Sei sulla pagina 1di 61

Coordinate: 42°30′N 12°30′E

Italia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Italia (disambigua).
Disambiguazione – "Repubblica Italiana" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi
Repubblica Italiana (disambigua).

Italia
«Il bel paese / ch'Appennin parte, e 'l mar
circonda et l'Alpe»

(Francesco Petrarca, Rerum Vulgarium


Fragmenta, s. CXLVI)
(dettagli) (dettagli)
L'Italia (AFI: /iˈtalja/,[9] ), ufficialmente
Repubblica italiana,[10] è uno Stato membro
dell'Unione europea, situato nell'Europa
meridionale e occidentale, il cui territorio
coincide in gran parte con l'omonima regione
geografica. L'Italia è una repubblica
parlamentare unitaria e conta una popolazione
di circa 59 milioni di abitanti,[11] che ne fanno il
terzo Stato dell'Unione europea per numero di
abitanti. La capitale è Roma.

Delimitata dall'arco alpino, l'Italia confina a


nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera,
Austria e Slovenia; la penisola italiana si L'Italia (verde scuro) nell'Unione europea (verde
protende nel mar Mediterraneo, circondata dai chiaro)
mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, e da Dati amministrativi
numerose isole (le maggiori sono Sicilia e
Sardegna), per un totale di 302 068,26 km².[12] Nome
Repubblica Italiana
Gli Stati della Città del Vaticano e di San completo
Marino sono enclavi della Repubblica, mentre Nome ufficiale Repubblica Italiana
Campione d'Italia è un'exclave della Repubblica
Italiana e un'enclave della Confederazione Lingue ufficiali Italiano[1]
Svizzera.
Altre lingue Bilinguismo a livello regionale o
Crocevia di numerose civiltà, l'Italia antica fu locale, vedi lista
unificata da Roma, diventando il centro Capitale Roma (2 755 309 ab. / 2022)
amministrativo, economico, culturale e politico
dell'Impero romano. Dopo la caduta dell'Impero Politica
romano d'Occidente, l'Italia medievale fu Forma di
soggetta a invasioni e dominazioni di Repubblica parlamentare
governo
popolazioni barbariche, perdendo la propria
unità politica. Tra XV e XVI secolo, con la Presidente Sergio Mattarella
della
diffusione dell'Umanesimo e del Rinascimento, Repubblica
divenne nuovamente il centro culturale del
mondo occidentale. La penisola conobbe poi la Presidente del
Giorgia Meloni
controriforma, il barocco e il neoclassicismo. Consiglio
Proclamazione 18 giugno 1946[2]
Dopo la parentesi napoleonica, gli italiani
lottarono per l'unificazione e l'indipendenza Ingresso
14 dicembre 1955
nazionale durante il Risorgimento, finché, dopo nell'ONU
la seconda guerra d'indipendenza e la
spedizione dei Mille, il 17 marzo 1861 nacque il Ingresso 25 marzo 1957
Regno d'Italia, che ottenne la vittoria nella nell'UE (membro fondatore)
prima guerra mondiale (1918), completando il Superficie
processo di unificazione nazionale. Nel 1946,
dopo il ventennio fascista (1922-1943), la Totale 302 068,26 km² (72º)
seconda guerra mondiale, e la definitiva guerra % delle acque 2,4%
di liberazione, a seguito di un referendum
istituzionale, lo Stato italiano divenne una Popolazione
repubblica. Totale 58 997 201 ab. (1 gennaio
Nel 2021 l'Italia, ottava potenza economica 2023) (25º)
mondiale e terza nell'Unione europea, è un Densità 195,31 ab./km² (39º)
paese con un alto livello di vita: l'indice di
sviluppo umano è molto alto, 0.895, e la Tasso di
-0,06%[3]
speranza di vita è di 82,9 anni.[6] È membro crescita
fondatore dell'Unione europea, della NATO, del
Nome degli
Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce Italiani
all'ONU e alla Convenzione di Schengen. abitanti
L'Italia è, inoltre, membro del G7 e del G20, Geografia
partecipa al progetto di condivisione nucleare
della NATO, si colloca in nona posizione nel Continente Europa[4]
mondo per spesa militare ed è sia una potenza Confini San Marino, Città del Vaticano,
regionale che una grande potenza globale.[13][14] Francia, Svizzera, Austria e
È il quinto paese più visitato del mondo e vanta Slovenia
il maggior numero di siti dichiarati patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO (59).[15] Fuso orario UTC+1
UTC+2 (ora legale)

Economia
Indice
Valuta euro
Etimologia del nome
PIL (nominale) 2 090 448[5] milioni di $ (2020
Storia
stima) (8º)
Preistoria
Età antica PIL pro capite
34 428[5] $ (2020 stima) (28º)
Medioevo (nominale)
Età moderna PIL (PPA) 2 515 796[5] milioni di $ (2020
Età contemporanea stima) (12º)
L'Unificazione
PIL pro capite
Il Regno d'Italia 41 433[5] $ (2020 stima) (33º)
(PPA)
Il fascismo e la seconda guerra
mondiale ISU (2021) 0,895[6] (molto alto) (30º)
La Repubblica Italiana Fecondità 1,25 (2022)[7]
Geografia fisica Varie
Geologia
Codici ISO
Vulcanismo e geotermia IT, ITA, 380
3166
Attività sismica
Idrografia TLD .it, .eu
Clima Prefisso tel. +39[8]
Società Sigla autom. I
Evoluzione demografica
Lingue Lato di guida Destra (↓↑)
Lingua italiana Inno nazionale Il Canto degli Italiani
Altre lingue 0:00 / 0:00
Religione
Criminalità Festa
2 giugno
Media e libertà d'informazione nazionale
Diritti civili
Ordinamento
Assetto costituzionale
Suddivisioni amministrative
Sistema tributario
Istituzioni, enti e associazioni
Ordinamento scolastico
Sistema sanitario
Forze armate e pubblica
sicurezza
Relazioni internazionali
Cittadinanza italiana
Simboli
Economia
Agricoltura
Risorse minerarie Evoluzione storica
Industria Stato
Design e moda Regno d'Italia
precedente
Settore terziario
Turismo
Infrastrutture
Divario Nord-Sud
Ambiente
Aree protette
Biodiversità e minacce
Cultura
Arte
Architettura
Patrimoni dell'umanità
Pittura e scultura
Letteratura
Teatro
Fumetto
Musica
Cinema
Musei
Scienza
Scienze matematiche, fisiche e naturali
Matematica
Fisica
Chimica
Medicina
Scienze umane
Economia
Geografia
Filosofia e storiografia
Scienze applicate
Ingegneria
L'Italia nello spazio
Altre scienze
Tecnologia
Tradizioni
Tradizioni e folclore
Gastronomia
Festività
Sport
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Etimologia del nome


Lo stesso argomento in dettaglio: Etimologia del nome Italia.

Il nome proprio "Italia" nasce come toponimo. La sua origine, oggetto di studi sia da parte di linguisti sia di
storici, è controversa. Non sempre, tuttavia, sono suggerite etimologie in senso stretto, bensì ipotesi che
poggiano su considerazioni estranee alla specifica ricostruzione linguistica del nome oppure che sono
riferite a tradizioni non dimostrate (come l'esistenza del mitologico re Italo)[16] o poco verosimili (come la
correlazione del nome con il vitello).[17]
Prima che si affermasse il nome Italia, altri termini sono stati usati per riferirsi alla penisola, tra cui
Esperia[18] (terra occidentale), Enotria[19] (terra del vino) o Ausonia[20] (terra degli Ausoni). Questi termini
sono tuttavia rimasti nell'uso poetico per riferirsi all'Italia.

Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia d'Italia.

Preistoria
Lo stesso argomento in dettaglio: Italia preistorica e protostorica e Neolitico in Italia.

Il popolamento del territorio italiano risale a circa 700 000 anni fa,
epoca di cui si conserva il sito archeologico del paleolitico inferiore
di Isernia La Pineta abitato da Homo erectus.[21] Sempre in Italia
meridionale si sviluppò anche la cultura acheuleana a cui risalgono i
primi bifacciali e i primi insediamenti stabili; inoltre, nel corso della
glaciazione Riss qui comparve anche l'Homo neanderthalensis.[22]
Il paleolitico medio vide l'arrivo dei primi Homo sapiens e la loro
coesistenza con i Neanderthal; siti di questo periodo sono
specialmente le grotte come la grotta Paglicci, la grotta del Cavallo
o la grotta Guattari, dove sono stati rinvenuti strumenti più
complessi e differenziati come punte di freccia e raschiatoi.[23] Il
paleolitico superiore segnò la scomparsa dei Neanderthal e
l'aumento degli insediamenti umani, anche grazie alle migrazioni
verso il nord Italia; a questo periodo risalgono anche espressioni
artistiche come le veneri paleolitiche e le prime forme di Cartina linguistica dell'Italia antica
scambio.[24][25][26] nell'Età del ferro, prima
dell'espansione romana.
La rivoluzione neolitica non modificò eccessivamente la vita degli
abitanti in grotta dell'Italia meridionale costiera, che continuarono a
basare la propria sussistenza sulla caccia e sulla raccolta di molluschi. A partire dal VI millennio a.C., però,
queste popolazioni, come, ad esempio, quelle della grotta dell'Uzzo, si stabilirono nelle pianure circostanti,
dando vita alla cultura di Stentinello, che realizzò i primi villaggi difesi da fossati.[27] Per via della
montuosità del territorio, in Italia centrale si sviluppò l'allevamento transumante, mentre l'agricoltura
apparve successivamente, dando vita nelle pianure abruzzesi e marchigiane alla cultura di Ripoli.[28] Infine,
anche nelle pianure dell'Italia settentrionale nel IV millennio a.C. nacquero i primi villaggi agricoli,
rappresentati principalmente dalla cultura dei vasi a bocca quadrata e dalla cultura di Sasso-Fiorano.[29] In
Sardegna, nel III millennio a.C., si svilupparono la cultura di Arzachena e la cultura di Ozieri, entrambe
caratterizzate dai megaliti.[30]

L'inizio della metallurgia in Italia diede vita alle culture dell'età del rame: nacquero, così, al nord la cultura
di Remedello, al centro la cultura del Rinaldone e al sud la cultura del Gaudo.[31] L'età del bronzo portò allo
sviluppo in Italia centrale e settentrionale della cultura di Polada, mentre in meridione si svilupparono la
cultura di Castelluccio e la cultura di Capo Graziano.[32] Intorno al XVII secolo a.C. in Italia centro-
meridionale la cultura appenninica entrò in contatto con la civiltà micenea; in Italia settentrionale, invece, i
terramare costruirono i primi villaggi palafitticoli, mentre in Sardegna nacque la civiltà nuragica.[33] Tra il
XIII e il X secolo a.C. si ebbe un aumento della popolazione e uno sviluppo sociale che portarono alla
nascita della cultura di Pantalica e della cultura protovillanoviana,
che, grazie all'abilità nella lavorazione dei metalli, si sviluppò nella
cultura villanoviana dell'età del ferro. Il IX secolo a.C. vide anche la
presenza, in centro Italia, della cultura laziale e, al nord, della civiltà
atestina e della cultura di Golasecca.[34][35][36]

Età antica
Il nuraghe di Su Nuraxi Lo stesso argomento in dettaglio: Popoli dell'Italia antica e
Italia romana.

La colonizzazione greca delle coste dell'Italia centrale e meridionale


avvenuta nell'VIII secolo a.C. portò alla fondazione di numerose
poleis e alla nascita del popolo degli Italioti in Magna Grecia e dei
Sicelioti in Sicilia. La colonizzazione costrinse i popoli dell'Italia
antica a spostarsi verso l'interno della penisola, ma permise anche
uno scambio culturale che portò allo sviluppo sociale e
commerciale. Tra gli Italici, le popolazioni principali furono Latini,
Falisci, Volsci, Equi, Ernici, Sabini, Umbri, Marsi, Peligni, Piceni,
Pretuzi, Vestini, Marrucini, Campani, Sanniti, Frentani, Lucani e
Bruzi mentre tra gli Iapigi furono Dauni, Peucezi e Messapi. In
Sicilia abitarono Siculi, Sicani, Elimi e anche coloni fenici, mentre
in Sardegna vivevano Corsi e Sardi. L'Italia settentrionale fu abitata
da Liguri, Veneti e da popolazioni galliche come Insubri,
Cenomani, Lingoni, Boi e Senoni. In Toscana si svilupparono
invece gli Etruschi, che nel VII secolo a.C. estesero il proprio
dominio anche nel Lazio, in Campania e in Val Padana, poi
conquistata dai Galli nel V secolo a.C.[37]
Regioni dell'Italia augustea
Con la fondazione di Roma
da parte di alcuni popoli
latini, nacque la civiltà romana, che, organizzatasi in un regno
indipendente, intraprese nel VII secolo a.C. una guerra contro i
Latini. Con l'inizio dell'età repubblicana e lo scoppio della guerra
contro gli Etruschi e delle guerre contro Equi e Volsci, Roma
ampliò ulteriormente il proprio territorio per poi essere assediata dai
Galli nei primi anni del IV secolo a.C. La conquista della penisola
proseguì in seguito con una nuova guerra latina e con le guerre
Il Foro Romano, centro della civiltà sannitiche, cui seguirono le guerre pirriche, che consentirono a
romana Roma di governare, nella prima metà del III secolo a.C., l'Italia
centrale e meridionale. Nei territori italici conquistati Roma fondò
inizialmente colonie di diritto romano e latino, ma, successivamente,
preferì annettere le popolazioni sottomesse concedendo loro autonomia amministrativa con la cittadinanza
senza diritto di voto. Altre comunità italiche ottennero invece minori diritti e ciò causò, nel I secolo a.C., lo
scoppio della guerra sociale, che ebbe come esito la concessione della piena cittadinanza romana a tutti gli
italici e quindi la rapida diffusione della cultura romana all'interno dell'Italia peninsulare.[38]

Posteriormente Cesare estese la cittadinanza romana anche all'Italia settentrionale, la quale venne
definitivamente annessa al territorio dell'Italia romana, e, in seguito alla conquista della Gallia, gettò le basi
per la nascita dell'Impero romano, che ebbe come primo imperatore Augusto, il quale suddivise l'Italia in
undici regioni. A partire dal III secolo d.C., per via della vastità e della complessità dell'Impero, l'Italia perse
gradualmente la sua centralità e la sua autonomia amministrativa; inoltre, l'economia basata sul latifondo,
impoverì la regione a vantaggio dei territori provinciali. L'editto di Caracalla del 212 d.C. estese la
cittadinanza romana anche a tutti gli abitanti liberi delle province, dalle quali sempre più spesso iniziarono a
provenire gli imperatori e, con Costantino, l'Italia perse la capitale in favore di Costantinopoli.
Successivamente, all'interno dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia, costituita in diocesi, fu aggregata in
una sola prefettura con l'Illirico e l'Africa, e il suo progressivo declino creò, nel V secolo, le condizioni per
le invasioni barbariche. Roma fu più volte conquistata e, nel 476, Odoacre, re degli Eruli, depose Romolo
Augusto, l'ultimo imperatore d'Occidente.[38]

Medioevo
Lo stesso argomento in dettaglio: Italia medievale.

Odoacre governò l'Italia fino al 493, quando fu deposto dagli


Ostrogoti di Teodorico che in seguito a una guerra furono sostituiti
nel 553 dai Bizantini di Giustiniano I.[39] L’arrivo dei Longobardi
(569) pose fine all’unità politica dell’Italia, che sarà riunificata solo
nel 1861. L’Italia settentrionale e la Toscana formavano il Regno
longobardo, con capitale a Pavia, mentre nell’Italia centro-
meridionale i Longobardi controllavano i ducati di Spoleto e
Benevento[40]. La restante parte della penisola rimase ai Bizantini e
fu suddivisa tra Esarcato d'Italia, con sede a Ravenna, Ducato
romano, Ducato di Napoli, Ducato di Calabria e Thema di Sicilia,
quest'ultimo dipendente direttamente dall’imperatore di
[41]
Costantinopoli. Nell’VIII secolo, il progressivo indebolimento
bizantino favorì l’espansionismo territoriale dei Longobardi e ciò Il regno d'Italia nel IX secolo.
provocò l'insorgenza del papato che si rivolse ai Franchi di Pipino il
Breve.[40] Giunti in nord Italia, i Franchi, sotto la guida di Carlo
Magno, riuscirono a sconfiggere i Longobardi nel 774, e istituirono il Regnum Italicum (formato dai territori
dell'ex regno Longobardo, la Romagna, la Pentapoli e il ducato di Spoleto[42]), che fu subito dotato di una
larga autonomia[43][44] e riuscì a instaurare un'organizzazione abbastanza centralizzata delle funzioni
amministrative, giudiziarie e finanziarie del regno, che furono concentrate nella capitale, Pavia[42][45]. Nel IX
secolo, con l'ascesa al trono di Lotario I, il regno perse d'importanza e le famiglie delle marche confinarie
incrementarono la loro indipendenza entrando così in lotta tra loro dopo la morte dell'imperatore Ludovico
II, impegnato durante il suo governo a ridare importanza al regno. L'Italia meridionale longobarda mantenne
invece l'indipendenza e si suddivise in ducati rivali tra loro che consentirono la conquista islamica della
Sicilia e delle città di Taranto e Bari.[46] Il X secolo vide l'inizio della dinastia ottoniana che unì il Regnum
Italicum al Sacro Romano Impero spostando la capitale imperiale a Roma secondo l'ideologia della
Renovatio Imperii, e tentò senza successo di annettere il meridione governato da Saraceni e Bizantini.[47][48]

L'XI secolo vide


l'affermarsi delle
repubbliche marinare
mentre in Italia
settentrionale le comunità
cittadine ottennero
un'autonomia crescente. Nel
1059, con il concordato di
Melfi, cominciò la
Venezia, capitale della più importante
conquista normanna Castel del Monte, residenza di
repubblica marinara[49]
dell'Italia meridionale, che Federico II di Svevia
portò all'unificazione
politica della regione. In questo periodo la politica italiana fu destabilizzata dalla lotta per le investiture che
condusse a un durissimo scontro tra papa Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV di Franconia, e che portò
alla nomina del primo antipapa.[50] Nel XII secolo, le repubbliche di Venezia, Genova e Pisa, favorite anche
dalle crociate, estesero i loro commerci verso Oriente, mentre, in Italia settentrionale, le autonomie cittadine
si svilupparono dando inizio all'età comunale. L'indipendenza dei comuni spinse l'imperatore Federico
Barbarossa a scendere in Italia, ma questi, riuniti nella Lega Lombarda, lo sconfissero a Legnano nel
1176.[51] Nella prima metà del XIII secolo, Federico II di Svevia, riorganizzò il governo del Regno di Sicilia
con la promulgazione delle costituzioni di Melfi, impedendo così la nascita delle autonomie locali. In Italia
settentrionale invece l'amministrazione comunale divenne più articolata, aumentò la contrapposizione tra
nobiltà e borghesia, e le città iniziarono a prendere posizione in favore del papa o dell'imperatore,
dividendosi così in due fazioni spesso in lotta tra loro: guelfi e ghibellini.[52]

Nella seconda metà del XIII secolo, in Italia settentrionale, furono aperte le prime banche e i comuni si
trasformarono in signorie, guidate dai gruppi familiari più potenti. In Italia meridionale, Manfredi di Svevia,
fu sconfitto a Benevento da Carlo I d'Angiò che, in seguito ai Vespri siciliani, fu costretto a cedere l'isola
agli Aragonesi, penetrati anche in Sardegna.[53] Nel XIV secolo, l'assenza del papato, favorì nello Stato
Pontificio la nascita delle signorie (Malatesta, Da Polenta, Ordelaffi e Manfredi), mentre, in Val Padana, si
insediarono i Visconti a Milano, i Gonzaga a Mantova, gli Estensi a Ferrara e gli Scaligeri a Verona.
Tuttavia, il quadro politico dell’Italia centrosettentrionale fu rivoluzionato dai Visconti, che non solo
riuscirono a controllare, con l’esclusione di Mantova, tutta la Lombardia, il Canton Ticino, il Piemonte
orientale e parte dell’Emilia, ma, con Gian Galeazzo Visconti, nonostante le numerose leghe contro di loro
promosse da Firenze e altri Stati italiani, riuscirono a impadronirsi anche di buona parte del Veneto, di
Bologna e di Pisa, Siena, Perugia e Assisi. Tuttavia, la prematura scomparsa di Gian Galeazzo Visconti nel
1402 causò uno sgretolamento del suo vasto dominio[54]. Il vuoto di potere seguito alla morte di Gian
Galeazzo Visconti e gli attriti che dividevano i suoi successori furono sfruttati dalla Repubblica di Venezia,
che, nonostante fosse da tempo impegnata nelle guerre contro Genova, riuscì a estendere ulteriormente i
suoi possedimenti in terraferma intaccando anche quelli viscontei estesi in tutto il nord-est.[55] Nella prima
metà del XV secolo, nelle Alpi occidentali, si formò il Ducato di Savoia, mentre, a Firenze, salì al potere
Cosimo I de' Medici, che prese parte con Milano e Venezia alle guerre di Lombardia, che si conclusero nel
1454 con la pace di Lodi, e che videro un periodo di stabilità dovuto alla continua mediazione di Lorenzo
de' Medici nella Lega Italica.[56][57]

Età moderna
Lo stesso argomento in dettaglio: Italia rinascimentale.

Tra il 1494 e, con alcune interruzioni, il 1559, quando fu siglata la Pace di Cateau-Cambrésis, l’Italia fu
sconvolta dalle continue guerre tra gli Asburgo e il Regno di Francia per il controllo della penisola. Tali
conflitti, che culminarono nella battaglia di Pavia, videro infine prevalere Carlo V, imperatore e re di
Spagna. Gran parte dell’Italia si trovò così sotto il controllo della Corona spagnola, che esercitava la diretta
sovranità sul ducato di Milano, sui regni di Napoli, Sicilia e Sardegna e sullo Stato dei Presìdi. Indipendenti,
ma di fatto vassalli del re di Spagna, erano i ducati di Parma e Piacenza, di Mantova, di Ferrara, di Massa e
Carrara, di Urbino, il principato di Piombino, la repubblica di Lucca, la repubblica di Genova. Mentre solo
quattro stati italiani erano veramente sovrani: ducato di Savoia, la repubblica di Venezia, il granducato di
Toscana e lo Stato Pontificio[40].

L'età Moderna è anche il periodo dell'evoluzione bellica, con la comparsa della polvere da sparo e di nuovi
mezzi militari (cannoni, moschetti ecc.). Ciò modificò anche l'aspetto di molte città italiane, costrette a
evolvere le proprie difese militari: nasce la fortificazione alla moderna, detta anche "fortificazione
all'italiana", proprio perché i primi esempi di mura moderne compaiono nelle città italiane (classico esempio
è quello delle Mura di Lucca).
Nella seconda metà del
Cinquecento comincia il
tramonto della vitalità
rinascimentale, indebolita
anche dalle nuove tensioni
religiose dovute all'avvento
della riforma protestante in
Europa, che avevano
portato a episodi luttuosi
La fortezza di Palmanova esempio di come il sacco di Roma del
fortificazione all'italiana 1527 a opera dei
Lanzichenecchi. Soltanto la
repubblica di Venezia e lo
Stato Pontificio manterranno una certa prosperità e autonomia
politica. Il Seicento è invece un secolo di crisi per tutto il Paese: la
L'Italia nel 1494
Chiesa, che ha subìto la perdita dell'unità cristiana dei fedeli, cerca
con la controriforma di rafforzare la sua presenza nei Paesi rimasti
cattolici, sia con iniziative educative e assistenziali, sia isolandoli dall'influsso degli Stati protestanti. L'Italia
viene così salvaguardata dai conflitti religiosi che si accendono in Europa, ma è soggetta ugualmente a
carestie, spesso seguite da epidemie.[58] Scoppiano perciò numerose rivolte contro la dominazione spagnola,
di cui la più nota avviene a Napoli nel 1647 per opera di Masaniello, ma non portano a nessun
cambiamento.

All'inizio del Settecento finisce il periodo di pace e di torpore: a seguito dei trattati di Utrecht e Rastatt, gli
Asburgo d'Austria si impossessano di vari domini italiani subentrando agli spagnoli.[59] Gli Asburgo
sottrassero così al re di Spagna, il ducato di Milano, il ducato di Mantova, lo Stato dei Presidi e i regni di
Napoli e Sardegna, mentre il duca di Savoia Vittorio Amedeo II ottenne il Monferrato, la Lomellina, la
Valsesia e, soprattutto, il regno di Sicilia che, tuttavia, nel 1720, dovette cedere agli Asburgo in cambio di
quello di Sardegna.

Tra il 1733 e il 1738 l’Italia fu sconvolta da una nuova guerra, la guerra di Successione Polacca, al termine
della quale l’Austria dovette cedere Novara, Tortona e parte della Langhe a Carlo Emanuele III di Savoia, i
regni di Napoli e di Sicilia a Carlo III di Spagna, mentre gli Asburgo ottennero il granducato di Toscana e il
ducato di Parma e Piacenza.

La pace di Aquisgrana, del 1748, pose fine all’ultimo grande


conflitto europeo del Settecento combattuto anche sul suolo italiano:
la guerra di Successione Austriaca, con essa Carlo Emanuele III
tolse alcuni ex territori del ducato di Milano all’Austria portando il
confine del suo regno al Ticino, mentre il ducato di Parma e
Piacenza fu assegnato ai Borbone.

L’ultimo grande cambiamento territoriale che interessò l’Italia nei


decenni successivi fu la vendita da parte della repubblica di Genova
della Corsica al regno di Francia (1768)[60].

Tornata la pace in tutta la penisola, dalla seconda metà del secolo, la


diffusione dell'Illuminismo fa sì che anche l'Italia venga investita da
importanti riforme, che coinvolgono in particolare il Ducato di
Milano sotto Maria Teresa d'Austria e Giuseppe II d'Asburgo, il
L'Italia nel 1796.
Granducato di Toscana sotto Pietro Leopoldo di Lorena che, nel
1786, con il codice leopoldino abolisce, primo Paese al mondo[61],
la pena di morte, e il Regno di Napoli, animato dal vivace dibattito dei pensatori. Di rilievo le figure degli
intellettuali Giambattista Vico, Gaetano Filangieri, Cesare Beccaria, Mario Pagano, Alessandro e Pietro
Verri.[62] Nel 1796 Napoleone Bonaparte incomincia la sua Campagna d'Italia (1796-1797), conquistando la
penisola e ponendo fine all'indipendenza millenaria della Repubblica di Venezia.

Età contemporanea

L'Unificazione
Lo stesso argomento in dettaglio: Risorgimento.

La Campagna d'Italia del 1800 e la


nascita del regno napoleonico nel
1805, risvegliano il sentimento
nazionale,[63] richiamato nel
proclama di Rimini,[64] con cui
Gioacchino Murat, durante la
guerra austro-napoletana, si rivolge
agli italiani affinché si uniscano per
salvare il Regno di Napoli. È
l'inizio del Risorgimento, il periodo
della storia d'Italia che porta
Giuseppe Garibaldi all'unità politica e all'indipendenza
della nazione, e che occupa un arco
temporale di vari decenni. Esso
vede i primi patrioti aderire inizialmente alla società segreta della L'Italia nel 1843
Carboneria, cui seguono i moti del 1820-1821, duramente repressi
dagli austriaci. All'affermazione della Carboneria segue quella della
Giovine Italia e altri tentativi insurrezionali, tra cui quello dei fratelli Bandiera nel 1844.

I moti del 1848 portano alla prima guerra d'indipendenza contro gli austriaci, che vede coinvolte le
popolazioni cittadine, in particolare durante le Cinque giornate di Milano, le Dieci giornate di Brescia, la
Repubblica Romana e la spedizione nel 1857 di Carlo Pisacane nel Regno delle Due Sicilie.[65] Né la
guerra, né gli altri tentativi sono però coronati da successo.

Nel 1859, con la seconda guerra d'indipendenza prima e con la spedizione dei Mille poi, s'innesca il
definitivo processo di unificazione, che porta in breve alla conquista e all'annessione di varie regioni e del
Regno delle Due Sicilie: pochi mesi dopo, nel 1861, a Torino viene proclamato il Regno d'Italia, retto da
Casa Savoia, che non comprende ancora il Veneto, il Lazio, il Trentino-Alto Adige, il Friuli e la Venezia
Giulia.

Tra i maggiori artefici del processo spiccano Mazzini, fondatore della Giovine Italia e figura eminente del
movimento liberale repubblicano italiano ed europeo, Garibaldi, repubblicano e di simpatie socialiste,
Cavour, statista in grado di muoversi sulla scena europea per ottenere sostegni, anche finanziari,
all'espansione del Regno di Sardegna, e Vittorio Emanuele II, abile a concretizzare il contesto favorevole
con la costituzione del Regno d'Italia.[66]

Il Regno d'Italia
Lo stesso argomento in dettaglio: Regno d'Italia (1861-1946).
Al Regno d'Italia vengono quindi annessi il Veneto, al termine della
terza guerra d'indipendenza e, dopo la presa di Roma, che nel 1871
diviene capitale d'Italia, il Lazio. Già nei primi anni dopo la
riunificazione d'Italia le forti disparità socioeconomiche fra il
settentrione e il meridione del paese determinano l'insorgere della
questione meridionale legata al brigantaggio, fenomeno da cui
emersero temuti capibanda come Carmine Crocco, Luigi Alonzi e
Pasquale Romano.[67]

A Vittorio Emanuele II succedono Umberto I (1878-1900), ucciso a


Monza dall'anarchico Gaetano Bresci, e Vittorio Emanuele III
(1900-1946); gli anni a cavallo del secolo vedono l'Italia impegnata
in una serie di guerre di espansione coloniale in Somalia, Eritrea e Mappa animata dell'Italia dal 1829 al
Libia, mentre, il periodo prebellico, dominato dalla figura di 1871
Giovanni Giolitti, è caratterizzato dalla modernizzazione
economica, industriale e politico-culturale della società italiana.

Durante la grande guerra l'Italia, inizialmente neutrale, a seguito della stipula di un trattato segreto che le
accorda cospicui compensi territoriali, si allea alla Triplice intesa contro gli Imperi centrali. Dopo due anni
di guerra di trincea, il 24 ottobre 1917 l'esercito italiano, subita la disfatta di Caporetto, si riorganizza e
contrattacca sulla linea del Piave pervenendo, sotto il comando di Armando Diaz e con l'apporto di giovani
leve, alla vittoria finale nella battaglia di Vittorio Veneto (4 novembre).

Vinta la guerra, l'Italia completa la riunificazione nazionale acquisendo il Trentino-Alto Adige, la Venezia
Giulia, l'Istria e alcuni territori del Friuli ancora irredenti, ma non ottenendo la cessione di tutti i territori
promessi col Patto di Londra, vede diffondersi l'insoddisfazione per la cosiddetta vittoria mutilata.

Il fascismo e la seconda guerra mondiale


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Italia fascista.

Nel contesto dei moti popolari del biennio rosso nasce lo


squadrismo che reprime, con intimidazioni e attacchi alle sedi delle
organizzazioni socialiste, i moti operai e contadini. Nel 1919 Benito
Mussolini fonda a Milano il primo fascio di combattimento,
confluito poi nel Partito Nazionale Fascista, e il 30 ottobre 1922,
dopo la marcia su Roma, sale al potere.

Nelle elezioni politiche italiane del 1924 Mussolini ottiene il 64,9%


dei voti[68] e, come stabilito dalla legge Acerbo, i due terzi dei seggi,
assegnati alla lista di maggioranza relativa che abbia raccolto
almeno il 25% dei voti.[69] La denuncia, da parte di Giacomo
Matteotti, dell'irregolarità delle elezioni, è seguita qualche giorno
dopo dal suo rapimento e uccisione.[68] Nel 1925, dopo un discorso
in Parlamento, Mussolini si dichiara dittatore.
il regno d'Italia nel 1919.
Nel biennio 1925-1926 vengono emanate le cosiddette leggi
fascistissime, che avviano la trasformazione del Regno in uno stato
autoritario, mediante l'istituzione del Tribunale Speciale Fascista, del confino politico per gli antifascisti e
della polizia segreta, l'OVRA. Nel 1929 vengono firmati i Patti Lateranensi, chiudendo la questione romana
e nel 1938 vengono emanate le leggi razziali, principalmente, ma non solo, nei confronti degli ebrei,
seguendo il modello del "Manifesto della razza".
Dal 1935 Mussolini accentua la sua politica estera aggressiva:
conquista l'Etiopia, proclama la nascita dell'Impero italiano,
interviene nella guerra civile spagnola e occupa l'Albania. Nel
maggio 1939 firma il patto d'Acciaio che sancisce l'alleanza alla
Germania nazista di Adolf Hitler al cui fianco l'Italia entrerà in
guerra, dopo un iniziale periodo di non belligeranza, il 10 giugno
1940 contro Francia e Regno Unito. Nel 1941 viene dichiarata
guerra anche all'Unione Sovietica e, con l'Impero giapponese, agli
Stati Uniti.

Le sconfitte militari su tutti i teatri bellici (si ricordano in particolare


quella di El Alamein in Nord Africa e quella sul fiume Don sul
Fronte russo) e soprattutto lo sbarco alleato in Sicilia indeboliscono
Mussolini che, il 24 luglio 1943, in una riunione del Gran Consiglio
del Fascismo, viene sfiduciato. Il giorno seguente viene fatto
arrestare dal re Vittorio Emanuele III che lo sostituì a capo del
Mussolini con Hitler governo con Pietro Badoglio; poche settimane dopo viene firmata la
resa, mentre la Germania scatena l'operazione Achse e occupa
militarmente le regioni centro-settentrionali della penisola, Roma
compresa. La campagna d'Italia, condotta dagli Alleati con l'apporto della Resistenza italiana, si conclude
nell'aprile del 1945 con la liberazione dei territori occupati, la capitolazione delle forze tedesche e la
disgregazione della Repubblica Sociale Italiana, la struttura di governo collaborazionista organizzata da
Mussolini dopo l'8 settembre. Il Duce, catturato mentre tenta di fuggire, viene ucciso dai partigiani il 28
aprile 1945.

A guerra finita l'Italia è in condizioni critiche: i combattimenti e i bombardamenti aerei hanno raso al suolo
molti centri abitati, e le principali vie di comunicazione sono interrotte.[70] Il numero di italiani morti è
stimato tra 415 000 (330 000 militari e 85 000 civili)[71] e 443 000 unità. Sarà poi nella seconda metà degli
anni '40 aiutata nella ricostruzione dal Piano Marshall, come tutti i paesi europei.

Sul piano geopolitico, coi trattati di Parigi del 1947 l'Italia cede parte del suo territorio a Francia e
Jugoslavia, il Dodecaneso alla Grecia, la concessione italiana di Tientsin alla Cina, perde tutte le colonie
africane e restituisce l'indipendenza all'Albania, che entra nell'area d'influenza dell'URSS. Oltre il 90% degli
italiani residenti nelle terre assegnate alla Jugoslavia, già colpiti dai massacri delle foibe, abbandonò la
propria terra e affrontò l'esilio in Italia e nel resto del mondo.[72] Oltre 100 000 furono gli italiani rimpatriati
dai possedimenti coloniali in Libia ed Etiopia.

La Repubblica Italiana
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Repubblica Italiana, Terrorismo in Italia e Secondo
dopoguerra in Italia.

Il 2 giugno 1946 un referendum sancisce la fine della monarchia e la nascita della Repubblica; il 1º gennaio
1948 entra in vigore la nuova Costituzione della Repubblica Italiana.[73] Alcide De Gasperi, che già era
Presidente del Consiglio dal 1945, continua ad esserlo fino al 1953. Attraverso un'azione di sviluppo
coordinata dallo Stato mediante l'IRI e un'economia mista, l'Italia vive il miracolo economico italiano (con
diversi notevoli successi anche di rango internazionale, tra cui la veloce costruzione dell'Autostrada del sole,
il Programma spaziale San Marco, la costruzione di tre centrali nucleari tra le più potenti dell'epoca -
soprattutto quella di Caorso, la costruzione di oltre due milioni di alloggi con il progetto INA-Casa,
l'industrializzazione del Mezzogiorno grazie alla Cassa omonima), favoriti da un'elevata disponibilità di
manodopera, dovuta a un forte flusso migratorio dalle campagne
alle città e dal sud verso il nord: la crescita media del PIL del 6,3%
tra il 1958 e il 1963[74] consente la riduzione del divario storico
con paesi quali Regno Unito, Germania e Francia.

A livello politico la DC sarà sempre il partito dominante, prima


durante il centrismo, poi dal 1963 con il Centro-sinistra "organico"
e infine negli anni '80 con il Pentapartito; vi saranno, però, diversi
tentativi di riportare l'Italia a uno Stato più autoritario e
conservatore (con i tentativi del Governo Tambroni del 1960, del Il segretario del PCI Enrico Berlinguer
Piano Solo del 1964, del Golpe Borghese del 1970 e infine quello e il presidente della DC Aldo Moro
della P2 di fine anni '70, scoperto nel 1981). Nasceranno tensioni sanciscono il Compromesso Storico
sociali e contestazioni studentesche a fine anni '60 che
scateneranno la reazione della parte più conservatrice e di quella
più rivoluzionaria della società italiana, portando alla strategia della tensione degli anni di piombo,[75]
segnata da numerosi attentati come la strage di piazza Fontana, la strage di piazza della Loggia e la strage di
Bologna, e culminati nell'agguato di via Fani e nel sequestro e assassinio di Aldo Moro, l'apice dell'attacco
brigatista allo Stato democratico.[76]

Gli anni ottanta e novanta


sono invece segnati dal
riflusso nel privato -
favorito da una netta ripresa
economica nella seconda
metà degli anni '80 - e dalla
lotta alla mafia, che
nonostante importanti
successi delle istituzioni è Via Fani, il giorno del rapimento di
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino costata la vita a numerosi Aldo Moro
magistrati e uomini dello
Stato, come Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino.

Nel 1992 le indagini di mani pulite sul fenomeno dilagante delle tangenti coinvolgono esponenti politici,
principalmente del pentapartito, determinando la fine della prima Repubblica. Dopo lo scandalo nascono
nuovi partiti, come la Lega Nord e Forza Italia. In questa fase, definita seconda Repubblica, nuove
coalizioni politiche prendono il posto dei precedenti partiti di massa dando vita a un sistema parzialmente
bipolare; alcuni esponenti del centro-sinistra, in particolare Romano Prodi, si alternano nella guida del paese
a Silvio Berlusconi, leader del centro-destra che segna quegli anni e il cui modello di pensiero e azione,
definito berlusconismo, identifica un fenomeno sociale e di costume.[77] La crisi del debito sovrano europeo
colpisce anche l'Italia nel 2011 e alla guida del paese s'insediano prima un governo tecnico e poi, dopo
nuove elezioni, governi di coalizione "di larghe intese".

Geografia fisica
Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia dell'Italia e Italia (regione geografica).

La regione geografica italiana, suddivisa in una parte continentale e peninsulare e una insulare, è unita al
continente europeo dalla catena delle Alpi. Grazie alla sua posizione, costituisce idealmente un ponte di
passaggio verso l'Asia e l'Africa.[78]
L'Italia separa, inoltre, il bacino occidentale del mar Mediterraneo
da quello centrale, ossia il Mar Tirreno dal Mar Ionio. A nord del
Salento si spinge l'insenatura lunga e stretta del mare Adriatico. Le
isole di Sardegna e di Corsica dividono poi il mar Tirreno dal mar di
Sardegna; le coste italiane si sviluppano su 7 456 km[79] e
presentano paesaggi di vario genere (dal lagunare al garganico,
dall'adriatico al tirrenico ecc.).[80]

Il suolo italiano, fortemente


antropizzato, ha varie
caratteristiche (vulcanico,
endolagunare, calcareo
[81]
ecc.); le zone collinari
sono prevalenti rispetto alle
zone montuose e a quelle
pianeggianti, l'altitudine Carta fisica muta d'Italia
media del territorio è di
circa 337 m s.l.m.

Le catene montuose si estendono per buona parte della nazione.


Le zone altimetriche d'Italia
Appartiene all'Italia una gran parte del versante meridionale del
sistema alpino, per una lunghezza di circa 1 000 km. Le vette più
elevate si trovano nelle Alpi Occidentali, dove sono numerose le
cime che superano i 4 000 m tra cui il Cervino (4 478 m), il Monte Rosa (4 634 m) e il Monte Bianco
(4 810 m), la montagna più alta d'Europa. La catena degli Appennini percorre tutta la penisola, dalla Liguria
alla Sicilia, fino alle Madonìe; il Gran Sasso (2 912 m), situato in Abruzzo, è la sua vetta più alta.

Solo un quarto del territorio italiano è costituito da pianure; la


Pianura padana, una distesa alluvionale formata dal fiume Po e dai
suoi affluenti, è la più estesa di tutte. Seguono, per dimensioni, il
Tavoliere delle Puglie e la pianura salentina, due pianure di
sollevamento, e il Campidano, un'altra pianura alluvionale.[82] Il
punto meno elevato d'Italia è situato nella frazione di Contane, in
provincia di Ferrara (−3,44 m).

Le isole maggiori sono la Sicilia e la Sardegna; molte sono le isole


Il Monte Bianco
minori, in gran parte raccolte in arcipelaghi,[83] come l'arcipelago
Toscano, cui appartiene l'isola d'Elba, l'arcipelago di La Maddalena,
l'arcipelago Campano, comprendente Ischia e Capri, le isole Ponziane, le Pelagie, le Eolie, le Egadi e le
Tremiti.

Geologia
Lo stesso argomento in dettaglio: Geologia italiana.

La geologia dell'Italia è molto complessa: l'assetto fisiografico e geologico attuale dell'area comprensiva
della penisola italiana, delle sue isole e dei bacini marini adiacenti, è il risultato di numerosi eventi
geodinamici successivi riconducibili, in estrema sintesi, all'interazione tra due placche litosferiche, la placca
africana e quella europea a partire dal Cretacico superiore, periodo nel quale iniziò la progressiva chiusura
del paleo-oceano della Tetide. Il margine meridionale africano, frammentandosi durante l'avvicinamento al
continente settentrionale europeo, ha originato una serie di microplacche interposte la cui successiva
accrezione ha dato luogo nel corso del Cenozoico all'attuale territorio peninsulare e siciliano.
In questo assetto si riconoscono due domini paleogeografici
fondamentali, separati dalla linea Insubrica (Alpi centrali):

un dominio europeo, dato dal margine meridionale della


placca europea, che include il blocco sardo-corso e
parte del mar Tirreno, l'arco Calabro Peloritano, il bacino
del Mediterraneo occidentale, il sistema di falde alpine a
vergenza europea, costituite principalmente da rocce
metamorfiche e intrusioni di batoliti che testimoniano il
regime di compressione derivato dal movimento della
placca africana verso nord e dalla collisione con la
placca continentale europea;
un dominio africano (in senso lato) costituito dall'insieme Interazione tra placche tettoniche
del Dominio Sudalpino e dei domini adriatico e apulo,
che rappresentano l'insieme di microplacche
accrezionate appartenenti al margine del continente meridionale.

Il Dominio Sudalpino è formato da un sistema di falde a vergenza adriatica, costituite principalmente da


sequenze carbonatiche e miste che si prolungano a est nelle Dinaridi.[84] Nella catena appenninica, la linea
tettonica "Ancona-Anzio" separa l'Appennino settentrionale, principalmente costituito da flysch terrigeni,
dall'Appennino meridionale ove le formazioni carbonatiche sono più frequenti. L'assetto strutturale
appenninico è caratterizzato nel suo insieme da un sistema di falde che sovrascorre sull'avampaese apulo.
Questo sistema di falde, che costituisce la parte affiorante della placca adriatica, si estende dal mar Ionio
fino all'estremità occidentale della val Padana e rappresentava in origine una sorta di "promontorio"
settentrionale della placca africana.

L'avampaese apulo (costituito sostanzialmente dal territorio pugliese), rappresenta un dominio di piattaforma
carbonatica stabile, persistente dal Mesozoico al Miocene e successivamente emerso, coinvolto solo
marginalmente nell'orogenesi appenninica. La Sicilia è formata nella parte centro-orientale da rocce
carbonatiche e silicoclastiche appartenenti al margine convergente africano deformato ("unità maghrebidi"),
mentre nella sua parte nord-orientale (Monti Peloritani) è di pertinenza europea ("unità peloritane"); le unità
"sicilidi" e "numidiche" interposte rappresentano la copertura sedimentaria del dominio oceanico tetideo, in
gran parte di natura flyschoide, scollata dal substrato originario di crosta oceanica (non conosciuto) e
sovrascorsa sul margine africano.

Il blocco sardo-corso costituisce un elemento strutturale appartenente al continente europeo, originariamente


solidale al margine meridionale franco-spagnolo e distaccatosi in età oligo-miocenica, ruotando in senso
antiorario fino a collidere con il margine continentale africano. Nel quadro tardo e post-collisionale dell'area
si inserisce il processo di espansione oceanica in corso del Mar Tirreno. Il mar Tirreno ha una crosta
oceanica neogenica in espansione in due aree: bacino di Marsili e di Vavilov;[85] si ritiene che una crosta
oceanica mesozoica si trovi nello Ionio sotto una massiccia copertura sedimentaria.

Il rilevante vulcanismo neogenico e la elevata sismicità della maggior parte del territorio nazionale,
testimoniano il complesso assetto geodinamico ancora attivo.[86]

Dal punto di vista stratigrafico, le rocce sedimentarie affioranti databili con sicurezza in base al contenuto
paleontologico risultano di età compresa tra il Cambriano e il Quaternario. Metamorfiti di basso grado
affioranti nella parte meridionale della Sardegna, costituite da arenarie alternate con peliti, sono datate
dubitativamente al Precambriano.[87] La maggior parte della copertura sedimentaria affiorante in territorio
italiano è post-paleozoica. Il Paleozoico Inferiore non metamorfico affiora solamente in Sardegna e in
Carnia, mentre il Paleozoico Superiore (permo-carbonifero) è presente in lembi più o meno estesi nei
domini sudalpino e appenninico.

Vulcanismo e geotermia
Lo stesso argomento in dettaglio: Vulcani d'Italia e Vulcanologia d'Italia.

In Italia sono presenti numerosi vulcani: i più noti sono l'Etna


(3 357 m), il vulcano più alto d'Europa, il Vesuvio e lo Stromboli.
L'elevata attività vulcanica e magmatica neogenica - quaternaria
appenninica, è suddivisibile in province:

Magmatica toscana (Monti Cimini, Tolfa e Amiata);


Magmatica laziale (Monti Vulsini, Vico nel Lazio, Colli
Albani, Roccamonfina);
Distretto ultra-alcalino umbro laziale (San Venanzo, Il Vesuvio visto dagli scavi
Cupaello e Polino); archeologici di Pompei
Vulcanica campana (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia);
Arco eolico e bacino tirrenico (Isole Eolie e montagne
sottomarine tirreniche);
Avampaese africano-adriatico (canale di Sicilia, isola Ferdinandea, Etna e Monte
Vulture).[88]

Fino agli anni cinquanta l'Italia fu il primo e unico paese a sfruttare, nella zona di Larderello e poi nell'area
del Monte Amiata, l'energia geotermica per produrre energia elettrica. L'elevato gradiente geotermico che
caratterizza parte della penisola rende altre province potenzialmente sfruttabili: ricerche svolte negli anni
sessanta-settanta individuarono potenziali campi geotermici nel Lazio e in Toscana, così pure in gran parte
delle isole vulcaniche.[89]

Attività sismica
Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoti in Italia.

Per la situazione geodinamica il suo territorio è frequentemente


soggetto a terremoti dando all'Italia il primato in Europa per questi
fenomeni:[90] su 1 300 sismi distruttivi avvenuti nel II millennio nel
Mediterraneo centrale ben 500 hanno interessato l'Italia;[91] analisi
dei movimenti focali indicano che essi sono per lo più distribuiti
lungo le aree interessate dalla tettonica alpina e appenninica, ove
sono causati rispettivamente da movimenti lungo faglie.[88] Nel
Tirreno meridionale, la distribuzione degli ipocentri, fino a una
profondità di 500 chilometri indicherebbe la presenza di un piano di
Benioff dato dalla subduzione della litosfera ionica. L'Aquila: la sede della Prefettura
dopo il terremoto del 2009

Idrografia
Lo stesso argomento in dettaglio: Fiumi d'Italia, Laghi d'Italia e Cascate d'Italia.
L'Italia, per la presenza di
diversi rilievi montuosi, con
nevai e ghiacciai, di laghi e
di acque sorgive, è ricca di
corsi d'acqua. In genere,
data la disposizione e
l'altitudine dei rilievi, i fiumi
più lunghi e di maggiore
Il lago di Garda a Garda portata appartengono alla
regione alpina mentre i L'Adige a Verona
fiumi appenninici, a
eccezione di Tevere e Arno, hanno corso breve e regime torrentizio.

Il fiume più importante è il Po, lungo 652 km, portata media circa 1 460 m³/s e bacino di circa 70 000 km[92]
(anche se il fiume più lungo che nasce nel Paese è la Drava, che scorre in Italia per pochi chilometri prima
di attraversare il confine internazionale, per poi sfociare infine nel Danubio). Esso attraversa la pianura
padana sfociando nel mare Adriatico con un delta che è stato dichiarato patrimonio dell'umanità
dall'UNESCO.[93]

I laghi italiani più estesi, nell'ordine il lago di Garda, il lago Maggiore e il lago di Como, che è anche il più
profondo (410 m),[94] sono situati nella fascia prealpina. Altri laghi importanti si trovano nella zona
peninsulare, il lago di Bolsena, il lago di Bracciano e il lago di Albano d'origine vulcanica, il lago
Trasimeno, il più esteso dell'Italia peninsulare e i laghi costieri, come il lago di Lesina e il lago di Varano.

Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Clima italiano.

La regione italiana (compresa tra il 47º e il 35º parallelo nord) si


trova quasi al centro della zona temperata dell'emisfero boreale.

Il clima è fortemente influenzato dai mari che la circondano quasi


da ogni lato e che costituiscono un benefico serbatoio di calore e di
umidità. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata, un
clima particolare detto temperato mediterraneo.[95]

Secondo la classificazione di Köppen,[96] l'Italia è suddivisa in tre Carta dei climi d'Italia
tipi di clima (temperato, temperato freddo e freddo), a loro volta
suddivisi in microclimi: si passa dal clima temperato subtropicale
(presente nelle aree costiere della Sicilia, della Sardegna meridionale e della Calabria centrale e meridionale)
al clima glaciale (tipico delle vette più elevate delle Alpi ricoperte da nevi perenni, a quote generalmente
superiori ai 3 500 metri s.l.m.).

Società

Evoluzione demografica
Lo stesso argomento in dettaglio: Italiani, Demografia d'Italia, Emigrazione italiana e
Immigrazione in Italia.
Con 58 997 201 abitanti,[97] l'Italia è il terzo paese dell'Unione europea per popolazione (dopo Germania e
Francia) e la sua densità demografica è di 195 abitanti per chilometro quadrato, più alta della media
dell'Unione.[98]

La popolazione è concentrata principalmente nelle zone pianeggianti (49,1% dei residenti) e collinari
(38,8%) del paese,[99] è caratterizzata nel 2022 da un alto numero di anziani (l'indice di vecchiaia è pari a
161,4), da un basso tasso di fecondità, pari a 1,25 e da una speranza di vita di 80,3 anni per gli uomini e di
85,1 per le donne.[7] Alla fine del XIX secolo l'Italia è un paese di emigrazione di massa,[100] fenomeno che
si manifesta prima nelle regioni settentrionali e poi in quelle meridionali. Le principali destinazioni sono le
Americhe (Stati Uniti, Brasile, Argentina, Uruguay) e l'Europa centro-settentrionale (in modo particolare la
Germania). Nel XX secolo l'emigrazione diviene anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune
aree settentrionali del Paese.[101] Il numero di italiani residenti all'estero che conservano la cittadinanza
italiana è stimato in circa 4 200 000.[102]

Per quanto riguarda il fenomeno dell'immigrazione, invece, il numero di immigrati o residenti stranieri
regolari in Italia è aumentato considerevolmente soprattutto a partire dal 2001 e, secondo i dati ISTAT, al 31
dicembre 2022 contava 5 141 341 unità, l'8,7% della popolazione residente;[103] le comunità più numerose
erano quella rumena (1 081 836 residenti), quella albanese (416 829) e quella marocchina, (415 088)[7] A
questi dati vanno aggiunti gli stranieri irregolari, circa 404 000 secondo un rapporto del 2015
sull'immigrazione della Fondazione Ismu.[104]

Lingue

Lingua italiana
Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua italiana, Italiano regionale e Lingue romanze.

L'italiano è la lingua ufficiale e la più parlata; essa è inoltre


una delle lingue ufficiali dell'Unione europea. Appartiene al
gruppo delle lingue romanze orientali della famiglia delle
lingue indoeuropee e trova le sue origini nel dialetto
fiorentino del Trecento, idioma diffusosi presso le classi colte
di tutta Italia grazie anche ai grandi scrittori toscani
dell'epoca, come Dante, Boccaccio e Petrarca.

L'italiano moderno, nato nell'Ottocento in gran parte grazie


all'opera di Alessandro Manzoni, era parlato, negli anni Alessandro Manzoni Lingue regionali e
[105][106]
dell'unità, da poco più del 10% della popolazione, cui dialetti parlati in
si aggiungeva un numero imprecisato di persone che ne Italia.
avevano una conoscenza variabile. Esso si è in seguito
diffuso gradualmente, dapprima grazie all'istruzione
elementare, al fenomeno dell'inurbamento e alla creazione di una burocrazia e di un esercito nazionali, e
poi, dopo la seconda guerra mondiale, a causa dell'azione di radio e televisione.[107] Nel territorio italiano,
tuttavia, sono parlate numerose altre lingue, sviluppatesi ed evolutesi indipendentemente dal toscano.[108]

Altre lingue
Lo stesso argomento in dettaglio: Lingue dell'Italia e Bilinguismo amministrativo in Italia.
Le minoranze linguistiche storiche presenti in Italia ufficialmente riconosciute e
tutelate sono quelle "delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche,
slovene e croate, e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il
friulano, il ladino, l'occitano e il sardo".[110] Vi sono inoltre diverse parlate
regionali che, sebbene siano censite dall'UNESCO come lingue minoritarie e
dalla comunità linguistica internazionale come lingue non riconducibili
all'italiano, non godono di alcun riconoscimento o tutela da parte dello Stato
Italiano.[111]

Nelle regioni e nei comuni interessati dal bilinguismo, gli uffici pubblici e la
segnaletica stradale sono bilingui o trilingui (come i comuni ladini dell'Alto
Adige e walser dell'alta valle del Lys), e i documenti ufficiali possono essere Le comunità linguistiche
redatti in italiano o nell'altra lingua riconosciuta. di minoranza
riconosciute
Il livello di tutela di alcune minoranze è stabilito sia dalla normativa italiana sia ufficialmente in Italia[109]
dai trattati internazionali: è il caso della minoranza germanofona dell'Alto
Adige e dei comuni bilingui della provincia di Trento, il cui status è regolato
dall'accordo De Gasperi-Gruber, e di una parte della minoranza slovena del Friuli-Venezia Giulia,
contemplata dal Memorandum di Londra col quale Italia e Jugoslavia assunsero rispettivamente
l'amministrazione civile delle zone A e B del Territorio Libero di Trieste.

La lingua dei segni italiana (LIS),[112] ossia la lingua visiva dei cittadini sordi, è riconosciuta dalla regione
Valle d'Aosta dal 2006.

Religione
Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Italia.

In Italia vige il principio della laicità dello Stato e pertanto non vi è una religione ufficiale.

I cittadini italiani sono in maggioranza cristiani cattolici, anche se negli ultimi anni si è osservato un forte
calo dei credenti dovuto ad un crescente processo di secolarizzazione. Secondo una ricerca Doxa del 2019 i
cattolici sarebbero il 66,7% della popolazione, gli atei e agnostici il 15,3% e i credenti di altre religioni il
18%[113][114].

La Chiesa cattolica in Italia è organizzata in 225 diocesi più un ordinariato militare;[115] il vescovo di Roma
ne è primate e assume il titolo di Papa. La Chiesa esercita un ruolo influente nella società italiana,
prendendo posizione su temi religiosi, sociali e politici, come il divorzio e l'aborto negli anni settanta o, in
anni più recenti, il testamento biologico e la fecondazione assistita, la rimozione del crocifisso dalle aule
scolastiche italiane (rimozione alla quale si dichiarano contrari oltre il 60% degli italiani, con solo il 17%
favorevoli)[116] o le politiche sull'immigrazione.

Il rapporto Stato-Chiesa è previsto dalla Costituzione, che lo demanda ai Patti Lateranensi, rivisti nel 1984
col nuovo concordato (i rapporti con altre confessioni religiose sono regolati da specifiche intese),[117][118]
nel quale il sostegno statale alla Chiesa è stabilito attraverso una quota proporzionale dell'otto per mille del
gettito IRPEF,[119] che si aggiunge ad altri finanziamenti alla Chiesa cattolica in Italia.
Fra le religioni minoritarie sono presenti diverse altre confessioni cristiane (in modo particolare ortodossi e
protestanti, questi ultimi in massima parte pentecostali), ebrei, mormoni e testimoni di Geova.
L'immigrazione contribuisce ad alimentare alcune tra le minoranze religiose presenti nel Paese,[120] le più
numerose delle quali sono i cristiani-ortodossi, i musulmani, i buddhisti e gli induisti.[121]

Criminalità
Lo stesso argomento in dettaglio: Criminalità in Italia.

Nel corso del XIX secolo si origina in Sicilia[122] un fenomeno


criminale organizzato sul territorio e connotato da stretti legami con
la politica e il potere economico, la mafia, termine che diviene
sinonimo di "crimine organizzato"; in Italia sono di stampo mafioso
organizzazioni come cosa nostra in Sicilia, la camorra in Campania,
la 'ndrangheta in Calabria e la sacra corona unita e la società
foggiana in Puglia. Il fenomeno mafioso, che in Italia, secondo un
rapporto del Censis del 2009, riguarda direttamente il 22% degli
italiani e il 14,6% del PIL,[123] è poi proliferato a livello mondiale,
con diffusione e caratteristiche autonome. Tommaso Buscetta durante un
processo nel 1983
L'Italia si distingue per una forte e continua lotta contro la mafia,
costata la vita a magistrati, uomini delle forze dell'ordine e delle
istituzioni,[124] ma che ha ottenuto notevoli risultati, con l'arresto di numerosi boss malavitosi.

Per quanto riguarda gli omicidi, nel 2006, l'Italia risultava essere il secondo paese più sicuro d'Europa,
assieme a Danimarca, Germania e Spagna, dopo la Norvegia.[125] Secondo una ricerca de Il Sole 24 Ore,
basata su dati del Ministero dell'Interno e riferita al primo semestre del 2010, in Italia i reati perpetrati,
soprattutto nelle grandi aree urbane e nelle zone ad alta densità infrastrutturale, sono circa 1 292 000.
Milano, Torino e Bologna, con circa 30 reati ogni mille abitanti, risultano le città più a rischio, Matera,
Potenza e Belluno quelle più sicure. Per quanto riguarda i reati che impattano sull'economia (usura,
riciclaggio di denaro e truffe) le città più penalizzate sono Napoli, Bologna, Trieste, La Spezia e
Genova.[126]

Elevata è la corruzione all'interno della pubblica amministrazione (in modo particolare nel settore sanitario):
secondo il Rapporto Eurispes 2010 l'Italia è al 63º posto (su 180 paesi) nella classifica globale.[127] Le
regioni più colpite da questo fenomeno sono Calabria, Sicilia e Puglia. Secondo il SAeT (Servizio
Anticorruzione e Trasparenza), la corruzione "scoperta" è solo la punta di un iceberg rispetto a un'ingente
corruzione "coperta" che affligge un'ampia parte della società italiana.[127]

Media e libertà d'informazione


Lo stesso argomento in dettaglio: Televisione in Italia, Censura in Italia, Quotidiani in Italia e Storia
dell'editoria italiana.

In campo radiotelevisivo[128] il panorama italiano è caratterizzato dal duopolio RAI - Gruppo Mediaset
(negli anni duemila, è diventato rilevante anche il ruolo della pay tv di Sky), i cui ascolti complessivi, stabili
da molti anni, si attestano nel 2010 al 78,6% del mercato.[129] A rafforzare la predetta concentrazione è il
ruolo centrale svolto dalla televisione come mezzo informativo, che in Italia nel 2010 si attesta attorno al
90%;[129] la possibile influenza dell'allora presidente del Consiglio Berlusconi, già proprietario di Mediaset,
sul network pubblico RAI, ha portato l'organizzazione Freedom House a classificare nel suo rapporto
l'Italia, unico paese dell'Europa occidentale, come "parzialmente libera",[130] mentre il rapporto 2017 di
Reporter senza frontiere[131] colloca l'Italia al 52º posto (su 180) nel mondo per la libertà di stampa.

Nel rapporto 2011 sulla libertà della rete, l'Italia è "libera", non rilevandosi significative limitazioni alla
libertà d'espressione e d'informazione sul web;[132] alla fine del 2011 la penetrazione internet è al 58,7%.[133]

Per quanto riguarda la stampa, il Corriere della Sera detiene il primato per numero di copie vendute, seguito
da La Repubblica, La Gazzetta dello Sport e La Stampa.[134] Il quotidiano più antico d'Italia, fondato nel
1664, e il giornale più antico del mondo ancora in edicola è la Gazzetta di Mantova.[135]

Tra i giornalisti dell'Ottocento vanno citati Ferdinando Petruccelli della Gattina, tra i primi corrispondenti di
guerra e l'unico giornalista italiano dell'epoca a lavorare anche in Europa,[136] Guglielmo Stefani fondatore
della prima agenzia di stampa italiana, ed Edoardo Scarfoglio, fondatore de Il Mattino e attento osservatore
della questione meridionale. Guidato da Luigi Albertini dal 1900 al 1925 il Corriere della Sera diviene il
primo quotidiano italiano, con firme autorevoli come Luigi Barzini e Ugo Ojetti; altre "penne" prestigiose
del Novecento sono Curzio Malaparte, Indro Montanelli, conservatore e anticomunista, fondatore de Il
Giornale e autore di una monumentale Storia d'Italia, Oriana Fallaci, prima inviata speciale al fronte, Enzo
Biagi e Giorgio Bocca.

Diritti civili
Lo stesso argomento in dettaglio: Condizione femminile in Italia, Femminismo in Italia e Diritti
LGBT in Italia.

Ordinamento

Assetto costituzionale
Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema politico della Repubblica Italiana e Ordinamento
giudiziario in Italia.

La Costituzione della Repubblica Italiana approvata


dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947,
promulgata il successivo 27 dicembre da Enrico De
Nicola, capo provvisorio dello Stato, ed entrata in vigore
il 1º gennaio 1948, è la legge fondamentale dello Stato.

Il sistema politico italiano è quello tipico di una


repubblica parlamentare, in cui il parlamento è l'unica
istituzione a detenere la rappresentanza della volontà
popolare.

Le maggiori istituzioni sono: La Camera dei deputati

Parlamento: è bicamerale e si compone della


Camera dei deputati e del Senato della Repubblica,[137] esercita il potere legislativo[138] e
vota la fiducia al Governo.[139]
Presidente della Repubblica: è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale;[140] viene
eletto dal Parlamento;[141] nomina a sua volta il Presidente del Consiglio e, su proposta di
questo, i ministri.[142] Può sciogliere le
camere.[143]
Governo: esercita il potere esecutivo, è
composto dal presidente del Consiglio e dai
ministri, che formano il Consiglio dei
ministri.[142]
Magistratura: esercita il potere giudiziario (sia
inquirente sia giudicante) è indipendente da
ogni altro potere, autonoma e governata dal
Consiglio superiore della magistratura.[144]
Corte costituzionale: svolge la funzione di Sergio Mattarella Giorgia Meloni
garante della Costituzione, pronunciandosi Presidente della Repubblica Presidente del Consiglio
sulla conformità delle leggi a essa.[145]

Suddivisioni amministrative
Lo stesso argomento in dettaglio: Regioni d'Italia, Città metropolitane d'Italia, Province d'Italia e
Comuni d'Italia.

Gli enti territoriali che, in base all'articolo 114 della Costituzione, costituiscono, assieme allo Stato, la
Repubblica Italiana sono:

le regioni[146] (15 a statuto ordinario e 5 a statuto speciale[147]);


le città metropolitane (15);
le province e i comuni (rispettivamente 93 e 7 900, dati ISTAT dell'anno 2023).[148]

Nell'elenco che segue, per ciascuna regione è riportata la bandiera ufficiale e il nome del capoluogo.

Di seguito le prime dieci città italiane per


abitanti del territorio comunale al 31
dicembre 2022.[149]

Italia suddivisa per regioni


Pos. Comune Città metropolitana Regione Abitanti

1 Roma Roma Lazio 2 755 309

2 Milano Milano Lombardia 1 358 420

3 Napoli Napoli Campania 917 510

4 Torino Torino Piemonte 847 398

5 Palermo Palermo Sicilia 632 499

6 Genova Genova Liguria 561 191

7 Bologna Bologna Emilia-Romagna 389 200

8 Firenze Firenze Toscana 362 742

9 Bari Bari Puglia 316 736

10 Catania Catania Sicilia 299 730

I comuni italiani sono caratterizzati da piccole dimensioni e pochi abitanti, al 2019 il 45,8% dei comuni non
supera i 20 chilometri quadrati di superficie e il 69,6% non supera i 5 000 abitanti.[150]

Sistema tributario
Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema tributario italiano.

Il sistema tributario italiano si informe a criteri di progressività[151]. Le principali imposte nazionali sono
l'IRPEF (imposta sui redditi delle persone, con aliquote dal 23% al 43%), l'IRES (imposta sui redditi delle
società, fissata al 24%), l'IRAP (imposta locale sulle aziende, fissata al 3,9% + massimo 0,92% delle
regioni) e l'IVA (imposta su vendita di beni e servizi, fissata al 22% con aliquote minori per particolari
settori).

Istituzioni, enti e associazioni


Lo stesso argomento in dettaglio: Stato sociale in Italia.

Ordinamento scolastico
Lo stesso argomento in dettaglio: Istruzione in Italia.

L'istruzione in Italia è regolata con modalità diverse secondo la forma giuridica (scuole pubbliche, scuole
paritarie, scuole private). La formazione professionale, comprendente gli istituti professionali, dipende
invece dalle regioni.

L'obbligo scolastico termina a 16 anni.[152]

Il sistema scolastico italiano è strutturato in tre cicli di istruzione:


istruzione primaria, di durata quinquennale;
istruzione secondaria, che comprende la scuola
secondaria di primo grado, di durata triennale, e la
scuola secondaria di secondo grado, di durata
quinquennale;
istruzione superiore, che comprende l'università e la
formazione specialistica, come master e scuola di
specializzazione. Palazzo della Carovana, sede storica
della Normale di Pisa
A questi cicli d'istruzione si affianca la scuola dell'infanzia,
un'istituzione prescolastica non obbligatoria, caratterizzata dal gioco
e della convivenza con i compagni e dalla preparazione al primo ciclo d'istruzione.

Il ciclo degli studi all'università si articola, dopo la riforma introdotta dal processo di Bologna, in tre fasi:

1. laurea (3 anni)
2. laurea magistrale (2 anni)
3. dottorato di ricerca (3 anni)

Secondo un'analisi ISTAT del 2010, il livello di istruzione e formazione degli studenti italiani è carente,
soprattutto se paragonato a quello degli altri paesi europei: il 46,1% della popolazione adulta ha conseguito
la sola licenza media, laddove la media europea si attesta al 28,5%. Nelle scuole superiori l'elevato numero
di abbandoni scolastici porta l'Italia al primato negativo in Europa per i giovani tra 18 e 24 anni che lasciano
la scuola superiore senza aver conseguito il diploma (il 20% nel 2009); anche il numero di laureati è sotto la
media europea (solo il 21,6% dei giovani tra i 25 e i 29 anni). A ciò si aggiunge una bassa qualità
dell'istruzione: secondo una valutazione condotta nell'ambito del programma per la valutazione
internazionale dell'allievo, la competenza dei quindicenni italiani, già inferiore al valore medio nei 30 paesi
OCSE, è aggravata dalla carenza nell'utilizzo di nuove tecnologie. L'Italia ha infine il primato europeo dei
giovani che non studiano, né lavorano (nel 2009 erano il 21,2% delle persone tra 15 e 29 anni).[153]

Vi sono due Biblioteche Nazionali Centrali sedi del deposito legale dello Stato, a Firenze e a Roma.

Sistema sanitario
Lo stesso argomento in dettaglio: Servizio sanitario nazionale (Italia).

Il Servizio sanitario nazionale italiano (SSN) è un sistema pubblico di carattere universalistico che, come
stabilito dall'art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana, garantisce il diritto alla salute e
all'assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite
dalle aziende sanitarie locali, derivanti dai ticket sanitari (cioè le quote con cui l'assistito contribuisce alle
spese) e dalle prestazioni a pagamento.[154]

Una ricerca del 2000 dell'Organizzazione mondiale della sanità colloca il sistema sanitario italiano al
secondo posto nel mondo, dopo la Francia, in termini di efficienza di spesa e accesso alle cure pubbliche
per i cittadini.[155] Tuttavia, solo il 35,8% della popolazione si dichiara soddisfatto del sistema sanitario e il
42% dell'assistenza ospedaliera, mentre il 79,4% ritiene intollerabili i tempi di attesa nelle strutture
sanitarie.[156]

Forze armate e pubblica sicurezza


Lo stesso argomento in dettaglio: Forze armate italiane e Forze di polizia italiane.
La Repubblica Italiana, per difendere militarmente il suo territorio e
per supportare decisioni di politica interna ed estera, si serve di
diverse forze armate e di polizia: l'Arma dei Carabinieri, la Polizia
di Stato, la Guardia di Finanza, il Corpo di polizia penitenziaria,
l'Esercito Italiano, l'Aeronautica Militare e la Marina Militare. Esse
sfilano nella parata militare per la Festa della Repubblica Italiana
assieme al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della Polizia Roma
Capitale (in rappresentanza delle altre polizie locali), e al personale
militare e civile di altre associazioni, come la Croce Rossa Italiana e Le Frecce Tricolori
la Protezione civile. Il Paese schiera truppe in Kosovo, Libano,
Marocco, Mali, Somalia, Iraq e Libia.[157] Secondo il SIPRI, nel
2016 la spesa militare italiana ha superato i 25 miliardi di euro, collocandola in decima posizione tra le
nazioni europee.[158]

L'Istituto Geografico Militare è l'ente cartografico di Stato e si trova a Firenze.

Relazioni internazionali
Lo stesso argomento in dettaglio: Relazioni internazionali dell'Italia.

L'Italia sostiene l'Organizzazione delle Nazioni Unite, ove è stata ammessa nel 1955, e le sue attività
internazionali di sicurezza ed è uno dei membri fondatori della Comunità europea, dal 1993 Unione
europea. È inoltre membro della NATO, dell'OCSE, del GATT, del G7, del G8, del WTO e del Consiglio
d'Europa e ha ricoperto più volte la presidenza di turno sia del G8 sia dell'Unione.

Cittadinanza italiana
Lo stesso argomento in dettaglio: Cittadinanza italiana.

La legge stabilisce che è cittadino per nascita:[159]

il figlio di padre o di madre cittadini;


chi è nato nel territorio della Repubblica se entrambi i genitori sono ignoti o apolidi
se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori, secondo la legge statale di questi
se la persona vive stabilmente da almeno 4 anni se proveniente da un paese dell'Unione
Europea, 10 anni se da altri paesi.

In accordo a modalità previste dalla legge, si può acquisire la cittadinanza italiana pur appartenendo a tutti
gli effetti a un altro paese.

L'Italia riconosce la doppia cittadinanza, si può quindi ottenere la cittadinanza italiana senza rinunciare a
quella di un altro stato.

Simboli
Lo stesso argomento in dettaglio: Simboli patri italiani.

I principali simboli che rappresentano l'unità nazionale italiana sono:[160]


la bandiera d'Italia, nata il 7 gennaio 1797 a Reggio
nell'Emilia come bandiera della Repubblica Cispadana,
la cui conformazione è stabilita dall'art. 12 della
Costituzione;
Il Canto degli Italiani, anche noto come Inno di Mameli o
Fratelli d'Italia; scritto nel 1847 da Goffredo Mameli e
musicato da Michele Novaro, fu adottato come inno
nazionale il 12 ottobre 1946;
Il Vittoriano
l'emblema della Repubblica Italiana, caratterizzato dalla
stella d'Italia, dalla ruota dentata e dai rami di ulivo e
quercia è stato ufficialmente adottato il 5 maggio 1948;
lo stendardo presidenziale italiano, che rappresenta il segno distintivo della presenza del
presidente della Repubblica;
il Vittoriano, ovvero il complesso monumentale a Roma dedicato al primo re d'Italia, Vittorio
Emanuele II di Savoia;

Economia
Lo stesso argomento in dettaglio: Economia d'Italia e Storia economica d'Italia.

Membro del G7, nel 2018


l'Italia è l'ottava (secondo il
FMI[161]) o la nona
(secondo Banca
[162]
Mondiale e ONU[163])
potenza economica del
pianeta per PIL nominale
assoluto, con un valore
Palazzo Mezzanotte sede della simile al Brasile, e
Borsa di Milano l'undicesima o dodicesima
se si considera la parità dei
poteri di acquisto, con un
valore simile al Messico. Anche in termini pro-capite l'Italia è una
delle economie più ricche, occupando una posizione nel mondo tra
la 25ª e la 28ª secondo le diverse classifiche e tra la 29ª e la 35ª a
parità di potere d'acquisto.
Palazzo dell'Eni, sede dell'Ente
L'economia italiana occupa un ruolo di rilievo nel commercio Nazionale Idrocarburi a Roma
internazionale, risultando nel 2017 nona per esportazione e decima
per importazione di merci, con un saldo positivo pari a 54 milioni di
dollari[164].

Come tutte le economie avanzate, anche l'Italia è fortemente orientata verso il settore dei servizi, che nel
2017 ha rappresentato tre quarti del valore aggiunto (contro poco più del 50% nel 1970); tuttavia la quota
dell'industria rimane alta se comparata con gli altri grandi paesi europei, pari a circa il 23% del PIL[165]. Il
tessuto produttivo dell'economia è formato in prevalenza da piccole e medie imprese: quelle di maggiori
dimensioni sono gestite in gran parte dalle famiglie fondatrici e, in taluni casi, da gruppi stranieri. Il modello
di public company, impresa a capitale diffuso gestita da un management, è poco diffuso.

Dopo una politica fiscale molto espansiva durante gli anni ottanta, a partire dai primi anni novanta l'Italia ha
perseguito una politica fiscale molto più rigida, per rientrare nei parametri dell'Unione economica e
monetaria. Nel 1999 il Paese ha aderito all'euro, che ha sostituito la lira anche nella circolazione cartacea a
partire dal 2002, cosicché negli anni duemila l'Italia ha potuto
registrare tassi di inflazione e di interesse notevolmente più bassi
che nei decenni precedenti.

Durante la grave grande recessione il tasso di disoccupazione in


Italia è passato dal 6,1% del 2007 all'8,4% del 2011 e al 10,6% del
2018[166]; il PIL nel 2011 è del 4,5% più basso che nel 2007 e, nello
stesso arco di tempo, il debito pubblico è aumentato di 17 punti
percentuali rispetto al PIL[167]. Problemi come l'evasione fiscale,
l'elevato debito pubblico (131,4 % del PIL nel 2017) e la criminalità
organizzata ostacolano la crescita economica.

Automobili durante un test sulla pista Agricoltura


di collaudo del Lingotto di Torino, ex
sede centrale e storica fabbrica della Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'agricoltura
FIAT italiana.

Nel corso del XX secolo


l'Italia si è trasformata da paese prevalentemente agricolo a paese
industriale vero e proprio. Di conseguenza, il settore agricolo
(comprensivo di selvicoltura e pesca) ha visto l'occupazione calare
drasticamente, passando dal 43% al 3,8% del totale,[168][169] una
percentuale minima nel quadro economico nazionale. Al 2011, gli
occupati in agricoltura sono 891 000, in gran parte uomini (71,3 %
del totale) e residenti nel Mezzogiorno (46,8% del totale).[170]
Paesaggio vitivinicolo nelle Langhe
La superficie agricola italiana, dati 2011, è pari a 17,8 milioni di
ettari, di cui 12,7 utilizzati, e si concentra soprattutto nel
Mezzogiorno (45,7%).[171] Da notare che il 10% della manodopera agricola è straniera.[169]

Nel 2010 il valore complessivo della produzione agricola era pari 48,9 miliardi di euro,[172] mentre nel 2022
era pari a 74,7 miliardi di euro.[173] Per quanto riguarda la produzione vegetale, che incide per 25,1
miliardi,[174] i maggiori prodotti in termini di valore sono stati il vino (1 803 milioni di euro), il granoturco
(1 434), l'olio (1 398) e i pomodori (910). Per quantità prodotte, invece, i prodotti principali dell'agricoltura
italiana sono il granoturco (84 milioni di quintali), i pomodori (66), il frumento duro (38) e l'uva da vino
(35).[175]

Nel comparto della produzione di origine animale spiccano latte di vacca e di bufala (4 040 milioni di euro
per 11 200 migliaia di tonnellate), carni bovine (3 199 e 1 409 rispettivamente), carni suine (2 459 e 2 058)
e pollame (2 229 e 1 645).[176]

La produzione complessiva della pesca marittima e lagunare, comprensiva di crostacei e molluschi, si attesta
nel 2010 a 2 247 milioni di euro.[172]

Risorse minerarie
Lo stesso argomento in dettaglio: Legislazione mineraria italiana.

Il territorio italiano presenta giacimenti minerari di vario genere che, fino al termine del XX secolo, hanno
consentito una fruttuosa produzione di mercurio, antimonio, piombo, zinco, argento, ferro e di minerali
quali pirite, fluorite, amianto e bauxite. Successivamente, tuttavia, i giacimenti con un potenziale
sfruttamento economico sono diminuiti, e l'attività mineraria rimasta si è concentrata sui sali evaporitici, le
marne cementizie, le argille (principalmente bentonite e montmorillonite) e i feldspati, per l'industria
ceramica e i refrattari; sempre attiva l'attività estrattiva, tipica per l'Italia, delle numerose cave di marmo e
altre rocce per l'edilizia, l'estrazione di pomice, ossidiana, pozzolana e talco.[177]

Industria

L'Italia, la cui quota di produzione mondiale nel settore


manifatturiero si attesta negli anni duemila attorno al 4%,
collocandola al secondo posto in Europa,[178] differisce, rispetto agli
altri paesi industrializzati, per una vasta diffusione di piccole e
medie imprese di proprietà familiare.[179][180] A partire dal Nord-Est
del Paese, si sono affermati i cosiddetti distretti industriali, un
modello che ha visto una consistente diffusione lungo la dorsale
adriatica, al punto da costituire una delle caratteristiche peculiari
dell'economia italiana.[181] Il Lingotto di Torino

Avanzata e diversificata, l'industria italiana è particolarmente


sviluppata nei settori della cantieristica navale, degli elettrodomestici, chimico, farmaceutico, metallurgico,
agroalimentare[182][183] e della difesa.[184] Nel settore automobilistico, che assieme al petrolchimico e al
siderurgico è stato alla base dell'industrializzazione postbellica del Paese, l'Italia risulta agli ultimi posti in
Europa per produzione di automobili[185] (fortemente penalizzata dalla delocalizzazione produttiva)[186] ma
mantiene una grande rilevanza a livello europeo e mondiale[187][188] grazie alla presenza del gruppo FIAT,
azienda multinazionale che nel 2008 ha prodotto 2 524 325 veicoli in tutto il mondo.[189]

Design e moda
Lo stesso argomento in dettaglio: Design italiano, Moda italiana e Made in Italy.

Lo stile italiano – soprattutto nel disegno industriale, nell'arredo e nell'auto – si contraddistingue per la
mescolanza di fantasia e rigore progettuale e si caratterizza per l'uso di materiali considerati scarti, ma al
tempo stesso innovativi.[190] Nato alla fine del XIX secolo,[191] diviene Bel Design tra il 1945 e il 1965,
quando nascono la Vespa V98 farobasso, la Innocenti Lambretta, la Iso Isetta, la Fiat 600 e la Fiat Nuova
500 nel campo dei trasporti, la macchina da cucire Mirella della Necchi, la macchina da calcolo elettrica
Divisumma 24 di Olivetti e alcuni radioricevitori e televisori progettati per RadioMarelli e Brionvega nel
campo degli elettrodomestici. Al design italiano, rappresentato da aziende,[190] scuole di specializzazione[192]
e artisti come Gio Ponti, Ettore Sottsass e Bruno Munari, sono dedicati musei[193] e riconoscimenti, come il
Premio Compasso d'oro, il più antico e prestigioso premio mondiale di design.[194] La Fiera di Milano, il
maggiore polo espositivo europeo, ospita annualmente numerose esposizioni di design di livello
internazionale.[195]

Negli anni del miracolo economico italiano nasce e si sviluppa la moda italiana. Agli abiti di alta moda le
sartorie affiancano il prêt-à-porter, proponendosi sui mercati internazionali e portando, in collaborazione con
l'industria, all'affermazione del made in Italy. Numerosi stilisti, come Valentino, Armani, Prada, Versace,
Dolce & Gabbana, Trussardi, Cavalli e Gucci portano l'Italia ai vertici mondiali per i suoi prodotti[196]
mentre Milano e Roma sono annoverate tra le capitali della moda.[197]

Settore terziario
In Italia il terziario rappresenta il settore più importante dell'economia, sia per numero di occupati (nel 2013
pari al 72,1% del totale) sia per valore aggiunto (il 74,4%).[198]

Secondo il rapporto sul terziario pubblicato nel 2014 dalla Confcommercio, il 56,3% delle imprese ad essa
iscritte appartiene al settore dei servizi, suddiviso nei quattro sottosettori indicati nella tabella che segue:[198]

Settore Imprese (migliaia) Percentuale Unità di lavoro (migliaia)


Commercio 1 546 25,6% 3 360

Trasporti e logistica 194 3,2% 1 130

Turismo, tempo libero e comunicazioni 630 10,4% 2 250


Altri servizi 695 10,6% 2 780

Sul finire degli anni ottanta del XX secolo e nel decennio successivo vari fattori, come deregolamentazione,
disintermediazione e nuove tecnologie hanno spinto, in linea con l'andamento internazionale, i settori
bancario e assicurativo a processi di concentrazione e a forme d'integrazione[199] normati dalla L. 287/90[200]
contro gli abusi da posizione dominante. Questi gruppi bancari ricoprono, attraverso la partecipazione
azionaria in importanti industrie o società di servizi o tramite la presenza nei patti parasociali aziendali, un
ruolo primario nel sistema economico italiano.[201]

Turismo
Lo stesso argomento in dettaglio: Turismo in Italia.

Un settore di primaria importanza per l'economia italiana continua a


essere il turismo: secondo il Rapporto Eurispes 2011 occupa poco
meno di 2 500 000 di addetti, l'incidenza sul PIL è del 9,5% e la sua
quota mondiale si attesta al 4,1%.[202] Nel 2019 gli introiti derivanti
dal turismo si aggirano intorno ai 42 miliardi di euro.[203]

Nel 2019 l'Italia, con 62,1 milioni di turisti stranieri annui, è al


quinto posto nel mondo per arrivi internazionali, e con 215 milioni Da in alto a sinistra, in senso orario,
di pernottamenti è al quarto posto per numero di presenze turistiche le Dolomiti, Venezia, i Sassi di
al mondo, dopo Stati Uniti, Spagna, Regno Unito e Cina.[204] Matera e i Faraglioni di Capri
Anche per quanto riguarda le entrate derivanti dal turismo
internazionale, l'Italia si colloca al quinto posto al mondo con 42
miliardi di dollari nel 2019.[204]

Rilevanti sono anche i flussi turistici interni. Nel 2011 si sono registrati 68,2 milioni di viaggi di turisti
italiani all'interno del Paese, in forte contrazione (-16,5%) rispetto all'anno precedente. Le regioni più
visitate d'Italia sono, nell'ordine: Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana. Le città più visitate sono invece
Roma, Milano e Venezia.[205]

Infrastrutture
Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Italia ed Energia elettrica in Italia.

L'Italia è stato il primo paese al mondo a inaugurare un'autostrada: la Milano-Laghi (o Autostrada dei
Laghi, oggi parte dell'A8), costruita da Piero Puricelli e inaugurata nel 1924.[206][207] Nel giro di pochi anni,
tra il 1958 e il 1964, verrà costruita l'Autostrada del Sole (o A1), capace di dare un'ulteriore spinta alla
modernizzazione del paese.
Al 2018 la rete stradale italiana è costituita da circa 166 000 km di
strade statali, regionali e provinciali di cui 7 000 km sono
autostrade,[208] mentre il trasporto ferroviario si estende su circa
16 800 km di linee.[209] Il trasporto su gomma è prevalente rispetto a
quello su rotaia, che costituisce circa il 15% del traffico merci[210] e
il 33% del trasporto pubblico.[211] Il trasporto navale di merci è
consistente e focalizzato principalmente sui prodotti petroliferi, i
porti maggiori sono Trieste e Genova e in Europa il settore è L'autostrada A1, detta l'Autostrada
secondo solo a quello dei Paesi Bassi; per quanto riguarda il traffico del Sole
passeggeri i porti più movimentati sono quelli di Messina, Reggio
Calabria e Napoli.[212] Il trasporto aereo è concentrato
principalmente nel Lazio e in Lombardia, in particolare i maggiori aeroporti in Italia per traffico passeggeri e
merci sono rispettivamente Roma-Fiumicino e Milano-Malpensa.[213][214]

Il Terminale GNL Adriatico

Frecciarossa 1000 alla Stazione di


Torino Porta Susa L'Italia ha un consumo energetico lordo di circa 171 Mtep, di cui
il 18% da fonte rinnovabile, un'intensità energetica (98,8)
migliore rispetto alla media UE (117,8) ma è caratterizzata da
una forte dipendenza energetica (76,3% contro una media UE del 55,7%) dovuta alla scarsità di risorse
primarie energetiche del sottosuolo quali petrolio, usato principalmente nei trasporti e gas naturale,
impiegato per usi civili e nella produzione di energia elettrica. Per quanto riguarda l'energia elettrica, l'Italia
ne produce il 60% da combustibili fossili e il 40% da fonti rinnovabili, in particolare il 17% è prodotto dalle
centrali idroelettriche, l'8% dal fotovoltaico, il 7% da bioenergia, il 6% dall'energia eolica e il 2% dalla
geotermia.[215]

Il prelievo annuo di acqua potabile è superiore a 9 Gm³, il valore più alto dell'UE e corrispondente
mediamente a 420 L al giorno pro capite. L'acqua viene prelevata principalmente da falda acquifera tramite
sorgente e pozzo per poi essere immessa nella rete idrica, la cui scarsa efficienza ne provoca una perdita del
42%.[216]

I rifiuti urbani raccolti annualmente ammontano mediamente a 30 Mt (circa 0,5 t pro capite) e la percentuale
di raccolta differenziata sul totale è del 58%.[217]

Divario Nord-Sud
Lo stesso argomento in dettaglio: Questione meridionale.

Nei decenni successivi all'Unità d'Italia, le regioni settentrionali del Paese, Lombardia, Piemonte e Liguria
in particolare, cominciano un processo d'industrializzazione e di sviluppo economico mentre le regioni
meridionali rimangono indietro. A causa del crescente divario economico e sociale si comincia a parlare di
questione meridionale.[218] Lo squilibrio tra Nord e Sud, ampliatosi costantemente nel primo secolo post-
unitario, si riduce negli anni sessanta e settanta anche attraverso la realizzazione di opere pubbliche,
l'attuazione delle riforme agraria e scolastica,[219] l'espansione dell'industrializzazione e le migliorate
condizioni di vita della popolazione.[218] Questo processo di convergenza si interrompe, invece, negli anni
ottanta. Nel 2019 il PIL pro-capite del Mezzogiorno ammontava a circa il 51% di quello del Nord-ovest,[220]
mentre Il tasso di occupazione della popolazione di 15 anni e più nel 2017 era del 48,9% tra i residenti al
Centro-nord e del 33,8% nel Mezzogiorno. Il tasso di disoccupazione riflette un simile divario, registrando
al Centro-Nord l’8,4% della forza lavoro in cerca di occupazione, e nel Mezzogiorno il 19,6%.[221]

Uno studio del Censis attribuisce alla presenza pervasiva di organizzazioni criminali un ruolo importante nel
ritardo del Mezzogiorno d'Italia, stimando una perdita annuale di ricchezza del 2,5% nel Mezzogiorno nel
periodo 1981-2003 dovuta alla presenza di tali organizzazioni e valutando che senza di esse il PIL pro-
capite del Mezzogiorno avrebbe raggiunto quello del Nord.[222]

Ambiente
L'articolo 9 della Costituzione italiana sancisce la tutela del paesaggio,[223] che dal 1986 è salvaguardato dal
Ministero dell'Ambiente che ha il compito di coordinare il risanamento delle aree colpite dal degrado e di
tutelare quelle ancora intatte.[224]

Aree protette

L'elenco ufficiale delle aree protette comprende 871 aree naturali


che si estendono per 31 635,9 km² coprendo il 10,5% del territorio
italiano.[225] Sono suddivise in:

24 parchi, 147 riserve e 3 altre aree protette


nazionali:[226] i parchi nazionali coprono circa la metà del
territorio protetto e i più antichi sono il Parco nazionale
del Gran Paradiso (istituito nel 1922), il Parco nazionale
d'Abruzzo, Lazio e Molise (1923), il Parco nazionale
dello Stelvio (1935) e il Parco nazionale del Circeo
(1935).[227] La sorveglianza dei parchi e delle riserve Da in alto a sinistra, in senso orario:
nazionali è affidata al Comando unità per la tutela parco nazionale del Gran Paradiso,
forestale, ambientale e agroalimentare. dell'Asinara, del Gran Sasso e delle
Cinque Terre
134 parchi, 365 riserve e 171 altre aree protette
regionali.[228]
29 aree marine protette per un’estensione di circa 222 mila ettari a cui si aggiungono due
parchi sommersi ed il Santuario internazionale per i mammiferi marini, con altri 2,5 milioni di
ettari protetti, per un totale di 32 aree marine protette.[229] Il Santuario è l'area più estesa,
costituito in cooperazione con la Francia e il Principato di Monaco.[230] Considerando anche
le aree protette statali e regionali la superficie marina tutelata si estende per
28 530,3 km².[225]

A queste vanno aggiunte anche le 57 zone umide italiane della lista di Ramsar che si estendono su
73 982 ha.[231]

Biodiversità e minacce
Lo stesso argomento in dettaglio: Biodiversità in Italia, Flora italiana e Fauna italiana.
L'Italia è ricchissima di biodiversità ed è il paese europeo con più
specie di piante superiori,[232][233] molte delle quali endemiche.
Questo è dovuto a una molteplicità di fattori quali l'eterogeneità
ambientale, la complessa struttura dell'orografia italiana, le
vicissitudini biogeografiche e la storia geologica. L'Italia, assieme
alla penisola iberica e al sud dei Balcani, è stata inoltre un rifugio
per molte specie animali e vegetali estintesi nelle zone centrali e
settentrionali del continente europeo durante le glaciazioni
pleistoceniche. L'ampia estensione latitudinale della penisola, di
circa 10°, la pone a cavallo tra le zone climatiche temperate,
centroeuropea (Cfa o Cfb secondo Köppen) e calda mediterranea Alcune specie endemiche dell'Italia.
(Csa secondo Köppen) e quindi almeno su due zone di vegetazione Da in alto a sinistra, in senso orario:
molto diverse.[232][234] Zerynthia cassandra, ululone italiano,
primula di Palinuro e orso marsicano
Le aree più ricche di endemismo sono, oltre alle isole (soprattutto la
Sardegna), gli alti massicci montuosi isolati tra aree più basse,
considerabili come "isole biogeografiche": alcuni esempi sono le Alpi Apuane per le piante e le Prealpi
orientali per gli insetti cavernicoli. La fauna d'acqua dolce è spesso differenziata tra i fiumi del nord Italia
(bacino del Po) e quelli del centro.[233]

La vegetazione naturale potenziale del territorio italiano è il bosco su tutto il territorio tranne che sulle vette
più elevate del piano nivale e nelle zone più aride delle isole circumsiciliane, oltre che nelle aree più
prossime al mare. I boschi italiani sono fortemente sfruttati per la selvicoltura che prende la forma di
ceduazione per i boschi di querce (che principalmente producono legna da ardere) e di castagno (per la
produzione di pali) mentre quelli di faggio e di conifere sono perlopiù trattati a fustaia.[233][235]

I boschi mediterranei di leccio sono quasi sempre degradati dalla ceduazione, dagli incendi e dal pascolo
ovicaprino; gli stadi di degradazione sono noti come macchia mediterranea quando si ha un denso e
impenetrabile cespuglieto alto qualche metro e di gariga se il terreno è coperto di vegetazione bassa che
lascia scoperto il terreno, spesso ricco di affioramenti rocciosi. Gli stadi di macchia e gariga comunque
portano un contributo positivo alla biodiversità italiana in quanto ricche di specie rare e da proteggere, tra
cui numerose orchidee.[232][233][235] La fauna italiana è molto ricca di endemismi, soprattutto negli
invertebrati, nei pesci d'acqua dolce,[236][237] negli anfibi e nei rettili. Gli uccelli e i mammiferi, animali più
mobili, sono caratterizzati da un minor tasso di endemismo.[232][233][235] Non è da trascurare l'uso ricreativo
che hanno le foreste (soprattutto pinete di pino domestico) prossime ai centri urbani.[235] L'elevata densità di
popolazione, l'industrializzazione diffusa, l'estesa urbanizzazione delle zone costiere e planiziari,
l'inquinamento delle acque, l'introduzione di specie aliene e l'agricoltura intensiva fanno sì che la difesa
della biodiversità e degli ambienti naturali siano questioni particolarmente rilevanti.[233]

Cultura
Lo stesso argomento in dettaglio: Cultura italiana.

Arte
Lo stesso argomento in dettaglio: Arte italiana.

Nel corso dei secoli l'Italia, secondo tutti gli storici, ha portato un contributo di primo piano alla cultura
mondiale. In particolare nei due periodi in cui il territorio italiano fu il centro della civiltà del tempo, ovvero
durante l'Impero romano e il Rinascimento, il ruolo che ebbe nella storia della conoscenza umana fu di
grande rilevanza. Dai templi greci ai borghi medievali, dalle terme romane alle ville settecentesche, l'Italia
possiede molteplici monumenti nazionali, dichiarati tali da una legge apposita che ne riconosce l'importanza
culturale e artistica per la comunità.[238] Sebbene vari istituti si occupino della catalogazione dei beni artistici
italiani, non è possibile formulare una stima affidabile del patrimonio artistico nazionale, che peraltro ha
subito e subisce una consistente opera di dispersione.[239]

Architettura
Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura italiana e Monumenti nazionali italiani.

L'eredità dell'antichità classica rappresenta il primo e più importante


fattore nello sviluppo delle arti in tutta Italia.[240] L'influenza
dell'architettura romana si protrarrà nelle chiese paleocristiane, costruite
sul modello delle basiliche civili dell'antichità; pregevoli esempi, con
influenze bizantine, nelle basiliche di San Vitale e Sant'Apollinare Nuovo
in Ravenna.[241]
Il Colosseo
Nel VII secolo nascono i complessi abbaziali unitamente alle espressioni
dell'architettura longobarda, con significative testimonianze nel tempietto
di Cividale del Friuli, nella basilica di San Salvatore a Brescia e nella chiesa di Santa Sofia a Benevento.[241]
Della renovatio carolingia e il recupero della classicità attuati da Carlo Magno nel IX secolo permangono
importanti complessi architettonici principalmente a Roma (basilica di Santa Prassede), Bardolino, Spoleto e
Milano.

Il X e l'XI secolo vedono la fioritura delle cattedrali romaniche,


come la basilica di San Marco, il duomo di Pisa e il duomo di
Modena, mentre la basilica di Sant'Ambrogio a Milano presenta una
copertura con volte a crociera con costoloni tra le più antiche
d'Europa.[242] Nel secolo successivo si diffonde nell'Italia
meridionale l'architettura arabo-normanna che ha nel palazzo dei
Normanni a Palermo e nel duomo di Monreale alcuni fra gli esempi
più caratterizzanti.[15] Contemporaneamente nell'architettura civile
fanno la loro comparsa numerose torri gentilizie; celebri quelle di Piazza dei Miracoli, Pisa
San Gimignano e di Bologna.

L'architettura gotica, introdotta dai cistercensi, spazia dall'originale


protogotico della basilica di San Francesco ad Assisi alle chiese di
Firenze (cattedrale di Santa Maria del Fiore, basilica di Santa Croce,
basilica di Santa Maria Novella), Siena (duomo di Santa Maria Assunta),
Orvieto (duomo), Napoli (basilica di San Lorenzo Maggiore), Bologna
(basilica di San Petronio), Venezia (basilica di Santa Maria Gloriosa dei
Frari) e Milano (duomo). Fra i castelli disseminati nella penisola spicca il
Duomo di Milano celebre Castel del Monte.[241]

Il primo Rinascimento trova testimonianza a Firenze nella cupola di Santa


Maria del Fiore e nello spedale degli Innocenti[243] costruiti dal
Brunelleschi e nell'attività di Leon Battista Alberti. Il pieno Rinascimento,
invece, è essenzialmente romano e legato ai nomi di Bramante, Raffaello
e Michelangelo, i quali furono attivi nella ricostruzione della basilica di
San Pietro in Vaticano. Per le realizzazioni urbanistiche rinascimentali
Duomo di Firenze mirabile esempio è l'Addizione Erculea a Ferrara. Il passaggio dal
Rinascimento al manierismo, esemplificato da Baldassarre Peruzzi nella
Villa Farnesina,[244] vede attivi Jacopo Barozzi da Vignola, Giulio
Romano e Giorgio Vasari, mentre l'opera di Andrea Palladio (che
influenzerà l'architettura occidentale con l'avvento del
neopalladianesimo)[245] oscilla tra i tratti manieristici delle
architetture religiose, a quelli più rinascimentali delle costruzioni
laiche.[241]

Lo stile barocco, preannunciato da Jacopo Barozzi da Vignola nella


chiesa del Gesù,[246] si sviluppa a Roma, dove si concentrano le
principali realizzazioni, influenzando tutto il mondo cattolico. Alle
prime opere di Carlo Maderno e Martino Longhi il Giovane Basilica di San Marco
seguono i capolavori di Gian Lorenzo Bernini (piazza San Pietro),
Francesco Borromini (chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza) e di Pietro
da Cortona (facciata di Santa Maria della Pace).[241]

Alla prima metà del Settecento risale il più significativo esempio


tardo barocco e rococò: la palazzina di caccia di Stupinigi,
progettata da Filippo Juvarra.[247] Invece, nel Regno di Napoli, con
Luigi Vanvitelli, viene avviata, dal 1752, la costruzione della reggia
di Caserta, ultima grande realizzazione del barocco italiano.[248]
Dopo la seconda metà del secolo l'architettura neoclassica produce,
anche nella sua variante neogreca, diverse opere di valore come la
grande basilica di San Francesco da Paola a Napoli.[249] Con l'unità
d'Italia prevale lo stile neorinascimentale o, più in generale, La Reggia di Caserta vista dai
l'eclettismo. giardini

L'Art Nouveau ha in Giuseppe


Sommaruga, Ernesto Basile e Raimondo D'Aronco i principali esponenti,
mentre nel 1914 Antonio Sant'Elia pubblica il Manifesto dell'Architettura
futurista e le sue tavole della "Città Nuova", proponendo nuovi modelli
architettonici che esaltano la funzionalità e una nuova estetica.

Il razionalismo italiano si manifesta inizialmente con l'attività del Gruppo


Palazzo della Civiltà Italiana 7 e del MIAR, ove si distingue Giuseppe Terragni, che fra le altre opere
realizzerà la Casa del Fascio di Como. Negli anni trenta prende forma e ha
maggiore impulso la tendenza, favorita dal regime, al cosiddetto
neoclassicismo semplificato di cui Marcello Piacentini sarà l'esponente più rappresentativo.[250] Le tendenze
razionaliste trovano diversi sviluppi e reazioni nel dopoguerra diversificandosi sempre più; nel tentativo di
umanizzare l'International Style, si sviluppa il neorealismo, al quale subentra il neoliberty e, in seguito, il
brutalismo.[241]

Il postmoderno, anticipato da Paolo Portoghesi, trova la sua consacrazione nelle opere di Aldo Rossi.

Tra i principali architetti attivi in Italia tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo si ricordano Renzo Piano,
Massimiliano Fuksas, Gae Aulenti, lo svizzero Mario Botta e l'irachena Zaha Hadid.

Patrimoni dell'umanità
Lo stesso argomento in dettaglio: Patrimoni dell'umanità d'Italia.

Il ricco patrimonio culturale italiano è testimoniato anche dalla presenza di ben 59 siti iscritti nella Lista dei
patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
In particolare il Colosseo (Roma) nel 2007 fu inserito nella lista delle Nuove sette meraviglie del mondo.

Pittura e scultura
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Pittori italiani e Categoria:Scultori italiani.

Le prime rilevanti produzioni artistiche in Italia risalgono al neolitico.[251]


Nell'evo antico, etruschi e romani costituiscono grandi poli artistici in grado di
rivaleggiare con l'arte greca. Con il tardo impero e le invasioni barbariche si
avvia quel processo di decentramento che porta a far fiorire più capitali e più
centri artistici come Milano, Ravenna e Pavia. Eccezionale e irripetibile è la
fioritura di Palermo sotto gli arabi. Dopo l'anno Mille si ha una ripresa della
produzione artistica, che culmina nei grandi cantieri architettonici romanici, in
cui viene riavviata anche la scultura monumentale, come con Wiligelmo e
Benedetto Antelami.

La pittura invece subisce sorti alterne, restando fermamente ancorata ai


modelli bizantini fino al XIII secolo. I mercanti delle repubbliche marinare,
portando in patria modelli e spunti da tutto il Mediterraneo, danno impulso alle Monna Lisa di Leonardo
scuole locali, in cui non mancano di manifestarsi graduali progressi. In
Toscana Nicola Pisano, Cimabue e Giotto pongono infatti le basi per una vera
e propria rivoluzione figurativa, dove la rappresentazione veritiera dello
spazio, della figura umana e dei suoi affetti è alla base di futuri, straordinari
sviluppi.[252] L'arte gotica fiorisce con risultati di estrema eleganza in centri
come Siena, Milano, Napoli.

Il Rinascimento è un fenomeno culturale di ampia portata, che affonda le


radici nell'Umanesimo letterario trecentesco e nel rinnovato interesse per l'arte
romana. Agli albori del Quattrocento, a Firenze, Filippo Brunelleschi,
Donatello e Masaccio stimolano uno sviluppo delle arti all'insegna di un
rinnovato rigore, della rinuncia all'"ornato" superfluo e della costruzione
geometrica dello spazio, la prospettiva.[253] La loro lezione viene ripresa da Il David di Michelangelo
altri artisti, che nei loro viaggi diffondono il nuovo stile contaminandolo con le
scuole locali e dando origine al periodo straordinario delle corti, in cui centri
come Urbino, Ferrara, Mantova, Padova, Rimini, Napoli e l'Umbria, oltre a Firenze, forniscono nuove idee
all'insegna di un panorama estremamente ricco e variegato.

Il Cinquecento si apre con figure universali come Leonardo,


Raffaello e Michelangelo, tra i più celebri, in assoluto, esponenti del
Rinascimento italiano, facendo dell'Italia il modello di riferimento
per tutta l'arte europea.[254] La straordinaria stagione della Roma
papalina fornisce un modello artistico dominante, al quale solo
Venezia, con Giorgione e Tiziano, è in grado di fornire
un'alternativa altrettanto valida.[255] Eventi tragici come il Sacco del
1527 portano alla dispersione degli artisti, garantendo però una
nuova fioritura periferica.
Estasi di santa Teresa d'Avila di
Gian Lorenzo Bernini Quando già le bizzarrie del manierismo, estremo sviluppo del
Rinascimento romano e fiorentino, fanno presa in tutta Europa, la
storiografia artistica vede la sua nascita con l'opera di Giorgio
Vasari, il primo, grande, consapevole documentatore dei fatti artistici fin dai tempi della Grecia classica.
Già alle soglie del Seicento maturano a Bologna, in Lombardia e soprattutto a Roma nuove forme di
produzione artistica, tese a una rinnovata attenzione alla verosimiglianza, al quotidiano, alla teatralità. Alla
corte dei papi il trionfo della Chiesa romana trova in un nuovo stile, il barocco, un potente mezzo di
autocelebrazione e propaganda, con ripercussioni in tutta la scena artistica ormai ampliatasi anche oltre i
confini europei. Artisti come Caravaggio, Bernini e Borromini sono i protagonisti di un rinnovamento di
grande impatto, che si affranca dai canoni dell'arte classica.[256]

Dopo essere diventata la meta di artisti di tutto il mondo, col Grand Tour, aver espresso la grande scuola dei
vedutisti veneziani (Canaletto su tutti)[257] e figure come Giambattista Tiepolo, nonché aver ricoperto un
ruolo importante durante il periodo neoclassico con Antonio Canova,[258] l'Italia dell'arte perde peso
culturale al cospetto di altri paesi europei. Si deve aspettare la fine del XIX secolo per ritrovare esperienze
figurative di rilevanza europea, con il movimento dei macchiaioli[259] e quello dei divisionisti,[260] sebbene
circoscritti nell'influenza al solo panorama nazionale, se non regionale.

Durante il XX secolo tuttavia l'Italia partecipa a pieno titolo alle rapide vicissitudini dell'arte moderna, con il
futurismo (la prima delle avanguardie storiche), la metafisica, l'arte povera e la transavanguardia, fino agli
artisti contemporanei, alcuni vere e proprie celebrità rinomate anche all'estero.[261]

Letteratura
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della letteratura italiana.

La nascita della letteratura italiana si fa canonicamente risalire alla


prima metà del XIII secolo con la diffusione, all'interno di circuiti
privati, di manoscritti di carattere religioso, laico e giocoso, a uso
della comunità religiosa e laica, ma sempre a un alto livello della
scala sociale (per esempio i notai). Ciò che permette di parlare di
una letteratura italiana è la lingua.[262] Infatti, prima del Duecento la
lingua utilizzata per scrivere i documenti era il latino.

Essa nasce in ritardo rispetto ad altre letterature europee perché


molto ancorata alla tradizione del latino. Nel XIII secolo si hanno le
prime esperienze letterarie, la poesia religiosa in Umbria (il Cantico
delle creature di San Francesco d'Assisi e le Laude di Jacopone da
Todi), la Scuola siciliana (nata a Palermo alla corte di Federico II di
Svevia) e, alcuni decenni più tardi, la lirica toscana. A cavallo tra
XIII e XIV secolo la letteratura italiana possedeva già tre grandi
Da in alto a sinistra in senso orario:
opere letterarie: la Divina Commedia di Dante Alighieri, il
Dante, Foscolo, Pirandello e
Canzoniere di Francesco Petrarca e il Decameron di Giovanni
Leopardi.
Boccaccio. In questo periodo, inoltre, emergono i poeti Guittone
d'Arezzo, Guido Guinizzelli e Guido Cavalcanti, in cui è assente la
componente religiosa usata dai suoi predecessori.

Nel XV secolo si distinguono invece personaggi poliedrici come Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci,
Lorenzo de' Medici, letterato e mecenate, che promuove la nuova letteratura in volgare, Angelo Poliziano,
traduttore del poema Iliade, e Matteo Maria Boiardo, che compone l'Orlando Innamorato. Nel XVI secolo
Ludovico Ariosto, compone il poema Orlando Furioso, Niccolò Machiavelli scrive Il Principe, Baldassarre
Castiglione scrive Il Cortegiano e Torquato Tasso è autore della Gerusalemme liberata. Nel XVII secolo
emergono le figure di Giovan Battista Marino, rappresentante della poesia barocca e di Alessandro Tassoni,
ideatore del poema eroicomico, in quello successivo quelle del poeta tragico Vittorio Alfieri e di Giuseppe
Parini, autore de Il giorno.
A cavallo tra XVIII e XIX secolo spiccano Silvio Pellico, autore de Le mie prigioni, Vincenzo Monti, che
traduce l'Iliade in lingua italiana, Ugo Foscolo, tra i principali esponenti del neoclassicismo, patriota e
sostenitore di Napoleone, Alessandro Manzoni, autore dei Promessi Sposi (una delle maggiori opere della
letteratura italiana) e Giacomo Leopardi, uno dei grandi poeti italiani del XIX secolo. Da citare, nella
seconda metà dell'Ottocento, anche la figura di Francesco de Sanctis, critico e storico della letteratura
italiana, Emilio Salgari, uno dei padri del romanzo d'avventura, Edmondo De Amicis e Carlo Collodi. Nel
XX secolo si distinguono Giosuè Carducci (premio Nobel per la letteratura nel 1906), Giovanni Verga,
esponente del verismo, Grazia Deledda, Nobel nel 1926, Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio,
esponenti del decadentismo italiano, Luigi Pirandello, Nobel nel 1934 e Ignazio Silone. Altri autori
importanti del periodo sono stati Giuseppe Ungaretti, Italo Svevo, Italo Calvino, Dino Buzzati, Gianni
Rodari, Mario Rigoni Stern e i premi Nobel Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale e Dario Fo.

Teatro
Lo stesso argomento in dettaglio: Teatro in Italia.

Il teatro latino, presente sin dai tempi dell'antica Roma, che in alcune
farse ripropone il teatro greco rappresentato nella Magna Grecia, vede
all'apice della sua espressione Livio Andronico, Plauto, Terenzio (per la
commedia) e Seneca (per la tragedia). Dopo un periodo di decadimento
generale delle arti successivo alla caduta dell'impero romano, nel
Medioevo il teatro riprende nuovo vigore grazie alle sacre
rappresentazioni e all'opera buffonesca e satirica dei giullari.
Il teatro alla Scala di Milano
In età moderna emerge la figura di Carlo Goldoni, che supera la
tradizione della commedia dell'arte, sviluppatasi tra XVI e XVIII secolo,
basata sull'improvvisazione degli attori e sui canovacci, e introduce una
nuova forma di teatro, in cui le maschere vengono progressivamente
eliminate e si passa dall'improvvisazione a una recitazione che segue un
copione preciso;[263] bisogna inoltre ricordare il melodramma del
Metastasio e l'Opera dei Pupi, un teatro delle marionette diffusosi
nell'Italia meridionale tra la seconda metà del XIX e la prima metà del
La Fenice di Venezia
XX secolo e inserito dall'UNESCO tra i patrimoni orali e immateriali
dell'umanità.[264]

Durante il XX secolo spicca la figura di Luigi Pirandello la cui apparizione costituisce uno degli
avvenimenti chiave del teatro europeo contemporaneo.[265] Tra gli altri esponenti del periodo vanno
annoverati Eduardo Scarpetta, Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani, Gilberto Govi e Dario Fo.

Fumetto
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del fumetto italiano.

In ambito letterario da ricordare anche l'importante contributo del fumetto italiano, spesso di rilevanza anche
internazionale; si ricordano Sergio Tofano con il Signor Bonaventura, Hugo Pratt con Corto Maltese,
Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini, creatori di Tex Willer, Andrea Pazienza e Zerocalcare[266].
Tiziano Sclavi, grazie al suo Dylan Dog, è la punta di diamante del genere del fumetto horror italiano, a cui
segue Max Bunker che crea personaggi di spicco come Satanik. Lo stesso Bunker sarà tra i capostipiti del
fumetto nero italiano grazie a Kriminal. Il genere trova la sua perla in Diabolik creazione delle sorelle
Angela e Luciana Giussani. Dalla seconda metà del XX secolo, la Sergio Bonelli Editore è stata la più nota
casa editrice del settore, con numerosi titoli tradotti anche all'estero. Da segnalare anche Elisabetta Gnone,
creatrice della fortunata serie W.I.T.C.H., dalla quale verrà tratta una serie animata di successo.

Musica
Lo stesso argomento in dettaglio: Musica italiana.

La musica italiana comincia a svilupparsi nel Trecento con la


diffusione dell'ars nova, che introduce la polifonia nella musica
profana. In questo periodo, città come Mantova, Firenze, Ferrara,
Venezia, Milano e Roma diventano centri di primo piano nel
panorama musicale europeo,[267] mentre nel Quattrocento si
ricordano i canti carnascialeschi nati a Firenze nell'epoca di
Lorenzo il Magnifico.

Nel Cinquecento si ricordano Costanzo Festa, primo polifonista di


fama internazionale,[267] Gioseffo Zarlino, che dà un notevole
contributo alla teoria del contrappunto, Pierluigi da Palestrina, tra i
più importanti compositori della musica rinascimentale, Luca
Marenzio, Carlo Gesualdo, uno dei principali innovatori del Da in alto a sinistra in senso orario:
linguaggio musicale[267] e Claudio Monteverdi, grazie al quale Verdi, Vivaldi, Pavarotti e Puccini.
nasce e si afferma l'opera lirica e in particolare il
melodramma,[267][268] nato a Firenze nel 1598 con l'opera Dafne di
Jacopo Peri e Ottavio Rinuccini.[269]

Nel Seicento l'Italia è sede delle prime grandi scuole di musica strumentale, che influenzeranno i musicisti di
tutta Europa soprattutto attraverso le opere degli autori del periodo barocco Giovanni Gabrieli, Girolamo
Frescobaldi, Arcangelo Corelli, che dà un notevole contributo allo sviluppo dell'arte violinistica e del
concerto grosso,[270] Antonio Vivaldi, che accentua il virtuosismo individualistico e con il quale il concerto
assume una sua struttura definitiva,[270] Domenico e Alessandro Scarlatti, che rinnovano le composizioni per
clavicembalo[270] e Giovanni Battista Pergolesi.

Nel Settecento, Luigi Boccherini, Luigi Cherubini e Antonio Salieri, compositore ufficiale della corte
asburgica, sono i maggiori rappresentanti della musica strumentale e operistica italiana mentre Napoli
diviene, grazie ai suoi conservatori, un vivacissimo centro di formazione e aggiornamento e un indiscusso
riferimento nel mondo musicale e teatrale europeo, ove insegnano Alessandro Scarlatti, Francesco Durante,
Tommaso Traetta, Niccolò Jommelli, Gaetano Greco, Nicola Antonio Zingarelli e Nicola Porpora, alla cui
scuola si formano numerosi castrati, tra cui Carlo Broschi, in arte Farinelli, il più celebre sopranista del
Settecento.[271] In tale contesto si sviluppa l'opera buffa, genere operistico della musica intesa come
divertimento, rappresentato da compositori come Baldassare Galuppi, Niccolò Piccinni, Pietro Alessandro
Guglielmi e Domenico Cimarosa e da opere come La serva padrona, La Cecchina e Il matrimonio segreto.
Tra il XVIII e il XIX secolo, inoltre, si distinse la figura di Muzio Clementi, chiamato "padre del
pianoforte"[272].

Del periodo romantico si ricordano opere liriche come il Guglielmo Tell e Il barbiere di Siviglia di
Gioachino Rossini, I puritani di Vincenzo Bellini, l'Aida, il Nabucco, La traviata e il Rigoletto di Giuseppe
Verdi; sono invece ispirate al verismo la Turandot, Madama Butterfly, la Tosca e La bohème di Giacomo
Puccini, i Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e la Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.
Vanno ricordati anche strumentisti come Niccolò Paganini, uno dei maggiori violinisti
del XIX secolo;[273] nella seconda metà dello stesso secolo Giovanni Bottesini, "il
Paganini del contrabbasso"[274], riconosciuto universalmente come il massimo
virtuoso del suo strumento;[274] Arturo Benedetti Michelangeli, raffinato interprete di
pianoforte del XX secolo; Maurizio Pollini, Salvatore Accardo e Uto Ughi, violinisti
di fama internazionale e infine il violoncellista Mario Brunello. Tra le orchestre
sinfoniche risaltano l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma,
l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, l'Orchestra Sinfonica Siciliana di
Palermo e la Filarmonica della Scala di Milano; tra i direttori d'orchestra spiccano
Arturo Toscanini, Ferruccio Busoni, Riccardo Muti, Claudio Abbado. Sono italiani
molti interpreti della lirica del XIX e del XX secolo: i tenori Luciano Pavarotti,
Enrico Caruso e Giuseppe Di Stefano, i soprani Renata Tebaldi e Katia Ricciarelli, il
mezzosoprano Cecilia Bartoli, i bassi-baritoni Ruggero Raimondi e Sesto Bruscantini
e i contralti Marietta Alboni, Clorinda Corradi e Rosmunda Pisaroni. E ancora da
ricordare Alessandra Ferri e Carla Fracci, onorate del titolo di prima ballerina
assoluta.
Il Cannone di
Il repertorio che va dagli inizi dell'Ottocento all'immediato secondo dopoguerra, la Paganini
cui epoca d'oro cade a cavallo tra XIX e XX secolo,[275] costituisce la canzone
classica napoletana, nata tradizionalmente nel 1839 con Te voglio bene assaje[276] e
che annovera brani celebri come 'O sole mio, 'O surdato 'nnammurato e Torna a Surriento.

Nel XX e nel XXI secolo, in seguito al risveglio musicale in atto nei vari paesi europei, alcuni compositori
italiani cercano di proporre un nuovo linguaggio musicale come Ildebrando Pizzetti, Alfredo Casella,
Ottorino Respighi, Gian Francesco Malipiero e Goffredo Petrassi durante le due guerre mondiali; Bruno
Maderna, Franco Donatoni, Luciano Berio, Luigi Nono, Aldo Clementi dal dopoguerra sino ai nostri
giorni.

La musica leggera italiana degli ultimi decenni può contare su rassegne canore di rilevanza internazionale
come il Festival di Sanremo e lo Zecchino d'Oro.

Particolarmente degna di nota è la rilevanza internazionale che ebbe la musica leggera degli anni '60
(interpretata da artisti come Al Bano, Domenico Modugno, Mina e altri), l'Italo disco degli anni '80, di cui
Giorgio Moroder ne è l'artista più prolifico e originale, conosciuto a livello internazionale come il "padre
della musica Disco"[277] e l'Italo dance, genere diffusosi in Italia e in tutta Europa tra gli anni '90 e i primi
anni duemila, di cui si ricordano tra gli altri Corona, Netzwerk, Gigi d'Agostino, Eiffel 65, Magic Box,
Gabry Ponte e Giorgio Prezioso.

La canzone d'autore italiana, nel corso degli anni, ha mostrato artisti degni di nota come Fabrizio De André,
Giorgio Gaber (quest'ultimo si rese noto soprattutto nel suo teatro canzone), Francesco Guccini, Pino
Daniele, Lucio Dalla e altri grandi nomi che, in alcuni casi, riuscirono a entrare nelle antologie di letteratura;
molti di questi, inoltre, si cimentarono in brani e album scritti e cantati nel proprio dialetto: basta guardare
all'album Creuza de mä del già citato De André, che si distinse anche per l'utilizzo di strumenti etnici e
orientali.

Cinema
Lo stesso argomento in dettaglio: Cinema italiano.

Il cinema italiano nasce nel 1905 a Torino e a Roma[278] e conquista rapidamente un ruolo di primo piano,
producendo pellicole come Gli ultimi giorni di Pompei, Quo vadis? e Cabiria che, esportate ovunque, lo
collocano ai primi posti nel mondo;[279] nello stesso genere Rodolfo Valentino diviene celebre in America.
Gli anni seguenti vedono la nascita dell'Istituto Luce (1925), del
Festival di Venezia (1932), del Centro sperimentale di
cinematografia (1935), dell'ENIC (1935) e, promossa dal regime, di
Cinecittà (1937), che favorisce lo sviluppo del cinema italiano e che
propone, accanto al cinema di propaganda fascista, le pellicole
stucchevoli e piccolo borghesi del cinema dei telefoni bianchi.

Nel dopoguerra il cinema


italiano dà vita alla stagione
del neorealismo, i cui registi
più noti - Vittorio De Sica,
Roberto Rossellini e
Da in alto a sinistra in senso orario: Luchino Visconti -
Sophia Loren, Gina Lollobrigida, ottengono importanti
Alberto Sordi e Federico Fellini. riconoscimenti all'estero,
benché accusati in patria di Una scena di Ladri di biciclette, film
mostrare un paese povero. simbolo del neorealismo post bellico
Nei primi anni cinquanta emerge una generazione di autori, tra cui
Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Alberto Lattuada, ai quali
si affianca la figura anticonformista di Pier Paolo Pasolini. A livello di consumo di massa incassano miliardi
i film "strappalacrime" (Matarazzo).

Negli anni sessanta, nell'Italia del "boom" economico, il cinema si inventa la commedia all'italiana, con
registi come Pietro Germi, Mario Monicelli, Ettore Scola, Luigi Comencini, Dino Risi; è l'ora di Gina
Lollobrigida, Claudia Cardinale, Totò, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Ugo
Tognazzi, Aldo Fabrizi e Alberto Sordi. Saranno però opere drammatiche a condurre Anna Magnani nel
1956 (prima italiana a vincere la statuetta), e Sophia Loren nel 1962 all'assegnazione dell'Oscar alla miglior
attrice.

Negli anni settanta l'ottimismo lascia spazio ad una società tormentata. Emergono il giallo all'italiana (Lucio
Fulci e Dario Argento), il cinema politico, con registi come Elio Petri e Francesco Rosi e interpreti come
Gian Maria Volonté, oppure quello della difficoltà esistenziale (Marco Bellocchio). Ma nasce anche il filone
degli "spaghetti-western", in cui si afferma Sergio Leone.[280] Da ricordare anche le figure di Franco
Zeffirelli, Ermanno Olmi, Carlo Verdone, Nanni Moretti e Massimo Troisi. In questi anni anche il cinema
erotico italiano trova splendore con il regista Tinto Brass, suo massimo esponente.

Con l'avvento della televisione commerciale, emergono difficoltà che permangono nonostante una
straordinaria sequenza di successi internazionali, come i 9 premi Oscar assegnati a L'ultimo imperatore di
Bernardo Bertolucci (1988), o quelli vinti da Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore (1990), da
Mediterraneo di Gabriele Salvatores (1992) e da La vita è bella di Roberto Benigni (1999).

Negli anni duemila a incassare maggiormente sono i cosiddetti cine-panettoni,[281] caratterizzati da comicità
disimpegnata, ma che fa presa sul largo pubblico, spesso ambientati in luoghi esotici. Gli ultimi successi
sono del musicista Ennio Morricone, Oscar sia alla carriera (2007) che nel 2016, e di Paolo Sorrentino,
Oscar 2014 con La grande bellezza.

Musei
Lo stesso argomento in dettaglio: Musei italiani.
L'Italia presenta un elevato patrimonio in termini di Musei ed Aree archeologiche, sia in termini di
numerosità che di diffusione sul territorio; la rilevazione Istat del 2018 ha evidenziato che in Italia esistono
4 908 strutture mueseali ed archeologiche, che sono presenti in oltre 1/3 dei territori comunali nazionali,
ovvero una ogni 50 km² ed una ogni 6 000 abitanti.

In termini regionali queste strutture sono più diffuse in Toscana (553), Emilia-Romagna (454) e Lombardia
(433), mentre per quanto riguarda le città, le prime 10 sono Roma (121), Firenze (69), Torino (49), Milano
(47), Bologna (46), Trieste (41), Genova (40), Napoli (38), Venezia (37) e Siena (34).

Nel 2018 si è registrato il record annuale di visitatori per le strutture museali ed archeologiche, con un
incremento dell'8% rispetto al 2017, che ha raggiunto il numero di 128 milioni di visitatori, il 58,6% dei
quali sono stranieri. Il dato registra poi un'alta concentrazione delle presenze, visto che il 55% delle visite, è
stato registrato in sole 10 città.[282]

Scienza
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Scienziati italiani.

Tra gli scienziati si distinguono Galileo Galilei, il fondatore della scienza


moderna[283] e Leonardo da Vinci, uno dei geni dell'umanità.[284] Pittore,
scultore, architetto, ingegnere, anatomista, letterato, musicista e
inventore,[285] rappresenta, nel Rinascimento italiano, lo spirito universalista
che lo porta alle maggiori forme di espressione nei diversi campi dell'arte e
della conoscenza.[284]

Scienze matematiche, fisiche e naturali

Matematica

Nel corso del Medioevo e del Rinascimento, Leonardo Fibonacci introduce


i numeri arabi e scrive nel 1202 il Liber abbaci, Niccolò Tartaglia risolve
Leonardo da Vinci l'equazione cubica mentre Girolamo Cardano e Paolo Ruffini
contribuiscono allo sviluppo dell'algebra. Luca Pacioli pubblica nel 1494 la
Summa de arithmetica. A partire dal XVIII secolo diversi matematici
italiani contribuiscono alla geometria ed alla nuova disciplina dell'analisi matematica: tra questi Giuseppe
Luigi Lagrange, fondatore della meccanica analitica, Giuseppe Peano, noto per il teorema di esistenza di
Peano e gli assiomi di Peano che costituiscono tuttora uno dei capitoli fondamentali della logica e dei
fondamenti della matematica, Jacopo Riccati, Eugenio Beltrami, Ulisse Dini, Vito Volterra, Guido Fubini,
Mauro Picone, Francesco Severi, Guido Castelnuovo, Federigo Enriques, Leonida Tonelli, Renato
Caccioppoli,[286][287] Giuseppe Bruno, Ennio De Giorgi ed Enrico Bombieri e Alessio Figalli entrambi
insigniti della medaglia Fields; a Bruno de Finetti è dovuta la riformulazione dei fondamenti della
probabilità e statistica. Nel XVIII secolo tra le donne si distinse soprattutto Maria Gaetana Agnesi, la prima
donna autrice di un libro di matematica[288]. Nei secoli XIX e XX si sviluppano la scuola italiana di
geometria algebrica e quella di geometria differenziale, in particolare i lavori di Luigi Bianchi, Tullio Levi-
Civita e Gregorio Ricci-Curbastro forniranno ad Albert Einstein gli strumenti matematici per la
formulazione della relatività generale.

Fisica
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della fisica in Italia.
Nel campo della fisica, oltre al già citato Galileo, sostenitore del
sistema eliocentrico e della rivoluzione copernicana,[283] che
introduce il metodo scientifico e la relatività galileiana, spiccano
Alessandro Volta, Luigi Galvani, Augusto Righi e Eugenio
Beltrami per le scoperte e le applicazioni relative all'elettricità,
mentre a Galileo Ferraris dobbiamo la scoperta del campo
magnetico rotante, fenomeno alla base del motore elettrico.
Risaltano le figure insignite con il premio Nobel per la fisica di
Guglielmo Marconi, inventore della radio, Enrico Fermi (e i ragazzi
di via Panisperna) per i contributi alla fisica nucleare, Emilio Segrè,
scopritore dell'antiprotone, Carlo Rubbia nell'ambito della fisica
subnucleare, Riccardo Giacconi per la scoperta di sorgenti
cosmiche di raggi X e Giorgio Parisi per i contributi alla teoria della Da in alto a sinistra in senso orario:
complessità. Bruno Rossi vinse il premio Wolf per la fisica per le Volta, Galilei, Marconi e Fermi
ricerche sui raggi cosmici. Lo studioso Nicola Cabibbo contribuisce
alla teoria sulle interazioni deboli nel campo della fisica delle
particelle, per il quale l'Italia dispone dei laboratori nazionali del Gran Sasso, i laboratori sotterranei più
estesi al mondo[289] mentre Federico Faggin contribuisce in maniera essenziale nel campo dei
microprocessori.

Chimica

Contributi importanti sono dati da scienziati come Stanislao Cannizzaro inventore della reazione di
Cannizzaro, nell'ambito della chimica organica, Ascanio Sobrero, inventore della nitroglicerina, Giacomo
Fauser e Luigi Casale, ideatori di un processo di sintesi dell'ammoniaca diffusosi in tutto il mondo e da
Amedeo Avogadro, colui che ha introdotto il concetto di mole. Nell'ambito della chimica industriale si
distingue Giulio Natta, premio Nobel per la chimica per i suoi studi sui polimeri.[290]

Medicina
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della medicina in Italia.

La tradizione medica italiana ha origini medievali, con la Scuola medica salernitana, la prima e più
importante istituzione medica del Medioevo.[291] Continua attraverso i secoli grazie alle scoperte effettuate
da medici come Gabriele Falloppio, che descrive la struttura delle tube di Falloppio, Marcello Malpighi, che
formula la teoria del funzionamento dei polmoni e la struttura dei corpuscoli renali, Giovanni Battista
Morgagni, considerato il fondatore della contemporanea anatomia patologica, Giovanni Maria Lancisi, il
primo medico a ipotizzare la trasmissione della malaria tramite le zanzare e Lazzaro Spallanzani, che
confuta la teoria della generazione spontanea; nel XX secolo si sono distinti medici come Camillo Golgi,
Daniel Bovet, Salvador Luria, Renato Dulbecco, Rita Levi-Montalcini e Mario Capecchi, tutti insigniti del
premio Nobel per la medicina. Nel contesto medico bisogna, inoltre, ricordare la figura di Maria
Montessori, pedagogista e, nel 1896 tra le prime donne a laurearsi in medicina.

Scienze umane

Economia
In ambito economico nel Settecento e nell'Ottocento vanno ricordate le figure di Pietro Verri, fondatore de Il
Caffè, di Gian Rinaldo Carli, di Quintino Sella, Ministro delle finanze di tre governi e presidente
dell'Accademia Nazionale dei Lincei e di Vilfredo Pareto. Nel Novecento spiccano Francesco Saverio Nitti,
rispettato economista e politico noto per i suoi studi sulla questione meridionale, Luigi Einaudi, intellettuale
ed economista di fama nonché Presidente della Repubblica, Piero Sraffa, che in Produzione di merci a
mezzo di merci critica il marginalismo, Franco Modigliani, vincitore del premio Nobel per l'economia nel
1985, Paolo Sylos Labini, Federico Caffè e Tommaso Padoa-Schioppa, già Ministro dell'economia e delle
finanze e dirigente del Fondo Monetario Internazionale.

Geografia

L'interesse per le esplorazioni geografiche, che nel Duecento aveva portato Marco Polo fino in Cina
seguendo la Via della seta, raggiunge il culmine nel XV e XVI secolo: in tale periodo si collocano i viaggi
di Cristoforo Colombo, a cui si deve la scoperta dell'America, di Giovanni Caboto, che scopre il Canada
arrivando in Nuova Scozia, di Amerigo Vespucci, esploratore del Nuovo Mondo che, in suo onore, verrà
chiamato America, e di Giovanni da Verrazzano, che esplora le coste atlantiche nordamericane. E ancora
nel XVI secolo importanti sono le figure del gesuita Matteo Ricci, che divulga in Cina la cultura
occidentale, e di Antonio Pigafetta, che partecipò alla prima circumnavigazione del globo della quale scrisse
il più dettagliato resoconto esistente (la Relazione del primo viaggio intorno al mondo). Nel XIX secolo si
segnala Pietro Savorgnan di Brazzà che fonda la città di Brazzaville in Congo. Nel XX secolo Umberto
Nobile, a bordo del dirigibile Norge, è il primo a trasvolare il Polo nord.

Filosofia e storiografia
Lo stesso argomento in dettaglio: Filosofia italiana e Filosofia della storia.

Nel campo della filosofia si


distinguono in epoca tardo
romana e medievale Severino
Boezio, le cui opere influenzano
la filosofia cristiana del
Medioevo e perciò considerato
da alcuni fondatore della
Scolastica,[292] Tommaso
d'Aquino, filosofo scolastico tra
i più noti, e Bonaventura da
Bagnoregio, importante
esponente della scuola Renzo de Felice
[293]
francescana. Tra i filosofi
Benedetto Croce moderni vanno citati Marsilio
Ficino e Pico della Mirandola, esponenti del neoplatonismo, Bernardino
Telesio, precursore dell'empirismo moderno[294] e autore del trattato De
rerum natura iuxta propria principia (1570), Giordano Bruno, esponente del naturalismo rinascimentale
che anticipa per via filosofica le scoperte dell'astronomia, e Tommaso Campanella. Durante il XVIII e il
XIX secolo spiccano Giambattista Vico, teorico dei «corsi e ricorsi storici» in opposizione alla filosofia
cartesiana, l'illuminista Cesare Beccaria, Antonio Rosmini, critico verso l'illuminismo e il sensismo, e
Vincenzo Gioberti. Tra i filosofi contemporanei vanno ricordati lo storicista Benedetto Croce, ideologo del
liberalismo e importante esponente del neoidealismo al pari di Giovanni Gentile, e Antonio Gramsci di
tradizione marxista.
Tra gli storici figurano Landolfo Sagace, che integra la Historia romana di Paolo Diacono con la sua
Historia Miscella, Lorenzo Valla, filologo e iniziatore del revisionismo storiografico, Francesco
Guicciardini, noto per aver scritto la Storia d'Italia, Ludovico Antonio Muratori, considerato il padre della
storiografia italiana e personaggio di primo piano del settecento italiano, Scipione Maffei, punto di
riferimento per intellettuali italiani e governanti riformatori durante il Settecento, Gaetano De Sanctis,
direttore della Rivista di filologia e di istruzione classica e presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana
dal 1947 al 1954, Gioacchino Volpe, Federico Chabod, direttore della Rivista storica italiana, e Renzo De
Felice, studioso del fascismo. Da ricordare Ciriaco Pizzecolli, il fondatore dell'Archeologia classica.

Scienze applicate

Ingegneria

L'ingegneria civile conosce un grande sviluppo nella penisola sin dall'epoca romana, producendo grandi
opere urbane visibili ancora oggi (strade, ponti, acquedotti, edifici pubblici quali le terme, ecc.). Tale eredità
sarà ripresa nell'urbanistica del Rinascimento, che vide anche un avanzamento nella tecnologia ad uso
militare.

L'Italia nello spazio

L'ente governativo che gestisce le missioni spaziali è l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). L'Italia è il terzo
maggior contribuente dopo Francia e Germania dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA).[295][296]

15 dicembre 1964: viene lanciato il primo satellite italiano, il San Marco 1


31 luglio 1992: Franco Malerba, in seguito alla missione spaziale STS-46, è il primo italiano
ad andare nello spazio
9 luglio 2013: Luca Parmitano è il primo italiano ad effettuare un'attività extraveicolare (EVA)
23 novembre 2014: Samantha Cristoforetti, in seguito alla missione Expedition 42, è la
prima donna italiana ad andare nello spazio
14 settembre 2015: prima osservazione di onde gravitazionali GW150914 da parte delle
collaborazioni VIRGO (Italia) e LIGO (Stati Uniti) usando i dati di Advanced LIGO
Ottobre 2019: Luca Parmitano diventa il primo italiano (e il terzo europeo) al comando della
Stazione spaziale internazionale (ISS) durante la Expedition 61.[297]
28 settembre 2022: Samantha Cristoforetti diventa la prima donna europea comandante
della Stazione spaziale internazionale[298]

Altre scienze

Nell'ambito delle scienze politiche vanno citati Niccolò Machiavelli, uno dei padri della scienza politica
moderna, Gaetano Mosca, sostenitore dell'elitismo, Augusto Del Noce, politologo di ispirazione cattolica e
Norberto Bobbio, influente personalità culturale dell'Italia del ventesimo secolo.

Nel campo antropologico Giustiniano Nicolucci, fondatore della scuola italiana di antropologia e autore di
Delle Razze Umane, il primo trattato italiano di antropologia e paletnologia, Paolo Mantegazza, uno dei
primi divulgatori in Italia delle teorie darwiniane, Cesare Lombroso, pioniere degli studi sulla criminalità e
Ernesto de Martino.
Fra gli psicologi vanno ricordati Roberto Ardigò, promotore di una concezione scientifica della psicologia,
Sante De Sanctis, fondatore della neuropsichiatria infantile in Italia, Giulio Cesare Ferrari, pioniere della
psicologia sperimentale italiana,[299] Vittorio Benussi, esponente di spicco della Scuola di Graz e maestro di
Cesare Musatti, padre della percettologia e della psicoanalisi in Italia.[300]

Per la pedagogia Ferrante Aporti, pioniere dell'educazione scolastica infantile, i già citati Roberto Ardigò e
Giovanni Gentile, Maria Montessori, che propone un nuovo metodo educativo, le Sorelle Agazzi,
pedagogiste sperimentali e Mario Lodi.

Nel campo della linguistica il poeta Giacomo Leopardi, Luigi Ceci e Antonino Pagliaro, i fondatori della
glottologia moderna mentre tra i giuristi, oltre a Vico, si ricordano Baldo degli Ubaldi, Cesare Beccaria,
Costantino Mortati, Salvatore Satta e Giuseppe Dossetti.

Da ricordare anche il geologo Giuseppe Mercalli, inventore della scala Mercalli, che realizza la prima carta
sismica del territorio italiano.

Tra il XX e il XXI secolo, nella disciplina dell'astrofisica, si è distinta, in particolare, la figura di Margherita
Hack.

Nell'informatica teorica ricordiamo infine i contributi di Corrado Böhm, autore di teoremi sui linguaggi
formali.

Tecnologia
Anche nel campo tecnologico l'Italia ha dato importanti e notevoli contributi allo sviluppo del settore con
tante importanti e innovative scoperte, come la pila di Volta (1799) ad opera di Alessandro Volta,
l'invenzione nel 1853 del motore a scoppio ad opera degli ingegneri Eugenio Barsanti e Felice Matteucci,
l'invenzione della prima macchina da caffè espresso, nel 1884, ad opera di Angelo Moriondo, e ancora
l'invenzione della radio (1895) ad opera di Guglielmo Marconi e della moka (1933), ideata da Alfonso
Bialetti. A partire dal 1698 Bartolomeo Cristofori mette a punto il fortepiano, precursore del moderno
pianoforte.

Tra gli altri ci furono Alessandro Cruto, pioniere della lampadina ad incandescenza (riuscì a completarne
una il 4 marzo 1880, cinque mesi dopo Edison), Antonio Pacinotti, inventore del motore elettrico in corrente
continua e della dinamo, e Innocenzo Manzetti, eclettico inventore ottocentesco inventore tra le altre cose di
un'auto a vapore, di un automa capace di suonare il flauto e di un primo prototipo di telefono. Nel 1871
Antonio Meucci sviluppò un dispositivo di comunicazione vocale a distanza, che egli chiamò «telettrofono»
e che diverse fonti accreditano come il primo telefono.[301][302]

Nel 1965 Pier Giorgio Perotto ideò il primo personal computer, la Programma 101. Nel 1988, un
ricercatore del laboratorio CSELT (creato nel 1964 sul modello dei Bell Labs), Leonardo Chiariglione,
fonda il gruppo MPEG che produrrà numerosi standard di internet: ad esempio il noto Mp3, di cui nel 1992
lo stesso CSELT dimostrò la prima versione funzionante.

Tradizioni

Tradizioni e folclore
Lo stesso argomento in dettaglio: Folclore d'Italia.
L'Italia annovera numerose tradizioni storiche e folcloristiche di
vario genere,[303] famose anche a livello internazionale, come ad
esempio il Palio di Siena. Oltre al Palio, una certa importanza nella
tradizione italiana assume il carnevale: manifestazioni caratteristiche
sono il Carnevale di Viareggio, di Venezia, di Acireale, di Sciacca,
di Termini Imerese, di Bagolino; il Carnevale di Fano, che è il
carnevale più antico d'Italia[304], quello di Putignano, il carnevale
più lungo d'Italia e il più antico d'Europa[305], il Carnevale Storico
di Pont-Saint-Martin[306], di Ivrea e di Mamoiada (con i caratteristici Palio di Siena del 2008
Mamuthones), e ancora i riti della Settimana Santa di alcuni
comuni, oltre a varie tradizioni tipo l'infiorata di Genzano, la giostra
del Saracino ad Arezzo, la festa dei ceri a Gubbio, la giostra della Quintana a Foligno, il Festival dei Misteri
a Campobasso[307], il Palio della Balestra tra Gubbio e Sansepolcro, la Giostra dell'orso a Pistoia, il Gioco
del ponte a Pisa, la partita a scacchi a personaggi viventi a Marostica e il calcio storico fiorentino. Nel 2013
le feste delle grandi macchine a spalla sono state incluse nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale
immateriale dell'umanità nell'ambito della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale
immateriale dell'UNESCO; le feste incluse tra i patrimoni immateriali sono la varia di Palmi, la macchina di
Santa Rosa a Viterbo, la festa dei Gigli di Nola e la faradda di li candareri di Sassari.[308][309] Inoltre il 24
dicembre 1223 a Greccio, in provincia di Rieti venne realizzato da San Francesco d'Assisi il primo presepe
del mondo[310]. E sempre in Italia, e precisamente a Gubbio si trova l'albero di Natale più grande del
mondo[311].

Gastronomia
Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina italiana.

La cucina italiana, una delle più note e apprezzate nel mondo, conta
su una vasta gamma di prodotti enogastronomici, molto vari da
zona a zona, dovuti sia a fattori storici (numerosi popoli l'hanno
abitata nel corso dei secoli) sia climatico-territoriali, dal clima
montano delle Alpi a quello continentale della pianura Padana al
temperato delle zone costiere.[312]

Come in altri paesi europei del mediterraneo, sono presenti tratti


distintivi ed elementi che caratterizzano la dieta mediterranea, un
modello nutrizionale che usa alimenti naturali come legumi, cereali,
carni bianche e pesce azzurro, frutta e verdura e pochi grassi (con
utilizzo prevalente dell'olio extravergine di oliva),[313] inserita nel
2010 nella lista dei patrimoni immateriali dell'umanità.[264] Alcuni Pizza Margherita, spaghetti alla
alimenti, come la pasta e la pizza, sono simboli universalmente carbonara, caffè espresso e gelato
riconosciuti della cucina italiana.[312]

I prodotti agroalimentari tradizionali italiani sono inclusi dal Ministero dell'Agricoltura in un apposito
elenco;[314] a essi vanno aggiunti, ai sensi del Regolamento CE 510/2006, i prodotti DOP e IGP italiani e i
vini IGT, DOC e DOCG.[315]

Alcune associazioni, come Slow Food e l'Accademia italiana della cucina, si occupano della riscoperta per
la gastronomia e l'enologia e della salvaguardia delle tradizioni regionali italiane.
Tra gli chef italiani più noti si citano Gualtiero Marchesi, Massimo Bottura, Enrico Bartolini, Massimiliano
Alajmo, Nadia Santini, Gianfranco Vissani, Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo, Carlo Cracco,
Lucia Pavin, Enrico Crippa, Niko Romito e Giorgio Locatelli.

Festività

Sono elencati di seguito i giorni festivi[316]:

Data Nome Note

Tutte le
---
domeniche
1° gennaio Capodanno

6 gennaio Epifania

Liberazione dal
25 aprile
nazifascismo
Corrisponde al lunedì immediatamente successivo alla Pasqua
Lunedì di Pasqua ---
cristiana

1° maggio Festa del lavoro

2 giugno Festa della Repubblica


15 agosto Assunzione di Maria

1° novembre Ognissanti

8 dicembre Immacolata Concezione


25 dicembre Natale di Gesù

26 dicembre Santo Stefano

Sport
Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Italia.

Nel 2020 le federazioni sportive nazionali affiliate al CONI sono


44 con 4,2 milioni atleti tesserati Fsn-Dsa e 7,6 milioni praticanti
iscritti Eps, e 19 discipline sportive associate. La Federazione
Italiana Giuoco Calcio ha il maggior numero di tesserati con 1 024
726 atleti iscritti, seguita dalla Federazione Italiana Tennis con 325
954 tesserati e dalla Federazione Italiana Pallavolo con 308 169
tesserati.[317]

La Serie storica ISTAT dimostra che a livello amatoriale, nel 2020


risultano 21 milioni e 396 mila persone di 3 anni in più che Tifosi italiani a Roma seguono la
praticano uno o più sport nel proprio tempo libero, di questi 15 finale Italia-Francia dei mondiali di
milioni 837 mila praticano sport con assiduità e 5 milioni 559 mila calcio del 2006
lo praticano salurialmente, a fronte di 20 milioni 583 mila che non
praticano sport né attività fisica.[317]
La Serie A del campionato italiano di calcio è uno dei più importanti e seguiti campionati calcistici del
mondo,[318] nonché il terzo più competitivo d'Europa secondo il ranking stilato dall'UEFA nel 2023.[319] La
Nazionale italiana di calcio è una delle più titolate, avendo vinto quattro mondiali, due europei e
un'Olimpiade.

Tra gli altri sport popolari vi sono la pallacanestro, la pallavolo,


il rugby, il ciclismo (che conta competizioni internazionali come
il Giro d'Italia e la Milano-Sanremo), l'atletica leggera, la
scherma e gli sport acquatici, come nuoto, pallanuoto e tuffi;
infine, negli sport motoristici (automobilismo e motociclismo),
vanno ricordati gli autodromi di Monza, Imola, Misano e del
Mugello, le case motociclistiche, come Aprilia, Gilera, MV
Ferrari SF16-H nel 2016 Agusta e Ducati e automobilistiche, come la Lamborghini o la
Ferrari, che in Formula 1 detiene il record di titoli per piloti e
costruttori, di vittorie per singole gare e di presenza ininterrotta
dall'istituzione del campionato mondiale di Formula 1.[320]

Per quanto riguarda i Giochi olimpici, Roma ha ospitato i Giochi della XVII Olimpiade, Cortina
d'Ampezzo i VII Giochi olimpici invernali e Torino i XX Giochi olimpici invernali.

Nonostante le severe sanzioni delle federazioni sportive, anche lo sport italiano risente di effetti negativi
come la diffusione del doping tra gli sportivi, professionisti e amatori (nel 2007 le federazioni hanno
eseguito 11 250 controlli, con un tasso di positività dello 0,6%), la corruzione (caso eclatante nel 2006 è
stato Calciopoli), gli eccessi economici, la violenza negli stadi e le discriminazioni.[321]

La maglia azzurra è l'uniforme adottata da quasi tutte le compagini sportive che rappresentano l'Italia in
ambito internazionale.

Note
1. ^ Legge 15 dicembre 1999, n. 482, in materia di "Norme in materia di tutela delle minoranze
linguistiche storiche"
2. ^ Gazzetta Ufficiale n. 135 del 21 giugno 1946 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1946/06/
21/135/sg/pdf), e successive fino al 31 agosto (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1946/08/3
1/196/sg/pdf), con dizione "Atti emanati anteriormente al 10 giugno 1946" e consimili.
3. ^ Gennaio — Dicembre 2022.
4. ^ Ad eccezione delle isole di Lampedusa, Isola dei Conigli e Lampione, che appartengono
geograficamente all'Africa in quanto geologicamente parte della placca africana
5. (EN) World Economic Outlook Database, April 2019, su imf.org. URL consultato il 22 maggio 2019.
6. Human Development Index (HDI) (PDF), su hdr.undp.org, p. 272. URL consultato il 19 dicembre
2022.
7. Stranieri residenti al 31 dicembre, su dati.istat.it.
8. ^ Eccetto il comune di Campione d'Italia, raggiungibile tramite il prefisso +41.
9. ^ Luciano Canepari, Italia, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli,
2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
10. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 1
11. ^ Bilancio demografico anno 2021 dati definitivi, su demo.istat.it. URL consultato il 15 dicembre
2022.
12. ^ Istat, Confini delle unità amministrative e basi territoriali, su dati.istat.it. URL consultato il 28
gennaio 2021.
13. ^ (EN) Italy: Justice System and National Policy Handbook, vol. 1, Washington D.C.,
International Business Publications, 2009, p. 9.
14. ^ Jackson, p. 146.
15. (EN) Italy, su whc.unesco.org. URL consultato il 21-9-2023.
16. ^ Breve storia del nome Italia, su italia.onwww.net.
17. ^ Storia della Calabria, su soveratoweb.it. URL consultato l'8 novembre 2014.
18. ^ Esperia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
19. ^ non-cultura, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana.
20. ^ Ausonia, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
21. ^ Treccani, cap. 1.1 La comparsa dell'uomo.
22. ^ Treccani, cap. 1.2 Acheuleano.
23. ^ Treccani, cap. 1.3 Musteriano.
24. ^ Treccani, cap. 1.5 Uluzziano.
25. ^ Treccani, cap. 1.6 Gravettiano.
26. ^ Treccani, cap. 1.7 Epigravettiano.
27. ^ Treccani, cap. 2.1 I. meridionale.
28. ^ Treccani, cap. 2.2 Italia centrale.
29. ^ Treccani, cap. 2.3 I. settentrionale.
30. ^ Treccani, cap. 2.4 Sardegna.
31. ^ Treccani, cap. 3 Eneolitico.
32. ^ Treccani, cap. 4.1 Bronzo antico.
33. ^ Treccani, cap. 4.2 Bronzo medio.
34. ^ Treccani, cap. 4.3 Bronzo.
35. ^ Treccani, cap. 4.4 Bronzo finale.
36. ^ Treccani, cap. 5 Età del Ferro.
37. ^ Treccani, cap. 6 I popoli dell'Italia preromana.
38. Treccani, cap. 7 L'unificazione romana.
39. ^ Treccani, cap. 493-553.
40. Italia in "Dizionario di Storia", su www.treccani.it. URL consultato il 29 settembre 2022.
41. ^ Italia nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 29 settembre 2022.
42. ITALICO, REGNO in "Enciclopedia Italiana", su www.treccani.it. URL consultato il 10 novembre
2022.
43. ^ Treccani, cap. 569-774.
44. ^ Treccani, cap. 774-800.
45. ^ italico, Regno nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 10 novembre
2022.
46. ^ Treccani, cap. 9° sec.
47. ^ Treccani, cap. 10° sec.
48. ^ Treccani, cap. Fine 10° sec. - inizio 11° sec.
49. ^ Abel de Medici, Le repubbliche marinare, signore del Mediterraneo, su National
Geographic, 8 settembre 2021.
50. ^ Treccani, cap. 11° sec.
51. ^ Treccani, cap. 12° sec.
52. ^ Treccani, cap. 13° sec.
53. ^ Treccani, cap. Fine 13° sec. - inizio 14° sec.
54. ^ Italia in "Dizionario di Storia", su www.treccani.it. URL consultato il 10 novembre 2022.
55. ^ Treccani, cap. 14° sec.
56. ^ Treccani, cap. Fine 14° sec. – prima metà 15° sec.
57. ^ Treccani, cap. Seconda metà 15° sec.
58. ^ Ne' I promessi sposi, Manzoni descrive la peste che dimezza la popolazione di Milano e
provoca in tutta Italia un milione e mezzo di morti.
59. ^ Atlante storico, pp. 223-225.
60. ^ Italia in "Dizionario di Storia", su www.treccani.it. URL consultato il 10 febbraio 2023.
61. ^ Pena di morte, così l'Italia disse basta, 10 marzo 2015. URL consultato il 31 luglio 2019.
62. ^ La grande stagione riformistica italiana del Settecento è analizzata nella sua interezza in F.
Venturi, Settecento riformatore, 5 voll., Torino, 1969-90.
63. ^ Pécout, p. 7 segg.
64. ^ Proclama di Rimini, su immaginidistoria.it. URL consultato il 28 novembre 2017 (archiviato dall'url
originale il 1º febbraio 2009).
65. ^ Eran trecento, eran giovan e forti e sono morti, è il ritornello de' La spigolatrice di Sapri di
Luigi Mercantini, testimonianza della poesia patriottica risorgimentale, che descrive la
sfortunata spedizione di Pisacane.
66. ^ Atlante storico, p. 357.
67. ^ Mourre, pp. 140-141.
68. Mourre, p. 637.
69. ^ Smith, vol. III, p. 581.
70. ^ Mourre, p. 639.
71. ^ De Martino.
72. ^ Gianni Oliva, Profughi, Mondadori, Milano 2005, ISBN 88-04-52642-4.
73. ^ La Costituzione, da 70 anni l'inno della democrazia italiana, su
ilviaggiodellacostituzione.it. URL consultato il 26-11-2017.
74. ^ Il miracolo economico italiano, su storiaxxisecolo.it. URL consultato il 26-6-2010.
75. ^ Mourre, p. 1193.
76. ^ Galli, p. 179.
77. ^ Berlusconismo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 ottobre 2021.
78. ^ Il Canale di Sicilia, che separa l'omonima regione dall'Africa, è largo 140 km, mentre il
Canale d'Otranto, che divide punta Palascìa (in Puglia) dall'Albania, è largo appena 70 km.
79. ^ Toraldo, p. 52.
80. ^ Dossier coste - Il profilo 'fragile' dell'Italia (PDF), su cngeologi.it, WWF, pp. 5-6. URL consultato
il 3-12-2017.
81. ^ ISPRA: Carta Geologica d'Italia, su isprambiente.gov.it. URL consultato il 27-11-2017.
82. ^ Agostini e Bertoni, p. 95.
83. ^ Geografia.
84. ^ Scandone e Stucchi.
85. ^ Vulcani sottomarini, su rischi.protezionecivile.gov.it. URL consultato il 1º ottobre 2021.
86. ^ I vulcani in Italia, su ingvvulcani.com.
87. ^ APAT, Geological map of Italy, 2004, vedi legenda della Carta geologica d'Italia 1:1000000
(http://www.isprambiente.gov.it/Media/milione/milione5ed/milione.htm)
88. (EN) D. Scrocca, C. Doglioni, F. Innocenti, Constraints for an interpretation of the italian
geodynamics: a review, in Memorie Descrittive della Carta Geologica d'Italia, LXII, 2003,
pp. 15-46.
89. ^ Inventario delle risorse geotermiche nazionali, su unmig.sviluppoeconomico.gov.it. URL
consultato il 14-9-2011 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
90. ^ Geografia, pp. 782-783.
91. ^ La Geologia regionale, su dst.unipi.it. URL consultato il 29-11-2017 (archiviato dall'url originale il 19
gennaio 2012).
92. ^ Idrografia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
URL consultato il 10 luglio 2011.
93. ^ (EN) Ferrara, City of the Renaissance, and its Po Delta, su whc.unesco.org, UNESCO
(archiviato dall'url originale l'11 luglio 2017).
94. ^ Geografia, p. 781.
95. ^ Clima d'Italia, su ilpolline.it. URL consultato il 12-7-2009.
96. ^ La piccola Treccani, vol. VI, p. 200.
97. ^ Bilancio demografico anno 2022, su istat.it, Istituto nazionale di statistica.
98. ^ Superficie e popolazione dati Eurostat, su europa.eu. URL consultato il 28 gennaio 2021.
99. ^ ISTAT, 2020, p. 29.
100. ^ Museo Nazionale Emigrazione Italiana, su museonazionaleemigrazione.it. URL consultato il
29 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2015).
101. ^ Emigrazione europea, su pbmstoria.it. URL consultato il 5-7-2010.
102. ^ Migrantes: gli italiani se ne vanno, su famigliacristiana.it. URL consultato il 3 luglio 2013.
103. ^ Cittadini stranieri in Italia - 2023, su tuttitalia.it.
104. ^ Immigrati, c'è un popolo di invisibili in Italia e sono più di 400 mila, la Repubblica. URL
consultato il 23 giugno 2016.
105. ^ De Mauro, p. 43.
106. ^ https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/italiano_dialetti/Trifone.html
107. ^ De Mauro, p. 127.
108. ^ Geografia, p. 803.
109. ^ Lingue di minoranza e scuola, Carta Generale. Ministero della Pubblica Istruzione, su
minoranze-linguistiche-scuola.it. URL consultato il 16 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre
2017).
110. ^ Legge 15 dicembre 1999, n. 482, articolo 2, in materia di "Norme in materia di tutela delle
minoranze linguistiche storiche."
111. ^ Le lingue parlate nel territorio dello Stato italiano, su homolaicus.com. URL consultato il 29-6-
2010.
112. ^ Volterra.
113. ^ nel 18% sono considerati anche gli intervistati che non rispondono alla domanda
114. ^ Sondaggio Doxa su religiosità e ateismo, su uaar.it. URL consultato il 4 novembre 2022.
115. ^ (EN) Elenco delle diocesi italiane, su gcatholic.org. URL consultato il 7-7-2013. Nella fonte è
compresa anche la prelatura personale dell'Opus Dei, che estende la sua giurisdizione a
tutto il mondo e, pur avendo sede in Italia, non fa parte della Conferenza Episcopale Italiana.
116. ^ Sintesi Rapporto Eurispes 2010, p. 132.
117. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 7
118. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 8
119. ^ Nel 2004 i fondi così raccolti ammontano a 937 milioni di euro, in "L'obolo dei fedeli: l'otto
per mille", Sintesi Rapporto Eurispes 2009.
120. ^ Le religioni in Italia, su cesnur.org. URL consultato il 6-6-2011.
121. ^ Le religioni in Italia, su cesnur.org. URL consultato il 10-7-2011.
122. ^ Mafia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL
consultato il 18 settembre 2011.
123. ^ Maria Loi, Rapporto Censis: 13 milioni di italiani convivono con la mafia, in
antimafiaduemila.com, 1º ottobre 2009. URL consultato il 27 maggio 2012.
124. ^ Rapporto sulla criminalità in Italia (PDF), su www1.interno.gov.it. URL consultato il 3-12-2017.
125. ^ Criminalità: Rapporto EURES 2008 (PDF), su eures.it. URL consultato il 3-10-2010.
126. ^ A Milano il record dei reati. Napoli al primo posto per i delitti che impattano sull'economia -
La mappa, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 17 settembre 2011.
127. Sintesi Rapporto Eurispes 2010, p. 110.
128. ^ L'avvio ufficiale delle trasmissioni avvenne il 3 gennaio 1954, l'avvento del colore il 1º
febbraio 1977 (Emanuelli, pp. 36, 314), mentre il 4 luglio 2012 è stato ultimato il passaggio al
digitale terrestre.
129. Relazione annuale 2011, su agcom.it, AGCOM, pp. 120-122. URL consultato il 26 novembre 2017.
130. ^ L'indice valuta il grado di libertà complessiva della stampa e dei canali internet e
radiotelevisivo, in (EN) Freedom of the press, su freedomhouse.org. URL consultato il 28-11-2017.
131. ^ (EN) 2017 World Press Freedom Index, su rsf.org. URL consultato il 27-11-2017 (archiviato dall'url
originale il 3 ottobre 2017).
132. ^ (EN) Freedom on the net (PDF), su freedomhouse.org. URL consultato il 28-11-2017.
133. ^ (EN) Penetrazione Internet in Europa, su internetworldstats.com. URL consultato il 2-9-2012.
134. ^ Accertamenti diffusione stampa: vendite 2019, su adsnotizie.it. URL consultato il 28 gennaio 2021
(archiviato dall'url originale il 28 maggio 2018).
135. ^ Carlo Chierici, E' ufficiale: la Gazzetta è il più antico giornale del mondo ancora in edicola,
18-3-2014. URL consultato il 1-4-2020.
136. ^ Luigi Russo, Giuliano Manacorda, I narratori, G. Principato, 1958, p. 66
137. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 55
138. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 70
139. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 94
140. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 87
141. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 83
142. Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 92
143. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 88
144. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 104
145. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 134
146. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 131
147. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 116
148. ^ Codici comuni, province e regioni, su istat.it.
149. ^ Bilancio demografico anno 2022 dati definitivi, su demo.istat.it.
150. ^ ISTAT, 2020, pp. 27-28.
151. ^ In base all'Art. 53 della Costituzione Italiana.
152. ^ Le istruzioni sull'obbligo scolastico, in Il Sole 24 Ore. URL consultato il 7 marzo 2011.
153. ^ Istruzione e lavoro, la situazione dei giovani in Italia - Dipartimento politiche europee, su
politichecomunitarie.it. URL consultato il 1-7-2011.
154. ^ Cosa significa Servizio Sanitario Nazionale?, su Anap. URL consultato il 4 gennaio 2021.
155. ^ (EN) World Health Organization Assesses the World's Health Systems, su who.int. URL
consultato il 5-8-2011.
156. ^ Sintesi Rapporto Eurispes 2011, p. 72.
157. ^ Operazioni Internazionali - Esercito Italiano, su esercito.difesa.it. URL consultato il 27 agosto
2021.
158. ^ (EN) Military expenditure by country, in local currency, 2007-2016 (PDF), su sipri.org. URL
consultato il 26-11-2017.
159. ^ Legge 5 febbraio 1992, n. 91, articolo 1, in materia di "Nuove norme sulla cittadinanza."
160. ^ I simboli della Repubblica, su quirinale.it. URL consultato il 26-11-2017.
161. ^ Report for Selected Countries and Subjects, su imf.org. URL consultato il 24 aprile 2019.
162. ^ GDP (current US$) | Data, su data.worldbank.org. URL consultato il 24 aprile 2019.
163. ^ National Accounts - Analysis of Main Aggregates (AMA), su unstats.un.org. URL consultato il
24 aprile 2019.
164. ^ (EN) WTO Trade profile of Italy, su stat.wto.org. URL consultato il 24 aprile 2019.
165. ^ Dati Istat, su dati.istat.it. URL consultato il 24 aprile 2019.
166. ^ RAPPORTO “IL MERCATO DEL LAVORO 2018. VERSO UNA LETTURA INTEGRATA”
(PDF), su istat.it.
167. ^ (EN) AMECO database, su ec.europa.eu. URL consultato il 31-10-2014.
168. ^ Il sistema agroalimentare (PDF), su economia.unipr.it. URL consultato il 27-6-2011 (archiviato dall'url
originale il 12 ottobre 2011).
169. INEA, 2011, p. 16.
170. ^ INEA, 2011, p. 15.
171. ^ INEA, 2011, p. 10.
172. INEA, 2011, p. 27.
173. ^ L’andamento dell’economia agricola - Anno 2022 (PDF), su istat.it. URL consultato il 18 agosto
2023.
174. ^ INEA, 2011, p. 28.
175. ^ INEA, 2011, p. 29.
176. ^ INEA, 2011, p. 30.
177. ^ Zuffardi.
178. ^ Società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese italiane
(PDF), su governo.it, p. 3. URL consultato il 26-11-2017.
179. ^ La forza delle piccole imprese di fronte al declino, su ilsussidiario.net. URL consultato il 26-11-
2017.
180. ^ I misteri del capitalismo italiano Debiti & miracoli, su uniroma2.it. URL consultato il 5-7-2010.
181. ^ Osservatorio Nazionale Distretti Italiani, su osservatoriodistretti.org. URL consultato il 4-7-2010
(archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2019).
182. ^ Analisi dei settori industriali italiani, in CSI Finanza. URL consultato il 23 agosto 2011 (archiviato
dall'url originale il 14 gennaio 2012).
183. ^ Elenco aziende industria, su aziende.cc. URL consultato il 4-7- 2010.
184. ^ L'industria della difesa italiana (PDF), su iai.it. URL consultato il 26-11-2017.
185. ^ Auto: Italia al penultimo posto in Europa, in Lettera 43. URL consultato il 26 novembre 2017.
186. ^ Berlusconi a Fiat: "Non delocalizzare a scapito dell'Italia", in La Stampa. URL consultato il 25
novembre 2017.
187. ^ Italia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL
consultato il 13 maggio 2012.
188. ^ Italia (geografia e storia), su sapere.it. URL consultato il 29-8-2011.
189. ^ (EN) Cifre di produzione nel 2008 del gruppo FIAT (PDF), su oica.net. URL consultato il 31-8-
2011.
190. Il design italiano, su italianculture.net. URL consultato il 10-9-2011.
191. ^ Vercelloni.
192. ^ Scuole italiane di design e comunicazione visiva, su 001design.it. URL consultato il 10-9-2011.
193. ^ Nasce il primo museo del Design industriale italiano. URL consultato il 27 novembre 2017.
194. ^ Premio Compasso d'Oro, su adi-design.org. URL consultato il 10-9-2011.
195. ^ Un futuro da multinazionale al servizio delle imprese italiane, in Il Giornale. URL consultato il
7 luglio 2013.
196. ^ Moda italiana, su italianweb.org. URL consultato il 4-7-2013.
197. ^ (EN) London Overtakes New York as Top Global Fashion Capital, su languagemonitor.com.
URL consultato il 27-11-2017.
198. Rapporto sul Terziario di mercato, su confcommercio.it, pp. 22, 27, 32, 38, 45. URL consultato il
3 dicembre 2017.
199. ^ Tendenze del sistema bancario europeo nell'unione monetaria, su confindustria.it. URL
consultato il 28 agosto 2011.
200. ^ L. 10 ottobre 1990, n. 287 - Norme per la tutela della concorrenza e del mercato, su
agcm.it. URL consultato il 29-11-2017.
201. ^ Il sistema bancario italiano tra il 1990 e il 2008. Evoluzioni e problemi aperti (PDF), su
static.luiss.it. URL consultato il 7-7-2013.
202. ^ Sintesi Rapporto Eurispes 2011, p. 64.
203. ^ http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-07-17/italia-quinta-mondo-nuovo-
record-spesa-stranieri-2016-140548.shtml?uuid=AEqMeYyB
204. (EN) World Tourism Organization (PDF), su mkt.unwto.org. URL consultato il 24 maggio 2012.
205. ^ ISTAT - Movimento turistico in Italia (PDF), su istat.it. URL consultato il 27-11-2018.
206. ^ (EN) The motorway that built Italy: Piero Puricelli's masterpiece, su The Independent, 30
gennaio 2016. URL consultato il 3 luglio 2022.
207. ^ (EN) Motor Web Museum | The “Milano-Laghi” by Piero Puricelli, the first motorway in the
world, su www.motorwebmuseum.it. URL consultato il 3 luglio 2022.
208. ^ ISTAT, 2020, p. 652.
209. ^ CNIT, 2020, p. 140.
210. ^ ISTAT, 2020, p. 668, p. 672.
211. ^ ISTAT, 2020, p. 679.
212. ^ ISTAT, 2020, pp. 658-660.
213. ^ ISTAT, 2020, p. 661.
214. ^ ISTAT, 2020, p. 683.
215. ^ ISTAT, 2020, pp. 43-45.
216. ^ ISTAT, 2020, pp. 57-59.
217. ^ ISTAT, 2020, pp. 59-61.
218. meridionale, questione, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana.
219. ^ Sintesi Rapporto Eurispes 2011, p. 97.
220. ^ Conti economici territoriali, su istat.it, 23 dicembre 2020. URL consultato l'8 aprile 2022.
221. ^ ISTAT, Occupati e disoccupati nei sistemi locali del lavoro - anni 2008-2017 (PDF), su
istat.it, p. 2.
222. ^ Senza la mafia il Sud raggiunge il Nord, su censis.it. URL consultato il 18 giugno 2010 (archiviato
dall'url originale il 7 novembre 2018).
223. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 9
224. ^ Legge 8 luglio 1986, n. 349, articolo 1, in materia di "Istituzione del Ministero dell'ambiente
e norme in materia di danno ambientale."
225. Elenco aree protette, 2010, p. 67.
226. ^ Elenco aree protette, 2010, pp. 17-18.
227. ^ Elenco aree protette, 2010, pp. 3-4.
228. ^ Elenco aree protette, 2010, pp. 28-66.
229. ^ Le Meraviglie delle Aree Protette a casa, su mase.gov.it. URL consultato il 25 ottobre 2023.
230. ^ Elenco aree protette, 2010, pp. 5-7.
231. ^ (EN) The List of Wetlands of International Importance (PDF), 10 dicembre 2021, p. 26. URL
consultato il 25 ottobre 2023.
232. Pignatti.
233. Blasi et al..
234. ^ Zoologia.
235. Bernetti.
236. ^ Zerunian.
237. ^ Kottelat e Freyhof.
238. ^ Origine dei monumenti nazionali italiani (PDF), su archivio.pubblica.istruzione.it. URL
consultato il 17-3-2011.
239. ^ Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale - Origini, funzioni e articolazioni (PDF),
su carabinieri.it, p. 10. URL consultato il 26-11-2017.
240. ^ Murray, p. 3.
241. Pevsner et al., voce "Italia".
242. ^ De Fusco, p. 51.
243. ^ Pevsner, p. 107.
244. ^ De Fusco, p. 263.
245. ^ Pevsner et al., voce "Palladianesimo".
246. ^ Norberg-Schulz, p. 13.
247. ^ De Fusco, p. 446.
248. ^ Pevsner et al., voce "Vanvitelli, Luigi".
249. ^ Middleton e Watkin, p. 292.
250. ^ Frampton, p. 239.
251. ^ Profili delle produzioni ceramiche in Italia nell'antichità (PDF), su www2.archeo.unisi.it. URL
consultato il 25-6-2011.
252. ^ Dorfles et al., pp. 117-121.
253. ^ Dorfles et al., pp. 139-146.
254. ^ Dorfles et al., pp. 147-159.
255. ^ Dorfles et al., p. 131.
256. ^ Bora et al., p. 195.
257. ^ Dorfles et al., p. 216.
258. ^ Dorfles et al., pp. 226-229.
259. ^ Dorfles et al., pp. 238-239.
260. ^ Dorfles et al., pp. 272-273.
261. ^ Dorfles et al., pp. 303-351.
262. ^ Petronio, p. 9.
263. ^ Enciclopedia Deagostini, p. 681.
264. Opera dei Pupi, Sicilian puppet theatre, su ich.unesco.org. URL consultato il 25 novembre 2017.
265. ^ Enciclopedia Deagostini, p. 1164.
266. ^ La rivincita dei nerd. Il fenomeno Zerocalcare. , su fumettologica.it, 2 dicembre 2013.
267. La piccola Treccani, vol. VI, p. 286.
268. ^ La piccola Treccani, vol. VIII, p. 451.
269. ^ E Orfeo scese all' inferno, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 2 dicembre 2019.
270. La piccola Treccani, vol.VI, p. 287.
271. ^ Bròschi, Carlo, detto il Farinello, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 luglio 2011.
272. ^ Clemènti, Muzio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana.
273. ^ La piccola Treccani, vol. VI, p. 289.
274. Italia, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL
consultato il 31 ottobre 2019.
275. ^ Pasquale Scialò, La Canzone Napoletana, Newton, 1998, Roma, pp. 10-12. ISBN 88-
7983-761-3
276. ^ Paolo Ruggieri, Canzoni Italiane, Fabbri, 1994, Vol. 1, pp. 4-6.
277. ^ (EN) Giorgio Moroder, Philip Oakey - Philip Oakey & Giorgio Moroder Album Reviews,
Songs & More | AllMusic. URL consultato il 3 luglio 2022.
278. ^ Aldo Bernardini, Il cinema muto italiano, Roma,- Bari, Laterza, 1982
279. ^ Cfr. Sadoul, Storia generale del cinema, ed. ital. Torino, Einaudi, 1967, vol. 2, p. 94.
280. ^ La scheda di Sergio Leone-La Repubblica, su trovacinema.repubblica.it. URL consultato il 6-4-
2010.
281. ^ Cinema l'anno record 120 milioni di biglietti come nel 1986. URL consultato il 26 novembre 2017.
282. ^ Istat, su istat.it. URL consultato il 24-12-2019.
283. Enciclopedia Deagostini, p. 627.
284. Enciclopedia Deagostini, p. 848.
285. ^ Mazzocchi Doglio, pp. 14-20.
286. ^ Umberto Bottazzini, Il flauto di Hilbert. Storia della matematica moderna e contemporanea,
Torino, UTET Libreria, 1990, in particolare Cap. XV.
287. ^ Morris Kline, Storia del pensiero matematico, 2 voll., Torino, Giulio Einaudi editore, 1991.
288. ^ Maria Gaetana Agnesi, la (grande) matematica di Dio - La Nuova Bussola Quotidiana (http
s://lanuovabq.it/it/maria-gaetana-agnesi-la-grande-matematica-di-dio)
289. ^ I Laboratori Nazionali del Gran Sasso, su lngs.infn.it. URL consultato il 27-11-2017.
290. ^ (EN) Biografia di Giulio Natta, su nobelprize.org. URL consultato il 26-11-2017.
291. ^ (EN) History of medicine, su britannica.com. URL consultato il 25-11-2017.
292. ^ Mondin, p. 169.
293. ^ L'agostinismo e Bonaventura da Bagnoregio: L'aristotelismo medievale e Tommaso
d'Aquino, su sapere.it, StudiaFacile.
294. ^ (EN) Biografia di Telesio, su plato.stanford.edu. URL consultato il 26-11-2017.
295. ^ ESA budget for 2015, su esa.int.
296. ^ Decolla la Space economy: Italia sesta al mondo, su forbes.it.
297. ^ L'astronauta Luca Parmitano sarà comandante della Iss, su ANSA, 31 maggio 2018. URL
consultato il 29 agosto 2022 (archiviato il 20 aprile 2021).
298. ^ L'astronauta dell'ESA Samantha Cristoforetti diventa la prima donna europea comandante
della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), su esa.int, 14 settembre 2022. URL consultato il 14
settembre 2022.
299. ^ Ferrari, Giulio Cesare, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 giugno 2011.
300. ^ Archivio storico della psicologia italiana - Cesare Musatti, su archiviapsychologica.org. URL
consultato il 7 giugno 2011.
301. ^ Una risoluzione approvata dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America l'11
giugno 2002 ha chiesto di riconoscere il lavoro e i contributi di Meucci verso l'invenzione del
telefono.
302. ^ (EN) Rory Carroll, Bell did not invent telephone, US rules, su the Guardian, 17 giugno 2002.
URL consultato il 9 luglio 2016.
303. ^ Italia, feste e sagre, su folclore.eu. URL consultato il 21-6-2011.
304. ^ Copia archiviata, su carnevaledifano.com. URL consultato il 23 novembre 2019 (archiviato dall'url
originale il 4 aprile 2019).
305. ^ La Storia - Carnevale di Putignano (https://www.carnevalediputignano.it/home/il-carnevale/
la-storia/)
306. ^ Carnevale Storico di Pont-Saint-Martin - 100 anni di emozioni (https://www.carnevalepsm.i
t/base.asp)
307. ^ Campobasso - Festa dei Misteri (http://www.molise.org/territorio/Campobasso/Campobass
o/Eventi/Feste_e_Tradizioni/Misteri)
308. ^ (EN) Celebrations of big shoulder-borne processional structures, su UNESCO Intangible
Cultural Heritage. URL consultato il 3 ottobre 2023 (archiviato il 20 agosto 2023).
309. ^ (EN) Decision of the Intergovernmental Committee: 8.COM 8.16, su UNESCO Intangible
Cultural Heritage, dicembre 2013. URL consultato il 3 ottobre 2023 (archiviato il 13 agosto 2023).
310. ^ https://www.lanazione.it/cronaca/almanacco-24-dicembre-1.7156121
311. ^ https://www.agi.it/cronaca/news/2022-12-06/natale-gubbio-accende-albero-piu-grande-
mondo-19083795/
312. La cucina italiana, su cibo360.it. URL consultato il 25-11-2017.
313. ^ La dieta mediterranea, su besport.org. URL consultato il 7-7-2013.
314. ^ Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, su politicheagricole.it. URL consultato il 29-11-
2017.
315. ^ Elenchi vini DOP e IGP italiani, su politicheagricole.it. URL consultato il 29-11-2017.
316. ^ Festività e giornate nazionali, su presidenza.governo.it. URL consultato il 2 novembre 2023.
317. I numeri dello sport 2019 - 2020 (PDF), su coni.it. URL consultato il 24 ottobre 2023.
318. ^ Sky versa a Mediaset 157 milioni, in Corriere della Sera. URL consultato il 28 febbraio 2010.
319. ^ 10 ottobre 2023, su uefa.com.
320. ^ Formula Uno, quali sono i record Ferrari?, in La Stampa, 15 marzo 2010. URL consultato il 17
luglio 2013.
321. ^ 1º rapporto sport e società (PDF), su coni.it, 11 novembre 2008. URL consultato il 25-9-2017.

Bibliografia
Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia sull'Italia.

Enciclopedie

Enciclopedia generale, Novara, Deagostini, 1996.


La piccola Treccani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1995.
Italia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL
consultato il 27 agosto 2021.

Storia

Atlante storico; cronologia della storia universale, Garzanti Libri, 2006, ISBN 88-11-50463-5.
Giulio De Martino, La mente storica: orientamenti per la didattica geo-storico-sociale, Napoli,
Liguori Editore, 2005, ISBN 88-207-3905-4.
Giorgio Galli, Il partito armato: gli "anni di piombo" in Italia 1968-1986, Kaos, 1993, ISBN 88-
7953-022-4.
Michel Mourre, Dizionario mondiale di storia, Milano, Rizzoli Larousse, 2003, ISBN 88-525-
0077-4.
Gilles Pécout, Il lungo Risorgimento: la nascita dell'Italia contemporanea (1770-1922),
Bruno Mondadori, 1999, ISBN 88-424-9357-0.
Giuliano Procacci, La disfida di Barletta. Tra storia e romanzo, Milano, Paravia, 2001,
ISBN 88-424-9773-8.
Denis Mack Smith, Storia d'Italia (1861-1969), 6ª ed., Laterza, 1972, ISBN 88-420-1959-3.

Geografia e ambiente

VI Elenco ufficiale delle aree protette (PDF), in Gazzetta Ufficiale, n. 125, Roma, Istituto
Poligrafico e Zecca dello Stato, 31 maggio 2010. URL consultato il 28 gennaio 2021.
Geografia; Ita-Z, Firenze, Garzanti Libri, 2006.
Zoologia: Evoluzione e adattamento, Monduzzi, 2007, ISBN 88-323-6106-X.
Stella Agostini, Danilo Bertoni, Per un'altra campagna, Maggioli Editore, 2010, ISBN 978-88-
387-4412-9.
Giovanni Bernetti, Atlante di selvicoltura, Edagricole, 2005, ISBN 88-506-4665-8.
Carlo Blasi, Luigi Boitani e Sandro La Posta, Stato della biodiversità in Italia - Contributo
alla strategia nazionale per la biodiversità, Palombi editori, 2005, ISBN 88-7621-514-X.
(EN) Maurice Kottelat, Jörg Freyhof, Handbook of European Freshwater Fishes, OSF, 2007,
ISBN 2-8399-0298-2.
Sandro Pignatti, Ecologia vegetale, UTET, 2000, ISBN 88-02-04670-0.
Paolo Scandone e Massimiliano Stucchi, La zonazione sismogenetica ZS4 come strumento
per la valutazione della pericolosità sismica, in Ricerche del GNDT nel campo della
pericolosità sismica (1996-1999), CNR-GNDT, 2000.
Cristiano Toraldo di Francia, X-scapes, Alinea Editrice, 2005, ISBN 88-6055-008-4.
Sergio Zerunian, Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di
conservazione dei pesci d'acqua dolce indigeni in Italia, Edagricole, 2002, ISBN 88-506-
4778-6.
(FR) Piero Zuffardi, Ressources naturelles, in Italie, Introduction à la géologie général, 26^
Congres Geologique International, Paris, 1980.

Arte e architettura

Giulio Bora et al., I luoghi dell'arte: storia opere e percorsi. Vol. 4: dall'età della Maniera al
Rococò, Roma, Electa Scuola, 2009, ISBN 88-6308-039-9.
Renato De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari, Laterza, 1999, ISBN 978-88-420-
4295-2.
Gillo Dorfles, Cristina Dalla Costa e Marcello Ragazzi, Moduli d'arte: storia delle arti visuali,
Bergamo, Atlas, 2000, ISBN 88-268-0939-9.
Kenneth Frampton, Storia dell'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1993, ISBN 88-08-
16462-4.
Mariangela Mazzocchi Doglio, Leonardo e gli spettacoli del suo tempo, Roma, Electa, 1983,
ISBN 88-435-0956-X.
Robin Middleton, David Watkin, Architettura dell'Ottocento, Milano, Mondadori Electa, 2001,
ISBN 88-435-2465-8.
Peter Murray, L'architettura del Rinascimento italiano, Bari, Laterza, 2006, ISBN 88-420-
5419-4.
Christian Norberg-Schulz, Architettura Barocca, Milano, Mondadori Electa, 1998, ISBN 88-
435-2461-5.
Nikolaus Pevsner, Storia dell'architettura europea, Bari, Laterza, 1998, ISBN 88-420-3930-6.
Nikolaus Pevsner, John Fleming e Hugh Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi,
2005, ISBN 88-06-18055-X.

Varie

Istituto nazionale di statistica, Annuario statistico italiano 2020 (PDF), Roma, StreetLib, 4
dicembre 2020, ISBN 978-88-458-2035-9. URL consultato il 27 gennaio 2021.
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Anni 2018-2019 (PDF), Roma, IPZS, 2020, ISBN 978-88-901545-7-7.
Tullio De Mauro, Storia linguistica dell'Italia unita, Bari, Laterza, 1991.
Massimo Emanuelli, 50 anni di storia della televisione attraverso la stampa settimanale,
Greco&Greco Editori, 2004, ISBN 978-88-7980-346-5.
Istituto nazionale di economia agraria, L'agricoltura italiana conta 2011, 2011, ISBN 978-88-
8145-324-5.
Robert Jackson, Global Politics in the 21st Century, Cambridge University Press, 2013,
p. 146, ISBN 978-0-521-75653-2.
Battista Mondin, La Trinità mistero d'amore, ESD, 2010, ISBN 88-7094-751-3.
Giuseppe Petronio, Compendio di storia della letteratura italiana, Firenze, Palumbo, 1968.
Matteo Vercelloni, Breve storia del design italiano, Carocci, 2008, ISBN 88-430-4453-2.
Virginia Volterra, La lingua dei segni italiana: la comunicazione visivo-gestuale dei sordi,
Bologna, Il Mulino, 2004, ISBN 88-15-09639-6.

Voci correlate
Storia

Storia d'Italia
Italia preistorica e protostorica
Italia romana
Italia medievale
Italia rinascimentale
Risorgimento
Storia del Regno d'Italia (1861-1946)
Storia della Repubblica Italiana

Istituzioni, economia e politica

Città metropolitane d'Italia


Comuni d'Italia
Costituzione della Repubblica Italiana
Economia d'Italia
Province d'Italia
Regioni d'Italia
Sistema politico della Repubblica Italiana
Stato sociale in Italia

Arte, cultura e gastronomia


Cucina italiana
Cultura italiana
Festività in Italia
Prodotti agroalimentari tradizionali italiani

Geografia

Geografia dell'Italia
Italia (regione geografica)

Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni sull'Italia
Wikibooks contiene testi o manuali sull'Italia
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Italia»
Wikinotizie contiene notizie di attualità sull'Italia
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene
immagini o altri file sull'Italia (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Italy?uselan
g=it)
Wikivoyage contiene informazioni turistiche sull'Italia

Collegamenti esterni

Sito ufficiale, su italia.it.


Italia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
ITALIA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
Pasquale Coppola, Salvatore Rossi e Vittorio Vidotto, Italia, in Enciclopedia Italiana, VII
Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
Italia, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
Claudio Cerreti, Italia, in Enciclopedia dei ragazzi, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004-
2006.
(IT, DE, FR) Italia, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
(EN) Giuseppe Di Palma, Marino Berengo, John Larner, Clara M. Lovett, Christopher John
Wickham, John Foot, Martin Clark, Melanie F. Knights, Paola E. Signoretta, John A. Marino,
Russell L. King, Giuseppe Nangeroni e James M. Powell, Italy, su Enciclopedia Britannica,
Encyclopædia Britannica, Inc.
Opere di Italia, su Liber Liber.
(EN) Opere riguardanti Italia, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di VIAF (EN ) 152361066 (https://viaf.org/viaf/152361066) · ISNI (EN ) 0000 0001 2186
autorità 9395 (http://isni.org/isni/0000000121869395) · SBN NAPL001579 (https://opac.sbn.i
t/luogo/NAPL001579) · BAV 494/31499 (https://opac.vatlib.it/auth/detail/494_3149
9) · LCCN (EN ) n79021783 (http://id.loc.gov/authorities/names/n79021783) · GND
(DE) 4027833-5 (https://d-nb.info/gnd/4027833-5) · BNE (ES) XX450723 (http://catal
ogo.bne.es/uhtbin/authoritybrowse.cgi?action=display&authority_id=XX450723)
(data) (http://datos.bne.es/resource/XX450723) · BNF (FR ) cb11864655t (https://cat
alogue.bnf.fr/ark:/12148/cb11864655t) (data) (https://data.bnf.fr/ark:/12148/cb1186
4655t) · J9U (EN, HE) 987007554958205171 (http://uli.nli.org.il/F/?func=find-b&local
_base=NLX10&find_code=UID&request=987007554958205171) · NSK
(HR ) 000392541 (https://katalog.nsk.hr/F/?func=direct&local_base=nsk10&doc_num
ber=000392541) · NDL (EN, JA ) 00564289 (https://id.ndl.go.jp/auth/ndlna/0056428
9) · WorldCat Identities (EN ) lccn-n79021783 (https://www.worldcat.org/identities/lcc
n-n79021783)

Portale Italia Portale NATO Portale Unione europea

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Italia&oldid=137565816"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 27 gen 2024 alle 18:50.

Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

Potrebbero piacerti anche