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Milano scali ferroviari

a cura di Sara Protasoni


Milano scali ferroviari
a cura di Sara Protasoni
Progetto grafico
Francesca Ceccoli
Andrea Puppa

In copertina
Carlo Emilio Gadda,
"Spume sotto i piani dInvrea"
in Le meraviglie dellItalia.
Gli anni, Einaudi, Torino 1964

ISBN 978-88-97748-19-9
7 Nota del curatore

Temi
Angelo Torricelli 11 Scali ferroviari. Responsabilit e ruolo del progetto urbano
Antonio Monestiroli 19 Verso unidea di citt
Cesare Macchi Cassia 25 Strategie di sistema
35 Panorami. Fotografie di Stefano Topuntoli

Progetti
51 Architetture urbane
Giovanni Cislaghi, Marco Prusicki 52 Porta Genova: progetto per una Darsena Nuova
Angelo Torricelli 56 Per frammenti di piano si costruisce la citt
Daniele Vitale 60 Farini. Il treno dei desideri
(Dottorato in Composizione Architettonica)
Antonio Monestiroli 62 Citt giardino in altezza. Progetto per Scalo Farini
Rosaldo Bonicalzi 66 Grostadt Architektur. Milano Scalo Farini
Michele Ugolini 70 Essere dentro alla citt e vederla come da fuori
Adalberto Del Bo 74 Gli scali di Milano. Porta Romana e Milano-Rogoredo
Mario Fosso 78 Rogoredo come approdo e transito
del sistema urbano e territoriale

83 Citt Lombardia
Enrico Bordogna 84 Un asse attrezzato lungo la direttrice nord-ovest
per la citt policentrica lombarda
Pellegrino Bonaretti 88 Garibaldi-Farini-Bovisa-Expo-Fiera di Rho:
nuova citt lineare per la citt policentrica lombarda
Sergio Brenna 92 Caratteri insediativi e progettuali per lex-Scalo Farini
Vincenzo Donato 96 Grande Milano o Citt Lombardia?

101 Strategie
Emilio Battisti 102 Scali e cintura ferroviaria: larmatura della futura
trasformazione urbana e regionale
Laura Montedoro 106 Progetti per lo Scalo Farini. Cultura, ricerca e innovazione
Cesare Macchi Cassia 110 Milano una citt da abitare
Emilia Costa 114 Vivibilit urbana e riqualificazione ambientale
Maria Grazia Folli 118 Eco-density. Life-intensity (Dottorato AUC)

Vincenzo Donato 123 Il quadro urbanistico. Report del comitato tecnico


della Scuola di Architettura Civile (ottobre 2009)
131 Ritratti. Fotografie di Marco Introini

Approfondimenti
Francesco Memo 145 La citt finanziarizzata
Gabriella Guarisco 151 Gli scali ferroviari di Milano:
la conservazione nella trasformazione
Francesca Belloni 162 La Nuova Milano: ferrovie, scali e struttura della citt
Nota al sommario Lola Ottolini 169 Una mostra per gli Scali

Il volume suddiviso in tre sezioni (temi, progetti e approfondimenti)


con una postfazione e due intervalli fotografici. Postfazione
Nella sezione Progetti sono pubblicati lavori svolti da gruppi composti Sara Protasoni 177 Luoghi abbandonati. La costruzione del paesaggio
da docenti e studenti della Scuola di Architettura Civile, in molti
casi con la collaborazione di ricercatori e consulenti esterni.
Per ragioni di spazio, nellindice sono indicati esclusivamente i docenti 186 Biografie degli autori
responsabili dei gruppi. Per unattribuzione pi precisa del lavoro 188 English text
si rimanda alle singole presentazioni.
Gli scali ferroviari di Milano:
la conservazione nella trasformazione
Gabriella Guarisco

1. La linea verso Treviglio del


1846 ed ha capo a Porta Tosa;
la Como-Chiasso risale al 1850-
1879 (i lavori si protraggono a
causa della difficolt di superare
le montagne prima del confine,
ma questa linea resta fondamen-
tale per gli scambi con lOltralpe);
la Milano-Magenta e Milano-To-
rino convergeranno sulla Stazio-
Com noto la linea ferroviaria Milano-Monza (1839-1840, la seconda
ne di Porta Nuova, poi arretrata in Italia) inaugura a Milano la nuova stagione dei trasporti pubblici.
ed oggi sede della Caserma della
Guardia di Finanza di via Melchior-
Le opportunit che il mezzo di trasporto offre non tardano ad essere
re Gioia; la prima stazione di Mi- recepite e una ben strutturata maglia di binari circonder in breve
lano Centrale (1857-1864) con-
temporanea alla dismissione di la citt1 con linee provenienti da nord, sud, est ed ovest. Oltre a miglio-
quella di Porta Tosa; la Milano-Vi- rare la qualit del servizio pubblico, da subito queste linee ferrate ven-
gevano-Pavia (1868) e la Stazione
di Porta Genova; infine la Milano- gono utilizzate per il trasporto delle merci e cos, alcune aree della citt
Saronno (1879) e subito dopo Mi-
lano-Erba, le future FNM dal 1883.
(Porta Genova, Porta Romana, Porta Garibaldi e Sempione)2 adiacenti
Cfr. qui il saggio di Belloni. alla cinta muraria vengono destinate a luoghi di deposito e dinterscambio.

La citt e gli scali fino al 1905


2. Gli scali sono: quello di Porta Lesordio delle strade ferrate a Milano risale al 1837, al progetto dellin-
Sempione (1883-84, non pi esi-
stente); lo Scalo di Porta Genova gegner Giuseppe Bruschetti e di Giovannino Volta, nipote del ben pi
(1868-1870); lo Scalo di Porta noto Alessandro. La linea avrebbe dovuto collegare Milano a Como
Garibaldi (1873) che diverr poi
lo Scalo Farini e quello di Porta ed avere la testata a Porta Tenaglia. Ma questo primissimo progetto
Romana (1896). non ebbe lapprovazione da parte dellAutorit austriaca che ancora
3. Luca Beltrami, Guida storica governava la citt. In quel periodo la cinta muraria seicentesca, che
al Castello di Milano 1368-1894,
con prefazione di Amedeo Bellini,
originariamente serviva da difesa contro gli assalti provenienti dalle-
Lampi di stampa, Milano 2009; sterno, persa la sua funzione, chiudeva Milano, imprigionando i citta-
G. Guarisco, Il Castello di Luca Bel-
trami tra rievocazione, verosimi-
dini al suo interno; le porte costituivano limiti invalicabili e il Castello
glianza e autenticit, in ANANKE, Sforzesco3, quartiere generale dellodiato invasore, era diventato da
60, maggio 2010, pp. 154-155.
elemento di difesa a edificio di offesa. Lo scambio delle merci avveniva
4. Tra il 1696 e il 1782 esistono, solo mediante tassazione dei beni in transito sia verso linterno, sia
oltre alle sepolture nei recinti dei
monasteri o delle chiese, il Cimi- verso lesterno e dunque Milano risultava assediata dalle stesse mura
tero della Rotonda di San Miche- che si era costruita a difesa.
le a Porta Tosa (per i morti dellO-
spedale Maggiore), oggi Rotonda La proposta di far giungere una linea ferrata proprio a Porta Tena-
della Besana. Nella seconda met
del Settecento, soppresse le sepol-
glia, ovvero nelle immediate adiacenze del Castello, della Piazza dArmi
ture intorno alle chiese, sono for- e della non lontana Polveriera non doveva proprio andare a genio

150 151
mati sei recinti: San Gregorio
- Foppone - a Porta Orientale (Por-
agli austriaci, che in quel momento (1837) tutto si sarebbero aspettati
ta Venezia), tranne che di l a pochi anni sarebbero stati cacciati.
il Gentilino a Porta Ticinese;
il Foppino a Porta Vercellina;
Del resto (tra il 1696 e il 1782) anche le sepolture avvenivano in citt4
il San Rocco a Porta Romana; e questa tradizione non cambi fin dopo il 1860. Il commento sponta-
il Moiazza a Porta Comasina
(Garibaldi) pi tre luoghi di sepol-
neo che Milano in questo periodo doveva essere una citt perlomeno
tura suburbani (Monlu, Calvirate poco salubre5 e non va dimenticato che lultima epidemia di colera risale
e Gratosoglio).
allanno 1837. Com noto la disposizione che contribuisce pienamente
5. Tra il 1833 e il 1860, cos come a regolamentare le sepolture, resta lampiamente conosciuto Editto
rilevabile dallaggiornamento del-
la Carta di Giovanni Brenna, sono (12 giugno 1804) emanato da Napoleone a Saint Cloud: le sepolture
presenti oltre Porta Venezia e Por-
ta Nuova i due cimiteri fuori le
dovranno essere effettuate al di fuori dalle mura delle citt; le tom-
mura: quello di San Gregorio, in be dovranno essere tutte uguali, tranne quelle degli uomini illustri
prossimit del Lazzaretto e il Fop-
pone, situato nelle vicinanze del-
identificati da unapposita commissione, per i quali previsto un epi-
la Cascina delle Abbadesse. In taffio. Esteso allItalia (sempre da Saint Cloud, 1806) leditto finisce col
questo momento i due cimiteri ri-
sultano gi divisi dalla presenza
provocare un acceso dibattito politico e culturale. Proprio sulla que-
della ferrovia che sta frattanto ini- stione delle sepolture degli uomini illustri si apre in citt il dibattito
ziando a strutturarsi.
per la costruzione di un nuovo grande cimitero che ne ospiti le salme:
6. Sulla figura e lopera di A. Sidoli sar un processo lungo, che vedr tre concorsi consecutivi (prima nel
sono stati ritrovati due fondi
darchivio privati e le ricerche 1838, subito dopo lepidemia di colera, vinto da Alessandro Sidoli6; poi
finora condotte troveranno presto
un esito. Per ora cfr. M.C. Loi,
nel 1846, vinto da Giulio Aluisetti7) e che porter alla fine ad identifi-
Alessandro Sidoli precursore care il progetto (1862-1863) di Carlo Maciachini8 come quello da rea-
dellarchitettura risorgimentale, in
Architettura a Milano negli anni
lizzare nellarea gi identificata in prossimit di Porta Comasina9.
dellUnit. La trasformazione della Questa vicenda (qui molto brevemente riassunta)10 profondamente
citt, il restauro dei monumenti, a
cura di M. Grandi, il Libraccio, Mi-
significativa proprio riguardo la questione degli scali ferroviari mila-
lano, 2012. nesi in quanto al cimitero Monumentale finir colladdossarsi comple-
7. Su G. Aluisetti cfr. L. Beltrami, tamente lo Scalo Farini: oggi uno dei pi complessi nodi progettuali in
Il Cimitero Monumentale di Mila- seguito alla sua dismissione.
no, Milano, 1889, pp. 8-11;
L. Beltrami, in Il Monitore Tecnico, Sta di fatto che lo strutturarsi della linea ferrata avverr nellim-
1 nov. 1895; S. Ghiron, Il Cimitero
Monumentale di Milano,
mediato intorno della citt murata e finir ben presto per costituire
Milano, s.d., pp. 6-7; P. Pecchiai, un nuovo ostacolo territoriale, che peraltro non si far troppo carico
LOspedale Maggiore, Milano,
1927, p. 442; C. Baroni, San
delle preesistenze. Il caso lampante costituito dal Lazzaretto (1489-
Simpliciano, in Archivio storico 1509)11, tagliato di netto da una struttura in quota che permette alla
lombardo, 8-7, LXI, 1934, pp. 121;
G. Bascap, P. Mezzanotte,
linea ferrata di raggiungere la prima stazione Centrale ed infine de-
Milano nellarte e nella storia, molito tra il 1882 e il 1890 (come previsto dal Piano Beruto). Quel
Milano, 1948, pp. 122-130.
che ne resta com noto la chiesa di San Carlo, voluta da San Car-
8. Su C. Maciachini cfr. A. Caimi, lo Borromeo e realizzata da Pellegrino Tibaldi (1576-1592), costruita
Milano con lannessione dei Corpi Delle arti del disegno e degli artisti
Santi, 1873. Il Lazzaretto tagliato nelle provincie di Lombardia sulla precedente Cappella, oltre a un frammento del recinto su via San
dalla linea ferroviaria.
gi strutturata la rete ferroviaria,
dal 1777 al 1862, Milano, 1862,
p. 202; L. Brambilla, Varese e suo
Gregorio. Oggi la linea ferrata non passa pi di l e riconoscere i luo-
limpronta del costruendo cimitero circondario, I, Varese, 1874, ghi esistenti centanni prima praticamente impossibile.
Monumentale ed identificabile
il bivio dellAcquabella.
p. 110; L. Zanzi, Il mio paese.
Gli artisti, Varese, 1879, pp. 87-91;
Quello che accade alla citt, ai suoi monumenti e alle sue infrastrut-
Con lannessione dei Corpi Santi E. Marini, Milano illustrata, Milano, ture tra il 1848 (Milano annessa al Piemonte l8 giugno) e gli inizi
il Comune di Milano raggiunge 1903, p. 212; P. Mezzanotte,
unestensione di 76,02 kmq. G.C. Bascap, Milano nellarte e
del Novecento determinato dal grande entusiasmo per ladesione al

153
nella storia, Milano, 1948; Sto- nuovo Regno, la libert conquistata e quindi le enormi possibilit che
ria di Milano, XV, Milano, 1962,
pp. 412-414; L. Grassi, Province si aprono su tutti i fronti. Ci rende indispensabile la trasformazio-
del barocco e del rococ, Milano, ne della citt, che dovr essere adeguata alle nuove esigenze. Sono gli
1966, pp. 154-157; V.G. Bono,
Voghera. Palazzi e chiese, Voghera, anni in cui in cui Cattaneo per primo alza la voce in merito alle de-
1984, pp. 161-165; L. Franchini,
Il cimitero Monumentale nel dibat-
molizioni gratuite12, Camillo Boito si interroga sulla nuova architettu-
tito sulleclettismo nellarchitettura ra13, in cui si formano le prime Commissioni per la conservazione dei
funeraria, in Arte lombarda, 1984,
nn. 68-69, pp. 79-95; L. Franchini,
monumenti. Sul fronte della conservazione e del dibattito sul futuro
Un architetto-restauratore lombar- dellarchitettura esistente va rilevata la compresenza di Camillo Boito
do del secondo Ottocento: Car-
lo Maciachini, in Arte lombarda,
(direttore dellAccademia di Brera), di Corrado Ricci14 (direttore della
1987, n. 83, pp. 97-120; G. Scara- Pinacoteca di Brera, fautore di un grande riordino e riallestimento)
mellini, Larchitetto Maciachini. a
Chiavenna (1887-89), in Clavenna, e Luca Beltrami direttore dellUfficio Tecnico Regionale (1893). Tre
XXVII, 1988, pp. 199-205; personalit profondamente diverse ma che ebbero un peso notevole Veduta del Lazzaretto adattato
G. Pacciarotti, Disegni inediti di ad abitazioni e botteghe (1880?).
Carlo Maciachini a Busto Arsizio, nel dibattito sulle sorti della citt. Il fermento culturale raggiunge il In fondo si vede il viadotto ferro-
in Il Disegno di architettura,
dicembre 1989, pp. 29 e seguenti.
suo culmine e non un caso che proprio in questi anni Beruto pro- viario e, sullo sfondo, la prima
Stazione Centrale (1875).
duca il noto Piano urbanistico della citt. Linteresse per i monumen- Da C. De Carli, Ledilizia residenzia-
9. Le date della costruzione del
Monumentale sono particolar-
ti si concentra soprattutto intorno a quelli storicamente consolidati, le. I quartieri borghesi e popolari,
in Milano nellUnit Nazionale
mente significative: 2 novembre mentre lattenzione alla trasformazione della citt intesa come strati- 1860-1898, CARIPLO, Milano,
1866: benedizione del Caposan-
to; 1 gennaio 1867: prime inu-
ficazione fisica delle successive epoche costruttive non sfiora neppure 1991.

mazioni; 1870: completamento lontanamente il pensiero dei nostri. La citt considerata come un in- La demolizione del ponte
del recinto in muratura; 1874; co-
struzione dellossario con cappel- sieme di costruzioni, molto spesso sottostimate, tra le quali emergono in ferro su via Lazzaretto.
(Archivio Bertarelli, FM-C134 -13)
la; 1876: costruzione del Famedio i monumenti, sovente liberati dallingombrante intorno o restaurati
a completamento della facciata
(1887); 1876: edificazione del Cre- (nel senso ottocentesco del termine di ripristinati come dovevano es-
matorio; 1970: completamento
della parte destra del prospetto.
sere allorigine). Come detto, lo stesso Castello15 rischia la demolizione
(cosa che a noi oggi pare assolutamente incomprensibile), ma poi si
10. davvero rilevante a questo
proposito la frase di Giuseppe
intraprender la via del restauro, spingendosi a quella reintegrazione
De Finetti: "Ma ecco che con la della cosiddetta Torre del Filarete16 che non altro che una ricostru-
libert politica si ebbe in Milano
un caratteristico, interessante
zione storico-filologica progettata da Luca Beltrami, ora (inaugurata
pronunciamento artistico contro nel 1905) per allora, la Signoria degli Sforza (e della qualcosa ancora
il progetto che larchitetto Aluiset-
ti aveva delineato in stile classi- oggi i milanesi sovente si scordano).
co. Quello stile non lo si voleva Il Piano Beruto sar lo strumento che dar impulso a tutta una
pi, giacch la tendenza moder-
na era agli stili medievali. La ribel- serie di modificazioni della citt e, per quanto riguarda lo sviluppo
lione artistica riusc a trionfare e si
ebbe un concorso vinto dallarchi-
verso nord, accettata la permanenza del Castello, si apre il dibattito
tetto Maciachini con quel progetto sullespansione di Milano, che decreter la soppressione del pi gran-
in stile medievale-pisano che
vediamo realizzato nel nostro
de degli scali ferroviari, quello del Sempione. Di quello scalo oggi non
cospicuo cimitero". G. De Finetti, resta pi nulla e le immagini recentemente scattate da Marco Introini
Milano: costruzione di una citt,
Hoepli, Milano, 2002, pag. 105.
lo dimostrano appieno.
11. L. Beltrami, Il Lazzaretto di Mi-
lano, in Archivio Storico Lombardo:
Giornale della societ storica lom-
barda, a. 1, vol. 9, fasc. 30, settem-
bre 1882; V. Cavenago, Il Lazzaret-
to. Storia di un quartiere di Milano,
Milano, 1986.

154
Milano, gli scali ferroviari e i monumenti dopo il 1905
12. C. Cattaneo, Del ristauro Listituzione delle Ferrovie dello Stato (1 luglio 1905) sotto la gestio-
di alcuni edificj di Milano, in
Il Politecnico. Repertorio di studj ne del Ministero dei Lavori pubblici, comporta, da subito, la revisione
mensili applicati alla prosperit e
coltura sociale, I, 1839, pp. 58-66;
e il riassetto di tutta la rete ferroviaria17 e soprattutto degli scali merci.
C. Cattaneo, Nota sui ristauri di La stazione Centrale diviene di testa e traslata verso lesterno della citt,
Milano, in Il Politecnico. Repertorio
di studj mensili applicati alla pro-
mentre vengono costruite le stazioni di Lambrate e di Porta Vittoria.
sperit e coltura sociale, II, 1839, Gli scali fino a quel momento in uso, oltre al grande scalo Sempio-
pp. 1194-196. M. Dezzi Barde-
schi, 1839: del restauro architetto- ne (1883-1884), erano situati in corrispondenza delle porte Genova
nico secondo Carlo Cattaneo e G. (1868-1870), Garibaldi (1873) e Romana (1896). Le Ferrovie dello
Pertot, I fragili monumenti di Car-
lo Cattaneo: sette schede, entram- Stato, in un ampio piano di revisione di tutta la rete ferrata milanese,
bi in 'ANANKE, n. 5, marzo 1994, decreteranno la formazione dello scalo Farini (traslazione di quello
pp.16 -34.
ormai insufficiente di Garibaldi); dello scalo di Porta Romana (a se-
13. C. Boito, P. Montecchini, Boito
Prof. Camillo - Rivista bibliografi-
guito della dismissione del Sempione, 1931); lo scalo in corrisponden-
ca: Lo stile nazionale di architettu- za alla stazione di Porta Vittoria ed infine lintervento sulla stazione e
ra in ordine alla condizione politica
e sociale del Regno dItalia, studj
lo scalo di Porta Genova.
e proposte del Prof. Pierluigi Mon- Tutti questi interventi, che peraltro vengono realizzati nellarco
tecchini, in Il Politecnico: repertorio
di studj letterarj, scientifici di ventanni, contribuiscono in modo determinante ad una ulteriore
e tecnici a: 4, vol. 1, Fascicolo 3, trasformazione della citt esistente nel suo insieme e comporteranno
1 marzo1866; C. Boito, Architet-
tura del Medio Evo in Italia con la soppressione di molti edifici che facevano parte del tessuto stori-
unintroduzione sullo stile futu- co, sia residenziale che produttivo, ormai consolidati nel territorio.
ro dellarchitetura italiana, Hoepli,
Milano, 1880; C. Boito, Questio- Laumento delle piccole, medie e grandi imprese, oltre ad indurre un
ni pratiche di belle arti. Restauri,
concorsi, legislazione, professio-
ulteriore aumento della popolazione, provoca lespansione a macchia
ne, insegnamento, Hoepli, Mila- dolio della citt, nonch la specializzazione produttiva delle sue parti
no, 1893; L. Grassi, Camillo Boito,
Milano, 1959; Omaggio a Camillo
(lesempio lampante quello di Bovisa).
Boito, a cura di A. Grimoldi, Ange-
li, Milano, 1991; ANANKE, Rileg-
gere Camillo Boito, oggi, numero
monografico, n. 57, maggio 2009.

14. C. Ricci (1858-1934) diresse


la Pinacoteca dal 1898 al 1903.
Cfr: E. Pini, Lattivit museografica
di Corrado Ricci e la direzione del-
la Pinacoteca di Brera 1898-1903,
tesi di laurea svolta presso lUniver-
sit dellInsubria, Facolt di Scien-
ze Matematiche, Fisiche e Natura-
li, sede di Como, Corso di laurea
in Scienza dei beni e delle attivit
culturali, a.a. 2009-2010, relatore
G. Guarisco. Primo Soprintenden-
Ponte in ferro allo Scalo Veduta della facciata della Stazio- Due vedute dello stato attuale Nella pagina a fronte: te italiano (Ravenna, 1897-1908),
Sempione, senza data ne Centrale con la sistemazione della zona dello Scalo Sempione La planimetria della prima Stazione Ricci nominato (1906-1919) Di-
(Fototeca Bertarelli, FM-C261-4) a verde (L. Franchini, Lutile peren- (foto Marco Introini, 2010) Centrale con lantistante sistema- rettore generale alle antichit e
ne, in Milano nellUnit nazionale, zione a verde (Milano Tecnica belle arti e, dal 1923 Senatore
Passaggio a livello CARIPLO; Milano, 1991) Veduta odierne del sito nel quale dal 1859 al 1884, Hoepli, Milano, del Regno. Cfr. G. Guarisco, Latti-
in Corso Sempione, senaza data esisteva la prima Stazione Centrale 1885) vit di Corrado Ricci e il restauro
(Fototeca Bertarelli, FM-C261-3) (foto M. Introini, 2010) dei monumenti ravennati, Tesi di
Dottorato in Conservazione dei

157
Anno Domini 2010: le demolizioni, il costruito esistente
e le nuove previsioni dintervento
beni architettonici, V ciclo, Politec- La programmata dismissione (2010) dello scalo Farini che ha dato storia della citt stessa (villa Simonetta, lex Ospedale Bassi, la goccia
nico di Milano, 1994, relatori A.
Bellini, M. Dezzi Bardeschi (in cor- origine al workshop e a questa pubblicazione che ne raccoglie gli esiti, 16. La torre del Filarete fu ricostruita dei gasometri di Bovisa, il sistema delle cascine, delle infrastrutture e
so di pubblicazione). ha costretto a ripensare, ancora una volta, le magnifiche sorti e pro- ispirandosi ai graffiti presenti a
Chiaravalle e alla Madonna Lia del
delle acque) quali elementi fisici di un territorio che ancora conserva
15. Va ricordato che fin dal 1796 gressive del patrimonio costruito esistente milanese, di fatto travolto pittore leonardesco Francesco Na- le tracce evidenti di un passato significativo per lidentit di Milano.
era stata presentata una prima
petizione popolare, che richiedeva
dalle ultime grandi operazioni di riqualificazione o recupero (co- poletano: prima dellopera in mu-
ratura, tuttavia, si prefer appog- Alcune delle operazioni di recupero delle aree dismesse realizzate ne-
labbattimento del Castello. munque sia di profonda e brutale trasformazione della citt nel suo giare alla facciata una imponente gli ultimi dieci anni hanno solamente preso in considerazione il gran-
sagoma di legno a grandezza na-
Con decreto del 23 giugno 1800
Napoleone ne ordin la totale
insieme), compreso il previsto intervento per lExpo 2015, che gi si turale, onde verificare limpatto vi- de valore economico che quelle aree avevano insito in se stesse, sfrut-
demolizione, che venne realizzata profila come lennesima operazione speculativa. sivo che una simile torre avrebbe tando allinverosimile la rendita che si sarebbe prodotta demolendo
a partire dal 1801, solo in parte avuto guardando il fortilizio dalla
per le torri laterali e in toto per i
La grande mole di ricerche condotte presso la nostra Facolt via Dante. L. Beltrami, La Torre del gli edifici preesistenti e costruendo ex novo edifici di grande impatto
bastioni spagnoli, esterni al pa- sembrerebbe essere spazzata via velocemente e senza alcun rimpianto Filarete nella fronte del Castello di
per la quantit di metri cubi costruiti, ma molto discutibili per la qua-
lazzo sforzesco, di fronte alla po- Porta Giova verso la citt, in Archi-
polazione esultante. Di seguito a da parte di chi ha il potere decisionale delle sorti della citt. Il rico- vio Storico Lombardo: Giornale lit dellarchitettura realizzata. Questi interventi hanno gi prodotto
queste demolizioni si moltiplicaro- noscimento dellevoluzione costruttiva di unampia fascia di territorio della societ storica lombarda, a. 2,
vol. 5, fasc. 4, 31 dicembre 1888;
una trasformazione smemorizzante di Milano. Contro questa logica
no i progetti a cominciare da quello
dellAntolini (1801). urbano porta invece ad identificare le permanenze significative per la A. Bellini, Luca Beltrami, in Cultura di gestione della citt, per di pi fin troppo spesso sottesa da specula-
158 159
I foto raddrizzamenti che docu-
mentano lo stato di consistenza
delledificio residenziale dei ferro-
vieri di Scalo Farini. Da M. Broggini,
G. Grandin, S. Pagani, S. Ribaldo-
ne, Progetto di restauro delledificio
residenziale di Scalo Farini,
Laboratorio di restauro 2 annualit,
G. Guarisco, C. Achille, P. Iarossi
e arch. G. Clerici, a.a. 2010-2011.
La ricerca si inserisce nel coordi-
namento dei Laboratori di Pro-
gettazione (L. Monica), Restauro
e Urbanistica (M. Canesi) sullasse
Garibaldi-Bovisa-Fiera Expo 2015.

Fotoraddrizzamento realizzato
per la mostra allUrban Center
della Dogana dello Scalo Farini,
lunico edificio vincolato di tutto
lo Scalo Farini (E. Riboldi, febbraio
2010)

Le soglie storiche IGM (1888, 1914,


1950, 1994) della direttrice nord-
ovest da Milano a Rho-Pero con
evidenziato il sistema delle infra-
strutture (ferrovie, corsi dacqua
e strade), il sistema delle cascine,
dei mulini e delle fornaci. evidente
la formazione e lampliamento del
cimitero Musocco e lurbanizzazio-
ne che ha gi parzialmente travolto
del restauro. Teorie e fondatori, a
cura di S. Casiello, Marsilio, Vene-
zioni di basso lignaggio, non basta certo il decreto di vincolo delledi- il sistema territoriale antico.
Da M. Castagna, S. Cocuzza,
zia, 1996, pp. 205-219. ficio della Dogana dello Scalo Farini. La ridestinazione prevista della- L. Minniti, M. Valle, La cascina

17. Il primo bando per nuova


rea non tiene conto della presenza di altri manufatti (dai capannoni Merlata, Laboratorio di restauro 2
annualit, G. Guarisco, C. Achille, P.
Stazione Centrale del 1906; di manutenzione-movimentazione, alle case dei ferrovieri, fino agli Iarossi e arch. G. Clerici, a.a. 2010-
dal 1908 iniziarono i lavori per
la stazione di Porta Vittoria (ter-
stessi tracciati della linea ferrata che costituiscono una fitta maglia an- 2011. La ricerca si inserisce nel co-
ordinamento dei Laboratori di Pro-
minati nel 1911); nel 1931, com- cora ben riconoscibile ed al recinto murato che si viene via via sman- gettazione (L. Monica), Restauro
piuto il nuovo viadotto, aperta
la nuova stazione Centrale, quella tellando) che invece, nel loro insieme costituiscono lidentit di quella e Urbanistica (M. Canesi) sullasse
Garibaldi-Bovisa-Fiera Expo 2015.
che ancora esiste e nellanno parte di citt. Quale rapporto con il Cimitero Monumentale (peraltro
seguente si provvede alla demoli-
zione della precedente, molto pi gi bisognoso di interventi di restauro) che resta isolato ed avulso dal- In questa pagina:
vicina alla cerchia delle mura spa-
gnole.
le trasformazioni previste? Quale rapporto, quale legame identificante Le soglie storiche di sviluppo della
citt in rapporto allarea dello Scalo
con le zone limitrofe? Ed infine, quale sviluppo rispetto lExpo previ- Farini. Tesi di laurea: Progetto di riu-
Nelle pagine precedenti:
Le soglie storiche 1884-2000
sta in quella direttrice nord-ovest? Ecco, tutte le ricerche pubblicate in so dello Scalo Farini: il parco botani-
co tra natura e artificio, di R. Maio-
sullo Scalo Farini. Da M. Broggini, questo volume hanno avuto lobiettivo di proporre soluzioni compa- rano, F. Musa, P. Raffaglio, relatore
G. Grandin, S. Pagani, S. Ribaldo-
ne, Progetto di restauro delledificio
tibili con lesistente e sono il frutto di ben altre attenzioni alla citt e M. Dezzi Bardeschi, a.a. 1999-
2000. rilevabile la profonda
residenziale di Scalo Farini, Labo- al suo futuro. mutazione soprattutto in relazione
ratorio di restauro 2 annualit, G. alla preesistenze (cascine, ville, si-
Guarisco, C. Achille, P. Iarossi stema delle acque e viario) nonch
e arch. G. Clerici, a.a. 2010-2011. la presenza del Cimitero Monumen-
La ricerca si inserisce nel coordi- tale al quale si addossa lo Scalo.
namento dei Laboratori di Pro-
gettazione (L. Monica), Restauro
e Urbanistica (M. Canesi) sullasse
Garibaldi-Bovisa-Fiera-Expo 2015.

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