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16

ARCHEOLOGIA
ANNO I
PA
G IN 3
AGOSTO 2011 E
STORIA

2
SCIENZA
OMAGGIO
E MISTERO

RE ARTÙ
ITALIANO
Le origini della leggenda

MEGALITISMO: LA SCIENZA SACRA

INDAGINI: IL FANTASMA DI AZZURRINA

PIRAMIDI BOSNIA: INCREDIBILI SCOPERTE

IN QUESTO NUMERO: 21 ARTICOLI 14 NEWS 8 LIBRI 7 VIDEO 5 SITI WEB


SOMMARIO AGOSTO 2011 | N.2

Editoriale 5 Il sito proto-cristiano di


Haroba Kosht (III – XIII sec.)
News 7 La scoperta della più antica chiesa cristiana.

Video 19
Parte II
di Gabriele Rossi Osmida 71
Libri 21 Ai piedi di Sai Baba
Siti web 25
Quel mattino seduta nel Tempio a Whitfield...
di Tullia Parvathi Turazzi 79
Mostre & eventi 27 Territorio e transito
RUBRICHE di Alessandro Bertirotti 83
Lo spazio importante all’interno del quale vivere

PERLE DI SAGGEZZA La riscoperta del Nuovo


La Scienza dell’Universo
di Lilly Antinea Astore 29 Mondo
La potenza dimenticata del sacro nome

LA BIBBIA SVELATA
Dalle traduzioni letterali della
“America”
di Claudio Piani e Diego Baratono 89
Bibbia ricaviamo che non Terra di nessuno
ci hanno raccontato tutto e Il mistero, più spirituale e molto meno
nemmeno il vero
di Mauro Biglino 35 fenomenico
di Nikola Duper 95
I SENTIERI DI OGMA Il Diluvio Universale e la
I Druidi e il magico potere di leggendaria (?) Arca di Noè
una sapienza perduta
di Fabio Truppi 39 99
Gli italiani in prima linea nella ricerca sul campo
di Francesco Arduini

ARTICOLI La lettera T ed il suo significato


nel sacro primordiale
Piramidi bosniache: scoperta Alla ricerca di significati perduti della nostra
una struttura sotterranea
unica al mondo
storia
di Enrico Calzolari 109
di Vincenzo Di Gregorio 43
La storia dei popoli europei può essere riscritta
Il mistero dei Teschi di
Cristallo
La spada nella roccia italiana
Le vicende che han fatto nascere la leggenda 113
La leggenda sui misteri dell’origine della vita
di Giuseppe Di Stadio
di re Artù
di Mario Moiraghi 55 Alieni e Bibbia
Castello di Montebello:
Il mistero di Azzurrina
di Marco Marafante 117
L’energia magnetica emanata da qualsiasi corpo

Parapsicologia e percezioni extrasensoriali si Il segreto dell’uomo


incontrano
di Michele Morettini 63 vitruviano di Leonardo
La geometria generatrice
di Alfonso Rubino 123
2 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2
AGOSTO 2011 | N.2 SOMMARIO

I valori del Pi Greco (3,14) e della COMITATO REDAZIONALE


precessione degli equinozi Vincenzo Di Gregorio
Nelle piramidi di Teotihuacan (Messico) e

133
Lilly Antinea Astore
Giza (Egitto) Enrico Baccarini
di Yuri Leveratto Andrea Critelli

Incontri ravvicinati del IV tipo


Dal mito dei rapimenti reali alla teoria delle Per contattare la redazione,
interferenze mentali. Presentazione di un
caso. Parte II
139
di Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei
collaborare, segnalare libri,
eventi potete scrivere a
Radioestesia e lettura redazione@runabianca.it
dell’Universo
145
L’energia magnetica emanata da qualsiasi corpo
di Stefano Delle Rose

La gemellarità
Funzione e ragione ultima di questa
dimensione dello spirito
di Hoseki Vannini 149 www.runabianca.it
La “Scienza Sacra” dei
costruttori di megaliti
Parte I
di Marisa Grande 155 HANNO COLLABORATO
Alessandro Bertirotti

163
Anticipazioni Runa Bianca
numero 3 settembre 2011
Alfonso Rubino
Claudio Piani
Diego Baratono
Duccio Calamandrei
Enrico Calzolari
Fabio Truppi
Francesco Arduini
Gabriele Rossi Osmida
Giulia M. D’Ambrosio
Giuseppe Di Stadio
Hoseki Vannini
Marco Marafante
Mario Moiraghi
Tutti i diritti di riproduzione degli articoli Marisa Grande
pubblicati sono riservati. Manoscritti e origi- Mauro Biglino
nali, anche se non pubblicati, non si restituis- Michele Morettini
cono. Il loro invio implica il consenso gratuito Nikola Duper
alla pubblicazione da parte dell’autore. È vi- Stefano Delle Rose
etata la riproduzione anche parziale di testi, e Tullia Parvathi Turazzi
fotografie, documenti, etc. senza il consenso Yuri Leveratto
scritto dell’autore e della rivista Runa Bianca. SVILUPPO E PROGETTO GRAFICO
La responsabilità dei testi e delle immagini
pubblicate è imputabile ai soli autori. Andrea Critelli

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 3


Sulle tracce di Noè
Angelo Palego e la Montagna dell’Arca

Francesco Arduini

DISPONIBILE
IN LIBRERIA

La ricerca italiana dell’Arca


Libro-intervista con l’intento di esporre in maniera sistematica le
informazioni e i risultati che ha raggiunto in più di venticinque anni
di ricerche sul monte Ararat.
EDITORIALE
di Vincenzo Di Gregorio
tempo di lettura 4 minuti

Non c’è due senza tre...

S
iamo al terzo numero di Runa Bianca Il nostro intento è cercare di comunicare con
(anche se il numero 0 ho il sospetto suoni e immagini alcune emozioni che non si
abbia rovinato per sempre la crono- possono trasmettere con la “carta stampata”.
logia). Anche questa volta vi sono grandi no- L’esperimento di questo mese è stato appli-
vità, grandi nomi e grandi contenuti. Il mese cato su due articoli: quello della “spada nella
di luglio ha visto lo scendere in campo della roccia” di San Galgano, e quella dell’anomalia
nostra redazione non solo come testata “gior- rinvenuta a mezzo di un georadar nei tunnel
nalistica” ma come vera protagonista della ri- di Ravne. Nel video di San Galgano si è pensa-
cerca. Dopo l’ultimo articolo pubblicato sulle to di comunicare la storia “umana” dello scrit-
piramidi bosniache, abbiamo deciso di recarci tore, raccontando il suo percorso personale
sul posto con alcune attrezzature per indagini che lo ha portato da “semplice” ingegnere a
non invasive, al fine di renderci conto perso- storico prima e scrittore medievalista dopo.
nalmente su alcune delle ricerche che stava- Una ricerca lunga e sofferta che è durata oltre
no svolgendosi in Bosnia. Con nostra grossa un decennio e che ancora oggi può riservare
sorpresa ci siamo imbattuti in una “anomalia” delle sorprese inaspettate… a volte indagare
molto particolare posta nel sottosuolo dei nel nostro passato diventa un modo per co-
tunnel di Ravne. Il sospetto che sia una se- noscere il nostro futuro. L’altro video riguarda
poltura di personaggi molto importanti verrà la scoperta dell’anomalia bosniaca. In questi
confermato solo dopo che saranno conclusi video, che vedono come soggetti due prota-
gli scavi archeologici, che son subito iniziati. gonisti di questa indagine, la cosa più note-
Runa Bianca ha immediatamente emesso un vole non è tanto l’eccezionalità dell’evento,
comunicato stampa a cui è seguito un artico- quanto l’emozione dello stesso. Entrambi i
lo molto dettagliato, e forse prolisso. Ce ne video son stati girati quasi in diretta dentro i
scusiamo, ma abbiamo ritenuto che la sco- tunnel di Ravne a pochi minuti dall’individua-
perta sia di portata storica, anche solo per il zione dell’anomalia. La luce è quella di una
tipo di “struttura” che rimane, qualsiasi sia la torcia che si faceva passare da mano in mano,
sua funzione, un unicum mondiale a livello ed i sorrisi, la voce tremolante è la chiave di
archeologico. Per la prima volta a Visoko si lettura del perché esiste questo eMagazine.
potrà disporre di materiale sicuramente da- Nessuna ricompensa economica attende uno
tabile che servirà per scrivere o riscrivere un solo dei protagonisti di quei video, ma solo la
pezzo importante della storia europea. Ai pri- passione che quando raggiunge questi livel-
mi di settembre a Sarajevo verrà tenuta una li, non può non portare frutto. La passione è
conferenza sui risultati dei lavori effettuati in il “fuoco sacro” che spinge
questo anno presso le piramidi bosniache. tutti noi a fare sempre più
Ci auguriamo che per quella data si avrà una e sempre meglio... e la qua-
chiara e dettagliata relazione sulla vera natu- lità alla lunga “paga” sem-
ra di questa struttura. In questo mese abbia- pre. Quindi... buona lettura
mo anche implementato i mezzi comunica- del numero di agosto della
tivi della Runa Bianca. Si è voluto creare una Runa Bianca.
sezione video da affiancare agli articoli scritti. Arch. Vincenzo Di Gregorio

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NEWS
a cura di Enrico Baccarini
tempo di lettura 44 minuti

Le notizie più interessanti dal web

ARCHEOSTORIA
Scoperta tomba anomala
presso la Piramide del
Sole a Visoko in Bosnia-
Erzegovina

I
l 22 luglio è stata scoperta una tomba,
di una tipologia mai vista prima, all’in-
terno di uno dei tunnel Ravne nei pressi
della Piramide del Sole del famoso gruppo di
piramidi scoperte nel 2005 a Visoko (Bosnia-
Erzegovina).
La Fondazione Bosniaca (Archaeological
Park: Bosnian Pyramid of the Sun), che cura
gli scavi sulle piramidi a Visoko, si avvale da
poco più di un anno della collaborazione di
un gruppo italiano di ricerca (SB Research
Group) capitanato dal Prof. De Bertolis dell’u-
niversità di Trieste.
La settimana scorsa la redazione di Runa
Bianca è stata contattata dal Prof. De Bertolis
per avvalersi della collaborazione dell’Arch.
Vincenzo Di Gregorio e di alcune apparec-
chiature tra cui anche un georadar sofisticato
costruito nelle officine di Pisa.
Già in passato negli stessi luoghi altri ave-
vano tentato di scandagliare con dei georadar
il terreno, ma con poca fortuna. Grazie invece
al georadar in dotazione e con l’esperienza di
Di Gregorio si è riusciti ad individuare un’ano-
malia posta sotto il piano di calpestio di un mostra delle aree bianche corrispondenti ad
tratto dei tunnel Ravne. aria. Si può presumere la presenza di due sal-
Ad un primo esame la struttura rilevata me sospese nel mezzo. Le dimensioni delle
potrebbe essere una sepoltura composta da sepolture risultano essere quelle canoniche
due corpi posti a profondità differenti: il pri- di 1 x 2 metri circa. La profondità dell’intero
mo a 1, 5 metri di profondità ed il secondo a complesso però arriva a circa 4, 3 metri.
3 metri. Due camere sovrapposte interamen- Gli scavi sono iniziati il 25 luglio e sono
te in pietra con una morfologia simile a due tutt’ora in corso. Se venisse accertato che la
rombi, al loro interno il tracciato del georadar struttura sia realmente una sepoltura doppia

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NEWS a cura di Enrico Baccarini

sarebbe un unicum nella storia dell’archeo- menti si può contattare la redazione di Runa
logia. La struttura a “rombi” contrapposti evi- Bianca all’indirizzo  redazione@runabianca.
denziata dal tracciato del georadar, e illustrata it oppure visitare il sito www.runabianca.it e
da uno schizzo prospettico 3D indicativo, non www.antikitera.net che seguiranno da vicino
è stata sinora mai osservata in un complesso lo sviluppo della scoperta.
funerario. Poiché la metodologia di sepoltura
è strettamente connessa alla cultura del po- Antikitera.net
polo che l’ha creata, questa particolarissima 26 luglio 2011
tomba potrebbe gettare luce su un periodo
storico poco conosciuto e addirittura su di un ARCHEOSTORIA
popolo probabilmente ancora sconosciuto.
Da studi effettuati con tecniche non in- Scoperta nel Lazio antica
vasive dallo staff della redazione della rivista montagna sacra
Runa Bianca è emerso altresì che la tomba è

U
intatta, e quindi se arricchita da un corredo fu- na montagna sacra nel cuore dell’E-
nerario, lo stesso è in loco esattamente come truria, dove, nell’età del bronzo, si
è stato messo dai suoi costruttori. Lo studio offrivano voti agli dei pagani e si
del corredo funerario servirà, forse per la pri- bruciavano oggetti sacri in loro onore. Han-
ma volta, per ottenere importantissime infor- no portato alla luce questo gli archeologi
mazioni sugli utilizzatori dei tunnel di Ravne, dell’università Sapienza di Roma e della so-
del loro periodo, della loro cultura e della loro printendenza ai Beni archeologici dell’Etruria
religione, che si sospetta fosse legata al culto meridionale sul monte Cimino, in provincia
della madre terra e per questo avessero scel- di Viterbo. La scoperta, «una delle più impor-
to dei tunnel per deporre i loro personaggi di tanti della protostoria del Lazio», con reperti
maggior spicco. risalenti al 1000 a.C., è stata illustrata oggi sul
Ai primi di settembre a Sarajevo verran- luogo del ritrovamento in località La faggeta,
no comunicati i risultati dei lavori effettuati a Soriano nel Cimino. Sulla sommità del mon-
quest’anno presso le piramidi bosniache, e la te, a oltre mille metri di altezza, tra i faggi,
redazione di Runa Bianca con questa sua ec- negli ultimi tre anni l’equipe degli archeolo-
cezionale scoperta, avrà un posto di rilievo in gi, coordinati dal professor Andrea Cardarelli,
questo convegno. ha condotto gli scavi portando alla luce «una
Per maggiori informazioni e aggiorna- serie di stratificazioni di materiali derivanti da

8 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


a cura di Enrico Baccarini
NEWS
roghi cultuali». 
Una «chiara evidenza votiva», secondo il
ARCHEOSTORIA
docente della Sapienza, perchè, spiega, «le Scoperto un mosaico sotto
attività religiose del mille avanti Cristo pas- le Terme di Adriano
savano proprio attraverso il fuoco. Venivano

C
bruciate offerte per gli dei: oggetti sacri, cibo olle Oppio delle meraviglie. Un
o animali». Gli scavi stanno portando alla luce nuovo Apollo emerge dalle viscere
anche una recinzione muraria che circonda del colle. Per Roma è un evento, un
tutto il monte Cimino, anch’essa risalente nuovo eccezionale ritrovamento a due passi
all’età del bronzo. «Sono tante le domande dalla Domus Aurea, dal Colosseo e dall’area
che questi scavi ci hanno suscitato - spiega archeologica centrale. Un mosaico di grandi
Laura D’Erme della Sovrintendenza ai Beni dimensioni.
archeologici dell’Etruria meridionale -: qua- L’eccezionale manufatto è riaffiorato non
li rapporti intercorrevano tra gli abitanti del lontano dall’affresco della «Città Dipinta», che
monte Cimino e la vicinissima comunità di era stato trovato nel criptoportico traianeo
Soriano? La montagna era abitata dalla classe nel febbraio del 1998.
dominante? Era questo il punto di riferimento L’area è ancora quella del fortunato tun-
religioso dell’Etruria?». Entusiasta della sco- nel traianeo, il mosaico ha al centro le figure
perta il neo sindaco di Soriano nel Cimino, Fa- di Apollo e delle muse. E proprio Apollo era
bio Menicacci, che commenta: «Abbiamo un il dio raffigurato in grande evidenza con una
territorio ricco di reperti archeologici, dalla statua nell’affresco della città ideale grande
preistoria all’archeologia industriale. Questa una decina di metri quadri.
è la terza campagna di scavi che continuere- Siamo sotto la grande esedra del comples-
mo a sostenere con risorse sempre maggiori. so termale ideato per Traiano nel 109 dell’e-
Ci stiano attivando affinchè i reperti restino ra volgare dal geniale architetto Apollodoro
a Soriano. Il mio sogno è realizzare su questa di Damasco, la nuova scoperta riguarda con
montagna un sito archeologico aperto, che si tutta probabilità un edificio precedente l’im-
possa visitare e diventi un volano per il turi- pianto traianeo.
smo della zona». È toccato agli archeologi della sovrinten-
denza comunale guidati da Rita Volpe, che
ANSA hanno in carico questa zone del sottosuolo
26 luglio 2011 traianeo adiacente alla Domus Aurea, sco-

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NEWS a cura di Enrico Baccarini

prire il gioiello del criptoportico. Il mosaico, ARCHEOSTORIA


proprio come il celebre affresco di «Apollo
e le muse Clio e Euterpe» (I sec.) conservato Molte statue menhir trovate
a Pompei, o l’antico frontone del tempio di in un muro in Sardegna
Luni conservato a Firenze, ritrarrebbe il dio

L
della poesia e del Sole. a sorprendente scoperta nella campa-
“Ci sono altri dieci metri da scavare in pro- gna sarda di un piccolo muro a secco
fondità – aggiunge Giovanni Caruso, l’altro fatto interamente di pietre erette rot-
archeologo del comune – Tutto questo fa te, molte delle quali scolpite con figure uma-
parte di un edificio di età Flavia coetaneo del- ne stilizzate, potrebbe rendere il sito presso
la Domus Aurea. Il piano di calpestio alla base Cuccuru e Lai, nei pressi di Samugheo, uno
insomma risale al 60 dell’era volgare. Sopra il dei più importanti santuari preistorici dell’i-
criptoportico e il mosaico ci sono le terme di sola.
Traiano inaugurate nel 109 d.C. Mauro Perra, archeologo direttore del
Il criptoportico che in età moderna aveva Museo Villanovaforru, ha detto che il ritrova-
ospitato una polveriera napoleonica è ogget- mento potrebbe essere importante come le
to di fortunate indagini dalla seconda metà statue del Monte Prama, una scoperta unica
degli anni ’90. con enormi valori storici e scientifici.
Fu lì infatti, nel febbraio del 1998, che in I menhir rotti risalgono all’età del rame,
fondo alla lunga galleria di sessanta metri o circa 5000 anni fa, e si identificano perfet-
(larga otto) fu riportato alla luce il celebre tamente sul muro a secco, come essi sono
affresco a volo d’uccello di una città che fu stati spezzati probabilmente circa 70 anni fa,
presto definita «Città Dipinta» e che secondo quando fu costruito il muro.
l’immaginifico critico d’arte Federico Zeri ac-
corso a vederlo avrebbe potuto rappresenta-
re perfino l’antica Londinum (Londra).
L’affresco lasciò senza fiato la prima che
lo vide, l’archeologa Elisabetta Carnabuci:
la rappresentazione di una città , con la sua
cerchia di mura turrite, mostrava sulla sinistra
l’azzurro di un fiume attraversato da un ponte
e con i camminamenti esterni.
In basso un mausoleo dai toni dorati e una
fila di case rosse, vicino un quadriportico co-
lonnato e sul limite destro un tempio ed altri
edifici su un’altura. Al centro della città infine
una statua dorata di dimensioni colossali po-
sta all’incrocio tra due strade.
E ancora: un teatro, accanto al quale ecco
svettare una statua d’Apollo su alto basamen-
to. Lo stesso dio raffigurato nel soggetto del
mosaico appena scoperto, che segue di 6
anni il rinvenimento di un altro importante
pavimento a tessere. Gli archeologi iniziarono a studiare l’area
Per ulteriori informazioni vedere qui e qui, negli anni novanta, quando fu fatto uno sca-
mentre questo è il link specifico del Ministero vo nei pressi di una tomba di giganti a Paule
dei Beni Culturali. Lutturi; poi, nell’agosto del 2008 hanno tro-
vato una serie di statue-menhir (pietre eret-
Il Fatto Storico te scolpite con tratti umani). Infine, in questo
31 luglio 2011 mese di luglio un nuovo scavo ha portato alla

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a cura di Enrico Baccarini
NEWS
scoperta di circa 300 pezzi di pietre erette rot- esattamente la funzione per cui il dispositi-
te. vo fu creato, ma ora il fisico Amelia Sparavi-
“Intorno al III millennio a.C., i menhir antro- gna, Facoltà di Ingegneria del Politecnico di
pomorfi si diffusero in tutta Europa. In Sarde- Torino, suscitando un mare di polemiche, ha
gna si possono trovare a Mandrolisai, Bariga- suggerito che potrebbe essere il più vecchio
du, a Laconi e Isili - in ogni area hanno i propri goniometro mai conosciuto al mondo. L’ar-
tratti simbolici. Alcune delle pietre scoperte a chitetto Kha contribuito a costruire le tombe
Samugheo hanno scolpiti volti, figure umane dei faraoni durante la 18° inastia, intorno al
stilizzate e rovesciate a forma di u e un fregio 1400 a.C. La sua tomba fu scoperta intatta nel
centrale, con una griglia o un disegno a spina 1906 dall’archeologo Ernesto Schiaparelli a
di pesce, “ ha dichiarato Mauro Perra. Deir-al-Medina, vicino alla Valle dei Re.
Su alcune delle statue scoperte di recente
c’è anche un pugnale intagliato. “Questo è ti- Express News
pico delle pietre scolpite trovate nelle Alpi, “ 1 Agosto 2011
ha detto il signor Perra. “È lo stesso disegno
trovato sui menhir della Lunigiana. “Questo ARCHEOSTORIA
significa che la Sardegna preistorica non era
una piccola isola isolata, ma un luogo che era Ceramica lapita trovata alle
parte di un più ampio movimento culturale”, isole Fiji
ha aggiunto.

P
Alcuni dei simboli scolpiti sulle pietre tro- er la prima volta, ceramica Lapita è
vati presso Cuccuru e Lai sono completamen- stata scoperta a Vanua Levu, la se-
te diversi da quelli delle pietre di Laconi. “Il conda isola dell’arcipelago delle Fiji,
vero significato dei simboli è ancora scono- un tempo conosciuta come l’Isola del legno
sciuto, ma queste pietre erette possono ben di sandalo. La ceramica data al 1100 a.C. ed è
essere marcatori territoriali, “ Perra ha detto. stata trovata nell’Isola Vorovoro Island presso
Le pietre più alte scoperte hanno circa 1, 20 Labasa.
m di altezza, ma la stragrande maggioranza è L’archeologo capo del Museo di Fiji, Sepeti
malamente rotta. Ora l’obiettivo delle autori- Matararaba, ha detto che si riteneva che Bou-
tà locali e della Soprintendenza Archeologica rewa in Nadroga fosse il primo insediamento
è di organizzare un laboratorio per consenti- umano delle Fiji, ma che questa nuova sco-
re agli esperti di ripristinare le pietre rotte. perta a Vorovoro indica che i primi abitanti
non si stabilirono solamente a Baurewa ma si
L’Unione Sarda dispersero, popolando anche Vorovoro. Ma-
1 Agosto 2011 tararaba ha aggiunto che un professore della
Simeon Fraser University con alcuni studenti
ARCHEOSTORIA sta compiento una raccolta in superficie della
ceramica a Vanua Levu.
Svelata la funzione del
misterioso oggetto egizio Fiji Village e Antikitera.net
recuperato nel 1906 1 agosto 2011

U ARCHEOSTORIA
n oggetto misterioso, recuperato da
una tomba egizia, ha sconcertato gli
archeologi per anni. L’oggetto è sta- Luogo sacro dell’Età del
to trovato nella tomba di Kha antico architet- Bronzo in Italia Centrale
to egiziano che ha aiutato a costruire le tom-

A
be dei Faraoni ‘intorno al 1400 a.C. Nel corso rcheologi italiani hanno trovato una
degli anni è stato studiato nei minimi dettagli montagna sacra, dove gli Etruschi
ma nessuno è stato in grado di determinare adoravano i loro dèi e bruciavano

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 11


NEWS a cura di Enrico Baccarini

oggetti consacrati in loro onore, nell’Età del ri proprio nel museo parigino con una squa-
Bronzo (3000 anni fa). Esperti della Soprin- dra di operai del Comasco. Giustificò l’impre-
tendenza Archeologica dell’Etruria meridio- sa quale naturale ed ovvia restituzione all’I-
nale e dell’Università La Sapienza di Roma talia di opere d’arte sottratte a suo tempo da
hanno scoperto il sito sul Monte Cimino pres-
so Viterbo, 80 km a nord di Roma. La scoperta
è considerata una delle più importanti per la
storia antica della region, con resti archeolo-
gici risalenti al 1000 a.C.
Gli archeologi, diretti dal Professor Andrea
Cardarelli della Sapienza, hanno condotto
scavi sulla cima, a 1000 m di quota, per gli
ultimi tre anni. Cardarelli ha detto che sono
stati trovati numerosi materiai, connessi ai
fuochi cultuali e ‘l’evidenza di offerte votive’.
“Le attività religiose, 1000 anni a.C., compor-
tavano il sacrificio col fuoco, “ egli afferma. “Le
offerte erano bruciate in onore degli dèi - og-
getti sacri, cibi o animali”. Sono stati trovati
anche i resti di antiche mura che cingevano
la montagna.
“Questi scavi hanno sollevato parecchi in-
terrogativi, “ dice Laura D’Erme della Soprin-
tendenza archeologica. “Quali rapporti intrat-
tenevano gli abitanti del Monte Cimino con la
vicina comunità di Soriano? Forse la monta-
gna era abitata dalla classe dirigente? Era un
riferimento religioso per l’intera Etruria”?

ANSA
1 Agosto 2011

ARCHEOSTORIA
Il comasco che rubò la Napoleone Bonaparte come bottino di guer-
“Gioconda” ra durante le sue campagne militari in Italia. 
Ogni lunedì il Louvre era chiuso al pubblico,

C
hi ha portato la Gioconda in Fran- ma pieno di artisti autorizzati a copiare le
cia, che ora il Louvre si rifiuta di opere dei grandi maestri, di critici e di ope-
prestare agli Uffizi? È radicata con- rai addetti alle manutenzioni. La mattina del
vinzione che sia stato Napoleone. E invece 21 agosto 1911 Peruggia esce di casa alle
il celeberrimo dipinto è arrivato in Francia 7.15, evitando la pettegola portinaia e pas-
proprio con Leonardo, mentre muoveva sando poi sotto il naso del custode del mu-
alla volta di Francesco I al quale, nel 1517, seo, che sonnecchia, e punta al Salon Carrè.
l’avrebbe venduta per 4mila scudi d’oro. A passo sicuro e ignorando altri capolavori
Ma della pista napoleonica era convinto un assoluti esposti nella galleria parigina - come
comasco, Vincenzo Peruggia, che voleva re- quelli di Veronese, Rubens, Raffaello e Tizia-
stituire Monna Lisa all’Italia. Giusto cent’anni no - si impadronisce lesto della Gioconda,
fa decise di rubare il dipinto e ci riuscì. Era uno appesa fra un Giorgione e un Correggio. La
stuccatore e decoratore impegnato in restau- porta al piano di sopra attraverso una scala

12 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


a cura di Enrico Baccarini
NEWS
di servizio, toglie la cornice, nasconde la pic- arresto, Peruggia - con il narcisismo tipico di
cola tavola sotto il suo camiciotto da lavoro tanti artisti - dichiarò: «Ho rubato la Giocon-
e torna a casa nella vicina Rue de l’Hôpital da perché sono pittore, italiano e futurista.
Saint Louis. Lì nasconde il dipinto sotto il Mi propongo di sostituirla con il quadro di un
piano di un tavolino grande poco più dell’o- milanese. Questo maestro sono io; il quadro,
pera (77x53 centimetri). Sono le 9 quando si un capolavoro, si chiama “Il caos dell’auto-
riprecipita al Louvre e si mette al lavoro, men- bus”. Il tema fu celebrato da Filippo Tomma-
tre alcuni notano l’assenza dell’opera, ma so Marinetti in un delizioso poema. Non ho
pensano che sia nello studio del fotografo.  ancora potuto mettere il progetto in esecu-
Quando la faccenda si chiarisce, si scatena zione, perché se è facile far sparire una tela
un putiferio, ma il direttore dei Musei na- dal Louvre, vi sfido a farne entrare una sola». 
zionali è in vacanza, il ministro dell’Istruzio- La figlia aveva all’epoca poco più di un anno.
ne al mare e il sottosegretario alle Belle arti, La moglie sposò poi nel 1927 il fratello di
Dujardin-Beaumetz, lasciando l’ufficio, ha Vincenzo, Ernesto, che morì nel 1947 men-
dato disposizioni di non essere disturbato.  tre i giornali titolavano «È morto il ladro
Arrivato in campagna trova un telegram- della Gioconda», creando una certa con-
ma che annuncia il furto inatteso, pensa a fusione e qualche imbarazzo. Il film girato
uno scherzo e non ci fa caso. Il giorno dopo da Castellani nel 1978 riportò questi dati
“Le Figaro” sbraita: «La Joconde a dispa- errati e fece morire l’uomo solo e alcolizza-
ru». Le indagini sono colossali, con ben to, mentre Vincenzo morì a Saint Maur des
1.350 sospettati (tra i quali Picasso e Apol- Fosses. In un altro recente film, L’uomo che
linaire). Viene sentito anche Peruggia, poi rubò la Gioconda, è Alessandro Preziosi a
viene fatta una perquisizione a sorpresa interpretare il ladro e assistiamo a un’altra
nella sua casa: il comasco accoglie gelido falsificazione: qui il Peruggia ruba il quadro
gli agenti e li lascia rovistare, inutilmente.  per dimostrare il suo amore a una ragazza.
Appena arrivato in Italia, si mette in contat- Tra i libri che si possono leggere sull’argo-
to con un antiquario fiorentino per ricon- mento segnaliamo Ho rubato la Gioconda di
segnare l’opera agli Uffizi. Ingenuo, pro- Pietro Macchione, che ne è anche editore e
babilmente credeva di aver fatto bene e ha da poco ristampato l’opera in versione ag-
si aspettava persino una ricompensa: una giornata.
pensione o un lavoro in un museo italiano Lorenzo Morandotti
come stuccatore o decoratore. La vicenda gli
fruttò invece un anno e 15 giorni di carcere. Il Corriere di Como
Chi era questo eroe dei nostri tempi? Nato a 31 luglio 2011
Dumenza (all’epoca in provincia di Como) l’8
ottobre del 1881 ed emigrato in Francia nel SCIENZA
1909, Peruggia, dopo essersi adattato a ogni
lavoro, fu assunto come imbianchino e prestò L’origine delle ali degli
servizio in alcuni appalti al Louvre, grazie a un insetti
diploma di disegnatore di ornato. Nel 1911

A
compì il furto che lo rese celebre (negli anni vrebbero avuto origine da placche
seguenti spesso regalava in giro cartoline della regione toracica, con il reclu-
con stampata la Gioconda) ma venne presto tamento di geni delle zampe per
chiamato a fare il soldato e finì prigioniero. regolarne lo sviluppo .
Dopo il conflitto si sposò e tornò in Francia, Un nuovo ordine di insetti dal Cretaceo in-
dove morì di infarto l’8 ottobre del 1925, gior- feriore del Sud America è stato scoperto da
no del suo compleanno e anche della moglie un gruppo di ricercatori del Museo di storia
Annunciata (lei aveva 29 anni, Vincenzo 44). naturale di Stoccarda, che ne riferiscono in un
Al quotidiano francese “Excelsior”, che l’in- articolo pubblicato su un numero monografi-
tervistò il 13 dicembre 1913, giorno del suo co dedicato agli insetti del Cretaceo della rivi-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 13


NEWS a cura di Enrico Baccarini

sta Insect Systematics&Evolution.


Grazie al fatto che a essere stati scoperto
sono stati sia esemplari adulti alati sia larve,
tutti ottimamente conservati, Arnold H. Sta-
niczek, Günter Bechly e collaboratori sono
stati in grado di chiarire la posizione filogene-
tica di questi animali che rappresenterebbero
gli antenati estinti delle attuali effimere.
I Coxoplectoptera differiscono tuttavia in
modo significativo sia dalle effimere e sia da-
gli altri insetti alati. Forniti di venature delle
ali simili a quelle delle effimere, di un torace
e di ali che ricordano quelle delle libellule e
zampe che richiamano quelle delle mantidi,
religiose, questi insetti alati sembrano un mo-
saico di vari animali. Le larve ricordano invece
i gamberetti d’acqua dolce.
Per quanto riguarda il loro stile di vita vi
sono alcuni aspetti enigmatici. Diverse ca-
ratteristiche anatomiche e del sito di ritrova-
mento sembrano suggerire con forza che essi
vivessero in un habitat fluviale, mentre la loro
singolare anatomia fa pensare che fossero
dei predatori, che con molto probabilmente,
a dispetto delle ali di cui erano dotati, si na- mensioni medie - presumibilmente a causa
scondevano all’interno di buche scavate nel del riscaldamento terrestre - fino a dieci per-
letto dei fiumi. cento l’anno. La testata calcola che, se doves-
La scoperta di questi nuovi organismi - os- se proseguire la tendenza, tra cinquant’anni
servano i ricercatori - può fornire importanti saranno dei bestioni grandi come delle ca-
indizi per chiarire l’origine evolutiva delle ali mionette. Peggio, saranno anche coperti di
degli insetti, un tema ancor oggi alquanto una resistentissima armatura, superiore a
controverso. Gli scienziati presumono che le quella attualmente in uso sui mezzi militari,
ali abbiamo avuto origine da placche della dello spessore di 26 cm, praticamente invul-
regione toracica, con il reclutamento di geni nerabile alle armi leggere.
delle zampe per regolarne lo sviluppo.
The Register e Antikitera.net
Corriere della Sera 30 luglio 2011
21 luglio 2011
SCIENZA
SCIENZA
Ritornano animali estinti
Ragni enormi e invulnerabili

L
in Groenlandia ’inglese Daily Mail riferisce dell’ecces-
sivo entusiasmo con cui la comunità

L’
inglese The Register riferisce di scientifica conferma l’avvenuta estin-
un’équipe scientifica danese che ha zione di intere razze d’animali. Secondo uno
rilevato come i giganteschi aracnidi studio citato dalla testata, circa un terzo di
carnivori della Groenlandia conosciuti come tutte le specie di mammiferi dichiarate estin-
“ragni lupo” (Pardosa glacialis) hanno da qual- te rispuntano poi vive e vegete. Il caso più re-
che tempo preso ad aumentare le proprie di- cente nell’ordine del tempo riguarda l’okapi,

14 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


a cura di Enrico Baccarini
NEWS
una sorta di cugino più basso della giraffa che cuore dell’innovazione tecnologica potreb-
vive nell’Africa centrale. Considerato estin- be presto essere sostituito dalla  Graphene
to da 80 anni, l’animale è riapparso quattro Valley . Sì perché i nuovi pc potrebbero man-
anni fa. Pare fosse più timido che scomparso. dare in pensione il silicio per far posto al gra-
Altri casi riguardano il solenodonte cubano, fene, leggero e incredibilmente più resistente
una sorta di gigantesco toporagno; la volpe dell’acciaio, straordinario conduttore di elet-
volante di Vanikoro delle Isole Salomone, un tricità e di calore e duro, durissimo. Più dei
raro pipistrello; il ratto centrale della roccia, diamanti. Non solo: la nuova generazione di
un piccolo roditore dell’Australia; e altri anco- computer e smartphone composti da questa
ra. Hanno in comune, a quanto pare, la scarsa leggerissima sostanza sarebbe anche meno
voglia di farsi contare dagli scienziati. affamata di energia.
GRAZIE A DUE FISICI RUSSI - Un tempo la
Daily Mail e Antikitera.net parola grafene faceva pensare alle mine delle
27 luglio 2011 matite, costituite da grafite. Ma da quando,
nell’ormai lontano 2004, i ricercatori dell’Uni-
SCIENZA versità di Manchester Andre Geim e Konstan-
tin Novoselov sono risusciti a ricavare dalla
Pianta carnivora che mangia grafite il grafene, questo miracoloso materia-
ratti le è stato incoronato ufficialmente erede del
silicio. È costituito da una molecola bidimen-

I
l Daily Mail ha dato notizia della scoper- sionale di atomi di carbonio, viene utilizzato
ta nelle giungle delle Filippine di una nei semiconduttori e in futuro i processori al
pianta carnivora capace di inghiottire e grafene potrebbero essere molto più leggeri,
digerire - interi - ratti e altri roditori. La pian- piccoli e soprattutto più veloci degli attuali.
ta, con vistose macchie di colore popora e a Geim e Novoselov si sono aggiudicati un No-
vaga forma d’imbuto, intrappola le prede nel bel per la scoperta e la notizia non sorprende.
fluido che raccoglie al suo interno, dove pri- GLI ESPERIMENTI DEL VENERDI’ SERA  - Le
ma annegano e poi vengono digerite dagli università di mezzo mondo sono già al lavo-
acidi e enzimi che l’organismo secerne. I suc- ro per mettere a punto apparecchiature con
chi digestivi disciolgono le parti molli delle l’innovativo materiale, come per esempio
vittime, lasciando solo le ossa. Al vegetale è computer touchscreen, abbandonando com-
stato dato il nome di Nepenthes attenborou- pletamente il silicio. La coppia di scienziati,
ghii in onore del noto divulgatore scientifico che ha lavorato gomito a gomito per un de-
inglese Sir David Attenborough, che si è di- cennio (Novoselov era uno studente di Geim),
chiarato “assolutamente lusingato” dal rico- era solita dedicare ogni venerdì sera ad espe-
noscimento. rimenti fuori dagli schemi, non strettamente
correlati ai loro compiti principali. E proprio
Daily Mail e Antikitera.net durante una di queste serate i due hanno
31 luglio 2011 usato del normale nastro adesivo per rimuo-
vere dei sottili strati di carbonio da un pezzo
SCIENZA di grafite e si sono ritrovati tra le mani un ma-
teriale costituito da uno strato monoatomi-
I computer del futuro? Grafene co (vale a dire con uno spessore equivalente
invece che silicio alle dimensioni di un solo atomo) di atomi di
carbonio. Secondo Novoselov, nonostante

L
a scoperta che vale un Nobel: un ma- le interessanti proprietà fisiche scoperte nel
teriale derivato dalla grafite (quella corso della sperimentazione possano avere
delle matite) con proprietà superiori. un immediato uso pratico nello sviluppo di
La Silicon Valley è ormai sorpassata e quel apparecchiature elettroniche, «un’ulteriore
nome che indicava fino a poco tempo fa il comprensione delle capacità elettroniche

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 15


NEWS a cura di Enrico Baccarini

di questo materiale rappresenterà un passo Ma partiamo dall’inizio: la dimostrazione


avanti verso la totale sostituzione del silicio». delle proprietà elettromagnetiche del dna.
Emanuela Di Pasqua Lo strumento utilizzato dalla squadra di
ricerca consiste in un solenoide all’interno
Il Corriere della Sera del quale viene alloggiata una provetta con-
25 luglio 2011 tenente la soluzione biologica da analizzare.
Il materiale biologico viene eccitato elettro-
MISTERO magneticamente e i segnali risultanti vengo-
no catturati e amplificati tramite computer. I
Il Nobel Montagnier: “Il dna risultati registrati sono senza precedenti: le
si teletrasporta da cellula a soluzioni biologiche ricavate da colture cellu-
cellula” lari batteriche e virali emettono onde elettro-
magnetiche a bassissima frequenza (tra i 500

U
na ricerca dello scienziato francese e i 3000 Hz), e i medesimi risultati vengono
dimostrerebbe che i geni viaggiano ottenuti analizzando il solo dna estratto da-
sulle onde elettromagnetiche. Ma gli stessi microorganismi. Non solo, si è anche
non tutti sono d’accordo. Il 1953 è stato l’anno notato che le emissioni elettromagnetiche
della scoperta della conformazione a doppia non dipendono dalla quantità di cellule uti-
elica. Il 1968 quello degli enzimi di restrizio- lizzate nella coltura, e che anche singoli geni
ne, capaci di tagliare il dna in particolari pun- sono in grado di produrre simili emissioni.
ti. Nel 1983 Kary Mullis ha inventato la PCR, Va bene, questo significa che le singole
un sistema per riprodurre velocemente copie molecole di dna, se sottoposte a eccitazione
identiche di un segmento di dna. Il 2001, poi, elettromagnetica, sono in grado di riemette-
è stato l’anno del sequenziamento del geno- re segnali captabili: ma come si arriva al tele-
ma umano. Il 2011, trasporto di dna da una cellula all’altra? È qui
invece, potrebbe che interviene l’elemento più provocatorio
essere l’anno della (e controverso) dello studio di Montagnier. I
scoperta delle pro- ricercatori hanno notato che le emissioni del
prietà elettroma- dna provocavano cambiamenti nelle nano-
gnetiche del dna. strutture dell’acqua. Successivamente hanno
In questi giorni, dimostrato che queste emissioni potevano
infatti, il premio influire anche sulle nanostrutture una solu-
nobel Luc Monta- zione acquosa priva di elementi biologici.
gnier ha reso pub- Ipotizzando che queste specifiche nanostrut-
blici gli ultimi risul- ture potessero fungere da impalcatura per la
tati di una ricerca riproduzione della molecola emittente, han-
p o te n z i a l m e nte no inserito nella provetta contenente acqua
rivoluzionaria su gli elementi necessari alla sintesi di dna (enzi-
come il dna sa- ma polimerasi, nucleotidi e primer).
rebbe in grado di Quando sono andati ad analizzare il dna
“teletrasportarsi” prodotto, hanno trovato sequenze per il 98%
tramite emissioni elettromagnetiche. L’ipote- identiche a quelle originali.
si dello scienziato francese è che i singoli fila- Sostanzialmente, dunque, il dna sarebbe
menti di dna (e, volendo, anche i singoli geni) in grado di trasferire informazioni sulla pro-
sono in grado di emettere onde elettroma- pria struttura attraverso l’acqua, al punto da
gnetiche che si propagano attraverso la for- poter ricostruire la molecola in un altro am-
mazione di nanostrutture d’acqua. Non solo, biente acquoso. Una scoperta del genere
questa proprietà permetterebbe ad alcuni sarebbe già sufficiente a fare scalpore, ma a
microorganismi di infettare cellule a distanza, Luc Montagnier non basta. Il virologo Premio
con un processo che ricorda il teletrasporto. Nobel arriva a ipotizzare che questa proprietà

16 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


a cura di Enrico Baccarini
NEWS
venga utilizzata dai microrganismi per infet- continuo aggiornamento e soprattutto esi-
tare altre cellule. “ Dobbiamo supporre che stono variabili imprevedibili. Anche per que-
in presenza di cellule eucariote la sintesi dei sto motivo lo studio dell’ Ingegner Guerrera
componenti del micoplasma (lipidi di mem- si è ancorato ad un numero di avvistamenti
brana, ribosomi) possa essere istruita dal dna contenuto e in un arco di tempo (tre anni)
del micoplasma”, spiega Montagnier , “ Un’u- piuttosto delimitato.
nica cellula di micoplasma è, quindi, sufficien- Sembra di poter notare che anche i colori
te a generare l’infezione totale dei linfociti”. degli UFO tendono a variare di volta in vol-
Affermazioni come questa hanno creato non ta…
poche perplessità all’interno della comuni- “I colori più comuni, per quanto riguarda le
tà scientifica. Alcuni, come il chimico Derek sfere, sono il bianco, il rosso l’arancione e il gial-
Lowe, sostengono che la tesi di Montagnier lo e la luce emessa viene anche descritta come
non è supportata da una quantità sufficiente “pulsante” o “intermittente” e in qualche caso
di dati e da prove incontrovertibili di riprodu- cambiano colore.
cibilità. Spesso, i colori indicano i livelli di attività de-
Nel frattempo, la squadra di Montagnier gli ufo e quelli di colore rosso o arancione fanno
sta già ipotizzando applicazioni mediche di trasparire appunto una bassa attività, per cui
questa scoperta, principalmente nell’ambi- gli ovni si vedono molto lenti o addirittura sta-
to dello studio dell’HIV. Per saperne di più, è zionari”.
possibile consultare il paper fornito dall’Uni- Come mai, soprattutto di giorno, gli UFO
versità di Milano Bicocca. non sarebbero facilmente percepibili da un
traduzione di Fabio Deotto per Mysterium occhio umano?
“Gli ufo, con la luce diurna, sono spesso di
Daily Wired aspetto metallico e/o visibili solo in frequenze
27 luglio 2011 non percepibili dall’occhio umano, bensì solo
da fotocamere e videocamere. Spesso tendo-
MISTERO no a “spegnersi” e ricomparire poco dopo. Per
quanto riguarda gli oggetti discoidali si pre-
UFO invisibili? Non all’occhio sentano frequentemente di aspetto metallico,
elettronico quindi di colore grigio. Una caratteristica co-
mune per tutte le tipologie di avvistamenti è la

I
l  fenomeno UFO  ha un’unica origine? totale assenza di rumore”.
Indipendentemente dalle personali con- Gli avvistamenti di massa sfuggono a que-
vinzioni sull’ipotesi aliena è un dato di sta catalogazione?
fatto che le diversità, in ogni tipo di avvista- “Gli avvistamenti di massa sono decisa-
mento, sono spesso così nette da far sorgere mente più rari, come ad esempio è successo il
il sospetto su come l’ufologia presenti sfuma- 13 marzo 1997 a Phoenix, Arizona, in cui oltre
ture diverse. In un’ inchiesta in quattro pun- 10.000 persone videro un oggetto a forma di
tate, l’ IngegnerDonatello Guerrera  espone i “V” lungo circa 1500 metri, così grande da riu-
risultati di uno studio effettuato su un cam- scire a contenere quaranta aerei B2. È proprio
pione di 57 avvistamenti. Casi direttamente o grazie ai punti comuni di una miriade di testi-
indirettamente indagati dal Centro Ufologico monianze, foto e filmati, che si riesce a fare un
di Benevento  e  Centro Ufologico Mediterra- lavoro di catalogazione, ma attenzione, onde
neo. Nella prima puntata dell’inchiesta sono evitare fraintendimenti, questo non significa di
stati sviscerati gli obiettivi della ricerca. Nella certo che tutti gli avvistamenti vengono catalo-
seconda puntata  invece, Guerrera si è mag- gati come di origine per forza di cose extraterre-
giormente focalizzato sulle varie forme che stre o non convenzionale”. 
assumerebbero gli oggetti volanti in diversi
avvistamenti. Una catalogazione esatta e pre- NotizieFresche
cisa è utopia, in quanto il fenomeno UFO è in 31 luglio 2011

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 17


La linea dell’Orso
Gesù, Maddalena, Re Artù, catari,
templari
Davide Ursi

DISPONIBILE
IN LIBRERIA

Una linea sottile ma ben delineata


che va da Gesù ai templari passando attraverso il leggendario Re
Artù raccontata all’autore da un personaggio misterioso incontrato
a Rennes le Château. Un romanzo avvincente e ricco di spiritualità.
VIDEO
a cura di Andrea Critelli
tempo di lettura 3 minuti

La videoteca virtuale di Runa Bianca

ARCHEOSTORIA
Amedeo Guillet
La leggenda del
comandante diavolo

L
a storia straordinaria di un uomo dai
mille volti: ufficiale, agente segreto,
ambasciatore, stalliere, acquaiolo,
scaricatore di porto e soprattutto guerriglie-

ro. Un uomo camaleontico, imprevedibile e rio. Entrambi i video son stati girati dentro i
temerario che per restare fedele al suo codice tunnel di Ravne, la luce è quella di una torcia
d’onore cambierà identità, patria e lingua. La che si faceva passare da mano in mano, i sor-
sua avventura comincia con la disfatta fasci- risi e la voce tremolante tradiscono l’emozio-
sta in Africa orientale. GUARDA VIDEO >> ne dell’evento. Sulla scoperta più avanti l’ar-
ticolo in queste stesse pagine di Di Gregorio.
ARCHEOSTORIA GUARDA VIDEO 1 >>
GUARDA VIDEO 2 >>
Scoperta probabile tomba
nel tunnel Ravne SCIENZA
L’acqua che scorre sul suolo

A
pochi minuti dalla scoperta di un’a-
nomalia nei tunnel di Ravne, Visoko di Marte

S
(Bosnia) l’intervista al Prof. De Ber-
tolis del gruppo SB Research Group. Succes- ul suolo marziano ci sarebbe acqua
sivamente, in merito alla scoperta effettuata allo stato liquido che scorre durante
il 22 Luglio nei tunnel di Ravne a Visoko (Bo- la primavera e l’estate sui pendii del
snia) l’intervista all’arch. Vincenzo Di Grego- Pianeta Rosso, per poi ritirarsi durante l’inver-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 19


VIDEO a cura di Andrea Critelli

le sorprese inaspettate. GUARDA VIDEO >>

so. Acqua salata, capace di non trasformarsi


in ghiaccio alle rigide temperature marziane,
che disegna dei piccolissimi ruscelli. L’annun- MISTERO
cio della Nasa e le spettacolari immagini della
scoperta. GUARDA VIDEO >> A caccia di Azzurrina

T
SCIENZA erra Incognita si spinge fino ai con-
fini più labili e incerti della ricerca
Addio, Space Shuttle scientifica e, dopo gli oggetti volanti
non identificati, la nostra bussola punta ora

S
i chiude un capitolo dell’epopea spa- in direzione del paranormale. Numerosi sono
ziale, con il lancio della navetta ame- i castelli che in Italia ospiterebbero presenze
ricana Atlantis che segna la fine delle non ben definite, ma uno in particolare sem-
missioni dello Space Shuttle. Una storia lunga bra essere il fulcro di indagine di numerosi
trent’anni che ha conosciuto i suoi momenti
di gloria e le sue tragedie. GUARDA VIDEO >>

gruppi di studiosi: il castello di Montebello,


dimora della piccola Guendalina scompar-
MISTERO sa nel nulla nel 1375. Era albina e, per pro-
La spada nella roccia teggerla dal pregiudizio popolare, la madre
tentava di colorarle i capelli con pigmenti di

I
natura vegetale con scarso successo, otte-
ntervista all’ing. Mario Moiraghi in meri-
nendo solo dei riflessi azzurri per la quale fu
to alle vicende di San Galgano e a come
soprannominata da tutti “Azzurrina”. Grazie
le sue gesta fecero fiorire la leggenda di
ad un permesso speciale, Terra Incognita ha
re artù. Il percorso personale di Moiraghi che
potuto seguire Daniele Gullà e la sua squadra
lo ha portato da “semplice” ingegnere a stori-
nelle indagini presso il famoso castello. Ecco i
co prima e scrittore medievalista dopo. Una
risultati che sono emersi durante le ricerche.
ricerca lunga e sofferta che è durata oltre un
GUARDA VIDEO >>
decennio e che ancora oggi può riservare del-

20 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


LIBRI
a cura di Andrea Critelli
tempo di lettura 8 minuti

La libreria virtuale di Runa Bianca

ARCHEOSTORIA tuite. Si sono così potute affrontare ricerche


altrimenti impensabili nel centro di Roma,
Archeologia e infrastrutture con scoperte imprevedibili e talora anche di
Il tracciato fondamentale grande portata per l’urbanistica della città
della linea C della metropo- antica, soprattutto nel Campo Marzio, ai mar-
gini di piazza Venezia e a ridosso del Foro di
litana di Roma: prime inda- Traiano.
gini archeologiche
ARCHEOSTORIA
A cura di Roberto Egidi,
Fedora Filippi e Sonia Lunigiana. Terra di templari
Martonele di Luigi Battistini e
Casa Editrice Leo S.Olschki Enrico Calzolari
p. 328, 2011, € 84,00 Marna

È
p. 184, 2006, € 20,00
questo un pri-

I
mo rendiconto n questo libro ven-
delle indagini ar- gono presentate le
cheologiche preventive tracce che i Templa-
svoltesi dal 2006 al 2009 lungo il Tracciato ri hanno lasciato nella
Fondamentale della nuova Linea C della me- “Lunigiana storica”, terra
tropolitana di Roma. La linea – progettata con posta fra la Pianura Pa-
lo scopo di migliorare la mobilità urbana – at- dana e il Mar Tirreno, che nel Medioevo com-
traversa quasi per intero una città complessa prendeva le valli della Magra e del Vara, le Cin-
e ricca di beni culturali come Roma e ne inter- que Terre e la Versilia fino al castello Aghinolfi.
cetta inevitabilmente anche le preesistenze Gran parte di queste tracce sono riconducibili
archeologiche esistenti nel sottosuolo; le Am- alla “simbologia templare” e a conoscenze se-
ministrazioni pubbliche competenti si sono grete che qui vengono rivelate. La ricca pre-
dovute relazionare sul piano operativo con i senza in loco di petroglifi contenenti simboli
soggetti incaricati dell’esecuzione, sia deter- utilizzati dai Templari, spesso anche risalenti a
minando innovative scelte tecnologiche nella epoche precedenti, ha consentito di costruire
fase delle indagini preliminari, sia obbligando un vero e completo “corpus epigrafico”, finora
a varianti anche sostanziali rispetto al proget- mai tentato dagli studiosi della Lunigiana. Nel
to originario. libro viene presentata anche una valida difesa
In sostanza, si evidenzia qui l’importanza storica e giuridica dell’antico Ordine del Tem-
dell’«archeologia preventiva», ovvero l’an- pio e viene ribadita la necessità, ormai non
ticipazione delle ricerche mediante scavi e più procrastinabile, che l’Ordine, attualmente
sondaggi anche di limitata estensione già nel ancora “sospeso”, torni ad essere corpo vivo di
corso dell’elaborazione del progetto prelimi- Santa Romana Chiesa, adeguandone gli scopi
nare, al fine di limitare eventuali scoperte for- originali all’attuale momento storico. Gli au-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 21


LIBRI a cura di Andrea Critelli

tori, laureati entrambi presso l’Università di viventi che tende all’omeostasi, si innamora?
Pisa, hanno avuto percorsi lavorativi diversi e Perché va alla ricerca di situazioni conflit-
una grande passione per la storia e la ricerca. tuali? Perché si dibatte tra questioni affetti-
ve non sempre soddisfacenti, perché andare
SCIENZA verso a tutto ciò che ci potrebbe travolgere,
metterci in discussioni talvolta devastare?
La Mente ama. Per capire Meglio fare come Gozzano, che non ama-
cosa siamo con gli affetti e va che le rose che non colse, privando se stes-
la nostra storia so e la signorina Felicita di una possibile gioia
di Alessandro Bertirotti di vivere oppure decisamente amare.
Il Pozzo di Micene Alla domanda sul perché di questa insana
p. 176, 2011, € 18,00 inclinazione Alessandro risponde spesso che
innamorarsi è da deficienti, ed io mi chiedo

S
entir parlare di perché lo dica con tale convinzione…sarà
amore in rela- frutto di esperienza diretta e conseguente
zione alla mente consapevolezza.
appare una contraddi- Troppi innamoramenti lo hanno fatto ri-
zione in termini ma solo flettere al punto da dare un titolo al suo libro
se ci fermiamo a quella così esplicito ed inappellabile quasi quanto il
vecchia e stantia dico- sottotitolo, che recita una promessa : per ca-
tomia che vuole mente pire ciò che siamo con gli affetti e la propria
e cuore su piani diversi e con compiti pretta- storia.
mente diversi. Fromm sostiene che l’amore è una un’at-
Già Ovidio nell’Ars amatoria qualche seco- tenzione attiva, funzionale alla vita ed alla cre-
lo or sono ci ammoniva con una prescrizione: scita di noi stessi e di quelli che amiamo, per
“Convinciti che ami, pur desiderando fugge- cui senza amore non c’è crescita, conoscenza,
volmente, e poi credilo tu stesso” … e aggiun- espansione, senza amore forse non sarebbe
geva. “Ama veramente solo colui che riesce a stata necessaria neppure l’antropologia.
convincersi di ardere di passione”. In fondo, come Lui, noi tutti viviamo o ab-
Dunque in noi è possibile ritrovare questo biamo vissuto questa straordinaria condizio-
meccanismo che in genere chiamiamo amare ne di soggetti attivi nella dinamica dell’inna-
e forse Ovidio percepiva l’importanza di quel- moramento in cui anche il tempo può diven-
lo che oggi molti antropologi, affetti da insa- tare relativo così come lo spazio che ci circon-
no psicologismo, definiscono motivazione. da vista la specifica condizione di benessere
Per meglio dire la motivazione dovrebbe che il sentirsi amati e, se fortunati, anche ri-
essere quell’impulso conscio o inconscio ad cambiati genera.
agire per soddisfare carenze intervenute a In sostanza siamo tutti un po’ “deficienti”
turbare l’equilibrio di adattamento. Si traduce ovvero manchiamo, chi più chi meno, di quel-
nell’espressione dei motivi che inducono un la quota di razionalità esistenziale, di cinismo
individuo a una determinata azione. relazionale che potrebbe, se affetti da costan-
Anche l’amore ha queste caratteristiche, za e diligenza, ‘proteggerci’ dai piaceri/dispia-
questo fondamento, che in noi lavora su basi ceri dell’amore.
biologiche oltre che psichiche, data la natura- Per dirla in sintesi il nostro antropologo
le attrazione che i nostri feromoni suscitano con queste pagine, senza presunzione di for-
reciprocamente quando si avvicina un altro nirci regole di verità assoluta, semplicemente
essere umano. ci sollecita ad una profonda riflessione su un
L’amore per qualcosa o per qualcuno sem- assunto dal quale muove tutto il suo ragiona-
bra essere la componente energetica di atti- mento: ‘la mente ama’, intendendo dotare la
vazione della motivazione. Ma allora perché, mente di una condizione sostanziale che si
visto che ogni individuo, come tutti gli esseri nutre dell’unità tra mente e cuore.

22 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


a cura di Andrea Critelli
LIBRI
Sono passati secoli e milioni di parole da Galileo in poi ha ispirato la grande tradizione
quando l’essere umano si è posto il problema scientifica nel “penetrare” il mondo naturale.
della sua ‘unità, Platone docet, si sono formu- Una natura che per altro non è contem-
late altrettante ipotesi per tentare di svilup- plata solo dalla scienza, ma anche dall’arte e
pare una tesi a sostegno di questo assunto, ri- dalla spiritualità.
conoscendo nel prodotto di ogni nostro agire Il mantenimento e l’abbandono di quel
una base fondamentale che niente altro è se canone comporta la differenza tra la bella e
non l’amore inteso come energia psico-fisica. la brutta scienza. Tale mantenimento è un
L’amore, sostiene Bertirotti, conduce alla compito di primaria importanza, soprattutto
conoscenza, apre la sfera della coscienza e in questi tempi in cui le scienze naturali, e le
sempre l’amore ne determina i limiti. tecnologie derivate, stanno attraversando un
Un adagio popolare sull’amore ammoni- momento particolarmente critico per la loro
sce sulla cecità che lo caratterizza, condizione capacità di incidere, come mai accaduto pri-
indispensabile sembra a lenire la consapevo- ma, nella storia futura del pianeta e della no-
lezza della finitudine dell’esistenza che ci fa- stra specie.
rebbe naturalmente soccombere. In questo libro gli autori conducono per
Non senza interrogativi mi sono presa l’in- mano il lettore sui sentieri delle scienze natu-
combenza poco agevole di presentare que- rali contemporanee, svelando insidie, traboc-
sto lavoro, compito ancor più difficile se a chetti e responsabilità di molta brutta scienza
scrivere è un caro amico, cercando di essere, che regna sovrana nell’agone mediatico ad
per quanto possibile, attenta alle argomen- uso di politici irresponsabili ed interessi eco-
tazioni, ai riferimenti scientifici, allo sviluppo nomici pregiudicati. Ma gli autori mostrano
delle proposizioni che sostengono la tesi in- anche i passaggi incontaminati che possono
clusa nel titolo. dischiudersi quando la pratica scientifica re-
Consiglio la lettura di questo saggio che, cupera la sua dimensione concreta e contem-
pur nella sua straordinaria complessità di im- plativa e il valore fondamentale della sacralità
pianto multidisciplinare, ci può regalare un della natura.
motivo in più per riconoscere la necessità di
amare e metterci in gioco, con quanto ci cir- MISTERO
conda, rispetto ad un vissuto pregno di quel
materialismo che troppo spesso ci porta lon- La Bibbia Decifrata.
tano dal grande mistero che è l’uomo. Contraddizioni e misteri
Marcella Matelli nelle Sacre Scritture
di Vittorio Di Cesare
SCIENZA Eremon Edizioni
Scienza della natura e p. 240, 2011, € 16,00

L
stregoni di passaggio e ricerche ar-
cheologiche
di Alessandro Giuliani e
condotte in Isra-
Carlo M. Modonesi
ele, anziché produrre
Jaca Book
certezze hanno acceso
p. 114, 2011, € 12,00
infuocati dibattiti sul

A
lessandro Giu- piano religioso e politi-
liani e Carlo co. Quali contraddizio-
Modonesi sono ni storiche esistono nella Bibbia da far dire
due uomini di scienza che sarebbe necessario riscriverla? Perché si
dotati di un ottimismo difende a spada tratta o si contesta la real-
che poggia sul raffinato tà delle figure patriarcali di Abramo e Mosè,
“canone” artigiano che da di re Davide e Salomone? Gerusalemme fu

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 23


LIBRI a cura di Andrea Critelli

davvero una grande città? I celebri testi di necrofile che imperversano nottetempo in
Qumran furono scritti davvero dagli Esseni? quel luogo dimenticato? E, soprattutto, cosa
Chi e perché vorrebbe clonare Cristo dal suo potrebbe accadere, in un futuro ad alto tasso
sangue preso dalla Sindone? Una ventata re- tecnologico, se una sola persona si impadro-
visionista coinvolge e sconvolge la cosiddet- nisse delle poche testimonianze superstiti di
ta Biblical Archaeology. In questo libro un’in- un’antica cultura e di antichi strumenti della
chiesta dall’originale finale sugli enigmi della comunicazione, ormai perduti nei meandri
Bibbia e sulle realtà parallele del monoteismo più remoti della memoria del genere umano?
ebraico-cristiano. Nella Sardegna sud-occidentale del 25° seco-
lo, in cui persino i nomi delle località soggiac-
MISTERO ciono all’egemonia globale della lingua in-
glese, due giovani ex colleghi universitari, un
Sulle tracce di Noè. Angelo archeologo e una robotista, cercano, unendo
Palego e la Montagna le rispettive conoscenze, di dare una risposta
dell’Arca a questi e altri dilemmi.
di Francesco Arduini
Ass. Terre Sommerse ROMANZO
p. 130, 2011, € 18,00
Marathon. La battaglia che

I
l libro-intervista ha cambiato la storia
con l’intento di
di Andrea Ferdiani
esporre in maniera
Newton Compton
sistematica le informa-
p. 327, 2011, € 9,90
zioni e i risultati rag-

4
giunti in più di venticin- 80 a.C. La flotta
que anni di ricerche sul greca attende
monte Ararat. Tenendo con ansia di
sempre presente che le matematiche certez- conoscere l’esito della
ze appartengono più all’uomo di fede che battaglia che si com-
all’uomo di scienza, l’autore precisa la sua batte alle Termopili, tra
cautela verso qualsiasi ferma convinzione gli uomini del gran re
possa trapelare dalle dichiarazioni contenute Serse e i 300 eroi gui-
nelle pagine del libro. dati da Leonida. Su una
delle navi, Eschilo, in servizio come oplita,
ROMANZO riceve la visita di una donna misteriosa, che
gli racconta la sua personale versione del-
Glaucus il mistero della la battaglia di Maratona, alla quale lo stesso
necropoli poeta aveva partecipato dieci anni prima. I
ricordi dei due interlocutori si intrecciano per
di Mauro Olla
ricostruire le verità mai raccontate del primo
GC Edizioni
combattimento campale tra greci e persia-
p. 104, 2009, € 6,90
ni, ma soprattutto quel che accadde subito

C
os’è accadu- dopo, quando gli araldi dovettero correre ad
to al professor Atene per comunicare la vittoria greca, pri-
Antygonos, im- ma che i sostenitori dei persiani aprissero le
provvisamente scompar- porte agli invasori. Marathon è la cronaca di
so mentre stava dirigen- una battaglia e di una corsa in cui i tre prota-
do una serie di scavi ar- gonisti mettono in gioco la loro amicizia e la
cheologici nella necropoli loro stessa vita, per disputarsi l’amore di una
di Sulk City? Chi si nasconde dietro le sette donna e scoprire i limiti delle loro ambizioni.

24 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


SITI WEB
a cura di Andrea Critelli
tempo di lettura 4 minuti

Una selezione di blog, siti e portali

ARCHEOSTORIA numero dei ricercatori è insufficiente per po-


ter portare a termine il lavoro.
Ancient Lives
ancientlives.org ARCHEOSTORIA

L’ I Castelli
università britannica di Oxford sta
cercando decine di migliaia di vo- www.icastelli.it
lontari che aiutino gli specialisti a

P
trascrivere i testi in greco ritrovati su oltre ortale italiano dedicato al patrimonio
due milioni di antichi papiri nella città di Os- castellano, fornisce il giusto peso e va-
sirinco in Egitto e finora rimasti in gran parte lore ai castelli ed alle torri d’Italia, da
inediti. La conoscenza del greco non è affatto loro uno spazio, un’immagine, una voce, ma
necessaria, fa sapere il “Times”: basterà solo
trascrivere le lettere, al resto penseranno gli
specialisti che, esaminando i primi frammen-
ti, hanno già scoperto il testo di un Vangelo
apocrifo risalente al terzo secolo.
La maggior parte dei documenti, scoperti
nei primi anni del Novecento e databili fra il
500 avanti Cristo e l’anno Mille dell’era cristia-
na, riguarda lettere, ricevute o conti ma non

soprattutto una luce, una luce nuova, carat-


terizzata dal bisogno che questi edifici hanno
di essere conosciuti e valorizzati. Finalmen-
te con il progetto icastelli.it, i castelli d’italia
tornano a risplendere, ad illuminare il nostro
territorio, ad avere quel ruolo dominante che
avevano ed hanno fin dal Medioevo, un ruolo
che nasce prima di tutto dalla loro collocazio-
ne all’interno del paesaggio, rurale o urba-
mancano libri ed altri testi letterari. L’univer- no che sia. Il sito si propone di raggruppare
sità ha messo on-line una prima tranche di sotto il proprio portale tutti i castelli e le torri
200mila papiri, insieme a un software di rico- presenti in Italia, un progetto difficile ed am-
noscimento delle lettere che dovrebbe per- bizioso, ma di importanza primaria e neces-
mettere agli utenti di trascrivere il testo: se saria, non solo per dare la possibilità a tutti
avrà successo, il progetto verrà allargato alla quanti di scoprire e riscoprire la nostra storia,
parte rimanente dei documenti, dato che il ricca di cultura, bellezza artistica e paesaggi-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 25


SITI WEB a cura di Andrea Critelli

stica, ma anche per poter offrire un servizio a


tutti coloro che lavorano nel mondo dell’arte
e dell’architettura fortificata italiana.

SCIENZA
Molecularlab
www.molecularlab.it

I
l sito offre un ampio sguardo approfon-
dito al mondo dell’ingegneria genetica
e biomolecolare, attraverso immagini, creata l’Associazione Culturale Dal Tramonto
animazioni interattive e notizie quotidiane di all’Alba (www.daltramontoallalba.org) con lo
carattere scientifico, medico, genetico, bio- scopo di portare avanti lo studio, la ricerca e
tecnologico, bioetico. la divulgazione delle tematiche che rientrano
Il sito, orientato sia ai neofiti che ai più nell’ambito del paranormale con particolare
attenzione alle fenomenologie PK a caratte-
re infestatorio, all’ufologia e all’esoterismo;
la catalogazione delle segnalazioni di eventi
paranormali o avvistamenti ufologici e la pro-
mozione di visite e manifestazioni culturali.
Il portale contiene più di 500 articoli e saggi,
realizzati in questi anni dagli oltre 200 autori
che vi hanno collaborato.

MISTERO
Extremamente
esperti, ha una forte interazione con il pubbli- www.extremamente.it
co, che può commentare le notizie, confron-

I
tarsi nel forum e offrire la propria esperienza l blog ideato e curato della nota giorna-
agli altri su Scienza, Ricerca, Biotech e Biolo- lista e conduttrice televisiva Sabrina Pie-
gia Molecolare: ragostini. Uno spazio dove poter trattare
liberamente di avvistamenti UFO e di cripto-
MISTERO
Dal Tramonto all’Alba
www.daltramontoallalba.it

S
viluppatosi nel 2001 dall’incontro
della passione comune di Michele
Morettini e per il mondo della ricer-
ca di “confine”, in breve tempo il sito diven-
ta punto di riferimento Italiano per tutti gli
appassionati in materia, grazie anche alla
collaborazione di moltissimi ricercatori che
iniziano a scrivere su argomenti come pa- zoologia, di teorie archeologiche alternative
rapsicologia, ufologia, esoterismo, cripto- e di fenomeni Esp. Con l’occhio curioso di chi
zoologia, luoghi misteriosi, antiche civiltà e non vuole credere a tutti i costi, ma semplice-
moltissime altre tematiche. Nel 2003 viene mente provare a capire.

26 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


MOSTRE & EVENTI
a cura di Andrea Critelli
tempo di lettura 5 minuti

Le rassegne da non perdere

ARCHEOSTORIA settembre 2011 - rappresenta una duplice oc-


casione per il visitatore.
7 Giugno - 20 Settembre 2011
Da un lato, attraverso una ricchissima scel-
Ritratti ta di ritratti di altissimo livello artistico - oltre
Le tante facce del potere 150 pezzi tra teste, busti e statue a figura inte-
ra provenienti dai maggiori musei europei - si
Musei capitolini conoscerà meglio quali furono le origini del
Via del Campidoglio, 1 - Roma ritratto romano, e quali i modi di rappresen-
tazione dei romani in un arco di tempo che va

E
Il ritratto è uno dei modi per traman- dalla città repubblicana all’età tardo-antica. Si
dare la memoria di sé nel tempo. At- parte dai primi ritratti in terracotta e in bron-
traverso le numerose tecniche artisti- zo e si attraversa la vasta produzione in mar-
che adottate – pittura, scultura, fotografia e mo e in bronzo di età imperiale.
infine la più sconvolgente di tutte, la cinema- La mostra è la seconda tappa del proget-
tografia, perché non congela la figura in un to “I Giorni di Roma”, 5 mostre con cadenza
momento eterno, ma le dà una parvenza di annuale. Tre di queste presentano un taglio
mobilità e di vita – non muta il desiderio de- cronologico (“L’età della conquista” - già re-
gli uomini di esorcizzare la morte lasciando ai alizzata ai capitolini da marzo a settembre
posteri un’immagine di sé capace di soprav- 2010, ha riscosso grande successo - dalla
vivere nei secoli. La comparsa di un oggetto, seconda guerra punica fino a Giulio Cesare;
non solo artistico, come sostituto dell’indivi- “L’età dell’equilibrio” da Traiano fino a Marco
duo è stata una delle prime azioni compiute Aurelio; “L’età dell’angoscia” dalla dinastia dei
dagli uomini, sia lasciando l’impronta delle Severi fino a Diocleziano), intervallate da due
proprie mani sulle pareti delle grotte, sia rive- con un taglio tematico (“Ritratti. Le tante facce
stendo i teschi degli antenati con argilla fino del potere” che è quella del 2011 e “Costruire
a dare loro un aspetto umano sia ancora eri- un Impero”), che si presentano come zoom di
gendo sulle tombe segnacoli che ne dichiari- approfondimento sul complesso fenomeno
no la presenza oltre la morte. della cultura artistica romana già impostato
Partendo da questa riflessione, la mostra con la prima esposizione.
a cura di Eugenio La Rocca e Claudio Parisi
Presicce “Ritratti. Le tante facce del potere” Tel. 06/0608
- Roma, Musei Capitolini dal 10 marzo al 25 www.museicapitolini.org

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 27


MOSTRE & EVENTI a cura di Andrea Critelli

SCIENZA delle scuole dell’infanzia, elementari, medie e


superiori pubbliche e paritarie.
I ragazzi hanno la possibilità di costruire,
analizzare percorsi scientifici sperimentali e
imparare a comunicare in pubblico. Vengo-
no valorizzate le loro capacità relazionali e le
competenze dinamiche (spirito d’iniziativa,
problem solving, capacità di organizzazio-ne,
pensiero autonomo).
Ai docenti Su18 offre aggiornamento,
9-11 Settembre 2011
scambi alla pari e l’ingresso in un circuito
Il sapere scientifico della scuola come formatori, ricercatori o utenti. Su18 è
Scienza in classe e comunicazione pubblica un’opportunità per acquisire stimoli e nuove
Secondo Convegno nazionale idee, rinnovare la didattica e realizzare curri-
coli più efficaci e motivanti.
Museo d’Arte Moderna “V.Colonna” Su18 propone alle scuole diversi livelli di
Via Gramsci, 1 - Pescara coinvolgimento: Le scuole polo, che gesti-
scono le sedi espositive e i progetti; le scuole

S
u18 è un progetto sull’educazione della rete di servizi, che collaborano occu-
scientifica. La comunicazione pubbli- pandosi di comunicazione, documentazione,
ca della scienza prodotta a scuola si sito, sezione multimediale e accoglienza; le
trasforma in un contesto di apprendimento scuole espositrici e le scuole visitatrici. Inoltre
per gli studenti e di ricerca e formazione per ci sono anche istituti che contribuiscono alla
gli insegnanti. formazione, alla ricerca e al monitoraggio.
Su18 nasce dalla scuola ed è organizzata Su18 nasce nel 1997 a Milano, da un’idea
come un’associazione di scuole, una rete di dei docenti dell’area scientifica dell’Istituto
reti con un assetto dinamico e ampliabile per Sperimentale Rinascita A. Livi, in collabora-
permettere lo sviluppo di nuovi progetti e zione con l’Associazione Rinascita per il 2000.
garantire sia la flessibilità che l’autonomia dei Oggi, 2009, le sedi sono: Milano, Mantova,
poli territoriali. Monza, Rozzano, Pavia, Lodi, Brescia, Sestri
Su18 favorisce la diffusione di nuove me- Levante, Pescara, Siena. Su18 ha anche un’e-
todologie d’insegnamento in cui lo studente stensione in Mozambico.
é al centro del suo percorso di apprendimen- Su18, oltre a essere un Progetto sulla co-
to. municazione pubblica della scienza prodotta
Sviluppa e gestisce iniziative per comuni- a scuola, lavora sulla formazione dei docenti
care la scienza prodotta all’interno delle scuo- e si occupa di ricerca sull’immaginario di stu-
le dagli studenti di ogni ordine e grado. denti, docenti, famiglie e scienziati.
Promuove e realizza progetti di ricerca e Contribuisce concretamente a diffondere
percorsi di formazione sul rapporto tra inse- una cultura della scienza più estesa e profon-
gnamento, apprendimento e comunicazione da, condizione per una partecipazione attiva
della scienza. del cittadino alla vita e allo sviluppo del Pae-
Stimola il dialogo e l’interazione tra il sa- se.
pere scientifico della scuola e quello delle
istituzioni (università, industria, enti di ricer- Tel. 02/88444498 (10 – 12,30)
ca, fondazioni, associazioni) con l’obiettivo di Fax 02/88444503
estendere il progetto a tutti i livelli territoriali 18mi.rinascita@tiscali.it
(regionale, nazionale, europeo). 18pescara@libero.it
Combatte la dispersione scolastica e lavo- www.scienza-under-18.org
ra sulla motivazione di studenti e docenti.
A Su18 possono partecipare tutti gli allievi

28 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


PERLE DI SAGGEZZA
di Lillyy Antinea Astore
tempo di lettura 11 minuti

La Scienza dell’Universo

I
l termine “esoterico” ha origine dal greco fine né come mezzo il celare delle verità che
esoterikos che vuol dire dall’interno, con- non sono altro che evidenze accessibili a tutti,
trapposto ad “essoterico”, o dall’esterno. ma la contrario ha per scopo di far conoscere
Per i filosofi greci esso si usava per qualifi- una verità che è nascosta solo ad uno sguar-
care l’insegnamento riservato ad alcuni. do superficiale.
Vi si riscontra una nozione di élite spiri- Tale realtà invisibile è al di là delle appa-
tuale, solo alla quale certe verità sarebbero renze sensibili: questo è anche il senso della
accessibili. parola occultismo.
La nozione di élite è purtroppo mal vista L’esoterismo e l’occultismo sono così chia-
nel nostro secolo, in cui si dà molta importan- mati solo perché si occupano del fondo delle
za al concetto di socializzazione: occorre dun- cose, della trama vivente, delle leggi dell’uni-
que comprendere bene verso, di cui i nostri sensi
che far parte di una scuo- non ci lasciano perce-
la esoterica non è mai pire che riflessi esteriori
stato considerato come e apparenti: la Scienza
un privilegio arbitrario, dell’interiorità delle cose.
né come un privilegio di L’esoterismo è dun-
casta o di fortuna. que la scienza di quell’u-
L’insegnamento eso- niverso che si dice incon-
terico è invece il privile- scio, apparentemente
gio di coloro che cerca- misterioso e irrazionale,
no ardentemente la ve- da cui il poeta e il profeta
rità per sè stessa e sono traggono la loro ispira-
pronti a sacrificare tutto zione e il mago il suo po-
per essa. tere. È lo sfondo di ogni
“Molti sono i chiamati, religione.
ma pochi gli eletti”, si dice. Esiste una posizio-
La ragione è che non si è ne complementare (o
eletti che da noi stessi, equilibrio) fra l’Interiore
attraverso lo sforzo ef- e l’Esteriore, lo spirito ed
fettivo che siamo pronti il verbo, la sostanza e la
a fare per accedere ad forma, la fede e il rito.
una più ampia compren- TEILHARD DE CHARDIN Nel linguaggio spiri-
sione della vita, “a un più tuale “segreto” significa
gran bene” direbbe Platone o, come direbbe sacro e “mistero” significa ministero.
Teilhard De Chardin, “ad un più essere”. I miti, i simboli e i riti non sono che le chiavi
Una regola della tradizione dice che “non intellettuali e sensibili che permettono di pe-
vi sono segreti, ma gradi di comprensione.” netrare nell’universo spirituale.
Esoterismo non significa in nessun modo Se il profeta Isaia diceva: “tutto ciò che è
“dottrina nascosta”. L’esoterismo non ha come glorioso sarà ricoperto di un velo”, S. Luca repli-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 29


PERLE DI SAGGEZZA Lilly Antinea Astore

cava, in un dialogo a distanza di tempo: “nulla La religione esoterica conosce invece un


è nascosto che non debba essere scoperto, nulla Dio interiore, Dio d’amore che è “di più di noi
di segreto che non debba essere conosciuto”. stessi”, e che agisce, crea, ama e realizza tutto
Jean-Cloude Frère pose un giorno la do- attraverso la scorza esterna del nostro mode-
manda: “chi si dice depositario di una tradi- sto essere terrestre.
zione esoterica, vi si può interrogare a questo Un altro punto comune agli insegnamen-
proposito?”; il saggio Lanza Del Vasto De la ti esoterici è che sono trasmessi oralmente,
Borie Noble, rispose: “No! Per definizione non ossia in maniera vivente e ispirata. Il Verbo
crediate che il segreto riguardante queste cose del maestro, della guida, non ha altro scopo
provenga dal desiderio di tenerle per sé o, di av- se non quello di svegliare il verbo interiore e
volgersi in un aureola torbida. Il segreto di tutte assopito del discepolo, come la maieutica di
le tradizioni esoteriche, ve lo posso spiegare in Socrate o l’arte di partorire: “non si apprende
tre parole: conoscenza, possesso e dono di sè nulla che già non si sappia”.
stessi. Tutto il resto è favola e apparenze. Ma I testi sacri non sono che dei promemoria
queste tre parole si possono dire a tutti senza dell’espressione del Verbo, della verità, e non
che la gente le comprenda…il segreto famoso la verità stessa. Il segreto esteriore che cir-
che si mantiene da sé.” conda eventualmente questo insegnamento
Un punto comune a tutte le dottrine eso- orale, come pure i gruppi o le scuole dove
teriche è la necessità di un’ ascesa spirituale esso è insegnato, è ugualmente una prote-
che può essere parimenti fisica, psicologica e zione contro la vana curiosità, l’incompren-
mentale, per mezzo del- sione ostile, ma è anche
la quale l’iniziato, ossia una protezione contro
l’introdotto, contempla il la vana protezione del
concetto che si è iniziati profano, dell’essere non
solo attraverso sè stessi, preparato, per il quale
che entrare nel mondo la rivelazione prematu-
spirituale è il frutto di ra di certi aspetti delle
una decisione personale verità potrebbe tradursi
e perseverante. È scritto in un grave trauma, ana-
infatti: ”il regno dei cieli logo, sul piano psichico,
appartiene a coloro che ad uno shock elettri-
se lo conquistano, l’in- co sul piano fisico, ed è
contro del discepolo con per questo anche che vi
il maestro non è che l’in- sono sempre dei gradi
contro con sè stesso, su d’iniziazione che per-
un’ottava superiore dell’e- mettono di progredire
sistenza”. senza pericolo.
Quindi esso tende L’iniziazione fornisce
verso il suo obiettivo, una conoscenza che, per
che è in un primo tem- il suo potere effettivo,
po la visione del divino, può rivelarsi pericolosa
e in un secondo tempo LANZA DEL VASTO DE LA BORIE NOBLE se nelle mani di chi non
la fusione con il divino può ancora padroneg-
(occorre qui intendere la parola divino come giarla nel modo giusto: per questo è impor-
sorgente e risultato di ogni manifestazione). tante che il progresso tecnico vada sempre di
La religione essoterica presenta un dio pari passo con la crescita morale.
esterno all’uomo, un dio creatore e buono, Per riassumere possiamo dire che l’esote-
certamente, ma inaccessibile e giustiziere, al rismo è la scienza dell’interiorità dell’Essere,
quale non ci si può rivolgere che in termini di un’ontologia che trascende tutte le specu-
supplica. lazioni puramente intellettuali, attraverso la

30 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Lilly Antinea Astore
PERLE DI SAGGEZZA
percezione e la sperimentazione diretta. con il tempo un male dell’anima e conseguen-
È anche la scienza della globalità dell’Esse- temente un male sociale. Gli scienziati, che
re, vale a dire l’affermazione e la descrizione praticano il metodo sperimentale per lo stu-
di una unità organica fra tutte le parti dell’u- dio dell’universo visibile con una precisione
niverso, fra ogni parte e il tutto (ad esempio meravigliosa e anche grandi risultati, si fanno
l’uomo e il cosmo), ed di un’unità fondamen- delle verità un’idea tutta esteriore e materiale.
tale di tutti i modi di procedere verso la ricer- Essi pensano che ci si avvicini ad essa via via
ca di una conoscenza. che si accumula un più gran numero di fatti.
L’esoterismo fornisce per ogni problema Nel loro campo hanno sicuramente ragione,
un punto di vista impersonale e a-temporale ma l’aspetto più grave è che i filosofi hanno
delle applicazioni universali. finito per pensare nello stesso modo. Su que-
Se è relativamente facile afferrare quella sta via è certo che le cause prime e i fini ultimi
che è l’affinità tra quello che è l’esoterismo e rimarranno per sempre impenetrabili a quel-
la religione, è più difficile per noi occidenta- la che è l’essenza umana. La verità era invece
li, abituati a delle barriere intellettuali anali- un’altra cosa per i saggi teosofi dell’Oriente e
tiche, vedere in che cosa l’esoterismo è una della Grecia. Essi sapevano senza dubbio che,
scienza, malgrado il suo aspetto sperimenta- la Verità, non si può abbracciarla né equili-
le non trascurabile e il suo apparato teorico. brarla senza una conoscenza sommaria del
Già nel 1889, nel libro “I Grandi Iniziati”, Schuré mondo fisico; ma sapevano anche che la Veri-
poneva così il problema : “Il peggiore male del tà risiede prima di tutto in noi stessi, nei prin-
nostro tempo è che la scienza e la religione vi cipi intellettuali e nella vita spirituale dell’ani-
appaiono come forse nemiche e irriducibili, un ma. Per essi l’anima era la sola, la divina re-
male intellettuale tanto più dannoso perché altà, la chiave dell’universo. Raccogliendo la
viene dall’alto e si insinua silenziosamente, ma loro volontà al suo centro, sviluppando le loro
decisamente in tutti gli spiriti come un veleno facoltà latenti, essi raggiungevano quel foco-
sottile che si respira nell’aria”. lare vivente, quel principio Divino che chia-
Ora, ogni male dell’intelligenza diviene mavano Dio, la cui Luce fa intendere gli uomini

TRIANGOLO FILOSOFICO DELLA CONOSCENZA, DOVE L’ESOTERISMO APPARE CONTEMPORANEAMENTE


COME LA SORGENTE E LA SINTESI DELLA RELIGIONE DELLA SCIENZA

ESOTERISMO
RE
ZA

LI
IEN

GI
ON
SC

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 31


PERLE DI SAGGEZZA Lilly Antinea Astore

e gli esseri. Si può concepire questo triangolo smo la spinge a superarsi continuamente
filosofico della conoscenza, dove l’esoterismo nell’esplorazione del mondo fenomenico e
appare contemporaneamente come la sor- nella formulazione delle leggi essenziali che
gente e la sintesi della religione della scienza. essa ne deduce, finisce, quasi suo malgrado,
All’origine dei tempi, quando per l’uomo per pervenire ad una concezione metafisica
non si trattava che di dominare, controlla- dell’universo. Così come la biologia ci inse-
re, dirigere le forze della natura, considerate gna che la vita si sviluppa e si propaga solo
come emanazione di un mondo divino, in attraverso la trasmissione di informazioni
senso a lui utile, tutta la conoscenza rivesti- fondamentali, formatrici ed attive (il codice
va contemporaneamente un aspetto tecnico, genetico), la fisica ci dice che la luce stessa
pratico, e un aspetto mistico, indissolubil- è un vettore o un supporto d’informazioni
mente legati. che sono all’origine di
Solo molto tempo tutte le strutture fisico-
dopo, nell’età di Luce ap- chimiche dell’universo.
parente e di vero oscu- La scienza è arrivata alla
rantismo, la dimensio- deduzione che “la mate-
ne magica della vita è ria è intelligente”; ma il
stata rinnegata dall’una problema dell’origine di
e dall’altra. Paradossal- questa intelligenza resta
mente la scienza riget- (scientificamente) posto,
tò la visione metafisica non di meno il linguag-
dell’universo perché gio scientifico potrebbe
troppo primitiva, non formulare in maniera
seria, idealista, nebulosa; chiara, coerente, intellet-
mentre la religione riget- tualmente soddisfacen-
tò l’aspetto utilitario e te le grandi intuizioni,
tecnico dell’esoterismo, le grandi certezze delle
considerandolo troppo tradizioni spirituali e re-
materialista e perciò de- ligiose.
moniaco. Un aforisma popolare
Fino ad ora la scienza ripreso dalla bibbia dice
ha studiato l’insieme dei che “non vi è nulla di nuo-
fenomeni dell’universo, ALBERT EINSTEIN vo sotto il sole”. Per essere
ignorando in maniera compresa, la formula do-
deliberata la loro sorgente unica, mentre la vrebbe aggiungere “e al di là del sole”; se tutto
religione parla della sorgente, omettendo di è in continuo movimento ed in continua evo-
indicare la relazione organica e vivente che luzione nel mondo fenomenico, si può non
esiste tra questa sorgente e l’insieme delle di meno constatare che non c’è alcuna reale
manifestazioni concrete del nostro ambiente novità nell’ordine delle idee e nelle leggi del-
materiale; a tal punto che essa finisce per per- la natura. Ogni idea apparentemente nuova
dere anche di vista il suo specifico oggetto, è il prodotto di un concorso di circostanze e
divenuto troppo astratto. di condizioni che la precedono, e si deve con-
Quest’oblio di una visione globale dell’es- venire che la gravitazione universale esisteva
sere è alla base di ogni malattia sia fisica che prima che Newton la formulasse, come d’al-
mentale, filosofica ed anche politica. tronde la relatività di Einstein. Se esistono in-
L’esoterismo, attraverso la reintegrazione novazioni nel campo del pensiero, Newton e
universale che propone, pretende di poter ri- Einstein non hanno inventato niente.
stabilire l’armonia su tutti i piani. Verità ed efficacia sono due concetti fon-
La scienza è dunque un aspetto della co- damentali e interdipendenti: la Verità che
noscenza. Per fortuna, poiché il suo dinami- non si traduce nel reale rimane sterile pensie-

32 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Lilly Antinea Astore
PERLE DI SAGGEZZA
ro, mentre l’atto non dettato dalla Verità non un cervello umano” ma il caso è un concetto di
è degno di avere espressione nel mondo. Si cui si è portati ad abusare anche troppo.
può dire che la scienza è il dominio delle leggi Quando non arriviamo a comprendere
formulate, la religione è quello delle leggi esi- qualche cosa, troppo spesso siamo tentati
stenziali non formulate, e l’esoterismo quello d’ammettere che la nostra ignoranza deriva
delle leggi non scritte. dal fatto che non siamo riusciti ad individuare
Victor Hugo diceva ”la scienza è l’asinto- qualche capriccio del caso.
to della verità; se ne avvicina continuamente Nel grande teatro i cui l’universo offre
ma non la raggiunge mai”: man mano che la quello che è il suo spettacolo, i ruoli accoppia-
scienza umana estende quelle che sono le ti di quella che viene chiamata coincidenza e
sue conquiste teoriche, la religione e l’esote- del caso non esistono affatto: dai sistemi di
rismo perdono apparentemente di contenu- galassie che si estendono su enormi distanze,
to a profitto però della tecnologia, che è una fino al più umile dei pianeti e delle creature
esternizzazione, un’applicazione pratica, uno che vi possono vivere, sembra che esista una
sfruttamento di second’ordine. Resta, comun- catena solidamente forgiata di cause ed effet-
que, un ordine cosmico al quale, volente o no- ti”. Ora, il principio di casualità è espresso da
lente, lo scienziato deve sottomettersi. Se Pro- tutte le cosmogonie degli insegnamenti eso-
meteo può pretendere di essere la sua stessa terici, i quali, anche se interessano il mistero e
legge, è perché il suo essere è un’incarnazio- le dimensioni sconosciute dell’universo, non
ne parziale dell’ordine cosmico, altrimenti sono comunque razionali. Ogni manifestazio-
non sarebbe niente: e se non lo riconoscesse ne materiale ha una causa spirituale, e tutte
sarebbe annichilito. Il grande astronomo Fred le manifestazioni materiali si collegano le une
Hoyle, in ”Frontiere dell’Astronomia” afferma: alle altre attraverso una relazione di causa ed
“Il gioco di testa o croce è un gioco d’azzardo, effetto che risale alla causa originale. Questa
un gioco sul caso. È per caso anche che molte affermazione è alla base di ogni religione au-
cose ci vengono alla mente: il preciso momento tentica.
- per esempio - in cui un’idea prende forma in

Lilly Antinea Astore fondato da Marisa Grande, che si prefigge come


obbiettivo finale la ricomposizione di un sapere
È una studiosa eclettica con in- globale, una conoscenza collettiva, coniugando
teressi in svariati campi che spa- tra loro nuovi ed antichi saperi ed annullando i
ziano dalle Scienze di confine, rigidi settorialismi accademici. Nell’ambito ufo-
all’esoterismo, dall’archeoastro- logico è da anni collaboratrice della RETE-UFO,
nomia, all’Arte ed all’Ufologia. per la quale presta anche il volto nella condu-
È Cavaliere dell’Ordine Mistico Rosacrociano. zione della web TV “UFORAMA ON TV”, visibile
A soli 15 anni intraprende il suo percorso di ri- su YouTube. Parallelamente a queste attività di
cerca partecipando con un’innovativa relazione ricerca entra nel mondo della Comunicazione
sul tema del “Rinnovamento”, presentata per la ed inizia a collaborare con famose emittenti ra-
prima volta durante le conferenze organizzate diofoniche. Nel 1990 è creatrice e conduttrice
presso le Università di Bologna e Camerino orga- del programma radiofonico “DIMENSIONEX: IN-
nizzate da Massimo Inardi, Peter Kolosimo, Roul DAGINI NEL MISTERO” un programma radiofoni-
Bocci ed il Conte Pelliccione Di Poli. In campo co che affronta in maniera sinergica numerose e
esoterico collabora con il “Centro Studi” di Lecce controverse tematiche per lo più ignorate dalla
di Franco Maria Rosa dalla quale apprende ed Scienza ufficiale e dall’ informazione generalista
approfondisce le Medicine olistiche. In campo e che la consacra tra le principali divulgatrici in
culturale è Rappresentante internazionale della Italia delle tematiche legate al mistero, all’eso-
“Synergetic-art”, movimento artistico-culturale terismo, all’ufologia e all’archeo-astronomia.

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 33


LA BIBBIA SVELATA
di Mauro Biglino
g
tempo di lettura 6 minuti

Dalle traduzioni letterali della Bibbia ricaviamo che


non ci hanno raccontato tutto e nemmeno il vero

P
roseguiamo il nostro viaggio nell’An- Chi sa cosa fanno e come si comportano i
tico Testamento per dire che chi se- discepoli di Elia prima e dopo la sua salita in
gue determinati temi e legge la Bib- cielo avvenuta su di un carro volante?
bia con animo aperto e mente libera dai dog- La riposta a questa domanda ci dice che
matismi coglie vari aspetti che la teologia è quel comportamento era coerente solo nel
stata costretta a rielaborare in chiave mitica, caso di un vero prelevamento e non lo si po-
allegorica, metaforica ecc… Ma la letteralità trebbe in alcun modo spiegare diversamente.
del testo si rivela decisamente più affascinan- Chi tiene conto della parole di Zaccaria
te. che, dopo avere visto gli oggetti volanti e le
Sono innumerevoli gli esempi: le visioni ‘femmine’ che li pilotano, definisce un rap-
dei carri celesti di Ezechiele, la vicenda del porto preciso tra quegli OVNI e la terra di
cosiddetto rapimento di Elia (anche se il ter- Shin’ar (Sumer) che Sitchin ci racconta essere
mine rapimento risulta improprio alla luce il luogo in cui tutto è nato perché degli OVNI
dei fatti narrati dagli autori biblici), la visione e dei loro piloti era l’originaria base terrena?
di Zaccaria, molto meno conosciuta ma la cui Come si possono comprendere le conse-
traduzione diretta rimanda alla chiara ed ine- guenze legate alla manifestazione della glo-
quivocabile rappresentazione di Oggetti Vo- ria di Dio a Mosè, se non si sa che il termine
lanti Non (meglio) Identificati. ebraico (kevòd) non rimanda a concetti di or-
Ci sono inoltre passi che vengono inspie- dine astratto (come erroneamente interprato
gabilmente tralasciati e costituiscono invece dai greci poi seguiti dalla tradizione) ma ad
interessantissime conferme un ‘qualcosa di pesante’ che noi
indirette che assumono in- potremmo assimilare ad un
vece le caratteristiche aereo, un carro armato,
di fondamentali ele- un TIR…?
menti di prova. Chi spiega per-
Facciamo alcu- ché Dio non era in
ni esempi utili a grado di control-
chiarire il valore lare gli effetti
di questi parti- di questa sua
colari apparente- manifestazione
mente marginali che risultava es-
ma capaci invece sere inevitabil-
di chiarire gli eventi mente mortale
meglio di ogni altra per chi la osserva-
pretestuosa interpre- va da vicino?
tazione di ordine teologi- Chi può spiegare con
co o dottrinale. coerenza il comportamen-
Avremo modo di approfondire to degli ‘angeli’ (mal’akim) che in-
singoli temi negli articoli futuri e quindi per contrano Abramo e Lot, compiendo una serie
ora ci limitiamo a fornire alcuni spunti. di atti che sarebbero ridicoli se attribuiti ad

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 35


LA BIBBIA SVELATA Mauro Biglino

esseri spirituali? adito a dubbi e rivela che chi attribuisce all’o-


Come spiegare la descrizione di quell’in- rigine dell’Antico Testamento una visione
dividuo (angelo?) che incontra Davide in un spiritualista è vittima di un grande fraintendi-
luogo così poco elevato come l’aia di una po- mento.
vera casa e gli incute un grande terrore? Noi continuiamo a seguire Rashi de Troyes,
La riposta a queste e altre questioni, alcu- cerchiamo il significato letterale e proseguia-
ne delle quali vedremo tra breve, costituisce mo con altri contenuti che costituiscono te-
appunto testimonianza indiretta: i contenuti stimonianza indiretta e non riconducibile a
di quei racconti non sarebbero comprensibili questioni di interpretazione.
se fossero semplicemente ricondotti all’am- Altri elementi sono infatti portatori di una
bito delle esperienze spirituali, oniriche, esta- evidenza illuminante: uno di questi è il con-
tiche, mistiche… e ancor meno lo sarebbero cetto di Benedizione che è stato oggetto di
se fossero considerati delle semplici allegorie, elaborazioni continue che lo hanno portato
come spesso si fa al fine di annullarne la peri- ad assumere delle caratteristiche spirituali
colosità e renderli innocui per le verità dottri- anche se in origine era chiaramente un atto
nali che da questi vengono messe in crisi. dalla valenza interamente materiale, si riferi-
D’altra parte si sa bene che gli angeli della va in modo esclusivo a beni di ordine terreno,
tradizione cristiana hanno ‘ricevuto le ali’ solo non coinvolgeva l’anima né vite future.
nel IV secolo dopo Cristo, ad opera dei teologi Il suo significato originario rivela quindi, ad
della Cappadocia, e che sono stati dichiarati una osservazione attenta, aspetti importanti
formalmente ‘spirituali’ solo nel corso del IV sulla personalità e sugli obiettivi degli Elohìm
Concilio Lateranense tenutosi nel 1213. che la Chiesa Romana si ostina ad identificare
La traduzione letterale invece non lascia con un Dio unico e trascendente.

36 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Mauro Biglino
LA BIBBIA SVELATA
I Dieci Comandamenti che conosciamo un Dio al quale non si può e non si deve dire
non sono quelli sui quali l’Elohìm dice espres- di no perché egli è (sarebbe) il creatore onni-
samente di voler fondare la sua Alleanza. potente, onnisciente, spirituale, trascenden-
Quelli trasmessi a noi dalla Chiesa hanno una te, assoluto: nulla di più lontano dalla figura
componente etica che consente la costruzio- presente nel racconto biblico che ci presenta
ne di una religione, mentre i Comandamenti un individuo certamente molto potente, ma
che l’Elohìm fa scrivere sulla pietra, definen- al quale si poteva anche negare il consenso.
doli fondamentali, non possono essere utiliz- In realtà l’idea di un Dio unico è sorta nel
zati per questo fine: nessuno aderirebbe ad corso delle elaborazioni teologiche succes-
una religione fondata su quel tipo di regole sive agli eventi di cui la Bibbia ci dà conto:
che si sono invece rivelate utili a costruire un il monoteismo non apparteneva agli autori
popolo attraverso un’alleanza molto concre- ebrei che con grande naturalezza parlavano
ta tra un individuo potente (ma non trascen- della molteplicità degli Elohìm.
dente) ed una massa di persone alla ricerca Per loro questa molteplicità non costituiva
di una collocazione definitiva nella geografia un problema: era la normalità della situazio-
del medioriente. ne vissuta dal popolo che nel corso della sua
L’Elohìm degli Ebrei aveva altri fini: la reli- storia non ha fatto altro che tradire continua-
gione e la teologia non interessavano mini- mente il patto di fedeltà rivolgendosi di vol-
mamente a quel viaggiatore dello spazio che ta in volta a quello degli Elohìm che pareva
non amava parlare di sé, dell’anima, dell’aldi- fornire maggiori garanzie. E possiamo anche
là: gli ebrei sapevano bene chi o cosa fosse e comprendere quei poveri ebrei: l’Elohìm che
tutte le vicende dei reciproci rapporti dimo- si faceva chiamare Yahwèh non ha mai man-
strano come la questione teologica fosse to- tenuto compiutamente nessuna delle sue
talmente inesistente. ripetute promesse: è sufficiente leggere con
Ciò che contava era il rispetto di un patto molta attenzione la Bibbia per capire che non
che era stato proposto e che poteva anche è stato in grado di farlo.
non essere accettato; questa possibilità di Ma altro ancora ci rivela la lettura libera del
‘non accettare’ è un aspetto che non viene testo masoretico…
mai ricordato dalla tradizione religiosa che in-
vece ha artificiosamente costruito la figura di

Mauro Biglino Tra i suoi libri ricordiamo: Resurrezione reincar-


nazione. Favole consolatorie o realtà? Una ricerca
Realizzatore di numerosi pro- per liberi pensatori (Infinito Records, 2009), Chie-
dotti multimediali di carattere sa romana cattolica e massoneria. Realmente così
storico, culturale e didattico per diverse? Una ricerca per liberi pensatori (Infinito
importanti case editrici italiane, Records, 2009), Il libro che cambierà per sempre
collaboratore di riviste, studio- le nostre idee sulla Bibbia (In-
so di storia delle religioni, è traduttore di ebrai- finito Records, 2010) e...
co antico per conto delle Edizioni San Paolo:
dalla Bibbia stuttgartensia (Codice di Leningra-
do) ha tradotto 23 libri dell’Antico Testamento
di cui 17 già pubblicati. Da circa 30 anni si oc- Il Dio Alieno
cupa dei cosiddetti testi sacri nella convinzione della Bibbia
che solo la conoscenza e l’analisi diretta di ciò Infinito Editori, 2011
che hanno scritto gli antichi redattori possa aiu-
tare a comprendere veramente il pensiero re- vai scheda libro >>
ligioso formulato dall’umanità nella sua storia.

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 37


I SENTIERI DI OGMA
di Fabio Truppi
pp
tempo di lettura 6 minuti

I Druidi e il magico potere di una


sapienza perduta

P
arlare oggi di Corporazione Druidica senza evidenti significati acclusi - il Druido
Nazionale, di concorsi letterari in rappresenta indubbiamente un elemento so-
poesia bardica o di scuole druidiche ciale derivato dalla lontana e fondamentale
italiane, così come di comunità druidiche in- dimensione dello sciamanesimo presente
ternazionali, può apparire a primo acchito in ogni antica civiltà umana. Le sue funzioni
anacronistico e bizzarro, per chi dei druidi ha dunque non possono prescindere da quelle
una conoscenza non approfondita o comun- di colui (o colei) che già alla fine del Paleolitico
que mediata esclusivamente dalle vaghe no- tracciava figure magiche e simboliche sulle
zioni scolastiche. Forse più nota al pubblico è pareti delle rocce e negli anfratti più inacces-
la fortuna letteraria che il druidismo ha avu- sibili delle grotte, con l’intento di gettare un
to nella narrativa fantasy moderna, a partire ponte ideale tra la sfera fisica umana, caduca
dall’immaginifica saga di Shannara del proli- e mutevole, e quella metafisica e misteriosa
fico scrittore americano Terry Brooks. Eppure del sovrannaturale e del divino. Non a caso la
difficile trovare in altre antiche civiltà una fi- primissima forma d’arte, quella appunto figu-
gura così pregna di mistero e fascino come rativa delle pitture rupestri, nasce proprio in
quella tipicamente celtica del druido. concomitanza dell’attività magico-religiosa
Benché l’etimologia del termine rimanga dello sciamano, il quale, tentando di propi-
per molti versi incerta e discussa - sebbene ziare gli dei per la buona riuscita della caccia
molti la colleghino alla radice della parola o per la semplice sopravvivenza di uno o più
‘quercia’ o la traducano con ‘molto saggio’, non individui, si collocava inequivocabilmente
come cardine sociale all’interno
dei clan, capace di offrire
aiuto psicologico e spi-
rituale in un mondo
selvaggio, impieto-
so e cruento.
A tal proposi-
to, secoli e secoli
dopo, l’influenza
esercitata dall’uo-
mo interprete del-
le volontà divine
e delle manifesta-
zioni naturali, si
riverserà in quella
del druido celtico,
il quale senza so-
luzione di continuità
perpetrerà tale funzione
arrogandosi di diritto la ca-
DUE DRUIDI IN UN’INCISIONE OTTOCENTESCA

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 39


I SENTIERI DI OGMA Fabio Truppi

pacità di preservare le più arcane conoscenze e nello stesso tempo, cronisti. Infatti, in un’e-
e di tramandarle ai più meritevoli. Per questo poca in cui non esistevano i giornali, gli av-
motivo la tripartita società celtica1, che non venimenti erano divulgati da interminabili e
contemplava alcuna gerarchia sociale o rete accattivanti cantilene che il popolo ascoltava
politica, fatta eccezione per l’attendente del con passione.
re, terrà in alta considerazione i druidi, tanto In Irlanda, a fianco dei druidi, compaiono i
che neppure al sovrano sarà concesso pren- Filid, che svolgevano in qualche modo le fun-
dere un’importante decisione senza il loro as- zioni scientifiche e poetiche ed erano - quan-
senso. to a dignità - uguali ai druidi, nonché disposti
Le notizie che abbiamo sui druidi, in ve- secondo una rigida gerarchia. Gli antichi ave-
rità, differiscono a seconda degli autori e vano sentito parlare di loro fin dal IV sec. a.C. e
delle epoche, ma fortunatamente più che anch’essi avevano un profondo rispetto per le
contraddirsi esse si completano; è possibile loro conoscenze e la loro effettiva saggezza.
che all’inizio essi formassero un’unica clas- Tuttavia, non si ha alcun testo che riassu-
se ma poi la loro organizzazione si sviluppò, ma l’insegnamento dei druidi o che illustri
divenne più complessa e perciò si articolò in qualche originale verso di poesia bardica, ma
classi diverse. Una di queste riuniva in Gallia sappiamo che, senza essere esoterica o se-
i cosiddetti Vates, specializzati in sociologia, greta, tale eredità culturale era riservata agli
in storia e in scienze naturali; ai margini della allievi delle loro scuole, specializzate in semi-
collettività druidica c’erano i Bardes, sorta di nari agresti (similmente ai peripatetici2 della
poeti-cantastorie ufficiali della società celtica
2) Filosofi che riferivano i loro insegnamenti
1) Re, sacerdoti e guerrieri. esclusivamente camminando all’aperto.

ALFABETO OGAM

40 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Fabio Truppi
I SENTIERI DI OGMA
tradizione greca), lontani dall’agitazione del abbattere il nemico. Con molta probabilità,
mondo e frequentati preferibilmente dai figli infatti, gli alberi condensavano un indispen-
dell’aristocrazia. sabile mezzo di contatto genuinamente tan-
I druidi, pertanto, erano essenzialmente gibile tra la terra e l’oltremondo divino, tanto
dei sacerdoti che presiedevano alle cerimonie da costituire un punto di riferimento impre-
del culto e soprattutto celebravano i sacrifici. scindibile per sondare il futuro e preparare i
Tutte le conoscenze e i segreti, compreso l’u- vaticinii. Com’è immaginabile, per i Romani
tilizzo di una scrittura ‘iniziatica’ denominata abbattere i santuari forestali dei Celti diven-
Ogam, erano appannaggio dei druidi. La loro ne un’azione cinicamente strategica quanto
era considerata una sorta di magia naturale sconfiggerne le truppe sul campo di batta-
capace di interpretare la realtà e ristabilirne glia.
gli eterni equilibri. Scandivano il tempo se- La visione della vita che i Celti acquisivano
condo avitici rituali. L’intera concezione del per mezzo dell’insegnamento druidico, l’as-
tempo, per i Celti, era regolata sulle fasi del- senza di paura per la morte e dell’aldilà, non si
la luna, patrona della fecondità della terra e spiegherebbero senza una credenza radicata
delle donne, basata su quattro grandi even- nell’immortalità dell’anima e nella possibilità
ti stagionali, di cui l’Irlanda ha conservato il per l’uomo di conoscere le forme di esistenza
nome. L’anno cominciava il 1° maggio, cioè più diverse. Infatti il loro amore per la vita in
con la stagione dei giorni più lunghi. In bre- tutte le sue manifestazioni, la loro apertura
tone giugno è detto ‘mezza estate’. L’inverno verso tutte le esperienze, rivela in loro il senso
cominciava il 1° novembre, in bretone inizio dell’unità del cosmo, più di duemila anni pri-
dei ‘mesi neri’, così come mostra il nome di ot- ma che la scienza moderna, con tutte le sue
tobre ‘sotto-autunno’. tecniche, avesse solo cominciato a supporla.
I druidi erano anche custodi degli alberi, Come gli sciamani nelle società preistori-
la cui simbologia era altamente considerata. che, quindi, i druidi rappresentavano il car-
Com’è ben noto, la quercia era particolar- dine dell’unità dell’impero spirituale celtico,
mente sacra, poiché vi si raccoglieva il vischio, i promulgatori dell’armonia e della sapienza,
ossia la preziosa pianta nata sull’albero sacro, i signori degli elementi (acqua, fuoco, vento,
senza contatto con la terra, per cui dalle pro- terra). Fu proprio per questo che i conquista-
prietà divine. D’altronde i boschi, più ancora tori romani arrivarono a sopprimerne la casta
dei laghi e dei fiumi, erano luoghi pregni di e a proibire severamente le loro riunioni e il
presenza divina. Il bosco era a tal punto parte culto, in modo da colpire al cuore la società
integrante della cultura dei Celti che per loro celtica, decretandone così il suo prematuro
non era possibile dissociarlo dagli sforzi per declino.

Fabio Truppi vincitore di numerosi concorsi letterari nazio-


nali, svolge attualmente at-
Nato a Francavilla Fontana (Br), tività di docenza in Lettere.
è laureato in Conservazione dei
Beni Culturali (Beni Architet-
tonici, Archeologici e dell’Am- Atlantide. Tra mito e
biente), discutendo nel 2002 archeologia
una brillante Tesi su Atlantide con l’ausilio del Bardi Editore, 2004
professore e archeologo Riccardo Guglielmino,
docente di Archeologia e Antichità Egee all’U-
niversità degli Studi di Lecce, pubblicata dalle
Edizioni Bardi di Roma nel 2004. Chitarrista e
vai scheda libro >>
appassionato di letteratura fantastica, nonché

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 41


di Vincenzo Di Gregorio
g
La storia dei popoli europei può essere riscritta
Piramidi bosniache: scoperta una
struttura sotterranea unica al mondo
tempo di lettura 20 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 43


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

L’
ultima deviazione stradale mi indi- meno.
rizzava su di una strada sterrata bo- Finalmente, per la prima volta, avevo l’oc-
sniaca, piena di fossi e buche. In quel casione di ascoltare in italiano dei ricercatori
momento mi chiesi se mai sarei arrivato alla che si erano recati sul posto e potevano darmi
meta: le piramidi di Visoko. la conferma della natura artificiale delle pira-
La mia tabella di marcia, da quando ero midi.
partito dall’Italia, era saltata puntualmente Poiché era da una dozzina d’anni che stu-
almeno una decina di volte… eh già… siamo diavo le piramidi italiane di Montevecchia,
nei Balcani, e nei Balcani le cose non avven- ero molto interessato a capire se vi fossero al-
gono come ci immaginiamo. tre piramidi in Europa che potessero avere la
Qua tutto ha un suo ritmo proprio, che ti stessa metodologia di realizzazione.
avvolge e non ti lascia fare quello che vorre- Le “classiche” piramidi egizie erano costru-
sti… a meno che lo assecondi, come le onde ite con giustapposizione di blocchi di pietra
del mare che si muovono lente. Chi vuole squadrata. Quelle italiane e bosniache invece
contrastarle si ritrova chiuso in cabina con il erano realizzate utilizzando delle formazioni
mal di mare. La vera saggezza è sintonizzarsi naturali e “modellandole” a forma di piramide,
sulla stessa “lunghezza d’onda”… e quindi… spigoli compresi.
ho assecondato la strada sterrata ed i suoi 10 Quello che venne detto in quella confe-
km orari. Le ore si sommavano alle ore e la renza fu sufficiente per rendermi conto che
mente correva indietro nel tempo, alla casua- molte cose erano ancora da scoprire e che
lità di eventi che mi avevano portato su quel- le notizie che giravano in internet non erano
la strada per Visoko. né vere né si avvicinavano lontanamente alla
All’inizio dell’anno un amico mi aveva invi- complessità del fenomeno.
tato ad una conferenza tenuta a Brescia, dove Dovevo verificare di persona. Mi presentai
per la prima volta feci la conoscenza con il al gruppo e, avendo loro appreso che avevo a
gruppo italiano SB research group (capitanato disposizione diverse attrezzature per indagi-
dal prof. De Bertolis dell’università di Trieste) ni non invasive quali: macchine fotografiche
che stava collaborando con la Fondazione del- all’infrarosso vicino, termiche ed un georadar
la piramide del Sole bosniaca. Avevo spesso dell’ultima generazione... mi fu offerto di an-
sentito parlare delle piramidi bosniache, ma dare insieme in Bosnia.
le notizie che mi erano arrivate spaziavano da In quell’occasione ci lasciammo da buoni
ipotesi new-age di dubbio valore scientifico, amici ripromettendoci di andare in Bosnia in-
a foto di scavi che evidenziavano strutture la sieme dopo qualche settimana.
cui natura non si capiva se fosse artificiale o Per la dogana non avrei avuto problemi

...ALLA FINE ANCHE LE STRADE TERMINANO E QUASI PER MIRACOLO MI APPARE IL CARTELLO DI VISOKO.

44 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

perchè mi avrebbero rilasciato loro,


come gruppo, una dichiarazione come
lasciapassare.
Purtroppo, pochi giorni prima, cad-
di da una scala rompendomi un piede.
Forse nulla succede per caso e in
qualche maniera, misteriosa ma effica-
ce, questo semplice incidente sarebbe
stato involontariamente la causa di
una probabile grande scoperta arche-
ologica.
Ma arriviamo al luglio del 2011, a
quattro mesi dalla mia caduta. Il tan-
to atteso viaggio in Bosnia si compie e
sono lì… sulla strada sterrata, con un
furgoncino pieno zeppo di attrezzatu-
re e di entusiasmo.
Alla fine anche le strade terminano
e quasi per miracolo mi appare il car-
tello di Visoko. Sulla sinistra, la sagoma
della più grande piramide europea.
Sagoma che avevo visto tante volte in
televisione, su riviste e sul web… alla
LA DICHIARAZIONE LASCIAPASSARE PER LA DOGANA
fine ero arrivato.
Albergo pulito, cibo buono, caffè
pessimo; per il resto, i giorni trascorsi a
Visoko son volati tra ricerche appassio-
nanti e chiacchiere con vari studiosi in
un misto di italiano/finlandese/bosnia-
co ed il mio inglese scolastico.
Si respirava un’aria internazionale,
con volontari giunti da tutte le parti
del mondo, dagli Stati Uniti all’Austra-
lia, dalla Spagna all’Olanda.
Etnie diverse, linguaggi diversi, ma
uniti tutti dalla stessa passione di “sa-
pere” e “conoscere”.
La fondazione della piramide del
sole, capitanata da Osmanagic, aveva
condotto scavi e saggi di scavo presso
la piramide del sole ma anche a 2,5 km
da essa, nei cosiddetti tunnel di Ravne.
Già nel 2007, infatti, le ricerche spin-
sero Osmanagic a scoprire dei tunnel
che erano stati riempiti di terra, ma che
dopo il primo esame si rivelarono mol-
to interessanti e promettenti.
Sin da subito, l’opinione della co-
munità scientifica si divise in due… il MURI A SECCO IN ALCUNI TRATTI SECONDARI DEI TUNNEL DI RAVNE
solito dualismo: saranno artificiali o

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 45


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

naturali? • In che periodo storico? La totale assen-


La forma del tunnel, spesso a ogiva, por- za di qualsiasi tipo di manufatto data-
tava a ritenere che fossero scavati dall’uomo, bile aveva sinora impedito di ricavare
mentre molti sostenevano che la costante dati utili per risolvere questo quesito.
presenza dell’acqua aveva scolpito quel de-
dalo di tunnel rendendolo simile ad un labi- Ma anche se si potesse conoscere il pe-
rinto. riodo di realizzazione dei tunnel, rimaneva
Vi era un altro mistero da dipanare: il mo- indeterminato il periodo della chiusura degli
tivo che ha spinto “qualcuno”, in un’epoca im- stessi con le tonnellate di terra.
precisata, a chiudere tutti questi tunnel con In questo stadio di incertezza su quasi
centinaia di tonnellate di terra sino a circa 300 tutto, un primo barlume di scoperta archeo-
metri dall’ingresso delle gallerie. logica venne quando, poco tempo fa, furono
Lentamente si delineavano alcune ipotesi scoperti dei muri a secco sotto alcuni tratti se-
per spiegare altrettante domande. Se erano condari dei tunnel di Ravne.
tunnel artificiali: La costruzione dei muri non derimeva il
dilemma sulla creazione dei tunnel (naturali
• chi aveva compiuto questi scavi lunghi e quindi scavati dall’acqua, o artificiali) ma ne
alcuni chilometri? sanciva un loro utilizzo da parte di una po-
• per quale ragione? Alcuni ipotizzavano polazione che poteva non necessariamente
fossero delle miniere, dando alle stesse essere la stessa degli eventuali costruttori ini-
un utilizzo utilitaristico. Ma questa ipo- ziali.
tesi cozzava col materiale di cui sono Questi dubbi non fermavano i volontari
composti i tunnel di Ravne, un con- che, con carretti in legno improvvisati, conti-
glomerato di cemento e ghiaia tipica nuavano nel monotono ma efficace lavoro di
di depositi alluvionali o di fiumi, in cui svuotamento delle gallerie.
difficilmente si potranno trovare inglo- Si stan facendo scavi in diversi punti sulla
bati dei materiali utili per qualsiasi tipo grande piramide e zone limitrofe, al fine di de-
di miniera. terminarne l’effettiva artificialità della model-

... PER FORTUNA, UN PAIO DI COLLABORATORI DELLA FONDAZIONE ERANO DOTATI DI UN FUORISTRADA
DI MARCA RUSSA ASSOLUTAMENTE MIRACOLOSO.

46 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

lazione. Per questo tornava molto utile il mio sottofondo di roccia naturale.
georadar al fine di determinare la presenza di Non avevo scelta: o i tunnel di Ravne, o
strutture sotterranee, murature o quant’altro smontavo tutto e ritornavo in Italia con la
potesse dare delle utili indicazioni all’utilizzo convinzione di aver sprecato una grande oc-
di quel territorio. casione.
Purtroppo, un paio di ore prima del so- Decisi quindi di cercare di scansionare i
pralluogo, un temporale estivo inondò l’in- tunnel in maniera molto accurata e con cal-
tera area con una discreta quantità d’acqua. ma... tanto mi restavano ancora tre giorni pri-
Il georadar soffre molto a causa dell’umidità ma della mia partenza.
in quanto l’acqua assorbe interamente le sue A circa 150 metri dall’ingresso del tunnel,
onde. quando meno me lo aspettavo, improvvisa-
Arrivati sul pendio inclinato della pirami- mente lo schermo del mio computer collega-
de, mi resi subito conto che il georadar non to al georadar comincia a tracciare una figura
dava il massimo nella profondità di scansio- complessa di natura sicuramente artificiale.
ne. A questo si aggiunse il fatto che
l’articolazione del mio piede aveva
deciso di non collaborare... ed il ter-
reno inclinato e scosceso non age-
volava un suo cambio di opinione.
Per fortuna, un paio di collaborato-
ri della Fondazione erano dotati di
un fuoristrada di marca russa asso-
lutamente miracoloso. Entrando in
mezzo al bosco e arrampicandosi
senza problemi apparenti su una su-
perficie ad erba intrisa d’acqua con
pendenze da 20/30 gradi, son ve-
nuti a recuperarmi e a riportarmi al
parcheggio dove avevamo lasciato i
mezzi.
Giunto lì, mi assalì la consape-
volezza che quel tipo di terreno mi
era completamente precluso ad ul-
teriori indagini. Questo comportava
che il mio viaggio di ricerca a Visoko,
così tanto agognato, sarebbe finito
miseramente… a meno che... fossi
potuto andare in una qualche zona
pianeggiante.
Beh, tra tutti i posti attualmente
oggetti di scavo della Fondazione, i
tunnel di Ravne erano sicuramente
quelli più pianeggianti.
Dichiarammo a Osmanagich que-
sta intenzione e ricevemmo come
risposta che molto probabilmente
sarebbe stato del tempo sprecato, in
quanto altri ricercatori muniti di ge-
oradar avevano passato tutti i tun-
nel sinora scoperti, trovando solo un

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 47


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

...QUANDO SUL MONITOR DEL MIO COMPUTER APPARVE PER LA PRIMA VOLTA QUESTA STRANA FIGURA,
MI SEMBRÒ CHE IL PRIMO ROMBO SI RIFLETTESSE, COME SE VI FOSSE UNA SORTA DI SPECCHIO INTORNO
AI 2,5 METRI.

48 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

Si trattava di qualco- tura simile alla prima che


sa mai visto sinora. Una arrivava ad una profondità
struttura composta da superiore ai 4 metri.
due rombi accostati ver- La certezza che non fos-
ticalmente, e da altri det- se un effetto speculare mi
tagli che meritavano di fu confermato dall’esame
essere approfonditi. dei due elementi racchiusi
Occorre specificare dai bracci lunghi di questi
che questo modello di rombi. Mentre il primo ave-
georadar è costituito da va un andamento orizzon-
due antenne trasmittenti tale il secondo era caratte-
e da una ricevente. Due rizzato da due masse a svi-
antenne con differenti luppo verticale... no... non
frequenze di emissione e erano riflessi, bensì una
con caratteristiche diver- struttura di forma mai vi-
se. La prima dà maggiori sta prima, di natura sicura-
dettagli ma scende meno mente artificiale sepolta da
in profondità, soprattut- tempo immemorabile in un
to in presenza d’acqua, la tunnel che era stato chiuso
seconda fornisce meno da tonnellate di terra.
particolari e più sfocati, Il sospetto che quella
ma scende di più. “cosa” che stava sotto i miei
Per quel tipo di ri- piedi potesse essere la cau-
cerca, la prima antenna sa principe di tutto quel la-
era più che sufficiente voro, mi sfiorò. Così come
riuscendo a raggiunge- mi sfiorò l’idea che potessi
re profondità intorno ai essere in presenza di una
2/2,5 metri. sepoltura “doppia”, due
Quando sul monitor persone legate da vincoli
del mio computer ap- parentali: marito e moglie?
parve per la prima volta Forse un Re ed una Regina?
questa strana figura, mi Con calma e con la sen-
sembrò che il primo rom- sazione che il tempo si
bo si riflettesse, come se fosse fermato, verificai le
vi fosse una sorta di spec- misure max della struttura:
chio intorno ai 2,5 metri. erano 2 x 1 metro, quelle di
Quella foschia diffusa un letto.
rappresentava l’acqua In piena euforia per que-
che assorbiva le onde del ...NON ERANO RIFLESSI, MA UNA STRUT- sta scoperta, abbiamo chia-
georadar... ma c’era qual- TURA DI FORMA MAI VISTA PRIMA mato Osmanavich e l’arche-
cosa che non andava... ologa Sara Acconci che era
quel riflesso non lo avevo mai visto in tutte impegnata in scavi in esterno sulla piramide.
le scansioni che avevo fatto... e poi... che tipo L’anomalia che il video mostrava “imponeva”
di riflesso può esserci se l’acqua assorbe le una pausa a quei lavori di scavo.
onde... e se le assorbe, come può rifletterle? I tunnel di Ravne sono oggetto di continua
È allora che evidenziai il tracciato della se- frequentazione di turisti e visitatori, ed anche
conda antenna, quella più “miope” ma molto in quella occasione non mancarono alcune
più “performante” alle grandi profondità. persone che si fermarono incuriosite dai sor-
Con stupore mi accorsi che quello che risi di tutti gli astanti e, ad uno di loro, chiesi
sembrava un riflesso, era una seconda strut- di scattarci questa foto ricordo dell’evento.

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 49


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

Che sia una foto “fresca-fresca”, appena dopo Il giorno dopo, ovviamente, l’ho passato
la scoperta, lo si può vedere dai sorrisi, a tren- a perfezionare le misurazioni, al fine di poter
tadue denti, di tutti. trarre da quel manufatto il maggior numero
Da sinistra a destra Heikki Savolainen tec- di informazioni da fornire alla Fondazione. In-
nico finlandese del suono che stava compien- fatti solo uno scavo archeologico avrebbe po-
do dei lavori di misurazione acustica all’inter- tuto chiarire, una volta per tutte, cosa ci fosse
no dei tunnel (per conto del SBRG), prof. Se- “dietro” a quei tracciati del georadar.
mir Osmanagich (fondatore della Fondazione (nella foto Prof. De Bertolis del gruppo
della Piramide del sole), prof. Paolo De Berto- SBRG, arch. Di Gregorio di RunaBianca, Prof.
lis (capo della SB Research Group), arch. Vin- Semir Osmanagich della Fondazione della pi-
cenzo Di Gregorio (fondatore dell’eMagazine ramide del Sole)
RunaBianca), e il georadar col video bloccato Quella mattina la si passò a cercare di capi-
sull’immagine dell’anomalia appena rilevata. re altre cose della struttura.
Ripassando più volte dove ormai si sapeva,
emersero nuovi dettagli su questo “manufat-
to”.
Utilizzando l’antenna da 700 hertz, che ha
come difetto una minore penetrazione del
terreno ma, per contro, una maggiore defi-
nizione dei dettagli, si è constatata l’esisten-
za di svariati elementi posti orizzontalmente
(paralleli al suolo) sui fianchi della struttura
(come indicato dalla figura). L’ipotesi più pro-
babile era che servissero ad una maggiore
stabilita’ della struttura stessa ed eventual-
mente anche a scopi di drenaggio dell’acqua,
abbondante all’interno dei tunnel.

Strette di mano tra tutti ed improvvisa- L’ipotesi del “tombarolo


mente sono comparse le cineprese ed ognu- sfigato”
no ha girato un filmato (da inserire su youtu-
be) che immortalasse questo evento storico. Continuando a passare su e giù per quel
Questi sono due dei video girati quasi in tratto di tunnel, ho notato che il terreno adia-
diretta il giorno della scoperta: cente alla struttura non era “naturale”.
Sembrava che vi fosse stato uno scavo
1- Dichiarazione del prof. De Bertolis molto esteso intorno all’anomalia ed un suc-
(http://www.youtube.com/ cessivo riempimento.
watch?v=KXI1Ld4Th9w) Incrociando i dati si vedeva molto distinta-
2- Dichiarazione dell’arch. Vincenzo Di mente un taglio netto, sia a destra sia a sini-
Gregorio (http://www.youtube.com/ stra, per oltre 8 metri di lunghezza.
watch?v=gRdtDMA8q2w) Questo stava a dimostrare inequi-
vocabilmente che i costruttori di quel-
In fondo, era la prima volta da quando si la struttura misteriosa da 4,30 metri di
scavava a Visoko, nei tunnel di Ravne, che si profondità, hanno effettuato uno sban-
ritrovava un manufatto di natura apertamen- camento di quasi 8 metri di lunghezza.
te artificiale e databile, senza che nessun “de- Essendo il sottosuolo composto da roccia e
trattore” possa, né ora né in futuro, ipotizzare conglomerato, si vede molto chiaramente
che sia “naturale” e che in quei tunnel non ci come questo scavo fu successivamente riem-
sia nulla di archeologicamente significativo. pito utilizzando magari il materiale ricavato

50 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

dallo scavo stesso. Queste operazioni sono tuati in tempi differenti. Ma chi poteva aver
ben evidenziate da un andamento rettilineo e compiuto uno scavo di quel tipo e per quali
molto netto dei bordi del riempimento effet- finalità?
tuati successivamente alla costruzione della La prima idea che mi è venuta in mente è
struttura interrata. quella di un “tombarolo sfigato”.
Ma ecco apparire al centro un altro cambio Se ammettiamo come possibile l’ipotesi
di densità del terreno, molto ben evidenziato della tomba regale… è ovvio che i corpi ed
dal georadar. Dopo averlo osservato attenta- il loro corredo siano stati seguiti da una fol-
mente, ne ho dedotto che non poteva esse- la di persone molto ampia che li avrà visti in-
re stato fatto un riempimento con materiali trodurre nei tunnel per essere lì sepolti. Un
di differente densità, in quella maniera così eventuale tombarolo, attratto da un corredo
netta… a meno che vi fosse stato un lasso di abbastanza ricco, può essere entrato succes-
tempo tra un riempimento e l’altro. sivamente per depredare le salme.
È quindi ipotizzabile che dapprima sia Entra nei tunnel e trova quel tratto in cui il
stato effettuato lo scavo, poi è stata colloca- pavimento rileva tracce recenti di scavo, per 8
ta la struttura, riempita la fossa col materiale metri di lunghezza.
ricavato dallo scavo e, in ultimo, qualcuno ha Sapendo che la tomba si trovava lì sotto,
cercato di raggiungere la parte inferiore del- scava un pozzo nella posizione più ovvia,
la struttura con un pozzo di circa 3 metri di quella del centro dello scasso, mancando cla-
profondità. Successivamente, questo pozzo morosamente la tomba in quanto i costrutto-
è stato riempito con materiale differente dal ri l’hanno posta volutamente decentrata, in
primo riempimento (con granulometria più basso a sinistra.
fine). Questa differenza di materiale ci confer- Il tombarolo, quando giunge alla profon-
ma l’ipotesi che i due scavi siano stati effet- dità di circa 3 metri, si ferma accorgendosi di
Barre di contenimento
Sbancamento

IN EVIDENZA TRATTEGGIATO LO SBANCAMENTO EFFETTUATO DAI COSTRUTTORI

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 51


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

non stare scavando nel posto giusto. Qualsi- rato.


asi tombarolo, anche se deluso, non poteva Che senso aveva chiudere dei pezzi di tun-
mollare proprio in quel momento, ma avreb- nel interrando a più riprese, e in tempi diversi,
be tentato di fare un altro pozzo, e poi un al- se non vi fossero esigenze di trasformare quei
tro ancora, con la certezza che la tomba ago- tratti di tunnel in altrettante “camere mortua-
gnata fosse proprio lì sotto. rie”?
Ma non si vedono altri pozzi, da ciò si può Ma perché farsi seppellire in quei labirinti?
dedurre che non abbia potuto farli perché ne Non dimentichiamo che i tunnel di Ravne
sia stato impedito! È stato sorpreso in fragran- (una volta svuotati dell’acqua e della terra)
te? O non ha avuto il tempo di farlo perché possono a buon diritto essere considerati dei
i tunnel sono stati “semplicemente” sigillati veri e propri labirinti.
definitivamente da tonnellate di terra… sino Non può sfuggire che in passato svariati
al 1997. Questo ci dà però la certezza che se popoli hanno dato al labirinto vari significa-
tombe sono, non sono mai state violate. Ma ti simbolici e diversi utilizzi. Il labirinto è, dal
non solo: il nostro tombarolo non sapeva che punto di vista architettonico, una specie di
la tomba era stata messa in un angolo dello “edificio” senza apparente finalità, da percor-
scavo, ma sapeva molto bene a che in profon- rere e/o da visitare. In tutta l’area mediterra-
dità si trovava la tomba col corredo più ricco, nea ne son stati costruiti molti e solo di alcuni
in quanto ha interrotto il suo scavo a 3 metri. ce n’è giunta testimonianza.
Ed è a 3 metri che si trova infatti una delle due Qualche esempio: uno dei più antichi è
sepolture, quella più bassa. quello vicino al lago Moeris, in Egitto, fatto co-
Ovviamente occorre sempre attendere struire dal faraone Amenemhet, di cui ce n’è
che sia finito lo scavo attualmente in corso giunta traccia grazie alle descrizioni di storici
per capire se siamo realmente in presenza di come Erodoto, Diodoro siculo, Plinio e Stra-
una sepoltura, e sul tipo di corredo lì nasco- bone; (http://www.loggiatacito740.it/pdf/
sto. Il%20Labirinto.pdf ) quello cretese di Cnosso,
legato al mito del Minotauro, detto Unicursa-
le, perché formato da un’unica via che intriga,
Labirinti Sacri avvolge e va verso un centro, a cui si avvicina
e si allontana successivamente (http://www.
Però ci piace, per un momento, provare a mariateresalupo.it/simbolimitialchimiafiabe/
sondare i vari scenari che si aprono qualora si labirinto.html); quello greco dell’isola di Lem-
prospettasse un reale uso tombale di questa no; quello del re etrusco Porsenna a Chiusi,
anomalia. Il fatto che si sia potuta individuare che era (casualmente) la sua Tomba. (http://
il primo giorno in cui siamo scesi nei tunnel di it.wikipedia.org/wiki/Labirinto_di_Porsenna).
Ravne, può essere frutto di una fortuita coin- Si sono trovati labirinti incisi nella roccia
cidenza o del fatto che quella tomba non sia anche risalenti a 6000 anni fa, come quello
l’unica presente nei labirinti di Ravne. ritrovato in una tomba del neolitico in Sarde-
Ma dove possono essere le altre, e perché gna, o quello di Tikla in Madhya Pradesh. Nei
si è voluto collocare delle sepolture in tunnel mosaici romani a Susa in Tunisia; sino al me-
sotterranei (ripeto: ipotizzando che l’uso se- dioevo, come quello nel pavimento delle cat-
polcrale della struttura si dimostri veritiero)? tedrali: quella di Chatres (http://utenti.quipo.
La mente non può non ritornare ai famo- it/base5/combinatoria/labirchartres.htm), del
si muretti a secco che si trovano in vari punti Duomo di Lucca.
lungo il tunnel principale. La terra che riem- O come semplice formazione di mucchi
pie quei rami di tunnel non è mai stata levata di pietre, come quello ritrovato nei pressi di
(tranne in un paio di casi) ed in quei casi si è Bijapur in Madras, noto come Lakshmana-
visto che, qualche metro dopo il primo mu- mandal...
retto, se ne trovava un altro, e poi un altro, e L’elenco potrebbe continuare all’infinito.
poi un altro, ed ogni tratto era sempre inter- In tutta l’Europa pre-celtica era diffusissimo

52 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

il culto della Dea Madre, della Grande Madre secondo è solo abbozzato ma ben percepibi-
Terra. In contrapposizione al sole che veniva le.
adorato in altari posti su alture, gli altari dedi- Due triangoli equilateri che si incastrano
cati alla Madre Terra erano collocati sottoterra formando una stella a sei punte forma quello
(stiamo semplificando per esigenze espositi- che viene definito: il sigillo di Salomone.
ve). Questa simbologia fa parte dell’umanità
Lo scavare strutture ipogee sempre
più elaborate o estese significava, per
quei popoli, addentrarsi nel grembo
della Dea Madre soprattutto se insie-
me alla terra c’era legata la presenza di
acqua o di laghi sotterranei. L’acqua è
il simbolo universale della vita, che in
questo contesto si legava alla morte e
alla resurrezione.
Ma se andiamo indietro nel tempo
e nella memoria, troviamo che questi
concetti sono stati legati alla figura ge- Shiva
ometrica del triangolo, con due diffe-
renti significati.
Col vertice verso il basso simboleg-
gia una coppa, o se volete, può simbo-
leggiare l’utero di una donna che nelle
culture dell’India è chiamato Shakti.
Col vertice verso l’alto rappresenta
il simbolo maschile: Shiva.
Non possiamo non notare una
stretta correlazione formale con lo
schema della struttura che stiamo esa- Shakti
minando.
Sempre nell’ipotesi della doppia se-
poltura, possiamo vedere come ognu-
no dei due corpi diventa l’elemento di
unione tra il principio maschile e fem- SHIVA SIMBOLO MASCHILE E SHAKTI SIMBOLO FEMMINILE
minile espresso nei due triangoli con-
trapposti. da tempi antichissimi e l’abbinamento alla fi-
Ma se lo interpretiamo in chiave religiosa, gura di Salomone è dettato solo per esprime-
per quei popoli il principio femminile era la re la “saggezza” che biblicamente era legata al
Madre Terra e quello maschile era il Dio Sole. personaggio, ma sicuramente l’età della sua
Due triangoli contrapposti in cui il defunto creazione si perde nella notte dei tempi.
costituiva il “trait d’union”, l’elemento di unio- Nell’accezione attuale, l’unione e l’incastro
ne tra la terra ed il cielo: l’Axis Mundi. dei due triangoli esprime un’unità che può
Ci risulta quasi impossibile pensare che rappresentare l’essere umano, costituito da
questa particolarissima forma sia stata ese- due princìpi simboleggiati dai due triangoli:
guita per caso, ancor di più se si pensa che
appena qualche mese fa, in un tunnel lì vici- - quello verso l’alto è il principio spirituale
no, è stata rinvenuta una pietra con inciso un - quello verso il basso è il principio materiale.
triangolo equilatero con un cenno ad un’altro
triangolo rovesciato. Come si vede, vi è una continuità di utiliz-
Il primo triangolo è molto ben definito, il zo di simbologie millenarie fatte da popoli di

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 53


Piramidi bosniache: scoperta una struttura sotterranea unica al mondo Vincenzo Di Gregorio

diversa cultura. Nel caso che stiamo esami-


nando potremmo essere in presenza di un
popolo antecedente a quelli a noi noti ma
che conosceva con estrema dimestichezza i
significati di certi simboli soprattutto legati
alla Madre Terra ed al Sole.
Ma di che epoca?
Per rispondere a quest’ultima doman-
da dovremmo solo pazientare un mese ed
aspettare che gli scavi archeologici, ormai in
corso, ci possano definitivamente chiarire an-
che quest’ultimo quesito.
Ma anche conoscendo il “quando”, non
saranno esaurite tutte le domande, anzi, si
apriranno delle porte che condurranno ad al-
tri filoni di ricerca. Per esempio, la pietra ritro-
vata col triangolo inciso potrebbe far parte di
un “ex-voto” lasciato in dono alla Dea Madre
presso il suo templio.
Ricordiamo infatti che quasi tutti i popoli
che adoravano la Grande Madre lo facevano
nelle viscere della terra e lì collocavano i loro
santuari.
È quindi molto probabile che, insieme ad
altre sepolture, possa emergere dai tunnel di MANUFATTO RITROVATO CON INCISA STELLA DI DAVIDE
Ravne anche un santuario dedicato alla Ma-
dre Terra che giustifica sia la creazione di que-
sti tunnel labirintici, sia un utilizzo tombale di Video correlati :
parte degli stessi. http://www.youtube.com/watch?v=GifbODUEiQ4
Ma per questo occorre aspettare le nuove http://www.youtube.com/watch?v=1luJUb9UYLI
campagne di scavo che riprenderanno a Vi- http://www.youtube.com/watch?v=w-nCEnFd2RY
soko l’anno prossimo. http://www.youtube.com/watch?v=ciJqpyYFia0

Vincenzo Di Gregorio al sito web: www.aereofoto.it. Suoi studi son


stati mostrati in diverse riviste di settore, e su
Architetto ed imprenditore, da reti televisive quali: Voyager
sempre appassionato di arche- (rai2), Mistero (italia1), Me-
ologia, noto come scopritore diolanum Chanel (Sky), Ode-
delle cosiddette “piramidi di onTV.
Montevecchia” i cui studi sono
stati pubblicati nel libro dal titolo Il Mistero delle
Piramidi Lombarde (Fermento, 2009). Fondato- Il Mistero delle
re di Antikitera.net (uno dei più noti siti web di Piramidi Lombarde
news archeologiche e di misteri) e della rivista Fermento, 2009
Runa Bianca (www.runabianca.it). Per le sue ri-
cerche si avvale di foto aeree sia nel visibile che
nell’infrarosso, fondando una società finalizzata
vai scheda libro >>
alla ricerca chiamata “ludi ricerche” che fa capo

54 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


di Mario Moiraghi
Le vicende che han fatto nascere la leggenda di re Artù
La spada nella roccia italiana

tempo di lettura 13 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 55


La spada nella roccia italiana Mario Moiraghi

ebbe successo e notorietà.


La Grolla Ma gral era anche affine a parole orientali
che indicavano pietre o pietre preziose o per-
A partire dalla metà del secolo XI, la cultu- le. E fu proposta anche l’interpretazione del
ra europea fu attraversata da un oggetto mi- Graal come “pietra”.
sterioso, chiamato Graal. Nella confusione, fu comunque chiaro che
Secondo il Perceval, racconto del poeta il cavaliere che per primo lo aveva visto ne
francese Chrétien de Troyes, un cavaliere vis- aveva subito parlato ad altri colleghi e tutti
suto in area franco bretone aveva avuto la sin- costoro si erano immediatamente gettati alla
golare e fuggevole visione di un Graal. ricerca dell’oggetto in questione, sotto il pa-
Poco tempo dopo, cinque anni o poco più, trocinio di un certo re Artù, capo dei Cavalieri
un poeta tedesco, Wolfram von Eschenbach, della Tavola Rotonda.
scrisse il “Parsifal”, una riedizione del Perce- Ad ingarbugliare la trama si aggiunsero
val, con alcune note critiche nei confronti di altri poeti e scrittori, che si dicevano a cono-
Chrétien, al quale rimproverava una certa scenza dei fatti, i quali avevano anche affer-
mancanza di rigore e di chiarezza nell’esposi- mato che il Graal era custodito da Cavalieri
zione della vicenda e il mancato riferimento Templari e, forse, era finito in mano agli ere-
alle fonti d’origine. tici. Anzi: era la coppa che aveva contenuto il
Cosa fosse un Graal non fu chiaro fin dall’i- sangue di Cristo, o il calice dell’Ultima Cena, o
nizio. Chrétien e Wolfram ne avevano parlato, molto altro ancora.
senza spiegarne il significato. I commentatori,
in generale, dettero alla parola il significato
di vaso, affine, fra l’altro, al termine italiano Galgano
grolla. In tempi di Crociate e di ritrovamenti
di reliquie in Terrasanta, la visione di un vaso, Come se ciò non bastasse, la vita di un san-
di un calice, forse contenente il sangue di Cri- to non notissimo, san Galgano di Montesiepi,
sto, era decisamente suggestiva e il racconto presso Chiusdino, un piccolo borgo non lon-

RAFFIGURAZIONE DI SAN GALGANO CHE CONSEGNA LA SPADA A SAN MICHELE

56 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


La spada nella roccia italiana Mario Moiraghi

tano da Siena, rivelava incredibili affinità


con la vicenda di Parsifal, il leggendario
cavaliere del Graal.
E, nel centro della vita di Galgano,
campeggiava una spada piantata nella
roccia, troppo simile a quella che consa-
crò re Artù per essere una coincidenza.
La storia di questo santo porta una
data antica, essendo stata narrata, in un
regolare processo di beatificazione, nel
1185, prima che i poeti dell’Europa del
nord cantassero la vicenda della Tavola
Rotonda e dei suoi cavalieri.
Correva l’anno 1185, quando Galga-
no fu elevato agli onori degli altari, e da
quella data compare in modo preciso il
fenomeno dapprima strisciante poi va-
langhivo, di Parsifal e del Graal. L’asso-
nanza fra Galgano e l’arturiano Galvano
non prova nulla, ma rientra nelle molte
incredibili coincidenze.
Sia ben chiaro: è assurdo anche solo
sospettare che il cosiddetto Ciclo Breto-
ne, quello del Graal per intenderci, abbia
avuto come fonte ispiratrice San Galga-
no. Ma il problema, come vedremo, non
si pone in questi termini. GALGANO IN UNA TELA DI RUTILIO MANETTI CONSERVATO NEL-
È difficilissimo affrontare questi sce- LA CHIESA DI SAN MICHELE A CHIUSDINO
nari in modo schematico e sintetico.
Si tenterà comunque di tentare una prima • C’erano anche infinite spade, con nomi
sommaria panoramica dei problemi emer- suggestivi e storie suggestive, ma mai
genti. l’associazione spada/pietra/infissione,
nei termini in cui si presentano in que-
sti anni.
Fare chiarezza • Le avventure di molti eroi nord euro-
pei, successivamente accostati ad Artù
Qui occorre chiarire alcune cose: dagli studiosi, avevano roboanti av-
• In area bretone, ma in tutta l’Europa venture guerresche, con spade, scudi,
di quel tempo, non esisteva nessuna cavalli, sangue, eccetera, ma nessuno
consuetudine “di corte” simile al siste- di loro aveva vissuto avventure coe-
ma cortese che i racconti del Graal trat- rentemente caratterizzate dagli stessi
teggiano. elementi tipici dell’ambiente arturia-
• Erano esistiti infiniti condottieri con il no: ponti perigliosi, spade spezzate e
nome contenente qualcosa simile ad ricomposte, simbolici gorghi di acque,
“Artù” (che fra l’altro si ritrovava an- …
che in ambito etrusco) ma nessuno di
loro aveva nulla a che fare con il com- Sia chiaro: tutto c’era e preesisteva, come
portamento dell’Artù: erano sempre e si può dire delle infinite e molteplici fattezze
comunque combattenti o condottieri dei volti (lo diciamo in termini allegorici), ma
senza contorni graaliani e cortesi. nessuna combinazione di particolari che fa-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 57


La spada nella roccia italiana Mario Moiraghi

studiosi, anche coloro che non sono né fanta-


sisti né esoterici, hanno notato che i romanzi
del Graal rivelano ineludibili connessioni con
la storia, la mitologia, la cultura di un area ap-
prossimativamente persiana. Per intenderci, i
protagonisti si muovono in uno scenario col-
locabile alle sorgenti dell’Indo.
Ne fanno fede infiniti dettagli del raccon-
to: paesaggi, animali, vegetazione, abiti, gio-
ielli, tessuti, costumi sociali e perfino il non
trascurabile fatto che, in quei tempi, esisteva
in area persiana una consuetudine “di corte”
identica a quella descritta nel Ciclo di Artù.
Basterebbe citare il fatto che giocavano a
Scacchi e che facevano escursioni alle sorgen-
ti dell’Indo. Chi sa di scacchi conosce l’origine
e i tempi di arrivo in Europa di questo gioco.
E sa che non erano consuetudine europea di
quei tempi. Più precisamente, essi giungono
fra noi nel secolo XII.
Esiste poi un complesso di elementi cultu-
rali, disseminati e nascosti fra le pieghe dei te-
sti di Chrétien e Wolfram, che evocano e rical-
cano in modo sorprendente la cultura sociale
e religiosa dell’antica Persia

Le tessere del mosaico


Tentando di schematizzare il complesso di
elementi in qualche modo anomali, rispetto
TESTA DI SAN GALGANO CONSERVATA IN UN RELIQUIARIO alla lettura corrente dei Romanzi di Bretagna,
NELLA CHIESA DI SAN MICHELE A CHIUSDINO possiamo individuare almeno i seguenti ele-
menti:
cesse assomigliare qualcuno e qualcosa alle • analogie ambientali e sociali con l’Asia
fisionomie dei personaggi e delle avventure Centrale,
della Tavola Rotonda. • tracce culturali e religiose della cultura
L’unico pezzo di carta, anzi di pergamena, persiana e mazdeica,
che fosse simile, anzi identico, ad una parte • elementi in comune con San Galgano.
della vita di Parsifal, era il processo di canoniz-
zazione di San Galgano di Montesiepi. Questa connessione fra la Persia e l’am-
Un paio di dozzine di elementi presenti biente di Galgano, per inciso, non è così im-
nella storia del santo di Montesiepi si ritrova- probabile come potrebbe credersi. La zona
no nella vita di Parsifal: troppo per essere solo di Chiusdino, in quei tempi, ricadeva sotto
una coincidenza. l’influenza di Pisa e i pisani avevano un cana-
le commerciale ben definito con quella parte
di Oriente. Anche le Costituzioni Pisane ven-
Persia o quasi gono fatte risalire a modelli probabilmente
orientali e le carte nautiche dell’epoca testi-
Le sorprese non sono finite. Innumerevoli moniano il collegamento fin con le zone ad

58 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


La spada nella roccia italiana Mario Moiraghi

oriente del Mar Nero. presente in un vastissimo areale asiatico con


Potremmo analizzarle in modo sintetico, qualche inspiegabile presenza in Svizzera. In
rinviando a successive più precise analisi che Bretagna no.
potranno essere affrontate in altra sede. Lo sconcerto affiora quando appare un
Per quanto riguarda il paesaggio in cui si cavaliere che, sull’elmo, porta una gabbietta
svolgono le azioni dei Cavalieri della Tavola con una mangusta viva. La mangusta è un
Rotonda, emergono elementi ambientali che simpatico animaletto che assale ed uccide i
possono apparire fantastici ma appartengo- serpenti più pericolosi. Qualcuno forse ricor-
no ad un definito quadro territoriale. Non si derà una famosa mangusta, Rikki Tikki Tavi,
tratta di un casuale e fantasioso assemblag- che si incontrava nei racconti di Kipling, am-
gio di dettagli fiabeschi. bientati in India. Qualche mangusta si trova
I Cavalieri si muovono lungo sentieri fian- nel deserto del Kalahari, in Africa meridiona-
cheggiati da viti e olivi, che, dalle parti di Gla- le. In Bretagna o in Gran Bretagna si trova al
stonbury forse esistevano con abbondanza in massimo in qualche zoo privato, sempreché
un’altra era climatica. Non importa, potrebbe non si venga denunciati per possesso di ani-
essere una libertà della fantasia degli autori. male esotico.
Ma all’improvviso, fra i cespugli di cardamo- Cavalieri e dame girano vestiti di tessuti
mo e terebinto (sic) i nostri intravvedono una damascati e abbigliati con achmardi, sciami-
lince e, più in là, un pavone, lasciando intuire to rosso, seta di Ninive, seta d’Arabia. A parte
che qualche signore bretone non ha chiuso il il richiamo di Damasco (stoffe damascate) è
recinto dei suoi animali esotici. Per inciso: an- evidente l’esoticità dei tessuti, tutti originari
che il cardamomo deve essere stato allevato dell’Oriente. Lo sciamito, per fare un esempio
con difficoltà, in Bretagna, perché le enciclo- concreto, viene dall’Iran e si diffonde attra-
pedie divulgative dicono che vive fra l’India e verso la Siria e Bisanzio. L’achmardi è una seta
la Malaysia, nello Sri Lanka e a Ceylon. Qual- verde broccata d’oro, usata in Oriente.
che variante alligna in Nepal e nel Sikkim, in Ma una trattazione a parte merita il gio-
Cina, Vietnam, Thailandia e Birmania. Mentre co degli scacchi. Di essi si parla in più d’uno
il Terebinto vive, al massimo in Marocco, Por- dei racconti del Graal. Gli scacchi compaiono
togallo, Turchia, Siria e Palestina. Bretagna, con irruenza sia nel racconto di Chrétien che
Acquitania e regioni confinanti niente di nel racconto di Wolfram, coinvolti nell’azione
niente. narrativa come oggetti abitualmente presen-
Il pavone è simbolo della Persia e la lince è ti nell’arredamento degli ambienti. Gli scacchi

LA CAPPELLA DI MONTESIEPI A POCA DISTANZA DALL’ABBAZIA DI SAN GALGANO

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 59


La spada nella roccia italiana Mario Moiraghi

sono un giuoco di origine indiana, giunti in Graal.


occidente fra i secoli XI e XII, tramite la cultura - Il Ponte Periglioso di Cinvat.
persiana, tanto da essere considerati a lungo - L’acqua vorticosa sotto il ponte.
e impropriamente un giuoco persiano a pie- - L’arrivo nel mezzo degli Apostoli-Cava-
no titolo. È da escludere il fatto che possano lieri riuniti in attesa.
essere stati utilizzati in ipotetiche corti o am- - Il tempio circolare, detto Rotunda, di
bienti europei ai presunti tempi dell’Artù bre- trasparente analogia con la Tavola Ro-
tone (attorno al 500 o 600 d.C.), ed è anche tonda.
improbabile una loro ampia diffusione in area - La singolar tenzone con il demonio.
europea nel periodo fra il 1100 e il 1200. - La lancia o il palo di significato conflit-
La loro ripetuta presenza, come passatem- tuale, demoniaco o sanguinario.
po abituale in quegli anni, può essere solo - La spada nella roccia,
spiegata dal fatto che gli ambienti nel quale si - La spada spezzata e rinsaldata.
muovono i Cavalieri della Tavola Rotonda sia- - La singolare assonanza fra Galgano e
no certamente orientali, se non decisamente Galvano, nipote di Artù.
persiani.
Considerazioni analoghe potrebbero Si tratta di una serie di coincidenze che è
estendersi alle similitudini fra la vita di Gal- difficile ritenere casuale e che dovrebbe co-
gano e le esperienze giovanili di Parsfal. Gli stringere gli studiosi a più profonde riflessio-
spunti fondanti della vita di Parsifal, sui quali ni.
i commenti degli infiniti interpreti del Graal Sia detto ancora con chiarezza: Galgano
si sono accaniti, per dimostrare simbolismi, non ha nulla a che fare con il Graal, ma lo stu-
connessioni, riferimenti, misteri, legami, … ci dio comparato delle due vicende fa emergere
sono tutti, nella testimonianza fiabesca e nel- la certezza di un’influenza letteraria esercitata
la realtà documentale della vita di Galgano e dalla vita di Galgano, storicamente documen-
della Cappella di Montesiepi, unico vero con- tata, su alcuni aspetti della Materia di Breta-
creto e precoce monumento di un’avventura gna.
di tipo graaliano, un monumento storicamen-
te attendibile e certo, nella sua realtà fisica e
nella sua appartenenza temporale al medioe- Il quadro enigmatico
vo più luminoso.
Fra questi elementi di contatto e conso- Anzitutto è inspiegabile, oltre ogni limite,
nanza tra Galgano e Parsifal, possiamo inizia- l’apparente trascuratezza di cui è stata ogget-
re ad elencare i seguenti, in una lista sintetica: to la matrice persiana dell’intera vicenda del
- La Madre Vedova. Graal.
- Il tentativo di dissuadere il figlio È poi eccessivamente forzata e inaccettabi-
dall’avventura. le la localizzazione nelle lande franco-bretoni,
- La visione di san Michele, in analogia troppo generica e superficiale la connessione
all’incontro di Parsifal con i Cavalieri. con l’area e la cultura celtica. È sorprenden-
- La percezione, come quella di Parsifal, te la passività e l’acquiescenza con la quale la
di dover far parte di una cavalleria ce- cultura europea ha accettato e ancora accet-
leste e non terrena. ti il radicamento della saga arturiana in area
- La necessità di divenire adulto, di ac- bretone, in presenza di anomalie così eviden-
quistare autonomia dalla madre. ti.
- L’erranza del cavaliere, alla ricerca di un Anche un’analisi preliminare e sommaria
aiuto o di un sostegno. permette di giungere a conclusioni che scon-
- L’erranza del cavaliere in preda allo volgono l’interpretazione degli ultimi otto-
sconforto o all’oblio. cento anni e che si possono così riassumere:
- Il cavallo che gli indica la via, riscontra- • La storia scritta di Galgano è incontro-
bile in alcune versioni dei racconti del vertibilmente anteriore ai racconti del

60 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


La spada nella roccia italiana Mario Moiraghi

Graal. conto che le culture di cui si tratta, persiana,


• La storia di Parsifal contiene innume- celtica, bretone, cristiana, sono strettamen-
revoli punti di contatto con la storia te connesse da matrici ed elementi comuni.
di san Galgano, tanto da far supporre Accanto a queste tesi di fondo sono quindi
che, prima di giungere in Aquitania o possibili molte altre affinità e molti altri colle-
in Bretagna, la storia della Tavola Ro- gamenti storici, religiosi, linguistici e culturali,
tonda o della spada nella roccia si sia che arricchiscono ma non smentiscono le tesi
compiuta sulle colline, fra Siena e Pisa. sostenute.
• La Corte di Artù e i Cavalieri della Tavo-
la Rotonda sono figure della Corte Per-
siana medievale e premedievale, con La Cerca continua, deve
palesi richiami alle radici più remote continuare
e autentiche della cultura dell’antico
Iran. Il cosiddetto mistero del Graal continuerà,
• L’ambiente naturale, le usanze, i luoghi perché si regge su teoremi e dimostrazioni
e i nomi sono solidamente connes- false, perché l’area bretone non conserva te-
si con il sistema territoriale e sociale stimonianze di cose che non le appartengo-
di un’area compresa fra le sorgenti no, perché le stesse trascrizioni di Chrétien e
dell’Indo, il Mar Caspio e il Golfo Persi- Wolfram sono state, in origine, volutamente
co. calate in un ambiente improprio e perché una
• La vicenda del Graal è strettamente miriade di continuatori e di commentatori
connessa, se non totalmente identifi- hanno volutamente avallato il falso, perché
cabile, con la vicenda dei Re Magi. Ma era gradevole e utile alle monarchie, alle si-
questa è un’altra storia. gnorie, alle chiese, ai predicatori, agli opinion
makers dell’epoca.
Questo, in sintesi, l’approdo del nostro Ma le discrepanze con le testimonianze e
viaggio. perfino con i grandi temi dell’umanità sono
È un approdo molto lontano da quelli noti troppe, essenziali, inconciliabili in modo radi-
ed accettati, ed è stato raggiunto tenendo cale.

ABBAZIA DI SAN GALGANO

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 61


La spada nella roccia italiana Mario Moiraghi

La Croce, impugnata e strappata dal terre- come le braccia mummificate, custodi-


no dove era confitta, non può trasformarsi in te nella cappella di Montesiepi?
spada: non è questo il senso del messaggio • I georadar hanno analizzato tutto, o re-
cristiano, messaggio reso evidente da Galga- stano zone d’ombra, nella Cappella di
no che rifiuta la violenza e trasforma la spada Montesiepi?
in Croce. • Chi ha portato la leggenda dalla Tosca-
Come già accennato, è assurdo anche solo na in Bretagna?
sospettare che il cosiddetto Ciclo Bretone si • Quale fu il vero ruolo dell’ambiente
ispiri a San Galgano. Lo scenario più probabi- culturale pisano?
le è costituito da una fiaba persiana, portata Ma non basta.
in Toscana dai canali pisani e qui arricchitasi • Come la mettiamo con Geoffrey de
della personalità, a quei tempi prestigiosa, di Montmouth, con Beda, Nennio e gli
Galgano, che servì per dare corpo alla figura altri che (apparentemente) hanno par-
di Parsifal. Questa ipotesi è ragionevole, ma lato di Artù anni o secoli prima?
va confermata e sostenuta da prove più con- • E poi: come c’entra in tutta questa fac-
crete, razionali e tangibili, come non hanno cenda Maria Maddalena?
fatto gli studiosi del Graal. • E i Re Magi?
Occorre cercare, cercare ancora. Ma dove?
Eppure qualche traccia si profila: La caccia alla soluzione dell’enigma è
• Quale affidabilità storica possiede la aperta, occorrono approfondimenti e, forse,
vita di Galgano? qualche strada è già indicata. Il panorama è
• Sono state eseguite tutte le ricerche ricco di possibili sviluppi e affascinanti stimo-
possibili, anche genetiche, sui resti di li. Occorre evitare accuratamente le trappole
Galgano e sugli altri reperti esistenti, del mistero-a-tutti-i-costi.

Mario Moiraghi ropee e americane. È stato dirigente pubblico,


nell’ambito di un’amministrazione regionale,
Nato a Milano, nel 1942, si de- ricoprendo anche incarichi di livello nazionale.
dica attualmente alla realizza- Docente universitario per circa un decennio,
zione di testi storici e scientifici, nel settore del governo delle situazioni di emer-
allo studio di eventi sociali di genza e della protezione civile, ha insegnato in
rilievo e alla progettazione di varie scuole di perfezionamento post laurea,
piani operativi per la gestione di situazioni di ri- in diverse sedi italiane. Ha diretto riviste scien-
schio ambientale e di emergenza. Possiede una tifiche e pubblicato numerosi articoli tecnici e
formazione culturale certamente eclettica, che, storici, per riviste italiane e di lingua inglese. Re-
partendo da una base classica e letteraria, si è alizza conferenze nei campi di competenza ed
sviluppata nei titoli di Ingegneria, al Politecnico ha organizzato importanti
di Milano, di Economia aziendale, alla Bocconi, convegni culturali. Gestisce
in associazione con corsi di specializzazione di il sito www.scriptorium.it.
vario genere, in materia ambientale, economi-
ca, amministrativa e sociale. In campo lingui-
stico, in aggiunta a quattro lingue moderne, al Il grande libro
greco antico e al latino, ha compiuto studi sul- del Graal
le calligrafie medievali, sulle lingue del bacino Ancora, 2006
mesopotamico e sull’egiziano geroglifico. Ha
operato in settori industriali privati, nel campo
del controllo ambientale, come coordinatore vai alla scheda libro >>
di progetto, presso società multinazionali eu-

62 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


di Michele Morettini
Parapsicologia e percezioni extrasensoriali si incontrano
Castello di Montebello:
Il mistero di Azzurrina
tempo di lettura 9 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 63


Castello di Montebello: Il mistero di Azzurrina Michele Morettini

Q
uesta storia inizia nel 1375, con la
avevano dato alla bimba riflessi azzurri come
scomparsa di una bambina. Guen-i suoi occhi che ne originarono il soprannome
dalina, chiamata da tutti “Azzurri-
di Azzurrina. Un primo documento scritto che
na”, era la figlia di Ugolinuccio, signore di Mon-
narra la storia della scomparsa di Azzurrina ri-
tebello. Guendalina era albina. La superstizio-
sale al 1620, chiamato “Mons Belli et Deline”;
ne popolare del tempo collegava l’albinismo Montebello e Guendalina. Si hanno quindi
con eventi di natura magica se non diabolica.quasi tre secoli di leggenda popolare traman-
Per questo Ugolinuccio aveva deciso di farla data oralmente. Il testo racconta che il 21 giu-
sempre scortare da un paio di guardie e non gno 1375, giorno del solstizio d’estate, men-
la faceva mai uscire di casa per proteggerla tre fuori imperversava un forte temporale e si
dalle dicerie e dal pregiudizio popolare. La combatteva una delle innumerevoli battaglie
contro la famiglia dei Mon-
tefeltro, Azzurrina si trovava
in una galleria seguita come
al solito da due guardie; la
piccola stava giocando con
la sua palla di pezza. Improv-
visamente questa le cadde
in quella che era la ghiaccia-
ia. Ovviamente la bambina
cercò di andare a ripren-
derla scendendo le scale. Le
guardie non se ne curarono
poiché quella che Azzurrina
aveva imboccato era l’unica
entrata ed uscita. Sarebbe
dovuta quindi risalire qual-
che istante dopo. Improvvi-
samente un urlo terrificante
proveniente dalla ghiacciaia
spinse i due armigeri a cor-
rere in cerca della piccola.
Sfortunatamente non venne
mai più ritrovata. Secondo
la leggenda il 21 di giugno
di ogni anno lustro, se fuori
vi è un temporale, è ancora
possibile sentire il pianto di
Azzurrina. Il castello è sta-
to riaperto al pubblico nel
1989 e dal 1990 (anno della
prima acquisizione psicofo-
nica realizzata casualmente
dalle telecamere della RAI,
RITRATTO DELLA PICCOLA GUENDALINA CHIAMATA DA TUTTI “AZZURRINA” durante la registrazione di
un programma) vengono ef-
madre le tingeva ripetutamente i capelli con fettuati periodicamente esperimenti media-
pigmenti di natura vegetale, estremamente nici e ricerche parapsicologiche.
volatili. Questi, complice la scarsa capacità La nostra Associazione ha avuto l’onore
dei capelli albini di trattenere il pigmento, di partecipare attivamente alle ricerche del

64 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Castello di Montebello: Il mistero di Azzurrina Michele Morettini

21 giugno 2011 insieme a Daniele Gullà, stata suddivisa in due parti: nel pomeriggio
Mattia Mascagni e Marino Fantuzzi. L’espe- mediante l’utilizzo di una sofisticata apparec-
rienza è stata estremamente interessante, sia chiatura, un geo-radar, il ricercatore Daniele
dal punto di vista delle tecnologie utilizzate, Gullà è riuscito a mappare il sottosuolo all’in-
che dal fronte delle metodologie applicate. terno e all’esterno del castello di Montebel-
Il rigore della ricerca scientifica affiancato al lo, così da georeferenziare cavità o passaggi
sottile mondo delle percezioni extrasensoria- segreti non conosciuti. L’idea è stata quella di
li: oramai questo è un connubio che solo i più verificare se particolari cavità artificiali potes-
ostinati negazionisti non riescono ancora ad sero essere ricondotte a possibili “camere se-
accettare. In questi ultimi anni le indagini al grete” sconosciute alla storia, cosi da spiegare
Castello di Montebello hanno fornito ogget- in qualche modo la misteriosa scomparsa di
tivi parametri di studio e hanno contribuito Azzurrina.
ad accrescere il bagaglio di conoscenze sul E qualcosa devo dire è subito emerso: in
mondo della ricerca di confine; molto pro- una stanza dell’ala sinistra del Castello (adibi-
babilmente anche quest’anno tutti i para- ta a bookshop) il geo-radar ha mappato una
metri monitorati, le foto/video acquisizioni piccola camera rettangolare a 1,5 metri di
multispettrali effettuate e i dati repertati ci profondità, definita decisamente interessan-
aiuteranno a fare un passo avanti in questo te dallo stesso Gullà; altro riscontro importan-
tipo di indagini. Sostanzialmente, la ricerca è te, anticipato da una acquisizione extrasen-

DANIELE GULLÀ EFFETTUA RILIEVI CON IL GEO-RADAR ALL’INTERNO DEL CASTELLO DI MONTEBELLO

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 65


Castello di Montebello: Il mistero di Azzurrina Michele Morettini

soriale di Mattia Mascagni, è stato fatto all’in- pare una figura antropomorfa che ricorda un
terno di una piccola stanzetta simile ad una cavaliere medievale. Proprio questi ultimi due
cella, sita nella parte destra del castello (non punti sono anche stati oggetto di una segna-
lontano dal vano di Azzurrina); Mattia a se- lazione in remote viewing da parte di Floren-
guito dell’evento E.S.P. ha indicato a Daniele tina Richeldi, una sensitiva che non ha potu-
il punto ove mappare il terreno e il geo-radar ta partecipare al sopralluogo. Il giorno stesso
ha effettivamente segnalato una cavità. Infine aveva indicato, senza peraltro conoscere il
nella stanza della cassaforte, proprio davanti posto né Mattia o Marino, gli stessi due punti
l’antico mobile, su indicazione di una perce- – definendoli interessanti a livello energetico
zione di Marino Fantuzzi è stato rinvenuto - concentrandosi su una mappa del castello.
un oggetto circolare, posizionato a quasi 2 La documentazione di tale visione a distanza
metri di profondità. L’oggetto metallico (pre- è disponibile per essere consultata e tra l‘al-
sumibilmente di bronzo con alcune compo- tro c’è la data certa che ne attesta l’autenti-
nenti in oro) potrebbe essere un antico piatto cità. Oltre questi primi e importanti riscontri,
di rame o magari uno scudo; è interessante i rilievi effettuati hanno prodotto moltissimi
confrontare questo riscontro strumentale, risultati che saranno analizzati e divulgati
la percezione ed uno scatto della ricerca del prossimamente.
2010 che ritraeva nelle immediate vicinanze Successivamente, Mattia Mascagni e
della cassaforte un elemento “extra”, a quanto Marino Fantuzzi grazie alla loro particolare

IL GRUPPO DI SENSITIVI MENTRE EFFETTUA ESPERIMENTI DI PSICOSCOPIA AMBIENTALE

66 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Castello di Montebello: Il mistero di Azzurrina Michele Morettini

sensibilità extrasensoriale hanno effettuato zione e attivati tutti i sensori di acquisizione è


esperimenti di psicoscopia ambientale (aiu- stato tentato un esperimento mai realizzato
tati anche da altri sensitivi simpatizzanti del prima: è stata mandata in filodiffusione una
gruppo di ricerca), ovvero hanno cercato di musica nei pressi del vano di azzurrina, mu-
mettersi in rapporto con l’ambiente per cer- sica che rievocava fedelmente le musiche del
care di acquisire determinate informazioni 1300, suonata addirittura con strumenti simili
che fanno riferimento alla “storia” di quel luo- a quelli dell’epoca. Il concetto è stato quello
go. di immettere nell’ambiente un suono fedele a
L’esperimento è sfociato in un vero e pro- quello che si poteva udire all’epoca, cercando
prio contatto sensoriale “real-time” con pre- così di “eccitare” il contesto energetico PSI e
sunte ed indefinite energie senzienti; mentre verificare la risposta dell’ambiente stesso me-
il gruppo di sensitivi effettuava questo tipo diante le strumentazioni posizionate.
di esperimento, il nostro gruppo di ricerca Infine è stato tentato un ulteriore esperi-
(composto dal sottoscritto, Michele Moret- mento: il gruppo di sensitivi riunitosi nel cor-
tini e da Stefania Ferrari) effettuava riprese tile, ha effettuato nuovi esperimenti di per-
fotografiche ad ampio spettro (UV-B – Visi- cezione extrasensoriale ambientale, anche
bile – Near IR) e rilevazioni riguardo possibi- in questo caso sono state fatte fotografie ad
li fluttuazioni del campo elettromagnetico ampio spettro e registrazioni con l’attrezza-
(effettuati anche da Leea, una collaboratrice tura psicofonica. Questo ultimo tentativo di
del gruppo di Daniele Gullà); Daniele Gullà in- approccio medianico ha concluso la giornata
vece mediante l’utilizzo di un nuovo apparec- di ricerca al Castello.
chio appositamente realizzato per lo studio Dopo alcuni giorni di lavoro sui dati ac-
e la ricerca nel campo Metafonico, cercava quisiti, Mattia Mascagni e Marino Fantuzzi
riscontri in relazione al fenomeno delle voci hanno presentato in esclusiva a Terra Inco-
elettroniche (l’utilizzo di questa nuova appa- gnita Magazine i primi risultati riconducibili a
recchiatura sembra aver dato esiti molto inte- fenomenologie paranormali occorse durante
ressanti). il sopralluogo. Si tratta dell’acquisizione di tre
Anche in questo caso tutti i dati riguardo voci psicofoniche, molto interessanti, tutte
i parametri geo-fisici raccolti, le riprese fo- registrate all’interno del vano di Azzurrina e
tografiche effettuate, le considerazioni dei di una foto con elemento “extra”, ripresa da
sensitivi e le registrazioni effettuate con l’at- Daniele Gullà. Ecco il video anteprima di Terra
trezzatura EVP saranno studiati e incrocia- Incognita.
ti, cosi da poter avere un quadro generale Ci tengo a segnalare anche un vero e
sull’esperimento condotto. Dopo una breve proprio documentario realizzato sempre da
pausa serale, il gruppo di ricerca si è dedicato Terra Incognita, davvero professionale, che
alla vera e propria ricerca di “Azzurrina” e dei ripercorre le fasi salienti della ricerca del 21
fenomeni a lei connessi. Sono state monta- giugno. Chiaramente questi primi dati usciti
te telecamere ad infrarossi ad alta sensibilità sono solo un’anteprima, molto altro materia-
con tanto di sorgenti di radiazione infrarossa le è allo studio e sicuramente una volta ter-
in vari punti del Castello, compreso il famo- minate le analisi potremo avere un quadro
so vano di azzurrina. Alle telecamere in ogni completo della ricerca effettuata.
punto sono stati montanti microfoni profes- Voglio concludere con una notizia molto
sionali, cosi da acquisire in contemporanea interessante uscita pochi giorni fa, che sicu-
parametri video e audio. All’interno del vano ramente metterà la parola fine alle “tenden-
di Azzurrina il nostro gruppo di ricerca ha ef- ziose” supposizioni nate attorno alla oramai
fettuato rilievi statici sulla fluttuazione termi- celebre foto di Azzurrina, ripresa da Mattia
ca (mediante sensore termico interfacciato Mascagni ed elaborata da Daniele Gullà nella
ad un personal computer) e geo-elettro-ma- sessione di esperimenti del 2010.
gnetica (mediante un TriField Natural EM me- La foto è stata periziata ed è emerso sen-
ter). Una volta posizionata tutta la strumenta- za ombra di dubbio che il file RAW (originale)

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Castello di Montebello: Il mistero di Azzurrina Michele Morettini

LA FAMOSA IN OGGETTO, SCATTATA DA MATTIA MASCAGNI ED ELABORATA DA DANIELE GULLÀ DURAN-


TE LE RICERCHE DEL 2010. COPYRIGHT MATTIA MASCAGNI E DANIELE GULLÀ

non è stato assolutamente modificato e quin- re buoni risultati, pubblicandoli, si espon-


di l’elemento “extra” apparso in foto è assolu- gono a loro volta, consci di essere passibili
tamente genuino. Riportiamo di seguito una a critiche discordanti.
nota del ricercatore sulla questione, tratta dal Sin quì tutto nella norma, finchè l’igno-
suo sito personale e il collegamento al file ranza di alcuni soggetti sfocia in commenti
della perizia: poco piacevoli e signorili in cui si possono
notare insinuazioni del fatto che tali risulta-
Sono ormai diversi anni che mi occupo ti siano artificiosi o addirittura creati come
dello studio riguardo i fenomeni anomali o falsi. Ovviamente, è bene ricordare che ogni
più volgarmente detti “paranormali” ed ho soggetto è libero di esprimere il proprio pa-
notato con grande piacere che la passione rere facendo ben attenzione che non ven-
per la ricerca non viene mai a mancare. gano mai a mancare educazione e rispetto.
Come molti sanno, il paranormale, è Io sono un ricercatore e con grande ri-
un argomento molto delicato e discusso spetto per il mondo invisibile, in tutte le sue
principalmente perché nessuno detiene la sfaccettature, lavoro con dedizione, sacrifi-
legge assoluta del sapere e perché a cau- cio, onestà ed umiltà al fine di proporre ciò
sa di vari ciarlatani, tale argomento, viene che emerge dai dati che riesco ad ottenere.
spesso sporcato da chi si approfitta dell’in- Inoltre posso vantare la fortuna di la-
genuità e debolezze altrui vantando titoli vorare con persone accreditate in ambito
inesistenti e senza avvalersi di strumenta- forense e scientifico, che periziano minuzio-
zioni tecnologiche idonee per poter vedere samente ogni singolo dato raccolto in fase
l’invisibile. di ricerca.
Nel momento in cui un ricercatore sin- Detto ciò, quanto segue è una perizia
golo o un team di studiosi riesce ad ottene- fatta nei confronti dello scatto fotografico

68 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Castello di Montebello: Il mistero di Azzurrina Michele Morettini

MICHELE MORETTINI, DANIELE GULLÀ, MATTIA MASCAGNI, MARINO FANTUZZI, STEFANIA FERRARI

avente per soggetto la leggendaria figura Possiamo sicuramente affermare che ab-
di “Azzurrina”, da me ottenuto il 21/06/10 biamo avuto la possibilità di partecipare ad
durante il monitoraggio organizzato da una serata dove l‘eccellenza della ricerca
Daniele Gullà, tenutosi presso il Castello di parapsicologica Italiana trova il suo “habi-
Montebello, monitoraggio a cui era presen- tat” migliore, un luogo dove le fenomenolo-
te anche una squadra del CICAP. gie paranormali, se studiate con il dovuto ri-
spetto e il naturale senso critico, non si fanno
Per una consultazione completa della pe- mai attendere. Personalmente ringrazio sin-
rizia sulla fotografia è possibile scaricarne ceramente Mattia Mascagni, Daniele Gullà
copia dal sito di Mattia Mascagni (www.mat- e Marino Fantuzzi per aver invitato la nostra
tiamascagni.it/download/perizia_azzurrina. Associazione ad un evento cosi importante.
pdf ).

Michele Morettini dell’Associazione Culturale Dal Tramonto all’Al-


ba. Si occupa da 10 anni di tematiche legate al
Michele Morettini ricercatore paranormale, all’ufologia e all’esoterismo, con
nel campo delle tematiche “di una particolare attenzione alla ricerca strumen-
confine”. Ideatore del proget- tale riguardo i fenomeni psicocinetici spontanei
to www.daltramontoallalba.it a carattere infestatorio, l’interazione dell’ener-
(presente sul web dal 2001, ri- gia PSI e l’ambiente, la fotografia spiritica e lo
sulta essere uno dei portali più visitati d’Italia studio di acquisizioni energetiche video/audio/
inerenti l’argomento “mistero”) e Presidente fotografiche anomale.

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 69


di Gabriele Rossi Osmida
La scoperta della più antica chiesa cristiana. Parte II
Il sito proto-cristiano di
Haroba Kosht (III – XIII sec.)
tempo di lettura 8 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 71


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

di sotto della piattaforma di sostegno dell’E-


Lato sud dificio A.
La copertura sporgente venne successiva-
Il lato sud è articolato in due parti: a ovest mente utilizzata come gradinata d’accesso a
l’Edificio A, più stretto, e a est l’Edificio B, più quella che doveva essere la parte adibita al
allargato. Entrambi furono costruiti in epoca culto (chiesa), cui si perveniva attraverso due
sasanide con successivi interventi di conso- porte ad arco acuto costruite dopo la chiusura
lidamento e restauro avvenuti in epoca sel- della porta principale sul lato est. Queste due
giuchide senza però che questi apportassero porte, ben visibili nei contorni esterni, non
modifiche sostanziali all’impianto. Si ha co- si sono potute sgomberare completamente
munque ragione di ritenere che questi inter- dalle macerie accumulatesi con il crollo della
venti siano avvenuti quando venne costruita cupola, dal momento che si trovavano in un
la grande cupola che sovrastava l’Edificio B. pericoloso equilibrio precario. Si è preferito
Dalle verifiche effettuate, i muri dell’Edifi- consolidare il materiale di crollo contraffor-
cio B , protetti esternamente da mattoni cotti, tando gli elementi instabili con nuovi matto-
qui si spingono fino a 1.20 m di profondità al ni. Non riflettono (in altezza) la struttura origi-

Edificio A

LOCALIZZAZIONE DELLE PORTE (D) E DELLE FINESTRE (W) INDIVIDUATE E RECUPERATE SUL LATO SUD

72 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

naria: sono solo indicative. voli: è alta m. 3,13 e larga m.1,23. Si conclude
Le due finestrelle che si aprono sul piano superiormente con un arco a sesto acuto rea-
di calpestio sotto la gradinata lasciano intu- lizzato con l’accostamento di quattro grandi
ire che esistesse un sottoscala che, come in mattoni crudi. Lateralmente, alla radice su-
molte costruzioni proto-cristiane dell’Orien- periore della spalla, si diparte una cornice di
te, portava ad una cripta solitamente adibita fascia in mattoni che, pur essendo in buona
a sacello. parte rovinata, si ha ragione di ritenere che
L’Edificio A, verso ovest, largo mediamente continuasse fino alle porte 1D e 3D.
13 mt, è di origine sasanide; in epoca selgiu- Questo abbellimento, essendo stato ese-
chide avvenne la chiusura delle tre porte ad guito in tavelloni, deve esser avvenuto du-
ovest che furono trasformate in finestre. rante l’epoca selgiuchide, quando si pensò di
Partendo da ovest, la seconda porta (2D) si chiudere queste porte riducendole a finestre
è conservata meglio delle altre anche nei det- nel quadro di un riassetto generale dell’intero
tagli e per questo l’abbiamo usata come rife- edificio.
rimento per la sistemazione delle altre porte Va infatti notato che, all’interno della 2D,
del lato sud. Possiede dimensioni ragguarde- è stato eretto un muretto in tavelloni che si

Edificio B

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 73


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

spinge fino a m 1,75 trasformando così la por- servire da abitazione dei religiosi e/o come
ta in una finestra alta m 1,38. alloggio-foresteria per i viandanti. Sembra
Con ogni probabilità questo riassetto an- comunque improprio definire questa parte
drebbe collegato con la scelta di sottolineare dell’edificio come caravanserraglio, anche se
la trasformazione dell’intero complesso in un questo rende bene l’idea, in quanto non sono
monastero, abbandonando il suo ruolo pre- stati individuati elementi caratterizzanti que-
cedente di ricovero per viandanti (hospitium). sto tipo di struttura.
Le pareti dell’Edificio A sono lievemente
inclinate per facilitare lo scorrimento delle ac-
que piovane; per creare questo effetto sono Lato ovest
state costruite a gradini decrescenti (muri
dentati) che poi venivano ricoperti con pla- È il lato più disastrato dell’intero comples-
ster e glyna. so che, fino al 1968, esibiva una massiccia co-
Sulla parte centrale del lato Sud si susse- struzione eretta almeno su due piani.
guono a distanza regolare alcune finestre ad In tale data la missione sovietica praticò un
arco acuto. Attualmente sono state restituite ampio scavo sul lato ovest minandone la sta-
sei finestre e sette porte. Le rimanenti (docu- tica già precaria. Si susseguirono diversi crol-
mentate dalle vecchie foto) oggi sono illeggi- li i cui detriti, come si può osservare, si sono
bili a causa dei crolli. accumulati a conoide al centro del lato ovest.
L’Edificio A era originariamente costitui- Gli interventi su questo lato hanno dovuto
to almeno da due piani sovrapposti, come limitarsi alla ricerca del profilo di base dell’e-
si deduce dall’archivio fotografico, e poteva dificio, concentrandosi soprattutto verso gli

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Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

spigoli, dove sono stati rinvenuti resti di mu- Nel corso dei sondaggi è venuta alla luce
ratura di epoca sasanide. una vasta piattaforma di epoca sasanide in
mattoni crudi, parallela al corpo dell’edificio
principale da cui dista mediamente m. 1,70.
Lato nord Ispezionandola, si è notato che questa era
raccordata con altre strutture a est e a nord,
Per la scarsità di strutture murarie visibili cosa che farebbe pensare all’esistenza di un
e dato che questo lato presenta una coper- altro edificio di servizio, forse una dependan-
tura detritica stabilizzata e inclinata verso un ce.
vicino canale agricolo, si è scelto di utilizzare
questo versante per scaricare l’acqua piova-
na che tendeva a ristagnare sulla superficie Chiesa o Caravanserraglio?
superiore dell’edificio. Gli interventi si sono
pertanto limitati alla realizzazione di apposi- La struttura anomala di Haroba Kosht ri-
te canalizzazioni che si armonizzassero con spetto all’architettura dell’oasi di Merv ha
le pendenze naturali e alla messa in sicurezza sollevato nel passato diverse discussioni sulla
degli spuntoni murari instabili. sua destinazione d’uso che, in sintesi, si atte-
Esisteva però il problema di verificare se stano su due posizioni: chi sostiene che sia
questo lato fosse speculare al lato sud e se, in una chiesa cristiana e chi lo interpreta come
particolare, presentasse a sua volta una spor- un caravanserraglio.
genza muraria verso est in corrispondenza Cominciamo da quest’ultimo.
della cosiddetta cripta. I caravanserragli, a partire dall’età del

RICOSTRUZIONE DEL COMPLESSO NESTORIANO DI HAROBA KOSHT DELL’ARCH. ANNAMURAD ORAZOV

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Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

Bronzo, furono ben noti in Margiana e rispon-


dono tutti a delle caratteristiche di base: sono
protetti da mura che racchiudono un ampio
cortile su cui si aprono delle stanze ad uso dei
viandanti e delle carovane e posseggono ge-
neralmente una pianta quadrata.
In Margiana ne esistono di due tipi: sem-
plici (con un solo cortile interno circondato
da gallerie) e complessi (due cortili, gallerie,
stanze annesse). Inoltre la loro architettura è
caratterizzata dalla semplicità della cerchia
principale e da facciate cieche con portone
centrale a volta.
È quindi evidente che l’edificio di Haroba
Kosht non può esser considerato un classi-
co caravanserraglio almeno per due ragioni:
la sua massima larghezza interna è di circa
8 metri, insufficiente a ospitare un cortile e,
ancor meno, un cortile circondato da portici.
L’altro motivo è che i caravanserragli presen-
tano facciate cieche e, in Haroba Kosht, solo
la facciata sud, conta almeno sette porte e sei
finestre.
Rimarrebbe quindi l’ipotesi che si trattas-
se di un edificio destinato al culto, utilizzato
come chiesa cristiana che sembrerebbe colle-
gato ad un altro edificio cristiano individuato
nel Gyaur Kala di Merv, il cosiddetto Edificio
Ovale. PIANTA DELL’EDIFICIO OVALE NEL GYAUR KALA DI
È proprio dal confronto con l’Edificio Ovale MERV. ABITATO DALLA COMUNITÀ CRISTIANA DI MERV
di Merv, che Pugacenkova definisce “un gran- E SEDE DEL METROPOLITA NESTORIANO, POSSEDEVA
de monastero di Melkiti”, che ricaviamo impor- MOLTI PUNTI DI CONTATTO CON IL MONASTERO DI
HAROBA KOSHT DA CUI DISTA CIRCA 12 KM
tanti indicazioni su Haroba Kosht.
Drevyanskaya, che ha scavato questo edi-
ficio tra il 1959 e il 1964, da parte sua ne acco- perché i cristiani di Merv erano fedeli al re di
sterebbe la funzione a quella di un khanako, Bisanzio, vennero di lì a poco respinti dallo
ossia ad un centro di ospitalità sufi. stato sasanide.
Poiché l’edificio in questione è sorto alla Quanto al raffronto con un khanako sufi,
fine del IV secolo, questi accostamenti non tenendo conto che il Sufismo fu creato nel
vanno però presi alla lettera e necessitano di VII sec., anche qui l’autore intendeva solo far
alcune precisazioni. riferimento a un particolare edificio adibito
Pugacenkova, facendo riferimento ai dalle confraternite sufi destinato sia ai ritiri
Melkiti, non si riferisce certo ai cattolici mel- spirituali che ad ospitare i viaggiatori islamici1
chiti istituiti solo nel 1724, ma a quei cristiani svolgendo in quest’ultimo caso una funzione
che nel V secolo, dopo il Concilio di Calce- simile a quella dei caravanserragli. Comun-
donia, accettarono i decreti dell’imperatore
1) Traccia della diffusione di questi edifici,
bizantino Marciano e che per questo venne-
noti in occidente con il termine anglicizza-
ro detti “melchiti” o “uomini del re”. Secondo to khanqah, la ritroviamo spesso nel reso-
quest’ottica la definizione di Pugacenkova conto dei viaggi compiuti in Oriente dall’a-
mi sembra appropriata in quanto, proprio rabo Ibn Battūta nel XIV secolo.

76 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

NELL’EDIFICIO OVALE DI MERV SI SONO RINVENUTI ALCUNI MATTONI CON L’IMPRONTA DI UNA MANO, SI-
MILI A QUESTO CHE PROVIENE DA HAROBA KOSHT. SI PENSA TRATTARSI O DI UN “MARCHIO DI FABBRICA”
O DI UN EX-VOTO

que la Drevyanskaya concorda con la Puga- co-romani che sorgevano lungo le principali
cenkova sul carattere cristiano dell’Edificio arterie viarie. È esattamente lo stesso quadro
Ovale testimoniato da una serie di reperti, in che ci propone Haroba Kosht, confermato
particolare da croci in stucco inserite sui muri. anche dal ritrovamento di un mattone con
L’Edificio Ovale venne eretto dalla comuni- l’impronta di una mano (forse un “marchio di
tà cristiana di Merv verso la fine del IV secolo fabbrica”, forse un ex-voto), simile ad altri rin-
sulle rovine di un imponente edificio partico venuti nell’Edificio Ovale, datati appunto fine
risalente ai primi secoli della nostra era e ri- del IV – inizi del V secolo.
sulta utilizzato fino alla metà del VI secolo Appurata l’identità cristiana del sito di
quando il governo sasanide contrastò la chie- Haroba Kosht, quanto meno a partire dalla
sa bizantina ufficiale (= melchita) per favori- fine del IV secolo, gli studiosi sovietici hanno
re al suo posto la diffusione di insediamenti cercato delle analogie architettoniche con
nestoriani, fra l’altro particolarmente favoriti altre chiese cristiane o altri luoghi di culto
dal progressivo indebolimento dello Zoroa- contemporanei, suggerendo di volta in volta
strismo giunto al collasso nel VII secolo. Efeso, Ctesifonte, Dura Europos, Tash-rabat in
Concludendo: l’Edificio Ovale di Merv sor- Kyrgyzstan, ecc. Dimenticandosi però di un
se alla fine del IV secolo su di un preesistente problema di fondo: cosa fosse il Cristianesi-
edificio di tarda epoca partica con funzione di mo nei primi secoli della nostra era e la sua
ricovero per viandanti gestito da religiosi cri- sofferta ricerca di una identità architettonica
stiani di rito bizantino simile agli hospitia gre- in Oriente.

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Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

L’INGRESSO DEL DÜÝE ÇÖKEN TEPE OGGI FREQUENTATO DA MANDRIE DI CAMMELLI

Gabriele Rossi Osmida “Gobi Altayn Geo-Archaeology” (Mongolia)


promosso dal CNR-IRPI.
Archeologo, giornalista e scrit- È Honor Professor alla State Academy di Ashga-
tore, esperto in Storia delle bat (Turkmenistan) dove tiene corsi di prope-
Esplorazioni e delle Scoperte deutica archeologica e collabora strettamente
Geografiche della Società Geo- con la Harvard University e il Peabody Museum
grafica Italiana. (USA).
È Presidente del Centro Studi e Ricerche Vene- Da quasi vent’anni conduce le missioni arche-
zia-Oriente “Antiqua Agredo”. ologiche italo-turkmene in Margiana sostenute
Dirige la collana “I know the Central Asia” pro- dal Ministero della Cultura del Turkmenistan e
dotta dalla Casa Editrice «Il Punto» di Padova. dal Ministero Affari Esteri Italiano. Dal 2001 di-
Nel 1996 ha curato la ristrutturazione del Museo rige le ricerche nell’oasi di Adji Kui dove ha sco-
Nazionale di Ashgabat su mandato del Ministe- perto una nuova civiltà del III-II mill.a.C. nota col
ro alla Cultura del Turkmenistan e di ENI-AGIP. nome di Civiltà delle Oasi.
Ha condotto ricerche nell’ex Yugoslavia, Ro- Dirige le operazioni di recupero e di restauro
mania, Egitto, Sudan, Madagascar, Niger, Iran e del sito cristiano nestoriano di Haroba Kosht
Asia Centrale. (Oasi di Merv, Turkmenistan) con il contributo
Già direttore del progetto “Berel-Altai” (Ka- del Consiglio Regionale del Veneto.
zakhstan) patrocinato dal Ministero Affari Este- È autore di diverse pubblicazioni a carattere
ri, è responsabile per la parte italiana delle ri- storico e archeologico.
cerche archeologiche nel progetto congiunto

78 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


di Tullia Parvathi Turazzi
Quel mattino seduta nel Tempio a Whitfield...
Ai piedi di Sai Baba

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Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 79


Ai piedi di Sai Baba Tullia Parvathi Turazzi

Q
uel mattino ero seduta nel Tempio Ho avuto infinite interviste interiori o
a Whitfield in attesa del Drashan. astrali e pochi dialoghi fisici da LUI ma ci furo-
Swami tardava a mostrarsi e tra le no solo alla fine. Il mio astrale che assomiglia
file composte e colorate delle donne serpeg- al piano semifisico. Accadeva e continua ad
giava una certa inquietudine. Ero tranquilla, accadere.
mi sentivo pervasa da quella particolare ener- IMPROVVISAMENTE Swami voltò di scatto
gia indescrivibile e dolcissima che, da mesi il volto verso di me.
ormai, mi accompagna ovunque. Uno sguardo intenso, serio e fulmineo; vidi
Improvvisamente la dolce musica che an- uscire due piccoli raggi luminosi dai Suoi oc-
nunciava l’ arrivo di Baba mi avvolse e la mia chi che raggiunsero la mia fronte o così perce-
energia kundalini cominciò a risalire lungo la pii. Mi ritrovai catapultata in una dimensione
spina dorsale. diversa: meditazione o viaggio astrale? Che
Ero in uno stato di estasi cosciente. La ve- importa... noi esseri umani desideriamo sem-
ste arancio del mio amato Maestro si iniziò pre capire, catalogare, esaminare. So soltan-
a intravedere tra le teste delle devote che si to che mi trovai sopra montagne innevate e
allungavano e agitavano per vedere meglio tra ghiacciai immensi, con al centro di queste
l’arrivo dell’avatar. Quando arrivò davanti vette una piccola valle verde e lussureggiante
alla mia fila, fui presa da una forte emozio- mai vista prima.
ne... “Forse oggi Lui mi parlerà, mi
chiamerà in intervista”... fremevo. In
quei primi periodi ancora desidera-
vo ardentemente di poter parlare
con LUI anche fisicamente, in una
delle famose interwiew così ben
descritte da tanti libri e dai devoti
più esperti.
Solo dopo mi accorsi che non sa-
rebbe stato questo il mio percorso
con LUI. Da me voleva altro: voleva
che subito io scoprissi il contatto in-
teriore, il vero contatto con il Dio in
me, con il Maestro in me.
Ovviamente all’inizio ne fui in
parte delusa; umanamente il mio
ego forse desiderava essere ricevu-
to, riconosciuto. Solo adesso, pur
non togliendo nulla alle meraviglio-
se esperienze che Baba dona in in-
terviste di gruppo e più raramente
personali, mi rendo conto del gran-
dissimo dono e aiuto che il Maestro
mi ha donato, guidandomi dolce-
mente ma con fermezza verso la
realizzazione del SÈ, che può essere
raggiunto con un contatto interiore
soltanto col il nostro Dio interiore.
Oggi comprendo quale Grazia
ho ricevuto pur senza sentirmene
affatto meritevole. Non posso dire
che “Grazie, Grazie Grazie”.

80 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Ai piedi di Sai Baba Tullia Parvathi Turazzi

La scena cambiò e mi ritrovai immersa in iniziai a leggere e così scoprire che le mie
un paesaggio da fiaba con colori vivissimi e esperienze erano condivise da altre persone,
diversi da quelli che si sperimentano nella di- molto più elevate e riconosciute di me; io ero
mensione quotidiana. Vi era un giardino ver- solo una neofita alla scoperta di mondi e stati
de smeraldo con fiori dalle strane forme, fon- interiori, come Alice nel Paese delle Meravi-
tane dalle forme deliziose e armoniche; tutto glie... mi stupivo che il Fato avesse scelto me.
sembrava Vivo, come se tutto interagisse in Non ero speciale, ma stavo vivendo esperien-
una perfetta vibrazione di armonia e Amore ze così fantastiche e divine che a volte mi do-
e anch’io ero fusa in questa estasi. Strane co- mandavo se fosse tutto vero.
struzioni simile ad un cristallo opaleggiante e Lo era. Di colpo mi ritrovai nel mio corpo
con i colori cangianti e pulsanti: ma dov’ero? intorpidito dalla lunga posizione immobile,
Un luogo astrale o animico certo, ma non di la posizione chiamata del Loto. Swami se ne
fantasia, era Reale, anche se in un altra vibra- stava andando.
zione quantica. Entrai in una stanza tondeg- Non avevo idea di quanto fossi rimasta
giante molto ampia, tutto intorno sedili simili fuori in obe... ero felice in uno stato di legge-
a troni regali color porpora e oro: “I colori del rezza e beatitudine.
Tibet”, pensai. Erano vuoti, come se aspettas- Lo stupore estatico divenne vera meravi-
sero ospiti illustri. Al centro una piramide di glia quando vidi il mio vestito azzurro rico-
cristallo trasparente bellissima con all’interno perto di piccole pietruzze venute chissà da
una luce, che illuminava dolcemente irradian- dove: erano piccolissimi turchesi grezzi...as-
do verso la sala. solutamente incredibili.
Una voce disse: “Questa è la Sala degli Come si trovavano ora sul mio vestito? La
Amenti”, o un nome simile. Non vedevo la mente, si sa, cerca sempre una spiegazione
provenienza di quella voce strana e profonda, logica. Mentre cercavo una spiegazione vero-
maschile e femminile insieme. Ero pervasa da simile, l’ultima pietruzza mi cadde sul vestito.
una Gioia non umana; pensai: “Ecco Shambal- Cadde dall’alto, dal cielo. L’ennesino lila del
la”, il nome mi risuonò nella mente. mio Signore.
Shamballa! Allora non avevo letto libri su Questa fu un’altra delle incredibili e sacre
questa terra misteriosa, ogni mia esperienza esperienze che feci ai Piedi Di Loto di Sai Baba.
arrivava prima, spontanea, solo dopo anni Om Sai Ram

Tullia Parvathi dove li vede e tocca normalmente come in 3 di-


mensioni, un dono di BABA, uno dei molti che
Turazzi ha ricevuto da LUI. Vive attualmente in India,
Nata a Monza (MI) il 10 agosto ma viaggia tra i vari stati indiani. Vive a Putta-
1955. Caduta dal cielo insieme parthi dove ebbe la fortuna a 43 anni di avere
a migliaia di stelle cadenti nel- la grande benedizione di conoscere ed incon-
la notte di San Lorenzo. Ha fre- trare l’Avatar di questo kali yuga SRI SRI SATHYA
quentato il liceo Artistico di Brera diplomata in SAI BABA che le mostrò “se stessa a se stessa”, e
grafica pubblicitaria, studi di psicologia e danza gli rivelò che Dio vive in noi e non fuori di noi.
moderna, studiosa di religioni antiche, antiche Ha vissuto continuamente ai suoi piedi di loto
filosofie, simbolismo, esoterismo, ricercatrice, dal 1998 ad oggi fino al Suo Mahasamadi. Un’e-
conoscitrice di molti mezzi di divinazione dai sperienza che da sola merita un libro, che sta
tarocchi agli I Ching, astrologia, sensitiva fin scrivendo. Prosegue il percorso seguendo i suoi
da piccolissima, in contatto con altre dimen- insegnamenti “AMA TUTTI E SERVI TUTTI”. Il suo
sioni o loka. Pratica meditazione e yoga tantra percorso umano e spirituale continua, in astra-
kundalini da 13 anni, pratica il reiki e l’healing, le con la Sua vicinanza continua perchè non c’e
è canalizzatrice di Baba e di altri maestri ascesi limite alla bellezza e alla meraviglia della Rive-
ma più che canale ha con loro contatti astrali lazione.

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 81


di Alessandro Bertirotti
Lo spazio importante all’interno del quale vivere
Territorio e transito

tempo di lettura 7 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 83


Territorio e transito Alessandro Bertirotti

N
el mondo animale il territorio è uno po, la delimitazione di uno spazio all’interno
spazio importante all’interno del del quale vivere e dare rifugio alla prole deter-
quale vivere. Esseri umani e anima- mina un suo più equo sfruttamento, evitan-
li, in questo ambito, pongono le condizioni do concentrazioni dannose in piccoli spazi. Si
perché questo sia possibile soprattutto per verifica cioè, con la delimitazione perimetrica
la prole, che deve essere difesa da ipotetiche del territorio, una distribuzione spontanea
invasioni da parte di predatori. È chiaro che, dei membri della specie che lo occupa al suo
definito in questo modo il territorio, ogni spe- interno. Si assiste così, in un territorio, ad una
cie consideri il proprio come qualcosa di in- distribuzione quasi uniforme di coloro che lo
dispensabile alla procreazione e l’unico spa- abitano, proprio per garantire quella quota
zio all’interno del quale la madre con i suoi necessaria di privato e di pubblico assieme. E
cuccioli può e deve sentirsi al sicuro. Anche questo avviene anche per le specie non uma-
le specie migratorie considerano il territorio ne, come a volerci indicare che a livello gene-
in questo modo, perché quando si fermano tico ed evolutivo la Natura ha pensato anche
per costruire il nido ritengono quel luogo alla a come distribuire le specie su questo pianeta.
stregua di una “casa” con fondamenta stabili. È importante allora ragionare su quello
Una volta abbandonato, per la successiva mi- che accade quando due territori sono tra loro
grazione, quel territorio ritorna ad essere una confinanti.
“casa comune”, senza abitanti da difendere. In genere, la Natura è sempre molto più
In quest’ottica, il possesso di un territorio saggia degli uomini che possiedono la cosid-
è condizione necessaria per la prosecuzione detta intelligenza, perché quando due ter-
della specie, perché garantisce, in quanto ac- ritori sono tra loro confinanti agevola la for-
cudito sia dai maschi che dalle femmine, la mazione di uno spazio non difeso all’interno
presenza di vitalità e difesa. Nello stesso tem- del quale i membri dei due territori adiacenti

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Territorio e transito Alessandro Bertirotti

possono condurre una vita comune. Questo no nell’ignoto spazio di esplorazione. Infatti,
spazio, prende il nome di spazio familiare, più ci si allontana dal proprio territorio e dun-
home range. Al di fuori delle specie nomadi, que dall’home range e ci si addentra all’inter-
che per ovvi motivi non dispongono di uno no dello spazio di esplorazione più il livello di
stabile home range, quasi tutte le specie ani- aggressività diminuisce sensibilmente. Que-
mali vivono all’interno del proprio territorio sto atteggiamento è particolarmente evolu-
e nello spazio familiare. In alcune condizioni tivo, perché permette di esplorare prestando
fisiologiche particolari, come la sensazione attenzione ad ipotetiche situazioni minac-
della fame che non può essere soddisfatta ciose e, nello stesso tempo, di addentrarsi in
all’interno dello spazio familiare, e ancora ambienti senza sprecare energie aggressive
meno nel proprio territorio, i membri delle offensive a danno di altri membri della pro-
specie si possono avventurare oltre questo pria specie e che eventualmente si trovino
spazio condiviso. Oppure possono, come nel anch’essi in esplorazione.
caso dell’Homo sapiens sapiens, decidere di In sostanza dunque, quando ci si trova a
andare oltre questo territorio per soddisfa- dover esplorare un territorio che non ci ap-
re la propensione all’esplorazione. In questo partiene, proprio perché è situato oltre il pro-
caso, lo spazio immediatamente esterno a prio spazio vitale e l’home range, si sviluppa-
quello familiare si definisce infatti spazio di no atteggiamenti non aggressivi ma difensivi
esplorazione. la propria incolumità, e si cerca di “farsi accet-
L’aspetto interessante di questo ragiona- tare” dagli eventuali compagni di avventura
mento è legato però al tipo di comportamen- che si possono incontrare durante il cammi-
to che le specie antropomorfe, dunque anche no. Nello stesso tempo, si tende a fare molta
noi, assumono man mano che si allontanano attenzione a non invadere territori familiari di
dal noto del proprio territorio e si avventura- altri gruppi, o comunque a non manifestare

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 85


Territorio e transito Alessandro Bertirotti

atteggiamenti aggressivi oppure minacciosi. territorio, è regolato da una serie di strategie


Sulla base delle considerazioni appena di vita, ossia di sopravvivenza di se stesso e
esposte possiamo dedurre che l’Homo sa- di difesa, alle quali ci si deve sottomettere, al-
piens sapiens è una specie territoriale, ossia trimenti si va a modificare l’ambiente stesso.
concepisce la presenza di uno spazio all’inter- Queste modificazioni sono effettuate dalla
no del quale procreare e difendere la propria nostra specie, ma non solo da noi, per ade-
esistenza, assieme ad uno spazio familiare in guare l’ambiente ad alcune esigenze di vita
cui si condividono esperienze di vita ed uno tipiche dell’Uomo, e prendono il nome di an-
spazio esplorativo in cui ci si espande. tropomorfizzazione.
Nel corso dell’evoluzione sono nate però In questo processo però non è possibile
alcune confusioni cognitive rispetto al terri- ignorare del tutto il rispetto di alcune caratte-
torio, ossia rispetto alle idee che si potevano ristiche di base dell’ambiente naturale che si
creare nei confronti di uno spazio vitale im- evidenziano con una certa chiarezza: se sono
portante. Una di queste idee confuse è quella in un territorio prospiciente il mare e possie-
di assimilare il concetto di territorio a quello do nell’entroterra molto spazio per costruire
di proprietà, giungendo persino a teorizzare delle moderne capanne come ripari, ossia le
l’esistenza di un “diritto naturale” rivolto al abitazioni, non è intelligente espandermi ver-
mantenimento della proprietà. Vi sono sta- so il mare per creare isole artificiali nelle quali
te teorie che hanno enfatizzato la “proprietà andare a vivere. Invece, è proprio quello che
privata” oppure la “proprietà comune statale”, accade a Dubai, dove è possibile ammirare la
rispettivamente il liberismo e il comunismo, megalomania di una società teocratica che
entrambe perché basate su questa iniziale ed desidera sostituirsi allo stesso Dio di cui nega
antropologica confusione fra spazio naturale la supremazia.
vitale e spazio culturale economico. Perché avviene questo? Ossia, perché si
In realtà però, il termine economia deriva confonde un territorio da difendere con un
dal greco ed è composto da eco, ambiente e territorio da sfruttare, cercando di affermare
nomos, nomoi, regola e regole, per cui il ter- una distonica superiorità nei suoi riguardi?
mine significa letteralmente: regola dell’am- Secondo me, tutto questo avviene proprio
biente. È come affermare che ogni spazio, perché confondiamo il territorio con la pro-
percepito dalla nostra specie sotto forma di prietà, credendo di possedere ciò che calpe-

86 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Territorio e transito Alessandro Bertirotti

stiamo, ciò che curiamo e alimentiamo e nel- e proprietà non viene sperimentato dai figli,
lo stesso tempo cura ed alimenta noi stessi. i quali appunto si ritrovano a possedere qual-
Eppure, la storia dei nostri predecessori, siano che cosa che non hanno direttamente e fati-
essi vicini oppure lontani, ci dimostra quasi cosamente conquistato, ma è stato lasciato
giornalmente che nessuno di noi è nella con- loro in eredità.
dizioni di portare con sé il territorio che pos- Vediamo così che la confusione fra territo-
siede, anche quando questi sia diventato una rio e proprietà presenta nel contempo, come
proprietà privata. in quasi tutti i casi della vita umana, aspetti
Siamo venuti al mondo nudi e ce ne an- positivi e negativi: l’aspetto positivo è quello
dremo nudi, anche se apparentemente ve- legato al fatto che grazie a questa confusione
stiti. La nostra mente invece crede, special- la nostra mente crede di poter fare progetti
mente quando pensa secondo lo stile di vita eterni che oltrepassano la vita personale, ali-
occidentale, di rimanere ancorata al proprio mentando il desiderio di procreare; mentre
territorio per sempre, affermando in questo l’aspetto negativo è dato dall’idea che vie-
modo una fasulla idea di eternità che condu- ne a radicarsi nelle menti delle persone che,
ce, in realtà, alla produzione di uno stile di vita confondendo il territorio con la proprietà,
stressogeno, proprio perché è concretamen- ritengono di esserne totalmente gli artefici,
te impossibile che questa eternità si realizzi. dimenticando che anche il territorio fa parte
La natura però ci viene in soccorso, perché di un transito esistenziale e non di uno stato
ci induce a credere che potremo lasciare il ter- esistenziale.
ritorio antropomorfizzato ai nostri figli, i quali, Se non faremo questo salto qualitativo
quasi regolarmente, non avendo faticato per mentale, dalla fiducia esagerata nei riguardi
ottenere questo risultato, non saranno in gra- di uno stato mentale legato ad uno stato ter-
do di mantenere fede all’impegno trasmesso ritoriale, verso lo sviluppo di uno transito esi-
dai genitori. Non è un caso che molte fortune stenziale legato uno transito territoriale crede-
accumulate dai genitori in periodi di grandi remo di essere i padroni del mondo e persino
ristrettezze siano velocemente sperperate della vita dei nostri figli.
appena i genitori lasciano i figli nelle condi- E così decretiamo il decesso del futuro.
zioni di possederle e, se possibile,conservarle. Lascio a voi le considerazioni ulteriori…
E questo sperpero perché avviene? Perché perché a me bastano queste, per cambiare.
il lato positivo della confusione fra territorio

Alessandro Bertirotti ne Neuroscienze.net. È membro di numerose


associazioni scientifiche e si sta occupando da
Nato nel 1964, è docente di qualche anno della divulgazione presso il gran-
Antropologia culturale e della de pubblico di una teoria sull’organizzazione
mente presso l’Università de- dei “contenuti della mente”. È socio fondatore e
gli Studi di Firenze. Relatore in vice presidente di ANILDA-
importanti conferenze nazio- Onlus, Associazione Nazio-
nali e internazionali (nel 2009, Terzo Congresso nale per l’Inserimento La-
Internazionale di Psicologia), tiene anche corsi vorativo e l’emancipazione
di aggiornamento presso ASL italiane, e svol- dei Diversamente Abili.
ge attività di consulenza sulla comunicazione
scientifica per televisioni, testate giornalistiche La mente ama
nazionali e internazionali. È stato fino al 2008 Il Pozzo di Micene, 2011
consulente del Direttorato Generale Impiego e
Affari Sociali della Comunità Europea ed è mem-
vai scheda libro >>
bro della direzione scientifica della rivista onli-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 87


La Mente ama
Per diventare ciò che siamo con gli affetti
e la propria storia
Alessandro Bertirotti

DISPONIBILE
IN LIBRERIA

La mente umana non è il mero risultato del


funzionamento neurologico cerebrale. Bertirotti cerca di svelarci i segreti
del nostro ragionamento, come essere umani in quanto tali, per scoprire
che le stelle che trapuntano il cielo abitano anche i nostri neuroni.
di Claudio Piani e Diego
g Baratono
La potenza dimenticata del sacro nome “America”
La riscoperta del Nuovo Mondo

tempo di lettura 10 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 89


La riscoperta del Nuovo Mondo Claudio Piani e Diego Baratono

È
da almeno cinquecento anni, ossia da località della Francia nord-orientale (Alsazia,
quando si è scoperto il “Nuovo Mon- Lorena) dove si è stampata una tra le carte ge-
do”, che si cerca di capire perché a ografiche più importanti che la Storia ricordi,
queste terre “nuove” sia stato affibbiato pro- per cercare di denominare, anzi, proprio per
prio il nome America. Le soluzioni avanzate “battezzare” liturgicamente, per la prima volta
da quei numerosi studiosi che si sono cimen- il “Nuovo Mondo”, forse appena scoperto.
tati nell’impresa, sono molte, tutte interessan- La questione di fondo è che per essere co-
ti, tutte discordanti, nessuna in grado però di erenti con il resto della toponomastica, con
dirimere chiaramente l’annosa questione. le denominazioni geografiche accettate, i
sapienti di Saint Dié dovevano in-
dividuare per prima cosa un nome
femminile che “legasse” in qualche
modo con gli altri toponimi già esi-
stenti di derivazione ellenica, ossia
Asia, Africa ed Europa.
Sono questi i tre nomi a tutti
noti, che il “Vecchio Mondo” adotta
per i suoi tre continenti, prestando
fede al testo più autorevole cono-
sciuto, ossia la Bibbia. Si deve ri-
cordare, infatti, che la tripartizione
terrestre, viene indicata proprio nel
Testo Sacro: Sem, Cam e Jafet sono
i rispettivi destinatari di quelle po-
che terre emerse dopo la terrifican-
te esperienza del Diluvio Univer-
sale. Insieme all’Arcobaleno, sono
questi i tre territori concessi da Dio
a suggello della sua prima alleanza
con l’uomo. Semiti, Camiti e Gia-
peti saranno così le popolazioni
discendenti a loro volta dai tre figli
di Noè e saranno inoltre coloro che
colonizzeranno rispettivamente i
continenti d’Asia, Africa ed Europa.
Per le credenze correnti all’epoca
era quanto bastava sapere. Era tut-
to ciò a cui si doveva prestar fede.
Era il “Vecchio Mondo”. Per la Bibbia,
per i teologi, per gli uomini comu-
LE DUE ROTTE DEI VIAGGI DI AMERIGO VESPUCCI ni, non potevano esistere pertanto
altri territori all’infuori di questi tre.
Ultimamente due studiosi italiani, Diego È chiaro, quindi, che per gli eruditi di Saint
Baratono e Claudio Piani, ricercatori indipen- Dié, a questo punto si prospettava un ulte-
denti, liberi pensatori, sono riusciti a fornire riore arduo compito: far accettare ideologi-
una decifrazione razionalmente credibile al camente, teologicamente e quindi fideisti-
mistero. Americu, Americo, Amerigen, Ameri- camente la scoperta “controcorrente” di un
cam, Americi, America: queste sono le incerte “Nuovo Mondo”. Le terre emerse di questo
declinazioni utilizzate nell’anno 1507, dai “sa- nuovo spazio appena trovato, esistevano “fi-
vants” del cenacolo di Saint Dié des Vosges, sicamente”, su questo nessun dubbio. Ora,

90 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


La riscoperta del Nuovo Mondo Claudio Piani e Diego Baratono

di conseguenza, non c’erano più soltanto tre sul letto di morte. Non si può certo dimentica-
parti di terraferma a stendersi sopra il Globo re l’umiliante esilio ideologico cui fu costret-
terrestre. Ora ne esisteva una quarta parte to Galileo Galilei ancora nel 1633, quando
che la Bibbia sembrava non aver indicato. Era dovette abiurare le sue teorie per non finire
un bel problema, soprattutto per la Chiesa, o nell’ “anti-Atanor” dell’Inquisizione, ossia più
meglio, per gli uomini che nel periodo forma- prosaicamente, sul rogo. Si può ben intende-
vano la Chiesa. Anzi, era proprio un enorme re, dunque, quanto sia “infuocato” il clima in-
problema di fede, che poteva essere dirom- tellettuale agli inizi del secolo XVI. Non basta.
pente se mal interpretato, soprattutto se mal Si deve anche pensare all’ulteriore, enorme
comunicato. Si correva il rischio di mettere in difficoltà incontrata dai savants vosgensi, la
discussione l’autorevolezza della Bibbia, con stessa che ancora oggi attanaglia gli studiosi:
tutto il portato che ne conseguiva. Non di- benché contemporanei degli eventi per i sa-
mentichiamoci che siamo nel 1507, il Medio vants era già allora difficile capire chi scoprì
Evo è appena terminato. In Europa, in Italia, che cosa e quando. Fu il genovese Cristoforo
nella Firenze neoplatonica dei Medici era il Colombo il primo a scoprire il Nuovo Mondo
Rinascimento. È periodo storico ricchissimo oppure è stato il fiorentino Amerigo Vespucci,
di straordinari fermenti culturali questo, che o sono stati entrambi in una staffetta straor-
porterà gli splendidi frutti che si conoscono, dinaria? Difficile stabilire con certezza la pa-
ma era anche epoca dominata da ossessive vi- ternità della scoperta. Certo è che Vespucci,
sioni non ancora propriamente scientifiche. Il contrariamente a quanto si crede, ha più voce
clima intellettuale particolarmente vivace era in capitolo che non Colombo. È proprio dal
nondimeno coartato dal potere di una Chiesa testo compilato dai predetti savants francesi,
decisa a mantenere l’antico “status quo”. Sono in effetti, che si può evincere, essere Amerigo
del 1492, ossia proprio l’anno della scoperta colui che per primo ha svelato ed ha “compre-
del “Nuovo Mondo”, gli editti emanati dai “re so” trovarsi davanti non a territori asiatici, non
cattolici” spagnoli Ferdinando II d’Aragona e ad isole, bensì al cospetto di un continente in-
Isabella I di Castiglia, finalizzati all’espulsione tero. Nuovo di zecca. È pertanto Amerigo ad
di ebrei e musulmani dai loro territori. Di qui avere il diritto di denominare questi nuovi ter-
in poi sarà conclusa la “reconquista”, e per tut- ritori con il suo nome. In effetti, America può
ti la Spagna filopapale, diventerà la “cattolicis- benissimo essere intesa quale “Terra d’Ameri-
sima” Spagna. Non soffermiamoci su quanto go”. Stranamente, però, non sembra esistere
storicamente la Spagna regalò al resto del nessun “Amerigo’s day”: chissà perché, invece
Mondo in nome di questa sua presunta cat- esiste un “Columbus’ day”. Mistero. È vero che
tolicità. Colombo sbarca nel Nuovo Mondo nel 1492,
La “Conquista” proprio del “Nuovo Mondo” approdando però sulle isole e non sulla ter-
appena scoperto avvenuta con mano estre- raferma. È allora Vespucci a metter piede per
mamente pesante, e la “Santa Inquisizione” primo, in qualche maniera, sulla terra conti-
di un certo Torquemada, istituita in Spagna nentale? Può essere. Per completare il quadro
nel 1478 dai domenicani, mettono i brividi mancano però ancora alcuni tasselli. Sono
ancora oggi. Ad ogni modo, discostarsi dalle fondamentali. In primo luogo si deve dire che
“informazioni” fornite dalle Sacre Scritture in il Cenacolo di Saint Dié des Vosges è comuni-
questo periodo poteva voler dire essere “calo- tà monastica totalmente votata a Maria. Del
rosamente” spronati a ripensarci. Non è pos- resto Maria è la “Stella maris” per eccellenza. I
sibile dimenticare Giordano Bruno, arso vivo marinai aprono e chiudono le loro giornate in
nel 1600 a causa della sua libertà di pensiero. mare con l’ “Ave Maria”. Del resto, la radice del
Non si può dimenticare la paura di un Niccolò nome Maria è la stessa di “mare”. La famiglia
Copernico, che per non incorrere in “proble- Vespucci, dinastia marinara, è notoriamente
mi” vorrà pubblicare la sua teoria eliocentrica devota a Maria. Non è certo un caso, quindi,
soltanto nel 1543, a tredici anni dalla sua for- che proprio nella cappella di famiglia eretta
mulazione, ricevendone una copia solamente nella chiesa fiorentina di “Ognissanti”, l’intero

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 91


La riscoperta del Nuovo Mondo Claudio Piani e Diego Baratono

LA MADONNA DELLA MISERICORDIA DI DOMENICO GHIRLANDAIO, CHIESA DI OGNISSANTI, FIRENZE

casato, fiorentino anch’esso, venga rappre- a ricostruire le motivazioni che stanno die-
sentato in un celebre quadro ai piedi di una tro al nome scelto dagli eruditi vosgensi per
splendida Madonna che a braccia spiegate battezzare il Nuovo Mondo. Di cosa si tratta?
accoglie protettiva i membri dei Vespucci Per superare tutta la serie di problemi che si
sotto il suo manto. Si tratta della “Madonna sono elencati, per essere coerenti con quan-
della Misericordia” celebre quadro del 1472 to le Sacre Scritture indicavano, per far sì che
del Ghirlandaio. Il manto protettivo di Maria, non esistessero primati di paternità i savants
protegge la nobile famiglia toscana. Curio- francesi, per inciso la Francia è terra mariana
samente, sarà proprio il contorno policirco- praticamente da sempre, decisero di formu-
lare di questo mantello misericordioso a far lare un nome che contenesse un’informazio-
da cornice alla carta del mondo tracciata da ne particolare. Doveva essere un messaggio
Martin Waldseemüller nel 1507 a Saint Dié potente. Sacro. Un messaggio che andasse
des Vosges. Già questo è indicativo. Amerigo al di là delle semplici questioni, per dir così,
poi nasce il 10 Marzo dell’anno 1454. Verrà umane. Un comunicato che fosse “super par-
battezzato però, soltanto otto giorni dopo. Il tes”. Doveva essere un messaggio teologica-
numero otto. Si ricorda che il numero otto è mente in grado di giustificare la scoperta di
cifra mariana per eccellenza. una nuova parte del Mondo. Un messaggio
Si può leggere qui un messaggio dedica- che doveva “far capire” a tutti che queste ter-
torio dei Vespucci chiaro e forte: viene dedi- re non erano state scoperte dell’uomo, ben-
cato, A - merigo a Maria. Cosa c’entra tutto ciò sì erano state “donate” dalla “misericordia” di
con la scoperta ed il battesimo dell’America? Dio all’uomo. Per essere giustificate e rese
Partendo da una notevole serie coerente d’in- fruibili, queste terre dovevano quindi passare
dicazioni, tra cui quelle che si sono segnalate, attraverso la “Porta del Cielo” per eccellenza,
Diego Baratono e Claudio Piani sono riusciti attraverso la “Madre di Misericordia”, attraver-

92 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


La riscoperta del Nuovo Mondo Claudio Piani e Diego Baratono

so Maria. È a questo punto, allora, che si pro- Mondo” è un “Paradiso Terrestre”. Anzi. È la
filò qualche cosa d’eccezionale nella mente nuova “Terra Promessa”. È straordinaria la pro-
dei sapienti di Saint Dié: creare un acronimo, fondità concettuale raggiunta. È notevole del
una sigla, per rendere eterno il concetto mi- resto il “ianua caeli”, ossia la “porta che consen-
sericordioso sotteso alla “scoperta” del Nuo- te l’accesso al Cielo”. Sottile è la distinzione da
vo Mondo. Ci riuscirono, appunto, creando il una semplice “porta”, normale passaggio, ba-
nome AMERICA. Sì perché il nome AMERICA è nale varco in un muro. Maria è invece accesso
un acronimo, è una sigla. È un nome di per sé misericordioso, è “la” mediatrice di Misericor-
intraducibile, che non ha niente a che vedere dia. Maria è l’unico tramite possibile tra Divi-
quindi con Colombo o con Amerigo, anche no ed umano e viceversa. Soltanto attraverso
se per quest’ultimo rimane il vago “fumus” di la mediazione di Maria, i doni della Misericor-
cui si è detto sopra. Vediamo allora che cos’è dia infinita di Dio diventano fruibili all’uomo.
quest’acronimo. Secondo i due ricercatori ita- Il nome AMERICA, è in sostanza una litania
liani, in maniera estremamente coerente con dedicatoria a Maria di straordinaria bellezza
la loro quindicennale ricerca, AMERICA è l’a- euritmica. È musicabile secondo i ferrei cano-
cronimo di: ni del canto gregoriano. È armonia allo stato
puro. In sostanza, dunque, il “Nuovo Mondo”,
A … ve        M … aria        E … den l’ “AMERICA” è un regalo di Dio agli uomini del
R ... egina        I ... anua        C ... aeli        A ... ve “Vecchio Mondo”. Con questa profonda con-
vinzione, distorta dai “Conquistadores” e da
È un saluto beneaugurante. Si tratta quasi chissà quanti altri, le popolazioni indigene
di una preghiera. Bellissima. Le varie giustifi- di quelle terre paradisiache sono state quasi
cazioni teologiche dell’acronimo, non proprio sterminate … ma questa è già un’altra Storia.
comuni, sono nondimeno facili da intendere. “Ave Maria Eden Regina Ianua Caeli Ave”:
Sorprendente e bellissimo è quell’“Eden Regi- è questa invece la soluzione che s’aspettava
na”: Maria quale “Regina dell’Eden”. Concetto da quasi cinquecento anni. Diego Baratono e
devozionale inaspettato. Ricco di significati Claudio Piani pensano che da oggi in avanti il
profondi ed antichi. nome AMERICA, il continente AMERICA, si do-
Per la mariologia più “accreditata”, Maria è vrà guardare con un occhio un po’ diverso …
proprio l’ “Eden piantato da Dio”. È la “Nuova
Eva nel Nuovo Paradiso Terrestre”. Il “Nuovo

Claudio Piani Diego Baratono


Ricercatore indipendente nell’ambito della car- Ricercatore indipendente e li-
tografia rinascimentale, ha compiuto ricerche bero pensatore. Le sue esplo-
nel dipartimento di Geografia e Scienze Umane razioni archeologiche sono
dell’Università degli Studi di Milano, ha colla- incentrate sullo studio delle
borato con la Società di Studi Geografici di Fi- paleo-geometrie e degli anti-
renze, l’Istituto Geografico Militare di Firenze, la chi sistemi geometrici applicati alla topogra-
Società Storica Valtellinese, la Soprintendenza fia dei luoghi sacri. Partecipa come relatore a
per i Beni Architettonici e per il paesaggio di Mi- importanti manifestazioni culturali nazionali e
lano, il Comitato Amerigo Vespucci a Casa Sua. internazionali e a numerose conferenze. Colla-
Ha partecipato come relatore a importanti ma- bora con riviste del settore e ha partecipato a
nifestazioni culturali nazionali e internazionali, trasmissioni televisive quali Stargate, Voyager,
nonché a trasmissioni televisive quali Voyager. Rebus. Ha pubblicato Le Abbazie ed il Segreto
Ha pubblicato articoli su importanti riviste di delle Piramidi. L’Esagramma, ovvero le straordi-
settore. narie Geometrie dell’Acqua (ECIG, 2004).

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 93


di Nikola Duper
Il mistero, più spirituale e molto meno fenomenico
Terra di nessuno

tempo di lettura 7 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 95


Terra di nessuno Nikola Duper

Q
uante volte le nostre scelte, e con- straordinari da parte di persone che hanno
vinte prese di posizione, sono più avuto delle esperienze, a dir poco, incredibili.
dei nostri desideri e speranze che Mi sembra ieri quando, nel 2000, l’ami-
non la realtà, per quanto comunque sogget- co Fabio Saccomani portò nel mio studio le
tiva? Questa domanda riassume molto bene foto dei cerchi nel grano riaccendendo in me
il mio percorso nel mistero tra documentari, quella passione sfrenata che si era assopita,
conferenze, corsi, interviste e incontri. Dopo per forza di cose, a causa del matrimonio, del
quasi 12 anni di ricerche ho bisogno di ricapi- primo figlio e, soprattutto, del trasferimen-
tolare, anche se sarà una visione temporanea to in Italia, nel 1987. L’amore con i cerchi nel
e soggetta a futuri cambiamenti e aggiorna- grano fu a prima vista e mi regalò moltissimi
menti. Ciò che segue non vuole essere una momenti davvero intensi. Grazie al mio pri-
critica di niente e nessuno, ma solamente l’e- mo documentario sulle geometrie nel gra-
spressione di un certo disagio. no iniziai a tenere le conferenze e gli inviti si
Ricordo ancora le riviste che mio padre moltiplicarono. Sembrava che, all’improvviso,
comprava e, incautamente, lasciava in giro tutta l’Italia volesse sentire parlare delle affa-
per la casa. Ho ancora impressa nella mente scinanti figure nei campi d’Inghilterra. Infatti
l’immagine mentre, di nascosto, prendevo in questa passione mi fece visitare l’Italia, dalla
mano questo mensile per sfo-
gliarlo quasi con timore. Sen-
to tutt’ora il profumo di carta e
d’inchiostro mentre mi perdo
nei meandri del mistero e dell’i-
gnoto. Anche se sono passati
moltissimi anni ricordo ancora il
nome della rivista: Fokus.
Ma nemmeno mio nonno
materno era da meno. Anche
per lui la questione extraterre-
stre non era niente di cui sorri-
dere, anzi, spesso diceva: “Se un
giorno dovessero arrivare salirei
volentieri con loro, tanto ormai
sono vecchio”. Lo diceva molto
seriamente esprimendo un sin-
cero interesse e rispetto verso un
fenomeno che solo recentemen-
te è stato ingiustamente deriso e
qualificato come qualcosa di cui
le persone “serie” non si occupa-
no.
Non molto tempo fa mi resi UNO DEI TANTI CERCHI DEL GRANO COMPARSI A SILBURY HILL NEL 2000
conto che le visite degli extrater-
restri per me non furono mai un
dubbio. Da quando ho i primi ricordi le uniche Calabria e Sicilia fino alla Liguria, Lombardia
domande che mi ponevo erano: Chi sono? e Friuli Venezia Giulia. Ebbi il piacere di essere
Da dove arrivano? Cosa vogliono? Purtroppo inviato un paio di volte in Svizzera e, non ri-
non ho ancora trovato alcuna risposta certa a cordo quante, in Inghilterra. Tutte esperienze
questi interrogativi, però ho conosciuto mol- che mi fecero conoscere tantissime persone,
ti ricercatori, ho viaggiato, ho tenuto molte molte “credenti” e alcune scettiche.
conferenze, sono stato testimone di racconti Mi ricordo l’iniziale entusiasmo, la voglia

96 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Terra di nessuno Nikola Duper

sfrenata di comunicare al mondo intero che quanto poco in realtà sappiamo. Tutta la no-
stava succedendo qualcosa di straordinario. stra scienza, in realtà, deriva dallo studio del
Avrei voluto convincere tutti che questo feno- mistero e dell’ignoto. Uccidendo la curiosità
meno fosse vero e che, forse, ci avrebbe fatto dell’uomo, per quanto egli possa delle volte
capire il senso della vita, o il segreto della no- occuparsi anche delle sciocchezze, si uccide
stra esistenza o, male che andasse, l’origine la fonte della vera scienza.
dei cerchi nel grano. Ciò nonostante le mie Però anche l’altra parte dello schieramento
conferenze sono state abbastanza prudenti non scherzava per quanto riguarda l’assenza
e non credo di essermi mai sbilanciato, man- di senso critico. Delle volte mi sembra che la
tenendo sempre un atteggiamento piuttosto ricerca volga spesso nella direzione di ciò che
critico. La comunità che incontravo ogni esta- vorremmo trovare, e poco conta se i dati rac-
te in Inghilterra mi piaceva molto e c’era un’a- colti sono scarsamente credibili o autentici.
ria diversa rispetto ai soliti circoli ufologici, Non dimenticherò mai quando una nota ufo-
litigiosi per antonomasia. Si potevano incon- loga mi chiese la perizia di una foto. Si tratta-
trare hippie, seguaci della New Age, pagani di va di una fotografia piuttosto clamorosa. L’og-
varie estrazioni, fanatici di tutti tipi, ma anche getto volante era bello grande e si posizio-
scienziati e agnostici. In ogni caso l’ambiente nava tra un albero vicino e le colline distanti
era accogliente, amichevole e sereno. circa un chilometro. Peccato che la profondità
Il contatto iniziale avvenne a causa del mio di campo evidenziava che l’oggetto era vicino
primo documentario, quando conobbi Steve all’albero e quindi si trattava, evidentemente,
Alexander, Karen Alexander e Andy Thomas, di un modellino appeso, probabilmente con
mentre Michael Glickman l’avevo già incon- una canna da pesca. Nonostante la mia lunga
trato a Occhiobello nel 2001. L’uscita del vi- e innegabile esperienza fotografica l’esperta
deo, anche in lingua inglese, ha in qualche in questione presentò la foto come autentica.
modo decretato la mia entrata nella comuni- Probabilmente non stava cercando la verità
tà a pieno titolo. ma una conferma per rafforzare il suo entu-
Non poteva mancare nemmeno il contat- siasmo.
to con un esponente del famigerato CICAP Le situazioni come queste, e potrei elen-
con cui ebbi una discussione arrivando alla carne tante da scrivere un libro, mi hanno
conclusione, del tutto personale, che anche progressivamente spinto nella terra di nessu-
loro potrebbero essere etichettati come dei no. In questa landa, pressoché deserta, tutt’o-
fanatici. Trovo inquietante la loro convinzione ra ripudio il metodo “cicappiano” (ci capiamo,
che nulla esiste se non replicabile nel labora- vero? :)), ma contemporaneamente manten-
torio, o se non “dimostrato” con qualche “me- go un atteggiamento critico verso le fonti che
todo scientifico”. Queste posizioni mi lasciano quotidianamente mi propongono una serie
esterrefatto perché arrivano dalle persone di eventi “miracolosi” e “inspiegabili”.
che, chi più, chi meno, comunque hanno una Non ho mai creduto nell’appartenenza ai
formazione scolastica sufficiente per sapere gruppi che determinano le nostre idee e pre-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 97


Terra di nessuno Nikola Duper

se di posizione. È un fenomeno alquanto noto esclusivamente i misteri. Un po’ alla volta, con
nella psicologia, di cui ho parlato anche nelle lo scemare dell’entusiasmo, rimasi pratica-
mie conferenze, che dimostra che la grande mente da solo e il sito prendeva sempre più
maggioranza delle persone non valuta le in- la strada di un impegno verso l’ambiente, la
formazioni in base alla loro attendibilità, ma medicina naturale e così via. Poi ci fu un pe-
piuttosto da come saranno accolte nel grup- riodo nichilista che mi portò a chiudere il sito
po a cui queste persone appartengono. ma recentemente, proprio grazie a questo
Inoltre, mi è sempre più difficile trovarmi “schiarirsi” delle idee ho voluto farlo rinasce-
a parlare di fronte alle persone che, in qual- re, cambiando il dominio e spostando la mia
che modo, attendono qualcosa che le sal- attenzione verso un impegno civile. C’è anche
verà o che cambierà le sorti del mondo. In la categoria dei misteri ma saranno pubblica-
quel momento capisco che, alcune persone, te soltanto le notizie che ritengo degne d’at-
hanno delle aspettative e che devo stare al- tenzione.
trettanto attento quanto davanti al sedicente Probabilmente la svolta è stata nel mo-
esperto cicappiano. Non dimenticherò mai mento in cui ho percepito un’altra dimensio-
quella volta che, in una conferenza a Devi- ne del mistero, più spirituale e molto meno
zes, Inghilterra, apertamente smascherai le fenomenica. Ho smesso di chiedermi se sarò
famose “orbs”, in quanto un fenomeno noto capito o meno, se la gente apprezzerà o no.
anche al fotografo dilettante, tra l’altro addi- Ho pensato che il punto fondamentale sia
rittura descritto nei manuali di alcune mac- fare ciò in cui credo profondamente e che
chine fotografiche. Il pubblico fu visibilmente valga la pena per me, che solo cambiando il
perplesso e dopo la mia relazione si avvicinò mio piccolo mondo personale avrei eventual-
un uomo chiedendo stizzito: “Ma lei cos’ha mente dato un minuscolo contributo al cam-
contro le “orbs.” Mi venne da sorridere rispon- biamento del mondo che mi circonda.
dendo che, naturalmente, nulla avevo contro Ho deciso di dichiarare questo mio, seppur
un effetto dovuto allo flash e alle particelle di leggero, disagio da quando ho scoperto che
polvere vicine all’obbiettivo e fuori fuoco. Che altri ricercatori hanno avuto lo stesso proble-
sia un caso o no, non mi invitarono mai più a ma. Alcuni di questi sono anche dei cari amici
parlare. e abbiamo a lungo parlato delle esperienze e
Per chi mi conosce sa che il vecchio X-Co- del da farsi. Ora, oltre all’amicizia, ci accomu-
smos.it, e ora X-Cosmos.info, sono lo specchio na la “terra di nessuno” dove finalmente stia-
dei miei stati d’animo. X-Cosmos.it nacque mo bene, anche se delle volte capita qualche
con un gruppo di amici, tra l’altro esattamen- episodio di fuoco incrociato o amico.
te 10 anni fa, e inizialmente trattava quasi

Nikola Duper verse emittenti TV, maturando le esperienze di


operatore di ripresa, montatore, direttore tecni-
Nato a Dubrovnik, Croazia, nel co e regista. Nel 1999 fonda la propria azienda
1961. Già dall’età di 10 anni si in- e realizza varie produzioni video. Da sempre
teressa alla fotografia ma i suoi affascinato al paranormale, nel 2000 inizia ad
interessi da subito si collocano interessarsi dei cerchi nel grano. Combinando
nel mondo dell’arte. Con l’usci- la sua professione con i cerchi nel grano pro-
ta delle prime videocamere inizia a sperimen- duce alcuni documentari. Visita regolarmente
tare le possibilità di questo nuovo mezzo. Pa- il Regno Unito per compiere ricerche sui cerchi
rallelamente all’arte si interessa all’esoterismo nel grano e per raccontare delle formazioni in
restando affascinato dall’approccio di Slavinski, Italia. È un prolifico relatore, tiene regolarmen-
una visione pratica e poco mistificatoria che te conferenze in tutta Italia, sporadicamente in
punta sull’essenza e sull’insegnamento concre- Svizzera e Inghilterra e partecipa a trasmissioni
to. Nel 1987 si trasferisce in Italia e lavora per di- televisive. Il suo nuovo sito X-Cosmos.info.

98 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


di Francesco Arduini
Gli italiani in prima linea nella ricerca sul campo
Il Diluvio Universale e la
leggendaria (?) Arca di Noè
tempo di lettura 20 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 99


Il Diluvio Universale e la leggendaria (?) Arca di Noè Francesco Arduini

U
n dato, seppur non conclusivo, che evidenza che possa essere univocamente in-
consente di distinguere tra realtà terpretata quale prova di un avvenuto Diluvio
storica e leggenda, è la precisa col- Universale. Esistono dati che potrebbero esse-
locazione nello spazio e nel tempo del rac- re interpretati in tal senso, e ne esistono altri
conto in esame e dei relativi protagonisti. che non riescono a trovare una concordanza
Se volessimo fermarci a solo questo ele- con i fatti narrati dalla storia di Noè.
mento, dovremmo onestamente interrogarci Fra i primi, per esempio, rientrano a pieno
sul racconto del biblico diluvio universale che titolo le numerose fessure ossifere trovate in
l’immaginario collettivo colloca nella catego- vasti luoghi molto lontani fra loro, localizzate
ria dei miti. in entrambi gli emisferi. Si tratta di agglome-
Eppure, la puntualità dei riferimenti ai luo- rati di ossa di migliaia e migliaia di animali, da
ghi, ai modi e ai tempi della catastrofe narrata ritenersi depositati dall’acqua in quanto ce-
nel libro della Genesi, appare quasi eccessiva, mentati assieme dalla calcite.
come se il narratore già presagisse tutta la dif- Come riporta Gleason L. Archer,
ficoltà dei futuri lettori a credere a un evento
di simili dimensioni. [nella valle di Saar] si trovarono resti di
Un ulteriore dato su cui riflettere è costi- orsi, lupi e buoi congiuntamente a molti
tuito dalle più di 500 leggende basate sul di- animali più piccoli; altri depositi sono stati
luvio e narrate da oltre 250 tribù e popoli. In localizzati nell’isola di Cerigo o Kythera (al
Australia (Kurnai), in Mesopotamia (l’Epopea di là della punta sud-est del Pelopponeso),
di Gilgamesh), in Polinesia (Raiatea), in Italia nella rocca di Gibiliterra e vicino a Odessa
(Poeta Ovidio), in Messico (Chimalpopoca), sul Mar Nero. Quest’ultima fessura scavata
in Nuova Zelanda (Maori), tra Indiani Huaro- nel 1847 ha presentato circa 4500 ossa di
chirí del Perù, in Alaska (Kolusches e Tlingit), orsi, iene, cavalli, porci, mammuth, rino-
in Cina (Lolo), in Africa (Masai), solo per men- ceronti, bisonti, cervi e molti altri animali
zionarne alcune. La maggiorparte di queste più piccoli. La fessura di Malta ha mostrato
leggende ha in comune i seguenti elementi assieme a questi resti eterogenei anche alti
narrativi: blocchi di pietra che vi possono essere stati
trascinati solo con una potente e violenta
• Origine divina azione dell’acqua. Ad Agate, Springs nel
• Distruzione mediante l’acqua Nebraska si è fatta una simile scoperta nel
• Dato un avvertimento 1876. In dieci acri di terreno vi si trovano i
• Risparmiati degli esseri umani resti di almeno mille animali che sembrano
• Risparmiati degli animali essere morti in grande numero al medesi-
• Salvati su un’imbarcazione mo istante
• Approdati su un monte
Quando nell’800 il mondo scientifico ab-
Le librerie hanno scaffali pieni di testi che bandonò la concezione biblica, iniziarono le
riportano le “innegabili” evidenze attestanti la grandi campagne di studi geologici. E fu pro-
veridicità della narrazione biblica. Sullo scaf- prio a partire da quest’epoca che le fessure
fale affianco, però, si trova un pari numero di ossifere iniziarono ad essere scoperte in tutto
testi che riporta “innegabili” evidenze dell’e- il globo. Quello che segue è uno fra i numero-
satto contrario. si articoli che si occuparono della questione:

Scientific American – 18.01.1868 pag.35


Le voci discordanti
Le caverne diventano molto interessanti
La prima cosa da mettere subito in chiaro quando troviamo, celati nelle oscure cavità,
è che, a mio parere, allo stato attuale delle co- scheletri e ossa di grandi animali mammi-
noscenze scientifiche non esiste alcun tipo di feri che sono stati nascosti alla luce del sole,

100 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il Diluvio Universale e la leggendaria (?) Arca di Noè Francesco Arduini

forse per centinaia di anni; proseguendo le ri subartici e di placche artiche. Un quarto


nostre indagini troviamo ossa e teschi di es- delle riserve mondiali di idrocarburi è con-
seri umani, mischiati con quelli di quadru- centrato nella placca di Barenth e nei mari
pedi che hanno da tempo cessato di esiste- di Kara. Ma per qualche ragione queste
re. E avanziamo passo passo con le nostre riserve non sono fuoriuscite sotto un così
ricerche, passando attraverso caverne d’os- potente carico di ghiaccio. La sostanza del
sa in Germania, dove strati hanno ricoper- mantello è fuoriuscita ma i depositi di olio
to con argilla grandi cumuli di ossa e denti e gas no!
di animali carnivori; siamo naturalmente È stato possibile rilevare le tracce di ca-
portati a chiederci in che maniera, e in che tastrofiche mega-onde originatesi dagli
epoca, queste ossa di animali e teschi di es- oceani come delle creste ad anelli concen-
seri umani furono depositati; e nel nostro trici, vicino ed intorno alle regioni polari.
ansioso desiderio di trovare una risposta, le Ciò che di eroso ormai rimane, viene identi-
nostre menti sono spesso condotte oltre il ficato come creste di archi murenici svilup-
limite delle facoltà intellettuali, e la ragione pati parallelamente alle estremità di prece-
cessa di essere la nostra guida. denti livelli di ghiacciai in ritiro. Quindi la
direzione degli archi morenici può svelare
Tutto ciò potrebbe verosimilmente indica- un determinato punto d’ origine per questi
re una catastrofe globale ad opera dell’acqua. enormi movimenti. Questo studio venne
Vi sono anche studi molto più recenti che intrapreso dal glaciologo russo M.G. Gro-
sembrano condurre alla medesima conclu- svold. Egli mostrò che fotografie dallo spa-
sione. Il prof. Yu. N. Golubchikov, capo ricer- zio rivelano gli archi murenici irradiare dal
catore alla Facoltà di Geografia della Moscow sud-ovest del mare di Kara al nord-est eu-
State University, in relazione agli studi da lui ropeo nel tardo pleistocene […] La forma-
compiuti, afferma che le formazioni normal- zione di creste parallele e allineate e di la-
mente riconducibili alle glaciazioni potrebbe- ghi, secondo M.G. Grosvald, è da mettere in
ro in realtà essere addebitate ad una catastro- relazione con catastrofiche rotture di laghi
fica inondazione. Egli scrive: periglaciali, situati prima dell’estremità di
ghiacciai in scioglimento al sud […] L’inter-
Sono state proposte 200 ipotesi per spie- pretazione di un’imponente inondazione è
gare le cause delle ere glaciali ed il nume- condotta in vista del paradigma che pre-
ro di queste ipotesi continua a crescere. Le vede una precedente grande glaciazione.
principali spiegazioni usate comprendono Se si cambia paradigma e si vede l’origine
graduali abbassamenti della temperatura delle superfici, delle creste e dei laghi gla-
risultanti da variazioni nelle caratteristiche ciali, connessa a mega-onde provocate dal
dell’orbita terrestre, passaggio del sistema rapido sollevamento della crosta terrestre
solare attraverso nubi di polvere interstel- accompagnato da tsunami, oppure alla ca-
lare, variazioni della produzione di energia duta di un asteroide nell’oceano, molti dei
solare, cambiamenti nelle correnti oceani- problemi relativi alla loro genesi sarebbero
che e nelle temperature causate dallo spo- risolti […] In base ai principi dell’uniformi-
stamento delle configurazioni continentali, smo (o attualismo), secondo i quali tutto
ecc.. […] Mentre i ghiacciai si ritraevano, era e tutto procedeva come lo vediamo
si sarebbero verificati potenti sollevamen- oggi, sarebbe molto più facile accettare il
ti isostatici della penisola scandinava. Lo Diluvio globale piuttosto che la teoria del-
scienziato di Minsk E.A.Levkov specifica che la glaciazione. Fluttuazioni assolutamente
una tale pressione da parte dei ghiacciai piccole del volume oceanico sono sufficien-
del Pleistocene avrebbe dovuto far schizzar ti a provocare grandi cambiamenti sulla
fuori grandi depositi di olio e gas dalle zone terraferma. Per considerare mutamenti
periferiche delle aree glaciali. Però questi nella copertura glaciale ed una sua propa-
depositi sono caratteristici di molti piano- gazione fino ai limiti potenziali è necessario

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 101


Il Diluvio Universale e la leggendaria (?) Arca di Noè Francesco Arduini

ammettere molto di più. Di conseguenza è non si riescono a conciliare con la narrazione


più facile supporre una catastrofica alluvio- biblica. Sempre a titolo di esempio, potrem-
ne causata da tsunami abbattutosi sulla mo indicare gli innumerevoli depositi di rocce
terraferma, che ammettere la possibilità di carbonatiche, la cui sedimentazione richiede
una glaciazione. un ambiente tranquillo e lunghi tempi di de-
[…] Collegate alle ipotesi “glaciazione” posizione. Entrambi fattori incompatibili con
e “diluvio” vi sono due immagini opposte eventi catastrofici, salvo ipotesi legate a di-
della storia umana, due filosofie di vita. Se verse velocità di deposizione insostenibili alla
le pianure furono coperte da enormi ghiac- luce delle conoscenze attuali.
ciai, l’uomo troverebbe la sua origine e svi- Quindi, da una parte abbiamo le Scienze
luppo ai tropici, si sarebbe evoluto dalla Naturali, che sollevano quesiti non trascurabi-
scimmia e sarebbe arrivato qui dall’Africa, li per chi crede al Diluvio Universale, dall’altra
come sostiene oggi la scienza. Ma se la abbiamo le Scienze Bibliche che, in base ad
glaciazione non è avvenuta, se le pianure un onesto esame dei testi, presentano il Dilu-
sono invece state inondate, le cose potreb- vio come un evento storico su scala globale.
bero non essere affatto andate così - Go- Secondo numerosi studiosi che si affidano
lubchikov, Y. N. ai testi biblici, questo dilemma può risolversi
solo grazie alla “ricerca sul campo”. E il campo
Vi sono però molti altri dati scientifici che in questione si chiama “Ararat”.

ROBERTO TISO MENTRE SALE UNO DEI VERSANTI DELLA MONTAGNA. SULLO SFONDO L’ARARAT

102 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il Diluvio Universale e la leggendaria (?) Arca di Noè Francesco Arduini

Francesco Arduini: Come è nata questa


La ricerca sul campo sua passione per la ricerca archeologica
sul monte Ararat?
Roberto Tiso, Angelo Palego, Azad Varta- Roberto Tiso: Da un forte interesse per la
nian, Daniele Saporito, sono solo alcuni dei Sacra Bibbia e la grande voglia di dimostrar-
ricercatori italiani che, fermamente convinti ne la sua veridicità. Ho scelto il racconto del
della storicità del Diluvio Universale, sono da Diluvio e dell’Arca di Noè perchè lo ritengo il
anni impegnati nella ricerca dell’“Arca di Noè” più autorevole e conosciuto. Tuttavia a dare
sulla vetta del monte Ararat. un notevole impulso a questa mia passione, è
Se, come questi ricercatori auspicano, ve- stato l’incontro e la partecipazione ad alcune
nissero trovati dei resti del biblico vascello ad spedizioni con l’ing. Angelo Palego, veterano
una quota superiore ai 4.000 metri, si potreb- ricercatore dell’Arca di Noè.
be condurre una serie di analisi scientifiche
in grado (forse) di mettere la parola “fine” allo FA: Quante volte ha scalato l’Ararat?
scetticismo imperante. RT: Otto volte, la prima organizzata dagli
Ecco come Roberto Tiso, classe 1969, re- stessi armeni, i veri custodi dell’Arca e dell’A-
sidente in provincia di Padova, risponde ad rarat essendo stata in loro possesso fino al
alcune domande che aiutano a meglio inqua- 1921 appena dopo il periodo del genocido.
drare lo spirito che anima questi ricercatori. Da quel momento passò sotto i turchi per

ROBERTO TISO INSIEME A DEGLI ABITANTI LOCALI

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 103


Il Diluvio Universale e la leggendaria (?) Arca di Noè Francesco Arduini

opera di Ataturk. Le successive spedizioni le se pietraie con un forte pendio, balzino giù
feci con Angelo [ndr:Palego] e altri compagni all’improvviso, come dei meteoriti, sassi an-
tra cui una guida alpina del monte Rosa e un che di grandi dimensioni. In una spedizione
alpinista e stretto collaboratore di Belluno. passata, l’astronauta James Irwin (anche lui
alla ricerca dell’Arca) fu colpito alla nuca da
FA: Perché proprio l’Ararat? uno di questi sassi lavici che per poco non lo
RT: Perchè sebbene in quella regione vi si- ammazzò, procurandogli gravi ferite e una
ano altre montagne ritenute il luogo dell’ap- tremenda caduta con svenimento.
prodo dell’Arca di Noè, l’Ararat risulta essere Gli altri rischi sono di carattere militare,
la vera montagna e la più credibile per le se- poichè molte zone sono interdette e pattu-
guenti motivazioni: gliate a causa dell’insediamento del PKK (il
partito dei lavoratori curdi ribelli che si batto-
- Tutti i più importanti e attendibili avvi- no per l’indipendenza dalla Turchia). I conflitti
stamenti, sia in tempi recenti che pas- a fuoco sulla montagna non sono rari, a noi
sati, sono avvenuti in quella montagna spesso è successo di schivare di qualche gior-
- l’Ararat è la montagna più alta della Tur- no o qualche ora, sparatorie tra militari turchi
chia e dell’Europa con un ghiacciaio che e guerriglieri curdi, inevitabilmente con morti
si estende per oltre 5 km2 dove l’Arca si e feriti. L’ultima volta sono stato fermato dai
è conservata per migliaia di anni. Nelle militari turchi per controlli, ero con un amico,
altre dichiarate ubicazioni le montagne una guida curda, e ci lasciarono andare, avevo
sono assai più basse e scevre totalmen- tutti i documenti in regola ma ci avvisarono
te di ghiacci, quindi la conservazione del rischio, difatti di lì a un paio d’ore e a poca
del legno non sarebbe avvenuta distanza vi fu uno scontro a fuoco con alcuni
- dal racconto biblico si evince che Noè feriti e la morte di un militare turco. Insom-
vide il resto delle cime dei monti solo ma questi sono i rischi; anni fa alcuni nostri
dopo due mesi e mezzo dall’approdo, amici vennero sequestrati dai ribelli del PKK
pertanto doveva trovarsi per forza sul per ben 27 giorni, per fortuna con esito posi-
monte più alto della regione urartea. tivo. Altri rischi invece che si possono correre
- In ultima analisi tutta la toponomasti- sono causati dai predatori curdi che sotto la
ca nei dintorni dell’Ararat è legata sia al minaccia del fucile ti sequestrano tutto, op-
racconto del Diluvio, sia all’Arca, che a pure il furente attacco in branco dei cagnacci
Noè. che difendono i villaggi curdi che, garantisco,
non è assolutamente una cosa piacevole. Al-
FA: Che problemi si devono affrontare cuni di questi cani sono meticci ma altri son
in questo tipo di scalata? pastori dell’Anatolia: cagnoni che superano
RT: I problemi sono molteplici, non solo gli 80 cm al garrese! Poi oltre a vipere, lupi e
di carattere alpinistico ma anche politico es- aquile, sia sul piccolo che sul grande Ararat si
sendo una zona di confine e di insediamento aggira anche l’orso, un nostro amico ha avuto
curdo. Le difficoltà alpinistiche a mio avviso l’emozionante avventura di un incontro vis à
non sono elevate; ci vuole sicuramente una vis ma grazie a Dio, per una serie di fattori a
buona preparazione fisica perchè la salita al suo vantaggio, riuscì a defilarsi. Ci è stato det-
ghiacciaio e molto lunga e i sentieri bisogna to dai locali che il plantigrado raramente at-
inventarseli, sebbene coadiuvati dal provvi- tacca l’uomo. Ultimo e preoccupante “tehlike”
denziale aiuto della guida locale. In genere (ossia pericolo) è l’improvviso cambiamento
percorriamo dai 30 ai 40 km su e giù per la climatico a causa dello scontro tra i forti ven-
montagna, i rischi sono soprattutto le frane ti caldi della mesopotamia e quelli freddi del
causate dai potenti venti, essendo la monta- nord caucasico, causa di improvvisi tempo-
gna di origine vulcanica è ricoperta di molte rali magnetici e violente nevicate. Cosa assai
pietraie laviche. Capita spesso che, cammi- poco piacevole se ci si trova sul ghiacciaio o
nando con enorme difficoltà in queste este- anche più in basso nelle pericolose e scivo-

104 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il Diluvio Universale e la leggendaria (?) Arca di Noè Francesco Arduini

losissime pietraie laviche che si estendono in zona dell’Ararat non crescono alberi resino-
tutto l’Ararat. Da ricordare che lì non c’è il soc- si con un legno che possa resistere a lungo
corso alpino ma quello militare con i fucili... sotto i ghiacci. Il ricercatore francese Fernand
quindi è d’obbligo non infortunarsi. Navarra trovò del legno nel 1955 e nel 1969
sullo stesso ghiacciaio Parrot; dopo averlo
FA: Che tipo di evidenze avete raccolto? fatto esaminare risultò essere di “Quercia Pe-
RT: Il nostro collega summenzionato, duncolata”: un tipo di legno che cresce solo
guida alpina del monte Rosa, nel 2002 filmò in Mesopotamia! Come mai si trovava lassù a
sul ghiacciaio Parrot ad ovest, una trave che centinaia di km di distanza?
si stagliava da una parete di ghiaccio a circa Poi il resto di evidenze ci è fornito dalle
4000 m. Sempre sullo stesso ghiacciao recen- molte testimonianze raccolte dai vari avvista-
temente è stato rinvenuto un altro pezzo di menti sia storici che recenti. Le più importanti
legno ora sotto esame. Nel 2008 io e il mio a mio avviso son quelle dei piloti russi, ame-
compagno e collaboratore di Belluno, abbia- ricani e dei pastorelli armeni, i quali indicano
mo rinvenuto da sotto il permafrost, a circa in dettaglio il luogo esatto dell’avvistamento.
4000 m di quota, altri 3 pezzi di legno. Stiamo Si badi bene che non è facile da capire per chi
attendendo gli esiti delle datazioni. Nota im- non è esperto, la montanga bisogna cono-
portante da considerare è che, a prescindere scerla molto bene per capire tutti i riferimenti
dall’età che verrà data ai reperti lignei, nella geografici forniti da questi testimoni. Recen-

ROBERTO TISO IN UN MOMENTO DI PAUSA

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 105


Il Diluvio Universale e la leggendaria (?) Arca di Noè Francesco Arduini

temente ho voluto fare, dopo l’esperienza Con la spedizione del 2009 e 2010, e con
accumulata, sia mia che di altri compagni, l’aiuto di Dio, riuscimmo con notevoli vicis-
una full immersion con un ripasso sistema- situdini a ragiungere l’area appurando che
tico di tutti i racconti e di tutto il materiale in quella cengia di quell’oscuro e misterioso
fotografico e video in nostro possesso e con canyon nord vi è una strana sagoma sepelli-
centinaia di ore di lavoro. Il risultato credo sia ta sotto le pietre. Pertanto, per ovvia conclu-
stato ottimo e abbia centrato il bersaglio. At- sione, riteniamo che l’Arca sia mimetizzata
tualmente per aver maggior conferma di tut- sotto il permafrost, probabilmente spezzata
to ciò, stiamo lavorando per rintracciare una in più parti. Secondo una nostra deduzione,
signora russa, credo e spero ancora vivente; abbiamo ritenuto che l’Arca un tempo fos-
lei è la nipote di un membro della spedizio- se maggiormente visibile, essendo immersa
ne che lo zar Nicola II inviò sul monte Ararat in un plateau di ghiaccio da noi battezzato
nel 1916 per raggiungere l’Arca. In quella “Heyelani” a 4200 m, poi con il passare dei se-
spedizione, sebbene con enorme difficoltà, coli e con la lenta ma potente e inesorabile
l’obiettivo fu raggiunto, l’Arca fu fotografata, spinta del ghiacciaio questo enorme cassone
e ne furono estratti dei campioni lignei ma il di legno sarebbe stato spinto giù sulla cengia.
tutto, purtroppo, fu confiscato e fatto sparire Probabilmente a dare uno grosso e definitivo
dai bolscevichi della rivoluzione russa avve- scossone fu l’immane esplosione dell’Ararat
nuta qualche mese dopo nel 1917. I membri avvenuta nel 1840 sulla gola di Ahora a nord-
di questa spedizione furono uccisi. Solo tre est. Dalla posizione originale difatti si posso-
o quattro sopravvissero e uno di questi era il no trarre le seguenti conclusioni:
nonno della signora che stiamo cercando, il
quale le dichiarò di aver visto con i suoi occhi - che da quel punto esatto si potevano
e toccato con le sue mani l’Arca di Noè, e che vedere le cime dei monti come dice la
si trova sul monte Ararat! Purtroppo, a causa Bibbia ovvero la cima stessa del grande
del regime, la cosa fu tenuta segreta sia dal Ararat, la cima del piccolo Ararat e pro-
nonno che, ovviamente, dalla nipote, fino al babilmente la cima dell’Argatc un vul-
crollo del comunismo. Poi fu diffusa da un cano in Armenia alto oltre 4000 m
giornale russo e recentemente arrivò a noi, - che da quel punto, parte dell’Arca si
sebbene direi con notevole ritardo. sarebbe staccata e sarebbe scivolata
giù per il colatoio del seracco da noi
FA: Su che versante e in che punto preci- chiamato “Art”, verso il ghiacciaio Par-
so si troverebbe l’Arca di Noè? rot, dove son stati trovati molti reperti
RT: Dall’attenta disamina di tutte le testim- lignei
nianze si evince che l’Arca si trova : - e in ultima analisi, da quel punto l’Arca
si sarebbe vista più facilmente dall’Ar-
• in un canyon a nord a forma di ferro di menia, luogo di testimonianze e avvi-
cavallo stamenti. Difatti lo stesso Marco Polo
• circondata da picchi di roccia ne parla nel suo libro “Il Milione”.
• picchi che assomigliano a delle alture
• in una cengia esposta su un precipizio FA: Come risponde alle obiezioni prin-
• l’Arca si può vedere da una posizione cipali che tendono ad etichettare la storia
più alta del diluvio come leggendaria?
• la zona e raggiungibile, sebbene con RT: Beh, le obiezioni son le solite. Il grande
difficoltà cambiamento climatico, secondo la “cultura
• la zona è due canyon a est dal laghetto dominante”, sarebbe avvenuto nel cosiddet-
di Kop to periodo del “Paleocene” risalente a circa 65
• si trova alla destra o ad ovest della gola milioni di anni fa e in tempi geologici molto
di Ahora. lunghi, e che l’Arca ed il Diluvio non sono al-
tro che un mito, ecc..

106 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il Diluvio Universale e la leggendaria (?) Arca di Noè Francesco Arduini

GRANDE ARARAT

HEYELANI

PARROT

IL MONTE ARARAT. RICOSTRUZIONE DI GOOGLE MAP

Ma la scienza dovrebbe essere quel “sa- polistrati, ovvero alberi fossilizzati che attra-
pere umano ottenuto attraverso l’osserva- versano più strati di roccia sedimentaria: se i
zione attenta di ogni cosa, con osservazioni vari strati non avessero ricoperto tali alberi in
logiche. La caratteristica più importante della tempi rapidi per la conservazione, non sareb-
scienza è che le sue conclusioni sono basate bero andati presto in decomposizione? Come
sull’evidenza”. Bene allora si esaminino tutte mai spesso troviamo rocce sedimentarie a
le evidenze e si osservino le cose con rigor di forma ondulata senza spaccature struttura-
logica. Sono stati dissepelliti milioni di ani- li ma a curve omogenee? Se la litogenesi di
mali dalle zone glaciali e nel permaforst del queste rocce fosse avvenuta in tempi molto
nord perfettamente conservati, ed è stato lunghi, com’è sostenuto, con la conseguente
rinvenuto in Siberia un mammut fra i tanti solidificazione di tutti gli strati sovrapposti,
con vegetazione in bocca e nello stomaco: come si sarebbero potute modellare senza
non significa questo un evento repentino in rompersi? Come mai son stati rinvenuti ma-
una zona probabilmente dove esisteva una nufatti umani rinserrati in rocce arenarie for-
fertile vegetazione? Come si sarebbero con- matesi secondo la scienza milioni di anni fa?
servati se il cambiamento fosse avvenuto in Esisteva l’uomo in quei tempi? Come mai son
centinaia di anni? Sono stati trovati dei fossili state rinvenute in molte parti del nostro pia-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 107


Il Diluvio Universale e la leggendaria (?) Arca di Noè Francesco Arduini

neta impronte di dinosauri assieme a quelle L’obiettivo è sempre quello: scalare il


umane? I dinosauri erano coevi agli uomini? ghiacciaio Parrot, raggiungere il ghiacciaio
Per non parlare di aptici e meduse, uova e Heyelani, sondare tutta la zona, e recuperare
gocce di pioggia fossilizzate, anche questo resti da sottoporre ad analisi scientifica.
avviene solo con un processo rapido di con- Dinanzi a possibili ritrovamenti lignei, i
servazione. L’esplosione del vulcano S’Helen ricercatori dovrebbero però evitare di farsi
nel 1980 è una prova schiacciante di rapidità prendere da facili entusiasmi e sensaziona-
nella formazione di rocce sedimentarie, difat- listici proclami, se non dopo aver effettuato
ti in sole 24 ore si formarono pareti di rocce le dovute analisi. È infatti risaputo che molte
sedimentarie alte fino a otto metri! E che cosa guide locali, avendo “fiutato” un nuovo tipo di
dire delle centinaia di leggende in ogni latitu- business, portano legni in cima all’Ararat e poi
dine e in ogni popolo che raccontano di un’e- contattano i ricercatori dicendo di aver trova-
norme inondazione con la salvezza di poche to i veri resti dell’Arca ed offrendosi di accom-
persone e animali? Quindi, se l’Arca venisse pagnarli sul punto esatto del “ritrovamento”,
portata alla luce a oltre 4000 m di quota, chi ovviamente dietro lauto compenso.
l’avrebbe portata fin lassù se non un enorme Se invece avessero ragione Roberto Tiso
cataclisma avvenuto solo poche migliaia di e Angelo Palego, e fosse ancora possibile ri-
anni fa? Le stesse tecniche di costruzione per trovare lo scheletro della gigantesca struttura
realizzare un tale manufatto non si possono lignea, allora la questione sarebbe senz’altro
far risalire a milioni di anni ma solo nel cosi- più difficile da spiegare.
detto periodo litico, ovvero a circa 5000 anni Non ci resta che attendere gli esiti della
fa, nel periodo in cui l’uomo cominciò a usare prossima spedizione.
gli strumenti e a creare oggetti. Per ulteriori
approfondimenti potete consultare il nostro Fonti consultate:
sito: www.noahsark.it. • Arduini, F., Sulle tracce di Noè. Angelo Palego e la
montagna dell’Arca, Edizioni Terre Sommerse,
Roma, 2011.
Di nuovo sull’Ararat • Golubchikov, Y. N., Glaciazione o Inondazione?,
Ediz. Narkas, Napoli, 2005.
Anche l’accademico Angelo Palego, classe • Archer, G.L., La Parola del Signore - Introduzione
1935, è ancora attivamente impegnato nella all’Antico Testamento, Ed. Voce della Bibbia, Mo-
ricerca dell’Arca di Noè. Fra poche settimana dena, 1972.
effettuerà la sua ventunesima scalata attac- • www.noahsark.it
cando il versante nord ovest dell’Agri Dagi, • www.angelopalego.it
nome con cui i locali designano la biblica vet- • www.aorkofnoah.it
ta.

Francesco Arduini diamo: Il battesimo dei bam-


bini: un’ipotesi sulle origini
Laureato in scienze storico religiose, da anni (Aracne editrice, 2010) e...
studia le diverse problematiche legate alle nar-
razioni bibliche. Già vice-presidente dell’asso-
ciazione scientifico-archeologica Narkas, ha Sulle tracce di Noè
tenuto conferenze in Italia e all’estero relazio- TerreSommerse, 2011
nando su diverse tematiche legate ai misteri del
passato. Ha collaborato con Voyager, Archeomi-
steri, ScienzaeConoscienza, Hera, Fenix, diversi
eMagazine e portali di informazione. Il suo sito vai scheda libro >>
è www.francescoarduini.it. Tra i suoi libri ricor-

108 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


di Enrico Calzolari
Alla ricerca di significati perduti della nostra storia
La lettera T ed il suo significato
nel sacro primordiale
tempo di lettura 4 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 109


La lettera T ed il suo significato nel sacro primordiale Enrico Calzolari

N
ella mostra sul Tesoro di Tutankha- mitiva con capelli ispidi, al di sotto della quale
mon che si tiene a Bruxelles nel Pa- stanno altre due spirali a rotazione contrap-
lazzo dell’Esposizione fino al 6 no- posta. Per interpretare questo bronzo, occor-
vembre 2011 vengono mostrate, nel reparto re tener conto dei significati degli altri pezzi,
dedicato agli amuleti del Faraone, due sago- di produzione limitatissima.
me in metallo di circa dieci centimetri di al- Vi emergono le croci templari del tipo or-
tezza, che si possono leggere come la lettera bicolare retto e del tipo orbicolare inclinato,
T e la lettera Y. Stupisce che nelle didascalie si così come si possono vedere nelle simbologie
legga che il loro significato non è noto. della Lunigiana Storica, presentate nel libro
La lettera T si rinviene nelle costruzioni in “Lunigiana terra di Templari” (Marna Edizioni,
pietra di Göbekli Tepe, scoperto di recente e 2006). In questi bronzi si rinvengono anche
fatto risalire a 12000 anni fa. Ci si sta interro- molti simboli dei tre cerchi concentrici, defi-
gando sul significato di questi costrutti e so- niti anche cerchi atlantidei o cerchi dei tre or-
prattutto perché queste vestigia siano state dini di perfezione, se riferiti al Cristianesimo.
sepolte già in antico. Analogamente la T si rin- Per poter spiegare queste strane coinci-
viene nelle strutture a Taula delle isole Baleari, denze spaziali e temporali occorre sapere che
ma non ne viene presentato il significato pro- i Templari si recavano in Patagonia per cari-
fondo. Louis-René Nougier scrive in proposi- care l’argento (da ciò il toponimo Argentina).
to: “Si sono avute lunghe discussioni e addi- Recentemente studiosi locali del Golfo di San
rittura dispute tra gli archeologi a proposito Matteo hanno anche identificato il porto dei
del ruolo di questi biliti, piantati al centro Templari, costituito da quattro canali pa-
di un’alta recinzione circolare. Non è ralleli, posti in alto sulla scogliera, e pene-
chiaro se si tratti di un recinto scoperto trabili soltanto con le alte maree sizigie
con funzioni religiose…” (pag. 240, (quando la marea influenzata dal Sole
La preistoria – UTET). si somma con la marea influenza-
Ma la T emerge anche ta dalla Luna Piena). Le pro-
nei bronzi arseniosi della ve iconografiche di questa
Cultura La Aguada del navigazione si rinvengono
Noroeste Argentino nelle simbologie della Pie-
(500-900 d.C.) presenta- ve di Codiponte (Massa)
ta nel libro di Alberto Rex che mostrano sia i coprica-
Gonzalez a titolo “Cultura po da cacique, sia i copri-
La Aguada Arqueologia capi di pelliccia, nonché in
y diseños” (Filmediciones Val di Vara, in un architrave
Valero, 1998). In uno di di Porciorasco, in cui è stato
questi rari bronzi, indicato scolpito il Sole tradizionale
come “Disco del Beni, Bo- del Guatemala. I Templari, nei
livia”, emergono significati contatti con gli shamani andi-
strabilianti, che non vengono ni, hanno avuto informazioni
assolutamente trattati dallo che sono di natura profonda,
studioso argentino. L’antropo- come la croce orbicolare retta
morfo presenta un casco inte- e la croce orbicolare inclinata,
grale che sembra di tipo spa- da cui emerge la simbologia
ziale, una gorgiera che sembra dell’angolo, cioè della cono-
metallica e che ricopre anche le scenza dei moti processionali.
braccia. Quindi si nota un petto- Il tema dell’angolo emerge chia-
rale con la lettera T, posta al centro ramente in un petroglifo del Lago
delle spirali a rotazione inversa, al di Titicaca, ed era quindi familiare agli
sotto delle quali viene presen- shamani sudamericani, così
tata una faccia di creatura pri- come appare più volte indicato
DISCO DEL BENI, BOLIVIA

110 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


La lettera T ed il suo significato nel sacro primordiale Enrico Calzolari

nel petroglifo dell’Appennino Tosco-emi-


liano che si trova peraltro eguale in India,
nel sito sacro di Vijaianagar (distretto di
Hampi).
Una corrente di pensiero è quindi
giunta in Lunigiana dall’India in epo-
ca del Rame(lo si deduce dalla verga da
rabdomante a rotazione verticale, che si
ritrova anche all’esterno del Riparo del
Ciliegio nel Savonese) e una successiva
conoscenza è stata portata dai navigato-
ri Templari nel XIII secolo. Appare quindi
una continuità nell’uso del T, che è stato
anche adottato da San Francesco. Come
conciliare ciò?
Attraverso la profonda implicazione
del T, come simbolo di equilibrio e di
eguaglianza fra le genti, dedotto dalla
manifestazione equinoziale della “linea
retta d’equinozio” e dalla constatazione TAU DI TUTANKHAMON ESPOSTO A BRUXELLES
che il punto del sorgere equinoziale non
muta nei millenni, mentre i punti del sorgere to diffuso da Zacheria Sitchin, che l’uomo è
e del tramonto solstiziale subiscono lo scarto stato clonato dagli Anunaki, attraverso vari
della precessione degli equinozi. tentativi, che si sono potuti perfezionare sol-
Una interessante prova archeologica della tanto quando i loro scienziati hanno capito
conoscenza della precessione è emersa du- che non potevano usare per i loro esperimen-
rante il convegno della Società Italiana di Ar- ti vasi provenienti dal loro pianeta (quindi
cheoastronomia che si è tenuto in Puglia nel emananti una frequenza diversa da quella di
2010, a Trinitapoli, dal 22 al 23 ottobre 2010. 7,83 Hertz della Terra) ma vasi creati con ma-
Quanto sopra spinge a leggere il Disco del teriali terrestri (Il Libro Perduto del Dio Enki
Beni come portatore dell’annuncio, che è sta- - Sesta Tavoletta).

Enrico Calzolari mia e alla cosmogonia, con particolare riguardo


a Lunigiana, Corsica e Sardegna. Fra i numerosi
Enrico Calzolari, nato a Lerici suoi libri, documentati nell’ampia bibliografia
nel 1938, si è diplomato presso all’interno, segnaliamo Lunigiana terra di Tem-
l’Istituto Nautico della Spezia, plari, pubblicato da Marna nel gennaio 2006. Il
sezione Capitani, e si è laurea- suo sito web è www.paleo-
to in Economia e Commercio astronomia.com
presso l’Università di Pisa. Si è formato sul mare,
sia come ufficiale della Marina Mercantile, sia
come ufficiale di complemento della Marina Lunigiana
Militare. Tra le numerose attività ha contribuito Terra di
a fondare l’Associazione Ligure Sviluppo Studi Templari
Archeoastronomici (A.L.S.S.A.), di cui è segreta- Marna Editore, 2006
rio, e l’Associazione di Archeologia Vibrazionale
(Sarzana). Effettua ricerche sul megalitismo, sul-
vai scheda libro >>
le incisioni rupestri attinenti alla paleoastrono-

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 111


di Giuseppe
pp Di Stadio
La leggenda sui misteri dell’origine della vita
Il mistero dei Teschi di Cristallo

tempo di lettura 5 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 113


Il mistero dei Teschi di Cristallo Giuseppe Di Stadio

L
a possibilità di un intelligenza superio-
re, acquisita e consolidata, nel sapere
della Civiltà Madre, è stata avvalorata
dal ritrovamento di un reperto archeologico
tanto discusso quanto affascinante e miste-
rioso.
Nel 1927, a Labaanatum, nell’Honduras
britannico, viene rinvenuto uno splendido
manufatto in cristallo di rocca. La straordi-
naria precisione anatomica con la quale è
stato creato il magnifico teschio di cristallo,
è ancora oggi, tema di accesi dibattiti tra gli
scienziati e gli esperti moderni. Scoperto in
una piramide Maya dal ricercatore Mitchell
Hedges, il teschio vanta più di mille anni, ed è
stato intagliato da un unico blocco di cristallo
di rocca purissimo. In verità il suo rinvenimen-
to fu molto controverso ed è stato al centro
di diversi dibattiti: secondo alcune fonti, fu
trovato nel 1927 da una diciassettenne, Anna,
figlia adottiva dell’avventuriero e vagabon-
do Hodges, mentre scavava fra le rovine di
Lubaantun, la “Città delle pietre cadute”. Ma
è la sua datazione storia il primo vero punto
di conflitto tra storici ed archeologi. Infatti, la
durezza molto simile al cristallo, e la tecnica
TESCHIO DI CRISTALLO ESPOSTO AL BRITISH MUSEUM
necessariamente impiegata per intagliare
con tale precisione millimetrica il manufatto,
necessitano obbligatoriamente un minimo di chè gli impieghi ablativi del laser si sarebbero
300 anni ed un grande dispiegamento di arti- avuti solo negli anni novanta.
giani ed intagliatori di pietre preziose dotati Ma il ritrovamento del teschio di Hedges
di un enorme talento. non è che uno dei tanti ritrovamenti scoper-
È per questo che nel 1970, il teschio ti in diverse parti del pianeta terra. Il British
Mitchell-Hedges, dal nome del suo scoprito- Museum ne possiede un esemplare dal 1897,
re, fu affidato alle analisi dei laboratori della mentre lo Smithsonian Institution ha un te-
Hewlett-Packard, per uno studio più accurato schio dal 1992. Nel 1996 i teschi del British
mediante modernissime tecniche di datazio- Museum e della Smithsonian Institution sono
ne dei materiali preziosi. I risultati, resi pub- stati sottoposti ad analisi presso il British Mu-
blici mediante la pubblicazione in un articolo seum che hanno rivelato segni di lavorazione
dal titolo “history or hokum?”, rivelarono una con strumenti disponibili nell’Europa della
semplice quanto affascinante conclusione. “Il seconda metà dell’Ottocento. Anche questo
manufatto rappresenta un bellissimo pezzo elemento suggerisce che si tratti di falsi fab-
artistico, ma ne è impossibile la datazione”. bricati in tale periodo[9]. In quell’occasione
Neanche i più sofisticati mezzi, oggi in pos- erano stati portati anche i teschi “Max” e “Sha
sesso della civiltà umana, sono in grado di Na Ra” (mentre Anna Mitchell Hedges aveva
datare il teschio. Inoltre viene ufficialmente rifiutato di portare il suo), ma il British Mu-
screditata la teoria della storiografia che per seum, in applicazione della propria norma di
anni ha affermato che il teschio sembrava non fornire valutazioni su oggetti provenienti
essere stato scolpito con un moderno laser o da collezioni private, non ha espresso alcun
con ceselli di precisione”. Semplicemente per- giudizio su di essi.

114 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il mistero dei Teschi di Cristallo Giuseppe Di Stadio

Altro elemento di discussione è dato dal- religiose, in quanto si credesse che il cristallo
la natura del materiale che compone oggi il potesse contenere l’anima di un Dio. Infat-
teschio. Infatti, il blocco di cristallo intaglia- ti, il cristallo veniva utilizzato dai sacerdoti
to in occasione della creazione del teschio, Maya come oracolo divino. Durante l’antica
non risulta presente in natura, nella sua zona cerimonia Maya denominata Rituale dei Fuo-
originaria di ritrovamento, ovvero l’America chi, i teschi di cristallo venivano utilizzati per
Centrale. Per trovare i primi giacimenti mi- appiccare incendi controllati in diverse aree
nerari che possiedono caratteristiche simile geografiche per scopi culturali. Straordina-
al materiale impiegato in questo caso, dob- riamente, se lasciamo attraversare il nostro
biamo toccare le coste europee o addirittura teschio da un raggio di sole, questo viene
africane. canalizzato all’interno del cristallo, per fuoriu-
L’unico elemento che mette d’accordo tut- scirne dalla cavità orale sottoforma di fascio
ti è che, un manufatto di 13 centimetri, con di luce, alla strega di un raggio laser capace
peso superiore ai 5 chili, non può avere una appunto, di generare incendi se si indirizza su
realizzazione esclusiva da parte dell’estinta un catalizzatore quale ad esempio la paglia.
civiltà Maya. La complessità della sua forma- Secondo la leggenda, tramandata fino ad
zione aumenta il mistero che avvolge il miste- oggi dai Concito, popolo di nativi americani,
rioso oggetto. Basti pensare che alla base vi i teschi in realtà sono 13, numero simbolico
sono incastonati una serie di prismi che, insie- legato alla morte, come appunto la tredicesi-
me alle lenti presenti nelle orbite del teschio, ma lama dei tarocchi. Secondo la leggenda i
gli donano una luminescenza unica. Inoltre teschi sono in grado di parlare e cantare, in
la superficie straordinariamente levigata è attesa del giorno che saranno riuniti. Quando
in grado di stimolare zone molto remote del ciò accadrà, e dodici teschi saranno posti in
cervello umano che donano appunto a chi formazione circolare, il tredicesimo, che rap-
viene a contatto con l’oggetto, straordinarie presenta la “conoscenza segreta” permetterà
sensazioni. di svelare i misteri sull’origine della vita e si
“Questi due elementi di conflitto, da un pun- farà latore di un messaggio di verità scono-
to di vista, gettano fango sull’autenticità stori- sciute, capaci di cambiare il mondo. Inoltre,
ca del teschio di cristallo, concludendo, come molte popolazioni mesoamericane, ancora
al solito, con l’affermazione semplicistica “è in- oggi, svolgono cerimonie per commemora-
spiegabile”; ma sorprendentemente da un altro re gli “ANTICHI PROGENITORI”, che in passato
punto di vista, a mio avviso molto più esaustivo fecero dono al mondo dei sacri teschi. Questi
ed interessante, avvalorano la teoria della colla- progenitori sono descritti come entità supe-
borazione tra la CIVILTÀ MADRE e i popoli della riori alla razza umana, provenienti dalle Ple-
terra che abitavano le regioni mesoamericane.” iadi, da Sirio e da Orione. Tutte costellazioni
Aprendo una parentesi sui rituali Maya, connesse alle piramidi del Sole e della Luna
possiamo notare come il cristallo venisse di Teotihuacan, nonché alle grandi piramidi di
utilizzato per la fabbricazione di moltissimi Gizah...
strumenti usati nelle pratiche Si tratta solo di coincidenze?

Giuseppe Di Stadio in qualità di amministratore e curatore del sito


insieme ad Antonella Balboni, Monica Taddia
Studioso di archeologia, con la e Giovanni Zaninelli. Il sito si prefigge la divul-
passione per la storia antica e gazione informativa di argomentazioni pret-
l’antropologia. Assiduo ricerca- tamente inerenti al campo del “Mistero”, quali
tore nell’ambito dell’ufologia archeologia, ufologia, astrologia, leggende e
da diversi anni. Relatore e colla- tanto altro. Nonché la partecipazione ad argo-
boratore per diversi siti italiani, nonché appar- menti di discussione sull’apposito forum dedi-
tenente allo staff del sito www.italiaparallela.it cato.

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 115


di Marco Marafante
L’energia magnetica emanata da qualsiasi corpo
Alieni e Bibbia

tempo di lettura 10 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 117


Alieni e Bibbia Marco Marafante

T
ra i ricercatori ufologici e non, molti scegliere il proprio futuro. Questo Dio inferio-
si sono occupati della ricerca di ipo- re si sarebbe mostrato nei confronti delle sue
tetiche prove di presenze e fatti sto- creature, un essere crudele ed incapace di ge-
rici sulla Bibbia, che potrebbero documentare stire realmente i loro problemi, abbandonan-
avvistamenti di UFO o incontri ravvicinati con doli poi al loro destino, ad es.: [15] Dio il Signo-
esseri di altri mondi. Dopo varie analisi degli re prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino
scritti biblici, in particolare la Genesi e vari di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. [16]
scritti della antica tradizione ebraica, alcuni Dio il Signore ordinò all’uomo: «Mangia pure
hanno dedotto (in chiave storico-ufologica) da ogni albero del giardino, [17] ma dell’albe-
l’esistenza all’inizio dei tempi di una intelli- ro della conoscenza del bene e del male non ne
genza superiore di cui non si conosce l’ori- mangiare; perché nel giorno che tu ne mange-
gine, che avrebbe creato l’universo. Questo rai, certamente morirai» (Genesi 2:16).
essere, che potremmo chiamare Dio, avreb- Alla donna disse: «Io moltiplicherò grande-
be creato degli esseri bisessuati lasciati liberi mente le tue pene e i dolori della tua gravidan-
di condurre la propria vita nei vari meandri za; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si
dell’Universo. volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà
Un secondo Dio inferiore come potere al su di te». [17] Ad Adamo disse: «Poiché hai dato
primo, che gli Ebrei chiamarono Yahweh, tra- ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato
dotto poi in Occidente come Geova o Giove del frutto dall’albero circa il quale io ti avevo
avrebbe ripetuto la creazione sulla Terra cre- ordinato di non mangiarne, il suolo sarà male-
ando due esseri bisessuati non perfetti (nella detto per causa tua; ne mangerai il frutto con
Genesi semplificati con il concetto di Adamo affanno, tutti i giorni della tua vita. [18] Esso ti
ed Eva) e gli avrebbe lasciati sul pianeta Terra produrrà spine e rovi, e tu mangerai l’erba dei
con la capacità di riprodursi e vivere liberi di campi; [19] mangerai il pane con il sudore del
tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti
tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai»,
(Genesi 4).
Secondo le tradizioni bibliche e di altre
antiche religioni sarebbe entrato in gioco un
altro Dio minore che impietositosi della situa-
zione dell’umanità, l’avrebbe aiutata donan-
do loro la conoscenza delle scienze, della me-
dicina, ecc. (esempio il Prometeo dei miti Gre-
ci). L’umanità avendo avuto in dono queste
conoscenze così dette “Divine” sarebbe stata
scacciata dal loro luogo d’origine, il così detto
Eden, un luogo particolare della Terra, oppure
secondo alcuni autori, il pianeta Marte, in un
epoca dove li fioriva ancora la vita.
Questi umani vennero in contatto con
le forme più evolute del pianeta Terra: gli
umanoidi primitivi, accoppiandosi con loro
e riproducendosi, dando così origine a una
nuova razza ibrida. La razza appartenente al
gruppo di Yahweh (in pratica una razza aliena
con scienziati dediti ad esperimenti genetici)
cominciarono a tentare delle riproduzioni tra
loro e questa nuova umanità dando origine a
ADAMO E EVA DI LUCAS CRANACH dei particolari mutanti che nelle varie culture
sono stati chiamati Giganti, Titani, o nella Bib-

118 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Alieni e Bibbia Marco Marafante

bia Nephilim (6:[1] Quando gli uomini comin- d’aver fatto l’uomo sulla Terra, e se ne addolorò
ciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e in cuor suo. [7] E il Signore disse: «Io sterminerò
furono loro nate delle figlie, [2] avvenne che i dalla faccia della Terra l’uomo che ho creato:
figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei
belle e presero per mogli quelle che si scelsero cieli; perché mi pento di averli fatti», (Genesi
fra tutte. [3] Il Signore disse: «Lo Spirito mio non 6); [17] Ecco, io sto per far venire il diluvio delle
contenderà per sempre con l’uomo poiché, nel acque sulla Terra, per distruggere sotto il cielo
suo traviamento, egli non è che carne; i suoi ogni essere in cui è alito di vita; tutto quello che
giorni dureranno quindi centoventi anni», [4] In è sulla Terra perirà (Genesi 6).
quel tempo c’erano sulla terra i giganti, e ci furo- Ciò nonostante l’umanità e alcuni di que-
no anche in seguito, quando i figli di Dio si uni- sti giganti sopravissero. Ovviamente per i cre-
rono alle figlie degli uomini, ed ebbero da loro denti questa rilettura della Bibbia può risulta-
dei figli. Questi sono gli uomini potenti che, fin re blasfema e per gli scettici degna solamente
dai tempi antichi, sono stati famosi, (Genesi 6). di film di fantascienza ma ciò non toglie che
Questa nuova razza divenne padrona della effettivamente la Bibbia offre la possibilità
Terra creando una civiltà tecnologica in grado di questa interpretazione anche per alcune
di raggiungere lo spazio e di muovere guer- incongruenze che vi si trovano scritte. Per
ra ai loro stessi creatori (Yahweh). A questo esempio il nome che gli Ebrei danno al pri-
punto Yahweh preoccupato per questi attac- mo Dio creatore è Elohim che in realtà è una
chi e pentitosi della sua creazione decise di parola plurale e quindi non significa il Dio
distruggere tutto, provocando sulla Terra vari ma gli Dei, che crearono degli esseri maschi
cataclismi che verranno ricordati con il nome e femmine che condurranno una vita felice.
di Diluvio Universale ([5] Il Signore vide che la Poi un secondo Dio di nome Yahweh attua
malvagità degli uomini era grande sulla Terra una seconda creazione simile alla precedente
e che il loro cuore concepiva soltanto disegni che cadrà nel peccato per colpa del serpen-
malvagi in ogni tempo. [6] Il Signore si pentì te. Spesso i teologi si sono trovati imbarazzati

LA CADUTA DEI GIGANTI DAL MONTE OLIMPO, PALAZZO DEL TÈ A MANTOVA

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 119


Alieni e Bibbia Marco Marafante

di fronte a queste due creazioni ipotizzan- mamente monoteista. Leggiamo negli anti-
do che forse la prima creazione si riferisse a chi racconti dei rabbini, che narrano concetti
quella degli angeli. Un altro concetto curioso diversi dalla Bibbia ufficiale, che esistevano
e che l’Adamo di Yahweh venne creato e poi non uno ma moltissimi cieli (Universi) ed ogni
posto nel giardino dell’Eden, e quindi Adamo cielo era comandato da un arconte di cui uno
non nacque nel giardino ma da qualche altra sarebbe stato quello che in tempi più recen-
parte sconosciuta. Ecco quindi l’ipotesi degli ti venne chiamato Lucifero (questo ricorda il
Ufologi di una razza Aliena che avrebbe cre- concetto degli attuali contattisti che credono
ato un proprio clone, sebbene le loro leggi lo nell’esistenza di una confederazione di Alie-
vietassero e poi spaventatosi per lo sviluppo ni che sorvegliano i pianeti meno evoluti).
della loro auto- coscienza li avrebbero esilia- Ad ogni modo innumerevoli sono gli esempi
ti sulla Terra. La Chiesa preoccupata di questi sparsi per tutta la Bibbia di contatti con ipote-
controsensi biblici ha deciso di eliminare i tici Alieni: le varie ruote e carri di fuoco citati
nomi di Elohim e di Yahweh sostituendoli con ([4] Io guardavo ed ecco un uragano avanzare
la parola Dio, dando così ad intendere che i dal settentrione, una grande nube e un turbi-
creatori dell’Umanità erano uno, non due. nio di fuoco,che splendeva tutto intorno, e in
Ad esempio, i Samaritani delle tribù di Giuda, mezzo si scorgeva come un balenare di elettro
molto prima della venuta di Gesù predicava- incandescente.; [5] Al centro apparve la figura
no che l’uomo fosse stato creato, non ad im- di quattro esseri animati, dei quali questo era
magine di Dio ma di quella degli Angeli. Da l’aspetto: avevano sembianza umana; [15] Io
notare che gli scritti più antichi della Bibbia guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una
ritrovati nei vari paesi medio orientali citano ruota al loro fianco, di tutti e quattro. [16] Le
addirittura il nome di alcuni Elohim, mentre ruote avevano l’aspetto e la struttura come di
nella versione puramente Ebraica questi sono topazio e tutt’e quattro la medesima forma, il
scomparsi per via della loro mentalità estre- loro aspetto e la loro struttura era come di ruota

RICOSTRUZIONE DELL’ARCA DELL’ALLEANZA

120 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Alieni e Bibbia Marco Marafante

in mezzo a un’altra ruota. ; [18] La loro circonfe- Dieci comandamenti, un vaso d’oro pieno di
renza era assai grande e i cerchi di tutt’e quattro manna e il bastone di Aronne capace di mu-
erano pieni di occhi tutt’intorno. tarsi in un serpente e di far miracoli. Fatta di
[24] Quando essi si muovevano, io udivo il legno di acacia da Mosè per ordine diretto
rombo delle ali, simile al rumore di grandi ac- di Dio, l’Arca dell’Alleanza era lunga 125 cen-
que, come il tuono dell’Onnipotente, come il timetri, larga e alta 75. Più del candelabro a
fragore della tempesta, come il tumulto d’un sette braccia, più di ogni altra cosa era la te-
accampamento. Quando poi si fermavano, ri- stimonianza del patto con Dio del popolo
piegavano le ali, (Ezechiele 1). ebraico. Si diceva fosse anche un’arma poten-
Come anche il rapimento in cielo di Enoch tissima, capace di lanciare lampi e di incene-
(Accadde che, mentre parlavo ai miei figli, i due rire chiunque osasse toccarla e, in effetti, era
uomini mi chiamarono e mi presero sulle loro portata tramite due pali collegati con quattro
ali. Mi portarono nel primo cielo e mi posero là, anelli d’oro.
(Enoc 3); [1] Condussero davanti al mio volto Sappiamo anche che in molti altri testi re-
i capi, signori degli ordini delle stelle, e (questi) ligiosi di altre antiche civiltà troviamo innu-
mi mostrarono i loro movimenti e i loro sposta- merevoli citazioni ufologiche, come nei Veda
menti da un tempo a un altro. Mi mostrarono indiani in cui con il termine sanscrito “vima-
duecento angeli che dominano sulle stelle e na” (“vimanam” in pali) vengono indicati mi-
sulle combinazioni celesti. [2] Là mi mostraro- steriosi oggetti volanti descritti negli antichi
no un mare grandissimo, più (grande) del mare poemi epici indù, dalle prestazioni del tutto
terrestre e gli angeli volavano con le loro ali, superiori a quelle delle moderne aeronavi.
(Enoc 4), le distruzioni delle città di Sodoma e Negli antichissimi testi religiosi della filosofia
Gomorra, con fiamme provenienti dall’alto([23] indiana le astronavi venivano descritte come
Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a i mezzi di trasporto usate dagli “esseri celesti”
Zoar, [24] quand’ecco il Signore fece piovere durante i loro viaggi. In uno di questi testi, il
dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo Ramayana di Valmiki, si legge testualmente:
e fuoco proveniente dal Signore. [25] Distrusse “La splendente astronave irradiava un baglio-
queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti re fiammeggiante. Fiammeggiando come un
delle città e la vegetazione del suolo. [26] Ora fuoco rosso vivo, volava il carro alato di Rava-
la moglie di Lot guardò indietro e divenne una na. Era come una cometa nel cielo”. L’astrona-
statua di sale, (Genesi 19). ve era dunque una macchina fragorosa che,
Ma anche i contatti con i vari profeti, con decollando, si ammantava di una forte lumi-
le voci e visioni provenienti dall’alto di grosse nosità, “quando partì, il suo rombo riempì tutti
nuvole, e donazioni di particolari oggetti tec- i quattro punti cardinali”. Fino a giungere alla
nologici, l’Arca dell’Alleanza come esempio su mitologia Sumero Babilonese dove viene nar-
tutti. L’Arca dell’Alleanza era tutta ricoperta rata in maniera molto particolare la creazione
d’oro all’interno e all’esterno, sormontata da dell’umanità da parte di esseri di altri mondi.
due cherubini d’oro. Conteneva le tavole dei

Marco Marafante Ricercatore di: Biotecnologia, Criptozoologia,


Biologia, Esobiologia, Astronomia, Evoluzioni-
Nato ad Adria il 28 Febbraio del smo, Fisica Quantistica, Geografia, Climatolo-
1982, vive a Taglio di Po (Rovi- gia, Chimica, Botanica, Paleontologia, Genetica,
go). Socio del C.U.N. (Centro Filosofia, Teologia, Simbologia, Archeologia,
Ufologico Nazionale) Presiden- Folklore, Psicologia, Parapsicologia, Esoterismo,
te dell’Associazione Culturale Storia. Studioso dei Misteri del Tempo e del’Uo-
A.C.I.N.S. Associazione Culturale Internaziona- mo, di Enigmi storici, Misteri del passato, Enig-
le Nuove Scienze (www.acins.eu). Web-Master, mi della Mente e Ufologia.
Poeta, Scrittore e Referente del C.U.N. Polesine.

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 121


di Alfonso Rubino
Funzione e ragione ultima di questa dimensione dello spirito
Il segreto dell’uomo vitruviano
di Leonardo
tempo di lettura 8 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 123


Il segreto dell’uomo vitruviano di Leonardo Alfonso Rubino

N
el libro II segreto dell’uomo vitruvia- La geometria generatrice scoperta non è
no di Leonardo che presentiamo ai l’unica geometria capace di esprimere il qua-
lettori ho descritto e spiegato il co- drato di quadratura di Archimede o dei 22/7.
dice geometrico armonico che sottende il di- Vi presento una interessantissima sequen-
segno leonardiano. Si tratta di una geometria za che ho chiamato “Codice Davidico”, ne illu-
generatrice che sostiene l’idea di giungere a stro l’eccezionale importanza. In questo caso
definire la quadratura geometrica del cerchio viene evidenziato all’inizio del processo, che
corrispondente al valore di π = 22/7. Valo- comincia sempre dal quadrato fondamentale
re proposto da Archimede nel suo libro “de denominato omphalos, il triangolo equilatero
mensura circuli”. La fi- (fase 2) e la stella di Davide (fase
gura ne riporta 3). L’ultima configurazione
la sintesi. (fase 6) manifesta il
quadrato di qua-
dratura dei
22/7.

124 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il segreto dell’uomo vitruviano di Leonardo Alfonso Rubino

CODICE DAVIDICO

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 125


Il segreto dell’uomo vitruviano di Leonardo Alfonso Rubino

Siamo così in grado


di generare la corretta
relazione cerchio-qua-
drato che caratterizza
l’uomo vitruviano di
Leonardo. I due modelli
geometrici vengono a
convergere sulla qua-
dratura di Archimede e
a connettersi tra loro.
Secondo Vitruvio lo
spazio armonico-sacro
si crea attraverso tre
fasi costruttive: icno-
gramma, ortogramma
e scenogramma equi-
valenti, all’incirca, nella
notazione architetto-
nica moderna, a: pian-
ta, prospetto e sezione.
Per creare il primo ic-
nogramma abbiamo
operato attraverso il
codice trinitario 3-4-5.
Questa procedura è il-
lustrata nel libro Il segre-
to dell’uomo vitruviano
di Leonardo. Per creare
il secondo icnogramma
abbiamo operato con il
codice trinitario 1-1-1.
Nel codice davidico ci
siamo avvalsi dei centri
energetici (N) che ab-
biamo chiamato punti di
Nazareth. Il motivo verrà
presto spiegato. Abbia-
mo tracciato una linea
orizzontale passante per
i punti (N) individuando
i punti di intersezione
con le semi diagonali
esterne dell’omphalos.
Questi nuovi punti per-
mettono di tracciare il
quadrato di quadratura
di perimetro corrispon-
dente al valore di π =
22/7 come nella figura.

126 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il segreto dell’uomo vitruviano di Leonardo Alfonso Rubino

La Santa Casa di Nazareth guito il rilievo del Prof. Dante Tassotti ese-
conservata a Loreto guito negli anni ‘70 con la stima delle pareti
lunghe messo a confronto con alla probabile
La Congregazione Universale della Santa situazione di Nazareth ai tempi dei genitori di
Casa ha promosso da sempre studi e ricerche Maria, Anna e Gioacchino.
sul manufatto conservato all’interno della Ba- Proviamo a sovrapporre l’icnogramma da-
silica di Loreto. Grazie alle ricerche archeolo- vidico al rilievo ufficiale della Santa Casa a Lo-
giche eseguite a Loreto e a Nazareth è stato reto (Prof. D. Tassotti).
possibile stimare le misure più attendibili del La corrispondenza è molto elevata anche
corpo di costruzione originario di Nazareth per quanto riguarda la linea di partizione N-N
e della sistemazione definitiva a Loreto. Tra tra le pareti venerate provenienti dalla Pale-
le domande poste ai ricercatori per noi è im- stina e il corpo pareti aggiunte a Loreto nel
portante considerare, ciò che ci dicono sulla 1294.
misura della lunghezza originaria delle pare- In Palestina ai tempi di Anna e Gioacchino
ti provenienti da Nazareth e la misura della era normale chiedere al Rabbi consigli. Gio-
lunghezza del corpo pareti aggiunto a Lore- acchino ha costruito la sua casa rispettando
to, idealmente sostitutivo del vano-grotta di la tradizione di considerare nell’architettura
Nazareth. Sulla larghezza ci sono poche in- della “domus“ la geometria esagonale della
certezze. Il manufatto è largo 9 cubiti amma stella di Davide. È una ipotesi condivisa an-
corrispondenti a 4,05 m circa. Riporto di se- che da altri studiosi e ricercatori (ing. arch. N.
Monelli La Santa Casa a loreto La Santa
Casa a Nazareth, Ed. C.U. della S.C., Lo-
reto,1997). La connessione del modello
Santa Casa a Loreto con la quadratura

RILIEVI UFFICIALI DELLA SANTA CASA A LORETO DEL PROF. D. TASSOTTI

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 127


Il segreto dell’uomo vitruviano di Leonardo Alfonso Rubino

SOVRAPPOSIZIONE ICNOGRAMMA DAVIDICO AL RILIEVO DELLA SANTA CASA A LORETO

geometrica del cerchio e con l’icnogramma il 1260 e il 1390. Se il dato è confermato non
dell’uomo vitruviano di Leonardo è nuova e può trattarsi del lenzuolo in cui è stato av-
inaspettata. volto il corpo di Gesù. Lasciamo da parte la
verifica di autenticità come sudario di Gesù
o come manufatto medioevale e rivolgiamo,
Sacra Sindone esclusivamente, la nostra attenzione alle pro-
porzioni e dimensioni del telo sindonico con-
Questa importante reliquia della cristiani- servato a Torino. Il telo di lino è stato misurato
tà all’esame del carbonio-14 ha rivelato una in varie occasioni con un diverso grado di di-
origine medioevale. La datazione oscilla tra stensione.

128 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il segreto dell’uomo vitruviano di Leonardo Alfonso Rubino

RILIEVI DEL TELO SINDONICO, GHIBERTI G. SINDONE LE IMMAGINI 2002 SHROUD IMAGES, ODPF

B1

A1 A2

B2
          angoli diagonali
  A 1
A2
B 1
B2
gradi primi secondi gradi primi secondi
2002  113 113,7 442,5  441,5 14 24 35,45 14 21 20,09
          14 26 47,34 14 19 11,2
2000 112,5  113 434,5 437,7 14 34 20,39 14 24 52,05
          14 28 27,89 14 30 44,55
1998 111  111  437  437  14 15 7,16      
<1998 110  110  436  436  14 9 35,49      

Prendiamo nuovamente in esame il codice da- rettangolo.


vidico. Tracciamo due linee verticali passanti per i L’angolo diagonale del rettangolo tratteggiato
punti di Nazareth (N). Queste linee intersecano il così definito è pari a 14° 19’ 32,99”. Le misure del
cerchio fondamentale in 4 punti e definiscono un telo sindonico rilevate in vari periodi restituisco-
no la seguente tabella ordinata per valori
crescenti degli angoli diagonali.

TELO SINDONICO - ANGOLI DIAGONALI


GRADI PRIMI SECONDI  
14 9 35,49 misurato
14 15 7,16 misurato
14 19 11,2 misurato
14 19 32,99 armonico
14 21 20,09 misurato
14 24 35,45 misurato
14 24 52,05 misurato
14 26 47,34 misurato
14 28 27,89 misurato
14 30 44,55 misurato
14 34 20,39 misurato

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 129


Il segreto dell’uomo vitruviano di Leonardo Alfonso Rubino

espansiva.
Il confron-
to delle misu-
re del model-
lo Santa Casa/
Telo Sindoni-
co con le mi-
sure architet-
toniche della
Kaaba a La
Mecca rivela
differenze ve-
ramente mi-
nime. In sin-
tesi possiamo
dire che for-
ma e dimen-
sioni di Santa
Casa/ Telo
Sindonico
t ra s m u t a n o
nella forma
e dimensioni
della Kaaba
e viceversa.
Forma e di-
mensioni del-
Il rettangolo armonico con angolo dia- la Kaaba trasmutano nella forma e dimensio-
gonale di 14° 19’ 32,99” si colloca all’ interno ni di Santa Casa/ Telo Sindonico. Le due archi-
dello spettro dei valori reali misurati ed è, con tetture derivano strettamente dalla geome-
elevata probabilità, compatibile con le misure tria essenziale del codice vitruviano di qua-
originarie (sconosciute) del lenzuolo sindoni- dratura che probabilmente esprime aspetti
co. importanti delle leggi cosmiche dell’armonia.
Una silenziosa melodia-idea ,dal mondo
delle cause scende verso il nostro mondo.
La relazione armonica Proviamo a sintonizzarci con essa e ascoltare
il suo messaggio.
La forma del rettangolo davidico e la for-
ma del rettangolo sindonico sono generate
dallo stesso icnogramma .Vi proponiamo una Conclusioni
ulteriore semplicissima dinamica geometrica
che mette in luce anche una relazione armo- Nell’articolo ho riportato il modello icno-
nica tra le dimensioni. grafico dell’uomo vitruviano di Leonardo e
Secondo la dinamica geometrica propo- altri icnogrammi a volte senza che venga de-
sta, se la misura della Santa Casa è 405 cm per scritta la sequenza dinamica. Il mio scopo è
944 cm allora il telo sindonico misurerà 112,6 quello di sollecitare il lettore a farsi disegna-
cm per 440,9 cm. tore e a elaborare da sé i modelli presentati.
Abbiamo lavorato con una dinamica geo- Potrà così constatare che in tutti i casi si può
metrica interna alla Santa Casa, una dinamica entrare nel segreto di questi manufatti attra-
contrattiva. Ora vi propongo una dinamica verso l’uomo vitruviano di Leonardo.Posso

130 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Il segreto dell’uomo vitruviano di Leonardo Alfonso Rubino

dire a buon titolo che il codice vitruviano è così.


una chiave di volta sapienziale per accedere L’Uomo Vitruviano di Leonardo, ma non
alle leggi dell’armonia geometrica come sono solo, comincia a rivelare i suoi segreti. Quanti
state pensate dagli Antichi per creare gli spazi ne nasconde ancora?
armonici sacri. Per me è stato

Alfonso Rubino Egitto. Ha fatto studi sulla percezione isolando


un nuovo tipo di energia chiamata: PSINERGIA.
È Ingegnere Civile, ha lavora- Questo tipo di energia è sempre presente in
to nella realizzazione di gran- tutte le manifestazioni dinamiche del vivente
di opere civili e idrauliche. Si è ed è a volte misurabile come una normale gran-
occupato della ristrutturazione dezza fisica. Durante lo sviluppo di questi studi
funzionale del sistema musea- ha scoperto delle sequenze armoniche molto
le della sua città e di altre grandi infrastrutture. simili alle scale musicali. È in corso di pubblica-
Per la messa a punto di un paradigma mate- zione il suo libro II segreto dell’uomo vitruviano
matico di base per la comprensione dei feno- di Leonardo.
meni psichici. è scaturito l’interesse per l’antico

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 131


di Yuri Leveratto
Nelle piramidi di Teotihuacan (Messico) e Giza (Egitto)
I valori del Pi Greco (3,14) e della
precessione degli equinozi
tempo di lettura 8 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 133


I valori del Pi Greco (3,14) e della precessione degli equinozi Yuri Leveratto

I
l complesso archeologico di  Teotihua- di anni di studi, a porre interessanti interro-
can, si trova a circa 40 chilometri a nord- gativi.
est di Città del Messico.  Analizziamo inizialmente la grande pira-
Gli archeologi “accademici” sostengono mide di Cheope: in questo caso, dividendo il
che l’intera città e le piramidi del Sole e del- doppio del lato della sua base (anch’essa qua-
la Luna siano state costruite a partire dall’era drata), per la sua altezza originale, si ottiene
cristiana.  nuovamente 3,14. 
La piramide del Sole, anche se non è la co- Il perimetro della base è infatti lungo
struzione antica più grande del Nuovo Mon- 921,45 metri (lato di 230,36 m.), e l’altezza ori-
do (è la piramide di Cholula, con 3,3 milioni di ginale era di 146,72 metri.
metri cubi di volume), e neppure la più alta (è
la piramide di La Danta, con 72 metri), è certa- Si ottiene: 921,45=146,72 x 2 x 3,14
mente la più misteriosa.  O meglio: 230,36 x 4=146,72 x 2 x 3,14
Una delle caratteristiche più intriganti del- Semplificando: 230,36 x 2=146,72 x 3,14
la piramide del Sole è il fatto che dividendo il Quindi: 460,72/146,72= 3,14
lato della sua base (che è quadrata), per l’al-
tezza, si ottiene il valore del pi greco, che è Anche in questo caso quindi i costruttori
uguale a 3,14... della piramide di Cheope, che secondo la Sto-
Il perimetro della base è infatti uguale a ria ufficiale fu costruita nel 2560 a.C., incluse-
893,91 metri (lato di 223,47 m.), e l’altezza è ro il pi greco nel fondamentale rapporto tra il
71,17 metri: perimetro della base e l’altezza della loro co-
struzione. Perché?
Si ottiene: 893,91=71,17 x 4 x 3,14 E perché lo fecero solo nella piramide di Che-
O meglio: 223,47 x 4=71,17 x 4 x 3,14 ope? In quella di Chefren per esempio, il rappor-
Semplificando: 223,47/71,17= 3,14 to tra il doppio del lato e l’altezza è uguale a 3: 
215,25 x 2 /143,5=3
Da ciò si deduce che gli antichi costruttori Da tutto ciò si deduce che il pi greco era
della piramide del Sole hanno voluto inserire sicuramente conosciuto nel Nuovo Mondo
il valore del pi greco nella loro costruzione.  e in Egitto (in Egitto almeno 2300 anni pri-
Avrebbero benissimo potuto utilizzare un ma di Archimede). Per ora non riusciamo a
rapporto diverso, costruendo una piramide i dare una spiegazione certa del perché gli
cui lati erano più (o meno) inclinati, ma vol- antichi architetti delle due piramidi volle-
lero includere il pi greco nel loro progetto. ro includere il pi greco nelle loro creazioni. 
Perché? Forse introducendo il concetto del pi greco
Secondo la Storia ufficiale il valore del pi nelle loro costruzioni gli antichi vollero sim-
greco è stato scoperto in Grecia, nel III secolo boleggiare l’oggetto sferico perfetto, da loro
a.C., da Archimede. Come fu possibile che gli adorato, ovvero il Sole?
antichi Teotihuacani lo utilizzassero proprio Le piramidi del Sole (Teotihuacan) e
nella loro costruzione più importante? di Cheope (Giza), racchiudono molti al-
È evidente che avevano delle cogni- tri misteri, uno dei quali è legato ai valo-
zioni di matematica e geometria avan- ri del fenomeno astronomico conosciu-
zatissime, anche se in altri campi, come to come la “precessione degli equinozi”.
per esempio la metallurgia del ferro, non Per capire questo concetto immaginiamo che
avevano raggiunto risultati così brillanti.  la nostra Terra sia una barca a vela. Il pennone
Spostiamoci ora verso est, attraversando ide- della nostra barca lo immaginiamo inclinato
almente l’Oceano Atlantico e il Mediterraneo. di 23,5º rispetto all’orizzonte.
Il complesso archeologico della piana di Giza, L’asse terrestre infatti, è inclinato di 23,5º
con le tre maestose piramidi, meglio cono- rispetto al “piano dell’eclittica”, ovvero il pia-
sciute con il nome dei tre faraoni Cheope, no geometrico su cui giace l’orbita terrestre.
Chefren e Micerino continua, dopo centinaia Questa inclinazione è benefica: è infatti la

134 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


I valori del Pi Greco (3,14) e della precessione degli equinozi Yuri Leveratto

causa implicita dell’alternarsi delle stagio- I valori del meraviglioso “motore” cosmico
ni nelle zone temperate della Terra, senza le che causa la precessione sono pertanto: 
quali il nostro pianeta sarebbe invivibile.
La nostra barca a vela, però, rolla lenta- • Le 12 costellazioni dello zodiaco, ognu-
mente sull’oceano, e così il pennone, nel cor- na delle quali occupa 30º dell’equatore
so del tempo, formerà un angolo diverso ri- celeste (1/12 di 360º).
spetto all’orizzonte.  • I 36 o 72 anni impiegati dal Sole equi-
Ugualmente l’asse terrestre cambia incli- noziale per percorrere rispettivamente
nazione con un ciclo di 25920 anni, durante mezzo o un grado dell’equatore celeste. 
i quali, passa da 22,1º fino a 24,5º sul piano • I 2160 anni impiegati dal Sole per per-
dell’eclittica. Da ciò deriva che se oggi l’asse correre 30 gradi dell’equatore celeste,
terrestre indica il nord verso la direzione del- ovvero per sorgere (sempre durante i
la stella Polare, 13 millenni fa il nord veniva due giorni dell’equinozio), avendo sul
indicato dalla stella Vega, situata in una diffe- suo sfondo una costellazione successi-
rente porzione della volta celeste. Il risultato va. 
di tutto ciò è la precessione degli equinozi: il • I 4320 anni impiegati dal Sole per per-
Sole, durante gli equinozi di primavera e d’au- correre 60 gradi dell’equatore celeste,
tunno sorge indicando una delle 12 costella- ovvero per sorgere (sempre durante i
zioni. Attualmente il Sole sorge tra la costella- due giorni dell’equinozio), avendo sul
zione dei Pesci e dell’Acquario. Il lento “rollio” suo sfondo due costellazioni successi-
dell’asse terrestre fa sì che il Sole, durante gli ve. 
equinozi, sorga avendo nel suo sfondo una • I 25920 anni impiegati dal Sole per per-
differente costellazione, ogni 2160 anni. In- correre 360 gradi dell’equatore celeste,
fatti: 25920/12=2160 ovvero per compiere un ciclo completo. 

PIANA DI GIZA. SI VEDONO LE TRE PIRAMIDI E LA SFINGE

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 135


I valori del Pi Greco (3,14) e della precessione degli equinozi Yuri Leveratto

A questo punto torniamo ad analizzare la 146,72 x  432001=6338,476 (mentre il


piramide del Sole (Teotihuacan). Si può veri- valore esatto è 6353,941 km)
ficare che i valori della precessione vennero • Se si moltiplica il perimetro per lo stes-
utilizzati nella sua costruzione.  so multiplo di 4320 si ottiene il valore
Se si moltiplica l’altezza per 30 (1/12 del- di 39807 (quasi uguale all’esatto valore
la costellazione celeste), si ottiene il valore della circonferenza della Terra all’equa-
di 2135 (che si avvicina al valore di 2160):  tore): 921,45 x  43200=398072 (mentre
71,17 x 30=2135 il valore esatto è 40075 km)
Se si divide il valore del ciclo completo
per l’altezza si ottiene il valore di 364,198 Anche analizzando la piramide di Chefren
(numero dei giorni dell’antico calendario me- si ottiene un valore straordinario: dividendo
soamericano oltreché del biblico antidiluvia- il valore del ciclo completo della precessio-
no): 25920/71,17=364,198 ne per l’altezza si ottiene 180 (i 180º dell’e-
Se si divide il valore del perimetro per 30 quatore celeste, occupati da 6 costellazio-
(1/12 della costellazione celeste) si ottiene il ni): 25920/143,5=180
valore di 29,79 (i giorni del calendario lunare): Cosa si ricava da tutto ciò?
893,91/30=29,79
Analizzando invece la piramide di Cheope 1) Il numero 432.000 appare anche nella “Sto-
anche qui possiamo verificare che i numeri ria di Babilonia”  di Berosso (III secolo a.C.).
Secondo lo scrittore caldeo, i re antidiluviani
della precessione vennero utilizzati nella sua
avrebbero regnato in Mesopotamia per ben
costruzione: 432.000 anni.
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) Il valore della lunghezza della circonferen-
• Se si moltiplica l’altezza per un mul-
za terrestre (39807 km), calcolato dai costrut-
tiplo di 4320 si ottiene il valore di tori della piramide di Cheope, era comunque
6338,476 (quasi uguale all’esatto va- più esatto di quello calcolato dal greco Erato-
lore del raggio polare della Terra): stene (39375 km), nel II secolo a.C.

RICOSTRUZIONE IN SCALA DELLA CITTÀ DI TEOTIHUACAN

136 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


I valori del Pi Greco (3,14) e della precessione degli equinozi Yuri Leveratto

Innanzitutto si evince che la precessione Analizzando ancora la grande piramide


degli equinozi, scoperta ufficialmente nel II di Cheope emergono altri dati interessanti,
secolo a.C. dal greco Ipparco, era in realtà co- come per esempio il luogo dove fu costruita,
nosciuta sia nel Nuovo Mondo, che in Egitto presso il parallelo dei 30º; o il perimetro, che
(in Egitto almeno 2400 anni prima di Ipparco).  calcolato in pollici egiziani, dà esattamente il
Dato per assodato dunque che gli antichi valore dell’anno solare (365,24); o la perfetta
avevano una conoscenza molto approfondita orientazione dei 4 lati verso i punti cardinali;
della geometria e dei fenomeni celesti resta o l’incredibile fatto che il doppio del perime-
da appurare il perché dessero tanta impor- tro sia uguale ad 1/60 di grado all’equatore:
tanza al pi greco e alla precessione degli equi- 921,45 x 2=1842,92 (1/60 di grado equatoria-
nozi, tanto da includere detti valori nelle loro le).
creazioni architettoniche.  Senza contare le meraviglie del suo inter-
È opinione diffusa tra vari ricercatori che no, come per esempio la camera della regina
gli antichi introdussero i valori della preces- e del re, dalle quali si dipartono degli stretti
sione nelle loro piramidi poiché avevano condotti che secondo alcuni ricercatori servi-
riconosciuto l’assoluta importanza dell’incli- vano per l’osservazione e il culto di determi-
nazione dell’asse terrestre. Perché occupare, nate stelle (rispettivamente: Sirio e Beta Orsa
però, tanto tempo ed energie per far comba- Minore; Z Orionis e Alpha Draconis). 
ciare esattamente varie equazioni matema- Risulta ovvio che queste piramidi non fu-
tiche e renderle “eterne”, in costruzioni tanto rono solo tombe (nel caso egiziano), o altari
imponenti? cerimoniali (nel caso messicano), ma modelli
Forse volevano inviarci un messaggio? in scala delle dimensioni della Terra e dei suoi
Forse volevano avvertire i posteri della pos- complessi movimenti nello spazio celeste ol-
sibile relazione tra la precessione degli equi- treché osservatori astronomici.
nozi e l’alternarsi delle fasi glaciali nel piane- Il segreto delle piramidi non è stato ancora
ta? O forse volevano indicare che il ciclo della completamente svelato. Vi sono ancora cen-
precessione era secondo loro legato all’appa- tinaia di piramidi poco studiate, soprattutto
rizione di fenomeni catastrofici come il cosid- nel Nuovo Mondo, come per esempio quelle
detto “diluvio universale”? dei Maya. Sta a noi cercare di comprendere il
messaggio dei nostri antenati.

Yuri Leveratto Colombia, continuando a viaggiare venendo a


contatto con culture autoctone, studiandone la
Nato a Genova nel 1968, ha cultura e il loro modo di vita. Appassionato di
conseguito la laurea in Econo- storia cerca di trovare nel passato degli spunti
mia nel 1995, e ha iniziato a la- che gli facciano comprendere il presente e le
vorare presso un’agenzia marit- relazioni tra gli esseri umani. Il suo sito web è
tima di Genova. In quel periodo www.yurileveratto.com. Tra
ha dimostrato interesse per la letteratura e ha i suoi libri ricordiamo: La ri-
scritto il suo primo romanzo, “L’inverno dell’a- cerca dell’El Dorado  (Infini-
nima”. Successivamente ha vissuto a New York, to Edizioni, 2008) e…
dove ha lavorato come guida turistica, e poi,
a partire dal 1999, si è imbarcato sulle navi da
crociera della compagnia “Princess”, con funzio-
1542. I primi
ni amministrative. La sua passione per la fanta-
navigatori dei Rio
scienza lo ha portato a scrivere “La guerra alle
delle Amazzoni
multinazionali”, e il suo proseguimento, “L’era Lulu, 2009
degli autoreplicatori”. Nel 2004 ha lavorato
come guida turistica in Italia. Dal 2005 vive in vai scheda libro >>

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 137


di Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei
Dal mito dei rapimenti reali alla teoria delle interferenze
mentali. Presentazione di un caso. Parte II
Incontri ravvicinati del IV tipo
tempo di lettura 13 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 139


Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

U
n capitolo particolare sembrano me- contenuto di ordine emotivo-affettivo. Gli
ritare le creature grige e filiformi, la “esserini” quindi non sarebbero i capostipiti
cui funzione è inequivolcabilmente di un’altra razza, ma solo le “prove tecniche di
differente rispetto a quella della manovalanza trasmissione” di forme emotive-affettive che
“grigia”. Le entità longilinee acquisiscono, nei servono per dare stabilità e forma agli Amor-
racconti dei soggetti IR4, una coloratura affet- fi. Il sistema appare rozzo in sé, perché viene
tiva di tipo materno, che tende a tranquilliz- escluso il dato sostanziale dell’inscindibilità,
zare nei momenti di ira o di paura. Tale senso nella natura umana, degli aspetti emotivi da
materno non è reale, ma si tratta di una attri- quelli spirituali, fisici e soprattutto da quelli
buzione – una proiezione, in termini psicolo- legati all’esperienza. “Parrebbe di avere a che
gici – che la persona “getta” addosso all’entità. fare con personaggi dotati di poco spirito cri-
Altre volte vengono viste persone di famiglia, tico”, commenta Dino.
quando non i genitori stessi del soggetto, ma È possibile quindi che, con metodi diversi,
tali sembianze umane sono, verosimilmente, qualche creatura d’altra dimensione provochi
solo proiezioni olografiche. Ciò però illude il emozioni varie negli esseri umani, o spinga
soggetto di far parte di una “famiglia aliena”, la crescita di certe caratteristiche intrinseche
scavando un solco sempre più profondo tra (ad esempio, il coraggio), ma sempre crean-
lui e i suoi simili, tra lui e la realtà. do degli eccessi, che vengono separatamente
Secondo le nostre riflessioni, la coloritura immagazzinati e utilizzati.
affettiva sarebbe sempre collegata a copioni Se possiamo rifarci agli insegnamenti di al-
precisi, di cui il più ricordato è la presentazio- cuni Maestri, e alle teorie della fisica quantisti-
ne degli “esserini”, che vengono fatti passare ca, e quindi considerare per vero che, accanto
per ibridi. al nostro corpo fisico vi sia un corpo atomica-
Gli “esserini” appaiono come il tentativo di mente più sottile – comunemente denomina-
sviluppare una razza a sé stante, e potrebbero to corpo astrale – possiamo ritenere che per
essere costituiti da materiale vario, tra cui ma- le forze extra-dimensionali sia più importante
teriale genetico umano. arrivare a governare quest’ultimo, che non il
Questi supposti “ibridi” in realtà sarebbe- corpo fisico, e per vari motivi. Il primo moti-
ro forme che hanno una durata di vita molto vo è che il corpo astrale dura assai di più del
breve, come se avessero un tempo di decadi- corpo fisico. Il secondo motivo è che una mi-
mento materiale; o forse il concetto potreb- nima parte degli esseri umani impara a perce-
be meglio essere sviluppato dicendo che pirlo e a utilizzarlo, quindi si trova, in buona
l’aspetto più materiale di questi esserini non a sostanza, sempre fuori dal nostro controllo
avrebbe una stabilità atomica o le caratteristi- cosciente. Il terzo motivo è che il corpo astra-
che di coesione maggiori e minori che invece le si plasma sotto la spinta dei bisogni e dei
caratterizzano la materia atomica come noi la desideri della persona, e quindi, potendo in-
conosciamo. Per ottenere questi esseri, si use- terferire con alcune componeneti recettoriali
rebbero dei campi di contenimento a cui par- e biochimiche del nostro sistema cerebrale, si
ticolari forze energetiche, visibili come campi può guidare la consistenza e le immagini con-
elettrici, impartirebbero sfumature affettive. tenute nella materia astrale, intesa non solo
Gli Amorfi, ossia la gerarchia superiore di come campo intorno a un singolo corpo, ma
questi esseri, essendo privi di forma, hanno come campo generale di esistenza (atomica-
la necessità di essere contenuta in limiti rico- mente più sottile).
noscibili e coerenti, che devono anche essere Attraverso l’influenzamento del campo
stabili, almeno per un certo periodo di tem- della materia astrale, si giustifica ad esempio
po - che è probabilmente il tempo necessario la visione di presunti cloni di esseri umani: il
alla loro manifestazione. Attraverso la matrice campo astrale acconsente alla formazione di
emozionale umana, e attraverso i campi elet- sagome, poiché in quel campo la questione
trici di cui sopra, potrebbe essere sperimen- della “forma” è quasi irrilevante. Le forme che
tata la possibilità di creare una forma con un si creano là, infatti, sono sempre guidate da

140 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

aspetti emotivi, e non rappresentano quindi riguarda la possibilità che la nostra forma
una specifica di rilievo, potendo essere modi- materiale-psico-spirituale consenta l’accesso
ficate a sentimento, letteralmente parlando. a un’evoluzione all’interno di una scala co-
Alcune modifiche sul corpo astrale di un sin- smica, evoluzione dalla quale tutte le forme
golo soggetto possono poi portare a parziali energetico-vitali coinvolte negli IR4 sarebbe-
e momentanee modifiche del corpo fisico e, ro escluse.
in qualche raro caso (ma rimane da dimostra- In più di un’occasione ho ascoltato, dai
re), alla circolazione, per alcune ore, di per- soggetti IR4, il racconto di una visione, che
sone che “sembrano” l’originale. Va detto che essi hanno durante il giorno, di una sorta di
tale ipotesi non è mai stata verificata al di là vuoto con caratteristiche di risucchiatore. Si
del riporto di testimonianze sporadiche, a cui tratta di una immagine che si sovrappone e
bisogna eventualmente credere sulla parola. coesiste con la realtà. Insieme all’immagine si
Perché Forze Oscure del Cosmo potreb- possono percepire delle parole – o forse sa-
bero avere desiderio di possedere caratteri- rebbe meglio dire che vengono percepiti dei
stiche intrinseche così complesse dell’essere concetti – che terrorizzano il soggetto, pos-
umano? La domanda rimane aperta, e forse sono portarlo a gridare, o possono portarlo a

QUALI INTENZIONI SI CELANO DIETRO QUESTE INQUIETANTI PRESENZE?

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 141


Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

perdere conoscenza. Tale visione non è para- Nel libro, il sogno veniva riportato in quan-
gonabile ai ricordi che possono avere riguar- to presentatosi con un anno di anticipo ri-
do l’incontro con altri “esseri”, si tratta di un spetto alla prima Guerra del Golfo. A me però
avvenimento diverso, comparabile all’aprire interessa di più la correlazione con le imma-
momentaneamente la coscienza su una real- gini dei soggetti IR4, poiché la descrizione
tà chiaramente differente. Questa realtà non coincideva. Nell’uno era chiaro che si fosse
è priva di pesanti elementi di disturbo per il trattato di un sogno (da cui il sognatore ave-
soggetto, che può sentirsi indebolire fino allo va tratto un’etica di vita); negli altri era chiaro
stremo e fargli percepire l’avvicinamento del- si trattasse di una visione palpitante, viva e
la morte fisica. agente degli effetti nell’immediato. Eppure, si
Questo è il racconto di Luisa: Mi stavo trattava della stessa cosa.
guardando allo specchio e pensavo ai cerchi Nello stesso periodo, mi capitò di studia-
nel grano. Improvvisamente mi sono sentita re uno dei Vangeli apocrifi, il cosiddetto Van-
assorbita all’interno di una sorta di vortice, gelo di Nicodemo (con il termine “apocrifo”
come se fossi contemporaneamente in due si intendevano i testi destinati all’istruzione
luoghi diversi e in due età differenti. Non so superiore degli iniziati, e non adatti alle mas-
in che luogo fossi. C’erano alcuni piccoli esseri se). Questo Vangelo ebbe origine nel Quarto
un po’ scuri di pelle che mi minacciavano di Secolo, con lo scopo di tenere viva l’atten-
“togliere la spina”. Mi son sentita come se la zione sulla vita di Gesù, completando i Van-
mia energia fosse risucchiata, mi sento male geli canonici. Il linguaggio con cui è scritto il
e cado a terra. Vangelo di Nicodemo è di tipo rivelatorio e,
Tale tipo di percezione non è usuale, e né nella parte della Discesa all’Inferno di Gesù, è
nel campo psichiatrico né in quello psicoana- molto ricca di una simbologia che ho trovato
litico si trovano fenomeni del genere. del tutto attuale. Soprattutto, ho trovato mol-
Del tutto casualmente, ho trovato in un to interessante il fatto che Inferno, o Ade, sia
trattato di psicoanalisi il racconto di un so- considerato un’entità, e non un luogo; e che
gno, della cui importanza mi sono resa con- inoltre non sia al corrente di quanto accade
to solo successivamente (motivo per cui non sulla Terra, ma che abbia necessità di un emis-
ho preso nota del titolo e dell’autore del libro sario chiamato qui Satana o Beelzebul, per
stesso). Il sognatore, durante la sua analisi accedere agli accadimenti della dimensione
personale, aveva sognato di trovarsi nel de- dove esiste una scansione temporale. Il con-
serto, durante una guerra. I soldati venivano cetto secondo cui Inferno sia un divoratore
feriti e uccisi intorno a lui. Mentre si doman- insaziabile ha richiamato il ricordo della po-
dava sgomento che cosa stesse succedendo tente sensazione provata dai soggetti IR4 che
e perché, si accorgeva che nel cielo, accanto hanno avuto la sventura di accedere a questo
al normale astro del Sole, si trovava una sorta genere di esperienza (non tutti, infatti, sem-
di vortice, con un cuore nero, che sembrava brano arrivare al cospetto di ogni livello di
presiedere la realtà di dolore e di terrore della questa gerarchia di “forze” aliene).
guerra circostante. Come avviene nei sogni Si potrebbe ipotizzare che l’umanità, sin
iniziatici, il sognatore si rendeva fulminea- dai primordi del Cristianesimo, abbia subìto
mente conto dell’esistenza di una realtà del un cambiamento nei livelli di percezione
Male sovraordinata, di cui la guerra a cui as- dell’Invisibile. Non è la sede né io sono la per-
sisteva era una conseguenza non diretta ma sona adatta per approfondire temi religiosi
fondamentale per la sua persistenza; come se e teologici, mi limiterei quindi a sottolineare
la guerra potesse nutrire tale entità. Il sogna- questi aspetti che riguardano la psicologia
tore, resosi conto di questa verità non ordina- umana. Il Cristianesimo ha segnato, per il
ria, altro non poteva fare se non proseguire mondo occidentale, l’inizio della ricerca del
nell’attività di soccorso dei feriti, poiché è fuo- significato profondo del contatto con l’Invisi-
ri dal potere degli esseri umani interferire con bile. Altri popoli hanno praticato, e ottenuto,
l’attività fondamentale di tale entità. questo contatto, ma nel nostro caso la strada

142 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

non è stata quella della condivisione colletti- Dice Dino: “La gente non visualizza la pic-
va e dell’immersione collettiva nell’Invisibile; cola cella dove è stata schiaffata, pensa di non
il Cristianesimo ha aperto la questione della avere capacità, pensa di essere mediocre. Tut-
responsabilità individuale anche nell’incon- to ciò è falso, è l’esatto contrario. Chiunque
tro con il Divino. Vi è stato quindi un lungo nasce con doni enormi, perchè questa è la
lavoro, durato circa duemila anni, al termine nostra natura. La cella che vedi, io la chiamo
del quale sembra che alcuni umani ci stiano ATF (Absolute Terror Field), materiale infran-
ragguagliando sul fatto che un’entità cosmo- gibile e impenetrabile, sempre più spesso.
logica, percepita fin dall’antichità e descritta Ma sono convinto che la morte e la soffe-
in vari modi col passare del tempo (e la cui renza non ci appartengano, il nostro compito
descrizione nel Vangelo di Nicodemo potreb- è nella creazione della vita”.
be esssere importante), abbia perduto un ge- Nel frattempo il padre di Dino è stato
nere di potere sull’umanità in seguito agli av- sottoposto a un intervento chirurgico. In
venimenti descritti nei Vangeli e sembra stia quell’occasione, Dino ha raccolto un racconto:
cercando di riguadagnare tale potere, via via Il giorno prima dell’operazione, mentre
stava parlando con la
dottoressa, aveva avuto
“Ricordare & Raccontare” la sensazione che quella
discussione fosse fatta an-
Gruppo di Lavoro sulle Esperienze Anomale che da un’altra parte, ov-
vero che avvenisse in quel
luogo ma anche in un al-
Rapimenti Alieni, oltre il velo della memoria tro non ben definito.
La seconda notte dopo
WORKSHOP PRATICO l’operazione, in un dormi-
CON SESSIONI INDIVIDUALI E DI GRUPPO veglia, ha visto un disco
blu fuori della finestra: era
Toscana, 7 – 10 Giugno 2012 schiacciato sui poli. Pen-
sando alla luna, ha fatto
per info - esperienzeanomale@gmail.com un calcolo mentale, e poi
è arrivato alla conclusione
che non poteva essere la
con metodi sempre più forti e intrusivi. Il fatto luna. In quel momento la stanza ha comin-
che si sia resa percepibile, che si sia scoperta ciato a sparire, in concomitanza con delle vi-
(e il fatto che abbia messo alcuni di noi nella brazione del corpo; aveva una sensazione di
condizione addirittura di studiarla!), potreb- risucchio. Lui dice che si è trovato in un luo-
be significare che si trovi alle strette. go che non riesce a definire; dopo ha avuto
Nella battaglia contro queste forze, che fi- una sensazione di movimento molto grossa,
nora sono state interpretate come extraterre- come se fosse stato sbattuto indietro sul letto
stri, ma che non lo sono affatto, entra quindi in contemporanea ad un lampo blu elettrico.
in campo la capacità del singolo e dell’inte- Dice che non aveva paura e che il disco lumi-
ra umanità di risvegliarsi e comprendere gli noso gli dava tranquillità.
aspetti altamente illusori della componente Ho l’impressione che i nostri amici lo ab-
fisica della materia, comprendere il pericolo biamo visitato dopo l’operazione e che già da
di non essere coscienti delle nostre possibilità prima sapessero cosa stava succedendo. Così
come specie, e quindi facili prede della paura anche mio padre mi ha detto, in pratica, quel-
(“Non abbiate paura!”, gridò Giovanni Paolo II lo che dicono in tanti, me compreso. Il fatto
all’inizo del Suo mandato, avendo sicuramen- di avere avuto quell’operazione ha richiamato
te già avuto modo di riconoscere la natura di l’attenzione e qualcosa deve essere stato fatto
questa Realtà). per far fronte ad una modifica del suo corpo.

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Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

Non è molto simpatico sapere che questi cosi dimostra ancora sufficiente per combattere
ti seguono di generazione in generazione. le interferenze. Dice ancora il nostro fisico, e
Il fratello di Dino, messo al corrente di noi siamo completamente d’accordo con lui:
quanto accaduto circa un mese dopo, ha rac- “Delle forze aliene positive abbiamo ancora
contato a sua volta alcuni strani sogni; in uno paura, perchè non siamo pronti a incontrarli
di questi, lui e Dino vedevano il padre con il fisicamente, e allora sistematicamente e pun-
volto di un Grigio; gli strappavano la faccia tualmente sono arrivati quelli negativi (ovve-
e, sotto la maschera di gomma che si rive- ro praticamente tutti i cosiddetti extraterre-
lava essere, appariva il vero volto del padre. stri del campionario ufologico) per sviarci e
Quale è perciò il “vero volto”, il padre, l’origine ingannarci, per fare in modo che creassimo
cosmica, di tutto questo mistero? La coscien- altre religioni, per sbatterci in un nuovo Me-
za e la ricerca di Dino sembrano svolgersi in dioevo, fatto di buio e di dogma immutabile.
pari a quella del fratello, benché i due non si- Ecco perchè le investigazioni ufologiche sono
ano propensi a parlare di questi argomenti (il pericolosissime (in particolare le presunte “ri-
fratello si trovava anche in un’altra nazione). velazioni”), perchè tendono a prendere fischi
Va rimarcato che l’origine genetica di questa per fiaschi, e per gettare disinformazione,
famiglia per parte paterna sembra essere in creando grande devastazione nella mente
linea con le ricerche di Derrel Sims, che affer- dei più deboli”. È necessaria una profonda vo-
ma l’origine irlandese o scozzese della metà lontà da parte del singolo di comprendere in
dei soggetti da lui studiati. Il padre di Dino quale modo stia dando agio a queste “forze”
presenta una storia di svenimenti da bambi- di agire nel suo campo vibrazionale. Le tec-
no, ma ciò non è stato valutato e registrato, niche per aprire i ricordi possono essere uti-
dato che quest’uomo trascorse la sua infanzia li per risvegliarsi alla realtà del proprio stato
in collegio. Riferisce che si svegliava qualche (ammesso e per ora non concesso che siano
volta in punti diversi dell’enorme collegio, tecniche efficaci), ma il campo in cui tutti i ri-
ben lontano dal suo letto. Gli episodi di sveni- cercatori mollano la presa, dopo aver esauri-
mento non si sono ripresentati nell’età adulta. to le loro forze nell’invettiva “contro l’alieno”,
Anche lui riferisce di visite di ombre alte e in- è un campo dove si richiede il coraggio spi-
cappucciate e di svegliarsi immobilizzato, con rituale di affrontare la realtà del Male, come
la percezione di esseri presenti nella stanza. entità misurable e presente, creata, all’interno
Il semplice risveglio e conoscenza non si del Cosmo.

Giulia M. D’Ambrosio Da molti anni studia il campo delle esperienze


straordinarie. È stata co-autore in: Gagliardi G.,
Nasce a Milano. Laureata a pie- Garzia P., D’Ambrosio G., Margnelli M., Fattori
ni voti in Medicina e Chirurgia, G. – Poltergeist: l’esplosione del distress infantile.
e specializzata in Neuropsichia- In: Atti del Convegno Nazioneale Stress e infan-
tria infantile, svolge la profes- zia, Torino, 30-31 marzo-1 aprile 1990, Edizioni
sione di medico e psicotera- Proing, pag. 429-442. Lavoro scientifico pubbli-
peuta. Proviene da una formazione molteplice. cato e presentato al World Congress of the In-
Ha lavorato presso l’Università di Milano per ternational Society of Hypnosis Monaco 2000:
10 anni nel campo della neurofisiologia clini- Alcune raccomandazioni sull’impiego dell’ip-
ca, ha realizzato la stesura di lavori scientifici nosi con soggetti che riferiscono esperienze
per riviste peer-review internazionali durante del genere Incontri Ravvicinati del Quarto Tipo
l ’iter universitario e specialistico, nell’ambito (in collaborazione con il dottor Mario Cigada).
della ricerca in neurofisiologia clinica e si è spe- Il suoi siti sono www.giuliadambrosio.it e www.
cializzata con una tesi sulla Rottura dei legami primocontatto.net
di attaccamento come evento psicopatogeno.

144 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


di Stefano Delle Rose
L’energia magnetica emanata da qualsiasi corpo
Radioestesia e lettura
dell’Universo
tempo di lettura 6 minuti

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Radioestesia e lettura dell’Universo Stefano Delle Rose

L
etteralmente, la Radioestesia è la sen- infatti, lo sono anche il pensiero, i suoni, i co-
sibilità alle radiazioni; per radiazione lori, le forme; basti pensare alla forza emanata
intendiamo l’energia magnetica ema- dal colore rosso o al relax di una determinata
nata da qualsiasi corpo, sia esso del mondo musica.
animale che vegetale o minerale. Nel corso di decenni di studi ed esperi-
La Fisica ha dimostrato che tutto l’Univer- menti, i pionieri della Radioestesia hanno di-
so si trova sotto forma di energia e, in pratica, mostrato che era possibile quantificare que-
ciò che noi vediamo come una sostanza soli- ste energie perchè avendo un carattere oscil-
da e materiale è, in realtà, un agglomerato di lante se ne poteva misurare la frequenza e la
atomi trattenuti insieme da campi energetici. lunghezza d’onda.
Questi campi sono tutti interagenti tra loro e, Il lavoro dell’operatore si basa sul principio
grazie al campo portante della Terra non han- della risonanza secondo il quale frequenze
no limiti di spazio e di tempo. uguali si riconoscono e vibrano insieme. L’e-
Ma, non solo sempio della radio può far comprendere ve-
ciò che ha locemente questo principio: dopo aver acce-
una strut- so la nostra radio iniziamo a cercare il canale,
tura fisica o la frequenza, sulla quale una stazione sta
è dotato di trasmettendo l’informazione che ci interes-
energia, sa, fermandoci quando la troviamo. Operare
con la Radioestesia significa proprio questo:
sintonizzarsi sulle frequenze dell’Universo
e con la pratica si impara a decodificare tali
frequenze, anche stabilendo delle con-
venzioni e lavorando su unità di misura
diverse. Il corpo umano funziona esatta-
mente come un’antenna, capace di rice-
vere e trasmettere allo stesso tempo e in
ogni momento del giorno e della notte siamo
sottoposti ad un infinito numero di frequenze
sia benefiche, pensiamo ad esempio alla vista
di una bella immagine o all’ascolto di un bel
suono, che dannose, o meglio non in sintonia,
ma che purtroppo l’uomo non è più in grado
di sentire e decodificare. Oggi abbiamo la-
sciato questo compito alla tecnologia.
Attualmente esistono due scuole di pen-
siero tra gli operatori di Radioestesia che spie-
gano i motivi della risonanza tra l’essere uma-
no e il mondo circostante; una è strettamente
fisica, l’altra mentale.
Nella prima spiegazione si fa riferimento
alla presenza di cellule magnetiche, presen-
ti nel corpo umano nell’area ipofisaria, non-
ché alla sensibilità magnetica delle cellule
renali,responsabili della vibrazione di riso-
nanza dell’operatore.
Nella spiegazione mentale è la mente che
funge da collegamento con lo stimolo ester-
no, trasmettendo al sistema nervoso dei mi-
cro movimenti in risposta allo stimolo. Ma co-

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Radioestesia e lettura dell’Universo Stefano Delle Rose

munque in entrambi i casi la risposta dell’o- tanto può essere utilizzato per effettuare test
peratore si manifesta con micro vibrazioni vi- di Radioestesia. Ma come si svolgono questi
sibili con l’ausilio di strumenti quali il pendolo test?
o il biotensor. Innanzitutto bisogna dire che i campi di
Alcuni ritengono che sia proprio il pendolo applicazione della Radioestesia sono infiniti,
lo strumento capace di dare risposte nei test forse l’unico limite è la fantasia. Si possono
ma in realtà esso è solo un prolungamento o cercare persone o oggetti smarriti, acqua o
un amplificatore che mette in risalto le micro minerali sotterranei, faglie, dosare alimenti
vibrazioni del braccio umano, la vera anten- o medicinali, trovare una strada, sentire le in-
na dell’operatore. Con la pratica e l’esercizio tenzioni di una persona, il suo stato di salute
si è in grado di fare a meno di oggetti come e il suo umore, arredare una casa, scegliere un
il pendolo e di riconoscere subito la risposta colore. I test possono essere svolti sia sul po-
del proprio corpo ad uno stimolo; addirittu- sto, e direttamente a confronto con l’oggetto
ra è possibile allenare il corpo a dare altri tipi del test, oppure a distanza mediante l’utilizzo
di risposta, come lo sbattere delle palpebre o di testimoni che possono essere campioni di
l’attrito allo sfregamento dei polpastrelli. sangue o capelli, una firma, un disegno o una
Personalmente ritengo che sia la giusta mappa, una foto. Esistono anche dei disegni,
combinazione di entrambe a far si che l’ope- chiamati circuiti, capaci di trasmettere una
ratore riceva le giuste informazioni. Infatti, determinata vibrazione a qualsiasi distanza.
come abbiamo detto precedentemente, an- In virtù del carattere universale del magneti-
che un pensiero trasmette vibrazioni e per- smo, tutti questi testimoni informano l’opera-

GRIGLIA CON CELLE GEO-ELETTROMAGNETICHE CIRCOLARI, MODULARI E IN PROPORZIONE FRATTALE


CON DINAMICA DELL’ENERGIA SISMICA AD “ARMONICA SEI” SU MAPPA DEI TERREMOTI IN EUROPA EM-
SCV-INGV. ELABORAZIONE DI MARISA GRANDE HTTP://SYNERGETIC-ART.COM

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Radioestesia e lettura dell’Universo Stefano Delle Rose

tore senza alcun limite di tempo e di spazio. gli stimoli provenienti dal mondo circostan-
È possibile, per esempio, risalire ai proprietari te e questo si può tradurre in comportamenti
di un oggetto o al percorso effettuato da una sociali di massa, come ad esempio in un in-
banconota. nalzamento di azioni violente simili tra loro,
Recentemente un nuovo strumento di in rivolte di massa ma anche in pace ritrovata
indagine per chi opera con la Radioestesia dopo una lunga guerra, in comportamenti
è rappresentato da un vero e proprio atlan- dettati da ansie e paure.
te energetico, messo a punto dalla studiosa È da notare che, essendo la mappatura di
Marisa Grande, in cui tutto il globo terrestre Marisa Grande di natura frattale, si può arriva-
è stato suddiviso in celle, tutte interconnesse, re a tracciare e analizzare anche celle picco-
che rispondono sia alle forze telluriche che a lissime, per esempio lungo una strada o in un
quelle cosmiche. L’analisi di queste celle da quartiere cittadino.
un punto di vista vibrazionale può evidenzia- Anticamente l’uomo era in grado di rico-
re lo stato di salute dell’area corrispondente, noscere i segnali e le informazioni che rice-
sia da un punto di vista tellurico che umano. veva dalla natura, informazioni indispensabili
L’applicazione della radioestesia in una cella per la propria sopravvivenza. Ma era anche in
permette di individuare movimenti tellurici in grado di utilizzare, in base alle diverse vibra-
atto nel sottosuolo, grazie all’energia liberata, zioni, ciò che la natura gli suggeriva. Possia-
ancor prima che si manifestino in superficie mo osservare la capacità degli animali di per-
con un epicentro generatore di terremoti. cepire qualsiasi tipo di vibrazione energetica
Ovviamente, non tutti i movimenti tellurici si per comprendere quali siano le nostre poten-
manifestano al suolo, proprio in virtù del tra- zialità in tal senso.
sferimento di energia tra le celle, ma sicura- Un rimedio per riacquistare la sensibilità
mente siamo fronte ad un nuovo metodo di perduta è senza dubbio quello di adottare
indagine capace di innalzare la percentuale di uno stile di vita più vicino alla natura, facen-
successo in una previsione. do un uso moderato di dispositivi elettroni-
Quantificando l’energia in una cella si può ci, trascorrendo più tempo in spazi aperti ad
stabilire la frequenza, o informazione, domi- osservare ogni fenomeno naturale come ad
nante che sta agendo su tutte le forme vi- esempio il vento e il movimento delle piante,
venti in essa contenute. L’esame in tal senso toccando fisicamente la terra e le pietre, fino
può evidenziare il perdurare di determinate a sviluppare una coscienza di appartenenza a
influenze sulla popolazione. Abbiamo già tutto l’Universo.
detto come l’essere umano risponda a tutti

Stefano Delle Rose di quelle risalenti alla Tradizione Andina, di cui


ha ricevuto l’iniziazione di 4°livello da don Juan
Nel campo delle Energie Sot- Nunez del Prado. Operatore di geomanzia ed
tili il percorso formativo inizia analisi energetica vibrazionale di cui ha ricevu-
vent’anni fa quando, durante il to gli insegnamenti da Demetrio Iero e Mauro
Corso di studi in Lingue Orienta- Aresu. Da alcuni anni studioso dei megaliti sa-
li (lingua araba) presso l’Univer- lentini e del loro aspetto energetico in rapporto
sità di Venezia, entra in contatto con il Sufismo all’ambiente e all’uomo, collabora con diversi ri-
e il concetto di Unicità; contemporaneamente cercatori e studiosi in Italia nel campo della Ge-
vive l’esperienza di alcuni viaggi astrali involon- ografia sacra. Proprio per testare alcune teorie
tari che lo spingono allo studio del fenomeno energetiche sul rapporto Uomo-Natura inizia la
sino a riuscire a sviluppare tecniche proprie di pratica della mountainbike a livello agonistico,
controllo. Studioso e ricercatore indipendente partecipando a competizioni in tutta Italia, fino
di tecniche energetiche antiche, in particolare a fondare l’Associazione Sport&Tour.

148 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


di Hoseki Vannini
Funzione e ragione ultima di questa dimensione dello spirito
La gemellarità

tempo di lettura 8 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 149


La gemellarità Hoseki Vannini

S
in dalla notte dei tempi, l’essere uma- sentirsi perfetto, completo. Da quell’istante,
no è stato tormentato da una inquie- sono iniziati i tentativi di venire a capo di que-
tante sensazione di separazione dagli sta inquietudine esistenziale.
altri e dalla realtà circostante, una sensazione Quell’idea di sé, di un sé solitario, pare-
che esperiva sia con l’anima sia con i cinque va relegare l’uomo in un corpo che era suo,
sensi. Dal momento in cui l’uomo, un attimo sì, ma soltanto a metà perché la presenza di
dopo aver superato l’infanzia, ha preso co- quell’evanescente “segno” fisico e psichico
scienza della sua individualità, si è doman- non gli consentiva di trovare in sé un appi-
dato cosa lo tenesse “lontano” dagli altri e dal glio da cui spiccare il salto per andare “al di
mondo circostante, cosa davvero lo isolasse là” dell’Io, per superare quel disagio interiore
facendolo quasi sentire prigioniero di sé. ed anche esteriore. Era difficile, perciò, “curio-
Questo sentirsi “ingabbiato” nel suo corpo sare” dove la sua coscienza anelava spingersi
aveva come ulteriore conseguenza la perce- con l’intento di trovare una risposta a questa e
zione di una sorta di angosciante ferita, di ad altre domande sulla ragione ultima dell’e-
una nostalgia acuta, causata da un distacco sistenza umana e, quindi, della sua comparsa
provato, non si sa dove e quando, ma non ra- sulla Terra. Ed in lui, nella sua intimità, fisica
zionalmente vissuto. L’uomo avvertiva questa e spirituale, quell’essere pensante avvertiva
lacerazione interna, quasi un’invisibile cica- una discordanza fra ciò che sentiva di essere
trice, un velo impalpabile, ma tangibile, che e ciò che invece era.
gli impediva di vedere, “oltre quella spessa Quella contesa interiore lo teneva distante
trasparenza”, per afferrare, non soltanto con dal raggiungere quell’appiglio che, intuitiva-
mano, ma con il cuore, ciò che mancava al suo mente, sapeva essere in sé, ma – paradossal-
essere; e quel “qualcosa”, quell’indecifrabile mente - in un sé smarrito, inconsapevole. Ed
ostacolo non gli permetteva, al momento, di era quella “sconosciuta” e muta entità, pur

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La gemellarità Hoseki Vannini

dentro di sé, la chiave per aprirlo alla com- sto argomento, saltava fuori l’esistenza “pre-
prensione di sé, alla comprensione ed all’u- sentita”, ma non precisamente dimostrata di
nione con ciò che era altro da sé. Anche la un “residuo” della nostra umanità una volta
parola che sembrava il mezzo più idoneo a integra, perso nel tempo.
rapportarlo coscientemente con il resto del A questa idea sono stati dati molti nomi, ci
Creato non era il tramite sufficiente a colmare si sono costruite attorno un’infinità di teorie,
quel divario, ad eliminare quella discrepanza, ma il concetto che pareva sintetizzare meglio
quel vuoto dell’anima che si traduceva, ineso- di tutti quello stato emozionale, quella soffe-
rabilmente, in una sottile strisciante, infelicità. renza che si manifestava in un confuso senso
Questa inspiegabile sensazione era tanto ra- di incomunicabilità e di doloroso isolamento,
dicata quanto comune e, dunque, non limita- ad un certo punto, si è concretizzato in un
ta ad alcuni individui, ma era patrimonio con- principio che, con dolce inventiva, è stato de-
diviso ed ugualmente inquietante. nominato come un “quid”, una gemellarità da
È stato allora che è iniziato un percorso di recuperare e riconoscere ed è nata la storia o,
introspezione serrata per entrare in contatto come alcuni sostengono, la leggenda dell’a-
con ciò che sembrava estraniare ogni essere nima gemella”, quella parte di noi, chissà per-
umano da sé e da una connessione totale con ché, traumaticamente smarrita. È diventato,
quanto era “fuori” di sé. Eppure questa ricer- pertanto, questo nascosto o perduto elemen-
ca conduceva ancora una volta all’interno di to di noi, lo strumento di completamento ne-
sé. La filosofia, la psicologia, la spiritualità, cessario all’interezza degli esseri umani.
la scienza e la letteratura si sono da sempre C’è stato chi ha voluto ipotizzare che que-
confrontate con questo stato d’animo, con sta sconosciuta porzione di noi si realizzasse,
questa perplessità esistenziale ed un po’ dap- si palesasse in un partner, in un amico, in un
pertutto, nei testi che hanno affrontato que- maestro o addirittura in un nesso amorevole

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La gemellarità Hoseki Vannini

con un animale o un vegetale. Ognuno ha sto concetto, ci si è accorti che la sensazione


dato un volto ed un nome a questo “pezzo” spontanea di quella ipotetica scissione, in ef-
sparito di noi. E poiché, senza ombra di dub- fetti, e incredibilmente, era in noi per indica-
bio, nel nostro percorso esistenziale, è inevita- re una profonda coesione di ogni uomo con
bile, ed in un certo senso è vitale, che si venga gli altri uomini e con il resto dell’esistente. Ed
a contatto con i nostri simili e con il resto del è un dato ormai acquisito che quella inizia-
Creato, l’attenzione si è focalizzata sul perché le sensazione di separazione non fosse uno
delle emozioni intense di attrazione o repul- scherzo del destino o un’idea peregrina, frut-
sione spontanee che derivano da ogni rela- to di paure ed ansie esistenziali, ma, piutto-
zione umana, da ogni rapporto con la natura sto, uno stimolo a cercare negli altri il profon-
e che, con semplicità, chiamiamo simpatia ed do, imprescindibile, vincolo con la Realtà in
antipatia, a seconda del grado di empatia che cui siamo “immersi”, in virtù del nostro innato
riusciamo a stabilire. Ma, comunque chiamia- bisogno di identificazione e riconoscimento
mo queste percezioni, esse indicano un ance- con quanto non è o non sembra noi. Pertan-
strale legame, una connessione emozionale to quest’impulso, questo trasporto che ci fa
con l’altro e con tutto quanto ci circonda. ambire di “uscire fuori” da noi per “incontrare”
E se la fisica chiama queste emozioni “cam- il mondo, per sentirci frammento integrante
pi di forze” capaci di essere misurati per stabi- del mondo, e che informa ciascuna cosa e che
lire il grado di attrazione o repulsione fra gli tutto origina, ha un nome comprensibile per
esseri umani, al pari dei campi elettromagne- ogni creatura senziente e non; è un dettato
tici di Maxwell, la psicologia li chiama “model- che affiora in ogni teorizzazione su questo
li comportamentali similari”, la filosofia “idee tema, è un punto fondamentale su cui tutti
innate condivise”, la letteratura, più vicina al - dallo scienziato al poeta - sono d’accordo:
cuore dell’uomo, le chiama “affinità elettive”, quell’inequivocabile impulso è l’amore.
mentre, la spiritualità le chiama “familiarità di È amore! È amore quel sentimento che ci
anime” o “anime compagne”. induce a cercare un contatto con gli altri e ad
Tutte queste branche dello scibile umano, infrangere il nostro supposto isolamento. È
però, qualunque nome adottino, qualunque l’amore, potenza innata, che “preme” prepo-
dottrina elaborino, riconoscono la realtà di tentemente dentro di noi per nutrire il suo
queste impressioni. Una volta enucleato que- “esistere”; è l’amore quel soffio vitale che dà

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La gemellarità Hoseki Vannini

energia ad ogni organismo presente sotto il per vivere la letizia di essere completati, con
cielo. Questo stato dell’anima ha generato amore e dedizione, da un nostro simile.
nell’uomo la comprensione di essere un’ema- Al solito, è la legge del contrasto che in-
nazione di quel sentimento, di quell’ardore, dirizza le nostre scelte. Quindi, ogni persona
connaturato in noi, che ci ha fornito l’idea che arriva nella nostra vita è un segnale per
dell’esistenza di Dio e l’aspirazione a farla indicarci qual è la strada più breve e piacevole
nostra. E Dio ha trovato un modo intrigante, per arrivare a comprendere la dolcezza dell’u-
immaginoso, per colmare l’apparente distan- nione con Dio, la nostra vera, unica, anima
za fra Lui e noi, “costringendoci”, attraverso la gemella.
ricerca incessante di un abbraccio con gli altri, Ebbene ogni incontro produce una serie di
ad abbracciare Lui, per perdere così la nostra eventi che, per la loro natura speciale, contri-
individualità sofferente nella comunione con buiscono, grazie alle esperienze sentimentali,
Lui. Infatti, quando noi amiamo, quando “sen- emozionali e spirituali che ne derivano, all’e-
tiamo” l’altro in noi, e non solo lui , ma anche voluzione dell’Universo, che altro non è che la
una stella o un fiore, come una sezione inscin- “Somma di noi”. E quando finalmente ci avvi-
dibile del nostro essere, oltrepassiamo quella ciniamo alla nostra meta, a quell’unico essere
cicatrice invisibile, ci completiamo con l’altro in tutto affine a noi, che, pertanto, colma ogni
e annulliamo quel senso di incompletezza, nostra mancanza, siamo pronti veramente ad
di vuoto, di divisione che ci tormentava: in incontrarci e a riunirci con Dio, a comprendere
ultima analisi, capiamo che non siamo “io”, che siamo “Uno”, che tutto siamo e tutto è noi.
ma comprendiamo che noi siamo “Uno”. Ma, Insomma, la gemellarità, la realizzazione di
allora, a cosa serve, in tutto ciò, in alcuni fran- questo concetto, è l’espediente, meraviglioso
genti, il rivelarsi dell’antipatia se il rifiuto, la e fantasioso, creato da Dio per farci tornare a
repulsione non unisce, ma ancor più separa? Lui, per farci rendere conto che mai siamo sta-
Serve, con tutta probabilità, a farci apprende- ti realmente separati e che, al momento della
re di cosa necessitiamo per conoscere l’appa- nostra venuta sulla terra, abbiamo, sì, perso, e
gamento di una giusta relazione umana at- volontariamente, cioè in accordo con Dio che
traverso l’esperienza di un rapporto sbaglia- è amore e libertà, un ”pezzetto” di noi, ma solo
to, non gioioso, ma fastidioso. Imparando ad per ritrovarlo nell’incessante amore di Dio, al
evitare chi non è adatto alla nostra personale fine di essere degni di perpetuare all’infinito il
soddisfazione, diventiamo capaci di scegliere Suo disegno d’amore.
chi, invece, può indirizzare il nostro cammino

Hoseki Vannini siasmo e sofferenza in egual misura, ogni teoria


capace, a suo avviso, di fornire risposte adegua-
Viene al mondo come Maria F. e te alle domande che le premevano dentro. Nel
diventa dopo un lungo, e spes- tempo ha pubblicato, con rispetto e umiltà, ar-
so sofferto, percorso esisten- ticoli della sua crescita inte-
ziale Hoseki. Diplomata al liceo riore e che ora ha cercato di
Classico, studia giurispruden- riassumere in parte nell’e-
za senza convinzione o meglio con la certezza Book Anima gemella: illusio-
di aver scelto una facoltà non adatta a lei. Nel ne o realtà.
frattempo, si imbatte nei mille interrogativi sul
significato della esperienza umana e inizia un Anima gemella
cammino di personale ricerca spirituale, con- Illusione o realtà?
dotto in assoluta e dolente solitudine. Dall’età eBook, 2011
di quindici anni si dibatte fra i dubbi della sua
ragione e le tesi del suo cuore. La sua ricerca
vai scheda libro >>
non è conclusa, ma ha attraversato, con entu-

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Anima gemella
Illusione o realtà

Hoseki Vannini

DISPONIBILE
IN LIBRERIA

Come e dove trovarla?


Seguendo i consigli di Hoseki, che ben sa per esperienza vissuta,
non si potrà fallire. Si individua il vero processo efficace per utilizzare
a proprio vantaggio la Legge dell’Attrazione.
di Marisa Grande
Parte I
La “Scienza Sacra” dei
costruttori di megaliti
tempo di lettura 10 minuti

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 155


La “Scienza Sacra” dei costruttori di megaliti Marisa Grande

Q
uell’energia convogliata in un pun- percorso terreno dell’umanità.
to, percepita per facoltà innate dai
geomanti dei popoli antichi, eleg-
geva alcuni luoghi della Terra al ruolo di centri L’armonia e il caos
privilegiati, ombelichi del mondo, onphalos,
direttamente connessi a precisi punti nel cielo. L’andamento verso il caos deriva dalla pre-
Considerati collegati visivamente con alcuni carietà dell’equilibrio instabile insito nei siste-
astri splendenti nella calotta celeste, quei luo- mi complessi, reso irreversibile da un valore
ghi sulla Terra vincolavano energeticamente divergente dall’insieme dei valori che intera-
l’habitat terreno dell’uomo con la “dimora ce- giscono nel sistema. Un pur minimo scarto, in-
leste” degli dei. Dalla capacità di relazionare sinuandosi all’interno della regolarità acquisi-
la Terra con il cielo ne derivava una loro insita, ta, conduce il sistema verso una divergenza di
naturale sacralità, tramandata e perpetuata valore esponenziale. Una condizione, questa,
nel tempo anche in religioni diverse. Dal vin- che coinvolge la regolarità e l’andamento in-
colo sacro di quei luoghi, che la natura aveva stabile e caotico di molti sistemi complessi, di
eletto quali concentrati di energia generatri- quegli infiniti “universi” in equilibrio instabile
ce, derivava l’armonica corrispondenza dei e precario, che compongono il Cosmo nella
rapporti tra corpi celesti interagenti nel co- sua dimensione micro e nella sua dimensione
smo. Dal cedimento di tale stretto legame, macro. Sancita oggi dalla legge del “Caos de-
dovuto al ritardo precessionale della Terra e terministico”, tale regola ieri era nota empiri-
letto come apparente slittamento retrogrado camente attraverso le “armonie” e le “disarmo-
della posizione del Sole all’orizzonte, derivava nie” rilevate durante la costante osservazione
il concetto di tendenza verso il caos. Le prati- del cielo.
che rituali connesse a quei luoghi trovavano Il monitoraggio attraverso i millenni del
nella perennità del fuoco sacro e nel sacer- manifestarsi degli astri e l’attenzione alla loro
dote praticante i tramiti energetici necessari regolarità permettevano di registrare anche
per rinsaldare quel vincolo instaurato tra Ter- le pur minime variazioni caotiche insinuate
ra e cielo, quel “matrimonio sacro” vivificante nei loro cicli.
tra Terra e Sole. L’intento dell’uomo, legato al L’osservazione privilegiata corrispondeva
suo ancestrale istinto di sopravvivenza, era alla loro apparizione sull’orizzonte, ossia sulla
quello di stringere il rapporto di omotetica linea virtuale limite, interposta tra Terra e cie-
corrispondenza tra un universo illimitato e la lo, la cui importanza fu sancita precocemen-
dimora dell’umanità limitata, annullando o te, riconoscendo una sua implicita sacralità.
mitigando le conseguenze di un caos deva- Fu compresa così la necessità della sua stret-
stante, sperimentato ciclicamente durante il ta relazione con gli astri divinizzati, percepiti

SERIE DI SIMBOLI DI ORIGINE ASTRONOMICA: LOSANGA, SPIRALE, CIRCONFERENZE CONCENTRICHE, PUN-


TINI. (TRATTO DAL LIBRO DI MARISA GRANDE: DAI SIMBOLI UNIVERSALI ALLA SCRITTURA, BESA 2010).

Grotta di Blombos (Sud Africa),


Homo Sapiens-sapiens 77.000 a.C New Grange (Irlanda): Kerb Stone

Motivo canamayte: NAM

156 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


La “Scienza Sacra” dei costruttori di megaliti Marisa Grande

DIFFUSIONE DEL CULTO DELLA


DEA MADRE, COSTELLAZIONE SE-
GNATEMPO DELL’EMICICLO PRE-
CESSIONALE DI 13.000 ANNI, CHE
CONCLUSE IL PLEISTOCENE NEL
MILLENNIO XI A.C. (TRATTO DAL
LIBRO DI MARISA GRANDE: L’ORIZ-
ZONTE CULTURALE DEL MEGALITI-
SMO, BESA 2008)

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 157


La “Scienza Sacra” dei costruttori di megaliti Marisa Grande

in forma antropica e zoomorfa per il


loro rapporto di vicinanza relativa, e
fu sancito uno specifico culto dell’o-
rizzonte, orientato a mantenere tale
connubio equilibrante.
Esempi di registrazione di dati
osservati furono riportati per mezzo
delle figure geometriche simboliche
riprodotte in pittura o incise (losan-
ga, serie di circonferenze concentri-
che, spirale semplice e doppia...) che
si ritrovano su manufatti già risalen-
ti al più remoto Paleolitico (Africa,
Bomblos: in insediamenti di 150.000
anni, reperto con losanghe di 77.000
anni).
Serie di tacche e di punti per il
calcolo del tempo furono incisi su
ossa di animali in fase aurignaziana
(Le Eyez de Tayac, 32.000 anni fa) ma
ancor prima, figure antropomorfe
furono scolpite per riprodurre l’im-
magine divinizzata di costellazioni
elette a segnatempo degli emicicli
precessionali che si avvicendavano CARPIGNANO SALENTINO (LE): TRILITE. (FOTO DI EZIO SARCINELLA)
ogni 13.000 anni solari (dea madre ri-
prodotta su manufatti che risalgono
anche a 40.000 anni fa, Orione a 32.000 anni un’alternanza a quelle norme, l’anarchia, il
fa). non-rispetto delle regole, la dissolutezza di
Sono tutti documenti iconografici ai quali un agire incontrollato.
solo recentemente, con le ultime scoperte, è Entrambe le tendenze, all’armonia e al
stato riconosciuto loro un inaspettato carat- caos, sancirono la coesistenza delle opposte
tere astronomico. dualità presenti in natura, tanto nell’universo,
L’osservazione della volta celeste, il mo- per l’altalenante agire divino, quanto in Terra
nitoraggio del rapporto tra la levata e il tra- per l’orientamento morale dell’uomo, forte-
monto degli astri costituì infatti un bagaglio mente attratto sia verso il bene, che verso il
culturale astronomico, mitico, religioso e di male.
organizzazione del tempo e dello spazio tra-
mandato ininterrottamente per immagini
simboliche dal Paleolitico più remoto fino III La geometria sacra
millennio a.C., quando in epoca storica potè
confluire nelle conoscenze dell’astronomia Le forme tratte dall’osservazione dei cicli
ufficale, redatte in modo più esplicito per cosmici confluirono poi nella geometria sacra
l’apporto dato dalla scrittura. e nella scrittura, ma erano state già applicate
La ciclicità dei ritmi armonici del cosmo nel megalitismo, che contiene in sè un “codi-
dettò molto precocemente le regole per ce cosmico” di simboli e numeri sacri.
l’organizzazione sociale dell’umanità, per la Riuscire a “leggere” tale codice di origine
sistematicità della conoscenza, per l’orienta- cosmica, poichè mutuato dall’osservazione
mento verso un agire morale. Le aritmie ca- astromica dei cicli degli astri, di breve e di lun-
otiche, invece, decretarono la possibilità di go termine, crea condizioni di imbarazzo agli

158 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


La “Scienza Sacra” dei costruttori di megaliti Marisa Grande

studiosi che hanno preferito cogliere


per secoli nel fenomeno del megaliti-
smo la sua faccia arcana ed insonda-
bile e nei loro costruttori gli anonimi
e inconoscibili personaggi di origine
e di natura misteriosa, inclassificabili
sul piano delle civiltà note ed estra-
nei ad un contesto meglio definito
delle culture storiche.
Il fenomeno del megalitismo cor-
risponde, invece, alla testimonianza
tangibile di una conoscenza antica,
da ritenersi molto avanzata, colta
con un metodo empirico di carattere
astronomico, facendo leva sulle pro-
prietà di un cervello di homo sapiens
che offriva estese facoltà percettive
e di elaborazione mentale dell’espe-
rienza, potenziate dall’immersione
totale, “a carattere adesivo”, con il
proprio ambiente e con la natura.
Partendo dal suo centro di osser-
vazione, luogo prescelto come “cen-
tro sacro” attraversato da una colon-
na di energia che lo vincolava ad un
astro di riferimento nel cielo, l’uomo
che costruì megaliti nel mondo era
in grado, per averne eredita le facoltà
dai progenitori sapiens, di amplifica-
re le sue capacità percettive esten- MODELLO DELLA PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI, DOVUTO AL MOTO
dendo il suo essere nelle dimensioni- RETROGRADO IMPRESSO ALLA TERRA DALL’AZIONE FRENANTE DEL
altre del cosmo. La sua psiche, stimo- SUO ASSE OBLIQUO, CHE LA FA OSCILLARE IMPRIMENDOLE UN “EF-
lando le sue doti innate, in virtù della FETTO TROTTOLA”. (TRATTO DAL POSTER DI MARISA GRANDE: MO-
DELLI COSMICI IN ARCHEOASTRONOMIA, S.I.A., PADOVA 2001)
convinzione di essere protetto da
entità superiori incidenti con flussi di
energia concentrati per direzione centripeta empirica dell’interazione energetica (gravita-
sul luogo prescelto, agiva da ente propulsore zionale ed elettromagnetica) esistente tra la
per l’estensione della propria “anima spiritua- Terra, il Sole, la Luna e i pianeti del sistema so-
le” entro dimensioni non terrene, dove la sua lare, con lo scopo di sviluppare un piano pon-
“anima intellettiva” poteva avere accesso alle derare tendente al bilanciamento della Terra.
conoscenze superiori e ad un linguaggio de- Il loro impegno rappresentò una “risposta
gli dei, che si rivelava per simboli e per forme possibile” per risolvere il problema dell’anda-
geometriche semplici e complesse. mento caotico ciclico che interessa la Terra
nelle fasi cruciali interne al ciclo della preces-
sione degli equinozi (conoscenza attribuita
Il piano ponderale megalitico ufficialmente ad Ipparco da Nicea nel II secolo
a.C.).
I costruttori di megaliti intesero impiega- La condizione di caos subìto dalla Terra e
re, costruendo monumenti megalitici sui luo- pagato dall’umanità con eventi caotici anche
ghi energetici del pianeta, la loro conoscenza estremi, come il diluvio tramandato in tutte le

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La “Scienza Sacra” dei costruttori di megaliti Marisa Grande

culture del mondo, è ascrivibile alla tendenza piego di rocce dalle proprietà di buoni con-
dell’asse terrestre a raggiungere ciclicamen- duttori (quarzo, pietre sarsen, pietre blu, por-
te la sua massima inclinazione sotto l’azione fido, sabbia, calcare...) e acqua, quale veicolo
gravitazionale, solare, lunare e planetaria, cui di flussi magnetici per mezzo dei sali ionici in
è soggetto. essa disciolti, ai fini di orientare in “modo coe-
L’effetto trottola, ossia l’oscillazione della rente” le linee di flusso sotterranee ed aeree
Terra intorno al suo asse obliquo, può essere del campo magnetico terrestre.
benefico quando determina l’alternanza delle Richiedeva anche l’impiego di cattivi con-
stagioni, ma può rivelarsi anche catastrofico e duttori, come la mica, per interrompere o de-
distruttivo, quando è accentuato da un’ampia viare gli stessi flussi, in funzione del manteni-
angolazione rispetto ad una sua ideale verti- mento dell’equilibrio energetico-vibrazionale
calità. e per il potenziamento del campo magnetico
I costruttori di megaliti elevarono, perciò, terrestre. Tale piano equilibrante impiegava
sistemi di monumenti rispondenti a vari mo- conoscenze scientifiche avanzate sul piano
delli costruttivi, per applicare un deliberato astronomico, geologico e chimico-fisico, che,
piano ponderale che potesse bilanciare l’asse secondo la logica attuale, i costruttori di me-
terrestre, ai fini di sottrargli l’andamento cao- galiti non potevano possedere, pur avendo
tico dovuto alla sua tendenza alla massima essi applicato un principio fisico, oggi noto
inclinazione, possibile causa di ribaltamento come “riflettanza”, per modificare le risonanze
fisico della Terra o di ribaltamento delle sue vibranti delle pietre e modulare le loro sono-
polarità magnetiche. rità, alla stregua di antichi diapason.
Tale operazione megalitica richiedeva l’im-

SERRA DI MARTIGNANO (LECCE): SPECCHIA DEI MORI. (FOTO DI EZIO SARCINELLA)

160 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


La “Scienza Sacra” dei costruttori di megaliti Marisa Grande

Diffusione dei sistemi Tale modello è meglio riconoscibile negli


megalitici “anelli di fuoco”, serie di vulcani disposti ad
arco, di cui solo quello di più recente formazio-
Cercati e riconosciuti i “centri naturali” at- ne risulta attivo, poichè la litosfera circostante
traverso i quali il flusso elettromagnetico ir- ruota intorno al centro energetico dell’anello,
radiato dal nucleo della Terra raggiunge la scorrendo su un bacino magmatico periferi-
litosfera, ossia i luoghi appropriati per acco- co, che di volta in volta attiva un nuovo vulca-
gliere i loro monumenti equilibranti il campo no. Soggette a vibrazioni elettromagnetiche,
magnetico terrestre, i costruttori di megaliti con fenomeni distruttivi accentuati sulla cir-
elevavano cumuli litici in funzione di “mon- conferenza di massima espansione composta
tagne sacre”. Quei centri, nei quali i flussi dai minerali a minore conduzione rispetto a
elettromagnetici si convertivano in flussi di quelli a maggiore conduzione naturalmente
energia sismica, modellavano naturalmente, aggregati al centro, quelle celle geomorfo-
con la loro irradiazione di energia vibraziona- logiche circolari, diffuse su tutta la superficie
le, il territorio circostante, configurando “celle terrestre, si spiegano oggi con i modelli ma-
geomorfologiche” circolari ed espanse. tematici elaborati da Mandelbrot, resi visibili

ESEMPIO DI MODELLAZIONE DEL GARGANO, NELL’ALTA PUGLIA, SECONDO LA CONFIGURAZIONE A


“CELLE GEOMORFOLOGICHE”, DOVUTA ALL’AZIONE DELL’ENERGIA VIBRAZIONALE ELETTROMAGNETICA
IRRADIATA DAI CENTRI DELLE RISPETTIVE CELLE INTERAGENTI IN FORMA ESPANSA. (ELABORAZIONE DI
MARISA GRANDE SU CARTA IDROGEOLOGICA APAT DELL’ITALIA MERIDIONALE)

Agosto 2011 | n.2 Runa Bianca 161


La “Scienza Sacra” dei costruttori di megaliti Marisa Grande

trasformandole in “celle geodetiche”


ad energia distruttiva-controllata.
Impiegando i megaliti dalle
proprietà di buoni conduttori, che
modulavano e rendevano coerenti
i flussi magnetici, le celle poteva-
no operare un’azione equilibrante
sull’intero sistema planetario, miti-
gando l’azione distruttiva dovuta
all’effetto trottola dell’asse terrestre
eccessivamente inclinato.
Marcatori, come le specchie liti-
che, o colline artificiali, costituivano
i centri geodetici di sistemi megaliti-
ci composti da menhir e da dolmen
distribuiti con ordine nella cella
geomorfologica, aventi funzione di
“modulatori di flussi” dell’energia in
espansione irradiata da quei centri
energetici naturali.
I “cerchi sacri”, gli henges espansi
in circonferenze concentriche intor-
MANDELBROT: FORMA FRATTALI SU SFERA no alle specchie, alle colline sacre, alle
pietre-altare, ai focolari sacri ricalca-
tramite la computer-grafica. Ossia la forma vano, per i costruttori di megaliti, il modello
di ogni elemento frattale si ritrova ripetuto a naturale dettato dalla configurazione a celle
tutti i tipi di scala e giustifica la similitudine geomorfologiche della superficie terrestre.
presente nella modularità che interessa tutti i Su quei luoghi precocemente marcati con
sistemi-complessi presenti in natura. megaliti, furono erette piramidi, ziqqurat, ha-
Con l’intervento megalitico, mirato a miti- vitte, kurgan, stupa, templi pagani o mono-
gare la forza di espansione dal centro verso la teisti, tutti monumenti aventi la medesima
periferia, si poteva modulare la loro energia funzione equilibrante ottemperata in origine
distruttiva, al confine con le celle limitrofe, dai sistemi geodetici megalitici.

Marisa Grande della conoscenza. Collabora con associazioni


culturali e case editrici e scrive articoli per riviste
Dopo la sua carriera di inse- di cultura. Tra le sue pubblicazione ricordiamo:
gnante di Disegno e Storia L’orizzonte culturale del me-
dell’Arte, continua nel campo galitismo (Besa, 2008) e...
artistico con un linguaggio ori-
ginale, la Synergetic-Art, che
trova la sua piena espressione nel “meta-reali- Dai simboli universali
smo” della sua pittura e della sua poesia. Con il alla scrittura
Manifesto del Movimento culturale “Synergetic- Besa, 2010
art 1990” (www.synergetic-art.com) ha avviato
un’attività di studi e di ricerca pluri-disciplinare,
condotta con approccio sistemico, per cogliere
le interconnessioni esistenti tra le varie branche vai scheda libro >>
del sapere e promuovere una rinnovata visione

162 Runa Bianca Agosto 2011 | n.2


Siete in piena vacanza e non avete nulla da fare? Siete al
lavoro e avete voglia di distrarvi? Siete stanchi della solita
zuppa riscaldata? Liberatevi dalla noia leggendo il nuovo
numero di Runa bianca, a settembre vi sorprenderà!

Nel prossimo numero...


Scopriremo insieme a Di Christopher Knight e Alan Butler
che il progetto delle piramidi di Giza risale a 1.000 anni
prima di quanto si pensi. C’è una verità nascosta dietro gli
immortali versi dell’Iliade e dell’Odissea? Analizzeremo la
questione insieme a Alberto Majrani. Faremo un tuffo nel
lontano passato con Paolo Battistel alla ricerca della civiltà
perduta di Göbekli Tepe. Con Ludovico Polastri sveleremo
l’enigma della massa. Esiste il tredicesimo segno zodiacale?
Con Luana Monte vedremo l’esistenza di Ofiuco...
...e tanto altro ancora nel numero di SETTEMBRE!

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