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Macron ha il suo Jobs Act: taglio dei sussidi ai disoccupati che non cercano
davvero lavoro. Chi lo ha votato da sinistra prepara già i cortei di protesta

Giovedì 28 dicembre 2017 – Anno 9 – n° 356 a 1,50 - Arretrati: a 3,00 - ae12,00

1,50con il libro “Renzusconi”
– Arretrati: e 3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

AREZZO Viaggio nella città degli orafi e delle logge occulte Mai più

Oro e massoneria, il potere » MARCO TRAVAGLIO

a legislatura che sta per

intorno al buco di Etruria L essere sciolta (si spera

nell’acido) è stata una del-
le peggiori della storia repubbli-
cana. Ma almeno un merito l’ha
avuto: offrirci la galleria com-
p Nella terra che fu di Licio Gelli si è consumato pleta di tutti gli orrori che non
all’ombra della banca dei Boschi uno scontro tra La cattiveria vorremmo mai più vedere.
establishment cattolico e laico. Senza più i banchieri 1. La non-vittoria. Dalle ur-
di riferimento, a sostenere l’opulenza restano i mi- Silvio Berlusconi propone ne del 2013 esce un’Italia tripo-
lionari arabi e russi che comprano gioielli pacchiani: il “reddito di dignità”. lare: Pd+Sel, Pdl e M5S (più il
“I soldi non hanno odore”, dicono gli artigiani Per le sue escort, invece, centrino di Monti&C.). Nessun
il solito assegno mensile blocco ha la maggioranza. Ber-
q BUTTAFUOCO E CAPORALE DA PAG. 15 A 18 WWW.FORUM.SPINOZA.IT sani ammette che ha “non vinto”
e fa un altro errore: chiede in
streaming ai 5Stelle l’appoggio
esterno al suo governo con mi-
nistri e programma non concor-
IL CANDIDATO M5S La strategia per la sera dopo il voto: alleanze e ministri dati con loro. La risposta del pri-

Di Maio: “Così farò il governo”

mo partito d’Italia è no. Ma sba-
glia pure il M5S: non dice quale
premier e quali alleati vuole.
2. La scarica dei 101. Napo-
litano ne approfitta e traffica per
tagliar fuori i vincitori e ripor-
tare al governo i perdenti. No-
• “Gli altri partiti alla fine si sfalderanno, tratterò con tutti alla luce del sole” mina dei “saggi” per dettare il
programma al governo che non
c’è. E i supporter suoi e dell’in-
• Un esecutivo di “competenti e sensibili” scelti anche fuori dal Movimento ciucio lavorano alla sua rielezio-
ne. Caduto Marini, il Pd sceglie
per acclamazione Prodi: poi 101
Mannelli o più franchi traditori Pd lo im-
L’INTERVISTA L’ex borsista della scuola pallinano, ben sapendo che mai
riesumerebbe B.. Infatti il mi-

“Bellomo mi costrinse
glior candidato, Stefano Rodotà,
uomo di centrosinistra propo-
sto dal M5S e votato da Sel, viene

a lasciare il lavoro in tv” ignorato. Tuttora il Corriererac-

conta la favola del “Parlamento
incapace di eleggere un nuovo
Capo dello Stato” e “costretto a
rieleggere Napolitano”. Balle:
Grillo nel 2013 dice che Rodotà
sul Colle spianerà la strada a un
governo di cambiamento. Pro-
q DE CAROLIS
prio quel che non vogliono Pd,
A PAG. 5
Pdl e Napolitano. Infatti B. canta
“Meno male che Giorgio c’è”.
3. Napoletta. Re Giorgio II
ELETTI ILLEGITTIMI strapazza il Parlamento che l’ha
NON TOCCATE appena rieletto e gli detta il me-
nu delle cose da fare. Il nuovo
PIÙ QUELLA CARTA premier è Enrico Letta, scelto da
lui e da B. Il programma è un op-
q TOMASO MONTANARI A PAG. 13 tional, infatti il suo governo non
farà nulla, salvo riabolire l’Imu
LO SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE sulle prime case, anche dei ric-
CALENDA CHIEDE chi, per tener buono il Pdl. Poi B.
Da Napolitano al Fascistellum, LA COSTITUENTE, è condannato in Cassazione ed
Mara Scatigno 30, giurista, ha lavorato a “Striscia la Notizia” espulso dal Senato e, per rappre-
addio alla legislatura sovversiva AVRÀ MILIONI DI NO saglia, lascia la maggioranza. Ma
q LUCARELLI A PAG. 7 i suoi ministri, da Alfano in giù,
q D’ESPOSITO, MARRA, PALOMBI E VENDEMIALE A PAG. 2 - 4 q SILVIA TRUZZI A PAG. 13 restano incollati alle poltrone e
fondano Ncd, salvando il gover-
no Alfetta. Tanto sono tutti no-
minati col Porcellum e non han-
VERO O FALSO Le promesse della De Micheli IL LUTTO no elettori a cui render conto.
4. Enrico sta sereno, Mat-
Terremoto: “L’85% delle casette Addio Nuccio Ciconte, teo sta Nazareno. Renzi vince
le primarie Pd e diventa segre-
a Natale”. Ma sono meno del 50 uno dei papà del Fatto tario. Giura che mai andrà al go-
verno senza passare per le urne,
q AMURRI A PAG. 6 #enricostaisereno. Poi vede B.
p Una lunga carriera prima a per il Patto del Nazareno e va al
L’Unità (la politica, Cuba, la governo senza passare per le ur-
MIGLIORI&PEGGIORI SPELACCHIO STAR guerra nella ex Jugoslavia), ne, ma solo per Verdini. Re Gior-
poi nel nostro giornale dalla gio gli depenna Gratteri alla
2017: le pagelle fondazione come caporedat- Giustizia e gl’impone la fissa
della nuova Costituzione. Renzi
tore. A guidare per mano una
a teatro, cinema redazione che allora assomi- s’inchina e si scava la fossa.
5. 80 euro, 40 per cento. Gli
gliava a una ciurma. In molti
ed economia gli dobbiamo tantissimo 80 euro alla vigilia delle Euro-
pee portano il Pd al 40,8%.
q A PAG. 20 - 21 q NATANGELO A PAG. 9 q ANTONIO PADELLARO A PAG. 19 SEGUE A PAGINA 24
2 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017

LA COSTITUZIONE FA 70 ANNI IL COORDINAMENTO per la demo- una speranza, un lavoro da compiere. Apre le sistema, e dunque alla sua legge elettorale.

I Comitati del No:

q crazia costituzionale ha festeggiato i
70 anni della Carta, firmata il 27 dicembre
1947, con un convegno al Senato. Gli ex co-
“Pronti al referendum mitati del No sono stati ricevuti dal presi-
dente Pietro Grasso, che ha aperto l’incontro
contro il Rosatellum” con un discorso di saluto: “La nostra Costi-
tuzione è sempre giovane – ha detto Grasso
– è ancora un programma aperto, un ideale,
vie verso l’avvenire, mira alla trasformazio-
ne di questa società, in cui le libertà giuri-
diche e politiche possono essere indebolite
dalle disuguaglianze economiche e sociali”.
Il presidente del Coordinamento, Alfiero
Grandi, ha sottolineato come l’attuazione
dei principi enunciati nella prima parte della
Carta sia legata anche al funzionamento del
“Contro il Rosatellum –ha annunciato Gran-
di – siamo pronti a promuovere, se neces-
sario, anche un referendum abrogativo”. Al
convegno sono intervenuti altri giuristi e di-
fensori della Costituzione: Lorenza Carlas-
sare, Alessandro Pace, Felice Besostri, San-
dra Bonsanti, Raniero La Valle e Domenico
Gallo.

QUESTI 5 ANNI Rieccolo

Il discorso
Canguri & C Il programma di Giorgio
Napolitano
di governo scritto dagli dopo la rie-
intellettuali di Re Giorgio; lezione al
Quirinale
leggi elettorali votate a colpi LaPresse

di fiducie; riforme approvate

col Parlamento sotto schiaffo

» MARCO PALOMBI L’esultanza

Fiano e Rosa-
ra fatale e infatti è suc-

E
to si abbrac-
cesso: Carlo Calenda, ciano dopo
il ministro dell’esta- l’approvazio-
blishment, quello che ne del Rosa-
potrebbe “servire” sotto qua- tellum alla
lunque governo, invoca addi- Camera
rittura “un’assemblea costi- Ansa
tuente”. Lorsignori non han-
no evidentemente finito con
la Costituzione: una politica
sempre più in difficoltà nel

Dai saggi al “Fascistellum”,

tradirla, d’altra parte, non può
che considerarla un ostacolo
sulla strada del cambio di re-
gime e modello sociale che
persegue. Non per essere pe-

una legislatura sovversiva

danti, ma il rapporto tra “crisi
dell’egemonia” e “sovversivi-
smo delle classi dirigenti”, in
Italia, è noto sin da Gramsci:
d’altra parte la legislatura che
si va chiudendo ne è stata una
plastica rappresentazione.
Cinque anni, nessuno escluso, gioranza e l’elezione di Renzi dem. Il 4 dicembre di un anno siddetto “super canguro”(che
in cui forzature e scorrettezze a segretario del Pd che caccia Botte e minacce fa ci hanno pensato quasi 20 sterminò migliaia di emenda-
istituzionali sono stati la nor- Letta a inizio 2014. Nel frat- Per far passare milioni di italiani a dire che menti) né una visita notturna
ma con l’unica stella polare di tempo la Consulta (dicembre questo era inaccettabile. di Renzi in Senato per minac-
far sì che il governo governi – 2013) ha dichiarato incostitu- l’Italicum (legge ciare i senatori di mandarli a
come già stabilito altrove – e il zionale l’abnorme premio di incostituzionale) Renzi ANCHE IN QUEL CASO, come casa se non avessero approva-
Parlamento, se non applaude, maggioranza del Porcellum e dopo la bocciatura del Porcel- to il nuovo sistema di voto (se-
fischietti. Breve riassunto. le Camere si trovano a lavora- intimorì il Senato lum, sarebbe stato normale guì scazzottata con 2 feriti).
re con il lieve sospetto di es- pensare di andare al voto e in- Spiacevoli precedenti che
TUTTO INIZIA poco dopo le e- sere non rappresentative dei vece arrivò il governo fotoco- avrebbero consigliato pru-
lezioni del febbraio 2013, cittadini che le hanno elette. zareno) – che modificava con prima lettura, soprano del Sì pia detto Gentiloni. Tanto più, denza e invece è arrivata
quelle “non vinte”da Pier Lui- Come spesso capita, però, il linguaggio da regolamento nella seconda); sostituzione aveva fatto notare il Quirinale un’altra legge elettorale ap-
gi Bersani. Giorgio Napolita- peggio doveva venire. L’ese- condominiale e non poche dei senatori dem reprobi in (dove dal 2015 siede Sergio provata con la fiducia (Il Fatto,
no è nel suo semestre bianco, cutivo Renzi nasce, benedetto confusioni un terzo della Co- commissione (“mai i senatori Mattarella), che non c’era una per questo, la chiama “Fasci-
nel senso che sta (starebbe) da Napolitano, soprattutto stituzione per stabilire che a erano stati destituiti per mo- legge elettorale omogenea: stellum”) e ora le manovre per
per lasciare il Quirinale, ma di per “fare le riforme”: la distru- comandare fosse solo Palazzo tivi di opinione”, disse in Aula quasi un anno fa, infatti, la tenere Gentiloni ad libitum a
fronte all’impasse dei partiti si zione dello Statuto dei lavora- Chigi. L’iter di approvazione il Pd Walter Tocci); un emen- Consulta ha bocciato pure l’I- Palazzo Chigi dopo il voto.
rimette a dare le carte e nomi- tori, politicamente, è solo un non fu meno bizzarro dei con- damento, detto “ca ngur o”, talicum, approvato a colpi di Cinque anni pericolosi e il ti-
na una commissione di 10 sag- bonus. E così nacque la rifor- tenuti: voltagabbana d’ogni presentato in Senato solo per fiducie (come non accadeva more che, come spesso capita,
gi (da Giuliano Amato in giù) ma Boschi – previo accordo genere (uno per tutti: Vincen- far decadere quelli dell’oppo- dalla legge truffa del 1953) e il peggio deve ancora venire.
col compito di elaborare un con Berlusconi (Patto del Na- zo D’Anna, tenore del No in sizione e della minoranza senza farsi mancare né il co- © RIPRODUZIONE RISERVATA
progetto di riforme istituzio-
nali ed economiche che siano
il programma del governo a TRASFORMISMO Ultimi Appena nati Gal-Udc e Noi con l’Italia per evitare la raccolta firme ai cespugli di B.
venire. Poi –tra mille ritrosie e
non possumus(“la mia ferma e
insuperabile contrarietà deri-
va dal profondo convincimen-
to che il mandato non si presti
Voltagabbana fino in fondo: dal 2013
a un rinnovo”) – il 20 aprile Re
Giorgio viene rieletto capo
dello Stato per la prima volta
» LORENZO VENDEMIALE

l 15 marzo 2013, quando

nella storia della Repubblica.
“Accetto per senso delle isti-
tuzioni”, disse prima di scu-
lacciare il Parlamento che lo a-
veva rieletto tra gli scroscianti
applausi e le lacrime di com-
mozione degli sculacciati. Il
segno della legislatura, stabilì
il presidente bis, sarebbe stato
fare le riforme istituzionali.
Quando s’insedia il governo
di Enrico Letta inizia l’impaz-
zimento: vengono nominati
altri saggi, stavolta 35, e s’im-
magina un percorso di riforma
costituzionale in cui però non
vale l’articolo 138 della Costi-
tuzione (“ma solo per questa
volta”). Non se ne fece nulla,
complice la decadenza di Ber-
lusconi che terremota la mag-
I Angela Rosaria Nissoli
(meglio nota come “Fucsia”)
è entrata per la prima volta in
Senato, era un’attivista del
Maie, eletta in coalizione
con l’ex premier Mario
Monti, determinata a lavo-
rare per i diritti degli italiani
all’estero.
CHISSÀ se immaginava che
questa missione l’avrebbe
portata nel giro di poco tem-
po ad aderire a due partiti di-
versi, cambiare quattro
gruppi e attraversare prati-
camente tutto l’arco parla-
mentare. Per riscoprirsi ber-
lusconiana, dopo essere sta-
ta anche sostenitrice del go-
verno Renzi: “Tra i nostri
quasi 10 passaggi di gruppo ogni mese
connazionali all’estero c’è
ancora tanta voglia di Forza
Italia e del presidente Berlu-
sconi”, ha detto al momento
del passaggio tra le fila degli
azzurri.
Più che di Letta, Renzi o
Gentiloni, la 17esima è stata
soprattutto la sua legislatu-
ra. E dell’onorevole montia-
no Stefano Quintarelli, ca-
pace, stando sostanzialmen-
te fermo, di cambiare cinque
gruppi diversi. O del senato-
re Giuseppe Ruvolo, ex pi-
diellino che di casacche ne
ha cambiate “solo” quattro,
ma è stato fondamentale col
suo voto per mantenere in vi-
ta il governo Letta, seguendo
a fine 2013 Alfano nella scis-
sione da Berlusconi, salvo
poi ritrovarsi negli ultimissi-
mi giorni di mandato all’in-
terno del nuovo Gal-Udc,
che dovrebbe costituire alle
urne la quinta gamba della
coalizione di centrodestra.
Sono loro i protagonisti
degli ultimi cinque anni, i ve-
566
Cambi di casacca
compiuti da 347
parlamentari (il 36,7%)
ri eroi di questo Parlamento:
gli epigoni del trasformismo,
i 347 deputati e senatori (il
36,7% del totale) che, in no-
me della responsabilità e
della continuità governati-
va, di una conversione ideo-
logica o di un più prosaico
tornaconto personale, si so-
no spostati da una parte
all’altra delle Camere, muo-
vendosi tra i 27 gruppi di-
versi (più 34 componenti
del Misto) che sono stati co-
stituiti a Montecitorio e Pa-
lazzo Madama nel corso del-
la legislatura.
I più volubili avevano solo
l’abbondanza della scelta. Il
record, almeno dal punto di
vista numerico, spetta senza
dubbio al senatore L ui gi
Co mp agn a: addirittura 9
cambi di gruppo, tra conti-
nui ripensamenti e riposi-
zionamenti, facendo a lungo
la spola tra Gal (Gruppo per
l’autonomia e la libertà) e Ap
(Alternativa Popolare), pri-
ma di raggiungere Gaetano
Quagliariello nella sua Fede-
razione per la Libertà. Ma c’è
chi è stato capace di acroba-
zie anche più spericolate: co-
me Maria Tindara Gullo e
Francantonio Genovese
(anche condannato in primo
grado a 11 anni per truffa),
passati dal Pd a Forza Italia.
O Vincenza Labriola, eletta
Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA »3
IN POLEMICA CON MICCICHÈ LA GIUNTA Musumeci in Sicilia perde sidente, favorevole allo sfondamento del tetto sibile la prosecuzione del mandato conferito-

Sicilia, ancora grane

q il suo primo assessore. È Vincenzo Fi-
guccia, che era appena stato scelto dal neo go-
vernatore per guidare l’assessorato all’Ener-
per Musumeci: lascia gia. Figuccia era entrato in giunta in quota Udc
dopo un passato in Forza Italia, si è dimesso in
l’assessore all’Energia polemica con Gianfranco Micciché, presiden-
te dell’Ars e uomo forte di Berlusconi sull’Isola.
A Figuccia non era piaciuta l’uscita del neopre-
sulle retribuzioni dei burocrati dell’Ars fissato
a 240 mila euro. “Ci sono tante aspettative
verso questo governo, che sono certo non ver-
ranno disattese –ha detto il dimissionario –ma
non posso non tenere conto dei fatti avvenuti
nelle ultime 24 ore, che ledono la dignità dei
cittadini siciliani, consegnano un’immagine i-
nopportuna e distorta e che rendono impos-
mi dal presidente Musumeci”. Per il governa-
tore ex missino è l’ennesima grana in questo
primissimo scorcio di consiliatura, dopo le in-
dagini che hanno colpito una serie di deputati
“impresentabili” che hanno contribuito alla
sua elezione. Il grillino Giancarlo Cancelleri at-
tacca: “Figuccia sarà il primo di una lunga se-
rie. Ci sono tanti assessori fuori luogo”.

SLIDING DOORS Le mutazioni genetiche

Verdiniani & affini:

» FABRIZIO D’ESPOSITO

le “facce da mostro”
C
i sono i diversamente
abili e ci sono i diver-

del Parlamento n.17

Oggi si chiude
Gentiloni resta in carica
n L’INTERREGNO Stamattina Paolo Gentiloni farà
la conferenza stampa di fine anno. Rivendicherà le
cose fatte, ma soprattutto di avere garantito la
stabilità, dopo la bocciatura del referendum
costituzionale. Continuerà a farlo, d’accordo
con il presidente della Repubblica e
rispettando quanto prescrive la Costituzione,
anche nei prossimi mesi di “interregno”.
n LO SCIOGLIMENTO Alle 15 e 30 Gentiloni
salirà al Colle. Poi, Sergio Mattarella riceverà
Laura Boldrini e Pietro Grasso, i presidenti delle
Camere, e scioglierà la XVII legislatura. Le urne
saranno convocate per il 4 marzo.
n LE MISSIONI MILITARI Oggi pomeriggio ci
sarà un Consiglio dei ministri. All’ordine del giorno
il decreto di rinnovo delle missioni internazionali:
all’interno anche una nuova missione in Niger.
Potrebbe esserci anche un altro Consiglio dei
ministri domattina. Sul tavolo tre decreti: quello
con la convocazione dei comizi elettorali, data
delle elezioni e convocazione della prima seduta
del nuovo Parlamento entro 20 giorni dalle urne; e
i due decreti di assegnazione alle Regioni e alle
circoscrizioni estero dei seggi spettanti per il
rinnovo di Camera e Senato.
Le giravolte
Vincenza La-
briola, dal
M5s a Forza I-
talia. Luigi
Compagna,
ha cambiato
9 volte. Fuc-
sia Nissoli, e-
letta con
Monti Ansa
col Movimento 5 Stelle e poi 566 passaggi di gruppo,
approdata alla corte di Ber- con una media di 10 cambi al
lusconi, tra i pochi a rimane- mese. Un primato storico,
re sempre all’opposizione e destinato probabilmente a
non votare neanche una fi- rimanere tale anche negli
ducia ai tre governi che si so- anni a venire, visto il nuovo
no succeduti: a suo modo, è regolamento approvato dal
rimasta coerente. Senato che in futuro dovreb-
Non c’è da meravigliarsi, be porre un freno al trasfor-
che al termine del mandato si mismo. Intanto, però, le ma-
sia toccata la cifra record di novre in Parlamento sono
samente berlusconia-
ni, senza alcuna offe-
sa, ovviamente, per i primi.
L’imperdibile evento di que-
sta mutazione capitò nell’Au-
tunno del Patriarca Condan-
nato. Era il fatidico anno Tre-
dici della legislatura numero
Diciassette, ché i numeri dan-
no sempre un perimetro pre-
ciso alle disgrazie. L’estate era
finita e Berlusconi covava rab-
bia e vendetta per la nota con-
danna per frode fiscale con-
fermata in Cassazione. Al go-
verno c’erano le larghe intese
guidate da Enrico Letta e l’ira
funesta di B. si abbattè sulla
maggioranza inciucista. L’ex
Cavaliere chiese ai suoi mini-
stri di dimettersi e gli sventu-
rati risposero di no. In primis,
Angelino Alfano che annun-
ciò solennemente: “Resterò
diversamente berlusconia-
no”. Al governo, of course.
FU IN QUEL preciso momento
che, come a suo tempo nel Big
Bang dell’universo, germinò
la specie alfanoide, con poltro-
na incorporata e spesso un av-
viso di garanzia a fare da man-
tello. I diversamente berlu-
sconiani si radunarono sotto il
vessillo biancoblu di un acro-
nimo bislacco, Ncd che stava
per Nuovo Centrodestra. Un
partitino ministeriale con tan-
ti notabili e una densità altis-
sima di inquisiti per metro
quadro. In ordine sparso: Re-
nato Schifani, Beatrice Lo-
renzin, Gaetano Quaglia-
riello, Nunzia De Girolamo,
Roberto Formigoni, Ga-
briele Albertini, Simona Vi-
cari, Antonio Gentile, Mau-
rizio Lupi, Fabrizio Cicchit-
continuate fino all’ul ti mo
secondo di legislatura, pen-
sando già alla prossima: nelle
ultime due settimane sono
avvenuti altri 20 cambi di
gruppo.
In particolare, quattro se-
natori sono passati dalla cor-
rente Udc del Misto a Gal,
che subito dopo ha cambiato
denominazione in Grandi
Autonomie e Libertà - Unio-
ne dei Democratici Cristiani
e Democratici di Centro. La
stessa operazione fatta da
Noi con l’Italia, nomignolo
aggiunto a quello degli alfa-
niani di Ap alla Camera per
evitarsi il fastidio della rac-
colta firme per la presenta-
zione della lista alle Politi-
che. Il trasformismo, d’altra
parte, ha i suoi vantaggi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’evoluzione della specie: gli alfanoidi delle poltrone,
i sicari renzusconiani di Denis, i dalemiani di “Matteo”
Nazareno impresentabile Denis Verdini e Silvio Berlusconi LaPresse
to, Giuseppe Castiglione e
Giuseppe Scopelliti, finan-
che Paolino Bonaiuti, arri-
vato più tardi. Inutile dire chi
poi è andato via e chi è rimasto:
il marchio di alfanoide è inde-
lebile, all’insegna soprattutto
del tradizionale “tengo fami-
glia” tra posti alle Poste (Alfa-
no junior) e orologi dispensati
da gentili imprenditori (il fi-
glio di Lupi).
COL PASSARE del tempo, la
specie alfanoide si rinforza e
sviluppa i necessari anticorpi
per sopravvivere ad altri due
governi, quelli di Renzi e Gen-
tiloni, rimanendo però orfana
di prospettive per il futuro.
Senza voti, le poltrone non
hanno un orizzonte. Così il ca-
postipite scissionista Angeli-
no Senza Quid (B. dixit) è co-
stretto a mollare: “Nel 2018
non mi ricandido”. Più o meno
lo stesso destino di un altro
scissionista di notevole rango
berlusconiano: l’impresenta-
bile Denis Verdini, una ma-
rea di processi e di inchieste
più citazioni varie (e non solo)
nella P3 e nella P4. Stavolta
siamo nell’anno Quindici e u-
na previsione aleggia a mo’ di
spettro su Forza Italia: l’ex
Cavaliere è morto, politica-
mente parlando, e il nuovo B.
è Renzi. Di qui la scommessa
di Verdini, toscano e sodale di
“M at te o” nonché teorico e
sherpa del renzusconismo
con il patto del Nazareno (an-
no Quattordici). Nel Quindi-
ci, l’elezione di Sergio Matta-
Senato e il rapporto stretto,
quotidiano tra Verdini e Luca
Lotti, il segretario ombra del
renzismo, fa tutto il resto.
Animati da un sacro furore
liberale e liberista, i verdiniani
sono i sicari prescelti per le ri-
forme hard del renzismo: il
Jobs Act, la buona scuola, lo
stravolgimento della Costitu-
zione e l’Italicum. Tra risse,
gestacci e accuse di sessimo,
s’impongono alle cronache
politiche soprattutto due no-
mi: quelli dei senatori Vincen-
zo D’Anna e Lucio Barani.
D’Anna, a dire il vero, è anche
l’anima critica di Ala: a lungo
andare contesta la condizione
di “amanti clandestini” dei
verdiniani e rivendica un po-
sto al sole (del governo). Inva-
no. Dettaglio non secondario
di questa legislatura da “mo-
stri” è che l’intera élite berlu-
sconiana di Forza Italia si è
IPROTAGONISTI convertita in fasi successive al
renzismo: Alfano e Cicchitto,
poi Bonaiuti e Verdini, infine
pure Sandro Bondi, vate so-
lingo nel gruppo misto di Pa-
lazzo Madama con la compa-
gna Manuela Repetti.
SI SCRIVE “mostri” e si pensa
ANGELINO SANDRO subito ai renzusconiani. Que-
ALFANO BONDI sto non è però giusto nei con-
Già Persino lui, fronti delle mutazioni avve-
segretario soave vate nute nel Pd. Nel Tredici i grup-
del Pdl, di Arcore, pi parlamentari appena eletti
è diventato ha lasciato erano tutti bersaniani e i ren-
lettiano, l’ex Cavaliere ziani poche decine. I salti della
poi renziano per Renzi quaglia con l’avvento del ren-
zismo (primarie dell’Imma-
colata anno Tredici) hanno
generato varie specie novissi-
me. L’attuale ministra Ma-
rianna Madia, già ex di tanti
“ismi”e oggi gemella botticel-
liana di Maria Elena Boschi,
ancora nel Dodici si professa-
MARIANNA MATTEO va bersaniana a vita: “Bersani
MADIA ORFINI è il miglior premier che l’Ita-
Oggi è Il kamikaze lia possa avere”. Ma il caso più
la gemella del Pd era eclatante ha il profilo di Mat-
della Boschi, dalemiano teo Orfini, kamikaze odierno
nel 2012 era e paragonava del renziboschismo. Diceva
una convinta Renzi di Renzi: “Mi ricorda i Righei-
bersaniana ai Righeira ra”. Era dalemiano, Orfini.
Così come dalemiani erano
Anna Finocchiaro, Luciano
rella fa saltare il patto e Ver- Violante, Nicola Latorre,
dini è costretto a scegliere tra Marco Minniti, Andrea Ro-
B. e Renzi. Sceglie Renzi e mano. Tutti renziani, in sfre-
fonda un partitino di Palazzo, gio al loro antico capo, vero
Ala, raccogliendo altri trasfu- nemico numero uno dell’ex
ghi berlusconiani e paraber- Rottamatore.
lusconiani. Ala è decisiva al © RIPRODUZIONE RISERVATA
4 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017

IL SEGNO DEL NON La legislatura più pazza del mondo Portfolio

Le elezioni non vinte, i premier
non eletti e l’ultimo non sfiduciato
1. 7.
La “non vit- La sorpresa
toria” del Pd Mattarella
La notte delle Il 31 gennaio
elezioni, il 25 2015 Sergio
febbraio 2013, Mattarella
nessuno vede viene eletto
Bersani. al quarto
Appare il 26, scrutinio.
all’Acquario Renzi canta
di Roma: vittoria, ma fa
“Siamo primi, strada a un
ma non ab- Presidente
biamo vinto” che non
Ansa conosce Ansa

l1
l 7

2. 8.
Dai 101 “Ho perso,
a Giorgio II mi dimetto”
Bersani si Il No al
dimette il referendum
19 aprile 2013, vince col
dopo che 101 60% dei voti
voti dem af- il 4 dicembre
fossano la 2016. La
corsa di Prodi stessa notte
al Colle. La- Renzi
scia anche la convoca una
presidente conferenza
Bindi. Risul- stampa e si
tato: Napoli- dimette. Poi
tano bis Ansa esce da
Palazzo Chigi
3. con la moglie
Il Patto del Agnese Ansa
Nazareno
Il 18 gennaio 9.
2014 Berlu-
sconi, con
l2 l 3 l8 Lunga
durata
Letta, va Il governo
nella sede del Gentiloni
Pd da Renzi giura il 12 di-
Ansa cembre. Al
Colle c’è pure
4. Maria Elena
“Enrico Boschi, che
stai sereno” ha ottenuto il
A sfiduciare il posto da sot-
premier Letta tosegretaria a
è una dire- Palazzo Chigi
zione del Pd. Ansa
Renzi entra a
Palazzo Chigi 10.
il 22 febbraio Diritti, ma
2014 La Presse non per tutti
Il Senato
5. Le mani
in tasca l 3 ormai in sca-
denza vota
Uno strafot- la legge sulla
tente Renzi
chiede la fi-
l4 l 5
l9 fine vita il 15
dicembre.
ducia al Se- In tribuna
nato, che 6. Emma Bo-
vuole abolire Festa nino e Mina
Ansa bipartisan Welby si
Il Senato commuo-
approva in vono. Nel
prima lettura maggio 2016
la riforma co- erano già
stituzionale il state appro-
7 agosto 2014. vate le unioni
Tripudio civili. Niente
di baci per “ius soli” in-
la Boschi (qui vece: in Se-
con Paolo Ro- nato non ci
mani, FI) Ansa sono i
numeri
Ansa

l10

l 6 A CURA DI WANDA MARRA

Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA »5
JUVE-TORINO SENZA CRONACA MERCOLEDÌ 3 gennaio i giornalisti Formula Uno, che potrebbe finire completa- abbandonata a se stessa e poco considerata

Raisport in sciopero
q sportivi di Viale Mazzini incroceranno le
braccia (proprio nel giorno del derby di coppa
Italia Juventus-Torino, che andrà in onda senza
dopo la perdita commento) per protesta nei confronti dell’a-
zienda che si è lasciata sfuggire i diritti dei pros-
dei diritti dei Mondiali simi mondiali di calcio di Russia 2018, che sa-
ranno trasmessi da Mediaset. Non solo: dopo il
calcio ora la tv di Stato rischia di perdere pure la
mente nelle mani di Sky. Una sconfitta dopo
l’altra che ha convinto il Cdr di Raisport a dare
seguito alla prima di un pacchetto di tre gior-
nate di sciopero decise all’epoca della sfiducia
votata, poco più di un anno fa, nei confronti del
direttore Gabriele Romagnoli. Raisport, infatti,
è in subbuglio da mesi, con la redazione che,
oltre a essere divisa in fazioni interne, si sente
all’interno dell’azienda. Mentre i rapporti tra
Romagnoli e i suoi giornalisti continuano a re-
stare ai minimi termini. Mondiali e Formula U-
no (ieri sul tema Michele Anzaldi ha scritto una
lettera al presidente della Vigilanza, Fico) sono
dunque la classica goccia, in una situazione già
critica. Oggi è previsto un incontro con Orfeo.
GIANLUCA ROSELLI

L’INTERVISTA Luigi Di Maio Il candidato premier del M5S: “Gli altri partiti si sfalderanno,
io tratterò con tutti alla luce del sole. E voglio ministri competenti e sensibili”

“Vi spiego come costruirò

la maggioranza di governo”
» LUCA DE CAROLIS

l 40 per cento è alla

“I nostra portata, visto

che in Sicilia abbiamo
preso il 35. Ma in caso
contrario siamo pronti a co-
struire un governo seguendo
la prassi costituzionale”. Il
candidato premier del M5S
Luigi Di Maio ostenta fiducia.
E al Fatto risponde su vari te-
mi, dall’euro alle banche, fino
alle regole per le candidature
alle Politiche.
Lei ritiene il 40 per cento pos-
sibile: ma in Sicilia il 35 lo ha
preso il candidato governa-
tore, non la vostra lista, arri-
vata “solo” al 27.
Avevamo impostato la campa-
gna sul candidato del Movi-
mento, e quello resta un otti-
mo risultato, visto il forte voto
di scambio. Sul piano naziona-
le certi fenomeni peseranno
molto meno. E nelle Politiche
non ci sarà il voto disgiunto: la
gente dovrà scegliere.
Senza il 40, proverete a for-
mare una maggioranza “con
chi ci sta”: avventuroso, no?
Niente affatto. La sera del voto
lanceremo un appello a tutti i
partiti, e proporremo un tavo-
lo per un’intesa sui program-
mi, senza scambi di poltrone.
Saranno trattative pubbliche,
trasparenti. Nel frattempo
verranno votati i presidenti
delle Camere. Poi andremo dal
presidente della Repubblica
per le consultazioni.
Le maggioranze non si co-
struiscono in pochi giorni.
Non faremo colloqui prima.
Questa legge elettorale è un
flipper, dobbiamo prima capi-
re il peso delle varie forze in
campo per discutere.
Con Liberi e Uguali i contatti
potreste aprirli prima.
Consiglierei di andare piano
con questo innamoramento
per Pietro Grasso. Ripeto, bi-
sogna vedere quanti parla-
mentari prenderà ogni partito.
Credo che noi triplicheremo i
nostri eletti (nel 2013 furono
163, ndr).
E come? L'astensionismo
cresce, e in Sicilia non lo avete
intaccato.
Gli elettori sanno che il centro-
sinistra è perdente, perché è
già sfaldato. Mentre il centro-
destra si sfalderà: Salvini in Si-
cilia ha già abbandonato la
coalizione.
Per governare serve una
squadra forte: lei come la
comporrà?
Io voglio dare stabilità al Pae-
se. E per questo prima delle e-
lezioni presenteremo una
squadra di ministri di ampio
respiro, aperta a tutte le sen-
sibilità dei cittadini.
Traduco: tecnici trasversali
buoni per tutti i partiti.
Scordatevi la parola tecnici, mi
fa pensare al peggiore dei go-
verni, quello Monti, che pen-
sava solo a far quadrare i conti.
Noi vogliamo persone compe-
tenti ma anche sensibili, che
Davanti
al Colle pensino alle conseguenze del-
I parlamenta- le proprie decisioni. E le cer-
ri M5S davan- chiamo dentro e fuori il M5S.
ti al Quirinale, La base però dovrebbe esse-
nel 2014. re il programma. Perché lei
Accanto, Luigi non parla mai di lotta all'eva-
Di Maio sione fiscale? Per non turba-
LaPresse re gli imprenditori?
In 5 anni in Parlamento abbia-
mo tanto contro l’evasione, ma
bisogna smetterla con questi
pregiudizi nei confronti delle
imprese, in Italia c’è gente che
paga il 70 per cento di tasse ed
esporta merci ovunque.
Va bene: il vostro programma
in materia?
La chiave è la digitalizzazione,
con l’incrocio delle informa-
zioni tra le varie banche dati
della Pubblica amministrazio-
ne. Poi dobbiamo sgravare le
imprese di tutti questi adem-
pimenti inutili, e smetterla con
gli scudi fiscali: lo Stato non
può dare il cattivo esempio.
Dire che voterebbe sì nel re-
ferendum sull’uscita dall'eu-
ro è stato un autogol. Confer-
ma il suo sì?
Non mi soffermo più su que-
sto argomento, perché dà adi-
to solo a strumentalizzazioni.
Io confido che il referendum
non si debba fare, anche per-
ché l’Europa è molto cambia-
LE REGOLE PER LE POLITICHE
Da oggi conto alla rovescia
“LEGGERETE LE REGOLE presto, ma dovrete
soffrire ancora un po’”. Circondato dai cronisti,
ieri a Brescia Luigi Di Maio ha preso tempo
sulle norme per le candidature interne dei
5Stelle per le Politiche, ribadendo però quanto
detto pochi giorni fa: “Aspettiamo lo
scioglimento delle Camere e poi si avvia il
processo”. Considerato che in giornata il
presidente della Repubblica Sergio Mattarella
scioglierà le Camere, da oggi ogni giorno è
buono perché il blog di Beppe Grillo pubblichi il
post sulle regole. Di Maio smentisce che possa
annunciarle Grillo nel discorso del 31 dicembre,
ma è evidente che i tempi si stanno stringendo.
Dal M5S trapela che verrà sicuramente rimosso
l’obbligo di presentarsi in Senato per i
parlamentari dai 40 anni in su. E la sensazione
diffusa è che ad almeno alcuni dei parlamentari
verrà permesso di candidarsi sia all’uninominale
che nel listino proporzionale. La certezza è che,
una volta completate le liste, Davide Casaleggio
e Beppe Grillo le passeranno al setaccio,
riservandosi di escludere candidati a loro avviso
inadeguati o non in linea con il Movimento.
“Questa volta non possiamo permetterci di
sbagliare” riassumono dal M5S.
ta rispetto al 2013. questo creeremo una Banca
E perché? pubblica per gli investimenti
La Germania non riesce sul modello francese, che aiuti
a formare un governo, in imprese e famiglie. Così le
Portogallo c'è n'è uno di banche private saranno co-
minoranza, e in Francia i strette ad abbassare i tassi.
partiti tradizionali sono E dove li trova i soldi?
stati spazzati via. In questo Dal taglio degli sprechi, che
quadro per l'Italia ci sono pesano fino a 50 miliardi.
Ipse dixit maggiori spazi per farsi senti- È vero che i candidati alle Po-
re in sede europea. litiche li sceglierete lei, Grillo
Il ministro Carlo Calenda ri- e Casaleggio, i capi?
lancia l’idea di un’assemblea Io mi sottoporrò alle Parla-
costituente per le riforme. mentarie, e come me tutti gli
Non ci servono nuove norme, altri colleghi. Spero che si ri-
Ci andrei piano ce ne sono già troppe. Appena candidino tutti gli uscenti,
saremo al governo aboliremo perché c’è bisogno di loro per il
con questo 400 leggi, e faremo chiarezza M5S di governo. Ma dettagli
innamoramento sulle norme che si contraddi- sulle regole non ne do.
cono, utilizzando anche sof- Centinaia di migliaia di citta-
per Pietro Grasso, tware appositi. dini restano senza ius soli,
bisognerà vedere Quando parla di “Paese bloc- anche per via del M5S.
cato” Calenda ha ragione, La nostra posizione è chiara
quanto prenderà non crede? sin dal 2012, serve una norma-
ogni partito A bloccare il Paese non sono i tiva europea in materia.
Tar o la burocrazia, ma partiti Nel giugno 2013 avevate pre-
come il Pd, che in Puglia sul ca- sentato un disegno di legge
so Ilva combatte contro se s u l l’argomento, simile a
stesso. Perché Calenda ed E- quello del Pd...
miliano non si parlano? Lo facemmo solo perché c’era
Pensa di incassare voti dal un testo del partito di maggio-
Gli italiani sanno caso banche? ranza.
Non so come voteranno i cit- Avete paura di perdere con-
che votando il Pd tadini. Ma so che scegliendo il sensi a destra, è evidente.
sceglieranno il partito Pd sapranno di votare il partito La nostra posizione originaria
che tutela i banchieri, specie se gliel’ho già spiegata.
che tutela i banchieri, sono parenti di eletti demo- © RIPRODUZIONE RISERVATA
specialmente se sono cratici. Noi faremo subito una
legge sul conflitto di interessi
parenti di eletti per evitare casi del genere.
dei democratici Gestire il mondo bancario è
complicatissimo: pensa di
riuscirci lei?
Lo Stato deve essere leader,
non follower delle banche. Per
6 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017

ISTITUTI DI CREDITO NORME contro il conflitto di inte- pianto di soluzione e proposte unitarie sia sato. “Noi vorremmo avere un impianto co-

Sulle colpe per i crac

q ressi e le porte girevoli e una procura
speciale contro i reati finanziari. Queste do-
vrebbero essere le proposte condivise della
la commissione commissione d’inchiesta sulle banche, che
tornerà a riunirsi dopo l’Epifania. “Speriamo
d’inchiesta è divisa in bene perché credo che davanti a tanti ri-
sparmiatori in condizioni di difficoltà, avere
un documento che abbia almeno un im-
positivo. Vediamo se ci riusciamo", ha detto
il presidente Pierferdinando Casini. Il suo
vice Renato Brunetta, tuttavia, ha già
preannunciato che all’interno dell’organo i-
stituito nato per fare chiarezza sugli scan-
dali degli istituti di credito ci saranno divi-
sioni, non tanto nelle proposte, ma nell’in-
dividuazione delle responsabilità del pas-
mune da votare insieme - ha spiegato il ca-
pogruppo di Forza Italia - Dopodiché, però,
ciascuna parte politica spiegherà di chi è
stata la colpa e su questo naturalmente non
ci potrà essere consenso unanime. Ciascu-
no spiegherà la sua storia, noi ce l’abbiamo
ben chiaro in testa cosa è successo, perché
è successo e di chi è la responsabilità”.

L’EPICENTRO Le promesse mancate ai terremotati Sisma

“Passerete Natale in una casa”
» SANDRA AMURRI

rime casette en-

“P tro Natale” pro-
mise l'allora
premier Matteo
Renzi. Era il 29 novembre
2016, a due mesi da quel 26
agosto in cui il centro-italia
veniva devastato dal sisma.
Arrivò la neve ma non le ca-
sette. “Entro Natale sarà
consegnato l’85 per cento
delle Sae (Soluzioni abitati-
ve in emergenza, ndr)”, pro-
metteva il 2 dicembre scorso
Paola De Micheli, Commis-
sario alla ricostruzione post
terremoto spiegando che
“ne sono state chieste 3.700,
consegnate 1.300 circa. Non
alimentiamo la sfiducia”.
SECONDO I DATI forniti dalla
Protezione Civile, al 22 di-
cembre scorso, le Sae ordi-
nate per Abruzzo, Lazio,
Umbria e Marche sono
3.788, 1.871 consegnate, cioè
il 49 per cento. Nelle Mar-
che, la regione più colpita
per estensione e di conse-
guenza con maggior nume-
ro di sfollati, su 1.965 Sae or-
dinate ne sono state conse-
gnate 675, solo il 34 per cen-
to. E come se non bastasse
molte di queste si sono rive-
late inabitabili a causa della
sporcizia, dei fili della luce
scoperti, delle prese senza
coperchio, degli scarichi
che non funzionano, dell’as-
senza - in alcune - del frigo-
rifero, della luce, dell’acqua
che cola dal boiler interno.
Per non parlare dei riscalda-
menti ad energia solare
montati sui tetti, scoppiati a
causa della rottura delle tu-
bature per il gelo. Questa la
situazione nel maceratese.
E dire che il costo a casetta è
in media di 90mila euro.
“MI RIFIUTO di consegnarle -
dice il sindaco di Sarnano
(Macerata), Franco Cere-
gioli - Non siamo bestie. La
situazione dell'area Sae di
San Cassiano è desolante.
All’esterno vialetti ancora da
sistemare, cumuli di terra,
terrapieni da ultimare, reti
da cantiere, asfaltatura rovi-
nata, pezzi di catrame sulle
aiuole. All’interno, oltre alla
sporcizia, una parte del mo-
bilio e dei complementi d'ar-
redo previsti nel capitolato
non sono stati montati o ad-
dirittura assenti”. La musica
non cambia a Castelsantan-
gelo sul Nera (Macerata) do-
ve, come spiega il sindaco
Mauro Falcucci, “manca il
collaudo finale dell’E ra p
(ente regionale per l’abita-
zione pubblica, ndr) sulle a-
ree esterne e sulla funziona-
lità di arredi e impianti di ri-
Ma ne consegnano solo il 49%
scaldamento. A 16 mesi dal
terremoto a Castelsan-
tangelo siamo fermi
a 11 casette abitate.
Il paese, oltre alle
12 consegnate nel-
la frazione di No-
cria, ne attende al-
tre 40, ma con la neve
chissà quando saranno
pronte”. Situazione iden-
tica a Visso dove il sin-
daco, Giuliano Pazza-
glini, su 12 casette, a
causa dei livelli di spor-
cizia e delle perdite
d'acqua, ne ha potuta
consegnare solo una.
Ma anche questa ha a-
vuto una perdita alla
caldaia che l’ha messa
fuori uso. “Si dice che a Na-
tale bisognerebbe essere più
LA PROTESTA
» ROBERTO ROTUNNO
arin Haralmbie, veneto
M di origini rumene, ha 59
anni e da quando ha avuto un
incidente sul lavoro è grave-
mente invalido, tanto che ha
bisogno delle stampelle per
camminare.
QUANDO l’assicurazione l’ha
risarcito per l’infortunio, lui è
andato da Veneto Banca, dove
gli sono state vendute azioni
per 100 mila euro. Oggi - come
noto - i risparmi di Marin non
valgono più niente. Ieri ha pre-
so la sua auto e ha colpito in
retromarcia la sede principale
dell’istituto di credito a Mon-
tebelluna (Treviso). Sono
giorni che protesta: da Natale
ha parcheggiato la sua mac-
china di fronte agli storici uf-
fici di Veneto Banca. Una sto-
ria che ricorda che tra i beffati
dai crac dei due istituti veneti,
ma anche dal parziale bail indi
Etruria e le altre tre banche re-
Invalido Con il risarcimento dell’assicurazione aveva acquistato le azioni poi azzerate
L’auto lanciata contro Veneto Banca
gionali salvate a fine 2015, non
ci sono solo gli obbligazionisti
subordinati, ma anche e so-
prattutto gli azionisti. Fino a
questo momento, però, le uni-
che forme di indennizzo sono
andate a beneficio solo dei pri-
mi (non tutti, ma una parte),
perché si è sempre ritenuto
che sulla carta chiunque ac-
Rimborsi lenti
Due anni dopo i casi
Etruria&C, ancora
si aspettano gli esiti
degli arbitrati Anac
quisti azioni debba conoscer-
ne la rischiosità. La legge di
stabilità ha cambiato registro,
creando un fondo di ristoro a-
perto agli azionisti. Cento mi-
lioni da dividere in quattro an-
ni. Una mossa - dal sapore e-
lettorale - che parte da una
Poco più
di un tetto
Le casette a
Caldarola
buoni ma non ce la faccio
proprio!” sbotta il primo cit-
tadino di Visso: “Posso ac-
cettare che ci sia qualche
appoggiate su tetti, palizza-
te da finire e incuria ovun-
que. Fosse stato per me avrei
spostato la data di consegna
(Macerata) problema, ma consegnarle in perché ognuno di noi ha una
Ansa queste condizioni non è ac- dignità e quello che vediamo
cettabile. Su cinque persone ci offende. Lascio decidere a CENTRO
presenti in cantiere nessuno chi ha trascorso tutto questo ITALIA
riesce a rispondere ad una tempo lontano chilometri se
semplice domanda ‘dov'è il prendere le chiavi ora o at- Il commis-
ge om et ra? ’ Nessuno com- tendere ancora. Ma chi an- sario alla
prende l’italiano. Sono mor- drà ad occupare queste 41 ricostruzione
tificato, chiedo scusa agli as- Sae deve sapere che andrà post sisma
segnatari, mi era stato garan- ad abitare in un cantiere in aveva
tito che sarebbe stato tutto corso d’opera”. promesso
pronto e mi sono fidato. l’85% delle
Spero che qualcuno pa- casette a
ghi per questo”. Al freddo e al gelo Natale
Scarichi rotti e tubi
PER IL SINDACO di 1.871
Caldarola (Macera- che saltano per la Abitazioni
ta), Luca Maria Giu- neve. Il sindaco si assegnate
seppetti , il sopral- Solo il 49%
luogo prima della rifiuta di dare le chiavi delle casette
consegna delle 41 è stato
Sae si è concluso consegnato.
con una amara E pensare che trascorrere ne sono state
delusione e tan- il Natale a casa era stato, per ordinate
ta rabbia: “Mi chi ha vissuto tutti questi 3.788
sono trova- mesi in anonime stanze d'al-
to di fronte bergo sulla costa, il solo filo 34%
ad un can- che li teneva legati alla spe- Sae nelle
tiere in de- ranza di poter ricostruire Marche
solante de- quella vita spezzata dal si- Sono poche
grado: spor- sma. Un altro Natale se n'è le casette
cizia, barat- andato. Un altro Capodanno assegnate
toli vuoti e tubi è alle porte, resta la beffa del-
di silicone abban- le promesse.
donati in strada, scale © RIPRODUZIONE RISERVATA
presa di coscienza: anche tra ricevuto 16 mila domande e ne
chi ha sottoscritto quote ban- ha liquidate 14 mila per un to-
carie ci sono persone ignare tale di 166,6 milioni di euro (il
indotte a farlo dagli “esperti”
allo spaortello. Comunque,
valore totale delle obbligazio-
ni in mano ai clienti non isti-
non sono ancora chiare le re- tuzionali era 330 milioni).
gole per accedere a questi nuo-
vi rimborsi. Certo è che per ot- ANCHE QUI, molto pochi gli
tenerli bisognerà prima aver obbligazionisti subordinati
vinto un ricorso di fronte a un delle venete che hanno parte-
giudice o a un collegio arbitra- cipato alla procedura. Lo spie-
le, ad esempio quello Consob. ga Alvise Aguti, che fin dal pri-
A questo requisito vanno ag- mo giorno assiste le associa-
giunti limiti di reddito e patri- Veneto banca Ansa zioni: “Gli istituti di Vicenza e
monio. Nove associazioni che Montebelluna non avevano
seguono i risparmiatori hanno vate 1.695 richieste, metà delle molti bond piazzati presso i
chiesto un incontro al ministe- quali si riferiscono a Etruria privati - dice - le istanze arri-
ro dell’Economia per definire mentre per le venete si conta- vate ammontano a circa 18 mi-
il quadro, anche perché il go- no su un palmo di mano. Il to- lioni di euro”. Completano il
verno ha promesso i primi tale delle somme richieste è di quadro i 100 milioni stanziati
rimborsi entro sei mesi. Nel quasi 80 milioni di euro. Per da Banca Intesa: l’acquirente
frattempo, si attendono i risul- quanto riguarda invece i rim- delle venete riconosce massi-
tati degli arbitrati Anac, ai borsi forfettari, quelli che han- mo 15 mila euro ai risparmia-
quali gli obbligazionisti delle no riconosciuto l’80% della ci- tori con reddito sotto i 30 mila
sei banche potevano rivolger- fra persa a chi rispettava limiti euro annui e patrimonio mo-
si, entro metà novembre, per di reddito e patrimonio (senza biliare sotto i 15 mila. Le strade
dimostrare il raggiro e chiede- dover per forza provare la per il rimborso sono tante, ma
re il risarcimento. All’autorità truffa subita), il Fondo inter- tutte strette.
di Raffaele Cantone sono arri- bancario di tutela depositi ha © RIPRODUZIONE RISERVATA
Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
L’INTERVISTA
“Bellomo mi ricattò:
o lasci la tv, o addio
alla borsa di studio”
M
» SELVAGGIA LUCARELLI
ara Scatigno é una delle bor-
siste che ha avuto a che fare
con il consigliere di Stato
Francesco Bellomo. Trent’an-
ni, pugliese, nell’anno
2011/2012 ottiene una borsa
di studio presso l’ormai nota
scuola di preparazione giuri-
dica IQ Diritto e Scienza in
cui insegna Bellomo. Mara ri-
La scheda percorre la sua esperienza
con il magistrato accusato di
n NEI abusi e molestie: “Confermo
PROSSIMI la sua propensione a ergersi a
giorni depositario di giudizi di ordi-
l’Adunanza ne morale sulle allieve. Nel
generale del periodo in cui ho vinto la bor-
Consiglio di sa di studio, giudicava mie at-
stato dovrà tività che nulla avevano a che
decidere se fare col percorso di studi, ap-
destituire il provandole o disapprovan-
consigliere di dole a seconda dei suoi umori.
stato È stato un periodo difficile”.
Francesco Come avviene il tuo incontro
Bellomo, 40 con Bellomo?
anni, A luglio 2011 mi sono laureata
magistrato con 110 e lode e menzione
accusato di speciale con una tesi in diritto
molestie dalle processuale penale europeo e
studentesse successivamente specializ-
che zata presso la Scuola per le
frequentavano professioni legali. Nel frat-
i suoi corsi di tempo lavoravo anche nello
formazione in spettacolo.
vista del Cosa facevi?
concorso per Nel 2005 sono stata finalista a
l’ingresso in Miss Italia e negli anni ho in-
magistratura. trapreso piccole parentesi in
Il caso, tv (Ciao Darwin, A spasso nel
rivelato dal tempo, Striscia la notizia con
Fatto Fabio e Mingo…), attività che
Quotidiano, non hanno mai compromesso
riguarda il mio profitto negli studi, an-
anche un zi, sentivo di combattere il
giovane pm di pregiudizio per cui una don-
Rovigo, na di spettacolo non abbia ri-
Davide Nalin sorse diverse dal corpo da of-
frire. Piccoli lavori per fron-
teggiare le spese per gli studi
universitari e post.
Poi vinci la borsa di studio.
Nell’anno 2011/2012, dopo u-
IN ONDA SU “ANTENNA SUD”
”Lavoravo in trasmissioni
di calcio ma ho dovuto
lasciarle, la pressione
all’epoca è stata fortissima”
NIENTE SUSSIDIO AL SECONDO ANNO
“Ho manifestato insofferenza
per la sua propensione
a giudicare la mia vita
e ne ho pagato il prezzo”
na selezione per titoli e un
colloquio con Bellomo - alla
presenza di altri neolaureati -
mi sono classificata seconda
nella graduatoria definitiva:
primo classificato (un ragaz-
zo attualmente Primo diri-
Mara Scatigno Studentessa modello e finalista a Miss Italia:
“Ci sono molestie ovunque, più subdole quelle in campo forense”
gente della Polizia di Stato),
io seconda (attualmente di-
soccupata), terza una brillan-
te e bellissima ragazza attual-
mente magistrata. All’epoca
lavoravo ad Antenna Sud in
due trasmissioni di calcio, al-
la postazione web. Un lavoro
divertente, che mi portava via
poche ore a settimana.
Ma a Bellomo non piaceva.
Mi disse che se non avessi la-
sciato la tv mi sarebbe stata
revocata la borsa di studio. Mi
vidi costretta ad abbandona-
re la tv. A mente più lucida e
consapevole, se tornassi in-
dietro non farei mai una simi-
le assurdità. Non c’era nulla
di indecoroso nella mia atti-
vità in tv.
Come hai vissuto questa
condizione?
Il ricatto psicologico era stato
fortissimo all’epoca, ne par-
lavo con conoscenti e amici
per sfogarmi. Quando ho letto
i racconti delle altre borsiste
in cui delineavano l’esigenza
del consigliere di controllare
gli aspetti più personali della
vita delle allieve, mi ci sono ri-
trovata.
Bellomo poi cominciò a invi-
tarti ad alcuni convegni.
Mi convocò al Caffè Nuviani
di Bari per prospettarmi con-
vegni e altri impegni. Trovai il
luogo dell’incontro troppo
informale, ma ci passai sopra.
Il 22 giugno 2012 partecipai
come relatrice a un convegno,
dissertando sul delitto di atti
persecutori. La mia tesi fu, in
quella circostanza, opposta
alla sua. Bellomo, tramite
mail, mi disse di aver apprez-
zato la mia disquisizione va-
lutandola da 9, per poi, in suc-
cessive mail, denigrarla. Que-
sto è un aspetto inconfondi-
bile di Bellomo: sovrapporre
farneticazioni sulle allieve, a
seconda dei suoi umori, me-
scolando le questioni emoti-
ve con quelle giuridiche.
Poi vi fu la proposta di ac-
compagnarlo in occasione
del concorso di magistratu-
ra, in qualità di borsista.
Sì, alcuni giorni a Roma. In
quell’occasione vi fu un’acce-
sa discussione con lui con ri-
torsioni perché rifiutò di la-
sciarmi libera una serata con
amici anziché trascorrerla al-
le sue disposizioni.
Cosa vi siete detti?
Mi riservo di riferire nelle se-
di opportune, data la delica-
tezza delle conversazioni in-
tercorse.
Ha imposto anche a te il
dress code tacchi e minigon-
ne?
No, non mi ha mai proposto
contratti in stile “50 sfumatu-
re di giurisprudenza”. Ini-
zialmente avevo avuto un at-
teggiamento remissivo per la
suggestione che la sua figura
ispirava, poi sono diventata
sempre più ribelle, rompen-
do il clichè della borsista e-
semplare (per il suo modo
d’intendere la borsista). Non
è un caso, evidentemente, che
a differenza degli altri borsi-
sti io sia stata l’unica a vedersi
interrotto qualunque rap-
porto con Diritto e Scienza
(non vedendomi rinnovato il
secondo anno di borsa di stu-
dio), perché insofferente ai
suoi atteggiamenti intrusivi.
È vero che metteva in cattiva
luce i fidanzati delle borsi-
ste?
Sì, ha cercato di svalutare an-
che le qualità fisiche, intellet-
tuali ed economiche del mio
ex compagno, medico nu-
cleare, che vide una volta nel
convegno del 22 giugno.
Altre stranezze?
Bellomo si accreditava come
persona dal quoziente intel-
lettivo superiore, scriveva
manuali giuridici senza avere
l’accortezza di citare le fonti,
con una logica assoluta di au-
toreferenza, creava una com-
petizione insana tra borsisti
quasi dovessero distinguersi,
anziché per i meriti, per la lo-
ro propensione all’adulazio-
ne. Era insolito anche il modo
in cui Bellomo curava il suo
vestiario, nello stile del film
Matrix, quasi a simboleggiare
la sua inclinazione a porsi al di
sopra delle convenzioni.
Mi stai dicendo che c’era un
ambiente più pulito nel
mondo dello spettacolo che
in quello forense?
Ho avuto modo di “tastare” i
due mondi e mi sono accadute
situazioni spiacevoli in en-
trambi. Bisogna liberarsi dal-
CRONACA »7
la convinzione che logiche Diritto
poco ortodosse siano radica- di show
te solo nel mondo dello spet- Maura Scati-
tacolo. Anzi, esistono mole- gno, 30 anni,
stie o subdoli meccanismi di mentre segui-
plagio psicologico in tutti gli va i suoi studi
ambiti professionali e in alcu- giuridici lavo-
ni contesti, come in quello fo- rava in tv per
rense, sono più difficili da sra- pagare le spe-
dicare o da denunciare per- se. A sinistra:
ché chi li persegue ha una Francesco
grossa influenza. Un giurista Bellomo
di Milano mi disse che per po-
ter procedere a pubblicazioni
giuridiche dovevo sostan-
zialmente concedermi a lui.
Cosa diresti a Bellomo og-
gi?
Di farsi un esame di coscienza
e un bagno d'umiltà. Come
uomo prima, come giurista
dopo. Perché è l'uomo a fare la
toga e non viceversa.
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Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | ITALIA »9
CARREFOUR DI TIVOLI INSULTI E CRITICHE sono piovuti giene (anche mentale)”, ha scritto una don- gravità”. Tra i primi a segnalare questo e-

Selfie con l’agnello

q sui social contro i due dipendenti
Carrefour che si sono fotografati mentre
“giocavano”con un agnello morto. Sotto at-
morto, la rivolta tacco anche la stessa azienda. “A Tivoli, nel
vostro punto vendita, ci si diverte giocando
animalista sui social con i corpi morti degli animali che vendete...
non riesco ad immaginare come sia possi-
bile tollerare simile sadismo e scarsità di i-
na sulla pagina Facebook italiana della ca-
tena di supermercati. “Carrefour Italia – ha
risposto l’azienda – comunica di aver im-
mediatamente avviato un’indagine interna
per chiarire quanto accaduto e poter pren-
dere quindi i dovuti provvedimenti verso i
responsabili. Carrefour Italia prende le di-
stanze e condanna fermamente atti di tale
pisodio anche la sezione romana dell’Enpa
(Ente nazionale protezione animali): “Suc-
cede che in un supermercato di Tivoli qual-
cuno pensa di essere simpatico e ironico
beffeggiando e umiliando la vita negata”,
scriveva l’associazione, poi a sua volta ber-
saglio di una feroce polemica da parte di al-
cuni utenti che l’accusavano di fanatismo.

SICUREZZA Capodanno blindato Allerta altissima: transenne in centro, al Circo Massimo “posti” limitati Virginia Raggi
Sotto, truppe
al Colosseo,

Roma tra check-point

Marco Minniti
LaPresse/Ansa

» ANDREA MANAGÒ

e metal detector:
È
un nuovo Capodanno
blindato quello che si
appresta a vivere Ro-
ma. Stretta tra l’aller-
ta terrorismo e le maggiori re-
strizioni sugli eventi di piaz-
za – attuate anche a seguito
della calca avvenuta a giugno
le piazze mezze vuote
a Torino davanti al maxi-
schermo allestito per la finale
di Champions League in cui è
morta un persona e 1.500 so-
no state ferite – la Capitale si
prepara a salutare l’arrivo del
2018 tra monumenti pre-
sidiati e piazze vigila-
te, con la possibilità
che vengano allestiti
in strada anche dei
varchi dotati di me-
tal detector. Già a
piazza Navona il
tradizionale e con-
testato mercatino
d i N a t a l e q u e-
st’anno è circon-
dato dalle tran-
senne con gli ap-
partenenti
all’associazione
carabinieri in
congedo a con-
teggiare gli ac-
cessi. Per la veri-
tà non molti finora.
IL CAMPIDOGLIO proporrà un
cartellone che conta quasi
mille eventi spalmati dalla se-
ra del 31 dicembre fino a quella
del 1° gennaio: 24 ore tra mu-
sica, acrobati, teatro lirico e
proiezioni dedicate ai bambi-
ni, con gli allestimenti sceni-
ci curati dal Teatro dell’Ope-
ra. Oggi il Comitato provin-
ciale per l’ordine e la sicurez-
za si riunirà proprio per met-
tere a punto il sistema di sicu-
rezza legato alla notte di Ca-
podanno, calibrato attorno
all’ipotesi che
in totale gli eventi in pro-
gramma possano ospitare
fino a 150 mila persone.
L’appuntamento che
prevede la maggiore con-
centrazione di pubblico è
in programma al Circo
Massimo, dove si esibiran-
no gli acrobati della Fura dels
Baus, per quella location è
stata calcolata un’affluenza
massima di 30 mila persone,
nonostante l’antica pista del-
le bighe in passato abbia ospi-
tato eventi a pagamento con il
doppio degli spettatori.
Niente invece in piazza del
Popolo, ritenuta meno sicura
in caso fosse necessario eva-
La preoccupazione
Quasi mille eventi
da proteggere
tra San Silvestro
e il 1° gennaio
cuarla vista la presenza su un
lato di un cordolo di metallo
soprelevato.
L’ALLERTA nella Capitale è alta
perché negli ultimi anni le cit-
tà europee hanno pagato un
tributo di sangue pesantissi-
mo al terrorismo di matrice
jihadista. Da Parigi a Londra
Presidiatissimo
Niente folle fino a oggi
al tradizionale
mercatino
di piazza Navona
passando per Nizza, Manche-
ster, Bruxelles, Berlino, Stoc-
colma e Barcellona, le grandi
città sono state colpite da at-
tacchi, in alcuni casi ad opera
di kamikaze in altri con ca-
mion lanciati sulla folla come
proiettili, che hanno provoca-
to centinaia di vittime. Roma,
Milano e le altre città italiane,
invece, finora, sono state ri-
sparmiate –anche grazie al la-
voro combinato di intelligen-
ce e vigilanza – ma le inevita- I numeri
bili contromosse messe in
campo per prevenire alcune
tipologie di attentati natural-
mente prevedono divieti e li-
150
mila persone
mitazioni. attese
a Roma
ALLE PATTUGLIE dei militari per gli eventi
dell’operazione “Strade sicu- in cartellone
re”presenti nelle stazioni del- tra 31/12
la metropolitana a partire da e 1° gennaio
fine 2015 con l’inizio del Giu-
bileo, Roma si è abituata subi-
to. Anzi, spesso la loro presen-
za svolge un ruolo di deterren-
30
mila persone
te nei confronti dei borseggia- sarà
tori che popolano le fermate l’affluenza
del centro storico. È negli e- massima
venti di piazza e attorno ai mo- consentita
numenti che alcune restrizio- al Circo
ni diventano più evidenti. Massimo
Per il secondo anno conse- per San
cutivo a Capodanno il Colos- Silvestro
seo, via dei Fori Imperiali,
piazza San Pietro e via del
Corso accoglieranno romani e
turisti come “sorvegliati spe-
5
i presidi
ciali”. Due check-point con dell’esercito
soldati e camionette staziona- in Via del
no sotto all’anfiteatro Flavio Corso
per impedire che qualsiasi
veicolo possa prendere velo-
cità sulla discesa che conduce
al tratto pedonale di via dei
Fori. Stesso assetto lungo via
del Corso, dove cinque presidi
dell’esercito vigilano lungo la
strada cittadina più affollata
dai pedoni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10 » ESTERI | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017

RUSSIA ORDIGNO IN NEGOZIO: 10 FERITI USA W. POST, SUICIDA EREDE DEI GRAHAM
Una bomba è scoppiata all’ingresso del supermer- William Graham, 69 anni, uno degli eredi della di-
cato Perekrestok, nello shopping center Gigant Hall nastia che fondò il Washington Post, è morto sui-
di San Pietroburgo; l’ordigno, che conteneva chiodi cida. Un necrologio è apparso sul giornale della
e bulloni, era stato lasciato nell’area con gli arma- capitale, che nel 2013 è stato venduto a Jeff Bezos.
dietti utili a depositare le borse. L’edificio è stato fat- Graham si è sparato, proprio come il padre Phil -
to evacuare dalla polizia. Il Comitato Investigativo editore per 17 anni del Post - nel 1963; fu la moglie
ha aperto un’indagine per tentato omicidio e sotto- Katharine a guidare il quotidiano che divenne fa-
linea che segue “tutte le piste possibili”. Reuters moso con gli scoop Watergate e Pentagon Papers.

FRANCIA La riforma che verrà Tagli ai sussidi per i “pigri” e quanti rifiuteranno
la formazione oppure “due offerte di lavoro giudicate ragionevoli”

L’incubo dei disoccupati:

finire come Daniel Blake
» LUANA DE MICCO
Parigi

a ieri gli oppositori di

D Emmanuel Macron
consigliano al presi-
dente di andarsi a vede-
re, o rivedere, il film Io, Daniel
Blake di Ken Loach. Che, secon-
do Alexis Courbière, uno degli
“in d om i ti ” della sinistra di
Jean-Luc Melanchon, mostra
bene “tutte le seccature burocra-
tiche” a cui vanno incontro i di-
soccupati.
Nel caso del film Palma d’oro,
si parla di una realtà inglese, dei
guai e delle umiliazioni di un uo-
mo vicino alla pensione che si
batte con i servizi sociali per ot-
tenere dei sussidi statali. Ma, se-
condo l’ex ministra socialista
Aurélie Filippetti, presto la
realtà francese non sarà molto
diversa da quel “sistema all’in-
glese, centralizzato e miserabi-
le” descritto da Loach.
Le linee-guida della riforma,
che sarà al centro dei dibattiti
con i sindacati a gennaio, e ri-
sponde alle attese del Medef, la
Confindustria francese, le ha ri-
velate ieri Le Canard Enchainé.
Stando a una nota interna del mi-
nistero del Lavoro, che il setti-
manale si è procurato, il disoc-
cupato troppo ‘pigro’ in materia
di ricerca di lavoro sarà severa-
mente sanzionato, molto più di
quanto non lo sia già.
IN DETTAGLIO: i sussidi gli saran-
no tagliati del 50% per due mesi
se “non dimostra di cercare atti-
vamente un lavoro, se rifiuta una
formazione o due offerte di lavo-
ro giudicate ragionevoli”. Nel ca-
so di recidiva invece i versamenti
“saranno soppressi per un altro
periodo di due mesi”. Anche gli
iscritti alle liste che però non ri-
cevono alcun assegno statale sa-
ranno più sorvegliati. Un po’ co-
me si fa già in Svezia e Danimar-
che dovrebbero essere sanziona-
ti, con il taglio del 20% dei sussidi
dente, che ha appena compiuto
40 anni, è riuscito a recuperare
IL FILM
DI KEN LOACH
(50% in caso di recidiva), anche i punti di gradimento (suo è il 52%
disoccupati che non si presenta- di opinioni favorevoli, secondo
no agli appuntamenti con il loro l’ultimo sondaggio), dopo il calo
consigliere del collocamento. brusco di consensi dell’estate
scorsa, dovuto alla riforma del
TUTTE MISURE insomma “per Codice del Lavoro, impopolare
punire” chi è già in difficoltà, ha perché fatta passare con la forza,
commentato Benoît Hamon, ex firmando decreti, e perché favo-
socialista, oggi alla testa del mo- risce il precariato e semplifica il
vimento Génération.s. Alla rifor- licenziamento economico. “IO, DANIEL
ma degli ammortizzatori sociali i “Mi aspetto risultati significa- BLAKE”
francesi si stavano già preparan- tivi nel giro di 18 a 24 mesi”, ha Un inglese
do. Costituiva infatti uno dei osservato Macron in un’intervi- disoccupato
punti annunciati dal programma sta al quotidiano spagnolo El alle prese
elettorale di Emmanuel Macron, Mundo, uscita proprio mentre il con la
che implica tra l’al- Canard rivelava il burocrazia
tro anche delle mi- “piano segreto” del per il sussidio
sure, al contrario governo per sanzio-
molto attese, a favo- nare i disoccupati.
re della formazione Reazioni diverse Ma per i sondaggisti,
professionale e per La Sinistra sbraita: i francesi hanno de-
estendere l’accesso ciso di accordare fi-
al sistema sociale “Colpiti i deboli” ducia al loro presi-
anche ai lavoratori Ma gli inoccupati dente. La disoccu-
indipendenti. Ci si pazione è scesa al di
aspettavano anche scendono a 9,4%, sotto del 10% (al
più controlli. A no- sondaggi a favore 9,4%). Gli esperti
vembre si era sapu- prevedono un posi-
to che il Pôle Em- di Macron tivo “effetto Ma-
ploi, nome dell’uffi- cron” sull’economia Uomo
cio di collocamento del Paese. Un son- dell’anno
ca, chi è in cerca di impiego dovrà francese, aveva lanciato una se- daggio Ifop-Fiducial ha rivelato Il presidente
“compilare un rapporto di attivi- rie di verifiche a tappeto tra i di- anche che per un francese su tre Emmanuel
tà mensile”, una sorta di diaro di soccupati in alcune regioni e che è Macron la “personalità del Macron: per
bordo, su cui annotare le azioni il test sarebbe stato generalizza- 2017” e che la sua elezione all’E- un francese
compiute giorno per giorno in vi- to a livello nazionale nel 2018. Ma liseo è l’evento più significativo su tre è la “per-
sta di ottenere un posto. Sempre anche per Macron sarà un nuovo dell’anno che sta per chiudersi. sonalità del
ieri anche Le Monde ha rivelato periodo di test. Il giovane presi- © RIPRODUZIONE RISERVATA 2017” Reuters

IL CASO Argentina Bomba del ’94, Nisman stava per accusare l’ex presidente Kirchner di coprire l’Iran

Il giudice scomodo: non si uccise, fu omicidio

» GIAMPIERO GRAMAGLIA gentina riscopre la protesta stato (disse “per autodifesa”) lato contratti pubblici a van-
dei caceriolazos – i gruppi di la pistola con cui venne poi uc- taggio d’un imprenditore at-
on è stato suicidio: è stato manifestanti che usano le ciso. Una circostanza che sem- tualmente detenuto con l’ac-
N omicidio. Chi abbia am-
mazzato il magistrato argen-
pentole come strumento per
esprimere il dissenso - e vive
bra indicare che Nisman te-
meva per la propria sicurezza
cusa di riciclaggio di fondi il-
leciti; un altro uomo d’affari le-
tino Alberto Nisman, ancora un clima da guerriglia urbana personale. gato ai Kirchner – prima di
nessuno lo sa. Ma chi avesse contro la riforma delle pensio- Cristina, fu presidente suo
un movente per farlo, lo sanno ni promossa dal suo successo- A INIZIO ANNO, l’ex presiden- marito Nestor: una staffetta
tutti: l’ex presidente, e ora se- re Mauricio Macri. te è stata accusata di tradimen- che ricorda le vicende peroni-
natrice, Christina Kirchner e to, in base alle prove raccolte ste – s’è appena costituito (è
il suo clan. La vicenda giudi- IL GIALLO della morte di Ni- da Nisman sul suo ruolo per accusato di frode aggravata ai
ziaria, sfruttata dagli avversa- sman avvelena da tre anni la vi- coprire gli agenti iraniani danni dell’erario); e un suo ex
ri della Kirchner, appare po- ta politica argentina. Il procu- nell’attacco all’Amia, per tute- ministro è agli arresti domici-
liticamente inquinata: la veri- ratore venne trovato morto Avversari L’ex presidente Cristina F. Kirchner e A. Nisman Ansa/Reuters lare i rapporti con l’Iran e ot- liari per la vicenda Nisman.
tà è oggi forse più nel suo apparta- tenere petrolio a prezzo di fa- © RIPRODUZIONE RISERVATA
vicina, ma resta mento di Buenos che la ferita letale non sia stata e oltre 300 feriti, in quello che vore, riferisce Haaretz, quoti-
lontana. Le con- Aires il 19 gen- auto-inflitta, ma che sia stata resta l’atto antisemita più diano israeliano. Un giudice
clusioni dell’in- naio 2015, con un inferta. Alcuni giorni prima cruento di tutti i tempi nel con- ha anche chiesto l’a r re s t o
chiesta del giudi- Tesi israeliana colpo di pistola della morte, il procuratore Ni- tinente americano. dell’attuale senatrice. Perché
ce federale Ju- Il giornale calibro 22 alla te- sman aveva presentato un atto Dopo tre anni di indagini, la il provvedimento possa scat-
lián Ercolini, sta: il corpo stava d’accusa contro l’allora presi- morte di Nisman resta tuttavia tare, è però necessario che,
contenute in un Haaretz: Buenos in una pozza di dente Cristina Kirchner – sa- misteriosa: le circostanze prima, il Congresso le tolga
d o c u m e n t o d i Aires voleva sangue, l’arma e- rebbe rimasta in carica fino al dell’omicidio, gli autori, i man- con un voto l’immunità parla-
656 pagine, ag- ra lì accanto ma dicembre 2015 - e altri funzio- danti, nulla è definito. Ercolini mentare. Per l’ex presidente, i
gravano indubi- il petrolio non era sporca. nari per aver insabbiato il ruo- ha incriminato Diego Lago- guai, di questi tempi, si succe-
tabilmente la po- di Teheran Ercolini ritiene lo dell’Iran nell’attentato del marsino, ex collaboratore del dono: un procuratore vuole
sizione dell’ex di avere raccolto 1994 contro un centro ebraico procuratore, di complicità processarla per frode ai danni
presidente, pro- a prezzi di favore prove sufficienti di Buenos Aires, l’Amia: una nell’omicidio: Lagomarsino dello Stato e associazione ille-
prio mentre l’Ar- per concludere bomba esplose e fece 85 morti ha riconosciuto di avergli pre- cita, perché avrebbe manipo-
Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | ESTERI » 11
FRANCIA SORELLA RIM TORNATA IN EUROPA NORD COREA IL SOLDATO ALL’ANTRACE
Meriem Rehaily, 22 anni, alias “Sorella Rim”, pado- Un disertore dell’esercito, fuggito a sud, avrebbe
vana legata all’Isis, potrebbe essere rientrata in nel sangue gli anticorpi per l’antrace. Secondo alcu-
Francia per diventare kamikaze. La notizia è stata ne fonti, un segnale che il regime di Kim Jong-un sta
diffusa dal giornale Al Ahdath Al Maghribia che cita tentando di sviluppare armi batteriologiche. La
fonti dell’intelligence europea. Data per morta a presenza di anticorpi potrebbe significare che il mi-
Raqqa, la ragazza sarebbe invece sfuggita alle mi- litare è stato esposto al batterio oppure vaccinato
lizie curde: due settimane fa è stata condannata a 4 contro lo stesso. La Corea del Sud non ha ancora
anni per terrorismo dal Tribunale di Venezia. messo a punto un vaccino contro l’antrace. LaPresse

PACE FASULLA Mosca dice: “Guerra finita”, ma imputa agli Usa

di sostenere Daesh. Assedio di Ghouta: 370 mila civili in trappola

Altro che tombola, in Siria

è di moda il doppio gioco
» PIERFRANCESCO CURZI Washington ritiene un sito popolo, punta solo ad assumere
temporaneo organizzato per una posizione di leaderhisp
osca annuncia il ri- addestrare le forze alleate im- strategica”. La guerra non è fi-

M tiro delle truppe

dalla Siria, ma poi
partecipa ai raid su
Idlib e all'assedio di Ghouta,
periferia orientale di Damasco;
pegnate proprio contro Daesh.
Zona altamente strategica, a
400 chilometri da Deir Ezzor,
città a lungo nelle mani dell'Isis,
e a circa la metà da Bukamal, lo-
nita. A Ghouta almeno 370 mila
persone sono intrappolate in
quello che si sta trasformando
nell'ennesimo assedio siriano.

Washington allarga i gomiti
per farsi spazio nello scacchie-
re mediorientale, sostiene le
forze curde del Syrian Demo-
cratic Forces (SDF) a nord-est
e sotto traccia addestra jihadi-
sti anti-Assad, secondo l’accu-
sa del Cremlino.
Fra doppio gioco e guerra a-
perta, russi e americani lavora-
no in Siria per spartirsi la torta
e confondono le acque accu-
sandosi a vicenda.
NON HA USATO mezzi termini il
Capo di Stato Maggiore russo, il
generale Valery Gerasimov:
“Gli Stati Uniti addestrano ex
combattenti del Califfato per
destabilizzare la Siria. La base
di Tanf è illegale ed è diventata
un 'buco nero' dove i miliziani
operano senza ostacoli” ha det-
to l’alto ufficiale riferendosi alla
base di Tanf Jnoubi, al confine
con Iraq e Giordania. Base che
calità al confine con la gemella
Strage ricorrente
La zona a est di Damasco
il 21 agosto 2013 fu colpita
da un attacco con bombe
al Sarin: 1.500 morti
irachena Qaim, principale via di
passaggio per le forze del Calif-
fo. Giochi di ruolo: “Stati Uniti e
Russia si accusano a vicenda e
contribuiscono alla disgrega-
zione della Siria - sostiene Rami
Adham, rifugiato siriano scap-
pato in Finlandia nel 2012 - Mo-
sca ha sulla coscienza decine di
migliaia di morti, non la perdo-
neremo mai. Tra Obama e
Trump non è cambiato molto.
L'amministrazione americana
non ha a cuore le sorti del nostro
LE FORZE LEALISTE del regime
hanno stretto in una morsa l'a-
rea orientale della capitale si- Fra le mace-
riana dove, fino a ieri, non usci- rie Vita ordi-
va o entrava uno spillo. Proprio Washington naria di una
nella notte tra martedì e ieri so- addestra ex famiglia bloc-
no partite le operazioni di tra- jihadisti: cata dai com-
sferimento dei civili feriti o in la base battimenti a
gravi condizioni dalla Ghouta di Tanf è Est Ghouta. In
orientale ad alcuni ospedali
illegale, un
basso, soldati
della capitale. dell’esercito
A renderlo noto via Twitter è ‘buco nero’ siriano fedeli
stato il Comitato Internaziona- dove i ad Assad
le della Croce Rossa che ha se- miliziani Ansa/LaPresse
gnalato numerosi casi di mal- operano
nutrizione. I primi quattro tra- senza
sferimenti, tre dei quali erano ostacoli stano sempre civili inermi. masco rispetto a quanto acca-
bambini, hanno superato il L'assedio di Ghouta dura da duto tra il 2012 e il 2016 nei due
blocco nella notte, entro i pros- VALERY cinque anni e ha conosciuto fasi centri montani di Madaya e Za-
simi giorni toccherà ad altri pa- GERASIMOV di forte intensità. In particolare badani, al confine siro-libane-
zienti. Come accaduto a Raqqa il 21 agosto 2013, quando diversi se. Quell'assedio mostrò l'orro-
e Aleppo, l'esercito di Assad dà missili contenenti gas Sarin so- re al mondo, rievocando i fan-
ufficialmente la caccia ai ribelli no caduti sulle abitazioni pro- tasmi dell'Olocausto e dei cam-
nelle ultime roccaforti dell'op- vocando almeno 1.500 morti. pi serbi del nord della Bosnia
posizione. In mezzo agli estre- Ghouta rappresenta una strate- nel 1992.
misti e ai criminali, tuttavia, re- gia fotocopia del regime di Da- © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STORIA Stati Uniti La giornalista, l’attrice, il politico: vite stravolte dopo essere finiti nella lista nera

Trump, Twitter e l’arma di distrazione di massa

ensate come vi sentite sura è raddoppiata. adesso pensa che io faccia par-
P quando qualcuno com- Sui social, @r ea lD on al-
menta in modo acido un vo- dTrump dà la baia a @Ponti-
Nemici di
The Donald
L’attrice Ka-
te dell’Isis”.
Nessuno lo pensa di Alan
stro post su Facebook o repli- fex, che, nelle sue varie versio- thy Griffin, la Dershowitz, principe del foro
ca in modo aggressivo a un vo- ni linguistiche, latino com- giornalista ebreo e già icona liberal, do-
stro tweet. E pensate adesso preso, gli sta dietro di pochi Mika Brzezin- cente di legge ad Harvard, che
come vi sentireste se la critica milioni di followers. E non fa ski e il demo- s’è guadagnato inattesi tweet
sgarbata vi venisse da un ad- sconti a nessuno, alleati e av- cratico John elogiativi del presidente con i
dicteddi Twitter che ha 45 mi- versari, amici e nemici. In Podesta Ansa suoi interventi sul Russiagate.
l i o n i d i f o l l o- campagna, aveva Il mondo gli è crollato addos-
wers: sulle prime gioco facile con so: “I miei amici non m’invita-
euforici, perché Hillary Clinton, no più a cena. E sono d’imba-
avreste un’i m- che non ha fluidi- razzo alla famiglia”. Senza
p e n n a t a d e l l e Tempesta social tà nei tweet, e con nulla in cambio: “La Corte Su-
n o t i f i c h e ; p o i A Kathy Griffin i rivali per la no- prema? A 79 anni, sono troppo
sommersi da un mination repub- vecchio” . Nel suo studio, po-
cumulo d’insulti non offrono blicana. Dalla trà sempre affiggere, accanto
beceri e/o soli- copioni; il giurista Casa Bianca, ha due dell’Fbi, Andrew McCa- invece, s’è lasciato sorprende- mal riuscito, replicò con un ri- ai suoi attestati, una riprodu-
darietà pelose (a ingaggiato duelli be, dopo avere ‘massacrato’ il re, e talora travolgere, dai t- ferimento alle ‘mani piccole’ zione dei tweet di Trump.
nessuno gli im- Alan Dershowitz senza quartiere suo ex capo James Comey-. weet di Trump. Politico rac- (un dato fisico che Trump mal G.G.
porta nulla di voi: isolato per i suoi con il nord-co- conta della giornalista Mika accetta). © RIPRODUZIONE RISERVATA
chi vi difende reano Kim, che lo MA QUELLA è tutta gente av- Brzezinski, figlia di Zbigniew,
vuole attaccare il pareri pro tycoon sfida in tracotan- vezza ai giochi della politica e che fu consigliere per la sicu- È ANDATA PEGGIO a Kathy
‘mogul’). Politi- za, ma anche con del potere. Nella lista di Poli- rezza nazionale di Jimmy Griffin, attrice, che, per pub-
co, il sito che det- Theresa May, t ic o , ci sono l’ex capo dello Carter: conduttrice televisiva blicizzare un lavoro teatrale
ta oggi la cadenza dell’infor- premier britannica un po’ staff della Casa Bianca di Bill ben accetta al presidente, in- con Perseo che brandisce la
mazione politica negli Stati sconcertata dalla brutale roz- Clinton e della campagna di sieme al suo partner sul lavoro testa della Medusa, si fece fo-
Uniti, s’è chiesto che ne è stato zezza del cugino yankee; e ha Hillary, John Podesta, capace e nella vita Joe Scarborough, tografare brandendo una ma-
di cinque bersagli dei tweet bersagliato un sacco di repub- di tenere botta al presidente in finì di colpo sulla lista dei ‘cat- schera di Trump sanguino-
virulenti del ‘twittatore in ca- blicani riottosi alla sua linea – uno scambio di tweet su Rus- tivi’e si beccò tweet rancorosi, lenta: trovata certo discutibi-
p o ’ d e l l ’ U n i o n e D o n a l d i senatori John McCain e Mit- siagate e dintorni, e la senatri- che ebbero l’effetto di depri- le, quanto a buon gusto, ma
Trump: bulimico ed efficace, ch McConnell sono passati ce junior dello Stato di New merla personalmente, ma di che, di tweet in tweet dei
fin quando il limite è stato di dalla polvere agli altari – e di York Kirsten Gillibrand, che esaltare l’audience del suo Trump e dei loro sodali, è co-
140 caratteri; meno graffiante funzionari poco flessibili: a- cercò di trovare conforto nel- programma. Lei, punta sul stata a Kathy il lavoro e ogni
e più verboso, quando la mi- desso ce l’ha con il numero lo studio della Bibbia. C’è chi, personale di un lift facciale ulteriore scrittura: “La gente
 P G
12 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017

iazza rande Inviate le vostre lettere (massimo 1.200 caratteri) a: il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 - lettere@ilfattoquotidiano.it

Gualtiero Marchesi, Salvo poi rimettersi tutti in ginoc-

pioniere di una nuova cucina LO DICO AL FATTO chio in adorazione di un bambino di
La ristorazione perde con Gualtiero genitori senza fissa dimora.
Marchesi il pioniere di un nuovo
percorso della cucina italiana, che
Non solo Etruria Quei parlamentari MASSIMO MARNETTO

alla storica qualità della materia pri- Ai nuovi politici italiani

ma ha saputo aggiungere la genialità
della proposta, rinnovando tecni-
che di preparazione, modalità di e-
laborazione e presentazione delle
ricette, investendo sul servizio e sul-
l'attenzione al cliente. Ha cioè inno-
vato il modo di intendere la cucina
italiana, raccogliendo ed adattando
le novità internazionali, soprattutto
quelle della Nouvelle Cuisine, ri-
scontrando le nuove aspettative e
curiosità gastronomiche della clien-
tela, trasformando in un'esperienza
emozionale la sua offerta, attenta a
tutti i particolari. Ha investito molto
anche sulle persone, in particolare
quelle dei suoi collaboratori, antici-
pando attenzioni sugli aspetti for-
mativi e motivazionali, trasforman-
do rapporti di lavoro in Master di al-
ta cucina, sfornando a raffica pro-
fessionisti che oggi rappresentano
l'eccellenza della nostra cucina, sti-
mati ed apprezzati in tutto il mondo.
In tanti devono tanto a Gualtiero
Marchesi, anche per la sua vena,
spesso e volutamente anche polemi-
ca e critica, capace però di sviluppa-
re costruttivamente un circolo vir-
tuoso, sul quale oggi si consolida
l'immagine e la reputazione della
grande cucina italiana, passepar-
tout dei prodotti della nostra filiera
alimentare. Gualtiero Marchesi ha
sempre dato importanza anche al
mondo associativo, condividendo
molte iniziative della Fipe, non per-
dendo mai occasione per ribadire i
fondamentali della buona cucina, il
ruolo della Scuola, insegnando il
grande amore per il suo mestiere,
con l'etica del lavoro e il sacrificio e
la passione che richiede. Con la ri-
conoscenza, Gualtiero Marchesi
merita il rispetto dovuto ai grandi
artefici del lavoro, ed è intenzione
della Federazione dei Pubblici E-
sercizi Italiani di dedicare nel 2018
un grande evento che ne continui
l'opera e tenga viva la memoria del
Maestro.
LINO ENRICO STOPPANI
PRES. FEDERAZIONE PUBBLICI ESERCIZI
che non vogliono rappresentare tutti manca una cultura di fondo
Quello che sconcerta della attuale
classe dirigente politica italiana, in
ASCOLTANDO LE SCUSE addotte dai Renzian-Boschiani sul vista delle prossime elezioni poli-
caso Etruria, una in particolare mi ha colpito. La scusa a cui tiche, è la loro autoreferenzialità
faccio riferimento è quella addotta in primis da Matteo Ren- priva di background. I potenti di
zi e Matteo Orfini (ma non solo) sulla “mera e semplice” turno, necessitano ovviamente di
difesa del proprio territorio, svolta da Maria Elena Boschi sodali e della loro acquiescenza,
con il suo interessamento su Banca Etruria. Ma utilizzando contiguità e ubbidienza.
questa argomentazione hanno messo in evidenza come la Due o tre anni di militanza oscura
Boschi, in quanto membro del governo e soprattutto par- presso un ufficio di partito per al-
lamentare della Repubblica Italiana, avrebbe dovuto “rap- cuni, in un sindacato, una coop o in
presentare la Nazione ed esercitare le sue funzioni senza un meet-up per altri, poi o la coop-
vincolo di mandato”, come recita l'art. 67 della Costituzio- tazione del potente, o poche centi-
ne, non rappresentando quindi gli interessi del luogo di e- naia di voti on line li hanno catapul-
lezione o di appartenenza, ma quello della totalità dei cit- tati agli onori delle cronache, deci-
tadini, dovendo perseguire non il bene locale ma quello ge- sori dei nostri destini su questioni
nerale della nazione. cruciali con professionalità, espe-
ENRICO SCARDIGLI, STUDENTE DI GIURISPRUDENZA rienze e conoscenze a volte davve-
ro imbarazzanti.
CARO ENRICO, osservazione più che giusta. Invece che Non c’è solo Arezzo Protesta di risparmiatori nel 2016 Ansa Di fronte ai trascorsi e ai curricu-
commentare l’ovvio - cioè i fragili argomenti che i ren- lum politici e culturali di Moro,
ziani usano per cercare di presentare come legittime le dall’essere stati scelti da un partito sulla base di un pro- Pertini, Spadolini, Berlinguer, lun-
ingerenze della Boschi sulle banche - guardiamo il te- gramma. Peccato che questo avvenga proprio nella fa- ghi anni e densi di battaglie, studi e
ma di fondo. Non si tratta solo di ignoranza, ma di una se storica in cui la militanza nei partiti è in drastico calo di impegno, ci ritroviamo persone
generale crisi di fiducia nel meccanismo della delega. (solo 37.000 voti alle primarie on line che hanno in- trentenni che magari hanno fatto lo
La stessa confusione su chi rappresenta chi era alla ba- dicato Luigi Di Maio come candidato premier). Se nes- steward in uno stadio, l’archeologo
se del pasticcio della riforma costituzionale bocciata suno ha più chiaro in cosa consista la delega, le deci- mancato, la copiatrice di tesi in una
nel 2016: un Senato di amministratori locali che non si sioni prese dai delegati saranno sempre meno legittime qualche università, la pasionaria in
capiva bene se avrebbero dovuto fare gli interessi del e tollerate. I renziani non conoscono la Costituzione, un neo partito, la valletta in tv, e si
proprio territorio, garantire il rispetto delle autono- ma ci ricordano un tema reale e trasversale tra i partiti: trovano a sfiorare il premierato vo-
mie di tutti i territori dallo Stato centrale oppure per- i rappresentanti eletti hanno bisogno di una nuova fon- tati da elettori disorientati e disin-
seguire gli interessi generali del Paese alla stregua dei te di legittimità ora che la “Repubblica dei partiti” non formati, e che non sanno più dove
deputati. Anche la linea dei Cinque Stelle sul tema è c’è più. Altrimenti saranno soltanto percepiti come u- sbattere la testa.
indicativa: il Movimento chiede il vincolo di mandato, na cricca di nominati da un leader di corrente, sempre ENRICO COSTANTINI
nel presupposto che la legittimità dei parlamentari in bilico tra vincoli di fedeltà e opportunismo.
non derivi dalla loro appartenenza all’istituzione ma STEFANO FELTRI La vera missione di Renzi:
distruggere il Pd
Facciamo fantapolitica. Una chia-
ve di lettura della politica renziana
Fallimento dello Ius Soli: Che ci invada, che sciupi la razza e tasse, non chi organizza meglio lo può essere la deliberata volontà di
la colpa è della società civile le miss Italia, rubi lavoro. E altre Stato. Ed è proprio la mala gestione distruggere il Pd: quasi ogni prov-
Per il fallimento dello Ius soli, la ve- fesserie. E il partito, anche quello dell'accoglienza (per scarsi fondi e vedimento concorre infatti a divi-
rità è che la società civile è in gran più non-partito come i 5 Stelle o il organizzazione) che ha esasperato dere, screditare, disarticolare
parte incivile. sedicente di sinistra come il PD, ve- chi oggi non vede più differenze tra dall’interno la storica formazione
La xenofobia nasce dal basso e i par- de i sondaggi e si adegua. i nuovi italiani e i migranti, li con- politica. Ricordate ora la misterio-
titi non fanno altro che assecondar- Se la gente confonde la cittadinanza fonde, ha paura e chiede chiusura sa quanto vituperata visita ad Ar-
la, accantonando una legge giusta, di chi è vissuto qui fin da bambino per tutti. Forse quest’anno i Re Ma- core di Renzi sindaco?
ma che brucia consenso. con quella di chi arriva, si prendono gi verranno bastonati e cacciati dai La mia ipotesi fantastica è: non sia
Siamo noi che non vogliamo ricono- più voti a cavalcare l’errore che a pastorelli. Pure la venditrice di fo- stato questo il segreto mandato
scere la cittadinanza a chi è come svelarlo. cacce appoggerà il cesto e gestico- della vecchia volpe al giovane po-
noi, perché pensiamo che sia co- Questi politici ce li meritiamo, per- lando urlerà agli uomini sui cam- litico in brillante ascesa?
munque diverso da noi. ché votiamo chi ci fa pagare meno melli: tornatevene a casa vostra! VINCENZO ORSINI

PROGRAMMITV

06.00 RaiNews 07:10 Le avventure di Zarafa 06.00 Rai - News24 06:40 Tg4 06.00 Prima pagina tg5 07:25 TGCOM 06.00 Meteo 17:10 Star Trek
06:45 UnoMattina 08:25 I fantastici cinque 06:30 Rassegna stampa 07:00 Media shopping 07:55 Traffico 08:20 Super Bunny in orbita! 06:05 Traffico 19:20 Ghosthunters
07:00 Tg1 10:00 TG2 07:00 TGR 07:30 Psych 07:59 Tg5 10:20 Dc’s legends 06:10 Oroscopo 21:00 Sky Cine News
10:00 Storie italiane 11:00 The Millers 08:00 Zorro 09:30 Carabinieri 08:46 Il mio amico Babbo of tomorrow 07:00 Omnibus News 21:15 The Program
11:05 Buono a sapersi 11:20 Un ciclone in convento 08:50 Io Semiramide 10:40 Ricette all’italiana Natale 2 12:05 Cotto e mangiato 07:30 Tg La7 23:05 Il ponte delle spie
11:50 La prova del cuoco 13:00 TG2 Giorno 10:35 Charlie 11:30 Tg4 10:57 Tg5 12:25 Studio aperto 07:55 Meteo
01:30 Una notte al Museo 2:
13:30 Tg1 14:00 Detto Fatto Xmas 12:00 Tg3 12:00 The Mentalist 11:00 Forum 13:00 Sport mediasetT 08:00 Omnibus La7 (live) La fuga
14:00 Zero e Lode 16:45 The Good Witch 12:25 Colpo di scena 13:00 La signora in giallo 13:00 Tg5 13:45 I Simpson 09:40 Coffee Break (live)
15:10 La vita in diretta 13:00 Caro Marziano 14:00 Lo sportello di Forum 13:41 Una vita 14:36 Un semplice desiderio - 11:00 L'aria che tira (live) 03:15 Hitman: Agent 47
18:15 Tg2 04:55 Matrimonio al sud
16:30 Tg1 13:15 Passato e presente 15:30 I viaggi di 14:45 Quello che nascondono 1 parte 13:30 Tg La7
18:50 Ho sognato l'amore
16:50 La vita in diretta 14:00 TG Regione Donnavventura i tuoi occhi 15:33 TGCOM 14:00 Tg La7 Cronache
20:30 Tg2 Tg3 Il segreto 15:39 Un semplice desiderio - Tagada' (live)
18:45 L'eredita' 14:20 16:19 Ben Hur 15:31 14:20
20:00 Tg1 21:05 LOL :-) 15:15 Il commissario Rex 1 18:55 Tg4 16:31 Il regalo più bello 2 parte 16:15 The District
21:20 La carica dei 101 19:15 The Night Manager
20:30 Soliti Ignoti - Il ritorno 16:00 Aspettando Geo 19:50 Tempesta d’amore - 1 parte 16:30 La banda dei coccodrilli 18:00 L'ispettore Barnaby 20:15 The Night Manager
21:25 La notte di Vasco 23:10 La carica dei 102 17:10 Geo 21:15 Tango e cash - 1 parte 17:25 TGCOM indaga 20:00 Tg La7
00:10 Nella memoria di 00:50 Speciale 90 Minuto 19:00 Tg3 21:58 TGCOM 17:29 Il regalo più bello 18:25 Make your wish 20:35 Otto e mezzo 21:15 I pilastri della Terra
Giovanni Paolo II Serie B 19:30 TG Regione 22:04 Tamgo e cash - 2 parte - 2 parte 18:30 Studio aperto 21:10 Piazzapulita (live) 23:10 Gomorra - La serie
01:20 TG1 Notte 01:35 Appuntamento 20:00 Blob 23:32 Quel treno per Yuma 18:45 The wall 19:00 Giù in 60 secondi 00:50 Tg La7 00:50 The Deuce
01:55 Sottovoce al cinema 20:20 La strada senza tasse - 1 parte 20:00 Tg5 19:35 C.S.I. Miami 01:00 Otto e mezzo 02:50 Riviera
02:20 Una Notte con 01:40 Splice 20:40 Un posto al sole 00:30 TGCOM 20:40 Striscia la notizia 20:30 C.S.I. 01:40 Star Trek
03:15 Doctor's Diary 04:30 Franklin and Bash
il Cinema Europeo 21:15 La Grande Storia 00:36 Quel treno per Yuma 21:14 Le tre rose di Eva 21:20 Colorado 03:20 L'aria che tira
02:25 L'eroe 05:30 TG2 Eat Parade 23:15 Tutta colpa della Brexit - 2 parte 23:36 Adele live in London 00:10 Upgrade 05:15 Tagada' 05:00 Silicon Valley
Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
GLI ELETTI ILLEGITTIMI
NON CAMBINO LA CARTA
ra le pochissime stelle
T
polari capaci di orien-
tare i cittadini in occa-
sione delle elezioni di
marzo brilla, luminosa,
quella della Costituzione promul-
gata settanta anni fa e ancora assai
più giovane e vitale di qualunque
forza politica oggi all’orizzonte. È
questo il sentimento di quella co-
spicua parte del ‘popolo del 4 di-
cembre’ che oggi si chiede se an-
dare a votare alle politiche, e – se sì
– a chi dare il proprio voto.
Cittadini che, prima ancora, si
domandano se nella prossima le-
gislatura, breve o lunga che sia, do-
vranno trovarsi di nuovo a difen-
dere la Costituzione.
FANTAPOLITICA? All’ultima Leo-
polda Matteo Renzi ha parlato del
referendum in questi termini: “Ab-
biamo perso quella sfida, ma la ri-
farei domani mattina perché era
giusta”. E solo ieri l’astro nascente
di Carlo Calenda ha sentenziato
sulla necessità di affi-
dare ad una Assemblea
Costituente (!) il com-
pito di fare ciò che Bo-
schi e Renzi non sono
riusciti a portare a com-
pimento.
Un’iperbole, un mo-
do di dire: o qualcosa di
più? Sappiamo bene
che l’idea di cambiare la
Costituzione in senso
‘esecutivista’ e tenden-
zialmente autoritario è
vecchia quanto la Co-
stituzione stessa. E se
nel prossimo Parla-
mento non riuscirà a
formarsi una maggio-
ranza, si creeranno le
condizioni ideali per
a democrazia è a ri-
L schio. L’allarme è dato
dai saluti romani sem-
pre più frequenti nelle
piazze, dallo sventolio
di bandiere con la svastica, dai
souvenir del Duce venduti nei
negozi e soprattutto dalla assi-
dua presenza in tv dei fascisti del
terzo millennio di Casapound e
del leader di Forza Nuova Rober-
to Fiore, considerati ormai nor-
mali politici. La discesa in campo
di B., la Lega non solo di Bossi ma
anche del camerata Borghezio, la
presenza nei governi di cen-
tro-destra di ex del Msi, hanno
sdoganato ciò che avrebbe dovu-
to appartenere solo alla Storia.
L’8 SETTEMBRE 2008 il ministro
della Difesa La Russa, durante la
manifestazione a Porta San Paolo
in ricordo della liberazione di Ro-
ma da parte degli alleati, ebbe la
faccia tosta di chiedere di onorare
i martiri della Repubblica di Salò
al pari dei caduti della Resistenza.
Un altro ministro, sempre del go-
verno di B., Letizia Moratti, in
corsa per la poltrona di sindaco di
Milano, prima accompagnò alla
manifestazione del 25 aprile, nel-
la città medaglia d’oro al valor mi-
litare, l’anziano padre in carroz-
zella, partigiano e deportato a Da-
chau, poi il giorno dopo presentò
la lista della coalizione in cui vi e-
rano anche i partiti fascisti. I po-
pulismi usati come atti di protesta
su e giù per l’Europa hanno reso il
» TOMASO MONTANARI*
chi vorrà riprovare ad inalberare la
bandiera equivoca della ‘governa-
bilità’, additando nel parlamenta-
rismo della Costituzione la causa
di tutti i mali. Se aggiungiamo a
questo dato di lunga durata l’intra-
montabile funzione delle riforme
costituzionali come arma di distra-
zione di massa (utilissima a disto-
gliere l’attenzione collettiva da po-
vertà, disoccupazione, erosione
dei diritti, corruzione politica…)
non si può escludere che un nuovo
Nazareno nasca proprio su un nuo-
vo accordo per l’ennesimo stravol-
gimento della Carta. Cosa possono
fare, oggi, quei cittadini del No, per
provare a scongiurare una simile e-
ventualità? E cosa possono fare le
associazioni come Libertà e Giu-
stizia, che non intendono dare in-
dicazioni di voto, ma vogliono al-
meno provare a costruire una bus-
sola che serva ad orientarsi?
CONTRO I FASCISMI
RESTA LA LEZIONE
DI DON GALLO
» LORIS MAZZETTI
passato sempre più presente an-
che nella politica italiana: il nove
per cento di Casapoud ad Ostia lo
dimostra. Qualche giorno fa la Di-
gos ha fatto irruzione nella sede di
ALLARME DEMOCRAZIA
Il sacerdote non ha mai
minimizzato. Anzi, riteneva
i giovani di oggi a rischio
per la mancanza
di una adeguata educazione
Do.Ra, la comunità che ogni anno
festeggia la nascita di Adolf Hi-
tler, i cui militanti piantano croci
e portano rune naziste sul monte
San Martino in ricordo delle SS,
oltre al materiale di propaganda
nazista sono state trovate parec-
chie armi. Finalmente verrà ap-
plicato il reato penale di apologia
di fascismo. Quei simboli e quelle
Possiamo e dobbiamo chiedere
ora a tutti i partiti un solenne ed e-
splicito impegno a non cambiare la
Costituzione, nella prossima legi-
slatura. Mi pare già di sentire i mot-
teggi sulla intangibilità della ‘Co-
stituzione più bella del mondo’(un
epiteto stucchevole, coniato da
chi, all’ultimo momento, saltò sul
carro del Sì). Ebbene, non è così:
nessuno pensa che la Costituzione
sia immutabile, e una grandissima
parte di coloro che (da sinistra)
hanno votato No, concorda, per e-
sempio, sull’urgenza di togliere
dall’articolo 81 l’aberrazione del
pareggio di bilancio imposto dal
governo Monti e votato dal Pd di
Bersani (2012).
Ma anche una de-riforma ur-
gente come questa (senza la quale
non solo la prima parte, ma anche
gli stessi principi fondamentali
della Carta, diventano solo una e-
nunciazione poetica)
non potrà avvenire
nella prossima legisla-
tura: per la stessa ra-
gione per cui si deve
chiedere un impegno
preventivo a non met-
tere le mani sul testo
costituzionale. Quella
ragione è che il prossi-
mo Parlamento sarà e-
letto con una legge in-
costituzionale.
Naturalmente, do-
vrà essere la Corte Co-
stituzionale a dire se il
fatto che il Rosatellum
renda i voti non liberi e
non eguali basti o no a
renderlo formalmente
incostituzionale. Tut-
azioni hanno alle spalle i milioni
di morti della seconda guerra
mondiale, le leggi razziali del ’38,
le stragi nazifasciste, i treni pieni
di ebrei, zingari, omosessuali,
soldati che non
andarono a Salò,
partigiani, antifa-
scisti, in viaggio
verso i campi di
concentramento
tedeschi, la Shoah
per sei milioni di
ebrei di cui uno e
mezzo di bambi-
ni, tutti “p a ss at i
per il camino”.
Dopo la vicenda
dello stadio di
Marzabotto, in cui un ragazzotto,
esaltato e ignorante, che per fe-
steggiare un gol ha inneggiato alla
Repubblica sociale, e dopo la vi-
cenda di Como, nel Centro Senza
Frontiere, con l’irruzione e le mi-
nacce di un pugno di naziskin, il
cui capo è un pregiudicato con-
dannato a oltre sei anni per ten-
tato omicidio, finalmente è nata
tavia, molti insigni costituzionali-
sti si sono già pronunciati in questo
senso (tra loro Gustavo Zagrebel-
sky, su questo giornale): e l’immo-
ralità e la truffaldinità di questa
legge elettorale sono incontestabi-
li. Il fatto che l’attuale Parlamento,
illegittimo, abbia approvato una ri-
forma costituzionale è stato defini-
to, dallo stesso Zagrebelsky, un
“furto di democrazia”. Ecco, noi
chiediamo ai futuri parlamentari
di impegnarsi a tenere giù le mani
dalla democrazia.
CERTO, SE ANCHE la Corte dichia-
rerà il Rosatellum incostituziona-
le, lo farà scrivendo che il principio
di continuità dello Stato impone
che il Parlamento illegittimamen-
te eletto rimanga in carica: e “qui
soltanto – scriveva Carlo Levi
nell’Orologio, 1947-49 –poteva sal-
tare fuori la bella teoria della con-
tinuità dello Stato. Un continuità
che vuol dire immobilità, o peggio
ritorno indietro …Che vuol poi dire
semplicemente poter restare sem-
pre seduti sulla medesima seggio-
la”. Ecco, ai partiti che chiedono il
nostro voto noi chiediamo, a nostra
volta, questo impegno: l’impegno
formale a ricordarsi della propria
illegittima elezione attraverso una
legge elettorale indegna, e dunque
l’impegno –che è poi davvero il mi-
nimo – a non votare, e anzi a com-
battere, qualsiasi tentativo di cam-
biare la Costituzione.
Ci aspettiamo una risposta chia-
ra, esplicita, pubblica: in primo
luogo dal Movimento 5 Stelle e da
Liberi e uguali, che hanno manife-
stato vigorosamente contro il Ro-
satellum. Ma anche i silenzi saran-
no assai utili: per capire chi votare,
a marzo. Anzi: chi non votare.
*Presidente di Libertà e Giustizia
una certa attenzione da parte dei
media e dei partiti che va al di là
della semplice cronaca. L’indiffe-
renza nei confronti della gravità e
della pericolosità di tutti questi
atti è il vero male, che don Andrea
Gallo, prete, partigiano, antifa-
scista e pacifista, denunciava co-
me l’ottavo vizio capitale, da par-
te della politica, della magistratu-
ra, dei cittadini, che il più delle
volte hanno considerato il ritorno
al nazifascismo semplicemente
come un rigurgito di nostalgia.
PER IL DON, che ci ha lasciato
quattro anni fa, quei fatti rappre-
sentavano un allarme per la de-
mocrazia, ritenendo i giovani i
più a rischio a causa della man-
canza di una adeguata educazio-
ne da parte sia della famiglia che
della scuola. Raccontava che il fa-
scismo non porta valori ma vio-
lenza. Poi aggiungeva che non era
sufficiente fare l’elenco dei fatti
ma era necessario entrare anima
e corpo nella verità: l’importanza
di capire perché essi erano acca-
duti. “Non basta indicare il male
perché esso non venga compiu-
to”, diceva sempre. Don Gallo sa-
peva parlare ai giovani del bene e
del male usando un linguaggio
non pedagogico ma dato dall’e-
sempio di una vita passata sul
marciapiede portando la parola
dell’accoglienza. Cultura e Costi-
tuzione sono gli anticorpi per di-
fendere la democrazia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PIAZZA GRANDE » 13
FATTI DI VITA
Sogno o son desto:
Calenda propone
una Costituente
» SILVIA TRUZZI
ono momenti complicati: mezza Italia
S è a letto con l’influenza, l’altra mezza
sta cercando di riaversi dagli eccessi
culinari. In molti però ieri mattina devono
aver fatto un salto sulla sedia, chi penten-
dosi di aver esagerato con gli
alcolici, chi pensando a ef-
fetti collaterali particolar-
mente violenti degli anti-
piretici: allucinazioni da
tachipirina (o “tacaipiri-
nh a”, a seconda). Tanto
diffuso sgomento, dopo due
giorni di astinenza dai quoti-
diani, è stato causato da un’intervista del
ministro Carlo Calenda al Corriere della Se-
ra. Come è noto, in questo periodo assistia-
mo (non senza una certa pena), agli sgoc-
cioli della legislatura dei voltagabbana; con-
temporaneamente ricorre il settantesimo
della Costituzione. Da settimane sui gior-
nali si celebra la povera vecchia signora, così
saggia eppure vittima di attacchi seriali ne-
gli ultimi decenni. L’ultimo, un anno fa, con
la riforma Renzi-Boschi che, su mandato di
Giorgio Napolitano, stravolgeva un terzo
della Carta. Tentativo fallito grazie alla
provvidenziale presenza di spirito di circa
20 milioni di italiani che hanno inequivo-
cabilmente detto no. Eppure il ministro del-
lo Sviluppo economico non si capacita. Sen-
tite con che toni: “Abbiamo perso la sfida
della costruzione di un sistema più forte ed
efficiente. Ritengo questo nodo fondamen-
tale in uno scenario internazionale pieno di
incertezze. La sicurezza nazionale viene
messa a rischio da un sistema che rallenta
l’implementazione delle decisioni (ma co-
me parlano? ndr), favorisce il prosperare di
particolarismi e ci trasforma nella Repub-
blica dei ricorsi al Tar e dei feudi locali. La
prossima legislatura dovrà avere al centro
questo tema, diventato tabù dopo il referen-
dum. Forse la strada giusta, per aumentare
il coinvolgimento dei cittadini, potrebbe es-
sere quella di un’assemblea costituente”.
OIBÒ , qualcosa di grosso ci deve essere
sfuggito. Sarà il Senato - che una volta por-
tata a casa la pelle ha giustamente pensato
di mettere mano al proprio Regolamento,
ottenendo molti di quei risultati promessi
dalla riforma - a mettere a rischio la sicu-
rezza nazionale? O sarà forse il non abolito
Cnel? Anche l’intervistatore è un po’scosso
dai toni ultimativi, (tipo report di Confin-
dustria per intenderci). E domanda al mi-
nistro ragione della necessità di una Costi-
tuente. “È l’unico modo per aprire in ma-
niera ordinata la terza Repubblica invece di
subire la dissoluzione caotica della secon-
da. Serve un luogo per affrontare le pulsioni
diverse emerse dal referendum costituzio-
nale e da quelli di Lombardia e Veneto. Un
luogo per porre fine alla kermesse delle leg-
gi elettorali estemporanee, ridisegnare il
rapporto tra esecutivo e legislativo, affron-
tare il tema di una democrazia efficace, che
peraltro affiora in tutti i Paesi occidentali”.
I costituenti si stanno certamente rivoltan-
do nelle tombe a sentir parlare di “coinvol-
gimento dei cittadini” come fosse un’elar-
gizione del sovrano, loro che hanno discus-
so per giorni su quale verbo accostare alla
parola sovranità, decidendo per “apparte-
nere” perché se una cosa ti appartiene nes-
suno te la può portare via. Molti passaggi
qui riportati hanno un che di inquietante,
perché, oltre a evocare inesistenti scenari
catastrofici, suggeriscono l’idea che la so-
vranità del popolo non sia sufficiente. Che
esista qualcosa di sovraordinato, che sa me-
glio di noi qual è il nostro bene. Cosa sono
poi “le pulsioni emerse dal referendum co-
stituzionale”, se non la chiara volontà del
popolo di proteggere la Costituzione? Cioè
il contrario di quel che Calenda propone? Il
trucchetto di sfigurare la Carta per ridurre
vieppiù il Parlamento a una larva, in favore
dell’esecutivo, è una stregoneria che non
incanta più. Eh già, ministro: è dura da spie-
gare agli amici brussellesi, ma è meglio che
non si facciano illusioni.
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14 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017

LA VALLE PELIGNA PROTESTA DOMANI i sindaci di 22 Comuni anche altri sindaci ad aderire all’iniziativa. sì difficile per il nostro territorio. Oggi ci

Centrale Snam:
q della Valle Peligna sono pronti a ri-
consegnare la fascia tricolore al premier
Gentiloni per unirsi alla protesta del sin-
22 sindaci consegnano daco di Sulmona, Annamaria Casini (in fo-
to), contro l’approvazione, da parte del go-
la fascia a Gentiloni verno, del progetto di realizzazione della
centrale di compressione della Snam nel
centro peligno. Nel documento si invitano
“La battaglia che sta conducendo il sinda-
co di Sulmona – scrivono i sindaci in una
nota congiunta – rappresenta una batta-
glia di giustizia e di civiltà non solo per la
città di Sulmona, ma per l’intero compren-
sorio. È per questo che ci sentiamo di ma-
nifestare la nostra piena solidarietà e la
nostra totale vicinanza in un momento co-
immedesimiamo tutti nella sua persona
ed è per questo che ci sentiamo in dovere
di accompagnarla a Roma. La speranza è
che il suo gesto scuota i palazzi romani e i
vertici della Regione Abruzzo ed eviti la ri-
consegna delle fasce di decine di sindaci.
Un intero territorio non può essere così
mortificato”.

MALTEMPO Paura meteo. Il caso dei tunnel della Costiera sbarrati anche se non piove TERAMO Albero morto e burocrazia viva
La quercia resta pericolante
È allerta idrogeologica in mezza Italia perché la Forestale non c’è più
e tocca al ministero abbatterla
Bastano due gallerie chiuse e Napoli va ko
TRECENTO anni di vita, venti metri di altezza, un tronco nodoso e
q potente, come quello degli alberi dei fumetti. Di quella splendida
quercia, appoggiata sul ciglio della strada che dalle montagne teramane di
Castelli scivola fino a Rigopiano, e poi ancora verso il cuore del Parco, se ne
erano accorti già tanti anni fa. Tanto da censirla nel registro degli alberi
monumentali. Non è più una quercia, ma un patrimonio dello Stato. Così,
quando in una giornata di ottobre del 2016, un ramo enorme si è spezzato,
rivelando un tronco cavo e ormai marcio, per Giovanni Schiappa, che da-
vanti quella quercia vive e gestisce un’attività risto-alberghiera, è comin-
ciato un viaggio che, ben pre-
sto, si sarebbe rivelato un’odis-
sea nella burocrazia. Quell’al-
bero, infatti, è morto, e rischia
di cadere sul piccolo albergo e
sulla strada, quindi va abbattu-
to. Ma rimuovere un monu-
mento, anche se è morto, non è
facile. “Ho chiesto alla Foresta-
le l’autorizzazione all’abbatti-
mento – ricorda Schiappa – ma
mi hanno detto che avrei dovu-
to chiedere alla Regione A-
bruzzo”. E così fa, scrive alla Re-
gione che, incredibile ma vero,
si muove con una celerità im-
prevedibile.
Il 16 dicembre arriva un tecni-
co per un sopralluogo, armato
di prestampato da compilare,
e il 4 gennaio arriva l’autoriz-
zazione: “Potevo abbattere,
dovevo solo comunicare l’ini-
Liguria Osservato speciale il fiume Entella nella parte finale tra Chiavari e Lavagna, già esondato l’11 dicembre scorso Ansa zio dei lavori alla Forestale con La quercia di Castelli (Teramo)
un preavviso di cinque giorni,
» VINCENZO IURILLO per la presenza di una discarica non autorizzata. Circostanze ma eravamo a gennaio”. Già, il gennaio dei terremoti, della nevicata del
che complicano l’avvio dei lavori di ripristino di messa in sicu- secolo, sono altri i problemi da affrontare, la quercia può aspettare, an-
IOGGIA E VENTO ovunque e temperature in calo, a fi- rezza. Intanto i veicoli percorrono il tragitto Napoli-Costiera in che se tutta quella neve sui rami faceva paura. Poi l’inverno passa, il

P ne dicembre non dovrebbero essere una notizia, ma

nell’Italia flagellata dal dissesto idrogeologico il cielo
scuro è diventato sinonimo di paura. Così fioccano gli allerta
meteo: un bollettino di guerra. Allerta arancione idraulico ieri
in Abruzzo e Umbria, allerta arancione idrogeologico anche in
Lazio, Liguria, Molise e Umbria. Allerta gialla di ordinaria cri-
ticità per rischio idraulico su Emilia Romagna, Toscana, Um-
bria. Ordinaria criticità per rischio idrogeologico localizzato
su Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia
Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, To-
scana, Veneto.
In Campania basta soltanto la minaccia di due gocce, anche
se poi non piove, per “isolare” Sorrento e la costiera sorrenti-
no-amalfitana, e far scappare i turisti verso altre mete. È la con-
seguenza di un curioso balletto di aperture e chiusure delle gal-
lerie di Privati e Varano, sulla statale sorrentina, due snodi in-
dispensabili per smaltire senza caos il trasporto su gomma da
Napoli verso le costiere tra le capitali del turismo mondiale. I
due tunnel dell’Anas si allagarono durante l’acquazzone del 6
novembre e da allora sono aperti “a singhiozzo” e soltanto se c’è
il sole: la tempesta distrusse il sistema di deflusso delle acque
piovane sul rivo Calcarella, in una zona ostruita da detriti edili,
interessata da abusi e parzialmente sotto sequestro giudiziario
poco più di un’ora quando le gallerie sono aperte. Quasi tre ore
se chiudono, e i bus e le auto sono costretti a passare per le for-
che caudine delle vie intasate di Castellammare di Stabia.
La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’indagine cono-
scitiva e forse si incuriosirà anche del perché è sufficiente il solo
allerta meteo per chiudere le gallerie anche se poi, di fatto, non
piove. È accaduto anche ieri mattina, ad esempio: cielo nero ma
asciutto e file chilometriche, gallerie riaperte solo dopo qualche
ora e numerose proteste. L’Anas ha disposto la chiusura totale
dalle 22 alle 6 del mattino perché, giustamente, impossibilitata
a gestire un’eventuale emergenza notturna. Non si capisce però
perché non possa disporre un controllo ora per ora durante il
giorno, impiegando personale che sorvegli de visu la situazione.
Le amministrazioni locali si sono autotassate racimolando
quindici mila euro per comprare una pompa idrovora, ma non
basta. E i turisti questo Natale non hanno cantato Torna a Sur-
riento e hanno preferito andare altrove. Fonti delle associazioni
alberghiere prevedono un dicembre con solo 21mila arrivi e
44mila presenze. “Il calo è evidente, ma va analizzato con i dati
ufficiali che saranno diffusi agli inizi del prossimo mese di gen-
naio – commenta il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo – cer-
tamente, l’incognita delle gallerie ha scoraggiato chi ci avrebbe
scelto per trascorrere un ponte o una vacanza”.
terremoto sembra aver concesso una tregua e a maggio, finalmente, si
può abbattere quell’albero. Schiappa scrive alla Forestale, per i cinque
giorni di preavviso, ma non riesce a cominciare il taglio, perché gli arriva
una diffida del Comune di Castelli: “Praticamente, mi dicevano che non
potevo abbattere, perché solo il Comune poteva autorizzarmi, ma sulla
base di un parere vincolante della Forestale – racconta l’albergatore – e
che quindi l’autorizzazione della Regione era un abuso d’ufficio”. Tutto si
ferma. A ottobre Schiappa protocolla la comunicazione di avvio lavori.
Ma due giorni dopo il Comune lo diffida di nuovo, nel contempo sollecita
la Forestale a concedere il “parere vincolante”. Però la Forestale ormai
non c’è più, e i carabinieri forestali rispondono: “A seguito della sop-
pressione della Forestale, le competenze sugli alberi monumentali sono
passate al Ministero per le politiche agricole”. E siamo ormai quasi nel
2018, a 14 mesi dalla caduta di quel ramo. La grande quercia è sempre
più pericolante. E intanto nevica. Sul monumento morto.
ANTONIO D’AMORE

NON ERA PIÙ rientrato in della fuga, Strangio rientrava re-

q Italia perché condannato a
19 mesi di carcere per intestazio-
ne fittizia dei beni. E adesso ha
trascorso il Natale in una cella di
sicurezza della polizia tedesca. Il
latitante di San Luca Antonio
Strangio, di 38 anni, è stato arre-
stato a Moers, in Germania. Lo ha
catturato la polizia locale su indi-
cazione dei carabinieri di Reggio
Calabria che avevano individuato
il covo del ricercato coinvolto
nell’inchiesta scaturita dalle in-
dagini sulla strage di Duisburg del
2007. Conosciuto con i sopran-
nomi Tt e u meccanicu, Strangio è
ritenuto contiguo alla cosca Pel-
le-Vanchelli. Cugino di Ciccio Pel-
le detto Pakistan e di Antonio Pelle
detto Vanchelli, dal 2003 Stran-
gio era residente nel comune
REGGIO C. Da Duisburg al santuario di Polsi
’ndrangheta in Germania:
preso latitante degli Strangio
Neukirchen-Vluyn dove lavorava
come pizzaiolo. In realtà, per gli
inquirenti, era un prestanome
delle cosche di San Luca. Nel
2012 i magistrati avevano dispo-
sto nei suoi confronti l’obbligo di
dimora ma dal giorno del blitz di
Strangio si erano perse le tracce.
Condannato a 19 mesi, oggi sulla
sua testa pendeva una richiesta
di arresto europeo dalla Dda di
Reggio Calabria. Tra qualche set-
timana Strangio sarà estradato e
La strage di Duisburg, 2007 Ansa inizierà a scontare la pena. Prima
golarmente nel paesino della Lo-
cride, considerato la culla della
’ndrangheta, dove era solito in-
contrare personaggi di spicco
della cosca Pelle-Vottari.
Seguendo i contatti, i carabinieri
sono riusciti a risalire ai luoghi in
cui ha trovato ospitalità e a rico-
struire la rete di appoggi di cui ha
goduto per oltre cinque anni in I-
talia e all’estero. Il suo nome
compare anche nell’informativa
dell’inchiesta “Crimine”: nel set-
tembre 2009, infatti, gli investi-
gatori hanno filmato Strangio a
bordo della sua auto mentre si re-
cava a Polsi dove, in presenza del
capo crimine Domenico Oppedi-
sano, si è tenuto il summit il gior-
no della festa della Madonna.
LUCIO MUSOLINO
Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | » 15

LA CITTÀ
A Casa Vostra Fonte: Camera di Commercio, Comune, Istat, Mef, Il Sole 24 Ore

La città sbancata
Nella patria di Gelli, il crac
di Etruria riapre la battaglia
tra massoneria e potere cattolico
Sepolta la Popolare c’è chi
continua a vivere alla grande:
gli affari girano intorno all’oro
q PIETRANGELO BUTTAFUOCO E ANTONELLO CAPORALE A PAG. 16 - 17

Arezzo, le mille
e una loggia
DIETRO LE QUINTE
Vietato dissentire

Dal prefetto
al prete: guai
a toccare
i Boschi
q A PAG. 17

LA “CAPITALE”
1,8 miliardi di fatturato
“Russi, messicani e arabi,
vengono tutti da noi:
siamo i re dei 24 carati”
q A PAG. 18

IN PILLOLE
16 » A CASA VOSTRA
AREZZO
ETRURIA ADDIO AREZZO DOPO IL CRAC
C
» PIETRANGELO BUTTAFUOCO
E ANTONELLO CAPORALE
inviati ad Arezzo
ome gli scatoloni di New York
della Lehman Brothers, così
le insegne di Banca Etruria.
I rampanti trader cacciati
dalla fallita banca d’a f f ar i
sciamano lungo la Settima
strada. È una giornata di set-
tembre del 2008 e quell’eso-
do di colletti bianchi segna u-
na metropoli e un mondo.
E così ad Arezzo. Gli ope-
rai, sulle scale, staccano dal
La città sbancata
Logge e acquasanta
il potere è tutto per l’oro
muro della sede storica le in-
segne di Etruria ed è finita.
Nessuno si fa vedere nei pa-
raggi perché tutto ciò che è
solido, per dirla con Karl
LA Marx, “s’è dissolto nell’a-
ria”.
PAROLA
UNA CITTÀ E UN’EPOCA, in
Alò quella scena, sono trascinate
"Alò" (forse in un contrappasso se si pensa
retaggio del che l’istituto di credito tosca-
francese no nato grazie alla Massone-
"allons") è la ria – “popolare per davvero”,
locuzione recitava lo slogan –trovi mor-
aretina per te per mano santa, con Elio
eccellenza. Faralli, lo storico presidente,
Andiamo (alò, cacciato in una giornata di vo-
è tardi), tazioni.
oppure nel La banca oggi al centro del-
colloquio che la polemica politica, fondata
si fa di nel gennaio 1882 per volontà
meraviglia e della laica e atea muratoria – i
diviene venerabili della Loggia Cai-
stupefacente roli – si schianta coi piissimi
(alò! Che mi amministratori, tutti cattoli-
racconti?). ci, giammai tegolati nelle of-
ficine delle Obbedienze (se
non le favoleggiate 42, o 24,
quantomeno le tre ricono-
sciute: Regolari, Palazzo Giu-
stiniani e Piazza del Gesù).
Una data, il 6 maggio 2014,
marchia il tonfo. Quel giorno,
quando l’Etruria è in agonia al
punto che il democristiano
TEMPO LIBERO
Giuseppe Fornasari conse-
gna le spoglie della presiden-
za a Lorenzo Rosi nel tenta-
tivo non riuscito di praticare
la dolce morte. Etruria infatti
fu aperta ai lucrosi affari da
Faralli, classe 1922, che dopo
il suo ventennio d’oro inizia-
rono a diradarsi quando nel
2005 accolse nel board il For-
nasari, già sottosegretario
all’Agricoltura.
Con Fornasari tramonta
un mondo e s’annuncia un al-
tro. Esulta la città bianca e tut-
to il contado che fu dominio di
Amintore Fanfani e che nel
2009, l’anno del trapasso uf-
ficiale, coglie di felicità il Ni-
potissimo Giuseppe, sindaco
prima, e oggi posto da Matteo
Renzi a sorvegliare il Csm.
Là dove il massone propo-
ne, santa Chiesa dispone. Un
dettaglio ovviamente simbo-
lico, questo del Diavolo e
dell’Acqua Santa. E due, in
città, sono gli orizzonti. Uno è
quello della Croce Bianca,
l’associazione di volontariato
di via dell’Anfiteatro – ed è la
confraternita cui s’affida chi
vuol farsi cremare e senza un
prete intorno – all’altro con-
fine, invece, c’è La Misericor-
dia. E a questa, invece, si ri-
volge chi vuole l’aspersorio e
poi farsi sotterrare.
NESSUNA SFERA CELESTE ha
tratto in tranello il Grande
Architetto dell’Universo, o
viceversa. L’Opus Dei vanta
comunque una più trascinan-
te influenza nella città che re-
sta pur sempre quella della
Villa Wanda di Licio Gelli.
Lui è il Cagliostro a noi con-
temporaneo ma nella contra-
da prima, in Italia, dell’oro, il
metallo della cerca alchemi-
ca, una suggestione come
questa – Chiesa batte Loggia
–risulta quale coincidenza ri-
balda.
| IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017
» A CURA DI FERRUCCIO SANSA
RICERCA DATI DI PATRIZIA DE RUBERTIS
Il personaggio chiave che
ad Arezzo si forma e che alla
comunità dà forma, in virtù
della sua missione pastorale,
è Sua Eccellenza il vescovo
Gualtiero Bassetti. Oggi è
un’Eminenza Reverendissi-
ma, nonché presidente della
Conferenza Episcopale, un
uomo giustamente lodato,
quercia cui s’è aggrappata,
peggio che edera, la cerchia
del Cda di Etruria nel mo-
mento in cui, aprendosi la vo-
ragine, la petrosa sostanza va
a incontrare la profezia di
Karl Marx: “tutto ciò che è so-
lido si dissolve nell’aria”. O
nella polvere.
Nelle pizzerie aretine, co-
me al Fogher, si può gustare la
Pizza del Sultano. Costa 48
euro, servizio escluso. È
guarnita con pistilli di zaffe-
rano e si fa pagare assai in vir-
tù di una generosa spolverata:
oro gourmet da 23 kt. L’oro è
il cuore segreto di questa cit-
tà. La stessa Boschi, a pensar-
ci, s’è cacciata nel guaiaccio a
tutti noto a causa dell’ambito
metallo. Ebbe a brigare, infat-
ti – forte del suo ruolo – af-
finché Etruria non avesse a
fondersi con la Banca Popo- 24 carati loni con l’acqua in casa”, os- chiamata Il Diavolo veste
lare di Vicenza “con grave no- Qui sopra, un sia il risvolto alto. Gonfiano i Prada. E le somiglia pure! È
cumento per la sua industria, grossista esa- petti, tutti, all’Equestrian una signoria, quella delle
la lavorazione dell’oro”. Giu- mina una par- Centre, o al Circolo del golf. donne, nella “città del silen-
sto Vicenza –quando si dice il tita di gioielli. Mentre le signore ad Arezzo zio”. Clelia Galantino, la pre-
dettaglio – che è l’altra città Il business ha osano l’eleganza di chi ha fa- sidente del Tribunale, stam-
d’Italia degli orafi. Questi che un fatturato miliarità col casentino, ovve- pa un’ordinanza e chiede alle
hanno per nonni gli etruschi – annuo di 1,8 ro il cappottino rosso dalla signore in transito di “vestire
Maledetti toscani, direbbe miliardi cardatura rinascimentale re- decorosamente”. Niente tac-
Curzio Malaparte – difficil- Contrasto so celebre da Audrey Hep- co 12, niente scollature e
mente vanno all’inferno se burn e che fa dire: “Altro che niente minigonne.
non ci vogliono andare. Fieri pelliccia!”. Il Rinascimento è
lavoratori, elegantoni per via nel sangue. Ivana Ciabatti, LE STUDENTESSE del glorioso
dell’outlet Prada a Montevar- imprenditrice e orafa, si gua- Liceo Petrarca – lo ricorda
chi – Patrizio Bertelli, il pa- dagna l’appellativo di Cru- Carlotta Andrea Buracchi,
drone del marchio, è un illu- delia Demon per le sua per- studiosa della massoneria
stre aretino – luccicano come sonalità più che per difettac- femminile – “entrano alla se-
l’oro. ci di carattere. Anna Lapini, conda ora, a scuola, per non
I giovanotti –detti pottoni, presidente della Confcom- mancare l’appuntamento col
o pottini – a Firenze li rico- mercio, allo stesso modo, parrucchiere al mattino”.
noscono per via dei “panta- sempre molto fashion, è Cartelle Louis Vuitton, l’ulti-
Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | A CASA VOSTRA » 17
Fonte: Istat, Camera di Commercio, Comune, Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, Ministero della Salute, Comuni Ricicloni, Open Polis

Simboli Qui sotto, vengono L’UOMO CHIAVE

tolte le insegne dalla sede
di Banca Etruria. A destra, Per lunghi anni la figura
la protesta dei correntisti
di riferimento in città
è stato il cardinal Bassetti
che oggi è a Perugia
e presiede la Cei

tadino, la foto segnaletica

della comunità. È una messa
a dimora, l’oro. È la roba ac-
cumulata fin da piccoli: i lin-
gottini regalati per la comu-
nione e poi per le altre occa-
sioni festive.
È una cosa potentemente
seria, l’oro, anche se fa ridere
quando viene plasmato se-
condo i gusti del mercato a-
fricano o saudita: certe fale-
ne, in forma di anelli – farfalle
o gru in fogge pacchiane –im-
possibili da regalare. Sono
bracciali, collane, catene – da
cui il verbo, catenare – e mo-
nili di varie fogge e di dozzi-
nale fantasia. Tutti destinati
al bazar degli emirati.
LE VOCI
DALLA CITTÀ
Dalla tv ai social
Gli aretini, almeno fino a qualche
tempo fa, avevano un
appuntamento cult: il
telegiornale di Teletruria, quello
della sera alle 20,30. Leggono La
Nazione e il Corriere di Arezzo.
Alla radio le frequenze sono
quelle di Radio Fly.
In rete il clic d’obbligo è su

AREZZO, REGINA delle quat-

mo sandalo Gucci, le alunne
diventano ragazze da marito
e però con la lesta malia de’
tempi nuovi: “Non cucinano
più come le loro madri, in
compenso bevono come i loro
padri”.
Lusso Si scherza al Caffè dei Co-
Un negozio stanti. “Il bar di Gelli” dice
di gioielli nel Marco Grotti. Barman, Grot-
centralissimo ti, ha il senso degli affari: “fare
corso Italia a Villa Wanda il museo della
Contrasto Massoneria”. E anche una sa-
na pietas contadina. Il suo
tro vallate che si riunisce sot-
to il suo magistero, ha le mani
callose destinate alla sua
principale incombenza. Non
ozia, semmai discute di affari,
non prega, al massimo si ge-
nuflette. E all’arte, al suo
Duomo, al Crocifisso di Ci-
mabue, a Piero della France- arezzonotizie.it che ogni giorno
sca, preferisce la fiera, il mer- raccoglie 55mila visualizzazioni
cato, il commercio. di pagina unica. Nato nel 2000 è
Gli aretini sono ruvidi co- diretto da Mattia Cialini.
me quei ravioli impastati con Da non perdere anche il sito
grano duro, e diffidenti. Non Informarezzo.com.
amano guardare il mondo, Su Facebook molto seguito “Sei
non sono infatti grandi viag- di Arezzo se” che raccoglie
giatori. E fino a quando la migliaia di follower.
banca ha retto, non gradivano Da segnalare anche il Passioni
granché avere ospiti in giro. Festival (passionifestival.it) che
Sarà la crisi, sarà che il richiama in città nomi noti della
mondo è cambiato e anche lo- letteratura, dell’arte, dello
ro devono aggiustare il tiro e spettacolo e della politica legati
immaginare, come il sindaco dal filo conduttore comune della
Alessandro Ghinelli auspica, passione. C’è poi il Mengo
un nuovo mercato: “È venuto Festival (mengomusicfest.com)
il tempo di aprirci al turismo, per la musica alternativa.
happy hour, è luculliano. Gli di fare sul serio; noi aretini
avventori, con un solo bic- forse siamo lenti, ma se ci ap-
chiere, prendono e riprendo- plichiamo non abbiamo pau-
no dal buffet: “Non è un ape- ra di nessuno. Sapremo far
ritivo, è welfare”. valere le nostre meraviglie; in
Luccica ogni allusione ad fondo siamo mercanti”.
Arezzo. L’oro è il caveau cit- © RIPRODUZIONE RISERVATA

l Questore, il Prefetto, il coman- gela l’agente di guardia fermo sul

CHI COMANDA
E CHI SALTA
I dante dei Carabinieri e perfino il
parroco. Tutti mandati via nella
stessa coincidenza astrale che non
cade quando Gelli va a raggiungere il
La grande purga: suo Oriente Eterno piuttosto subito
dopo quello schiavardar d’insegne.
Frana Etruria e i correntisti, risuc-
prefetto e prete, chiati nella voragine dei buchi di bi-
lancio, s’adunano nei pullman alla
volta di Laterina, la frazione aretina
nessuno resiste dove abita, opera e fa presepe la fa-
miglia Boschi. Eccoli: Maria Elena, a
all’ira dei Boschi suo tempo ministro delle Riforme,
poi Pier Luigi, papà e membro del C-
da di Etruria nominato 75 giorni do-
po la nomina della figlia nel governo
di Matteo Renzi, e poi ancora Pier Francesco,
fratello, già arruolato nell’istituto di credito.
Succede che alla protesta delle “vittime del
salva banche”, il 28 febbraio 2016, un autobus
con a bordo i manifestanti va a fermarsi sotto
casa Boschi e l’autista, senza avere consape-
volezza, lì si ferma e fa scendere i passeggeri.
Dinasty Maria Elena Boschi e famiglia al Quirinale
Sono attrezzati tutti di cartelli, megafoni e fi-
schietti e tutto capita mentre la Boschi ma-
dre, ovvero la signora Stefania Agresti – è l’e-
lemento alpha di cotanta schiatta – torna dal-
la spesa con tanto di sporte in mano. Quel che
vede è insopportabile. Con un’occhiataccia
marciapiede, quindi prende per l’u-
scio e chiama al telefono la figlia: “A
momenti ci entrano in casa”. La po-
vera ragazza, nel suo ufficio a Largo
Chigi, a Roma, raccoglie lo sfogo del-
la mamma e – ben caricata – attra-
versa la piazza, sale a Palazzo, spa-
lanca la porta della stanza e sibila a
Matteo Renzi, il premier: “Ci stanno
entrando in casa”. Cala il silenzio,
Matteo – in camicia – fa come per in-
dossare il giubbino di Fonzie, e cioè
riprende le carte su cui sta lavorando
e la liquida: “Sei ministro, sì?; chia-
mati Angelino Alfano e discuti con lui
la questione”.
La porta si chiude: il ministro delle Rifor-
me alza il telefono e se la vede con Alfano. La
telefonata annuncia il carosello. Il prefetto, il
questore, il comandante dei Carabinieri, il
parroco all’inizio dell’autunno del 2016 - uno
dietro l’altro - lasciano la città.
P. BUTT. E A.CAP.
18 » A CASA VOSTRA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017

AREZZO

GLI AFFARI Capitale dell’oro Milleventisei aziende per un fatturato di 1,8

miliardi di euro l’anno. È il più grande distretto orafo d’Europa

“La mecca per arabi e russi

che vogliono vivere a 24 carati”
inviati ad Arezzo

M
ille e ventisei aziende. Tutto
l’oro che luccica è allineato
all’imbocco delle quattro val-
late che aprono la strada per
Arezzo. Lingotti, lingotti e
lingotti. Oro puro, smagliato,
svuotato, riempito. Fatto a
ciondolo o a corno. Oro so-
nante e pesante per l’emiro
insaziabile, oro da dote alla fi-
glia del capo tribù africano,
del guerrigliero salito di gra-
do, del mercante chiamato al
dominio.
Oro per i dittatori africani,
per i commercianti messica-
ni, per le figlie da maritare,
per i traffici da concordare.
Oro di tutti i carati, per qua-
lunque occasione. Un miliar-
do e 800 milioni è il fatturato
complessivo del primo di-
stretto orafo d’Europa. “Sa-
pesse cosa ci chiedono: cate-
none da esibire sui petti vil-
losi, e noi abbiamo imparato a
realizzarle. Anelli a forma di
Aretini! farfallone che coprono l’inte-
Da tempo ro dito e nascondono sotto la
siamo sulla tessitura metà della mano. E
noi, pronti, con le nostre mac-
bocca
chine. Anche questa è inno-
di tutti
va zi one ”, dice Giordana
Ritroviamo Giordini, tra le più abili a
dignità, al riempire l’oro di ogni vizio, o-
di là delle gni forma, ogni pur scellerata
dichiara- dimensione.
zioni di Titolare dell’omonimo
maniera marchio e presidente degli o-
rafi toscani di Confindustria,
di chi
conosce gli affari e anche il lo-
blandisce ro cattivo sapore. “L’oro si
l’opinione vende a chi è ricco, e i soldi
pubblica non hanno odore. Affascina
RICCARDO particolarmente quella fetta
FONTANA, di mondo meno sviluppata.
VESCOVO L’oro si vende ai libici, fai
buoni affari anche se vai in
Messico, prima si stazionava
a Los Angeles per la ricca so-
cietà del business cinemato-
grafico, ora non più. L’oro va
fortissimo tra gli arabi. Devi
I PIÙ saperci fare, stare attento a
RICHIESTI come ti comporti. Una donna
poi assume un rischio in più:
Gli anelli
a forma deve piegare la diffidenza,
stare al livello delle parole di
di uomini che non conoscono la
farfallone parità di genere. Non devi
che farti mettere mai sotto”.
coprono
LINGOTTI di ogni misura e a-
l’intero
nelli, meglio se esagerati.
dito e le
“Facciamo anche catenone,
catenone
da esibire
molto vistose e kitsch, il mer-
cato latino-americano e quel-
sui petti lo africano le cerca con volut-
tà e si sazia esibendole al collo.
Per fortuna in Libia la guerra
sta finendo e gli acquisti infat-
ti riprendono vigore. L’unico
problema che abbiamo è che
continuano a voler pagare in
contanti. Si presentano con le
valigie piene e buttano i dol-
lari sul tavolo. Ti tocca chia-
mare il direttore della banca,
spiegargli, fargli capire, tene-
re testa alle leggi italiane sulla
tracciabilità dei soldi. Le sem-
bra un problema da poco?”.
Oro dunque per ogni ab-
buffo, per mani ingorde e sto-
maci pieni di pelo. Un miliar-
do e 800 milioni di euro vale il
distretto più importante
d’Europa, che negli anni della
crisi ha ridotto la sua prestan-
za ma non il carisma. Una vol-
ta la nuvola teneva Arezzo
sotto assedio da carati e bri-
ciole di pietre preziose si aspi-
ravano persino all’imbrunire,
tra gli scarti della lavorazio-
ne, rassettando l’azienda. Se
ne faceva un mucchietto e si
metteva da parte. Mucchio a
mucchio diventava oro nero,
e la polvere - trasportata in
banca - si trasformava in de-
naro contante e completa-
mente esentasse. Che anni
quegli anni ma - se permettete
L’oro si vende a chi è
ricco, e i soldi non
hanno odore
Affascina il mondo
meno sviluppato
Si vende anche
in Libia e in Messico
GIORDANA GIORDINI, ORAFA
- anche questi. Tanto che la
maggiore preoccupazione di
Maria Elena Boschi, in quali-
tà di “deputato del territorio”,
è stata che tutto quell’oro, che
poi è effettivamente energia
vitale per l’industria, a causa
della disfatta di Etruria, non si
perdesse nel metallo di ugua-
le fattura, ma di minore pre-
stigio, di Vicenza, sede della
banca, che nei sogni o negli in-
cubi, sembrava dovesse fare
un sol boccone della cassafor-
te aretina.
Ma Arezzo è ricca di altri
viaggiatori. Uno in particola- CHI CONTA
re. Il Tito Barbini. Chi ha visto IN CITTÀ
il Barbini? Sai niente di lui?
Successe qualche anno fa, al
tempo delle elezioni comu-
nali. Il Pd gli rifiutò la candi-
datura a sindaco, dopo che a-
veva vinto le primarie, e lui,
dell’alta borghesia comunista
toscana, sparì nella nebbia. E-
ra stato già sindaco a Cortona,
poi presidente della Provin-
cia di Arezzo, quindi, nel re- GIUSEPPE FORNASARI
golare cursus honorum del EX PRESIDENTE ETRURIA
partito, aveva occupato i posti Presidente di Etruria dal 2009
chiave di assessore regionale al 2014. Deputato con la Dc e
all’agricoltura e urbanistica. sottosegretario con Andreotti.
Barbini si ripresentò in cit-
tà sei mesi dopo e solo allora si
seppe cosa gli era frullato in
mente. Lasciati moglie e figli a
casa, zaino in spalla e via in
Patagonia. Da lì, a piedi o in
corriera, fino in Alaska. Un
viaggio durato cento giorni,
raccontato poi in un libro (“Le
nuvole non chiedono per- GIUSEPPE FANFANI
messo”) e un amore che non è EX SINDACO, OGGI AL CSM
finito più. Viaggiatore solita- Nipote di Amintore Fanfani, ex
rio e scrittore. “È la mia nuova deputato, sindaco di Arezzo
vita della quale non so fare a fino al 2014. Oggi al Csm.
meno. Tagliare con la politica
attiva è stata una scelta che mi
ha riempito gli occhi delle
meraviglie del mondo”. An-
cora oggi parte e ritorna. Poi
riparte. Ricorda quella che fu
l’altra vita: “Sono stato amico
personale di François Mitter-
rand. Enrico Berlinguer mi
chiese di incontrarlo. Mi misi SERGIO SQUARCIALUPI
ad organizzare il vertice, però INDUSTRIALE
Craxi fece prima di noi e il ver- Detto “il Cavaliere Bianco”, è
tice non c’è stato mai più”. l’ad di Chimet, specializzata
PIETRANGELO BUTTAFUOCO nel recupero metalli.
E ANTONELLO CAPORALE
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE DINASTIE Successi e tragedie Gli abiti buoni e le cucine del boom. Poi gli anni di suicidi e sequestri

Lebole, l’uomo che vestì l’Italia (e Gelli)

ome si può dire di nome di villa Wanda. retini devoti non dimentica- erano le cucine Del Tongo,

‘Come si
“C no a un uomo come
lui?”. L’Italia di Ca-
rosello si innamorò dell’uo-
mo “in Lebole” che era anco-
può dire di ra il 1964. Che classe, e per-
no a un fetto anche il suo cane, Lord
uomo come per nome, e che fascino que-
lui?’, con st ’uomo di gran tessitura,
l’attore Armando Francioli,
questo modello perfetto che entra-
slogan va ogni sera in casa. Tra i go-
nacque un mitoli di lana vennero trova-
mito di te le liste della P2 giacché il
Carosello. patriarca Mario Lebole ave-
A Castiglion va l’azienda a Castiglion Fi-
Fibocchi bocchi, sede di dislocazione
delle energie creative e sov-
lavoravano versive di Licio Gelli, che in-
in tremila fatti fu suo grande amico e
acquirente della sua dimora
meravigliosa lassù in cima
ad Arezzo, che poi prese il
Arezzo ha detto la sua an-
che nell’eleganza italiana. Il
successo di Lebole che impe-
gnò le sue forze per compe-
tere con un altro simbolo-fa-
shion dell’epoca, quello Fa-
cis, altra sartoria e medesima
eleganza borghese, accom-
pagnò il successo della amata
cambiale, il pagherò banca-
rio, pegno puntualmente o-
norato. Gli Agnelli - per dire
- hanno fatto fortuna grazie
alle cambiali che gli italiani
sottoscrivevano per rateiz-
zare l’acquisto dell’agognata
Seicento. E anche qui Arezzo
contribuisce a suo modo al
marchio Fiat perché l’auto-
strada del Sole, per mano fer-
rigna di Amintore Fanfani, a-
retino di Pieve di Santo Ste-
fano, vide il suo tracciato fa-
re, all’imbocco della vallata,
una piega considerevole fino
alla periferia di Arezzo e poi
far ritorno alla sua originale
traiettoria. Fanfani il gran
democristiano d’amor per-
duto per la sua terra, e gli a-
no nemmeno oggi. Cosa sa-
rebbe Arezzo senza l’auto-
strada? E senza la Lebole?
Purtroppo nella storia della
famiglia (e della massoneria)
bisogna iscrivere il luttuoso
evento del suicidio del pa-
triarca. Era il 1983 quando
Mario Lebole si tolse la vita.
Fossero gli affari, le trame, le
inchieste o solo libero e di-
sperato arbitrio, non si sa.
Massoni o meno gli aretini
hanno conosciuto da conta-
Nuovo stile dini la stagione della mezza-
La pubblicità dria e poi da operai quella
della Lebole dell’industrializzazione. Lo
che incantò stabilimento Lebole, per di-
gli italiani re, dava onore e ristoro a tre-
mila addetti. Ma anche la fa-
legnameria era un settore di
vasta tradizione. E trés chic
che l’Italia invidiava. Sem-
pre insieme Del Tongo e A-
rezzo, nella buona come nel-
la cattiva sorte.
Successe che il 18 marzo
del 1980 davanti scuola, da-
vanti agli occhi di due suoi
compagni, l’Anonima sarda
rapisse il piccolo Francesco
Del Tongo. Fu liberato solo a
giugno, il 15 del mese, e le
trattative vennero condotte
da due preti, don Franco Bin-
di e don Ivano Marconi. Ri-
cordò il primo: “Ci dicevano
dove andare, e spesso anche a
450 chilometri di distanza.
Giravamo per ore, in lungo e
in largo. La mia piccola Fiat
126, per fortuna non stra-
mazzò dalla fatica”.
P. BUTT. E A.CAP.
Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | ITALIA » 19

LUTTO Colonna dell’Unità e poi del Fatto Ciao Nuccio

U
» ANTONIO PADELLARO

n giorno Nuccio mi telefonò

e mi disse: “Se vuoi vi vengo
a dare una mano”. Fu nove
anni fa, questo giornale sta-
va nascendo tra mille incer-
tezze e difficoltà.
A via Orazio, nell’unica
vera stanza adibita a reda-
zione noi con quel gruppo di
ragazzi, ancora giornalisti
immaginari, quasi non sa-
pevamo da che parte comin-
ciare. Con Marco e Peter do-
po l’euforia dell’inizio ave-
vamo mille problemi da ri-
solvere e senza confessarlo
ogni giorno temevamo di
non farcela. Lui che avrebbe
potuto godersi in pace la
meritata pensione dell’Uni-
tà arrivò prima ancora che
gli dicessi grazie. Rideva:
Giornalisti “Sai a casa mi annoiavo”.
Nuccio
Ciconte E DA QUEL MEZZO CAOS su-
tra i “suoi” bito cominciò a tirare fuori
redattori qualcosa che potesse asso-
il 22/09/ 2010, migliare a un giornale. Con
alla festa calma, spiegando a ciascuno
per il 1° anno cosa fosse meglio fare, sem-
del “Fatto pre con il sorriso di chi ne a-
Quotidiano” veva viste tante, e tra le dita
quelle maledette sigarette.

“Se vuoi vi vengo a dare

Per noi, per me Nuccio Ci-
conte è stato questo, l’amico
che ti dà una mano felice di
esserci, l’uomo dei consigli

una mano”. Ricominciò così

giusti, del buon senso, quel-
lo che non perde mai la testa,
soprattutto in quelle sere
quando incombe la chiusu-
ra delle pagine e le pagine
sono ancora lì per aria e sem-
brano incapaci di assumere
una qualunque forma accet-
tabile.
Nuccio per noi è stato
questo, il capo di una ciurma
raccogliticcia, alle prime ar-
mi, spesso indisciplinata a
cui ha dato forma e contenu-
to giorno dopo giorno fino a
farne dei giornalisti orgo-
gliosi di esserlo. In quella
stanzetta piena di fumo e di
adrenalina lui e Vitantonio
Lopez, suo affettuoso com-
Ci ha lasciati ieri, troppo presto, Ciconte, caporedattore e fondatore
alla condirezione dell’Unità LA CARRIERA
che aveva subìto per la pri-
ma volta le drammatiche
conseguenze della chiusu- Da Cuba
ra. Altra impresa temeraria
in cui Nuccio ci fece da guida a via Orazio
con l’esperienza di chi co-
nosceva ogni angolo di quel- NUCCIO CICONTE è stato il
la solenne (e maltrattata) te- primo caporedattore del Fatto
stata, sommando al ruolo Quotidiano che, affiancato
subito da Vitantonio Lopez, ha
lavorato alla nascita e al lancio
del Fatto Quotidiano nel
settembre del 2009. Ha
continuato a guidare la
“macchina” del giornale fino a
tre anni fa, quando ha scelto di
godersi quella pensione a cui
aveva rinunciato dopo una
lunga carriera all’Unità per
affiancare Antonio Padellaro
nel progetto di questo giornale
che nasceva nella prima
redazione in via Orazio, a
Roma. Nuccio si è sempre
occupato di politica, nazionale
e internazionale, tra i vari
incarichi ha ricoperto anche
quello molto delicato di
corrispondente dell’Unità da
Cuba

pagno di cordata, cercavano
i titoli giusti e nel mentre se-
davano gli inevitabili scazzi
e amministravano la giusti-
zia (che nei giornali signifi-
ca: non rompere ora questo
pezzo lo riscrivi).
È STATO anche così che sono
venuti fuori quei talenti
(magari frettolosamente
scartati da qualche giorna-
lone) che oggi arricchisco-
no il Fatto Quotidiano con le
loro firme.
Io l’avevo conosciuto in
un’altra vita professionale,
quando nel Duemila fui
chiamato da Furio Colombo
del comitato di redazione
un’autorevolezza e un ri-
spetto che raramente ho vi-
sto concedere nei giornali.
Ci aiutò a non sbagliare per
eccesso, a misurare sulle e-
nergie di una redazione
sfiancata e delusa la nostra
voglia di successo immedia-
to che infine raggiungemmo
smentendo chi non avrebbe
scommesso un soldo buca-
to.
Nuccio è stato altro anco-
ra: un uomo di sinistra nel
senso vero della parola ma
soprattutto un uomo libero.
La saldatura tra queste due
parole, sinistra e libertà ben
lo sappiamo non sempre si è
realizzata. Come ebbe a spe-
rimentare sulla sua pelle
quando fu inviato come cor-
rispondente a Cuba dall’or-
gano del Partito comunista
italiano, quando il comuni-
smo era una cosa seria e in-
cuteva timore.
NUCCIO RACCONTÒ certi ri-
svolti del regime castrista
che non andavano racconta-
ti e per i suoi articoli corag-
giosi e illuminanti subì un
vero processo, come a quei
tempi accadeva a chi non si
piegava alle veline di parti-
to. Non ne parlava volentie-
In redazione ri, con il pudore di chi evita
Nuccio Ci- di appuntarsi medaglie. Ma
conte con insieme a tante delusioni
Silvia Truzzi quegli anni gli regalarono
e accanto ad Rosina, compagna della sua
Antonio Pa- vita, e la splendida famiglia
dellaro e arricchita dai figli Giovanni
Wanda Marra e Margherita.
in via Orazio
SCRIVO queste poche e con-
fuse parole sotto il peso di un
annuncio improvviso che
ieri sera ci ha frastornati. E
mi rendo conto soltanto a-
desso di non avergli mai det-
to fino in fondo quanta rico-
noscenza gli dovevo. Per a-
vermi donato la sua amici-
zia. Per avermi ascoltato
quelle sere quando con il
“nostro” giornale già nelle
rotative riprendevamo fiato
scambiandoci pensieri e
chiacchiere in quella strana
lingua che solo i giornalisti
conoscono.
In fondo cercavamo delle
scuse per non allontanarci
da quelle scrivanie, da quel-
le bozze corrette e ricorret-
te, da quella che era la vita
che ci aveva scelto e nella
quale, confessiamolo, ab-
biamo consumato le nostre
ore più appassionate.
Grazie Nuccio anche per
quei momenti.
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20
Dieci volti
per un anno
ECONOMIA Dai disastri provocati con la cattiva gestione delle banche in crisi, ai voucher
usciti dalla porta e tornati dalla finestra. Con qualche promessa mancata: le assunzioni in Fca
Ministri per caso, controllori
poco vigilanti e manager bluff
» STEFANO FELTRI, GIORGIO MELETTI E ROBERTO ROTUNNO
n PIAZZATO al ministero
dell’Economia da Napolitano
per tenere a freno Matteo
Pier Carlo Renzi, Pier Carlo Padoan si è
Padoan rivelato l’uomo sbagliato, solo
Categoria: un pavido yes man. Chiude
Il ministro l’ultimo anno da ministro come
per caso aveva iniziato: alternando
tentennamenti e obbedienze,
Voto: 2 con risultati sempre peggiori.
Nel 2016 ha lasciato marcire
Mps, Bpvi e Veneto Banca per
non disturbare la campagna
referendaria del capo, nel 2017
la sua paura di prendere non
una decisione ma neppure una
posizione è stata decisiva per il
disastro delle due venete.
Come nel 2015 e 2016, anche
quest’anno ha tenuto nel
cassetto le nuove norme sui
requisiti dei banchieri. Tra i
due, lo statista è Renzi.
n LO SQUALO bretone della
finanza, Vincent Bolloré, rimane
sospeso tra trionfo e débacle. È
il secondo azionista di
Mediaset, ma non tenta più la
scalata, comanda su Tim, caccia
l’ad che si era scelto (Flavio
Cattaneo, 25 milioni di
buonuscita), va allo scontro
frontale con il governo mentre
tratta la pace sulla banda larga,
Vincent nega di controllare l’azienda
Bolloré telefonica salvo poi imporle
Categoria: sinergie dubbie con la sua
Squalo controllata francese Canal Plus.
in letargo Unica vera svolta finora: gli
auguri di Natale di quella che era
Voto: 5 Telecom Italia quest’anno sono
stati in francese e in inglese.
n UN GIORNO magari
scopriremo che è un grande
banchiere, per ora galleggia nel
nulla. Imposto al vertice di Mps
da Matteo Renzi 15 mesi fa, ha
finto di cercare l’aumento di
capitale sul mercato per non far
ammettere al suo benefattore,
durante la campagna
referendaria, il bluff “comprate
azioni Mps, è un affare”. Si è
sdebitato attribuendo alla
Morelli vittoria del No – unico al mondo
(Mps) – il suo fallimento. Poi è rimasto
Categoria: a guardia del bidone in attesa del
Ingiudicabile salvataggio a spese dei
contribuenti. Ha obbedito a tutti,
Voto: 5/6 non c’è ragione per bocciarlo,
ma neppure per promuoverlo.
Il Fatto Speciale
n UN ANNO FA tutti si
chiedevano se il miracolo di
Mario Draghi non si fosse ormai
Mario esaurito, visto che con la fine del
Draghi Quantitative easing sarebbero
Categoria: potute riemergere vecchie
Ipnotizzatore fragilità nell’eurozona. Draghi è
monetario riuscito invece ancora una volta
a ipnotizzare i mercati: sta
Voto: 8 riducendo le misure
straordinarie anti-crisi, ma
senza senza scossoni, tattica
che ormai sembra destinato ad
applicare fino al termine del
mandato nel 2019. Ha
contribuito a blindare Visco a
Bankitalia per il secondo
mandato (dopo gli attacchi di
Renzi) e ha respinto i tentativi
del Pd di trasformarlo nel capro
espiatorio della crisi bancaria
italiana. La commissione banche
lo ha lasciato indenne.
n A PARTE AVER piazzato il suo
capo di gabinetto Mauro
Bonaretti al Consiglio di Stato un
Graziano attimo prima della fine della
Delrio legislatura, è difficile trovare
Categoria: traccia dei successi dell’ex
Ministro sindaco di Reggio Emilia, finito
ostaggio ostaggio di lobby e burocrazia
ministeriale. Passato il
Voto: 4 referendum 2016, è tornato a
essere netto sul ponte sullo
stretto di Messina (non si farà),
ma nel silenzio dei grandi
giornali e della politica il suo
ministero sta concedendo regali
miliardari ai grandi
concessionari autostradali che
fanno impallidire gli scampati
sprechi siciliani. Come la Boschi,
si è mosso per salvare banca
Etruria, sollecitando la Bper.
Almeno lui, però, non aveva un
parente bancario.
| IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017
n ANCHE LUI, come Vegas, per
salvarsi dalle accuse della
commissione banche l’ha
Ignazio abilmente distratta portandole
Visco su un vassoio la testa di Maria
Categoria: Elena Boschi intenta a chiedere
Governatore rassicurazioni al suo vice
poco vigile direttore generale Fabio
Panetta. Come si dice degli
Voto: 5 allenatori, ha salvato la
stagione affrontando l’inchiesta
parlamentare con abilità: ha
confuso le acque con montagne
di documenti e ha alternato con
sapienza reticenze, ammissioni,
chiamate di correo e strenue
autodifese. Le responsabilità di
Bankitalia nella crisi bancaria
sono gravissime, ma il
governatore ne sa troppo di più
di deputati e senatori, ai quali,
costretti a credergli, ha
raccontato ciò che voleva.
n PIÙ CHE governi Renzi-
Gentiloni, gli ultimi due sono
stati governi Calenda: dal
Carlo ministero dello Sviluppo l’ex
Calenda dirigente di Confindustria ha
Categoria: gestito tutti i dossier più
Ministro rilevanti, con autonomia da
iperattivo palazzo Chigi. Ha fatto molto e
quindi molto si può discutere:
Voto: 7 vuole energia più economica per
le grandi industrie (a scapito
delle famiglie) ha sostenuto il
trattato Ttip, ha provato a
opporsi all’ennesimo salvataggio
pubblico di Alitalia e sta
cercando di dare un futuro
all’Ilva, ha fatto ripartire l’Alcoa
in Sardegna, ha costretto il
settore dei call center ad auto-
regolarsi. Lascerà in sospeso
molte questioni, ma almeno se
ne è occupato con un’energia
pari solo alla sua ambizione.
A GIUGNO, il grande
n
annuncio dell’ad Fca: “Nel 2018
piena occupazione negli
stabilimenti italiani. Siamo
vicini a questo obiettivo, oggi
gli ammortizzatori sociali sono
usati solo a Pomigliano e
Mirafiori”. In realtà, negli ultimi
mesi anche Melfi – dove
lavorano in 7.500 - ha fatto
massiccio ricorso alla cassa
integrazione. A Cassino,
Sergio inoltre, alla vigilia del
Marchionne referendum del 4 dicembre
Categoria: erano state promesse 1.800
Il solito bluff assunzioni entro il 2018. Poi
sono arrivati solo 830 interinali
Voto: 4 e a novembre, per giunta, solo
in 300 sono stati rinnovati.
n IL SETTENNATO alla
Consob si è chiuso con la
conferma che per vigilare sui
mercati finanziari è mille volte
meglio un tecnico puro o un
politico puro che un “tecnico di
area” come Giuseppe Vegas.
Lo show davanti alla
commissione banche sui suoi
pranzetti intimi con Maria
Elena Boschi non è solo una
Giuseppe caduta di stile: suggella al
Vegas meglio sette anni nei quali i
Categoria: colloqui privati con i potenti
S’inchina al dell’economia e della politica
mercato hanno con tutta evidenza
dominato l’agenda emotiva del
Voto: 4 presidente della Consob. E i
risultati si sono visti.
n “SI CREANO più opportunità
giocando a calcetto che inviando
curricula”. Fedele alla linea,
Giuliano anche nel 2017 il ministro ha
Poletti dispensato gaffe. Per il resto, è
Categoria: stato l’anno delle retromarce.
Ministro Visto il dilagare del precariato,
inabissato ha aperto a modifiche sul Jobs
Act, ma poi non ha dato seguito.
Voto: 3 Per due anni aveva difeso i
voucher; a marzo li ha aboliti, per
evitare la batosta al referendum
Cgil. A giugno i buoni lavoro
sono tornati, seppur con
restrizioni. Dopo aver ignorato
per quattro anni lo scatto
dell’età pensionabile legato alla
speranza di vita, a novembre
Poletti ha cercato l’intesa pre-
elettorale con i sindacati,
offrendo la deroga per i lavori
gravosi. Cisl e Uil hanno
accettato; la Cgil no.
Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
LE TRE I calcoli dell’Ocse
FRASI
2017
1 “Un italiano nato nel ‘99,
che ha iniziato a
lavorare nel 2016, andrà
in pensione a 77 anni”
CINEMA In attesa del film che fa più sognare l’Italia,
Lettieri incanta con il suo romanticismo nostalgico
L’Oscar nel nome
di Guadagnino
» FEDERICO PONTIGGIA
n NAPOLETANO, classe 1985,
è oggi uno dei più influenti, e
valenti, registi del nostro
Francesco cinema. Piccolo particolare:
Lettieri non ha mai diretto un
Categoria: lungometraggio.
Miglior La specialità, infatti, sono i
regista corti, ovvero, i videoclip. Buon
influente ultimo “Orgasmo” per
Calcutta, ma il suo 2017 è stato
Voto: 9 soprattutto Liberato, l’anonimo
conterraneo (o no?) di cui ha
accompagnato i tre portentosi
singoli “Tu t’e scurdat’ ‘e me”,
“Nove maggio” e “Gaiola
Portafortuna”.
Il segreto di Francesco Lettieri?
Romanticismo nostalgico,
antropologia millennial,
freschezza di sguardo e gusto
indie: per l’anno nuovo ci
piacerebbe vederlo in lungo,
anzi, ce lo deve.
n IL TALENTUOSO regista
candese, il 50enne Denis
Villeneuve, già inteso
Denis campione di una rediviva
Villeneuve fantascienza umanista con
Categoria: “Arrival” (2016), era atteso al
Peggiore varco di una vita: resuscitare
investimento “Blade Runner”, il cult di Ridley
Scott del 1982. Pur potendo
Voto: 3 contare sul ritrovato Harrison
Ford e il belloccio Ryan
Gosling, “Blade Runner 2049”
è stato una discreta delusione:
insomma, non abbiamo rivisto
cose…
Al box office è andato anche
peggio: 150 milioni di dollari di
budget di produzione, ne ha
incassati appena 258 milioni di
dollari nel mondo, nemmeno
sufficienti per rientrare.
Per dirla all’antica, come
lacrime di sangue nella pioggia.
2 “Mai avuto rapporti non
APPENA dodici anni fa
n n LO SPETTACOLO più bello
pettinava le bambole (“Melissa
P.”), poi ha iniziato a crederci
Luca (“Io sono l’amore”, 2009), s’è
Guadagnino tuffato (“A Bigger Splash”,
Categoria: 2013) ed è uscito vincitore:
Miglior “Chiamami col tuo nome”, dal
regista 25 gennaio in sala, sta
conteso mietendo premi su premi, e
può dare del tu a zio Oscar.
Voto: 8 Tre nomination ai Golden
Globes, recensioni adoranti, e
Francesco Guadagnino può
studiare da Luchino Visconti:
già in carnet un film con
Jennifer Lawrence, un altro con
Jake Gyllenhaal e Benedict
Cumberbatch, il prossimo
“Suspiria” se lo stanno
contendendo Cannes e
Venezia. Nell’ascesa l’apporto
del sistema Italia è
quantomeno trascurabile.
n ALMENO al cinema, gli
italiani lo rifanno meglio: sesso
al potere, e di ‘sti tempi chi
l’avrebbe detto? Con “Amori
che non sanno stare al mondo”
la Comencini ci porta al
termine di una notte di coppia
passando per le geometrie
variabili del talamo (più
spinzettamento di un’areola, in
F. Comencini quota femminista); con “Napoli
e F. Ozpetek velata” Ozpetek dà agli infoiati
Categoria: Alessandro Borghi e Giovanna
Miglior sesso Mezzogiorno il consenso a
in scena essere espliciti e a fare di lingua
passepartout. Il nostro povero
Voto: 70 cinema ha ancora tanto da
volte 7 migliorare, ma almeno ha
iniziato a scopare bene.
n DA MATTEO GARRONE al
Nanni Moretti doc, da Mario
Martone (“Capri-Batterie”) a
Marco Bellocchio (“Il traditore”),
i nostri meglio autori si sono
presi un anno sabbatico dalla
sala, lavorando sodo sul set:
dopo tanto digiuno in palmares,
sarà il 2018 della riscossa? Il più
atteso è Sorrentino, che a soli 47
Sorrentino anni deve fare già all in
(e i suoi prendendo per la camera
fratelli) Berlusconi: “Loro”, starring Toni
Categoria: Servillo, sarà a Cannes. Come
In attesa pure “Dogman” di Garrone, che
della riscossa rispetto all’amico-nemico
re(tro)cede: non il temibile
Voto: N.C. Pinocchio, ma il più gestibile
Canaro della Magliana.
IL FATTO SPECIALE
Fausto Brizzi si difende
consenzienti. Mi tutelerò
dalle accuse, ma intanto
sospendo il mio lavoro” 3 "Checco e Nunziante?
TEATRO Sui palchi si sfidano spettacoli eretici, drammi
borghesi e shakespeariani. Ma trionfa la logica dei numeri
Vince il classico
contemporaneo
» CAMILLA TAGLIABUE
dell’anno è la ripresa di un
allestimento di quasi vent’anni
Copena- fa: andiamo bene. Sul palco
ghen succede poco o niente, se non lo
Regia: scazzo metafisico-etico-fisico
Mauro sulla bomba atomica tra due
Avogadro scienziati nel 1941: Heisenberg e
Bohr (più la moglie).
Voto: 9 Straordinari gli interpreti –
Umberto Orsini, Massimo
Popolizio, Giuliana Lojodice –
così come la regia di Avogadro:
un’occasione, da non mancare,
per scoprire (anche) la bellezza
e l’eleganza della matematica, in
un paese disamorato dei numeri
e della logica. Va bene che siamo
la patria di Zenone e Gorgia, ma
è tempo di emanciparsi.
Prodotto da Compagnia
Umberto Orsini e Nazionale
di Roma
n “MACBETTU”, versione
barbaricina e ctonia della
tragedia scozzese, ha vinto il
Macbettu Premio Ubu 2017 come Miglior
Regia: spettacolo dell’anno. Potente ed
Alessandro esteticamente impeccabile, lo
Serra spettacolo di Alessandro Serra
pecca forse di eccessiva
Voto: 7 maniera, come la Lady
protagonista interpretata da un
uomo: una avvenente drag
queen, alta il doppio del marito,
ma irrilevante nella trama, qui
ridotta all’osso. Sempre
spiacevole vedere Shakespeare
privato del Soprannaturale,
quarti di luna, profezie, magie
(una scelta purtroppo di moda):
così, le tre streghe diventano
vecchie befane ridanciane.
Da W.Shakespeare
Prodotto da Sardegna Teatro
e Teatropersona
» 21
Il produttore Valsecchi
Le storie si esauriscono.
È un buon regista, ma
è Zalone la superstar"
n PRIMATTORE, regista e
drammaturgo, Lavia ha
interpolato il canovaccio
L’uomo dell’Uomo dal fiore in bocca
dal fiore “con pezzi di novelle sul
in bocca rapporto tormentato (fatale per
E non solo Pirandello) tra marito e moglie”.
Regia: Detto così, sembra un
Gabriele drammuccio borghese di una
Lavia noia mortale, eppure la
messinscena è stata una delle
Voto: 8 più forti ed eleganti della
stagione, anche grazie alla
maestosa scenografia disegnata
da Alessandro Camera: la sala
d’attesa di una brumosa
stazione ferroviaria, tra il set di
un film noir e un abbacinante
quadro di Hopper, lì dove chi sta
morendo pensa a vivere e chi ha
perso il treno pensa al suicidio.
Da Pirandello. Prodotto
dal Teatro della Toscana
n LA MIGLIOR produzione
“made in Piccolo”, uno
spettacolo eretico sul palco più
ortodosso d’Italia: di danza più
che di prosa; di un’ora scarsa
contro le abituali durate
monstre; di scrittura impalpabile
contro la drammaturgia Dop di
Massini e co. Biblico, è un
omaggio al teatro, sudato e non
parlato, coreografato e non
Bestie intellettualizzato. Peccato per il
di scena training iniziale in bella vista: un
Regia: trucco per sciogliere le inibizioni
Emma dei performer, di cui le signore
Dante dell’abbonamento avrebbero
voluto essere ignare.
Voto: 7 Prodotto dal Piccolo di Milano
e dal Biondo di Palermo
n CI HANNO provato in due, ma
lo spettacolo è riuscito mediocre
a entrambi, Gassmann e Kusej: il
primo con una regia
cinematografica, il secondo
onirico e astratto. Viene il
sospetto che il difetto sia nel
manico, nel testo di Ayad
Akhtar, Pulitzer, ma manicheo e
semplicistico: ci sono un
pachistano, un ebreo, una wasp
Disgraced e un’afroamericana. Sembra una
Regia: J. barzelletta, è una rissa salottiera
Gassmann - sull’Islam con vista Central Park.
M. Kusej Versione 1: prodotta dalla
Tosse di Genova e dal
Voto: 5 ex Nazionale di Roma
aequo Versione 2: prodotta dallo
Stabile di Torino
22 »
Cultura | Spettacoli | Società | Sport
Secondo Tempo
TEMPO DI REGALI Le richieste più strambe sentite nei giorni di Natale in libreria
“S
» FRANCESCO MUSOLINO
cusi, avete l’ultimo libro del-
la scrittrice inglese Isabel
Allend, Le Quattro Colline,
quello che ha vinto lo Strega
o magari un bel libro pu-
sh-up per mio nipote?”.
“Certo, signora!”. Fra pro-
nunce storpiate e libri inesi-
stenti in libreria se ne sen-
tono davvero di tutti i colori
tutto l’anno. Ma buona rego-
la del libraio è quella di sa-
per sempre sfoderare un
sorriso cordiale senza cor-
reggere mai nessuno. Anche
chi confonde lucciole e lan-
terne. Nei giorni caldi, bol-
lenti, a ridosso del Natale, in
quel pugno di date in cui le
librerie di tutta la penisola si
giocano buona parte del fat-
Di tutti turato dell’anno, abbiamo
i generi bazzicato fra gli scaffali di u-
Dalla na libreria di Messina, in u-
“spagnola na delle regioni in cui i dati
di lettura languono, a stretto
Allende,
contatto con i lettori e le loro
vincitrice pretese di sconti, punti e
dello Stre- bollini d’ogni tipo, a caccia
ga” a di acquisti dell’ultim’ora. E
“niente il catalogo degli strafalcioni
sui divor- udito in prima persona è
fantasioso.
zi” alla
biografia
DEL RESTO NATALE è il mo-
di Icardi mento per i regali importan-
ti – “volevo un bel libro d’ar-
te di Tamara Tillimpicka” –
e c’è chi si butta sul pratico:
“Devo fare un regalo, vorrei
un classico con la copertina
rigida, che fa sempre bella fi-
Pillola gura, ma non deve costare
più di cinque euro, mi racco-
mando”. Un dono fatto con il
cuore, insomma. Poi c’è chi
non sopporta le cattive no-
tizie – “mi consiglia un libro
che non parli di divorzio, che
abbia la parola felicità nel ti-
tolo e non costi più di dodici
euro?” – e chi vorrebbe sol-
n ISTAT: tanto trovare un libro famo-
CALANO so: “Mi sfugge il titolo, ma
I LETTORI l’autore lo conoscerà sicura-
Ancora in ca- mente, è citato in tantissimi
lo nel nostro libri… si chiama Ib idem”.
Paese i lettori “Eh, temo sia appena finito”.
di libri, pas- E se, per fortuna, non man-
sati dal 42% cano lettori con il cuore
della popola-
zione mag-
giore di 6 an-
grande che portano anche
generi di conforto – ciocco-
latini, biscotti e persino una
ni del 2015 al
40,5% nel
2016. Si trat-
pasta al forno per il pranzo
della vigilia – d’altra parte
che anche chi si fa incartare
ta di circa 23 un maglione con la carta del-
milioni di la libreria, “così lo sorpren-
persone che do”. C’è chi entra per curio-
dichiarano di sare, si apposta sugli scaffali
aver letto al- dall’orario di apertura sino
meno un libro alla chiusura, leggendosi
nei 12 mesi tutto il libro dall’inizio alla
precedenti fine e uscendo rifila anche
l’intervista. un commento – “non era
Leggono di niente di che, lo sapevo” – e
più i giovani chi va filato al reparto,
tra gli 11 e i 14 “guardi, sto cercando un li-
anni (51,1%) bro di economia, un trattato
rispetto a sull’economia del Sud Ame-
tutte le altre rica, non lo avete sicura-
classi di età mente venduto” e ci resta
male se non lo trova proprio
lì dove lo aveva lasciato,
“appena tre mesi fa”. Solita-
mente i bambini sono felici
di scorrazzare in libreria,
| IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017
Alto, famoso,
di bell’aspetto:
cerco un libro
ma da 5 euro
ma un discorso assai diverso persa per un soffio di Ken
sono gli adolescenti, che ce- Follett e una signora, non a-
dono stremati alle richieste vendo fatto in tempo a pren-
dei genitori – “ti prego, dere l’ultimo Cappello Ma-
compriamo anche un libro Mi sfugge gico per il nipote, si è fatta
il titolo
per te” – ed ecco spiegate le giustizia da sola uscendo,
pilette di biografie di Ne- ma l’autore impunemente avvolta nella
ymar, Messi e Icardi, desti- lo conoscerà sua pelliccia, con sotto brac-
nate a prender polvere sul sicuramente, cio un cofanetto di carte
comodino.
è citato fantasy. Solo alla chiusura i
C’è poi la categoria ever- librai hanno capito il misfat-
green, di “quelli che io non tantissime to degno di Eva Kant.
volte…
leggo, sto solo aspettando
qualcuno”mettendo le mani Si chiama E INFINE, DOPO una settima-
avanti come fosse un’offesa Ibidem na al cardiopalma, anche do-
e chi spiazza i librai con ri- menica 24 è giunta agli sgoc-
chieste particolari: “Vorrei cioli. Alle venti le luci si sono
comprare un libro per un Viaggio tra abbassate, con i commessi
mio amico che non legge. gli scaffali ormai stremati. Un attimo
De v’essere un libro alto, Un libro rima- prima di far scattare la ser-
molto alto. Ed economico”. ne tra i più get- ratura, però, si è infilata den-
Finché, dopo una lunga ri- tonati regali di tro una signora. Si è fermata
cerca infruttuosa e una ri- Natale Olycom dubbiosa puntando la botti-
chiesta d’aiuto del libraio, fi- glia di prosecco accanto alla
nisce così: “Sa, devo fargli u- cassa: “Ma state chiuden-
no scherzo, dentro lo rita- do?”. “No, signora, facciamo
glio tutto e ci infilo un vino. il cenone qui” ha replicato il
Chissà che colpo gli prende libraio mordendosi la lin-
quando vede un libro!”. Co- gua. “Ah, che bella idea. Per-
munque, sfatiamo i luoghi do solo cinque minuti, mi a-
comuni: non è sempre vero spettano a casa. Magari l’an-
che i libri rilassano. Abbia- no prossimo mi organizzo
mo assistito a piccole crisi i- con voi…”.
steriche per l’ultima copia © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE CLASSIFICHE Da Milano a Palermo, il dominio di Mondadori. Si salvano gli indipendenti
Un popolo che ha bisogno di eroi
L etterati di tutta Italia, mette-
tevi l’animo in pace. Questo
Natale, dati ufficiali alla mano,
ma che legge Vespa e Fabio Volo
segna il grande ritorno su scala
nazionale di Fabio Volo (Quando i dati forniti dal gruppo Ubik). film in sala e infine, Lenticchie al- e Donato Carrisi con L’uomo del
tutto inizia) seguito dall’intra- Posizioni confermate dalle li- la julienne di Antonio Albanese labirinto (Longanesi). Ma dap-
montabile Bruno Vespa (Soli al brerie Feltrinelli, con eccezione (Feltrinelli), prendendo in giro pertutto è andata così?
comando), tallonato da Ken Fol- proprio della vetta, con la Allen- tutti gli chef e il loro linguaggio Le librerie indipendenti di
lett con La colonna di fuoco, Isa- de che scalza Volo dal podio. Un improbo alla tv. Ma non è tutto, tutta Italia, invece, hanno preso
bel Allende (Oltre l’inverno) e Natale 2017 all’insegna dei best- visto che probabilmente sbara- tutta un’altra strada. Alla Modus
Dan Brown con O- seller eppure non gliando ogni pronostico ha ven- Vivendi di Palermo, Fabrizio ha
rigin. Insomma un mancano i colpi a duto molto bene anche la biogra- consigliato da vicino i suoi clien-
vero e proprio sorpresa, a partire fia di Michelle Hunziker, Una ti, “orientandoli su un acquisto
trionfo per la casa e- dall’exploit di Zero- vita apparentemente perfetta locale”. Hanno vinto la raccolta
ditrice Mondadori calcare con Macerie (Mondadori). Un anno in giallo e Borgo Vecchio
che, da Segrate, ha prime (Bao Publi- di Giosuè Calaciura (Sellerio),
imposto il suo di- shing), ormai sdoga- BENONE GLI ITALIANI, guidati da Simonetta Agnello Hornby
ktat sulle librerie, nato al grande pub- Gianrico Carofiglio (Tre del mat- (Nessuno può volare) e il giovane
occupando quattro blico, Wonderdi R. J. ti no) e Alessandro D’A ven ia Carlo Loforti (Malùra, Baldi-
dei cinque primi Palacio (Giunti) e (Tutte le storie sono storie d’amo- ni&Castoldi). E “dopo la scelta di
posti delle classifi- Assassinio sull’O- re), l’instancabile De Giovanni, rompere con Amazon, è cresciu-
che di vendita nella rient Express di Aga- Di Pietrantonio e Cognetti, con to l’acquisto di E/O e i lettori
settimana natalizia Bruno Vespa e, accanto, t h a C h r i s t i e , e n- le trionfali fascette dei premi hanno premiato Il club dei bu-
(come confermano Fabio Volo Ansa/LaPresse trambi trainati dai Campiello e Strega in bella vista giardi di Mary Karr”. Un titolo
Giovedì 28 Dicembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
Jova, altre due date a Milano
Al Forum di Assago, alle già previste
dieci serate, si aggiungono il 27 e il 28
febbraio. Il calendario è definitivo e
non potranno essere aggiunte date
CINEMA Il documentario di Sandro Baldoni sul post terremoto dell’ottobre 2016
Da Campi di Norcia a Ussita, da Visso a Castelluccio: storie di macerie ma anche di rinascita
“La botta grossa” è più forte
addirittura di “Star Wars”
» FEDERICO PONTIGGIA
“M
i ha un
p o ’
s v u o-
tato”.
“Come
un mostro”. “Siamo sempre
ammalati”. “Manca tutto”.
“Ci ha scioccato”. “A me mi è
rimasta tanta paura”. Non è
Amatrice, è l’altro terremo-
to, quello meno noto, quello
meno narrato, quello più tra-
scurato. Il terremoto del 30
ottobre 2016, 6.5 gradi di ma-
gnitudo, il più forte in Italia
dal 1980, dall’Irpinia. Un si-
sma che non ha mietuto vit-
time, ma falcidiato case, pae-
si e quotidiano, sfollando
40mila abitanti: là dove è ac-
caduto, tra Lazio, Umbria e
Marche, lo chiamano La bot-
ta grossa.
SANDRO BALDONI ne ha fat-
to il titolo di un bel documen-
tario, che porta sullo scher-
mo storie da dentro il terre-
moto, una sorta di road-mo-
vie che senza tacere macerie,
rovine e crolli prova a rico-
struire, riallacciare, ripren-
dere. Oltre l’emergenza e
l’urgenza, che sono innanzi-
tutto categorie mediatiche, il
regista torna sui Monti Sibil-
lini, là dove è nato e cresciuto,
osserva la sua casa distrutta e
fa di stato d’animo sceneg-
giatura, di paure, traumi, ab-
bandoni e speranze il movi-
mento stesso della macchina
da presa. Senza eludere la
realtà, senza elidere lo stru-
azzeccato vista la querelle. Alla
libreria IoCiSto nel quartiere
del Vomero, Alberto ci
conferma che sulla
piazza napoletana stra-
vince Maurizio De
Giovanni con Souvenir
(Einaudi), seguito da
Wanda Marasco (La
compagnia delle anime
finte, Neri Pozza, finali-
sta allo Strega), Lorenzo
Marone, Roberto Saviano
(Un bacio feroce, Feltri-
nelli) e Jeffery Deaver,
“che si è affezionato ai no-
stri lettori”. Da Libri&Bar
Pallotta, a Roma, sul piaz-
zale di Ponte Milvio, Carla
dichiara con un certo orgo-
glio: “Qui non hanno vinto
né Volo né Vespa” e alla fi-
ne trionfano Augias, Fol-
lett, Cazzullo e poi il giallo
Brighton (Michael Har-
vey, Nutrimenti) e Con
molta cura dello scom-
parso Severino Cesari,
“perché ci riguarda un
Marchesi, domani i funerali
Si terranno domani alle 11 nella chiesa
di santa Maria del Suffragio a Milano i
funerali di Gualtiero Marchesi. Oggi la
camera ardente al Teatro Dal Verme
mento cinema: “È un docu-
mentario ‘fuori moda’: ho vo-
luto far parlare le persone in
macchina, oppure filmarle
mentre fanno qualcosa ma o-
gni tanto rivolgono parole e
sguardi allo spettatore, fa-
cendolo partecipare. Piutto-
sto che scegliere la strada del
‘finto vero’in cui la macchina
da presa sembra nascosta, ma
è lì, tutti lo sanno e tutti cer-
cano di comportarsi come se
non ci fosse”.
Più di 300 scosse al giorno
per cinque mesi, se dormi,
Con proiezioni dallo
scorso 20 novembre,
la pellicola in alcuni
multiplex del Centro
Italia si è imposta
persino sugli Jedi
dormi con le scarpe, mangi in
piedi, ti siedi sul bordo delle
sedie, poi ti abitui, sicché o-
gnuno ha il suo sismografo
personale, ma per andare a-
vanti serve anche sdramma-
tizzare, evadere, divertirsi o,
almeno, provarci. B al do ni
registra e testimonia, scova e
racconta, partendo dalla Li-
bera repubblica di Campi di
Norcia: l’edificio antisismi-
co della Pro Loco diviene il
cuore pulsante di un’a l tr a
po’”. Ancora più particolari le
scelte dei lettori alla libreria
Marco Polo di Venezia in cui
trionfa, fatalmente, Marco Polo
di Viktor Šklovskij (Quodlibet)
seguito da Zerocalcare, Cromo-
rama di Falcinelli (Einaudi) e u-
na selezione di titoli Iperborea
“ormai felicemente fidelizzati ai
lettori lagunari”, come afferma
Claudio al telefono.
INFINE, direttamente da La Sca-
tola Lilla a Milano, la libraia Cri-
stina Di Canio, fra un cliente e
l’altro, comunica la sua top five
che inizia con L’estate che sciolse
ogni cosa (Tiffany McDaniel, E-
dizioni Atlantide), passando per
Tre Piani di Eshkol Nievo (Neri
Pozza), Il mare dove non si tocca
(Fabio Genovesi, Mondadori), Il
caso David Rossi del giornalista
del Fatto Davide Vecchi (Chia-
relettere) e, infine, La ferrovia
s ot t er r an e a di Colson Whi-
tehead, edito da Sur.
FRA. MUS.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SECONDO TEMPO » 23
Al via Umbria Jazz Winter
Parte stasera a Orvieto l’edizione
numero 25: al Teatro Mancinelli
saranno protagonisti il duo Gino
Paoli-Danilo Rea e Jazzmeia Horn
Il dramma resistenza possibile, un’al- comunque perso / e anche se
degli sfollati tra resilienza che è coesione la paura fa tremare / non ho
La scossa del sociale e condivisione uma- mai smesso di lottare”.
30 ottobre na. Autodeterminazione e Una lotta che Baldoni, già
2016, 6.5 gradi gestione dal basso, anziché i apprezzato per l’e s o rd i o
di magnitudo, protocolli di Croce Rossa e Strane storie del 1994, foto-
non ha fatto Protezione civile, la comu- grafa di volti, vissuti e ane-
vittime, ma nità locale di Campi prende liti, dalle “rose che hanno
molti danni in parola C o mb a t t e n t e , la preso potere” al “c aval lo
canzone di Fiorella Man- d’acciaio – una moto – che
noia che chiude La botta ancora c’è”, dal risotto fatto
grossa: “È una regola che va- con pere e un Pannarone do-
le in tutto l’universo / chi nato agli aiuti arrivati persi-
non lotta per qualcosa ha già no dal Giappone, fino alla
“luna di miele”di Maria Pia e
Aurelio in una casetta pre-
fabbricata, che “sta not te
I libri - Top 5 queste pareti crolleranno”,
ma stavolta di passione.
1 2 3 4 5 IL REGISTA non inquadra solo
Campi, batte la Valnerina, le
province più duramente col-
pite di Macerata e Perugia,
raggiunge Castelluccio, Vis-
so, Fiastra, Castel Sant’Ange-
lo e Ussita, incontra chi è sta-
to trasferito nei residence e
negli hotel della costa adria-
tica, e trova la forza, la forza
di questi abitanti, per dire
che “la vita continua”. E con-
tinua quella distributiva de
l Quando lSoli l Oltre l La l Origin La botta grossa, che prestan-
tutto inizia al comando l’inverno colonna Dan Brown do fede al titolo che s’è scelto
Fabio Volo Bruno Vespa Isabel di fuoco Pagine: 560 tiene botta in sala: partito lo
Pagine: 180 Pagine: 516 Allende Ken Follett Prezzo: 25e scorso 20 novembre con un
Prezzo: 19e Prezzo: 17e Pagine: 297 Pagine: 912 Editore: tour di proiezioni che ha toc-
Editore: Editore: Prezzo: Prezzo: 27e Mondadori cato oltre trenta città e pae-
Mondadori Mondadori 18,50e Editore: sini, per le Feste si è concesso
Editore: Mondadori addirittura il lusso di battere
Feltrinelli in alcuni multiplex del Cen-
tro Italia il blockbuster Star
Wars: Gli ultimi Jedi.
@fpontiggia1
© RIPRODUZIONE RISERVATA
24 » ULTIMA PAGINA | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 28 Dicembre 2017

Dalla Prima elle redazioni ci si domanda, e recava in pellegrinaggio nella ca- Statuto dei lavoratori, partono gli

» MARCO TRAVAGLIO N giustamente, quale sia l’imma-

gine che possa riassumere la
triste legislatura che oggi muore. Noi -
RIMASUGLI

“Dai loro frutti

sa di campagna di Mario Draghi,
banchiere centrale. Fino ad allora
Renzi era stato solo il premier degli
sgravi fiscali miliardari alle im-
prese e ricomincia pure l’austeri-
tà, giusto attenuata da qualche scon-

T utta l’Italia che conta salta

sul carro del vincitore. Per
tre anni Renzi può varare leggi
convinti con Hitchcock che il terrore
sia ciò che accade fuori campo - pro-
porremmo l’immagine che non abbia-
li riconoscerete”
“80 euro”: una norma tecnicamente
malscritta e ideologicamente legata a
una visione bottegaia della politica, ma
ticino. Ora, l’immagine non l’abbiamo
vista e dell’incontro sappiamo solo che
è avvenuto, ma già l’evangelista Matteo
mo visto. La si sarebbe potuta scattare che almeno puntava a una qualche for- (non lui, l’altro) diceva “dai loro frutti li
vergogna à gogo (Jobs Act, art.
18, Buonascuola, salva-evasori, il 12 agosto del 2014, quando, in un cam- Renzi e Draghi ma di redistribuzione. Dopo il pellegri- riconoscerete” e i frutti questi sono.
responsabilità dei giudici, bava- po erboso vicino al grazioso borgo um- naggio a Città della Pieve, invece, c’è il Del tutto casualmente è il passo in cui si
glio sulle intercettazioni, con- bro di Città della Pieve, atterrò un eli- il 12 agosto 2014 Renzi della deflazione interna: a set- parla dei “falsi profeti”che vengono “in
troriforma costituzionale, Itali- cottero con la scritta Repubblica italia- tembre la scatola vuota del Jobs act di- vesti di pecore, ma dentro sono lupi ra-
cum...), completando l’opera di na: era Matteo Renzi – beatificato da venta (a forza di emendamenti scritti paci” (altri tempi e poi cose che succe-
B. che le vota quasi tutte. Invece poco dal 40,8% delle Europee - che si » MARCO PALOMBI da Confindustria) un ariete contro lo devano lontano da Città della Pieve).
le leggi anticorruzione e anti-
prescrizione restano al palo:
Verdini&Alfano non vogliono.
Idem i tagli ai vitalizi. Il tutto a
opera di una maggioranza ille-
gittima che compra parlamenta-
ri un tanto al chilo: alla fine i vol-
tagabbana saranno 345 (uno su
tre) per 546 cambi di casacca (10
al mese): record mondiale.
6. Sergio la Mummia. Com-
piuta la missione di mandare al
potere chi ha perso le elezioni
per lasciar fuori chi le ha vinte e
di sfasciare la Costituzione, Re
Giorgio II abdica nel gennaio
2015. E arriva Sergio Mattarella:
anche lui firma tutto, ma almeno
tace. Promulga persino l’Itali-
cum, anche se vale solo per la
Camera (salvo poi piagnucolare
perché le due Camere hanno
leggi elettorali diverse), speran-
do che gli italiani si bevano le
balle renziane sulla grande ri-
forma costituzionale, imposta a
colpi di maggioranza (finta),
con forzature parlamentari mai
viste (dissenzienti sostituiti in
commissione, tagliole e canguri
per strozzare il dibattito e can-
cellare gli emendamenti, mi-
nacce di non ricandidare chi
non ci sta) e con una campagna
di fake news e insulti ai “gufi”.
7. Basta un No. Gli italiani
salvano la Costituzione, col 59%
di No. Renzi, che aveva promes-
so con la Boschi di lasciare la po-
litica, lascia solo il governo, e la
Boschi manco quello. Nasce il
governo Genticloni, pratica-
mente uguale al precedente
(tranne la falsa laureata Fedeli
all’Istruzione e poco altro): non
fa praticamente nulla, ma serve
a rinviare le elezioni di un altro
anno. Tantopiù che la Consulta
boccia pure l’Italicum e c’è la
scusa della legge elettorale. Ed
ecco il Rosatellum, scritto da Pd,
B. e Salvini apposta per fregare i
5Stelle e lubrificare l’inciucio
Renzusconi. Poi si scopre che
favorisce solo il centrodestra.
Intanto, spinti verso l’uscio da-
gli insulti e dagli affronti renzia-
ni, i bersanian-dalemiani se ne
vanno dal Pd. Seguiti da Gras-
so.
8. Mamma li Etruschi. Con
un altro autogol, Renzi-Tafazzi
vara in extremis la commissione
d’inchiesta sulle banche. Pensa
a una formidabile arma eletto-
rale contro Visco e i dalemiani,
invece saltano subito fuori le
bugie della Boschi e del Giglio
Fradicio su Etruria. La presenza
del capogruppo Orfini aiuta.
9. Diritti&rovesci. Dopo
tanti disastri, il Pd si consola con
le unioni civili (senza stepchild
adoption) e col biotestamento
(votato anche da M5S e sini-
stra). Ma in 5 anni è un po’ po-
chino. Allora dicono di volere
pure lo Ius soli: ma, per non per-
dere altri voti, fan di tutto per e-
vitarlo, poi danno la colpa alle
opposizioni.
10. Smacchiare il Gattopar-
do. Problema: siccome i 5Stelle
e la destra sono più avanti che
nel 2013 e il Pd più indietro, co-
me fare a rifilarci un altro gover-
nissimo? Intanto ci fanno cre-
dere che il voto è inutile, tanto è
già deciso che l’Italia sarà ingo-
vernabile. Ricordiamoci (e ri-
cordiamogli) che dobbiamo an-
cora votare.