B. dice: non mi ricandido, nel 2013 tocca ad Alfano.
Ma
Alfano arrossisce: “No, sarà lui”. Proprio un bravo segretarioy(7HC0D7*KSTKKQ(
Sabato 9 luglio 2011 – Anno 3 – n° 162
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
LA POLIZIA DA BERLUSCONI
TREMONTI: “METODO BOFFO” O
I pm di Napoli indagano su finanziamenti per 165 mila
euro alla fondazione Casa della Libertà che ha sede
in una residenza del premier. Ma la Digos non può entrare
Costretto a non dimettersi
di Marco Onado
dc
n’altra tempesta finanziaria si è abbattuta
U ieri sull’Italia, dimostrando ancora una
volta quanto sia fragile l’equilibrio su cui si
regge la nostra economia. È inutile cercare
improbabili colpevoli come le agenzie di rating o
eventi clamorosi come l’ennesimo scandalo nella
compagine di governo che coinvolge questa vol-
ta il ministro Tremonti. L’Europa è colpita da una
crisi gravissima cui sono state date finora risposte
inadeguate e questo mette in pericolo la posizio-
ne di paesi come Italia e Spagna. Noi non siamo
nell’occhio del ciclone, ma non navighiamo nep-
pure in acque tranquille.
La politica europea non ha voluto finora affrontare
la radice del problema e ha continuato a negare
che una parte del debito accu-
mulato in passato dalla Grecia
(e forse anche da Irlanda e Por-
togallo) è insostenibile. Dun-
que non vuole riconoscere
che è meglio ridurne il valore
(addossando perdite alle ban-
che creditrici) piuttosto che
imporre ai cittadini di quei
paesi un rigore fiscale che potrebbe uccidere de-
finitivamente l’economia e che comunque si do-
vrebbe protrarre per varie generazioni future.
Fintanto che esisteranno dubbi sul debito di que-
sti tre Paesi, anche l’Italia e la Spagna possono
cadere sotto il tiro di una speculazione che è sem-
LA GRECIA SI AVVICINA
pre in agguato, anche perché a quattro anni dal-
l’inizio della crisi, tutte le misure per limitarne gli
effetti (a cominciare dalla proposta di una tassa
sulle transazioni finanziarie) sono ancora sulla
carta.
Ma va detto che la speculazione amplifica e rende
imprevedibili movimenti che non sono di per sé
campati per aria. La manovra faticosamente va- Anche per colpa delle voci di dimissioni di Tremonti, crolla
rata dal governo Berlusconi assicura il pareggio di Piazza Affari, interviene Draghi a riportare la calma Feltri pag. 4 - 5 z
bilancio, ma lascia aperti gli in-
terrogativi sulla capacità di rag-
giungere gli impegni fonda-
mentali presi in sede europea,
che sono stati spostati dal 2013
in poi. Insomma, la vicenda del
ministro Tremonti è più un pre-
testo che la causa prima dell’on-
data speculativa di ieri. E dun-
TEST DI AMMISSIONE
que le dimissioni non sono la ri-
sposta adeguata, anche perché
in sede internazionale non po-
ALL’UNIVERSITÀ
trebbero che aumentare i dubbi
N
Preparati seriamente con
N I
sulla tenuta dei nostri conti. L’I- A namente ripubblicato in questi La Croce Rossa sarà
25
talia ha bisogno di qualcosa in
più, cioè un governo vero, non
di un ministro in meno. www.alphatest.it
Il ministro dell’Economia ai
magistrati racconta della
guerra tra i vertici della
Finanza e del suo scontro
con il capo del governo
Di Giovacchino e Malagutti pag. 2 - 3 z tati in via Rovani a Milano.
LA BORSA AFFONDA
Panico finanziario sul debito pubblico italiano, mai così a rischio.
CORSI
IN 17 CITTÀ
E LIBRI
PER OGNI
FACOLTÀ
la questione morale, che que-
sto giornale ha tanto opportu-
giorni. Già allora avevano susci- privatizzata. Per spararle si
tato alcune aspre reazioni nel pagherà un biglietto
n. verde 800 017 326 suo stesso partito.
+=!"!_!"!;
www.ilfattoquotidiano.it
€ 1,20 – Arretrati: € 2,00
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Riciclo scorie
di Marco Travaglio
ra che il Cainano annuncia il ritiro dalle corse
(e tutti ci credono), la corte dei miracolati
sente prossima la fine della cuccagna. E,
dinanzi alla prospettiva di dover tornare a
lavorare o, peggio ancora, di andarci per la prima
volta, cerca alternative un po’ meno faticose.
Mimmo Scilipoti sfrutta la naturale inclinazione per
la bella scrittura e l’eloquio forbito (“sono stato nelle
favelas brasiliane”) dandosi alla letteratura,
incoraggiato da un prefatore d’accezione, B., che
porta pure buono: infatti l’altroieri gli ha presentato
il libro e ieri Mimmo era già imputato a Messina per
calunnia e falso. Marco Milanese sente anche lui di
aver poco da sopravvivere, in politica, così si butta
nel polo del lusso: Bentley, Ferrari, Aston Martin no
“perché è usata”, un trittico di tal “Milò” (forse
Mirò), gioielli, orologi Patek Philippe, yacht e un
Natale a New York, sorta di cinepanettone
personalizzato in viaggio con Ferilli e De Sica.
Anche Alfonso Papa, uomo di polso, manifesta una
naturale predilezione per gli orologi, ma essendo
magistrato li preferisce rubati. Il mini-stro Brunetta,
ormai universalmente noto come “il cretino”, dopo
un viaggio di nozze che gli auguriamo lungo e di
sola andata, potrà tornare a rincorrere il Nobel per
l’Economia che gli sfuggì per un soffio quando
s’immolò sull’altare della politica per il nostro bene.
Tremonti e Scajola, previo corso intensivo su “come
acquistare casa con soldi propri”, non avranno
problemi a ricollocarsi. Angelino Jolie, quando gli
spiegheranno che la segreteria Pdl era tutto uno
scherzo, avrà un futuro assicurato nel cabaret: la
battuta sul “partito degli onesti” sarà difficile da
eguagliare per generazioni. Denis Verdini, degradato
a vice-Alfano (mortificazione che non si augura al
peggiore nemico), potrà tornare nella sua banca,
Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (F D )
OTO LM
sempre che in cassa sia rimasto qualcosa e che lui
di Marco Lillo rimanga a piede libero. Almeno tre ministre
potranno riciclarsi come segretarie tuttofare di Bisi
a Digos ha bussato a casa di Silvio Berlusconi.
L I poliziotti che indagano su 11 bonifici equi-
voci pagati da un’impresa sospettata di corrom-
nelle segrete di Palazzo Chigi (un Bisi, infatti, è per
sempre e per tutte le stagioni). Astenersi “mostri,
brutte, stronze, mignotte come poche”. Dell’Utri,
pere Marco Milanese, il deputato del PdL in at- Romano e Cosentino, appartenendo a solide
tesa di autorizzazione all’arresto, si sono presen- associazioni imprenditoriali che non conoscono
crisi, dormono sonni tranquilli. Anche per Gasparri
pag. 3 z
e Romani si profila una serena vecchiaia: Mediaset
avrà sempre bisogno di uscieri. Scapagnini è già
tornato alla professione medica e dalle colonne
dell’autorevole rivista scientifica Novella 2000 ha
stilato una severa diagnosi per il premier: “È
fisicamente e intellettualmente superiore, può avere
sei rapporti sessuali alla settimana”, prima e dopo i
pasti. Ma, si badi bene, “senza esagerare: il settimo
giorno si deve riposare”, come quell’Altro.
Encomiabile la fantasia di Daniele Capezzone che,
dopo mesi di oscuramento (era rimasto portavoce
di un partito estinto, Forza Italia, e avevano saldato
le serrature della sede con lui dentro), è tornato alla
luce dopo la doppia débâcle comunali-referendum:
non sapendo chi mandare in tv a prendere pesci in
faccia, l’han subito promosso portavoce Pdl. L’altro
giorno però è rispuntato in un hotel di Roma nei
panni di portavoce della società Camene,
impegnata nella nobile missione di trasformare il
teatro Palazzo a San Lorenzo in un casinò, in
U di Roberta De Monticelli
n gran bretagna
combutta con i costruttori del Salaria Sport Village
(quello della cricca e dei massaggi inguinali a
QUESTIONE Gossip, scandali, Bertolaso). Ora, passi la trasfigurazione da
antiberlusconiano a berlusconiano e da referendario
MORALE tabloid e l’espiazione ad antireferendario, ma a che titolo il portavoce del
Pdl porta la voce dei costruttori di casinò? Beata
CHI HA PAURA? di Murdoch
he tuffo al cuore, quelle pa-
Colombo pag. 12z
ingenuità: pensa al futuro. Preoccupa, invece,
l’evaporazione di Marcello Pera, un tempo
C role di Enrico Berlinguer sul-
presidente del Senato e coautore di un libro con
papa Wojtyla, ora scavalcato persino dal suo
CATTIVERIE assistente Quagliariello. L’altro giorno, dopo mesi di
oblio, è rispuntato su Libero per spiegare “perché
non si può arrestare Papa”. L’uomo che sussurrava al
Papa ora difende Papa. Deve aver orecchiato quel
vecchio detto, “morto un papa se ne fa un altro”. E
pag. 6 z www.spinoza.it l’ha frainteso.
pagina 2

S
LA BUFERA

arà la Camera dei deputati a decidere
I reati contestati sulla richiesta di arresto avanzata dalla
Procura di Napoli per il deputato Pdl
Marco Milanese. Milanese è indagato per
all’ex numero due associazione per delinquere, corruzione e
rivelazione di segreto d'ufficio. Il provvedimento
cautelare e sempre con il beneficio dei domiciliari,
di via XX Settembre è scattato anche per un noto commercialista di
Pavia, Guido Marchese, originario di Voghera. Un
filone investigativo condotto dalla Digos
partenopea, nell'ambito degli sviluppi dell'inchiesta
che a dicembre 2010 portò in carcere 12 persone e
vide indagato anche Milanese, intercettato mentre
parlava con l'imprenditore irpino Paolo Viscione.
Le intercettazioni mostrano come il deputato,
all'epoca nello staff di Tremonti, abbia ottenuto
favori per persone da lui segnalate. A mettere gli
investigatori diretti da Filippo Bonfiglio sulle tracce
di comportamenti illegali, una compravendita di
immobili in Francia dello stesso Milanese, acquistati
tra l'altro da Barbieri e Marchese, compravendita
per gli investigatori con “numerose incongruenze”
e legata all'assunzione di incarichi dei due arrestati
in diverse società controllate dal Tesoro.

Avvertimenti
in prima pagina
“MI FAI SPIARE!” Alcune edizioni

quello sfogo su “Libero” del “Giornale” di

proprietà della
famiglia Berlusconi già
u mi hai fatto spiare! Hai messo i servizi segreti alle
“T mie calcagna”. Sono parole di Giulio Tremonti, ur-
late in faccia a Silvio Berlusconi ad Arcore il 6 giugno
nei mesi scorsi
disegnavano lo
scenario di tensioni
2011. Lo racconta tre giorni dopo il vicedirettore di Libero attorno al titolare
Franco Bechis: “Uno scatto di nervi - scrive Bechis - come dell’Economia. Prima
mai è avvenuto in 17 anni di rapporto fra i due. È stato uno lo invitavano a “non
scatto violento, che ha scosso Berlusconi (...) il Cavaliere fare come Fini”, il
lo ha raccontato ad almeno tre interlocutori (...) da loro traditore. Poi lo
abbiamo avuto la versione che collima in ogni particolare accusarono di
su quel che sarebbe accaduto in quella stanza: minuti di “aizzare” la Lega e
gelo, terribile, cui sono seguite parole assai grosse, anche tramare contro l’unità
minacciose”. Pochi giorni dopo il ministro dell’Econo- della maggioranza. Ora
mia sarà ascoltato dai pm Woodcock e Curcio. lo scaricano dandogli
del “socialista”.

RICATTO PER GIULIO

Il ministro a Berlusconi: “Non usare con me il metodo Boffo”
E racconta la guerra di potere nelle Fiamme Gialle
di Vittorio Malagutti Tremonti quando viene chia- affronta a muso duro Berlusco- Aveva spiegato il ruolo di Mila- ministro non entra nei partico-
mato, per la seconda volta in ni. I due hanno un alterco pe- nese al ministero smentendo lari ma è chiaro quali fossero i
ono da poco passate le sei sei mesi, a testimoniare di fron- santissimo. È lo stesso Tremon- due circostanze potenzialmen- suoi timori, i suoi sospetti. Una

S di sera del 16 dicembre

scorso, quando il sostitu-
to procuratore Vincenzo
Piscitelli varca la soglia del pa-
lazzo di via XX Settembre a Ro-
ma, la sede del ministero del-
l’Economia. Il pm napoletano
deve raccogliere la testimo-
nianza di Giulio Tremonti. Po-
chi minuti di interrogatorio
come persona informata dei
fatti. Ma da lì comincia tutto.
Da quel giorno, da quella sera,
Tremonti è ufficialmente in-
formato che il suo braccio de-
stro Marco Milanese, l'ex uffi-
ciale della Guardia di Finanza
che da almeno un decennio la-
vora al suo fianco, è sotto in-
chiesta penale.
PER MESI E MESI però ogni
cosa resta al suo posto, come se
nulla fosse successo. Tremonti
sceglie di non privarsi della col-
laborazione di Milanese. Quan-
do si trova nella capitale, il mi-
nistro continua ad abitare nel
lussuoso appartamento in via
Campo Marzio (200 metri qua-
drati, soffitti affrescati) messo a
disposizione dal suo collabora-
tore che ne paga l'affitto (8.500
euro al mese). Ci vuole la bu-
fera P4, l’indagine sugli affari e
l’attività lobbistica di Luigi Bi-
signani, per convincere Mila-
nese a fare un passo indietro.
È il 25 giugno, solo un paio di
settimane fa. E il consigliere
politico di Tremonti giustifica
la sua scelta per “salvaguardare
l’importante ufficio dalle pole-
miche sollevate da una dovero-
sa testimonianza”. Interrogato
dai pm napoletani Francesco
Curcio e John Woodcock, è sta-
to lui, Milanese, ad indicare il
capo di Stato maggiore della
Guardia di Finanza, Michele
Adinolfi, come la talpa che
avrebbe informato Bisignani
delle indagini in corso a suo ca-
rico. I verbali di quella deposi-
zione, finiti su giornali, alzano
il velo sullo scontro tra cordate
opposte all’interno delle Fiam-
me Gialle. Ed è proprio da qui,
da questa lotta sotterranea a ba-
se di dossier, ricatti e controri-
catti, che parte il racconto di
te ai magistrati.
È il 17 giugno, a interrogare il
ministro sono Curcio e Wood-
cock, titolari dell’inchiesta P4,
ma il verbale viene inserito an-
che tra gli atti dell’indagine su
Milanese. In quelle ore il palaz-
zo della politica è in fibrillazio-
ne. Due giorni prima, il 15 giu-
gno, Bisignani è finito agli arre-
sti, un mare di carte, per certi
aspetti sconvolgenti, si sta per
riversare sui giornali. E anche
Tremonti questa volta è co-
stretto a scendere nei partico-
lari di fronte ai magistrati. Par-
ticolari spesso imbarazzanti,
perchè rivelano i suoi scontri
con il presidente del Consiglio,
i suoi timori di finire al centro
di una campagna mediatica di-
retta al preciso scopo di di-
struggerne la credibilità.
Tremonti rivela ai pm di una
sua discussione con Berlusco-
ni che risale a pochi giorni pri-
ma, all’inizio di giugno: “Se
non ricordo male manifestai la
mia refrattarietà ad essere og-
getto di campagne stampa tipo
quella Boffò”, dice il ministro.
Il riferimento è chiaro, chiaris-
simo. Tremonti ha paura che i
media vicini al Cavaliere lo
mettano nel mirino di una cam-
pagna come quella suo tempo
scatenata dal Giornale contro
l’allora direttore di Avvenire, Di-
no Boffo, reo di aver criticato il
premier. Una campagna che
era partita da un dossier, rive-
latosi poi in buona parte falso,
che faceva riferimento alla pre-
sunta omosessualità dello stes-
so Boffo. Tremonti non ha nes-
suna intenzione di finire in
quel tritacarne mediatico, ma
vede i titoli dei giornali del cen-
trodestra. Li interpreta come
avvertimenti chiari nei suoi
confronti, avvertimenti contro
chi potrebbe rappresentare
una alternativa politica a un
premier sempre più debole.
“Per inciso e in parallelo su al-
cuni settori della stampa si ma-
nifestava una tendenza, una
spinta alle mie dimissioni se
non avessi modificato le mie
posizioni”, questo il racconto
ai magistrati di Tremonti. Che
ti ad ammetterlo nell’interro-
gatorio, dicendo di essersi ri-
volto al presidente del Consi-
glio in modo “caratterialmente
reattivo”.
INSOMMA, a giugno, il tono
dell’incontro con i magistrati è
ben diverso rispetto alla rapida
testimonianza del dicembre
precedente. Quella volta, da-
vanti a Piscitelli, il ministro se
l’era cavata in pochi minuti.
Tremonti viene
interrogato
due volte: già
nel dicembre
2010 sapeva
dei guai del
suo consigliere
Un posto all’Enav val bene una barca
MILANESE INDAGATO A ROMA PER LA MEDIAZIONE NELLA NOMINA DI UN MEMBRO DEL CDA
di Rita Di Giovacchino
è anche una barca venduta
C’ a un milione e mezzo, il
doppio del suo valore, nell’e-
lenco dei favori di cui avrebbe
usufruito l’ex consigliere politi-
co di Tremonti, Marco Milane-
se. A iscriverlo sul registro degli
indagati, per il reato di finanzia-
mento illecito ai partiti, è stato
questa volta il pm romano Paolo
Ielo che ha scoperto la storia
della barca indagando su una
costola dell’inchiesta Enav. E
proprio ieri il gip di Roma Anna
Maria Fattori ha emesso due
provvedimenti di custodia cau-
telare, uno nei confronti del-
l’imprenditore Tommaso di
Lernia – già in manette nell’in-
chiesta su Enav – e l’altro ai do-
miciliari per Massimo De Cesa-
re, amministratore delegato di
te imbarazzanti che emergeva-
no dalle indagini di Piscitelli. La
prima: una presunta collabora-
zione dell’ex ufficiale della
Fiamme Gialle con il suo studio
tributario. La seconda: il regalo
di un orologio prezioso ricevu-
to dallo stesso Milanese.
“Escludo di aver mai ricevuto il
dono in oggetto” taglia corto il
ministro. Fine della deposizio-
ne.
A giugno invece sta per diluvia-
re. E Tremonti a quanto pare lo
sa bene. Diventa un fiume in
piena. Spiega ai pm dei suoi for-
ti dissensi per la politica di bi-
lancio con Berlusconi. E quan-
do Curcio e Woodcock gli fan-
no ascoltare una telefonata agli
atti dell’inchiesta tra il generale
Adinolfi e il presidente del
Consiglio, allora Tremonti non
può fare a meno di spiegare. In
quella telefonata il capo di sta-
to maggiore della Finanza si ac-
cordano per un incontro in cui
discutere del conflitto tra lo
stesso Adinolfi e Tremonti. Il
Eurotec, società che orbita nel-
la galassia Enav. Al centro di
questo nuovo capitolo c'è la
Mochi Craft, una barca da 15
metri che Milanese aveva acqui-
stato in leasing (per circa 20 mi-
la euro al mese), un costo di un
certo peso anche per le sue di-
sponibilità.
IL PROBLEMA sembra aver
trovato una soluzione quando
Milanese conosce Massimo Fa-
brizio Testa, un dirigente del cda
Enav, assunto in quota politica
come destra sociale – lo ammet-
te lui stesso nell’interrogatorio –
in base a un sistema di lottizza-
zione. Ma i rapporti tra lui e l’ad
Guido Pugliesi sono logorati a tal
punto che Testa teme che l’inca-
rico non gli venga rinnovato. A
raccontarlo al pm Ielo è Marco
Iannilli, l’ex commercialista di
manovra ai suoi danni in cui
avesse un ruolo ben preciso
una parte dei vertici della Guar-
dia di Finanza. “Chiedi confer-
ma ad Adinolfi”, è la frase che
Tremonti avrebbe urlato in fac-
cia a Berlusconi nella fase più
concitata della loro discussio-
ne.
AL CENTRO dei sospetti c’è
una cena a Napoli a cui oltre al
generale della finanza avrebbe-
ro partecipato anche l’ammini-
stratore delegato del Milan
Adriano Galliani e Paolo Berlu-
sconi, fratello del premier non-
chè editore del Giornale. Il mi-
nistro dell’Economia non lo di-
ce apertamente, ma dalle sue
parole ai magistrati napoletani
emerge chiaramente quale fos-
se il suo sospetto. Si stava tra-
mando alle sue spalle. E a rife-
rirglielo, spiega Trenonti ai
magistrati, era stato proprio
Milanese. Lo stesso che gli ave-
va soffiato la notizia di quella
cena napoletana.
Lorenzo Cola, considerato il to il grande elemosiniere nella
pentito dell’affare Digint. Rac- distribuzione degli appalti
conta Iannilli di aver saputo dal
consigliere che “Pugliesi consi-
derava l’Enav una sua creatura,
Enav) e gli pone la questione fa-
cendo presente – dice Cola –
che la condizione per mandare
ma soprattutto non sopportava in porto l’operazione era pagare
che altri si intromettessero nella la Mochi Craft a un prezzo mag-
distribuzione degli appalti”. Lo giorato rispetto alla valutazione
stesso Cola collabora all’inchie- attorno ai 700 mila euro. Soltan-
sta. to a questo prezzo Milanese si sa-
Alla fine il quadro è abbastanza rebbe adoperato a per imporre
chiaro. Testa per assicurarsi una l’ex consigliere di amministra-
sponda politica che lo mettesse zione a presidente di Technosky,
al riparo dalla battaglia che Pu- una delle controllate da Enav. In-
gliesi aveva ingaggiato contro di somma occorrevano 400 o 500
lui e, in virtù delle assicurazioni mila euro in più per risolvere la
che avrebbe ricevuto dal consi- questione. Di Lernia contatta De
gliere di Tremonti, si adopera Cesare, presidente di Eurotec,
per risolvere il problema della che alla fine sembra aver versato
barca. Per primo si rivolge a Cola 1.100 in contanti alla società di
che, considerato vicino al presi- leasing, che non aveva accettato
dente di Finmeccanica, Pierfran- le garanzie, e altre 100 di rate
cesco Guarguaglini. Cola manda non pagate, oltre alla quota che
a chiamare Di Lernia (considera- andava direttamente a Milanese.
 Sabato 9 luglio 2011

L
LA BUFERA

a sua ultima foto in circolazione surrettizio” “preordinato all'acquisizione e

Luigi Bisignani risale a vent'anni fa. Eppure Luigi
Bisignani, dalle carte
dell'inchiesta P4, risulta essere il
il burattinaio “burattinaio” di un governo-ombra potente
quanto, o più, di quello ufficiale. La mente –
così scrivono i pm napoletani Woodcock e
del “governo ombra” Curcio – di un “sistema criminale illegale e
alla gestione di notizie, per scopi e finalità
illecite ed extra ordinem, con modalità
operative tipiche delle più sofisticate
compagini associative di stampo Luigi Bisignani
terroristico e mafioso”. Già tesserato P2, in una foto
giornalista, Bisignani è ora agli arresti d’archivio, una delle
domiciliari. poche disponibili

Fondi sospetti, blitz della Digos

L’accusa
I pm di napoli
in una residenza del premier
Vincenzo Piscitelli
(a destra) e Henry
LA FONDAZIONE “CASA DELLA LIBERTÀ”
John Woodcock
(FOTO ANSA)
E QUEI 165 MILA EURO. AGENTI RESPINTI
di Marco Lillo prenditore di Milano 2. Gli poli e anche della seconda in- stro Tremonti nel primo go- (conteggiati secondo il nostro
agenti si sono dovuti fermare dagine del pm Paolo Ielo a Ro- verno Berlusconi. prezzario ) dal cui ammontare
a Digos ha bussato a casa davanti al cancello che in pas-

L
ma. Ieri il pm Ielo ha fatto ar- Secondo gli accertamenti de- andava mensilmente scompu
di Silvio Berlusconi. I po- sato era stato protagonista di restare Tommaso Di Lernia e gli investigatori la Fondazione tato il canone di locazione fino
liziotti che indagano su un pezzo di storia del rappor- Massimo De Cesare per un’in- che incassa i soldi della Euro- al raggiungimento di quell' im-
11 bonifici sospetti pa- to mafia-politica. Proprio dagine per finanziamento ille- tec ha tre indirizzi, tutti e tre porto. I lavori sono stati effet-
gati da un’impresa sospettata quel glorioso portone di ferro cito ai partiti che vede inda- finiti ieri nel mirino delle per- tivamente eseguiti dalla ditta
di corrompere Marco Milane- che in passato i mafiosi ave- gato anche Milanese. Il depu- quisizioni di ieri. Il primo è a esecutrice EDIL ARS di Roma,
se, il deputato del Popolo del- vano fatto saltare in aria con tato del Pdl è accusato di es- Venezia in via Miranese 3, do- società facente capo a Angelo
la libertà in attesa di autoriz- un chilo di polvere esplosiva sersi fatto comprare proprio ve ha sede anche una società Proietti ed Achille Scaramuc-
zazione all’arresto,si sono (suscitando la celeberrima ri- dalla Eurotec una barca per di Trevisanato. Il secondo in ci, quest'ultimo anche sodale
presentati con un mandato di sata di Silvio Berlusconi inter- 1,9 milioni di euro in cambio via Uffici del Vicario a Roma del Pio Sodalizio. La locazione
perquisizione davanti alla pri- cettata mentre parlava con della nomina di un uomo che ma è stato abbandonato da po- fu stipulata per uso ufficio e
ma magione della storia di Dell’Utri di Vittorio Manga- interessava alla cricca degli ap- co probabilmente per un uf- foresteria e l'immobile mi ri-
amore clandestino tra Veroni- no) ha fermato i finanzieri palti Enav: il presidente di Tec- ficio in via dell’Umiltà dove si sulta frequentato abitualmen-
ca Lario e il giovane im- spediti da Napoli a Milano dal nosky, Fabrizio Testa. Il pm Pi- trovano anche uffici dei poli- te dal Ministro Giulio Tremon-
pm Vincenzo Piscitelli. Gli in- ti. In sostanza si
vestigatori volevano capire tratta della casa
chi si nascondesse die-
tro la Fondazione delle
L’inchiesta del Ministro”.
A questo punto i
libertà e la sorpresa è
stata grande quando
napoletana pm hanno verifi-
cato che, per ef-
hanno scoperto che la Fon-
dazione sospettata ha sede in
bussa a Milano fetto dello scom-
puto dei lavori, i
questa villa coperta dalle gua- pagamenti sono
rentigie parlamentari del pre- Prossimo iniziati solo nel lu-
sidente del consiglio. glio del 2010, per
passo alla un totale dei paga-
PER SPIEGARE perché la menti, fino al me-
Digos sta indagando a via Ro- Giunta per le se di giugno scor-
vani bisogna partire da un ap- so, di 108 mila eu-
punto del consulente del pm autorizzazioni ro. Pagati fino al-
Vincenzo Piscitelli. Scrive il La villa di via Rovani, a Milano l’ultimo euro da
dottor Luigi Evelino Mancini Marco Milanese e
“Sul conto Eurotec risultano scitelli sottolinea che nello tici del Pdl dai quali gli agenti non da Giulio Tremonti.
disposti n. 11 bonifici, il pri- stesso periodo in cui Eurotec si sono tenuti alla larga ieri.
mo in data 4 dicembre 2008 pagava in natura Milanese con Infine c’è il terzo indirizzo, GLI INVESTIGATORI han-
l’ultimo il 21 maggio 2010 per l’acquisto gonfiato della bar- quello più delicato: Milano, no cominciato a studiare bene
importi unitari di 15.000 ( ca, effettuava i bonifici alla via Rovani 2. Al Fatto Quoti- il giro di affari della Edil Ars,
complessivi euro 165.000 ) Fondazione Casa dele Libertà. diano risulta poi che il domi- scoprendo che questa società
in favore della fondazione Proprio quella che ha sede a nio internet della Fondazione vantava un imponente giro di
Casa della Libertà sul conto casa Berlusconi. sarebbe stato recentemente affari con la società informa-
di cui quest'ultima è titolare La Fondazione Casa delle Li- registrato (nonostante la Fon- tica pubblica, controllata dal
presso la Cassa di Rispar- bertà è presieduta da Sandro dazione abbia sede in Veneto Ministero dell’economia, So-
mio di Rieti con sede a Ro- Trevisanato, un uomo fonda- dal 2000) a Milano a casa Ber- gei, un feudo di Marco Mila-
ma, piazza Montecitorio”. mentale nel sistema di potere lusconi e che a seguire la pra- nese che – secondo il capo di
La Eurotec non è una so- di Giulio Tremonti. Questo av- tica è stata Clotilde Strada, la Gabinetto di Tremonti, Vin-
cietà qualsiasi. E’ al centro vocato veneziano 73enne è collaboratrice che raccoglie- cenzo Fortunato, ha pilotato
dell’inchiesta su Marco Mi- stato eletto nel 1994, sottose- va al telefono le confidenze di le nomine di questa come di
lanese della Procura di Na- gretario alle finanze con mini- Nicole Minetti sul “culo flac- tante altre società pubbliche
cido” del premier. Per capire per conto del ministro. Sul
l’importanza di questa pista rapporto tra la società di An-
Interrogato Di Lernia conferma però bisogna partire dalla ca- gelo Proietti e la Sogei il se-
“di aver acquistato su richiesta
di Cola (al quale doveva ricono- L’INDAGATO “Anche l’Idv Barbato sa di via Campomarzio 24 a natore dell’Italia dei Valori
Roma, pagata da Marco Mila- Elio Lannutti aveva presentato
scenza per averlo introdotto nel nese e abbandonata nottetem- un interpellanza: “per quanto
“sistema Enav”) la barca di Mila-
nese al solo scopo di fargli un
mi ha chiesto soldi”. Lui: “Fantasie” po dal ministro Giulio Tre- risulta all'interrogante”, scri-
monti. veva Lannutti, “in particolare,
piacere perché così richiedeva il è un’intercettazione risalente al 6 mar- nostri rapporti con l’ISVAP, perché lui stava nell'anno 2010, sarebbero sta-
Palazzo... intendendo Finmec-
canica” . Per l’operazione si era
C’ zo 2010 tra il deputato dell’Idv France-
sco Barbato e l’indagato avvocato Viscione.
nella commissione finanza”. Infine sull’a-
genzia aggiunge: “L’agenzia della moglie
IL PM VINCENZO Piscitel- ti affidati all'Edil Ars lavori di
li ha convocato a testimoniare manutenzione ed impiantisti-
avvalso dell'Eurotec di De Cesa- Nella discussione parlano della candidatura non c’è stato un problema, gli è stata data e il segretaro generale dell’ente ci per circa 6,2 milioni di eu-
re per non ricorrere alla “solita del genero di Viscione che dal Pdl è passato ora non so se pagata, se non l’ha pagata ...” proprietario: il Pio Sodalizio ro, di cui circa 5,3 milioni a
Print Sistem”. Anche questo un al Pd nel paese di Cervinara. L’origine del Raggiunto al telefono dal Fatto Quotidiano dei Piceni. Milanese, il signor trattativa diretta (86,6 per
suggerimento di Cola. passaggio, per Viscione, sarebbe per colpa Barbato spiega: “Per motivi professionali Alfredo Lorenzoni che ha rac- cento). Fra questi circa 2,5 mi-
dell’intervento “di uno strunz e mariuolo”, ho contattato l’EIG, società che fa assicura- contato. “il contratto è stato lioni di euro sono stati asse-
MILANESE, convocato dal cioè Marco Milanese. Davanti ai pm Viscio- zioni per Rc auto, avendo io una compagnia stipulato il l febbraio 2009 ed gnati con procedura secreta-
pm Ielo, non ha rilasciato altre ne racconta di averlo incontrato tramite il assicurativa a Nola. Mi mettono in contatto ha per oggetto un apparta- ta”. In più Lannutti sottolinea-
dichiarazioni sulla vicenda bar- direttore generale di EIG Resciniti ma “io con Resciniti, che a sua volta insiste per pre- mento di 200 metri situato in va che la figlia di Angelo
ca visto che era già stato inter- diffido – spiega Viscione –perché lo vedo sentarmi Viscione alla Caffettiera a Roma. via Campo Marzio 24 molto Proietti era stata assunta dalla
rogato dai pm di Napoli. Ha am- un fanfarone ... chiede una consulenza, Lui mi ha chiesto di intervenire a un comi- più grande quindi e con un sa- Sogei. E indovinate chi è il pre-
messo di aver conosciuto Testa chiede un’agenzia (per assicurazioni auto, zio a Cervinara, ci sono stato e l’ho rincon- lone affrescato. sidente della Sogei? Sandro
tramite il comune amico Gio- ndr) per la moglie, gliela diamo, si presenta trato solo per ragioni professionali, perché Il canone di locazione per que- Trevianato, proprio il presi-
vanni Sidoti, amico a sua volta improvvisamente e inopinatamente a casa ha prodotti d’avanguardia sui software di sto immobile è stato stabilito dente della Fondazione Casa
dell'avvocato Paolo Viscione. Ci- mia, con la moglie e chiede da mangiare gestione delle fidejussioni per l’Rc auto. La in 8.500 euro mensili”. della Libertà. Nominato da
liegina finale: la nomina di Testa proprio, cioè in una maniera così volgare”. storia della consulenza è una fantasia pura- La casa, prosegue Lorenzoni, Tremonti a presiedere la Sogei
al vertice di Techno Sky non era Poi sulla consulenza aggiunge: “Barbato, al- mente inventata. Lunedì andrò subito in aveva bisogno di una ristrut- nel secondo Governo Berlu-
opera sua , ma di Gianni Aleman- la fine, nella caffettiera (il bar di Piazza di procura a Napoli per esporre la mia versio- turazione. “Quindi concor- sconi 2001-2006 e tornato su
no dopo che c’era stato un veto Pietra, ndr) davanti a Soiano, mi chiede ven- ne e collaborare con i magistrati”. dammo contrattualmente con quella poltrona nel 2008 con
politico al rinnovo della carica di timila euro di consulenza... la gestione dei C .Pe. il Milanese l'esecuzione a suo il ritorno del duo Milane-
consigliere nel cda di Enav. Per carico di lavori per una cifra se-Tremonti a via XX Settem-
colpa di Pugliesi. complessiva di 200 mila euro bre.
pagina 4
Perché il risanamento
dei conti non convince
Lavoce.info
2,45% -3,5% -7,9% -4,6%
IERI IL RECORD DEGLI
SPREAD TRA IL DEBITO
PUBBLICO ITALIANO
E QUELLO TEDESCO
DEBITO, ITALIA
MAI COSÌ A RISCHIO
Interviene Draghi a calmare i mercati
di Stefano Feltri
i capisce che il momento
S
è davvero grave quando,
alle 14.30, il governatore
della Banca d’Italia Mario
Draghi interviene per rassicu-
rare i mercati finanziari, a
margine di un convegno in
Francia. “Vedo dai dispacci di
agenzia che tensioni scaturi-
scono da timori di alcuni ana-
listi circa le condizioni dei
conti pubblici dell'Italia” dice
Draghi che poi aggiunge: “La
manovra di finanza pubblica
decisa dal governo, come det-
to ieri dal presidente Trichet,
costituisce un passo impor-
tante per il consolidamento
dei conti pubblici”. E le ban-
che non sono messe così male
come pensano gli investitori,
visto che “sono certo, sulla
base delle nostre analisi, che
gli intermediari italiani supe-
reranno con un margine signi-
ficativo gli stress test in corso
in sede europea”.
Il panico sui mercati si calma
un po’, qualche scossone ul-
teriore arriva nel pomeriggio
con dati negativi sull’econo-
REDDITI ALLA CAMERA
IL SUPERCONSULENTE TRE ANNI FA DICHIARÒ 700MILA EURO, ORA È AL VERDE
di Marco Palombi
na delle glorie più vere del-
“U la nostra rivoluzione e del
nostro paese, è appunto questa:
in Italia le vicende politiche so-
no state per molti una causa di
rovina, il potere non ha arricchi-
to nessuno”. Quando il senatore
Giovanni Battista Giorgini, gene-
ro di Manzoni, la scandì nell’aula
di Palazzo Madama non poteva
sapere quanto questa frase
avrebbe risuonato all’orecchio
di un suo oscuro collega di oltre
un secolo dopo.
Eppure deve pensarci spesso
Marco Mario Milanese, deputato
dal 2008, a quelle parole, special-
mente quando ogni anno presen-
ta le sue dichiarazioni dei redditi.
Le inchieste e i giornali lo descri-
vono dedito alla bella vita, appas-
sionato di auto di lusso, sempre
S
ul sito lavoce.info l’economista Tito Boeri
presenta i numeri della manovra spiegando
che si tratta soltanto di un rinvio alla
prossima legislatura, mentre nell’immediato la spesa
aumenta addirittura; +6 miliardi nel 2012. Ecco cosa
scrive Boeri: “Per azzerare il deficit entro il 2014
occorre una correzione di circa 2,3 punti di Pil, più o
meno 40 miliardi. Gli aggiustamenti previsti dal
IL CROLLO DELLA
BORSA DI MILANO
NELLA GIORNATA
DI IERI
mia americana, ma niente di
paragonabile ai numeri di una
delle mattinate più preoccu-
panti della storia finanziaria
recente dell’Italia.
A MEZZOGIORNO il de-
bito pubblico italiano è chia-
ramente sotto attacco: lo
spread con il bund tedesco,
cioè la misura di quanto l’Italia
è considerata più rischiosa
della Germania, polverizza i
record degli ultimi giorni ar-
rivando al 2,45 per cento. Mai,
da quando esiste lo scudo del-
l’euro attorno ai conti dell’I-
Record al 2,45%
della differenza
di rendimento
tra i nostri titoli
e quelli tedeschi,
segno di forte
sfiducia
affaccendato a trovare soldi qua
e là, ma non si rendono conto di
quello che è evidente scorrendo
i suoi ultimi 730 (peraltro sobria-
mente compilati dai Caf della Ugl
e poi della Cisl): il reddito e il pa-
trimonio del nostro in questi an-
ni sono calati drasticamente.
L’ANDAMENTO
DI UNICREDIT
SUL MERCATO
DI IERI
talia, il nostro debito era stato
considerato così pericoloso,
neppure nei momenti peggio-
ri della crisi greca nel 2010 o di
quella di Lehman Brothers nel
2008.
Da un paio di settimane i mer-
cati mandano un messaggio
univoco: via dall’Italia. E ieri,
in uno di quei venerdì che so-
no il momento preferito dagli
speculatori prima della pace
del weekend, sembrava arriva-
to il momento di colpire a fon-
do. Mentre le altre Borse eu-
ropee restano tranquille attor-
no al caos italiano, in Banca
d’Italia iniziano a preoccupar-
si davvero, perché gli investi-
tori stanno vendendo non sol-
tanto il debito pubblico italia-
no, ma anche le azioni delle
banche che vi hanno investito.
A fine giornata la Borsa di Mi-
lano chiude con un pesante ri-
sultato negativo, -3,47 per
cento, che da solo non rende
la gravità del momento. Le
banche, infatti, perdono più
del doppio: Unicredit crolla
del 7,85 per cento, il Banco
popolare del 6,46, la Popolare
di Milano del 6,2, Intesa San-
Normale che tentasse di trovare
soldi in giro: mica è facile pagare
8.500 euro di affitto per una casa
da prestare gratis a Tremonti e
parenti vari mentre i tuoi guada-
gni scendono e le proprietà si as-
sottigliano. Magari Milanese
avrebbe dovuto rivedere le sue
Aveva anche
abitazioni
a Milano,
Courmayeur
e Cannes
Le prime due
le ha vendute
LA BUFERA
governo hanno efficacia solo dal 2013 in poi (prima il
saldo è zero) e per più di un terzo sono affidati a una
delega fiscale il cui contenuto è tutt'altro che definito.
A conti fatti, si tratta di una manovra che grava
soprattutto sulle entrate contrariamente agli impegni
presi dal nostro governo in Europa. Il contributo delle
entrate sarà ancora maggiore se regioni, province e
comuni aumenteranno le imposte locali per rifarsi dei
IL CALO DELLA
BANCA INTESA
SANPAOLO
A PIAZZA AFFARI
paolo del 4,56. I guai del set-
tore del credito hanno due
spiegazioni, come indica Dra-
ghi. Uno è il timore di brutte
sorprese quando l’Eba, l’auto-
rità bancaria europea, comu-
nicherà lo stato di salute delle
banche italiane venerdì pros-
simo. E su questo Draghi è net-
to, parlando già con l’autore-
volezza che gli deriva dalla fre-
sca nomina a presidente della
Banca centrale europea: gli
istituti di credito italiani non
hanno problemi gravi.
POI C’È il secondo proble-
ma: il governo e la politica eco-
nomica. E qui il governatore di
Bankitalia si spinge poco oltre
una difesa d’ufficio dell’opera-
to del governo, nel gergo di via
Nazionale dire che la manovra
è “un passo importante per il
consolidamento dei conti
pubblici” significa che si va
nella giusta direzione, non che
siamo al riparo o che il gover-
no ha recepito le indicazioni
della Banca centrale su come
intervenire sul bilancio.
Tutti gli operatori finanziari,
infatti, danno la stessa versio-
priorità finanziarie, ma quando
si è generosi va così: d’altronde
“in Italia il potere non ha mai ar-
ricchito nessuno”. Deve essere
diventato il suo mantra.
QUANDO SBARCÒ a Monte-
citorio, tre anni fa, l’ex ufficiale
della GdF era un uomo ricco. Un
reddito di 713 mila euro, la pro-
prietà con la moglie di una casa e
di un garage a Milano, più due al-
tre abitazioni a Courmayeur e
Cannes, per le vacanze si suppo-
ne. Contrariamente a quanto di-
cono oggi i maligni, invece, Mila-
nese alle macchine non ci pensa-
va proprio: non ne aveva neanche
una quando sbarcò alla Camera.
In compenso aveva messo qual-
cosa da parte: azioni del Credito
Valtellinese (molte di più dell’a-
mico Tremonti, che tra le banche
preferisce la Popolare di Sondrio)
tagli ai trasferimenti. Nessuna misura per lo sviluppo”.
Il punto più critico è la delega per la riforma fiscale,
pensata in origine per ridurre le tasse come promesso
da Berlusconi e che invece “dovrà reperire 15 miliardi
in aggiunta a quelli necessari per finanziare la
rimodulazione delle aliquote Irpef”. Quindi serviranno
almeno 25 miliardi. E arrivare ai 40 previsti dalla
manovra sembra sempre più complicato.
ne di quello che è successo ie- zato, che ieri ha avuto bisogno
ri: ai timori sulla capacità del- delle dichiarazioni di solidarie-
l’Italia di arrivare davvero al tà di Silvio Berlusconi: “Vedre-
pareggio di bilancio nel 2014 te, la manovra sarà approvata
ieri si è aggiunta la difficile prima dell’estate”, dice il pre-
condizione del primo gestore mier dopo un pranzo per con-
di quel risanamento, cioè Giu- fermare la sua fiducia al mini-
lio Tremonti. Che, in altre cir- stro. Finora i mercati ascolta-
costanze finanziarie, si sareb- vano Tremonti, l’unico capace
be probabilmente già dimesso di contenere Berlusconi e il
ma che ora non può farlo per suo costoso populismo fisca-
non far precipitare la situazio- le. Vedere il ministro così de-
ne. Non è chiaro se siano più bole e sotto l’ala protettiva del
le voci di dimissioni a spaven- Cavaliere cambia il quadro.
tare i mercati o il fatto che que-
ste non arrivino, lasciando al SUCCEDONO anche cose
suo posto un ministro dimez- strane. L’agenzia di rating
Moody’s, che è stata appena
richiamata dalla Consob del
Lo scandalo P4 tremontiano Giuseppe Vegas
per aver innescato le vendite
getta ombre mettendo sotto osservazione
il debito italiano, si scopre en-
sul destino tusiasta dell’operato di Tre-
monti. E in un’insolita inter-
vista all’agenzia Ansa l’analista
della manovra Moody’s che segue il debito
italiano, Alexander Kocker-
economica, beck, parla di “misure interes-
santi che confermano che l’I-
poi interviene talia ha delle opzioni per ri-
sparmiare”. Anche se, dice
il Governatore sempre Kockerbeck, “bisogna
e quote in tre società a responsa- pure a vendersi la macchina nuo-
bilità limitata in Francia (Castello, va. Ci provi qualcuno a pagare
Acquariva e Corelli). Per di più
farsi eleggere non gli era costato
quasi niente: duemila euro per
8.500 euro di affitto con 110 mila
euro di reddito. E infatti scorrere
queste carte l’una dietro l’altra è
qualche manifesto e via sullo angosciante e il pensiero non può
scranno. A guardarlo oggi, quello che andare al 730 sui redditi 2010
è l’ultimo anno felice. I redditi (sarà pubblico l’anno prossimo):
2008 cominciano già a segnare il a basarsi sulle serie storiche, que-
passo: meno 300 mila euro netti st’anno dovrebbe essere sceso
per un imponibile di 405 mila. Pu-
re il patrimonio comincia a cede-
sotto la soglia di povertà.
re: Milanese si libera della casa e
del garage a Milano e rinuncia pu-
LO SAPEVA bene Giorgini, “la
politica è stata per molti causa di
re a quella di Courmayeur, poi ce-
de le partecipazioni – rispettiva-
rovina”, mentre l’algido Tremonti
non se ne accorge: “C’è qualche
mente il 5 e il 10% - nelle società povero in questa sala?”, domanda-
Castello e Acquariva. Unica sod- va a maggio per sbertucciare il
disfazione: si compra una bella 25% di indigenti potenziali denun-
Bmw X6, un coupé assai aggres- ciato dall’Istat. Forse uno ce n’era,
sivo. Nel 2009, poi, il crollo: il red- o magari ascoltava, sorridendo
dito precipita a 111.897 euro, il amaro, nella sua stanza al ministe-
nostro – mentre si separa ufficial- ro: Marco Mario Milanese, rovina-
mente dalla moglie – è costretto to dal demone della politica.
 Sabato 9 luglio 2011

“L
LA BUFERA

aurea in Giurisprudenza Scuola Superiore di Economia e Finanza le Scienze politiche presso l’Università di
Tre lauree? No, solo due presso l’Università degli tre lauree inserite in curriculum da Marco Trieste, infatti, la circostanza non si sarebbe
Studi di Salerno; laurea in Milanese, braccio destro di Tremonti. mai verificata: “Tengo a precisare – scrive il
Scienze della Sicurezza economico Peccato che tra queste almeno una non professore – sentiti gli uffici, che il dottor
Fa acqua il curriculum finanziaria presso l’Università degli Studi di risulti essere stata effettivamente Milanese, pur essendosi iscritto alla Facoltà
Roma Tor Vergata; laurea in Scienze conseguita. Stando a una lettera inviata al di Scienze politiche di questa università nel
politiche presso l’Università degli Studi di Corriere della Sera il 30 giugno scorso da 2003, non ha mai conseguito la laurea in
del consigliere Trieste...”. Compaiono ancora sul sito della Roberto Scargiglia, preside della Facoltà di Scienze politiche”.

hanno detto
Il clan, la “cameriera”
Mario Draghi visto
da Emanuele Fucecchi

ì
Bersani
Si dimetta tutto
il governo

“S e ne va-
da tutto
il governo e il
governo ha
e il Tremonti prigioniero
dentro Berlu-
sconi, Tremonti, Brunet-
IL TANDEM CHIACCHIERATO CON MILANESE
ta, Calderoli... chiunque
prenda l’iniziativa per ROTTURA TOTALE CON BERLUSCONI
noi non fa differenza”.

di Fabrizio d’Esposito pervenire suppliche e richieste

La Russa di ogni genere sono sempre sta-
stato all’inizio di que- ti due: il capo di gabinetto For-
Una bestemmia
questi sospetti È st’anno, ai primi di gen-
naio, che nel Pdl vari mi-
nistri e colonnelli perce-
pirono con nettezza una sensa-
tunato e il consigliere politico
Milanese, a sua volta deputato e
molto legato al coordinatore
del Pdl campano Nicola Cosen-

“T rovo
sia una
bestemmia
immaginare
che Tremonti
possa usare la politica
per avere vantaggi. Non
ha abitudini mondane”.
vedere se continuerà a esserci Rutelli
un ambiente in cui si possono
davvero realizzare le misure Caso grande
annunciate”. A credere alle
promesse di mezzo governo, i come una casa
timori delle agenzie di rating
sembrano fondati.
zione: “Per distruggere Tre-
monti useranno Milanese”. La
riflessione muoveva dal titolo a
effetto che riservò il Giornale di
Sallusti al ministro dell’Econo-
mia: “Tremonti non fare Fini”.
Scampato il pericolo della fidu-
cia del 14 dicembre grazie ai
Responsabili di Scilipoti, due
settimane dopo l’house organ di
casa Berlusconi metteva sotto
tiro il divo Giulio della Seconda
Repubblica. Con le stesse ac-
cuse già rivolte al “traditore” Fi-
ni: manovra di Palazzo per far
cadere B. e andare alle elezioni
tino, che di Tremonti è stato sot-
tosegretario prima di dimetter-
si perché inquisito per camor-
ra. In questi anni non sono man-
cate a Montecitorio strane allu-
sioni su “Giulio e Marco”, al
punto che Milanese si è guada-
gnato il perfido nomignolo di
“cameriera di Tremonti”. Dice
un altro parlamentare: “Marco
ha un carattere opposto a quel-
lo del ministro. È sempre molto
disponibile e simpatico e cerca
di venire incontro a ogni richie-
sta”. Milanese e Tremonti: una
relazione d’amicizia diventata

IL MINISTRO dell’Interno
Roberto Maroni promette che
“la prossima settimana miglio-
reremo la manovra”, quando
si tratterà di convertire in leg-
ge il decreto firmato dal Qui-
rinale. E migliorare, con un
Tremonti ko, non significa cer-
to aumentare il rigore. C’è già
una certa polemica con l’op-
posizione attorno all’aspetto
più singolare di quella che do-
veva essere una manovra lacri-
me e sangue: per il 2012, cioè
l’anno prossimo, si è tenuto
una dote da 6 miliardi da spen-
dere. Nel 2013 e 2014 arrive-
ranno i tagli veri, mentre nel
2012 la spesa pubblica aumen-
terà invece di diminuire. Non
esattamente quello che i mer-
cati speravano di vedere nei
conti di un Paese che ha già un
debito pubblico pari al 120
per cento del Pil.
GARANTISTI
Paniz ha già
messo l’elmetto
“V edre-
mo co-
me si conclu-
anticipate, con la sponda della
Lega. Scriveva Sallusti: “Tre-
monti insiste per andare a vo-
deranno le in- tare. Obiettivo: Palazzo Chigi”.
chieste su Mi- II contesto dell’attacco del
lanese, potentissimo Giornale era questo: l’inchiesta
braccio destro di Tre- sulla “Ditta” della P4 di Bisigna-
monti. Ma il caso politico ni e Letta ancora non era esplo-
è grande come una casa”. sa e da Napoli trapelò la notizia
di Tremonti sentito per l’in-
chiesta Viscione-Milanese. La
Brambilla
Accuse? Favore Le relazioni
agli speculatori pericolose
“L a cre-
dibili-
tà di Giulio
del ministro
Tremonti è Colloquio
fuori discus-
sione. Chiunque tenti di fuoco con
di scalfirla con mano-
vre o insinuazioni dà il capo sul filo
solo una mano agli
speculatori”. delle dimissioni
figura del consigliere politico
del ministro cominciava a esse-
re ingombrante, ma Tremonti
fece finta nulla. Perché?
UN INTERROGATIVO an-
cora più attuale dopo gli svilup-
pi dell’indagine che hanno por-
poi triangolare quando l’inse-
parabile consigliere ha lasciato
la moglie e si è fidanzato con la
portavoce del ministro, Manue-
la Bravi. A Montecitorio questo
incrocio di rapporti è noto co-
me “il clan Milanese”.
OGGI, IL “CLAN Milanese”
ha infilato Tremonti nella fase
più critica della sua parabola
politica. Lo spettro di Scajola in-
combe su di lui e ad allontanar-
lo almeno per il momento è la
situazione dei mercati, che ieri
di fronte alla voce di possibili di-
missioni del ministro hanno
ballato per tutta la mattinata.
Come se il divo Giulio fosse pri-
gioniero contro la sua volontà.
Un prigioniero debole e isolato.
Nel governo ormai nessuno lo
sopporta più, per la successio-
ne al Cavaliere è in corsa sem-
pre più Alfano (ieri il premier lo
investito a candidato nel 2013)
e nella Lega domina la linea di
Roberto Maroni, l’anti-Tremon-
ti per eccellenza. A sinistra poi
la sponda con il segretario del
Pd Bersani è franata da un mese,
dopo la rivoluzione delle urne
amministrative e referendarie.
Insomma, il ministro dell’Eco-
nomia, fino a un anno fa indica-
to come il salvatore della patria,
non ha più un orizzonte. Per la
Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (FOTO DLM)
raltro è stato nominato coordi-
natore dei ministri dell’Econo-
mia del Ppe). Di qui l’ipotesi di
una tregua che potrebbe durare
fino all’approvazione della fi-
nanziaria. E dopo? Tutto è pos-
sibile. Anche perché ieri tra
Berlusconi e Tremonti c’è stato
solo gelo e rancore, costretti a
parlarsi in nome dell’interesse
nazionale come chiesto dal ca-
po dello Stato. Il ministro avreb-
be minacciato di nuovo le di-
missioni. Sia per le polemiche
sul “Frodo Mondadori”, sia per
l’intervista di B. a Repubblica in
cui il Cavaliere dice: “Tremonti
si crede un genio e considera
tutti gli altri stupidi. Lo soppor-
to perché lo conosco da tempo.
È l’unico che non fa il gioco di
squadra. Ma tanto dove va?”.
di Pino Corrias
Sogni a misura
di “cinepanettone”
Senza contare il Giornale. Ieri
due attacchi in prima pagina:
“La casa gratis di Tremonti” e
“La rivoluzione liberale non si fa
perché Tremonti è socialista”.
LA ROTTURA tra il mondo
berlusconiano e il ministro or-
mai è totale. Resta da capire
quando ci sarà l’atto finale e se
l’ambizioso Tremonti ha davve-
ro intenzione di mollare tutto,
consapevole che le dimissioni
sarebbero anche un gesto per
difendersi dalle accuse sulla ca-
sa pagata da Milanese. Ieri una
delle poche note di consolazio-
ne gli è arrivata da Umberto
Bossi, che sembra aver smaltito
le tensioni sulla manovra: “Tre-
monti è una brava persona, è ca-
pace ed è un mio amico”.

M ilanese può stare tranquillo. A difen-

derlo, in Giunta per le autorizzazioni
c’è l’onorevole avvocato Maurizio Paniz. Solo
negli ultimi dieci giorni, l’uomo che tirò fuori
dai guai il presunto “unabomber”, si è scelto una
serie di clienti dal pedigree ingombrante. Da Al-
fonso Papa, il deputato già magistrato su cui
pende una richiesta di carcerazione che avreb-
be il favore anche della Lega Nord e addirittura
di una parte del Pdl (“votare contro l’arresto”), a
Luciano Moggi (“Juve rischia risarcimento dan-
ni”), dalla norma salva-Fininvest infilata di
straforo in Finanziaria (che diventa “giu-
sta”, ma scritta in un momento “poco op-
portuno”), a Ruby Rubacuori (“la ricostru-
zione dei pm non è equilibrata”), dalle Pro-
vince (“non abolire quelle importanti”) al
segretario del Pdl Alfano. Ha un solo nemi-
co, pare, i giornalisti che pubblicano inter-
cettazioni. Per quelli ci vuole “il carcere”.
tato alla richiesta d’arresto per
Milanese e all’affaire della casa
di via Campo Marzio. Qual è il
legame profondo tra i due? Sul-
l’origine dei loro rapporti esi-
stono varie versioni, ma tutte ri-
conducono al passato di finan-
ziere dell’uomo di Cervinara, in
provincia di Avellino. Un depu-
tato berlusconiano che cono-
sce bene entrambi riassume:
“Ogni commercialista che si ri-
spetti ha i suoi agganci nella
Guardia di Finanza”. Evidente il
riferimento alla professione del
ministro. Ma poi? In Parlamen-
to, il gruppone del Pdl non ha
mai avuto contatti diretti con
“l’inarrivabile Giulio, scontro-
so e altezzoso”. Per deputati e
senatori gli uomini del ministe-
ro di via XX Settembre cui far
gioia, come ha scritto ieri Dago-
spia, della filiera Berlusconi-Bi-
signani-Letta. In questo clima
ieri Tremonti ha avuto un lungo
incontro con Silvio Berlusconi,
all’indomani dello scontro sulla
norma salva-Fininvest nella fi-
nanziaria, tolta su pressione del
Quirinale. Da Palazzo Grazioli
riferiscono che il premier
avrebbe comunque “blindato”
il ministro, in considerazione
della crisi internazionale per-
ché il rischio “sarebbe di finire
come Atene”. A tavola, all’ora di
pranzo, si è seduto pure Gianni
Letta, nella doppia veste di sot-
tosegretario di Palazzo Chigi e
“ambasciatore” del Colle,
preoccupato per una manovra
lasciata a metà in caso di dimis-
sioni di Tremonti (che ieri pe-
SARÀ PURE UNA RIVELAZIONE incidentale, ma il fatto che
Marco Milanese pretendesse a tutti i costi di volare a New York
con Sabrina Ferilli e Christian De Sica e abitare nel loro stesso
albergo, il Plaza, per soddisfare il capriccio di vivere anche lui,
dal vivo, il suo Capodanno dentro a un Cinepattone ci conferma
qualcosa di non secondario.
Mettiamola così. Esiste in forma tragica, una perfetta sintonia
tra l’invasione della spazzatura vera, con i suoi roghi e le sue
rivolte, e la proliferazione di questa nuova classe politica,
altrettanto infestante, dedita assieme al saccheggio e al
privilegio, alla diffusione epidemica della putrefazione e alla
titolarità estorta di una Bentley.
Ed esiste, nella forma buffonesca di una commedia degradata a
spazzatura, un’altra sintonia tra gli stessi affaristi della politica e
la gran parte dei personaggi non immaginari dei film che ogni
anno sbancano i botteghini a Natale. Contengono gli stessi
sogni, le stesse aspirazioni, indossano gli stessi orologi d’oro e
le identiche fidanzate bionde. Sono sgrammaticati, violenti,
volgari. Al punto che un campione come Marco Milanese non si
accontenta più di guardarli, vuole infilarci la sua testa vip.
pagina 6 Sabato 9 luglio 2011

“C
DESTRA IMMOBILE

I finiani: “Quanto ci hanno
rotto con le dimissioni
per Montacarlo”
i hanno rotto l’estate
scorsa con la casa di
Montecarlo, una vicenda
privata, senza rilievo penale, senza un’indagine
dei Pm, senza denaro pubblico in ballo. Hanno
chiesto le dimissioni di Fini, gli stessi
pseudo-garantisti che poi difendono quelli del
Pdl sempre ‘a prescindere’ ”. Sono le parole
apparse sul sito dei finiani Generazione Italia.
“Estate 2011: è apparsa una vicenda che
riguarda sempre una casa, ma con profili ben
diversi. Ma per il presidente della Camera sono
scattate le richieste di dimissioni. E per L’appartamento
Tremonti perché no? In merito chiederemo nel centro di Roma
lumi a Scajola...”, conclude l’associazione adoperato dal
finiana. ministro Tremonti

VIA CAMPO MARZIO 24

“MILANESE? CHI L’HA VISTO?”
Nessuno si ricorda del consulente del ministro
E da dieci giorni è sparito Tremonti. Chissà perché
di Carlo Tecce 2006 – coincidente con il cam- ha applicato il regime di secre- abituati a turisti e all’indifferen-
bio di governo – e ripreso con il tazione, specifica il senatore za di Tremonti, i commercianti
ia Campo Marzio 24, un ritorno di Tremonti e Milanese dell’Idv, esclusivamente per il

V
angolo di piazza del Parla-
mento, il gomito tra il po-
tere e le istituzioni. Nego-
zi dozzinali e vetrine di lusso,
struscio per turisti e romani oc-
casionali. Ospite del suo colla-
boratore (e deputato Pdl) Mar-
co Milanese, che pagava un ca-
none di affitto di 8.500 euro al
mese, proprio qui abitava il mi-
nistro Giulio Tremonti, forse si-
no a due giorni fa: “La mia uni-
ca residenza è Pavia. Cambio
subito sistemazione. Sono un
uomo con la valigia”. Fresco di
intonaco e ben curato, il palaz-
zo è di proprietà del Pio Soda-
lizio dei Piceni. Il primo imba-
razzo: come formulare la do-
manda di rito. Bussare casa Tre-
monti o casa Milanese? E poi
Milanese chi? Nessuno l’ha mai
visto. Il portiere Maurizio ha
occhi indiscreti per esaminare
il caso: “Ci vive il dottor Tre-
monti, certo, ma il fitto lo paga
Milanese, si sa”. E per un ragaz-
zo che lavora accanto, e alzava
la serranda mentre il ministro
usciva dall’androne con la
scorta, quel Milanese è un per-
fetto sconosciuto: “Da un an-
no, due o tre volte la settimana,
Tremonti sbuca dal portone
verso le nove e mezza del mat-
tino. L’ultima volta dieci o
quindici giorni fa”.
L’EX DOCENTE di Diritto
tributario sentiva, chissà, l’avvi-
cinarsi di un tornado e avrà pen-
sato di traslocare in anticipo.
Ma giovedì il Gip Amelia Prima-
vera ha chiesto la custodia cau-
telare in carcere per il suo in-
fluente consigliere (dal 2003),
ex ufficiale della Finanza, accu-
sato di corruzione, associazio-
ne per delinquere e rivelazione
di segreti d’ufficio. Tremonti ha
abitato in via Campo Marzio per
circa un anno, e le testimonian-
ze dei vicini confermano, un
periodo di tempo che, per l’alto
canone mensile, a Milanese è
costato 100 mila euro. Quando
la Procura di Napoli indagava
l’ex capo di segreteria al Teso-
ro, Tremonti era lì: “Due o tre
volte la settimana”. Ora gli in-
quirenti cercano di capire chi e
come abbia saldato un secondo
conto, i 200 mila euro per la ri-
strutturazione dell’apparta-
mento. Lavori di pregio a opera
di una società ben conosciuta
dal Tesoro: la romana Edil Ars di
Angelo Proietti. La stessa azien-
da che la Sogei, controllata al
cento per cento dal ministero di
Tremonti, utilizza per le sue
commesse per svariati milioni
di euro. La Edil Ars deve ancora
presentare la documentazione
necessarie per spiegare chi e
come abbia pagato i lavori, per
il momento ha solo ridotto il va-
lore da 200 mila a 50 mila euro.
Il senatore Elio Lannutti (Idv),
un mese fa, ha depositato un’in-
terrogazione parlamentare pro-
prio sul rapporto tra Sogei e Edil
Ars, un rapporto interrotto nel
soffrono l’assalto dei giornali-
in via XX Settembre. gruppo di Proietti. sti. Ripetono poche e interes-
Lannutti ha spiegato che, sol- santi parole: “All’improvviso
tanto nel 2010, l’Edil Ars ha ri- L’ELENCO è ancora lungo: at- abbiamo visto il ministro, una,
cevuto appalti per manutenzio- tività straordinarie per 822 mila due, tre volte. E abbiamo intui-
ne e impianti per circa 6,2 mi- euro e una fornitura di apparec- to che vivesse in questo palaz-
lioni di euro, di cui circa 5,3 a chi di videosorveglianza per zo. Tre uomini di scorta l’aspet-
trattativa diretta e una parte, 2,5 200 mila euro a una società ri- tavano tra la piazza e il vicolo,
milioni, sono stati assegnati con conducibile al medesimo ogni giorno nei giorni feriali”.
procedura secretata. La Sogei Proietti. In via Campo Marzio, Da un po’, però, è scomparso”.
Scandali domestici
Da Scajola a Bertolaso
dove c’è cricca c’è casa
di Ferruccio Sansa
na cosa non si può dire dei politici
Uil problema
italiani: che non abbiamo a cuore
della casa. La propria. Le
inchieste svelano la hit parade dei va-
lori cari agli onorevoli: le donne (me-
glio se escort) vanno forte. Poi, ov-
vio, ci sono le auto, come insegnano
gli onorevoli Alfonso Papa e Marco
Milanese. Loro sono andati oltre le
auto blu: secondo l’accusa sfreccia-
vano per Roma a bordo di Bentley e
Ferrari (200 mila euro) pagate da al- Il ministro all’insaputa e l’archiviazione
tri. Gente con il palato fine, che sbat- per il presidente della Camera
teva la porta quando cercavano di ri- A sinistra, la casa di Scajola vista Colosseo che
filargli un’Aston Martin (200 mila eu- è costata il posto all’esponente del Pdl. Sopra,
ro) perché usata. Mentre il “povero” invece, la casa di Montecarlo abitata dal cognato
Masi si faceva prestare una normalis- di Fini, vero tormentone dell’estate scorsa
sima Maserati da Luca Cordero di
Montezemolo.
Donne e motori, si sa, siamo italiani.
Poi orologi da 40 mila euro a botta, assegni circolari (frutto del mutuo partamento di via Giulia. Ma siamo nalissimi Rolex) viene citato un ap-
magari conditi da viaggi a New York acceso da Scajola). Il resto sarebbe alla solita prosaica domanda: chi pa- partamento in via Giulia. Poi ecco un
(soltanto se la Ferilli è ospite dello arrivato dall’architetto Angelo Zam- gava l’affitto? Secondo i pm di Peru- altro "prestigioso appartamento" in
stesso albergo). Però i fascicoli degli polini che paga 900 mila euro (divisi gia, sarebbe stato l’architetto Zam- via Capo Le Case, quella meraviglio-
ultimi mesi dimostrano che alla fine in 80 assegni circolari) per conto e polini, ancora lui. Il sospetto dei ma- sa “isola” di edifici antichi ai piedi del
di tutto anche gli onorevoli sono gen- con denaro di Diego Anemone (so- gistrati è che agisse sempre per con- Colosseo. Quindi un normale appar-
te pratica. E allora in testa alla clas- stengono i pm). to di Anemone. Bertolaso nega, ma tamento a Talenti.
sifica ecco un valore inossidabile: il Ormai non conti davvero se qualcu- spiega: pagavo le bollette, ma non L’ultimo capitolo è quel mattone, an-
mattone. A ogni scandalo il suo im- no non ti paga una casa. Meglio due. l’affitto. zi, quella tegola che rischia di cadere
mobile simbolo: case blu, si dirà. Guido Bertolaso, volto simbolo del- Nega, spiega e ottiene ragione inve- in testa a Giulio Tremonti. Proprio
A cominciare dall’appartamento sul l’inchiesta sulla Cricca, contava pa- ce Gianfranco Fini. Come dimenti- mentre annunciava la manovra lacri-
Colosseo di Claudio Scajola. Già, è recchio. A giudicare dal locale in cui care infatti il tormentone dell’estate me e sangue per gli italiani si è sco-
partito tutto da lì, da quella frase fol- è stato ospite, dice lui, fino al 2003. scorsa, quello della casa di Montecar- perto che il superministro abitava in
gorante, geniale: la casa comprata a Siamo in via Giulia, una delle strade lo? Vicenda chiusa con l’archiviazio- una casa da 8.500 euro nel cuore di
sua insaputa. Impossibile pensare più belle del mondo: cuore di Roma, ne, con buona pace dei giornali di fa- Roma, via di Campo Marzio. Unico
che sia scappata per sbaglio a un uo- a due passi dal Tevere, silenzio asso- miglia B. dettaglio: secondo il gip, pare che la
mo tanto scaltro. luto salvo il rumore dei passi sui sam- Un politico tira l’altro. Gli immobili pagasse Marco Milanese, il suo brac-
Correva l’anno 2010 ed ecco che pietrini. di lusso nel centro storico di Roma cio destro.
parte l’indagine sulla Cricca. I magi- Povero Bertolaso: come lui stesso ha fanno gola ai berlusconiani: la fami- Case di destra e di sinistra. In tanti
strati di Perugia si imbattono nella ca- raccontato, era afflitto da problemi glia Lunardi compra un intero palaz- ricordano la rogna che rischiò di far
sa di proprietà di Scajola in via del personali. Capita anche ai comuni zo nella centralissima via dei Prefetti. grippare la gloriosa macchina da
Fagutale. Secondo i magistrati, sa- mortali. Ma loro non possono telefo- Lo stabile è stato acquistato nel 2004 guerra di Giuliano Pisapia. A pochi
rebbe stata pagata oltre un milione e nare al cardinale Crescenzio Sepe, a da Propaganda Fide, un ente religio- mesi dalle elezioni milanesi scoppia
mezzo. Niente da dire sulla somma, lungo al vertice di Propaganda Fide so nel quale era influente consigliere lo scandalo delle case del Pio Alber-
anzi, è un affare. Il punto è che il prez- che gestisce un immenso patrimo- Angelo Balducci. Prezzo complessi- go Trivulzio date in affitto a prezzi
zo dichiarato è 610 mila euro. Non nio immobiliare della Chiesa. Fu Se- vo per 960 metri quadrati: 4,16 mi- non sempre di mercato. E tra gli as-
solo: dalle indagini del Nucleo Tribu- pe a indirizzare Bertolaso – secondo lioni. Un affare pazzesco, senza con- segnatari c’è la compagna di Pisapia.
tario della Finanza le venditrici della quanto avrebbe riferito lui stesso ai tare che Lunardi aveva goduto per 14 Disse la donna: “Vivo da 22 anni in
casa avrebbero ricevuto dalle mani pubblici ministeri – al professor Sil- mesi di un affitto gratuito da Propa- quell'appartamento, non conoscevo
dell’allora ministro 600 mila euro in vano, che gli mise a disposizione l'ap- ganda Fide: “Mi hanno fatto la cor- ancora Giuliano. Dal 2008 il mio con-
tesia di ospitarmi”, disse l’ex mini- tratto è scaduto, ho mandato una di-
stro. I Lunardi, almeno, non hanno sdetta”. Il prezzo: 572 euro al mese,
Chi è senza peccato scagli il primo comprato la casa a propria insaputa.
Alfonso Papa invece faceva le cose
oltre a 3.481,92 di spese condomi-
niali, per 118 metri quadrati in zona
in grande. Di appartamenti a dispo- centrale. Un canone certamente non
mattone: perché ci sono anche Lunardi, sizione ne aveva tre. Negli atti dell’in- elevato.
chiesta P4 oltre alle solite auto (Ja- Chi è senza peccato scagli il primo
Papa... E poi il tormentone del “cognato” guar e via rombando) e orologi (ba- mattone.
Sabato 9 luglio 2011
La politica travolta
dalle inchieste
Il dibattito sul Fatto
FONDAZIONI,
SOLDI & PENSIERO
MA NIENTE DOMANDE
Viaggio nelle “fabbriche” di contenuti
dei partiti. Ma il padrone chi è?
di Giorgio Meletti
talianieuropei ha aperto la
I strada, nel 1998. Allora non
fu notato il ricorso alla forma
giuridica della fondazione.
Si celebrava la nascita dei cosid-
detti “pensatoi”. I partiti non era-
no più giudicati in grado di pro-
durre contenuti politici “alti”, e
per primi Massimo D'Alema e
Giuliano Amato si inoltrarono
lungo gli eleganti viali dei pen-
sosi convegni, sempre trasversa-
li, possibilmente internazionali.
L’idea è piaciuta, e vedremo per-
ché. Oggi ci sono più fondazioni
che partiti. Gianfranco Fini, pri-
ma di uscire dal Pdl si era dotato
di FareFuturo. L’ex presidente del
Senato Marcello Pera aveva co-
IL COMMENTO Trent’anni dopo
di Roberta De Monticelli
he tuffo al cuore, quelle pa-
Csullarole di Enrico Berlinguer
questione morale, che
questo giornale ha tanto op-
portunamente ripubblicato
in questi giorni. Già allora ave-
vano suscitato alcune aspre
reazioni proprio in quella si-
nistra di cui Berlinguer è stato
l’ultimo grande leader, voci
che si levarono dal cuore del
suo stesso partito. Da allora, è
curioso, tutto è cambiato
fuorché il genere di argomen-
ti, anzi per essere onesti di
non-argomenti, che i critici
del “moralismo” accampano
contro ogni rinnovata denun-
cia della questione morale. E
non parlo di quei “servi libe-
ri” che hanno inventato per la
parola “moralismo” un paio
almeno di nuove accezioni
negative, oltre a quella cor-
rente di atteggiamento ipo-
crita, caratteristico di chi pre-
Enrico Berlinguer (FOTO LAPRESSE)
I
l dibattito sulla questione morale del Pd si è
aperto nei giorni scorsi sul Fatto. Dopo le
vicende giudiziarie che hanno visto
coinvolti alcuni esponenti del partito democratico
(Franco Pronzato, ex responsabile del trasporto
aereo per il Pd, finito in carcere con l’accusa di
corruzione oppure Vincenzo Morichini, che si
occupava della raccolta fondi di ItalianiEuropei, la
stituito Magna Carta (senza h),
oggi passata al suo ex delfino
Gaetano Quagliariello. Il mini-
stro delle Infrastrutture Altero
Matteoli ha dato vita alla Fonda-
zione per la libertà per il bene comu-
ne, il cui membro più noto, oltre
al presidente, è il tesoriere Gio-
vanni Battista Papello. Poi c’è Ri-
formismo e libertà di Fabrizio Cic-
chitto e Gianstefano Frigerio,
protagonista quest’ultimo, suo
malgrado, dell’inchiesta Mani
Pulite. In area Pd ci sono anche
Astrid, di Franco Bassanini e Gian-
claudio Bressa, e Democratica, di
Walter Veltroni. Al centro c'è Li-
beral, la fondazione di Ferdinan-
do Adornato che pubblica l’o-
monimo quotidiano, in area
Udc. A destra c’è la fondazione
Chi ha paura della questione morale?
dica bene per razzolare male.
Non parlo dei vessilliferi delle
mutande, che hanno inventa-
to addirittura una versione
omertosa del vangelo, dove
“chi è senza peccato scagli la
prima pietra” vuol dire “se
faccio schifo io fai schifo an-
che tu, e allora sta’ zitto per-
ché non ti conviene”, o che
hanno sostituito nella loro
mente la parola “giustizia”
con l’opaco spregiativo “giu-
stizialismo”.
PARLO proprio, e con dolo-
re, della convinzione ancora
diffusa a sinistra che usare in
politica argomenti morali sia
appunto cosa da non fare, co-
me confondere le categorie.
“Moralismo”, appunto, in que-
sta ulteriore versione di ma-
chiavellismo veramente trop-
po spicciolo, sarebbe giudica-
re amici e avversari non sull’a-
spetto “politico” delle loro
idee o dei loro atti, ma su quel-
lo “morale”. Con un corto cir-
cuito bizzarro, per cui (primo
non sequitur) l’aspetto “mo-
rale” sarebbe necessariamen-
te quello “privato”, e dunque
(altro non sequitur), politica-
mente irrilevante. Così a quel-
l’epoca persone degnissime –
lo riporta Luca Telese nel suo
articolo su Berlinguer (“Il Fat-
to Quotidiano”, 5.7.11) - les-
sero nelle parole di Berlinguer
un “pericoloso” attacco alla
“politica” dove semmai c’era
un attacco ai partiti, che però
testimoniava dall’interno di
uno di essi di una residua pos-
sibilità di riscatto, che si sareb-
be dovuto accogliere con gra-
titudine e rinnovata speranza.
Free del ministro Renato Brunet-
ta: notevole il titolo, nella home
page del sito, “Ieri pomeriggio
sono stato insultato”. E c'è Co-
struiamo il futuro di Maurizio Lupi,
che per il mese di luglio segnala
un solo evento, il “Brianza Blues
Festival”. Per non dimenticare
l'imperdibile Fondazione Cristofo-
ro Colombo, fondata e presieduta
(forse) da Claudio Scajola, che
sulla home page ci regala il se-
guente intervento: “La giustizia
italiana tanto diversa dalla fran-
cese e americana”. Eh sì.
Sul sito della dalemiana Italianieu-
ropei si legge che “la Fondazione
ha svolto il proprio programma
in condizioni di indipendenza e
autonomia grazie a donazioni
private e contributi di imprese e
Così oggi c’è chi sostiene che
la “colpa” non è una categoria
politica. C’è chi addirittura ne-
ga l’esistenza di una questione
morale anche nel Pd – cioè ne-
ga l’evidenza. E non tanto o
soltanto per la dovizia di fatti
accertati, alcuni di rilievo ad-
dirittura penale, che coinvol-
gono politici e amministrato-
ri, e che, qualcuno potrebbe
obiettare, sono bazzecole in
confronto ai crimini in grande
scala nella logica bisignanesca
del “mangia tutto quello che
puoi mangiare”, con la quale
siamo arrivati
al paradosso
inaudito di un
governo che
C’è un filo che lega
distrugge i be- le generazioni della
ni della nazio-
ne per nutrir-
sinistra: la confusione tra
ne il suo perso-
nale. Ma molto
più si nega l’e- autonomia della politica
videnza se tor-
niamo al senso
profondo del-
e indifferenza all’etica
le parole di
Berlinguer, che non denuncia-
va fatti spiccioli, ma la riduzio-
ne dei partiti a “macchine di
potere e di clientela”: dove
l’accento va posto su ognuna
delle parole, e forse in partico-
lare sulla prima. Tornano in
mente i meccanici ritornelli
cui s’è ridotto l’eloquio politi-
co dei leader del Pd, ai logori
cliché che continuano a signi-
ficare, proprio come diceva
Berlinguer, mancanza di idea-
li, programmi vaghi e soprat-
tutto “passione civile zero”.
Come l’ossessivo ripetere
“agli italiani non importa nul-
la”, “non sono questi i proble-
TRADIMENTI
fondazione presieduta da Massimo D’Alema) siamo
andati a ripescare l’intervista che Enrico Berlinguer
rilasciò a Eugenio Scalfari il 28 luglio del 1981.
Eccone alcuni passi: “I partiti di oggi sono
soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa
o mistificata conoscenza della vita e dei problemi
della società, idee, ideali, programmi pochi o vaghi,
sentimenti e passione civile, zero”. E poi: “I partiti
Gianfranco Fini e Massimo D’Alema: al primo fa riferimento la
fondazione Fare Futuro, l’altro è presidente di Italianieuropei (FOTO LAPRESSE)
associazioni”. Una frase non lo-
gica. Sarebbe meglio dire “nono-
stante le donazioni private di po-
tenti finanzieri come Diego Del-
la Valle, Francesco Micheli e Car-
lo De Benedetti e contributi di
imprese come la Philip Morris,
l’Alitalia, la Pirelli”. Questi nomi
si possono ricostruire attraverso
gli archivi del passato perché og-
gi Italianieuropei non pubblica l’e-
lenco dei contributi ricevuti. Co-
me ha scritto D’Alema ieri al Fat-
to, “dai finanziamenti si potreb-
be desumere l’orientamento di
chi ha elargito il contributo”. Ap-
parentemente si tratta di una in-
terpretazione eccentrica della
legge sulla privacy, per cui si è
obbligati a rendere pubblici i
propri finanziamenti a un parti-
mi degli italiani” quando un
capo di governo stava per met-
ter mano a una riforma della
giustizia che era semplice-
mente eversiva della democra-
zia. Espressione pigra e mec-
canica poi corretta, ma tardi.
Qual è dunque il filo che lega
questa enorme sottovalutazio-
ne della questione morale at-
traverso le generazioni della
sinistra? È – e chiedo perdono
se ripeto cose dette, come si
ripetono le occasioni di dirle -
la nefasta e interessata confu-
sione fra autonomia e indiffe-
renza della politica rispetto al-
l’etica. L’autonomia della poli-
tica è una scoperta (sacrosan-
ta) della modernità, ma è resa
possibile dalla comprensione
del fatto che l’ordine sociale è
un bene medio e non un bene
ultimo, un mezzo e non un fi-
ne. Fine e bene ultimo è la li-
bera fioritura degli individui,
nel rispetto reciproco della lo-
ro pari dignità e dei loro eguali
diritti. La politica è l’arte di go-
vernare la convivenza in mo-
do che questa fioritura diventi
sempre meno impossibile a
ciascuno e a tutti. Dunque la
sua autonomia è legata alla sua
pagina 7
hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni: gli
enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende
pubbliche, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni
grandi giornali”. Perché “la questione morale non si
esaurisce nel fatto che essendoci dei corrotti in alte
sfere della politica bisogna scovarli. La questione
morale fa tutt'uno con l'occupazione dello Stato da
parte dei partiti governativi e delle loro correnti”.
atto costitutivo e statuto. Perciò
Magna Carta rende noto di sua
iniziativa, fregandosene della
privacy dei donatori, di campare
anche grazie a Francesco Bella-
vista Caltagirone, British Ameri-
can Tobacco, Mediaset, Finmec-
canica, Wind. E quando D'Alema
scrive al Fatto che “bilancio e dati
relativi saranno resi pubblici in
base alle procedure previste dal-
la normativa vigente” dice in
realtà che nulla sarà reso pubbli-
co di Italianieuropei. Questa è vera
privacy. Di cui è facile capire il
prezioso valore. Basta guardare
l’ultimo bilancio noto di Solaris,
la società di Italianieuropei che
pubblica riviste e libri, obbliga-
toriamente pubblicato. Nel
2009 ha incassato 582 mila euro
di pubblicità, 74 mila euro dagli
abbonamenti e 32 mila euro dal-
le vendite in li-
breria. L’ultimo
La prima è Italianieuropei numero della ri-
vista Italianieuro-
poi l’idea ha avuto pei conteneva
successo a destra
e sinistra. Senza nessun
16 pagine di
pubblicità pro-
venienti da sva-
riate cooperati-
ve, tra cui la
Cmc, quella
obbligo di pubblicità della Tav in Val
di Susa, e colos-
si come Eni,
to, ma si ha diritto alla riservatez- Enel, Sky, Montepaschi, Barcla-
za quando si finanzia una Fonda- ys, Allianz, Finmeccanica (non
zione, perché l'azione rischia di manca mai), British American
disvelare un dato sensibile come Tobacco, Allianz, Lottomatica.
l’orientamento al pensiero. Non manca più nessuno, come
La questione è semplice: sulle nella canzoncina dei liocorni. Sa-
fondazioni non c’è alcun obbli- rà tanta corale partecipazione a
go di pubblicità di niente. Devo- garantire l’equilibrio, e quindi
no solo registrare in prefettura indipendenza e autonomia.
natura di mezzo e non di fine: (della ricchezza, del nutri-
come un’arma che bisogna sa- mento, della disciplina, della
per maneggiare secondo le
sue regole.
verità e della libertà dovuti a
ognuno per poter vivere da
uomo libero e soggetto mora-
PROPRIO per questo il ma- le responsabile): ecco la ban-
neggio non può essere indiffe- da B &B. Oppure la subordina-
rente al fine, dunque alle con- zione del fine al mezzo, della
dizioni per realizzarlo. Saper buona politica alla logica degli
maneggiare la pistola (autono- apparati, all’autoriproduzio-
mia) non basta, bisogna ma- ne dei partiti e di tutte le altre
neggiarla a difesa della giusti- consorterie. E se il maggior
zia nella libertà (non indiffe- partito dell’opposizione non
renza). Separate queste due capisce questo, chi tradurrà in
cose e avrete i nostri mali: o la buona politica il risveglio del-
rapina della cosa pubblica le coscienze?
“EUROPA”
Berlinguer
non è roba per noi?
S iamo venuti in possesso di una delle ra-
rissime e introvabili copie del quotidia-
no di un partito che sulla scheda elettorale delle
ultime elezioni politiche non c’era già più (la
Margherita). E che nonostante questo percepi-
sce ancora un contributo pubblico di oltre 3 mi-
lioni di euro l’anno, ovvero più di 3 euro a copia
e che probabilmente, per i suoi preziosissimi
contenuti, viene ancora confezionato a mano da
esperti artigiani amanuensi.
Dopo aver scoperto con difficoltà il codice lin-
guistico da loro usato - “il mainstream liqui-
dazionista di gran parte dell’opinione pub-
blica progressista” - abbiamo capito che ce
l’avevano col “Fatto” perché abbiamo ricor-
dato al Pd le parole di Enrico Berlinguer sul-
la questione morale. Secondo il direttore di
“Europa”, Stefano Menichini, “evidente-
mente non è roba adatta” a noi. Come i let-
tori non sono roba adatta a loro.
pagina 8 Sabato 9 luglio 2011

CRONACHE

SCILIPOTI E IL PROGETTO MAI PAGATO

RINVIATO A GIUDIZIO IL RE DEI PEONES
Deve rispondere di calunnia e produzione di documenti falsi
Il Tribunale di Messina ( FOTO ANSA)

di Giuseppe Giustolisi scovare nei verbali del consi- fondato, un partito caratteriz-
Messina glio comunale di Terme Vi- zato da valori quali la giustizia
gliatore le tracce della presen- e la legalità”.
arà il Tribunale di Messi- za di Scilipoti. Difficile, anche

S
na a decidere se Dome-
nico Scilipoti, il deputato
ex Idv passato con la
maggioranza, ha commesso il
reato di calunnia e produzio-
ne di falsi documenti nella sto-
ria infinita che lo vede con-
trapposto al suo implacabile
accusatore, l’ingegnere Car-
melo Recupero. La decisione
di citare direttamente a giudi-
zio Scilipoti, da più di un anno
sotto inchiesta per quei reati,
è stata presa dal sostituto pro-
curatore della Repubblica An-
na Maria Arena.
La vicenda nasce da un con-
tenzioso civile risalente ai pri-
mi anni Novanta per un debi-
to mai saldato di circa 200 mi-
A portarlo
in tribunale
per l'onnipresente deputato,
trovarsi nello stesso giorno in
due diversi continenti. I periti
del Tribunale dimostrarono
anche che la firma su quel be-
nedetto documento era pro-
prio di Scilipoti. “In realtà il
mio cliente non ha mai soste-
nuto di trovarsi in Brasile il
giorno in cui venne firmato il
documento”, prova a rimedia-
re l'avvocato Giuseppe Lo
Presti, difensore dell'onore-
vole già responsabile, contat-
tato dal Fatto Quotidiano.
“QUESTO è stato sostenuto
dal precedente difensore in un
atto mai firmato dal mio clien-
te. Il quale ha sempre generi-
camente sostenuto che in quei
giorni si trovava in Brasile per
un convegno sull'agopuntura
durato quattro giorni. In uno
di questi quattro giorni, ma
E, all'inizio di quest'anno, l'in-
domito Recupero ha fatto no-
tificare al deputato agopunto-
re un atto di precetto per 223
mila euro e un pignoramento
presso terzi per circa 333 mila
euro. Tra questi terzi c'era ad-
dirittura proprio Di Pietro, co-
me rappresentante legale del-
l'Idv. In questo modo Recupe-
ro vorrebbe rivalersi sui rim-
borsi elettorali a cui Scilipoti
ha diritto come candidato elet-
to col partito dipietrista. “Cer-
to lui è un furbo, su questo non
c'è dubbio”, aggiunge Recupe-
ro, “Un giorno, quando comin-
ciai a reclamare per il mio ono-
rario mi disse ‘Io sono cento
volte più furbo di te’. E s'è vi-
sto com'è finita”. Domenico Scilipoti (FOTO EMBLEMA)
Le due anime del Grande Oriente d’Italia

un ingegnere
Il deputato
si difende:
non ho firmato,
ero in Brasile
la euro da parte del deputato
siciliano nei confronti dell'in-
gegnere Recupero, incaricato
da Domenico Scilipoti di pro-
gettare un centro medico (poi
mai costruito). Recupero per
quel progetto non vide mai un
centesimo. Fece causa e la
vinse. Come si difese il nostro
agopuntore? La firma sul do-
cumento con cui si impegna-
va a corrispondere le spettan-
ze dovute all'ingegnere non
era la sua. In quel periodo si
trovava in Brasile per un con-
vegno sull'agopuntura.
Favole, secondo gli avvocati
di Recupero, che andarono a
non ricorda precisamente
quale, egli prese la parola co-
me relatore”. Una sottigliezza
tra due continenti. Ma intanto
scattava la vicenda penale.
“Da una di quelle delibere del
Consiglio comunale di Terme
Vigliatore risulta addirittura
che Scilipoti prese anche la pa-
rola”, dice al Fatto l'ingegnere
Recupero. “Produssi quelle
delibere alla Corte d'appello di
Messina e contemporanea-
mente presentai querela per
calunnia e falso”. Recupero ci
concede anche un ritratto tut-
to particolare del personag-
gio: “Ero io a procurargli i voti
e a scrivergli anche le relazioni
che lui presentava in Consiglio
comunale. Ancora mi chiedo
come sia mai riuscito a farsi
mettere al terzo posto nella li-
sta per le nazionali”. La scorsa
estate Recupero fece recapita-
re ad Antonio Di Pietro il mal-
loppo della carte giudiziarie
che davano ragione all'inge-
gnere e scrisse: “Non credo
che l'onorevole Scilipoti possa
far parte del movimento da lei
obbligate a rimanere separate in casa
di Gianni Barbacetto poche logge romane rimaste fedeli a Raffi, curatore Perla Lori, su presunte irregola-
tra cui la “Torrigiani”, si sono separate dalle rità nelle Logge romane del Grande Orien-
entre il Paese discute della cosiddetta te. Secondo gli “antiraffiani”, la “Torrigia-
M P4, c’è una doppia svolta nella guerra
interna alle logge romane del Grande
altre, ottenendo dalla Giunta centrale del
Grande Oriente (controllata dai “raffiani”)
il permesso di riunirsi separatamente, nel
ni” avrebbe fatto affiliazioni non regolari.
Difficile verificarlo, perché gli elenchi del-
Oriente d’Italia, che con circa 20 mila Tempio di corso Vittorio Emanuele, e non la Loggia sarebbero diversi da quelli depo-
iscritti è la più grande comunità masso- in quello comune, nel palazzo dell’Archi- sitati presso la sede centrale del Grande
nica regolare italiana. Un’ordinanza del vio di Stato all’Eur. Secondo gli antiraffiani, Oriente.
Tribunale civile di Roma dà ragione ai ri- una maniera per sfuggire al controllo del
belli che si oppongono al Gran Maestro collegio dei Maestri Venerabili del Lazio. GLI “ANTIRAFFIANI” ritengono
Gustavo Raffi. E la Procura della capitale Ne è seguita una raffica di polemiche, di sospetta anche una strana denuncia di
ha aperto addirittura un’inchiesta penale, espulsioni massoniche e infine di ricorsi al “smarrimento” dell’archivio della “Tor-
in cui potrebbe essere contestata la vio- tribunale civile. Ora rigiani”, presentata il 13
lazione della legge Anselmi sulle società una ordinanza della ter- marzo 2010 presso la
segrete, quella varata dopo la scoperta
della P2.
za sezione annulla la
deliberazione della
Il Tribunale stazione dei carabinieri
Gianicolense (piuttosto
LA VICENDA è quella (raccontata dal
Giunta del Grande
Oriente del 9 maggio
civile lontano dalla sede della
Loggia): i firmatari della
Fatto Quotidiano il 25 marzo 2011) della Log-
gia “Domizio Torrigiani” di Roma, che
2010: la minoranza
“raffiana” dovrà torna-
dà ragione denuncia sostengono di
non ricordare né la data,
avrebbe misteriosamente smarrito docu- re a riunirsi, come le al- né il luogo dello smarri-
menti ed elenchi degli affiliati. Tutto è ini- tre logge, all’Eur. Ma in- ai “ribelli”, mento. Ora è la procu-
ziato con il “ribaltone” avvenuto nel Lazio, tanto è entrata in cam- ra, che nei giorni scorsi
dove nel maggio 2010 gli oppositori di Raf- po anche la giustizia ma ora si apre ha sequestrato docu-
fi hanno vinto, a sorpresa, le elezioni del penale: la Procura della menti sulla vicenda, a
Collegio dei Maestri Venerabili, arrivando Repubblica di Roma ha anche il fronte voler capire che cosa è
a controllare una cinquantina delle 67 log- aperto un’inchiesta, af- successo dentro le Log-
ge (di cui 60 solo a Roma). Per reazione, le fidata al sostituto pro- penale ge romane.

Pigneto: quando i cittadini sono più forti della politica

GLI INCONTRI DEL “FATTO” NEL QUARTIERE ROMANO IN CUI LA POPOLAZIONE DIFENDE LA STORIA E IL TERRITORIO
di Silvia D’Onghia tra il 1922 e il 1955, di un’impor- salvate. stelle – e un Centro civico, “luogo cuore del quartiere è nata infatti
tante fabbrica tessile. Un luogo In molti, al Pigneto, si sentono di aggregazione e confronto tra l’associazione Dalia (“Donne au-

Idi lol Roma,

Pigneto-Prenestino non è so-
un semi-centrale quartiere
punto di riferimento
per gli intellettuali e per la movida
notturna, ma è anche l’esempio
riuscito di come i cittadini pos-
sano sopperire alla mancanza
della politica. Quella con la “p”
minuscola, quella che promette
e non mantiene, quella che non
riesce a difendere il proprio ter-
ritorio dai tentativi di speculazio-
ne. È per questo che il Fatto ha
voluto essere ospite di una serie
di incontri-dibattiti organizzati
dal Forum territoriale perma-
nente.
LA TRE GIORNI, cominciata
ieri, abbraccia temi cari a questo
giornale, come la televisione, le
cricche, la scuola, i precari, ma
affronta anche argomenti vicini ai
cittadini del Pigneto. Proprio per-
ché la storia del quartiere diventa
il paradigma di mille quartieri ita-
liani. Il parco dell’ex Snia Viscosa,
luogo della festa, è stato la sede,
occupato per 34 giorni, nel ‘49,
dagli operai che rivendicavano
migliori condizioni di lavoro. Lo
traditi dalla politica, anche da
quelle giunte di centrosinistra
che da 15 anni governano il VI
gli esponenti delle realtà associa-
tive ed imprenditoriali locali”.
“Ne è nata una biblioteca – de-
todeterminate libere in azione”):
un gruppo di volontarie che, at-
traverso l’esperienza maturata
spirito di quella protesta è rima- Municipio. Un esempio su tutti: il nuncia il Forum territoriale –, in- nel consultorio, ha dato vita a un
sto e, a distanza di 40 anni, è tor- “Contratto di quartiere”, siglato dipendentemente dalla nostra vo- corso di italiano per straniere, ma
nato a manifestarsi nella popola- nel 2002, sanciva la partecipazio- lontà”. soprattutto a un centro antivio-
zione, che nel ‘90 ha bloccato un ne della popolazione alle decisio- Ma il Pigneto è anche la testimo- lenza. Una stanzetta microscopi-
primo tentativo di speculazione ni sulla destinazione d’uso dell’ex nianza di come l’associazionismo ca dentro la quale le donne tro-
edilizia: la costruzione di un cen- fabbrica Serono. Una parte priva- possa essere molto più efficace di vano ascolto e aiuto, assistenza
tro commerciale. ta – diventata albergo a quattro qualunque politica sociale. Nel legale e la possibilità di rinascere.
Una storia di Un’esperienza che andrebbe tu-
concessioni ille- Un vecchio sciopero alla fabbrica Snia Viscosa (FOTO LAPRESSE) telata e valorizzata, ma che invece
gittime e di ricor-
si, non ancora
Bloccato deve fare i conti con l’ottusità del-
la politica: da tempo Dalia chiede
conclusa: il Con-
siglio di Stato de-
un tentativo al Municipio uno spazio più gran-
de (magari proprio all’interno
ve pronunciarsi
sull’appello pre-
di speculazione dell’ex Serono), in cui non essere
costrette a mandare indietro le
sentato dal Co- donne in difficoltà.
mune di Roma nel Parco delle
(pressato dai cit- IL BINOMIO tra il Forum e il
tadini) contro Energie, sede Fatto un primo risultato l’ha ot-
una decisione tenuto: nei giorni scorsi il Cam-
del Tar, secondo storica dell’ex pidoglio ha mandato all’ex Snia
cui alcune parti operai e spazzini, che hanno eli-
dell’edificio co- fabbrica Snia minato alcune pericolose recin-
struito sarebbe- zioni metalliche e ripulito il giar-
ro dovute essere dino.
Sabato 9 luglio 2011
Il ministro Saverio Romano (FOTO EMBLEMA)
di Giuseppe Lo Bianco
Palermo
ieci anni di relazioni peri-
D
colose con Cosa Nostra
tracciate in 100 pagine del-
l'ordinanza del gip di Paler-
mo per un record poco invidiabi-
le: Saverio Romano, esponente
dei Popolari di Italia Domani, ti-
tolare del dicastero per le Politi-
che Agricole, è il primo ministro
in carica imputato di mafia. Anzi,
di concorso esterno in associazio-
ne mafiosa. Per lui la Procura di
Palermo aveva chiesto l’archivia-
zione, sollevando perplessità sul-
le sue “relazioni pericolose” con
esponenti mafiosi a Villabate, ma
ritenendo che nell’inchiesta non
vi fossero elementi idonei a soste-
nere il giudizio. Quegli elementi
che invece il gip Giuliano Casti-
glia, ieri, ha ritenuto sussistenti
restituendo gli atti in procura e or-
dinando ai pm di sollevare entro
dieci giorni l’imputazione. “Il
presidente della Repubblica ave-
va ragione ad esprimere perples-
sità sulla sua nomina – dice Italo
Bocchino (Fli), che ha chiesto le
sue dimissioni immediate – l'Italia
non può permettersi di avere un
ministro imputato per mafia”.
“Questo procedimento mi ha vi-
sto indagato quasi ininterrotta-
pagina 9
CRONACHE
ROMANO, PRIMO MINISTRO
IMPUTATO PER MAFIA
“Relazioni pericolose” con i boss di Villabate
Il gip di Palermo rimanda gli atti alla Procura
mente per otto anni, anche se l'in- sioni alle quali dopo lunghissimi glia sono stati essenzialmente tre ni nel 2005, dopo le dichiarazioni pensi economici (ufficialmente
dagine era tecnicamente spirata approfondimenti era pervenuta elementi, a partire dall'incontro del pentito Campanella, leader dei non dovuti) pagati dalla famiglia
nel novembre del 2007 – replica il la Procura di Palermo”. con Angelo Siino. Quando Roma- giovani Dc e presidente del con- Ciancimino per agevolare, nell’as-
ministro – questi semplici ma in- sunzione delle gare d’appalto, la
no lo andò a trovare con Cuffaro, siglio comunale di Villabate, reo
confutabili dati dimostrano il cor- DOPO il giuramento al Quirina- nel 1991, era a conoscenza della confesso di avere fornito un docu- Gas Spa (Gasdotti Azienda Sicilia-
to circuito tra le istituzioni e den- le, la carriera politica di Saverio caratura criminale del ministro dei mento d’identità falso al capo di na). La società in quota al Gruppo
tro le istituzioni. Sono addolorato Romano mette in serio imbarazzo lavori Pubblici di Cosa Nostra. Co- Cosa Nostra Bernardo Provenza- Brancato-Lapis venduta il 13 gen-
e sconcertato, con questo prov- il governo Berlusconi, virando ver- sì come conosceva bene la vici- no per il suo viaggio sanitario a naio 2004 alla multinazionale
vedimento non viene chiesta solo so un’aula di giustizia, davanti ad nanza di Giuseppe Acanto al clan Marsiglia. Campanella ha indicato “Gas Natural” per 120 milioni di
la formulazione dell'imputazione un giudice che dovrà decidere se di Villabate quando decise di so- Romano come persona “a dispo- euro, una cui percentuale era fini-
per il sottoscritto ma vengono spedirlo sul banco degli imputati stenerne la candidatura, nel 2001. sizione” dei boss di Villabate Nico- ta sul conto svizzero Mignon co-
messe in discussione le conclu- di mafia. A convincere il gip Casti- Lo stesso anno del pranzo a piazza la e Nino Mandalà, dai quali sareb- me pagamento spettante a don Vi-
be stato soste- to, in qualità di socio “riservato”.
nuto elettoral- Dalle intercettazioni emergereb-
La sua difesa: “Messe in mente. Ma non be la storia di un emendamento, a
NO TAV, Maroni: i ragazzi discussione le conclusioni
solo. Nuovi
guai sono in ar-
cui sarebbe stato interessato Ro-
mano, che allargando i benefici fi-
rivo per l’espo- scali e tributari previsti per le so-
volevano uccidere giunte dopo lunghissimi nente dei Pid
chiamato a far
cietà pubbliche dell’energia an-
che a quelle private, avrebbe fatto
erano 1.500 ragazzi armati che volevano uccidere levitare il valore della società del
“C’ i poliziotti”. Roberto Maroni non arretra di un mil-
limetro rispetto a quanto accaduto domenica scorsa in
anni”. Bocchino ne chiede da stampella al
governo Berlu-
sconi: i pm di
Gas poco prima della sua cessione
agli spagnoli dell’Endesa. I pm
Val di Susa: ieri, inaugurando la Questura di Treviso, il le dimissioni Palermo In- avrebbero acquisito agli atti copia
ministro dell’Interno (che già aveva suggerito ai pm il groia, Di Mat- dell’emendamento trovando così
reato di tentato omicidio) ha parlato di “una nuova for- teo, Guido e De un riscontro alle conversazioni tra
ma di spontaneismo armato”. Nessuna replica, invece, Farnese, a Roma, durante il quale, Montis hanno depositato nei gior- Romano, Lapis e Brancato. Adesso
agli stessi poliziotti: i sindacati Silp Cgil, Siap, Consap, come rivelò il pentito Campanel- ni scorsi alcune decine di intercet- il gip dovrà pronunciarsi sulla ri-
Uil Polizia e Ugl, parlando di “lapidazione dei poliziotti”, la, Romano avrebbe sottolineato tazioni disposte nell’ambito del- chiesta dei pm di trasmettere al
hanno denunciato “gravi anomalie” nelle disposizioni che loro due facevano parte della l’inchiesta per corruzione aggra- Parlamento la richiesta di utilizza-
ricevute: “Sarebbe gravissimo ed inaccettabile – hanno stessa “famiglia”, intendendo, se- vata nei suoi confronti (e di altri re le intercettazioni. Il nome di Sa-
scritto – se, come avvertito sul campo dagli operatori, condo il pentito, la famiglia mafio- esponenti politici, tra cui il sento- verio Romano, infine, è citato an-
sia stato messo in conto per motivi prettamente politici, sa. re Carlo Vizzini, Pdl) rivitalizzata che nella sentenza di Cassazione
un numero abnorme di feriti tra le forze di Polizia”. Già indagato nel 1999 (ma la po- dalle dichiarazioni di Massimo che ha condannato definitivamen-
sizione era stata archiviata) Roma- Ciancimino. Sono tutti indagati a te a sette anni di carcere Totò Cuf-
no rientra nel mirino delle indagi- vario titolo per aver ricevuto com- faro, depositata il mese scorso.
pagina 10 Sabato 9 luglio 2011

CRONACHE

LODO MONDADORI
OGGI LA SENTENZA
CHE FA PAURA A B.
Ecco chi sono i tre giudici
chiamati per il verdetto
di Antonella Mascali sta dai giudici d’appello, infat- di Berlusconi e dei giornali al
ti, ha calcolato un danno per la suo servizio, così come è suc-
a sentenza che fa paura al- Cir di 500 milioni circa. E an-

L
la Fininvest e a Silvio Ber-
lusconi è attesa in matti-
nata. I giudici d’appello
della Seconda sezione civile di
Milano dovrebbero deposita-
re dispositivo e motivazioni
della loro decisione sul Lodo
Mondadori.
A mercati chiusi, dunque, sa-
premo se anche in secondo
grado l’azienda del presidente
del Consiglio sarà condannata
per lo scippo della casa editri-
ce alla Cir di Carlo De Benedet-
che se Fininvest farà ricorso in
Cassazione, non c’è la sospen-
sione del pagamento provvi-
sorio del risarcimento, come
voleva la norma inserita nella
manovra economica e poi riti-
rata. Secondo il codice, solo il
giudice può decidere la so-
spensione, su istanza di parte,
se ritiene che ci possa essere
un danno “irreparabile o gra-
ve”.
cesso per Mesiano.
Il presidente De Ruggiero è di
Magistratura democratica, cor- La sentenza di oggi sarà emessa dal
rente di sinistra delle toghe, presidente di sezione, Luigi De Ruggiero
quindi per Berlusconi sicura- e dai giudici a latere, Giovan Battista A SIENA Se non ora quando?
mente è un “comunista”. An- Rollero e Walter Saresella. (FOTO EMBLEMA)
che se è stato il segretario ge-
nerale della Corte d’appello di
Milano, presieduta da Vittorio
Grechi, magistrato di Unicost,
corrente conservatrice. Fama
all’Edilizia privata di Sergio
Sommazzi, che “snelliva” le
pratiche urbanistiche a Milano.
Torna in piazza

LA SENTENZA di oggi sarà

ti, dopo una sentenza compra-
ta nel 1991. Difficile oggi pen-
sare a un’assoluzione: c’è un
verdetto della Cassazione che
ha confermato le condanne a
corrotti e corruttori e ha indi-
cato un danno per la Cir.
Sulla base di quel pronuncia-
mento, gli avvocati di De Be-
nedetti, Giuliano Pisapia ed
Elisabetta Rubini, hanno in-
tentato una causa civile. Il 3 ot-
tobre 2009 il giudice, Raimon-
do Mesiano, in primo grado,
ha condannato la Fininvest al
risarcimento di 750 milioni di
euro.
Se, com’è probabile, oggi ci sa-
rà la conferma della condanna,
l’unica consolazione per Ber-
lusconi potrebbe essere il
“quantum”. Una perizia dispo-
L’INTERVENTO Italia dei Valori 2
di giudice “preparato” e “paca-
to”, De Ruggiero, per i suoi mo-
di cortesi, non ha neppure l’a-
spetto dell’“estremista”. In ma-
emessa dal presidente di sezio-
ne, Luigi De Ruggiero e dai giu-
dici a latere, Giovan Battista
Rollero e Walter Saresella.
In caso di condanna, potrebbe-
gistratura da oltre 30 anni, è sta-
to pubblico ministero e giudi-
ce penale. Da pm, nel 1984,
con Gherardo Colombo giudi-
ce istruttore, ha indagato sui
ro abbattersi su di loro gli strali fondi neri dell’Iri. A uno dei
processi d’appello per l’omici-
dio del commissario Luigi Ca-
Già condannato labresi, è stato giudice a latere.
Ex componente del “pool dei
in Cassazione, duri” della Procura di Milano, il
giudice a latere Giovan Battista
sfumata l’ipotesi Rollero. A caccia di tangentari
nel mondo dell’edilizia, Rolle-
ro indagava, nei primi anni ’90,
del Frodo, resta insieme con Fabio Napoleone
e Stefano Gittardi. Pochi mesi
da capire quale prima che scoppiasse Tangen-
topoli e il pool Mani Pulite de-
risarcimento cimasse i corrotti della Prima
Repubblica, i “duri” avevano
otterrà la Cir scoperto l'assessorato ombra
Nel mirino delle loro inchieste
anche la Fiat, Salvatore Ligresti
e Paolo Berlusconi.
SI È OCCUPATO, invece, so-
prattutto di diritto del lavoro, il
giudice a latere Walter Saresel-
la. È sua una sentenza del 2002,
che ha fatto discutere: da gip ha
condannato con rito abbrevia-
to, per omicidio colposo, il di-
rettore della filiale milanese
della banca Paribas e il capouf-
ficio. La sentenza è stata emes-
sa per la morte di un’impiega-
ta, vittima di un attacco d’a-
sma. Nonostante fosse malata,
era costretta in ufficio a respi-
rare fumo passivo.
Né Rollero, né Saresella, sono
iscritti a una corrente della ma-
gistratura. Assieme al presiden-
te De Ruggiero, tra i loro col-
leghi, vengono descritti come
“affidabili sotto il profilo del-
l’indipendenza”.
la carica
delle donne
di Wanda Marra
l 13 febbraio in piazza le donne furono un milione: una
Iimponenza,
mobilitazione che attraversò tutta l'Italia, che stupì per
composizione e trasversalità. Sono passati 5
mesi e oggi e domani quelle stesse donne di “Se non ora
quando” si ritrovano a Siena per discutere, per riallacciare
i fili di quell'esperienza, per farsi rete e pesare sempre di
più nell'agenda anche politica del paese. Quella giornata ha
segnato l'inizio (o forse semplicemente la presa di coscien-
za) di una mobilitazione soprattutto dal basso che ha di-
segnato uno scenario che a molti sembrava ancora irrag-
giungibile: la sconfitta netta del centrodestra alle ammi-
nistrative (con la vittoria anche simbolica di Giuliano Pi-
sapia a Milano e Luigi De Magistris a Napoli) e poi il suc-
cesso dei referendum. Il 13 febbraio, arrivava dopo l'en-
nesimo scandalo riguardante il presidente del Consiglio: la
vicenda Ruby, con tutto quello che significava a livello di
corruzione e degrado morale, ma anche con quello che
voleva dire per il ruolo, l'immagine, la percezione della
donna.

“Sì, svoltiamo. Ma non a destra”
di Maurizio Zipponi*
er la terza volta Antonio Di Pietro ha
Pprima
anticipato la politica del palazzo. La
è stata la vicenda di Napoli: sem-
brava un’impresa disperata candidare De
Magistris contro il Pd e contro Sel e poi
vincere. Invece De Magistris ha intercet-
tato moltissimi voti, e soprattutto quelli
dei giovani sull'onda di una sola parola:
cambiamento. La seconda è stata il refe-
rendum. Quando proponemmo i refe-
rendum ci prendevano per matti e il Pd
considerava la nostra iniziativa come un
favore a Berlusconi. I referendum sono
stati anche un modo per indicare la stra-
da dell’alternativa. Il terzo anticipo di Di
Pietro: la lettura del post-berlusconi-
smo.
QUANDO si parla di cosa succede oggi
nell’Idv, ci si chiede se andiamo a destra o
a sinistra. La parola sinistra e destra non
dicono più quali scelte fai di fronte ai fon-
damentali, e cioè di fronte ai grandi temi
di oggi: libertà e legalità, modello di svi-
luppo, valore del lavoro. Ciò
non significa affatto mettere
in discussione la nostra col-
locazione politica. È chiaro
“Ci stiamo
che siamo saldamente collo-
cati nell'area del centrosini-
riposizionando,
stra e alternativi al centrode-
stra italiano. Non facciamo
vogliamo parlare
pasticci. La sostanza del di-
scorso di Di Pietro alla Ca- con tutti quelli
mera, quello che tanto ha
stupito e fatto discutere, è che hanno votato
un’altra e si può riassumere
in due punti. al referendum:
1) La maggior accusa fatta a
Berlusconi è quella di avere tutti”
aumentato la ricchezza di pochi ricchi e la
povertà di tanti poveri e del ceto medio.
L’ingiustizia sociale è la sostanza pesante
della sua politica, ben visibile nelle varie
manovre finanziarie, accompagnata sem-
pre dal conflitto di interessi.
2) Berlusconi ha un Parlamento delegit-
timato dai referendum e dai deputati ven-
duti. Le elezioni nel 2011 non ci saranno.
Di Pietro ha indicato 3 questioni su cui
operare la battaglia politica: ritiro dall'Af-
ghanistan (e fine dell'intervento in Libia);
abolizione del reato di clandestinità e ri-
forma del fisco. Le prime due sono chia-
rissime. La terza, il fisco, provo a spiegarla
illustrando in sintesi la nostra proposta
economica che chiamiamo del 20-20-20.
Cioè, tassazione al 20 per cento delle ren-
dite speculative e stock option (che oggi
sono tassate al 12,5), abbassamento al 20
per cento della aliquota Irpef per i lavo-
ratori e i pensionati meno abbienti (oggi è
al 23), e nei prossimi tre anni aumento del
20 per cento dei salari e delle pensioni
con l'introduzione del reddito minimo
per i giovani, rispettando i parametri del-
l’Europa per quan-
to riguarda il bilan-
cio e con l’idea che
l’impresa nel libero
mercato, regolato
da interessi genera-
li, può generare
crescita.
Con la controma-
novra finanziaria
abbiamo detto do-
ve andare a prende-
re i soldi senza fare
macelleria sociale.
L'Italia dei Valori 2,
che definiremo ne-
gli stati generali a ottobre, si costruisce su
tre pilastri. Il primo è la legalità (che non è
mai stata una idea di sinistra, ma è raccolta
dalla destra sociale), alla quale diamo un
valore così alto perché, quando tutte le
regole sono saltate, è opportuno riscriver-
ne alcune a partire dal conflitto di inte-
ressi e dal principio che le intese sindacali
sono buone se tutti gli accordi sono sot-
toposti al voto dei lavoratori, dei giovani
precari e non alla casta dei sindacalisti. Il
secondo pilastro è il modello di sviluppo:
l'acqua deve essere pubblica e basta e ci
vuole un nuovo piano energetico nazio-
nale che nel mix di fonti energetiche raf-
forzi la filiera di quelle rinnovabili, crean-
do nuove imprese e nuova occupazione.
Terzo pilastro, il lavoro, con l'obiettivo
della lotta totale al precariato anche nel-
l'interesse dell'impresa.
IN CONCLUSIONE, l'Idv si sta certa-
mente riposizionando. Ma non nel palaz-
zo, bensì nell'interlocuzione. Vogliamo
parlare con tutti quelli che hanno votato
al referendum: tutti. Vogliamo dialogare,
discutere e offrire una politica a questa
area qui. Vogliamo realizzare un program-
ma che sia il frutto della partecipazione,
utilizzando tutti i mezzi a nostra disposi-
zione, a partire dalla rete. Quindi, alla do-
manda se siamo di destra, di sinistra o di
centro, rispondiamo che noi, anche con i
nostri difetti, siamo sempre laddove si ge-
nera il cambiamento di classe dirigente e
di politica. Siamo l’antidoto al rischio che
una vittoria elettorale contro Berlusconi
si trasformi nella vittoria di Tancredi che
nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa an-
nuncia che bisogna cambiare tutto affin-
ché nulla cambi davvero.
* Responsabile nazionale lavoro-welfare IDV
OGGI a Siena arriveranno in più di 1000 (si parla di 1200).
Sì, perché negli ultimi 5 mesi sono nati 120 comitati in tutta
Italia. “Siamo cresciute portandoci dentro l'immaginario
delle donne trasmesso dalla televisione e dai mezzi di co-
municazione, con poco spazio per la ricerca di un'identità
personale, di una diversità. Donne mute e succubi, un mo-
dello che ci siamo portate con noi negli esami, come nella
ricerca del lavoro”, spiega Marilena Fragnito, 30 anni, artista,
che per la manifestazione senese ha disegnato il logo. “Al
centro di questi due giorni ci sono soprattutto il tema della
maternità e quello del lavoro. Per le generazioni prima di noi
si trattava di scegliere tra lavoro e figli, per noi spesso non c'è
né l'uno né l'altro”. Tra gli interventi di apertura, non a caso,
è previsto quello di Linda Laura Sabbadini, direttrice del-
l'Istat: in Italia, secondo i dati fotografati dall'Istituto, la me-
dia del tasso di occupazione è al 46 per cento, con il 30 per
cento nel Meridione. Ottocentomila donne sono state li-
cenziate o costrette a lasciare il lavoro per una gravidanza e
non l'hanno più recuperato. Dunque, le parole d'ordine di
Siena sono lavoro, maternità, rappresentazione delle donne.
Questa volta saranno due giorni di dibattito, ma in agenda
c'è già un'altra grande manifestazione da convocare in au-
tunno. I lavori si apriranno stamattina (appuntamento in
piazza Sant'Agostino) con la proiezione di un video sulla
manifestazione di febbraio e l’intervento di rappresentanti
del comitato nazionale Se Non Ora Quando, seguite poi
dall’economista Tindara Addabbo, da Linda Sabbadini del-
l’Istat e da Sabina Castelfranco della stampa estera. Pro-
seguiranno nel pomeriggio con uno spazio de-
dicato ai comitati locali e brevi inter-
venti – fra gli altri – di Lorella Zanardo
e di alcune politiche come Flavia Pe-
rina e Giulia Bongiorno di Fli, Livia
Turco del Pd e il segretario della
Cgil, Susanna Camusso. In serata,
una grande festa. Domani si discu-
terà di come strutturare la rete del-
le donne in Italia: la chiusura (pre-
vista per le 13.30) è affidata a Cristina Co-
mencini. Con un auspicio in più. Spiega ancora
Marilena Fragnito: “Ho disegnato quel logo con
un palloncino per rappresentare un obiettivo
quasi impossibile. Perché c'è una bandiera
enorme di recriminazioni, problematiche, ri-
chieste. Ma anche il desiderio di leggerezza”.
Sabato 9 luglio 2011 pagina 11

ECONOMIA

Opa Lactalis

“SE CONCEDONO TROPPO I SINDACATI 3,8 MILIARDI

PER AVERE
PERDERANNO ISCRITTI E POTERE” PARMALAT
di Giovanna Lantini
Milano

Luciano Gallino boccia l’accordo Cgil-Confindustria uasi 3,8 miliardi di eu-

di Stefano Feltri
a quando, il 28 giugno,
Qsortita
ro. Tanto è costata la
italiana in Parmalat
ai francesi di Lactalis. L'O-
ferenza delle Rsu che sono elet- movimenti che vi si muovono leader dell’auto Giorgio Ai- bisogno di questo accordo? pa sul gruppo di Collec-
te. Una bella differenza. É un po’ attorno dovrebbero essere ac- raudo a sindaco di Torino... Tra molte federazioni c’era di- chio si è infatti conclusa
la stessa cosa che succede con la colti, ascoltati e magari sgridati Negli ultim i mesi la saldatura sponibilità per procedere in di- con adesioni tali da por-

D Cgil, Cisl e Uil hanno fir-

mato un accordo sulla
rappresentanza e sui con-
tratti con la Confindustria, i rap-
porti tra i sindacati sono cam-
biati. Soprattutto tra Fiom e
Cgil. Il leader dei metalmecca-
nici, Maurizio Landini, contesta
al segretario generale Cgil Su-
sanna Camusso di aver ceduto
su punti decisivi: gli accordi
aziendali verranno votati dai
rappresentanti sindacali e non
dai lavoratori in referendum, e
il contratto nazionale sarà inte-
grato da adattamenti a livello
aziendale. La Camusso rivendi-
ca – anche in un’intervista al Fat-
to due giorni fa – di aver rista-
bilito la supremazia del contrat-
to nazionale e di aver assicurato
la democrazia, visto che i mem-
bri delle Rsu (le rappresentanze
sindacali unitarie) sono eletti
dai lavoratori. Chi ha ragione?
Lo abbiamo chiesto a Luciano
Gallino, il sociologo più critico
con la Fiat in questi mesi, che fa
parte dell’associazione Lavoro
e libertà, in sintonia con la Fiom
ma senza rapporti diretti.
Professor Gallino, cosa cam-
bia nel concreto dopo que-
sto accordo?
È chiaro che per una parte rile-
vante dell’economia non cam-
bia molto perché ci sono cen-
tinaia di migliaia di piccole im-
prese dove le rappresentanze
sindacali o non ci sono o hanno
un peso marginale
E per le altre imprese?
Un accordo aziendale firmato
da una parte dei rappresentanti
diventa vincolante per tutti sen-
za che si possa esprimere il pro-
prio parere mediante un voto.
Un peso notevole viene dato al-
le Rsa, le rappresentanze sinda-
cali aziendali, nominate dai sin-
dacati e non dai lavoratori, a dif-
PRECARIATO IN TRIBUNALE
GIUSTIZIA SOTTO ORGANICO, LARGO ALLO STAGE
di Eleonora Voltolina
legge elettorale in campo poli- se commettono errori. Ma sepa- tra manifestazioni degli studen-
tico: si può votare la lista ma non rare questi elementi è un erro- ti e quelle dei metalmeccanici
esprimere il proprio articolato re.
consenso sulla linea.
La Camusso dice che con-
centrarsi troppo sui referen-
dum è sintomo di
una visione popu-
lista del sindaca-
to, Landini repli-
ca che rinunciar-
vi indica una deri-
va autoritaria.
Chi ha ragione?
Tendo a pensarla
un po’ come Landi-
ni, nella vertenza
Fiat i voti hanno pe-
sato eccome nei
rapporti con l’a-
zienda. A Pomiglia-
no poteva esserci
un plebisicito e
non c’è stato, a To-
rino i “no” hanno
sfiorato la vittoria,
cosa che non anda-
va affatto bene per
la Fiat. Quei voti
pesano, le teste
contano.
Sempre la Ca-
musso dice che
dare fiducia e po-
tere ai rappre-
sentanti è tipico
di un sindacato,
mentre affidarsi al rapporto
diretto con la base è più da
movimento.
Non sono d’accordo con que-
sta contrapposizione. Uno dei
problemi della politica italiana
è proprio il coordinamento che
si deve trovare tra movimenti,
associazioni, moti su Facebook
e partiti o sindacati. Non di-
mentichiamo che ai referen-
dum di giugno hanno votato 27
milioni di persone. Per il sinda-
cato vale un po’ la stessa cosa, i
fin dal principio che lo stage non è fi-
nalizzato all’assunzione.
La Fiom però ha assunto al-
cuni aspetti movimentisti. Si
mostra che c’è un mare che si
sta agitando, cui serve trovare
argini in un ambito organizza-
rezione più conciliante. Poi la
segreteria generale può agire
da leader e avere iniziativa op-
pure mediare tra le diverse
istanze che emergono da un
tare il gruppo transalpino
della famiglia Besnier a
controllare l'83,3% della
società con un esborso
complessivo di appunto
parlava anche di candidare il to. Bisogna congiungere i due mondo composito. La Camusso 3,745 miliardi, circa 1,35
aspetti, movi- ha scelto di stare a sentire e te- dei quali spesi per l'acqui-
menti e sindaca- nere conto, piuttosto che segui- sto del 28,9% iniziale cui
ti o partiti strut- re la strada più rischiosa ma più vanno aggiunti 2,445 mi-
turati. esaltante di ribadire una leader- liardi per l'offerta.
Perché ha defi- ship e individuare una funzione Molto più di quanto i fran-
nito questo ac- chiara del sindacato. cesi avrebbero voluto
cordo come Sembra di capire che lei con- spendere, considerato
una svolta a sidera l’accordo una prova di che l'acquisizione è stata
destra? debolezza. fatta a debito e che Parma-
Si riducono i di- Vi viene declinata l’idea che sta lat ha in cassa un tesoretto
ritti del lavorato- prevalendo in tutta l’Unione eu- di “soli” 1,4 miliardi accu-
re e soprattutto ropea: che alla crisi si reagisce mulato in questi anni nel-
la libertà di asso- con rinunce e sacrifici. Ma non le aule dei tribunali. A
ciazione sinda- non è detto che questa tenden- smuovere gli indecisi, che
cale, si afferma za porti buoni frutti. A forza di hanno consegnato le azio-
una visione rassegnazione e programmi di ni prevalentemente negli
americana delle austerità e ci si trova con nulla ultimi due giorni di offer-
relazioni indu- in mano. E i sindacati con pochi ta, oltre alle prospettive di
striali. In questo iscritti e minore capacità di in- crescita futura limitate
senso è una svol- cidere. dall'indebitamento che
ta verso destra. Che conseguenze avrà l’at- da ora in poi dovrebbe
Come mai la tuale scontro piuttosto vio- gravare sul gruppo, può
Cgil l’ha accet- lento tra la Camusso vs Lan- aver contribuito l'atteg-
tata allora? dini? Si rischia il divorzio? giamento dei francesi che
La Cgil è un’in- Sarebbe una iattura per tutti se nel corso dell'assemblea
sieme di dozzi- la Fiom dovesse arrivare al pun- del 28 giugno scorso ave-
ne di federazio- to di separarsi dalla Cgil, scena- vano inequivocabilmente
ni con interessi rio per il momento poco proba- chiarito che l'aria era già
diversissimi. bile. Tutto sommato la cosa più cambiata. Per esempio
Luciano Gallino il suo ultimo libro è “Finanzcapitalismo” (Einaudi)F E
OTO MBLEMA Mentre la Fiom è plausibile è che continuino a li- bloccando la distribuzio-
una singola fe- tigare come hanno fatto in que- ne gratuita di un'azione
“I lavoratori non derazione piuttosto compatta
attorno a interessi definiti. È
ste settimane senza conseguen-
ze ulteriori.
ogni 20 possedute che il
consiglio di amministra-
voteranno più chiaro che la Cgil non può avere
la stessa compattezza.
Perché Sergio Marchionne
non è soddisfatto?
zione guidato da Enrico
Bondi aveva proposto in-
sugli accordi, ma Si può quindi dire che la Ca-
musso è andata sulle posizio-
Marchionne vuole ancora di
più, altro segno che la Fiat sta
sieme a quella del dividen-
do e suscitando le rimo-
ni di Cisl e Uil? cercando di ricavare il massimo stranze dei piccoli azioni-
la vicenda Fiat Non esageriamo, ha fatto un dalla posizione favorevole in cui sti che avevano parlato di
passo verso posizioni da cui per si trova per la crisi che riduce il “pugnalata alla schiena”.
dimostra che altri versi resta abbastanza lon- potere sindacale. La vicenda Il risultato dell'offerta, in
tana, più corporative e attente a Fiat non si chiude con questo ac- ogni caso, garantisce ai
i referendum evitare occasioni di conflitto, cordo. La questione industriale francesi mano libera su
come sono quelle della Uil. e globale della Fiat è ancora da tutte le decisioni future,
sono importanti” Chi era nella Cgil che aveva giocare. visto che possono conta-
re su una maggioranza di
oltre il 75% che consenti-
rà di modificare lo statuto
e approvare tutte le ope-
razioni straordinarie che
vorranno. E non è difficile
immaginare che i lavora-
tori di Collecchio siano in
pesantemente sotto organico: per ri- nostro sistema-giustizia al primo posto attesa di vedere quali sa-
portarla alla normalità bisognerebbe in tale negativa classifica”. ranno le prime mosse del

AdeiAA stagisti cercasi per supplire alla

drammatica carenza di personale
Tribunali italiani. Questa la situa-
zione emersa da un’inchiesta pubbli-
cata sul sito www.repubblicadeglista-
gisti.it, che monitora la crescente pro-
pensione degli uffici giudiziari a sigla-
re convenzioni con università e centri
per l’impiego per ospitare tirocinanti.
Meritevole desiderio di mettersi al ser-
vizio dei giovani offrendo utili espe-
rienze formative? Purtroppo no: l’o-
biettivo in realtà sembra sempre più
quello di reperire nuove risorse in gra-
do di coadiuvare funzionari, cancellie-
ri, segretarie, magistrati oberati di pra-
tiche, dribblando il blocco del
turn-over (e magari anche il problema
dell’assenteismo).
COSÌ, piano piano, anche i Tribunali
stanno scoprendo l’enorme vantaggio
di ospitare stagisti, che non sono lavo-
ratori e quindi non serve fare un con-
corso per accoglierli. E non hanno di-
ritti: niente retribuzione, contributi,
malattia o ferie. Sono, di fatto, forza la-
voro gratuita: nella maggior parte dei
casi si tratta di giovani studenti o neo-
laureati in Giurisprudenza, desiderosi
di fare un’esperienza nelle amministra-
zioni giudiziarie e più che disponibili a
mettersi a disposizione. Alla fine dei sei
o 12 mesi, arrivederci e grazie: è chiaro
Numeri precisi purtroppo non ce ne
sono. Nei Tribunali, come in tutti gli uf-
fici pubblici, non è mai stato fatto un
assumere tra le 5 e le 7 mila persone.
Prospettiva irrealistica, dato che da an-
ni i nuovi ingressi sono bloccati, e la
Sul fronte penale idem: “I magistrati
italiani ricevono la più alta domanda
nel contesto dei 46 Stati del Consiglio
nuovo padrone che ieri
sera si è affrettato a dichia-
rare per bocca di Emma-
censimento degli stagisti, e l’interroga- pianta organica è congelata “ufficial- d’Europa”. Vale a dire, nel solo 2008, nuel Besnier che “il grup-
zione parlamentare in cui Donatella mente” dal 2008. quasi un milione 300 mila nuove cause po Lactalis lavorerà, insie-
Mattesini del Pd chiedeva al ministro in primo grado, considerando esclusi- me al management di Par-
Brunetta questa informazione giace or- E PERÒ DI LAVORO ce n’è, ecco- vamente le cosiddette “infrazioni gra- malat, all'ulteriore svilup-
mai da mesi in un cassetto della Came- me. Secondo il Rapporto 2010 elabo- vi”: il doppio che in Francia. Anche qui po di Parmalat, nel rispet-
ra. Pur in assenza del numero totale, rato dall’Anm, l’Italia è seconda solo al- i giudici italiani lavorano duro, piazzan- to della sua struttura e del-
l’inchiesta della Repubblica degli Stagisti la Russia rispetto al numero delle cause dosi primi nella classifica europea “per le relazioni con gli alleva-
fa emergere alcuni casi emblematici: civili. Vengono avviati ogni anno due la capacità di smaltimento di procedi- tori di tutte le regioni ita-
come il magistrato che a Novara deve milioni e 800 mila procedimenti nuovi: menti penali”, circa il 94%. Eppure liane”.
far fronte da solo a 1.200 cause di la- per fare un confronto, in Francia sono quelli pendenti nel solo primo grado Il braccio operativo, in
voro all’anno, e cerca uno stagista che oltre un milione in meno. E in più dob- sono ancora un milione e 200 mila, ol- ogni caso, non arriverà
gli dia una mano; o la cancelleria del- biamo fare i conti con uno smisurato tre il quadruplo che in Spagna. prima di martedì 12, gior-
l’esecuzione immobiliare di Bari, tal- arretrato di quasi 4 milioni di cause ci- Una situazione quasi paradossale: sia- no in cui è in calendario la
mente indietro col lavoro che un anno vili. I dati dimostrano però che i giudici mo al secondo posto nella classifica po- riunione del consiglio di
fa l’Ordine degli avvocati ha tirato fuori italiani non sono fannulloni: nel rap- sitiva della produttività dei Tribunali, amministrazione per la
di tasca propria 3 mi- porto si legge che ma al primo posto in quella negativa nomina dell'amministra-
la euro per due tiro- “hanno un’altissima dei procedimenti arretrati. Non è irra- tore delegato.
cinanti.
Casi particolari che
Organici capacità di smaltimen-
to degli affari civili con-
gionevole pensare che quest’anomalia
abbia a che fare con i buchi di organico:
rappresentano bene
l’andazzo generale.
bloccati tenziosi sopravvenu-
ti”. Non che la situazio-
malgrado tutta la buona volontà, cioè, è
ben difficile lavorare in maniera veloce
Nel dettaglio, negli
uffici giudiziari italia-
dal 2008, anche ne sia rose e fiori: “No-
nostante i nostri giudi-
ed efficiente se mancano fisicamente
le persone per scrivere, archiviare,
ni lavorano più o me- ci civili siano al secon- convocare, fotocopiare. Curiosamen-
no 56 mila persone. se manca do posto in Europa te però l’Anm non pare attenta a questo
Poco meno di 9 mila quanto a produttività, dato, né interessato a commentarlo. In
sono i magistrati; in personale. hanno tuttavia accu- questo quadro, gli stagisti sono una so-
più ci sono 47 mila mulato anche nel 2008 luzione-tampone a costo zero. Utiliz-
“amministrativi”, tra E chi entra esce un ulteriore arretrato zarli per sostituire lavoratori è ingiusto:
cancellieri e impie- di 149.104 procedi- ma sembra non importi a nessuno.
gati. Una situazione dopo 12 mesi menti, che consolida il www.repubblicadeglistagisti.it
pagina 12 Sabato 9 luglio 2011

ALTRI MONDI

Usa È partito il 135° (e ultimo) Shuttle L’ultimo Shuttle, Libia Gheddafi minaccia “Martiri contro l’Europa”
l’Atlantis, è partito da Cape Canaveral, in Florida, dopo un A quasi 4 mesi dall’avvio dei raid Nato sulla Libia, Gheddafi
ultimo stop tecnico a 31 secondi dal compimento del count torna a farsi vivo in un messaggio audio in cui ha ribadito
down. Prima grida e applausi, poi il silenzio hanno che il “regime non cadrà”, perché, “basato sul popolo non su
accompagnato la navetta il cui primo esemplare partì trent’anni Gheddafi”. Il Colonnello è tornato anche a intimare
fa: 135 missioni, che hanno portato nello spazio 355 astronauti, all’Alleanza atlantica di porre fine ai bombardamenti aerei
179 fra satelliti e componenti della Stazione Spaziale, per un e ha minacciato di inviare per vendetta centinaia di libici
costo complessivo calcolato in oltre 196 miliardi. al martirio in Europa.

TRA MURDOCH
affari.
Per il premier sarà un proble-
ma?
Non troppo. La sua fortuna è
che i rapporti stretti con Murdo-
ch ce li hanno avuti ugualmente

E CAMERON
laburisti e conservatori. Se è abi-
le riuscirà ad uscirne bene.
Diversi volti noti, come l’at-
tore Hugh Grant (lui stesso
vittima di intercettazioni)
hanno guidato la rivolta del-

SPIE E MANETTE
l’opinione pubblica contro il
giornalismo, ormai imbarba-
rito e privo di etica. Decaden-
za dei tempi?
Il ruolo della polizia mi sembra
molto più grave e ancora tutto
da chiarificare. I mezzi di infor-
L’ex direttore dell’Economist: mazione in Gran Bretagna sono
andati a finire fuori dalla legalità,
ma tutto quello che abbiamo
l’arresto di Coulson è solo l’inizio Protesta a Londra con le maschere di Cameron e Murdoch (FOTO LAPRESSE)
sotto gli occhi non sarebbe mai
successo se si fossero aperte in-
dagini a tempo debito, e si fosse
di Andrea Valdambrini giunto Bill Emmott, direttore staff del principe Carlo, ndr), e Una trasformazione ci sarà, an- sciare la scena a Rebekah andati fino in fondo.
dell'Economist dal 1993 al 2006. poi più decisamente nell’ulti- che se non da un momento al- Brooks: un capro espiatorio? Il caso è limitato al gruppo
ndy Coulson, ex direttore Giorni di fuoco che stanno mo, con l’impennata che è sotto l’altro. L’assetto del gruppo Mur- La Brooks ha tutti gli ingredienti Murdoch?

A di News of the World, è stato

arrestato e interrogato per
ore dalla polizia come per-
sona informata sui fatti. Il pre-
mier David Cameron ha deciso
di avviare una prima inchiesta
sugli illeciti commessi, e una se-
conda sull'etica della stampa e
sulle possibile vie di regolamen-
tazione.
Per parlare del “terremoto” me-
diatico britannico abbiamo rag-
sconvolgendo il mondo delle
news in Gran Bretagna. Che
è successo?
Ci sono due elementi diversi da
considerare. Da un lato, nono-
stante l’esplosione apparente-
mente improvvisa, lo scandalo
delle intercettazioni è emerso
progressivamente negli ultimi 5
anni (a partire dal primo caso
che ha coinvolto News of The
World sulle intercettazioni dello
gli occhi di tutti. Il secondo ri-
guarda il ruolo delle forze del-
l'ordine, che appaiono respon-
sabili di non aver indagato come
doveva, a fronte di indizi emersi
sempre più numerosi. E poi, an-
cora più grave, la polizia ha pre-
so soldi per fornire informazioni
ai tabloid di Murdoch – entran-
do così a far parte del sistema il-
legale delle intercettazioni.
Ora cambierà tutto?
doch ne risentirà a breve e me-
dio termine. Non ci vorrà molto
tempo per arrivare a James Mur-
doch, figlio dell’80enne Rupert,
e amministratore delegato del
gruppo di famiglia. Lui è la figura
chiave della storia, ha grandi re-
sponsabilità. E poi penso che il
governo ormai non potrà più
avallare la scalata su British Sky.
Al momento James Murdoch
è rimasto nell’ombra, per la-
necessari per condire una sto-
ria, giornalisticamente parlan-
do: è una donna di potere. Ed è
legittimo che la stampa si occu-
pi di lei, in quanto il suo ruolo
non è per niente secondario.
Proprio la Brooks rappresenta
un punto di collegamento diret-
to con il premier David Came-
ron, che ha a lungo frequentato
la sua casa di campagna per in-
contri importanti, tra politica e
Direi di no. Anche molti altri
giornali, soprattutto tabloid –
dal Daily Mirror, al Mail, al Daily
Star – hanno usato presumibil-
mente metodi analoghi, con la
complicità delle forze dell’ordi-
ne. Mentre non conosciamo an-
cora i dettagli dell’inchiesta, né
le responsabilità penali precise,
una cosa è certa: lo scandalo si
allergherà. Anzi, direi che siamo
solo all’inizio.

MORALE BRITANNICA

I TABLOID E L’ESPIAZIONE MUGELLO

DEL TYCOON AUSTRALIANO
di Furio Colombo
una storia a specchio: ciò che succede al tabloid di
Èco, Murdoch, la chiusura immediata e tutti sul lastri-
come pena per avere violato le regole, è esat-
tamente ciò che è accaduto nel modo di operare e di
funzionare del tabloid: violare tutte le regole come
regola chiave e rompere ogni limite, di decenza e di
legge, pur di assicurare all'editore il suo bottino po-
litico. Quel bottino sono stati, per anni, scandali, ri-
velazioni, intercettazioni, pedinamenti, trappole, il
tutto creato per due fini: la grande e cinica e con-
veniente diffusione della notizia falsa o fabbricata. E
un margine di vantaggio politico su chiunque sia l'av-
versario.
Anche adesso, anche nella decisione stupefacente di
chiudere un giornale che dura da quasi due secoli, ci
sono due fini. Uno (almeno in apparenza) è pagare,
come modo per placare o almeno sviare sia l'indi-
gnazione dell'opinione pubblica, sia le conseguenze
penali del comportamento che si fa finta di avere
scoperto solo ora. L'altro penetra come un laser nelle
vene e nei nervi del sistema politico inglese, e in par-
ticolare di segmenti del mondo conservatore, per
produrre o per parare conseguenze che potrebbero
essere, per qualcuno, ancora più gravi.
In apparenza siamo davanti al “cinismo del giorna-
lismo giallo” che diventa insopportabile al punto che
gli stessi operatori della macchina decidono di dire
basta. In realtà chi dice basta è il grande operatore di
tutto (è chiaro che nell'impero di Murdoch non si
muove foglia che lui non voglia) mentre si provvede
con tempestività a esporre una testa da tagliare, se-
condo la buona tradizione medievale inglese (in que-
sto caso la regina del tabloid in questione, News of
The World, additata come capro espiatorio dopo
avere fatto, con tripudio delle folle, il suo sporco me-
stiere di delazione continua e di ammirata persecu-
trice delle sue vittime) e una redazione da mandare a
spasso, centinaia di persone che perdono tutto.
Direte che anche Murdoch perde molto. La tiratura
del tabloid che sta per finire era immensa. Rispondo
che sappiamo una parte delle sue buone ragioni: fer-
mare la macchina della giustizia, la palla di neve della
vendetta, che può diventare valanga. Ma anche bloc-
care qualcosa che sta accadendo intorno al primo
ministro conservatore Cameron, il giovane Cameron,
con la faccia da college che, si scopre, aveva fino a un
momento fa, come addetto stampa e comunicazioni,
l’ex anima nera del tabloid così vergognoso che, al-
meno nel tremendo giudizio inglese, non può essere
in toscana
cambiato, deve essere cancellato. Nella concitata
macchina giuridico-politica che si è messa in moto,
tra arte e natura
quell'addetto stampa, Paul Coulson, è stato arrestato
a pochi passi dalla residenza del capo, il famoso n. 10
Downing Street, subito dopo le dovute dimissioni e la
veemente (anche se conveniente) presa di distanza
di Cameron (discorso alla Camera dei Comuni) con-
tro colui che aveva lavorato all’immagine dello stesso
Cameron fino a due ore prima.
Come vedete siamo di fronte a un dramma di grandi
dimensioni, che tocca in pieno il governo, fa luce sulle
relazioni fra la stampa di Murdoch e il potere, ma
racconta anche di un Paese normale in cui gli accusati
sono sotto accusa, non i giudici, e dove nessuno andrà
a raccontare a Obama quello che sta accadendo.
Quello che sta accadendo ci dice però che una storia
di lunghe trame e lunghe ombre sta per comparire
sugli schermi del mondo e, probabilmente, non ri-
sparmierà nomi e rivelazioni sorprendenti. Qualcosa
ti suggerisce che una rete coerente di rapporti – e non
(non solo) lo smodato e cinico mestiere di fare copie a
qualunque costo, anche intercettando i telefoni di ra-
gazzine rapite (e poi abbandonate al loro destino,
perché il giornalista raccoglie più notizie che può, ma
non cambia i destini) – era stata costruita alle spalle
di un giornalismo che sembrava solo pirata.
PER ESEMPIO, quella stampa gialla ha soste-
nuto apertamente e sfacciatamente tutti i candidati
primi ministri conservatori. E a questo punto tutti scri-
vono: “Tranne il laburista Tony Blair”. Ma Blair è il
leader socialista che, da solo, rende possibile la ca-
tastrofica guerra in Iraq, afferma di avere informazioni
che non ha sulle inesistenti “armi di distruzione di
massa”, e diventa l'uomo più amato dalle destre del
mondo. Qui l’intuizione politica di Murdoch si mostra o
miracolosa o guidata. Abbiamo una garanzia: in un
Paese dove neppure una simile bufera giudiziaria e
politica, neppure il coinvolgimento di personaggi di pri-
mo piano, porta a violare o cambiare le leggi, sapremo
molto del perché e del come si può spiare un intero
Paese di profonda tradizione democratica. E questo ci
dirà quanto siamo distanti, in Italia, dallo stesso livello
di democrazia. Ma non è irragionevole temere un pos-
sibile esito: non sapremo tutto. La destra del mondo
sta diventando estremista (basti pensare all'assedio
violento del Tea Party contro Obama e contro il “vec-
chio” Partito repubblicano negli Usa), dà segni sempre
più prepotenti di voler spostare verso l'alto il controllo
del mondo. E non si vede, né qui né là, un’opposizione
democratica capace di affrontare una simile crisi.
Sabato 9 luglio 2011 pagina 13

ALTRI MONDI

Siria Sedici vittime in tutto il paese Proteste e Israele Fly-tillia: decine di attivisti espulsi Le
sangue in diverse città della Siria dove centinaia di autorità israeliane hanno fermato 69 presunti attivisti
migliaia di manifestanti sono scesi nuovamente in piazza filopalestinesi (diversi dei quali partiti da Roma) al loro arrivo
per protestare contro il regime di Bashar al Assad. Le all’aeroporto Ben Gurion. Per tutti è stata decisa l'espulsione
forze di sicurezza hanno usato anche questa volta il pugno da Israele sul primo volo disponibile. Si tratta di cittadini
di ferro, sparando sui dimostranti. Il bilancio, secondo belgi, francesi, spagnoli, olandesi e americani. Gli espulsi
quanto denunciato dagli attivisti dell’opposizione siriana, è fanno tutti parte dell’iniziativa della Fly-tilla, nata dopo il
di 16 vittime, due delle quali registrate anche a Damasco. blocco della Freedom flotilla per Gaza nei porti greci.

PIAZZA TAHRIR CHIEDE ANCORA LIBERTÀ

DOPO MUBARAK TOCCA ALL’ESERCITO
I manifestanti egiziani sfidano il sole e il nuovo potere
di Francesca Cicardi
Il Cairo
Tahrir è la loro unica arma,
ma solo lo zoccolo duro ha
È stato il primo
l popolo vuole cambiare
passato la notte in piazza.
Il movimento Sitta abriil (6
venerdì di

I il sistema: lo stesso mot-

to 6 mesi dopo, 20 gradi
in più e sempre con il
profumo dolce dei popcorn
che a Tahrir significa libertà.
Decine di migliaia di egiziani
sono scesi di nuovo in piazza
per chiedere giustizia, muni-
ti di ombrelli, ombrelloni e
cappelli. Non si può dire che
quella di ieri sia stata la ma-
nifestazione più partecipata
degli ultimi mesi, ma è stato
un successo malgrado le alte
temperature e i rigurgiti di
violenza che si sono ripetuti
negli ultimi giorni. Ma ieri
Tahrir era una festa, soprat-
tutto per i venditori ambu-
lanti di bibite, gelati, pannoc-
chie di mais e fichi d’india.
PER LA PRIMA VOLTA
in molti mesi tutte le forze po-
litiche più importanti hanno
aderito alla protesta, anche i
Fratelli Musulmani, che fino a
due giorni fa esitavano, e in-
vece ieri regalavano cappel-
lini. Nessuno ha voluto man-
care all’appello del venerdì
della “perseveranza”: laici,
Piazza Libertà ancora gremita di manifestanti (FOTO ANSA). Sopra, un gruppo di militari
egiziani in pattuglia (FOTO LAPRESSE). Sotto, il generale Carmine Masiello a Herat (FOTO DI BARBARA SCHIAVULLI)
religiosi, giovani, anziani, uo-
mini, donne, l’élite intellet-
tuale e i poveri dei sobborghi,
i contadini e gli operai, i blog-
ger e le famiglie dei martiri,
tutti sudati e puzzolenti. Mu-
barak se né andato 6 mesi fa,
ma il regime rimane, denun-
ciano, e l’esercito, che gover-
na il paese, lo protegge.
Mahmud Ahmed, impiegato
statale di 40 anni, riassume le
principali rivendicazioni: ac-
celerare i processi contro l’ex
presidente e i suoi fedeli, ri-
formare le forze dell’ordine e
punire gli agenti coinvolti
nella morte di più di 850 ma-
nifestanti innocenti. Tutti
uniti contro la polizia e i mi-
litari, sanno che riempire
aprile), che è stato uno delle
forze cha ha dato inizio alla
rivoluzione, torna ora a pren-
dere l’iniziativa per recupera-
re lo spirito originale del 25
gennaio e i suoi metodi: è tut-
ta la settimana che prepara
un nuovo accampamento, fa-
cendo fronte soprattutto alle
difficoltà logistiche più che
alle proibizioni delle autorità,
che hanno permesso le pri-
me tende spontanee già da
settimana scorsa. Nel centro
del Cairo, al quinto piano di
un palazzo coloniale che ha
visto tempi migliori, il Sitta
abriil si riorganizza per torna-
re all’assalto, perché la guer-
ra, dicono, non è ancora fi-
nita.
LORO SAREBBERO i re-
sponsabili dell’inaspettato
successo delle prime manife-
stazioni di gennaio, dopo
aver addestrato gruppi di gio-
vani egiziani per resistere e
combattere contro gli agenti
antisommossa. Ma ora il sole
è il peggior nemico e gli al-
lenatori dei rivoluzionari
protesta
apertamente
contro le forze
armate che hanno
sostituito il raìs
spiegano loro come soprav-
vivere ai 40 gradi di un giorno
cairota. Malik Mustafa dava
consigli semplici in un corso
tenuto mercoledì: bagnarsi la
testa e la nuca, proteggersi
dal sole, e prendere delle pa-
stiglie di vitamina C, che aiuta
anche nei momenti di depres-
sione, spiegava al Fatto Quo-
tidiano.
Intanto, Mohamed Adel, por-
tavoce del Sitta abriil, assicu-
rava che è tutto pronto e che
non se ne andranno fino a
quando tutti i ministeri e, in
particolare, quello degli In-
terni, non saranno stati “ripu-
liti” dai resti del vecchio re-
gime.

MASIELLO, COMANDANTE DELLA MISSIONE ITALIANA

“RESTIAMO E MUORIAMO IN AFGHANISTAN, LE SCELTE POLITICHE SPETTANO A ROMA”

di Barbara Schiavulli avrebbe una visibilità elevatissi- blema con più militari della Nato, zione è andata a buon fine, i ri- nella base di Herat, e infastidisce detto di prendersi un paio di gior-
Herat (Afghanistan) ma. L’attività di prevenzione è sono gli afgani il centro di gravità, sultati sono ottimi, sono già in che ogni volta che un soldato ni, mi ha risposto: ‘Non ci penso
fatta dalla polizia afghana e dai noi siamo in supporto a loro. Nel contatto con il mio successore, e muore si gridi al ritiro. “Un mi- proprio, devo tornare, perché è lì

L’direaoperazione è in corso: caccia

capi Taliban. Non si può
dove fino a quando non sarà
finita. “È imponente”, assicura il
generale Carmine Masiello, co-
mandante della Brigata Paraca-
dutisti Folgore e da marzo della
regione occidentale dell’Afgha-
nistan. Fino alle due e mezza di
notte è rimasto con i suoi uomini
a pianificare l’intervento. Una
serata piena per la base di He-
rat, con 4 colpi di mortaio che
esplodono vicino e le sirene che
invitano a scendere nei bunker
stretti nei propri giubbetti anti-
proiettile in attesa che l’allarme
cessi. “Quanti sono i militanti?
Centinaia. È’ abbastanza diffi-
cile avere un quadro preciso. Si
muovono velocemente per non
essere individuati. Cercano di
andare, dove noi non siamo”, di-
ce il generale promettendo che il
mese di luglio ci saranno molte
operazioni.
Sono giorni decisivi a Herat,
manca poco alla consegna uf-
ficiale della responsabilità della
sicurezza dai militari italiani a
quelli afghani. Forse questa set-
timana, forse la prossima. Per
paura di attentati le autorità af-
ghane non dicono neanche il
giorno esatto. “Siamo velata-
mente preoccupati e occupati a
evitare che qualcosa possa ac-
cadere. Un attentato terroristico
nel giorno della transizione
servizi d’intelligence”.
Qui e in altri sei posti in Afgha-
nistan inizia la transizione che
terminerà nel 2014 con il ritiro
delle truppe straniere. Tutto di-
pende dalla preparazione del-
l’esercito e della polizia afgha-
na: “La polizia si sta rendendo
sempre più autonoma. Condu-
cono da soli operazioni anche di
notevole spessore. Tra addestra-
mento e mentoring sono cre-
sciuti, anche se nella logistica so-
no un po’ carenti. Ma hanno le
capacità di base. Durante le
operazioni ci chiedono quello
che ancora non hanno: l’evacua-
zione medica, il supporto aereo,
l’intervento sugli ordigni”.
OTTIMISTA il generale, for-
se gli afgani ce la faranno, in-
tanto in Italia si è votato il ri-
finanziamento delle missioni al-
l’Estero, quella in Afghanistan
non è stata toccata, ma il mi-
nistro della Difesa La Russa so-
stiene che potrebbero rientrare
dei militari: “È una decisione po-
litica. E a questo ci adeguiamo.
Con la transizione in corso, man
mano che vengono passate por-
zioni di territorio alle autorità af-
ghane si potranno fare delle va-
lutazioni, però sarà la situazione
del momento a stabilire se sia
possibile diminuire il livello di for-
ze. In questo momento per noi è
adeguato, non si risolve il pro-
Gullistan e a Baqwa (sud) li stia-
mo raddoppiando”.
Sicurezza, sviluppo e governan-
ce, sono le parole magiche per
un Afghanistan stabile. La stra-
tegia operativa di Masiello è co-
minciata quando ancora era in
Italia, lo ha portato a concen-
trare lo sforzo a nord. “L’opera-
Nella notte,
imponente
operazione
contro i capi
Taliban della
zona sotto il
nostro controllo
toccherà a lui decidere come
continuare. Su questo influiscono
diversi fattori, tra i quali quello
litare viene qui perché è man-
dato. La maggioranza degli ita-
liani ci sostiene. Il comandante di
che sono i miei uomini’. Ogni
giorno mi confronto con i soldati
e hanno una serenità e una tran-
climatico, nel nord d’inverno è compagnia che ha accompagna- quillità incredibile. Perché è im-
complicato”. to la salma di Gaetano, che tra portante restare? Perché ci sono
Il ricordo della morte del caporal l’altro è l’unico comandante di 39 morti a cui rispondere, per
maggiore scelto Gaetano Tuccil- compagnia donna di tutta la bri- loro bisogna portare a termine
lo, rimasto ucciso una settimana gata paracadutisti, doveva torna- questa missione, lo dobbiamo a
fa su un ordigno, è ancora fresco re a Baqwa, una zona dura, le ho loro”.
È la stampa, bellezza
Come birilli al bowling, quelli
della cricca ‘falciati’ dall’ironia
COME BIRILLI AL BOWLING, quelli della stesso, denuncia “la bustarella di
cricca al potere, in questi giorni, sono tutti Berlusconi” e celebra “il fallimento di una
‘falciati’ dall’ironia della stampa spudorata manovra del premier”. Il
internazionale: Mr B. con il ‘frodo comportamento di Mr B. indigna, ma non
Mondadori’, Tremonti per la casa di stupisce, mentre i guai giudiziari, o almeno
Milanese, Brunetta dopo lo ‘scorno’ con etici, di Tremonti sono una sorpresa.
Tremonti, la Lega per l’impuntatura sulla
Libia . In un editoriale, il Financial Times, che
L’Economist vede il ministro dell’Economia
“in difficoltà”, lui che, finora, “non era mai
va oltre l’ironia, denuncia il “tentativo
svergognato” di introdurre nella manovra il
stato toccato dagli scandali”. Ed El Pais, sulla
homepage, descrive un Tremonti
‘frodo Mondadori’ e boccia la credibilità
dell’austerità all’italiana: “Il governo deve
“infangato” dalla vicenda della casa “gratis”,
Appena apparse su Repubblica, le
fare tutto quanto è in suo potere per
difendere una credibilità finanziaria
dichiarazioni di Berlusconi che non si
ripresenterà alle prossime elezioni
conquistata a fatica. Il pacchetto di misure finiscono sui siti in Francia, Spagna,
voleva cementare tale credibilità, ma le Inghilterra e pure in America: minimo
circostanze hanno contraddetto comune denominatore la diffidenza, stile
l'obiettivo... Così non si alimenta la fiducia ‘chissà se sarà vero’.
dei mercati”. E l’Economist, fedele a se Giampiero Gramaglia
pagina 14 Sabato 9 luglio 2011

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out
VILLA GIULIA

Il colpo dello Enzo Biagi Diritti tv Lucarelli Rohrwacher

Strega: parolacce Maratona

televisiva in
suo onore
lunedì sera
La Lega di
Serie A si
compatta,
trovato
Esordisce
nella regia
con un film
tratto da un
In giuria alla
Mostra del
cinema con
Martone e

e Pennacchi
su Current l’accordo suo noir David Byrne

Finale con insulti in diretta televisiva

per la serata che incorona Edoardo
Nesi come da copione: ingloriosa parabola di un premio che fu prestigioso
di Silvia Truzzi “candidato scapigliato” alle bri, dispensatore di strette di per Mario Desiati, di cui si era mandando in onda due lettere to a lui il presidente di Agcom,
primarie del Pd con la lista “si- mano e sorrisi a mezzo sigaro. parlato all’inizio come “ipoteti- (Caro premio ti scrivo), in cui si l’authority delle telecomunica-

A
l Ninfeo, di ninfette, se ne ve-
don poche: potrebbe puntare
al titolo Evelina Manna, ex aspi-
rante fidanzata di Papi Silvio, in-
tercettata giovedì sera in (stra-
na) coppia con Fulvio Abbate,
tuazionismo e libertà”. Per il re-
sto è veramente la notte delle
Streghe, in profluvio di labbra
rifatte, scollature ampiamente
fuori tempo, ceroni impiastric-
ciati. Altro che specchio del
paese, è un paese senza spec-
chi.
COMME D’HABITUDE , il
pronostico della vigilia s’è avve-
rato. Meno male che doveva es-
sere lo Strega degli onesti: nien-
te pressioni, niente cene, nien-
te telefonate. Tra lo stupore ge-
nerale, ha vinto Edoardo Nesi,
con Storia della mia gente(ma
dai?): 138 voti che hanno fatto la
felicità di Elisabetta Sgarbi e
Paolo Mieli, presidente di Rcs li-
Prime parole dell’autore Bom-
piani: “Dedico il premio a Prato,
la mia bel-lis-si-ma città” (evi-
dente caso di dichiarazione da
caldo). Lo costringono a bere lo
Strega, si dice che la tradizione
lo imponga. Più tardi, l’abbrac-
cio del fair-play con Bruno Ar-
paia, terzo per un’incollatura
con L’energia del vuoto, scrittore e
persona di grande sobrietà. Co-
sì la seconda classificata, Maria
Pia Veladiano con La vita accanto,
devota esordiente consacrata
dal voto delle scuole. Batosta
co vincitore”, quarto con 63 vo-
ti e un po’ troppa retorica. Quin-
ta Luciana Castellina; 45 voti, 82
anni e una classe sempre inte-
gra. In un panorama di pseudo
vip incartapecoriti e ingessati,
svariate impalcature facciali e
finto bon ton (cfr. l’assalto furio-
so al buffet dei dolci) il suo ta-
volo è decisamente il più viva-
ce: tifo e applausi. Da New York
è arrivata, apposta, anche Gio-
vanna Botteri.
Perfino le polemiche sono stan-
che: la Rai prova a ravvivarle
fanno le pulci a freschezza e me-
todi dell’agone letterario più
contestato d’Italia. Una è firma-
ta dal medievista Franco Cardi-
ni, che potrebbe citare per dan-
ni la Rai: l’Altro mittente è Piero
Sansonetti. Il fermo posta non
piace ad Antonio Pennacchi,
presidente della giuria (l’anno
scorso ha vinto con Canale Mus-
solini) che al microfono di Gerar-
do Greco dichiara in perfetto ro-
manesco: “Dije a quello c’ha
mandato ‘a lettera de’ scrive un
libro come il mio”.
Villa Giulia
Il pubblico del Premio Strega.
A sinistra, il vincitore Edoardo
Nesi (F L P
OTO )
A RESSE
zioni, Corrado Calabrò (noto
anche come poeta e finalista
proprio allo Strega nel ‘99), con-
ferma, per la serie versi popo-
lari: “Squadra che vince non si
cambia”. Sempre in tema di
poesia, l’ultima parola spetta a
Pennacchi: indispettito perché
la Rai gli ha rubato la scena,
ri-premia Nesi, incoronato pri-
ma del tempo da Greco. “Er pre-
mio lo damo noi, non la Rai”. Poi
se ne va, ma il suo ‘fanculo an-
cora in audio fa impallidire le af-
fettuosità Tremonti-Brunetta: è
il colpo dello Strega.
Per fortuna, poco pri-
ma, Paolo Mieli aveva
parlato di un’edizione
del premio contraddi-
stinta da grande fair
play.

La serata televisiva SI DICE , in questi casi, il bello

SCRITTORI DA BERE
DOPO IL BRINDISI, LA PROVA MARZULLO
on il favore di una notte fonda e
C afosa, ho provato a immaginare
Pier Paolo Pasolini ospite di Gigi
Marzullo, nel tabarin posticcio di
“Sottovoce”. “Pasolini, si faccia una
domanda e si dia una risposta”, diceva
Marzullo; ma non riuscivo a
immaginare alcuna risposta, e a dire il
vero nemmeno la domanda. Era
semplicemente impossibile che Pasolini
si trovasse lì. Allora ho provato a
cambiare ospite. Il tête-à-tête era tra
Marzullo e Moravia, Morante, Flajano,
Parise, Volponi, Landolfi, e altri vincitori
del Premio Strega. Niente, una scena
del genere restava troppo inverosimile
anche per il più audace degli “X Files”.
Eppure provavo e riprovavo perché su
Rai1, al cospetto di Marzullo, c’era
Edoardo Nesi. Perché il faccia a faccia
di Nanni Delbecchi
tra il vincitore dello Strega e l’uomo che
da vent'anni fa incetta di vip e starlette
per chiedergli se la vita è un sogno o i
sogni aiutano a vivere meglio (e così
facendo, è diventato il responsabile
della cultura in Rai) è ormai parte
integrante del premio. Subito dopo le
bevute a garganella di liquore, invece
del bacio della miss, arriva l'intervista di
Marzullo. Una volta andarci era
un’onta da lavare con la marchetta al
proprio libro; ora è un traguardo di
prestigio. Non ci sono più gli scrittori di
una volta; o forse una volta non c'erano
i marzulli di oggi. Ecco dunque il volto
bocelliano di Nesi, un po’ intontito
dall'indianata, sotto il torchio di
Gigetto. All’inizio appariva
terrorizzato, in faccia il sorriso alieno di
chi, finito sull'aereo più pazzo del
mondo, sa che non bisogna innervosire
il pilota per nulla al mondo. Si
sottopone docile a una similitudine tra
il tessile e l’editoria (“in fondo sono due
industrie”), e tra le pezze di stoffa e i
libri (“in fondo che differenza c'è?”). Da
lì, il vincitore del più importante premio
letterario italiano accetta il
trattamento completo. Le foto di
famiglia commentate, la canzone del
cuore suonata dalla pianista, la
telefonata con la psicologa per
discutere del sogno ricorrente...
“Nesi, si faccia una domanda e si dia
una risposta”. “Stanotte mi sono
chiesto: cosa risponderò, quando mi
farà questa domanda?”. Poi se la cava
con una citazione da John Fante:
“Andrò a dormire”. Buona idea, ho
pensato. Prima di metterla in pratica ho
provato a rifarmi anch'io la domanda:
che cosa avrebbero detto a Marzullo
Pasolini, Moravia, la Morante, Flajano?
Ma la risposta non l’ho trovata.
porta scompiglio
nello spoglio, soli-
tamente animato
dalla suspense del
voto per voto.
Quando inizia la
trasmissione, le co-
municazioni sul-
l’andamento della
classifica s’inter-
rompono. Resta
Melissa P. che con
il gessetto annota i
risultati sulla lava-
gna (e in favore di
telecamera ha scel-
to un abito a schiena nuda, vista
tatuaggio). Gli amici della do-
menica non gradiscono e rumo-
reggiano: nemmeno le crocette
si possono mettere più. Si va per
le lunghe e Dacia Maraini non
nasconde noia e desiderio di
scappare prima della fine. I di-
rigenti delle case editrici si av-
vicinano al palco per seguire le
operazioni: Lorenzo Fazio
(Chiarelettere), Stefano Mauri
(gruppo Gems), Antonio Fran-
chini (Rizzoli). Sembra un colto
diversivo tra vecchi amici e gen-
tiluomini, in realtà in gioco ci
sono le copie che, da oggi, co-
minceranno a lievitare.
CONTINUA il tam tam del
pronostico, mentre il palmares
della gaffe va a Tullio De Mauro,
presidente del Premio. Spiega
(c’è la prova televisiva) perché è
falso dire che la giuria del pre-
mio non si rinnova: ogni anno
una quindicina di amici della
domenica passano a miglior vi-
ta. Imbarazzanti e non riporta-
bili scongiuri dei giurati Accan-
della diretta: ma anche sotto il
palco si fanno incontri di un cer-
to rilievo. Per esempio Aldo
Cazzullo super soddisfatto men-
tre parla dei prossimi libri (Ve-
spa ha un erede) con i respon-
sabili, nel senso di dirigenti, di
Segrate. Che non si dicono affat-
to preoccupati per l’esito del
Lodo di frodo. Riccardo Caval-
lero, direttore generale di Mon-
dadori libri se la cava con un sor-
riso: “Mi occupo di libri, copie,
strategie della casa editrice”.
Ma il fantasma della toga non
siede solo al tavolo di Mondado-
ri. Massimo Pini, uomo di fidu-
cia di Salvatore Ligresti e Luigi
Vianello, portavoce di Cesare
Geronzi, sembrano assai più in-
teressati alle ultime vicende giu-
diziarie che alle questioni lette-
rarie. Cesare Romiti si fa vedere,
ma è un fotogramma superdefi-
lato. Politici praticamente non
pervenuti, tanto è vero che il pe-
so massimo della categoria è Da-
rio Franceschini (Walter Veltro-
ni è in trasferta alla kermesse
culturale del Pd a L’Aquila). Per
il centrodestra, il sindaco di Ro-
ma Alemanno fa la rituale e in-
nocua capatina.
Le vecchie glorie non possono
mancare: Alberto Bevilacqua,
Walter Pedullà, i registi Ettore
Scola e Citto Maselli. Fabiano Fa-
biani, giornalista, ex direttore
del telegiornale Rai e Stefano
Rodotà. Che non delude mai. In-
fatti al microfono dell’inviata
Rai, molto serenamente, spie-
ga: “È vero, molti romanzi in ga-
ra parlano dei problemi del la-
voro. Ma registrare la realtà non
basta per fare un buon libro”.
Sabato 9 luglio 2011
FILARMONICA/R OMANA
“OPEN SESSION”,
L’X FACTOR DELLA
MUSICA CLASSICA
Per una settimana palco
aperto ai giovani talenti
di Giorgio Cerasoli
imenticate subito Ta-
D
marreide, ma anche gli
altri talent show televi-
sivi dove il sogno co-
mune è diventare una pop-
star. Questo è un “X Factor”
sui generis, c’è un palco in
mezzo a un prato ma niente
telecamere, in una dimensio-
ne dove tante persone, tra
cui non pochi giovani, colti-
vano il piacere di condivide-
re lo stesso amore per la mu-
sica, spendendo una parte
non indifferente della loro
esistenza per coltivare questa
loro passione. Hanno sogni
per il futuro, ambizioni e spe-
ranze, e in ogni caso già as-
saporano delle soddisfazioni
per quello che fanno.
QUANDO CI si accosta alla
musica classica – definizione
che andrebbe presa con le do-
vute cautele, essendo talmen-
te diversificati i contenuti –
viene da pensare a una disci-
plina che interessa una ristret-
ta fascia della popolazione, e
magari che si tratti di indivi-
dui appartenenti o alla terza
età o prossimi a esserlo. Di so-
lito si parla di cultura in rife-
rimento alle arti figurative e
alla letteratura, una mostra,
un libro o una rassegna cine-
matografica fanno più notizia,
quanto alla musica si pensa
che solo le grandi star del pop
e rock siano in grado di richia-
mare il pubblico.
Invece, sorpresa. Manifesta-
zioni come ”Open Session”
organizzata dall’Accademia
Filarmonica Romana per il se-
condo anno e che si è pro-
tratta per tutta la settimana in
corso, puntano a evidenziare
non tanto quanto sia ampio il
pubblico della musica classi-
ca, ma piuttosto come vi sia
un’inaspettata schiera di arti-
sti pronti a portare sul palco-
scenico i risultati di uno stu-
dio condotto quotidianamen-
te.
“OPEN Session Filarmoni-
ca” è uno spazio libero che
viene offerto a dilettanti, ama-
tori, a chiunque sogna di
esprimersi attraverso la musi-
ca, uno spazio che si inserisce
nella stagione estiva di questa
storica associazione – una del-
le più antiche del nostro pae-
se, fondata nel 1821 per per-
mettere l'esecuzione non solo
di musica strumentale, ma an-
che di opere liriche vietate
dalla censura – e che si svolge
nella suggestiva cornice dei
giardini della Filarmonica, a
due passi da piazza del Popo-
lo, immersi in una quiete che
già allontana dal frenetico rit-
mo di vita della Capitale.
Iniziata mercoledì scorso, per
protrarsi fino a domenica 10
luglio, l’iniziativa vuole repli-
pagina 15
SECONDO TEMPO
Un coro si esibisce nei giardini della Filarmonica romana nell’ambito della “Open Session”
care la fortunata edizione tempo da dedicare alle ami- giovane pianista della provin- con sé il diploma in pianofor- mia”) sia sempre più penaliz-
2010, che ha visto circa due- cizie: “Il distacco iniziale da cia di Roma propone il suo so- te. zata, togliendo speranze alle
cento musicisti “autoconvo- parte di alcuni compagni di
gnante “Clair de lune” di De- future generazioni di musici-
cati” in cinque giorni: una te- scuola c’è, ma poi molti si ren- bussy, ma poi confida la sua “ARRIVATA in Italia, ho sti. A colpire per passione so-
lefonata di prenotazione nei dono conto del sacrificio e passione per la cantautrice Jo- dovuto iniziare a lavorare per no anche i cori (tra cui quelli
giorni precedenti, un pro- dell’importanza di quello che ni Mitchell, come dire che – mantenermi e contempora- che si esibiranno proprio do-
gramma spedito via mail, e su- faccio; la musica stessa mi of- per chi sa suonare uno stru- neamente continuare a stu- menica), magari qui l’età me-
bito si viene inseriti nel calen- fre poi la possibilità di girare, mento – la classica può ben diare, nella musica non si fi- dia non è così bassa come per
dario delle esibizioni, un ca- incontrare altri studenti e ma- andare a braccetto con altri nisce mai di imparare, ma l’a- altri settori, ma ancor più que-
lendario che alla fine risulta gari stringere nuove amici- generi di musica, gli steccati more per la mia professione ste persone comunicano il
davvero affollato da pianisti, zie”. Garantisce che nel suo esistono solo per i critici; ri- mi ha davvero spinto a supe- piacere di fare musica assie-
cantanti, strumentisti vari, iPod non si trova solo musica siede in Italia da un quarto di rare sempre tutte le difficoltà me, in fondo si tratta di un lin-
ciascuno con la propria sto- classica, ma anche jazz, Bat- secolo un’elegante signora con coraggio”, ricorda come guaggio universale che tutti,
ria, oltre che con i brani scelti tiato, Enya e i Queen, e am- che racconta di essere scap- fosse ieri, lamentando anche davvero tutti, potrebbero ap-
per l’esecuzione. Un giovane mette che il suo sogno è quel- pata dalla Romania di Ceau- lei come quest’arte in Italia prendere, l’intera società non
pianista romano diciassetten- lo di intraprendere la carriera sescu a soli 21 anni, portando (“la considero come casa avrebbe che da guadagnarne.
Più di 200 tra solisti, cantanti e cori
Un programma spedito via mail e BENIGNI Passione ne un film”. Per la cronaca, l’ul-
timo libro di Franceschini s’in-
subito si viene inseriti nel calendario forte per Franceschini titola Daccapo e racconta la sto-
ria di un figlio che scopre la vita
l terzo romanzo di Dario Franceschini, ani- segreta del padre morente, il notaio Ippolito
ne racconta la sua passione: di concertista e girare il mon-
Irecensioni
ma centrista del Pd, ha raccolto un coro di
entusiastiche, da Sofri a Zavoli,
Dalla Libera. Ambientato a Ferrara, città del-
l’ex segretario del Pd, il romanzo si muove,
“Mi sono avvicinato alla mu- do. da Vecchioni ad Augias, passando finanche testuale a detta dei critici, “tra il realismo vi-
sica grazie ai miei genitori, In prospettiva sembra una vi- per Jovanotti. All’elenco adesso si aggiunge sionario di Pessoa e un set felliniano”. Nel
musicisti pure loro, ora studio ta avventurosa, e probabil- anche Roberto Benigni. A rivelarlo è stato corso della serata, Cerami ha anche affron-
in Conservatorio e frequento mente lo sarà, anche se pur- Vincenzo Cerami in un “cenacolo” al Singita tato la questione ormai stucchevole tra ci-
il Liceo scientifico, questo alla troppo non nel senso sperato, di Fregene, presente lo stesso Franceschini. nema e antiberlusconismo: “Non è vero che
mia età comporta un bel sa- vista le difficoltà create dalla Ha detto lo scrittore e sceneggiatore del film attori e registi lavorano grazie all’antiberlu-
crificio e certo non è sempli- progressiva riduzione di fondi La vita è bella, già ministro della Cultura nel sconismo. In questi ultimi decenni c’è stato
ce far capire a chi sta all’ester- per la musica e la cultura in governo ombra veltroniano del 2008: “Ro- un solo film: Il Caimano. In ogni caso il Ca-
no quanto la bellezza di que- generale, in atto nel nostro berto (Benigni, ndr) ha letto il libro e gli è valiere è un personaggio letterario irripeti-
sta musica ripaghi gli sforzi”. paese, ma non solo. Tanti volti piaciuto molto. Mi ha detto che vorrebbe far- bile”. Purtroppo. fd’e
In realtà il ragazzo sembra alla Filarmonica, tante e diver-
soddisfatto, malgrado il minor se esperienze personali: una
NELLA SERIE “TERRA NOVA”
DOPO PANDORA, IL COLONNELLO LANG VA DA SPIELBERG
di Roberto Faenza più famosi e pagati di Hollywood. Ha nel vuoto e mimano le scene, ripresi da- sta serie sapranno trarre insegnamenti
accettato di lavorare con me a paga sin- gli occhi di 120 cineprese e altrettante anche i loro avi. Lavorare per la tv, mi
tephen Lang, il colonnello Quaritch dacale in “Un giorno questo dolore ti telecamere! Povero cinema italiano, eu- dice Lang, è divertente. Pagano parec-
Sbingo
di Avatar non ne sbaglia una. Ha fatto
con il film di James Cameron,
sarà utile”, perché lo ha divertito l’idea
di interpretare una parte del tutto diver-
ropeo, asiatico e africano: neppure una
di quelle scene potremmo realizzare
chio più che in cinema. È vero che in
televisione si lavora a ritmi forsennati,
campione di incassi planetario. È pron- sa da quelle che gli offrono abitualmen- con i nostri pochi soldi. Gli attori mon- ma in compenso è nel piccolo schermo
to a fare superbingo con Spielberg in te. Niente muscoli, niente cipiglio mi- tano su un cavallo di gomma e mimano che si acquista la vera popolarità. Peral-
televisione, con il serial Terra Nova, in litare, niente elicotteri mostruosi e ro- di volare. Il computer cattura le imma- tro in America la fiction tv è oggi di no-
onda dal prossimo settembre. Già si an- boanti, niente nemici da sterminare. gini, le rielabora e la sagoma di gomma tevole livello, a differenza della nostra,
nuncia come la più grande impresa del- Nel mio film recita il ruolo di un com- diventa un drago alato. Così il suo volo per lo più rimasta al modello democri-
la televisione americana. La vedremo in pulsive gambler, un perdente, drogato dal sprofonda negli abissi della terra di Pan- stiano, tutta devoti e santini. Grazie ai
contemporanea anche in Italia. Appro- demone del gioco, disperato per l’ab- dora o vira veloce verso le montagne. canali a pagamento tipo HBO, il pubbli-
fitto del fatto che Lang è tra i protago- bandono della moglie che ha appena L’attore diventa soprattutto un mimo. Il co americano è diventato molto esigen-
nisti del mio prossimo film (uscirà in au- sposato e ha tradito non con un’altra vero lavoro del regista è al computer, te. Chiede qualità e zero pubblicità. Co-
tunno, ispirato a un romanzo di Peter donna, ma con la roulette del casinò di affiancato da uno stormo di creativi, sì la tv sta diventando più innovativa del
Cameron), per fargli una intervista. Par- Las Vegas. Prima di parlarmi della serie tecnici della computer grafica (i miglio- cinema. Fanno scuola Lost e tanti altri
te lui con una domanda: lo sapevi che con Spielberg, mi racconta di come ha ri sono in Nuova Zelanda), direttori di titoli trascinanti folle di fan, come la re-
Avatar è il titolo di un film di un regista “fabbricato” in laboratorio il ruolo del- fotografia, inventori di diavolerie tec- cente serie di Scorsese sulla mafia. Vedi,
italiano, Carmine Gallone, realizzato l’ormai celebre cattivo di Avatar. Came- nologiche. Lang mi dice che la Fox di mi dice Lang, quando un film va molto
nel 1915, tratto dall’omonimo romanzo ron, che è suo amico, lo ha scritturato Rupert Murdoch preme perché Came- bene in sala, viene apprezzato da pochi
di Théophile Gautier? Non lo sapevo. per un impegno durato circa tre anni. ron realizzi il sequel di Avatar. Lui resi- milioni di spettatori. Ma quando va be-
Ride: voi italiani con quel presidente Un’avventura tridimensionale, elabora- ste. Le offerte sono talmente stratosfe- ne in tv viene visto da decine e decine di
che vi trovate dovreste ta dal computer fotogramma per foto- riche che è difficile non cedere. In Terra milioni. Che fanno la differenza. La nuo-
essere più informati. gramma. Più che recitare, lì gli attori Nova. La storia non è meno fantastica. va serie per Spielberg sarà la prova del
Stephen Dopo il film di Came- hanno fornito input all’elaboratore, in- Siamo nel 2150: il nostro pianeta sta or- fuoco. Lui ha trionfato al box office dei
Lang ron, Lang, che gli amici terpretando i vari ruoli con un sistema mai morendo per l’insipienza degli cinema di tutto il mondo, ma sinora ha
(F
OTO L P )
A RESSE
chiamano Slang, è di- chiamato “performance capture”. Co- umani. Per fortuna ci sono gli americani fallito come produttore di televisione.
ventato uno degli attori perti da sensori lungo il corpo, recitano che pensano a salvarci. I loro scienziati Terra Nova è finanziata con un budget al-
fanno come Batman e le lancette del tissimo. Chiedo: perché l’avete girata in
tempo scattano all’inverso. Eccoci Australia? Perché laggiù le varie Film
Murdoch preme su Cameron proiettati ai tempi dei dinosauri. Ma
questa volta gli ominidi hanno l’oppor-
Commission offrono generosi contri-
buti a film e serie tv. Hanno capito che la
perché faccia il sequel di tunità di riscrivere la storia e forgiare
una razza che non ripeterà gli errori
fabbrica delle immagini è un volano per
l’occupazione e le industrie dell’indot-
commessi da noi. Mi viene in mente il to. Gentile governatore Polverini urge
Avatar. Ma lui per ora resiste popolo dei Berluscones. Magari da que- viaggio a Sydney.
pagina 16 Sabato 9 luglio 2011

SECONDO TEMPO

SALISCENDI

TELE COMANDO
TG PAPI
+ ro. Sette, il “premier” ha desi-
gnato Alfano come successore di Carlo Tecce
Sky di lotta
e di governo
Posizione trasversale anche tà e sia l’appassionato di av-

Il delfino e il nel 2013, ma Formigoni e Ale-

manno sono offesi e vogliono
le “primarie”. Otto, vendiamo
il televisore (a insaputa di Tre-
monti) e scappiamo.
Iconmpegnati a osservare le
trattative (fallite) di La7
i giornalisti Rai, il maso-
chismo di viale Mazzini e la
per i desideri: vorrei Giuliano
Ferrara e Roberto Saviano,
dice. Non è più il momento
per Sky di ringhiare contro il
governo, anche se l’ultima ri-
venture strambe e selvagge. Il
contratto di esclusiva per Ila-
ria D’Amico e l’arrivo di Si-
mona Ventura arricchiscono
la categoria dei conduttori

papi nobile
di Paolo Ojetti
g1
T Oh, che sorpresa, “il pre-
mier” indica il suo delfino, Al-
fano (che parla ai quadri del
Pdl, sul palco accanto a Min-
zolini) e indica Letta per il Qui-
rinale. Lui no, farà il padre no-
bile, al massimo l’uomo imma-
gine. “Sorprende tutti” si ralle-
gra Maria Soave, anche se “For-
migoni e Alemanno hanno
qualche perplessità”. Ma il bel-
lo arriva subito dopo: un ser-
vizione di Grazia Graziadei su
Milanese e Tremonti, compre-
so l’affitto pagato per il super-
ministro, 8.000 euro. Come
mai questa attenzione? Come
mai il servizione? Vuoi vedere
che una nuova struttura Gam-
ma (il Giornale e il Tg1) vuole
spaventare il superministro
che Berlusconi non controlla,
che “non fa squadra”? Poi, per
dimostrare che tutto il mondo
dei politici è paese, Stefano
Ziantoni rimesta un minestro-
ne sul “mattone galeotto”, da
De Mita a Mastella, da Veltroni
e D’Alema, la moglie di Pisapia
e la Polverini, Scajola e Fini.
Non c’è una situazione uguale
all’altra, ci sono reati e il nulla.
Ma tutto fa brodo, chissene.
g2
T Andiamo con ordine.
Uno, la borsa italiana crolla a
picco, ma le altre borse euro-
pee limitano le perdite. Due,
lo “spread” dei titoli di Stato
fra noi e i tedeschi si allarga,
andiamo verso la Grecia. Tre, i
redditi delle famiglie sono fer-
mi, ma il loro potere d’acqui-
sto scende. Quattro, la verde è
a 1,62 euro, il gasolio a 1,49.
Cinque, l’inflazione sale, la
Fed aumenta i tassi, chi ha un
mutuo trema. Sei, Tremonti
(sì, lui, quello dei sacrifici) abi-
ta in un appartamento in affit-
to a sua insaputa e restaurato a
sua insaputa da una società
che poi ha avuto (speriamo a
sua insaputa) appalti dal Teso-
T g3
Non avendo trovato su
due piedi un acquirente, ecco
il Tg3 e il venerdì nero. Car-
men Santoro è l’unica che
spiega: i titoli italiani rendono
di più solo perché gli investi-
tori non si fidano e vogliono
garantirsi, non pensate che sia
un buon segno, è un segno
pessimo, la Grecia sta collas-
sando proprio per questa ra-
gione. Ahi, ahi, persino Dra-
ghi deve intervenire per dif-
fondere un po’ di tranquillità
sui mercati. Ma tutto scric-
chiola, i prezzi salgono, i ri-
sparmi sono intaccati, i consu-
mi stagnano.
E incombe il “caso” Tremonti.
Pierluca Terzulli fa notare che
– al di là dei pranzi di pacifi-
cazione – il Giornale sta riser-
vando a Tremonti “lo stesso
trattamento che riservò a Fini”
e sempre a proposito di case
“a loro insaputa”.
Ma pare che Tremonti (servi-
zio di Fabrizio Feo) abbia già
traslocato. E’ andato in una
pensioncina vicino alla Stazio-
ne, bagno in comune sul cor-
ridoio.
confusione regnante a Media-
set, ci siamo dimenticati di
Sky. Lo scandalo intercetta-
zioni ha rovinato la reputa-
zione di Rupert Murdoch,
costretto a chiudere a Londra
il settimanale News of the world
per evitare guai peggiori e
persino a stringere nel bor-
sone miliardi di euro che il
figlio James voleva investire
per la colossale fusione del
gruppo di famiglia con
BSkyB. Il monopolista satel-
litare in Italia, di matrice au-
straliana e con interessi spar-
si per il mondo, qualche gior-
no fa ha cambiato il direttore
del telegiornale SkyTg24: il
fondatore Emilio Carelli pro-
verà a sfidare in seconda se-
rata Bruno Vespa (Porta a
Por ta) e Alessio Vinci (Matrix),
impresa piuttosto agevole vi-
sti i concorrenti, l’economi-
sta Sarah Varetto riceve il te-
stimone.
La Varetto ha esordito con
un’intervista istituzionale a
Sette, il settimanale del Cor-
riere della Sera: nessuna stoc-
cata in particolare, nemme-
no per il collega Augusto Min-
zolini del tragicomico Tg1.
picca è l’espulsione di Media-
set Plus dai suoi canali, degna
ricompensa per chi, anche
tra i palazzi romani, aveva
suggerito all’ex direttore ge-
nerale Masi di ritirare i canali
Rai dal satellite. A parte le sca-
ramucce, Sky ha l’interesse di
sedersi al tavolo del concorso
di bellezza, il cosiddetto “be-
auty contest”, organizzato
dal ministro Paolo Romani.
Il governo deve regalare un
bel pacchetto di frequenze
per il digitale terrestre, con
uno scellerato metodo a pun-
ti, e oltre le solite Rai e Me-
diaset, un posticino sarà ri-
servato per la famiglia Mur-
doch. E dunque la televisione
satellitare, dove l’offerta è
enorme e le nicchie possibili
(chissà perché la filosofia è
negata con Current di Al Go-
re), deve rifarsi un’identità:
diventare un media tradizio-
nale, un ampio canale gene-
ralista che accontenta sia le
casalinghe di Voghera con
programma di cucina e varie-
Sarah Varetto ha
sostituito Emilio Carelli alla
direzione di Sky Tg 24
rassicuranti per il pubblico,
entrambe hanno un solido
passato solido e una vasta po-
polarità. L’emancipazione di
Sky, in teoria, può sembrare
impossibile per l’esistenza di
un bipolarismo storico
Rai-Mediaset e un terzo polo
ancora piccino di La7, ma tut-
ti sanno farsi così del male da
poter fare del bene al gruppo
di Murdoch. L’eccezionale
Corrado Guzzanti, dimen-
ticato da viale Mazzini, può
fare satira soltanto su Sky. La
televisione di Telecom,
aspettando Saviano e poi la
coppia di Libero, Filippo Facci
e Gian Luigi Nuzzi, ha mol-
lato la D’Amico, cresciuta
con il calcio, forse poco adat-
ta per la politica, eppure un
personaggio televisivo che
funziona molto tra le fami-
glie. Esclusa l’ipotesi Media-
set, nemmeno sfiorata quella
di La7, la Ventura ha trovato
riparo sempre a Sky, dove la
Rai ha sbolognato X-Factor,
l’ultimo reality che si regge in
piedi. E tutti, almeno qui in
Italia, lavorano per Murdo-
ch.
ii

LA TV DI OGGI
11.30 TELEFILM Don Mat-
teo 6
13.30 NOTIZIARIO TG1
14.00 RUBRICA Linea Blu
15.30 DOCUMENTARIO
Quark Atlante - Immagini
dal pianeta
16.05 DOCUMENTARIO
Overland 12: Nel cuore
dell’Africa Nera
17.00 NOTIZIARIO TG1
17.15 RUBRICA RELIGIOSA
A sua immagine
17.55 DOCUMENTARIO
Dreams Road 2010
18.50 GIOCO Reazione a
catena
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
20.35 DOCUMENTI
DA DA DA
21.10 SUPERCINEMA - PRI-
MA TV FILM The young Vic-
toria
23.05 FILM John Q.
1.00 NOTIZIARIO TG1
Notte
14.00 SPORT Mondiale
Formula 1 2011 Da Silver-
stone Gran Premio di Gran
Bretagna: qualifiche (DIR.)
15.30 TELEFILM Squadra
Speciale Lipsia
16.15 TELEFILM Squadra
Speciale Stoccarda
17.00 TELEFILM Sea Patrol
17.40 PRIMA TV RAI TELE-
FILM Due uomini e mezzo
18.05 RUBRICA Crazy
Parade
18.35 TELEFILM Primeval
19.30 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.25 Estrazioni del Lotto
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 PRIMA TV - NEL
SEGNO DEL GIALLO FILM Il
passato di uno sconosciuto
22.35 TELEFILM Brothers
and Sisters
23.20 NOTIZIARIO TG2
23.35 RUBRICA TG2 Dos-
sier - TG2 Storie - I rac-
conti della settimana
12.45 DOCUMENTI La
Grande Storia Magazine
13.55 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - Regione Meteo
14.20 NOTIZIARIO TG3
14.45 SPORT Ciclismo,
Tour de France 2011 8a
tappa: Aigurande - Super-
Besse Sancy, 189 Km (DIR.)
18.00 TELEFILM Un caso
per due
19.00 NOTIZIARIO TG3-TG
Regione - Regione Meteo
20.00 ATTUALITÀ Blob
presenta Vota Antonio
20.20 PRIMA TV TELEFILM I
misteri di Murdoch
21.05 CINEMATRE FILM
Platoon
23.15 NOTIZIARIO TG3-TG
Regione
23.35 ATTUALITÀ Un gior-
no in Pretura
0.45 NOTIZIARIO TG3
0.55 ATTUALITÀ TG3
Sabato notte
20.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Meridiana
- Scienza 1
21.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
22.00 ATTUALITÀ Inchiesta
3 (Interni) (REPLICA)
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Consumi e
consumi
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 RUBRICA Tempi sup-
plementari
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
0.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
11.00 REAL TV Forum
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 FICTION Io non
dimentico
16.35 FILM L’amore in gio-
co
18.10 ATTUALITÀ Pome-
riggio Cinque Collection
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.40 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint
21.20 VARIETÀ Ciao Dar-
win 6 - La regressione - Il
Lato oscuro
24.00 PRIMA TV TELEFILM
United States of Tara
0.30 PRIMA TV TELEFILM
United States of Tara
1.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5 Notte
1.30 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint (REPLICA)
2.10 FILM Di che peccato
sei?
4.00 TELEFILM Joan of
Arcadia
11.55 PRIMA TV TELEFILM
Sonny tra le stelle
12.25 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
13.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
13.35 NOTIZIARIO TGCom
13.40 CARTONI ANIMATI
Detective Conan-I Simpson
14.35 FILM Family Plan -
Un’estate sottosopra
16.30 PRIMA TV MEDIASET
FILM Mr. Troop Mom
18.20 CARTONI ANIMATI
Bugs Bunny
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 CARTONI ANIMATI
Bugs Bunny
19.25 FILM Babe - Maiali-
no Coraggioso
21.10 FILM Shaggy Dog -
Papà che abbaia... non
morde
23.10 FILM Swarmed - Lo
sciame della paura
1.05 ATTUALITÀ TV
Moda (REPLICA)
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo - Vie d’Italia noti-
zie sul traffico
12.00 TELEFILM Più forte
ragazzi
13.00 TELEFILM Distretto
di Polizia 2
13.50 TELEFILM Poirot
16.00 TELEFILM Detective
Monk
17.55 NOTIZIARIO Naviga-
re Informati
18.00 DOCUMENTI Piane-
ta mare
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d’amore
20.20 TELEFILM Siska
21.10 PRIMA TV TELEFILM
Law & Order - Criminal
Intent
23.00 PRIMA TV TELEFILM
Law & Order - Unità Spe-
ciale
0.05 PRIMA TV TELEFILM 24
1.20 NOTIZIARIO TG4
Night News
11.35 TELEFILM Ultime dal
cielo
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 TELEFILM Dio vede e
provvede
14.55 EVENTO SPORTIVO
Motociclismo, Mondiale
Superbike 2011 GP Repub-
blica Ceca: Superpole -
Round 8 (DIRETTA)
15.45 TELEFILM Chiamata
d’emergenza
16.20 FILM Banzai
18.00 FILM Jack Hunter e
la tomba di Akhenanton
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 REAL TV Chef per un
giorno (REPLICA)
21.30 TELEFILM L’ispettore
Barnaby
23.30 TELEFILM
New Tricks
0.30 NOTIZIARIO TG La7
0.40 ATTUALITÀ
M.O.D.A
1.25 FILM Fifa e arena
3.10 DOCUMENTI La7
Colors

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Babe - Maialino coraggioso
Questo film, deliziosamente disarman-
te, racconta del maialino Babe e del
contadino leggermente eccentrico che lo
accoglie nella sua fattoria.Tutti gli ani-
mali conversano tra di loro con risultati
esilaranti. Il film ha ottenuto il Golden
Globe per il miglior film della categoria
commedia musicale e un premio Oscar
per gli effetti speciali visivi. Commedia
di stampo classico per per tutta la
famiglia.
Italia 1 19,25
/ Platoon
Chris Taylor, un ragazzo di buona fami-
glia, parte volontariamente per il Viet-
nam, perché crede che non sia giusto
che tocchi sempre agli uomini economi-
camente svantaggiati, e alle minoranze
di colore, rischiare la vita per la patria.
Il suo idealismo, però, ben presto si
scontra con l’orrore di una violenza
immotivata, dove gli uomini si trasfor-
mano in spietate macchine da guerra e
la realtà diventa incomprensibile.
Rai 3 21,05
 Quark Atlante  Un giorno in Pretura
I grandi movimenti degli oceani e le Secondo appuntamento con il processo
correnti d’aria provocano cambiamenti per la strage di Erba. Roberta Petrel-
sensazionali nel corso dell’anno. In luzzi ripercorre le dinamiche di un
pochi luoghi speciali, questi mutamenti delitto che ha sconvolto un intero pae-
stagionali danno vita ad alcuni degli se. Una ferocia esasperata accompagna-
spettacoli naturali più incredibili della ta dalla banalità del movente: liti con-
Terra. Nell’Artico, ogni estate il sole ini- dominiali. Accompagnamento al cordo-
zia a sciogliere il ghiaccio dell’inverno. glio di chi e’ scampato al delitto, e
/ The Young Victoria  Overland 12- Africa nera
Scompaiono quasi un milione e otto- un’esplorazione del legame di complici-
Storicamente accurato seppure talvolta Continuano i viaggi attraverso luci,
centomila chilometri quadrati di distese tà tra i due imputati che continuano
troppo incline al romanzesco, il film ombre e contrasti dell’Africa. Oggi rag-
ghiacciate. ancora a dichiararsi innocenti.. .
ripercorre i primi anni del regno della giungeremo Goma, nella regione del
Regina Victoria (Emily Blunt): i dodici
Rai 1 15,30 Nord Kivu, per documentare le tristi
Rai 3 23,35
mesi precedenti l'ascesa al trono, il realtà della guerra e quelle confortanti
matrimonio con il principe Alberto, la della ricostruzione.Anche l’Uganda rac-
nascita del loro primogenito. Oscar ai conta storie di successo e di speranza e
costumi di Sandy Powell. La pellicola stupisce ancora una volta per l’incredi-
ha tra i produttori, oltre a Martin Scor- bile bellezza dei paesaggi. Con l’ingresso
sese e Graham King, Sara Ferguson, ex- in Kenya si lascera' il verde della fore-
moglie di Andrea, duca di York. sta tropicale per la savana.
Rai 1 21,10 Rai 1 16,05
Sabato 9 luglio 2011 pagina 17

SECONDO TEMPO

feedback$
MONDO
PIANI PRO-MAJOR DEI PROVIDER
WEB
di Federico Mello
è HELP LINE PER I WEB-SEX-DIPENDENTI
SOLO IN INGHILTERRA SONO 1,2 MILIONI DI PERSONE
Sesso e Internet, un binomio naturale (non a caso
sex.com è uno dei domini con più valore al mondo).
Talmente imponente il fenomeno che in Gran Bretagna è
stata lanciata la prima helpline contro la dipendenza da
pornografia, una “patologia” che conta solo nel Regno
Unito 1,2 milioni di “vittime”. Il servizio, racconta il Daily
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Internet, ‘l’Agcom
mette in discussione il
principio base della
rete: la condivisione’”
Telegraph, sarà attivo 24 ore su 24 e prevederà una di Richard Stallman

Guerra Usa è GOOGLE CALA IN BORSA

PER LA BOCCIATURA DI MORGAN STANLEY
Nonostante il nuovo social network Google+
“classica” linea telefonica di supporto ma
programmi da installare sul computer che
inviano al terapista una lista dei siti
pornografici visitati. Il servizio è a pagamento,
costa circa 100 euro ed è fornito da una ditta
è BRAVI, continuate così. È
questa l’informazione di cui
abbiamo bisogno.
fl

alla condivisione abbia ricevuto buoni commenti dagli utenti, e

n tutto il mondo diventa sem-
Icontro
pre più dura e serrata la lotta
il download di contenuti
protetti dal copyright. Dopo la
Francia, che ha fatto da aprifila
con Hadopi (taglio della connes-
sione dopo tre volte che si è sco-
perti a scaricare); l’Italia ha segui-
to con la delibera dell’Agcom,
aperta ora a una discussione di 60
giorni. Con la delibera – testo alla
mano e nonostante quanto indi-
casse un comunicato ufficiale –
l’Autorità “continua ad ipotizza-
re – scrive l’esperto Guido Scorza
sul suo blog sul Fatto online – di
riservarsi il diritto di chiedere ai
provider italiani di rendere inac-
cessibili i contenuti oggetti di so-
spette violazioni del diritto d’au-
tore (anche se solo il giudice può
accertare che siano effettivamen-
te avvenute)”. Ma anche negli
Usa sembrano ora cambiare le
posizioni in campo. Come infor-
ma il New York Times, i grandi In-
ternet provider (quelli che porta-
no le connessioni nelle case) sta-
tunitensi si stanno attrezzando
per individuare chi scarica con-
tenuti protetti e scoraggiarli, pri-
I FILM
SC1= Cinema 1
SCH=Cinema Hits
SCF=Cinema Family
SCC=Cinema Comedy
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max
17.45 The Longshots - Una
squadra molto speciale SCF
18.45 Forrest Gump SCH
18.50 Il segreto
dei suoi occhi SC1
19.10 In America - Il sogno
che non c’era SCP
19.20 Ipotesi di reato SCM
19.20 Il Missionario SCC
19.25 Daddy Sitter SCF
21.00 Tre mogli SCP
21.00 Il Tagliaerbe SCM
21.00 Il richiamo
della foresta SCF
21.00 Shaolin Soccer SCC
21.10 Prova a prendermi SCH
21.10 From Paris with LoveSC1
22.35 Una notte con Beth
Cooper SCF
22.35 Notte prima
degli esami SCC
22.50 Come se fosse amoreSCP
22.50 The New Daughter SC1
22.55 Toy Boy SCM
23.35 Salvate il
soldato Ryan SCH
0.30 Paura d’amare SCP
RADIO
A “In Europa” protagonista
ma inviando delle mail di avver-
timento che invitano a smetterla
di scaricare gratis musica e film;
in un secondo tempo, rallentan-
do la capacità di navigazione sul
web, fin quasi a bloccarla, a tutti
quelli che non avranno tenuto
conto degli avvertimenti. I provi-
der sostengono che il sistema di
avvertimento avrà una funzione
“educativa” ma la mossa dei pro-
vider dimostra come siano cam-
biati negli ultimi tempi i rapporti
tra i big di Hollywood, che forni-
scono i contenuti dei media, e i
fornitori di servizi che finora era-
no stati difensori della neutralità
della Rete (non spetta certo a chi
paghiamo la connessione deci-
dere come dobbiamo usarla).
In Italia una mobilitazione come
“La Notte della Rete” ha dimo-
strato, senza timore di smentita,
che c’è attenzione e coinvolgi-
mento dei cittadini sul tema del-
la Rete libera. Una sensibilità che
risulta ancora più importante di
fronte ai tentativi, sempre più
numerosi, di porre dei limiti a
connessioni e navigazioni.
f.mello@ilfattoquotidiano.it
LO SPORT
SP1=Sport 1
SP2=Sport 2
SP3=Sport 3
11.35 Rugby, Super 15 2011
Finale Reds - Crusaders (Dir.)SP2
13.00 Beach volley, Campionato
italiano 2011 Cosenza: finale
maschile (Replica) SP3
14.00 Calcio, FA Cup
2010/2011 Terzo turno Crawley
Town - Derby County (R) SP3
14.15 Golf, PGA European Tour
2011 Barclays Scottish Open:
3a giornata (Diretta) SP2
17.00 Beach volley, Campionato
italiano 2011 Lecce: qualifica-
zioni (Diretta) SP3
18.55 Calcio, Copa America
2011 Bolivia - Costa Rica (Sintesi)
SP119.25 Calcio, Copa Ameri-
ca 2011 Uruguay - Cile (Sin) SP1
20.50 Calcio, Copa America
2011 Brasile - Paraguay (D) SP1
21.00 Rugby, Super 15 2011
Finale Reds - Crusaders (R) SP2
21.00 Golf, PGA European Tour
2011 Barclays Scottish Open:
3a giornata (Replica) SP3
23.20 Calcio, Copa America
2011 Venezuela-Ecuador (D) SP1
è NIENTE TWITT IN AULA
DIVIETO PER L’ASSEMBLEA NAZIONALE
nonostante il motore di ricerca abbia attivato
il “cerca immagini” (basta
trascinare un’immagine nella
barra di ricerca per trovarne
privata, che fornisce anche esercizi da fare a
casa e un supporto psicologico. è LA CONDIVISIONE è
fondamentale ed è uno dei
successi italiani. Faccio un
esempio: la pizza. La pizza la si
di simili) il titolo di BigG
perdeva ieri il 2,1 per cento
dopo un downgrade di
trova in tutta Italia, c’è chi la fa
più buona, chi meno buona, in
generale si può dire che la
Morgan Stanley. La bocciatura Pizza in Italia sia migliore di
è legata al previsto calo dei quella presente negli Usa,
margini quest’anno e il piuttosto che Francia o in
prossimo: secondo l’agenzia le Bangladesh. Mettiamo il caso
attuali previsioni sono che qualcuno avesse
“troppo ottimistiche” rispetto brevettato la pizza. Ci sarebbe
al peso sulle entrate dei nuovi chi l’ha brevettata sarebbe
business. ricco stra sfondato, la pizza
costerebbe mediamente di più
(bisogna pagare l’uso del
brevetto) e probabilmente non
si potrebbe fare in alcuni modo
perchè vietato dal brevetto.
Noi italiani siamo quel che
siamo perchè da sempre ci
copiamo, miglioriamo,
riproponiamo, ri copiamo ecc.
È un sistema che funziona e
permette a tanti di vivere
onestamente e non crea grandi
disparità sociali.
matpet
è IO INVECE credo che i
problema non sia il diritto
d’autore né le major
Una maglietta pro-condivisione; discografiche, questa norma
il sito (bloccato in Italia), The piace alla politica dei paesi
Pirate Bay; la nuova funzione “liberi” perché crea un
Google; l’home page di Aruba precedente molto grave,
quello di poter limitare o
addirittura oscurare un sito
senza dover passare tramite il
SECONDO DOWN PER ARUBA controllo del potere
PARTE LA RICHIESTA RISARCIMENTO giudiziario.
Due mesi fa un incendio al data center Marco_C
di Aruba, uno dei maggiori operatori italiani,
ha lasciato offline centinaia di migliaia di siti e blog. Ieri è UN APPLAUSO! Queste
Aruba ha “crashato” nuovamente e le conseguenze idee girano da tempo.
sono immaginabili: migliaia di consumatori e operatori Purtroppo sono i soldi delle
economici stanno subendo un danno economico major che riescono a pilotare
notevole. Molti siti, dall’e-commerce ai servizi al questi regolamenti. Gli esempi
pubblico, così come migliaia di caselle di mail, erano “giusti”, comunque, già
inattivi o bloccati, causando danni per milioni di euro. esistono! Basterebbe seguirli.
Moltissimi utenti hanno cercato di contattare l’Adoc Marco Olgiati
(l’associazione per la difesa e l’orientamento dei
consumatori) a causa del blackout dei server di è IMPORRE che le canzoni
Aruba. “L’Associazione è pronta ad assistere tutti possano essere distribuite solo
coloro che intendono ottenere il risarcimento del da cooperative di autori, senza
danno subito” è quanto si legge in una nota apparsa alcuna intermediazione di
sul sito dell’Adoc. Il presidente dell’associazione sfruttatori mi sembra meglio.
Carlo Pileri ha comunicato che il suo pool di legali è Antonikku
stato già allarmato per valutare la situazione e la
possibilità di un risarcimento del danno subìto, è ARTISTA mangia artista e,
non escludendo un’eventuale class action a tutela dunque, pubblicità per
degli interessi degli utenti. Intanto su Twitter un allungare la vita artistica degli
comunicato di Aruba comparso lo scorso 29 artisti.
giugno, riporta che “nella notte tra il 6 e il 7 luglio Antonikku
2011 è previsto un intervento di aggiornamento di
Aruba. L’intervento potrebbe determinare è GRANDE Richard e
l’irraggiungibilità dei siti Aruba e momentaee grande il Fatto per questi
interruzioni della disponibilità dei pannelli di controllo articoli. W il software libero e
relativi ai vari servizi”. Il presidente Pileri ha W internet libero. Via sti
invitato gli utenti dinosauri a fare leggi ignobili.
ad inviare è PAPÀ E MAMMA SPIANO SU FB Antonikku
la documentazione IL 47 PER CENTO CONTROLLA LE AMICIZIE
con annessa
quantificazione del
danno subìto sia alla
Finito il tempo dei genitori che
controllavano tasche e diari dei figli, ora il
controllo “corre” sulla rete: secondo
è BENFATTO!! Ospitare
Stallman è una nota che ho
gradito particolarmente.
società Aruba sia
all’Adoc per
un’indagine dell’istituto di analisi
statunitense Retrevo la metà di mamme e
mr.Jungle

Alfred Hitchcock In Francia non sarà più possibile usare

Twitter durante le sessioni del
conoscenza. papà controlla su Facebook frequentazioni e è VEDO che siamo in pieno
(Pasquale Rinaldis) appuntamenti della prole. Lo studio ha medioevo con Internet, e tutto
Protagonista della puntata di “In Europa” in onda alle Parlamento: questo il monito lanciato
esaminato mille genitori statunitensi e ha grazie ad un governo inetto
9.34 su Radio1 sarà il regista inglese Alfred Hitchcock ai parlamentari francesi dal
scoperto che il 47 per cento ammette di che ha gente inetta a fare lavori
(1899-1980). Umberto Broccoli aprirà con un ricordo presidente dell’Assemblea Nazionale
controllare le amicizie dei figli su Facebook, che non sono in grado di
del primo film del regista per poi raccontare una confi- di Parigi, Bernard Accoyer. Un divieto, racconta il
mentre il 34 per cento “spia” anche i svolgere. In effetti sostenere gli
denza del re del thriller sulla sua paura del buio. Infine, quotidiano Le Figaro, che vale sia per le sessioni plenarie
genitori degli amichetti. Solo il 12 per cento artisti è il vero problema e
Hitchcock parlerà dell’importanza del suo lavoro di che per i lavori in commissione. La decisione, prosegue il
afferma invece di cercare di carpire dal social sinceramente non ho nessuna
regista e sceneggiatore. Per i viaggi europei, Tiziana di giornale, è un duro colpo per alcuni deputati appassionati
network informazioni sulla vita sentimentale intenzione di spendere i miei
Simone ci porterà alla scoperta dei luoghi di Hitchcock del sito di micro-blogging che grazie a Twitter
dei ragazzi, appuntamenti compresi, ma con soldi x mantenere una casa
a Londra insieme alla giornalista Barbara Gallucci di comunicavano in diretta ai francesi tutti i singoli sviluppi dei
una eccezione, i possessori di iPhone: “In discografica che costringe
“Qui Touring”, il mensile del Touring Club Italiano. Per lavori parlamentari. “Qualcuno dica ad Accoyer che le
questa categoria particolare la percentuale artisti a fare la musica che loro
la Rubrica “l’Europa di ieri”, in collaborazione con le sessioni sono pubbliche e i parlamentari liberi di
di genitori che controlla gli appuntamenti vogliono eppoi magari dare il
Teche Rai, la riproposizione di un discorso della pre- esprimersi”, tuona – rigorosamente via Twitter – Maitre
dei figli è doppia rispetto alla media – si legge 2-3% dei profitti agli artisti.
mier inglese Margaret Thatcher del 1982 a proposito Eolas, avvocato al tribunale di Parigi, conosciuto in Francia
sul blog della compagnia – ed è molto più Balle il file sharing è sempre
delle isole Falkland. In chiusura, la poesia del Premio per il suo blog e e i suoi twitt.
alta anche di quella di genitori che hanno un esistito e grazie al cielo non
Nobel portoghese Josè Saramago “Acqua che all’acqua altro tipo di smartphone”. I ragazzi devono sarà x colpa di quattro inetti
torna”. quindi rassegnarsi o, in alternativa, mettere che verrà fermato.
Radio1 9,34 una bella password al proprio computer. Anty41
pagina 18 Sabato 9 luglio 2011

Battibecco
PIAZZA GRANDE É di Massimo Fini

Demagogia, l’arte di adulare
di Maurizio Viroli
emagogo’, ‘demago-
me i tiranni nelle monarchie as-
solute” (p. 68)
Con le sue arti, il demagogo
bambini, e la concessione di vi-
vere ognuno come vuole; una
siffatta costituzione avrà molti
temente eccitate per i suoi fini
particolari, e la “demagogia
NAZISTI SENZA
PRE SCRIZIONE
I l Tribunale militare di Verona ha condannato all’ergastolo sei
ufficiali, sottufficiali e soldati della Panzer-Division “Hermann
Goering” che nel marzo-maggio del 1944, quando i tedeschi
erano in ritirata, incarogniti per il tradimento dell’alleato italiano
che, in un momento cruciale della guerra, mentre si lottava per la
vita o per la morte, li aveva pugnalati alle spalle passando dalla

‘D
gia’ e ‘demagogico’
sono parole di uso
corrente nel linguag-
gio politico, soprattutto in de-
mocrazia. Chi se ne serve lo fa
sempre con intento polemico,
per screditare l’avversario. Ep-
pure, il significato di ‘demago-
go’ è ambiguo e, rispetto agli
altri concetti politici generali,
molto meno studiato.
A offrirci un’opportunità pre-
ziosa di capire meglio il dema-
gogo e la demagogia c’è ora un
libro di grande valore, L’eterno
demagogo, (Torino, Aragno)
appena pubblicato da Andrea
Bocchi, ricercatore a contrat-
to presso la Scuola Normale
Superiore di Pisa. Grazie a un
rigoroso lavoro di ricerca sto-
rica – arricchito anche dalla
scoperta di un inedito testo
del Trecento di Cristiano da
Camerino – Bocchi ritrova e ci
ripropone le caratteristiche
fondamentali del demagogo.
PRIMA FRA TUTTE che il
demagogo è il frutto velenoso
della democrazia, il segno più
evidente della sua corruzione o
patologia. Nasce infatti, e pro-
spera – come ricordano Aristo-
tele e i commentatori medieva-
li – dove il popolo è sovrano e si
riunisce in assemblea per deli-
berare delle leggi e dei magi-
strati. E proprio nell’assemblea
gli uomini che sanno parlare
con efficacia persuasiva riesco-
no a diventare guide, portavo-
ce e capi del popolo. Li aiuta
una voce non tonante, ma ac-
cattivante, e la capacità ipnoti-
ca. La loro tecnica di persuasio-
ne è l’ adulazione: “l’adulatore
magnifica il merito di qualcuno
per essergli gradito e per esser-
ne onorato. E poiché in questo
tipo di governo vi sono alcuni
che parlano del gran merito del
popolo, quando affermano che
tutto deve essere riportato al
popolo, e che tutti sono uguali,
ecco che in questo governo gli
adulatori, cioè i capipopolo,
sono onorati e apprezzati. E il
popolo che così governa è co-
concentra nelle sue mani un
potere immenso. Per questa ra-
gione, ci spiega Bocchi, il de-
magogo è stato sempre giudi-
cato una figura eversiva e guar-
dato con sospetto. Eversivo,
ma non necessariamente ille-
gittimo. Fonte del suo potere è
infatti il popolo, e in democra-
zia il popolo è sovrano legitti-
mo. Ma è altrettanto vero che il
popolo adulato, eccitato e se-
dotto dà al demagogo un pote-
re che lo rende più forte delle
leggi e vero signore della città.
Due sono i principali ostacoli
che si oppongono all’ascesa e
al trionfo del demagogo: le leg-
gi e i cittadini migliori: “in quel-
le città in cui vige la democrazia
nel rispetto della legge, lì non
ha spazio il demagogo, perché
in esse la legge governa in ogni
aspetto; e in esse sono i miglio-
ri cittadini ad essere collocati
nelle posizioni di rilievo, e non
vi è alcun bisogno del demago-
go” (p. 61). Quando invece in
una democrazia sono i peggiori
(in senso morale e nel senso di
incompetenti) a governare, e le
leggi sono calpestate, allora il
demagogo ha buon gioco ad af-
fermarsi dicendo al popolo che
è tempo di affermare tutto il
proprio potere e cacciare gli in-
capaci dal governo.
Oltre ad attaccare le leggi e i mi-
gliori cittadini, il demagogo in-
coraggia il popolo a vivere se-
condo il suo arbitrio e seguen-
do le sue passioni: “gli espe-
dienti cui fanno ricorso i tiran-
ni sembrano tutti democratici:
valga l’esempio della licenza
accordata agli schiavi – scrive-
va Aristotele – alle donne e ai
appoggi, perché i più preferi-
scono vivere disordinatamente
che saggiamente” (p. 79).
Abituato a vivere senza regole e
senza doveri, il popolo non cri-
tica i comportamenti sfrenati
del demagogo, anzi, li ammira,
e rivolge il suo odio verso co-
loro che proclamano che le ve-
ra vita da cittadini è vita secon-
do saggezza.
UNO DEI POCHI casi di uso
positivo del concetto di dema-
gogia si trova in Gramsci, che
distingue fra la demagogia de-
teriore, in cui il capo si serve
delle masse popolari sapien-
Quando in una
democrazia sono
i peggiori
a governare,
allora il demagogo
ha buon gioco:
attacca le leggi
e incoraggia
il popolo
a vivere secondo
il suo arbitrio
superiore”, in cui il capo aiuta
le masse a realizzare come
protagoniste attive i loro fini
di emancipazione e, anziché
presentarsi come insostituibi-
le, cerca di creare uno strato
di dirigenti che possono pren-
dere il suo posto. (p. 249)
Nella sua ricerca Bocchi si fer-
ma anche ad esaminare i modi
per contrastare il demagogo
che gli scrittori politici repub-
blicani e liberali hanno propo-
sto nel corso dei secoli.
Uno di questi è la sana diffiden-
za per chi proclama ‘lasciate fa-
re a me che sono bravo e buo-
no, e avrete buone leggi’ e per i
legislatori improvvisati che
credono che governare sia un
gioco da ragazzi. Un altro è la
diffusione dell’istruzione pub-
blica. Lo stesso Adam Smith,
nel saggio sulla natura e sulle
cause della ricchezza delle na-
zioni, spiegava che più gli strati
inferiori del popolo sono edu-
cati, meno sono soggetti alle
delusioni dell’entusiasmo e
della superstizione che porta-
no, nelle nazioni ignoranti, ai
peggiori disordini.
Chi glielo dice adesso ai servi
liberi che hanno studiato il li-
beralismo alla Bunga Bunga
University che i liberali seri de-
testano i demagoghi come il lo-
ro signore e vogliono addirittu-
ra che il popolo sia educato?
viroli@princeton.edu
Il processo di Norimberga (FOTO ANSA)
parte dei probabili vincitori, si rese responsabile, sull’Appennino
tosco-emiliano, di alcuni atroci eccidi di civili. I condannati sono
tutti ultranovantenni, tranne il più giovane, il caporale Alfred
Lhuman, oggi taglialegna in pensione, che ha 86 anni e all’epoca
dei fatti ne aveva venti. Da allora sono passati infatti quasi
settant’anni (quanto vivono questi nazisti, solo i partigiani gli
sono pari). Confesso che processi di questo genere, come altri che
si sono celebrati nei confronti di criminali nazisti, mi lasciano
perplesso. Non metto qui in discussione che il Tribunale di
Verona, sia pur a tanti anni di distanza, sia riuscito a individuare
con esattezza chi, in quei tragici frangenti, uccise e chi no. Non si
tratta di questo. È che prima che, con la vittoria del 1945, si
affermassero le democrazie occidentali, vale a dire la “cultura
superiore”, non si erano mai visti nella Storia processi celebrati a
settant’anni di distanza dai fatti, tantomeno per “crimini di
guerra”, una categoria di reati, con efficacia retroattiva, nata
con i processi di Norimberga e di Tokyo quando i vincitori non si
accontentarono di essere i più forti, ma pretesero di essere anche
moralmente migliori dei vinti e quindi tali da poterli giudicare,
invece di passarli per le armi come era stato fatto fino ad allora.
Per quanto si vada a scavare nel tempo e nelle varie storie e
culture non si trovano precedenti. Forse l’unico è quello che
riguarda Giulio Cesare che nel 63 a.C. volle trascinare in
tribunale, per certi suoi motivi, il vecchio senatore Rabirio che
nel 100 a.C. aveva partecipato al linciaggio del tribuno della
plebe Aurelio Saturnino. Il tribunale competente in appello (in
primo grado Rabirio era stato condannato) erano i comizi
centuriati, una giuria popolare che certamente non aveva
nessuna simpatia per un aristocratico come Rabirio che, per
giunta, aveva ucciso uno dei loro. Ma il popolo si dimostrò
saggio, 37 anni di distanza dai fatti gli parevano troppi. Con
uno stratagemma si fece in modo che il processo non si
celebrasse. Anche a me settant’anni, o quasi, sembrano troppi
per istruire un processo contro chicchessia. La prescrizione è
sempre esistita, anche per il più orrendo dei reati. Ma i
vincitori hanno deciso che per i crimini dei nazisti non c’è
prescrizione. Su questo punto ci sarebbe da discutere perché
viola il fondamentale principio di civiltà giuridica per cui la
legge penale non può essere retroattiva. Che è uno dei motivi
per cui il giurista americano Rusten Vambery, liberale (quando
i liberali esistevano ancora e non erano le parodie di oggi), in
un articolo pubblicato il 1 dicembre del 1945 sul settimanale
The Nation, contestava la legittimità del processo di
Norimberga: “Che i capi nazisti e fascisti debbano essere
impiccati o fucilati dal potere politico e militare non c’è
bisogno di dirlo: ma questo non ha niente a che vedere con la
legge. Giudici guidati da ‘sano sentimento popolare’,
introduzione del principio di retroattività, presunzione di
reato futuro… ripristino della vendetta tribale, tutti questi
erano i punti salienti di quella che la Germania di Hitler
considerava legge”.
Ma in fondo, oggi, nemmeno queste considerazioni sono
importanti. Il fatto è che il processo di Verona contro dei
fantasmi più che il sapore della giustizia ha quello amaro
della rappresaglia. Proprio quella rappresaglia in nome della
quale, tante volte, abbiamo condannato i nazisti.

Se il nostro
“Todo cambia” sistema
di comunicazione
Queste affermazioni si riferisco-
no al modello consolidato di Tv
generalista. Ma Mc Luhan ci ha in-
segnato che il medium è il mes-
diverse, dettano le proprie leggi
alla programmazione.
Se tutto questo è vero, se due me-
dium tecnicamente identici co-
l’informazione e la libertà di
espressione, che sono diritti
umani basilari.
Se il nostro sistema tradizionale

con la tv sul web è ingessato

di Carlo Freccero
uando si parla di futuro, se
zione. Il futuro della televisione
riguarda quindi gli sviluppi della
tecnologia. E non è un problema
dalla censura,
saggio. Cambiando il medium
cambia il messaggio, l’organizza-
zione della comunicazione. Io ho
lavorato sino ad ora in scenari di-
versi: la Tv commerciale delle ori-
questa può essere
aggirata
me la Tv servizio pubblico e la Tv
commerciale sono completa-
mente diversi solo perché intrat-
tengono con il loro pubblico un
rapporto opposto, a maggior ra-
gione il futuro della televisione
ibridata con ogni tipo di medium
alternativo, non può rispecchia-
di comunicazione è ingessato
dalla censura, questa censura
può essere aggirata col ricorso
ad Internet, così come già stan-
no facendo i dissidenti di tutto il
mondo. Ma la domanda è, si pos-
sono costruire vere e proprie tra-
smissioni televisive, non sempli-

Q da Internet, così re il passato della Tv generalista. ci post-it, senza il supporto di un

non si vuole fare fantascien-
za, bisogna partire dal pre-
sente, quel presente che an-
cora non è stato assimilato come
tale. Nell’immaginario della
maggioranza, il presente della te-
levisione è ancora il modello ge-
neralista. Ma nella televisione co-
me medium è in corso una mu-
tazione genetica di portata rivo-
luzionaria. Con il digitale stiamo
assistendo a un’ibridazione tra i
maggiori mezzi di comunicazio-
ne: televisione, telefono, com-
puter. Questa convergenza, que-
sta interazione non può lasciare
nessun medium isolato, diverso,
con caratteristiche proprie. Il te-
lefono è sempre più televisione e
computer. Il computer televisio-
ne e telefono. Anche la televisio-
ne sta subendo un’analoga muta-
di contenuti o di regole consoli-
date.
MI PERMETTO quindi di con-
traddire il prof. Aldo Grasso, pe-
raltro mio carissimo amico-ne-
mico, quando, criticando un
mio intervento sul Fatto, nega la
possibilità di costruire una tele-
visione senza editore. Grasso ri-
porta le mie premesse a propo-
sito del programma di Santoro “È
un programma che [crea proble-
mi], inquieta perché dimostra
che todo cambia; non solo la po-
litica, ma anche i media. Tre ore e
mezzo in diretta [da Villa Ange-
letti] superano la televisione ge-
neralista e tradizionale con un
editore noto e unico. Adesso la
televisione viene dissolta nella
multi-piattaforma che segue l’e-
come stanno
facendo i dissidenti
di tutto il mondo
voluzione tecnologica. Ecco, la
commistione di digitale, analogi-
co, satellitare, Internet”.
Sulla possibilità di una televisio-
ne al di fuori del televisore, Gras-
so è d’accordo, ma nega la pos-
sibilità di costruire una televisio-
ne senza editore, partendo dalla
constatazione che: “Una Tv si
regge sul palinsesto, sulla rego-
larità, sulla formalizzazione del-
l’offerta”. Condizioni tutte che
secondo lui solo un editore pro-
fessionista può garantire.
gini, il servizio pubblico in Fran-
cia e in Italia, il digitale satellitare,
il digitale terrestre. Ogni volta,
per costruire la mia offerta, mi so-
no prima interrogato sulle diffe-
renza di comunicazione che det-
tavano le regole della program-
mazione. Non ho pensato ai con-
tenuti da inserire (pedagogici, di-
vertenti, di nicchia o di culto) pri-
ma di aver valutato le differenze
strutturali. Anche il digitale, la
teoria della coda lunga, la fruizio-
ne dei programmi su piattaforme
Il caso Santoro con Tutti in piedi ci
ha dimostrato molte cose. Il pub-
blico non è più passivo, lo era il
pubblico della televisione pub-
blica. Il pubblico cresciuto sul
Net è in grado di costruire da solo
il proprio palinsesto, cercando
quello che vuole, i suoi contenu-
ti, su qualsiasi tipo di medium. E
ritiene questo un diritto, la frui-
zione di un bene comune.
Il concetto di comune è attual-
mente al centro del dibattito po-
litico e culturale dopo il libro di
Negri e Hardt. Ma il concetto di
comune nasce dal Net, come
concetto di condivisione, di in-
telligenza collettiva.
ESTESO AI beni primari, aria,
acqua, cibo, torna ora anche co-
me richiesta di beni “morali”,
editore professionale?
Io penso e spero di sì. Un conto è
l’editore, un conto il produttore
o l’autore. L’ostacolo a produrre
televisione era legato, sino ad og-
gi, a costi proibitivi. Il digitale
rende tutto più semplice e più
economico. E la risorsa a cui at-
tingere è la pubblicità. Non c’è
bisogno di un editore. Ma per-
ché i pubblicitari dovrebbero da-
re fiducia al nuovo prototipo di
televisione? Perché sul Net la
pubblicità è costruita su misura,
è estremamente mirata ed infini-
tamente più efficace del model-
lo generalista. Così anche la pub-
blicità esce dal suo ruolo apoca-
littico di Persuasore occulto per
diventare un servizio che sugge-
risce consumi su richiesta e su
misura dello spettatore.
Sabato 9 luglio 2011
MAIL
Non ne posso più
del Partito democratico
Sono nato nel 1930. Voto da
una vita a sinistra. Sono fonda-
tore del Pd. Ma ora basta. Non
ne posso più. Sono convinto
che non ci sia più nulla da fare.
Con voi non c’è futuro vincen-
te. Per troppo tempo mi sono
illuso che sareste migliorati nel-
le qualità che mi fanno sentire
diverso da un reazionario di de-
stra: nella visione politica del
sociale, dell’economia, dell’im-
migrazione e relativa integra-
zione-nella questione mora-
le-nella dignità...
Dovremmo combattere la ten-
denza ai rapporti riservati, l’af-
farismo, il conflitto di interessi,
l’inciucismo. Ma abbiamo pur-
troppo da una vita dirigenti non
totalmente credibili per simili
battaglie.
Dirigenti che condizionano
tutte le scelte del partito, che
possono contare su una corte
di “amici”. Uno come D’Alema
è oggi per il partito un vero
problema. Forse tra di voi ai
vertici non è sufficientemente
percepito, ma tra la gente co-
mune, quella che non sa discet-
tare del sesso degli angeli è
convinzione assoluta.
Stupisce che lei, che è una per-
sona per bene, continui ad es-
sere tanto condizionato da
mandare in TV a rappresenta-
re l’opinione del partito un da-
lemiano inguardabile come La
Torre: per non rovinarmi la di-
gestione spengo la TV.
Di Pietro si è permesso di por-
tare alla votazione l’abolizione
delle Province (Ente inutile che
più o meno tutti i partiti hanno
detto di voler eliminare) e voi lo
avete castigato e lasciato solo.
Di Pietro con tutti i suoi difetti e
con quelli che giornalmente gli si
attribuiscono, non sarà “troppo
intelligente”, ma ha momenti di
scelte politiche umanamente
apprezzabili e comprensibili.
Alessandro Barbieri
A chi mancherà
Silvio?
Secondo me si è sparso il pa-
nico tra i partiti di sinistra e in
particolare Di Pietro potrebbe
aver avuto un colpo apopletti-
co. L’annuncio di una non ri-
candidatura di Berlusconi nel
2013 sarà una tragedia per
molti: non potranno più spara-
re sulla croce rossa, il Manife-
sto non avrà più spunti per le
sue prime pagine, non ci saran-
no più scandali sessuali da ti-
rare avanti per mesi interi e le
varie Ruby saranno solo delle
donne da mettere sulle coper-
tine dei settimanali e nulla più.
Rimpiangeranno i tempi quan-
do bastava una sola minorenne
per mettere in imbarazzo
un’intera nazione di fronte al
mondo intero.
Tutti saranno orfani di quel
“Papi”. La politica tornerà pro-
babilmente a essere di una noia
mortale, con i leader che, in-
gessati in pieno stampo brez-
neviano, appariranno in televi-
sione e ricominceranno a par-
lare – al solo scopo di non es-
sere compresi – di convergen-
ze parallele e di piattaforme
Abbonamenti
Queste sono le forme di abbonamento
previste per il Fatto Quotidiano.
Il giornale sarà in edicola 6 numeri
alla settimana (da martedì alla domenica).
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rateale: 1ª rata alla sottoscrizione,
2ª rata entro il quinto mese.
pagina 19
SECONDO TEMPO
BOX
LA VIGNETTA
Furio Colombo
7 A DOMANDA RISPONDO
MANOVRE INTORNO
AI DISABILI
aro Furio, nella nuova sentenza comprata, una intera azienda a
C manovra economica pare
vogliano togliere l’assegno di
costo zero. Nessuno, persino fra molti che
avevano lavorato alla “manovra”, sapeva
accompagnamento alle persone che “le pensioni d’oro” cominciano dalla
disabili. Tu ne sai qualcosa di più? grandiosa cifra di euro 1.400, colpendo, con
Danilo mira precisa, poco al di sopra delle pensioni
più esigue. A mano a mano che si
IN PARLAMENTO tutti ti diffondono notizie sulla stravagante
dicono che non risulta. Te lo dicono sia manovra Tremonti, si capisce che vi sono
coloro che fanno parte della maggioranza e distorsioni gravi dovute a due ragioni che il
che esclamano “Ma no! Mai e poi mai si grande economista avrebbe voluto tenere
farà una cosa simile”, sia dalla parte delle nascoste. Una è che non si devono
opposizioni dove si dichiara con fermezza disturbare in alcun modo i ricchi e che il
che una simile decisione non sarebbe peso della manovra va spostato sulle spalle
accettata mai. di chi lavora, sui pensionati che hanno Economia Diritto di Replica
Credo che entrambe le parti siano sincere. maturato ciò che hanno solo con il lavoro, e
Voglio dire che la totale mancanza di fiducia su tutti i più deboli. L’altro è che l’epoca e colpi di coda Caro Direttore,
politica verso la parte berlusconiana, non mi delle leggi ad personam (o “ad aziendam”) Credo che i fatti, con la dovuta forse il Fatto non lo sapeva, ma il
impedisce di credere alla onestà personale non è affatto passata. Quando c’è bisogno, logica, possono essere inoppu- Tg2 è stato l’unico tg nazionale in
di coloro che vigorosamente negano. Ma, semplicemente si fa, senza esitazione e gnabili, quindi narriamoli : chiaro che già nelle edizioni delle
fra gli oppositori, credo di più a coloro che ti senza vergogna. Resta però il problema dei è un fatto certo che il nostro 13,00 ha trasmesso un lungo ser-
dicono: nessuno ne sa niente, nessuno ha soldi da rastrellare per i buchi creati dal paese debba fare una “manovra” vizio dedicato al fuorionda di Tre-
visto scritto un simile provvedimento nella regime. Chi può assicurarci che, a questo assai dolorosa per portare in pa- monti. Alle 20,30 oltre ad aver
manovra. Ma non vuol dire che non sia punto, non sia necessario abolire gli reggio, in pochi anni, il bilancio riproposto le battute del mini-
vero. Finora il cerchio interno di Tremonti accompagnatori dei disabili (assieme ad dello Stato; stro ci siamo anche permessi di
(che è assai più pericoloso del cerchio altre trovate indecenti) per fare cassa è un fatto certo che questa ma- ricordare alcuni clamorosi pre-
magico di Bossi) ha operato con prelevando da una fascia di deboli che, si novra inciderà fortemente sulle cedenti nazionali ed internazio-
l’espediente della comunicazione orale, presume, è più facile colpire e classi meno abbienti del paese e nali. Ojetti lo sapeva? Non lo sa-
depositando solo una parte dei materiali abbandonare? Se sto esagerando, mettiamo le misure previste non lasciano peva? Chissà.
scritti, e niente di definitivo, sulla legge per malposta polemica politica, è facile scampo alcuno; Ufficio Stampa, Agenzia delle Entrate
finanziaria detta “manovra”. Un esempio smentire. A coloro che sono stati spinti è un fatto altrettanto certo che
allarmante è quello della indecente norma nell’attesa angosciosa di sapere se è vero nella “manovra” non è previsto Nell’edizione delle 18,15 non
“salva Mondadori”, poi vergognosamente che contro di loro ci sarà un taglio folle, è nessun atto per dare fiato ad una c’era nemmeno un fotogramma.
ritirata nei modi e per le ragioni che facile rispondere e dire: non è vero, nessuno ripresa, che se non ottenuta va- Dimenticanza? Chissà. (p.o.)
sappiamo. Nessuno, prima che i tecnici si sogna di punire i disabili, non siamo né nificherà tutta la manovra;
della Presidenza della Repubblica se ne matti né macellai. Bene, attendiamo è un fatto certo che già da ora il I nostri errori
accorgessero, sapeva di una norma di legge smentita a cui sarà dato il dovuto risalto. costo del denaro è aumentato
che, se approvata, avrebbe liberato dello 0,25 per cento e questo pe- In relazione all’articolo “Appalti,
Berlusconi dal suo oneroso debito nei Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano serà già su coloro che hanno mu- aerei e rifiuti, mazzetta rossa la
confronti del Gruppo De Benedetti a cui, a 00193 Roma, via Valadier n. 42 tui in corso; trionferà” apparso nel numero
suo tempo, era stata sottratta, con lettere@ilfattoquotidiano.it è un fatto certo che nella “ma- del 7 luglio a pagina 3, per un er-
novra” era stata inserita una rore materiale di cui chiediamo
norma che se applicata avrebbe scusa ai lettori e agli interessati
permesso di evitare che a fronte abbiamo scritto di “processo
di una sentenza della giustizia di Crescent”. Avremmo dovuto
IL FATTO di ieri 9 luglio 1924 ecc.. Scilipoti è un Berlusconi
selvaggio, allo stato di natura.
secondo grado si potesse non
pagare, da 20 milioni di euro in
scrivere di “procedimento Cre-
scent” perché sulla vicenda del
Il quotidiano La Stampa titolava, “La soppressione Ma è sotto l’aspetto spirituale su, fino alla sentenza di terzo progetto del fabbricato di ce-
della libertà di stampa. Il decreto tenuto in sospeso per che i due veramente sono in- grado in cassazione; mento sul mare di Salerno c’è al
un anno entra in vigore oggi”. Così, l’editto sulla stampa distinguibili: una autostima che è certo che si potesse risalire a momento soltanto un’inchiesta
del ’23, tenuto in stand-by da Mussolini, timoroso di è già diventata autosantifica- chi poteva interessare; della Procura salernitana, con il
impaurire le forze politiche di coalizione, diventava zione, del tutto incurante del è un fatto certo che il nostro pm che ha chiesto al Gip la pro-
legge. Un vero golpe che cancellava la libertà di stampa giudizio degli altri uomini, la cui premier era interessato, al pun- roga delle indagini nei confronti
dello Statuto Albertino e che, dopo gli attacchi dei presenza è tollerata solo se di- to che una volta tolta dalla ma- del sindaco di Salerno Vincenzo
media sul delitto Matteotti, dava il via libera ai prefetti, mostra venerazione verso di novra, lui dicendo che era una De Luca e di altre due persone. (F.
autorizzati alla chiusura dei giornali d’opposizione su loro. In loro la parola non è buona cosa, la ripresenterà; S. e V. I.)
insindacabile giudizio del regime. E, mentre l’Unità scambio di comunicazione, ma è un fatto certo che il nostro
subirà 23 sequestri e l’Avanti ben 62, il Popolo d’Italia rivelazione; ogni altra opinione paese avrà lacrime e sangue in
tuonerà “…un governo che non domini la stampa, vuoi è eresia, ogni contradditorio questa transizione verso il nuo-
con la corruzione, vuoi con i ricatti, non può resistere”. un’aggressione; il dissenso è un vo..... e quindi occhio ai colpi di
Di nuovo c’era poi la nomina diretta da parte del Duce sacrilegio, che va punito con la coda. IL FATTO QUOTIDIANO
dei direttori responsabili e l’epurazione di redattori scomunica, cioè con la perdita Sergio Barsotti via Valadier n. 42 - 00193 Roma
sgraditi anche solo ai vari ras locali. Nell’abulia di ogni diritto, e della stessa di- lettere@ilfattoquotidiano.it
dell’opinione pubblica, Il Corriere, La Stampa e il gnità di uomo. Essi sono i Giu-
Mattino provarono a mobilitarsi, senza risultati. E sti, e quindi non possono es-
Amendola, in un corsivo sul Mondo scriverà: “ Signori sere giudicati da altri. I cosidet- Direttore responsabile
del governo, il bavaglio alla stampa è la dimostrazione ti giudici – che vanno bene per
del vostro terrore di fronte alla discussione, il conato la gentucola comune – non Antonio Padellaro
estremo di un organismo decomposto”. hanno titolo a giudicarli: se lo Vicedirettore Marco Travaglio
Giovanna Gabrielli fanno, sono degli eversori del-
l'ordine universale, degli impu- Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
denti scalatori del Cielo. Per- Progetto grafico Paolo Residori
programmatiche. Bei tempi mettersi il cuore in pace. Il ve- sonalità di questo genere se ne Redazione
quando Silvio ci teneva allegri ro successore, l’unico auten- trovano in tutte le latitudini e 00193 Roma , Via Valadier n°42
con le sue barzellette. tico erede e continuatore di in tutte le culture. Di solito la tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
Fabio Presto Berlusconi è lui, Domenico Società se ne fa carico attra- e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
sito: www.ilfattoquotidiano.it
Scilipoti. Già l’aspetto fisico li verso apposite Istituzioni: ma
Scilipoti accomuna. In Scilipoti, B. può mai e in nessun’altra parte del Editoriale il Fatto S.p.A.
Sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n°42
vedere ciò che lui stesso sareb- mondo fra queste sono com-
unico erede be senza il provvido intervento prese il Parlamento e la Pre- Presidente e Amministratore delegato
Dopo l’esibizione di Scilipoti al di schiere di estetiste dietologi sidenza del Consiglio. I migliori Giorgio Poidomani
fianco di Berlusconi penso che chirurghi plastici trapiantatori saluti. Consiglio di Amministrazione
Alfano e Tremonti debbano di capelli fornitori di ormoni Luigi Cerutti Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
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 tutta la vita, di romana petri
un successo di critica e pubblico

Scrivo dunque resisto. Ieri il fascismo, oggi la guerra sporca di Videla

nel bel romanzo della Petri. L’ESPRESSO
La lunga avventura di una partigiana. Un personaggio dotato di quell’energia poderosa
che le donne hanno da sempre. LA REPUBBLICA

È l’energia narrativa il segno di Romana Petri. La forza, la determinazione di costruire grandi storie.
CORRIERE DELLA SERA

Un libro in cui è in primo piano il riflesso che la Storia proietta sui destini personali. L’UNITÀ

Tra due guerre, l’amore è un filo d’acciaio. Ripercorrendo il romanzo,

si ha la certezza di trovarsi di fronte a un grande libro. TTL - LA STAMPA