“Nessun trucco per uscire dall’emergenza”: bloccando il

decreto sui rifiuti di Napoli la Lega attua di fatto la secessioney(7HC0D7*KSTKKQ( +#!z!.!?!.

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Domenica 26 giugno 2011 – Anno 3 – n° 151 € 1,20 – Arretrati: € 2,00

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

PALAZZO CHIGI BANCOMAT Dalle stalle alle stalle

di Marco Travaglio

D
opo una settimana di rivelazioni sulla P4, Pdl
Miliardi di euro spesi senza controllo. Ecco il luogo ideale e Pdmenoelle (come lo chiama Grillo) hanno
finalmente scoperto di chi è la colpa: dei

dove le cricche e le P4 possono attingere soldi pubblici giudici che intercettano e dei giornali che
informano. Anziché felicitarsi del fatto che, ancora
una volta, un pugno di pm e di cronisti hanno
Nei conti in banca di Bisignani perfino l’acquisto di una mucca scoperchiato una cupola occulta e dunque
incostituzionale che condiziona le istituzioni
senz’alcun mandato elettivo né controllo
Chiagne e (ci) fotte Il faccendiere
al gip: “La mia Procura di Napoli democratico, salvando quel che resta della politica, i
due maggiori partiti di governo e opposizione (si fa
per dire) concordano sull’urgenza di una legge che
di Antonio Padellaro influenza era nulla.
dc
l Berlusconi piagnone è una masche-
A Roma
parliamo solo
INDAGATO ADINOLFI imbavagli almeno la stampa. La parola d’ordine è
“vietare la pubblicazione di intercettazioni prive di
rilevanza penale”. Triplice scemenza. 1) Se le

I ra ricorrente nella commedia politica

all’italiana. Ogni volta che riceve una
bastonata elettorale tra capo e collo il
bullo dedito alle spedizioni punitive con-
tro i pm si trasforma in agnellino belante e
delle inchieste”

U
Caselli, Di Blasi, Feltri pag. 2-5 z

anelante parole di conforto dagli avversa-
ri. I quali da 17 anni partecipano volen-
tieri alla sceneggiata del ‘chiagne e fotte’
che di volta in volta si arricchisce di aspet-
ti sempre più toccanti. Indimenticabile
l’apparizione a Ballarò, dopo la catastrofe
della destra alle Regionali del 2005 con il
bollitissimo premier che enumerava nel-
l’implacabile falange a lui ostile perfino
“le scuole medie superiori e inferiori”. Gli
risero appresso. Sappiamo come è finita
L’altro giorno, alla Camera, con gli occhio-
ni tristi e la criniera appas-
sita il precario di Palazzo
Chigi è andato a lamentarsi
della sua triste istoria con
Antonio Di Pietro che inve-
ce di alzarsi e piantarlo in
asso (ne avrebbe parlato
tutto il mondo) si è fatto in-
tenerire. “È un uomo solo”, lo ha com-
pianto, immaginandolo in serate da incu-
bo con Gasparri e Cicchitto. Subito il poe-
ta di corte Ferrara ha dedicato un ditiram-
bo allo “statista” molisano che ieri mattina
si deve essere commosso molto meno leg-
gendo sui giornali delle quattro amiche di
Sgarbi ospiti di Palazzo Grazioli per strap-
pare un sorriso al miliardario malinconi-
co. Sul “disgusto” provocato da certe
aperture di dialogo del Pd in merito al ba-
vaglio da imporre alle “telefonate irrile-
vanti” (ma quali?, visto il verminaio), ha
scritto sul Fatto parole definitive Roberta
De Monticelli. Non volendo pensare il
peggio, cioè a un permanente inciucio
doloso, quale spiegazione dare al soccor-
so caritatevole di cui puntualmente i lea-
der del centrosinistra fanno
dono all’uomo che li ha in-
sultati a sangue? Cercare
d’intercettare i voti in libera
uscita della destra mostran- INEQUILIBRIO
dosi moderati e consapevo- 1-10 luglio 2011
li? Via, lo sanno pure i muri
della nuova scena Rosignano
che è stato proprio l’odio
di Furio Colombo
NUMERO 2 DELLA GDF intercettazioni sulla P4 abbiano o no rilevanza penale
lo decidono i magistrati, non i politici o i giornalisti.
2) Un’intercettazione ha rilevanza penale anche se
non contiene una specifica notizia di un reato, ma
serve a delineare il contesto e la personalità
criminale delle persone indagate in base ad altre
prove: qui la Procura intende dimostrare che la P4 è
UN’INCHIESTA un centro di potere occulto “diretto a interferire
sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali,
SULL’INCHIESTA amministrazioni ed enti pubblici”, pilotando
erché uno come Gianni Let- ministeri, nomine, leggi, scelte politiche e aziendali
P ta, che ha un ruolo rilevante,
direi eccezionale nel governo
(Rai, Eni, Enel, Trenitalia). 3) La stampa ha il diritto,
anzi il dovere di pubblicare tutte le notizie utili ai
del Paese e nelle relazioni istitu- cittadini: che siano rilevanti penalmente, o
politicamente, o eticamente, o giornalisticamente. La
zionali, deve sapere da Bisignani
privacy c’entra come i cavoli a merenda, infatti il
se nei suoi confronti ci sono o no
Codice della privacy (decreto 196/2003) considera
indagini giudiziarie ? pag. 14 z Lillo, Massari pag. 2 z legittima “l’informazione anche dettagliata” su
vicende private quando è “indispensabile per
l’originalità dei fatti o per la qualificazione dei
protagonisti”. Se una ministra, per far approvare dal
NAPOLI x De Magistris: “Subito il decreto. Dietro i roghi ci sono i clan”
governo e dalle Camere un provvedimento a lei caro,
si rivolge a un tizio, Bisignani, che non fa parte né del
Rifiuti, il governo litiga governo, né del Parlamento, è importante sapere
qual è la natura dei suoi rapporti anche privati con
quel soggetto. Se da anni si discute di
“mignottocrazia” (copyright di Paolo Guzzanti), come
la camorra impazza può essere politicamente e giornalisticamente
irrilevante se il superministro occulto definisce
“mignotta” una ministra? E se si discute di
compravendita di parlamentari, non è forse doveroso
riportare la conversazione in cui il ministro Frattini
Un po’ di spazzatura parla di “comprare 5-6 senatori” perché “si spostino”
sparisce dalle strade. dove fa comodo al governo? Questi partiti col culo
sporco possono approvare la legge Mastella (già
Ma fino a quando? votata nel 2007 da tutta la Camera, esclusi 9 deputati)
Caldoro indagato o la legge Alfano o quel che pare a loro. La Mastella è
Amurri e Iurillo pag. 6 z la peggiore di tutte: vietato pubblicare il testo, il
contenuto e persino il riassunto di qualsiasi atto
d’indagine (intercettazioni, ma anche interrogatori,
avvisi di garanzia, mandati di cattura), fino
CATTIVERIE all’udienza preliminare e, se l’indagine viene
archiviata, silenzio perpetuo; per il cronista che
Dopo le trenta ragazze del bunga scrive lo stesso, carcere fino a 30 giorni o multe fino
bunga, Berlusconi ne ha ospitate a 100 mila euro. Ma la approvino pure. Tanto
a Palazzo Grazioli solo quattro.
qualunque bavaglio s’inventino s’infrangerà contro la
Sta cercando di smettere
Rifiuti e blocchi stradali nelle strade di Napoli (F A )
OTO NSA Costituzione, la Convenzione europea sui diritti
dell’uomo e la giurisprudenza della Corte di
Strasburgo, che regolarmente condanna gli Stati
U di Marco Politi appena s’azzardano a perseguire i giornalisti che
xIv edizione
IL VATICANO
svelano notizie vere, pubbliche o private che siano,
su chi ricopre pubbliche funzioni. A questo
festival Castiglioncello
Solvay
Castellina Marittima
E I GAY SPOSI proposito, se avesse davvero voluto violare la privacy
di alcune gentildonne del Pdl, la stampa avrebbe
tra teatro Guardistallo

per la sinistra a cementare

l’elettorato berlusconiano!
Oppure, l’inconfessabile
smania di essere ammessi
nel salotto buono di Arco-
re? Ma proprio adesso
quando tutti, dai sorci ai le-
ghisti, ne scappano a gam-
be levate?
e danza Castagneto Carducci DI NEW YORK pubblicato ben di peggio di quel che è già uscito,
Artimbanco AttoDue Babilonia Teatri Michele Bandini carte alla mano, sui loro rapporti coi vertici della P4.
a Storia procede. La Chiesa
David Batignani Beat 72 Stefano Bollani e David Riondino
Cà luogo d’arte Massimiliano Civica Collettivo Cinetico
Veronica Cruciani Disorienta Egumteatro Simone Faloppa
Matteo Fantoni Fosca Gli Omini gruppo nanou
I Sacchi di Sabbia Kinkaleri La Macana lacasadargilla
L ro e
cattolica
Guido
resta immobile. Ci-
saranno sposati oggi
Se i politici non vogliono veder pubblicate le loro
intercettazioni con faccendieri, pregiudicati, piduisti
Le Supplici Malebolge Peppino Mazzotta MK
Michela Minguzzi Nerval Teatro Officine Dioniso
e piquattristi, non hanno che da selezionare meglio
Orchestrina Gli Amanti del Taglio e Cucito + Bobo Rondelli
Piccoli Principi public in private Punta Corsara
a Milano da un pastore valdese. le proprie frequentazioni. Il cosiddetto ministro
Schola Cantorum Virgilio Sieni Teatro dell’Elce
Teatro Gioco Vita Teatro Sotterraneo
New York ha approvato la legge Alfano sostiene che “la legge va approvata prima
info Armunia:
sui matrimoni gay. E la Chiesa in della pausa estiva perché i buoi sono scappati dalla
Castello Pasquini, Piazza della Vittoria, Castiglioncello (LI)
tel. 0586.754202 / 759021 www.armunia.eu Italia nega la legge sulle coppie stalla”. A leggere certe intercettazioni, più che i buoi,
di fatto. pag. 10 z All’interno pag. I - VIII z sono scappate le mogli dei buoi.
pagina 2

LOGGIA CONTINUA

è SCARONI, AD ENI è PALENZONA è CUCCHIANI, PRESIDENTE ALLIANZ

Draghi e Tremonti L’amicizia, un onore! Palenzona e il mercato
Oggi Draghi L’unico amico Un conto sono le soluzioni
Il lato telefonico “ mi ha detto cose
pazzesche di Giulio,
non so se dirle a B.
“ che ho
è Bisignani. Geronzi
mi fa la guerra...
“ che vanno bene al ciccione
e alle fondazioni, e un conto
è quello che pensa il mercato
del potere

FINANZA AMICA
Indagati Adinolfi, numero due della Gdf
e Pippo Marra direttore dell’AdnKronos
di Marco Lillo A puntare il dito contro Adinol- propria versione. ce che fu proprio Adinolfi a ri-
e Antonio Massari fi è Marco Milanese, deputa- Oltre ad Adinolfi, per il favo- velargli d’aver fatto sapere, a
to del Pdl e consigliere politico reggiamento a Bisignani, è in- Bisignani, per il tramite di Mar-
opo il generale Vito Bar- di Giulio Tremonti. Il nume- dagato anche Giuseppe (det- ra, che c’era l’indagine. Ed è su

D di, ora tocca al capo di

Stato Maggiore della
Guardia di Finanza, Mi-
chele Adinolfi. Come antici-
ro due della GdF e il braccio de-
stro del ministro dell’Econo-
mia – dal quale dipendono le
Fiamme Gialle – sono quasi ar-
to Pippo) Marra, proprietario
e direttore dell’agenzia di
stampa Adnkronos. Secondo
Milanese, infatti, sarebbe stato
questo punto che tra i due s’è
alzato lo scontro in procura.
Anche perché, Milanese, col-
loca l’episodio in occasione di
pato ieri dal Fatto, l’inchiesta rivati alle mani, durante dram- proprio Marra - considerato una cena che si sarebbe tenuta
sulla “P4” ora punta il vertice matico confronto che si è svol- una creatura di Francesco nel settembre 2010. Adinolfi,
della Guardia di Finanza: il Ge- to a Roma, mercoledì 22 giu- Cossiga - a essere usato come invece, sostiene che l’incon-
nerale Adinolfi è indagato per gno, di fronte al pm Francesco tramite, da Adinolfi, per comu- tro sia avvenuto molto dopo, il
rivelazione del segreto d’inda- Curcio: “Tu devi dire la verità” nicare a Bisignani la notizia del- che smonterebbe l’ipotesi
gine e favoreggiamento nei gridava rosso in viso Adinolfi, l’indagine di Woodcock. Mar- stessa di una fuga di notizie.
confronti di Luigi Bisignani. mentre il magistrato e l’avvo- ra, interrogato dai pm e difeso Il 22 giugno, alle 15, Adinolfi
La fuga di notizie sull’inchiesta cato del generale, Enzo Mu- dall’avvocato Luigi Li Gotti, viene quindi convocato negli
– avvenuta quasi sul nascere – sco, temevano che i due pas- ha negato con convinzione mi- uffici della Dia, in piazza Cola
non si sarebbe realizzata a Na- sassero alle vie di fatto. nacciando querele. Lo stesso di Rienzo. Il generale si presen-
poli, ma a Roma. E’ questa l’i- Marco Milanese – indagato an- Bisignani ha dato una versione ta con l’avvocato Musco e nega
potesi investigativa dei pm ch’egli, a Roma e Napoli, per minimalista, rispetto a quella sdegnato. Il pm Curcio, a quel
Henry John Woodcok e due inchieste non legate alla di Milanese, sulla fuga di noti- punto, prende una decisione:
Francesco Curcio. P4 – ha però confermato la zie. Interrogato pochi giorni fa convoca Milanese e lo mette a
dal gip Luigi Giordano, e dai confronto con Adinolfi. Due,
pm Curcio e Woodcock, Bisi- tra gli uomini più influenti nel-
gnani ha messo a verbale: la GdF, sono l’uno dinanzi al-
di Lidia Ravera “Marra mi chiamò un giorno e l’altro. Oltre la vicenda giudi-
mi disse: non parlare per tele- ziario c’è anche un importante
Quella toga grigia fono. Stop. Dopo ne parlai con
l’onorevole Milanese …”.
aspetto umano: Milanese e
Adinolfi sono espressione di
di Alfonso Papa Bisignani nei suoi verbali parla
del generale Bardi, già coman-
due correnti che, a quanto si
dice nella caserma di via XXI
dante della Campania e ora del- aprile, si contendono il posto
TRE ANNI E 57 GIORNI IN PARLAMENTO, indice di produttività l’Italia meridionale. Cita anche di Comandante generale. Mila-
143,7. Duecentoventisettesimo su 630 deputati, 8610 Milanese e Marra, ma si guarda nese è considerato uno spon-
presenze alle votazioni elettroniche. Soltanto 18 voti ribelli bene dal connettere la fuga di sor del generale Emilio Spa-
contro 6442 allineati e coperti: un carrierone. Alfonso Papa, notizie ad Adinolfi. Ben diver- ziante. Adinolfi corre in pro-
magistrato, grande esperto di orologi di lusso, a entrare nel sa la versione di Milanese: il prio. Il confronto è durissimo:
circo massimo della politica ci teneva moltissimo. Benché in braccio destro di Tremonti di- le versioni non concordano.
possesso dei requisiti minimi richiesti (faccia di Il confronto assume toni dram- I rapporti tra Bisignani e la guardia di Finanza visti da Emanuele Fucecchi
bronzo-naturale attitudine all’intrallazzo-obbedienza cieca matici. Milanese conferma la
pronta e assoluta al vincente di turno), in tutta umiltà, decise di
seguire la trafila ordinaria: chiedere a Bisignani che chiedesse a
Il confronto con propria versione sulla fuga di
notizie: Marra era stato inviato
delle intercettazioni su Bisi-
gnani, per via della comunica-
che sarebbe invece imposto
dalla divisa. L’imprenditore
Denis Verdini di ficcarlo da qualche parte. Correva l’anno 2008
e il Papa, oltre a quel cognome benaugurante, poteva vantare il
il consigliere di a parlare con Bisignani, dopo
aver appreso le notizie da un
zione gerarchica interna alla
GdF. Proprio la GdF di Napoli,
Luigi Matacena – che in un in-
terrogatorio conferma l’esi-
tasso di amicizie influenti in mancanza del quale nel Pdl non
entri neanche con la mansione di sturacessi. Conosco Castelli,
Tremonti, Marco altro ufficiale della Gdf, il co-
mandante della GdF Bardi (an-
infatti, stava lavorando con im-
pegno all’inchiesta sulla “P4”.
stenza dei rapporti tra Marra e
Adinolfi, dicendo di averli in-
ch’egli indagato). E a riferirgli A questo punto, qualunque sia contrati nel 2010 al premio
amo Mastella, razzolo con Quagliariello, me gusta Previti…
avrebbe gridato garrulo, in lieta attesa. Lo presero subito. Per
Milanese (suo di questo episodio fu proprio la vera versione, è certo che la Ischia - spiega ai pm: “Ho pa-
quel sembiante tondo morbido e semicalvo che ricordava, ai Adinolfi. Il capo di Stato mag- Finanza – tranne chi ha lavora- gato, nell’autunno di quest’an-
più anziani, il mai dimenticato cantante napoletano Aurelio accusatore), giore, invece, nega categorica- to sul campo – esce a pezzi da no (...) un pranzo al Ristorante
Fierro, certo. Ma soprattutto per la professione di mente. questa inchiesta. Basta leggere Mattozzi di via Filangieri a cui
provenienza. Il governo è ghiotto di “toghe grigie”. stava per finire Secondo l’ipotesi investigati- i verbali, per scoprire un mon- hanno partecipato il generale
va, Adinolfi potrebbe avrebbe do nel quale le pubbliche rela- Bardi, il generale Adinolfi con
a botte saputo dell’inchiesta, e anche zioni prevalgono sul distacco la moglie, il generale Grassi, il

A NAPOLI L’INTERROGATORIO DI GARANZIA

LA DIFESA DI FRONTE AL GIP: “SOLO CONSIGLI. SONO UNO PERBENE”

di Stefano Caselli
a mia influenza era nulla.
“L Io sono una persona per-
bene che cercava di dare dei
consigli”. È questo, in breve,
il manifesto del basso profilo
tenuto da Luigi Bisignani
nell’interrogatorio di fronte
al gip di Napoli Luigi Gior-
dano.
IL GRAN cerimoniere della
P4 ha risposto a tutte le do-
mande, minimizzando il suo
ruolo: “A Roma si parla esclu-
sivamente delle inchieste” è la
summa della difesa a propo-
sito dell’accusa di rivelazioni
di segreti d’ufficio, e sulle in-
formazioni giudiziarie “riser-
vate”, che Bisignani stesso ha
ammesso di aver fornito a
Gianni Letta, la fonte sareb-
be il primo numero del Fatto gnani racconta di averlo cono-
Quotidiano che titolava “Letta sciuto a casa di un comune
amico: “Ebbi una perquisizio-
indagato”.
Quanto ai rapporti con il par-
lamentare del Pdl Alfonso Pa-
ne e Papa era magistrato a Na-
poli e allora mi venne normale
pa (sui cui pende una richie- e logico parlargli”. Papa (che,
sta d’arresto che la Camera secondo quanto raccontato
non ha ancora votato), Bisi- dall’imprenditore Luigi Ma-
tacena agli inquirenti, sareb-
be convinto che Bisignani ab-
“Moretti bia “preso per il culo” i pm) si
sarebbe poi rivolto al faccen-
mi chiese aiuto diere per chiedere sostegno
per la sua candidatura al Par-
per diventare lamento: “Ne parlai con De-
nis Verdini – risponde Bisi-
gnani – con cui ero in buoni
amministratore rapporti perché lo conosco da
molti anni, me lo presentò cre-
delegato Fs”. do Lino Iannuzzi, o addirit-
tura Giuliano Ferrara, per-
La replica: ché lui era uno degli editori
del Foglio”.
“Tutto falso” Le uniche asprezze Bisignani
le riserva all’ad delle Ferrovie
Mauro Moretti: “Moretti mi
scarica perché sa che io gli
avevo chiesto tante volte di far
lavorare questa società”. Il ri-
ferimento è alla Italian Brakes
di Giuseppe De Martino, so-
cio di Bisignani, dalla cui de-
nuncia contro Moretti per pre-
sunti illeciti compiuti dall’Uf-
ficio tecnico di Trenitalia ha
avuto origine l’inchiesta P4.
Poi, l’affondo: “Moretti veniva
da me per essere aiutato a di-
ventare amministratore dele-
gato delle Ferrovie”.
SECCA la replica dell’inte-
ressato: “Mauro Moretti non
ha chiesto alcun favore – si leg-
ge in una nota di Trenitalia –
né a Luigi Bisignani né ad altri
per la nomina ad amministra-
tore delegato del Gruppo Fs”.
Il gip chiede conto delle in-
tercettazioni che rivelano co-
me Bisignani fosse a cono-
scenza dell’inchiesta a suo ca-
rico: “L’onorevole Italo Boc-
chino – dichiara – mi disse che
c’erano chiacchiere a Napoli
attorno a Papa per tutto un gi- che il sito Dagospia.com fosse il
ro di schede telefoniche. Poi “braccio armato” della strate-
Marra (presumibilmente Pip- gia comunicativa della P4, l’in-
po Marra, direttore dell’agen-
zia AdnKronos) mi disse: ‘Non
dagato minimizza: “Cercavo
solo di dare a D’Agostino no-
parlare al telefono, non parla-
re al telefono. Stop’”.
tizie di spessore politico”.
L’ultima domanda del gip è
La deferenza con cui ministri e
parlamentari si rivolgevano a
perché Mauro Masi lo chia-
masse così spesso. Bisignani
lui? “Ero solo preoccupato – è spiega di averlo soltanto con-
la versione di Bisignani – che sigliato sulla querelle Santoro.
tutta questa confusione in se- Una questione di stima e ami-
no alla maggioranza portasse cizia, così profonda da rispar-
guai. La mia esperienza poli- miare all’ex dg Rai la fatica di
tica mi ha detto che tra alleati scrivere una lettera di licenzia-
in quel modo là non si discu- mento del conduttore di An-
te”. Quanto poi al sospetto nozero.
 Domenica 26 giugno 2011

LOGGIA CONTINUA

è MASSIMO D’ALEMA è DANIELE CAPEZZONE è GELMINI DIXIT è GELMINI DIXIT/2

Soccorso rosso Lo sconforto del panzer Va bene tutto, ma come Bondi no! Bordate da ministro
Intercettazioni Siamo a livelli da asilo Io non mi faccio trattare Quell’imbecille
“ penalmente
irrilevanti, solo
vicende personali
“ Mariuccia, come si fa ad
andare avanti se siamo a questi
livelli sulle cose più banali?
“ come Bondi. Mi sono quasi
prostituita per costruire
un rapporto con Tremonti
“ di Cicchitto, ha
perso un’occasione
per stare zitto

è L’INGRATA SANTANCHÈ
Bisignani e Briatore

Maxi-gommoni,
Briatore: Lei è una
“ spietata, non te la
levi più di torno.
Bisignani: Se non era
per me, quelli

bovini vivi
la facevano fallire
per fatture false,
ha dovuto
pagare tre
milioni e due
di cambiali.

e tanti contanti Briatore: Comunque

non si merita un cazzo

è ROBERTO D’AGOSTINO
L’ambiziosa Carfagna
VITA DA BISIGNANI RACCONTATA Mara Carfagna è
DAI CONTI CORRENTI “ sempre più matta.
Pretende la mano
di Berlusconi
di Stefano Feltri stare sulla spiaggia, quindi compra dal-
la Magazzù Yachting un’altra barca a
er conoscere l’anima di un uomo 120 mila euro, meno della metà di quan-

P bisogna forse guardarlo negli oc-

chi, ma per capire come vive ba-
sta il conto corrente. E tra le car-
te depositate dalla Procura di Napoli ci
sono anche gli estratti conto di Luigi
to ha incassato dall’amico Mazzei.
Da Cassa Lombarda partono anche i bo-
nifici nell’interesse di Francesca Camil-
la Mittiga, sua moglie, che gestisce la
tenuta di famiglia ad Ansedonia. Quindi
è S. PRESTIGIACOMO
Le fortune di Mara

“
Mara gli fa quattro
moine e lui
Bisignani che raccontano molto – di Bisignani paga le rate di un trattore Lan- cancella tutti
certo non tutto, forse solo una picco- dini e compra perfino un “bovino vivo” quelli della faida
lissima parte – sull’uomo al centro del- per quasi tremila euro.
l’inchiesta sulla cosiddetta P4.
Bisignani usa due conti, o almeno que- SE IL CONTO a Cassa Lombarda su-
sti sono quelli di cui si è occupata la scita molte domande, soprattutto sulla è PAPA A “BISI”
Procura: uno presso la milanese Cassa frequenza dei versamenti in contante Caccia alla cena galante
Lombarda (dove ne ha anche uno per (quasi sempre almeno 10 mila euro al Avevo un
la gestione dei fondi, un conto di in-
vestimento) e l’altro presso l’Unicre-
dit.
Scorrendo anni di movimenti si capi-
mese), quello presso l’Unicredit sem-
bra appartenere a un normale lavorato-
re dipendente. Lì Bisignani riceve lo sti-
pendio, buono ma non stellare, dalla Il-
“ pettegolezzo
su Vietti, l’ho detto
pure a Dagospia
sce che il primo è usato soprattutto te, di cui è direttore generale: 13 mila
per le operazioni consistenti, il secon- euro al mese, circa. E su quel conto pa-
do per le “piccole” spese e l’economia ga le bollette, le spese del costoso con-
domestica. Bisignani ha una gestione dominio romano in cui vive con la mo- è BISIGNANI A RONCHI
delle sue finanze, sul conto di Cassa glie, ogni tanto spende qualche centi- I fantasmi del passato
Lombarda, quantomeno singolare, naia di euro – sempre per conto della Berlusconi
tanto singolare che a qualcuno potreb-
be sembrare perfino sospetta. Con una
carta di credito American Express
spende almeno 8-10 mila euro al mese.
moglie – per iscrivere alcuni cavalli a
concorsi ippici. Si scopre perfino che
ogni mese Bisignani versa una paghetta
da 300 euro al figlio Renato che, lavo-
“ ha paura perché
ha questo spettro
di Craxi
Però molto spesso si presenta in banca rando per la Ferrari su diretta racco-
generale Zafarana, l’ex ufficia-
le della Guardia di Finanza Ste-
Favoreggiamento e versa enormi quantità di contante,
anche più di 10 mila euro al mese. Nel-
mandazione del presidente Luca Cor-
dero di Montezemolo, non si sospetta-
fano Grassi (oggi alle poste), il
dott. Galliani (amministratore
e rivelazione l’aprile 2006, per esempio, deposita
21.300 euro in contanti, a maggio 15
va ne avesse bisogno.
Circa la stessa cifra se ne va ogni mese
è IGNAZIO LA RUSSA
Richiesta di aiuto
delegato del Milan) con una ac- di segreto mila in due tranche, a giugno 13 mila, a per pagare le rate di una Mercedes, tut- Se ci vogliamo
compagnatrice e un suo amico
(…). Il pranzo fu organizzato e
pagato da me (…). In quell’oc-
casione ho anche regalato a
Queste le
ottobre altri 12 mila. Un fiume di de-
naro che sarebbe comprensibile per
un barista o un commerciante, che de-
ve depositare l’incasso di giornata, ma
to normale se non fosse che vista la
quantità di contante di cui dispone Bi-
signani – stando ai versamenti sul conto
di Cassa Lombarda – non si capisce per-
“ vedere
facciamo il punto
su questa situazione
tutti i signori menzionati (uffi- accuse a cui un manager come Bisignani dove li tro- ché non l’abbia comprata in contanti, o e tu mi aiuti
ciali della Guardia di Finanza e va tutti questi soldi in contante? E per- almeno in un’unica soluzione. a capire un po’
non) dei gemelli comprati da deve ché paga con la carta di credito se ha il In un’unica occasione si nota anche
Marinella e per le signore un portafoglio che straripa di banconote? una donazione in beneficenza, nel questa matassa,
Fular, sempre di Marinella”. rispondere Mistero. Questo il conto corrente da 2006, di 2.500 euro. Certo, il destina- perché non è
solo non può spie- tario è scelto con cu- tanto chiara
garlo. ra: la fondazione Sil-
vana Paolini Angeluc-
LIBRI Le profezie ALTRE operazioni,
invece, vengono de-
ci, dedicata alla mo-
glie prematuramente
è FACCE DA PDL
La scelta di Mariastella
scritte nel dettaglio. scomparsa del depu- Francamente, tra
del “Bisi” scrittore
M arzo del 1988. Un mese prima dell’era di Ciriaco De
Mita premier. A Palazzo Chigi c’è Goria, dc minore; An-
Come la vendita di
un gommone (pa-
recchio di lusso, si
deduce) a Roberto
tato del Pdl Antonio
Angelucci, editore di
Libero stampato dalla
Ilte, giornale su cui
“ Verdini e Frattini,
Frattini è più
presentabile...
dreotti è agli Esteri; Bisignani ha 34 anni e lavora all’Ansa. In Mazzei, un ex diri- Bisignani ha avuto a
libreria spopola Il sigillo della porpora, opera prima del futuro gente della società lungo una certa in-
faccendiere di P2 e P4. Il successo è tale (tre edizioni e 45 editrice Ilte, di cui f luenza.
mila copie) che pure Valentino Parlato ne scrive bene sul Bisignani è direttore Bastano questi conti è GIUDIZI DA QUERELA
Manifesto. Il libro di Bisignani è una spy story tra la politica generale. Mazzei nel correnti a farsi un’i- Bisignani sulla Brambilla
italiana e le turbolenze mediorientali. Così il 26 marzo Lino 2009 viene nomina- dea delle disponibili- È una stronza,
Jannuzzi (poi fondatore del Velino) intervista lo “scrittore e
giornalista” Bisignani per Radio Radicale. Un documento
prezioso, da riascoltare. Il giovane “Bisi” racconta di essere
rimasto “sorpreso dal successo di vendite”. Jannuzzi parla
to alla presidenza del
Poligrafico dello Sta-
to, “non escludo che
il Bisignani si sia spe-
13 mila euro
(F
OTOM ) tà economiche di Bi-
ILESTONEMEDIA

signani? Sicuramente
no, come dimostra
un altro dei docu-
“ brutta, un mostro,
mignotta come poche,
la più mignotta di tutte
della “bellissima critica di Parlato” e la butta in politica.
Bisignani immagina l’Italia di dieci anni dopo, nel 1997:
so per farmi ottenere
tale nomina”, dice
al mese di menti dell’inchiesta:
sempre tramite Cassa
bipolarismo e ricconi al potere. Profetico. A chi assomiglia,
dunque, il protagonista Sergio Bruschi, influente impren-
nelle carte. All’inizio
del 2008 compra in
stipendio dalla Ilte Lombarda, nel 2001,
Bisignani ha approfit- è IL GIORNALE
ditore dal passato incerto? Con gli occhi di oggi, il riflesso è due tranche il gom- tato del condono fi- Allarme Marcegaglia
spontaneo: Berlusconi? No. Risponde Bisignani: “È Carlo mone di Bisignani e un fiume di scale deciso dal go- Fai una telefonata
De Benedetti”. E chi si nasconde dietro all’industriale, Gio-
vanni Valdieri, che guida il blocco conservatore contro
quello socialdemocratico? “Gianni Agnelli”. Il giovane “Bi-
si” non poteva indovinare tutto. fd’e
per una cifra astrono-
mica: 245 mila euro,
pagati in tre rate.
Quando arriva l’esta-
denaro cash di cui
non si conosce
verno Berlusconi per
far rientrare dall’este-
ro quasi 5 miliardi di
lire pagandone sol-
“ a Emma
Marcegaglia stasera.
Domani le fanno
te Bisignani non è pe- tanto 121 di tasse (il un’altra puttanata
rò certo disposto a re- l’origine 2,5 per cento).
pagina 4
Il lato telefonico
del potere
“SULLE INTERCETTAZIONI
NIENTE ACCORDI CON ALFANO”
Parla il senatore Pd ed ex pm Felice Casson
“Non faremo un decreto legge”, ha assicurato il ministro della Giustizia
Angelino Alfano. Ma il governo spera comunque di approfittare dell’indagine
sulla P4 per fare una nuova legge (molto restrittiva) in materia di
intercettazioni, magari recuperando il testo Mastella che si era iniziato a
votare durante il governo Prodi. Non si è capito bene su che posizioni sta il
Pd, visto che il segretario Pier Luigi Bersani ha detto che servono meccanismi
per stabilire meglio cosa si può divulgare e cosa no e che “siamo aperti al
dialogo con la maggioranza”.
di Ferruccio Sansa
e intercettazioni de-
“L vono continuare se-
condo le leggi vigen-
ti. Senza nuovi limi-
ti. Questa è la linea del Pd”.
Felice Casson, magistrato
e oggi senatore, lei è primo
firmatario del disegno di
legge sulle intercettazioni
per il centrosinistra. L’im-
pressione, però, è che il Pd
sia diviso.
Bersani l’ha detto: noi abbia-
mo una proposta di legge. A
quella il partito si attiene.
Ma Berlusconi ha tirato
fuori la “vostra” Mastella…
DIVERSO PARERE
Chi ha ragione? I due principali giornali italiani, Corriere e Repubblica, ieri davano
due letture completamente opposte della linea del Pd sulle intercettazioni telefoniche: in
via Solferino il Pd dialoga con il Pdl, per il quotidiano di Ezio Mauro è sulle barricate.
NOZZE DI GOVERNO Carfagna&Mezzaroma
Mara impalmata, ma B. è solo testimone
di Fabrizio d’Esposito
ara Carfagna si è sposata ieri
M pomeriggio, nel castello di Tor-
re in Pietra, e forse la vera notizia è
la pace ritrovata con il suo mentore
Silvio Berlusconi, testimone di noz-
ze. Nell’autunno scorso, prima
della fiducia di dicembre, la “mi-
nistra più bella del mondo” minac-
ciò di andarsene dal Pdl e dal go-
verno. Colpa del “fuoco amico”
causato dalla sua relazione con
Italo Bocchino, il traditore finiano
che per B. è sempre stato “un pun-
to del programma” più che un co-
gnome.
Nel centrodestra, in tanti andaro-
no all’attacco, con foga liberatoria,
guidati dalla “vajassa” Alessandra
Mussolini. Ma più di tutte fecero
male, all’allora ex Cocca del Capo,
le parole di Barbara Berlusconi:
“La cosa più grave è che Mara
Carfagna trovi il coraggio di lagnar-
si. A volte bisogna avere il pudore di
tacere. Se si sente discriminata lei,
che dai Telegatti è diventata mi-
nistro, la cosa assume dimensioni
ancora più grottesche”. Già, i Te-
è MARCO SIMEON
Il nemico Lirio Abbate
Quello che scrive
“ Lirio Abbate su
Perugia è una merda.
Nessuno l’ha accorciato
Il testo di Mastella era passato
alla Camera, quasi all’unani-
mità, sull’onda del caso Tele-
com. Ma lo bloccammo al Se-
nato. Andava totalmente rivi-
sto. Per il Pd è un capitolo
chiuso.
Ma presentare un nuovo di-
segno sulle intercettazioni
adesso non è come strizza-
re l’occhio ad Alfano?
È falso. Il nostro testo è stato
presentato anni fa, all’inizio
della legislatura. Non c’entra
con le ipotesi di Alfano, anzi,
va in direzione opposta.
Sicuri? Ci spieghi la vostra
proposta.
Primo: le intercettazioni con-
legatti. Il matrimonio tra Mara
Carfagna e Marco Mezzaroma
completa, almeno formalmente,
una parabola cominciata in una
notte di fine gennaio del 2007. Il
Cavaliere gira tra i tavoli della festa
dei Telegatti e si ferma con due
deputate azzurre: la Carfagna e la
sua inseparabile amica Michaela
Biancofiore. B. non si trattiene, co-
me al solito: “Mara è bellissima, se
non fossi già sposato la sposerei
subito”. Offesa, Veronica Lario scri-
ve a “Repubblica” reclamando le
Dalla notte
dei Telegatti fino
alla cerimonia
in un castello
Parabola di un
ministro (e del
suo mecenate)
tinuano secondo le norme vi-
genti. Senza limitazioni per in-
quirenti e investigatori. Se-
condo: la pubblicabilità. Il se-
greto di indagine viene meno
quando gli atti, non solo le in-
tercettazioni, entrano nella
conoscibilità degli indagati.
Cioè quando sono depositati.
A quel punto le ragioni del se-
greto vengono meno e gli atti
possono essere pubblicati.
Praticamente come adesso.
Ma c’è il nodo degli atti pe-
nalmente irrilevanti o che
riguardano terze persone.
Già adesso esiste una norma
che impone ai magistrati
un’attività di filtro, ma non av-
viene quasi mai. Noi propo-
niamo vari momenti di filtro,
quattro o cinque, fino a che le
carte diventano pubbliche.
Intercettazioni light con il
filtro?
La legge deve tutelare tanti in-
teressi, talvolta in conflitto:
c’è l’interesse alle indagini,
poi il diritto di cronaca, la tu-
tela della riservatezza. E i di-
ritti alla difesa.
Sicuri che il vostro disegno
non limiti i diritti di indagi-
ne e di cronaca? Con la vo-
stra proposta gli italiani
avrebbero conosciuto il go-
verno ombra di Bisignani?
Le indagini non sarebbero
danneggiate. Le intercettazio-
ni penalmente irrilevanti re-
sterebbero nell’archivio riser-
vato della Procura, accessibi-
le a pm e avvocati. Se si rive-
lassero poi utili al processo
potranno essere recuperate e
pubblicate.
Ma tracciare un confine tra
atti penalmente rivelanti e
scuse del marito. È l’inizio di tutto.
La pietra angolare su cui poggiano
i quattro anni successivi di insinua-
zioni, sospetti, accuse, scandali e
soprattutto intercettazioni. Da
quelle misteriose dell’estate 2008,
presunte conversazioni hard di B.
su tre ministre (Carfagna, Gelmini,
Brambilla), alle ultime uscite nel-
l’inchiesta sulla P4. La Prestigiaco-
mo che si lamenta delle “moine”
che la Carfagna fa al premier e
Roberto D’Agostino che dice a Bi-
signani di “Mara che vuole essere
impalmata da Berlusconi”. Para-
frasando il 25 Luglio, ieri c’è stato il
25 Giugno dell’estetica femminile
del berlusconismo (altrimenti det-
ta “mignottocrazia” da Paolo Guz-
zanti), di cui la Carfagna è stata
sicuramente l’archetipo.
Veleni e gossip non sono stati ri-
sparmiati alla ministra salernitana
nemmeno nel giorno del matrimo-
nio. Ieri sull’Aurelia, in direzione
del castello di Torre in Pietra, sopra
un cavalcavia qualcuno ha attac-
cato questo striscione: “Auguri
Mara! Salutaci a Bocchino!”. Poi
l’enigma del mancato invito alla
LOGGIA CONTINUA
è PARAGONI DI ITALO
Una questione canina
Gigi può fare di
“ Dagospia un
pit-bull, o un
barboncino da salotto
no è possibile? Certe con-
versazioni contribuiscono
a descrivere il contesto cri-
minale.
Le conversazioni degli accu-
sati per l’inchiesta P4 spesso
contribuiscono a ricostruire
la rete di rapporti. Elementi
utili per reati come l’associa-
zione a delinquere.
Esempi concreti. I giudizi
sulla moralità del ministro
Brambilla sono irrilevanti?
Penso a dettagli, come il fatto
che il figlio di La Russa abbia
salutato o meno il figlio di Bi-
signani.
E i rapporti che rasentano
la sudditanza di ministri
verso Bisignani?
La parola spetterà al magistra-
to. Senza appello. Dopo il via
libera potrete pubblicare.
Il Pd su questo è compat-
to?
Sì. Per me, vorrei ulteriori ga-
ranzie per la stampa: in casi di
eccezionale rilevanza, la tute-
la dell’informazione può pre-
valere sul segreto.
Dove il vostro disegno è
davvero diverso da quello
di Mastella?
Allora si vietava la pubblica-
zione anche parziale o per
riassunto degli atti di indagi-
ne, anche se non più coperti
dal segreto, addirittura fino al
termine dell’udienza prelimi-
nare. E poi c’erano sanzioni
per gli editori, che noi non vo-
gliamo.
Quelle per giornalisti e
magistrati restano.
Niente carcere, solo ammen-
de per i cronisti. E per i ma-
gistrati sanzione disciplinare
grave se non si procede al fil-
matriarca “Peppina”, nonna dello
sposo. Forse per evitare qualche
parola di troppo in un matrimonio
definito “molto difficile e fragile”,
come fa pensare anche la breve
vacanza di Mezzaroma a Formen-
tera, sorpreso dai paparazzi in
compagnia di due donne. Nel ca-
stello blindato, B. è arrivato una
decina di minuti prima del rito re-
ligioso, iniziato alle 18 e 30. Se-
lezionatissima la quota politica de-
gli invitati: Gianni Letta, i ministri
Fitto, Sacconi e Brunetta; le mini-
stre Meloni, Gelmini e Prestigiaco-
mo (sì anche lei); le deputate Bian-
cofiore, Melania Rizzoli e Pelino
(che ha fornito i confetti); i gover-
natori Caldoro e Polverini. Poi un
finiano. Non Bocchino, ma il riser-
vatissimo Alessandro Ruben, espo-
nente della comunità ebraica di
Roma. Presente anche il banchiere
Cesare Geronzi. Alla pattuglia del
Pdl, preoccupata per le tensioni
con la Lega e Tremonti, Berlusconi
tra una portata e l’altra ha affidato
un pensiero scontato: “È il momen-
to di stare uniti perché ci atten-
dono momenti importanti”.
è ANCHE I LIBICI LEGGONO
Questioni di pronuncia
Questo Agospia,
“ come si chiama”,
dice l’ambasciatore
libico Jalloud Gaddur
Il senatore Felice Casson con il segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani (FOTO ANSA)
tro. Esistono queste immunità e
Ma un magistrato già privo vengono utilizzate. Nel mio la-
di mezzi può spulciarsi mi- voro non ho mai ravvisato il
gliaia di pagine? fumus persecutionis nelle richie-
I filtri saranno tanti. Certo, i ste dei magistrati.
magistrati dovranno leggersi Eppure qualcuno di voi,
ogni pagina. Ma è necessario proprio D’Alema, strizza
anche per tutelare il lavoro l’occhio alla Mastella.
dei pm. Quando escono cose Il segretario è Bersani.
strane, le polemiche danneg- E l’ipotesi decreto legge?
giano le inchieste. È del tutto incostituzionale.
Alfano si è complimentato
con Bersani “per le sue
aperture”. Nessuna apertura
Nessuna apertura. Gli obietti- al governo
vi di centrosinistra e centro-
destra sono opposti. Loro vo-
gliono solo impedire le inda-
gini e mettere a tacere i gior-
nali. Per noi le inchieste van-
no tutelate in modo assoluto.
“ D’Alema
strizza l’occhio
Ma il Pd sulle intercettazio- alla legge
ni è affidabile? In passato
esponenti di primo piano, Mastella?
come D’Alema, sono stati
“graziati” perché hanno Il nostro
ottenuto dal Parlamento
europeo che non si utiliz- segretario
zassero le loro intercetta-
zioni. è Bersani
”
Con la Carfagna vestita da sposa,
B. allunga la lista delle donne di cui
prima è stato mecenate poi testi-
mone di nozze. Una lista che nello
stesso Pdl da tempo fa malignare
deputati e ministri, che individua-
no idealmente in questa parteci-
pazione una sorta di “jus primae
noctis” del Capo. Il Cavaliere iniziò
con Francesca Romana Impiglia, Mara Carfagna e Marco Mezzaroma (FOTO ANSA)
che nel 2002 fu ripresa dai fo-
toreporter a Villa La Certosa. Ven- Pdl. Indicata come la fisioterapista
ne presentata come segretaria personale di B. e la responsabile
personale di B. e si sposò nel della logistica di Villa La Certosa, la
2006. Ronzulli fu impalmata da Renato
Un anno intenso è stato poi il Cerioli, che pochi mesi dopo venne
2008. Il premier fu testimone della
neodeputata Elvira Savino, segre-
nominato presidente dell’Assindu-
stria brianzola. Per il futuro, l’a-
taria di redazione di una rivista
balzata all’improvviso in Parla-
genda di B. testimone di nozze
promette altri appuntamenti di ri-
mento. Già coinquilina e intima di
Sabina Began, l’Ape Regina del-
lievo. In autunno sono previste le
nozze di Ruby e Luca Risso e la
l’harem berlusconiano, nonché voce già circola. Infine, un proba-
amica di Gianpaolo Tarantini, il bile matrimonio bipartisan. Quello
faccendiere pugliese che portò la tra Nunzia De Girolamo del Pdl e
D’Addario a Palazzo Grazioli, la Francesco Boccia del Pd. Berlusco-
Savino è nota come la “Miss To- ni potrebbe trovare in chiesa il se-
polona” di Montecitorio. Sempre gretario democrat Bersani, testi-
nel 2008, arrivò all’altare Licia mone per lo sposo. Lui, il premier,
Ronzulli, oggi eurodeputata del per la sposa. Naturalmente.

è PERICOLO REPORT
Bisignani a Masi
Stasera non c’è
“ qualcuno che fa
qualche puttanata a Rai3,
la Gabanelli, in diretta?
Palazzo Chigi
L’habitat ideale
delle lobby
AUTONOMIA DI BILANCIO, SEGRETEZZA
E TANTI SOLDI. FACILE CHIEDERE AGLI “AMICI”
di Eduardo di Blasi
a chiamano “autonomia fi-
L
nanziaria e contabile” ed è
il meccanismo che permet-
te alla Presidenza del Con-
siglio dei ministri (ma anche, di
rimbalzo, alla Protezione civile)
di spendere – di fatto – miliardi
di euro senza alcun controllo. Il
sistema consente a Palazzo Chigi
di adoperare i propri fondi in
“autonomia”, senza cioè rende-
re conto al ministro dell’Econo-
mia per “contrattare” gli stanzia-
menti, né alla Corte dei conti di
mettere in atto un controllo pre-
ventivo che abbia una qualche
efficacia.
I soldi sono messi in mano al Se-
MARCO RIZZO Falce & martello alla riscossa
“Solo il comunismo
può salvarci
da queste cricche”
di Wanda Marra
hiediamo che l’Italia esca dal-
“C l’Unione europea del capitali-
smo. E lanciamo la proposta di
un’Assemblea nazionale dei lavora-
tori che restituisca il protagonismo
alla gente che lavora, con il potere
di indirizzare le scelte dell’econo-
mia”. Parola di Marco Rizzo, che ieri
ha riunito a Roma il Comitato cen-
trale del suo partito, Comunisti. Si-
nistra popolare. Vantando 500 nuo-
ve adesioni, molte provenienti da
Rifondazione comunista. Sì, per-
ché Marco Rizzo da sempre fa po-
litica nel nome del comunismo più
“integralista”. E sempre nel nome
del comunismo, dopo essere stato
espulso dal Pdci di Diliberto, ha da-
to vita nell’ottobre del 2009 alla sua
formazione. Una delle irriducibili
della Falce e martello.
Rizzo, in in momento in cui tut-
ta l’Italia parla della rete di Bisi-
gnani, della corruzione e del de-
grado morale che rappresenta,
non pensa che la critica del capi-
talismo possa suscitare poco in-
teresse?
Siamo in un momento di fortissima
critica economica. E la corruzione
è collegata alla crisi strutturale del
capitalismo. Non esiste l’etica so-
ciale del capitalismo.
Questo non rischia di essere un
discorso un po’ fuori dal dibatti-
to corrente?
Tutt’altro. Noi rivendichiamo il no-
stro essere comunisti come un’al-
ternativa al sistema. Solo noi comu-
nisti possiamo cambiarlo per dav-
vero con un’idea di società diversa.
è FRANCO FRATTINI
Paura degli amici
C’abbiamo ‘sti pasdaran
“ degli ex An che per salvare
la pelle ci mandano tutti
nel baratro
gretariato generale che ha la pos-
sibilità di spenderli in autono-
mia e, nella maggior parte dei
casi, anche con una certa segre-
tezza legata al ruolo “sensibile”
del Palazzo di governo.
PER CAPIRE come funziona il
sistema dobbiamo immaginare
un fiume che nasce dal ministero
dell’Economia e finisce nella pa-
lude del governo: un fiume che
non ha argini prima di immerger-
si nella sua destinazione finale.
Prendiamo la breve nota che, a
fine anno, la Presidenza presenta
per rendicontare le proprie spe-
se. Nel 2006 l’ammontare dei sol-
di ottenuti da Palazzo Chigi era
intorno al miliardo e seicento mi-
D’altra parte, a starci dentro ci ab-
biamo provato e non ha funziona-
to.
Non le sembra di proporre solu-
zioni del passato?
Il comunismo è il nuovo, il capita-
lismo, che esiste da 600 anni, è il
vecchio.
Il dubbio però è che con questi
discorsi si finisca pure per farsi
strumentalizzare dai media, co-
me quando è stato intervistato
dal Tg 4 prima dei ballottaggi e
ha detto che con Pisapia Milano
sarebbe diventata una nuova
Stalingrado...
Il problema è l’uso che si fa degli
strumenti di comunicazione. E poi,
non mi vorrei ricredere: Pisapia ha
messo Bruno Tabacci, un rappre-
sentante del potere, al Bilancio, e
ha accolto in piazza del Duomo la
Settimana israeliana. Sono segnali
di un’aria stagnante.
Io però volevo dire che le sue af-
fermazioni hanno rischiato di
essere un boomerang per Pisa-
pia.
Perché, ci dobbia-
mo mascherare?
I comunisti non
vinceranno fin-
ché si masche-
reranno.
In realtà, al
momento sem-
bra che abbiano
perso.
Perché si sono
mischiati nelle
dinamiche del
quadro politi-
co italiano
Domenica 26 giugno 2011
LOGGIA CONTINUA
è GIANFRANCO MICCICHÉ è S. PRESTIGIACOMO
Ecchissenefrega Il re è nudo
Me ne fotto che Berlusconi si è Berlusconi deve
“ imbufalito. Io ieri ho già parlato
alla Carfagna: è pronta a venire con
noi
“ essere intelligente
e purtroppo
non lo è
è LA LEGGE DEL FATTO
Bisignani e l’avvocato
Avvocato! Dato
“ che quelli del Fatto
sono sempre più
attendibili di questi
pm, ma perché non
facciamo l’articolo 41,
51”. “Purtroppo
possiamo fare al
massimo un 335,
perché noi non
abbiamo notizie
ufficiali...
è BON TON MASI
Un uomo solo al comando
Santoro in fuga,
“ questo è. Per la
prima volta Gigi.
Grande figura, dai
retta a Mauro... Gli
lioni ma a fine anno il governo ne ex segretario alla Presidenza stamo a spacca’ il culo
aveva impegnato uno e duecen- avesse vinto un appalto proprio
in quella sede di governo. E certo so’ arrapato come una
to, nel 2007 si era passati a tre
miliardi e cento milioni stanziati ci si stupisce che un ristoratore bestia
ma se ne erano impegnati due e che ha un negozio di due vetrine La telefonata ad Annozero
duecento, dei tre miliardi e 300 in un quartiere periferico della “Mi hai visto da
milioni avuti nel 2008 se ne era-
no invece impegnati solo due e
cento. Che siano impegnati o me-
no, però, quei fondi continuano
Capitale sia riuscito a conquista-
re il bando per la ristorazione
nientemeno che alla Presidenza
del Consiglio. Nulla di illegale,
“ Santoro? Come
sono andato?”. “Una
figura di merda”. “Per
a restare nel salvadanaio della probabilmente, ma la il problema Dio ma che stai a di’!
Presidenza, da mettere nel conto “strutturale” è davanti gli occhi Ma lascia sta’ che è
dell’anno successivo o da spen- di tutti se si pensa che i magistrati
dere per altro. Facciamo un napoletani stanno mettendo le andato bene…
esempio: si è deciso di investire mani proprio sugli appalti del Pa- Questione di share
sette milioni per un sito Internet? lazzo. Ma se io metto
Se ne impegna uno soltanto? Be-
ne, gli altri sei tornano nel cal-
derone per essere allocati da
un’altra parte dal sottosegretario
COME A PERUGIA e a Roma
si indaga sugli appalti della Pro-
tezione civile e su quelle ordinan-
“ Cicciolina che fa le
pompe a un toro, la
sera faccio il 30%... ma
alla Presidenza, che è in qualche ze in deroga che finivano per fa- che discorso è?
misura come l’amministratore vorire imprenditori vicini a uo-
unico del Palazzo. Ma c’è di più: mini dello Stato, così, seguendo
perché tra il bilancio di previsio- la scia della P4, i pm napoletani
ne e quello effettivo, vale a dire
tra la richiesta iniziale e quella
finale, l’anno scorso ci fu un di-
Henry John Woodcock e France-
sco Curcio sono finiti per impat-
tare nella Italgo di Anselmo Gal-
è PASQUALE LOMBARDI
P3 e P4, lotta di lobby
Papa aveva
slivello di un miliardo e mezzo.
Un’enormità.
busera che già aveva avuto rap-
porti con Palazzo Chigi ai tempi
in cui quella società si chiamava
“ acredine nei miei
confronti perché
io ho sponsorizzato
È OVVIO che un sistema che Delta e fu messa al setaccio dalle
permette così elevate capacità di indagini di Luigi De Magistris e politicamente
spesa, un controllo a bassa inten- Gioacchino Genchi. Caliendo come
sità, una minima trasparenza (da- Tra i tagli da compiere sul com-
ta solo dalla nota assai sintetica parto pubblico, il ministro dell’E- sottosegretario
che spiega che si sono spesi 3 conomia Giulio Tremonti aveva alla Giustizia,
miliardi invece di uno e mezzo) e inizialmente ipotizzato di mette- mentre voleva
una scelta che sta in capo a po-
chissime persone, è il luogo idea-
re mano anche al sistema dell’au-
tonomia. A vedere le indiscrezio-
farlo lui, il
le per l’annidarsi di cricche, lob- ni fatte filtrare dal ministero di via
sottosegretario
by, amici e amici degli amici. XX Settembre sulla manovra da
Nei corridoi di via della Mercede 43 miliardi da annunciare in set-
si racconta di come un impren- timana, l’assalto con le forbici al
ditore che aveva la propria atti- Palazzo di governo sembra essere Testo a cura di Chiara Paolin
vità nella strada in cui viveva un fallito ancor prima di partire.
PARMA Il sindaco non lascia dopo Quella di Vignali appare una risposta
alle dure critiche ricevute anche dalla
stampa tradizionalmente amica. Sulla
gli arresti dei dirigenti in Comune Gazzetta di Parma – organo dell'Unione
industriali locale, il quotidiano più let-
ualcosa doveva fare, dopo gli 11 ar- non può avvenire ancora”. Così il pri- to della città – ieri era apparso un duro
Qvenerdì
resti per corruzione e peculato che mo cittadino in una conferenza stam-
hanno portato in carcere tra pa convocata all'improvviso nella se-
editoriale del direttore, Giuliano Mo-
lossi. “Il sindaco non può limitarsi a di-
gli altri due dirigenti comunali e il co- de comunale, dopo che in mattinata re non sapevo nulla. Ci mancherebbe
mandante dei Vigili urbani. Ma, invece dal Municipio era arrivata la decisione altro. Ma quei dirigenti li conosceva
delle dimissioni chieste dalla piazza in- di chiudersi in silenzio stampa. Vignali personalmente, li ha scelti e nominati
furiata, il sindaco di Parma Pietro Vi- ha detto di volere “sottrarre alla buro- lui. […] Se gli riuscisse di restare in ca-
gnali ha scelto di “azzerare i dirigenti crazia” il controllo della città e ha an- rica – scrive Molossi – prenda in mano
comunali che si trovano in posizione nunciato l'istituzione di due organismi una scopa e faccia un po' di pulizia
apicale”. Demansionati, declassati e di controllo. Uno, da lui diretto, inter- (quella che non ha fatto finora) prima
con riduzione di stipendio, tanto che no alla giunta. L'altro, invece, aperto che sia troppo tardi. Non è detto che
uno dei quattro, ha fatto sapere il sin- anche ai gruppi di minoranza in con- quelli rimasti a piede libero siano tutti
daco, avrebbe già chiesto l'aspettativa. siglio. Tuttavia, non ha chiarito come i degli angioletti”.
Una sorta di 'tutti colpevoli, nessun due dirigenti Iacovini e Moruzzi, a lui “Vendetta”, invece, contro il coman-
colpevole', dopo che l'inchiesta ha molto vicini, possano essersi approfit- dante dei Vigili Giovanni Maria Jaco-
portato in carcere proprio due – Carlo tati del ruolo pubblico per scopi per- bazzi. La sua auto, lasciata davanti alla
Iacovini ed Emanuele Moruzzi – dei sei sonali: “Può sembrare strano che il sin- sede del tribunale dopo l'arresto, è sta-
dirigenti di area che di fatto control- daco dica di essere all’oscuro di tutto, ta rimossa dai vigili del suo stesso co-
lano l'amministrazione della città. ma è così”, si è limitato a dire. “Solo mando, visto che il mezzo era parcheg-
“Quello che è accaduto non può infi- propaganda”, replica l'opposizione giato nei posti riservati al personale
ciare quanto di buono è stato fatto in che continua a chiederne le dimissio- delle aule di giustizia.
questi anni. Quello che è avvenuto ni. Fabio Amato
pagina 6 Domenica 26 giugno 2011

A
POVERA ITALIA

ntonio Di Pietro rilancia il dibattito sulle
Alle primarie Di Pietro primarie nel centrosinistra. L’ex pm,
galvanizzato dal successo nei
referendum, ha ribadito il suo invito nei confronti
non vuole “candidati del Pd a un confronto sul programma e sulla
coalizione, prima di lanciare la sfida per scegliere il
leader. Una sfida alla quale comunque l’Italia dei
alla Vendola” Valori vorrà partecipare: “Presenteremo un nostro
candidato – ha detto Di Pietro – altrimenti facciamo
le primarie per candidati alla Vendola, e questo non
aiuta”. Pronta la replica del governatore pugliese:
“Capisco il problema di Di Pietro: vede esaurito lo
spazio della rincorsa a sinistra” ha risposto Vendola,
“e sceglie di ricollocarsi come ala destra del
centrosinistra. In sostanza torna al moderatismo
delle origini. Non è trasformismo, ma solo un
riposizionamento”. Le ultime uscite di Di Pietro
hanno creato qualche malumore all’interno del suo
partito. Pancho Pardi ha criticato la nuova
impostazione “morbida” nei confronti del
berlusconismo. Di Pietro, rispondendo al professore
girotondino, conferma il cambio di passo: “L’Idv ha
l’obiettivo di diventare un movimento di massa, non
può parlare solo agli amici di Pancho Pardi”.

LUCCA, LA CORRUZIONE NEL PDL

di Ferruccio Sansa

l sindaco Pdl di Lucca, Mau-

I ro Favilla, in missione a Ro-

ma dai consiglieri dei mini-

stri Frattini e Bondi. Con Fa-
villa c’è “il nostro aspirante so-
vrintendente”, un funzionario
pubblico favorevole a un me-
ga-progetto edilizio sponsoriz-
zato dal Comune. E dopo poche
settimane ecco assessori e im-
prenditori che brindano alla no-
mina del nuovo Sovrintenden-
te. È tutto nelle 110 pagine del-
l’ordinanza che ha disposto l’ar-
resto dell’assessore Marco Chia-
ri (Pdl) accusato di corruzione,
di un dirigente comunale e del
noto imprenditore toscano Gio-
vanni Valentini (ai domiciliari).
Nell’inchiesta sono indagati an-
che il sindaco Mauro Favilla
(che le cronache dicono vicino
a Marcello Pera) e l’assessore al-
le Finanze Giovanni Pirami.
NON È UNA PICCOLA Tan-
gentopoli di provincia. Dopo il
terremoto dell’indagine sulla ca-
serma dei Marescialli di Firenze
si ripropone pari pari il modello
G8: a Firenze, secondo i pm, era
stato Riccardo Fusi a conquista-
re al Provveditorato alle opere
pubbliche la nomina dell’ inge-
gner Fabio De Santis, favorevole
ai suoi progetti, grazie all’inter-
vento dell’amico Denis Verdini e
di Altero Matteoli. Stavolta, stan-
do ai pm, è il sindaco Favilla che
va a Roma insieme con France-
sco Cecanti (non indagato) che
viene presentato come “il nostro
aspirante Sovrintendente”. Così
ci si sbarazza di Glauco Borella,
funzionario che al mega proget-
to non si voleva rassegnare.
L'ennesima inchiesta giudiziaria
su un'amministrazione Pdl pone
anche interrogativi sul ruolo del
Pd e suscita curiosità sulla Curia
con il vescovo (“era contentissi-
mo”) che riceve i costruttori poi
arrestati per studiare le opportu-
nità edificatorie dei suoi terreni.
Un’indagine che tocca perfino la
magistratura: con l’arresto di An-
drea Ferro, figlio del presidente
del Tribunale di Lucca (non in-
dagato) che, preoccupato come
padre, avrebbe chiesto ai colle-
ghi pm “dettagli sull’accusa”.
L’ha detto pochi giorni fa Anto-
nio Di Pietro: le mazzette non
esistono più. Oggi i pagamenti
arrivano con le consulenze. E i
magistrati di Lucca lo scrivono
esplicitamente: “Dietro formali
pagamenti di parcelle a compen-
E IL MEGAPROGETTO
Arrestati un assessore, un costruttore e un dirigente comunale.
Un’immagine di Lucca dall’alto (FOTO OLYCOM)
Per spingere il sovrintendente
amico anche una gita a Roma
dai consiglieri di Frattini e Bondi
so di prestazioni d’opera di pro-
fessionisti si concretizza una si-
stematica condotta corruttiva”.
L’INDAGINE condotta dal
pm Fabio Origlio, come ha ricor-
dato Il Tirreno, ruota intorno a
due megaprogetti: 200 apparta-
menti e palazzi da 7 piani nella
zona di Sant’Anna e il rifacimen-
to dello stadio. Scrive il gip:
“Maurizio Tani, dirigente del Co-
mune, redigeva una relazione
approvata dal consiglio comuna-
le, ove falsamente attestava l’esi-
stenza di un quantitativo di su-
perficie” destinata all’edilizia re-
sidenziale “superiore di 134.675
metri quadrati a quello massimo
consentito dal Piano Struttura-
le”. Insomma, secondo i pm, un
regalo da decine di milioni. L’at-
EDILIZIO
Indagato anche il sindaco Favilla
tività corruttiva dell’assessore
Chiari invece sarebbe consistita
“nella sua completa disponibili-
tà nei confronti delle istanze del
Valentini per favorire gli interes-
si della società Valore spa (an-
ch’essa sotto inchiesta) e contri-
buire a risolvere grazie al suo
ruolo pubblico gli ostacoli poli-
tici e amministrativi”. I pm so-
stengono che “per la sua attività
Chiari (che di professione fa il
geometra, ndr) conseguiva com-
pensi per almeno 40 mila euro
relativi a incarichi professionali
legati all’accatastamento di im-
mobili della Valore spa e promes-
se per altri incarichi professiona-
li formalmente impartiti a terzi”,
Andrea Ferro, appunto.
Ma la rete dei carabinieri racco-
glie tanti pesci. Interessanti i pas-
saggi sui rapporti tra le imprese e
la minoranza di centrosinistra in
vista di un voto favorevole al pro-
getto. Certo, le scelte dell’oppo-
sizione potrebbero avere motivi
leciti: un nuovo stadio, il consen-
so dei tifosi. Però il centrosini-
stra qualche chiarimento dovrà
darlo. Valentini al telefono parla
dei rapporti con le cooperative
legate al centrosinistra: “Ci han-
no chiamato da Unicoop perché
vogliono in tutti i modi che noi si
dia la “prelazione” sullo stadio…
Io legherei anche le due cose…
vorrei dirglielo… guardate che
politicamente potete fare un’o-
perazione da fine del mondo,
cioè se la Lega (cooperative,
ndr) si presenta a Lucca facendo
questo tipo di operazioni oltre-
tutto in viale Einaudi (altro pro-
getto che sta a cuore a Valentini,
ndr) io ho edilizia convenziona-
ta, no?”. I magistrati annotano:
“Emergono sempre più chiara-
mente le rinnovate volontà di Va-
lentini di collaborare con le coo-
perative”.
MA LE TELEFONATE mo-
strano anche “gli accordi tra il
consigliere comunale Pd Andrea
Tagliasacchi e il costruttore Va-
lentini… relative alla variante ur-
banistica dello stadio”. Taglia-
sacchi (intercettato, ma non in-
dagato) ne parla con il suo capo-
gruppo Alessandro Tambellini:
“Voglio capire come si fa ad an-
dare avanti con una posizione
pregiudiziale…”. Poi una frase
sibillina di Tagliasacchi: “Perché
ci si taglia tutti i ponti, poi non si
va da nessuna parte…”. Valenti-
ni al telefono si spinge oltre:
“Perché ho fatto in modo che
passasse un ordine del giorno
che li coinvolge nella formula-
zione della convenzione e del
progetto… l’opposizione va
coinvolta”. Alla fine, il centrosi-
nistra si asterrà, per la gioia del
costruttore. Ma gli investigatori
studiano soprattutto un’inter-
cettazione del 23 dicembre
2010 tra Giovanni Valentini e il
figlio Marco (non indagato) su
un incarico che la sua società do-
vrebbe attribuire a Tagliasacchi
(Pd). Il padre sbotta: “Tagliasac-
chi non è un architetto! Forse
non hai capito che sto dicendo”.
Figlio: “E allora che incarico gli
dai? Paesaggista?”. Padre: “Lo sai
chi è Tagliasacchi?!!!”. Figlio: “È
l’opposizione”. Padre: “E allora
che vuol dì?”. Ma il figlio non
vuol capire: “È la maggioranza
Lettera aperta al leader di Sel
Vendola, quale
sinistra vuoi?
di Pancho Pardi
aro Nichi,
Ccentrosinistra
da tempo sostieni che il
deve indivi-
duare i propri candidati con
le primarie. Tu stesso hai
raggiunto un successo da
molti imprevisto nelle pri-
marie di Puglia, cui è se-
guito un successo altrettan-
to imprevisto nella compe-
tizione per la presidenza
regionale. Faccio parte dei
milioni di cittadini che han-
che comanda e te lo dai anche
all’opposizione?”. Il padre perde
le staffe: “Capito mica! Non sa
mia che vuol dire questo”. Pare
che la consulenza al consigliere
Pd non sia arrivata. Ma l’inchie-
sta, se travolge il Pdl, tocca (pur
non penalmente) tutto il potere
di Lucca. E potrebbe essere solo
il primo capitolo: c’è da chiarire
il grande affare della Manifattura
Tabacchi, 50 milioni di lavori
che il comune diede in mano a
Fabio De Santis. L’uomo arresta-
to nelle indagini sulla Cricca.
no gioito sinceramente per
la tua doppia vittoria.
Ora ti sei candidato per le
primarie a leader del cen-
trosinistra. Va benissimo.
Ma ti prego di far sapere a
tutti i cittadini interessati a
quale centrosinistra ti rife-
risci. Il centrosinistra natu-
rale, incardinato su Pd, Sel e
Idv? O quello snaturato, ba-
sato su Pd, Terzo polo e Sel,
con l’esclusione dell’Idv?
Hai spesso parlato della ne-
cessità di battere non solo
Berlusconi, ma anche il ber-
lusconismo: preferisci come
alleato chi si è battuto fin
dal primo istante su questo
fronte o chi per lunghissimi
anni ha sorretto il protago-
nista dell’anomalia italiana
e si è deciso a lasciarlo solo
dopo che ha capito che non
veniva nominato erede?
Ti sei impegnato nella bat-
taglia referendaria: preferi-
sci allearti con chi l’ha pro-
mossa e condivisa dall’ini-
zio fino al memorabile suc-
cesso o ritieni possibile al-

Pisapia, il dilemma commissione Antimafia learsi con chi ha praticato

PER PRESIEDERLA, IN POLE POSITION IL RADICALE MARCO CAPPATO O NANDO DALLA CHIESA
di Gianni Barbacetto
Milano
ra i nodi che la nuova giunta di Mi-
TExpo,
lano deve affrontare subito (oltre a
Pgt, buco di bilancio) c’è la co-
stituzione della commissione antima-
fia. Un organismo del consiglio comu-
nale che Letizia Moratti prima osteg-
giò, poi lasciò morire, quando non ave-
va neppure iniziato i suoi lavori. Ora il
nuovo sindaco Giuliano Pisapia ripren-
de l’idea lanciata dal centrosinistra
quando era all’opposizione e si prepara
a varare una commissione con il com-
pito di contrastare la penetrazione dei
gruppi criminali (soprattutto di ’ndran-
gheta) in città.
La discussione in corso è su chi chia-
mare a presiederla. Secondo un’ipotesi
circolata in queste ore, potrebbe esse-
re il leader cittadino dei Radicali, Marco
Cappato. Il partito di Marco Pannella
ed Emma Bonino a Milano ha sostenuto
fin dall’inizio la corsa di Pisapia verso
Palazzo Marino, ma non ha avuto pol-
trone in giunta. La commissione Anti-
mafia potrebbe essere dunque una
buona “compensazione”, dicono le
chiacchiere dei bene informati.
INACCETTABILE logica spartitoria
da Prima Repubblica, reagisce un intel-
lettuale come Corrado Stajano, molto
attento alle infiltrazioni mafiose a Mila-
no, fin dal suo libro dedicato nel 1991 a
Giorgio Ambrosoli, l’“eroe borghese”
fatto uccidere da Michele Sindona. Ma è
lo stesso Cappato a sentirsi più a suo
agio in altri ruoli. Il giovane radicale mi-
lanese è stato il più fiero oppositore di
Roberto Formigoni nella vicenda delle
firme false per la presentazione delle li-
ste elettorali (quelle, per intendersi,
con Nicole Minetti imposta nel listino
bloccato). Ed è stato tra i più convinti
promotori dei cinque referendum cit-
tadini sull’ambiente, che hanno rad-
doppiato a Milano il successo dei sì.
Cappato si sentirebbe dunque più a suo
agio in un ruolo di garanzia per l’attua-
zione della volontà dei milanesi sulle
questioni ambientali.
A questo punto, il nome che riprende a
circolare per la presidenza della com-
missione antimafia è quello di Nando
dalla Chiesa. Sociologo, professore uni-
versitario, ex parlamentare e poi sotto-
segretario del governo Prodi, Dalla
Chiesa ha il merito di aver tenuto alta la
guardia sulle infiltrazioni criminali, con
una lunga attività di studio e ricerca e
con molteplici iniziative di denuncia, in
anni in cui le autorità della città (dal sin-
daco Paolo Pillitteri negli anni Ottanta
fino a Letizia Moratti, dal prefetto Gian
Valerio Lombardi al governatore Formi-
goni) ripetevano che “a Milano la mafia
non esiste”.
C’è però un problema: quella antimafia
è una commissione consigliare, e Dalla
Chiesa non è eletto in Consiglio. Come
potrebbe diventarne addirittura il pre-
sidente? La risposta sta nell’esperienza
precedente, la commissione comunale
antimafia che, presieduta dall’avvocato
Carlo Smuraglia, terminò i suoi lavori
nel 1992. Di quell’organismo (che fece
un ottimo lavoro, anticipando temi e al-
larmi dei decenni successivi) facevano
parte non soltanto eletti in Consiglio,
ma anche esperti esterni. Come i due
vicepresidenti, il sociologo Alberto
Martinelli e il costituzionalista Giorgio
Berti. E a presiederla fu scelto Smura-
glia, non tanto perché faceva parte del
Consiglio, quanto per la sua autorevo-
lezza ed esperienza sui temi dell’anti-
mafia. “Devono assolutamente far par-
te del Consiglio, dice il regolamento, i
membri delle commissioni permanen-
ti, ma non quelli delle commissioni tem-
poranee d’inchiesta”, spiega Smura-
glia. Nei prossimi giorni il sindaco Pi-
sapia e il Consiglio comunale dovranno
sciogliere questo nodo.
un cauto agnosticismo o
addirittura avversato i que-
siti?
Riesci a immaginare una
concordia programmatica
con chi ha scarso interesse
per i beni comuni o con chi
ne ha fatto oggetto di azio-
ne corale?
Immagini di andare d’ac-
cordo con chi ha sempre so-
stenuto la laicità dello Stato
o con chi esibisce rapporti
speciali con l’oltre Tevere?
Insomma Nichi, pensi a un
vero centrosinistra o a un
neocentrismo un po’ con-
findustriale e un po’ guelfo?
A Napoli avevi preferito ap-
poggiare il candidato Pd,
ma poi hai preso atto che la
cittadinanza napoletana
aveva fatto a larga maggio-
ranza un’altra scelta. Spero
che non accadrà mai, ma
se il Pd ti chiederà di allearti
col Terzo polo, escludendo
l’Idv, che farai?
Buon lavoro,
Domenica 26 giugno 2011 pagina 7

“B
POVERA ITALIA

erlusconi finito? Lo scrivete miglior regia). In conferenza stampa si è lasciato occidentale se un presidente del Consiglio avesse
Nanni Moretti da anni e io ogni volta, andare volentieri ad alcune considerazioni sulla fatto e detto solo un millesimo di quello che ha
leggendo i giornali, mi illudo politica nazionale. “I referendum sono stati il fatto il nostro sarebbe stato costretto alle
che sia così. Ma non succede mai”. Parole di Nanni segnale della vittoria dei cittadini e le dimissioni dai suoi stessi alleati. Ma la sua
scaramantico: “B. finito? Moretti, in occasione della consegna dei Nastri amministrative quello della sconfitta della destra”, coalizione e i suoi elettori, in questi anni, hanno
d’argento 2011, a Taormina. Moretti era di ottimo ha detto il regista. Che però non se la sente di digerito molto”. “Quello che è evidente – ha
umore, dopo aver ritirato una cascata di premi decretare l’epilogo del berlusconismo: “Sapete concluso – “è che Berlusconi è una persona
Mi illudo da anni...” per il suo Habemus papam (ben sei, tra cui la quanto me che in un altro paese di democrazia sempre più ‘confusa’, a voler esser generosi”.

I RIFIUTI DI NAPOLI
in Cdm a un provvedimento che
“serve per trasformare i rifiuti ur-
bani di Napoli in rifiuti speciali
che equivarrebbe a poter spostare
la spazzatura da Napoli ad altre re-
gioni senza il benestare preventi-

E LA GRANDE PAURA
vo”. E a quel punto, secondo la Le-
ga “i rifiuti speciali dovrebbero es-
sere smaltiti in impianti specializ-
zati che sarebbero tutti in mano ai
privati e questo sarebbe costosis-
simo”.

DELLA COSTIERA INSOMMA il destino della città

partenopea e a breve della costie-
ra amalfitana è nelle mani di un

I roghi tra il 23 e il 24
partito che tiene in scacco
la tenuta del governo gio-
cando al gatto e al topo.
Il governo litiga sul decreto. Indagato giugno a Napoli (F
E
MBLEMA
OTO

il governatore campano Caldoro
di Sandra Amurri na illusione, si tratta solo di un sol-
e Vincenzo Iurillo lievo, un palliativo che non scrive
Napoli la parola fine alla malattia. Una
malattia che per il sindaco Luigi
apoli, come un malato do- De Magistris si chiama anche ca-
della Regione, Stefano Caldoro, è
indagato per “epidemia colposa”
dalla Procura di Napoli. Sarebbe
ritenuto responsabile di omissio-
ne nella gestione dei flussi.
che la spazzatura del Sud non è un
problema del Nord: il meridione
deve affogare nei suoi rifiuti. Co-
me se la bellezza struggente di
) In basso, i blocchi
“Se un governo è paralizza-
to significa che non c’è
stradali in via Marina più” è il giudizio senza ap-
durante la notte del 25
giugno (F A )
OTO NSA
pello di Bersani. Il Pd e
l’Idv chiedono un decreto
subito. Sul terreno resta l’emer-
visto che rappresentiamo il loro genza a Napoli che ieri mattina ha
primo mercato”, è l’atto di guerra tirato un sospiro di sollievo. I com-
commerciale dichiarato da Gian- mercianti all’alba forniti di tubi di
maria Talamo, presidente del Con- gomma e detergente spruzzavano

N
po una flebo, si è svegliata
sollevata: nella notte i com-
pattatori scortati dalla po-
lizia hanno fatto scomparire i cu-
muli di rifiuti nelle vie del centro.
Come d’improvviso la vita è rico-
minciata: i lustrascarpe, gli ambu-
lanti sono tornati a riempire via
Roma. Là dove fino a ieri al loro
posto c’era la spazzatura. Nessu-
Il sindaco di Battipaglia: “Facciamo
il 70% con la differenziata, il 30%
dev’essere smaltito”
morra, che fino a ieri ha fatto ar-
dere i roghi e gettato la città nello
sgomento più buio “ostacolando
la nostra rivoluzione ambienta-
le”. Il sindaco non indietreggerà
di un millimetro su “Incremento
della differenziata e appalti puli-
ti” sfidando la criminalità organiz-
zata e la politica in cui il “pesce”
sguazza. E intanto il governatore
questi luoghi non fosse patrimo- sorzio Positano Life Style che asso- acqua lungo le vie antistanti i loro
Il virus continua a camminare e nio dell’intera nazione e orgoglio cia alberghi ed esercizi commer- negozi i luoghi dove fino alla notte
minaccia di aggredire la costiera nel mondo. “Se la Lega si ostina ad ciali. Lega avvisata. Ma a quanto prima c’erano montagne di spaz-
amalfitana. A Positano, dove arri- impedire l’approvazione del de- sembra per niente intimorita. zatura. I passanti si fermavano e at-
viamo nel cuore del pomeriggio creto salva-Napoli siamo pronti a “Neppure un sacco dei rifiuti di tendevano pazientemente gustan-
di un sabato d’estate, la raccolta boicottare l’acquisto dei prodotti Napoli deve arrivare in Lombar- do quell’odore di pulito dopo gior-
differenziata è un fiore all’oc- di cortesia (saponette, sciampi, dia” è la risposta “solidale” del pre- ni e giorni di tanfo nauseabondo.
chiello: persino nei bar della piaz- cuffie per camere d’albergo) e per sidente del Consiglio regionale, Come sempre accade quando di
zetta vediamo i bidoni colorati la prima colazione dalle aziende Davide Boni. Il partito di Umberto fronte all’assenza del necessario si
per separare i rifiuti. del Nord e a rifornirci in Francia e Bossi non ha alcuna intenzione di apprezzano anche le piccole co-
in Germania. Non è cosa da poco dare il via libera giovedì prossimo se.
MA ANCHE QUI lo spettro
dell’emergenza immondizia è in
agguato. “Se il Presidente della re-
gione e della provincia di Salerno,
non trovano una soluzione da do-
mani non sapremo dove portare la
nostra spazzatura. Il sito di Batti-
paglia è fermo da due giorni”, è
l’allarme che lancia il sindaco di
centrodestra Michele De Lucia:
“Noi, un comune di soli 4 mila abi-
tanti investiamo 2 milioni di euro
per l’igiene urbana, facciamo il
70% di differenziata ma c’è un 30%
che deve essere smaltito comun-
que da qualche parte. Urge una so-
luzione”. La soluzione che tutti in-
vocano e che nessuno riesce a tro-
vare. I turisti non affollano i vicoli.
Non riempiono il trenino della Cir-
cumvesuviana che collega Napoli
con la costiera sorrentina. Treni
malandati, di certo non un bel bi-
glietto da visita. Come quelle ma-
gliette in bella mostra a due passi
dalla piazzetta di Positano con la
scritta “Bunga Bunga” a soli 15 eu-
ro da regalare come souvenir di un
Paese smarrito. Un Paese dove un
partito di maggioranza afferma

Sicilia, un pentito rivela: un ex An

mi offrì soldi per uccidere l’avversario
di Giuseppe Lo Bianco
Agrigento
ento milioni per “eliminare fisicamente” il
Cnelsuo avversario politico, candidato anch’egli
collegio di Agrigento all’assemblea regiona-
le siciliana nel 2001. Li avrebbe promessi Sal-
vatore Caltagirone, esponente di Alleanza Na-
zionale, all’allora boss Maurizio Di Gati, per to-
gliere di mezzo Peppe Infurna, candidato del
suo partito nello stesso collegio. Questa rive-
lazione sui “nuovi metodi” di lotta politica in
Sicilia è l’ultima di Di Gati, oggi pentito, l’uomo
che ha finora contribuito a colpire più a fondo i
rapporti mafia-politica nell’isola: con le sue di-
chiarazioni ha fatto arrestare il sindaco di Ca-
strofilippo (Agrigento), Salvatore Ippolito, ha
costretto alle dimissioni, accusandolo, il sinda-
co di Racalmuto, Salvatore Petrotto, l’uomo che
propose di assegnare il premio Sciascia “per
una giustizia giusta” al presidente Berlusconi,
attirandosi una valanga di critiche; ed ha chia-
mato in causa, a vario titolo, l’ex vicepresidente
della Regione Michele Cimino e l’ex presiden-
te, Totò Cuffaro; la deputata Udc Giusy e il pa-
dre Armando Savarino, Vincenzo Lo Giudice,
ex deputato ed assessore regionale.
SUL SUO RACCONTO sono in corso le ve-
rifiche della Direzione distrettuale antimafia di
Palermo: “Nel 2003 (qui Di Gati è impreciso, ndr)
durante la mia latitanza a Favara, vennero a tro-
varmi Paolo Nobile e Totò Lombardo: mi riferi-
rono che Totò Caltagirone era disposto a pagar-
mi 100 milioni per eliminare fisicamente Peppe
Infurna, esponente di Alleanza Nazionale, suo
avversario politico. Mi dimostrai assolutamente
contrario a questa possibilità perché avremmo
fatto della vittima un martire e avremmo avuto
addosso le forze dell’ordine e la magistratura e
non ne valeva assolutamente la pena, anzi feci
sapere al Caltagirone che se fosse successo qual-
cosa all’Infurna me la sarei presa con lui. Anche
questa volta il Caltagirone non venne eletto”. Per
la cronaca, il 24 giugno 2001 Caltagirone si can-
didò, contrapposto al favarese Giuseppe Infur-
na. Vinse quest’ultimo nel collegio di Agrigento:
6.330 voti per Infurna; 5.075 per Caltagirone.
pagina 8 Domenica 26 giugno 2011

CRONACHE

CIMITILE, LA STORIA
RISCOPERTA
TRA LE ERBACCE
va, saggistica e attualità. Premio
di giornalismo, premio speciale
e anche - pensate l’audacia - per
la migliore opera edita di “ar-
cheologia e cultura artistica in
età paleocristiana e altomedie-
vale”.
Nel paese dei Napolitano IL PREMIO, un campanile
d’argento per ricordare che qui
un patrimonio recuperato dai cittadini venne inventata la campana, è
arrivato alla sedicesima edizio-
ne. Il presidente del comitato
di Nando Dalla Chiesa mobilitazione civile è il com- compagnarvi. Ma può anche es- scientifico è Ermanno Corsi,
plesso delle basiliche di Cimi- sere, lo ha fatto per molto tem- gloria del giornalismo campa-
ui i Napolitano nascono tile, un comune di seimila abi- no dalla schiena dritta. Tra i pre-

Q
come funghi. Ci è nato
anche il presidente della
Repubblica. Area nolana,
a nord-est di Napoli, terrà di ci-
viltà antica e di dinastie di ca-
morra. Oggi ci si vive senz’altro
meglio di ieri, quando Carmine
Alfieri e il suo clan la facevano
da padroni. Perfino la civiltà an-
tica vi è stata riportata alla luce
e ha smesso di essere retorica o
libri di storia. Ma nessuno pen-
si alla lungimiranza di qualche
ministro che ha investito sui
celebri giacimenti culturali o a
sovrintendenze in lotta per re-
stituirci antichi tesori. All’ori-
gine di questo recupero di arte
e di storia c’è un gruppo di cit-
tadini senza potere, si chiama-
no “Obiettivo III millennio”.
“Eravamo partiti in tanti, ma a
resistere sempre siamo in ven-
ti”, dicono Ferdinando e Pelle-
grino, “quaranta pensando alle
coppie”, ridono, “perché poi si
fa così, la moglie o il marito la-
vora e l’altro aiuta a ruota”.
Il patrimonio incalcolabile ri-
portato alla luce grazie alla loro
tanti cresciuto accanto a Nola.
Sette edifici di culto cristiano
che partono dal terzo secolo e
avanzano verso la fine del mil-
lennio, che si incrociano e si
sovrappongono e si affiancano
in un gioco turbinoso e sugge-
stivo di stili, sopra una specie
di necropoli tardo-antica. Qui
è sepolto San Felice, qui si sta-
bilì alla fine del Trecento Pao-
lino di Nola governatore della
Campania e poi vescovo di No-
la.
UN AUTENTICO polo della
cultura paleocristiana passato
per alluvioni e crolli repentini
che hanno cambiato mappe e
architetture. Quelli dell’asso-
ciazione conducono con orgo-
glio e gentilezza i loro ospiti a
vedere i posti dell’incanto: qui
le antiche tombe, qui i fazzoletti
sbiaditi e meravigliosi degli af-
freschi di un tempo, qui i capi-
telli eccentrici, qui le geome-
trie solenni. Può essere un av-
vocato coltissimo, Elia Alaia si
chiama, il presidente, ad ac-
po, un ragazzino quattordicen-
ne che lasciava di sasso i turisti
cimentandosi con disinvoltura
anche con i dettagli più arditi.
Un giorno tutto questo non va-
leva una lira. Il patrimonio di
storia di cui raccontiamo era na-
scosto tra le erbacce, recintato
e lasciato in abbandono dalle
amministrazioni. Finché i “no-
stri” cittadini, invece di lamen-
tarsi dello Stato, si rimboccaro-
no le maniche e iniziarono ad
agire come un gruppo di pres-
sione: non per sé me per la loro
In 20 hanno
riportato alla
luce 7 basiliche
paleocristiane
E adesso lì
c’è anche un
premio letterario
Scavi FOTO LAPRESSE Sopra un’immagine del premio Cimitile
terra. Un convegno iniziale su
“Basiliche paleocristiane: senti-
mento e burocrazia”, per de-
nunciare le inerzie degli uffici
comunali. Poi “Nola-Cimitile.
Apriti Sesamo”, contro la chiu-
sura al pubblico del parco.
E ORA finalmente eccole qui
le basiliche. Eccole diventate
luogo di rispetto e di cultura;
non più rovine inaccessibili,
dove i ragazzini andavano a gio-
care a pallone. “Lo choc in pae-
se ci fu quando arrivò in visita
papa Wojtyla. Venne qui pro-
prio perché considerava que-
sto sito uno dei simboli della cri-
stianità. Si dovette fare in fretta
e furia quel che non si era mai
fatto, venne sistemato perfino
un prato artificiale. Era il mag-
gio del ’92. Poi venne tutto ri-
chiuso. Noi nascemmo nel
‘94”.
L’associazione pensò presto di
collegare il parco con qualche
evento pubblico e si inventò un
premio letterario lanciando lo
slogan “il libro incontra le basi-
liche”. Nacque una fondazione
“premio Cimitile”, con dentro
Regione, Provincia e Comune,
e con l’”alto patronato del pre-
sidente della Repubblica”. Lo
presiede, verrebbe da dire natu-
ralmente, un Napolitano: il dot-
tor Felice, informatore farma-
ceutico, il primo attivissimo
presidente dell’associazione.
Altri due Napolitano tra i soste-
nitori. Una settimana di appun-
tamenti con la cerimonia finale
tenuta nella spettacolare corni-
ce serale delle basiliche illumi-
nate. Allora le istituzioni, i po-
litici si mobilitano. Arrivano le
tivù e ogni maligno potrebbe
pensare all’ennesimo spreco di
soldi pubblici, ignaro della fati-
ca e della passione quasi ven-
tennale di un gruppo di volon-
tari. Premio per la migliore ope-
ra di narrativa inedita, che viene
pubblicata dall’editore Guida. E
poi le migliori opere di narrati-
miati Sergio Zavoli, Miriam Ma-
fai, Luca Goldoni, Giulio An-
dreotti, Antonio Ghirelli, Mi-
chele Santoro, Giampaolo Pan-
sa, Massimo Cacciari, Michele
Prisco, Luciano De Crescenzo,
Lucia Annunziata. Felice Napo-
litano presenta allora il tutto dal
palco con una disinvoltura con-
quistata sul campo (“doveva ve-
derlo le prime volte”, sorridono
gli amici, “si emozionava e face-
va le pause”). Poi passa la palla
ai professionisti, alla musica e ai
libri. “Perché lo facciamo? Per
valorizzare la nostra storia”, ri-
sponde lui, “Per promuovere il
nostro territorio tutto l’anno.
Per fare diventare queste terre
un’attrazione culturale, anche
se oggi si parla solo dei rifiuti.
Per promuovere la lettura, per-
ché sono 28 su cento i campani
che leggono un libro all’anno,
contro i 44 della media naziona-
le”. Sembra quasi un program-
ma di governo. E invece, stringi
stringi, sono solo venti civilissi-
mi cittadini. Contando le cop-
pie, quaranta.

PORTFOLIO
Chi li capisce è bravo a cura di Paola Zanca

Basta Nel 1991 il Pci non c’è più e a Bologna si

Stile Bauhaus Pavia, 1984, Festa del’Unità
sui Beni culturali. All’epoca Sandro Bondi
era ancora comunista
Elenchi Ben prima di ‘Vieni via con
me’, ecco cos’era la Festa nel 1984.
Nella lista, assenti le bancarelle.
Questione meridionale Cosenza, 1986.
Lavoro, sapere, democrazia: il gallo cantava tre
volte. E non si faceva a gara con la Lega.
Il Mondo Nuovo Estate ‘89, al porto
antico di Genova “le idee del nuovo Pci”. Il
Muro è ancora in piedi. Finché la barca va.
tiene la prima festa dell’Unità all’ombra della
Quercia del Pds. Achille Occhetto si rivolge a una Profezie Festa di Bologna, 1997. Prodi
fiumana di gente: “Siamo l’Italia che dice basta”. è a metà del suo primo mandato. Eppure
Lo slogan era chiaro, com’è che è ancora attuale? i manifesti chiedono un “programma”

Inversione a U A galla Nel

L’ultima festa 2004 si fa
dell’Unità, prima surf: “Con i
dell’ingresso nel Pd. È Ds il Paese
il 2007, non c’è più la ritrova le sue
fiumana di gente e chi energie”.
c’è fa ‘ciao’ con la Peccato che
mano. Per la botta di le idee siano
allegria, manca in copiate
sottofondo l’ultima dall’avversario
polca dei Casadei. Saluti Il risveglio del 2008. Ma se B. ha
Cin Cin Un terrificante brindisi al “mi consenta”, il appena rivinto? E così più che un buongiorno,
ramoscello d’ulivo ridotto come la menta nel mohito perfino gli storici dissero: addio antifascismo

Conferme Festa
dell’Unità di Arcore,
2003. Una gamba spunta
Inciucio Roma, da una bocca. I comunisti
2009. L’Aquila ha mangiano i bambini?
tremato, la crisi
economica è esplosa,
Patrizia D’Addario ha Forza Taroccatori
appena cominciato a scatenati nel 2009. Al posto
raccontare delle sue degli originali, i nomi di
serate a Palazzo Walter, Binetti e Civati. C’è
Grazioli. Ci sarebbe da anche un ombrello: il Su le maniche Bianco e nero, sguardi severi. Disse Oliviero
agitarsi, il Pd si manico viene spinto fuori, Toscani a Luca Telese sul ‘Fatto’: “Ci stanno dicendo che sono morti: Donne Per il secondo anno di fila, rivolta
mescola e basta. la punta rientra da dietro il Pd si è scritto l’epitaffio da solo, e ha anche fatto le affissioni” femminista. Cambia il vento, ma il Pd no
 satira & s e n t i m e n t i 26 GIUGNO 2011

20 milioni di euro. E un partito, anzi, un ex-partito, scopre nel nome una vocazione

QUELLI DELLA MARGHERITA

SI DANNO ALLA CORSA CAMPESTRE
Mannelli
pag. 2

Cinema:ter’s
Minis
List pag. 4

loi
Andrea A
pag. 6

Fondiamo un partito e dividiamoci i rimborsi verso di noi: saremo precari ma mica più coglioni di
Rutelli! Il "Misfatto", dunque, fonda un partito, il Partito

Stecca para e libertà dei Buoni (del Tesoro) "Stecca Para e Libertà" che coniu-
ga l'insegnamento dei Ladri della Patria con la visione
egualitaria della Banda della Magliana.
Stecca para, dunque: si divide in parti uguali e tutto nel-
I partiti fantasma: non esistono più ma hanno 500 milioni di rimborsi elettorali e se li dividono la più grande trasparenza. Si fonda il partito, si vendono
quattro gatti. È ora di reagire e reagiremo: nasce il Partito dei buoni, Stecca Para e Libertà, le azioni, si va alle elezioni, si chiude il partito e si divide
che i soldi li divide con tutti gli azionisti. Il piano: elezioni nazionali, un paio di referendum, il rimborso tra i soci. Certo, il numero dei beneficiari è
chiusura del partito, divisione del malloppo, barche pulite per la fuga ai Caraibi. limitato ma chiunque può fondare un altro partito e ri-
Iscrivetevi subito: per garantire i dividendi, c'è il numero chiuso. di Paolo Aleandri petere l'operazione. Uno, dieci, cento partiti a stecca
para possono essere la rivoluzione: colpire al cuore dello
L'essenza della politica, la ciccia, non sta nei lauti sti- La dignità del ruolo istituzionale di un partito sta tutto Stato e fregargli il portafoglio. E chi rimane fuori può
pendi da parlamentare e neppure nel gratis del potere; nel poter mettere le mani sul bottino senza lavorare, organizzare un referendum, che anche quello c'ha il suo
non nel defatigante arruspo di cariche e prebende né nel senza faticare, senza rischiare. Margherita, An, Ds, Fi, rimborso automatico cash: con un po' di fantasia, se ne
rischioso uso di mondo dell'impiccio e della corruzione. partiti defunti, si beccano in automatico 500 milioni di fanno pure due l'anno.
L'essenza della politica sta in quella coniugazione dei euro di rimborsi elettorali e, siccome il partito non c'è C'è tanto da abolire e tanto da inzupparci tutti il biscot-
valori agli ideali che è il rimborso elettorale, un banco- più, se li spartiscono tra pochi, che neanche le "anime to. Intanto, iscrivetevi subito a "Stecca Para e Libertà":
mat che sputa fuori i soldi solo perché esisti ed è consu- morte" di Gogol. E tra i pochi, quel micione da gattare tra due anni ci sono le elezioni. Ricordate: non è impor-
stanziale alla differenza profonda tra diventare onorevo- invecchiate di Rutelli. Non possiamo rimanere insensi- tante quello che il Paese può fare per noi ma quello che
le e mettere in piedi una paranza di rapinatori. bili al grido che da tante parti dell'Italia peggiore si leva noi possiamo fregare al Paese!
 LASSÙ QUALCUNO CI SVALUTA
Moody’s alla meta
Chi ha fondato l’istituto di rating Usa che sta per declassarel’Italia?
Il John Moody di cui parla Wikipedia è solo un prestanome.
Più probabile che Moody’s derivi da…
1) MOODYGLIANI
Pittore del primo ‘900 i cui ritratti rispecchiavano sfac-
ciatamente il censo dei modelli: più erano ricchi, più
Moodygliani li raffigurava belli ed eleganti, mentre se
guadagnavano poco li di-
pingeva malissimo.
Odiato per le sue stron-
cature (secondo lui il Pil di
Utrillo era in ribasso, Bra-
que non privatizzava il cu-
bismo e Picasso avrebbe
dovuto licenziare due De-
moiselles d’Avignon su
quattro), aprì un atelier a
Wall Street, dove pro-
duceva quadri così as-
surdi che vennero scam-
biati per acute analisi fi-
nanziarie.
2) I MOODS
Movimento giovanile nato in Inghilterra negli anni ’50
quando la marijuana invase gli istituti tecnico-com-
merciali. Il teen Mood, il cui tipico look prevedeva
giacca e ventiquattr’ore da analista finanziario, passava
le notti in fumosi club a esaminare ossessivamente la
solvibilità di enti e Stati, e poi a picchiarsi con i membri
delle gang rivali, i Fitch e gli Standard&Poors, per
imbrattare i quartieri con i loro famigerati graffiti:
tripla A, doppia B e la famigerata C, più temuta della
svastica.
3) MOODYSSEA
Antico poema epico dedicato alle peripezie di un eroe
greco che torna in patria dopo vent’anni e scopre di
LA CADUTA DEI CICISBEI di Stefano Pisani
La fine di Tele Mora
Lele Mora è stato arrestato. Si inaugura
con un grande evento la stagione estiva
del Carcere di Opera di Milano. Gli viene
contestata la bancarotta fraudolenta e l’emissione di
false fatture che odoravano di Aida Yespica. La Guardia
di Finanza lo ha prelevato qualche giorno fa nella sua
casa di Viale Monza a Milano: al momento dell’arresto,
Costantino si è frapposto fra lui e i finanzieri tentando
di fargli scudo con le sue tette rifatte. Sulle prime Lele,
accerchiato, stava per farsi prendere dal panico. Poi si
è ricordato di un vecchio consiglio: cosa pensare in
queste occasioni per restare calmo davanti agli agenti:
“Immaginali nudi. Mentre arrestano Emilio Fede”.
Ha interrotto la lap dance e si è consegnato docilmente.
Gli agenti hanno cominciato a dubitare del suo stato
di effettiva insolvenza quando Mora ha chiesto se in
carcere poteva portarsi lo spazzolino e la Versilia.
Il manager non sarebbe infatti del tutto privo di liquidi-
tà. I magistrati stanno indagando un suo presunto con-
to in Svizzera mentre hanno già disposto il congela-
mento di Daniele Interrante.
Dopo aver sgomberato la sua cella dalle creme viso
che Fabrizio Corona aveva lasciato lì, Mora si è ritro-
vato di fronte a un branco di pregiudicati senza mo-
rale disposti a ogni nefandezza per qualche sigaretta, e
subito li ha messi tutti sotto contratto.
Lele Mora
arrestato: non
ha fatto in tempo
a candidarsi
II
di Lia Celi
avere un debito sovrano di 327 miliardi. La moglie
accusa i Proci statalisti, questi accusano lei, che invece
di produrre tela per l’export la disfaceva nottetempo.
L’eroe prova a farsi re-
stituire da Polifemo un
vecchio prestito, ma il
Ciclope dice che Nes-
suno gli ha prestato
niente, quindi ciccia.
Il poema si interrompe
a metà, l’altra è stata
pignorata dalla Bce.
4) MOODY ALLEN
Geniale umorista e re-
gista americano: fra i
suoi capolavori «Il tasso
purpureo del Cairo», «Il
creditore dello Stato libe-
ro di Bananas» ed «Io e
Eni», dedicato ai bilanci
di un celebre gruppo italiano. Alcune sue celebri battu-
te: «È il momento giusto per investire in Italia: Berlusconi
sta attraversando la strada», «Il Padre Nostro è sull’orlo del
default: non può più rimettere a noi nemmeno gli interessi
sui nostri debiti.», e soprattutto «Non accetterei mai un
rating fissato da un coglione come me».
Poi si è informato su chi fosse il più bello del peniten-
ziario e lo ha piazzato ai festini del Direttore.
Fabrizio Corona, l’ex migliore amico di Lele, che ora
dirige il settimanale scandalistico Corona’s Star (sot-
totitolo: “Il prossimo motivo per cui mi arresteranno”) gli
ha scritto una lettera dalle pagine della rivista: «Non
voglio immaginarlo disperato in quella cella. Il Lele che
conosco ha su il grembiule e un gran sorriso. E cucina per
tutti i suoi compagni di cella». Lele, Fabrizio ti vede come
Antonella Clerici. Ormai lo hai perduto.
Quando ha notato che per terra alcuni galeotti stava-
no disegnando il contorno del suo corpo, Mora ha an-
nunciato di voler collaborare con la magistratura.
È bello che anche in carcere un uomo trovi la forza di
cominciare inesplorati hobby. La richiesta di custodia
cautelare è stata giustificata dalla sua “spiccata tenden-
za a delinquere”, ma era risaputo che Mora frequentas-
se ancora molto Silvio Berlusconi.
 LA TERRIBILE VERITÀ CHE EMERGE
DAI VERBALI DELLA P4!
Ogni epoca storica ha avuto
il suo Bisignani
lo provano i verbali
e gli occhiali da pirla!
Nell'antico Egitto il potente Bisignamon terrorizzava gli scriba
liberi. Fu il marchese De Bisignach a consigliare Maria Antonietta:
“Non perdere la testa” . C'era il lugubre colonnello Bisignanskij
dietro il terrore sovietico
È scritto nei sacri testi della tradizione aramaica:
“Non osare l'impossibile. L'impossibile appartiene
agli dei”. Una massima molto saggia, cui segue un'altra mas-
sima: “E comunque telefona a Bisignani”. Da tempi immemora-
bili il potere si è servito di tipi anonimi con grossi occhiali da
pirla che brigavano e trafficavano permettendo ai sovrani
delle varie epoche di passare notti incandescenti invece di
occuparsi della cosa pubblica. Ecco qualche esempio illumi-
nante tratto dai libri di storia e dai verbali delle procure.
Il temuto Bisignamon
Di lui non si sapeva nulla finché un gruppo di archeologi
olandesi ha trovato una cripta segreta nella piramide di Giza,
con una misteriosa iscrizione: सस यहख़ज़ ॿॠॡ. Dopo anni di
studi si è riusciti a decifrare una massima sul potere di quel
regno misterioso “Il più pulito c'ha la rogna”.
Accanto alla mummia del potente Bisignamon, alcune tavolet-
te con iscrizioni misteriose, probabilmente intercettazioni.
Masinon - Devo cacciare il pericoloso scriba Santoronon. Come
posso fare, o potente Bisignamon?
Bisignamon - Ti scrivo io la lettera di licenziamento e poi lo gette-
remo nella fossa dei crotali.
Masinon - Poi c'è quella storia di Edvige Fenech, la regina dei
geroglifici porno... il problema è che qui nell'antico Egitto disegnia-
mo tutto di profilo, si vede una tetta sola...
Bisignamon - Non preoccuparti, chiamo io Montezemolon... Ti
serve una Maseraton in prova?
Il marchese De Bisignach
Poco noto alla storiografia ufficiale, questo grand commis
dell'epoca di Luigi XVI non aveva incarichi istituzionali, eppure
occupava un ufficio a Versailles. Come mai? Mistero. Sepolto in
una cripta segreta alle Tuileries, dal suo sepolcro sono emersi
materiali interessanti, tra cui una trascrizione di un dialogo
con Maria Antonietta.
Marie Antoinette - Quel cazzo di Robespierre deve smetterla di
parlare ad Année Zéro. Può fare qualcosa mio adorato marchese
De Bisignach?
De Bisignach - Ne parlerò con il duca De Mas, le Directeur
Géneral. È un cretino, ma può essere utile.
Marie Antoinette - Merci, mio marchese. E poi ci sarebbe la
questione del popolo che chiede pane. Che palle, sempre pane,
pane, ma non pensano ad altro? E sì che gli abbiamo promesso la
riforma della giustizia, non gli basta mai!
De Bisignach
- Prenda tempo, regina. Prometta brioches. Io intanto mi muovo con
Jean Lettà, il famoso cortigiano...
di Alessandro Robecchi
Marie Antoinette - Ah, come farei
senza di voi, marchese De
Bisignach... sto per perdere la
testa...
De Bisignach - Non esageri,
regina, e comunque non
faccia il mio nome...
Nella tomba del marchese De
Bisignach sono stati trovati bauli di
monete d'oro, molte lettere indiriz-
zate a lui da banchieri e alti funziona-
ri, oltre a un grande ritratto che lo
raffigura in piedi, vestito elegante-
mente e con un enorme paio di
occhiali da pirla.
L'astuto Bisignanskji
Noto nelle segrete stanze del
Kremlino soprattutto per la sua
abilità nel complotto e per i suoi
enormi occhiali da pirla, Bisignanskji fu il più ascoltato consi-
gliere della nomenklatura sovietica subito prima della caduta
del muro di Berlino.
Oggi riposa in un mausoleo meno noto di quello di Lenin sulla
Piazza Rossa, ma più frequentato da gente che al potente cada-
vere chiede consigli e raccomandazioni.
Da alcuni nastri conservati al museo della Storia Sovietica a
Kiev, emerge la sua complessa personalità di consigliere.
Breznev - Dicono che invadere l'Afghanistan non sarà per niente
facile...
Bisignanskij - Ma figurati, Leonid. Sarà una passeggiata, fammi
fare due telefonate a Joanni Lettka e vedrai che sistemiamo tutto,
anche il catering a Kabul, sai, ce l'ha suo genero...
Nonostante fosse praticamente sconosciuto al popolo, gli
uffici di Bisignanskij erano molto frequentati da piccoli e
grandi potenti che chiedevano consigli, appalti, favori e racco-
mandazioni. Celebre la sua intercettazione con la ministra
dell'ambiente Prestigiakova. Eccola:
Prestigiakova - Secondo te sul nucleare come la penso?
Bisignanskij - Sei naturalmente favorevole, perché è una tecnolo-
gia sicura!
Prestigiakova - Giusto! E Chernobyl?
Bisignanskij - Una provocazione dei comunisti!
Prestigiakova - Ma compagno Bisignanskij! Siamo noi i comuni-
sti!
Bisignanskij - Oh, cazzo.
Ultim’ora
Bisignani studiato dall'FBI:
“Meglio del siero della verità”
Washington. L'FBI ha chiesto all'Italia di poter studiare
approfonditamente il caso Bisignani. “Garantisce risultati
eccellenti – dicono i federali – con lui non mente nessuno,
meglio della macchina della verità”. Briatore, per esempio,
si lascia sfuggire che la sua amica Santanché è una specie
di semideficiente. La Prestigiacomo dice senza mezzi ter-
mini che Berlusconi non è intelligente, e lo stesso Bisi-
gnani fa intendere che Masi è proprio un fesso col botto.
“Neppure con il siero della verità avremmo strappato queste
dichiarazioni – dicono sempre all'FBI – e invece è bastato
un microfono nascosto”. “Peccato per la Prestigiacomo –
continua la nota dell'FBI – si è data della scema da sola, ma
è chiaro che non è attendibile”.
III
di Enrico Caria
Il paradiso
può attendere
C’è vita oltre la morte? Pare proprio di sì: un
mio collega risorto sedia-sdraio è ora in va-
canza in Croazia, un altro è rinato maglia di
pile e scia sul Monte Bianco, altri ancora sono
diventati vetri blindati, tondini di ferro, giocattoli
a norma UE, quaderni a quadretti, palle di gom-
ma, concime, pavimenti, bottiglie di gazzosa...
Qualcuno meno fortunato pompetta per cli-
stere o spazzola per wc. Ma poco male: l’im-
portante è la vita eterna! Già, ad anelarla mica
siete solo voi esseri umani,
pure noi sacchetti di mon-
nezza ci speriamo. Ma se
per voi è solo questione di
libero arbitrio, per noi di-
pende da dove nasci e dove
muori. È questo che fa la
differenza. Anzi la diffe-
renziata.
I più sfigati di noi, manco a
dirlo, sono i sacchetti di
Napoli. Sono anni che voi
umani vi fate la guerra
sulla loro plastica, in un
fetido intreccio di affari e
camorra che li ha condanna-
ti a finire in fosse comuni in-
quinanti (che voi umani
chiamate discariche) o in
forni crematori cancero-
geni (da voi detti inceneri-
tori). Ultimamente però, al
Comune di Napoli gli umani hanno un nuovo
Capo, un esagitato con la bandana arancione
che ha visto la luce e ha detto: differenziamo e
ricicliamo, e nelle more si dia ricovero alle
tonnellate di poveri sacchetti agonizzanti nelle
strade. Diciamo cinque giorni. L’avrà pure
sparata grossa ma per noi sacchetti, strappati,
bruciati e schifati da tutti, s’era accesa una
speranzella... quella della vita eterna! Ma
potevano i suoi nemici starsene con le mani in
mano? Perchè se il Capo del Comune ha il
potere di farci salire sui camion, è il Capo della
Provincia che decide dove farci scendere.
E quest’ultimo, tal Luigi Cesaro (che gli umani
chiamano Giggino ‘a purpetta già indagato per
favoreggiamento di camorristi, poi assolto per
insufficienza di prove), essendo vassallo del
Capo dei Capi Berlusconi, ciurla nel manico alla
grande. Con gran soddisfazione del Capo del
Nord Bossi che, pensa lui, più sprofonda
Terronia, più si tira su Padania. Ma poi non
troppo: secondo i giudici sparivano a Milano le
tasse pagate per la monnezza dai napoletani:
l’inchiesta, denominata Operazione Trapezita,
accusa infatti la società milanese Aip che dal
2005 al 2009 avrebbe fregato ai terroni
almeno 33 milioni.Tributi riscossi per conto del
Comune di Napoli e mai riversati, dirottati
piuttosto su conti correnti privati, investiti in
immobili nel Nord Italia ed in opere d’arte.
Poi dite che a puzzare siamo noi sacchetti.
 IL GRANDE s o l o s u c c e s s i i n t e r n a z i o n a l i !
minister’s list
CINEMADEL
L’Italia torna a respirare! Boldi e De Sica hanno fatto pace salite, romani ladroni, avete Scusi, che succede? Succede che è finita la pacchia!
e studiano le scene del film del loro grande ritorno. finito di rubare lo stipendio! ve Li portiamo tutti al Nord!
C’ho già er titolo ‘Vacanze col dentifrocio’! Te sei uno la scordate la pausa giornale!
coi denti a rastrello e io so’ un dentista ricchione,
ce Incontramo alla stazione e te tocco er culo… E quella pe’ er caffeuccio?

chi?

Non mi convince minga, troppo intellettuale, I ministeriali romani! Non solo scansafatiche e
se non lo capiscono facciamo la figura rubastipendio, ma anche romani! Te capì’? Romani!
dei pirla… ma che succede là? stai zitto, bauscia! Razza inferiore, come i meridionali e i négher!!

No, scusi, non è vero, io ho amici romani simpaticissimi, ‘A Marioo, ma ‘ndo’ ce portano? Silenzio, terùn! Ordine e disciplina!
per esempio Christian… lo conosce, no? Glielo Cominciate ad abituarvi al vento del Nord!
presento…Christian? Ma dov’è? Boh, dice a Varese! No, a Brembate!

‘A cornuti, ciavemo fame!

E ‘ndo’ cazzo sta,
Brembate?

In Lombardia, ‘gnorante!
All’arrivo vi daremo la polenta!
Uè, pirla, cazzo dici, sei fuori?
Sarai minga romano pure te? Mortacci, ce fa freddo! Armeno se sa
se ‘a Lazzio ha preso Klose?

Io?! No! Mi sun lumbard! Ammàzzace li sorci, co’ ‘a polenta!

O mia bela Maduniiinaaa! Fateme scende, io coi lazziali nun ce vojo sta! Volemo ‘a coda a la vaccinara!

Ma è terribile! Ministeriali o no, i romani sono esseri No, Christian, stavolta no. Questi pirla con le Io ho preso coscienza, Christian! Non tutti i lombardi sono
umani! Non si può sradicarli dalla loro storia, dalle loro camicie verdi sono pericolosi! Cominciano coi dei coglioni razzisti! E farò qualcosa! Domani mi recherò
tradizioni, per portarli in luoghi sconosciuti e ostili! ministeri e finiranno col venire a prendere pure te! in un Ministero a vedere di persona cosa sta succedendo!
Sì, col cazzo! Se me trovano!

Ma che te frega! Mo’ che avemo fatto pace?

Ma non pensi al Cipolla? Ce vai solo!
C’hai ‘na carriera, i sòrdi, fai la bella vita…
Questi barbari porteranno il
Christian! Dov’eri finito? Cupolone a Milano e diranno
che l’hanno fatto i Celti!
Embè…c’era ‘n’ariaccia, penzamo ar filme
che è mejo…allora io te tocco er culo… Aoh, ma non eri lombardo pure te?

Buongiorno, sono qui per… Noo, fateme finì ‘sta pratica! Ce manca solo ‘na firma! Oddìo, dottò, ‘ndo’ la stanno a portà?
oh, Madunina!
Non lo so, nel cassetto a destra c’è la schedina
del Totocalcio, la finisca lei! Juve-Catania 2!

Doveva essere pronta una

settimana fa! Andùma!

S’è rotta ‘a fotocopiatrice, è finito er toner, pioveva!

Te non finisci proprio nient!
Tranquillo, baluba, ora ti portiamo in un posto Vieni al Nord pure te, terùna!
Nooo!
dove funziona tutto come un orologio!

IV
 Uè, sei il Boldi te! Mi fai l’autografo per la mia tosa?
bestia che dolooore!

Sì, ecco…

Guarda che bell’accoglienza che gli facciamo

quando arrivano E si lamentano pure!

è permesso? Sono Massimo Boldi! La caduta dell’impero romano coi Longobardi che invadono E alùra? Ecco, se potessi averne qualcuno
il Foro e si trombano tutte le patrizie? di quelli che state spostando al Nord…
Di fronte al pericolo di finire nel
nebbiùn, lavoreranno gratis…risparmio…

Ueilà, il Boldi! Ho visto tutti

i tuoi film! Però non li ho
minga capiti, roba da letterati,
mi sun un uomo d’assiùn! Che ci
fai da queste parti, lumbard?
Ecco, io volevo chiedere un favorino…
Devo fare un film a Roma…
Più o meno… mi servono degli attori…
Ne abbiam di bravissimi, c’è pure Furbacchione di
miss Padania, se gli dai una mano… un lumbard! Va ben!
ciàpane su una ventina!
No, è che… mi servono dei romani veri, sa, per questioni di accento…

ascoltatemi. Finché lavorerete al mio film, nessuno vi toccherà! Allora, ‘Natale a Sharm’ scena 1 – camera d’albergo, interno Avete capito, tutti? Allora
giorno. Lei: Uh, che caldo fa qui a Sharm, le spiace distribuiamo le parti…
se mi tolgo qualcosa? Lui: Ma rivaffanculo,
Nun ce portano più ar Nord?
che ti vuoi levare, non hai neanche le mutande!
‘A Maxe, sei grande! Grazzie!

Massimo BBordi, Senti, Massimo, nun te

uno de noi! offende, te ringrazziamo
tanto, però noi ce famo
Va bene, avete
arestà dai barbari e se
tutti il copione?
famo deportà ar Nord.

Lei: Uh, che sbadata, non me ne ero accorta!

Lui: Me ne sono accorto io! Però ora devo andare
sì, sì. al cesso! E qui molla una scorreggiona. Poi mentre lui Cosa? Siete matti! Vi metteranno ai lavori
sì! si sforza in bagno, lei si tromba il cameriere. forzati, 36 ore al giorno come tutti i milanesi!

Fermi! Fermi! Hanno rinunciato! I ministeri restano a Roma! Quindi i treni non No, arrivano! Ormai è estate, i bravi ‘A Massimo, hai finito de fa l’eroe? Daje che
partono più? leghisti si levano l’elmo con le corna ‘Vacanze col dentifrocio’ aspetta!
e vanno a fare i tuffi in Calabria!
No, Christian, ho capito tante cose.
Ma come, perché? Mi metterò a studiare Antonioni e
Kurosawa. voglio fare cinema vero.
Ho già il titolo: ‘Deserto Rozzo’…

Dar Colosseo je li farei fa’, li tuffi!

Perché le camicie verdi sono una manica di

cazzoni! Bossi abbaia abbaia, poi mette la coda fra
le gambe e fa tutto quello che dice Berlusconi!
Boni, boni, noi dovemo esse
mijor de loroi! Grazzie, bBò, se vedemo! finE

FOTO: FRANCESCO SPINUCCI. THANKS TO: MARCO TOGNARINI, CLAUDIO CELANI, CHRISTIAN TEODOLI.

V
 a cura dello studioso LE MERAVIGLIE DELL’ALTA TECNOLOGIA PER IL NOSTRO TEMPO LIBERO

Chiedete Dopo l’iCloud ecco

di I Ching
Antonio Barea de Luna

e vi sarà l’iProt di Andrea Aloi

detto
Due settimane fa Barea de Luna
a domanda vaticinava la separa-
zione tra Clooney e la Canalis.
Ci ha azzeccato! Orgogliosi (e
anche un po’ inquieti) ma non
sorpresi per questo suo succes-
so e constatando come il suo
intervento su queste pagine stia
diventando un seguito oracolo,
pubblichiamo altri tre responsi
su vostre domande.
liberiebelli@ilmisfatto.it.
Che spasso questa rubrica di domande e risposte
millenarie. Io ne avrei una, visto che il Berlusca dovrà
pagare tanto per il fattaccio Mondadori…
Elena da Varese
Quesito: Veronica Lario riuscirà ad avere
i soldi del divorzio?
Responso: “Continuare a salire. Il dono
di molti preziosi gusci di tartaruga non
può essere rifiutato.”
Lei si muove verso l’alto con pazienza e co-
stanza, come su una scala. Passo dopo passo.
Una strategia metodica, quella dell’ex Signora
Berlusconi, che dovrebbe farle ricevere un’of-
ferta di liquidazione impossibile da rifiutare.
Buongiorno, volevo fare una domanda semplice.
Mauro I.
Quesito: Avremo modo di avere in Italia
un’informazione corretta senza Vespa, Fede e
i servitori vari?
Responso: “Tende pesanti che oscurano la
luce. Fare il fieno mentre ancora splende
il sole.”
Un’informazione oscurata quella italiana, lon-
tana dalla verità. I giornalisti e i servitori
che stanno raccogliendo ora il frutto di stra-
tegie vincenti, è meglio che si affrettino, il
bel tempo non dura per sempre.
Quei diavoletti della Apple se le inventano pro-
prio tutte per venire incontro ai bisogni più
profondi dell’uomo moderno occidentale che
ama vivere wired nella web community.
Ai ragazzi della primavera araba bastano un sano vecchio
computer, un collegamento e un paio di palle così per far
cadere governi dittatoriali. A noi no. Ultimo arrivato in casa
Apple è l’iCloud, un archivio virtuale dove conservare accu-
ratamente e per i secoli dei secoli tutte le minchiate che ci
vengono in mente, insieme alle canzoni di Christina Aguilera
e alle foto del cognato Santo in vacanza a Sharm el Sheik.
Roba forte, roba indispensabile che tra iPod, iPad e iPhone
rischieremmo di disperdere: con iCloud Backup, grazie an-
che a Photostream, ecco pronto l’hub online. Addio cavi e
fili, con poche decine di euro ci garantiamo un posticino
nella Spoon River della spazzatura telematica globale.
Ma vediamo cosa ha in serbo la Apple dopo iCloud, iPod,
iPad e iPhone. Entro l’anno Steve Jobs annuncerà l’iMe,
ultrapiatto e riflettente grazie allo speciale effetto “mirror”.
Disponibile in piccole dimensioni da borsetta, tondo o qua-
drato, oppure nei formati 100x60 e 70x120 per bagno e
cabina armadio, l’iMe consente di interfacciarsi con se stessi
in ogni momento della giornata e senza far ricorso all’ener-
gia elettrica. Utile per decespugliarsi le sopracciglia, control-
lare la riga nei capelli e darsi la carica con un sorriso ottimi-
sta a inizio giornata, sarà presto seguito dal modello
iMe&You per coppie ma usufruibile anche da amici che
stanno in seconda fila sulle punte dei piedi. Una rivoluzione.
Il 2012 vedrà il primo vagito di iSlim, una tablet ultrapiatta satellite dedicato: calcolare non sarà mai stato così facile.
che diventerà protagonista in tanti momenti della giornata Ma - insieme all'iAi,dissuasore da borsetta che spruzza pepe-
come alternativa hi-tech del filo interdentale e prolunga roncino - il vero oggetto di culto sarà l’iProt, in morbida
delle dita quando prude la schiena: un must. gomma naturale spremuta da mezza Amazzonia e camera
Sono invece ancora in fase di studio alcuni prodigi tecnolo- d’aria ultraresistente: piazzato di nascosto sotto i cuscini di
gici in grado di migliorare davvero la qualità della vita. sedie e divani, l’iProt garantirà risate e buonumore a grandi
Secondo alcune indiscrezioni che arrivano dalla California e piccini. E ricordate che l'hi-tech serve a fabbricare missili
avremo presto l’iMath, occupato per un terzo da un display di precisione ma è anche per sua natura ottimistico e de-
e per il resto - attenti al colpo di genio - da una tastiera mocratico. Avete progettato un nuovo iQualchecosa?
senza lettere ma con numeri e simboli per somma, sottra- Scrivete a: Apple, Cupertino, Silicon Valley, California (Usa), ma-
zione, moltiplicazione e divisione, il tutto collegato a un gari vi convocano.

Ho una curiosità che mi attanaglia…

Stefano ‘58
Quesito: Il Papa è gay?
Responso: “Affrontare il processo di una
guarigione simile alla febbre.”
La febbre, spesso ritenuta una malattia, è in
realtà un processo di guarigione del corpo.
Al Pontefice non servirebbe dunque curarsi da
una peccaminosa affezione, ma accettare con
gratitudine la sua natura, visto che la scienza
ha oramai accertato che l’omosessualità non è
una patologia.

Notte dopo degli esami

Cari ragazzi e ragazze,
di Saverio Raimondo

tutti vi dicono che voi siete il futuro. Ma vista la piega che sta
prendendo il futuro in questi ultimi anni, direi che non vi stanno
facendo un complimento. “Nel futuro ognuno sarà famoso per 15
minuti” diceva Andy Warhol; ma era americano. Lì ci sono 6 ore di
differenza con l'Italia. I 15 minuti di celebrità di Warhol, in Italia
diventano 5 ore e 45 di oblio. Adesso che la scuola è finita, quello che
vi aspetta è incertezza, precariato, disoccupazione, una vita peggiore
di quella dei vostri genitori (e per giunta più lunga: oltre il danno, la
beffa!), non avrete mai una casa, sarete per sempre in affitto ma
senza i soldi per pagarlo, e non avrete mai la pensione. E tutto
questo, se vi dice bene. Auguri. Eppure, lasciate che vi dica una cosa:
il peggio è passato. Sì, perché gli anni che vi state per lasciare alle
spalle, quelli scolastici, resteranno i peggiori della vostra vita. Non date
retta a tutte quelle stronzate patetiche, non siate anche voi dei
nostalgici già a 30 anni: gli anni della scuola sono anni buttati dentro
e fuori a difici fatiscenti, in condizioni psico-fisiche deprecabili (nelle
foto di classe ai minorenni non c'è bisogno di criptare il volto, ci pensa
già l'acne), a fare un lavoro -quello dello studente- malpagato quasi
quanto quello dell'insegnante, a studiare materie inutili (adesso mi
spiegate nella vita vera cosa ci farete con il latino e il greco?), sottopo-
sti all'umiliante pratica dei “compiti a casa” mentre le scariche
ormonali vi danno le convulsioni; e tutto questo per prendere quel
pezzo di carta che solo in parte risarcisce dalla totale assenza di
carta nei bagni delle scuole italiane. La scuola è un'istituzione vecchia
e stanca, superata nei fatti, demolita a colpi di riforme da un plotone
d'esecuzione di Ministri della Pubblica Istruzione, le cui macerie sono
abbandonate a se stesse; eppure, dal tenore del dibattito, pare che
l'unico problema della scuola italiana sia il crocefisso: è giusto tenerlo
perché sono le nostre radici, o l'immagine di quell'ebreo crocefisso è
apologia di bullismo? Ecco, tutto questo è il vostro passato. Ora il
futuro vi attende. Non abbiate paura: se al peggio non c'è mai fine,
vuol dire che la vita eterna esiste.

VI
 I I SEGNALI DI VECCHIAIA 3
Tratto da “Le Zanzare

V
PRO !A T E C Eccoci al terzo appuntamento con i se- Altro sintomo di invecchiamento: sapere
sono tutte puttane”

di Beppe Tosco Canta anche tu col simpatico Max!

VOI!
gnali di vecchiaia, questa utile rubrica che
si è aperta due settimane fa e che, pun-
tuale, ci regala qualche minuto di sconfor-
to e malinconia. Tutti invecchiamo, ma
molti se lo nascondono, forse per riser-
varsi la sorpresa finale di ritrovarsi decre- da col braccio alzato. Ohioi. Con la mano
piti dal giorno alla notte. Questi capitoli
di servizio servono invece ad aprirci gli
occhi. Cominciamo, allora. Prima di tutto:
va detto che non si invecchia in modo
costante, ma a blocchi. A stock.
Ogni tre o quattro anni… brum. Si stacca
la cedola. Sai quando incontri gli amici
che non vedi da un po’ e ti dicono “sei
sempre uguale, sei sempre uguale, non
cambi mai, non cambi mai”, poi un giorno
li incontri di nuovo e… sssst … Zitti.
Ti chiedono magari se hai cambiato la
macchina. E quando si allontanano se tu
gli guardi il labiale c’è il caso che dicano
“…hai visto come è invecchiato?”
Bene. Anzi, male.
Da Guinness: almeno trentasei Ma ecco il primo dei segnali di oggi: se- so nemmeno io spiegare cosa sottinten-
gnale di vecchiaia è calcolare l’importo di da questo gesto: se è perché vi vedano da
battute uguali, tutte accostavano
un acquisto commutando ancora l’euro lontano, se è una maledizione a tutti, se è
le chiappe davanti a Bossi all’im- in lira. Avete rotto i coglioni. Basta, basta, una affermazione della propria esistenza
magine facciale di Berlusconi. basta.
Un ex-aequo di trentasei vincitori
non era possibile, soprattutto
perché il Direttore s’è rifiutato di
fare trentasei disegni tutti uguali.
Perciò passiamo direttamente al-
la prossima manche, disegna il
nuragico Gigi Piras.
Ogni settimana un brano reinventato
con esattezza i millesimi del vostro ap- dal bravo fantasista da cantare
intorno al fuoco. E con gli accordi!
partamento in condominio. Fino a una
certa età i millesimi e millepiedi sono ani- Sulle note di
maletti che esistono solo nelle fiabe. DOMENICA BESTIALE (F. Concato)
E ancora: MICIDIALE. Traversare la stra- LA SIm DO#m SIm
Domenica ti porteró a Pontida
LA SIm FA#sus4/7
in alto e il viso volto in basso che non c'é quello con il sigaro che grida
guarda niente e nessuno. Vada come va- SIm DO# FA#
da. Adieu. Sono nelle vostre mani. Se vo- Faremo il dito medio, possiamo
SI7 SIm
lete, fate di me carne di porco. Non ho scoreggiare e da Borghezio farci
più difese. È la resa. Traversare alzando la
di Max Paiella
REm Misus4/7
mano vuol dire che vi affidate al buon autografare
cuore degli automobilisti. Alla provviden-
za. Fino a una certa età quando si traversa Sapessi amore mio come mi piace,
un ministero a Milano non c'é ancora
si sbircia, si è felini, paraculi... un semaforo mangiando pane e toma,
rosso, un po’ di coda e ci si butta in stra- rubare come a Roma
da fra una macchina e l’altra: mano sul che importa se l'economia stá in coma
cofano, una mezza rotazione, e si è già
LA SOL#m DO#7
piroettati via… poi un giorno, dopo che Che domenica bestiale
vi siete trovati una macchina apparsa dal FA#m DO#m
nulla a fil del culo, si abbandona. Non si la domenica così
conta più sui propri sensi, ci si affida. RE7 DO#m
E allora ecco che si tira su la mano. Non Ogni tanto Calderoli
SIm LA
non vuol prender più schiaffoni
SOL#m DO#7 FA#m
come è bella la natura
LA
quant'è brutta la trota
… chissà.
Che meraviglia stare con Maroni
che zompa come un grillo ad una gita
Si stava cappottando
ma è atterrato in piedi
che strano non li voglio più votare
Amore mio che fine spaventosa
deve essere arrivato il suo sodale
che invoca la secessione
con un rutto sincopato
mentre si stá cagando sotto
il suo vecchio alleato

Scarica il Podcast su
radio2.rai.it

Caro uomo della posta (ma ce l’hai un no- confronto con la sua busta paga? Ma il proprio nessun compenso, io strapagherei tutti
me o ti vergogni?) a me Santoro mi sta calmiere viene invocato solo per i com- (a cominciare da me); ciò che mi da fastidio è
sulle balle (e qua già mi immagino tutti voi pensi dei calciatori? E voi di sinistra su l'ipocrisia di Santoro sul denaro, l'offerta di
col santino in mano pronti a bruciarmi sul questo non avete da dire niente? fare Annozero a 1 euro era tanto falsa quanto
rogo) e sai perché? Perché Maria Laura Raboni buffa: mi ha fatto subito pensare al negozio
non riesco a dimenticare i “Tutto a 1 euro” sotto casa mia: lui lavora per
milioni di euro che ha gua- Cara Maria Laura, soldi, come tutti, come è giusto e normale che
dagnato entrando e uscen- il mio nome non ha importanza e il sia; perché non ammetterlo? Penso che Santoro

ta a:
do dalla RAI e da Media- fatto che ne abbia per te non fa che sia un buon anchorman, ma quando canta

a l a t u a b a t t u set, con lo stipendio da par- confermarmelo. Per quanto mi ri- Bella Ciao o indossa una tuta da metal-
Invi i l m i s f a tto.it
lamentare europeo e adesso guarda, io al rogo ci metterei i meccanico è solo patetico e retorico, in un pa-

liberieb e l l i @ con 2.500.000 di euro di

buonuscita più tutti quelli liber
iebelli@il misfatto.it santini di Santoro: ebbene sì, so-
no dalla tua parte. Ma non per le
rola sola: ridicolo. Scambiarlo per un eroe o un
punto di riferimento è l'ennesimo caso di
che gli darà La7. Ma qual- stesse ragioni: a me quello che da’ fastidio non sopravvalutazione e abbaglio collettivo tipica-
cuno di quelli che lo idolatrano fa mai il è quanto lo paghino, anzi io non calmiererei mente italiano, come la Sora Cesira.

LE
LE FIGURINE
FIGURINE DIDI MERDA
MERDA A cura di
Alberto Graziani
Torna bambino!
Seguitto
il Misefasu
effediemme effediemme effediemme effediemme Ritaglia e colleziona
le tue Figurine di Merda!
Potrai incollarle anch book
nel bellissimo Album
delle Figurine di Merda
face
che molto presto
pubblicheremo,
senza alcun timore Misfatto - 26 giugno 2011
che non possa essere Direttore Responsabile
Stefano Disegni
riempito, visto Segretaria di Redazione
l’andazzo quotidiano! Francesca Piccoletti
33 34 35 36 Potrai scambiare Art Director
Cristina Trovò
le tue Figurine di Merda Grafico
RENATO BRUNETTA EMILIO FEDE SILVIO BERLUSCONI MAURIZIO BELPIETRO con quelle di altri… Paolo Cucci
"Arrivederci, grazie. Briatore: “(Mora) era in estrema "Io penso che non mi recherò "Tutto questo mi mette inquietudine, celo, manca, Web Master
Riccardo Cascino
non capisco quale reato ho
Questa è la peggiore Italia" difficoltà e Fede gli ha preso il 50%
dei soldi". Santaché: "Madonna mia!"
a votare. È diritto dei cittadini
decidere se votare commesso per meritare addirittura ti do un Bondi Direttore Amministrativo
B: "E poi (Fede) è andato a dire o meno per il referendum". una condanna a morte". che distrugge Pompei Carlo “Bancomat” Pontesilli
al presidente: "Erano i soldi che gli ho (Libero news, 4 ottobre 2010) per un La Russa che Prodotto e realizzato da:
Imprese Disperate S.r.l.
prestato”. Invece non è vero, figlio di
(Alla Rete Precari
della Pubblica Amministrazione) puttana". S: "Che gentaglia".
Attentato a Belpietro, la procura: insulta uno studente… Sede Legale:
Via Iberia 20 - 00183 Roma
non ci fu.
(tv.repubblica.it, 14 giugno 2011) (Repubblica, 11 giugno 2011)
(Consiglio dei Ministri
Conferenza Stampa 9 Giugno 2011) (milano.repubblica.it, 12 aprile 2011 ) Che tenerezza. Sede Amministrativa:
Che nostalgia. Studio Pontesilli
Via Sant’Erasmo 23 - 00184 Roma

VII
 gassola
con la
di D a r io V e r collaborazione Sabato 18 Giugno
di Dario Tiano Bersani:“Vendola non capisce, noi
il Senatur lo vogliamo sfidare sul
suo stesso terreno”. Adesso ci
mancava solo la gara di rutti.
Lieve malore per Pi-
sapia. Aveva appena
finito di leggere i
bilanci della ge-
stione Moratti.
Martedì 21 Giugno Mercoledì 22 Giugno
Il Decreto sviluppo passa alla Camera. Castelli ha dichiarato: “I romani sono arre-
Ora, il Governo sa di poter contare trati culturalmente”. Poi ha aggiunto:
sulla fiducia di 317 parlamentari e sulla “Pensate che in alcuni libri, ho letto che vanno
sfiducia di 27 milioni di elettori. in giro su delle bighe trainate dai cavalli”.
P4. Il ministro dell’ambiente Prestigia-
como si difende dalle intercetta- Dopo aver chiacchierato 10 minuti con
zioni: “Al telefono ero ironica”. Pare Berlusconi, Di Pietro in Aula attacca il
che fosse così ironica, che aveva PD. Se continua così, la prossima
persino detto di essere contra- volta racconterà pure una bar-
ria al nucleare. zelletta.
(POCO) LIBERE INTERPRETAZIONI
Domenica 19 Giugno
Borghezio: “Dell'Italia non me ne fre-
ga un cazzo”. L’Italia: “Grazie, altret-
tanto”.
Libia. La Nato ammette: “Civili
uccisi per errore da un nostro
missile”. Era un missile intelli-
gente, ma purtroppo il quo-
ziente intellettivo era quel-
lo di Frattini.
Giovedì 23 Giugno
Le autorità Neo Zelandesi, fanno sapere
che il pinguino ritrovato sulle loro spiagge
“Sta bene, è ben alimentato e non tornerà in
patria”. Insomma, l’unica differenza con
Battisti è che il pinguino non ha ammaz-
zato nessuno.
P4. Alfano ha dichiarato: “Intercettazioni
penalmente irrilevanti”. In effetti, il codice
penale ancora non prevede il reato di gran
figura di merda.
Lunedì 20 Giugno
Milano. Arrestato Lele Mora. Berlusconi
telefona in questura per garantire: “È un
carissimo amico della nipote di Mubarak”.
Angelina Jolie sbarca a
Lampedusa. Le sue labbra
erano così carnose, che da
lontano sembrava il solito
gommone di tunisini.
Venerdì 24 Giugno
Napoli. La situazione è sempre più fuori
controllo; il Governo si dice pronto a
intervenire per decreto: non si è mai
vista così tanta spazzatura. E pensate che
queste sono solo una parte delle inter-
cettazioni raccolte sulla P4.
Economia. Napolitano ha detto: “Per
rafforzare il sistema Italia, occorre abbattere
il debito”. O, in alternativa, il Premier.
di Stefano Disegni
Ode a
Pontida
(di Jacopone da Ostia*)
A manca d’Adda, tra l’erbosi clivi,
ecco Pontida rorida di brume
gaudente de lo sol li raggi estivi.
Lo rozzo Umberto al volgo sanza lume
volge sommesso lo caprino sguardo
che torvo e tosco emana nullo acume.
Perfin lo favellar grottesco e tardo
mal s’ode dalla bocca torta e goffa
anco per chi s’ intende di lombardo.
E a lui dinnanzi, curvo su la coffa
qual tremebondo e gracile figuro,
lo tristo umano pelago s’abboffa
gridando secession, d’avello duro,
anco se ‘l solo augel, stecchito e tosto,
su la polenta sta combusto e scuro.
Il popol bercia e anela ad ogne costo,
aulendo afror de ruvida vinaccia,
li minister! Di non pagar l’imposto!
E a Roma il cavalier suda e si sbraccia
alfin che non vi sia lo gran rifiuto
e che ‘l governo salvi la pellaccia.
Accanto al senatur patisce muto
il tristo suo salmònide figliolo,
Lo mirar perso lo pallor gialluto.
Trasuda sego e strutto come un colo
il rio Borghezio e Calderoli smania,
nel mentre Umberto termina l’assolo
colto da stolta vagheggiante insania.
L’inesistente il popolo caldeggia:
Alberto da Giussano! La Padania!
Et altre amenità ei rumoreggia
pel federal sognando la Germania,
tra un mesto sospirare e
una scorreggia.
* Jacopone da Ostia (Premio Grin-
zane-Torvaianica) si avvicina alla poe-
sia dopo aver frequentato i cenacoli
di “Dante de Freggène” e “Cielo d’Ar-
dea”. È oggi considerato l’elemento
più significativo del dolcestilnovismo
del litorale romano.
Pubblichiamo con deferenza.Va bene
la satira, ma ci vuole anche la cultura.
VIII
Domenica 26 giugno 2011 pagina 9

ECONOMIA

BPM SFIDA BANKITALIA

La banca di Ponzellini approva il maxi-aumento
Ma non vuole ridurre i poteri dei dipendenti-soci
di Giovanna Lantini essere a priori contrari ma di culazione internazionale” e risposto che la banca non ha
Milano pensare che la base non sia alla crisi dei mercati, ha ag- paura del mercato “perché
pronta e che con più tempo e giunto il banchiere amico del- nessuno ci può conquistare fi-
lla vigilia di una ricapi-

A
talizzazione colossale
che potrebbe modifica-
re l'assetto azionario
della banca, i dipendenti di
Bpm scelgono la sfida a Ban-
kitalia.
Ieri all'assemblea della popo-
lare milanese è prevalsa la li-
nea del no all'ulteriore am-
pliamento del potere decisio-
nale degli azionisti non di-
pendenti suggerito dalla Ban-
ca centrale, ma fortemente
osteggiato dalla potente asso-
ciazione sindacale Amici del-
la Bpm che, pur rappresen-
tando solo il 4 per cento delle
azioni dell'istituto, può di fat-
to dettare legge proprio per
la questione delle deleghe di
voto e del sistema capitario
tipico delle popolari. Quello
cioè che fa sì che ogni socio
possa esprimere un solo voto
indipendentemente dal nu-
mero delle azioni possedu-
te.
DOPO UN LUNGO dibat-
tito, la proposta di portare da
3 a 5 le deleghe è stata respin-
ta da 2.093 soci su 3.835. Il
presidente della banca, Mas-
simo Ponzellini, ha subito mi-
nimizzato. “Non mi sento sfi-
duciato”, ha dichiarato pun-
tualizzando che gli Amici del-
la Bpm “non hanno detto di
altri meccanismi di governan-
ce si possa tornare sull'argo-
mento”. Insomma per Ponzel-
lini “è stato bocciato un tema,
ma con un discorso aperto in
atto e non con una chiusura”.
Apparente distacco, poi, sulle
possibili reazioni di Bankita-
lia, con la quale è previsto un
incontro al vertice entro una
settimana e dalla quale “nes-
suno sa che cosa accadrà”, an-
che se il direttore generale En-
zo Chiesa non si aspetta
“niente di particolare”.
DEL RESTO le posizioni di
Ponzellini nei confronti della
Banca centrale ieri sono state
piuttosto ambivalenti. Da una
parte il manager banchiere (è
presidente anche del costrut-
tore legato ai Ligresti, Impre-
gilo) ha ammesso che “dob-
biamo combattere” perché il
valore di Borsa rispecchi quel-
lo degli asset della Bpm, an-
che se la battaglia non sarà fa-
cile visto che l'aumento di ca-
pitale da 1,2 miliardi, “morti-
fica ancora di più il valore del
nostro titolo” (in Borsa la ban-
ca vale la metà). Dall’altra ha
sottolineato che “i soldi sono
la nostra garanzia sugli scon-
quassi che i mercati daranno
al sistema”. La Bpm è “una
banca solida” e il tracollo in
Borsa è imputabile alla “spe-
la Lega liquidando come “la
solita tuba” le osservazioni di
giovedì scorso della Banca d’I-
talia che a fine marzo aveva
formulato all’istituto 21 seve-
ri rilievi toccando punti do-
lenti anche sul bilancio, su
perdite su crediti e accanto-
namenti, sull'esposizione sul-
l'immobiliare e sulla liquidità,
al punto da ricalcolarne il pa-
Ponzellini
sbeffeggia
le richieste
di Draghi
e dei vertici di
via Nazionale:
“La solita tuba”
trimonio di vigilanza e impor-
re la maxi-ricapitalizzazione.
“In questi tempi ci tengono a
fare bella figura”, ha conclu-
so.
Il tema delle deleghe, poi, è
stato introdotto come un atto
di coraggio e di generosità
verso i soci non dipendenti,
prima che un necessario ade-
Massimo Ponzellini, 61 anni, è considerato vicino a Tremonti e alla Lega (FOTO ANSA)
guamento alle richieste di una
Banca centrale il cui vicediret-
tore generale Anna Maria Ta-
rantola tre giorni prima in Se-
nato aveva stigmatizzato le ec-
cessive concentrazioni di po-
tere nelle banche popolari.
“Sono sicuro che la Bpm non
si farà spaventare da cinque
deleghe, non è quello il pro-
blema”, è stato lo sforzo di
moral suasion del presidente
prima della votazione. A chi
poi, come gli Amici della
Bpm, teme che “attraverso un
nuovo aumento delle deleghe
possano prevalere in assem-
blea gruppi organizzati che
privilegiano il capitale nei
confronti delle persone”, ha
no a che restiamo una coope-
rativa”. Evidentemente, visti
gli esiti, non li ha persuasi.
NON HA POI avuto segui-
to il monito dei soci non di-
pendenti per i quali l’aumen-
to di capitale, che potrebbe
arrivare a un importo pari al
doppio dell’attuale valore di
mercato della banca, rischia
di trasformarsi in una vendita
a prezzi stracciati, di cui po-
trebbero approfittare fondi e
investitori istituzionali.
“Cosa succederà se gran parte
dell'aumento resterà inoptato
(non sottoscritto, ndr)? Come
farà la cooperativa a definirsi
tale se i soci principali saran-
no investitori istituzionali e
istituzioni finanziarie?”, ha
detto il consigliere Piero Lo-
nardi invitando a riportare l'a-
zienda al centro della coope-
rativa. La ricapitalizzazione,
in ogni caso, è stata approvata
a larga maggioranza e secon-
do quanto comunicato da
Chiesa, per l’operazione è sta-
to finalizzato un consorzio di
10 banche, che si divideranno
la garanzia con Mediobanca e
il Credit Mutuel, già socio di
Bpm con il 5 per cento. Le
quote non sottoscritte verran-
no suddivise in proporzione
tra i dieci istituti. Tutti stra-
nieri tranne Piazzetta Cuccia.

Quanto contano i cittadini nel decidere chi paga la crisi?

La democrazia in Europa ai tempi della Grecia

di Alexis de Tocqueville* portante – una Banca centrale indi- dell’Unione. In molti casi non c’è nep- membri più potenti (quelli che – in-
SPREAD Il debito Alexis de Tocqueville, 180 anni
dopo il suo viaggio in America, ha
pendente dai governi, i cui membri
sono però nominati in base a un ac-
pure bisogno di un recepimento for-
male: le leggi decise dall’Unione en-
formalmente – impongono la loro li-
nea agli altri), e questo complica le
deciso di visitare l’Europa dei cordo tra i governi. trano subito in vigore in tutti gli Stati cose. Diversi economisti, tra cui il pre-
italiano sta già soffrendo nostri giorni. Siamo felici di poter
offrire ai nostri lettori, in
Questa Unione ha provato a dotarsi
di una Costituzione. Ma negli unici
membri.
Per quanto riguarda poi lo Stato più
mio Nobel Paul Krugman, ritengono
che sia stato sbagliato affrontare la
di Superbonus esclusiva, le sue impressioni. due Stati membri in cui è stata sot- indebitato e in difficoltà – la Grecia – crisi imponendo agli Stati in difficoltà
toposta al voto popolare, essa è sta- la situazione è ancora peggiore: esso forti tagli di bilancio, ma questo è pro-
anno perso il senso del pericolo”, questa era la frase più ta sonoramente bocciata. Quindi al ha infatti potuto ottenere i prestiti prio l’unico punto su cui Banca cen-
“H pronunciata nelle sale operative venerdì pomeriggio,
mentre lo spread fra Btp decennali e bund tedesco di pari Fmioraratosoggiorno
le cose nuove che hanno atti-
la mia attenzione durante il
posto di una Costituzione c’è ora un
semplice Trattato, che però contiene
dall’Unione, nel maggio dello scorso
anno, alla condizione di cedere la
trale e Commissione sono pienamen-
te d’accordo. In ogni caso, cosa piut-
durata raggiungeva il massimo storico del 2,15 per cento e il in Europa, una soprat- le stesse cose. Una parte degli Stati propria sovranità sulla politica fisca- tosto sorprendente, su questo tema
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi annunciava una tutto mi ha colpito profondamente, che compongono questa Unione si è le e sulle politiche del lavoro. Da al- non sembra avere luogo un dibattito
manovra “leggera per quest’anno”. Quando ha iniziato a cir- ed è la particolarità del sistema po- dotato di una moneta unica, un’altra lora è un sorvegliato speciale del cre- politico pubblico negli Stati dell’Unio-
colare la bozza preparata dal ministro Giulio Tremonti sui litico. In Europa c’è un Parlamento parte no. ditore, che può dettargli ulteriori ne. Ci sono, è vero, molte manifesta-
tagli ai costi della politica, gli operatori non hanno rispar- che ha tre sedi, ma non elegge alcun Sarebbe logico pensare che almeno condizioni se le cose non vanno co- zioni di piazza, ma questo non sem-
miato il sarcasmo su risparmi che nella più ottimistica pre- governo. C’è un’Unione tra Stati, in gli Stati dotati di una moneta unica me dovrebbero: nel febbraio di que- bra minimamente in grado di modi-
visione arriveranno a un miliardo di euro nel 2014. Nel frat- cui i poteri di governo sono suddivisi abbiano anche una politica econo- st’anno, ad esempio, la Commissio- ficare gli intendimenti di coloro che
tempo le indiscrezioni parlavano di una manovra così sca- in maniera piuttosto incerta tra una mica integrata, stesse tasse, diritti ne gli ha chiesto di privatizzare parti decidono i destini dell’Unione.
glionata 3 miliardi per quest’anno, 5 nel 2012, 20 nel 2013 e Commissione con membri designati sociali omogenei, un comune mini- del patrimonio statale per un valore Quando scrissi “La democrazia in
15 nel 2014. Quest'ultimo disperato tentativo di rimandare dai governi nazionali e un Consiglio mo salariale, un sistema di ridistri- di 50 miliardi di euro. Un portavoce America”, il mio maggiore timore era
ancora i sacrifici ha contribuito all’ondata finale di vendite europeo formato dai presidenti del buzione della ricchezza dalle aree di quello Stato si è molto offeso: “Noi che la democrazia potesse portare a
sui titoli di Stato italiani che hanno spinto i rendimenti dei Consiglio dei governi nazionali. C’è ricche verso le aree povere. Invece accettiamo ordini soltanto dal popo- una “tirannide della maggioranza”.
BTP a 2 anni al 3,30 per cento. E la prossima settimana le cose infine – e secondo un’o- non è così. Tant’è che lo”, ha detto. Ma il mese successivo il Devo ammettere il mio errore: nel-
andranno peggio. Da venerdì l’Italia è entrata nel mirino del- pinione diffusa si tratta alcuni Stati dell’Unio- suo governo ha deliberato privatiz- l’Europa di oggi questo pericolo è
la speculazione che, in assenza di acquisti dei real money dell’istituzione più im- ne, oggi in grave dif- zazioni per 50 miliardi. scongiurato. Nel 1998 un banchiere
(grossi fondi pensione e assicurazioni), potranno liberamen- ficoltà con i loro conti In un altro Stato – il Portogallo – la tedesco, il signor Tietmeyer, ha os-
te spingere in basso il prezzo dei Btp. Per Tremonti si sta Tocqueville Il filosofo pubblici, sono riusciti crisi ha causato elezioni anticipate servato che con l’avvio della moneta
materializzando il peggiore degli scenari possibili, i due anni francese (1805-1859), soltanto a ottenere ma, a giudizio di tutti, il programma unica in Europa i governi nazionali
di duro lavoro passati a tenere a bada i colleghi di governo sotto la rivolta greca (FOTO dall’Unione che la di governo di chiunque fosse uscito avevano scelto di lasciare agli
spendaccioni rischiano di essere spazzati via in pochi giorni. ANSA)
Banca centrale com- vincitore dalle elezioni non avrebbe “esperti monetari” poteri di grande
I continui (e furbi) compromessi cui Tremonti ha fatto ri- pri un po’ dei loro titoli potuto discostarsi dalle condizioni importanza: di fatto – disse – si trat-
corso attraverso un aumento artificioso delle stime di cre- di Stato da alcune fissate dall’Unione per concedere un tava di privilegiare “il permanente
scita, accompagnati dal richiamo alla solidità del Paese e al banche private, e che prestito: aumento di tasse, riduzioni plebiscito dei mercati mondiali” ri-
freno delle spese questa volta non saranno la soluzione. Gli l’Unione presti loro dei salari, limiti più stretti alle pre- spetto al “plebiscito delle urne”, mol-
operatori finanziari chiedono una manovra da 40 miliardi dei soldi a un tasso d’interesse piut- stazioni sociali e in particolare sani- to più rozzo e incompetente. Mi
subito con provvedimenti che taglino alla radice la spesa tosto elevato (anche se inferiore a tarie, rincari sui trasporti. Precisa- sembra che le cose vadano sempre
corrente e riforme urgenti che ridiano competitività al Pae- quello richiesto da altri investitori). mente quanto sta facendo il nuovo più in questa direzione, anche se a
se. Rimandare tagli per 20 miliardi al 2013 – anno elettorale Certo – direte voi – questi sono pro- governo appena eletto. dire il vero in questi ultimi anni
– sarebbe il contrario di quello che gli investitori vogliono blemi seri, ma è comunque una buo- Mentre scrivo queste note, la situa- “esperti monetari” e “mercati” non
sentirsi dire. In questi anni spesso la stampa ha osannato na cosa che, pur avendo una moneta zione dello Stato più in crisi dell’U- hanno sempre brillato per acutezza
spesso (e criticato più di rado) Giulio Tremonti personaggio unica, ogni Stato dell’Unione man- nione sta peggiorando a vista d’oc- di giudizio. Mi resta un dubbio di na-
di indubbio spessore, a volte contraddittorio nel suo rap- tenga la sua sovranità su tutto il re- chio e nessuno sembra in grado di tura diversa: non sono affatto sicuro
porto con Berlusconi. Ora avremo di vederlo solo di fronte la sto. Ma le cose, in verità, non stanno risolverla. Fra l’altro su quello che si che per definire tutto questo sia cor-
scelta finale, tra privilegiare gli interessi dell’Italia o quelli di in questi termini. Intanto, gran parte dovrebbe fare, la Banca centrale ha retto adoperare il termine di “demo-
Arcore. www.superbonus.name della legislazione nazionale (c’è chi idee molto diverse da quelle della crazia”.
dice l’80 per cento) è ormai diretta Commissione e da quelle di alcuni *testo raccolto con la macchina del
emanazione di leggi stabilite a livello presidenti del Consiglio degli Stati tempo da Vladimiro Giacché
pagina 10 Domenica 26 giugno 2011

“L
DAL MONDO

a battaglia che sta
Caracas: “Chávez combattendo il presidente
Chávez per la sua salute deve
essere condivisa da tutti, una battaglia per la vita,
sta combattendo per il futuro immediato della nostra patria”, lo ha
detto il ministro degli Esteri venezuelano, Nicolas
Maduro, ieri in serata. Il quadro clinico sarebbe
la lotta per la vita” critico. Non basta più quel gigantesco ritratto di
Hugo Chávez – davanti al quale da settimane
compaiono i dirigenti politici del governo di
Caracas ogni volta che devono annunciare al
Paese qualche importante decisione – per
rassicurare i venezuelani sulla salute del loro
presidente. Dal 5 giugno scorso, il leader è
all’Avana, dove sarebbe stato sottoposto a un
intervento chirurgico per un “ascesso pelvico”.
Ma, secondo il Miami Herald, che cita “fonti
dell’intelligence statunitense”, il suo “quadro
clinico è critico”, mentre la radio spagnola
Cadena Cope parla di un “cancro alla prostata
molto esteso”, a causa del quale il presidente si
troverebbe in fin di vita. Quanto detto ieri, però,
dal ministro degli Esteri di Caracas accredita a
queste voci, prima senza riscontri, ben più di un

VITTORIA DEL GOVERNATORE CUOMO

NEW YORK SPOSERÀ LE COPPIE GAY
Favorevoli quattro Repubblicani, notte di festa a Manhattan
Andrew Cuomo (FOTO ANSA)

di Angela Vitaliano
New York Ciro e Guido, oggi
fileranno oggi, con i colori e a Milano il “sì” valdese
S l’allegria di sempre, ma con
un orgoglio in più, quello di
essere stati riconosciuti
“eguali” dalla legge dello Stato di
New York che ha legalizzato il
di Chiara Paolin

iro e Guido oggi (finalmente) sposi a Milano. Tutta la comunità

matrimonio fra persone dello
stesso sesso.
La Pride March, evento annuale
organizzato dal movimento gay,
quest’anno avrà il suo leader in
un uomo, un democratico testar-
do che in pochi mesi di governo
ha realizzato ciò che da tempo si
provava a far diventare realtà: il
governatore Andrew Cuomo.
Tutti, infatti, gli riconoscono il
merito di aver posto questa que-
stione fra le priorità della sua am-
ministrazione e di aver lavorato,
con pazienza e grande senso po-
litico, al raggiungimento di un vo-
to bipartisan che ha visto l’appog-
gio di quattro senatori repubbli-
cani, avversi al matrimonio gay
come posizione personale ma
che ne hanno sostenuto la legalità
come strumento per sancire, an-
cora una volta, il principio di
uguaglianza degli esseri umani.
Fra questi, in particolare, il sena-
tore Mark J. Grisanti, contestato
per la sua decisione di votare
“sì”, essendo, da sempre, un op-
positore del matrimonio gay. “Mi
spiace per coloro che si sentono
offesi – ha dichiarato Grisanti –
ma io non posso negare ad una
persona, a un essere umano, a un
contribuente, a un lavoratore, a
persone del mio distretto e del
mio Stato, lo Stato di New York, e
alle persone che hanno reso
grande questo Stato, di vedersi
riconosciuti gli stessi diritti che
abbiamo mia moglie ed io”. Il go-
vernatore Cuomo ha riservato a
loro, durante il discorso seguito
alla firma dello storico provvedi-
mento, un ringraziamento spe-
ciale, sottolineando l’importan-
Grande gioia in piazza a New York City e in tutto lo Stato dopo l’approvazione della legge voluta da Cuomo (FOTO ANSA)
za di una decisione così sofferta.
“Stasera – ha detto Cuomo – ab-
biamo raggiunto un nuovo livel-
lo di giustizia sociale e sono fiero
di essere un newyorchese. Il
messaggio lanciato stasera con
questa decisione, tutta via non è
importante e potente solo per il
nostro Stato ma per tutto il mon-
do perché New York è il faro del-
la giustizia sociale, come la sua
storia dimostra”.
Cuomo ha elencato tutti i movi-
menti nati qui e diventati poi glo-
bali, come quello delle donne,
delle minoranze etniche, dei la-
voratori e, appunto, dei gay che,
dai disordini di Stonewall, nel
Village, nel 1969, cominciarono
ad unirsi in un movimento di-
ventato poi mondiale e che vede
nel Pride una delle sue manife-
stazioni più importanti. Un solo
democratico, Ruben Diaz, del
Bronx, ha votato contro il prov-
vedimento, attaccandolo dura-
mente nel corso del suo inter-
vento nel dibattito, affermando
che “Dio e non Albany ha stabi-
lito le regole del matrimonio
Negli Usa è il sesto Stato dove
il matrimonio omosessuale è legge
In Europa è così in sette Paesi
molto tempo fa”.
Il forte impatto emotivo che la de-
cisione di venerdì sera ha avuto è
tutto nell’immagine della senatri-
ce Shirley Huntley, del Queens,
che, dopo il voto, si è alzata dal
suo posto per andare ad abbrac-
ciare Daniel J. O’Donnel, un com-
ponente dell’assemblea legislati-
va che, di fianco al suo compa-
gno, si è sciolto in lacrime.
All’annuncio della votazione, in-
tanto, a New York è esplosa la
gioia, in particolare al Village do-
ve alcuni bar hanno perfino of-
ferto da bere agli avventori che,
fino ad allora, avevano tenuto gli
occhi incollati ai video come so-
lo nelle finali delle finali di foot-
ball. Lacrime, abbracci e balli
per una città che, come ha ricor-
dato il sindaco Michael Bloom-
berg, altro grande sostenitore
del provvedimento, “è sempre
stata leader nei movimenti per
estendere la libertà e l’ugua-
glianza a coloro cui era stata ne-
gata piena appartenenza alla fa-
miglia Americana”. E per suggel-
lare il tutto, l’Empire State Buil-
ding, simbolo della città, si è il-
luminato con i colori dell’arco-
baleno.
Lo Stato di New York diventa il
sesto stato (ma il più grande) ad
approvare i matrimoni gay, dopo
New Hampshire, Massachuset-
ts, Connecticut, Iowa, Vermont
e Washington Dc. I Paesi europei
che riconoscono il matrimonio
fra persone dello stesso sesso so-
no invece la Spagna, il Portogal-
lo, l’Olanda, la Norvegia, la Sve-
zia, l’Islanda e il Belgio.
Csonovaldese è stretta intorno a quei due ragazzi che sette anni fa si
innamorati ballando in discoteca e hanno deciso ora di san-
tificare la relazione. A celebrare c’è il pastore Giuseppe Platone,
che spiega: “Noi prendiamo solo atto di un legame vissuto nella
responsabilità e reciprocità, il matrimonio vero lo fanno gli spo-
si”. Parole blasfeme per una cerimonia che la Chiesa cattolica
vieta agli omosessuali? Padre Platone non si scompone, e rilancia:
“Se dovessimo seguire ancora la Bibbia senza tenere conto di
quando è stata scritta, dovremmo praticare la lapidazione del-
l’adultera”.
Basta negare i diritti ai gay, ieri lo hanno detto le piazze di tutto il
mondo. La parata di Berlino, la festa di Parigi e anche in Italia due
appuntamenti dopo il successo romano dell’Europride: Milano e
Napoli. Luigi de Magistris era in testa al corteo a piazza del Ple-
biscito, dove una coppia ha detto un simbolico sì con tanto di riso,
baci e foto tra la folla: “Quello che arriva da New York è un segnale
importante – ha detto il sindaco –. Noi vogliamo il registro delle
unioni civili”. Applausi da Vladimir Luxuria, madrina della ma-
nifestazione, e del vicesindaco Tommaso Sodano. A Milano non
c’era invece Giuliano Pisapia, che ha dato il benvenuto a tutti su
Twitter, ma un grande arcobaleno in piazza Lima per dare il via alla
sfilata fino Piazza Castello.
Musica, colori e anche rivendicazioni nette. Come a Rimini, do-
ve lo slogan è stato “Lottare Resistere Avanzare”. Come spie-
gavano gli organizzatori: “Subito una legge contro l’omofobia, il
riconoscimento delle unioni omosessuali e delle famiglie lgbt, il
rispetto nei luoghi di lavoro”. “Dio vuole l’amore, e non lo giu-
dica”, aveva detto un anno fa il pastore valdese di Trapani e
Marsala, Alessandro Esposito, benedicendo il matrimonio di
una coppia lesbica. Repetita iuvant?
Luigi De Magistris al Campania Pride di Napoli (FOTO ANSA)

OSCURANTISMO Vaticano ancora nel Medioevo

Choc Oltretevere, là dove il mondo è immobile

di Marco Politi che la loro coppia e il loro impegno
d’amore merita di essere accompa-
a Storia procede. La Chiesa catto- gnato dal favore della comunità reli-
L lica rimane immobile. Ciro e Gui- giosa.
do, insieme da sette anni, riceveran- Andrew Cuomo, il governatore ita-
no stamane dal pastore Giuseppe Pla- lo-americano dello stato di New York,
tone la benedizione nel tempio valde- cattolico dichiarato, festeggia da qua-
se di Milano. Non sono nozze, ma è il rantott’ore la vittoria riportata per
riconoscimento da parte della più an- l’approvazione delle nozze gay. Ve-
tica confessione protestante italiana nerdì sera, con trentatre voti a venti-
nove, il Senato dello Stato
Gay Pride non solo a Nyc ieri, da Berlino a Milano tutti in piazza (F A )
OTO NSA
di New York ha varato la
legge che autorizza il ma-
trimonio delle coppie del-
lo stesso sesso. Nonostan-
te la strenua opposizione
dell’arcivescovo della cit-
tà, Timothy Michael Do-
lan, che è anche presiden-
te della conferenza epi-
scopale americana.
Per lo choc l’Osservatore
Romano, riportando la no-
tizia, ha scritto alla rove-
scia il nome dell’arcivescovo: “Do-
nal”. New York è il sesto Stato ame-
ricano che riconosce il matrimonio
gay ed è un terreno politicamente im-
portante – non soltanto per le carat-
teristiche della metropoli – ma per la
presenza di un compatto elettorato
cattolico di origini italiane, polacche
e irlandesi.
E LA CHIESA cattolica in Italia con-
tinua a negare la possibilità che si vari
una legge sulle coppie di fatto etero ed
omosessuali. È comprensibile che in
base alla sua tradizione la gerarchia
cattolica intenda il matrimonio come
fondazione di una famiglia, in cui uo-
mo e donna danno vita ad una prole.
Incomprensibile e inaccettabile è che
il Vaticano continui a pretendere di
imporre un veto alla legislazione civi-
le. Oltretevere, si sa, la dottrina dei
“principi non negoziabili”, varata nel
Sant’Uffizio dall’allora cardinale Rat-
zinger sul finire del 2002, è diventata
Bibbia. Pretenderebbe di imporre a
governanti e parlamentari di non fare
mai uso – laicamente e nel rispetto del
pluralismo sociale – della legittima au-
tonomia del politico, quando si tratta
di materie che il magistero vaticano ha
dichiarato irrinunciabili: divorzio,
aborto, unioni civili, testamento bio-
logico (e – vedi, vedi – finanziamenti
alle scuole cattoliche).
Ma la Storia si vendica quando una po-
sizione si fossilizza. Il muro ratzinge-
riano si sta sbriciolando anno dopo an-
no. Proprio in Paesi cattolicissimi. Nel-
l’aprile 2007 il Distretto federale del
Messico ha depenalizzato l’aborto.
Nel 2009 lo stesso Distretto ha lega-
lizzato i matrimoni gay. Nel maggio
2010 il presidente del Portogallo ha ra-
tificato una legge sui matrimoni gay e
lo stesso è avvenuto due mesi dopo in
Argentina. Infine, il 29 maggio scorso,
anche a Malta i cittadini hanno intro-
dotto per referendum il divorzio. Ben-
ché durante la sua visita nel 2010 Be-
nedetto XVI avesse spronato i giovani
maltesi a essere orgogliosi perché la
propria nazione rifiutava una norma
del genere.
È ORA che i parlamentari italiani ri-
prendano coraggio e mettano mano
ad una legislazione che dia dignità ci-
vile e garanzie alle coppie dello stesso
sesso. La società italiana è molto più
avanti. Dieci anni dopo il Gay-Pride del
2000, che scatenò tuoni e fulmini da
parte vaticana e rivelò qualche vigliac-
cheria culturale anche nel centro-sini-
stra, la grande marcia si è ripetuta que-
st’anno a Roma con l’appoggio pub-
blico di un sindaco di destra come
Gianni Alemanno. È la forza delle cose.
È la forza di una normale idea di civiltà.
Ma se la classe politica continua a ta-
cere, allora toccherà alla società civile
muoversi. Gratis non si ottiene nulla.
Domenica 26 giugno 2011
reale fondamento. Ma la situazione nella quale il Paese
sudamericano si trova ormai da venti giorni è
paradossale, e preoccupa non solo i sostenitori di
Chávez, ma anche l’opposizione: proprio quando gli
Usa minacciano sanzioni contro Caracas per i suoi
rapporti privilegiati con Iran e Siria. Formalmente, il
capo dello Stato continua a esercitare le sue funzioni.
L’opposizione parlamentare, visto il protrarsi della
SULLA FLOTTIGLIA
VERSO GAZA
ANCHE UN PULITZER
Alice Walker: “Viaggio di speranza”
Tel Aviv: “È una provocazione”
di Carlo Antonio Biscotto
oco più di un anno fa,
P
una unità navale della
Marina militare israelia-
na fermò una nave turca
in acque internazionali al largo
di Israele, aprì il fuoco e uccise
nove pacifisti.
La Flottiglia della Libertà era
composta da sei imbarcazioni,
tra cui la Mavi Marmara, e ten-
tava di forzare il blocco navale
per raggiungere Gaza. La con-
danna internazionale di quello
che fu definito da molti un “at-
to di pirateria”, fu pressoché
unanime.
LA SECONDA Flottiglia del-
la Libertà è composta quest’an-
no da 10 imbarcazioni con a
bordo centinaia di attivisti tra
cui lo scrittore svedese Hen-
ning Mankell, il pacifista ame-
ricano Hedy Epstein e la scrit-
trice americana Alice Walker,
Libia, si ribella anche la nazionale
DISERTANO SEDICI GIOCATORI E L’ALLENATORE DELLA SQUADRA DI TRIPOLI
di Francesca Cicardi
il Cairo
Q uando i ribelli libici e la co-
munità internazionale affer-
mano che stanno aspettando
che il regime di Gheddafi crolli
da solo non si riferiscono certo
alla nazionale di calcio, ma la
defezione di quattro dei gioca-
tori titolari è simbolica. Il por-
tiere della squadra “verde”, Ju-
maa Gtat, e altri 3 nazionali, co-
sì come 13 star del calcio libi-
Dal Kosovo alla Germania
UN CALCIO AL RAZZISMO
Fatmire ‘Lirà Bajramaj, nata in Kosovo nel 1988,
musulmana, caporale dell’esercito federale e talento
della Nazionale tedesca femminile. È finita sulla prima
pagina di “Bild” come nuova eroina nazionale (FOTO LAPRESSE)
sua assenza, aveva chiesto che i poteri venissero
temporaneamente trasferiti al vicepresidente Elías
Jaua, il quale ha risposto stizzito: “Il presidente
legittimo e nel pieno esercizio delle sue competenze
è Hugo Chávez e basta, non c’è discussione”. L’ultima
volta che i venezuelani hanno sentito la sua voce è
stato in una breve intervista telefonica a Telesur,
quando ha detto che l’intervento chirurgico era
vincitrice del Pulitzer per il ro-
manzo “Il colore viola”, da cui
Steven Spielberg trasse uno stu-
pendo film interpretato da
Whoopy Goldberg. La flottiglia
annovera imbarcazioni di diver-
si Paesi: Svezia, Gran Bretagna,
Grecia, Spagna, tra gli altri. La
nave italiana porta il nome di
Stefano Chiarini, giornalista del
Manifesto, che dedicò la vita alla
Sono dieci
le imbarcazioni,
con centinaia
di pacifisti
che cercheranno
di raggiungere
la Striscia
co, tra cui l’allenatore dell’Ahly
di Tripoli, Adel Bin Issa, hanno
annunciato – in un video diffu-
so sul web dalle autorità rivo-
luzionarie di Nalut, dove i 17
disertori sono arrivati questo
weekend – che non giocheran-
no più dalla parte del regime
del Colonnello. Nella registra-
zione, la squadra “ribelle” dice
di avere abbandonato Tripoli, e
chiede al regime di deporre le
armi e di arrendersi alla rivolu-
zione che trionferá: “La Libia
solidarietà per i palestinesi e
per tutti i popoli oppressi. Gli
occhi del mondo sono puntati
su Israele e sulle sue reazioni.
RON PRONSOR, ambascia-
tore israeliano presso le Nazio-
ni Unite, ha scritto una lettera
nella quale, tra le altre cose, di-
ce: “Israele invita la comunità
internazionale a fare tutto il
possibile per impedire alla flot-
tiglia di salpare e di mettere in
atto quella che il mio governo
considera una provocazione”.
E tanto per non lasciare adito a
dubbi, le lettera finisce con
queste parole: “Siamo decisi a
difenderci e a riaffermare il no-
stro diritto ad imporre il blocco
navale di Gaza”. “Non ci faremo
intimidire dalla violenza”, ri-
sponde Huwaida Arraf, che fa
parte del comitato organizzato-
re della flottiglia. “Nessuno af-
fronta questa cosa a cuor legge-
ro, ma siamo tutti consapevoli
sarà libera”, assicurano.
I calciatori sono stati accolti
come eroi nelle montagne di
Nafusa – regione lontana dal-
l’attenzione internazionale –
che ha sofferto particolarmen-
te la repressione brutale di
Gheddafi e dove nelle ultime
settimane i rivoltosi stanno ot-
tenendo importanti vittorie,
che gli hanno permesso di ar-
rivare a solo un centinaio di
chilometri dalla capitale. La de-
fezione di Bin Issa è molto si-
gnificativa perché il suo club
apparteneva ed era gestito dal
figlio “sportivo” di Gheddafi,
Saadi: lui imponeva la dittatura
anche nel mondo del calcio li-
bico così come suo padre la im-
poneva su tutto il resto, in mo-
do capriccioso, arbitrario e
megalomane.
La sua squadra doveva sempre
vincere altrimenti lui corrom-
peva gli arbitri o peggio, arre-
stava, torturava, e persino am-
mazzava i rivali. Saadi aveva ad-
dirittura partecipato, nel cam-
pionato italiano, giocando per
due squadre, il Perugia e l’Udi-
nese, senza avere molto suc-
cesso: non è mai stato un gran-
de calciatore ma con i petro-
dollari di papà Gheddafi si po-
teva permettere di essere non
solo tifoso e azionista (nella Ju-
ventus), ma anche giocatore
delle sue squadre favorite. Così
come suo padre, Saadi non
sopportava Bengasi, dove la fa-
miglia Gheddafi ha sempre tro-
DAL MONDO
“perfettamente riuscito”. Una foto lo ritrae in tuta da
ginnastica con i colori della bandiera del Venezuela,
assieme ai fratelli Castro. E ieri sono arrivati alcuni
messaggi pubblicati da Chávez su Twitter, con frasi
patriottiche del tipo “Hasta la victoria siempre” o
“Venceremos”. Un po’ poco, per un Paese abituato, da
13 anni, a una dose media giornaliera di 43 minuti di
discorsi del presidente.
della necessità di agire. I nove
morti dell’anno passato non so-
no serviti a scoraggiare i paci-
fisti di tutto il mondo”. Secondo
quanto riferito dalla signora Ar-
raf, circa mezzo milione di per-
sone di ogni parte del mondo
hanno chiesto di partecipare al-
la traversata. “Purtroppo c’era
posto solo per circa 400”.
La seconda Flottiglia della liber-
tà è spinta anche dal vento di ri-
nascita della “primavera ara-
ba”. Per Chris Doyle, direttore
del Consiglio per le relazioni
anglo-arabe, l’iniziativa è, se
possibile, ancora più importan-
te perché i cambiamenti in mol-
ti Paesi del Medio Oriente ri-
schiano di “oscurare” la que-
stione palestinese agli occhi
dell’opinione pubblica interna-
zionale.
“La Palestina resta il nodo cen-
trale del rinascimento arabo”,
aggiunge Karma Nabulsi,
esperto di questioni medio-
vato la più aperta e forte dissi-
denza. Anche nell’ambito
sportivo, la rivalità tra l’Ahly di
Bengasi e la squadra omonima
della capitale è storica, e Saadi
aveva già fatto la guerra contro
i tifosi “ribelli”, che avevano sfi-
dato il regime prima della rivo-
luzione e nei giorni successivi
al 17 di febbraio: sconfissero
Saadi anche sul campo di bat-
taglia, cacciandolo da Bengasi,
dove era stato mandato da suo
padre a capo di una delle unità
speciali per soffocare le prote-
ste.
Prima della primavera araba, il
calcio rappresentava uno dei
pochi spazi di libertà o, alme-
no, di sfogo, per i giovani che
avrebbero poi fatto la rivolu-
zione. Controllato dai regimi,
strumentalizzato e politicizza-
to quando interessava (come
nel caso del conflitto diploma-
tico tra Algeria e Egitto per la
qualificazione al Mondiale
2010), il pallone era l’unico
motivo per cui era concessa
una sorta di libertà d’espressio-
ne. Come nelle strade del Cai-
ro, nelle quali con il regime di
Mubarak era illegale qualsiasi
raduno, tranne quando si trat-
tava di festeggiare una vittoria
della nazionale. Fino a questo
momento le star sportive era-
no rimaste al margine delle ri-
volte, sia in Tunisia sia in Egitto,
ma nel caso della Libia, dopo
quattro mesi di violenza, anche
i calciatori hanno detto basta.
pagina 11
Alessandro Oppes
Scrittrice
a bordo
Il premio Pulitzer,
Alice Walker,
salperà
verso Gaza
con la Flottiglia.
A sinistra, la Mavi
Marmara davanti
alle coste turche
rientali: “Forse gli occidentali Gandhi, cui Alice Walker dice
tendono a dimenticarlo, ma la di ispirarsi, e i movimenti di li-
questione palestinese è sempre berazione in ogni parte del
al centro delle preoccupazioni mondo. Ed è anche un modo
e dell’impegno politico dei gio- per rendere omaggio al corag-
vani arabi che abbiamo visto di- gio dei palestinesi e degli abi-
mostrare nelle piazze con così tanti di Gaza in particolare.
tanta passione”. L’importante, ricorda la scrittri-
ce, “è non arrendersi, rimanere
LA NAVE britannica, “The vivi, continuare a credere”, e re-
Audacity of Hope”, ospita la stare umani, come avrebbe det-
scrittrice americana Alice Wal- to Vittorio Arrigoni, l’attivista
ker che ieri sul Guardian ha spie- italiano ucciso da un gruppo di
gato le ragioni della sua parte-
cipazione: “Perché voglio anda-
islamisti salafiti a Gaza.
Nel libro Il colore viola la Walker
re a Gaza con la seconda Flot-
tiglia della libertà? Perché alla
racconta l’epopea di sofferen-
ze, mortificazioni, oppressio-
mia età, a 67 anni, è giusto rac-
cogliere ciò che abbiamo semi-
ne, ingiustizia e violenza dei ne-
ri d’America e la capacità di
nato ed è giusto aiutare i giova- molti di loro di conservare la di-
ni a realizzare i loro sogni”. Il gnità e la speranza nel futuro.
viaggio – sottolinea Alice Wal- “Sono povera, sono negra, sono
ker – “è un viaggio di speranza e anche brutta, ma grazie a Dio
di amore”. Un lungo, ininterrot- sono viva”, dice alla fine del ro-
to filo rosso unisce le lotte dei manzo Miss Celie. Le stesse pa-
neri d’America, la rivolta del- role che oggi potrebbero dire
l’India guidata dal pacifista molti palestinesi di Gaza.
Palestinesi under 21
“Caro Platini,
non in Israele”
Ativalelladella
vigilia della trasferta in Afghanistan del 29 giugno per
qualificazioni ai Mondiali del 2014, la comunità spor-
Striscia di Gaza prende la penna e scrive una lettera
aperta: “Cartellino rosso all’Apartheid israeliana” il titolo,
42 squadre di calcio palestinesi e numerose personalità tra i
firmatari, in un appello diretto a Michel Platini, presidente
della Uefa, perché cambi la decisione di scegliere Israele
come Paese ospitante del Campionato europeo Under 21
del 2013. Se gli Europei saranno giocati in Israele, “ai tifosi di
calcio provenienti da tutta Europa sarà data l’impressione
che Israele sia un Paese come tutti gli altri, non uno che
mette in atto occupazione, colonizzazione e apartheid con-
tro la popolazione palestinese”, affermano i firmatari, prima
di esporre nel dettaglio gli effetti dell’occupazione israelia-
na sulla vita e soprattutto sullo sport palestinese. Con l’oc-
cupazione militare diventa arduo anche giocare una partita
di pallone, tra permessi e autorizzazioni necessarie per ogni
spostamento. “Le violazioni israeliane della legalità interna-
zionale sono continue e includono il vergognoso sistema di
permessi usato per negare il diritto di viaggiare alla popo-
lazione, impedendo anche ai giocatori palestinesi di pren-
dere parte alle competizioni internazionali”, continua la let-
tera. “Durante il regime di Apartheid in Sudafrica, Ruud Gul-
lit dedicò il suo Pallone d’oro a
Michel Platini (F A ) Nelson Mandela: ci auguriamo
OTO NSA
che si prenda una posizione
analoga contro l’Apartheid
israeliana, e che la Uefa non
premi lo Stato per la sua vio-
lenta repressione della popo-
lazione”, concludono i firma-
tari, mentre cresce l’attesa per
il sogno mondiale palestinese.
La partita di ritorno con l’Af-
ghanistan, dopo anni di esilio
sarà giocata in casa, a Ramallah
in Cisgiordania, il prossimo 3
luglio.
Cecilia Dalla Negra
pagina 12 Domenica 26 giugno 2011

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out

SPOLETO
Il teatro rilegge la
Moto GP Arcuri Zeman Nastri argento
storia. Al femminile Vince Spies
(Yamaha),
Interpreterà
Pupetta
Si presenta
alla stampa:
Sei premi per
Moretti,

DUE MONDI,
Simoncelli Maresca in ‘Moggi è migliori attori
cade e una fiction di passato, io ci Crescentini
arriva sesto Canale5 sono ancora’ e Battiston

MILLE DONNE
di Francesca Gambarini te e il brusco risveglio con l'ar-
rivo della rassegna napoletana
Ma in quella che è stata definita
“l’edizione della memoria”, è il

A
l Festival dei Due Mondi di Spo-
leto, 54ma edizione, le donne
raccontano la storia. Con ironia,
passione, a volte con rabbia, più
spesso con dolcezza e nostalgia.
Dall’Italia liberata che muove i
primi passi verso la democrazia
all’America dell’11 settembre
2001, è il loro sguardo a posarsi,
lieve ma anche severo, sulla cro-
naca di oggi e di ieri. Michela Ce-
scon nei panni di Nilde Iotti,
Monica Guerritore in quelli di
Oriana Fallaci, poi Adriana Asti
ed Eleonora Duse interpretata
da Anna Maria Guarnieri: ecco
alcune delle donne del Festival,
che si è aperto venerdì con Ame-
lia al ballo, opera buffa di Gian
Carlo Menotti, l'ideatore dei
Due mondi, ambientata a Mila-
no dal regista Giorgio Ferrara,
che è anche direttore artistico
della manifestazione. Un omag-
gio del Festival nel centenario
della nascita del suo fondatore.
Tra gli spettacoli d'apertura, an-
che La modestia dell'argentino
Rafael Spregelburd, con la regia
di Luca Ronconi nella traduzio-
nel 2007, da un paio d'anni sem- gentil sesso a farla da protagoni-
bra aver ritrovato brio e poten- sta. “Quest’anno c’è senza dub-
zialità. Nel 2010 Ferrara ha firma- bio una bella lettura al femminile
to un cartellone dove si incrocia- che mi entusiasma”, ha detto
vano grandi nomi e
una netta predile-
zione per la formu-
la delle perfor-
La Cescon nei panni
ming arts, assieme
a qualcosa di mol-
di Nilde Iotti, Monica
to più pop, un Ga-
ber interpretato da Guerritore in quelli
Claudio Bisio.
Quest'anno, dopo della Fallaci. E la
aver lasciato a casa
i mostri sacri e le Guarnieri rifà la Duse
star internazionali, L’opera buffa “Amelia al ballo” di Gian Carlo Menotti ha aperto venerdì il 54° Festival dei due mondi (FOTO TOMMASO LE PERA)
l'ex ospite fisso
Bob Wilson su tutti (chissà, ma- Carla Fendi, presidente dell’as- e alle battaglie politiche per il di- di metodo, pensiero, stile. È una donna modernissima e indipen-
gari anche per colpa di un bud- sociazione che porta il suo nome vorzio e il diritto di famiglia, fa da delle donne che, grazie al mestie- dente. La interpreta Anna Maria
get più ridotto rispetto alle sta- e che ha contribuito al restauro contraltare un salto nel presen- re di reporter, meglio hanno sa- Guarnieri in Eleonora, ultima notte
gioni passate, dopo i tagli del del teatro Caio Melisso, una delle te, dove due politici si stanno puto cogliere lacerazioni e con- a Pittsburgh, regia di Maurizio Sca-
Fus), a Spoleto si punta sulla so- principali location del Festival. preparando per un dibattito. traddizioni del secolo breve. In parro, debutto sabato prossimo.
stanza, sul teatro puro, soprat- A tratteggiare la storia d'Italia ha Snocciolano i luoghi comuni e le Mi chiedete di parlare…, dall’1 al 3 L'8 e il 9 luglio Adriana Asti rac-
tutto italiano, sulla narrazione, cominciato ieri sera Michela Ce- ipocrisie di una classe dirigente luglio al San Nicolò, la Guerrito- conterà Milano che non c'è più.
sul valore civile di un certo mo- scon, un'intensa Nilde Iotti ne Il che ha perso il senso della civiltà re si farà portavoce dell’Oria- La città oggi simbolo del vento
do di portare in scena la storia. Il tredicesimo punto, regia di Rober- e della democrazia. Niente a che na-pensiero. che cambia tuffata in un viag-
tutto con un occhio di riguardo to Andò. Lo spettacolo si costrui- vedere con gli ideali per cui la gio-ricordo con le parole di Car-
ai 150 anni dell'unità: da Garibal- sce in due sezioni. prima presidente donna della ANCORA una voce femminile lo Porta, Giovanni Testori, Dario
di, protagonista in Cannibardo e Camera lottò. Sarà affidato a Mo- e un altro salto spaziotemporale Fo. E sempre la Asti, in coppia
la Sicilia, altro appuntamento A UNA PRIMA parte di bio- nica Guerritore il ritratto di per tornare nell’Italia del primo con il marito, lo stesso Giorgio
d'apertura, tratto da Andrea Ca- grafia pura, dove vita e politica si un’altra delle donne che hanno Novecento e raccontare le aspi- Ferrara, sarà già in scena il 3 per
milleri con Massimo Ghini, al intrecciano, quasi a coincidere, attraversato la storia d’Italia, razioni e i tormenti di Eleonora un omaggio all'Italia unita in Pa-
concerto dedicato a Verdi con dall’ingresso della Iotti nel Pci Oriana Fallaci. Amarla, odiarla: Duse, musa prima dello scapi- trie lettere, recital tratto dalle
l'orchestra del San Carlo di Na- dopo l’8 settembre del 1943 fino non è importante. La giornalista gliato Arrigo Boito e poi di Ga- opere letterarie che hanno cele-
poli, che chiuderà il 10 luglio. al rapporto segreto con Togliatti scomparsa nel 2006 è un’icona briele D’Annunzio, emblema di brato la nascita della nazione.
Commedia ZERO in mostra Fabrica
dell’autocoscienza
Il “disumano” Mannelli (2004)

ne di Manuela Cherubini. Spre-
gelburd e Cherubini: un bino-
mio vincente, che aveva fatto
scintille lo scorso anno al Napo-
li Teatro Festival con Bizzarra,
primo esperimento di tea-
tro-novela in Italia: grande entu-
siasmo del pubblico durante la
kermesse partenopea e subito
una manciata di serate all'Ange-
lo Mai di Roma in autunno. Gior-
gio Ferrara, fratello di Giuliano,
al suo quarto anno di lavoro e di
presidenza della Fondazione
dei Due mondi, ha dunque ru-
bato al rivale un asso nella ma-
nica, usandolo come trampoli-
no di lancio per l'edizione
2011.
IL PATRIARCA dei festival
italiani estivi, con oltre mezzo se-
colo di tradizione sulle spalle,
dopo alcune stagioni sonnolen-
ommedia in Z.E.R.O. è il titolo della mostra di Ric-
Cle Zone
cardo Mannelli allestita a Spoleto. Per entrare nel-
di Esibizione delle Rovine Occidentali (ecco
spiegato il significato dell'acronimo ZERO) il festival
dei Due Mondi è il varco migliore. “Ho disegnato que-
sti corpi come se fossero i protagonisti di un'unica
commedia”, spiega. Una pièce teatrale volutamente
claustrofobica dove il realismo anatomico, la nudità
esibita, non è una provocazione ma la fotografia cru-
da e spietata della società contemporanea in cui il
corpo è l'ultima merce da vendere. Prima dell'ine-
vitabile estinzione. “In questo periodo di decadenza,
gli esseri umani si esibiscono ma non entrano in con-
tatto – spiega – ecco perché le donne e gli uomini
nudi che affollano questi quadri non si sfiorano, non
si toccano mai”. Il ciclo, realizzato tra il 2003 e il
2005, racconta la solitudine e l'autismo che caratte-
rizza l'uomo contemporaneo. Inanimato in vita
quanto i quarti di bue appesi nei mattatoi. Per Man-
nelli non è stato facile riuscire a trovare una sede
espositiva adatta a causa del conformismo che per-
mea le scelte dei “gestori dell'arte” in Italia. E infatti
Mannelli è già stato più volte invitato a esporre la sua
Commedia in Z.E.R.O all'estero. “Ma io sono testar-
do, la prima la volevo fare in Italia. Sono rimasto in
questo paese, e qui voglio che questi quadri vengano
esposti per la prima volta”. Ad aiutare l'artista tosca-
no, la cui carriera di disegnatore satirico e pittore va
avanti da decenni su percorsi paralleli, è stato Vit-
torio Sgarbi. “È l'unico che cerca di rendere il mondo
dell'arte accessibile anche a chi non appartiene alle
consorterie”. Tre quadri di Commedia Z.E.R.O sono
esposti nel padiglione italiano della Biennale di Ve-
nezia, targato Sgarbi. Il filosofo Umberto Galimberti
ha scritto sul catalogo della mostra: “nei suoi dipinti
insistere sul corpo significa interrogarsi sull'alito cat-
tivo e percepirlo come un'emanazione più o meno
fetida dell'anima”. Nel quadro “Fabrica dell'autoco-
scienza” il volto di una delle donne ritratte, è nasco-
sto da un sacchetto. Mannelli l'ha dipinto quando an-
cora non erano state pubblicate le foto degli iracheni
torturati dai soldati americani nel carcere di Abu
Graib. Quando Mannelli ha visto le foto, quelle sì por-
nografiche e oscene, di quegli uomini umiliati, co-
stretti a stare nudi con un cappuccio in testa o tenuti
al guinzaglio, è rimasto sconcertato: mai avrebbe vo-
luto essere un interprete così affidabile della realtà.
(r.zun.)
Domenica 26 giugno 2011 pagina 13

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TG PAPI
TELE COMANDO
Minzo ci ha
+ tesi è stramba: i giornalisti
non possono pubblicare in-
tercettazioni “penalmente
non rilevanti”. Ma chi lo sta-
bilisce, Alfano? Bisignani?
di Fulvio Abbate

preso gusto
di Paolo Ojetti
g1
T Ormai ci ha preso gusto e
così Minzolini ha sparato un
altro editoriale, questa volta
sull’immondizia napoletana.
Di chi la colpa? Ovvio, di de
Magistris che non è “pragma-
tico”, che si illude di risolvere
tutto con la raccolta differen-
ziata perché “non vuole l’in-
ceneritore e nemmeno la di-
scarica”. Meno male che,
ogni tanto, ci pensano la
“protezione civile e l’eserci-
to”. Seconda perla: la Lega
che vuole lanciare le sedie di-
venta “il distinguo della Le-
ga”. Terza perla, il servizio di
Grazia Graziadei sull’affaire
Bisignani: sciocchezze, im-
precisioni, esagerazioni che
saranno seppellite dalle que-
rele. E la legge bavaglio? Ca-
spita, è “al centro del dibat-
tito politico”, è urgente, in-
dispensabile, lo dicono tutti,
Schifani in testa (che poi sa-
rebbe la seconda carica dello
Stato), seguito da Lupi che ha
messo su un vinile che ripete
ossessivamente il suo “basta
alla gogna mediatica”. Il
week end sarà bello: lo ha
detto la “meteorona” Valen-
tina Bisti.
g2
T I roghi di Napoli non so-
no il fuoco purificatore,
ma fiamme di camorra. Il Tg2
mostra immagini inedite di
miniscavatrici impegnate a
spargere, anziché raccoglie-
re, sacchi di immondizia. Poi,
gli stessi “spargitori” passano
a raccogliere dai negozianti il
pizzo per “sgombrare” le stra-
de. Sono i frammenti perife-
rici di disegni delinquenziali
più vasti, denunciati da De
Magistris. Si promettono de-
creti salvanapoli, ma la Lega
minaccia di far volare le sedie
delle osterie padane. La se-
conda puntata politica del
Tg2 insiste sull’ipotesi di una
legge “condivisa” che metta il
bavaglio all’informazione. La
g3
T
Eppure, non si riesce a
capire. Nemmeno qui, nel
Tg3: perché Napoli e solo Na-
poli annega nei rifiuti? Quanti
sono i napoletani, miliardi co-
me i cinesi? O buttano tutto
dove capita? C’è, è chiaro,
una carenza di informazione,
ma una domanda giusta Bian-
ca Berlinguer la fa a Vasco Er-
rani: “Ma perché solo a Na-
poli?”. Errani non sa, rispon-
de solo con la “solidarietà”
del resto del paese, che è già
qualcosa. Si sente, comun-
que, il bisogno di un “giro” di
inchieste: i veneziani dove
buttano i loro rifiuti, in lagu-
na? E i modenesi, le spargono
sui campi della bassa? Arriva-
no le intercettazioni e il Tg3
non si fa sfuggire Schifani,
che è tanto, ma tanto preoc-
cupato. All’opposizione, il
panorama è variegato. Emer-
ge solo una proposta del-
l’ex-magistrato Felice Cas-
son: le intercettazioni non
possono essere sottratte all’o-
pinione pubblica, ma siano i
magistrati a decidere ciò che
è “penalmente rilevante”. Be-
ne, ma i giornalisti continue-
ranno a fare i giornalisti. Ve-
ro?
Etrovestate!
È tutta una
montatura
Sui tetti delle televisioni il sole radioso
dei palinsesti è ormai calante, nonostante al-
i suoi raggi facciano scottare i piedi sulla
sabbia delle spiagge. Nell’estate 2011, diversa-
mente dal tempo di Nino Fidenco o di Giuni
Russo e dei Righera, non c’è affatto modo di
beccare una canzone da juke box sotto la tet-
toia degli stabilimenti, “Kursaal”, “Plinius” o
“Marisella”, fa lo stesso. Sempre nell’estate
2011, come invece non accorgersi che l’imma-
gine più pregante del momento, sia giornalisti-
camente sia storicamente parlando, coincide
con gli occhiali di un certo Gigi. Un signore dal-
la professione incerta. Sì, Gigi Bisignani, il lob-
bista, il piquattrista, il suggeritore di lettere di
sfratto all’ex Masi per Michele Santoro. Luigi,
Gigi, Bisignani che d’improvviso abbiamo avu-
to modo di scoprire fra un verbale e una foto
quasi da tessera postale, in realtà se stava lì a
prende appunti, a parlare al telefono con que-
sto e l’altro mondo, proprio lui, uno senza fac-
cia, uno che fai fatica a definire con esattezza
nel suo ruolo, eppure, a giudicare dal tono e dal
traffico telefonico a suo carico, sembra che Gigi
nostro avesse più cari-
sma e capacità di tira-
Un uomo, un occhiale: re su l’amico di turno
Luigi Bisignani e di Lucy, esatto, il per-
i suoi “simil-Lozza” sonaggio dei Peantus,
con il suo banchetto
da psicanalista per soli
5 centesimi. Tutto ve-
ro, come negarlo?, Gi-
gi non ha un volto, ma,
diversamente da mol-
ti altri, possiamo ben
dire che innalza un
paio di occhiali invi-
diabilmente eloquen-
ti, un bel paio di Lozza
(?), una variante del leggendario modello “Zilo”
in voga negli anni Settanta, che bastano da soli,
sì, proprio gli occhiali di Gigi Bisignani, per col-
mare i vuoti di un palinsesto che va a battere
contro lo scoglio acuminato dell’estate, dun-
que delle repliche, dei telefilm già visti come
l’ennesimo romanzo criminale e suoi succeda-
nei, dei vecchi filmati cavati fuori come morti
stecchiti dalle foibe degli archivi.
Già, come non accorgersi che l’intera program-
mazione, come dire?, politica di queste setti-
mane vive sotto l’incombente montatura, solo
all’apparenza insignificante, dell’allievo di Giu-
lio Andreotti e di Licio Gelli, Bisignani che se
solo provi a intuirne la storia attraverso la fili-
grana di quei simil-Lozza ti si apre per intero il
tv7 della nostra nazione dagli anni della piena
strategia della tensione all’apoteosi dell’impre-
sentabile Berlusconi, senza ovviamente dimen-
ticare in non meno inguardabili socialisti di
Craxi, “il puzzone”.
Sia pure senza un titolo esatto, sia pure senza
una collocazione precisa nel già citato palinse-
sto dell’intero arco mediatico, gli occhiali da
biochimico (o da pipparolo?) di Gigi Bisignani,
massone a favore di telecamera, possiamo ben
dire che sono riusciti a librarsi nel cielo della
programmazione, e tanto meno sembrava che
avessimo immagini d’archivio per mostrare l’e-
sistenza del suo proprietario, tanto più si affer-
mavano prepotentemente. Attraverso i si-
mil-Lozza di Gigi, degni di un nostro ex com-
pagno di liceo finito nel migliore dei casi a sbat-
tersi in giro come informatore farmaceutico,
possiamo dire ogni male possibile del nostro
presente. Uno schiaffo morale per tutti coloro,
i fighi, che guardando il compagno di banco
dicevano fra sé e sé figurati se questo qui, que-
sto con questi cazzo di occhiali, non combinerà
nulla di buono nella vita, scommettiamo?

LA TV DI OGGI
13.30 NOTIZIARIO TG1
13.40 RUBRICA SPORTIVA
Pole Position (DIRETTA)
14.00 EVENTO SPORTIVO
Automobilismo, Mondiale
Formula 1 2011 Da Valen-
cia Gran Premio d'Europa:
gara (DIRETTA)
15.45 RUBRICA SPORTIVA
Pole Position (DIRETTA)
16.30 NOTIZIARIO TG1
16.35 FILM Amori e bugie
18.00 TELEFILM Il Commis-
sario Rex
18.50 GIOCO Reazione a
catena
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.35 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
20.40 DOCUMENTI DA DA
DA
21.10 FICTION Ho sposato
uno sbirro 2
23.30 ATTUALITÀ Speciale
TG1
0.35 NOTIZIARIO TG1
Notte - Che tempo fa
1.10 RUBRICA Applausi
13.45 FILM McBride -
Omicidio dopo mezzanot-
te
15.15 FILM Giustizia a Oak
Hill
16.45 ATTUALITÀ Due Pas-
si in Italia
17.30 RUBRICA SPORTIVA
RaiSport Numero 1
18.00 NOTIZIARIO TG2
L.I.S.
18.05 FILM Lezioni di gial-
lo: Il frutto dell'ambizione
19.35 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.30 NOTIZIARIO TG2
21.05 TELEFILM N.C.I.S.:
Los Angeles
21.50 TELEFILM Numb3rs
22.40 TELEFILM Brothers
and Sisters - Segreti di
famiglia
23.30 RUBRICA SPORTIVA
La Domenica Sportiva
Estate
0.45 NOTIZIARIO TG2
1.05 RUBRICA RELIGIOSA
Protestantesimo
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - TG Regione
Meteo
14.15 NOTIZIARIO TG3
14.30 FILM Al Bar dello
sport
16.10 TELEFILM Un caso
per due
17.10 FILM In fuga col cre-
tino
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.20 ATTUALITÀ Pronto
Elisir
21.00 DOCUMENTARIO
Kilimangiaro - Gli incontri
ravvicinati di Licia Colò
22.55 NOTIZIARIO TG3
23.05 NOTIZIARIO TG
Regione
23.10 FILM L'albero della
vita
0.40 NOTIZIARIO TG3
0.50 ATTUALITÀ TeleCa-
mere (REPLICA)
1.40 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
20.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Ippocrate
21.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
22.00 ATTUALITÀ Inchiesta
4 (Esteri) (REPLICA)
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Tempi
dispari (REPLICA)
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 RUBRICA Tempi sup-
plementari
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24 - Meteo
0.30 RUBRICA Tempi
dispari (REPLICA)
1.00 NOTIZIARIO TG -
Rassegna stampa - Meteo
17.35 FILM Le ragazze dei
quartieri alti
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.40 VARIETÀ Bikini
21.10 VARIETÀ Lo Show
dei Record
0.00 FILM Al lupo, al
lupo!
1.45 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
19.10 TELEFILM Tutto in
famiglia
19.30 FILM Una pallottola
spuntata 33 e 1/3: l'insul-
to finale
21.20 TELEFILM Dr. House
- Medical Division
22.20 TELEFILM Royal
Pains
0.10 TELEFILM Miami
Medical
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 TELEFILM Il giudice
Mastrangelo
21.30 FILM Annapolis
23.45 RUBRICA I bellissimi
di R4
23.50 FILM Il muro di gom-
ma
2.10 NOTIZIARIO TG4
Night News
13.55 FILM Il nipote pic-
chiatello
16.00 TELEFILM Cuore
d'Africa
18.00 FILM I due capitani
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 ATTUALITÀ In Onda
21.30 DOCUMENTARIO
Missione natura
23.50 NOTIZIARIO TG La7
0.05 RUBRICA Bookstore
I FILM LO SPORT
SC1= Cinema 1 SCC=Cinema Comedy SP1=Sport 1
SCH=Cinema Hits SCF=Cinema Family SP2=Sport 2
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max SP3=Sport 3
19.00 Codice Genesi SCM 13.00 Golf, PGA European
19.05 Footloose SCP Tour 2011 BMW International
19.25 Lazarus Project SCH Open: 4a giornata (Diretta) SP2
19.30 Sesso, bugie e... difetti 13.00 Tennis, Grande Slam
di fabbrica SCC 2011 Wimbledon: il meglio del-
19.30 Fantastic Mr. Fox SCF la prima settimana (Replica) SP3
19.35 Serious Moonlight SC1 17.00 Beach volley, Campiona-
21.00 Prima tv La strategia di to italiano 2011 Cosenza: finale
Adam SCC femminile (Diretta) SP2
21.00 I perfetti innamorati SCP 18.00 Beach volley, Campiona-
21.00 Alpha Dog SCM to italiano 2011 Cosenza: finale
maschile (Diretta) SP2
21.00 Cercasi disperatamente
tribù SCF 19.00 Automobilismo, IndyCar
21.10 Oggi sposi SCH 2011 Iowa Corn Indy 250
21.10 Double Identity SC1 (Replica) SP2
22.45 Ti stramo SCC 21.00 Beach volley, Campiona-
22.45 Mimzy SCF to italiano 2011 Cosenza: finale
22.50 Sydney SCP femminile (Replica) SP2
22.55 L'apprendista stregone SC1 22.00 Golf, PGA European
23.05 Impudicizia SCM Tour 2011 BMW International
23.15 Una notte al museo 2: Open: 4a giornata (Replica) SP2
La fuga SCH 0.45 Beach volley, Campionato
0.25 Quanto è difficile essere italiano 2011 Cosenza: finale
teenager! SCF maschile (Replica) SP2

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Annapolis
Jake Huard sogna da sempre di entrare
nell’Accademia militare di Annapolis.
Non facile: su 50.000 domande, solo
1.200 hanno successo. Ma quando, un
po’ per fortuna un po’ per la sua costan-
za, la domanda viene accettata, Jake
pensa di essere avviato ad una nuova
vita piena di soddisfazioni. Scoprirà
invece che si dovrà guadagnare tutto.
Appena entrato il tenente istruttore
Cole lo prende di mira.
Rete 4 21,30
/ L’albero della vita  GP d’Europa - Mondiale F1  Kilimangiaro
Nell’arco di mille anni tre storie sul- Il Circus della Formula Uno torna nel Prende il via una nuova avventura esti-
l’amore e il desiderio di eternità. Hugh Vecchio Continente, con il Gran Premio va in compagnia di Licia Colò. Un pro-
Jackman interpreta prima un conqui- d’Europa. Il teatro dell’evento è il cir- gramma che intende accompagnare gli
stador della Spagna del XVI, poi uno cuito cittadino di Valencia. Il leader del spettatori alla scoperta di mete insolite,
scienziato dei giorni nostri, quindi un Mondiale Sebastian Vettel parte anche località da sogno in giro per il mondo e
astronauta del XXIV secolo. Mescolan- questa volta come favorito, anche se la nella nostra penisola, viaggi fantastici
do mitologia Maya e cultura biblica, vittoria di Jenson Button a Montreal da prendere al volo per chi ancora non
Darren Aronofsky ci accompagna in un ha comunque restituito un po’ di equili-  Pronto Elisir ha deciso dove andare in vacanza.
/ Il muro di gomma
viaggio tra fantascienza e misticismo brio al campionto. Fernando Alonso Nel nuovo appuntamento con “Pronto Novità di questa edizione, la presenza
Il 27 giugno 1980, alle ore 20.59, un
che non può non richiamare “2001: proverà a centrare un risultato di pre- Elisir”, si parlerà di “pressione alta e in studio, in ogni puntata, di una “guida
DC-9 della Itavia si inabissò nel Mar
Odissea nello spazio”. stigio davanti al pubblico di casa. bassa”: perché a volte la pressione del turistica”d’eccezione.
Tirreno presso Ustica.A bordo 81 per-
Rai 3 23,10 Rai 1 14,00 sangue si alza? E quali sono le conse- Rai 3 21,00
sone. Secondo l’aeronautica militare,
nessun radar della zona registrò l'even- guenze per l’organismo? In che modo
tuale abbattimento dell'aereo. Inizial- possiamo tenerla sotto controllo? E
mente le ipotesi per spiegare la sciagura quali disturbi comporta una pressione
furono molte, dal guasto tecnico all’at- invece molto bassa? Interverrà la
tentato, dall’impatto con un meteorite dott.ssa Maria Lorenza Muiesan, pro-
a quello con un missile lanciato da un fessore ordinario di Medicina Interna
aereo militare... presso l’Università di Brescia.
Rete 4 23,50 Rai 3 20,20
pagina 14 Domenica 26 giugno 2011

SECONDO TEMPO

FATTI di VITA
PIAZZA GRANDE É di Silvia Truzzi

Un’inchiesta sull’inchiesta
di Furio Colombo
erché uno come Gian-
corso, un percorso narrativo.
Qui comincia il racconto, con la
po di potere terminale che sta al
di là e al di sopra del potere fatto
di figure e di simboli che potrem-
presiede la commissione di con-
trollo sui Servizi segreti, il narra-
tore si persuade, pur in assenza di
DIVERSAMENTE
ABBANDONATI
V a bene, non ci sono soldi. Questo l’abbiamo capito,
nonostante le balle: non avevamo ancora fatto in
tempo a uscire dalla crisi che già, secondo il nostro
premier-imprenditore, ne eravamo usciti. Chissà perché
però tutti, dalle agenzie di rating alla Corte dei conti
all’Europa, continuano a mandarci messaggi d’allarme ,

“P
ni Letta, che ha un ruo-
lo rilevante, direi ec-
cezionale, nel gover-
no del Paese e nelle relazioni isti-
tuzionali, deve sapere da Bisi-
gnani se nei suoi confronti ci so-
no o no indagini giudiziarie ? Per-
ché ministri in carica vanno nel-
l'ufficio di Bisignani a chiedere
consigli, a ricevere istruzioni e
segnalazioni per incarichi pub-
blici?". Sto citando da un articolo
di Emanuele Macaluso (Il Riformi-
sta, 22 giugno) perché la sequen-
za di domande da lui proposta ci
porta nell'occhio del tifone. Stia-
mo assistendo a un muoversi fre-
netico di personaggi influenti
sotto e sopra la linea di galleggia-
mento delle principali istituzio-
ni, un andare e venire poco chia-
ro e poco spiegabile fra il sotto-
fondo della Repubblica e gli ap-
parenti titolari del potere.
TUTTI I PEZZI del gioco, qua-
lunque sia il gioco, sono in mo-
vimento, si spostano o vengono
spostati, si espongono o vengo-
no spinti ad esporsi, ascoltano,
non si capisce da chi e si confi-
dano, non si capisce con chi. Qui
mi discosto dalle conclusioni di
Macaluso che dice, accantonan-
do le sue stesse domande: "Ci so-
no sempre stati dei Bisignani,
perché lo Stato è debole". È vero,
ma ciò che sta accadendo è mol-
to di più. Si è scoperto che, nelle
vene della politica, è in circola-
zione un batterio misterioso che
ha più forza del potere, nel senso
che fa apparire l'intera collezio-
ne delle persone di potere come
ombre a cui si può sempre cam-
biare (o far cambiare) posizione,
dislocazione, funzione, decisio-
ne. È possibile che Bisignani sia
l'artefice di tanta autorità opera-
tiva, che sia il punto da cui ema-
nano ordini e comando, secon-
do un disegno del dinamico ex
giornalista che ha abilmente
messo le mani su leve che altri,
pur vicini al potere, non avevano
notato? Poiché so, fin da ora, che
il percorso giudiziario, per quan-
to accurato e meticoloso, ci dirà
molto sul modo di operare (ed
eventualmente di violare la leg-
ge) di Bisignani, ma poco o nien-
te su “chi è Bisignani?” e “perché
si va da Bisignani a chiedere
istruzioni per esercitare il pote-
re?”. Non resta che un altro per-
dovuta avvertenza che esso si ba-
sa sulla pura immaginazione del
narratore e che non ha nulla a che
fare con documenti e rivelazioni.
Nel racconto, il vivace ex giorna-
lista Bisignani viene così intensa-
mente frequentato non perché
abbia o rappresenti il potere, o
partecipi al potere, o possa dare il
giusto consiglio o mettere una
buona parola. Bisignani è un rac-
cordo necessario. Chi deve sa-
perlo sa che si passa attraverso di
lui. Non come luogo di saggezza,
di esperienza e di eventuale favo-
re, ma come camera di consulta-
zione, ascolto o confessione con
un potere che conta. Un potere o
il potere? La domanda è roman-
tica. Nessun potere è il potere.
Ma certo la camera di ascolto e
conversazione a cui si accede tra-
mite Bisignani conta abbastanza
perché il ministro Stefania Presti-
giacomo "si rovini" facendosi in-
tercettare al telefono di Bisigna-
ni. Quel rischio, forse, non è te-
muto davvero. Forse è un modo
di mostrare il giusto comporta-
mento. A chi? Poiché, come il let-
tore intuisce, il narratore non ha
la risposta finale deve prendere
tempo. In quel tempo dobbiamo
inserire gli incontri, che non pos-
sono essere furtivi e le telefonate,
che non possono essere ingenue,
del sottosegretario Letta (foto)
con l'agile Bisignani.
LETTA È UNA persona saggia,
niente affatto impulsiva, capace
di una attenzione ferrea e ininter-
rotta al filo dei suoi rapporti, mol-
ti dei quali, comprensibilmente,
coperti da discrezione accurata.
Non sembra, valutando il perso-
naggio nell'insieme, che il rap-
porto con Bisignani sia stato un
passo falso che interrompe in un
punto la sequenza perfetta di ciò
che si fa ma non si deve sapere.
Sembra una necessità, o così la
racconterei se scrivessi questo
racconto. Voglio dire: questo ti-
mo chiamare (ma solo nel rac-
conto) i prestanome, esige un
certo rispetto delle forme. Ciò
che è dovuto è dovuto. Rimane
nell'ombra ciò che deve rimane-
re nell'ombra. Evidentemente la
folla dei potenti-impotenti (nel
senso che rappresentano molto e
decidono poco) è bene che abbia
costantemente la misura del pro-
prio limite e si conformi senza im-
propri e sconsigliabili gesti di ri-
dicola ribellione.
QUANDO POI entrano in sce-
na personaggi dei Servizi segreti
che, a nome e per conto del pre-
detto Bisignani, si recano a con-
ferire con il parlamentare che
Perché uomini di
governo vanno da
Bisignani a ricevere
istruzioni? Perché
sono disorientati
o perché il vero
potere è altrove?
L’opposizione
dovrebbe saper
rispondere a
questa domanda
Si scatena la protesta contro la possibile cancellazione del Fondo per le Politiche sociali (FOTO EMBLEMA)
evidenze documentali, di essere
sulla strada giusta. C'è qualcosa
che conta oltre la siepe, cose che
noi cittadini non vediamo e non
sappiamo, ma che evidentemen-
te smuovono molto e cambiano
molto, tanto che fanno correre di
qua e di là dei generali appena en-
trati in possesso delle presunte
chiavi della Repubblica. Se ti è ac-
caduto di avere visto alla Camera
Silvio Berlusconi, il 22 giugno,
esaltare se stesso, con un discor-
so identico al 1993, al 1994, al
2001, al 2008, e hai appena no-
tato (e fatto notare in aula) che
per lui i deputati della Lega non
applaudono e, al momento del-
l’ovazione, nessuno di loro si alza
in piedi per lui, una cosa sai e con-
stati: Berlusconi non è e non ha il
potere. E il trucco (persino nel
senso cosmetico) non funziona
più. “Perché Gianni Letta, che ha
un ruolo rilevante, deve sapere
da Bisignani...”, si domanda Ma-
caluso nell'articolo che ho citato
all'inizio. Ma Letta è Berlusconi.
Dunque, fino a questo punto ab-
biamo un indizio prezioso per la
versione narrativa che ho propo-
sto. Continua Macaluso, che di
politica ne ha vista tanta: “Perché
ministri in carica vanno da Bisi-
gnani per ricevere istruzioni?”.
Perché sono deboli e disorientati
o perché il potere è altrove? Il nar-
ratore si ferma qui. Ma chi guida
l'opposizione deve saper rispon-
dere a questa domanda.
tanto che Tremonti sta preparando una manovra da
lacrime e sangue per tutti (tranne che per i soliti amici
degli amici). Avevano promesso, anzi garantito, di
alleggerire il carico fiscale come si promette a un
bambino un giocattolo che costa troppo e “lo
compriamo domani”. È chiaro che non è il momento di
scialare. Però nella politica dei sacrifici, non sono le
persone che fanno più fatica e hanno più bisogno a
dovere pagare. Anzi soccombere.
La notizia è questa: il Forum del Terzo settore ha
convocato una manifestazione giovedì davanti a
Montecitorio, con duemila persone tra disabili e
volontari. “Dal 2012 il Fondo per le Politiche sociali sarà
cancellato”, fanno notare Fand e Fish (le due maggiori
associazioni che rappresentano le persone con
disabilità). “Non è finita: il Fondo per la non
autosufficienza, eliminato dal 2011, non verrà
ripristinato; il Fondo per il diritto al lavoro delle persone
disabili sarà tagliato del 75%”. Secondo l’Istat il 25% delle
persone nel nostro Paese vive una situazione di
emarginazione, destinata inevitabilmente a peggiorare.
“Purtroppo il governo ha riservato un trattamento
speciale al terzo settore effettuando tagli fino del 90% dei
fondi destinati al sociale. La decisione ha ripercussioni
pesanti specie nelle regioni del Centro e del Sud, come il
Lazio, la Campania o la Calabria, che si trovano già a
dover attuare un piano di rientro della spesa sanitaria”,
ha detto Aldo Forte, assessore alle Politiche sociali e alla
Famiglia del Lazio. “Se il governo vuole dimostrare
davvero un’inversione di tendenza almeno dia alle
Regioni i fondi accantonati da Tremonti dopo la
Finanziaria. Si tratta di oltre 50 milioni di euro, soldi
destinati alla spesa sociale, accantonati dopo e in
aggiunta ai tagli della legge di stabilità. Ripartiamo da
lì”.
Tutto questo accade mentre l’Organizzazione mondiale
della Sanità, presentando il rapporto sulla disabilità,
lancia un appello ai governi delle nazioni perché vengano
rimosse tutte le barriere, fisiche e
non, che ostacolano la
partecipazione delle persone con
handicap alla vita collettiva. Un
appello a rilanciare verso l’alto,
verso l’inclusione sociale, non a
precipitare verso la
ghettizzazione, la segregazione
fisica ed emotiva. Verrà raccolto?
Impossible pensare di no. Si
blatera tanto di democrazia (la
esportiamo addirittura), diritti,
civiltà... Se non sono i più deboli a
essere aiutati, come si fa a parlare
di progresso? La risposta è ovvia.
Basta non ricordarsi che viviamo
nel Paese dove se una deputata
costretta in carrozzina chiede al
suo assistente di applaudire per lei
a un intervento in aula, viene
zittita da un collega della Lega
Nord al grido di “fate tacere
quell’handicappata di merda”.

Quest’anno
Maturità nessuna gaffe nei
titoli della prova di
della prof – sono variabili ancora
impazzite.
Il maturando 2.0 occupa il tem-
po in inutili esercizi da rito col-
all’improvviso incerto, alcuni si
tenevano per mano. Cercano di
sorridere, ma occhi bassi, suc-
chiando nervosamente l’ultima
lium) (“Chiunque avrà intenzio-
ne di essere felice dovrà pensare
che l’unico bene è ciò che è one-
sto…”) suona come un retorico

a dura prova Italiano. Ma la

di Marina Boscaino
eri: il tam tam inizia prima,
le loro giornate (Neoclassici-
smo, Pre-romanticismo, Ro-
manticismo; Scapigliatura, Sim-
scelta del passo di
lettivo: le soffiate del giorno pri-
ma sul Web non risparmiano bef-
fardamente parole come “garan-
tito”, “sicuro” che, nella loro
condizione miserevole, rappre-
Seneca, “l’unico
bene è ciò che è
sigaretta. Chi ghigna, chi piange,
chi alterna ansia, fallimentari
battute e mutismo. Alla compar-
sa dei commissari esterni e del
presidente – spesso identificati
sfruttando motori di ricerca –
scatta una sorta di radiografia
collettiva, che non trascura nul-
(o sarcastico?) richiamo all’oggi.
Ci consoliamo – noi chiusi per
giorni ad assistere e ora a correg-
gere a ritmo incessante – con la
dichiarazione del ministro che
rivolge “il più sentito grazie a tut-
to il personale della scuola che
ha garantito un regolare svolgi-

I
vortice di (presunte) indi-
screzioni che aumentano fi-
no a diventare certezze. Stu-
denti insonni, nella “Notte pri-
ma degli esami”, simulano ana-
lisi del testo, ripassano Pascoli e
Leopardi: mai usciti. E invece,
tre volte in pochi anni, ecco Un-
garetti (foto).
La vita dei miei alunni di liceo
classico – quest’anno sono
membro interno, Italiano – si ar-
ticola in una raffica di Autori, fi-
losofi, critici, letterati. La scan-
sione mentale con cui ripassano
gli –ismi che hanno martellato
bolismo, Naturalismo, Deca-
dentismo) ha lo stesso ritmo
con cui i patiti di calcio recita-
no: Buffon, Zambrotta, Canna-
varo, Materazzi, Grosso, Gattu-
so, Pirlo, Camoranesi (61’ De
Rossi), Perrotta (61’ Iaquinta),
Totti (86’ Del Piero), Toni; i cam-
pioni del mondo siamo noi!
NOVECENTO: caos e pozzo
senza fondo ancora non ben de-
finito. Ormai distante, da tempo
indicato come centro (ipoteti-
co) della cultura di uno studen-
te, ha contorni fluttuanti, scom-
onesto” suona
come un richiamo
all’oggi di ironia
involontaria
posti, gelatinosi, molli, a secon-
da della propensione di noi prof
di lettere per la “trasgressione”;
e la disponibilità a sintetizzare
parti del programma considera-
te da molti ancora prioritarie.
Tra Futurismo e Gruppo ’63, Cal-
vino, Pasolini, il ‘900 – e le scelte
sentano per gli studenti una zat-
tera nel mare tempestoso. Noi, la
sera prima, a mangiare la pizza
tutti insieme.
MERCOLEDÌ sono entrati a
scuola come non li ho mai visti:
volti compunti e spettrali, passo
la, dall’espressione al look: co-
me sarai con noi?
Perfino la scritta all’entrata del li-
ceo - Iustis praeceptis laetoque
studio boni cives erimus – si ade-
gua al contesto, proponendo
per l’occasione una pessimistica
traduzione interdisciplinare:
“per me si va nella città dolente,
per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gen-
te”.
Ben 3 giorni di scritti. Quest’an-
no il MIUR ha rotto una tradizio-
ne: no gaffe nei titoli della prova
di Italiano. Ma la scelta del passo
di Seneca (Epistulae ad Luci-
mento delle prove”. Intanto la
Swg comunica che il 32% dei
500mila maturandi “ha copiato
tutto”. Annunciando per il pros-
simo anno un test nazionale, a ri-
sposta multipla (le solite parti
uguali tra diversi, finta merito-
crazia e selezione), l’immerite-
vole Gelmini conferma che tutto
cambia affinché nulla cambi.
Ma per i miei ragazzi è arrivato il
momento. È il loro esame, la loro
“maturità”, l’iniziazione che ri-
corderanno per tutta la vita. Vor-
rei che fossero soddisfatti di sé. E
al momento è questo ciò che
conta.
Domenica 26 giugno 2011
MAIL
Un giornale deve solo
dare le notizie
Cara signora Flavia Perina, non
ho avuto un attimo di esitazione
dopo aver letto il suo articolo sul
Fatto del 24 Giugno, nel volerle
testimoniare la presenza di sim-
patizzanti di destra (anche se at-
tualmente non rappresentato da
un partito, non ne ho ancora
percepito nessuno che sia di una
destra moderata e legato a valori
quali legalità e giustizia sociale)
nel folto gruppo di lettori del
Fatto Quotidiano. Credo di po-
terle dire senza paura di smen-
tite che un giornale fatto per da-
re le notizie e che le da sul serio,
senza pregiudizi e senza tutelare
gli interessi di un solo schiera-
mento, avrà sempre lettori di
qualsiasi colore e credo. Il Fatto
Quotidiano mi ha conquistato
facendo quello che semplice-
mente dovrebbero fare i giorna-
li, dare notizie! Quindi la esorto
a continuare a scrivere e a dare il
suo giudizio volta per volta ai fat-
ti che avvengono nel panorama
politico italiano, in quanto ha un
fedele lettore che la attende.
Vladimir Monte
Zapping”
a senso unico
Mi capita a volte, mentre sono in
macchina, di ascoltare la tra-
smissione radiofonica "zapping"
condotta da Forbice, un giorna-
lista la cui faziosità è al limite del
sopportabile. Risponde stizzito
e intransigente alle telefonate di
quei pochi poveri ascoltatori che
tentano di manifestare il proprio
punto di vista: li mortifica se non
addirittura li insulta, arrivando a
repentine chiusure del collega-
mento telefonico.
Alcune sere fa, per esempio, il
dott. Forbice, a seguito di una te-
lefonata, ha difeso Brunetta so-
stenendo che il ministro è stato
“vittima di un’imboscata, aggre-
dito verbalmente, poi anche con
qualche spintone” (sue testuali
parole). Successivamente quan-
do un ascoltatore gli ha fatto no-
tare che le cose non sono andate
esattamente così e a sostegno di
tale tesi ha sottolineato che esi-
stono filmati che comprovano il
pessimo comportamento del
suddetto ministro, il conduttore
ha risposto molto piccato che lui
il filmato non lo ha visto e che
crede molto più alle parole di
Brunetta che a quelle della pre-
caria.
Pago il canone RAI regolarmen-
te e vorrei essere libera di sin-
tonizzarmi su programmi che
non abbiano come scopo preci-
puo quello di ingannare i radioa-
scoltatori mistificando spudora-
tamente la realtà dei fatti.
Luisa Galasso
Distinguiamo i delinquenti
dai cittadini napoletani
In queste ore i Tg e le agenzie di
stampa italiana ed estera batto-
no la notizia: “Napoletani infu-
riati e stanchi gettano rifiuti in
strada”. È necessario ristabilire i
termini della questione e opera-
re un doveroso distinguo tra de-
linquenti napoletani e cittadini
napoletani. I delinquenti svuota-
no i cassonetti in strada, aprono i
Abbonamenti
Queste sono le forme di abbonamento
previste per il Fatto Quotidiano.
Il giornale sarà in edicola 6 numeri
alla settimana (da martedì alla domenica).
• Abbonamento postale annuale (Italia)
Prezzo 200,00 € • 4 giorni
Prezzo 290,00 € • 6 giorni
E' possibile pagare l'abbonamento annuale
postale ordinario anche con soluzione
rateale: 1ª rata alla sottoscrizione,
2ª rata entro il quinto mese.
pagina 15
SECONDO TEMPO
BOX
LA VIGNETTA
Furio Colombo
7 A DOMANDA RISPONDO
RICORDANDO
PONTIDA
aro Colombo, ormai bastano sulla Lega la maggior parte dei giornali e
C pochi giorni per dimenticare
qualcosa che sul momento
delle televisioni mentono, fingendo che si
tratti di un partito regolare, oppure
sembrava importante. Per esempio omettono, fingendo di non avere visto o
Pontida. Però a me è rimasta in sentito. In questo i media preparano un
mente una frase del peggiore dei eccellente alibi per le voci autorevoli che
leghisti, l’eurodeputato Borghezio. dovrebbero levarsi e non si levano. Non è
Ha urlato a un microfono, credo del detto che occhi autorevoli vedano Blob e che
Tg3: “In Padania stiamo bene. riflessioni autorevoli abbiano l’occasione e la
Dell’Italia non mi frega un cazzo”. possibilità di comporre un’unica sequenza
Come è possibile che venga che mostri l’indecoroso insulto all’immagine
tollerata una vergogna simile? italiana che giunge continuamente da voci e
Perché non si sentono voci di dal comportamento della Lega. L’altra
condanna? anomalia è nella tolleranza dei partiti di chi ci rappresenta. Non basta sa- mini, Le rimando volentieri in-
Mariangela opposizione che si comportano, nei pere se un politico è corrotto, si dietro i suoi ringraziamenti: a chi
confronti di un partito apertamente deve anche capire se è corrutti- lavora nella scuola pubblica essi
CONFERM O. Borghezio ha usato secessionista, dedito al sabotaggio della bile. Questi figuri non hanno fiu- risultano insopportabilmente
questa frase più volte, in varie occasioni (in Repubblica e responsabile di un tato bene l’aria che tira: gli Ita- ipocriti e fuori luogo, provenien-
Tv lo vedi dalle inquadrature diverse) comportamento crudele, persecutorio, liani sono arrivati al punto di rot- ti come sono da un ministro lon-
sempre gridando, in preda a una sua follia, razzista nei confronti degli immigrati che tura, i privilegi della casta piquat- tano anni luce dalle problemati-
che è una delle tante facce del leghismo. lavorano per l’Italia, come se si trattasse di trizzata sono ormai diventati in- che reali della scuola (edilizia
Devo la sgradevole ma educativa una associazione di notai, o di una sopportabili, la gente comincia a scolastica, precariato di docenti
conoscenza del fatto a Blob, che non ha associazione culturale. L’urlo di Borghezio riflettere sul fatto che non ha più e ATA, finanziamenti crescenti
esitato a presentare e ripetere le diverse non è “colore”, è diffamazione del Paese nulla da perdere e questo è mol- alle scuole confessionali, tagli
inquadrature del deputato che è anche che lo ha eletto e lo paga. to pericoloso. Le rivoluzioni selvaggi agli organici compresi i
“capo della delegazione della Lega Nord al È evidente però che il disgusto che non epocali sono cominciate così. docenti di sostegno... devo con-
Parlamento europeo”. Il fatto invece è hanno finora espresso né grandi giornali né T. Gubbiotti tinuare?) ed espressione di un
andato perduto nella grande stampa italiana illustri commentatori, né voci autorevoli, lo governo che vede nella scuola
(tutta) che continua a usare alla Lega Nord, stanno esprimendo gli elettori leghisti. La Scuola pubblica pubblica solo una minaccia che
e alla sua immensa volgarità un riguardo Stanno andando via. E non credo che “inculca” valori lontani da quelli
(fatto soprattutto di omissioni e di “colore”) torneranno. lasciata sola delle famiglie.
che nessun altro gruppo politico (certo non Leggo sugli organi di stampa che Siamo soli nelle scuole, ministro.
nell’opposizione) riesce ad avere. Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano il ministro Gelmini invia a tutti i Lei e il suo governo non sapete
Qui sta la prima grande anomalia che un 00193 Roma, via Valadier n. 42 docenti il suo ringraziamento fare la prima cosa che noi pro-
giorno qualcuno dovrà spiegare agli italiani: lettere@ilfattoquotidiano.it per il sereno svolgimento degli viamo a insegnare: ascoltare e
esami di stato e per il loro im- ascoltarsi, per capire meglio il
pegno volto alla preparazione e mondo che ci circonda e cresce-
alla crescita degli studenti. re in esso e con esso. Voi agite e
Da docente liceale, ho ultima- basta e quando agite fate danni
IL FATTO di ieri26 giugno 1925 cottaggio al piano di De Magi-
stris tutti i giorni a partire dalle
mente ricevuto e con grande
piacere, insieme ai colleghi delle
tremendi alla qualità dell’istru-
zione e macelleria sociale fra chi
È difficile pensare che dietro la tenera danza dei panini o ore 18.30 in Piazza del Plebiscito, mie classi, i ringraziamenti di nella scuola lavora.
l’esilarante gag dello scarpone bollito di “The Gold davanti alla sede della Prefettura, molti dei nostri alunni e di molte Riservi, cortesemente, i suoi
Rush”, film-cult di Chaplin uscito il 26 giugno 1925, si in particolare invitano ad accor- famiglie per il lavoro svolto du- ringraziamenti ad altri contesti e
nascondano risvolti sociali dolenti e a tratti sferzanti. rere numerosi il 29 giugno per ri- rante l’anno; da parte mia ho rin- altre occasioni.
Eppure, al di là della travolgente esibizione mimica in cevere dalla viva voce dei parte- graziato i miei alunni per un anno Prof. Gianni Atzeni
grado di suscitare un’irrefrenabile ilarità, l’omino muto cipanti un dettagliato resoconto scolastico rivelatosi anche per Liceo Scientifico “Pacinotti”, Cagliari
de “La febbre dell’oro”, alle prese con la più grande sull'esito della manifestazione e me ricco di stimoli e occasioni di
emergenza che possa capitare a un uomo, cioè morire di delle decisioni del governo confronto e di questo ringrazio I nostri errori
fame, è un personaggio drammatico, quasi rabbioso Girotondi per la democrazia di Napoli anche i colleghi e tutti coloro che
nella sua lotta alla sopravvivenza e nella sua cocciuta Comitato mamme antismog hanno lavorato e lavorano nella Ieri ho scritto che Bisignani ac-
ansia di rivalsa. Vagabondo smarrito in un ambiente mia scuola. compagnò da D’Alema il gene-
ostile, uno Charlot lunare, in perfetto equilibrio tra Bloccare le intercettazioni Fra la gente che la scuola la vive e rale Poletti. Invece era il genera-
comicità splastick e poesia, esprime tutta la disperazione la manda avanti quotidianamen- le Santini. Me ne scuso con i let-
del diverso, dell’emarginato, finito nel caravanserraglio è un’idea bipartisan te nonostante tutto, si respira la tori e con gli interessati.
di derelitti e fuggiaschi a caccia di fortuna, ricchezza, L’opposizione, ubriacata dal suc- soddisfazione per un altro anno (m.trav.)
sogno. Sullo sfondo, la rivisitazione disincantata del mito cesso dei referendum e delle scolastico concluso, per ragazzi
americano della frontiera, il ritratto di un’America cinica, amministrative (non necessaria- che affrontano l’esame, per l’im-
in affrettata crescita capitalistica, l’immagine di mente in quest’ordine), ha perso pegno continuo per offrire un
un’Alaska gelida che accentua la solitudine del la testa. Invece di spingere sul- contributo vero e profondo alla
personaggio. Apologo triste sulla dura vita dei reietti con l’acceleratore dei “problemi che loro maturazione: per questo ci IL FATTO QUOTIDIANO
happy end volutamente sdolcinato e ottimistico. A interessano agli Italiani che non si saluta e ci si ringrazia a fine an- via Valadier n. 42 - 00193 Roma
celebrare la soddisfazione del riscatto ottenuto. arrivano a fine mese”, frase di- no... e per questo, ministro Gel- lettere@ilfattoquotidiano.it
Giovanna Gabrielli ventata ormai uno slogan bipar-
tisan, bersaniano, casiniano, di-
pietrista etc., si allinea ai berlu- Direttore responsabile
sacchetti svuotandoli del loro cittadini napoletani seguono l’e- scones ed è pronta a firmare
contenuto, aggrediscono, con il volversi delle vicende attraverso qualsiasi porcata che possa ser- Antonio Padellaro
lancio di sacchetti, automobilisti gli organi di informazione e le pa- vire a stoppare le intercettazioni Vicedirettore Marco Travaglio
e motociclisti e inveiscono con- gine di facebook, cercando di in- che, sicuramente, non sono fra i
tro il sindaco e coloro che lo formarsi e di attivarsi per una ri- problemi che interessano agli Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
Progetto grafico Paolo Residori
hanno sostenuto e votato. I cit- soluzione del problema. I citta- Italiani che non arrivano a fine
tadini napoletani subiscono il dini napoletani sostengono l’o- mese. Il perché è fin troppo facile Redazione
“problema dei rifiuti”, acuito perato del sindaco Luigi De Ma- da capire: così fan tutti, ergo una 00193 Roma , Via Valadier n°42
dall’operato dei delinquenti, per gistris e della sua giunta e lo in- volta o l’altra l’intercettazione tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
cui, oltre a respirare i miasmi, so- vitano a proseguire lungo questa malandrina potrebbe capitare e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
sito: www.ilfattoquotidiano.it
no costretti a districarsi tra i sac- strada tenendo fuori dalla ge- (se non è già capitato) anche ai
chetti sversati nelle strade. I cit- stione del ciclo dei rifiuti delin- vari Bersani, Casini, Fini, D’Ale- Editoriale il Fatto S.p.A.
tadini napoletani tengono i rifiuti quenti, delinquenti organizzati e ma e via elencando. Da parte mia Sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n°42
in casa quanto più a lungo pos- camorra. I cittadini napoletani non ritengo alcun politico tito- Presidente e Amministratore delegato
sibile, li “tengono” differenziati e invitano tutti a “farsi” cittadinan- lato a giudicare la rilevanza o me- Giorgio Poidomani
continuano a conferirli nelle ap- za attiva e a partecipare al Pre- no delle intercettazioni, inoltre è Consiglio di Amministrazione
posite campane poste in strada. I sidio permanente contro il boi- giusto sapere di che pasta è fatto Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130,
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