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Ferrovia del Moncenisio

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La ferrovia del Moncenisio (in francese Chemin de Fer Ferrovia del Moncenisio
du Mont-Cenis), chiamata anche "ferrovia Fell" dal nome
del costruttore John Barraclough Fell, fu una ferrovia
costruita per rendere più rapide le comunicazioni tra Italia e
Francia tramite il valico sul Moncenisio durante i lavori di
costruzione del traforo ferroviario del Frejus; rimase in
esercizio fra il 1868 e il 1871 a cura della società britannica
Mont Cenis Railway Company.

Indice
Storia
Caratteristiche
Percorso
Note Nome originale Chemin de Fer du
Bibliografia Mont-Cenis
Voci correlate Stati  Italia
Altri progetti attraversati  Francia
Collegamenti esterni Inizio Susa
Fine San Michele di
Moriana (Saint-
Storia
Michel-de-Maurienne)
La Mont Cenis Railway Company venne fondata il 7 Attivazione 15 giugno 1868
febbraio 1866, con capitale diviso in 12  500 azioni del
valore di una sterlina ciascuna; la società fu quotata alla Soppressione 1º novembre 1871
Borsa di Londra[2]. I presidenti erano George Leveson- Gestore Mont Cenis Railway
Gower e James Hudson e fra i soci era presente lo stesso Company
Fell[3].
Lunghezza 77,8 km
Nello stesso periodo venne presentato il progetto definitivo
Scartamento 1 100 mm[1]
della ferrovia ai governi italiano e francese; Fell inoltre si
recò sul lato francese con l'incarico di Managing Director Elettrificazione no
at the Mont Cenis (Consigliere delegato al Moncenisio),
Ferrovie
mentre sul lato italiano il controllo dei lavori venne affidato
alla società Gianoli & Canova[4][5].
Le locomotive vennero disegnate da A. Alexander, ingegnere
alla Canada Works di Thomas Brassey e vennero costruite
dalle società parigine Ernest Goüin et Cie. e Chevalier,
Cheilus & Cie a partire dall'agosto 1866 per essere
consegnate nei mesi di febbraio, marzo e aprile del 1867[5].

All'inizio di settembre del 1866 la ferrovia venne visitata dai


soci della Mont Cenis Railway Company Abinger, Brogden
and Vallambrosa; alla costruzione lavoravano 2  200 operai,
dal versante italiano notarono la scarsità di cavalli a causa
della terza guerra d'indipendenza, mentre dal versante
francese l'unico problema da superare era quello di massi
presenti lungo il tracciato[6].
La ferrovia del Moncenisio
L'estate del 1866 era stata fredda e quindi il ghiaccio non si
era sciolto come negli anni precedenti: il 25 settembre, dopo
alcuni giorni molto piovosi, un affluente del fiume Arc portò molti detriti nel fiume principale dove si formò
una diga, creando un serbatoio. Di lì a poco tale diga si ruppe e l'Arc straripò, distruggendo o
danneggiando cinquanta nuclei abitati tra Termignon e San Michele di Moriana (Saint-Michel-de-
Maurienne), senza compromettere i lavori ferroviari. A inizio dicembre del 1866 la ferrovia era già
completata tra Lanslebourg-Mont-Cenis e Susa, quando i lavori vennero fermati a causa dell'inverno[6].

Nell'incontro dei soci della Mont Cenis Railway Company del 19 febbraio 1867 venne programmato
maggio come fine lavori. Il 4 marzo Fell scrisse che si aspettava l'apertura della linea a settembre. Il 4 aprile
venne programmato l'arrivo in loco delle sette locomotive, la prima arrivò il 1º maggio, la seconda a
giugno[7].

A metà agosto del 1867 venne ispezionata da Tyler del Board


of Trade britannico che aveva precedente ispezionato la
costruzione delle locomotive a Parigi. Il 20 settembre la linea
venne ispezionata dagli ispettori del governo italiano e
francese, che programmarono l'apertura della linea in ottobre;
in ottobre venne visitata da Brassey, appaltatore proprietario
del Canada Works: il test fu disastroso e l'apertura venne
rimandata[8].

Una locomotiva Fell, simile a quelle in un


uso nella ferrovia del Moncenisio

Nel novembre 1867 ci fu un altro incontro dei soci della


compagnia per superare i test con le locomotive. Nel
frattempo ci furono ritardi nella consegna del materiale
rotabile: infatti nell'agosto dell'1867 erano presenti sulla linea
Stampa del 1868, con una locomotiva che
2 carrozze su 11 di prima classe, 3 su 5 di seconda classe e 3
si inerpica sulle rampe della linea
su 8 di terza classe. Tutte le carrozze presenti avevano quattro
ruote, mentre quelle non presenti avevano sei ruote, modifica
voluta da Fell dato che erano più veloci e offrivano minor
resistenza[9].
Nello stesso periodo si riscontrarono alcuni problemi finanziari per la società, anche se i lavori erano quasi
ultimati dato che mancava l'ultimo tratto da Modane a San Michele di Moriana e da Molaretto a Susa[9]. La
ferrovia entrò in esercizio il 15 giugno 1868 funzionando con alterne vicende fino al 19 settembre 1871,
due giorni dopo l'apertura del traforo ferroviario del Frejus.

Il tratto in territorio italiano si estende attualmente per circa 18 km, ma ai tempi dell'esercizio della linea era
di 25,590 km in quanto il confine tra Italia e Francia era a quei tempi posto sul colle del Moncenisio.

Della linea sono rimaste solo poche tracce, ma lungo la Strada statale 25 del Moncenisio è ancora possibile
vedere i resti di strutture murarie, gallerie e terrapieni.

Nei suoi pochi anni di attività trasportò 100  000 viaggiatori, tra cui l'imperatrice francese Eugenia de
Montijo e il Principe di Galles, futuro re Edoardo VII. Dopo la chiusura le gallerie, soprattutto nella zona di
Lanslebourg-Mont-Cenis, vennero utilizzate come ghiacciaia e d'estate il ghiaccio veniva trasportato fino a
Chambéry e Aix-les-Bains.

Nel breve periodo di utilizzo veniva utilizzata dalla Royal Mail per portare la posta diretta da e verso l'India
britannica imbarcandola nel porto di Genova utilizzando la "All-Red Route", anche detta Valigia delle
Indie[10].

Con il completamento del traforo ferroviario del Frejus, la ferrovia venne definitivamente chiusa e
smantellata, senza che durante tutto il periodo di utilizzo si fossero verificati incidenti di entità rilevante.

Dopo la soppressione le locomotive e le carrozze vennero riutilizzate in Brasile nella Estrada de Ferro
Cantagalo, aperta nel 1873 e chiusa nel 1965, e in Svizzera sulla ferrovia Losanna-Echallens-Bercher.

Lungo i resti delle strutture murarie, gallerie e terrapieni, sono stati affissi lungo il percorso diversi cartelli
illustrativi dell'opera.

Caratteristiche
Per contenere i costi di costruzione si preferì non realizzare
viadotti e tunnel, adattando il tracciato della strada statale
napoleonica che già valicava il Moncenisio, ma questo rese il
percorso particolarmente ripido e tortuoso per un treno. Il
binario era posato in sede stradale per quasi l'intero tracciato
e, nei tratti con pendenza superiore al 40% e nelle curve di
raggio inferiore ai 100 m (per complessivi 46 km), era armato
con terza rotaia con sistema Fell ad aderenza artificiale, in
quanto le rapide pendenze, che in alcuni tratti, raggiungevano
l'83 ‰ non potevano ovviamente essere superate con una
Tratto della ferrovia Fell coperto con
ferrovia ad aderenza naturale e vennero pertanto utilizzate lamiera paravalanghe
locomotive basate sul sistema Fell a terza rotaia centrale;
questo accorgimento permise di superare un dislivello di
1 588 metri sul versante italiano da Susa al colle e di 1 360 metri sul versante francese da San Michele di
Moriana (Saint-Michel-de-Maurienne)[11].

Nei tornanti la ferrovia si discostava di alcuni metri dal tracciato stradale per aumentare il raggio di
curvatura, tramite passaggi in trincea o brevi gallerie. In alcune zone vi erano brevi tratti in sede propria.

Lungo il tracciato vennero costruite numerose gallerie paravalanghe e antineve. In particolare, per
assicurare il transito anche nel periodo invernale il tratto a quota più alta della linea (per circa 8,6 km) era
protetto da una galleria artificiale con copertura in lastre di lamiera ondulata a ferro di cavallo, che
conferivano alla linea l'aspetto bizzarro di enorme e tortuoso tubo appoggiato sulla montagna.

Percorso

Stazioni e fermate
linea per Torino
0 Susa 503 m s.l.m.
Molaretto 1.029 m s.l.m.
torrente Cenischia
Bard 1.483 m s.l.m.
rio del Giaset
Confine di Stato (1947) 1.729 m s.l.m.
torrente Cenischia
Grand-Croix (Gran Croce) 1.880 m s.l.m.
torrente Roncia
Colle del Moncenisio - Confine di Stato (1860-1947) 2.084 m s.l.m.
Ospizio del Moncenisio 2.036 m s.l.m.
fiume Arc
La Ramasse
Lanslebourg-Mont-Cenis 1.399 m s.l.m.
Termignon 1.300 m s.l.m.
fiume Arc
Bramans 1.194 m s.l.m.
Ruisseau St. Anne
fiume Arc
Modane 1.057 m s.l.m.
Fourneaux 1.051 m s.l.m.
Ruisseau du Charmaix
La Praz (Saint-André) 957 m s.l.m.

Linea per Modane e Torino


77 Saint-Michel-de-Maurienne 698 m s.l.m. San Michele di Moriana
linea per Culoz

Alcune corte gallerie vennero realizzate anche come paravalanghe in punti particolarmente esposti del
tracciato.

Il treno poteva trasportare 48 passeggeri alla velocità di 25 km/h in salita e di 17 km/h in discesa; la durata
del tragitto era cinque ore (rispetto alle dodici ore impiegate dalle diligenze) e la linea era percorsa da
quattro coppie di treni al giorno, composti da tre vagoni passeggeri da 16 posti ciascuno e da tre vagoni
utilizzati per il trasporto merci.

Sul lato piemontese la linea, lasciata Susa, risaliva con tratti in sede propria alternati alla circolazione
stradale, servendo le località di Giaglione, Molaretto e Bard, fino a giungere al confine con la Savoia posto
presso la Gran Croce. Il percorso ridiscendeva dunque seguendo il tracciato della strada napoleonica[11].

Le stazioni poste lungo la linea, atte agli incroci, erano Fourneaux, Gran Croce e Lanslebourg, dov'era
presente altresì un deposito locomotive analogo a quello di Susa[11].
Carrozza passeggeri realizzata per la linea
del Moncenisio, conservata dalla Ferrovia
Museo Blonay-Chamby in Svizzera dal
2016

Note
1. ^ Pieri, La ferrovia, p. 14
2. ^ Ransom, pp. 29-30.
3. ^ Ransom, pp. 30-32.
4. ^ Ransom, pp. 33-35.
5. Ransom, p. 35.
6. Ransom, p. 37.
7. ^ Ransom,  p. 38.
8. ^ Ransom, pp. 38-39.
9. Ransom, p. 42.
10. ^ P.J.G. Ransom, The Mont Cenis Fell Railway, Truro, Twelveheads Press, 1999.
11. M. Panconesi, op. cit.

Bibliografia
Maurizio Panconesi, La ferrovia del Moncenisio, in Tutto Treno, 5 e 6, settembre-dicembre
1988, pp. 16–21 e 15.
Enrico Pieri, La ferrovia del Moncenisio ed il sistema Fell ad aderenza artificiale,
Sant'Ambrogio di Torino, Susalibri, 1996, ISBN non esistente.
Sergio Sacco, Fell. Il sistema che permise di valicare il Moncenisio in ferrovia, Borgone
Susa, Edizioni del Graffio, 2010, ISBN 978-88-95057-17-0.
Gemma Migliardi, La ferrovia Fell da Susa a St. Michel de Maurienne: il valico del
Moncenisio nei secoli passati, pubblicazione del Comitato esecutivo segusino per la
celebrazione centenaria della Ferrovia Fell, Pinerolo, Alzani, 1968.
(FR) Michèle Merger, Le système Fell au Mont-Cenis ou la brève histoire d'une expérience
ferroviaire fantaisiste (1865-1871), in H. Joly, A. Giandou, M. Le Roux, A. Dalmasso, L.
Cailluet, Des barrages, des usines et des hommes: l'industrialisation des Alpes du Nord
entre ressources locales et apports extérieurs. Études offertes au professeur Henri Morsel,
Grenoble, PUG, 2002, pp. 93–100.
(EN) P. J. G. Ransom, The Mont Cenis Fell Railway, Twelveheads Press, 15 aprile 1999,
ISBN 978-0-906294-41-3.

Voci correlate
Strada statale 25 del Moncenisio
Lago del Moncenisio
Colle del Moncenisio
Castello di Chianocco
Sistema Fell
Valigia delle Indie

Altri progetti
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immagini o altri file sulla ferrovia del Moncenisio (https://commons.wikimedia.org/wiki/C
ategory:Mont_Cenis_Railway?uselang=it)

Collegamenti esterni
Ferrovia del Moncenisio (http://www.ferrovieabbandonate.it/linea_dismessa.php?id=236) su
ferrovieabbandonate.it
Ferrovia Fell (http://www.ferroviedismesse.com/ferrovia_fell.htm) su ferroviedismesse.com
Mont-Cenis Railway (la ferrovia Fell del Moncenisio) 1868-1871, su chirio.com. URL consultato
il 5 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2015).
La prima ferrovia di montagna del mondo - un risultato importante di ingegneria europee., su
twelveheads.com. URL consultato il 27 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
La ferrovia Fell del Cenisio a Murlo, su murlocultura.com.
Alcune immagini e breve scheda sul sito del comune di Venaus, su comune.venaus.to.it.
Colle del Moncenisio - C'era una volta la ferrovia Fell (1868 - 1871), su youtube.com.
(FR) Carte du Chemin de Fer du Mont Cenis : dressée et dessinée d'après les Cartes des
États Majors Français et Italien, su europeana.eu.
(EN) Mont Cenis Railway (http://www.gracesguide.co.uk/Mont_Cenis_Railway) su Grace's
Guide - British Industrial History
(EN) The Mount Cenis Railway and Tunnel (http://www.catskillarchive.com/rrextra/mrcenis.Ht
ml), articolo sul New Mothly Magazine del luglio 1871
(EN) The Mont Cenis Pass Railway, su nla.gov.au.
(EN) The Mont Cenis Railway Company 1868 to 1871, su members.kos.net.

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