Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
l(lee -o o
liiÍnagLru
Rivista semestrale Università degli Anno II n. 2
dèl'Dipartimento Studi di-Roma 1991Qiugno
di Rappresentazione Sapienlo ' L. 18.000
"La
e Rilievo
i
clisegnar€ iil\Íi,,,gi
h t
49 RiccardoMisLiari
Ìlea4ztone Il disegnoiegli ordini e il rilievo
Piazza Borghese, 9 dell'arèhitettura classica:
00186Roma Cinque Pezzi Facili
Tel. oo39/6/6878462
F* 06/6878932 Paola Caselli
67 'I[
colore progettato.
In co,ertina: La sperimentazione cromatica
Giusèppe Damiani Almeyda ottocentesca nel Progetto
Teatro Politeama, di Damiani Almeyda per il teatro
La rivista è pubblicata Politeana di Palermo
ProsPetto anteriore e posteriore
con il contributo del CNR.
/ ) Lt'tc4 xtoLc0tn,
Ha collaborato a questo numtro:
Il rapporto con il classico
Muia Di Giovenale (segretario amminisuativo
Dipanimento di Rappresentazione e Rilievo)
nel disegno di progetto
di Ricardo Bofill
@
@ t991
La rieista è pubblicatn con la collaborazione di:
Diputimento di Architettura e Urbanistica,
Università degli. Studi de l'Aquila / Dipartimento
di Scienze, Storia dell'Architettura e Restauro
Università degli Studi di Chieti / Dipartimento di Scienze
87 Maria TeresaBartoli
Cubito, pertica, canna fierrata
nel disegno dell'architettura
occidentale
Proprietà letterariariservata e Temiche, Politecnico di Torino / Istituto di Disegno,
-
Gàngerni Editore Facoltà' di Ingegnéria, Uniiersità degli Studi di Trieste / 91 Attivita U.I.D.
Via Cavour 255 Rorna Istituto di Disegno, Facoltà di Ingegneria, Università
(SocietàEditriceRoma-Reggio
C.) degli Studi di Ancona / Istituto di RSppresèntzione 92 Seminari, Convegni, Mostre
Architenonica, Facoltà di Architettura, Università
Fotocomposizioneelettromca 95 Libri
degli Studi di Genova / Istitutq di Ur$anistica
Gangemi Editore
e Pianificazione, Facoltà di Ingegneria; Università
Stmpa: Steg / Txqttnia degli Studi di Udine 96 Università/Informazioni
49
RiccardoMigliari
I1 disegnodegli ordini e il rilievo dell'architettura classica:
ri cercaztlitla,ttictr, Cinqué Pezzi Facili
Il disegno degli ordini, o, per meglio dire, nad che s'adoperanoin architettura e defi- Procedare di proporiionamenn \
dell'aróhitemrra classica"che sull'ordine fon- niscono I'ornàto come "quei risalti o poli- II più evidente impesno dei trattatisti con-
da le sue armonie compositive, è sempre sta- menti" che si impieg"tó p.t abbellir- le sisie nel dare i criàri"del proporzionamen-
to, per me, un difficile banco di provà, una fabbriche'. Definizìone tautólogica e ridut- to. Ouesti criteri consentono di trovare le
sorta di brano virtuosistico, che è possibile tiva. Tautologica perché cerca di definire alteziee gli sporti, cioè gli ?ggetti, delle va'
eseguiresolo dopo'una lunga preparazione l'ornamento attraverso I'ornamento stesso rie barti dell'architettura classica,una vol-
e nón ..rto leggèndoa prima vista. Ora, io e perciò non definisce nulla, riduttiva Per- ta cihe sia fissata una sola grandezza carat-
penso che l'arctsitettura classicadebba essere ch-éaffida all'ordine unicamente una funzio- teristica. A questo scopo, Vitruvio insegna
il paoe quotidiano di un architetto, quali che ne decorativa. A me sembra che il modo a servirsi deidiametro-della colonna, misu-
siàno laìua formazione e la sua prevalente migliore per capiré l'ordine sia disegnarlo, rato nella parte bassa,come unità di misu-
attività, qualcosadi simile agli esercizimat- semplicemente.Piuttosto, è bene precisare ra o modulo: in questo modo, aumentando
tutini di un musicista'; perciò il mio imba- cosJsi intende qui per "disegno" dell'ordi- una sola grandezza,aumenteranno di con'
razzo mi meraviglia e, ancor più, mi mera- ne classicot. S'intende, innJnzitutto, il di- s.gn"nzal*rtte le altre, ed il progetto potrà
vielia il fatto che Ia scuolad'arèhitettur4 che segno vero e proprio, cioè la rappresenta- svincolarsi dal sistemametrico in uso. A ben
hò frequentato vent'anni or sono, non mi zrone. ln prospetto e ln planta' ove occor- vedere, è questaun'idea che ha sempre af-
abbia dato a riguardo, altro aiuto che po- ta. deil'ar^chitétt.tt" classìcae della sua re- fascinato gli architetti e che è stata ripresa,
che lezioni di Disegno dal Vero. Se si pen- gola compositiva; ma s'intende anche wiluppatald ampiamente applicata in tempi
sa che la scuolà ha perduto anche l-'it terpretùiohe di questaregola, cioè la let- recenti da Le Corbusieru.
auell'ultimo retaggio accademico,si com- tura della dipendenza di ogni parterispet- Facciamo un'esempio: se la regoladice che
ór.nde quanto Afi'iéit. sia oggi la condizione to all'altra e la misura dei rapporti l'altezza della coldnna è di otlo diametri,
ài chi dèbba affrontare il diseeno e l'inter- dimensionali delle varie parti; s'intende in- l'intercolumnio, cioè lo spaziotra le colón-
pretazione dell'architettur4 pei esempio nel fine l'abbozzn di una régola generale che ne, è di due diametri, il pièdistallo è iltp dqe
iorso di un rilievo. non è una regola. ma piuttosto una trama diametri più un terzo, elatrabeazione sem-
Non così fuori dai nostri confini: nei paesi sulla quale irib"siire iÎ disegno, inteso co- plicemeniedue diametri, si può stabilire l'al-
di linzua anglosassone,ad esempio, l'ordi- me si è detto. lezza della colonna, anche in tnetri, e
ne è olggettJdi studi approfonditi e c'è chi E oui nascela prima critica al Manuale del ricavarne tutte le altre misure; e se variere-
arriva!"ersino pt"poft" l" !y3' regol4.co- Ch'itham. Come è noto, le *regoleu per il mo la prima, varieranno le altre (fig. t) V.9
"
me stnrmento compositivo. E il casodi Ro- disegno.degliordini sono molte e sensibil- è nel diise€novero e proprio cheil procedi-
bert Chitham, che ha pubblicato nel 1985 mente diverse. ma non è necessarioprati- mento vltnrvrano mostra tutta la sua effl-
i suot The Clnsical Olders of Arcbitecture, carle tutte pé, .o*pt.ttderne la logica cacia,qui si può lavorare a mano libera, in
'in q*ttdo q,testa è chiar4 non è-dif- tutta libertà. infatti:
un volumetto dall'inconzueta fortuna edi- comune;
"
toriale, presto tradotto anche in italiano'. ficile ricostruire le-leggi che goveinano il a) si seenaper primo l'asse della colonna
Questo libro potrebbe essereutilissimo agli proporzionamento di un'architettura clas- e ri rt"ó; ru dí.tto I'altezza voluta;
studiosi e aglì amanti dell'architettura, se iici e analizzarne le varianti e le trasgres- b) si divide poi in otto parti, e si ottiene così
non altro pàr la sua facile reperibilità, ma, sioni, il che agevola non poco il compito il diametro-della colonna;
drsgrazratamente,e costnuto ln un mooo del rilevatore. c) si riportano due parti e un terzo in bas-
chàoccorrerà criticare; e perché la critica Perciò, Chitham commette, a mio awiso, .ó. ri troval'alteiza del piedistallo;
" e si trova
risulti chiara e fondata, sarà necessariori- un qrave errore nel voler dare una sua ver- d)'si riportano due parti in alto,
chiamare anche alcuni concetti assolutamen- siorìe dell'ordine: egli sa che l'ordine non l' altezza della tr ab eazione.
te elementari e tali che, ricordandoli, essi è una legge o .rn inderogabile, ma, Soffermiamoci sulla operazione c) che com-
presente lavoro sem.mai, il "Jdi..di un'interpretazio' porta la misura di due parti e un terzo-,Per
canovaccio
finiranno Der conferire al
lrn."r"tt.i. didascalico,una sorta di intro- ne soeeettiva:eeli sa anche che in questali- ósservareche la diyisione di una parte in tre
gra-
duzione al virtuosismo sopra menzionato, bertàlia il fasciio dell'ordine; tunivia, egli è facile, immediata" ed esatta,se esegulta
un Gradus ad Parnassum' che si snoda at- cade in contraddizione,.poiché offre al let- ficimente (fig. 2),,mentre conducead un ri-
traverso cinque pezzifacli: gli ordini To- tore una sua interpretazione' non sotto ior- sultato TrrazTonale, se esegulta arltmetlca-
numero:
scano,Dorico, Ionico, Corinzio e Compo- ma di rilievo, né di progetto, né di Pura e mente (infatti uno diviso tre dà un
memoria. semplice lantxia, ma ancora come una re- oeriodico). Ouindi è facile propoizionare
sito di classica
goli assoluta, anzi, come la migliore delle i'^hrrr ú"t ìi"dirt"llo se .i .se-guela divi-
Dertni.zioni, regolee trasgressioni iegole. A me sembra,invece,chel'argomen- sione grafica a ogchio, o applicando i notis-
I vecchi.manualiaccademici definisconoto non possaessertrattelto altro che'in una simi procedimenti geometrici, mentre è
l'ordineclassico comeil complesso deglior- torma cntrca. difficiie se si misura f altezzadella colonna,
)U
si divide ouella misura per tre e si riporta :ro. Palladio, ad esempio, divide il diame-
di nuovo ii rintltato in fórma grafica. Si può ro in sessantaminuti, Vignola i-àvece,adot-
capire come, nel proporzionamento delle !a come modulo la metà del diametro e lo
parti più minute dell'ordine, questo crite- divide in dodici minuti per gli ordini tosca-
?io sauisitamente qrafico presenti notevo- no e dorico, in diciotto^per-gli ordini ioni-
fissimì vantaggi dì rapidità ed eleganza, co. corinzio e composito. Vediamo, ad
rispetto a quello aritmetico. Esso,anzi, me- esémpio, come Vignòla insegna a disegna-
riterebbe un discorso aparte, che si ricon- re la itessa baseattica, della quale abbiamo
parlato poc'anzii egli si limita a dire (TAV.
duce, in generale, alla matematica degli ^>OOct
antichi e, in particolare , a mezzí, tanto sem= f fi e. 4. tratti dalViqnola): a".basti con
plici qúanto utili, che PurtroPpo oggj a?- I'ordinà iaswro (cioè col óriteiio già usato)
' biamo dlmentlcato, come, mostra.rneil suo spa'rnnxentoqual na'sceaat'
Pef esemPlorra.
costruzione che consente di estrarre grafi- mod,ulo sPdrtito ln parti d.iciotto corne quel-
lo del ioii.co e coriizio,.." e rimanda ad una
. carnenteunarAdice quadrata. Ma non è que-
$o il momento. Limitiamoci, perciò, a d4re bellissimatavola dove sono diligentemente
un solo banalissimo esemPio:dObbiamo di- annotate queste divisioni: altezza del plin-
videre il seginentoAB in setteparti e mez- ! superiore: c) quel che resta si divide ancora io, minuti 6; altezza'deltoro superiore, mi-
za. Pet il punto A conduciamo una retta i in'due parti metà per la scoziae metà Per nuti 3; altezzadella scozia' minuti 4ialtezza
qualunque'(distinia da.AB) e, con il com- l il toro-inferiore. eome si vede Vitruvio del toro inferiore, minuti 4. In tutto sono
diciotto minuti, cioè un modulo di Vigno-
óasso,siacchiamo su di essaun segmento adotta, appunto, un Processodi partizioni'
AC qualsiasi;ora, e sempre con il compas- successipàérdrnate secondo un criterio ope- la e perciò mezzo diametro, come inVitru-
so, dfiridiamo il segmentoAC prima indt'è rativo, e par'quasi che scriva, seguendomen- vio. Tuttavia questo procedimento costringe
p.arti, poi inqu4tio, poi in otio.parti; l'ul- talmente, ad-una ad una, le operazioni di a dividere I'altèzn dèllabasein diciotto Par-
tlma'Parte, quella cne terruna ln \-' olvl- un disegnatoreintento atracciareuno schiz- ti: una divisione troPpo minuziosa per es-
diamóla ancóra a metà e sia D il punto di zo aac:uîato. sere fatta con velocità e precisione in un
mezzoi basta" allora, unire D con B e con- La secondaprocedura, consiste nel divide- disegno a mano libera.
durre per.le divisioni di AC tante parallele re il moduló. cioè il diametro della colon- La térza procedrrr4 consiste nell'adottare de-
alla rettaDB: essetaglieranno il segmento na, in parti più piccole, dette minuti; che c$amente 1 valorr numerlcl Per esPnmere
AB in settep arti e mèzza(più presto a farsi funzionano óorne sottomultipli. I trattati- lasrandezz,adelle varie parti rispetto al mo-
che a dirsi). sti non sono concordi nel nuÀero delle di- dio, ass,rntocome uniià. In questo modo
Orbene, le-norme diproporzionamento da- ' visioni, il che rende laboriosi i confronti tra laterzaparte del diametro diventa 0,33,1a
te dai trattatisti, seguonoin generale,tre di- I la regola data da uno e queJla data dall'al- rquarta parte 0,25 e così via. Vediamo, ad
I esempió (fie. 5, tratta da Chitham), le pro-
verse procedure di'suddivisione':
l) k ilocedura dcllc partizioni successive (Yi- porzioni de-llabaseattica disegnatada Chi-
truvià, Leonardo8, i[berci e, in parte, Pal- lham; il plinto è alto 0,16; il toro superiore
ladio, per citare alcuni esempi), che si awale 0,09;la sèozià0,125;iltoro inferiore 0,L25.
dei mezzi grafici suddetti; In tutto sono OJ parti, cioè mezzo,diame-
2) laprocdura dzi sonomahipli (Vignola, ad tro, come in Vitrrivio, ma il procedimento
esemplo/; qualsiasirap.porto con il disegro:
fta.perso
3\ k-tócedura rnetricd dacirnale(Chitharr). infàtti, cóm'è possible apprezzare grahct
La piima procedura, consiste nel ricavare mente una parte che vale, in assoluto, un
piccolo decimale del moduloì E come, quan-
ogni dimeisione da quelle che'precedono,
pèr divisioni successive.Vediamo, ad esem- io la quantità! poniamo, 0,125 riferitaideal-
mente al valorè unitario del modulo, deve
iio (fig. .3), come Vitruvio insegna a,dise-
gnare la baseattrca (o a Progettarra' il che, esseretrado$a nel valore metrico reale (ad
per lui, è lo stesso)': la'larghezza è pari a esempio0,125x93 cm: t1,625 cm)? Infi-
un diametro e mezzo,l'altézza è di mezzo o". .[. sensoha ffadurre in dimensiohi reali
diametro; a) si divide lntrel'altezzae il ter' il proporzionamento, per poi ridurlo nella
zo inferiore si dà al plinto; b) i due terziche scaladel disegno, qoando la proporzione agi-
rimangonosopra que\, si dividono tquat- scedirettamente sulle grandezzndel disegno,
tro partl ed il.quarto dr soPra sl ca al toro come della realt-à,.senza necessità di alcun
)t
r
I
Musica e geometria
Abbiamo detto: Cinque Pezzi Facili, i cin-
que ordini come musica eseguibilecon tec-
riica elementare;e forse la metafora è meno
azzardata di quanto non sembri. Intendia-
mo dire che il rapporto tra musica e archi-
tettura rinascimeoTtaleè assaipiù concreto
di quanto non possa esserpercepito attr^-
vers-ola nostra èultura, affacciata al secon-
tdo millennio. Rudolph'Wittkower,
dedicando alla proporzione armonica la
quarta parte del iuo celeberrimo saggiosui
10,
frincipi architettonici dell'Umanesimo
ha molto chiaramente esPressoquesto con-
ciò cbe si è dctto si inten'
'derà <.,.Da tî4tto
icetto:
come I'analogi.a rinascimentale tra
arcordi ud.ibili epropqni'oni rtisibilifossequal'
cosa di, più dte una spdguk?ione teoreti"
cd,,,,rtt,un vero e proprio sistema opera-
tivo, direi io', se l'espressionenon richia-
52
. l l
I
posta da gusci e gole e possiedeun suo goc- costituiscono un arci{icio mnernonico no- è,
ciolatoio; nella colonna, la basecomprénde to a tutti gli studenti di architettura'6, me- .E
un plinto e nno o più tori e scozie; il fusto
è riccordato alla bàse e al capitello a mez'
glio, se considerate, correttamente, nell'or-
dine gerarchico (fig. 8). Tuttavia, essepaio- ae
s
zo di due cimbie ed è slanciato dall'èntasis, no riflettere ouella concezione cosmologi- €
ca che t*t" prtt. ebbe nella cultura d-el
il capitello comprende un collarino, un echi-
no (iariamentelnodellato), e un abaco;nella mondo antico e rinascimentale. Ci sia con- I
T
tabeazionel'architrave è scandito da più fa- sentito d'affermare che la divisione succes- I
I
I
sce,il fregio può soreggere importanti mo- siva per tre, come ancheil rapporto musicale I
I
tivi come le metope ed i triglifi (ordine del tie e del ouattro. che abbiàmo sopra ri-
dorico), la cornice, composta di gole e li- cordato. rispe'cchianofedelmente q,t"U; $.t- i
, l
stelli, può comprendere dentelli e modiglio- so Ordiné'supremo del cielo, ihe ispirò I
I
I
ni che sorreggono il gocciolatoio. alcuni tra i più affascinantipassidella lette- . t
I
Poiché questa organizzaTione gerarchica, ratura d'ogni tempg, da Cicerone a Dante,
-ahimè, t
I
cioè in ordine di importanza, degli elementi e che qui, non ha spazio sufficiente
dell'ordine è utile nel disegno e, più in ge. p.r degnamente riàrdatott.
nerale, nella lettura dell'organismo architet- Tra "rr.r.
i piccoli,-ma utili artifici mnemonici,
tonico, perciò nel rilievo, ne daremo una che riguardano il disegno dell'ordine, vor-
rappresentazione schematica"scrivendo a si- remmdancora notare.quelli che si riferisco-
nisira gli elementi più importanti, a destra no al proporzionamento di massima:
quelli che da loro dipendono nella gerarchia" il oiedìstailo è alto circa un terzo della co-
e scriveremo in alto quelli che occupano le loirna, la trabeazione circa un quarto;
oosizioni più alte. in bassoquelli che mate- llaltezza della colonnà varia nèi cinque or-
ii"l*"tt"ii trovang in bassà.Ad esempio: dini, sempre in funzióne del.diametro, co-
me . segue (facile ricordare la sequenza
. Ordine... 7,8,9rt))z
Trabeazione
- Cornice ordinetoscano 7 diametri
' - Fregio ordinedorico 8 diametri(o 7 1/2)
- Architrave
. Colonna
- . Capitello
ordineionico. I diametri
ordinecorinzio. l0 diametri(o 9 l/2)
ordinecomposito 10 diameui; sì i
' - Fusto
- Base
Piedistallo
- Cimasa
l'intercolumnio, cioè la dtstanzatra colon-
na e colonna, à sua.volta"varia come segue: i w "r*
-' Dado
- Zoccólo ordine toscano areostilo, dz 4 à 6 diametri T,rhffi*
I T
ordine dorico diastilo, 3 diamptri
ordine ionico eustilo, 2 diameprie un quarto l r
ordine corinzio sistilo, 2 diamedri
Come si vede,scrivendole parti dell'ordi- ordine composito picnostilo, l diainetro emezz-oi
È *i"
ne in questomodo, essesi dispongonosu
più colonne:la prima a sinistracorrispon-
àe al primo livelio,quellocheabbiamodet-
to coitruttivo, e indicaanchei segnichesi
Infine, sullo stessoschemacheillustra la ge-
rarchiadelleparti dell'ordine,ne scrivere-
mo il proooizionamento.ri{erendo osni
+iTfiIfui
debbonotracciareper primi, le divisioni che franoie aú'elementocheprecedenella"ge-
si debbonoper prime misurare,poichéda rarchia.Ad esempio;quardo si legge:
55
Ordine(9Me3/4)
-.: Trabeazione,1e 3/4 (3)
Cornice, 1 (9)
Gola diritta, 2
etc.
groco/.
Le modanature
Gli elementiminori dell'ordinesono mo-
dellaticomponendoo'montandó insieme'
alcurupezÀsagomati, chesi chiamanomo-
d"natr.ri.(dallatino'modulus',modello).Le
modanaturepiù ricorrenti sono(figura9):
(a) il listelloo lista,dettoanchefiletto, re-
golo o pianetto;
' iastrag;lo-(dalsreco)o tondino, dèt-
(b)
to anc-hefusaiolao fusarola;
(c)
' ' il zuscioo cavétto,dettoanchecimbia
@iladio), o cimbra (o cembra,dallo
ipagnolo'cimbrar',curvare);
' ' lroiblo, che si chiamaancheechino
(d)
quando,nel capitello,generaunasuPer-
ficie di rotazíone;
(e) la sola diritta o lesbia;
iÓ l" Éol" rovesciao dorica;
19) t";""p (elg,t::t scòtos,oscurità)det-
ta ancnetrocnuo;
.56
-
1l/ Le tre basi: toscana' attica e ionica e i relativi
Geometria
Proporzionamenti. La distinzione'
e musica?
a nostro awiso, è priva di senso se vista nella logica
9/ Le principali modmatue, figlie del livello decorativo. 10,/ L'accorgimento di Palladio p.r il disegoo dell'éntroi. e nella cr:ltura metematica rinxcimentale.
(h) il ioro (dal latino'torus, cordone), det-. listelli. Come si vede, nella baseionica ri-
to anche bastone; suonano eli intervalli di ottava e di quarta,
tafir,narùtu-
a questg, alcuni autori aggiungono: cioè il dialason (t:z) e il diatessaron(r'+).
(i) il becco di civetta;
(l) i denselli; La rastremazione del fusto o ènusis
(m) le mensole; Il fusto delle colonna è rastremato in alto
(n) i mutuli o modiglioni; e cioè si restringe gradualmente, a partire
(o) le fasce; da un terzo delT'ùtezz6 fino a misurare, per
solito, i 5/6 del diametro; questa rastrema-
Le basi: toscAnL,attica e ionica zione. in greco. si chiama èntasis. Mentre
Nel gioco dell'ordine le basi hanno una certa eli altii t.artt"tirii descrivono complicate co-
intericambiabilftà. Ad esempio,ed anchese ítruzioni geometriche
-disegnarla dell'èntasii, Palladio
la cosasuscitàle ire di qrr.tto o quel tratta- insegna a in un modo semplice
tista, è un fatto che la baseattica, per solito ed .iegante ché ha evidentissimeradici nel-
sottoposta.alcorinzio, spessoè usatanel do- Lapralicadel cantiere: <Partiscoilfasto del-
rico e persino nel toscano, sicchéconverrà, laiohnna in tre parti eguali, e kscio Ia tena'
cotn" ia Vitruvio, parlare separatamentedel- parte da bassodiritta a piombo, a canto I'e'
la loro costruzione (fig. 11). itremità della qwalepongo i'n aglio una riga
Tutte le basi sono alte mezzo modulo. sottile alquanto lunga corneIa colonna o po'
La basetbscana è larga da un modulo e mez- co oiù., e'rnuooo quàllo oarte cbe aaanza dal
zo (Palladio) a diminuire (Vignola, 1 mo- terLoín suso, k tíorrofi., che'l caposuogiun'
dulo e 3/8) fino,a un modulo e un.terzo. ga al punto della diminuzione di sopra dclla
Per disegnarla,si divide l'aJtezzalndue parti óolon o totto il colkrino; e sècondoquelk cur-
ed una si dà al plinto. La parte residua si ea.turd.segno,e cosìmi oime Ia colonna al-
divide in quattro (Palladio) o in sei (Vigno- qua.?togònfia nel rnezo, e si rastrema moho
la): una parte si dà al listello rotondo che garbatarnente>
raccordiil fusto alla base,il resto è del to- Querto anifizio,sebbene pensato per dise-
ro. Dirnque, nelld versione palladiana"il pro- gnare la sagomadel fusto al vero, si può be-
porzionamento della basetoscanaesprime
un diatessaron (3:4), cioè un intervallo di
quarta, infatti il toro è alm i tre quarti del
E' plinto, mentre, nella versione.vignolesca,
h^til,,bbtu,* I'intervallo è una terza minorè (s:6).
C u ' Della base attica abbiamo già deitoi ci ba-
,o.òuú?cJr,)dîùry sterà osseryare che il proporzionamento
\ , esprime una sequenzadi diapason,diapen-
J arùy , un6n. (;adfila,
î ' te e diatessaron, cioè intervalli di ottava,
quinta e quarta; infatti il doro superiore e
Ea l: ,"
\r ldl.lhilr.,
AU"" -..toro superiore è alto metà del plinto e, per-
ióîia
ctò, realizza il diapason 1;2'z8.
î f{òrrovwho La base ionica è larga da un modulo e tre
J-s ottavi (Vitruvio) a circa un modulo e un ter-
zo (Vignola) Per disegnarla, si divide l'al-
tt tezza in tre parti e il terzo inferiore lo si
)r ,lftw dà al plinto. Ciò che resta si divide in sette
parti e tre si danno al toro supériore, il re-
ir. s1o,in p44i uguali, al*le-duescozie coi loro
57
da Vi-
quattro parti sse ne riporta una in al- L'ordine dorico di Gi'acomo Barozzi
Liord.ine toscdnodi Giacomo Barozzi da Vi' to in gnola, secondo la procedura delle partizioni
dellavabeazipne; lo
gp.ok tradono nellapro.cdura dellcpamnoni to o"i"',r"t. P^Lt zr
parti e se nè riporta successloe
silcct*shx,o'r,xterout74tpotefl.sca.n'{ansa'mentesi divide ancora in tre
disegnato una in basso per. avere l'altezza del.piedi- La partizione segue in pieno la regola
astorica: come -Wtrurtio'awebbe
Vtgnol.4. stallo, Si divide ancora una volta, e infine, classica.
lo stessosegmentoin sette parti e si ottiene L'intercolumnio è diastilo, cioè largo poco
della colonna rneno di tre diametri.
Il toscano è il più semplicedei cinque ordi- il modulo,"cioè la larghezia
ni e. secondo iìrattatiJti, ha un carattere ru- all'imoscapo L'ordine dorico di Vignola è così spartito
siico. Le.óolonne, dunque, non raggiungono (fig. 13):
in sette parti e due
una grande altezza.ePer questa raglone il La trabeazione si divide
Delle èinque parti
loro fusto deve avere una rastremazLoîe ac- si danno all'architrave.
che restano, si divide iri tre la parte,di mez- Trabeazione 1/4 della colonna (e si divide in 4 pani)
centuata...
una di queste parti pirì piccole si aggiun-
L'intercolumnió è areostilo, cioè il più am- zo:
è il resto, di sopra, è
oio tra quelli descritti da Vitruvio, in mo- ge alle due del frègio rregto, le uz
II
attenzione. Esso contiene, infatti, un elt
mento in più, rispetto ai capitelli degli altr
ordini: il pulvinò, che aggètta ai lati ripit
gandosi nélle volute. La forma del capite
'"1'[o è dunque così articolata:
:'l
: !
- abaco, con la sua cimca;
I
- puliioo con le volute;
- echino o ovolo;
- colluino in forma di tondo.
I
na conla suacimbia.L'ora{ineionico di Pa
ladio è così spartito (fig. 1a):
.ì'...'.::i...,,
i
'r"
Cornice; 2
Fte$o,7 e 1/2
Archimvq 1 e 1/2
- Abaa, 1/6
Volut4 2
I - - Caulicoli, t
I Secondafoglia' 1
I
Prima fogli4 1
I
I -..Fusto,8e1/3
I
IJ
ì l
Rte, !/2, at{e (vedi sopn)
\l - Cim*a,'l
\l Dado,'V e l/7
\i
- Zocalo,6/7
I
ìt
L'ordine cotnpositoo "ktiito" di Andrea
I Palkd.io
Comie,5
Fregio, 3
Architrave, 4
Abaa,l/6
Volutg 1
Saonda foglia, 1
?rima foglia, 1
Fusto, 8 c 1/3
Cimaa" 1
Dado 5 e 1/2
Deorzioui, I
Listello, 2
Breuissimaconsidardzionlfi.nalc sull'apriert-
za operd.zionalea,plicau ai due tratutisti di
cuiîoqra e sai Do;;ihni sniluwi dclk rnedesi-
rna e:spericnza'neglistudi chà riguardano h
rnetoclologia del rilieoo arcbiuttonico
Io mi rendo ben conto che le considerazio-
ni svolte sin qui e, in particolare, la rilettu-
e"i+ di {fut plg.., deitrattati
ry grafrca
crnquecenteschl,Puo esserelnutile senguar-
daa dd, punto"di vista dello storico. Deb-
bo perciò precisare,a costo di esseretacciato
di fiedantèria, che qui non si parla' né si in-
tende parlare di Storia, ma solo e semPlice-
mentt di Disegrfo. Sta di fatto che le due
discipline sono tra loro connessequel tan-
to clie impedisce di praticare l'una senzàac-
compagn;rsi all'altia (e tanto' credo' vale
per ii disegno come Per la storia dell'archi-
tettura).
Vorrei, ancora, esplicitare quella che, a mio
avviso, è l'immediata aPPltcaìtanedi que-
sti studi: una posbibileprocedura nel rilie-
vo dell'architÉttota classica.La selezionee
62
'16l
L'ordine compositoo "latino" di AndreaPalladio
sempresecondopartizionisuccessive.
t.
A
kl'ordinamentodei punti da misurarepuò'
I infatti, e forsedev{ geguirelestessegerar'
I chiechegiàsi trovano,per cosidre' rncor'
I pot"t. nèll edificio'..
t'Iofio., e al di là di ogni problematicz
disciplinare,restail Puro e semPlice piacett
di riscoprireun argomento
-da del lJtsegnocht
mi sJmbrava, qualche. temPo
ineiustamenteffascurato; e sevl e qur unÍ
paiola solache ancoranon sia statadettí
è un solo disegnocheancoranon sia stat<
fatto, ciò derlva, ancora una volta, dall'
combinazioni del gioco dell
".*óttiot.
perledi vetro (H. Hesse),cioèda quelrivok
àel'intelletto'chescaturendomagaridaur
sogno,mio o di ScipioneI'Emiliano, pass
la geomeuiadi Pitagora"una fug'
"tt?"*tto
di Bache la ólendida architetturadei nostr
avi, tutto rièollegandonei passaggidi ur
pezznfacile che, oggi, pochi insegnano
iochissimi eseguono.
su
- - Come ogni disciplina anchel'ordine ha un
(1)
intrinseco valore formativo, poiché costringe
cit
-come liarchitettura in chiave strutturale,
pensare
insiemedi parti organizzatesecondour
precisagerarchiae perché insegnaa,Prog€ttar
' (quale che ne sia lo "stile") modellandone
pioporzioni (e non il dato metrico, di per
i*igoifi"*t.). Ma perchéil disegnodegli ordi
è datanti anni negletto?Certo per molte caur
suffragate però, io credo, da due ragio
dominanti: f equivocodelf architetto tecnolog
I'equivoco della scuola razionalista- Il prin
equivoco vuole che I'architetto debba op
qualificarsi come tecnico più che c9me.a1is
e poiché il disegno degli ordiri classici è r
i retaggio della vicchia scuola accademica,vie
rifiutato come inutile orpello, estraneoad og
forma di tecnologia. Questa stespa paro
*artistar, deve essereusata con prudeùa:
diciamo che quell'architetto è un àrtista,
.. facciamo un complimento, ma se diciamo c
è più ardsta che tecoico, la par_oJasuona cot
- un'offesa.E irn gróssoerrorg dal momento c
( .
63
'17/
La éostrvúone della voluta ionica
di Andrea Palladio.
questeoote: concordiamo comunque sul fatto tutti i rapporti del progetto, cioè dell'architet- 6 di 1/3 ed è saperatodal 12 di I/3 d.i.12"; Cièt
che le proporzioni musicali siano da intendersi tura definita nelle sueforme] '. La rraduzione, contraddicela definizioneplatonic4 chelo stesso
.
piùcomeunafontediiqpirazione,checomeuna esclusi,owiamente i commenti tia parentesi,è autore riporta..
leggeinderogabile. di G. Orlandi, Op. Cit. (18) In sintesi, ed adottando la notgione moderna,
(fz) Cito, a riprov4 il passodi Leon Battista Alber- (13) Sull'argomento, inveio oggeao di una ricchis- possiamoenunciarei tre rapporti medi rinasci-
ti che introduce allo studio delle proporzioni: simabibliografi4 occorrericordaredmeno il vo- mentali comeseguemedioarmonico o musicale,
qaidem natnei" per quosfiat ut oocamilk lume di L. Bartoli, La reu tnagba di Filippo (b-a) : (c-b) - 4 : c, perciò, dati a e c,
"Hi
corrcinnitasatribusgratissittwredàatar,hidcn ipn Bmnellerhi.,Firenze,1977.ell bel saggiodi D. b :.(2"d / @+.c);
natneri petfuiant, ott octli anitnusqueooh,tpta.te Gioseffi, Rappresentazione geometricad.elloEa- medlo geometnco,
miifzca compleantarEx masicisigitur, quibashi zio, n Atti del ConvegnoI Fondamenti scienti- a:b-b:9, perciò, dad a e c,
talesnumeri exploratissimisunt,atqueexhh yae- fici dellaRappresentazione (renutosia Roma nel b : V (ac);
tere4 quibusnatara ali.qaiddc x conEi.cuumd,i- 1986),Roma 1989. medio aritmetico,
gnuîlrqtrcpraestclnu fnitionis ratia perù.rcetun. (1a) Cfr. G. Pannain, Storid dclh M*sica, Toríto, (b-a) = (c-b), perciò, dati a e c,
(Alberti, Dt V): quei numeri che hanno 1936;L.Ronga, Lezioni di Storiadzlh Muica, b:(a+c)/2..
"Ora,
il potere di darèai suoni la concinnitx [telegan- Roma 1978. (19) Oltre alle già citate opere di carattere srorico,
ze, cioè], la qualeriescetanto gradevoleall'orec- (15) Cfr. R. Wittkower, Op. Cit., fV, I, nota 1; la Cfr. S. Pintacuda, Acustica masicale, Mrlano
chio, sono gli stessiche possono riempire di lettera di FrancescoGiorgi, che Wiakover ri- 7972.
mirabile gioia gli occhi e I'a'imo nosrro. Per- porta in appendice,è anchepubblicata nel vo- (20) Cfr. Alberti, Op. Cit., D( 6.
tanto, proprio dalla musica"la qualeha fatto ta- LumePictro Cataneo...,Op. Cit. (zl) "..e se corrispondesse in tutto alla teoria sopra
li numeri oggetto di approfondita indagine, e (16) Cfr. Alberti, op. cit. D(, YL enunciatq in realtà" si è parlato solo degli inter-
. inoltre .lagli oggetti nei quali la narura ha dato (17) Ci sembranecessarioemendareil passodi'!litt- valli che dai tempi di Pitagora, a Bach, ed anco-
di sécospicueed aheprove, ricaveremotutte le kower che invece così giustifica la costruzione 'iperfenl'
'leggi ra oggi, si dicono o "giusti"; ma, per
della delimitazione[io direi, da archiretto, del medio armonico: termirn meilio I sapera fare musica" è sempre stato necessario abbando-
"il '
nare o almeno trasgredire Questa "perfezione".
Piuttosto, il parallelo tra musica e proporziona-
menti in architettura andrebbe esteso a Schòn-
berg: nella dodegafe'ria" infafti, la struttura della
composizione musicale è sorretta da una serie
di dodici suoni liberamenie composti in infini-
te varianti, un po' come nel Modulor la forma
è generata giustapponendo liberamente un nu-
mero finito di quantità lineari che sono all'ori-
gine, ed in astratto, in un rapporto gradevole,
7'aureaproporzíone. E non è forse un caso che
Schónberg e k Corbusier apparrengano alla stes
sa generazione, eredi, loro malgrado, della grande
tradizione ottocenresca, e interpreti dei tragici
anni del pr'imo novecento (la nota è dovuta dla
cortese e competente collaborazione dr Chkra
Miglidn).
(22) F. Flor4 C;aihà del Nooecmto, Barí t949.
(23) Traduzione di G. Orlandi, dalla già citata edi-
zione del Polifilo, Milano 1966.
(24) Ecco come, ad esempio, Leonardo descrive il fi-
segno del capitello iorinzio (codice Atlantico,
325 t): <Il Capitzllo ha da esseredi. quataforma
cioè dioidi la sua grossezzada capo in sette e da
piè ne mmi cinque settimi .,. d.i poi d.htí.d.iI'altez-
za in otto, comefacesti h colonna; di poi poni un
ottaoo I'ooolo e tln altro ottaoo la grossezu. delh
wvold, che std soprd. al capitello ... ,. 1
(25) P. \f. Bridgman, I-d critica operazionale della
scbnz4.raccoha di scritti a cara d.i Bruno Cermi-
gnani, Torino,1969; il volume raccoglie quat-
tordici saggi editi, negli Stati Uniti, tra l, L9i4
e 1959.
65
(26) Cfr. Y . Fasolo,Analii graficadEi.oalori Archi- si fosseresoconto delladifferenzatra le duepro Iineasi chiamacateto.Nell'occhio si inscrive un
tettonici, Roma 1955 (?). Le "nove righe" del cedure,allora non gli rimarrebbe che disegnare quadrato, con due vertici sul cateto, e dentro
Maestro erano così collocate: 1. piedistallo/ba- per verificare I'efficacia del metodo vitruviano questoquadratosene inscrive un secondo,che,
se, 2. base/fusto, 3. frrsto/capitello, 4. capitel- delle partizione successive, di conseguenza, avràper lato la metà del diame-
lolarchitrave, 5. architrave/fregio, 6. (30) Dice Palladiot il capitcllosi.dioidcil picdc tro. Si racciano le diagonali di questoquadrato
"Pnfa:re
fregiolsottogocciolatoio, 7. sottogocciola- dclk colonnain díciouoparti, è dícmor.rcdi qae- e si dividono in tre parti i tratti che vanno dal
toiolgocciolatoio, 8. gocciolatoio/cimasa"9. ci- steparti è la hrgheza e langhezzadcllAbaco: e vertice al centro. Si ottengono cosìtredici pun-
masa/spigolosuperiore della cimasae termiae h metàè l'abeza dcl Capitellocon le oolute:on- ti: i quattro vertici del quadrato, il zuo centro
della struttura dell'ordine. A me parepiù razio- dc ointe ad esseraho noveparti, e meza" lcioè e otto punti intermedi, che sono i centri di al-
lr.ele l'orgenizzazione gerarchica che ho nove dicioaesimi e mezzodel modulol. Alla no- trettanteporzioni dellavoluta- E oppomrno nu-
ProPosto. stra mentdità aritmeticae non operazionale,tut- merarei punti in quest'oidine;1 il verticein alto,
(27) Nel De Republica,a Scipione l'Emiliano, pro- to ciò può sembrare astruso e impraticabile. interno rispetto al capitello; 2 il vertice in alto,
fondamente addormentato, apparel'Africano, Invece, nella proceduradelle partizioni succes- èsterno;3 il vertice in basio,'esterno;4 il verti-
che gli diwela I'armoniosa strutfirra del creato. sive, il risultato si ottiene semplicissimdmente: ce in basso,internò; 5 il primo punto sulla dia-
Dallavialattea, dovegli sembradi trovarsi, egli bastadividere il semidiametroin tre parti e ag- gonale,.. e cosìvia, sempregirando nello stesso
contempla I'Universo e la Terra che <,, mipar- giungergliun sestodi una delleparti: infatti ogni senso,Si punta ora il ccimpassoin 1, con aper.
oe cosìpiccol4 chepovai penaper il nostroIm- divisione del semidiametroin tre, vale 1/6 del tura da I al punto pirì bassodell'abaco,sul cate-
pero, quasi otn ?anto wlh saa saperfuie..,". diameao,cioèg,/ta (/6x3), e insiemesomma- to, e si traccia un arco fino a intersecare la
(Somnium Scipionis,Cap, XVI). Seguefillustra- no 9/18; se a questi9/18 si aggiungeun sesto mediana;quindi si punta in 2 e si traccia il se-
zione della strumrra del creatoe dellasuagerar- dellasestaparte, owero l/36, cioèmetàdi 1,/18, condo tràtto dellavoluta fino a intersecareil ca-
chia: tstte le cosesonoconnesse in nooesfere si ottengono 9/18 e mezzo. teto; si proseguecosì fino a compirriento della
",..
dclle gali ana è dioina, h più aha cheaooolge (31) Qualche consiglio per disegnareil capitello io- figura- Da notare: la voluta'così tracciata non
.
tutte le abre: essaè lo stessonmmo Dio, cltecon- nico (fig. 17):si divideil semidiametroin ue parti è una curva continu4 per ottenere coitinuità
timc e comprmdt tutto; inessanno infisselc snl- e gli si aggiunge,di sopra, il sestodi una,delle tra due archi di circonferenza è necessariciche
fu cbe gbano con tnoto pa?etto; ad essa parti (è questal'altezzarichiesta, come si è vi- i centri siano allineati con il punto di saldarura
sottostannosettesferechegirano alrindiztro, con sto nella nota precedente);il senridiamero di- delle due curve, il che qui non accade;tuttavia
moto contrariDallaptima sfera...".(ibidem,Cap. viso in tre, più il sesto,si riporta sull'assedella la costruzione di Palladio è assaiprossima alla
XVII). Le dere produconosuoni armoniosi(ibi. colónna, col sestoin alto; poi si divide ancora con.lizionesudde$a,sicchéla voluta riesceflui-
dem, Cap. XIII), che si accordanograzieairay in tre ciascunadelle tre parti, quindi escluden- da ed elegante.Sulla questione, dibamrtissima,
porti numerici e musicali, dei quali si è detto. do il sesto,e si ottengodocosìnove parti e ùez- del tracciamento della voluta, si veda" ancora,
Così ancheDante, Paradiso,)O(II,l33z "Lo aì- z4lamezzapatte in aho è del listello dell'abaco, D. Gioseffi nei llrsegzi dei Quatno Libti .-. , Op.
soritomaipu tutte quante/ Le setteEere,e oidi la parte intera sotto della golarovescia;dueparti Cit., Parte tr.
questoglobo / Tal, cb'io sonii del suo oil setn sono del pulvino, che proseguepoi nelle volu- (32) - Quel sestodi un semidiametroin più è lapar-
biante,, te; due parti sono dell'echino; una parte è del te che, in basso,è abbncciata dalle"volute.
(28) Si zuppongala basealta sessanta unitl Dalla pri- collarino, che ha il profilo a tondino; la voluta (33) - Mapercbéin mobi difi.ci; Antichi i vegono
"...
ma divisione, in tre parti, si ottiene il plinto al- sporgeancora,verso il basso,di tre parti, onde a quest'ordineBax Aniche, e a mepiù piacciono,;
to 1/3,cioè20. Ciò che resta(40unità) si divide tornal'altez.zatotale del capitello, nove parti e soprail pi.edestilobo disegnatolAni,ca con quel
in quartro, ottenendofahezzadel toro superiore mezza.Quanto al disegnodella voluta, la spie- bastoncinontn h címbi4 non rcsundo però di
(10), che, dunque, è la meta del plinto (diapa- gazionedi Palladio non si può dire esauriente, fare iJ d.isegno di quella checi insegnaVinaoin".
son). Infine quel cheresta(30 unità) si divide in ma poiché suoi sono anchei disegnicheillustra- Si tretta" in altre parole di una piccola, ma si-
due, ottenendo laltez.z.adella scozia(15) e del no la raduzione e il commento di Vitruvio fat- gnificativa, derogache aricora ci diinostra I'uso
toro inferiore (15).Orbene, 10:15=223(diapen- ti da Daniele Barbaro,ci rifaremo a questotesto e il significato della regola.
te) e 15:20:3:4 (diatessaron). (al qude rimando comeulteriore esempiodi quel (34) - Cfr. M. Docci, R. Migliari, L'algoritmo di un
(29) Ci sembradoverosauna breve verificaoa bene- modo di proporzionare, tutto legatoal disegno, ilieoo: kfacciau d,iSanBemardino allAqaik,
ficio degli scettici.Dunque Vignola proporzio- che abbiamo detto tipico del traaatista latino. in Atti del convegno:<Gli "Algoritmi" del di-
na così la sua trabeazione toscana:cornice 1 Cîr. I diecí Libri dell'Architeaura di M. Vitu- segno",Udine 1990.
( modulo e 4 minuti; fregio 1 modulo e 2 minuti, zro, tradotti e commentatidaMons. Daniel Bar-
architrave 1 modulo; in tutto sono 42 minuti. baro, in Yenezia 1567).L'occhio della voluta è
Dividendo in setteparti si ottengono 6 minuti un cerchio, cheha per diametro una delle parti
per parte: le due parti dell'archiffave sommano suddetteed è esattamenteinseritonellafasciaoc-
12minuti, cioè l modulo; laparte inmeno,deL cupatadal collarino; la fasciaè divisa a meta da
le cinquerestanti, è divisa in te parti più picco- una retta ot'tzzontale,che dunque contiene il
le di 2 minuti cixcuna; il fregio è dunque alto centro dell'occhio, e che chiameremomediana;
1 modulo e 2 minuti, la cornice I modulo e 4 detto centro si trova anchesuuna retta condot-
minuti. Seancoraqualcuno,presodallanoia per ta "a piombo", cioèverticale,dal punto più bas-
i calcoli spiccioli cui I'abbiamo costretto, non . so dell'abaco, che rientra di una parte: questa N"B. /disegzi di ai non è ciua h fonte sorc dcll'a*tore.
66
I* dessindescina ordresclassiaues, rnentscksi4ucslestecbni4ucs dEtra- TItedrauing of the-of five cla.ssicalor- lation no_tbead.optedforsurvqting
c'est; à - dire di vrai propì, bí- gdgeet de-calcul contàmporains, ders,that iitó wy tbat true and. and;studyingcla3sicalmonurnmts,
jou "t
d'harmoniedc cortpositio.nqai" conltneon lefait pour lnsunitésde troper ieuel of íornpositionalbar- 4s h4tpens,@xthanxtsof meAsure-
'inomté
au dcbutde h'Renatssance mesure? Et encore,cet étudc,à ap. *,i"'y'uhith'was iioented in the mmxi Onceagain,thissíudy,uhicb
nousa ététransmisbar lesaatelts. profondire met en lumière lescon- Renoitwnceand uas handed basstill to beàamined in depth,re-
detraites,ertmcore1c nosioursun trad,iainnsmtre texteetftgure,entre doón "orly to us btt the uiters of treati- vealsthecontralicti.onsbetriem the
moment fondamenul dais k for- raryorts
md.tiondz I'architecu,toat coritme qal consteuent {,fthtques et.numéi4ues ses is to thisf,ayoffundarnenul irn- text and tltefigure, befteeen grailli-
les traúes cl4sstqaes portancetn an drclifiect-stra.r.nzng, cúL AnA n tlne|"LcaLretau,ons luhrch
lesltréludcset lesfugraes du chvecin et ces contradictions, bim loii de iustasBach\'peladesandfupuesfrr dre d constant feature of ckssi.cal
bidn temy'erérepréénantun pasw- troublir, souvmt méme éclairent Ie theuell - tetirpered. harpshhórdarri treatises, and tltese cont;ddictions,
pe obliwtoire'd.ansla formanon processusdc proiet. Enfi.a pourquoi an oblipatorv-partofa iianist\ tech-
fay fr9m.c1us1ng coFcen often pro-
lechniale et musicaled'in oinniste. Cirq Pi.ècesFdciles?Parceàue il n'^t nical altd níuiical iraining. Ve ask '|Jtde
-nous tnfiglJts Lnto tbe desTqnpfocess.
Nous dzrnand.ons: póur quelt o p( fu chose difficileà ippren!.ie wlry,giom tbat modemircbitectu- Wlry,finally,
motift du tnomentque I'archi-tecte ,!3,*Ytyn (oapourrnEuxcl.rre, re no longeraoailsitselfofsuch pa- seit is not difficuh lly rqV piàces? necau-
"ftohilg io lzarn and
modanenesesertplusde telspara- d'abord à mseipner et ensuite à ap- radigms the...í1.uéstfoi a teacb (or rather fi.rst to teacb and
disma (undis qué iusqu'àmàinte- ormdere) maisll t a seulemmt des stnu.lafwtdxr.s 1.s sttu tn brogress)l thm tò leam), bút it is onl"yscimce
nAnt h recheréhe íl'uàe sembkble cbosesq;e ta scieníenbpas suffiwm- One cai repl"yto tbis sîksùon bn ubich has nót yet sutrnoteith ckri-
synthaxeseboursai.tEOn nourrait mmt éckiré oour m àetaó'm lu- considering'tlíe pkn, as'uell assuí- fiad.n dtters toîneaJihe nmple and
íéoondreà iette dcrnanderk seréft- mière les írnples et immédiates velfinpa7ut, renourcape or classiralar- irnmed.ia.te rules uhirh fonn the
,int au proia - aassibbn qu'au're- règks de strucfure et, peut - étre, le ,líit"àure. With reiarà rc phn: tbe strtrctare and" perhaps, íepresma-
lief et . à la connaissànced.e'. dessin de I'ordre est iarrni elles. drazoingof t(e order kacliesoneto tion of the order is one of t6ese.Hm-
l'àrcltitectareclassique.En se refé- Par conséquent,la pfus grande am- abtreci.atetlte prooortions zohich ce thb tincital anbition of this
rdnt aafuiet: le deslindz Pordrem- bition d.e-cetraoail est-l.ad.bulga- etíistbenoemthi màrical quzititiz5 utork iídirnfsation. It is mo/e than
seimeíaitrécier lestrobortionsau tion. Il est fort probable qile cette uhi.charè b'v themseloesZnirrzooi- Iiheh tbat thil ambi.tion zaill remain
lizl.rdesctiàntitesm{tri4uesqui sont ambi.tion sóit clitiauée mZM les tant. As reiards surveyinsanA hi- frxsíra.ted, deEite the author\. goo.(.
d'aillcuis insisnifra.nteî.En-seréfé- bonnes intentions de I'auteul; iJ ne storical knó@ledse: thé d.íawinpof tntent ons,at leilst în tÍJtscAseú vlll
rant au relicfàt A.h connaissancèhi- rerteraaa ntoins alors qu'un témoi- an orderteaches Architecture\irltà- stand. as testimonv to the lteuristic
stori4uale àcsin dc l'ordre erceigne wase dE la paleur heuristiaue et de nal bierarcht and.bencesuidesthe and instructhte oaJueof the drawing
h hilrarcltic inteme à I'architeótu- foniation du dessinde I'oràre, dans selectionofíhe partsto bì surveyed. of the orders"in a mommt of alrnolt
re et".decefai.t,VQ h élection des un montmt d'oubli presquetotal et and retràenteA,in rektion to-tbe íoal oblivión, anl the hopé tbat its
pa.rttesà releoeret d représenter,
'raryort en I'espoir qae I'mseigr;emqnt dans les scaleon which theyare depicted,re- teaching in -architecture ib ools utill
aux écbellesle restitution, écola d'architeaùres. en soi.t re- oealsthe pky ofíhe relitions'and be resutned.
déao;ilelg j* du rapponi, manife- nouoelé. ùnoeils$e iú.tàrphyof tbeanci.ent
su I'ourdiisasedcsiiités ancimies. units of measure. h wóuld therefore
L'étude deslraités sèmbledonc op- oppgrtuneto stildy the írea-
portane,au poi.ntdc ouetout à fai.t
-'súcizl "ppra!
tixs frorn thepoínt of vieu, decide-
noui aui veut attrend.íe à ly necia], of athouiihes to learn to
A*tn i I'orlre ctatsiqù.:dcssinzr, A.ràa.the ikss;.calorder: to dèsisn,
aeutdire connaî*e.Eíon {at*coii. that is to sd.t)to leam. And in íur-
en continuantcetteétudc,ryì il y ai- suinsth;ssúah onerealises thaí the-
rait mcorebeaucoup à faiie. Ló pro- re k-still a loi of uork to be done.
cessus dc construcîi,oiou, si'l'on TItetrocess of constntîtio?L on if wu
oeut,de proietdc I'ordre sernbles'é- li.ba'thepta.ininsof theoider,';;utà
tre conúr4ri4pdr Ia limpide loglguc, appearîo hase-timed its back on
ae vfi|aoe azspafxdPes sttccessús
a Vî.trovio\ transpd.rqntlogicof sub-
I'hqmétiquerèile dele Vipnolédes sequgntpartitions in faztóurof Vi-
sous- rnuhiplósdu rnodile (pour gnok\ òbscurerule of sabmuhiples
aboutir, récèmmmt,aux abùrdes óf tbeModulus(to arrive, in recmt
tronoitions de Cbitbad. tirnes,at Cltitman\ absurdprapo-
Toit fotl ll n'estpa.pa;ficlte,ac re- sition)
construî,recetîocessusst ser4trefltent Noneíbeless, it is not diffrcuh tp re-
on arri.vaità èssatwdhtiliser lcsmé- constructthistrocessif óhly onetries
mesinstramentí math&natiqueset and uses tltesamemithuiatical and
séométriaacsdc l'éboque.Pòur k peornetri.cal
-epocb, i,nstrtfinents of the
Zttlture lc k nenaissohce une raci- In Rmaissanceculture, a
ne carréeestune constructionpéo- sqila.rercot is a geometri.c constrl^c-
méti'iauc auc l'on fait aoel Iz tlon wbicb is eiecutedbt meansof
,o*pàt. P.ol.nquoi /n;ri ?Epasappli- a cornudss. Vhy tbm shoúldthetect-
que, au reliefet à l'étudedcsmonu. ni4uis of tracíngand.coeoalcalcu-