Sei sulla pagina 1di 104

4

2 2023
2021

ILILFATTORE
LICEO TECNICO
UMANO
IN COPERTINA
Tutto ciò che è instabile è in equilibrio
con il nostro corpo, Donato Piccolo, 2007,
vetroresina, ferro, impianto elettrico,
scorrimento led, 52° Esposizione
Internazionale d’Arte di Venezia.
Foto di Beatriz Susana Soriano
Courtesy l’artista e Galleria Mazzoli
Modena/Berlino

A FRONTE
Narciso, Donato Piccolo, 2011, vetro,
acqua demineralizzata, nebulizzatore
a ultrasuoni, ferro zincato,
ventilatore, lampade alogene 35watt,
potenziometro, specchio, canale audio.
Foto di Fabio Paparelli
Courtesy l’artista e Galleria Mazzoli
Modena/Berlino

DONATO PICCOLO
Da sempre attratto dalla tecnologia, Donato Piccolo, la mostra La Gioconda che cammina, curata da David
classe 1976, inizia a elaborare il proprio linguaggio arti- Rosenberg, dove la celebre opera di Leonardo, artista
stico affiancandolo da subito a quello scientifico, attra- che omaggia a più riprese con numerosi lavori, cammina
verso esperienze compiute al principio della sua carriera, lungo lo spazio espositivo insieme ad altri oggetti che an-
in particolare la collaborazione con il Centro Nazionale dranno a interfacciarsi con il pubblico tramite algoritmi,
delle Ricerche, dove apprende elementi di meccanica e ricostruendo così una rete neuronale. Tra questi, oltre a
robotica. Quanto imparato, insieme alle lezioni di tanti scatole di biscotti dotate di chele robotiche, una versione
maestri, tra cui Sol LeWitt, Oliviero Rainaldi e Maurizio meccatronica di Albert Einstein, una sorta di simulacro
Mochetti, ha determinato tutto il suo percorso. dello scienziato, che dispensa consigli e moniti sul futuro.
Pur riconoscendo una linea evolutiva continua nel rappor- L’opera in copertina fa parte di una serie iniziata nel
to tra arte e scienza, Donato Piccolo rivendicherà sempre 2005, in cui Piccolo riflette sul concetto di natura e di
nelle sue dichiarazioni la singolarità dei risultati della pro- resistenza. Gli involucri posti sul capo degli uomini sono
duzione artistica che si serve delle formule per giungere come laboratori portatili entro i quali si generano proces-
a creare una conoscenza diversa, che affianca quella tec- si, come scrive Elena Giulia Rossi, curatrice della mostra
nologica. La sua è un’arte olistica che mira a rivelare l’im- Aritmosferica. Un altro filone della ricerca di Piccolo che
materiale del mondo svelandone e rielaborandone segni e va intrecciando arte e scienza, umano e oltre umano, na-
simboli, come nel caso della sua ultima mostra alla Galerie tura e artificio.
Mazzoli, The Intelligence of the Signs (2022). Un’esplo- Tra le principali esposizioni dell’artista, ricordiamo: Hu-
razione semiotica che sprofonda e attinge dal linguaggio man+. Il futuro della nostra specie, Palazzo delle Esposi-
pubblicitario fino al dark web, e da cui emerge un’osses- zioni, Roma (2018), Thinking the Unthinkable, MAXXI,
sione per la macchina da intendere come elemento di Media Art Festival, Roma (2018), 54 a Esposizione Inter-
raccordo di un fenomeno esteso che porta all’ibridazione nazionale d’Arte di Venezia (2011), 52a Esposizione In-
del naturale con l’artificiale, del reale con il virtuale. Nel ternazionale d’Arte di Venezia (2007).
2018 aveva già inaugurato a Parigi, alla Galerie Italienne, (Elisa Albanesi)
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 2 4.2023

SOMMARIO

4 IL FATTORE UMANO
di Marco Ferrante

TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEL LAVORO.


8 INTERVISTA A DARON ACEMOGLU
di Vincenzo Pisani

14 IL FUTURO DIETRO IL VELO


di Stefano Feltri

20 CURVE ESPONENZIALI
di Luca De Biase

24 I RISCHI DI SEMPRE
di Ivana Pais e Tiziano Treu

L’ANTITRUST E I GIGANTI TECNOLOGICI 30


di Andrea Coscelli

PRODURRE CONOSCENZA 34
di Andrea Prencipe e Massimo Sideri

PROGRAMMO, DUNQUE SONO 38


di Silvia Giannì

MEZZOGIORNO DIGITALE 42
di Filippo Sbrana
4.2023 3 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

DUE TIRI A SCACCHI 46


di Lorenzo Cappannari

ATTRAVERSO LE IMMAGINI 50
di Carlos D’Ercole

IL PARADOSSO DI POLANYI 52
di Cosimo Accoto

LA SICUREZZA E I SUOI LIMITI 56


di Alessandro Aresu

60 AMBIVALENZA O EQUIVALENZA
di Simone Gozzano

62 DON CHISCIOTTE E CALIBANO


di Vittorio Macioce

64 SCIAMI, FOTONI, GEOMETRIE, QUANTI


di Antonella Anedda

66 ARTE E MANIFATTURA
di Elisa Albanesi

IO, PINOCCHIO. CONVERSAZIONE CON BENJAMÍN LABATUT 72


di Silvio Perrella

MERCATO DI IDENTITÀ 76
di Giuseppe Lupo

L’UOMO E GREENE 82
di Guido Vitiello

TRADUZIONI 86
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 4 4.2023
4.2023 5 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

MARCO FERRANTE

Economia,
lavoro, sicurezza, IL FATTORE
UMANO
informazione.
Il futuro tecnologico
è nelle mani
dell’uomo. Ma tutto

S
accade su una econdo un recente rapporto di
Goldman Sachs, l’intelligenza ar-
te e culturalmente credibile che il papa avesse
scelto di indossare quel piumino. Nelle scorse

frontiera densa tificiale potrebbe sostituire 300


milioni di posti di lavoro a tempo
settimane i componenti superstiti dei Beatles
hanno pubblicato una canzone, utilizzando
di incognite pieno nei prossimi dieci anni, e se-
condo il World Economic Forum poco meno di
vecchie tracce di un brano scartato, vivificate
dalla tecnologia, e mescolando in un video le
un terzo di questo avvicendamento potrebbe immagini di oggi e quelle di ieri. Nessun dubbio
avvenire già nei prossimi due anni. I settori più sulla natura del collage.
toccati saranno quelli delle professioni intel- Ma le cose cambiano velocissime, la tecno-
lettuali che forniscono servizi economici. Tutte logia avanza e produce effetti molto realistici.
le analisi concordano su due punti. Il primo, in Sui reel di Facebook e di Instagram spuntano
una certa quota l’intelligenza artificiale affian- interviste plausibili a nuovi divi o a personali-
cherà la forza lavoro già impiegata. Il secondo, tà pubbliche realizzate grazie alle elaborazioni
nasceranno nuove professioni perché le appli- video prodotte dall’IA. Se non fossero accompa-
cazioni dell’IA andranno sviluppate, perfezio- gnate da avvertenze, sarebbe difficile accorgersi
nate, rese compatibili con le esigenze di verità del falso: la speciale sgranatura delle immagini
e di sicurezza che le democrazie esigono. Ma è rende già quasi nulla la differenza tra l’audio e
impossibile prevedere l’impatto con una ap- il movimento labiale. Il tutto a costi molto limi-
prossimazione attendibile. Nell’articolo a p. 14 tati. Google ha appena lanciato un programma
si cita l’emblematico caso dell’introduzione dei che permetterà di comporre brevi canzoni nel-
bancomat negli Stati Uniti alla fine degli anni lo stile di artisti che hanno dato il loro assenso
Settanta, che sostituì il lavoro dei cassieri ma all’iniziativa. Per quanto possa apparire com-
non ne compromise i posti di lavoro. plesso o incomprensibile il senso di alcune di
L’impatto dell’intelligenza artificiale sul queste trovate – non tutte le nuove idee sono
mondo del lavoro, sul sistema economico e sul necessariamente ragionevoli o utili – è sempre
cuore dei processi decisionali sta scalando l’or- più evidente che sono meccanismi che andran-
dine di classifica dell’agenda globale. no regolati. Dipenderà dalla governance delle
Accanto alla questione occupazionale, ci piattaforme di distribuzione e dalla relazione
sono altri due aspetti primari nella discussione. con gli operatori (lo scontro in seno a OpenAI
Uno riguarda il vero e il falso. È l’aspetto più di- è una spia delle tensioni in atto), dai controlli
battuto. Fino a oggi è stato generalmente pos- (qualcosa di paragonabile al funzionamento
sibile distinguere una immagine fake da una della blockchain, cioè l’evoluzione migliorati-
reale. La famosa immagine di papa Francesco va di un registro di certificazione che traccia il
Lavorazione di uno statore,
con il piumino bianco è un buon esempio, per- processo di produzione) e infine dalla volontà di
stabilimento General
fetta e realistica da un punto di vista tecnico, adottare eventuali sistemi sanzionatori integra-
Electric di Boston,
anni Cinquanta, Archivio ma inattendibile da un punto di vista razionale: ti e condivisi dalle piattaforme e da organismi
Fondazione Ansaldo per una persona informata non è politicamen- sovranazionali.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 6 4.2023

L’altro aspetto riguarda come sempre il interessi e le autorità politiche. C’è chi crede
ruolo dell’essere umano. L’evoluzione delle al rischio concreto di nuovi sbilanciamenti so-
macchine dipende dall’uomo. Anche se fosse ciali e di un aumento delle diseguaglianze (si
teoricamente possibile un futuro di macchine veda l’intervista a Daron Acemoglu a p. 8). Non
autodeterminate, sarebbe l’uomo a innescarlo sempre va così. L’introduzione della catena di
e sempre l’uomo avrebbe gli strumenti per in- montaggio portò un aumento delle retribuzioni,
terromperlo. È una frontiera rischiosa, ma non perché solo così fu possibile vendere automobili
è la prima volta. Viviamo da ottant’anni su una popolari anche agli operai che le producevano.
Febbraio 1991, Francesco
frontiera rischiosa. Dovremmo prendere decisioni altrettan-
Del Drago, 1991, Le decisioni che avranno conseguenze sul to difficili sulla sicurezza. Il 7 ottobre scorso,
acrilico su tela, trittico mondo del lavoro le prenderanno i portatori di quello che viene considerato il paese più tec-
4.2023 7 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

In questo numero

Il 2023 è stato l’anno dell’esplosione di ChatGPT e


della discussione sull’intelligenza artificiale applica-
ta. Partiamo da una intervista a Daron Acemoglu,
il più citato economista nel panorama globale di
questo scorcio di secolo, campione di un approccio
interdisciplinare degli studi economici. A Vincenzo
Pisani illustra la sua visione: per produrre ricchezza
condivisa lo sviluppo tecnologico deve tenere al
centro le persone. Seguono due articoli di Stefano
Feltri, Ivana Pais e Tiziano Treu sull’impatto dell’IA
sull’occupazione e uno di Luca De Biase sulla crescita
economica nei tempi moderni: c’è un limite allo svi-
luppo determinato dalla finitezza delle risorse non
rinnovabili. Andrea Coscelli, già a capo dell’autorità
antitrust inglese, spiega le linee con cui le istituzioni
che vigilano sulla concorrenza proveranno ad assi-
curare un gioco leale con le imprese protagoniste e
attento alla tutela dei consumatori nel settore della
ipertecnologia dominata dalle cosiddette GAFAM
(Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft). Sul
ruolo della formazione intervengono il rettore della
Luiss Andrea Prencipe con Massimo Sideri e Silvia
Giannì. A Filippo Sbrana abbiamo chiesto di raccon-
tare in che modo gli investimenti nel settore digitale
possono ridurre il divario tra il Mezzogiorno d’Italia
e il resto del paese. La sezione su digitale e lavoro
si chiude con Lorenzo Cappannari: i nuovi mestieri
nella rivoluzione tecnologica.
Il numero prosegue con alcune riflessioni sul ruolo
dell’uomo rispetto alla macchina (supplente) di Cosi-
mo Accoto (il cruciale paradosso del filosofo Michael
Polanyi), di Alessandro Aresu sulla sicurezza, di Si-
mone Gozzano e Vittorio Macioce sulle paure – non
solo luddiste – che insistono sulla nostra dialettica
con la tecnologia.
Si chiude con un retaggio di terza pagina: Elisa Alba-
nesi scrive una piccola storia del lavoro nell’arte (da
non perdere il riferimento a una formidabile foto di
Erich Consemüller degli anni d’oro della Bauhaus),
Silvio Perrella intervista lo scrittore olandese-cileno
Benjamín Labatut che insieme all’inglese Richard
Holmes (“L’età della meraviglia”, Orville Press, 2023)
ha rilanciato il genere delle biografie intellettuali de-
gli scienziati, Ersilia Vaudo ricorda uno dei più grandi
geni del Novecento, John von Neumann, Giuseppe
nologico del mondo, Israele, è stato costretto a dei nostri congegni e delle nostre invenzioni, Lupo svolge un racconto letterario dell’algoritmo,
fronteggiare una minaccia antica e basica. La tanto maggiore sarà la nostra responsabilità. Guido Vitiello recensisce Graham Greene forse nella
minaccia non era stata sufficientemente per- Per Graham Greene tutto il complesso di sua prova più raffinata, “Il fattore umano”, titolo che
cepita dagli uomini, nonostante l’aiuto della cose che ci porta a dare una direzione alla realtà abbiamo dato a questo numero.
macchina tecnologica. A questo destino – esse- si definisce fattore umano. Così intitolò uno dei Troverete a dividere le sezioni, due incursioni di pa-
re presente – l’uomo non può sfuggire. Come è suoi romanzi più belli e cupi. Come per altre sue role e immagini combinate tra loro: Carlos D’Ercole
successo a Londra: una bambina tenuta in vita opere, non ne fu mai troppo soddisfatto. Ma a sull’evoluzione dell’immaginario del lavoro; e sullo
da una macchina. Per quanto tempo e perché giustificarne il senso ai suoi stessi occhi scrisse sfondo di un’opera di Formafantasma, tre poesie di
quella macchina deve essere accesa e funziona- una piccola frase sentimentale e universale: «a Antonella Anedda che hanno per oggetto la scienza:
re dovremo sempre essere noi a deciderlo. Tanto salvare il romanzo rimaneva solo il fattore uma- “Sciami, fotoni”, “Geometrie” e “Quanti”.
maggiore è il progresso tecnologico e la potenza no del titolo».
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 8 4.2023

VINCENZO PISANI

Parla Daron
Acemoglu, il più
TECNOLOGIA
AL SERVIZIO
influente dei grandi
economisti americani.
Nel suo ultimo
libro si chiede se la
rivoluzione digitale DEL LAVORO
porterà a una
prosperità condivisa.

C
onsiderato tra i dieci economisti più autorevoli e influenti
Una conversazione a livello globale, Daron Acemoglu insegna al Massachuset-
ts Institute of Technology dal 1993, con attività di ricerca
con la nostra rivista che spaziano dalla macroeconomia all’economia del lavoro
e dello sviluppo. Nel suo ultimo saggio “Potere e progresso.
La nostra lotta millenaria per la tecnologia e la prosperità”, scritto con il
collega Simon Johnson, Acemoglu pone a sé stesso e ai suoi lettori una do-
manda molto netta: intelligenza artificiale, automazione e più in generale
tutte le innovazioni legate alla digitalizzazione porteranno davvero a una
prosperità condivisa? Ne beneficeranno solo le big tech o anche lavora-
tori e cittadini? Per rispondere, l’economista ripercorre l’evoluzione della
civiltà attraverso la lente delle piccole e grandi innovazioni, dimostrando
che il progresso tecnologico non sempre si traduce in benessere diffuso.
Perché ciò accada, è necessario indirizzarlo e guidarlo verso soluzioni che
tengano conto delle persone e dei loro reali bisogni.
Professor Acemoglu, prima di tutto, una domanda personale. Lei è uno
dei massimi esperti a livello globale nello studio dell’impatto delle nuo-
ve tecnologie sulla crescita economica e sulle diseguaglianze sociali.
Cosa l’ha spinta a scegliere questo ambito di ricerca?
Mi ha sempre attratto l’economia. Era la strada per capire questioni come
la povertà e lo sviluppo economico. Tale interesse mi ha portato a con-
centrarmi fin dall’inizio sullo studio delle istituzioni e della tecnologia.
Molti dei miei primi lavori riguardavano proprio le istituzioni, così come
gli effetti e le implicazioni della tecnologia. E poi da oltre dieci anni mi
sono concentrato sull’automazione più avanzata, tra cui la robotica e l’in-
telligenza artificiale, che penso abbiano capacità sorprendenti ma creino
Operai al lavoro, importanti conseguenze a livello distributivo, compresi potenziali danni.
stabilimento siderurgico
Questo è il contesto che mi ha spinto a riflettere su come utilizzare al
Oscar Sinigaglia, Genova,
meglio l’IA.
anni Sessanta, Archivio
Fondazione Ansaldo. Leggendo il suo ultimo libro, si deduce che il concetto di potere gioca un
Foto di Kurt Blum ruolo cruciale nella comprensione della tecnologia. Si può affermare
4.2023 9 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 10 4.2023

che la tecnologia sia de facto una questione di

Secondo Acemoglu, potere?


In una certa misura è corretto. In effetti, nel

storicamente libro in apertura vengono citati Francis Bacon


e H. G. Wells. Ed è esattamente partendo dall’a-
il rapporto tra nalisi di questi due punti di vista che troviamo
l’elemento di raccordo tra potere e tecnologia.
innovazione e società Francis Bacon pensava che la tecnologia e la
scienza fossero al servizio dell’umanità, con-
è sempre stato trollando la natura in modo piuttosto benigno,
mentre H. G. Wells più di cento anni fa notò che
controverso e sono spesso usiamo la tecnologia per dominare altri
esseri umani, non solo la natura, e iniziò a spe-
molti gli esempi di culare su alcune delle possibili implicazioni di
tale approccio. Quindi, penso che ovviamente
tecnologie utilizzate la realtà abbia elementi di entrambi, ma la pro-

in modo improprio, spettiva di H. G. Wells è importante.


Considerando l’intelligenza artificiale e il suo

o che hanno avuto impatto sul lavoro e sulla società in generale,


lo studio della storia dell’innovazione può aiu-

conseguenze non tarci oggi a capire meglio cosa accade quando


si introducono nuove tecnologie?

previste dalle Sì. Ed è questo il motivo per cui abbiamo scritto


il libro. Gran parte della mia ricerca riguarda il

istituzioni che le presente, ma una parte di essa e molto del mio


pensiero si basano su eventi storici. Non solo

avevano introdotte possiamo imparare dal passato. È più corretto


dire che dobbiamo imparare dal passato. Tutta-
via, è bene fare attenzione alle interpretazioni
errate della storia. Per esempio, mi è capitato di
parlare degli impatti che l’automazione e l’intel-
ligenza artificiale possono avere sulla prosperi-
tà condivisa, sull’uguaglianza o altri aspetti si-
mili con alcuni politici, economisti e tecnologi.
La loro reazione spesso è «stai dicendo che que-
sta volta è diverso? In passato ha funzionato
molto bene, e abbiamo sempre tratto beneficio
dalle nuove tecnologie». Niente di più falso! Sto-
ricamente il rapporto tra innovazione e società
è stato controverso e sono numerosi gli esem-
pi di tecnologie utilizzate in modo improprio,
o che hanno avuto conseguenze non previste C’è un dibattito, almeno qui in Europa, sul
dalle istituzioni che le avevano introdotte o fatto che queste tecnologie siano incredibil-
che, in taluni casi, hanno segnato la fine delle mente omogenee, se così si può dire. Il settore
istituzioni stesse. Ed è questa la ragione per la dell’intelligenza artificiale è cioè prevalente-
quale volevamo avere una prospettiva storica. mente gestito e governato da maschi bianchi
E la lezione più importante che ne abbiamo trat- e benestanti.
to è che non c’è nulla di automatico e scontato Beh, penso che ci sia un grosso problema, sì,
nell’introduzione di nuove tecnologie e nella ma che sia ben più ampio. Nel libro ribadiamo
loro eventuale capacità di portare prosperità infatti quanto ci sia bisogno di prospettive di-
condivisa. In effetti, il loro avvento potrebbe verse. E, per forza di cose, prospettive diverse
essere all’origine di maggiori diseguaglianze non possono che provenire da contesti diffe-
tanto a livello economico quanto di potere. renti. È molto importante. Va detto però che nel
È possibile prevedere se l’intelligenza artificia- settore tecnologico possiamo riscontrare una
le avrà un impatto negativo sull’occupazione? sempre maggiore eterogeneità. Per esempio,
No, non è possibile prevederlo, ma è ragionevole negli Stati Uniti studiano e lavorano in questo
pensare che potrebbe avere un impatto sul bre- campo persone che provengono dalla Cina, dal-
ve periodo. Ripeto, non c’è niente di automatico la Turchia, dall’India, alcune dall’Italia. Hanno
o scontato quando nella realtà si riversano nuo- background diversi, ma sono guidati dalla stes-
ve tecnologie. sa visione, condividono spesso le priorità, ma
Restiamo sul tema dell’intelligenza artificia- a volte anche criticità, punti ciechi, pregiudizi.
le e riflettiamo sul crescente uso di ChatGPT. Quindi, ritengo che ci sia davvero bisogno di
4.2023 11 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

una molteplicità di obiettivi e di approcci. Ed è termini generali ha un buon approccio normati-


un risultato più complesso e ambizioso, che non vo, ma dovrebbe investire di più nell’innovazio-
raggiungeremo semplicemente aumentando la ne. E Bruxelles dovrebbe essere in prima linea
diversità demografica. nell’indirizzare gli investimenti nelle direzioni
Vede differenze o similitudini nell’evoluzione più vantaggiose dell’innovazione, non limitan-
dell’innovazione tra gli Stati Uniti e l’Europa? dosi a regolamentare e sperare che lo facciano
Credo sia una questione piuttosto interessan- le aziende americane e cinesi.
te perché gli Stati Uniti hanno un problema di Guardiamo al futuro. Nell’immaginare il mon-
regolamentazione e l’Europa ha un problema di do tra trent’anni vede un’evoluzione della Il capo, Yuri Ancarani, 2010.
innovazione. E le due cose forse sono collegate, tecnologia capace di contribuire con successo La video-installazione
ma non credo lo siano al 100%. In un eccesso di alla lotta alla povertà e alle diseguaglianze so- è il primo capitolo della

semplificazione, alcuni potrebbero affermare ciali? Si sente ottimista? trilogia La malattia del ferro
seguito poi da Piattaforma
che l’Europa non sta innovando nelle tecnolo- No. Direi che sono un cauto ottimista quando
Luna (2011) e Da Vinci
gie di IA perché ha un approccio normativo più si tratta delle capacità delle tecnologie, ma sono (2012). Con questa serie di
solido. Non credo sia giusto. Anzi, sono convin- pessimista quando si tratta della traiettoria opere, l’artista riprende
to che l’Europa stia commettendo degli errori che abbiamo delineato per loro. Prendiamo per l’antico tema del lavoro e

politici nella regolamentazione. Allo stesso esempio il settore sanitario. Abbiamo fatto enor- del paesaggio industriale,
ragionando anche sul
tempo, penso che il Vecchio Continente sia più mi progressi in termini tanto di prodotti farma-
concetto stesso di
avanti degli Stati Uniti in termini di aspirazioni ceutici quanto delle conoscenze che abbiamo “film-industria”
e obiettivi politici da cui gli Stati Uniti dovreb- ora a disposizione in materia di salute pubbli- Courtesy l’artista e Galerie
bero imparare. In ultima analisi, l’Europa in ca. Se avessimo avuto questa conversazione Isabella Bortolozzi, Berlino
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 12 4.2023

quindici anni fa, guardando al campo medica- delle centralizzazioni delle informazioni e del-
le, sarei stato ottimista. Ma se guardo agli Stati le mistificazioni delle informazioni.
Uniti, la verità è che da quasi un decennio l’a- Dalla sua risposta emerge la denuncia di un
spettativa di vita è in calo. In media, è diminu- problema culturale. Potremmo dire che biso-
ita molto bruscamente per i lavoratori senza gna mettere al primo posto il fattore umano,
un diploma di laurea. Quindi non si tratta di che forse è una questione di cultura.
capacità, ma del modo in cui stiamo usando Direi che cultura non è la parola giusta. Direi
quelle tecnologie sanitarie. Stiamo spendendo piuttosto che abbiamo un problema tecnologi-
miliardi di dollari per prolungare la vita dei co, e che il problema tecnologico è incorporato
miliardari delle big tech, ma non abbastanza nelle istituzioni, nelle norme e nelle azioni. A
soldi per affrontare il diabete nei bambini o mio parere, quando si parla di cultura, la gente
le malattie dei neonati, oppure i problemi di pensa alla cultura religiosa o alla cultura na-
salute o i casi di depressione tra le comunità zionale. Possiamo forse definirla cultura, ma
economicamente più svantaggiate. In altre pa- in modo più ristretto, è più corretto parlare di
role, le capacità ci sono e sarà il loro impiego cultura tecnologica. E in questo senso, l’Ame-
a fare la differenza. Sono un sostenitore del rica aveva priorità e visioni molto diverse per
fatto che possiamo usare l’IA in una funzione la tecnologia e per il comportamento azienda-
pro-lavoratore e pro-cittadino. Il che significa le negli anni Cinquanta rispetto a oggi. Oggi
aumentare le capacità dei lavoratori, creare la cultura tecnologica è la Silicon Valley. Non
nuovi compiti per loro, migliori informazioni, voglio essere frainteso: la Silicon Valley è una
maggiore autonomia, agenzie di sostegno per risorsa straordinaria per gli Stati Uniti. È la
i lavoratori. Ma possiamo impiegare l’IA anche fonte di molta ricchezza, innovazione, pro-
per costruire migliori piattaforme democrati- sperità e vantaggio produttivo. Ma, allo stesso
che: meno manipolazione, protezione contro tempo, è anche un posto orribile. Basta guar-
mistificazioni e pregiudizi. Purtroppo, quando dare alle priorità in termini di valori, a come
vedo in quale direzione sta virando l’industria abbia manipolato e utilizzato la tecnologia.
– tanto le grandi imprese, quanto le piccole e Quindi, dobbiamo trovare una strategia per
medie imprese – del settore tecnologico, mi ac- porre ogni possibile barriera contro il male
Milano. Ritratti di fabbriche,
corgo che tutto il settore sta navigando a vele della Silicon Valley, per regolamentarla, darle
Gabriele Basilico, 1978-80
Courtesy Archivio Gabriele spiegate verso la peggiore specie delle automa- dei riferimenti etici e valorizzare quanto di
Basilico zioni, delle manipolazioni e delle raccolte dati, buono ha da offrire.
4.2023 13 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

Lei ha detto che ricercatori ed esperti di tutto tutte le politiche rappresenti la questione deci-
il mondo – dall’Europa alla Cina, all’India –
stanno attualmente lavorando negli Stati Uni-
siva. Non credo che si possa avere una politica
commerciale che ignori i lavoratori americani.
Perché niente è
ti su progetti di intelligenza artificiale. Da un
punto di vista accademico, pensa che ci sia
Non credo che si possa avere una polizza di as-
sicurazione sociale che ignori i lavoratori ame-
scontato. E perché
spazio per una maggiore collaborazione glo-
bale al fine di trovare insieme modi migliori
ricani, e che non si possa o non si debba avere
una polizza tecnologica che ignori i lavoratori
la lezione più
per lavorare con le nuove tecnologie?
Penso che ci siano tutte le basi tecnologiche
americani. Il nostro libro prova a fare delle
proposte. È incentrato sul reindirizzamento
importante del
per fare qualcosa di migliore. Possiamo avere
partenariati più vantaggiosi e possiamo avere
della tecnologia verso una direzione più pro-
fessionale. E in un certo senso l’attuale ammi-
passato è che non
aziende che coinvolgano i lavoratori, che lavori- nistrazione ha compiuto passi importanti in c’è nulla di
no con la società civile, che riescano a fare pro- questa direzione: penso all’IRA Act o al CHIPS
fitti creando tecnologie avanzate per le comuni- Act. Biden ha assunto una posizione pro-lavo- automatico
tà e i lavoratori. In realtà sono convinto che sia ratori, per esempio, e l’ordine esecutivo sull’IA
tutt’altro che inutile puntare su tale approccio, contiene alcune importanti dichiarazioni al nell’introduzione
ma non è questa la svolta su cui le grandi azien-
de tecnologiche stanno scommettendo.
riguardo. Ma non ne ha fatto – come forse è ne-
cessario – il fulcro della sua politica tecnologi- di nuove tecnologie
Da economista con una forte attenzione alla
tecnologia e ai suoi impatti socioeconomici, ha
ca. Ma penso anche, anzi spero, che questa non
sia solo una questione democratica. Mi auguro e nella loro
un suggerimento specifico per il nostro paese?
L’Italia è un paese meraviglioso, forte di una
che in futuro sia i politici di centrodestra che
quelli di centrosinistra, sia in Europa che negli
eventuale capacità
cultura straordinaria. Ciononostante, vedo un
malessere economico profondo. Ancora una
Stati Uniti, avranno un’agenda più favorevole
ai lavoratori.
di portare ricchezza
volta, non la definirei una questione puramen-
te culturale. Dagli anni Cinquanta agli anni
È una soluzione possibile, almeno per l’Europa
e gli Stati Uniti?
collettiva. Il rischio
Ottanta, il vostro paese ha ottenuto risultati
eccellenti in molti settori: automobili, macchi-
Questa è la mia convinzione. Non è una cosa fa-
cile da fare, ma la speranza c’è.
di nuove
ne utensili, computer. Aveva aziende di livello
mondiale. Purtroppo non è stato in grado di
diseguaglianze
economiche
Potere e progresso
sfruttare questi punti di forza e ci sono alcu-
ne ragioni istituzionali. Possono esserci state
congiunture sfavorevoli. Per esempio, alcuni
di questi settori sono diventati molto competi-
e di potere
tivi a livello internazionale. Le regioni del Sud “Potere e progresso” è stato pubblicato nel
hanno problemi endemici mai superati. Ma c’è 2023 in Italia da Il Saggiatore. È un libro che
anche un problema nel Nord Italia, dove molte sta facendo discutere. Acemoglu è un’auto-
di queste industrie di frontiera a più alta pro- rità globale nell’analisi della distribuzione
duttività non sono state in grado di mantenere della ricchezza. Ed è un economista pro-
il loro primato o di superare i passaggi genera- gressista più attento alla condivisione della
zionali. A ogni modo, non vedo grandi ostacoli ricchezza che non ai benefici indiretti della
per avviare una nuova fase di rilancio. Il paese crescita sulla collettività. In questo libro ri-
ha una forza lavoro molto istruita, un grande flette sull’impatto delle rivoluzioni tecnolo-
accesso a tutte le conoscenze scientifiche e a giche sull’equilibrio delle società. Che cosa
tutti i mercati del mondo. Tuttavia c’è un pro- sarà del mondo del lavoro come è fatto oggi
blema di direzione e di classi dirigenti politiche, a cospetto della rivoluzione digitale? Posti
come in altri paesi occidentali. La democrazia di lavoro, democrazia, libertà, tutto è minac-
non può sopravvivere se le persone perdono la ciato da un progresso inarrestabile, impre-
fiducia nel mercato e nella democrazia. E dopo vedibile, non programmabile, impronostica-
oltre trent’anni di stagnazione e disfunzioni, è bile e per alcuni aspetti oscuro. Acemoglu e
molto difficile mantenere quella fiducia. Johnson diffidano del tecno-ottimismo, per-
Nel 2024 i cittadini statunitensi voteranno per ché è basato su una selezione tendenziosa
il loro prossimo presidente. A prescindere da delle informazioni di cui disponiamo. Non
chi vincerà le elezioni, qual è la priorità che sempre le rivoluzioni tecnologiche – questa
suggerirebbe all’agenda della Casa Bianca? è la tesi – portano vantaggi per tutti. A volte
La mia opinione è che il problema più grande rafforzano lo sbilanciamento economico già
che gli Stati Uniti hanno avuto è stato quello di in essere in ogni sistema economico e socia-
trascurare i lavoratori. Un problema istituzio- le, a vantaggio di élite egoiste e miopi. È un Potere e progresso.
La nostra lotta millenaria
nale, oltre che ideologico. Sia da parte dei demo- dibattito che ha segnato gli studi economi-
per la tecnologia e la
cratici che da parte repubblicana. Ed è, tuttavia, ci nell’età moderna e che ragionevolmente
prosperità, di Daron
un problema anche tecnologico. Quindi, penso continuerà a farlo. Acemoglu e Simon Johnson,
che rendere i lavoratori americani il fulcro di Il Saggiatore, Milano 2023
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 14 4.2023
4.2023 15 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

STEFANO FELTRI

C’è un legame tra


la storia di J. Robert IL FUTURO
DIETRO IL VELO
Oppenheimer,
raccontata nel film
di Christopher Nolan,
e il dibattito sul

C’
lavoro che cambia è uno snodo narrativo cruciale
nel film “Oppenheimer”. Dopo
prendente che lo stesso governo che tanta fidu-
cia gli aveva dato lo tratti da nemico pubblico.

sospinto dalla il test della prima bomba ato-


mica il 16 giugno 1945, in New
La tensione tra scienza e democrazia, tra
verità e compromesso, tra sapere e potere, è il
tecnologia. È la Mexico, il fisico a capo del Pro-
getto Manhattan, J. Robert Oppenheimer, fa il
tema portante del film di Christopher Nolan, e
ha toccato l’inconscio di un pubblico occidenta-
relazione tra scienza punto con il generale Leslie Groves, responsa-
bile militare della corsa all’atomo e, soprattut-
le segnato dalle cicatrici della pandemia e dal-
le angosce generate da intelligenza artificiale,
e democrazia to, dei fondi pubblici necessari a finanziarla.
Oppenheimer scalpita, è il momento di andare a
crisi climatica, de-globalizzazione. La tecnica
è rimasta l’unica divinità che goda di un culto
Washington, di discutere con il presidente Har- diffuso e praticato: preghiamo per ricevere le
ry Truman che fare, quali scenari si aprono ora sue benedizioni ma temiamo la sua potenza so-
che gli Stati Uniti hanno l’arma definitiva per verchiante. Bisogna accelerare il cambiamento
vincere la guerra. Il generale Groves, interpre- o stare fermi? Abbiamo bisogno della scienza
tato da Matt Damon, si limita a una pacca sulle e dell’innovazione per risolvere problemi che
spalle di Oppenheimer e un sorriso, «grazie, la le conoscenze attuali ci fanno sembrare senza
terremo aggiornata». speranza, oppure dobbiamo rallentare la ricer-
Da quel momento il fisico che si sentiva ca finché non saremo in grado di gestirne appie-
“morte e distruttore di mondi” viene relegato a no le conseguenze?
comprimario, da protagonista assoluto che era. L’idea di una moratoria sull’intelligenza ar-
Il suo compito è finito: una volta conquistata tificiale ha avuto vita breve. Uno dei firmatari
la conoscenza necessaria per produrre l’esplo- dell’appello apocalittico di qualche mese fa che
sione nucleare, la politica si assume la respon- preconizzava la fine della specie umana, Elon
sabilità di decidere come usarla. I tentativi di Musk, si è subito buttato a competere nel set-
Oppenheimer di costruire una seconda carriera tore con una sua azienda, dopo aver rinunciato
da attivista antinucleare, impegnato a riportare troppo presto al suo investimento in OpenAI,
sotto controllo le forze che aveva scatenato ar- la società che governa ChatGPT. Sam Altman,
Dopo, Arcangelo mato solo di buoni sentimenti e ingenue utopie, fondatore di OpenAI, ha avvertito il Congresso
Sassolino, 2021,
saranno presto frustrati. L’uomo che aveva ga- americano dei rischi enormi della nuova tecno-
vetro e acciaio. Foto
di Pamela Randon
rantito la superiorità strategica e militare degli logia, ma poi ha accettato 10 miliardi di dollari
Courtesy Arcangelo Stati Uniti si impegna per rimetterla in discus- di investimento di Microsoft per svilupparne le
Sassolino Studio sione, invocando disarmi bilaterali, e non è sor- potenzialità commerciali.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 16 4.2023

Il problema con la tecnologia è che spesso bili contribuivano in questo modo alla crisi cli-

La tecnologia l’innovazione offre una «base epistemica limita-


ta: molte invenzioni funzionano prima che ab-
matica? E avremmo usato l’amianto per isolare
le case o la plastica per gli imballaggi, consci del-

combinata con la biamo compreso davvero perché e cosa fanno,


dunque quali conseguenze possono produrre»,
le conseguenze di lungo periodo? Non sono espe-
rimenti mentali, ma domande di politica econo-
globalizzazione ha come ha scritto il grande storico dell’economia
Joel Mokyr in un saggio per l’Institute for Euro-
mica e industriale che oggi paesi come l’India o
la Nigeria, che sono in stadi diversi del processo
prodotto cambiamenti pean Policymaking della Bocconi. Una conside-
razione di valore generale, e applicabile perfet-
di industrializzazione rispetto a Europa e Stati
Uniti, devono affrontare ogni giorno. L’acuto
irreversibili: la tamente alla nuova intelligenza artificiale ge- commentatore economico Noah Smith ha scrit-
nerativa: nella ricerca sul tentativo di replicare to sulla sua newsletter “Noahpinion” che questo
scomparsa dei posti di alcune funzioni del cervello umano, a un certo è il momento dei “decelerazionisti”, cioè coloro
punto abbiamo imboccato la “scorciatoia”, per che vogliono rallentare il progresso tecnologico.
lavoro nell’industria usare il titolo del libro del professore di intelli- Di fronte alla complessità e alla crescente in-

è la conseguenza genza artificiale Nello Cristianini per il Mulino.


Invece che insegnare alle macchine a pensa-
certezza – finanziaria, geopolitica, ambientale –
la tentazione di rimanere fermi o tornare indie-

della nascita di re, codificando regole da replicare in sempre più


farraginose istruzioni, abbiamo iniziato a chie-
tro è sempre più forte. Ma è legittima? Sul fronte
della crisi climatica, per esempio, l’immobilismo

altre opportunità dere all’algoritmo di cercare regolarità in enor-


mi masse di dati. In pratica abbiamo addestrato
sarebbe l’applicazione letterale della metafora
della rana bollita che, invece di saltare fuori dalla

nei servizi e le macchine a pensare in modo probabilistico,


da macchine e non da esseri umani, col risulta-
pentola quando potrebbe ancora farlo, subisce il
graduale aumento della temperatura finché non

dell’emersione dalla to che oggi nessun programmatore è in grado di


capire esattamente come arrivano al risultato.
è troppo tardi. La temperatura della Terra è già
salita di un grado rispetto all’era preindustriale,

povertà di centinaia Il problema della “base epistemica limitata”


è significativo: soltanto dopo molti anni è possi-
posticipare i cambiamenti radicali ci condanna a
superare la soglia critica di 1,5 gradi senza ritor-

di milioni di persone bile fare un bilancio preciso delle conseguenze


sociali dell’innovazione. Avremmo favorito la
no. Siamo tutti rane quasi bollite.
Eppure, osserva Noah Smith, ai decelerazio-
in altre aree del motorizzazione di massa sapendo che le automo- nisti sfugge che la tecnologia oggi disponibile

mondo (tema spesso $100


1976

trascurato dai 1977


Prezzo per Watt dei PV, pannelli solari fotovoltaici (asse logaritmico).
I prezzi sono adeguati all’inflazione ed espressi in dollari americani, 2019

progressisti europei $50


1978
1979

o americani) 1980
A ogni raddoppio della capacità installata,
il prezzo dei pannelli solari è calato in media del 20,2%.
1981
Questo è il tasso d’apprendimento dei pannelli solari

$20 1983

1985

1986
$10
1990

1994
1998
1995 2000
$5 2005
2002
2008

2009

$2
2010 2011

$1
2012
➡ Figura 1. Il prezzo dei ⬈⬈ Figura 2. Occupazione
pannelli solari è calato del in base all’attività 2013
99,6% dal 1976. economica manifatturiera, 2015
Fonti: Lafond et al. (2017) Italia, FRED Federal 2016
$0,5
e Database IRENA, Reserve Bank of St Louis.
in OurWorldinData.org Fonte: Organizzazione 2 mw 5 mw 20 mw 50 mw 2019

© Max Roser per la cooperazione e lo 1 mw 10 mw 100 mw 1.000 mw 10.000 mw 100.000 mw


sviluppo economico (OCSE) Capacità cumulativa dei pannelli solar PV installati 1 MV = 1.000.000 Watt
4.2023 17 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

5.100.000
Persone

5.000.000
Occupazione in base all’attività economica manifatturiera, Italia
4.900.000

4.800.000

4.700.000

4.600.000

4.500.000

4.400.000

4.300.000

4.200.000

4.100.000

4.000.000
Anni 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 2022

suggerisce invece di correre, non di stare fermi: tare di recuperarli è molto più difficile che cer- fusione degli smartphone ha generato il nuovo
il prezzo dei moduli che compongono i pannelli care di crearne di nuovi là dove la tecnologia segmento di business delle ordinazioni di cibo a
solari, per esempio, è sceso del 99,6% dal 1976. consente di farlo. domicilio, il quale a sua volta ha creato il setto-
Oggi la transizione energetica è difficile, ma al- Negli Stati Uniti la percentuale di lavora- re dei rider in bicicletta. Chiaro che i rider non
meno è possibile. tori occupati nell’industria è scesa dal 20% del hanno salari e tutele comparabili a chi progetta
Le tentazioni decelerazioniste sono forti e 1970 al 6% di oggi. Nel frattempo, però, nasce- gli smartphone o le app, ma sono opportunità
trasversali: se a destra si applicano a crisi cli- vano posti di lavoro in altri settori: soltanto per lavoratori poco qualificati generate da un
matica, vaccini e scienza in generale, a sinistra i programmatori (nello specifico: “Computer cambiamento tecnologico innescato in settori
riguardano soprattutto il commercio interna- System designs and related services”, Federal popolati invece soltanto da persone iper qua-
zionale e la nostalgia per l’industria. Reserve Economic Data) sono passati da ap- lificate.
L’approvazione dell’Inflation Reduction Act pena 400.000 a inizio anni Novanta a oltre 2,5 Tra gli economisti prevale ormai la con-
americano nell’estate 2022, con i suoi 380 miliar- milioni di oggi. vinzione che il cambiamento tecnologico sia
di (ma il conto finale sarà probabilmente oltre Il progresso tecnologico può avere impat- skill-biased, cioè che premi in maniera maggio-
1000) di sussidi ambientali, combinato con le to sul lavoro e sui salari attraverso vari canali: re i lavoratori qualificati, i cui salari confrontati
conseguenze della guerra in Ucraina sul com- quello più ovvio e temuto è la sostituzione del con quelli degli altri, crescono al progredire del-
mercio internazionale, ha scatenato fantasie lavoratore umano con un robot o un algoritmo, la tecnologia. Questo è stato sicuramente vero
protezioniste. Il presidente Joe Biden ha pro- ma non è certo l’unico. La tecnologia può libe- nelle prime fasi dell’innovazione, quando robot
messo di riportare negli Stati Uniti i tanto rim- rare risorse di tempo e denaro dei lavoratori e algoritmi automatizzavano il lavoro manuale.
pianti lavori nell’industria di una volta, i sin- che così diventano più produttivi. E questo può Ma rimarrà vero anche nell’età dell’intelligenza
dacati del settore automobilistico UAW hanno accrescere la domanda di lavoratori umani e artificiale che può incidere su occupazioni non
proclamato uno sciopero per chiedere aumenti far salire i salari, non soltanto nei settori alla routinarie o addirittura creative?
dei salari del 40% (equivalenti a quelli del top frontiera della tecnologia ma anche in tutti gli Un recente working paper (luglio 2023) del
management) come se davvero si potesse tor- altri. Altrimenti non si spiegherebbe la crescita National Bureau of Economic Research ameri-
nare agli anni Settanta. Basta guardare però i economica fenomenale da quando le macchine cano di Stefania Albanesi (Università di Pitts-
numeri per capire che è impossibile. La tecnolo- hanno iniziato a sostituire i lavoratori prima burgh) e co-autori ha analizzato l’impatto del-
gia combinata con la globalizzazione ha prodot- nei campi e poi nell’industria. Una delle storie la prima ondata di intelligenza artificiale sul
to cambiamenti irreversibili: la scomparsa dei più note a conferma di questo impatto positivo mercato del lavoro europeo. Negli anni Dieci
posti di lavoro nell’industria è la conseguenza riguarda il settore bancario: l’arrivo dei ban- – quindi 2011-19 – si vede che in Europa i settori
della nascita di altre opportunità nei servizi e comat, negli anni Settanta, non ha prodotto più esposti all’automazione da intelligenza ar-
dell’emersione dalla povertà di centinaia di mi- disoccupazione di massa ma ha spinto le ban- tificiale hanno registrato aumenti dell’occupa-
lioni di persone in altre aree del mondo (tema che a spostare gli impiegati su occupazioni a zione, non diminuzioni. «Questa associazione
spesso trascurato dai progressisti europei o maggiore valore aggiunto come la consulenza supporta l’idea che in Europa l’automazione
americani). personalizzata, a beneficio di tutti (o almeno permessa dall’adozione dell’intelligenza arti-
Il problema, denunciato da tanti economi- dei lavoratori bancari, più opinabile che ci ab- ficiale in aggregato non determini perdite di
sti tra cui Dani Rodrik di Harvard, è che anche biano guadagnato le finanze delle famiglie con- posti di lavoro, a differenza di quanto è stato
in Occidente alcuni hanno subito tutti i costi, sigliate). riscontrato negli Stati Uniti negli anni prece-
altri hanno avuto tutti i benefici. Se guardate Il terzo effetto sul mondo del lavoro è una denti», scrivono Albanesi e co-autori.
l’Italia, per esempio, è assolutamente impossi- combinazione dei primi due: alcune mansio- Questa è la buona notizia. La cattiva è
bile pensare di tornare anche soltanto ai primi ni e alcuni posti di lavoro vengono sostituiti che la natura del cambiamento tecnologico è
anni Duemila. In vent’anni sono spariti quasi dalle macchine, ma altri vengono creati, non immutata: continua a premiare paesi e setto-
800.000 posti di lavoro nella manifattura, ten- necessariamente legati alla tecnologia. La dif- ri dove ci sono le maggiori concentrazioni di
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 18 4.2023

600
Cassieri, bancomat (in migliaia)

400

200
Cassieri occupati
Bancomat installati

0
1970 1980 1990 2000 2010
Anni
4.2023 19 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

cupazione è stato positivo. Più articolata la re-


azione dei salari, positivi in alcuni casi, anche
a fronte di una crescita dell’occupazione nei
Quando arrivarono
settori esposti (per esempio l’Olanda), negativi
in altri paesi.
i bancomat negli
Nel complesso, comunque, il modello di svi-
luppo occidentale ha funzionato molto più di
anni Settanta,
quanto sostengono i suoi detrattori. «La forte
crescita della produttività, una domanda re-
non produssero
lativamente inelastica e il rapido declino dei
prezzi relativi ha creato abbondanza senza so-
disoccupazione di
stanziali riduzioni dei livelli di occupazione», ha massa tra i bancari
commentato di recente l’ex segretario al Tesoro
Larry Summers. Per Summers «non c’è ragione ma spinsero le
di pensare che la imminente rivoluzione nella
robotica segua un percorso diverso, queste ten- banche a spostare
denze verranno soltanto accelerate; il presiden-
te della Ford ha sottolineato come ci voglia il gli impiegati su
40% in meno di forza lavoro per produrre un’au-
to elettrica rispetto a una tradizionale». occupazioni a
Certo, le transizioni vanno guidate, perché i
cambiamenti troppo bruschi possono generare
maggiore valore
sofferenze sociali evitabili. Ma non bisogna fare
l’errore di cercare di correggere oggi i problemi
aggiunto,
di ieri. Il capo economista della World Trade Or-
ganization, Ralph Ossa, avverte che il «China
a beneficio di tutti
shock è finito». Il problema, cioè, non è più evi-
tare che i lavori a bassa qualifica e basso salario
spariscano per effetto della concorrenza cinese,
perché oggi le imprese della Repubblica popo-
lare puntano a competere sull’intelligenza arti-
ficiale e a invadere il mercato europeo di auto
elettriche più efficienti ed economiche di quelle
tedesche o francesi.
La sfida dei prossimi anni sarà sui servi-
zi digitali, che non hanno più barriere fisiche
all’accesso e all’erogazione ma gran parte del
mondo – non soltanto in via di sviluppo – non
ha accesso neppure alla connessione Internet
e rischia di essere escluso dai possibili bene-
fici. Non sappiamo quanti posti di lavoro can-
cellerà l’intelligenza artificiale, molti “colletti
bianchi” che svolgevano mansioni a basso
competenze e capitale, e che quindi sono più in valore aggiunto ma che richiedono prerequi-
grado di approfittare delle opportunità offerte siti iniziano a tremare: traduttori, copywriter,
dall’innovazione. Purtroppo, l’Italia non è tra correttori di bozze, impiegati amministrativi,
questi. E nello studio di Albanesi e co-autori ri- giornalisti, grafici.
sulta uno dei paesi che può essere penalizzato Ma visto che il tempo è la risorsa più scar-
dal cambiamento tecnologico e dall’automazio- sa in questa competizione, per non essere tra-
ne perché è specializzato nei settori sbagliati, volti dalla tecnologia, bisogna considerare il ⬅ ⬅ Figura 3. L’adozione dei ⬉ Bancomat, Philadelphia,
cioè quelli che avranno i minori benefici dal costo opportunità, come dicono gli economi- bancomat non ha ridotto Stati Uniti, 1976.
cambiamento tecnologico. Il Made in Italy – in- sti: ogni secondo speso a pensare ai posti di i posti di lavoro dei cassieri. Foto di Nicola Kota
teso come moda, cibo, turismo, meccanica o ar- lavoro che scompariranno è un secondo non Fonti: Ruggles et al.,
Integrated Public Use
tigianato di alta gamma – non verrà coinvolto dedicato a capire come produrne di nuovi e
Microdata Series;
più di tanto dall’arrivo dell’intelligenza artifi- più contemporanei. «Il nostro problema non US Bureau of Labor
ciale: infatti nell’analisi di Albanesi e co-autori è solo quello di considerare i tristi e cupi veli Statistics, Indagine sugli
la prima ondata di intelligenza artificiale ha di cui ci appare ammantato il futuro, ma an- impieghi professionali,
lasciato il mercato del lavoro quasi inalterato che di fare in modo che non lo offuschino del http://www.bls.gov/oes/;
Bank for International
in Italia ma ha fatto salire – di poco – i salari, tutto», scriveva nel 1948 – forse con una vena
Settlements, Commissione
quelli dei lavoratori più qualificati. di autocritica – J. Robert Oppenheimer in un sui sistemi di pagamento
In altri paesi europei come Lussemburgo, saggio contenuto nel libro “Quando il futuro e regolamento, varie
Francia e Portogallo, invece, l’impatto sull’oc- sarà storia” (UTET). pubblicazioni
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 20 4.2023

LUCA DE BIASE

Lo sviluppo ha un
limite determinato
CURVE
ESPONENZIALI
dalla finitezza
delle risorse non
rinnovabili, dalla
crescita della

C
popolazione e on gli occhi del XXI secolo, proba-
bilmente, il Novecento apparirà
popolazione. Da un miliardo nel 1800 a un mi-
liardo e mezzo nel 1890. E poi due miliardi in-

dalla compatibilità come una grande corsa verso un


futuro tanto annunciato quan-
torno al 1920, tre miliardi verso il 1960, cinque
miliardi circa nel 1990, otto miliardi nel 2023.

ambientale. L’era to ignoto. Una trasformazione


della vita degli umani, in qualità e quantità,
Ma naturalmente gli umani si sono moltiplicati
perché i mezzi di sostentamento sono aumen-

digitale è chiamata culmine di un percorso straordinario avviato,


lentamente, in Europa alla fine del Settecento
tati ancora più velocemente: le persone sono
quadruplicate, nell’ultimo secolo, il PIL globale
a sciogliere almeno e più velocemente nell’Ottocento. Fino appun-
to all’accelerazione senza precedenti del XX
è cresciuto di venti volte.
La curva esponenziale è diventata una sorta
una parte di questi secolo, rappresentata da quelle curve di cresci-
ta esponenziale che descrivono l’andamento
di monumento a questo fenomeno, caratteristi-
co del XX secolo. Ma il XXI secolo dovrà cercarsi
nodi intrecciati delle variabili fondamentali, demografiche, un nuovo andamento caratteristico. Perché l’e-
economiche, ambientali, e che sembrano piat- splosione degli umani incontrerà i suoi limiti. Il
te per secoli fino a quando esplodono in una che non significa che l’innovazione tecnologica
salita quasi verticale. Cambiamenti radicali rallenterà. Significa che si dovrà mettere al ser-
accompagnati da innovazioni tecnologiche in vizio di obiettivi dotati di un senso. Lo aveva
precedenza impensabili, dalla penicillina all’e- annunciato, nel 1972, il gruppo di ricerca che
nergia nucleare, dai voli spaziali ai computer al MIT aveva stilato il rapporto per il Club di
personali, dal web alla lettura del genoma. Tut- Roma chiamato “I limiti dello sviluppo” (cioè
te tecnologie dalla genealogia intrecciata, inse- della “crescita” nella versione originale). In
parabili le une dalle altre, ma pure emblema- un contesto culturale che ancora ragionava
tiche, ciascuna, di un futuro fantascientifico per schemi lineari, gli autori di quello storico
divenuto realtà. E come in ogni nuovo secolo, rapporto, Donella e Dennis Meadows, Jørgen
il precedente resterà a testimoniare contem- Randers e William Behrens, affrontavano la
poraneamente i risultati raggiunti e i problemi complessità delle interrelazioni tra le variabi-
irrisolti. O aumentati. li. Scoprendo che la crescita della produzione
L’impressione di crescita impetuosa e inar- industriale si confrontava con la limitatezza
restabile della quale gli umani hanno potuto delle risorse non rinnovabili, la popolazione
fare esperienza ruota intorno alla crescita della si doveva mettere in relazione con la capacità
4.2023 21 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

Figura 1. La ricchezza
mondiale.
Fonte: Maddison Project
Database 2020
(Bolt and van Zanden, 2020)
Africa subsahariana

America Latina

$100 trilioni
(miliardi di
miliardi)
Medio Oriente

Sud e Sud-Est asiatico


$80 trilioni

$60 trilioni
Asia orientale

$40 trilioni

USA, Canada, Australia,


Nuova Zelanda

Europa orientale
$20 trilioni

Europa occidentale

$0

1820 1850 1900 1950 2018


CIVILTÀ DELLE MACCHINE 22 4.2023

della produzione agricola e ogni fenomeno si Dalla pubblicazione de “I limiti dello svilup-
manifestava in un ambiente che si deteriorava. po” l’attenzione per l’andamento esponenziale
Sicché, facevano notare gli autori, la crescita di certe variabili socioeconomiche è lentamen-
di ciascuna variabile generava conseguenze te cresciuto. Senza mai essere particolarmente
sulle altre; inoltre ciascun fenomeno produce- compreso. Alla metà degli anni Novanta, il gio-
va feedback che piegavano la traiettoria di tutti vane Jeff Bezos, che aveva lasciato un lavoro di
gli altri. I risultati finali non erano certi: si po- tecnico a Wall Street per andare a fondare un
tevano soltanto descrivere attraverso scenari negozio di libri online a Seattle chiamato Ama-
alternativi. zon, raccontava internet osservando: «Se una
Tutto questo introduceva enormi differen- cosa cresce del 2300% all’anno vale la pena di
ze rispetto ai modelli lineari ai quali erano abi- prestare molta attenzione». Non tutti lo ascolta-
tuati gli economisti dell’epoca della catena di vano. Nello stesso periodo, Nicholas Negropon-
montaggio e della fiducia nel mercato. In quei te, fondatore del MIT Media Lab e autore di “Es-
modelli, il numero di equazioni era pari a quel- sere digitali”, doveva ricorrere alla stessa storia
lo delle variabili e i risultati erano in qualche che i Meadows e gli altri avevano usato nel 1972
modo prevedibili. Nel modello del MIT, invece, per spiegare la dinamica esponenziale: il servo
le relazioni tra le variabili si inserivano in un dell’imperatore prese in mano una scacchie-
contesto di complessità, nel quale ogni feno- ra e chiese come ricompensa per i suoi servigi
meno co-evolveva con gli altri. Nel modello un po’ di riso, in una quantità apparentemente
lineare, un aumento della produzione agricola modesta e, in particolare, un chicco sulla prima
faceva scendere i prezzi e migliorava la vita dei casella, due sulla seconda, quattro sulla terza e
consumatori che potevano usare i loro soldi così via. L’imperatore accettò perché non aveva
per altri prodotti: non ci si aspettava nulla di idea della forza della matematica esponenziale.
problematico, se il sistema era concorrenziale, I chicchi di riso richiesti già verso metà scac-
soltanto una migliore allocazione delle risorse. chiera erano tanti che tutto il suo regno non
Nel modello del MIT, invece, un aumento della bastava a produrli. E alla fine il servo mandò in
produzione agricola, per esempio, consentiva bancarotta tutto l’impero.
di sfamare più persone e generava un aumento La cultura digitale si fondava sulla dinami-
demografico che, a sua volta, avrebbe favorito ca esponenziale in modo fondamentale. Il mo-
una maggiore produzione industriale e quindi tore di tutto era la legge di Moore che osservava
più inquinamento e consumo di risorse, pro- come la capacità di elaborazione dei micropro-
vocando alla fine un ambiente invivibile e una cessori raddoppiasse ogni 18/24 mesi a parità di
possibile catastrofe agricola e demografica. In- costo. E si associava alla legge di Metcalfe che
somma, ogni crescita esponenziale si confron- osservava come il valore di una tecnologia di
tava con i limiti del suo contesto e a un certo rete crescesse geometricamente con il numero
punto piegava nella classica curva a “esse”, la lo- di nodi che l’adottavano. Negli anni Novanta e
gistica, quella che dopo la crescita esponenziale nel primo decennio del nuovo millennio queste
conosce un rallentamento successivo. E in certi osservazioni apparivano trionfanti. La curva
casi, addirittura, un declino. esponenziale era inarrestabile. E la cultura

Un aspetto dell’evoluzione
del lavoro nell’immaginario
popolare. A sinistra: figura
di pastore del presepe
napoletano risalente
alla seconda metà del
Settecento, conservato
al Metropolitan Museum
of Art di New York;
a destra: action figure di un
architetto della Playmobil,
azienda fondata da Hans
Beck, che presentò per la
prima volta la sua linea
alla Fiera del giocattolo
di Norimberga del 1974
4.2023 23 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

Il Novecento è
stato il secolo dei
cambiamenti radicali
accompagnati
da innovazioni
tecnologiche
in precedenza
impensabili, dalla
penicillina all’energia
nucleare, dai voli
spaziali ai computer
personali, dal
web alla lettura
del genoma, fino
digitale sembrava destinata a sfondare ogni
senso del limite. Chi comprendeva la forza del-
Una grande alternativa si apriva davanti
agli occhi dell’umanità. L’approccio malthu-
alle macchine del
la crescita esponenziale poteva immaginare
fenomeni impensabili per chi non la compren-
siano secondo il quale prima o poi una cresci-
ta esponenziale deve raggiungere il suo limite
supercalcolo
deva, compresa la singolarità che serviva a pre- appariva smentito dall’innovazione tecnologica
sentare una storia fantascientifica in una pro- che spostava incessantemente quel limite del
spettiva ineludibile: grazie alla legge di Moore possibile. Eppure il finale della storia era diffi-
i computer sarebbero a un certo punto diven- cile da scrivere. Perché l’emergenza climatica
tati tanto potenti da superare in intelligenza non cessava di suggerire che alla fine l’ambien-
l’intera umanità che, in quelle condizioni, non te retroagiva in modo molto pericoloso. Perché
avrebbe avuto altra scelta che sublimarsi in i rischi psicologici e culturali dei social network
una inedita specie tecnobiologica e dare vita a mostravano come le nuove tecnologie non han-
una nuova fase dell’evoluzione. Frotte di adepti no soltanto conseguenze positive. Perché i costi
cercavano l’illuminazione alla Singularity Uni- energetici dei grandi modelli a base di intelli-
versity, pagando 10.000 dollari alla settimana, genza artificiale apparivano pericolosamente
per venire addestrati a credere a quella storia fuori controllo. E così via.
e a guardare dall’alto in basso chi non ne con- Anche oggi come ai tempi de “I limiti dello
divideva i presupposti e i risultati. Del resto, la sviluppo” il futuro si interpreta innanzitutto ela-
finanza non cessava di investire in quell’idea, borando scenari credibili e alternative razionali.
cercando le cosiddette tecnologie scalabili, cioè Ma poi si affronta prendendo di petto i problemi
tali da poter godere di andamenti esponenziali. e trasformandoli in opportunità per l’innovazio-
Il modello era indubbiamente attraente. E per ne. E d’altra parte si può benissimo immaginare
chi lo sapeva cavalcare provocava ricchezze che uno scenario di declino in un settore si pos-
immense. sa verificare in presenza di andamenti diversi
Quel modello sembrò scricchiolare con la in altri settori. Alla fine non c’è un’ineludibile
crisi della finanza autoreferenziale del 2007 ma catastrofe o un inevitabile trionfo della tecnolo-
fu rafforzato invece dall’introduzione in quello gia. C’è un aggiustamento del modo di concepire
stesso anno dello smartphone della Apple che l’innovazione che, probabilmente, può cessare
avrebbe dato una nuova, enorme spinta a tutto di derivare semplicemente dalla progettazione
il mondo di internet. Le applicazioni si moltipli- di sistemi tecnici e approfondirsi nella progetta-
273 Ore, Massimo Bartolini,
carono, il cloud computing diventò un’opzione zione di sistemi sociotecnici. Che tengano cioè
2014, grafite su carta
credibile, la vita degli umani fu modificata da conto, fin dal concepimento e dallo sviluppo, del- intelaiata
quello strumento che si trasformò velocemente le dinamiche sociali che si creano introducendo Courtesy l’artista e
in una sorta di protesi cerebrale irrinunciabile. nuove tecnologie nella società. Magazzino, Roma
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 24 4.2023

«Dati due istanti-lavoro vi sarà sempre una proporzionale al trascorrere della durata:

durata-lavoro contenente gli istanti dati. essa è invece proporzionale ai risultati

Questa opera, come altre che io chiamo del lavoro ottenuto. Quando Michelangelo

“Tempo azione”, ha due o più lati spezzati. trovava la pietra giusta diceva che la scultura

Il gesto di rompere, togliere istantaneamente, era occultata in quella pietra. Da quel

costituisce “l’istante lavoro” che documenta momento occorrevano innumerevoli “istanti

una storia brevissima ma completa, e non lavoro” (colpi di scalpello) per ricuperare

una vera finalità estetica. In tal caso il lavoro la statua, cioè una storia. E l’arte, già

diventa ideologicamente Arte come atto consumata nell’idea di ciò che lo scultore
Istanti lavoro, Vincenzo
in sé; legato agli avvenimenti della avrebbe realizzato, si idealizzava,
Agnetti, 1973, bachelite
performantica solitaria del fare. Il concetto temporaneamente, nel rompere e togliere,
con piastra in ottone
di “Istanti lavoro” sta nella relatività del nel lavoro appunto». Courtesy Archivio
tempo. L’importanza di una durata non è mai Vincenzo Agnetti, 1972 Vincenzo Agnetti
4.2023 25 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

IVANA PAIS, TIZIANO TREU

Per valutarne
l’impatto sul I RISCHI DI
SEMPRE
mercato del lavoro
bisogna considerare
che l’intelligenza
artificiale generativa
è una tecnologia Automazione e mercato del lavoro: che cosa
c’è di nuovo
Le analisi di Lilley negli anni Cinquanta e di
Acemoglu nel 2020 mettono in luce gli elementi

con scopo generale «Chiunque sia abbastanza anziano per ricorda-


re gli anni precedenti la guerra, nel leggere l’ul-
di continuità nel rapporto tra innovazione tec-
nologica e mercato del lavoro ma, al tempo stes-
e quindi andrà a timo capitolo deve essere stato indotto a com-
mentare più volte: “in tutto ciò non vi è nulla di
so, invitano a prestare attenzione agli elementi
di specificità di ogni nuova ondata di innovazio-
interessare ogni nuovo”. Nel complesso, credo che questo com-
mento sia giustificato. L’automazione in genera-
ne tecnologica. Negli ultimi anni, la famiglia di
tecnologie che ha riaperto questo dibattito è un
settore e occupazione. le non crea problemi nuovi. Vi sono un paio di tipo di intelligenza artificiale capace di generare
eccezioni: il fatto che l’automazione rovescia la nuovi contenuti, come testo, immagini, audio e
In questo articolo, vecchia tendenza alla sostituzione di lavoratori video, definito “intelligenza artificiale generati-
non qualificati a quelli specializzati dà origine va”. A partire dal 2017, e con un picco nel 2023, si è
un’analisi e alcune ad alcuni problemi nuovi per quanto riguarda registrata una crescita imponente delle pubbli-

considerazioni il riaddestramento di persone in età matura».


Questa citazione è tratta dal libro “Automazione
cazioni scientifiche relative a queste tecnologie.
Inoltre, si stima che, a seguito dell’investimento
e progresso sociale” di Sam Lilley, pubblicato nel di 10 miliardi di dollari di Microsoft in OpenAI,
1957 a Londra e tradotto in italiano nello stes- solo nella prima metà del 2023 gli investimenti
so anno dalla CGIL per Editori Riuniti. Se non di venture capital in questo campo siano stati
fosse per il riferimento alla guerra, che deter- pari a 12 miliardi di dollari. Il rilascio di Chat-
mina la collocazione storica di questo estratto, GPT a fine novembre dello scorso anno ha por-
si tratta di osservazioni che potrebbero essere tato questi temi anche nel dibattito pubblico: gli
riferite all’analisi della situazione attuale. La articoli sulla stampa a livello globale sono pas-
stessa espressione – “non vi è nulla di nuovo” – sati da 1600 nell’ultimo quadrimestre del 2022 a
si ritrova, per esempio, in questa dichiarazione 14.000 nel secondo quadrimestre 2023. 2
di Daron Acemoglu: «L’automazione, ossia la so- Pur mantenendo l’attenzione alla lunga
stituzione di macchine e algoritmi per compiti durata richiamata dagli scritti di Lilley e Ace-
precedentemente eseguiti dalle mani e dalle moglu, è importante prendere in adeguata con-
menti umane, non è nulla di nuovo. […] Tuttavia, siderazione gli elementi di specificità dell’intel-
in passato faceva parte di un ampio portfolio ligenza artificiale generativa messi in evidenza
tecnologico e i suoi effetti potenzialmente nega- dalla letteratura. In particolare, se ne possono
tivi sul lavoro venivano bilanciati da altre tec- richiamare tre: il fatto che l’IA generativa sia
nologie che aumentavano la produttività uma- una tecnologia general-purpose e che quindi
na e le opportunità di impiego. Ma non oggi. Gli andrà a interessare ogni settore e occupazione;
ultimi due decenni hanno visto rapidi progressi l’allargamento dello spettro di compiti che pos-
nelle tecnologie dell’automazione, ma senza al- sono essere automatizzati, che include attività
trettanti investimenti in quelle che integrano il non-routinarie e creative; e la velocità di svilup-
fattore umano».1 po di queste tecnologie.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 26 4.2023

La disoccupazione tecnologica: nei paesi a basso reddito solo lo 0,4% dell’oc-


dati e proiezioni cupazione totale è potenzialmente esposto
La letteratura finora non mostra effetti nega- agli effetti dell’automazione, mentre nei paesi
tivi dell’IA sull’occupazione, ma le ricerche di- ad alto reddito la quota sale al 5,5%; inoltre, la
sponibili riguardano prevalentemente le tecno- percentuale di donne potenzialmente colpite
logie che precedono questa nuova generazione dall’automazione si stima sarà più del doppio di
di intelligenza artificiale. L’OECD Employment quella degli uomini.
Outlook del 2023, 3 dedicato al tema “Artificial
Intelligence and the Labour Market”, eviden- I nuovi rischi, oltre la disoccupazione
zia come, almeno per il momento, il livello di tecnologica
adozione dell’intelligenza artificiale generativa Se il tema della disoccupazione tecnologica
sia ancora limitato a sperimentazioni in grandi resta al centro delle preoccupazioni, i report
aziende, con uno scarso impatto sull’occupazio- pubblicati negli ultimi mesi sul rapporto tra
ne. Tra questi early adopters, non si registrano intelligenza artificiale e occupazione permet-
licenziamenti, ma strategie di aggiustamento tono di delineare anche le possibili trasfor-
attraverso la mancata sostituzione del perso- mazioni qualitative del mercato del lavoro. Il
nale dimissionario o in pensione e la riduzione report ILO sopra citato prevede che l’impatto
delle assunzioni. Inoltre, in queste aziende non più importante della tecnologia di nuova ge-
sono stati osservati cambiamenti nei livelli re- nerazione sarà quello di intensificare il lavoro
tributivi. Il dato positivo riguarda la qualità del – automatizzando alcuni compiti all’interno di
lavoro: tra i lavoratori che svolgono attività in un’occupazione invece di automatizzare com-
cui è stata introdotta l’intelligenza artificiale pletamente le occupazioni. L’OECD Employ-
generativa, il 64% dichiara una riduzione delle ment Outlook 2023 conferma questa ipotesi ri-
Figura
F 1. Quota di viene quindi calcolata per attività pericolose o noiose e un miglioramento levando fenomeni di intensificazione del lavo-
occupazione nelle professione come il rischio della soddisfazione lavorativa. ro nelle aziende che già adottano l’intelligenza
professioni a più alto medio di ogni competenza Nonostante questo, le previsioni mettono artificiale.
rischio di automazione o abilità utilizzata nella
in luce rischi di disoccupazione tecnologica a Acemoglu e Simon Johnson, nel libro “Power
per paese, 2019. professione in tutte le
La figura mostra la risposte degli esperti,
seguito della diffusione dell’intelligenza arti- and Progress. Our Thousand-Year Struggle over
quota di occupazione ponderato per l’importanza ficiale generativa anche nelle piccole e medie Technology and Prosperity” (2023, John Mur-
delle professioni a più delle competenze o abilità aziende e i lavoratori si dichiarano preoccupati. ray Press), prefigurano un possibile intervento
alto rischio, ovvero le nella professione valutata Secondo le stime OECD, le occupazioni ad alto della politica e delle parti sociali per evitare gli
professioni del primo da O*NET.
rischio di automazione sono il 27% del totale e 3 scenari orientati sia all’automazione che all’in-
quartile se classificate Fonte: J. Lassebie,
in base al loro indice di G. Quintini, What skills and
lavoratori su 5 dichiarano di temere di perdere tensificazione del lavoro, per indirizzare le scel-
automazione. La misura abilities can automation il proprio lavoro nei prossimi 10 anni. te che riguardano la tecnologia verso la creazio-
del rischio di automazione technologies replicate Uno studio ILO dell’agosto 2023 4 presenta ne di nuovi task, che vadano a incrementare il
si basa su un’indagine and what does it mean for proiezioni meno preoccupanti: per la maggior ruolo e il potere dei lavoratori.
condotta su esperti che workers? New evidence,
parte delle professioni, i task altamente esposti Carl Benedikt Frey e Micheal A. Osborne,
hanno valutato il grado 13 dicembre 2022, sulla base
di automatizzabilità di della OECD Expert Survey
ad automazione sono limitati all’1-4%, mentre dieci anni dopo l’articolo “The Future of Em-
98 competenze e abilità. on Skills and Abilities quelli mediamente esposti non superano il 25%. ployment” del 2013 in cui stimavano che il 47%
La misura del rischio Automatability e O*NET Questi dati, però, presentano forti variazioni: dei lavori negli Stati Uniti fosse esposto al ri-

40%

35%

30%

25%

20%

15%

10%

5%

0%
Lussemburgo

Regno Unito

Svezia

Paesi Bassi

Norvegia

Stati Uniti

Islanda

Svizzera

Danimarca

Irlanda

Belgio

Finlandia

OCSE

Francia

Grecia

Spagna

Austria

Germania

Estonia

Italia

Portogallo

Lettonia

Slovenia

Lituania

Polonia

Rep. Ceca

Rep. Slovacca

Ungheria
4.2023 27 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

schio di sostituzione da parte della robotica Una nuova politica industriale


avanzata e del machine learning, lo scorso set-
tembre hanno pubblicato il paper “Generative
La percezione delle tecnologie di IA come in-
frastrutture del futuro ha favorito l’emergere
L’intelligenza
AI and the Future of Work: A Reappraisal” in
cui sostengono che l’IA generativa non possa
di una nuova stagione di politiche industriali
orientate al loro rafforzamento. Gli studi di po-
artificiale può
essere considerata, almeno nella sua forma
attuale, una tecnologia di automazione e che
litical economy comparata stanno mettendo in
luce il fatto che le tecnologie legate all’intelli-
consentire anche
porterà a processi di isomorfismo e consenso,
più che a innovazione. Inoltre, prevedono che
genza artificiale non rappresentano solo pro-
dotti commerciali ma asset strategici di una
a lavoratori non
le nuove tecnologie legate all’intelligenza arti-
ficiale generativa possano aumentare la com-
nazione, in quella che viene definita come una
nuova corsa agli armamenti tra USA e Cina (AI
qualificati di svolgere
petizione tra i lavoratori. Questo perché l’intel- arms race). La competizione degli Stati Uniti attività che, in
ligenza artificiale permetterebbe anche ai lavo- con aziende cinesi, che non incontrano limiti
ratori non qualificati di svolgere attività che, in nella costruzione di monopoli e nel controllo passato, richiedevano
passato, richiedevano il possesso di competen- dei dati che vengono raccolti attraverso le piat-
ze specifiche. L’esempio è Uber, che consente di taforme digitali, porta le élite tecnocratiche competenze specifiche.
fare l’autista a chiunque sappia guidare un’au-
to, pur non conoscendo la toponomastica stra-
americane a richiedere di limitare la regola-
zione antitrust e le forme di protezione della Per esempio, Uber:
dale. Ritengono quindi probabile che i grandi
modelli linguistici (LLMs – Large Language
privacy dei dati e di rafforzare gli incentivi di
sostegno pubblico alle iniziative private nello consente di fare
Models) mettano in discussione il ruolo dei la-
voratori medi, senza toccare i lavoratori eccel-
sviluppo dell’intelligenza artificiale. L’obietti-
vo è coltivare “campioni nazionali”, con poca l’autista a chiunque
lenti. Secondo le loro previsioni, l’impatto sarà
più forte nei contesti già virtuali – perché se un
attenzione ai rischi legati alla concentrazione
del potere o alle conseguenze ambientali delle
sappia guidare,
lavoro può essere svolto da remoto, potenzial-
mente può anche essere automatizzato – e nel-
scelte legate all’innovazione tecnologica. Que-
sta azione di lobby finora ha incontrato l’oppo-
pur non conoscendo
le attività transazionali, che non necessitano di
rapporti fiduciari a lungo termine.
sizione dell’amministrazione Biden, il cui inter-
vento è orientato a mantenere la concorrenza
la toponomastica
Tra i rischi legati all’intelligenza artificiale,
una letteratura ormai ampia mette in luce le
nell’industria tecnologica statunitense.
In tale quadro, l’Europa è esclusa dalla gara
stradale
sfide etiche legate alla protezione dei dati per- che vede competere USA e Cina nella corsa alla
sonali e della privacy, alle forme di discrimina- produzione dell’IA. Anche per questo, pur di-
zione legate ai bias riprodotti dagli algoritmi e chiarando come obiettivi la sovranità digitale
alla necessità di accountability e trasparenza dell’UE e la creazione di “campioni europei”, nei
dei processi decisionali automatizzati. L’OECD fatti sta assumendo un posizionamento distin-
ha creato un AI Incidents Monitor che, a partire tivo nella protezione dei cittadini e dei lavora-
da un’analisi di articoli pubblicati nella stampa, tori. Le politiche principali riguardano la data
ha rilevato più di mille incidenti relativi a pro- governance (privacy, sicurezza, trasparenza,
blemi causati dall’intelligenza artificiale nel non discriminazione), la formazione e il dialo-
primo semestre 2023. go sociale.

Impiegati 58% 24%

Tecnici e professionisti assimilati 25% 2%

Professionisti 25% 1%

Addetti ad assistenza e vendite 18% 4%


Figura 2. Lavori con
esposizione media e alta
Manager 13% 1% all’impatto GPT, per
categoria occupazionale
(ISCO 1-cifra).
Lavoratori agricoli, forestali e della pesca qualificati 7% 1%
Fonte: P. Gmyrek, J. Berg,
D. Bescond, Generative AI
Operatori e montatori di impianti e macchine 6% 2% and jobs: A global analysis
of potential effects on job
quantity and quality,
Artigiani e lavoratori assimilati 3%
ILO Working Paper,
agosto 2023, disponibile su
Mansioni non qualificate 3% 1% www.ilo.org/wcmsp5/groups/
public/---dgreports/---inst/
0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 documents/publication/
% di lavori con esposizione alta e media in tutti i lavori (ISCO) wcms_890761.pdf
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 28 4.2023

Rispetto al primo gruppo di politiche, l’ini- cupazione pari a 3,2 punti percentuali nell’ulti-

Oltre il 60% del ziativa oggi è prevalentemente a livello sovra-


nazionale (AI Act promosso dal Parlamento
mo triennio del Piano (2024-26) e miglioramenti
marcati negli indicatori che misurano i divari

fabbisogno di europeo; Hiroshima AI Process concordato dal


G7). Le politiche formative e quelle relative al
regionali, l’occupazione femminile e l’occupa-
zione giovanile. Le proiezioni presentate nel
professionalità nel dialogo sociale invece vengono promosse a li-
vello nazionale. Per limitarsi a qualche esem-
XXIV Rapporto CNEL Mercato del lavoro e
contrattazione collettiva (2022) mostrano che
quinquennio 2022-26 pio, l’Irlanda ha introdotto percorsi di istru-
zione, mentre Germania, Finlandia e Spagna
il PNRR, nonostante la dimensione sistemica e
la scala degli investimenti, potrebbe avere un
riguarderà le percorsi di formazione continua per l’aggiorna-
mento sull’IA; in Germania, Francia e Italia il
impatto ridotto rispetto alle aspettative per ef-
fetto della carenza di competenze e il mismatch
competenze green. dialogo sociale ha portato ad accordi con rap- delle stesse rispetto ai posti di lavoro vacanti.
presentanti dei lavoratori per il monitoraggio Un dato particolarmente significativo ri-
La carenza di queste dei lavoratori tramite tecnologie digitali. 5 guarda le professionalità attese, con oltre il 60%
del fabbisogno nel quinquennio tra il 2022 e il
figure – in mancanza L’Italia e il ruolo del PNRR 2026 che interesserà il possesso di competenze

di interventi orientati Il programma Next Generation EU, attuato da


ogni Stato membro con il Piano nazionale per
green e la previsione di difficoltà nel reperi-
mento delle professioni cruciali per gli avanza-

ad aumentarne la ripresa e la resilienza (PNRR) per il periodo


2021-26, rappresenta uno strumento centrale
menti nei processi di innovazione tecnologica.
La carenza di queste figure – in mancanza di

l’offerta – potrebbe per la promozione di una politica industriale


orientata alla just transition, in cui alla transi-
interventi tempestivi orientati ad aumentarne
l’offerta – potrebbe determinare dei rallenta-

determinare dei zione digitale si affianca quella ecologica.


Per quanto riguarda l’Italia, le analisi dimo-
menti nell’implementazione delle missioni del
PNRR. Tra gli interventi più rilevanti per deter-

rallentamenti negli strano che la quota di occupazione nei beni e


servizi ambientali al momento è limitata. Tut-
minare gli scenari futuri, c’è dunque consenso
nell’identificare la centralità della formazione

obiettivi del PNRR tavia, anche questa tendenza potrebbe cambia-


re nel prossimo futuro: uno studio della Banca
per la riconversione delle professionalità dei la-
voratori attraverso aggiornamento (upskilling)
d’Italia prevede che gli obiettivi di riduzione e riqualificazione (reskilling), a partire dal Pia-
delle emissioni di CO 2 assumeranno un ruolo no nuove competenze del PNRR.
sempre più centrale nelle attività produttive. 6 In questa stagione di rinnovata attenzione
Le implicazioni di queste due transizioni al ruolo dello Stato nell’economia, le iniziative
per l’occupazione sono al centro di diverse linee relative alle infrastrutture digitali ed ecologi-
di intervento del PNRR, perché trasversali a di- che non possono dunque prescindere da una
versi settori. Il governo italiano ha stimato che riflessione attenta sulle infrastrutture sociali e
gli investimenti previsti dal PNRR avranno un sulle politiche che possono favorire un prota-
impatto significativo sulle principali variabili gonismo degli attori sociali nell’indirizzare le
macroeconomiche, tra cui un aumento dell’oc- trasformazioni dell’economia.
Figura 3. La IA può avere
un effetto positivo sulla
qualità del lavoro. 100%
% dei lavoratori che lavorano con l’IA

Fonte: OECD Employment Non so


Outlook 2023, disponibile 90%
su www.oecd.org/
employment/employment-
80%
outlook-2023-launch-
Nessun effetto
presentation.pdf
70%

1
D. Acemoglu, Automation Shouldn’t Always be Automatic: Making Grande
60%
Artificial Intelligence Work for Workers and the World, 6 novembre 2020, peggioramento
disponibile su www.oecd-forum.org/posts/automation-shouldn-t-
always-be-automatic-making-artificial-intelligence-work-for-
50%
workers-and-the-world.
2
OECD, G7 Hiroshima Process on Generative Artificial Intelligence Leggero
(AI): Towards a G7 Common Understanding on Generative AI, OECD 40% peggioramento
Publishing, Parigi, 7 settembre 2023, disponibile su www.oecd-ilibrary.org/
docserver/bf3c0c60-en.pdf?expires=1697642340&id=id&accname=
guest&checksum=2C06B2244CD1F9E26C430AC4D6F41002. 30%
Leggero
3
OECD Employment Outlook 2023: Artificial Intelligence and the
miglioramento
Labour Market, OECD Publishing, Parigi 2023. 20%
4
P. Gmyrek, J. Berg, D. Bescond, Generative AI and jobs: A global analysis
of potential effects on job quantity and quality, ILO Working Paper, agosto
2023, disponibile su www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/---dgreports/---inst/ 10% Grande
documents/publication/wcms_890761.pdf. miglioramento
5
Si veda OECD AI Policy Observatory, https://oecd.ai/en/. 0%
6
Si veda OECD AI Policy Observatory, https://oecd.ai/en/. Rendimento Soddisfazione Salute fisica Salute mentale
4.2023 29 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

Operaio al lavoro,
acciaieria Oscar Sinigaglia
Cornigliano, Genova, 1973,
Fondazione Ansaldo –
Archivio Ilva.
Foto di Edoardo Mari
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 30 4.2023

ANDREA COSCELLI

A partire dal 2010


le società GAFAM L’ANTITRUST
E I GIGANTI
hanno avuto un
tasso di crescita
senza precedenti.
È questo il motivo
della tanta attenzione TECNOLOGICI
rivolta a tali aziende.
Unione europea

Q
uando si pensa alla regolamentazione delle piattaforme
e Regno Unito digitali, la domanda fondamentale da porsi è perché vi
sia in questo momento così tanta attenzione concentrata
stanno provando su di esse. La prima ragione è che le società GAFAM – Go-
ogle, Apple, Meta (Facebook), Amazon e Microsoft – sono
a regolamentare il cresciute molto rapidamente. Se guardiamo ai parametri classici di per-
formance (ricavi, redditività e capitalizzazione di mercato) per ciascuna di
mercato digitale. queste aziende, a partire dal 2010, si nota un tasso di crescita significativo,

Vediamo come nonostante fossero già grandi nel 2010. Un tasso di crescita che non ha pre-
cedenti ed è chiaramente legato all’innovazione tecnologica. La seconda
ragione è che è divenuto ormai chiaro che queste aziende hanno raggiunto
la loro posizione attuale anche grazie a fusioni e acquisizioni durante il
decennio 2010-20. Ciascuna di esse ha completato decine di acquisizioni, e i
numerosi asset e il know how acquisiti sono andati ad aggiungersi a quelli
già presenti, e ciò è avvenuto in settori caratterizzati da forti effetti di rete
ed economie di scala, per esempio sui dati. Le aziende hanno acquisito un
vantaggio competitivo piuttosto significativo rispetto ai loro concorrenti.
E mentre dieci-quindici anni fa si pensava che i mercati si sarebbero in
qualche modo autocorretti, sono ormai ben pochi gli economisti o anali-
sti a credere che si possano autocorreggere nel breve periodo senza un in-
tervento esterno. Abbiamo inoltre appreso recentemente che alcune delle
pratiche commerciali a cui abbiamo assistito, a causa delle dimensioni di
queste aziende, delle economie di scala e di scopo e degli effetti di rete che
sono in gioco, sono potenzialmente problematiche dal punto di vista della
concorrenza e questa consapevolezza è alla base di una serie di procedi-
menti antitrust attualmente in corso.
Sebbene nel breve periodo in molti mercati digitali ciò abbia avuto un
effetto tutto sommato positivo per le imprese e i consumatori, in alcuni di
questi mercati sono emerse crescenti preoccupazioni legate alla mancan-
za di competitività e all’estrazione di rendite da parte delle imprese, anche
connesse alla crescita significativa della loro redditività. Concorrenti del-
le società GAFAM si sono rivolti sempre più spesso alle autorità antitrust
con denunce specifiche in merito a particolari pratiche commerciali. An-
Senza titolo, Umberto
Manzo, 2006, olio, grafite,
che i media hanno cominciato a dedicare spazio a questi temi, in alcuni
cera su tela casi su sollecitazione dei concorrenti e delle commissioni parlamentari.
Courtesy Studio Trisorio Alimentando un dibattito che ha ormai assunto toni accesi.
4.2023 31 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 32 4.2023

Al contempo, si è assistito a un aumento si- media o la pubblicità digitale online, a queste licenze software e la concorrenza nel mercato
gnificativo del contezioso, poiché alcune azien- aziende di estendere rapidamente e su larga scala del cloud computing.
de hanno condotto azioni legali individuali i loro modelli di business a livello globale. In pratica, si nota una significativa somi-
contro le GAFAM (per esempio, Epic Games e Tra le aree sottoposte a un controllo cre- glianza e sovrapposizione tra i mercati interes-
Match.com hanno fatto causa ad Apple e Goo- scente vi sono le condizioni di accesso per gli sati e le pratiche commerciali prese in esame nel-
gle per ottenere migliori condizioni di accesso app developers all’Apple Store o al Google Play le diverse giurisdizioni. Ogni paese deve far leva
all’Apple Store e al Google Play Store negli Stati Store e varie restrizioni, per esempio, all’uso di sul proprio bagaglio normativo per identificare
Uniti e in Australia). Si è registrato un incremen- metodi di pagamento forniti da operatori terzi. gli strumenti più efficaci per intervenire su que-
to significativo delle azioni collettive per conto In merito ad Amazon, le principali preoccupa- sti problemi, per cui ciascuno ha adottato inizia-
di aziende o consumatori colpiti negativamente zioni riguardano il suo rapporto con i vendito- tive legislative specifiche (sicché gli strumenti
da alcune di queste condotte. È interessante no- ri terzi che operano sull’Amazon marketplace, normativi e i casi antitrust differiscono da paese
tare che ciò avviene in parallelo in diversi mer- sia per l’utilizzo da parte del soggetto domi- a paese). Questo vale sia per la legislazione e gli
cati e giurisdizioni. Se guardiamo alla storia dei nante dei loro dati, sia per le condizioni com- strumenti regolatori esistenti, sia per il modo in
casi antitrust e della regolamentazione ex ante merciali per la distribuzione o l’advertising. cui i diversi paesi hanno affrontato le potenziali
in mercati come quello delle telecomunicazioni, Per Google, sono state sollevate preoccupazio- lacune quando si sono resi conto che le leggi e le
dell’energia, delle ferrovie o della vendita al det- ni su Google search, che è la fonte principale regolamentazioni esistenti non erano sufficienti
taglio di generi alimentari, vediamo una serie di di reddito dell’azienda e sull’accesso per le app ad affrontare i problemi che abbiamo di fronte.
mercati in cui essenzialmente vi è stata un’atti- al Google Play Store; inoltre una serie di casi Negli Stati Uniti, finora non vi è stata alcuna
vità storica di enforcement contro i monopoli e i molto importanti ha coinvolto l’advertising iniziativa legislativa di successo. Soprattutto da
comportamenti commerciali di aziende in posi- tech stack (ad tech stack), cioè le piattaforme quando l’amministrazione Biden ha nominato i
zione dominante, ma è avvenuto a livello nazio- utilizzate per abbinare gli inserzionisti con i nuovi vertici delle agenzie antitrust, l’area in cui
nale contro aziende nazionali. Qui invece assi- fornitori di contenuti sul web, per esempio gli si riscontra il maggior movimento sono i casi an-
stiamo, per la prima volta nella storia, alle stesse editori di notizie. Per Meta, si è trattato princi- titrust. Al momento sono in corso due importan-
aziende che si trovano ad affrontare svariate palmente di accesso ai dati di terzi e di consi- ti casi portati avanti dal Dipartimento di Giusti-
cause antitrust in parallelo e a fronteggiare ini- derazioni sulla privacy relativi alla pubblicità zia degli Stati Uniti (DoJ), una relativa a Google
ziative normative in diversi mercati su questioni comportamentale mirata. Per Microsoft i casi search e una che andrà a processo l’anno prossi-
molto simili, perché l’innovazione tecnologica ha antitrust europei si sono concentrati princi- mo in merito all’ad tech stack per la pubblicità
permesso, in particolare in settori come i social palmente sulle sue pratiche di gestione delle online. La Federal Trade Commission (FTC) ha
4.2023 33 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

attualmente in corso due casi importanti, uno garantire fiducia e sicurezza sulle loro piatta-
contro Meta, incentrato principalmente sulle
passate acquisizioni di Instagram e WhatsApp,
forme – sia in termini di investimenti in intel-
ligenza artificiale da utilizzare dietro le quinte
A preoccupare non
e uno recente contro Amazon.
Nell’Unione europea, il principale elemento
per rimuovere automaticamente i post che vio-
lano queste regole, sia nell’utilizzo di moderato-
è solo il potere di
di sviluppo è rappresentato dall’introduzione
del Digital Markets Act (DMA). La legge è in vi-
ri umani dei contenuti.
Sono state inoltre sollevate notevoli pre-
mercato delle grandi
gore e sono state designate alcune società – le
GAFAM e TikTok – che sono ora soggette a una
occupazioni sulla privacy ed essenzialmente
sull’uso di pubblicità comportamentale mira-
aziende, ma anche
serie di regolamentazioni ex ante che entreran- ta, che è il principale generatore di ricavi per i problemi relativi
no in vigore all’inizio di aprile 2024. In particola- le piattaforme di Meta, TikTok e YouTube. L’u-
re, sono stati designati, tra tutte e sei le società, tilizzo in modo estensivo di questi strumenti è alla privacy.
ben ventidue core platform services, tra cui l’Ap- probabilmente dovuto alla potenziale mancan-
ple Store, le piattaforme di social media di Meta, za di incisività delle autorità nazionali di rego- I principali introiti
il sistema operativo Google Android per i cellu- lamentazione della privacy nell’attuare queste
lari e il motore di ricerca di Google. Al momento, leggi e al fatto che, per esempio, negli Stati Uniti di Meta, TikTok e
queste aziende sono concentrate sull’implemen-
tazione della DMA e delle sue regolamentazioni
manca una legislazione federale sulla privacy
(la legislazione sulla privacy è in vigore solo in YouTube derivano
e sui cambiamenti necessari ai loro modelli di
business per soddisfarne i requisiti.
alcuni Stati).
I mercati finanziari mostrano segni di pre- dall’uso di pubblicità
Nel Regno Unito è in discussione un dise-
gno di legge simile alla DMA, denominato Di-
occupazione per l’aumento dell’attività norma-
tiva? Probabilmente no, perlomeno in questa
mirata. Ciò dimostra
gital Markets Competition and Consumer Bill
(DMCC), che conferirà alla Competition and
fase. Ciò dipende principalmente da due motivi:
in primo luogo gli analisti azionari e gli inve-
la mancanza di
Markets Authority poteri normativi per au-
mentare la concorrenza in mercati analoghi,
stitori sono molto più concentrati sulle nuove
tecnologie e sulle nuove dinamiche competitive
incisività delle
con meccanismi leggermente diversi ma con un
obiettivo affine.
in atto. Per esempio, negli ultimi mesi, il posizio-
namento competitivo di queste aziende rispetto
autorità nazionali
Un’altra questione è poi se tutta l’attenzione
sia davvero dovuta (anche solo principalmente)
all’uso di intelligenza artificiale e di Large Lan-
guage Models ha influenzato il prezzo delle loro
in materia di
a preoccupazioni legate al potere di mercato di
queste aziende e a potenziali distorsioni della
azioni probabilmente molto di più rispetto al ri-
schio normativo. In secondo luogo, gli investito-
regolamentazione
concorrenza o se sia invece dovuta ad altre con- ri danno poco peso al rischio normativo a causa della privacy
siderazioni di carattere normativo. In realtà è (almeno in parte) della lentezza di intervento e
probabile si tratti più della seconda ipotesi che in parte per il fatto che il cambiamento introdot-
della prima. Se pensiamo ai social media, per to dalla nuova normativa sarà probabilmente
esempio, c’è sicuramente una questione legata piuttosto lento e progressivo.
al potere di mercato di aziende come Meta, che Che cosa accadrà nei prossimi anni? Nell’U-
hanno una posizione molto forte. D’altro canto, nione europea e nel Regno Unito, si tratterà di
però, vi sono problematiche che non riguardano attuare le nuove leggi e regolamentazioni. L’at-
direttamente il potere di mercato – tanto è vero tenzione si concentrerà sul modo in cui queste
che coinvolgono social media network più pic- aziende modificheranno i loro modelli di busi-
coli – ma aspetti come il linguaggio degli haters ness per conformarsi alle modifiche normati-
online, la diffusione di disinformazione, il plu- ve in arrivo. Alcuni dei casi in corso negli Stati
ralismo dei media, i rischi per le elezioni e, più Uniti hanno una chance maggiore di generare
in generale, per il processo democratico. È per cambiamenti strutturali, potenzialmente con
questa ragione che, parallelamente al dibattito cessioni di asset importanti, ma questi inter-
sulla nuova legislazione per gestire il potere di venti richiederanno tempo, e le autorità, secon-
mercato attraverso la DMA nell’UE e il DMCC do numerosi commentatori, hanno di fronte
nel Regno Unito, come già accennato, è stata una battaglia difficile per riuscire a imporre
introdotta una nuova legislazione che affronta rimedi forti. Non dobbiamo dimenticare però
esplicitamente questi problemi per tutti i social quanto abbiamo imparato negli ultimi tre anni:
media, compresi quelli che hanno una posizio- quando i parlamenti nazionali, o il parlamento
ne più limitata nel mercato. Ciò è avvenuto tra- europeo, sono convinti che vi sia davvero un
mite il Digital Services Act (DSA) nell’Unione problema importante, questi sono in grado di
europea e l’Online Safety Bill nel Regno Unito. agire rapidamente e in modo efficace. Quindi,
Queste leggi impongono determinate condi- se nei prossimi due o tre anni dovessimo vedere
zioni alle aziende rendendole responsabili dei attriti e battaglie ma con risultati non significa-
contenuti pubblicati sulle proprie piattaforme. tivi, è possibile attendersi l’emergere di ulteriori
Si tratta di un sistema basato su linee guida, iniziative legislative ancora più drastiche, che Telecommunication,
ma anche su sanzioni potenzialmente salate se potranno avere un impatto significativo già nel Arman, 1970, telefoni
le aziende non dedicano risorse significative a breve termine. e calcestruzzo
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 34 4.2023

ANDREA PRENCIPE, MASSIMO SIDERI

PRODURRE
CONOSCENZA
Il ruolo delle

S
università ai tempi i sta esaurendo, dopo secoli, il mo- scenza si ritrova nel paradigma dell’open inno-
dello tradizionale di produzione vation elaborato da Henry Chesbrough (si veda
dell’intelligenza della conoscenza? Possiamo imma- il suo volume “Il futuro della open innovation”,
ginare che l’intelligenza artificiale edito da Luiss University Press nel 2021).
artificiale. Che cos’è ne cambierà il paradigma, come già Alle università resta demandata la guida del

e a che cosa serve è avvenuto con internet e la riproduzione della


conoscenza che per oltre mezzo millennio abbia-
processo multi-attore di produzione della cono-
scenza. In un mondo policentrico, interconnesso,

la co-generazione mo affidato ai libri? È questa una delle domande


che dobbiamo porci per ripensare la società. Le
globalizzato e discontinuo, esse devono riscopri-
re una missione formativa che sappia portare a

di sapere università sono centri di istruzione, sapere e in-


novazione che hanno giocato un ruolo cruciale
compimento il bisogno di competenze e cono-
scenze, ma anche rispondere alle richieste di una
nella formazione delle società. Sono istituzioni società in costante evoluzione.
che ospitano e abilitano la produzione e diffusio- Un fattore in particolare sembra richiedere
ne della conoscenza, contesti di apprendimento. una revisione dell’istruzione universitaria, so-
Tuttavia, le università non rappresentano più il prattutto alla luce degli sviluppi introdotti nel
solo luogo di produzione di conoscenza: ne sono corso della pandemia di Covid-19, per esempio
un esempio gli sviluppi tecnologici del digitale, con la didattica a distanza: si tratta dell’evolu-
che provengono anche da contesti extra-acca- zione della tecnologia, che sta trasformando
demici e la cui portata coinvolge la società nella il modo in cui l’istruzione universitaria viene
sua interezza e a più livelli – economico, giuridi- impartita. L’uso di piattaforme e strumenti di-
co, politico e geopolitico. gitali offre nuove opportunità di apprendimen-
Si potrebbe sostenere, allora, che il model- to online e consente agli studenti di accedere
lo tradizionale di produzione della conoscenza a corsi e materiali didattici in qualsiasi luogo
– guidata e informata dalla comunità accademi- e momento. La digitalizzazione dell’istruzione
ca per quanto riguarda l’oggetto di ricerca, l’ap- universitaria, tuttavia, richiede una rivisitazio-
proccio metodologico, lo sviluppo della teoria, ne dei modelli di insegnamento, l’integrazione
la risoluzione attraverso modalità prettamente delle tecnologie nelle aule e l’adeguamento delle
disciplinari e il soddisfacimento degli interessi competenze dei docenti.
di una comunità – sia da aggiornare e adattare L’intelligenza artificiale sta assumendo un
ai contesti, per rispondere a più domande simul- ruolo sempre più importante, contribuendo a
taneamente. È questa la conclusione a cui sono trasformare il modo in cui gli studenti impa-
giunti ormai trenta anni fa Michael Gibbons, Ca- rano e i docenti insegnano. L’IA può essere, per
mille Limoges, Helga Nowotny, Simon Schwartz- esempio, utilizzata per adattare l’insegnamento
man, Peter Scott e Martin Trow, nel saggio “The alle esigenze individuali degli studenti: analiz-
New Production of Knowledge” (Sage, Londra zando i dati sull’apprendimento può identifica-
FU MARE, Valentina 1994). Gli autori avanzano la tesi secondo cui, per re le lacune nelle conoscenze e proporre attività
Palazzari, 2023, cavi affrontare i problemi della contemporaneità, è o materiali didattici mirati per colmarle. Inoltre,
elettrici, fascette di
opportuno coinvolgere tanto gli accademici di sistemi basati su IA possono agire come tutor
cablaggio e spine elettriche,
varie discipline, quanto gli attori reali, che fanno virtuali, guidando gli studenti attraverso mate-
installazione, Fondazione
Volume!, Roma. esperienza diretta di quegli stessi problemi. Un riali didattici, rispondendo alle loro domande e
Foto di Alice Ciccarese approccio simile di co-generazione della cono- offrendo un supporto continuo.
4.2023 35 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 36 4.2023

L’IA può automatizzare i processi di valu- e realtà virtuale, offrendo esperienze pratiche
tazione, con la correzione di verifiche e test, e immersive in settori come la medicina, l’inge-
consentendo ai docenti di concentrarsi su at- gneria o la scienza.
tività più creative e interattive e fornendo agli Tuttavia, l’integrazione dell’IA nell’educa-
studenti un feedback rapido e dettagliato sulle zione universitaria richiede attenzione a que-
loro prestazioni. L’IA può anche semplificare le stioni etiche, trasparenza e sicurezza dei dati e
attività amministrative, automatizzando i pro- in generale a un uso responsabile e critico della
cessi di gestione delle iscrizioni, la pianificazio- tecnologia. Infine, l’IA dovrebbe essere utilizza-
ne degli orari e la gestione delle risorse. ta in modo complementare al ruolo dei docen-
Grazie alla capacità di analizzare grandi ti, sottolineando l’importanza dell’interazione
quantità di dati, l’IA può fornire indicazioni umana nell’apprendimento.
utili per la ricerca, elaborare raccomandazioni L’impatto dell’IA sulla formazione univer-
Il Partenone dei libri,
personalizzate su corsi e materie, o produrre sitaria può costituire lo sprone per ripensare
Marta Minujín, 2017,
documenta 14,
risorse aggiuntive che potrebbero interessare un sistema ancora basato sull’idea di trovare
Kassel, Germania. gli studenti. L’IA potrà essere integrata in am- risposte corrette a problemi con una soluzione
Foto di Heiko Meyer bienti di apprendimento basati su simulazioni prestabilita. In altri termini, troppo spesso le
4.2023 37 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

università prediligono una forma di pensiero bile per l’IA, ma è solo una soglia per l’umano
convergente verso un punto di arrivo già noto e
atteso, mentre non considerano sufficientemen-
– un concetto espresso magistralmente dal sa-
pere di non sapere socratico.
In un mondo
te il pensiero divergente, un importante precur-
sore del lavoro creativo, che procede attraverso
Va da sé che l’IA continuerà a evolversi per
produrre soluzioni e risposte in vari ambiti di
policentrico,
il riconoscimento di schemi non immediati, fat-
ti emergere per il tramite di analogie (verbali,
applicazione. L’avvento e diffusione della IA
generativa impone pertanto un ripensamento
interconnesso,
visive, matematiche), o di connessioni ispirate e
sorprendenti tra elementi distanti.
della filiera educativa, che dovrà incoraggiare
curiosità e creatività quali pratiche metaco-
globalizzato e
Questo ragionamento intuitivo e connes-
sioni innovative sono, al momento, fuori della
gnitive dell’apprendimento – senza rinunciare
all’acquisizione di informazioni e conoscenze.
discontinuo, le
portata dell’IA. Le risposte generate dall’IA Questo può essere reso possibile ripensando le università devono
sono modellate sulla conoscenza del passato e tecniche didattiche, con l’obiettivo di rafforzare
mal si attagliano all’idea di un’ars respondendi la dialettica tra studenti e docenti e tra gli stu- portare a compimento
creativa e innovativa, fatta di risposte diver- denti stessi.
genti. La non conoscenza è un limite insupera- La missione delle università nel contesto del- il bisogno
le sfide dell’IA si concretizza quindi nel conser-
vare le qualità umane del pensiero, integrate con di competenze
le opportunità dettate dalla tecnologia. In altre
parole, le università moderne devono promuove- e conoscenze,
re un modello che sviluppi la capacità di interro-
gare la realtà con domande qualificate, alimenti
e rispondere alle
il pensiero critico e stimoli una sana curiosità e
un atteggiamento di dubbio verso credenze pre-
richieste di una
costituite. Così facendo, le università potranno
continuare a svolgere un ruolo fondamentale,
società in costante
andando oltre la mera trasmissione di informa-
zioni: insegnare la risoluzione dei problemi e la
evoluzione
comunicazione efficace, incoraggiare la creatività
e la curiosità, promuovere la capacità di adattarsi
ai cambiamenti, in modo che gli studenti non sia-
no solo ben preparati alla gestione del progresso
tecnologico e per le sfide professionali, ma anche
in grado di contribuire alla società come cittadini
consapevoli e impegnati.
Risulta allora necessario elaborare approc-
ci educativi che siano ispirati ad apertura, tra-
sversalità, ibridazione virtuosa di realtà fisica
e virtuale, per creare le condizioni affinché gli
studenti si costruiscano una cassetta degli
attrezzi con cui intervenire sul reale. Questa
cassetta degli attrezzi deve essere aggiornata,
ricca di conoscenze, linguaggi, metodi, approc-
ci, e soprattutto contemplare una disposizione
mentale, una capacità del pensiero. Non deve
cioè contenere solo certezze predeterminate,
ma apertura al dubbio e alla capacità di porre
domande, qualità intrinsecamente umane.
In conclusione, la capacità delle università
di generare conoscenza, formare individui com-
petenti e promuovere la cultura e la diversità
le rende un motore di progresso e innovazione.
Per sfruttare appieno questo potenziale, è im-
portante sostenere la ricerca e l’istruzione su-
periore e riconoscere il loro ruolo nel plasmare
il nostro futuro. Le innovazioni tecnologiche
possono essere vorticose e preoccupanti e sono
il frutto di percorsi complessi. Ma con le uni-
versità al timone, possiamo guardare al futuro
con ottimismo e fiducia, sapendo che stiamo
costruendo una società migliore per le genera-
zioni future.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 38 4.2023

SILVIA GIANNÌ

Cosa farai da grande?


La domanda è
PROGRAMMO,
DUNQUE SONO
sempre la stessa,
ma la risposta
sta cambiando.
Il mondo del

U
lavoro vive una na delle principali preoccupazio-
ni delle attuali generazioni scola-
duttivi del territorio e li trasformano in offerte
formative in linea con le prospettive di sviluppo

trasformazione stiche è se gli studenti potranno


svolgere la professione che han-
del paese. Con l’obiettivo di ridurre il mismatch
tra capitale umano e mondo del lavoro, il pro-
radicale, e la scuola no sempre sognato o verso cui si
stanno indirizzando, oppure se – a causa della
gramma di formazione viene progettato in ac-
cordo con le imprese e seguito da docenti che
deve agire rivoluzione tecnologica – il mercato del lavoro
sarà un ambiente completamente diverso da
provengono dal tessuto produttivo, dall’univer-
sità e dalla scuola. Sono aperti a giovani e adulti
quello per il quale si stanno preparando. Se- diplomati presso la scuola secondaria superio-
condo un rapporto del McKinsey Global Insti- re o in possesso di un diploma quadriennale di
tute (“The future of work after Covid-19”, 2021), istruzione e formazione professionale. Negli
la gran parte delle competenze professionali ultimi anni gli ITS sono al centro dell’attenzione
richieste dal mercato è in fase di cambiamen- in quanto, anche grazie all’introduzione di nuo-
to: se da un lato aumenteranno le offerte di ve aree tematiche, quali l’energia, la mobilità so-
lavoro in ambito tecnologico e si diffonderan- stenibile e le nuove tecnologie digitali, rendono
no le professioni del futuro, dall’altro sembra possibile e concreta la riduzione del divario tra
che alcune figure tenderanno gradualmente a formazione e mondo lavorativo: tra i dati recen-
scomparire o a cambiare adeguandosi. Ci pre- ti, l’80% dei diplomati risulta impiegato nel set-
occupiamo del rischio dell’automatizzazione, tore in cui è stato formato.
che è direttamente proporzionale al disallinea- Traguardi che certamente fanno ben spera-
mento tra livello di istruzione e competenze re, ma che inducono a guardare con maggiore
possedute da una parte e le richieste provenien- attenzione anche all’offerta formativa della
ti dal mercato del lavoro dall’altra. Uno studio scuola secondaria, che necessita di una decli-
dell’OCSE (2018) sostiene che se in Italia alcune nazione coerente con i cambiamenti in atto.
professioni vengono automatizzate dipende in L’unica vera soluzione alla regressione forma-
primis da un livello di istruzione mediamente tiva è interna al mondo della scuola, oltre che
Action #2: pear, Andrea
inferiore rispetto ad altri paesi. a quello dell’università e dell’istruzione supe-
Bocca, 2023, MDF rivestito Pertanto, sulla scorta di esempi virtuosi già riore: è importante che gli studenti ricevano
in tela da legatoria attivi in Svizzera, Francia e Germania, da più di innanzitutto una formazione solida, che sia
stampata, acciaio, ruota, dieci anni sono nati anche in Italia gli Istituti basata su competenze che consentano loro di
sostegni in ferro verniciato.
tecnologici superiori che, con la riforma del 15 lavorare con le nuove tecnologie.
L’opera è stata selezionata
per il 22° premio Cairo, 2023.
luglio 2022, hanno assunto la denominazione di E nella scuola secondaria sembra che qual-
Foto di Michela Pedranti ITS Academy. Si tratta di scuole di alta tecnolo- cosa stia cambiando. Nel mese di settembre è
Courtesy l’artista gia (143 in tutto) che intercettano i bisogni pro- stata infatti approvata la riforma degli Istituti
4.2023 39 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 40 4.2023

tecnici e professionali (modello 4+2), che partirà vani favoriscono la diffusione di una nuova
in via sperimentale nell’a.s. 2024-25. Essa intro- competenza, la programmazione, un’arte e al
durrà un nuovo modello di formazione, al fine di contempo una scienza per aiutarli a immagi-
consentire agli studenti di concludere il proprio nare il loro futuro. È uno dei tanti trampolini
percorso di studi dell’Istituto tecnico in quattro da cui ognuno, nel corso della vita, deve salta-
anni, per poi proseguire con un biennio presso re per poter ottenere il meglio da sé: bisogna
gli ITS Academy. Attraverso questa riforma si saper comunicare nella propria lingua, nelle
mira a ridurre le temute distanze tra il sistema altre lingue, avere competenze matematiche
scolastico e il mondo del lavoro, facendo diven- e scientifiche, imprenditoriali e di cittadinan-
tare l’istruzione tecnica «un canale di serie A, in za, ma è necessario anche conoscere e sapersi
grado di garantire agli studenti una formazio- orientare consapevolmente nel mondo digitale.
ne […] che sia spendibile nel mondo del lavoro, Negli ultimi anni la scuola non ha trascurato
garantendo competitività al nostro sistema questi cambiamenti. Ha cercato la prospettiva
produttivo», come ha di recente affermato il mi- migliore dalla quale intercettare questo treno
nistro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. in corsa.
Quanto fin qui sottolineato rende necessaria Il Piano nazionale scuola digitale (PNSD),
un’ulteriore considerazione. Sembra chiaro che introdotto con la riforma nel 2015, è nato con
gli interventi in ambito formativo siano dovero- l’intento di programmare il processo di trasfor-
si in tutti gli ordini scolastici. Lo sviluppo delle mazione digitale della scuola italiana. Fra le di-
competenze digitali dev’essere graduale e non verse azioni promosse, vi è quella indirizzata a
può essere demandato alle ultime tappe dell’i- insegnare la tecnologia e la rete e a favorire lo
Componenti di struzione. È come se ognuno di noi cominciasse sviluppo del pensiero computazionale, definito
motocompressore per a studiare la matematica a partire dai 14 anni. «a universally applicable attitude and skill set
automotrice tranviaria Nel 2013 la Commissione europea ha lan- everyone […] would be eager to learn and use»
prodotti nello Stabilimento
ciato la campagna di sensibilizzazione e alfa- (Jeannette M. Wing, 2006). Una nuova compe-
elettrotecnico Ansaldo
di Cornigliano, Genova,
betizzazione funzionale denominata “EU Code tenza, insomma, ritenuta da subito fondamen-
1930, Archivio Fondazione Week”, per favorire lo sviluppo del coding fra tale per evitare che i nostri studenti, futuri
Ansaldo gli studenti. Azioni come queste rivolte ai gio- cittadini, si ritrovino in età adulta a colmare
4.2023 41 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

un dislivello creatosi tra una scuola irrigidita varia e non sempre specifica. Nella scuola se- classico non come una morta eredità, ma come
in obsoleti schemi del passato e un mondo del condaria di II grado d’altra parte questa disci- qualcosa di sorprendente da riconquistare ogni
lavoro che nel frattempo si è evoluto e che da plina non è presente in tutti gli indirizzi: la fa giorno, come un potente stimolo a intendere il
subito ci ha chiesto di evolverci. Come è stato da padrona nel Liceo scientifico delle scienze diverso, tanto più sapremo formare le nuove ge-
correttamente sottolineato da Mitchel Resnick, applicate e in alcuni Istituti tecnici, ma è assen- nerazioni per il futuro»: con queste parole Sal-
un docente ricercatore presso il Massachusetts te altrove. Sarebbe auspicabile che fosse inseri- vatore Settis in un saggio sul futuro della classi-
Institute of Technology Media Lab, «Quando si ta come materia curriculare nel biennio di tutti cità sottolinea l’importanza della salvaguardia
diventa fluenti a leggere e scrivere non lo si fa gli indirizzi di studio, per favorire lo sviluppo delle identità culturali antiche, greca e latina.
solamente per diventare uno scrittore di pro- delle competenze informatiche come basila- Insomma la possibilità di avere uno sguardo più
fessione. Imparare a leggere e scrivere è utile a ri, insieme ad altre come la lingua madre e la attento rivolto al presente e al futuro. E non solo:
tutti. Ed è la stessa cosa per la programmazione. matematica, come previsto dalle Competenze lo studio delle lingue antiche trasmette solide
La maggior parte delle persone non diventerà chiave per l’apprendimento permanente indi- basi per la conoscenza delle lingue moderne.
un esperto di informatica o un programmatore, viduate dall’Unione europea a partire dal 2006. La nostra risposta alla domanda: che fine
ma l’abilità di pensare in modo creativo, pensa- Questo consentirebbe di ridurre la distanza dei faranno gli indirizzi tradizionali? È semplice:
re schematicamente, lavorare collaborando con nostri diplomati rispetto a quelli di altri paesi tutte le scuole si stanno adeguando alle nuo-
gli altri […] sono cose che le persone possono usa- europei. Oggi la scuola non è ancora in grado ve competenze richieste dal mondo del lavoro,
re, indipendentemente dal lavoro che fanno». di colmare il divario digitale e molto spesso ri- ognuna mantenendo la propria identità didat-
La scuola quindi non cambia per formare manda la responsabilità alla formazione post tica e culturale. Le lingue antiche continueran-
milioni di programmatori, ma per fornire ai fu- diploma o alle imprese. no a essere un patrimonio inestimabile di cul-
turi ingegneri, medici, tecnici, filosofi, docenti, In questo quadro, quale sarà allora la natu- tura, fonti di sapere, ma anche di competenze
architetti, operai e alle professioni che verran- rale evoluzione degli indirizzi tradizionali, Liceo trasversali, cognitive ed emozionali: capacità
no un’abilità, un pensiero critico, un approccio classico in testa? Nonostante le considerazioni di risolvere problemi complessi, empatia e cre-
consapevole. Questo è il vero obiettivo perse- fin qui fatte – modernità, digitalità, scienza – re- atività.
guito dalle istituzioni scolastiche. sta la necessità della competenza più importan- Non ci si deve pertanto porre il problema
L’apprendere in modo cosciente è indispen- te: l’apprendimento critico. Lungi dal voler con- della sopravvivenza degli indirizzi tradizio-
sabile nella formazione di menti allenate ad siderare la formazione scolastica unicamente nali, se il sistema scolastico provvederà, come
affrontare le nuove sfide e a prendere decisioni proiettata alla robotica e al coding e consci del in parte sta già facendo, a individuare i cam-
efficaci e responsabili. Per questo le digital skil- fatto che la formazione superiore debba mante- biamenti in atto e a non schivarli. In fondo la
ls non devono essere considerate altro rispetto nere la sua varietà di indirizzi (l’omologazione scuola non può rincorrere il cambiamento, ma
all’insegnamento delle singole discipline, ma culturale non è un valore), non possiamo non sicuramente può «formare i giovani a svolgere
ne sono parte integrante, sono complementa- ricavare uno spazio (più che) dignitoso anche lavori che ancora non esistono, a usare tecno-
ri. Il sistema scolastico italiano dovrebbe ade- per il Liceo classico, da molti dato per spaccia- logie che non sono state ancora inventate, a
guarsi per tale obiettivo, partendo per esempio to già da qualche tempo. La formazione classica risolvere problemi di cui non abbiamo ancora
dall’inserimento dell’insegnamento dell’infor- non deve essere considerata come il contraltare consapevolezza», come ha affermato Richard
matica a partire dal I ciclo di istruzione. Se ciò dell’innovazione e della modernità. La forma- Riley (segretario all’Educazione nell’ammini-
accadesse, lo sviluppo delle competenze, consi- zione umanistica (letteraria, storica e filosofica), strazione Clinton). Se l’obiettivo è e sarà dav-
derato ormai di primaria importanza nella cre- affiancata dallo studio delle scienze matema- vero questo, anche il Liceo classico e la forma-
scita dei giovani studenti, sarebbe assegnato a tiche, fisiche e naturali (e magari, in un futuro zione umanistica in generale continueranno a
insegnanti specializzati. Attualmente invece prossimo, anche informatiche), stimola nello conservare il proprio spazio, senza finire nelle
nella scuola primaria e nella secondaria di I studente la capacità di cogliere le connessioni fauci di Cerbero, ma riuscendo, come Ercole
grado sono affidate a docenti curriculari di tec- fra i saperi e di maturare una visione critica agli inferi, a dominare il mostro a tre teste del-
nologia o di discipline affini, con preparazione della realtà. «Quanto più sapremo guardare al la fredda automatizzazione.

Un esempio concreto di come il cambiamento nardo, oltre che dal docente. Inoltre obiettivo

Esperimento: auspicato stia avvenendo nei fatti (e non solo trasversale a tutte le discipline è la promozione

il Liceo digitale
nelle intenzioni) è il nuovo Liceo digitale, spe- del ragionamento critico, nell’ottica di guidare
rimentazione avviata in una scuola di Roma gli studenti a formulare giudizi mediante pro-
nell’a.s. 2022-23 e ancora in corso. L’Istituto C. cessi mentali di analisi, valutazione e inferen-
Matteucci di Roma ha realizzato una iniziativa za, vagliando le informazioni, le esperienze e le
con il prezioso supporto di Fondazione Leonar- situazioni nel modo più oggettivo e più consa-
do-Civiltà delle Macchine e dell’azienda Leonar- pevole possibile. Un’altra importante novità del
do, giungendo alla creazione di una relazione Liceo digitale è l’introduzione dello studio della
tra scuola e azienda, con l’obiettivo di colmare il filosofia a partire dal primo anno, mediante il
dislivello di cui sopra. Si tratta di un Liceo scien- “Laboratorio del pensiero”. Lo studio della storia
tifico delle scienze applicate per il quale sono e della filosofia è inteso come una opportunità
previste alcune ore aggiuntive all’insegnamen- per allenare la mente a diffidare delle spiegazio-
to della matematica, durante le quali si inizia a ni semplicistiche e per esercitare il pensiero cri-
conoscere il mondo dell’intelligenza artificiale, tico che, come abbiamo anticipato, si annuncia
sia attraverso lezioni in classe che mediante atti- come la competenza più importante per il citta-
vità laboratoriali, guidate da un esperto di Leo- dino di domani.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 42 4.2023

FILIPPO SBRANA

MEZZOGIORNO
DIGITALE
Nel 2023 le aziende

I
del Sud (con più di l Piano nazionale di ripresa e resilienza circa il 6%, mentre è maggiore quello dei piccoli
è un’occasione fondamentale per af- centri (meno di 2000 abitanti) rispetto alle città.
dieci dipendenti) frontare alcuni nodi strategici del pa- Venendo a un aspetto più specifico, ha una

che hanno fatto ese e intervenire su problemi di lunga


data. Uno di questi è lo sviluppo eco-
peculiare importanza la connessione mediante
banda ultralarga, perché consente di trasmettere

investimenti sono nomico del Mezzogiorno. Il Piano può avere un


grande impatto sulle aree meridionali, sia per le
dati ad altissima velocità ed è quindi condizione
necessaria per cogliere tutti i benefici della digi-

il 43%. Il resto straordinarie risorse che rende disponibili, sia


perché mette al centro la coesione (economica,
talizzazione e andare verso la cosiddetta gigabit
society. La percentuale di sottoscrittori di tali ab-

d’Italia si ferma al sociale, territoriale), indicandola come un obiet-


tivo prioritario. In questo articolo ne ragionia-
bonamenti sulla popolazione residente segnala i
miglioramenti realizzati ma anche i persistenti

40%. Nel dettaglio, mo a partire da due ambiti decisivi per lo svilup-


po nazionale come la connettività e il digitale,
divari. Nel 2015 a livello nazionale si era solo al
2% (contro una media europea del 22%). Ma pro-

viene destinato a nei quali il Sud presenta un divario meno accen-


tuato e buone possibilità per il futuro.
prio in quell’anno è stata adottata una strategia
per le infrastrutture veloci, che ha l’obiettivo fi-

innovazione e nuove Il primo asse strategico del PNRR è dedica-


to alla digitalizzazione e agli investimenti per
nale di portarle ovunque entro il 2030.
I risultati non hanno tardato e nel 2020 la
tecnologie il 44,6% l’innovazione e la competitività. Non per caso:
la transizione digitale è oggi un passaggio inelu-
banda ultralarga ha raggiunto oltre il 20% del-
le famiglie. C’è però una differenza rilevante a
delle risorse, contro dibile. Se ben realizzata può consentire un salto
di efficienza alla pubblica amministrazione e
livello territoriale: nel Centro-Nord gran parte
della popolazione vive in zone con un’ampia
il 41,8% della media maggiore capacità concorrenziale del settore diffusione di questa connessione. Nel Mezzo-
privato. Il processo necessita di una serie di mi- giorno la situazione è speculare: il 60% circa
del paese sure che vanno dalla digitalizzazione dei servizi vive in province che hanno una quota di accessi
alla diffusione della banda ultralarga su tutto il più bassa della media nazionale e quasi il 20%
territorio, dall’informatizzazione dei processi vive in contesti molto distanti da tale standard.
produttivi all’accesso ai big data e alla robotica. Infatti, il digital divide è accentuato nelle aree
Un percorso lungo dal quale emergono divari di meno abitate e in quelle più difficili da raggiun-
varia natura nelle diverse aree del paese. gere. Per esempio, nelle province di Nuoro, Ori-
Un elemento nevralgico è la rete, la sua ca- stano, Avellino, Campobasso, Potenza e Agri-
pillarità e la velocità di trasmissione. Un recente gento. La nuova strategia nazionale punta op-
report dell’Istat (“I divari territoriali nel PNRR: portunamente a colmare questo rilevante gap.
Under this sun, Matteo dieci obiettivi per il Mezzogiorno”, 25 gennaio Ci sono diversi segnali interessanti anche
Balsamini, 2022. Strumenti
2023, disponibile su www.istat.it) ci offre alcuni guardando al mondo delle imprese. Il primo è
utilizzati all’interno del
Laboratorio di Ingegneria
dati utili per comprenderne la diffusione. Nel che – secondo il centro studi SRM, collegato al
Costiera (LIC) del 2000, solamente il 15% delle famiglie italiane gruppo bancario Intesa Sanpaolo – nel 2023 le
Politecnico di Bari per il accedeva alla rete dalla propria abitazione. La aziende del Sud (con più di dieci dipendenti) che
progetto Under this sun crescita però è stata rapida e sostanzialmente hanno fatto investimenti sono il 43%, una cifra
che mira a valorizzare
omogenea nei diversi territori. Nel 2010 le fami- superiore al dato medio del resto d’Italia che si
le aziende pugliesi che
operano nel settore della
glie dotate di connessione avevano superato il ferma al 40%. Se si analizza nel dettaglio questa
ricerca e dello sviluppo 50% e nel 2020 si è giunti all’80%. Il gap del Mez- voce, emerge che viene destinato a innovazione
tecnologico zogiorno risulta tutto sommato ridotto, pari a e nuove tecnologie il 44,6% delle risorse, contro
4.2023 43 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 44 4.2023

Se le risorse del 50%

% di imprese che investono


2021
49%
2022

Piano nazionale di 40% 43%


41%
2023

ripresa e resilienza 36%


40%

34%
destinate agli 30%

investimenti digitali 20%

saranno ben utilizzate


c’è, per le regioni 10%

del Mezzogiorno, una 0%

concreta possibilità Mezzogiorno Italia

di rilancio il 41,8 del resto d’Italia (SRM, “Mezzogiorno: pa- perché al Sud prevalgono le imprese di dimen-
norama economico di mezz’estate”, 2023). Tra le sione piccola che utilizzano tecniche tradizio-
motivazioni c’è l’esigenza di recuperare compe- nali. Inoltre, continua a permanere un divario
titività, insieme a una accresciuta spesa pubbli- nella professionalità ICT nelle imprese e nella
ca che ha alimentato quella privata. Va notato dotazione di infrastrutture tecnologiche. Potrà
ancora che per i prossimi tre anni si stima una essere utile investire nel reskilling dei lavorato-
crescita media degli investimenti pari al 10,6% ri meno qualificati e nell’upskilling di quelli che
nel Mezzogiorno, contro l’8% a livello nazionale. operano in segmenti a elevata professionalità,
Sono elementi che sembrano manifestare per migliorarne la produttività e proteggere dal
un certo dinamismo dell’imprenditoria me- rischio di disoccupazione tecnologica.
ridionale. Un tessuto più ampio di quello che Gli investimenti del PNRR, il dinamismo
probabilmente alcuni immaginano, visto che imprenditoriale, la digitalizzazione del paese e
parliamo di 15.656 imprese innovative (il 18,4% della pubblica amministrazione, possono rap-
del paese). E sta crescendo significativamente: presentare una grande opportunità per il Mez-
negli ultimi sei anni il numero è aumentato del zogiorno. In un mondo in cui le catene globali
51,5%, a fronte del 25% a livello nazionale. Que- del valore tendono ad accorciarsi nella prospet-
sto porta a un significativo accorciamento delle tiva del cosiddetto friend-shoring (rilocalizza-
distanze. Da segnalare la vivacità del comparto zione delle produzioni strategiche in Stati al-
greentech, che unisce sostenibilità ambienta- leati), le opportunità per il Sud aumenteranno.
le e innovazione tecnologica. Sempre secondo Ma occorre incrementare la diffusione della
SRM, l’economia green meridionale pesa circa banda ultralarga e favorire significative inno-
⬈ Figura 1. Tendenza delle
aziende del Mezzogiorno il 35% di quella green nazionale, un dato netta- vazioni nel processo produttivo, per garantire
e del resto d’Italia a mente superiore al peso dell’intera economia una reale crescita del territorio. Il Mezzogiorno
realizzare investimenti nel meridionale su quella italiana, pari al 22%. può registrare importanti miglioramenti, in un
triennio 2021-23.
Il tema delle competenze digitali avanzate panorama per alcuni aspetti già incoraggiante,
L’indagine ha registrato
nel mondo delle imprese è tratteggiato nell’ulti- e avviarsi su un nuovo percorso di crescita per
un’impennata nel
2022, verificatasi in mo Rapporto SVIMEZ e mostra un quadro abba- ridisegnare gli storici equilibri esistenti.
corrispondenza della forte stanza omogeneo tra Nord e Sud del paese, con Certo, non mancano alcuni dubbi. Se in pas-
ripresa economica post alcune punte di eccellenza nelle iniziative im- sato il Sud ha avuto una performance economi-
pandemia, con gli effetti del
prenditoriali del Meridione (SVIMEZ, “Rapporto ca spesso inferiore alle attese, chi ci dice che i
conflitto in Ucraina ancora
2022. L’economia e la società del Mezzogiorno”). grandi investimenti del PNRR possano davvero
da decifrare. La contrazione
del 2023 sconta una Nell’industria meridionale la percentuale di cambiare il futuro? Qualcuno ha paragonato il
ripresa economica ormai imprese con competenze digitali avanzate – in Piano a una nuova Cassa del Mezzogiorno, vista
alle spalle ed evidenzia particolare riguardo a valutazione, analisi e uti- la massa di risorse lì destinata allora come oggi.
segnali preoccupanti sul
lizzo di contenuti digitali – è pari al 46,6% e non Ebbene, la Cassa fu davvero utile allo sviluppo
fronte dell’andamento
è molto più bassa del resto del paese (0,6% meno del Sud o le sue risorse furono solo un grande
dell’inflazione e dei tassi
d’interesse. del Centro e 1,3% meno del Nord). Nei servizi sia- piano di sussidi? Sono domande significative,
Fonte: elaborazione SRM, mo al 42,5%, contro il 43,8 del Centro e il 45,1% che impongono di dare maggiore profondità
survey sulle imprese del Nord. Si tratta di un divario tutto sommato storica alla nostra analisi. Ovviamente i divari
meridionali
ridotto. Valori più alti si riscontrano nel campo del Sud di oggi non sono paragonabili a quelli
della cybersicurezza e della protezione dei dati che raccontò Carlo Levi nel libro “Cristo si è fer-
➡ ➡ Under this sun, personali. Anche in settori avanzati come la ro- mato a Eboli” o a quanto ebbe modo di vedere
Matteo Balsamini, 2022 botica c’è maggiore distanza col resto del paese, Alcide De Gasperi nel secondo dopoguerra visi-
4.2023 45 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

tando le regioni meridionali. Lo statista trenti- Mezzogiorno ha visto diminuire ulteriormente Il PNRR e lo sviluppo del digitale possono
no comprese che la ricostruzione del paese dalle il suo peso economico, con una crescente diffi- rappresentare un’opportunità straordinaria. In
ceneri del conflitto mondiale doveva passare at- coltà nell’impiegare la forza lavoro disponibile. questo ambito il divario è, tutto sommato, ab-
traverso politiche che in quelle aree andassero La sua base produttiva ha registrato continui bastanza contenuto e il tessuto imprenditoriale
oltre quelle ordinarie dello Stato. C’era bisogno restringimenti, riducendo la capacità di aggan- vivace. Le risorse da spendere ci sono e, soprat-
di cambiare il volto di territori profondamente ciare le fasi espansive del ciclo economico. tutto, c’è una spinta forte dell’Europa a mettere
arretrati. Da questa visione nacque il cosiddetto Oggi la condizione delle aree meridionali è la coesione al centro delle politiche pubbliche
“intervento straordinario nel Mezzogiorno”, un piuttosto problematica, seppur variegata al suo europee e nazionali, dopo una lunga stagione
insieme di misure rilevanti a sostegno della cre- interno. Il PIL pro capite è in media di poco su- di scarso interesse verso il tema. Il Sud e l’inte-
scita economica del Sud, a partire dalla Cassa. periore al 50% del Centro-Nord. Le infrastrut- ro paese si trovano a un bivio: se utilizzeranno
I governi De Gasperi e quelli che seguirono ture sono un elemento critico, basti pensare questi fondi nel modo giusto il sistema produtti-
elaborarono politiche economiche che consen- all’alta velocità. E la disoccupazione è forte, in vo meridionale potrà migliorare la sua connes-
tirono una rilevante modernizzazione delle particolare quella dei giovani: dal 2000 in poi si sione alle catene globali del valore, si creeranno
aree meridionali in ogni campo: agricoltura, registrano circa tre occupati ogni dieci in meno migliaia di nuovi posti di lavoro, tanti giovani
infrastrutture, industria. È anche grazie a que- rispetto al Centro-Nord nella fascia di età 25-34 potranno decidere di non emigrare e mettere
ste misure che a cavallo degli anni Cinquanta anni. Non per caso molti emigrano. Ma come si è la loro professionalità al servizio del territorio
e Sessanta l’Italia vive un vero e proprio “mira- visto ci sono imprese che possono agire da forze d’origine, si ridurrà il divario. Ma se i fondi del
colo economico”, con un incremento medio del motrici per lo sviluppo del territorio. Né man- Piano saranno utilizzati male, l’Italia dovrà at-
PIL intorno al 6% annuo. L’intervento pubblico cano filiere strategiche, come la produzione di tendere molti anni prima di avere nuovamente
è molto efficace e dà risultati importanti, men- veicoli aerospaziali e relativi dispositivi. un’occasione simile.
tre lo sviluppo del Sud contribuisce a quello
dell’Italia, a conferma dell’antica intuizione di
Giuseppe Mazzini: «L’Italia sarà quello che il
Mezzogiorno sarà».
Questo processo virtuoso s’interrompe ne-
gli anni Settanta. La crisi energetica seguita alla
guerra del Kippur (siamo nel 1973, esattamente
cinquant’anni fa) innesca una fortissima in-
flazione e porta a cambiamenti nell’economia
internazionale che penalizzano fortemente il
Sud e le sue giovani industrie. Termina la con-
vergenza con il resto d’Italia, non si riesce a defi-
nire una nuova strategia economica per le aree
meridionali, si degradano le politiche pubbliche
(Cassa inclusa) e si passa dagli investimenti al
sostegno al reddito. Le conseguenze negative
non sono solo economiche e sociali, disoccupa-
zione e povertà offrono grandi spazi alla crimi-
nalità organizzata. Le mafie aumentano la loro
presa sui territori di origine – basti pensare
agli omicidi Falcone e Borsellino – e iniziano a
espandersi verso il Nord. Alcuni anni dopo un
assessore della regione Lombardia viene ar-
restato per concorso esterno in associazione
mafiosa, certificando l’avvenuta risalita della
criminalità organizzata lungo la penisola.
Questo breve excursus storico ci mostra
quanto, pur attraverso passaggi difficili, le poli-
tiche per il Mezzogiorno abbiano rappresentato
un’opportunità di sviluppo fondamentale per
colmare i divari e sostenere una crescita più
omogenea del paese. Allo stesso tempo, però, si
osserva che i trasferimenti di risorse al Sud non
sono stati sempre produttivi, in alcuni periodi
hanno assunto caratteri di inefficienza e clien-
telismo. Tuttavia, senza una convincente politi-
ca di coesione, è certo che il Mezzogiorno fatica
a crescere e il suo ritardo pesa sull’intero pae-
se. Lo si è visto negli ultimi anni, si è investito
molto meno nei territori meridionali. Anche per
questo, dopo la crisi finanziaria del 2008 l’Italia
ha perso terreno rispetto al resto dell’Europa e il
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 46 4.2023
4.2023 47 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

LORENZO CAPPANNARI

Un piccolo catalogo
di possibili mestieri del
DUE TIRI
A SCACCHI
futuro, raccontati
da uno sviluppatore
di mondi virtuali

P
arallelamente all’evoluzione della società e all’avvento delle
nuove tecnologie, il mondo del lavoro subisce continue cicli-
che trasformazioni. Alcuni mestieri tradizionali periodica-
mente scompaiono, e insieme al loro declino sorgono nuove
necessità, che aprono la strada a una gamma di nuove op-
portunità lavorative. Per il futuro prossimo, si possono individuare tre
assi specifici: l’asse della sostenibilità, che mira a trasformare in manie-
ra virtuosa il rapporto con il nostro ecosistema per far fronte agli attuali
cambiamenti climatici e demografici; l’asse dell’automazione, che mira a
ottimizzare i processi, in particolare produttivi, per ridurre o eliminare
l’intervento dell’uomo; e l’asse dell’esperienza, che mira ad arricchire il
rapporto tra l’essere umano e la realtà che lo circonda attraverso nuove
forme di coinvolgimento.
Quando parliamo di sostenibilità, parliamo di una tendenza neces-
saria: per gestire una coabitazione virtuosa con il nostro ecosistema, e
per permettere agli esseri umani di prosperare pur crescendo di numero,
bisognerà affrontare molti cambiamenti, con i quali arriveranno nuovi
mestieri. La sostenibilità ambientale ha innescato la transizione energe-
tica, ma da sola potrebbe non essere sufficiente per migliorare lo stato
della nostra atmosfera. Potrebbero presto nascere professionisti dedicati
allo sviluppo di tecnologie per rimuovere la CO 2 dall’atmosfera, gli inge-
gneri per la rimozione della CO 2 . Al tempo stesso, vedremo presumibil-
mente nascere degli architetti di edifici sostenibili, che lavoreranno alla
progettazione delle città di domani, i cui edifici saranno a basso impatto
ambientale e interamente riciclabili; designer che lavoreranno a braccet-
to con gli esperti in riciclo e smaltimento sostenibile, i quali si occupe-
ranno di gestire in maniera avanzata l’intero ciclo di gestione del rifiuto,
facendo in modo che i concetti di economia circolare vengano sempre ap-
plicati correttamente. Per garantire il sostentamento a una popolazione
in continuo aumento, e sempre più ricca – quindi sempre più affamata di
proteine nobili come la carne – nasceranno esperti in carne coltivata in
Le Jeu de l’absurde,
Anna Paparatti, 1965,
laboratorio, che permetteranno la diffusione della produzione in labora-
tempera su tela torio di carne senza l’uso di animali, il cui allevamento, come sappiamo,
Courtesy Eddart rappresenta una delle più pressanti fonti di inquinamento del pianeta. E
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 48 4.2023

per favorire la coltivazione di cibo ottimizzan- riuscirà per esempio a soddisfare il fabbisogno

I cambiamenti nel do l’utilizzo di acqua e pesticidi, anche il settore


agricolo avrà bisogno di nuovi agronomi verti-
di elettricisti).
Nel mondo medicale, anche se in futuro a

mondo del lavoro cali, specializzati nella coltivazione di frutta e


verdura in ambienti verticali (poca estensione
operare saranno dei robot, serviranno nuovi
medici sterilizzatori, che dovranno supervisio-
avverranno lungo di terreno) e controllati.
Con la diffusione delle prime tecnologie
nare e mantenere sterili le macchine che uti-
lizzeranno, mentre nasceranno nuovi esperti
tre assi, quello della applicate al miglioramento della produttività
e grazie all’automazione il mondo del lavoro ha
in benessere digitale, che promuoveranno la
salute appunto attraverso tecnologie digitali.
sostenibilità, quello attraversato profonde trasformazioni. Pensia-
mo per esempio all’implementazione della mac-
Oppure esperti in medicina personalizzata,
specializzati nella cura individuale dei pazien-
dell’automazione e china a vapore nelle fabbriche, o all’ingresso dei ti resa possibile dal tracciamento puntuale dei
computer negli uffici. Il prossimo step? L’intelli- nostri dati in tutti i momenti della vita. Quando
quello dell’esperienza. genza artificiale unita alla robotica, tecnologie il tracciamento si allagherà al lifelogging, ossia
che sostituiscono l’essere umano, migliorando- il tracciamento continuo e sistematico di tutto
Quanto peserà lo in molte attività sia intellettuali che fisiche. quello che facciamo, nasceranno gli analisti di

la robotica Si tratta di tecnologie inevitabili, che provo-


cheranno sconvolgimenti tali da interessare
vite, specializzati nell’individuare tendenze e
modelli comportamentali altrimenti impercet-
la nostra stessa essenza, ponendoci di fronte tibili. Secondo alcuni futurologi, queste tenden-
a interrogativi nuovi. Grazie all’IA e alla robo- ze potrebbero essere tanto efficaci da inverare il
tica, gran parte dei lavori che oggi conosciamo fantascientifico mestiere del poliziotto pre-cri-
presto non esisteranno più, ma come dicevamo mine, specializzato nell’arrestare i criminali
non si tratta di una novità. Negli ultimi duecen- prima che commettano un delitto, più o meno
to anni l’automazione applicata all’agricoltura come nel film “Minority Report”.
ha sostituito la quasi totalità dei posti di lavoro, Del resto, lo sviluppo di un’intelligenza ar-
ma i nuovi disoccupati non sono rimasti con le tificiale onnipresente e onnisciente potrebbe
mani in mano, ripiegando su occupazioni com- richiedere figure come quella dell’etico dell’IA,
pletamente inedite nell’industria e nei servizi. che ne valuteranno e mitigheranno le implica-
Nel Settecento, del resto, non esistevano né i fo- zioni morali e sociali, o come quella dello psico-
tografi né i web designer. Oggi, la maggioranza logo dell’IA, che ne studierà l’interazione con
di noi fa lavori che nessun agricoltore avrebbe gli esseri umani. Nascerà anche il cognitiviz-
mai potuto immaginare duecento anni fa, e che zatore, ossia lo sviluppatore di nuove logiche di
con tutta probabilità tra duecento anni potreb- intelligenza artificiale aliena, ognuna con una
bero non esistere più, o non essere più gli stessi. propria caratteristica cognitiva distintiva: chi
Con l’aiuto delle macchine, l’essere umano ha ha detto infatti che l’intelligenza umana deb-
potuto assumere ruoli sempre nuovi, che – te- ba essere l’unica forma di intelligenza? Mentre
orizza Kevin Kelly, il cofondatore della rivista sarà il comportamentista lo specialista nella
“Wired” – nel tempo saranno a loro volta svolti creazione di menti umane, agenti virtuali in-
da una macchina, in un circuito senza fine. In telligenti con carattere e atteggiamenti sempre
questo processo di sostituzione progressiva, nuovi e originali, pronti a intrattenerci in ogni
vedremo la nascita di lavori che supportano le momento della nostra giornata.
macchine nel loro percorso di miglioramento, Il terzo asse è quello dell’esperienza, che
lavori che progressivamente saranno poi sosti- possiamo vedere come il mondo della creativi-
tuiti da un’altra macchina. Per esempio, le auto tà e dell’intrattenimento. Secondo un calcolo
a guida autonoma in un primo periodo di vita del Fondo monetario internazionale, negli ulti-
potrebbero aver bisogno di piloti che possano mi 140 anni i prezzi dei beni di consumo sono
da un centro di comando prendere il controllo diminuiti dell’1% circa l’anno: non sorprende,
dell’abitacolo nei momenti di pericolo, specia- se pensiamo che le attività produttive sono da
lizzati anche in veicoli aerei a propulsione elet- anni in fase di costante ottimizzazione da parte
trica dedicati al trasporto umano. Questi piloti dall’automazione. Al tempo stesso però, i prezzi
lasceranno poi il posto ad analisti ottimizzatori delle esperienze sono aumentati costantemen-
di viaggio, che si preoccuperanno esclusiva- te, dai concerti ai ristoranti, all’intrattenimento.
mente di migliorare gli algoritmi sul traffico in Se vogliamo capire cosa faremo quando le mac-
termini di consumo di tempo e di energie. La chine svolgeranno i nostri lavori attuali, basterà
nascita di un nuovo esercito di robot domesti- guardare alle esperienze. «Useremo la tecnolo-
ci e personali necessiterà di nuovi meccanici di gia per produrre beni, e produrremo esperien-
robot, almeno finché non dovrà essere un altro ze per evitare di diventare noi stessi un bene»,
robot a risolvere i guasti, vista l’enorme com- suggerisce Kelly. E mentre continueranno a
plessità dei sistemi coinvolti (più difficile preve- prosperare figure professionali impegnate nel
dere se il mercato del lavoro fornirà un numero garantire esperienze interamente umane, come
adeguato di tecnici riparatori, o se, come accade il personal trainer o il sacerdote, grazie alle nuo-
oggi in alcuni paesi occidentali, il mercato non ve tecnologie esperienziali – come il metaverso
4.2023 49 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

e le tecnologie immersive – nasceranno nuove tuali. Infine, in questa sovrabbondanza di espe-


figure professionali specializzate in esperienze rienze digitali sempre crescente, diventerà più
digitali. Un artista del metaverso per esempio, difficile scegliere: il programmatore di filtri sarà
specializzato nel creare opere d’arte digitali specializzato nell’addestramento di algoritmi di
per gli spazi virtuali; un designer di mondi vir- IA in grado di filtrare solo le migliori tra le in-
tuali sarà invece specializzato nel creare am- finite esperienze disponibili in rete, senza farci
bienti virtuali per scopi educativi, ricreativi o sprecare tempo con contenuti di bassa qualità.
commerciali; mentre un architetto di mondi Il lavoro cambierà, cambierà spesso, e cam-
ibridi si occuperà di creare nuovi luoghi fisici bierà in modi che oggi non siamo in grado di
che integrano nativamente elementi olografici prevedere. «50 anni fa gli scacchi venivano
aumentati o virtuali. Il creatore di strumenti acclamati come una delle principali conquiste
musicali virtuali si specializzerà nell’inventare dell’umanità, e nessuno pensava al lavaggio dei
e intonare nuovi strumenti musicali olografici, piatti», scrive Yuval Harari. «Si è poi scoperto
che potranno essere suonati esclusivamente nel che un computer può sconfiggere un campio-
mondo virtuale, mentre il pubblicitario ologra- ne mondiale di scacchi molto più facilmente di
fico sarà un esperto di pubblicità aumentata, quanto possa sostituire un cameriere che porta
una pubblicità che si integrerà in maniera non via i piatti sporchi e li lava». Impareremo a sor- Duane Hanson, Lunchbreak,

invasiva all’interno dei paesaggi urbani o dome- prenderci. Forse, macchine tendenzialmente 1989, polivinile, policromato
a olio, tecnica mista e
stici. Nasceranno poi gli allenatori immersivi e creative ed empatiche dopo aver preso le ordi-
accessori, dimensioni
gli sviluppatori XR per la salute, specializzati nazioni in pizzeria, si accosteranno al nostro ta- variabili. Opera unica.
nel farci muovere in modo efficace all’interno di volo con una scacchiera: solo giocatori di scac- Foto di Jeff McLane
ambienti interattivi come i giochi immersivi vir- chi, no perditempo. Courtesy of Gagosian
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 50 4.2023

CARLOS D’ERCOLE

ATTRAVERSO LE IMMAGINI

Com’è cambiato il lavoro nel nostro


apparato di simboli condivisi, in un
racconto d’autore di otto riproduzioni
e relative didascalie. Film, quadri, libri,
telefonini, piccoli computer, da Bertolucci
a Rifkin e Jobs. E una curiosità: anche
i geeks hanno un El Greco
1.

1. Renato Guttuso,
Contadini al lavoro, 1951
Guttuso è percepito
nell’immaginario collettivo
come l’artista di partito,
basta pensare, nella sua
vasta produzione, a I funerali
di Togliatti. In quest’opera,
probabilmente ispirata a
Gli spaccapietre di Gustave
Courbet, quattro contadini
sono raffigurati mentre
lavorano su di un terreno
in aperta campagna. Tre di
loro sono chini sul lavoro
mentre uno è fermo, la
zappa appoggiata a terra,
con lo sguardo rivolto allo
spettatore

2. Giuseppe Pellizza
da Volpedo, Il quarto Stato,
1898-1901
Il quadro rappresenta un
2.
gruppo di braccianti che
marcia in segno di protesta.
Alla testa del corteo, due
3.
uomini e una donna con
bambino in braccio. L’uomo
3. Elio Petri, La classe operaia
al centro della scena («sui 35,
va in paradiso, 1971
fiero, intelligente, lavoratore»
Film memorabile con colonna
nella definizione dell’artista)
sonora di Ennio Morricone,
ha una mano sulla cintola
racconta la storia di Ludovico
e con l’altra regge la giacca
Massa (interpretato da Gian
appoggiata alla spalla. Opera
Maria Volonté), operaio
famosa e simbolo delle lotte
stacanovista con due famiglie da
operaie, compare nei titoli
mantenere, amato dai padroni
di testa di Novecento di
e odiato dai colleghi operai,
Bernardo Bertolucci, che
che a seguito di un incidente
sceglie di inquadrarla per poi
sul lavoro si rende conto della
soffermarsi sui personaggi
propria alienazione e degli abusi
in primo piano, e quindi sul
padronali. Paradossalmente il
resto della folla in secondo
film fu accolto con freddezza
piano
dalla sinistra italiana. Oggi quella
classe operaia non esiste più
4.2023 51 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

4. Bruno Caruso, 5. David Fincher,


Olivetti ELEA 9003, 1960 The Social Network, 2010
Amato da scrittori come Votata da Quentin
Sciascia, Consolo, Volponi Tarantino come migliore
e Vittorini, Bruno Caruso opera cinematografica
nel 1959 visitò i reparti di quell’anno, il film di
Olivetti, inclusi quelli David Fincher si avvale
dove si stava avviando della preziosa sceneggiatura
la produzione di ELEA di Aaron Sorkin. Racconta
9003, primo calcolatore come Mark Zuckerberg creò
commerciale italiano. nella sua piccola stanza ad
Le sue impressioni si Harvard il social network
tradussero in una serie di che fu uno spartiacque nella
disegni, Dalla calligrafia trasformazione del lavoro:
alla memoria, pubblicati Facebook. Dave Knox disse:
nell’Agenda Olivetti «Guardare questo film ti fa
del 1960 venire voglia di uscire dalla
sala, prendere il tuo laptop
e creare il tuo impero»

4. 5.

6. Miltos Manetas,
Looking at the Blackberry, 2013
Miltos Manetas, un El Greco
dei geeks, gli smanettoni
informatici, realizza opere
d’arte su internet, manipolando
video di Super Mario o
creando appositi account
che celebrano Andy Warhol
o Jackson Pollock. Il quadro
qui riprodotto, evocativo
della Cena in Emmaus di
Caravaggio, ritrae una serie
di amici dell’artista intenti ad
ammirare il Blackberry, un
piccolo oggetto che ha liberato
l’uomo dalla scrivania

6.

7.

8.
7. Macintosh, Apple, 1984
Di Steve Jobs tutto si è
detto. «Stay hungry, stay 8. Jeremy Rifkin,
8 mondo in cui tutto è on lease).
foolish» è un mantra. La La fine del lavoro, 1995 Ne La fine del lavoro, titolo
biografia di Walter Isaacson Rifkin è un sociologo che che si presta a slogan di
ha ben raccontato la vita ha interpretato e anticipato successo, a metà degli anni
rocambolesca di questo le evoluzioni dell’economia. Novanta scriveva che la
dropout universitario che A volte si rivela profeta, progressione della potenza
segue corsi di calligrafia prima altre un po’ meno (si pensi di calcolo dei moderni
di creare con Steve Wozniak a L’era dell’accesso, in cui elaboratori avrebbe messo in
un intero mondo. C’è un prima teorizzava l’imminente esubero un grande numero
e un dopo. Classi dirigenti morte del contante e la fine di lavoratori. Una minaccia
creative viaggereste, per della proprietà a favore di un ancora al centro del dibattito
necessità professionali,
senza un Mac in borsa?
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 52 4.2023

COSIMO ACCOTO

Noi conosciamo
molto più di quello IL PARADOSSO
DI POLANYI
che riusciamo a
descrivere. Ma se
la macchina è in
grado di fare cose

R
senza che noi gliele acconta Omero di quando la dea Teti in visita al figlio Efesto,
dio del fuoco e della metallurgia, lo trovò «che girava tra i
codifichiamo prima, mantici tutto sudato e indaffarato: faceva ben venti tripodi
che stessero in piedi lungo le mura del livellato salone ed alla
questo principio base di ognuno metteva rotelle d’oro perché da soli potessero
andare al concilio divino e poi fare ritorno nella sua casa».1 Una forma di
cautelativo viene automazione robotica ante litteram, diremmo col senno di poi. Dai tripodi
omerici ai robot di oggi, il percorso non è stato né breve né facile. Nei fatti,
a cadere ne è sortita una rinnovata civiltà di macchine autonome, artificialmente
intelligenti secondo la vulgata corrente. Ma direi di più: all’orizzonte si
evoca già una nuova economia della macchina che automatizza «mani,
menti e mercati». 2
Lo testimonia la progressione tecnologica decisamente impressio-
nante dell’intelligenza artificiale (automazione robotica inclusa) e la sua
Untitled (on vous intoxique!), iniezione iniziale dentro società, imprese, mercati e vite. Non senza vulne-
Claire Fontaine, 2018, rabilità, difficoltà o ambiguità, l’adozione si è avviata sia pur in maniera
serigrafia su carta
disomogenea. 3 Così, questa fase sorprendente della rivoluzione digitale
d’archivio 70T riciclata.
L’opera si ispira a un poster
smart è tornata ad allertare politica e cittadini, industria e lavoratori. Non
realizzato sulla scia degli c’è giorno che lettere e manifesti non sollevino preoccupazioni, da quelle
eventi del Sessantotto, in più esistenziali a quelle più professionali. In molti si domandano se e come
cui i loghi delle tecnologie di lo sviluppo di questa nuova forma di intelligenza artificiale cosiddetta
allora, televisione, telefono
“generativa e agentiva”4 (oltre che estrattiva, discriminativa e predittiva)
ecc. vengono inseriti nelle
sezioni che compongono
impatterà il lavoro umano.
una figura umana piegata. Complesso, se non impossibile, a dirsi. Scartando impressioni estem-
Oltre alle imperfezioni della poranee e personali, opinioni circolanti non documentate, desiderata
stampa originale, gli artisti scambiati e confusi per teorie o fatti, interessi di parte veicolati come veri-
riprendono la stessa figura
tà assolute, se stiamo alla conoscenza economica – di lungo corso e costru-
e sostituiscono i loghi con
quelli contemporanei dei
ita a fatica – del rapporto tra tecnologia e occupazione, l’orizzonte futuro
social media del lavoro appare sempre più incerto. Quantomeno nella nostra capacità
Courtesy degli artisti e T293 di analizzarne evoluzioni e proiezioni. D’altro canto abbiamo poche serie
4.2023 53 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 54 4.2023

storiche dettagliate degli ultimi decenni per po-

Anche l’impresa ter illuminare il senso della trasformazione in


corso. All’inizio degli anni Duemila erano più

cambia forma che altro analisi teoriche, poi sono venute le pri-
me evidenze storiografiche, oggi cominciavamo

perdendo i suoi a delineare qualche modello. 5


Nel frattempo, però, qualcosa è mutato e
connotati storici. rischia di rendere quelle già deboli analisi e
interpretazioni obsolete e le previsioni conse-
L’idea che l’impresa guenti incerte. Ma cosa è cambiato? Dobbiamo
prima fare un passo indietro e ripartire dal do-
sia la creatrice del cumento che sancì la nascita dell’IA moderna.
Così scrivevano i padri fondatori: «Proponia-
valore nei confini mo che uno studio sull’intelligenza artificiale
della durata di due mesi e composto da dieci
chiusi delle sue persone venga condotto nell’estate del 1956

infrastrutture o al Dartmouth College di Hannover nel New


Hampshire. Lo studio deve procedere sulla

infostrutture è in via base della congettura che ogni aspetto dell’ap-


prendimento o di qualsiasi altra caratteristica

di superamento dell’intelligenza possa essere descritto in linea


di principio in modo così preciso da poter essere
simulato da una macchina». 6
A quasi settant’anni da quella proposta, di-
scutendo oggi di lavoro e intelligenza artificiale,
il punto su cui va portata l’attenzione è proprio
quello relativo alla congettura della descrizione
precisa di apprendimento e intelligenza. Se c’è
o è possibile questa descrizione, allora è ipotiz-
zabile e progettabile una macchina che simuli le
capacità cognitive umane. Se non c’è, la macchi-
na non sarà in grado di replicare quel compito.
Negli anni, questo vincolo o limite nella nostra
capacità di descrivere come siamo in grado
di fare certe cose (per esempio riconoscere un
volto) ci ha messo al riparo dalla piena automa-
zione. Non sapendo descrivere come facciamo
umanamente a fare certe cose, non saremmo
riusciti a operazionalizzare e codificare molte
attività e pratiche. sappiano come fa a fare. Di fronte a questa tor-
Perché, come insegna il paradosso di Po- sione epistemica (di conoscenza) ed ergodica (di
lanyi, noi conosciamo molto più di quello che lavoro), i modelli con cui avevamo cominciato a
riusciamo a descrivere (conoscenza tacita). sondare il rapporto tra lavoro umano e intelli-
Questo principio è stato a fondamento dei genza artificiale vanno in fibrillazione. Prima si
modelli economici impiegati per delineare gli valutava la capacità della macchina di svolgere
orizzonti del lavoro umano a fronte dell’arrivo compiti routinari codificabili lasciando a noi
della conoscenza macchinica. E, di fatto, l’IA va quelli complessi, non traducibili in operazioni
valutata in queste sue due dimensioni. Come computazionali. Ora quel modello per polariz-
λόγος (conoscenza) e come ἔργον (lavoro): modo zazione di task 8 scricchiola e le recenti sicurez-
di comprendere il mondo e modo di produrre ze di essere al riparo dall’automazione mutano
nel mondo. E sappiamo bene che sono le due in imponderabili incertezze.
facce di una stessa medaglia alla fin fine. Tutta- Dentro questi nuovi scenari di inedite di-
via, l’arrivo di un’intelligenza artificiale in gra- visioni del lavoro tra macchine e umani 9 altre
do di imparare dall’esperienza (machine e deep complessità vengono ad aggiungersi. Da qual-
learning), di conoscere il mondo senza che noi che tempo, infatti, anche il senso e la forma
la istruiamo sul da farsi, cambia di nuovo l’oriz- dell’esperienza d’impresa vivono una morfosi
Storia della Notte e Destino zonte del lavoro umano. profonda.10 Tra dati, algoritmi e protocolli, l’in-
delle Comete, Gian Maria Il vincolo cautelativo del principio di Po- novazione organizzativa innescata dall’irrom-
Tosatti, Padiglione
lanyi viene a decadere e, anzi, proprio si inver- pere della code economy si è appena avviata.
Italia, 59a Esposizione
Internazionale d’Arte della
te. 7 Non solo la macchina è in grado di fare cose Ridisegnerà imprese e mercati, strategie e lea-
Biennale di Venezia, 2022. senza che noi le codifichiamo prima, ma le cose dership, competenze e comportamenti. Nell’era
Foto di David Levene che lei fa ci sono oscure. Fa cose che noi non degli ecosistemi di servizio a piattaforma, dei
4.2023 55 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

1
Omero, Iliade, vv. 372-79.
2
C. Accoto, Mani, menti, mercati, in C. Bordoni (a cura di), Il primato
delle tecnologie. Guida per una nuova iperumanità, Mimesis, Udine 2020.
3
K. McElheran, J. Frank Li, E. Brynjolfsson, Z. Kroff, E. Dinlersoz,
L.S. Foster, N. Zolas, AI Adoption in America: Who, What, and Where,
Working paper, ottobre 2023.
4
C. Accoto, IA generativa: linguaggi, immagini, agenti, in “Harvard Business
Review”, allegato, luglio 2023.
5
Si possono vedere le ricostruzioni storiche e le revisioni critiche dei
modelli interpretativi della relazione tra tecnologia digitale e occupazione
dell’economista e professore del MIT David Autor. In particolare, segnalo:
The labor market impacts of technological change: from unbridled enthusiasm
to qualified optimism to vast uncertainty, Working paper, 30074. I modelli
presi in esame e analizzati criticamente da Autor sono quattro: the
education race, the task polarization model, the automation-reinstatement
race, the era of artificial intelligence uncertainty. Si vedano anche le analisi
in M. R. Frank, Y.-Y. Ahn, E. Moro, AI exposure predicts unemployment
business multilaterali, degli emergenti cripto- Sono questi gli orizzonti inquieti che ci risk, agosto 2023, su come e quanto l’esposizione all’AI sia un indicatore
predittivo sul rischio di disoccupazione.
sistemi su reti decentralizzate, la creazione di apprestiamo a vivere. Preso tra nuove divisio-
6
J. McCarthy, M.L. Minsky, N. Rochester, C.E. Shannon, A Proposal
valore delle imprese si configura sempre più ni e nuove organizzazioni, il lavoro umano sta
for the Dartmouth Summer Research Project on Artificial Intelligence, 1955.
come un processo di scambio (catallattico), co- mutando pelle e senso senza avere ancora una 7
Seguiamo qui il ragionamento di David Autor che sottolinea proprio
evoluzione (simpoietico) e anticipo (prolettico), chiara indicazione del suo futuro. Ma al di là l’idea di questa Polanyi’s revenge relativa alla conoscenza tacita delle
macchine e non più solo degli uomini.
coopetitivo e sconfinante. dell’idea filosoficamente ingenua di tenere l’u-
8
Nello specifico, la “polarizzazione dei compiti” (umani vs macchine) è il
Dunque, non solo il lavoro in quanto tale, mano nel loop, dobbiamo ricordare da ultimo
terzo dei modelli analizzati da David Autor ed è quello oggi più comune.
ma anche l’impresa cambia forma perdendo i che l’umano è sempre e comunque nel loop. Lo si indica anche, in maniera più semplice, con l’acronimo HABA-MABA
(Humans Are Better At-Machines Are Better At).
suoi connotati storici. L’idea che l’impresa sia Ovviamente perché è presente nel processo di
9
L’assemblaggio sociotecnico e sociomorfico che chiamiamo storicamente
la creatrice del valore nei confini chiusi delle costruzione, produzione e consumo dell’intelli-
e ideologicamente “AI” evoca e istanzia nuove cognizioni del mondo
sue infrastrutture/infostrutture è in via di su- genza artificiale (progetta, addestra, seleziona, e nuove divisioni del lavoro. Matteo Pasquinelli in un saggio pubblicato
di recente le affronta con profondità raccontando un’altra genealogia
peramento nei fatti se non ancora nei modelli usa, corregge, etichetta). Ma anche e più pro-
disciplinare e un’altra economia politica dell’AI rispetto alle vulgate correnti:
organizzativi e manageriali. Una delle strategie fondamente perché il fattore umano è decisi- «...on the contrary, the inner code of AI is constituted not by the imitation
of biological intelligence, but by the intelligence of labour and social
competitive per rendere operativa questa aper- vo: sia quando è in-the-loop (perché qualche
relations» (M. Pasquinelli, The Eye of the Master. A Social History of Artificial
tura delle imprese all’integrazione di risorse e altro umano lo ha incluso nel ciclo lavorativo) Intelligence, Verso, Londra 2023, p. 2). Un’interessante lettura nel solco della
labour theory of automation, direi semplificando, di matrice neo-marxiana.
allo scambio di servizi è stata storicamente la sia quando è off-the-loop (perché qualche altro
10
C. Accoto, Imprese, piattaforme, ecosistemi e …quantum stack?,
gestione delle interfacce di programmazione umano ha deciso di escluderlo).
in S. Besana, Future of work: le persone al centro, Hoepli, Milano 2021.
applicativa (API). Una strategia centrale anche È dentro questa nuova dialettica intricata e 11
Heteromation (che traduciamo con eteromazione) è il neologismo
e soprattutto nell’era dell’intelligenza artificia- aperta tra automation (sostituzione), heteroma- creato da H.R. Ekbia e B.A. Nardi nel loro saggio Heteromation,
and Other Stories of Computing and Capitalism, MIT Press, 2017.
le con la gestione dei flussi delle sue data pipe- tion11 (subordinazione) e augmentation (aumen-
Sulla questione automation vs augmentation, si vedano anche le analisi
line. A questo si aggiungano poi le forme più tazione) che il lavoro umano dovrà riuscire a economiche di lungo corso contenute in D. Acemoglu, S. Johnson,
Power and Progress (2023) e l’indicazione ivi contenuta della necessità
recenti come le imprese decentralizzate create immaginare e costruire un suo nuovo e miglio-
di incentivi alle imprese perché non lavorino solo in automatizzazione,
via smart contract (dao e web3). re futuro. ma anche in potenziamento della workforce.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 56 4.2023
4.2023 57 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

ALESSANDRO ARESU

Lo sviluppo della
tecnologia ha
LA SICUREZZA
suscitato un senso
di immaterialità.
La digitalizzazione
E I SUOI LIMITI
può essere percepita

S
come inafferrabile, pegnere l’interruttore, staccare l’elettricità. Spesso, nella let-
teratura o nel cinema, con “2001: Odissea nello spazio” come

priva di un confronto esempio classico, i dilemmi del rapporto tra l’uomo e la tecno-
logia vengono risolti così, con un gesto netto. L’umanità cerca

costante con di aggrapparsi alla dimensione fisica, per liberarsi da quelle


potenzialità della tecnologia che divengono pericoli esistenziali. È un deus

le realtà fisiche ex machina semplificato, certo. Eppure, sotto la superficie di quell’imma-


ginario, nell’illusione o speranza di spegnimento delle macchine, si può
abitate dall’uomo individuare un grande tema del nostro tempo: la persistenza del fattore
umano in un mondo iperconnesso.
Lo sviluppo della tecnologia e delle reti sociali nel nostro secolo ha
spesso suscitato un’illusione di immaterialità, quasi a voler trasformare la
digitalizzazione in qualcosa di etereo, inafferrabile, privo di una base ma-
teriale e di un confronto costante con le realtà fisiche abitate dall’uomo.
Oggi viviamo in pieno il rovesciamento di quell’illusione, a diversi livelli.
Da un lato, la connettività possiede un’insuperabile dimensione fisica, di
cui puntualmente ci accorgiamo, con sorpresa, in occasione dell’emergere
dei problemi, dell’insorgere dei conflitti. Queste sorprese materiali posso-
no essere, per esempio, i satelliti posseduti da un individuo che acquista
grande potere di contrattazione politica, o la nave di un paese che, in un’a-
zione offensiva, taglia i cavi sottomarini essenziali per le comunicazioni di
un altro paese. La stessa nuvola, cloud, come dice un motto efficace, non è
che il computer di qualcun altro: la nuvola è una struttura, amministrata
da aziende, con capacità di stoccaggio in luoghi fisici, ed è un insieme di
servizi, resi possibili da un’adeguata capacità energetica, e quindi dalle in-
frastrutture che la distribuiscono, nonché dalla capacità computazionale,
pertanto dalla complessa filiera dei semiconduttori con le sue intercon-
nessioni economiche e geografiche nella progettazione e nella produzione.
Nulla di tutto ciò, com’è evidente, risulta etereo o smaterializzato.
Dall’altro lato, se non vogliamo commettere gravi errori, dobbiamo
Il Giocoliere, Massimo considerare il digitale un ambiente che interagisce con l’umano, senza
Bartolini, 2015, stampa
abolirlo. Anche perché le sue dinamiche e i suoi processi richiedono un
a getto d’inchiostro
intervento umano. Se si vuole mettere un virus sofisticato come Stux-
su carta blueback, dettaglio
Courtesy l’artista e net per sabotare gli impianti di una centrale iraniana, celando allo stes-
Magazzino, Roma so tempo le proprie tracce, risulta comunque essenziale utilizzare un
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 58 4.2023

target umano, consapevole o inconsapevole, e che possono essere state veicolate da cerchie

Prevenire la sorpresa che diviene il vettore del programma, del piano,


attraverso un gesto involontario. Nei vari teatri
ristrette in cui, proprio per un difetto di inve-
stimento nel fattore umano, non si riesce a pe-

è il segno della di competizione digitale, obiettivi consapevoli


e inconsapevoli sono persone che devono pren-
netrare.
A tutto ciò, nel caso del 7 ottobre 2023, si è

capacità previsionale dere decisioni, oppure che devono distrarsi.


Persone che, per difendersi, devono invece es-
aggiunta la volontà di Hamas di distruggere i
nodi e le infrastrutture fisiche di trasmissione
della tecnologia sere vigili, altrimenti sono più vulnerabili. L’at-
tenzione umana nell’era digitale può essere uti-
utilizzati da Israele per controllare e monito-
rare i movimenti del nemico. Dopo l’attacco, si
per un uso umano. lizzata in vari modi, per influire sulle decisioni
e sulle distrazioni, per affiancare e preparare le
rientra invece in un ambiente connesso e di-
gitale, perché si vuole testimoniare la propria
Oggi dobbiamo sorprese. efferatezza con le immagini e i filmati. L’inter-
Nell’ultimo decennio, le principali agenzie rogazione sulla permanenza del fattore umano
riconoscere che di intelligence si sono quindi trovate davanti e sulle tecniche per sfuggire a questa peculiare
a un dilemma relativo alla propria attenzione cappa tecnologica aveva caratterizzato anche
possiamo essere operativa. Da un lato, l’abbondanza di infor- l’analisi degli attentati del Bataclan, ma l’im-

sorpresi anche mazioni, in uno spazio sempre più controllato


e sempre più competitivo, richiede senz’altro
portanza del tema finora non è stata colta a
sufficienza. Invece, proprio l’aumento della ca-

dal nostro eccesso specifiche competenze di analisi e trattamento


dei dati. Senza questo potere cognitivo, si resta
pacità di ricezione di segnali, non solo richiede
specifici trattamenti e decisioni per divenire

di affidamento disarmati. Non ci può essere intelligence senza


la capacità di leggere il mondo digitale, e i suoi
utilizzabile in un teatro di confronto, ma ge-
nera in modo speculare una più forte volontà

nei confronti della segnali, e quindi senza far evolvere in questo


senso la cosiddetta SIGINT, nelle sue ultime
di sfuggire ai segnali stessi, oltre che produrre
una confusione costante delle proprie tracce.

tecnologia. incarnazioni. Dall’altro lato, se in questo pro-


cesso avviene una sottovalutazione del fattore
Per questo, l’intelligence del futuro prossimo
dovrà addestrarsi sempre di più anche attra-

Che cosa fare umano e delle sue complessità, aumentano i


pericoli di essere penetrati o aggirati attraverso
verso adeguate strategie di disconnessione: si
tratta di accrescere in modo molto significati-
tecniche convenzionali, che nel nuovo ambien- vo la capacità di prevedere e simulare, rispetto
te divengono non convenzionali, proprio per- alle proprie operazioni, dove possa avvenire la
ché dimenticate e sottovalutate. Per esempio, disconnessione o la confusione delle tracce da
le cellule terroristiche sono portate a operare parte del nemico. L’ambiente del dato satelli-
secondo un metodo di disconnessione, oltre che tare e l’ambiente del messaggio scritto a mano
di confusione delle proprie tracce, usando in si trovano sotto lo stesso cielo, interagiscono e
modi diversi, come armi, i dati che abbondano creano nuove, inedite relazioni. Ed è essenzia-
nel nostro ambiente. le capire, nell’interazione di questi ambienti e
Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, nelle varie simulazioni di disconnessione, come
lo studio degli impatti della tecnologia sull’am- possano cambiare i rischi e le sorprese in grado
biente umano diverrà ancora più importante. A di colpire e indebolire i sistemi istituzionali.
lungo ci si chiederà come sia potuto avvenire, Prevenire la sorpresa è da sempre il segno
come l’organizzazione terroristica abbia potuto della capacità previsionale della tecnologia per
cogliere di sorpresa i presidi di Israele e le sue un uso umano, per perseguire un obiettivo cru-
capacità in materia di monitoraggio della sicu- ciale di tenuta dei sistemi politici e istituzio-
rezza. La comprensione di eventi del genere, nali. La Defense Advanced Research Projects
oltre alla sottovalutazione dei decisori (l’intel- Agency (DARPA) degli Stati Uniti ha descritto
ligence, che fornisce informazioni, si basa su in termini espliciti la propria missione trami-
decisioni politiche, davanti alle scelte fonda- te il supporto alla ricerca di base e applicata e
mentali), chiama in causa altre possibilità. Per il sostegno alle innovazioni per creare la sor-
esempio, l’uso di campagne ingannevoli ad hoc, presa strategica per gli avversari, e, allo stesso
per convincere il proprio target con una serie tempo, prevenire la sorpresa strategica verso
di segnali espliciti di essere lontani dalla volon- gli Stati Uniti. Il presidio della sorpresa, nelle
tà di attaccare, di non essere preparati, di non sue diverse incarnazioni, è la protezione della
essere in grado di reggere il confronto: secondo sicurezza nazionale. Dobbiamo riconoscere,
questa tecnica, l’ambiente che viene abitual- allora, che possiamo essere sorpresi anche dal
mente frequentato da chi controlla e monitora nostro affidamento ingenuo alla tecnologia.
è inquinato in modo sofisticato, in modo che i Dominare la sorpresa, essere in qualche modo
falsi segnali possano celare l’offensiva. Tra le signori della sorpresa, significa essere coscien-
linee d’azione dei terroristi, bisogna sempre ti delle proprie vulnerabilità, a 360 gradi, e
Senza titolo (airplane),
considerare la capacità di coordinamento inter- quindi mettersi oggi costantemente alla prova
Massimo Bartolini, 2009,
inchiostro su carta
no attraverso infrastrutture di comunicazione in modo nuovo, con esercizi di connessione e
Courtesy l’artista e più tradizionali rispetto ai segnali che gli ap- sconnessione di un ambiente digitale che si ri-
Magazzino, Roma parati di intelligence sono in grado di captare, scopre sempre umano.
4.2023 59 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 60 4.2023

SIMONE GOZZANO

TIMORI TECNOLOGICI /1

Abbiamo paura delle


macchine per due AMBIVALENZA
O EQUIVALENZA
ragioni: non vogliamo
essere scambiati per
i nostri simulacri
artificiali; non

S
vogliamo specchiarci e in una chat attribuite umanità
al vostro interlocutore, e questi
conoscenza, sembra stabilire una equivalen-
za: su un certo argomento potete parlare con
in un despota egoista si rivela una macchina, allora si
tratta di una macchina intelligen-
esseri naturali o artificiali e otterrete risposte
sensate e appropriate. Ecco il primo seme della
che chiede solo te. Un’intelligenza artificiale. Da
questa idea, apparsa in un articolo negli anni
paura: l’equivalenza può dar adito all’ambiva-
lenza? Se io e la macchina siamo equivalenti,
di eseguire comandi Cinquanta del Novecento, proiettiamoci alla
contemporaneità e il quadro cambia. Pervasi-
in qualche modo indistinguibili, cosa offro io
di più, o di diverso, dalla macchina? Questo
va, onnipresente, l’intelligenza artificiale la- porta all’ambivalenza: ha parlato un umano o
scia presagire futuri sociali distopici e sollecita il suo simulacro artificiale? L’equivalenza, una
angosce. Mettiamoci di fronte a questo dato e nozione logica che consente di scambiare due
chiediamoci: perché tanta paura dell’intelli- elementi senza variare ulteriori rapporti, ge-
genza artificiale? Non parlerò di lavoro o di so- nera, con l’ambivalenza, un’ambiguità perché
cietà, ma di noi, noi esseri umani. apre le porte a una categoria diversa, all’artifi-
L’incipit di questo articolo sintetizza il cele- ciale dove lì esisteva il naturale. Il seme è ben
bre test ideato da Alan Turing, il logico e mate- piantato in profondità. Desmond Morris si è
matico inglese che, come disse Winston Chur- confrontato con la natura della nostra specie
chill, «diede il contributo individuale più impor- ne “L’animale uomo”, insistendo sulla compo-
tante per la vittoria sul nazismo». Turing, con nente naturale e istintuale che alberga in noi,
quel test, offriva una soluzione operativa – im- che sicuramente siamo una specie intelligente
poneva delle azioni – a una domanda altrimenti ma pur sempre una specie naturale. Il concetto
elusiva: le macchine possono pensare? Invece di naturalità, tuttavia, affonda le proprie radici
di intrappolarci in definizioni, Turing propone- nella meccanicità, nel pensare alla natura come
va una procedura: parlateci e, se vi sembrano al dominio delle relazioni fisico-meccaniche e a
intelligenti, saranno intelligenti. Il fatto è che concepire gli animali come automi, secondo le
non ci sono le tavole della Legge che decidono tesi di Cartesio. Julien Offray de La Mettrie, nel
chi pensa e chi no, chi è intelligente e chi no. Settecento, esaspera l’ipotesi cartesiana pas-
Come i giudizi sull’uso appropriato del linguag- sando dal sostenere l’automaticità di tutte le
gio le fanno i parlanti, così le valutazioni sull’in- specie naturali, inclusa la nostra, e ci apostrofa
Thinking Machines: Art
telligenza degli individui le fanno i pensanti. Le come uomini-macchina. Non già l’animale che
and Design in the Computer
facciamo noi. è in me ma l’automa che è in me. E se è in me e
Age, 1959-1989, MoMA,
New York, 2017, dettaglio. Il superamento del test che alcuni program- siamo equivalenti e ambivalenti, io umano per
Foto di John Angelillo/UPI mi esibiscono, sebbene su domini ristretti della cosa mi distinguo?
4.2023 61 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

Ada Lovelace, matematica, gentildonna e


moglie del poeta Byron, aveva dato una chiara
indicazione per bloccare il rovello: la macchi-
na fa quello che noi le diciamo di fare. Sareb-
be dunque l’autonomia il chiavistello per la
distinzione: noi umani decidiamo autonoma-
mente cosa fare, le macchine sono le nostre
schiave. Delle compagne automatiche, suggeri-
va William James (maschilistica! Le chiamava
automatic sweetheart). Ma poi valla a definire
l’autonomia. Siamo autonomi perché le nostre
decisioni non dipendono dagli altri? Poco cre-
dibile, intessuti come siamo nelle relazioni
sociali. Perché abbiamo il libero arbitrio? Ar-
gomentazione circolare perché l’arbitrio altro
non sarebbe che l’autonomia. Perché siamo
creativi? Insiste Chomsky: la creatività è frutto
di regole. E dopo tutto, sappiamo quanto siamo
condizionati nell’espressione delle nostre pre-
ferenze dalla profilazione che fanno algoritmi
sofisticati all’opera su masse di dati. Così, la no-
stra autonomia risulta un piccolo spazio di ma-
novra nelle code di probabilità delle previsioni
algoritmiche. Insomma, l’autonomia non è un
terreno così solido per marcare la distinzione
e poterci togliere dal contrasto equivalenza/
ambivalenza.
C’è un secondo fronte da considerare nella
ricerca dell’origine della nostra paura. L’obiezio-
ne di Lady Lovelace non indica soltanto l’ipo-
tetica mancanza di autonomia delle macchine,
indica il nostro potenziale dispotismo nel loro
uso: la macchina fa ciò che le dico di fare, rispon-
de a me, che solo la comando. Io, despota, ordino
alla macchina di fare quel che voglio, al robot di
fare cosa mi aggrada, al sistema d’arma autono-
mo di andare e colpire il nemico come da istru-
zioni. E la macchina va, autonoma entro certi
limiti, a identificare, inquadrare e colpire come
da ordini. E il dispotismo si associa all’egoismo:
la macchina che assiste si deve occupare solo
di me. Alexa risponde solo a me. In Giappone,
nelle case di riposo, gli anziani preferiscono es-
sere accuditi più dai robot che dagli inservienti
umani: sono più affidabili, dediti, mai scontrosi.
Abbiamo quindi due paure: la prima è che noi
e i nostri simulacri artificiali potremmo essere
confusi e scambiati l’uno per l’altro; la seconda è
che nell’interazione con l’artificiale potremmo
rivelare il nostro spirito peggiore, quello di de-
spoti egoisti che chiedono alle macchine di dar
corso solo ai propri desideri o di mettere in atto i
propri fini, incuranti del fatto che le conseguen-
ze artificiali impattano sul mondo naturale. Del
bambino che avrebbe preferito il robot accon-
discendente al genitore intollerante. La prima
paura rivela la seconda, nella quale finiamo con
l’essere, per dirla con il filosofo Gilbert Ryle, «il
fantasma dentro la macchina». E queste due
paure, variando una poesia di Edgar Allan Poe,
si nascondono a vicenda, come fossero «una
paura dentro una paura».
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 62 4.2023

VITTORIO MACIOCE

TIMORI TECNOLOGICI /2

DON CHISCIOTTE
E CALIBANO
Mulini a vento e

L
magia. L’uomo e macchine. Le macchine ti inse- cepisce più che altro come un passaggio verso
guono da sempre, un tempo im- l’apocalisse. Il concetto forte è quello della so-
considera la memorabile, come la prima ruota, stituzione. È un paradosso, se ci si pensa. Il loro

macchina una come ombre proiettate sul futuro,


da quando le mani hanno comin-
ruolo è aiutare, ma quell’assistenza nasconde
una preoccupazione. Come se questa carità mec-

minaccia sostitutiva ciato a contare e sono andate al di là del proprio


io, oltre l’umano e al suo servizio, per accorcia-
canica strappasse all’umano la canna da pesca.
Lo rende inutile, superfluo e accattone. Se fino-

e uno strumento re il tempo e lo spazio e spartirsi la fatica. È per


questo forse che fanno paura, come se prima o
ra ha sostituito le braccia, le gambe, il respiro
e ci ha regalato le ali e la velocità, accorciando

anch’esso minaccioso. poi dovessero prendere il posto di chi le ha co-


struite. Il fantasma inconscio è che non siamo
i tempi e allargando gli spazi, adesso punta in
fretta al cervello. L’intelligenza può essere arti-

Non sa decidere che indispensabili. Non lo siamo mai stati. Si sta qui
ma senza sapere perché, come naufraghi. Il so-
ficiale? Per ora è solo una brutta copia, ma già
abbastanza potente da suggerire l’ipotesi della

cosa sia preferibile spetto che si possa essere le macchine di qual-


cun altro è forte. Sogni fragili di un sognatore
fine del lavoro. Ce ne è abbastanza per ridare un
palcoscenico al luddismo. Qui non è il replican-
invisibile, con la tentazione di prenderne il po- te a spaventare, ma il semplice aiutante, quello
sto, magari per vedere l’effetto che fa. Solo che che calcola con una velocità che non sappiamo
il passaggio da figlio a padre ci spaventa e il ter- raggiungere, quello che prevede, suggerisce, ci
rore è scorgere nello sguardo di un’intelligenza affianca, con la precisione che riduce gli errori,
artificiale il nostro stesso destino. Dio è morto e quello che fatica al posto nostro, senza sentire
la macchina prima o poi si sbarazzerà dell’uma- la fatica. È l’operaio, il tassista, il camionista, il
no. È la mancanza di una metafisica che rende
il futuro così drammatico. Il timore di stare qui
per caso, irrilevanti, senza uno straccio di ragio-
ne, con un creatore imperscrutabile che gioca a
dadi o a nascondino. La sensazione di apocalisse
ineluttabile non ha nulla a che fare con i nostri
peccati, ma va a riempire un’assenza. L’attesa
della fine, che sorprendentemente caratterizza
questi primi decenni di terzo millennio, finisce
per dare un senso al disorientamento. Se c’è un
finale, apocalittico, ci sarà stato anche un inizio,
basta tracciare una linea disordinata e il destino
è fatto. Basta a questo punto cercare un misfatto
Calibano, La tempesta, e un colpevole, il sole che si spegne, la natura che
William Shakespeare,
si vendica, la guerra finale, la volontà di potenza
illustrazioni di Kenny
dell’umano.
Meadows, London Printing
and Publishing, Londra Le macchine potrebbero essere tra gli in-
1880 ca. diziati, ma non sono al primo posto. Le si per-
4.2023 63 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

badante, il cameriere, l’insegnante, il muratore, La paura, e solo la paura sanciopanzesca, ci ispi-


il revisore dei conti, l’idraulico, l’elettricista, il ra culto e venerazione per il vapore e l’elettricità
bancario, il rappresentante, il postino e qualsi- […] ci fa cadere in ginocchio davanti ai prepotenti
asi colletto bianco, il tecnico di qualunque cosa, giganti della meccanica e della chimica, a implo-
anche giornalisti e affini. Ancora una volta ci si rare misericordia».
ritrova a diffidare di quelle macchine che, create Che fare? L’uomo fa sempre i conti con il de-
da noi, ci hanno portato fino a qua. La domanda mone della schiavitù. È la maledizione di Cali-
si ripete davanti a ogni rivoluzione, a ogni cam- bano, il meraviglioso mostro che vive sull’isola
bio di paradigma. Dove sarà il limite? È questa ignota ne “La tempesta” di William Shakespe-
domanda a cui non c’è risposta che genera repul- are. Calibano lo schiavo. Calibano il deforme.
sione. La macchina è il nemico con cui fare i con- Calibano che ama Miranda. Rifiutato, cerca di
ti. È l’interpretazione che Miguel de Unamuno violentarla per generare l’oltre umano. Esule e,
dà alle battaglie immaginarie di Don Chisciotte. grazie alla magia, padrone dell’isola, Prospero,
Il cavaliere della Mancia ha bisogno di credere padre di Miranda, riesce a sviluppare l’intelletto
nelle macchine, per sentirsi ancora vivo. «Aveva di Calibano, ma non a vincerne l’innata malva-
ragione il Cavaliere: la paura, e solo la paura, fa- gità, sebbene il mostro sia sensibile all’incanto
ceva vedere a Sancio, e fa vedere a noi semplici delle arti e della natura. Calibano vuole essere li-
mortali, mulini a vento nei prepotenti giganti bero. Vuole riconoscersi. Il controllo di Prospero
che seminano il male sulla Terra. Quei mulini è un’illusione, come tutto ciò che lo circonda. La
macinavano pane, e di questo pane mangiava- scelta finale di Prospero è una resa: rinnega la Don Chisciotte della Mancia,
Miguel de Cervantes,
no gli uomini induriti nella cecità. Oggi non ci magia. «Ora non ho più spiriti al comando, non
illustrazioni disegnate
appaiono più come mulini, ma come locomotrici, ho potere più per incantesimi». Senza la sua vir-
da Gustave Doré e incise
turbine, piroscafi a vapore, automobili […] mitra- tuale macchina d’incantamenti, Prospero torna da Héliodore Pisan,
gliatrici […] ma cospirano per il medesimo male. a essere solo un uomo. Londra 1863
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 64 4.2023
4.2023 65 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

Sciami, fotoni, Geometrie ANTONELLA ANEDDA


e Quanti sono tratte da Historiae
in Tutte le poesie di Antonella Anedda
Edito da Garzanti, Milano
© 2023, Garzanti s.r.l., Milano
Gruppo editoriale Mauri Spagnol SCIAMI, FOTONI

Gas che collidono, tempeste, scontro di comete,


in questo cielo curvo che ci appare in pace
nessuna eco, nessun solco d’aratro,
nessun tragitto di linfa
dalla radice del platano al suo nero,
solo uno stormire di foglie
fino alla stella irraggiungibile
dove il tuo respiro rallentava.
Alla fine dell’inverno, senza neve
– è solo un altro lutto – mi dicevo – inosservato
nel mondo che s’intreccia al gelo.
All’improvviso invece in un angolo del letto
è apparso il sole, scavava silenzioso una sua strada
verso un luogo dove s’irradia luce
e non esistono i pronomi.

GEOMETRIE

Davanti alla dismisura delle cose cerco di provvedere,


scendo nel loro baratro. Ogni volta riemergo
con il metro, il compasso, la mente piena di cifre.
Mi struggo per la geometria, mi ostino inutilmente
a calcolare l’area del cubo, del parallelepipedo,
del prisma, nomi di un’aria di cristallo priva di veleno.
È un sogno infantile di teorema,
un innesto di mondo su un segmento di radice.
Se la osservi rimanda a un’equazione, al suo quadrato,
con l’ala dei numeri che svetta su ciò che è smisurato.

QUANTI

Dicono i fisici che la morte


sia presente da sempre in uno spazio esatto
posata accanto alla nascita come un lume o una mela
o un oggetto qualsiasi sopra un tavolo.
Che il tempo dunque non c’è e dobbiamo dire ora e poi
Seeing the Wood for the Trees
solo per non impazzire, un anno dietro l’altro
- Formafantasma - Cambio,
Formafantasma, 2020, still da piegando i giorni dentro i calendari
Seeing the Wood for the Trees.
pensando i loro numeri appiattiti
Foto di Formafantasma
Courtesy Formafantasma quando invece ronzano pieni di larve e miele.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 66 4.2023

ELISA ALBANESI

Nell’Ottocento un
nuovo paradigma ARTE E
MANIFATTURA
del reale pone i
lavoratori al centro
delle rappresentazioni.
Negli anni Trenta,

F
protagonista sarà il in dai tempi antichi si possono trovare immagini di lavoratori
impegnati nei loro mestieri. In alcuni rilievi di marmo recupe-

Federal Art Project rati nel sito archeologico di Ostia antica, per esempio, vediamo
scolpita la concitata attività di una bottega romana. Sono scene
americano, un di vita registrate, che danno l’opportunità di capire le condizio-
ni di lavoro del passato ma anche i cambiamenti occorsi in aspetti quali le
imponente piano abitudini alimentari, gli sviluppi della tecnica oppure l’organizzazione dei
cantieri. Prendiamo il caso delle rappresentazioni delle macellerie. Le ritro-
di finanziamento viamo nei codici miniati, dove spesso venivano mostrate le tecniche di ma-
cellazione applicate dai macellai, poi ancora nel Medioevo e nel Rinascimen-
pubblico dell’arte. to, periodo in cui si inizia a insinuare un cambiamento che si farà evidente
nel Seicento, quando in primo piano resterà il solo bue squarciato. La carne si
Oggi gli artisti farà poi abito nella contemporaneità, come nei casi estremi di Jana Sterbak

riflettono sulla o Lady Gaga, vestite di abiti fatti proprio di carne. Altri esempi sono i merca-
ti, dove l’esibizione delle verdure e della frutta viene intesa come espediente

frammentazione del per realizzare splendide nature morte, dalla “Fruttivendola” (1580-90) di Vin-
cenzo Campi alla “Vucciria” (1974) di Renato Guttuso. Tra i contemporanei,

lavoro sopraggiunta bisogna citare la reinterpretazione in chiave anticonsumistica di “The Store”


dell’artista pop Claes Oldenburg. Nel giugno del 1961, Oldenburg trasferisce

con il digitale il suo studio in un negozio, “The Store” appunto, al 107 East Second Street del
lato meridionale di Manhattan. Sul retro, realizzerà le sue sculture in gesso:
uova, hamburger, torte, ma anche giacche da uomo e lingerie femminile, a
imitare la merce venduta nelle vetrine del Lower East Side. L’artista replica
prodotti di massa modellando opere uniche, ribaltando quindi la standar-
dizzazione consumistica attraverso il suo stesso lavoro.
Particolarmente numerose sono le testimonianze relative ai cantieri,
per i quali la documentazione iconografica disponibile permette di rico- I lavoratori, Florence
struire le modifiche accorse nei secoli su aspetti costruttivi e formali. Per K. Kawa, 1936, cotone,
Indianapolis Museum
esempio, grazie all’incrocio dei dati delle fonti scritte e di quelle visive,
of Art, Newfields.
sappiamo che i romani utilizzavano solo due tipi di impalcature. Possia-
L’opera venne realizzata
mo osservare l’organizzazione e le tecniche cantieristiche antiche nei nell’ambito del Federal
rilievi tombali rinvenuti nella Tomba degli Haterii, dove viene mostrata Art Project
4.2023 67 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 68 4.2023

la costruzione di cinque monumenti, tra i quali guito, poco meno di due anni dopo, dalla Works
il Colosseo; o anche nella più semplice pittura Progress Administration, un’organizzazione
rinvenuta nel Sepolcro di Trebius Iustus sulla via deputata a fornire posti di lavoro ai disoccu-
Latina, uno scorcio in cui si vedono cinque operai pati, compresi artisti, attori, registi ecc. Lo fece
su un ponteggio intenti a costruire un muro in tramite il Federal Project Number One, a sua
mattoni. Migliaia saranno le scene di cantiere in volta suddiviso in cinque programmi principali,
epoca medievale, alla cui catalogazione ha dedi- tra i quali appunto il Federal Art Project, che in
cato la sua carriera lo studioso tedesco Günther pochi mesi coinvolse circa 3749 artisti (si sareb-
Binding, e che ancora si ritroveranno nel Rinasci- be arrivati a 10.000 nel 1943) nella produzione di
mento, si pensi alla “Costruzione di un edificio” 15.633 opere d’arte per istituzioni pubbliche. Un
(inizi XVI secolo) di Piero di Cosimo, e durante imponente programma di Stato pensato all’in-
l’Illuminismo. A queste immagini, si affiancano terno del complesso piano di rilancio del New
quelle dedicate ai lavori rurali e nei campi, spesso Deal, che lasciava totalmente liberi gli artisti
associate al calendario o alle dimostrazioni pro- nei temi e nello stile. Ciò ebbe però l’effetto di
gettuali delle macchine agricole, come quelle di diffondere in ogni angolo del paese quel reali-
Chersifrone e di Metagene di Vitruvio, non sem- smo sociale che traeva ispirazione dalla pittu-
pre in realtà illustrate correttamente. ra murale messicana – a sua volta espressione
Tutto cambia nel corso dell’Ottocento e con delle rivolte scoppiate sotto il regime di Porfirio
la rivoluzione industriale, quando il tema del la- Diaz e portate avanti da Francisco Madero ed
voro comincia ad assumere una valenza politica Emiliano Zapata – a cui guardavano soprattut-
inedita e quegli uomini in miniatura – schiavi to gli ambienti artistici newyorkesi. Partico-
più che lavoratori – spesso mostrati ai margini larmente apprezzata quella di stampo trotzki-
oppure in forme caricaturali o standardizzate, sta di Diego Rivera in cui spesso si esaltava lo
conquisteranno la scena, incarnando con i loro le alte ciminiere delle fabbriche svettano dove sviluppo tecnologico e industriale moderno, e
corpi in primo piano il concetto stesso di lavoro. prima stavano le creste delle montagne. Sulla che vide il suo massimo riconoscimento, subito
Gli Orazi coi loro solenni giuramenti lasce- scia del neoimpressionismo, il divisionismo ita- negato con la distruzione, nella commessa al
ranno ben presto il posto ai consumati Spacca- liano aprirà il secolo Novecento con “Il quarto Rockefeller Center di New York. Nel frattempo,
pietre. Quella che diventerà una vera e propria Stato” (1898-1901) di Pellizza da Volpedo. Ma la in circa 1300 uffici postali delle più remote cit-
epica del lavoro manderà in pensione l’enfasi sensibilità rispetto al tema è già cambiata: in tadine statunitensi, si andavano accumulando
classica della pittura storica, ribaltando i valori primo luogo con l’avvento delle avanguardie, murales che esaltavano manifestazioni di pro-
relativi a quella di genere. Suggestive le fotogra- con quel nudo astratto che scende le scale di testa o denunciavano le condizioni tragiche
fie delle catacombe parigine scattate da Nadar Duchamp che nel rappresentare il movimen- dei lavoratori locali, come nel caso di Camilla,
intorno al 1861. Tra teschi e scheletri accatastati to frantumandolo, sembra invece richiamare i in Georgia, dove molte pitture vennero dedica-
come legname, in una sorta di raccapricciante meccanismi di scomposizione e ricomposizione te alla produzione del cotone, o ad Anthony, in
opus reticulatum, Nadar deciderà di include- propri della catena di montaggio, un passaggio Kansas, in cui invece il soggetto più diffuso era
re i lavoratori impiegati nell’infausto compito verso l’immaterialità che, come ha scritto Boris la coltivazione del grano.
di trasportare e impilare i macabri resti. Sono Groys, deve essere inteso come un atto di libe- Contemporaneamente un altro realismo
in realtà fantocci, perché gli scatti sotterranei razione dal lavoro; in seconda battuta, perché lo avanzava sull’onda della Grande Depressione,
(tentati per la prima volta) hanno bisogno di stile inizia a caricarsi di un portato ideologico il regionalismo, un movimento tendenzial-
una lunga esposizione. Ma quelli che saranno i mai così caratterizzante e divisivo. mente conservatore, devoto alle radici rurali
futuri elementi dell’iconografia operaia ci sono La prima metà del Novecento è di fatto americane di cui è icona il famoso dipinto di
già tutti: la dimensione sotterranea come pia- scandita da alcuni momenti chiave: con la presa Grant Wood, “American Gothic” (1930): una ra-
no abitativo dei subalterni – che persiste fino a del Palazzo d’Inverno molti artisti abbracciano gazza in abito coloniale col padre che tiene in
oggi, seppure aggiornata, in film come “El hoyo” i dettami rivoluzionari, cominciando a identi- mano un forcone; dietro una casina bianca del
o “Parasite” – e la trasformazione del corpo del ficarsi e a considerarsi all’interno della classe Midwest. Paradossalmente il regionalismo, che
lavoratore in manichino o robot, spesso come al- proletaria, un’interpretazione quasi letterale non brillava certo per visioni avveniristiche,
lusione all’automazione, in chiave di esaltazione come dimostra una fotografia del pioniere del sarà lo stile imposto alla NASA dal governo
o viceversa per aderenza a un’estetica luddista. costruttivismo Aleksandr Rodčenko in cui lo si all’avvio del suo Art Program. Una soluzione
vede indossare una tuta da operaio; successiva- che servì a stemperare le tensioni con il senato-
Il lavoro nell’arte mente, la teorizzazione del realismo socialista re maccartista (e ferocemente anti-astrattista)
Un nuovo paradigma del reale inteso come pone le basi per la creazione di opere che siano George A. Dondero. I primi dipinti realizzati a
frontiera utopistica di un senso etico inedito di «forma realista e di contenuto socialista» Cape Canaveral, nello specifico quelli di Jamie
coinvolgerà nel XIX secolo tanto le rappresen- poiché, come si legge nel resoconto stenografi- Wyeth, figlio del più noto Andrew, mostreranno
tazioni delle arti visuali quanto la produzione co del primo Congresso federale degli Scrittori la vita dei lavoratori all’interno del complesso,
letteraria, con la nascita del romanzo sociale. sovietici del 1934, esso «deve contribuire alla con un focus sulle famose biciclette rosse usa-
Esempi emblematici pressoché contempora- trasformazione ideologica e all’educazione dei te dagli scienziati per muoversi tra gli edifici,
nei sono “Germinal” (1885) di Émile Zola, scrit- lavoratori nello spirito del socialismo». Pratica- dello stesso colore squillante delle rampe di lan-
to dopo la visita alle miniere di Anzin, e “Une mente nello stesso periodo, ma negli Stati Uniti, cio. Un compromesso che in ogni caso sarebbe
baignade à Asnières” (1883-84) dell’anarchico a ridosso della Grande Depressione, l’ammini- stato superato nel corso degli anni Sessanta,
George Seurat, con giovanissimi operai model- strazione Roosevelt avvia il Federal Art Project. quando sulla Luna verrà spedito il Moon Mu-
lati come cristi di Piero della Francesca, che si Quest’ultimo ereditava i propositi del Public seum, un piccolo wafer di ceramica placcato
rinfrescano afasici a riva, mentre alle spalle, Works of Art Project, approvato nel 1933 e se- di iridio con gli irriverenti disegni dei massimi
4.2023 69 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

esponenti della Pop art americana, tra i quali qualunque, nel 1962, quando diventa un ogget-
Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Claes Ol-
denburg. Una curiosità: Willem de Kooning fu
to cult, Dino Gavina, che ne aveva acquistato i
diritti di produzione, l’aveva ribattezzata “Was-
Nell’esperienza
uno dei primi nomi, insieme a quello di Edward
Hopper, a essere proposti dalla NASA per il
sily” in onore di Kandinskij che pare fosse uno
strenuo ammiratore dell’oggetto. Era il secondo
della Bauhaus il
programma. L’artista però non aveva ancora
ottenuto la cittadinanza americana, quindi fu
dopoguerra, ma la sedia incarnava un prodotto
tipico del primo – era stata infatti progettata nel
lavoro in un certo
costretto a rinunciare. Le sue origini non gli
avevano tuttavia impedito di aderire trent’an-
1925 – quando le città così come i cucchiai ven-
gono percepiti come congegni da pensare con
senso diventa arte.
ni prima al Federal Art Project, che non aveva una razionalità che pareva opporsi al caos del Fu un esperimento
vincoli in tal senso. Fu grazie alla garanzia di un conflitto appena concluso.
reddito come pittore che egli lasciò il suo lavoro La maschera, il lato più esoterico (come rac- ideologico, ma
di imbianchino. A nulla valsero gli aumenti di conta un recente libro “Haunted Bauhaus” di
stipendio promessi dal suo datore di lavoro, di- Elizabeth Otto), e la sedia, quello più analitico, soprattutto una scuola
sperato per la perdita del suo migliore operaio. possono essere considerate i simboli di quella
Nel 2017, un De Kooning, “Woman”, venne battu- che è stata prima di ogni altra cosa un’esperien- dove la collaborazione
to a 137,5 milioni di dollari. za educativa: la Bauhaus. E la foto la realizza-
zione in immagine dello slogan inventato nel tra maestri e allievi
Una poltrona per Lis
C’è una donna seduta su una sedia che viene
1923 dal suo fondatore, Walter Gropius: «arte e
tecnologia, una nuova unità». Unità che avrà tra mirava a rivoluzionare
ripresa da diverse angolazioni. Indossa un abi-
to di Elisabeth (Lis) Beyer-Volger. Il suo volto è
i luoghi di ricerca centrale la casa. La modella-
zione dello spazio casalingo trovava compimen-
le arti applicate.
coperto da una maschera su cui sono disegnati
dei grandi occhi senza palpebre e un naso stiliz-
to emblematico nelle linee semplici ed eleganti
dei mobili di Marcel Breuer. Siamo già sul finire
Così nacque
zato, una sorta di fantasma moderno della te-
sta longobarda di Teodolinda. L’ha realizzata, la
degli anni Venti, la fase più esuberante della
Bauhaus, nata nel 1919 a Dessau, è lontana; il
l’industria del design
maschera, il visionario Oskar Schlemmer, il cui nazismo appena salito al potere, riconoscendo
stile selvatico avrebbe vestito icone come David l’essenza democratica della scuola, la soppresse
Bowie, che gira il video di “Ziggy Stardust” con non prima di distorcere l’idea del lavoro come
un abito di Kansai Yamamoto ispirato al Ballet- mezzo di liberazione. Arbeit macht frei, il lavoro
to Triadico. La sedia non è una sedia qualunque, rende liberi, si leggeva come è noto sui cancel-
occupa la scena con la consistenza di un corpo, li dei lager, un motto che riprende il titolo del
sinuoso, tubolare, con strisce di tessuto sovrap- romanzo del linguista Lorenz Diefenbach che
posto che si accavallano come fanno le gambe narrava di giocatori di azzardo e truffatori che
della donna, una posa che richiama quella che riscoprono le virtù attraverso il lavoro. Non solo
fu del creatore della sedia, Marcel Breuer, anche l’elemento democratico, la Bauhaus è da consi-
lui immortalato sulla sedia così, quasi un’indi- derarsi rivoluzionaria per lo spirito di collabo-
cazione d’uso. La sedia, quindi, non è una sedia razione tra maestri e allievi, una collaborazione

⬅ Donna seduta con ⬉⬉ Poster sull’occupazione e


maschera da palcoscenico sulle attività del Federal Art
su una poltrona Project, con una ripartizione
tubolare d’acciaio, Erich dell’occupazione totale
Consemüller, 1926 ca. basata sulle statistiche
© Bauhaus-Archiv Berlin disponibili il 1° novembre 1936
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 70 4.2023

finalizzata alla ripresa del processo di rivaluta- collaborative: le aziende fonderanno house or-
zione del lavoro artigianale operato già da Arts gan (come “Civiltà delle macchine”) di partico-
& Crafts nell’Inghilterra vittoriana, con le teorie lare pregio, creando un dialogo inedito per le
prima di John Ruskin poi di William Morris, che modalità tra le due culture; commissionando
riformano le arti applicate, ponendo all’artista opere; infine, coinvolgendo gli artisti nello svi-
l’obiettivo di riqualificare il lavoro degradato luppo di tecnologie, soprattutto dopo l’avvento
dell’industria, ridando così valore estetico al dell’informatica. Rimanendo ancora in Italia e
gesto pratico. partendo dagli anni Cinquanta, peculiare fu ap-
Il dopoguerra sarà caratterizzato dal con- punto il fenomeno delle riviste che combinava-
flitto tra astrattismo e realismo, con il tema del no avanguardisticamente cultura industriale e
lavoro che diventerà ancora più cruciale e iden- umanistica contemporanea: da “Il Gatto Selvati-
titario. Quell’unità tra industria e arte si andrà co” dell’Eni, fortemente voluta da Enrico Mattei
complicando manifestandosi in altri modi. In e affidata alla direzione del poeta Attilio Berto-
Italia, nello specifico, tre saranno le strategie lucci, alle invenzioni grafiche di Eugenio Carmi

Stampa fotografica di
un’opera realizzata durante
il workshop di Essman
promosso nell’ambito del
Federal Theatre Project
(1935-39), uno dei cinque
progetti del Federal Project
Number One
4.2023 71 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

che rivoluzionarono la comunicazione aziendale dell’industria», a cui ha affiancato le esperien-

T come tuta
dell’Italsider, a “Pirelli”, rivista uscita dal 1948 al ze di due giovani artisti, Paride Petrei e Matteo
1972, che ospitò interventi di Giulio Carlo Argan, Fato, che hanno sperimentato una residenza in
Italo Calvino o Eugenio Montale. Ma le imprese due aziende della regione Abruzzo.
ebbero una parte attiva anche nella produzione C’è però anche la questione, molto più com-
stessa di opere, come detto sopra, così come mol- plessa, dell’arte digitale. Ne parla Domenico
teplici sono le iniziative private di imprenditori Quaranta nel suo “La possibilità dell’ozio nell’e-
che si trasformarono in committenti e collezio- ra dell’Hyperemployment”, dove il termine Tra le sue prime apparizioni cinematogra-
nisti. Due esempi. Il primo si trova conservato hyperemployment indica: «la condizione in cui fiche si deve annoverare quella in “Tempi
nell’Archivio Nazionale del Cinema Impresa, il lavoro viene frammentato in una miriade di Moderni”, dove viene indossata da Charlie
si tratta di 82.000 rulli di film, testimonianza micro-prestazioni, spesso simultanee, e in gran Chaplin. Stiamo parlando della salopette,
fondamentale delle passate politiche d’impresa, parte difficili da percepire come lavoro, inva- anche detta in francese bleu de travail, con
attive promotrici di cinema industriale fin dai dendo progressivamente gli spazi fisici della vita strette righe bianche e blu. La versione più
primi del Novecento, oggi prezioso patrimonio privata e quelli temporali del tempo libero». Qua- diffusa era però quella monocolore, di un
per ricostruire la storia economica e sociale del ranta parte da una profezia non avveratasi di blu dalla tonalità particolare nota come blu
paese. Il secondo è la Collezione Verzocchi, di Keynes, secondo la quale una società capitalisti- Bugatti, dal nome dell’imprenditorie italia-
proprietà dell’imprenditore Giuseppe Verzoc- ca improntata sul raggiungimento del benessere no Ettore Bugatti, fondatore della casa auto-
chi, che nella sua volontà di unire arte contem- attraverso lo sviluppo della scienza e delle mac- mobilistica che, per le sue automobili, adottò
poranea e industria commissionò a sessanta chine avrebbe portato a un inedito problema: il Bleu de France, successivamente ribattez-
pittori italiani opere sul tema del lavoro. De Chi- quello di come impiegare il tempo libero. È pro- zato appunto Bugatti. Come ricostruiscono
rico, Guttuso, Casorati, Carrà, tra gli artisti che prio la pervasività dei nuovi dispositivi, quindi di Giuseppe Sergio e Matthias Heins, il termi-
risposero alla chiamata. quelle macchine che avrebbero dovuto salvarci, ne salopette venne registrato con il senso di
C’è, infine, il caso della collaborazione attiva ad aver portato alla dilatazione spaziale e tempo- “abito da lavoro” nel 1871, ma la sua inven-
degli artisti. Rimanendo sempre in Italia, fon- rale del lavoro, peggiorandone così le condizioni. zione – finalizzata a evitare di macchiare i
damentale fu l’apporto di Silvio Ceccato, gran- Con i nuovi strumenti della tecnologia, gli artisti vestiti sottostanti – risale al 1844 a opera di
de studioso di cibernetica, autore di molteplici mettono in luce il cortocircuito del sistema, mo- Louis Lafont. Sarà però il nipote Adolphe a
contributi per l’edizione storica di “Civiltà delle strando come, per esempio, quando ci scattiamo modificare il modello che diventerà poi l’ico-
macchine”, che coinvolse per i suoi studi gli ar- un selfie o postiamo sui social stiamo in realtà na della rivoluzione industriale, inserendo
tisti del Gruppo V (V di Visione) di Rimini, capi- lavorando per le aziende proprietarie. Tra le stra- al profilo originale, pantaloni ampi stretti
tanato da Pino Parini. Tracce di questa collabo- tegie proposte c’è dunque quella dell’astensione. in basso con tasca in vita, anche la pettorina
razione, rimangono nei video ancora conservati Una modalità ovviamente non originale ma che e le bretelle, come la vediamo nel film degli
nell’Archivio dell’Istituto Luce, o il catalogo del- trova le sue radici in alcune pratiche degli anni anni Trenta. Proprio il cinema la trasfor-
la mostra realizzata alla galleria Zero, “La ciber- Settanta. Basti pensare all’appello agli artisti di merà via via in un indumento di alta moda,
netica e gli artisti”. Un quadro, in particolare, Gustav Metzger di sospendere la produzione ar- fino alla variante realizzata nel 1968 da Yves
“Tastiera immaginaria del cervello meccanico” tistica per tre anni, dal 1977 al 1980, in quello che Saint Laurent, la jumpsuit.
di Eugenio Degani, mise il germe per la crea- poi è stato definito il primo Art Strike. Una stra- In Italia, un altro indumento, con una sto-
zione di una macchina, l’Adamo II (con tanto di tegia su cui hanno riflettuto artisti come il col- ria per certi versi opposta, stava per entrare
autorizzazione vaticana). Ceccato continuerà a lettivo Claire Fontaine con l’idea dello Human nelle fabbriche. Tra il giugno e il luglio del
collaborare con gli artisti in particolare per la Strike, finalizzato a una generale liberazione 1920, sulle colonne del quotidiano “La Na-
costruzione di un “visore” che avrebbe dovuto dalle costrizioni sociali ed economiche capitali- zione”, Ernesto Michahelles, noto succes-
riconoscere, tramite la forma, l’identità delle stiche. Ma è soprattutto connessa alla questione sivamente con lo pseudonimo di Thayath,
cose. Gli incontri collettivi, in cui Ceccato spro- dell’intelligenza artificiale. Citiamo un esem- lancia la sua invenzione, in versione sia
na gli artisti a risolvere il problema dei vettori pio. A sospendere la sua attività è stato Guido maschile che femminile: la Tuta, chiamata
di riconoscimento della macchina, diventeran- Segni, artista italiano cofondatore di Les Liens così perché, come profetizzò l’artista futu-
no poi un documentario, “La fabbrica della men- Invisibles, che ha dato vita al progetto “Demand rista, «tuta la gente sarà in tuta». La conso-
te” (1964), girato nello studio di Lucio Fontana, Full Laziness”, «un piano quinquennale per la nante perduta è acquisita dalla forma della
che nel frattempo si era appassionate alle ricer- completa automazione artistica», ispirato al tuta stessa, a T appunto. A differenza della
che dello scienziato. Gli artisti vengono mostra- pensiero di Nick Srnicek e Alex Williams che in- salopette, la tuta nasce come un abito anti-
ti mentre presentano i loro logoschemi, disegni treccia lavoro, società e intelligenza artificiale. conformista, di haute couture, che Thayath,
che mostrano come la mente umana costruisca Segni delegherà per cinque anni la sua produ- da buon dandy qual era, indosserà abbina-
forme attraverso i concetti. Come a dire che il zione artistica a processi di automazione e ad ta ai Sandali di Firenze o di Forte di Marmi
segreto delle macchine, è il fattore umano. algoritmi di deep learning di nuova generazio- portati senza calze. Nonostante ciò, egli ne
ne, ovvero reti neurali e machine learning. La comprese immediatamente il potenziale
Hyperemployment prima serie di opere prodotta prende il nome di universale, visto anche il basso costo di
Facendo un balzo nella contemporaneità, pos- “The machine is learning, the artist is resting”, produzione. Contattò quindi l’imprendito-
siamo osservare due orientamenti. Da una parte è la macchina che guarda l’artista nel pieno re americano Sigmund Eisner, proprietario
la collaborazione ancora attiva tra imprese e ar- dell’ozio. La performance di Segni sembrerebbe dell’omonima catena di grandi magazzini,
tisti. Di recente, per esempio, Simone Ciglia ha dare per assodata la prossima realizzazione del- per poter brevettare il modello negli Sta-
curato una mostra dal titolo “Vita Activa” (2014) la profezia di Keynes, ma cambia la questione ti Uniti, dove si recò nel 1921. Unisex, poco
con, tra le altre, opere storiche di Gianfranco Ba- che ci troveremo ad affrontare: «siamo riusciti costosa e pratica, il successo della tuta sarà
ruchello, che nel 1968 fonda Artiflex, una società a sopravvivere alla morte di dio, riusciremo a paragonabile solo a quello dei jeans.
fittizia con cui si propone di «mimare i modi sopravvivere alla scomparsa del lavoro?».
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 72 4.2023
4.2023 73 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

SILVIO PERRELLA

IO, PINOCCHIO
Silvio Perrella

B
incontra Benjamín enjamín Labatut è così giovane che essendo meravigliosamente inventiva, non ba-
sembra un bambino, solo un po’ più sta a scongiurare la folle maniacalità di voler
Labatut per il cresciuto di quanto ci si immagini controllare il mondo. La scienza, insomma, è
possa essere un bambino. È nato in una necessaria produttrice di progresso; per il
premio Malaparte. Olanda, ma vive in Cile; e se gli chie- progresso, però, come si legge in un passo del

La conversazione tra di cosa lo abbia portato in Sudamerica ti guarda


con i suoi occhi scuri come a volerti dire: sono
libro, non c’è cura.
In che senso, Benjamín, non c’è cura? Riav-

uno scrittore italiano i passaggi della vita; e tu capisci che lui della
sua biografia ha poca o nulla voglia di parlare.
viandosi i capelli, Labatut dice che il suo primo
interesse non è certo la scienza in sé; a me, ag-

e uno olandese-cileno Preferisce scrivere quelle degli altri, cercando


modi d’accerchiamento concentrici, polifonici,
giunge, interessa la follia che abita nella men-
te degli uomini più intelligenti. La follia come

– che si sente simile al usando il metodo-Rashomon, aggiungendo toc-


chi d’immaginazione alla realtà. Lo ha fatto in
buio, gli chiedo. La follia o quei passi falsi che
sempre si fanno; l’accumulo degli errori; quel

burattino di legno – “Quando abbiamo smesso di capire il mondo”


(2022); lo fa di nuovo in “Maniac”, il libro edito
non riuscire a mettere i piedi per terra senza
bruciarsi le scarpe. È così che mi sembra che

sull’ultimo libro di da Adelphi come il precedente, con il quale ha


vinto il premio Malaparte; ed è questa la ragio-
dica, mentre lo vedo allontanarsi lungo le stra-
dine serpeggianti di Capri in total black; le cro-
quest’ultimo centrato ne per la quale passa dei giorni a Capri, in attesa
che la cerimonia avvenga nella Certosa di San
mie di un’estate prolungata sembrano interes-
sarlo poco; non so se il mare lo attragga o meno.
sull’intelligenza e il Giacomo, dove gli scurissimi e grandi quadri di
Karl Wilhelm Diefenbach lo guarderanno e lui
Abbiamo appuntamento per il pomeriggio,
quando dirà che si considera un outsider; uno
controllo del mondo guarderà loro in uno scambio di pensieri bui e
catramosi.
che viene percepito come uno straniero ovun-
que vada; e così in Olanda e così in Cile; basta
Il buio, lo scuro, il nero, Benjamín li predili- che parli e si capisce che la sua lingua non è
ge quando deve decidere qualcosa da indossare; quella autoctona, né olandese né cilena. Lo ca-
e infatti a Capri ogni suo indumento sarà nero; pisco a perfezione, perché la stessa cosa capita
nero sulla sua carnagione scura; nero in com- a me; lui aggiunge che ha deciso di scrivere “Ma-
butta con i suoi capelli neri; capelli che ama ri- niac” in inglese perché preferisce, assonando
avviarsi di continuo, sia con una sola mano sia con Borges, l’inglese come forma del pensiero;
con entrambe; ed è il gesto che più lo connota, e anche perché si tratta di una lingua meticcia;
quasi volesse accarezzare i pensieri o mandarli aggiunge ancora che però non ha mai smesso
via, farli scivolare dietro le spalle, tenerli a bada. di grattugiarsi il cervello tra le lingue e che, a
In “Maniac” le biografie inseguite sono tre, seconda della lingua parlata, diventa un altro.
come in una predella a tre ante: quella che ri- Sono uno schizofrenico, io, dice. Poi ammet-
guarda il fisico austriaco Paul Ehrenfest sta a te che ha un problema con la lingua madre (cioè
sinistra e ha dimensioni ridotte rispetto alle con lo spagnolo) perché ha un problema con la
altre due (“Paul o la scoperta dell’irrazionale”); madre; lo dice e subito dopo si ritrae, come si fos-
quella dedicata al matematico, fisico e infor- se accorto di aver aperto una finestra sulla sua
matico ungherese John von Neumann, per gli autobiografia. Allora se la prende con il realismo
amici Jancsi, occupa tutto lo spazio centrale magico, che, a suo parere, è stato ucciso da Ro-
(“John o i folli sogni della ragione”); l’anta a de- berto Bolaño; e Bolaño tornerà spesso nel suo
stra è su Lee Sedol, maestro dell’antichissimo carsico eloquio dei giorni capresi. Si capisce che
gioco del go (“Lee o i deliri dell’intelligenza ar- lo ammira e che guarda a lui come a un modello.
Benjamín Labatut, tificiale”). Tutt’e tre le biografie sono connotate E mentre lo dice è come se lo vedessi scappare di
di Juana Gómez da uno stesso tema: l’intelligenza umana, pure nuovo verso il Monte Solaro, alla ricerca di qual-
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 74 4.2023

Il libro di Labatut
si intitola “Maniac”
ed è una raccolta
di tre biografie: Lee
Sedol, maestro di go;
Paul Ehrenfest, fisico;
John von Neumann,
matematico, fisico
e informatico che
ha lasciato una
traccia sul Novecento

cosa che nemmeno lui sa cosa sia; ma che forse si ti; diventa «così smunto, debole e smagrito che
nasconde nell’isola e forse troverà nelle immagi- la sua testa, già di per sé sproporzionatamente
ni di Diefenbach appese alle pareti della Certosa. grossa rispetto al corpo, adesso sembrava ap-
Torno in albergo e continuo a leggere “Ma- partenere a un altro corpo».
niac” con la maniacalità di un lettore che sente Mi torna in mente quel che Labatut ha det-
quanto le vite dei protagonisti del libro siano to, poco prima, sul pensiero senza corpo, cioè su
allo stesso tempo affascinanti e ripugnanti. IA; non il più lurido dei pronomi, come Gadda
Penso a una raccolta di racconti di Daniele Del definiva l’io, ma un semplice acronimo, come un
Giudice che s’intitola “Mania” (1997) e ha in eser- acronimo è MANIAC, il nome dato al calcolatore
go una frase di Foscolo che suona così: «Notate che secondo von Neumann doveva «afferrare la
che la “mania” deriva dal troppo sentire». Da- scienza alla gola scatenando un potere di calcolo
niele, prima di entrare nel buio all’inizio far- illimitato». IA è la domanda che cade come una
fugliante e poi silenzioso della malattia, diceva mannaia su ogni discorso che riguardi “Maniac”.
che gli sarebbe piaciuto «condurti fino al punto Al punto tale che, quando Lee Sedol batte per
in cui si smette di capire, si smette d’immagina- una volta AlphaGo, il sistema ingordo di algo-
re; vorrei condurti dove si comincia a sentire». ritmi che è stato messo a giocare contro di lui, è
Penso al Proust che diceva di svalutare sempre come «si fosse aggiudicato una vittoria per tutta
di più l’intelligenza e di volere dare più spazio la nostra specie». Ma si tratta di una vittoria par-
The Nose, Alberto alla sensibilità, aggiungendo che solo l’intelli- ziale, perché nelle partite successive il gran cam-
Giacometti, 1947, bronzo,
genza può dire alla sensibilità: tu vieni prima pione sarà più volte messo k.o. dalla macchina.
metallo verniciato e corda
di cotone
di me. Quando il corpo di von Neumann viene La macchina, infatti, comincia a fare delle mos-
© Succession Alberto abitato da un tumore devastante, la sua mente se che nessun operatore aveva previsto; mosse
Giacometti comincia a fare pensieri mai prima sperimenta- che possono essere considerate «una cosa bella,
4.2023 75 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

non di questo mondo»; frutto di un intuito che tatto con altri mondi mentre sta sperimentando- tino-bambino dicendo: io sono Pinocchio. An-
chissà come e perché va formandosi in lei. ne uno nuovo. Adesso IA sotto forma di cellulare ch’io sono Pinocchio, aggiunge, subito fuggen-
Benjamín Labatut adesso è seduto dietro al è sul tavolo, accanto ai fogli; si accende per un at- do nell’altrove di una Capri azzurrissima come
tavolo dei relatori: siamo alla Certosa; è una do- timo e manda una luce sui tatuaggi che gli corro- mai, così chiara da sembrare un’allucinazione.
menica mattina; il sole splende; lui è immanca- no sulle braccia e risalgono verso gli avambracci. Sono già sull’aliscafo che mi riporta a Napo-
bilmente vestito di nero; si riavvia i capelli men- Non ho avuto il coraggio di chiedergli cosa rap- li; all’arrivo riesco fortunosamente a salire su un
tre legge un testo che ha scritto appositamente presentino, ma ho immaginato che si trattasse di taxi; il tassista è un anziano simpatico al quale
per il premio Malaparte. Parla di un muro che divinità in miniatura, segretamente abbarbicate piace chiacchierare; a un certo punto dice che IA
viene costruito mattone su mattone e di un rac- in sé stesse, un po’ come lui, lo scrittore misterio- gli ruberà il lavoro; non crede, dottore? Chissà,
conto di Kafka; si capisce che sta costruendo un so che forse amerebbe apparire come un impo- forse, non so, borbotto quasi tra me e me; so però
apologo che gli consente di fare i conti imma- store pur di non rivelare nulla di sé stesso. di essere stato in compagnia per un fine setti-
ginativamente con IA; gli danza attorno; se ne Chissà perché penso a Pinocchio; penso a mana di uno scrittore che mi ha spinto a pensa-
storna; ne riprende fonti e testimonianze; cita Pinocchio come prototipo di IA, un pezzo di re a IA come a un sosia della realtà, l’ombra che
Roberto Calasso; finché si fa silenzio nella gran- legno che sfugge dalle mani di Geppetto e si fa raddoppia la tua ombra. Il tassista, parlandomi,
de aula prima che scatti l’applauso. bambino e ne fa di tutti i colori e nella prima ver- cerca di pensare con la sua mente ancora capace
Il giorno prima Labatut ha detto che i tele- sione poi emendata muore impiccato a un albe- d’immaginazione individuale; quella che cigola
fonini sono come le nostre mani; e in effetti l’ho ro. Chiedo a Benjamín se abbia mai letto questa artigianalmente nella mente di ognuno di noi,
visto più volte armeggiare con il suo, anche du- meraviglia del creato; lui dice di no, però ricor- quando la mente umana entra in relazione non
rante una conferenza stampa, tra una domanda da che Bolaño, ricevendo un premio come sta guerresca con quella degli altri e s’abbandona al
e l’altra, come se avesse bisogno di tenersi in con- accadendo a lui adesso, si era riferito al burat- mondo come ci si tuffa in mare per nuotare.

ERSILIA VAUDO futuro direttore del Dipartimento di matematica tema centrale, la Teoria dell’utilità, «la teoria più
a Stanford. John von Neumann seguì i corsi di importante delle scienze sociali» come la definì
Albert Einstein a Berlino, lavorò sotto la super- nel 2011 Daniel Kahneman, che vinse il Nobel in

Un rompicapo per visione di David Hilbert a Gottinga, con Alan Tu-


ring e Oskar Morgenstern a Princeton, con Niels
Economia anche grazie all’elaborazione della Te-
oria dei giochi di von Neumann.

John von Neumann Bohr a Copenaghen e con Richard Feynman e


J. Robert Oppenheimer a Los Alamos. Attraverso
L’Architettura di von Neumann è una struttura
di calcolo alla base del funzionamento della mag-
i vari momenti della sua storia, menti straordi- gior parte dei computer di oggi. E i lavori di von
narie hanno riconosciuto la straordinarietà della Neumann sugli “automi cellulari” hanno posto le
sua mente. «A volte mi sono chiesto se un cervel- basi dell’intelligenza artificiale. Inoltre, tecnolo-
Racconta lo scrittore Tom Chivers che John von lo come quello di von Neumann non indichi una gie come la computazione quantistica gli devono
Neumann, poco prima della morte, avvenuta a specie superiore a quella umana», osservò Hans molto. Eugene Wigner, premio Nobel per la Fisi-
soli 53 anni, ricevette una lettera da Kurt Gödel. Bethe, premio Nobel per la Fisica nel 1967. Alla ca nel 1963 e suo compagno di liceo, affermò che
Dopo una lunga premessa con cui si informava popolarità di von Neumann si aggiungeva la cir- «nessuno aveva una mente rapida e acuta come
della sua salute, Gödel venne al punto: aveva costanza di non aderire allo stereotipo del nerd. quella di Jancsi» ma allo stesso tempo sembra lo
trovato un nuovo interessante rompicapo mate- Estroverso e mondano, amava le barzellette, ve- rimproverasse occasionalmente di non essere ri-
matico. E negli anni Cinquanta, se si aveva tra le stirsi bene e le macchine veloci. Anche se pare uscito a concepire qualcosa di tanto sorprenden-
mani un nuovo interessante rompicapo matema- fosse un disastro alla guida. te e originale quanto la Teoria della relatività di
tico, lo si inviava a John von Neumann. L’accezione del genio è in gran parte la sua singo- Einstein (osservazione che dà conto dell’eccezio-
Se si riconosce all’intelligenza quella singolare lare abilità di stravolgere prospettive e stabilire nale produttività scientifica di quegli anni).
forza creativa in grado di travolgere, trasforma- nuove connessioni. Ma nel suo caso era la latitu- Lo sviluppo della Teoria dei giochi, il concetto
re e aprire possibilità di pensiero inedite, allora dine dell’impatto, profondo e pervasivo che sor- economico di utilità o l’Architettura di von Neu-
sì, von Neumann era un genio. Con un estro che prende e ne sancisce l’eccezionalità. A Princeton, mann in effetti potrebbero considerarsi non tan-
si muoveva agile tra una moltitudine di ambiti von Neumann elabora con Oskar Morgenstern la to il risultato di speculazioni astratte e stravagan-
dell’indagine scientifica – fisica, biologia, mate- Teoria dei giochi, un capovolgimento concettua- ti quanto il lavoro di uno scienziato straordinario
matica, economia, scienze sociali, informatica – le che influenza l’economia, la biologia evolutiva che sapeva usare la potenza dei suoi strumenti
von Neumann lasciava tracce decisive ovunque e tutto ciò che ha a che fare con la teoria delle matematici per qualcosa che lo interessava, e
si avventurasse. Questa pluralità, l’impatto e la di- decisioni. Diventa un approccio fondante dell’a- probabilmente lo divertiva, soprattutto. Risolvere
versità del suo contributo, ne fanno un archetipo nalisi economica moderna. Sempre nell’ambito interessanti rompicapi. Che è un anelito sano e
del pensatore interdisciplinare. Una mente pro- dell’economia, von Neumann sviluppa un altro imprescindibile dell’innovazione moderna.
lifica, intrecciata alla storia del mondo moderno,
lungo il filo di tre generazioni. Bimatrice del Dilemma del prigioniero
Nato nel 1903 a Budapest, terzo figlio di una fa-
miglia di ricchi banchieri, già da bambino, come confessa tace Il Dilemma del prigioniero è
riportano innumerevoli testimonianze, Jancsi si un gioco a mosse simultanee
con importanti implicazioni
rivela un prodigio. A sei anni conversa in greco confessa 6 6 0 7
economiche e sociali, presentato
antico ed elabora a mente divisioni di numeri a
nel 1950 dal matematico A.W.
otto cifre; a undici anni la sua genialità commuo- tace 7 0 1 1 Tucker. Rientra nell’ambito di
ve fino alle lacrime il suo mentore, Gábor Szegö ricerca della Teoria dei giochi
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 76 4.2023

GIUSEPPE LUPO

La letteratura
internettiana traffica MERCATO
DI IDENTITÀ
elementi soggettivi,
personalità,
individualità. A volte
fino all’estremo, nei

P
profili di persone che rima ancora che si affacciasse Zyg-
munt Bauman con la sua tanto
to con ciò che sta loro intorno e questo significa
che non lasciano alcun segno del loro passaggio

non ci sono più e che, originale quanto abusata nozione


di liquidità, il paradigma dell’eva-
sulla Terra, il primo perché troppo incapace di
differenziarsi rispetto alla natura (e dunque si
grazie al miracolo nescenza (oggi diremmo smate-
rializzazione) come orizzonte in cui sarebbe
confonde con essa), l’altro perché ha perduto la
propria consistenza, si è trasformato in un indi-
dell’algoritmo, approdata la civiltà ipertecnologica dei nostri
anni era stato presagito già da Italo Calvino in
viduo a-materico, verrebbe da dire anti-materico
se il termine non implicasse inevitabili cortocir-
continuano ad un testo che faceva da introduzione al corposo
volume dove i tre libri appartenenti al cosid-
cuiti con la fisica degli anni Sessanta.
Il termine attrito, nel vocabolario calvinia-
avere una propria detto ciclo araldico (“Il visconte dimezzato”, “Il no, copre un’area di significati molto estesa.
barone rampante” e “Il cavaliere inesistente”) Riguarda in prima istanza il rapporto tra de-
vita, fatta di post, si radunavano sotto il titolo “I nostri antenati” stino individuale e Storia di tutti, sottintende
(1960). In questo testo Calvino operava una dif- il concetto di memoria. Proprio essa, infatti,
di fotografie, di ferenziazione discutendo intorno alla categoria la memoria, possiamo immaginarla come una

commenti, di like dell’inesistenza, osservata sia in epoca premo-


derna che in epoca postmoderna: «Dall’uomo
forma di attrito nel momento in cui pensiamo
a qualcosa che rallenta lo scorrere del tempo o

e di emoticon, primitivo che poteva essere detto ancora ine-


sistente perché indifferenziato dalla materia
che si illude addirittura di fermarlo, fissando-
lo in una foto o circoscrivendolo sulla pagina

perfettamente organica, siamo lentamente passati all’uomo


artificiale che è inesistente perché non fa più
bianca di un libro. Se Gurdulù non riesce a dif-
ferenziarsi dalla natura di cui è composto, se

identica a quella attrito con nulla, non ha più rapporto con ciò
che (natura o storia) gli sta intorno, ma solo
il cavaliere che non c’è ha la trasparenza di un
fantasma, è segno probabilmente che, a parere

degli altri, i vivi astrattamente funziona».


Nemmeno tanto sottintesi risultano i riferi-
di Calvino, ogni uomo ha la sorte di combatte-
re contro il rischio di passare sulla Terra sen-
menti alla dicotomia dei personaggi che anima- za attrito, cioè senza la speranza di entrare in
no il racconto del “Cavaliere inesistente”: Gur- qualche scheggia di memoria e, dunque, di ra-
dulù, il rozzo servitore-accompagnatore che ha dicare il proprio nome in un hic et nunc, scon-
un’autocoscienza talmente ridotta a zero da con- figgendo così, per quel che riesce, la minaccia
fondersi con la natura, e il cavaliere appunto, che dell’essere scordati.
è solo corazza metallica, ma senza corpo. Tanto Gran parte della condizione che appartiene
l’uno è solo istinto primordiale, quanto l’altro all’uomo contemporaneo si gioca sul dualismo
è sofisticatezza, pensiero, idealità. Al di là del tra memoria e oblio, un vero paradigma inter-
facile paragone tra loro due e la coppia Sancio pretativo se si pensa che tale argomento Calvi-
Panza/Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, a no l’aveva intuito già al tempo in cui comincia-
Calvino stava fondamentalmente a cuore il com- va a diffondersi la cibernetica, vale a dire la di-
Il mio lavoro, Ketty La Rocca,
1973, foto e disegno su carta
pito di portare avanti un teorema interpretativo sciplina più vicina a studiare le funzioni del cer-
Estate Ketty La Rocca e su cui cominciava a riflettere già in quel periodo: vello umano e a realizzare macchine in grado
Kadel Willborn entrambi i personaggi non riescono a fare attri- di simularne il funzionamento e il linguaggio.
4.2023 77 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 78 4.2023

Calvino aveva percepito il pericolo a cui si an-


dava incontro perché, accanto al problema di
come conservare la memoria, postulava l’altro,
come conservare la materia, il corpo. Il suo ra-
gionare intorno al tema dell’inesistenza voleva
essere una clamorosa anticipazione di quel che
sta avvenendo sotto gli occhi di tutti, per effet-
to dapprima della rete (che ha modificato gli
equilibri geografici), poi della globalizzazione
(che ne è stata una conseguenza), infine della
pandemia: la perdita di consistenza, il rischio
di virtualità, lo smarrimento dell’identità, la
trasformazione dei concetti di luogo, lavoro, so-
cialità, memoria.
È difficile affermare se sia stato l’effetto della
pandemia o se piuttosto non sia un segno della
cosiddetta cultura orizzontale – quella della rete
internet, priva di filtri e dall’aspetto frammen-
tario – di cui discutevano Giovanni Solimine e
Giorgio Zanchini in un saggio omonimo, pubbli-
cato nel 2020. Di certo, però, il linguaggio della
socialità virtuale (Facebook, Twitter, Instagram),
lo stile con cui vengono confezionati i post e le
immagini hanno assunto una fisionomia a voca-
zione fortemente gnomica, sentenziosa, prover-
biale. È come se il tempo e i timori a esso intrec-
ciati avessero fatto maturare, per questo tipo di
comunicazione, una matrice diversa rispetto a
quella a cui siamo abituati, dal grado zero della
comunicazione scritta (lo scambio di informazio-
ni e notizie) ai più sofisticati livelli performativi,
dove anche il semplice commento di una foto o
della copertina di un libro determina un risulta-
to emotivo. Non occorre un gran colpo d’occhio
per accorgersi di questo cambiamento che nei
post dedicati alla lettura favorisce addirittura il
vertiginoso moltiplicarsi di etichette, definizioni,
assunti a-storici e a-temporali che estremizzano
l’effetto enunciativo, somigliano a slogan più che
a sintesi e ripongono ogni auspicio nell’hashtag.
Ne riporto qualcuno a mo’ di esempio: «Io accetto
la grande avventura di essere me stessa» (Simo-
ne de Beauvoir), «Una bella cosa è una gioia per
sempre: la sua bellezza aumenta e mai sparirà
nel nulla» (John Keats), «Tutte le cose e tutto il
mondo è incompiuto, per l’uomo, e nel frattempo
il significato di tutte le cose del mondo è racchiu-
so nell’uomo stesso» (Fëdor Dostoevskij).
Esprimersi per enunciati, ottiene sicura-
mente successo perché riesce a colpire l’atten- genza di un qualcosa da portare a compimento. L’obiettivo è comporre il francobollo di una
zione del lettore/ascoltatore, determina un’aura A monte di questa scrittura esisteva la costru- dichiarazione in grado di dispensare verità a un
paradigmatica, sicché ragionare per massime, zione di un ragionamento condito da esempi, da numero quanto più possibile vasto di visitatori,
per principi, per asserzioni che difficilmente paragoni e ciò determinava uno scatto in avanti a prescindere se l’opera di Keats o di Dostoevskij
saremmo in grado di confutare, diventa un ef- che avvicinava la scrittura alla forma di un te- o della de Beauvoir sia o non sia stata acquisita
ficace modo per risultare convincenti. In appa- orema (tesi e dimostrazione) e di cui la chiusa, nella sua profondità. La regola assertiva funzio-
renza questa ipertrofia citazionistica potrebbe appunto, costituiva l’ultimo elemento, la coper- na negli stessi termini e con la stessa efficacia
apparire una lontana eredità di quell’abitudine tura, il tetto. Ora invece, quando organizziamo i anche se a essere citati fossero esponenti di al-
a chiosare, presente nella lingua latina, che ren- post per le piattaforme social, evitiamo il ragio- tri settori del sapere (dall’arte all’architettura,
de persuasiva la prosa degli scrittori più scaltri a namento per accentuare la chiusa, che di fatto dalla filosofia allo sport) perché l’obiettivo di
manipolare con maggiore o minore asciuttezza costituisce l’unico corpo di testo da sottoporre tale operazione è di condensare in una pillola
le armi della retorica – da Cicerone a Seneca – e al lettore, chiedendo la sua complicità (o la sua di sapienza un concetto che appartiene al sen-
a far scaturire il senso di una conclusione, l’ur- condivisione), cioè i like. so comune del vivere e che il linguaggio, con i
4.2023 79 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

Il ragionamento
di Calvino
intorno al tema
dell’inesistenza altro
non voleva essere
che una clamorosa
anticipazione di quel
che sta avvenendo
sotto gli occhi di tutti,
per effetto dapprima
della rete, poi della
globalizzazione,
infine della
pandemia: la perdita
di consistenza, il
rischio di virtualità,
lo smarrimento
dell’identità, la
trasformazione dei
concetti di luogo,
lavoro, socialità,
memoria

suoi apparati retorici, porterebbe a travisare se attivi sessant’anni fa. Il problema è che a quel
non venisse offerta in forma sincretica. Senza tempo l’Italia accentuava la sua spinta verso
per forza incorrere nei paradossi che Umberto una società che si sarebbe persa nei consumi
Eco enunciava nel celebre “Fenomenologia di ma avrebbe guadagnato in benessere.
Mike Bongiorno” («Mike Bongiorno non si ver- Oggi, invece, dietro questa manifestazio-
gogna di essere ignorante e non prova il bisogno ne si nasconde un’insicurezza che la pandemia Forêt, Eva Jospin, 2023,
F Palatine che apre la mostra
di nutrirsi», 1961), quando cioè l’insorgere della certo ha ingigantito, ma che già all’insorgere cartone e legno. Foto di Ela Favoloso Calvino (Scuderie
società di massa procurava disorientamento del nuovo millennio Bauman intuiva in un libro Bialkowska, OKNO Studio. del Quirinale, Roma,

negli intellettuali e reazioni incomprensibili, come “Modus vivendi. Inferno e utopia del mon- L’immagine della foresta, ottobre 2023-febbraio 2024),
che attraversa tutto il organizzata in occasione
i mutamenti di registri censiti nei mondi della do liquido” (2007), interamente dedicato all’inge-
lavoro dell’artista, assurge del centenario della nascita
virtualità, a prescindere da quali siano le cau- renza dei pericoli (veri o falsi) nel tessuto della a emblema dell’opera dello scrittore
se, rappresentano un segnale di trasformazio- comunicazione quotidiana. Cerchiamo sicurez- letteraria calviniana Courtesy l’artista e
ne, esattamente come lo erano stati i fenomeni za negli slogan in maniera proporzionale al nell’installazione Forêt Galleria Continua
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 80 4.2023

crescere dell’incertezza. Abbiamo paura di non ché riproduzioni semplificate di una matrice –

Cerchiamo saper più individuare ipotesi costruttive e così


tentiamo di colmare il vuoto perché abbiamo
sulla base di una potenziale competizione in-
terna: tra i tanti possibili scatti, ne rimaneva

sicurezza negli smarrito l’esercizio di ascoltare o, più banalmen-


te, abbiamo preso l’abitudine a dare retta solo
solo uno, il più importante, quello che aveva
vinto il confronto darwiniano con i suoi simili.
slogan in maniera all’ultima parola, quella che si ricorda di più.
Torniamo sul tema duale memoria e oblio.
L’istantanea consegnata dall’obiettivo aveva i
crismi di un’azione astuta che poteva vincere il
proporzionale Un ottimo banco di prova è l’utilizzo della foto-
grafia come pratica asfissiante di una necessità
duello contro la caducità della cronaca e ci re-
stituiva qualcosa che andava osservato con la
al crescere a immagazzinare quanti più dati possibile ma
che però subisce un funzionamento a elastico,
medesima procedura con cui era stato confezio-
nato: la lentezza dello sguardo, l’analisi pacata
dell’incertezza. si allarga e si riduce sulla base di meccanismi dei particolari, la capacità di non lasciare nulla
mentali che obbediscono al rispetto del tempo di trascurato.
Abbiamo paura breve (la cronaca) anziché del tempo lungo (l’e- L’istinto di sopravvivenza, che contraddi-
pica). L’esercizio di catturare immagini, infatti, stingue ogni gesto umano, si affidava dunque
di non saper più diventa uno dei più comuni ambiti che spinge alla stipula di un patto tra narrazione e realtà:

individuare ipotesi a pensare su come si sia modificata la nozione


stessa di memoria in relazione soprattutto agli
una convenzione di elementi spesso incon-
gruenti, a condizione di trasgredire i caratteri

costruttive e così strumenti che adoperiamo per certificarne la


durata. Osserviamo un fenomeno che ci coin-
della quotidianità e tentare in questo modo la
strada dell’estensione, della permanenza. Gli

tentiamo di colmare il volge emotivamente e la prima reazione che


viene in mente di compiere è quella di scattare
smartphone rendono tutto alla nostra portata,
permettono di immagazzinare immagini alla

vuoto perché abbiamo una foto con lo smartphone, magari facendo-


ci entrare anche un pezzo di noi, spesso per il
velocità che rasenta quella della vita concreta e
in qualche caso riescono perfino ad abbattere il

smarrito l’esercizio cattivo gusto di dire: io c’ero. Solo in apparen-


za l’effetto restituisce l’illusione di contribuire
diaframma tra ciò che si vede e ciò che di quanto
si vede può essere catturato, però hanno il limite

di ascoltare o, più a mantenere vivo il ricordo di quell’attimo che


consideriamo così epocale da arrischiare il
dell’inconsistenza: puntano ogni energia sulla
durabilità dell’istante, ma non ottengono altro
banalmente, abbiamo tentativo dell’immortalità mediante l’uso del
racconto fotografico. In realtà non è vero. Con-
che una sorta di bulimia fotografica. Più si im-
magazzinano scatti, più si finisce per constatare
preso l’abitudine tinuando a collezionare frammenti di realtà,
l’immagine catturata dal telefonino non è che la
la dimensione effimera dell’istante. Più si cerca
di lasciare il segno immergendosi quanto più
a dare retta solo banalizzazione di qualcosa che avremmo volu-
to restituire alla sua unicità, potremmo anche
possibile dentro la cronaca e più si rende ma-
nifesto il carattere perdente di una stagione in
all’ultima parola, dire alla sua consistenza di evento irripetibile e cui il desiderio smodato di sentirsi protagonisti
che invece la monotona ripetizione del gesto, il dentro una cornice, la smania di volere a tutti i
quella che si ricorda fatto stesso che quel tipo di azione si riproduca costi esibire la propria esistenza tramite social
in ciascuno dei presenti, ne svilisce il senso, ne rendono asfissiante l’esercizio della memoria.
di più appiattisce sia i contenuti che le finalità. La quale invece si fortifica nel procedimento
Fino a qualche decennio fa scattare una contrario, assume vigore dalla selezione dei do-
foto significava attendere pazientemente l’at- cumenti (anziché dalla loro sovrabbondanza),
timo giusto, studiare i tempi di esposizione e acquista consistenza e significato dal misterio-
soprattutto cogliere l’istante in cui bloccare il so e forse involontario processo di rastrema-
procedere della Storia che transita davanti ai zione che induce a salvare, dentro l’immensa
nostri occhi. Era un gesto paradigmatico e so- zavorra di tempo vissuto, magari una parte in-
lenne, una lotta ingaggiata tra ciò che stava al finitamente piccola, ma certo la più meritoria di
di qua e al di là della lente, il riassunto di una non essere perduta.
hybris tentata e realizzata a danno di qualcosa I meccanismi che stanno a monte dei com-
che non si può e non si deve arrestare. Bloccare portamenti fotografici non sono che il riflesso
l’istante sopra un pezzo di carta implicava la del cambio di paradigma avvenuto nel momen-
stessa sfida con cui Prometeo aveva rubato il to in cui gran parte dei contatti sbocciati den-
fuoco agli dèi: era un furto, un azzardo portato tro il tempo della quotidianità si accendono e
contro l’intoccabilità e l’impossibilità a mani- si spengono nel più atipico dei non-luoghi, cioè
polare il tempo. Dunque rispondeva ai criteri il mondo della rete e dei social, quelle zone in
di una conquista maturata e raggiunta con pa- cui si fa più morbido e strisciante il conflitto
zienza. Il dato fondamentale di questo ragiona- tra io reale e io digitale. Non sappiamo questa
mento è che la presenza dell’immagine unica guerra chi la vincerà, però è certo quel che af-
Samenwolke (Nuvola di (quella prodotta dalla reflex) provocava nello ferma lo scrittore scozzese Andrew O’Hagan
semi), Christiane Löhr,
spettatore la sensazione di durata, sottolineava nella prefazione a “La vita segreta. Tre storie
2022, semi di cardo, retina
per capelli, aghi. Foto di
l’esistenza carsica di una serie infinita di imma- vere dell’èra digitale” (2017), quando scrive che
Francesco Squeglia gini alternative che però l’occhio del fotografo «internet è un mercato dell’identità», senza
Courtesy Studio Trisorio aveva scartato – perché poco significative, per- specificare di quale natura si tratti. Il libro di
4.2023 81 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

O’Hagan è uno dei primi tentativi di mettere L’idea viene suggerita dalla seconda di que- stringere relazioni di tipo social e chattare con
ordine dentro le infinite perplessità che chi ste tre storie, “L’invenzione di Ronnie Pinn”, amici e amiche. Ronnie Pinn, anche se morto,
non è nativo digitale prova quando in uno dei probabilmente la più compiuta secondo i para- diventa un individuo che possiede un’identità
tanti social, per esempio, si imbatte nei profili metri della letterarietà (le altre due riguarda- perfettamente riconoscibile, esprime le sue opi-
di persone che abitano da tempo il regno dei no il fondatore di WikiLeaks e l’inventore dei nioni politiche sulla bacheca di Facebook, invia
cimiteri e che invece, grazie al miracolo dell’al- bitcoin). L’io narrante si imbatte per caso nella e-mail e riceve offerte di viaggi low cost. Esi-
goritmo, continua ad avere una propria vita, tomba di Ronnie Pinn mentre visita il cimitero ste, proprio come esistono milioni di individui
fatta di post, di fotografie, di commenti, di like di Camberwell, intorno a Londra, e girovagan- al mondo, non importa se veri o presunti, con
e di emoticon, perfettamente identica a quella do tra i viali, attratto da qualcosa di inspiega- tanto di fotografie e nickname, cittadini qual-
degli altri, i vivi. Pirandello se la riderebbe se bile, comincia a interessarsi sull’identità di siasi della Terra e non necessariamente fruitori
leggesse le conclusioni di O’Hagan: «i soggetti questo suo coetaneo, scoprendo che era morto di quello che viene definito il dark web. Ronnie
hanno bisogno di autori, gli autori di soggetti». a vent’anni e che aveva lasciato pochi segni del Pinn aveva incontrato il Dio della sua risurre-
E probabilmente confermerebbe che appartie- suo passaggio sulla Terra, se non le consuete zione. Purtroppo qualcosa è andato storto an-
ne agli uomini il sogno maldestro di sostituirsi tracce riguardanti la famiglia, la scuola, gli ami- che in questa seconda esistenza: qualcuno dei
a Dio e che solo grazie alla rete e alle sue infini- ci. Ciò che scatta nella mente dell’io narrante è suoi parenti si è fatto sentire, la vita vera bussa-
te connessioni con le coscienze siamo riusciti il bisogno di ridare una vita a questo giovane va alle porte della vita virtuale, nata e cresciuta
a realizzare il desiderio di creare identità, dare sfortunato esattamente come si usa fare nel set- dentro una scatola di plastica, al chiuso di una
un profilo vero ai nostri fantasmi, incarnarci tore dello spionaggio: riattivare i contatti della stanza. Ronnie Pinn è dovuto morire di nuovo,
e incarnare, secondo le modalità che più ci ag- burocrazia e della socialità virtuale, accende- anche se stavolta è stato più difficile cancellare
gradano. re mutui, provvedere al fitto di un’abitazione, le sue tracce.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 82 4.2023
4.2023 83 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

GUIDO VITIELLO

L’UOMO
E GREENE
Il grande scrittore

S
cattolico – ancorché e ci dicessero di punto in bianco che avventuroso, lo si direbbe un comune impiega-
qualcuno ci ha fatto una fattura, to, forse addirittura un burocrate. Eppure, da
non amasse questa probabilmente penseremmo a un molti anni Castle fornisce informazioni segrete
commercialista o a una fattucchie- alle autorità sovietiche, come pegno di gratitu-
etichetta – scrive ra, e in entrambi i casi – che sia la dine per il comunista che lo ha aiutato a salvare

un romanzo che magia nera del malocchio o la magia pitagorica


dei consulenti fiscali – cominceremmo a sudare
la moglie, una donna di etnia bantu, dai campi
di prigionia del Sudafrica dell’apartheid. Anzi,

riguarda una versione freddo. Se poi aggiungessero che si deve tutto a


un solo fattore, ci verrebbe in mente il direttore
si può dire che è solo per amore che Castle è
diventato agente segreto, un impiego che poco

secolare e privata di un’azienda agricola o forse, su una nota meno


bucolica, il ricordo delle moltiplicazioni in co-
si addice alla sua indole; ed è sempre per amore
che tradisce il suo paese. Già, ma qual è il suo

del primum movens, lonna imparate sui banchi di scuola. In breve, il


nostro vocabolario mentale non è più equipag-
paese? La Gran Bretagna? «Tu, io e Sam siamo il
tuo paese. E questo non lo hai mai tradito, Mau-

la causa scatenante giato per decifrare il codice segreto dell’inno


dantesco alla Vergine («tu se’ colei che l’umana
rice», lo rassicura Sarah dopo che il marito le ha
confessato la sua lunga carriera di doppiogio-

delle nostre scelte o, natura | nobilitasti sì, che ‘l suo fattore | non di-
sdegnò di farsi sua fattura»), nel quale «fattura»
chista. E quanto alle informazioni riservate, av-
verte Greene, «anche l’intensità del loro amore
se piace, il demone sta per «creatura» e «fattore» per «Creatore». Ma
è saggio non dimenticare del tutto questa se-
era un segreto», da difendere a ogni costo: «Par-
larne ad altri era come attirarsi un pericolo. L’a-
interiore a cui conda accezione quando si apre “Il fattore uma-
no”, il grande romanzo d’amore e di spionaggio
more è il rischio assoluto. La letteratura l’aveva
sempre proclamato: Tristano, Anna Karenina,
giuriamo fedeltà. che Graham Greene pubblicò nel 1978. Non solo
e non tanto perché Greene è uno scrittore catto-
perfino quel libertino di Lovelace (Castle aveva
dato un’occhiata all’ultimo volume di “Claris-
Una riflessione su lico – ancorché non amasse questa etichetta – sa”)». I classici della letteratura non sono qui
ma perché il suo libro riguarda appunto una evocati a puro scopo esornativo. Castle li usa
“Il fattore umano” versione secolare e privata del primum movens, infatti per comunicare in codice con i sovietici,
la causa scatenante delle nostre scelte o, se pia- tramite un libraio: sembra quasi un espediente
ce, il demone interiore a cui giuriamo fedeltà. da innamorati in fase di corteggiamento. Tra i
«L’amore umano può essere solo un pallido libri trasformati in veicoli di messaggi segreti,
riflesso dell’emozione che Dio deve provare per “Guerra e pace” è il più importante; non solo per-
ciò che ha creato», dirà Greene in un’intervista ché Castle, in deroga ai suoi obblighi spionistici,
Sculpture Factory: Pluto e di quegli stessi anni; ma questo pallido riflesso comincia a leggerlo per proprio diletto (per ra-
Proserpina, Quayola, 2019, è comunque abbastanza accecante da farci di- gioni di sicurezza dovrà bruciarlo, a malincuore,
dettaglio. Installazione
menticare i nostri doveri pubblici e da ingarbu- prima di averlo finito), ma anche perché il capo-
performativa in cui
gliare le trame della politica internazionale. È lavoro di Lev Tolstoj offre una chiave di lettura
variazioni del capolavoro
del Bernini, Plutone e ciò che accade nel “Fattore umano”. Il protago- del “Fattore umano”.
Proserpina sono scolpite nista del romanzo di Greene è l’agente segreto Nell’Europa in bilico tra due conflitti mon-
roboticamente. Le sculture, Maurice Castle, un tranquillo e abitudinario diali, Denis de Rougemont – lo scrittore sviz-
lasciate incompiute,
gentiluomo britannico di sessantadue anni che zero posseduto dal mito di Tristano, l’eroe per
documentano il processo
lavora per l’MI6 di Londra e vive con la moglie eccellenza del «rischio assoluto» dell’amore –
computazionale,
celebrandone le logiche Sarah e il figlio Sam in una casa di campagna. aveva indagato, in “L’amore e l’Occidente”, tut-
algoritmiche Le sue attività spionistiche hanno ben poco di te le possibili analogie tra amore e guerra, tra
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 84 4.2023

ars amandi e arti militari. Allo stesso modo,


nell’epoca comparativamente meno sanguino-
sa della guerra fredda, Greene volle illumina-
re per via romanzesca le insospettate zone di
affinità tra l’innamorato e l’agente dei servizi.
Entrambi custodiscono un segreto prezioso,
per il quale sono disposti a mettere in gioco la
vita; entrambi si trovano a comunicare in modo
cifrato, allusivo, in una lingua di cui solo loro
possiedono la chiave, tanto più se la loro impre-
sa è clandestina; entrambi, per prudenza e per
non attirarsi malevolenze, preferiscono celare
al resto del mondo il loro stato; entrambi, infine,
sono costretti a convivere con l’onnipresente
fantasma del tradimento, con le scelte imper-
vie e dolorose imposte dalla lealtà. «Un uomo
innamorato cammina per il mondo come un
anarchico, con una bomba a orologeria nella
borsa», leggiamo ancora nel romanzo di Greene.
E questo elemento imponderabile, alluso anche
nell’epigrafe tratta da Conrad («Io so soltanto
che chi forma un legame è perduto. Il germe
della corruzione è entrato nella sua anima»), è
appunto il «fattore umano» che il grande gioco
della diplomazia internazionale per sua natura
è costretto a ignorare, a lasciar fuori dai propri
calcoli, a sacrificare.
Ma la fattura magica dell’amore, il legame
capace di salvarci o di perderci, non è certo l’u-
nico ambito che la mitologia dello spionaggio
internazionale sia in grado di allegorizzare. La
condizione esistenziale della spia riguarda, in
un certo senso, anche il rapporto con il “Fatto-
re”. Suggeriva Roberto Calasso in “La rovina di
Kasch” che i servizi segreti, in un’epoca che ha
tradotto tutte le potenze numinose in poten-
ze sociali, sono diventati dopo il 1945 un’entità
metafisica: «“Potere occulto”, “organizzazione
segreta”, “trame”, “muovere le fila”, “complotto”,
“doppio gioco”: parole, gesti mentali che furono
della gnosi, che ancora erano illuminati dalla
luce obliqua dei Templari e oggi designano se-
quenze di assassinii, imbrogli planetari, ricatti,
sopraffazioni. Il crimine assume il calco che fu
dell’eresia perenne: della gnosi. L’agente segreto
è avvolto da uno squallore peculiare, che ha co-
minciato persino a formularsi nella fabulazione gente segreto è possibile distinguere tra uomini
romanzesca». Per Graham Greene – che in un di chiesa e uomini di fede.
appello del 1948 aveva esortato i cristiani a es- Nel “Fattore umano”, il tipo del chierico
sere «spie di Dio» in un mondo minacciato dal amorale è incarnato magnificamente dal dottor
totalitarismo – gli agenti segreti non sono gran- Percival, un uomo capace di qualunque crimine,
di eresiarchi gnostici, sono semmai preti man- incluso l’omicidio, per fedeltà cieca all’istitu-
cati. Costretti a farsi carico silenziosamente zione: perinde ac cadaver. È un personaggio che
delle colpe del mondo, a ricevere le confessioni sembra spuntato dalla penna di Leonardo Scia-
altrui senza poter condividere i propri tormen- scia – grande ammiratore di Greene, del resto – e
ti, a operare in quella regione ambigua in cui il non ci stupiremmo di trovarlo in visita presso
male dev’essere messo al servizio del bene pur l’abbazia di “Todo modo”. Verso l’inizio del libro,
rimanendo peccato – una regione che ricade tra- Percival illustra i principi del MI6 – diciamo pure
dizionalmente sotto la giurisdizione ecclesiasti- la teologia implicita dei servizi segreti – con l’au-
ca. Costretti, soprattutto, a una solitudine che silio di un quadro del pittore britannico Ben Ni-
June 1937, Ben Nicholson,
1937, olio su tela, Tate sconfina nel romitaggio, nell’obbedienza a una cholson, dove quadrati di colori diversi convivo-
Gallery, Londra regola monastica. Ma anche sotto l’abito dell’a- no felicemente e senza cacofonie. Indica al suo
4.2023 85 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

Il protagonista del
libro è un tranquillo
e abitudinario
gentiluomo britannico
di sessantadue anni
che lavora per l’MI6
di Londra e vive
con la moglie e il
figlio in una casa
di campagna.
È un agente segreto,
ed è anche un
burocrate

interlocutore un quadrato giallo: «Ecco la Sezio- luto credere» – e neppure di fede nella missione
ne 6. Da ora in avanti, quello è il suo quadrato. del servizio segreto, nel quale si è arruolato con
Non si preoccupi dei quadrati blu e rosso. Basta riluttanza, e per ragioni tutte sentimentali. No,
che individui con sicurezza il nostro uomo, e che Castle è un uomo di fede perché crede appunto
lo dica a me. Lei non ha nessuna responsabilità nel «fattore umano». Ma questa fede lo conduce
per quello che succede nei quadrati blu e rosso. ugualmente nella cella di un eremita: l’alloggio
Anzi, nemmeno per quello che avviene nel qua- spoglio e inospitale al dodicesimo piano di un
drato giallo: lei si limita a riferire. Niente rimor- casermone grigio, a Mosca, lontano dalla moglie
si di coscienza. Niente sensi di colpa». Non c’è e dal figlio. Se la sua vicenda londinese si era
dunque nessun rapporto tra un’azione e le sue svolta in parte all’ombra di un russo, il Tolstoj
conseguenze, e nessun legame morale tra l’atto- di “Guerra e pace”, il suo esilio moscovita trova
re e l’azione, o se vogliamo tra il fattore e la fat- per compagno uno scrittore britannico, il Daniel
tura. A cospetto di questa cattedrale dogmatica, Defoe di “Robinson Crusoe” – l’uomo più solo del
Maurice Castle è un uomo di fede. Non di fede mondo – di cui si procura una copia. «Ah-ah, il
soprannaturale – tutto ciò che ci è detto è che grande Daniel. Uno di noi», gli dice, scherzando
Cristo è «la figura mitica in cui avrebbe tanto vo- ma non troppo, un agente segreto sovietico.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 86 TRADUZIONI

VINCENZO PISANI translate into widespread well-being. For this the context that prompted me to reflect on the
Technology at the service of work to happen, it is necessary to direct and guide best use of AI.
it towards solutions that take people and their Reading your book, we can deduce that power
Regarded as one of the ten most authoritative real needs into account. plays a crucial role in understanding technolo-
and influential economists in the world, Daron Professor Acemoglu, a personal question first gy. Can we actually say that technology is about
Acemoglu has taught at the Massachusetts of all. As one of the leading researchers on the power?
Institute of Technology since 1993, with re- effects of new technologies on economic growth Well, to some degree that’s correct. We actual-
search activities ranging from macroeconom- and inequality, can you tell us why you chose this ly start the book by quoting Francis Bacon and
ics to labour and development economics. In field of research in the first place? H. G. Wells, precisely because we think of their
his latest book – “Power and Progress. Our The economy has always attracted me, being two perspectives as bracketing the relationship
Thousand-Year Struggle Over Technology the pathway to understanding issues such as between power and technology. Francis Bacon
and Prosperity” – written with his colleague poverty and economic development. This in- thought that technology and science were total-
Simon Johnson, Acemoglu asks himself and terest led me from the beginning to focus on ly at the service of humanity, controlling nature
his readers a very clear question: will artificial the study of institutions and technology. A lot in a rather benign way. Whereas H. G. Wells,
intelligence, automation and – more general- of my early work was about institutions, but over a century ago, noted that we often use
ly – all innovations linked to digitization real- also about some of the effects and implica- technology to control other humans, not just
ly lead to a shared prosperity? Will only big tions of technology. And for over a decade I’ve nature, and started speculating about some of
tech benefit from it, or workers and citizens as also been focused on more advanced auto- the implications of this. So I think that of course
well? To answer this, the economist retraces mation, including robotics and artificial intelli- both perspectives contain elements of reality,
the evolution of civilization through the lens gence, which I think have some amazing ca- but that of H. G. Wells is very important.
of small and large innovations, demonstrating pabilities but also strong impacts – which can Considering artificial intelligence and its impact
that technological progress does not always potentially be harmful – on distribution. This is on work and society in general, can studying the

Loro Piana, Quarona, Gabriele Basilico, 1991


Courtesy Archivio Gabriele Basilico
4.2023 87 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

history of innovation help us today to better un- think that we really need a diversity of objec- ing new tasks for them, better information,
derstand what happens when new technologies tives and approaches, and this is much more greater autonomy, using AI technologies in
are introduced? difficult than simply achieving some kind of favour of workers and citizens to build better
Absolutely. That’s the reason we wrote the demographic diversity. democratic platforms, less manipulation, bet-
book. A lot of my research is about the pres- Do you see differences or similarities in the evo- ter protection against manipulation and bias.
ent, but some of it, and a lot of my thinking, lution of innovation between the United States But when I look at where the industry is going,
is based on historical events. We thought and Europe? both big and small tech, they’re all going in the
that not only can we learn from the past, but I think that’s a very interesting issue, because worst possible direction of automation and
that we actually must learn from the past. But the US has a regulation problem and Europe manipulation, data collection, centralization of
there is often a tendency to misinterpret the has an innovation problem. And the two are information, manipulation of information.
past. For example, when you talk to some perhaps linked, but I don’t think they are 100% From your answer I understand that there’s a
policymakers, economists, and many tech- linked. So it would be easy to say «look, Europe cultural problem. In other words, we could say
nologists about the problems that automation isn’t innovating in AI technologies because it that the human factor must be put first, which is
and AI create for shared prosperity and equal- has a more robust regulatory approach». I perhaps a matter of culture.
ity, or other harmful effects, they immediately don’t think that’s true. I do think that Europe is I’d say that “culture” isn’t the right word. I’d
say «are you claiming that this time is differ- making some policy mistakes, but I also think say more that we have a technology problem,
ent? Because in the past things have always that it’s far ahead of the United States in terms and that this technology problem is embed-
worked out fine, and we’ve been very much of policy aspirations and implementation, ded within institutions, norms, and actions.
the beneficiaries of new technologies». But something from which the US has to learn. When you say culture, in my opinion, people
this is completely wrong. In the past there have Overall, therefore, I think the European regu- think of religious culture or national culture.
always been struggles and many examples of latory approach is good, but at the same time You know, America had very different priori-
technologies being misused, many examples there needs to be much more investment in ties and visions for technology and corporate
of technologies running ahead of institutions, innovation. Europe should also be at the fore- behaviour in the 1950s compared to today.
and many examples of technology destroying front in terms of investing in the more benefi- But if you want to define it more narrowly, it’s
institutions. We wanted to take a historical cial directions that innovation can go in, rather like a tech culture. It’s like Silicon Valley. Don’t
perspective for this reason. And the most im- than just regulating and hoping that American get me wrong, I think Silicon Valley has been
portant lesson for us is that there is nothing and Chinese companies will do so. great for the United States, it’s the source of
automatic about new technologies and their Let’s look to the future. At the end of the day, a lot of wealth, innovation, prosperity and ad-
ability to bring about a shared prosperity. In would you say you are optimistic about the situ- vantages in productivity. But it’s also been an
fact, they could very well be the harbingers of ation 30 years from now? Do you think the evo- awful place. Its priorities in terms of values,
greater inequalities of power and wealth. lution of technology will help to tackle issues in terms of how it has manipulated and used
Is it possible to predict whether artificial intel- like poverty and social inequality? technology. So we need to find a way of ben-
ligence will have a negative impact on employ- No, I don’t. I’d say I’m a very cautious optimist efiting from the good aspects of Silicon Val-
ment? when it comes to the capabilities of technol- ley while regulating and creating ethical and
No, it isn’t possible to predict that, but it’s rea- ogies, but I’m a pessimist when it comes to other protections against the bad aspects of
sonable to think that it could have an impact the trajectory we have chosen for these tech- Silicon Valley.
in the short term. I repeat, there is nothing nologies to take. Firstly I’d draw an analogy You said that researchers and experts from all
automatic or obvious when new technologies with healthcare. We’ve made tremendous over the world – for example from Europe, Chi-
meet with reality. advances in pharmaceuticals and drugs and na or India – are currently working in the United
Still on the subject of artificial intelligence and in the knowledge that we have now available States on AI projects. From an academic point
also ChatGPT there is a debate, at least here in within public health. So if we were having this of view, do you think there is room for more
Europe, about the fact that these technologies conversation 15 years ago, I’d have been an global collaboration aimed at collectively find-
are incredibly homogeneous. In other words, optimist regarding our healthcare capabilities. ing better ways of working with new technolo-
there is debate on a perception that the AI sec- And I don’t know whether I’d have been suffi- gies?
tor is mainly managed and governed by rich, ciently pessimistic or not. But if you look at the There is, of course. I think there’s all the tech-
white males. United States, life expectancy has been fall- nological background we need for us to do
I think there is a big problem, yes, but it’s ing for almost a decade. It’s been falling very something much better. We can have better
broader than that. I think it’s very important. sharply in average terms for workers without partnerships and we can have companies
And we emphasize in the book that we need a college degree. So that’s not about capabil- that work with their workers, that work with
different perspectives, and different perspec- ities. It’s about how we’re using those health- civil society, companies that try to make mon-
tives are often associated with people from care technologies, the fact that we’re spend- ey by creating technologies that are better for
different backgrounds. So that’s very, very ing billions of dollars on prolonging the lives society and workers. I actually don’t think it’s
important. But actually, you can also see a of tech billionaires but not enough on tackling unprofitable to do these things, but it’s not
lot of diversity among people working in the diabetes in children or infants, on physical and where big tech is placing its bets.
tech industry. There are people from Chi- mental health in poor communities. So it’s the As an economist with a strong focus on technol-
na, from Turkey, many from India, some from same thing, the capabilities exist, and the way ogy and its socioeconomic impacts, do you have
Italy. Working in the US, that is. But they are I put it is that I truly believe we can use AI in a specific suggestion for our own country, Italy?
driven by the same vision, so there is a very a way that benefits workers and citizens. This I think Italy is a wonderful country, it has a
common set of priorities and blind spots. So I means increasing worker capabilities, creat- wonderful culture. Nonetheless I do see a
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 88 TRADUZIONI

very, very deep economic malaise. Again, I politicians in Europe and in the United States the forces he has unleashed under control but
wouldn’t define it as a purely cultural issue. will have a more pro-worker agenda. armed only with good feelings and naive uto-
Italy was doing much better in the 1950s, Is it a possible solution, at least for Europe and pias, will soon be frustrated. The man who has
1960s and 1970s in many sectors: cars, ma- the United States? ensured US strategic and military superiority
chine tools, computers. It had world-class That’s my belief. It’s not an easy thing to do, is now trying to question it by calling for bilat-
companies. Somehow it’s been unable to but the hope is there. eral disarmament, and it is no surprise that a
build on these strengths, and there are some government that has placed so much trust in
institutional reasons for that. him is treating him as a public enemy.
It may have been unlucky in some ways. For The tension between science and democ-
example, some of these sectors have become racy, truth and compromise, knowledge and
very competitive internationally. The south- power, is the central theme of Christopher No-
ern regions have endemic problems that lan’s film, touching the subconscious of a West-
have never been overcome. But there is also ern audience afflicted by the scars of the pan-
a problem in northern Italy, where many of demic and anxiety over artificial intelligence,
these higher-productivity frontier industries the climate crisis and de-globalisation. Tech-
have not been able to maintain their prima- nology is the only deity still widely and actively
cy or to handle generational transitions. But worshipped: we pray to receive its blessings
I don’t see any major barriers to initiating a but fear its overwhelming power. Should we
new phase of recovery. The country has a accelerate change or stand still? Do we need
highly educated workforce, great access to all science and innovation to solve problems that
scientific knowledge and to markets across seem hopeless with our present knowledge, or
the world. But there’s a problem with its lead- should we slow our research activities until we
ership and with the political ruling classes, as are able to fully manage the consequences?
in other Western countries. Democracy can’t The idea of a moratorium on artificial in-
survive if people lose faith in the market and telligence has been short-lived. Having signed
democracy. And after more than thirty years the recent apocalyptic declaration foretelling
of stagnation and dysfunction, it’s very diffi- the end of the human species, Elon Musk then
cult to maintain that trust. immediately launched his own company to
In 2024, the citizens of the US will vote for their compete in the sector, having prematurely giv-
next President. Whoever wins the election, en up his investment in OpenAI, the company
what priority you would suggest for the PO- STEFANO FELTRI behind ChatGPT. Sam Altman, the founder of
TUS’s agenda? The future behind the veil OpenAI, warned the US Congress of the huge
My view is that the US’s biggest issue has risks posed by the new technology, only to
been the neglect of its working people. And There is a crucial narrative turning point in then accept a $10 billion investment by Micro-
this has been an institutional as well as an the film “Oppenheimer”. After the first nucle- soft to develop its commercial potential.
ideological problem. On both the Democratic ar test explosion in New Mexico on 16 June The problem with technology is that inno-
and the Republican side. But it is also, none- 1945, J. Robert Oppenheimer, the physicist in vations often have a «narrow epistemic base;
theless, a technological problem. So I think charge of the Manhattan Project, and General that is, they work before it is understood why
that putting American workers at the centre Leslie Groves, the most senior military offi- and how they do, and hence unexpected con-
of all policy is very important. I don’t think you cer involved in the race to develop the atom sequences are likely to occur», as the great
can have a trade policy that ignores Ameri- bomb, are reviewing the situation and, above economic historian Joel Mokyr wrote in an
can workers. I don’t think you can have a so- all, the public funds needed to finance it. Now essay for the Bocconi University’s Institute for
cial insurance policy that ignores American is the time, says a restless Oppenheimer, to European Policymaking. This is a universally
workers, and you cannot or you should not discuss the next move with President Harry valid observation and is perfectly applicable
have a technology policy that ignores Ameri- Truman in Washington, to assess the scenari- to the new, generative artificial intelligence: in
can workers. And, in fact, our book is all about os opening up now that the United States has research on the attempt to replicate certain
redirecting technology in a more pro-worker the ultimate weapon to win the war. General functions of the human brain, we have at a
direction. In some ways the current admin- Groves, played by Matt Damon, just pats Op- certain point taken a “short cut”, to use the title
istration has taken important steps to do penheimer on the back and smiles. «Thanks, of a book for il Mulino by Professor of Artificial
this: the Inflation Reduction and CHIPS Acts we’ll keep you updated». Intelligence Nello Cristianini.
are steps in this direction. Biden has taken From that moment onwards, the physicist Instead of teaching machines to think,
a stance as a pro-trade union president, for – who felt he had become “death, the destroy- codifying rules to be replicated in increasingly
example, and the executive order on AI con- er of worlds” – sees his leading role relegated muddled sets of instructions, we started asking
tains some important proclamations regard- to that of a side player. His task is complet- the algorithm to seek regularities in enormous
ing this. But it hasn’t really made it – as it per- ed: once the knowledge required to create a masses of data. In practice we trained ma-
haps needs to – the centrepiece of its tech- nuclear explosion has been gained, the way it chines to think probabilistically, as machines
nology policy. But I also think that, hopefully, is used becomes a political responsibility. Op- and not as human beings, with the result that
this is not just a Democrat issue. I think that penheimer’s attempts to build a second career today no programmer is able to understand
in future both centre-right and centre-left as an anti-nuclear activist, determined to bring precisely how they arrive at their results.
4.2023 89 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

The problem of a “narrow epistemic base” 1970s. But a simple glance at the figures shows food for home delivery, which in turn has cre-
is significant: only after many years is it possi- that this is impossible. Technology, combined ated the sector of delivery riders on bikes.
ble to precisely assess the social consequenc- with globalisation, has brought about some These riders clearly do not have the same
es of an innovation. Would we have favoured irreversible changes: the disappearance of in- wages and safeguards as the people design-
mass vehicle ownership knowing that cars dustrial jobs is a result of other opportunities ing the smartphones or apps, but their jobs
contribute to the climate crisis the way they arising in services and the emergence from are opportunities for low-skilled workers cre-
do? Would we have used asbestos to insu- poverty of hundreds of millions of people in ated by technological change in sectors pop-
late our homes, or plastic in our packaging, if other parts of the world (a phenomenon often ulated only by highly-skilled people.
we had been aware of the long-term conse- overlooked by European or US progressives). There is now a widespread conviction
quences? These are not just mental musings The problem pointed out by many econ- among economists that technological change
but questions of economic and industrial pol- omists, including Dani Rodrik at Harvard, is is skill-biased, in the sense that it rewards
icy that countries like India or Nigeria, both at that even in the West some people have suf- skilled workers more, rising their wages com-
different stages of industrialisation compared fered all the costs while others have enjoyed pared to those of other people as technology
to Europe and the US, are now having to ad- all the benefits. If you look at Italy, for example, progresses. This was certainly the case in the
dress every day. In his newsletter “Noahpin- a return even just to the early 2000s is totally early stages of innovation, when robots and
ion”, the astute economic commentator Noah unthinkable. Nearly 800,000 manufacturing algorithms led to the automation of manual la-
Smith has written that this is the moment of jobs have disappeared in the space of twenty bour. But will it still be so in the age of artificial
the “decelerationists”, in other words of people years; trying to get them back would be much intelligence, which may impact non-routine or
who want to slow down technological prog- more difficult than trying to create new jobs even creative occupations?
ress. Faced as we are with complexity and where technology allows. A recent working paper (July 2023) for the
growing uncertainty – financial, geopolitical In the United States, the proportion of the American Bureau of Economic Research by
and environmental – the temptation to stand workforce employed in industry has fallen from Stefania Albanesi (University of Pittsburgh) and
still or go backwards is becoming ever stron- 20% in 1970 to 6% today. Meanwhile, however, co-authors analyses the impact of the first wave
ger. But is it legitimate? As regards the climate jobs have been created in other sectors: the of artificial intelligence on the European job
crisis, for example, standing still would be lit- number of programmers alone (specifically, in market. In the 2010s (i.e. 2011-19), the sectors in
erally like the metaphorical boiling frog which, the “Computer System Designs and Related Europe most exposed to automation by artificial
instead of jumping out of the pot while it still Services” sector, Federal Reserve Economic intelligence recorded an increase in employ-
can, submits to the gradually rising tempera- Data) has risen from just 400,000 in the early ment, not a decrease. «This correlation supports
ture until it is too late. The Earth’s temperature 1990s to over 2.5 million today. the idea that, in Europe, the automation made
has already risen by one degree compared to Technological progress can have an im- possible by the adoption of artificial intelligence
the pre-industrial era, and postponing radical pact on jobs and wages through several chan- does not lead to job losses overall, unlike what
change would condemn us to passing the nels: the most obvious and feared of these is we have seen in the United States in recent
critical 1.5 degree threshold, with no hope of the replacement of human workers by robots years», write Albanesi and her co-authors.
return. We are all nearly boiling frogs. or algorithms, but it is certainly not the only That’s the good news. The bad news is
Yet, Noah Smith observes, what the decel- one. Technology can free up the time and that the nature of technological change has re-
erationists fail to see is that the technology we financial resources of workers, who thus be- mained the same: it continues to reward coun-
have today suggests making haste, not stand- come more productive. And this can increase tries and sectors with the greatest concentra-
ing still: for example, the price of the modules the demand for human workers and drive up tion of skills and capital, which are therefore
that comprise solar panels has fallen by 99.6% wages in all sectors, not just those at the cut- better able to take advantage of the opportu-
since 1976. Today the energy transition may be ting edge of technology. If this weren’t so, it nities offered by innovation. Unfortunately, Italy
difficult, but it is at least possible. would be impossible to explain the phenom- is not one of these. The study by Albanesi and
The appeal of decelerationism is strong enal rate of economic growth since machines co-authors reveals it to be one of the coun-
and cross-party: while on the right it focuses began to replace workers, first in agriculture tries that could be penalised by technological
on the climate crisis, vaccines and science in and then in industry. One of the best-known change and automation due to being special-
general, on the left it mainly relates to interna- stories confirming this positive impact comes ised in the wrong sectors – those that will ben-
tional trade and a nostalgia for industry. from the banking sector: the arrival of ATMs in efit the least from technological change. The
The approval of the US Inflation Reduc- the 1970s did not cause mass unemployment “Made in Italy” sectors – i.e. fashion, food, tour-
tion Act in the summer of 2022, with its $380 but prompted banks to switch their employees ism, mechanics and high-end craftsmanship –
billion in environmental subsidies (although to higher value-added tasks such as giving will not be particularly impacted by the arriv-
the final bill will probably run to over $1,000 personalised advice, for the benefit of all (or al of AI; in fact, according to the analysis by
billion) – combined with the effects on inter- at least that of bank employees; the benefit to Albanesi and co-authors, the first wave of AI
national trade of the war in Ukraine – has set the finances of the families being advised is in Italy left the job market almost unchanged,
off a range of protectionist fantasies. President more open to debate). although it did cause the wages of the most
Joe Biden has promised to bring home to the The third effect on the workplace is a com- skilled workers to rise, albeit by a little.
United States the much-lamented industrial bination of the first two: some tasks and jobs In other European countries like Luxem-
jobs of long ago, while the UAW auto industry are being replaced by machines, but others bourg, France and Portugal, the impact on
trade union has called a strike to demand 40% – not necessarily technology-related – are be- employment has been positive. The effect on
pay rises (equivalent to top management sala- ing created. The spread of smartphones has wages has been more complex: positive in
ries), as if it were really possible to return to the created the new business sector of ordering some countries, also with a rise in employment
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 90 TRADUZIONI

in the sectors exposed to it (e.g. the Nether- These analyses by Lilley in the 1950s and
lands), but negative in others. by Acemoglu in 2020 spotlight elements of
Overall, however, the development mod- continuity in the relationship between techno-
el in Western countries has performed much logical innovation and the labour market, but
better than its detractors claim. «Strong pro- also, at the same time, draw attention to the
ductivity growth, relatively inelastic demand specific elements of each new wave of tech-
and rapidly falling relative prices have created nological innovation. In recent years, the family
abundance without significant falls in levels of technologies that has reopened this debate
of employment», former Treasury Secretary is a type of artificial intelligence with the ability
Larry Summers commented recently. For to generate new content – such as text, imag-
Summers, «there is no reason to think that the es, audio and video – defined as “generative
imminent robotics revolution will follow a dif- artificial intelligence”. Starting in 2017, and with
ferent path; indeed, these trends will only ac- a peak in 2023, a huge increase can be ob-
celerate. The chairman of Ford has underlined served in the number of scientific publications
that it requires 40% less labour to produce an addressing these technologies. Moreover, fol-
electric car than a traditional one». lowing a $10 billion investment by Microsoft
Transitions naturally need to be managed, in OpenAI, it is estimated that venture capital
because excessively abrupt changes can investments in this sector totalled $12 billion
cause avoidable social suffering. But we must in the first half of 2023 alone. The release of
not make the mistake of trying to correct yes- ChatGPT in late November of last year also in-
terday’s problems today. The chief economist troduced these themes into the public debate:
of the World Trade Organisation, Ralph Ossa, the number of press articles published globally
warns that the «China shock has finished». IVANA PAIS, TIZIANO TREU grew from 1,600 in the last four months of 2022
The problem, in other words, is no longer that The same risks as always to 14,000 in the second four months of 2023.
of preventing low-skilled, low-wage jobs from While still paying attention to the long time
disappearing due to Chinese competition, be- Automation and the labour market: what is new span suggested by Lilley and Acemoglu’s writ-
cause businesses in the People’s Republic are «When reading the last chapter, anyone old ings, it is important to also adequately consider
now aiming to compete in artificial intelligence enough to remember the years before the the specific elements of generative artificial in-
and to invade the European market with elec- war must have been repeatedly prompted to telligence highlighted in the literature. Three in
tric cars that are more efficient and cheaper say: “there is nothing new in all this”. On the particular are worth mentioning: the fact that
than their German or French equivalents. whole, I believe that this comment is justi- generative AI is a general-purpose technology
The challenge over the next few years will fied. Automation does not generally create and will therefore impact all sectors and occu-
be in digital services. These no longer have new problems. There are one or two excep- pations; the broadening of the range of tasks
physical barriers to access and delivery, but a tions: the fact that automation reverses the that can be automated, including non-routine
large part of the world – and not just develop- old tendency to use unskilled workers to re- and creative activities; and the speed of devel-
ing countries – does not even have access to place more specialist ones creates a few new opment of these technologies.
an internet connection and risks being exclud- problems with retraining older people». This
ed from the potential benefits. We do not know quotation is taken from the book “Automation Technological unemployment: data and
how many jobs artificial intelligence will elim- and Social Progress” by Sam Lilley, published projections
inate, but many “white-collar” workers who in London in 1957 and translated into Italian The literature to date does not show nega-
used to perform low value-added but essential that year by CGIL for Editori Riuniti. Were it tive impacts of AI on employment, but the
tasks are beginning to be alarmed: transla- not for the reference to the war, which fixes research currently available mainly refers to
tors, copywriters, proofreaders, administrative the historical setting of this extract, these ob- the technologies that preceded this new gen-
workers, journalists, graphic designers. servations could be taken from an analysis of eration of artificial intelligence. The OECD
But since time is the scarcest resource in the current situation. The same expression Employment Outlook 2023, focusing on “Ar-
this competition, to avoid being overwhelmed – “there is nothing new” – comes up, for ex- tificial Intelligence and the Labour Market”,
by technology we need to consider the oppor- ample, in this statement by Daron Acemoglu: shows that – for now at least – the adoption of
tunity cost, as economists say: each second «Automation – the substitution of machines generative AI is still restricted to trials in large
spent thinking about the jobs that will dis- and algorithms for tasks previously performed companies, with little impact on employment.
appear is a second not spent thinking about by human hands and minds – is nothing new. Among these early adopters there have been
how to create new, more contemporary ones. [...] However, in the past it was part of a broad no redundancies, but strategies of adjustment
«Our problem is not just to consider the sad, technology portfolio, and its potentially neg- involving not replacing employees who retire
gloomy veils with which the future seems to ative effects on labour were counterbalanced or leave the company and reducing levels of
be cloaked, but also to ensure that they do by other technologies boosting human pro- recruitment. Moreover, no changes in remu-
not obscure it altogether», wrote J. Robert ductivity and employment opportunities. Not neration levels have been observed in these
Oppenheimer in 1948, perhaps with a vein of today. The last two decades have witnessed companies. The positive aspect regards the
self-criticism, in an essay in the book “Quando rapid advances in automation technologies, quality of work: among workers performing
il futuro sarà storia (When the future will be but without the corresponding investments in activities to which generative AI has been
history)” (UTET). those that complement humans». introduced, 64% mention a reduction in the
4.2023 91 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

number of dangerous or boring tasks and an they assert that generative AI, at least in its risks involved in the concentration of power or
improvement in their job satisfaction. current form, cannot be regarded as an auto- the environmental consequences of decisions
Despite this, some predictions highlight mation technology, and that it will lead to pro- relating to technological innovation. This lob-
the risk of technological unemployment re- cesses of isomorphism and consensus rather bying has so far come up against opposition
sulting from any spread in generative artificial than innovation. They predict, moreover, that from the Biden administration, the activities of
intelligence, even in small and medium-sized new technologies related to generative arti- which are aimed at maintaining competition in
companies, and workers state that they are ficial intelligence could increase competition the US technology industry.
worried. The OECD estimates that 27% of all between workers. This is because artificial in- Against this scenario, Europe is excluded
occupations are at a high risk of automation, telligence would also enable unskilled workers from the race between the US and China in
and 3 in 5 workers say that they fear losing to perform activities that, in the past, required the production of AI. This is partly why the
their jobs in the next ten years. the possession of specific skills. An example EU, while stating its aims of digital sovereign-
An ILO study from August 2023 sets out of this is Uber, which enables anyone who ty and the creation of “European champions”,
some less worrying projections: in most occu- knows how to drive a car to be a driver, even is in reality taking a distinctive positioning in
pations the proportion of tasks highly exposed without a detailed knowledge of the relevant the protection of its citizens and workers. Its
to automation is limited to 1-4%, while those street maps. They therefore think it is likely main policies regard data governance (priva-
moderately exposed are no more than 25%. that Large Language Models (LLMs) will call cy, security, transparency, non-discrimination),
These figures, however, vary widely: in low-in- into question the roles of average-level work- training and social dialogue.
come countries only 0.4% of total occupations ers, without affecting high-level workers. Ac- As regards the first group of policies, in-
are potentially exposed to the effects of auto- cording to their predictions, the impact will be itiatives today are taking place mainly at the
mation, against 5.5% in high-income coun- strongest in contexts that are already virtual supranational level (the AI Act promoted by
tries; moreover, the proportion of women who – since if a job can be done remotely, it can the European Parliament; the Hiroshima AI
could potentially be impacted by automation is potentially also be automated – and in trans- Process agreed by the G7). Training and so-
estimated to be more than double that of men. actional activities that do not call for long-term cial dialogue policies, on the other hand, are
relationships of trust. being promoted at the national level. To give a
The new risks, beyond technological Among the risks associated with artificial few examples only, Ireland has introduced ed-
unemployment intelligence, a wide range of literature now ucational pathways, while Germany, Finland
While the issue of technological unemploy- highlights the ethical challenges of personal and Spain have launched continuous training
ment remains central to its concerns, reports data protection and privacy, forms of discrim- pathways for keeping up to date with AI; in
published in the past few months on the re- ination linked to biases reproduced by algo- Germany, France and Italy, social dialogue has
lationship between artificial intelligence and rithms, and the need for accountability and led to agreements with workers’ representa-
employment also outline possible qualitative transparency in automated decision-making tives for the monitoring of workers using digi-
transformations in the labour market. The processes. The OECD has created an AI In- tal technologies.
ILO report cited above predicts that the most cidents Monitor which, based on an analysis
important impact of next-generation technol- of articles published in the press, has detect- Italy and the role of the NRRP
ogies will be the intensification of work – au- ed more than a thousand incidents related to The Next Generation EU programme, im-
tomating certain tasks within an occupation problems caused by artificial intelligence in plemented by each member State through
rather than automating occupations in their the first six months of 2023. the National Recovery and Resilience Plan
entirety. The OECD Employment Outlook (NRRP) for the period 2021-26, is a key instru-
2023 confirms this hypothesis, observing ex- A new industrial policy ment for the promotion of industrial policy for
amples of work intensification in companies The perception of AI technologies as the in- a just transition, in which the digital transition
that already use artificial intelligence. frastructures of the future has encouraged the proceeds alongside the ecological transition.
Acemoglu and Simon Johnson, in the book emergence of a new wave of industrial poli- With regard to Italy, analyses show that
“Power and Progress. Our Thousand-Year cies intended to strengthen them. Studies in the percentage of jobs in the environmental
Struggle over Technology and Prosperity” comparative political economy are highlight- goods and services sector is currently limited.
(2023, John Murray Press), envisage a possi- ing the fact that artificial intelligence-related This finding, however, may change in the near
ble intervention by political and social players technologies are not just commercial products future: a study by the Bank of Italy predicts
to avoid scenarios that are oriented towards but also national strategic assets, in what has that targets to reduce CO2 emissions will play
both automation and work intensification, been defined as a new arms race between the an increasingly central role in manufacturing.
while guiding decisions on technology to- US and China (the AI arms race). Competition The implications of these two transitions
wards the creation of new tasks that would between the United States and Chinese com- for employment is at the heart of several of the
increase the role and power of workers. panies, which face no limitations in building NRRP’s lines of intervention, since they intersect
Last September, Carl Benedikt Frey and monopolies and controlling data collected via different sectors. The Italian government esti-
Michael A. Osborne – ten years after their digital platforms, is prompting the American mates that the investments set out in the NRRP
2013 paper, “The Future of Employment”, in technocratic elites to call for a weakening of will have a significant impact on the main mac-
which they estimated that 47% of jobs in the antitrust regulation and privacy protection and roeconomic variables, including an increase
United States were at risk of being replaced a strengthening of public support incentives in employment of 3.2% in the last three years
by advanced robotics and machine learning – for private artificial intelligence development of the plan (2024-26) and marked improve-
published a paper entitled “Generative AI and initiatives. Their objective is to cultivate “na- ments in the indicators for regional disparities,
the Future of Work: A Reappraisal”, in which tional champions”, paying little attention to the female employment and youth employment.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 92 TRADUZIONI

Projections set out in the 14th CNEL Report on enues, profitability and market capitalisation) who have been negatively affected by some of
the Labour Market and Collective Bargaining for each of the GAFAM companies – Google, these behaviours. Interestingly, this is all hap-
(2022) show that, despite its systemic aspect Apple, Meta (Facebook), Amazon and Mic- pening in parallel in a number of markets and
and the level of investments, the NRRP may rosoft – since 2010, we see a very significant jurisdictions. If we look at the history of anti-
have a smaller impact than expected through rate of growth of what were already large trust cases and ex ante regulation in markets
a lack of skills and a mismatch between skills companies, which is quite unprecedented like telecoms, energy, rail, or grocery retail,
and vacancies. and clearly linked to technological innova- these were markets where essentially there
A particularly significant finding regards tion. The second point is that there is a clear had been historic activity against monopolies
the professional personnel required – with realisation now that these companies have and commercial behaviours from companies
more than 60% of those needed in the five- reached their current position in part through in strong positions, but this was done at the
year period between 2022 and 2026 requiring their significant merger and acquisition activi- national level against national companies.
the possession of green skills – and a predic- ty during the 2010s. Each of these companies, This is the first time in history that essentially
tion of difficulties in finding the crucial profes- both combined and individually, have literally the same companies are now fronting several
sions needed for advances in technological bought many dozens of companies and the parallel antitrust cases and regulatory initia-
innovation. The lack of these professional fig- many assets and capabilities they have ac- tives in a number of markets on very similar
ures could lead to delays in implementing the quired have been added to their existing ones, issues, which is really because of the techno-
missions of the NRRP, unless rapid action is particularly in areas where there are very logical innovation that has allowed, particular-
taken to increase their availability. Among the significant network effects and scale effects, ly in areas like social media or online digital
most relevant actions needed to achieve fu- such as data. These companies, according to advertising, companies to rapidly scale up
ture outcomes, there is therefore a consensus many third-party commentators, have now their business models globally.
on the central importance of retraining work- gained a significant advantage when com- Examples of the areas under increasing
ers to update their competencies through up- pared to their competitors. While there was a scrutiny include access terms to the Apple
skilling and reskilling, starting with the NRRP’s view ten to fifteen years ago that these mar- Store or Google Play Store for apps, and the
new skills plan. kets would self-correct, the number of econ- various restrictions on, for instance, the use of
At this time of renewed focus on the role omists or third party analysts looking at these third party payment methods. For Amazon, a
of the State in economic affairs, therefore, in- markets now who believe that without any lot of the complaints have been on the treat-
itiatives relating to digital and ecological in- intervention the markets would self-correct ment of third party sellers on the Amazon
frastructures cannot be launched without a in the near term is now very low. Moreover, marketplace relating to both the use of their
careful reflection on the social infrastructures another learning in the last few years is that data by Amazon and various terms and con-
and policies that can promote a leading role some of the commercial behaviours we have ditions linked to fulfilment, or advertising. For
for social players in the management of eco- seen, given the size of the companies, the Google, there have been concerns with Goo-
nomic transformations. economies of scale and scope, and the net- gle search, which is the main engine for profit-
work effects are potentially problematic from ability, access to the Google Play Store, as we
an antitrust point of view and this realisation discussed, and a number of very significant
is behind a number of ongoing antitrust cases. cases on the advertising tech stack, which
While the outcomes for business and are the platforms used to match advertisers
consumers remain good in the near term in with the suppliers of content on the web, e.g.,
many digital markets, in a number of these news publishers. For Meta, it has been mainly
markets there are growing concerns about about access to third party data and privacy
lack of competitiveness and rent extraction, considerations for its targeted behavioural
which is also linked to the significant increase advertising. For Microsoft, the recent issues
in profitability. A number of the competitors have been mainly about software licencing
to GAFAM companies have increasingly practises and competition in the market for
reached out to competition authorities with cloud computing.
specific complaints about particular commer- The actual markets and the business
cial behaviours. The media have also started practises under consideration in the differ-
spending much more time on these issues. ent jurisdictions have very significant over-
In some cases prompted by competitors and laps and similarities. On the other hand, each
parliamentary committees. These have all fed country is relying on their own regulatory his-
into a much more active debate. tory in terms of what is the best way to try
ANDREA COSCELLI In parallel, there has also been a very to fix these issues, so there have been spe-
Antitrust and Big Tech significant increase in private litigation with cific legislative initiatives in different countries
either individual companies suing the larger (and the regulatory tools and antitrust cases
The first issue to address when thinking companies (e.g., Epic Games and Match.com differ across countries). This applies both to
about the regulation of digital platforms is have sued Apple and Google for better terms the existing legislation and regulatory tools,
why there’s so much focus on it at present. of access to the Apple Store and the Google but also to the way different countries have
The first reason is that these companies have Play Store in the US and Australia). There has approached potential gaps when they realise
had very significant growth over time. When also been a very significant increase in class that the existing laws and regulations are not
looking at any of the standard metrics (rev- actions on behalf of consumers or businesses sufficient to deal with the problems. In the US,

(6, 7), Martina Corà, 2023, tavolo in legno, stampa su specchio, sculture in ceramica. L’opera è stata selezionata per il 22° premio Cairo, 2023
Courtesy l’artista
4.2023 93 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

there has not been a successful legislative ini- This is the reason why, in parallel to the de- focused on new technologies and new com-
tiative so far. The main area of activity, particu- bate about new legislation to deal with mar- petitive dynamics. For instance, in the last few
larly since the Biden administration appointed ket power through the DMA in the EU and the months, the competitive positioning of these
the new leadership for the agencies, has been DMCC in the UK, as discussed, legislation has companies with artificial intelligence and
antitrust cases. At the moment, there are two also been introduced to deal explicitly with Large Language Models has been, in many
major cases by the US Department of Justice these concerns for all social media networks, ways, probably affecting their share price
(DoJ), one ongoing related to Google search including those who have a more limited po- much more than regulatory risk. But secondly,
and one going to trial next year about the sition in the market. This has been through investors are discounting the regulatory risk,
advertising AdTech Stack for online display the Digital Services Act (DSA) in the Europe- partially because of the slow moving nature
advertising. There has also been very signif- an Union and the Online Safety Bill in the UK. of it and partially because of the fact that the
icant activity by the individual US States with These bills impose conditions on these plat- regulatory-driven change is probably going to
a very similar case in AdTech led by Texas forms so that they are responsible for the con- be quite incremental.
and a number of other States, and a number tent on their platforms. This is a system based What do we think is going to happen over
of States that have supported the initiatives by on guidance but also potentially large fines the next two to three years? In the EU and
the DOJ and the US Federal Trade Commis- if the companies do not devote substantially the UK, it will be about implementing new
sion (FTC). The FTC has two ongoing cases more resources to trust and safety activities legislation and regulation. Most of the focus
against large digital companies, one against on their platforms – both in terms of invest- is going to be on incremental changes to
Meta that is mainly focused on the past ac- ment in the artificial intelligence that is used at business models linked to the incoming reg-
quisitions of Instagram and WhatsApp, and a the back end to automatically remove offend- ulatory changes. Some of the US cases have
recent one that was filed against Amazon. ing posts but also in terms of human content greater potential for more structural change,
In the EU, the main activity has been the moderators. potentially with divestments, but they will take
introduction of the Digital Markets Act (DMA). There have also been significant concerns time, and the agencies, in the eyes of many
The Act is now in force and a number of com- about privacy and essentially about targeted commentators, have an uphill battle to win
panies have been designated – the GAFAM behavioural advertising, which is the main the cases and secure strong remedies. At
plus TikTok. This means they are now subject driver of revenues on the Meta platforms, Tik- the same time, I think what we learned in the
to a set of ex ante rules and this will come into Tok or YouTube. This is linked to the possible last two or three years is that when national
force at the beginning of April 2024. At the lack of enforcement of privacy legislation by parliaments, or the European Parliament, are
moment, these companies are focused on the the national privacy regulators and the fact convinced that there are significant problems,
implementation of the DMA and its rules and that, for instance, in the US there is a lack of they can act quickly. So I think if the next
the changes required to their business mod- federal privacy legislation (privacy legislation two or three years generate lots of frictions
els. As of now, 22 core platform services have is in place in a number of States). and battles but the outcomes do not really
been designated across the six companies, Are the financial markets worrying about change, it is possible that further and more
including a number of familiar services like the this increase in regulatory activity? Not at this draconian legislative initiatives could come up
Apple Store, the Meta social media platforms, stage. Probably for two main reasons, the first and potentially have a more significant near-
the Google Android operating system for mo- is that equity analysts and investors are very term impact.
biles, and Google search.
The UK is currently debating in Parlia-
ment a similar bill to the DMA called the Dig-
ital Markets Competition and Consumer Bill
(DMCC). The DMCC will give the Competition
and Markets Authority regulatory powers to
increase competition in similar markets, with
slightly different mechanisms but a very sim-
ilar focus.
One of the other issues is whether this fo-
cus is entirely (or mainly) driven by concerns
about market power and distortions to com-
petition or whether it is also linked to other
regulatory issues. It is probably more the lat-
ter. If we think about social media platforms,
for instance, there is an issue of market power
with companies like Meta, who have a very
strong position. On the other hand, other is-
sues do not relate to market power because
they apply also to smaller social media net-
works, and these relate to things like online
hate, the spread of disinformation, concerns
about media plurality, the risks to elections
and the democratic process more generally.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 94 TRADUZIONI

ness in the sense of darkness? – I ask him.


Madness or those false steps they always
make; the accumulation of errors; that ina-
bility to put their feet on the ground without
burning their shoes. This is what he seems to
say as I see him walk away into the winding
streets of Capri dressed all in black; the col-
ours of a prolonged summer seem of little in-
terest to him; I don’t know whether or not the
sea attracts him.
We’ve arranged to meet again in the af-
ternoon, when he tells me that he regards
himself as an outsider, someone seen as a for-
eigner wherever he goes; in the Netherlands
and also in Chile; as soon as he speaks, his
language is clearly not that of a native, either
of the Netherlands or of Chile. I understand
him perfectly, because the same thing hap-
pens to me. He adds that he has decided to
write “The Maniac” in English because he, in-
tune with Borges, prefers English as a form
of thought and also as a mestizo language;
he adds, however, that he has never stopped
scattering his brain between languages and
that, depending on the language he is speak-
ing, he becomes another person.
I’m a schizophrenic, that’s what I am, he
says. He also admits that he has a problem with
his mother tongue (Spanish) because he has a
SILVIO PERRELLA hair; hair that he loves to sweep back continu- problem with his mother; he says this and im-
I, Pinocchio ously, with one hand or both. This is his most mediately retracts it, as if realising that he has
distinguishing gesture, almost as if stroking or opened a window onto his autobiography. He
Benjamín Labatut is so young he seems like dismissing his thoughts, slipping them behind then takes issue with magic realism which, in
a child, but just a bit more grown up than you his shoulders to keep them at bay. his opinion, was killed off by Roberto Bolaño;
would imagine a child to be. He was born in In “The Maniac” he tackles three biog- and Bolaño’s name will often be repeated in the
the Netherlands but lives in Chile; and if you raphies, like in a three-panel predella: one, deep, hidden language of his days in Capri. It’s
ask him what took him to South America, he about the Austrian physicist Paul Ehrenfest clear that he admires him and looks to him as
looks at you with his dark eyes as if to say: (“Paul, or the Discovery of the Irrational”), is a model. And as he says this, he seems to run
just another stage in life, and you realise that on the left and is smaller than the other two; away again towards Monte Solaro, in search of
he has little or no wish to talk about his biog- another, about the Hungarian mathemati- something unknown even to him; something
raphy. He prefers to write the biographies of cian, physicist and computer scientist John that is perhaps hidden on the island or that he
others, seeking concentric, polyphonic means von Neumann, known to his friends as Jancsi may find in the paintings of Diefenbach hang-
of encirclement, using the Rashomon method, (“John, or the Mad Dreams of Reason”), occu- ing on the walls of the Certosa.
and adding touches of imagination to reality. pies the entire central space; the panel on the I return to the hotel and continue to read
He did this in “When We Cease to Understand right is about Lee Sedol, master of the ancient “The Maniac” with all the frenzy of a reader
the World” (2021), and does it again in “The game of Go (“Lee, or the Delusions of Artificial who senses how the lives of the book’s main
Maniac”, the book (published in Italy by Adel- Intelligence”). All three biographies have the characters are both fascinating and repul-
phi like the previous one) that has won him the same theme: that human intelligence, how- sive. I think of a collection of short stories by
premio Malaparte. This is what brings him to ever wonderfully inventive it may be, is not Daniele Del Giudice called “Mania” (1997),
Capri for a few days, waiting for the ceremony enough to ward off the crazy, insane desire to in which a footnote contains a sentence by
to take place at the Certosa di San Giacomo, control the world. Science, in short, is a nec- Foscolo: «Note that “mania” comes from an
where Karl Wilhelm Diefenbach’s big, dark essary producer of progress. For progress, excess of feeling». Daniele, before entering
paintings will look at him, and he at them, in however, as we read in one passage of the the initially mumbling and then silent dark-
an exchange of sombre, tarry thoughts. book, there is no cure. ness of the illness, says that he would like to
Benjamín favours the sombre, the dark, In what sense, Benjamín, is there no cure? «take you to the point where you stop under-
the black, when he has to choose something Sweeping back his hair, Labatut says that his standing, stop imagining; I’d like to take you to
to wear; and in Capri every one of his gar- first interest is certainly not science in itself. I, where you start feeling». This makes me think
ments must be black; black against his dark he adds, am interested in the madness living of Proust, who said he was increasingly low-
complexion; black in league with his black in the minds of the most intelligent men. Mad- ering his estimation of intelligence and giving

Until it breaks, Massimo Bartolini, 2007, inchiostro su carta


Courtesy l’artista e Magazzino, Roma
4.2023 95 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

more space to sensitivity, adding that only in- For some reason Pinocchio comes to a taxi. The driver is an affable old man who
telligence can say to sensitivity: you come be- mind; I think of Pinocchio as an AI prototype, likes to chat, and at a certain point he says
fore me. When von Neumann’s body is taken a piece of wood that escapes from Geppetto’s that AI is going to steal his job. Do I agree, he
over by a devastating tumour, thoughts he has grasp, becomes a child, gets up to all kinds asks? Maybe, who knows, I almost mumble
never before experienced begin to enter his of mischief and then – in the first version, lat- to myself. What I do know, however, is that
mind; he becomes «so haggard, so weak and er amended – dies hanging from a tree. I ask I’ve spent the weekend in the company of a
thin that his head, already disproportionately Benjamín if he has ever read this wonderful writer who has prompted me to think of AI
large in relation to his body, now seemed to creation story; he says he hasn’t, but he re- as a double of reality, a shadow that doubles
belong to another». members that Bolaño, receiving an award as your own shadow. The taxi driver, as he talks
What Labatut said earlier about thought he is doing now, referred to the puppet-child to me, tries to think with a mind still capable
without a body – in other words AI – returns with the words: I am Pinocchio. I’m Pinocchio of individual imagination; a homespun imagi-
to mind; not the filthiest of pronouns, as Gadda too, he adds, immediately hurrying off to an- nation that labours in all human minds when
described the word “I”, but a simple acronym other part of a Capri that is bluer than ever, so they enter into a non-hostile relationship with
like MANIAC, the name given to the calcula- clear as to seem a hallucination. the minds of others, surrendering themselves
tor which, according to von Neumann, had to I’m already on the hydrofoil back to Na- to the world just as a person dives into the
«grab science by the throat, unleashing an un- ples, and on arrival I luckily manage to find sea to swim.
limited power of calculation». AI is the question
that falls like an axe on any discussion that re-
gards “The Maniac”. To the extent that, when
Lee Sedol once beat AlphaGo, the ravenous
system of algorithms he had to play against, it
was as if «he won a victory for our entire spe-
cies». But it was only a partial victory, because
in the games that followed the great champion
was knocked out several times by the machine.
The machine began to make moves that none
of its operators had foreseen; moves described
as «something beautiful, not of this world»; the
result of an intuition it had acquired with no ex-
planation or reason.
Benjamín Labatut is now sitting behind
the speakers’ table at the Certosa. It’s Sun-
day morning and the sun is shining; as ever
dressed in black, he sweeps his hair back as
he reads a text he has written specifically for
the premio Malaparte. He talks about a wall
being built brick by brick, and about a story by
Kafka; he is clearly building an apologue to en-
able him to imaginatively come to terms with
AI; he dances around it, he pushes it away,
he draws upon sources and testimonies; he
quotes Roberto Calasso; until a silence falls in
the large hall and the applause begins.
The day before Labatut had said that mo-
bile phones are like our hands; and in fact
I often saw him fiddle with his own phone,
even between questions at a press confer-
ence, as if he needed to stay in contact with
other worlds while experiencing a new one.
Now AI, in the form of a mobile phone, is on
the table next to his papers; it lights up for a
moment and illuminates the tattoos running
up his forearms. I don’t have the courage to
ask him what they represent, but I imagine
that they were gods in miniature, secret-
ly clinging to themselves: a bit like him, the
mysterious writer who would perhaps love to
come across as an impostor rather than re-
veal anything about himself.

Gallo Nero, Stephan Balkenhol, 2023, legno wawa verniciato. Foto di Andrea Rossetti
Courtesy Monica De Cardenas Milano
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 96 AUTORI

MARCO FERRANTE IVANA PAIS ANDREA PRENCIPE LORENZO CAPPANNARI

Dirige “Civiltà delle Macchine” Professoressa di Sociologia economica È rettore della Luiss e professore È CEO di AnotheReality, società
da maggio 2021. È vicedirettore presso l’Università Cattolica del Sacro di Organizzazione e innovazione. specializzata nella costruzione di
di Videonews Mediaset. In precedenza Cuore, i suoi principali interessi di ricerca Ha ricoperto incarichi accademici mondi ed esperienze virtuali. È inoltre
vicedirettore di La7, vicedirettore riguardano l’economia di piattaforma presso l’Università del Sussex, professore, divulgatore tecnologico,
de “Il Riformista”, responsabile del e il lavoro digitale. È responsabile l’INSEAD, e l’Università G. d’Annunzio. autore di “Futuri Possibili” (Giunti, 2022),
servizio Economia a “Il Foglio”. È stato del progetto di ricerca ORIGAMI Il suo impegno è volto a sostenere e co-organizzatore dell’OnMetaverse
commentatore per “Il Messaggero” (Home Care Digital Platforms l’innovazione accademica, incoraggiare Summit, il primo summit internazionale
e “Il Sole 24 Ore”. Ha pubblicato con and Industrial Relations), finanziato gli studenti ad assumere un ruolo attivo in Italia sul design e sulle tecnologie
Mondadori, Fazi e Giunti. Il prossimo da DG Employment, Social Affairs nella propria formazione e assicurare del metaverso.
libro è in uscita con Bompiani. & Inclusion, e del progetto WePlat che l’università contribuisca
(Welfare systems in the age of platforms: concretamente al progresso CARLOS D’ERCOLE
DARON ACEMOGLU drivers of change for users, providers, socioeconomico.
and policy makers), sostenuto Nato a Madrid, vive a Milano.
Institute professor al MIT dove insegna da Fondazione Cariplo. È direttrice MASSIMO SIDERI Avvocato e collezionista, è autore di
Economia, è affiliato al National Bureau del centro di ricerca TRAILab – “Vita sconnessa di Enzo Cucchi”
Economic Research e al Center for Transformative Actions Interdisciplinary Dal 2001 è inviato e editorialista sui temi (Quodlibet, 2014), “Dizionario Gonzo”
Economic Policy Research. Le sue e co-editor-in-chief di “Sociologica. di scienza, innovazione e tecnologia per (1000 e una notte, 2018) e “Casa
ricerche coprono una vasta gamma International Journal for Sociological”. il “Corriere della Sera”, dove ha fondato come me-A house like me” (Edizioni
di aree dell’economia. Vincitore di e diretto per cinque anni il mensile Settecolori, 2022). Ha inoltre curato
prestigiosi premi, tra cui la John Bates TIZIANO TREU “Corriere Innovazione”. È professore la prima edizione italiana de “Le fogne
Clark Medal nel 2005, ha scritto: “Why aggiunto di Storia socioeconomica del paradiso” di Albert Spaggiari
Nations Fail” (con James A. Robinson, Professore emerito di Diritto del dell’innovazione alla Luiss. Ha scritto (Oaks, 2016), la nuova edizione italiana
Crown Currency, 2013), “Principles lavoro dell’Università Cattolica di Milano, diversi saggi tra cui “L’innovatore di “Toro” di Jean Cau (Iduna, 2019),
of Economics” (con David Laibson è stato ministro del Lavoro nei governi rampante. L’ultima lezione di Italo la prima edizione italiana de “La notte
e John List, Pearson, 2015), “The Narrow Dini e Prodi e ministro dei Trasporti Calvino” (Lup, 2022), con Andrea che arrivai al Café Gijón” di Francisco
Corridor: States, Societies, and the Fate of nel governo D’Alema. Già senatore Prencipe; per Bompiani, “La sindrome Umbral (Edizioni Settecolori, 2022).
Liberty” (con James A. Robinson, Penguin della Repubblica, presidente della di Eustachio. Storia italiana delle
Book, 2020) e “Power and Progress. XI Commissione Lavoro e previdenza scoperte dimenticate” (2017) COSIMO ACCOTO
Our Thousand-Year Struggle Over sociale del Senato nella XV legislatura e “Diritto all’oblio, dovere della memoria”
Technology and Prosperity” (con Simon e vicepresidente nella XVI. È stato (2017), con Umberto Ambrosoli. Filosofo tech, research affiliate
Johnson, trad. it, Il Saggiatore, 2023). presidente della International Society Il suo podcast per il “Corriere” sulla e fellow (MIT Boston), adjunct
for Labour and Social Security Law scienza e le scoperte italiane professor (UNIMORE), startup advisor
VINCENZO PISANI (settembre 2015-settembre 2018) dimenticate si chiama “Geni invisibili”. e instructor, è autore di una trilogia
e presidente del CNEL (maggio filosofica sulla civiltà digitale: “Il mondo
Specializzato in relazioni internazionali, 2017-aprile 2023). È autore di numerosi SILVIA GIANNÌ in sintesi” (Egea, 2022), “Il mondo
coordina i progetti di ricerca della saggi e volumi di diritto del lavoro, ex machina” (Egea, 2019), “Il mondo dato”
Fondazione Leonardo – Civiltà delle diritto sindacale e relazioni industriali, Laureata in Lettere classiche alla (Egea, 2017). Pubblica su “Economia
Macchine. italiani e comparati. Sapienza Università di Roma & Management” (SDA Bocconi),
e specializzata in Archeologia classica “Harvard Business Review Italia”,
STEFANO FELTRI ANDREA COSCELLI presso l’Università del Salento, “Sistemi & Impresa”, “Aspenia,
è docente presso l’IIS C. Matteucci di MIT Sloan Management Review Italia”.
Ha una laurea all’Università Bocconi Partner nell’ufficio di Londra di Keystone Roma, dove svolge anche il ruolo È speaker, contributor e discussant
e un MBA all’Università di Chicago. Strategy, è stato amministratore delegato di referente per il Liceo digitale. (TEHA Ambrosetti, Aspen Institute
Già vicedirettore de “il Fatto Quotidiano” della Competition & Markets Authority È autrice dei romanzi per ragazzi Italia, Harvard Business Review Italia).
e direttore di “Domani”, cura la newsletter nel Regno Unito dal 2016 al 2022 e in “Il tesoro di carta” (Edizioni All Around,
“Appunti” e conduce la trasmissione precedenza dirigente a Ofcom e Partner 2021) e “Il pianeta arancione” (Edizioni
“Le parole dell’economia” su Rai Radio3. a Charles River Associates a Londra. All Around, 2022).
Ha conseguito un PhD in Economics
LUCA DE BIASE alla Stanford University e una laurea in FILIPPO SBRANA
Economia politica all’Università Bocconi.
Giornalista a “Il Sole 24 Ore” e “La Svolta”. Nato a Milano nel 1973, insegna
Autore e voce a Rai Radio 3, è docente Storia economica all’Università per
alle Università di Pisa e Luiss. Tra i libri stranieri di Perugia. Studioso dell’età
recenti: “Il codice del futuro” (Il Sole 24 Ore, contemporanea, nelle sue ricerche
2023), “Eppur s’innova” (Luiss University ha spesso indagato le connessioni Agricola Cornelia S.p.A.
Press, 2022), “Il lavoro del futuro” tra fatti economici, scelte politiche Sulla coltivazione di un
luogo ideale, Gianfranco
(Codice, 2018). Direttore Media Ecology e conseguenze sociali. Ha pubblicato
Baruchello, 2018.
a Reimagine Europa, Bruxelles, ha vinto con Carocci il suo ultimo volume
Foto di Alessia Calzecchi
il James Carey Award for Outstanding “Nord contro Sud. La grande frattura Courtesy Fondazione
Media Ecology Journalism, 2016. dell’Italia repubblicana” (2023). Baruchello, Roma
4.2023 97 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

ALESSANDRO ARESU ANTONELLA ANEDDA SILVIO PERRELLA GIUSEPPE LUPO

È consigliere scientifico di “Limes”. Nata a Roma, dove si è laureata Nato a Palermo, vive tra Napoli e Roma. Nato in Lucania, vive in Lombardia
Tra le sue più recenti pubblicazioni: in Storia dell’arte moderna. Da “Calvino” (Laterza, 1999) a “Io ho dove insegna presso l’Università
“L’interesse nazionale. La bussola Ha collaborato con diverse riviste paura” (Neri Pozza, 2018), passando Cattolica di Milano. Ha scritto numerosi
dell’Italia” (con Luca Gori, il Mulino, e giornali. Le sue raccolte di poesie tra gli altri per “Giùnapoli” (Neri Pozza, romanzi, ha vinto nel 2018 il premio
2018), “Le potenze del capitalismo hanno vinto numerosi premi letterari. 2009), “Doppio scatto” (Bompiani, Viareggio Rèpaci con “Gli anni del
politico. Stati Uniti e Cina” (La Nave L’edizione bilingue dei suoi primi cinque 2015) e “Insperati incontri” (Gaffi, 2017) nostro incanto” (Marsilio) e nel 2011
di Teseo, 2020), “I cancelli del cielo” libri è stata tradotta in inglese per e “Petraio” (La Nave di Teseo, 2021) la il premio Selezione Campiello con
(con Raffaele Mauro, Luiss University la casa editrice Bloodaxe dal poeta sua opera scritta ha mescolato critica “L’ultima sposa di Palmira” (Marsilio).
Press, 2022) e “Il dominio del XXI secolo” Jamie McKendrick. letteraria, reportage, autobiografia, Autore di diversi saggi sulla cultura
(Feltrinelli, 2022). Il suo prossimo libro, racconti di sentimenti, favole, indagini del Novecento e la modernità industriale,
dedicato all’intelligenza artificiale, ELISA ALBANESI sulla forma delle città. La sua opera collabora alle pagine culturali de
sarà pubblicato da Feltrinelli nel 2024. orale, invece, prende forma alla radio – “Il Sole 24 Ore”. I suoi libri più recenti
Storica dell’arte, è redattrice della rivista soprattutto attraverso le frequenze di sono “Tabacco Clan” (Marsilio, 2022)
SIMONE GOZZANO “Civiltà delle Macchine”. Rai Radio 3 e della Rete Due della Radio e “La modernità malintesa. Una
Svizzera italiana. controstoria dell’industria italiana”
Insegna Filosofia della mente e Metafisica BENJAMÍN LABATUT (Marsilio, 2023).
all’Università dell’Aquila. Ha studiato ERSILIA VAUDO
a Roma, Genova, Boston ed è stato Scrittore cileno nato a Rotterdam GUIDO VITIELLO
visiting negli Stati Uniti, Inghilterra, nel 1980, ha trascorso la sua infanzia Laureata in Astrofisica, lavora all’ESA.
Cina e Belgio. Ha pubblicato con tra L’Aia, Buenos Aires e Lima, per poi È stata incaricata delle relazioni con Nato a Napoli nel 1975, è docente
Laterza, UTET, Carocci, Cambridge trasferirsi a Santiago del Cile all’età la NASA presso l’ufficio dell’ESA di alla Sapienza Università di Roma,
University Press, nonché su molte riviste di quattordici anni. Il suo primo libro Washington DC. Curatrice nel 2022 dove insegna materie cinematografiche.
specialistiche nazionali e internazionali. di racconti, “La Antártica empieza aquí ”, della XXIII Esposizione Internazionale I suoi ultimi libri sono “Una visita
ha vinto il premio Caza de Letras di Triennale Milano sul tema “Unknown al Bates Motel” (Adelphi, 2019)
VITTORIO MACIOCE nel 2009 e il Santiago Municipal Unknowns. An Introduction to e “Il lettore sul lettino. Tic, manie
Literature Award nel 2013. Mysteries”, è presidente e co-fondatrice e stravaganze di chi ama i libri” (Einaudi,
Giornalista e scrittore, è editorialista Sono seguiti “Quando abbiamo dell’associazione Il Cielo Itinerante, che 2021). Collabora regolarmente
de “Il Giornale” e fondatore del Festival smesso di capire il mondo” (Adelphi, promuove l’alfabetizzazione STEM tra con “Il Foglio”, “Internazionale”
delle Storie. Il suo primo romanzo 2021) e “Maniac” (Adelphi, 2023). i bambini che si trovano in condizioni e altre testate.
“Dice Angelica” (Salani, 2021) dà voce di povertà educativa. Nel 2023 ha
alla protagonista femminile dell’“Orlando pubblicato con Einaudi “Mirabilis. Cinque
furioso” e parla del rapporto tra reale intuizioni (più altre in arrivo) che hanno
e virtuale. rivoluzionato la nostra idea di universo”.
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 98 4.2023

RIVISTA TRIMESTRALE Iscrizione al Registro degli Operatori Numero chiuso in redazione SEDE LEGALE

4 2023 di Comunicazione con numero 32893 il 27 novembre 2023 Via del Plebiscito 102
DICEMBRE 2023 ISSN 2612-4416 00186 ROMA (RM)
TELEFONO

+39 06 32473182
E-MAIL

info@fondazioneleonardo-cdm.com
press.office@fondazioneleonardo-cdm.com

Direttore responsabile Redazione Ricerca iconografica Progetto grafico


Marco Ferrante Elisa Albanesi Elisa Albanesi Vertigo Design
Vincenzo Pisani
Art director e Impaginazione Traduzioni
coordinatore di redazione Gianfranco Casula Acolad Group
Virginia Cavaliere
Stampa
CTS Grafica, Città di Castello

Presidente onorario Consiglio di amministrazione Comitato scientifico


Stefano Pontecorvo Stefano Amoroso, Federico Bonaiuto, Patrizia Asproni, Maria Chiara Carrozza,
Alessandra Genco, Antonio Liotti, Alberto Castelvecchi, Monica Centanni,
Presidente Lorenzo Mariani, Franco Ongaro, Pietro Curzio, Luciano Floridi,
Luciano Violante Alessandro Palanza, Luisa Torsi Alessandro Giuli, Marco Magnani,
Maria Cristina Messa, Maurizio Morra Greco,
Direttore generale Alessandro Pajno, Mariarosaria Taddeo,
Helga Cossu Marco Tavani, Roberto Vittori

CREDITS

copertina, pag. 1 pagg. 23, 56, 59, 94 pag. 46 pag. 63 pag. 81


Courtesy Donato Piccolo e Galleria Mazzoli Courtesy Massimo Bartolini e Magazzino, Roma Courtesy Eddart Lebrecht Authors / Bridgeman Images Courtesy Studio Trisorio /
Modena / Berlino Foto di Francesco Squeglia
pag. 24 pag. 49 pagg. 64-65
pagg. 4, 40 Courtesy Archivio Vincenzo Agnetti © Duane Hanson, by SIAE 2023 / Sciami, fotoni, Geometrie e Quanti pag. 82
Courtesy Archivio Fondazione Ansaldo Courtesy of Gagosian / Foto di Jeff McLane sono tratte da Historiae in Tutte le poesie Courtesy Quayola
pagg. 29, 90 di Antonella Anedda. Edito da Garzanti,
pagg. 6-7 Courtesy Archivio Fondazione Ansaldo / pag. 50 Milano © 2023, Garzanti s.r.l., Milano pagg. 84-85
Courtesy Elena Del Drago Archivio Ilva © GAM-Galleria d’Arte Moderna, Genova / Gruppo editoriale Mauri Spagnol / © Ben Nicholson, by SIAE 2023 / Tate, Londra /
© Giancarlo Costa / Bridgeman / Archivio / A3 Courtesy Formafantasma Foto Scala, Firenze
pag. 9
pag. 31 / Contrasto
Courtesy Archivio Fondazione Ansaldo /
Courtesy Studio Trisorio pag. 69 pag. 92
Foto di Kurt Blum
pag. 51 © Bauhaus-Archiv Berlin / Courtesy Martina Corà
pagg. 32, 93 www.storiaolivetti.it – Associazione Archivio Storico Foto di Erich Consemüller / Consemüller:
pagg. 10-11
© Arman, by SIAE 2023 / Adagp Images, Parigi / Olivetti, Ivrea – Italy / Photo 12 / Alamy Stock Photo / Dr. Stephan Consemüller; Volger: Hans pag. 95
Courtesy Yuri Ancarani e Galerie Isabella
Scala, Firenze Columbia Pictures / Courtesy Miltos Manetas / und Lis Volger Courtesy Monica De Cardenas Milano
Bortolozzi, Berlino
INTERFOTO / History / Alamy Stock Photo
pagg. 12, 86 pag. 35 pag. 72 pag. 97
Courtesy Archivio Gabriele Basilico Courtesy Valentina Palazzari / pag. 53 Foto di Juana Gómez Courtesy Fondazione Baruchello, Roma /
Foto di Alice Ciccarese Courtesy Claire Fontaine e T293 Foto di Alessia Calzecchi
pag. 14 pag. 74
Courtesy Arcangelo Sassolino Studio / pagg. 36-37 pagg. 54-55 © Succession Alberto Giacometti / pag. 99
Foto di Pamela Randon Foto di Heiko Meyer / laif David Levene / Contrasto / © Guardian / eyevine. Bridgeman Images Courtesy Arcangelo Sassolino Studio /
All Rights Reserved Foto di Mattia Greghi
pagg. 18-19, 88 pag. 39 pag. 77
Foto di Nicola Kota / Alamy Stock Photo Courtesy Andrea Bocca / pag. 61 Estate Ketty La Rocca e Kadel Willborn
Foto di Michela Pedranti UPI / Alamy Stock Photo / Foto di John Angelillo
pag. 22 pagg. 78-79
Penta Springs Limited / Alamy Stock Photo / pagg. 43, 45 pag. 62 Courtesy Eva Jospin e Galleria Continua /
The way we were, Arcangelo
Paweł Oleszczuk / Alamy Stock Photo © Matteo Balsamini / Contrasto © Look and Learn / Bridgeman Images Foto di Ela Bialkowska, OKNO Studio
Sassolino, 2018, pressa,
acciaio, impianto idraulico,
basalto nero. Foto di
Mattia Greghi
Courtesy Arcangelo
© Copyright 2023 - L’editore si dichiara pienamente disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.
Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti neppure parzialmente senza l'autorizzazione dei rispettivi titolari dei diritti. Sassolino Studio
4.2023 99 CIVILTÀ DELLE MACCHINE
CIVILTÀ DELLE MACCHINE 100 4.2023

GRAZIE AL PREZIOSO CONTRIBUTO DI

Mario Mazzoli, Lucia Rossi, Galerie Mazzoli // Emilio Mazzoli,


Galleria Mazzoli // Claudia Cerioli, Pietro Repetto, Fondazione Ansaldo //
Elena Del Drago // Kamilla Pfeil-Gardiner, Galerie Isabella Bortolozzi,
Berlino // Andrea Elia Zanini, Archivio Gabriele Basilico // Phoebe Owston,
Galleria Continua // Gaia Mancini, Magazzino // Germana Agnetti,
Archivio Vincenzo Agnetti // Giada Brusoni, Osart Gallery // Laura Trisorio //
Valeria Cacciapuoti, Studio Trisorio // Valentina Palazzari //
Kelsey Tyler, Gagosian // Alessandro Cazzola, T293 // Formafantasma //
Kai-Annett Becker, Bauhaus-Archiv // Juana Gómez // Kim-Camille Kreuz,
Kadel Willborn Kunstgalerie // Maria Elena Brugora, Quayola Studio //
Giada Fiorindi, Monica De Cardenas Milano // Mattia Dei,
Fondazione Baruchello // Gianluca Violante // Gian Paolo Manzella //
Jacopo Guerriero // Monica Tavazzani // Rosanna Paradiso // Finito di stampare nel mese di dicembre 2023
Gabriella Buontempo // Antonio Iannizzotto da CTS Grafica, Città di Castello
COSIMO ACCOTO DARON ACEMOGLU VINCENZO AGNETTI
ELISA ALBANESI YURI ANCAR ANI ANTONELLA ANEDDA
ALESSANDRO ARESU ARMAN STEPHAN BALKENHOL MATTEO
BALSAMINI MASSIMO BARTOLINI GIANFRANCO BARUCHELLO
GABRIELE BASILICO KURT BLUM ANDREA BOCCA LORENZO
CAPPANNARI MARTINA CORÀ ANDREA COSCELLI LUCA DE BIASE
FRANCESCO DEL DRAGO CARLOS D’ERCOLE STEFANO FELTRI
MARCO FERRANTE CLAIRE FONTAINE FORMAFANTASMA SILVIA
GIANNÌ JUANA GÓMEZ SIMONE GOZZANO DUANE HANSON
EVA JOSPIN BENJAMÍN LABATUT KETTY LA ROCCA CHRISTIANE
LÖHR GIUSEPPE LUPO VITTORIO MACIOCE MILTOS MANETAS
UMBERTO MANZO MARTA MINUJÍN BEN NICHOLSON IVANA
PAIS VALENTINA PALAZZARI ANNA PAPARATTI SILVIO PERRELLA
DONATO PICCOLO VINCENZO PISANI ANDREA PRENCIPE QUAYOLA
ARCANGELO SASSOLINO FILIPPO SBRANA MASSIMO SIDERI GIAN
MARIA TOSATTI TIZIANO TREU ERSILIA VAUDO GUIDO VITIELLO

Potrebbero piacerti anche