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Il Giornale dei Dal 1971


LA PRIMA RIVISTA
DI PARAPSICOLOGIA
Settem bre 2011 SCIENZA E NATURA
� 4,90 SIMBOLISMO
ESOTERISMO
UFOLOGIA
CULTURA INSOLITA
E ATTUALITÀ

Cerchio Firenze 77: Sintesi Nuova serie: Come risponde Turoldo


Reincarnazione: realtà o mito? Fenomeni magici e parapsicologia
Buchi neri: parliamone UFO: fango sull’ondata belga

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. L. n. 46/2004 art. 1, comma 1 (TAB ROC) AUT. DCB/CENTRO1 valida dal 22/09/2005
MENSILE Anno XLI SETTEMBRE 2011 N. 475 Euro 4,90 I LIBRI DEL CASATO EDITORE SIENA - ITALIA
SOMMARIO
PUBBLICAZIONE MENSILE
N . 475 - SETTEMBRE 2011
DI PARAPSICOLOGIA,
SCIENZA E NATURA,
SIMBOLISMO, ESOTERISMO,
UFOLOGIA,CULTURA INSOLITA 1 L’EDITORIALE
E ATTUALITÀ 2 LE VOSTRE LETTERE
5 TRA LE RIGHE. Rubrica di Grafologia A CURA DI ROSA LUCCHI
Direttore responsabile
Francesca Vajro PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ
In Redazione:
Giulio Caserta, Cecilia Mori
7 L’ INTERVISTA. Fabrizio Federici incontra Serenella Ballore
IN COPERTINA: L’angelo consolatore,
10 UNO SGUARDO SUL MONDO A CURA DI GIULIO CARATELLI
altorilievo in terracotta di Elisabetta 12 CERCHIO FIRENZE 77. SINTESI di Enrico Ruggini (50)
Guiaro 18 MUSICA E PARANORMALE di Giulio Caratelli (seconda parte)
21 NESAIA: IL VIAGGIO NELLA MEMORIA DI UNO SPIRITO CAVALIERE (13)
25 COME RISPONDE TURO L DO (1)
IL GIORNALE DEI MISTERI
Anno XLI
28 REINCARNAZIONE: REALTÀ O MITO? di Giorgio di Simone
N. 475 SETTEMBRE 2011 30 ROBERTA. LA VOCE INTERIORE (9)
34 “SOGGETTO” E LA MEDIANITÀ: il ruolo del medium (terza parte)
Redazione, Direzione, Amministrazione:
I LIBRI DEL CASATO EDITORE
via Casato di Sopra, 19 - 53100 Siena SCIENZA E NATURA
Tel. e fax 0577 49748
Redazione: dal lunedì al venerdì
ore 9-13,30 37 BUCHI NERI: PARLIAMONE di Massimo Corbucci
w w w. i l gi orn a l edei m i s teri.it 40 INSOLITI FATTI. Edgar Mitchell: un samadhi sulla luna
e-mail: ilgiornaledeimisteri@virgilio.it
A CURA DI GIUSEPPE VATINNO
Stampa: C.G.E. Centro Grafico Editoriale
s. r. l. via Massaia 98 - 50134 Firenze.
Concessionaria esclusiva per la diffusione: SOCIETÀ
PARRINI & C. S.p.A., Sede Am m . va e
Direzione: Formello (Roma), via di Santa
Corn elia 9, tel. 06-907781 - Uffici Milano:
viale Forlanini 23, tel. 02-754171. Reg. n. 2096 41 ENNIGALDI, LA PRIMA ARCHEOLOGA di Luciano Gianfranceschi
del 29-9-1970 Tribunale di Firenze. Iscrizione
R.O.C. N. 10001. Printed in Italy.
Abbonamento 12 numeri : euro 53,90 per SIMBOLI E MITI
l’Italia, euro 81,40 per i Paesi europei, euro
105,00 per i Paesi extra europei
Abbonamento 6 numeri : euro 27,00 per 43 TESCHI DI CRISTALLO: ENIGMA IRRISOLTO di Massimo Valentini
l’Italia, euro 41,00 per i Paesi europei, euro 45 NOMEN OMEN, IL DESTINO NEL NOME Rubrica di Onomastica
53,00 per i Paesi extraeuropei
Ogni arti colo firmato espone il punto di vista 46 LE STELLE NEL NOSTRO KARMA di Susanna Rinaldi
dell’autore che se ne assume la compl et a 48 A LEZIONE D’INVIDIA di Andrea Pasqualetti
responsabilità. Manoscri t ti e foto grafie non 51 FENOMENI MAGICI E PARAPSICOLOGIA: QUALE CONFINE ?
ri chiesti, a n che se non pu bblicati, non si re s ti-
tu i scono. La Di rezione inol tre declina ogn i di Stefano Mayorca
responsabilità su nomi e fatti ri feri ti dagli
auto ri degli arti coli che non dove s sero ri s pon-
dere a verità.
UFOLOGIA
I Libri del Casato garantisce la massima riser-
vatezza dei dati forniti dagli abbonati: le
informazioni custodite nell’archivio saranno
utilizzate esclusivamente per fini utili ai rap- 54 FANGO SULL’ONDATA BELGA di Alfredo Lissoni
porti instaurati e non ne sarà data comunica- 58 CLIPEOLOGIA E DOCUMENTI RARI A CURA DI SOLAS BONCOMPAGNI
zione o diffusione a terzi in conformità alla 60 UFO NOTIZIE A CURA DI ALFREDO LISSONI
Legge 675/96 sulla tutela dei dati personali.
Associato all’Unione Stampa
Peri odica Italiana 62 FANTASCIENZA. La fantacritica DI GIAN FILIPPO PIZZO
64 FRA GLI ALTRI LIBRI A CURA DI AUTORI VARI
L’ E D I TO R I A L E di Francesca Vajro

A D D I O, C A RO A L F R E DO

Il nostro storico autore Alfredo Ferraro è venuto a mancare il 20 luglio


scorso. Nato a Brescia nel 1916 da famiglia agiata, si era laureato in Fisica
all’Università di Bologna. Ha lavorato per la RAI nella progettazione e rea-
lizzazione dei ripetitori dei segnali video che negli anni ’50 si andavano
costruendo in tutta la penisola. Per caso incontrò la medianità e se ne è
occupato per cinquant’anni. Sperimentò in tutti i più importanti cerchi
medianici italiani, ospite sempre ben accolto anche per i suoi modi sobri,
propri di una signorilità di altri tempi. Dal Cerchio Firenze 77 al Cerchio
Esseno, dal Kappa all’Astorga, dall’Ifior al CIP e vari altri, egli ha attinto
tutta la possibile gamma di fenomenologia medianica, e l’ha descritta in
maniera minuziosa e approfondita fin dal 1980 sia sul GdM, sia in varie
importanti pubblicazioni. Ha conosciuto personalmente tanti medium
straordinari, tra cui Roberto Setti e Gustavo Adolfo Rol. Il suo approccio
alla fenomelogia era sempre accompagnato da un rigore scientifico nato dalla sua forma-
zione universitaria; era quindi accorto, quasi scettico, molto critico su ciò che accadeva in
seduta. Ferraro è stato tra i massimi ricercatori italiani sul fenomeno medianico. Al GdM
ha dato molto e gliene saremo sempre grati.
“Pronto, Ferraro!”, così rispondeva al telefono con una voce viva e brillante, segno di
una intelligenza spiccata accompagnata da un senso di umorismo inglese gradito a tutti.
Con lui si poteva parlare di qualsiasi argomento, era sempre attento, saggio, profondo.
Una volta mi chiese se avevo preparato il suo “coccodrillo”, perché Alfredo non temeva la
morte, certo che si tratta solo di “qualcosa” che ci accompagna “di là”.
Allora, buon viaggio Alfredo!

Sebbene il GdM abbia i suoi 40 anni, guarda avanti e non invecchia. E così recepi-
sce i grandi cambiamenti, quasi epocali, che si stanno verificando e si adegua ai
tempi. Da gennaio 2012 potrete acquistarlo in vari modi, ma non più in edicola.
In terza di copertina tutte le informazioni.

Dopo la serie “Don Giuseppe, invi a to speciale”, tanto gradita da voi lettori, per il soli-
to “caso” siamo venuti in contatto con una gentile signora toscana che ci ha proposto di
rendere pubbliche, a t traverso queste pagine, le comunicazioni che il suo gruppo riceve
per via medianica da padre Davide Ma ria Turoldo, il frate molto noto e amato da tanti
italiani. Ve le proponiamo a partire da questo numero. Giorgio di Simone torna con una
profonda analisi sulla rei n c a rnazione e Nesaia interroga le sue guide sull’amore terre-
no. Si conclude il brano in tre pa rti di “Soggetto”, proposto da Vitaliano Bilotta, che rap-
presenta una pietra miliare nello studio della medianità. Nella puntata del Cerchio,
Ruggini ri porta alcuni punti focali sulla condizione di coloro che ri cevono messaggi
dall’Oltre. Mayorca espone una approfondita riflessione sul rapporto tra fenomeni
magici e parapsicologi a . Pasqualetti ci parla di un sentimento che si esprime in varie
forme: l’invidia. Valentini racconta l’ingarbugliata sto ria dei famosi teschi di cristallo.
Buona lettura.
LE VOSTRE LETTERE
DUBBI SULLA CREMAZIONE
Leggo il GdM da molti anni, e anche tanti libri di
medianità. Nonostante ciò non riesco ad avere una
idea precisa riguardo alla cremazione. Ho le idee
confuse, penso che si tratti di una pratica positiva, più famosa è certamente quella dei Maya, che cosmo-
anche alla luce del “pulvis es et in pulverem reverte- logicamente prevedevano 5 grandi ere cosmiche, di
ris” (Bibbia), e perché eliminerebbe tanti problemi cui l’ultima è iniziata nel 1618 e terminerà appunto il
di spazio e gestione dei cimiteri, è una pratica igi e- 21\12\12, data che appare pertanto la fine del mondo.
nica ed evi terebbe ai familiari dolorose operazioni Da un punto di vista astrologico, erigendo il Tema
come l’esumazione. Vorrei chiedere a Vitaliano Natale del momento in cui si forma il solstizio d’in-
Bilotta cosa lui ha compreso, in proposito, dagli verno, i pianeti lenti Saturno, Urano, Nettuno,
insegnamenti/indicazioni delle guide spirituali e se Plutone, sono in relazione tra loro, quasi a stringere
vi è un univoco pensiero. Grazie. una rete energetica, ma le relazioni sono tutte armo-
Guglielmo, Civi t avecchia niche tranne una, che è la quadratura tra Plutone e
Urano, pianeti che sono associati alle forze profonde
Caro Guglielmo, per quello che ho capito finora, i l’uno e al cambiamento repentino l’altro, intesi sia in
vantaggi o gli svantaggi della cremazione sono, come senso fisico che metafisico. In effetti questo può far
sempre, quelli che le attribuisce l’evoluzione di chi la pensare ad eventi improvvisi legati all’interno della
prende in considerazione. Per le guide è bene che la terra, ma del resto abbiamo già vi s to terremoti e tsu-
cremazione avvenga almeno “settantadue ore dopo il nami; può voler dire effetti dovuti alle onde elettro-
trapasso”, perché è possibile che il trapassato, che è magnetiche, ma anche questo ci fa pensare a eventi già
ancora “legato emotivamente al corpo fisico”, veden- vi s suti. Ci sono poi dei transiti armonici che, pur non
do che il suo corpo “brucia”, si senta anch’egli brucia- portando per forza cose positive, non paiono però
re e ne rimanga grandemente turbato. Naturalmente gravare sulla situazione sostanziale del pianeta. Mi
la durata di questo “legame emotivo del trapassato al pare dunque al momento difficile vedere cose così
suo corpo fisico” è direttamente proporzionale all’e- eclatanti da far presagire una fine del mondo. Certo è
voluzione dell’entità ed è in genere “smaltito” nel che astronomicamente si verifica l’allineamento della
corso delle settantadue ore. Un profondo saluto. Terra con il Sole, con le Pleiadi e con il centro della
Vitaliano Bilotta di Evolvenza Galassia, a cui pare si fossero riferiti i Maya nelle loro
profezie, di cui astrologicamente non abbiamo espe-
UNA NUOVA DIMENSIONE rienza, ed a cui possiamo pensare solo come possibili-
Sentiamo parlare da alcuni anni del 2012 e di tutto tà, e nell’immaginazione tante cose possono essere
ciò che vi ene indicato possa accadere. Ho letto vi s te. Dal mio personale punto di vista, credo che l’en-
anche il dossier pubblicato sul GdM, e qualche libro trata di Nettuno nel suo domicilio, in Pesci, porterà ad
su questo argomento molto in voga. Ho ascoltato un cambiamento in positivo dell’umanità, che potrà
anche vari interventi in televisione. Vorrei chiedere riavvicinarsi maggiormente alla sua parte spirituale in
a Susanna Rinaldi cosa indicano gli astri per il 2012. collegamento con il Tutto; che sarà possibile elevarsi
Flora, Rimini oltre la materialità che ha creato i fenomeni di distru-
zione del pianeta ai quali la Terra stessa sta reagendo.
Cari lettori, rispondo al quesito della lettrice Flora che Credo che sarà possibile entrare in una nuova dimen-
mi chiede del 2012 da un punto di vista astrologico. sione, più elevata, forse con qualche sacrificio mate-
Pur non essendo specialista di Astrologia mondiale, riale, al quale potrà condurci qualche evento fisico
cerco di dare una mia interpretazione all’evento. In impattante, ma riusciremo a oltrepassare questo
particolare mi ri ferisco alla fatidica data del 21\12\12, apparente limite, utilizzando anche maggiormente il
rappresentandola nel suo momento di solstizio d’in- principio femminile. E comunque, dato che quando
verno, che avviene a Roma alle ore 12,13 mentre in Plutone fu in Capricorno nello scorso ciclo, costituì
altre nazioni avviene in orari diversi. Le profezie premessa evi dente alla scoperta di Urano, mi piace
rispetto a quel momento sono veramente tante, e la pensare che l’allineamento a cui mi riferivo sopra

2 475 GdM
possa permetterci di vedere meglio cosa ora non si delle opere complete della Santa. Nel 1925 fu canoniz-
vede, e magari di assistere davvero all’arrivo del piane- zata da papa Pio XI e due anni dopo dichiarata
ta Nibiru di cui parla Zacharia Sitchin nei sui libri, e “Patrona dei missionari”, anche se non si era mai spo-
che ciò possa essere fonte di crescita ulteriore e di stata dal suo convento. Il 19 ottobre 1997 Giovanni
scambio positivo con altri mondi. Paolo II la elevò a 33° Dottore della Chiesa: la terza
Susanna Rinaldi donna a ricevere questo riconoscimento, dopo santa
Teresa d’Avila e santa Caterina da Siena, entrambe
SU SANTA TERESA dichiarate Dottore della Chiesa cattolica da Paolo VI
Vi scrivo per conoscere qualcosa in più sui dialoghi nel 1970. Il motto della nostra santa era: “Pregare per i
e le apparizioni di santa Teresina del Bambin Gesù. peccatori mi affascina”. Di apparizioni di Gesù a santa
Ma ria Luisa, Nardò (LE) Teresa e della santa ad altre persone (come al condan-
nato a morte sul patibolo) se ne contano tante. Ne
Gentile lettrice, la vita di santa Teresa del Bambin riporto solo qualcuna, come riferita dalla stessa Teresa
Gesù (1873-1897) è un magnifico esempio del modo nella sua autobiografia: “Un giorno il Signore mi
come ci si può avvicinare alla santità, valorizzando il mostrò in una visione davvero straordinaria, l’imma-
quotidiano e rendendo l’ordinario straordinario. Il gine vivente della prova che egli si compiaceva di pre-
“metodo” che ella indica, se così si può definire, è pararci. Papà era in vi a ggio da vari giorni, ne doveva-
quello della “piccola vi a”, cioè del compiere con amore no passare ancora due prima che tornasse. Potevano
e attenzione tutto ciò che si è chiamati ad eseguire essere le due o le tre del pomeriggio, il sole sfolgorava
nelle azioni di ogni giorno. Entrata, non senza resi- e tutta la natura pareva in festa. Mi trovavo sola alla
stenze esterne, nel monastero delle suore carmelitane finestra d’una soffitta che dava sul giardino grande;
di Lisieux (1888), qui rimase fino alla morte, dopo guardavo dinanzi a me, avevo lo spirito occupato da
aver subito e superato un grave periodo di crisi inte- pensieri ridenti, quando vidi, dinanzi alla lavanderia
riore (la “notte della fede”). Innato era in lei il deside- che si trovava proprio di faccia, un uomo vestito in
rio di essere missionaria e, perché no, di accedere tutto e per tutto come Papà, medesima statura e iden-
anche al sacerdozio, cosa ovviamente impossibile. tico passo, soltanto molto più curvo. La testa era
Nell’autobiografia santa Teresa descrive il proprio coperta da una specie di grembiule di colore incerto, in
abbandono a Dio come uno stato d’“infanzia spiri- modo che non potei vedere il vi s o. Portava un cappel-
tuale”. Questa cosiddetta “via dell’infanzia spiri tuale” lo simile a quello di Papà. Lo vidi venire avanti d’un
(piccola vi a, petite voie) è stata considerata dalla passo regolare, lungo il giardinetto mio. Subito un
Teologia come suo specifico itinerario per raggiunge- sentimento di timore soprannaturale m’invase l’ani-
re la santità. È lei stessa a spiegarlo nella sua autobio- ma, ma in un attimo riflettei che certamente Papà era
grafia: “Voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per tornato, e si nascondeva per farmi una sorpresa; allora
una via ben diritta, molto breve, una piccola via tutta chiamai forte forte, con una voce che tremava dall’e-
nuova. Siamo in un secolo d’invenzioni, non vale più mozione: «Papà, Papà!...». Ma il personaggio misterio-
la pena di salire gli scalini, nelle case dei ricchi un so non pareva udisse, continuò il suo passo regolare
ascensore li sostituisce va n t a ggiosamente. Vorrei senza neppure voltarsi; seguendolo con gli occhi, lo
anch’io trovare un ascensore per innalzarmi fino a vidi dirigersi verso il boschetto che tagliava in due il
Gesù, perché sono troppo piccola per salire la dura viale grande, io mi aspettavo di vederlo rispuntare dal-
scala della perfezione” (Sto ria di un’anima, 1895). l’altra parte dei grandi alberi, ma la visione profetica
Santa Teresa fu anche una fine poetessa (54 poesie, tra era svanita! Tutto ciò durò un istante solo, ma mi s’im-
le quali Viver d’amore, Le mie armi) e autrice di otto presse così profondamente nel cuore che oggi, dopo
opere teatrali (La missione di Giovanna d’Arco - La Inviate le Vostre lettere alla nostra Redazione
pastorella di Domrémy in ascolto delle proprie voci, Gli presso I Libri del Casato
angeli alla culla di Gesù, Il marti rio di Giovanna d’Arco, via Casato di Sopra 19 - 53100 SIENA
Gesù a Betania, Il divino piccolo mendicante di Natale, oppure inviate un fax al numero 0577 49748
o una e-mail a:
La fuga in Egi t to, Il trionfo dell’umiltà, Santo Stanislao ilgiornaledeimisteri@virgilio.it
Kostka). Alla morte di Teresa e dopo la pubblicazione I nostri esperti Vi risponderanno
della Sto ria di un’anima, l’insieme di questi scritti, in questa rubrica a Voi dedicata
insieme ad altre testimonianze, prenderanno il nome NOTA: Se non specificato diversamente nella lettera,
di Derniers Entretiens o Ultimi Colloqui. Nel 1992 esce l’editore si ritiene autorizzato a pubbl i c a r e
la firma del mittente
la nuova edizione critica del centenario in otto volumi

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quindici anni... il ricordo è ancora presente come se la Gentile signor Cesare, La ringraziamo di averci reso
visione stesse dinanzi agli occhi” (68); “(...) A un trat- p a rtecipi della sua fortunata esperienza e siamo lieti
to la Vergine Santa mi parve bella, tanto bella che non che il nostro giornale possa nutrire la sua anima: è
avevo visto mai cosa bella a tal segno, il suo viso spi- proprio uno dei principali intenti del GdM.
rava bontà e tenerezza ineffabili, ma quello che mi Francesca Vajro
penetrò tutta l’anima fu «il sorri so stupendo della
Madonna»” (94). A tutto questo va aggiunto che santa
Teresa stessa non ha mancato di manifestarsi in que- Racconta la tua N D E
sti più di cento anni che ci separano dalla sua morte,
in presunte apparizioni anche di ordine paranormale, Il GdM, in collaborazione con Massimo Valentini ed il
come, ad esempio, raccontato nelle esperienze del suo blog gabbianidellestelle.blogspot.com, invi-
Cerchio Firenze 77 (cfr. Ruggini E., “Teresa delle rose”, ta a raccontare la propria eventuale esperienza di
pre-morte. Pubblichiamo in questa rubrica quelle più
GdM N. 436). Infine alcune essenziali indicazioni interessanti, senza alcun commento, solo a titolo di
bibliografiche: Edizione Cri tica delle Opere Complete cronaca.
(1992, testo leggibile anche on-line), comprendente,
tra le altre cose, anche 21 Preghiere e 266 Lettere; La mia esperienza premortale si verificò in Svizzera
Laura Bosio, Teresina. Sto rie di un’anima (2004); dove mi recai per andare a trovare un amico. Quella
Antonio M. Sicari, La teologia di S. Teresa di Lisieux mattina feci colazione in albergo, uscii e comperai
Dottore della Chiesa (1997); Blaise Arminjon, Teresa di una rivista in edicola. Poi chiamai il mio amico e gli
Lisieux e l’aldilà (1996); Jean Guitton, Il genio di Teresa diedi appuntamento per le dodici in un bar che
di Lisieux (1954). Gentile Lettrice, spero di averLe for- conoscevamo entrambi. C’era anche il mio ragazzo,
nito alcune utili informazioni, anche se scarne. Ogni Giandomenico, e insieme chiacchierammo del più e
santo, come del resto ciascuno di noi, ha una storia del meno fino a quando Alberto, il mio amico, non
arrivò da noi. Quando arrivò l’auto che mi investì
tutta personale da scrivere. Santa Teresa del Bambin io non mi accorsi di nulla. Ricordo solo che fui sbal-
Gesù è una santa dal cuore ecumenico, aperto all’in- zata di lato. Voglio precisare che non avevo nessuna
tero mondo, che aveva ben capito, come Lei dice, il credenza spirituale in una vita ultraterrena, Dio o
vero senso del vivere: amare senza riserve, tutti, religione. E se qualcuno mi avesse detto di espe-
lasciandosi guidare come un “pennellino” dalla mano rienze del genere avrei pensato a una fantasia. Non
paterna di Dio! Un cordiale saluto. vidi me stessa, però, vidi invece una specie di flusso
N. Michele Campanozzi di energia luminosa e poi ricordo che procedevo
sempre più velocemente, come se stessi volando
LA MIA “FORZA” senza alcuna fatica verso l’alto. Era quasi diverten-
Gentili redattori, ringraziandovi per i vostri imma- te e i miei pensieri erano lucidissimi. Mi sembrava
ni sforzi e per il supremo lavoro che sta nutrendo la che se solo lo avessi desiderato, sarei stata capace di
mia anima oramai da qualche anno, voglio legarmi raggiungere qualsiasi velocità. Non ho mai avuto la
mente lucida come allora, nel senso che tutto mi
al recente editoriale (“La forza anonima”, GdM N. appariva chiaro senza alcuna domanda o complica-
472) allargando il pensiero a quelle poche e rare per- zione dettata da paure e indecisioni. Infine mi resi
sone che con la loro presenza carismatica, il loro conto che stavo effettivamente morendo e allora mi
spiccato disinteresse, la loro estrema sensibilità, la sovvenne il rammarico di abbandonare la mia fami-
loro forza sovrumana, la continua abnegazione, la glia e Giandomenico. Solo allora, su questo senti-
profonda compassione, la loro vita in Verità e il can- mento, avvertii un limite invalicabile dal quale mi
dore del loro spirito reggono ancore le sorti della sentii improvvisamente portato verso il luogo del-
Terra, operando 24 ore su 24 senza stancarsi mai, in l’incidente. Fu sempre allora che rividi il mio corpo
un momento così delicato e particolare in questa e l’auto che mi aveva investito. Non c’era sangue, il
p a rte dell’Universo. Io ho la fortuna di conoscerne mio corpo non sembrava danneggiato. Quando tor-
una e vi giuro che è l’esperienza, anche se talvolta nai fu attraverso la testa, lo so che è strano, ma fu
dolorosa, più entusiasmante che può riservare l’esi- attraverso la testa. In ospedale mi fecero tutti gli
stenza. Solo chi ti costringe a guardarti sempre den- esami del caso, ma me la cavai con una gamba rotta
tro può dire di amarti. Auguro a Voi e a tutti i lettori e la spalla destra lussata. Da allora leggo tutto sul-
di poter trovare una Guida per rendere meravi glio- l’argomento e anche il GdM. Da allora ho capito
so e significativo il proprio vi a ggio. Con affetto. che non si muore davvero.
Paola, Roma
Cesare, Cava de’ Ti rreni (SA)

4 475 GdM
Tr a le r i g h e
RUBRICA DI GRAFOLOGIA
a cura di Rosa Lucchi
In questa rubrica le scritture – che devono essere redatte su un foglio bianco (né rigato né quadret-
tato) con un testo di almeno 10/15 righe (anche copiato da un giornale) scritto in corsivo con penna
a sfera (tipo Bic) completo di firma (che non viene pubblicata), indicando l’età e la mano con cui si
scrive – verranno analizzate, rilevando principalmente gli aspetti più significativi della personalità.
Inviate le Vostre richieste a: I Libri del Casato, via Casato di Sopra 19 - 53100 Siena

Roberta dalla provincia di Monza e Brianza


La scrittura di Roberta delinea una natura espansiva e mette
in risalto una persona che ha bisogno di comunicare e di
circondarsi di calore e cordialità. Non da meno è il deside-
rio di apparire, con un certo grado di disinvoltura e di esi- strade nuove. Ne consegue, talvolta, un atteggiamento
bizione, cercando un suo posto nel sociale. Ne consegue prudente ed esitante che può cagionare ansia ed impo-
una capacità di facile contatto, senza pregiudizi, senza con- verire la resistenza allo stress. Difficilmente accetta il
formismi e con leggerezza, ma tale da poter dare l’impres- confronto, perché mantiene fede alle sue idee e non
sione di mancanza di rispetto. Si avvale di un tipo di intelli- vuole incorrere in pericolose avventure. Come del resto
genza sensoriale e percettiva che le assicura una buona è evidente la tendenza a soddisfare le sue esigenze per-
capacità di comprendere le situazioni, al fine di effettuare sonali con un particolare istinto alla conservazione del
scelte ragionate. Non manca di un forte spirito di osserva- suo quieto vivere e di attaccamento, quasi possessivo,
zione e di una memoria tenace, stabile e fotografica. I suoi alle cose ed agli affetti. Nell’ambito dei sentimenti
giudizi poggiano sulla realtà e fanno spesso riferimento alle mostra una analoga inclinazione, una avidità che esprime
esperienze vissute. Manifesta tutte le sue energie e la volon- con una forte richiesta di affetto e di tenerezza; vive le
tà quando si attiva nel lavoro con spiccate capacità pratiche. emozioni più profonde con molto calore. Di fatto
È buona esecutrice, portata in prevalenza a mansioni con- Roberta è la persona che si propone con volontà ed entu-
crete. Si avverte una certa titubanza al momento di intra- siasmo: può passare da momenti di scoraggiamento a
prendere nuove iniziative. Infatti l’attaccamento al passato momenti di esaltazione, ma riesce a portare a termine i
la tiene legata alle emozioni, alle sensazioni del già vissuto, suoi progetti, perché è anche capace di un adattamento
tale da renderle, a volte, difficoltoso il suo procedere verso ragionato alle situazioni che l’ambiente le propone.

Fernando da Torino
La grafia di Fernando presenta una personalità espansiva,
emotiva e sensibile che procede con energia e vitalità
mostrando apertura al prossimo con disponibilità, cordiali-
tà e socievolezza. Guidato da una intelligenza vivace, il suo re gli schemi e solo con fatica riesce a raggiungere le
pensiero è rapido ed originale e l’immaginazione è esube- mete prefisse. Ne deriva un adattamento all’ambiente
rante e creativa. La prontezza della mente gli permette asso- non facile; i rapporti sono disinvolti e possono a volte
ciazioni deduttive, originali, ma talora poco costruttive sfociare nell’imprudenza ma, di fatto, in una ridotta
quando poste in balìa di un sentimento immediato. Infatti, capacità di coinvolgersi e partecipare alla vita dell’altro.
emotivo, sovente perde calma e attenzione, e impedisce Orgoglioso ed ambizioso, è propenso a porsi al centro
l’approfondimento pregiudicando i risultati. Lo stesso per dell’attenzione, vuole apparire e manifestare la propria
quanto riguarda l’attività, che lo vede nei momenti di iper- importanza, talvolta con slanci che non conoscono la
emotività, portato ad intensificare l’azione a danno della moderazione e che possono attribuirsi alla difesa di un
riuscita. In questo ambito ha bisogno di avere ampie pro- senso di insicurezza derivante dalla paura di affrontare
spettive per impegnarsi in più cose ed è capace di iniziative gli eventi che vive con intensità. Anche nell’ambito più
ed azioni efficaci che spiega con il senso pratico. Da quanto intimo del sentimento manifesta un impulso spontaneo
finora espresso si rileva un carattere tendenzialmente inco- ad intervenire in tutto ciò che produce uno stimolo
stante con emotività e sensibilità fragili ed una soggettività affettivo con una spinta espansiva; è conciliante ed ha
pronunciata tali da indurlo ad agire con entusiasmo, ad esal- bisogno di scambio, di compagnia e di confidenza. In
tarsi fino al punto da scivolare in comportamenti irraziona- sintesi, la scrittura di Fernando mostra una persona che
li. Di natura espansiva ed estroversa, fa difetto di ordine, mai rimane passiva di fronte alle vicende che incontra
metodo e fermezza per portare avanti le proprie istanze e, sulla sua strada, ma è sempre stimolato a misurarsi con
poco propenso a seguire le regole, male si adatta a rispetta- una azione rapida e con il gusto di agire.

475 GdM 5
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

Legenda
mente imprevedibili, poiché vero s i m i l m e n t e
Per facilitare la comprensione dei termini e contenuti degli potrebbe trattarsi di semplice coincidenza fortuita.
articoli di Parapsicologia, offriamo ai neofiti uno strumento di I n o l t re, la realizzazione della precognizione non
rapida consultazione realizzato dal dottor Giulio Caratelli deve mai assolutamente dipendere da chi l’ha for-
mulata.
ANPSI I fenomeni psi negli animali. GCP Il Global Consciousness Project (Progetto PSI Dal nome di una lettera greca, il termine indi-
Coscienza Globale) è un programma di ricerca lan- ca ciò che concerne il paranormale e la sua indagi-
APPARIZIONI Il manifestarsi di “forme fanto- ne, nella sua accezione più ristretta l’ESP e la PK.
matiche”, “spettrali”, con sembianze comunque ciato dai ricercatori del PEAR (Princeton
reali, a singoli individui (ma talvolta l’esperienza è Engineering Anomalies Research, dell’Università di PSI TRAILING Comportamento di “rintraccia-
Princeton nel New Jersey, USA). L’ipotesi è quella mento psi”, ossia quei casi in cui un animale riesce
condivisa da più persone) a cui non sono attribui-
dell’esistenza di una “coscienza collettiva” che col- a ritro v a re il proprietario in una località, o abita-
te capacità paranormali, in circostanze nelle quali
legherebbe l’umanità intera, una specie di unione zione, per lui del tutto nuova, percorrendo lunghe
non sono presenti soggetti dotati=medium e in degli individui e delle forze delle loro menti. Gli
luoghi che non sono riconosciuti infestati. distanze in territori che si suppone gli siano total-
effetti concreti di tale immensa “coscienza” sare b- mente ignoti, non seguendo quindi alcuna presun-
APPOGGIO Temine introdotto da E. Osty per bero empiricamente rilevabili grazie alle “pert u r- ta traccia prettamente sensoriale, verosimilmente
indicare qualsiasi procedimento, oggetto (compre- bazioni” subite da una adeguata rete di cosiddetti guidato da una forma di facoltà ESP.
si ad esempio il classico pendolino radiestesico o la “Generatori di Eventi Casuali” disseminati su PSICOFONIA O METAFONIA Voci, musiche,
bacchetta divinatoria), etc., reputato in tale pro- diversi continenti. etc., non emesse e non udite da alcuno al momen-
spettiva senza alcuna intrinseca efficacia, che tutta- GLOSSOLALIA Un linguaggio artificiale che to della registrazione, che risultano incise su nastri
via favorisce – provocando nel soggetto una inten- spesso presenta forma e caratteri di vera lingua. magnetici.
sa concentrazione oppure una condizione di trance
più o meno profonda – il manifestarsi di capacità HOMING La capacità, per taluni animali, di ritor- PSICOMETRIA detta anche Psicoscopia.
paranormali. nare a casa dopo essere stati trasportati a grande Fenomeno per cui un soggetto reputato “sensiti-
distanza e in una qualsiasi direzione. vo”, al cospetto di un determinato oggetto, che
CHIAROVEGGENZA Fenomeno, spesso assai può essere anche avvolto nella carta o chiuso in
difficile da isolare in sé, per cui si ipotizza che l’uo- INFESTAZIONE Complesso di fenomeni pre v a-
lentemente visivi (apparizioni) e uditivi, spesso col- una scatola, ne “avverte” e ne riferisce la storia,
mo possa acquisire una conoscenza o consapevo- descrive vari episodi ai quali l’oggetto stesso è stato
lezza diretta, indipendente dal canale dei sensi, di legati a una determinata località e di lunga durata.
presente, oppure descrive la storia/episodi salienti
individui, eventi oggettivi e oggetti lontani nello NDE Near Death Experience (Esperienza in pros- della vita del proprietario di quell’oggetto o perso-
spazio oppure a lui celati da corpi opachi. Deve simità della morte). Anche: Epm, Esperienza pre ne che ne sono state con esso in contatto.
quindi poter essere esclusa la mediazione logica e morte; Esperienza perimortale; Esperienza pre-
razionale, la possibilità della coincidenza fortuita e mortale. Caratterizzata da molteplici vissuti, in par- RNG Random Numbers Generators (“Generatori
anche quella che possa invece trattarsi di telepatia, ticolare l’esperienza “extracorporea” (OBE), gran- di Numeri Casuali”), chiamati anche REG:
o v v e ro di una “informazione” extrasensoriale coin- de disagio nel “rientrare” nel proprio corpo fisico, Random Event Generators (Generatori di Eventi
volgente altra persona. visione panoramica della propria vita, panorami e Casuali). Introdotti nella ricerca parapsicologica da
ambienti paradisiaci, indicibili luci e splendori, Helmut Schmidt, provocando per esempio a caso
CR (Critical Ratio) Indice di significatività, nella l’accensione di lampadine, tramite il decadimento
valutazione statistica degli esperimenti, indica se e stato di profondo benessere, etc., e per il fatto che
il soggetto non muore realmente e “ritorna in vita” di atomi radioattivi, permettono di condurre speri-
quanto la deviazione constatata è significativamen- mentazioni ESP e PK r i g o rose e metodologicamen-
malgrado l’estrema gravità delle sue condizioni
te maggiore della variabilità casuale intorno al valo- te inattaccabili.
(arresto cardiaco, coma, etc.).
re medio che è atteso, ossia se i risultati ottenuti
possono far ipotizzare fenomeni paranormali. OBE o OOBE Out-of-the Body Experience, RSPK R e c u rrent Spontaneous Psychokinesis
(“Esperienza fuori dal corpo”, ma talvolta vengono (Psicocinesi spontanea ricorrente), effetti fisici
CRIPTOMNESIA Riaff i o r a re improvviso di utilizzate anche altre diciture quali “esperienza spontanei ripetuti e inspiegabili (poltergeist).
i n f o rmazioni un tempo acquisite e poi dimenticate. extracorporea”, “esperienza extrasomatica”, SCRITTURA AUTOMATICA Modalità di scrit-
DROP-IN In inglese, letteralmente: “fare una “proiezione astrale”, “escursione psichica”, “bilo- tura che non è sotto il controllo consapevole del
capatina”, “sopraggiungere per una breve visita”. cazione”). Si tratta di esperienza, spontanea oppu- soggetto scrivente.
Una entità “comunicante” che appare spontanea- re indotta, nella quale il centro della coscienza del SPERIMENTALI, FENOMENI Effetti paranor-
mente, dai caratteri effimeri e sconosciuta a tutti i soggetto sembra occupare una posizione esterna e mali che si cercano di favorire e produrre in labo-
presenti alla seduta. separata rispetto al corpo materiale. ratorio, in condizioni ben controllate dallo speri-
EFFETTO “PECORE-CAPRE” Termine propo- OUIJA Nome costituito dalle affermazioni oui, mentatore.
sto da Gert rude R. Schmeidler per indicare che francese e ja, tedesca. Indica un piccolo appare c- SPONTANEI, FENOMENI Effetti paranormali
c o l o ro che credono nella ESP (pecore) tendono a chio per comunicazioni medianiche, costituito da che possono essere esperienza diretta, inattesa e
ottenere punteggi maggiori della media casuale, al una tavoletta di legno su rotelle, con un indice che non ricercata di qualsiasi persona.
contrario di coloro che non vi credono (capre ) . scorre man mano su una tavola in cui sono inscrit-
te le lettere dell’alfabeto. SUPER-ESP Ipotesi che considera una capacità
ESP Dall’inglese: Extra Sensory Perception, perc e- ESP pressoché illimitata nel tempo e nello spazio e
zione extrasensoriale: indica alcune possibilità PIROBAZIA Il passeggiare sul fuoco, ovvero il in grado di spiegare qualsiasi fenomeno di “incor-
inconsuete ma attendibili di interazione tra l’uomo riuscire a perc o rrere tragitti più o meno lunghi, a porazione” spiritica e prova della sopravvivenza.
e l’ambiente e quindi di acquisire informazioni, piedi scalzi, su braci ardenti, senza bruciarsi.
conoscenze, al di là delle usuali vie sensoriali (tele- TELEPATIA Dal greco: tèle = lontano e pàthos
PK Psychokinesis (Psicocinesi): influenza mentale = sofferenza, sentimento. Termine proposto nel
patia, chiaroveggenza, precognizione). Tali cono- diretta su oggetti e processi esterni, senza il con-
scenze devono altresì presentarsi senza alcuna 1882 dallo studioso inglese F. W. H. Myers per
corso di forze o energie fisiche conosciute. indicare le comunicazioni tra mente e mente
mediazione logica e razionale e deve ancora poter
essere esclusa la possibilità che nel singolo episodio PMIR Psi-Mediated Instrumental Response (“Risposta senza l’ausilio dei sensi conosciuti. Si potrebbe
si tratti invece di una semplice casualità o coinci- strumentale mediata da p s i”), dicitura proposta da anche dire la consapevolezza di pensieri, immagi-
denza fortuita. R. G. Stanford per indicare l’utilizzo abituale e ni mentali, impressioni, sensazioni di vario gene-
inconsapevole della psi per fornire risposte stru- re, etc. altrui, senza la mediazione di organi di
FOTOGRAFIA PSICHICA Anche: FOTO- mentali al soddisfacimento di bisogni. senso, di altri mezzi di comunicazione noti e del-
GRAFIA DEL PENSIERO. Immagini mentali l’inferenza logica, potendosi altresì escludere per
POLTERGEIST Complesso di fenomeni spon-
che, proiettate per vie paranormali, possono la singola esperienza il caso.
tanei prevalentemente fisici, spesso collegati a un
impressionare pellicole o lastre fotografiche. soggetto di giovane età, di breve durata, inspie- TCS Transcomunicazione strumentale. Auditiva o
FOTOGRAFIA SPIRITICA Immagini non per- gabili nei termini delle energie fisiche conosciute visiva: voci, messaggi e immagini di carattere intel-
cepibili, spesso figure di defunti o anche altre for- (movimenti e rotture di oggetti e mobili, colpi su ligente e di presumibile natura paranormale, con
mazioni, che vengono a fissarsi su pellicole e lastre porte e pareti, sassaiole, effetti incendiari inspie- cui sembrano manifestarsi defunti, per mezzo di
fotografiche. gabili, etc.). apparecchiature tecniche.
GANZFELD (in tedesco: “campo intero”, o PRECOGNIZIONE Anche Preveggenza, XENOGLOSSIA L’atto di esprimersi in una lin-
“campo uniforme”). Metodologia sperimentale Chiaroveggenza nel futuro, Premonizione, etc. gua straniera reale e riconoscibile, che si suppone
per l’indagine ESP basata – essenzialmente – sul Conoscenza diretta di avvenimenti che devono mai appresa dal soggetto. Nelle sue forme più ecla-
p o rre il soggetto in una condizione di “deprivazio- ancora accadere, che in quel momento assoluta- tanti, il soggetto è in grado di conversare fluente-
ne sensoriale”. mente non esistono e sono logicamente e statistica- mente utilizzando quella lingua.

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

L’intervista
Fabrizio Federici incontra Serenella Ballore: da un caso
di pre-morte la conferma di operare per una urgente evoluzione

Già manager di note case farmaceutiche, quest’esperienza può


professionista stimata, Serenella oggi si avere sfumature dif-
definisce un “counselor olistico”, che orga- ferenti: in particolare
nizza corsi di formazione del personale io non ho visto il tun-
(in senso non solo aziendale, chiaramen- nel (tipico di quasi
te, ma di complessiva maturazione umana) tutti i casi riportati
per privati e Pubblica Amministrazione. da Moody, N.d.R.),
Reiki Master, promotrice dell’unico ma subito la luce
corso di formazione olistica a tutt’oggi bianca, la musica e
riconosciuto dalla Regione Lazio, Serenella colori indescrivibili.
ha intrapreso però questa strada in Ciò che più ha lascia-
seguito a una sconvolgente esperienza di to in me il segno è
pre-morte, rivelatasi occasione d’un radi- stato il modo in cui le
cale cambiamento, sia interiore sia del entità che ho incontrato mi hanno permesso
suo modo di rapportarsi al mondo. di ricapitolare le esperienze di vita vissute
Esperienza che ha narrato nel libro Tu sei fino ad allora. Un momento importante è
unico e Irripetibile. Scopri e libera le tue stato quello in cui mi hanno fatto rivedere la
risorse interiori (Hermes edizioni, Roma mia vita… Soprattutto l’avermi fatto rivedere
2011, pp. 120, e 13,90) e raccontato in tutte le occasioni di crescita perdute, rifiu-
programmi televisivi come Porta a porta e tando esperienze che mi avrebbero fatto cre-
Voyager. Senza voler togliere il piacere di scere, e che io ho evitato per paura di soffri-
leggere nel libro i particolari di quegli re, far soff r i re, deludere o deludermi,
incredibili momenti tra la vita e la morte, rischiando di non essere amata o accettata:
vissuti da Serenella, abbiamo voluto il concetto più prezioso che mi è rimasto è
intervistarla. quello che non esiste peccato ma solo espe-
rienza preziosa, anche quando rappresenta-
Momento centrale del tuo libro è il ta dal fallimento. L’esser tornata nel corpo,
racconto di quell’incredibile esperien- poi, è il dono più grande che ho ricevuto:
za dell’estate 1997 a Numana, duran- dandomi l’opportunità di ricominciare pro-
te una normale vacanza al mare, che prio da ciò che avevo evitato, permettendomi
richiama le tante esperienze di pre- di essere me stessa anche a costo di essere
morte, di contatto tra questa dimen- disapprovata o non accettata, e rimanendo
sione e l’aldilà ormai note alla lettera- tuttavia fedele alla mia anima ed al mio com-
tura specialistica, grazie anche alle pito, da loro definito unico ed irripetibile
ricerche del medico Raymond Moody come per ogni essere umano.
jr., diffuse col suo best-seller La vita Altro possibile termine di paragone, per il
oltre la vita (1975). Tu che hai appre- tuo libro, è, direi, il celebre Nell’ora della
so delle esperienze analizzate nel morte di Osis e Haraldsson, che allargava
libro di Moody, che differenze noti tra il discorso rispetto al saggio del medico
esse e quella che hai vissuto? statunitense, toccando anche il piano
Non credo ci siano differenze sostanzia- specifico del paranormale, e soffermando-
li, ma poiché ognuno di noi è unico e si sui possibili tentativi di defunti di con-
irripetibile, la percezione che deriva da tattare i propri cari nella vita quotidiana.

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

Secondo te, la tua esperienza potrebbe agrumi preveniva lo scorbuto a cui erano
esser nata anche da un contatto che un soggetti i marinai; nessuno avrebbe impe-
tuo caro scomparso potrebbe aver volu- dito questo rimedio anche se non se ne
to avviare con te? conosceva la reale motivazione, ma dopo
Credo di sì, ho avuto sempre accanto una due secoli è stata scoperta la vitamina C, e
mia cara zia trapassata quando avevo ven- quella che era sembrata una scaramanzia
tisei anni: molto spesso lei era apparsa è divenuta una realtà scientifica. Credo che
nella mia vita con segni molto forti e tangi- in un problema difficile ciò che dà più sod-
bili, e anche in occasione della mia espe- disfazione non sia il risultato, ma il goder-
rienza di pre-morte ho avuto modo di per- si pienamente il procedimento, così io vivo
cepirne la presenza. Presenza che ha dato ancora adesso questa esperienza.
il meglio di sé nel dopo-esperienza: quan- E, scavando ancor più nel tuo profondo,
do, nei miei numerosi dubbi, lei spesso se le due creature da te incontrate non
creava l’opportunità per offrirmi conferme. ti avessero fatto vedere, in quei lunghis-
Da studioso di formazione razionale e simi istanti, anche tuo figlio, non avre-
positivista (anche se non scientista ad sti forse voluto rimanere di là, in quel
oltranza, è chiaro), non posso fare a contesto che quasi tutti i protagonisti di
meno di fare un po’ “l’avvocato del dia- simili esperienze descrivono davvero
volo”, ricordando che il problema prin- celestiale, alla maniera quasi del Paradiso
cipale che s’incontra studiando espe- dantesco?
rienze simili è sempre capire se si trat-
Non sarei mai tornata. Tornare sulla terra
ti di esperienze effettivamente vissute
è un’impresa eroica, solo una grande moti-
o di semplici proiezioni e creazioni psi-
chiche, o meccanismi di protezione del- vazione ti può dare la spinta ed il coraggio,
l’integrità psichica dell’individuo atti- e Matteo mio figlio continua ad essere per
vati dal suo cervello di fronte alla terri- me una grande motivazione: come pure il
bile esperienza della morte in arrivo. mio secondo figlio William, nato dopo que-
Che idea ti sei fatta del tuo caso? Che sta esperienza quasi per dare ancora più
criterio hai usato per capire se è stata valore e significato alla mia scelta di “esse-
un’esperienza reale o illusoria, o – per re qui”.
riprendere la celebre espressione di Veniamo al dopo, e torniamo sulla veri-
Cartesio nel Discorso sul metodo – un dicità di queste esperienze. Poiché tu
inganno organizzato da un “genio mali- racconti di altri tuoi contatti, tuttora
gno”? periodicamente in corso, coi presunti
Da mente razionale quale ero, ho avuto angeli di quella volta, pur sapendo bene
numerose difficoltà ad organizzare la real- che lo studio di maggior parte delle
tà di ciò che avevo vissuto: tuttavia le esperienze paranormali non può ricorre-
prove continue di radicale cambiamento re all’essenziale criterio galileiano della
che hanno accompagnato la mia seconda riproducibilità in laboratorio, come pos-
vita mi hanno portato a pensare che anche siamo verificare la validità di questi con-
se tutto fosse stato un sogno, il mio cam- tatti? Che cosa, precisamente, ti porta
biamento positivo era così reale che augu- ad escludere che si tratti di tue pure
ro a tutti di sognare così bene! Lascio agli esperienze soggettive?
scienziati risolvere l’arcano, ma credo sia La mia “fede” in questi contatti appartiene
utile fare appello all’umiltà, riconoscendo solo a me, e non pretendo che altri ci cre-
che la storia è piena di fenomeni inspiega- dano, tuttavia ciò che ho realizzato nella
bili che solo il tempo ha potuto svelare. mia vita personale e professionale è il risul-
Duecento anni fa, ad esempio, nelle navi le tato delle ispirazioni ricevute da loro; non
stive venivano riempite di arance e limoni sta a me dargli un valore, ma ai fatti testi-
perché si era osservato che mangiare moniarlo!

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

In ultimo, che cosa, soprattutto, ti ha “Non cercare fuori ciò che già hai dentro”:
trasmesso quest’esperienza, qual è la credo che questa sia la via migliore per ser-
sua lezione essenziale di vita, sia per la vire Dio al di là di come lo si chiama, oltre
dimensione affettiva e religiosa della ogni limite o dogma religioso; una via che
tua esistenza, sia per la tua cultura (non può riunire tutte le religioni, le famiglie, i
a caso, ora ti definisci “counselor olisti- sentimenti, sotto un unico cielo pieno di
co”) e gli aspetti di vita pratica quoti- stelle luminose che irradiano amore e luce;
diana? una speranza che diventa fede in un
Quest’esperienza ha radicato in me la con- mondo di pace, di unione e di Paradiso. La
sapevolezza che ogni essere umano è luce che mi ha avvolto in quella esperien-
unico e irripetibile (motivo per cui ho scrit- za è la stessa con cui ogni giorno Dio avvol-
to il libro) ed ha un compito unico e irripe- ge la Madre terra ed ogni essere vivente:
tibile. Pertanto non c’è più tempo da per- una luce che solo il dolore umano può spe-
dere. Giacché, se io indugio, danneggio gnere e che, d’altra parte, solo una profon-
non solo me, ma il progetto globale di evo- da consapevolezza, da parte dell’uomo,
luzione umana, quindi tutti coloro che si della propria origine divina, può esaltare e
impegnano ogni giorno a realizzare e co- far divenire Amore, l’unica vera forza che
creare un mondo migliore: un mondo di porterà questa terra a divenire un meravi-
pace, amore, armonia, salute e prosperità, glioso Paradiso terrestre! Utopia? Forse…
che sfido chiunque a non desiderare. Amo vivere in questo sogno, e molti oramai
Questo è il motivo per cui dieci anni fa, sono gli umani che lo condividono con me!
dietro consiglio delle mie guide di luce, ho
lasciato il mio lavoro da manager, ricca- Le conclusioni di Serenella Ballore mi ricor-
mente retribuito e pieno di prestigio, per dano sia il John Lennon di Imagine sia,
divenire un “counselor olistico” ed un for- soprattutto, il messaggio umanitario, filan-
matore motivazionale, dedita 24 ore su 24 tropico, di non-violenza di Lev Tolstoj,
a favorire un sano risveglio della coscienza espresso negli scritti filosofici, religiosi e
di tutti coloro che, ricordando il loro com- politico-sociali del suo secondo periodo (dal
pito e la loro unicità, potranno contribuire 1881 in poi): soprattutto in La mia fede e Il
a questo processo di urgente evoluzione. Regno di Dio è in voi, con l’appello ad ogni
Lavoro quindi come formatore in aziende, uomo perché trovi in se stesso, e non fuori
scuole, ospedali, comunità, carceri, per (nelle ideologie o nelle religioni ridotte a stru-
migliorare le relazioni fra gli umani, svi- menti di potere) i mezzi per cambiare vera-
luppare un proficuo spirito di collaborazio-
ne e cooperazione, sostituire la competizio- mente se stesso e il mondo, secondo un’u-
ne con l’integrazione e sviluppare il valore niversale legge rivoluzionaria dell’Amore
dell’essere umano soprattutto nel mondo (tesi, quest’ultima, del resto già abbozzata
del lavoro. Tutto questo per promuovere la molti anni prima in Guerra e pace). Mentre
salute delle persone e re a l i z z a re un i programmi di formazione complessiva,
aumento del valore economico, come con- intellettuale e umana, del personale, orga-
seguenza del “ben-essere” personale nizzati periodicamente da Serenella richia-
messo al servizio dell’impresa, con gioia e mano la particolare visione del “Pianeta
autentica responsabilità, e far tramontare azienda” che aveva Adriano Olivetti (1901-
il vecchio sistema, basato invece sulla 1960), imprenditore davvero atipico nella
competizione spietata e sulla massificazio- scena italiana, tra i pochissimi ad aver assi-
ne delle risorse. La felicità è un diritto del- milato i princìpi della filosofia olistica, non
l’essere umano, ma poiché non si può dimenticando mai la necessaria dimensio-
comprare né pretendere, aiuto le persone ne comunitaria del lavoro di fabbrica, e per-
ad aiutarsi, affinché ognuno la possa con- seguendo un utile e uno sviluppo che non
quistare partendo da sé e dalla propria riducessero l’uomo ad automa e l’ambiente
meravigliosa e preziosa unicità! a pattumiera.

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

allora dei casi in cui attendibilmente sembra che vi sia


Un o un “ritorno” piuttosto nostalgico – sotto forma di
presenza invisibile oppure di fantasma dai connotati
sg u a rdo globali sufficientemente visibili – dell’amico cane,
oppure un probabile intervento presso i viventi di
su l quaggiù per essenziali finalità pratiche, come ad
esempio il caso del terrier Trump. Il cane era oramai

m on do morto da sei anni quando una notte la sua padrona,


che non riusciva a credere alle proprie orecchie, udì
all’improvviso i suoi squillanti e ripetuti abbaiamen-
A CURA DI GIULIO CARATELLI ti e si mise istintivamente a urlare, mettendo imme-
diatamente in fuga un ladro che si era furtivamente
L’UNIVERSO PARAPSICOLOGICO DEGLI ANIMALI introdotto nel proprio appartamento. Riguardo a tale
Snooker e Napper, di razza Airedale, sono due cani episodio si può anche parlare, scetticamente, di una
vicini di casa, molto amici tra loro che si incontrano percezione normale del ladro che si è espressa nella
ogni giorno, passando ore e ore a vagabondare e protagonista in forma di allucinazione uditiva legata
vivere insieme mille avventure. Nel corso di una a un simbolo per lei significativo (l’amato cane scom-
notte, regolarmente addormentato nella sua cuccia, parso), ma come non pensare ugualmente a una vera
il primo sveglia improvvisamente e inaspettatamen- e propria “voce diretta”, secondo una terminologia
te il suo padrone con un insieme di ululati e gemiti degli spiritisti, legata al momentaneo e quanto mai
strazianti. Quel cane è considerato dal suo padrone utile ritorno da un’altra dimensione di Tramp? Come
o l tremodo ardito e spensierato, pertanto quella detto la casistica in tal senso, dei fantasmi di cani, è
improvvisa esplosione sonora appare del tutto inso- assai nutrita, ma il tema e il peso di tutta la sua rela-
lita e completamente vani sono i tentativi di calmar- tiva fenomenologia comprendono in larga misura
lo e consolarlo con carezze e buone parole. Il giorno testimonianze che coinvolgono anche i gatti. Quindi
seguente si viene a sapere che l’amato amico di ecco a nostra disposizione tanti specifici casi sempre
Snooker è morto proprio nella notte precedente, nel- sufficientemente probanti e da considerare attenta-
l’esatta ora in cui esso ha iniziato a ululare triste- mente, nonostante il carattere puramente aneddotico
mente; Napper, purtroppo, è stato travolto e ucciso e sempre con le dovute cautele, di felini fantasma.
da un camion. Per di più, successivamente, il corag- Non mancano, nella ricca esposizione in oggetto,
gioso Snooker inizia a mostrarsi molto pauroso e anche dei casi sempre eclatanti e sorprendenti di
guardingo ed è sufficiente per lui udire un lontano cani, gatti, cavalli e uccelli che sembrano evidenziare
rumore di motori per correre subito a trovare rifugio delle capacità premonitorie e pertanto avvertire – al
nel primo portone aperto che trova. Prima dell’inci- di là di quel che attendibilmente può essere attribui-
dente fatale in cui è morto il suo amico era abitual- to all’acutezza dei loro sensi e alla loro sensibilità
mente molto lesto e deciso nell’incedere, ora invece fisiologica ben accertata dalla scienza – eterogenei
appare lento e piuttosto esitante nell’attraversare la eventi e imminenti pericoli futuri, estrinsecando
strada, come se effettivamente avesse appreso per vie quindi quella conoscenza in una qualche maniera
insolite e paranormali – quella notte – ciò che era comportamentale.
capitato a Napper, comportandosi come se avesse In conclusione, osserva con molta chiarezza Talamonti
subito lui stesso l’incidente. alla fine di tale interessante articolo, che gli animali
Un contributo firmato dallo scomparso Leo Talamonti possiedono senz’altro una dimestichezza assoluta
e basato su una accreditata letteratura mostra varie con la dimensione ignorata dell’universo, indipen-
estrinsecazioni comportamentali, presumibilmente dentemente dal grado di intelligenza che può essere
connesse ad acquisizioni prettamente paranormali, loro scientificamente attribuito. In tale dimensione
che interessano in modo particolare i cani: eventi essi possono quindi entrare oppure uscire a loro
telepatici intercorsi tra essi e il padrone che si trova in completo piacimento, sono in contatto particolare e
una situazione di gravissima crisi vitale, altre mani- reciproco tra di loro e con gli esseri umani e manife-
festazioni particolari che sembrano indicare che la stano altresì la percezione di accadimenti futuri (Leo
“simbiosi psichica” che da millenni e millenni si è Talamonti, “Per mettere in fuga i ladri Tramp abbaiò
stabilita tra loro in un numero abbastanza conside- …dall’altro mondo”, Luce e Ombra, N. 2, Aprile-
revole di casi perdura oltre l’esistenza fisica. Ecco Giugno 2011, pp. 169-177).

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

RADIOESTESIA IN ARGENTINA sciente comprendente telepatia, chiaroveggenza,


Un recente articolo, relativo all’Argentina, illustra precognizione e psicometria, quindi in grado di
alcuni elementi storici, la pratica e l’utilizzo della superare le barriere del tempo e dello spazio e
radioestesia e della rabdomanzia, gli strumenti perti- potenzialmente in grado di spiegare le conoscenze
nenti (pendolo e bacchetta), le varie particolarità e fornite da presunti spiriti nell’ambito delle sedute
fenomeni inclusi, nonché i testi e i personaggi di medianiche. Un articolato saggio, molto ricco di
rilievo e alcune possibili ipotesi esplicative, nel corso informazioni, ha inteso esplorare dettagliatamente
del XX secolo e fino ai giorni attuali (Juan Gimeno, un frammento della storia della “ricerca psichica”,
“Eppur si muove (y sin embargo se mueve): per- ovvero i rapporti intercorsi tra Richet ed Ernesto
spectiva de la radiestesia en la Argentina”, E-Boletin Bozzano, leader del movimento spiritista italiano e
psi, vol. 6, N. 2, Mayo 2011). grande fautore della sopravvivenza dopo la morte
Un articolo, possiamo considerare, su una materia dello spirito individuale e dell’azione concreta di
ancora molto controversa e pertanto utile per molte- entità disincarnate in gran parte dei fenomeni
plici comparazioni e riflessioni, con la finalità prima- metapsichici.
ria di riuscire a rispondere attendibilmente alle Appare evidente che Richet comunque conosceva e
domande fondamentali sulla reale efficacia e sulla considerava molto importanti i lavori di Bozzano e
intrinseca natura della radioestesia. In sintesi: “ener- che d’altra parte quest’ultimo, in più occasioni, con
gie” o “radiazioni” provenienti dagli oggetti e alle le dovute motivazioni non ha mancato di rimprove-
quali lo strumento impiegato sarebbe sensibile, rare garbatamente il grande fisiologo per la sua esa-
oppure lo strumento è un cosiddetto “appoggio” gerata difesa dell’ipotesi esplicativa imperniata sulla
utile per provocare concentrazione individuale e sca- criptestesia per contrastare l’evidenza in direzione
tenare una genuina ESP? È altresì possibile, ancora, sopravviven tista dei fenomeni dello spiritismo.
che i ritrovamenti siano del tutto casuali oppure L’analisi di Bozzano ha considerato talune carenze
dovuti semplicemente all’esperienza dell’operatore? dell’ipotesi della criptestesia, a suo parere molto
controversa e poco costante nelle sue estrinsecazio-
BOZZANO E RICHET SULLA SOPRAVVIVENZA ni e niente affatto sufficiente a spiegare l’insieme
Charles Robert Richet (1850-1935), francese, è stato delle manifestazioni metapsichiche di tipo intelletti-
un personaggio veramente straordinario sotto molti vo e – a maggiore ragione – fenomeni come le bilo-
aspetti e, in particolare, molto noto agli spiritisti e cazioni al letto di morte, i casi di infestazione, la
agli studiosi di parapsicologia. Fu professore ordina- musica cosiddetta “trascendentale”, gli svariati effet-
rio di Fisiologia presso la Facoltà di Medicina della ti fisici di telecinesi in concomitanza di eventi di
Sorbona di Parigi e un grande momento della sua morte.
esistenza, a coronamento di taluni suoi studi medici, In ogni caso, in una lettera inedita inviata a Gastone
venne rappresentato dalla attribuzione del premio De Boni nel 1942, Bozzano dichiara di essere stato in
Nobel per la Medicina nel 1913 per la scoperta del- contatto epistolare con Richet per un paio di decen-
l’anafilassi (ovvero, risposta anormale dell’organi- ni e, sorprendentemente, che il famoso corrispon-
smo in seguito all’introduzione di talune eterogenee dente francese – negli ultimi tempi della sua vita –
sostanze). Tra l’altro fu anche un pioniere dell’avia- gli aveva esternato la propria gratitudine per averlo
zione e tra gli impegni in un settore e l’altro riuscì a progressivamente condotto a convinzioni spirituali-
trovare il tempo per una mole piuttosto considere- ste. L’autore dell’articolo considera, in conclusione,
vole di proposte teoriche e ricerche pratiche nel che per essere certi dell’avvenuta “conversione” di
campo della psychical research e dei fenomeni straor- Richet (un fatto quanto mai eclatante e significati-
dinari che tale disciplina indagava. vo) occorrerebbe valutare altro materiale pertinente
Ancor oggi attuale sotto molti aspetti e ricchissimo e quindi compiere ulteriori studi e idonee valutazio-
di informazioni rimane il suo Traité de Métapsychique ni; tuttavia, per il momento, un piccolo pezzo della
(Félix Alcan, Paris 1922), oltre 800 pagine; in modo storia della ricerca psichica è probabilmente più
particolare, per quel che ci interessa in questa occa- chiaro, anche se caratterizzato da una complessità di
sione, dobbiamo menzionare la trattazione, nel temi e di intrecci particolari tra fatti, teorie e perso-
poderoso testo di Richet, di una tipologia di facoltà naggi (Luca Gasperini, “Criptestesia o ipotesi spiri-
paranormale, ovvero la cryptesthésie (criptestesia), tica? Ch. Richet ed E. Bozzano a confronto”, Luce e
intesa come una sorta di capacità inconscia e onni- Ombra, N. 2, Aprile-Giugno 2011, pp. 113-126).

475 GdM 11
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

ENRICO RUGGINI 50

Le vicende del famoso Cerchio medianico

SINTESI nato a Firenze nel 1946, narrate momento


per momento nel loro dipanarsi lungo un
cammino ricco di scoperte, esperienze, cono-
scenze dei vari piani dell’esistenza, attraver-
so le amorevoli parole delle “Guide”


(…) Ciò che voi vedete al di fuori di voi, trae le sue ori gini nell’inti-
mo di voi stessi. Questa è una Verità incontestabile. (…) Se nell’uo-
mo non esiste una sua rettitudine, una sua volontà di fare il meglio, una sua
onestà, se non esiste questa, nessun sistema, nessuna filosofia, nessuna reli-
gione può supplire a ciò. E voi più degli altri dovete essere consapevo-
li di questa Verità; più degli altri siete chiamati ad agi re rettamente, a
rettamente pensare, a fare ordine in voi stessi. (…) Non credere che
tutto sia votato alla catastrofe, alla tragedia, all’annullamento. La
catastrofe, la tragedia, l’annullamento non sono che mezzi transito ri
per distru ggere le scorie: dovete (…) credere al destino migliore degli
uomini, averne la certezza: in questo modo si lavora per tempi
migliori (…).
Colui che è turbato dal triste spettacolo dell’ingiustizia, quale con-
tributo porta al meglio? Una rinuncia, un abbandono. E gli crede che
tutto finisca per travolgere l’uomo. Colui invece che è sicuro che la
Natura Divina che è in ognuno di noi, e quindi in ogni uomo, trion-
ferà, è un punto fermo in questo mare di sco rie; è un approdo sicuro
per le forze che cercano di purificare il «sentire» di ogni essere”. (Dali)
Queste parole di Dali avevano concluso il ciclo di sedute 1972-
73 ed era iniziata la consueta, e fin troppo lunga, pausa estiva. A
molti frequentatori della Cerchia quei mesi di silenzio erano parsi
interminabili; certo, potevano rileggere le lezioni e ascoltare le regi-
strazioni, ma nulla poteva eguagliare la vicinanza, il contatto, che
era un contatto del corpo e dell’anima, con le Guide immateriali.
Altri, poi, mal sopportavano il dover rinunciare così a lungo a quel-
la straordinaria atmosfera, al suono di quelle Voci dolcissime e
sapienti, alla sensazione costante di trovarsi tra le braccia dell’Amore. E se Veduta di Firenze in
è vero che alcuni avevano sviluppato un’abitudine agli incontri con l’al- una cartolina degli
anni Settanta
dilà e con i suoi Abitato ri, si trattava più che altro di una familiarità con
il fenomeno che rendeva loro quasi naturale il parteciparvi, ma che non
diminuiva di un ette l’emozione di certe esperienze e il benessere che
quella frequentazione recava loro. Inoltre, il procedere inarrestabile
dell’Insegnamento manteneva alto il livello di attenzione di tutti costrin-
gendo ognuno ad una intensa concentrazione. E anche l’interruzione di
questa fortissima stimolazione intellettuale creava un senso di vuoto,
come se all’improvviso venisse a mancare un sostegno. E però così dove-
va essere, perché, quante volte lo avevano ripetuto!, il caldo non è amico
dei fenomeni medianici; la medianità si giova del fresco, del freddo, va
bene col tiepidino, ma quando la temperatura sale eccessivamente diven-
ta un’esperienza faticosa per il medium e la comunicazione ne risente. E
quell’anno si era giunti fino a luglio inoltrato. Era proprio il momento di

12 475 GdM
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

“posare il berretto”, che a Firenze significa “là dove il precedente Colloqui. Certo, dopo Colloqui era
sono arrivato metto un segno e poi, quando sarà, si venuto Analisi, ma quello era stato proposto e volu-
ripiglierà da lì…”. to dal gruppo, non dalle Guide, ed era un volumet-
Ma una bella sorpresa aspettava i nostri alla ripre- to monografico sul “Conosci te stesso e sul supera-
sa degli incontri in ottobre, col fresco, appunto. Uno mento dell’io”. Mentre quello che stava proponen-
scatolone aperto troneggiava sul tavolo del salotto, e do adesso Dali era una nuova raccolta di tutti i più
dentro,“nuovi di pacca”, erano disposti in bell’ordine importanti insegnamenti degli ultimi nove anni.
i volumi appena ritirati dalla tipografia. Le copertine, “(…) Questo lavoro voi lo farete non certo collet-
rivolte all’insù, lasciavano leggere il titolo. tivamente; alcuni di voi, come sempre, che hanno più
- Sono arrivati! possibilità e – perché non dirlo? – più buona volontà,
- ’Un mi dire che son già pronti! ci raccoglieranno il materiale e noi lo ordineremo
- Oh, questa sì che è una sorpresa! come abbiamo fatto altre volte. È vero? (…)”.
- Eccolo qui i’ libro nuovo... Un fremito di interesse percorse il gruppo; la
E chi li voleva toccare, e chi voleva subito pren- Guida dava istruzioni puntuali e pareva molto
derne uno in mano e cominciare a sfogliarlo, sorri- determinata, come se esponesse i termini di un
dendo da orecchio a orecchio per la contentezza … piano precisamente predisposto. Dietro a tanta
Era proprio così; in settembre, all’ormai storica accuratezza da parte di Dali stava una visione lim-
tipografia fiorentina di via Ghibellina che aveva cura- pida delle ulteri ori tappe che attendevano la
to tutti i precedenti volumi della Cerchia era stato Cerchia e dei cambiamenti che aspettavano dietro
portato il dattiloscritto assemblato, riveduto e corret- l’angolo del tempo. Stavano infatti maturando le
to; il Chiesa, titolare della tipografia, il quale era pian condizioni per far conoscere quella straordinaria
pianino divenuto vecchino anche lui come i più esperienza ad un pubblico più vasto, e quel nuovo
anzianotti del gruppo, e che fin dall’inizio, mettendo volume rappresentava un passaggio indispensabile
verso quella futura apertura.
insieme i caratteri per gli impaginati, aveva avuto a
“(…) Per questo lavoro noi potremo adoperare
che fare con quella Sapienza, dovendoci per forza di alcune delle vo s tre riunioni; intendo dire servi rci dello
cose entrare un pochino dentro, aveva preso tra le strumento anziché per comunicare con tutti voi come
mani il pacco dei fogli, l’aveva soppesato, e aveva sen- facciamo questa sera, per correggere, limare le nostre
tenziato: conversazioni. Ma non temete, le possibilità di par-
- Eh, qui ce n’è di roba! Per la fine di ottobre… larci rimarranno. Piuttosto sta a voi fare in modo che
- Mah, se si potesse anticipare un pochino, perché questi incontri siano proficui, che queste conversazio-
sarebbe bello averlo per la nostra prima riunione… ni provochino delle risposte tali che sempre più l’oriz-
- E allora si farà per l’inizio di’ mese! Prima ’un c’è zonte della Conoscenza sia allargato (…)”.
verso. La Guida intendeva con questo spronarli alla
Ma innanzi d’arrivare a questo punto varie fasi ricerca, alla curiosità, alla riflessione, a fare tutto
erano state attraversate, ed era trascorso quasi un quanto fosse in loro potere per preparare il terreno
anno da quando Dali così si era espresso: per nuovi approfondimenti, per avviare stimolanti
“Ora è venuto il momento che voi raccogliate i nostri discussioni e per confrontarsi sui dubbi e sulle dif-
insegnamenti in una nuova raccolta, la quale compren- ficoltà che incontravano. Da questo movimento
d erà gli argomenti: l’Assoluto, l’Eterno Pre sen te , interiore di ricerca potevano nascere le occasioni
l’Indivi duo, l’Individualità, e questo ultimissimo inse- per andare ancora più in profondità e ancora oltre
gnamento – del quale altri vi diranno più lungamente nella conoscenza.
–, l’insegnamento del «Divenire nell’Essere». Come è Kempis aveva rincarato la dose:
conciliabile l’Essere con il Divenire. Come possono esi- “In genere che cosa accade quando una creatura si
stere allo stesso modo l’Essere ed il Divenire (…)”. sente portata all’insegnamento spirituale? Che dopo
I presenti a quella seduta avevano spalancato gli aver appreso una certa quantità di nozioni, ha
occhi e qualcuno anche la bocca: non che nel buio gli fatto l’abitudine a quel genere di insegnamento e
occhi spalancati vedessero meglio di quel che vedeva- ama riunioni nelle quali si abbia da un lato un
no prima, o che la bocca esprimesse di più quello stu- fenomeno che accontenti il suo gusto dell’aldilà,
pore che stavano provando, ma tanta era la sorpresa del soprannaturale, e dall’altro che non affatichi
che non potevano rimanere impassibili. Ancora un la mente nel comprendere altre cose. Ma questo
volume!, e voluto da Loro, così come era accaduto per non deve essere per voi!

475 GdM 13
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

Noi vi abbiamo presi alcuni all’inizio, altri lungo la stra- loro vite normali, con i problemi, i guai, le diffi-
da; altri li abbiamo lasciati e – vedo – forse anche raccolti coltà di persone qualsiasi, con le piccinerie ma
nuovamente. Per noi questo, ai fini dell’insegnamento, ha anche con le grandezze delle persone qualsiasi.
poca importanza. Come a testimoniare che un’esperienza come la
Ed abbiamo sempre più cercato di spingervi avanti nel loro, per quanto alta e caratterizzata da eccezio-
sentiero della conoscenza. Dunque, cose nuove e con una nalità sotto molti aspetti, era alla portata di per-
frequenza stabilita dalla possibilità che ciascuno di voi ha di sone comuni, per niente speciali; solo che nella
tenerci dietro. (…) Diffidate delle comunicazioni che non vi loro storia evolutiva avessero maturato in sé
dicono cose nuove, che ripetono continuamente le stesse cose. quel tanto di coscienza che consente, e anzi pre-
Ma soprattutto diffidate delle comunicazioni che vi fanno vede, sia l’incontro con un percorso spirituale e
apparire come se voi foste al centro del cielo e della terra. sia la possibilità di farlo proprio almeno con la
Come se il cielo si interessasse della vostra vita come di una mente, se non con il cuore; uomini e donne,
cosa eccezionale. Di coloro che vi dicono: «Siete seg u i ti dal- quindi, giunti a quella precisa soglia evolutiva
l’alto, moltissimo. Siete qua per qualche missione speciale». che si traduce nella vita con un’esperienza come
Tutti, figli e fratelli, siamo incarnati per una missione spe- quella che i nostri stavano incarnando, per se
ciale. E la vita di uno spiri tista – intendo la vita personale, stessi e per altri, così come molti avevano fatto
intima di uno spiri tista – non è più interessante di quella di prima di loro, e come ogni essere prima o poi
un ateo, credetelo! Nell’Amore assoluto non esistono di que- deve inevitabilmente fare.
ste preferenze. “(…) Non altro aggiungo per il momento. I
Se voi sapeste quanto ci sarebbe facile illudervi! Quanto dettagli vi saranno dati successivamente. Per ora
l’umano è sensibile alla lusinga di uno Spirito! Dire: «Voi voi raccogliete il materiale come vi ho detto, ed al
siete dei prescelti! Voi siete qua per qualche disegno divino!». m o m en to oppo rtuno diremo noi. Vi lascio
Ma facendo questo noi tradiremmo l’intento con il quale momentaneamente. Che la pace sia con voi e con
seguiamo questi inco n tri, quello di portarvi a vivere tutti gli uomini, figli cari ”.
nell’Essere, come uno spiri tualista deve vivere. Port a rvi a Che il lavoro dovesse essere svolto solo da
sentire come una umanità di domani sentirà”. alcuni sollevò non poco coloro che non vi si
Senza che fosse loro così chiaro, se non essere per alcu- sentivano particolarmente portati e che anzi
ni addirittura inconsapevole, quelle persone rappresenta- avevano trovato difficoltà ad affrontare gli ulti-
vano il contraltare, nella dimensione del manifestato, di mi insegnamenti, così innovativi e rivoluziona-
ciò che stava oltre la soglia del mondo fisico e che poteva, ri. Tra i “soliti” che più si davano da fare, c’era-
solo in loro! prendere una forma e divenire un concetto; no il Viezzoli, la Bonora, Franca Audisio, De
quella Sapienza senza forma, aveva bisogno di menti Cristofaro; a questi si aggiunse il Landi Loreno,
umane per tradursi in concetti umanamente comprensi- infaticabile stimolatore e una mano fu data
bili. Questo miracolo, il generarsi dal “nulla” di parole anche da alcuni nuovi arrivati, animati da entu-
cucite dentro preposizioni, di assunti logici e conseguen- siasmo ed energie fresche. Si trattava di racco-
ti, di espressioni formali concatenate che assumevano gliere con un certo ordine le varie lezioni svolte
significati e creavano costrutti colmi di senso e capaci di dalle Guide a partire da quelle prime sedute
accendere nelle menti visioni coerenti e decifrabili di una avvenute successivamente alla preparazione del
Realtà inconcepibile dall’interno del piccolo recinto del- volume Colloqui, che datava 1964. In quasi dieci
l’esperienza umana, ebbene questo miracolo era dovuto anni l’Insegnamento era progredito costante-
sicuramente alla Sapienza che si presentava sotto le vesti mente e alcune “verità punti di pa s s a ggio”, come
di Voci, di Guide, di Istrutto ri, ma che non si sarebbe rea- erano state definite dalle Guide, si erano a tal
lizzato senza l’altro elemento di quello scambio, l’elemen- punto evolute e trasformate da rivelare tutt’altri
to ricevente, capace di trasformare in sé qualcosa che era significati rispetto alle primitive enunciazioni.
ben altro da sé, o almeno che così pareva essere. Anche se, Quel libro sarebbe stato fondamentale per la
a ben vedere, e in accordo a quanto insegnato in tanti anni comprensione di quegli ulteriori aspetti della
dalle loro Guide, ciò che quegli uomini e donne incontra- Verità; del resto gli Istruttori immateriali aveva-
vano attraverso l’insegnamento, era la propria vera realtà; no costantemente ripetuto al gruppo come le
era un se stessi completo e realizzato; era, in fondo, il pro- verità non fossero altro che enunciazioni par-
prio futuro evolutivo in attesa di essere raggiunto da loro, ziali, relative, limitate, della Realtà, e che erano
che tendeva loro una mano per conseguire quel raggiun- viepiù suscettibili di approfondimenti tali da
gimento. E però erano uomini e donne qualsiasi, con le trasformarle in maniera anche radicale; eppure

14 475 GdM
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

sempre enunciazioni relative e limitate rimanevano; spesa necessaria parteciparono tutti, chi con poco,
venivano articolate in una maggiore complessità chi con tanto, amici di Firenze e molti anche da
accordandosi con la capacità e la possibilità dei fre- fuori. Nel fra t tem po il lavoro ferveva. Anche
quentatori della Cerchia di accedere a livelli sempre Luciana, la sorella di Roberto, che proprio durante la
più profondi di conoscenza, ma ciò che ogni verità preparazione di Colloqui si era fatta da parte inten-
descriveva era sempre una porzione della stessa dendo prendersi una pausa, volle partecipare alla
Realtà, e solo quella porzione poteva contenere e raccolta del materiale; era un modo per tornare a
descrivere. E ognuno poteva contenere e descrivere a lavorare attivamente nel gruppo e ritagliarsi una col-
se stesso solo quanto era nelle sue possibilità, ognu- laborazione dentro il nuovo progetto.
no a modo suo e ognuno con i propri strumenti di Nei mesi che seguirono alcune sedute vennero
comprensione. Questo, da una parte faceva di que- dedicate alla verifica di questo materiale, ad una cer-
sta esperienza un fatto assolutamente personale, e nita dei brani da inserire e alla loro correzione, e infi-
dall’altro ribadiva l’aspetto relativo delle verità che ne ad una impaginazione di tutte quelle lezioni che
venivano proposte nelle sedute; né poteva essere
diversamente, e né può essere diversamente per avrebbero trovato posto dentro il volume. Alcune
qualsivoglia descrizione della Realtà, anche la più furono semplicemente inserite così com’erano state
accurata. Ne deriva che non esistono la scienza esat- pronunciate nel buio delle sedute, quindi senza
ta, la filosofia perfetta, la religione completa; ognuna alcun ulteriore intervento da parte dei Curato ri del
è parziale, relativa e limitata. Le varie enunciazioni libro, con la sola aggiunta di una punteggiatura che
scientifiche, filosofiche, religiose, le varie attività spe- rendesse chiari i concetti espressi. Tra queste, in par-
culative dell’uomo si confrontano con questo limite: ticolare, spiccavano le lezioni di Kempis, Dali, Alan,
tentano di descrivere qualcosa che va ben oltre l’uo- Claudio, che risultavano essere anche le più innova-
mo e non è dall’uomo contenibile; ed è per que- tive. E già questo era di per sé straordinario: quale
sto che le varie enunciazioni cambiano col
passare del tempo e con il mutare degli uomi- CERCHIO FIRENZE 77
ni a cui quelle enunciazioni sono rivolte.
Uomini nuovi e diversi necessitano di modi I n c o n t ro d’inizio autunno
nuovi di descrivere la Realtà, e quindi le varie DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011
verità, le varie enunciazioni della Realtà si tra-
presso l'Agriturismo Motrano
sformano, mutano, si adeguano al mutare di Sovicille (Siena)
degli uomini, alla loro maturazione, al loro fax e tel. 0577 311 072 e-mail: lilaurora@motrano.it
diverso linguaggio, alla loro diversa coscienza. www.motrano.it
Ciò che è immutabile è la Realtà che quelle
enunciazioni tentano di descrivere, alcune ore 11,00 Ritrovarsi in questa amena cornice
con la pretesa, e l’illusione, di contenerla. Se a ore 11,49 Aperitivo DiVino
tutto questo aggiungiamo l’aspetto di sogget- ore 12 Pranzo vegetariano
tività che caratterizza la comprensione delle ore 14 Presentazione calendario incontri 2011/12
verità che incontriamo, si può immaginare ore 15 Comunicazioni d’aggiornamento
quanto lontani siamo dal possedere alcunché ore 16 Gruppi di approfondimento
ore 18 Venticinque minuti meditativi, in silenzio
della Realtà di ciò che è. esterno ed interiore
Ma questo, seppur risultando chiaro ai ore18,30 Una tonificante tisana in compagnia & poi
nostri amici, non li scoraggiava certo nei con- …tanti saluti
fronti dell’impegno che si erano assunti; sape-
vano che stavano dando il loro contributo per È possibile aggregarsi subito dopo il pranzo.
fare un passo avanti, per sé e forse per qualcun L’incontro si svolgerà nel bellissimo salone interno,
altro, e tanto bastava loro. Non c’erano fanati- qualora il meteo fosse sfavorevole. Per il pranzo (€ 15)
ci nel gruppo, conoscevano i propri limiti, a prenotare entro il 21 settembre contattando Renzo,
e-mail:renzocento@gmail.com tel. 348.313.6877
volte ci stavano un po’ stretti ma li rispettava- Per prenotare l'eventuale pernottamento (€ 30 a per -
no. sona) contattare l'Agriturismo entro il 18 settembre.
La notizia del nuovo libro fece rapidamen- Non verranno accettate prenotazioni pervenute dopo
te il giro di tutti gli amici e fratelli della tale data.
Cerchia, vicini e lontani; alla colletta per la

475 GdM 15
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

ora tore può argomentare tutto intorno alla scrivania e poi oltre le
finemente e così a lungo su sedie che sarebbero state occupate da
temi di tanta complessità e loro tre, facendogli disegnare un ampio
con una tale perfezione espo- cerchio sul pavimento del salottino che
sitiva da non richiedere, al fungeva anche da studiolo. Il lavoro era
momento della trascrizione, assai pesante, soprattutto per Nella e
di cambiare alcunché di Corrado che dovevano rimanere in
quanto pronunciato? Al tri silenzio e mantenere, al tempo stesso,
brani, invece, vennero tagliati un’attenzione costantemente focalizzata
e cuciti in maniera tale da sul loro ruolo di catalizzatori, pur non
comporsi secondo le necessità avendo niente di concreto da fare. La
espositive. Altre lezioni anco- Bonora, dentro di sé, recitava preghiere;
ra vennero accostate perché Corrado teneva gli occhi chiusi e il capo
ri sultassero ciò che era n o, chino. Ogni tanto Dali proponeva una
ovvero corposi frammenti di pausa, non tanto per sé o per Roberto,
un progetto didatti co cre- che nemmeno era consapevole di cosa
scente che risultava evidente avveniva o di quanto tempo fosse tra-
quando venivano posti uno di scorso; piuttosto per loro due, perché si
seguito all’altro, essendo concedessero qualche movimento e si
ognuno il naturale successore
logico del precedente e il preambolo del seguente.
Queste particolari sedute avvennero nello stu-
diolo di casa Bonora, in via Doni al 22, e si svolse-
ro in forma ri dotta. Vi parteciparono Nell a
Bonora, Corrado De Cristofaro e naturalmente
Roberto Setti. I tre sedevano di fronte alla piccola
scrivania di Nella, Roberto armato di penna e con
davanti a sé tutto il materiale precedentemente
raccolto dai volenterosi della Cerchia e un blocco
di fogli bianchi. Corrado e Nella, seduti dietro di
lui, tenevano le loro mani appoggiate sulle sue
spalle; il loro unico compito era quello di mante-
nere una assoluta concentrazione e silenzio, in
modo da dare sostegno energetico allo s trumento,
mentre Dali, attraverso il corpo del medium, lavo-
rava a grande velocità, spostando le lezioni, ope-
rando tagli decisi, sistemando la punteggiatura, sgranchissero le giunture. Ma non dovevano per
distinguendo tra loro i brani e stabilendo l’inizio, la alcun motivo attraversare il limite disegnato dal cor-
fine e l’ordine dei capitoli del volume. Per svolgere doncino; il campo di energia che circondava l’area
questo compito così particolare, ad ogni incontro protetta all’interno della quale si trovavano aveva fre-
dedicato a questo lavoro Dali aveva dovuto creare quenze altissime, e per dimostrare loro cosa vi fosse
come un’area protetta, sottoposta ad una particolare oltre quel confine Dali disse a Nella di appallottolare
influenza, e aveva chiesto a Nella e a Corrado di pre- un foglio di carta e di gettarlo verso il centro della
disporre un cordoncino, lungo diversi metri, da stanza. La donna lanciò la carta e la pallina, appena
porsi tutto intorno alla scrivania e che comprendes- giunta sulla perpendicolare del cordoncino, fiam-
se tutto il loro spazio di lavoro. Sul confine di quel- meggiò nell’aria con uno scoppio e un crepitio e si
l’area delimitata dal cordoncino avveniva lo scambio dissolse. Quando, al termine della seduta, la luce fu
tra le due dimensioni e si realizzava la necessaria riaccesa, del foglio bruciato non c’era traccia e nem-
confluenza di energie che permettevano quello sfor- meno un residuo di cenere.
zo prolungato e la relativa altissima concentrazione. Queste sedute furono ripetute alcune volte, e al
Nella aveva acquistato un cordoncino giallo da pas- materiale inizialmente raccolto si aggiunsero le ulti-
samaneria, e insieme a Corrado l’aveva fatto girare missime lezioni, sempre più ardite.

16 475 GdM
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

Eccoci di nuovo al 18 ottobre 1973. Il libro


adesso era una realtà; aveva la medesima veste
editoriale dei primi due volumi: per copertina,
un cartoncino leggero di un beigeolino chiaro,
quasi paglierino, e il titolo, scritto negli stessi
caratteri e con il consueto filo sottile di inchio-
stro nero, elegante e sobrio, era leggermente Questo N.B. (nota bene) compa riva in fondo all’ultima pagina
e ch i u d eva il libro
spostato sulla destra. Niente sulla seconda, terza
e qu a rta di copertina. La carta di una buona gram-
ogni seduta contenuta nel testo, e questo sarebbe
matura, in punta d’avorio pallido; dopo le prime
stato il titolo del libro: dopo Incontri e Colloqui, que-
due pagine bianche, compariva di nuovo il titolo
sto terzo volume, che nelle sue 384 pagine intendeva
negli stessi caratteri e posizione di copertina, ma con
completare gli insegnamenti precedentemente rac-
un’aggiunta in basso:“Plenilunio di Pasqua”. Seguiva
colti, si sarebbe infatti chiamato Sintesi.
una prefazione di alcune pagine a cura di Nella
Il giorno della consegna dei volumi ai parteci-
Bonora, firmata con un anonimo N.M.B., che ter-
panti, numerosissimi per l’occasione, un intenso
minava così: “Che aggiungere d’altro? Le nostre
profumo di violette aleggiò profusamente nell’am-
parole non riusciranno mai ad esprimere le cose
biente, mentre Dali così si rivolgeva ai presenti:
delle quali siamo stati testimoni. Possiamo solo ripe-
“Abbiamo raccolto, assieme a voi, delle Verità che
tere le parole che Teresa, facendo cadere su di noi
nessuna scuola di iniziazione ha mai così pubblica-
una pioggia di petali di rose, ci ha insegnato: «Oh
mente propagandato. Queste Verità sono quindi por-
Altissimo Signore, siamo creature unite da quell’affet-
tate di fronte a tutti, o figli, e coloro che le cercano pos-
to che Tu vuoi unisca ogni creatura. Fa’ che niuno e
sono, o ggi , facilmente trovarle. Questi volumi che
nessuna cosa possano adombrare questa nostra unio-
assieme a voi abbiamo dato, in fondo, agli uomini,
ne, acciocché possiamo essere strumenti del Tuo amore
rappresentano un «corso superiore» di lezioni. Inutile
per le creature, che è loro bene reale, noi fedeli testimo-
sarebbe darli a chi non potesse apprezzare ciò che essi
ni dei miracoli che uniscono cielo e terra»”.
contengono. Ma inutile sarebbe stato il nostro e il
Il libro presentava il susseguirsi di sedute svoltesi
vo s tro lavoro se nessuno, al di fuori di voi, potesse
tra il 1964 e il 1973; tra queste erano state seleziona-
beneficiarne. Per questo vi diciamo, con la cautela che
te dagli Is trutto ri immateriali quelle che in maniera
il buon senso su ggeri sce: date pure a coloro che voi ri te-
più chiara esponevano i concetti su cui ripetuta-
nete possano comprendere queste Verità il lavoro che
mente in quegli anni erano tornate le Guide, e per
assieme abbiamo fatto. Datelo pure, o figl i , perché (…)
ogni seduta scelta erano stati inseriti quei brani o
queste Verità debbono essere portate all’attenzione di
quelle lezioni che avrebbero restituito al lettore il
coloro che in qualche modo possono avere per esse inte-
senso del percorso compiuto dalla Cerchia. Un con-
resse; dalla loro attenzione passeranno alla loro consa-
centrato di Sapienza esposto con rigore e amorevo-
pevolezza, dalla loro consapevolezza alla coscienza.
lezza, chiaro e colmo di spiritualità e di conoscenza,
(…) non siete dei missionari di queste Verità: dovete
come una sorgente di acqua fresca e trasparente che
vivere, però, tenendo presente in voi l’insegnamento.
appaia finalmente davanti agli occhi di chi si avanza
Tutti, indistintamente, voi che siete qua. Non occorre
in un deserto avaro di risposte.
tanto parlare, esporsi come usavano fare i predicatori,
Gli amici della Cerchia, d’accordo con le Guide,
quanto vivere per queste ed in queste Verità, nella con-
avevano voluto testimoniare ciò che con Loro ave-
vinzione di esse. Questo è forse il metodo più efficace
vano vissuto rammemorando anche le tante espe-
perché gli uomini possano ri trovare certi va l o ri che
rienze e i tanti fenomeni vissuti. Una sezione del
momentaneamente sembrano perduti. Io vi auguro, o
libro era stata così dedicata a queste Cronache, e per-
figli, che possiate comprendere e nello stesso tempo
metteva al lettore di cogliere il clima che aveva
insegnare agli altri il retto agi re, il retto pensare.
accompagnato un percorso di oltre venticinque anni
L’«essere» e non il «divenire». Vi abbraccio tutti indi-
di sedute. In fondo al libro, invece di un tradiziona-
stintamente, o figli.
le indice per titoli, le Guide avevano posto una
Che la pace sia con voi e con tutti gli uomini, figli
sequenza di abstract ante litteram; dalla lettura di
cari”.
quei brevi resoconti era possibile sia farsi un’idea dei
contenuti e sia recuperare rapidamente i concetti; in [50. CONTINUA]
effetti era una vera e propria successione di sintesi di L’autore ri n grazia Franca Audisio per la collaborazione .

475 GdM 17
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

GIULIO CARATELLI

MUSICA E PARANORMALE (seconda parte)

Suddivi se in due pa rti forniamo in questa occasione alcune sintetiche note sui rap-
porti molto ampi, interessanti e differenziati che intercorrono tra indagine
parapsicol o gica e musica. Tale arte, certamente, è coinvolta in più momenti e con
va rie modalità nel vasto e sugge s tivo settore delle produzioni artistiche di presumi-
bile carattere paranormale. Il presente contri buto, suddivi so in due articoli, inten-
de pertanto costituire solamente una introduzione essenziale al tema, effettiva-
mente suscettibile di molteplici approfondimenti.

R
ientra nel concetto generale di “medianità musicale” anche la possibilità
di scrivere musica in un modo del tutto automatico e, anche in questo
caso, la composizione che ne scaturisce può mostrare alla fine delle rile-
vanti affinità con quella di noti compositori scomparsi. In tale evenienza, una
ipotesi esplicativa primaria in gioco è quella che il soggetto sia stato da questi
direttamente “ispirato” (e si suppone che si pervenga così a dimostrare la
sopravvivenza post-mortem della singola personalità) oppure, in alternativa, che
la musica in questione, sia pure evidentemente caratterizzata da una propria
struttura intrinseca molto complessa, provenga semplicemente dagli strati più
profondi e del tutto inconsapevoli della psiche individuale.
Un soggetto molto noto in tal senso, giunto alla notorietà negli anni Sessanta
del trascorso secolo, è stato certamente l’inglese Rosem a ry Brown, morta nel
2001 all’età di ottantacinque anni, la quale, anche in presenza di attenti osser-
vatori, cominciava a scrivere senza alcuna esitazione dei pezzi per piano, di lun-
ghezza variabile, che lei sosteneva di eseguire sotto diretta ispirazione di alcuni
nomi immortali della musica quali Chopin, Liszt, Beethoven, Bach, Schubert,
Brahms, Debussy e ancora diversi altri. La Brown sosteneva che quei grandi
autori del passato cercavano di comunicare all’umanità che la morte del corpo
rappresenta solamente una transizione da uno stato all’altro e che quindi
Rosem a ry Brown (1916-2001) sopravvive immancabilmente ogni singola individualità.
ri ceveva per via medianica Tuttavia, nel complesso, permangono dei dubbi. Per lei e le sue produzioni
brani musicali musicali sembra sostanzialmente valere la notazione, che non è affatto un giu-
dizio del tutto definitivo, che seppur impressionanti e senz’altro di qualità rile-
vante, esse non sembrano dello standard consueto dei noti compositori allor-
ché erano in vita.
Una significativa opera dedicata ai rapporti tra musica e paranormale,
monografia completa sul tema, è e rimane senz’altro quella di un importante
studioso italiano, apparsa sessantotto anni fa: si tratta di Musica trascendentale,
di Ernesto Bozzano.
Tale considerevole opera è stata ricordata e riesaminata recentemente dal-
l’attento studioso Carlos S. Alvarado, in virtù della considerazione che spesso
essa è stata trascurata, come è accaduto a tanti altri trascorsi lavori librari di vari

18 475 GdM
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

ricercatori, sempre di rilevante interesse, che non sono stati ogget- narie manifestazioni musicali alla luce
to di menzione da parte di odierni scrittori del paranormale esplicativa dei necessari o convenienti
parapsicologico. modi di esprimersi delle entità comuni-
Il tema, cita Alvarado, aveva tuttavia avuto i suoi inizi di trat- canti, nella loro condizione, verso i
tazione, sempre da parte di Bozzano, in Luce e Ombra nel 1922, viventi di quaggiù (GdM N. 136, vedi
nonché in Phénomènes Psychiques au Moment de la Mort (Édi- bibliografia).
tions de la B.P.S., Paris 1923). Dobbiamo, a questo punto conclu-
Alvarado ha subito posto nella dovuta evidenza il grande inte- sivo, indicare due altri capitoli molto
resse rivolto da Bozzano a una grande varietà di fenomenologie interessanti, va ri ega ti e abbastanza
“psichiche” e la sua forte, convinta e sempre costante difesa della recenti sul tema dei rapporti che inter-
possibilità della sopravvivenza della singola individualità nel corrono tra musica e paranormale,
dopo-morte. ovvero: 1) le forme musicali che posso-
Si è inoltre soffermato sommariamente sulla struttura com- no essere esperite e testimoniate nel
plessiva di Musica trascendentale, sulla sua completezza e sulla delicato contesto di una Near-Death
accurata suddivisione che esso contiene dei casi significativi e Experience, “esperienza in prossimità
degli argomenti, sulle opportune distinzioni effettuate, sulla con- della morte”; 2) le forme musicali che si
siderazione di Bozzano dei casi collettivi e di quelli selettivi con un ottengono nell’ambito della cosiddetta
singolo percipiente, l’inconsistenza della spiegazione prettamente “Transcomunicazione strumentale” di
a llucinatoria (sempre tipo “uditivo”, ottenute quindi in qual-
riguardo alla comparsa che maniera con l’ausilio di apparecchi
della “musica trascenden- radio e registratori.
tale”) in numerosi casi di Nell’ambito specifico delle manife-
“infestazione”, in quanto è stazioni musicali “anomale” può essere
attendibile che la persona in qualche maniera annoverato anche
“percipiente” non fosse un caso italiano senz’altro duraturo e
affatto a conoscenza che il abbastanza interessante, vale a dire
lu ogo in questione era quello riguardante l’ingegnere Giorgio
infestato e/o reputato tale, Conato, che peraltro è stato sottoposto
come pure la debo l e z z a (2003) anche alla personale attenzione
dell’ipotesi cosiddetta psi- e al giudizio dello scrivente (GdM N.
cometrica (retrocognitiva) 375, vedi bibliografia).
e quindi di qualsiasi pre- Per vari aspetti, comunque, le sor-
sunta “impregnazione” del prendenti manifestazioni musicali non
luogo interessato e consi- sono sembrate rientrare in un ambito
derato infestato. E così via, di possibile paranormalità quale è stato
fino ai conturbanti casi di quello sopra tratteggiato (né lui stesso,
musica uditi intorno a letti il protagonista, ha mai asserito in qual-
di morte e dopo eventi di che maniera oppure preteso ciò), ma
morte, etc.; in definitiva un piuttosto in un contesto globale di
Franz Liszt al pianoforte in una fotografia testo, quello di Bozzano, straordinaria ispirazione e creatività
di Edgar Hanfstaengl del 1869 molto ricco di informazio- inconscia.
ni e con s i dera z i oni che Infatti l’ingegnere Conato, che non
conserva ancora una viva attualità e che si può leggere sempre con ha mai studiato musica e ne aveva
estrema utilità. ancora una limitata conoscenza profes-
In ogni caso Il Giornale dei Misteri, puntuale come sempre e sionale, ha comunque esplicitamente
per mezzo della illustrazione e dei chiari commenti di Giorgio di ammesso una certa “educazione” musi-
Simone, non ha tralasciato – in occasione della riproposizione del cale nel corso della sua infanzia, ossia di
volume da parte delle Edizioni Mediterranee nell’anno 1982 – di ben conservare nella propria mente il
considerare attentamente il sempre prezioso testo di Bozzano e ricordo nitido e alquanto preciso delle
sostanzialmente di riaffermarne la grande attualità ed elevata canzoni che cantava sua madre e che
importanza; di Simone, peraltro, ha illustrato la possibilità di pervadevano la casa familiare, quindi
penetrare in qualche modo l’intrinseca dinamica delle straordi- un concreto e progressivo “innestarsi”

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

nell’ambito della propria psiche di sentimenti e temi Crookes W., Fenomeni dell’occulto, Edizioni del Gattopardo, Roma
musicali. Inoltre, che le proprie numerosissime com- 1972, pp. 96, 153-154, 163, 166-168, 180-182, 186-188, 191-196, 199-
201, 204, 207-208, 210, 213, 218.
posizioni (del tipo “onirico”, oltre settemila temi, una De Boni G., L’uomo alla conquista dell’anima, Edizioni Artestampa,
cifra ragguardevole) non erano assolutamente ugua- Modena 1993, pp. 47-49 e 445-446.
li e assimilabili a quelle di noti compositori defunti e, Dèttore U., voce: “Musica automatica” in L’uomo e l’ignoto. Enciclopedia
per di più, che la predetta musica che lo coinvolgeva di parapsicologia e dell’insolito, vol. III, Armenia Editore, Milano 1978,
non era udita da altre persone ma solamente da lui e pp. 801-802.
– quasi sempre – durante la notte oppure in partico- Dèttore U., voce: “Musica para n ormale” in L’uomo e l’ign oto.
Enciclopedia di parapsicol o gia e dell’insolito, vol. III, Armenia Editore,
lari momenti emotivi del giorno. Milano1978, pp. 802-804.
In definitiva, la musica paranormale rimane un di Simone G.,“Musica «trascendentale»”, Il Giornale dei Misteri N. 136,
tema parapsicologico che si presenta indubbiamente Ottobre 1982, pp. 24-27.
ri cco, costantemente su gge s tivo, con molteplici Giovetti P., Medium veggenti e guari tori, Rizzoli Editore, Milano 1984
implicazioni e sempre suscettibile di svariati appro- (vedansi pp. 85-89: “Artisti «strani»”).
fondimenti. Il reperimento e la rigorosa valutazione Gonzales-Quevedo O., La faccia occulta della mente, Casa Editrice
Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma 1972, prima parte, cap. 11, Il talen-
di nuovi e ulteriori casi, ovviamente, rimane in to dell’inconscio, pp. 124-136.
primo piano, anche per le opportune comparazioni Magnanensi C., “Medianità musicale”, Luce e Ombra N. 2, Aprile-
con i casi “storici”. Giugno 2001, pp. 129-138.
Magnanensi C., “Canti e musiche paranormali”, Luce e Ombra N. 3,
[FINE] Luglio-Settembre 2001, pp. 273-286.
Magnanensi C., “Canti e musiche paranormali”, Luce e Ombra N. 4,
BIBLIOGRAFIA Ottobre-Dicembre 2001, pp. 409-426.
Alva rado C. S., “Ernesto Bozzano’s Musica Trascendentale”, rubrica Playfair G. L., “Rosemary Brown, 1916-2001”, rubrica “Obituaries”,
“Correspondence”, Journal of the Society for Psychical Research, vol. 71.3 Journal of the Soci ety for Psychical Research, vol. 66.4 (869), October
(888), July 2007, pp. 188-189. 2002, pp. 284-285.
André J. (reportage de), “Beethoven, Bach, Mozart, ou... Rosem a ry Trerè R. (intervista di, rilasciata da G. Conato, commento di Giulio
Brown ? ”, Psi International, Mars-Avril 1978, N. 4, pp. 8-20. Caratelli), “Mi accade che... ”, Il Giornale dei Misteri N. 375, Gennaio
Bozzano E., Musica trascendentale, Edizioni L’Albero, Verona 1943.
Un’edizione più recente è stata offerta dalle Edizioni Mediterranee di 2003, pp. 14-15).
Roma, 1982: alle pp. 123-126 il caso di Wolfgang Goethe. Willin M. J.,“Music and Death: An Exploration of the Place Music has
Caratelli G., “La creatività ai confini del meravi glioso”, Il Giornale dei at the Time of Human Death, with Special Emphasis on the Near-
Misteri N. 375, Gennaio 2003, pp. 15-16. Death Experience”, Paranormal Revi ew, April 2011, Issue 58, pp. 3-10.

GOOD NEWS - BUONE NOTIZIE - GOOD NEWS - BUONE NOTIZIE - GOOD NEWS
Meeting “1000 giovani per la pace” - Bastia Umbra (Perugia), 23-24 settembre
13 agosto 2011 - Alla vigilia della Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli del 25 settembre 2011, la Tavola della pace
e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani organizzano un Meeting di “1000 giovani per la pace”. Il
Meeting dei giovani si svolgerà a Bastia Umbra (Perugia) il 23 e 24 settembre 2011 sul tema: Pace, lavoro e futuro. L’obiettivo è riunire
mille giovani impegnati a coltivare i valori della non-violenza, della giustizia, della libertà, dei diritti umani, della pace e della respon-
sabilità. Al Meeting saranno invitati anche i giovani del Mediterraneo che stanno lottando per la libertà, la democrazia e il rispetto dei
diritti umani. Il Meeting consentirà ai giovani di essere protagonisti di una grande iniziativa di pace. Un’occasione unica per vivere un’e-
sperienza straordinaria, per incontrare altri giovani, per confrontarsi e progettare insieme nuovi percorsi di pace.
(http://www.perlapace.it/index.php?id_article=6590&PHPSESSID=ad7b2a99b56568f5b10b175329e88422)

Corno d’Africa: ADRA consegna cibo e acqua al culmine di una catastrofica siccità
12 luglio 2011 Silver Spring, Md, USA - L’Ufficio Regionale Africano di ADRA (Adventist Development and Relief Agency) sta dando inizio ad
un intervento multidirezionale in Etiopia, Kenya, Somalia ed Uganda per combattere l’alto tasso di malnutrizione e proteggere le popolazioni
che ne sono afflitte dalle malattie trasmesse attraverso l’acqua. Secondo le previsioni, ne tra rranno beneficio 85.000 persone. È stato l’anno più
secco dal 1951 per molte aree di Djibuti, Etiopia, Kenya, Somalia ed Uganda, dove, negli ultimi 12 mesi, la stagione delle piogge si è rivelata quasi
inesistente, e dove l’arrivo in ritardo delle lunghe piogge stagionali, peraltro insufficienti (meno di un terzo del livello normale) ha lasciato i
pascoli riarsi e secchi e reso inadeguate le fonti idriche, con pericolo di vita sia per gli esseri umani che per il bestiame. In corrispondenza del-
l’aumento gl obale dei prezzi dei generi alimentari, fame e malnutrizione sono cresciuti di cinque volte oltre i livelli di emergenza. Oltre 10 milio-
ni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria. Di questi, metà sono bambini.
(http://www.adra.org/site/News2?page=NewsArticle&id=11409&news_iv_ctrl=1141)

Notizie tratte da Good News Agency N. 190 del 29 luglio 2011 - www.goodnewsagency.org

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ
L’esperienza avvincente di una

Nesaia: il viaggio
donna matura che, attraverso
la scrittura automatica, supe- 13
rando timori e dubbi, scopre le
nella memoria sue altre vite grazie al contatto
con varie entità che rispondono
di uno spirito cava l i e re alle sue domande

L’amore divino...
Mie guide, in un recente contatto mi avete detto che “l’amore è un pro-
getto delle energi e”, parole di cui non ho ben capito il significato. “Io R. cara
scintilla nostro messaggero ciò che ti è stato detto è giusto, le prove della vi t a
sono scelte dalla volontà dello spiri to che si prepara alla incarnazione mentre
la sua vita di amore è decisa dalle energie celesti per la realizzazione del piano
divino”. Quindi, insisto, una persona, ad esempio Madre Teresa, che dell’a-
more è simbolo, avrebbe amato i poveri nella maniera grandiosa che ben
sappiamo non per sua scelta, bensì per un mandato divino? “Sì madre
Teresa che è un grande esempio di amore non ha fatto la propria volontà ma
quella della grande luce che tutto vuole”.
La nostra capacità di amare sarebbe dunque frutto
della diretta volontà divina, dote assegnata alla nascita e a
noi spetta usarla nella maniera migliore possibile. Madre
Teresa, san Francesco e tutti i benefattori dell’umanità,
piccoli o grandi, fanno parte di un preciso progetto della
“grande luce”. “Ama ama ama” mi è stato detto in un
recente colloquio. Ma cos’è dunque l’amore? Di fronte alle
infinite sofferenze di questo mondo, come sostenere che
Dio ci ama? “Io R. la tua domanda è di grande importanza
e di difficile spiegazione cercherò di essere semplice nelle mie
parole. Dio non è sofferenza, l’amore di Dio è la grande unio-
ne di Lui con gli uomini perché di Lui essi sono pa rte e Lui è
Madre Teresa di Calcutta tutti gli uomini. Ad ognuno è dato conoscere questo per mezzo della preghie-
(1910-1997)
ra a Lui come se fosse un amico che nella sofferenza ci è accanto. Così vada il
tuo amore a Lui”.
Ma il tema è di così vasto spettro che, qualche tempo dopo, tornerà
casualmente in campo in una risposta degli angeli ad una mia domanda,
frutto di complicate riflessioni nelle mie lunghe ore di solitudine. Perché
Dio – avevo chiesto – ha creato gli spiriti? Perché gli spiriti devono affron-
tare tante prove? Anche questa volta la risposta era venuta da R., la penna
aveva tracciato il suo fiore a tre petali con la fogliolina del saluto trino e un
nuovo elemento, la chiara sagoma di una chiave: “Sono R. che ti dà la chia-
ve per la risposta alla tua domanda il mistero della creazione si spiega con la
volontà di Dio di amare ma l’amore vuole l’amato e colui che è amato deve
meritare l’amore dell’amante”. Se ho ben capito – insisto – l’amore, tra le
infinite forme di manifestazione della prima energia, o Dio che dir si
voglia, è la sola che vuole un oggetto, l’amato? “Sì…”. Tutto dunque ci

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

regala il Padre, meno che l’amore… lo rivuole Il rito della croce


indietro, ed è la cosa che meno sanno fare le sue Sono a colloquio con il maestro R. e vengo sollecita-
creature. ta al rito della croce. Chiedo: è forse il semplice segno di
croce che facevamo già da bambini la sera prima di dor-
...e l’amore terreno mire o è altro? “Io R. sì M. cara scintilla quello è il ri to
Sull’amore, questo termine usato ed abusato, della croce e se tu lo seguirai ogni sera prima del riposo e la
ma di difficile comprensione, sono tornata anco- mattina al risveglio proteggerà il tuo sonno e la tua gior-
ra e ancora. Qualche tempo dopo si parlava tra nata, ma dovrai usare la consapevolezza di ciò che fai per-
amici dell’amore terreno, del bisogno di amore e ché il ri to abbia il suo gi u s to valore ed effetto: pensare alla
della passione che può prendere anche le anime croce santa, a Lui ed agli angeli delle sue schiere celesti in
più tranquille e razionali, della gioia e della soffe- qualunque momento del giorno è già una grande preghie-
renza che ne possono derivare. Anche a persone ra. Più avanti ti diremo altre cose se vorrai per introdu rti
non più giovani, si diceva, non di rado accade di completamente nel nostro ordine come lo fosti in tempi
essere ancora sensibili ai richiami della vita, degli passati io R. ti attendo nel nostro esercito valoroso nella
affetti, dell’amore e c’è chi se ne fa una colpa. Gli battaglia finale che si fa ogni giorno più vicina. Il mondo
amici mi proposero di interrogare gli angeli, ma sta cacciando il grande male ma ci vorrà tempo e lavoro di
non sapevo se fosse giusto rivolgermi alle guide tutte le schiere e degli uomini in terra per debellare le schie-
per cose tanto terrene. Però la vita è anche, anzi, re del buio”.
soprattutto questo, pensai, almeno per noi della La vostra terminologia così battagliera un poco mi
Terra, e così aprii il quaderno delle scritture. turba, ma so che di noi volete il bene. Anche il male dun-
Subito alla penna venne la mia prima guida, non que ha le sue schiere? “Sì sono la co n troparte di noi che
angelo ma spirito eletto, mio compagno di vita: siamo nella luce in tutte le forme”. Come ho già detto al
“Io S. ti sono alla penna ciò di cui parli è mate- mio angelo L., durante il viaggio dei giorni passati sono
ria umana che anche noi spiri ti abbiamo conosciu- stata nella grotta di San Michele ed ho provato una
to nelle nostre incarnazioni ed è del tutto naturale grande emozione… “Nella grotta ti è giunto l’abbraccio
che tu ne parli con noi che dal mondo di luce siamo del grande maestro di noi cavalieri e tu lo hai fortemente
al di sopra delle passioni terrene. Può accadere che sentito”. Ci sono altri ordini combattenti? “Sì nella nostra
siano attri buiti ai rapporti tra uomo e donna dei schiera ogni vi rtù ha il suo ordine combattente ma su tutti
va l o ri confusi alla ricerca di una perfezione che è Miael è il principe abbi per lui grande ri s petto”.
solo degli asceti, ma l’anima non è meno bella se a
ogni età il corpo cade nel desiderio e la scelta di soli- Le religioni e i maestri dell’India
tudine può essere causa di dubbi e sofferenza. La Rileggendo i colloqui passati sento il bisogno di chia-
solitudine umana ri chiede grande forza di volontà e rire una frase di S., la guida dei primi giorni, cui avevo
anche grande umiltà nel considerare la propri a chiesto come viene vissuta, nel mondo di luce, l’espe-
natura. Cedere all’impulso non è colpevole ma si rienza religiosa della Terra e S. mi aveva risposto: “A noi
sappia che se ne ricava necessariamente un legame è dato ricordare ma vi ene tutto letto nella volontà superi o-
terreno, la tentazione rende deboli ma lo spiri to sa e re”. Lì per lì mi era sembrato di aver capito il senso di
resta forte. Il grande amore, quello che unisce gli spi- quelle parole, ma ora – dico a S. – mi sto rendendo
ri ti di luce di due umani, sa fare a meno del rappor- conto di non aver capito affatto. “Io S. noi ri cordiamo i
to terreno ma nel mondo di luce non si condanna nostri sentimenti rel i giosi della terra qualunque sia stata
l’amore terreno se non è causa di male a sé e agl i la rel i gione seguita ma il nostro modo di vivere il sacro
altri e non va confuso con l’amore di Dio e del figlio vi ene letto dagli spiri ti superiori e da colui che tutto com-
suo Gesù”. prende e se abbiamo errato ne siamo responsabili e ri ce-
Il Cielo, dunque, sa comprendere ciò che viamo l’invito a ri tornare in terra per vivere la giusta rego-
molto spesso gli uomini credono di avere il dirit- la”. Insisto: ma come facciamo a vivere nel modo giusto
to di giudicare. Non solo la mia guida non si è sot- se non abbiamo memoria dell’invito che ci viene fatto,
tratta a quella che, per chissà quale pudore, teme- cioè del nostro compito assegnato nel mondo di luce?
vo essere una indiscreta richiesta, ma ha saputo “In noi resta la mem o ria nella profondità dell’anima e se
capire e spiegare, con la pacatezza e la serenità di noi vogliamo possiamo ri trovarla”.
sempre, i turbamenti e i dubbi che possono coin- “Qualunque sia stata la religione” dice S. e allora fac-
volgere anche persone forti e consapevoli. cio una domanda su un maestro indiano, Kirpal Singh,

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

ora non più in vita, di cui avevo molto sentito parlare Mi viene in mente di chiedere: Gesù dava il
quando, molti anni fa, frequentavo una scuola di yoga. La simran? “Sì il suo simran fu il Padre nostro che tu
risposta non si fa attendere: “Kirpal Singh era nostro cava- ben conosci”. Ora dunque avrei due simran, ma
liere sulla terra dei sik ed i suoi insegnamenti erano giusti. è corretto? “I simran sono una preghiera specia-
Lui vedeva gli errori degli uomini e insegnava il ri s petto dei le che ha sempre valore ma meglio è conoscere il
doveri, non usava la preghiera ma la meditazione che è un significato delle parole, anche se lo spirito le cono-
mezzo molto potente per guardare dentro di sé mentre la sce tutte ma la mente comprende di più la sua
preghiera cerca l’inco n tro con il creatore”. lingua”. I maestri orientali chiedono che il sim-
Netta la distinzione tra la meditazione, qualcosa che si ran resti nascosto, che si reciti segretamente. E
rivolge all’interno di noi stessi, e il nostro pregare, con cui Gesù? “Anche Gesù lo ha rivelato ai suoi disce-
si cerca l’incontro con qualcosa che pensiamo sia fuori di poli e poi loro lo hanno rivelato ad altri ed ora
noi, lassù nel cielo, il Creatore – dice la guida. Creatore di tutto il mondo potrebbe recitare il simran di
tutto però, penso io, e nel tutto lo possiamo incontrare, Gesù”.
per nostra fortuna, o per Sua grazia, in qualunque luogo Avevo chiesto il contatto con S., perché non
del Creato, in una stella che brilla nel cielo, in un fiore, e è venuto lui? “Perché io ero già nei tuoi pensie-
anche dentro di noi…
Nato nel 1894 nel Punjab, Kirpal Singh
Il simran dei maestri orientali aveva avuto una regolare famiglia e un
e quello di Gesù impiego elevato nel governo del suo paese. Si
Continua il mio indagare sulle religioni era ritirato in pensione nel 1946 a 52 anni.
dell’India, in particolare, questa volta, sulle Nel frattempo aveva conosciuto grandi mae-
“iniziazioni” che i maestri indiani usano stri e praticato varie discipline spirituali.
dare ai loro discepoli, e al simran, il mantra Nominato successore dal suo più importante
segreto composto di parole dal significato maestro, Baba Sawan Singh, dopo la morte
per noi sconosciuto, da ripetere mental- ne prese il posto. Nel 1951 si stabilì a Delhi,
mente quando si vuole rievocare la figura vi costruì un ashram che fu frequentatissimo,
del maestro. Anche io ne ebbi uno, molti oltre che da indiani, anche da occidentali.
Kirpal era infatti diventato noto in occidente per aver molto viag-
anni fa, proprio da un maestro successore giato negli Stati Uniti e in Europa quando si cominciavano a dif-
di Kirpal Singh, Sant Ji, che mi diede il suo fondere le pratiche spirituali orientali. Fu promotore e primo pre-
simran in un rituale molto coinvolgente, sidente della “Fratellanza Mondiale delle Religioni”, movimento
proprio della rel i giosità ori entale. Mie che proponeva l’unione delle religioni in una sola espressione spi-
guide, cos’è per il mondo di luce il rito del- rituale, riconosciuto dall’Unesco e comprendente rappresentanti
l’iniziazione e che valore ha la pratica del di tutte le maggiori religioni del mondo, compresa la nostra. Per
simran? È alla penna il mio angelo: “Io L. ti questo, primo fra non cristiani, gli fu conferito l’ordine di San
sono alla penna per rispondere alla tua Giovanni di Gerusalemme Cavalieri di Malta, fu ricevuto da papa
domanda sui maestri sik e sul simran. Kirpal Paolo VI e dal Patriarca delle Chiese ortodosse. Fu in rapporti
Singh era un maestro di grande valore, il suo stretti, anche se non ufficiali, con Nehru e Indira Gandhi. Nei
spirito è una grande luce e bene hanno fatto primi anni ’70 tornò di nuovo in Europa dove tenne molte confe-
quei suoi all i evi che hanno rispettato i suoi renze per promuovere il suo movimento spirituale, facendo una
insegnamenti. Molti infatti tornano nella infinità di adepti, proprio perché l’aderire alla sua scuola non
s trada della vita di un tempo e non usano significava abbandonare il proprio credo. Negli anni successivi
più i doni di quei maestri nel bene. Anche continuò a promuovere la sua visione religiosa, fino alla sua morte
santo Ji era un uomo buono e la sua luce è nel 1974. Suoi successori spirituali più importanti furono il figlio
Darshan Singh, e Ajaib Singh, alias Sant Ji.
tra noi ma il suo pensiero era più semplice e
meno ferma la sua fede. Però anche il suo «Nelle ventiquattro ore del giorno e della notte passate almeno un po’ di
simran aveva il potere di congiungere al tempo con Lui nell’intimo; non vi costa nulla. Non è vero? Allora? Per
mondo di luce chi lo faceva ri suonare in sé, venire qua avete fatto migliaia di chilometri. Per cosa? Solo per impara-
come il simran di Kirpal che però era più re queste poche parole: passate un po’ di tempo con Lui nell’intimo. Dio
forte. Anche ora i simran dei santi dell’India dice: “Sono dentro di voi. Non prendetemi in giro cercandomi nei templi
hanno questo compito se sono recitati con esteriori”».
Kirpal Singh - 20 febbraio 1971
fede e con amore per il maestro”.

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

ri ”. Ma subito la scrittura cambia, si rimpicciolisce e meglio forse dire la presunzione, di porre niente di
la riconosco, è quella di S. “Sono S. che sente il tuo meno che la domanda: Dio ha creato gli spiriti e
amore ma ti assicura che il mondo di luce è sempre tutto, ma chi ha creato Dio? “Io R. ti sono alla penna
pronto a rispondere ai richiami degli spiri ti illuminati è una domanda che non può avere risposta la tua per-
chiunque lo faccia”. Io sarei dunque uno spirito illu- ché una risposta sarebbe una limitazione all’infinito.
minato? “Sì sei nostra amata scintilla e siamo lieti Comprendi”. Alla fine di questa, direi, sentenza, R.
quando chiedi i nostri insegnamenti”. Li trovo davve- disegna un grande cuore, come volesse compensare
ro preziosi, mio caro S., mi fanno sentire l’inutilità di con l’amore il suo non poter rispondere. Sento però
tante cose e vorrei trovare il coraggio di cambiare che qualcosa ancora vorrebbe dirmi, qualcosa di
vita, spogliarla di tutti gli orpelli inutili di cui l’ha molto importante, e mi sorge alla mente, non so con
caricata l’abitudine… “La tua tristezza è comprensi- quale conseguenza logica, una considerazione piut-
bile tu stai cambiando la tua vita da quando sei in tosto singolare: vuoi dire che l’uno si è staccato dal
contatto con noi ma per il momento è necessario che tu tre? Altrettanto singolare la risposta che, almeno al
scriva le nostre parole. Comprendo il tuo desiderio di momento, non comprendo e che però sento come
semplici cose ma tu le hai già nel cuore e ti fanno com- un invito ad indagare oltre: “Sì M. cara è così”.
pagnia. Ora ri posa”. Sempre sollecito e dolce il mio Se mi verrà concesso, cercherò di tornare sull’ar-
antico compagno di vita, sempre dolci le sue parole. gomento e forse la storia dell’uno e del tre, che ora
appena appena intuisco, potrà diventarmi com-
Domanda senza risposta prensibile.
È circa mezzanotte e forse è proprio la mente un
po’ assonnata per l’ora tarda che mi dà il coraggio, [CONTINUA]

L’Associazione Il Nodo, con il patrocinio dell’A.I.F.V.S-onlus organizza il


4° Convegno L’INVISIBILE PONTE DELL’AMORE
Hotel Atlantic - Borgaro Torinese (TO) 14,15,16 ottobre 2011
Moderatore: Maurizio Bonfiglio
VENERDÌ 14 OTTOBRE Ore 16,00 Vittorio Marchi: “L’Universo è vivo ed intelligente:e
Ore 15,00 Giuseppe Santagada: Apertura del Convegno noi siamo quello”
Ore 15,15 Alberto Maggi: “L’ultima Beatitudine” Ore 17,00 Intervallo
Ore 17,15 Intervallo Ore 17,15 Manuela Racci: “Tra scrittura e pittura: il meraviglio-
Ore 17,30 Eleonora Motterle e Giuseppe Dentis: “Cammini di so manifestarsi di un Angelo di nome Giovanni”
rinascita” Ore 18,00 Daniele Gullà: “Registrare le voci provenienti da altri
Ore 18,30 Renato Marini: “Capire la morte” piani della coscienza”
Ore 19,30 Cena Ore 18,45 Nicola Cutolo: “Guarigione e crescita spirituale
Ore 21,00 Giuliano Falciani: “Come prepararsi alla prossima esi- con l’energia biofotonica”
stenza” Ore 19,30 Cena
Ore 21,00 Graziella Pigoni: Incontro con i genitori per rispondere Ore 21,00 Angelo Bona: “L’ipnosi regressiva e gli archetipi del
a domande sull’Aldilà e sui messaggi dei Ragazzi di Luce Golgota”
Ore 21,00 Riccardo Di Napoli: “Telefonate dall'Oltre: spiritualità Ore 21,00 Nicola Cutolo: “Il miracolo della guarigione spirituale
ed ironia” con insegnamenti di tecniche di autoguarigione”
Ore 21,00 Giorgina: “Parliamo dell’Aldilà” Ore 21,00 Daniele Gullà: “Prove di registrazione con realtà altre”
SABATO 15 OTTOBRE Ore 21,00 Bruno Daolio: “Non solo vita. La voce del silenzio”
Ore 9,00 Don Sergio Messina: “Apertura all'uomo e a Dio DOMENICA 16 OTTOBRE
nei Santi piemontesi dell'800”
Ore 10,00 Padre Andreas Resch: “I segni della sopravvivenza a Ore 9,00 Birgit Zorzetti: “L’Angelo che cammina al mio fianco”
confronto con la Chiesa e la Scienza” Ore 9,45 Madhusudan Patel: “La vita, la morte, la vita dopo la
Ore 11,15 Intervallo morte e la funzione dell’Angelo Custode”
Ore 11,30 Luca Del Frate: “La morte non esiste, è solo un cam- Ore 10,45 Gabriella Grassi, Carlo Serofilli: “Amore ed autoge-
bio d’essenza” stione”
Ore 12,15 Alessio Tavecchio: “Consapevolezza: il cammino della Ore 11,30 Marino Parodi: “Comunicazione con l'aldilà: illusione
nostra vita come se fosse nelle nostre mani” od esperienza vagliata dalla scienza?"
Ore 13,00 Pranzo Ore 12,30 Maurizio Bonfiglio: Meditazione con Preghiera agli
Ore 15,00 Nathalie Leopaldi: “Educarsi alla scienza dello Spirito” Angeli
Per informazioni sul Convegno: tel. 0124.84333 - 349.4975573 e-mail: airenz@teletu.it
Sede e soggiorno: Hotel Atlantic Centro Congressi - via Lanzo 163/165 - Borgaro Torinese
Tel. 011.450.0055 Fax. 011.470.1783 e-mail: info@hotelatlantic.com

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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

1 Come risponde Turoldo


Tre signore residenti in Toscana si riuniscono
da molti anni per ascoltare i messaggi di padre
Davide Maria Turoldo

P
remetto subito che sono una persona molto semplice, ma devo dire sorretta da una
grande volontà interiore che mi serve per fare un cammino di questo tipo, con serietà
e correttezza anche quando ci sono ostacoli; ciò è molto importante perché questa stra-
da non è facile da percorrere, quindi mi attengo scrupolosamente agli insegnamenti che mi
vengono dati, con responsabilità e ri servatezza.
Ma oggi prendo la penna perché mi è stato chiesto di fare una presentazione e parlare della
mia esperi enza di scrittura automatica, che dura ormai da ben venti anni, cioè dal 1990.
Devo dire sinceramente, non so da quale parte cominciare, perché le cose che mi sono suc-
cesse sono tante e il mio percorso di ri cerca, di lettura, di studi per conoscere il mondo ultra-
terreno si perde nell’arco di circa trentacinque anni… Certo è che ogni giorno si scoprono e
si imparano cose di grande interiorità spiri tuale e ogni volta i ri scontri arrivano puntuali e
precisi.
Il punto è questo: quando ebbi il dono della scrittura rimasi per diverso tempo incredula di
quello che mi stava accadendo, ma questa esperi enza mi rese anche felice nell’accettare con
amore la mia gi ovane guida di 18 anni, trapassata nel 1400, dal nome “Serena felice”. Così
da quel giorno la mia vita divenne un percorso nuovo e sconosciuto. La sorpresa più ecla-
tante fu quando la mia guida mi comunicò che un’entità nuova voleva entrare in contatto
con me. Devo dire che l’attesa mi fece stare un po’ in ansia ma anche mi incuriosì. Poi arri-
vò il giorno in cui seppi chi era il mio nuovo interlocutore. Il 3 aprile 1992 mi misi a scrive-
re, sentii nella mia mano una energia nuova, sconosciuta. Mi arrivarono poche righe sotto
forma di poesia:
Le gelide primavere,
pesanti coltri, fanno felici fra poco
le belle stagioni. Vetuste primule
che racchiudono felicità, felici di
verità, facendo fare sospiri, per
alberi, prati, veloci nel vento
fanno gentili saluti, vedrai meravigliose
rivelazioni che aprono il cuore all’ascolto…
Davide Maria Turoldo
Non so ancora come raccontarvi le mie sensazioni di quel momento perché l’emozione fu
grande e inaspettata; fu anche l’inizio di questo cammino che oggi scorre veloce come il vento,
giorno dopo giorno. Ecco che il mio pensiero va a ri cordi passati, perché quando abitavo a
Firenze, nel 1954 ebbi modo di conoscere personalmente Turoldo e fin da allora mi colpì la
sua forte personalità, il suo grande carisma nel dar voce alle sue predicazioni.
Poi cambiai città e non ebbi più modo di ascoltarlo, ma seppi del suo trapasso, avvenuto il 6
febbraio 1992 per una forma di cancro che lui chiamava “un drago insediato nel centro del
ventre come un re sul trono” e ri peteva nel suo soffrire: “La morte può essere anche un fini-
re di morire”. Oggi ne parlo perché ho sentito la sua spinta interiore che mi ha detto: “Vai!”.

475 GdM 25
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

Mi sono fatta coraggio ed eccomi qui a racco n t a rvi di lui; per chi non lo conoscesse, racconto alcuni aspetti di un
perso n a ggio che ha dato tanto all’umanità quando era in vita. Fu scrittore, poeta, contestatore, frate, direi “tonan-
te” nelle sue predicazioni di libertà, di fede, di amore. Nato a Coderno in Friuli nel 1916 da famiglia poverissima,
entrò nell’Ordine dei Servi di Maria, combatté sempre per aiutare i poveri e i bambini, che lo videro sempre in
prima fila come uomo e frate, lottare ogni giorno per la sua idea di umanità e di fede sempre ispirate al Vangelo che
mai abbandonerà, neanche quando sarà invi a to in esilio. Una volta gli fu chiesto: “Perché hai scelto di essere frate?”
e lui: “I poveri sono stati la causa della mia vocazione, i poveri sono il contenuto della mia fede, fonte di ispirazio-
ne della mia poesia e della mia predicazione”. Queste parole le portò in gi ro per il mondo: predicatore, nomade,
irruento, ma sempre fedele alla sua missione fino a quando, dopo tanto peregrinare, si fermò a Sotto il Monte
nell’Abbazia di S. E gidio (1964-1992). Di Turoldo si è parlato, scritto, discusso, ma egli chi era? Una voce forte che
spandeva amore. Lui dall’altra sponda ha chiesto di poter continuare a trasmettere messaggi d’insegnamento spi-
rituale, di amore, di fratellanza, di conoscenza, di consapevolezza: il prosieguo di un cammino che lui ha cercato di
trasmettere sempre. È stato accontentato; con la mia mano che corre veloce scorrono fiumi di parole che con umil-
tà raccolgo da diciannove anni in libretti accuratamente rilegati. Essi, con domande e risposte, possono apri re all’uo-
mo di oggi una nuova finestra sulla conoscenza e spiritualità. In fondo al mio cuore ho sempre desiderato poter far
conoscere e divulgare questi suoi insegnamenti che vengono dall’alto ad un pubblico più ampio. Chissà se leggendo
le sue parole si aprirà il cuore ad una nuova consapevolezza verso l’aldilà, verso la luce.
Un’amica del cuore

VITA SPERIMENTALE DELL’UOMO Ogni passo fatto dall’uomo verso la libertà gli dà la
Riprendiamo il nostro cammino spirituale per sensazione di sentirsi più forte per fare l’altro passo e
approfondire sempre di più come la vita dell’uomo su proseguire con maggiore sicurezza la strada che gli è
la Terra sia come un passaggio per sperimentare, per stata assegnata. Ogni uomo dovrebbe trovare dentro
elaborare e per cercare di aprire un varco nella sua di sé quel coraggio che, a testa alta, lo farà procedere
vita terrena, fatta di inganni e di prove così importan- sempre avanti. Non dovete temere niente, non dove-
ti che ancora l’uomo non si capacita di come tutto te aver paura del castigo divino, perché non esiste
questo può accadergli. Non apre il suo cuore e la sua tutto questo, è l’uomo stesso che si procura queste
anima, perché è molto sterile la sua procedura per disarmonie, questi squilibri, che ad un certo punto si
acquisire gli insegnamenti che gli vengono dati da sente trasportare come in orbite che lui non conosce
tutte le parti e in varie forme, per vedere la sua capa- e così si sente come se il mondo gli crollasse addosso.
cità di comprendere; ma l’uomo ha molti limiti, non Annaspa, chiede aiuto, non sa dove andare per trova-
cerca di sfondare quei muri che a lui sembrano inva- re la sua libertà; ma le esperienze non contano per lui?
licabili. Eppure, sarebbe assai semplice se l’uomo, com’è oggi,
Come può l’uomo percorrere le varie strade che lo potesse aprire, senza pietismi, uno spiraglio nel vorti-
avvicinano a Dio, se le chiude ancora prima di essersi ce delle insicurezze e dell’egoismo, che predominano
posto la domanda “perché ha davanti a sé tanta mera- la sua vita attuale.
vigliosa natura?”. Se non per arrivare ad una com- C’è molto da riflettere e mettere in chiaro, perché
prensione più completa ed approfondita. Eppure, l’uomo si lamenta, non sa accettare, non sa pensare e
l’uomo è proprio su questa terra per sperimentare le quindi si tortura e si chiude sempre di più in se stes-
varie situazioni che ogni giorno si trova davanti; l’uo- so. Si potrebbe evitare tutto questo sconquasso del-
mo ha delle grandi possibilità che non sa sfruttare, l’uomo, se lui sapesse accettare di buon grado che la
che non sa portare avanti, e a me piacerebbe sapere vita terrena è fatta per fargli capire che con l’amore, la
come voi concepite la vera libertà spirituale, la vera buona volontà di ciascuno e l’altruismo, si potrebbe-
libertà di agire, la vera libertà di aprire la vostra visua- ro ottenere cose importanti per aiutare non solo il
le ad una più ampia conoscenza ai problemi che gior- fratello, ma la Terra nostra madre che, in questo
nalmente vi vengono sottoposti sotto tutte le forme, momento, è veramente messa alla prova.
che potrebbero port a rvi ad una riflessione attenta e Come potete vedere voi stessi, c’è una rivoluzione
ben precisa, per allargare sotto ogni angolazione un totale, fra allagamenti, terremoti e inquinamenti, si è
punto ben preciso di sosta, per sentire se il vostro io veramente in uno sfacelo. Ecco, che l’uomo potrebbe
interiore fa dei piccoli passi di conoscenza e di capire quanto sia importante una ripresa spirituale,
apprendimento. una ripresa di impegno per salvare questa umanità

26 475 GdM
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ
che corre vorticosamente verso il baratro e dove allo- sioni o illusioni? E quindi, ecco che si ritorna al
ra l’uomo capirà fino a che punto è arrivata la sua discorso delle esperienze che vi hanno aperto va ri
noncuranza verso il mondo che lo circonda. orizzonti e, sotto tanti profili e angolazioni, vi
La Nuova Era, certo la Nuova Era sta aprendo i hanno rafforzato nella vostra crescita evolutiva.
battenti, e con molta cautela ogni Essere entrerà nella Punto e basta! I livelli che toccherete, andando
luce nuova, per rinnovarsi, per migliorarsi, perché da avanti, saranno ogni volta più ampi e localizzati su
quelle esperienze rinascerà la vita che Dio ci ha punti ben precisi di conoscenza. I Maestri stanno
donato con tanto amore, per esprimere la gioia, l’a- lavorando intensamente perché molte cose che
more, la fratellanza. I ribelli ci sono sempre stati ma sono sulla vostra strada vengano alla luce, gli inse-
forse queste esperienze apriranno i cuori per aver gnamenti devono essere conosciuti per aprire la
conosciuto finalmente cos’è la pace interiore e la mente e il cuore; a chi ha sete di apprendere, dona-
comprensione verso il prossimo. Vedo, cari fratelli, te, date con gioia. La vostra anima si libererà dai
che lavorate molto per aprirvi sempre di più alla pesanti fardelli che state portando pazientemente;
consapevolezza e alla conoscenza di voi stessi; gli avrete agio di senti rvi liberi e leggeri come libellu-
insegnamenti che vi vengono dati arrivano a voi da le al vento, che si lasciano trasportare dolcemente.
una persona ben qualificata, e che è rimasta al vostro I Mae s tri stanno mettendo a punto una sorpresa
fianco con dedizione spirituale profonda e amorevo- per voi; è per me una grande gioia. Vi benedico, a
le. Seguitelo sempre, vi ho detto, è ispirato da Guide presto.
molto elevate che possono aiut a rvi nell’insegnamen-
to attento e proficuo; da parte vostra agite di conse- Turoldo
guenza. Ormai, avete toccato con mano le varie delu- [CONTINUA]

Abbon a m en ti , a rretra ti , coperti n e


Abbonamento 12 numeri: euro 53,90 per l’Italia, euro 81,40 per i Paesi europei, euro 105,00 per i Paesi
extraeuropei. L’abbonamento può essere fatto in qualsiasi momento dell’anno.
Abbonamento 6 numeri: euro 27,00 per l’Italia, euro 41,00 per i Paesi europei, euro 53,00 per i Paesi extraeu-
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PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

GIORGIO DI SIMONE

REINCARNAZIONE: REALTÀ O MITO?

N
el 2003 la rivista Luce e Ombra di Bologna, diretta da Silvio Ravaldini, pub-
blicò il mio articolo “Il libero arbitrio e l’esperienza programmata dello spi-
rito (Discordanze gravi tra le grandi Scuole italiane di ispirazione mediani-
ca, oppure errori di interpretazione?)”. Forse, con quello scritto sono riuscito ad
appianare alcune vecchie controversie, non lo so, ma certamente questo tipo di que-
stioni attira sempre gli studiosi.
Ora mi si è presentata un’altra notevolissima questione di stretta natura metafi-
sica, ma che, ovviamente, riguarda in pieno anche il percorso umano di noi tutti
sulla Terra. Si tratta sostanzialmente del concetto-base di “incarnazione”, e quindi di
“reincarnazione”, così come è stato fino ad oggi interpretato ed applicato alle vi cen-
de umane. In realtà cosa significa dire che lo spirito si “incarna”
nell’essere umano, al fine di fare una serie di esperienze a con-
tatto con la materia, esperienze necessariamente fatte per una
sempre migl i ore conoscenza dell’“altro da Sé”, cioè di quella
p a rte della realtà – e quindi di Dio – rappresentata appunto dal-
l’esistenza della materia (e soprattutto della materialità)?
Il quesito fondamentale, fuori da ogni puerile semplificazio-
ne, è il seguente: è possibile che lo spirito possa realmente assu-
mere una sua “localizzazione” in un corpo fisico umano? È
giunto il tempo, credo, di annullare questa assurda visione delle
cose che, insieme, riguardano lo spirito e l’essere umano, affi-
nando il discorso e lo studio di questa complessa materia fon-
damentalmente metafisica, il cui nucleo reale è soltanto quel
“quid” che da sempre è stato definito come “spirito”.
Ridefinizione del rapporto “spirito-materia”
In particolare: ri definizione del rapporto “spirito-essere umano”. Riflettendo su
questo problema che coinvolge l’intera questione “corpo-anima-spirito”, ritengo
che per cominciare a risolverlo in termini di elevata logica, è necessario pensare ad
un modello che prenda idealmente e concettualmente in considerazione questa
triade. Ed è proprio l’essere umano, elemento base di questo ragionamento, che può
rappresentare il “modello portante” del rapporto in questione. Allora, molto più
logicamente e semplicemente, la finora presunta “incarnazione” (e poi “reincarna-
zione”) dello spirito nell’uomo e nella donna, diventa un profondo tipo di contat-
to mentale ed energetico tra lo spirito, che rimane nella sua più completa autono-
mia, e il corpo umano vi s to nella sua piena e complessa maturità. Sostanzialmente
cosa significa? Significa che il progetto ideato dallo spirito per accedere alla cono-
scenza della materialità, estende la propria diretta influenza operativa su gli elemen-
ti fondamentali del corpo umano, cioè la psiche e il cervello, grazie anche alla loro
complessità strutturale raggiunta dopo un lunghissimo tempo di evoluzione fisica,
cioè biologica e quindi “mentale”. Non ci dimentichiamo che la psiche umana è una
struttura sostanzialmente “fisica”, cioè “para-materiale”, che dopo la morte dell’in-

28 475 GdM
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

dividuo vi ene abbandonata e che si disgrega nei suoi emozioni, di cui noi, come spiriti, non avendoli più o
elementi componenti, mentre nelle primissime fasi non avendoli mai avuti, dobbiamo fare esperienza,
del post-mortem essa può manifestare fenomeni che perché si tratta comunque di proprietà che non
vanno sotto il nome di “paranormali”… appartengono soltanto alla corporeità, ma alla univer-
È a questo punto che assume la sua grande poten- salità…”.
zialità quel terzo elemento che è stato definito come Ed ecco, allora, che s’impone in pieno la funzione
“anima”. Nell’ultimo secolo l’anima è stata definita in “di raccordo” dell’anima, con tutte le sue infinite sfu-
molti modi, nella sua funzione in relazione all’essere mature e percezioni; quelle poi che portano all’ispira-
umano. In tempi recenti si è definita più propriamen- zione artistica o religiosa, in senso personale e non
te l’anima come “l’interfaccia” dello spirito, nel senso collettivo. Un’anima che stabilisce un “ponte di più
che essa sarebbe una funzione che lo stesso spirito uti- intima e sottile comunicazione” tra lo spirito, libero
lizza quando – ecco il punto-chiave – egli deve avere nel suo mondo, e l’“altro” mondo, l’altra realtà, quel-
più chiari e “comprensibili” contatti di approfondi- la dell’essere umano, a tutti i suoi livelli evolutivi e in
mento con l’universo fisico, materiale, e quindi, in tutte le sue sfaccettature.
p a rticolare, con quel micro-universo rappresentato
dal corpo umano. Non a caso grandi spiri ti hanno L’universo interiore e l’universo esteriore
detto che l’anima è come un cavallo che trasporta da
una vita all’altra (cioè, una volta, da un’incarnazione Allarghiamo il più possibile il discorso precedente,
all’altra!) l’idea e il senso della cultura di stampo e troviamo due categorie di realtà. Di rapporti, di inte-
umano, il cui ricordo è necessario per potere razio- razione, come strutture base della Vita e della sua
nalmente conservare il succo di tutte le esperienze estrinsecazione universale. Lo spirito vive e agisce nel
fatte nel mondo fisico. suo “universo interi ore”, per il quale l’anima non è
Anima, allora, che diventa essenziale “propaggine” necessaria, perché si tratta di un patrimonio persona-
e strumento dello spirito e, nello stesso tempo – sub- le dello spirito, raccolto e potenziato attraverso un’e-
lime funzione! – alter ego dell’essere umano e la parte voluzione senza fine. L’anima, invece, vive ed opera
più rarefatta e sottile del suo cammino nei mondi fisi- nell’“universo esteriore”, quasi come una sonda per-
ci. Deve qui apparire anche evi dente che non è possi- cettiva di cui lo spirito si serve per esplorare ciò che
bile estraniare la divinità dall’universo materiale, che è ancora non conosce. Questo processo giustifica, tra
comunque una delle sue infinite creazioni. Come l’altro, la qualifica dell’anima come “interfaccia” dello
molti studiosi e molte personalità spirituali hanno spirito: l’elemento di connessione e di rapporto con il
esattamente detto, è soltanto questione di livelli quali- mondo esteriore, col “diverso da Sé”.
tativi, di livelli vibrazionali, quella che differenzia un Naturalmente siamo ancora lontani dal potere
tipo di creazione dall’altro, sia sul piano energetico capire quali siano le più complesse strutturazioni che
che su quello puramente formale, se così vogliamo fanno comunicare l’essenza dello Spiri to con l’esterno
definirlo. da Sé. Il cammino è ancora lungo, ma è già qualcosa
avere posto qualche altro tassello per la comprensione
Il parere di una grande personalità spirituale del mistero dell’esistenza, cioè dell’Essere.
Molti anni fa quella che ho chiamato “Entità A”1 Da parte sua il lettore potrà portare avanti le linee-
disse: “Le esperienze dello spirito non sono soltanto base di questo difficile discorso, e magari applicarlo
quelle degli accadimenti: la felicità, il dolore, il piace- anche alle visioni delle religioni, che hanno sempre
re, il dispiacere. L’esperienza dello spirito che noi avuto l’impellente necessità di usare per i popoli un
abbiamo sempre definito di «materialità», è un’espe- linguaggio che stesse in bilico tra l’astratto e il concre-
rienza che ha degli aspetti molto sottili… Voi non to, tra lo spirituale e la carne. Ovviamente, il discorso
riuscite ad immaginare quella che potrebbe essere per dell’essere umano all’interno della famiglia e del suo
me, che non ho più i sensi, l’esperienza di capire cosa frammento di società umana, si fonda essenzialmen-
sia, per esempio, un odore, una compassione, un lan- te sui “ruoli” che via via egli deve interpretare all’in-
guore, la speranza, una percezione… Quando dico terno della eterna “commedia umana” e sempre in
materialità non dico soltanto la cosa materiale che funzione del “programma” che il suo spirito ha deci-
vi ene toccata dal corpo e che dà piacere o dolore; so di svolgere nel mondo della materia.
intendo anche questo, ovviamente, ma una cosa 1
di Simone G., Rapporto dalla Dimensione X, Mediterranee, Roma
materiale è sempre accompagnata da una serie di sen- 1973-2005, 15 edizioni; di Simone G., Umana Od i s sea… ma il Cielo può
sazioni e percezioni, di intuizioni, di sentimenti, di attendere, di probabile pubblicazione entro il 2011.

475 GdM 29
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

9. I corpi energetici
ROBERTA

Quando ho pre sentato al GdM le comunicazioni ri cevute presso il Cenacolo “La voce interiore”, che si
ri u n i sce into rno alla medium e giovane mamma Robert a , avevo paura che non si accettasse di pubbli-
carle. Infatti, a mio avviso, si tratta di un insegn a m en to che sviscera l’universo del “Co n o sci te ste s so”,
ma solo quello. L’ i n segn a m en to, allora, poteva essere considerato ri peti tivo e quindi rifiutato. Francesca
Vajro, invece, ha seguito quanto hanno detto grandi Guide e cioè: “Noi diamo vari tipi d’insegn a m en ti
per ren d erci comprensibili a voi, ma ogni insegn a m en to potrebbe essere sostituito dal «Conosci te stes-
so»”. In ogni “lezione” del libro La voce interi ore, infatti, il “Conosci te stesso” è affrontato da una pro-
spet tiva diversa, che perfeziona il già det to e promuove la lezione fu tu ra. Inol tre, ogni domanda, quan-
do è permessa, ha una ri s posta che rimbocca l’argomento co rren te senza mai contraddire l’insegn a-
m en to pregre s so. Infine, annoto piacevolmente che, tra le tante situazioni che ho attraversato con gli
a m i ci di Evolvenza, q u ella di Roberta mi sembra veramente la più “pura”.
Allora, buona lettura della Co n o scenza più preziosa dell’Essere.
Vitaliano Bilotta

O gni tua azione si ripercuote in te in un modo per te quasi incom-


prensibile, poiché ciò che fai produce movimenti animici da
p a rte degli altri tuoi corpi, ossia, mentre agisci e pensi a ciò che stai
facendo, c’è un lato di te che sembra dormire ma che, pur non veden-
dosi e non sentendosi, dà un’impronta alla situazione che vivi ema-
nandoti delle sensazioni, che ti arriveranno forse deviate dalla tua
incapacità di stare tranquillo, ma che comunque saranno dei segnali
per te per comprendere cosa c’è in te.
Il fatto che tu non sia consapevole di alcune cose non significa che
tali cose non avvengano e così in te ci sono degli spostamenti energe-
tici che non controlli e che lasci dominare da ciò che vivi.
Imparando a dominare ciò che vivi, imparerai anche a scegliere lo
stato di sentire.
Quando si parla di sentire spesso c’è un duplice intendimento di
cosa sia questo sentire. La realtà è che tu già conosci il tuo sentire, ma
conosci soltanto il lato più grezzo di esso poiché lo lasci in balia di
eventi, pensieri altrui o tuoi e lo abbandoni nella definizione umana
e incompleta di “stati d’animo”. È vero, anche noi in queste pagine fac-
ciamo riferimento agli stati d’animo umani che tu già conosci, com-
prendi però l’importanza di distinguere ciò che è in profondità da ciò
che si trova nella parte più limitata di te.
Non ti stiamo invitando a senti rti piccolo, bensì ad accorgerti di
quanto tu sia grande nel momento in cui riesci a superare un discor-
so e ad afferra rne il concetto “sentendolo” in te.
Alcune sensazioni che hai ti mettono di fronte le tue paure, altre le
tue necessità, altre ancora ti fanno vedere fino a che punto ti puoi
spingere e poi c’è tutta una serie di sensazioni che non riesci a spie-
ga rti dandogli una vera ragione d’esistere. Sono le sensazioni che pro-

30 475 GdM
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

vengono dal tuo mondo emotivo, quello in grado di Tu ora vedi una forma della tua energia, ma non
trasmetterti un sentire un po’ più raffinato rispetto a ricordi di averne altre, di essere ricoperto di altre
quello di ora, ma che non riesce nel suo intento poi- vibrazioni ed ognuna di esse ti aiuta e ti stimola, ti
ché trova a deviare il suo percorso alcune onde che avvolge come la placenta avvolge il feto, ma nell’av-
risiedono in te, pur non essendo parte integrante di volgerti non ti si oppone come una barriera, come
te, ma un qualcosa di estraneo. un limite, poiché i tuoi corpi superiori sono per te
Se ti vuoi figurare questo discorso, prova ad fonte di energia benefica e ritrovo del senso della
immaginare che nel tuo corpo ogni elemento è libertà che hai, ma accade che, invece di essere avvol-
mosso da un armonico “senso del dovere” e ogni to, protetto e alimentato dai corpi superiori, tu tenti
organo, così come ogni cellula, è in armonia con di sopraffarli, inserendo in te circuiti chiusi, onde di
tutto il resto, ma nel momento in cui un corpo estra- diversa qualità che però sono dissonanti e dissocian-
neo viene ad incidere e a turbare l’armonia, tutto si ti tra loro e non possono stimolarti e alimentare la
può confondere e prendere direzioni opposte a p a rte migliore di te di ora, quella da cui devi partire
quelle dovute, così come una direzione può essere per andare verso il meglio. L’ordine può essere fatto
invertita e una cellula danneggiata. e deve essere fatto, non si tratta di dover soltanto
In te, in questo momento, c’è molto e c’è di più pregare e affidarsi a qualcuno in alto, devi anche
di quello che ci dovrebbe essere, nel senso che sei saperti muovere, saper giungere a chi è in alto, poi-
ricco di pensieri e opinioni che immetti nel tuo ché l’alto ti ascolta sempre, ma nel chieder gli di pre-
canale esistenziale in modo violento e, ritenendoli cipitare e confondersi con il basso non ci si trae nulla
veri, li immetti nel tuo sistema molecolare che già di buono. Pensa piuttosto a saper tu essere all’altez-
vive nel suo ordine e non necessita di ulteriori za di questo discorso e collega rti direttamente con
aggiunte. Non è il tuo mondo emotivo che devi chi lo sta dettando, poiché è una voce unanime che
correggere quando non comprendi il senso di un non risiede in un essere, ma in una dimensione d’es-
discorso e ti ci arrabbi, facendo muovere in te onde sere, significa che potresti collega rti con la stessa
disarmoniche, ma è il pensiero del vivere limitato a onda vi bratoria che concede ad alcuni umani di spa-
se stesso che dovresti andare a rivedere. ziare oltre ciò che appare.
Tutte le tue limitazioni si riducono infatti, alla Inizia a notare quali sono le “sensazioni” che hai,
fine, al rifiuto di una vita continua che vada oltre l’e- quali sono i fastidi e per farlo è necessario che tu non
sistenza umana e questo, a volte, av vi ene in piena reprima le tue emozioni; sia questo un esercizio per
consapevolezza, altre volte nemmeno te ne accor gi e te di miglioramento, per comprenderti, non un
dici di credere a tante cose di cui cerchi di convince- lasciarti andare. Accòrgiti che i tuoi fastidi sono
re anche gli altri, ma che, in realtà, ti causano delle molto spesso delle intolleranze per certe categorie di
disfunzioni energetiche a livello vibratorio primor- azioni, di creature o di pensieri altrui, accòrgiti che
diale. le imposizioni che non ti piacciono non sono le tue
Nulla potrà incidere il tuo mondo astrale in ma di chi le fa, e nota pure che a farle c’è qualcuno
maniera determinante e ogni tua esistenza cosmica che le ha precedentemente subite e che non riesce a
è protetta da un’esistenza superiore, così tu sei pro- staccarsi dall’unica realtà che ha conosciuto.
tetto, come umano, da qualcosa di disumano che a La realtà è ampia e comprende molto più di quel-
sua volta è protetto da qualcosa di ancora più gran- lo che vedi.
de e ogni protezione svolge in pieno il suo compito Il tuo corpo fisico non dovrebbe essere danneg-
come se si trattasse di un soldato di guardia che non giato da ciò che il corpo emotivo gli trasmette, poi-
permette di entrare a chi non ha già una collocazio- ché se trasformi ciò che il corpo emotivo ti invia è
ne in quel posto. Così sei tu, un insieme di vibrazio- perché in mezzo c’è qualcos’altro, un meccanismo
ni che si proteggono l’una con l’altra e in cui le più inconscio che av vi ene in te, ci sono le tue paure, che
grandi ricoprono le più piccole e le più piccole a loro non hai ancora superato, a farti giungere, in modo
volta avvolgono quelle ancora più piccole. alcune volte errato, gli stimoli provenienti dal tuo
Cos’è allora che è fuori posto? Dov’è l’impostore mondo emotivo.
da cercare? Evidentemente ciò che va a turbare alcu- Non c’è un solo corpo energetico intorno a te ad
ni movimenti energetici non sono scosse esterne, avvolgerti, ce ne sono infiniti, come infinita è la vita,
ma interne al tuo essere che vanno ad invadere un ognuno ne avvolge un altro, fino ad un certo punto
campo che non è il loro. perché poi il tuo essere si libera dei canoni umani ed

475 GdM 31
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

av vi ene un qualcosa per ora distante dalla tua capa- la e desiderare di annientarla, ma questo ti porterà
cità di immaginazione, poiché molto di ciò che esi- sem pre ad essere coll egato sull’onda sbagliata.
ste non ha forma umana o movimento vibratorio, Allora tu ciò che vedi rendilo pulito e ritrova in te le
ma è emanazione, non solo riflesso quindi. Tutto qualità e le capacità più che i timori e le angosce,
av vi ene in maniera graduale e affinché ci sia equili- noterai che quest’ultime diminuiranno spontanea-
brio puoi immaginare i tuoi corpi come un’alter- mente e si farà strada una luce maggiore in grado di
nanza di poli positivi e negativi. Immagina, ad esem- illuminarti e port a rti sempre verso il meglio.
pio, che il tuo corpo umano sia positivo e quello che Ecco qual è la tua direzione di ora, il migliora-
chiami inconscio, o eterico, negativo e così quello mento, l’emanazione di onde migliori e allo stesso
emotivo è positivo e quello mentale negativo e tempo la capacità di restare agganciato ad esse per
così via. lasciarle solo per onde ancora migliori.
Negativo in termini umani sta a significare qual- Non c’è una fine a tutto questo, così come non
cosa che funge da ostacolo, che non è lineare come il c’è un inizio, il tuo fascio di luce comprende tutte le
termine positivo, in un certo senso i due andrebbe- gradazioni di intensità di luce, di colori, di conden-
ro visti insieme poiché sono il completamento l’uno samento, immaginati proprio così: una luce che
dell’altro e infatti dove risiedono le tue paure e le non ha inizio e non ha fine, in cui c’è quello che
incertezze non c’è la capacità di reazione che trovi chiami alto e quello che chiami basso, poiché sei
ora in te, ossia sei molto spesso abile a risolvere que- presente in ogni livello esistenziale pur potendo sce-
stioni difficili, ma ti trovi sopraffatto e subisci il peso gliere su quale concentra rti.
di alcune paure ancestrali, o hai delle fobie che Ora ti sei concentrato in quello umano e rifletti
nascondi perché te ne vergogni, tanto le vedi piccole quello che la tua consapevolezza ti consente, nel
con gli occhi ma grandi con il sentire che hai. senso che non sei ai colori più belli e luminosi di te
Ora stai vivendo la tua vita umana per poterti perché il tuo spirito è ancora in fase di risveglio.
equilibrare, per equilibrare il positivo e il negativo, Immagina, per capire, un tubo lungo all’infinito
risolvere un’equazione ed essere pronto per quella che si illumina man mano che passa il getto d’ac-
un po’ più difficile, ma in questo momento ti si qua, in un certo senso è questo, per ritrovare la tua
sovrappongono i calcoli e ti arrivano dei numeri totalità ti serve la concentrazione di tutti i tuoi ele-
sballati, perché spetta a te voler iniziare a rifare ordi- menti. Ovviamente spesso ti facciamo esempi figu-
ne e riprendere in mano la tua situazione. Così rativi solo per darti un’idea vaga, poiché compren-
potresti giungere a sentire ciò che il tuo corpo emo- di anche da solo che dirti di immaginare un tubo
tivo dalla sua dimensione vorrebbe trasmetterti, ma lungo all’infinito ti può aiutare, ma puoi anche
devi sistemare la “ricetrasmittente”, ossia, devi essere notare che dire “lungo all’infinito” in realtà significa
in grado di essere libero da deviazioni, dalle infiltra- anche largo all’infinito, poiché l’infinito non può
zioni delle tue paure, devi prima, quindi, equilibrar- avere solo un verso, non può essere racchiuso, ma
ti con quella parte “negativa” di te e diventare non per un umano va bene concentrarsi passo passo e
uno più e uno meno, ma uno e basta. L’equilibrio non ti serve a nulla ora capire chi sei a livello cosmi-
non lo trovi dominando le tue emozioni, né usando co, poiché in te c’è la necessità di comprenderti a
la tua mente, che alcune volte produce scorie ener- livello umano esistenziale. Prendi quindi questo discor-
getiche e infesta ciò che le è sovrastante, impara pure so come vuoi, studialo come se fosse una nozione
a ripulire i tuoi pensieri, lavati la mente nel senso planetaria, ma sappi che non lo è ed ha valore solo
puro della parola, purifica ciò che è impuro. quando ne trovi la consapevolezza, ossia quando ne
I tuoi timori risiedono nella tua mente e produ- vivi l’essenza.
cono quella vi brazione che alimenta l’onda energe- È importante che tu sappia questo affinché ti
tica che ti avvolge con paure e incertezze, ma in te c’è diriga nella direzione del sentire migliore, di colle-
la capacità di agganciarti ad altre onde, in grado di ga rti tu con un’onda migliore non di far fuoriuscire
far aumentare e avvicinarti a delle vibrazioni miglio- onde in grado di colpire equilibri e danneggiarli.
ri che ti circondano, puoi ridurre la negatività, le Tentando di dominare le emozioni con la mente
pesantezze e avvicinarti all’equilibrio anche ora. finirai per causarti sensazioni nocive per te e porte-
L’equilibrio è tuo nel momento in cui ti agganci rai fuori di te ciò che è in te a livello umano e lo
a un’onda migliore di quella di ora, non c’è un solo infiltrerai in una parte superiore di te, in cui ci sarà
metodo, un solo procedimento, puoi scontra rti e la consapevolezza di quel movimento. Sarà per il
guardare in faccia ogni tua insicurezza per detestar- tuo io materiale un boomerang con la forza di un

32 475 GdM
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

terremoto che ti potrà portare a vibrare nel verso forte grossolano come alla grande raffinatezza per-
del disordine e della confusione e che farà di te una ché fanno parte della stessa famiglia, così come il
creatura sempre alla ricerca di se stessa, ma non in niente si trova sulla linea del tutto. Linee che puoi
grado di trovarsi, poiché ti metterai di fronte sem- immaginare come onde trasversali che danno uno
pre lo stesso lato di te che, tra l’altro, è quello che stampo alle onde oblique che vanno a inciderle.
devi evolvere per giungere a qualcosa di più. Ovviamente è un discorso simbolico, poiché la
Come ti abbiamo già detto, per evolverti e affi- qualità, la finezza delle onde, non sta su una scala ma
nare le tue energie avresti bisogno di rimettere in sul punto preciso dell’essere che c’è sopra, e tu puoi
ordine il canale di comunicazione con i tuoi mondi essere in un giardino ma senti rti al mare, nel senso
superiori e accorgerti che non sono le sensazioni di che un angelo all’inferno resta un angelo, così come
ora ad essere sbagliate, ma il modo di percepirle un folletto in paradiso non è Dio.
che hai, che trasforma umanamente ciò che Anche questi sono discorsi simbolici che ti fac-
umano non è. Così l’odio scaturisce da una inter- ciamo per farti capire, non per dare forza al pensie-
pretazione deviata del senso di giustizia e linearità ro che si proietta in luoghi immaginati e voluti dal-
e l’amore si trasforma spesso in quello che chiami l’uomo grezzo, poiché gli angeli non hanno bisogno
“egoismo” e ti si ritorce contro, perché è già stato del paradiso, così come un uomo può scegliere dove
messo al contra rio da te e, quindi, continua ad vivere, chi essere e stabilire di giorno in giorno su
agire in opposizione a qualcosa di te che non com- che onda agganciarsi.
prendi, che non vedi, ma che c’è. Sei libero anche in questo momento di aggan-
È un discorso articolato quello che ti stiamo c i a rti alla capacità di migliora rti.
facendo. Ti stiamo dicendo che tu a livello energe- Non temere l’amore universale, Dio è con te
tico sei umano e vibri nella vibrazione umana, ma ovunque tu sia e non ci sono timori che possano
hai anche un’altra onda energetica che ti avvolge e manifestare l’oggetto di quella paura senza che tu
fa sempre parte di te e ricopre il tuo corpo come un abbia la possibilità di superare e andare oltre e,
guanto caldo e morbido che vorrebbe confort a rti, anche se ti impantani per un po’, avrai mille e più
e alcune volte lo fa. Ma non è finita qui, anche que- possibilità per imparare, poiché la tua volontà è
sto guanto è, a sua volta, in contatto con un’onda quella di andare oltre ed è una volontà che viene da
ancora più sottile e così via, fino ad arrivare ad un un tuo mondo superiore.
limite che in realtà non c’è, poiché si arriva a un Non temere te stesso e ama la tua vita per quello
punto in cui è la tua anima ad essere avvolta da che ti dà e che ti insegna, gioisci e sii lieto di leggere
qualcosa di più grande, che a sua volta è stata queste parole, poiché ciò che leggi entra a far parte
avvolta da onde sempre migliori. di te alimentando quella parte di te che poco riesce
Per te ora può risultare difficile immaginare ad essere alimentata dove sei ora, non perché man-
l’infinito e quando ti diciamo che in te c’è l’infini- chino gli alimenti, ma perché in te non c’è stato
to e che non hai limiti, è a questo che ci riferiamo. ancora il risveglio cosciente della ricerca pura inte-
Questi corpi immediatamente superiori a te riore.
non sono in sintonia con l’onda totale del tutto, Non cercare solo sui libri perché sarà una ricerca
sono ottimi per aiutarti or a, ma richiedono incompleta, usa quello che hai: te stesso. Segui il tuo
anch’essi “assistenza energetica”, questo non signifi- fascio di luce immenso, nessuna nozione potrà esse-
ca che attingere a loro non ti è utile, anzi, è solo tra- re tanto valida quanto quella che è tua, perché è stata
mite loro che puoi arrivare a vibrare sempre più in vi s suta da te e ne hai piena consapevolezza.
alto. La tua vita procede lenta solo se guardi con l’ot-
Tutto è vi brazione, anche la materia che consi- tica della lentezza, altrimenti è veloce e redditizia.
deri misera, limitata e microscopica, ma ricorda Prima di dare un giudizio prendi in considera-
che se è vero che il grande avvolge il piccolo, è vero zione ogni aspetto, ogni sfaccettatura, trova gl i
anche che il piccolo è grande, poiché ci sarà qual- opposti e le analogie e poi “senti”, non definire, non
cosa che il piccolo avvolge e di cui forse non è pie- chiudere, non giungere a conclusioni ma a “sentire”,
namente consapevole. è nel sentire la profondità dell’essere, è il sentire che
L’infinito è aperto tanto verso l’alto, verso l’e- ti av vicina all’essere.
sterno, che verso l’interno o il basso, intendendo Sei a buon punto, procedi oltre.
per basso vibrazioni sempre più grezze, poiché
anche il grossolano ha il suo infinito che porta al [CONTINUA]

475 GdM 33
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

“SOGGETTO” E LA MEDIANITÀ: il ruolo del medium ( terza parte)

Si conclude il brano della guida “Soggetto”, pervenuto


attraverso lo strumento A.T., proposto da Vitaliano
Bilotta. A.T. è stato lo strumento del Cerchio Marina

Soggetto: Allora, una delle questioni fondamentali, per quanto riguarda lo stru-
mento – che è riscontrabile anche nell’altra forma di medianità – è la seguente: lo
s t rumento dovrà stare attento a quanto spesse volte è spinto dal bisogno di aiutare gli
altri – cioè dal bisogno di essere fonte di aiuto per gli altri – e quindi a quanto egli
si arroghi il diritto di essere costantemente una fonte di rassicurazione.
Vediamo se riesco ad esprimere meglio questa concettualizzazione. In questa
forma di medianità normalmente lo strumento che cosa fa? Rassicura l’altro che c’è
un Oltre, un Oltre che magari è adattato alla mente di chi lo ascolta, ma comunque
rassicura l’altro che c’è un Oltre. Qual è il pericolo in questa forma di medianità?
Quello di vedere la propria funzione come una funzione di rassicurazione, cioè come
una funzione consolatoria.
Io non sto negando che questo sia vero, ma nego che questa sia la reale funzione
di questo tipo di medianità. In questa medianità, nel momento in cui prevale la ras-
sicurazione, si apre il pericolo di uno sminu i rsi dello stupore – di cui abbiamo par-
lato – e di un progressivo protagonismo dello strumento, in quanto elemento di ras-
sicurazione. Di nuovo io affermo che, se anche in questa medianità non avviene un
“braccamento” dello strumento, il rischio è quello di appropri a rsi sempre di più di
questa funzione – non dico di ciò che esce, ma di questa funzione – e di presentar-
si a se stesso come colui che aiuta gli altri, rassicurandoli.
Che cosa può succedere nel momento in cui avviene questo? Che lo strumento
già pone un vincolo a ciò che può uscire da lui, e pone un vincolo perché ha tra-
sformato una funzione di accostamento all’Oltre in una funzione meramente rassi-
curatoria. In questo caso il pericolo è quello di distorcere il flusso dell’onda che arri-
va, perché quell’onda che arriva dovrà, prima o dopo, anch’essa in parte sconvolgere
chi gli si accosta e non potrà semplicemente solo rassicurare. Se questo avviene, c’è il
pericolo che lo strumento abbia frapposto fra sé e quell’onda un’immagine di sé ras-
sicuratoria, poiché questo allora diventa una sua funzione e non è invece il suo ridur-
si rispetto all’onda che gli arriva e che può di volta in volta rassicurare o scalzare e che
può – attenti bene – non cercare il compiacimento e l’approvazione da parte di chi
gli sta accanto, ma molte volte può invece cercare la provocazione e quindi rischiare
di non essere accolta e di stupire lo strumento stesso, mettendolo in crisi e costrin-
gendolo a pensare: “Se dice questo, allora forse, forse non è un’entità, magari, evoluta, dato ch e
sta provocando, e non sta rassicurando”.
Questo è un altro degli aspetti importanti ed io sono convinto che, se una media-
nità di questo tipo non arriva anche alla provocazione ed alla sollecitazione, vuol dire
che quest’onda apparteneva alla sensitività e non alla medianità in quanto tale, intesa
come ponte verso l’Oltre, ma semplicemente come ponte tra psiche e psiche.Anche
se questo ovviamente presenta dei problemi che non sto qui adesso a sviluppare, per-
ché ponte tra psiche e psiche vuol dire anche interrog a rsi su “quali livelli della psi-
che?”. Ma lasciamo perdere in questo momento un affinamento del discorso in que-
sta direzione. Oppure – per tornare a prima – può anche significare che qualcosa ad

34 475 GdM
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

un certo punto si è frapposto, perché lo strumento ha rabile o documentabile e quanto più egli si espone.
trovato la sua identità nell’essere protagonista di una Quindi lo strumento diventa oggetto di osservazio-
rassicurazione o di un riconoscimento attraverso la ne, oggetto di pronunciamento, oggetto di conferme
rassicurazione, e via dicendo. e di disconferme – ma questo non mi interessa – e
Da questo punto di vista io credo che anche que- soprattutto oggetto di esposizione.Che cosa intendo?
sto tipo di medianità presenti invece un nodo fonda- Che nel momento in cui tutto questo succede,
mentale. Intendo che è una medianità che deve l’individuo viene esposto e misurato da chi gli sta
prima o dopo scalzare, sia pure in modo più attenua- accanto.
to, e deve suscitare di nuovo stupore nello strumento Proviamo a vedere questa questione importante.
ed un chinare la testa a qualcosa che molte volte può Che cosa succede negli altri, quando vedono avve-
portare ad una disconferma, e non ad una conferma, r a rsi un qualcosa che magari hanno sempre desidera-
e che può portare anche – attenti bene a quello che to, pensato, sognato, non per loro ma come scopert a ,
dico – all’esperienza, molte volte un po’ dilaniante e cioè vedere finalmente tradotto l’Oltre in termini
per lo strumento, di qualcosa che egli dice e che umani? Che cosa succede in questi individui? Che
viene poi negato e che non produce effetto e che scambiano la voce dell’Oltre con la vita di chi ne fa da
non lo riguarda, non lo riguarda, non lo riguarda! megafono e pretenderebbero che la vita di chi fa da
Questo è un altro aspetto che ha a che fa re anche con megafono fosse esattamente un esempio concreto
l’altra funzione della medianità. Nello strumento, se della radicalità della voce che parla. Ed allora più il
l’onda agisce, c’è qualcosa che non lo riguarda e, pro- messaggio è radicale, più uno si aspetta che la voce
prio non lo riguarda,esattamente perché non gli deve dello strumento non sia semplicemente voce, ma sia
appartenere ciò che nell’altro capiterà, anche se lui espressione di un suo modo di vivere.
tende a misurare la verità di ciò che dice con quanto E meno sarà questo, perché gli altri scopriranno
incide sulla vita dell’altra persona.
Questo è un altro punto importante. Non c’entra che la vita dello strumento ha magari tutti i limiti che
ciò che succede nell’altra persona, ma c’entra ciò che ha la loro, più egli sarà in parte oggetto del dubbio,
quell’onda gli propone come suo rimpicciolimento, ma soprattutto sarà egli stesso coinvolto da questa
affinché l’onda stessa muti. Perché, ricordiamoci che aspettativa degli altri, e cioè che egli sia diverso da ciò
ogni insegnamento implica un mutare dell’onda nel che è. E questo produrrà effettivamente uno scom-
modo di esprimersi, nel modo di procedere e nel penso nello strumento, ma è proprio, invece, questo
modo di presentare verità, più o meno complesse. scompenso che io voglio esaltare, perché l’esperienza
Quindi il processo è identico – se si considerano le di uno strumento, che non è soltanto voce ma che è
due funzioni della medianità – mentre l’intensità è strumento, è proprio quella dell’incongruenza tra ciò
diversa ma produce nel soggetto identici processi, che viene detto e la miseria, tra virgolette, della sua
perché è identica l’onda, soltanto che la funzione è esistenza. Questa è la grande e meravigliosa scoperta
diversa. Naturalmente io so che tutto questo scatena che ogni strumento fa e che si ripropone passo dopo
degli interrogativi, perché dire che l’onda è identica passo e diventa via via più plateale quanto più la voce
significa superare la concettualizzazione che ci siano che parla approfondisce, come una lama, il suo mes-
entità più evolute e meno evolute. saggio.
In realtà io questo non lo sto escludendo, ma dico Naturalmente io non sto dicendo che qualcosa
che l’onda è identica perché a livelli diversi il proces- non succeda dentro lo strumento, ma non sarà mai
so è lo stesso: io scalzo qualcosa per andare a presen- adeguato a quest’onda, almeno fino a quando lo stru-
tare realtà diverse, via via più orientate all’unitarietà o mento non sarà soltanto voce. Quindi, nell’esperienza
via via più orientate allo svuotamento, perché nello dello strumento non ci può non essere la sofferenza
svuotamento c’è l’unica vera unitarietà. di questo iato – questo è un altro punto importante
Ed allora affrontiamo invece l’altra questione, che – che guai, però, se diventa senso di colpa o dall’altra
riguarda ciò che gli altri possono recitare sullo stru- p a rte sottolineatura delle proprie miserie per esaltare
mento ed il suo atteggiamento verso costoro. Ne la voce. È un’esperienza che egli si porta dentro, che
abbiamo già parlato in parte, ma ora su questo voglio non viene espressa, ma che l’accompagna e che si
soffermarmi di più. Chi diventa strumento, diventa approfondisce quanto più sperimenta la munificenza
oggetto di osservazione – questo è inesorabile – e della voce e l’insufficienza della sua vita rapportata a
diventa oggetto di osservazione tanto più cruda quella voce. È un qualcosa che lo mina dentro e che
quanto più ciò che succede non è strettamente misu- gli fa misurare quanto grande sia la gratuità e quanto

475 GdM 35
PARAPSICOLOGIA E MEDIANITÀ

poca sia la sua importanza rispetto alla gratuità. E que- continuare in questo processo, anche se magari all’ini-
sta è un’altra caratteristica di chi vive l’esperienza di zio può essere stata un’apertura.
essere strumento. Intendo che se lui non vive perio- Altra questione. Il primo aspetto è se davvero è
dicamente colpito da questa differenza, molte volte così importante la medianità, nel momento in cui
abissale, tra la profondità di ciò che gli si propone e la l’uomo, che è strumento, coglie questa differenza abis-
miseria della sua esistenza, non può essere colto da sale fra la grandezza di ciò che viene proposto dalla
quello stupore di cui parlavo prima. Infatti, lo stupo- voce e la sua esperienza nella vita quotidiana. È davve-
re nasce anche da qui, dall’insufficienza della sua ro così importante la medianità? No, diventa sempre
esperienza nella sua vita quotidiana, rispetto a ciò che meno importante. Perché diventa sempre meno
è, e dalla grandezza di ciò che succede quando lui si importante? Perché lui coglie, allora, che questa forma
offre come strumento. L’esperienza di questa gr a n- è una delle tante forme, e sempre più capisce che è
dezza e l’esperienza della sua di lui miseria produco- una delle tante forme perché coglie la non adegua-
no quello stupore che consente l’approfondimento tezza fra il suo essere sé e questa forma che nasce e che
della lama di questa voce che gli ritestimonia di volta si sviluppa, al di là di ogni umano merito o demerito
in volta la di lui pochezza e la grandiosità di ciò che che possa giustificarla. Più questa forma si approfon-
disce, più ciò che presenta è così misteriosamente
gli succede. Se questo non avviene, io – “Soggetto”
a f fascinante e lo trascende, più scopre l’inadeguatezza
– dubito, dubito, dubito che non sia successo qualco- della sua vita rispetto a ciò che gli si propone attra-
sa che impedisce a quella voce di diventare altro e di verso questa voce, e più lui capisce che non c’è nessun
collegamento reale fra ciò che gli è successo e ciò che
la Compagnia del Tao presenta secondo la sua mente gli doveva succedere, visto che
in qualche maniera lui si era preparato, si era adegua-
P S I C H E E S P I R I T UA L I T À to o comunque perché in qualche modo gli spettava.
L’ARMONIA DEI QUATTRO ELEMENTI E allora lui coglie in questo semplicemente un vento
Firenze, 15,16 ottobre 2011 che arriva soltanto perché così doveva essere, nient’al-
Cinema Teatro Odeon tro, nient’altro e nient’altro.
con il patrocinio del Comune di Firenze Ricordatevi che, più l’Oltre parla, più conduce lo
s t rumento ad essere semplicemente uno che china la
Sabato 15 ottobre testa e che dice: “Non mi appartiene. Mi stupisco, chino la
ore 9: saluti del vicesindaco Dario Nardella testa, benedico, ma non mi appartiene”. E questo cosa
9,30: introduzione di Enrico Cheli, Franco Cracolici, significa? Che lui allora scopre che la medianità è una
Mimmo Tringale povera forma di qualcos’altro che finalmente può
10: Fuoco, ouverture musicale - Fabio Pianigiani emergere solo quando non c’è più strumento e voce,
10,15-13,15: relazione e workshop con Alejiandro ma quando tutto diventa soltanto voce. E questo io
Jodorowsky l’ho aggiunto perché alcune vostre affermazioni di
14,30:Terra, ouverture musicale - Fabio Pianigiani
14,45-18,30: incontro con Gabriele La Porta, prima mi facevano sorridere ed allora ho pensato: ma
Alessandro Meluzzi, Franco Cracolici, Enrico Cheli perché non far capire a loro che non conta
“Soggetto” e che non conta perdere una comunica-
Domenica 16 ottobre zione di “Soggetto”? Perché è la voce che conta, quel-
ore 9,15:Acqua, ouverture musicale - Fabio Pianigiani la che non è legata al fatto che lo strumento qui pre-
9,30-13: relazione e workshop con Claudio Naranjo sente mi presti la sua mente ed il suo braccio; questo
14,30:Aria, ouverture musicale - Fabio Pianigiani è importante, non vi sembra? Più la medianità port a
14,45: forum dialogo con Angela Terzani, Elena Dragotto, lì, più diventa irrilevante – bella questa questione! –
Mimmo Tringale, Gioacchino Allasia,Antonio Bertoli, e ciò che conta è quell’unica voce che scende e che
Espedito De Leonardis,Alberto Lomuscio
18,30: Conclusioni di Franco Cracolici, Enrico Cheli, parla direttamente, quando la mente non c’è più, ma
Mimmo Tringale non c’è più non perché viene addormentata, ma per-
ché nulla pretende, neppure di essere uno strumento
Sabato e domenica: fotografie di Luca Peccantini che china sempre più la testa, così da intralciare sem-
Informazioni: tel 348 4013707 - info@compagniadeltao.it pre meno. È importante che muoia anche questa esi-
Iscrizioni online: www.compagniadeltao.it genza, affinché niente sia strumento di niente.
quota di partecipazione: € 110 per i due giorni (3. fine)

36 475 GdM
SCIENZA E NATURA

Buchi neri: parliamone


DI MASSIMO CORBUCCI

P
er i fisici non c’è niente di più “mostruoso” di un “buco nero”! Uomini impavi-
di si caccerebbero pure all’interno di un cunicolo sottomarino a profondità abis-
sali, ma non si trova nessun temerario, nemmeno a pagarlo oro quanto
pesa, disponibile a “visitare” l’interno di un buco nero. Il buco nero fa una paura tre-
menda. Anzi di più. Il sol pensiero di averlo vicino, raggela il sangue e la mente non ha
nemmeno il tempo di vacillare, perdendosi nel deliquio dei sensi. Mettetevi nei panni
di un fisico, che il pericolo di incontrarsi realmente con questo “coso”lo corre sul serio.

Che cos’è un buco nero?


Si può rispondere a questa domanda in due
modi. Convenzionalmente, ripetendo frasi fatte
da altri e rimanendo lontani dalla verità, oppu-
re con cognizione di causa, premettendo una
nozione fondamentale.
Stephen Hawking (nella foto in basso) è
considerato il più grande esperto al mondo di
“buchi neri”, ma nemmeno lui è riuscito a
capirne la “natura fisica” .
Nel modello atomico che ho elaborato, pre-
sento il “buco nero” nella struttura elettronica
(tra 71-72 e 103-104, vedasi Nuova Tavola
Periodica), nonché nel nucleo (tra i barioni a
spin 1/2 e quelli a spin 3/2, vedasi numerazione barionica); si rende chiarissimo come
si avvera la formazione di questa “cosa” misteriosa e vi è la nozione della natura fisica,
anche!
Vediamo come si forma un buco nero. Il primo momento dicasi “neutronizzazio-
ne” dell’atomo, vale a dire che quando per “compressione gravitazionale” la materia,
per esempio di una stella, si addensa moltissimo, capita che gli elettroni precipitino sui
protoni, facendoli diventare neutroni. La fase successiva è stata da me battezzata “quar-
kizzazione”. Quel che capita è che i quark di cui si compone ogni protone, si avvicina-
no. Per una legge della Fisica incredibile, l’avvicinamento
fa diminuire la forza con cui ogni quark attrae gli altri.
Pertanto si assiste all’annullamento della forza e alla
scomparsa dalla “scena” dei 3 quark, che formavano un
protone, e rimane il buco nero! È composto di “vuoto-
vuoto-vuoto”, Rishone V e di “ciò che può riempirlo”,
Rishone T, che come spesso ricordiamo sono i due geni-
tori della materia, che abitano “l’al di là” della materia.
Dicemmo anche che “teologicamente” sono la Madre di
Dio e Dio Creatore.
Non è il caso dunque di aver paura di un buco nero.
Se non fosse che far collidere al C.E.R.N. di Ginevra fron-
talmente protoni è pericolosissimo, perché per effetto

475 GdM 37
SCIENZA E NATURA

della enorme en er gia può A città del Guatemala si vede


“quarkizzare” accidentalmen- un intero quartiere sprofon-
dato letteralmente dentro un
te qualche coppia protonica, al “foro” profondissimo (giu-
pari di ciò che avviene in una gno 2010) che sembra fatto
stella in “collasso gravitaziona- con la punta di un immenso
le”, con conseguenze che la trapano, senza sbava tu ra.
Scienza ancora non conosce! Non è una cosa da poco e
tantomeno mi sembra stupi-
Il chimico-fisico tedesco Otto do il calcolo che perso n e
Re s s l er ha colto l’altissima competen ti di astrofisica
pericolosità degli esperimenti hanno fatto, relativamente
del C.E.R.N., tanto che ha alla “pre cessione terre s tre”
chiesto al Tribunale dei Diritti con cui si spiegh erebbe la
creazione di un “micro-
dell’Uomo di fermare tutto. bu co” n ero, staccatosi dal
Pu rtroppo la sua “supplica” è Collisore LHC di Ginevra e
stata interpretata come sinto- “finito” dalle parti geografi-
matica di follia, e folli sono che dove l’America del Nord
stati considerati anche tutti gli si connette con l’America del
Sud. Il Guatemala, appunto!
scienziati (me incluso) che si
sono associati alla segnalazione di “spaventoso
pericolo”.
A vedere cosa è su ccesso a Città del
Guatemala nel giugno 2010 e nel lu glio scorso,
c’è da riflettere molto (vedi immagini nella pagi-
na). Le autorità dicono che l’inquietante buco è
niente altro che l’effetto di fenomeni naturali,
correlati con le forti piogge…
Chi ha fatto alcuni calcoli non è dello stesso
parere e ritiene che un micro buco nero, forma-
tosi al C.E.R.N. di Ginevra per “quarkizzazione”,
per effetto della precessione dell’orbita terrestre
in rapporto al Sole, abbia causato non poche ter-
rificanti esplosioni in atmosfera (non riportate
dalle cronache) e la misteriosa voragine di giu-
gno che si vede in fotografia. Poteva accadere in Il Corriere della Sera on line (www.corriere.it) ha riportato il 22
Piazza San Pietro a Roma o nel mare Adriatico. luglio scorso la seguente notizia: “Fenomeno naturale. Guatemala,
Tuttavia, per quanto sia assodata la spavento- la voragine sotto il letto. Larga 80 cm, profonda 12 metri: gli esper-
sa pericolosità di un “nero buco” (lo dico al con- ti la chiamano ‘buco di lavandino’, un fenomeno purtroppo cono-
sciuto. (...) Nel Paese è solo l’ultimo cratere che si apre di colpo, e di
trario, per sdrammatizzare), è sotto gli occhi di cui non si scorge la fine. Nella notte tra lunedì e martedì c’è stato
tutti che da un po’ di tempo a questa parte pro- un forte boato, ha raccontato la signora Inocenta Hernández, 65
prio i fisici, che per le loro elevate cognizioni anni, all’agenzia Afp. «In un primo momento ho pensato ad una
avrebbero l’obbligo di essere prudenti, stanno bomboletta di gas scoppiata in un’abitazione vicina, poi sono usci-
“scherzando” inopportunamente con l’oggetto ta, ma non ho visto nulla: un signore per strada mi ha detto che il
rumore proveniva da casa mia e, dopo essere rientrata, ho spostato
che più di ogni altro temono, tentando di “cattu- il letto in camera e ho visto un buco enorme nel pavimento». In
rare” il Bosone di Peter Higgs o particella di Dio. ogni caso non c’è fotoritocco: le immagini impressionanti del foro
Vi ricordo, lettori cari, che due sono le teorie stanno già facendo il giro del web.(...) Probabilmente, sostengono
sul “conferimento della massa”: quella ufficiale, gli esperti, si tratta di una dolina, una depressione del terreno, un
accreditata e ritenuta vera, prevede che le parti- fenomeno legato alla natura carsica del suolo. Tra i geologi questo
fenomeno è noto anche con il termine inglese di «sinkhole», cioè
celle sub-atomiche che costituiscono l’atomo (di buchi di lavandino, perché quando si aprono inghiottono tutto
qualsiasi Elemento, fosse l’Idrogeno, il Ferro, quello che si trova nelle loro vicinanze. In pratica il terreno si apre
l’Oro o l’Uranio, non fa alcuna differenza) man- all’improvviso e crolla su se stesso per colpa del collasso di un siste-
gino la massa” grazie ad una “particella speciale”, ma di drenaggio dell’acqua o della inesistente programmazione
analoga al frate con le chiavi della cucina, in un urbanistica (...)”.

38 475 GdM
SCIENZA E NATURA

convento di frati. Quella affatto accreditata, la mia, ha lo e per di più totalmente digiuni di scienza, al punto
fatto fuori il fraticello addetto alla mensa e asserisce di non sapere che i buchi neri evaporano!
che, se i fraticelli vogliono mangiare, possono farlo da Non so quanto ci sarebbe stato da ridere sui fisici
soli, attingendo al profondissimo pozzo presente nel che volevano fermare la ricerca del Bosone di Higgs
chiostro di tutti i conventi e tanto più nel cuore di tutti e da affermare, con una faccia tosta incredibile, che
gli atomi, indipendentemente dall’Elemento in que- la causa è da ricondurre alla pioggia intensa (!), se a
stione1. Detto questo, potete star certi, che a conferire sprofondare fosse stata la Torre Eiffel a Parigi o il
la massa è quel “quid” di cui abbiamo già parlato e non Quirinale a Roma, anziché un quartiere di Città del
l’oggetto della ricerca del C.E.R.N. destinata a conclu- Guatemala.
dersi senza esito e giustamente segnalata al Tribunale Ecco cosa ha scritto il ricercatore tedesco Olaf
dei Diritti dell’Uomo, per l’altissima pericolosità. Thomas Raabe sulla rivista Nexus New Times N. 90
Il pericolo è che si formi un buco nero, facendo col- di Febbraio-Marzo 2011, nell’articolo “Misteriose
lidere “adroni” ad altissime energie, se è vero che non voragini a Città del Guatemala collegate a micro
si formerà mai la “inesistente” p a rticella di Dio. buchi neri”:
Quando in fisica leggete che una questione è stata “Si è verificato che la gigantesca voragine com-
completamente compresa e sviscerata nei minimi det- parsa a Città del Guatemala nelle prime ore del 1°
tagli, potete star tranquilli: l’affermazione è funzionale giugno 2011 era connessa alla località di Ginevra sito
solo a dare un senso di “compiutezza” ad una materia dell’esperimento del Grande Collisore di Adroni.
che non può permettersi il lusso di avere insicurezze.
(...) L’evento ha avuto luogo in una delle quattro aree
Ne è un esempio molto “imbarazzante” la gravita-
di possibile intersezione dell’orbita in cui in anni
zione: la “forza” compresa per prima nella storia della
Scienza, si legge su tutti i testi accademici, ma che è tut- diversi la Terra esiste nel medesimo punto rispetto al
t’altro che una forza e nemmeno si propaga nello spa- Sole nell’arco di alcune ore, ma a distanza di un anno
zio esterno, come tutti gli scienziati erano convinti. (o multiplo di un anno). Le autorità locali hanno
I buchi neri, dato che sono un “concentrato” di gra- dichiarato che a causare la voragine sono state le
vità, sono del tutto sconosciuti ai fisici, eppure quando intense piogge della tempesta Agatha. Simulazioni
su al C.E.R.N. persone prudenti e inclini al rispetto orbitali tridimensionali, comunque, indicano che
della natura suggerirono di far attenzione nel riaccen- alle ore 10:51:48 GMT del 31 maggio 2011 Ginevra
dere il collisore, poiché si sarebbero potuti creare peri- punta direttamente verso il sito di Città del
colosissimi buchi neri, tutti addussero con aria di suf- Guatemala alle 4:50:02 del 31 maggio 2010, presso il
ficienza la “tesi” secondo la quale i buchi neri, che acci- punto in cui la Terra raggiunge il medesimo punto
dentalmente si fossero formati, poi sarebbero “evapo- nello spazio rispetto al Sole. Tali punti di equidistan-
rati”, così come evaporano gli schizzi d’acqua sulla pia- za sono significativi per il trasferimento temporale
stra di ghisa bollente del cuoco, quando la usa come poiché, secondo la teoria della Contracting Matter,
bistecchiera. oggetti o particelle trasferiti temporalmente scom-
È successo così con gli OGM (organismi genetica- paiono presso il punto di trasferimento per poi
mente modificati) dove “tormentoni” che suonavano ricomparire nello spazio vuoto oppure persino
più o meno: “le fa la natura stessa le modificazioni all’interno della terra, qualora al momento del tra-
genetiche, quindi il granturco modificato nel DNA è sferimento accada che il pianeta si trovi nella mede-
buono da mangiare, anzi ottimo e state tranquilli che sima posizione rispetto al Sole in un anno diverso. Il
se lo mangiate non vi succederà niente”. Si è ripetuto micro buco nero non ha provocato un globo di
con le centrali nucleari: “non c’è niente di più sicuro!”. fuoco in atmosfera in quanto, al momento del tra-
Ricorderete come i cronisti della riaccensione del sferimento, è comparso appena al di sotto della
C.E.R.N. nel settembre 2008, che parteggiavano per la superficie terrestre (...)”.
causa del Bosone di Higgs, qualificarono “catastrofisti” Di fronte a pericoli così apocalittici, non mi pare
quelli che temevano la formazione dei buchi neri: sia ancora il caso di permettere stupide diatribe tra
“(…) LHC è partito, i catastrofisti saranno delusi, la fisici. È arrivato il momento di farla finita con l’alte-
Terra esiste ancora. Il mondo non è stato ri succhiato in rigia e di mettersi una mano sulla coscienza.
un buco nero”.
I segnalatori del pericolo buchi neri sono stati pre- 1
Cfr. Corbucci M., “La spiegazione scientifica dei fenome-
sentati come “invasati”, pazzi da legare, fuori di cervel- ni paranormali”, GdM N. 453.

475 GdM 39
SCIENZA E NATURA

EDGAR MITCHELL: UN SAMADHI SULLA LUNA


+ INSOLITI FATTI
A CURA DI GIUSEPPE VATINNO

Mitchell è stato uno dei pochi uomini a calcare, nel febbraio del 1971, il suolo dei deserti paesaggi luna-
ri facendo parte dell’equipaggio dell’Apollo 14 che aveva come compito quello di riportare a Terra delle
rocce vulcaniche dal cratere di Fra Mauro, una regione della Luna; è anche rimasto famoso per l’esperi-
mento ESP che condusse con le carte Zener durante il viaggio spaziale.
Le carte Zener – in numero di 25 – sono delle particolari carte che hanno cinque simboli: un quadrato,
un cerchio, un’onda, una croce ed una stella e vengono adoperate per esperimenti di chiaroveggenza. In
occasione della missione, si tentò un esperimento di “visione a distanza” delle carte (accoppiate ad un
numero casuale) e il risultato ottenuto fu in un certo senso significativo: si trattò di quello che viene chia-
mato tecnicamente “PSI missing”, cioè un dato nettamente inferiore alle aspettative statistiche; infatti la pro-
babilità dell’esito dell’esperimento era di uno su tremila. A volte si ottengono proprio questi risultati para-
dossali, che mostrano una significativa differenza dalla norma, una forte irregolarità statistica.
La notizia dell’esperimento spaziale, che doveva rimanere segreto, fu invece divulgata dai giornali e que-
sto provocò non pochi problemi all’astronauta. La professoressa Gertrude Schmidler nel 1958 aveva comin-
ciato a studiare in modo approfondito l’effetto “PSI missing” giungendo alla conclusione che negli esperi-
menti di laboratorio esistono soggetti “pecore” – “credenti” nella fenomenologia – che ottengono risultati
positivi, e soggetti “capre” – gli scettici – che li hanno negativi. Dunque il risultato dell’ESP spaziale ci dice
che i soggetti dell’esperimento, o erano “capre” o lo erano solo in quanto si trovavano nello spazio. Sarebbe
stato interessante verificare come si comportassero a Terra, per capire se lo stress dell’avventura spaziale
avesse inciso significativamente sull’esperimento stesso. La NASA, come Ente scientifico di popolarità mon-
diale non fu, ovviamente, troppo contenta che fosse stato effettuato un esperi-
mento di parapsicologia a sua insaputa, ma non prese provvedimenti ufficiali;
anzi, il famoso scienziato tedesco Wernher von Braun contattò privatamente
lo stesso Mitchell – come lui stesso racconta – per proporgli una prosecuzione
di tali esperimenti utilizzando le strutture dell’Ente spaziale; tuttavia, prima
che la proposta si realizzasse, il padre dei missili V2 nazisti lasciò la NASA per
il settore privato.
Durante il viaggio di ritorno Mitchell – racconterà poi – visse anche quello
che è noto come uno stato di samadhi o estasi; questa particolarissima espe-
rienza – che è, ad esempio, il “fine” dello Yoga – consiste in un senso di com-
partecipazione cosmica in cui si avverte che “tutto è uno” e che gli eventi e le
cose del cosmo sono tutte unite da una rete invisibile di relazioni. Questa espe-
rienza di “onnipresente armonia” vissuta nello spazio indusse Mitchell, una
volta tornato sulla Terra, ad interessarsi ancor di più degli stati alterati di
coscienza ed anche di queste particolari tematiche. Fu così che fondò, in
California, l’Istituto di Scienze Noetiche che si prefigge (è attivo tuttora) di stu-
diare scientificamente le esperienze anomale. C’è da dire che la formazione di Il libro testimonianza di Edgar
Mitchell è stata rigorosamente scientifica essendosi laureato al prestigioso MIT Mitchell, La Via dell’esplorato-
re, Verdechiaro Edizioni
di Boston, USA, in aeronautica ed astronautica.
Mitchell ha avuto il pregio anche in questo campo di ricerca di cogliere il punto essenziale del proble-
ma avendo individuato una specie di “sensazione” che, secondo lui, è alla base delle esperienze anomale.
Questo “quid” è difficile da definire a causa della sua natura profondamente soggettiva, ma che tuttavia ha
alcune caratteristiche comuni, ad esempio una sorta di sensazione fisica che coinvolge il percipiente. In qual-
che modo, infatti, alcuni soggetti “sanno” che alcune cose si stanno avverando o stanno avvenendo. Alcuni,
ad esempio, oltre alla sensazione fisica possono percepire dei colori particolari che provocano uno stato di
benessere.
Tornando a Mitchell, il suo Istituto produce ricerche di interesse in questi campi di confine della scien-
za, soprattutto lo studio della coscienza, a riprova che lavori seri ed importanti possono essere portati avan-
ti nei decenni quando ci siano uomini determinati a intraprendere il sentiero della conoscenza.

40 475 GdM
SOCIETÀ

ENNIGALDI, LA PRIMA ARCHEOLOGA


25 secoli fa la principessa/sacerdotessa allestì un museo a Ur, città stato dei Sumeri. Con la
primitiva scrittura cuneiforme cercò di comunicare qualcosa che non riusciamo a capire.
Accadrà altrettanto in futuro, di fronte agli attuali siti di scorie nucleari…

di Luciano Gianfranceschi

C
he il primo “archeologo” sia stata una donna,
ad d i ri t tura nel 530 ava n ti Cristo, n ell a
città/stato di Ur, in Mesopotamia, è una sco-
perta. Aveva all e s ti to un mu s eo, la principessa
Ennigaldi, alta sacerdotessa del dio Nannar (conosciu-
to anche come Sin, impersonava la Luna, divinità
babilonese).
L’ho saputo al British Museum di Londra, guar-
dando le modeste dimensioni della Stele di Rosetta,
una lastra di granito scuro che tanta importanza ha
avuto per la decifrazione degli antichi geroglifici egi-
ziani, grazie a Jean François Champollion. Ma ho con-
tinuato a informarmi sull’intraprendente donna: era
figlia di Nabonide, l’ultimo re babilonese (verrà scon-
fitto dall’esercito persiano di Ciro II). Probabilmente il
museo restò incompleto.
Ennigaldi aveva aggiunto al nome l’appellativo di
Nanna, perché era una sacerdotessa del dio Nannar. E
per antica consuetudine una delle figlie del re sumero si occupava del culto I re s ti di Ur, città stato dei Sumeri ,
lunare, e delle giovani di rango superiore votate a diventare sacerdotesse. o ggi Iraq, dove la principessa/sacer-
dotessa En n i galdi organizzò il
Ma a differenza d’ogni altra che l’aveva preceduta, lei si dedicò soprattutto primo museo archeologico, nel 500
al museo. Iniziativa ben vista anche dal padre, a sua volta impegnato nel avanti Cristo
restauro dell’antica ziqqurat di Ur, riportandola al primitivo splendore In basso: un cilindro d’argi lla del
(proprio grazie agli attuali resti della ziqqurat, il luogo è stato riconosciuto museo, con iscrizioni cuneiformi; i
nel 1912 da una spedizione inglese, come l’antica città di Ur). Ora il com- simboli incisi corrispondevano alle
parole: nascevano la scrittura e la
plesso si trova in Iraq, a sud di Baghdad, vicino alla città di Nassiria; la loca- lettura
lità si chiama Tell el-Mukayyar. Nel sito archeologico, quasi impossibile da
avvicinare, si riconosce anche un’imponente ziqqurat.
La struttura di Ur comprendeva in passato anche il tempio
dedicato alla divinità lunare. La ricostruzione avvenne in più fasi:
a causa della mancanza di pietre in Mesopotamia, in mattoni.
Adiacente ha un recinto a uso privato del culto, che veniva riser-
vato per la sacerdotessa e le giovani adepte. Agli uomini d’ogni età
era proibito entrare, pena la morte. Un cilindro con incisioni
cuneiformi attesta che Ennigaldi quasi mai ricorreva alle punizio-
ni corporali – strano, oppure all’avanguardia, per l’epoca – in
quanto le ragazze erano devote. Il percorso formativo era simile a
quello delle scuole, e vi si insegnava a leggere e scrivere.

475 GdM 41
SOCIETÀ

I Sumeri sono stati il primo popolo a intuire il


valore delle concezioni religiose e delle idee indivi- COME IL VASO DI PANDORA?
duali, a dotarsi del Codice delle leggi, e soprattutto a La mitologica Pandora aveva ricevuto in dono di
inventare una serie di simboli incisi che, corrispon- nozze, da gli dèi dell’Olimpo greco, un vaso. Da
denti a quanto pronunciato a voce, dette inizio a ciò non aprire mai. Ma siccome la curiosità è irresisti-
che chiamiamo storie e storia. La scrittura avveniva bile, scoperchiò il vaso e ne fuoriuscirono tutti i
su tavolette d’argilla, in cui s’imprimevano segni mali del mondo (la malattia, la vecchiaia, l’egoismo,
mediante uno stilo appuntito, con incisione e pres- la violenza, la pazzia) che si abbatterono sull’uma-
sione. Così nacquero i segni grafici (a differenza dei nità. Sul fondo del vaso rimase solo la speranza,
geroglifici che gli egiziani disegnavano sui papiri). ultima a morire. E nell’archeologia del futuro, quale
Da questa cultura e comunicazione si può intuire deterrente usare affinché nessuno entri mai in un
sito protetto, blinda-
come a Ennigaldi sia venuto in mente d’organizzare to? Esso conterrà sco-
un museo, catalogando importanti manufatti anti- rie nucleari radioatti-
chissimi e opere d’arte risalenti fino a duemila anni ve di noi contempora-
antecedenti. Lo sappiamo da scavi effettuati da ricer- nei, però micidiali per
catori inglesi nel 1912, quando in quello che doveva i prossimi 100 mila
essere un salone furono ritrovati alcuni cilindri d’ar- anni: dunque, quando
gilla, ognuno con testo cuneiforme esplicativo in ver- chissà come saranno
sioni diverse: la lingua sumera più antica e quella del- le persone e la terra.
l’epoca (500 avanti Cristo). Reperti ben ordinati, Invece si sa che le con-
però non in successione temporale dai più antichi ai seguenze sono terrifi-
più recenti. Come mai? E perché Ennigaldi voleva canti per chi verrà a
che i cilindri avessero la funzione di essere ritrovati, e contatto delle radia-
zioni, e inoltre letali
letti, da chi successivamente facesse ristrutturazioni – anche per gli altri esseri viventi e la natura stessa.
o distruzioni – al palazzo reale e alla ziqqurat? L’avvelenamento avviene in pochi minuti: iniziano
Quest’ultima era un tempio, e non una tomba nausea, vomito e diarrea, mentre peggiora la vista
come le piramidi egizie. Semmai, assomiglia alle fin quasi alla cecità. Poi si ha un po’ di regressione
piramidi a gradoni del centro America. Le scale ser- dei sintomi, ma è il cosiddetto miglioramento della
vivano al dio Nannar per scendere sulla terra, non morte, e sicuramente si starà meglio morti che vivi
alla principessa sacerdotessa per salire al cielo. In quando sopraggiunge la fase acuta con disturbi
quella regione sono state ritrovate numerose ziqqu- respiratori e cardiaci a catena. Non è fantascienza.
rat, ognuna aveva un nome, quella di Ur si chiamava Un sito è in costruzione a Onkalo (il nome vuol dire
Etemenniguru,“casa la cui terrazza incute terrore”. Lì “posto nascosto”), vicino a una nuova centrale ato-
si manifestava il dio, la cui presenza spaventava come mica nella verde Finlandia. Un altro a Bure, nella
zona delle Ardenne francesi, terra di champagne.
soltanto la divinità riesce a fare. Invece gli americani, dopo averci provato, hanno
Si sa inoltre che nel 1912 fu riportata alla luce a Ur rinunciato: ma le scorie non sanno dove stoccarle.
una grande pietra nera ovale, coperta di sculture in Sulla terra n’esistono già circa 200 mila tonnellate.
rilievo con ai lati delle iscrizioni. Era un cippo di Anche in Italia ci sono scorie radioattive di terza
registrazione della posizione e anche dei contorni di categoria: le più pericolose, circa 235 tonnellate. Si
una proprietà fondiaria, con la dichiarazione su trovano a Trisaia, nel sud della Lucania; alla
come è venuta legalmente nelle mani del proprieta- Casaccia, nel Lazio; e a Saluggia in Piemonte. In
rio. E una terrificante maledizione su chi provasse a tutto il mondo, i siti nessuno li vuole vicino.
rimuovere il punto di riferimento, o deturpare e Ma anche in posti sperduti, saranno al sicuro? Un
distruggere il ricordo. archeologo del futuro, di fronte al sito sconosciuto
A che cosa si riferiva quel terrore? Esperti inglesi non si fermerà. I cartelli di pericolo saranno sbiadi-
ipotizzano che come ora sono nel mondo in costru- ti, e forse incomprensibili perché chissà quale lin-
gua si userà. E allora il curioso andrà avanti: come
zione i depositi per le maledette scorie nucleari, che hanno sempre fatto i suoi predecessori violando le
faranno paura anche in futuro, così Ennigaldi voleva necropoli che sono cimiteri dell’antichità fin dai
mettere in guardia i posteri. Da che cosa, non riuscia- tempi degli etruschi, le piramidi egizie o maya, e
mo a capirlo. Ebbene, per fare un paragone contem- così via. Allora qualcosa peggio di una maledizione
poraneo, stiamo allestendo qualcosa che in futuro si abbatterà inesorabile su di lui e sul pianeta.
sarà un rompicapo non da meno per i posteri: i siti l. g.
nucleari.

42 475 GdM
SIMBOLI E MITI

Massimo Valentini

Teschi di cristallo: enigma irrisolto


Tredici sculture realizzate con una tecnica raffinatissima. Forse oggetti
di culto Maya ai quali vengono attribuiti anche strani poteri

C
rystallos in greco antico significa “ghiaccio chiaro”. Un termine decisa-
mente azzeccato per indicare un minerale che presenta una durezza
simile a quella del diamante e una lavorazione quasi altrettanto diffi-
coltosa. La sua straordinaria, “abissale” trasparenza è quasi ipnotica e non c’è
da meravigliarsi della grande quantità di monili e oggetti di carattere religioso
realizzati da sempre con tale materiale, al quale nel corso dei secoli sono state
attribuite proprietà magiche, taumaturgiche e perfino “aliene”.
Già nel 4000 a.C. gli artigiani egizi trovarono il modo di modellare e utiliz-
zare la pietra simile a ghiaccio come “terzo occhio” per le tombe dei
defunti in modo da mostrar loro la strada verso l’eternità. Ed è
proprio il cristallo il minerale utilizzato per scolpire alcuni tra i
manufatti più bizzarri della storia recente, i “teschi di cristallo”,
oggetti che fin dalla loro scoperta hanno attirato l’interesse di
occultisti, filologi e semplici curiosi. Il più noto e misterioso è
senz’altro quello di Frederick Mitchell-Hedges, un esploratore e
avventuriero inglese dalla fama molto controversa. Quando si
parla di teschi di cristallo è più giusto parlare di diversi esemplari,
dal momento che si conoscono almeno tredici “pezzi” di questo
tipo. Dei teschi “storici” alcuni sono di proprietà di musei, altri di
collezioni private; in Europa il British Musem (Londra) e il Musée
de l’Homme (Parigi) ne possiedono uno a testa. Si tratta di esem-
plari tra loro molto simili, al punto che si pensa siano stati acqui-
stati entrambi da mercenari messicani nell’800; un altro teschio si
trova invece alla Smithsonian Institution di Washington.
Ma se Anna Mitchell-Hedges, figlia adottiva del citato esplora-
tore Frederick Mitchell-Hedges, possiede il più famoso di tutti,
altri teschi si contendono comunque la popolarità; per esempio
quello dei coniugi Parks, quello del “detective psichico” Nick Nocerino e quel- Fred erick Mitch ell-Hed ges
lo dell’aristocratica creola Norma Redo, anche se come spesso accade quando (1882-1959)
si parla di una serie di oggetti legati ad eventi, la storia del primo è la più affa-
scinante. Secondo quanto più volte affermato dalla stessa Anna, la storia del
suo teschio sarebbe cominciata durante la spedizione che il padre aveva con-
dotto in Belize, presso la città Maya di Labaanatum. La spedizione effettuò
scavi per più di tre anni, ma fu solo nel 1927 che la donna avrebbe trovato lo
strano manufatto tra le macerie di un altare adiacente un muro. Il pezzo era
incompleto perché mancava della mascella che fu scoperta tre mesi più tardi a
circa otto metri di distanza dal punto in cui era stato ritrovato il cranio.
L’oggetto, una perfetta riproduzione in cristallo di un teschio probabilmente
femminile, pesava circa 5 kg ed Hedges stimò che fosse stato ricavato da un
unico pezzo di minerale. Notò anche che la sua superficie era lucida e senza

475 GdM 43
SIMBOLI E MITI

graffi; un dettaglio utile a stabilire


che per intagliarlo non furono usati
strumenti moderni; ciò allontanava
l’ipotesi di un falso. Qual era lo
scopo per cui era stato costruito?
Hedges parlò di riti cerimoniali che
avrebbero posto il teschio al centro
di un culto di cui sarebbe stato il tra-
mite tra i sacerdoti e gli dèi e fondò
tale affermazione sulla straordinaria
accuratezza dell’articolazione della
mascella che ipotizzò potesse essere
usata da alti sacerdoti Maya per far
“parlare” le divinità.
Verso l’inizio degli anni Settanta
il teschio passò tra le mani di un
e s perto di cri s t a ll i , tale Fra n k
Dorland, che a capo di una piccola
équipe eseguì una serie di esami su
di esso avvalendosi dei laboratori Uno degli altri teschi di cristallo, conserva-
della Hewlett-Packard a Santa Clara, to al British Museum di Londra
in California. L’esame rivelò che era stato scol- Anna Mitchell-Hedges (1907-2007) mostra il
teschio che dichiara aver ri trovato nel 1927 in
pito lungo l’asse principale del grosso pezzo di Non o st ante ciò, Belize. In basso: Bill Homann, che vive in
minerale da cui era stato ricavato, facendo uso l ’ oggetto fu su bito Indiana, ha ereditato il teschio di cristallo
di una tecnica notevolmente avanzata conce- idolatrato. Si raccon- (nelle sue mani) di proprietà di Anna
pita allo scopo di ridurne significativamente il ta che il lobo frontale Mitchell-Hedges
ri s chio di fra n tumazione. Alla stampa possa appannarsi (foto da: http://www.mitchell-hedges.com/)
Dorland disse che la lavorazione era avvenuta assumendo un colo-
utilizzando punte di diamante per scolpire il re lattiginoso e che di notte
cristallo, usando poi una pasta abrasiva a base emetta una certa luminosità.
di sabbia finissima e acqua per rifinirlo. Leggende sorsero anche
Dorland non fu in grado di dire altro, se non in torno agli altri esemplari
che a suo parere la fabbricazione era compati- con l’attri buzione di poteri
bile con un’origine pre-colombiana, convali- s in istri , propri età ESP (l’e-
dando in tal modo le affermazioni dell’esplo- s em pla re inglese sarebbe in
ratore inglese. grado di mu oversi da solo
Ma se pure è indubbio che la squadra di n ella propria teca) e ipotesi
Mitchell-Hedges abbia dato un enorme con- su lla loro proven ienza aliena.
tributo al patrimonio di reperti e conoscenze La mito logia più affascinante
su lla civiltà pre-colom biana del Nuovo è quella relativa alla data che
Mondo, più incerta appare la reale origine del secondo il calen d a rio Maya
teschio. Infatti, la notizia del ritrovamento fu combacerebbe con la fine del
riportata per la prima volta dal padre di Anna mondo come noi lo cono-
in un suo libro pubblicato nel 1954, notizia di sciamo. Il calendario di quel-
cui stranamente non c’è traccia nella seconda l’antico popolo iniziò il 13
edizione del volume; ma ecco che il ritrova- agosto del 3114 e la fine del mondo preconizzata dai Maya,
mento fu di nuovo sottolineato dalla figlia nel fatte le opportune conversioni con il nostro calendario,
1962. Ma il dubbio rimaneva, avallato anche dovrebbe essere in realtà il 21 dicembre del 2012, data che
dalla possibilità che la donna non fosse mai vedrebbe i tredici teschi riunirsi per dare inizio a una nuova
stata in Belize, perché la sua immagine non era quando l’umanità sarà pronta per nuove conoscenze
compare in nessuna delle fotografie ufficiali rivelate proprio dai teschi di cristallo. Mitologia a parte, e
della spedizione. tornando al più famoso di questi oggetti, il 12 giugno del

44 475 GdM
SIMBOLI E MITI

1949 Mitchell-Hedges dichiarò che il “suo” Mitchell-Hedges. Sembra allora appurato che Hedges
teschio doveva essere assolutamente consegna- mentì sull’origine del teschio, che non poteva essere stato
to alla figlia adottiva che lo aveva trovato. Gli trovato durante gli scavi in Belize nel 1929.
altri esemplari hanno invece goduto di una Mistero risolto? Niente affatto, perché ancora non sap-
minore popolarità poiché le loro origini sono piamo perché siano stati costruiti questi affascinanti
anche più controverse di quelle del primo, teschi. Il cristallo di rocca è un minerale difficilissimo da
tanto è vero che nessuno è stato autenticato valutare con precisione, ma l’esperto di cristalli Dorland
come di origine pre-colombiana. Dei tredici aveva avanzato l’ipotesi che la sua costruzione potesse
teschi originari alcuni hanno ricevuto perfino essere compatibile con un’epoca pre-colombiana ed è
una propria denominazione: sono quelli noti questo, alla fine, che fa sì che il teschio di Hedges man-
come “Max” e “Sha-Na-Ra” a godere delle sto- tenga intatta la sua aurea di mistero. Finché non saran-
rie più significative. Il primo sarebbe stato ritro- no possibili ulteriori esami, la leggenda continua...
vato negli anni Venti in Guatemala mentre il
ritrovamento del secondo sarebbe da attribuir- BIBLIOGRAFIA
Giorgio Castiglioni, “I teschi di cristallo”, Mah N. 12, Giugno
si al già citato Nick Nocerino, un bi z z a rro per- 2008, pp. 2-3.
sonaggio televisivo che rifiutò categoricamente Giacomo Scarpelli, Il cranio di cristallo, Bollati Boringhieri,
di far sottoporre a qualsiasi esame il proprio Torino 1993.
esemplare, adducendo pretesti sulla possibile Sebastiano Fusco, Il mistero dei teschi di cristallo, Mediterranee,
sicurezza del personale che aveva collaborato al Roma 2008.
Hewlett-Packard (magazine editorial staff) Histo ry or hokum
ritrovamento del teschio (asseriva che l’oggetto Santa Clara’s crystals lab helps tackle the case of the hard-headed
fosse stato ritrovato in Messico). Almeno uno Honduran. Measure, 1971.
dei teschi comparsi dopo il primo sarebbe un Joe Nickell , John F. Fischer, Secrets of the Su pernatural:
falso stori co realizzato nella Germania Investigating the World’s Occult Mysteries, Prometheus Books, New
dell’Ottocento. York 1991.
A dare un colpo di spugna alla vicenda ci
pensò il British Museum nel 1996, quando
sottopose ad esame sia il proprio esemplare Nomen omen - Il destino nel nome
sia quello della Smithsonian Institution. Per Rubrica di Onomastica
l’occasione si riuscì a rendere disponibili
anche “Max” e “Sha-Na-Ra” mentre risaltò Igino - nome insolito e strano. Dal latino Hyginus, a
sua volta dal greco, significa “sano” ed è un
l’assenza del primo e più famoso esemplare, nome disc r e t a m e nte diffuso anche ai giorni
quello di Anna, che non lo prestò per l’esame. nostri. L’onomastico si festeggia il giorno 11
“Max e “Sha-Na - Ra” comunque, restano gennaio in memoria si sant’Igino papa, che
avvolti dal mistero, almeno ufficialmente, in subì il martirio nel 142. Le femmine festeg g i a-
quanto proprietà di collezioni private. La cosa no l’onomastico il 2 aprile in memoria di santa
si spiega col fatto che il British Museum osser- Igina o Iginia, vissuta nel XIII secolo.
va rigidamente una norma che vieta la possi- Amalia - nome dei santi. Il nome è una forma abbreviata di
bilità di riferire al pubblico valutazioni su Amalberga, nome molto popolare in epoca medievale soprattutto nei
oggetti provenienti da collezionisti. Ciò che Paesi germanici, la cui diffusione è dovuta al fatto che a portarlo furo-
sappiamo è che l’esame ha visto il confronto no personaggi famosi come la moglie e una figlia di Giuseppe I. La
dei teschi con un calice di sicura datazione radice Amala “attivo, perseverante” era assai comune presso gli
pre-colombiana e con un oggetto moderno. Ostrogoti e indicava la casa reale gotica. La Chiesa non riconosce uffi-
E cosa ne è stato del primo e più famoso cialmente sante che portano questo nome; la tradizione ricorda inve-
ce sant’Amalia, vergine vissuta nell’VIII secolo, festeggiata il 24 mag-
oggetto, quello di Anna? Il fermo diniego della gio; una santa Amalberga vedova, vissuta nelle Fiandre nel VII secolo;
sua proprietaria non ha fermato gli studi sulle la madre di san Basilio “il grande” l’8 ottobre, e, il 12 dicembre, una
sue origini. Il dato certo è che il teschio di cri- martire del III secolo.
stallo più famoso del mondo abbia fatto la sua Tutte le definizioni sono tratte da: Il libro dei nomi di Dario Spada
prima comparsa “ufficiale” nel 1937 con Armenia editore, Milano 2007
un’altra “apparizione” pubblica nel 1943, a
Se ti interessa conoscere origini, significato e curiosità sul
un’asta londinese. Lo stesso teschio fu acqui- tuo nome di battesimo, scrivi in Redazione o invia una e-mail a:
stato un anno dopo, sempre da un antiquario ilgiornaledeimisteri@virgilio.it
londinese, proprio dall’esploratore Frederick

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SIMBOLI E MITI

Le stelle nel nostro karma


I percorsi dell’evoluzione spirituale
di Susanna Rinaldi
Susanna Rinaldi è laureata in
Cari amici lettori, stiamo gradualmente lasciando la sta- Pedagogia e sta per consegui-
re la laurea in Economia.
gione estiva per rivolgerci verso i colori autunnali, dalle Studia Astrologia da trent’an-
tante tonalità, come un momento di riflessione dopo l’e- ni. Formatasi alla scuola di
splosione di luce, energia, calore della stagione estiva. Grazia Mirti, nota studiosa
torinese, da molti anni è corrispondente per Siena del C.I.D.A.,
Comincio ad onorare il nostro consueto appuntamen- C e n t ro Italiano di Astrologia. Ha frequentato re c e ntemente il corso
di perfezionamento Co.Re.M. (Comunicazione, Relazioni, Emozioni)
to, analizzando il Tema Natale di Micol, nata a diretto dal professor Enrico Cheli presso l’Univerità di Siena. Nel
Genova il 30 aprile 1963 alle 9,20 del mattino. Toro 2008 ha aperto a Siena lo Studio di Consulenza Astrologica, ove pra-
ascendente Cancro, ha la Luna in Leone, che, trovan- tica consultazioni private. Organizza, inoltre, corsi di Astrologia.
www.consulenza-astrologica.it Tel. 3932404922
dosi nella fase crescente, dice di lei, secondo
l’Astrologia classica, che si tratta di anima relativa- aprire nuovi orizzonti. Molto importante sarà scopri-
mente recente. Analizzando la parte di karma, vedia- re nuove cose, sperimentare nuove mentalità e nuovi
mo come nella precedente esistenza Micol abbia sen- costumi, che gradualmente andranno a far parte con-
tito di essere speciale e particolare, come appartenen- creta della vita quotidiana. È possibile anche che il
te ad una élite, comportandosi con distacco verso chi percorso di conoscenza e di rinnovamento della quo-
non considerava alla sua altezza. Mirava ad entrare in tidianità sia favorito da una guida spirituale o da un
quei luoghi sociali riservati a pochi, attivando relazio- amico speciale che Micol potrebbe incontrare nel suo
ni interessate e finalizzate ad un guadagno, tanto che cammino, che potrebbe aprirle la conoscenza verso
lei stessa pensava che chi le stava vicino vi stesse per mondi nuovi. Tutto ciò, però, sempre avendo come
convenienza, e con questo credo può aver rovinato base di riferimento le proprie origini, anzi andandone
delle belle storie d’amore. Per stupire usava quel gran- alla riscoperta, per apportare anche il cambiamento
de sapere che aveva accumulato appunto per sentire il da una vita calcolatrice e opportunistica come era
potere nelle mani: ecco che raccontava dei suoi mira- quella precedente, ad una vita in cui dare spazio alle
bili viaggi, della conoscenza di popolazioni esotiche,
emozioni, in cui accogliere ciò che arriva dall’esterno,
di mentalità molto diverse, di abitudini curiose, ma
nell’abbraccio di una madre che sceglie con intuito
anche di argomenti che facevano colpo. Tuttavia ciò
che inseguiva era molto leggero, mai entrava nel pro- ciò che è bene e ciò che è male. È importante anche
fondo, quindi ne valutava solo l’aspetto più immedia- che Micol abbia maggiore fiducia nelle proprie capa-
to e visibile. In questa vita invece Micol deve perse- cità percettive, nel suo sentire istintivamente, che con
guire la genuinità delle relazioni, il senso del rapporto il suo impeto e la sua energia talvolta non ascolta. È
per il puro desiderio di scambio amicale, senza ombre importante che il suo cammino di crescita parta dalla
di interesse e di manipolazione. Deve imparare a tro- materialità acquisita dagli altri, per giungere ad una
vare un proprio equilibrio tra la tendenza ad adeguar- integrazione del tesoro della sua parte emotiva, grazie
si incondizionatamente all’altro – come faceva nella alla quale riuscirà maggiormente ad individuare la
vita precedente – e l’affermare la propria individuali- propria personalità, che sarà così completa. Per que-
tà pur nel rispetto dell’altro. Importante sarà in que- sto percorso volto a ritrovarsi come persona all’inter-
sta vita gestire bene la quotidianità, con i suoi ritmi, le no delle proprie origini, saranno necessarie tutta l’e-
incombenze a volte soffocanti che la fanno sembrare nergia di cui dispone e la sua capacità di combattere
frustrante; c’è bisogno di viverla, accettarla, metabo- con coraggio e lealtà. Le saranno certamente utili la
lizzarla, anche attraverso la rivalutazione delle tradi- sua abilità di vedere il bicchiere mezzo pieno, la capa-
zioni, delle abitudini, dei condizionamenti socio-fami- cità di organizzare e vivere gruppi, il credere nell’ami-
liari per poterne comprendere l’origine, in maniera da cizia e nella collaborazione. E certamente qualche
poter poi involarsi verso una propria direzione, con opportunità molto favorevole le faciliterà il suo com-
un nuovo baricentro su cui affrontare la vita; attraver- pito di percorso karmico, per il quale saprà sfruttare
so la comprensione della ricorrente quotidianità sarà quelle energie positive che i transiti planetari mettono
possibile il passaggio al caos creativo, che le potrà a disposizione dell’umanità.

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Eccoci ora giunti ad analizzare il Tema Natale della volendo appropriarsi anche di più di ciò che le
giovane Elda, nata a Bologna il 1° marzo 1993 alle serve. Quindi in questa vita dovrà fare i conti con
18,40: Pesci ascendente Vergine con Luna in l’aspetto materiale, e la sfida sarà quella di elevare
Gemelli, Elda ha dentro di sé l’energia di tutti gli questo attaccamento possessivo alle cose ad accogli-
elementi aristotelici. Guardando in maniera macro mento di valori e principi che possa trasmettere a
il Tema, vediamo che il modello planetario, che molti. Inoltre nella vita precedente aveva anche uti-
individua il modo in cui sono disposti i pianeti nel- lizzato il proprio benessere per essere riconosciuta e
l’ambito del cerchio zodiacale, è il cosiddetto “loco- accettata dagli altri, tanto che essi più o meno
motiva”, che rappresenta la modalità di Elda di inconsapevolmente pensavano di risolvere attraver-
guardare avanti nella direzione che desidera rag- so di lei tutti i propri bisogni, e lei in qualche modo
giungere, cercando ciò di cui si sente carente, senza dipendeva da questo attaccamento degli altri: ecco
tanti ripensamenti. È possibile dunque che Elda si che in questa vita dovrà imparare a trovare un suo
rivolga nel corso della sua vita verso direzioni diver- equilibrio, dei propri confini tra il dare ed il pren-
se, ottenendo riconoscimenti prima in un campo e dere, affinando anche la capacità di trovare una
poi nell’altro. Questo ben si aggancia con l’obietti- centralità della sua visione di vita, senza poi passare
vo karmico che la sua anima si è posto, che è quel- da una parte all’altra. Questo anche perché la ten-
lo appunto di spaziare in tante direzioni, con curio- denza nella vita passata era di appoggiarsi agli altri
sità ed attenzione, per inseguire la conoscenza, la per le proprie decisioni, il che determinava una
Verità, che però è spesso inafferrabile, nel senso che libertà condizionata; ecco dunque che in questa vita
ogni direzione apre sempre mille altre strade; del dovrà imparare a perseguire l’equilibrio tra l’ascol-
resto l’infinito del Tutto è vasto. tare gli altri e l’ascoltare se stessa, in maniera che
Elda deve esplorare questa conoscenza, deve dis- questi due atteggiamenti siano in equilibrio, con-
taccarsi da legacci che la trattengono a punti di rife- sentendole di comprendere maggiormente gli altri,
rimento cristallizzati, in quanto deve procedere in seppur sacrificando un po’ la propria auto-espres-
avanti in piena libertà. Ciò significa che attraverso sione.
l’esplorazione può avere un quadro più completo In effetti il tema del rispetto verso gli altri è spesso
delle questioni basilari della vita, non sentendosi presente nei nodi da sciogliere in questa vita, in
chiusa verso altri mondi, altre mentalità, da cui quanto Elda parte cercando la propria soddisfazio-
poter acquisire anche qualche ricchezza, per arriva- ne personale, perseguendo la propria realizzazione
re infine a creare una propria Verità, con la possibi- anche professionale, dando poco spazio al ricono-
lità di fare da maestra a chi viene dopo di lei, appor- scimento delle emozioni altrui e rinnegando, per
tando la sua conoscenza che nel tempo diverrà sag- certi aspetti, quelle radici che dovrebbero invece
gezza. sostenerla. Sarà dunque importante, in questa vita,
Dalla vita precedente si porta anche un nodo non che cerchi di riscoprire queste radici, intese sia
sciolto, che è legato allo stile di vita: in essa si com- come origini familiari che come famiglia stessa, per-
portava in maniera molto libertina, concedendosi ché è come se accettasse in questa maniera una
tutto ciò che voleva e ottenendo benessere materia- parte di sé, della sua coscienza, e acquisisse quella
le, che a sua volta le dava prestigio in società; ma ha stabilità e fermezza che le potrebbero consentire
usato in maniera squilibrata questo godersi la vita, poi di proseguire sulla sua strada, mantenendo però
in maniera eccessiva, non provando remore nel un saldo contatto con il punto di partenza, con la
togliere ad altri ciò che desiderava. Ecco dunque terra, con la famiglia. Per percorrere il suo cammi-
che all’inizio di questa vita Elda si può ancora iden- no karmico potrà avvalersi di quelle belle qualità
tificare in questa sensazione della vita precedente, che le sono state conferite: dalla positività alla fidu-
che la può spingere a provare invidia per chi ha più cia, dalla disponibilità verso gli altri al suo intuito,
di lei, giudicando e criticando. Può indirizzarsi dun- dalla sua originalità alla sua creatività, alla sua sensi-
que verso l’esasperazione del concetto di possesso, bilità. Buon cammino!
L’intento di questa rubrica è di offrire ai lettori un’interpretazione in chiave astrologica del proprio
cammino, indicando i nodi karmici. Per elaborare l’analisi, che verrà pubblicata sulla rivista, il lettore
dovrà indicare data, ora, luogo di nascita e a quale mese di gravidanza è nato (nono, ottavo, settimo, sesto).
Non è indispensabile il nome, è sufficiente uno pseudonimo.
Scrivete in Redazione, via posta o via e-mail, alla Rubrica “Le stelle nel nostro karma”.

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Andrea Pasqualetti

A lezione d’invidia
Le vere origini d’uno scomodo sen ti m en to
molto diffu so nella nostra so ci et à

C
he cosa sia l’invidia ciascuno di noi crede di saperlo
abbastanza bene e molti ammettono d’averne fatta espe-
rienza desiderando di subentrare a qualcun altro nel
possesso di qualche bene materiale, tratto fisico, caratteristica,
dote o capacità che il soggetto invidioso ritiene di non avere. Per
la maggior parte di noi, persone normali e sufficientemente
adattate, potrebbe bastare il noto detto chi s’accontenta gode a
convincerci di non pretendere ciò che per natura o per sorte
non ci è stato dato e a riportarci nei limiti della nostra realtà, gli
stessi che proteggono l’identità e l’autostima d’ognuno. Resta il
fatto, però, che nella moderna società le spinte seduttive verso
ciò che di più o di meglio si può fare, essere o avere, finiscono
per turbare anche le coscienze più tranquille adeguandole al modello del con- “L’invidia fà alli altri la fossa et
fronto e della competizione con chi sulla scala dei valori dominanti occupa ella vi casca dentro”. Incisione di
una posizione più alta. Giuseppe Ma ria Mi telli (1634-
È però d’obbligo una precisazione: l’invidia, che nel mondo d’oggi sembra 1718) conservata nella Biblioteca
trovare un terreno sempre più adatto alla sua crescita e diffusione, è un’emo- Casanatense di Roma
zione primaria della nostra specie e non il prodotto d’un determinato
ambiente. Essa esiste da sempre, anche se i modi di sentirla e manifestarla sia
collettivi che individuali nelle varie epoche ci appaiono diversi. Per fare un
esempio, l’invidia fra donne in fatto di bellezza è documentata in ogni tempo
e luogo sia nella vita reale che in quella della fantasia. Due fiabe tradizionali
che tutti conosciamo, Cenerentola e Biancaneve, mostrano in chiari termini a
quali comportamenti può essere indotta una persona rosa dall’invidia: svalu-
tazione, disprezzo, scherno e aggressività maligna rivolti dalle sorellastre di
Cenerentola fatta oggetto del loro irriducibile odio, fino all’eliminazione fisi-
ca della rivale in bellezza progettata dalla perfida matrigna di Biancaneve.
Queste, potremmo pensare, sono delle azioni estreme che soltanto pochi, tre-
mendamente invidiosi di qualcuno o di qualcosa, finiscono per compiere.
Difatti, nella maggior parte dei casi, il prevalere della ragione e l’impasto del-
l’invidia con qualche sentimento positivo aprono la strada ad una conviven-
za con noi stessi e con gli altri, se non proprio idilliaca, almeno sopportabile.
L’invidia, però, considerata nella sua pura essenza e analizzata in profon-
dità – come Melanie Klein, autentico genio della psicoanalisi del secolo scor-
so ebbe il coraggio di fare – si rivela come uno dei più pericolosi impulsi
distruttivi e trae il suo alimento dall’odio per la vita.
La mattina del 24 luglio 1955 Melanie Klein legge al IX Congresso di psi-
coanalisi che si tiene a Ginevra la sua relazione sull’invidia pubblicata due
anni più tardi in un breve libro con il titolo Invidia e Gratitudine. Già da
molto tempo l’invidia era stata riconosciuta come un’emozione importantis-

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SIMBOLI E MITI

sima nella teoria e nella pratica psicoanalitica. Freud qualche suo possesso o qualità. Essa viene sperimen-
aveva studiato con grande attenzione l’invidia del tata per la prima volta non nel rapporto con una
pene nelle donne, ma il significato di altri tipi d’invi- persona intera, bensì nei confronti d’un “oggetto
dia (quella d’un uomo per la potenza d’un altro, l’in- parziale” identificato con il seno che elargisce l’ali-
vidia maschile per la posizione femminile, e l’invidia mento dal quale il lattante dipende per la sua
delle donne tra loro) non era stato riconosciuto in sopravvivenza. Il seno, nel suo aspetto buono, è il
modo altrettanto specifico. Negli scritti di psicoanali- prototipo dell’amore materno, della sua generosità e
si esisteva la stessa confusione che ancora esiste nel della sua creatività. L’impulso invidioso mira a pos-
linguaggio quotidiano dove l’invidia viene comune- sederlo, ma quando ciò è sentito come impossibile,
mente chiamata gelosia. Melanie Klein fece un’ap- non resta che guastare la bontà dell’oggetto per eli-
propriata distinzione fra le due emozioni. La gelosia minare la sorgente dell’invidia.
è basata sull’amore e sulla paura della perdita e mira Questa pericolosa emozione, considerata da sola
al possesso dell’oggetto amato e alla rimozione del e sprovvista dell’appoggio di qualche utile correttivo
rivale. Essa appartiene a un rapporto triangolare di o difesa capaci di mitigarla e nei casi migliori di vol-
stampo edipico. L’invidia, invece, è parte d’una rela- gerla al bene, tende in definitiva non all’appropria-
zione a due, in cui il soggetto invidia l’oggetto per zione di ciò che è buono, ma alla sua distruzione:

Melanie Klein: le rose e le spine


Vita vissuta davvero in tutti i sensi, quella di Melanie Klein, stracolma di
gioie e dolori, di grandi successi e amare delusioni e batoste, sia nelle
relazioni familiari e private che in quell’unica professione attraversata, fra
luci e ombre, dal suo infaticabile genio per oltre quarant’anni.
Nata a Vienna il 30 marzo 1882, ultima di quattro figli, lasciò questa città
per trasferirsi a Budapest con il marito (dal quale divorzierà nel 1922) e i
suoi tre figli. Fu lì che Melanie conobbe Ferenczi, illustre membro della
società psicoanalitica ungherese col quale entrò in analisi personale e che
la incoraggiò ad applicare la psicoanalisi – fino ad allora praticata soltan-
to con pazienti adulti – anche ai bambini, usando la “tecnica del gioco”
che la scuola kleiniana ha poi perfezionato fino ai più alti livelli. Su invito
di Karl Abraham, celebre psicoanalista tedesco, si trasferì nel 1921 a
Berlino ove rimase per cinque anni. Alla morte di Abraham, nel quale la
Klein riconobbe sempre il suo grande maestro, accettò l’invito di Ernst Jones, fondatore della Società
Inglese di Psicoanalisi, che la invitò a trasferirsi a Londra. In Gran Bretagna Melanie rimase da allo-
ra fino alla morte nel 1960 e qui svolse la più grande mole del suo lavoro sia teorico che pratico,
non solo analizzando i bambini, ma anche i gravi disturbi della personalità fino agli stati psicotici nei
pazienti d’ogni età. Fra i suoi più convinti antagonisti spicca il nome di Anna Freud, figlia del gran-
de Sigmund, ma molti furono anche i contrasti con alcuni dei suoi più fedeli colleghi e collaborato-
ri, come la figlia Melitta, divenuta anch’essa psicoanalista, che per una radicale divergenza di vedu-
te ruppe con lei ogni legame.
Dei gravi lutti la segnano fin dalla prima infanzia: la sorella Sidonie muore all’età di 9 anni, l’adora-
to fratello Emmanuel, sua figura di riferimento maschile negli anni giovanili, è stroncato da una
malattia cardiaca a soli 25 anni. Più avanti nella vita un’altra tragedia si abbatte su di lei: la morte
del figlio Hans di 27 anni per un incidente in montagna.
Descritta da tutti come una donna in possesso non solo d’eccezionali doti intellettive, ma anche di
grande fascino e avvenenza fisica, era nota negli ambienti psicoanalitici come la “bellezza bruna”,
e si diceva che la sua sola presenza bastasse a suscitare forti emozioni. Il suo carattere socievole
e comunicativo, ma anche intransigente con chi non condivideva le sue stesse idee, la rese ogget-
to e bersaglio d’una variegata serie di giudizi e sentimenti fra i quali non poteva certo mancare
...l’invidia.
a. p.

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SIMBOLI E MITI

quello che io non posso avere nemmeno tu devi averlo. personaggi del cinema, della televisione, della musica
L’invidia a sua volta deve essere distinta dall’avidità. e del mondo dello spettacolo sono senza dubbio più
Le due pulsioni, che spesso s’annodano fra loro, ammirati che invidiati dai loro fan, e spesso è vero il
hanno in comune la brama per l’oggetto, ma mentre contrario per chi, app a rtenendo allo stesso ambiente,
la prima l’attacca per distruggerlo, la seconda mira a si trova a competere con loro. Ovunque c’è competi-
possederlo incorporandolo. L’immagine che ne è il zione c’è invidia, per questo ogni gara prevede un
prototipo è quella del latt