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L E C A R A T T E R I S T I C H E E

L A S T R U T T U R A D E L L A
C O S T I T U Z I O N E
I T A L I A N A
ROBERTA PASSEGGIA 1AL

Questa foto di Autore sconosciuto è concessa in licenza secondo CC BY.


COS'È?
La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge
fondamentale dello Stato italiano, e si posiziona al vertice
della gerarchia delle fonti nell'ordinamento giuridico della
Repubblica. Considerata una costituzione scritta, rigida,
lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e
tendenzialmente programmatica, è formata da 139 articoli e
da 18 disposizioni transitorie e finali.
La Costituzione italiana nasce dal lavoro di una
commissione di 75 saggi che il 31 gennaio 1947 sottoposero
all'Assemblea Costituente un testo che, dopo l'esame di
numerosi emendamenti, venne approvato il 22 dicembre
1947 ed entrò in vigore il 1 gennaio 1948. La Costituzione fu
firmata dal presidente della Repubblica Enrico De Nicola e
controfirmata dal presidente del Consiglio Alcide De
Gasperi e dal presidente dell'Assemblea
Costituente, Umberto Terracini.
COM'È STRUTTURATA?
La Costituzione italiana è così strutturata:

• i primi 12 articoli rappresentano un preambolo e disciplinano


i principi fondamentali, cioè i principi che ispirano la Costituzione
italiana;

• i restanti articoli sono divisi in due parti:


– la prima parte regola i diritti e i doveri dei cittadini. Questa parte
comprende gli articoli dal 13 al 54. Qui vengono disciplinati
i rapporti tra lo Stato e i cittadini;
– la seconda parte regola l'ordinamento della Repubblica. Questa
parte comprende gli articoli dal 55 al 139. Qui viene disciplinata
la composizione degli organi dello Stato ed i loro compiti;

• infine vi sono le disposizioni transitorie e finali composte da 18


articoli che sono servite a regolare il passaggio
dalla monarchia alla repubblica e a vietare la riorganizzazione del
disciolto Partito fascista.
ND.
1. PRINCIPI FONDAMENTALI
I primi 12 articoli esprimono i principi su cui poggia la vita dello stato, quindi
i principi fondamentali; essi sono concordati da rappresentanti di tutti i partiti
per indicare le caratteristiche dello stato. I principi fondamentali e la prima parte
della Costituzione contengono, innanzitutto, un ampio riconoscimento dei diritti
civili e politici essenziali, che vengono garantiti nella loro immodificabilità :Il
carattere istituzionale di repubblica democratica a sovranità popolare (art.1) e
l’aspetto programmatico del lavoro come tratto fondativo (art.1) e riconosciuto
come diritto da promuovere (art.3); il riconoscimento dei diritti inviolabili [poi
indicati nella 1^parte, specie al titolo I], e dei corrispettivi doveri di solidarietà
(art.2); l’uguaglianza di fronte alla legge, senza alcun tipo di distinzione (art.3); la
promozione delle autonomie locali (art.5); la tutela delle minoranze linguistiche
(6); i rapporti tra Stato e Chiesa cattolica, regolati dai Patti Lateranensi in un
quadro di reciproca indipendenza e sovranità (art.7) e la libertà di culto per tutte
le confessioni religiose (art.8); la promozione della cultura, della ricerca tecnica e
scientifica, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico (9); il diritto
d’asilo per stranieri cui siano conculcate le libertà previste in Italia; il divieto di
estradizione per motivi politici (10); il ripudio della guerra e l’accettazione di
limitazioni alla sovranità che favoriscano pace e giustizia a livello internazionale
(art.11); le caratteristiche della bandiera (art.12).
2.LA PRIMA PARTE:DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI
Il TITOLO I della PRIMA PARTE della COSTITUZIONE riguarda i DIRITTI CIVILI, già anticipati nell’art.2 (Principi
fondamentali) come “diritti inviolabili”, e i corrispettivi DOVERI, cioè: la libertà personale, l’inviolabilità del domicilio,
la libertà e la segretezza della corrispondenza, la libertà di circolazione, di riunione, di associazione, di religione, di
pensiero, parola...

Il TITOLO II della PRIMA PARTE della COSTITUZIONE riguarda i rapporti ETICO-SOCIALI e: riconosce la famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio, e l’uguaglianza dei coniugi; afferma il loro diritto e dovere di educare i
figli; prevede agevolazioni alle famiglie, specie se numerose; tutela la salute come diritto fondamentale, e assicura cure
gratuite agli indigenti; sancisce la libertà di arte e scienza e del loro insegnamento...

Il TITOLO II della PRIMA PARTE della COSTITUZIONE riguarda i rapporti ETICO-SOCIALI e: riconosce la famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio, e l’uguaglianza dei coniugi; afferma il loro diritto e dovere di educare i
figli; prevede agevolazioni alle famiglie, specie se numerose; tutela la salute come diritto fondamentale, e assicura cure
gratuite agli indigenti; sancisce la libertà di arte e scienza e del loro insegnamento...

Il TITOLO II della PRIMA PARTE della COSTITUZIONE riguarda i rapporti ETICO-SOCIALI e: riconosce la famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio, e l’uguaglianza dei coniugi; afferma il loro diritto e dovere di educare i
figli; prevede agevolazioni alle famiglie, specie se numerose; tutela la salute come diritto fondamentale, e assicura cure
gratuite agli indigenti; sancisce la libertà di arte e scienza e del loro insegnamento...
3.LA SECONDA PARTE: L’ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA
TITOLO I. IL PARLAMENTO (28 articoli: 55-82):Il Parlamento è bicamerale, cioè composto di due Camere: la Camera dei deputati di
630 membri, e il Senato della Repubblica di 315.Le elezioni avvengono a suffragio universale, per il Senato su base regionale; sono
elettori i cittadini dai 18 anni alla Camera, 25 anni al Senato; eleggibili i cittadini dai 25 anni alla Camera, dai 40 al Senato. Camera e
Senato durano in carica 5 anni, e nuove elezioni devono tenersi entro 70 giorni dalla fine della precedenti. TITOLO II. IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (9 articoli: 83-91):E’ eletto per sette anni dal Parlamento in seduta comune, con anche
rappresentanti delle Regioni, nei primi 3 scrutini a maggioranza dei due terzi dei voti, poi a maggioranza semplice. E’ eleggibile ogni
cittadino di almeno 50 anni. Il Presidente è il capo dello Stato, rappresenta l’unità nazionale, può inviare messaggi alle Camere; indice
le elezioni delle nuove Camere; promulga le leggi; indice il referendum popolare;

TITOLO III. IL GOVERNO (9 articoli: 92-100):Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri,
che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su
proposta di questo, i ministri (art.92). TITOLO IV. LA MAGISTRATURA (13 articoli: 101-113):La giustizia è amministrata in nome del
popolo. Giudici soggetti soltanto alla legge (art.101). La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari, e non possono
essere istituiti giudici straordinari o speciali. La legge regola i casi e le forme della partecipazione diretta del popolo
all’amministrazione della giustizia. La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere (art.104). Il
Consiglio superiore della magistratura è presieduto 4 dal Presidente della Repubblica.

TITOLO V. LE REGIONI, LE PROVINCE, I COMUNI (19 articoli: 114-133):La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province,
dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato; i primi quattro soggetti sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni
secondo i princìpi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. Il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il
Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali.
4.DISPOSIZIONI
TRANSITORIE E FINALI
(IN NUMERO DI 18)
Tra queste, la XII vieta la riorganizzazione, sotto
qualsiasi forma, del disciolto partito fascista; la XIII
confisca i beni di casa Savoia presenti sul territorio
nazionale, la XIV dichiara non più riconosciuti i titoli
nobiliari. La XVIII, ultima, stabilisce che la
Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come
Legge fondamentale della Repubblica da tutti i
cittadini e dagli organi dello Stato.
RICERCA DI UN ARTICOLO A SCELTA
ARTICOLO 3
"Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti
alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua,
di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali
e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del Paese."
CHE COSA
SIGNIFICA?
L’articolo assume il principio di uguaglianza tra tutti i cittadini
come un diritto fondamentale. L’uguaglianza è innanzitutto
un’uguaglianza formale, cioè l’uguaglianza di fronte alla legge:
per esempio che un cittadino sia cattolico, ebreo, musulmano o
ateo, per la legge non cambia nulla e i suoi diritti restano i
medesimi. L’art. 3 indica quali sono le differenze che non incidono
sull’uguaglianza perché ciascuna di esse è stata in passato una
ragione di discriminazione: basti pensare al fatto che le donne per
secoli non hanno avuto gli stessi diritti degli uomini.
La seconda parte dell’articolo, però, assegna alla Repubblica il
compito di favorire l’uguaglianza sostanziale, ossia l’uguaglianza
effettiva: la povertà, la provenienza da un ambiente degradato, la
scarsa istruzione ecc. sono fattori che possono determinare tra i
cittadini una disuguaglianza tale da impedire l’esercizio dei diritti
fondamentali.

Questa foto di Autore sconosciuto è concessa in licenza secondo CC BY-NC-ND.


COMMENTO PERSONALE
L’articolo 3 della Costituzione italiana è uno dei più belli che mi sia capitato di leggere: in poche righe si
afferma che la legge è uguale per tutti, indipendentemente se uno sia ricco o povero, alto o basso. E
anche se uno ha la pelle scura, o chiarissima, non vi saranno né favoritismi e né pregiudizi. Di fatto nel
corso del tempo, il tema dell'uguaglianza ha assunto sempre più sfumature: dal principio si è ammessa
l'uguaglianza del ricco e del povero, conseguentemente l'uguaglianza dell'uomo e della donna e adesso
ci si sta battendo per altri diritti, come quelli LGBT. Bisogna però ricordare che l'articolo numero 3 della
Costituzione italiana non è sempre messo in atto: quanti migranti arrivano in Italia in condizioni pessime e
vengono sfruttati nella campagne; quante donne devono subire le violenze dei propri mariti, che vanno
da vere percosse fisiche a torture psicologiche; quante persone devono lottare giornalmente col
pregiudizio...L'uguaglianza perfetta è ancora lontana. E forse non avverrà mai infatti ripongo il mio più
grande desiderio che questo articolo si attui completamente al più presto.

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