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L A S T R U T T U R A D E L L A
C O S T I T U Z I O N E
I T A L I A N A
ROBERTA PASSEGGIA 1AL
Il TITOLO II della PRIMA PARTE della COSTITUZIONE riguarda i rapporti ETICO-SOCIALI e: riconosce la famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio, e l’uguaglianza dei coniugi; afferma il loro diritto e dovere di educare i
figli; prevede agevolazioni alle famiglie, specie se numerose; tutela la salute come diritto fondamentale, e assicura cure
gratuite agli indigenti; sancisce la libertà di arte e scienza e del loro insegnamento...
Il TITOLO II della PRIMA PARTE della COSTITUZIONE riguarda i rapporti ETICO-SOCIALI e: riconosce la famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio, e l’uguaglianza dei coniugi; afferma il loro diritto e dovere di educare i
figli; prevede agevolazioni alle famiglie, specie se numerose; tutela la salute come diritto fondamentale, e assicura cure
gratuite agli indigenti; sancisce la libertà di arte e scienza e del loro insegnamento...
Il TITOLO II della PRIMA PARTE della COSTITUZIONE riguarda i rapporti ETICO-SOCIALI e: riconosce la famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio, e l’uguaglianza dei coniugi; afferma il loro diritto e dovere di educare i
figli; prevede agevolazioni alle famiglie, specie se numerose; tutela la salute come diritto fondamentale, e assicura cure
gratuite agli indigenti; sancisce la libertà di arte e scienza e del loro insegnamento...
3.LA SECONDA PARTE: L’ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA
TITOLO I. IL PARLAMENTO (28 articoli: 55-82):Il Parlamento è bicamerale, cioè composto di due Camere: la Camera dei deputati di
630 membri, e il Senato della Repubblica di 315.Le elezioni avvengono a suffragio universale, per il Senato su base regionale; sono
elettori i cittadini dai 18 anni alla Camera, 25 anni al Senato; eleggibili i cittadini dai 25 anni alla Camera, dai 40 al Senato. Camera e
Senato durano in carica 5 anni, e nuove elezioni devono tenersi entro 70 giorni dalla fine della precedenti. TITOLO II. IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (9 articoli: 83-91):E’ eletto per sette anni dal Parlamento in seduta comune, con anche
rappresentanti delle Regioni, nei primi 3 scrutini a maggioranza dei due terzi dei voti, poi a maggioranza semplice. E’ eleggibile ogni
cittadino di almeno 50 anni. Il Presidente è il capo dello Stato, rappresenta l’unità nazionale, può inviare messaggi alle Camere; indice
le elezioni delle nuove Camere; promulga le leggi; indice il referendum popolare;
TITOLO III. IL GOVERNO (9 articoli: 92-100):Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri,
che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su
proposta di questo, i ministri (art.92). TITOLO IV. LA MAGISTRATURA (13 articoli: 101-113):La giustizia è amministrata in nome del
popolo. Giudici soggetti soltanto alla legge (art.101). La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari, e non possono
essere istituiti giudici straordinari o speciali. La legge regola i casi e le forme della partecipazione diretta del popolo
all’amministrazione della giustizia. La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere (art.104). Il
Consiglio superiore della magistratura è presieduto 4 dal Presidente della Repubblica.
TITOLO V. LE REGIONI, LE PROVINCE, I COMUNI (19 articoli: 114-133):La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province,
dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato; i primi quattro soggetti sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni
secondo i princìpi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. Il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il
Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali.
4.DISPOSIZIONI
TRANSITORIE E FINALI
(IN NUMERO DI 18)
Tra queste, la XII vieta la riorganizzazione, sotto
qualsiasi forma, del disciolto partito fascista; la XIII
confisca i beni di casa Savoia presenti sul territorio
nazionale, la XIV dichiara non più riconosciuti i titoli
nobiliari. La XVIII, ultima, stabilisce che la
Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come
Legge fondamentale della Repubblica da tutti i
cittadini e dagli organi dello Stato.
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ARTICOLO 3
"Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti
alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua,
di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali
e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del Paese."
CHE COSA
SIGNIFICA?
L’articolo assume il principio di uguaglianza tra tutti i cittadini
come un diritto fondamentale. L’uguaglianza è innanzitutto
un’uguaglianza formale, cioè l’uguaglianza di fronte alla legge:
per esempio che un cittadino sia cattolico, ebreo, musulmano o
ateo, per la legge non cambia nulla e i suoi diritti restano i
medesimi. L’art. 3 indica quali sono le differenze che non incidono
sull’uguaglianza perché ciascuna di esse è stata in passato una
ragione di discriminazione: basti pensare al fatto che le donne per
secoli non hanno avuto gli stessi diritti degli uomini.
La seconda parte dell’articolo, però, assegna alla Repubblica il
compito di favorire l’uguaglianza sostanziale, ossia l’uguaglianza
effettiva: la povertà, la provenienza da un ambiente degradato, la
scarsa istruzione ecc. sono fattori che possono determinare tra i
cittadini una disuguaglianza tale da impedire l’esercizio dei diritti
fondamentali.