370 623[4] (30-11-2023)
Origine del nome
Storia Densità 7 544,58 ab./km²
Epoca celtica Frazioni nessuna
Epoca romana
Epoca medievale Comuni Arese, Assago,
Epoca moderna confinanti Baranzate, Bollate,
Epoca contemporanea Bresso, Buccinasco,
Dall'epoca napoleonica alla seconda guerra mondiale Cesano Boscone,
Dal secondo dopoguerra al nuovo millennio Cologno Monzese,
Simboli Cormano, Corsico,
Onorificenze Cusago, Novate
Monumenti e luoghi d'interesse Milanese, Opera, Pero,
Architetture religiose Peschiera Borromeo,
Architetture civili Rho, Rozzano, San
Donato Milanese,
Architetture militari
Segrate, Sesto San
Vie e piazze
Giovanni, Settimo
Siti archeologici
Milanese, Trezzano sul
Aree naturali
Naviglio, Vimodrone[2]
Società
Altre informazioni
Evoluzione demografica
Suddivisioni amministrative Cod. postale 20121-20162
Etnie e minoranze straniere Prefisso 02
Lingue e dialetti
Fuso orario UTC+1
Religione
Tradizioni e folclore Codice ISTAT 015146
Istituzioni, enti e associazioni Cod.
F205
Cultura catastale
Istruzione
Targa MI
Scuole
Università Cl. sismica zona 3 (sismicità
Biblioteche bassa)[5]
Musei
Cl. climatica zona E, 2 404 GG[6]
Media
Televisione Nome abitanti milanesi o meneghini
Stampa Patrono sant'Ambrogio
Radio
Giorno
Discografia 7 dicembre
festivo
Arte
Teatro PIL procapite (nominale) 46 870 €[3]
Cinema Cartografia
Musica
Cucina
Eventi Milano
Geografia antropica
Urbanistica
Suddivisioni storiche
Località
Economia
Turismo
Infrastrutture e trasporti
Strade
Ferrovie
Aeroporti
Mobilità urbana
Ospedali
Piste ciclabili e bike sharing
Car sharing
Amministrazione
Storia
Politica
Consolati
Gemellaggi
Comuni aggregati a Milano
Sport
Principali società sportive
Impianti sportivi
Posizione del comune di Milano
Note all'interno dell'omonima città
Esplicative metropolitana
Bibliografiche
Sito istituzionale (https://www.comun
Bibliografia e.milano.it/)
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Geografia fisica

Territorio
Lo stesso argomento in dettaglio: Idrografia di Milano.

Milano poggia su un terreno di origine fluvio-


glaciale a cemento carbonatico, comune a tutta
la Pianura Padana. La sua caratteristica
principale è quella di essere facilmente
carsificabile. Tale roccia è ricoperta dai
sedimenti fluviali quaternari ed è visibile lungo
i principali corsi d'acqua che la solcano,
costituendo conglomerati rocciosi che in
Lombardia sono conosciuti come "ceppi".[14]
Panorama di Milano verso nord dalla Panorama di Milano e del Parco
terrazza più alta del Duomo, con le Milano occupa un'area di 181,67 km² nella Sempione in ottobre
montagne del lago di Como sullo parte occidentale della Lombardia, situata a
sfondo 25 km a est del fiume Ticino, a 25 km a ovest
del fiume Adda, a 35 km a nord del fiume Po e a 50 km a sud del lago di Como, lungo
la cosiddetta "fascia delle risorgive", laddove vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati
geologici a differente permeabilità, aspetto che permette alle acque profonde di riaffiorare in superficie.[15]

L'idrografia di Milano e della zona dei comuni confinanti è particolarmente complessa, sia per cause naturali, vista la cospicua
presenza di fiumi, torrenti e fontanili, che formano un vero e proprio groviglio idrico, sia per questioni legate ai lavori di
canalizzazioni e di deviazione dei corsi d'acqua di matrice antropica, aventi il proprio inizio durante l'epoca romana, che hanno
portato alla realizzazione di numerose rogge, canali e laghi artificiali. Dal momento che l'acqua è abbondante e facilmente
raggiungibile, a Milano gli antichi Romani non realizzarono mai acquedotti.[16]

I corsi d'acqua più importanti che interessano la Milano moderna e la sua area metropolitana sono i fiumi Lambro, Olona e
Seveso, i torrenti Bozzente, Garbogera, Lura, Merlata e Pudiga, i navigli della Martesana, Grande, Pavese, di Bereguardo, di
Paderno e Vettabbia, e i corsi d'acqua artificiali Ticinello, Vetra, Redefossi, Cavo Ticinello e Lambro Meridionale. A Milano
sono situati anche due importanti bacini artificiali: la Darsena di Porta Ticinese e l'Idroscalo di Milano.
Tra le architetture degne di nota ad essi collegati, si annoverano svariate conche di
navigazione (tra cui la conca dell'Incoronata, la conca di Viarenna, la conca Fallata e
la conchetta), alcuni mulini ad acqua (tra cui Molino Dorino e Mulino Vettabbia) e il
ponte delle Gabelle.

Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Clima di Milano, Stazione meteorologica di
Milano Linate e Stazione meteorologica di Milano Brera.
Il Naviglio Grande in una foto
Milano ha un clima temperato caldo, stabilmente umido, con estate molto calda dell'estate del 2013. Per esso è
(classificazione Köppen-Geiger Cfa[17]). La città è infatti situata a occidente del bacino attivo il servizio di navigazione
della Pianura Padana ed è caratterizzata da una sensibile escursione termica annua turistica del Naviglio Grande
(estate calda e inverno freddo)[18].

Milano, come gran parte della Pianura Padana, accusa una scarsa ventilazione che
favorisce il ristagno delle nebbie e degli inquinanti, anche in ragione dell'alta densità
abitativa.[19][20] Gli inverni milanesi sono quindi più freddi rispetto a quelli delle città
costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici dell'Europa centrale grazie alla
latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delle Alpi. Le estati
invece sono calde e afose.

Nel complesso le precipitazioni nell'area milanese sono ben distribuite nel corso
dell'anno, anche se la stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza
precipitazioni, con un minimo di circa 40 mm a febbraio. Le stagioni intermedie sono Il chiostro della chiesa di Santa
piovose, specialmente il medio autunno e la primavera. Leggermente più scarse le Maria delle Grazie in una foto della
precipitazioni nella periferia sud e maggiori in quella nordest. primavera del 2010

Prima degli anni novanta le nevicate invernali erano frequenti. Ad ogni modo, laddove
le irruzioni di aria fredda provengono da est o ovest, si possono creare significativi
accumuli nevosi, come il 28 dicembre 2020. Considerando il periodo che va dagli
anni sessanta agli anni novanta del XX secolo, la "media nivometrica" della città di
Milano (ovvero i centimetri totali medi annui di accumulo nevoso) è più bassa di
quella di alcune città del nord-ovest e dell'Emilia (come Piacenza, Parma, Bologna,
Torino), ma più elevata di altre città del nord-est (come Udine, Verona, Venezia),
fermandosi a 25,2 cm annui in città.[21] La nevicata più abbondante del XX secolo
risale al gennaio 1985, con 90 cm di accumulo[22][23][24].

Gli estremi termici di Milano dal 1763 a oggi sono stati di −17,3 °C nel 1855 e di
39,8 °C nel 2003 (quest'ultima registrata alla stazione meteorologica di Milano
Brera).[25] L'escursione termica media in una giornata di sole è di circa 10-13 gradi.
L'umidità è statisticamente presente durante tutto l'anno in special modo nei mesi Neve e nebbia a Milano in una foto
invernali e durante la notte. Le nebbie sono favorite dal cielo sereno, che consente il del 1960
raffreddamento da irraggiamento, dal suolo superficialmente umido, dalla scarsa
ventilazione della Pianura Padana occidentale e da particolari configurazioni bariche
invernali come i regimi altopressori che in questo periodo dell'anno tendono a presentarsi con una certa frequenza.[26]

Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio 1971-2000
e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al citato trentennio.[27]
MILANO Mesi Stag
LINATE
(1971-2000) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri

T. max.
5,9 9,0 14,3 17,4 22,3 26,2 29,2 28,5 24,4 17,8 10,7 6,4 7,1 18,0
media (°C)
T. min. media
−0,9 0,3 3,8 7,0 11,6 15,4 18,0 17,6 14,0 9,0 3,7 0,1 −0,2 7,5
(°C)

T. max. 21,7 23,8 27,3 26,8 32,0 35,4 37,2 37,1 33,0 30,4 21,4 18,1
23,8 32,0
assoluta (°C) (2000) (1990) (1997) (1997) (1997) (1996) (1983) (1998) (1983) (1997) (1998) (1991)

T. min. −14,4 −12,8 −7,4 −2,4 1,2 8,0 10,1 8,4 3,0 −2,3 −6,0 −9,9
−14,4 −7,4
assoluta (°C) (1985) (1991) (1971) (1973) (1991) (1991) (1974) (1972) (1972) (1973) (1983) (1981)

Giorni di
calura (Tmax 0 0 0 0 0 4 14 12 1 0 0 0 0 0
≥ 30 °C)

Giorni di gelo
(Tmin ≤ 0 °C) 18 13 4 1 0 0 0 0 0 0 5 16 47 5

Precipitazioni
58,7 49,2 65,0 75,5 95,5 66,7 66,8 88,8 93,1 122,4 76,7 61,7 169,6 236,0
(mm)

Giorni di
7 5 7 8 9 8 5 7 6 8 6 6 18 24
pioggia
Giorni di
7 1 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 3,0 11,0 0,1
neve

Giorni di
21 12 5 2 1 1 1 1 4 12 16 17 50 8
nebbia

Umidità
relativa 83 75 70 72 72 71 70 72 74 80 83 84 80,7 71,3
media (%)

Origine del nome


Lo stesso argomento in dettaglio: Mediolanum (toponimo).

Il nome antico di Milano è attestato come Mediolanum presso le antiche fonti scritte
latine e come Mediólanon presso le fonti greche. Esiste anche un'attestazione
epigrafica del nome di Milano nella lingua celtica locale, presente in un graffito
ritrovato su un tratto delle mura romane di Milano,[28] dove si legge Meśiolano[29]
tracciato in un alfabeto etrusco settentrionale (con o), come nella generalità delle
iscrizioni galliche[30]. Il simbolo trascritto ś è qui usato per rappresentare una /d/
etimologica[31], come mostrano altri usi di tale simbolo in celtico, oltre al fatto che
questo stesso segno ᛞ in runico ha precisamente il valore di /d/[31].

Bassorilievo della scrofa semilanuta, In Mediolanum i linguisti riconoscono, tradizionalmente, un termine composto
da cui secondo la tradizione, deriva il formato dalle parole medio e (p)lanum, ovvero "in mezzo alla pianura" o "pianura di
toponimo cittadino. mezzo", con *planum divenuto lanum con caduta della p- di inizio di parola, che è
tipica delle lingue celtiche.[32]

Alcune teorie diffuse in scritti non specialistici, che ignorano l'esistenza di una sicura attestazione del nome celtico offerta dal
graffito sopra ricordato, fanno riferimento ad un ipotetico toponimo celtico Medhelan,[33][34][35] che avrebbe il significato di "in
mezzo alla pianura", vista la sua posizione centrale nella Pianura Padana, oppure di "luogo fra corsi d'acqua" data la presenza
dei fiumi Olona, Lambro, Seveso e dei torrenti Nirone e Pudiga; altre ipotesi individuano il significato di "santuario centrale"
(con riferimento, per il secondo termine del composto, a lanon = "santuario") oppure quello di "terra fertile" (celt. med =
"fertile"; land o lan = "terra").[32][36][37]

Nonostante una certa diffusione di questa teoria (peraltro solo in scritti italiani recenti, perlopiù non specialistici), il termine
Medhelan è opera di una ricostruzione soggettiva e non è attestato in alcuna fonte antica, epigrafica o letteraria. Il suono dh,
presente nella ricostruzione dell'indeuropeo rappresenta una media aspirata, e le medie aspirate in celtico sono ricadute nelle
medie[38][39], per cui non stupisce trovare il suono d in Mediolanum, mentre non è chiaro che valore avrebbe dh nella
ricostruzione *Medhelan.
In dialetto milanese, il nome più antico di cui è giunta traccia documentata è invece Miran.[40][41][42]

Vi sono state decine di Mediólanon in tutta l'Europa celtica, soprattutto in Francia (come Montmélian), tutte accomunate dalla
medesima etimologia.[43]

Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Milano.

Epoca celtica
Lo stesso argomento in dettaglio: Fondazione di Milano e Scrofa semilanuta.

Milano fu fondata intorno al 590 a.C.[44][45], da una tribù celtica facente parte del
gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca. Il nome originario,
tramandato dagli autori latini come Mediolanum (Tacito, Plinio il vecchio) o
Mediolanium (Tito Livio) e da quelli greci come Μεδιόλανον (Polibio, Plutarco,
Cassio Dione) o Μεδιολάνιον (Strabone)[46][47][48], compare in un antico graffito celtico
nella forma Meśiolano (dove ś rende, molto probabilmente, il suono /d/). La città
romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e rimpiazzata da quella
medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente cresciuto a macchia
d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico. Olletta celtica risalente al periodo
precedente la conquista romana (III-
Secondo la tradizione leggendaria riportata da Tito Livio e poi ripresa in epoca II secolo a.C.), che è conservata al
medioevale da Bonvesin de la Riva[49] la fondazione di Milano avvenne nel VI secolo Civico museo archeologico di Milano
a.C. nel luogo dove fu trovata una scrofa semilanuta, per opera della tribù celtica
guidata da Belloveso, che sconfisse gli Etruschi[50], popolazione che fino ad allora
aveva dominato la zona, nella battaglia del Ticino[51].

In base ai ritrovamenti archeologici, l'oppidum celtico doveva avere medesima localizzazione ed estensione dell'insediamento
golasecchiano, che era più antico, ma non sono mai venute alla luce opere difensive urbane, probabilmente costruite in legno e
terra, evento che spiega l'attribuzione della definizione di "villaggio" da parte di Polibio e Strabone. La carta di distribuzione
dei ritrovamenti della prima età del ferro mostra che l'insediamento golasecchiano (V secolo a.C.) occupava un'area di circa 12
ettari nei pressi della moderna piazza San Sepolcro.[52]

Epoca romana
Lo stesso argomento in dettaglio: Mediolanum.

Dopo essere stata la più importante città dei Celti insubri Milano fu conquistata dai
Romani nel 222 a.C. in seguito a un aspro assedio dai consoli Gneo Cornelio Scipione
Calvo e Marco Claudio Marcello. La conquista fu contrastata dalla discesa di
Annibale, al quale la popolazione celtica si alleò.[53][54] Fu solo nei primi anni del II
secolo a.C. che gli Insubri e i Boi si assoggettarono definitivamente alla dominazione
romana.[55]

Per via della sua favorevole posizione di retrovia Milano fu di importanza strategica
per le campagne di Cesare durante la conquista della Gallia. Negli anni dal 58 a.C. al
50 a.C. Milano divenne il più importante centro della Gallia Cisalpina e, sull'onda del Modello in legno conservato presso il
suo sviluppo economico, nel 49 a.C. venne elevata da Cesare, nell'ambito della Lex Civico museo archeologico di Milano
Roscia, allo status di municipium.[56] che mostra una ricostruzione della
Mediolanum imperiale
Dopo che Giulio Cesare aprì la Britannia ai commerci e all'influenza romani[57] con
soldati mediolanensi, alla crescita dell'importanza militare si accompagnò il
riconoscimento politico. Al momento della suddivisione dell'Impero romano effettuata da Diocleziano nel 286 Milano
divenne, con Treviri, capitale dell'Impero romano d'Occidente.

Costantino si accordò nel 313 a Milano con Licinio per consentire a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di
onorare le proprie divinità grazie alla promulgazione dell'Editto di Milano (chiamato anche Editto di Costantino). Subito dopo
si iniziarono a costruire numerose basiliche. Ecco cosa racconta Ausonio della Mediolanum del 380-390:
«A Mediolanum ogni cosa è degna di ammirazione, vi sono grandi ricchezze e
numerose sono le case nobili. La popolazione è di grande capacità, eloquenza ed
affabile. La città si è ingrandita ed è circondata da una duplice cerchia di mura. Vi
sono il circo, dove il popolo gode degli spettacoli, il teatro con le gradinate a cuneo,
i templi, la rocca del palazzo imperiale, la zecca, il quartiere che prende il nome
dalle terme Erculee. I cortili colonnati sono adornati di statue di marmo, le mura
sono circondate da una cinta di argini fortificati. Le sue costruzioni sono una più
I resti dell'anfiteatro romano di imponente dell'altra, come se fossero tra loro rivali, e non ne diminuisce la loro
Milano, nel cortile dell'antiquarium, grandezza neppure l'accostamento a Roma.»
risalenti alla fine del I secolo d.C.
Terzo anfiteatro per dimensioni (Ausonio, Ordo urbium nobilium, VII.)
dell'Italia romana dopo il Colosseo e
l'anfiteatro di Capua[58]. Nel periodo del vescovo Ambrogio e
dell'imperatore Teodosio I, che dichiarò il
cristianesimo l'unica religione dell'impero con
l'Editto di Tessalonica, Milano fu il centro più influente della Chiesa d'Occidente[59]
(qui Sant'Agostino si convertì al cristianesimo nel 386 ricevendo il battesimo l'anno
seguente).

L'antica Mediolanum era difesa da una cinta muraria provvista di torri e da quattro
fortificazioni, il Castrum Vetus, il Castrum Portae Novae, l'Arx Romana e il Castrum Le Colonne di San Lorenzo
Portae Jovis.[60] Le mura romane di Milano e le relative porte cittadine furono distrutte
durante l'assedio di Milano del 1162, per opera di Federico Barbarossa, venendo poi
sostituite dalle mura medievali di Milano.

Epoca medievale

Milano seguì poi le vicende della decadenza dell'Impero romano. Nel


402 d.C., dopo un lungo assedio, la città riuscì a respingere i Visigoti
comandati dal re Alarico: dopo questi fatti l'imperatore Onorio prese la
decisione di spostare la sede della capitale dell'impero da Milano a
Ravenna.[62] Allo sfaldamento della società tardo-antica e alla
conseguente caduta dell'Impero romano d'Occidente, fece da contraltare
il primo insediamento a Milano di un popolo germanico: quello degli
Eruli di Odoacre.

Nel 493, in questo contesto, i Goti guidati da Teodorico sconfissero


Odoacre,[62] che aveva poco prima deposto l'ultimo imperatore romano
d'occidente, Romolo Augusto, ponendo fine alla storia della civiltà
romana in questa parte d'Europa. La sempre più precaria situazione
politica e militare causò però alla città diverse ferite e Milano conobbe,
nel 539, la sua prima distruzione: l'imperatore romano d'Oriente
Giustiniano I (527-565), deciso a riconquistare i territori imperiali
d'occidente, attaccò il re goto Teodato inviando in Italia al comando Mappa dello sviluppo urbano di Milano nell'Alto
delle sue truppe i generali Belisario e Narsete, dando inizio a quella che Medioevo, sovrapposta alla Milano moderna[61]
diventerà la lunga Guerra gotica.

Nel 539 Milano, per dissensi tra i due generali, si trovò alla mercé dei Goti di Uraia che la incendiarono, massacrando la
popolazione. A questo evento si deve la distruzione dei marmi e dei grandi edifici della Milano romana, dagli edifici civili ai
templi pagani, fino alle grandi e ricche ville patrizie, che vennero letteralmente e sistematicamente spogliate e infine date alle
fiamme con tutta la città. Milano fu poi riconquistata (entro il 559) da Narsete, e per opera di quest'ultimo ricostruita.[N 2] Nel
breve periodo bizantino potrebbe essere stata elevata a capitale della diocesi italiana (Italia del Nord), anche se di questo fatto
non sono presenti prove documentali certe.[63]

Nel VI secolo, con la discesa dei Longobardi nella Pianura Padana, Milano subì saccheggi e spoliazioni, che durarono diversi
decenni,[64] ai quali seguì un primo impulso di rinascita. Capitale del dominio longobardo era la vicina Pavia ma anche Milano
rivestì, per un breve periodo, questa funzione sotto il regno di Agilulfo e Teodolinda e del loro figlio Adaloaldo, dal 604 circa
al 626 circa. Il Regno longobardo finì nel 774 con la conquista di Pavia da parte di
Carlo Magno, che fatti prigionieri l'ultimo re Desiderio e la moglie, si proclamò Gratia
Dei rex Francorum et Longobardorum venendo poi, nell'800, incoronato a Roma da
Leone III primo imperatore del Sacro Romano Impero.

L'importanza di Milano fu confermata quale


sede di un conte imperiale e di un vescovo.
Con la deposizione di Carlo il Grosso (887),
venne meno l'autorità del governo centrale e
furono proprio i conti e i vescovi a esercitare il
potere locale: la città evolse in libero comune
estendendo gradualmente la sua influenza su
"Ambrosino", moneta milanese del
gran parte della Lombardia (XI secolo). In
XIV secolo. Raffigurazione della battaglia di
particolare l'istituzione del moderno comune di
Oggi la città premia con gli Ambrogini Legnano, scontro militare importante
Milano avvenne nel 1117: in tale anno fu
i suoi cittadini benemeriti per la rinascita della città, su un
infatti attestata per la prima volta l'attività dei
dipinto di Amos Cassioli
consoli di Milano.[1] L'accresciuta importanza
e l'indipendenza portarono all'inevitabile scontro con il Sacro Romano Impero. Quasi
completamente distrutta nell'aprile del 1162 da Federico Barbarossa, rinacque dopo la vittoria della Lega Lombarda nella
battaglia di Legnano (29 maggio 1176).

Nel frattempo, come già accennato, Milano aveva scelto di autogovernarsi mediante dei consoli. Tuttavia, anche per questioni
di discordie interne, tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, si passò al regime dei podestà, che erano chiamati da altre città
(Brescia, Lodi, Piacenza, Bologna, Como, Vercelli, Bergamo, Mantova, Genova, Parma, Venezia, Modena, Cremona, Pavia,
Reggio Emilia, Forlì) nella speranza che fossero super partes.[65] Le provenienze, quindi, ricoprirono gran parte dell'Italia
settentrionale, mentre la città più lontana da cui venne chiamato un podestà a Milano risulta essere Forlì.

Epoca moderna
Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Milano.

Nel tardo Medioevo Milano vide la lotta delle famiglie dei Della
Torre (chiamati anche "Torriani") e Visconti per il possesso della
città, con il predominio di questi ultimi, che avrebbero poi lasciato il
passo alla famiglia Sforza solo nella metà del XV secolo, all'alba del
Rinascimento.[N 3]

La signoria dei Visconti, diventata Ducato di Milano nel 1396,


perseguì con successo una politica espansionistica, e la città divenne
la capitale di uno Stato esteso, potente e ricco che aveva bisogno
anche di simboli per sancire il proprio ruolo egemone. Gian
Galeazzo Visconti volle per la sua città una cattedrale che
rivaleggiasse con le maggiori d'Europa: il Duomo di Milano, la cui
costruzione iniziò nel 1386.

L'economia della città era andata crescendo: nel XIII secolo Milano
era una delle poche città europee ad avere più di 100.000 abitanti,
l'artigianato era in pieno sviluppo, soprattutto per la lavorazione dei
metalli[N 4] e dei tessuti, agricoltura e allevamento erano fiorenti e i
traffici intensi, anche grazie alla costruzione del Naviglio Grande,
che favorì gli scambi e irrigò sapientemente le campagne. Il Ducato di Milano e i domini dei Visconti (segnati in
verde brillante) all'inizio del XV secolo, all'apice della
A manifestare l'orgoglio per questa crescita furono compiute opere loro potenza, durante il regno del duca Gian Galeazzo
come il Castello Sforzesco (già esistente in epoca viscontea con il Visconti
nome di Castello di Porta Giovia ma riadattato, ingrandito e
completato dagli Sforza. Il Castello di Porta Giovia sorgeva a sud
nello stesso luogo del Castrum Portae Jovis romano) e l'Ospedale Maggiore. Gli Sforza riuscirono inoltre ad attrarre a Milano
personalità come Leonardo da Vinci, che riprogettò e migliorò l'idraulica dei navigli e dipinse l'Ultima Cena, e il Bramante,
che lavorò alla chiesa di Santa Maria presso San Satiro, alla basilica di Sant'Ambrogio e alla chiesa di Santa Maria delle
Grazie condizionando lo sviluppo del Rinascimento lombardo.
Nel 1499 la Francia avanzò diritti di
successione sul Ducato di Milano con Luigi
XII,[N 5] che invase il ducato scacciandone
Ludovico il Moro. Carlo V d'Asburgo, in
quanto imperatore del Sacro Romano Impero,
vi intronò Francesco II Sforza che morì senza
eredi nel 1535, e quindi Carlo V, con un
diploma imperiale, nominò duca il proprio
figlio Filippo II di Spagna.[N 6]
La Cerchia dei Navigli, ovvero il
I diritti dell'Impero spagnolo sul Ducato di fossato delle mura medievali di
Milano furono riconosciuti definitivamente Milano reso navigabile, in via
con la pace di Cateau-Cambrésis (1559). La Francesco Sforza verso via Santa
Piazza del Duomo nel 1860 circa. dominazione spagnola iniziò con un lungo Sofia all'inizio del XX secolo prima
Sulla sinistra si intravede il Coperto periodo di pace (1535-1620). Carlo V emanò del suo interramento, che avvenne
dei Figini, che è stato demolito nel le Costitutiones Mediolanensis Dominii, che tra il 1929 e il 1930
1864 per allargare la piazza lasciarono al ducato un'ampia autonomia di
governo, con l'unico vincolo di fedeltà al
sovrano[N 7], ma creano un dannoso dualismo
con gli uffici regi che non sarà mai
completamente superato.

Carlo V fece anche redigere l'estimo del


ducato,[N 8] che avrebbe dovuto consentire una
migliore esazione fiscale: in realtà provocò
resistenze nel clero e nelle oligarchie che
controllavano il governo cittadino e ducale, i Sulla destra, il Lazzaretto di Milano
quali non volevano rinunciare a privilegi e ancora integro (fu demolito fra il 1882
immunità. Incominciò così un inasprimento e il 1890) in una foto del 1870,
fiscale che non cesserà che nel 1706.[66] mentre sullo sfondo si vede Porta
Venezia. Il vialone che li costeggia
Quartiere del Rebecchino, che venne La devastante peste del 1630 segnò diventerà corso Buenos Aires
demolito nel 1875 per allargare profondamente la città e la sua cultura, tanto
piazza del Duomo da essere stata in seguito ripresa da Alessandro
Manzoni, sia ne I promessi sposi sia nella Storia della colonna infame, scritto d'alto
pregio storico e sociale, nel quale il Manzoni
propone una riflessione profonda sugli errori
commessi dai giudici, che abusarono del loro
potere, per arrivare a una sentenza di
condanna di due persone in quanto
considerate untori.

Pochi sono i segni evidenti rimasti a Milano


della dominazione spagnola: le mura spagnole
di Milano, demolite tra la fine del XIX e
Le mura spagnole di Milano verso
l'inizio del XX secolo,[N 9] la chiesa barocca di
Porta Volta in una foto risalente al
San Giuseppe, il Collegio Elvetico in via
XX secolo. La loro trasformazione in
Senato[N 10] e la Darsena di Porta Ticinese,
giardini fu realizzata dagli austriaci
fatta scavare dal governatore spagnolo Pedro
nel XVIII secolo. Vennero demolite
Enríquez de Acevedo, conte di Fuentes.
tra la fine del XIX secolo e l'inizio del
Il Trofeo Fuentes, che era collocato XX secolo
Il XVIII secolo vide Milano passare dalla
fino al 1872 sull'incile del Naviglio dominazione spagnola a quella austriaca, che
Pavese alla Darsena di Porta continuò fino all'epoca napoleonica, eccezion
Ticinese, su una delle prime foto di fatta per una parentesi di tre anni, tra il 1733 e il 1736, durante i quali la città subì il
Milano (1845 circa)
controllo del Regno di Sardegna. Fu un periodo di rifiorimento culturale che conobbe
l'opera di intellettuali come Pietro Verri, Cesare Beccaria e Paolo Frisi. Grazie alle
politiche asburgiche, Milano divenne uno dei principali centri dell'illuminismo
italiano.[67]
Con la morte di Carlo II di Spagna dilagò la grande guerra per la sua successione. Il
24 settembre 1706 Eugenio di Savoia fu alle porte di Milano e il governatore
spagnolo, il principe di Vaudémont, abbandonò precipitosamente la città lasciandola in
balia della nuova dominazione austriaca. Seguì il governatore Massimiliano Carlo di
Löwenstein-Wertheim-Rochefort, che venne ricordato per aver ricostruito il Teatro
Regio Ducale, che fu poi distrutto da un incendio.

L'Impero austriaco dominò Milano fino al 9 maggio 1796, data in cui l'arciduca
Ferdinando d'Asburgo-Este lasciò la città a causa dell'arrivo di Napoleone Bonaparte
impegnato nella campagna d'Italia. Dal 1796 al 1797 Milano fu capitale della Il laghetto di San Marco. Fu interrato
Repubblica Transpadana, dal 1797 al 1802 sede del governo della Repubblica tra il 1929 e il 1930 contestualmente
Cisalpina, dal 1802 al 1805 capitale della Repubblica Italiana napoleonica e dal 1805 agli analoghi lavori di chiusura della
al 1814 sede del governo del Regno d'Italia napoleonico. Cerchia dei Navigli

L'arrivo di Napoleone Bonaparte suscitò un'ondata d'entusiasmo nei milanesi che


videro in lui la possibilità di realizzazione dei nuovi ideali rivoluzionari francesi tanto
attesi durante il periodo conservatore degli austriaci. L'esercito francese entrò a Milano
il 15 maggio e, dopo circa un anno di disordini di ispirazione giacobina, ne seguì la
costituzione della Repubblica Cisalpina nel 1797. Essa tuttavia non ebbe vita facile
perché, partito Napoleone, Milano ricadde nel giacobinismo e non riuscì a opporre
alcuna resistenza al ritorno degli austriaci nel 1799, che intrapresero una cieca
repressione. Dopo la nomina di Napoleone a primo console, grazie alla vittoria nella
battaglia di Marengo, la città divenne capitale del Regno d'Italia napoleonico.
La Darsena di Milano alla metà del
XX secolo. È stata realizzata
Epoca contemporanea all'epoca della dominazione spagnola

Dall'epoca napoleonica alla seconda guerra mondiale

Alla caduta di Napoleone Bonaparte, con il


Congresso di Vienna (1815), Milano tornò
sotto il dominio austriaco, non più come
ducato, ma come capitale del neonato Regno
Lombardo-Veneto[N 11] e ciò rimase fino al
1859, quando in seguito alla seconda guerra
d'indipendenza, entrò a far parte del Regno di
Sardegna, che divenne poi Regno d'Italia nel
1861.
Stampa d'epoca (1845 ca.) che
Dopo l'annessione di Roma allo Stato italiano raffigura il laghetto di Santo Stefano,
per il quale transitarono per oltre
(1870) e la sua trasformazione in capitale, per
quattro secoli i materiali per il
diverso tempo Milano venne qualificata con il
cantiere della Veneranda Fabbrica
titolo di Capitale morale; la definizione è
del Duomo di Milano. Fu interrato nel
attribuita da Ruggiero Bonghi come parola
1857 per "insalubrità"
d'autore coniata negli anni in cui dirigeva La
Rappresentazione di un episodio
Perseveranza,[68] e conobbe una certa
delle Cinque giornate di Milano (18-
diffusione sulla scia del successo della Fiera
22 marzo 1848) su un dipinto di industriale del 1881.[69][70] Con essa si
Baldassare Verazzi alludeva al carattere milanese dell'epoca,
grazie al quale fu compiuta
l'industrializzazione della città e delle zone
limitrofe.[N 12]

Nel 1883[71] fu inaugurata a Milano la Centrale Santa Radegonda, prima centrale


elettrica d'Europa[72][N 13][73] e seconda al mondo dopo quella di New York.[N 14] La
costruzione, guidata da Giuseppe Colombo, è ricordata su una colonna della via I portici meridionali di piazza del
omonima da una targa posta successivamente da Luigi Dadda. Duomo in costruzione, 1873

A cavallo del XIX e XX secolo Milano conobbe uno straordinario sviluppo industriale
e del settore terziario che la pose al centro delle vicende economiche d'Italia. Fu sede dell'Esposizione universale del 1906,[74]
che celebrava l'apertura del Traforo del Sempione. Lo sforzo bellico durante la prima guerra mondiale fece registrare un forte
sviluppo dell'industria, non solo pesante, con
conseguenti difficoltà nella successiva
riconversione postbellica; ciò si unì alla
delusione per le molte aspettative di maggiore
benessere e democrazia ingenerate, non solo
in Italia, dalla propaganda per l'arruolamento:
dapprima le tensioni sociali sfociarono in
quello che gli storici chiamano il biennio
rosso, in reazione al quale trovò nuova linfa il
Panoramica di Milano nella seconda fascismo. La facciata di Palazzo Marino su
metà dell'Ottocento. In primo piano piazza della Scala prima del
Porta Ticinese sottopassata dal Milano era, all'inizio del XX secolo, per la sua rifacimento portato a termine da Luca
Cavo Ticinello ancora a cielo aperto composizione sociale, una città a forte Beltrami nel 1892
connotazione socialista: Filippo Turati,[N 15]
che vi aveva fondato nel 1889 la Lega
Socialista Milanese, fu tra i fondatori, nel
1892, del Partito Socialista Italiano. L'organo
del partito, il quotidiano Avanti!, ebbe qui, a
partire dal 1911, la sua sede e Benito
Mussolini ne fu uno dei direttori (1913-1914).
Socialisti furono gli ultimi due sindaci di
Milano eletti democraticamente, Emilio
Caldara[75] nel 1914 e Angelo Filippetti[76] nel
1920.
Piazza San Sepolcro nel 1919:
Il 14 febbraio 1916, in piena prima guerra Benito Mussolini fonda i Fasci italiani
Resti della Galleria Vittorio Emanuele mondiale, Milano subì il primo di combattimento
II bombardata nel 1943 bombardamento aereo della sua storia; due
bombardieri da guerra, modello Etrich Taube,
della Imperial-regia Aviazione austro-ungarica sganciarono numerose bombe nelle
zone di Porta Romana e Porta Vittoria provocando 16 morti e circa 40 feriti. I due bombardieri si ritirano indisturbati alla base
aerea di Gardolo (in Trentino, allora parte dell'Impero austro-ungarico), da dove erano partiti.[77]

Gli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale furono densi di tensioni sociali culminate nel già accennato
biennio rosso con scontri sanguinosi fra movimenti anarchici, operai e comunisti e il nascente movimento fascista di cui
Milano fu la culla vedendone la fondazione il 23 marzo 1919 con il nome di Movimento dei Fasci italiani di combattimento
nella sala del Circolo dell'Alleanza Industriale in piazza San Sepolcro.[N 16] Il 12 aprile 1928 la città fu scossa dal grave
attentato a Vittorio Emanuele III, in cui 20 persone rimasero uccise dallo scoppio di un ordigno esplosivo mentre erano in
attesa di assistere al passaggio del Re in occasione della cerimonia di inaugurazione della VIII edizione della Fiera
Campionaria. Nel biennio 1929-30 si procedette alla copertura della Cerchia dei Navigli, cambiando così radicalmente
l'aspetto di molti paesaggi urbani della città.

Durante la seconda guerra mondiale Milano registrò i più gravi bombardamenti aerei mai subiti da una grande città italiana.
Nell'agosto del 1943 nell'arco di una settimana Milano subì numerose incursioni aeree, che distrussero un terzo dell'area
edificata e colpirono il 50 per cento degli edifici, lasciando 150 000 persone senzatetto.[78] Gli aerei sganciarono le bombe da
quote molto elevate, colpendo a caso gli edifici del centro storico. Il Teatro alla Scala, Palazzo Marino, la Rinascente, la sede
del Corriere della Sera, gli stabilimenti della Pirelli, dell'Alfa Romeo e della Breda vennero pesantemente bombardati mentre
la Galleria Vittorio Emanuele fu scoperchiata. Il Duomo fu risparmiato nonostante il crollo di decine di statue. Colpiti pure il
Castello Sforzesco, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, Palazzo Reale, la Pinacoteca Ambrosiana e l'ospedale
Fatebenefratelli.

Tragica fu la strage dei 184 bambini della scuola elementare di Gorla, il 20 ottobre 1944. Diciassette aerei del 451º Bomb
Group dell'aviazione statunitense, fallito il bersaglio (gli stabilimenti Breda) perché fuori rotta, sganciarono 170 bombe da
duecento chili sui quartieri di Gorla, Precotto e Turro. Una di queste colpì le scale della scuola mentre i bambini, gli insegnanti
e il personale cercavano di raggiungere i rifugi: quel giorno si contarono 614 vittime.[79]
Il 29 aprile 1945 i corpi di 18 gerarchi fascisti tra cui Mussolini stesso vennero esposti in piazzale Loreto. I gerarchi erano stati
fucilati da un gruppo di partigiani comandati da Walter Audisio il pomeriggio del 28 aprile. La folla incominciò a calpestare e
colpire i corpi ricoprendoli di sputi, e solo grazie all'intervento di vigili del fuoco e di alcuni partigiani i cadaveri furono
sottratti all'ira della folla e appesi a testa in giù sulla pensilina del distributore presente nella piazza.[80]

Dal secondo dopoguerra al nuovo millennio

Città emblema della Resistenza (il 25 aprile,


festa nazionale della liberazione, ricorda
l'insurrezione generale partigiana del 25 aprile
1945 che ha portato alla liberazione di Milano)
fu, nel secondo dopoguerra, dopo la nascita
della Repubblica Italiana (1946), uno dei
motori della ricostruzione industriale e
culturale dell'Italia postbellica.
Skyline del Progetto Porta Nuova
Funerali delle vittime della strage di A Milano si svolsero alcuni dei maggiori
piazza Fontana nel 1969 scontri del Sessantotto italiano e qui ci fu il
primo episodio della cosiddetta strategia della tensione (il 12 dicembre 1969 con la
strage di piazza Fontana). Dalla fine degli anni ottanta la città iniziò a essere ricordata
come "Milano da bere", denominazione derivante da uno slogan pubblicitario diventato simbolo di un'epoca in cui essa e
l'intera nazione potevano godere di un benessere diffuso.[81]

Nell'ultimo quarto di secolo la città fu al centro della politica italiana: con l'ascesa al governo della classe dirigente milanese
del Partito Socialista Italiano – guidata da Bettino Craxi – al governo nazionale, poi con lo scandalo di Tangentopoli,[N 17] poi
ancora con l'ascesa dell'imprenditore milanese Silvio Berlusconi, a guida di una coalizione di centrodestra.[N 18]

Oggi Milano è un importante centro commerciale e industriale, sia all'interno dell'Unione europea sia a livello internazionale,
oltre che il maggior polo italiano per i servizi e il terziario, la finanza, la moda, l'editoria e l'industria. È inoltre sede della Borsa
Italiana (in piazza degli Affari), uno dei più importanti centri finanziari d'Europa, ed è un grande polo di attrazione per le sedi
amministrative di decine di multinazionali.[82] Milano è uno dei maggiori centri universitari, editoriali e televisivi d'Europa. È
inoltre sede della Fiera di Milano, polo fieristico con la maggior superficie espositiva d'Europa.[83]

Dopo l'assegnazione ufficiale da parte del Bureau international des Expositions il 31 marzo 2008, dal 1º maggio al 31 ottobre
2015 la città ha ospitato l'Expo 2015, sul tema dell'alimentazione. La città di Milano è presente nelle pubblicazioni del
Globalization and World Cities Study Group dell'Università di Loughborough, dove nel 2004 è stata classificata come
incipient global city insieme a Amsterdam, Boston, Chicago, Madrid, Mosca e Toronto.[84] Nel 2016 ha vinto il Premio
europeo per le città accessibili.[85].

Simboli
Lo stesso argomento in dettaglio: Simboli di Milano.

«1. Il gonfalone storico, insignito della medaglia d'oro della Resistenza, e raffigurante Sant'Ambrogio, vescovo eletto
dal popolo, è il gonfalone di Milano.
2. Lo stemma della Città di Milano è araldicamente così descritto: d'argento (bianco) alla croce di rosso, cimato di
corona turrita (un cerchio d'oro aperto da otto pusterle), e circondato ai lati nella parte inferiore da fronde verdi di
alloro e di quercia annodate con un nastro tricolore.
3. La bandiera del Comune di Milano è costituita da una croce rossa su sfondo bianco.»

(Blasonatura del gonfalone, dello stemma e della bandiera di Milano riportata nello statuto del comune[86])

I simboli di Milano sono lo stemma, il gonfalone e la bandiera, così come riportato nello Statuto comunale.[86]

La bandiera utilizzata dalla moderna città di Milano riprende fedelmente quella usata dal Ducato di Milano dal 1395 al 1797,
ovvero un vessillo bianco con una croce di San Giorgio di colore rosso.[87] A seconda del periodo storico e – in particolare –
della dinastia regnante che dominava la città, si sono succeduti diversi stendardi civici (il cosiddetto Vexillum civitas), che di
volta in volta rappresentava la
famiglia nobiliare che governava
il ducato milanese, fermo
restando la conservazione della
primigenia bandiera cittadina
bianca con croce di San Giorgio
di colore rosso come vessillo
La bandiera di Milano, costituita
ufficiale dello Stato (il
come lo stemma da una croce di
cosiddetto Vexillum San Giorgio rossa in campo bianco.
publicum).[87][88] Riprende fedelmente il vessillo del
Ducato di Milano, che fu usato dal
Lo stemma di Milano è
1395 al 1797
costituito da uno scudo sannitico
di color argento (bianco) su cui
è sovrapposta una croce di San
Da sinistra, il lato anteriore e quello posteriore del Giorgio rossa. Il tutto è
gonfalone di Milano, che è custodito all'interno di racchiuso ai lati da un ramo di
Palazzo Marino, municipio della città, nella Sala alloro e uno di quercia, legati
dell'Alessi. insieme da un nastro tricolore.
Lo scudo, che è timbrato da una
corona turrita colore oro o nero,
simbolo del titolo di città, è in uso, nella sua forma moderna, dal 19 marzo 1934,
quando fu emanato il relativo decreto di concessione da parte dello Stato. La croce di La Madonnina, statua presente sulla
San Giorgio rossa su campo bianco come simbolo della città meneghina nacque nel sommità del Duomo di Milano
Medioevo: tale soggetto, che è stato riportato per la prima volta sulla bandiera di
Milano, è stato poi l'ispirazione per la realizzazione dello stemma cittadino.

Il primo gonfalone di Milano è stato un arazzo realizzato intorno al 1565 dai


ricamatori Scipione Delfinone e Camillo Pusterla su disegno di Giuseppe Arcimboldi
e Giuseppe Meda. Restaurato una ventina di volte nei successivi tre secoli, è custodito
all'interno del Castello Sforzesco, nella Sala del Gonfalone.[89] Una sua copia, che è
custodita a Palazzo Marino, nella Sala dell'Alessi, viene esibita nelle ricorrenze
ufficiali più importanti per rappresentare la città di Milano. Entrambi i gonfaloni
menzionati raffigurano, al centro, sant'Ambrogio, vescovo di Milano e santo patrono
della città.

Altri simboli sono la scrofa semilanuta, animale legato alla leggenda della fondazione
di Milano, la "Madonnina", una statua d'oro di Maria collocata sulla guglia più elevata
del Duomo di Milano, il biscione (in dialetto milanese el bisson), ritratto nell'atto di
ingoiare o proteggere, a seconda delle interpretazioni, un fanciullo o un uomo
nudo[N 19] e sovrastato da una corona d'oro,[N 20] originariamente simbolo del casato
Il biscione scolpito nell'androne della
dei Visconti, Signori e poi Duchi di Milano tra XIII e XV secolo, e infine Meneghino,
stazione di Milano Centrale
maschera legata alla città dopo avere soppiantato quella più antica e tradizionale di
"Baltramm de Gaggian". Il nome "meneghino" viene talvolta usato, a mo' di
aggettivo, come sostituto di "milanese" (si veda ad esempio la nota istituzione culturale Famiglia meneghina).[90]

Onorificenze

Il gonfalone di Milano è decorato da due onorificenze. Milano è stata la prima, tra le ventisette città decorate di medaglia d'oro
come "benemerite del Risorgimento nazionale", a essere insignita di questa onorificenza per le azioni altamente patriottiche
compiute dalla città nel periodo risorgimentale (inteso dalla Casa regnante dei Savoia, che concesse a Milano questa
onorificenza, come il periodo compreso fra il 1848 e il 1918).[91]

Il capoluogo lombardo è anche tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione; in particolare è insignita della
medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici subiti della sua popolazione e per la sua attività nella Resistenza partigiana
durante la seconda guerra mondiale.[92]

Le motivazioni della concessione delle due onorificenze sono:

Medaglia alle città benemerite del Risorgimento nazionale


«A ricordare le azioni eroiche compiute dalla cittadinanza milanese nelle cinque giornate del 1848. L'insurrezione
popolare milanese divampò il 18 marzo 1848, alla notizia della rivoluzione a Vienna e dell'insurrezione di Venezia.
Il 23 gli insorti costrinsero il maresciallo Radetzki ad abbandonare la città e a ritirarsi verso Verona. Fra gli insorti si
contarono circa trecento morti.»
— Roma, 18 marzo 1898
Medaglia d'oro al valor militare
«Nelle epiche "Cinque Giornate", insorgendo e scacciando dalle sue mura
un esercito potentemente armato, dimostrò quanto valga contro la tirannide
l'impeto popolare sorretto da sete inestinguibile di giustizia, di libertà, di
indipendenza. Presente con i suoi martiri e i suoi eroi nelle congiure
mazziniane e nelle battaglie del primo Risorgimento, negli anni dal 1943 al
1945, pur mutilata ed insanguinata dalle offese belliche, oppose allo
spietato nemico di ogni tempo, la fierezza e lo slancio di un'implacabile
lotta partigiana, nella quale fu prodiga del sangue dei suoi figli migliori, e
lo travolse infine nell'insurrezione vittoriosa del 25 aprile 1945. Mirabile
esempio di virtù civiche e guerriere che la Repubblica onora. 18-22 marzo
1848, 6 febbraio 1853, 9 settembre 1943, 25 aprile 1945.»
— Roma, 15 marzo 1948
Titolo di Città
«In quanto facente parte delle Città Regie della Lombardia, costituite con
Patente I.R. del 24 aprile 1815 nel Regno Lombardo-Veneto» Meneghino, uno dei simboli più
— Vienna, 7 aprile 1815 - l'Imperatore d'Austria Francesco I famosi di Milano, tant'è che viene
spesso identificato con il capoluogo
lombardo
Monumenti e luoghi d'interesse
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'architettura e dell'arte a Milano e Monumenti di Milano.

Gran parte del patrimonio artistico-


architettonico di Milano si trova nel centro
storico, che deve il suo aspetto attuale a
numerosi rimaneggiamenti urbanistici
effettuati tra l'Unità d'Italia e il primo
dopoguerra.[93]

Il monumento simbolo della città è la basilica La chiesa di Santa Maria delle


cattedrale metropolitana della Natività della Grazie, patrimonio dell'umanità
Beata Vergine Maria, più conosciuta con il UNESCO assieme al Cenacolo
nome di Duomo di Milano, situata vinciano
nell'omonima piazza, centro della vita
economica e culturale cittadina. A breve
distanza si trova il settecentesco Teatro alla Scala, uno dei teatri lirici più famosi al
mondo.[94] A collegare piazza della Scala e piazza del Duomo è la galleria Vittorio
Emanuele II, un passaggio coperto con strutture di ferro e vetro a vista in stile
eclettico.
L'Arco della Pace Altro monumento simbolo di Milano è il
Castello Sforzesco, originariamente concepito
come struttura esclusivamente militare, fu poi
ridisegnato come elegante corte per i signori della città.[95] Poco lontano si trovano la
basilica di Sant'Ambrogio, considerata la seconda chiesa più importante della città,[96]
e il complesso ospitante la chiesa di Santa Maria delle Grazie con il Cenacolo
leonardesco, dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.[97]

Altro sito di notevole interesse artistico è il Cimitero monumentale, che ospita le tombe
dei cittadini milanesi più illustri; di più moderna realizzazione si possono trovare la
La Galleria Vittorio Emanuele II
stazione di Milano Centrale, costruita in uno stile che unisce la maestosità delle
strutture fasciste a decorazioni in stile liberty,[98] e lo stadio Giuseppe Meazza, chiamato La Scala del calcio.[99] Di particolare
rilevanza è l'Arco della Pace, un arco trionfale situato all'inizio di corso Sempione che rappresenta uno dei maggiori
monumenti neoclassici di Milano.

Architetture religiose
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Milano.

Il Duomo di Milano è il principale luogo di


culto cattolico della città di Milano e cattedrale
dell'omonima arcidiocesi. Altri edifici di valore
sono le basiliche paleocristiane di Milano: la
basilica di Sant'Ambrogio, considerata da
sempre il massimo esempio dell'architettura
romanica lombarda,[100] nonché uno dei più
antichi monumenti dell'arte cristiana, la
La Cattedrale di Santa Maria basilica di San Lorenzo, edificio a pianta Particolare del soffitto del coro della
Nascente, più nota come Duomo di centrale bizantino conosciuto anche per la chiesa di San Maurizio al Monastero
Milano, uno dei simboli della città vicinanza delle omonime colonne, la basilica Maggiore
di San Nazaro in Brolo e la basilica di San
Simpliciano, legate come le precedenti alla
figura di sant'Ambrogio.

Il centro storico milanese ospita inoltre la chiesa di San Maurizio al Monastero


Maggiore, contenente un ciclo di affreschi di autori quali Bernardino Luini e Simone
Peterzano[101] tale da essere definita la Cappella Sistina lombarda,[102] la chiesa di
Sant'Antonio Abate, riedificata alla fine del XVI secolo secondo i canoni della
controriforma e sede di opere di Giulio Cesare Procaccini e del Cerano e la barocca
chiesa di Sant'Alessandro, che si affaccia su una delle piazze meglio conservate della
Milano precedente agli interventi ricostruttivi postbellici.[103]

La chiesa di San Giuseppe è considerata il primo edificio genuinamente barocco della


città,[104] mentre la chiesa di Santa Maria presso San Satiro rimane celebre per il finto
coro progettato da Bramante tramite la tecnica del trompe-l'œil;[105] sono da ricordare
anche la chiesa di San Marco e la basilica di Sant'Eustorgio, che ospita la cappella
Portinari, considerata uno dei capolavori del Rinascimento lombardo.[106] Celebre in
tutto il mondo è la chiesa di Santa Maria delle Grazie, inclusa con il Cenacolo La basilica di Sant'Ambrogio,
Vinciano nell'elenco dei patrimoni dell'umanità redatto dall'UNESCO.[97] seconda chiesa per importanza di
Milano
Esternamente all'area urbana sorgono due importanti complessi monastici: la Certosa
di Garegnano con i suoi importanti affreschi opera di Simone Peterzano e l'Abbazia di
Chiaravalle, uno dei primi esempi di gotico in Italia.[107] Di grande rilevanza artistica è inoltre il Cimitero monumentale con il
proprio famedio, ricchissimo di sculture funerarie di varie epoche e stili.[108]

Architetture civili
Lo stesso argomento in dettaglio: Ville e palazzi di Milano e Torri di Milano.

Il centro di Milano è ricco di ville e palazzi, costruiti soprattutto nei secoli XVII e XVIII come dimore private delle maggiori
famiglie della città; gli stili architettonici rappresentati nel centro cittadino sono molti, dal neogotico, al barocco all'eclettico
sino al liberty e al razionalismo del dopoguerra. La storia degli edifici civili milanesi si estende fino ai giorni nostri,
comprendendo le numerose architetture moderne caratterizzanti le zone di più innovativa concezione del territorio cittadino.

Milano non ha mai avuto un centro di potere civile adeguato alla propria importanza: tale fatto è dovuto principalmente alla
mancanza di una corte all'interno della città a partire dal XVI secolo, quando venne perduta l'indipendenza. Fra i palazzi
pubblici, infatti, vanno ricordati solo il medievale Palazzo della Ragione (inserito nel complesso di piazza Mercanti) e il
successivo Palazzo Reale, per secoli sede rappresentativa del governo della città;[N 21] dopo la costruzione del Castello
Sforzesco, evidentemente catalogato tra le architetture militari, Milano non diede più alla luce un edificio di concezione
pubblica sino al 2010, quando fu inaugurato Palazzo Lombardia.
Maggiore importanza avevano le dimore
private, fra le quali vanno ricordati Palazzo
Marino (ora sede del municipio della città),
Palazzo Litta, Palazzo Belgioioso e per il
Tardo Liberty Casa Frisia. Interi quartieri,
come quello intorno a via Monte Napoleone o
a Corso Venezia, sono composti di palazzi
nobiliari in stile neoclassico.[N 22] Degne di
In primo piano il Parco Biblioteca
nota, tra le torri di Milano, sono la torre del Le tre torri di CityLife
degli Alberi, e sullo sfondo Palazzo
Comune, che un tempo scandiva gli orari
Lombardia ufficiali di apertura e chiusura delle attività e
che è situata sul Palazzo dei Giureconsulti, la
Torre dei Gorani, che faceva parte della
demolita Casa Gorani e la torre dei Meravigli, che invece è incorporata nella Casa dei
Meravigli.

Architetture militari
Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Milano, Porte e pusterle di Milano e
Castelli romani di Milano.

Le mura di Milano si sono evolute negli anni


con la città: dal primo nucleo romano, si passa
Una tipica casa di ringhiera milanese
alla cinta medievale, per finire con l'ultima
oggi, ad Alzaia Naviglio Grande
cinta più esterna, più conosciuta come "mura
spagnole". Delle mura romane rimangono solo
delle rovine; delle mura medievali restano dei
rarissimi tratti scoperti che sono sopravvissuti
alla conversione in abitazioni una volta
Porta Ticinese medievale costruite le mura spagnole, all'epoca della loro
edificazione le più estese d'Europa,[109]
abbattute per gran parte fra la fine
dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento per ragioni viabilistiche.[110]

Oltre ad alcuni tratti delle antiche mura spagnole lunghi in totale circa un chilometro,
restano a ricordare le uniche porte cittadine della cinta medievali giunte sino a noi,
ovvero Porta Nuova medievale e Porta Ticinese medievale. Sulla cinta spagnola le
porte sono state invece in gran parte conservate: a parte la manierista Porta Romana, le
rimanenti risalgono alla sistemazione austriaca dei bastioni in stile neoclassico.

L'architettura militare più imponente è il Castello Sforzesco,[111] maniero convertito


nel Rinascimento a elegante corte dei Duchi di Milano: la fortezza era comunque tra le
maggiori dell'epoca, tanto che il castello non fu mai espugnato in battaglia. Usato
esclusivamente come caserma militare dai governi stranieri, fu restaurato e trasformato
a fine Ottocento in un grande complesso museale, e ornato dai giardini dell'omonima Il Castello Sforzesco, che sorge
piazza e dal Parco Sempione. Un tempo era gestito dal Castellano del Castello nello stesso luogo del medievale
Sforzesco di Milano. Sorge sullo stesso luogo del Castello di Porta Giovia, di cui Castello di Porta Giovia, di cui
rappresenta un ampliamento, e del Castrum Portae Jovis romano. rappresenta un ampliamento, e del
Castrum Portae Jovis romano

Vie e piazze

Sono diverse le vie e piazze di Milano che hanno rilevanza storica, architettonica, sociale o commerciale.[112] Tra le piazze,
quella più importante è piazza del Duomo (suo vero e proprio centro geometrico e commerciale da oltre sette secoli), piazza
degli Affari (nota per la presenza della Borsa Italiana, sede del mercato finanziario nazionale, qui istituita il 16 gennaio 1808),
piazza Gae Aulenti (situata nel Centro direzionale di Milano e simbolo della Milano contemporanea), piazza Cordusio (posta
dove sorgeva la corte dei duchi longobardi, la Curia Ducis, da cui deriva il nome della piazza), piazza Mercanti (creata come
centro della vita cittadina in epoca medioevale) e piazza San Fedele (situata all'interno di un'importante area pedonale).
Altre piazze di Milano degne di menzione
sono piazza San Sepolcro (che in epoca
romana era il foro della città, incrocio tra il
cardo e il decumano), piazza della Scala
(collegata a piazza del Duomo tramite la
galleria Vittorio Emanuele II, dove si trovano
l'omonimo teatro e Palazzo Marino, municipio
della città), piazza Vetra (dove è situato il
parco delle Basiliche, che unisce la basilica di Piazza Mercanti, dove si trovano il
San Lorenzo e la basilica di Sant'Eustorgio), Palazzo della Ragione, la Casa dei
piazza San Babila (che è stata a lungo il punto Panigarola e la Loggia degli Osii
d'incontro favorito dall'alta borghesia
milanese, vista la sua posizione centrale) e il
Carrobbio (largo le cui origini risalgono
all'epoca romana).

Corso Vittorio Emanuele II Per quanto riguarda le vie, sono degne di nota
via Manzoni (considerata una delle zone più
lussuose della città, nonché uno dei maggiori
centri dello shopping dell'alta moda mondiale), via Brera (reputata una delle più
caratteristiche di Milano, sia per la presenza del palazzo della Pinacoteca di Brera, sia
per alcuni storici locali che si affacciano su questa strada), Viale Beatrice d'Este, corso
Buenos Aires (importante strada commerciale con oltre 350 punti vendita di vari tipi di
merce che generano un fatturato quotidiano complessivo tra i più alti al mondo) e via
Monte Napoleone (considerata una delle zone più lussuose e uno dei maggiori centri
degli acquisti del prêt-à-porter).

Altre vie importanti di Milano sono corso Venezia (conosciuto come una delle vie più
eleganti di Milano e facente parte del Quadrilatero della moda), corso Vittorio
Emanuele II (tra le strade più importanti della città, dove si aprono numerosi negozi, Via Madonnina, una delle vie
soprattutto di abbigliamento, che lo rendono uno dei principali centri di acquisti principali e più caratteristiche del
cittadino), corso Como (importante strada pedonale e commerciale di Milano), via quartiere Brera
Dante (altra importante strada commerciale aperta alla fine del XIX secolo per
collegare direttamente piazza del Cordusio con il Castello Sforzesco) e il Verziere
(antica denominazione popolare dell'area un tempo adibita a mercato di frutta e
verdura e dove si trova ancora oggi un celebre monumento manieristico-barocco, la
Colonna del Verziere).

Siti archeologici
Lo stesso argomento in dettaglio: Mediolanum e Basiliche paleocristiane di
Milano.

La presenza di siti archeologici che raccontano


la Milano romana è di grande rilievo,
soprattutto considerando la varietà dei resti che
sono venuti alla luce nel corso dei secoli.[113]
A Milano è giunta la testimonianza tangibile
delle mura romane di Milano (costruite in due
fasi, una in epoca repubblicana attorno al 49
Un breve tratto delle mura romane, a.C. ed una seconda dopo il 291 in epoca
che si trovano all'interno del cortile imperiale al tempo dell'imperatore Massimiano I resti di Porta Ticinese romana
del Civico museo archeologico di quando Mediolanum divenne capitale
Milano
dell'Impero romano d'Occidente), del teatro
romano di Milano (realizzato in età augustea tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio del I
secolo), del foro romano di Milano (ovvero della piazza principale del centro cittadino
fin dalla fondazione della città romana in epoca repubblicana) e dell'anfiteatro romano di Milano, terza struttura di questo tipo
per dimensioni in tutto l'impero dopo il Colosseo e l'anfiteatro di Capua.[58]
Altri resti romani che si trovano a Milano sono
quelli del circo romano di Milano (che ebbe
diverse ed importanti funzioni durante l'epoca
in cui Mediolanum fu capitale dell'Impero
romano d'Occidente), del palazzo imperiale
romano di Milano (antica struttura costruita
dall'imperatore Massimiano dopo il 291 circa
quando Mediolanum divenne capitale
I resti del palazzo imperiale romano
imperiale), delle Terme Erculee (erette
di Milano, che sono situati in via
anch'esse tra la fine del III secolo e l'inizio del
Brisa IV dall'imperatore Massimiano), dei magazzini
annonari romani di Milano (che risalgono
all'età flavia e all'epoca tardo imperiale) e del Una delle due torri laterali dei
Mausoleo imperiale di San Vittore al Corpo carceres, ovvero dei cancelli di
(antica costruzione romana a pianta circolare partenza da cui partivano le bighe del
databile verso la fine del IV secolo che circo romano di Milano. I resti di
probabilmente accolse le tombe della famiglia questa torre sono diventati in seguito
dei Valentiniani). il campanile della chiesa di San
Maurizio al Monastero Maggiore. Ora
Sono giunti sino a noi anche i resti di Porta fa parte del cortile del Civico museo
Ticinese romana (per la precisione, un archeologico di Milano

Resti del teatro romano di Milano,


troncone di una delle due torri che
visitabili nel museo sensibile istituito fiancheggiavano la porta), nonché di alcune
nei sotterranei di Palazzo Turati domus e delle Colonne di San Lorenzo (si tratta di sedici colonne, alte circa 7 metri e
presso la Camera di Commercio mezzo, in marmo, con capitelli corinzi che sostengono la trabeazione che provengono
della città da edifici romani risalenti al II o III secolo, probabilmente un tempio pagano sito
nell'area dell'attuale piazza Santa Maria Beltrade, e che vennero trasportate nell'attuale
locazione a completare l'erigenda basilica di San Lorenzo), che sono i reperti romani
di Milano più conosciuti.[114]

Degna di menzione è anche l'architettura paleocristiana di Milano grazie alla presenza della basilica di Sant'Eustorgio (che fu
fondata probabilmente nel secolo IV e che conserva reliquie dei Magi), della basilica di Sant'Ambrogio (che rappresenta a
oggi non solo un monumento dell'epoca paleocristiana e medioevale, ma anche un punto fondamentale della storia milanese e
della Chiesa ambrosiana), della basilica di San Nazaro in Brolo (che è stata fatta edificare da sant'Ambrogio nel IV secolo),
della basilica di San Simpliciano (nel cui convento si trova anche il Chiostro grande), della basilica di San Lorenzo (ricostruita
e modificata più volte nelle forme esterne conservando quasi completamente la primitiva pianta di epoca tardo-antica) e della
cripta di San Giovanni in Conca, ovvero dei resti dell'omonima basilica risalente al V-VI secolo che è stata demolita tra il 1948
e il 1952.

Aree naturali
Lo stesso argomento in dettaglio: Parchi e giardini di Milano.

Tre sono i parchi urbani storici della città: i Giardini pubblici (1784) oggi intitolati a
Indro Montanelli, il Parco Sempione (1893) e il Parco Ravizza (1902). Altri parchi
urbani di medie dimensioni, di realizzazione più recente, sono il Parco delle Basiliche
(1934), il Parco Solari (1935) (poi intitolato a Luigi Giussani), il Parco di Largo
Marinai d'Italia (1969) (oggi intitolato a Vittorio Formentano) e il Parco Biblioteca
degli Alberi (2018).[115]

Parchi di estensione maggiore si trovano fuori dall'area edificata: il Parco Lambro, il


Parco Sempione verso l'Arco della Parco Forlanini, il Parco delle Cave, il Boscoincittà e il Parco di Trenno. Per la sua
Pace particolarità, si segnala il "Monte Stella", ricavato dalle macerie degli edifici
bombardati nella seconda guerra mondiale.[116]

Nella zona nord del territorio comunale è posto il Parco Nord, a carattere sovracomunale.[N 23] Un'ampia parte del territorio, a
est, sud e ovest, è invece compresa nel Parco agricolo Sud Milano, una vasta area a carattere naturalistico e agricolo che
circonda la città dai tre lati.[117] Resti ben conservati delle mura spagnole sono visibili lungo viale Vittorio Veneto nei pressi di
Porta Venezia, dove hanno mantenuto l'aspetto originale, quella di "passeggiata" alberata.[118][119]
A est della città, presso l'Aeroporto di Linate,
nel territorio dei comuni di Segrate e Peschiera
Borromeo, si trova l'Idroscalo di Milano, un
vasto bacino artificiale scavato nel 1928-1930
per l'ammaraggio e il decollo degli idrovolanti,
e riconvertito già nel 1934 ad area per gare e
attività sportive e uso balneare pubblico.
Molto frequentato nei mesi estivi e dotato di
Veduta sul Parco Nord una vasta area verde, l'Idroscalo è spesso Palazzo Dugnani, che si trova nei
definito "il mare dei milanesi".[120] Nell'arco Giardini pubblici Indro Montanelli
dell'anno l'area viene utilizzata per
manifestazioni sportive nautiche, come canottaggio, motonautica o sci d'acqua.[121]

Società

Evoluzione demografica

Milano è capoluogo della regione Lombardia, dell'omonima città metropolitana, e


centro di una delle più popolose aree metropolitane d'Europa.[82][122][123][124][125]

Al momento dell'Unità d'Italia Milano era il terzo comune italiano per numero di
abitanti, superata da Napoli e Palermo. Nel censimento del 1871 era la quinta città
d'Italia (dopo Napoli, Roma, Palermo e Torino)[1] (https://ebiblio.istat.it/digibib/Somm
ario%20Statistiche%20Storiche/SBL0509344Comuni_e_pop_cens1861_1951.pdf).
Nel secondo dopoguerra fu interessata da un cospicuo flusso migratorio da tutte le
regioni d'Italia, fino a raggiungere il suo massimo di 1 743 427 abitanti al 31 dicembre
1973.[126]

In seguito l'area milanese ha conosciuto un forte fenomeno di suburbanizzazione, dato


dal trasferimento di molti abitanti verso i comuni della città metropolitana di Milano. Evoluzione demografica di Milano
La popolazione residente al 31 dicembre 2017 è di 1 380 873 abitanti.[4] Il 25 gennaio
2023 il sindaco Giuseppe Sala ha annunciato che la popolazione della città di Milano
è tornata a superare la cifra di 1.400.000 abitanti.[127]

La popolazione storica è indicata qui sotto senza considerare il comune dei Corpi Santi,[N 24] che venne annesso a Milano nel
1873. Degno di nota è il drastico calo degli abitanti a causa della peste del 1630.

Popolazione storica (migliaia)[128][129][130]


Abitanti censiti (migliaia)[131]

Suddivisioni amministrative
Lo stesso argomento in dettaglio: Municipi di Milano.

La città è suddivisa in nove municipi.[132] Non esiste una Foto satellitare notturna dell'area milanese
suddivisione ufficiale in quartieri.

Municipio 1: Centro storico


Municipio 2: Stazione Centrale, Gorla, Turro, Precotto, Greco,
Crescenzago, Nolo
Municipio 3: Città Studi, Lambrate, Venezia
Municipio 4: Vittoria, Forlanini
Municipio 5: Vigentino, Chiaravalle, Gratosoglio
Municipio 6: Barona, Lorenteggio
Municipio 7: Baggio, De Angeli, San Siro
Municipio 8: Fiera, Gallaratese, Certosa, Quarto Oggiaro
Municipio 9: Stazione Garibaldi, Isola, Porta Nuova, Centro Direzionale, I nove municipi di Milano
Bicocca, Prato Centenaro, Niguarda, Bovisa, Dergano, Affori, Bruzzano,
Comasina

La città era un tempo suddivisa in venti zone che avevano ciascuna un'estensione inferiore rispetto a quella dei moderni
municipi e che sono state ridotte a nove nel 1999. Nel 2016 queste zone sono state soppiantate dai municipi sul modello del
comune di Roma. Inoltre, a fini statistici, la città è divisa in 88 Nuclei d'identità locale.

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati ISTAT[133], al 1 gennaio 2022 la popolazione straniera residente a Milano era di 253 531 persone, pari al 18,8%
della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione
residente sono:[133]

Egitto, 38 211
Filippine, 37 540
Cina, 30 688
Sri Lanka, 15 503
Perù, 15 352
Romania, 13 629
Bangladesh 10 328
Ecuador, 9 333

Nei dati ufficiali non sono considerati gli stranieri irregolari, che secondo il XV
rapporto sull'immigrazione straniera nella provincia di Milano nel 2013 sarebbero
23 700.[134]

A Milano si sta affacciando il fenomeno dei quartieri ad alto indice straniero, in Via Paolo Sarpi, che è situata nella
particolare relativo alla comunità cinese, insediata da decenni nell'area fra via Chinatown di Milano
Canonica (a ridosso dei Bastioni di Porta Volta) e via Paolo Sarpi, interna a corso
Sempione, colloquialmente nota come Chinatown di Milano.[135]

Oltre a Chinatown, a Milano esistono altri quattro quartieri etnici, sebbene non ufficialmente riconosciuti[136]:

Piccola Bangladesh, area ad alta concentrazione di bengalesi: tra le vie Gaffurio, Benedetto Marcello,
Vitruvio e Settembrini, e con il vertice in piazza Caiazzo[137]
Nuova Kasbah, area fortemente abitata da cittadini stranieri, ma senza un'etnia prevalente: tra piazzale
Loreto e il comune di Sesto San Giovanni[138][139]
Asmarina, area a predominanza eritrea: tra viale Tunisia, piazza della Repubblica, viale Vittorio Veneto e
corso Buenos Aires[140][141]
Quartiere Arabo: nell'area di san Siro, dove la popolazione di origine araba ha ormai superato quella
italiana[142][143][144].

Lingue e dialetti
Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua lombarda, Dialetto milanese e Letteratura milanese.

Nella città metropolitana di Milano è relativamente diffusa la lingua lombarda nella


sua variante dialettale milanese, che si estende fino alla parte settentrionale della
provincia di Pavia.[145] Il milanese, detto anche meneghino dall'omonima maschera
della città di Milano[146], è comunemente considerato la varietà più importante della
lingua lombarda per tradizione e letteratura, con le prime attestazioni storiche che
risalgono al XIII secolo per mano di scrittori come Pietro da Barsegapè e Bonvesin de
la Riva. Nel corso dei secoli il milanese seppe inoltre imporsi tra la popolazione anche
come lingua di cultura; attraverso poesie, dizionari, riviste ed opere teatrali che si
fecero portatrici delle numerose istanze sociali della città e dei suoi abitanti. Tra gli Un ortolano di Milano con l'insegna
autori che più hanno contribuito al panorama letterario milanese vale la pena del negozio scritta in dialetto
menzionare i poeti Carlo Porta, Delio Tessa e Franco Loi, i drammaturghi Carlo milanese (L'ortolán püŝee vêcc de
Bertolazzi ed Edoardo Ferravilla e lo scrittore Cletto Arrighi. Milan, ovvero "L'ortolano più vecchio
di Milano")
Il milanese non ha un riconoscimento giuridico (legge nº 482 del 1999) e non è
oggetto di tutela da parte della Repubblica Italiana, mentre la lingua lombarda è
riconosciuta ufficiosamente con la Raccomandazione nº 928 del 7 ottobre 1981 del Consiglio d'Europa. Un notevole
avvicinamento del dialetto all'italiano si è avuto, soprattutto nel corso del XX secolo, anche per via dell'acquisizione di lessico
dalla lingua nazionale (per esempio scòla rispetto a scoeura "scuola", ecc.), un fenomeno abbastanza comprensibile se si
pensa che chi parla milanese in genere parla anche italiano.

Religione

La prima confessione religiosa a Milano è quella cattolica. La liturgia differisce da quella tipica della maggior parte del mondo
cattolico in quanto Milano segue un proprio rito, chiamato rito ambrosiano, derivante dalla tradizione che si è stratificata nella
liturgia milanese. Anticamente vi erano vari riti locali, che furono via via aboliti. Il rito ambrosiano sopravvisse e si assestò nel
corso dei secoli sia per l'importanza della sede milanese sia perché, nel momento di massima uniformazione della liturgia,
ovvero in corrispondenza del Concilio di Trento, regnava un papa milanese, Pio IV. Altro motivo della conservazione del rito
ambrosiano fu il fatto che l'anima del Concilio fosse san Carlo Borromeo, vescovo di Milano e nipote di Pio IV.[147]
La seconda comunità religiosa è quella musulmana, che si ritrova in moschee come
quella di viale Jenner e quella di Segrate (che si riunisce nella Moschea di Segrate),
che si trova però sul territorio del comune di Milano, anche se in un suo punto
estremo. Da tempo a Milano esistono degli edifici di culto per protestanti, come la
Chiesa valdese in via Francesco Sforza,[148] la Chiesa Evangelica delle Assemblee di
Dio in via delle Forze Armate, la Chiesa ortodossa, come quella rumena di via De
Amicis e la chiesa ortodossa di via Giulini, che fa capo al patriarcato di Mosca[149] e la
Chiesa ortodossa bulgara.[150]

Milano è sede anche della seconda comunità ebraica italiana per numero di fedeli,[151]
Il Palazzo Arcivescovile in piazza
almeno 7 000, seconda solamente alla comunità ebraica di Roma. A Milano fa capo
Fontana
anche la comunità armena più importante d'Italia,[152][153] presente sia con la chiesa
armeno-cattolica sia con la chiesa apostolica armena. Dal 1978 è presente anche la
comunità di Scientology, con una sede principale nel Municipio 9 di Milano in viale Fulvio Testi.[154]

Tradizioni e folclore

Tra le tradizioni milanesi degno di menzione è il Carnevale Ambrosiano, evento


annuale di carattere storico e religioso le cui manifestazioni coinvolgono la città di
Milano, l'intera arcidiocesi di Milano e i territori di alcune delle diocesi vicine durante
il quale sono protagoniste, tra le altre, le maschere milanesi di Meneghino e della
Cecca.

Altro evento annuale è la consegna dell'Ambrogino d'oro, nome non ufficiale con cui
sono comunemente chiamate le onorificenze conferite dal comune di Milano, la cui
denominazione è ispirata a sant'Ambrogio, patrono della città. Degni di nota sono
Partenza del corteo storico del
anche i Giochi sforzeschi, convegno ludico organizzato in collaborazione con il
Carnevale Ambrosiano del 2009 dai
comune di Milano che è iniziato nel 1999.[155]
Bastioni di Porta Venezia
Per quanto riguarda gli eventi commerciali,
importanti sono la fiera di Sinigallia, storico
mercatino delle pulci che si svolge ogni sabato[156] nei pressi della Darsena di Porta
Ticinese, e gli Oh Bej! Oh Bej!, antico mercatino tipico del periodo natalizio che si
tiene generalmente dal 7 dicembre, giorno di sant'Ambrogio, fino alla domenica
successiva. Degno di nota è anche il Tredesin de Mars, festa tradizionale milanese nata
per commemorare l'annuncio del Cristianesimo alla città da parte di san Barnaba.

Istituzioni, enti e associazioni


Lo stesso argomento in dettaglio: Ospedali di Milano.
La medaglia dell'Ambrogino d'oro
Il più antico ospedale milanese al servizio
dell'intera città di cui è rimasta traccia
documentata è l'ospedale del Brolo. Fondato
nel 1158, quattro anni prima della resa a Federico Barbarossa, funzionò per oltre tre
secoli. Dopo il 1456[N 25], cedette il suo ruolo primario alla Ca' Granda che divenne,
per incorporazioni di altre opere benefiche, lasciti e donazioni, una delle più importanti
istituzioni milanesi. L'antica denominazione "Ca' Granda" è ancora portata
dall'ospedale di Niguarda, il cui nome completo è Ospedale Niguarda Ca' Granda e
dal Policlinico di Milano, il cui nome completo è Fondazione IRCCS Ca' Granda
Ospedale Niguarda Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico.

Il sistema sanitario di Milano, come quello dell'intera Italia, non dipende più
dall'autorità locale ma è di competenza della regione, che agisce sul territorio tramite le aziende sanitarie locali. Il sito ufficiale
della regione Lombardia[157] registra a Milano 31 ospedali, tra pubblici e convenzionati, specialistici o generali che coprono a
360° le patologie previste dai protocolli nazionali. A essi ricorrono sovente pazienti provenienti da altre regioni. La sanità
lombarda è tra quelle "virtuose", che non hanno cioè deficit di bilancio. Tra gli ospedali, sono diversi quelli che appartengono
alla categoria degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i cosiddetti IRCCS.[158] Ricordiamo, tra quelli specialistici,
l'Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta, la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, l'Istituto Europeo di
Oncologia, l'Istituto ortopedico Gaetano Pini e il Centro cardiologico Monzino, mentre tra gli ospedali a indirizzo generale i
più importanti sono l'Ospedale Maggiore di Milano, l'Ospedale Niguarda Ca' Granda, l'Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e
Oftalmico e l'Istituto scientifico universitario San Raffaele.

Accanto alla cura caritatevole degli ammalati, la filantropia milanese si è fatta carico,
nel tempo, di fondare e sostenere istituzioni diventate poi storiche e familiari nel
panorama sociale cittadino per l'assistenza agli anziani e agli orfani: la Baggina,
l'Orfanotrofio dei Martinitt e l'Orfanotrofio delle Stelline. Caratteristica delle tre
iniziative era il fatto che i beneficati dovessero, nelle loro possibilità, praticare o
imparare un mestiere per mantenere o crearsi la dignità personale. A questo tema si
riallacciano le numerose iniziative per l'alfabetizzazione e per l'insegnamento delle arti
e dei mestieri che troverà un largo seguito tra i protagonisti dell'industrializzazione
della città, che avvenne nel XIX secolo. Un importante ruolo filantropico è anche
svolto dalla Fondazione Cariplo. Ospedale San Raffaele

Fra le istituzioni scientifiche con sede a Milano si possono ricordare l'Istituto lombardo
accademia di scienze e lettere, l'Osservatorio astronomico di Brera e l'Orto botanico di Brera, FAST-Federazione delle
associazioni scientifiche e tecniche Italiane. Milano è sede di numerose organizzazioni di cooperazione allo sviluppo che
hanno uffici legali o operativi nella città e che operano a livello internazionale.

Cultura

Istruzione

Scuole

Come in tutte le grandi città, a Milano vi è un gran numero di scuole, pubbliche e private, che consentono percorsi didattici
molto specifici o personalizzati a chi ha la necessità o le possibilità economiche.

Nel 2021 si contavano oltre 900 scuole di ogni ordine e grado, tra cui: oltre 500 istituti tra scuole dell'infazia e primarie, 125
scuole secondarie di primo grado e oltre 250 scuole secondarie di secondo grado.[159] Alcune di queste vantano secoli di storia,
come il liceo classico "Cesare Beccaria", originariamente avviato nel 1603 in Piazza Missori dai Padri Barnabiti, e il liceo
classico "Giuseppe Parini", erede del "Regio Ginnasio di Brera" istituito nel 1774 da Maria Teresa d'Austria in zona Brera.

È possibile frequentare scuole in lingua inglese, francese (Liceo "Stendhal") e tedesca (Scuola germanica di Milano).
All'Accademia Teatro alla Scala si può combinare la scuola dell'obbligo con una scuola di danza classica.

Università
Lo stesso argomento in dettaglio: Università a Milano.

Il sistema di istruzione superiore di Milano comprende 39 centri universitari (44


facoltà, 174 000 nuovi studenti all'anno, pari al 10% dell'intera popolazione
universitaria italiana), e ha il maggior numero di laureati e studenti post laurea
(rispettivamente, 34 000 e più di 5 000) in Italia.[160] Milano è la prima città in Italia
per offerta di facoltà.[161] Un consorzio tra gli atenei (escluse le Accademie e il
Conservatorio) ha dato luogo alla nascita nel 2003 di un "collegio di eccellenza" : il
Collegio di Milano.

Quattro atenei milanesi sono presenti nel QS World University Rankings: l'Università La Ca' Granda, un tempo sede
degli Studi di Milano, il Politecnico di Milano, l'Università Cattolica del Sacro Cuore dell'Ospedale Maggiore di Milano e in
e l'Università commerciale "Luigi Bocconi", che garantiscono un'eccellenza seguito diventata sede dell'Università
accademica riconosciuta in tutto il mondo dai datori di lavoro.[162] Secondo un degli Studi di Milano
sondaggio del comune effettuato nel 2012, Milano è anche la meta del 40% dei
laureati italiani all'estero che tornano in Italia.[163]
La città ospita, inoltre, il prestigioso Conservatorio di Musica "Giuseppe Verdi", fondato nel 1807.

Biblioteche
Lo stesso argomento in dettaglio: Biblioteche di Milano.

La tradizione bibliotecaria di Milano si


rispecchia nelle sue tre storiche biblioteche, la
Biblioteca Ambrosiana, la Biblioteca
nazionale braidense e la Biblioteca
Trivulziana, che conserva il Codice
Trivulziano di Leonardo da Vinci.
L'Ambrosiana, fondata nel 1607 dal cardinale
Federico Borromeo,[164] fu anche la prima
Facciata della Biblioteca comunale biblioteca in Italia a essere stata aperta e resa Biblioteca Ambrosiana
centrale di Milano, in Corso di Porta fruibile al pubblico; conserva un patrimonio
Vittoria notevole di codici miniati e il Codice Atlantico
di Leonardo da Vinci.[165] La Braidense,
voluta nel 1770 da Maria Teresa
[N 26]
d'Austria, fu pensata per equilibrare con un vasto numero di libri a stampa la
grande quantità di manoscritti dell'Ambrosiana. Nel 1890 venne istituita la Biblioteca
comunale centrale di Milano,[166] sede principale del sistema bibliotecario della città
che si articola in ventiquattro punti di prestito e lettura distribuiti uniformemente
sull'intero territorio comunale.[167]
Il Politecnico di Milano. Ospita la più
Fra le biblioteche universitarie vanno citate la Biblioteca Campus Leonardo del importante biblioteca scientifica
Politecnico di Milano, a oggi la più importante biblioteca scientifica in Italia, e quella italiana
dell'Università degli Studi, particolarmente ricca e articolata soprattutto per quanto
concerne le facoltà di giurisprudenza, scienze politiche e lettere e filosofia, contenendo
circa 500 000 volumi.[164] Di grande interesse per la storia della musica e del teatro è la Biblioteca del Conservatorio Giuseppe
Verdi, istituita nel 1807 da Napoleone Bonaparte, che divenne durante il Regno Lombardo-Veneto l'archivio musicale dello
Stato con l'obbligo di conferirvi copia di tutte le opere musicali pubblicate.[168]

Musei
Lo stesso argomento in dettaglio: Musei di Milano.

Milano possiede un notevole tesoro artistico ripartito in più collezioni; la città è un


centro estremamente vitale di mostre e di attività culturali, con iniziative e centri
d'apprendimento legati alla storia e alla scienza.

La Pinacoteca di Brera è la pinacoteca più celebre di Milano:[169] ospita al suo interno


una collezione che contiene le opere dei più importanti artisti del panorama italiano e
internazionale, dal XIV al XX secolo.[170] La più antica pinacoteca milanese è invece
la Pinacoteca Ambrosiana, fondata nel XVII secolo dal cardinale Federico Borromeo
Il Cortile d'onore del palazzo di Brera assieme alla Biblioteca Ambrosiana.

Il Palazzo Reale di Milano, insieme al Palazzo


della Ragione e alla Rotonda della Besana, è la principale sede espositiva di mostre
temporanee. Il Castello Sforzesco è invece sede di musei permanenti,[171] come il
Museo d'arte antica (con la Sala delle Asse di Leonardo da Vinci), il Museo degli
strumenti musicali, il Museo del mobile, la collezione d'Arti applicate e una pinacoteca
che raccoglie oltre 200 dipinti della pittura italiana dal XIII al XVIII secolo.[172] Di
recente costituzione è il Museo del Novecento, che è ospitato all'interno del Palazzo
dell'Arengario e dell'adiacente Palazzo Reale e che espone opere d'arte moderna
realizzate nel corso del XX secolo, mentre quelle del XIX secolo hanno sede nella
neoclassica Villa Reale, già Villa Belgiojoso Bonaparte, esempio edilizio di grande
eleganza, progettato da Leopoldo Pollack. La Triennale di Milano, sede di esposizioni Rotonda della Besana
di arte moderna,[173] forma con il Padiglione d'arte contemporanea di Milano le sedi
espositive della città per questo tipo di arte. Sono poi presenti le Case museo di Milano, un circuito museale che raggruppa
quattro edifici storici milanesi: il Museo Bagatti Valsecchi, la Casa-museo Boschi Di Stefano, la Villa Necchi Campiglio e il
Museo Poldi Pezzoli.

Il patrimonio archeologico dalla preistoria all'età romana è esposto principalmente al Civico museo archeologico di Milano
presso i resti dell'antico circo romano, oltre che all'Antiquarium nel parco dell'anfiteatro, mentre alla storia della Milano
cristiana sono dedicati il Museo diocesano e il Museo dell'Opera del Duomo.

Tra i musei a carattere scientifico si possono annoverare il Museo nazionale della scienza e della tecnologia, celebre anche per
la mostra permanente su Leonardo da Vinci e per il sottomarino Enrico Toti, e il Museo civico di storia naturale di Milano, il
più grande museo di storia naturale italiano e tra i più importanti musei naturalistici d'Europa.[174] Ci sono inoltre il Planetario
di Milano, l'Osservatorio astronomico di Brera e l'Acquario civico di Milano.

La città ospita il Centro di Documentazione sul Progetto Grafico di AIAP, fondato nel 1945 per conservare e valorizzare i
materiali della progettazione grafica e della comunicazione visiva e si configura anche come centro di ricerca professionale.
Custodisce più di 70 000 artefatti messi a disposizione sia di studiosi che di mostre itineranti[175].

Media
Lo stesso argomento in dettaglio: Mass media di Milano.

Televisione

Milano fu, insieme a Roma e a Torino, uno dei centri principali per l'introduzione della
televisione in Italia[176]; nei primi anni trenta furono presentati nel capoluogo lombardo
i primi esperimenti televisivi italiani, mentre nel decennio successivo cominciarono a
essere distribuite trasmissioni sperimentali giornaliere.

Con l'inizio della programmazione regolare nel 1954 prenderà importanza il centro di
produzione Rai di corso Sempione, mentre l'intera industria elettronica e
radiotelevisiva della nazione avrà come grande centro proprio marchi milanesi quali
Magneti Marelli, CGE, llocchio Bacchini e Mivar.[176] I primi anni della televisione
italiana videro quindi Milano come il centro più importante a livello nazionale; il suo
dominio fu intaccato solo a partire dalla seconda metà degli anni settanta, con
l'introduzione della televisione a colori.[176]

In seguito a Milano si vennero a creare le tre più importanti emittenti televisive private, L'antenna Rai situata all'interno dello
Canale 5, Italia 1 e Rete 4, che permisero alla città di mantenere una figura di rilievo storico centro di produzione di Milano
come centro di produzione che è ancora oggi presente. Milano è la sede principale dei di corso Sempione
più importanti gruppi televisivi e canali privati in Italia: Mediaset, Sky Italia,
Discovery Italia, ViacomCBS Networks Italia e Dazn ed ospita il Centro di
Produzione Rai di Milano, dove vengono realizzate alcune tra le più importanti trasmissioni della tv di Stato. Inoltre, in città
sono presenti molti Centri di Produzione dove vengono realizzati programmi televisivi e spot pubblicitari, tra cui gli studi
EMG di Via Deruta 20 e Cologno Monzese[177], UMC di Via Belli 14[178] e gli avveniristici Milano City Studios[179].

Le emittenti televisive localizzate nella regione milanese occupano il 25% degli addetti nazionali del settore, che è un record
nazionale.[180] Milano nel 2007 ospitò anche un episodio televisivo di Monday Night Raw della WWE.

Stampa

Milano è sede di alcuni tra i più importanti quotidiani e periodici nazionali. Tra i quotidiani: il Corriere della Sera, il primo
quotidiano di cronaca più venduto in Italia, Il Sole 24 Ore, il quarto quotidiano più venduto ma il primo tra i quotidiani
economici, La Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo più venduto nel Paese, City, il quotidiano free-press più letto in
Italia, oltre che Il Giorno, Il Foglio, Il Giornale, Libero, La Verità, Italia Oggi, Finanza e Mercati, Milano Finanza,
Secondamano, Mf Fashion, Metro, Lo Sportsman.

Tra le riviste settimanali: Panorama, il settimanale più venduto in Italia, Famiglia Cristiana, Oggi, Donna Moderna, Chi,
Gente, Tempo, TuStyle, TV Sorrisi e Canzoni, Vanity Fair, Terra e Vita, SportWeek, Cronaca Vera, L'Europeo, il Musichiere.
Tra i mensili: alVolante, il mensile automobilistico più letto in Italia, Bimbisani &belli,
Cose di Casa, Max, Maxim, Cosmopolitan, Vogue, Rolling Stone, Focus, Newton,
For Men, Men's Health, Airone, Biblioteche Oggi, Boy4boy, Il Calendario del
Popolo, Casabella, Cellulare Magazine, La Cucina Italiana, Domus, Gardenia,
Giardinaggio, GQ, L'Italia Scacchistica, Linux Magazine, Musica e dischi, Musica
Jazz, Pride, Prima Comunicazione, Scarp de' tenis, Sipario, ticonzero, Virtual.

Radio
Via Solferino 28, sede del Corriere
della Sera. Hanno sede in città molte importanti emittenti radiofoniche nazionali[180] come: Radio
24, R101, Radio 105, Radio Deejay, Virgin Radio, Radio Italia, RTL 102.5, Radio
Monte Carlo, Radio Italia, Radio RAI (con gli studi radiofonici siti in corso
Sempione) e la sede operativa di Radio Dimensione Suono. Sono presenti anche gli studi di alcune emittenti locali/regionali
tra cui: Discoradio, Radio Popolare, Radio Lombardia, Radio Reporter, Radio Millennium e RMC 2

Discografia

A Milano hanno sede le più importanti etichette discografiche[181] tra cui: Universal Music Italia, Warner Music Italia e Sony
Music Italia.

Arte
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'architettura e dell'arte a Milano.

Milano ha fornito importanti contributi allo


sviluppo della storia dell'arte e ha dato i natali
ad alcuni movimenti d'arte moderna.

Il gotico milanese fu un'esperienza artistica


cittadina a cavallo tra la seconda metà del XIII
secolo e la prima metà del XV secolo che
venne inizialmente introdotto nel territorio
milanese dai monaci cistercensi. Fu il Giovanni Paolo Lomazzo, Gloria
La Galleria degli arazzi con gli principale linguaggio artistico del vasto Angelica, cappella Foppa, chiesa di
affreschi di Giambattista Tiepolo a programma mecenatesco e autocelebrativo dei San Marco, tipico esempio di arte del
Palazzo Clerici: uno degli interni più Visconti, signori di Milano, al cui dominio secondo Cinquecento a Milano
significativi del panorama barocco sulla città viene solitamente associato il
milanese periodo gotico milanese. Degna di nota è
anche l'arte del secondo Cinquecento a
Milano, che si sviluppò, a Milano, come
altrove, su più filoni e stili riassumibili nel manierismo, nell'arte controriformata e
classicismo. Queste correnti si divisero la scena artistica cittadina spesso subendo
reciproche contaminazioni.

Grazie all'operato dei cardinali Borromeo e alla sua importanza nei domini italiani,
prima spagnoli e poi austriaci, in un periodo a cavallo tra il Seicento e la prima metà
del Settecento, Milano visse una vivace stagione artistica[182] durante la quale assunse
il ruolo di centro propulsore del barocco lombardo, di cui il barocco milanese[N 27] fu Palazzo Castiglioni, importante
la corrente dominante.[183] Degna di nota fu anche la stagione neoclassica milanese, esempio di liberty milanese
che fu tra le più importanti in Italia e in Europa.[184][N 28] Durò dalla fine del regno di
Maria Teresa d'Austria, e continuò per tutto il successivo Regno d'Italia napoleonico e
durante la Restaurazione: in questo periodo Milano fu protagonista di una forte rinascita culturale ed economica, in cui il
Neoclassicismo fu lo stile artistico dominante e la maggiore espressione.

Importante per la storia dell'arte fu anche il liberty milanese, ovvero l'esperienza del suddetto stile diffusosi a Milano tra i primi
anni del Novecento e lo scoppio della prima guerra mondiale. Nel capoluogo lombardo lo stile liberty trovò, grazie allo stretto
legame con la rampante borghesia industriale dell'epoca, un fertile terreno per un rapido sviluppo che lo vide spaziare dalle
influenze dell'art nouveau floreale francese allo Jugendstil tedesco e all'eclettismo.[185]
Milano è stata la culla di alcuni movimenti d'arte moderna[186] Nel febbraio 1910 i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà,
Giacomo Balla, Gino Severini e Luigi Russolo firmarono a Milano il Manifesto dei pittori futuristi e nell'aprile dello stesso
anno il Manifesto tecnico della pittura futurista,[187] che contribuirono, insieme con altri manifesti firmati in altre città italiane,
a fondare il movimento artistico del Futurismo. Milano ha dato anche i natali al movimento artistico chiamato Novecento, che
nacque in città alla fine del 1922 grazie a Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Emilio Malerba,
Pietro Marussig e Ubaldo Oppi.[188]

Teatro
Lo stesso argomento in dettaglio: Teatri di Milano.

A Milano le sale sono numerose e ogni anno vengono messi in scena circa trecento
spettacoli. La città ha avuto il pregio di ospitare figure teatrali di livello internazionale:
il regista Giorgio Strehler (al quale è intitolato il Teatro Strehler, ovvero la sala più
grande del Piccolo Teatro di Milano), l'attore-autore Dario Fo, Premio Nobel per la
letteratura nel 1997, e il regista e autore teatrale Carmelo Bene.

I teatri milanesi sono sparsi per tutta la città. Brera, il quartiere notturno per eccellenza,
ne ospita tre, altre sale si trovano lungo corsi trafficati o vicoli nascosti, piazze note e
strade decentrate.
Il Teatro alla Scala, che deve il nome
alla demolita chiesa di Santa Maria L'ente lirico di Milano è il Teatro alla Scala,
alla Scala (fondata da Regina della
che è uno dei teatri più famosi al mondo e che
Scala, della dinastia degli Scaligeri di
è conosciuto per essere il "tempio della lirica".
Verona)
Il Teatro alla Scala prende il nome dalla chiesa
di Santa Maria alla Scala, in seguito demolita,
che derivò a sua volta la denominazione dalla
sua fondatrice, Regina della Scala, della dinastia degli Scaligeri di Verona. L'altra sala
adatta alla lirica è il nuovo Teatro degli Arcimboldi, che prende il nome dalla Bicocca
degli Arcimboldi, villino nobiliare costruito nella seconda metà del XV secolo come
Interno del Teatro degli Arcimboldi
dimora di campagna della famiglia Arcimboldi.

Fra i teatri di prosa, il Piccolo Teatro di Milano (fondato nell'immediato dopoguerra da


Paolo Grassi e Giorgio Strehler) è il più antico teatro stabile italiano.[189] Altre importanti sale sono il Teatro Franco Parenti
(fondato da Franco Parenti) il Teatro Carcano(diretto per molti anni da Gabriele Lavia) e il Teatro Elfo Puccini (che ha
lanciato Gabriele Salvatores).

Al teatro leggero sono dedicati il Teatro Manzoni, il Teatro Nuovo e il Teatro San Babila.

Fra le più importanti sale da concerto vi è l'Auditorium di Milano, che ospita


stabilmente le formazioni orchestrali e corali dell'Orchestra Sinfonica "Giuseppe
Verdi" di Milano.

Menzione particolare merita anche la presenza di prestigiosi locali di cabaret come lo


Zelig, che ha dato poi vita all'omonima trasmissione televisiva di successo. Altro
locale degno di nota è stato il Derby, che è stato attivo tra gli anni sessanta e settanta e
che è diventato noto soprattutto per i numerosi artisti esordienti che ne hanno calcato
la scena, poi divenuti popolari personaggi nel mondo della musica, dello spettacolo e
Interno dell'Auditorium di Milano
del cinema italiano.[190]

Cinema

Dal 1996 è organizzato il Milano Film Festival,[191] festival cinematografico in cui sono invitati lungometraggi e cortometraggi
di provenienza internazionale. Il festival si tiene nel mese di settembre in varie sale e spazi aperti della città. Inoltre, nel 2000, è
stato fondato il MIFF, il Milano International Film Festival, che si tiene in maggio e che è dedicato ai film indipendenti di
respiro internazionale. I vincitori del MIFF Awards vengono premiati con il Cavallo di Leonardo.[192]

Dal 1986 si svolge il Festival MIX Milano di cinema gaylesbico e queer culture, una rassegna cinematografica a tematica
LGBTI+, generalmente calendarizzata nei mesi di luglio e giugno in concomitanza col Pride cittadino.[193] Ospite della città è
anche il Festival del cinema africano, d'Asia e America Latina di Milano, che si svolge in primavera; originariamente dedicato
solo al cinema africano, nel tempo ha poi aperto il concorso anche al cinema asiatico e
al cinema sudamericano.

Fra gli altri festival si segnala anche quello organizzato dalla Cineteca Italiana di
Milano, Il cinema italiano visto da Milano, focalizzato interamente sul cinema italiano
e sui giovani autori emergenti nazionali. Il festival si svolge tradizionalmente a
febbraio presso lo Spazio Oberdan e il nuovo Museo Interattivo del Cinema (MIC)
nella vecchia Manifattura Tabacchi.[194]

Nella città di Milano sono stati girati interamente, o parzialmente, 113 film nel 2011,
Un momento del Milano Film Festival
130 nel 2012, 180 nel 2013, 210 nel 2014 e 230 nel 2015.[195]
del 2012

Musica
Lo stesso argomento in dettaglio: Canzone milanese.

La tradizione operistica milanese, importata da Venezia e sempre sostenuta dalla città,


è iniziata nella corte spagnola ai tempi del Salone Margherita, così chiamato in onore
di Margherita d'Austria-Stiria, ed esaltata dalla presenza del Regio Ducal Teatro e
successivamente del Teatro alla Scala:[196] ciò ha posto Milano ai vertici del circuito
musicale mondiale.

Milano è sede di alcune orchestre sinfoniche, fra cui la Filarmonica della Scala,
Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, l'Orchestra sinfonica Giuseppe Verdi, che si esibisce nell'Auditorium di Milano, e
due dei più grandi interpreti della l'orchestra dei Pomeriggi Musicali, che ha sede nel Teatro Dal Verme.
canzone italiana e della canzone
milanese del secondo dopoguerra Nel 2007 si è svolta la prima edizione del
Milano Jazzin' Festival (MJF), un evento
musicale estivo dedicato al jazz, con concerti
di artisti di fama internazionale proseguendo in una tradizione che sin dagli anni
sessanta e settanta aveva visto nascere e poi chiudere club come il Jazz Power ed il
Capolinea. La manifestazione si svolge nell'Arena Civica ed è accompagnata da altri
eventi pubblici prevalentemente nella zona del Parco Sempione. Dal Global City
Report 2012, Milano risulta essere la prima città in Europa per creatività musicale.[197]

Degna di nota è la canzone milanese, ovvero la musica popolare originaria di Milano


che è cantata in dialetto milanese. Secondo i più autorevoli storici della musica, si può
estrapolare la canzone milanese popolare per distinguerla da quella lombarda
solamente, tranne le eccezioni, nel XX secolo, in coincidenza con le prime canzoni Giovanni D'Anzi, autore della celebre
della prolifica coppia di autori formata da Alfredo Bracchi e Giovanni D'Anzi.[198] Nel canzone O mia bela Madunina
XX secolo gli autori che hanno utilizzato a vario titolo il dialetto milanese per scrivere
le proprie canzoni sono stati, tra gli altri, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Nanni
Svampa e Dario Fo, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997.[199]

Cucina
Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina milanese.

La pietanza più celebre della cucina milanese è il risotto giallo allo zafferano nelle sue numerose varianti: Gianni Brera
racconta[200] di una cuoca in grado di prepararne ventiquattro tipi diversi.

Molto varia per gli apporti delle campagne circostanti, delle tradizioni del territorio che la circonda e anche per le diverse
dominazioni straniere succedutesi nei secoli, la cucina milanese oggi conserva alcuni piatti tradizionali, talvolta "rivisitati" per
ridurne la carica calorica, un tempo assai robusta. È, in generale, per cotture prolungate a fiamma leggera.[201]

Tra le pietanze ricordiamo il minestrone alla milanese, la busecca,[N 29] la Cassœula, la cotoletta alla milanese, il fritto misto
alla milanese, i mondeghili, l'Ossobuco alla milanese, il rustin negàa, la trippa alla milanese, l'aspic, la barbajada, l'insalata di
nervetti e il salame Milano. Tipo di pane originario di Milano è la michetta.
Tra i dolci, oltre al panatton
(panettone),[N 30][N 31] degne di nota sono la
carsenza, la charlotte alla milanese, la colomba
pasquale (che si è diffusa in tutta Italia), il pan
dei morti, il pan meino, la veneziana e la
carsenza, dolce delle festività natalizie che si
consuma, per tradizione, nel giorno di
Capodanno.

L'abbondante uso di burro, panna e


Ossobuco con risotto alla milanese, Cotoletta alla milanese
mascarpone in cucina non andava a genio a
piatto della tradizione gastronomica
Ugo Foscolo, che ribattezzò ironicamente
ambrosiana
Milano come "Paneropoli", da pànera, "panna, crema" in milanese.[202]

Degna di nota è l'Antica trattoria Bagutto, ristorante più antico d'Italia e secondo in
Europa, dopo lo Stiftskeller St. Peter di Salisburgo.[203]

Eventi

Dal 1920 nel capoluogo lombardo viene organizzata la Fiera di Milano, considerata
uno dei poli fieristici più moderni e importanti in Europa. La Fiera di Milano è
costituita dai due poli espositivi di Fieramilano (situato in un'area al confine tra i
comuni di Rho e di Pero) e di Fieramilanocity (situato nel quartiere Portello del
comune di Milano). Estendendosi per 753 000 m² di superficie complessiva è il polo
fieristico più grande d'Europa.[204]

Lunedì 31 marzo 2008 a Parigi a Milano è


Fieramilanocity
stata assegnata l'organizzazione dell'Expo
2015 dai delegati dell'Ufficio Internazionale
delle Esposizioni. Nella votazione finale
Milano ha battuto l'altra città candidata, la turca Smirne, per 86 voti a 65, dopo che in
una prima votazione guastata da problemi tecnici sembrava aver prevalso Smirne.
L'esposizione universale è poi avvenuta dal 1º maggio al 31 ottobre 2015.
L'Expo 2015, che si è svolto a
Il tema selezionato per l'Expo 2015 è stato "Nutrire il pianeta, energia per la vita"[205] Milano. Sullo sfondo Palazzo Italia e
e ha inteso includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dall'educazione alimentare l'Albero della Vita
alla grave mancanza di cibo che affligge molte zone del mondo, alle tematiche legate
agli OGM.

Milano fu già sede dell'Esposizione Internazionale del 1906, detta anche Esposizione internazionale del Sempione, con tema
"i trasporti". Il tema scelto fu quello dei trasporti a festeggiamento del traforo del Sempione, che era stato inaugurato nel
febbraio del 1905, da cui l'Esposizione trasse il nome e l'ispirazione.

Il 24 giugno 2019, alla sede del Comitato Olimpico Internazionale a Losanna in Svizzera, la città di Milano è stata proclamata
vincitrice degli XXV Giochi Olimpici invernali che si terranno assieme a Cortina d'Ampezzo e altre città lombarde nel periodo
dal 6 al 22 febbraio del 2026. Questa è la quarta edizione dei Giochi olimpici che si svolgeranno in Italia (la terza di quelli
invernali) dopo Cortina d'Ampezzo 1956, Roma 1960 e Torino 2006.

Altri eventi di rilievo organizzati a Milano sono il Salone Internazionale del Mobile, il Fuori Salone, la Settimana della moda
di Milano, la Borsa internazionale del turismo, il Micam, l'EICMA, Bookcity e l'Artigiano in Fiera.

Geografia antropica

Urbanistica
Lo stesso argomento in dettaglio: Urbanistica di Milano.
L'urbanistica di Milano ha origine dalle sostanziali modifiche dell'impianto urbanistico
storico decise dal primo piano regolatore generale comunale della città, approvato nel
1884 e noto come Piano Beruto, con il quale il centro urbano venne fatto centrare su
piazza del Duomo, creando un'ulteriore circonvallazione, oggi nota come
circonvallazione esterna.

A tal proposito Cesare Beruto, redattore del citato piano regolatore, scriveva:
Un tratto delle strade che formano
Foro Buonaparte
«La pianta della nostra città presenta molta somiglianza con la sezione di un albero:
vi si notano assai bene i prolungamenti e gli strati concentrici: è una pianta assai
razionale che ha esempio nella natura»

(Cesare Beruto[206])

Dal primo decennio degli anni duemila la città sta vivendo un profondo rinnovamento dal punto di vista architettonico e
urbano, con la realizzazione di numerosi progetti che puntano da un lato a riqualificare intere zone e grandi quartieri (come il
Progetto Bicocca), e dall'altro a proiettare la sua immagine in Europa e nel mondo (Fieramilano, Progetto CityLife e Progetto
Porta Nuova), grazie anche a importanti concorsi internazionali cui hanno partecipato architetti quali Renzo Piano, Norman
Foster, César Pelli, Massimiliano Fuksas, Arata Isozaki, Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Ieoh Ming Pei.

Nel 2012 è stata completata la Torre Unicredit, che è stata realizzata nell'ambito Progetto Porta Nuova all'interno del Centro
direzionale. Con i suoi 231 m alla punta della guglia è il grattacielo più alto d'Italia.[207][208]

Suddivisioni storiche
Lo stesso argomento in dettaglio: Sestiere (Milano) e Contrade di Milano.

Anticamente Milano era divisa in sei sestieri e trenta contrade,[209] suddivisioni risalenti almeno al Medioevo che sono
scomparse nel XIX secolo. Esse si estendevano limitatamente ai confini del moderno centro storico, che è delimitato dalla
Cerchia dei Navigli, ovvero dal tracciato delle mura medievali di Milano, di cui la Cerchia costituiva originariamente il fossato
difensivo.

I sestieri prendevano il nome dalle porte principali che si aprivano sulle mura cittadine erette in epoca medievale. Ogni sestiere
era poi a sua volta diviso in cinque contrade. Sia i sestieri sia le contrade di Milano erano provviste di stemmi. Gli stendardi
dei sestieri, su cui era riportato il relativo stemma, erano portato in guerra dalle truppe comunali di Milano insieme con il
gonfalone della città.[210]
Stemma del sestiere Stemma del sestiere Stemma del sestiere Stemma del sestiere
di Porta Comasina di Porta Nuova di Porta Orientale di Porta Romana

Stemma del sestiere Stemma del sestiere


di Porta Ticinese di Porta Vercellina

Località
Lo stesso argomento in dettaglio: Cascine di Milano.

Benché lo statuto comunale non preveda località con lo status ufficiale di "frazione",
vi sono piccole località di Milano che mantengono la propria fisionomia rurale: questi
sono individuati dall'ISTAT, secondo cui il territorio comunale comprende le località
di Belgioioso, Cascina Malandra, Chiaravalle, Cascina Chiesa Rossa, Figino,
Ronchetto delle Rane, Cantalupa, Cascina Cascinetta, Cascina Selvanesco, Vaiano
Valle e le Cascine Guascona e Guasconcina.[211]

Oggi a Milano sono sopravvissute un


centinaio di cascine,[212] cinquantanove delle
La Cascina Guascona quali fanno parte del demanio comunale come,
per esempio, Cascina Torchiera o Cascina
Monterobbio. Gli altri proprietari sono
l'Ospedale Maggiore, l'Aler (ex Istituto Autonomo Case Popolari), la curia o grandi
immobiliari: diciotto sono diroccate, le altre hanno trovato utilizzo come biblioteche,
aree di svago, centri di accoglienza (per anziani, disabili o tossicodipendenti) o centri
residenziali. Tredici, però, in piena area urbana, sono ancora condotte da fittavoli,
secondo l'uso milanese, come aziende agricole in attività. L'Abbazia di Chiaravalle, che si trova
nell'ex comune autonomo di
Tra queste citiamo: la Cascina Campi a Trenno, la Cascina Paradiso a Muggiano Chiaravalle Milanese, aggregato a
(cavalli e foraggio), la cascina Gaggioli in via Selvanesco, il Mulino della Pace Milano nel 1923
Barona, la cascina Battivacco alla Barona (riso), la cascina Basmetto alla Barona
(riso), la cascina Campazzo (latte) e la cascina Nosedo (latte e derivati). Sempre a sud
della Barona, sono presenti le secentesche cascine San Marco e San Marchetto.

Economia
Lo stesso argomento in dettaglio: Economia di Milano.

Durante la sua storia, Milano ha spesso anticipato le linee di tendenza dell'economia della penisola: una robusta agricoltura e
un diffuso artigianato con scambi commerciali intensi fin dal Medioevo e nel Rinascimento, sfruttamento delle risorse idriche e
sviluppo delle comunicazioni nel periodo protoindustriale e diffusione spinta delle attività manifatturiere, anche le più pesanti,
durante l'industrializzazione, con una particolare attenzione alle attività bancarie e finanziarie.
Dalla seconda metà del secolo scorso ha
anticipato il processo di terziarizzazione
dell'economia nazionale puntando sul
prevalere sempre più marcato di un terziario
avanzato in diverse direzioni, dalle tradizionali
alle innovative: finanza, commerci nazionali e
internazionali, direzioni aziendali, editoria,
design industriale, pubblicità, intrattenimento,
ricerca scientifica, biotecnologia, informatica,
attività universitarie, moda, design, editoria, Palazzo Mezzanotte, sede della
Via Monte Napoleone, prestigiosa via
società di marketing e media televisivi. Borsa Italiana
del quadrilatero della moda

Milano, sede della Borsa Italiana, quinta in


Europa e nona al mondo, è il principale centro finanziario e il più importante polo economico del Paese con un reddito pro
capite di circa 46 000 €.[213] Il prodotto interno lordo totale generato dalla città di Milano si attesta invece a 39 miliardi di
euro.[213] Per il 2022 Assolombarda ha stimato per la città di Milano un PIL in aumento del 4,8%, superiore a quello della
media nazionale e lombarda (+3,9%).[214] In pratica Milano da sola genera il 5% dell’intero PIL dell’Italia, registrando un PIL
pro capite di 50 000 € superiore alla media europea di 30 000 €.[215]

Turismo

Nelle classifiche delle città più visitate del


mondo nel 2018 Milano si conferma al quinto
posto in Europa per numero di turisti
dall'estero. Secondo La classifica di Global
Destination Cities di Mastercard relativa alle
presenze di turisti e lavoratori, Milano si
attesta a circa 9,1 milioni di presenze, come
16ª città più visitata al mondo, 5ª d'Europa e 2ª
d'Italia dopo Roma.[216] Secondo una
Basilica e convento di Piazza del Duomo, tipica meta dei
classifica che si basa invece sui turisti
Sant'Eustorgio. All'interno della turisti in visita a Milano
basilica sono conservate alcune
internazionali,[217] Milano, a livello mondiale,
reliquie dei Magi
si attesta alla 24ª posizione seguendo Roma
alla 14ª.

La sua attrattiva è data dal suo essere un


importante centro economico dell'editoria, della ricerca, della moda e del design e dal
suo patrimonio architettonico e artistico che si mescola alla modernità: monumenti,
chiese, palazzi storici, grattacieli, shopping, moda ed eventi di vario genere
contribuiscono alla vocazione internazionale della metropoli. Milano è inoltre
L'ultima cena di Leonardo da Vinci,
posizionata a circa 50 km dai grandi laghi lombardi (Lago di Como, Lago Maggiore,
patrimonio dell'umanità UNESCO
Lago di Lugano), la cui bellezza paesaggistica gode di rinomanza mondiale.

Storicamente, i grandi nomi della musica e della letteratura romantica italiana (tra cui
Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Giuseppe Parini, Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi, ecc.) erano soliti soggiornare sui
laghi durante la loro permanenza a Milano, spesso ospiti nelle ville dei nobili milanesi, contribuendo così allo sviluppo di un
turismo culturale che a partire dal Settecento legò la grande città alle vicine bellezze naturali.

Infrastrutture e trasporti
Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti a Milano.

Strade

Milano è un importante nodo stradale e autostradale, punto di congiunzione della grande trasversale padana est-ovest (la A4,
Torino - Trieste) con la dorsale nord-sud (la A1, per Bologna, Firenze, Roma e Napoli). Altre arterie autostradali che
raggiungono la città sono la A35 Brebemi per Brescia, la A7 per Genova, e le autostrade dei Laghi, ossia la A8 per Varese e la
A9 per Como. La città è lambita dagli itinerari europei E35, E62 ed E64.
Le autostrade sono collegate fra loro dal sistema delle tre tangenziali, la Ovest (A50),
la Est (A51) e la Nord (A52), con una lunghezza complessiva di 74,4 km. Sommando
alle tre tangenziali il tratto urbano dell'autostrada A4, si ottiene un sistema di
autostrade urbane di oltre 100 km di lunghezza, che circonda totalmente la città.

La Città di Milano è dotata di 6 caselli autostradali; essi sono:

A4 direzione Torino: Barriera Milano Ghisolfa


A4 direzione Venezia: Barriera Milano Est
A8 direzione Varese: Barriera Milano Nord
A7 direzione Genova: Barriera Milano Ovest
A1 direzione Bologna: Barriera Milano Sud
Mappa della rete autostradale intorno
A51 direzione A1: Barriera Sesto San Giovanni (da / per A4) a Milano

Milano è raggiunta da quattro strade statali (la 9 Via Emilia, la 33 del Sempione, la 36
del Lago di Como e dello Spluga e la 494 Vigevanese) e da numerose strade provinciali. Molte di esse nelle tratte suburbane
assumono caratteristiche di superstrada.

Ferrovie

Milano è un importante nodo per il traffico


ferroviario passeggeri e merci. La città è
raggiunta da alcune delle principali linee
ferroviarie d'Italia: la Torino-Milano, la
Milano-Venezia, la Milano-Genova e la
Milano-Bologna; costituisce il punto di
partenza delle due linee alpine del Sempione e
del Gottardo; è destinazione di un intenso
traffico vicinale di tipo pendolare. Milano è Treno del servizio ferroviario
La stazione di Milano Centrale
anche servita da tre linee ad alta velocità, la suburbano di Milano in sosta alla
Torino-Milano, la Milano-Bologna e la stazione di Porta Venezia del
Milano-Verona. Dal 1999 sono garantiti collegamenti verso il terminal 1 dell'aeroporto passante ferroviario di Milano
di Milano-Malpensa tramite il servizio Malpensa Express che parte dalle stazioni di
Milano Centrale e Milano Cadorna. Dal 2016 è possibile raggiungere in treno
entrambi i due terminal aeroportuali.

La stazione Centrale è la principale della città e, con un traffico giornaliero di 320 000
passeggeri,[218] la seconda in Italia dopo Roma Termini; Milano Centrale è capolinea
di treni a lunga percorrenza (Intercity, EuroCity, Frecciabianca e ad alta velocità
Frecciarossa, Frecciargento e Italo), e anche di alcuni servizi regionali. Altre
importanti stazioni cittadine sono Porta Garibaldi, Lambrate e Rogoredo, dedicate
soprattutto al trasporto regionale. Milano è centro della rete delle Ferrovie Nord
Milano, a carattere regionale, che hanno capolinea alla stazione Cadorna. La stazione di Duomo della linea M3
della metropolitana di Milano
La città è servita da un servizio ferroviario suburbano ("linee S"), che garantisce
collegamenti frequenti in un'area di circa 40 km di raggio; fulcro del servizio è il
passante ferroviario, una galleria di 9 km che attraversa la città da nord-ovest a sud-est
e che è costituita da otto stazioni ferroviarie sotterranee, offrendo numerosi punti
d'interscambio con la metropolitana e i trasporti urbani.

Punto di scambio fra i servizi suburbani e quelli regionali sono le "stazioni porta" di
Rogoredo, Rho Fiera e Pioltello-Limito. Altre stazioni di interscambio con i regionali
sono Lambrate e Villapizzone (da cui parte qualche treno in orari di punta nei giorni
feriali in direzione Bergamo, Arquata Scrivia e Piacenza).
Il Terminal 1 dell'Aeroporto di Milano-
Malpensa
La stazione di Milano Smistamento è lo scalo di smistamento ferroviario più grande d'Italia[219].

Aeroporti

Nell'area di Milano vi sono tre aeroporti dedicati al normale traffico civile (Aeroporto di Milano-Malpensa e Aeroporto di
Milano-Linate, gestiti dalla società SEA, e l'Aeroporto di Orio al Serio gestito dalla società SACBO).

Complessivamente il sistema aeroportuale milanese, composto dai 3 aeroporti, gestisce all'anno un traffico di oltre 42 milioni
di passeggeri e di circa 700.000 tonnellate di merci, classificandosi come il primo in Italia sia per volume di passeggeri sia per
volume di merci. Secondo Assaeroporti,[220] il dato sommato dei tre aeroporti milanesi (Malpensa-Linate-Orio) riguardo ai
passeggeri trasportati nel 2022 è infatti di 42.223.435, quello dei due aeroporti romani (Fiumicino-Ciampino) è di 32 836 515.

L’Aeroporto di Malpensa con i suoi 21,3 milioni di passeggeri nel 2022 è il secondo aeroporto d’Italia per
traffico passeggeri dopo Roma Fiumicino (29,3 milioni di passeggeri) ed è il primo aeroporto d’Italia per
traffico merci con 721 254 tonnellate nel 2022 ed il 70% delle merci avio del Paese[221] (al secondo posto
troviamo l’aeroporto di Roma Fiumicino con 140 603 tonnellate nel 2022). Malpensa è al 9º posto al mondo
ed al 6º posto in Europa per numero di Paesi serviti con voli di linea diretti[222] e dista 50 km dal centro di
Milano, collegato tramite il Malpensa Express.[223]

L'Aeroporto di Linate è il city airport di Milano, distante 8 km dal centro città ed è usato maggiormente per voli
nazionali e voli europei. Nel 2022 sono transitati 7,7 milioni di passeggeri classificandosi come 8° aeroporto
d’Italia per traffico passeggeri.[224] L’aeroporto di Linate è Hub della compagnia ITA insieme a Roma
Fiumicino ed è connesso al centro città tramite la linea metropolitana blu M4.
L'Aeroporto di Orio al Serio, situato a 50 km dal centro di Milano ed a 6 km dal centro di Bergamo, è utilizzato
maggiormente dalle compagnie low-cost e principale base di Ryanair. Con un transito di 13,1 milioni di
passeggeri nell’anno 2022 si classifica come 3° aeroporto d’Italia per traffico passeggeri dopo Roma
Fiumicino e Milano Malpensa.

Inoltre, inglobato entro l'area urbana della periferia nord, vi è il piccolo aeroporto turistico di Bresso.[225]

Mobilità urbana

Il trasporto pubblico urbano è gestito


dall'Azienda Trasporti Milanesi, e
serve capillarmente la città e buona
parte della città metropolitana. La
rete poggia su cinque linee di
metropolitana.[226]

La metropolitana conta 121 stazioni


e si estende per 104 km, ai quali si
aggiunge il passante ferroviario, che
è lungo 9 km e che comprende otto
stazioni. La rete metropolitana di
Milano è la prima in Italia per
estensione.

Le linee di trasporto pubblico di


superficie sono composte da
diciassette linee tramviarie delle quali
Mappa della metropolitana di Milano due extraurbane, il 15 (Rozzano) e il
31 (Cinisello Balsamo), quattro linee
filoviarie, di cui due di
circonvallazione e numerose linee automobilistiche. Inoltre esiste un people mover che collega la stazione di Cascina Gobba
con l'ospedale San Raffaele.

Particolare rilievo storico riveste nella città il tram: a fianco dei più moderni Sirio ed Eurotram convivono vetture più datate
che hanno fatto la storia della rete tramviaria di Milano. Tra queste vanno ricordate le notissime Ventotto (o Carrelli), vetture
tramviarie prodotte fra il 1928 e il 1930: in servizio ininterrottamente per oltre novant’anni, sono ormai diventate uno dei
simboli di Milano.[227][N 32]
È attiva anche una rete notturna di mezzi pubblici di superficie (autobus e filobus),
funzionanti durante i week-end, le festività o i grandi eventi.[228]

Ospedali

A livello comunale Milano dispone di un'ampia rete ospedaliera e di strutture sanitarie


varie. A dicembre 2023 gli ospedali, sia pubblici che privati, sono 31. Tra i maggiori ci
sono il Policlinico di Milano, l'Ospedale San Raffaele, l'Ospedale Niguarda Ca'
Granda, l'Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico e molti altri. Un esemplare di tram modello
Ventotto

Piste ciclabili e bike sharing

Milano ha una rete di piste ciclabili di 255 km, di cui 35 km sono stati realizzati durante l'emergenza sanitaria da COVID-19
nel 2020.[229] Esistono diversi sistemi di bici in sharing (sistema BikeMi e altri) e monopattini (6000 mezzi nel 2021) in
sharing.[230] La città è prima in Italia e quinta in Europa, dopo Parigi, Londra, Barcellona e Lione, e ottava al mondo, per il
servizio di bike sharing,[231][232] con 320 stazioni e una flotta che comprende 4280 biciclette a pedalata muscolare e 1.150 a
pedalata assistita, 150 anche con seggiolino per bambini.[233]

Car sharing

Milano è la prima città in Italia e in Europa per car sharing, in rapporto alla popolazione, con 60 000 abbonati e quasi 1 500
vetture gestite da quattro società private che in futuro saliranno a sei.[234]

Amministrazione
Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Milano.

Storia

La prima forma di governo locale a Milano


risale all'epoca romana quando, nel 49 a.C.,
l'antica Mediolanum venne elevata da Cesare,
nell'ambito della Lex Roscia, allo status di
municipium[1]. L'istituzione del moderno
comune di Milano avvenne invece in epoca
comunale, nel 1117: in tale anno fu infatti
attestata per la prima volta l'attività dei consoli
Palazzo Reale, anticamente Il Broletto Nuovo di piazza Mercanti,
di Milano e di un podestà; quest'ultima carica
conosciuto con il nome di Broletto oggi noto come Palazzo della
fu mantenuta anche durante il periodo della Ragione, che fu sede del municipio
Vecchio. Fu sede del municipio di
signoria viscontea prima e sforzesca poi.
Milano fino al 1251 di Milano dal 1251 al 1786

Il podestà rimase a capo dell'amministrazione


comunale di Milano fino al 1860, cioè fino
all'anno successivo dell'annessione della Lombardia al Regno di Sardegna, avvenimento che preannunciò l'Unità d'Italia
(1861). La legge nº3702 del 23 ottobre 1859 (legge Rattazzi) del governo sabaudo allargò alla Lombardia la legislazione
piemontese, che divenne poi quella italiana[235]. A capo dell'amministrazione comunale venne posto il sindaco, che all'epoca
era di nomina governativa[235]. In particolare, il sindaco era nominato dal Ministero dell'interno su suggerimento del
prefetto[235].

Un cambiamento importante avvenne nel 1889: il regio decreto nº5921 del 10 febbraio ("Testo Unico della legge comunale e
provinciale") introdusse l'elezione del sindaco da parte del consiglio comunale per i comuni capoluogo di provincia e per
quelli con più di 10 000 abitanti, tra cui Milano[235]. Dal 1926 al 1945, durante l'epoca fascista, con la promulgazione di due
delle cosiddette leggi fascistissime, ovvero della legge nº 237 del 4 febbraio 1926 ("Istituzione del Podestà e della Consulta
municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti") e del regio decreto legislativo nº1910 del 3 settembre
1926 ("Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno"), gli organi democratici dei comuni furono
soppressi e tutte le funzioni svolte in precedenza dal sindaco, dalla giunta comunale e
dal consiglio comunale furono trasferite al podestà, che era nominato dal governo
tramite regio decreto[235]. Il podestà era assistito da una consulta municipale, che era
invece nominata dal prefetto[235]

Con la Liberazione (1945), sulla scorta del decreto legislativo luogotenenziale nº111
del 4 aprile 1944 ("Norme transitorie per l'amministrazione dei comuni e delle
provincie"), si ristabiliva la carica di sindaco affidandone provvisoriamente la nomina
al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN)[235]. In seguito, grazie al decreto
legislativo luogotenenziale nº1 del 7 gennaio 1946 ("Ricostituzione delle
Palazzo Carmagnola (detto Broletto
Amministrazioni comunali su base elettiva"), il sindaco tornò ad essere eletto dal
Nuovissimo), sede del municipio di
consiglio comunale: quest'ultimo venne infatti ripristinato dal medesimo Milano dal 1786 al 1861
provvedimento insieme alla giunta comunale[235].

Con la legge nº81 del 25 marzo 1993 ("Elezione diretta del sindaco, del presidente
della provincia, del consiglio comunale e del consiglio provinciale") venne introdotta
l'elezione diretta del sindaco da parte dei cittadini[235]. Contestualmente, con questo
provvedimento, fu modificato un altro importante aspetto dell'amministrazione
comunale: la nomina della giunta. In precedenza era eletta dal consiglio comunale,
mentre dal 25 marzo 1993 è nominata direttamente dal sindaco[235].

Per quanto riguarda invece la durata del mandato, dal 1859 alla promulgazione delle
leggi del 1889 e del 1896, il sindaco restava in carica tre anni rinnovabili[235]. Dopo
Palazzo Marino, situato in piazza
l'approvazione dei testi legislativi del 1889 e del 1896, nell'occasione dei quali venne
della Scala. Ospita il municipio della
decretata la sua elezione da parte del consiglio comunale, il mandato del sindaco
città dal 1861
venne esteso a quattro anni[235]. Il podestà d'epoca fascista rimaneva invece in carica
cinque anni con possibilità di rimozione da parte del prefetto oppure di riconferma
oltre i cinque anni prefissati[235]. Dal 1945, con la reintroduzione della carica di sindaco e della sua elezione da parte del
consiglio comunale, venne ripristinata la durata di quattro anni[235]. Quest'ultima, nel 1993, venne confermata a quattro anni
per poi essere allungata nel 2000, con decreto legislativo nº 267 del 18 agosto ("Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli
enti locali"), a cinque anni[235].

Per quanto riguarda le sedi comunali, il primo municipio di Milano fu il Broletto Vecchio, sede municipale fino al 1251, poi
ampliato e trasformato in Palazzo Reale[236]. Seguì poi il Palazzo della Ragione (detto Broletto Nuovo) in Piazza Mercanti,
sede municipale dal 1251 al 1786[237]. Successivamente diventò municipio di Milano Palazzo Carmagnola (detto Broletto
Nuovissimo) in via Broletto, sede comunale dal 1786 e al 1861[238], quando gli uffici comunali vennero trasferiti presso
Palazzo Marino, dove si trovano tuttora.

Politica

Durante la prima repubblica (1946 - 1993), quando il sindaco veniva eletto dal consiglio comunale, la giunta e il sindaco
stesso sono sempre stati esponenti dei partiti socialisti (PSI e PSDI), sostenuti prima da coalizioni di centrosinistra (DC-PSI-
PSDI-PRI) e poi, dal 1975, prevalentemente da coalizioni social-comuniste. Dal 1993 al 2011 la città di Milano è stata invece
governata da sindaci di centrodestra, espressi prima dalla Lega Nord e poi da Forza Italia. Le elezioni amministrative del 2011
hanno segnato un nuovo punto di svolta, determinando l'inizio delle legislazioni di centrosinistra che sostengono sindaci
indipendenti e progressisti.

Consolati

Al 2020 sono presenti a Milano 122 consolati esteri, diventando così la città europea con più consolati e perfino superando
New York per numero di consolati.[239] Sempre a Milano si trova, nel Palazzo delle Stelline, una delle due sedi della
rappresentanza in Italia della Commissione europea[240] e uno dei due uffici di informazione per l'Italia del Parlamento
europeo.[241]

Gemellaggi

Milano è gemellata con 15 città nel mondo[242]:


San Paolo, dal 1961; Osaka, dal 1981;
Lione, dal 1967; Tel Aviv, dal 1997;
San Pietroburgo, dal 1967; Betlemme, dal 2000;
Francoforte sul Meno, dal Cracovia, dal 2003;
1969; Toronto, dal 2003;
Chicago, dal 1973; Melbourne, dal 2004;
Birmingham, dal 1974; Taegu, dal 2015;
Dakar, dal 1974;
Shanghai, dal 1979; Palazzo delle Stelline, sede della
rappresentanza italiana della
Commissione europea e ufficio del
Comuni aggregati a Milano Parlamento europeo

Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni aggregati a Milano.

Al momento della
fondazione del suo centro
abitato Milano aveva
probabilmente un'estensione
di 12 ettari, diventati 60 ettari
(0,6 km²) durante l'epoca
romana repubblicana[243] e
100 ettari (1 km²) nell'epoca
imperiale, quando
La chiesa di Monluè, una delle più Mediolanum divenne
antiche dell'ex comune dei Corpi capitale dell'Impero romano
Santi, che fu annesso a Milano nel d'Occidente[244]. Nel periodo
1873 longobardo la città superò i Mappa di Milano, del comune dei Corpi Santi
200 ettari (2 km²),[245] (corrispondente al territorio intorno alla città meneghina)
mentre per tutto il Medioevo, e dei suoi comuni limitrofi su una mappa precedente al
gran parte del centro abitato 1873
restò racchiuso entro la
Cerchia dei Navigli, dove si
ergevano le antiche mura del 1156, con una
superficie totale della città pari a di 2,97 km².
All'epoca il circondario della città era di 8,32
Quarto Oggiaro, che fu comune
km².[246]
autonomo fino al 1757, quando fu
Dal 1560 al 1873 la città coincise con l'area
annesso al comune di Musocco
interna alle mura spagnole di Milano. Il
(quest'ultimo fu poi aggregato a
comune aveva così una superficie di 9,67 km²,
Milano nel 1923)
mentre con l'annessione del comune dei Corpi
Santi[N 24] nel 1873, Milano aumentò la
propria superficie di 66,35 km², raggiungendo
così l'estensione di 76,02 km²: con i comuni e
relative frazioni annessi tra il 1918 e il 1923
Milano assorbì altri 105,75 km², arrivando
così alla superficie attuale di 181,76
km².[247][248]
Trenno, che fu comune autonomo
fino al 1923 Il manifesto del 1923 che
Ai tempi della dominazione spagnola, sul comunicava l'aggregazione a Milano
territorio dell'odierna città di Milano (che diventò operativa nel 1923) dei
insistevano 48 comunità: si trattava di autorità comuni di Affori, Baggio, Chiaravalle
formatesi per consuetudine generalmente accettata, con confini geografici e Milanese, Crescenzago, Gorla,
giurisdizionali non sempre ben definitivi, e con frequenti sovrapposizioni di Greco Milanese, Lambrate,
competenze. Fu l'imperatrice Maria Teresa d'Asburgo a mettere ordine in materia nel Musocco, Niguarda, Precotto,
1757: nacquero 41 comuni poi definiti "censuari", sottoposti a uniforme normativa Trenno e Vigentino
fiscale e con una legislazione scritta che ne stabilì univocamente i poteri.
Nel 1841 l'imperatore Ferdinando d'Asburgo, valutando insoddisfacente il gettito erariale di alcuni piccoli comuni della
provincia di Milano del Regno Lombardo-Veneto, li accorpò a più ampie località vicine, scendendo così a trentadue comuni.
Con l'Unità d'Italia venne emanata la legge Lanza, finalizzata a un'ulteriore razionalizzazione del territorio delegata al
governo: intorno al 1869 nacquero quindi quattordici comuni poi definiti "amministrativi", normati dalla legislazione italiana e
non più ereditati dagli Stati pre-unitari.

Già sotto il Regno d'Italia di Napoleone Bonaparte venne emanata una riforma amministrativa di largo respiro che,
anticipando i tempi di oltre un secolo, aveva espanso Milano su una superficie comparabile a quella attuale. Tale esperimento,
poi abrogato al ritorno degli austriaci, coinvolse trentasei comuni "censuari". Rispetto alla Milano odierna, quella napoleonica
era più espansa a sud-est e meno a nord-ovest (i nove comuni "censuari" che non facevano parte della Milano napoleonica ma
che appartengono alla Milano odierna sono Bruzzano, Baggio, Assiano, Muggiano, Vialba, Roserio, Cassina Triulza, Figino e
Quinto Romano). Le quattro località coinvolte nel progetto napoleonico, ma che oggi non fanno parte del comune di Milano,
sono Grancino (comune attuale Buccinasco), Linate (Peschiera Borromeo), Poasco (San Donato Milanese) e Redecesio
(Segrate).

Fu infine il fascismo nel 1923, con minori interventi di poco precedenti e successivi, a dare al capoluogo meneghino l'attuale
configurazione[249].

Sport
Lo stesso argomento in dettaglio: Sport a Milano.

Le squadre di calcio più conosciute sono l'Inter e il Milan. Milano ha ospitato alcuni
incontri dei Mondiali di calcio nel 1934 e 1990 (tra cui la partita inaugurale), e degli
Europei del 1980, nonché quattro finali di Coppa dei Campioni/Champions League
(negli anni 1965, 1970, 2001, 2016), quattro finali di Coppa UEFA/Europa League
(1991, 1994, 1995 e 1997) e quattro finali di Coppa Intercontinentale quando era
prevista la formula della doppia finale (1963, 1964, 1965 e 1969). Alla città è stato
assegnato il titolo di Capitale europea dello sport per il 2009.
Interno dello Stadio Giuseppe
Le strutture per la pratica dello sport (palestre, campi di gioco e allenamento, centri
Meazza
sportivi polivalenti) sono distribuiti capillarmente nell'intera città, con una naturale
limitazione nel centro storico.[250]

Grazie alla nomina ricevuta il 24 giugno 2019 a Losanna, Milano, in nomina


condivisa con la città di Cortina d'Ampezzo, ospiterà nel 2026 i XXV Giochi olimpici
invernali, quarta edizione dei Giochi olimpici che si svolgeranno in Italia (la terza di
quelli invernali) dopo Cortina d'Ampezzo 1956, Roma 1960 e Torino 2006.

Principali società sportive

Le principali società sportive di Milano sono: Il Forum di Assago durante le finali di


Euroleague 2014

FC Inter e AC Milan (calcio)


Olimpia Milano (pallacanestro)
Rhinos Milano (football americano)
Seamen Milano (football americano)
Powervolley Milano (pallavolo)
Hockey Club Milano Bears (hockey su ghiaccio)
A.S. Rugby Milano (rugby)
Hockey Club Milano 24 (hockey in-line)
Il Velodromo Maspes-Vigorelli

Impianti sportivi

Gli impianti sportivi più importanti di Milano sono:

Arena Civica (atletica leggera, rugby a 15 e calcio)


Centro Sportivo Saini (football americano, baseball, nuoto sincronizzato
e pallanuoto)
Ippodromo del galoppo di San Siro (ippica)
Lido di Milano (tennis, calcio a 5, pattinaggio, minigolf e nuoto)
PalaLido (pallacanestro e pallavolo)
Piscina Cozzi (sport acquatici)
Piscina Romano (sport acquatici)
Sferisterio di via Palermo (vari sport)
Il Lido di Milano
Stadio del ghiaccio Agorà (hockey su ghiaccio)
Stadio Giuseppe Meazza (calcio)
Velodromo Maspes-Vigorelli (football americano, ciclismo e hockey su prato)

Note

Esplicative
1. ^ L'istituzione del moderno comune di Milano avvenne in epoca comunale, nel 1117: in tale anno fu infatti
attestata per la prima volta l'attività dei consoli di Milano e di un podestà. La prima forma di governo locale
risale invece all'epoca romana quando, nel 49 a.C., l'antica Mediolanum venne elevata da Cesare,
nell'ambito della Lex Roscia, allo status di municipium.
2. ^ Mario Aventicense, anno 568, in Chronica. URL consultato il 13 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 24
novembre 2012).: «Hoc anno Narses ex praeposito et patricio post tantos prostratos tyrannos, [...] Mediolanum
vel reliquas civitates, quas Goti destruxerant, laudabiliter reparatas, de ipsa Italia a supra scripto Augusto
remotus est.» («In quest'anno Narsete ex proposito e patrizio, dopo aver abbattuto tanti tiranni [...] e ricostruite
lodevolmente Milano e le città rimaste, che i Goti avevano distrutto, fu destituito dal governo dell'Italia dal
suddetto Augusto [Giustino II].»)
3. ^ Francesco Sforza sposò nel 1441 Bianca Maria Visconti, figlia naturale legittimata di Filippo Maria Visconti.
4. ^ La testimonianza di questa abilità nel lavorare i metalli e forgiare armi è oggi testimoniata dal nome delle
vie del centro storico; via Spadari e via Speronari, che indicano le specialità delle botteghe artigianali
milanesi del tempo ivi ubicate.
5. ^ Un suo antenato, Luigi di Turenna, aveva sposato nel 1389 Valentina, figlia del primo duca di Milano, Gian
Galeazzo Visconti.
6. ^ Prenderà possesso della carica nel 1566, dopo aver giurato fedeltà nelle mani dello zio, Federico I
d'Asburgo, imperatore dopo l'abdicazione di Carlo V.
7. ^ Si tratta delle Nuove Costituzioni, cui avevano messo mano Ludovico e Francesco II Sforza.
8. ^ Che sarà completato nel 1560.
9. ^ Fatte costruire dal governatore Ferrante I Gonzaga nel 1549, furono completati in soli undici anni e il loro
disegno continuò l'espansione monocentrica della città.
10. ^ Entrambi di Francesco Maria Richini (1584-1658). Il collegio Elvetico è l'attuale sede dell'Archivio di Stato.
11. ^ Nel 1848 si svolse a Milano uno dei più significativi eventi del Risorgimento italiano, le Cinque giornate
12. ^ Questo epiteto oggi è in disuso o utilizzato per lo più a scopo ironico; in particolare, gli accenni alla
"moralità", sono particolarmente bersagliati dall'ironia in seguito ad alcuni scandali, come quello della
Duomo connection o quello di Tangentopoli. Si veda ad esempio Colaprico. Già alla fine dell'Ottocento
l'epiteto era contestato, ad esempio in Barilli
13. ^ A Londra ne era stata inaugurata una l'anno prima, per illuminare l'Holborn Viaduct, ma era priva di rete di
distribuzione.
14. ^ Acquistata a Parigi dall'ingegner Giuseppe Colombo all'Esposizione industriale dov'era stata portata da
Thomas A. Edison a scopo dimostrativo, mentre ne costruiva una operativa a New York
15. ^ Fu eletto ripetutamente al parlamento proprio nel collegio di Milano
16. ^ Divenne "Partito Nazionale Fascista" a Roma, nel novembre 1921, al congresso che sancì la fusione con il
Partito Nazionalista italiano.
17. ^ Chiusa questa fase, "l'auspicata connessione fra etica e sviluppo è rimasta incompiuta e si è generata,
nello spazio politico culturale che si era aperto, un sistema "tattico" di sopravvivenza, secondo Mario Abis,
Milano nella competizione internazionale, Rivista italiana di comunicazione pubblica, Fascicolo 36, 2008, p.
123 (Milano: Franco Angeli, 2008). Vi si sostiene anche che Milano è "invecchiata" prigioniera nel suo
stereotipo di città dinamica e di efficienza. L'ultima grande occasione è stata proprio generata dal contesto
storico di Mani Pulite: a Milano poteva concretizzarsi l'idea che il Paese sarebbe "ripartito" attraverso questa
opera di "purificazione". La "Milano da bere" passava attraverso una prova decisiva che avrebbe riportato
slancio nella forma di politiche moderne e trasparenti, ma anche questo passaggio è andato completamente
a vuoto".
18. ^ Nel dicembre 2009, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi venne ferito al volto da un cittadino tramite
una statuetta del Duomo scaraventata con violenza sul viso del politico. Tale episodio venne definito "Atto di
terrorismo": Aggressione a Silvio Berlusconi, su lastampa.it. URL consultato il 21 giugno 2018.
19. ^ Una tradizione risalente a Galvano Fiamma (XIV secolo), vuole che tale stemma provenga dall'immagine
raffigurata sull'elmo e sullo scudo di un saracino abbattuto da un Ottone Visconti durante la prima crociata. Si
tratta però di un racconto inverosimile, al pari delle altre notizie di questo storico sulla partecipazione
lombarda alla prima crociata (Giancarlo Andenna, Deus non voluit: i Lombardi alla prima crociata (1100-
1101). Dal mito alla ricostruzione della realtà. Atti del Convegno Milano, 11-11 dicembre 1999, Milano, Vita e
Pensiero, 2003, ISBN 88-343-0799-2, in partic. pp. 233-234). Un altro mito attribuisce l'origine del simbolo a
un analogo scontro tra Eriprando Visconti e un cavaliere tedesco nel 1034. La prima attestazione sicura del
simbolo è il 1226, quando venne raffigurato sul pastorale, "ornato con vipere d'avorio", di Ardengo Visconti,
abate del monastero di Sant'Ambrogio (Romussi 1927, vol. II, p. 245). Un'altra storia, inverosimile per
anacronismo, è riferita dal Petrarca: il simbolo sarebbe stato adottato da Azzone Visconti, cui una vipera
sarebbe entrata nell'elmo mentre riposava, ma ne sarebbe uscita, all'atto dell'indossarlo, a fauci spalancate,
senza però morderlo. Andenna (cit.) ritiene verosimile l'origine da simboli vescovili raffiguranti un mostro
marino che inghiotte Giona, simbolo della resurrezione.
20. ^ L'aggiunta della corona d'oro venne concessa nel 1336 a Bruzio Visconti dai duchi d'Austria (Romussi, loc.
cit.).
21. ^ In molte fasi storiche, la sede del potere politico era invece il Castello Sforzesco, difeso da imponenti
bastioni e fortemente separato dalla città.
22. ^ Così viene descritta l'edilizia civile di Milano nel 1844: «Le case sono coperte piuttosto pesantemente di
tegole, e a molte sovrastano un'altana o un belvedere e terrazzi a giardino. Non poche son munite di
parafulmini. Nell'interno hanno bei cortili, resi eleganti e comodi dalle colonne del nostro granito, delle quali
si pretese contare ben 39 000 nella città.» Fonte: Milano e il suo territorio, tomo. II, Milano, coi tipi di Luigi di
Giacomo Pirola, 1844, p. 304. URL consultato il 19 dicembre 2016.
23. ^ Interessa anche i comuni di Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Cinisello Balsamo, Novate Milanese e
Sesto San Giovanni.
24. Corpi Santi è la denominazione con cui si indicava, fino al XIX secolo circa, la fascia di territorio del suburbio
extramurale della maggior parte delle città lombarde e piemontesi. Nei territori soggetti agli Asburgo
d'Austria, tra cui ci fu Milano, la riforma generale dello Stato del 1755 ne modificò la denominazione in
Comuni rurali, ma il vecchio nome rimase nell'uso comune.
25. ^ Decreto di Francesco Sforza (1º aprile) per la costruzione del nuovo ospedale, affidata al Filarete,
Enciclopedia di Milano.
26. ^ Fu aperta però nel 1786.
27. ^ A seconda dei testi consultati si trova questa definizione, così come la dicitura "barocco milanese". Il
termine usato non deve tuttavia indurre a considerare la stagione artistica come minore o all'assenza di una
scuola artistica nella città. Da Milano infatti partì lo stile che poi si diffuse omogeneamente in tutta la
Lombardia: per questo motivi si ritiene più corretta la dicitura "barocco lombardo" per caratterizzare la scuola
artistica locale, parlando quindi di "barocco a Milano"
28. ^ A tal proposito nel 1809, Leopoldo Cicognara, direttore dell'Accademia di belle arti di Venezia, scrive: "…
Milano è talmente superiore in artisti e produzione che, senza mezzi straordinari, non potrà mai da alcuna
città del regno essere adeguata" v. nota precedente.
29. ^ I termini dialettali sono ripresi dal Vocabolario Milanese- Italiano, di Francesco Cherubini, 1814
30. ^ Diventato, assieme al "Pandoro" di Verona nella versione industriale, il dolce natalizio nazionale
31. ^ La produzione natalizia supera largamente i cento milioni di pezzi Copia archiviata, su dolceitalia.net. URL
consultato il 16 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2011).
32. ^ La più antica vettura tranviaria di Milano, antecedente il 1918, si trova al Museo delle comunicazioni di
Cormano.

Bibliografiche
20. ^ La salute dei milanesi a rischio per la pessima
1. Comune di Milano 1117-1329, su aria, su MilanoToday, 3 febbraio 2022. URL consultato
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21. ^ La nevosità di Milano, su meteogiornale.it. URL
2. ^ tuttitalia.it, https://www.tuttitalia.it/lombardia/18-
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22. ^ Luigi Mariani, Tutti i disastri minuto per minuto, in
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Voci correlate
Arcidiocesi di Milano
Grattacieli di Milano
Area metropolitana di Milano
Città metropolitana di Milano
Comuni aggregati a Milano
Dialetto milanese
Ducato di Milano
Fondazione di Milano
Mediolanum
Mediolanum (toponimo)
Municipi di Milano
Provincia di Milano
Simboli di Milano
Sindaci di Milano
Storia dell'architettura e dell'arte a Milano
Storia di Milano

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Collegamenti esterni

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