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LE SUCCESSIONE …………………………………………………………………………………………61
Apertura della successione e accettazione dell’eredità
Testamento
Successione legittima
Successione necessaria
Divisione ereditaria
Collazione
Patto di famiglia
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DIRITTI REALI ……………………………………………………………………………………………71
Diritti reali di godimento
Superficie
Enfiteusi
Usufrutto
Uso e abitazione
Servitù
I beni
La proprietà
Modi di acquisto
Possesso
Usucapione
Proprietà immobiliare
Proprietà edilizia
Comunione
Condominio
Azioni a difesa del possesso
Azioni a difesa della proprietà
LE OBBLIGAZIONI………………………………………………..……………………………………92
Tipi di obbligazioni
Esatto adempimento
Specie di obbligazioni
Inadempimento dell’obbligazione
Mora del debitore
Mora del creditore
Modi di estinzione delle obbligazioni
Danno risarcibile
Successioni nel debito
Surrogazione con pagamento
Cessione del credito
Factoring
Le obbligazioni ex lege
CONTRATTO ..…………………………………………………………………………………………120
Introduzione
Classificazione dei contratti
Formazione del contratto
Gli elementi essenziali del contratto
Gli elementi accidentali del contratto
Effetti del contratto
Rapporti giuridici preparatori
Responsabilità precontrattuale
I rimedi (risoluzione e rescissione)
I contratti e i terzi
Cessione del contratto
Integrazione del contratto
Interpretazione del contratto
Invalidità del contratto
La produzione di massa e le condizioni generali del contratto
La rappresentanza
Cessione del contratto
Simulazione
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CONTRATTO TIPICO. ……………………………………………………………………………165
Contratto di assicurazione
Contratto di compravendita
Contratto di mutuo
Contratto di transazione
Contratto di mandato
La dispensa è stata realizzata sulla base del Libro “DIRITTO PRIVATO” ottava edizione (2020) di
Franceschelli Vincenzo, aggiungendo appunti presi durante le lezioni e approfondimenti extra.
Il docente di riferimento è il professore Pongelli Giacomo.
Corso di Laurea: Economia e amministrazione delle Imprese (ECOAMM) Gruppo: L-Z
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DIRITTO PRIVATO
IL CODICE CIVILE
È la sua fonte primaria.
Emanato nel 1942 come Reggio decreto ma ha valore di una legge ordinaria.
È l’insieme di norme che costituisce il fondamento del diritto privato.
È la raccolta sistematica che concorre a formare il diritto.
Viene suddiviso in:
• disposizioni sulla legge in generale (preleggi)
• sei libri: persona/famiglia, successioni, proprietà, obbligazioni, lavoro, tutela dei diritti.
Ciascuno composto da:
• titoli
• capi
composti a loro volta da articoli con all’interno delle norme giuridiche.
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EVOLUZIONE STORICA DEL DIRITTO PRIVATO
Il sistema giuridico ha avuto un’evoluzione millenaria
Il diritto è l’insieme delle regole giuridiche di comportamento che regolano il vivere sociale
Alcuni istituti affondano le radici nel DIRITTO ROMANO altri da etimologie latine
Specialmente negli ultimi 3 secoli è avvenuta l’evoluzione del sistema giuridico.
• Il 700 secolo dei lumi si ha il distacco dal DIRITTO COMUNE e pose le basi per le codificazioni
• L’800 secolo delle grandi codificazioni (culminò codice di napoleone) seguito come modello in altri
paesi
• Il 900 fu caratterizzato da profonde modifiche alla struttura economica, sociale e la nascita
dell’ordinamento comunitario àin Italia si creò codice civile 1865 e codice commercio 1882.
LE GRANDI CODIFICAZIONI
Le radici sono quelle dell’impero romano
Il diritto privato è quindi un’evoluzione di quello formatosi nell’antica Roma
Veniva definita come un’arte, dove una parte deriva da usi e pratiche mercantili che sono state affinate nel
corso dei secoli come LEX MERCANTORIA soprannominato il diritto dei mercanti, modificato poi con le nuove
esigenze economiche in CODICE DEL COMMERCIO.
Altri istituti nascono dal diritto comparato ossia attraverso la comparazione con altri stati stranieri (TRUST
DERIVA DALGI ANGLOSASSONI)
I latini inoltre parlavano del diritto come un’arte in riferimento “art boni et equi” il diritto è l’arte di ciò che è
giusto ed equo.
Il diritto sviluppato nell’impero romano fu il CORPUS IURI CIVILIS e codificato da Giustiniano nel 529.
È composto da 4 sezioni:
1. codex ossia l’insieme degli articoli
2. novelle discipline esterne al codex
insieme (novelle + codex) formano la legislazione imperiale
3. le digesta ossia insieme di casi giurisprudenziali
4. institutiones ossia il manuale per gli studenti
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IN ITALIA…
Entrò in vigore il CODE NAPOLEON nel 1806
L’Italia era non unificata, però cercava quel senso di unitarietà e così venne applicato.
La disciplina sugli scambi mancava, così venne fondata su usi commerciali: LEX MERCATORIA
Nel 1882 diventa DIRITTO DEL COMMERCIO, composto da 4 libri:
• commercio generale
• commercio marittimo e navigazioni
• fallimento
• dall’esercizio di azioni commerciali
LE LEGGI SPECIALI
Il codice non comprende tutte le materie ma alcune sono regolate da leggi speciali.
Le leggi speciali erano già esistenti altri furono emanate successivamente
Le principali sono:
• legge fallimentare
• legge della cambiale
• legge dell’assegno
• legge del diritto d’autore
CHIAMATI ANCHE CODICI DI SETTORE sono un insieme di regole e norme emanate in determinate materie
• PRIVACY 2003
• ASSICURAIZONI PRIVATE 2005
• CONSUMO 2005
LA GIUSTIZIA
È ciò che consente a queste regole di essere conformi e ai principi di esistere
Viene rappresentata con una donna con in mano:
• una bilancia simbolo del contemperamento degli interessi (diritto è equitas)
• spada imposizione del rispetto dei diritti
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FONTI DEL DIRITTO
Le fonti del diritto si dividono in:
• Fonti di cognizione ossia sono strumenti che permettono la conoscenza di norme giuridiche, sono i
mezzi materiali per conoscere il diritto.
• Esempio codice civile
• Fonti di produzione sono le fonti che concorrono alla formazione dell’ordinamento giuridico ossia i
meccanismi di produzione di norme giuridiche
• Esempio il Parlamento emana delle leggi per applicare o modificare quelle già esistenti
nell’ordinamento giudico.
COSTITUZIONE
Contiene i principi fondamentali di cui tutte le norme inferiori devono ispirarsi e confrontarsi.
IL REGOLAMENTO è una fonte normativa direttamente ed immediatamente applicabile a tutti gli stati
membri.
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LE LEGGI ORDINARIE DELLO STATO E GLI ATTI AVENTE FORZA DI LEGGE
Le leggi ordinarie sono emanate dal Parlamento, vengono poi pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della
Repubblica.
CODICE CIVILE è stato emanato con in Reggio decreto nel 1942 (aveva efficacia di legge ordinaria).
CODICI MINORI COME:
• Codice in materia di protezione dei dati personali (2003)
• Codice del Consumo (2005)
AD ESEMPIO La protezione dei consumatori è affidata al Codice del Consumo, punto di arrivo di un processo
sviluppatosi negli ultimi decenni. Il Codice del Consumo armonizza e riordina le normative concernenti i
processi di acquisto e consumo, al fine di assicurare un elevato livello di tutela dei consumatori e degli utenti.
Il Codice del consumo si compone di 146 articoli suddivisi in sei parti e copre tutte le fasi del consumo, dal
momento dell'acquisto alle possibili azioni di difesa del consumatore. Tra le norme che vi confluiscono quelle
del codice civile sulle clausole abusive e sulla garanzia da prodotto, i decreti legislativi sulle vendite a distanza
e fuori dai locali commerciali, i pacchetti turistici, la pubblicità.
REGOLAMENTI
sono norme giuridiche emanati da organi:
• governativi
• amministrativi
• statali
nell’esercizio della loro podestà legislativa.
Essendo subordinati alla legge non possono entrare in contrasto con essa.
I regolamenti sono delimitati dai seguenti principi generali:
• nessun regolamento può abrogare o modificare norme contenute in una legge
• nessun regolamento può derogare rispetto ai principi generali del diritto, nel più pieno rispetto del
criterio gerarchico del sistema delle fonti.
Molte autorità indipendenti emanano dei REGOLAMENTI DI SETTORE come la banca d’Italia, CONSOB, IVAS.
USI E CONSUTUDINI
Sono fonti del diritto non scritte (IUS EX NON SCRIPTO)
Sono basate su comportamenti che la comunità continua a ripetere nel tempo tanto che la ripetizione induce
alla comunità ad una norma giuridica.
Il comportamento deve avere tre caratteristiche:
• generale
• costante
• uniforme
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La comunità porta una combinazione sia:
• Oggettiva ossia comportamentale
• Soggettiva costituito dal convincimento (OPINIO IURIS) della norma.
LA CONSUETUDINE
EST OPINIO JURIS ET NECESSITATIS
È composta da una parte soggettiva ed una oggettiva
Gli usi vengono contenuti nelle raccolte pubblicate dalle camere di commercio.
INTERPRETAZIONE
La base su cui si fonda un sistema di diritto codificato è l’assistenza di lacune, vale a dire che il giudice deve
sempre aver a disposizione un mezzo per risolver le controversie.
L’articolo 12 comma 1 delle preleggi stabilisce che se egli non riesce a decidere di un caso concreto con una
specifica disposizione, può aver riguardo per disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe.
Funzione nomofilattica rifacendosi alle massime.
Solo le norme penali sfuggono a questa tipologia di interpretazione.
Quando neanche il ricorso all’analogia serve al giudice, egli è tenuto a decidere secondo i principi generali
dell’ordinamento.
TIPOLOGIE DI INTERPRETAZIONE
• Letterale
• Funzionale
• Autentica
• Restrittiva (minor ampiezza al senso ma maggior disposizione letterale)
• Estensiva (maggior ampiezza al senso ma minor disposizione letterale)
• Sistematica
• Evolutiva
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L’ABROGAZIONE
Con essa la legge perde l’efficacia vincolante
Come dispone l’articolo 15 delle preleggi che di abolizione delle leggi sono:
• abrogazione espressa
• implicita (tacita,
• per referendum popolare
• per dichiarazione di incostituzionalità della corte costituzionale
• per contrasto delle norme comunitarie
LA NORMA
È il comando rivolto ai consociati.
L’ordinamento giuridico è l’insieme armonico, unitario e privo di lacune.
Le caratteristiche della norma sono:
• generalità
• astratta al fine di essere suscettibile ed essere interpretata da una moltitudine di fattispecie
• sanzionabile
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EFFICACIA DELLA LEGGE NEL TEMPO
ART 73 COSTIT. prevede che le leggi entrano in vigore dal 15 gg successivo alla loro pubblicazione, salvo leggi
che definiscono loro stesse il termine.
Il periodo che va dalla pubblicazione all’entrata in vigore si chiama VACATIO LEGIS
IPOTESI DI ABROGAZIONE
• Espressa
• Tacita/implicita
• Referendum popolare
• Dichiarazione incostituzionalità dalla corte costituzionale
• Contrasto con norme giuridiche
FATTO GIURIDCO sono tutti gli accadimenti rilevanti per il diritto, che producono effetti, oltre che nel mondo
naturale, anche in quello giuridico, si distinguono in :
• fatti naturali sono causati da eventi naturali senza che vi sia la volontà dell'uomo, come i terremoti o
una malattia mentale
• fatti umani o atti giuridici sono posti in essere da un soggetto giuridico (uomo o persona giuridica)
come frutto di un'attività consapevole e volontaria
ATTO GIURIDICO è un fatto o situazione che l’ordinamento ricollega effetti giudici in quanto espressione
della volontà dell’uomo.
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ATTI POSSONO ESSERE:
• LECITI ossia il comportamento dell’uomo è conforme al diritto
§ NEGOZIO GIURIDICO
§ ATTO GIURIDICO IN SENSO STRETTO
L’attività viene svolta principalmente dal giudice, dottrina e legislatore (interpretazione autentica)
DIVIETO DI ANALOGIA avviene nei casi previsti all’art. 14 delle preleggi del c.c.
Ad esempio le leggi penali ed eccezionali come casi di urgenza
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LA DIFFERENZA TRA ANALOGIA E INTERPRETAZIONE ESTENSIVA
• ANALOGIA non si basa sulla stessa norma ma applicando la portata di una diversa.
• INTERPRETAZIONE ESTENSIVA una norma esiste ma se ne deve interpretativamente estendere la
portata applicata della norma
FATTO E DIRITTO
I soggetti del traffico giuridico sono le persone.
L’oggetto del rapporto giuridico sono i diritti reali
Le obbligazioni regolano rapporti esistenti tra i soggetti.
Lo strumento per modificare la realtà giuridica è il contratto
GLI ISTITUTI GIURIDICI possono essere definiti come un sistema coordinato di norme.
Essi costituiscono i meccanismi tipici in cui nasce il modificarsi della realtà giuridica ossia i fatti o gli atti che
con il loro realizzarsi determinano un mutamento della realtà giuridica.
IL FATTO GIURDICO è un evento, avvenimento o azione che in determinate circostanze, produce delle
conseguenze giuridiche, tra cui l’acquisto, perdita o modifica di un diritto soggettivo.
La dottrina ha inoltre riconosciuto fatti o situazioni che producendo l’astratta previsione della norma
ricollegano gli effetti della norma prevista.
Questa astratta previsione è definita fattispecie astratta ossia intesa come un complesso di fatti a cui la
norma giuridica, dato il suo carattere condizionale o ipotetico ricollega alla vicenda del rapporto.
FATTO GIURIDICO sono quei fatti o situazioni rispetto ai quali l’ordinamento collega effetti giuridici
prescindendo dalla volontà dell’uomo
ATTO GIURIDICO è un fatto o una situazione alla quale l’ordinamento ricollega effetti giuridici in quanto
espressione della volontà dell’uomo o del comportamento consapevole dell’uomo.
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NEGOZIO GIURIDICO
È la manifestazione di volontà diretta a produrre effetti giuridici, che l’ordinamento riconosce come
meritevoli di tutela.
È la massima espressione dell’autonomia privata.
I negozi sono ad esempio matrimonio, contratto, testamento.
L’illecito civile, consiste nella violazione di una norma civile e comporta una violazione del precetto neminem
laeder.
Vi sono fatti che non sono considerati dall’ordinamento giuridico come i rapporti di cortesia, atti a fini
amichevoli o per solidarietà sociale
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CLASSIFICAZIONE DELLA DICHIARAZIONE
NON RECETTIZIA quando è rivolta a soggetti indeterminati. Produce effetti dal momento in cui la
manifestazione di volontà si è esteriorizzata, senza bisogno che giunga a conoscenza del destinatario.
INTER VIVOS disciplinano situazioni giuridiche che prescindono dal fatto della morte come un contratto di
compravendita
MORTIS CAUSA disciplinati in una situazione creatosi dopo la morte di un soggetto come nel caso di un
testamento.
PATRIMONIALI ossia che producono effetti immediatamente sul patrimonio del soggetto (come una
diminuzione o aumento)
A loro volta sono suddivisa in:
• Di disposizione quindi comporta una diminuzione patrimoniale del soggetto
• Di attribuzione patrimoniale che tende a procurare ad un soggetto un vantaggio patrimoniale e
possono essere negozi:
§ Abdicativi
§ Traslativi
§ Di accertamento
NON PATRIMONIALI attengono a rapporti giuridici non economicamente valutabili come ad esempio il
riconoscimento di un figlio o matrimonio
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ELEMENTI ESSENZIALI DI UN NEGOZIO GIURIDICO
ESSENTIALIA NEGOTII
Sono gli elementi he determinano il sorgere del negozio, la loro mancanza determina la nullità del negozio.
• volontà
• oggetto
• causa
• forma
ACCIDENTIALIA NEGOTII
Sono gli elementi che non sono necessari al sorgere del negozio, possono esserci o non esserci.
Sono:
• la condizione,
• termine,
• modo
MANIFESTAZIONE DI VOLONTÀ
Questa per essere produttiva di effetti deve essere libera e consapevole.
Non basta la volontà ma deve anche esteriorizzarsi.
Può essere tacita oppure espressa.
• Quella espressa si manifesta oppure viene percepita da terzi o attraverso un linguaggio.
• In forma tacita in un comportamento concludente o nel silenzio.
Nel nostro ordinamento il silenzio viene percepito come la non manifestazione di volontà.
Nel diritto romano il silenzio veniva intrapreso come una manifestazione di volontà positiva.
LA FORMA
è un elemento essenziale del negozio giuridico solo se espressamente prevista dalla legge a pena di nullità.
Altrimenti i negozi sono in forma libera, infatti nel nostro ordinamento vige il principio della libera forma per
la quale esprimere la manifestazione di volontà.
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GLI ELEMENTI ACCIDENTALI SONO:
CONDIZIONE
Indica un avvenimento incerto e futuro da cui dipende il realizzarsi o il non realizzarsi del negozio.
TERMINE
consiste in un avvenimento futuro e certo dal quale o fino al quale possono prodursi gli effetti del negozio.
L’avvenimento futuro e certo può essere una data o un evento.
Il termine può essere:
• fino al quale si verificano gli effetti
• dal quale si verificano gli effetti del negozio-
MODO
È il peso che si appone ad una libertà con lo scopo di limitarla.
Il modo può essere apposto solo a negozi a titolo gratuito.
Il limite alla liberalità non deve snaturare il negozio.
Non può superare una certa proporzione del valore della liberalità, pena la perdita della natura dell’atto.
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DIRITTI SOGGETTIVI INTERESSI LEGITTIMI
L’interesse legittimo è un interesse personale che è protetto dall’ordinamento solo in via indiretta.
DIRITTI SOGGETTIVO
Diritti assoluti sono fatti valere erga omnes ossia nei confronti di ogni consociato un esempio è il diritto di
proprietà che può essere fatto valere nei confronti di tutti
• Patrimoniali
• Personali hanno a tute la il diritti della persona
• Reali
Diritti relativi sono fatti valere inter partes esempio il diritto di credito
Diritti potestativi è il potere attribuito ad un soggetto di modificare, con un proprio atto, la sfera giuridica di
un altro soggetto, senza che l’altro soggetto possa apporne la modificazione.
Esempio nella comunione.
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LA PROVA DEI FATTI GIURIDICI
Per essere preso in considerazione dal DIRITTO il fatto deve essere PROVATO ed è onere di chi invoca la
protezione del diritto provare il fatto posto a fondamento della pretesa
MEZZI DI PROVA
Sono tipici cioè sono previsti dalla legge
PRESUNZIONE 2727
• Legale (preasumption iuris et de iure
• Semplice (preasumption iuri tantum)
CONFESSIONE 2730
• Giudiziale 2733
• Stragiudiziale 2735
GIURAMENTO 2736
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PROVA DOCUMENTALE
È il documento che attesti l’esistenza di quel fatto
Le tipologie sono diverse:
ATTO PUBBLICO ART 2699
Documento è redatto con le richieste formalità del notaio (o pubblico ufficiale) autorizzato ad attribuirgli
pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato.
EFFICACIA DELL’ATTO PUBBLICO
Fa piena prova fino a querela di falso, se qualcuno volesse (parti o terzo) contestare il contenuto dell’atto
dovrà attivare un procedimento chiamato QUERELA DI FALSO.
Chi vuole contestare infatti dovrà affermare e dimostrare che il notaio ha dichiarato il falso con rilevanza
penale.
ART 2725
Negli atti in forma scritta, la prova a testimoni è ammessa solo quando il contraente ha perso il documento
costituente la prova.
IL CODICE DI PROCEDURA CIVILE cita che non può essere mai resa per un soggetto che ha interesse nella
causa
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ECCEZIONI ART 2724
La prova per testimoni è ammessa per:
• il principio di prova per iscritto
• il contraente è stato nell’impossibilità morale o immateriale di procurarsi una prova scritta
• il contraente senza sua colpa ha perso il documento che forma la prova (LIMITE 2725)
PRESUNZIONE 2727
È una forma di prova indiretta, attraverso la conoscenza di un fatto noto il giudice o la legge risalgono ad un
fatto ignoto.
Esse non possono essere ammesse nei casi in cui la legge esclude la prova per testimoni.
Una volta prestato giuramento l’altra parte non può provare il contrario
in caso di FALSO GIURAMENTO, si dovrà risarcire il danno.
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PUBBLICITÀ DEI FATTI GIURIDICI
Essa consente di rendere pubblici i fatti così che tutti possano averne conoscenza.
Sono pubblicamente consultabili e servono per conoscere le vicende relative a quel determinato bene
TRASCRIZIONE
Disciplinata dal Libro 6 c.c. (tutela dei diritti) art 2643 e seguenti
Ha la funzione di rendere conoscibile e opponibile a terzi il bene immobile infatti è un regime di pubblicità
(Dichiarativa) che si attua a mezzo di pubblici registri e che ha per oggetto atti relativi ai beni immobili.
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COSA SI PUÒ TRASCRIVERE?
INVALIDITÀ
Il negozio giuridico può essere valido o invalido
• Valido è un atto idoneo a produrre i suoi effetti giuridici pervisti dall’ordinamento
• Invalido è un atto che non è idoneo a produrre gli effetti giuridici previsti dall’ordinamento
Inoltre
È efficace un negozio che produce gli effetti tipici previsti dalla legge
È inefficacie un negozio che non produce gli effetti tipici.
Di regola un negozio invalido è anche inefficacie ma non è detto che un negozio valido sia sempre efficace.
(Esempio l’atto di compravendita soggetto a condizione, nell’attesa che essa si verifichi).
Il negozio inesistenze non è un negozio, in quanto mancano gli elementi che permettono l’identificazione
del negozio.
Il negozio nullo è un atto esistente ma che l’ordinamento tende a considerare come mai esistito.
Al negozio nullo può applicarsi la conversione e la sanatoria eccezionale.
INVALIDITÀ
è la sanzione che l’ordinamento applica al negozio che si pone in contrasto con norme imperative, buon
costume, usi.
LA NULLITÀ
è una sanzione di grave intensità, è costruita a protezione di un interesse generale.
Il contratto nullo è immediatamente sterile, non produce effetti.
Le controversie possono essere risolte dal giudice che può solo accertarne o meno l’esistenza.
La nullità ha effetto retroattivo, va coprire i vizi dal momento in cui è nato il contratto e non dal momento in
cui è stata rilevata.
La convalida non è ammessa
ANNULLABILITÀ è una sanzione più lieve, è costituita al fine di proteggere un interesse particolare, riferito
ad un determinato soggetto.
Il negozio annullabile può essere convalidato ed è anche sanabile.
Il negozio produce effetti fino a quando non è esercitata con successo l’azione di annullamento.
L’annullabilità ha effetto retroattivo se avviene con successo l’azione di annullamento.
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VIZI DEL CONSENSO
SONO ERRORE, VIOLENZA, DOLO
La volontà negoziale deve essere: libera e consapevole esente da vizi.
Se la volontà manca o è viziata, il negozio è invalido.
LA PRIMA CAUSA D’ANNULLAMENTO DEL NEGOZIO È L’INCAPACITÀ.
L’incapace infatti è quel soggetto che non esprime una volontà libera e consapevole.
L’annullabilità lo protegge, quindi la volontà dell’incapace è sempre viziata.
Anche un soggetto capace può formare una volontà viziata: con il dolo, violenza e l’errore.
Essi determinano l’annullabilità del negozio.
ERRORE
è una falsa conoscenza della realtà che impedisce alla volontà negoziale di formarsi in modo libero e
consapevole.
La volontà negoziale viene quindi a formarsi su presupposti non veritieri.
Non ogni errore è causa di annullamento del negozio.
Lo sono solo se risulta essenziale e riconoscibile all’altro contraente.
L’errore può essere:
• VIZIO incide sulla formazione della volontà, inoltre nel processo formativo porta al vizio del volere
• OSTATIVO è un errore che cade sulla dichiarazione di volontà, ha origine in una divergenza tra il
voluto e il dichiarato.
Entrambi portano all’annullabilità se essenziali e riconoscibili.
VIOLENZA
consiste nella costrizione della volontà.
Si distingue tra violenza fisica e violenza psichica/morale.
• VIS ABSOLUTA (fisica) consiste in una irresistibile costrizione materiale che esclude e cancella ogni
volontà e porta alla NULLITÀ
• VIS COMPLUSIVA (psichica o morale) consiste in una minaccia di un male ingiusto per ottenere una
dichiarazione negoziale che senza minaccia non si sarebbe mai successa.
La minaccia consiste in un’azione diretta ad’ incutere timore
Essa comporta l’annullabilità.
La fattispecie si può comporre di tre elementi:
1. MINACCIA proviene dal contraente o dal terzo ed esso AFFIDATO
2. MALE INGIUSTO oggetto della minaccia
3. STIPULAZIONE DEL CONTRATTO la minaccia deve giungere al risultato di far stipulare o emettere
una dichiarazione negoziale che altrimenti non sarebbe stata espressa.
Si distingue in:
DOLO DETERMINATE ossia dal consenso contrattuale, causa la conclusione del contratto che non si sarebbe
concluso.
Esso comporta all’annullamento del contratto.
DOLO INCIDENTE non è determinabile dal contratto
Il contratto sarebbe stato concluso anche senza dolo, ma in condizioni diverse.
Il contratto è valido ma il contraente in malafede risponde dei danni.
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L’ESTINZIONE DEI DIRITTI
Sono norma di chiusura del libro 6
Ogni diritto si estingue per prescrizione quando il titolare non lo esercita per un tempo determinato
Il mancato esercizio per un lungo periodo comporta che il titolare si sia disinteressato e non si ritiene più
meritevole di tutela del suo interesse a rimanere titolare.
Non sono soggetti a prescrizione i diritti indisponibili
Es diritto alla personalità, proprietà e facoltà
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SOSPENSIONE
Si verifica quando il mancano esercizio del diritto dipende dal verificarsi di una causa giustificata.
Il periodo di tempo durante il quale perdura la causa che giustifica l’inerzia non è calcolato ai fini del computo
del tempo di prescrizione.
DECADENZA
È la perdita della possibilità di acquistare un diritto per l’inerzia del titolare entro un dato termine stabilito
dalla legge o convenzionalmente dalle parti
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AUTONOMIA PRIVATA
Il diritto privato è espressione dell’autonomia privata.
Deriva da l latino
• Autos ossia se stessi darsi delle regole da soli
• Nomos ossia regola
I privati possono regolare i rapporti intersoggettivi con un atto di autonomia, che l’ordinamento riconosce
come giuridicamente vincolante.
Significa che il singolo soggetto è in grado di valutare al meglio il proprio interesse ed è libero di regolare
come meglio crede i propri rapporti giuridici.
Lo strumento di sussidiarietà orizzontale
I privati sono in grado di autodisciplinare e autoregolare i propri rapporti
REQUSITI
1. Le parti abbiano piena capacità di intendere e di volere
2. Accordo tra le parti affinché l’autonomia privata possa esprimersi
3. Atti che siano connotati da una causa lecita
SI MANIFESTA
• Nel negozio giuridico à quindi è l manifestazione di volontà diretta a produrre effetti giuridici
• Nel contratto à ai sensi dell’articolo 1321, l’accordo di due o più parti per costituire o estinguere un
rapporto tra di loro.
La legge fissa i termini e le modalità per una valida costituzione del vincolo contrattuale.
Ai sensi dell’articolo 1372 il contratto ha forza di legge tra le parti
Le parti possono concludere contratti atipici purché diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela.
ISTITUTI GIURIDICI
FACOLTÀ indica un comportamento che un soggetto può lecitamente porre in essere
ONERE può essere definito come la necessità di un comportamento per realizzare un proprio interesse.
Un soggetto può o non può osservare al fine di compiere un proprio interesse.
Art 2697 sancisce il principio dell’onere della prova/onere di trascrivere un atto di un bene immobile
POTESTÀ è un dovere-potere che si esercita non solo nell’interesse proprio, ma anche nell’interesse altrui.
ASPETTATIVA il soggetto è in una posizione di “attesa” che viene tutelato dalla legge con possibilità di
compiere atti conservativi, necessari ad evitare la distruzione, modifica o perdita della cosa.
STATUS indica una fascia di situazioni giuridiche facenti capo ad un soggetto, in quanto appartenete ad un
gruppo sociale
Esempio stauts familiae o status di cittadinanza
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I SOGGETTI DEL DIRITTO PRIVATO
La disciplina dei soggetti di diritto è contenuta nel LIBRO I del codice civile.
È il soggetto di diritto, il titolare di posizioni giuridiche.
Possono essere di diritto:
• le persone fisiche ossia l’uomo
• le persone giuridiche sono un complesso organizzato di beni o persone destinati ad uno scopo, cui
l’ordinamento attribuisce la qualità di soggetto di diritto.
LA PERSONA FISICA
Alla persona fisica si associano le nozioni di
• CAPACITÀ GIURIDICA ossia l’idoneità ad essere soggetti di diritti e di obblighi
• DI AGIRE ossia idoneità di un soggetto ad acquisire, disporre, esercitare, da solo con il proprio volere
i propri diritti e assumere obblighi.
CAPACITÀ GIURIDICA
È l’idoneità di essere soggetti di diritti e doveri.
Tutte le persone la acquisiscono con la nascita e la perdono con la morte.
IL CONCEPITO
Può essere soggetto di diritti.
Tali diritti, sono condizionati dall’evento della nascita.
Il concepito è capace di succedere, per esserlo deve essere concepito al tempo dell’apertura della
successione.
Si presume concepito colui che nasce entro 300 giorni dalla morte della persona della cui successione si
tratta.
Può inoltre essere beneficiario da una donazione.
CAPACITÀ DI AGIRE
È l’idoneità di un soggetto di acquistare, disporre, esercitare da solo i propri diritti e i propri obblighi.
Si presuppone che un soggetto sia maturo ed in grado di curare i propri interessi all’età di 18 anni.
La legge infatti PRESUME (presunzione legale) che tale maturità si raggiunga al compimento dei 18 anni.
IL CODICE CIVILE DEL 1942 presumeva l’età di maturità pasi a 21 ani e dal 1975 fu abbassata.
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PERSONA GIURIDICA
TITOLO 2
È un complesso organizzato di persona/beni destinati ad uno scopo, il cui ordinamento giuridico, attribuisce
la qualità di soggetto.
ENTI centro unitario di interessi che si distacca dalle persone fisiche che lo hanno creato/composto.
Possono essere:
• PUBBLICI con fini di interesse generale o pubblico (comuni, provincie, regioni)
• PRIVATI con fini di interesse privato o particolare (associazioni, fondazioni, società di capitali), esse
sono riconosciute con Decreto del presidente della repubblica.
ESISTONO ENTI
• PERSONE GIURIDICHE viene attribuito capacità giuridica generale= hanno piena capacità giuridica ed
autonomia patrimoniale perfetta
• ENTI NON PERSONIFICATI sono enti con capacità giuridica parziale ed autonomia patrimoniale
imperfetta
TEORIA ORGANICA
L’organismo si distingue dalle persone fisiche che lo compongono
Per questo le decisioni vengono assunte a maggioranza di voto
Sono organismi dotati di interessi e volontà propria.
Il regime attuale è in vigore dal 2000, prima avveniva attraverso un Decreto del presidente della repubblica.
L’iscrizione nel registro delle persone giuridiche è una forma di pubblicità costitutiva.
SOCIETÀ DI CAPITALI
Esse devono iscriversi nel registro delle imprese che avviene attraverso l’atto costitutivo di una società.
Codice civile libro 5
29
SEDE PERSONA FISICA
• DOMICILIO è il luogo dove una persona fisica ha stabilita la sede principale dei suoi interessi o affari.
Si possono avere più domicili
• RESIDENZA è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale
È una sola
• DIMORA è il luogo dove la persona si trova
STATUS FAMIGLAIRE
Si trova nel titolo 5 del primo libro
PARENTELA ART 74 C.C.
È il vincolo di sangue che unisce persone discendenti della stessa stirpe
PARENTI IN LINEA RETTA
Sono persone di cui l’una discende dall’altra come padre e figlio
PARENTI IN LINEA COLLATERA
Sono le persone che pur avendo una stirpe in comune, non discendono l’una dall’altra. (fratelli, sorelle, cugini
e zii)
CONIUGIO
Con il matrimonio sorge il vincolo di coniugio
I coniugi non sono né affini né parenti.
AFFINITÀ ART 78
Il vincolo che unisce il coniuge con i parenti dell’altro coniuge
Esempio Il marito è affine ai parenti della moglie
AFFINITÀ NON CESSA CON LA MORTE, anche senza prole, del coniuge da cui deriva.
Cessa solo se il matrimonio viene dichiarato nullo.
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CITTADINANZA
Lo status rilevante alla persona fisica, deriva dall’appartenenza ad un popolo del quale grazie alla Costituzione
discendono diritti e doveri.
Secondo il trattato CE art 17, il cittadino di un paese appartiene all’Unione Europea è anche cittadino
europeo.
LA CITTADINANZA SI ACQUISISCE:
NASCITA (ius sanguinius)
• Il figlio, anche adottivo, di padre e di madre cittadina italiana (ius sanguinius)
• Nato in un territorio italiano, se entrambi i genitori sono apolidi o ignoti (ius soli)
MATRIMONIO (ius comunicatio) coniuge straniero o apolide acquisisce cittadinanza italiana quando risiede
legalmente da almeno 6 mesi in territorio italiano ovvero dopo 3 anni dalla data del matrimonio se non vi è
stato uno scioglimento/annullamento/cessazione
CONCESSIONE con Decreto del Presidente della Repubblica sentito il Consiglio di Stato, su proposta del
Ministro dell’interno.
31
CESSAZIONE DELLA PERSONA FISICA
L’ordinamento prende in considerazione la nascita e la morte al fine di apportare il sorgere e al cessare dei
diritti.
La morte pone termine alla capacità giuridica si estinguono così tutti i diritti strettamente riferiti alla persona
e si trasmettono agli eredi
ACCERTTAMENTO DELLA MORTE e la sua registrazione sono funzione amministrativa dello stato (ufficio
civile)
Serve per stabilire l’esatto momento della morte per la sua produzione di effetti sulla disciplina delle
successioni.
L’accertamento della morte può essere in via:
• DIRETTA attraverso un controllo del cadavere
• INDIRETTA Quando non c’è la disponibilità del cadavere e lo si va attraverso un verbale sottoscritto
dal procuratore della repubblica.
SCOMPARSA ART 48
Una persona fisica è considerata scomparsi quando essa non appare più nella sua ultima residenza o domicilio
e non se una hanno più notizie.
ASSENZA ART 49
Trascorsi due anni dalla scomparsa o dall’ultima notizia, a richiesta degli interessati, il tribunale ai sensi
dell’articolo 49 dichiara con sentenza dichiarativa l’assenza
Si ha quando l’irreperibilità perdura per un tempo di periodo superiore alla sua normale assenza.
L’ISTITUTI DELL’ASSENZA ha la funzione conservativa diretta a tutelare gli interessati dell’assente
Si inizia a costituire anche il presupposto di una successiva dichiarazione di morte presuntiva.
EFFETTI PATRIMONIALI
Gli eredi sono immessi nel possesso temporaneo dei beni
Prima va redatto l’inventario dei beni patrimoniali
Gli eredi non possono alienarli, ipotecarli o sottoporli a pegno.
EFFETTI PERSONALI DELL’ASSENZA
Per quanto riguarda il matrimonio dell’assente, finché dura l’assenza il matrimonio contratto dal coniuge
dell’assente non può essere impugnato.
32
INCAPACITÀ E MISURE PROTETTIVE
L’incapace è colui che non è in grado di curare i propri interessi (mancanza di agire)
La capacità di agire si acquisisce a 18 anni fino alla morte
Ci sono dei casi, infermità mentale, menomazione fisica o psichica, dove una persona si trova in uno stato
permanente o temporaneo di incapacità a curare i suoi interessi di agire nel traffico.
MINOR ETÀ
Ci troviamo in un caso di incapacità legale
Essa comporta che i minori sono incapaci di agire in atti GIURIDICI (incapacità assoluta)
Possono porre in essere FATTI GIURIDICI
Es. pagamenti ecc..
Essendo incapace di agire è sottoposto alla PODESTÀ DEI GENITORI, in mancanza si occupa il tutore.
Il minore con più di 16 anni può contrarre il matrimonio
Con questo atto acquisisce:
• capacità giudica degli atti di ordinaria amministrazione
• ma per gli atti di straordinaria amministrazione deve essere autorizzato dal giudice tutelare e assistito
da un curatore.
INTERDIZIONE
Anche i maggiorenni possono trovarsi in uno stato di incapacità a provvedere ai propri interessi
Es INFERMO DI MENTE (non gli possono competere glia atti di ordinaria e straordinaria amministrazione)
L’ordinamento attraverso un procedimento giudiziari può proteggerlo privandolo della capacità di nuocersi
attraverso atti pregiudizievoli.
ART 414 sancisce le condizioni abituali di infermità li rende incapaci e vengono affiancati da un
AMMINSITRATORE DI SOSTEGNO oppure possono essere interdetti.
INTERDIZIONE è un’incapacità assoluta (incapacità legale)
L’INTERNDIZIONE GIUDIZIALE
È lo stato di interdizione viene accertato attraverso un giudizio e dichiarato con sentenza costitutiva.
Dura fino a quando non viene pronunciata la REVOCA dell’interdizione.
INTERDIZIONE LEGALE
Non ha natura protettiva
Lo stato di interdizione deriva dalla legge quando un soggetto viene condannato a reclusione per un periodo
inferiore ai 5 anni
La misura è sanzionatoria/punitiva
È una pena accessoria
Non possono compiere atti di straordinaria amministrazione
Sono consentiti gli atti personalissimi
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INABILITAIZONE
La persona conserva a pieno la capacità d’agire solo per gli atti di ordinaria amministrazione
Viene definita come incapacità relativa
Non può compiere atti di straordinaria amministrazione.
Sono ipotesi tipiche art 415 c.c.
• Maggiorenne infermo di mente ma non grave da dar luogo ad interdizione
• Prodigo
• Sordo o cieco se non hanno avuto un’educazione sufficiente
Il curatore viene posto al loro fianco. (assistente di straordinaria amministrazione).
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
È l’istituto previsto a tutela dei soggetti recanti patologie che li mettono in condizioni permanenti o
temporanee di non esser in grado di badare a se stessi/interessi/patrimonio.
Venne introdotto con la legge del 9 Gennaio 2004 n°6
L’amministratore di sostegno viene nominato dal giudice tutelare del luogo.
Es. anziani/disabili fisici o psichici, alcolisti
Vengono adottare misure flessibili in base alle loro esigenze
Se hanno piena capacità possono compiere atti di ordinaria amministrazione
Atti di straordinaria amministrazione viene seguito da un amministratore di sostegno
Viene affidato attraverso decreto del GIUDICE TUTELARE e viene annotato al margine dell’atto di nascita del
beneficiario e all’ufficiale dello stato civile (che ha pubblicazione legale).
INCAPACITÀ NATURALE
L’incapacità naturale è EX POST. è un'espressione latina che significa "dopo il fatto" cioè "a posteriori"
Incide sulla facoltà di autodeterminazione impedendo la capacità di coscienza e libera decisione del soggetto.
Tali atti posti in essere sono annullabili.
Tempi per l’azione di annullamento 5 anni.
ART 2046 sancisce che NON è imputabile chi non aveva la capacità di intendere e di volere al momento che
lo ha commesso a meno che lo stato di incapacità non derivi da sua colpa
ART 2047
Sancisce che anche il minore che cagiona attraverso un suo atto/fatto, provocando danno ad altri è tenuto
al risarcimento del danno (ne rispondono i suoi rappresentati legali)
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SOCIETÀ ART 2247
Con il contratto di società due o più persone (chiamati soci) conferiscono beni o servizi per l’esercizio in
comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili
ASSOCIAZIONI
È un ente con personalità giuridica, costituito da un’organizzazione e da un complesso di persone che
persegue uno scopo non lucrativo.
Nelle associazioni domina l’elemento personale.
SI COSTITUISCE:
stipulando un atto costitutivo (ossia un negozio giuridico plurilaterale costitutivo dell’associazione art 14 c.c.)
è soggetto al requisito di forma solenne dell’atto pubblico e normalmente redatto da un notaio.
Lo statuto, determina le norme volute dai fondatori che regolano la vita dell’associazione.
Insieme all’atto costitutivo comprende:
• denominazione dell’ente (tutela del nome)
• patrimonio
• scopo
• sede legale
• diritti ed obblighi degli associati/amministratore/ordinamento
• condizioni per ammissione di nuovi associati
IL PATRIMONIO raccolto dall’associazione viene utilizzato per il perseguimento dello scopo dell’associazione.
L’associazione opera attraverso gli organi quali:
LE ASSEMBLE sono le riunioni che vengono fatte dagli associati ed hanno la funzione deliberante ossia si
forma la volontà dell’ente.
Questa deve essere convocata al meno una volta all’anno per l’approvazione del bilancio.
QUORUM ASSEMBLEARI
• Prima convocazione metà degli associati (Quorum costitutivo) e maggioranza (quorum deliberativo)
• Seconda convocazione maggioranza (quorum deliberativo), qualunque sia il numero degli
intervenuti
Un quorum e una maggioranza qualificata sono richiesti per la modifica dello statuto o deliberare lo
scioglimento dell’associazione.
GLI AMMINISTRATORI sono gli organi dell’associazione che garantiscono e rappresentano l’associazione.
Essi agiscono in nome e per conto dell’associazione e non conferiscono con sfera patrimoniale personale.
Più amministratori formano il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE.
Le limitazioni del loro potere di rappresenta non possono essere opposte a terzi, salvo che si provi che questi
ne erano a conoscenza.
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Gli amministratori hanno:
• potere di rappresentanza
• limitazioni rispetti ai terzi
• responsabilità
• azione di responsabilità contro gli amministratori
FONDAZIONI
È un ente con personalità giuridica costituito da un patrimonio destinato al perseguimento di uno scopo NON
lucrativo.
Inoltre, atto costitutivo e lo statuto possono contenere delle norme relative alla trasformazione della
fondazione e devono contenere i criteri e le modalità di erogazione delle rendite
Il patrimonio della fondazione è costituito dal fondatore mediante atti di libertà (donazione o disposizione
testamentaria).
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GLI ORGANI SONO:
Gli amministratori gestiscono e rappresentano la fondazione.
I creditori possono rifarsi solo sul patrimonio della società, salvo che uno di loro abbia partecipato al danno
causato.
Non è presente l’assemblea perché non esiste personalità
Il controllo e la vigilanza vengono esercitati dall’autorità governativa ossia la PUBBLICA AMMINSITRAZIONE
Provvede:
• alla nomina e sospensione degli amministratori/rappresentanti
• quando disposizioni dell’atto non sono conformi possono essere annullate (sentiti gli amministratori)
se sono contro ordine pubblico e buon costume.
• Può scogliere amministrazione e nominare un nuovo commissario in caso gli amministratori non
agiscano nell’interesse o in modo conforme.
• Lo scopo principale è quello di assicurare l’effettiva destinazione del patrimonio al perseguimento
dello scopo voluto della fondazione.
ART 37 PARLA DEL FONDO COMUNE costituisce il patrimonio autonomo, distinto dai soci sul quale grava un
vincolo di destinazione per il perseguimento dello scopo.
Non può essere utilizzato per altre finalità e non si può richiedere la quota in corso di recesso.
CAPACITÀ PROCESSUALE le associazioni non riconosciute hanno capacità processuale, ossia possono stare
in giudizio attraverso la persona alla quale è conferita alla residenza o direzione di essa.
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COMITATI
Sono organizzazioni di persone che perseguono uno scopo altruistico mediante la raccolta di pubblici fondi
Sono autonomi centri di imputazione di situazioni giuridiche, possono essere titolari di diritti reali e
obbligatori.
Possono esserci comitati di soccorso, opere pubbliche o esposizioni.
RAPPRESENTNANTA IN GIUDIZIO
Il comitato sta in giudizio nella persona del presidente.
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DIRITTI ALLA PERSONALITÀ
Sono diritti che attengono alla persona fisica, in alcuni casi anche la persona giuridica.
Essi proteggono l’uomo come membro e come individuo membro di una società
Sono diritti SOGGETTIVI ASSOLUTI.
Sono: diritto alla vita, nome, immagine, integrità, reputazione, onore, libera comunicazione.
Vennero proclamati per la prima volta nella rivoluzione francese attraverso al DICHIARAZIONE DEI DIRITTI
DELL’UOMO E DEL CITTADINI NEL 1789
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DIRITTO ALL’ONORE, REPUTAZIONE, DECORO
Essi costituiscono l’integrità morale.
Sono diritti soggettivi assoluti.
SI ha un collegamento con il diritto all’immagine
La Corte suprema ha ribadito che esiste un diritto soggettivo per la reputazione personale che comprende:
• ONORE è l’insieme delle doti morali
• DECORO è l’insieme delle doti intellettuali e fisiche
• REPUTAIZONE è l’insieme delle opinioni che ha la popolazione del decoro + onore della persona
VENGONO TUTELATI perché esiste un decoro e una reputazione minima che spetta alla singola persona solo
per il fatto di essere tali.
Variano in base alla situazione storica, dal soggetto e dal momento.
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DIRITTO AL NOME ART 6 C.C.
Ogni persona ha diritto al nome che le è per legge attribuito.
Comprende il prenome e il cognome
Non sono ammessi cambiamenti solo per quelli previsti dalla legge
Serve per tutelare l’identificazione sociale della persona.
TUTELA
Serve per evitare l’usurpazione del nome altrui, che diventerebbe abusivo.
Infatti contro atti di contestazione volti a recludere o ostacolare il proprio nome, si può richiedere
giudizialmente la cessazione del fatto lesivo (tutela inibitoria volta al passato e al futuro), salvo il risarcimento
del danno.
L’autorità giudiziaria può ordinare che la sentenza sia pubblicata in uno o più giornali.
La moglie può aggiungere al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante il suo stato vedovile,
fino alla contrazione di un nuovo matrimonio.
Il figlio che nasce al di fuori del matrimonio assume il cognome di colui che lo riconosce per primo (atto di
riconoscimento)
DIRITTO ALL’IMMAGINE
Disciplinato dall’articolo 10 c.c. + 96/97 della legge dell’autore
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DIRITTO ALLA PRIVACY
Prevede la tutela dell’intimità della propria sfera privata.
Consiste essenzialmente nel diritto ad essere non essere turbati durante lo svolgimento della propria vita
privata.
L’IDEA resale al saggio di WARREN e BRANDEIS ossia “the right to privacy” in Harvard Law Rieview nel 1891
“my home, my castle”.
Fu creato con lo scopo di far evitare o conoscere scene della propria sfera privata a terzi ( nei lati sensibili,
politica, salute ecc..)
Questi dati non possono essere acquisiti/divulgati se non con il consenso dell’interessato.
FONTI
Si trovano:
• DIRETTIVA DEL 1995
• CONVENZIONE STRASBURGO 1981
• LEGGI SPECIALI che danno luogo alla emanazione del codice di settore
IL CODICE DELLA PRIVACY nasce nel 30 giugno 2003 attraverso in decreto legislativo n°196.
Ha subito profonde riforme nel corso degli anni.
Un recente regolamento UE ha introdotto GDPR (General Data Protection Regulation) ossia nuove regole che
regolano la privacy.
LA VIGILANZA spetta ad un’autorità di settore apposita che riemetta nelle autorità della PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE ma è un’attività INDIPEDNDENTE (garante della privacy).
Si prevede anche la sicurezza dei dati:
• salvati, conservati, utilizzati
• comunicati divulgati
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DIRITTO DI FAMIGLIA
È disciplinato nel libro uno del codice civile
Gli istituti più importanti del diritto di famiglia sono:
• matrimonio
• affiliazione
• adozione
La costituzione inoltre sancisce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il codice civile nel 1942 stabiliva il matrimonio come monogamico e indissolubile.
Monogamico lo è ancora oggi ma con la legge sul divorzio del 1970 non è più indissolubile.
La costituzione sancisce il matrimonio all’articolo 29 e all’articolo 30 il mantenimento dei figli.
IL DIRITTO ROMANO PREVEDEVA che il matrimonio è l’unione di un uomo e una donna, un consorzio per
tutta la vita, una comunione fra diritto divino e diritto umano.
Per quasi più di duemila anni, la regolazione del diritto di famiglia appartiene alla sfera religiosa. Con il
concilio di Trento nel 1563 la disciplina del matrimonio fu completamente assorbita dal diritto della chiesa.
La rivoluzione francese vide nel matrimonio un contratto civile.
Con il code Napoleon fu introdotta la nozione di divorzio.
Successivamente nacque il matrimonio concordatario ossia il matrimonio religioso, celebrato secondo il
diritto canonico con la produzione di effetti civili.
Con matrimonio si indica non sono l’atto posto a fondamento della famiglia ma anche il rapporto ordinato
di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi.
Il matrimonio può essere regolato dal diritto civilee dal diritto canonico:
il nostro ordinamento introdotto dal concordato del 1929 tra stato e chiesa consente ai cittadini di scegliere
due tipologie di matrimonio:
• matrimonio civile ossia celebrato davanti all’ufficiale di stato civile
• matrimonio concordatario (o canonico) celebrato davanti al ministro del culto cattolico, secondo la
disciplina del diritto canonico e regolarmente trascritto nel registro dello stato civile. I patti
lateranensi, stipulati fra la Santa Sede e lo Stato Italiano introdussero al matrimonio concordatario.
• Il matrimonio come rapporto è regolato unicamente dal diritto civile una sola volta scelta
liberamente la forma di celebrazione, la società coniugale rimane disciplinata esclusivamente dalle
leggi civili.
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FAMIGLIA
Nel codice manca una definizione di famiglia.
La nozione di famiglia è mutata nel tempo.
La famiglia non vine più vista come l'unione organica propria della famiglia patriarcale ma oggi l'ambito della
famiglia tende a restringersi e a concentrarsi nel rapporto di convivenza tra genitori e figli minori
Per “stato di famiglia” si intende la pluralità̀ di rapporti familiari che si instaura con il matrimonio, tra coniugi,
tra genitori e figli, tra i figli e i parenti dei genitori.
In altre parole lo stato di famiglia individua la posizione che ad un individuo spetta, quale membro della
famiglia. Particolarmente rilevanti sono lo stato di coniuge e lo stato di figlio, anche se la nozione di stato di
famiglia non si riduce ad essi.
Nello Stato sociale, lo status familiae ha acquisito nuovi valori e rilevanza
PARENTELA E AFFINITÀ
La parentela costituisce un vincolo di discendenza da uno stesso capostipite; può essere:
• in linea retta quando le persone discendono l’una dall’altra
• in linea collaterale quando non discendo l’una dall’altra pur avendo uno capostipite comune (fratelli,
zio-nipote)
La parentela si misura in gradi e non è rilevante oltre il 6°: il grado si calcola contando le persone fino allo
stipite comune senza contare il capostipite
I fratelli sono:
• bilaterali (germani) se discendono dagli stessi genitori.
• Unilaterali se hanno lo stesso padre ma diversa madre (consanguinei) o la stessa madre ma diverso
padre (uterini)
I fratelli germani hanno un trattamento differente in sede di successioni rispetto ai fratelli unilaterali.
L’affinità, ossia effetto legale del matrimonio, designa il rapporto fra coniuge e i parenti dell’altro (esempio
suocero- nuora)
L’affinità non si estende però al rapporto tra affini (esempio le mogli di due fratelli non sono cognate fra loro)
L’affinità si estingue per annullamento del matrimonio e non per il suo scioglimento dovuto dalla morte del
coniuge dal quale derivi l’affinità, salvo diversa previsione.
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SOLIDITÀ FAMILIARE: MANITENIMENTO ED ALIMENTI.
Il mantenimento è un obbligo di assistenza economica in favore del coniuge separato a cui non sia addebitata
la separazione e che sia sprovvisto di adeguati redditi propri.
Al mantenimento inoltre ha diritto anche il figlio NON riconoscibile.
Il mantenimento prescinde dallo stato di bisogno e comprende ciò che è necessario ad assicurare a chi ne è
titolare il medesimo tenore di vita della famiglia alla quale è parte.
FONDO PATRIMONIALE
È il patrimonio vincolato e destinato a far fronte ai bisogni della famiglia.
Esso costituisce un patrimonio separato destinato alla famiglia.
La costituzione è per atto tra vivi, effettuata dal terzo, si perfeziona con l’accettazione dei coniugi.
La proprietà dei beni costituenti il fondo spetta ad entrambi i coniugi.
L’amministrazione segue le regole della comunione legale.
La destinazione del fondo dura fino all’annullamento o allo scioglimento degli effetti civili del matrimonio.
Se vi sono figli minori il fondo dura fino al compimento della maggiore età dell’ultimo figlio.
PATTI SUCCESSORI
possiamo indicare tutte quelle convenzioni in base alle quali si dispone di diritti derivanti da future
successioni.
I patti successori sono vietati dal codice civile.
Possono essere di tre categorie:
1. Patti istitutivi quando per contratto ci si impegna a disporre del proprio patrimonio dopo la morte a
favore di una determinata persona (esempio: mi accordo con Tizio a lasciargli la mia eredità)
2. Patti dispositivi quando si dispone di diritti che possono pervenire al soggetto da una futura
successione (esempio: mi accordo con Tizio a vendergli l'eredità che mi perverrà quando sarà morta
mia nonna)
3. Patti rinunciativi quando si rinuncia a successioni non ancora aperte (esempio: mi accordo con Tizio
a rinunciare alla eredità di mia nonna prima ancora che essa sia morta).
Sono vietate anche le donazioni mortis causa, cioè le donazioni in cui la morte costituisce la causa
dell'attribuzione.
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FAMIGLIE DI FATTO, UNIONI CIVILI
si intende per famiglia di fatto la convivenza more uxori di persone non coniugate.
Per persone che volevano o non potevano unirsi in matrimonio hanno scelto le unioni di fatto.
Dopo la legge del 20 maggio 2016 n°76 denominata:
regolamentazione delle unioni civile tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze, le unioni
civili hanno assunto tre categorie:
FAMIGLIA DI FATTO
Convivenza uxorio di persone non coniugate
CONVIVENZE REGOLATE
Due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia, reciproca assistenza morale e
materiale, non vincolante da rapporti di parentela, affinità ed adozione.
In base alla legge 76/2016 l’unione civile è istituita come <<specifica formazione sociale>> tra due persone
maggiorenni dello stesso sesso << attraverso una dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile e alla
presenza di due testimoni>>
Durante l’unione civile le parti possono stabile un cognome in comune tra i loro due
<<anche anteponendo o posponendo il proprio se diverso>>
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LA CONVIVENZA DI FATTO
Legge 76/2016
sono conviventi di fatto due persone maggiorenni (stesso o diverso sesso)
<< unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolati
da rapporti di parentela, affinità, adozione e da matrimonio o da un’unione civile>>
I conviventi di fatto sono persone che non vogliono o non possono unirsi in matrimonio
DIRITTO ALL’ASSISTENZA
Il convivente id fatto ha gli stessi diritti spettanti al coniuge
o Nei casi previsti dall’ordinamento penitenziario es assistenza al partner in carcere
o In caso di malattia o ricovero es il diritto reciproco di visita e di assistenza e possono accedere a dati
personali secondo le regole previste ai coniugi
Caos di morte il convivente superstite può decidere sulla donazione degli organi e sulle modalità di
trattamento del corpo
CONTRATTO DI CONVIVENZA
I conviventi possono regolare i loro rapporti patrimoniali in un vero e proprio contratto di convivenza che
deve essere redatto in forma scritta a pena di nullità con atto pubblico o scritta privata autenticata di un
notaio o avvocato.
Il contratto contiene:
o indicazione residenza comune
o modalità di contribuzione alle necessità di vita in comune
o disposizione sugli aspetti patrimoniali della convivenza di fatto
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IL MATRIMONIO
Viene distinto come atto o come rapporto:
• come atto è un negozio solenne costitutivo di status
• come rapporto si fonda sulla comunione spirituale e materiale dei coniugi.
LA PROMESSA DI MATRIMONIO.
la promessa non obbliga a contrarlo né ad eseguire ciò è stabilito in caso di inadempimento.
Il principio fondamentale che aspira la promessa di matrimonio è la volontà dei nubendi ed è libera fino alla
celebrazione del matrimonio.
Questo spiega anche come la promessa di matrimonio possa essere sciolta.
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CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO
il matrimonio come atto è un negozio di diritto familiare formale e solenne.
È preceduto dalle pubblicazioni ed è celebrato dall’ufficiale di stato civile.
LE PUBBLICAZIONI art 93
La celebrazione del matrimonio deve essere preceduta dalla pubblicazione fatta a cura dall’ufficiale di Stato.
Il matrimonio celebrato anche prima delle pubblicazioni è comunque valido.
L’omissione comporta sanzioni pecuniarie, salvo nei casi di esonero del tribunale per motivi gravissimo di
matrimonio celebrato in imminente pericolo di vita.
La pubblicazione infatti consiste dell’affissione alla porta della casa comunale di un atto dove verranno scritti
il nome, cognome, la data ed il luogo di nascita, la cittadinanza degli sposi, il luogo dove intendono celebrale
il proprio matrimonio.
L’atto di pubblicazione resta affisso per otto giorni comprendenti le due domeniche successive.
IL MATRIMONIO
è un negozio di diritto familiare formale e solenne quindi deve essere celebrato pubblicamente nella casa
comunale davanti all’ufficiale di Stato civile al quale fu fatta richiesta di pubblicazione.
Nel giorno indicato infatti l’ufficiale di stato civile, cinta la fascia tricolore, alla presenza di due testimoni, da
lettura gli articoli 143, 144, 147 del codice civile, e riceve dal ciascuna delle due parti la dichiarazione che esse
vogliono prendersi corrispettivamente marito e moglie, in seguito dichiara i due nubendi uniti in matrimonio.
Il matrimonio è valido anche se uno dei due nubendi abbia assunto un nome falso, e è valido anche se è
celebrato davanti ad un pubblico ufficiale apparente.
Subito dopo la celebrazione si completa con l’atto di matrimonio nel quale viene annotato anche eventuale
separazione dei beni.
La dichiarazione degli sposi non può essere sottoposta a condizione o termine, ed inoltre ha effetto
probatorio, in quanto nessuno potrebbe reclamate di essere coniuge se non presenta tale atto.
È ammessa la celebrazione con procura se uno dei due sposi risiede all’estero, in tempo di guerra per i militari.
Il procuratore non è rappresentante del nubendo, ma solo un nuncius cioè un semplice portavoce di questi.
LE OPPOSIZIONI AL MATRIMONIO
I genitori o gli ascendenti e i collaterali entro il terzo grado possono fare opposizione al matrimonio dei loro
parenti.
Se uno degli sposi è soggetto a tutela, il diritto di fare opposizione compete anche al tutore o curatore.
L’ATTO DI MATRIMONIO deve essere compilato immediatamente dopo la celebrazione e scritto nel registro
dei matrimoni.
Nel matrimonio concordatario la celebrazione avviene in chiesa e il sacerdote dirige due originali atti, uno
trasmesso all’ufficiale di stato e uno nel registro dei matrimoni.
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Richiesta scritta di trascrizione ed inoltrato entro 5 gg dalla celebrazione del matrimonio
La trascrizione nei registri dello stato civile avverrà entro 24 ore.
La trascrizione è ammessa quando secondo la legge civile, l’azione di nullità o annullabilità non può essere
più proposta.
MATRIMONI ACATTOLICI
Anche ai cittadini non cattolici è ammesso, il matrimonio nei rispetti delle tradizioni e produce gli effetti civili.
Affinché il matrimonio sia valido occorre che il ministro sia nominato e approvato da un’autorità governativa.
Senza l’approvazione dell’autorità governativa il matrimonio celebrato è nullo.
50
INVALIDITÀ DEL CONTRATTO
Ai sensi dell’articolo 117 le ipotesi di nullità del contratto sono:
• matrimonio contratto da chi è vincolato dal precedente matrimonio
• contratto tra scendenti e discendenti in linea retta
• tra fratelli e sorelle germani, consanguinei e uterini
• tra zii e nipote e zia e nipote
• tra affini in linea retta o collaterale di secondo grado
• tra adottante e adottato
• tra l’affiliante e l’affiliato e i suoi discendenti
• tra coniugi il cui consenso fu viziato dalla violenza od errore.
ASSENZA il coniuge assente non può dirsi libero di stato e non può contrarre di nuovo il matrimonio.
Finché dura l’assenza infatti, il matrimonio contratto dal coniuge dell’assente non può essere impugnato.
Il mancato ritorno dell’assente convalida il matrimonio eventualmente celebrato
MORTE PRESUNTA il coniuge morto presunto può ai sensi dell’articolo 65, contrarre un nuovo matrimonio.
Il contratto di matrimonio con il coniuge presunto morto è comunque valido.
Se la persona di cui fu dichiarata la morte ritorna, il matrimonio è impugnabile.
A seguito della dichiarazione di invalidità del secondo matrimonio, il primo matrimonio rivive nella sua
pienezza cose se non fosse mai sciolto.
Il secondo matrimonio del coniuge del morto presunto vivo viene quindi annullato ma produce gli effetti del
matrimonio putativo.
VINCOLO DI PARENTELA l’articolo 87 impedisce la celebrazione del matrimonio per coloro che attengono a
vincoli di sangue e di diritto.
Durante il primo anno dalla celebrazione del matrimonio in violazione dell’articolo 87 può essere impugnato
dai coniugi, ascendenti e dal pubblico ministero.
51
INVALIDITÀ MISTE
ETÀ i minori non possono contrarre il matrimonio (eccezione i minori emancipati (16 anni) sentiti il pm, i
genitori e il tutore si può autorizzare il matrimonio in presenza di chiari motivi)
INTERDIZIONE non possono contrarre matrimonio civile l’infermo mentale
Il matrimonio viene considerato invalido anche se compiuto.
Affinché dura l’infermità, il matrimonio è impugnabile.
Se questa è revocata, è il solo coniuge già interdetto che può invalidare il matrimonio.
La revoca dell’interdizione, la mancata impugnazione più un anno di coabitazione rendono il matrimonio
sanato.
Nel diritto canonico l’interdetto può accedere al sacramento del matrimonio.
INVALIDITÀ CONSENSUALI
INCAPACITÀ DI INTENDERE E DI VOLERE
Il recupero delle facoltà mentali più un anno di coabitazione convalida il matrimonio.
La prescrizione scade entro il termine ordinario.
VIOLENZA
L’articolo 122 dispone che il matrimonio può essere impugnato da quello dei coniugi il cui consenso è stato
estorto con violenza o determinato da timore
MATRIMONIO PUTATIVO
È il matrimonio nullo contratto in buona fede dai nubendi, ignorando l’esistenza di una causa di invalidità al
momento della celebrazione.
Il matrimonio putativo produce gli effetti di un matrimonio valido dalla celebrazione alla sentenza che ne
accerta la nullità.
E' in buona fede il coniuge che contrae il matrimonio credendo di porre in essere un negozio valido, ignorando
cioè la causa di invalidità̀.
La buona fede deve sussistere al momento della celebrazione del matrimonio, essendo del tutto irrilevante
la successiva coscienza della causa di invalidità̀.
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MATRIMONIO NULLO
Non produce nessun effetto.
La nullità retroagisce al momento della celebrazione
• MATRIONIO INESITENZE Il matrimonio non è mai esistito come istituto giuridico.
• MATRIMONIO PUTATIVO produce gli effetti di un matrimonio valido fino alla sentenza che ne accerti
la nullità.
La sua disciplina anse dal diritto canonico accolta poi nel diritto civile.
La dottrina individua due elementi essenziali
Il primo elemento della fattispecie è di natura soggettiva ed è la buona fede di entrambi i coniugi
Il secondo elemento di natura oggettiva è costituito dal matrimonio dichiarato nullo.
QUANDO ALLA DISCIPLINA, il matrimonio putativo produce gli effetti di un matrimonio valido fino alla
sentenza che se ne accerti la nullità.
LA NULLITÀ si colloca nel momento formativo del negozio, sanziona la violazione di un comando o l’esistenza
di un vizio genetico e una volta dichiarata il matrimonio è come se non fosse esistito.
LA SEPARAZIONE PERSONALE DI CONIUGI è lo strumento per ovviare l’intollerabilità della prosecuzione della
convivenza.
È un rimedio transitorio.
Tende tradizionalmente ad una riconciliazione oppure allo scioglimento del matrimonio.
IL DIVORZIO sancisce il fallimento del matrimonio, dove la comunione spirituale e materiale tra i coniugi non
possa essere mantenuta o ricostituita.
Esso scioglie i legami di legge con effetto ex nunc e fa riacquistare agli ex coniugi la libertà di stato.
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SEPARAZIONE PERSONALE
È un rimedio alla intollerabilità della prosecuzione della convivenza.
La separazione può essere giudiziale o consensuale.
LE ORIGINI risalgono al diritto canonico, non esistendo ancora il divorzio doveva porre rimedio alle ipotetiche
crisi di matrimonio.
Così fu costituita la separazione personale dei coniugi come sanzione, che il coniuge innocente può richiedere
contro il coniuge in colpa.
La richiesta di separazione giudiziale o l’omologazione di quella consensuale deve essere fatta dai coniugi.
TIPOLOGIE
• CONSENSUALE quando la separazione è frutto dell’accordo dei coniugi, omologato dal tribunale.
• GIUDIZIALE consegue da un procedimento di contenzioso
• DI FATTO l’interruzione della convivenza che può essere su base volontaria, si forma e si realizza
senza la pronuncia di separazione giudiziale o accordo omologato dal tribunale.
Questo avviene quando i coniugi non riescono o non vogliono raggiungere un’intesa consensuale.
Inizia così in tribunale un processo di contenzioso diretto ad ottenere la pronuncia della separazione
giudiziale.
Il giudice pronuncia la separazione dopo aver accertato che sussistano davvero dei fatti tali da rendere
intollerabile la prosecuzione della convivenza
Inoltre è possibile che uno dei due coniugi abbia posto in essere un comportamento contrario ai doveri posti
dal matrimonio.
Se ciò avviene il giudice pronunciando la separazione giudiziale dichiara a quale dei due coniugi sia
addebitabile la separazione.
Il coniuge ritenuto responsabile della rottura del matrimonio in caso di addebito non ha diritto al
mantenimento nel caso in cui non disponesse di redditi sufficienti, ha solo diritto agli alimenti.
Inoltre ha effetti sulla successione del coniuge, nel caso la sia addebitata la separazione con sentenza passata
in giudicato, il coniuge è escluso dalla successione ma ha solo diritto all’assegno di vitalizio se il momento
dell’apertura della successione godeva di alimenti a carico del coniuge deceduto.
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GLI EFFETTI DELLA SEPARAZIONE GIUDIZIALE E CONSENSUALE
Un effetto di entrambe le separazioni è la cessazione dell’obbligo di coabitazione.
LA SEPARAZIONE PERSONALE è la principale causa di divorzio infatti dopo un anno di separazione o sei mesi
di separazione consensuale, i coniugi possono fa domanda al giudice per lo scioglimento del matrimonio.
SEPARAZIONE DI FATTO
Si intende l’interruzione della convivenza che su base volontaria, si forma e si realizza senza che vi sia stata
pronuncia del giudice o omologazione del tribunale.
Sono diverse le motivazioni come:
• riflessione per un momento di crisi
• il timore della fase giurisdizione
• i costi della separazione
DIVORZIO
La legge dell’1° dicembre 1970 n°898 ha introdotto un’ulteriore causa di scioglimento rispetto a quelle
previste nel codice civile come lo scioglimento per divorzio.
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DURATA
Il periodo di separazione necessario per domandare il divorzio:
• UN ANNO in caso di separazione personale dall’incontro dei coniugi con al presidente del tribunale
• SEI MESI nel caos di separazione consensuale
Nel procedimento di divorzio contenzioso, la prova della separazione spetta all’attore che deve provare il
fatto costitutivo della domanda.
Nel procedimento di divorzio ricorso da entrambi, la prova di separazione spetta a entrambi i coniugi.
I coniugi possono presentare la domanda congiunta che prevede la cessazione degli effetti civili e indica
anche le condizioni inerenti alla prole e ai rapporti economici.
Il tribunale valuterà e successivamente deciderà con sentenza.
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FILIAZIONE
Per filiazione si intende il rapporto giuridico che lega i genitori al figlio
Il presupposto è la nascita anche se l’ordinamento riconosce alcuni diritti anche al concepito.
I figli nati in costanza di matrimonio e i figli nati fuori dal matrimonio hanno eguali diritti e doveri, viene
sancito anche nella costituzione art 30.
LA FILIAZIONE SI PROVA CON L’ATTO DI NASCITA, iscritto nei registri dello stato civile, in mancanza basta il
possesso continuo dello stato del figli.
La madre ha diritto a non essere nominata nell’atto di nascita se non riconosce il figlio.
In questo caso l’ufficiale di stato annota nell’atto di nascita che i genitori sono ignoti ed impone al neonato
prenome e cognome.
Il figlio può agire direttamente per vedere dichiarata giudizialmente la paternità o la maternità.
Tale norme tendono a prevenire l’infanticidio.
La prova della paternità o maternità può essere data con ogni mezzo.
La maternità di dimostra che colui è stato partorito dalla donna la quale si presume sua madre.
La paternità è più difficile da dimostrare.
Il figlio è soggetto alla podestà dei genitori sino alla maggior età o alla emancipazione.
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L’USUFRUTTO LEGALE
Ossia i genitori hanno l’usufrutto legale sui beni del figlio sino alla maggior età o alla emancipazione.
I frutti sono destinati al mantenimento della famiglia e all’istruzione ed educazione dei figli.
LA TUTELA
Se entrambi i genitori sono morti si apre la tutela presso il tribunale dei minorenni.
Al giudice tutelare viene attribuito il potere di nominare il tutore che andrà a controllarne l’operato.
Il tutore è gratuito
Il tutore ha la funzione di prendersi cura del minore, lo rappresenta in tutti gli atti civili e ne amministra i
beni.
Il tutore cessa con la maggior età, e dovrà consegnare i beni e deve presentare entro i due mesi il contro
finale dell’amministrazione al giudice tutelare.
L’EMANCIPAZIONE
L’emancipato è il minore che ha compiuto sedici anni ed è ammesso a matrimonio per gravi motivi dal
tribunale
L’emancipazione conferisce al minore la capacità di agire ossia idi compiere atti che NON eccedo all’ordinaria
amministrazione.
Per gli atti eccedenti all’ordinaria amministrazione è necessario in consenso del curatore e l’autorizzazione
del giudice tutelare.
I PROVVEDIMENTI RIGURDANO:
• affidamento
• contributo al mantenimento, all’istruzione e all’educazione
• diritto di visita
• assegnazione della casa familiare
• amministrazione dei beni dei figli.
• In particolare il giudice decide come il coniuge deve contribuire al mantenimento dei figli.
AFFIDAMENTO
Il giudice pronuncia la separazione personale dei coniugi e adotta i provvedimenti relativi alla prole con
riferimento all’interesse morale e materiale della cosa.
Determinerà:
le modalità, il tempo e la misura ed il modo in cui debbano contribuire il mantenimento, alla cura e
all’istruzione e all’educazione dei figli.
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L’affidamento può essere:
• CONGIUNTO quando la titolarità e l’esercizio della potestà rimane in capo ad entrambe i genitori
• ALTERNATO il minore convive, per alcuni periodi dell’anno, con un genitore e un po' con l’altro.
Questo avviene specialmente nei matrimoni misti
• ESCLUSIVO il minore vive solo con uno dei due genitori
Il giudice da anche delle disposizioni circa l’amministrazione dei beni dei figli
In ogni caso il giudice può ordinare che la prole sia collocata presso una terza persona o in un istituto di
educazione.
L’assegno, una volta corrisposto, non può essere nuovamente richiesto e non è dovuto nulla per il periodo
anteriore alla richiesta formale di mantenimento, in quanto sarà concesso dal giorno della domanda
giudiziale
La misura di mantenimento è comunque soggetta a modifiche da parte del giudice.
L’obbligo cessa con la morte dell’obbligato.
Inoltre l’obbligazione degli alimenti può essere anche sostituita per contratto (rendita vitalizia) oppure per
disposizione testamentaria (legato di alimenti).
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L’ADOZIONE
Un tempo veniva definita come adozione legittimante.
Si ha quando un minore viene privato in via definitiva ed irreversibile di un’adeguata assistenza morale e
materiale da parte dei genitori o dei parenti tenuti a provvedervi.
Il figlio adottato diventa figlio legittimo degli adottanti, dei quali assume e trasmette il cognome e cessano
tutti i suoi rapporti con la famiglia di origine, salvo i divieti matrimoniali.
La funzione dell’adozione è quella di essere un rimedio a situazioni di abbandono particolarmente gravi che
possono avere ricadute significative sull’esistenza del futuro minore.
La legge che disciplina l’azione è la legge del 4 magio del 1983 n°184
PRESUPPOSTI RICHIESTI
• è permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, dove non sussista la separazione di
fatto o personale.
• L’età degli adottanti deve superare di almeno 18 anni e non più di 45 anni l’età dell’adottando.
• Gli adottanti nei confronti dell’adottato devono fornire assistenza amorale, materiale, spirituale
assicurandogli educazione, istruzione e mantenimento.
L’adozione è stabilita in favore ai minori in stato di adottabilità ossia coloro che sono in situazioni di
abbandono privi di assistenza morale e materiale.
Il procedimento di adozione è instaurato di ufficio dal giudice sulla base di una denunzia della situazione di
abbandono.
La domanda di adozione è presentata il tribunale per i minori, dopo una ricerca specifica, si sceglie la coppia
più idonea e si dispone con ordinanza l’affidamento preadottivo.
L’AFFIDAMENTO PREOADOTTIVO serve per visionare se l’adozione può funzionare o meno se sorgono delle
difficoltà di convivenza, il tribunale risponde della revoca dell’affidamento.
Se dopo un anno seguito da rigidi controlli si ha un esito positivo della fase pre-adottiva, il tribunale dispone
risponde l’adozione con sentenza impugnabile.
Il tribunale, per emanare il decreto di adozione, sente preventivamente i coniugi, l’adottatati che ha
compiuto 14 anni, il tutore e i servizi sociali indicati dalla vigilanza.
Tale decreto può essere impugnato entro 30 giorni dalla comunicazione dagli adottanti e dal tutore.
Il provvedimento definitivo di adozione deve essere trascritto entro 10 giorni dalla comunicazione
nell’apposito registro del tribunale.
Successivamente verrà annotato a margine dell’atto di nascita dell’adottato.
All’età di 25 l’adottato può richiedere le informazioni circa le proprietà origini per conoscere il vecchio
cognome e i genitori biologici, il termine può essere spostato da 25 a 18 nei casi previsti dalla legge
EFFETTI DELL’ADOZIONE con adozione, l’adottato acquista lo stato di figlio nato nel matrimonio degli
adottanti, del quale assume e trasmette il cognome.
Dal momento dell’adozione cessano anche i rapporti che si hanno con la famiglia di origine
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ADOZIONE DI PERSONE MAGGIORI DI ETÀ
L’adozione di persone maggiorenni ha la funzione di dare discendenti legittimi all’adottante
L’adottato prende il conforme dell’adottante, ma non estingue il rapporto con la famiglia di origine.
I presupposti sono:
• il consenso dell’adottante e dell’adottato.
• L’assenso dei genitori dell’adottando e dei coniugi dell’adottante e dell’adottando
• Età dell’adottante maggiore di 35 e non superiore a quella dell’adottato di 18.
La domanda di adozione viene presentato al tribunale competente assunte le opportune informazioni sentito
il PM emana und decreto motivato.
Il decreto di adozione deve essere poi trascritto su un apposito registro e successivamente e comunicato
all’ufficiale di stato civile che provvederà alla annotazione di tale atto sul margine dell’atto di nascita
dell’adottato.
Gli effetti che si producono dal decreto sono impugnabili entro 30 gg dalla comunicazione
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LE SUCCESSIONI
Fanno parte del secondo libro è intitolato “Delle successioni”.
Le successioni regolano le modalità di attribuzione dei beni dopo la morte.
si distingue tra successione:
• inter vivos: quando la successione ha luogo tra due soggetti indipendentemente dalla morte del
soggetto
• mortis causa: quando alla morte di un soggetto, un altro gli subentra nel fascio di rapporti del quale
egli era titolare, ed ha dunque come presupposto essenziale e caratterizzante, la morte del soggetto
a cui succede
Le successioni mortis causa regolano le modalità di attribuzione dei beni dopo la morte.
Il diritto italiano distingue la successione LEGITTIMA e la successione TESTAMENTARIA, riservando la quota
di eredità ai legittimari. (successione necessaria)
DELAZIONE TESTAMENTARIA stabilisce che l’eredità si devolve per legge o per testamento.
Solo in mancanza di testamento si può dar luogo alla successione legittima.
L’AZIONE DI RIDUZIONE
è l'azione concessa al legittimario che ha visto ledere, parzialmente o totalmente, la sua quota legittima a
causa delle disposizioni testamentarie o delle donazioni effettuate dal defunto.
Con questa azione si tende ad ottenere la riduzione delle disposizioni testamentarie o delle donazioni allo
scopo di reintegrare la quota di legittima.
Inoltre l’azione di riduzione è un suo diritto non un dovere.
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APERTURA DELLA SUCCESSIONE E ACCETTAZIONE DELL’EREDITÀ
Dalla norma 456, la successione si apre al momento della morte, nel luogo dell’ultimo domicilio del de cuius.
L’eredità si acquista con l’accettazione, il cui effetto si ha quando si è aperta la successione.
L’eredità può essere accettata:
• semplice e pura
• con beneficio di inventario
• TACITA quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone necessariamente la volontà
di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede.
LA RAPPRESENTAZIONE fa subentrare i discendenti nei diritti riconosciuti dalla legge o dal testamento, in
tutti i casi in cui questi non vuole o non può accettare l’eredità o il legato.
Ha luogo in linea retta a favore dei discendenti dei figli anche adottivi e nella linea collaterale a favore dei
discendenti nei fratelli e sorelle del defunto.
CAPACITÀ A SUCCEDERE
Sono capaci di succedere tutti coloro che sono nati o concepiti al tempo dell’apertura della successione.
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TESTAMENTO
Il testamento è un atto revocabile con il quale un soggetto dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere,
di tutte le proprie sostanze o di parte di esse.
La successione testamentaria è la successione che ha titolo nel testamento.
TESTAMENTO OLOGRAFO
Deve essere interamente ed esclusivamente scritto a mano, datato e sottoscritto dal testatore che non è
obbligato ad avvalersi di un notaio per la sua redazione e successiva conservazione.
La sottoscrizione deve essere posta alla fine delle disposizioni.
Se non vengono inseriti nome e cognome, il testamento viene considerato valido purché descriva con
certezza la persona del testatore.
La mancanza dell’autografia e delle sottoscrizioni porta alla nullità del testamento.
La mancanza della data comporta l’annullabilità, che può essere pronunciata da chi vi abbia interesse.
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TESTAMENTO SEGRETO
Può essere scritto dal testatore o da un terzo.
Se è scritto dal testatore, deve essere sottoscritto da lui alla fine delle disposizioni oppure se scritto in parte
da altri o se sottoscritto con mezzi meccanici, deve portare la sottoscrizione del testatore anche in ciascun
foglio, unico o separato.
Una volta completato il testamento segreto viene sigillato e consegnato al notaio che redige l’atto di
ricevimento in cui viene indicato il fatto che è stato consegnato e inserita la dichiarazione che il suo
testamento è stato sigillato.
TESTAMENTI SPECIALI
Sono legati a particolari situazioni quali:
• CALAMITA’ PUBBLICHE: il testamento può essere ricevuto dal Giudice di Pace, dal Sindaco o
dall’Assessore che ne fa le veci;
• NAVIGAZIONE MARITTIMA O AEREA: il testamento può essere ricevuto dal Comandante della nave
o dell’aereo;
• MILITARI IN TEMPO DI GUERRA: il testamento può essere ricevuto da un Ufficiale, dal Cappellano
Militare o da un Ufficiale della Croce Rossa
SONO VIETATI I PATTI SUCCESSORI.
è nulla ogni convenzione con cui ciascuno dispone della propria successione, dei diritti che gli possono
spettare.
Allo stesso modo l'ordinamento vieta il testamento congiunto o reciproco (ti nomino mio erede, se tu, a tua
volta, mi nomini erede).
L’unica eccezione ammessa al divieto di patti successori è la stipulazione del patto di famiglia.
IN FAVOR TESTAMENTI
Si cerca di favorire le volontà del testatore.
Inoltre nelle disposizioni testamentarie si considerano non apposte le condizioni impossibili e quelle
contrarie a norme imperative, all’ordine pubblico o al buon costume.
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SUCCESSIONE LEGITTIMA
È una successione che ha titolo nella legge, viene definito come l’insieme delle norme suppletive derogabili
dalla volontà privata attraverso il testamento.
Si apre quando manca del tutto o in parte il testamento.
Mancando una disposizione di volontà mortis causa che indichi come attribuire e a chi attribuire il patrimonio
lasciato dal de cuius, provvede la legge entro i limiti.
Secondo l’impostazione classica esiste un TESTAMENTO PRESUNTO, fatto dalla legge in luogo de cuius che
non volle o non potrà testare.
La successione legittima sarebbe espressione tacita della volontà del de cuius.
PRESUPPOSTI
• Evento della morte
• Mancanza totale o parziale della successione testamentaria
o Inesistenza di un testamento o esiste non completa
o Irrilevanza del testamento
o Nullità o annullabilità del testamento
• Titolo a succedere ossia una relazione familiare del successibile con il de cuius oppure la mancanza
nel rapporto di cittadinanza del de cuius.
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SUCCESSIONE DEL CONIUGE
IL SOLO CONIUGE in mancanza di figli, ascendenti, fratelli o sorelle si devolve tutta l’eredità al coniuge.
SUCCESSIONE CON FIGLI
Nel caso di un figlio si farà ½ per coniugo e per figlio
Nel caso di due figli si farà 1/3 per ciascuno
Prima si determinano la massa di tutti i beni ereditari che appartenevano al defunto prima della morte
(relictum) detraendone dei debiti.
Si riuniscono tutti i beni a titolo di donazione (donatum)
Se i beni lasciati in eredità al legittimario hanno un valore inferiore alla legittima, a questo compete la
cosiddetta azione di riduzione, attraverso la quale egli può far sì che i lasciti testamentari (testamento)
vengano ridotti proporzionalmente nella misura necessaria per reintegrare la legittima.
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LE QUOTE RISERVATE:
L’AZIONE DI RIDUZIONE
È lo strumento attraverso il quale il legittimario pretermesso è reintegrato nella quota di riserva.
Essa può essere esercitata o nei confronti di disposizioni testamentarie o nei confronti di donazioni.
Le riduzioni testamentarie si riducono proporzionalmente senza distinguere tra eredi e legatari.
Le donazioni si riducono comunicando dall’ultima e risalendo via via alle anteriori.
L’azione di riduzione si prescrive entro 10 anni.
IL LEGATO IN SOSTITUZIONE LEGITTIMA non è trattato come un erede necessario e quindi è riducibile.
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LA DIVISIONE EREDITARIA
La divisione ereditaria è lo strumento per sciogliere, in tutto o in parte, la comunione ereditaria.
La divisione ha natura dichiarativa e non traslativa.
I suoi effetti retroagiscono al momento dell'apertura della successione.
LA DIVISIONE È UN DIRITTO
Tutti i coeredi possono sempre domandare la divisione
La divisione ereditaria è lo scioglimento della comunione ereditaria, può essere totale o parziale.
LA COLLAZIONE
Con la collazione, la legge intende ripristinare, a favore dei parenti più stretti del defunto, l’uguaglianza di
trattamento nella ripartizione del patrimonio ereditario.
La funzione è quella di assicurare la parità di trattamento tra i coeredi, che sarebbe pregiudicata se non si
computassero i beni ricevuti in vita.
Le donazioni fatte dal defunto quando era in vita possono infatti incidere significativamente sia sul complesso
dei beni lasciati dal defunto, ma anche sull’entità delle porzioni di beni spettanti a ciascuno degli eredi.
In pratica la collazione comporta un aumento della massa ereditaria che sarà composta da tutti i beni che
appartenevano al defunto al tempo della morte e dai beni (o dal valore dei beni) donati dal defunto finché
era in vita.
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PATTO DI FAMIGLIA
Si tratta della possibilità per un imprenditore di gestire il passaggio generazionale della propria impresa,
trasferendo ad uno o più discendenti l'azienda o le quote di partecipazione al capitale della “società di
famiglia”, senza che vi possano essere contestazioni in sede di eredità.
Alla stipulazione devono partecipare anche il coniuge e tutti coloro che sarebbero legittimari.
È richiesta a pena di nullità la forma dell’atto pubblico.
Il patto può essere impugnato dai partecipati ma l’azione si prescrive nel termine di un anno.
Esso dà vita, infatti, a un’importante deroga al divieto di patti successori (ossia la regola secondo la quale
non producono alcun effetto – sono nulli – gli accordi che hanno per oggetto la disposizione dei diritti
ereditari provenienti da una successione non ancora aperta
Il contratto può essere sciolto o modificato dagli stessi soggetti che vi hanno partecipato:
• con un diverso contratto, stipulato sempre per atto pubblico;
• mediante recesso (se previsto nel patto di famiglia) esercitato sulla base di una "dichiarazione agli
altri contraenti certificata da un notaio”.
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DIRITTI REALI
I diritti reali sono disciplinati del libro III del codice civile.
Essi rientrano dei diritti soggettivi, assoluti.
I diritti reali sono IURA IN RE ossia diritti sulla cosa.
I diritti reali si dividono in
1. RE PROPRIA è la proprietà (diritto di godere a modo pieno e assoluto della cosa).
2. RE ALIENA sono diritti reali su cosa di proprietà altrui. Essi si distinguono in diritti reali di godimento
e di garanzia. Il diritto di proprietà viene compresso in modo tale da permettere l’utilizzo del bene
ad altri proprietari
I diritti reali si dividono in: proprietà, diritti reali di godimento e diritti reali di garanzia.
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DIRITTI REALI DI GODIMENTO
Sono i diritti reali in re alinea
Il proprietario della cosa può comprimere il proprio diritto assoluto, e costituire sulla cosa propria un diritto
in capo ad un altro soggetto, che ne diventa titolare di un diritto reale in re aliena.
SUPERFICIE
Si intende il diritto ad edificare sul suolo, o al di sotto di esso, di proprietà di un altro soggetto, che può essere
pubblico o privato.
Qualora il fondo appartenga in comproprietà a più soggetti, per procedere con la costruzione sarà necessario
il consenso di tutti i proprietari.
Il diritto di superficie presuppone la divisione della proprietà del fondo da quella dell’edificio che riposa
sopra o sotto del fondo stesso.
LA DURATA
Può essere
• Perpetuo ossia costituito senza termine
• A tempo determinato in questo caso allo scadere del termine del diritto di superficie si estingue e il
proprietario del suolo diventa proprietario della costruzione
SCADENZA
• Prescrizione per uso non continuativo di 20 anni
• Rinuncia
• Scadenza del termine
• confusione
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ENFITEUSI
Consiste nel diritto di godere e di utilizzare il fondo di un altro proprietario, con due limiti il primo di
migliorare il fondo ed il secondo di corrisponde il canone enfiteutico.
Viene chiamato anche dominio utile o dominio diretto.
Viene utilizzato specialmente per l’impresa agricola
I DIRITTI DELL’ENFITEUTA
sono quelli che avrebbe il proprietario sulla raccolta dei frutti, sul tesoro e relativamente all’utilizzo del
sottosuolo.
Alla cessazione dell’enfiteusi il concedente è tenuto a rimborsare all’enfiteuta i miglioramenti.
IL PROPRIETARIO ha il diritto di ottenere il pagamento del canone enfiteutico.
DURATA l’enfiteusi ha una durata perpetua temporanea per un periodo non inferiore ai 20 anni
DISPONIBILITÀ DEL DIRITTO 965
L’enfiteuta può disporre del proprio diritto sia per atto tra vivi che per atto di ultima volontà, ma non può
sub cedere il diritto.
ESTINZIONE DELL’ENFITEUSI
Per affrancazione ossia l’enfiteuta paga una somma risalutante della capitalizzazione del canone annuo. Il
proprietario non può opporsi e l’enfiteuta diventa proprietario.
Per devoluzione il nudo proprietario può chiedere la devoluzione del fondo enfiteutico solo in due casi:
• se l’enfiteuta non adempie al miglioramento del fondo o deteriora il fondo
• se l’enfiteuta è in mora nel pagamento del canone.
Attraverso la devoluzione il rapporto si risolve, l’enfiteusi cessa e il nudo proprietario riacquista la proprietà.
Scadenza del termine
Per prescrizione il diritto di enfiteusi si prescrive per il non uso per vent’anni
Per perimento totale del fondo.
USUFRUTTO 978
È il diritto reale di godimento che consiste nel godere della cosa altrui rispettandone la destinazione
economica.
Si costituisce con:
• la volontà
• per legge (usufrutto legale es i minori)
• per usucapione
Esso permette la separazione temporanea del godimento alla proprietà del bene.
Il proprietario, detto nudo proprietario, vede la sua proprietà del bene limitata alla titolarità del diritto e
l’unico vantaggio che egli avrà sarà quello di riacquistarne la piena proprietà grazie all’elasticità quando e se
l’usufrutto dovrebbe cessare.
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Per una persona giuridica essa non può eccedere di 30 anni.
Di regola l’usufrutto è costituito per una durata pari all’età dell’usufruttuario.
IPOTESI DI ESTINZIONE:
• prescrizione per una durata di 20 anni
• per riunione dell’usufrutto e della proprietà nella stessa persona
• per il totale perimento della cosa
• per la morte dell’usufruttuario
• per abuso dell’usufruttuario
• rinuncia dell’ussufrutto
• per scadenza del termine.
USO E ABITAZIZONE
USO 1021
Sono dei tipi limitati di usufrutto.
è il diritto di servirsi di un bene e se questo fruttifero di raccoglierne i frutti, limitatamente ai bisogni propri
e della famiglia.
Consiste nel diritto reale di utilizzare il bene nell’interesse proprio e della propria famiglia.
ABITAZIONE 1022
È il diritto di abitare la casa altrui con un limite rispetto ai bisogni propri e della famiglia.
È diverso dall’uso in quanto possono abitare la cosa nei limiti dei bisogni propri e della famiglia.
DIVIETO DI CESSIONE i diritti di uso e abitazione NON si possono cedere o dare in locazione in quanto sono
personali.
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SERVITÙ
Le servitù prediali consistono nel peso imposto sul fondo servente per l’utilizzo del fondo dominante
appartenente al proprietario.
Il nome prediale deriva da praedium = fondo, il principio che vige è quello DI AMBULATORIETà secondo il
quale l’alienazione del fondo dominante comporta che il trasferimento delle servitù attive inerenti ad esso.
Il contenuto di una servitù risponde al requisito della utilità ossia consiste in un qualsiasi vantaggio, anche
non economico, che migliori l’utilizzazione del fondo dominante.
TIPOLOGIE DI SERVITÙ
• SERVITÙ APPARENTI si manifestano per opere visibili, si può usucapire ed è rispettato il principio
della pubblicità del possesso.
• SERVITÙ NON APPARENTI non si manifestano per opere visibili, esse non si possono acquisire per
usucapione e non possono costituirsi per destinazione del buon padre di famiglia.
• POSITIVE quando il proprietario del fondo dominante le esercita con un proprio comportamento.
• NEGATIVE quando impongono al proprietario del fondo servente di non fare qualcosa
esempio di non edificare, di non compiere sul fondo attività nocive o rumorose.
• COATTIVE le servitù, in mancanza di accordo tra le parti, possono essere costituite con sentenza o
con atto amministrativo.
Deve arrecare il minor danno al fondo servente
Sono delle ipotesi tipiche: il passaggio coattivo es linea elettrica, acquedotto
• IRREGOLARE è quando un peso viene attribuito ad un soggetto, non è un diritto reale.
• VOLONTARIE il contratto costitutivo della servitù deve essere redatto per iscritto ed è oggetto a
trascrizione. Esse possono essere costituite sia a titolo oneroso che gratuito.
ESERCIZIO DELLA SERVITÙ è regolato da un titolo ossia un testamento, convenzione, contratto o sentenza.
Quando manca il titolo viene regolata con sentenza
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DIVIETO DI AGGRAVARE O DIMINUIRE L’ESERIZIO DELLA SERVITÙ
Il proprietario del fondo dominante non può fare modifiche che rendano più gravosa la condizione del fondo
servente e vale anche il viceversa.
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I BENI
Il bene indica un oggetto di individuazione fisica.
Il bene in senso giuridico secondo l’articolo 810 indica le cose che possono formare oggetto di diritto.
I beni si distinguono in privati o beni pubblici.
• I beni privati sono beni che appartengono ai privati
• I beni pubblici sono beni che appartengono allo stato e agli enti pubblici.
I beni dello stato si distinguono in beni del patrimonio disponibile e beni del patrimonio indisponibile.
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DISTRIBUZIONE DELLA COSA
• Bene infungibile il debitore non può procurarsene altre
• Bene fungibile il debitore deve prestare una cosa dello tesso genere.
• BENI CONSUMABILI ossia i beni che si consumano attraverso l’utilizzo.
• Sono insuscettibili si uso continuo.
• BENI INCONSUMABILI sono beni suscettibili di utilizzazione multipla.
• BENE DIVISIBILE ossia possono esser divisi in parti senza che se ne alteri la destinazione economica
• INDIVISIBILI sono i beni che divisi perderebbero la loro destinazione economica.
• BENI ESISTENTI in natura. Essi possono essere oggetto di diritti reali o di proprietà
• BENI FUTURI sono beni non ancora venuti ad esistenza. Essi non possono essere oggetto di proprietà
o di diritti reali.
IL PATRIMONIO è il complesso dei rapporti passivi e attivi che fanno capo ad una persona. Il patrimonio
comprende debiti e crediti.
La legge definisce le pertinenze come le cose destinate in modo durevole al servizio o all'ornamento della
cosa, detta "principale"
UNVERSALITÀ DI BENI MOBILI: È considerata universalità̀ di mobili la pluralità̀ di cose che appartengono alla
stessa persona e hanno una destinazione unitaria. Le singole cose componenti la universalità̀ possono
formare oggetto di separati atti e rapporti giuridici.
78
LA PROPRIETÀ
Disciplinata dall’articolo 832
È un diritto reale in re propria per eccellenza.
Il proprietario ha il diritto di godere e di disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, nei limiti
dell’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico.
CARATTERISTICHE
• PIENEZZA consiste nel diritto di godere a modo pieno della cosa. Il titolare di un diritto in re aliena è
attribuito un limite sulla cosa. (solo al diritto di proprietà)
• ESCLUSIVITÀ significa che il diritto reale attribuisce al titolare il potere di far valere il diritto erga
omnes, senza interferenze dei terzi.
• REALTÀ il diritto reale segue la cosa. Esso consiste nella relazione immediata con la cosa, presso
chiunque.
• Il diritto di credito segue invece la persona del debitore.
• ASSOLUTEZZA il diritto reale è protetto contro le lesioni di qualunque altro terzo.
• ELASTICITÀ quando il diritto reale in re aliena viene a cessare, il proprietario riacquista la pienezza
del diritto (esempio cessa l’usufrutto su un immobile, il suo proprietario riacquista la pienezza del
diritto)
• TIPICITÀ ossia la categoria dei diritti reali è tipica sono espressamente previsti dalla legge. È un elenco
tassativo.
• INERENZA (diritto di sequela) il diritto reale segue la cosa, è inerente alla cosa.
ART 42 DELLA COSTITUZIONE sancisce che la proprietà viene enunciata con dei principi fondamentali quali
la garanzia della proprietà nel terzo comma
Tutela la proprietà significa preservarne la funzione sociale
• Diritto di uguaglianza
• Riserva di legge
Principio della funzione sociale ossia la proprietà privata è “riconosciuta e garantita dalla legge”, ma
l’interesse privato è subordinato all’interesse della collettività:
lo Stato può infatti decidere la destinazione a uso pubblico di un bene privato attraverso l’espropriazione,
alla quale corrisponde un indennizzo, cioè il versamento di una somma di denaro che compensa il
proprietario della perdita del bene.
La proprietà può essere limitata solo nel caso in cui interesse pubblico prevalga su quello privato.
Nel DIVIETO DI EMULAZIONE all’articolo 833 sancisce che il proprietario non può far atti i quali abbiano lo
scopo di nuocere o recare molestia all’altro.
Il proprietario ha un animus nocendi ossia la finalità di nuocere e risulta inutile per chi lo pone in essere.
L’altra parte può chiedere al proprietario l’azione inibitoria con lo scopo di evitare che possa essere
ricommessa la stessa azione e inoltre chiedere il risarcimento del danno.
79
MODI DI ACQUISTO DELLA PROPRIETÀ
I modi di acquisto sono tassativi ossia espressi nel codice civile all’articolo 922.
Si distinguono in due:
A TITOLO DERIVATIVO
l’acquisto della proprietà deriva da un precedente rapporto di proprietà cosisschè l’acquirente del diritto di
proprietà succede al precedente titolare,
Sono modi a titolo derivativo i contratti e le successioni a causa di morte.
I modi di acquisto a titolo derivativo si basano sul titolo e presuppongono la validità del titolo.
A TITOLO ORIGINARIO
si fondano sul fatto che ha determinato l’acquisto stesso ossia l’acquisto della proprietà si giustifica e trova
il suo fondamento in un rapporto diretto alla persona con la cosa.
Sono modi a titolo originario:
usucapione, occupazione, invenzione, accessione, specificazione, unione, commistione.
OCCUPAZIONE ED INVENZIONE
Presuppongono la presa di possesso:
• della cosa mobile che non è di proprietà di alcuno (res nullius)
• i ritrovamenti della cosa mobile abbandonata (res derelicta) o smarrita.
L’occupazione della res nullius è il modo di acquisto della proprietà che consiste nel possesso della cosa
(mobile) privata di proprietario con la volontà di impadronirsene (animus occupandi).
Solo le cose mobili possono essere suscettibili di occupazione.
Con una legge del 92 si prevede che la fauna selvatica costituisce patrimonio indisponibili dello stato, solo i
cacciatori possono occupare gli animali in quanto considerati res nullius suscettibili di acquisto per
occupazione, salvo concessioni ulteriori dello stato.
L’INVENZIONE
è un modo di acquisto della proprietà basato sul ritrovamento della cosa mobile smarrita.
Dispone il codice civile che chi trova una cosa mobile deve restituirla al proprietario, se non lo conosce al
sindaco del comune di riferimento.
Il sindaco ha l’onere di pubblicare il ritrovamento.
Dopo un anno, se il proprietario non lo rivendica, la cosa divien di proprietà di chi l’ha trovata.
Se il proprietario la rivendica, al ritrovatore va un premio
DISPOSIZIONI PARTICOLARI:
IL TESORO è un qualunque cosa mobile di pregio, nascosta o sotterrata, di cui nessuno può trovare di essere
proprietario.
il tesoro, appartiene al proprietario del fondo in cui si trova.
Se il tesoro si trova sul fondo altrui si farà metà tra il proprietario del fondo e il trovatore.
SCIAME D’API
Il proprietario dello sciame d’api ha il diritto di inseguilo su fondo altrui.
Se il proprietario dello sciame non lo insegue entro due giorni il proprietario del fondo acquista la proprietà.
ANIMALI MANSUEFATTI ossia addestrati con la consuetudo revertendi
il padrone ha il diritto di inseguirlo anche in un fondo altrui, salvo il diritto del proprietario di fondo altrui con
il risarcimento del danno.
Se entro 20 giorni il proprietario all’animale mansuefatto non lo reclama chi si è impossessato acquista la
proprietà dell’animale.
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ACCESSIONE
Qualunque piantagione, costruzione od opera esistente sopra o sotto ad un suolo, appartiene al proprietario
del suolo.
Il concetto di acquisto della proprietà per accessione di basa sul fatto materiale della congiunzione o
incorporazione tra due cose, di proprietà di diversi soggetti cosicché se ne forma una sola.
Chi è proprietario della cosa principale acquista la proprietà anche della cosa accessoria.
Questo istituto è utilizzabile anche se vi sia incorporazione, congiunzione o aderenza tra l’opera ed il suolo.
(res composita)
TIPI DI ACCESSIONE:
ACCENSIONE DA MOBILE A MOBILE
Se il proprietario del suolo ha fatto costruire piantagioni o opere con materiale altrui egli ne acquista la
proprietà, ma deve pagarne il valore.
Se le piantagioni sono fatte dal terzo con materiali propri, il proprietario del suolo può acquisirne la proprietà
pagandone il valore e la mano d’opera.
Commistione: mescolanza di cose solide che diventano non più distinguibili. La mescolanza di liquidi viene
definita confusione
Unione: congiungimento materiale di due cose che però mantengono la loro individualità, e malgrado
l’unione, sono distinguibili ma non più separabili.
ACCESSIONE INVERTITA è l’occupazione di una posizione di fondo, avviene in buona fede per la costruzione
in un edificio e SE il proprietario non fa opposizione per 3 mesi dal giorno in cui ebbe inizio la costruzione,
l’autorità giudiziaria può attribuire al costruttore la proprietà dell’edificio del suolo occupato.
Il costruttore però è tenuto a pagare al proprietario il doppio del valore della superficie occupata oltre al
risarcimento del danno.
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POSSESSO
L’articolo 1140 definisce il possesso come il potere di fatto sulla cosa che si manifesta in un'attività
corrispondente all'esercizio della proprietà o di altro diritto reale.
POSSESSO VIENE DEFINITO COME SIGNORIA DI FATTO SULLA COSA non come diritto.
L’ANIMUS POSSIDENDI si concretizza nell’intimo convincimento del soggetto che esercita il potere di fatto
sulla cosa esercitandolo in buona fede.
Il diritto fissa una presunzione (iuris tantum)
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LE 4 PRESUNSIONI COLLEGATE AL POSSESSO
PRESUNZIONE DI POSSESSO (possideo quia possideo) PRESUNZIONI LEGALI
1) CHI DETIENE POSSIEDE
Il detentore si presume possessore.
La presunzione di possesso è ricollegata al potere di fatto sulla cosa che si manifesta in attività corrispondente
all’esercizio della proprietà.
L’animus si presume in chi esercita il potere di fatto sulla cosa.
IL POSSESSO DI TRASMETTE
• SUCCESSIONE NEL POSSESSO con successione mortis causa a titolo universale (erede) il possesso del
de cuius continua automaticamente nell’erede con effetto dell’apertura della successione
• ACCESSIONE NEL POSSESSO se il possesso è acquistato per atto tra vivi come contratto o per
successione particolare come legato il possesso continua automaticamente all’avente causa.
POSSESSO DI BUONA FEDE O MALAFEDE. La protezione del possesso prescinde dalla buona fede.
Tuttavia la buona fede rileva:
• in materia di mobili, determinando l'acquisto della proprietà̀ anche se si ha acquistato a non domino.
• in relazione al tempo necessario per usucapire.
La buona fede non reca utilità se l'ignoranza dipende da colpa grave.
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USUCAPIONE
È un modo di acquisto della proprietà a titolo originario.
Il possesso ad usucapionem deve essere continuativo, non interrotto (si considera interrotto se la durata è
superiore di un anno), pacifico (non viziato da violenza), pubblico, non equivoco e con l’animo di tenere la
cosa propria.
Il possesso ventennale del bene non deve essere viziato né da violenza né da clandestinità
Esso richiede un tempo sufficientemente lungo per permettere all’eventuale proprietario di rivendicare la
cosa posseduta.
Se non lo fa, è ragionevole pensare che esso non la voglia più o non provi interesse.
Si va a privilegiare l’interesse di chi sia preso cura del bene.
Esso converte una situazione di fatto (possesso) in una situazione giuridica (proprietà).
USUCAPIONE DEI BENI MOBILI (mobili registrati) (manca il titolo idoneo di trasferimento dei beni perché se
ci fosse il titolo idoneo e l’impossessamento del bene si ha il possesso vale titolo)
si acquista a titolo originario, per un possesso continuato per dieci anni se è in buona fede, per vent’anni nel
caso fosse in malafede.
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PROPRIETÀ IMMOBILIARE
La proprietà immobiliare ha per oggetto i beni immobili.
È possibile distingue la proprietà fondiaria che ha per oggetto il fondo, suolo alla proprietà che ha per
oggetto immobili ad uso abitativo.
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MURO SUL CONFINE
il proprietario del fondo può costruire il muro sul confine o all’interno del proprio fondo, ad una certa distanza
dal confine.
Se ha costruito direttamente sul confine, il proprietario del fondo può richiedere la comunione forzosa del
muro pagando la metà del muro.
Il muro non superiore ai 3 metri non è considerato per il computo delle distanze.
ALBERI E SIEPI
Chi vuole piantare alberi presso il confine, deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti o dagli usi
locali: 3 metri per gli alberi da alto fusto, un metro e mezzo per gli alberi non ad alto fusto e mezzo entro per
le viti, viti.
LUCI E VEDUTE
Una porta è un’apertura praticata in una parete o in una recinzione al fine di crearvi un passaggio
Una finestra è un’apertura praticata nelle pareti esterne di un edificio al fine di consentire l’areazione e
l’illuminazione degli ambienti interni.
Le luci permettono il passaggio di aria e luce ma non permettono né la prospection (sporgere del capo) né
l’insepctio ossia di guardare.
Le vedute invece danno la possibilità di avere una visuale agevole esse permettono sia l’inspectio e la
prospectio.
ACQUE E STILLICIDIO
La regola generale in materia di acque dispone che il proprietario del suolo ha il diritto di utilizzare le acque
in esso esistenti, salve le disposizioni di leggi speciali per le acque pubbliche o sotterranea.
Per l’acqua piovana, ossia stillicidio la disposizione generale è che il proprietario deve costruire i tetti in
maniera che esse scivolino ne terreno e non nel fondo vicino.
PROPRIETÀ EDILIZIA
Il diritto di costruire sul fondo (ius aedificandi) è il primo modo di esercizio del diritto di godere del fondo in
modo pieno ed esclusivo. Tuttavia il diritto di costruire non è senza limiti.
Il codice civile del 1942 aveva posto dei limiti all'edificabilità̀, disponendo che il diritto di costruire doveva
essere esercitato in armonia con i piani regolatori.
Il Testo Unico delle leggi in materia urbanistica approvato con D.P.R. 6 giugno 2001, entrato in vigore il 30
giugno 2003 ha sostituito la “Concessione Edilizia” con il “Permesso di Costruire
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COMUNIONE art 1100
Si ha quando la proprietà o altro diritto reale spetta in comunione a più persone.
Due soggetti non possono essere proprietari della stessa cosa ma possono essere COMPROPRIETARI.
La partecipazione alla comunione è libera, sia nella comunione volontaria che in quella incidentale.
Ogni partecipante può cedere la propria quota a terzi, può costituire diritti reali sulla quota, ipotecarla o darla
in usufrutto a terzi inoltre può quando vuole chiedere lo scioglimento della comunione.
La quota contribuisce alla formazione dei pesi che nascono dalla comunione.
Le spese, i frutti vengono ripartiti tra i comproprietari in misura proporzionale alle rispettive quote.
ORIGINE
LA COMUNIONE PUÒ SORGERE IN TRE MODI:
• volontaria per volontà dei partecipanti
• incidentale indipendentemente dalla volontà dei partecipanti
• forzosa dove è impossibile sottrarsi
(esempio la comunione forzosa sul muro di confine)
GLI ATTI SONO:
• Contratto: due oggetti acquistano un bene in comunione
• Successione due soggetti ereditano la quota di un fondo
• Legge i proprietari di fondi confinanti posso trovarsi in comunione forzosa di un muro ecc..
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AMMINISTRAZIONE DELLA COSA COMUNE
Spetta a tutti i partecipanti e le decisioni vengono assunte secondo il principio maggioritario
ATTI DI DISPOSIZIONE
La disposizione della quota disciplinata dall’articolo 1103 sancisce che la vendita della quota del bene indiviso
è ammissibile e valida, senza che i comproprietari possano opporvi.
La disposizione del bene in comunione sancisce che occorre il consenso di tutti i compartecipanti per alienare
il bene o costituirne diritti reali/garanzie reali.
La legge attribuisce a ciascun partecipante il diritto di richiedere la divisone della cosa comune.
La divisione è il metodo di scioglimento della comunione, può essere fatto valere per accordo tra le parti
con il contratto.
In mancanza vi provvede il giudice secondo i criteri adottati dal codice.
L’autorità giudiziaria può inoltre stabilire una congrua dilatazione (mai superiore a 5 anni) se l’immediato
scioglimento può pregiudicare gli interessi degli altri.
IL PATTO PER RIMANERE IN COMUNIONE PER UN INFERIORE DI 10 ANNI è valido e ha effetto anche per gli
aventi causa dei partecipanti.
La divisone ha efficacia retroattiva, opera ex tunc.
L’atto di divisione è dichiarativo.
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IL CONDOMINIO
è un particolare modo di essere della comunione, in relazione ad alcune parti dell’edificio, dette parti comuni.
Nel condominio ciascun soggetto è titolare di un diritto esclusivo su determinate parti dell’edificio, mentre
parti restano di proprietà comune di tutti i condomini.
Così possiamo distingue:
la proprietà solitaria la proprietà esclusiva del singolo individuo.
Comunione forzosa dovere partecipano tutti i condomini.
SUPERCONDOMINIO
È una tipologia abitativa diffusa negli ultimi anni che è composta da un complesso di più edifici che hanno in
comune alcuni beni come zone di verde, impianti di illuminazione.
Il diritto di ciascun condominio sulle parti comune è proporzionato ala valore del piano o posizione che gli
appartiene.
La misura della partecipazione è espressa in millesimi e trova riscontro nella tabella millesimale.
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AZIONE A DIFESA DEL POSSESSO
Le azioni possessorie costituiscono i modi di tutela del possesso al fine di continuare a godere del bene.
Rispetto alle azioni petitorie hanno una tutela più agile.
Sono azioni a difesa del possesso:
• azione di reintegrazione o di spoglio
• azione di manutenzione
• denuncia di nuova opera
• denuncia di danno temuto
si dice che il possesso è una situazione di fatto perché si riunisce in una signoria che il soggetto ha sulla cosa.
Il soggetto protegge il diritto, non la situazione di fatto.
AZIONE DI MANUTENZIONE
È diretta a tutelare il possessore contro chi lo molesta nell’esercizio del possesso.
Mira alla protezione della proprietà immobiliare
Chi è stato molestato nel possesso di un immobile può entro l’anno dalla turbativa richiedere la
manutenzione del possesso ossia la cessazione delle molestie all’esercizio del possesso.
Non bisogna mostrare la proprietà del diritto.
Si ha un comando inibitorio da parte del giudice.
La denuncia di nuova opera costituisce un'azione a carattere preventivo, avente lo scopo di far ottenere
all'interessato misure immediate e rapide che impediscano danni al bene che si vuole tutelare, se le pretese
sono fondate.
Inoltre necessita che: non sia trascorso un anno da suo inizio oppure non ancora iniziata
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AZIONI A DIFESA DELLA PROPRIETÀ (AZIONI PETITORIE)
Le azioni a difesa della proprietà presuppongono la prova rigorosa e non agevole della proprietà che coincide
con la prova di uno dei modi di acquisto.
Sono actiones in res esercitabili erga omnes, ed imprescrittibili.
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LE OBBLIGAZIONI
Il libro 4 inizia con la classificazione delle fonti delle obbligazioni, dettando le norme sulla disciplina di esse,
disciplinando i singoli contratti e le regole generali dei contratti e altre fonti delle obbligazioni
OBBLIGAZIONI
Il codice civile non contiene una definizione di obbligazioni
Ma resta classica e valida la definizione che deriva dal diritto romano (Giustiniano Libro 3)
L’obbligazione è un vincolo giuridico in forza del quale siamo costretti alla necessità di tenere un
determinato comportamento, secondo il nostro ordinamento giuridico.
L’obbligazione è il rapporto che intercorre tra due parti in virtù della quale una di esse è debitore che è tenuto
ad un determinato comportamento a favore dell’altra parte (creditore).
OBBLIGAZIONE è un vincolo giuridico che intercorre tra soggetti determinati ed è relativo e ha natura
personale
COERCIBILITÀ DELL’OBBLIGAZIONE
È un carattere essenziale dell’obbligazione
Il debitore infatti risponde dell’adempimento delle obbligazioni assunte con tutti i suoi beni.
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FONTE LEGITTIMA DI OBBLIGAZIONE
Il diritto delle obbligazioni si basa sul principio della fonte legittima di obbligazione, a tutela dell’individuo e
della sua libertà.
Un soggetto non può essere sottoposto ad un comportamento se non in base ad una fonte legittima di
obbligazione.
PRINICPIO CHE TROVA RISCONTRO ANCHE ART 23 DELLA COSTITUZIONE
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1346 DETERMINATEZZA E DETERMINBILITÀ
L’oggetto della prestazione deve essere determinato ossia il debitore deve sapere esattamente cosa fare al
fine di adempiere così come il creditore deve sapere esattamente cosa può pretendere.
LA DETERMINABILITÀ è la condizione per cui l’oggetto può essere determinato attraverso un processo logico
all’utilizzo di determinati elementi o criteri stabiliti dalle parti in precedenza.
OBBLIGAZIONI NATURALI
Consiste nell’adempimento di un mero dovere sociale e morale.
Non si è obbligati ad adempierla ma se la si adempie spontaneamente, non si può ripetere ciò che si ha
prestato.
Vengono definite anche IMPERFETTE perché manca il criterio della COERCIBILITÀ
Ai sensi dell’articolo 2034 non è ammesso la restituzione di quanto è stato spontaneamente prestato.
COMMA 1 esclude tale fatto quando commesso da un incapace
COMMA 2 SOLUTI RETENTIO unico effetto giuridico che produce
Ne esclude la ripetibilità
Art 1933 pagamento del debito da gioco
ESEMPIO
2034 PAGAMENTO DELL’INDEBITO
PRESTAZIONE DI CORTESIA
Questa prestazione è animata da un impegno di benevolenza o condiscendenza
Diversa dai RAPPORTI GRATUITI che fanno sorgere vere e proprie obbligazioni.
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TIPI DI OBBLIGAZIONI
OBBLIGAZIONI DI DARE
• Obbligo di pagare una somma di denaro
• Obbligo di consegnare un bene (cosa generica o di specie).
Per le obbligaizni di genre si prevede inoltre che il debitore debba consegnare cose di qualità non
inferiori ala media
• Restituzione di un bene (comporta anche la custodia della cosa fino alla consegna).
OBBLIGAZIONI DI FARE
Hanno per oggetto una determinata prestazione in servizio del debitore
• OBBLIGAZIONE DI MEZZI ossia il debitore si obbliga nei confronti del creditore a compiere una
determinata attività, senza garantire il risultato.
• OBBLGAZIONI DI RISULTATO ossia il debitore si obbliga nei confronti del creditore non solo a
compiere attività ma anche a raggiungere un particolare risultato
TIPOLOGIE DI OBBLIGAZIONI
• GENERICHE hanno come oggetto cose fungibili
• DI SPECIE consiste nella consegna di una cosa individuata nella sua identità
• COMULATIVA quanti contiene più prestazioni stabilite
• FACOLTATIVA il debitore ha la facoltà di liberarsi co un'altra obbligazione
• PECUNIARIE sono obbligazioni di dare cha hanno come oggetto la consegna di una somma di denaro
Si applica il principio NOMINALISTICO
• ALTERNATIVA il debitore può decidere se eseguire una prestazione o l’altra.
• DIVISIBILI si possono ripartire
• INDIVISIBILI non si possono ripartire
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ESATTO ADEMPIMENTO
L’adempimento consiste nell’esatta esecuzione, da parte del debitore, della prestazione che forma l’oggetto
dell’obbligazioni.
Gli elementi dell’esatto adempimento sono la modalità, i soggetti, il luogo ed il tempo dell’esecuzione della
prestazione.
L’INADEMPIEMENTO è quando non è stato ottenuto ciò che il creditore doveva ricevere, ed obbliga il
debitore al risarcimento del danno.
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OBBLIGAZIONE DI CUSTODIRE ART 1177
L’obbligazione di consegnare una determinata cosa include quello di custodirla fino alla consegna
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Può̀ accadere che debitore e creditore siano legati da una pluralità̀ di rapporti obbligatori cioè̀ debitore ha
più̀ debiti della medesima specie, es. danaro, con lo stesso creditore; oppure quantità̀ di cose dello stesso
genere.
IL DEBITORE HA DIRITTO DI DICHIARARE QUANDO PAGA QUALE DEBITO, TRA PIÙ DEBITI,
EGLI INTENDE SODDISFARE, ANCHE SENZA L’ACCORDO DEL CREDITORE.
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LUOGO DELL’ADEMPIMENTO ART 1182
Affinché sia esatto l’adempimento occorre anche che il debitore adempia nel luogo esatto.
Il luogo esatto è quello stabilito dalle parti, in mancanza si desume dalla natura della prestazione o da altre
circostanze
OBBLIGAZIONI PECUNIARIE
In relazione all’adempimento con i mezzi di pagamento diversi dal denaro sorgono dei problemi .
Sono nate le norme anti-riciclaggio in modo tale da ridurre i pagamenti effettuabili in denaro e inoltre è stato
fissato un tetto massimo di imposto oltre al quale i pagamenti vanno eseguiti con particolari formalità o a
mezzo di intermediari abilitati.
L’intermediario abitato provvederà a consegnare la somma al domicilio del creditore.
99
PAGAMENTO
Se la fonte è IDONEA, il pagamento è un ATTO DOVUTO.
100
SPECIE DI OBBLIGAZIONI
GLI INTERESSI
Ai sensi dell’articolo 1282, i crediti liquidi ed esigibili producono effetti a pieno diritto, salvo che legge o titolo
stabiliscano diversamente.
101
DIVIETO DI ANATOCISMO
Gli interessi non producono interessi.
Serve per contrastare un uso usuraio che per ogni anno si calcolava gli interessi sul capitale con aggiunti gli
interessi dell’anno precedente.
Ai sensi dell’articolo 1283, gli interessi scaduti possono produrre effetti solo dalla domanda giudiziale, o per
convenzione posteriore, e sempre se si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi.
Il codice civile del 1942 prevedeva un saggio di interessi del 5%.
Nel 1990 con la legge de 26 Novembre n 353 il tasso fu elevato al 10% con un tasso di inflazione che era
intorno al 20%.
Poi quando l’inflazione diminuì si abbassò anche il tasso di interesse legale intorno al 5% nel 1996.
Successivamente con un Decreto del MEF si stabili all’articolo 1284 del c.c. che il saggio di interessi legali è
fissato allo 0,3% in ragione d’anno.
IL PROBLEMI DELL’INFLAZIONE
L’inflazione per la società crea sperequazioni di valore che moltiplicavano il rischio d’impresa.
I SALARI
Quando l’inflazione aumenta, aumenta anche il costo della vita così da creare problemi con i salari fissati
attraverso la contrattazione collettiva.
Venne elaborato il MECCANISMO DELLA SCALA MOBILE nell’ambito del lavoro per evitare gli effetti pervasi
dalla svalutazione monetaria.
102
OBBLIGAZIONI ALTERNATIVE 1285-1291
L’obbligazione è alternativa quando due sono le obbligazioni dedotte, e il debitore si libera eseguendo una
delle due prestazioni
• L’obbligazione semplice quando unica e sola è la prestazione assunta dal debitore.
• L’obbligazione è alternativa quando due sono le prestazioni dedotte
• L’obbligazione è facoltativa quando l’obbligazione è una sola, ma il debitore si può liberare
prestando un’altra cosa.
SOLIDARIETÀ PASSIVA si ha quando ci sono più debitori, e ciascun debitore ha l’obbligo di eseguire la
prestazione per intero nei confronti del singolo creditore.
SOLIDARIETÀ ATTIVA si ha solidarietà attiva quando ci sono più creditori e ciascun creditore ha diritto a
pretendere la prestazione per intero dal singolo debitore.
OBBLIGAZIONE PARZIARIA il debitore deve chiedere a ciascuno dei due creditori il pagamento della sua
“quota di debito”. Ciascun debitore è obbligato a eseguire la propria prestazione per la propria parte nei
confronti del creditore.
OBBLIGAZIONE SOLIDALE il creditore può richiedere a ciascuno dei due debitori il pagamento per l’intero
debito.
103
OBBLIGAZIONI INDIVISIBILI E DIVISIBILI 1314-1320
L’obbligazione è indivisibile quando la prestazione ha come oggetto una cosa o un fatto che non è suscettibile
di divisione per la sua natura oppure per il modo in cui è stato considerato dalle parti contraenti.
In relazione alla natura sono divisibili: le cose suscettibili di essere divise in parti senza che se ne alteri alla
destinazione economica
Sono indivisibili: le cose che se suddivise perderebbero la loro funzione economica
AI SENSI DELL’ARTICOLO 1317 le obbligazioni indivisibili sono disciplinate dalle norme delle obbligazioni
solidali.
DIRITTO DI ESIGERE L’INTERO 1319 Ciascun creditore deve esigere l’intero della prestazione indivisibile.
104
INADEMPIMENTO DELL’OBBLIGAZIONE E MORA DEL DEBITORE
L’inadempimento consiste in ogni discordanza tra il dovuto e ciò che è effettivamente prestato.
105
MORA DEL CREDITORE(mora accipiendi) 1206
Il creditore è in mora quando, senza motivo legittimo, non accetta il pagamento offertogli nei modi indicati
dalla legge o non compie quanto necessario affinché il debitore possa adempiere l’obbligazione.
Il creditore può incorrere in mora anche quando il suo ausiliario non coopera.
TIPI DI OFFERTA
L’offerta da parte del debitore può essere
• OFFERTA REALE art 1209
Riguarda denaro, titoli di credito e cose mobili da consegnare al domicilio del creditore.
• OFFERTA PER INTIMAZIONE
Riguarda l’offerta per intimazione riguarda beni immobili, cose mobili da consegnare in luogo diverso
dal domicilio del creditore.
• OFFERTA PER INTIMAZIONE DI RICEVERE LA CONSEGNA DI UN IMMOBILE 1216
Se deve essere consegnato un immobile, l’offerta consiste nella intimazione al creditore di
prendersene possesso.
Viene fatta attraverso un atto a lui notificato nelle forme prescritte per gli atti di citazione
• OFFERTA PER INTIMAZIONE DI RICEVERE UNA RPESTAZIONE DI FACERE art 1217
Se la prestazione consiste in un facere, il creditore è costituito in mora mediante intimazione
di ricevere la prestazione o di compiere gli atti che sono per lui necessari a renderla possibile.
L’intimazione può essere fatta nelle forme d’uso.
106
EFFETTI DELLA MORA DEL CREDITORE 1207
Quando il creditore è in mora:
• è a suo carico la impossibilità della prestazione sopravvenuta per causa non imputabile al debitore
• non sono più dovuti gli interessi
• non sono più dovuti i frutti della cosa che non siano stati percepiti dal debitore.
Inoltre il creditore:
• è tenuto a risarcire i danni derivanti dalla sua mora
• è tenuto a sostenere le spese per la custodia e la conservazione della cosa dovuta.
107
MODI DI ESTINZIONE DELLE OBBLIGAZIONI
L’adempimento è il modo satisfattorio per eccellenza di estinzione del rapporto obbligatorio.
La legge inoltre stabilisce altri modi per estinguere l’obbligazione come:
• la novazione
• remissione di debito
• compensazione
• confusione
• l’impossibilità sopravvenuta per causa non imputabile al debitore
I metodi di estinzione delle obbligazioni possono essere classificati satisfattori o non satisfattori.
SATISFATTORI
Nei modi satisfattori l'obbligazione si estingue con la soddisfazione dell'interesse del creditore.
• ADEMPIMENTO
L’esatto adempimento realizza l’interesse del creditore e libera il debitore.
• COMPENSAZIONE
La compensazione consiste nella estinzione corrispondente di due debiti, dal giorno della loro
coesistenza.
• CONFUSIONE
L'obbligazione si estingue per confusione, quando le qualità̀ di debitore e di creditore si riuniscono
nella stessa persona.
NON SATISFATTORI
Nei modi non satisfattori l'obbligazione si estingue, ma il creditore non vede soddisfatto il proprio credito
• NOVAZIONE
La novazione, come causa di estinzione dell'obbligazione, consiste nella assunzione di una nuova
obbligazione, avente oggetto o titolo diverso, in sostituzione dell'obbligazione originaria.
• REMISSIONE
La remissione consiste nella manifestazione di volontà̀ del creditore di rinunciare al credito, liberando
il debitore.
• IMPOSSIBILITÀ SOPRAVVENUTA
L'obbligazione si estingue se è divenuta definitivamente impossibile.
NOVAZIONE SOGGETTIVA ossia la sostituzione della persona del debitore si applicano le norme del capo 6
(delegazione, espromissione e accollo).
108
REMISSIONE DEL DEBITO
Consiste nella manifestazione di volontà del creditore di rinuncia al credito, liberando il debitore.
Il debito si estingue quando la remissione viene comunicata al debitore.
Il debitore può rifiutare la remissione, manifestando entro un termine, di non volerne più usufruire.
La restituzione volontaria del titolo originario del credito, fatta dal creditore al debitore costituisce la
liberazione anche rispetto ai condebitori in solido
La remissione non richiede forma solenne o formule sacramentali.
La remissione è espressa se il creditore comunica al debitore la remissione del debito.
La remissione è tacita se la restituzione volontaria del titolo originale del credito fatta dal creditore
al debitore costituisce prova della liberazione.
COMPENSAZIONE 1241-1252
La compensazione consiste nel fenomeno per cui, quando due soggetti sono obbligati l'uno verso l'altro, i
due debiti si estinguono per la quantità corrispondente (articolo 1241).
Con la compensazione si estingue l'obbligo, e al tempo stesso si realizza il credito.
È un modo satisfattorio di estinzione.
COMPENSAZIONE LEGALE
Deriva dalla legge e si attua automaticamente alla presenza dei seguenti requisiti:
• omogeneità delle prestazioni (i due debiti devono aver per oggetto o quantità due cose fungibili dello
stesso genere e che siano equamente liquidi ed esigibili).
• Liquidità ossia il credito deve essere esistente e determinato nel suo ammontare
• Esigibilità il credito può essere fatto valere giudizialmente con una domanda di condanna attuale al
pagamento
COMPENSAZIONE GIUDIZIALE
È operata dal giudice quando il credito, omogeneo ed esigibile non sia liquido ma di pronta e facile
liquidazione
Opera ex nunc ossia gli effetti retroagiscono in base alla natura della pronunzia.
109
COMPENSAZIONE VOLONTARIA
È operata per la volontà delle parti quando i debiti/crediti reciproci non presentano requisiti per dar luogo
alla compensazione legale o giudiziale.
Non è una transazione.
TIPOLOGIE DI IMPOSSIBILITÀ
• DEFINITIVA oppure assoluta, rende ineseguibile la prestazione
• EFFETTI si estingue l’obbligazione
• TEMPORANEA rende impossibile al momento l’esecuzione della prestazione (es. frana rende
impercorribile la strada ecc…). il debitore non risponde del ritardo, ma alla possibilità dovrà
soddisfarla.
EFFETTI esonera il debitore dalla responsabilità per il ritardo nell’adempimento, ma non estingue
l’obbligazione e non libera il debitore.
Cessata l’impossibilità il debitore deve adempiere.
Se l’impossibilità perdura nel tempo può succedere che il creditore non abbia più interesse a conseguirla o il
debitore non possa più essere obbligato ad eseguirla.
Se succede ciò l’obbligazione si estingue.
• PARZIALE l’impossibilità che non attiene all’intera obbligazione ma solo ad una parte.
EFFETTI il debitore si libera dell’obbligazione seguendo la parte di prestazione rimasta possibile.
110
DANNO RISARCIBILE
RESPONSABILITÀ DEL DEBITORE PER L’INADEMPIMENTO
Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno se non
prova che l’adempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da
causa a lui non imputabile. Art 1218
Per quanto riguarda la PROVA DELL’INESATTO ADEMPIMENTO la Suprema Corte ha precisato che al creditore
sarà sufficiente la spiegazione dell’inesattezza dell’adempimento, mentre grava sul debitore l’onere di
dimostrare l’avvenuto, esatto adempimento.
Il risarcimento dei danni per l’inadempimento o il ritardo comprende ai sensi dell’articolo 1223 tanto alla
perdita subita (danno emergente) quanto il mancato guadagno (lucro cessante).
IL RISARCIMENTO COMPRENDE:
DANNO EMERGENTE
Ossia la perdita subita che consiste nella effettiva diminuzione del patrimonio del creditore.
Deve quindi essere risarcito il danno calcolato accertando la diminuzione di valore del patrimonio del
danneggiato.
LUCRO CESSANTE
È il mancato guadagno che consiste nel guadagno che il creditore avrebbe avuto dall’esatto adempimento.
Esso è risarcito quanto è certo che l’utilità sperata avrebbe avuto esistenza.
Si ammette il risarcimento per perdita di chance.
111
ART 1227 COMMA 2 La legge impone al danneggiato una condotta attiva diretta a limitare le conseguenze
dannose commesse dall’altra parte e di astenersi da attività rivolte ad aggravare il pregiudizio.
112
SUCCESSIONE NEL DEBITO
La successione nel debito indica il subingresso si un nuovo debitore nella posizione debitoria dell’obbligato
originario.
Il creditore resta immutato, cambia persona solo il debitore.
DELEGAZIONE 1268
Il debitore originario (DELEGANTE) assegna un nuovo debitore al creditore.
La delegazione è un incarico conferito dal delegante di pagare o di obbligarsi a pagare ad un terzo, detto
delegatario.
TIPOLOGIA
DELEGATIO SOLVENDI (delegazione di pagamento)
Si divide in due rapporti:
• RAPPORTO DI PROVVISTA dove il debitore originario (delegante) fornisce al debitore delegato i mezzi
per soddisfare il debito verso il creditore.
• RAPPORTO DI VALUTA è il rapporto tra delegante e delegatario.
113
ESPROMISSIONE 1272
È il contratto tra un terzo e il creditore mediante il quale il terzo (espromittente) assume, nei confronti del
creditore (espromissario) l’obbligazione del debitore originario (Es
espromesso).
PUÒ ESSERE:
LIBERATORIA il creditore espromissario libera espressamente il debitore espromesso – solo l’espromittente
rimane obbligato
CUMULATIVA il terzo espromittente è obbligato in solido con il debitore espromesso verso l’espromissario.
ACCOLLO 1273
È un contratto mediante il quale un terzo e il debitore convengono che il terzo (Accollante) si assume il debito
del debitore (accollato).
TIPOLOGIE:
LIBERATORIO O NOVATIVO
Il creditore accollatario libera espressamente il debitore originario (accollato) che è costituto dall’accollante
ACCOLLO CUMULATIVO
Il debitore originario (accollato) resta obbligato in solido con il terzo accollante cosicché il creditore
accollatario può chiedere la prestazione ad entrambi ed è garantito da entrambi
ACCOLLO SEMPLICE O INTERNO
È un accordo interno tra terzo accollante e il debitore originario accollato
Questo contratto non produce effetti per il creditore ma solo tra accollante e accollato e resta sempre
modificabile o revocabile tra le due parti.
114
SURROGAZIONE CON PAGAMENTO 1201
Il pagamento con surrogazione è lo strumento previsto dal legislatore con il quale un terzo adempie
l’obbligazione del creditore, sostituendosi al debitore originario.
Il terzo pagando il debito subentra al creditore nel diritto verso il debitore.
TIPI DI SURROGAZIONE
• PER VOLONTÀ DEL CREDITORE
• PER VOLONTÀ DEL DEBITORE
• LEGALE
Se non sono rispettate queste 2 condizioni con il pagamento il terzo estingue l’obbligazione senza sostituirsi
al debitore.
115
CESSIONE DEL CREDITO art 1260 c.c
LA CESSIONE è libera e non è necessario il consenso del debitore a meno che il credito non abbia un carattere
strettamente personale o il trasferimento non sia vietato dalla legge.
Non si chiede il consenso al debitore ceduto perché è tenuto all’adempimento della prestazione ed è per lui
indifferente adempiere ad un altro soggetto.
Nei contratti secondo l’articolo 1406 non può essere ceduto da un contraente ad un terzo senza il consenso
dell’altra parte contraente.
116
DIVIETO CONVEZIONALE DI CESSIONE DEL CREDITO ART 1260 COMMA 2
La cedibilità del credito può essere esclusa a mezzo di accordo tra le parti.
La clausola sarà opponibile ai terzi solo se ne erano a conoscenza al momento della cessione.
La conoscenza dovrà essere provata da chi si avvalga della clausola per contestare il trasferimento del credito.
IL FACTORING
All’art 1 si inquadra l’ambito di applicazione con le seguenti condizioni:
• il cedente deve essere un imprenditore
• i crediti ceduti devono sorgere da contratti stipulati dal cedente nell’esercizio dell’impresa
• il cessionario deve essere una società o un ente pubblico, privato, avente personalità giuridica, e che
l’oggetto sociale comprenda anche l’acquisto di crediti d’impresa ed il capitale sociale, fondo di
dotazione sia non inferiore a dieci volte minimo previsto per le società per azioni.
INOLTRE presso la Banche d’Italia è istituto un albo di tutte le imprese che esercitano l’attività di cessione
di crediti d’impresa.
La banca d’Italia ha il controllo sulle imprese di cessione crediti.
Inoltre si accettano cessioni in massa di crediti esistenti o futuri purché siano contratti dovranno essere
stipulati entro un periodo di tempo non superiore a 24 mesi.
Inoltre sempre l’art 5 sancisce che il cessionario ha la facoltà di rendere la cessione opponibile ai terzi nei
modi previsti dal c.c.
117
LE OBBLIGAZIONI EX LEGE
Tutte le fattispecie fanno sorgere in capo al soggetto, l’obbligo di porre in essere un comportamento nei
confronti del creditore.
LE PROMESSE UNILATERALI
Non creano obbligazioni, infatti non produce effetti obbligatori.
Se una persona promette lo fa in base al proprio codice morale e per conservare la propria reputazione.
Ci sono due ipotesi in cui la promessa unilaterale produce i suoi effetti:
1) PROMESSA DI PAGAMENTO
La promessa di pagamento consiste nella promessa di effettuare una certa prestazione.
Quindi la promessa di pagamento e la ricognizione del debito producono l'effetto di invertire l'onere della
prova dell'esistenza del debito.
Se un creditore vuole agire in giudizio per ottenere il pagamento di quanto gli è dovuto, per regola generale
dovrebbe dimostrare che esiste un credito a suo favore.
PROMESSA LA PUBBLICO
Chi formula una promessa al pubblico è vincolato dalla promessa non appena questa è resa pubblica.
L’obbligazione nasce per legge.
Qui viene di norma apposto un termine, se non è apposto viene considerato un anno dalla proposta.
La promessa può essere revocata prima della scadenza per giusta causa, purchè la revoca sia stesa nella
stessa forma della promessa.
L’offerta al pubblico è un particolare tipo di proposta di contratto, che ha la caratteristica di essere indirizzata
non a un determinato destinatario, ma a una collettività indeterminata di possibili destinatari.
Secondo l’articolo 1336 del codice civile l’offerta al pubblico vale come proposta esclusivamente a due
condizioni:
• che l’offerta contenga gli estremi essenziali del contratto da concludere
• che il valore di vera e propria proposta non sia escluso dalle circostanze o dagli usi.
L’offerta al pubblico può essere revocata.
PAGAMENTO DELL’INDEBITO
Chi ha eseguito un pagamento o ha pagato a chi non è creditore, ha diritto di ripetere ciò che ha pagato.
118
LA RESTITUZIONE DEI FRUTTI E DEGLI INTERESSI
• se si era in buona fede, dal giorno della domanda,
• se si è in cattiva fede dal giorno del pagamento
119
IL CONTRATTO art 1321
TITOLO 2 DEL LIBRO 4
Il contratto è l’accordo tra due o più persone per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto
giuridico patrimoniale.
Tutti i contratti che non appartengono ai contratti tipici, che hanno una disciplina specifica, sono sottoposti
alle norme generali contenute nella parte generale del contratto nel codice civile.
IL CONTRATTO MISTO è caratterizzato dalla compresenza degli elementi propri di più contratti tipici esempio
il noleggio con autista o contratto di portierato.
120
CLASSIFICAZIONE DEI CONTRATTI
• CONSENSUALI sono contratti che si formano con il consenso delle parti.
• REALI sono contratti che si formano con il consenso delle parti e con la consegna della cosa (traditio)
Esempio MUTUO, COMODATO, DEPOSITO, PEGNO
• NEGOZIO BILATERALI sono contratti che fanno sorgere obbligazioni a carico di entrambi le parti
• NEGOZIO PLURILATERALE quando richiede l’incontro di più persone
• NEGOZIO UNILATERALE sono contratti che fanno sorgere una obbligazione a carico di una sola delle
due parti
• TITOLO ONEROSI sono contratti con i quali il contraente acquista un vantaggio verso un correlativo
sacrificio
• TITOLO GRATUITO sono contratti con i quali il contraente acquista un vantaggio senza un
corrispettivo sacrificio
CONTRATTI:
• ALEATORI sono contratti nei quali i reciproci sacrifici sono incerti (giochi, scommessa, assicurazione)
• COMMUTATIVI sono contratti nei quali i reciproci sacrifici sono certi (vendita, locazione)
• SINALLAGMATICI prestazioni corrispettive sono contratti nei quali la prestazione di una parte è
corrispettiva di quella della controparte esempio compravendita
• CON OBBLIGAZIONI A CARICO DI UNA SOLA PARTE sono contratti nei quali una sola parte assume
obbligazioni, mentre l’altra non ne assume alcuna
esempio processo di formazione del contratto
121
FORMAZIONE DEL CONTRATTO
Poiché la conoscenza dell’altra parte è un evento difficilmente verificabile la legge fissa la PRESUNZIONE DI
CONOSCENZA delle dichiarazioni giunte all’indirizzo del destinatario.
La proposta, accettazione, la revoca ed ogni altra dichiarazione diretta si reputano conosciute nel momento
in cui giungono all’indirizzo del destinatario, indipendentemente dal mezzo di trasmissione adoperato.
La presunzione è iuris tantum.( ovvero consentono che l'interessato provi il contrario di quanto si presume.)
Il destinatario della dichiarazione può vincere la presunzione dando la prova di essere stato impossibilitato a
raggiungere la notizia senza sue colpe.
Negli atti unilaterali art 1334, gli effetti si producono dal momento in cui pervengono a conoscenza della
persona alla quale sono destinati.
IL CONSENSO NEGOZIALE
Il consenso negoziale si forma quando si sovrappongono la volontà̀ del proponente e quella dell'accettante
(detto oblato).
Chi formula la proposta è detto proponente.
Chi la accetta è detto accettante o oblato.
Tra la volontà̀ del proponente e quella dell'oblato vi deve essere perfetta congruenza.
PROPOSTA
È la manifestazione di volontà diretta a provocare la conclusione del contratto.
Essa costituisce un atto giuridico di natura negoziale diretto a provocarne l’accettazione da parte del
destinatario
La proposta deve contenere tutti gli elementi necessari per la conclusione del contratto
ad esempio che sia suscettibile di accettazione pura e semplice, contenga tutti gli elementi del futuro
contratto.
DIVERSO è L’INVITO AD OFFRIRE (invitatio ad offerendum) ossia l’invito che manifesta una generica
disponibilità a stipulare un contratto, ed invita l’altra parte a formulare la proposta che poi sarà valutata da
chi formula l’invito.
122
PROPOSTA RECOVABILE 1328
La proposta è un atto revocabile ed è un modo di caducazione della proposta.
Il proponente può qualificare la sua proposta come irrevocabile.
La revoca della proposta irrevocabile NON HA EFFETTO
Il proponente, vincolandosi con una proposta irrevocabile costituisce un negozio giuridico preparatorio ad
una stipula del contratto definitivo.
Se l’accettante, prima di avere notizia della revoca ha intrapreso in buona fede l’esecuzione del contratto, e
gli ha diritto al rimborso delle spese e delle perdite subite per l’iniziativa di esecuzione del contratto.
Trattasi di un atto lecito dannoso art 1328
L’ACCETTAZIONE
È la dichiarazione con la quale il destinatario della proposta (detto oblato) dichiara di accettarla,
determinando la formulazione del contratto.
Se il proponente decide che l’accettazione deve essere sotto una determinata forma, l’oblato è obbligato ad
accettare in quel determinato modo.
Il silenzio di per se non costituisce mai una manifestazione negoziale.
Nel campo negoziale per far avvenire una manifestazione tacita della volontà di una parte occorrono FACTA
CONCLUDENTIA cioè comportamenti univoci e non equivoci, incompatibili viene definito come
comportamento con valore di accettazione tacita.
L’accettante deve prontamente avvisare all’altra parte dell’inizio nell’esecuzione della prestazione, in
mancanza la parte è tenuta a risarcire il danno.
MECCANISMO PROPORSTA-ACCETTAZIONE
Il meccanismo è alla base del processo di formazione del contratto.
La proposta e l’accettazione sono atti recettizi.
Essi producono effetti dal momento in cui pervengono a conoscenza.
Solo nella donazione il donatore può essere proponente negli altri casi è indifferente chi forma la proposta e
chi manifesti alla sua accettazione.
La donazione è perfetta quando l'accettazione è notificata al donante
123
CAUSE DI CADUZIONE DELLA PROPOSTA/ACCETTAZIONE
124
TEMPO E LUOGO DI FORMAZIONE DEL CONTRATTO
Il contratto è concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra
parte.
Il luogo di formazione è importante al fine di produrre effetti precisi di particolare importanza sul piano
processuale.
Il luogo è quello dove si trova il proponente che ha notizia dell’accettazione dell’oblato.
Il tempo è il momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte.
Contratti che si formano con l'esecuzione prima della risposta dell'accettante (1327)
Vi sono alcuni contratti che richiedono un meccanismo spedito.
L'oblato, non appena riceve l'ordine, esegue, senza inviare l'accettazione, e quindi senza aspettare che
l'accettazione giunga al domicilio del proponente, secondo i principi di cui all'art. 1326.
La proposta diretta a concludere un contratto da cui derivino obbligazioni solo per il proponente è
irrevocabile appena giunge a conoscenza della parte alla quale è destinata.
Il destinatario può̀ rifiutare la proposta nel termine richiesto dalla natura dell'affare o dagli usi.
In mancanza di tale rifiuto, il contratto è concluso.
MINUTE E PUNTUAZIONI
Lo svolgimento delle trattative e la redazione di appunti o bozze di contratto avviene con la fase di
puntuazioni ossia la fase preliminare di accordo si alcune condizioni del contratto.
La suprema corte ha sempre affermato che minute e le puntuazioni non possono mai rappresentare un
consenso negoziale produttivo di obbligazioni contrattuali.
Ma la suprema corte ha altresì affermato che tale rigore è temperato dall’accertamento che nella redazione
della minuta o puntuazione le parti abbiamo inteso di considerare il contratto come formato, in questo caso
la minuta vale come contratto perfetto.
125
FORMAZIONE PROGRESSIVA DEL CONTRATTO ART 1326
Ha avuto successo anche per la dottrina e a livello istituzionale.
Specialmente nei contratti complessi dove i rappresentati delle parti negoziano, discutono hanno molti
documenti contrattuali.
La traccia delle loro discussioni è data dalle minute o puntuazioni.
Sorge però un conflitto tra i principi del consenso negoziale (che deve essere completo e totale) ed i principi
attinenti alla formazione progressiva del contratto dove il consenso negoziale può formarsi gradualmente
attraverso una serie di proposte e controproposta.
Tra minuta e puntuazione (che non sono contratti) e contratto si crea quindi una zona di confine che pone
problemi tipici alla formazione progressiva del contratto.
Il confine è costituito dalla volontà di vincolarsi contrattualmente.
Al di fuori del confine c’è il contratto e al di qua le trattative.
126
GLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO
Sono elementi del quale un contratto non può mancare in quando porterebbero alla nullità.
Essi sono: accordo tra le parti, causa, oggetto e forma.
LA CAUSA
Disciplinata negli articoli 1343-1345
È la funzione economico sociale del contratto ossia lo scopo pratico del negozio giuridico.
Essa riflette la funzione del negozio.
La Suprema Corte la identifica come funzione economico - sociale in quando persegue e riconosce il diritto
rilevante ai suoi scopi.
La causa viene intesa come scopo effettivo del negozio, è autonomo rispetto allo scopo individuale
IL MOTIVO È DIVERSO DALLA CAUSA:
il motivo è la ragione interna per la quale il soggetto si induce al negozio.
I motivi sono, di regola, irrilevanti per il diritto.
• NEI CONTRATTI A CAUSA ATIPICA la causa è determinata dalle parti nell’esercizio delle loro facoltà
Es leasing ecc
MOTIVO ILLECITO
Il motivo diventa rilevante solo se illecito, determinante e comune alle parti art 1345
• MOTIVO ILLECITO è contrario alla legge, ordine pubblico, buon costume
• DETERMINANTE motivo unico del contratto: le parti si sono determinate a concluderlo
esclusivamente per un motivo illecito
• COMUNE ALLE PARTI
I MOTIVO è invalidante quando integrano il perseguimento di finalità contrarie all’ordine pubblico, buon
costume o altri scopi espressamente proibiti dalla legge.
127
MOTIVO ILLECITO DETERMINANTE NEL TESTAMENTO E NELLA DONAZIONE
La disciplina regola in modo particolare due ipotesi di motivo illecito:
• ART 626 NELLA DISPOSIZIONE TESTAMENDARIA
Un motivo nullo rende nulla la disposizione testamentaria.
• ART 788 MOTIVO ILLECITO NELLA DONAZIONE
Il motivo illecito rende nulla la donazione quando risulta dall’atto.
OGGETTO
È il contenuto concreto del singolo rapporto contrattuale
Consiste nelle prestazioni adottate nel contratto.
COSE FUTURE
Di regola sono oggetto del contratto cose esistenti ma possono essere anche future.
La legge divieta art 1348:
• i patti successori
• la donazione di beni futuri
• la vendita di cose future
• ipoteca sui beni futuri
FORMA 1350-1353.
È requisito essenziale del contratto e deve essere prescritta dalla legge pena di nullità.
La forma è la modalità sotto la quale le parti manifestano il consenso negoziale
LA MANIFESTAZIONE DI VOLONTÀ
Occorre che la volontà interna del soggetto sia anche una percezione esterna della propria volontà.
Il consenso negoziale per essere efficace deve manifestarsi.
Il contratto per esistere deve assumere una forma ossia un modo in cui si esternalizza e viene resa certa la
manifestazione di volontà.
Il principio generale è quello elle LIBERTÀ DELLA FORMA ogni contratto ,salvo quelli previsti dall’articolo
1350, può essere stipulato anche in forma orale.
Cioè avviene tutte le volte che si ha un contratto ad esecuzione immediata e avvenga la traditio della cosa.
128
FORMA AD SUBSTANTIAM
la forma è necessaria alla validità dell’atto
es compravendita di un immobile.
Essa conferisce un elemento essenziale del negozio, il quale non è valido se non è espresso in quella forma.
FORMA AD PROBATIONEM
la forma non è richiesta per la validità dell’atto che resta valido.
Ma la forma è richiesta per la prova dell’atto.
Essa non è indispensabile ai fini della validità del negozio e la sua mancanza comporta solo una limitazione
sul terreno della prova.
FORMA AD SUBSTANTIAM ATTI CHE DEVONO FARSI PER ISCRITTO 1350 come atto pubblico, scrittura
privata sotto pena di nullità sono:
• contratti per il trasferimento di beni immobili
• contratti che modificano o trasferiscono il diritto di usufrutto su beni immobili, diritto di superficie
ecc..
• contratti che costituiscono la comunione
• contratti che modificano le servitù prediali, diritto di abitazione
• contratti di locazione beni immobili per una durata superiore a 9 anni
• contratti di società o associazione con i quali si conferisce un godimento di beni immobili
FORMA AD SUSTANTIAM atti che devono farsi per iscritto 1350 art
Gli altri atti specialmente indicati dalla legge
• Atto costituito della fondazione e associazioni
• Fondazione
• Vendita di eredità
• Atto costituito società per azioni, SRL
• Vendita di navi, aeromobili
129
PROVA CIVILE
Per ottenere giustizia nel processo l’attore deve dare prova della stipulazione del contratto
La prova principe è quella documentale.
Sono elementi che non sono necessari al sorgere del negozio, che quindi possono esserci o non esserci
all’interno del contratto.
Sono:
• LA CONDIZIONE ossia un avvenimento futuro o incerto al cui verificarsi si producono o vengono
meno gli effetti del contratto
• TERMINE consiste in un avvenimento futuro e certo del quale debbono prodursi gli effetti del negozio
giuridico.
Il termine può essere iniziale o finale
• MODO è il peso che si appone a una libertà allo scopo di limitarla
CONTRATTO CONDIZIONATO
Disciplinato dall’articolo 1353
Le parti possono subordinare l’efficacia o la risoluzione del contratto ad un avvenimento futuro o incerto.
La condizione può essere:
• SOSPENSIVA se gli effetti del negozio non si verificheranno fino all’avvelarsi della condizione
• RISOLUTIVA se gli effetti del negozio si verificheranno subito e cesseranno all’eventuale verificarsi
della condizione.
• POTESTATIVE l’evento dipende dalla volontà del dichiarante, ma il suo realizzarsi non è irrilevante
per il dichiarante
• MISTE quando la volontà dei contraenti concorre solo in parte all’avveramento del fatto, mentre
l’altra parte dipende da fattori esterni.
• CONDIZIONE MERAMENTE POTESTATIVA è la condizione che subordina gli effetti del contratto
all’avverarsi di un evento dipendente esclusivamente dalla mera volontà di una delle parti. Inoltre
questa condizione è nulla quando siamo in presenza di condizione sospensiva ed invece produrrà i
suoi effetti se siamo in presenta di una condizione risolutiva.
130
PENDENZA DELLA CONDIZIONE 1356-1358
Durante il periodo di pendenza della condizione, sospensiva o risolutiva, nei negozi obbligatori o traslativi, è
imposto a colui che si è obbligato o che ha alienato un diritto sotto condizione risolutiva, ha l'obbligo di
comportarsi secondo buona fede per conservare integre le ragioni dell'altra parte, mentre la parte
interessata all'avveramento della condizione non deve ostacolare il libero svolgimento del fatto, da cui
dipende la efficacia o la risoluzione del contratto.
In pendenza della condizione le parti possono compiere atti conservativi
NEGOZI CONDIZIONATI
Vi sono negozi ai quali NON è consentito apporre delle condizioni.
Essi sono indicati tassativamente dalla legge per esempio i negozi di diritto familiare.
TERMINE
Il termine consiste in un avvenimento futuro e certo dal quale -o fino al quale- debbono prodursi gli effetti
del negozio.
Il termine può essere:
• EVENTO FURUTO l’evento non si è ancora verificato
• EVENTO CERTO si verifica in un dato momento
MODO
Il modo è il peso che si appone ad una libertà con lo scopo di limitarla.
Si può apporre solo ai negozia a titolo gratuito come donazione, comodato ecc..
Il modo impossibile o illecito è come se non fosse mai stato apposto.
131
EFFETTI DEL CONTRATTO 1372
ART 1372
Il contratto ha forza di legge tra le parti.
Può essere sciolto per mutuo consenso o per cause ammesse dalla legge.
Il contratto non produce effetto rispetto ai terzi ma solo nei casi previsti dalla legge.
GLI EFFETTI del contratto sono disciplinati nel Capo 5 del Titolo 2 del libro quarto
L’articolo 1372 afferma il principio secondo il quale non ci si può sciogliere per volontà unilaterale del vincolo
contrattuale
Fino al momento di formazione del contratto le parti possono recedere dalle trattative interrompendo il
processo di formazione del contratto attraverso la revoca della proposta o dell’accettazione.
Dopo la formazione, la volontà unilaterale non può più sciogliere il contratto.
IL MUTUO CONSENSO
Il MUTUO CONSENSO permette di sciogliere il vincolo di consenso che le due volontà hanno creato.
Esso coinvolge tutte e due le parti, ha la funzione di sciogliere l’accordo precedentemente creato e
instaurarne uno nuovo.
Le eccezioni sono previste dalla legge come nel recesso.
il contratto vincola solo coloro che hanno prestato consenso verso il contratto
RECESSO CONVENZIONALE
L’ipotesi è che la facoltà di recesso trovi fondamento nella volontà delle parti.
Sono le parti stesse che al momento della formulazione del contratto convengono stipulando un’apposita
clausola, che a determinate situazioni possa recedere.
Di norma la facoltà di recesso è onerosa, ossia che per esercitare il recesso un soggetto è tenuto a
corrispondere una somma di denaro.
132
Esempio
Contratto di agenzia a tempo indeterminato 1750
Possono essere:
• a tempo determinato
• a tempo indeterminato
• in caso di recesso bisogna dare preavviso entro il tempo stabilito.
Nel diritto romano è proprio la consegna della cosa che trasferisce la proprietà.
Fu il CODE NAPOLEON ad introdurre il principio del consenso traslativo.
133
I RAPPORTI GIURIDICI PREPARATORI
Sono quei rapporti diretti a fermare un affare, il cui assetto definitivo viene posticipato nel tempo.
CONTRATTO PRELIMINARE
Con la stipulazione del contratto preliminare le parti si obbligano a stipulare un futuro contratto, detto
definitivo.
Sorgono effetti obbligatoria
• Effetto reale si ha con la conclusione del contratto definitivo
• È un contratto consensuale obbligatorio
Nel codice civile troviamo tre articoli:
• 1351 in materia di forma
• 2645 bis in tema di trascrizione di contratti preliminari
• 2932 in materia di esecuzione coattiva dell’obbligo a contrarre.
CONTRATTO PRELIMINARE:
• BILATERALE dove entrambe le parti si obbligano a contrarre
• UNILATERALE dove una sola parte si obbliga a stipulare in futuro il contratto definitivo, e l’altra è
libera di stipulare o meno.
La maggior parte sono bilaterali.
AZIONE DI:
ESECUZIONE DELLA FORMA SPECIFICA DELL’OBBLIGO DI CONCLUDERE UN CONTRATTO (esecuzione forzata
in forma specifica dell’obbligo di adempiere)
Art 2932 sancisce che chi è obbligato a concludere un contratto non adempie l’obbligazione, l’altra parte può
ottenere una sentenza costitutiva che riproduca gli effetti del contratto non concluso.
134
Sancisce inoltre che i rimedi più tradizionali sono:
• condanna all’adempimento che è il più delle volte inutile perché l’obbligo di prestare il consenso
definitivo nasce dal preliminare stesso e la sentenza che lo ribadisce può apparire ripetitiva.
• Risoluzione del contratto per inadempienza con conseguente risarcimento del danno le molte delle
volte il risarcimento monetari non può soddisfare a pieno il creditore.
SENTENZA DELLA CASSAZIONE CIVILE sancisce che l’oggetto della domanda giudiziale diretta all’esecuzione
in forma specifica di un contratto preliminare di compravendita non è il bene che le parti avrebbero dovuto
trasferire ma l’obbligo di facere il contratto non concluso.
La suprema corte ha sancito che il patto d’opzione è un negozio giuridico bilaterale che da luogo ad una
proposta irrevocabile cui corrisponde la facoltà di una delle due parti di accettarla.
L’opzione può essere a titolo oneroso o gratuito.
IL TERMINE
Nell’opzione il termine può mancare, ed è fissato dal giudice quando è necessario.
135
DIFFERENZE TRA OPZIONE E PROPOSTA IRREVOCABILE
L’opzione è giuridicamente distinguibile dalla proposta irrevocabile.
L’OPZIONE ha natura di negozio giuridico bilaterale dove vi sono due parti che convergono dove una resta
vincolata alla propria dichiarazione e l’altra resta libera di accettarla o meno.
PROPROSTA IRREVOCABILE vi è una parte che avanza una proposta contrattuale ed unilateralmente si
impegna a mantenerla ferma per un certo periodo.
In entrambi i casi vi è una proposta contrattuale irrevocabile ma nel caso della proposta irrevocabile
l’irrevocabilità dipende da una sola parte
Mentre nell’opzione l’irrevocabilità dipende da una convenzione tra le parti
PATTO DI PRELAZIONE
Con il patto di prelazione il promittente si obbliga a preferire, se deciderà di stipulare il contratto con un
determinato contrente al posto di altri, a parità di condizioni.
Non si crea un obbligo a contrarre ma semplicemente crea un obbligo a preferire un determinato soggetto
rispetto ad altri a parità di condizioni.
La prelazione può essere onerosa o gratuita.
NATURA DELLA PRESTAZIONE
Il patto di prelazione ha natura obbligatoria.
Nel caso di inadempimento del promittente, non è consentita l’esecuzione in forma specifica ma solo la
pretesa risarcitoria.
DURATA DELLA PRELAZIONE
La prelazione non deve necessariamente avere un termine, nel caso di eventuale vendita è valido anche se
di durata illimitata, non incidendo sul divieto di rapporti obbligatori.
LA DENUNCTIATIO quando chi ha concesso la prelazione si decide a vendere deve dare notizia a chi ha diritto
alla prelazione delle offerte formulate dal terzo.
Essa comporta la comunicazione dei precisi termini del contratto che si intende concludere con il terzo.
Il requisito essenziale della denuctiatio è l’indicazione del nome del terzo.
PRENOTAZIONE
La prenotazione è un contratto in una parte si obbliga a tenere a disposizione di un'altra un bene o un servizio,
senza corrispettivo.
È un rapporto giuridico preparatorio
È diretta a fermare beni o servizi di scarso valore intrinseco.
136
RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALE
Le trattative riguardano la fase antecedente alla conclusione di qualsiasi negozio, hanno natura preparatoria
e strumentale, giacché sono finalizzate alla stipulazione dell’accordo. Tramite esse le parti verificano la
possibilità di trovare un’intesa. Qualora il contratto non venga concluso, perdono rilievo, poiché non sono
vincolanti.
I danni risarcibili sono riconosciuti nei limiti del cosiddetto "interesse negativo”.
INTERESE NEGATIVO si intende l’interesse che la parte in buona fede aveva prima che le trattative iniziassero.
La parte che, pur sapendo o conoscendo l’invalidità del contratto, non ne ha dato notizia all'altra parte è
tenuta a risarcire il danno.
È nullo qualsiasi patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità̀ del debitore per dolo o per
colpa grave
137
I RIMEDI
I rimedi sono :
• la rescissione
• la risoluzione
e vanno a chiudere il momento patologico della teoria generale del contratto.
è proprio nel momento della formazione che si rileva la sproporzione ultra dimidium (oltre la metà), quindi
l’azione non è ammissibile se la lesione non eccede la metà del valore che la prestazione aveva al tempo della
formazione del contratto ed inoltre tale lesione deve perdurare fino al momento in cui la domanda è aperta.
GLI EFFETTI:
se la rescissine è esercitata con successo, il contratto è sciolto, con effetto retroattivo.
Nel pronunciare la rescissione del contratto concluso in stato di pericolo il giudice può, assegnare un equo
compenso all’altra parte per l’opera prestata.
Per contrastare la rescissione il contraente può offrire una modifica del contratto al fine di ridurlo ad equità
1450.
I diritti dei terzi non sono pregiudicati, salvi gli effetti della trascrizione della domanda di rescissione.
LA PRESCRIZIONE 1449 per la rescissione è breve circa un anno dalla conclusione del contratto.
138
AZIONE GENERALE DI RESCISSIONE PER LESIONE 1448
Nell’azione generale di rescissione per lesione, l’equilibrio tra i sinallagmi.
Sono elementi essenziali della fattispecie:
• sproporzione tra le prestazioni (ultra dimidium) e che perduri per tutti il tempo dell’esercizio di
rescissione
• stato di bisogno di una parte
• approfittamento dell’altra parte (portando un vantaggio a se stesso)
il concetto di condizioni inique è una condizione con una sproporzione tra prezzo/valore inferiore alla media.
Occorre anche che il contratto sia stipulato al fine di salvare sé o altri da un pericolo attuale di danno grave
alla persona.
Per pronunciare la rescissione, il giudice può assegnare un equo compenso all’altra parte per l’opera prestata.
Viene in questi casi rescisso il contratto ma esso non è nullo.
RISOLUZIONE
è un rimedio che permette di sciogliere un contratto a prestazioni corrispettive (sinallagmatico) per
un’anomala funzionale.
Il contratto può essere risolto per:
• Inadempimento
• Per impossibilità sopravvenuta
• Eccessiva onerosità delle prestazioni
139
LA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER INADEMPIMENTO (1453)
Nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie alla sua obbligazione,
l’altro può a sua scelta chiedere l’adempimento o la risoluzione del contratto, salvo in ogni caso il
risarcimento del danno.
Non si può applicare se i contratti non sono a prestazioni corrispettive.
La risoluzione è legata all’inadempimento colpevole.
Se l’inadempimento è incolpevole non si può esercitare l’azione di risoluzione.
Per dar luogo alla risoluzione del contratto la discordanza tra quanto promesso e quando eseguito deve
essere di intensa particolarità.
La risoluzione del contratto non può avvenire se una delle due parti ha avuto scarsa importanza riguardo
l’interesse dell’altra.
140
RISOLUZIONE DI DIRITTO
È la risoluzione per l’inadempimento che avviene automaticamente, senza l’intervento del giudice, nelle
ipotesi di:
• diffida ad adempiere
• clausola risolutiva espressa
• termine essenziale
LA DIFFIDA è un atto unilaterale recettizio che produce i suoi effetti, dal momento in cui la manifestazione
assume la forma stabilita dalla volontà, indipendentemente dall’accettazione.
L’intimazione deve essere fatta per iscritto ed inoltre il termine del contratto deve essere congruo e non
inferiore ai 15 giorni.
L’ordimento lascia alla parte interessata il diritto di chiedere o meno la risoluzione del contratto.
La risoluzione non opera automaticamente.
Se la parte, salvo uso o patto contrario, vuole esigerne l’esecuzione nonostante la scadenza o il termine, deve
darne notizia all’altra parte entro TRE GIORNI.
In mancanza il contratto si intende risoluto per diritto
Il termine essenziale può essere determinato:
• per volontà delle parti (quando le parti attribuiscono espressamente)
• per la natura dell’affare o in relazione a circostanze
141
RIMEDI PER L’INADEMPIMENTO
ECCEZIONE DI INADEMPIMENTO 1460, servono per sospendere l’adempimento stesso.
Nei contratti a prestazioni corrispettive ciascuno dei contraenti può rifiutarsi di adempiere le sue
obbligazioni, se l’altro non adempie o non offre di adempiere contemporaneamente la propria prestazione.
MUTAMENTEO DELLE CONDIZIONI PATRIMONIALE DEI CONTRAENTI 1461
La difesa consiste nella SOSPENSIONE dell’esecuzione.
Ossia ciascun contraente può sospendere l’esecuzione della prestazione dal lui dovuta, se le condizioni
patrimoniali sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento della controprestazione.
IL RISARCIMENTO DEL DANNO 1453 art
Nei contratti a prestazioni corrispettive quando uno dei due contraenti non adempie alle sue obbligazioni
l’altro può a sua scelta chiedere l’adempimento o la risoluzione del contratto, salvo in ogni caso, il
risarcimento del danno.
La sanzione che ordimento prevede in ogni caso di inadempimento è l’obbligo di risarcimento del danno
subito dal creditore.
In relazione alla misura del danno, si dice che deve prevedere tutti quei vantaggi che avrebbero incrementato
il suo patrimonio se fosse stata eseguita la prestazione.
Esso deve comprendere:
il danno mergente ossia la perdita subita quando il lucro cessante ossia il mancato guadagno
142
IL CONTRATTO E I TERZI
Il contratto non produce effetti rispetto ai terzi se non nei casi previsti dalla legge
Come sancisce l’articolo 1372 il contratto ha forza di legge tra le parti, nell’ultimo comma viene sancito che
non produce effetto verso i terzi, solo nei casi previsti dalla legge.
Se la dichiarazione non viene accettata nel tempo/termine stabilito dalle parti, il contratto produce effetti
tra i contraenti originari.
TERMINE 1402
La dichiarazione deve essere comunicata all’altra parte entro tre giorni dalla stipulazione del contratto, salvo
diverso accordo.
La natura di fissazione di tre giorni è di tipo fiscale.
Per gli atti soggetti ad imposta di registro, un termine maggiore comporterebbe il pagamento di un doppio
onere.
In pratica consente solo un risparmio fiscale
143
REVOCA.
Lo stipulante può revocare il beneficiario ed indicare il nuovo beneficiario.
DICHIARAZIONE DEL TERZO BEENFICIARIO
Nel momento in cui il terzo beneficia dichiara di volerne profittare si esaurisce il potere di revoca dello
stipulante.
La stipulazione può essere modificata/revocata dallo stipulante finché il terzo non abbia dichiarato di volerne
profittare.
EFFETTI DELLA REVOCA DELLA STIPULAZIONE in caso di revoca, la prestazione rimane a beneficio dello
stipulante.
144
CESSIONE DEL CONTRATTO 1406-1410
La cessione del contratto è il negozio mediante il quale, un contraente in un contratto a prestazioni
corrispettive non ancora eseguite sostituisce a sé un terzo, con il consenso dell’altro contraente.
IN RELAZIONE ALLA CESSIONE DEL CREDITO il creditore può cedere il suo credito senza il consenso del
debitore
PER LA CESSIONE DEL CONTRATTO invece non può essere ceduto senza il consenso dell’altra parte
contraente.
IL CONSENSO DEL CONTRAENTE CEDUTO costituisce requisito di validità della cessione del contratto,
se il contratto viene ceduto SENZA il consenso, la cessione è nulla.
145
INTEGRAZIONE DEL CONTRATTO ART 1374
Il contratto può essere integrato ossia ricoprire alcune lacune.
l contratto obbliga le parti non solo a quanto è espresso nel contratto, ma anche a tutte le conseguenze che
ne derivano secondo la legge, o in mancanza, secondo gli usi e l’equità.
LA NATURA DELL’INDENNIZZO
Se il terzo rifiuta di compiere il fatto da lui permesso, colui che ha promesso è tenuto all’indennizzo.
L’indennizzo non costituisce un risarcimento del danno ma consiste nel compensare la lesione di interessi
altrui.
CAPARRA
Consiste in una somma di denaro che una parte dà all’altra al momento della conclusione del contratto, essa
è di regola confirmatoria.
Se la somma è corrisposta per un diritto di recesso prende il nome di caparra penitenziale.
ACCONTO
È una somma di denaro inferiore all’importo totale che può essere richiesta alla stipulazione di un contratto.
In un momento successivo verrà corrisposto il saldo.
146
Inoltre l’altra parte non dovrà dimostrare l’onere subito, infatti la penale è dovuta indipendentemente dalla
prova del danno.
147
INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO
Nominata anche ATTIVITÀ ERMENEUTICA.
148
INTERERPETAZIONE IN BUONA FEDE 1366
È una norma di raccordo
Il contratto deve essere interpretato secondo la buona fede quindi il significato deve tener conto della buona
fede delle parti.
Il concetto di buona fede va attribuito infatti alla volontà negoziale.
149
INVALIDITÀ DEL CONTRATTO
NULLITÀ
È una sanzione più grave che colpisce il negozio viziato.
Essa protegge un interesse generale.
L’atto nullo è inefficacie, insanabile e quando è accertato ha efficacia retroattiva.
QUOD EST NULLUM, NULLUM PRODUCIT EFFECTUM
Il contratto nullo, nasce nullo.
LE CAUSE DI NULLITÀ
Il contratto è nullo quando:
• è contrario alle norme imperative, salvo che la legge disponga diversamente
• mancanza di uno degli elementi essenziali.
• Illeceità della causa, motivi
• Mancanza dell’oggetto dei requisiti stabiliti dall’articolo 1346
IMPRESCRITTIBILITÀ DI NULLITÀ
Art 1422 l’azione per dichiarare la nullità non è soggetta a prescrizione, salvi gli effetti dell’usucapione e della
prescrizione per le azioni di ripetizione
150
Tale forma di nullità rappresenta una deroga rispetto all’articolo 1421 c.c. in quanto prevede che la nullità
possa essere fatta valere da chiunque abbia interessa invece la nullità di protezione può fatta valere nei
confronti unicamente di una parte debole destinata a maggiore tutela.
Come sancisce il codice del consumo art 36 comma 3
La nullità opera soltanto a vantaggio del consumatore e può essere rilevata d'ufficio dal giudice.
ANNULLABILITÀ 1425-1446
È una sanzione.
Le cause di annullamento attengono all’incapacità e ai vizi del consenso (errore, dolo e violenza)
Essa protegge un interesse particolare, riferimento a un determinato soggetto.
IL CAPO XII del titolo II del libro IV suddiviso in tre sezioni, la prima delle quali dedicata all’incapacità, seconda
vizi del consenso: errore, violenza, dolo e la terza all’azione di annullamento.
Contratto che nasce invalido è suscettibile di annullamento.
Il contratto è invalido ma produttivo di effetti ed entro i 5 anni si può chiedere la prescrizione.
L’annullabilità è testuale, nel senso che ricorre solo nei casi tassativamente indicati dalla legge.
Il contratto può essere annullato in giudizio art 1441
151
Tuttavia è bene ricordare che se l’azione di annullamento si prescrive in cinque anni l’eccezione di
annullamento è imprescrittibile. Il motivo è evidente: si vuole evitare che la parte che ha agito con dolo, o
violenza, o inducendo l’altro in errore, o approfittando dell’incapacità, eviti per cinque anni di chiedere
l’esecuzione del contratto, facendo così prescrivere l’azione di annullamento, proponendo azione per
l’esecuzione solo una volta scaduto il termine per l’azione;
Essendo la sentenza retroattiva, il contratto cessa d produrre effetti dal momento della sua nascita e tutti gli
effetti decorsi cadono.
Art 1433 errore nella dichiarazione o trasmissione à ERRORE OSTATIVO che cade nel momento della
dichiarazione.
• sulla dichiarazione
• la dichiarazione non è stata trasmessa correttamente dalla persona o dall’ufficio che ne era stato
incaricato
152
ERRORE DI DIRITTO
Consiste nell’ignoranza o nella falsa conoscenza di una norma giuridica che ha indotto il soggetto a stipulare
un contratto.
L’errore di diritto rileva in quando è stato la ragione unica o principale della stipulazione del contratto
Costituisce un vizio del consenso quando determina una falsa rappresentazione circa l’esistenza, la portata,
l’applicabilità di una norma giuridica imperativa o dispositiva.
L’ignoratio iuris non excusat ossia non può essere invocata per sottrarsi all’applicazione della legge ma se
influisce sulla formazione della volontà, può condurre all’errore e quindi all’annullabilità.
VIOLENZA 1434-1438
La violenza forza la volontà di stipulazione del contratto.
Ossia deve essere tale da far impressione su un uomo medio coraggioso (in relazione a sesso, età, condizione
della persona).
Può essere:
• PSICHICA O RELATIVA O MORALE (causa di annullabità)
• FISICA O ASSOLUTA (causa di nullità, essendo più grave)
La minaccia è tale da viziare il contratto quando consiste in un male ingiusto e notevole
La minaccia deve essere vera e non presunta o immaginaria.
Il male può essere fisico, morale, patrimoniale.
Inoltre va valutata nel contesto in cui è pronunciata.
Può essere indirizzata la minaccia sia ai beni che alle persone.
MALE La minaccia deve essere vera o comunque apparire seria in modo da far impressione su
NOTEVOLE di una persona normale.
La valutazione sulla serietà della minaccia, però, non sarà solo oggettiva, ma anche
soggettiva essendo necessario valutare anche le condizioni personali di chi la riceve
la violenza è causa di annullabilità anche se proveniente da un terzo ed anche nel caso in cui la controparte
ne fosse all'oscuro.
153
DOLO 1439-1440 (dolus malus)
Il dolo è causa di annullamento del contratto quando i raggiri usati da uno dei contraenti sono stati tali, che
senza di essi, l’altra parte non avrebbe contrattato.
Il dolo si dice determinante quando i raggiri determinano la conclusione di un contratto che non sarebbe
stato stipulato in mancanza di dolo.
Il dolo determinane ed il suo rimedio è l’annullabilità del contratto.
Nell’azione di annullamento per dolo non occorre dare prova degli elementi costituitivi dell’errore
La riconoscibilità è in re ipsa. significa letteralmente "i fatti parlano da soli", assume il significato di cosa
evidente, manifesta.
Tuttavia è bene ricordare che se l’azione di annullamento si prescrive in cinque anni l’eccezione di
annullamento è imprescrittibile. Il motivo è evidente: si vuole evitare che la parte che ha agito con dolo, o
violenza, o inducendo l’altro in errore, o approfittando dell’incapacità, eviti per cinque anni di chiedere
l’esecuzione del contratto, facendo così prescrivere l’azione di annullamento, proponendo azione per
l’esecuzione solo una volta scaduto il termine per l’azione.
154
CONVALIDA ESPRESSA atto unilaterale recettizio
È effettuata mediante un atto/manifestazione di volontà che contenga la menzione del contratto e del
motivo di annullabilità con la dichiarazione che s’intenda convalidarlo
155
LA PRODUZIONE DI MASSA E LE CONDIZIONI GENERALI DEL CONTRATTO
Si dicono CONTRATTI PER ADESIONE i contratti predisposti unilateralmente da una parte per regolare una
serie indefinita di rapporti, ai quali l’oblato si limita a prestarvi adesione.
Originariamente era contenuto nel codice civile e derivava da una norma comunitaria, attraverso un
recepimento è stato trasporto nel libro 4 articolo 1469 bis.
CONSIDERAZIONE DI VESSATORIETÀ
È definito consumatore la persona fisica che agisce con scopi estranei all’attività imprenditoriale o
professionale svolta.
È definito professionista colui che agisce nell’esercizio della propria attività imprenditoriale o professionale.
Non sono vessatorie le clausole che riproducono disposizioni di legge ovvero che riproducono disposizioni o
attuative di principi contenuti in convenzioni internazionali delle quali siano parti contraenti tutti gli Stati
membri dell'Unione europea.
Inoltre non sono vessatorie le clausole o gli elementi di clausola che siano stati oggetto di trattativa
individuale.
Nel contratto concluso mediante sottoscrizione di moduli o formulari predisposti per disciplinare in maniera
uniforme determinati rapporti contrattuali, incombe sul professionista l'onere di provare che le clausole, o
gli elementi di clausola, malgrado siano unilateralmente predisposti, siano stati oggetto di specifica
trattativa con il consumatore.
156
Così tutt’oggi il sistema italiano è costituito da numerose norme che lo disciplinano:
Tale forma di nullità rappresenta una deroga rispetto all’articolo 1421 c.c. in quanto prevede che la nullità
possa essere fatta valere da chiunque abbia interessa invece la nullità di protezione può fatta valere nei
confronti unicamente di una parte debole destinata a maggiore tutela.
Come sancisce il codice del consumo art 36 comma 3
La nullità opera soltanto a vantaggio del consumatore e può essere rilevata d'ufficio dal giudice.
157
LA RAPPRESENTANZA (art 1387-1400)
La rappresentanza è un istituto giuridico con cui un soggetto (rappresentato) attribuisce all’altro soggetto
(rappresentate) il potere di sostituirsi a lui nel compimento di un’attività giuridica, cosicché gli effetti
risalgono direttamente nella sfera giuridica del rappresentato e non del rappresentate.
La rappresentanza avviene perché il rappresentato non sia materialmente in grado o non ritenga opportuno
di agire da solo o personalmente, non possa o non voglia.
“Rappresentare” vuol dire agire in nome e per conto di altri.
TIPOLOGIE DI RAPPRESENTANZA:
DIRETTA (ricade poi nel contratto di mandato)
il rappresentate agisce in nome e per contro del rappresentato, gli effetti del contratto si producono
direttamente in capo al rappresentato.
RAPPRESENTANZA LEGALE
La fonte è la legge, che fissa i presupposti e gli effetti della rappresentanza, regola e stabilisce le ipotesi di
attribuzione del potere.
Esempio
I genitori hanno la rappresentanza dei figli minori
Il tutore ha la rappresentanza dell’interdetto.
RAPPRESENTANZA VOLONTARIA
La fonte è la volontà dell’interessato.
Essa sorge da un atto o da un negozio del rappresentato.
Le forme tipiche di rappresentanza sono: procura e il mandato.
158
La procura è un negozio unilaterale recettizio con il quale si conferisce il potere di rappresentanza ad un altro
soggetto.
• Unilaterale in quanto non necessita di accettazione dall’altra parte.
• Recettizio in quando deve giungere a conoscenza del soggetto nominato come rappresentante.
Il mandato è un contratto con cui il potere di rappresentanza viene attribuito nel momento in cui le due
volontà si fondono nel consenso negoziale.
Il mandato può essere con o senza rappresentanza.
RAPPRESENTANZA ORGANICA
Si ha quando un soggetto riveste il ruolo di un organo rappresentativo di una persona giuridica.
Ha la sua fonte nella legge stessa ma anche nella volontà dei soggetti cui è devoluta la nomina dell’organo.
Es la rappresentanza societaria
159
TRE ELEMENTI ESSENZIALI SONO:
LA CONTEMPLATIO DOMINI
L’indicazione della persona in nome della quale il rappresentante agisce e a cui vanno riferirti gli effetti
dell’attività compiuta.
Il potere del rappresenta di agire in nome altrui
L’esistenza di un rapporto di gestione che lega il rappresentante al rappresentato
La disciplina dei vizi della volontà si riferisce al rappresentante, a meno che il vizio non attenga al momento
genetico del rapporto (al momento di attribuzione dei poteri).
160
Nell’articolo sono presenti delle ipotesi di NON annullabilità come:
specifica autorizzazione ossia l’autorizzazione a contrarre con se stesso deve esser specifica, non è sufficiente
una mera autorizzazione ma occorre che sia determinata da elementi tali da tutelare il rappresentato.
PREDETERMINAIZONE DEL CONTENUTO DEL CONTRATTO
Il contratto stipulato dal falsus procurator non produce effetti (salvo eventuale ratifica dell’interessato).
Ma sorge al falsus procurator l’obbligo di risarcire il danno al terzo che ha confidato senza colpa sulla validità
del contratto.
Se il contratto fosse nullo, sappiamo che la nullità NON produce effetti e non è sanabile in quanto non si può
né convalidare ne ratificare
Se il contratto fosse annullabile produrrebbe effetti.
Ai sensi dell’articolo 1399, il rappresentato può ratificare il contratto concluso dal falsus procurator senza
chiedere l’accettazione.
La ratifica ha effetto retroattivo e recettizia, nel senso che diventa efficace nel momento in cui è conosciuta
dal terzo che ha contratto con il falsus procurator.
Inoltre deve essere fatta secondo la forma per relationem.
La facoltà di ratifica si trasmette agli eredi
161
CESSIONE DEL CONTRATTO 1406-1410
La cessione del contratto è il negozio mediante il quale, un contraente in un contratto a prestazioni
corrispettive non ancora eseguite sostituisce a sé un terzo, con il consenso dell’altro contraente.
IN RELAZIONE ALLA CESSIONE DEL CREDITO il creditore può cedere il suo credito senza il consenso del
debitore
PER LA CESSIONE DEL CONTRATTO invece non può essere ceduto senza il consenso dell’altra parte
contraente.
IL CONSENSO DEL CONTRAENTE CEDUTO costituisce requisito di validità della cessione del contratto,
se il contratto viene ceduto SENZA il consenso, la cessione è nulla.
162
SIMULAZIONE
Appunto la parola simulazione vuol dire creare apparenza.
Nella simulazione le parti fingono di porre in essere un negozio giuridico mentre nella realtà non ne vogliono
porre in essere nessuno, oppure vogliono porre in essere un altro diverso, denominato contratto
dissimulato, dove risultante in un patto, destinato a rimanere segreto e denominato controdichiarazione
(simulazione relativa)
Il contratto simulato NON produce effetto tra le parti.
Il negozio simulato crea per il terzo un’apparenza o una finzione, che non corrisponde alla realtà.
Alla base vi è un accordo tra le parti.
La causa simulandi è il motivo concreto per il quale le parti pongono in essere il contratto simulato.
Afferma la Corte Suprema che l’individualizzazione della causa simulandi, non è indispensabile ma è rilevante
per fornire indizi in merito all’accordo simulatorio.
RELATIVA le parti fingono di porre in essere un negozio, mentre in realtà ne vogliono porre in essere un altro,
denominato contratto dissimulato, quale risulta in un patto destinato a rimanere segreto, e denominato
controdichiarazione.
INTERPOSIZIONE REALE
Il negozio con la persona interposta deve considerarsi valido ed efficace.
Sussiste in un duplice rapporto negoziale:
• uno tra interponente e interposto
• uno tra interposto e terzo
Il rapporto lega interponente e interposto riveste solitamente il carattere di mandato senza rappresentanza.
163
Diverso invece è il contratto alla frode fiscale, diretto ad eludere le norme tributarie sui trasferimento dei
beni, la quale non è sanzionabile di nullità o di annullabilità del negozio.
La regola è che la realtà prevale sull’apparenza, anche sei creditori in buona fede abbiano compiuto atti di
esecuzione.
Quindi la simulazione può essere opposta ai creditori del titolare apparente.
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PROVA DELLA SIMULAZIONE RISPETTO AI TERZI
I terzi non avendo la possibilità di disporre della controdichiarazione,
se la domanda di simulazione è proposta da creditori o da terzi estranei al contratto, che non sono in grado
di procurarsi la prova scritta essendo estranei al contratto, non subisce alcun limite quindi va presa in
considerazione anche la prova per testimoni.
Se invece la domanda per da terzi o da creditori è diretta a far valere l’illiceità del contratto dissimulato, vale
anche la proposta delle parti.
165
CONTRATTO TIPICO
Il legislatore ha voluto distingue due tipologie di contratti:
quelli tipici e quelli atipici.
• I CONTRATTI ATIPICI sono contratti che si creano dall’autonomia delle parti al di fuori degli schemi
predisposti dal legislatore.
• CONTRATTI ATIPICI sono contratti espressi regolarmente nel codice civile o nelle leggi speciali.
• CONTRATTI MISTI sono contratti creati i dalla fusione di contratti tipici e altri creati dall’autonomia
privata.
Il contratto di assicurazione ha usanza storica veniva inizialmente utilizzato come finte compravendite ossia
l’assicuratore compra ad un prezzo fittizio la nave e il carico, sotto alla condizione risolutiva del “salvo arrivo”
quindi se la nave non giunge il prezzo è pagato, se la nave giunge l’associatore trattiene il prezzo.
È il contratto con il quale l'assicuratore, dietro pagamento di un premio assicurativo, si obbliga a rivalere
l'assicurato, entro i limiti convenuti, del danno a esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o
una rendita al verificarsi di un evento.
L’impresa assicuratrice compie un CICLO ECONOMICO INVERTITO in quanto prima incassa i premi, e poi
eventualmente esborsa in caso di sinistro o della verifica di un evento.
L’istituto vigila e controlla sulle imprese di assicurazioni è l’IVASS ossia istituto per la vigilanza sulle
assicurazioni.
Un’altra funzione dell’IVASS è quella di emanare la cosiddetta normativa secondaria che è costituita dai
regolamenti IVASS volti a disciplinare ambiti e dare attuazione di argomenti espressi dal legislatore.
I soggetti facenti parte delle imprese di assicurazione devono avere una solidità patrimoniale per far fronte
a rischi superiori a quanto prestabilito.
L’IVAS rilascia l’autorizzazione per svolgere l’attività assicurativa
Attraverso la raccolta dei premi altrui si riesce a spalmare il rischio.
Il principio che vige è quello di MUTUALISMO.
Passarelli cita che le assicurazioni si basano sulla teoria del bisogno eventuale.
ASSICURAZIONE DANNI
Il premio è sempre dovuto ed è pagato anticipatamente.
L’impresa di assicurazione deve assicurare il rischio.
Un rischio che è collegato ad un evento futuro non certo.
L’impresa deve valutare approssimativamente il rischio che assume, lo fa attraverso le informazioni e le
notizie che vengono fornite dall’assicurato.
SE ESSO FORNISCE INFORMAZIONI INESATTE CON DOLO O COLPA GRAVE, il contratto è annullabile.
L’assicuratore decade dal diritto di impugnare il contratto se entro 3 mesi dal giorno in cui ha scoperto
l’inesattezza della dichiarazione non dichiara al contraente di volere esercitare l’impugnazione.
L’assicuratore ha diritto ai premi relativi al periodo di assicurazione in corso al momento in cui ha domandato
l’annullamento.
Se il sinistro si verifica prima che sia decorso il termine indicato l’assicuratore non è tenuto a pagare la somma
assicurata.
PRESCRIZIONE di 3 mesi dal momento in cui si ha l’inesattezza della dichiarazione.
IL RISCHIO NELL’ASSICURAZIONE
IL RISCHIO HA RILEVANZA CAUSALE
L’assicuratore si obbliga rivalere l’assicurato del danno ad esso prodotto da un sinistro.
Se il sinistro si è già verificato o non sussiste, il contratto è privo di causa.
167
INESISTENZA DEL RISCHIO
Il contratto di assicurazione è nullo se il rischio non è mai esistito o ha cessato di esistere prima della
conclusione del contratto
Se la cessazione del rischio avviene durante l’assicurazione il contratto si scioglie, ma l’assicuratore ha il
diritto di pagare il premio affinché non venga comunicato
Se l’aggravamento del rischio è eccessivamente elevato, l’impresa assicuratrice ha facoltà di recedere dal
contratto entro un mese dalla comunicazione: l’effetto è immediato, ossia i sinistri che accadono in questo
periodo, non vengono coperti dall’agenzia.
La compagnia potrà anche scegliere di rivalutare e certificare il rischio, ma aumentando il premio richiesto
per la copertura.
In caso di aggravamento del rischio e conseguente recesso da parte dell’assicurazione, i premi in corso
spettano a quest’ultima e non possono essere rimborsati al contraente.
Se il sinistro si verifica prima, il pagamento non è dovuta
168
1927 art in caso di suicidio dell'assicurato, avvenuto prima che siano decorsi due anni dalla
stipulazione del contratto, l'assicuratore non è tenuto al pagamento delle somme assicurate, salvo
patto contrario.
Il consenso delle parti produce l’effetto traslativo ossia la proprietà di una cosa è trasferita solo per l’effetto
del consenso senza bisogno di ulteriori atti formali o consegna della cosa compravenduto.
Nel diritto romano non era sufficiente in quando i diritti si trasferiscono con la consegna della cosa o per
usucapione, non con il mero consenso.
• CONSENSUALE in quanto si perfezione con il consenso delle parti e non necessita della traditio della
cosa
• ONEROSO in quanto presuppone un corrispettivo prezzo
Altrimenti a titolo gratuito sarebbe una donazione.
• A PRESTAZIONI CORRISPETTIVE in quanto il trasferimento della cosa trova riscontro nella
controprestazione di pagare il prezzo.
• AD EFFETTI REALI in quanto il consenso produce un effetto traslativo.
In alcuni casi può avere EFFETTI OBBLIGATORI.
• ESECUZIONE ISTANTANEA nel seno che le prestazioni sono eseguite contestualmente.
• A FORMA LIBERA salvo nei casi previsti dalla legge come la compravendita di immobili che richiede
una forma ab sustantiam.
LA CAUSA del contratto coincide con la funzione economico sociale e il trasferimento della proprietà
L’OGGETTO del contratto è la cosa o il diritto compravenduto.
IL PREZZO è essenziale ai fini della compravendita.
La mancanza del prezzo dovrebbe rendere nulla una compravendita
LE SPESE DELLA VENDITA ART 1475 sono di regola a carico del compratore.
Le parti possono disporre diversamente ad esempio dividendole in parti uguali o ponendole a carico del
debitore.
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CONSEGNA DELLA COSA 1477
La cosa deve essere consegnata nello stato in cui si trovava al momento della vendita
salvo patto contrario, deve essere consegnata con i frutti, accessori del giorno della vendita.
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I RIMEDI SONO
AZIONE REDIBITORIA ED ESTIMATORIA 1492
Se la garanzia è dovuta e il vizio sussiste, il compratore ha due rimedi.
• L’azione redibitoria che mira alla risoluzione del contratto
• L’azione estimatoria che mira a mantenere in vita il contratto attraverso una riduzione del prezzo.
AZIONE REDIBITORIA
Mira alla risoluzione del contratto di compravendita.
Una volta esercitata con successo l’azione, il contratto si definisce risolto
Il venditore deve restituire il prezzo e rimborsare le spese e i pagamenti legittimamente fatti per la vendita.
Il compratore deve restituire la cosa, se questa non è perita in conseguenza ai vizi.
AZIONE ESTIMATORIA consiste nella riduzione del prezzo perseguita con l’actio quanti minoris ha lo scopo
di risarcire al compratore l’interesse negativo costituito dalla differenza di valore determinata dal vizio della
cosa , ristabilendo l’equilibrio economico delle prestazioni contrattuali.
Esse sono incompatibili tra di loro in quando una mira alla risoluzione e l’altra alla conservazione del
contratto.
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VENDITA DELLA COSA ALTRUI 1478
È valida la vendita di cose altrui.
Il venditore no vende una cosa che non è sua, ma si obbliga a procurarsi la cosa altrui e a ritrasmetterla al
compratore.
Nel caso in cui il compratore non sia a conoscenza dell’altruità della cosa, il compratore può richiedere la
risoluzione del contratto e
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CONTRATTO DI MUTUO 1813-1822
Il mutuo è il contratto con il quale una parte (detta mutuante) consegna all’altra parte (detta mutuatario)
una determinata quantità di denaro o altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della
stessa specie e qualità.
Il mutuo è un prestito che si realizza con la consegna del denaro (o altra cosa fungibile) al mutuatario che ne
acquista la proprietà (contratto ad effetti reali ad effetti reali).
Si tratta di un prestito di consumo.
Il momento del perfezionamento del negozio di mutuo coincide con la traditio, vale a dire con al consegna di
denaro al mutuatario che ne acquista la proprietà.
Nella pratica però la somma di denaro può essere consegnata in diversi modi come assegno ecc,
l’orientamento prevalente in giurisprudenza stabilisce che il perfezionamento del contratto avviene con la
messa a disposizione della somma di denaro.
È uno dei più antichi contratti di finanziamento ed è di regola praticato dalle banche ed istituti di credito.
CARATTERISTICHE:
• REALE ossia si perfeziona con la consegna all’altra parte di una determinata quantità di denaro o di
altre cose fungibili.
• ONEROSO il mutuatario deve corrispondere gli interessi al mutuante, ma è fatta salva la diversa
volontà delle parti. La somma convenuta alla scadenza può essere con o senza interessi.
• UNILATERALE ossia le uniche obbligazioni che sorgono dal mutuo sono a carico del mutuatario.
• AD EFFETTI REALI il denaro passa alla proprietà del mutuatario
• A FORMA LIBERA ossia il mutuo bancario richiede la forma scritta ad sustantiam
• DI DURATA ossia è destinato a durare per un periodo di tempo apprezzabile.
LA CAUSA del contratto di mutuo è la consegna del denaro o altre cose fungibili
L’OGGETTO sono il denaro e le cose fungibili.
Il denaro o le cose fungibili date a mutuo passano in proprietà del mutuatario.
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IL TERMINE
Viene fissato di regola dalle parti
Se è a titolo gratuito viene definito a favore del mutuatario.
Se no è fissato un termine per la restituzione, verrà stabilito dal giudice rispetto alle circostanze.
Se è convenuto he il mutuatario paghi quando potrà, il termine per il pagamento sarà fissato dal giudice.
Se è stata convenuta la restituzione rateale delle cose mutuate e il mutuatario non adempie l’obbligo del
pagamento anche ad una sola rata, il mutuante può richiedere l’immediata restituzione dell’intero.
Il mutuante è responsabile del danno cagionato al mutuatario per i vizi delle cose data a prestito, se non.
Prova di averli ignorati sena colpa.
IL MUTUO DI SCOPO
Si caratterizza del fatto che una somma di denaro o altre cose fungibili vengono consegnate al mutuatario
esclusivamente per raggiungere determinante finalità, espressamente inserite nel sinallagma contrattuale.
Sorge a capo del mutuatario l’obbligo della realizzazione dello scopo convenuto.
Inoltre la parte della giurisprudenza sancisce che questo contratto non abbia la caratteristica di natura reale
ma bensì di natura consensuale.
GLI INTERESSI
Ai sensi dell’articolo 1282, i crediti liquidi ed esigibili producono effetti a pieno diritto, salvo che legge o titolo
stabiliscano diversamente.
DIVIETO DI ANATOCISMO
Gli interessi non producono interessi.
Serve per contrastare un uso usuraio che per ogni anno si calcolava gli interessi sul capitale con aggiunti gli
interessi dell’anno precedente.
Ai sensi dell’articolo 1283, gli interessi scaduti possono produrre effetti solo dalla domanda giudiziale, o per
convenzione posteriore, e sempre se si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi.
Il codice civile del 1942 prevedeva un saggio di interessi del 5%.
Nel 1990 con la legge de 26 Novembre n 353 il tasso fu elevato al 10% con un tasso di inflazione che era
intorno al 20%.
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Poi quando l’inflazione diminuì si abbassò anche il tasso di interesse legale intorno al 5% nel 1996.
Successivamente con un Decreto del MEF si stabili all’articolo 1284 del c.c. che il saggio di interessi legali è
fissato allo 0,3% in ragione d’anno.
IL PROBLEMI DELL’INFLAZIONE
L’inflazione per la società crea sperequazioni di valore che moltiplicavano il rischio d’impresa.
I SALARI
Quando l’inflazione aumenta, aumenta anche il costo della vita così da creare problemi con i salari fissati
attraverso la contrattazione collettiva.
Venne elaborato il MECCANISMO DELLA SCALA MOBILE nell’ambito del lavoro per evitare gli effetti pervasi
dalla svalutazione monetaria.
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CONTRATTO DI TRANSAZIONE 1965-1976
È il contratto col quale le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine ad una lite già incominciata
o prevengono una lite che può sorgere tra loro.
Con le reciproche concessioni si possono creare, modificare o estinguere rapporti diversi da quello
precedente che ha formato una pretesa o contestazione tra le parti.
L’OGGETTO DELLA TRANSAZIONE non è limitato al rapporto giudico, ma può comprendere anche altri
rapporti intercorrenti tra le parti.
LE RECIPROCHE CONCESSIONI
La giurisprudenza ritiene che le reciproche concessioni siano un elemento essenziale del contratto di
transazioni.
LA RISOLUZIONE DELLA TRANSAZIONE per l’inadempimento non può essere richiesta se il rapporto
preesistente è stato estinto per novazione, salvo che il diritto alla risoluzione sia stato espressamente
stipulato.
LA TRANSAZIONE RICHIEDE LA FORMA SCRITTA AD PROBATIONEM, eccezione richiesta per transazioni che
hanno ad oggetto controversie relative ai contratti che trasferiscono la proprietà di beni immobili o diritti
reali dove si richiede la forma ad substantiam, sotto pena di nullità.
Le parti devono avere la capacità di disporre dei diritti che formano l’oggetto della lite.
La transazione è nulla se tali diritti non sono disponibili alla persona.
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La transazione come contratto tipico, riposa sul principio dell’inimpugnabilità
Infatti alla transazione non si applicano i rimedi tipici, infatti essa non può essere annullata per errore di
diritto ne per causa di lesione.
Il legislatore ha infatti previsto che alla transazione si applichino i rimedi specificamente previsti.
TRANSAZIONE SU PRETESA TEMERARIA se una delle due parti era consapevole della temerarietà della sua
pretesa, l’altra può richiedere l’annullamento della transazione
TRANSAZIONE SU UN TITOLO NULLO è nulla la transazione relativa a un controllo illecito ossia le parti hanno
trattato della nullità.
ANNULLABILITÀ PER FALSITÀ DI DOCUMENTI è annullabile la transazione fatta, in tutto o in parte, sulla base
di documenti che in seguito vengono reputati falsi
ANNULLABILITÀ PER UNA SENTENZA PASSATA IN GIUDICATO è annullabile la transazione fatta su lite già
decisa con sentenza passata in giudicato.
La nullità della transazione è prevista per i contraenti che vengono messi nello stato anteriore alla stipula del
contratto e ciascuno deve restituire o concedere quanto gli fu concesso per l’effetto dell’accordo transitivo.
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Il mandato può essere:
• generale quando non comprende atti che eccedono l’ordinaria amministrazione se non indicati
espressamente
• speciale, invece, quello che concerne singoli e determinati affari
Il mandante, appena avvertito della conclusine dell’affare, deve darne notizia a tutti i mandatari.
In mancanza è tenuto a risarcire il danno.
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OBBLIGO DI RIMETTE AL AMNDANTE Ciò CHE HA RICEVUTO A CAUSA DEL MANDATO art 1714
Il mandatario deve corrispondere al mandante gli interessi legati sulle somme riscosse per conto del
mandante stesso
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MANDATO IN REM PROPRIAM
Il mandato in rem propriam non può essere revocato da parte del mandante, salvo che sia diversamente
stabilito dalle parti o che ricorra la giusta causa.
RINUNCIA
La rinuncia è un atto estintivo del mandatario.
Il mandatario può rinunciare se vi è una giusta causa, in mancanza deve risarcire i danni al mandante.
Se il mandato è a tempo indeterminato deve dare giusto preavviso, in mancanza è tenuto al risarcimento del
danno
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