Il ministro Romano: dal prossimo mese niente più

stipendio ai ministri. Falso. L’ennesima balla demagogica y(7HC0D7*KSTKKQ( +#!"!.!?!}

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Mercoledì 29 giugno 2011 – Anno 3 – n° 153 € 1,20 – Arretrati: € 2,00

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

IO TRUFFO, TU PAGHI P
Socrate è un gatto
di Marco Travaglio

roseguono gli scoop degli instancabili segugi

di Libero e del Giornale. In stereofonia.
Alessandro Sallusti, sul Giornale, attacca i
Il governo presenta una manovra da 47 miliardi, ma la stangata magistrati milanesi che paragonano villa B. a
un bordello e accettano come parti civili due miss
è a babbo morto: scatterà dopo le elezioni reduci da un’elegantissima serata arcoriana. “Due
ragazze – scrive zio Tibia – una delle quali con
Tornano i ticket sanitari. La farsa degli ordini professionali precedenti esperienze di sesso a pagamento,
riescono a farsi invitare a una serata ad Arcore”. E
chissà quanto devono aver penato, le poverette,
Berlusconi e Tremonti provano a imbrogliare l’Europa e i mercati: visto che com’è noto villa San Martino è
Botte ad alta velocità nel 2014 il pareggio di bilancio arriverà, ma non saranno loro a fare letteralmente sigillata per impedire l’infiltrazione di
belle ragazze. Si saranno intrufolate dal condotto di
i tagli dolorosi. Visto che nel 2011 e nel 2012 ci saranno effetti solo aerazione. Ma ora Olindo ha la prova del nove che
di Furio Colombo
dc
per 8 miliardi. E alla crescita non pensa nessuno pag. 2 - 3 z smentisce il “bordello”: una delle due ospiti di
Arcore “si prostituiva” quand’era ancora minorenne.
n Val di Susa picchiano di santa ragione Noi, nonostante i nostri rapporti organici con la P4,

I (mai modo di dire è stato più sbagliato)

per aprire la strada alla nuova velocis-
sima ferrovia. Dubito che sia il percorso
giusto verso il futuro. Se questo fosse un di-
battito, dovremmo vedere prima i fatti dalla
non sappiamo se sia vero. Ma, se fosse vero, cosa
salta in mente a Sallusti di sbattere la notizia in prima
pagina? Se non l’ha già fatto Ghedini, ci
permettiamo di fargli osservare che la presenza di
una prostituta in più ad Arcore non è un alibi, ma
un’aggravante per il padrone. Al quale suggeriamo
parte della Tav e poi il punto di vista di chi di pregare Sallusti di astenersi dal difenderlo ancora:
non vuole in casa (in casa sua) la nuova fer- un altro paio di alibi così, e B. si becca l’ergastolo. Il
rovia. Mi sono tradito? Si è già capito che guaio è che Olindo ha seri guai con la logica
vedo la convenienza dei trasporti veloci, ma aristotelica: per attaccare la Procura di Milano, la
sono del parere che le innovazioni non si chiama “magistratura etica” (forse non sa che etica
impongono a botte? Cercherò di trattenere il vuol dire morale, corretta, perbene; o forse, dalle
giudizio e di vedere quella che in apparenza è sue parti, questi sono insulti sanguinosi). Poi
una doppia ragione. Tav vuol dire collegare aggiunge: “Cosa ne sa un magistrato di bordelli?
Quando la sera un Pm si ritira a casa sua con l’amica
Est-Ovest, un quarto del mondo, passando
che magari cambia ogni settimana, la sua abitazione
per il Piemonte e Torino. Ci viene presentato
come la si definisce? Commette un reato o
come molto conveniente, soprattutto per le semplicemente esercita a suo modo le libertà
merci, sottratte all'immenso e pericoloso fondamentali e individuali, comprese quelle di
Il palco con la riproduzione della
traffico delle autostrade europee. Tutto vero, Scuola di Atene di Raffaello (F L P ) OTO A RESSE divertirsi e fornicare?”. Eppure è tutto molto
ma gli abitanti della zona, da anni, con te- semplice: il Codice penale punisce chi sfrutta e
nacia e argomenti mai veramente dimostrati
infondati, non vogliono gli immensi lavori
AL MACERO favoreggia la prostituzione, ma pure gli utilizzatori
finali di prostitute minorenni, ai quali un “pacchetto
della nuova ferrovia che spaccano la mon-
tagna, durano decenni e cambiano vita e pae-
LA SCENOGRAFIA sicurezza” di B. ha persino aumentato le pene. Non
sappiamo a quale pm con “amica” alluda Sallusti, ma
saggio. Da torinese posso dire che non ri-
cordo un vero, completo, autorevole con-
DI SGARBI ce ne sfugge l’attinenza al tema trattato: se una
maggiorenne va a letto con un pm senza esservi
fronto in cui tutte le obiezioni siano state
ascoltate e valutate con la necessaria atten-
E 800 MILA EURO costretta o pagata, non c’è alcun reato né alcun
bordello. Sono concetti elementari, accessibili
Tecce pag. 10z anche a persone di media intelligenza: ci rifiutiamo
zione. Ricordo un pronto schierarsi del pro- di credere che nella redazione del Giornale non ci sia
gresso (destra e sinistra) dalla parte della ve- nemmeno un usciere in grado di spiegarli, magari
locità; e un vasto aggregarsi di tutta la zona con l’ausilio di qualche disegnino, al direttore. Ma
interessata, senza eccezioni (mi sbaglio?)
LA LISTA x Trovato un elenco con nomi di politici e cifre in euro
ecco lo scoop di Libero, che non vuol essere da
contro il progetto. Senza eccezioni vuol dire meno del Giornale. L’altroieri Olindo aveva scoperto
che, se la democrazia ha un senso, manca del
tutto la volontà popolare di lasciar scavare la
valle (la Valle di Susa) fino a piegare ogni dato
Mazzette all’Enac, arrestato che la madre di Woodcock e quella di Sandro e
Guido Ruotolo erano amiche. Pronta la risposta di
Filippo Facci che, tornato in prima pagina dopo la
quarantena imposta da Feltri (“cestinare un pezzo di

il manager Pronzato. Dalemiano

della natura alle esigenze del nuovo treno.
Direte che è la storia del progresso. Ma anche Facci non è censura, è un’opera buona”), sfodera
l’espressione e il rispetto della volontà po- l’argomento decisivo per la “separazione delle
carriere dei magistrati”. Un fatto gravissimo: “Un gip
polare fa parte della storia del progresso.
di Milano sta per rientrare dalla maternità, e chi è il
Non credo che un pesante intervento di Po- L’inchiesta dei pm di Roma sull’ex consulente di Bersani al ministero, padre? Un pm di Milano, suo compagno”. Ergo –
lizia e Carabinieri sia un percorso democra- attualmente responsabile pd per il trasporto aereo pag. 4 - 5 z domanda quel diavolo d’un Facci – “come può un
tico. Non è utile, anzi non è lecito, passare giudice essere indipendente dal padre di suo
con la forza sul no delle po- figlio?”. La stessa questione si pone quando un
polazioni che abitano accan- magistrato si fidanza con un avvocato. E di solito
n val di susa
INEQUILIBRIO
to ai cantieri. Il tempo per viene risolta evitando che il magistrato si occupi di
preparare una soluzione fi- processi seguiti dall’avvocato. Anche perché le
nora è stato sprecato. Qual- 1-10 luglio 2011
xIv edizione Tav, tutto quello che carriere di avvocati e magistrati sono già separate.
cuno crede davvero che le festival Castiglioncello
della nuova scena Rosignano Solvay
ci nasconde Invece, per l’aristotelico Facci, contro il
Castellina Marittima fidanzamento fra un gip e un pm non c’è altro da
botte faranno il miracolo di
eliminare il problema di un
tra teatro Guardistallo
e danza Castagneto Carducci il partito del cemento fare che separare le carriere di tutti i giudici da
Artimbanco AttoDue Babilonia Teatri Michele Bandini pag. 8 - 9z quelle di tutti i pm. Il ragionamento ricorda il falso
così appassionato e legittimo David Batignani Beat 72 Stefano Bollani e David Riondino (F M S
OTO )
ILE TONE
Cà luogo d’arte Massimiliano Civica Collettivo Cinetico sillogismo di Ionesco: “Tutti i gatti sono mortali;
dissenso? Si parla di moder-
nità che non si può e non si
Veronica Cruciani Disorienta Egumteatro Simone Faloppa
Matteo Fantoni Fosca Gli Omini gruppo nanou
I Sacchi di Sabbia Kinkaleri La Macana lacasadargilla
n rifiuti Socrate è mortale; dunque Socrate è un gatto”. Ora
deve fermare. Ma si può es-
Le Supplici Malebolge Peppino Mazzotta MK
Michela Minguzzi Nerval Teatro Officine Dioniso
Orchestrina Gli Amanti del Taglio e Cucito + Bobo Rondelli
Piccoli Principi public in private Punta Corsara
CATTIVERIE Le sorti di Napoli qualcuno potrebbe domandare a Facci, magari sotto
il casco del coiffeur: scusa, caro, ma se le carriere di
sere più antichi di coloro che
credono nelle botte come
Schola Cantorum Virgilio Sieni Teatro dell’Elce
Teatro Gioco Vita Teatro Sotterraneo
Maroni: “Abbiamo dato aggrappate giudici e pm fossero separate, sei proprio sicuro che
una scossa alla mafia”. quel pm non avrebbe messo incinta quella gip? Non
modo per risolvere il proble-
info Armunia:
Castello Pasquini, Piazza della Vittoria, Castiglioncello (LI)
tel. 0586.754202 / 759021 www.armunia.eu La stavamo perdendo al cappio della Lega è che, niente niente, confondi la separazione delle
ma? (www.spinoza.it) Fierro pag. 11z carriere con la contraccezione?
pagina 2

I
IO TRUFFO, TU PAGHI

l ritorno dei ticket sanitari dal gennaio
Ticket sanitari, età 2012, un anno di blocco delle
assunzioni nella Pubblica
amministrazione e aggancio anticipato
pensionabile e blocco dell’età pensionabile alle aspettative di vita. Un
giro di vite sulle pensioni più alte e la
liberalizzazione di gran parte delle professioni.
stipendi e assunzioni Questi gli aspetti più rilevanti della prima bozza
della manovra finanziaria. Si parte con la sanità.
Dal 1° gennaio 2012 torneranno i ticket: uno da
10 euro per le prestazioni di assistenza
specialistica ambulatoriale e un altro di 25 euro
per i codici bianchi di pronto soccorso. Dal 1°
gennaio 2013 spazio, invece, a tetti di spesa per
l’acquisto dei dispositivi medici, di cui uno a
livello nazionale pari al 5,2%. Per la Pubblica
amministrazione, arriva la proroga di un anno del
blocco delle assunzioni, che non riguarderà
polizia e vigili del fuoco. Tempi e modalità del
blocco, non immediato, saranno chiariti da un
regolamento. L’obiettivo è risparmiare 1,5
miliardi. Prorogato al 2014 il congelamento
degli aumenti contrattuali per gli statali.
Capitolo pensioni. L’aggancio dell’età

IL BLUFF DI TREMONTI
Per tenere insieme la maggioranza il Tesoro
promette tutto a tutti e rimanda ancora i sacrifici
di Sara Nicoli libera all’identikit del futuro un elettorato a cui non potran- infatti, resta molto alta. E il ma- I veri numeri Qui
governatore, dando poi carta no dare la riduzione delle tas- lumore verso Tremonti non a fianco, Tremonti;
l ministro del Tesoro Giu- bianca al governo per sceglie-

I
lio Tremonti ha rimesso
la “cartellina vuota” in un
cassetto. E per la prima
volta dall’inizio della legisla-
tura ha riposto l’arroganza e
ha mandato avanti il dialogo.
Così, senza apparenti scosse,
che invece ci sono state tutte
in controluce, il governo è
riuscito quasi miracolosa-
mente ad annunciare una ma-
novra economica che terrà
l’Italia per due anni ancora
sul crinale del baratro, riman-
dando tutte le misure più pe-
santi e strutturali al 2013.
Quando, forse, questo gover-
no non ci sarà più.
A CHIUNQUE prenderà il
suo posto toccherà fare quello
che Tremonti, con l’intera
maggioranza, ieri non ha vo-
luto fare, cioè interrompere di
netto la china della crisi con
misure drastiche, ma tali da ri-
lanciare il Paese: fragilità po-
litica del governo, ma soprat-
tutto tattica elettorale. Sul
piatto, dunque, ha contato di
più la crisi della maggioranza
e le possibili elezioni antici-
pate piuttosto che il bene rea-
le del Paese.
Che non ci sarebbero state
scosse, che insomma Tremon-
ti avrebbe derubricato al con-
sueto stile autoritario cercan-
do, sotto l’egida di Berlusco-
ni, di condividere tagli e con-
cessioni con il resto dei mi-
nistri, lo si è capito solo ieri
mattina quando il titolare dei
cordoni della borsa – fino a
poche ore prima dato addirit-
tura per dimissionario – ha fat-
to il suo ingresso al vertice di
Palazzo Grazioli, negando
ogni velleità di strappi. “Di-
missioni in tasca? Ho solo una
manovra seria”. Capace di
stemperare gli animi anche
dei leghisti.
SECONDO uomini vicini al
dicastero dell’Economia, il ra-
gionamento fatto dal ministro
è partito dalla sua nuova situa-
zione personale all’interno
dell’esecutivo; non più pro-
tetto a spada tratta dalla Lega e
da Umberto Bossi, in cerca di
un risultato economico imme-
diato da dare in pasto a un
elettorato sempre più critico
e distante, toccato diretta-
mente dall’inchiesta P4 in cui
sono coinvolti il suo consiglie-
re politico dimissionario, Mar-
co Milanese, ma anche i ver-
tici delle Fiamme Gialle (che
dipendono dal Tesoro). An-
che le tensioni sulla nomina
per la Bankitalia sta creando
tensioni, con l’ipotesi di met-
tere Lorenzo Bini Smaghi al
posto del tremontiano Vitto-
rio Grilli per la poltrona che
sta lasciando Mario Draghi. Ie-
ri il Consiglio superiore della
Banca d’Italia si è infatti rifiu-
tato di fare quello che il go-
verno sperava, cioè dare il via
se. Una revisione, come ha sembra destinato a venir me- sopra, il Fatto
re. sottolineato lo stesso Bossi, no facilmente. Lo si è capito dell’11 giugno che
Insomma, a Tremonti è con- che consentirà alla Lega di quando, da palazzo Grazioli, anticipava l’entità
venuto gettare gli ami per fare riattivare tutti i comuni in cui sono filtrate indiscrezioni sul della manovra
un gioco di squadra, ben sa- ha espresso un sindaco, dan- comportamento del titolare (all’epoca B. parlava
pendo, comunque, di non po- do un segno tangibile di re- dell’Economia rispetto ad al- di soli 3 miliardi)
ter accontentare tutti. distribuzione di risorse verso cune pressanti richieste deli
La Lega era lo scoglio più dif- il nord. ministri Mariastella Gelmini e
ficile da superare, tant’è che il Giancarlo Galan, decisi a non
leader del Carroccio Umberto TUTTI CONTENTI? Mica vedersi scippare denaro anco-
Bossi è uscito da palazzo Gra- tanto. Quello di domani si an- ra una volta. Tremonti, sor-
zioli con il solito pollice verso, nuncia comunque come un prendentemente, ha risposto:
biascicando che il “governo ri- lungo consiglio dei ministri. “Il testo è aperto a tutti i sug-
schia finchè la manovra non Dove la questione dei tagli ai gerimenti e alle limature pos-
sarà approvata”. La Lega però, ministeri continuerà a tenere sibili” (nella bozza, comun-
ha portato a casa una preda banco anche dopo il pre-con- que, già ora i fondi per scuola
ambita: la revisione del patto siglio di ieri sera, quando al- e cultura sembrano intoccabi-
di stabilità per i comuni vir- meno è stato chiaro che i di- li). Una disponibilità che, pe-
tuosi , che può essere consi- casteri che non hanno speso rò, non ha cambiato di molto
derato un grosso risultato per tutti i fondi dovranno restituir- la situazione. Di certo, ieri
li. un ben meno preoccupato
Ieri, fino a tarda sera, dal pre Silvio Berlusconi (con oc-
Umberto Bossi consiglio dei ministri non ar-
rivavano comunque segnali
chiali scuri per una con-
giuntivite) commen-
e la Lega rassicuranti. Persino l’inesau-
ribile sottosegretario Guido
tava: “Sono soddi-
sfatto, adesso dob-
possono cantare Crosetto, dopo gli attacchi dei
giorni scorsi sulla “manovra
biamo mostrare
l’unità”. Più faci-
psichiatrica”, ha nuovamente le farlo se il prin-
vittoria, sparato a zero contro Tremon- cipale outsi-
ti (“o brasato, o bollito”, aveva der, proprio
i loro Comuni commentato) salvo poi incon- Tremonti, è
trarlo sotto i ramoscelli d’uli- stato costretto
potranno vo issati dal ministro della Di- a una furbata
fesa, Ignazio La Russa. La tem- pur di sopravvi-
spendere di più peratura della maggioranza, vere.
Eugenio Scalfari vs Massimo Giannini
Il ministro spacca in due “Repubblica”
Statousostiene
Libero il direttore Maurizio Belpietro
che Giulio Tremonti si è mon-
la testa, che gioca già a fare il premier,
Con la forza polemica dell’indignazione
per quello che ha letto sul giornale che ha
fondato e diretto per 20 anni. Il titolo è
l’unico organismo indipendente che in Ita-
lia si permette di criticare con autorevo-
lezza il governo. Quando poi vede il son-
ma che ha un problema: “Il suo piano ha innocuo, “Non va bene un proconsole per daggio del lunedì, sempre su Repub-
un difetto: si chiama Repubblica”. Nel sen- Bankitalia”, lo svolgimento molto meno. blica, che indica Tremonti come l’uomo
so che il ministro conta sull’appoggio del Perché il bersaglio della polemica non è politico più popolare (54,5 per cento)
quotidiano di Carlo De Benedetti per rea- Tremonti, che vuole imporre come gover- deve aver deciso che la deriva tre-
lizzare le sue ambizioni egemoniche. Ma il natore della Banca d’Italia il suo fidato montiana di Repubblica, secondo la
sostegno di Repubblica non ha mai por- collaboratore Vittorio Grilli, ma il numero logica che il nemico del mio nemico è
tato bene ai beneficiari, da Enrico Ber- due del giornale, il vicedirettore di Repub- mio amico, stava diventando ecces-
linguer a Ciriaco De Mita a Walter Vel- blica Massimo Giannini. Scrive Scalfari: siva.
troni. Per il momento, comunque, il ra- “Due giorni fa sul nostro giornale abbiamo Ed ecco quindi l’editoriale di ieri dove si
gionamento di Belpietro va ri- pubblicato alcune ‘indiscrezioni’ la cui smonta, pezzo per pezzo, la paginata di
baltato: Tremonti è un pro- paternità era facile intuire, che Giannini, neppure citato se non come un
blema per Repubblica, contenevano l’elenco delle ra- generico “qualcuno” che non ha ben ca- mina). Trovarsi contestato sul proprio gior-
un grosso problema a gioni in favore della candida- pito come stanno le cose. Grilli è una de- nale non deve essere stato gradevole per
giudicare dalla scelta tura di Grilli”. Il Fondatore al- gnissima persona, scrive il Fondatore, ma Giannini, soprattutto se la polemica arriva
del fondatore Eugenio lude alla doppia paginata do- “il ministro dell’Economia di strutture ser- da uno come Scalfari. Lo spettacolo del
Scalfari di rompere la menicale firmata da Giannini venti ne ha già una quantità, dalla Cassa Fondatore che rettifica il vicedirettore non
consuetudine dell’edi- in cui si presentava come una depositi e prestiti alla costituenda Banca deve aver giovato ai rapporti con Giulio
toriale domenicale per notizia quello che allo stato del Sud, al fondo per finanziare banche e Tremonti che negli ultimi mesi è sempre
intervenire a metà set- delle cose è il desiderio del mi- imprese ‘strategiche’, alla Consob”. più celebrato dal quotidiano di Largo Fo-
timana. nistro del Tesoro: “Bankitalia, Per questo la nomina di Grilli – uno sce- chetti. Tanto che una decina di giorni fa
per il dopo-Draghi accordo Tremon- nario che per Giannini sembra scontato e una sua relazione di routine all’assemblea
ti-Berlusconi, il governo gioca la carta in fondo auspicabile – secondo Scalfari di Confartigianato veniva elevata dal solito
Il Fondatore Grilli”. Giannini, che capisce di economia,
conosce il concetto di self fulfilling pro-
“configurerebbe una sorta di proconsolato
del tutto inadatto a una democrazia li-
Giannini al rango di “un’altra discesa in
campo. Non populista, né ideologica”. Ti-
protesta per phecy, le profezie che si auto-avverano.
Le impronte digitali tremontiane erano evi-
berale che richiede molteplicità di soggetti
dotati di sufficiente autonomia nei rispet-
tolo degno di migliori occasioni: “Il ma-
nifesto di Giulio”.
denti sulla paginata, a cominciare dalla tivi terreni di competenza”. Si immagina la Come finirà il duello? L’ultima parola po-
l’appoggio lunghezza (Tremonti ha un approccio sofferenza di Giannini durante la lettura trebbe averla il direttore di Repubblica
quantitativo ai giornali) e da “retroscena” del giornale di ieri, il fastidio nel vedere che Ezio Mauro, che ancora non si è pronun-
troppo esplicito come la pistola fumante indicata da Gian- Scalfari contesta non solo l’interpretazio- ciato sulla successione a Mario Draghi.
nini: Tremonti che si rivolge a Grilli e gli ne ma anche la natura dei fatti raccontati Starà con Giannini che vuole Grilli o con
al candidato chiede “Allora, governatore, sei conten- nell’articolo di domenica (con Napolitano Scalfari che tifa Fabrizio Saccomanni? Ma-
to?”. Berlusconi e Tremonti non avrebbero mai gari, per opportunità diplomatica, darà il
tremontiano per Scalfari legge e – evidentemente – non parlato di Bankitalia, cosa sostenuta con suo endorsement a Lorenzo Bini Smaghi
gradisce, viste le perplessità generali sul- forza da Giannini, dentro il governo non c’è visto che, almeno in questo caso, tertium
la Banca d’Italia l’opportunità di mettere uno strettissimo alcun accordo, la legge non è affatto am- datur.
collaboratore dell’esecutivo alla testa del- bigua sulle competenze e i poteri di no- Ste. Fel.
 Mercoledì 29 giugno 2011

IO TRUFFO, TU PAGHI

pensionabile alle aspettative di vita sarà
anticipato dal 2015 al 2014. Nel biennio
2012-2013, stop alla rivalutazione automatica per
le pensioni più alte (quelle almeno cinque volte
superiori al trattamento minimo). L’età di
pensionamento delle donne, sia nel settore
pubblico che in quello privato, dovrebbe invece
essere portata a 65 anni nel 2020, rispetto agli
attuali 60. Anche se il ministro del Lavoro Sacconi
smentisce. Spunta una norma “anti-badante”:
dal 1° gennaio 2012, la pensione di reversibilità
“sarà ridotta del 10% per ogni anno di
matrimonio con il dante causa mancante” nei casi
in cui il defunto abbia più di 70 anni e la differenza
di età tra i coniugi superi i 20 anni. Ordini
professionali: introdotta “l’abrogazione delle
restrizioni in materia di accesso ed esercizio
delle professioni”, e quindi la cancellazione di
molti ordini, con eccezioni (avvocati, notai,
ingegneri, farmacisti e architetti). Previsti
contributi da un minimo di 30 euro a un massimo
di 1.500 euro per i ricorsi alle commissioni
tributarie provinciali e regionali. Nel 2012
partirà la spending review, ovvero la revisione
della spesa pubblica, “mirata alla definizione dei
fabbisogni standard dei programmi di spesa delle
amministrazioni centrali”. Sullo sfondo, altre
norme possibili, come l’alleggerimento dei vincoli
del patto di stabilità per i Comuni virtuosi e il
taglio degli stipendi dei ministri. Possibile una
tassazione sulle transazioni finanziarie.
Luca De Carolis

LA BOZZA CORRETTA

ABOLIAMO GLI ORDINI

PROFESSIONALI,
ANZI NO
ABBIAMO SCHERZATO
di Carlo Tecce politico e una colazione
di lavoro, Palazzo Chigi

Nranteascosta chissà dove

Alternative Il peso della manovra
cadrà sul prossimo governo,
preoccupate le opposizioni. Da sinistra:
Pier Luigi Bersani (Pd), Antonio Di
Pietro (Idv), Nichi Vendola (Sel)
e Pier Ferdinando Casini (Udc)
dal '94, dispersa du-
la discesa in cam-
po, la traversata nel de-
serto, quattro governi e
un paio di opposizioni, la
rivoluzione liberale e li-
berista di Silvio Berlusco-
ni era arrivata, e pure for-
te: abolizioni degli Ordi-
ni professionali. Non tut-
ti, sia chiaro.
Ma l'apparizione è durata
smentisce se stesso:
“L'articolo è stralciato”.
La rivoluzione liberale
usa e getta mirava e col-
piva i giornalisti, copren-
do con uno scudo cate-
gorie intoccabili come i
notai: ci aveva già prova-
to il ministro Pier Luigi
Bersani con scarsi risul-
tati. Non sapremo mai se
avrà influito più la pro-
testa dei giornalisti op-

Il conto lo
di Stefano Feltri soltanto tre ore, uno pure l'intervento di ex
scherzetto come una giornalisti al governo:
l compromesso per tenere svirgolata di matita. Ec- Gianni Letta, Paolo Bo-

I uniti Pdl e Lega, Berlusconi e

Tremonti, Padania e Forza
Sud è semplice: rimandare. I
numeri della manovra annuncia-
ta ieri nelle sue linee generali so-
cola, scritta con penna
cancellabile al punto 14
di una manovra econo-
mia soffocata da lunghe
mediazioni: “Le restrizio-
naiuti, Gianfranco Ro-
tondi.
La norma è scomparsa,
restano dubbi sul testo
come avviso per il futu-

pagano gli altri

no chiari: servono 47 miliardi in
tre anni per arrivare nel 2014 al
pareggio di bilancio imposto dal-
l’Europa? Benissimo, eccoli. Con
il trucco, però: 2 miliardi di tagli
arrivano subito, anche se non la
chiamano così è una manovra
correttiva sul 2011 che il governo
aveva giurato e spergiurato di
non aver bisogno di fare. Poi 5 mi-
liardi andranno trovati nel 2012,
anche questi non sono il vero ri-
sanamento ma soldi che manca-
no perché la manovra triennale
dello scorso anno era impostata
con previsioni di crescita gonfia-
te. La botta vera arriva nei due ani
successivi, 2013 e 2014: 20 mi-
liardi ciascuno. Facile, no? Faci-
lissimo, soprattutto perché la le-
gislatura finisce nel 2013, forse
pure prima se alla fine si va a ele-
zioni anticipate.
Manovra da 47 miliardi, ma i tagli
veri sono tutti nel 2013 e 2014
italiano rispetto a quello tedesco –
hanno raggiunto il record da
quando c’è l’euro, 2,2 per cento.
La giornata di tregua di ieri non de-
ve ingannare, la situazione dell’I-
talia preoccupa tutti, il Financial Ti-
diventata un provvedimento a
uso esclusivamente interno. Tan-
to che Tremonti – raccontano i
suoi consiglieri più stretti – nelle
ultime settimane parlava solo dei
tagli ai costi della politica, che
Il governo, insomma, ha abdicato
al compito di risanare il bilancio,
devastato anche dall’assenza di
crescita. Stimolare il Pil, per co-
struire un risanamento fatto an-
che di sviluppo oltre che di tagli,
ni in materia di accesso
ed esercizio delle profes-
sioni previste dall'ordina-
mento vigente, diversa
da quelle di architetto,
ingegnere, avvocato, no-
taio, farmacista, autotra-
sportatore, sono abroga-
te quattro mesi dopo
l'entrata in vigore del
presente decreto”. Spaz-
zati via 13 albi professio-
nali su 19, compresi gior-
nalisti, medici, psicologi,
geologi e ancora elen-
cando. Non c'è nemme-
no il tempo di registrare
commenti sdegnati di
presidenti e segretari de-
gli Ordini con l'avviso di
sfratto che, tra un vertice
ro: eliminati gli Ordini e
spalancato l'accesso al la-
voro, “l'autorità [non
specificata, ndr] può vie-
tare l'esercizio della pro-
fessione, se i presupposti
legali e le informazioni
presentate non sono sod-
disfacenti”. Come dire:
apriamo a giornalisti, me-
dici e psicologi, ma l'au-
torità può bloccare chi
vuole. Bel rischio con il
governo che sfodera e an-
nulla, a ciclo continuo,
proposte di legge per fer-
mare la pubblicazione
delle intercettazioni e
multare (o condannare
penalmente) i cronisti.
Franco Siddi, presidente
del sindacato della
stampa, aveva qual-

QUINDI LE LACRIME e il
sangue saranno un problema di
qualcun altro, non certo del mini-
stro del Tesoro Giulio Tremonti,
di Silvio Berlusconi e di Umberto
Bossi. Che adesso possono pre-
sentarsi come guardiani dei conti,
rispettosi dei dettami europei, ri-
mandando ad altri il trauma e lo
scontento inevitabili quando si ta-
glia così tanto (la manovra dello
scorso anno, che suscitò una mez-
za rivolta, era di 25 miliardi ma su
tre anni, qui si parla di botte da 20
miliardi in un solo anno nel 2013 e
2014). Certo, implicita in questa
scelta c’è la linea condivisa di li-
mitare i danni, nel senso di non
perdere troppo consenso adesso
e chiudere questa esperienza di
governo senza le piazze piene di
proteste. Perché comunque si dà
per scontato che il problema sarà
di un’altra maggioranza, di un al-
tro governo. “Scaricare sul 2013
tutto il peso e l’onere di una ma-
novra sarebbe una furberia che ri-
schiamo di pagare molto cara già
nei prossimi giorni perché questa
manovra rischia di avere una pes-
sima ricaduta sui mercati” dice
Pier Ferdinando Casini, leader
dell’Udc cui la prospettiva di an-
dare al governo nel dopo-Berlu-
sconi deve sembrare all’improvvi-
so molto meno allettante. Quanto
ai mercati, in questi giorni il ner-
vosismo è parecchio cresciuto, gli
spread – cioè il costo del debito
mes ha detto perfino che il nostro
problema più serio sono le ban-
che (imbottite di titoli di Stato ita-
liani). Oggi si capirà come reagi-
scono i mercati alla “furbata”, co-
me la chiama Casini: tutte le mi-
sure spinose sono rinviate, come
l’agganciamento dell’età pensio-
nabile alla speranza di vita che
scatterà a distanza di sicurezza,
nel 2014, quando Tremonti sarà
probabilmente tornato al suo stu-
dio legale milanese e al ministero
del Tesoro ci sarà qualcuno del Pd.
“Siamo alla farsa drammatica, que-
sta manovra è una presa in giro co-
lossale”, commenta un preoccu-
pato Pier Luigi Bersani, segretario
del Partito democratico.
Questa manovra ha subìto una
strana metamorfosi. Nata per ri-
spondere agli impegni presi con
l’Europa e per dimostrare ai mer-
cati che l’Italia non è la Grecia, è
Casini e Bersani
preoccupati:
“È una furbata
irresponsabile
e pericolosa per
le reazioni
dei mercati”
nella bozza sono ai primi posti, la
vera priorità. Cancellare lo sti-
non sembra la priorità neppure
ora: le liberalizzazioni degli ordi-
Dura poche che sospetto: “Que-
sto è un colpo di ma-
pendio ai ministri, come annun-
ciata ieri (e ovviamente subito
ni professionali (vedi pezzo qui a
fianco) durano poche ore, tra-
ore la svolta no gravissimo. Un mo-
tivo di allarme in più
smentito), è inutile per salvare i
conti pubblici ma aiuta a creare
sformare in un ente di diritto pri-
vato la Croce Rossa renderà solo
liberista del nella stagione dei ba-
vagli”. E l'Ordine na-
consenso. Viste le polemiche dei meno trasparente la gestione dei zionale dei giornalisti
mesi scorsi, nella bozza è vietato soldi, tutto il resto sono un po’ di governo, poi le denunciava un regalo
toccare i fondi per scuola e cul- nuove tasse e molti tagli, rigoro- agli editori. Le agen-
tura, al contempo si impone ai samente con l’accetta (cioè linea- corporazioni zie di stampa stavano
ministeri di spendere tutto e su- ri, in percentuale). La spending re- lanciando le ultime di-
bito perché i soldi avranno una view, cioè il controllo voce per vo- fanno sparire chiarazione, mentre i
data di scadenza. Se non vengono ce del bilancio, è rimandato an- ministri si incontrava-
utilizzati, andranno altrove. cora una volta. la norma no per preparare il
Consiglio, quando pa-
lazzo Chigi rettificava
forse il passaggio più in-
CONTRATTI Storico accordo novativo e berlusconia-
no di una fumosa mano-
vra. Il concorso “barzel-
tra Confindustria e i tre sindacati letta del giorno”, però, lo
vince Saverio Romano,
’accordo tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria cordo valido scatta la “tregua dello sciopero” ex Udc e ora nel governo.
Lfirmato
su contrattazione e rappresentanza è stato
ieri sera dopo ore di negoziato. È un
sul modello dell’accordo raggiunto con i sin-
dacati Usa, cioè nessuna astensione dal lavoro
Il ministro dell’Agricoltu-
ra aveva annunciato una
accordo che segna il rientro della Cgil e una per un certo periodo. La Fiom non ci sta. sforbiciata balneare: “Da
politica dei contratti che recepisce la verten-
za Fiat, sconfigge la Fiom e instaura una nuova
“Non si può firmare un’intesa che non pre-
vede il voto dei lavoratori” dice Landini che
luglio ministri senza sti-
pendio”. Cioè senza in-
stagione. Le deroghe non vengono citate ma
si dice che “si possono attivare strumenti con-
potrebbe essere privato delle armi giudiziarie
che l’hanno portato a ricorrere in tribunale
dennità di carica oltre i
10 mila euro e rotti che
trattuali mirati a specifici contesti produttivi
e specifiche intese modificative delle regola-
contro la Fiat. Confindustria ottiene un nuovo
“patto sociale” su cui hanno giocato il richia-
percepisce un parlamen-
tare. Non trova spazio
zioni previste dai Ccnl” nei limiti previsti da mo al senso di responsabilità come dimostra il nella bozza nemmeno la
quest’ultimi. Sulla rappresentanza, è definito “grazie” rivolto da Giulio Tremont a Marce- proposta (o provocazio-
un criterio basato sul mix tra iscritti certificati gaglia, Camusso, Bonanni e Angeletti. Ma an- ne) di Romano. L’aboli-
e voti nelle Rsu e per approvare un contratto che l’autorità di Giorgio Napolitano richiama- zione degli Ordini pro-
serve il 50 per cento più uno. Dove esistono le ta nel dibattito di questi giorni. fessionale era un refuso,
Rsa si va al voto dei lavoratori. In caso di ac- Sal. Cav. il taglio ai portafogli dei
ministri era semplice fan-
tasia.
pagina 4
Compiti dell’Ente nazionale
per l’aviazione civile:
dalla vigilanza agli appalti
TANGENTE VOLANTE
In manette Pronzato, manager Enac
I pm: bustarella da 40 mila euro
di Marco Lillo
ome ai tempi di Mani
C
Pulite. Nell’inchiesta
che ha portato all’arre-
sto di Franco Pronzato,
responsabile del trasporto
aereo del Pd, ci sono tutti gli
ingredienti della Tangento-
poli classica. C’è un impren-
ditore, Viscardo Paganelli e
la sua Rotkopf (Testa Rossa
in italiano, un nome un pro-
gramma) che vuole vincere
una gara per il collegamento
aereo con l’Isola d’Elba dagli
aeroporti di Pisa e Firenze.
C’è un politico (Pronzato,
già consigliere di Burlando e
Bersani e pezzo grosso del
Pd genovese) che siede nel
consiglio di amministrazio-
ne dell’ente che deve con-
cedere 1,5 milioni di euro
per l’appalto. Ci sono gli uf-
fici tecnici da smuovere per
ottenere le carte in regola e
sconfiggere così la concor-
renza. E c’è la mazzetta: 40
mila euro in contanti pagati
al politico e al mediatore,
Vincenzo Morichini, che si
prende metà della tangente
per il disturbo. Non sarà un
caso se a firmare la richiesta
di arresto per Pronzato e per
i tre imprenditori Viscardo e
Riccardo Paganelli e Giusep-
pe Smeriglio, sia stato un
pm che ha fatto parte del
pool di Milano: Paolo Ielo.
Anche la tecnica investiga-
tiva ricorda le prime inchie-
ste sul malaffare di venti an-
ni fa. Ad aprire le porte del
carcere per Pronzato è stato
infatti il suo compagno di
partito e amico Vincenzo
Morichini. Come accadeva
con gli imprenditori che fa-
cevano la fila dietro l’ufficio
di Antonio Di Pietro, Mori-
chini - dopo essere stato
messo con le spalle al muro
IL RITRATTO DEL CONSULENTE
L’UOMO DI BURLANDO, CONSIGLIERE DEL BERSANI MINISTRO
Cdel alonsulente di Pier Luigi Bersani
ministero dei Trasporti (e
suo predecessore Claudio
Burlando), poi sponsorizzato per
i vertici Enac, fino a pochi giorni
fa responsabile Pd per il settore
aeroportuale. Ecco il curriculum
di Franco Pronzato.
Ma l’importanza di Pronzato (e
del suo ambiente genovese-dale-
miano) non è nelle carte ufficiali.
Tiri però il suo filo ed ecco tanti
altri nomi di fedelissimi al Lider
Maximo: Vincenzo Morichini (in-
dagato con Pronzato e socio di
Ikarus, lo yacht utilizzato da D’A-
lema). Poi Claudio Burlando, Go-
vernatore della Liguria, dalemiano
doc: portò lui Pronzato a Roma
come consulente al ministero. Il
manager arrestato è anche uno
dei promotori della sua associa-
zione politica, il Maestrale. Det-
tagli. Il nocciolo è un altro: Franco
L’
Enac, ente nazionale per l’aviazione civile,
è (come illustra il suo sito Internet) l’unica
Autorità di regolazione tecnica,
certificazione, vigilanza e controllo nel settore
dell’aviazione civile in Italia, istituito il 25 luglio 1997
con Decreto Legislativo n. 250/97. L’Enac si occupa di
tutti gli aspetti della regolazione dell’aviazione civile, del
controllo e vigilanza sull’applicazione delle norme
dagli accertamenti del nu-
cleo Valutario della Guardia
di Finanza guidato dal gene-
rale Leandro Cuzzocrea - ha
deciso di parlare. “Per man-
tenere un rapporto”, ha
spiegato al magistrato, “che
facilitasse la soluzione dei
problemi che Rotkopf Avia-
tion Italia poteva incontrare
nei rapporti con l’Ente Na-
zionale Aviazione Civile,
Enac, proposi a Paganelli di
erogare gratifiche a Pronza-
to (consigliere Enac Ndr).
Paganelli accettò ed effetti-
vamente consegnai a Pron-
zato 40 mila euro in due
tranches da 20 mila euro l’u-
na. Pronzato, di tali somme,
mi diede la metà: 10 mila eu-
ro la prima volta, 10 mila eu-
ro la seconda”.
ACCANTO A questa maz-
zetta vecchio stile, il gruppo
Paganelli ha pagato, secondo
i magistrati romani, una se-
conda mazzetta cammuffata
da consulenza a una società
di un amico di Franco Pron-
zato. Si chiama Giuseppe
Smeriglio ed è socio di Pron-
zato in una impresa (la Nlc)
che si occupa del trasporto
dei pellegrini. Inizialmente
la consulenza era stata paga-
ta proprio alla NLC ma Sme-
Membro del cda
indagato
per un appalto
da un milione
e mezzo
sulla tratta
per l’Elba
Pronzato, attraverso la sua socie-
tà Interconsult, è stato socio di
Italbrokers, la società di Franco
Lazzarini, amico fraterno di D’A-
lema (“Embè, non è mica una col-
pa”, dice Lazzarini) e, appunto, di
Burlando.
È seguendo i fili di Italbrokers che
si riannoda la rete di tanti D’A-
lema Boys, al centro delle crona-
che finanziarie, e non solo, che
ruotano intorno ai due centri del
potere dalemiano: Liguria e Pu-
glia. Un patto nato ai tempi delle
serate dell’ Ulivo, quando era al
governo Prodi e in un attico di
piazza del Colosseo si ritrovavano
i vip del centrosinistra. Ospiti fissi:
Pronzato, Morichini, Roberto De
Santis, Franco Lazzarini e Franco
Mariani (socio di Pronzato, dale-
miano oggi in Puglia al Porto di
Bari). Feste allegre, la Squadra
Mobile di Roma se ne occupò nel-
riglio chiese a Paganelli di pa-
gare invece la Rienergy che
nulla aveva a che fare con
Pronzato. In cambio di que-
sti pagamenti, secondo l’ac-
cusa, Pronzato è intervenuto
ripetutamente sugli uffici
tecnici dell’Enac. La Rotkopf
ha così ottenuto a tempo di
record il Certificato di Ope-
ratività Aerea, Coa, necessa-
rio per partecipare alla gara.
Inoltre, nonostante avesse a
disposizione solo un mono-
motore, che secondo le im-
prese concorrenti era più pe-
ricoloso, è risultata prima
con 80 punti contro i 20 as-
segnati alla seconda.
Con la sua confessione Mo-
richini ha incastrato Pronza-
to, e ha evitato il carcere,
non richiesto per lui dal pm
Ielo, nonostante le prove a
suo carico, come nota con
disappunto il Gip Elvira Tam-
burello nell’ordinanza. A ce-
mentare l’impianto dell’ac-
cusa e a eliminare - secondo
il Gip - “ogni residuo dub-
bio”, è un foglio trovato nel-
l’ufficio della Foretec dei Pa-
ganelli: “un appunto mano-
scritto, recante nomi e cifre.
In tale elenco - scrive il Gip
-compare, tra altri, il nome
del Pronzato che reca accan-
to l’indicazione della cifra
40.000”.
Quel foglietto è un riscontro
fondamentale per l’accusa
contro Pronzato ma è anche
il punto di partenza di altri
filoni investigativi molto pro-
mettenti. Ci sono altri sei no-
mi su quel foglio e accanto a
ciascuno è indicato un ver-
samento. Sono nomi di po-
litici e di esponenti istituzio-
nali che avrebbero percepito
importi non elevati che com-
plessivamente non dovreb-
bero superare i 200 mila eu-
ro. I finanzieri stanno verifi-
l’ambito di un’indagine per favo-
reggiamento della prostituzione
(nessuna delle persone citate fu
indagata). Ma qui non interessano
eventuali festini. Su quella terraz-
za si ritrovano tanti nomi della ga-
lassia Italbrokers e dell’associazio-
ne Maestrale.
Burlando era ospitato in una casa
del numero uno di Italbrokers
(“Pagavo regolare affitto”, ha re-
plicato) e guidava una sua auto
nel famoso contromano in auto-
strada. Lazzarini ottenne una
consulenza per il brokeraggio del-
le Ferrovie quando Burlando,
sponsorizzato da D’Alema, era
ministro dei Trasporti: “Che c’è di
male? Claudio non c’entra nulla,
eravamo in trattativa da anni”,
giura Lazzarini. E Italbrokers ha
siglato contratti con Camera, Se-
nato, Corpo dei Vigili del Fuoco,
Fincantieri, parte di Finmeccanica
IO TRUFFO TU PAGHI
adottate, della disciplina degli aspetti
amministrativo-economici del sistema del trasporto
aereo. Ma l’ente non si occupa solo di questo. Tra le
competenze c’è il coordinamento delle attività
preliminari per l’affidamento a società di capitale della
concessione per le gestioni degli aeroporti.
L’attuazione del decreto legislativo relativo al libero
accesso al mercato dei servizi a terra negli scali. La
cando se i soldi siano stati
realmente incassati.
La sensazione è che ci si trovi
di fronte a un vero e proprio
sistema di finanziamento oc-
culto della politica. Sul fo-
glietto sono annotati anche i
due versamenti per com-
plessivi 30 mila euro alla Fon-
dazione Italianieuropei di
Massimo D’Alema. Si tratta di
contributi che vanno distinti
dagli altri. Sono leciti e re-
gistrati regolarmente anche
se restano imbarazzanti per
Massimo D’Alema. Quei sol-
di sono stati erogati dallo
stesso imprenditore, Paga-
nelli, che contemporanea-
mente - secondo i pm - cor-
rompeva il responsabile tra-
sporto aereo del Pd per ot-
tenere un atto contrario ai
suoi doveri di ufficio.
FINORA, GRAZIE alla
Procura di Roma e non gra-
zie a una scelta di trasparen-
za della Fondazione, sono
stati scoperti i traffici oscuri
che si celavano dietro i rap-
porti tra Morichini e due im-
prese contributrici della
Fondazione. Oltre al gruppo
Paganelli infatti era già emer-
so grazie all’indagine un se-
condo finanziatore imbaraz-
zante: Pio Piccini, l’impren-
I finanziamenti
alla fondazione
ItalianiEuropei
che possono
imbarazzare
l’ex presidente
del Consiglio
e Anas.
Acqua passata. Come il caso Te-
lecom di fine anni Novanta. Qui di
nuovo le storie “genovesi” degli
amici di Pronzato si incrociano con
la cronaca giudiziaria recente.
Morichini era titolare di 241.000
azioni (lo 0,23% del totale) di Ho-
linvest, la società in cui i bresciani
amici di Chicco Gnutti – ma non
solo loro – reinvestirono i profitti
della scalata Telecom. Con lui c’e-
rano diversi genovesi di Italbro-
kers, come Lazzarini.
Ma torniamo alla Liguria. Italbro-
kers, con la benedizione della Re-
gione di Burlando, ha piazzato
suoi uomini ovunque. A comincia-
re da Sviluppo Genova (che ge-
stisce appalti pubblici per miliar-
di). Per anni il numero uno è stato
Gianni Pisani, all’epoca socio di In-
terconsult e quindi di Pronzato. A
Pisani è succeduto Pier Giulio Po-
regolamentazione delle procedure dei servizi
aeroportuali. L’esame dei piani regolatori e dei
programmi di investimenti. L’istruttoria degli atti
relativi a tariffe e tasse aeroportuali. La verifica delle
condizioni che possano giustificare l’istituzione di oneri
di servizio pubblico sui collegamenti e la certificazione
del personale che esercita in ambito aeronautico e
nella navigazione aerea.
ditore finito in galera per la litica e in particolare nel Pd,
bancarotta di Omega, con la fare ottenere appalti o vin-
conseguente drammaticacri- cere gare. Per questa ragione
si occupazionale. Proprio gli imprenditori accettavano
dal verbale di interrogatorio di siglare con lui contratti di
di Piccini è partita l’indagine consulenza nei quali era pre-
che ha portato alle perqui- visto il pagamento di somme
sizioni nei confronti di Vin- importanti alla Sdb. Paganel-
cenzo Morichini, alla sua
iscrizione nel registro degli
li, per esempio, ha pagato 89
mila euro alla società di Mo-
indagati, al suo interrogato-
rio e ora all’arresto di Pron-
richini. E, in questo quadro, i
contributi alla Fondazione
zato. Nel suo verbale, Piccini
ricostruiva un sistema di fi-
erano visti, almeno nell’otti-
ca dell’impresa finanziatri-
nanziamento che era basato ce, come un ulteriore stru-
sulla Sdb di Morichini e che mento per avere una corsia
però aveva come beneficia- preferenziale negli appalti
rio anche la stessa Fondazio- pubblici.
ne Italianieuropei. La Procura non ha acquisito
Morichini si proponeva co- l’elenco dei finanziatori del-
me l’uomo che poteva, gra- la Fondazione Italianieuro-
zie ai suoi appoggi nella po- pei e non ha intenzione di
razza anch’egli dichiaratamente
vicino a Lazzarini e a Italbrokers.
Basta? No. Nella Commissione di
Vigilanza di Sviluppo Genova c’è
Contri, presidente di Italbrokers e
garante nel Porto. Gli amici di Ital-
brokers sono anche al Gaslini: la
Regione ha nominato nel cda Raf-
faele Bozzano, già presidente e
consigliere di Italbrokers, in pas-
sato membro del cda di Festival, la suo nome compare sui media dal
società genovese del clamoroso 1997. E qui ritroviamo D’Alema,
crac che attende ancora un’in- Morichini e lo yacht Ikarus, inte-
chiesta risolutiva: qui tornano altri stato anche a De Santis, che è
nomi di dalemiani di Liguria. Nel stato membro del consiglio di am-
cda di Festival c’era Roberto De ministrazione proprio di Festival:
Santis: soprannominato in passa- “Sempre stato molto esterno alla
to “il banchiere di D’Alema”, De società, non avevo deleghe. Avrò
Santis, attraverso un complesso partecipato al massimo a tre o
intreccio che passava attraverso quattro consigli di amministrazio-
la banca londinese “London ne”. Un ruolo defilato che diede a
Cour t,” era tra le figure chiave del- De Santis 143 mila euro in due
la società Formula Bingo (secondo anni.
le cronache vicina a D’Alema). Il F.Sa.
 Mercoledì 29 giugno 2011

“C
IO TRUFFO TU PAGHI

iò che è accaduto è un collegamenti aerei per l’Isola d’Elba, per cui collegamenti aerei in regime di oneri pubblici.
Gli elbani: “Questo danno per l’Isola d’Elba”. sono stati arrestati il dirigente Enac Franco “Le incertezze sulla gara per la continuità
Il commento è di Pronzato, Viscardo e Riccardo Paganelli di territoriale contribuiscono a tagliare fuori
Vincenzo Puliti, amministratore unico di Rotkopf Aviation Limited e Giuseppe l’Isola d’Elba – commenta l’amministratore
è un danno enorme Alatoscana, la società che gestisce Smeriglio. Puliti – i collegamenti con Pisa e Firenze non
l’aeroporto di Marina di Campo, all’Isola Rotkopf Aviation Italia era uno dei due vettori, sono importanti solo per l’aeroporto di
d’Elba. Puliti si è espresso sulla vicenda l’altro era l’inglese Lydd Air, ad aver Marina di Campo, ma per tutta l’economia
d’immagine per l’isola” dell’appalto Enac relativo all’assegnazione dei partecipato alla gara per l’assegnazione dei elbana”.

Furbetti e faccendieri
di rito dalemiano
DA CONSORTE A TEDESCO: AMICI
DEL LEADER PD POI FINITI NEI GUAI
di Chiara Paolin lontano 1985, quando un im- le. Comunque l’inchiesta, nel Consorte? Mistero. Il Parla-
e Ferruccio Sansa prenditore barese lo accusò di maremoto di Tangentopoli, mento Europeo ha concesso
aver accettato 20 milioni di lire passò piuttosto inosservata. l’immunità al leader Pd. Nicola
ui, esperto navigatore, ne destinate al Pci. Reato archivia- Altre burrasche si abbattevano La Torre fu “graziato” dal Par-

L è sempre uscito pulito,

convinto di non aver mai
sbagliato un colpo. Al
cronista “petulante” risponde-
va: “Su Ikarus non mi rompa i
coglioni”. Le acque giudiziarie
intorno al presidente Pd si so-
no agitate spesso, soprattutto
negli ultimi mesi. Ma se D’Ale-
ma ne è uscito indenne, non al-
trettanta fortuna hanno avuto i
D’Alema Boys.
La tempesta quasi perfetta ri-
schiò di colpire il leader nel
GLI EX FEDELISSIMI
Viva Massimo!
to, ma così certificato dal giu-
dice : “Uno degli episodi di il-
lecito finanziario, e cioè la cor-
responsione di un contributo
di 20 milioni in favore del Pci,
ha trovato sostanziale confer-
ma, pur nella diversità di alcuni
elementi marginali, nella leale
dichiarazione dell’onorevole
D’Alema”. Il presidente Pd ha
sempre smentito di essersi sal-
vato grazie alla prescrizione,
ha negato che il fatto fosse ac-
certato, ha annunciato quere-
sulla sinistra: le inchieste del
pm Nordio sulle cooperative
rosse, la tangente da 370 milio-
ni della Unieco nelle mani del
tesoriere Stefanini a Botteghe
Oscure (D’Alema indagato e
prosciolto), la stoica resisten-
za in giudizio – con condanna
finale – di Primo Greganti.
Nella Seconda Repubblica l’in-
contro poco felice coi magi-
strati avvenne per il caso Uni-
pol. Era il 2005. Nei guai finisce
Giovanni Consorte, numero
uno di Unipol, considerato vi-
cino a D’Alema. Telefonate
hot, una in particolare tra D’A-
lema e Giovanni Consorte. I
due si parlano attraverso il te-
lefono del parlamentare Nico-
la Latorre (Pd). Consorte con-
lamento italiano.
Nel 2009, cambio di scena:
donnine facili, mazzette sanita-
rie e vita spericolata in quel di
Bari. È lo stile del vicepresiden-
te della giunta pugliese San-
dro Frisullo, cui Giampaolo
Tarantini, secondo i pm, pro-
curava denaro, escort e buoni
benzina tentando nel frattem-
po di accreditarsi anche pres-
so il dominus romano del par-
tito. Offrì una cena elettorale a
D’Alema, quella dove il sinda-
co Michele Emiliano intimò la
fuga di gruppo per evitare di
associare il Pd all’ormai famo-
so Giampi. Subito dopo scop- I precedenti Dall’alto in basso:
pia la rogna Alberto Tedesco, Alberto Tedesco, senatore del Pd,
assessore alla Sanità pugliese
indagato per associazione a de-
Giovanni Consorte, ex presidente e
amministratore delegato di Unipol,

Anzi, no fida a D’Alema la speranza di at-

tirare Vito Bonsignore (Udc)
dalla sua parte. D’Alema: “Ho
linquere e corruzione, diven-
tato – nonostante ciò – senato-
re Pd: anche per lui si parla di
e Sandro Frisullo ex vicepresidente
della Giunta regionale pugliese

farlo ma probabilmente do-

vrebbe essere lo stesso Mas-
simo D’alema a questo pun-
to a pubblicare su internet
l’elenco completo degli im-
prenditori che contribuisco-
no all’attività del suo think
tank.
Anche perché la vera notizia
non è l’arresto di Pronzato.
Quanto il fatto che Vincenzo
Morichini, un imprenditore
e lobbysta fondamentale nel
sistema di potere che ruota
intorno a Massimo D’Alema,
cointestatario della sua pri-
ma barca, Ikarus, e che aveva
come amministratore della
sua società Sdb Massimo Bo-
logna, cugino di Massimo
D’Alema, ha deciso di parla-
re con i magistrati.
I l penultimo a mollarlo è stato Nicola
Rossi, consigliere economico ai tempi
di Palazzo Chigi, che ha lasciato il Pd per an-
parlato con Bonsignore... Evi-
dentemente è interessato a la-
tere in un tavolo politico”.
un giro di appalti sanitari. Nel-
le inchieste pugliesi compaio-
no altri uomini legati a D’Ale-
ma già indagato all’epoca di
Unipol, che ha portato il Bingo
dare nel gruppo misto al Senato. L’ultimo è il Consorte: “Chiaro, nessuno fa ma, come i fratelli Roberto in Italia. Il nome di Casale com-
pugliese Nicola Latorre, unico superstite dei niente per niente”. Che cosa (socio dello yacht Ikarus) e pare anche negli atti dell’in-
famigerati “lothar” dello staff. Sono tanti gli intendevano dire D’Alema e Massimo De Santis (interes- chiesta P4, dove non sarebbe
ex dalemiani in giro. I più noti sono Fabrizio sati agli appalti energetici, non indagato. Ma a preoccupare di
Rondolino e Claudio Velardi, che insieme indagati): “Fu De Santis a pre- più il centrosinistra è l’inchie-
hanno fondato anche un blog politico: “The
Front Page”. Lobbista dichiarato, Velardi ha
Nell’inchiesta sentarmi a Frisullo”, raccontò
tra l’altro Tarantini. Contatti,
sta del pm romano Paolo Ielo.
Sono già due i D’Alema Boys fi-
avuto uno slittamento a destra prima curando
la campagna nel Lazio per la Polverini, poi
pugliese rapporti, strategie. Come quel-
le di Enrico Intini, indagato
niti nei guai: Vincenzo Mori-
chini (altro socio di Ikarus) e
quella per Lettieri alle recenti ammini-
strative di Napoli. Rondolino lo ha seguito
Giampi Tarantini per truffe sanitarie, che pur di-
chiarandosi amico di D’Alema
Franco Pronzato. Ma il punto,
secondo i pm, è che l’impren-
nella deriva verso il tardo-berlusconi- sperava di entrare nella short ditore Pio Piccini avrebbe det-
smo: collaboratore della “Stampa”, quan- confessò: list di Bertolaso per forniture to di aver stretto un patto con
do è arrivato Calabresi a Torino non è sta- d’emergenza. Morichini per finanziare il Pd e
to confermato. E così ha chiesto a “Olin- “Fu De Santis Negli ultimi mesi nuovi guai la fondazione Italianieuropei
do” Sallusti di scrivere per “Il Giornale”. per i dalemiani: il 14 giugno di D’Alema in cambio di “com-
Ed è stato accontentato, ovviamente. a presentarmi viene arrestato per bancarotta messe” da Finmeccanica. Ac-
fraudolenta Vittorio Casale, cuse subito respinte, come
Frisullo” l’immobiliarista vicino a D’Ale- schizzi sospinti dalla brezza.

L’INTERVISTA Peppino Caldarola

“Come Craxi, ma con tanti nani e poche ballerine”

di Fabrizio d’Esposito
n giorno in Transatlantico,
UmòMassimo D’Alema procla-
col solito sarcasmo: “I da-
lemiani non esistono. L’unico è
quello lì”. E indicò il pugliese
Peppino Caldarola, già diretto-
re dell’Unità poi parlamentare
Ds.
Caldarola, nel 2011 i dale-
miani vivono, lottano e
spesso finiscono in galera.
Come categoria politica il da-
lemismo è finito nel 2005, lo
scrissi sul Riformista. E lì è nata la
mia separazione da Massimo.
Ossia?
Alla fine la visione di D’Alema
si è dimostrata solo realista e
tattica, esaltando la capacità di
governo senza andare troppo
per il sottile.
Il riformismo è diventato pra- di Occhetto in poi D’Alema è obbedienza a un credo politi- fare il tifo per Uni- Il tatticismo delle
tica di governo e sottogover- stato percepito dalla nostra co. pol, nell’estate dei sue svolte avven-
no. D’Alema è stato un polo di gente come l’unica garanzia Risultato? furbetti. turose, spesso in
attrazione che ha mescolato
più opzioni.
per rimanere ancorati a sini-
stra. Per certi versi D’Alema è il
Alcuni che sono entrati con le
pezze al culo, ne sono usciti
È la cultura di
governo, bellez-
contraddizione
tra loro. Adesso
Tipo? Partito. senza. za. insegue i movi-
Partiamo da un punto: sembre- Fatta la premessa. E tu? Lo stesso errore di menti: aprire a lo-
rà paradossale, ma dalla svolta Al ceto classico politico di pro- Io sono andato via con le pezze Craxi: puntare so- ro però non è co-
venienza comunista, in questa al culo, tanto per intenderci. E lo all’ingresso nel- me aprire a Casi-
cornice di accentuato reali- su quello che stava accadendo la stanza dei botto- ni. Ma la cosa che
Sulla situazione smo, si è aggiunto di tutto: ex in Puglia, lo avevo avvertito. ni, portandosi die- mi colpisce di più
in Puglia socialisti, liberisti spinti, am- Cosa gli dicesti? tro un esercito di è che a lui non ha
ministratori dediti a delibere e Era il 2006 e gli raccontai della profittatori. resistito nessun
“ Sono andato
via con le pezze
appalti, persino politici di de-
stra.
Il sistema dalemiano.
Come corrente organizzata il
dalemismo non è mai esistito,
mia sensazione di imbarazzo
tra gli imprenditori pugliesi
che mi avevano detto: ‘Magari i
dalemiani di qui fossero onesti
come lei’.
Nani e ballerine.
Nel caso di Massimo, tanti nani
e poche ballerine. Però su un
punto lo difenderò sempre.
Cioè?
dalemiano.
Una diaspora.
Pure Nicola Latorre, l’unico ri-
masto, si sta smarcando e gioca
in proprio coi vendoliani.
al culo, gli dissi credimi. Diciamo che c’è stato Cosa rispose? A parte le cazzate su scarpe e L’ultimo fortino è la Dalem-
un uso in franchising del nome Non mi ascoltò, la prese come barche, D’Alema ha uno stile di jugend della sezione “Maz-
cosa stava di D’Alema, una rete che fa ri-
ferimento a lui. Anche perché,
una cosa moralistica, uno scar-
to dalla politica. Così come
vita sobrio. A fronte dell’in-
treccio tra affari e politica nel
zini” di Roma.
Orfini, Cundari sono giovani
succedendo e qui c’entra il carattere di Mas- non diede retta a me e Nicola mondo, lui non si è arricchito. brillanti, ma con una spiccata

”
Dalla Liguria alla Puglia. simo, lui non ha mai chiesto Rossi che eravamo contrari a Cosa resta di D’Alema oggi? vocazione pretoriana.
pagina 6
I magistrati:
“La responsabilità civile è
un rischio per la giustizia”
IL CSM SCARICA MILLER
Approvata a larga maggioranza
la relazione che censura i comportamenti dell’ispettore
di Antonella Mascali
l Csm contro Arcibaldo Mil-
I ler, inossidabile capo degli
ispettori al ministero della
Giustizia, citato più volte
nelle inchieste P3 e P4.
Ieri pomeriggio il plenum, a lar-
ga maggioranza, ha approvato
un documento della Prima com-
missione, relatori i consiglieri
Guido Calvi e Roberto Rossi,
che ripercorre i passaggi salienti
dell’inchiesta romana sulla P3 e
mette nero su bianco i compor-
tamenti anti istituzionali del ma-
gistrato: un pranzo a casa del
coordinatore del Pdl, Denis Ver-
dini, per fare il punto sul tenta-
tivo (fallito) di condizionare la
Consulta, nel settembre 2009,
in vista della sentenza sul lodo
Alfano; il “parere preventivo” su
un esposto, fornito al governa-
tore della Lombardia, Roberto
Formigoni, che pretendeva l’in-
vio di ispettori a Milano contro i
giudici, rei, nel marzo 2010, di
aver escluso la sua lista dalla cor-
sa alle regionali.
POICHÉ MILLER è un magi-
strato fuori ruolo, però, non c'è
stato, inevitabilmente, il trasferi-
mento per incompatibilità am-
bientale. Ma il Csm potrebbe da-
re un altro segnale di condanna
per le sue condotte, sia pure pe-
nalmente irrilevanti. La relazio-
ne, infatti, sarà trasmessa alla Ter-
za commissione, quella che per
competenza può proporre la re-
voca del suo distacco al ministe-
ro. Altro destinatario del docu-
mento è il procuratore generale
della Cassazione, Vitaliano Espo-
sito. È titolare dell’azione disci-
plinare, ma al momento non ha
compiuto alcun passo, nono-
stante l’inchiesta P3 risalga a un
anno fa. L’indagine ha portato in
carcere, nel luglio 2010, il fac-
cendiere Flavio Carboni, il tribu-
tarista Pasquale Lombardi e l’im-
Il ritratto del capo della Procura di Napoli
L’ultima battaglia di Lepore
di Sandra Amurri
e è passata di acqua sotto i
Nresistere,
ponti da quel grido “Resistere,
resistere” del Procurato-
re capo di Milano Saverio Borrelli.
Acqua che non ha scalfito le incro-
stazioni tra malaffare e politica. E
la colpa è sempre di quella ma-
gistratura che non ne vuol sapere
di diventare saggia come “miza-
ru”, “kikazaru” e “iwazaru” le tre
scimmiette del quadro nel santua-
rio di Toshogu a Nikko che con le
mani si tappano gli occhi, le orec-
chie e la bocca. Oggi siamo a Na-
poli e a difendere l’inchiesta sulla
cosiddetta P4 dallo studio di “Otto
e mezzo” è il Procuratore capo
Giandomenico Lepore: “Si voglio-
no delegittimare i magistrati, stia-
mo subendo un’aggressione vera
e propria anche di certa stampa.
Noi non siamo dei persecutori del-
U
fficialmente il rinvio è per la
mancanza del numero di
deputati in aula. Ma più che un
problema tecnico, dietro al rinvio dell'esame
della legge comunitaria alla Camera c'è un
problema politico. In quel disegno di legge
c'è una norma – il cosiddetto
“emendamento Pini” sulla responsabilità
prenditore Arcangelo Martino.
Sono accusati di violazione della
legge Anselmi, assieme a Marcel-
lo Dell’Utri, Verdini, il sottose-
gretario alla Giustizia, Giacomo
Caliendo e il parlamentare del
Pdl, Nicola Cosentino, già sotto
inchiesta per concorso in asso-
ciazione camorristica.
MILLER NON è indagato ma,
come ricostruisce il Csm, che ri-
porta minuziosamente atti giudi-
ziari, “Appare pacifico che abbia
partecipato” al pranzo nella casa
romana di Verdini. “Il 23 settem-
bre 2009... si è concordata una
condotta di illecita interferen-
za presso i componenti della
Corte costituzionale (il ten-
tativo di far passare il lodo
Alfano-blocca processi per
Berlusconi, ndr)”.
E a scanso di equivoci, la
relazione cita una sen-
tenza della Consulta: “Va
considerato, infatti, co-
me affermato dalla Cor-
te costituzionale, che
esiste per il magistrato
un dovere di imparziali-
tà e questo grava in ogni
momento della sua vita
professionale, anche
quando egli sia stato,
temporaneamente, col-
locato fuori ruolo”.
Principio, dunque, che
deve valere anche per
Miller, capo degli ispet-
tori ministeriali con go-
verni di centrodestra e
centrosinistra.
Al Csm approderà anche
il caso P4. Ieri la Prima
commissione ha chiesto
gli atti alla procura di Napoli
per verificare la posizione
non solo di Alfonso Papa, magi-
strato in aspettativa e deputato
del Pdl, su cui pende una richie-
sta di arresto, ma di altre toghe. Il
presidente Calvi ha promesso
“Rapidità e rigore”.
la politica, ma quando intercettia-
mo una serie di reati che riguar-
dano la Pubblica amministrazione
immancabilmente esce fuori la
raccomandazione, il politico. È
un’inchiesta seria, non gonfiata”.
Con la serenità che l’età porta con
sé e con una normalità che in un
Paese anormale non può che stu-
pire, dice quello che l’opinione
pubblica pensa: “I politici si sen-
tono intoccabili e i pm passano da
accusatori ad accusati. Solo quan-
do andiamo a toccare determina-
te persone si parla di polverone”.
Se le “vittime” sono poveri cristi va
bene, se sono onorevoli allora apri-
ti cielo! Ecco perché il dottor Le-
pore, 75 anni compiuti, che a di-
cembre andrà in pensione, ha sen-
tito il dovere di spiegare che non si
tratta di polvere, ma di “reati gravi
su Papa e Bisignani”. Come quan-
do il saggio indica la luna con il dito
Nell’ordinanza di custodia caute-
lare, firmata dal gip Luigi Giorda-
no, per Luigi Bisignani, Papa e il
maresciallo dei carabinieri Enri-
co La Monica, c’è un passaggio
che riguarda Miller: “Papa e La
Monica si procuravano notizie e
informazioni sul procedimento
cd P3 nonché sulle indagini della
procura
e lo stolto guarda il dito “tutti si
sono scandalizzati per la pubbli-
cazione delle intercettazioni, ma
non si è tenuto conto del contenu-
to”. Napoletano doc, nato al Vo-
mero come la moglie, professores-
sa d’inglese in pensione dedita al
volontariato e un figlio architetto
che vive a Milano, sta già cercando
un lavoro da fare gratuitamente
quando non potrà più varcare la
soglia di Palazzo di Giustizia. Una
carriera, la sua, iniziata come pre-
tore a Sestri Ponente, poi in pro-
vincia di Latina, infine a Napoli co-
me giudice Istruttore e del Tribu-
nale, poi consigliere di Corte d’Ap-
pello, sostituto procuratore gene-
rale, avv. generale e dal 2004 Pro-
curatore capo. “Dirigo 107 sosti-
tuti e 9 procuratori aggiunti, so’
tutte cape pensanti eppure il cli-
ma è sereno”. Tutti a chiedersi: ma
chi sarà mai questo Bisignani? “La
LOGGIA CONTINUA
civile dei magistrati – che sta creando norme meno urgenti e non oggetto di
problemi interni alla maggioranza. Prima che procedura Ue. Spiega il Pd Sandro Gozi,
iniziasse l'esame in aula, il governo aveva capogruppo in Commissione per le Politiche
annunciato l'intenzione di prendersi tempo comunitarie: “Il Pdl vuole ritirare la norma
per valutare alcuni articoli. L'obiettivo è sulla responsabilità civile dei magistrati,
snellire il testo per velocizzarne il passaggio mentre la Lega vuole mantenerla. In attesa di
parlamentare, stralciando circa la metà dei chiarimenti si è deciso di non decidere”. Il
40 articoli; si sceglierebbe di rinviare le Consiglio superiore della magistratura ha già
NESSUN FUMUS Anche il Terzo polo
vuole Papa in carcere
deputati del Terzo polo (Udc, Fli, Api) di- fica condannarlo a morte”. Che cosa emerge
IPierluigi
ranno sì all’arresto del pdl Alfonso Papa. di così terribile dalle carte dell’inchiesta na-
Mantini, capogruppo Udc nella poletana da convincere i “moderati” del Ter-
Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio zo polo a mandare in cella un collega?
afferma che “dopo l’approfondito esame de- La parola che rimbalza dai verbali degli im-
gli atti, dalle carte non emerge un fumus per- prenditori “avvicinati” da Papa è solo una:
secutionis, il provvedimento del Gip è ben mo- paura. Afferma Luigi Matacena: “Vi dico che
tivato, autonomo e a volte critico nei confron- il Papa mi ha detto in più di un’occasione che
ti delle richieste della procura, i fatti sono gra- lui aveva amicizie ed entrature soprattutto
vi e gli elementi di prova circostanziati”. E Ita- nella Guardia di Finanza e anche nei Carabi-
lo Bocchino (Fli), che in quella stessa inchie- nieri; a proposito della Guardia di Finanza il
sta dei pm Woodcock e Curcio è testimone, Papa mi disse che lui era a disposizione per
ribadisce: “Su Papa gli atti parlano chiaro. tutto ciò e per tutti i problemi che io e la mia
Non ci sono margini per il fumus persecutionis o società avremmo potuto avere che avrebbe
per attribuire ai magistrati napoletani un’er- potuto risolvere grazie alle sue conoscenze.
rata interpretazione degli elementi che por- In proposito, il Papa mi ha più volte detto che
tano alla loro richiesta”. a Napoli, soprattutto, in ambito giudiziari ‘la
A conti fatti la giunta pende ancora dalla parte comandava lui’. Il Papa si è sempre presen-
del deputato pdl per lo scarto di un voto: 11 a tato come una persona in grado di ‘far del ma-
10. Quel voto “determinante” (sempre che le’ ad un piccolo imprenditore come me che
l’aula non lo ribalti) è di Mario Pepe del ha tutto da perdere”. E ancora. “Confesso e
Gruppo Misto: “In aula non so se si voterà col ribadisco di avere molta paura del Papa; vi ho
voto palese o segreto – afferma – ma io in- già detto infatti che il Papa mi si è sempre pre-
terverrò per dire che autorizzare l’arresto del- sentato come un soggetto legato alle forze di
l’onorevole Papa non è la semplice autoriz- polizia e agli ambienti giudiziari in generale e
zazione, perché nei confronti di Papa si con- dunque capace di crearmi dei problemi; lo
centrano due ostilità, quella verso la classe stesso, inoltre, ha sempre avuto un atteggia-
politica e quella verso la magistratura. Per cui mento molto inquietante e tale da incutere
l’onorevole Papa in galera non avrà una buo- timore; ha sempre l’aria di essere legato ai ser-
na vita, votare a favore del suo arresto signi- vizi segreti”.
di Napoli sul conto dell’On. Co-
sentino Nicola, in particolare in
le vicende processuali nelle quali
è comparso il mio nome”. E resta
Adesso
merito al contenuto degli inter-
rogatori, non ancora depositati,
al suo posto.
“Il passo indietro” chiesto dal-
rischia
di Lombardi Pasquale e Martino
Arcangelo relativi anche a Miller
l’Associazione nazionale magi-
strati, pochi giorni dopo che ve-
la revoca
Arcibaldo e Carducci Valerio (im- nisse alla luce la P3, Miller non
prenditore, ndr), l’ha fatto e forse non gli è nem- del suo
aiutando, in tal modo, i medesimi meno sfiorata l’idea.
a eludere le indagini ancora in Infatti, a Napoli gira voce che vo- distacco
corso”. Ascoltato dai pm, il capo glia concorrere al posto di pro-
degli ispettori ministeriali nega: curatore capo. Giandomenico al ministero
“Voglio ribadire di non aver mai Lepore lo lascerà alla fine dell’an-
chiesto al Papa di interessarsi del- no. della Giustizia
risposta è nella domanda: come è
possibile che nessuno lo conosca
se sta sulla breccia dai tempi di Li-
cio Gelli, se gira nei ministeri
ecc ...?” e se nel suo ufficio è stata
trovata carta in bianco intestata
Palazzo Chigi? Della Procura di
Napoli dice: “È un supermarket
del crimine, teniamo di tutto in
grande quantità. Il lavoro è enor-
me e i mezzi mancano. Gli autisti
si rifiutano di fare straordinari che Il procuratore Gian Domenico Lepore (FOTO ANSA)
non gli vengono pagati da un an-
no”. Un velo di amarezza nel leg- mo difensore delle intercettazioni: come andiamo”. Lepore: “Uè Pa-
gere i titoli di alcuni giornali il gior- “La norma che disciplina la pub- squalì ciao, eh non c’è male, ab-
no dopo la sua partecipazione ad blicazione deve essere rivista e re- bastanza bene. Dimmi”. Lombar-
“Otto e mezzo”: “Lepore accusa golamentata meglio, ma a stabi- di: “Vengo verso le nove e mezza,
la Guardia di Finanza”. “Ho solo lirne la rilevanza delle intercetta- le dieci”. Ma poco dopo fu depo-
detto – spiega ora il Procuratore – zioni spetta ai magistrati”. Nono- sitata alla Camera la richiesta di
che la fuga di notizie che ha com- stante anche lui ci sia finito dentro arresto per Cosentino. “Lo cono-
promesso l’inchiesta è venuta da quando l’amministratore di con- sco da tempo, organizzava conve-
alcuni uomini della Guardia di Fi- sorzi in odore di mafia Pasqualino gni, è bravo a millantare”. Come
nanza che resta un corpo nel qua- Lombardi (inchiesta P3) lo chia- dire: se male non fai, intercetta-
le abbiamo stima e fiducia”. Estre- mò: “Uè procuratò buongiorno, zione non temere.
 Mercoledì 29 giugno 2011

LOGGIA CONTINUA

detto (approvando con 19 sì e 4 no un
parere contrario) che quella norma mette
“seriamente a rischio i principi di autonomia
e indipendenza” perché si introduce “una
responsabilità civile dei giudici
sostanzialmente senza limiti”, in contrasto
anche con il diritto dell’Unione europea.
Secondo il Csm in questo modo il giudice
rischia di essere condizionato nelle sue
decisioni: “È evidente che un rischio
eccessivamente elevato di incorrere in
responsabilità civile” “può incutere timore”
ai magistrati, che potrebbero “essere
indotti” ad “adottare, tra più decisioni
possibili” quella che espone meno al rischio
di risarcimento danni, “piuttosto che quella
maggiormente conforme a giustizia”. Dura
reazione anche del responsabile Giustizia del
pd Andrea Orlando, secondo il quale “l'idea
di affrontare un tema delicato come quello
della responsabilità civile dei magistrati in
una sede impropria come la Comunitaria è
da irresponsabili. Il tema – prosegue
Orlando – presenta una delicatezza e
necessità di raggiungere equilibri che
presupporrebbero quanto meno un ascolto
di più soggetti: pensare di risolverlo
ritoccando una norma incredibilmente
sballata e pericolosa per il sistema delle
garanzie come quella di Pini denota una
volontà provocatoria assai lontana dalla
soluzione dei problemi”.

Un certificato medico
Nella pagina di sinistra, Arcibaldo Miller.
Qui sotto, il capo di Stato Maggiore della
Finanza, Michele Adinolfi

“salva” Adinolfi?
IL NUMERO DUE DELLA GDF
RETRODATA LA CENA CON MARRA
di Marco Lillo tembre, ottobre 2010. E il det- strare, va segnalato che Adinol- S: Pareggiano. Non ce la fa più
e Antonio Massari taglio è fondamentale, perché fi, negli ultimi anni, ha frequen- Prodi (…) se non sta attento
ieri Adinolfi ha depositato in tato spesso persone finite sotto perde.
a caccia alla “talpa” passa procura un certificato medico indagine. Parliamo per esempio A: (Ride). Pareggia, poi si va a

L per la “cena dei misteri” e

la data impressa su un cer-
tificato medico. Lo scon-
tro tra Marco Milanese, braccio
destro del ministro Giulio Tre-
monti, e Michele Adinolfi, Ca-
po di stato maggiore della Fi-
nanza, diventa sempre più du-
ro. Era già stato drammatico il
confronto tra i due, davanti al
pm Francesco Curcio, quando
Milanese ha accusato Adinolfi
di aver fatto filtrare a Bisignani,
attraverso il direttore dell’Ad-
nKronos Pippo Marra, la notizia
che mister P4 era indagato e in-
tercettato. Milanese racconta
di averlo appreso durante una
cena – tra settembre e ottobre
2010 – a casa di Marra alla quale
parteciparono la sua compa-
gna, Manuela Bravi, Adinolfi e
consorte. Cinque commensali,
quindi, ma su questo punto
Adinolfi l’ha immediatamente
contraddetto: mancava la mo-
glie di Marra, ha sottolineato,
perché quella sera il figlio era in
ospedale. Milanese conferma
che il periodo era quello: set-
Per la difesa
quell’incontro
che, a questo punto, sembra
anticipare la cena in questione
di oltre un anno: dicembre
2009. E a quell’epoca, nessuna
rivelazione era possibile, per-
ché Bisignani non era neanche
intercettato.
LO SCONTRO interno alla
GdF – ricordiamo che Milanese
è stato ufficiale delle Fiamme
Gialle e ha rivestito un alto in-
carico nel ministero da cui di-
pendono – sembra quindi ali-
mentarsi di ora in ora. E per
comprenderlo basti pensare
che, durante il confronto in pro-
cura, Adinolfi ha accusato Mila-
nese: “Ce l’hai con me perché
sei stato indagato a Roma e a Na-
poli” ha detto - in sintesi - il nu-
mero due della Finanza al nume-
ro due di Tremonti. Ha poi spe-
cificato che querelerà Manuela
Bravi, compagna di Milanese,
per le sue dichiarazioni sulle
“vacanze in Sardegna” e, soprat-
tutto, ha raccontato di aver sa-
puto dell’indagine su Bisignani
– “che non ho mai conosciuto”
– da Vito Bardi, comandante del-
la Gdf per l’Italia meridionale,
che l’avrebbe informato per
motivi gerarchici. Anche Bardi è
indagato – come Adinolfi – per
favoreggiamento e rivelazione
di Antonio Saladino, condanna-
to a due anni per abuso d’ufficio
nell’inchiesta Why Not. O di Va-
lerio Carducci, coinvolto nelle
indagini sulla “cricca” e nella
stessa Why Not. E proprio di
Carducci, Adinolfi, sembra par-
lare con Saladino nel 2006,
quando affettuosamente lo invi-
ta a cena per il 10 aprile, giorno
dello spoglio elettorale delle
elezioni politiche. Ai primi di
marzo, Silvio Berlusconi è negli
Stati Uniti, dove interviene al
Congresso, ringraziando l’Ame-
rica per aver liberato l’Italia dal
fascismo. Il nove marzo Anto-
nio Saladino invia questo sms al
Generale della Finanza Michele
Adinolfi: “Berlusconi ha fatto
piangere gli americani Prodi fa-
rà piangere gli italiani”. Pochi
minuti dopo Adinolfi chiama Sa-
ladino ridendo. Nessun reato.
Ma una grande confidenza con
l’indagato principale in Why
Not.
Saladino: Miché, t’è piaciuta?
Adinolfi: Ma com’è la situazio-
ne secondo te?
L’imprenditore
Matacena contro
rivotare? Eh? (…). Aspetta, To-
nì, ma perché non vieni il 10 se-
ra con la famiglia (…), Valerio
viene giù, il 10 aprile, è lunedì
sera (…). Il 10 sera sto con Va-
lerio, seguiamo o a casa mia, o a
casa di un altro, andiamo a cena
e poi ci mettiamo là a vedere la
faccia di Emilio Fede alle 10 e un
quarto. Vediamo che faccia fa.
S: Il match Berlusconi-Prodi?
A: No, Tonì, il match Berlusco-
ni-Prodi, noi andiamo già oltre
(…). Lunedì sera 10 aprile…
S: Per festeggiare la vittoria, dici
tu?
A: O il pareggio o la vittoria. Ve-
diamo che succede.
Adinolfi è stato spesso in contat-
to con Salvatore Cirafici, inda-
gato a Crotone e poi, per com-
petenza a Roma, per aver rive-
lato segreti d’indagine a un mag-
giore indagato e sospettato di
aver creato utenze telefoniche
coperte. Contatti comprensibi-
li, se ricordiamo che Cirafici, al-
l’epoca, era direttore della sicu-
rezza Wind. Anche Giuseppe
Lasco, un altro ufficiale della Fi-
nanza, oggi responsabile della
sicurezza in Terna, spunta in al-
tre indagini – sebbene mai inda-
gato – per i suoi contatti con gli
indagati.

fu un anno del segreto istruttorio ma non è

detto che sia una prassi, interna
alla GdF, quella di avvertire i su-
prima: a periori delle indagini in corso.
Prassi smentita, in un verbale,
quell’epoca dal numero due dell’Aise, l’ex
alto ufficiale della Finanza Paolo
Bisignani non Poletti.
Al di là della responsabilità giu-
era intercettato diziaria, ancora tutta da dimo-
CADUTA MASSONI
BORDELLI
VALORI&C. IMBARAZZO LOBBISTA Pizzino di Olindo
Lasco: “Mi disse IL PUNTO È che Lasco, secon-
do i pm Curcio e Woodcock, po-
trebbe sapere molti dettagli sul-
che l’indagine le fughe di notizie interne alla
Finanza. I pm lo deducono dalle
sarebbe finita dichiarazioni di due imprendi-
tori: Alfonso Gallo e Luigi Mata-
male, e che gli cena, oltre che dai verbali della
compagna di Milanese, Manue-
amici restano” la Bravi, che parla di contatti tra
Lasco e un finanziere interessa-
to a lavorare per Terna.
di fd’e
Dice Gallo ai pm: “So per certo
che il Lasco e il Bardi abbiano
ottimi rapporti”. Rapporti che
possono spiegarsi con la carrie-
ra condivisa nella Finanza. Ma-

“P etrolio, parlo solo del mio

libro e di petrolio. Il mio
nome non c’è, ho le mani pu-
lite, io”. Giancarlo Elia Valo-
ri sorride pacioso, gentile co-
me sempre, nella Sala del Map-
pamondo alla Camera dei De-
putati dove presenta la sua ul-
tima fatica letteraria, Petrolio, la
nuova geopolitica del potere. Ex
piduista, espulso da Licio Gel-
li per indegnità, a lungo è stato
considerato uno degli uomini
più potenti d’Italia, ben al di là
delle sue reali cariche. Ora che
la carica di eminenza grigia vie-
ne attribuita a Luigi Bisigna-
ni, Elia Valori si vanta soddisfat-
to di non figurare mai nelle in-
tercettazioni. Qualcuno dice
che è perché non è più poten-
te come una volta (è anche sot-
to processo per una finta sca-
lata ad Alitalia), altri sostengo-
no che sono soltanto lobby di-
verse. Anche se con molti pun-
ti di contatto, perché a presen-
tare il libro del “professore”,
come preferisce essere chia-
mato, ci sono i nomi più illustri
delle carte processuali della
Procura di Napoli.
A COMINCIARE da Paolo
Scaroni, l’amministratore de-
legato dell’Eni che rifugge ogni
domanda sul perché un’azien-
da strategica come il gruppo
petrolifero concordasse le sue
strategie con un oscuro faccen-
diere come Bisignani. “Lo sape-
vo che me l’avrebbero chie-
sto”, borbotta mentre sfugge ai
cronisti infilandosi in un’ascen-
sore. C’è Massimo D’Alema
che, per evitare imbarazzi,
scappa senza dire una parola.
Sul programma era indicato an-
che Enrico Tomaso Cucchia-
ni, il consigliere di amministra-
zione di Unicredit che discute-
va con il “Bisi” di come cacciare
l’ad Alessandro Profumo.
Non si è presentato, giura di
non aver mai dato la sua dispo-
nibilità. Di certo, per uno riser-
vato come lui, esporsi così as-
sieme ai protagonisti dell’in-
chiesta sarebbe stato almeno
imbarazzante. Perché adesso
tutti quelli che non sono stati
intercettati giurano di non aver
mai incontrato quello che,
stando alle carte, era l’uomo
più conosciuto di Roma: “Bisi-
gnani? Mai incontrato”, dicono
tutti. Anche se molti dei pre-
senti ad ascoltare Elia Valori,
c’è da scommetterci, ne avreb-
bero di cose da raccontare sul
sistema di potere del “Bisi”.
Ste. Fel.
ai pm di Ruby tacena però aggiunge: “Ho in-
contrato Lasco a S. Lorenzo in
Lucina (…), si è informato in or-
P iù che un editoriale, un pizzino di mi-
nacce in prima pagina scritto in corsi-
vo. Autore: Alessandro Sallusti detto Olindo. Ie-
dine al fatto che sono stato sen-
tito da voi e mi ha detto testual-
mente fai attenzione: ‘l’indagi-
ri il direttore del “Giornale” si è scagliato contro ne di Woodcock è destinata a fi-
i pm del processo Ruby che hanno definito “un nire, magari nel nulla, è tu devi
bordello” la villa del premier ad Arcore, sede continuare a fare l’imprendito-
del bunga bunga. Olindo blaterando di “libertà re, gli amici restano?”. E a pro-
fondamentali e individuali, comprese quelle di posito di amici: anche Lasco finì
divertirsi e fornicare”, scrive di un pm che cam- nella rete dei contatti da analiz-
bia “amica” ogni settimana e che spesso “è in zare nell’inchiesta Poseidone
libera uscita con l’amante”. Per l’inventore del condotta da De Magistris. Nes-
metodo Boffo se alla sbarra “finiscono i rap- sun reato: il super consulente
porti tra maggiorenni consenzienti pochi Gioacchino Genchi trovò il suo
magistrati salverebbero la faccia da una si- numero di telefono nella rubri-
mile gogna”. Niente nomi, niente accuse. ca di un “riservatissimo” cellu-
Sallusti fa capire e allude per intimidire. lare del generale Walter Cretella
Nella foga del sicario che deve recapitare il Lombardo, all’epoca indagato,
pizzino dimentica però un dettaglio fonda- poi archiviato. E un ulteriore
mentale. Nei bordelli, i rapporti tra maggio- contatto, infine, esiste tra Lasco
renni consenzienti sono a pagamento. e Luca Berriola, finanziere di
Formia, arrestato nell’indagine
romana su Fastweb.
pagina 8

L
TRAPPOLA IN VAL DI SUSA

a storia della Tav in Val di Susa va
Torino- Lione: avanti da più di 20 anni. Eccone le
tappe principali:
Giugno 1990 I governi italiani e francesi si
una storia che dura accordano su un nuovo collegamento tra due
paesi
29 gennaio 2001 Francia e Italia firmano
da oltre vent’anni l’accordo inter-governativo per realizzare
l’alta velocità. A Torino sfila il primo corteo di
protesta contro la Tav, organizzato da sindaci
e attivisti
19 settembre 2002 L’accordo viene
ratificato dal Governo italiano
9 febbraio 2005 La società mista italiana e
francese Ltf affida i lavori per il tunnel
esplorativo a Venaus, in valle Cenischia
30 novembre 2005 Il cantiere di Venaus
viene recintato. All’inizio del mese si erano
verificati i primi disordini a Mompantero,
dove erano state impiantate le trivelle per
l’esecuzione dei sondaggi geognostici
6-8 dicembre 2005 Arrivano i primi gravi
scontri tra i manifestanti e le forze
dell’ordine: il 6 la polizia sgombera il presidio
di Venaus ma l’8 i No Tav riescono a
riconquistare la loro posizione
10 dicembre 2005 Viene creato un

I lavori iniziano,
la protesta continua
CANTIERE SOTTO SCORTA
SARÀ APERTO FINO AL 2014
à dove c’era la “libera re-
L pubblica della Maddale-
na” ora c’è un cantiere. A me-
no di 24 ore dal blitz delle
forze dell’ordine che nella
notte tra domenica e lunedì
ha sgombrato il presidio
No-Tav di Chiomonte, sono
partiti i lavori del tunnel geo-
gnostico sotto il massiccio
dell’Ambin, una galleria di
oltre sette chilometri il cui
scavo dovrebbe durare tre
anni.
cando le ire (e le dimissioni)
dell’assessore alla cultura del
Comune di Chiomonte: “Si
sono piazzati lì – dichiara Cri-
stina Uran – senza chiedere
nemmeno il permesso”.
Sull’asfalto della via dell’Ava-
nà, che dalla centrale elettri-
ca sale fino al viadotto Ramat
dell’A32, sono ancora chiara-
mente visibili i segni del blitz:
reti metalliche avvinghiate ai
filari delle vigne del “vino del
ghiaccio”, grosse macchie di
Sul piazzale di fronte al mu-
seo archeologico, bersagliato
dai lacrimogeni, sono tornati
in tanti a prendere le ultime
cose, tra cui il leader Alberto
Perino che, come dichiarato
subito dopo lo sgombero,
giura che “Ci riprenderemo la
Maddalena”.
NON CERTO attraverso
una controffensiva militare,
quanto – sperano i No Tav – a
colpi di carte bollate: “L’avvio

UN CORDONE di polizia,
piazzato di fronte alla centra-
le elettrica di Chiomonte, do-
ve i No-Tav avevano eretto la
barricata più grossa, proteg-
ge l’accesso all’area del can-
tiere di 36 mila metri quadri,
dove già lavorano i 150 ad-
detti della Italcoge e delle al-
tre aziende che si sono aggiu-
dicate l’appalto. Le imprese
hanno piazzato i loro uffici
nei locali del museo, provo-
pece, il buco del grosso ce-
dro abbattuto ieri dopo che i
manifestanti avevano cercato
di segarlo in un ultimo, stre-
nuo tentativo di resistenza. I
pochi contusi che hanno avu-
to bisogno di cure mediche
sono stati dimessi dagli ospe-
dali, gli investigatori della Di-
gos di Torino stanno analiz-
zando filmati e fotografie per
identificare gli autori della
sassaiola nel momento più
concitato dello sgombero.
del cantiere è illegale – giu-
rano i legali del movimento –
e lo dimostreremo”. Ieri sera,
intanto, il popolo No-Tav si è
rimesso in marcia per una
fiaccolata nelle vie di Susa e
per domenica prossima è an-
nunciata una manifestazione
nazionale da Susa a Chiomon-
te. Dopo oltre vent’anni di di-
battito, progetti e un mare di
conferenze e consulenze, è
dunque partito il primo can-
tiere della Tav Torino-Lione,
Alberto Perino, leader dei
ribelli: “Ci riprenderemo l’area”
Domenica manifestazione a Susa
ma che l’opera veda realmen-
te la luce (stiamo parlando di
un semplice tunnel esplora-
tivo sotto la montagna) è an-
cora un’incognita. Ieri la por-
tavoce dell commissario eu-
ropeo ai Trasporti Siim Kallas
ha chiesto a Italia e Francia di
mostrare “una volontà politi-
ca chiara” di procedere alla
realizzazione della Tori-
no-Lione, lasciando così in-
tendere che questa intenzio-
ne sia tutt’altro che scontata:
“Chiediamo ai due paesi il ri-
spetto entro il 30 giugno di
tre condizioni: l’avvio dei la-
vori alla Maddalena, l’appro-
vazione di un progetto pre-
liminare e un nuovo accordo
tra Italia e Francia”. Da Roma,
infatti, non è ancora arrivata
risposta alla lettera inviata da
Bruxelles la scorsa settima-
na.
ste .cas .

Tutte le Domande, le risposte e le questioni aperte della tav a cura di Stefano Caselli

Che cosa prevede Quali sono i preventi- Quale sarà il traffi- Quanto è il traffico Quanto è utilizza- Com’è andato l’espe-
il progetto di vi e le previsioni di co merci reale sul- passeggeri tra Tori- ta la linea “stori- rimento dell’auto-
linea ferroviaria Alta spesa? Quanto costerà la direttrice Italia-Fran- no e Modane? Sono in ca” ferroviaria interna- strada ferroviaria per tra-
velocità Torino-Lione? realizzare il progetto? cia? crescita o in calo? zionale del Frejus? sferire le merci su rotaia?

Il progetto è diviso in due
tronconi, la tratta italiana
(per la quale non esiste
ancora un tracciato
definitivo) e la tratta
transnazionale
italo-francese. Quest’ultima,
in base al progetto
presentato nell’agosto 2010
prevede un tunnel di base a
doppia canna lungo 57
chilometri sotto il massiccio
dell’Ambin (con scavi fino a
duemila metri di profondità)
con imbocco nella zona di
Susa fino a Saint Jean de
Maurienne in Francia.
Per il tunnel di base il
documento di riferimento è
un dossier presentato
dall’Unione europea nel
2007, che preventiva – a
gennaio 2006 – un costo di
14 miliardi di euro, il 63%
(8,8 miliardi) a carico
dell’Italia. A questi vanno
aggiunti almeno 5 miliardi
per la tratta italiana. Mai,
tuttavia, i preventivi delle
linee Av già realizzate sono
stati rispettati: la
Roma-Firenze è lievitata di 6
volte, la Torino-Milano 5, la
Firenze-Bologna 4.
Le ragioni principali
dell’opposizione alla
Torino-Lione riguardano i dati
del traffico merci. Ltf (la
società mista italo-francese
incaricata della costruzione)
calcola un volume di 20 milioni
di tonnellate annue nel 2010.
In realtà il traffico sulla linea già
esistente è stato di 2,4 milioni
nel 2009 (in calo costante dal
2004). Anche il traffico su
gomma è in costante
diminuzione da oltre dieci
anni: nel 2009 il trasporto
sotto il Frejus è stato pari a 10
milioni di tonnellate.
Il traffico passeggeri è il
secondo punto su cui il
movimento No-Tav punta
per rilevare l’inutilità
dell’opera. In base ai dati
elaborati dal Dipartimento
federale dei Trasporti
svizzero, sulla linea storica
Torino-Modane, su cui da
anni viaggiano anche i Tgv
francesi, sono transitate nel
2009 750 mila persone.
Erano un milione e mezzo nel
1993, anno in cui i promotori
dell’opera prevedevano un
incremento fino a 8,5 milioni
di passeggeri entro il 2002.
Il trattato italo-francese
firmato a Torino nel gennaio
2001 prevede l’entrata in
servizio della nuova linea Av
“alla data di saturazione
delle opere esistenti”. La
Valle di Susa ospita già una
linea ferroviaria
internazionale del Frejus (il
cui binario in salita è stato
completato soltanto nel
1984) ristrutturata tra il
2002 e il 2010. Negli ultimi
tre anni la tratta alpina della
linea “storica” è stata
utilizzata per meno di un
quarto della sua capacità.
Secondo i sostenitori
dell’opera la Tav
Torino-Lione permetterà di
trasferire su rotaia buona
parte del traffico oggi su
gomma. Per ora l’unico
esperimento è stato quello
dell’Autostrada ferroviaria
alpina avviato nel 2003 sulla
linea attuale. Nonostante
l’impegno e i finanziamenti
europei (12 milioni all’anno,
ora sospesi) l’esperimento si
è rivelato un fallimento,
avendo assorbito in media
circa il 2 per cento del
traffico su strada.

Quanto e di quale Èvero che con la co- Qual è il progresso Che cos’è, a cosa Il Corridoio 5 Lisbo- Quanti sono i com-
tipo sarà l’impatto struzione della Tav dei lavori in Francia serve, quanto costa na-Kiev via Pianura ponenti del movi-
ambientale della co- aumenteranno i posti di dove il movimento No il l tunnel esplorativo di Padana: chimera o real- mento No Tav in Valle di
struzione della Tav? lavoro? Tav è meno attivo? Chiomonte? tà? Susa?

Secondo le stime, i cantieri
della Tav Torino-Lione
durerebbero non meno di
due decenni. Il tunnel di base
comporterebbe lo
smaltimento di circa 15-18
milioni di metri cubi di
materiale di scavo, pari a
circa un milione di viaggi in
tir. Le montagne della Valle di
Susa, poi, sono notoriamente
ricche di rocce amiantifere e
di uranio, senza contare le
ricadute dello scavo sul
sistema idrogeologico, come
già accaduto al Mugello.
Secondo il fronte “Sì Tav” la
creazione di posti di lavoro in
Valle giustificherebbe l’avvio
della grande opera. Il
progetto della tratta italiana
della parte comune
italo-francese presentato ad
agosto 2010, prevede
un’occupazione media di
1.020 unità lavorative su una
durata media di sette anni.
Secondo gli oppositori non
esiste alcuna garanzia di
assunzione di manodopera
locale, in quanto si
tratterebbe di appalti europei.
In Francia, dove il
movimento No Tav è molto
meno diffuso, sono state
realizzate tre gallerie di
servizio per il tunnel di
base, il cui tracciato scorre
per oltre il 60 per cento in
territorio francese: la
discenderia di Modane
lunga 4.000 metri, la
discenderia di La Praz di 2,4
chilometri e quella di St.
Martin La Porte di 2.400
metri. I lavori sono durati
da un massimo di 7 anni a
un minimo di 5.
Il tunnel geognostico in
località La Maddalena a
Chiomonte, servirà a
sondare le caratteristiche
della montagna. Il progetto
prevede un tracciato di sette
chilometri, la metà dei quali
in corrispondenza del futuro
tunnel di base. Il resto
dovrebbe servire da galleria
di servizio. L’opera costerà
165 milioni ed è finanziata
dall’Ue, che ha stanziato una
prima trance (640 milioni)
del 30% di costo dell’opera a
suo carico.
Secondo i sostenitori
dell’opera, la Tav
Torino-Lione sarebbe un
segmento indispensabile del
“Corridoio 5” che da Kiev
porta a Lisbona. Il fronte
No-Tav ribatte
argomentando che il
concetto di “corridoio”
identifica una direttrice di
traffico “percorsa in modo
uniforme per gran parte del
suo sviluppo”, caratteristica
che non apparterrebbe a
una via di scarso traffico
come la Torino-Lione.
Quantificare gli aderenti al
movimento No Tav è
impossibile. Di sicuro la
maggior parte dei circa 90
mila abitanti della Valle
condivide in linea di
massima le ragioni
dell’opposizione (nel corso
degli anni si sono viste
manifestazioni di 20-30
mila persone). La
Comunità Montana della
Bassa Valle, che riunisce i
sindaci di una cinquantina
di comuni, è a maggioranza
No Tav

Osservatorio tecnico per creare un tavolo
permanente tra Governo ed enti locali e
trovare un’intesa sul progetto e sul tracciato
della linea ferroviaria
Novembre 2007 L’Unione europea assegna
a Italia e Francia un contributo di 671,8
milioni di euro per la realizzazione del tratto
condiviso della ferrovia Torino - Lione
Giugno 2008 L’Osservatorio tecnico
A sinistra, un’immagine degli scontri tra polizia e No-Tav in Val
di Susa; sotto e accanto, la manifestazione a Roma;
a destra in alto, la manifestazione di domenica sera
di Marco Ponti*
olte volte le proteste
M “ambientaliste” sono
state vistosamente stru-
mentali, e hanno otte-
nuto solo di far crescere di mol-
to i costi delle opere: nel com-
plesso degli investimenti italia-
ni della rete di Alta velocità que-
sto è stato un caso frequentissi-
mo. E smettiamo di chiamarla
Alta Capacità: una ridicola fo-
glia di fico, i treni merci non ci
viaggeranno mai, come in Fran-
cia e Spagna. Questo investi-
mento appare difficilissimo da
giustificare, anche stando solo
alle cifre ufficiali, ovviamente
“ottimistiche” (sia sui costi che
sul traffico). Vediamo innanzi-
tutto gli aspetti “strategici”, e
smontiamo una serie di luoghi
comuni insensati.
1. “Fa parte dei corridoi euro-
pei”: vero, ma ridicolo. Questi
corridoi prioritari sono cresciu-
ti talmente di numero che oggi
sono 30, e coprono fittamente
tutta l’Europa: nessun paese o
regione poteva essere sconten-
tata. Di priorità non si può pro-
prio più parlare.
2. “Crea sviluppo e occupazio-
ne”: falso. Per euro pubblico
speso, le grandi opere occupa-
no pochissima gente rispetto a
I sì di governo e i no di lotta
FERRERO E DI PIETRO ERANO MINISTRI CON PRODI CHE VOLEVA LA TAV. ORA SONO CON I CONTESTATORI
di Luca Telese
l termine tecnico è “Tunnel
Itunnel
geognostico”. Nel senso che il
su cui si è accesa la batta-
glia dovrebbe essere uno stru-
mento per conoscere e indagare
le caratteristiche del terreno nel
punto in cui dovrebbero impian-
tarsi i cantieri della Tav. Ma la po-
lemica intorno al tunnel è diven-
tata anche un test politico-gnosti-
co. In fondo la guerriglia di questi
giorni in val di Susa è una prova
per la sinistra in un modo esatta-
mente opposto a quello che si di-
ce sui giornali: non tanto come
prova di inaffidabilità futura,
quindi, ma come prova di non
credibilità retroattiva.
Che dire, per esempio, di Paolo
Ferrero, attivissimo in queste ore?
Ieri lanciava legittimissimi procla-
mi di battaglia: “L'occupazione
definisce il nuovo progetto
Gennaio 2010 Contemporaneamente
all’inizio dei sondaggi geognostici su 91 punti
del tracciato, si riaccende la protesta degli
attivisti No Tav
23/24 maggio 2011 Le prime squadre di
operai raggiungono il sito di Chiomonte con il
compito di recintare il cantiere, ma vengono
respinti da una sassaiola
FOTO ANSA E LAPRESSE
UN INVESTIMENTO INUTILE: ALTA VELOCITÀ
NON VUOL DIRE ALTA CAPACITÀ
I valligiani hanno qualche buona ragione per protestare
quelle piccole, o alle manuten-
zioni, di cui c’è estremo biso-
gno. Il cemento è una tecnolo-
gia matura, non è certo l’infor-
matica o la microbiologia gene-
tica.
3. “Perdiamo i soldi europei”:
vero, ma di nuovo ridicolo. Se va
bene, ma proprio bene, perdia-
mo 3 miliardi su 22 di costo to-
tale dell’opera... e si tratta di co-
sti preventivi! In realtà, rispar-
mieremmo 11 miliardi (quota
italiana) di soldi pubblici non
costruendola. Infatti se si chie-
desse agli utenti (merci e pas-
seggeri) tariffe che coprano par-
te dell’investimento, queste di-
venterebbero così alte che non
ci passerebbe su nessuno. Mer-
ci e passeggeri pagano volentie-
ri i costi di costruzione delle au-
tostrade, ma in generale non ne
vogliono sapere di pagare quelli
dell’Alta velocità (pagano al
massimo i costi di esercizio).
4. “Altrimenti gli altri costrui-
scono un corridoio a nord delle
Alpi”: questa è pura fantascien-
za, e qualcuno dovrebbe rispon-
dere di queste frottole.
Vediamo ora gli aspetti più tec-
nici, non meno fantasiosi.
1. “Sposterà un sacco di camion
via dalla strada, con grandi be-
nefici ambientali”. Finora non è
mai successo, nemmeno in
militare della Maddalena a Chio-
monte non chiude la battaglia
contro la Tav, opera dannosa per
la valle e per le tasche degli italia-
ni, con i suoi 20 miliardi di spesa
per lo Stato italiano. La Val di Susa
è parte di una battaglia più grande
sui beni comuni: dall’acqua al ter-
ritorio al lavoro”.
MA LA COSA curiosa è che
quando il governo di Romano Pro-
di varava quel progetto (e quando
l’Europa stanziava i fondi, nel
2007), il segretario che adesso si
incatena ad un palo per protesta,
di quell’esecutivo era ministro del
Welfare (e lo era anche quando lo
stesso governo raddoppiava le
spese per la missione in Afghani-
stan senza che mancasse il suo ap-
poggio). E il progetto che allora si
varava (poi ripetutamente modifi-
cato, per renderlo meno invasivo)
Francia, patria dell’Alta velocità
(i passeggeri ufficialmente pre-
visti sulla nuova linea sono po-
chissimi, 16 treni al giorno su
una capacità di 250 treni al gior-
no). Ma, paradossalmente, an-
che se ci riuscisse, le emissioni
da cantiere sono tali che com-
penserebbero questi ipotetici
risparmi per i prossimi vent’an-
ni.
2.“ I treni merci italiani con que-
sta linea potranno correre sul-
l’Av francese” (articolo di prima
pagina di qualche anno fa del So-
Gli aspetti strategici
e quelli tecnici: ecco tutti
i luoghi comuni da sfatare
le 24 Ore). Peccato che sulla rete
AV francese e spagnola i treni
merci non ci possono passare
proprio; quelli, che di ferrovie
ne capiscono, sanno che le mer-
ci che vanno in treno non sono
interessate alla velocità, ma al-
l’affidabilità e ai bassi costi.
3. “La linea attuale, quando la
crisi economica finirà, sarà pre-
sto saturata dalla crescita del
traffico”. Il traffico su quella di-
era molto più imponente di quello
attuale. Adesso il leader di Rifon-
dazione “propone la costruzione
di una Costituente dei beni comu-
ni” per produrre una battaglia “più
forte su questi temi”. All’epoca era
dentro la maggioranza di governo
che predisponeva il progetto la-
sciato poi in eredità a Berlusconi.
Lo stesso problema si pone per An-
tonio Di Pietro, che in quello stes-
so governo era ministro, addirittu-
ra per le Infrastrutture. Infatti il lea-
der dell’ Idv in queste ore ha do-
vuto compiere qualche piroetta.
“Noi dell’Italia dei valori – ha detto
- riteniamo che siano fondamentali
per lo sviluppo del paese le infra-
strutture e l’intermodalità. Ma rite-
niamo altrettanto fondamentale
che le infrastrutture non si faccia-
no con il manganello”. E quindi….
“E quindi nella scelta drammatica
fra il fare le infrastrutture e farle a
TRAPPOLA IN VAL DI SUSA
27 giugno Polizia e manifestanti si scontrano
in Val di Susa in occasione dell’inizio dei lavori
preliminari per la realizzazione del tunnel
esplorativo di sette chilometri
28 giugno Il commissario ai trasporti
dell’Unione europea Siim Kallas insiste per
l’avvio dei lavori entro il 30 giugno. Secondo
le previsioni, il collegamento tra Torino e
Lione dovrebbe essere aperto nel 2023
rettrice era in calo già prima del-
la crisi, anche sull’autostrada.
Figuriamoci dopo che ci sarà la
concorrenza della nuova linea
del Sempione via Svizzera. Ma
meglio stare sui numeri ufficia-
li: oggi passano 3 milioni di ton-
nellate sulla linea esistente, che,
recentemente rimodernata, ne
può portare 20 milioni. E le pre-
visioni ufficiali della crescita del
traffico ferroviario risultano in
media sovrastimate del 40%, a li-
vello internazionale. Ma imma-
giniamo che ci sia davvero que-
sta crescita vorticosa: se è così,
andranno molto prima in crisi le
direttrici e le aree già congestio-
nate adesso, e quindi questo in-
vestimento rimarrebbe comun-
que a priorità bassissima, so-
prattutto se i soldi pubblici sono
scarsi.
Si ricorda per concludere che il
75% del traffico, della conge-
stione, dei costi per le imprese e
per l’ambiente sono nelle aree
manganellate, noi siamo senza se e
senza ma dalla parte del rispetto
dei diritti fondamentali dell’uomo
e delle persone”. Da che discende
una morale a dir poco sorprenden-
te: “Noi preferiamo mille volte an-
dare con il mulo – sostiene Di Pie-
tro – che con il manganello sulla
testa delle persone”.
IL CHE potrebbe produrre effetti
surreali a Napoli, dove Di Pietro
era ovviamente con De Magistris,
dalla parte di chi chiedeva che le
discariche bloccate dai sindaci per
affogare Napoli nei rifiuti fossero
sgombrate (anche) con il manga-
nello. Anche Nichi Vendola, leader
di Sinistra e libertà, ha avuto i suoi
grattacapi. Visto che nel 2007 era
governatore della Puglia, era meno
esposto dei suoi colleghi e lontano
da responsabilità dirette sul pro-
getto Val di Susa. Eppure anche lui
Mercoledì 29 giugno 2011
metropolitane, mica sulle lun- so non può che avvicinarsi. Tut-
ghe distanze. Quindi di cose più tavia sembra in vista un proget-
urgenti da fare ce ne sono dav- to ancora di dubbia priorità, ma
vero tantissime. Se l’opera aves-
se qualche sensatezza, i valligia-
ni “protestanti” dovrebbero
prendersi gli indennizzi e star
buoni, per il maggior interesse
più mirato al traffico merci (l’u-
nico che c’è) e molto meno co-
stoso, forse ad una canna sola.
Ma il punto politico non è que-
sto: bisogna salvare la faccia (an-
collettivo. Ma in questo caso zi, le facce, visto l’incomprensi-
sembra proprio che abbiano bile appoggio “bipartisan” al
qualche ragione. Certo se si but- progetto). Tanto pagheranno i
tano in questo modo i soldi pub- contribuenti, e i cantieri intanto
blici per ragioni di visibilità po- si inaugurano.
litica e di lobby poco illuminate, *professore di Economia dei
la Grecia anche per questo ver- trasporti al Politecnico di Milano
ADDII
Funerale postumo
dell’Unione
L’ Unione, e chi se la ricordava più? In-
vece scopriamo dal rendiconto reso
pubblico ieri che la coalizione di Ds, Margheri-
ta, Idv, Rifondazione, Rosa nel Pugno, Verdi,
Udeur e Comunisti italiani è ancora viva e ve-
geta. L’esperienza di governo è durata poco, da
maggio del 2006 a maggio del 2008, eppure l’U-
nione ha ancora una sede (in piazza Santi Apo-
stoli 55, a Roma), dei tesorieri e dei legali rap-
presentanti (Marco Lion, Luigi Lusi e Ugo Spo-
setti), dei contributi per le spese elettorali (695
mila 450 euro per il 2010) e un disavanzo di
15 mila euro. Ma adesso è finita. “A causa dei
mutamenti politici avvenuti nel Partiti o Mo-
vimenti facenti parte della coalizione”, spie-
gano nel Rendiconto. “Nell’esercizio 2010 è
stata percepita l’ultima rata dei contributi
elettorali spettanti. Pertanto gli organi de-
liberanti dovranno procedere in merito allo
scioglimento della coalizione”. (pa.za.)
è stato attaccato sul piano della chiedersi se i dirigenti abbiano se-
coerenza, da Sergio Chiamparino, guito il metodo della concertazio-
con una argomentazione compa- ne con la loro base e i loro stessi
rativa efficace. Come mai Vendola sindaci (tutti quelli della valle sono
si oppone alla Tav in val di Susa, contrari) quando quella decisione
quando l’ha promossa lungo la era stata presa. Ai tempi della can-
tratta Bari-Roma? Il leader di Sini- didatura alle elezioni regionali
stra e libertà ha controbattuto co- Mercedes Bresso si giocò la riele-
sì: “Sì, ho promosso anche io l’alta zione (i voti dei No-Tav furono de-
velocità, ma sul territorio in cui go- terminanti) rifiutando persino di
verno non ci sono stati conflitti, incontrare gli oppositori del pro-
perché abbiamo promosso il me- getto nei giorni in cui disegnava la
todo della concertazione, e sotto- coalizione. Insomma, riaffiora un
posto al vaglio dei cittadini le scel- vizio antico che la maggioranza di
te che avevamo fatto”. E ha aggiun- Prodi (e la sinistra radicale soprat-
to: “Si governa con la persuasione, tutto) pagò carissimo. Quel dop-
non con i carri armati”. Per il Pd, piopesismo per cui quando si sta al
poi, esiste il problema inverso. E’ governo si manda giù tutto e quan-
favorevole alla Tav, molto polemi- do si sta all’opposizione si dice di
co con gli anti Tav, ma viene da no a tutto.
pagina 10 Mercoledì 29 giugno 2011

SERVIZIETTO PUBBLICO

SGARBI SHOW,
800 MILA EURO
AL MACERO
Dopo la chiusura del programma Rai,
la scenografia finisce nella spazzatura
di Carlo Tecce telespettatori (due milioni) imponente per una prima se-
hanno ammirato la raffinata rata.
uardate bene l'immagi- riproduzione di Raffaello: la

G
ne in pagina. Una fo-
tografia preziosa, qua-
si unica. Abbiamo pub-
blicato quel che sarà un re-
perto storico, un'opera clas-
sica e moderna insieme: la
scenografia del programma
di Vittorio Sgarbi, chiuso per
fallimento di ascolti, era tal-
mente avanti, troppo. E an-
che inutile, molto: così la Rai
ha ordinato la demolizione
immediata per far sparire
con un colpo di vanga 800
mila euro (mal) spesi. Pochi
Scuola di Atene che avvol-
geva un palco immenso, e
poi cariatidi in gesso, colon-
ne in stile dorico, ionico e
corinzio.
L'ESPERIMENTO televisi-
vo di Sgarbi è durato una pun-
tata, tre ore abbondanti. L'a-
zienda l'ha segato sul più
brutto – dati Auditel dramma-
tici per Rai1 – bruciando mi-
lioni di euro.
Non basta una fiammella per
cancellare un investimento
Per Viale Mazzini il conto è
aperto: il contratto con la so-
cietà Ballandi per 2,35 milio-
ni di euro, un milione di euro
per il critico con un accordo
in scadenza a dicembre, un
milione per i costi industriali
e di rete.
E ancora, la beffa per gli in-
serzionisti: 1,6 milioni di eu-
ro per una vetrina pubblici-
taria trasformata in scantina-
to per cinque serate su Rai1
con un minimo garantito del
18 per cento di share, e in-
vece Ci tocca anche Sgarbi, or vi
Vittorio Sgarbi sul palco del suo
programma per la prima e ultima
puntata. Alle spalle,
la riproduzione della Scuola di
Atene di Raffaello (FOTO LAPRESSE)
sbigottirà (anagramma del suo
nome) ha avuto vita breve e
faticosa con esordio-addio
un mercoledì di metà maggio
con l'8,27 per cento di share
e minimi monoscopici al
5,65, nel senso che il mono-
scopio tira di più.
Osservatore artistico e poco
matematico, il sindaco di Sa- Il conto è
lemi ha sempre rifiutato un
confronto numerico: “La te- ancora aperto:
levisione è estetica”.
L'ex scenografia di via Tibur- spreco
tina aveva il pregio di farsi
guardare e un difetto econo- complessivo
mico: la spesa aveva una ra-
gione se spalmata nel lungo di 4 milioni
periodo, ma per tre ore –
quasi 300 mila euro ogni 60 di euro per una
minuti, il rischio era calcola-
bile – era un lusso spropo- sola puntata
sitato persino per le casse

La lunga crisi di Loris Mazzetti

negli ascolti patite dalla Rai, le novità presen-
(pubbliche) di Viale Mazzini.
E finanche per le tasche pri-
vate.
soldi Rai. Adesso manca per-
sino il luogo della scompar-
di Mediaset tate sono state modeste. B. è il vero nemico delle
sue tv (i processi, il disastro elettorale del centro- NON HA PORTATO for-
sa, forse la scientifica potreb-
be rintracciare un pezzetto
destra, la magistratura ha dimostrato che durante i tuna la visita notturna di Sil- di acquerello o una pietra di
er la risoluzione dei contratti Rai il miglior alleato suoi governi è aumentata la corruzione: P3, cricca, vio Berlusconi, di soppiatto a statua: c'è il nulla in via Ti-
Pimposto
del servizio pubblico potrebbe essere B.: prima ha
di aprire il recinto (via Annozero, Ballarò, Vieni
P4, ecc.), l’inevitabile perdita di consenso si riper-
cuote inesorabilmente sulle sue aziende. Sua Emit-
mezzanotte con codazzo di
scorta negli studi romani tra
burtina, il programma è let-
teralmente al macero con le
via con me, Repor t, Parla con me, ecc.), poi ha ordinato ai tenza non è più in grado di muovere i flussi pub- ponteggi ancora bullonati e sue stravaganze e i suoi
fedelissimi di fare retromarcia. Per il cda del 7 luglio, blicitari a prescindere dagli ascolti di Mediaset (come scatoloni pieni di roba. Il Ca- gioielli.
è in atto il tentativo di recuperare il tempo perduto spiegò bene Sabina Guzzanti nell’unica puntata di valiere, però, annusava l’er- E pensare che Sgarbi, per li-
anche se un altro big ha lasciato la scuderia: Simona Raiot). Gli ennesimi editti di B. sono caduti nel vuoto. rore: “Struttura magnifica ep- mare il sacrificio di Viale Maz-
Ventura è passata con un contratto di esclusiva a Sky. Rispetto al passato, oggi, il silenzio non è più pos- pure troppo eccessiva. zini (circa 4 milioni di euro),
Che fine farà Rai2 senza Santoro e la Simo nazionale? sibile, grazie a La7 si è aperto il mercato. I suoi tor- Da noi non l'avresti mai fat- desiderava lasciare in eredità
Mediaset nei primi sei mesi del 2011 ha dimostrato di menti contro Santoro, Dandini, Fazio, Gabanelli, Sa- ta”, disse al padrone di casa la Scuola di Atene. Aspettan-
non essere in salute: notevole perdita in Borsa (calo viano rischiano di alimentare ulteriormente gli ascolti Sgarbi, infilzato da un com- do un erede del critico, oc-
del 30%, titolo al minimo storico: 3,044 euro), la pub- della tv della Telecom, che, in prima serata, vale già 5 mento resistente a qualsiasi cupare uno studio all'infinito
blicità, dopo il buon risultato del 2010, è tornata in punti di share (ogni punto corrisponde a circa 60 gesto scaramantico. In con- era l'ennesima spesa immo-
rosso: meno 5%, che si aggiungono all’incognita della milioni di euro di pubblicità). La7 ha semplicemente ferenza stampa con le oc- tivata per la Rai, ancora più
sentenza d’appello per il risarcimento Cir (lodo Mon- portato Mentana (epurato da Mediaset), a dirigere il chiaie evidente per il brindisi difficile che trovare uno sga-
dadori), debiti con l’Erario, crisi della società di pro- tg che ha illuminato la tv, vincendo in credibilità il nella notte a Palazzo Grazioli, buzzino per custodire il lasci-
duzione Endemol (debiti per 2 miliardi di euro), di cui confronto con gli altri tg. L’arrivo a La7 di campioni di il sindaco di Salemi parlava ai to di Sgarbi.
un terzo è proprietà di Mediaset. Per B. ancora una ascolto come Santoro, Saviano e Fazio, per Mediaset giornalisti mentre la Rai ca- La fine indegna è nella spaz-
volta gli interessi di Arcore sono più importanti di sarebbe un disastro. La7 ha anticipato tutti facendo lava la saracinesca sul pro- zatura.
quelli dell’Italia. L’arrivo di un probabile contrordine firmare i contratti agli epurati. I telespettatori sono gramma: “Fanno bene. Pote-
lo si è percepito alla presentazione del palinsesto serviti lo stesso, ai cani da guardia, invece, non resta va essere un matrimonio, è
delle tv del biscione, nonostante le sonore sconfitte che leccarsi le ferite. stato un funerale”. Soltanto
che la celebrazione, seppure
luttuosa, è finanziata con i

Diaspora viale Mazzini, la Ventura a Sky

PER SUPERSIMO CONTRATTO IN ESCLUSIVA PER DUE ANNI CON LA TV DI MURDOCH. CONDURRÀ “X FACTOR”
di Chiara Paolin blico, rischi di essere riconferma- Ovvero Sky Italia, la rete cui ap- messe ha segnato un altro passag- gato di Sky Italia –.
to con lode. Invece adesso Super- proda la pimpante conduttrice gio negativo: sotto accusa Stefano Simona è una delle
i piacerebbe molto diventa- Simo ha capito come stanno le portando la sua creatura predi- principali protago-
“M re una dirigente Rai. Ormai
lavoro in azienda da tanti anni".
cose nella Rai di inizio millennio:
se non hai un padrino potente,
letta, X-Factor, e anche un nuovo
ruolo artistico in combutta con
Bettarini, ex marito e rivalutato
esperto in studio, sotto attacco
l'immagine di un programma og-
niste della televi-
sione italiana.
Correva l'anno 2008 e Simona meglio far le valigie e migrare là Giampiero Solari, regista televi- gettivamente logorato da tanti an- La sua professiona-
Ventura era convinta di trovarsi dove l'equilibrio tra denaro, im- sivo: ieri l’annuncio ufficiale di ni di servizio. lità è straordinaria,
in un posto dove, se porti buoni pegno e successo è roba mate- due anni di esclusiva e nuovi pro- Già da un pezzo il direttore di così come la sua
risultati e novità gradite al pub- matica, mica politica. getti come testimonial, anche Rai2, Massimo Liofredi, aveva fat- bravura alla guida
per Sky Cinema. Poi si vedrà. to la sua proposta: via la stagio- dei più importan-
nata Ventura e largo alle fresche ti progetti dell’in-
UNA SVOLTA netta, che però grazie del duo Caterina Balivo-Be- trattenimento tele-
L’ULTIMA anteprima non sorprende affatto gli addetti
ai lavori. Negli ultimi mesi riunio-
lén Rodriguez per rianimare l'ap-
puntamento domenicale. Un'ipo-
visivo”. Come di-
re: sono pazzi que-
ni snervanti e approcci trasversali tesi che avrebbe chiuso il cerchio sti italiani che pri-
di Annozero avevano chiarito lo scarso deside-
rio aziendale di tenere in casa Si-
rosa di rete, visto che fu proprio
Simona a lanciare Belén nel 2008
ma sfornano un
personaggio credi-
ichele Santoro è tornato in tv, ieri in prima serata su Rai2, per l’ul- con l'Isola dei famosi assieme a tan- bile e poi lo molla-
M tima anteprima di Annozero. Va in onda “L’assassinio del mare”, re-
portage di Roberto Pozzan sulla crisi economica del settore della pe-
mona.
Sotto accusa i risultati in calo dei
suoi programmi storici, dall'Isola
te altre giunte poi alle cronache
come papi-girls. Adesso Lorenza
no alla concorren-
za senza batter ci-
sca. Santoro non dice niente sul suo futuro, ma approfitta per parlare di dei famosi a Quelli che il calcio. In una Lei ha deciso un cambio di stile: glio. Ma è l’ultima
Bisignani “giornalista non noto per i suoi articoli ma per le tangenti”, e delle ultime puntate, a dribblare per la domenica calcistica arriva moda Rai, come
che fa parte di quei personaggi che “in Italia gestiscono un potere che pallonate poco calcistiche era sta- Victoria Cabello, ironica e sem- insegnano i casi
serve ad accontentare quelli più intelligenti di loro” e “per questo che ta invitata Simona Began, la co- mai acida, ma mai ammiccante, Saviano e Santo-
in Italia il merito non è così importante”. Parla di tv, anche “che non ha siddetta Ape Regina dell'alveare mentre per i reality non ci sarà più ro (per ora).
parlato dei giovani per non ammettere che esistevano altri mondi oltre berlusconiano. "La Ventura è mes- tanto spazio, su tutte le reti Rai.
al Grande Fratello”. “Le droghe leggere assunte in modica quantità – ag- sa proprio male, vorrà ingraziarsi Certo la Ventura poteva fare an- Simona Ventura
giunge – fanno meno danni di certi bombardamenti mediatici seriali”. il premier e scappare a Mediaset" che altro: “Siamo molto orgogliosi saluta il servizio
dissero i malevoli. di questo accordo – ha detto Tom pubblico
Poi lo scandalo sul calcioscom- Mockridge, amministratore dele- (FOTO LAPRESSE)
Mercoledì 29 giugno 2011
SUI RIFIUTI IL CAPPIO DELLA LEGA
SENZA DECRETO SARÀ IL TRACOLLODomani il Consiglio dei ministri decisivo
La spazzatura napoletana è arrivata sotto Montecitorio
di Enrico Fierro
e abbiamo parlato del
“S
decreto? Lasciamo sta-
re”. Umberto Bossi li-
quida con ostentato
fastidio l'emergenza rifiuti a Na-
poli. Il decreto destinato a ria-
prire i flussi verso le regioni di-
sponibili (al Nord come al Sud)
i napoletani lo aspettano dal
primo giugno. È indispensabile
per tamponare questa fase e
consentire l'avvio del piano
della nuova giunta de Magistris
(differenziata al
70% entro la fine
dell'anno e im-
pianti di compo-
staggio e riciclo),
ma il dossier non è
stato portato nel
vertice di maggio-
ranza di ieri. Trop-
po forte il no della
Lega, troppo debo-
li le pressioni dei
deputati campani
del Pdl, indifferen-
te l'atteggiamento
di Berlusconi.
UN GIOCO sulla
pelle dei napoleta-
ni che sta facendo
salire la tensione. Ieri centinaia
di rappresentanti dei comitati
antidiscarica e dei movimenti
che hanno sostenuto l'elezioni
di Luigi de Magistris a sindaco
della città sono arrivati a Roma
per protestare. Cartelli e cori
contro la Lega e sacchetti neri
della spazzatura lanciati contro
l'ingresso della Camera. “La
nuova giunta comunale – dice
Pietro Rinaldi, consigliere co-
munale e rappresentante dei
movimenti – ha finalmente av-
viato un piano per risolvere de-
finitivamente l'emergenza, il de-
creto del governo è indispensa-
bile per dare alla città la possi-
bilità di portare fuori i rifiuti. Se
Vignali non si dimette, a Parma volano le botte
IL SINDACO: DEVO PORTARE A TERMINE IL RISANAMENTO. TENSIONE TRA CITTADINI E POLIZIA SOTTO IL COMUNE
di Fabio Amato
Parma
Lche,amanganellate,
giornata di Parma finisce a
sputi e cari-
con 500 cittadini inferoci-
ti sotto i portici del Comune, il
caldo umido che fa grondare di
sudore i carabinieri in assetto
anti-sommossa, dopo che qual-
che militare aveva persino so-
lidarizzato a mezza voce con i
cittadini imbufaliti: “Fosse per
me, ma io ho da fare quel che
mi dicono”. Ma nell'ennesima
crisi parmigiana c'è tempo an-
che per le lettere del primo cit-
tadino Vignali, un consiglio
consiglio comunale che salta
per “mancanza di parcheggio”,
e un accenno di manifestazio-
ne decisa, ma festosa.
Sono circa le due e mezza quan-
do le agenzie battono la comu-
nicazione che il sindaco Pietro
Vignali invia alla città. Dopo gli
undici arresti di venerdì scorso
che hanno fatto tremare il po-
tere locale, dopo l'abbandono
di due assessori e con il diret-
tore generale del Comune, Car-
lo Frateschi, in procinto di es-
sere silurato come capro espia-
torio per mantenere in vita la
maggioranza, in molti chiede-
vano le dimissioni del primo
giovedì il consiglio dei ministri
non lo approva Napoli sarà di
nuovo nel caos”. “La verità – ag-
giunge Antonio Musella, rap-
presentante dei comtati antidi-
scarica – è che sulla monnezza
napoletana in tanti stanno gio-
cando sporco. La Lega, innanzi-
tutto, ma anche Berlusconi or-
mai subalterno a Bossi per rima-
nere a galla. Mentre sull'emer-
genza ingrassano solo camorra e
lobby dell'incenerimento”.
A Napoli, intanto, la situazione
appare nettamente migliorata
cittadino. Vignali invece si limi-
ta a dire che non si ricandiderà
nel 2012, ma deve restare al
suo posto per portare a termi-
ne il risanamento dei disastrati
conti del Comune, che tramite
le partecipate ha accumulato
500 milioni di euro di debiti:
“Se rimango ancora in carica –
dice – non è per l'attaccamento
alla poltrona o per la mia car-
riera politica, ma soltanto per
ottenere i finanziamenti e ap-
provare i piani industriali che
sono necessari per pagare le
imprese, per non lasciare a me-
tà i cantieri di opere fondamen-
tali su cui sono stati già spesi
milioni, per mettere definitiva-
mente in sicurezza il sistema
Undici arresti,
due assessori
che mollano,
ma il primo
cittadino si
limita a scrivere
una lettera
rispetto ai giorni scorsi. La “con-
tabilità della monnezza” ci dice
che per terra ci sono “solo”
1400 tonnellate di rifiuti. Anco-
ra troppi, ma molti di meno ri-
spetto ai picchi raggiunti nei
giorni scorsi, quando le tonnel-
late di sacchetti che marcivano
al sole erano 2300-2500.
L'ASIA, l'azienda municipale
di rifiuti, sta lavorando con turni
di 24 ore al giorno. In molti quar-
tieri sono state sistemate le isole
ecologiche mobili per la raccol-
ta dei materiali in-
gombranti e per
un primo consi-
stente avvio di rac-
colta differenziata.
Rimane l'emer-
genza incendi, una
tragedia.
“I circa 300 roghi
appiccati nelle ul-
La “monnezza”
napoletana sotto
Montecitorio (FOTO ANSA) .
In basso, giro turistico
tra l’emergenza
(FOTO EMBLEMA)
delle società partecipate. Di-
versamente tutto questo sareb-
be a rischio”. Il sindaco omette
di dire che quel “rischio” è sta-
to creato proprio dalla sua
giunta, dalla moltiplicazione
delle aziende partecipate e dai
progetti faraonici. Una situa-
zione che chiunque venga do-
po di lui, sia un commissario o
un sindaco eletto, faticherebbe
a prendere in mano.
POLITICAMENTE, intanto,
va in scena il disfacimento della
maggioranza in Consiglio. La se-
duta salta per mancanza del nu-
mero legale. Un po’ sorridendo,
un po’ facendo finta di crederci,
si racconta che le assenze, so-
A difesa del palazzo Gli scontri di ieri a Parma sotto il municipio (F
POVERA ITALIA
time due settimane hanno bru- Magistris e l'assessore all'Am-
ciato 2100 tonnellate di rifiuti e biente Sodano che alle sei del
prodotto una quantità di diossi- mattino di ieri hanno fatto una
na procurata pari a quella che visita blitz ad un deposito dell'A-
produrrebbe il termovalorizza- sia per ringraziare i lavoratori da
tore di Acerra in dieci anni di giorni sottoposti a turni massa-
esercizio, con una aggravante. cranti. “Siamo qui – ha detto il
L'inceneritore ha un sistema di sindaco – per esprimere la vici-
dispersione delle diossine in at- nanza della nuova amministra-
mosfera, quella prodotta dai ro- zione comunale a chi, in prima
ghi si deposita immediatamente linea, è impegnato quotidiana-
sul terreno”, è l'analisi di Danie- mente a confrontarsi con diffi-
le Fortini, amministratore dele- coltà operative inimmaginabili
gato di Asia. Si sta cercando di e senza soluzione di continui-
uscire dall'emergenza, con de tà”.
Migliora la situazione, ma Napo-
Si lavora 24 ore
li può ripiombare nell'emergen-
za se domani il governo non ap-
prova il decreto che riapre i flus-
al giorno si verso le altre regioni. La ragio-
ne è sempre la stessa, banale e
per togliere drammatica allo stesso tempo:
non basta spazzare la città e rac-
cogliere i rifiuti, servono luoghi
l’immondizia, ma dove portarli. E non ci sono. Per-
ché domani si blocca la discari-
da giovedì non ci ca di Chiaiano, che raccoglie
100 tonnellate al giorno, men-
saranno più luoghi tre i due capannoni di Caivano e
Acerra (6500 tonnellate) tra un
dove portarla paio di giorni saranno colmi.
SCOLA a Milano
“Obbedisco al Papa”
l cardinale Angelo Scola, fino ad oggi Patriarca di Venezia,
Itamanzi,
è il nuovo arcivescovo di Milano. Succede a Luigi Tet-
che ha rinunciato alla guida della diocesi ambro-
siana per aver raggiunto i limiti di età. Lo stesso Scola ha
confermato la sua nomina di fronte alla comunità venezia-
na nella Sala Tintoretto, adiacente alla Basilica di San Marco:
“Lasciare Venezia dopo quasi dieci anni domanda sacrifi-
cio. D’altro canto la Chiesa di Milano è la mia Chiesa madre.
Accetto per obbedienza a papa Benedetto XVI”. Al nuovo
arcivescovo sono arrivati gli auguri di Giorgio Napolitano:
“Potrà proseguire anche a Milano il suo lavoro, avviato a
Venezia, in favore della reciproca comprensione tra le re-
ligioni, basata su accoglienza e mutuo rispetto”.
prattutto nel Pdl, siano dovute un gruppo di autonomi riesce
alla mancanza di posti auto che ad intrufolarsi all'interno del pa-
ha causato ritardi. Ma il messag- lazzo comunale. Dieci in tutto
gio è ovviamente un altro.
Fuori, intanto, la folla comincia
a radunarsi di fronte ad uno
raggiungono le sale ormai vuo-
te, da cui usciranno mezz'ora
più tardi, portati fuori dagli
schieramento imponente di ca- agenti attraverso l'uscita secon-
rabinieri, polizia, vigili urbani. daria. Ma ormai è saltato il tap-
Per due ore vanno in scena solo po. Qualcuno dei collettivi me-
cori e cartelli fantasiosi. Ancora no radicali se la prende con i
si respira l'effetto dell'ironia “compagni”: “Non si fanno que-
avanzata dalla vittoria del cen- ste cazzate per conquistare un
trosinistra alle amministrative palazzo vuoto”. Intanto però
quando si vede sfilare l'intera volano insulti, bottiglie, mone-
banda bassotti con sacchi di re- tine, gli agenti della polizia
furtiva in mano. Ci sono poi le schierati a difesa del portone
parodie degli slogan del primo entrano a contatto con i mani-
cittadino - “Parma, un modo di festanti e partono le prime man-
vivere: rubando” - e tanti fi- ganellate. La situazione degene-
schietti. Tutto fila liscio finché ra pochi minuti dopo, sono or-
mai le sei del pomeriggio pas-
OTO AMATO) sate, davanti all'ingresso princi-
pale, quando un gruppo di ra-
gazzi cerca di avvicinarsi al por-
tone. I carabinieri non ci pen-
sano molto e parte un'unica ca-
rica che basta ad allontanare la
gente dall'ingresso. Per risposta
volano ancora bottiglie e un lan-
cio di uova e monetine centra i
militari. La giornata finisce così,
con le due parti una di fronte al-
l'altra e la tensione altissima. “Al
prossimo consiglio comunale –
dice una signora – saremo anco-
ra qui”.
pagina 11
Sicurezza
a Roma,
il Pd
denuncia:
fallimento
Alemanno
di Silvia D’Onghia
Upionabitanti
poliziotto ogni 2.248
nel IV Munici-
romano, grande quan-
to Firenze, uno ogni 1.894
nel XIII, uno ogni 2.151
nell’VIII, quello della pur-
troppo tristemente famo-
sa Tor Bella Monaca. Il Pd
fa propria quella che era
stata la denuncia, a dire il
vero già nel dicembre
2009, del sindacato di po-
lizia Silp Cgil: il sindaco
sceriffo, Gianni Aleman-
no, che ha fatto della sicu-
rezza il cavallo di battaglia
in campagna elettorale, ha
fallito proprio su questo.
A DIFFERENZA di
quelli predatori (in aumen-
to negli ultimi sei mesi, se-
condo il Pd capitolino), i
reati sono in calo, ma que-
sto dipende dal fatto che la
gente denuncia sempre
meno. In realtà Roma è me-
no sicura, la presenza delle
forze dell’ordine si è dra-
sticamente ridotta a causa
dei tagli operati dal mini-
stero dell’Economia e la di-
stribuzione del personale
sul territorio andrebbe ri-
vista. Per esempio - diceva
il Silp nel 2009, dice il Pd
oggi - la città andrebbe ri-
disegnata in 5 quadranti,
ognuno dei quali dovrebbe
ospitare un nucleo delle
volanti. Oggi accade inve-
ce che le auto del 113 par-
tano tutte dal commissaria-
to di via Guido Reni, im-
piegando fino a un’ora di
tempo per raggiungere i la-
ti opposti della città. La
mancanza di offerte cultu-
rali adeguate accresce, poi,
secondo i Democratici, il li-
vello di insicurezza: se non
ci sono eventi a cui parte-
cipare, è più facile ubria-
carsi.
C’è poi un discorso più am-
pio, ma finora poco ascol-
tato: molte attività com-
merciali e immobiliari del-
la capitale (compresi molti
esercizi storici della Dolce
Vita) sono in mano alle ma-
fie, alla ‘ndrangheta in par-
ticolare. Il Silp lo denuncia
da tempo, il Pd ha presen-
tato invano alcune interro-
gazioni al ministro Maroni.
Ma forse per Alemanno
questa non è sicurezza.
pagina 12 Mercoledì 29 giugno 2011

ALTRI MONDI

Francia: Lagarde alla guida del Fmi Egitto: salvato il fratello del capo di al Qaeda
La nomina di Christine Lagarde alla guida del Fondo L’Alta Corte militare del Cairo ha annullato la condanna a morte
Monetario Internazionale è “una vittoria per la Francia”. inflitta nel 1998 a Mohammed al-Zawahiri, fratello minore di
Così l’Eliseo ha commentato la scelta del consiglio del Fmi Ayman al-Zawahiri, il terrorista egiziano alla guida di al Qaeda
che ha scelto la prima donna della sua storia che è andata a dopo la morte di Osama bin Laden, ucciso in Pakistan lo scorso
sostituire il connazionale Dominique Strauss-Kahn, travolto 2 maggio. Il fratello del leader di al Qaeda era stato condannato
da uno scandalo sessuale - lo stupro della cameriera di un a morte in contumacia 13 anni fa a causa della sua militanza in
albergo - per cui sarà processato in America. un’organizzazione jihadista. Processo da rifare.

MACELLAI CAMBOGIANI
PROCESSO ALLE OMBRE
Alla sbarra, 30 anni dopo, gli uomini del boia Pol Pot
Giustizia tardiva per un milione e mezzo di morti
di Maurizio Chierici di cumuli di pietre ed erano te- tro ieri arriva nell’aula dove il
schi ammonticchiati lungo le nuovo tribunale faticosamente
li ultimi maestri dell’orro- strade come ammonimento alle strutturato da compromessi Onu

G re vanno in tribunale per

spiegare come hanno uc-
ciso (a bastonate) un nu-
mero incerto di persone quando
non sopportavano di obbedire al
fanatismo che esasperava le “co-
muni” della rivoluzione cultura-
le cinese, incubo Khmer Rossi,
cambogiani rossi di Pol Pot. Tra il
’75 e il ’79 hanno assassinato un
milione e mezzo di disobbedien-
ti.
Disobbedire voleva dire non de-
nunciare chi portava gli occhiali,
chi parlava il francese saltellante
della colonia di Parigi, chi rifiu-
tava la “civiltà contadina” per
sfogliare libri la cui memoria era
proibita, o fare il medico, l’avvo-
cato, l’insegnante, vendere stof-
fe e ortaggi o raccogliere riso nel
nome della proprietà quando la
proprietà era stata abolita dai
profeti dello Stato padrone. De-
cideva le fantasie e la dieta di
ogni persona nella trasformazio-
ne di piccoli e grandi protagoni-
sti in contadini medievali. Il viag-
gio dei giornalisti che i “libera-
tori” vietnamiti accompagnava-
no nelle scoperte dell’orrore,
sfiorava trulli bianchi; in lonta-
nanza avevano l’aria innocente
Pol Pot era l’icona suprema, il sa-
cerdote sommo. Cultura parigi-
na, teatrante di mediocre suc-
cesso, leader dall’integralismo
spietato. Finito il carnevale ec-
colo davanti al tribunale che lo
condanna alla prigione eterna.
Ma la morte arriva quasi subito.
SCOMPARSO l’ideologo che
Pechino proteggeva con discre-
zione, tutto finito? Un po’ sì per-
ché l’età dei quattro ideologi su-
perstiti ondeggia tra i 79 e gli 85
anni. La loro pedagogia educava i
bambini a spiare “genitori tra-
sgressivi” tanto che fino a qual-
che tempo fa nelle campagne
lungo il Megonk se i giochi del-
l’infanzia trascinavano l’allegria
dei piccoli fra padri e nonni im-
pegnati in discorsi politici, il si-
lenzio pietrificava l’assemblea fi-
no a quando l’ultimo bambino
non usciva dalla sala degli adulti.
Il segno della paura sopravvive
nel pessimismo di possibili ritor-
ni. Se l’immagine di Pol Pot ac-
compagnava ogni passo cambo-
giano, l’ideologo sotterraneo,
acuminato e senza pietà, era il nu-
mero due, per lungo tempo fac-
cia senza nome: Nuon Chen. L’al-
lunghi cinque anni, decide l’ana-
lisi dei crimini con ritardo surrea-
le nell’aula gremita da testimoni
sopravvissuti e da discendenti di
famiglie scomparse nei gironi di
una follia senza nome.
Nuon Chen arriva trasandato co-
me un clochard che si è lasciato
andare. Ma non del tutto. I suoi
avvocati avvertono della decisio-
ne di voler rispondere alla “curio-
sità dei giudici” solo quando “ver-
ranno accolte le richieste di allar-
gare il periodo incriminato”. Non
più i quattro anni del delirio al po-
tere. Nuon Chen e gli altri preten-
dono che gli anni da considerare
devono cominciare all’inizio del-
l’escalation americana in Viet-
nam. Quei bombardamenti al na-
palm che bruciavano le rive del
Mekong e condannano genera-
zioni e generazioni a deformità
raccapriccianti da una parte e
dall’altra della frontiera. E allun-
gano ombre pesanti sulla rete dei
consiglieri dei governi insediati
dalla Cia a Saigon.
Dimitri Negroponte, per esem-
pio. Cresciuto all’ombra di Bush
padre e insediato nel trono di zar
dello spionaggio da Bush figlio. Si
è fatto le ossa tra Vietnam e Cam-
(FOTO ANSA)
bogia. E Graham Green ne ha an-
ticipato le fortune in un romanzo
famoso: L’americano tranquillo.
NUON CHEN e gli altri redu-
ci pretendono che il loro sadi-
smo venga considerato “legit-
tima reazione” alle bombe a
grappolo che avvolgevano nel-
le nuvole arancione i villaggi di
Cambogia e Vietnam. Fra i do-
cumenti depositati dalla dife-
sa, la voce di Bob Dylan, due
video contro l’ipocrisia che
Il temuto Nuon Chen, ridotto come un clochard, in aula (FOTO AP)
Il terribile vice
del sanguinario
tiranno,
presente
in tribunale,
oggi sembra
un clochard
ancora brucia la memoria
americana.
Le tossine dei processi di Norim-
berga infastidiscono il passato e il
presente. I fantasmi dei compa-
gni di Pol Pot non sono cascami
degli anni quasi dimenticati. Ri-
propongono il dubbio che ac-
compagna mezzo secolo della
nostra storia: la responsabilità
delle superpotenze nel giocare
con le ambizioni di leader gonfia-
bili da sgonfiare appena strategie
e finanze suggeriscono conve-
nienze diverse. E gli assassini sop-
portati e nutriti da Cina, Russia e
Stati Uniti non servono più. Van-
no scaricati nell’ignominia: da
Pol Pot, Nuon Chen, Saddam
Hussein.
BIN LADEN, adesso Ghedda-
fi. Con la dignità morale di chi sin-
tetizza le inquietudini di ogni Pae-
se del mondo, la risoluzione delle
Nazioni Unite potrebbe non se-
parare i sacrilegi dei responsabili
dei massacri a bastonate ai sacri-
legi sofisticati di burattinai nasco-
sti sotto gli slogan di strane demo-
crazie e nella concretezza delle
strategie economiche.
Il processo cambogiano è solo
una curiosità lontana. Invece po-
trebbe aprire un nuovo umanesi-
mo e ridiscutere i dogmi di No-
rimberga. Mostri e mandanti nel
tribunale della storia.

NUOVA COSTITUZIONE Referendum il 1° luglio

Marocco, il re mette ai voti la democrazia

di Ludina Barzini
Rabat
e contestazioni del “movi-
Lhanno
mento del 20 febbraio” non
risparmiato il Marocco
e le rivendicazioni sono state:
più democrazia, lotta contro la
corruzione, lavoro per i disoc-
cupati, richieste sociali ed eco-
nomiche e una soluzione per il
Sahara occidentale. Il 9 marzo
il re Mohammed VI, 47 anni, ha
promesso al Paese una nuova
Costituzione nel segno di una
maggiore democrazia. Il 17
giugno il re dichiara compiuta
la missione intrapresa e la Co-
stituzione sarà oggetto di un
referendum popolare per l’ap-
provazione il primo luglio.
esecutivo con un Consiglio dei
ministri costituzionalizzato. Il
re è garante come capo di Stato
dell’unità territoriale ed è capo
dei credenti musulmani ed
ebrei”.
In accordo con Mahammed
Moatassim consigliere del re
per gli Affari costituzionali Ab-
deltif Mennouni è stato chiama-
to a presiedere la commissione
delle riforme costituzionali che
ha scritto il testo e mi spiega
che “La riforma tocca gran par-
te dell’esistente: c’è un franco e
netto processo di democratiz-
zazione in corso. Abbiamo an-
che ascoltato le richieste uscite
dalle dimostrazioni e le rivendi-
cazioni del movimento 20 feb-
braio e i tempi sono maturi per
“Questo Consiglio non è più
consultativo, oggi ha il potere
di indagare e rispondere alle la-
mentele dei cittadini su presun-
te violazioni. Abbiamo il potere
di visitare tutti i centri dove la
libertà dei cittadini è limitata:
prigioni, ospedali psichiatrici,
commissariati”.
El Yazami aggiunge che “nel
Paese sono in corso delle tra-
sformazioni sociologiche pro-
fonde al quale non si pone suf-
ficiente attenzione: l’emergere
della gioventù come forza so-
ciale – il 43 per cento dei gio-
dei giornalisti arrestati. E non
sempre i giudizi si svolgono nel
modo giusto. Dobbiamo al più
presto avere una legge sulla
stampa”.
IL MEDICO Mohammed
Cheikh Biadilla, presidente del-
la Camera dei consiglieri che si
trasformerà nella Camera delle
Regioni, viene dal Sahara occi-
dentale e suo fratello ha fonda-
to il movimento politico e mi-
litare del Polisario, attivo in
quella zona. L’Algeria ha preso
gli abitanti e dei pezzi di terri-
di Giampiero Gramaglia
tori marocchini e da anni ha
chiuso le frontiere con il Ma-
rocco.
In un’ala del Parlamento, nel
suo ufficio, Biadillah racconta
che “questa gente è rifugiata,
non ha la libera circolazione,
non può muoversi, se non con
un salva–condotto e vive se-
questrata senza diritti; la scelta
arbitraria fatta dagli algerini ha
diviso molte famiglie che da ol-
tre trent’anni non si sono più vi-
ste”. Il ministro degli Esteri Taib
Fassi Fihri è tornato da pochi
giorni dagli Stati Uniti dove ha
incontrato il delegato dell’Onu
Christopher Ross: “Le varie
proposte negoziate finora sono
fallite. Siamo arrivati a una riso-
luzione più precisa dove si
chiede il censimento della po-
polazione rifugiata da più di
trent’anni: la questione del
Sahara può essere risolta se-
condo i termini del diritto in-
ternazionale”.
Intanto, dal risultato del refe-
rendum del 1° luglio si capirà se
la risposta del re con la nuova
Costituzione soddisfa le piazze
marocchine.

IL PARLAMENTO sarà
sciolto, sarà formato un gover-
no provvisorio incaricato di at-
tuare le riforme e nuove elezio-
ni sono previste nel tardo au-
tunno. “Il re ha detto che è
giunto il momento di passare a
una nuova fase dell’organizza-
zione politica. Possiamo de-
centrare il potere e creare tra
l’altro una Camera delle Regio-
ni dove siedono governatori
non più designati ma eletti”,
spiega il ministro degli Esteri
Taib Fassi Fihri, 53 anni, un di-
plomatico di carriera, nel suo
ufficio a Rabat. “Il primo mini-
stro sarà espressione del parti-
to che vince le elezioni e il go-
verno avrà maggiore potere
una separazione dei poteri in-
dipendenti dal potere esecuti-
vo responsabile davanti al par-
lamento. La riforma modifiche-
rà il sistema politico dando ai
giovani la possibilità di emerge-
re”.
Viene anche istituito un potere
giudiziario indipendente e au-
tonomo rispetto al ministero di
Giustizia e un certo numero di
diritti sono riconosciuti: la li-
bertà religiosa, libertà di circo-
lazione, parità fra uomo e don-
na. La lingua berbera amazigh
diventa lingua ufficiale con l’a-
rabo. Il 3 marzo scorso è stato
creato il Consiglio nazionale
dei diritti dell’uomo presiedu-
to da Driss El Yazami, che è sta-
to per anni in esilio in Francia:
Re Mhoammed VI (FOTO ANSA)
vani sono sotto i 25 anni –, la
visibilità sociale delle donne e
l’importanza di Internet: i gio-
vani non sono più solo maroc-
chini, fanno parte della mon-
dializzazione. Con la stampa ci
sono stati problemi e ce ne sa-
ranno ancora. Ci sono talvolta
Irrespirabile l’aria di Firenze
per Monna Lisa
CI SONO COSE, parole, persone italiane
magiche, che basta evocarle e subito fanno
titolo sulla stampa estera. Nel bene e nel
male. Nel bene, la Gioconda, la Ferrari, una
volta la Juventus (adesso, manco più l’Inter).
Nel male, bè, lasciamo perdere, che qui non
c’entra... Perché qui parliamo di Monna Lisa e
del suo ultimo viaggio (mancato): s’è appena
attenuata sui giornali, specie americani e
britannici, l’eco della ricerca dei resti della
vera Gioconda ed ecco che il rifiuto del
Louvre di prestare il dipinto di Leonardo a
Firenze perché vi sia esposto desta
l’attenzione, e un briciolo di indignazione, del
Telegraph e di altri quotidiani e chiama alle
armi a difesa del Louvre la stampa francese. Le
Figaro dedica a spiegare perché Monna Lisa
non può lasciare il museo la sua home page e
ben tre pagine di foto, interviste e servizi del
supplemento “arte e cultura”: il dipinto è
fragile, il supporto di legno ha una fessura che
si allarga quando l’opera lascia il contenitore
isotermico. E guai a chi osi pensare che il
Louvre sia geloso: presta tra le 120 e le 180
opere l’anno, ma la Gioconda no, en garde a
vue, scrive Le Figaro. Invece, altri tesori italiani
girano il mondo, come lo Stradivari, per El Pais
“la Monna Lisa delle quattro corde”, venduto
per beneficenza a 9,8 milioni di sterline
(Times), un prezzo record (Les Echos).
Mercoledì 29 giugno 2011
Atene, fiamme e paura
In piazza i black bloc
VIOLENTA REAZIONE DELLA POLIZIA
ARRESTI E FERITI TRA I MANIFESTANTI
di Roberta Zunini
inti o veri che fossero, i
F black block greci che ieri
hanno spaccato vetrine e
distrutto bar e negozi nei
dintorni di piazza Syntagma ad
Atene, sono una frangia esigua
del movimento anarchico e non
hanno nulla a che fare con gli
“indignati” che da oltre un mese
manifestano contro il nuovo
piano di austerity che dovrebbe
essere approvato oggi dal Parla-
mento. Ma questi pochi vandali
di nero vestiti e incappucciati
sono bastati a far reagire in mas-
sa la polizia. E a farne le spese
sono stati in tanti.
”I provocatori li aspettavamo,
così come i lacrimogeni e le
manganellate, per questo abbia-
mo allestito vicino a piazza Syn-
tagma un pronto soccorso e una
farmacia molto efficienti e for-
niti”, dice Jorgos Pittas, volonta-
rio e traduttore del sito “Real
Democracy”, l’organo ufficiale
dell’assemblea popolare, che
organizza le proteste. La prima
giornata di assedio pacifico al
Parlamento greco da parte degli
indignati nei confronti del go-
verno Papandreu e di tutta la
classe politica greca, si è conclu-
sa con ventun feriti e cinque ar-
resti. Ma oggi la situazione po-
trebbe degenerare, perché la
“Casta”, grazie all’appoggio del-
l’opposizione, dovrebbe riusci-
re ad approvare entro sera o al
massimo domani, il contestato
pacchetto di tagli per 28 miliar-
di di dollari, richiesto per sbloc-
care il prestito europeo ed evi-
tare il fallimento della Grecia.
Il rialzo di Wall Street e delle bor-
se mondiali, però non è dovuto
tanto all’avvicinarsi del voto fa-
vorevole ai tagli, quanto al pia-
no francese volto a riscadenzare
il debito della Grecia. “Ha come
condizione” un rating di “no de-
fault” sui titoli ellenici, ha scrit-
to il network Bloomberg dopo
aver preso visione della bozza di
proposta.
Il punto è cioè rimandare il rim-
borso dei prestiti in essere sen-
za che questo figuri come ban-
carotta. Ma per l’agenzia di ra-
ting Fitch la Grecia sarà consi-
derata “molto probabilmente”
insolvente se i creditori verran-
no coinvolti nel nuovo piano di
salvataggio di Atene con condi-
zioni per loro sfavorevoli. In una
lettera al Financial Times, David
Riley, responsabile per i rating
sovrani di Fitch, ha scritto che
“in uno scenario del genere l’a-
genzia procederà molto proba-
bilmente a porre in stato di de-
fault la Grecia”. Una bancarotta
che, però, non spaventa più la
maggior parte dei greci e nem-
meno alcuni noti economisti
come Yanis Varoufakis e Dimitri
Kazakis, che hanno aderito al
movimento di protesta attraver-
so la messa a punto di piani eco-
nomici alternativi, consegnati
all’assemblea popolare.
“La bancarotta non ci traumatiz-
za più perché di fatto la stiamo
vivendo da quando lo scorso an-
pagina 13
RIVOLUZIONI
Kabul: assalto talebano all’Intercontinetal, morti e ostaggi Medio Oriente: presto nuovo piano di pace
I talebani hanno attaccato l’hotel Intercontinental di Kabul, il più Il Quartetto dei mediatori per il Medio Oriente (Russia, Usa,
grande conosciuto e sorvegliato della capitale afghana, frequentato Onu e Ue) presenterà alla prossima riunione in programma
soprattutto da occidentali. In serata dalle notizie della televisione locale a Washington l’11 luglio un nuovo piano di pace israelo-
Tolo News, uomini armati avrebbero fatto irruzione nell’albergo palestinese per scongiurare che l’Anp ottenga a settembre
intorno alle 23 ora locale. Almeno dieci persone sono rimaste uccise o dalla maggioranza dell’Assemblea generale dell’Onu un
ferite. Altre fonti parlano di un attentato compiuto da almeno quattro riconoscimento unilaterale, come vorrebbe il presidente Abu
kamikaze cui è seguita una sparatoria. Mazen. Per Israele salterebbero anche gli accordi di Oslo.
se”, dice Athina, una insegnante
di matematica che vive ormai in
piazza Syntagma. Nel frattempo
lo sciopero di 48 ore, iniziato ie-
ri, ha bloccato tutto il Paese e an-
che il traffico internazionale:
l’aeroporto della capitale e il
porto del Pireo sono chiusi visto
che tutti i sindacati dei lavora-
tori hanno aderito allo sciope-
ro. “La nostra mobilitazione
continuerà fino a quando reste-
rà in vigore questa politica”, ha
detto un portavoce della Confe-
derazione generale dei lavorato- Il primo marzo scorso la partita fra i rossi di Palestina e il Pakistan (FOTO ANSA)
ri.
no il governo aveva preso il pri- vano promesso di usare i soldi Chi è arrivato ad Atene da tutta Afghanistan-Palestina
mo prestito europeo in cambio del primo prestito per dare una la Grecia per questa giornata
di aumenti smisurati delle tasse spinta all’economia e noi pove- cruciale si è organizzati con SOGNO MONDIALE, TRA TERRORISMO
e soprattutto della svendita ai
privati delle risorse pubbliche
come il Pireo e l’aeroporto di
Atene – dice Olimpia che ha
preso parte alle proteste fin dal-
racci ci siamo cascati ma hanno
solo svenduto le uniche realtà
produttive del Paese come il
porto del Pireo. Non sarà un
nuovo prestito a risolvere i pro-
mezzi privati: migliaia di perso-
ne che non hanno più nulla da
perdere, molti sono professio-
nisti quarantenni che hanno
perso il lavoro nell’ultimo an-
E OCCUPAZIONE MILITARE
È PIÙ DI UNA PARTITA DI CALCIO
l’inizio –, accettare un nuovo blemi strutturali di questo Pae- no.
prestito significa aggiogare il di Giampiero Calapà pata) di Palestina della nazio-
nostro destino al pagamento de- e Cecilia Dalla Negra nale di calcio senza nazione,
gli interessi sul debito. È un nel nuovo stadio di Al-Ram
meccanismo perverso che ci a crescita del nostro cal- (vicino a Ramallah, la città
rende schiavi”.
La piazza dice che rimarrà in
“L cio non ha a che fare so-
lo con lo sport, ma con la co-
quartier generale dell’Anp).
La Federcalcio palestinese,
protesta a oltranza finché il go- struzione di una nazione in- affiliata alla Fifa (l’impero
verno Papandreu non cadrà. La dipendente – spiega il calcia- mondiale del pallone) dal
gente non si fida più della classe tore 26enne Murad Ismael – 1998, non ha mai giocato in
politica. “L’anno scorso questi Quando una Nazionale stra- casa, per motivi di sicurezza
politici corrotti e incapaci ave- niera viene a giocare qui, si- e per le limitazioni dovute al-
gnifica che quel Paese rico- l’occupazione militare di
nosce l’esistenza dello Stato Israele dei cosiddetti Terri-
“Ci aspettavamo palestinese”.
Infatti, mentre il Medio
tori palestinesi. Il nuovo sta-
dio è stato inaugurato due
questi Oriente attende con il fiato
sospeso gli eventi di settem-
mesi fa dal campione del
mondo francese Lilian Thu-
provocatori bre, l’annunciata proclama-
zione unilaterale dello Stato
ram, costruito grazie agli aiu-
ti di Francia, Germania, Onu
di Palestina, il 3 luglio alle 17 e Fifa, vanta 9 mila posti.
Adesso protesta scenderanno in campo a
Al-Ram le selezioni nazionali A CONVINCERE Israele
ad oltranza palestinese e afghana. a permettere la realizzazione
Le qualificazioni mondiali a di questo stadio, con un’in-
fino alla caduta “Brasile 2014” sono già nella tensa attività diplomatica, è
Storia, perché segneranno stato il presidente della Fe-
del governo” quest’esordio in terra (occu- dercalcio palestinese Jibril
Scene di guerriglia urbana a Atene. Sotto, poliziotti con un’indignata (FOTO FABIO BUCCIARELLI) Rajoub, un ex attivista, ex ca-
po della Sicurezza in Cisgior-
Israele accusa dania e membro del partito
Al Fatah. Prima della diplo-
“Terroristi sulle navi per Gaza” mazia calcistica, Rajoub, ha
conosciuto violenza e prigio-
ne: aveva 17 anni quando
con una granata colpì dei sol-
di Stefano Citati sia stato postato da un sito del primo ministro israeliano) – e a suon dati israeliani. Venne arresta-
inviato a Corfù di richieste di verifiche dei documenti di viaggio delle 12 imbar- to e rinchiuso per altri dicias-
cazioni. sette anni in carcere, metà
liche danneggiate, carte bollate non adeguate, video taroccati, “Le questioni umanitarie non gli interessano. Gli attivisti-terroristi
Eall’ancora
parole e minacce di sangue. La Flottiglia per Gaza è ancora
nei porti greci ma la battaglia – per ora solo virtuale – con
cercano uno scontro, cercano sangue, vogliono molte immagini da
rilanciare sulle tv”, suggella la giornata di schermaglie il ministro degli
della sua vita, prima di ritor-
nare a Ramallah e prendere
in mano la guida del calcio di
gli israeliani è già partita e si fa sempre più accesa. Esteri israeliano Lieberman, falco dell’esecutivo israeliano. E anche Palestina. Prima era quasi im-
La “Stefano Chiarini”, la nave italiana della Flottiglia, giace nel porto alle accuse di avere a bordo li- possibile disputare una parti-
di Kherkira, Corfù, attorniata dalle lance della capitaneria di porto, e quidi chimici con i quali aggre- ta per i palestinesi: nel 2007
più che una misura di sicurezza pare una coercizione. Invece, in un
altro porto, l’albero delle eliche dell’imbarcazione “Giuliano” – la nave
Il ministro dire i militari della stella di David
la Flottiglia risponde che, volen-
Israele negò l’espatrio a di-
ciotto calciatori che doveva-
greca della Flottiglia – è stato tranciato con una missione subacquea.
“Sabotaggio che ci rallenta ma non ci ferma”, spiegano gli orga-
Lieberman: do, si possono controllare tutti i
carichi imbarcati.
no giocarsi a Singapore le
qualificazioni mondiali. Og-
nizzatori della missione umanitaria che tentano di non alzare i toni
per non complicare la posizione delle autorità greche, prese tra i
“Cercano Così, da una parte gli americani
della Freedom Flotilla 2 ultima-
gi, grazie al lavoro di Rajoub, i
dirigenti sportivi israeliani
fuochi della protesta – ad Atene scontri tra polizia e manifestanti nel no l’addestramento alle tecni- hanno aperto una linea tele-
primo giorno di sciopero generale – e le pressioni del governo di sangue” che di resistenza passiva, into- fonica diretta con i loro col-
Gerusalemme . nando cori pacifisti, e dall’altra leghi palestinesi: intervento
Governo che non si accontenta di missioni sottotraccia, ma starebbe Sabotata le truppe della marina israelia- immediato se un atleta, un al-
mettendo in campo ogni tipo di mezzo, anche mediatico – ne è prova na rifiniscono l’addestramento lenatore o un dirigente pale-
il video del gay americano che accusava la Flottilla di averlo scartato la nave greca all’operazione militare che stinesi venissero fermati ad
per il suo orientamento sessuale (firma evidente a suo dire che alla preannunciano contenuta, per un check point o all’espatrio
guida degli attivisti occidentali c’è l’omofoba Hamas; video che pare della Flottiglia evitare la strage di un anno fa: per partecipare a una com-
nove morti. petizione sportiva.
“Più siamo trasparenti, più sia-
mo efficaci nei confronti degli israeliani”, spiega con un sorriso con- I CALCIATORI afghani
tagioso Vauro, mentre raggiunge in auto Corfù. Ed anche per questo, non hanno ancora ricevuto
e per smentire puntualmente le affermazioni israeliane sulla natura l’ok di Tel Aviv per entrare in
estremista della missione, si sta evitando con cura la presenza di Cisgiordania, ma tutto do-
possibili provocatori a bordo che non snaturino lo spirito pacifista. vrebbe andare per il meglio
Ma in Israele ieri sul quotidiano Maariv il titolo d’apertura in prima in questo appuntamento con
pagina era: “Vengono per uccidere”: fra gli attivisti filopalestinesi la Storia. Prima, però, c’è la
diretti a Gaza ci sono anche militanti di Hamas e dell’Ong turca Ihh partita di andata: si gioca og-
(che un anno fa sulla nave passeggeri Marmara fu protagonista di una gi, alle 16, a Tursunzade, in
resistenza attiva al blitz della marina israeliana). Per gli israeliani Tajikistan. Siccome la Storia
questi sarebbero pronti a uccidere gli uomini della marina. Notizie che è crudele, infatti, a Kabul,
hanno trovato sponda, appunto, nel ministro degli esteri dell’ultra- per motivi di sicurezza, non
destra israeliana, Lieberman: “A bordo della Flottiglia ci sarà il nocciolo si può giocare. Quindi, sono
duro degli attivisti terroristi. Si tratta di attivisti di importanza centrale, gli afghani ad esser costretti a
attivisti del terrorismo” i quali sembrano, ha avvertito, lanciati a “un ricorrere al campo neutro.
confronto”. “Sapremo comunque far fronte alla Flottiglia” ha mi- Loro che una nazione, nono-
nacciato Lieberman. stante tutto, ce l’hanno.
pagina 14 Mercoledì 29 giugno 2011

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out
OMAGGI POSTUMI

MONTANELLI Pastore Clooney Antonacci Rosella Sensi

Inviato speciale Zamparini

se lo tiene:
“Aspetto
una grande
La prossima
fiamma?
I bookmaker
scommettono
Conquista il
Colosseo:
recital
domenica
Lascia il cda
della Roma,
al suo posto
Paolo

nella storia
offerta” sulla Bullock prossima Fiorentino

Con i suoi libri vendeva milioni di copie,

lo ignoravano. A dieci anni dalla morte un volume a più voci colma la lacuna
Esce in libreria la raccolta di saggi
dedicati a Montanelli “Uno
storico di nome Indro”, a cura di
Luigi Bruti Liberati (Lampi di
stampa-Il Libraccio). Anticipiamo
di seguito una parte
dell’introduzione.
di Luigi Bruti Liberati
eppure gli storici di professione
era già stato in vita, per opera
della cultura accademica pro-
gressista che lo aveva da sempre
marchiato come un anticomu-
nista rozzo, volgare, in sostanza
incolto. Che questo anticomu-
nista vendesse milioni di copie
della sua Storia d’Italia era un dato
non rilevante. E non interessava
che milioni di italiani si fossero
insofferenza al mondo della sto-
riografia ufficiale. E da questa ve-
niva ricambiato con un assoluto
silenzio. Una strana situazione di
totale impermeabilità nella qua-
le si ignorava l’inaudito caso di
un giornalista che pubblicava
diecine di libri di storia con un
eccezionale successo di vendite.
In molti casi è noto che ‘i profes-
messa in evidenza in biblioteca.
Dal canto suo, Montanelli asse-
riva di essersi voluto ispirare al
modello degli storici anglosasso-
ni. Di avere cioè voluto, come lo-
ro, scrivere di storia con un ap-
proccio e un linguaggio accatti-
vanti per il comune lettore. (...).
LA QUESTIONE è intricata. Si
sono prescindere, sia pure con le
dovute cautele, anche in altri ca-
si la penna di Indro brillò per fe-
lici intuizioni. E in questi casi ar-
ticoli pur brevi diventavano dei
veri e propri saggi interpretativi.
Saggi, è il caso di dirlo, scritti con
maestria e profonda conoscenza
della psicologia dei personaggi
oggetto di studio. In Montanelli,
mente ingiusta. Atteggiamento
strano in un tempo di contrap-
posizioni politiche e ideologi-
che. E quello non era, si badi be-
ne, il Montanelli deberlusconiz-
zato post-1994, ma il fiero anti-
comunista della sua ‘prima vita’.
Il fatto è che Indro, come dice
Giorgio Rumi, non scriveva per i
professori, scriveva per il paese.

“N
on siamo qui a seppellire Mon-
tanelli, ma neppure a lodarlo”.
Parafrasando l’immortale Giulio
Cesare di William Shakespeare,
questo è stato il motivo ispira-
tore che ha mosso i docenti di
Storia contemporanea dell’Uni-
versità Statale di Milano a fare i
conti con le ‘storie’ di Indro
Montanelli. Per la prima volta
nel panorama culturale italiano
un gruppo di storici professio-
nisti si è confrontato con il prin-
cipe degli storici dilettanti. Il ri-
sultato non è un’agiografia o
una pubblicazione celebrativa
(troppe ve ne sono state), e nep-
pure un’acrimoniosa disanima
ipercritica, ma una seria discus-
sione condotta con gli strumen-
ti rigorosi della ricerca storica.
Montanelli, in effetti, sepolto lo
avvicinati alla ‘loro’ storia attra-
verso questi libri. In una parola,
la storiografia ufficiale ha sem-
pre del tutto ignorato il Monta-
nelli ‘storico’. Lodato, invece,
Montanelli lo fu da vivente e
sempre da quella stessa cultura
progressista che improvvisa-
mente, nel 1994, lo ‘scoprì’ do-
po il suo divorzio da Silvio Ber-
lusconi e la sua poco elegante
cacciata dal Giornale da lui fon-
dato. Quasi che il berlusconi-
smo e l’antiberlusconismo assu-
messero la valenza di misuratori
culturali. Il che la dice lunga sul-
la coerenza e la capacità di giu-
dizio di molti intellettuali.
OGGI, lontani dalle polemiche
spicciole e a dieci anni dalla
scomparsa di questa singolare fi-
gura di intellettuale conservato-
re, è invece possibile aprire un
dibattito scevro da pregiudizi, at-
tento alla realtà dei fatti e basato
su una rigorosa analisi degli scrit-
ti di quello che abbiamo definito
“uno storico di nome Indro”.
Ma si sgombri subito il campo da
un equivoco. Storico, nel senso
inteso dall’accademia italiana,
Indro non lo fu mai e neppure
volle esserlo. Anzi, dall’alto delle
pile delle sue Storie vendute,
guardava con un certo distacco e
sori’ leggevano la Storia d’Italia a
casa loro, ma mai l’avrebbero
consigliata a un loro studente o
è di fronte a uno storico, a uno
‘storico’, a un divulgatore oppu-
re a un giornalista prestato alla
storia? La risposta apparirà evi-
a differenza di certi brillanti gior-
nalisti di oggi, la ‘bella scrittura’
non ha mai prevaricato sui con-
tenuti e anzi, nella sua limpi-
Resta da affrontare un punto
controverso. Si tratta dell’anno-
sa questione relativa all’attendi-
bilità di Montanelli. Se cioè i re-
soconti giornalistici e quelli più
propriamente storici del nostro
autore fossero sempre accurati e
potessero nel tempo superare il
vaglio della verifica e della criti-
ca.
SANDRO GERBI e Raffaele
Liucci, nell’introduzione a Lo
stregone, hanno con acutezza sin-
tetizzato i termini del problema.
Due erano, secondo loro, i ‘ca-
noni’ che guidavano Montanelli
nella sua scrittura. “Io c’ero”, nel
senso “che solo chi abbia mate-
rialmente assistito a un fatto sia
autorizzato a parlarne”. La “di-
chiarata preferenza del ‘verosi-
mile’ rispetto al ‘vero’”. Sono os-
servazioni inquietanti e che pre-
se alla lettera minerebbero alla
base il valore dell’intera opera
giornalistica e
storica del nostro
autore. Ma natu-
ralmente Gerbi e
Liucci non inten-
devano liquidare
in modo tanto
sbrigativo il gior-
nalista-storico og-
getto della loro
Uno storico di così seria ricerca.
nome Indro Il punto vero era
Aa. Vv., L -I quello di ‘capire’
AMPI DI STAMPA L

IN LIBRERIA di Nanni Delbecchi dente al lettore che avrà avuto la dezza, ha fatto da supporto al- L , . 300, 20
IBRACCIO PAG . Montanelli, capir-
EURO

pazienza di leggere questo libro l’analisi, che risulta dunque Sotto, Indro ne anche gli erro-
LA VENEZIA CAPOVOLTA DI INDRO fino in fondo. Montanelli era un
po’ di tutto questo, ma soprattut-
to, come egli stesso si definì, era
chiara, precisa e pensosa.

he differenza c’è tra un editore e un
C padrone? Per Silvio Berlusconi,
nessuna. Per Montanelli la differenza
c’era, eccome. Al punto da farlo dimettere
dal giornale che aveva fondato quando il
suo editore scese in politica. La storia della
partita a scacchi che ne seguì si può
rileggere in “Io ve l’avevo detto” (Rizzoli),
la raccolta degli articoli dedicati al
Cavaliere dal 1993 al 2001 apparsi sul
Giornale, La Voce e il Corriere della Sera,
ora raccolti in volume. Per capire come sia
finita quella partita, la cui posta in gioco è
il rapporto tra libertà di stampa e conflitti
di interesse, basta confrontare le prime
pagine del Giornale e del Fatto
Quotidiano. In libreria si può trovare
anche uno straordinario Montanelli
citizen journalist; in “Per Venezia”
(Marsilio) Nevio Casadio ha raccolto le tre
inchieste dedicate alla città lagunare e il
documentario andato in onda su Rai2 nel
’69. Seduto sul sagrato della Basilica della
Salute, Montanelli racconta di avere
girato il film-inchiesta “per mostrare non
le bellezze, ma le miserie di Venezia”. Il cui
splendore passato, contrapposto al
degrado presente, diventa una metafora
dell’Italia stessa. E mancavano ancora 42
anni per arrivare fino a oggi.
‘soltanto un giornalista’. Mirabi-
le understatement in un’Italia do-
ve tutti sono ‘professori’, ‘dotto-
ri’, ‘commendatori’, ‘eccellen-
ze’, ‘onorevoli’, ‘presidenti’ e co-
sì via. (...) Nel panorama della
stampa italiana non è mai appar-
so, e dubito che apparirà in fu-
turo, una figura del suo stampo.
Un uomo capace di scrivere, e
vendere, innumerevoli libri di
storia, ma al contempo in grado
di pubblicare reportage ed edi-
toriali di cui alcuni hanno ‘fatto
la storia’.
Ma se quegli scritti rimarranno
per sempre delle vere e proprie
fonti da cui gli storici non pos-
NE ABBIAMO un ottimo
Montanelli nella sua
casa di Milano nel
1951(F C )
ri e le imprecisio-
ni, ed è proprio
questo che un ot-
OTO ONTRASTO
esempio in un articolo del timo libro come
1954 dedicato al ‘caso Oppe- Lo stregone ha voluto fare. L’a-
nheimer’.. In esso difatti la pen- more per il ritratto impressioni-
na di Montanelli, di solito causti- stico, la ricerca dell’immagine
ca e spesso irridente e ingenero- efficace prendevano spesso la
sa, dimostrava un’inedita capaci- mano al Montanelli giornalista
tà introspettiva. Di fronte al caso (...). Sull’intera vicenda dei rap-
del grande fisico atomico Robert porti tra Montanelli e la Finlandia
Oppenheimer, caduto vittima de Anna e Satriano si scontrano
della caccia alle streghe ai tempi con toni accesi e dal confronto
della forsennata crociata antico- tra il professore e il giornalista
munista del senatore Joseph Mc- emergono dubbi su diversi par-
Carthy, Indro era combattuto. ticolari ‘finlandesi’ forniti da
Da nemico del comunismo soli- Montanelli nel corso degli anni.
darizzava con gli epuratori dello Resta però il fatto che i resoconti
scienziato, ma non esitava a rico- montanelliani della guerra rus-
noscere che si trattava di una mi- so-finnica sono un capolavoro
sura sì necessaria, ma profonda- del giornalismo di guerra.
Mercoledì 29 giugno 2011 pagina 15

SECONDO TEMPO

RIPETIZIONI UNIVERSITARIE

“HO RIMASTO A DEBITO”

La neolingua dei laureandi è piena di strafalcioni:
l’Ateneo di Bologna corre ai ripari
di Silvia Truzzi dente di oggi sia geneticamente
inviato a Bologna diverso da un suo omologo di
dieci anni fa, ci siamo chiesti qua-
era una volta il vecchio le differenza sociale e culturale
Nicoletti, che insegna Psicologia meglio ai tempi del telefono a che riusciamo a esprimere quan- smissioni il cui format è farti tro-
cognitiva a Scienze della comu- rullo, della penna e del franco- do scriviamo. Tutto il sistema di vare il babbo che non vedevi da
nicazione. Così comunque diven- bollo? “No, se il mondo va in que- comunicazione tende a fornire vent’anni o far pace con la fidan-
ta cmq, perché diventa xchè: non

C’
foglio protocollo, quel-
lo che si comprava fer-
mando la bici davanti al
tabaccaio vicino a scuola, un mi-
nuto prima del suono della cam-
panella: “Me ne dia almeno
due”: magari capitava di sbaglia-
re qualcosa nella “bella”. Erano i
giorni del tema d’italiano: te lo
restituivano sottolineato con le
note rosse a margine, o rosse e
blu se il professore era di quelli
che amavano la matita bipartita,
il temutissimo lapis. Alla fine
c’erano un giudizio e il voto: ca-
pivi – quasi sempre – dove avevi
sbagliato e perché. Primi passi
nella scrittura “adulta”, esperi-
menti di parola sulla pagina: rit-
mo, grammatica, tentativi di un
discorso per mettere in ordine –
e d’accordo – lessico e idee. Di
solito “vinceva” chi leggeva di
più.
“A SCRIVERE s’impara leg-
gendo ed esercitandosi”, spiega
Roberto Nicoletti, prorettore
agli studenti dell’Università di
Bologna mentre racconta per-
ché l’Ateneo ha deciso di istitui-
re corsi di “educazione alla scrit-
tura” (e non solo a quella) per i
suoi laureandi. Che faticano, di
strafalcione linguistico in svario-
ne concettuale, a scrivere una te-
si. E non perché “nell'inquietu-
dine e nello sforzo di scrivere,
ciò che sostiene è la certezza che
nella pagina resta qualcosa di
non detto”. (Cesare Pavese). Il
non detto, qui, è il non saputo di-
re. “Dai resoconti dei colleghi e
dai confronti in senato accade-
mico ci siamo resi conto che, me-
diamente, lo studente universi-
tario non scrive in maniera cor-
retta”, dice il prorettore. “O, peg-
gio, non sa rappresentare ciò che
vuole dire. Naturalmente ci sono
le eccezioni, ma è un problema
diffuso. Escludendo che uno stu-
abbia generato questa lacuna. Io
sono contrario a teorizzare che,
in un sistema complesso come
quello dell’educazione, ogni set-
tore scarichi le responsabilità su
un altro. Perciò non dirò che è
colpa delle scuole superiori. An-
che se un po’ è vero: rispetto a un
tempo si fanno meno temi per-
ché sono state introdotte altre
prove, come quelle ‘con le cro-
cette’ o i riassunti”. L’indice pun-
ta, gioco forza, sul modo in cui i
ventenni di oggi comunicano:
sms, email, social network. “Gli
sms, per esempio, costano in re-
lazione alla lunghezza”, spiega
Errori
Stili e stile
GRAMMATICA
Verbi Congiuntivo e
condizionale sono
spesso confusi, ma per
molti è complicato
anche concordare il
verbo con il soggetto.
GALATEO
Formule di cortesia
Sempre più studenti
danno del tu ai docenti.
E li apostrofano con
“salve”.
Il prorettore:
molti studenti
scrivono
in modo
scorretto. E ci
danno del tu,
anche a lezione
sta direzione”, risponde il pro- informazioni rapide, a scapito zata: si assiste solo a pianti e ab-
era questo che Calvino intende- rettore. “Però queste tecnologie della ricchezza del pensiero. An- bracci. I sentimenti non sono lin-
va per Rapidità. Oppure si usano, e il modo in cui hanno modifica- che la televisione è portatrice di guisticamente rappresentati. Vi-
al posto delle parole, emoticon to la relazione verbale hanno una un linguaggio approssimativo e viamo e ci relazioniamo agli altri
più o meno sorridenti. Si stava diretta conseguenza su quello semplificato. Pensiamo alle tra- in modo molto più segmentato,
per approssimazione di errori:
alla fine cambiano anche i pro-
cessi cognitivi”.
IN POCHE PAROLE (è il caso
di dirlo), ci stiamo imbarbaren-
do. Stupefacente? Non molto, se
già dieci anni fa un’indagine de-
moscopica rivelava come un
adolescente medio usasse un vo-
cabolario di circa cento parole.
Risultato? Quando si arriva al
momento della tesi di laurea –
qualcuno ha scritto “l’aurea”: è
vero – cominciano i problemi. “Il
docente non sa se deve correg-
gere la tesi in quanto tesi o ap-
plicarsi su grammatica, condi-
zionali usati al posto dei con-
giuntivi e virgole gettate sul fo-
glio alla rinfusa”, continua Nico-
letti. “Allora abbiamo pensato di
istituire questi corsi che aiutano
lo studente nel momento della
stesura della tesi. Perché la tesi
ha una struttura, un titolo, un’in-
troduzione che dà un inquadra-
mento generale dell’argomento,
un’ipotesi, l’opinione critica di
chi la scrive, le conclusioni. E,
non ultima, la bibliografia. Gli
studenti non sanno come citare
le fonti”. Le lezioni partiranno a
ottobre, per adesso in via speri-
mentale, sia per le lauree magi-
strali che triennali, dedicate agli
studenti di facoltà umanistiche e
scientifiche: non si pensi che il
giurista è più incolto del filoso-
fo... Sono corsi complementari,
ma chi li sceglie ha l’obbligo di
frequenza e ottiene crediti. Il
Illustrazione di progetto è stato preparato dal Di-
Doriano. In basso, partimento di Italianistica con
una scena di una trentina di ore “frontali” e un
“Bitch Academy” laboratorio con la simulazione
(L’accademia della degli elaborati. Le ripetizioni di
prostituzione) una volta erano cosa più spiccia
e meno solenne, ma in fondo la
sostanza è la stessa.

Vladimir, meglio di Lele Mora IL RIGORE linguistico è un ri-

“A SCUOLA DI ESCORT”, IL DOCUMENTARIO DELLA RUSSA ALINA RUDNICKAJA PRESENTATO ALLA MOSTRA DEL NUOVO CINEMA DI PESARO
di Anna Maria Pasetti
ome sposare un milionario senza essere Marilyn
CMoore?
o sedurre Robert Redford senza essere Demi
Basta prestare sacra fedeltà agli insegnamen-
ti del dottor Vladimir Rakousky: psicologo in pen-
sione da una carriera piegata al soccorso civile. Agli
antipodi da Hollywood, la scena ci porta – ebbene sì
– nella Russia di oggi. Alina Rudnickaja, 35 anni, re-
gista presso il celebrato Documentary Film Studio di
San Pietroburgo è serafica mentre racconta del suo
Bitch Academy (letteralmente Accademia della pro-
stituta), il documentario che tanto ha divertito men-
tre faceva riflettere il pubblico della 47ma Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro appena
concluso. E che per il secondo anno consecutivo
dedica un focus approfondito al nuovo cinema do-
cumentario russo, territorio altrimenti inesplorato
dalle nostre parti. “Non è una scuola per diventare
prostitute, bensì donne sicure di sé” e il sorriso della
documentarista si allarga mentre capisce di aver lie-
vemente barato sul titolo-specchio per le allodole.
“Nella Russia mutante e caotica di oggi, le giovani
donne meno abbienti e colte mirano a rintracciare
un proprio spazio, valorizzando quella femminilità
assopita dalle tradizioni del passato e, perché no, a
imparare come si conquista un uomo anche studian-
done le debolezze. Le ragazze esprimono il deside-
rio di sposarsi, portarsi a letto un uomo, ma soprat-
tutto diventare più donna”. Il pedigree di femmina
sexy costa (minimo)
200 rubli a weekend, ga-
ranti l’accesso agli itine-
ranti workshop del (fa-
migerato?) dr Rakousky
tra i quali troneggia “Co-
me imparare a sedurre
un uomo senza che que-
sti se ne renda conto”.
Le girls – che dunque
non vanno accostate alle
olgettine peninsulari vi-
sto che a pagare sono loro e non viceversa – appren-
dono l’arte amandi e seducendi ballando il pop di
Madonna, indossando lingerie da urlo, camminan-
do con una postura che pare dire addio definitivo al
sovietismo. Ma anche, e qui scatta il lato ludico/lu-
rido della faccenda, addestrandosi ad assaporar ba-
nane. Frutto proibito al cui approccio la cinefilia
non è estranea: varrebbe per tutti un’attenta visione
off lab de L’impero dei sensi del grande Oshima.
MA IL DOCUMENTARIO dell’insider Alina Rud-
nickaja punta alla freschezza e alla brevità (solo 30’):
un assaggio di sociologia sulle piccole donne cresco-
no della nouvelle Russia, lontano da perversioni e
pruderie, orientato invece a funger da testimone di
cose serie ma in maniera poco seriosa. “Mostrando
queste ragazze mi è parso di inquadrare lo stress iden-
titario che pervade i giovani della Russia odierna”.
Già perché quando Alina,
che oggi è in pieno montag-
gio del suo primo film di fin-
zione a Berlino, ha mostrato
Bitch Academy a canute
borghesi non ha riscosso lo
stesso plauso: “non ne han-
no capito lo spirito”. Le gio-
vani, invece, sono esplose
di entusiasmo. Tanto che
“siamo in contatto via email
costantemente, mi tengono
aggiornata sui progressi del loro percorso verso la
seduzione. Vorrei farne un sequel, per descrivere i
risultati dei corsi”. A margine va detto che Vladimir
altrimenti detto l’Ovidio di Mosca, ha fatto di presun-
ta sensibilità alla causa delle fragili bambole russe un
nutrito portafogli. Dalla capitale viaggia in lungo e in
largo portando i suoi corsi, sempre più richiesti e fre-
quentati, nelle città del Paese, e ha pubblicato alcuni
manuali rigorosamente pratici. Spiega la regista che
“Mentre lavorava come soccorritore nei casi di emer-
genza, Rakousky riceveva richieste di aiuto anche psi-
cologico soprattutto dalle donne. Da qui l’idea di de-
dicarsi alla loro salvezza..”. Angelo o Mefistofele per
matrioske che decider si voglia, dal cinema russo ar-
riva un emblematico annuncio: alla prossima Mostra
veneziana concorrerà il grande Aleksandr Sokurov
con la sua trasposizione del Faust. Sintomo che la dia-
bolica seduzione russa è solo all’inizio.
cordo impolverato, ma non è il
solo pensionato da rimpiangere:
nell’ospizio degli anni Dieci è fi-
nita anche l’educazione. Ecco un
esempio di email indirizzata a un
professore: “Salve prof, volevo
affrontare l’esame che ho ancora
rimasto a debito, a giugno e vo-
levo sapere notizie del program-
ma”. Non proprio l’anacoluto
manzoniano, tipo “lei sa che noi
altre monache, ci piace sentir le
storie minuto per minuto” (Pro-
messi sposi, IX). Un’altra eloquen-
te email, diretta a un direttore di
dipartimento cinquantenne ini-
zia così: “Caro mio”. Salta fuori
che molti universitari danno del
tu ai docenti, perfino a lezione:
probabilmente lo faranno anche
con chi, domani, li sottoporrà a
un colloquio di lavoro. Con risul-
tati presumibilmente funesti per
il disinvolto candidato. Ma c’è un
ulteriore effetto collaterale nei
corsi che l’Ateneo – con ecces-
sivo garbo – non vuol chiamare
“di recupero”. Lo fa notare Filip-
po che, sul sito del Resto del Car-
lino, si domanda: “Chissà se dopo
le lezioni di italiano gli scaraboc-
chi sui muri diverranno più com-
prensibili?”. Finalmente, il graffi-
to grammaticato.
pagina 16 Mercoledì 29 giugno 2011

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TELE COMANDO
TG PAPI
+ spiegare. Ma il Tg2 non ci pro-
va nemmeno. Per il cambio di Luigi Galella
Figurine
di parole
Nelle figurine di persone no- teraria, accademico e auste-

Manovra della guardia all’arcivescova-

do di Milano, Lucio Brunelli
non dice che Buttiglione e Fa-
rina (sì, l’agente Betulla) han-
no brindato a Scola e Matteo
Ula tvno dei luoghi comuni più
diffusi e ingannevoli è che
sia immagine. Come il
cinema. Tanto radicato, in
tevoli di Alessandro Robec-
chi e Peter Freeman si va in
controtendenza, rispetto alla
vulgata corrente, e si torna
alla qualità del testo e alla
ro, la forza espressiva del “ro-
manticismo scassato, che si
vede in fondo alla bottiglia”,
che basterebbe da sola a dar
conto del carattere e della

con trucco Salvini ha tirato un respiro di

sollievo per l’uscita di scena
del progressista Tettamanzi.

di Paolo Ojetti
g1
T Anticipo di titoli: Attilio
Romita annuncia ventre a
terra che “Angelo Sodano è il
nuovo arcivescovo di Mila-
no”. Romita, la prima vittima
del caldo. Ma è in giorni come
questi che non vorremmo ve-
dere il Tg1: ci imbarazza. C’è
una manovra, diluita a dopo il
2013, piena di tagli, di rinvii,
di imposte occulte, che arriva
assai prima di una qualsiasi ri-
forma fiscale, che preoccupa
la Corte dei Conti per la sua
“insostenibilità”, che non pia-
ce a Bossi, che Berlusconi su-
bisce, che Tremonti butta
sul piatto come una scom-
messa per la sua sopravviven-
za, che non ha nemmeno una
virgola dedicata allo “svilup-
po”, che demagogicamente
promette di “abbattere i costi
della politica”: ebbene, nelle
mani di Sonia Sarno tutto si
riduce a “Filtra la soddisfazio-
ne di Berlusconi, il ministro
Frattini dice che non si tratta
di tagli delle tasse, ma di rimo-
dulazione, Tremonti ha rece-
pito la richiesta di collegiali-
tà”. Siccome questa non è in-
formazione, non è giornali-
smo, ditemi voi: cos’è?
g2
T La giornata dei piedi di
piombo. Almeno quelli di
Maria Antonietta Spador-
cia, che non si lascia andare
all’entusiasmo per la “mano-
vra” che si va delineando do-
po “preconsigli dei ministri”
e altri vertici sparsi. La cautela
è già nei titoli: Bossi si è arreso
(per ora) all’idea di tagliare le
tasse, fa un viso così e così a
cattivo gioco, quindi “finché
la manovra non è approvata, il
governo è a rischio”. E, con
Berlusconi sullo sfondo, la
partita vera si è giocata fra
Bossi e Tremonti. Nella mano-
vra ci sono moltissime trap-
pole, che qui sarebbe lungo
g3
T La manovra ha il trucco,
un trucco politico che il Tg3 –
con Francesco Accardo e
Pierluca Terzulli – mette in
piazza: tagli per circa 2 miliar-
di nel 2011, altri 5 nel 2012 e il
resto, 40 miliardi, sulle spalle
dei governi che verranno do-
po le elezioni: chi le vince, si
spara. E, se le prime indiscre-
zioni sono vere, ha ragione
Bersani: la manovra è una far-
sa. Tagli sulla sanità, napalm
sulla istruzione pubblica, pe-
daggi aumentati sui treni e via
spremendo quel che resta da
spremere. In cambio, dema-
gogia storica: tagli ai voli di
Stato, tagli delle auto blu, tagli
dei “costi della politica”, tutte
fandonie che corrono indi-
sturbate da decenni. Danilo
Scarrone ha preso al volo al-
cuni peones dall’aria furba e
pronti a “rinunciare ai bene-
fit”. Bisognerebbe ricordare i
loro nomi e cognomi e atten-
derli al varco alle prime vota-
zioni.
quest'ultimo caso, che ha in-
dotto intere generazioni di
cineasti, nei decenni trascor-
si, a sottostimare lo spessore
dei personaggi, l'intreccio e i
dialoghi, a vantaggio dell'a-
spetto fotografico: dalla mi-
stica dell'inquadratura fino
alle mirabolanti innovazioni
della tecnologia digitale. Con
il risultato che il racconto in
molti casi si impoverisce, an-
che perché si ritiene secon-
dario, e l'abbaglio dell'imma-
gine, dopo l'iniziale acceca-
mento, si dissolve.
Ma la buona tv può esser rea-
lizzata anche semplicemente
con un microfono e un pal-
co: una lettura dantesca, un
discorso dal forte carattere di
denuncia sociale, un'invetti-
va politico-satirica. Basta po-
co, ma bisogna saper parlare
o recitare. Un comico, un
giornalista, uno scrittore. Po-
ca immagine, molto raccon-
to. L'ultima stagione televisi-
va di successo è quella dei
Benigni, dei Saviano, dei
Travaglio, che hanno rag-
giunto i più alti picchi d'a-
scolto con ingredienti anti-
chi.
scrittura. Se quest'ultima
non equivalesse quasi a una
bestemmia, quando si consi-
dera il suo valore espressi-
vo.
Si veda l'incipit del ritratto di
Charles Bukowski, che si
presenta con la sua propria
voce: “Sono una persona
semplice, non faccio niente
di eccezionale, bevo e scrivo
a macchina”, e quindi viene
descritto dagli autori con un
brillante, demistificatorio
understatement (“Figu”, Rai
Tre, lunedì, 14.50): “Ecco qui
il grande ubriaco, l'irregola-
re, lo sporcaccione, quello
che gioca ai cavalli, che beve
come una spugna, che cam-
bia donna più spesso della
biancheria. Ecco il poeta ma-
ledetto e geniale, con il suo
romanticismo scassato, quel-
lo che si vede in fondo alla
bottiglia”. Linguaggio rapi-
do, aggettivazione inusuale,
capace di restituire vitalità
agli oggetti. Difficile ritrova-
re, in un testo di critica let-
Lo scrittore Charles Bukowski,
protagonista di una puntata di
“Figu” in onda su Rai3
qualità di un personaggio e
di un'epoca storica.
I brevi ritratti di “Figu” du-
rano appena cinque minuti e
le parole, come si è compre-
so, non sono mai didascalia
dell'immagine, ma possiedo-
no vita propria. Le ultime,
che chiudono la figurina di
Bukowski, ricordano un suo
consiglio agli aspiranti scrit-
tori: “Don't try”- non provar-
ci - ma in un senso diverso da
quello che si potrebbe pen-
sare. “Nel 1963 qualcuno mi
chiese: Cosa fai? Come scrivi,
come crei? Non lo fai, gli dis-
si, non provi. È molto impor-
tante non provarci, né per le
Cadillac, né per la creazione
o per l'immortalità. Aspetti. E
se non succede niente aspet-
ti ancora un po'. Ecco tutto”.
“Sembra facile, no?” Niente
affatto facile. Anche perché
qui il “poeta maledetto e ge-
niale” nella paradossale ca-
ratterizzazione di chi “non
prova” a scrivere ma attende,
si vela di un inedito mistici-
smo e assume quasi il valore
di un maestro zen. Sporcac-
cione e ubriacone, natural-
mente.

LA TV DI OGGI
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PO Meteo
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- In prima linea (PRIMA
PUNTATA)
23.35 NOTIZIARIO TG La7
23.50 DOCUMENTARIO La
storia proibita del '900
italiano
0.50 ATTUALITÀ Otto e
mezzo (REPLICA)
1.30 VARIETÀ G' Day
(REPLICA)

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Mr. & Mrs. Smith
Colpo di fulmine e dopo cinque minuti
sono sposati. Ma dopo anni di matrimo-
nio, John e Jane Smith scoprono l’in-
credibile: entrambi hanno una seconda
identità nascosta, entrambi sono assas-
sini. E, fatto ancor più straordinario,
hanno lo stesso bersaglio. Quando i loro
“datori di lavoro”vengono a scoprire
che i coniugi si sono identificati a
vicenda, ordinano all’uno di eliminare
l’altro.
Rai 1 21,10
/ Ballistic
Un nuova arma è al centro dello spio-
naggio internazionale. L’agente segreto
Sever e l’ex agente dell’F.B.I. Ecks, in
crisi dopo la scomparsa in un incidente
della moglie sono sulle tracce di questa
nuova invenzione. Inizialmente l’uno
contro l’altra, i due scopriranno di
dover affrontare un nemico comune.
Ecks infatti viene costretto a tornare al
lavoro dal suo mentore, che gli promet-
te notizie sulla fine di sua moglie...
Rete 4 21,10
 Dottori - In prima linea  Top Secret
La medicina fa il suo ingresso nella La vita oltre la vita, ovvero tutto ciò
programmazione di LA7. Ogni mercole- che riguarda il sesto senso, l’impalpabi-
dì in prima serata, aiuterà i telespetta- le, gli stati alterati di coscienza, è l’am-
tori ad affrontare le piccole e grandi pio e suggestivo argomento al centro
emergenze quotidiane, dai problemi di della puntata del settimanale di Rete-
cuore ai pericoli per i più piccoli, con quattro. Brachino, insieme suoi ospiti,
utili consigli e grande attenzione alla affronterà - come di consueto - il tema
prevenzione e alla cura del proprio mantenendo una posizione intermedia
/ Il caso dell’infedele Klara  Invincibili
benessere. Un cast autorevole e prepa- fra l’apertura mentale all’universo delle
Luca, musicista italiano che vive a Pra- Tra i protagonisti dell’ultima puntata
rato composto da quattro specialisti in probabilità e un’analisi razionale della
ga, è preda di un’incontrollabile gelosia Fabiano Lioi, 33 anni, afflitto da osteo-
diversi rami della medicina. questione.
per la sua fidanzata Klara, studentessa genesi imperfetta. Nasce a Santiago del
di storia dell’arte in procinto di laure-
La7 21,10 Cile, per trasferirsi ancora giovanissimo
Rete 4 23,05
arsi. Insospettito dal rapporto della a Roma dove attualmente risiede e
ragazza con Pavel, suo tutor all'univer- lavora. Muove i suoi primi passi nel
sità, il ragazzo incarica un detective, mondo del teatro per poi approfondire
Denis, di controllarla. Dopo i primi dal 2000 al 2005 lo studio della musica.
pedinamenti, il detective decide di In questi anni entra a far parte della
nascondere al suo cliente alcune prove band “Ladri di Carrozzelle”come arti-
che ritiene non importanti... sta polistrumentista.
Canale 5 23,30 Italia 1 21,10
Mercoledì 29 giugno 2011 pagina 17

SECONDO TEMPO

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MONDO
ANONYMOUS CONTRO AGCOM
WEB
di Federico Mello
è GOGNA ONLINE PER I CRIMINALI?
LAVORA AL PROGETTO IL MINISTRO DELL’INTERNO UK
Il ministero dell’Interno britannico sta valutando l’ipotesi
di aggiungere al sito internet police.uk, dove chiunque può
consultare il livello di criminalità del proprio quartiere, le
fotografie delle persone arrestate dalla polizia e maggiori
dettagli sui crimini da loro commessi. Oltre alla
trasparenza, c’è anche il fattore “vergogna”. Al
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Belpietro e i fatti
separati dalla verità”
di Peter Gomez

ministero, infatti, sperano che la prospettiva di è LIBERO dall’obbligo

Cyber-guerra finire su Internet possa generare una sorta di

effetto deterrente. Comunque prima della
pubblicazione sarà necessario il consenso delle
vittime per rispettarne la privacy. Il portavoce di
un’associazione che si batte per il rispetto dei
della verità. Ma in fin dei
conti lo sanno tutti ke
Libero e il Giornale sono
come il Tg4. Mica si
occupano di fatti. È fantasy.

sulla delibera diritti civili, ha bollato la proposta come

“machista”.
è USCÌ una (particolare!)
edizione straordinaria del
Corriere: “Non siamo più
Brad

ulla delibera Agcom è guer- chi giorni e perciò chiediamo IL PC SI RICARICA... SCRIVENDO
Sluglio
ra, anzi, cyberguerra. Dal 6
un provvedimento ema-
l’aiuto di tutti in questa prote-
sta contro misure che minano
IN VISTA SOLUZIONI INNOVATIVE PER LA BATTERIA
Quante volte è capitato di trovarsi con la batteria
soli nell’universo – Avvistati
gli extraterrestri in
Messico”, con tanto di foto,
nato dall’Autorità permetterà alle fondamenta il diritto di ave- del cellulare o del portatile scarica proprio in testimonianze, commenti. A
la chiusura dei siti web che con- re una Rete libera e imparziale”. situazioni di emergenza o quando si è in preda a leggere il vostro commento
tengono contenuti pirata, e Ma a cadere vittima di un attac- una noia mortale senza avere la possibilità di su Libero, mi è venuta in
questo senza passare dalla de- co informatico è stato ieri an- ricaricarla? Bene, presto questo tipo di seccatura mente quel mitico numero
cisione di un giudice. Come che www.sitononraggiungibi- potrà essere soltanto un brutto ricordo. Perché de il Male. Nel caso di
sottolineato da una galassia le.it; sito web realizzato dall’as- (ilfattoquotidia- dei ricercatori del Royal Melbourne Institute of Technology Libero mi sembra ci siano
sempre più folta di associazio- sociazione Agorà Digitale con- no.it/blog/FMello) che già (Rmit), in uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista motivi per rattristarsi
ni, blogger e cittadini, la delibe- tro la delibera Agcom. Secondo adesso la legislazione italiana “Advanced Functional Materials”, spiegano che in futuro si (eufemismo) doppiamente,
ra rischia di prestare il fianco a l’avvocato Fulvio Sarzana, mol- consente alla “autorità compe- potrà ricaricare il portatile o lo smartphone semplicemente cioè sparare notizie tipo
censure: un contenuto che vio- to attivo nella campagna an- tente” di “porre fine alle viola- digitando sulla tastiera o sullo schermo touchscreen. La quelle del Male sapendo che
la il copyright (per esempio un ti-delibera, l’attacco “è stato di- zioni sulla rete”. È così infatti, soluzione si troverebbe sfruttando l’energia cinetica creata c’è gente che le prende per
video) potrebbe essere comun- retto principalmente verso la come indicato dall’Europa. Ma premendo i tasti della tastiera, tramite materiali vere.
que di pubblico interesse; l’au- banca dati contenente le e mail attualmente la legge non speci- piezoelettrici, particolari cristalli in grado di generare sfranteghino
torità, inoltre, non avrebbe la delle migliaia di cittadini che fica la modalità di tale interven- elettricità in seguito a deformazione. Questo materiale, se
struttura adeguata per esamina- hanno sottoscritto l’appello to: fino ad oggi è sempre stato percosso o sfregato è in grado di convertire l’energia è NON SANNO più cosa
re con attenzione tutte le ri- per la moratoria delle regole disposto da un giudice. Dal 6 lu- meccanica in elettricità; sono già adoperati negli accendini, inventare, sono alla frutta.
chieste di rimozione. dell’Agcom”. “Non ci fermere- glio basterà il placet dell’Auto- dove un cristallo piezoelettrico, colpito da un martelletto, angela marino
Ieri gli hacker del gruppo Ano- mo, non ci fermeranno” ag- rità che, pur essendo soggetto genera una scintilla. La dottoressa Madhu Bhaskaran, a capo
nymous, nati in solidarietà a Wi- giunge Sarzana sul suo blog. In- amministrativo, si arrogherà il del team di ricerca ha affermato che sottili schede in è BEH, che “Libero” non
kileaks e molto attivi ultima- fine, dobbiamo una risposta ad diritto di entrare nel merito di materiale piezoelettrico potrebbero essere integrate nelle sia buono neanche per
mente, hanno attaccato il sito Enzo Mazza, presidente della informazioni e contenuti sensi- scarpe da ginnastica per ricaricare i cellulari, e perfino essere incartarci la frutta non è una
dell’Agcom proprio nel nome Fimi e legittimamente schiera- bili pubblicati online. usate per convertire la pressione del sangue in una fonte di novità. È davvero carta
della libertà della Rete. In par- to – come larghissima parte del f.mello@ilfattoquotidiano.it energia per i pacemaker. Presto si avranno straccia.
ticolare, denunciando i rischi mercato – a favore del provve- maggiori certezze al riguardo. (Pasquale Rinaldis) alex883
che porta con sé il provvedi- dimento. In riferimento a un ar-
mento, gli hacker lanciano un ticolo pubblicato ieri dal Fatto, è SE DOMANI Berlusconi
appello: “Questa normativa do- Mazza fa presente (in una lette- Sopra, un manifesto di Anonymous; chessò uccidesse una
vrebbe entrare in vigore tra po- ra che pubblicheremo oggi su sotto, il “No alla censura” di Agorà vecchietta, arriverebbero
digitale; un altro manifesto degli questi strani tizi a scrivere
hacker e lo spot di AD su YouTube robe tipo: anche nel 1961
un comunista in Cile
I FILM LO SPORT ammazzò una donna.
Quindi Berlusconi è
SC1= Cinema 1
SCH=Cinema Hits
SCF=Cinema Family
SCC=Cinema Comedy
SP1=Sport 1
SP2=Sport 2
SOTTILE QUERELA IL CRITICO innocente e noi
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max SP3=Sport 3
E GLI CHIEDE UN MILIONE DI EURO democristiani/pidiellini/leghisti
Il critico televisivo scrive un post su Quarto siamo puliti”. A lavorare!
18.30 Independence Day SCM 14.00 Tennis, Grande Slam
Grado, e per tutta risposta Salvo Sottile gli chiede Giovane Ragazzo
19.05 Bandslam SCF 2011 Wimbledon: quarti di
un milione di euro di risarcimento. È successo al giornalista
19.15 Driftwood SCP finale maschili (Diretta) SP3
Mariano Sabatini che sul portale Tiscali aveva scritto un è IRONIA sottilissima.
19.15 Defendor SC1 14.00 Golf, PGA European Tour post dal titolo: “Quarto grado di Salvo Sottile e la scazzeide Complimenti all’autore!
19.20 Final fantasy SCH 2011 BMW International Open: senza fine, programma repellente”. Quarto Grado è un talk Andrea
19.25 Cose da pazzi SCC 4a giornata (Replica) SP2 show sulla cronaca, in onda su Rete4 e condotto da Sottile.
21.00 3 donne al verde SCC 17.00 Rugby, Test Match 2010 In questa stagione gli ascolti sono stati buoni, ma non sono è CARO Peter, lei che è
21.00 Serendipity SCP Italia - Isole Fiji (Sintesi) SP2 mancate le critiche, on e offline: la scorsa settimana, per newyorkese sa bene che
21.00 Il silenzio degli inno- 18.30 Basket, Serie A maschile esempio, è andato in onda il video originale delle nozze di l’adagio “never let the facts
centi SCM 2010/2011 Playoff - Finale, Gara 5 Melania Rea – la donna brutalmente uccisa lo scorso aprile get in the way of a good
21.00 La mia vita è un disa- Montepaschi Siena - Bennet – con marito Salvatore Parolisi, ora indagato per l’omicidio. stor y” non lo ha certo
stro SCF Cantù (Sintesi) SP2 Un filmato intimo ma poco attinente alla cronaca e inventato Belpietro ed è
21.10 Generazione 1000 Euro SCH 19.00 Wrestling WWE Super- all’attualità. “Il telebecchino Sottile – scriveva Sabatini a sempre stato praticato da
21.10 Puzzole alla riscossa SC1 stars Episodio 52 SP2 febbraio – se ne accorge benissimo che è proprio quel certa stampa, non solo in
22.40 Tutto su mia madre SCP 20.00 Tennis, Grande Slam linguaggio addizionato di anidrite carbonica, l’enfasi Italia.
22.45 Last action hero SCF 2011 Wimbledon: quarti di da rapper dell’horror, la disinvoltura esibita nel peterdem
22.50 Puerto Escondido SCC finale maschili (Replica) SP3 cucinare senza parsimonie la ribollita di disumane
22.50 Solitary Man SC1 21.00 Wrestling WWE Dome- crudeltà di cui le cronache è MHA, io credo che,
23.05 Bangkok Dangerous SCM stic Raw Episodio 1 SP2 sovrabbondano, a rendere Quarto come in tutte le aziende, vi
23.05 Chéri SCH 23.00 Beach volley, Campionato grado un format repellente”. “Non sia un premio di
0.25 Toy Story 3 - SC1 italiano 2011 Cosenza: finale penso di aver scritto nulla di produttività. Al Giornale e a
0.45 Hurricane - Il grido del- maschile (Replica) SP2 offensivo – si difende ora Sabatini in Libero, questo potrebbe
l'innocenza SCH 0.45 Wrestling, WWE Experien- un’intervista al sito TvZap su Kataweb essere legato e
0.50 Assatanata SCC ce Episodio 52 SP2 –. Quando mi sono rifiutato di proporzionale a quanti mesi
0.50 Body Snatch SCP 1.45 Rugby, Super 15 2011 18a e rimuovere il post Sottile ha promesso di sospensione ti da’
1.00 Mimzy - Il segreto del- ultima giornata Bulls - Sharks che avrebbe cominciato a ‘divertirsi’ ”. l’ordine dei giornalisti.
l'Universo SCF (Replica) SP2 È partita quindi Primo Feltri, il più astuto,
la querela per con sei mesi; secondo
diffamazione è “INTERNET PER LA CRESCITA” Sallusti, che se gli va bene,
e la richiesta di un IL SEGRETARIO OCSE A PARIGI due mesi; a bocca asciutta,
RADIO milione di euro di
risarcimento.
Il post, però, è
Internet “è una piattaforma chiave per
sostenere la crescita”, e per questo è
necessario che governi, operatori e società
nonostante gli sforzi,
Belpietro (che pensava di
superare Sallusti con
è RIMOSSO VIDEO DI B.
A “Radio3 Mondo” Ue: al via IL RAPPORTO ANNUALE DI GOOGLE
ancora al suo posto:
“Cancellarlo sarebbe
civile si confrontino “per fare il miglior uso
possibile di questo straordinario strumento”
l’articolo su Fini) e Porro
(che non ha trovato ancora
il semestre polacco Su esplicita richiesta della polizia
italiana, Google ha rimosso da
una sconfitta e “cogliere le opportunità che ci offre”. È il l’argomento giusto)!!
professionale” messaggio lanciato dal segretario generale car tagenero
Il primo luglio la Polonia, per la prima volta dall’ade- YouTube, l’anno scorso, un video
conclude Sabatini. dell’Ocse, Angel Gurria, in apertura del
sione all’Ue, assumerà la presidenza di turno semestrale critico di Silvio Berlusconi in cui si
forum sull’Economia di Internet, ieri e oggi a è RIBADENDO tanta
dell’Unione. Molti sono curiosi di vedere come svolgerà simulava l’assassinio del presidente
Parigi. Tra le priorità, ha sottolineato, c’è il stima a Peter Gomez, ma
questo ruolo un paese di così recente adesione e che col- del Consiglio. Lo rivela un rapporto
sostegno alla banda larga, “per favorire la non capisco perché dare un
tiva ambizioni regionali. Il primo obiettivo di Varsavia sulla trasparenza pubblicato ieri a Washington dal colosso
diffusione di educazione e innovazione”, e titolo così pleonastico: è
sarà di promuovere un’agenda per l’Europa che vada di Mountain View, in cui si spiega che la segnalazione venuta
creare per la rete un network “affidabile, come dire “Babbo Natale e
ben oltre la semplice sommatoria degli interessi nazio- dall’Italia è stata presa in considerazione in quanto il video
resistente e innovativo”, “senza rovinarne l’arte di regalare doni” o
nali degli Stati membri. La presidenza polacca può inol- violava le regole del sito e che per questo era stato ritirato.
l’apertura, la libertà, lo sviluppo sociale che “Moana Pozzi l’arte della
tre essere considerata la prima vera prova per l’assetto Dal rapporto (google.com/transparencyreport/) risulta
porta con sé”. L’Internet del futuro, ha pornostar”: insomma
istituzionale post-Lisbona. Infatti, dopo l’entrata in che i paesi che più sovente hanno chiesto di togliere una
confermato la vicepresidente della basterebbe solo “Belpietro”
vigore del nuovo Trattato sono state portate a termine serie di link o di fornire informazioni sugli utilizzatori ci
Commissione europea, Neelie Kroes, dovrà come titolo, dato che oggi
ben tre presidenze dell’Ue, ma esse hanno avuto luogo sono Gran Bretagna, Corea del Sud e Stati Uniti. Il
essere una rete “di responsabilità civica, come oggi il nome
in un momento di transizione e di non facile adatta- rapporto appena pubblicato si riferisce al secondo
unica, che stimoli la democrazia, abbia “Belpietro” denota non solo
mento alle innovazioni. E anche al momento, tra la crisi semestre 2010 e per la prima volta è stato diviso per paese.
molteplici attori, ispiri fiducia e sia governato un pessimo giornalista di
greca e l’instabilità dei mercati, il ruolo della Polonia in modo efficace”. Il suo sviluppo, ha aggiunto, nome Maurizio, ma il modo
assume contorni ancora piu’ cruciali. “è essenziale per la nostra visione di crescita peggiore di fare giornalismo.
Radiotre 21,30 intelligente, verde e inclusiva”. grandavide
pagina 18
PIAZZA GRANDE
Dov’è finito l’archivio Savoia?
di Nicola Tranfaglia
è un giallo aperto sul-
C’ l’archivio dei Savoia,
arrivato nel 1993 al-
l’Archivio di Stato di
Torino, che accoglie i fondi
plurisecolari della dinastia sa-
bauda.
Lo aveva denunciato Giorgio
Calcagno, un giornalista del
quotidiano torinese La Stam-
pa, che il 21 febbraio di quel-
l’anno scriveva: “Il 60 per
cento del materiale che Um-
berto II voleva trasmettere al-
lo Stato italiano non c’è. Mol-
te altre carte non si erano tro-
vate neppure a Villa Italia, a
Cascais, dove l’ultimo re d’I-
talia le custodiva.
E uno storico dell’Italia libe-
rale, che insegna nell’Univer-
sità di Bologna, Fulvio Cam-
marano, intervistando la di-
rettrice dell’Archivio torine-
se, Isabella Massabò Ricci,
aveva cercato, in quell’occa-
sione, di approfondire il pro-
blema.
Ma questo resta ancora, dopo
18 anni, del tutto insoluto: nel
verbale di consegna da parte
degli eredi di Umberto si af-
ferma che sono stati collocati
in archivio 217 dossier, ma ne
mancano ancora 129 tra quel-
li che la commissione italiana
mista, composta da Emilia
Morelli, Vincenzo Gallinari e
dagli esponenti di famiglie
nobiliari vicini alla dinastia (il
marchese di Suni, il dr Luigi
Sella, il conte Niccolò Pisolini
dell’Onda e Aimone di Se-
ysell), aveva selezionato nella
residenza reale in esilio.
Ora è vero – e se ne parlò già
allora tra gli appassionati –
malgrado l’attenzione con cui
la commissione italiana aveva
condotto la ricerca a Cascais
in quattro giorni di intenso la-
voro nelle carte reali, non tra-
scurando neppure la scriva-
nia di Umberto II nel suo stu-
dio privato (ancora munita di
sigillo) nelle carte depositate
all’Archivio di Stato di Torino
non c’è quasi nulla sul Nove-
cento, sul fascismo, sulla luo-
gotenenza di Umberto, sui
rapporti tra Vittorio Emanue-
le III e Mussolini che sareb-
bero stati di grande interesse
per gli storici italiani e stra-
nieri dell’età contempora-
nea.
La direttrice dell’Archivio to-
rinese non ebbe dubbi, come
non li ha mai avuti chi scrive:
“Sono nelle mani degli eredi
Savoia – ha dichiarato la Mas-
sabò Ricci – cioè in Svizze-
ra”.
E da lì – aggiungo io – non
sono mai partiti né lo Stato
italiano ha mai condotto in
questi anni le azioni necessa-
rie per costringere gli ultimi
eredi a consegnare quelle car-
te preziose.
Il nostro, lo diciamo da tem-
po, è un paese senza memoria
ma, per quanto riguarda l’ul-
timo secolo, è molto difficile
coltivarla, visto che gli archivi
della monarchia per il Nove-
cento non esistono e quelli
della Chiesa, per quanto ri-
guarda quel secolo, restano in
buona parte chiusi come pe-
raltro anche quelli statali, vi-
sta l’applicazione rigorosa del
segreto di Stato che né i go-
verni di centrosinistra, né tan-
to meno quelli di centrode-
stra hanno mai deciso di limi-
tare, in maniera adeguata (co-
me invece hanno fatto, dagli
Mercoledì 29 giugno 2011
SECONDO TEMPO
Il badante
É di Olivero Beha
L’ITALIA
ALLA MOVIOLA
M Ma ci voleva un genio per prevedere quello che sarebbe
accaduto alla Tav dopo 22 anni di latenza guerreggiata?
Oppure alla “monnezza” napoletana ferro di cavallo montato
Il nostro è un Paese curato da uno storico di vaglia schi, un altro di Paola Bianchi allo zoccolo annoso tra politica e camorra? E stupore senza fine
come Walter Barberis che in- sulla Corte sabauda e una se- all’arresto del Pronzato Enac/Pd (tendenza D’Alema) o del
senza memoria segna nell’Ateneo torinese e rie di brevi interventi di vari Pambianchi Confcommercio (tendenza tutti coloro i quali
dove è molto
difficile coltivarla:
del Novecento non
ha curato, con Giovanni De
Luna, le grandi mostre stori-
che per i cento-cinquant’anni
dell’Unità d’Italia.
Mi sarei aspettato, quindi, un
autori sui problemi di scien-
za, tecnologia e politica legati
all’esperienza dinastica dei
Savoia.
Leggendo le 240 pagine che
potevano essergli utili), in questa osmosi totalizzante della
politica e degli affari in cui nulla è più distinguibile?Domani a
chi tocca? E’ un’Italia alla moviola, che si sveglia con Bisignani e
le intercettazioni che riguardano cupola e aderenze del
sistema-Paese e ne fa una commovente questione di principio:
libro esauriente sulla dinastia compongono il volume della intercettare oppure no? …Questo giornale è uscito con in prima
esistono archivi sabauda di cui continuiamo a Biblioteca Storica Einaudi, cu- pagina, nel suo “storico” primo numero, il 23 settembre di due
sapere non molto soprattutto rato da Barberis, mi è venuto anni fa, l’inchiesta della Procura di Potenza che riguardava
della monarchia e per la parte più vicina, se si in mente un episodio che vis- Gianni Letta di cui gli parla al telefono il summenzionato “Bisi”.
quelli della Chiesa esclude l’ottimo volume, sul si quasi 30 anni fa in Giappo- Lo ricordava ieri qui, cioè in copertina, Marco Travaglio
piano della storia istituziona- ne quando, in occasione di un occupandosi di “delitti di cronaca” quali sono ormai quelli che
e dello Stato le, su La monarchia fascista di seminario di alcuni giorni nel- commette chi dà delle notizie possibilmente vere, senza
Paolo Colombo edito da Il l’Università pubblica di To-
restano spesso committenza e senza guardare in faccia nessuno, con una
Mulino. kyo, un collega di quel paese
Ma questo purtroppo non è mi spiegò che fino a quel mo- piccola imprecisione che correggo per amore di chiarezza:
inaccessibili stato, giacché il volume a cura mento non esisteva una bi- “…(il Fatto) pubblicò la notizia solo perché gli altri giornali,
di Barberis contiene un sag- bliografia storica attendibile e tutti al corrente di quelle carte da mesi,non avevano osato
gio storico sintetico di una documentata su Hiro Hito, scrivere una riga”.Non è così: il meritorio mensile “La Voce delle
trentina di pagine del curato- che era stato negli anni Trenta Voci” se ne era occupato eccome in precedenza,nel giugno 2009
re (senza nessun cenno al e Quaranta l’imperatore giap- con macroscopica evidenza, di quella inchiesta come di
problema archivistico scot- ponese legato al regime mi- altre.Solo che queste realtà giornalistiche cosiddette “minori”,
tante), un saggio di 40 pagine litarista che aveva condotto il tanto stimate e tanto poco difese dalle intimidazioni dei figuri
di Christopher Storr sugli paese all’alleanza con la Ger- oggetto del loro lavoro d’indagine,quasi sempre sfuggono,
equilibri internazionali nel mania e con l’Italia e alla ca- eccentriche rispetto al palcoscenico mediatico che va per la
Sei-Settecento, un saggio di tastrofe della Seconda guerra maggiore.Pensando a “La Voce”,per associazione di idee con
30 pagine di Geoffrey Sym- mondiale. Bisignani e la Procura di Napoli mi sovviene il caso Romeo.Test
cox, un altro di Andrea Mor- Là c’era ancora un problema per la memoria di questo Paese di lotofagi che vive la realtà alla
lotti di 20 pagine sulla dina- di veto reale, di maestà che moviola degli stupefacenti: che cosa vi dice questo nome,chi è
inizi del Ventunesimo secolo, stia nei secoli dell’età moder- non poteva essere lesa. E in
Romeo,Shakespeare a parte? Trattasi
gli inglesi e gli americani). na e sugli ordini cavallere- Italia oggi ?
Qualcuno dirà a questo pun- dell’imprenditore/immobiliarista e manutentore di servizi per
to: ma a noi che cosa importa L’imprenditore Alfredo Romeo. Sopra, Umberto II, sotto, Antonio Di Pietro (FOTO LAPRESSE) edifici comunali Alfredo Romeo, ai disonori della
degli archivi dei Savoia? Il fat- cronaca nel caso “Global service” meno di tre anni fa
to è che, sul piano della storia, per un’inchiesta della Procura di Napoli su una
mancano ancora molti tasselli storiaccia di appalti conclusa con una condanna assai
per ricostruire la storia della lieve, di due anni in primo grado, senza associazione
dinastia nel nostro Paese. per delinquere e quasi una bolla di sapone dopo
Questo è vero, tanto più che l’eclatanza dello scandalo, per un semaforo
l’unico libro uscito sull’argo- napoletano tra destra e sinistra, politica e affaristica.
mento è stato nel 2007 il vo- Dissequestrati i suoi faraonici beni, assolti gli assessori
lume I Savoia pubblicato dal- rinviati a giudizio e il parlamentare Pdl Amedeo
l’editore Einaudi (divisione Laboccetta, una specie di Menelikke del gioco
da alcuni anni della casa Mon- d’azzardo. Adesso la famiglia Romeo chiede danni ai
dadori e proprietà dell’attua- cronisti per un milione e 370 mila euro. E fa male
le presidente del Consiglio.
ricordare ben due inchieste giudiziarie aperte per
Ci sono peraltro, altri editori
come Laterza che dicono più “epidemia colposa” (leggasi “monnezza” a Napoli),
volte no, in maniera pregiu- nel 2008 e nel 2011? Inchieste delle Procura svanite, e
diziale, ad autori scomodi per oggi di nuovo di gran moda. Domanda: e se al
gli attuali equilibri politici, caso/casino/casotto Bisignani in mano alla Procura di
come ho potuto già verificare Napoli toccasse poi la sorte fortunata di Romeo,
in maniera diretta e persona- davvero saremmo tutti sorpresi, divisi come siamo-alla
le). Il libro einaudiano è stato moviola- tra inchieste di panna e imputati di ferro?
Caro Pancho, prenditela con Di Pietro
Il presidente Sel risponde alla lettera aperta del senatore ti a dire no alla precarietà, ma che dica anche come del tuo partito), ma una idea della politica e della co-
Idv Pancho Pardi pubblicata domenica sul Fatto facciamo a combatterla, magari cominciando dall’a- struzione concreta dell’alternativa. È in queste vitto-
bolizione della legge 30 e dalla ridefinizione di un pat- rie e nello straordinario risultato dei referendum (di
di Nichi Vendola to con un’intera generazione oggi condannata a un chi li ha con coraggio promossi, di chi li ha sostenuti,
eterno presente privo di qualsiasi prospettiva di fu- di chi vi ha lavorato con passione e determinazione
aro Pancho, turo. Si tratta di fare della difesa e della valorizzazione come l’esperienza dei comitati ci insegna) che dob-
C la tua lettera al Fatto di qualche giorno fa mi offre
l’occasione per ribadire quello che sostengo da
molto tempo e che, anche quando ero l’unico a
porre questa questione, ha costituito il punto di rife-
rimento della mia iniziativa. Devo dirti che trovo un
dei beni comuni il punto di riferimento di questa pro-
spettiva e di scegliere in modo deciso la strada delle
energie alternative come strumento di difesa dell’am-
biente e di sviluppo del territorio. Si tratta di rimettere
al centro la democrazia nelle Istituzioni come nel
biamo cercare la strada.
Come dovresti sapere, non ho mai condiviso l’impo-
stazione che una parte del Pd ripropone ritualmente
sul tema delle alleanze. Considero del tutto sbagliata
l’idea che l’ingegneria delle alleanze, un po’ più al cen-
po’ curioso il fatto che tu rivolga a me la tua preoc- mondo del lavoro. Insomma, si tratta di sottrarre la tro, un po’ più moderati, possa condurci alla vittoria.
cupazione sulla natura del centrosinistra che verrà mo- nostra discussione a quell’insopportabile dimensione Anzi sono convinto che l’idea che ha accompagnato
strando una qualche incertezza sul mio pensiero su nella quale la rappresentazione di sé prende il posto gli anni del bipolarismo italiano fatta di neocentrismo
questo punto. Ho sempre ripetuto che per battere Ber- del confronto sul merito delle questioni. e di attenzione a tutto tranne che al merito delle que-
lusconi e la sua destra sia Nello stesso modo stioni abbia avuto un ruolo per nulla secondario nella
necessario porsi il pro- ho proposto e pro- lunga serie di sconfitte che abbiamo alle spalle. Non
blema di battere il berlu- Il presidente pongo che oggi e l’ho condivisa anche quando nella mia regione, alla
sconismo, di mettere in non chissà quando vigilia delle ultime elezioni, il tema dell’allargamento
crisi l’egemonia cultura- dell’Idv ha si decida insieme di al centro come condizione necessaria e preventiva
le su cui ha costruito il celebrare, attraver- era posta non solo dal Pd, ma anche dal tuo partito.
suo consenso. dichiarato so le primarie, un Allora come oggi ho sempre risposto che nessuna coa-
Perché questo obiettivo che vanno percorso aperto e lizione alternativa può nascere dai veti, agiti o subiti
possa essere conseguito, partecipato con cui che siano.
sono convinto che sia ne- bene le scegliere non solo Per questo, anche oggi, penso che dobbiamo fare tutti
cessario lavorare fin da la leadership, ma un passo avanti. Anche quando su di me si concen-
ora (anzi da ieri) a una primarie, ma anche il profilo po- trano polemiche che francamente trovo un po’ fumo-
proposta di governo il litico e culturale della nostra proposta. se. Anche quando il segretario del tuo partito dichiara
cui segno sia esplicita- senza candidati Ovunque lo si è fatto (salvo Napoli dove comun- che vanno bene le primarie, ma senza candidati alla
mente alternativo a quel- alla Vendola... que il profilo che più chiaramente ha proposto Vendola... che significa?
lo che ha dominato que- una svolta, quello di Luigi De Magistris, ha ot- Io davvero non l’ho capito. Tuttavia, la priorità non è
sti lunghi anni di buio e Ma che significa? tenuto uno straordinario risultato) abbiamo ot- questa e quindi continuerò a lavorare perché il cen-
che oggi mostra i primi tenuto vittorie importanti, in qualche caso ad- trosinistra che verrà sia capace di proporre al Paese
segni di cedimento. Si Io davvero dirittura straordinarie. una prospettiva utile per uscire dalla crisi in cui versa.
tratta di costruire una Con i Pisapia e gli Zedda, non hanno vinto i Un abbraccio.
proposta che non si limi- non l’ho capito “candidati alla Vendola” (per citare il segretario Nichi Vendola, Presidente di Sinistra Ecologia Libertà
Mercoledì 29 giugno 2011
Le sforbiciate
MAIL
del Dr Forbice
Caro Dr Forbice,
ogni tanto l’ascolto alla radio e
ho spesso da dissentire sulla
sua visione del mondo anco-
rata al passato: “Bisogna fare
le centrali nucleari, il Ponte
sullo stretto, l’Alta velocità in
Valle di Susa…” purché si fac-
cia, ché l’economia del trion-
fante capitalismo è far lavorare
imprese e operai a far buchi e
poi tapparli… ignari delle rac-
comandazioni sui limiti della
crescita del Club di Roma di
quell’estremista di Aurelio
Peccei e di quelle sullo svilup-
po sostenibile della Conferen-
za mondiale sul futuro del Pia-
neta di Rio.
Ma le divergenze di opinione
sono del tutto legittime. Qual-
che settimana fa ho però as-
sistito, in diretta, a una Sua
pessima lezione di giornali-
smo. A un ascoltatore che in-
vocava la prova televisiva (oggi
la si ammette anche nel cal-
cio!) sul fatto che il ministro
Brunetta non avesse subito al-
cuna aggressione fisica da par-
te di una interlocutrice dissi-
dente, Lei rispondeva che per
quanto la riguardava, faceva
testo la dichiarazione del Mi-
nistro.
Tanti anni fa mi si insegnò che
compito deontologico del
giornalista era verificare la
fonte. Oggi Lei insegna che fa
fede la velina del ministro!
LA VIGNETTA
Purtroppo non è il solo.
L’unica differenza è che io par-
tecipo, in quota parte, al Suo
stipendio. Lei è stipendiato da
me, con il privilegio di pro-
muovere le Sue idee, cercan-
do tra i Suoi amici opinionisti
chi fa finta di essere in disac-
cordo senza mai far emergere
idee che non siano in sintonia
con l’opinione generale. Abile
falso pluralismo che però, già
moltissimi anni fa, Umberto
Eco ci insegnò a smascherare.
Lei non è il solo. Ma chi eser-
cita il ruolo di servo sciocco
del Potere, in testate dichia-
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pagina 19
SECONDO TEMPO
IL FATTO di ieri29 giugno 1989
BOX Angelo Costa era uno che “quando parlava licenziava
sempre qualcuno”. Taviani un “immobile ed eterno”.
Forlani “una tanica vuota”. Camei d’autore, firmati
Fortebraccio, “nom de plume” shakespeariano inventato
da Maurizio Ferrara per Mario Melloni, il ragazzo terribile
dell’Unità che, nei suoi corsivi col bollino rosso, stanò e
fulminò tutti i big della primissima Repubblica.
Inchiodandoli, con bon ton urticante, alle loro colpe, tic e
Furio Colombo
7 A DOMANDA RISPONDO imperfezioni, anche quelle esteriori, se spie di pecche
culturali e di stile. Dai tormentoni sulle vittime
LA COPPIA predestinate, ai ritrattini feroci tutti giocati di fioretto e
sciabola, mai un filo di sconto per nessuno. Leader
carismatici, vip di passaggio, burocrati “cuccagnoni”
A PUNTI ricchi, potenti, tutta la vita pubblica nazionale scorre nel
menu satirico di Fortebraccio, antifascista doc, elegante
aro Colombo, nell’euforia che altri, del matrimonio e delle unioni di fatto. nel maneggiare la sua cultura di parte senza sconfinare
C è seguita agli incredibili giorni
dei referendum e allo straordinario
Si tratta di discriminazione, che non può
mai, in nessun caso, far parte delle regole di
nella faziosità, caustico pur nel suo stile salottiero, perfido
con leggerezza anche nei giudizi più crudeli. Alla fine, il
risultato di cui tutti abbiamo gioito, condotta del Partito democratico, che ha destino e la malattia gli tolsero la parola. Un supplizio
ci siamo dimenticati del nuovo presentato Merola ai cittadini. infinito per un conversatore smagliante come lui. A 22 anni
Sindaco di Bologna, Merola (Pd) Vorrei segnalare una coincidenza del tutto dalla sua morte, quel rendez-vous quotidiano con “lor
che ha appena detto: “Le coppie occasionale sulla pagina del Corriere della signori” ci manca molto.
sposate valgono più punti delle Sera su cui è apparsa la notizia della strana Giovanna Gabrielli
coppie di fatto in qualsiasi idea di Merola quanto alla graduatoria di
graduatoria municipale”. valore fra diversi tipi di famiglie (18 giugno
Naturalmente si riferiva alla 2011). La pagina si apre con il titolo “Più Diritto di Replica satirico dell’articolo può giu-
graduatoria più importante, quella diritti agli sposati” dedicato a Merola. stificare.
sulla assegnazione di alloggi. Resta La stessa pagina si chiude con il titolo Quagliariello Sen. Gaetano Quagliariello
il fatto che l’imbarazzo è grande e i altrettanto vistoso “Lei uccise il marito, lui la
cittadini non sanno più per chi moglie, le nozze in carcere”. La cronaca, per e le amicizie di Papa Il generale Adinolfi
hanno votato. un fortunato accostamento di articoli diversi, Lo scorso 26 giugno mi sono
Renato ha ristabilito l’ordine naturale delle cose e visto citare nella rubrica di Li- e la vicenda P4
del modo in cui si forma una graduatoria. dia Ravera dal titolo “Quella In merito alle notizie di stampa
GIU S TO suggerimento. Rimettiamo i Due assassini, anche se sposati restano due toga grigia di Alfonso Papa”. relative a una presunta re-
pezzi di questo puzzle al loro posto. assassini. Due persone che vivono insieme L’autrice, con il pretesto della sponsabilità del Gen. Michele
I cittadini sanno benissimo di avere votato perché hanno unito le loro vite pulite e “licenza di satira”, accredita Adinolfi, Capo di Stato Mag-
centrosinistra e di avere vinto, e infatti perbene, restano quelli che sono, né più né all’onorevole Papa, come se giore della Guardia di Finanza,
nessuno con la croce celtica si è recato a meno delle altre persone che hanno scelto quest’ultimo ne avesse parlato nella vicenda della c.d. P4, il
festeggiare il neosindaco come è accaduto a di vivere insieme con un certificato. in prima persona nel 2008, la difensore Prof. Avv. Enzo Mu-
Roma, e il neosindaco non ha intitolato Possibile che un concetto così semplice e citazione di sue “amicizie in- sco, pur nel rispetto doveroso
piazze di Bologna a martiri fascisti. così civile non sia la guida naturale del fluenti” che all’epoca avrebbe- della avvenuta segretazione
Però, proprio perché eletto dal nuovo sindaco di Bologna, eletto dal ro propiziato la sua candida- degli atti, a quanto pare rima-
centrosinistra, il Sindaco ha detto una cosa centrosinistra? tura alle elezioni politiche. sta lettera morta a sentire le
che politicamente non fa parte della vasta Fra queste, secondo la Ravera, informazioni provenienti da
area politica che rappresenta. Non si tratta Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano figurerebbe il sottoscritto con stampa e media in generale, ri-
di avere questa o quella visione della vita o 00193 Roma, via Valadier n. 42 l’espressione “razzolo con tiene molto opportuno preci-
sul valore, sacro per qualcuno, civile per lettere@ilfattoquotidiano.it Quagliariello”. Suppongo che sare quanto segue anche al fi-
il mio nome sia stato suggerito ne di evitare ulteriori clamori
all’autrice dell’articolo dalla e fraintendimenti:
pubblicazione su alcuni quoti- 1. Il Gen. Adinolfi non ha vio-
diani di un verbale di Luigi Bi- lato alcuna norma del codice
comandati, ma certo già in non è giudiziariamente prova- signani nel quale egli manifesta penale né tanto meno l’art.
partenza subalterni a un Po- to, semplicemente non esiste; un vago e dubbioso ricordo 326 comunicando notizie se-
tere sui cui dovrebbero invece dunque, non esistono i man- che io avessi potuto suggerire grete;
svolgere opera di vigilanza de- danti occulti. Anche noi, come la candidatura dell’onorevole 2. non ha mai conosciuto il
mocratica. Vigna, pensiamo che per la ve- Alfonso Papa. soggetto per favorire il quale
Vorrei un giornalismo diverso rità giudiziaria serva la prova Solo per amor di precisione, sarebbe stata commessa l'a-
che, forse, produrrebbe un ricostruita dalle carte proces- premetto che la circostanza zione illecita;
Paese diverso, capace di rad- suali e dalle sentenze, ma a dif- semplicemente non è possibi- 3. il dato di accusa è, a nostro
drizzare la schiena. Lei non ha ferenza dell’ex procuratore, le perché ho incontrato fuga- parere, contraddetto da situa-
dato un buon esempio. Stando noi da quasi 20 anni ci battia- cemente Papa una sola volta zioni di fatto facilmente ri-
nel servizio pubblico radiote- mo affinché si indaghi ancora nella mia vita in occasione di scontrabili che ne minano la
levisivo lo potrebbe dare. più a fondo, e si istruisca un un seminario dei gruppi par- consistenza ab imis;
Melquiades processo per appurare la reale lamentari sul federalismo fi- 4. si riserva ogni azione giu-
esistenza di mandanti esterni. scale, quando evidentemente diziaria utile ad accertare la
La sentenza Tagliavia Mentre Vigna, insieme a Renzi, l’onorevole Papa era già depu- sua estraneità ai fatti;
sosterrà il suo nuovo punto di tato, e né prima di allora né 5. si riserva ogni azione a tu-
e il libro di Vigna vista sui mandanti esterni dopo ho avuto il piacere di in- tela della sua reputazione di
Forse è solo cattivo gusto, o (nuovo, inedito, e che smen- trattenere con lui relazioni né uomo e del suo onore di mi-
forse ci troviamo di fronte ad tisce il lavoro di anni ed anni dirette né indirette. litare.
una coincidenza. Ciò che è del procuratore stesso) nel Ma a prescindere dall’impre- Prof. Avv. Enzo Musco
certo, è che non possiamo ri- palazzo che rappresenta i fio- ciso ricordo di Bisignani, è evi-
manere indifferenti appren- rentini, noi saremo di lì a breve dente la portata offensiva del
dendo che il 30 giugno, lo stes- in aula ad attendere la senten- verbo “razzolare”, che tanto
so giorno o a ridosso del gior- za Tagliavia in veste di parti ci- nella linguistica ufficiale quan-
no in cui il Tribunale di Firenze vili. Durante il processo sono to nel senso comune evoca IL FATTO QUOTIDIANO
emetterà la sentenza per il stati sentiti personaggi di pri- comportamenti opachi e diso- via Valadier n. 42 - 00193 Roma
Processo Tagliavia, in Palazzo mo piano come alcuni ministri nesti, e che neanche il tono lettere@ilfattoquotidiano.it
Vecchio sarà presentato il li- del 1993 e collaboratori di giu-
bro di Piero Luigi Vigna alla stizia.
presenza del sindaco Matteo Noi pensiamo che vi siano tut- Direttore responsabile
ratamente di parte, è legitti- Renzi. Abbiamo già espresso ti gli elementi perché, in sen-
mato a farlo. Che Lei lo faccia la nostra preoccupazione e la tenza, si lasci un’apertura per Antonio Padellaro
utilizzando il servizio pubblico nostra angoscia per ciò che future indagini sui mandanti Vicedirettore Marco Travaglio
mi fa girare un po’ “i cabassisi”, l’ex procuratore ha scritto sul esterni, su chi ha trattato con
per dirla con Camilleri. Ma ciò suo libro. La sensazione, forte, la mafia, su chi sa e non parla. Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
che più mi spiace è che Lei sia è che si voglia ancora una volta Per questo motivo, siamo sor- Progetto grafico Paolo Residori
di cattivo esempio per tanti tentare di indebolire la voce di presi per la contrapposizione Redazione
giovani che hanno ancora fi- chi vuole la verità sulle stragi tra due eventi così contrastan- 00193 Roma , Via Valadier n°42
ducia in questa professione. A mafiose del 1993 ed in parti- ti tra loro e per ciò che questo tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
quelli, vorrei lasciare un po’ di colare sulla strage di via dei può o potrebbe significare per e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
sito: www.ilfattoquotidiano.it
speranza. Che si possano im- Georgofili. Una verità che pas- noi, per i nostri morti, per la
porre su tanti, troppi, colleghi sa e che deve necessariamente ricerca della verità. Ma forse, Editoriale il Fatto S.p.A.
pronti a raccogliere, magari passare per un’approfondita ancora una volta, sono solo Sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n°42
con il gelato televisivo, le di- indagine sui mandanti a volto coincidenze. Presidente e Amministratore delegato
chiarazioni del Potere, senza coperto. Giovanna Maggiani Chelli
Giorgio Poidomani
mai a metterne in discussione Secondo la sconvolgente po- Ass. tra i familiari delle vittime della Consiglio di Amministrazione
le asserzioni. Non sempre rac- sizione di Vigna, se un fatto strage di via dei Georgofili Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130,
20060 Milano, Pessano con Bornago , via Aldo Moro n°4;
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