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N.

328 l LUGLIO 2020

ISSN 1974-2681
Civiltà Tavola
DELLA
ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA

N. 328, LUGLIO 2020 / MENSILE, POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% ROMA AUT MP-AT/C/RM/
CIVILTÀ DELLA TAVOLA

ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA


ISTITUZIONE CULTURALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
FONDATA NEL 1953 DA ORIO VERGANI

www.accademia1953.it
Sommario
Civiltà Tavola
DELLA
ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA

Luglio 2020 / n. 328

Direttore responsabile
Paolo Petroni
Focus del Presidente
Coordinamento redazionale
Silvia De Lorenzo

Progetto grafico e impaginazione


3 accademiche
Ritornano le riunioni conviviali
Simona Mongiu
(Paolo Petroni)
in questo numero scritti e ricette di
Vito Amendolara,Omar Balducci,
Nicola Barbera, Ugo Bellesi,
Giuseppe Benelli, Giancarlo Burri, L’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA
Elisabetta Cocito, Gabriele Gasparro, Pino Jubatti, è stata fondata nel 1953 da Orio Vergani
Monsignor Giovanni Lo Giudice, e da Luigi Bertett, Dino Buzzati Traverso,
Gigi Padovani, Morello Pecchioli, Cesare Chiodi, Giannino Citterio, Ernesto Donà
Paolo Petroni, Antonio Ravidà, dalle Rose, Michele Guido Franci, Gianni Mazzocchi
Nicola Santandrea, Giancarlo Saran, Bastoni, Arnoldo Mondadori, Attilio Nava,
Rocco Angelo Schiavarelli, Arturo Orvieto, Severino Pagani, Aldo Passante,
Aldo E. Tàmmaro, Andrea Vitale, Gian Luigi Ponti, Giò Ponti, Dino Villani,
Roberto Zottar, Adriana Zuddas. Edoardo Visconti di Modrone,
con Massimo Alberini e Vincenzo Buonassisi.
Crediti fotografici
Adobe Stock.
Attualità l Costume l Società
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Editore
Accademia Italiana della Cucina
Via Napo Torriani 31 - 20124 Milano
4

“Orti e botteghe?
Sono il futuro”
Tel. 02 66987018 - Fax 02 66987008 (Gigi Padovani)
presidente@accademia1953.it

6 in
segreteria@accademia1953.it
redazione@accademia1953.it Il “politicamente (s)corretto”
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cucina
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certificata FSC 8 (Elisabetta
La cucina fantasma
Cocito)

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Tradizioni l Storia

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dei dati personali
In copertina: Elaborazione grafica di un particolare
10 Cibo e sapori nel cinema
italiano del dopoguerra
L’Accademia Italiana della Cucina, quale titolare dell’opera “Natura morta: cocomero” (1913-1914) (Giuseppe Benelli)
del trattamento, con la presente nota informa di Umberto Boccioni.
che i dati personali degli associati sono trattati
nel rispetto di principi di correttezza, liceità, tra- Niedersachsisches Landesmuseum, Hannover
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dallo Statuto e dal Regolamento dell’Associazio-
ne, e per eventuali finalità connesse. I trattamenti
sono svolti da soggetti autorizzati, in forma car-
tacea e informatica, in conformità con quanto
previsto dal Regolamento UE sopra indicato e In copertina appare un Codice QR o QR Code, cioè uno di quei codici a barre con la forma quadrata che
dalla normativa nazionale vigente. Per prendere possono essere letti tramite le fotocamere dei cellulari e degli smartphone Android e iPhone. Quando trova-
visione dell’informativa completa prevista ai sensi te un QR Code potrete usare un’applicazione del vostro iPhone o smartphone con la fotocamera per
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re i diritti spettanti agli associati si rimanda al sito
web dell’Associazione.
scansione, da installare sullo smartphone Android o su iPhone, che permette, puntando la fotocamera sul
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prossimi numeri della rivista poi, con i QR Code che verranno pubblicati, potrete accedere a nuovi e interes-
santi contenuti interattivi del sito dell’Accademia.
Sommario

12 Il piacere di stare a tavola


(Nicola Barbera)
28 Grifola frondosa:
un fungo prezioso
(Giancarlo Burri)

Territorio l Turismo l Folklore 30 La carta in cucina


e nella moderna ristorazione
14 Vastedda,

sapore siciliano
(Giancarlo Saran)
(Omar Balducci)

32 Andare in brodo di giuggiole


(Flavio Dusio)

Ristorazione e Cuochi

34 Specializzato in piatti storici


(Ugo Bellesi)

16 Un silenzioso e tenero
animaletto protagonista
delle feste estive
(Monsignor Giovanni Lo Giudice)

18 Le insospettabili virtù
del ficodindia
(Adriana Zuddas)

20 Tradizioni domestiche
da spianatoia
Salute l Sicurezza l Legislazione
(Pino Jubatti)
36 La nuova disciplina
dei controlli ufficiali
22 Olindo Guerrini,
poeta e viaggiatore
(Andrea Vitale)

(Nicola Santandrea)
38 Food delivery
(Gabriele Gasparro)
24 La torta di Polizzi
(Antonio Ravidà)
39 Ripartire all’insegna
del “sano egoismo”
25 Pane e arancia
(Rocco Angelo Schiavarelli)
(Vito Amendolara)

In libreria
Cucina l Prodotti l
Tecnologia alimentare 40 Recensioni di Aldo E. Tàmmaro
26 Dolce

e profumato melone
(Morello Pecchioli) Le rubriche
41 Consulta Accademica
42 Centro Studi “Franco Marenghi”
43 Le riunioni conviviali del ritorno
Accademici in primo Piano
69 Carnet degli Accademici
70 International Summary
Focus del Presidente

Ritornano le riunioni conviviali


accademiche
di Paolo Petroni
Presidente dell’Accademia

Nonostante limitazioni a volte assurde,


le Delegazioni hanno ripreso
con entusiasmo l’attività.

A vevamo anticipato che il numero scorso di Civiltà della


Tavola sarebbe stato il primo e l’ultimo senza la parte
dedicata alle attività accademiche. Con questa edizione
di luglio, con grande piacere, torniamo a una foliazione
completa grazie alle numerose riunioni conviviali che le personale. Se vi alzate dal tavolo, subito mascherina, ma non
nostre Delegazioni hanno tenuto nel mese di giugno, non quella con la valvola che emette virus in quantità espirando.
appena le restrizioni lo hanno consentito. E già sappiamo di Per non parlare dell’elenco dei clienti da tenere per 14 giorni!
molte iniziative che si terranno nei mesi estivi. Mentre si
susseguono le notizie più disparate sui contagi in Italia e nel
mondo, si osservano con sgomento titoloni e disquisizioni sui Occorre una strategia chiara e finalizzata
vari focolai e voluttuose attese della seconda ondata che, a alla soluzione dei problemi
leggere i pareri dei virologi, infettivologi, immunologi, non si
capisce se desiderata o temuta (almeno possono continuare
a sproloquiare in TV e sui giornali). I turisti sono bramati. Venite in Italia a passare le vacanze!
Si sta bene e siamo al sicuro; purtroppo, però, tra quarantene
e divieti, la stagione turistica 2020 è persa.
Per i ristoranti permangono in teoria limitazioni Non c’è dubbio che il problema Covid sia ancora presente e
che dire assurde è poco che il virus, in attesa di cure e vaccini, circoli, sia pure in modo
molto ridotto. Tuttavia, per affrontare il connesso problema
economico, che a settembre arriverà (questo è sicuro), occorre
Esempi illuminanti di scempiaggine sono l’ultimo consiglio che una strategia chiara e finalizzata alla soluzione dei problemi
permette di fare all’amore, ma per non più di 15 minuti! Oppure reali e concreti. Aiutare il turismo e la ristorazione con norme
che i nonni possono tenere i nipotini con loro, ma a un metro meno assurde e burocrazia azzerata. Concretezza. Altro che
di distanza senza baci e abbracci! Però possono richiedere il bonus per monopattini!
bonus “nonni”! “Ma mi faccia il piacere!” direbbe Totò. Nel
frattempo, tutti vanno al mare e ai ristoranti permangono in
teoria limitazioni che definire assurde è poco. I cappotti (dove Il Presidente Paolo Petroni,
fa freddo!!!) debbono essere messi a debita distanza l’uno il Consiglio di Presidenza,
dall’altro, perché non si infettino. Al ristorante poi devono
essere indicati chiaramente i percorsi di entrata e uscita per la Segreteria di Milano e la Redazione di Roma
raggiungere i tavoli; se non c’è il metro di distanza ci vuole il porgono a tutti gli Accademici,
plexiglas (infatti abbiamo visto che nei ristoranti siamo tutti in in Italia e all’estero,
incubatrice); vade retro menu! Solo sul telefonino o cartelloni
o fogli usa e getta. Ottimo olio extravergine? Non se ne parla! un amichevole augurio
Bustine di olio, aceto, sale e pepe. Buffet? Assolutamente di buone vacanze.
no! Anzi sì, ma in dosi monoporzione o servito da apposito

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Attualità l Costume l Società

“Orti e botteghe? Sono il futuro”

di Gigi Padovani
Accademico onorario di Torino Lingotto

Intervista con nostra piccola università sarà l’unica a e un po’ tutta la ristorazione sono usciti
riaprire a settembre con i cinquecento prostrati da questo periodo di chiusura
Carlo Petrini, studenti da tutto il mondo, ma a quelli forzata”.
fondatore e Presidente che mi dicono che si tornerà alla situa-
zione precedente all’emergenza e che
n Come si può recuperare tale divario?
“Abbiamo presentato al governo un pro-
di Slow Food. tutto sarà migliore di prima, rispondo: getto di legge, con un appello firmato da
attenzione, dobbiamo vigilare per cam- migliaia di cuochi e da nostri sostenitori,

H
biare il modo di produrre il cibo”. Carlin, che porta il titolo “Ripartiamo dalla Ter-
a trascorso il lockdown nella sua come lo chiamano da sempre i soci della ra”. Chiediamo di estendere il credito di
Bra, in provincia di Cuneo, leggen- chiocciola, classe 1949, è un fiume in pie- imposta, già previsto per alcune spese
do e scrivendo, telefonando agli na, carico e ottimista, nel commentare indotte dall’emergenza Covid-19, agli
studenti dell’Università di Scienze Gastro- le prospettive della ristorazione e acquisti di prodotti agricoli e di artigia-
nomiche che ha fondato nel 2004, lavo- dell’agroalimentare del dopo-Covid. nato alimentare di piccola scala, se lega-
rando per la ripresa autunnale della sua Ma lancia un allarme: non deve tornare ti a filiere locali, cioè regionali. È una
“creatura”, l’associazione Slow Food Inter- tutto come prima. E avanza una precisa premialità nei confronti dei virtuosi”.
nazionale, nata a Parigi nel 1989, della richiesta fiscale al governo, per aiutare n Quali sono state le conseguenze del
quale è Presidente. Ora Carlo Petrini è cuochi e ristoranti. lockdown per alberghi e ristoranti?
felice di poter tornare nel suo ufficio al n Come usciremo da questa crisi? Mi- “Il settore ha sofferto molto, anche se
Campus di Pollenzo: “Sono pronto a ri- gliori di prima? vedo timidi segnali di ripresa. Certamen-
partire: Terra Madre-Salone del Gusto si “Sono dubbioso che il ritorno alla ‘nor- te questo 2020 sarà difficile: credo che
farà a Torino e nel mondo, in ottobre; la malità’ possa essere così positivo come per uscirne dovremo aspettare l’anno
pensano in tanti: non credo che ne usci- nuovo. Penso, tuttavia, possa nascere
remo migliori. Per ora, vedo un abuso di una nuova economia dei beni comuni,
plastica impressionante, tra mascheri- qualcosa che superi Amazon e i super-
ne, guanti, sacchetti spesso buttati per mercati, in cui la tecnologia diventi un
strada. Le associazioni e i movimenti che alleato”.
hanno a cuore il cambiamento devono n Lei pensa che anche le piccole bot-
farsi sentire, perché non è affatto auto- teghe e gli agricoltori potranno usare
matico che si esca dall’emergenza con internet per arrivare meglio sul mer-
comportamenti più virtuosi”. cato? C’è chi ritiene Slow Food un “ne-
n Durante l’emergenza sanitaria per il mico” della modernità, quasi volesse
Covid-19 abbiamo imparato quali si- un ritorno al buon tempo antico, a
ano i valori importanti e tra questi c’è pratiche arcaiche e superate…
anche mangiare bene. Non si è mai “Non c’è incompatibilità tra essere pro-
cucinato tanto, come in questi mesi. duttori di piccola scala in un particolare
Che cosa ne pensa? territorio e nello stesso tempo usufruire
“È vero, però gli italiani sono stati costret- di un impianto tecnologico che consen-
ti a rifornirsi dalla grande distribuzione o ta di dialogare con il mondo. La nuova
hanno dovuto comprare online: sono i agricoltura deve basarsi su questa alle-
settori dell’economia che hanno fatto anza, non può essere prigioniera dei
soldi a palate, mentre i piccoli produtto- paradigmi legati a vecchi stereotipi con-
ri, gli artigiani, le botteghe di quartiere, tadini. I giovani possono realizzare

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questo tipo di economia più sosteni-
bile con le loro idee originali. C’è la
tendenza a narrare il fenomeno del ritor-
no alla terra come qualcosa di folkloristi-
co, che guarda al passato. Invece non ci
si rende conto che il futuro va in questa
direzione. A livello mondiale opera una
moltitudine di piccoli produttori che ga-
rantisce il cibo al 70-75 % dei viventi sul-
la Terra: sono cinquecento milioni di
piccole aziende famigliari, di coopera- n Come sarà quest’anno il Salone del altri meeting mondiali. D’altra parte sono
tive, di artigiani. Non è vero che il re- Gusto di Torino, che si dovrebbe tene- slittate persino le Olimpiadi… Noi pen-
stante 25 % dell’industria e della grande re in autunno? siamo che nella prossima edizione, cre-
distribuzione rappresenti l’unica forma “Ormai questo appuntamento biennale ando questa rete sui cinque Continenti,
di economia agroalimentare sana. Non si chiama Terra Madre-Salone del Gusto raddoppieremo le presenze a Torino”.
ci si può far guidare soltanto dal profitto, ed è un grande momento di condivi- n Durante questi mesi di pandemia su
ci sono anche i beni comuni e quelli re- sione di progetti, di formazione, della quali temi si è soffermato di più?
lazionali, che hanno un grande valore nostra rete mondiale di allevatori, conta- “Ho lavorato perché Terra Madre 2020
sociale ed economico”. dini, pescatori, artigiani, cuochi, indigeni potesse svolgersi con queste modalità
n Che cosa cambierà nelle cucine degli e migranti: dopo la pandemia vogliamo e soprattutto perché l’Università di
chef italiani? che ritrovino la fiducia e anche il forte Scienze Gastronomiche possa riaprire a
“È in atto già da tempo una nuova ten- legame con Torino, che li richiama a riu- settembre con gli studenti in aula, unico
denza, la nascita degli orti curati diretta- nirsi e discutere attorno a nuovi obiettivi. tra gli Atenei italiani. Siamo una piccola
mente dai cuochi. C’è chi ha creato una I viaggi non sono possibili, né ci sarà un’e- università, ma il 50% dei cinquecento
vera e propria azienda agricola per alle- sposizione fieristica al Lingotto, come allievi sono stranieri, dovevamo garan-
vare gli animali destinati al ristorante e prima dell’emergenza sanitaria, ma l’8 tire loro un’opportunità di studio e siamo
produrre la verdura e la frutta per la sua ottobre incomincerà un evento itineran- riusciti a reperire i locali, triplicando gli
tavola. Credo che sia un tipo di progetto te che coinvolgerà per sei mesi tutte le spazi. Non si deve perdere il fascino
che coinvolgerà molti locali; e se lo chef comunità del cibo in 170 Paesi del Piane- di essere comunità, che lascia un’im-
non ha il terreno o il personale per orga- ta, muovendo un milione di attivisti. E pronta indelebile nel Dna dei nostri
nizzare in proprio un’attività di questo intanto prepariamo il nostro congresso studenti: si innamorano delle Langhe e
tipo, si orienterà verso le produzioni lo- internazionale per l’aprile 2021: abbiamo del Piemonte. Per imparare bisogna
cali del territorio”. dovuto rinviarlo di un anno, come molti guardarsi negli occhi”.
n Lei ha fondato la prima Università di
Scienze Gastronomiche italiana, a Pol-
lenzo, nel castello che fu edificato dal SEI MESI SUL FUTURO DEL CIBO
re Carlo Alberto come azienda agrico-
la sperimentale: pensate di elaborare L’appuntamento a Torino sarà dall’8 al 12 ottobre 2020, ma fino all’aprile
progetti di questo tipo? del 2021 saranno coinvolti tutti i Paesi della galassia di Terra Madre. È quan-
“L’Università li sta già realizzando in mol- to promette Roberto Burdese, del comitato esecutivo internazionale di
te parti del mondo, già ora un 10% dei Slow Food e da sempre tra i responsabili della progettazione del Salone
nostri laureati sono tornati alla terra. del Gusto, organizzato da Regione Piemonte e Città di Torino insieme con
Purtroppo resiste ancora la vecchia im- l’associazione della chiocciola. “Durante quei cinque giorni autunnali di
magine del contadino, quasi fosse un partenza, metteremo in campo tecnologie digitali, eventi fisici diffusi in
mestiere di “serie B”: forse le loro famiglie città, nuovi format in diverse sedi, non al Lingotto - spiega Burdese - ma
si aspettavano di vedere i figli “dottori”, poi partirà una maratona di sei mesi che porterà Terra Madre nel mondo,
impegnati come giornalisti agroalimen- coinvolgendo un milione di attivisti, e con essa anche l’Italia e il Piemonte.
tari, critici gastronomici, esperti di mar- Il nostro focus sarà il futuro del cibo, che è legato alle cause della pande-
keting, ma molti stanno aprendo azien- mia che ha colpito il mondo: salute, ambiente e sostenibilità sono indis-
de agricole. Sono degli eroi, in questo solubilmente legati”. Il cammino si concluderà con il congresso mondiale
momento, ma sanno costruirsi margi- di Slow Food a Torino, nell’aprile 2021, se ovviamente le misure di conte-
ni di sostenibilità finanziaria e di vita. nimento del virus permetteranno la piena possibilità di viaggiare.
Basta con la visione nostalgica, passati-
sta, dell’agricoltura”.

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Attualità l Costume l Società

Il “politicamente (s)corretto”
in cucina
di Roberto Zottar
Delegato di Gorizia

Di recente è ripreso
il dibattito sui nomi
“razzisti” di alcuni
I n questi giorni, dopo il tragico fatto
di Minneapolis, è ripreso un dibattito
sui nomi “politicamente (s)corretti” di
alcuni cibi tradizionali e, sui social media
di molti Paesi d’Europa, si è aperta una
dificare il nome dei cioccolatini Mohren-
kopf, “testa di nero”, “moretto” per il Canton
Ticino mentre è tête de negre, nell’altra
lingua della Confederazione, il francese.
La richiesta è di cambiare da “moretto” in
cibi tradizionali. discussione intorno al quesito se alcuni “bacio di cioccolato”, Schokoküss, come
gastronimi (termini gastronomici) ce- già avvenuto in Germania, dove in pre-
Il caso del lino una forma di “razzismo” a tavola. A cedenza i consumatori compravano i
“moro in camicia”. questo proposito, il giornale inglese “The
Telegraph” si è addirittura chiesto se la
Negerküss, il “bacio del negro”.
Il dibattito sui cioccolatini “razzisti” è sta-
proibizione di “nomi discriminatori” pos- to ospitato anche sul prestigioso “Neue
sa aiutare a prevenire il razzismo. Zürcher Zeitung”, e la paladina di questa
Il dilagante politicamente corretto è sen- tesi è una ricercatrice presso l’Università
za confini e questa volta ha colpito la di Basilea, Franziska Schutzbach, che ha
neutrale Confederazione Svizzera, patria lanciato la campagna contro il dolcetto
della cioccolata, degli orologi, dell’alta incriminato sostenendo che “È fondamen-
finanza e dei referendum popolari. Il noto tale decolonizzare la nostra lingua per
sito Change.Org, infatti, ha lanciato in evitare un futuro di nuovi drammi legati
Svizzera una petizione contro i “dolci alla migrazione”.
razzisti” e per chiedere all’azienda zuri-
ghese Dubler AG, che li produce, di mo-
I cioccolatini “testa di nero” sono
stati tolti dagli scaffali di una
catena svizzera di supermercati

Sull’onda di tali riflessioni, la catena sviz-


zera di supermercati Migros ha reagito
alle proteste di antirazzismo togliendo
dai propri scaffali i dolci Mohrenköpfe.
C’è da dire che non è la prima volta che
questo dolce avvolto in una carta do-
rata, a base di wafer, crema e ciocco-
lato, crea polemiche e già in passato con
una petizione era stato chiesto di indi-
viduare un nome sostitutivo, ma il pro-
duttore è sempre rimasto fedele alla
denominazione storica del 1946.
In rete qualcuno si chiede se, sull’onda
del politicamente corretto, anche in
Italia dovremmo cambiare il nome al
gelato ricoperto “moretto”, alle liqui-

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ro che simili dibattiti possano innescar-
si nell’Italia gastronomica, perché met-
teremmo a rischio molte specialità dai
nomi decisamente “politicamente scor-
retti”: capita spesso infatti di imbat-
tersi in pietanze dai nomi curiosi e
forse poco invitanti.
Nel passato, per i contadini non era un
problema, dato che non c’era ancora il
marketing, chiamare con il loro nome
formaggi particolarmente odorosi “puz-
zoni di Moena” o salumi dalle forme
particolarmente familiari, “coglioni di
rizie Morositas e Negritas, al vino Ne- re, anche quando questa avviene invo- mulo” o “palle del nonno”. Il marketing
groamaro e magari anche agli gnocchi lontariamente o a causa della tradizione”. non esisteva, certo, ma forse i nostri avi
“strozzapreti”. E il budino Moretto, la Harald Ultsch, il Presidente dell’Associa- hanno visto involontariamente lontano
birra Moretti, l’amaro Montenegro, l’a- zione di Gastronomia tirolese, tuttavia, e alcuni nomi oggi appaiono invece
peritivo Negroni, il salame Negronetto afferma che ciò porta il “politicamente assai meno anonimi di altri. Sto pen-
e i bonbon nougatine della Venchi? corretto” troppo avanti, perché questi sando, per esempio, al brandacujun
Nel dibattito si è inserita l’Associazione sono piatti tradizionali del territorio. ligure, al bastardo del Grappa, al ro-
dei Ristoratori austriaci che ha defini- mano cazzimperio, al pane cafone, agli
to non più accettabili i nomi dei piatti spaghetti alla puttanesca, alle diverse
tradizionali Zigeunerschnitzel, la “scalop- Se simili dibattiti coinvolgessero minni di virgini, ai palermitani cazzilli di
pina alla zingara con peperoni”, il Neger- anche l’Italia gastronomica, patate, ai bigoli veneti, ai cazzetti d’an-
brot, “pan nero” al cioccolato e nocciole, che succederebbe? gelo. Potrei continuare con il culatello
e il Mohr im Hemd, “il moro in camicia”. di Zibello o con le zizzone di Battipaglia,
Tra l’altro, l’Associazione propone anche i grattaculi laziali o perfino con il piatto
un cambio di nome, a loro avviso poli- Credo che il “politicamente corretto” leccese pollu cusutu ’nculi, letteralmente
ticamente scorretto, agli “spaghetti alla rischi talvolta di essere una forma di “pollo cucito nel culo”. E ciò vale anche
puttanesca”. censura che condanna ciò che non ap- per i vini: Passerina, Nero di Troia, Ficaia,
pare in linea con le tendenze culturali Bricco dell’uccellone, tanto per citarne
attuali. Personalmente tremo al pensie- alcuni.
I ristoratori austriaci non
vogliono togliere dal menu le
specialità, ma cambiarne i nomi IL MORO IN CAMICIA
Il “Mohr im Hemd” è un dolce simile agli sformati o ai soufflé, ed è un classico
Il rappresentante dell’Associazione ha
della pasticceria austriaca: uno dei migliori viene servito ai tavolini della fa-
dichiarato al giornale “Tirole Tageszei-
mosa pasticceria di corte Demmel di Vienna. Il dolce è presente nel quaderno
tung” che “Il nostro lavoro è di ricevere
di ricette di fine Ottocento della contessa Olga Coronini di Gorizia. Al gusto è
le persone e, pertanto, noi dobbiamo
una specie di bonet piemontese, ma viene servito tiepido. Molto profumato
dare il buon esempio”. Ciò per loro non
per la presenza delle mandorle ed elegante nella “struttura”, è anche piace-
significa togliere dal menu queste spe-
volmente umido, e raffinato grazie all’accostamento con la panna semi-mon-
cialità, ma semplicemente chiamare
tata che lo ricopre e ne costituisce la... “camicia”!
“cotoletta con salsa ai peperoni” la sca-
Per realizzarlo, tritare finemente 120 g di mandorle con la buccia e unirle a 1
loppina alla zingara; “pane molto scuro”,
cucchiaino di farina. Montare molto bene 120 g di burro con 120 g di zucchero;
il Negerbrot, e “dessert al cioccolato con
aggiungere, sempre mescolando, 6 rossi d’uovo e 120 g di cioccolato fonden-
panna”, il moro in camicia. La proposta
te sciolto con 1 cucchiaio di latte, le mandorle e infine, con delicatezza, 6 albu-
è stata subito supportata da SOS Mitmen-
mi a neve. Imburrare uno stampo da ciambellone (con il buco in mezzo) con
sch, un gruppo che in Austria fa campagne
coperchio e cospargerlo di pane grattugiato. Versare il composto, chiudere e
per l’integrazione e si batte contro le di-
cuocere a bagnomaria a fuoco bassissimo per almeno un’ora. Servire il dolce
suguaglianze, e Alexander Pollak, loro
tiepido ricoperto di panna.
portavoce, ha dichiarato che “La discrimi-
nazione non è una questione che fa ride-

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Attualità l Costume l Società

La cucina fantasma

di Elisabetta Cocito
Accademica di Torino

I diversi aspetti che potenti la spugna, altri hanno cercato di rispettosi dell’igiene e della sicurezza
limitare i danni affidandosi alla consegna alimentare, a volte anche eleganti.
hanno caratterizzato di pasti a domicilio.
il food delivery. Certamente il food delivery non è un fe-
nomeno nuovo, ma, almeno fino al lock- L’incremento dell’industria
down, nel nostro Paese aveva perlopiù che si occupa degli imballaggi
interessato pizzerie e ristoranti etnici. La degli alimenti

L
situazione nuova, con tanta gente chiu-
a forzata reclusione impostaci ne- sa in casa e impossibilitata a uscire, ha
gli scorsi mesi dall’attacco del Co- favorito un allargamento sia della do- Da questi dettagli si evince come tale
vid-19 oltre a modificare, anzi manda sia dell’offerta di tale servizio; un tipo di commercio abbia alimentato
stravolgere, le nostre abitudini, ha cau- fenomeno che, a mio parere, merita di l’industria dell’imballaggio per alimenti.
sato forti ripercussioni sull’economia essere indagato. Alcuni ristoranti han- L’offerta è variegata nelle forme e nei
reale, in particolare sulle attività com- no proposto piatti pronti, altri alimen- colori: in particolare scatole e conteni-
merciali. Uno dei settori sicuramente più ti semilavorati da cuocere e rifinire a tori biodegradabili ed ecocompatibi-
colpiti (se ne è parlato diffusamente casa, con guarnizioni e salse di accom- li, possibilmente personalizzati con il
anche nella nostra Rivista) è stata la ri- pagnamento fornite nel pacchetto, il logo del ristorante che li trasforma in un
storazione, costretta a una totale chiu- tutto corredato da puntuali istruzioni discreto strumento di marketing.
sura, anche se temporanea. per l’uso. Da parte dei più attrezzati, il Un altro sbocco commerciale è rappre-
Alcuni ristoranti, a fronte delle alte spe- menu è stato consegnato proposto in sentato dalla raccolta e distribuzione
se fisse di gestione, hanno gettato im- singole portate racchiuse in packaging degli ordini. Poiché la consegna è tal-

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volta piuttosto complessa da organiz-
zare da parte del singolo locale, sono
fiorite o hanno acquistato più spazio
commerciale le agenzie di delivery che
fungono da intermediari, presentan-
dosi come vetrina per i ristoranti asso-
ciati: attraverso un unico portale si pos-
sono così confrontare prezzo, menu e
recensioni offrendo nel contempo ai
ristoratori la possibilità di acquisire nuo-
vi clienti. Tali piattaforme vengono in
genere utilizzate per lo più da fast food
e pizzerie, e la chiave della loro afferma-
zione sta nella capacità di gestione degli
ordini e nel coordinamento tra il team
di cucina e quello di consegna. si occupava di preparare e consegnare per lo più indirizzato in ambito nazio-
pasti a casa di persone in difficoltà (Me- nale; se prima per lo stesso motivo im-
als on Wheel). Questo fenomeno, attivo peravano i grandi centri commerciali, il
Un punto critico è costituito anche negli Stati Uniti, non finì con la periodo di forzata clausura ha portato
dall’organizzazione dei rider guerra, ma anzi si radicò nel tempo. In alla riscoperta dei negozi di quartiere
che consegnano il cibo realtà già nei primi anni del 1900, con che offrono anche consegna a domi-
l’industrializzazione, molti lavoratori, co- cilio. Sarà compito di questi ultimi e de-
stretti a lavorare lontano da casa, usufru- gli albergatori cogliere l’occasione per
Un punto critico, come sollevato in più ivano di pasti da asporto. L’abitudine si coltivare e fidelizzare i clienti con un’ade-
occasioni dagli stessi addetti, è l’organiz- rafforzò ancor più con la diffusione della guata e stimolante offerta di servizi.
zazione dei rider, ossia dei fattorini ad- televisione nelle case private, quando i Come curiosità di questo periodo di iso-
detti alla consegna. In particolare, nel ristoranti cominciarono a pubblicizzare lamento è interessante il progetto
periodo di emergenza Covid-19, ha rive- consegne di cibo adatto per il consumo “Kitchen Quarantine” di Massimo
stito importanza basilare il rispetto direttamente davanti al televisore (sigh!). Bottura che gli è valso il premio Webby
delle regole igienico-sanitarie, che im- La mia curiosità accademica mi ha porta- Special Achievement Award 2020 per le
pongono che il mezzo di trasporto sia to a fare esperienze di food delivery, tutte migliori proposte social in rete. Men-
pulito, che il cibo non entri in contatto peraltro positive, con alcuni ristoranti di tre cuochi di tutto il mondo imperver-
con elementi pericolosi, che la tempera- fiducia, una stella Michelin, un buon emer- savano con videoricette dedicate a chi
tura venga sempre mantenuta costante gente e uno di media caratura e di buona era costretto a casa, Bottura ha saputo
e adeguata all’alimento. A tale proposito, qualità, che però hanno provveduto in catturare il pubblico con un progetto
le norme impongono che i rider vengano proprio alla consegna senza affidarsi ad apparentemente semplice, giocato in
adeguatamente formati sul tema dell’i- agenzie specifiche. Verso questa fascia di ambito famigliare: grazie a un’idea del-
giene alimentare. La legge prevede an- offerta medio alta si è rivolta, così sostie- la figlia, ha raccontato, con freschezza e
che che il cibo sia accompagnato dalle ne un’indagine, per lo più la generazione spontaneità, le avventure culinarie del-
informazioni obbligatorie che di norma dei baby boomer che dispongono di una la sua famiglia in lockdown, trasmetten-
vengono riportate sulle carte dei ristoran- maggiore capacità di spesa e che hanno do un messaggio di positività e infor-
ti (allergeni, se si tratta di prodotto fresco riscoperto e apprezzato la cucina nostra- malità che ha conquistato milioni di
o decongelato…). Norme che in tempo na con i prodotti del territorio. utenti. Ovviamente, aggiungo io, ha
di lockdown hanno imposto anche rigidi contribuito sicuramente anche la noto-
protocolli per il confezionamento del cibo rietà del personaggio. Va da sé che nul-
e distanze garantite dai locali cucina per Riscoprire le bellezze italiane la si improvvisa e il progetto ha richiesto
la consegna ai rider. Temo che in molti casi e i negozi di quartiere lavoro, capacità organizzative e pianifi-
tutto questo sia rimasto nel mondo dei cazione, anche perché andava in onda
sogni. ogni sera per 40 minuti.
Le consegne di cibo a domicilio non Le riflessioni di cui sopra toccano anche Tornando al tema del food delivery, chiu-
sono naturalmente un fenomeno re- aspetti che influenzeranno nel breve l’e- do segnalando che da un’indagine dif-
cente, lo sono soltanto nelle forme e nei voluzione di abitudini e costumi: se prima fusa dal web pare che in Europa i piat-
mezzi utilizzati. Nel 1940, nacque in In- molti privilegiavano l’estero per i costi ti più ordinati parlino italiano e che la
ghilterra il Women’s Volunteer Service che vantaggiosi, quest’anno il turismo sarà pizza la faccia ovunque da padrona.

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Tradizioni l Storia

Cibo e sapori nel cinema italiano


del dopoguerra
di Giuseppe Benelli
Accademico della Lunigiana

Nel centesimo
anniversario
di Alberto Sordi,
I l film Un americano a Roma è stato di-
retto nel 1954 da Steno (nome d’arte
di Stefano Vanzina) con protagonista
Alberto Sordi, di cui ricorrono i cento
anni dalla nascita. Sordi interpreta un
to con una ancora più improbabile divisa
da sceriffo della polizia del Kansas City.
Una delle scene più famose ritrae Nando,
rientrato a casa di notte, a mangiare da
solo in cucina. Ha due possibilità: un piat-
il ricordo di alcuni giovanotto romano, Nando “americano to di maccheroni preparato dalla mamma,
der Kansas City”, plagiato dal mito ame- che definisce “cibo da carrettieri”, con vino
memorabili episodi. ricano. A quell’epoca i giovani, costretti rosso, oppure all’americana un misto di
a vivere in una realtà fatta per lo più di marmellata, yogurt, mostarda e latte.
miseria e disoccupazione, finivano per Inizialmente sceglie il mangiare “ameri-
rifugiarsi nel sogno americano. Nando cano”, dicendo che è proprio con quello
fantastica di essere un grande ballerino che gli americani vincono le guerre. Ma,
di tip-tap e rivive nella realtà i film che dopo averlo assaggiato, schifato afferma
vede la sera, come se la vita fosse un gran- che il cibo “americano” non è per umani
de cinema con Fred Astaire, Gary Cooper, ma piuttosto per animali o addirittura
Joe Di Maggio. Va in giro per Roma sopra per “uccidere le cimici”. E rivolgendosi al
una potente moto Harley-Davidson par- piatto materno esclama: “Maccarone,
Alberto Sordi, “Un americano a Roma” lando un improbabile americano e vesti- m’hai provocato e io ti distruggo adesso,

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Una scena del film “La grande abbuffata”

maccarone! Io me te magno…”. Anche se


l’America è la terra sospirata, la cucina
italiana è qualcosa di irrinunciabile,
un simbolo e un motivo d’orgoglio.

Intorno alla tavola ci sono


alcune delle scene più belle

Nei film del dopoguerra il ruolo del


cibo passa attraverso le difficoltà ali-
mentari, l’insufficienza di grano e la po-
vertà di vasti strati della popolazione. Il una sua identità giocando la carta dell’u- brizi aveva proprio un’autentica vene-
cinema neorealista è caratterizzato da morismo, dove la fame è ancora tanta. razione per la buona cucina, tanto da
trame ambientate in massima parte fra Molti film interpretati da Totò hanno scrivere un libro di poesie dedicate alla
le classi disagiate, con lunghe riprese spazi importanti per il cibo, ma uno in pastasciutta. Ricette in versi dei piatti
all’aperto, utilizzando spesso attori non particolare è rimasto incredibilmente della tradizione romana accompagnati
professionisti. I film riflettono speranza e famoso: Totò che s’ingozza e intasca ciuf- dal rimpianto per la vita semplice di un
riscatto, desiderio di lasciarsi il passato fi di spaghetti in Miseria e nobiltà, film tempo e dall’ironia sulla dieta: “Ma vale
alle spalle e di cominciare una nuova vita. di Mario Mattoli del 1954, ispirato all’o- poi la pena de soffrì/ lontano da ’na ta-
De Sica, Rossellini e Visconti portano il pera teatrale di Eduardo Scarpetta. Tutti vola e na’ sedia/ pensanno che se deve
cinema nelle strade, tra la gente comune ricordano la famosa scena in cui Totò e i da morì?/ Nun è pe’ fa’ er fanatico romano/
di un’Italia costretta ad arrangiarsi per membri della sua “famiglia allargata” si però de fronte a ’sto camp’ d’inedia,/ mejo
poter mangiare, come la grande Anna avvicinano a un piatto di spaghetti tra- morì co’ la forchetta in mano!”.
Magnani al grido “Fame e pane!” ne L’o- scinandosi dietro la sedia fino a quando
norevole Angelina di Luigi Zampa del non saltano tutti assieme verso il gigan-
’47. Intorno alla tavola ci sono alcune tesco piatto di pasta e iniziano a prende- Il boom economico
delle scene più belle, come in Ladri di re gli spaghetti con le mani. Addirittura cambia il modo
Biciclette di Vittorio De Sica del ’48, dove Felice mette gli spaghetti in tasca, perché di mangiare degli italiani
la distanza tra classi sociali si manifesta non si può sapere cosa riservi il futuro:
in tutta la sua spietatezza. In una trattoria una delle scene cult del cinema Italiano.
romana, Antonio mangia col figlioletto Nel capolavoro di Mario Monicelli I soliti Negli anni Sessanta c’è il boom econo-
Bruno che, davanti al suo piatto di pasta ignoti, la celebre scena del film, quando mico e cambia il modo di mangiare degli
troppo popolare, continua a girarsi verso i ladri più iellati e simpatici del cinema italiani: la fame è solo un ricordo. Nel
il tavolo del bambino ricco che mangia italiano, abbattuta la parete, invece di film La ricotta (1963) di Pasolini, il pro-
la carne. La fame nel dopoguerra esalta arrivare al tesoro del Monte di Pietà, sbu- tagonista, preso dai morsi di una fame
la pasta che riempie la pancia, la pizza cano in una cucina dove si consolano con atavica, mangia tutti i resti della sua “ul-
simbolo di vita, il vino delizia e croce. la pasta e ceci. Era il 1958 e la fame rima- tima cena”, una fatale e pantagruelica
neva la protagonista in un’Italia ancora abbuffata, compresa un’enorme ricotta,
alle prese con la sopravvivenza. Una cu- per morire in croce d’indigestione. Così
Il rapporto tra popolazione riosità: il copione prevedeva pasta e fa- come, in tutt’altro modo, si voteranno a
e cibo nella commedia gioli, fu Marcello Mastroianni, uno dei un laido suicidio, per aver troppo man-
all’italiana “ladri”, a chiedere che fosse sostituita con giato, i protagonisti de La grande abbuf-
la pasta e ceci, che sul set mangiò in pie- fata di Marco Ferreri del 1973. Allegoria
na naturalezza. della società borghese destinata all’au-
Finita la breve stagione del Neorealismo, Anche la pellicola Un militare e mezzo todistruzione, il film è uno dei più radi-
il cinema continua a mostrare il rapporto (1959) di Steno, interpretata da Aldo Fa- cali atti d’accusa contro il consumismo.
tra popolazione e cibo con la commedia brizi e Renato Rascel, si evidenzia so- Protagonisti della vicenda sono Marcel-
all’italiana. Il pubblico ha bisogno di ri- prattutto per la memorabile sequenza in lo Mastroianni, Ugo Tognazzi, Philippe
dere o perlomeno di sorridere, perciò le cui Fabrizi cerca inutilmente di resistere Noiret e Michel Piccoli, quattro romanti-
maggiori vedette italiane diventano at- di fronte a un piatto di pastasciutta, ce- ci goliardi che hanno scelto di morire in
tori comici o al più brillanti. Insomma, il dendo poi di schianto e mangiandosela un’orgia di cibo e sesso, in una villa fuori
cinema italiano della rinascita conquista tutta in un sol boccone. D’altronde Fa- Parigi.

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Tradizioni l Storia

Il piacere di stare a tavola

di Nicola Barbera
Accademico di Milano Duomo

Per non dimenticare,


in questi momenti
difficili, la seduzione
P ellegrino Artusi sosteneva che due
sono le funzioni principali della vita:
la nutrizione e la propagazione
della specie; entrambe vanno soddisfat-
te nel modo migliore per rendere, da una
tare al gusto; gli altri due la vista e l’udi-
to, collegati alle arti, sono ritenuti “supe-
riori” mentre aiutano solo a vivere meglio.
Perché chi gode ammirando un bel qua-
dro o ascoltando una buona musica è
del convivio. parte, più piacevole la vita stessa e, dall’al- ritenuto superiore a chi gode mangiando
tra, giovare all’umanità. Infatti, se l’uomo un’eccellente vivanda? L’interpretazione
non si cibasse (istinto primordiale di so- di una ricetta può essere paragonata
pravvivenza) e non provasse stimoli ses- a quella di uno spartito musicale, che
suali (istinto di propagazione della specie) può raggiungere vertici assoluti a secon-
il genere umano finirebbe. da di chi l’interpreta. Come la danza è
Alla soddisfazione di un bisogno va sem- un’arte fugace, così è un buon piatto,
pre associato un piacere: il piacere della in quanto entrambi si manifestano e si
conservazione risiede principalmente nel consumano, lasciando solo sensazioni e
senso del gusto e quello della riprodu- ricordi piacevoli o addirittura sublimi.
zione nel senso del tatto; di conseguen- Goethe sosteneva che, garantiti cibo e
za questi sono i sensi più importanti; sussistenza, l’uomo diventa creativo.
l’olfatto si può considerare complemen- Si può quindi affermare che l’uomo man-
gia, ma quello intelligente sa mangiare.

Distinguere tra fame, bisogno


primario e appetito, che prelude
al piacere di mangiare

Occorre, naturalmente distinguere tra


fame, bisogno primario di cibo che, in
assenza, crea sensazioni spiacevoli o
addirittura dolorose, e appetito che pre-
lude al piacere di mangiare, al godimen-
to conseguente alla vista dei colori e alla
percezione olfattiva dei profumi e degli
aromi dei vari piatti. Un buon pranzo,
oltre al piacere della degustazione
gastronomica, deve mettere allegria
e buon umore nei commensali, vivifica-
to da un garbato conversare.
La struttura di un pranzo all’italiana
è costituita all’inizio, per stimolare l’ap-
petito, dagli antipasti, prefazione al pran-
zo vero e proprio o alla cena importante

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che, di solito, sono freddi. Seguono il za di avere a disposizione un numero lidi e in particolare per mangiare più
primo o i primi, rigorosamente caldi. sufficiente di bottiglie dello stesso vino: elegantemente i “maccheroni”.
Cucinare è insieme scienza (regole da di massima un terzo di bottiglia a testa, La disposizione delle posate sul tavo-
rispettare) e arte (creatività vera, non privilegiando quelli in grado di “reggere” lo da pranzo è variata molto nel tempo;
banale improvvisazione): i principi ge- il maggior numero di portate. per esempio, nel XIII secolo, a Firenze, i
nerali, che prescindono dalle singole Guelfi ponevano tutte le posate a destra
preparazioni, sono: il rispetto del terri- del piatto, mentre i Ghibellini le dispo-
torio e delle sue tradizioni; le tecnologie L’evoluzione delle posate nevano in alto tra il piatto e i bicchieri.
moderne vanno adoperate in quanto nel tempo Oggi in Italia, come è noto, il coltello va
utili, tuttavia non possono sostituire i posto a destra del piatto con la lama
metodi tradizionali. Innanzitutto le ma- rivolta verso l’interno affiancato, all’e-
terie prime sono determinanti e inci- Le posate (o coperto perché, una volta, sterno, dal cucchiaio con la punta rivol-
dono per almeno il 50% sul risultato fi- venivano portate al tavolo coperte da ta verso l’alto; la forchetta va posta a
nale; il cuoco non è un medico, né un un tovagliolo). La prima posata fu cer- sinistra del piatto con le punte verso
farmacista e la cucina non è una beauty tamente il cucchiaio, ai primordi una l’alto, e le posate per dolci e frutta (tutte
farm, perciò non ci si deve preoccupare conchiglia o un oggetto naturalmente di dimensioni più piccole) tra piatto e
eccessivamente del contenuto calorico concavo, migliore della mano per por- bicchieri: la forchetta è la più vicina al
dei cibi perché ogni cucina ha i suoi gras- tare alla bocca cibi liquidi; successiva- piatto (con l’impugnatura a sinistra),
si tradizionali che, al massimo, possono mente di legno, opportunamente lavo- quindi il cucchiaio e poi il coltello.
essere “alleggeriti”; gli ingredienti del- rato, e in fine di metallo, anche prezioso. In Francia la disposizione è analoga, ma
le vivande e i loro intingoli (non molti) La seconda fu il coltello, inizialmente le punte di cucchiaio e forchetta sono
devono essere facilmente riconosci- una selce tagliente o un osso acumina- volte verso il basso. I bicchieri, posizio-
bili. Va ricordato che anche il piatto to poi, nell’Età del bronzo, un pugnale nati leggermente a destra del piatto,
più semplice richiede tempo e impe- con solo una lama tagliente. Terza, nei devono essere minimo due: uno per
gno; è importante, infine, che i piatti di primi anni dell’XI secolo, la forchetta, l’acqua, il più vicino al piatto e uno per
portata siano ben caldi: Montezuma che fu molto contestata, in quanto il vino (ma anche quattro se sono previ-
dava a ognuno dei suoi numerosi invi- considerata poco virile forse perché ri- sti: aperitivo, vino bianco, vino rosso e
tati un braciere, perché i cibi non si raf- cordava la “forcina” per capelli delle dessert).
freddassero. dame. Già nel 1600, tuttavia, il pregiu- Il pane va messo a sinistra. Il tovagliolo,
Ai primi seguono i secondi di carne e/o dizio era stato superato, tanto che un salvo per aspetti decorativi particolari,
di pesce, con i loro contorni. Il pranzo o gentiluomo inglese, dopo una visita in a fianco delle posate: a destra o a sini-
la cena si concludono con il dolce e/o la Italia, decise di introdurla anche in In- stra. Le posate utilizzate, per dare l’in-
frutta. ghilterra. Inizialmente a due punte (reb- dicazione ai camerieri che possono ri-
Anche se la vita di oggi, spesso seden- bi), la forchetta fu decisiva nell’affronta- tirare il piatto, vanno poste al centro del
taria, si presta solo eccezionalmente a re il cibo solido in quanto consentiva di piatto in posizione verticale (sulle ore
pranzi completi e sontuosi, le regole non toccarlo con le mani. Nel 1700 di- 6.30); meglio con i rebbi della forchetta
generali vanno sempre applicate, ma venta a tre rebbi e il relativo “servizio” fu e la punta del cucchiaio verso il basso.
con leggerezza nella scelta degli ingre- chiamato “San Marco” e, alla fine del Nel caso si voglia indicare che non si è
dienti e con porzioni contenute e con 1700, a Napoli, il cuoco di corte di ancora terminato di mangiare, le posa-
portate non troppo numerose. Ferdinando IV aggiunse una quarta te si possono disporre affiancate al cen-
Indispensabile, infine, per la riuscita di punta, come le più diffuse attuali for- tro del piatto con le impugnature, ri-
un pranzo (astemi a parte) è la scelta chette, migliorando ulteriormente la spettivamente, all’incirca sulle ore 4 e
dei vini più appropriati, con l’accortez- “grazia” nel portare alla bocca i cibi so- sulle ore 8.

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Territorio l Turismo l Folklore

Vastedda, sapore siciliano

di Giancarlo Saran
Accademico di Treviso

Un particolare pecorino core e le capre belanti… subito cagliò triamo la vastedda, l’unico pecorino a
una metà del candido latte/e, rappreso, pasta filata a livello nazionale.
a pasta filata lo mise nei canestri intrecciati”.
della Valle del Belice. Nell’economia dell’epoca, il formaggio,
quale preziosa moneta di scambio, era Diverse ipotesi
molto apprezzato a Roma. sull’origine del nome
La Sicilia, grazie anche alla sua posizio-
ne, una sorta di crocevia di uomini e
merci nel Mediterraneo, porta con sé Leggenda racconta che, dopo un’estate
stratificazioni di epoche diverse. I Fenici particolarmente calda, il casaro si accor-
prima, Greci e Romani, e poi Arabi, Nor- se che i suoi pecorini stavano andando a
manni, Aragonesi. Proprio uno di loro, male. Preso dalla disperazione di perde-
Federico II, seppe conferire valore allo re un’intera stagione, li tagliò grossola-
sviluppo di pastorizia e agricoltura. namente a fette e li gettò nel calderone
Una flora dei pascoli in grado di dare dell’acqua calda, nell’estremo tentativo
quella marcia in più che sa caratterizza- di salvarli, eliminando l’acidità della fer-

L
re molti dei prodotti locali, abbinata mentazione batterica. Fu a quel punto
a Sicilia dei formaggi è un univer- anche a una singolare biodiversità delle che la pasta cominciò a filare e il casaro
so a sé. Ne parlava già Omero, mandrie ovine, come forse nessun’altra iniziò a raccoglierla ponendola nel primo
nell’Odissea, quando fa incontra- realtà nazionale. Pinzirita, comisana, contenitore a portata di mano: alcune
re Ulisse con Polifemo nella sua grotta barbaresca, della valle del Belìce. Ed fondine su cui la mise a raffreddare. Pre-
“Entrati nell’antro, osservammo ogni è proprio da quest’ultima, nelle terre sero la forma di pagnotte un po’ schiac-
cosa/dal peso dei caci i graticci piega- del Gattopardo, tra le province di Pa- ciate. Da lì tradizione vuole che abbiano
vano… seduto, quindi mungeva le pe- lermo, Trapani e Agrigento, che incon- acquisito il nome di vastedda, ossia una
specie di focaccia. C’è un’altra versione,
e cioè che l’etimo derivi dal termine dia-
lettale “vasta”, vale a dire guasta, anda-
ta a male, come stava capitando se non
fosse avvenuta la casuale intuizione di
buttare il formaggio nel calderone.
In realtà, un tempo, la vastedda era
prodotta solo nella stagione estiva,
quando il latte era insufficiente per dare
luogo al tradizionale pecorino. In segui-
to, anche per il successo ottenuto, la
sua produzione è divenuta costante
lungo tutto l’anno.
Tuttavia, il fascino della vastedda non è
solo dovuto al caso, dai contorni più o
meno romanzati. Vi è anche la materia
prima, ossia il latte della razza belicina,
un incrocio di pinzirita, comisana e sarda.

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giore digeribilità. Particolarmente in-
dicata, quindi, per persone anziane o
che debbano seguire un regime diete-
tico ipocalorico.
Versatile in cucina, dove si presta a
svariate preparazioni, una per tutte una
golosa insalata… alla pecorina.
Vastedda che ha trovato un suo testimo-
nial anche tra gli apostoli della buona
cucina italiana, quell’Andy Luotto che,
a suo tempo, aveva bucato lo schermo
con Renzo Arbore, nella divertente cor-
rida televisiva di “Quelli della notte”. Suo
il risotto mantecato alla vastedda con
melagrana, limone e scorza d’arancia.
Lungo la carta di un teorico menu dedi-
cato, è un cacio in grado di interpretare
anche altri ruoli. Eccola con il pani cun-
zatu, assieme a filetti di acciuga e pomo-
go, e poi tagliata a listarelle poste in tini doro a dadini. Vi è poi la vastedda alla
La razza belicina è molto di legno (piddiaturi). Si aggiunge acqua Caterina, una rivisitazione della più clas-
produttiva, prolifica e resistente calda, rimestando il tutto con una pala di sica caprese, dove va a sostituire la moz-
alle avversità atmosferiche legno (vacillatuma). Una volta estratta zarella. L’abbinamento pesce e formaggi
dalle fuscelle, è posta su un piano inclina- è considerato spesso un azzardo, ma si
to (tavulieri), dando forma a trecce, ada- può vincere la scommessa con le coto-
Pecora dalle singolari particolarità: è mol- giate poi su appositi piatti fondi di cera- lette di pesce spada “cremate” al forno da
to produttiva, grazie a un apparato mica. Rivoltata alcune volte sino a che non vastedda conseguente. Non poteva man-
mammario particolarmente sviluppato. assume la tipica forma a focaccia. La rifi- care la pizza, con testimonial Ciccio Sul-
Prolifica (molti i parti gemellari) e ha una nitura prevede che, tolta dal piatto, venga tano, prestigioso stellato di Ragusa Ibla,
spiccata resistenza alle avversità atmo- salata in salamoia e lasciata asciugare per che la propone con acciughe e limoni.
sferiche che la rendono ideale nell’am- un giorno o due. Ne esce un prodotto dai Per chi volesse saperne di più c’è un ori-
biente in cui vive. A questo si aggiunge tratti caratteristici, molto apprezzato da ginale ricettario proposto dal Consorzio
“il fattore campo”, ossia l’ecosistema chi ne scopre le diverse qualità, tanto che di tutela che svela tutta una serie di intri-
legato al pascolo. Un’alimentazione ric- uno dei più raffinati specialisti del caciou- ganti preparazioni. Pietro d’Agostino,
ca di foraggi freschi, con fieno e paglia di niverso, Alberto Marcomini, ha scritto stellato di Taormina, la serve con un tran-
qualità, oltre al fatto di potersi nutrire della vastedda che è uno dei dieci mi- cio di palamito all’eoliana. La troviamo in
dell’erba lungo i filari e delle foglie di vite gliori pecorini nazionali, unico siciliano un risotto con capperi e peperoncino, ma
raccolte dopo la vendemmia. Non gli si tra i cugini delle altre regioni. vi è anche quello al Nero d’Avola, con
fa mancare nulla, per esempio le frasche gamberetti e favette verdi. Goloso ingre-
della potatura dell’ulivo, come i cladodi diente nelle pappardelle con zucca, gam-
del fico d’India, ossia quelle curiose pale Versatile in cucina, beretti e mandorle tostate e ci sta pure
(impropriamente chiamate foglie), tipiche la vastedda ha notevoli con il baccalà “a sfincione”, classico paler-
della pianta. A questo punto entra in gio- proprietà nutrizionali mitano rivisitato per l’occasione. Intrigan-
co la lavorazione, tra l’altro condotta te con il maialino dei Nebrodi, sotto for-
ancora secondo criteri di tradizione, ma di involtini e umori di arancia. Usata
con un arsenale di storici strumenti di Vastedda al vertice anche per le pro- anche nel dessert, con una originale
lavoro che sono ulteriore valore aggiun- prietà nutrizionali. Grazie alla sua parti- bavarese. Tuttavia attenzione, perché non
to alla storia della vastedda. colare lavorazione, è ricca di proteine, va dimenticato che vastedda fa rima
Dopo una prima fase dove il latte, una vitamine e sali minerali. Il dilavamen- anche con focaccia, quella originale da
volta filtrato, viene riscaldato non oltre i to del grasso, durante il processo di fila- cui si dice abbia preso il nome. Che, a sua
40° in caldaie di rame stagnato, la massa tura della pasta, consente un aumento volta, si declina in diverse varianti, ma
viene rotta con un bastone di legno (ro- percentuale delle proteine. Per questo stavolta senza la cugina acquisita, quella
tula), posta in fuscelle per uno o due motivo essa è dotata di una spiccata nata “per caso” da una partita irrancidita
giorni, il tempo di favorire un primo spur- leggerezza e una conseguente mag- di latte ovino.

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Territorio l Turismo l Folklore

Un silenzioso e tenero animaletto


protagonista delle feste estive
di Monsignor Giovanni Lo Giudice
Legato per lo Stato Città del Vaticano

San Giovanni, a Roma, è costituita dalla lumaca. Un animale in quella parte del libro del Levitico ri-
curioso, il mollusco terrestre: in natura guardante le prescrizioni alimentari, al
e Santa Rosalia, nasce munito di una conchiglia, la sua casa, capitolo XI, vieta di cibarsi degli anima-
a Palermo, che si trascina sempre con sé, all’interno
della quale, nella sua parte più recondita,
li che strisciano, e la lumaca, associata
agli insetti di terra, viene considerata
si festeggiano custodisce l’apparato digerente. Questo immonda. Così è anche per le norme ali-
silente e innocuo animaletto, proprio nei mentari dell’Islam.
gustando le lumache. mesi estivi, risulta essere al centro dell’at- Con il trascorrere del tempo, per la cul-
tenzione di coloro che sono ghiotti delle tura gastronomica occidentale, le luma-

D
sue carni tenere e ricche di proteine. che sono divenute un piatto prestigioso
ue importanti città del nostro bel Il consumo delle lumache si perde nella da servire in occasione di cene sontuose
Paese, Roma e Palermo, nel perio- notte dei tempi. Nelle caverne del territo- e raffinate. L’Helix (conchiglia), apparte-
do estivo festeggiano due Santi rio europeo, sono state ritrovate le tracce nente alla famiglia dei gasteropodi, pre-
Patroni, molto cari alla devozione e tradi- di questo animale che già allora suscitava senta una carne magra piena di protei-
zione popolare: San Giovanni Battista, l’interesse dell’uomo preistorico. Erano ne, vitamina B12, grassi polinsaturi e
il 24 giugno, e Santa Rosalia Sinibaldi conosciute dai Greci. Plinio il Vecchio le bassa percentuale di grassi saturi. È un
(XII secolo) il 14 e il 15 luglio. L’atmosfe- considera un alimento d’élitè in epoca mollusco che si presta a svariati modi
ra nei giorni dedicati alle celebrazioni, non romana e anche Apicio ha dedicato loro di preparazione. In Francia l’escargot
solo religiose, dei rispettivi Santi è molto qualche ricetta nel suo famoso libro De re (Helix pomatia) si prepara con la panna o
carica di significati, di storie, leggende, coquinaria, consigliando di farle sgrassare col burro. Fa parte del patrimonio del-
colori, sapori e profumi che stimolano i nel latte. la cucina italiana e la crescente doman-
sensi. La leccornia che accomuna queste In ambiente semitico, tuttavia, la lumaca da, per esaudire i palati più sopraffini, ha
due città distanti circa mille chilometri non gode della stessa fortuna. La Bibbia, invogliato alcuni giovani imprenditori
all’allevamento per il commercio anche
delle preziose uova. Dal 1973 l’Istituto
Nazionale di Elicicoltura di Cherasco è
il più importante centro d’avanguardia
d’Europa che ne promuove la protezio-
ne e la diffusione.

A Palermo le lumache
si chiamano “babbaluci”, da
babbucce, scarpette di stoffa

Dopo gli acquazzoni primaverili, esse sbu-


cano dal suolo per nutrirsi dell’erba fresca
e tenera, per poi scalare e situarsi sugli
steli del grano appena mietuto. La raccol-
ta delle piccole lumache (Theba pisana),
che assumono colorazioni diverse, bian-

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che, color perlaceo, con striature marrone
o nerastre, richiede molta pazienza e
costanza perché il prodotto è minuto e la
resa non è abbondante. Alle volte esse si
trovano appiccicate nei cardi spinosi e
raccoglierle diventa impresa assai ardua.
A Palermo nei mercati storici della Vuc-
ciria, di Ballarò o del Capo si notano i
venditori di babbaluci, così si chiamano
per la derivazione araba che sta a indica-
re le babbucce, le scarpette di stoffa, op-
pure si fa risalire il nome dal boubalàkion,
“bufalo” in greco, a motivo delle corna che
esse sviluppano quando si avviano per un
lento cammino. La chiocciola è il simbo- dei sensi. Le bancarelle illuminate a festa,
lo della tenacia. Una canzone in dialetto colorate con le scene dei pupi siciliani, Anche in Abruzzo sono
siciliano considera il danno che può fare l’odore dello zucchero sciolto a caldo e protagoniste per la
la lumachina, la quale, con le corna, è ca- delle mandorle tostate per la cubàita in- festa di Sant’Urbano
pace di spostare le pesanti basole di pietra vade le strade gremite di gente; il cosid-
con cui venivano lastricate le strade del detto “gelato di campagna”, dai colori vi-
centro storico di Palermo. vaci, il torrone, la petrafénnula, la càlia e i Gli amici abruzzesi, che si trovano dalle
A Roma, per San Giovanni Battista, su- semi di zucca tostati e salati, la pannocchia parti di Bucchianico, chiamano la chioc-
bito dopo il solstizio d’estate, si mangiano bollita… E non può mancare la babbalu- ciola ciammaica e da essa prende il nome
le lumache un po’ più grosse rispetto alla cedda del Festino. La preparazione del la marcia (ciammaichella) a zig zag, come
babbalucedda del Festino di Santa Rosalia. piatto richiede diverse operazioni: oc- le volute del guscio della lumaca, che se-
I romani amano prepararle con spicchi corre innanzitutto farle spurgare per di- coli fa impaurì i bellicosi teatini grazie
d’aglio, acciughe, pomodori pelati, pepe- versi giorni da ciò che di dannoso o sgra- all’intervento prodigioso di Sant’Urbano.
roncino, mentuccia, sale, olio e pepe, e devole hanno ingerito. Poi si passa alla In occasione della festa, si usa preparare
cucinarle per due ore a fuoco lento. pulitura con ripetuti risciacqui nell’acqua il piatto con meticolosità certosina. Si
corrente, e all’estrazione, con un oggetto estrae la carne della lumaca dopo averla
contundente, della membrana che il mol- fatta spurgare; si fanno bollire le conchiglie
Per Santa Rosalia, si gustano lusco ha costruito con le sue secrezioni. vuote con acqua e aceto; si cucina la pol-
condite con soffritto di aglio, Dopo accurata pulizia, si passa all’inganno pa della lumaca con mollica di pane e
prezzemolo e pepe dell’animale: si dispongono le lumachine aromi e poi, con maestria, si riempiono
dentro un pentolone di acqua esposto al nuovamente le conchiglie pulite con il
sole. Il bordo della pentola deve essere ripieno. Disposte nella teglia, vengono
A Palermo, oltre alla variante con la ci- cosparso di sale per evitare la fuga delle cosparse da gustoso sugo e messe a cuo-
polla e la salsa di pomodoro, vi è quella malcapitate. Verificata la fuoriuscita dell’a- cere in forno. Una vera delizia!
con l’abbondante aglio soffritto, con nimale dal suo guscio, si pone il tegame San Giovanni, Sant’ Urbano e Santa Rosa-
prezzemolo e pepe nero. Il Festino di sul fornello a fiamma molto bassa. Dopo lia ci diano la gioia di godere sempre di
Santa Rosalia celebra la vittoria della cit- circa 10 minuti dall’ebollizione si scolano questa leccornìa!
tà sulla peste del 1624 per l’intervento le lumachine e si condiscono con il soffrit-
prodigioso della Santuzza. Nel maggio di to di aglio e abbondante prezzemolo
quell’anno, il Viceré decretò il lockdown, fresco e pepe nero.
“porte chiuse”, per evitare il contagio cau- Originale è il modo di mangiarle: se il
sato da un brigantino proveniente da corpo dell’animale è fuori dalla sua con-
Tunisi. L’Arcivescovo di Palermo, Gannet- chiglia basta strapparlo con i denti; se esso
tino Doria, fece portare in processione le è rimasto dentro il guscio, occorre munir-
ossa di Santa Rosalia, ritrovate in un antro si di uno stuzzicadenti oppure praticare
del Monte Pellegrino, per liberare Palermo con il dente canino un forellino sulla som-
dal flagello della peste. mità della conchiglia, per creare una via
Da allora, ogni anno, la città si riveste di d’aria, e aspirare con determinazione la
luci e di colori. Passeggiare per il vivace carne del mollusco poggiando sulle labbra
quartiere della Kalsa è una vera goduria il peristoma.

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Le insospettabili virtù
del ficodindia
di Adriana Zuddas
Accademica di Cagliari

Per la FAO
rappresentano
il cibo del futuro:
S ono guardie poderose e possenti i
fichidindia, schierati a presidio dei
campi, lungo le strade a mezza col-
lina o pianeggianti, austeri, sembrano
dire “Di qui non si passa”. Poi si scopre un
Da bambini, al tempo della fioritura, si
era soliti cercare il pistillo da cui assume-
re il polline e un succo morbido in esso
racchiuso, dolce quest’ultimo come mie-
le, badando a non incorrere nelle ire del-
sono adatti ai climi loro lato dolce quando si ammantano lo scarabeo, del bombo o delle api che si
prima di fiori e poi, con l’orgoglio di una fossero accasati in esso, per primi.
aridi, hanno un gusto madre feconda, di frutti dal sapore inu-
inusuale e preziose suale e antico: quelli di un verde carico
da gustare appena privati, con attenzio- Come si raccolgono
caratteristiche ne, del guscio rivestito di sottilissime, per evitare le spine
invisibili, insidiose spine, e quelli più ma-
salutistiche. turi, sul rosso arancio, che l’antica sapien-
za delle donne sarde ha trasformato e I fichidindia, raccolti prima che il sole sia
trasforma in marmellata, liquore, scirop- alto, da fine agosto in poi, vengono stac-
po, frutta secca. cati con sa cannuga. È questa una canna

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lunga: una delle due estremità serve da trovare il sole: asparagi e ghirlande di
presa e sarà impugnata nell’operazione fiori bianchi. Anche quando si spoglia
di raccolta; l’altra si divide, con un appo- delle foglie ormai esauste, la pianta è
sito coltello, in quattro parti a mo’ di fiore capace di acquistare nuova vita: vi è chi
sbocciato, tenuto aperto come fosse una ricava da una materia apparentemente
mano, grazie a un tappo di sughero che inutile figure preziose, piccole statue
si pone all’interno e reso saldo da uno morbide, vere, ispirate all’antica cul-
spago che avvolge i rigidi petali di canna, tura sarda: figure inneggianti al porta-
dall’esterno, a formare un rustico calice. mento fiero ed elegante delle donne
Staccati i frutti, si fanno rotolare sull’erba, sarde, visi, misteriosi, senza tempo.
perché perdano il grosso delle tenere ma Oggi, assistiamo, purtroppo, alla “defo-
insidiose spine, adagiati quindi, in gran restazione” della pianta del ficodindia, coltivazione industriale del ficodindia.
numero, nel cesto (su cadinu), fatto di un per l’incolpevole insensatezza dei pro- Laboratori per la trasformazione dei
intreccio di canne e sormontato da una prietari dei terreni, che credono di pre- molti frutti, che purtroppo marciscono
presa ad arco, rigida, che ne permetta il servarli con reti e paletti, mortificando in terra, porterebbero grande sollievo alla
trasporto. Sempre che le donne, quelle così il paesaggio. Anche le politiche disoccupazione e conferirebbero al fico-
più possenti, fatto un panno in guisa di europee e regionali hanno favorito le dindia nuova dignità e rispetto. Come del
cerchio, fermato con la raffia e posato recinzioni metalliche e addirittura la resto accade per il mirto.
sulla testa, a mo’ di corona, non decidano
di trasportarlo sul capo, con fierezza, re-
gine dei campi.
I fichidindia sono mondati della buccia,
con un coltello, esposti per qualche gior-
no al sole, su intrecciati di canne ingen-
tiliti da rami aromatici, tagliati a metà o
a rondelle spesse e affidati, dopo qualche
giorno, al tepore del forno, una volta fi-
nita la cottura del pane. Schiacciati un
po’, e conservati in recipienti di coccio, o
nel fieno (is cofineddus) come fossero fichi.
Rara davvero, a differenza di quella rica-
vata dal vino, è sa saba de figumorisca:
il profumo del frutto in cottura, misto alla
buccia d’arancia o alla cannella, invade
la case, i sensi e il cuore.

SA SABA DE FIGUMORISCA
La FAO ha decretato (antica preparazione)
che il ficodindia
salverà l’umanità Ingredienti: 5 kg di fichidindia, buccia d’arancia essiccata (o cannella).

Preparazione: porre i fichidindia maturi e integri, mondati della loro buccia,


La FAO ha decretato che il ficodindia sal- e schiacciati con le mani, in un contenitore di rame (su caddaxiu), che sarà
verà l’umanità e il mondo animale, au- adagiato su un treppiede in ferro battuto (su trebini), alimentato dal fuoco del
spicandone anche la coltivazione “artifi- camino. Mescolare il tutto con un mestolo di legno e dopo una prima bollitura,
ciale”, che personalmente non approvo lasciato raffreddare, setacciarlo con un panno bianco di lino o cotone. Rimet-
perché pone seri problemi di manuten- te a cuocere il liquido, liberato dei semi, insieme a un ricciolo di buccia d’aran-
zione. Sarebbe più opportuno valorizza- cia essiccata (o un po’ di cannella), finché la parte acquosa non evapori ed
re l’esistente! esso non raggiunga la consistenza voluta. Una volta raffreddato, versarlo
Altro mito da sfatare è l’impenetrabilità, nelle bottiglie sterilizzate, chiuse poi con tappi di sughero e tenute in un luogo
che va bene contro gli intrusi dannosi, al riparo della luce. Può durare alcuni anni.
ma quanta vita si scopre nei suoi compli- Il suo uso è rivolto alla confezione del pan di sapa (su pan e saba) e nell’arte
cati intrecci vegetali! In esso vi sono es- dolciaria.
senze varie che si fanno spazio fino a

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Tradizioni domestiche
da spianatoia
di Pino Jubatti
Accademico di Vasto

Molteplicità di cucina
nella gastronomia
vastese.
I l dovere di celebrare questa sempre
trascurata protagonista della cucina di
casa vastese - l’asse dell’“ammasso”, la
dialettale “spianatóre” -, nasce da molto
lontano: dagli anni prebellici, in cui im-
stato definito, con senno d’altri tempi,
“ortolano di riviera” e “pescatore di
terraferma”…Non ci è dato tacere che
alla sua confortevole e mai equivoca om-
bra, per così straordinari compiti, è fiori-
perava ancora la figura della nonna…e, ta la nostra duplice e incontaminata
diciamolo subito, all’ingordo servizio di storia del gusto.
una gastronomia sbocciata tra terra e
mare, le due indissolubili civiltà del
contadino e del marinaio. Pietanze che uniscono
Infatti, storia di costa vuole che fosse una indissolubilmente
inconsueta figura arcaica a impersona- la terra e il mare
re le due culture, ancorché in vesti primi-
tive, “il traboccante”- dalle cento cita-
zioni, poetiche e letterarie, di penne Se iniziamo citando la più umile delle
insigni come quelle degli “adriatici”, D’An- pietanze - letteralmente “prosperata” sul
nunzio, Pascoli, Moretti -, il quale era disadorno legno che costituisce la piat-

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ta e larga “spianatore” -, non è certo per
illustrarne pregi negletti: i cosiddetti
frascarelli, dalle inequivocabili origi-
ni rurali, ma visibilio di mare se con
sugo di scampi, si ricavano da un cu-
rioso tipo di impasto ottenuto a pioggia,
attraverso l’uso di uno scopino di sag-
gina da cucina, imbibito di semplice
acqua tiepida, fatta schizzare, con gesto
sapiente e cadenzato, sul velo di farina
steso sopra l’accogliente e ampia super-
ficie della nostra protagonista: se ne mento delle telline col pomodoro. E un intingolo di carni, pomodoro e pe-
procura, così, una distesa uniforme di ancora: dall’unione con erbe spontanee corino locali.
gocce di impasto, simili a chicchi di riso: “strascinate”, al sugo dello stagionale Pappardelle, tagliatelle, fettuccine, arric-
poi, il setaccio fa il resto… pesce mandorlo; da quello con melan- chiscono vieppiù i meriti di nonna e spia-
Quali sono gli altri ghiotti manicaretti che zane soffritte all’altro a base di cannolic- natoia, poi, il circondario fa il resto, con
la spianatoia vede nascere dal suo saggio chi e moscardini in padella. Infine, dai “ndròcchie, ndernàppe, tacconi e sagnap-
uso, attraverso la preziosa manualità del- due succulenti (anche se “promossi” da pezzate,fino a rintrocilo, molinara e stroz-
la massaia di un tempo, ma ancora oggi poco!) accoppiamenti, rigorosamente zapreti”. Sui quali ultimi, non è fuori luo-
vigile e pur presente? imparziali, uno per parte, del “nero di go un fugace “segno istoniese” di…
La cucina vastese - sempre in goloso seppia” e del “ragù di cinghiale”. spianatoia storica. La stretta derivazione
bilico tra Nord e Sud a causa della sua dagli originali tridentini di più di una di
geografia pressoché equidistante, infat- tali specialità elencate, soprattutto per
ti, vanta una sequela di specialità. Tanto Il vero trionfo della spianatoia merito di un singolare “impasto di re-
per non sfigurare nei confronti del con- è legato alle sagne cupero”: quello raschiato nel fondo del-
tiguo e importante bacino gastronomi- la scomparsa madia di ammasso, e riela-
co marinaro, enunciamo subito quali borato sulla spianatoia, con il nome
sono le ghiottonerie che vi si accompa- Tuttavia - quasi un epilogo che continua ironico di “strozzacafoni” (così - vulgo a
gnano, con veri tripudi di gusto: i fusilli a tenere d’occhio ideale parità sensoriale parte -, nel nostro icastico dizionario ver-
freschi vastesi che - sebbene apprezza- nel bilancio gastronomico da “gourmet nacolare: dove i preti…si strozzano
ti anche da gastronomie consorelle -, qui vastese”-, il vero trionfo della nostra si- dopo!), e consistenti in grossolani boc-
trovano la collocazione ideale con il sugo lente protagonista è strettamente legato coni lessati e conditi con le salse più
della rana pescatrice, inimitabile piatto a un capitolo, già abbondantemente ghiotte. Va, però, detto che si trattava di
di mare, ma pure attraverso la variante trattato: le “sagne”! una produzione domestica dei tempi
dei cavatelli di gemellare nascita sulla Il piatto principe rimane il mitico mac- della fame, e una specialità di tal genere
“spianatore”, e al castrato di pecora; le cheroni alla chitarra, seppur di palese rimane curiosità di una cucina tramon-
semplici sagnette fresche, destinate al area allargata a spaziature regionali, con tata, anche se in buona compagnia.
sugo dei saporiti granchi di scoglio,
detti “pelosi”; gli straccioni, acqua e fa-
rina con il sugo di pannocchia costitu-
iscono un altro apparente cibo ordinario
di barca, ma non è così, dato il loro raffi-
nato esito. Merita uno degli ultimi suc-
cessi da aggiornamento della tradizione
culinaria vastese, l’uso della cosiddetta
chitarrina - sfoglia o péttela di impasto
da spianatoia con acqua, farina, uova, e
sottilissimi filamenti freschi a sezione
quadrata: i “tagliolini” sono ben altra e
distinta leccornìa - che si addice a pari e
prelibate specialità d’ingresso: dal colli-
nare ritorno ad aglio e peperone secco
soffritti, oppure con la stuzzicante alter-
nativa del piccante tritato, o al condi-

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Olindo Guerrini,
poeta e viaggiatore
di Nicola Santandrea
Accademico di Castel del Rio-Firenzuola

Il racconto di un
avventuroso viaggio in
bicicletta, durante
P er i romagnoli i Sonetti di Olindo
Guerrini sono l’equivalente del Can-
zoniere di Petrarca, ossia una rac-
colta di poesie che descrivono il caratte-
re sanguigno e irriverente del popolo che,
Olindo Guerrini nacque nel 1845 a
Forlì, tuttavia visse l’infanzia e la gio-
ventù a Ravenna (nella frazione di
Sant’Alberto); trasferitosi a Bologna per
frequentare la facoltà di Giurispruden-
il quale si innamora prima dei Romani, già abitava quel trian- za, fu bibliotecario e poi Direttore della
golo di terra compreso tra l’Adriatico, Biblioteca dell’Università, nonché amico
dei cibi gustati l’Appennino e l’indefinito confine a Sud di Carducci. Ha pubblicato testi e poesie
all’osteria più che dei di Bologna. La prova per sapere se si è o
meno nella terra che ha dato sepoltura
anche sotto numerosi pseudonimi, tra
i quali il più famoso è certamente
monumenti storici. a Dante e i natali a Pascoli e Fellini è co- Lorenzo Stecchetti.
munque semplice: basta chiedere da I Sonetti romagnoli sono stati scritti du-
bere, se ti viene dato del vino e non acqua rante tutta la vita del poeta e pubblicati
sei in Romagna. postumi dal figlio Guido, secondo la sud-

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divisione data dal poeta. Una delle sezio- go itinerario - si precipita all’“Osteria dei estosa Cattedrale di San Gaudenzio. Il
ni è denominata “E’ Viazz” (Il Viaggio) e Quattro Pellegrini” a mangiare le taglia- viaggio continua a dipanarsi: Milano,
narra di un viaggio in bicicletta effet- telle col prosciutto, fregandosene di Brescia e la bellezza del Garda, dove il
tuato da Guerrini e dal figlio, nel 1901, visitare le due Torri o San Petronio, o viaggiatore racconta, con fare sognante,
con una comitiva organizzata dal Touring quando, nella tappa successiva, Guerrini un pranzo in riva al lago per rifocillare
Club, con partenza da Ravenna e tappe scopre lo zampone di Modena e il Lam- le membra e godere della bellezza del
lungo la Via Emilia, Milano e da lì fino al brusco, che dice migliore persino del luogo e della buona tavola. È poi la vol-
Monte Rosa e poi ancora Milano passan- Sangiovese. Sul Lago Maggiore racconta ta di Verona e anche qui, più che l’Arena
do per Novara, il Garda, Brescia, Venezia di aver mangiato l’agone e la trota, ma o Romeo e Giulietta, Guerrini canta le
e addirittura Trieste (allora ancora città niente a che vedere con le sarde dell’A- magnificenze del vino di Valpolicella,
austro-ungarica) e nuovamente giù lungo driatico o i cefali di valle. con il quale racconta di aver quasi preso
la costa adriatica fino alla città che fu ca- Oltre cento anni fa, per gente abituata a una sonora sbornia (“una gabana”).
pitale dell’Impero Romano d’Occidente. mangiare il cibo della tradizione di fami-
glia o al massimo dell’osteria sotto casa,
trovarsi alle pendici del Monte Rosa e A Venezia è affascinato
“Il Viaggio” di Guerrini cenare con capriolo, camoscio e gallo dall’immenso mercato
è corredato da alcuni episodi cedrone doveva essere un’esperienza
della Pescheria
legati al cibo e al vino davvero straordinaria, tant’è che il poeta
strizza l’occhio al lettore e, con una vela-
ta ironia, esclama che per istruirsi bisogna Dopo essere passato per Vicenza e Mestre,
Il viaggio, avventuroso come poteva es- senza dubbio viaggiare. ecco la favolosa Venezia, dove il monu-
sere, all’inizio del 1900, percorrere in bi- Dopo essere salito e ridisceso dal Rosa mento più rimarchevole è senz’altro… la
cicletta strade dissestate, polverose e ed essere passato da Gressoney, da Pescheria, l’incredibile e immenso mer-
fangose, è corredato da innumerevoli Ivrea e da Vercelli, il gruppo arriva a cato dove si possono trovare tutti i
episodi, alcuni dei quali legati proprio al Novara, dove Guerrini si innamora del pesci possibili e immaginabili, compre-
cibo e al vino, come quando la comitiva, Gattinara, un vino nero e asciutto al se le aragoste pescate dai chioggiotti non
arrivata a Bologna - prima tappa del lun- cui cospetto scompare persino la ma- si sa bene dove.
Da Venezia, Guerrini si imbarca avventu-
rosamente per Trieste e, sempre con la
sua bicicletta, scende lungo il litorale
adriatico toccando Monfalcone e succes-
sivamente Conegliano e Treviso (città in
cui trova il vino locale troppo leggero e
artefatto), Padova, Abano e Rovigo, dove
il poeta comincia a riassaporare i gusti di
casa (un galletto e due braciole di maia-
le in graticola).
Passato il Po, ecco Ferrara e, tra le attra-
zioni, vengono menzionati il Castello
estense, Ariosto, Tasso e la salama da
sugo, mentre alla locanda finalmente
mangia, dopo tanto peregrinare, le prime
tagliatelle col ragù “che gronda”, metafo-
ra che riempie di acquolina anche la boc-
ca del lettore.
Ritornati a Ravenna, tutti quanti di corsa
all’“Osteria della Zabariona”, a bere quel
litro di Cagnina che durante il lungo viag-
gio Guerrini ha segretamente desiderato:
perché è bello viaggiare e farsi una cul-
tura, ma il calore del paese e del focolare
domestico sono, nell’immaginario del
Salama da sugo poeta romagnolo, la meta più agognata
da raggiungere.

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La torta di Polizzi

di Antonio Ravidà
Delegato onorario di Palermo Mondello

Le suore benedettine
del convento polizzano
utilizzarono
L a torta di Polizzi Generosa, bel-
lissimo e antico paese a 80 km da
Palermo, sui contrafforti delle Ma-
donie, altrimenti detta “sfoglio poliz-
zano”, è al centro di una disputa gastro-
alla storia delle pietanze della stermina-
ta e invidiata gastronomia italiana, sarà
utile sapere che la ricetta originale è
antica di 400 anni e scaturì da una stra-
vagante idea delle suore benedettine
il formaggio fresco di nomica. È una disfida per la quale non del convento polizzano che utilizzarono
si esclude una controversia legale fra la il formaggio fresco di pecorino -
pecorino amalgamato comunità polizzana e altre di questi sug- tutt’oggi detto tuma - ricavato da
con zucchero, cannella, gestivi e boscosi angoli della Sicilia, fra
le quali Castellana e Petralia Soprana,
pecore degli alpeggi locali e impiega-
to di solito per le pietanze salate.
zuccata e cioccolato. dove si confeziona e si vende una tor- Amalgamato con zucchero, cannella,
ta simile in tutto definita “sfoglio del- zuccata e cioccolato, il formaggio venne
le Madonie”. Nessuno, a Polizzi Gene- adagiato in un involucro di pasta frolla.
rosa, ha finora depositato un marchio,
spianando di fatto la strada a quanti ne
propongono anche contaminazioni come La ricetta originale è stata
quella del gelato allo sfoglio delle Mado- imitata anche all’estero
nie nel petraliese bar “Aspromonte”.
Sia ai bongustai e sia a chi si appassiona
La ricetta originale non è stata imitata
soltanto, come detto prima, in altri pae-
si del territorio, ma nel tempo ha subìto
molte imitazioni, che Dorino Onorato,
vip della ristorazione polizzana, non
esita a definire scopiazzature, compre-
sa la newyorkese cheesecake che all’e-
sterno è proposta con un velo di panna
o frutta fresca, fragole, frutti di bosco.
Alla fine del 1800, se ne occupò pure
James Lewis Kraft che sperimentò, con
un successo ben meritato, il formaggio
Philadelphia.
L’eredità delle sapienti e innovatrici suo-
re è rinverdita a Polizzi Generosa, ogni
anno nella prima domenica di settembre,
con la “Sagra dello Sfoglio” organiz-
zata dal Comune e dalla Pro Loco, che
ogni terza domenica di agosto promuo-
vono anche la “Sagra delle Nocciole”, in
un tourbillon di frutta secca e aromi agli
agrumi, alle spezie, ai chiodi di garofano,
torroni.

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Territorio l Turismo l Folklore

Pane e arancia

di Rocco Angelo Schiavarelli


Accademico di Bari

L’inconsueto torio: il pane mangiato con le ciliegie, in Il pane di semola che non si consuma deve
campagna, per evitare il mal di pancia; il essere conservato tagliandolo subito a
accostamento di pane unito all’uva per evitare gonfiori di tocchetti e tenuto in un luogo ventilato e
ingredienti in un’antica stomaco; il pane con le noci per esaltare
il sapore di queste ultime, e cosi via.
asciutto: si possono usare i sacchetti di
carta, evitando assolutamente quelli di
e profumata Oggi protagonista diventa l’arancia, pane plastica, a meno che non siano del tipo
e arancia o più semplicemente “aranciata”, microforato. I pani pugliesi ben si pre-
preparazione pugliese. una ricetta ricca di sapori, colori e profumi. stano per sapore e qualità, specie quel-

U
li prodotti nei forni di Altamura, Matera e
n detto popolare, ma sicuramen- Laterza. Sono da evitare quelli confezio-
te molto vicino alla realtà, decan- La lista degli ingredienti è minima, nati con farine di tipo zero e doppio zero,
tava le proprietà delle arance: “Oro il risultato è massimo oltre che per il loro alto indice glicemico
al mattino, argento a pranzo e piombo la anche perché si spappolerebbe nella pre-
sera”. Le limitazioni aumentavano con il parazione. Nel caso si voglia fruire di pane
trascorrere della giornata sicuramente a La lista della spesa è minima, il risultato è fresco, sarà sufficiente farlo asciugare in
causa sia dei semi sia delle fibre contenu- massimo: le arance sono un frutto sta- un forno ventilato per un’ora a circa 100
te nella pellicola che riveste gli spicchi, gionale, il pane deve essere secco (pro- gradi.
rendendola indigesta prima del sonno. tagonista nella cucina del riuso), un cuo-
Vorrei far scoprire, o rispolverarne il ricor- re di finocchio, olio di buona qualità,
do per chi già la conosce, un’antica ricet- aglio, sale e pepe. Dal punto di vista Come si prepara
ta pugliese molto gradita che veniva nutrizionale, il piatto, sia negli ingredien-
preparata nelle fredde serate invernali ti, sia nel procedimento, risulta essere una
eliminando proprio semi e pellicole. L’ac- preparazione leggera ed equilibrata, Veniamo alla preparazione. Si pongono i
costamento del pane con la frutta ri- anche nell’apporto calorico, quasi una tocchetti di pane in un piatto fondo in-
corre spesso nelle tradizioni del terri- pietanza detox. sieme a uno spicchio d’aglio schiacciato
ma lasciato in camicia; si uniscono fettine
sottilissime di cuore di finocchio insie-
me a qualche barbetta dello stesso; si
spreme un’arancia versandone il succo
sul pane; si pelano al vivo gli spicchi di
arancia e si condisce il tutto con olio e
pepe. Nel frattempo, si fa bollire dell’acqua
salata in un pentolino e si versa sul pane
fino a coprirlo interamente. Perché l’effet-
to sia completo, bisogna sovrapporre
un altro piatto per preservare i profumi
e dare il tempo al pane di assorbire l’acqua
ammorbidendosi.
Il momento magico è giunto: scoprendo
il piatto, i profumi e i sapori di questo in-
consueto accostamento sorprenderanno
piacevolmente il palato.

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Cucina l Prodotti l Tecnologia alimentare

Dolce e profumato melone

di Morello Pecchioli
Accademico onorario di Verona

Alimento ideale pressoché nullo. È ricco di vitamina A e fico, è probabilmente originario dell’Afri-
C, di caroteni antiossidanti e contiene ca. In Egitto era coltivato già cinque se-
dei mesi estivi, potassio, toccasana per chi ha la pres- coli a.C. Nell’antichità il melone era
insieme al prosciutto sione alta. È ottimo in macedonia con il
Porto (ma anche con il Recioto è niente
piccolo e senza dubbio molto meno
zuccherino; si mangiava in insalata con
costituisce un male), come gelato, sorbetto e come di- pepe e aceto.
gestivo: il meloncello fa ormai concor- Le varietà di meloni più comuni in Ita-
binomio di fronte renza al limoncello. lia sono il Cantalupo (località vicina a
al quale tutti Roma), il retato, l’invernale, di forma
allungata e buccia liscia, il viadanese.
ci inchiniamo. La geografia del melone è vasta: Sta scomparendo, purtroppo, il melone
nasce in piccoli paesi zatta, chiamato anche rospa per le ver-
ruche sulla buccia. È talmente buono che
fu definito “il melone dei papi”. Ne fu
La geografia del melone è vasta, ma i ghiotto il pontefice Paolo II che, si rac-
poponi di Formula 1 nascono in piccoli conta, morì a soli 54 anni, nel 1471, per
paesi, proprio come la Ferrari nasce a un’indigestione di meloni. Ma Bartolo-

F
Maranello. Celebri i meloni di Casteldi- meo Sacchi, detto il Platina, gastronomo
rancesco Sforza, capitano di ven- done (Cremona), di Sermide, Viadana e biografo dei papi, insinuò il sospetto
tura e primo duca di Milano (1401- e Sabbioneta, nel Mantovano. Rinoma- che quei “due ben gran meloni” che il
1466), andava matto per i meloni: to il melone di Erbè, paesotto del Basso Papa si sbafò il giorno prima di morire,
“Scegliere un buon cavallo, prendere una Veronese dove da oltre 40 anni si celebra fossero avvelenati.
buona moglie e comperare un buon me- la festa del melone. Il melone zatta ha avuto per secoli la fama
lone sono le cose più difficili da fare”. Il Cucumis melo, questo il nome scienti- di essere tra i migliori Cocumis melo per
François de Malherbe, poeta francese
vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo,
gentiluomo di camera di Enrico IV, sinte-
tizzò in due versi il bello e il buono dell’e-
sistenza: “Nella vita ci sono soltanto due
cose belle: le donne e le rose; e due cose
buone: le donne e i meloni”. Su donne e
meloni il fine esteta e raffinato gourmet
francese e il bellicoso e rude guerriero
italiano andavano d’accordo. Come mol-
ti buongustai, del resto, che cercano nel-
la bellezza e nel buon cibo emozioni e
gioia dei sensi.
Il melone è un alimento ideale nei mesi
caldi perché reintegra le riserve idriche
perse col sudore e si può mangiare in ogni
momento della giornata. Contiene oltre
il 90% di acqua. Ha un apporto di calorie

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misteriosi e famosi accoppiamenti, altri
esempi minori, ma non per questo meno
notevoli, sono l’insalata con le uova sode,
i carciofi con la coratella (limitato alla zona
di Roma e provincia), la polenta con gli
uccelli, ecc.”.

Diversi modi di presentare


il piatto di prosciutto e melone

Suor Germana, ne La cucina della felicità,


suggerisce di adagiare il prosciutto su
il sapore dolcissimo, il profumo intenso ne, il re dei piatti estivi, sovrano dell’e- un piatto di portata e di disporre su ogni
e appagante, la polpa morbida. Ben co- state, principe delle diete quando folgo- fetta il melone tagliato a dadini, freddo
nosciuto e apprezzato nelle corti rinasci- ra il solleone. Togli il popone dal frigo di almeno due ore di frigo, e di cospar-
mentali italiane (un cesto di zatte com- dopo averlo lasciato raffreddare per gere il tutto di pepe. Un’altra cuoca,
pare nel quadro La fruttivendola del un’oretta, lo accosti al prosciutto e senti- laica, ma propensa alla contemplazione,
pittore cinquecentesco Vincenzo Campi), rai cantare: “Siamo la coppia più buona propone di guarnire il piatto con ciuffi di
a un certo punto della sua e della nostra del mondo”. Inseparabili come Stanlio e valerianella. Ci sembrano troppo azzar-
storia alimentare, fu messo in un angolo. Ollio, Cip e Ciop, i pappagallini roseicollis, date, nei confronti del crudo, le proposte
È vero che è bruttino da vedere. Somiglia prosciutto e melone hanno provato a di aggiungere foglioline di timo o di men-
a una zucca barucca per via dei bitorzoli recitare - senza peraltro sfigurare - con ta. Eppure c’è chi le adora. Molto trendy
e ha un colore indefinibile, poco invitan- altri partner (prosciutto e fichi, crudo e e comodi da maneggiare sono gli spie-
te. Tuttavia, se tutti i cibi brutti-buoni avocado, melone e speck, melone e car- dini di prosciutto e melone serviti negli
dovessero essere messi da parte, dovrem- paccio di pesce spada, melone e petto aperitivi in giardino, nei buffet o al bar per
mo scartare anche le ostriche, i biscotti d’anitra...), ma alla fine sono tornati sem- l’happy hour sopra un vassoio, in sequen-
brutti ma buoni del Mattonella di Prato, pre insieme, obbedendo alla legge dei za: pallina di melone-cubetto di Lan-
il cardo gobbo di Nizza Monferrato, il contrari teorizzata da Eraclito 2.500 anni ghirano, pallina-cubetto, pallina-cubet-
polpo e il gorgonzola. E non venitemi a fa: essendo l’uno salato e l’altro dolce to… Se alla gastrogeometria preferite
dire che la Nutella, spalmata su una fetta non possono fare a meno l’uno dell’al- colori e sapori, infilzate nell’asticciola uno
di pane, sia bella da vedere. tro. Lui, il filosofo, parlava della legge spicchio di melone, una fetta di Parma
segreta che tiene in piedi il mondo, noi (o di San Daniele o di Montagnana) pie-
ci accontentiamo dell’aurea regola della gata a ventaglietto e una fettina di kiwi.
Come scegliere il buon melone? gastrosofia. Melone, prosciutto, kiwi. Spicchio, venta-
Chi sia stato il primo ad accostare il salu- glietto, fettina: uno spiedino di fresca
me con la cucurbitacea non si sa. C’è chi semplicità.
Come scegliere il buon melone? C’è chi teorizza che l’abbinamento risalga addi- Il prosciutto e il melone non fanno bella
lo soppesa, chi lo palpeggia, chi lo annu- rittura all’antica Ellade (Eraclito docet?) e figura soltanto per l’aperitivo o serviti
sa, chi lo giudica dal colore della buccia c’è chi sostiene che l’accoppiata sia nata come antipasto. Ugo Tognazzi, grande
e giura di distinguere il popone femmina nel Medioevo quand’era opinione comu- attore e superbo cuoco per passione,
dal maschio. Nizza e Morbelli, nel Dizio- ne che il melone nuocesse alla salute e suggeriva di sposarli sull’altare di un bel
nario enciclopedico dell’amore, racconta- che il prosciutto lo rendesse più digeri- risotto. Ghiottissima la ricetta del Vialo-
no la storia di un sultano che teneva, bile. Mah, ci sembrano teorie buttate lì. ne nano al melone mantovano e crudo
giorno e notte, due schiavi nell’orto per Achille Campanile, che intingeva la di Parma che serviva ai suoi ospiti. Il pro-
controllare il giusto grado di maturazione penna nell’umorismo più fine, sosteneva: cedimento è facile. Si usano gli stessi
dei meloni. Voleva mangiarli solo maturi “Il prosciutto e il melone appartengono ingredienti di un risotto alla parmigiana
al punto giusto. Quando un popone era a quei grandi binomi internazionali, di (brodo vegetale, cipolla, olio extravergi-
perfetto, gli schiavi avvertivano il sultano fronte ai quali tutti c’inchiniamo, senza ne d’oliva, una noce di burro, parmigiano
che balzava dal sofà o dal letto e, armato tentare d’indagarne il mistero. Perché il reggiano) e si aggiungono, a tre quarti di
di coltellino, scendeva nell’orto per gu- melone col prosciutto e non col manzo cottura, il prosciutto e il melone, fatto
stare quella delizia. lesso? Perché il formaggio con le pere e precedentemente macerare nel Porto o
E poi c’è sua maestà prosciutto e melo- non, putacaso, con le fragole? Di questi nel Rhum.

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Cucina l Prodotti l Tecnologia alimentare

Grifola frondosa:
un fungo prezioso
di Giancarlo Burri
Accademico di Padova

Più conosciuto
con diversi nomi
dialettali, ha proprietà
L’ Italia, dopo il Giappone, è il Paese
con il maggior numero di anziani
al mondo, e la pandemia di Co-
vid-19 ha fatto emergere la gravità del
suo impatto sulle fasce più alte di età
che il sovrappeso e la presenza di carat-
teristiche tipiche della sindrome meta-
bolica, come diabete, dislipidemia, resi-
stenza insulinica, consentirebbero di
prevedere lo sviluppo di complicanze
benefiche per della nostra Nazione. come l’insufficienza respiratoria grave.
Studiosi e ricercatori di molteplici disci- È anche emerso che la minore risposta
l’organismo e un pline, a fronte del rapido e drammatico immunitaria degli anziani potrebbe es-
apprezzabile valore dilagare dell’epidemia, hanno attivato
diverse ricerche non solo sulle modalità
sere messa in correlazione con valori
particolarmente bassi di due vitamine
gastronomico. di propagazione del virus, ma anche sul- liposolubili: la vitamina D2, ergocalcife-
le concause che potrebbero aver influito rolo, e la vitamina D3, colecalciferolo: la
sulla particolare vulnerabilità della prima unicamente esogena (quindi as-
popolazione geriatrica. sunta attraverso il consumo di alimenti),
Tra le più rilevanti, sono state incluse la seconda endogena (cioè sintetizzata
anche le condizioni nutrizionali, visto negli strati inferiori dell’epidermide cu-

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tanea attraverso una reazione chimica
che dipende dall’esposizione al sole).
Considerato che una rilevante parte
degli italiani presenta ordinariamente
un deficit di tali vitamine, e che la man-
cata esposizione alla luce solare, per il
forzato isolamento nell’emergenza pan-
demica, ha senza dubbio contribuito ad
acuirne la carenza, una valida copertu-
ra può arrivare da un adeguato regime
alimentare.

Tra gli alimenti utili


per il fabbisogno di vitamina D
vi sono anche i funghi Il nome giapponese è Maitake, I diversi nomi dialettali
“fungo danzante” e le preparazioni regionali
Tra gli alimenti particolarmente utili per
coprire il fabbisogno quotidiano di vita- Il nome giapponese del fungo, Maitake Vagliando tra le ricette territoriali con
mina D vi sono: pesce (tonno, sgombro, “fungo danzante” (da mai, “danza”, e take, componente Grifola, eccola in Friuli,
salmone, pesce spada, sardine), uova, “fungo”), secondo una leggenda derive- chiamata fungo regina, impiegata come
prodotti lattiero caseari e, unici tra i ve- rebbe dal fatto che le persone ballava- ingrediente di una variante nel popo-
getali, i funghi! Questi ultimi contengo- no per la gioia quando trovavano que- lare frico, con patate e Montasio.
no, infatti, vari livelli di ergosterolo, e l’e- sti funghi nel bosco. È quarin per i fungaroli piemontesi, e
sposizione alla luce, durante la crescita e Il motivo? Durante l’età feudale del Giap- con gli esemplari più giovani, insieme a
l’elaborazione, ne provoca in parte la pone, i feudatari locali usavano fare omag- carote, ciapinabò (topinambur), porro e
conversione a ergocalciferolo, la vitamina gio di questo fungo allo shogun, insieme verza, si allestisce una gustosa zuppa
D2. Interessanti i valori nei porcini, finfer- ad altri doni. Per ottenerlo, essi pagavano da servire con crostini.
li, chiodini, ma sorprendentemente ai cercatori l’equivalente del peso dei fun- Con il nome di barbagino, nell’Appen-
elevato quello della Grifola frondosa ghi in argento: indubbiamente un ottimo nino Tosco-Emiliano usano prepararla
Gray: a fronte di un fabbisogno di 15-20 motivo per danzare. I cercatori custodi- sbollentandola, poi rosolandola e sfu-
μg, su base giornaliera per adulto, con- vano gelosamente i posti in cui cresce- mandola con vino, quindi unendola a
tiene ben 28,1 μg/100g (sgombro 16,1; va e li tenevano segreti anche per tutta passata di pomodoro, olive verdi e ro-
pesce spada 13,9; tonno sott’olio 6,7; la vita, rivelandoli solo nel testamento così smarino e completando la cottura con
sardine sott’olio 4,8; tuorlo d’uovo di gal- che il figlio maggiore potesse trovare la patate a tocchetti.
lina 5,45; formaggi grassi 0,5). sua “strada per il tesoro”. Nella tradizione gastronomica della fore-
Cresce a fine estate-inizio autunno sulle Tradizionalmente usata come tonico sta silana la nasca è la base di un sapo-
ceppaie di alberi morti o tagliati di recen- per aumentare l’energia, la Grifola fron- rito piatto: il fungo, tagliato a pezzettoni
te, soprattutto alla base di tronchi di la- dosa è stata oggetto di approfonditi stu- e sbollentato, viene rosolato in padella
tifoglie, castagni e querce in particolare. di negli ultimi anni, che ne stanno via via con aglio e peperoncino piccante. Si ag-
Si presenta come un cespuglio ramifica- evidenziando importanti proprietà be- giungono filetti di pomodoro, origano e
to, con numerosissimi cappelli di 2-12 nefiche e terapeutiche. Contiene infat- si completa la cottura, servendo con una
cm (anche centinaia) di forma irregola- ti principi attivi in grado di stimolare la spolverizzata di prezzemolo.
re, a spatola o a petalo con margine on- difesa immunitaria, abbassare il livello Nel caso di una raccolta particolarmente
dulato, di colore bruno-grigio: può rag- di colesterolo, ridurre la pressione san- doviziosa, il surplus di Grifola può es-
giungere 50-60 cm di diametro e un peso guigna, regolare i livelli di glucosio nel sere conservato sott’olio, sbollentan-
fino a 15 kg. sangue e migliorare la fertilità. dolo in acqua e aceto, lasciandolo poi
Presente in Italia in zone limitate (in Friu- Di carne moderatamente tenace nei gam- asciugare e ponendolo in vasetti con olio
li, sulle prealpi piemontesi, nell’Appen- bi, ma più fragile salendo verso i cappel- extravergine di oliva insieme ad aglio,
nino Tosco-Emiliano e sulla Sila), è inve- li negli esemplari giovani, di sapore gra- alloro e nepitella, oppure sott’aceto, in
ce assai diffuso in Giappone e molto devole, di intenso odore fungino, questo una concia aromatica di aceto bianco,
apprezzato - da oltre 3.000 anni - sia fungo è molto apprezzato da cuochi e aglio, chiodi di garofano, pepe e una fo-
come rimedio sia come alimento. buongustai. glia di alloro.

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Cucina l Prodotti l Tecnologia alimentare

La carta in cucina
e nella moderna ristorazione
di Omar Balducci
Accademico di Budapest

Uno strumento
indispensabile
nelle cucine
C he cos’è la carta e quanto è im-
portante in cucina e nella mo-
derna ristorazione?
Quando parliamo di carta tendiamo -
molto spesso - a generalizzare, conside-
cioè capace di assorbire velocemente
molecole d’acqua presenti nell’ambien-
te circostante. Altro non è che un com-
posto di materie prime, nella maggior
parte vegetali, unite tra loro attraverso
di tutto il mondo. rando, all’interno di questa categoria, un processo di feltrazione ed essiccate.
beni molto diversi tra loro, come la car- Il sostantivo “carta” ha un’origine molto
ta da stampa o i classici e ben noti faz- incerta; numerosi linguisti asseriscono
zolettini. Tuttavia, caratteristiche intrin- che derivi dal latino “charta”, altri dal
seche come la morbidezza, la resistenza greco χαράσσω (charássō) che significa
e la capacità di assorbenza sono proprie appunto “incidere, scolpire”. Diversamen-
della carta cosiddetta “tissue” e sarà te - come nel caso dell’Ungheria (papír)
- appunto - il caso nostro poiché descri- e di molti altri Paesi, quali Germania
veremo l’uso di quest’ultima in cucina (papier), Regno Unito (paper), Spagna
e nella moderna ristorazione. (papel) e Francia (papier) - sembra ormai
La carta è un materiale igroscopico e certo derivare dalla pianta del papiro

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utilizzato dagli antichi Egizi, per scrivere,
fin dal 3000 a.C.

Quanto sarebbe difficile


la vita quotidiana senza
la carta “tissue” da cucina?

Quanto sarebbe difficile la nostra vita


quotidiana senza la carta “tissue”? Eppu-
re la sua comparsa in Europa è molto - uno fra tutti - la preparazione e “l’arre- lezza ecologica più marcata, è importante
recente e databile con la fine della Se- damento” della tavola. ricordare una caratteristica fondamentale
conda guerra mondiale, introdotta pro- Sempre più ristoranti decidono di sosti- dei prodotti cartacei: la biodegradabilità,
prio dai soldati americani. Nel nostro caso, tuire i tovaglioli di stoffa con semplici ossia la capacità di sostanze e materiali
ci limiteremo brevemente a trattare l’uso tovaglioli in carta, in quanto rappresen- organici di essere degradati in sostanze
della carta in ambito Ho.Re.Ca. tano una validissima e più igienica alter- più semplici mediante l’attività enzimati-
A oggi, la carta “tissue” è uno strumento nativa. Il ristoratore - chiaramente -sceglie ca di microorganismi. Diverso è il concet-
indispensabile nelle cucine di tutto il i tovaglioli di suo gradimento e, dalla to di solubilità (o dissolvenza, più pro-
mondo: viene utilizzata per la prepara- scelta, è possibile capire se alla base ci sia priamente nel settore “tissue”) che indica
zione dei cibi, per l’asciugatura degli un criterio di tipo economico, di sosteni- la proprietà di una sostanza di sciogliersi
strumenti da cucina in modo da garan- bilità ambientale o se si preferisca veico- a una data temperatura ed entro un certo
tirne il monouso e preservarne l’igiene, lare innovazione ed estetica attraverso gli quid temporale (pensiamo alla classica
per l’assorbimento di liquidi vegetali e stessi. Il tovagliolo in carta, oltre a rappre- carta igienica che tende a dissolversi ve-
animali (carne e pesce). Esistono diversi sentare una soluzione più economica e locemente onde evitare spiacevoli intasa-
tipi di tecnologie per produrre rotoli da non inferiore qualitativamente alla stoffa, menti, rispetto, invece, a un tovagliolo
cucina più o meno performanti e con è di fatto un prodotto più igienico in come nel nostro specifico caso).
caratteristiche diverse a seconda degli quanto monouso e quindi con una cari- L’arredamento della tavola è un chiaro
usi finali: una tecnologia innovativa e ca batterica sicuramente inferiore a un passaporto del ristorante e racconta mol-
unica è sicuramente la cosiddetta car- articolo utilizzato numerose volte, benché to di quella che sarà la cucina o il servizio,
ta a secco o airlaid che garantisce altis- debitamente soggetto a lavaggi. quindi l’invito ai ristoratori è di non sotto-
sime capacità di assorbimento. I prodot- valutare la scelta di utilizzare tovaglioli in
ti in airlaid hanno la stessa consistenza e carta poiché oltre a donare stile e gusto
resistenza di un panno, sono riutilizzabi- Una caratteristica dei prodotti all’ambiente del locale, rimangono stret-
li fino a circa 9 volte e possono assorbire cartacei è la biodegradabilità tamente collegati alla percezione di igiene
fino a 7 volte il proprio peso. dei clienti che tendono ad associare a qual-
È chiaro che l’uso della carta non è limi- cosa di spiacevole o - addirittura imbaraz-
tato alla sola cucina, ma si espande ad In questi tempi in cui - finalmente - sem- zante - il non essersi potuti nettare in modo
altre aree di utilizzo nella ristorazione briamo aver sviluppato una consapevo- soddisfacente durante un pasto.

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Cucina l Prodotti l Tecnologia alimentare

Andare in brodo di giuggiole

di Flavio Dusio
Accademico di Novara

Un’espressione
molto usata per indicare
piacere e godimento,
L’ espressione venne pubblicata per
la prima volta nel 1612 dall’al-
lora neonata Accademia della
Crusca, a Firenze, nel primo vocabolario
di lingua italiana. La Crusca è la più anti-
Il motto, “andare in brodo giuggiole” si-
gnifica andare in solluchero, godere un
piacere intenso, una condizione para-
disiaca, un piacevolissimo stato fisico e
mentale.
come accade gustando ca accademia linguistica del mondo. L’i- Il frutto del giuggiolo, detto anche
naugurazione ufficiale risale al 1585, dopo dattero cinese, lo troviamo già citato
il delizioso e inebriante lo statuto del 25 gennaio del 1583. Lo nelle Storie di Erodoto, che paragonava
liquore che si ricava scopo era quello di realizzare la purezza
della lingua, separare la crusca impura
la giuggiola alla dolcezza del dattero,
poiché si poteva ottenere, dalla polpa
dal frutto. dalla farina pura e immacolata, equiva- fermentata, una bevanda inebriante.
lenza simbolica della lingua italiana che Alcuni autori ipotizzano, altresì, che il
era sul nascere. “frutto del loto” citato nell’Odissea, fosse

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Dai frutti si ricavano interessanti fito-
terapici dovuti ai complessi costituenti
principali, con caratteristiche bioattive.
Saponine triterpeniche, alcaloidi isochi-
nolinici (zizifusina) e ciclopeptidici, flavo-
noidi e triterpeni e altre decine di mole-
cole conferiscono un profilo con multiple
attività antiossidanti, antiallergiche,
cardiocircolatorie, sedative, ansioliti-
che, miorilassanti.

Nella residenza dei Gonzaga,


con le giuggiole veniva prodotto
un delizioso e inebriante liquore

Dopo un lungo oblio durante il Medioe-


vo, nel periodo rinascimentale, la fama
delle giuggiole riprese vigore, tanto che,
la potente famiglia dei Gonzaga, del
Ducato di Mantova, possedeva una este-
sa e ricca residenza sulle sponde del
lago di Garda, denominata “il serraglio”,
dove con le giuggiole veniva prodotto, e
poi offerto agli ospiti, un delizioso e ine-
briante liquore: il cosiddetto “brodo di
giuggiole”, perfetto per accompagna-
re torte e biscotti secchi o da sorseggia-
re, quale insolito e azzardato “digesti-
vo”, a fine pasto.
la causa dell’incantesimo che sull’isola La ziziphus jujuba, varietà spinosa, in ita- Come si prepara questa delizia? Intan-
dei lotofagi Ulisse e i suoi uomini subiro- liano conosciuta come giuggiolo, si pre- to si parte dalla giuggiola, frutto autun-
no dopo aver bevuto la bevanda alcolica, senta come arbusto alto sino a dieci nale che assomiglia a una mela in minia-
preparata con i frutti inebrianti del giug- metri, con caratteristici rami intricati tura, dal colore rosso-marrone e polpa
giolo selvatico. e zigzaganti (da cui l’etimologia). Le gialla, seguendo la ricetta qui riportata.
Presso gli antichi Romani, l’albero del spine, appaiate alle foglie, contribuiscono Se ne otterrà un liquore di colore rosso
giuggiolo era il simbolo del “silenzio” a creare un complesso fronte difensivo. ambrato, dall’aroma e gusto singolari.
ed era usato per adornare i templi dedi-
cati alla dea Prudenza.
BRODO DI GIUGGIOLE
Con la maturazione, la giuggiola
assume colore rosso e dolcezza Ingredienti: 1 kg di giuggiole mature e appassite, 2 grappoli di uva bianca
simile al dattero zibibbo, 2 mele cotogne, la buccia grattugiata di 1 limone, 2 bicchieri di vino
bianco, 1 kg di zucchero, 2 lt di acqua.

Il frutto acerbo appare di color verde, con Preparazione: porre in una pentola con l’acqua le giuggiole lavate, gli acini
superficie liscia e omogenea, con polpa d’uva e lo zucchero; far bollire il tutto per circa un’ora, mescolando. Unire, poi,
bianca e succosa che ricorda il sapore le mele cotogne a pezzi, il vino bianco e la buccia del limone. Proseguire la
della mela. Con la maturazione, la giug- cottura fino all’evaporazione del vino, girando con un cucchiaio di legno. Fil-
giola assume un colore rosso, superficie trare il liquido attraverso una garza, lasciarlo riposare e metterlo in bottiglia.
rugosa, consistenza e dolcezza simile al
dattero.

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Ristorazione e Cuochi

Specializzato in piatti storici

di Ugo Bellesi
Delegato di Macerata

Il coraggio di due
giovani coniugi
di aprire un nuovo
A causa della pandemia di corona-
virus, che prima ha costretto i
locali alla chiusura e poi, per po-
ter riaprire, a rispettare rigide norme che
hanno dimezzato i posti disponibili per
deciso di aprire un nuovo ristorante.
Si tratta di Linda Ricci e Paolo Sciapichet-
ti che anni addietro si erano avvicinati
alla Delegazione di Macerata come po-
stulanti, ma poi avevano deciso di per-
ristorante, unico la clientela, la ristorazione di tutta Italia correre un’altra strada.
sta vivendo una situazione veramente La professione di entrambi era quella di
nel Maceratese, dove molto difficile. Tanto è vero che nume- “restauratori di opere d’arte“ ed erano
riscoprire i sapori rosi ristoranti hanno rinunciato ad apri-
re, altri preferiscono farlo soltanto alcu-
impegnati nel restauro dei numerosi,
oltre che bellissimi e preziosi, dipinti cu-
del passato. ni giorni della settimana, altri ancora stoditi nel palazzo Buonaccorsi di Mace-
hanno scelto di preparare i piatti su or- rata, diventato la più grande galleria
dinazione per poi farli recapitare al do- d’arte della città. È stato allora che nel
micilio dei richiedenti. Pur consapevoli bookshop, annesso alla biglietteria dello
di questi problemi, ci sono due giovani storico edificio, hanno trovato il volume
coniugi del Maceratese che hanno Piatti reali e trionfi di zucchero, che reca le

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firme del sottoscritto, del professor Tom-
maso Lucchetti e della dottoressa Angio-
la Maria Napolioni, in cui viene riportato
il ricettario manoscritto della nobile fa-
miglia Buonaccorsi, con liste di pranzi,
suggerimenti dietetici, precetti di dispen-
sa e accorgimenti per decorare le mense
ufficiali nel periodo a cavallo tra 1600 e
1700. È stato così che nei due giovani è
nata una grande passione per la gastro-
nomia del passato e sono andati alla ri- pori in parte perduti. La cucina può in- che verranno consigliati da noi per aiu-
cerca di antiche pubblicazioni risalendo credibilmente insegnarci la storia e una tare i clienti nella scelta”.
indietro nel tempo fino ai Romani. semplice ricetta può risvegliare tutto il n In cucina quali sono le vostre scelte?
nostro bagaglio culturale”. “Noi puntiamo - spiega Linda - all’utiliz-
zo di prodotti locali, biologici, stagiona-
Le esperienze culturali legate li e di qualità. I lievitati, la pasta, i dol-
al cibo del passato hanno creato Una breve intervista ai due ci, le basi e le preparazioni sono fatti
curiosità ed entusiasmo proprietari spiega la filosofia tutti nella nostra cucina. Collaboriamo
degli “assaggi del passato” con diverse aziende locali e ogni volta
informiamo i clienti sulla provenienza
“Il desiderio di approfondire la cono- dei prodotti che utilizziamo. Così, per
scenza della gastronomia dell’antichità n Come avviene la scelta dei piatti esempio, la nostra pizza è fatta con fa-
- spiega Paolo - ci ha portato a dare vita storici? rine locali, lievitata in modo lento e na-
a un’associazione culturale, che si chia- “La selezione dei piatti storici - è sempre turale, grazie alla nostra ‘pasta madre
ma ‘Domus in arte’, con cui abbiamo Paolo che risponde - avviene giornal- viva’ e tanta passione. Viene condita con
fatto didattica sulla cucina nella storia, mente in base alla stagione e alla di- prodotti stagionali e di qualità, seguen-
organizzando anche banchetti a tema sponibilità dei prodotti che consenta- do gli abbinamenti proposti dalle ricet-
per i nostri soci. Tale associazione ha no di compiere piccoli viaggi nella storia. te storiche”.
incontrato il favore di giovani e meno Li chiamiamo ‘gli assaggi del passato’. n Ci può indicare il nome di qualche
giovani, tanto che siamo arrivati a supe- Quando invece una comitiva di almeno piatto storico che possiamo trovare
rare il centinaio di aderenti. Queste espe- 15 persone prenota un ‘banchetto sto- nel menu quotidiano?
rienze culturali legate al cibo del passa- rico’ allora pensiamo a ricreare un ban- “Possiamo citare la ‘Gustatio dell’antica
to hanno creato prima curiosità e poi chetto d’epoca, attento alla stagionalità Roma’, la ‘Torta di riso rinascimentale’, il
entusiasmo. È così che ora, dopo quat- e alla mise en place, esclusivo per quei ‘Pasticcio di vitello medievale’, la ‘Tacchi-
tro anni di esperienza nella prepara- commensali. È possibile decidere il pe- na in galantina settecentesca’. Mentre per
zione di cene a tema, ci siamo decisi ad riodo storico che si vuole conoscere e il i dolci possiamo proporre: la ‘Torta di
aprire un piccolo ristorante in cui pro- genere di pietanze che si vorranno as- sambuco’, il ‘Gattò di cioccolato ripieno
poniamo pietanze riprese dai ricetta- saggiare selezionando i piatti tra i menu di crema’ e il classico biancomangiare”.
ri di epoca romana, ma anche quelli
medievali, del periodo rinascimenta-
le, dell’epoca barocca e dell’Illumini-
smo, fino all’Ottocento, fermandoci alle
ricette dell’Artusi”.
Ed effettivamente il ristorante è stato
aperto nel mese di giugno. Si chiama
“Domus Historical Food” e si trova nel
comune di Pollenza. Chiediamo a Scia-
pichetti il significato di questo nome ed
egli spiega: “La nostra è una casa di
sperimentazione gastronomico-cul-
turale che offre pietanze tratte da anti-
chi ricettari, dall’epoca romana a fine XIX
secolo, per compiere un viaggio senso-
riale nel tempo e per riscoprire dei sa-

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Salute l Sicurezza l Legislazione

La nuova disciplina
dei controlli ufficiali
di Andrea Vitale
Accademico onorario di Milano Navigli

Gli operatori del


settore agroalimentare
potranno avvalersi
P oco prima che il mondo intero ve-
nisse travolto dalla pandemia, pre-
cisamente il 14 dicembre 2019, è
divenuto applicabile in Italia il Regola-
mento UE n. 625/2017 avente come og-
il limite della mancanza di uniformità,
a livello transnazionale, delle procedure
di controllo ufficiali - cioè disposte d’im-
perio dall’Autorità - rispetto, per esempio,
a quella delle procedure di autocontrollo
di un testo unico getto modifiche e integrazioni alla disci- - ossia poste in essere dagli operatori del
plina dei controlli ufficiali nel settore settore - ancorate ai cosiddetti principi
riguardo alla salute, agroalimentare. HACCP recepiti e applicati, pressoché uni-
la sicurezza Come ho già avuto modo di sottolinea-
re su questa rivista, la legislazione ali-
formemente, in tutti gli stati dell’Unione.
Il Regolamento di cui trattiamo, che
e il benessere mentare europea e italiana brillano abroga, tra gli altri, i regolamenti (CE) n.
particolarmente per l’attenzione e la 854/2004 (disciplina sui controlli ufficiali)
di tutta la filiera. tutela della salute dei consumatori, de- e (CE) n. 882/2004 (specificamente diret-
gli operatori del settore e, naturalmente, to ai controlli sui prodotti di origine ani-
di animali e piante che, debitamente male), nasce quindi con lo scopo di
trasformati o lavorati, diventano gli ali- creare un quadro armonizzato a livel-
menti e bevande di cui ci nutriamo. lo dell’Unione Europea per l’organizza-
Tale corpus normativo scontava, tuttavia, zione dei controlli ufficiali nell’intera

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filiera agroalimentare, razionalizzando
e semplificando tutta la normativa pre-
cedente, inglobando anche materie prima
escluse quali, a titolo esemplificativo, la
sanità delle piante, i sottoprodotti di ori-
gine animale, le sostanze e i residui nei
prodotti di origine animale, le produzio-
ni biologiche, l’etichettatura.

Gli ambiti di cui tratta


il nuovo Regolamento
zioni geografiche protette e delle specia- amministrativa tra i Paesi dell’Unione
In particolare si prefigge di disciplinare lità tradizionali garantite. Europea al fine di garantire l’applicazio-
la verifica dell’osservanza delle norme ne transfrontaliera delle norme lungo la
nei seguenti ambiti: catena agroalimentare.
a) alimenti e sicurezza alimentare, in- La metodologia unica
tegrità e salubrità, in tutte le fasi della dei controlli, eseguiti
produzione, della trasformazione e della senza preavviso Sarà facilitato lo scambio
distribuzione di alimenti, comprese le di informazioni sui casi
norme volte a garantire pratiche com- di non conformità
merciali leali e a tutelare gli interessi e La metodologia unica dei controlli sarà
l’informazione dei consumatori, la fabbri- ancorata al principio dello studio del
cazione e l’uso di materiali e oggetti de- rischio globale lungo tutta la catena Gli Stati membri dovranno facilitare lo
stinati a venire a contatto con alimenti; agroalimentare; la loro frequenza sarà scambio di informazioni, tra le rispettive
b) l’emissione deliberata nell’ambien- collegata ai rischi che un prodotto o un autorità competenti e di controllo, su
te di organismi geneticamente modifica- processo presenta per quanto riguarda eventuali casi di non conformità onde
ti (OGM) a fini di produzione di alimenti la frode, la salute, la sicurezza, il be- permetterne una più rapida ed efficien-
e mangimi; nessere degli animali o in alcuni casi te individuazione circoscrivendone così
c) la sicurezza dei mangimi in qualsiasi l’ambiente, utilizzando a tal fine anche gli effetti nocivi con maggior tempe-
fase della produzione, della trasformazio- dati storici relativi a precedenti di non stività e precisione e ciò potendo avva-
ne, della distribuzione e dell’uso di man- conformità riconducibili all’operatore lersi anche della creazione di un Sistema
gimi, comprese le norme volte a garanti- economico oggetto di verifica o la pro- di Gestione Integrato per i controlli
re pratiche commerciali leali e a tutelare babilità che i consumatori siano indotti ufficiali (IMSOC - Integrated Management
la salute, gli interessi e l’informazione dei in errore circa la proprietà, la qualità, la System for Official Controls) che integrerà
consumatori; composizione o il Paese di provenienza e sostituirà tutti i sistemi informatici già
d) le prescrizioni in materia di benessere del prodotto alimentare. esistenti per garantire un uso ottimale
e salute animale; I controlli ufficiali verranno eseguiti sen- dei dati e accelerare lo scambio di infor-
e) la prevenzione e la riduzione al mi- za preavviso (a meno che ciò non sia mazioni.
nimo dei rischi sanitari per l’uomo e per strettamente necessario) e potranno Indubbi saranno, a mio avviso, i vantaggi
gli animali derivanti da sottoprodotti di riguardare anche prodotti acquistati per la tutela della salute pubblica dati
origine animale e prodotti derivati; on line, in forma anonima, esclusivamen- dalla possibilità per tutti gli operatori
f) le misure di protezione contro gli or- te a fini di utilizzarli quali campioni di del settore agroalimentare, privati e
ganismi nocivi per le piante; controllo. istituzionali, di avvalersi di un testo uni-
g) le prescrizioni per l’immissione in com- Per quanto riguarda il benessere degli co in una materia così complessa e ar-
mercio e l’uso di prodotti fitosanitari e animali, verranno stabiliti centri di riferi- ticolata e mi piace evidenziare - e ciò ri-
l’utilizzo sostenibile dei pesticidi, a mento dell’UE per la realizzazione di stu- sulta ancor più di attualità dato il grave
eccezione dell’attrezzatura per l’applica- di scientifici e tecnici, lo svolgimento di momento di emergenza sanitaria che
zione di pesticidi; corsi di formazione e la diffusione dei ri- stiamo vivendo - come il “nostro mondo”,
h) la produzione biologica e l’etichetta- sultati della ricerca e le informazioni sul- sia a livello tecnico sia normativo, ormai
tura dei prodotti biologici; le innovazioni tecniche. da diversi decenni pone la salute, la sicu-
i) l’uso e l’etichettatura delle denomina- Viene infine ribadita e rafforzata la ne- rezza e il benessere di tutta la filiera al
zioni di origine protetta, delle indica- cessità della cooperazione e assistenza primo posto.

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Salute l Sicurezza l Legislazione

Food delivery

di Gabriele Gasparro
Delegato di Roma

Le indicazioni di apertura, il sistema funziona alla dal resto del locale. Gli alimenti, pron-
grande, un po’ perché si è scoperta la ti per la consegna, devono essere posti
dell’Istituto Superiore praticità di ricevere a casa il pranzo in contenitori adatti al contatto con
di Sanità per la pronto, un po’ per la preoccupazione di
frequentare con tranquillità e sicurezza
prodotti alimentari ed essere separati
da altre merci. Borse e zaini termici usa-
consegna del cibo il ristorante. ti per la consegna degli ordini devono
L’Istituto Superiore di Sanità ha preso essere puliti e disinfettati dopo ogni uso;
a casa. in considerazione questa nuova atti- mascherina, guanti cambiabili a ogni

A
vità e nel suo rapporto “Indicazioni ad consegna e igienizzazione delle mani
nni fa c’era il fattorino del forna- interim sul contenimento del contagio del personale addetto. Il rider deve fare
io che portava a casa del cliente da SARS-CoV-2 e igiene degli alimenti la consegna sull’uscio del cliente man-
abituale quanto si era ordinato. nell’ambito della ristorazione e sommi- tenendo la distanza senza entrare nell’a-
Correva con la bicicletta che aveva sul nistrazione di alimenti” ha indicato bitazione. Devono essere preferite mo-
manubrio un grosso cesto di vimini, dove delle linee guida. dalità di pagamento che evitino lo
si riponevano le consegne. Ora è torna- scambio di denaro contante.
to, ci porta a casa cibi e pietanze pronte Passerà questo triste periodo e tornerà
per il consumo, correndo anche lui in Le linee guida dell’ISS il tempo del vivere bene e sicuri, ma è
bicicletta o in motorino ma adesso si certo che alcuni aspetti della nostra so-
chiama rider. Un termine più nobile di cietà li ritroveremo profondamente
fattorino, poiché in inglese significa an- Molta responsabilità è data ai ristora- cambiati e ciò avrà grande rilievo nei
che “cavaliere”. tori che devono riservare un’area de- consumi alimentari, soprattutto nella
I rider lavorano per società di food delivery, stinata al ritiro degli ordini separata convivialità sociale e della casa.
oppure direttamente per ristoranti, piz-
zerie e fast food. Generalmente sono
pagati a consegna o l’ora. Spesso sono
ragazzi che affrontano questo lavoro in
mancanza di altra occupazione e certo
non lo considerano una professione de-
finitiva. Ricevono sul telefonino una no-
tifica di consegna dalla loro azienda o
direttamente dal ristorante. Ritirano il
cibo, lo sistemano nello zainetto termico
e via di corsa a consegnarlo al cliente.

Molti ristoranti hanno potuto


mantenere in attività la cucina

Durante il lockdown, moltissimi ristoran-


ti hanno potuto mantenere in attività la
cucina grazie a questa domanda, ma
anche ora che ci si avvia verso una fase

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Salute l Sicurezza l Legislazione

Ripartire all’insegna
del “sano egoismo”
di Vito Amendolara
Accademico di Napoli

Nutrirci meglio, cio più intelligente al cibo e dall’ambiente indelebile la nostra coscienza e le nostre
in cui si vive, e per il 30% dalla componen- sensibilità.
in maniera consapevole. te genetica. Tuttavia, errati stili di vita, cattiva alimen-
tazione ed eccessiva sedentarietà, come
dimostrano gli ultimi dati ISTAT disponi-
Nulla sarà come prima, bili, generano ogni anno una maggiore
è il mantra che ci sta mortalità causata da tipologie di malattie
accompagnando non trasmissibili, che incidono per circa
il 75% sulla spesa sanitaria nazionale.

Nulla sarà come prima, è il mantra che


ci sta accompagnando durante questa Senza inventare nulla di nuovo,
pandemia che ci sta facendo preoccu- il modello alimentare è già
pare non solo del quando finirà, ma nella Dieta Mediterranea

U
essenzialmente del come ci appreste-
n aforisma di Arthur Schopenhauer, remo a rientrare nella vita normale,
quanto mai attuale, recita: “La sa- avendo contezza, sin da subito, che i Quindi, nel compiere un cambio di passo
lute non è tutto ma senza salute nostri comportamenti e l’approccio al inevitabile a seguito dell’attuale pande-
tutto è niente”. Sarebbe saggio partire da cibo per nutrirci meglio e aumentare mia, va acquisita la convinzione che: nu-
questo dogma per avviare la cosiddetta il sistema immunitario, non saranno trirsi in maniera intelligente, acquisire
fase due, ridisegnando i comportamenti scelte neutre, per l’effetto dirompente uno stile di vita sano, avere rispetto
e le nostre abitudini consolidate e diven- che potranno avere sulla nostra e sulla dell’ambiente e della biodiversità, evita-
tare protagonisti del nostro vivere quoti- vita altrui. re lo spreco di cibo, esaltare la convivia-
diano, in particolare avendo contezza di L’aforisma di Schopenhauer, quindi, deve lità devono diventare i must del nostro
un dato inconfutabile: il primo atto per imporci quel ”sano egoismo”, che è ca- vivere quotidiano, senza inventare nul-
guadagnare salute è nutrirsi (e non ali- pace di migliorarci la vita facendo scelte la di nuovo, perché sono questi i cardini
mentarsi), in maniera consapevole. potenzialmente utili al nostro prossimo del modello alimentare racchiuso nel-
Nei fatti, c’è ampia condivisione della scien- e all’ambiente nel quale viviamo. la Dieta Mediterranea, di cui siamo de-
za medica, nell’affermare che la durata e Il lockdown, la confusione generale, una tentori e considerato il migliore al mondo.
la qualità della vita in salute dipendono infodemia insopportabile, la strage de- (Best diet ranking 2020, elaborato da U:S:
per il 70% dallo stile di vita, da un approc- gli anziani stanno segnando in maniera news &world report).
È questo sicuramente il tempo di
una inversione di tendenza in cui
la buona volontà e la rieducazio-
ne comportamentale dovranno
coincidere con una strategia rin-
novata della Sanità Italiana, che
punti con forza sulla prevenzio-
ne primaria leva fondamentale
per far guadagnare salute alle
comunità, rispettando concreta-
mente il dettato costituzionale
(art 32).

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In libreria (Recensioni a cura di Aldo E. Tàmmaro)

Youcanprint,
Lecce 2020, pp.215 Il selvatico in cucina:
€ 28,90
bulbi, spine e germogli
di Pietro Ficarra e Stefania Scaccabarozzi

A rchiviato il secolo breve, è indub-


bio che la nostra società abbia
sentito il bisogno di riconside-
rare, alla luce di alcune conseguenze non
del tutto positive, la vertiginosa evolu-
del nostro Paese, sui modi di raccolta e
sull’uso che se ne può fare. Dall’acarus
calamus alla vitis vinifera: di ognuno dei
vegetali considerati vengono elencati i
nomi comuni, la denominazione scien-
zione tecnologica che lo ha accompa- tifica, l’etimologia, l’aspetto, le somiglian-
gnato soprattutto negli ultimi decenni. ze, l’uso sia in generale sia in cucina, con
Questa situazione l’abbiamo ritrovata il corredo di alcune ricette che interpre-
anche nella gastronomia, con la tenden- tano una culinaria del tutto generalista,
za a superare certe innovazioni, effetti- ma difficilmente reperibile nei comuni
vamente troppo spregiudicate, e a valo- ricettari o nei menu dei ristoranti.
rizzare comportamenti più naturalistici. Dedicare un po’ del nostro tempo alle
Il titolo dell’opera parrebbe suggerire ricerche suggerite da questo volume ha
l’invito a seguire i principi tipici dell’ali- un contenuto salutistico che si aggiun-
mentazione vegetariana o vegana; a ge a quello derivante dall’impiego di
scanso di equivoci, gli Autori tengono a principi alimentari naturali e benefici:
sottolineare che il loro approccio all’ar- promuovere il movimento, tanto più
gomento è del tutto “laico” e si propone gradevole in quanto si svolge a contat-
di attirare l’attenzione sulla vegetazione to con una natura piacevole e accatti-
selvatica reperibile nelle varie regioni vante.

Einaudi,
Torino 2020, pp. 120 Il pedante in cucina
€ 14,00
di Julian Barnes

“S ono un cuoco tardivo”. Inizia


con queste parole l’opera di
Julian Barnes, scrittore inglese
che, alla soglia dei 60, ha inserito sul cam-
mino della sua poliedrica attività lettera-
campo delle scienze o delle arti e rifugge
dall’atteggiamento competitivo sfodera-
to da alcuni cuochi; si ritiene un artigiano
che vuole cucinare piatti saporiti, per la
gioia degli amici, e soprattutto di “Colei
cui, a volte, vengono suggerite le proce-
dure culinarie: cosa vuol dire l’autore
della ricetta quando parla di cipolla
“media”, di “spruzzata”, di “un po’ di” o di
“tocchetto”, espressioni la cui vaghezza
ria questo piacevole e divertente saggio per la Quale il Pedante Cucina”, e amplia- può trasformare le migliori intenzioni del
di critica gastronomica. Non aspettatevi re con ponderatezza il suo repertorio. cuoco in un attentato alle papille gusta-
ricette, troverete solo argute considera- Superata la sorpresa per l’insospettata tive del suo ospite? Negli ultimi capitoli,
zioni sul modo di procurarvi le materie dovizia di libri inglesi di cucina, il lettore sempre sulla base di dolorose esperienze
prime e sulla successiva metodologia italico potrà apprezzare l’umorismo auten- personali, il Pedante suggerisce estrema
culinaria. Lo spunto iniziale sono precise ticamente british con il quale l’Autore ne cautela nell’applicare metodiche culina-
esperienze sul campo; il risultato finale tesse la critica, corredata da 10 consigli rie definite facili e, a proposito della sban-
un contributo alla formazione di una da tenere in debita considerazione ogni- dierata semplicità in cucina, si associa alla
appropriata mentalità con cui approcciar- qualvolta ci venga la tentazione di acqui- conclusione del gastronomo americano
si all’attività di cuoco. Il Pedante non starne uno. Il Pedante non sarebbe tale Richard Olney, secondo il quale “La sem-
discetta sull’appartenenza della cucina al se non criticasse l’approssimazione con plicità è una cosa complicata”.

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Consulta Accademica

I Consultori si riuniscono
in videoconferenza

Approvato
all’unanimità il
Conto Consuntivo 2019.
V irtuale ma concreta, la riunione
che ha visto la corale partecipa-
zione dei Consultori per la pre-
sentazione del Conto Consuntivo 2019.
Il Presidente Petroni ha ricordato con
Spa. A seguire, il Presidente del Collegio
dei Revisori dei conti, Gianni Limberti,
ha espresso il parere favorevole del
Collegio sull’attività 2019. Posto a vota-
zione, il Conto Consuntivo 2019 è sta-
commozione la scomparsa del Vice Pre- to approvato all’unanimità.
sidente Vicario Gianni Fossati.
Ha poi informato che, in linea di massi-
ma, il Forum dei Delegati, annullato per Nuova App per l’accesso
la pandemia, si svolgerà alla fine di mag- del grande pubblico a molte
gio del prossimo anno insieme all’As- iniziative accademiche
semblea dei Delegati, sempre a Baveno
sul Lago Maggiore.
Il Presidente Petroni ha chiuso l’incon-
tro annunciando per ottobre o novem-
Un’argomentata presentazione bre la prossima riunione della Consulta,
del Segretario Generale auspicando che si possa svolgere “in
e Tesoriere presenza”.
Ha infine informato i Consultori sulla
nuova App dell’Accademia, in via di
Il Segretario Generale e Tesoriere Ro- realizzazione, che consentirà l’accesso
berto Ariani ha poi illustrato detta- al grande pubblico a molte iniziative
gliatamente il Conto Consuntivo 2019, accademiche. Un’area riservata sarà
dando anche lettura della relazione dedicata ai soli Accademici che po-
positiva in merito, da parte della Società tranno consultare il Carnet, non più
di Revisione indipendente BDO Italia cartaceo.

Pagina 41
Centro Studi “Franco Marenghi

Incontro virtuale, ma concreto

Nuove iniziative e spirito


di squadra tra i membri
del Centro Studi
A nche la riunione del
CSFM si è svolta in
videoconferenza.
Dopo il saluto del Presiden-
te del CSFM, Sergio Corbi-
“Franco Marenghi”. no, ha preso la parola il
Presidente Paolo Petroni
auspicando, se la situazione
continuerà a migliorare, un
prossimo incontro non più
virtuale, in autunno. Ha ri-
cordato che comunque l’at-
tività redazionale dell’Ac-
cademia è proseguita regolarmente infine, la possibilità di offrire alcune copie
con la pubblicazione, oltre alla rivista della rivista ai ristoratori che potrebbero
mensile, anche di uno dei più bei volumi metterle in evidenza nei propri locali.
accademici: Le Festività religiose nella
cucina della tradizione regionale.
Sono in preparazione
altre iniziative editoriali
Il terzo numero della rivista
bimestrale in edicola il 15 luglio
Altre iniziative editoriali sono in prepara-
zione, ha preannunciato Paolo Petroni. Si
Ha poi annunciato l’uscita, per il pros- tratta del progetto, riservato ai ragazzi,
simo 15 luglio, del terzo numero della relativo alla pubblicazione della storia
rivista bimestrale, nelle edicole dell’area della cucina a fumetti, prevista per l’ini-
test. A tale proposito, ha auspicato che zio del prossimo anno, con presentazione
possano essere gli Accademici a interes- al Ministro dell’Istruzione.
sare la stampa locale circa l’uscita della Il libro Fritti, fritture e frittelle, in lavora-
rivista. Alcuni membri del CSFM (Gigi zione, sarà poi consegnato agli Accade-
Padovani, Roberto Zottar) hanno indica- mici per la cena ecumenica. Il Presidente
to, inoltre, il possibile ricorso ai social per Petroni ha concluso l’incontro dando a
informare il pubblico sull’iniziativa acca- tutti appuntamento per l’autunno dove
demica. Morello Pecchioli ha indicato, si deciderà anche il tema del 2021.

Chiusura estiva degli uffici


Gli uffici della Segreteria di Milano
resteranno chiusi dall’8 al 23 agosto;
la Redazione di Roma dal 1° al 31 agosto

Pagina 42
Le Riunioni conviviali del ritorno

Piemonte NOVARA
ALBA LANGHE
Convivio della ripartenza
Le albicocche di Valleggia A tavola con la cultura: incontro con lo scrittore
Illustrate le qualità di una chicca nel panorama Marco Scardigli.

D
ortofrutticolo del Basso Piemonte.
opo il lungo e difficile pe- cui ha dedicato un piccolo sag-

L
riodo che li ha tenuti lon- gio dal titolo Sorsi, come farsi una
a Delegazione ha ripreso presentato il menu soffermandosi tani, gli Accademici della cultura alcolica. Scardigli ha preso
in sicurezza l’attività a La sulle albicocche di Valleggia, vera Delegazione si sono finalmente spunto da un ricordo di infanzia,
Morra, nel cortile del risto- chicca nel panorama ortofrutti- ritrovati. Nel corso di un ricco e il cacciucco della nonna livorne-
rante “Nesto”. Dopo un ringrazia- colo del Basso Piemonte-Liguria. raffinato pranzo di mezzogior- se, per inoltrarsi, con leggerezza
mento particolare all’Accademico. Tra le pietanze servite, fiori di no, come si usava in famiglia, si è e competenza, in note storiche
Giuseppe Coletta e alla signora zucca fritti; acciughe in pastella potuta rinnovare la gioia di stare e aneddoti. Un breve viaggio tra
Annamaria Cornaglia, consorte fritte; coratella di capretto e ci- insieme e di riappropriarsi degli cibo, vino e società. Una relazione
del Delegato, per la loro preziosa polla saltate in padella; capretto elementi caratterizzanti l’Accade- molto interessante che ha coinvol-
attività di anestesisti e rianimatori, allo spiedo; formaggette; gelato mia: buon cibo, cultura e convivia- to gli Accademici e anche il DCST
il Simposiarca Fabio Traversa ha e albicocche di Valleggia. lità. La scelta per la prima riunione Piemonte, Elisabetta Cocito, che
conviviale di “ripartenza” è stato il è più volte intervenuta nella di-
“Cannavacciuolo Cafè&Bistrot” di scussione.
Novara, che nel 2019 ha raggiun- La giornata è stata anche anima-
to la stella Michelin. La giovane ta da un momento istituzionale
e brillante Accademica Eleonora particolarmente significativo. Il
Dell’Acqua è stata una Simposiar- Delegato Piero Spaini ha conse-
ca di rara competenza e ha coin- gnato al Vice Delegato Diego Bo-
volto i commensali con il racconto ca l’attestato in riconoscimento
dei vari piatti. dei suoi sessanta anni di appar-
Ospite della Delegazione, lo scrit- tenenza all’Accademia. Boca è
tore Marco Scardigli, 2° arrivato stato uno dei soci fondatori della
al premio Bancarella 2019 con il Delegazione, nel 1960 e ha con-
romanzo Evelyne, appassionato di tribuito alla sua crescita culturale.
cultura del cibo e del buon bere, (Piero Spaini)

ACCADEMICI IN PRIMO PIANO


L’Accademica di Roma Valle del Tevere-Flaminia,
Hilde Catalano Gonzaga Ponti, ha ricevuto dalla giuria
del Concorso internazionale di letteratura 2020,
Città di Pontremoli, il “Premio speciale Storia della Cucina”,
per il capitolo “Confetti a corte”, pubblicato nel volume
Roma la Dolce, edito dalle Delegazioni romane.

L’Accademico del Valdarno Fiorentino, Giovanni Gerini,


è stato eletto Presidente del Rotary Club Firenze Ovest,
per l’annata rotariana 2020-2021.

Pagina 43
Le Riunioni conviviali del ritorno

Liguria Riunione della Consulta


ALBENGA E DEL PONENTE LIGURE Per riprendere l’attività accademica, un censimento
dei locali che hanno spazi fruibili all’aperto.
Celebrato l’asparago violetto

L
a Consulta della Delegazione la possibilità di ricevere all’aperto.
Non è mancato l’omaggio a chi non c’è più, si è riunita presso il ristoran- Per fortuna questi non mancano
primo fra tutti, Gianni Fossati. te “La Prua” di Alassio, sito sul in Riviera e nell’entroterra e si è sta-
mare del caratteristico Borgo Coscia, bilito un calendario indicativo per

O
per riflettere su quanto abbia inciso organizzare le prossime riunioni
rgogliosamente la Dele- e la presenza e il saluto del Sinda- il confinamento sulle nostre abitudi- conviviali. Seduti nella splendida
gazione ha ripreso la vita co di Albenga e Consultore Ric- ni alimentari e su come si sia saputo veranda sul mare, i Consultori hanno
accademica. Molto è cam- cardo Tomatis. È stato rispettato affrontarlo. A questo proposito, la apprezzato l’accoglienza del diret-
biato in tale breve periodo, in cui un minuto di silenzio in memoria Delegazione ha fatto un censimento tore di sala Leo Vergaro, e l’ottimo
abbiamo perso amici e affetti, ma di coloro che sono venuti a man- dei locali che hanno spazi esterni e menu proposto. (R. P.)
proprio per questo non dobbiamo care. Un buon numero di soci ha
smarrire la speranza di ripartire accolto l’invito e, pur rispettando
con rinnovato entusiasmo come le indicazioni di prudenza, ha po- Lombardia
desidera il Presidente Petroni, e tuto godere di una bella serata, il
come avrebbe desiderato il nostro cui protagonista è stato l’aspara- BRESCIA-TERRE DEI FONTANILI
amico e Vice Presidente Vicario go violetto di Albenga, declinato
Gianni Fossati. La prima riunione in varie preparazioni che hanno
conviviale, dopo il blocco imposto riscosso un gran successo. Il pre- Ricominciamo!
alla ristorazione, si svolge nel suo giato e ormai raro ortaggio, che
ricordo, al “Pernambucco”, loca- si sposa molto bene con il pesce, Pomeriggio culturale e cena all’insegna
le storico di Albenga, che Gianni i risotti e la pasta, oppure da solo, della convivialità accademica.
amava particolarmente. La serata con poche gocce di olio, o con bur-

L
ha avuto il conforto e la benedizio- ro e parmigiano reggiano, o tuorlo
ne di Sua Eccellenza Monsignor d’uovo sbriciolato delicatamente, a Delegazione riparte con buoni i vini: tutti piemontesi, di
Guglielmo Borghetti, Vescovo è una vera delizia per il palato. un pomeriggio culturale piccoli produttori affiliati FIVI, sa-
della Diocesi di Albenga Imperia, (Roberto Pirino) dedicato alla visita della pientemente presentati da Chiara,
Fondazione “Paolo e Carolina Za- ottima responsabile di sala.
ni”, una casa museo ricca di una (Paolo Clerici)
splendida collezione di dipinti,
sculture, mobili, arredi e altri og-
getti d’arte del XVII e XVIII secolo.
Dopo un momento di raccogli-
mento per un ultimo saluto agli
amici colpiti dalla pandemia e un
beneaugurante “ricominciamo”,
cantato in coro da tutti gli Acca-
demici, la serata è proseguita alla
“Trattoria Consolini” di Travaglia-
to (Brescia). Un piccolo locale che
fonde le due anime di Chiara, cre-
masca, e Luigi, astigiano. Una cop-
pia appassionata e motivata che
ha proposto un piacevole menu
Secondo appuntamento convi- eseguiti, innovativi nel solco del- alternando piatti tradizionali delle
viale al “Conte Rosso” di Albenga, la tradizione e molto apprezzati loro due regioni di provenienza:
un locale caratteristico, con tavoli dai convenuti. Un breve discor- “salva” cremasco, zucchine “dus
anche all’esterno. Un bel menu so introduttivo del Delegato ha e brùsch”, insalata monferrina;
legato all’incontro tra Ponente evidenziato lo spirito di amicizia tortelli cremaschi; tonno di coni-
Ligure e Langhe, grazie al pregia- e convivialità che unisce gli Ac- glio; coscia di coniglio ripiena e
to tartufo nero estivo. Piatti ben cademici. ratatuia; “bonèt” astigiano. Molto Fondazione Zani

Pagina 44
MANTOVA MILANO

Amicizia e buon cibo La volontà di guardare avanti


Due ingredienti indispensabili per una bella serata. Le quattro Delegazioni milanesi riunite

S
celebrano la ritrovata normalità.
erata magica in una loca- con paccheri che la chef Jessica

1
tion fantastica, davanti a Bassoli produce con farina primi-
Palazzo Ducale. Nel silen- tiva del “nostro” Molino Pasini: il 7 giugno 2020, una data che ti disposti per formare un tricolore
zio della vasta piazza pedonale, connubio tra nero di seppia, sep- resterà nel cuore degli Ac- erano un voluto omaggio alla nostra
sono risuonate le parole di benve- pioline e scampo al burro di Nor- cademici milanesi, che ha bella e sofferente Patria. Alla cena
nuto rivolte ai numerosi Accade- mandia era perfetto. Jessica ha un significato preciso e profondo: sono seguite valide testimonianze
mici riuniti - ma a giusta distanza inoltre espresso la passione per la quello della convivialità ritrovata. Un e un interessante dibattito. Canzian
- nel dehors del ristorante “Leon ricerca e per nuovi accostamenti gruppo di Accademici delle quattro ha sottolineato le gravissime diffi-
d’Oro”. Prima uscita dopo il Covid di sapori nel meraviglioso “gela- Delegazioni di Milano si sono da- coltà del settore, dando, tuttavia,
e dopo mesi molto complessi. Se- to Gino”, gelato di fiordilatte con ti appuntamento da “Daniel”, una anche un messaggio positivo per il
duti attorno a larghe tavole circo- una fine dadolata di pere Williams, delle eccellenze della ristorazione futuro. Fiammetta Fadda, in qualità
lari, la serata è trascorsa benissimo scagliette di cioccolato fondente, milanese, per sostenere simbolica- di autorevole giornalista del settore,
all’insegna dell’amicizia, della vo- miele di acacia toscano, tegoline mente un settore tra i più colpiti, in dopo aver sperimentato personal-
glia di ritrovarsi e di un cibo vera- di parmigiano reggiano 30 mesi questo strano periodo di sospen- mente diverse forme di delivery, ha
mente eccellente.
Menu a base di e un pizzico di pepe, misto nero, sione di tutto quanto si credeva es- evidenziato l’elevata percentuale
pesce, tutto estremamente curato di timut e cubebe. Una riunione sere normale. Daniel Canzian, chef richiesta dalle piattaforme specializ-
nella presentazione e buonissimo conviviale che rafforza l’amore per di ottima formazione, sostenuto da zate nella consegna, che arrivano a
al palato. Particolarmente degno l’Accademia, dopo mesi di sosta valori di intelligenza, generosità e incidere per il 30% del costo del pa-
di menzione il primo, realizzato forzata. (Omero Araldi) umiltà, ben ha compreso l’impor- sto. Un mondo in forte evoluzione
tanza della serata e infuso nei piatti dove non tutte le formule pensate
preparati la sua storia e il suo sapere, sopravviveranno così come quel-
a iniziare dal piccolo benvenuto: un le attività un poco improvvisate e
uovo svuotato e farcito con una de- realizzate senza un progetto ben
liziosa crema dalla consistenza fon- definito. Rassicurante, infine, la te-
dente al palato, insaporito con un stimonianza di Stefano Righini, Pri-
contrappunto leggermente acidu- mario di Chirurgia dell’Ospedale San
lo di lampone, il tutto servito in un Giuseppe, che ha chiarito la grande
nido di pagliuzze, un forte simbolo confusione relativa ai contagi.
di nuova vita, di rinascita. Si è prose- Un convivio in cui tutti hanno gra-
guito con una insalata estiva di fave, dito la ritrovata normalità con la vo-
piselli, punte d’asparago, pomodori lontà di guardare avanti.
di Sorrento e ricotta: gli ingredien- (Paola Rancati)

Trentino - Alto Adige


BOLZANO

Pranzo in Val Badia


I fritti della tradizione dalla cucina del maso.

G
li Accademici si sono ri- ca badiotta, eseguita in maniera
trovati numerosi, con la magistrale. Tra le pietanze della
voglia di ricominciare e tradizione ce ne sono parecchie tutti di propria produzione e la ripiene di spinaci o crauti); straor-
di stare assieme, per il pranzo al fritte, che hanno permesso di as- cura prestata nella preparazione dinari i cajinci arestis (frittelle fatte
“Maso Runch”, nella bella cornice saporare piatti del tema dell’anno. delle vivande merita un plauso. con un impasto a base di patate,
della Val Badia. Il maso è anche un agriturismo e Eccellente la zuppa d’orzo; ottimi ripieni di spinaci e ricotta, di pa-
La cucina del maso è quella tipi- gli ingredienti utilizzati sono quasi i tutres (frittelle di pasta leggera pavero e di marmellata di mirtil-

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Le Riunioni conviviali del ritorno

li); buonissimi i ravioli di spinaci. è stato eseguito a regola d’arte e ROVERETO


Una menzione particolare va allo molto apprezzato.
stinco cotto nella birra e nel vino Terminato il pranzo, gli Accademi-
bianco e alle croccanti costine con ci hanno visitato il cinquecentesco Le ciliegie e il loro simbolismo
i crauti. Anche lo strudel di mele Castel Colz, a La Villa.
I golosi frutti erano anche nel secondo piatto
di un convivio trascorso in allegria.

P
er la ripresa dell’attività post Mirko Novello ha infatti propo-
lockdown, con il piacere di sto la combinazione della carne
potersi finalmente ritrova- salada con il formaggio quark;
re, la Delegazione (Simposiarchi: il risotto di mela con la sapidità
Graziano Rigotti e Germano Ber- dello speck; il filetto di maiale
teotti) ha organizzato la riunione mappato da un saporito ridotto
conviviale sulla terrazza del risto- di Marzemino e ciliegie. Le cilie-
rante dell’Hotel Liberty di Riva del gie sono anche state l’argomen-
Veneto Garda, ospitando il Delegato di to di un’effervescente relazione
Verona, Fabrizio Farinati, il gior- archeo-gastronomica di Morello
BASSANO DEL GRAPPA - nalista Accademico onorario di Pecchioli, che ne ha evidenziato le
ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI Verona, Moreno Pecchioli, e il Pre- caratteristiche, le varietà e le pro-
sidente dell’Azienda Turismo Alto prietà, nonché la loro presenza nei
Garda, Marco Benedetti. secoli, come soggetto di dipinti,
Riunione del solstizio d’estate Gli Accademici, condividendone opere letterarie e musicali.
il giudizio, hanno apprezzato la Una gran bella serata, trascorsa in
Passeggiando tra fragole, lamponi e primizie bio. semplicità delle pietanze servite, allegria, in una splendida cornice,

A
nelle quali prevaleva la qualità del favorita anche da una piacevole
seguito dell’allentamento ne”, dove il Delegato Luigi Costa prodotto, la ricerca del gusto e la temperatura ormai estiva.
delle misure di conteni- ha suonato la campana dando il combinazione di sapori. Lo chef (Germano Berteotti)
mento per il contrasto al via all’evento. Lo chef Massimo
Covid-19, la Delegazione è ripar- Spallino ha presentato un menu
tita alla grande con la tradizionale ancorato alle radici ma con uno
riunione conviviale del solstizio sguardo verso il futuro, e ha trac-
d’estate. In un clima di ritrovata ciato brevemente la storia della
serenità, numerosi Accademici sua famiglia di ristoratori di suc-
hanno celebrato l’arrivo dell’esta- cesso.
te con un appuntamento tutto Al termine del convivio, sotto-
dedicato alla natura. lineato da applausi per le pre-
Dopo una visita presso l’azienda libatezze enogastronomiche e
agricola Bisele (ex Cattedra), a Ca- gli accenni culturali e storici del
nove di Roana, per (ri)-scoprire un Delegato, si è preannunciato il
magistrale esempio di agricoltura prossimo incontro in occasione TREVISO-ALTA MARCA
biologica creata dall’Accademico dell’equinozio d’autunno, presso
Andrea Rigoni, con una passeg- uno storico ristorante.
giata tra fragole, lamponi Un brindisi per festeggiare
e primizie bio, La Delega-
zione ha incontrato il dot-
il ritorno alla normalità
tor Daniele Zovi, già Gene- Menu improntato al rispetto della tradizione,
rale del Corpo Forestale
dello Stato, ora affermato del territorio e dei suoi prodotti.

L
scrittore che ha illustrato
le sue ultime opere lette- a ripresa dell’attività convi- lustro ha saputo dare alla cucina
rarie. viale accademica, dopo lo trevigiana, in tempi passati, grazie
Gli Accademici si sono stop forzato del Covid-19, alle capacità indiscusse dello chef
poi spostati presso il ri- ha avuto come sede la prestigio- Lino Toffolin, venuto a mancare
storante “Vecchia Stazio- sa “Locanda Da Lino”, che tanto agli inizi del terzo millennio. Og-

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fatto poi la sua bella figu-
ra un risotto all’onda che
raccoglieva, ben amalga-
mati, tutti i sapori delle
nuove verdure dell’orto.
Per secondo si è scelta
la faraona, che con l’ab-
binamento alla salsa Friuli - Venezia Giulia
gi, il figlio Marco gestisce il locale “pevarada” ha sempre avuto un
mantenendolo fedele alle impo- posto importante nella cucina Riunione dei Delegati della regione
stazioni date da suo padre: rispet- trevigiana. Tale salsa, infatti, vie-
to per la tradizione, per il territo- ne preparata proprio per condire Brindisi augurale, con l’auspicio di una serena ripresa.

N
rio e per i suoi prodotti. Il menu carni di pennuti come anatre e
scelto è stato improntato alla più faraone. È stata un’ottima scelta ella splendida cornice tri conviviali nei locali pubblici.
stretta osservanza della stagio- per il gradimento palese dimo- della trattoria “Da Toni”, Proposte rassicuranti e una scru-
nalità e del territorio, con un pic- strato. Ottimi i vini e ben abbinati. a Gradiscutta di Varmo, polosa osservanza delle norme
colo richiamo al tema dell’anno Un dessert al cucchiaio, con un località immersa nel verde della precauzionali potranno ovviare
che riguarda i fritti, le frittate e brindisi finale per festeggiare il pianura friulana, si è svolta la pri- al problema. Per quanto riguarda
le frittelle. Si è partiti perciò con ritorno alla normalità, è stato la ma riunione dei Delegati del Friu- gli eventi culturali, bisognerà at-
un antipasto dedicato a tutto ciò giusta conclusione prima di par- li-Venezia Giulia, dopo l’emergen- tendere il via libera alla possibilità
che di fritto la stagione offre. Ha tire per le ferie estive. za che ha forzatamente sospeso di realizzare convegni e confe-
ogni attività accademica sul ter- renze, privilegiando per ora gli
ritorio delle cinque Delegazioni incontri all’aperto e le occasioni
UDINE, GORIZIA della regione. Hanno presenziato più informali e dinamiche, sempre
il C.T. e Delegato di Udine, Massi- all’insegna della divulgazione del-
mo Percotto, i Delegati di Porde- la vera cultura della tavola. È stata
Celebrata la ripresa dell’attività none Stefano Zanolin, di Trieste inoltre un’occasione per ritrovarsi
delle due Delegazioni Paolo Penso, di Gorizia Roberto
Zottar, di Muggia-Capodistria
dopo una lunga e sofferta pausa e
rinnovare insieme lo spirito acca-
Un succulento spiedo per assaporare il gusto Diego Paschina. Alla riunione, demico e il piacere del confronto
alla quale erano presenti anche e del dibattito, che sono l’essenza
della convivialità. il DCST Giorgio Viel e alcuni suoi dell’Istituzione.

P
referenti, è intervenuto il Consi- Il patron del ristorante, Aldo Mo-
er celebrare insieme la ri- melli, hanno fatto allestire, per l’oc- gliere di Presidenza Renzo Mat- rassutti, ha allestito un ricco menu,
presa delle attività accade- casione, un succulento spiedo che tioni. La discussione si è incentra- presentato e servito nel più rigo-
miche, le due Delegazioni ha richiesto parecchie ore di lenta ta sulle modalità di ripresa delle roso rispetto del distanziamento
si sono ritrovate presso la canti- cottura e che è stato servito agli attività conviviali e, soprattutto, e delle norme di sicurezza.
na dell’agriturismo “I Comelli” di Accademici nella moderna tinaia sulle future iniziative culturali ed Non sono mancate, però, le levate
Nimis, in occasione del solstizio della cantina. La serata, preceduta editoriali. Nonostante si sia già di calici “a distanza” per un brindisi
d’estate. L’evento astronomico da un brindisi informale all’aperto operato per organizzare le riu- augurale, in auspicio di una defini-
rappresenta infatti un “apice” dal con il saluto del Delegato di Udine, nioni accademiche, tutti hanno tiva archiviazione dell’emergenza
quale si inizia un nuovo percorso è stata organizzata nel più rigo- constatato che esistono ancora, e di una serena ripresa, quanto pri-
che, in questo caso, sarà quello di roso rispetto del distanziamento, presso gli Accademici, diffiden- ma, dell’attività accademica.
lasciarsi alle spalle l’inquietante riscuotendo l’apprezzamento dei ze e timori a partecipare a incon- (Massimo Percotto)
periodo trascorso per ritrovare e convenuti che hanno colto così
assaporare il gusto della convivia- l’occasione per ritrovare final-
lità. Il Simposiarca Bepi Pucciarelli mente un sospirato momento di Accademici hanno degustato i vini gravemente messa in crisi e che
e il titolare della cantina, Paolo Co- convivialità. Oltre allo spiedo, gli della cantina, tra i quali il rarissimo stenta a riprendersi mettendo a
Cjavalgjàn, uno dei rossi autoctoni dura prova la tenacia e la solidità
minori tipici del Friuli, oramai in via dei piccoli imprenditori. Si è potu-
di estinzione e recuperato in extre- to verificare che la convivialità a
mis da alcune famiglie di viticoltori tavola non viene meno e che i mo-
della zona. È stato così lanciato un menti di ritrovo e di confronto tra i
apprezzato segnale di vicinanza membri dell’Accademia possono
a tutti i ristoratori e ai viticoltori svolgersi in sicurezza, serenità e in
del territorio, la cui attività è stata piena armonia. (Massimo Percotto)

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Le Riunioni conviviali del ritorno

Emilia Romagna CASTEL SAN PIETRO-MEDICINA


BOLOGNA-SAN LUCA
“Così sosteniamo la ristorazione”
Serata in allegria “Il Resto del Carlino” ha dedicato un ampio articolo
Finalmente insieme, dopo una riunione virtuale. alla riunione conviviale della Delegazione.

P
rima riunione conviviale dal 1918”, a Sasso Marconi, ottem-
dell’anno per la Delegazione, perando alle disposizioni vigen-
se si esclude quella a distan- ti. Il menu è stato predisposto da
za al tempo del coronavirus, dove Giampietro Gamberini quale Sim-
gli Accademici hanno cenato a ca- posiarca della serata. Ottima cena,
sa loro con un menu prestabilito. ma particolarmente apprezzato il
Oltre 45, tra Accademici e ospiti, si pollastro alla cacciatora nel coccio.
sono ritrovati al ristorante “Grotta Ospite della serata il Questore di
Bologna, Gianfranco

L
Bernabei. Il Delega-
to onorario Maurizio a Delegazione ha pensa- tendo da un ottimo antipasto di
Campiverdi ha illu- to di ricominciare in piena selvaggina molto delicato, che ha
strato ai commensali sicurezza per non rischia- dato lo spunto alla signora Lucia
“Le pandemie nella re di ricadere nella situazione di per raccontare alcune accortezze
storia”. Serata in alle- emergenza sanitaria che ha fer- della loro filiera per far sì che le
gria e felici di essere mato l’Italia intera, penalizzando carni siano molto tenere e sicure.
insieme tra amici Ac- in particolar modo i ristoranti. Si è Il Simposiarca Stefano Zanetti il-
cademici. affidata all’esperienza dell’agritu- lustrava, a sua volta, come aveva
rismo Sant’Uberto, a Monterenzio, conosciuto l’agriturismo apprez-
con le sue carni del bosco. Una zandone la straordinaria qualità.
FORLÌ scelta etica e sana, come ha ben Per primo piatto sono stati serviti
illustrato la signora Lucia Santini, garganelli all’uovo conditi con ra-
moglie del titolare, conferman- gù di cinghiale; due i secondi: una
Convivio pienamente riuscito do quanto aveva già ricordato, tenerissima tagliata di daino su
a tal proposito, il Vice Delegato letto di rucola e grana e un profu-
Clima di allegria, come una sorta di liberazione. Angelo Carella con particolare ri- matissimo spezzatino di cervo in
ferimento al Codice Etico dell’Ac- sugo rosso con olive. In chiusura,
cademia. Ha,inoltre, dedicato un una fantastica crema di mascarpo-
breve cenno storico sulla caccia- ne al cucchiaio, densa, gustosa e
gione in cucina e all’attenzione molto golosa. Il Delegato ha infine
del servizio veterinario. La signo- consegnato alle brigate di cucina
ra Lucia ha ribadito che le carni e di sala il guidoncino della Dele-
degli ungulati, cinghiale, cervo, gazione con un applauso da parte
capriolo e daino, sono poverissi- di tutti i commensali.
me di grassi e colesterolo e che Il quotidiano “Il Resto del Carli-
tale selvaggina viene cacciata no” ha dedicato un ampio spazio
perché in sovrannumero. Con il all’evento, titolando l’articolo: L’Ac-

A
consueto suono della campana, il cademia riparte con ottimismo.
l grido di “Finalmente!” la ni” a Milano Marittima. La Delega- Delegato Andrea Stanzani ha dato “Così sosteniamo la ristorazione”.
Delegazione ha ripreso zione ha sempre dedicato il mese il via alla riunione conviviale par- (Andrea Stanzani)
l’iter delle riunioni convi- di giugno al mare e anche questa
viali sia pure con un’invasione di volta è riuscita nell’intento.
territorio dall’amico Bruno Pollini Dopo il brutto periodo trascorso, presentati con tanto di mascherina l’ambiente di nuova ristrutturazio-
(Delegato di Cervia che purtrop- la serata è stata testimone della so- che poi è stata messa in disparte). ne con la bellissima panoramica
po non è potuto essere presente), lita atmosfera di amicizia e allegria Il tempo è stato decisamente fa- sulla spiaggia e il mare. La serata
ospiti dell’amico Stefano Bartolini questa volta condita anche da una vorevole e gli Accademici hanno è pienamente riuscita.
nella nuova sede “Terrazza Bartoli- sorta di liberazione (tutti si sono potuto apprezzare maggiormente (Loris Camprini)

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IMOLA LUGO DI ROMAGNA

Cucina del territorio L’entusiasmo di rincontrarsi


Scelto un ristorante che privilegia Celebrato l’evento in un ristorante stellato.

L
coltivatori e allevatori locali.
a Delegazione si è ritrovata, tà degli ingredienti. Da ricordare

I
dopo i mesi di stop forzato il pesce spada dell’Adriatico con
n occasione della prima riu- gobbo; dai garganelli con lo scalo- per la pandemia, presso il bufala, gel di pomodoro e basilico;
nione conviviale della Dele- gno Igp coltivato tra Imola e Rio- ristorante “La Buca” di Cesenati- il bellissimo impiattamento dei
gazione dopo il lockdown, il lo Terme; dalle tagliatelle dall’ab- co, grazie alla disponibilità della paccheri e, soprattutto, il rombo
ristorante “Hostaria 900” ha volu- bondante spessore, con il ragù dei locale Delegazione guidata dall’a- chiodato al tartufo, sublime nella
to sottolineare ancor di più la sua pregiati suini di mora romagnola, mico Gianluigi Trevisani. Grande lavorazione e nel sapore.
filosofia culinaria, che guarda ai e da una spalla di vitello da perfe- l’entusiasmo di incontrarsi nuo- Al termine, gli Accademici hanno
prodotti del territorio ricercando zionare in quanto a tempi di cot- vamente in amicizia e in allegria, rivolto il giusto tributo e grandi
quei coltivatori e allevatori speri- tura. Molto ricca di cioccolata la in questo prestigioso locale da complimenti alla brigata guidata
mentati il cui nome accompagna gigantesca zuppa inglese. Ottima tempo onorato dalla stella Miche- dallo chef Matteo e ad Andrea e
spesso i piatti nella loro presen- la scelta nell’abbinamento dei vini lin. Apprezzatissimo il menu che Stefano Bartolini, gestori e anima
tazione. Gli ambienti riflettono la da parte del gestore Orazio, che rielabora i classici di pesce della del locale da tanti anni.
costruzione novecentesca della ha messo in tavola alcune delle cucina locale, esaltando la quali- (Fabio Monducci)
villetta che ospita il ristorante, a migliori cantine della zona. Non è
pochi metri dall’ingresso princi- mancato un convinto plauso finale
pale dell’Autodromo. degli Accademici sia per il gestore
Una scelta premiata dal positivo sia per l’anziana madre che tuttora
giudizio sulla cucina, a partire dai governa i fornelli affiancata da un
fiori di zucca in tempura dell’azien- gruppetto di giovani.
da Ferri, famosa anche per il cardo (Antonio Gaddoni)

REGGIO EMILIA

Un brindisi liberatorio
Gli Accademici si sono riappropriati
della gioia del convivio. TERRE MODENESI

U
na serata me- I riti della festa di San Giovanni
morabile per
festeggiare la Ogni cornino di lumaca mangiata scongiura
ripartenza della De- una sventura.
legazione che è poi

P
la ripartenza di tutta
la nostra Accademia. er la prima uscita dopo la ri- tivanti di fresca preparazione, fra
Nella cornice della bel- apertura, per dare testimo- cui la salsiccia preparata a mano
lissima e suggestiva notte di San gli chef del ristorante “Prater” nella nianza di volontà di ripresa, secondo una vecchia ricetta di
Giovanni, con la tipica “tortellata”, elaborazione di piatti della tradi- è stata scelta l’“Osteria del Garò”, famiglia.
gli Accademici si sono riappropriati zione più vera del territorio. Un’e- ai piedi del Castello di Levizzano, Essendo vicina la festa di San Gio-
della gioia del convivio e, pur nel ri- sperienza del gusto e della cultura che dal 1996 Enrico e Manuela vanni, si è scelto un menu con uso
cordo della dolorosa sofferenza su- gastronomica emiliana veramente Ricchi gestiscono, ora con il figlio della noce, simbolo tradizionale
bita, hanno insieme costruito una di pregio! Il brindisi iniziale, davvero Enzo. L’esperienza agricola e di nei riti modenesi. Tra i gustosi
serata di allegria e serenità, allietata liberatorio, ha inaugurato il nuovo macelleria ha portato i fondatori tortellacci con speck e noci e la
da sapori e fragranze che nascono percorso che attende la Delegazio- a scegliere nel ricettario della tra- grigliata di carne e verdura, so-
dalla solidissima competenza de- ne nei prossimi mesi. dizione, proponendo cibi accat- no stati narrati ricordi d’infanzia,

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Le Riunioni conviviali del ritorno

vecchi riti, usi in cui la rugiada ha no di lumaca mangiata scongiura Toscana


valore salvifico esaltando il bene una sventura).
(raccolta di erbe usate sulla per- A salvare lo stomaco, un nocino APUANA
sona o nel ripieno dei tortelloni; cremoso, curato da Enrico, corre-
noci per il liquore delle streghe) e dato di premio dalla Consorteria
difendendo dal male (ogni corni- in gara a Spilamberto. Sostenere la ristorazione
È vitale riprendere le attività e le abitudini sociali.

L
a Delegazione ha ripreso la stata scelta una location sul mare,
propria attività con una sera- per un convivio accompagnato
ta al ristorante “Palmo Mare”, da buoni piatti: vellutata di ceci
ai Ronchi, nel Comune di Massa, con polpo grigliato; paccheri al-
nel corso della quale Giuseppe la trabaccolara; tonno al tegame
Pieretti, Presidente di Confcom- con patate sabbiate; gelato cre-
mercio della Provincia di Massa ma/fiordilatte con fragole flamba-
Carrara, ha illustrato la situazio- te. Il relatore ha poi sottolineato
ne di grave crisi, con particolare che “I ristoratori hanno a disposi-
riferimento agli imprenditori tito- zione meno spazi e quindi meno
lari di bar e ristoranti, settore da coperti, ma pagano per i locali gli
sempre sostenuto dagli Accade- stessi affitti”. Ha denunciato il dan-
AREZZO mici. Il relatore è stato introdotto no psicologico, legato alla paura,
dalla Delegata Beatrice Vannini, che frena la ripresa, e la mancanza
Simpiosarca della serata, che ha della socialità. Durante la serata,
Nel parco della villa cinquecentesca annunciato “con immensa gioia molto apprezzata dai numerosi
la ripresa dell’attività associativa a Accademici e ospiti, la Delegata
Un piacevole ritorno alla socialità. conclusione di un terribile perio- ha consegnato le insegne acca-
do che ha segnato il nostro cuore demiche di nuovo socio a Fabri-
e le nostre vite”. Ha sottolineato zio Volpi.
che, pur non abbassando la guar- Al termine della piacevole riunio-
dia, con le dovute cautele, è vitale ne conviviale, il titolare del risto-
riprendere le abitudini sociali. Per rante, Enzo Sermattei, ha ricevuto
il primo incontro post lockdown, è una vetrofania dell’Accademia.

N
ella prima riunione convi- Conte Pier Ludovico Occhini. Il ri-
viale dopo la pandemia, storante fa parte della Tenuta “La
gli Accademici sono stati Striscia”, che comprende anche un dove sosta in bottiglia per alme- del Casentino, cotti con la “giu-
accolti, a meno di un chilometro agriturismo oltre vigneti coltiva- no 10 mesi. sta” brace da “Memo” e gradevol-
dal centro storico aretino, nel par- ti in regime biologico su un tipo È stato un piacevole ritorno alla mente saporiti, accompagnati dal
co della villa cinquecentesca “La di suolo denominato “galestro” socialità, allietato da un ricco ta- Sangiovese in purezza del 2016
Striscia”, di proprietà della nobi- e una cantina che produce circa gliere toscano con prodotti Dop della Cantina Occhini. L’incontro è
le famiglia degli Occhini, che la 100.000 bottiglie di vino con vi- della Fattoria di Rimaggio, con stato allietato dal sole del solstizio
restaurarono nella metà del XIX nificazione e affinamento in bar- sede a Pergine Valdarno e Lateri- d’estate, da un’accoglienza corte-
secolo e che oggi è gestita da rique di rovere francese: qui il vino na, nel cuore della Toscana, e da se e da un buon servizio.
Alessandra La Capria, nipote del nasce in vigna e non in cantina, una grigliata mista con prodotti (Maurizio Pampaloni)

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FIRENZE LUCCA

Il ritorno! Pronti… via!


La gioia di ritrovare la convivialità accademica. Un segnale positivo al mondo della ristorazione.

S R
erata intitolata “Il ritorno!” Stefano Lisi. Nel corso della se- iparte anche la Delegazione segnale positivo, di ripresa a tut-
quella con cui la Delegazio- rata, è stata distribuita la nuova lucchese, guidata da Danie- ti i ristoratori, ma soprattutto ai
ne ha ripreso l’attività con- bellissima edizione del volume Le la Clerici. Il consiglio diret- clienti, lucchesi prima e turisti poi;
viviale dopo il periodo del lock- festività religiose nella cucina della tivo si è recato presso il ristorante torniamo al ristorante a gustare
down. Molti gli Accademici che si tradizione regionale che il Presi- “Stefani”, a San Lorenzo a Vaccoli, un bel piatto appena uscito dalla
sono incontrati con grande gioia, dente, Paolo Petroni, ha illustrato per la prima cena conviviale dopo cucina. I locali sono aperti e si sono
in piena sicurezza, seguendo la suscitando il più vivo apprezza- il cosiddetto “confinamento” degli attrezzati nel rispetto delle leggi e
normativa vigente, nell’ampio sa- mento. È stato anche festeggiato ultimi due mesi. Il brindisi inizia- in tutta sicurezza, e come sempre,
lone di “Villa Viviani”. La sincera Antonio Nicotra, che ha raggiunto le, che ha segnato la ripartenza anche se in modo diverso, ci saran-
felicità di trovarsi insieme dopo il traguardo dei 25 anni ricevendo dell’attività accademica, la Delega- no ancora il tavolo per i parenti,
un lungo periodo di separazione l’attestato di appartenenza. L’ap- ta lo ha rivolto alla ristorazione, in quello per gli amici e anche quello
traspariva sui volti dei commen- puntamento è per il mese di luglio particolare a quella lucchese, che dei fidanzatini”.
sali, lieti della ritrovata convivialità per proseguire l’attività convivia- in quest’ultimo periodo di emer- (Fabio Vantaggiato)
accademica. Molto gradito anche le della Delegazione senza soste genza ha smesso di occuparsi
il menu predisposto dal patron, estive. (Roberto Ariani) di fornelli, tovaglie e bicchieri,
ma si è preoccupata di distanze
sociali, gel alcolico e masche-
rine. “Siamo qui - commenta
Daniela Clerici, nel ristorante
storico di Benedetto Stefani,
perché, quale Presidente dei
ristoratori di Confcommercio
di Lucca e Massa Carrara, rap-
presenta una categoria che in
questo periodo ha visto pra-
ticamente bloccata l’attività
di una vita. Vogliamo dare un
MAREMMA-GROSSETO
serata si è svolta in modo piace- composto da piatti semplici della
Si respira di nuovo l’aria del convivio vole: Accademici e ospiti hanno di tradizione dei pescatori castiglio-
nuovo respirato l’aria del convivio. nesi, è stato apprezzato da tutti i
Festeggiati i 35 e i 25 anni di appartenenza Il menu proposto dal Simposiarca, commensali.
accademica di Bruno Viaggi e del Delegato Di Natali.

L
a prima riunione conviviale, di Castiglione della Pescaia, in un
dopo la pausa obbligatoria luogo accogliente e familiare, con
imposta dal coronavirus, è sta- una veranda esterna luminosa che
ta per la Delegazione l’occasione per guarda sulle banchine del porto e
festeggiare la ripresa dell’attività e una sala interna nella parte inferiore
premiare i 35 anni di appartenenza di una delle tre antichissime torri
dell’Accademico Bruno Viaggi e i difensive, superstiti delle perdute
25 anni del Delegato Ezio Maria Di mura pisane risalenti al X secolo. Nel
Natali. Per questa speciale serata, il ristorante si cucinano specialità di
Simposiarca Alessandro Bracciali ha pesce e i piatti sono eseguiti con
scelto il ristorante “Antonietta”, ge- l’arte di chi sa mantenere il gusto
stito dalla famiglia Veri sin dal 1959. e il sapore naturale e semplice del
Il locale è situato sulla via principale pesce freschissimo del giorno. La

Pagina 51
Le Riunioni conviviali del ritorno

MAREMMA-PRESIDI MONTECATINI TERME-VALDINIEVOLE

Si festeggia ricordando Amicizia e calda convivialità


la “Partita del secolo” Una serata trascorsa nella vicinanza
In occasione del 50° anniversario di Italia-Germania finalmente recuperata.
del 1970, si è parlato di calcio.

È
stato molto bello rivedersi staff di cucina della Locanda che
dopo tanti mesi di contatti è famosa nel territorio proprio per
solamente telefonici e rico- la bontà e l’eccellente preparazio-
minciare l’attività dell’Accademia ne della carne. Lo stesso criterio
dopo la lunga sospensione dovu- è stato utilizzato nella scelta del-
ta alla pandemia di Covid-19. La le bevande: un ottimo Morellino
serata si è svolta al ristorante “La locale e una birra Baladin adatta
Locanda di Ansedonia” e, per l’oc- a carni importanti.
casione, è stato riproposto il tema La prolusione del Delegato ha toc-
previsto per la cena della cultura: cato diversi temi legati alla Partita
un argomento nazional popolare del secolo: alcuni squisitamente
come il calcio. Quest’anno, infatti, calcistici, altri che descrivevano il
proprio il 17 giugno, cadeva il 50° periodo storico in cui quella partita

B
anniversario della Partita del seco- si è svolta, con le sue tensioni sociali
lo: Italia vs Germania 4-3. e culturali. Gli Accademici hanno ello “ritrovarsi”. Proprio te ritrovato, davanti a una tavola
È stato scelto un menu che pre- poi ricordato la “loro” partita e co- così, “ritrovarsi”, è stato il imbandita secondo la tradizione,
vedesse piatti tipici della cucina me avevano vissuto l’evento. Il tutto tema della riunione con- i vecchi amici, con cui scambia-
italiana insieme a pietanze che in un’atmosfera finalmente serena viviale che ha segnato la ripresa, re semplici discorsi, sì, sul cibo,
ricordassero i sapori tedeschi. e rilassata, con l’eccellente servizio ancora non appieno scevra di pre- ma soprattutto sulle esperienze
Una semplice pasta pomodoro al quale la Locanda ha abituato la occupazione, dell’attività della passate, e insieme lasciar spazio
e basilico, italiana non solo nei Delegazione da sempre. Delegazione. alla speranza “che ogni estremo
sapori ma anche nei Bello rivedersi “in presenza”, riuniti dei mali un bene annunci”, ché
colori, e il più classi- al ristorante “Sant’Elena” di Bug- di speranza abbiamo proprio bi-
co, e forse amato, dei giano, per una serata in cui, più sogno.
dessert italiani, il tira- che mai, amicizia e calda convi- Questo è stato il senso della se-
misù. Per il secondo, vialità hanno dominato nella con- rata, trascorsa nella vicinanza
una carne tipica della versazione, rallegrata dal sapere finalmente recuperata, davanti
cucina tedesca, lo stin- tutti i soci in salute, ma pur con- al panorama familiare, e sempre
co di maiale, preparato scia dell’oscuro periodo vissuto. bello, della valle.
magistralmente dallo Gli Accademici hanno finalmen- (Alessandro Giovannini)

MUGELLO la cena è stata servita nella sala sentazione dei piatti. Ottimi gli
attigua, in un’atmosfera di gioia antipasti: panzanella croccante
per la ritrovata convivialità. di verdure, pappa al pomodoro,
L’allegro suono della campana Il giovane chef Marco Bianchini, battuta di manzo e fragole e croc-
accademica giunto a “il Colle è” nel novembre
scorso, dopo una lunga esperien-
chetta di lampredotto; delicatissi-
mi gli gnudi di ricotta conditi con
Per sottolineare l’inizio della ripresa. za come sous chef in un noto ri- una leggera emulsione di burro
storante fiorentino, ha proposto e salvia; assai interessante il pet-

G
un menu, che ha riscosso un alto to d’anatra e ciliegie con purè di
li Accademici si sono forzata interruzione. L’incontro apprezzamento da parte di tutti patate all’arancia. Infine, uno sce-
ritrovati a “il Colle è”, a è avvenuto sull’ampia terrazza gli Accademici, e dove la tradi- nografico dessert “La Primavera
Barberino di Mugello, del locale, che si trova nei pressi zione si è sposata con la frutta di incontra l’Estate”, un percorso di
per riprendere l’attività conviviale del casello autostradale, e dopo stagione, dando prova di elevata mousse di fragola e cioccolato
della Delegazione dopo i mesi di un lungo suono della campana, capacità nella preparazione e pre- bianco, con frutta e gelato alla

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verbena.L’appassionato inter- dal desiderio di ricominciare e dal PISTOIA
vento del Segretario Generale piacere di stare insieme, oltre che
Roberto Ariani, ospite d’onore, ha da una cucina di alto livello.
arricchito la serata caratterizzata (Monica Sforzini) Nel cuore della città
Per rafforzare il senso di appartenenza
della comunità.

SIENA VALDELSA

C
Una riunione conviviale particolare ome prima riunione con- rappresenta una sorta di palco-
viviale post Covid, la De- scenico dell’identità e del senso
Finalmente insieme in grande serenità. legazione ha voluto ri- di appartenenza di una comuni-

T
partire dal ristorante “Voronoi”, tà. Un luogo ideale per rinnovare
anta era la voglia degli quasi a mettere il marchio in un quei legami e quegli stimoli tra
Accademici della Dele- “luogo” nel cuore della città come le persone che lo abitano e che
gazione di rivedersi per messaggio benaugurante verso lo frequentano.
trascorrere insieme momenti di tutti gli addetti alla ristorazione Il plateatico verde riservato agli
gioiosa serenità dopo un perio- pistoiese. Infatti, il locale è situato Accademici, l’uovo in doppia pa-
do per tutti veramente difficile, nella piccola Piazzetta dell’Ortag- natura e i maccheroni sul cervo
che ben volentieri è stato accol- gio, ex ghetto ebraico di Pistoia, hanno sublimato il convivio.
to l’invito del Presidente a orga- adiacente a Piazza della Sala che (Alessio Gargini)
nizzare tempestivamente un in-
contro conviviale. È stato scelto
un locale che, per dimensioni e grande serenità. In questa occa- VALDELSA FIORENTINA
caratteristiche, garantiva am- sione, lo chef Francesco Signo-
piamente l’ossequio delle nor- riello ha allestito un ricco menu
mative vigenti: il ristorante “Il di pesce. Per antipasto: baccalà “Da Carlo”: un’oasi di cucina
Pietreto” di Gracciano, nei pressi
di Colle di Val d’Elsa. L’incontro,
mantecato su sfogliata alla ci-
polla di Certaldo caramellata e
di pesce fresco
previsto in ora meridiana, è ini- trippa di seppia agli ortaggi con Lieto incontro in quel di Certaldo.
ziato in un clima un po’ surreale guanciale croccante; due i primi:

P
in quanto, invece dei consueti cannellone al ragù di astice con
abbracci ed effusioni, rimane- besciamella, pomodorini e pan- iacevole riunione convi- cipanti, fra i quali il Coordinatore
re a distanza e a volto coperto cetta; risotto con gamberi e zuc- viale post Covid 19, che ha Territoriale Roberto Doretti e l’Ac-
dalle mascherine sembrava in- ca. Per secondo: polpo arrosto al distratto gli Accademici da cademico Cesare Dami. Il ristoran-
naturale. Ma dagli occhi di tutti rosmarino su un letto di purea pensieri tristi. Numerosi i parte- te “Da Carlo”, a Certaldo, è un’oasi
traspariva la gioia di ritrovarsi e di patate e funghi porcini (indo-
di raccontare come erano sta- vinato l’equilibrio mare-monti).
te vissute le lunghe giornate in Infine, uno squisito sformato di
“cattività”. L’affabile accoglienza caprese con cioccolato e frutta
da parte del direttore Ciro Caro- secca accompagnato da gelato
tenuto, che ha riservato l’intero al pistacchio, degno suggello di
ristorante in esclusiva, ha messo un pranzo veramente ben strut-
subito tutti a proprio agio e l’u- turato. Un gradimento elevato
bicazione del locale, immerso in ha premiato lo sforzo e il lavoro
un vasto e rigoglioso parco, ha dell’intero staff.
contribuito a creare un clima di (Alessandro Tamagnini)

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Le Riunioni conviviali del ritorno

di cucina di pesce fresco, prepa- ne di tutti i commensali. Dietro VOLTERRA


rato con sublime arte e professio- un grande chef una piccola ma
nalità. Lo chef Carlo Abbenante, grande donna: la moglie Debo-
sagace imprenditore di origini ra. La riunione conviviale è stata Gustoso menu al “Mocajo”
campane, ha saputo preparare allietata dall’ingresso del nuovo
i piatti con grande soddisfazio- Accademico Maurizio Chinaglia. Cena in un ristorante che propone prodotti
del territorio e ottime specialità di carne.
Marche

N
el mese di giugno si sono di peposo e un pool di filetto di
ANCONA ritrovati solo pochi Acca- cervo con passata di patate vio-
demici, con mogli e mariti, la, A seguire, meravigliosi dolci e
per passare una serata “post coro- cioccolatini della casa.
Finalmente l’attesa ripresa navirus” nel ristorante “Mocajo”, In attesa che tutto ritorni nella
in località Casino di Terra. È stato normalità, e che ci si possa in-
Atmosfera positiva, loquacità dei commensali, scelto un menu degustazione, contrare più numerosi, la cena e
l’allegria di tutti. composto di vari assaggi di anti- il locale, che rispettava in pieno le
pasti, belli da vedere e ancor più direttive nazionali, hanno ricevuto

F
buoni da assaporare, ai quali han- ampio gradimento.
inalmente dopo i mesi di di calamari e scampi o mista con no fatto seguito magnifici tortelli (Maria Rita Landini)
immobilismo forzato è ri- spine, con verdure fiammifero, o
presa l’attività accademi- pesce spada fresco grigliato con
ca e la Delegazione si è recata a contorno di crema di peperoni, ANCONA-RIVIERA DEL CONERO
Montecarotto, presso il ristotrante cappero, olive nere, pomodorino
“Erard”, scelto per i grandi spazi a gratinato, cipolle rosse di Tropea.
disposizione, avendo la capacità Dolce cheesecake alle fragole e Convivialità ritrovata
di ospitare, nel rispetto delle nor- more ghiacciate. Il tutto abbina-
me di sicurezza, 60 commensali al to ai vini della Cantina Moncaro. Oltre 60 partecipanti alla serata.

B
coperto e 100 all’esterno. Il locale, La serata, oltre che alla ripresa, era
gestito da Sara Gasparrini e dal dedicata a festeggiare il 35° anno ellissima, emozionante ed to in tutte le sue varianti e in ma-
marito, lo chef Pasquale Russo, di appartenenza all’Accademia entusiasmante la prima niera impeccabile dal giovane e
è specializzato nella cucina del di Giuseppe Luciano Landi, che riunione conviviale post bravissimo cuoco Enrico, terza ge-
pesce oltre che in quella di carne ha brevemente delineato il suo lockdown: un immenso piacere nerazione della famiglia Giacchet-
e il menu proposto consisteva in: percorso accademico nella Dele- ritrovarsi con tutti gli amici Ac- ti. Superlativo l’altro piatto tipico:
antipasti di baccalà in olio cottu- gazione, salutato con gli interventi cademici nella splendida location raguse e bombetti in porchetta.
ra, crema di rapa rossa, cracker ai del Coordinatore Territoriale e del “Da Giacchetti” difronte al mare di Sempre attento a valorizzare i
pistacchi e porro fritto; salmone Delegato. Il convivio è proseguito Portonovo. Oltre 60 i partecipanti, prodotti del territorio, l’estro e la
affumicato con crema di yogurt, con l’atmosfera positiva, la loqua- a conferma del desiderio di ritro- voglia di sperimentare di Enrico
briciole di feta e pan brioche cal- cità dei commensali, l’allegria di varsi. Una serata all’insegna del si sono manifestati nell’originale
do; gamberi fritti in tempura con tutti a dimostrazione di quanto prodotto tipico locale, “il moscio- polpo con le patate travestite da
riduzione di aceto in agrodolce. fosse stata attesa questa ripresa. lo selvatico di Portonovo”, cucina- sasso, con il contorno di spacca-
La scelta dei secondi tra: frittura (Pietro Aresta)

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sassi, così chiamato, nel Conero, serata conviviale con la consegna ASCOLI PICENO
il finocchio marino, e nel delica- del piatto accademico, da parte
to e raffinato trancio di spigola del Delegato Sandro Marani e dei
al Verdicchio con pomodorini e Simposiarchi Granarelli e Mascio- Accolti due nuovi Accademici
verdura croccante. Per dessert, ni, allo staff al completo.
un’originale e gustosissima pan- Nel corso del convivio, molto in- Un segnale positivo di continuità.

P
nacotta alla lavanda del Poggio teressante la relazione dell’Acca-
con mela al Varnelli. Il servizio in demico Michele Maccione sulle er la ripresa dell’attività riunione conviviale si è ricordato
sala impeccabile e professionale peculiarità del mosciolo. conviviale, è stato scelto il Vice Delegato Pasquale D’Avel-
ha coronato la conclusione della (Sandro Marani) il ristorante “Il Poggio” di la, recentemente scomparso, non
Ascoli Piceno che, grazie alla sua essendo stato possibile farlo in
struttura, ha consentito di occupa- precedenza per l’osservanza del
MACERATA re un intero spazio, all’esterno, per lockdown. Si è proceduto, altresì,
la compagine della Delegazione. ad accogliere ufficialmente i due
Lo stesso locale ha provveduto ad neo Accademici Gerlando Costa ed
Ritorno alla convivialità apparecchiare tavoli di dimensioni Emidio Rossi. (Vittorio Ricci)
all’insegna della cultura di un metro di lato, creando
così, contestualmente, il di-
Ritrovare il piacere delle riunioni conviviali. stanziamento sociale richie-
sto dalle norme vigenti. I 34

L
partecipanti, fra Accademici
a prima seduta accademi- e ospiti, hanno osservato le
ca, dopo la pausa imposta norme di sicurezza, preven-
dalla pandemia, si è svolta tivamente raccomandate dal
sulla terrazza del ristorante “An- Delegato. In occasione della
tica Fornace” di Treia. L’arrivo del
volume Le Festività religiose nella
cucina della tradizione regionale ha Umbria
motivato la decisione di realizzare
il menu previsto nella settimana ORVIETO
precedente la Pasqua e che poi
si era dovuto annullare. C’è stato
quindi il trionfo dell’agnello che Convivo in un locale caratteristico
tutti hanno apprezzato molto, pur
essendo ormai “fuori stagione”, “Le grotte del funaro” è situato nel cuore
perché quelli erano diventati i sa- della rupe di Orvieto.
pori dimenticati durante le lunghe

I
giornate di “clausura”. Come pure esordito partendo dal 1430, anno
si era sentita la mancanza troppo di fondazione della celebre “Acca- l ristorante “Le grotte del fu-
prolungata della convivialità, ed demia dei Sollevati”, poi diventata naro”, unico nel suo genere,
è stato proprio questo l’elemen- “Accademia Georgica” con finalità è situato nel cuore della rupe
to che ha costituito la maggiore di studio, ricerca e sperimentazio- di Orvieto, scavato nelle grotte
attrattività dell’evento. Ha fatto ne nel settore agricolo, tanto da etrusche e utilizzato in tempo
gli onori di casa il vice Sindaco di annoverare tra i suoi soci attivi medievale come laboratorio di
Treia, dottor David Buschittari, che D’Alembert, Mommsen, Beccaria, funi. Dopo la sospensione dovuta
ha offerto, a ciascun commensale, Spallanzani. L’oratore ha poi ricor- al Covid-19, gli Accademici si sono
un volumetto contenente le frasi dato Luigi Lanzi, altro cittadino di ritrovati, per una riunione convi-
più significative del romanzo Giù Treia, Presidente dell’Accademia viale, in una sala riservata, felici
la piazza non c’è nessuno della scrit- della Crusca e Soprintendente di rivedersi e di gustare i piatti
trice Dolores Prato. alla Galleria degli Uffizi e, infine, sapientemente preparati dallo patate grigliate; zuppetta di fra-
La parte culturale della seduta è ha delineato la figura di Dolores chef Alessandro Caciolla: flan di gole al mascarpone e caramello.
stata affidata al professor Diego Prato, la “treiese di Roma”. In ricor- fave con salsa di pecorino umbro; Nell’occasione è stata festeggiata,
Poli dell’Università di Macerata, il do dell’incontro, la Consulta della maltagliati alle pere e zafferano per i suoi primi 40 anni di attività,
quale, in un brillante intervento, Delegazione ha fatto omaggio di con scaglie di parmigiano; taglia- la famiglia Branca, che ha sempre
ha concentrato tutte le eccellen- una mascherina tricolore antivirus telle al pesto di basilico e primo gestito con professionalità e cor-
ze culturali della città di Treia. Ha a tutti gli Accademici. (Ugo Bellesi) sale; faraona farcita al tartufo con tesia questo caratteristico locale.

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Le Riunioni conviviali del ritorno

PERUGIA VALLI DELL’ALTO TEVERE

Gli Accademici si sono ritrovati La ripartenza


numerosi Il profumo dei gelsomini e gli aromi della cucina
Al ristorante “L’Osteria del Bosco”, hanno dissolto ogni timore.
accurata scelta di materie prime locali.

P
er la ripresa dell’attività Per questo motivo, l’attento Sim-
dopo il forzato isolamen- posiarca Marco Antonelli ha con-
to, gli Accademici si sono cordato con Luigi e Fabrizio un
ritrovati numerosi in quella che menu basato sugli animali dell’aia,
fu, nel passato, la corte di una casa con interessanti rivisitazioni. Il sus-
padronale da secoli appartenente seguirsi dei numerosi piatti è stato
alla famiglia di Luigi Manganelli, un gradevole concerto di sapori
che ha dato vita, nel 2003, al pia- sapientemente amalgamati come
cevole ristorante “L’Osteria del pure ottimo l’abbinamento dei
Bosco”. La filosofia di Luigi, ben vini. Unica nota stonata lo zaba-

L
supportato in cucina da Fabrizio ione finale che non ha comunque
Catana: la cucina della tradizione compromesso il giudizio comples- a Delegazione è finalmente Accademici con un delicato profu-
presentata in maniera diversa, sivo più che positivo sul ristoran- ripartita: certamente non mo di gelsomini della siepe che in-
con accurata scelta delle materie te unanimemente espresso dagli è stato facile. Il periodo di corniciava gli ampi tavoli rotondi,
prime, privilegiando quelle locali. Accademici. restrizioni e isolamento ha abi- che hanno permesso il rispetto di
tuato a comportamenti che mal tutte le nuove disposizioni.
si conciliano con feste e riunioni Ciò ha contribuito a spegnere ve-
conviviali. locemente il timore che aleggiava
Per la ripartenza, la scelta del luo- all’inizio.
go è stato sicuramente il collante La cena è stata splendida in tutte
per la riuscita della primo convivio le sue portate e la Delegata ha rin-
accademico post Covid. graziato sentitamente i proprietari
Il delizioso giardino del ristorante del ristorante, Alberto e Francesca
“La Balestra”, notissimo crocevia di Tricca, e i loro collaboratori per
tanti personaggi che sono transi- aver permesso, pur con le diffi-
tati per la Valtiberina (il Cardinale coltà del momento, che tutto an-
Montini, il pittore Giorgio de Chiri- dasse per il meglio, come se nulla
co, il Maestro Alberto Burri, tanto fosse accaduto.
per citarne alcuni), ha accolto gli (Patrizia Perniola Morini)

Lazio l’unanime apprezzamento di tutti ai famosi gamberi rossi del golfo


gli Accademici. Ingredienti locali: e alla burrata sapientemente do-
FORMIA-GAETA il pesce azzurro del golfo di Gaeta, sata. Apprezzata anche la cottura
le verdure del territorio circostan- del pesce serra assieme alle cozze
te. Le quattro proposte dell’anti- di Gaeta e un mix di verdure estive
Il buonumore ritorna pasto, dallo chef definito “mistico”, locali, fuori dagli schemi usuali di
hanno suscitato un crescendo di preparazione del pesce azzurro.
A tavola, in un crescendo di sapori antichi. sapori antichi che, assieme al no- Alla conclusione, l’ottimo dessert

A
tevole Prosecco dell’azienda bio- della signora Anna, “ombra” effi-
Gaeta, dove si era inter- ben conosciuto dagli Accademici logica Carpineti, hanno aumen- ciente e insostituibile dello chef.
rotta, dopo quattro mesi per le molte visite effettuate. Lo tato il buonumore di ciascuno, Ottimo l’abbinamento del Palla-
è ripresa l’attività istituzio- chef Massimo, assieme alle Sim- già alto per il piacere di ritrovarsi, grello bianco dell’azienda Alois.
nale della Delegazione. Un ritorno posiarche Fiorita Maria Capuano dopo tanto tempo, in buona salu- Commenti tutti positivi e applausi
in un ristorante nell’antico borgo e Maddalena Cannavale, ha rea- te. Dello stesso livello i tagliolini, prolungati per Massimo e Anna
di Gaeta, “La cocina di Popolla”, lizzato un menu che ha riscosso al giusto punto di cottura, uniti Popolla. (Pino Orlandi)

Pagina 56
RIETI ROMA EUR

Riunione conviviale della “ripresa” Riprendere il cammino


Cucina di pesce d’acqua dolce, da dove si era interrotto
ai bordi del torrente Santa Susanna. Tutti attendevano una serata già programmata.

G L
li Accademici della Dele- cristalline, degustando le ottime a Delegazione ha ripreso le to, così come vuole la tradizione
gazione si sono ritrovati pietanze proposte e ammirando il proprie attività dopo la so- dei Paesi che si affacciano sui mari
presso il Ristorante “La panorama. I piatti offerti, sempre spensione dei mesi di marzo, del Nord, con il burro chiarificato
Trota” di Rivodutri (Rieti), in oc- di estrema stagionalità, ricordano, aprile e la riunione conviviale de- o con una salsa a base di burro e
casione della riunione conviviale nei sapori, quelli della tradizione, localizzata di maggio. L’incontro è aneto, che ha costituito il piatto
“della ripresa”, la prima della fase rivisitati in chiave moderna gio- stato molto particolare e, in quan- principale della serata. Un’autenti-
3. Dopo avere effettuato la riuscita cando sulle consistenze e sulle to tale, rivolto a pochi estimatori ai ca sorpresa per molti: le carni dol-
“convivale delocalizzata”, alla qua- temperature, con un magistrale quali era già stato preannunciato cissime e tenerissime celate, come
le gli Accademici si erano collegati utilizzo delle erbe spontanee del all’inizio dell’anno. Si è ripreso, un tesoro prezioso, all’interno del-
dalle proprie abitazioni, dopo mesi territorio. così, il cammino dal punto esatto le chele e delle zampe di questo
di distanziamento, è stato indivi- Nel corso della giornata, si è cele- in cui si era interrotto a gennaio, granchio gigante che raggiunge i
duato un ristorante che garantisse brato l’ingresso nella Delegazione nell’ultima riunione svolta, una 12 kg di peso. Non meno gradite
alta qualità unita alla sicurezza, dell’Accademico Alessandro Mi- delle più apprezzate di sempre, le proposte dell’antipasto confe-
per ripartire degustando cibi e carelli, rimasto “sospeso” a causa secondo i giudizi unanimi espressi zionate dallo chef Marco Corbò su
apprezzando la vera convivialità, della chiusura. dai convenuti. Come promesso, indicazione del Simposiarca Luca
elemento distintivo dell’Accade- (Francesco Maria Palomba) dunque, l’appuntamento è stato Felicissimo. Interessante la selezio-
mia. La scelta non poteva non al ristorante “L’Oste e la Civetta”, ne di gelati di frutta fresca, tutti dal
ricadere sul locale dei fratelli con il favoloso king crab del Mare gusto raro e originale, serviti come
Maurizio e Sandro Serva, noti di Bering, cotto a vapore e servi- dessert. (Claudio Nacca)
nel mondo per la cucina del
pesce di acqua dolce. Da qual-
che tempo, ai fratelli, affabili e
competenti, si sono aggiunti
i rispettivi figli Amedeo e Mi-
chele, che seguono la sala con
competenza e passione.
La magnifica giornata di sole ha
consentito di consumare il pa-
sto ai bordi del torrente Santa
Susanna, dalle acque limpide e

Stato Città del Vaticano le trattorie romane costretti alla mia, osservando gli scaffali e gli
chiusura. Anche la mensa per i di- espositori dei generi alimentari,
LEGAZIONE PER LO STATO CITTÀ DEL VATICANO pendenti del Vaticano ha cessato anche nello spaccio annonario
di offrire il servizio di ristorazio-
ne. La Domus Sanctae Martae, in
Primo convivio post lockdown Vaticano, La Domus Sacerdotalis
della Traspontina e la Residenza
Una riflessione sulle applicazioni delle norme Paolo VI, in via della Scrofa, fino
negli ambienti di refezione religiosi. a oggi hanno mantenuto il loro
servizio di ristorazione esclusiva-

L
mente per gli ospiti permanenti
a Legazione si è riunita nel intervento di apertura, il Legato, della struttura, nella più stretta
ristorante della Casa Bonus Monsignor Giovanni Lo Giudice, osservanza della normativa vi-
Pastor, per la prima riunione ha ricordato le piazze e le stra- gente. Ha sottolineato, inoltre,
conviviale post lockdown. Nel suo de di Roma deserte; i ristoranti e che nei giorni di piena pande-

Pagina 57
Le Riunioni conviviali del ritorno

Abruzzo
ATRI

Per esorcizzare la pandemia


Storia semiseria della peste nella letteratura.

D
opo aver superato, alme- la “morte nera”, la malattia che
no per ora, un periodo di ha accompagnato l’umanità nei
dello Stato Città del Vaticano, si territorio. Dal 1° giugno è invece grandi ambasce a seguito secoli e che per questo è spesso
è potuto notare con sorpresa che ripreso il servizio di mensa, per i della pandemia di coronavirus, gli presente nelle grandi opere let-
sono andati a ruba i cubetti di lie- dipendenti della Santa Sede, con Accademici sono tornati a riunirsi terarie e artistiche. La più antica
vito, lo zucchero, il latte, la farina, il consumo dei pasti all’interno presso il ristorante “La locanda epidemia viene riportata addirit-
le uova, i vari legumi secchi o in della struttura a ciò preposta, ren- dei Sanniti”. Simposiarca della tura nella Bibbia; è citata la peste
scatola. Si può affermare che nel dendo tuttavia ancora necessaria giornata non poteva che essere nell’antica Grecia, con Tucidide,
periodo segnato dal martellante la prenotazione mediante moduli il Delegato Antonio Moscianese primo descrittore scientifico, non-
detto “io resto a casa” la cucina telematici. Santori, che ha saputo ricucire le ché quella di Milano, di manzonia-
italiana sia stata tramandata ma- Don Guido Colombo, Superiore fila bruscamente interrotte. Nella na memoria, con la visione dog-
terialmente dai genitori ai figli, della Casa Provinciale della So- sua relazione ha proposto una car- matica di Don Ferrante riguardo
anche sotto l’aspetto ludico e cietà di San Paolo Apostolo, ha rellata su come, nella letteratura al morbo. Si va avanti con Camus e
creativo almeno per una gene- messo in evidenza come, quello di tutti i tempi, le epidemie siano di come la peste materiale diven-
razione. La cultura della tavola, in della mensa sia, per i religiosi che state rappresentate quasi sem- ga peste morale, epidemia ideo-
particolare in Italia, non è solo un vivono in comune, un momen- pre con il nome di peste, intesa logica che ha portato alla follia
fatto di assunzione del cibo, ma to di vitale importanza, che in in un’accezione generica. L’origine della Seconda guerra mondiale
è gioia che nasce dalla convivia- qualche modo “costituisce” ed della peste è molto antica e, per e a tutte le aberrazioni storiche
lità, dal condividere esperienze “edifica” la stessa comunità e che la sua forza distruttrice, è diven- ricorrenti in diverse epoche e in
ed emozioni che assieme al buon va bene al di là della semplice sus- tata, nell’immaginario collettivo, diverse guerre. (Stefania Martin)
cibo riescono a ristorare l’anima e sistenza. Anche per questo, nella
il corpo. L’Accademico Monsignor comunità religiosa di cui fa parte,
Michele Fiorentino ha poi breve- molta attenzione è stata posta
mente presentato le direttive che alla mensa e alla preparazione dei
lo Stato della Città del Vaticano pasti, procedendo alla quotidiana
ha nel tempo emanato, per la si- sanificazione degli ambienti della
curezza nella somministrazione cucina e dei refettori.
di cibi e bevande all’interno del (Giovanni Lo Giudice)

AVEZZANO E DELLA MARSICA


degli asparagi, unita alla croccan- mente friabile e poi solubile, av-
Convivio del Risveglio tezza e al sapore eccezionale del volge la bocca. A seguire, ancora,
guanciale, alle note saporite del entrecôte di scottona marchigia-
Un incontro tanto atteso per stare di nuovo insieme. pecorino romano, dove il sapore na con patate arrostite e cicoria

I
amarognolo di questi meravigliosi ripassata. Dagli USA alla Germania,
n una geometria dell’ambien- Consultori hanno voluto chiamarla ortaggi viene mitigato: un perfetto passando dalla Francia, terra natia
te completamente ridisegna- “Convivio del Risveglio”. L’affabilità, equilibrio in un piatto amabile e di questo piatto, nessuno resiste a
ta, ligia al rispetto delle regole le continue attenzioni della tito- speciale. Come dire: “Capolavo- uno dei tagli più pregiati. La con-
in essere nei procellosi tempi che lare del ristorante “Ciccia House”, ro del Risveglio”. A seguire, sagne quista dei palati più fini è in atto!
“ancora viviamo” ma anche con Alessia, sono anche servite a stem- abruzzesi con ceci, zucchine e ri- E quando un taglio così raffinato
una visione proiettata nel futuro, perare le residue perplessità. Co- cotta salata: si sente il suo profumo e di elevato pregio è associato alla
Accademici e ospiti si sono ritrovati sa dire delle fettuccine, asparagi, inconfondibile. I ceci scrocchiano scottona, giovanissima femmina
per dare vita alla prima riunione guanciale e scaglie di pecorino? In tra i denti; le zucchine hanno un di bovino, si gusta liberamente
conviviale dopo una pausa di ol- questi ultimi giorni di primavera ci gusto fresco, dolce e delicato. E un piatto di carne, estremamen-
tre due mesi. Anche per questo i lasciamo avvolgere dalla cremosità finalmente la ricotta salata, inizial- te tenera e succulenta, con una

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texture burrosa e una buona ma- che richiamano storie antiche e Valzer di pizza tra cabala e scienza
rezzatura. Un’eccellenza derivata mai dimenticate, le quali si intrec-
dall’unione del taglio alla specie: ciano con le opere di prosciuga- Due interessanti relazioni e squisite pizze a volontà.
“l’essenza della forza vitale”. Una mento del Lago Fucino. Di buon
torta particolare è stata servita per auspicio la presenza del giovane
sottolineare in festività il convivio Dante Maggi, otto anni, che ha for-
del “risveglio”. malmente promesso di crescere
Il Simposiarca, Lorenzo Savina, in fretta per diventare, anche lui
nell’impeccabilità delle sue pre- Accademico. L’inno nazionale ini-
rogative, ha assicurato il corretto ziale, i ringraziamenti “ufficiali” alla
ritmo del servizio, concedendo le titolare del ristorante e alla brigata
giuste pause per l’intreccio dei dia- di cucina da parte del Delegato
loghi; pure ha accolto il momento Franco Santellocco Gargano, han-
per presentare e illustrare le nuo- no rappresentato la giusta cornice
ve etichette di una serie speciale a questo tanto atteso convivio.

I
di vini della Cantina del Fucino, (Franco Santellocco Gargano)
l mitico “giro di pizza” di “La parte dalla fatidica data del 17
Macina” di Celano ha costitui- ottobre 3761 a.C. in cui, secondo
to la scelta della Consulta per la la kabbalah ebraica sarebbe nato
seconda riunione conviviale della l’universo. 17 sono poi gli Angeli,
Delegazione. Significativa la pre- come i Demoni e l’Angelo 17 inco-
senza accademica insieme a un raggia lo scopo dell’anima al fine
nutrito numero di ospiti. Bene ha di comprendere meglio il nostro
operato il Simposiarca nella pre- destino. La discussione ha susci-
disposizione della sala (a totale di- tato notevole interesse. Carico di
sposizione) nel pieno rispetto del- curiosità e di mistero anche l’inter-
le “inderogabili regole in essere”. vento della dottoressa Pasquina
Due interessanti interventi per lo Fracassi nel suo ragionamento,
spazio culturale: “Cabala” e “Co- “Dai cosmetici al vino “, accomunati
smesi e vino”, e le squisite “pizze da odori, profumi e colori.
a volontà”, per la gastronomia, Riunione conviviale brillante, co-
hanno felicemente caratterizza- me sottolineato dal Delegato Fran-
to il secondo evento di giugno. co Santellocco Gargano, nelle sue
L’Accademico Stefano Maggi ha parole di ringraziamento alla tito-
cercato di spiegare perché il nu- lare della pizzeria, Larisa Buy, ma
mero 17 venga considerato for- anche un aggiuntivo grazie a tutto
tunato. La numerologia corrente tondo ai partecipanti. (F. S. G.)

CHIETI

Riunione conviviale della Consulta


“in presenza”
Le iniziative previste per l’anno in corso sono state
tutte confermate, anche se con un calendario diverso.

L
a Delegazione ha atteso demia ai ristoratori dopo le diffi-
pochi giorni dopo che la coltà dell’emergenza Covid-19, ha
Regione Abruzzo ha dato riunito la Consulta Accademica,
il via libera definitivo alla riaper- già il 4 giugno, nella splendida le misure di sicurezza studia- Tecnico Scientifico nazionale, sia
tura dell’attività dei ristoranti. terrazza affacciata sul mare del te dai ristoratori per offrire un a rimodulare il calendario acca-
Ligia alle direttive della Presi- ristorante “Caldora Punta Valle- servizio di alta qualità senza di- demico, che è stato modificato
denza, che ha auspicato una vò” di Rocca San Giovanni. Una menticare le esigenze dettate ma non sfrondato a causa della
vicinanza particolare dell’Acca- serata dedicata sia a verificare dalle linee guida del Comitato quarantena.

Pagina 59
Le Riunioni conviviali del ritorno

SULMONA Molise
CAMPOBASSO
Dove eravamo rimasti?
Al ristorante “Meeting”, Riunione conviviale dei mulini
appropriato di nome e di fatto. ad acqua e dei grani antichi

D
Interessanti interventi culturali sul tema.
ove eravamo rimasti? Con tempo dall’ultimo incontro. L’Ac-

L
queste parole il Delega- cademica Rosa Giammarco ha
to ha salutato i numerosi raccontato la vita vissuta in que- a ripresa dell’attività accade- recuperati. La riunione conviviale
Accademici intervenuti alla riu- sto particolare periodo, citando mica della Delegazione si è a tema è stata preceduta da una
nione conviviale del “Ricomin- simpatici aneddoti. In linea con lo svolta domenica 14 giugno riflessione del Delegato Ernesto Di
ciamo”…, come se la vita acca- spirito di ripartenza, i cuochi An- nel suggestivo scenario del locale Pietro che ha ricordato il compianto
demica non fosse stata interrotta tonella e Domenico del ristorante “La Piana dei Mulini”, nel comune Vice Presidente Vicario Gianni Fos-
da questa brutta pandemia. In “Meeting” hanno deliziato con un di Colle d’Anchise (Campobasso). sati e tutti gli scomparsi per coro-
effetti, ognuno aveva la voglia menu della tradizione abruzzese: La giornata di studio e ricerca si navirus, invitando a osservare un
di esorcizzare un periodo così notevole la chitarrina al sugo e è aperta con la relazione storica minuto di silenzio alla memoria. A
duro e difficile dialogando co- polpettine di agnello. dell’archeologa Alessandra Capo- seguire, la Simposiarca Gabriella
me se non fosse trascorso tanto (Gianni D’Amario) cefalo, che ha illustrato le origini del Iacobucci ha illustrato il menu, le
complesso opificio industriale co- caratteristiche dei diversi piatti e
struito nei secoli lungo il corso del le modalità di preparazione, non-
fiume Biferno. Molto interessante ché l’abbinamento con i vini moli-
l’intervento del mugnaio Dionisio sani. La consegna del piatto 2020
Cofelice, che ha spiegato, nei detta- dell’Accademia allo chef Antonio
gli e sul posto, il funzionamento del Mastrantuono ha sancito la chiu-
mulino ad acqua, appena ristruttu- sura della manifestazione svoltasi
rato; la modulazione delle mole di in completa sicurezza, nel rigoroso
pietra in relazione ai semi del cerea- rispetto delle norme vigenti, con
le da trattare; e infine la diversa pro- preciso distanziamento fra tavoli
duzione di farine da grani antichi e commensali. (Ernesto Di Pietro)

Campania
BENEVENTO

Desiderio di Accademia
Gli Accademici hanno manifestato
la gioia di rivedersi.
cucina sono ricercate con cura per tartufo bianco di Ceppaloni, che si

I
realizzare pietanze raffinate e gu- intreccia con quella delle janare e
n un’atmosfera quasi rarefatta, Mignone inaugurò l’attività di ri- stose. La cantina è ricca di pregiati del noce di Benevento, presente
dove gli Accademici hanno ma- storazione, oggi condotta mirabil- vini del territorio sannita. Il servizio dal 2019 nell’elenco dei Pat della
nifestato il desiderio di Accade- mente dal figlio Dionisio. Il locale è garbato e discreto e ogni piat- Campania, e sul ruolo che l’Agliani-
mia, e quanto questa sia loro man- è costituito da 2 corpi di fabbrica, to viene introdotto da una breve co svolge, grazie alla sua ricchezza
cata, la Delegazione si è ritrovata arredati con gusto, e un giardino presentazione del giovane maître. di tannini, sulla morbidezza e aro-
al ristorante “A casa di Dionisio”, molto accogliente in stile proven- La Simposiarca, Danila Carlucci, matizzazione delle carni.
a Ceppaloni. Nel 1978, Vincenzo zale. Le materie prime utilizzate in ha posto l‘accento sulla storia del (Danila Carlucci)

Pagina 60
PENISOLA SORRENTINA Puglia
ALTAMURA
Dal famoso “Gigino Pizza a Metro”
Apprezzate due nuove pizze e unanimi L’Accademia riparte
consensi per gli altri piatti. Cena agile e veloce, ma curata nei particolari,

A
che ha riportato l’ottimismo.
llentata l’emergenza sani- ben preparati dal giovane chef Giu-

L
taria, in piena osservanza seppe Abbate: gli scialatielli fatti
di regole e disposizioni in casa, con pomodoro, provola e a Delegazione si è riunita Una platea attenta e motivata ha
per evitare i contagi da coronavi- melanzane, e il pacchero con cozze, presso la “Villa Belvedere” seguito con estremo interesse la
rus, la Delegazione ha ripreso le fiori di zucca e provolone; le pol- per un incontro sul tema: conversazione in una location all’a-
attività conviviali presso il giardi- pette imbottite con provolone del “L’Accademia riparte: convivialità perto, presso la quale il Simposiarca
no del ristorante “Pizza a Metro da monaco e la mitica parmigiana di dopo il Covid”. L’Accademico Pietro Giovanni Denora ha curato la di-
‘Gigino’ L’università della pizza”, a melanzane di Gigino, fino al dolce Scalera ha tenuto una interessante sposizione dei tavoli, le distanze in-
Vico Equense. Simposiarca, il Vice “delizia al limone di Sorrento”. Ot- relazione su un argomento così at- terpersonali, la massima sicurezza
Delegato Mimmo Salierno. Tutte timo anche il vino rosso frizzante tuale e coinvolgente. Tracciando un dell’igiene e del servizio.
le proposte sono state molto ap- di Gragnano delle Cantine Iovine. excursus cronologico, ha illustrato la Una cena agile e veloce, ma curata
prezzate, a cominciare dalle due Al termine del convivio, il Delegato differenza tra epidemia e pande- nei minimi particolari, ha previsto
nuove pizze a metro, la prima al- Pino De Simone ha consegnato alla mia, con precise citazioni storiche un antipasto a base di taralli al car-
la Nerano, con zucchine, fiorilli di patron Paola Dell’Amura il piatto in e riferimenti etimologici. bone vegetale, alla curcuma e al
zucca e provolone del monaco a silver dell’Accademia perché l’acco- Partendo dalla Bibbia, nella quale le pepe nero con uva sultanina; un
scaglie, e la seconda con scarole e glienza, il servizio e la cucina si sono epidemie venivano considerate alla tagliere di salumi e formaggi loca-
pomodorini del Vesuvio. Entusiasti- dimostrati tutti particolarmente stregua di punizioni divine, citando li; alici e straccetti di pollo fritti. Poi
ci consensi anche per gli altri piatti, meritevoli. (Pino De Simone). la peste di Atene, quella di Costanti- una spaghettata e un gelato a con-
nopoli, quelle orientali, giungendo clusione di un incontro particolare,
al Medioevo, poi alla peste manzo- che ha segnato la voglia di ritrovarsi
niana, alla peste di Londra, a quella e di riprendere le consuetudini ac-
russa, alla spagnola, per terminare, cademiche con ottimismo e voglia
appunto, con il Covid-19. di ripartire! (Franca Portoghese)

nelli, già altre volte


testate dalla Dele-
gazione. Particolar-
mente convincenti
i freschi, leggeri e
BARI delicati sentori ittici
della grigliata di ma-
re, con salsa di dat-
Il mare protagonista in cucina terino rosso al co-
riandolo; del risotto
L’incontro dei prodotti ittici con quelli della terra con vongole, polpa
per le tipiche ricette baresi. di riccio e datterino
rosso; e dell’ombrina

D
al forno con crema di fave e men- del territorio di Bari, prevalente-
avvero un evento, quello sure di sicurezza da parte di tutti, tuccia, e asparagi. Il tutto corona- mente vocato ai prodotti di terra.
che si è svolto lo scorso 13 Accademici, ospiti e personale del to dall’interessante conversazione Ha quindi ricordato come dall’in-
giugno nell’“Apulia Food locale, e poter pranzare in un’am- del Consultore Vittorio Marzi, che contro di queste due realtà siano
Restaurant” di Giovinazzo, a po- pia e luminosa sala, dotata di una ha preceduto il momento convi- nate ricette fondamentali per la
chi chilometri da Bari. meravigliosa vista sull’Adriatico viale. Profondo studioso di storia cultura gastronomica barese, tra
Un’occasione caratterizzata dalla attraverso le vetrate. Lo stesso della gastronomia, Marzi ha par- le quali la tiella di patate, riso e
gioia di potersi nuovamente riuni- mare che ha ispirato le operazioni lato dell’importante presenza del cozze; le cozze ripiene; il polpo in
re, sebbene nel rispetto delle mi- di cucina dello chef Gerardo Raca- pesce nella tradizione culinaria pignatta. (Vincenzo Rizzi)

Pagina 61
Le Riunioni conviviali del ritorno

VALLE D’ITRIA Sicilia


CEFALÙ
Una piacevole ventata d’aria
e di distensione Incontrare l’altro nella convivialità
Ristorante sul mare cristallino con una cucina Questo il tema della relazione svolta nel convivio.
semplice e tradizionale.

L
a Delegazione ha ripreso le Purtroppo, a tavola, cocente è sta-
attività interrotte durante ta la delusione nel constatare un
la pandemia. insufficiente servizio ai tavoli, una
Il locale che ha ospitato la riunio- estrema lentezza nella gestione
ne conviviale, “La Tavernetta”, ha delle portate e, aspetto più grave,
riservato agli Accademici una por- una cottura eccessiva dei cibi con
zione significativa della terrazza il conseguente deterioramento
da cui si gode il panorama del- della qualità, in particolare della
la Caldura. La Simposiarca della spigola e dei gamberoni.
serata, Nella Viglianti, ha svolto Probabilmente, ha influito la com-

F
un approfondito, appassionato presenza dell’affollatissima pizze-
inalmente, dopo la costri- quanto possano essere importan- e colto esame del bisogno at- ria e un personale, soprattutto in
zione degli “arresti domi- ti, per il nostro benessere, la cono- tuale di relazione, sviluppando cucina, numericamente non suf-
ciliari”, una ventata di aria scenza, l’informazione e la cultura il tema: “Incontrare l’altro nella ficiente il sabato e la domenica.
e distensione per gli Accademici del buon cibo, soprattutto perché convivialità”. (Nicola Nocilla)
della Delegazione. Si sono ritro- l’organismo è una macchina per-
vati piacevolmente numerosi, fetta che non potremo sostituire
all’insegna dell’amicizia, a Torre e che ci è stata consegnata senza
Canne di Fasano (Brindisi) a sa- il libretto delle istruzioni.
lutare il solstizio d’estate in una La peculiarità del ristorante è
cornice mozzafiato con orizzonte quella di coniugare una posizio-
infinito, al ristorante “Dal Moro”. ne strategica sul mare cristallino e
La magnifica terrazza, messa a di- una cucina semplice e tradiziona-
sposizione della Delegazione, ha le, apprezzata da tutti i commen-
permesso, nel pieno rispetto delle sali. Particolarmente gustosi gli
disposizioni antiCovid, un piace- spaghetti alle cozze; non da meno
vole convivio in un clima disteso e gli antipastini, ben presentati, il legazione ennese da lui scritto, ze siciliane. Infine, i ringraziamenti
di confronto, sollecitato dal tema branzino e la croccante frittura, il che ha commosso i commensali del Delegato agli Accademici, in-
“Alimentazione post Covid” che la tutto innaffiato da una buona Ver- e suscitato un lungo applauso. tervenuti nonostante i pregiudizi
relatrice, dottoressa Daniela Impe- deca. È intervenuto il Coordinato- Il neo Segretario Toti Tudisco ha e le paure che condizionano anco-
dovo, sapientemente ha delineato re Territoriale Alessandro Corso. illustrato il menu realizzato con ra la quotidianità. Ringraziamenti
nelle sue varie fasi. Ha sottolineato (Enza Buonfrate) prodotti del suolo ennese, cucina- al ristoratore, alle brigate di cuci-
ti secondo tradizione e portati in na e di sala, con l’augurio di una
tavola con grazia e professionalità. pronta e reale ripresa per l’intero
ENNA Ugo Serra ne ha tratto il giudizio settore della ristorazione, così tan-
finale, elogiando in particolare i to provato dalla crisi in atto.
vini, da annoverare tra le eccellen- (Rosario Pellegrino)
Il rustico a tavola
Menu realizzato con i prodotti del suolo ennese.

N
umerosi Accademici e centemente scomparso, Socio
ospiti si sono incontrati fondatore e Segretario della De-
nell’elegante veranda legazione. Dopo un minuto di
del ristorante “Centrale”, nel cuo- silenzio, la lettura della pagina
re della Enna antica. Il Delegato conclusiva del libro celebrativo
commemora Nino Gagliano, re- dei primi quaranta anni della De-

Pagina 62
GELA MARSALA

Menu all’insegna della “mediterraneità” Festeggiato il 24° anno


Efficace distanziamento e ottima cucina della Delegazione
a “Villa Fabrizio”. Brindisi e taglio della torta per l’anniversario.

D
opo il periodo di dovuto tipasto (terra-mare), seguito dalle
distacco dalla vita socia- “busiate” con cozze, vongole e
le, solo ora, e con caute- bottarga, entrambi molto graditi.
la, la Delegazione ha dato vita La cena si è conclusa con il taglio
all’appuntamento accademico della torta, seguito da un coin-
estivo, presso il ristorante “Le Iso- volgente brindisi, volendo così
le”, che fronteggia le Isole Egadi. festeggiare insieme due eventi:
L’armonia e l’entusiasmo nel ve- l’incontro tra gli Accademici, da
dersi tutti riuniti, dopo il lungo tempo desiderato, e il 24° anno
isolamento, hanno caratterizzato della Delegazione. Proprio per
la serata conviviale, grazie anche questo, la torta, a base di crema
all’accoglienza del proprietario chantilly e frutta, aveva al centro

D
e chef Giovanni Lombardo e del il logo dell’Accademia e la data
opo il lockdown, la Dele- Tringali, ha quindi illustrato agli suo staff, che si sono molto pro- 1996-2020. I vini ben appropriati
gazione ha celebrato la ospiti il menu della serata con- digati per gli Accademici. Dopo e il servizio molto accurato hanno
prima riunione convivia- cordato con lo chef. Legato alla un leggero aperitivo di benve- coronato brillantemente la cena.
le. Se ne sentiva la necessità an- tradizione del territorio, quasi a nuto, è stato offerto un ricco an- (Antonella Bonventre Cassata)
che se nella città non si è vissuto voler esorcizzare il coronavirus, il
il dramma che ha interessato altre menu è stato creato, all’insegna
regioni: solo 19 positivi Covid, tutti della “mediterraneità”, a base di
perfettamente guariti. una grandissima varietà di pesce
È stata scelta “Villa Fabrizio”, un fresco magistralmente prepara-
ampio locale idoneo a garanti- to dallo chef. Gli occhi e il palato
re un efficace distanziamento e hanno goduto di colori, profumi
un’ottima cucina. Dopo i saluti di e sapori. Al termine della riunione
rito, la Delegata, Concetta Bat- conviviale, la Delegata ha espresso
taglia, ha consegnato alla nuova la solidarietà della Delegazione al
Socia Antonella Salerno il diplo- proprietario, consegnandogli un
ma e le insegne di appartenenza contributo a supporto della sani-
all’Accademia. ficazione, esprimendo la vicinanza
Il Simposiarca della serata, Salvo dell’Accademia. (Salvatore Tringali)

MESSINA

Entusiasmo, solidarietà e cultura


Si riaccendono i sentimenti che legano
gli Accademici.

L
a Delegazione è uscita dal nicazione interpersonale. Questa,
lungo e sofferto isolamento in realtà, non si era mai completa-
determinato dall’emergen- mente interrotta in quanto, duran-
za Covid, incontrandosi con entu- te il lockdown, tutti gli Accademici
siasmo per la ripresa delle attività sono quasi quotidianamente inter-
conviviali e della cordiale comu- venuti con amichevoli messaggi,

Pagina 63
Le Riunioni conviviali del ritorno

attraverso la chat dedicata. Il Dele- appartenenza trentacinquenna- MODICA


gato ha introdotto la riunione con- le all’Accademica Pina Cultrone
viviale ringraziando gli Accademici Noè. L’offerta cucinaria della nota
per la generosa solidarietà, mani- chef Monica Consoli è stata com- Un segnale di incoraggiamento
festata durante l’emergenza Covid,
nei confronti dei concittadini svan-
plessivamente molto apprezzata. I
piatti serviti, seppure raffinati nella
per la ristorazione
taggiati. Numerosissimi gli Accade- preparazione e delicati nel gusto, Gli Accademici premiano un locale
mici che hanno partecipato con originano dalla più antica tradizio-
entusiasmo al convivio organizzato ne contadina della Sicilia orientale. dalla cucina genuina.

L
nei giardini dell’hotel-resort “Villa Sono stati realizzati impiegando or-
Pulejo”, dove sono state garantite taggi e prodotti della terra a chilo- a Delegazione, appena avu- lombo dimezzare la capienza del
le misure di prevenzione con un’e- metro zero. La delicatissima glassa to il via libera da parte della locale passando da 45 a 22 coperti.
legante apparecchiatura. La riunio- di cipolla (aggrasatu) ha sublimato Presidenza, ha deciso di or- La presenza della Delegazione è
ne conviviale è stata scandita da il sapore dei sottilissimi spaghetti- ganizzare la prima riunione convi- stata un segnale di affetto e di in-
diversi interventi del Delegato che ni (scuma) diventando il simbolo viale, dopo il fermo forzato a causa coraggiamento a superare questo
ha voluto riaccendere i sentimenti iconico di una riunione connotata dell’emergenza pandemica, presso difficile momento per la ristora-
che legano gli Accademici, anche da solidarietà, cultura e rinnovato la trattoria “Il Girasole”, tipico locale zione italiana. I fratelli Colombo
agevolato dalla festosa occasione entusiasmo. custode della cucina tradizionale hanno confermato la bontà e la
del conferimento del diploma di (Francesco Trimarchi) modicana. La scelta non è stata genuinità della propria cucina,
casuale. Si è optato di visitare un preparando pietanze della tradi-
locale, che non solo è sempre stato zione e utilizzando solo materie
vicino alla Delegazione e che ha prime del territorio e di stagione,
ben compreso gli scopi e l’impor- molto apprezzate dai commensali.
tanza dell’Accademia, ma che è sta- Unico neo della serata, la mancata
to particolarmente danneggiato partecipazione di molti Accade-
dall’attuale normativa anticovid, mici e ospiti a causa della limitata
avendo dovuto i titolari e maestri capienza dei locali.
di cucina Corrado e Margherita Co- (Carlo Ottaviano)

VAL DI NOTO
lo occupazionale e con esso la li- re Campisi. Nuove emozioni da
Nuove emozioni da antichi sapori bertà economica, presupposto di antichi sapori.
tutte le altre libertà.
Menu a tutto tonno: 33 tagli diversi Menu a tutto tonno,
nelle pietanze servite. laddove si santifica
questo pesce: 33 ta-

P
gli, altrettanti sapori.
rima uscita della Delega- storante “Campisi” di Marzamemi Ogni volta una sco-
zione nel post Covid. In una è indicativa della voglia di contri- perta, come il cuo-
regione graziata dalle con- buire alla ripresa. re di tonno, molto
seguenze nefaste della pande- Con la prudenza e la responsabi- simile alla bottarga
mia, sotto il profilo sanitario, ma lità necessarie, la Delegazione ha e gentilmente of-
falcidiata sotto quello economico, voluto testimoniare solidarietà a ferto all’Accademia
la presenza degli Accademici al ri- chi, comunque, garantisce il livel- dal titolare Salvato-

Pagina 64
Sardegna SASSARI
ORISTANO
Abbinamento tra prodotti
Una bella giornata di nuovo insieme del territorio e pescato freschissimo
Grande partecipazione di Accademici, congiunti e ospiti. Il mare del golfo dell’Asinara e le verdure dei campi
hanno fornito le materie prime.

G P
li ultimi mesi sono stati dif- normative anticovid in quanto il
ficili ma per assurdo anche locale ha una superficie tale da resso il ristorante “La Risac- con gambero imperiale, tonno ros-
rigeneranti, non tanto per lasciare invariata la solita disposi- ca”, situato nella Marina di so, acciughe, scampi, polpo, ovvia-
il riposo forzato ma per le riflessio- zione dei tavoli, ma i commensali Sorso, davanti al meraviglio- mente pescati nel golfo e freschis-
ni che ci ha costretto a fare. Siamo hanno dovuto adeguarsi ai tavoli so golfo dell’Asinara, si è svolta la simi, sono stati accompagnati da
stati avvolti da un silenzio che non con solo quattro persone. cena di riapertura della normale vellutate di verdure locali. Anche
conoscevamo ed è stato più facile Il menu è stato molto tradizionale, attività della Delegazione. Dopo i primi, calamarata con ragù di
concentrarsi su se stessi e mettere con le specialità di mare che Renzo la lunga sospensione, dovuta al capone (scorfano rosso) e fregula
in ordine la scala delle priorità. Per è sicuramente capace a valoriz- triste periodo del lockdown, si è con fiori di zucca e ricotta mustia
tali motivi l’incontro accademico, zare. Si è cominciato con un anti- voluto dare un tono festoso alla (salata e affumicata), non hanno
nel ristorante “da Renzo”, ha avuto pasto di carpaccio di tonno e una cena, come segno di buon augurio deluso. Eccellente l’aragosta di Ca-
un clima particolare e festoso. La fritturina di paranza. per tutti, privilegiando i prodotti stelsardo, sia con olio e limone sia
voglia di condividere la passione Il primo è stato un tipico risotto di del territorio che circonda il golfo alla catalana (insalatina di cipolle
dello stare insieme, con il buon mare, proseguendo con un grande dell’Asinara. e pomodorini). Tipicamente locale
cibo, non è certo passata in questi dentice alla Vernaccia e olive. Per L’aperitivo, a base di ostriche di anche il dessert: ricottelle e taglia-
mesi, anzi, d’ora in avanti sicura- concludere, un sorbetto al limone Arborea e fiori di zucca, con ripie- ta di frutta fresca. Ben abbinati i
mente si apprezzerà ancora di più e ciliegie. Il vino abbinato è stato no di formaggio fresco e acciughe vini: il bianco Sussinku, Vermen-
lo stare insieme. Con una grande un ottimo Vermentino “I fiori” del- di Castelsardo fritti in pastella, ha tino 2018 delle Cantine Nuraghe
partecipazione di Accademici, la Cantina Pala. permesso ad Accademici e ospiti Crabioni; il rosso Indolente, Canno-
congiunti e ospiti, la Delegazione Grande voglia di incontrarsi, dun- di godere anche dello spettacola- nau 2018 delle Tenute Asinara, e il
ha ripreso alla grande, attenti a que, per proseguire la consueta re tramonto, sorseggiando il Ver- Moscato Antas 2018 della Cantina
tutte le nuove norme di distanzia- attività sotto la guida del Delega- mentino spumante Birbante delle di Sorso Sennori. Simposiarca della
mento che comunque non hanno to Riccardo Fantacci, che ha pro- Tenute Asinara. Gli ottimi antipasti serata: Bonaria Coradduzza.
impedito di trascorrere una bella messo imminenti incontri con la
giornata insieme. tradizione della carne dei pascoli
La location non ha risentito delle sardi. (Riccardo Fantacci) Europa
Francia
PARIGI MONTPARNASSE

La Delegazione riparte da qui


Riunione conviviale virtuale da Parigi a Canicattì
per sentirsi uniti.

D
opo una lunga pausa, un menu speciale, per promuove-
dovuta alla situazione re la gastronomia lombardo-vene-
contingente causata dal ta. Qualche giorno prima la Dele-
Covid-19, la Delegazione ha de- gata Laura Giovenco Garrone e il
ciso di organizzare una riunione Vice Delegato Andrea Fesi hanno
conviviale a distanza, con la scopo preso videocamera, padelle e mi-
di celebrare il risveglio e la ripresa crofoni e hanno deciso di creare
delle attività in Francia e nel resto un tutorial per la realizzazione del
d’Europa e del mondo, attraverso menu, che è stato diffuso su tutti

Pagina 65
Le Riunioni conviviali del ritorno

i nostri canali social. Lo scopo? a Nizza, da Bergamo a Roma fi- Profumi del mare di Sicilia
Creare una tavola virtuale in cui no a Canicattì in Sicilia. Il menu:
ogni partecipante poteva cucina- carpaccio di manzo con rucola e Una riunione conviviale perfetta.
re e degustare i piatti secondo tra- scaglie di grana; risotto e cotoletta
dizione, con un accento particola- alla milanese, completati da un
re alla storia legata a ogni singola tiramisù e da un ottimo Prosecco
pietanza. Il 31 maggio alle 12,30, Doc trevigiano Leo Vanin. Anche
più di 30 persone hanno risposto se inusuale, la riunione conviviale
all’appello: Accademici parigini e telematica è stata l’occasione, tan-
italiani, ma non solo, hanno col- to attesa da molti, per passare un
to la sfida, creando tutti insieme, momento gioioso dopo un lungo
da un lato, un grande atelier culi- periodo pieno d’incertezze, in cui
nario, dall’altro una tavola lunga l’Accademia ha dato prova della
centinaia di chilometri, da Parigi, sua forza. (Andrea Fesi)

D
opo un lungo periodo di ricordi delle ricette che gli sono
“confinamento” gli Acca- state tramandate dalla nonna. An-
demici si sono ritrovati a che i vini erano eccellenti. Tutto
festeggiare la meritata “rinascita” era talmente perfetto che all’u-
dell’attività accademica presso il nanimità è stato definito come
ristorante “A Tavola” a Boulogne uno dei migliori ristoranti visitati.
Billancourt. In questo periodo di La Delegata e Simposiarca Laura
distanziamento sociale, si è co- Giovenco Garrone ha esposto le
munque sempre cercato di man- origini della festa di San Giovanni,
tenere attiva la vita della Delega- e del perché venga chiamata “la
zione attraverso i social media. notte delle streghe”; il significa-
Lo chef Onofrio Giammarresi, sici- to della raccolta delle spighe di
liano doc, ha ricevuto gli Accade- grano e della lavanda e dei falò;
mici nel suo locale, dallo charme la tradizione delle lumache, che
“bucolico”, con la familiarità che lo ancora oggi si consumano a Roma
distingue e ha proposto un menu in questo periodo, e del nocino. È
dal profumo unico… di mare, fa- stata anche l’occasione per festeg-
cendo degustare piatti della sua giare insieme l’arrivo dell’estate.
Paesi Bassi Sicilia, andandoli a riscoprire tra i (Laura Giovenco Garrone)

DEN HAAG-SCHEVENINGEN
stenere i ristoranti italiani locali. Durante la cena, gli Accademici si
Tre Accademici, incluso il De- sono collegati da quattro posta-
Una cena toccasana legato, si sono avventurati nel zioni differenti in videoconferen-
ristorante “Maximo” di Rijswijk za, non senza intoppi tecnici, per
Un primo assaggio di convivialità, chi al ristorante, dove, grazie al cortile all’aperto, scambiarsi impressioni sul cibo e
chi a casa in videoconferenza. è possibile ospitare commensali per salutarsi cordialmente.
secondo le regole. Altri commen- Come si può immaginare, la cena

A
sali si sono riuniti a casa propria. si è trasformata in un insieme di
nche in Olanda il coro- grandi gruppi e che mirano a Comune denominatore è stato sorrisi, gesti di saluto, commen-
navirus ha colpito pro- mantenere la distanza di 1,5 m il ritrovarsi ancora e il mangiare ti fugaci sulle pietanze e le be-
fondamente. Le autorità tra ogni commensale. italiano di qualità prodotto da vande, in un divertente clima un
hanno preso diverse misure per È chiaro che una cena conviviale ristoratori locali. po’ confusionario. In ogni caso,
ridurre i contagi, meno severe in stile classico tra Accademici Chi è rimasto a casa ha ordina- dopo il lungo periodo di distan-
che in Italia, ma ritrovarsi a un ri- non è ancora attuabile, cionono- to un’ottima cena d’asporto dal ziamento sociale, questo assag-
storante è stato a lungo proibito. stante la Delegazione ha voluto ristorante italiano più vicino. Da gio di convivialità è sembrato un
Da poco, ciò è di nuovo possibile, esplorare una maniera diversa di menzionare “La Marea” di Riiswjik toccasana.
ma con regole che proibiscono ritrovarsi e allo stesso tempo so- e “Gran Tour in Italia” a Den Haag. (Stefano Angelucci)

Pagina 66
UTRECHT Svizzera
LOSANNA-VENNES
Cultura e buona tavola
Gli Accademici allietati da un’esplosione di sapori Il ristorante ce l’ha messa tutta
e da un’interessante relazione. Gli Accademici hanno apprezzato l’impegno

I
in cucina e i tempi di servizio, nonostante
n occasione del primo incontro con polenta morbida, ricco di tanti
dopo il lockdown, la Delega- sapori, e capesante al lardo magi- il personale non ancora al completo.

I
zione ha fatto ritorno al stralmente cotte. Il primo
premiato ristorante “La piatto di plin ha meritato l ristorante “La Bruschetta” aveva semplice tagliata, per la qualità della
Rusticana” di Arnhem, un giudizio superlativo appena riaperto dopo la chiusu- carne e la perfezione delle cottu-
sotto la guida del Sim- per il ripieno e il deli- ra forzata legata alla pandemia, re. Particolarmente lodata la torta
posiarca Rob Cozzi. cato sugo. Un classico e la brigata di cucina era largamen- confezionata dal personale, sia pure
Lo chef/patron Lu- del ristorante, il filetto te incompleta. Per questo motivo, in assenza dell’abituale pasticciere.
ciano Frassi e il figlio di manzo con spinaci, la Delegazione ha concordato un Vini di buona qualità e ben abbi-
Tiziano, sommelier, taleggio e tartufo, ha menu di cui i cuochi si sono detti nati. Oltre al piacere di ritrovarsi tra
sono riusciti addirittura soddisfatto la maggio- capaci di garantire la qualità. In ef- Accademici, dopo la lunga pausa,
a superare le aspettative ranza dei commensali. La fetti, tutti i commensali sono stati la riunione conviviale è servita a di-
dei commensali. La serata è serata si è chiusa alla grande più che soddisfatti da quanto è sta- scutere e fissare le linee guida delle
stata culturalmente allietata da una con ottimi dessert classici, accom- to loro presentato a tavola e hanno attività future della Delegazione,
piccola conferenza dell’architetto pagnati da un buonissimo Recioto. apprezzato l’impegno in cucina e fra le quali l’organizzazione, in un
Peter Stokmans riguardo alle opere Da non dimenticare gli abbinamen- i tempi di servizio assolutamente prossimo avvenire e con particolare
dell’architetto italiano Aldo Rossi. ti dei vini, sempre ben illustrati dal gradevoli. Ottimi i taglierini all’astice rilievo, del convivio del passaggio
In apertura un eccellente aperitivo sommelier. L’applauso per la briga- e meritevole di menzione anche la della campana.
con stuzzichini ha deliziato i 18 Ac- ta bianca e nera è stato fatto con il
cademici seduti intorno a diversi massimo piacere. “La Rusticana” si
tavoli da 2 persone. Particolare no- è dimostrato, ancora un volta, un e gli chef Massimo Funari, pro-
ta per i cubetti di tonno in crosta vero ambasciatore della filosofia prietario del ristorate “Rivoli”,
di pistacchio. Ottimo l’antipasto accademica. (Aristide Spada) ed Ennio Carota proprietario
di “PastAmore”. La riunione,
che ha visto la partecipazione
Nel Mondo di una quindicina di Accade-
mici, si è aperta con il saluto
Cile del Delegato, con il quale ha
voluto trasmettere l’affetto e
SANTIAGO DEL CILE il supporto dell’Accademia verso gli stronomia italiana in Cile. Gli chef
imprenditori gastronomici e verso Funari e Carota hanno parlato delle
gli chef italiani in Cile in questo loro esperienze in tempi di pande-
Quale futuro attende l’industria momento mondiale di grandi in- mia e delle misure intraprese per
gastronomica? certezze. A seguire, il Delegato ha
accennato all’importanza che avrà,
cercare di andare avanti mentre si
preparano per un incerto futuro
Il supporto dell’Accademia verso nel futuro dell’industria gastrono- che, nelle migliori delle prospettive
mica, l’uso della tecnologia e la ne- in Cile, si prevede intorno ai mesi
gli chef italiani in Cile. cessità di una professionalizzazione. di settembre-ottobre. C’è stato poi

I
L’Ambasciatore Battocchi ha avuto un simpatico scambio di idee dove
l 9 giugno la Delegazione ha ce- trovano con i ristoranti chiusi ormai parole di apprezzamento verso gli gli Accademici hanno espresso la
lebrato la seconda riunione con- dalla metà di marzo. Nell’occasione, chef, sottolineando l’importanza loro vicinanza e la loro disponibilità a
viviale via Zoom, intitolata“Il cibo è stato anche affrontato il tema del del cibo italiano come parte della collaborare con i ristoratori per man-
italiano vincerà il Covid”, il cui obiet- futuro dell’industria gastronomica. cultura del Bel Paese e il ruolo che tenere viva la gastronomia italiana
tivo principale è stato quello di dare Hanno onorato la riunione, con la essi hanno nella sua diffusione. Ha in Cile. La conclusione della serata
un supporto agli chef italiani che più loro partecipazione, l’Ambasciato- avuto anche modo di congratular- è stata che, sebbene manchi anco-
si sono distinti nella promozione del- re d’Italia in Cile Mauro Battocchi, si con l’Accademia per il costante ra un po’ di tempo: “il cibo italiano
la cucina italiana in Santiago e che si il Direttore dell’ICE Enrico Condemi supporto nella diffusione della ga- vincerà il Covid”.

Pagina 67
Le Riunioni conviviali del ritorno

Cina Giappone
SHANGHAI TOKYO

Sapore di pane Cena rilassata e sicura


Il ristorante ha accolto gli Accademici Un’atmosfera intima e ospitale, con piatti gustosi
con fragranti prodotti da forno. ed eleganti.

C S
ollocato in una prestigio- la focaccia e magari un bicchiere di i è svolta a Tokyo la prima mente preparati. Sono stati degu-
sa ala con veranda di un spumante con un pasticcino fatto riunione conviviale della stati: burratina con caviale e pane
country club riservato ai a mano. Si è trattato della prima ri- Legazione dopo la fine del nero di seppia; gazpacho Rossini
diplomatici americani a Shan- unione conviviale diurna, durante lockdown. La serata era riservata con fragole, scampo e couscous;
ghai negli anni Venti, il ristorante il fine settimana, che ha permesso agli Accademici al fine di definire orecchiette con calamaretti e ricci
“Sapore di pane” ha accolto un quindi di passare da prodotti del i prossimi passi organizzativi per di mare; tortelloni di vitello e agnel-
folto gruppo di Accademici. Ri- forno e tagli di salumi, formag- la ripresa delle attività nel nuovo lo con salsa di formaggi e tartufo
costruire un ristorante italiano è gi e miele, per sfumare nel dol- quadro sanitario imposto dal Co- nero; filetto di vitellone di Miyazaki
tanto difficile come ricostruire una ce abbraccio di torte e caffè ma, vid-19. Sono emerse interessanti con sale affumicato alla quercia;
panetteria, dove viene rievocata la soprattutto, ha consentito di non idee ispirate probabilmente dal- sfogliatina ai frutti di bosco.
prima colazione, il trancio di pizza, soffermarsi sull’orologio. le ottime proposte culinarie del Il ristorante applica una politica
ristorante “DiGiorgio” che, come molto rigorosa in termini di norme
sempre, ha accolto la Legazione in igieniche e distanziamento sociale,
un’atmosfera intima e ospitale, con permettendo ai propri ospiti cene
piatti gustosi ed eleganti, sapiente- rilassate e sicure. (Emanuela Orighi)

Singapore-Malaysia-Indonesia
SINGAPORE-MALAYSIA-INDONESIA da Firenze, il Segretario Generale, na, e il ruolo dell’Accademia nelle
Roberto Ariani, ha portato i saluti e attività di promozione. L’incontro,
le felicitazioni per l’evento da parte ideato e coordinato dall’Accademi-
Cucina italiana del tango del Presidente Paolo Petroni. Ha, ca di Singapore Maurizia Debiaggi,
inoltre, sottolineato come questa è stato introdotto dai Delegati di
Evoluzione nella cucina d’emigrazione, iniziativa possa fare da battistrada Singapore, Giorgio Maria Rosica, e
tema del convivio. ad altri eventi virtuali e interna- di Buenos Aires, Alberto Lisdero. Al
zionali. In un contesto di difficoltà centro dell’evento, una relazione

L’
per il settore della ristorazione, gli dell’Accademica Anna Lanzani su
Accademia non si ferma: in contemporaneamente cena a Sin- Ambasciatori italiani a Singapore, “La Cucina italiana nel tango” e una
piena pandemia globale, gli gapore e colazione a Buenos Aires. Raffaele Langella, e in Indonesia, serie di riflessioni sui concetti di au-
Accademici di Singapore e L’incontro è nato dalla necessità di Vittorio Sandalli, e il Consigliere tenticità ed evoluzione nella cuci-
Buenos Aires lanciano un’attività essere presenti sulle tematiche care economico dell’Ambasciata italia- na d’emigrazione. In collegamento
congiunta. Presenti una decina di all’Accademia anche tra sedi ben di- na in Argentina, Marco Leone, nei da New York anche Dario Vaccaro,
Delegazioni da tutto il mondo: ol- stanti una dall’altra, superando così rispettivi interventi hanno messo manager del “Quintetto Piazzolla”,
tre 60 ospiti riuniti via webinair in le limitazioni poste dal lockdown in in rilievo l’importanza del sostegno che ha ricordato il grande musicista
una riunione conviviale, mentre era diverse parti del mondo. Collegato e della diffusione della nostra cuci- argentino.

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Carnet degli Accademici

NUOVI ACCADEMICI SVIZZERA FRANCIA


PIEMONTE Ginevra Parigi Montparnasse
Riccardo Ruiba Consultore: Franco Pasquale Cricelli
Verbano-Cusio
Alberto Cagliani
TAIWAN STATI UNITI D’AMERICA
LIGURIA Taiwan Miami
Alessandro Sossa l Alex Su Consultore-Segretario: Keyvan Sangelaji
Riviera dei Fiori Consultore-Tesoriere: Massimo Magnani
Federico Giuseppe Usuelli
TRASFERIMENTI
SVIZZERA
TRENTINO- ALTO ADIGE FRIULI - VENEZIA GIULIA
Losanna-Vennes
Bressanone Udine Delegato: Alessandro Caponi
Sergio Novello (da Johannesburg) Vice Delegati: Ioanna Coveris l Renato Galletti
Massimiliano Baccanelli
Consultore-Segretario: Renzo Baldino
VARIAZIONE INCARICHI Consultore-Tesoriere: Dominique Bellomo
EMILIA ROMAGNA
PIEMONTE
Forlì NON SONO PIÙ TRA NOI
Andrea Nanni Val d’Ossola
Vice Delegato: Maria Pia Quarzo Cerina FRIULI - VENEZIA GIULIA
Consultore-Segretario: Barbara Bessegato
TOSCANA Muggia-Capodistria
Giovanni Paoletti
Apuana EMILIA ROMAGNA
Fabrizio Volpi
Cento-Città del Guercino TOSCANA
Garfagnana-Val di Serchio Consultore-Segretario: Adriano Bavarone
Viviana Dini Lucca
Claudio Guerrieri
UMBRIA
CAMPANIA
Orvieto LAZIO
Salerno Consultore-Segretario:
Franca Curcio l Nicola Oddati l Franco Raimondo Barbabella Latina
Matteo Pizzolorusso Emilio De Bonis

CAMPANIA
PUGLIA CAMPANIA
Napoli-Capri
Taranto Vice Delegato-Tesoriere: Claudio Novelli Napoli-Capri
Luciano Ciussi l Paolo Salerno Mele Consultore-Segretario: Anna Arfè Aldo Masullo


ARGENTINA ARGENTINA SICILIA
Buenos Aires Buenos Aires Enna
Olga Martin Vice Delegato: Anna Lanzani Antonino Gagliano

PORTOGALLO AUSTRALIA AUSTRALIA


Lisbona Brisbane Sydney
Bruno Socillo Consultore-Segretario: Salvatore Napolitano Jane Mathews

REGNO UNITO CINA


Londra Shanghai
Carla Barrano l Marina Vergani Bolgiani Consultore-Segretario: Simona Lodolo Aggiornamenti a cura di
Carmen Soga, Ilenia Callegaro, Marina Palena

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International Summary

FOCUS
see page 3

THE ACADEMY’S CONVIVIAL GATHERINGS ARE BACK

Despite often absurd restrictions,


the Delegations have enthusiastically
resumed their activities.

W e had predicted that the previous number of Civiltà


della Tavola would be the first and last without the
section on the Academy’s activities. With this July
edition, we are immensely happy to reinstate the full
format thanks to the numerous convivial gatherings
vinegar, salt and pepper sachets instead. Buffets? Absolutely
not! Or rather, yes, but with pre-made portions, or served by
the staff. Masks are mandatory upon leaving the table, but
held by our Delegations during June, the moment the not those with a little virus-liberating exhalation valve. Not to
restrictions allowed it. We already have word of many planned mention the list of customers to be kept for 14 days!
summer initiatives. Amid a deluge of widely varying news
about contagion in Italy and worldwide, we apprehensively
observe screaming headlines, disquisitions on hot spots, and We need a clear strategy
morbid forecasts of a second wave, though the statements to solve real and concrete problems
of virologists, epidemiologists and immunologists leave us
unsure as to whether they fear or desire it (at least it would
let them continue droning on TV and in the papers). We crave tourists. Spend your holidays in Italy! It’s pleasant
and safe - unfortunately, however, between quarantines and
bans, the 2020 tourist season is lost. Covid manifestly remains
Restaurants remain shackled by limits a problem, and the virus, while we await cures and vaccines,
which are absurd to say the least is obviously still around, though reduced. However, to face
the economic fallout which is inevitable in September, we
need a clear strategy to solve real and concrete problems:
Enlightening examples of folly include the recent advice which helping tourism and restaurants through less absurd rules
allows carnal congress, but for no longer than 15 minutes! Or and reduced bureaucracy. Substantial solutions - not just
the permission of grandparents to be with their grandchildren, electric scooter subsidies!
but a metre apart, without holding or kissing them! Yet they Paolo Petroni
can request the ‘grandparents’ bonus’ (emergency baby-
sitting subsidy). “Oh, please!” as the comedian Totò might
say. Meanwhile, people flock to the seaside while restaurants
remain theoretically shackled by limits which are absurd to say President Paolo Petroni, the President’s Council,
the least. Coats (in cold climates!) must be stored separately the Secretariat in Milan
lest they infect each other. Exit and entry routes and paths
to tables must be clearly marked. If a metre’s distance is and the Editorial Office in Rome
impossible, plexiglas separators are necessary (hence warmly wish all Academicians,
restaurant patrons are now boxed into incubators), and as for in Italy and abroad, a pleasant summer holiday.
menus - verboten! Only on mobiles, or billboards, or single-
use paper. Excellent extra-virgin olive oil? Not a chance! Oil,

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“SMALL SHOPS AND VEGETABLE snails are called babbaluci and are served
PLOTS: THESE ARE THE FUTURE” with garlic, parsley and pepper.
see page 4

Gigi Padovani, Honorary Academician THE HIDDEN WONDERS


for Torino Lingotto, interviews Carlo OF PRICKLY PEARS
Petrini, founder and President of Slow see page 18
Food. Petrini optimistically describes the
post-Covid prospects of restaurants and analyses the interplay between people and Cagliari Academician Adriana Zuddas
agrifood businesses, while warning that food in Italian post-war comedies. describes this fruit with its distinctive,
not everything should return as before. ancient flavour, providing advice on
He also presents a precise fiscal blueprint picking it at the right stage of ripeness
for governmental assistance to cooks and THE PLEASURES without being injured by its thorns. The
restaurants. OF THE TABLE FAO considers the prickly pear a food of
see page 12 the future: resilient in dry climates, it has an
unusual taste and valuable health benefits.
‘POLITICAL (IN)CORRECTNESS’ Milano Duomo Academician Nicola Barbera
IN THE KITCHEN provides simple pointers to remember the
see page 6 joys of conviviality in these difficult times. DOMESTIC TRADITIONS:
A good meal delights us not only through THE KNEADING BOARD
The debate surrounding ‘racist’ names food, but also fellow diners’ good cheer, see page 20
of certain traditional foods has recently enlivened by adroit conversation – without
resumed. Gorizia Delegate Roberto forgetting a careful table setting and Vasto Academician Pino Jubatti celebrates
Zottar cites the example of ‘Moor’s Head’ thoughtfully selected wines. an overlooked protagonist of local cuisine:
chocolates, withdrawn from the shelves the kneading board. The humble foods
of a Swiss supermarket chain, and that of prepared on it manage to unite land and
several Austrian restaurateurs eager to VASTEDDA: A TASTE OF SICILY sea indissolubly. These include frascarelli,
change the names, which they consider see page 14 fusilli and chitarrina which admirably
politically incorrect, of certain specialities complement seafood sauces, without
present on their menus. The provinces of Palermo, Trapani and forgetting other hand-made pastas
Agrigento form the homeland of vastedda, including sagne and maccheroni alla
the only nationally available pecorino chitarra (square ‘guitar-cut’ noodles).
GHOST KITCHENS sheep’s cheese made using the stretched-
see page 8 curd method, explains Treviso Academician
Giancarlo Saran. The belicina breed of OLINDO GUERRINI,
Food delivery is clearly nothing new, but sheep, whose milk is made into vastedda, POET AND TRAVELLER
at least until the lockdown, in Italy it had is very productive and resilient in harsh see page 22
mostly been the preserve of pizza and weather. Versatile in the kitchen, vastedda
ethnic restaurants. Turin Academician has noteworthy nutritional properties. A section of Olindo Guerrini’s Sonetti
Elisabetta Cocito analyses its various facets, It is also markedly light and therefore romagnoli (Sonnets of Romagna) entitled
concluding from wide-ranging internet particularly easy to digest. “E’ Viazz” (‘The Journey’ in the regional
research that Italian food is the most dialect) describes the poet’s bicycle trip
frequently ordered in Europe, and pizza with his son. Their somewhat complex
takes the top spot everywhere. THE TENDER, SILENT STAR itinerary included many locations where
OF SUMMER FAIRS Guerrini, as recounted by Castel del Rio-
see page 16 Firenzuola Academician Nicola Santandrea,
FOOD AND FLAVOUR was more enraptured by the food in local
IN POST-WAR ITALIAN CINEMA Summer marks the feast days of two inns than by historical monuments.
see page 10 beloved patron saints figuring prominently
in traditional celebrations: St John the
To mark Alberto Sordi’s centenary, we recall Baptist on the 24th of June, and the 12th- POLIZZI CAKE
several memorable episodes from his films, century St Rosalia Sinibaldi on the 14th see page 24
including the celebrated macaroni scene and 15th of July. The delicacy common to
in the 1954 film An American in Rome. these festivals is the snail, protein-rich and The original recipe is 400 years old and
Lunigiana Academician Giuseppe Benelli coveted for its tender flesh. In Palermo, originated from the daring decision by

Pagina 71
Benedictine nuns in Polizzi Generosa, cholesterol and blood pressure. With Andrea Vitale, Honorary Academician for
Sicily, to use tuma, a fresh sheep’s cheese its pleasant flavour and intense aroma, Milano Navigli. This document’s purpose
generally used for savoury dishes. They this mushroom is prized by cooks and is to create a coherent Europe-wide
mixed it with sugar, cinnamon, zuccata gourmets. framework encompassing any official food
(candied pumpkin) and chocolate and monitoring, rationalising and simplifying
wrapped it in shortcrust pastry. This all preceding norms, and now applicable to
recipe, explains Antonio Ravidà, Honorary PAPER IN COOKING AND previously excluded raw materials.
Delegate for Palermo Mondello, has been IN MODERN RESTAURANTS
imitated in other towns nearby, and also see page 30
exists in many variants abroad FOOD DELIVERY
Budapest Academician Omar Balducci see page 38
described the use of tissue paper in
BREAD AND ORANGES cooking and modern restaurants. It is During the lockdown, very many
see page 25 indispensable in kitchens worldwide, restaurants have succeeded in staying
though its appearance in Europe is recent, open thanks to food delivery. Italy’s
This unusual ingredient combination is datable to the end of the Second World National Institute of Health has noted this
found in an ancient and aromatic dish War. new activity and provided guidelines to
from Puglia. Bari Academician Rocco which restaurants must adhere.
Angelo Schiavarelli aims to spread the
word about this recipe, prepared on cold ENCHANTING JUJUBE LIQUEUR
winter evenings using bread and oranges, see page 32 STARTING OVER IN A SPIRIT
known more simply as aranciata (the same OF ‘HEALTHY SELFISHNESS’
word for modern ‘orangeade’), and rich in A common Italian expression indicating see page 39
flavour, colour and fragrance. This light and rapturous pleasure is ‘andare in brodo
well-balanced concoction has few, simple di giuggiole’: to ‘melt into jujube soup’, As we make inevitable changes due to
ingredients: stale bread, orange, fennel referring to the delicious, inebriating the current pandemic, we must mature
hearts, oil, garlic, salt and pepper. jujube liqueur of that name. Indeed, as the conviction that eating intelligently,
they ripen, jujubes become red and sweet adopting a healthy lifestyle, respecting
like dates. biodiversity and the environment, avoiding
SWEET AND FRAGRANT MELON food waste, and championing conviviality
see page 26 must be hallmarks of daily living. All these
HISTORIC FOOD SPECIALISTS principles, declares Naples Academician
The melon is ideal for hot weather, as it see page 34 Vito Amendolara, are pillars of the
restores moisture lost through sweating gastronomic model exemplified by the
and can be eaten throughout the day. Macerata Delegate Ugo Bellesi recounts Mediterranean Diet.
Its calorie count is negligible. It is rich how a young couple bravely opened a
in vitamins A and C and anti-oxidant new restaurant, the only such operation
carotenes, and contains potassium, which in the Macerata area, where past flavours
counteracts high blood pressure. Morello can be rediscovered. In a brief interview,
Pecchioli, Honorary Academician for the two owners explain their philosophy
Verona, also provides advice on selecting of ‘tasting the past’ through recipes found
melons and serving them creatively. in cookbooks from the ancient Roman,
mediaeval, Renaissance, Baroque and
Enlightenment eras until the 19th century: a
HEN-OF-THE-WOODS: voyage of sensory time travel to revisit lost
AN EARTHLY TREASURE flavours.
see page 28

Grifola frondosa, better known by various NEW RULES FOR OFFICIAL FOOD
dialectal or colloquial terms including ‘hen- MONITORING
of-the-woods’, has recently been studied in see page 36
depth, revealing its important therapeutic
and other beneficial properties. Indeed, Agrifood operators can now rely on a
explains Padua Academician Giancarlo unified text elaborated by the European
Burri, it contains active substances which Union to cover health, safety and well- Translator: Antonia Fraser Fujinaga
can stimulate immune defences and lower being throughout the food chain, explains Summarized: Federica Guerciotti

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