Sei sulla pagina 1di 20

o- l

l(lee -o o
liiÍnagLru
Rivista semestrale Università degli Anno II n. 2
dèl'Dipartimento Studi di-Roma 1991Qiugno
di Rappresentazione Sapienlo ' L. 18.000
"La
e Rilievo
i
clisegnar€ iil\Íi,,,gi

Rivista semestrale Direttore responsabile Anno II, n, 2


del Dipartimento Mario Docci 1991Giugno
di Rappresentazione
e Rilièvo dell'Università Comitato Scientifico 3 Mario Docci
degli Studi "La Sapíenza" di Roma Gianni Carbonara, Maurice' CarboneU, Editoriale
Secondino CopPo, Cesare Cundari,
L. 18.000 Gaspare de Fi6re (coordinatore), Mario Docci, 5 ClaudioVisinti'ni.
Abbonamento annuo: Maio Fondelli" Rosalia La Franca, Diego Maestri, Metodologie della rappresentazione
'
L. 30.000 Emma Mandelli, Carlo Mezzetti, nell'architettura delle navi
Riccardo Migliari, Franco Mirri, Igino Pinescbi, dall'antichità al XVII secolo
L'abbonamento si formalizza ÍramíÍe Alberto Pratelli, Ottorino Rosati
versamento sul c/corrente postale AgostinelLi,
15 Marcello
15971001intestato a: Carlo Mezzetti,Paolo Taus
Comitato di Redazione
Gangemi Editore Storia del Palazzo Pianetti di Jesi
Piero Albisinni, Cristiana Bedoni'
raccontata attraverso i disegni
Marco Carpiceci, Luigi Corcaia, di progeqto e i disegni di rilievo
Registrazionepresso
il Tribunale di Roma CesareCuàdari (coorAinatore),Laura De Carlo,
Marina Fi.nocchi Vitale (Segrètaria),
n.00072 deII'fi/AL/]991 27 Patrizia Di Maggio
Antonino Gurgone, Diego Maestri, Napoli nella veduta eufoPea
Achille Fascwcci,Paola Giorgio Testa
"Quattrini, dal-Quattrocento all'Ottocento

Progetto grafico 37 PaoloMarcbi, Elena CaPPellari,


Gina Anselmi Maria Linda Falcidieno,Giancarlo Pintci,
RossellaSoro
Traduzioni Ricami di pietra.
Le pavimentazioni esterne
Copisteria Internàzionale
Polig!otta a ciottoli in Liguria

h t
49 RiccardoMisLiari
Ìlea4ztone Il disegnoiegli ordini e il rilievo
Piazza Borghese, 9 dell'arèhitettura classica:
00186Roma Cinque Pezzi Facili
Tel. oo39/6/6878462
F* 06/6878932 Paola Caselli
67 'I[
colore progettato.
In co,ertina: La sperimentazione cromatica
Giusèppe Damiani Almeyda ottocentesca nel Progetto
Teatro Politeama, di Damiani Almeyda per il teatro
La rivista è pubblicata Politeana di Palermo
ProsPetto anteriore e posteriore
con il contributo del CNR.
/ ) Lt'tc4 xtoLc0tn,
Ha collaborato a questo numtro:
Il rapporto con il classico
Muia Di Giovenale (segretario amminisuativo
Dipanimento di Rappresentazione e Rilievo)
nel disegno di progetto
di Ricardo Bofill

@
@ t991
La rieista è pubblicatn con la collaborazione di:
Diputimento di Architettura e Urbanistica,
Università degli. Studi de l'Aquila / Dipartimento
di Scienze, Storia dell'Architettura e Restauro
Università degli Studi di Chieti / Dipartimento di Scienze
87 Maria TeresaBartoli
Cubito, pertica, canna fierrata
nel disegno dell'architettura
occidentale
Proprietà letterariariservata e Temiche, Politecnico di Torino / Istituto di Disegno,
-
Gàngerni Editore Facoltà' di Ingegnéria, Uniiersità degli Studi di Trieste / 91 Attivita U.I.D.
Via Cavour 255 Rorna Istituto di Disegno, Facoltà di Ingegneria, Università
(SocietàEditriceRoma-Reggio
C.) degli Studi di Ancona / Istituto di RSppresèntzione 92 Seminari, Convegni, Mostre
Architenonica, Facoltà di Architettura, Università
Fotocomposizioneelettromca 95 Libri
degli Studi di Genova / Istitutq di Ur$anistica
Gangemi Editore
e Pianificazione, Facoltà di Ingegneria; Università
Stmpa: Steg / Txqttnia degli Studi di Udine 96 Università/Informazioni
49

RiccardoMigliari
I1 disegnodegli ordini e il rilievo dell'architettura classica:
ri cercaztlitla,ttictr, Cinqué Pezzi Facili

Il disegno degli ordini, o, per meglio dire, nad che s'adoperanoin architettura e defi- Procedare di proporiionamenn \
dell'aróhitemrra classica"che sull'ordine fon- niscono I'ornàto come "quei risalti o poli- II più evidente impesno dei trattatisti con-
da le sue armonie compositive, è sempre sta- menti" che si impieg"tó p.t abbellir- le sisie nel dare i criàri"del proporzionamen-
to, per me, un difficile banco di provà, una fabbriche'. Definizìone tautólogica e ridut- to. Ouesti criteri consentono di trovare le
sorta di brano virtuosistico, che è possibile tiva. Tautologica perché cerca di definire alteziee gli sporti, cioè gli ?ggetti, delle va'
eseguiresolo dopo'una lunga preparazione l'ornamento attraverso I'ornamento stesso rie barti dell'architettura classica,una vol-
e nón ..rto leggèndoa prima vista. Ora, io e perciò non definisce nulla, riduttiva Per- ta cihe sia fissata una sola grandezza carat-
penso che l'arctsitettura classicadebba essere ch-éaffida all'ordine unicamente una funzio- teristica. A questo scopo, Vitruvio insegna
il paoe quotidiano di un architetto, quali che ne decorativa. A me sembra che il modo a servirsi deidiametro-della colonna, misu-
siàno laìua formazione e la sua prevalente migliore per capiré l'ordine sia disegnarlo, rato nella parte bassa,come unità di misu-
attività, qualcosadi simile agli esercizimat- semplicemente.Piuttosto, è bene precisare ra o modulo: in questo modo, aumentando
tutini di un musicista'; perciò il mio imba- cosJsi intende qui per "disegno" dell'ordi- una sola grandezza,aumenteranno di con'
razzo mi meraviglia e, ancor più, mi mera- ne classicot. S'intende, innJnzitutto, il di- s.gn"nzal*rtte le altre, ed il progetto potrà
vielia il fatto che Ia scuolad'arèhitettur4 che segno vero e proprio, cioè la rappresenta- svincolarsi dal sistemametrico in uso. A ben
hò frequentato vent'anni or sono, non mi zrone. ln prospetto e ln planta' ove occor- vedere, è questaun'idea che ha sempre af-
abbia dato a riguardo, altro aiuto che po- ta. deil'ar^chitétt.tt" classìcae della sua re- fascinato gli architetti e che è stata ripresa,
che lezioni di Disegno dal Vero. Se si pen- gola compositiva; ma s'intende anche wiluppatald ampiamente applicata in tempi
sa che la scuolà ha perduto anche l-'it terpretùiohe di questaregola, cioè la let- recenti da Le Corbusieru.
auell'ultimo retaggio accademico,si com- tura della dipendenza di ogni parterispet- Facciamo un'esempio: se la regoladice che
ór.nde quanto Afi'iéit. sia oggi la condizione to all'altra e la misura dei rapporti l'altezza della coldnna è di otlo diametri,
ài chi dèbba affrontare il diseeno e l'inter- dimensionali delle varie parti; s'intende in- l'intercolumnio, cioè lo spaziotra le colón-
pretazione dell'architettur4 pei esempio nel fine l'abbozzn di una régola generale che ne, è di due diametri, il pièdistallo è iltp dqe
iorso di un rilievo. non è una regola. ma piuttosto una trama diametri più un terzo, elatrabeazione sem-
Non così fuori dai nostri confini: nei paesi sulla quale irib"siire iÎ disegno, inteso co- plicemeniedue diametri, si può stabilire l'al-
di linzua anglosassone,ad esempio, l'ordi- me si è detto. lezza della colonna, anche in tnetri, e
ne è olggettJdi studi approfonditi e c'è chi E oui nascela prima critica al Manuale del ricavarne tutte le altre misure; e se variere-
arriva!"ersino pt"poft" l" !y3' regol4.co- Ch'itham. Come è noto, le *regoleu per il mo la prima, varieranno le altre (fig. t) V.9
"
me stnrmento compositivo. E il casodi Ro- disegno.degliordini sono molte e sensibil- è nel diise€novero e proprio cheil procedi-
bert Chitham, che ha pubblicato nel 1985 mente diverse. ma non è necessarioprati- mento vltnrvrano mostra tutta la sua effl-
i suot The Clnsical Olders of Arcbitecture, carle tutte pé, .o*pt.ttderne la logica cacia,qui si può lavorare a mano libera, in
'in q*ttdo q,testa è chiar4 non è-dif- tutta libertà. infatti:
un volumetto dall'inconzueta fortuna edi- comune;
"
toriale, presto tradotto anche in italiano'. ficile ricostruire le-leggi che goveinano il a) si seenaper primo l'asse della colonna
Questo libro potrebbe essereutilissimo agli proporzionamento di un'architettura clas- e ri rt"ó; ru dí.tto I'altezza voluta;
studiosi e aglì amanti dell'architettura, se iici e analizzarne le varianti e le trasgres- b) si divide poi in otto parti, e si ottiene così
non altro pàr la sua facile reperibilità, ma, sioni, il che agevola non poco il compito il diametro-della colonna;
drsgrazratamente,e costnuto ln un mooo del rilevatore. c) si riportano due parti e un terzo in bas-
chàoccorrerà criticare; e perché la critica Perciò, Chitham commette, a mio awiso, .ó. ri troval'alteiza del piedistallo;
" e si trova
risulti chiara e fondata, sarà necessariori- un qrave errore nel voler dare una sua ver- d)'si riportano due parti in alto,
chiamare anche alcuni concetti assolutamen- siorìe dell'ordine: egli sa che l'ordine non l' altezza della tr ab eazione.
te elementari e tali che, ricordandoli, essi è una legge o .rn inderogabile, ma, Soffermiamoci sulla operazione c) che com-
presente lavoro sem.mai, il "Jdi..di un'interpretazio' porta la misura di due parti e un terzo-,Per
canovaccio
finiranno Der conferire al
lrn."r"tt.i. didascalico,una sorta di intro- ne soeeettiva:eeli sa anche che in questali- ósservareche la diyisione di una parte in tre
gra-
duzione al virtuosismo sopra menzionato, bertàlia il fasciio dell'ordine; tunivia, egli è facile, immediata" ed esatta,se esegulta
un Gradus ad Parnassum' che si snoda at- cade in contraddizione,.poiché offre al let- ficimente (fig. 2),,mentre conducead un ri-
traverso cinque pezzifacli: gli ordini To- tore una sua interpretazione' non sotto ior- sultato TrrazTonale, se esegulta arltmetlca-
numero:
scano,Dorico, Ionico, Corinzio e Compo- ma di rilievo, né di progetto, né di Pura e mente (infatti uno diviso tre dà un
memoria. semplice lantxia, ma ancora come una re- oeriodico). Ouindi è facile propoizionare
sito di classica
goli assoluta, anzi, come la migliore delle i'^hrrr ú"t ìi"dirt"llo se .i .se-guela divi-
Dertni.zioni, regolee trasgressioni iegole. A me sembra,invece,chel'argomen- sione grafica a ogchio, o applicando i notis-
I vecchi.manualiaccademici definisconoto non possaessertrattelto altro che'in una simi procedimenti geometrici, mentre è
l'ordineclassico comeil complesso deglior- torma cntrca. difficiie se si misura f altezzadella colonna,
)U

1/ Esempio di primo proporzionamento di un ordine


dorico: a) si segnaper primo I'assedella colonna e si
$acca su di essoI'ahezza voluta; b) si divide in otto
parti, e si ottiene così il diametio della colonna; c) si
riportano due pai-ti e un terzo in basso,e si trova
laltè:zza del piedistallo; d) si riponano due pani in ako,
e si trova l'altezza della trabeazione.
2/ Trwi sappiamo come dividere un segmentoin u
numero intero di parti (tre, nel Primo esempio);
altremanto facilmente si ottiene una divisione
frazionaria (sette pani e mezza,nel secondoesempio).

si divide ouella misura per tre e si riporta :ro. Palladio, ad esempio, divide il diame-
di nuovo ii rintltato in fórma grafica. Si può ro in sessantaminuti, Vignola i-àvece,adot-
capire come, nel proporzionamento delle !a come modulo la metà del diametro e lo
parti più minute dell'ordine, questo crite- divide in dodici minuti per gli ordini tosca-
?io sauisitamente qrafico presenti notevo- no e dorico, in diciotto^per-gli ordini ioni-
fissimì vantaggi dì rapidità ed eleganza, co. corinzio e composito. Vediamo, ad
rispetto a quello aritmetico. Esso,anzi, me- esémpio, come Vignòla insegna a disegna-
riterebbe un discorso aparte, che si ricon- re la itessa baseattica, della quale abbiamo
parlato poc'anzii egli si limita a dire (TAV.
duce, in generale, alla matematica degli ^>OOct
antichi e, in particolare , a mezzí, tanto sem= f fi e. 4. tratti dalViqnola): a".basti con
plici qúanto utili, che PurtroPpo oggj a?- I'ordinà iaswro (cioè col óriteiio già usato)
' biamo dlmentlcato, come, mostra.rneil suo spa'rnnxentoqual na'sceaat'
Pef esemPlorra.
costruzione che consente di estrarre grafi- mod,ulo sPdrtito ln parti d.iciotto corne quel-
lo del ioii.co e coriizio,.." e rimanda ad una
. carnenteunarAdice quadrata. Ma non è que-
$o il momento. Limitiamoci, perciò, a d4re bellissimatavola dove sono diligentemente
un solo banalissimo esemPio:dObbiamo di- annotate queste divisioni: altezza del plin-
videre il seginentoAB in setteparti e mez- ! superiore: c) quel che resta si divide ancora io, minuti 6; altezza'deltoro superiore, mi-
za. Pet il punto A conduciamo una retta i in'due parti metà per la scoziae metà Per nuti 3; altezzadella scozia' minuti 4ialtezza
qualunque'(distinia da.AB) e, con il com- l il toro-inferiore. eome si vede Vitruvio del toro inferiore, minuti 4. In tutto sono
diciotto minuti, cioè un modulo di Vigno-
óasso,siacchiamo su di essaun segmento adotta, appunto, un Processodi partizioni'
AC qualsiasi;ora, e sempre con il compas- successipàérdrnate secondo un criterio ope- la e perciò mezzo diametro, come inVitru-
so, dfiridiamo il segmentoAC prima indt'è rativo, e par'quasi che scriva, seguendomen- vio. Tuttavia questo procedimento costringe
p.arti, poi inqu4tio, poi in otio.parti; l'ul- talmente, ad-una ad una, le operazioni di a dividere I'altèzn dèllabasein diciotto Par-
tlma'Parte, quella cne terruna ln \-' olvl- un disegnatoreintento atracciareuno schiz- ti: una divisione troPpo minuziosa per es-
diamóla ancóra a metà e sia D il punto di zo aac:uîato. sere fatta con velocità e precisione in un
mezzoi basta" allora, unire D con B e con- La secondaprocedura, consiste nel divide- disegno a mano libera.
durre per.le divisioni di AC tante parallele re il moduló. cioè il diametro della colon- La térza procedrrr4 consiste nell'adottare de-
alla rettaDB: essetaglieranno il segmento na, in parti più piccole, dette minuti; che c$amente 1 valorr numerlcl Per esPnmere
AB in settep arti e mèzza(più presto a farsi funzionano óorne sottomultipli. I trattati- lasrandezz,adelle varie parti rispetto al mo-
che a dirsi). sti non sono concordi nel nuÀero delle di- dio, ass,rntocome uniià. In questo modo
Orbene, le-norme diproporzionamento da- ' visioni, il che rende laboriosi i confronti tra laterzaparte del diametro diventa 0,33,1a
te dai trattatisti, seguonoin generale,tre di- I la regola data da uno e queJla data dall'al- rquarta parte 0,25 e così via. Vediamo, ad
I esempió (fie. 5, tratta da Chitham), le pro-
verse procedure di'suddivisione':
l) k ilocedura dcllc partizioni successive (Yi- porzioni de-llabaseattica disegnatada Chi-
truvià, Leonardo8, i[berci e, in parte, Pal- lham; il plinto è alto 0,16; il toro superiore
ladio, per citare alcuni esempi), che si awale 0,09;la sèozià0,125;iltoro inferiore 0,L25.
dei mezzi grafici suddetti; In tutto sono OJ parti, cioè mezzo,diame-
2) laprocdura dzi sonomahipli (Vignola, ad tro, come in Vitrrivio, ma il procedimento
esemplo/; qualsiasirap.porto con il disegro:
fta.perso
3\ k-tócedura rnetricd dacirnale(Chitharr). infàtti, cóm'è possible apprezzare grahct
La piima procedura, consiste nel ricavare mente una parte che vale, in assoluto, un
piccolo decimale del moduloì E come, quan-
ogni dimeisione da quelle che'precedono,
pèr divisioni successive.Vediamo, ad esem- io la quantità! poniamo, 0,125 riferitaideal-
mente al valorè unitario del modulo, deve
iio (fig. .3), come Vitruvio insegna a,dise-
gnare la baseattrca (o a Progettarra' il che, esseretrado$a nel valore metrico reale (ad
per lui, è lo stesso)': la'larghezza è pari a esempio0,125x93 cm: t1,625 cm)? Infi-
un diametro e mezzo,l'altézza è di mezzo o". .[. sensoha ffadurre in dimensiohi reali
diametro; a) si divide lntrel'altezzae il ter' il proporzionamento, per poi ridurlo nella
zo inferiore si dà al plinto; b) i due terziche scaladel disegno, qoando la proporzione agi-
rimangonosopra que\, si dividono tquat- scedirettamente sulle grandezzndel disegno,
tro partl ed il.quarto dr soPra sl ca al toro come della realt-à,.senza necessità di alcun
)t

sueesive applieto 4/ Labsse attica proporzionate da Vignola 5/ Ialxe atticaproPostada Chitham,


3/ d procedimoto delle pìtizioni
usando i sottomultipli del modulo. secondo il sistema decimale'
da Vitruvio al disegno (progeaQ della base attica-

massealla mente un Paesaggio,quello infor-


Dassaqsiointermedio? Chitham, a mio av-
matico, che sembra poco in accordo con il
iito iiìot"to dal dubbio, ProPone I'uso di
nostro caÍtmino. Non potendo ripercorrere
, una calcolaffice tascabile!A noi sembrano
tutte, queste,ottime ragioni Per guardareal tutte le arsomentazioni di'Síittkower, ci li-
manuale inelese con molta prudenza. miteremo* a ricordarne alcuni aspetti
essenzialil'.
Esclusa,dunque, e recisamentè,la procedura
di Chitham, iestano in gioco ilprocedimen- Gli intervalli consonanti (e perciò fonda-
mentali) della musica antica erano il diapa-
to che adotia i sottomùltiPli e-quello delle
partizioni successive.Ma" nonostante il trat- son, il diapente, il diatessaronlo.I1 primo
intervallo idiapason) è dato da due corde,
iato di Vignola, e con essoil criterio dei sot-
I'una di lunghèzzadoppia dell'altra, perciò
tomultipf, abbia avuto fino a tutto il secolo
nel rapportó 1:2, e corrisponde alla nostra
scorso una vastissimadiffusione, a me Pare
che la via tracciata da Vitruvio, e cioè il cri- ott"ui il secondo (diapente) è dato da due
terio delle partizioni successive,sia-quella corde la cui lunghezza è nel rapporto 2;3
più diretta èpiù aicina alle esigenze del d.ise- e corrisponde al nostro intervallo di quin-
'wo.lnfattiquesto a; ú. teizo (diatessaron)è dato da due cor-
metodo ha un altro gran-
de la cui lunghezza è nel rapporto 3:4 e
àe vantaggio, quello di richiamare, in modo
corrisponde aI nostro intervallo di quarta.
affawo nàittralè, la gerarchia delle parti del-
Possiirno ora costruire uno strumento mu-
I'ordine, sicchérisulta particolarmente PrG'
sicale antico: cominciamo col tendere tre
ficuo, anche da un punto di vista didattico'
Applicando il metòdo delle partizioni suc- corde. lunshe, rispettivame nte, 6, 72,24 !ru-
tà {ripren?endo-perciò un espediente di
cesslvenon st puo cominciare il disegno dal-
F.ù"'.rco Giorgit, teso a evitare I'uso del-
l'alto e finirlo in basso,ma si è costretti a
le frazioni). Quóte Prime tre corde, v.ibran-
considerare semPre I'insieme, e prima le,
do insieme, due diapasoa(6 e 72,
erandi massee pói quelle minori, esercizio,
che non saràmai superfluo per chi 12 e24) e un"idat*oo
disdiapasonl', cioè un doppio
ót
"tto,
rilevare e capire l'architettura. diaoasonG eZ+\. Costruiamo ora una cor-
vuol
da l^rtrga9 unitie collochiamolatraî e.72:

r
I
Musica e geometria
Abbiamo detto: Cinque Pezzi Facili, i cin-
que ordini come musica eseguibilecon tec-
riica elementare;e forse la metafora è meno
azzardata di quanto non sembri. Intendia-
mo dire che il rapporto tra musica e archi-
tettura rinascimeoTtaleè assaipiù concreto
di quanto non possa esserpercepito attr^-
vers-ola nostra èultura, affacciata al secon-
tdo millennio. Rudolph'Wittkower,
dedicando alla proporzione armonica la
quarta parte del iuo celeberrimo saggiosui
10,
frincipi architettonici dell'Umanesimo
ha molto chiaramente esPressoquesto con-
ciò cbe si è dctto si inten'
'derà <.,.Da tî4tto
icetto:
come I'analogi.a rinascimentale tra
arcordi ud.ibili epropqni'oni rtisibilifossequal'
cosa di, più dte una spdguk?ione teoreti"
cd,,,,rtt,un vero e proprio sistema opera-
tivo, direi io', se l'espressionenon richia-
52

6/ I rapponi geometrici negli intervalli musicali.

più ad un sistema operativo, cioè ad un insit


essa"vibrando con la 6, darà un diapentg (in- sizionedell'ordineè attestata, o meno
e, dú tuttavia
trattatisti2o, il me di strumenfe di regole destinati ad u
fatti 629:23), mentre, vibrando con la 12 esplicitament
darà un diatessaron(infatti 9:12:324). Ana- riionoscimento puntualeesistern'4tico ú1a!i impieso pratico. Né ciha imbatazzatol'r
.o di io iermine di derivazione informat
logamente potremo collocare tra le corde rapporti, nellepartizioni dell'ordine,rischia
èonclusioni arbitrarie, come ca: infatti. alle sià comprovate affinità tr
tíe24 una'corda 18, allora 9 e 18, vibran- diàndurie a
óirniltà delle macchine (I
do insieme, daranno ancora un diapason, lo stesso!?ittkower riconosce.Inohre, il re-
umanesimo
nel Flora'), ffa "
letteratura" lingua e Progran
mentre 18, con L2 e24 daèt altri due inter- cupero integraledellalogica musicale
avrebbe una ettettrva utl- mazione (U. Eco), in due parole, tra.semat
valli: diapente e diatessaron.Ancora: co- oroporzionamento
e iiAi" it linguaggio musicale anticofosse oggi tica ed informatica, si possono aggiunget
rtr.ti"tqd una corda lunga 8 unità
collochiamol a tra 6 e 12; essà,vibrando con comuneménteinteso2t,cosa che non
è, alcune osservazioni sul modo di esporre.
praticarlo, limitan- costruzione dell'ordine da parte dei tratt'
6 darà un diatessaron(6:8:3:4), vibrando dunoueci astertemodal
mettere in evidenza quei rapporti (in- tisti. In mànc^nza'di un linguaggio simb'
con 12 datà un diapente(8:12:2:3); l'inter- docià
lico. come quelli, numerosi, che
vallo tra 8 e 9 sàrà-l'intervallo intero, mini- tervalli e accordi),per i quali il riferimento
matematica móderna offre allo studioso,
mo, della scal4 cioè l'intervallo di un tono. musicaleè inconfutabile.Per il momento
(e notevole) osservare che la co- teorico rinascimentale descrive i rappor
Infine collochiamo tra t2 e24 una corda di è sufficiente proporzionali
se- 'za semplicementecome sequej
htnghezza 16, essadarà il diapason con la struzionedeùascalageometrico-musicale
modalitàdi partizione succes- d'elleoperazioni, grafiche pe1 lo pi|,3
coréa 8, il diatessaronconla12(12276=3:4), suele stesse
íiva delle erandézz1'che àbbiams poc'anzi cessarie per costrurre I raPporú stessl'l-l
il diapente con la 24 .(16224:2:3). questo porteremo Í
concetto'
Lo strumehto, accordato, sr presenta cosl: illustrato.é dunquenfforzail dominio della
chiarire
proceduravitruiiana (mentre evidenzia gli esemDio la definizione albertiana del med
6...8...9...72...16...78...24
del disegno di Chitham). In termini algebrici esso è: b
Passiamo ora dalla musica alla geometria e Lbittii e I'artificio "rrnoii"o. gli estremi e
2ac/(a+c), dove a e c sono
consideriamo le corde come altrettanti seg- invece, il rapporto e
II disewo dcll'ordine il medio. Per Alberti,
mehti di eqtd. lun+hezza. segue: ttFz
delk scicnza monico, o musicale, è quanto
I sesmentii e 18 so-noi medi aritmetici del e la cttica oDerazionale
priiro e del secondo diapason, nel sensoche ciarno un esetnpio. Si diano corn'eterrnii
trent4tonn nzassimosetsant*,Il rd
ia loro lunghezza è, risp&tivamente' pari alla etbi"*o prima accennatoai rapporti mu- rninirno
in architettura, corire porto trd. questge quello è di d,ue.Si prma
media aritlnetica dellè ltnghezze delle cor- sicali,ed al loro uso
de6e12,t2e24.
I segmenti 8 e 16 sono invece i medi armo-
'musicalit, per usare l'espressioned-i Uafa,nft'oua
nici"o
Leon Battista Nbéni; ciò significa che la dif- ,Ufru'wA'wu rwtfu-na4Xrtrz
ferenzatra il medio e il segmento minore ootuna,qyov-519. 4p Y1s tFls
del diapason,tra il segmenó maggiore e il
medio,-stanno, ffa loro' nello stessoraPPor-
to delle corde del diapason, cioè 1:2; infatti
8-6=2, lL8:4, 2t4-t;2 e, analogamente,
16-12- 4, 24-16- 8, 4:8: lz2t7.
Infine, i segmenti 6, t2 e 24 sono in pro-
gressionegéometrica, fanno cioè parce di
úna serie nella quale ogni elemento è me-
dio proporzionile tra i! precedente e il
sezuente18.
Fii qui il modello pitagorico e tolemaico,
ma la matematlca-muslcartnasclmentale' A!7 A./3
con la teoria degli armonici, sperimenta in- ca&a,rzn,
tervalli quali 3:5, sesta-maggior e,-4:5, tetza Lllq*È
maqgiorè, 5:6,terz.aminore... e altri (fig. 6)
chJion.vi è modo qui di ricordarele. Vryn6;rn
L'applicazione di queìti rapporti, nel pro-
por-iionamento dell'organismo arèhitetto-
'nico,
è spiegatada\ffuÈówer; nella comPo-
(a"S.farra*, r\,rt rr*,r,tt*^tr",oll,iln'w, ai*)
53

parlaredei criteri di costruzio-


no in considcrazione ipiùpiccoli nurneripos' duto il senso. La descrizione "algoritmica" Mi pareche
il disegno, caratteri- ne del'ordirre. perciòdelleoperazionimen-
sAra'nno uno è. oer ciò cherizuarda
'ibili cbesannoinubrapporto: .i;io .li rrrttc
tufta l'einosiz.ione
l'esposizione albertiana
albertlana e.
e, in
rn tali e grafiche,'anziché del iisultato finito
edue;sommatidarannotre.Si dividaordI'in' stica stièa di tutta l'esposlzrone
modo per superare questlosta-
tera differenzatra il terrnine.massimo asse' generale, dei traitati di. ar*itettura rina- siail mislior
- e-ne- colir alóra la sceltà del irattatotdal quale
- -.e
-tymu- sess^ntí tl termî'nernxnmo
gnúto Jcimentali'n,talchésembralegittimo
in treparti,arynn; ciascana di que- i. p;;A;;e . piendere
^bilità le mosse è irrilevante e la deroga-
stetre oarti sirà usu;le a dieci.Pmanto si perciò
"""'*i'?irJ';;
neraià I'ordine ooerazioni. "'igi"ai,
d.elleoPerazioni,
l-'orrline delle anchePres-pres: d.ll" resolaè implicita;si direbbean-
per zi che ,rn" 1al definizione, realistica e
***àà ol ternrin;minbno unadi uliparta io qo"gli autori, come Vignola, .che
o d'ermetismo' tah metafisica al tempo stesso'sia-uninvito a
ossiadieci"e si'aztràqualeri.suhatoqt4*!a.n' amor di sintesi, Proce-
la norma, praticandoI'architel-
ta, QuestonuÌneroè ll mediomusicalechesi dure non vollero esplicitare.Si vede qui an- infrangere
disa dal terrninemassi'mo per cora. quanto la posizione di Chitham, con tura classica comeun gioco prezioso,imi-
,n*oo; esso
la sua macchina calcolatri- tandone non giàle forÀe, mà le armo-niose
ura rnisuradoppiadi quellain cui lo stessoi suoi decimali e
narneÍo disa dal mini.mo:Ia stessa propor' ie tascabile, sia lontana dallo spirito dell'or- raBrom.
7
zione, cioè,cbgsi era s1dhlitt tra i numeri dine disesnato. Strunara" ov'uerogerarcbia,
estremi,massimoe tninirno"x. Queste cònsiderazioni, infine, ci conduco- '
pur fugacemente,una dcll'ord.ine arcbiunoniro esuaconiEonden'za
Quel cheprecede,è ciò cheoggisi diceun nó a riprendere. Sia con l'annonia d'elcreato
al-goritmolcioè una sequenzadi'operazio- linea di'ricerca che Décio Gióseffi ha da tem-
po additato agli studiosi del Disegno: I'o- Poste,comeprecede,
niordinate al fine di otteneieun certo ri- -oerazionismd le basiteorichedel no-
la pro- di Pet"v Bridgman". Se ,tro Í"voro,- scendiamo ora negli aspetti
sultato, concetto su cui si fonda
degli elaboratori elettronici. àpp[""t" al disegno dell'ordine, questa fi- pratici.
srammazione
delle partizioli
tda è anchequilòos'altro:tolte le cifre, ci- tàJofir" porta a cóncludereche I'ordine stes- Applicando la.procedura
non già per le proporzioni successive posslamo dlstlnguere' ln tuffl e
tate adesemóio,è un diagrammadi flusso, so sí caratter:rzza
dell'al- uldme, quelle del prodotto finito, ma per cinque g[ àrdini, tre livelll principali, che
ciò significaiheè la stesuia esplicita
ed per intenderci: il livello co-
eorit;lo, pronto per esseretiadotto nelle l" opeiazioni, effeitivamente eseguibili chiarneiemo,
de-
Al fine di chia- struttivo. il tivìllo funzionale, il livello
írtrozionfdi un linguaggioad alto livello' .r"ùité. che lo modellano.
Si noti, ancora,chel'espressione algebrica rire" il concetto ci sia consentita una inéfa- coràtivo.
e l'algoritmo,conduconosì al medesimo ri- fora: un diseptrro,di caratteredidascalico,che Il livello costruttivo è quello. delle grantli
q
sultaio ma non sonoconfrontabili, sul pia- rinorti in chliaro il processodelle divisioni masse e del primo proporzionamen-to
infatti, pone sulccessive ed i rappbrti interni tra le qarti, comprende ré elemeritit il piedistallo, laco-
no operativo. L'algoritmo,
alcunècondizionichel'espressione per osni livello della partizione, contron: lonnà e latrabeazione (fig.7).
algebrica 't"to
non contemplaaffatto;i- numeri che defi- ótt un disegno che illustra esclusiva- Il livello funzionale coàfrende invece le
nisconoil rapportotra gli estrqmisono "i mente il risultato finale, appare come r1l 'pi.airirttó, oarti più piccole qenerate-perdivisione del
più piccoli pbisibili", vàle a dire gli interi oezzo efÍettivamenteeseguitoe percro udr- de[a óolonna é dell" trabeazio-
'più me- ire. Oueste parti si distinzuono per avere
con la-partitura del
|iccoli,-il chesignificache gli estremi Lile, confrorrtato
a e c debbonostarern un raPPortosemPrl- desimo pezzo. funzùni spècia\zzate, ciò-che gr'iustifica il
ce.che possa esprimersirraficamente in mq' L'idea di un disegno dell'ordine nel qyale nome dató al loro raggruppamènto. Ogni
do i-niediato;'"1 nell'espressione siano le operazioni mentali e grafiche, il loro elemenro del brimo livéllo ii divide dunquq
"otttt"iio,
algebrica,l'implicito raPPortoa/c, può as- pro".derè e le loro interdipende nze, a de{r in tre parti: il piedistallo comprende lo zoc'
sumerequalsrasr valore' lJunque' clo cne sr- iire il risultato a me sembra seducente, an- colo, ii dado, là cimasa;la colonna comPren-
no a ierilembravaun pregiodellanotazione che peréhé permette di superare, definiti- de la base,il fusto, il capitello; lattabeaúone
lacorni-
modern4 la suageneralitf potrebbe,in que- vamènte, "fimbarazzo della regola": qua. comprende I'architrave, il fregio e
sta luce, essere conslderatoun clrÎetto. le. infatti, la regola e quale il trattatista da ce termlnale
ele-
Ma non basta:l'algoritmo porta a definire considerare, peiaffronfare lo studio dell'or- Il livello decorativo è quello in cui ogni
solo viene completamente modellato per
la distanzadi b dali esttetii e perciòa in- dine, dal momento che tutte le regole mento
limitarsi ad unó dei clas- mezzo della e del propor-
dividuareil mediob. Con ciò, prir-naancp- diverse? Occorrerà eiustàpposizione
qui che
ra di attingere al risultato, I'algoritmo sici (difficile scela!) o saràmeglio confron- zionamento?elle modanature; E'
per sDoccare ln omi ordine sicanttenzza-E'ancora qui che
verificala definizionee permette,in un cer- tarne un buon numero
la qualitàdel iap- nuova regola (del tutto arbitraria), come fa la-resola ammette le deroghe più,ampie ed
to senso,dt apprezzare
porto; laddovéi'espressione algebrica,nella Chithamì Come infine giustificare una re- è qui] infine, che maggiormenies! differen-
iua sintesiestrem4forniscedirettamente;un eola che rende giustizia alla creatività uma- ziino le varie versioni degli ordini ProPo-
risultato di cui potrebbeancheessersi per ía solo nel moirento in cui viene disattesa? ste dai trattatisti, a tal punto che, in una
54

/ I tre livelli della gerarchiadelle parci dell'ordine classico.

descrizione di carattere generale,non è pos- quelle.dipendono le divisioni successive;e


sibile dichiarare altro che pochi elementi, cosr vla... hÍhfira
i quelli che ricorrono coi maggior frequenza:
' nel piedistallo, lo zoccolo, se è modellato,
coniprende fascee raicordi al dado, il dado
è ingeffilito da una cimbi4 la cimasaè com-
Le dle prime divisioni dell'ordine, in tre
parti e ciascunaartcorain tre, si traducono,
irel disegno, in nove linee che separanole
membrJture essenziali.Queste nove linee
I

. l l
I
posta da gusci e gole e possiedeun suo goc- costituiscono un arci{icio mnernonico no- è,
ciolatoio; nella colonna, la basecomprénde to a tutti gli studenti di architettura'6, me- .E
un plinto e nno o più tori e scozie; il fusto
è riccordato alla bàse e al capitello a mez'
glio, se considerate, correttamente, nell'or-
dine gerarchico (fig. 8). Tuttavia, essepaio- ae
s
zo di due cimbie ed è slanciato dall'èntasis, no riflettere ouella concezione cosmologi- €
ca che t*t" prtt. ebbe nella cultura d-el
il capitello comprende un collarino, un echi-
no (iariamentelnodellato), e un abaco;nella mondo antico e rinascimentale. Ci sia con- I
T
tabeazionel'architrave è scandito da più fa- sentito d'affermare che la divisione succes- I
I
I
sce,il fregio può soreggere importanti mo- siva per tre, come ancheil rapporto musicale I
I
tivi come le metope ed i triglifi (ordine del tie e del ouattro. che abbiàmo sopra ri-
dorico), la cornice, composta di gole e li- cordato. rispe'cchianofedelmente q,t"U; $.t- i
, l

stelli, può comprendere dentelli e modiglio- so Ordiné'supremo del cielo, ihe ispirò I
I
I
ni che sorreggono il gocciolatoio. alcuni tra i più affascinantipassidella lette- . t
I
Poiché questa organizzaTione gerarchica, ratura d'ogni tempg, da Cicerone a Dante,
-ahimè, t
I
cioè in ordine di importanza, degli elementi e che qui, non ha spazio sufficiente
dell'ordine è utile nel disegno e, più in ge. p.r degnamente riàrdatott.
nerale, nella lettura dell'organismo architet- Tra "rr.r.
i piccoli,-ma utili artifici mnemonici,
tonico, perciò nel rilievo, ne daremo una che riguardano il disegno dell'ordine, vor-
rappresentazione schematica"scrivendo a si- remmdancora notare.quelli che si riferisco-
nisira gli elementi più importanti, a destra no al proporzionamento di massima:
quelli che da loro dipendono nella gerarchia" il oiedìstailo è alto circa un terzo della co-
e scriveremo in alto quelli che occupano le loirna, la trabeazione circa un quarto;
oosizioni più alte. in bassoquelli che mate- llaltezza della colonnà varia nèi cinque or-
ii"l*"tt"ii trovang in bassà.Ad esempio: dini, sempre in funzióne del.diametro, co-
me . segue (facile ricordare la sequenza
. Ordine... 7,8,9rt))z
Trabeazione
- Cornice ordinetoscano 7 diametri
' - Fregio ordinedorico 8 diametri(o 7 1/2)
- Architrave
. Colonna
- . Capitello
ordineionico. I diametri
ordinecorinzio. l0 diametri(o 9 l/2)
ordinecomposito 10 diameui; sì i
' - Fusto
- Base
Piedistallo
- Cimasa
l'intercolumnio, cioè la dtstanzatra colon-
na e colonna, à sua.volta"varia come segue: i w "r*
-' Dado
- Zoccólo ordine toscano areostilo, dz 4 à 6 diametri T,rhffi*
I T
ordine dorico diastilo, 3 diamptri
ordine ionico eustilo, 2 diameprie un quarto l r
ordine corinzio sistilo, 2 diamedri
Come si vede,scrivendole parti dell'ordi- ordine composito picnostilo, l diainetro emezz-oi
È *i"
ne in questomodo, essesi dispongonosu
più colonne:la prima a sinistracorrispon-
àe al primo livelio,quellocheabbiamodet-
to coitruttivo, e indicaanchei segnichesi
Infine, sullo stessoschemacheillustra la ge-
rarchiadelleparti dell'ordine,ne scrivere-
mo il proooizionamento.ri{erendo osni
+iTfiIfui
debbonotracciareper primi, le divisioni che franoie aú'elementocheprecedenella"ge-
si debbonoper prime misurare,poichéda rarchia.Ad esempio;quardo si legge:
55

8/ Le "nove linee" della vecchia scuola riordinate secondo


il criterio gerarchico.

Ordine(9Me3/4)
-.: Trabeazione,1e 3/4 (3)
Cornice, 1 (9)
Gola diritta, 2

etc.

s'intende che l'ordi-ne è alto nove moduli


e tre quarti (cioè, come abbiamo detto, no-
T- t--=l

ve voite il diametro della colonna più tre


quarti del diametro stesso);che la.trabeazio-
\
ne occupa una pafte e tre quarti di quella
altezzaèd è, a sua volta, divisa in tre parti;
che la cornice è alta vîterzo della trabea-
zione ed è divisa, a suavolta' in nove parti;
che la sola diritta è due noni della cornice
ed il goiciolatoio, con il suo listello, tré no-
nl, e cosl vla.

L'ordi.ne è ancbe un ffiscinanie gi'oco


di costruzioni
Anche se, evidentemente' non è legittimo
smembrare l'architettura Per trarre giudizi
rli qualsiasi genere, nulla impedisce, tutta-
via, di considerareseParatamente alcuru ele-
menti ricorrenti ed affrohtare anche, una
volta per tutte, alcuni problemi di disegno
(nel sénsolato sopra specificato).Ciò può
i"t o"ot"t" ad un eioco-di costruzioni, il che
non ci dispiace affltto (anche la musica è un
t \

groco/.
Le modanature
Gli elementiminori dell'ordinesono mo-
dellaticomponendoo'montandó insieme'
alcurupezÀsagomati, chesi chiamanomo-
d"natr.ri.(dallatino'modulus',modello).Le
modanaturepiù ricorrenti sono(figura9):
(a) il listelloo lista,dettoanchefiletto, re-
golo o pianetto;
' iastrag;lo-(dalsreco)o tondino, dèt-
(b)
to anc-hefusaiolao fusarola;
(c)
' ' il zuscioo cavétto,dettoanchecimbia
@iladio), o cimbra (o cembra,dallo
ipagnolo'cimbrar',curvare);
' ' lroiblo, che si chiamaancheechino
(d)
quando,nel capitello,generaunasuPer-
ficie di rotazíone;
(e) la sola diritta o lesbia;
iÓ l" Éol" rovesciao dorica;
19) t";""p (elg,t::t scòtos,oscurità)det-
ta ancnetrocnuo;
.56

-
1l/ Le tre basi: toscana' attica e ionica e i relativi
Geometria
Proporzionamenti. La distinzione'
e musica?
a nostro awiso, è priva di senso se vista nella logica

9/ Le principali modmatue, figlie del livello decorativo. 10,/ L'accorgimento di Palladio p.r il disegoo dell'éntroi. e nella cr:ltura metematica rinxcimentale.

(h) il ioro (dal latino'torus, cordone), det-. listelli. Come si vede, nella baseionica ri-
to anche bastone; suonano eli intervalli di ottava e di quarta,
tafir,narùtu-
a questg, alcuni autori aggiungono: cioè il dialason (t:z) e il diatessaron(r'+).
(i) il becco di civetta;
(l) i denselli; La rastremazione del fusto o ènusis
(m) le mensole; Il fusto delle colonna è rastremato in alto
(n) i mutuli o modiglioni; e cioè si restringe gradualmente, a partire
(o) le fasce; da un terzo delT'ùtezz6 fino a misurare, per
solito, i 5/6 del diametro; questa rastrema-
Le basi: toscAnL,attica e ionica zione. in greco. si chiama èntasis. Mentre
Nel gioco dell'ordine le basi hanno una certa eli altii t.artt"tirii descrivono complicate co-
intericambiabilftà. Ad esempio,ed anchese ítruzioni geometriche
-disegnarla dell'èntasii, Palladio
la cosasuscitàle ire di qrr.tto o quel tratta- insegna a in un modo semplice
tista, è un fatto che la baseattica, per solito ed .iegante ché ha evidentissimeradici nel-
sottoposta.alcorinzio, spessoè usatanel do- Lapralicadel cantiere: <Partiscoilfasto del-
rico e persino nel toscano, sicchéconverrà, laiohnna in tre parti eguali, e kscio Ia tena'
cotn" ia Vitruvio, parlare separatamentedel- parte da bassodiritta a piombo, a canto I'e'
la loro costruzione (fig. 11). itremità della qwalepongo i'n aglio una riga
Tutte le basi sono alte mezzo modulo. sottile alquanto lunga corneIa colonna o po'
La basetbscana è larga da un modulo e mez- co oiù., e'rnuooo quàllo oarte cbe aaanza dal
zo (Palladio) a diminuire (Vignola, 1 mo- terLoín suso, k tíorrofi., che'l caposuogiun'
dulo e 3/8) fino,a un modulo e un.terzo. ga al punto della diminuzione di sopra dclla
Per disegnarla,si divide l'aJtezzalndue parti óolon o totto il colkrino; e sècondoquelk cur-
ed una si dà al plinto. La parte residua si ea.turd.segno,e cosìmi oime Ia colonna al-
divide in quattro (Palladio) o in sei (Vigno- qua.?togònfia nel rnezo, e si rastrema moho
la): una parte si dà al listello rotondo che garbatarnente>
raccordiil fusto alla base,il resto è del to- Querto anifizio,sebbene pensato per dise-
ro. Dirnque, nelld versione palladiana"il pro- gnare la sagomadel fusto al vero, si può be-
porzionamento della basetoscanaesprime
un diatessaron (3:4), cioè un intervallo di
quarta, infatti il toro è alm i tre quarti del
E' plinto, mentre, nella versione.vignolesca,
h^til,,bbtu,* I'intervallo è una terza minorè (s:6).
C u ' Della base attica abbiamo già deitoi ci ba-
,o.òuú?cJr,)dîùry sterà osseryare che il proporzionamento
\ , esprime una sequenzadi diapason,diapen-
J arùy , un6n. (;adfila,
î ' te e diatessaron, cioè intervalli di ottava,
quinta e quarta; infatti il doro superiore e
Ea l: ,"

lascozia sono nel rapportg 2:3 (la scozia è


C : owk (úúw) una volta e mezzo il toro superiore) e, an-
'
cara, il toro inferiore, che è uguale alla sco-
\ " zía, sta al plinto nel rafporto 3:4, infine il

\r ldl.lhilr.,
AU"" -..toro superiore è alto metà del plinto e, per-

ióîia
ctò, realizza il diapason 1;2'z8.
î f{òrrovwho La base ionica è larga da un modulo e tre
J-s ottavi (Vitruvio) a circa un modulo e un ter-
zo (Vignola) Per disegnarla, si divide l'al-
tt tezza in tre parti e il terzo inferiore lo si
)r ,lftw dà al plinto. Ciò che resta si divide in sette
parti e tre si danno al toro supériore, il re-
ir. s1o,in p44i uguali, al*le-duescozie coi loro
57

12/L'ordtnetoscano buozzidt Yignola,


di Giacomo
secondo
disegnato il dellepartizioni
procedimento
successive. .

nissimo adattarenei disegni in scala,utiliz- tr tr


. zando un listello di legnó (fig. 10). Si può
i dimostrare, grazle ai metodi della scienza
' delle costruzioni, che, quale che sia la sezio-
ne della riga e quale che sia il materiale di
cui è fatta,-laforma dell'èntasis,ottenuta in
questo modo, non varia!
eiò dovrebbe far riflettere su tutto un ba-
gaglio di e.spedientidel disegno accademi-
co, torse a torto d$Prezzafl dar matematrcr I
moderni e anche da alcuni cultori della
sirenza della rappresentazione.
L
t
Per concludere: Cinque Pezzi Facili, o'u'uero
un canovaccio sul quale cornpotre' rileoare,
i
t
I

stud.iare i cinque' ordini' del?architettura'


classica
It I
i
I
Per concludere vorrei ProPorre, nella for-
ma sintetica che abbiamo convenuta, la sud-
I
I
I
I
t

divisione principale di ciascunordine, fino


al livello siruttuiale, lasciando invece abboz- I
i
zato il livello delle modanature. Le versio-
ni disegnate dai trattatisti dovrebbero
I
I
rnserrsr rn questt modelli senzaforzaître, l
e tra i molti i rattati, ho pensato diutúízza-
re liberamente ora quello di Vignola, ora
l
quello di Pa[adio: si vedrà, sPero,come Pur
I
eìsendo assaidiversi nel metodo, entrambi
si prestino aqevolmente ad esseretradotti,
pei così dire, nel linguaggio di Vitruvio.
Qualche esempiografico' ma meglio sarebbe
dìre operatinò, è-dato nelle figure. tt4i {"
consentita un'avvertenza: leggerele tabelle
che seguiranno limitandosi a riscontrare
ouanto i rapporti numerici siano semplifi-
J"ti risp.ttó al modello originale, non cre-
do cheierva a sran che.L'idéale sarebbeche
anche il lettoré più timido con la matita si
provasse a disegìare e a dividere, a mano.
iib.t" e *a occhlorr,quelle altezze che costi-
tuiscono il tema essenzialedella partitura,
. trascurando Sh 3bbellimenti; solo così si può
apprezzareà pieno, io credo, la procedura
vltruvlana delle Panlzronl successrve'
Il dettaglio delle modariature e del ProPor-
zionamento più minuto saràpoi frutto del
rilievo, ooo"io dell'analisi del singolo trat-
tato. oppure ancora, perché no?, di un li-
bero bJe?ciziodi composizionet tutto ciò è
pti,r sempre'e sohanto il DisePo.
58

da Vi-
quattro parti sse ne riporta una in al- L'ordine dorico di Gi'acomo Barozzi
Liord.ine toscdnodi Giacomo Barozzi da Vi' to in gnola, secondo la procedura delle partizioni
dellavabeazipne; lo
gp.ok tradono nellapro.cdura dellcpamnoni to o"i"',r"t. P^Lt zr
parti e se nè riporta successloe
silcct*shx,o'r,xterout74tpotefl.sca.n'{ansa'mentesi divide ancora in tre
disegnato una in basso per. avere l'altezza del.piedi- La partizione segue in pieno la regola
astorica: come -Wtrurtio'awebbe
Vtgnol.4. stallo, Si divide ancora una volta, e infine, classica.
lo stessosegmentoin sette parti e si ottiene L'intercolumnio è diastilo, cioè largo poco
della colonna rneno di tre diametri.
Il toscano è il più semplicedei cinque ordi- il modulo,"cioè la larghezia
ni e. secondo iìrattatiJti, ha un carattere ru- all'imoscapo L'ordine dorico di Vignola è così spartito
siico. Le.óolonne, dunque, non raggiungono (fig. 13):
in sette parti e due
una grande altezza.ePer questa raglone il La trabeazione si divide
Delle èinque parti
loro fusto deve avere una rastremazLoîe ac- si danno all'architrave.
che restano, si divide iri tre la parte,di mez- Trabeazione 1/4 della colonna (e si divide in 4 pani)
centuata...
una di queste parti pirì piccole si aggiun-
L'intercolumnió è areostilo, cioè il più am- zo:
è il resto, di sopra, è
oio tra quelli descritti da Vitruvio, in mo- ge alle due del frègio rregto, le uz

lo che pàtta.o*.tttire il passaggio ode'cary, iutto della cornice'u.


e la.basenon pre-
d'altri istrumenti rusticir, Se Ia trave è di La colonna con il capitello
" dia- sentano problemi: basta dividere a metà la Coloma: 8 noduli (e si divide in 8 pmi)
oietra I'intercolumnio misura quattro
'metri,
di legno può anche essere più più alta à"lle s"tt" parti, per averel'alrezza
-a seè -del Capitàlo, l/2 (e si divide in 3 P*i)

largo. capitello e Io stessoper la parte Plu bas- Abaco e roa cimu, 1


della base, ivi com-
il foscanb di Giacomo Barozzida Vignola sr- o"i averel'altezza
pi.i" il listello della cimbia inferiore'
è.così spartito:
Íioi"aitoff" si divide in setteParti,lapatte
diiopra si divide aîcgr.a in quattro e tre dl
Tnbeaiose: 1/4 della colonna (e si divide in 7 pani) quede quattro pafti si danno alla cimasa,si
Boc, 1/2, tosena, (vedi sopra, e si divide ia 2 pani)
àmpiei" st.rsà operazione nella parte più
basti e i tre quarti del settimo inferiore dan-' Toro, 1 (comprende il lisello della cimbia)

no l' altezza-dello zoccolo.


E' chiaro che questo è solo unadelle pro- Piediitallo: 1/3 della coloroa (e si divide in 8 pmt)
Colonha: 7 moduli (e si divide in / pani) cedure per partizioni successrve(o deg[ al-
goritmi, se si vuole), che possono essere
Capitello, 1/2 (e si divide in 3 Pani)
praticati e non escludoattatto cFe ve ne sla-
no di misliori; l'importante' rru Pare, e rl Zocrclo, ! e.L/4
"gtafié" 'tperazionale"' Io cre-
- Echino ( o ovolo), 1 metodo: e
Collaino (o fregio del càpitello), 1
do che urisemplice cónfronto con la com-
-
oli."," .eeola iignolesca renda all'oPera-
di Andrea Palkdio, second'o
iiorrit*o"il *.tió che gli va riconosciuto L'ordine ionico (e qui
la Drocedura delle partizioni swccessirte
Bw, 7/2, toscma, (e si divide in 2 parti) e sono anche convinto che I'ipotcsi sopra astoriclte, ma di una
nìn si tratta di iiotesi
Toro, 1 (comprende il listello della cimbia) descritta ootrebbe rispecchiare quel che real-
trastizione).
mente arfuennequando il irostro Giacomo fedele
ptog"ttò, disegnandolo, il suo ordine
Piedistallo: /3 della coloma (e si divide in 7 paai) La colonqa è'afta no-vemoduli e risPetta Per-
toscano.
ciò la reeola più semplice a ricordare' Per
Questo tipo di analisi, può, evidenteme.n-
la trabeLioie, invecè, Palladio preferisce
te-,essereèstesa,dettagliatamente, a tuttt e
limiti im- t'raseredire la norma e la disegna alta un
cinque gli ordini, ma,éati i brevi
quinto della colonna; anche il piedistallo,
Dostr a questo saggro,converrà lasciareal let-
'tot. è meno di un terzo e pre-
disegnà, cioè a chi legge e conte- di .ont.go.ttza,
quarto e mezzo (cioè un quar-
"h" il compito, peraltro pi+ cisament-eun
Come si ffaduce la tabella, qui riportata, stualmente diiegna" più mezzo-diametro).
reinventareú gloco del- to
nella procedura delle partizioni succèssive cevole,di scoprire e ci L'iitercolumnio è eustilo (<eqwestaè la piìr'
le oartizioni e perciò, nel seguito,
(fis:12)? ed alle relative illu- bella e cornmoda maniera d?i'ntercolumni"),
òiit""ói" innanzitutto I'assee si stabilisce limiteremo aile ta6elle due diametri e un quarto.
l'altezzadella colonna' Si divide il segmen- strazloru,
5t

13l L'ordine dorico di Gircomo Brozzi da Vignola,


secondo la procedura delle panizioni successive.

Il capitello, con le volute, elemento caral


rcrisficp dell'ordine ionico, richiede qualch

II
attenzione. Esso contiene, infatti, un elt
mento in più, rispetto ai capitelli degli altr
ordini: il pulvinò, che aggètta ai lati ripit
gandosi nélle volute. La forma del capite
'"1'[o è dunque così articolata:
:'l
: !
- abaco, con la sua cimca;

I
- puliioo con le volute;
- echino o ovolo;
- colluino in forma di tondo.

Al collarino si attaccail fusto della color

I
na conla suacimbia.L'ora{ineionico di Pa
ladio è così spartito (fig. 1a):

Tmbesione: 1/5 della coloroia (e si divide.in 12 pani,

- Coloma: 9 moduli (e si divide ir 9 paai)

Capftello, 9/18 e mem, cioè 1/2 diametro più


lllS dr mem dimetro (e si divide io 9 pani
e mea; vedi nota 30)

3 pani ucora sono delle volute (v. oota 3

Bxe, 7/2, ionica" o amica (vedi nora 33)

- Piedistallo: 1,/4 ddla colonna, più mco diametro


(e si divide ìn7 ptr: e meza)

L'ordine coiinzio secondo Vignok

Qui Vignola rispetta solo in Parte la t


sempliceregola di proporzionamBnto gel
raleihe abbiamo rlcot-dato. La colonna, :
fatd, è alta dieci moduli, la trabeazione è a
un quarto della colonna, ma il piedista
è, iùece, alto un terzo della colonna I
un sestodeldiamerrb. L'intercolumnio è
6o

.ì'...'.::i...,,
i
'r"

14/ L'oiltneionico di Andrea Palladio, secondo


h prbcedura delle partizioni sucbessive(e qui non si tratta
diipotesi astoriche, ma di ma fedele trascrizione)

cino al "sistilò", cioè,è largo duediametri


e un terzo, annchéduediametri,comevor-
rebbe Vitruvio.
E' questoI'ordine p7ù"ad.orno",comedice
Paliadio,cioèpiù iiecoratocon forme mo-
dellateliberamente,comele foglie e gli al-
tri ornamenti del capitello.
L'ordine è cosìspartito (fig. 15):

Trabezioner 1/4 della oloua(e si divide ia 5 pani)

Cornice; 2

Fte$o,7 e 1/2

Archimvq 1 e 1/2

Colonna 10 moduli (e si divide in 10 pmi)

Capitdlo, 1 e l/6 (e {r divide in 1 pute e 116)

- Abaa, 1/6

Cmpu e dcoroion€, I (e si divide in 3 parti)


I
Volute e caulicoli, 1 (divisa in 3 pmi)

Volut4 2

I - - Caulicoli, t

I Secondafoglia' 1
I
Prima fogli4 1
I
I -..Fusto,8e1/3
I
IJ
ì l
Rte, !/2, at{e (vedi sopn)

Piedisello: 1/3 dellà oloma più 1/6 del &metro


(e si divide in 9 p*i)

\l - Cim*a,'l

\l Dado,'V e l/7

\i
- Zocalo,6/7

I
ìt
L'ordine cotnpositoo "ktiito" di Andrea
I Palkd.io

Più reeolatoe più bellod'ogni altro, secon-


do Anfuea,l'órdine uinverltionedegli An-
tichi Rornanirr, ha Ia colonna alta dieci
moduli, il piedistalloè un terzo di dettaal-
tezza, secondola regolasemplice,mentre
l'altezza dell'architrave è ridotta a un
í
quinto.
f intercolumniodev'esser picnostilo,cioè
larqo un diametroe mezzo.
L'oldine compositodi Palladioè dunquece
sì spartito (fig. 16):
61

15/ L'ordine corinzio di Giacomo Tjtozzi da Vignola,


ancon secondopartizioni successive.

Tnbesione: /5 della oloua (e si divide ia 12 pmi)

Comie,5

Fregio, 3

Architrave, 4

- Coloua: 10 moduli (e si divide in 10 parti)

Capitello; 1 e 7/6 (e si divide in pmi 1 e 1/6)

Abaa,l/6

Gmpaoa e dmroioni, I (e si divide ir 3 p*u)

Volutg 1

Saonda foglia, 1

?rima foglia, 1

Fusto, 8 c 1/3

Bte, !2" anica (vedi sopm)

Piedistallor 1/3 (e si divide in I pua e 1/2)

Cimaa" 1

Dado 5 e 1/2

Zoeolo,2 (e si divide ia 3 pmi)

Deorzioui, I

Listello, 2

Breuissimaconsidardzionlfi.nalc sull'apriert-
za operd.zionalea,plicau ai due tratutisti di
cuiîoqra e sai Do;;ihni sniluwi dclk rnedesi-
rna e:spericnza'neglistudi chà riguardano h
rnetoclologia del rilieoo arcbiuttonico
Io mi rendo ben conto che le considerazio-
ni svolte sin qui e, in particolare, la rilettu-
e"i+ di {fut plg.., deitrattati
ry grafrca
crnquecenteschl,Puo esserelnutile senguar-
daa dd, punto"di vista dello storico. Deb-
bo perciò precisare,a costo di esseretacciato
di fiedantèria, che qui non si parla' né si in-
tende parlare di Storia, ma solo e semPlice-
mentt di Disegrfo. Sta di fatto che le due
discipline sono tra loro connessequel tan-
to clie impedisce di praticare l'una senzàac-
compagn;rsi all'altia (e tanto' credo' vale
per ii disegno come Per la storia dell'archi-
tettura).
Vorrei, ancora, esplicitare quella che, a mio
avviso, è l'immediata aPPltcaìtanedi que-
sti studi: una posbibileprocedura nel rilie-
vo dell'architÉttota classica.La selezionee
62

'16l
L'ordine compositoo "latino" di AndreaPalladio
sempresecondopartizionisuccessive.

t.
A
kl'ordinamentodei punti da misurarepuò'
I infatti, e forsedev{ geguirelestessegerar'
I chiechegiàsi trovano,per cosidre' rncor'
I pot"t. nèll edificio'..
t'Iofio., e al di là di ogni problematicz
disciplinare,restail Puro e semPlice piacett
di riscoprireun argomento
-da del lJtsegnocht
mi sJmbrava, qualche. temPo
ineiustamenteffascurato; e sevl e qur unÍ
paiola solache ancoranon sia statadettí
è un solo disegnocheancoranon sia stat<
fatto, ciò derlva, ancora una volta, dall'
combinazioni del gioco dell
".*óttiot.
perledi vetro (H. Hesse),cioèda quelrivok
àel'intelletto'chescaturendomagaridaur
sogno,mio o di ScipioneI'Emiliano, pass
la geomeuiadi Pitagora"una fug'
"tt?"*tto
di Bache la ólendida architetturadei nostr
avi, tutto rièollegandonei passaggidi ur
pezznfacile che, oggi, pochi insegnano
iochissimi eseguono.

E Ricurdo Migliari ' Dípartinenm di Sciznze e Ston


dellArcbitetura, Unfuersità &gli studi di Cbiati'

su
- - Come ogni disciplina anchel'ordine ha un
(1)
intrinseco valore formativo, poiché costringe
cit
-come liarchitettura in chiave strutturale,
pensare
insiemedi parti organizzatesecondour
precisagerarchiae perché insegnaa,Prog€ttar
' (quale che ne sia lo "stile") modellandone
pioporzioni (e non il dato metrico, di per
i*igoifi"*t.). Ma perchéil disegnodegli ordi
è datanti anni negletto?Certo per molte caur
suffragate però, io credo, da due ragio
dominanti: f equivocodelf architetto tecnolog
I'equivoco della scuola razionalista- Il prin
equivoco vuole che I'architetto debba op
qualificarsi come tecnico più che c9me.a1is
e poiché il disegno degli ordiri classici è r
i retaggio della vicchia scuola accademica,vie
rifiutato come inutile orpello, estraneoad og
forma di tecnologia. Questa stespa paro
*artistar, deve essereusata con prudeùa:
diciamo che quell'architetto è un àrtista,
.. facciamo un complimento, ma se diciamo c
è più ardsta che tecoico, la par_oJasuona cot
- un'offesa.E irn gróssoerrorg dal momento c
( .
63

quasi tutti gli architetti oggr più acclamati,so-. per


-dine il qaalefacilmente?otrai trooarela multi'tu- disegnaticonprecisi'one, furono trascritti dagli sta-
dc' li abstrui & recond.i'tiVocabuli'a li soi di inàíani di:architeuaradi Cbandigarhin scak
no soprattufto ertisti, siaper formazione (quasi - pollhe ",in'
hci & in ePsdt4br.tldcon srlmtnostudio expositi inglese,autom4ticdmente'sî,:PiEdE
rutti cresciutia bottega,pochissiminellescuole
d'architettura), che per professione'Il secondo & enuchatiad hnmensautiliate dc ciascanoSta'' tero" grazieaI Modulor 6' (seipiedi)". Le Corbu-
equivoco, direttamente connessoal primo, na- d'ioso€t beniaolodi Esa opera Como 1521,ri- síer,Il Modulor, saggíosu una misura annonica
sce dall'eredità razionalista; la decorazione è stampàanastaticadel "Polifilo", per cura di A'. su,coLaumà'naunioersahzenteapplicabileall'ar'
un'insulto, Ie forme strutturali sono disegnate Brusihi, A. Carugoe F. P. Fiore,Milano, 1981) cbitettara e alla meccanita,Milano 1974.
e quelladi D. Barbaro,stampatanel1567(I die- (7) La difficoltà di partire gli ordini indusseOtta-
dalletensioniinterne,gli elementiportanti so-
ci libti dcllArcbitenura dt M. Vitruvio, in Ve- vio RevesiBruti, gentiluomo vicentino, ad in-
no liberi ed in vist4 separatidagli elementipor-
n*ia, 1567,ristampaanestaticadel "Polifilo", ventareun ingegaosocompassodi proporzione,
tati: fordine è unaregolaesetic4 perciò eqtranea
con un saggiodi M. Tafuri e uno súdio di M. detto Archisesto, chè, assegnat a I' altez-zadella
ai principi del razionalismo.E qui non concor-
Morresi, Milano, 1987),infine quella ottocen- colonna"restituivaProntamentetutte le altre mi-
diamo affatto con GabrieleMorolli ('e mernbra
tescadi C. Amati(DellArchitenura di Marco Vi' surerelative a ciascunordine- Questo strumen-
d4li omamenti,Firenze,1986),quando,più vol-
te, definiscequest'equivoco"storicamente più traoio PollioneLibri Diecí, pubblicati da Carlo to si può considerareun vero e ProPrio regolo
che legittimo". E' uf' altro errore fordine è, se Amati professorearchitetto, Milano, 1829,i' cal"olatore degli ordini e costituirebbe' se non
.$ampaanastaticaa cura di G. Morolli, Firenze, fossedel tutto desueto,una valida alternativa ai
si vuole, infuso di razionalismo (si leggaVitru-
vro); dal canto suo il razionalismo è ancheuna 1e88); orocedimenticlassici.Cfr. O. RevesiBruti,,{r-
- l|trattato De ReAedifuatòia di Leon Batti- chisesto performar confacilità li Ci'nqueOrd'ini
regola estetica(sene legganogli epigoni forma-
staAlberti, stampatoper la prima volta nel 1485 d.'Ar chitettura... Y icenza7627.
listi);.in conclusione,non vanno confusi i pro-
blemi atruali della composizionearchitemonica, (LeoriBattistaAlberti, L ArchitetturalDe ReAe' (8) Cfr., ad esempio,i disegnidel codiceAtlantico
con lo studio dell'architettura antica, studio il difi.catorial,Testo latino e taduzione di G. Or- 157r. e 136v. ricordati da L. Firpo, Leonardo
cui valore, formativo, euristico,'è al di sopra di Iandi, Inuoduziòne di P. Portoghesi,Milano, Architeno,Torino 1963.
Le66); (9) questepartiosi collocbi.nok basine'
ogni tendenza"al di là di ogni polemica, oltre "...Compiute è,
. ogni llmite imposto da un gusto.effimero.
- il trattato di Architettura di SebastianoSer- ?roPri tiogh"ala giastaproponione.dellequali'
(2) R. Chitham, Tbeclasical ordrrc of arcbitectare, lio, stampatoaYenezia, nel 1537; ihi lo grooroa compresottiil plínto' sia'per,an
London, 1985edito in Italia con il titolo G/z or- - il trattato dell'Archirc*ura di Pietro Cataneo mezzodi'ametrodella colonn4;e I'aggeno,cbe i
senese,stampato aYenezía,nell554 (Pi'etroCa: grecidirono Ecpboragneabbiaper un quarto del
d.ini classiciin arcbiunur4 I fondammti snici
- Gli ordini nei loro partirohri - L'usodcgli or' tàneo,GiacomoBarozzida Wgnola,Trattati, con díarnetro:ondcsarà'tatta la baseper lango e pu
d.ini,lvlalano1987, I'aggiunta degli rcritti' di Architettura di Alpíse largo un diametroe tnezzodelk colonna.La sua
(3) Mi si perdoni il temerario riferimento all'opera Cornaro, FrancescoGiorgi, Claudio Tolomei, olt"zz4 ooesia atticarg4 si dioida in mod'oche
di Clementi; che è qui richiamata solo per non Giangiorgio Trisino, Giorgio Vasdri' a cura di Iaparte di sopraabbíaun teno ilzl di'ametrodcl-
sapérresistereal fascino di una metafora mu- E. Bassi,S. Benedetti, R. Bonelli, L- Magagna- h colonn4 d il rimanmte Io abbia iJplinn. Sot-
to, P. Marini, T. Scalesse, C' Semenzato, M. Wal- trana l"altezzaful plinn' si di.oida il testo in
sicale.
(a) G. A. Boidi , Manualedi Diwgno Architetnnico: cher Casbtti, Milano, 1985); qudttro Pa'rti: di una dclle quali si faccia il toto
dpia t CinqucOrdini del Vîgnok,Totino 1876. - La Regoh delli Cinque Ardini dArchitatu' iuperiore;e le tre cberimatt'gonosi dioidano pt
(5) Per ordine classicointendiamo quello desèritto 14 di GiacomoBarozzi daVignrcla'stamPatonel netà, à cheuna siapel toro inferiore e I'altra per
' dai trattatisti del Rinascimento:una regola, co- 1562; i listelli e la scozia"cbei Greci d.bonotrochilon'
' - I Erattro libri dellArcbitetturadi AndreaPal- (Vitruvio, fr)'óa DellArchitenuta di Marco Vi' .
m'è.noto,piùreinventatacheriscoperta.E que-
sto liordine oggettodel preseptelavoro, chenon ladio, gtampato.al'Ienezi4nel 1570Q Quanro travio Pollione Ltbri Dicci" pubblícati da Carh
riguarfu invece,fordine architettonicod.glt r* Libri dellArchíutatra di AndreaPalladin.Né q'n' Amati ..., Milano 1829.
Age
tichi. I trattati di architemua, ai quali si fa rife- ti, dopoun breoetra'ttatod.e'cinqueordini, & di '' R. Wittkower, ArcbitzctaralhiTtriPlet i.ntle
(fO)
quelh aoerti.menti,chesonopiù necessarii, nelfa' ofHamanism,London, !962;edrtoínltaliacon
rimentor.sono:
- il trattato deíDiEc; Libri di Architettura, dt bricarq i traua delle case.pr.l'údte, delle oiq de i' il. titolo Principi ncbitmonici nell'etàdrll'Una'
lvÍarcoVitruvio Pollione, slritto intorno all'an- ponti, dcllepinzze,dtí xisti e dct tempij,Y enezía" neimo, Torino 1964.
'
. nózz e. C.; si veda,in proposito,lo.scritto di 1570,ristàmpa anastaticadiUlrico Hoepli' !Ii; ' ' Di tutt'altro awiso sembraessereDecio Gioseffi,
(11)
G. Zander, oLettsa aì signoi stu.denti:owero, lano, 1980;AndreaPallaóto, I quaitro Libii dcl- del quale è doverosoricordare almeno isaggi:
an'esoruzionealla stadipdi Vitruoio,, che si tro- lArcbitetura, a cura di L. Magagnato e P. I diipi dei * Quaxro Libri, concmodclli; rno'
va negli *Appunti" del Corso di Storia dell'Ar- Marini, Milano, 1980). dellisticaarcbiuttonica e teoria dei modelli (Par-
chitetturaI, pubblicatiin Roma nel 1986.tr testo {6) "una informazi.onea qaesto?anto, Per i palazzi teÍ) e Conoegnopalkdiano: yrecisazionidooute,
originalrcdi Vitruvio, e suetraduzioni commen- dcl Carzpi.dogliodi Chand.igarh,dooetti conoer' pubblicati nel Bollettino del Centro Internazio
tat; sonq stati Più volte pubblicati;. tra le edi- tirc i pogetti.dcl canticrealk scalaindiana (lequo-. di Srudi di Architettura " Aodrea Palladio
""1"
', )O(II, 1980e Per l'arcbitenfutaoenetadcl Cin'
zioni facilnentè reperibili ricordiamo quelle u sonoin picdz - pollicQ. I nostà piani, fatti a
rinascimentalidi CesareCesariano'stampatanel Parigi, eranosenzadimensioni,ma tuttì propor' qaecento- Inroduzione 1984ín Arte in Friuli
152L(Di Lucio Vitruvio Pollione, dc Architec' zi,onatisecondoil Modulor.E estrernam.ente con' Arte d T'iieste,9,Udine 1986.La questioneme-
tura librí Decetralatti dektino ín Valgareffi' fortann sdpereche tutti i nnstri progetti del riterebbeuna approfonditadiscussione,che,pur-
. palazzo,chenon sonomai stdti'dimensionati,ma ' troppo, ooo poò trovare.spazio sufficiente in
glrdti; Con entati& contnirandnudine ínsigniti;
64

'17/
La éostrvúone della voluta ionica
di Andrea Palladio.

questeoote: concordiamo comunque sul fatto tutti i rapporti del progetto, cioè dell'architet- 6 di 1/3 ed è saperatodal 12 di I/3 d.i.12"; Cièt
che le proporzioni musicali siano da intendersi tura definita nelle sueforme] '. La rraduzione, contraddicela definizioneplatonic4 chelo stesso
.
piùcomeunafontediiqpirazione,checomeuna esclusi,owiamente i commenti tia parentesi,è autore riporta..
leggeinderogabile. di G. Orlandi, Op. Cit. (18) In sintesi, ed adottando la notgione moderna,
(fz) Cito, a riprov4 il passodi Leon Battista Alber- (13) Sull'argomento, inveio oggeao di una ricchis- possiamoenunciarei tre rapporti medi rinasci-
ti che introduce allo studio delle proporzioni: simabibliografi4 occorrericordaredmeno il vo- mentali comeseguemedioarmonico o musicale,
qaidem natnei" per quosfiat ut oocamilk lume di L. Bartoli, La reu tnagba di Filippo (b-a) : (c-b) - 4 : c, perciò, dati a e c,
"Hi
corrcinnitasatribusgratissittwredàatar,hidcn ipn Bmnellerhi.,Firenze,1977.ell bel saggiodi D. b :.(2"d / @+.c);
natneri petfuiant, ott octli anitnusqueooh,tpta.te Gioseffi, Rappresentazione geometricad.elloEa- medlo geometnco,
miifzca compleantarEx masicisigitur, quibashi zio, n Atti del ConvegnoI Fondamenti scienti- a:b-b:9, perciò, dad a e c,
talesnumeri exploratissimisunt,atqueexhh yae- fici dellaRappresentazione (renutosia Roma nel b : V (ac);
tere4 quibusnatara ali.qaiddc x conEi.cuumd,i- 1986),Roma 1989. medio aritmetico,
gnuîlrqtrcpraestclnu fnitionis ratia perù.rcetun. (1a) Cfr. G. Pannain, Storid dclh M*sica, Toríto, (b-a) = (c-b), perciò, dati a e c,
(Alberti, Dt V): quei numeri che hanno 1936;L.Ronga, Lezioni di Storiadzlh Muica, b:(a+c)/2..
"Ora,
il potere di darèai suoni la concinnitx [telegan- Roma 1978. (19) Oltre alle già citate opere di carattere srorico,
ze, cioè], la qualeriescetanto gradevoleall'orec- (15) Cfr. R. Wittkower, Op. Cit., fV, I, nota 1; la Cfr. S. Pintacuda, Acustica masicale, Mrlano
chio, sono gli stessiche possono riempire di lettera di FrancescoGiorgi, che Wiakover ri- 7972.
mirabile gioia gli occhi e I'a'imo nosrro. Per- porta in appendice,è anchepubblicata nel vo- (20) Cfr. Alberti, Op. Cit., D( 6.
tanto, proprio dalla musica"la qualeha fatto ta- LumePictro Cataneo...,Op. Cit. (zl) "..e se corrispondesse in tutto alla teoria sopra
li numeri oggetto di approfondita indagine, e (16) Cfr. Alberti, op. cit. D(, YL enunciatq in realtà" si è parlato solo degli inter-
. inoltre .lagli oggetti nei quali la narura ha dato (17) Ci sembranecessarioemendareil passodi'!litt- valli che dai tempi di Pitagora, a Bach, ed anco-
di sécospicueed aheprove, ricaveremotutte le kower che invece così giustifica la costruzione 'iperfenl'
'leggi ra oggi, si dicono o "giusti"; ma, per
della delimitazione[io direi, da archiretto, del medio armonico: termirn meilio I sapera fare musica" è sempre stato necessario abbando-
"il '
nare o almeno trasgredire Questa "perfezione".
Piuttosto, il parallelo tra musica e proporziona-
menti in architettura andrebbe esteso a Schòn-
berg: nella dodegafe'ria" infafti, la struttura della
composizione musicale è sorretta da una serie
di dodici suoni liberamenie composti in infini-
te varianti, un po' come nel Modulor la forma
è generata giustapponendo liberamente un nu-
mero finito di quantità lineari che sono all'ori-
gine, ed in astratto, in un rapporto gradevole,
7'aureaproporzíone. E non è forse un caso che
Schónberg e k Corbusier apparrengano alla stes
sa generazione, eredi, loro malgrado, della grande
tradizione ottocenresca, e interpreti dei tragici
anni del pr'imo novecento (la nota è dovuta dla
cortese e competente collaborazione dr Chkra
Miglidn).
(22) F. Flor4 C;aihà del Nooecmto, Barí t949.
(23) Traduzione di G. Orlandi, dalla già citata edi-
zione del Polifilo, Milano 1966.
(24) Ecco come, ad esempio, Leonardo descrive il fi-
segno del capitello iorinzio (codice Atlantico,
325 t): <Il Capitzllo ha da esseredi. quataforma
cioè dioidi la sua grossezzada capo in sette e da
piè ne mmi cinque settimi .,. d.i poi d.htí.d.iI'altez-
za in otto, comefacesti h colonna; di poi poni un
ottaoo I'ooolo e tln altro ottaoo la grossezu. delh
wvold, che std soprd. al capitello ... ,. 1
(25) P. \f. Bridgman, I-d critica operazionale della
scbnz4.raccoha di scritti a cara d.i Bruno Cermi-
gnani, Torino,1969; il volume raccoglie quat-
tordici saggi editi, negli Stati Uniti, tra l, L9i4
e 1959.
65

(26) Cfr. Y . Fasolo,Analii graficadEi.oalori Archi- si fosseresoconto delladifferenzatra le duepro Iineasi chiamacateto.Nell'occhio si inscrive un
tettonici, Roma 1955 (?). Le "nove righe" del cedure,allora non gli rimarrebbe che disegnare quadrato, con due vertici sul cateto, e dentro
Maestro erano così collocate: 1. piedistallo/ba- per verificare I'efficacia del metodo vitruviano questoquadratosene inscrive un secondo,che,
se, 2. base/fusto, 3. frrsto/capitello, 4. capitel- delle partizione successive, di conseguenza, avràper lato la metà del diame-
lolarchitrave, 5. architrave/fregio, 6. (30) Dice Palladiot il capitcllosi.dioidcil picdc tro. Si racciano le diagonali di questoquadrato
"Pnfa:re
fregiolsottogocciolatoio, 7. sottogocciola- dclk colonnain díciouoparti, è dícmor.rcdi qae- e si dividono in tre parti i tratti che vanno dal
toiolgocciolatoio, 8. gocciolatoio/cimasa"9. ci- steparti è la hrgheza e langhezzadcllAbaco: e vertice al centro. Si ottengono cosìtredici pun-
masa/spigolosuperiore della cimasae termiae h metàè l'abeza dcl Capitellocon le oolute:on- ti: i quattro vertici del quadrato, il zuo centro
della struttura dell'ordine. A me parepiù razio- dc ointe ad esseraho noveparti, e meza" lcioè e otto punti intermedi, che sono i centri di al-
lr.ele l'orgenizzazione gerarchica che ho nove dicioaesimi e mezzodel modulol. Alla no- trettanteporzioni dellavoluta- E oppomrno nu-
ProPosto. stra mentdità aritmeticae non operazionale,tut- merarei punti in quest'oidine;1 il verticein alto,
(27) Nel De Republica,a Scipione l'Emiliano, pro- to ciò può sembrare astruso e impraticabile. interno rispetto al capitello; 2 il vertice in alto,
fondamente addormentato, apparel'Africano, Invece, nella proceduradelle partizioni succes- èsterno;3 il vertice in basio,'esterno;4 il verti-
che gli diwela I'armoniosa strutfirra del creato. sive, il risultato si ottiene semplicissimdmente: ce in basso,internò; 5 il primo punto sulla dia-
Dallavialattea, dovegli sembradi trovarsi, egli bastadividere il semidiametroin tre parti e ag- gonale,.. e cosìvia, sempregirando nello stesso
contempla I'Universo e la Terra che <,, mipar- giungergliun sestodi una delleparti: infatti ogni senso,Si punta ora il ccimpassoin 1, con aper.
oe cosìpiccol4 chepovai penaper il nostroIm- divisione del semidiametroin tre, vale 1/6 del tura da I al punto pirì bassodell'abaco,sul cate-
pero, quasi otn ?anto wlh saa saperfuie..,". diameao,cioèg,/ta (/6x3), e insiemesomma- to, e si traccia un arco fino a intersecare la
(Somnium Scipionis,Cap, XVI). Seguefillustra- no 9/18; se a questi9/18 si aggiungeun sesto mediana;quindi si punta in 2 e si traccia il se-
zione della strumrra del creatoe dellasuagerar- dellasestaparte, owero l/36, cioèmetàdi 1,/18, condo tràtto dellavoluta fino a intersecareil ca-
chia: tstte le cosesonoconnesse in nooesfere si ottengono 9/18 e mezzo. teto; si proseguecosì fino a compirriento della
",..
dclle gali ana è dioina, h più aha cheaooolge (31) Qualche consiglio per disegnareil capitello io- figura- Da notare: la voluta'così tracciata non
.
tutte le abre: essaè lo stessonmmo Dio, cltecon- nico (fig. 17):si divideil semidiametroin ue parti è una curva continu4 per ottenere coitinuità
timc e comprmdt tutto; inessanno infisselc snl- e gli si aggiunge,di sopra, il sestodi una,delle tra due archi di circonferenza è necessariciche
fu cbe gbano con tnoto pa?etto; ad essa parti (è questal'altezzarichiesta, come si è vi- i centri siano allineati con il punto di saldarura
sottostannosettesferechegirano alrindiztro, con sto nella nota precedente);il senridiamero di- delle due curve, il che qui non accade;tuttavia
moto contrariDallaptima sfera...".(ibidem,Cap. viso in tre, più il sesto,si riporta sull'assedella la costruzione di Palladio è assaiprossima alla
XVII). Le dere produconosuoni armoniosi(ibi. colónna, col sestoin alto; poi si divide ancora con.lizionesudde$a,sicchéla voluta riesceflui-
dem, Cap. XIII), che si accordanograzieairay in tre ciascunadelle tre parti, quindi escluden- da ed elegante.Sulla questione, dibamrtissima,
porti numerici e musicali, dei quali si è detto. do il sesto,e si ottengodocosìnove parti e ùez- del tracciamento della voluta, si veda" ancora,
Così ancheDante, Paradiso,)O(II,l33z "Lo aì- z4lamezzapatte in aho è del listello dell'abaco, D. Gioseffi nei llrsegzi dei Quatno Libti .-. , Op.
soritomaipu tutte quante/ Le setteEere,e oidi la parte intera sotto della golarovescia;dueparti Cit., Parte tr.
questoglobo / Tal, cb'io sonii del suo oil setn sono del pulvino, che proseguepoi nelle volu- (32) - Quel sestodi un semidiametroin più è lapar-
biante,, te; due parti sono dell'echino; una parte è del te che, in basso,è abbncciata dalle"volute.
(28) Si zuppongala basealta sessanta unitl Dalla pri- collarino, che ha il profilo a tondino; la voluta (33) - Mapercbéin mobi difi.ci; Antichi i vegono
"...
ma divisione, in tre parti, si ottiene il plinto al- sporgeancora,verso il basso,di tre parti, onde a quest'ordineBax Aniche, e a mepiù piacciono,;
to 1/3,cioè20. Ciò che resta(40unità) si divide tornal'altez.zatotale del capitello, nove parti e soprail pi.edestilobo disegnatolAni,ca con quel
in quartro, ottenendofahezzadel toro superiore mezza.Quanto al disegnodella voluta, la spie- bastoncinontn h címbi4 non rcsundo però di
(10), che, dunque, è la meta del plinto (diapa- gazionedi Palladio non si può dire esauriente, fare iJ d.isegno di quella checi insegnaVinaoin".
son). Infine quel cheresta(30 unità) si divide in ma poiché suoi sono anchei disegnicheillustra- Si tretta" in altre parole di una piccola, ma si-
due, ottenendo laltez.z.adella scozia(15) e del no la raduzione e il commento di Vitruvio fat- gnificativa, derogache aricora ci diinostra I'uso
toro inferiore (15).Orbene, 10:15=223(diapen- ti da Daniele Barbaro,ci rifaremo a questotesto e il significato della regola.
te) e 15:20:3:4 (diatessaron). (al qude rimando comeulteriore esempiodi quel (34) - Cfr. M. Docci, R. Migliari, L'algoritmo di un
(29) Ci sembradoverosauna breve verificaoa bene- modo di proporzionare, tutto legatoal disegno, ilieoo: kfacciau d,iSanBemardino allAqaik,
ficio degli scettici.Dunque Vignola proporzio- che abbiamo detto tipico del traaatista latino. in Atti del convegno:<Gli "Algoritmi" del di-
na così la sua trabeazione toscana:cornice 1 Cîr. I diecí Libri dell'Architeaura di M. Vitu- segno",Udine 1990.
( modulo e 4 minuti; fregio 1 modulo e 2 minuti, zro, tradotti e commentatidaMons. Daniel Bar-
architrave 1 modulo; in tutto sono 42 minuti. baro, in Yenezia 1567).L'occhio della voluta è
Dividendo in setteparti si ottengono 6 minuti un cerchio, cheha per diametro una delle parti
per parte: le due parti dell'archiffave sommano suddetteed è esattamenteinseritonellafasciaoc-
12minuti, cioè l modulo; laparte inmeno,deL cupatadal collarino; la fasciaè divisa a meta da
le cinquerestanti, è divisa in te parti più picco- una retta ot'tzzontale,che dunque contiene il
le di 2 minuti cixcuna; il fregio è dunque alto centro dell'occhio, e che chiameremomediana;
1 modulo e 2 minuti, la cornice I modulo e 4 detto centro si trova anchesuuna retta condot-
minuti. Seancoraqualcuno,presodallanoia per ta "a piombo", cioèverticale,dal punto più bas-
i calcoli spiccioli cui I'abbiamo costretto, non . so dell'abaco, che rientra di una parte: questa N"B. /disegzi di ai non è ciua h fonte sorc dcll'a*tore.
66

TItedrawing of the orders


Le dessi.ndesordreset and tbe surúey
le relìefde I'architeaure in classicalarcbi.tecture:
cldssiEte:Ci,nqPiècuFaciles Fi.aeEasyPieces

I* dessindescina ordresclassiaues, rnentscksi4ucslestecbni4ucs dEtra- TItedrauing of the-of five cla.ssicalor- lation no_tbead.optedforsurvqting
c'est; à - dire di vrai propì, bí- gdgeet de-calcul contàmporains, ders,that iitó wy tbat true and. and;studyingcla3sicalmonurnmts,
jou "t
d'harmoniedc cortpositio.nqai" conltneon lefait pour lnsunitésde troper ieuel of íornpositionalbar- 4s h4tpens,@xthanxtsof meAsure-
'inomté
au dcbutde h'Renatssance mesure? Et encore,cet étudc,à ap. *,i"'y'uhith'was iioented in the mmxi Onceagain,thissíudy,uhicb
nousa ététransmisbar lesaatelts. profondire met en lumière lescon- Renoitwnceand uas handed basstill to beàamined in depth,re-
detraites,ertmcore1c nosioursun trad,iainnsmtre texteetftgure,entre doón "orly to us btt the uiters of treati- vealsthecontralicti.onsbetriem the
moment fondamenul dais k for- raryorts
md.tiondz I'architecu,toat coritme qal consteuent {,fthtques et.numéi4ues ses is to thisf,ayoffundarnenul irn- text and tltefigure, befteeen grailli-
les traúes cl4sstqaes portancetn an drclifiect-stra.r.nzng, cúL AnA n tlne|"LcaLretau,ons luhrch
lesltréludcset lesfugraes du chvecin et ces contradictions, bim loii de iustasBach\'peladesandfupuesfrr dre d constant feature of ckssi.cal
bidn temy'erérepréénantun pasw- troublir, souvmt méme éclairent Ie theuell - tetirpered. harpshhórdarri treatises, and tltese cont;ddictions,
pe obliwtoire'd.ansla formanon processusdc proiet. Enfi.a pourquoi an oblipatorv-partofa iianist\ tech-
fay fr9m.c1us1ng coFcen often pro-
lechniale et musicaled'in oinniste. Cirq Pi.ècesFdciles?Parceàue il n'^t nical altd níuiical iraining. Ve ask '|Jtde
-nous tnfiglJts Lnto tbe desTqnpfocess.
Nous dzrnand.ons: póur quelt o p( fu chose difficileà ippren!.ie wlry,giom tbat modemircbitectu- Wlry,finally,
motift du tnomentque I'archi-tecte ,!3,*Ytyn (oapourrnEuxcl.rre, re no longeraoailsitselfofsuch pa- seit is not difficuh lly rqV piàces? necau-
"ftohilg io lzarn and
modanenesesertplusde telspara- d'abord à mseipner et ensuite à ap- radigms the...í1.uéstfoi a teacb (or rather fi.rst to teacb and
disma (undis qué iusqu'àmàinte- ormdere) maisll t a seulemmt des stnu.lafwtdxr.s 1.s sttu tn brogress)l thm tò leam), bút it is onl"yscimce
nAnt h recheréhe íl'uàe sembkble cbosesq;e ta scieníenbpas suffiwm- One cai repl"yto tbis sîksùon bn ubich has nót yet sutrnoteith ckri-
synthaxeseboursai.tEOn nourrait mmt éckiré oour m àetaó'm lu- considering'tlíe pkn, as'uell assuí- fiad.n dtters toîneaJihe nmple and
íéoondreà iette dcrnanderk seréft- mière les írnples et immédiates velfinpa7ut, renourcape or classiralar- irnmed.ia.te rules uhirh fonn the
,int au proia - aassibbn qu'au're- règks de strucfure et, peut - étre, le ,líit"àure. With reiarà rc phn: tbe strtrctare and" perhaps, íepresma-
lief et . à la connaissànced.e'. dessin de I'ordre est iarrni elles. drazoingof t(e order kacliesoneto tion of the order is one of t6ese.Hm-
l'àrcltitectareclassique.En se refé- Par conséquent,la pfus grande am- abtreci.atetlte prooortions zohich ce thb tincital anbition of this
rdnt aafuiet: le deslindz Pordrem- bition d.e-cetraoail est-l.ad.bulga- etíistbenoemthi màrical quzititiz5 utork iídirnfsation. It is mo/e than
seimeíaitrécier lestrobortionsau tion. Il est fort probable qile cette uhi.charè b'v themseloesZnirrzooi- Iiheh tbat thil ambi.tion zaill remain
lizl.rdesctiàntitesm{tri4uesqui sont ambi.tion sóit clitiauée mZM les tant. As reiards surveyinsanA hi- frxsíra.ted, deEite the author\. goo.(.
d'aillcuis insisnifra.nteî.En-seréfé- bonnes intentions de I'auteul; iJ ne storical knó@ledse: thé d.íawinpof tntent ons,at leilst în tÍJtscAseú vlll
rant au relicfàt A.h connaissancèhi- rerteraaa ntoins alors qu'un témoi- an orderteaches Architecture\irltà- stand. as testimonv to the lteuristic
stori4uale àcsin dc l'ordre erceigne wase dE la paleur heuristiaue et de nal bierarcht and.bencesuidesthe and instructhte oaJueof the drawing
h hilrarcltic inteme à I'architeótu- foniation du dessinde I'oràre, dans selectionofíhe partsto bì surveyed. of the orders"in a mommt of alrnolt
re et".decefai.t,VQ h élection des un montmt d'oubli presquetotal et and retràenteA,in rektion to-tbe íoal oblivión, anl the hopé tbat its
pa.rttesà releoeret d représenter,
'raryort en I'espoir qae I'mseigr;emqnt dans les scaleon which theyare depicted,re- teaching in -architecture ib ools utill
aux écbellesle restitution, écola d'architeaùres. en soi.t re- oealsthe pky ofíhe relitions'and be resutned.
déao;ilelg j* du rapponi, manife- nouoelé. ùnoeils$e iú.tàrphyof tbeanci.ent
su I'ourdiisasedcsiiités ancimies. units of measure. h wóuld therefore
L'étude deslraités sèmbledonc op- oppgrtuneto stildy the írea-
portane,au poi.ntdc ouetout à fai.t
-'súcizl "ppra!
tixs frorn thepoínt of vieu, decide-
noui aui veut attrend.íe à ly necia], of athouiihes to learn to
A*tn i I'orlre ctatsiqù.:dcssinzr, A.ràa.the ikss;.calorder: to dèsisn,
aeutdire connaî*e.Eíon {at*coii. that is to sd.t)to leam. And in íur-
en continuantcetteétudc,ryì il y ai- suinsth;ssúah onerealises thaí the-
rait mcorebeaucoup à faiie. Ló pro- re k-still a loi of uork to be done.
cessus dc construcîi,oiou, si'l'on TItetrocess of constntîtio?L on if wu
oeut,de proietdc I'ordre sernbles'é- li.ba'thepta.ininsof theoider,';;utà
tre conúr4ri4pdr Ia limpide loglguc, appearîo hase-timed its back on
ae vfi|aoe azspafxdPes sttccessús
a Vî.trovio\ transpd.rqntlogicof sub-
I'hqmétiquerèile dele Vipnolédes sequgntpartitions in faztóurof Vi-
sous- rnuhiplósdu rnodile (pour gnok\ òbscurerule of sabmuhiples
aboutir, récèmmmt,aux abùrdes óf tbeModulus(to arrive, in recmt
tronoitions de Cbitbad. tirnes,at Cltitman\ absurdprapo-
Toit fotl ll n'estpa.pa;ficlte,ac re- sition)
construî,recetîocessusst ser4trefltent Noneíbeless, it is not diffrcuh tp re-
on arri.vaità èssatwdhtiliser lcsmé- constructthistrocessif óhly onetries
mesinstramentí math&natiqueset and uses tltesamemithuiatical and
séométriaacsdc l'éboque.Pòur k peornetri.cal
-epocb, i,nstrtfinents of the
Zttlture lc k nenaissohce une raci- In Rmaissanceculture, a
ne carréeestune constructionpéo- sqila.rercot is a geometri.c constrl^c-
méti'iauc auc l'on fait aoel Iz tlon wbicb is eiecutedbt meansof
,o*pàt. P.ol.nquoi /n;ri ?Epasappli- a cornudss. Vhy tbm shoúldthetect-
que, au reliefet à l'étudedcsmonu. ni4uis of tracíngand.coeoalcalcu-

Potrebbero piacerti anche