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Codice civile (Italia)

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Il codice civile in Italia è un corpo organico di disposizioni Codice civile


di diritto civile e di norme giuridiche di diritto processuale
civile di rilievo generale (es. libro VI - titolo IV) e di norme
incriminatrici (es. libro V - titolo XI).

Il codice attualmente in vigore è stato emanato con il Regio


decreto 16 marzo 1942, n. 262, in materia di
"Approvazione del testo del Codice civile", e
simbolicamente entrato in vigore il 21 aprile dello stesso
anno (in riferimento dalla data convenzionale della
fondazione dell'antica Roma) costituisce, insieme alle leggi
speciali, una delle fonti del diritto civile italiano in quanto
Titolo esteso Approvazione del
ancora vigente nell'attuale Repubblica Italiana.
codice civile
Stato Regno d'Italia
Indice Tipo legge Regio decreto

Precedenti storici Legislatura XXX legislatura del


Nell'Italia preunitaria Regno d'Italia
L'unità italiana e il codice del 1865
Proponente Dino Grandi
Il codice del 1942
Schieramento PNF
I lavori preparatori
Il secondo dopoguerra Promulgazione 16 marzo 1942
Le riforme dagli anni '70 A firma di Vittorio Emanuele III
Struttura Testo
Note
Regio decreto 16 marzo 1942, n. 262, in
Voci correlate materia di "Approvazione del testo del
Altri progetti Codice civile"
Collegamenti esterni

Precedenti storici

Nell'Italia preunitaria

Se si eccettuano le leggi civili romane, che costituirono le prime collezioni di diritto d'Europa (in particolare
il Corpus iuris civilis giustinianeo) ed influenzarono quelle dei primi del XIX secolo, ed eccettuando anche
il cosiddetto "Codice Feliciano", cioè il codice civile del Regno di Sardegna promulgato da Carlo Felice nel
1827[1], la codificazione del diritto civile moderno in Italia è stata influenzata principalmente dalla
codificazione francese.

Durante l'età napoleonica, negli anni del dominio di Napoleone Bonaparte in Italia, fu infatti in vigore un
codice civile che era la traduzione italiana del code Napoléon; dopo la caduta dell'Impero e dopo la
Restaurazione, quasi tutti gli stati europei emanarono codici civili, in gran parte aventi a modello il Code
Napoléon.

L'unità italiana e il codice del 1865


Lo stesso argomento in dettaglio: Codice civile italiano del 1865.

Subito dopo l'unità d'Italia venne esteso al neonato Stato il codice civile sabaudo del 1837, entrato
successivamente in vigore il 1º gennaio del 1838.

Il nuovo codice civile italiano del 1865 fu elaborato negli anni successivi all'unità d'Italia sulla base del
Code civil des français, o Code Napoléon, anzi, una parte (sebbene minoritaria) della dottrina dell'epoca era
favorevole al recepimento in via diretta del codice napoleonico come codice civile italiano (è noto lo slogan
di Giuseppe Montanelli: «Viva il Regno d'Italia! Viva Vittorio Emanuele re d'Italia! Viva il Codice
Napoleone!»). Venne redatto anche un nuovo codice relativo alla procedura, il codice di procedura civile
italiano del 1865.

Era diviso in tre libri, intitolati:

il primo, "Delle persone",


il secondo, "Dei beni, della proprietà e delle sue modificazioni";
il terzo, "Dei modi di acquistare e di trasmettere la proprietà e gli altri diritti sulle cose".

Nel periodo del colonialismo italiano fu poi redatta anche una variante del Codice Pisanelli, poi varata per
le colonie d'Africa da Vittorio Scialoja, con R.D. 28 giugno 1909, che approvava il testo del codice di
commercio per la colonia Eritrea.

Il codice del 1942


Il codice civile vigente in Italia, approvato con R.D. 16 marzo 1942, n. 262, che ha sostituito quello del
1865, è il Codice emanato nel 1942 e differisce dal modello della tradizione francese e italiana
dell'Ottocento. Esso risente, oltre che di tale tradizione, anche dell'influenza di un altro modello di codice
civile, più recente, che ha avuto un'importanza straordinaria per l'evoluzione della scienza giuridica italiana
della prima metà del XIX secolo: si tratta del Bürgerliches Gesetzbuch del 1900.

Il codice civile del 1942, a differenza di quelli coevi europei, contiene sia la disciplina del diritto civile che
quella del diritto commerciale, in precedenza dettate in codici distinti. Alla redazione del codice di
procedura civile italiano del 1942 lavorarono personalità quali Dino Grandi e il giurista Piero Calamandrei.

I lavori preparatori

I lavori per la redazione del codice civile presero il via all’indomani della prima guerra mondiale. Il testo,
entrato in vigore nel 1942, è il risultato del lavoro di una serie di commissioni e sottocommissioni formate
da professori universitari, magistrati, avvocati e funzionari, coordinate da Filippo Vassalli.[2] Nel codice
confluirono gli articolati in origine destinati al codice di commercio, opera di commissioni e
sottocommissioni coordinate da Alberto Asquini.

Le vicende relative all'elaborazione del codice civile sono state ricostruite solo in anni recenti. Grazie agli
archivi di F. Vassalli e di Asquini, è stato possibile rintracciare i nomi dei giuristi chiamati a esprimere pareri
spesso recepiti nella formulazione finale (ad esempio, Piero Calamandrei). Questi giuristi non presero parte
alla redazione delle singole norme. È stato messo in luce anche il contributo determinante di alcuni giuristi
come Nicola Coco e Giuseppe Osti, quest'ultimo promotore della responsabilità oggettiva del debitore che
sarà accolta nel testo del codice (ma che nelle decisioni giurisprudenziali finirà per convivere con la tesi
della responsabilità per colpa), e di alti funzionari che nel dopoguerra avranno un ruolo in politica come
Giuseppe Medici, e dello stesso Dino Grandi, guardasigilli dal 12 luglio 1939 al 5 febbraio 1943. È stata
fatta anche chiarezza su aspetti rimasti oscuri, come i ripetuti tentativi di fascistizzare il codice, in gran parte
andati a vuoto, e sulle tormentate vicende che hanno portato all'unificazione del diritto privato.

Il secondo dopoguerra

Nel secondo dopoguerra il codice del 1942 non subì radicali modifiche ed innovazioni; vennero espunti
alcuni elementi come i riferimenti alle norme corporative[3] e le disposizioni razziste. Essenzialmente le più
significative furono quelle del diritto del lavoro in Italia, che culminò nell'emanazione della legge 20
maggio 1970, n. 300.

Le riforme dagli anni '70

Numerosi interventi legislativi hanno modificato e integrato il codice si pensi a riforme significative la
riforma del diritto di famiglia italiano del 1975 e quella del diritto internazionale privato italiano del 1995,
quella del diritto societario del 2003 accanto ad interventi codificativi organici di alcune materie come
l'emanazione del codice del consumo del 2005 che hanno contribuito a modernizzare il codice,
introducendo quelle necessità di speditezza dei traffici giuridici che un codice prevalentemente statico e di
principi generali come quello italiano non possedeva.[4]

Struttura
Il Codice Civile si articola in 6 libri:

Libro Primo - Delle Persone e della Famiglia, artt. 1-455 - contiene la disciplina della
capacità giuridica delle persone, dei diritti della personalità, delle organizzazioni collettive,
della famiglia;
Libro Secondo - Delle Successioni, artt. 456-809 - contiene la disciplina delle successioni a
causa di morte e del contratto di donazione;
Libro Terzo - Della Proprietà, artt. 810-1172 - contiene la disciplina della proprietà e degli
altri diritti reali;
Libro Quarto - Delle Obbligazioni, artt. 1173-2059 - contiene la disciplina delle obbligazioni
e delle loro fonti, cioè principalmente dei contratti e dei fatti illeciti (la cosiddetta
responsabilità civile);
Libro Quinto - Del Lavoro, artt.2060-2642 - contiene la disciplina dell'impresa in generale,
del lavoro subordinato e autonomo, delle società aventi scopo di lucro e della concorrenza;
Libro Sesto - Della Tutela dei Diritti, artt. 2643-2969 - contiene la disciplina della
trascrizione, delle prove, della responsabilità patrimoniale del debitore e delle cause di
prelazione, della prescrizione.
Libro primo DELLE PERSONE E DELLA FAMIGLIA

Titolo I Delle persone fisiche (Artt. 1-10)

Titolo II Delle persone giuridiche (Artt. 11-42)


Titolo III Del domicilio e della residenza (Artt. 43-47)

Titolo IV Dell'assenza e della dichiarazione di morte presunta (Artt. 48-73)

Titolo V Della parentela e dell'affinità (Artt. 74-78)


Titolo VI Del matrimonio (Artt. 79-230)

Titolo VII Dello stato di figlio (Artt. 231-290)

Titolo VIII Dell'adozione di persone maggiori di età (Artt. 291-314)


Titolo IX Della responsabilità genitoriale e dei diritti e doveri del figlio (Artt. 315-342)

Titolo X Della tutela e dell'emancipazione (Artt. 343-399)

Titolo XI Dell'affiliazione e dell'affidamento (Artt. 400-403)


Titolo XII Delle misure di protezione delle persone prive in tutto o in una parte di autonomia (404-432)

Titolo XIII Degli alimenti (Artt. 433-448)

Titolo XIV Degli atti dello stato civile (Artt. 449-455)


Libro
DELLE SUCCESSIONI
secondo

Titolo I Delle successioni (Artt. 456-564)


Titolo II Delle successioni legittime (Artt. 565-586)

Titolo III Delle successioni testamentarie (Artt. 587-712)

Titolo IV Della divisione (Artt. 713-768)


Titolo V Delle donazioni (Artt. 769-809)

Libro terzo DELLA PROPRIETÀ

Titolo I Dei beni (Artt. 810-831)


Titolo II Della proprietà (Artt. 832-951)

Titolo III Della superficie (Artt. 952-956)

Titolo IV Dell'enfiteusi (Artt. 957-977)


Titolo V Dell'usufrutto, dell'uso e dell'abitazione (Artt. 978-1026)

Titolo VI Delle servitù prediali (Artt. 1027-1099)

Titolo VII Della comunione (Artt. 1100-1139)


Titolo VIII Del possesso (Artt. 1140-1170)

Titolo IX Della denunzia di nuova opera e di danno temuto (Artt. 1171-1172)

Libro quarto DELLE OBBLIGAZIONI


Titolo I Delle obbligazioni in generale (Artt. 1173-1320)

Titolo II Dei contratti in generale (Artt. 1321-1469)

Titolo III Dei singoli contratti (Artt. 1470-1986)


Titolo IV Delle promesse unilaterali (Artt. 1987-1991)

Titolo V Dei titoli di credito (Artt. 1992-2027)


Titolo VI Della gestione di affari (Artt. 2028-2032)
Titolo VII Del pagamento dell'indebito (Artt. 2033-2040)

Titolo VIII Dell'arricchimento senza causa (Artt. 2041-2042)

Titolo IX Dei fatti illeciti (Artt. 2043-2059)


Libro quinto DEL LAVORO

Titolo I Della disciplina delle attività professionali (Artt. 2060-2081)

Titolo II Del lavoro nell'impresa (Artt. 2082-2221)


Titolo III Del lavoro autonomo (Artt. 2222-2238)

Titolo IV Del lavoro subordinato in particolari rapporti (Artt. 2239-2246)

Titolo V Delle società (Artt. 2247-2510)


Titolo VI Delle imprese cooperative e delle mutue assicuratrici (Artt. 2511-2548)

Titolo VII Dell'associazione in partecipazione (Artt. 2549-2554)

Titolo VIII Dell'azienda (Artt. 2555-2574)


Titolo IX Dei diritti sulle opere dell'ingegno e sulle invenzioni industriali (Artt. 2575-2594)

Titolo X Della disciplina della concorrenza e dei consorzi (Artt. 2595-2620)

Titolo XI Disposizioni penali in materia di società e consorzi (Artt. 2621-2642)


Libro sesto DELLA TUTELA DEI DIRITTI

Titolo I Della trascrizione (Artt. 2643-2696)

Titolo II Delle prove (Artt. 2697-2739)


Della responsabilità patrimoniale, delle cause di prelazione e della conservazione della garanzia
Titolo III
patrimoniale (Artt. 2740-2906)

Titolo IV Della tutela giurisdizionale dei diritti (Artt. 2907-2933)

Titolo V Della prescrizione e della decadenza (Artt. 2934-2969)

Note
1. ^ Di cui qui una copia online (http://storia.jus.unibs.it/codefeliciano.pdf) Archiviato (https://we
b.archive.org/web/20131203050012/http://storia.jus.unibs.it/codefeliciano.pdf) il 3 dicembre
2013 in Internet Archive..
2. ^ Principale collaboratore del Vassalli fu Rosario Nicolò, insieme ai magistrati Gaetano
Azzariti e Dino Mandrioli.
3. ^ "Durante i lavori di codificazione si parlava comunemente, e con grave scandalo di Betti il
quale sentì il bisogno di ricordarlo persino in una sua memoria all'Istituto Lombardo delle
scienze, di iniezioni corporative in un codice, evidentemente non corporativo": Giuseppe
Ferri, Del codice civile, della codificazione e di altre cose meno commendevoli, Il Foro
Italiano, Vol. 69, PARTE QUARTA: MONOGRAFIE E VARIETÀ (1944-1946), pp. 33/34-
39/40.
4. ^ La disciplina della società per azioni aveva già subito importanti interventi innovativi con la
cosiddetta "miniriforma" del 1974.

Voci correlate
Disposizioni sulla legge in generale
Principio consensualistico

Altri progetti
Wikisource contiene il testo completo del codice civile italiano
Wikiquote contiene citazioni di o su codice civile italiano

Collegamenti esterni
Regio decreto 16 marzo 1942, n. 262, in materia di "Approvazione del testo del Codice
civile."
Codice Civile Online (https://www.codice-civile-online.it/), permette di consultare in modo
semplice e veloce il testo completo e aggiornato del Codice Civile Italiano.

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