Tremonti riforma il fisco: “Niente agevolazioni a chi ha
il fuoristrada”. E colpire sul serio i grandi evasori, invece no? y(7HC0D7*KSTKKQ(
Mercoledì 15 giugno 2011 – Anno 3 – n° 141
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma
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PAPI PAGA ANCORA P
Altri 45 mila euro versati fino a un mese fa da Silvio Berlusconi
ad Alessandra Sorcinelli, testimone del processo Ruby. In aula
Ilda Boccassini: “Quella notte un assalto militare alla questura”
Tre potenti No
di Michela Murgia
dc
uesto referendum verrà ricordato co-
Q me quello dei quattro “sì”, ma in realtà
quello che è emerso dalle urne fa risuo-
nare per le strade il suono cristallino di
tre potenti “no”, ciascuno da leggere su un
piano diverso. Il più evidente è la conseguen-
za dei quesiti: ora nessuno potrà contestare la
volontà popolare di riprendersi il diritto al-
l’acqua come bene pubblico non mercifica-
bile, avere un futuro energetico senza nuclea-
re e soprattutto stare sotto una legge che non
consideri nessun cittadino più uguale degli al-
tri, meno che mai quello che li rappresenta
tutti.
Il secondo piano di lettura è altrettanto chia-
ro: questo risultato è l’ennesimo segnale di
insofferenza popolare verso il governo in ca-
rica e in particolar modo verso la persona di
Silvio Berlusconi, che aveva cercato con ogni
mezzo di liberarsi in corsa della patata bollen-
te nucleare nella speranza di far fallire il quo-
rum all’unico quesito che gli stava davvero a
cuore: quello sul legittimo impedimento. In-
fine – ed è un dato
con il quale sarà be-
ne che impari a fare
i conti tutta la casta
politica di questo
Paese, sinistra com-
presa – dopo anni
di assenteismo elet-
torale e schede
bianche brilla la ri-
(F
OTOA )
NSA
trovata voglia delle
persone di dire la propria democraticamente.
L’affluenza festosa a questo referendum è una
vittoria popolare contro il tentativo di demo-
tivare i cittadini alla partecipazione politica
diretta, sia ostacolando il loro accesso al voto
con una informazione scarsa e confusa, sia
con il furbo dribbling legislativo per far ap-
parire “inutile” il quesito sul nucleare.
La gente è andata alle urne nonostante gli osta-
coli e abbiamo assistito, come già alle recenti
amministrative, a una commovente liturgia
laica, dove prima si è andati a votare e poi si è
scesi in piazza a trasformare il singolo voto
segreto in un atto di giubilo collettivo. C'è vo-
glia di amicizia civica. Inutile che Berlusconi
ripeta ossessivamente che questo referen-
dum non cambia niente: per uno che si è sem-
pre fatto forte di un consenso “imbarazzante”
questo voto cambia tutto. Mostra che sul pia-
no politico il presidente del Consiglio è ormai
un morto che cammina, tanto che i suoi servi
già temono che la parabola si chiuda con una
piazzale Loreto giudiziaria. Esagerati: gli ab-
biamo dimostrato che per farla finita ci basta
andare a votare.
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Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
La Legione B
di Marco Travaglio
ur nella sfortuna del momento, il Cainano ha
una gran fortuna: è ben consigliato. Il trust di
cervelli che lo contorna nell’ora della prova,
la Legione B che ricorda tanto la Legione M
di Salò, lo sta indirizzando nella giusta direzione
verso la vittoria finale. Mutanda Ferrara lo incita a
“tornare quello del '94”, quando fece uscire 3 mila
delinquenti per non far arrestare suo fratello
(decreto Biondi), poi varò un condono edilizio, uno
fiscale e uno ambientale. Se concede il bis, il popolo
La pm di Milano: “Palesi casi di prostituzione ad Arcore”. dei referendum apprezza. Anche Olindo Sallusti,
E sulle indagini difensive di Ghedini accusa: “Altro che lesione creatura delle tenebre, ha capito tutto: “Ha vinto la
paura” (il legittimo impedimento terrorizzava
dei diritti del premier: loro sapevano più della procura, forse gl’italiani). E, in mancanza di meglio, ha in testa
avevano la palla magica” Barbacetto, Lillo e Mascali pag. 2 - 3 z un’idea meravigliosa: licenziare Tremonti che non
taglia le tasse e metterci al posto, che so,
l’autorevole Brunetta, ideale per fare vetrina sui
mercati internazionali (se lo prendi a pesci in faccia
è impossibile centrarlo). Anche la fantasia di
Maurizio Belmento è pregna di proposte preziose:
“Silvio, apri la borsa e abbassa le tasse”. In fondo che
ci vuole: lo dice pure Tremonti, “basta trovare 80
miliardi”. E “i soldi li abbiamo trovati”, assicura il
lucido Bossi infilandosi il sigaro nell’orecchio e il
dito medio in bocca: gliel’ha detto Fiorani. C’è un
che di festosamente sinistro negli amorevoli consigli
dei servi felici della Legione B. Come se il
pover’ometto non si facesse abbastanza male da
solo, tipo comprare collane e perline colorate
mentre viene giù tutto, quelli lo spingono a forza
verso il baratro finale. Dai, Silvio, sfasciamo i conti
pubblici, regaliamo i soldi per strada e
facciamogliela vedere all’Europa! Ma sì, usciamo
dall’euro e torniamo alla lira, anzi alla dracma, al
tallero, al doblone, alla pizza di fango del Camerun.
Come dice il prestigioso ministro Saverio Romano al
Giornale, tra un pranzo coi mafiosi e l’altro, “è inutile
tenere i conti a posto per il prossimo governo della
La testimone L’ex meteorina sinistra”: meglio arraffare quel che si può e, prima di
Alessandra Sorcinelli
fuggire, bruciare tutto, così chi viene dopo non
e sopra, Ilda Boccassini (FOTO ANSA)
trova nemmeno le sedie. Questo sì che è parlare da
statisti. E poi naturalmente, siccome 27 milioni di
italiani (quelli che sapevano dei referendum) han
REFERENDUM x Quale messaggio lanciano i 27 milioni di votanti votato contro il legittimo impedimento, tra cui metà
degli elettori di Lega e Pdl, sotto con processo
E ORA PRIMARIE
breve, prescrizione breve e intercettazioni brevi,
talmente brevi che non cominciano proprio. Così,
alle prossime elezioni, fossero anche per il rinnovo
di un’assemblea di condominio, la gente non si
E PREFERENZE
accontenterà di votargli contro: gli strapperà i
capelli finti uno a uno. O forse l’avrebbe già fatto, se
l’influsso nefasto della Legione B non fosse
(FOTO EMBLEMA)
neutralizzato dai consiglieri riformisti del Pd. Tipo
Polito el Drito, già fondatore e affondatore del
Presto una raccolta
di firme per
Ctadiniome si riprendono la pa-
rola quei 27 milioni di cit-
che hanno votato ai re-
nla vittoria della rete
Riformista, dunque premiato con la prima pagina dal
Corriere. Ieri, dopo aver passato gli ultimi dieci anni a
cercar di trasformare il centrosinistra in una
eliminare le liste ferendum? La partecipazio- Da Totti a Guzzanti fotocopia del centrodestra, solo un po’ più noiosa e
bloccate e due ne ora deve passare attraver-
so le primarie e la reintrodu-
i nostri voti senza mignotte, El Drito scopriva amaramente che
gli elettori non vogliono saperne di seguirlo. Aveva
proposte per zione delle preferenze. ai video del trionfo sognato un bel Pd blairiano, poi purtroppo Blair
scegliere i candidati Perniconi e Zanca pag. 4 z pag. 6z venne a mancare all’affetto dei suoi cari. Si era tanto
raccomandato col Pd di scaricare Di Pietro e
Vendola per sposare il Grande Centro: purtroppo la
gente seguita a preferire Di Pietro e Vendola, mentre
Udi Marco Onado Udi Marina Boscaino nPambianchi&Casale del Grande Centro i radar non captano traccia
alcuna. Aveva proposto, con l’autorevole Dell’Utri,
MUTAZIONI INSEGNANTI, Roma e Bologna, una legge bipartisan anti-intercettazioni: purtroppo
PERICOLOSE LA CREPA colossali evasioni non osa approvarla nemmeno B. Due domeniche fa
aveva esortato i napoletani ad andare al mare pur di
IN BANCA NEL CUORE all’ombra del potere non votare quel mostro di De Magistris: mai visto
pag. 14 - 15z spiagge tanto deserte nell’ultimo secolo. Ora
ra le banche che hanno biso- l nostro lavoro brucia i tempi,
T gno di nuovi capitali e le fon-
dazioni che vogliono mantene-
I scansiona i mesi e li rattrappi-
sce in scadenze obbligate; striz-
lacrima inconsolabile perché i referendum
“cancellano due decisioni lungimiranti” del governo
re la propria influenza, il mini- za la dimensione del tempo in CATTIVERIE B.: nucleare e acqua privata. Fosse dipeso da El
Drito, il Pd avrebbe combattuto per il No come un
stro Tremonti rafforza il pro- eterna proiezione verso un più o Vasco Rossi: “La Francia ha il sol uomo, anzi con un sol uomo. E avrebbe perso. A
prio potere sul mondo banca- meno immediato futuro: prossi- nucleare, tanto vale che ce questo punto, visto il fiuto dei rispettivi consiglieri,
l’abbiamo anche noi”. Anche se
rio, ma introduce pericolose ma verifica, lo finisco il Roman- questa frase un senso non ce l’ha Pdl e Pd non hanno che un sistema per tornare a
novità. pag. 22 z ticismo in seconda? pag. 22 z www.spinoza.it vincere: scambiarseli.
pagina 2

È
ORGIA CONTINUA

il 26 ottobre 2010, Il Fatto Quotidiano
Il Fatto del 26 ottobre pubblica l’articolo “Il premier e la
minorenne” di Gianni Barbacetto. È l’inizio
del Ruby gate: “Chi gli sta vicino – scrive Barbacetto
2010: “C’è una storia quel giorno – racconta che Silvio Berlusconi è da
qualche giorno nervoso, preoccupato (...) c’è una
storia, sottotraccia, che lo angustia (...) Una ragazza,
che angustia il Capo” appena diciottenne, sta raccontando di avere avuto
incontri con lui quando era ancora minorenne. Un
nuovo caso Noemi Letizia? No, una vicenda ancor più
spinosa, perché questa volta la ragazza racconta fatti,
incontri, contesto, particolari. Fa i nomi di protagonisti
e comprimari. La storia ha, per ora, contorni molto
indefiniti. La ragazza, la chiameremo “Ruby”, è di
nazionalità marocchina (...) fino a qualche tempo fa
faceva parte del giro di Lele Mora”.

La chiamata Il giudizio Il conflitto Il referendum

“È la nipote Il gip Di Censo: “Milano non può No al “legittimo
di Mubarak” “Prove evidenti” giudicare” impedimento”

I l 27 maggio 2010 Karima

El Mahroug, in arte Ru-
by, viene arrestata a Milano
per furto. Viene rilasciata
nella notte e affidata a Ni-
cole Minetti in seguito al-
l’intervento diretto del pre-
sidente del Consiglio Silvio
Berlusconi.
I l 15 febbraio 2010 il gip di
Milano Cristina Di Censo,
accogliendo le richieste dei
pubblici ministeri, dispone il
giudizio immediato per il
presidente del Consiglio.
Berlusconi è imputato di
abuso d’ufficio e prostituzio-
ne minorile.
I l 5 aprile la Camera sol-
leva di fronte alla Corte
Costituzionale il conflitto
di attribuzione con la Pro-
cura di Milano. B. avrebbe
agito in qualità di presiden-
te del Consiglio, dunque il
reato sarebbe ministeriale
e la Procura incompetente.
I l 12 e il 13 giugno oltre
25 milioni di italiani vo-
tano “sì” all’abrogazione
della norma che consenti-
va al presidente del Consi-
glio di disertare le udienze
in Tribunale per impegni
di governo e “attività pre-
paratorie e coessenziali”.

“UN ATTACCO MILITARE

PER LIBERARE RUBY”
La ricostruzione di Ilda Boccassini sulle telefonate di B.
in questura. Poi attacca Ghedini: già sapeva dell’inchiesta
di Gianni Barbacetto
e Antonella Mascali
LA NOTTE TRA IL 27 E IL 28 MAGGIO
2010 la questura di Milano è stata oggetto di un
“attacco militare”. “Abbiamo avuto un accerchia-
mento”, scandisce Ilda Boccassini: arrivano ai fun-
zionari di polizia le telefonate da Parigi del premier,
che chiede di lasciar andare una minorenne che nel
pomeriggio era stata fermata da una volante per
furto. Poi, annunciata da Berlusconi, arriva una
“consigliera ministeriale”, Nicole Minetti. Infine en-
tra in via Fatebenefratelli una signora dal mestiere
incerto, la brasiliana Michelle Coincecao Santos de
Oliveira. Tutto per una ragazzina che non ha an-
cora 18 anni, Karima El Mahroug, che in giro si fa
chiamare Ruby Rubacuori. Così il procuratore ag-
giunto a Milano racconta la notte cruciale del caso
Ruby (sotto ampi stralci del suo intervento), nel-
l'aula del processo in cui Berlusconi è accusato di
concussione e prostituzione minorile. E in meno di
due ore allinea gli argomenti che secondo l'accusa
smontano le 16 eccezioni illustrate dai legali di B.,
Niccolò Ghedini e Piero Longo, per chiedere di bloc-
care per sempre il processo. “Nelle indagini è
emerso un contesto di prostituzione che coinvol-
geva anche una minorenne”, spiega Boccassini.
“Era palese che c'erano persone che si prostitui-
vano, nel corso delle serate nella residenza del pre-
sidente del Consiglio”. Ma “le indagini sono state
condotte nel pieno rispetto delle regole”. La Pro-
cura di Milano non ha affatto “monitorato la vita
privata del premier”, come sostenuto dalla difesa:
“Su un totale di 77.092 contatti”, tra intercetta-
zioni e tabulati, “solo 315 hanno riguardato il pre-
sidente del Consiglio”. E comunque la procura nelle
indagini scelto di non utilizzare “alcuna telefonata
di Berlusconi, neppure i suoi 64 contatti con Ruby”.
B. è stato iscritto nel registro degli indagati il 21
dicembre 2010. Troppo tardi, secondo la difesa.
Ribatte Boccassini: “lo abbiamo iscritto quando ab-
biamo completato la ricostruzione sulle accuse di
concussione e prostituzione minorile”. “Se ci co-
stituiremo parte civile? Vedremo, parleremo con la
stampa tra un mese” ha detto ieri il nuovo legale di
Ruby, Egidio Verzini. “Non possono” la risposta de-
gli avvocati del premier. In realtà c’è tempo fino
all’inizio del dibattimento. Prossima udienza co-
munque fissata per il 18 luglio. Subito dopo, nella
stessa aula, entreranno i giudici di un altro proces- Professione Mavalà
so, quello Mills. Stesso imputato: Silvio Berlusconi. Niccolò Ghedini, avvocato deputato del premier

è una “palla magica”,
C’ nel caso Ruby. Chiede e
si chiede Ilda Boccassi-
ni: “Come si fa a soste-
nere che sono stati violati i di-
ritti della difesa, quando la di-
fesa, ancor prima dell’invito a
comparire a Berlusconi, sapeva
più della procura? È come se i
difensori avessero avuto la pal-
la magica”. Sì, ci vuole la sfera di
cristallo per sapere già agli inizi
dell’ottobre 2010 che la procu-
ra di Milano stava indagando
sulle feste di Arcore. Il molto
previdente Niccolò Ghedini av-
via infatti le sue indagini difen-
sive sul caso Ruby, per dimo-
strare che quelle di Arcore sono
“cene eleganti”, già il 20 otto-
bre, quando ancora il caso Ru-
by non c’è. “L’inchiesta era se-
cretata”, dice Boccassini, “an-
che se il 26 ottobre esce il Fatto
Quotidiano che la racconta per
sommi capi. Ma nelle indagini
difensive, ben prima che il pre-
mier venisse iscritto nel regi-
stro degli indagati, i legali han-
no raccolto la testimonianza di
L’avvocato
di Karima: “Se
ci costituiremo
parte civile?
Vedremo,
parleremo
tra un mese”
quanti partecipavano alle sera- ricostruisce la casualità dell’in- solo da Forno e il 3 agosto an- elementi sui suoi rapporti con “La difesa
te ad Arcore. Le domande era-
no poste sui contenuti delle in-
tercettazioni”.
“Il 15 aprile 2010, l’inizio”
Non si è trattato di “un’indagi-
dagine sul bunga-bunga: “Il 15
aprile 2010 veniva aperto un
procedimento penale a model-
lo 44 su un giro di prostituzio-
ne”. Cioè contro ignoti, pm An-
che da Sangermano. A quel
punto”, prosegue Boccassini,
“partono le richieste di inter-
cettazioni per le utenze di Ka-
rima, Minetti e Mora”. Il gip
le ragazze che partecipavano
alle cene di Arcore. Tra fine ot-
tobre e il 6 novembre la procu-
ra ascolta i funzionari della que-
stura di Milano, Ostuni, Indolfi,
conosceva già
tutto prima
ne mirata contro Silvio Berlu- tonio Sangermano. “Il 24 giu- Giuseppe Gennari autorizza le Iafrate e Morelli. Acquisisce co-
sconi”, ha risposto Boccassini gno, a seguito di segnalazioni intercettazioni, dopo aver “rile- me dato scientifico i tabulati dell’invito
alla difesa. “L’inchiesta è inizia- del tribunale dei minori di Mi- vato i contatti tra Mora e Minet- dei cellulari relativi alla notte
ta con accertamenti sui rappor- lano, il procuratore aggiunto ti” che prospettavano un giro di del 27-28 maggio per verificare a comparire
ti tra Nicole Minetti, Lele Mora Pietro Forno apre un altro pro- prostituzione, anche minorile. le loro dichiarazioni, perché ab-
ed Emilio Fede in relazione al cedimento e il 27 luglio 2010 i “Il 7 settembre viene iscritto biamo indagato a 360 gradi”. Come se avesse
reato d’induzione alla prostitu- due fascicoli vengono riuniti. nel registro degli indagati Emi- Lineare la scelta dei tempi pro-
zione, anche minorile”. La pm La minore viene sentita a luglio lio Fede, dopo aver raccolto cessuali: le contestazioni a ca- la palla magica”
rico di Berlusconi sono arrivate
“soltanto dopo le verifiche dei
tabulati e delle celle telefoni- confidenziale che segnala un
FORLEO Sabotaggio? manomissione vi sia effettiva-
mente stata. E su questo punto
che per riscontrare le dichiara-
zioni di Karima. Le verifiche, af-
giro di escort all’Hotel Four Sea-
sons di Milano: ragazze che
interviene il prefetto di Milano fidate al Servizio centrale ope- “adescano clienti facoltosi” du-
Intanto via la scorta Gian Valerio Lombardi – quel-
lo che disse “in Lombardia la
rativo della polizia, arrivano il 9
dicembre 2010 e Berlusconi
rante convegni. Tra le escort in-
dicano anche “El Mahroug Ka-
Ntrattaelta.dubbio, la protezione gliel’hanno tol-
Ed è un fatto singolare, perché non si
d’un dubbio irrilevante: l’automobi-
mafia non esiste” – che il 20 aprile revoca
l’unica misura disposta a tutela della For-
leo: la vigilanza generica radiocollegata. La
viene iscritto nel registro degli
indagati il 21 dicembre, cioè
nel momento in cui per la pro-
rima, intesa ‘Ruby’, nata in Ma-
rocco l’1-11-1992, residente a
Letoianni, minore degli anni
le del Gip di Cremona Clementina Forleo, motivazione: “L’intervenuta archiviazione cura si concretizza la notizia di 18”.
che il 3 dicembre 2009 finì fuori strada del procedimento penale relativo all’inci- reato. Il 14 gennaio c’è l’avviso Né i poliziotti, né il pm Sanger-
mentre la giudice era alla guida, potrebbe dente stradale occorso al magistrato e con- a comparire e dopo 50 giorni, mano hanno idea di chi sia que-
essere stata manomessa. È scritto nella sen- ferma della valutazione di non esposizione nel rispetto del codice, la ri- sta Ruby. Ma accade l’imponde-
tenza d’archiviazione emessa dal Tribuna- a rischio del magistrato in questa provin- chiesta del giudizio immedia- rabile: un’amica della minoren-
le di Lodi il 31 marzo: “Pur ritenendo che cia”. Il punto è che l’archiviazione si fonda to”. ne, Katia Pasquino, la denuncia
non si possa escludere con certezza che un sull’impossibilità di individuare chi avreb- La vera storia dei fascicoli il 27 maggio per furto. La ragaz-
eventuale sgonfiaggio degli pneumatici an-
teriori del veicolo della dottoressa Forleo a
be manomesso l’auto, sempre che il “sa-
botaggio” sia avvenuto, perché è proprio
Ilda Boccassini dunque accen-
na a un’indagine contro ignoti
za viene portata in questura e
nella notte telefona Silvio Ber-
opera di ignoti possa aver concorso a ca-
gionare il sinistro (…) non ravvisa la pos-
questo che scrive la sentenza: “Non si può
escludere con certezza”. Con certezza, in-
nata nell’aprile 2010. È il pro-
cedimento n.234702/2010. Il
lusconi (“È la nipote di Muba-
rak”). Il 9 giugno l’ispettore ca-
sibilità di ulteriori atti investigativi (…) atti
a individuare gli eventuali responsabili del-
vece, la Forleo – che si è occupata del caso
Antonveneta e ha emesso la celebre sen-
Fatto ha ricostruito la vicenda.
Sul tavolo del pm di turno An-
po Albanese scrive al suo supe-
riore una relazione sul giro di
la manomissione”. Con queste motivazioni tenza di assuluzione per il “guerrigliero” tonio Sangermano arriva un’in- prostituzione al Four Seasons e
il gip di Lodi Stefania Pepe archivia il pro- islamico Daki – ha perso l’unica protezio- formativa firmata dall’ispettore sottolinea che “la ragazza ma-
cedimento. E quindi i punti sono due. Il ne che aveva nel suo luogo di lavoro. Le capo Vito Albanese e dall’agen- rocchina minore degli anni 18
primo: non c’è possibilità di individuare gli resta la vigilanza generica quando è a Brin- te scelto Marco Salvoni del risulta affidata alla signora Mi-
eventuali responsabili della manomissio- disi, per le volte in cui torna a casa. commissariato Monforte-Vitto- netti Nicole, di professione
ne. Il secondo: non si può escludere che la A. Mass. ria (lo stesso che eseguirà a Consigliere ministeriale regio-
maggio il fermo di Ruby per fur- nale presso la presidenza del
to). I poliziotti hanno una fonte Consiglio dei ministri”. Questa
 Mercoledì 15 giugno 2011

L’
ORGIA CONTINUA

espressione “attacco militare” usata
Il magistrato usò ieri dal procuratore aggiunto di
Milano Ilda Boccassini, ne ricorda
una analoga risalente a più di otto anni fa. Il pm
le stesse parole nel corso della requisitoria del processo
Imi-Sir/Lodo Mondadori, a carico, tra gli altri, di
Cesare Previti, Attilio Pacifico e Renato
nel 2002. Per Previti Squillante, aveva parlato di “un controllo del
territorio militare, dove per territorio intendo la
Suprema Corte”, ovvero la Cassazione. Era il 21
ottobre 2002 e Ilda Boccassini intendeva così
denunciare il clima “di sospetto e di sfiducia” che
nel 1993 si respirava in Cassazione, clima causato L’avvocato
da “manipolazioni” di fronte alle quali alcuni ed ex ministro
magistrati si sentivano impotenti, fino a parlare – della Difesa,
appunto – di “controllo militare del territorio”. Cesare Previti

L’utilizzatore finale
paga la testimone
FINO A MAGGIO 45 MILA EURO
AD ALESSANDRA SORCINELLI
di Marco Lillo nel 2011. A dire il vero questo e bonifici come se nulla fosse, con gentilezza al Fatto e non è
anno non era partito nel mi- senza tenere conto della sua at- imbarazzata per i nuovi versa-
ora siamo sopra quota gliore dei modi per l’ ex stu- tuale posizione di premier-im- menti scoperti. “Silvio Berlu-

E 200 mila euro. A tanto

relazione di polizia e altre due
sulla notte del 27 maggio ven-
gono consegnate al pm Sanger-
mano. A luglio, dunque, il ma-
gistrato si trova a indagare su
una ragazza minorenne presun-
ta prostituta, protetta dal presi-
dente del Consiglio. La stessa
cosa succede al collega Forno,
che a giugno aveva avviato
un’indagine autonoma, dopo
aver ricevuto una relazione del
tribunale dei minori sulla notte
in questura e una seconda su
una lite furiosa avvenuta il 5 giu-
gno tra Ruby e la prostituta che
la ospita, Michelle. Sangerma-
no non sa dell’inchiesta di For-
no e Forno non sa dell’inchiesta
di Sangermano. Il procuratore
capo Edmondo Bruti Liberati si
accorge che le due indagini
hanno gli stessi protagonisti e
le riunisce, assegnando il fasci-
colo ai due magistrati.
“È un reato comune”
Quello di Berlusconi è, even-
tualmente, un reato ministeria-
le, aveva argomentato la difesa,
dunque di competenza del tri-
bunale dei ministri. La questio-
ne non è una pura esercitazione
giuridica: il tribunale dei mini-
stri per poter procedere ha bi-
sogno dell’autorizzazione della
Camera. Ma quello di Berlusco-
ni è invece “un reato comune”,
ha controbattuto Boccassini:
concussione, per aver fatto
pressioni sui funzionari della
questura di Milano, affinché la-
sciassero andare la minore.
Berlusconi ha agito non nell’e-
sercizio delle sue “funzioni” di
governo (non ha alcuna com-
petenza sulla polizia), ma nella
sua “qualità” di presidente del
Consiglio.
“La realtà presa a cazzotti”
La difesa ha sostenuto anche la
competenza del tribunale di
Monza per il reato di prostitu-
zione minorile. Perché Pietro
Ostuni, capo di gabinetto del
questore Vincenzo Indolfi, la
notte del 27 maggio riceve la te-
lefonata di Berlusconi nella sua
abitazione di Sesto San Giovan-
ni (distretto giudiziario di Mon-
za). “Dire che il reato si è con-
sumato a Sesto perché Ostuni
dormiva lì”, replica Ilda Boccas-
sini, “fa a cazzotti con la realtà
dei fatti”. La vicenda “si svolge
tutta a Milano: dalle 18 del 27
ammontano i soldi rice-
vuti in poco più di due an-
ni dalla ex meteorina Alessan-
dra Sorcinelli dal suo amico Sil-
dentessa fulminata sulla via di
Arcore all’età di 22 anni. Ales-
sandra Sorcinelli è stata perqui-
sita e poi sentita in Questura il
15 gennaio scorso nell’ambito
putato. Già allora qualcuno
storse il naso nel vedere un in-
dagato, incidentalmente presi-
dente del consiglio, che conti-
nuava a foraggiare un possibile
sconi non mi ha pagato nien-
te”, sostiene, “quei soldi sono
dei prestiti per me e per la mia
famiglia che sta attraversando
un momento difficile”. La ex
vio Berlusconi. L'ultimo è arri- delle prime indagini pubbli- testimone a suo discarico. Ora studentessa di scienze politi-
vato meno di un mese fa. Il Fatto che sul caso Ruby. Pochi giorni si scopre che i bonifici conti- che non accetta di essere equi-
ha scoperto che 16 maggio prima, come avevamo raccon- nuano nonostante la ragazza parata alle altre frequentatrici
2011 il conto corrente del Ban- tato allora, aveva ricevuto 10 sarda sia inclusa nella lista dei delle feste del premier: “io non
co di Sardegna, filiale di Milano mila euro dal Cavaliere. Nelle testimoni. ho mai ricevuto soldi per pre-
in via Solferino, intestato alla carte dell’accusa c’erano le te- I nuovi bonifici scoperti dal stazioni sessuali. Eppure i gior-
bella cagliaritana, registra un lefonate dell’undici gennaio Fatto partono quando la ragaz- nali mi hanno distrutto e sput-
Illustrazione di Emanuele Fucecchi bonifico in entrata di 10 mila che avevano propiziato il ver- za era stata già perquisita (non tanato l’immagine. Lo conosco
euro, il solito taglio e soprattut- samento, a dire la verità un po’ indagata) e aveva di fatto as- dal 2005, altre ragazze che so-
maggio, quando la minore vie- to il solito ordinante del passa- sofferto. Il tira e molla tra il ra- sunto la veste di testimone a di- no coinvolte in questa storia da
ne fermata, fino alle 2 di notte to: Silvio Berlusconi. Anche la gioniere Giuseppe Spinelli, scarico del premier. Infischian- molto meno. E io, tra virgolet-
del 28 maggio, quando viene ri- causale è la medesima: “presti- cassiere di Berlusconi, e la sua dosene del fatto che presto la te, da loro mi dissocio. Io con
lasciata”. to infruttifero”. amica di vecchia data era deli- sua amica sarà chiamata a rac- lui ho un rapporto diverso”. A
“Non servono autorizzazioni” Prima ancora che il deposito zioso: contare quello che sa sul bun- chi le chiede se quei versamen-
La procura di Milano ha acqui- degli atti della Procura lo cer- Sorcinelli: Passo da lei. ga bunga, il 25 marzo del 2011 ti possano influenzare la sua te-
sito anche documenti bancari tificasse, il nostro giornale ave- Spinelli: No io sarei pronto an- Berlusconi ordina di trasferirle stimonianza lei risponde:
di Silvio Berlusconi. Non avreb- va descritto il menage finanzia- che per fare subito un bonifico 10 mila euro. Il 19 aprile il pre- “pensa davvero che il premier
be potuto, sostiene la difesa, rio tra la stellina 27enne e il volendo 5 più 5 meno 3 son 7, mier si ricorda della Pasqua in mi stia pagando per dire cazza-
senza l’autorizzazione del Par- presidente 72enne. Ora si sco- oppure adesso non so se... arrivo e le fa trovare in banca te? Questo aiuto economico
lamento. La pm replica ricor- pre che ai 115 mila euro boni- Sorcinelli: Noo, faccia co- una sorpresa da 24 mila e 352 c’era da prima che scoppiasse
dando che già la Cassazione a ficati su ordine di Berlusconi munque 10, ... perché c'avrò euro. Non passa un mese e ar- il caso Ruby. Io ho avuto delle
sezioni unite ha stabilito che dal suo cassiere Giuseppe Spi- altri pagamenti tra poco. riva il bonifico “standard” da difficoltà perché non vado più
“non è necessaria alcuna auto- nelli nel 2010 e ai 45 mila euro Spinelli: ...e allora faccio 10, 10 mila euro per un totale di 44 in video e lui si è offerto di aiu-
rizzazione parlamentare per- del 2009, si devono aggiunge- perché (...) non vorrei dire (...) mila e 352 euro in meno di due tarmi. Se dovrò testimoniare io
ché la documentazione banca- re altri 44 mila e 352 euro in- sai io devo eseguire (ride) io so- mesi. dirò la verità, la mia verità, per-
ria è cosa diversa dalla corri- cassati dall’amica del premier no in mezzo”. Alessandra Sorcinelli risponde ché ho la coscienza a posto”.
spondenza”. Pochi giorni dopo era scoppia-
“Fare presto” to il diluvio delle intercettazio-
Dopo aver elencato gli elemen-
ti di prova “evidenti” a carico di
La meteorina: ni sui giornali, comprese quel-
le del cassiere con la ragazza. Si
OK ENTRO LUGLIO
Berlusconi (bonifici, agende, “È solo un pensava che il ciclone Ruby
intercettazioni, tabulati, testi-
monianze), Boccassini rivendi- prestito. Sesso e
avesse travolto la liaison banca-
ria e invece ora si scopre che PROCESSO BREVE
TORNANO ALLA CARICA
ca la scelta di aver chiesto il giu- tutto continua come prima. Se
dizio immediato: “Una delle Flavio Briatore potesse ancora
più toccanti questioni che ri- processo non parlare serenamente al telefo-
corrono è che i processi devo- no con l’amica Dani direbbe:
no durare poco. L’articolo 111 c’entrano. E mi “Stesso film, stesso conto”. di Sara Nicoli
della Costituzione prevede che Proprio così: il Cavaliere se ne
il processo si svolga in tempi ra- dissocio dalle frega altamente del processo, aria è cambiata. Ma la determinazione a capitalizzare il
gionevoli e il rito immediato ha
questa funzione: fare presto”. altre ragazze” del pm Ilda Boccassini e delle
indagini e continua a fare feste
L’sonam
tempo che resta per portarsi a casa l’ultima legge ad per-
(l’ultima?) che lo metta al riparo dai processi non è
mai venuta meno. Ieri al Senato, nel bel mezzo del caos post
referendario, la commissione Giustizia ha ritirato fuori dal
cassetto il processo breve. Inutili i tentativi dell’udc Achille
L’AVEVANO DETTO Santanchè Serra come dell’Idv Luigi Li Gotti di sostenere che “visto il
risultato referendario sul legittimo impedimento”, la discus-
sione sul processo breve andava sospesa “per motivi di op-
e Briatore: “Il bunga bunga non si ferma” portunità”. Macché. “Andiamo avanti – ha sostenuto Filippo
Berselli, presidente berlusconiano doc della commissione –
n’aula di Tribunale non è uno studio te- sione dello scandalo Ruby. Non più ad Arcore e la prossima settimana faremo tre audizioni, Csm, Amn e
Ucompare
levisivo e per Daniela Santanchè, che ma a Villa Gernetto: “Tutto come prima, non
nell’elenco dei testimoni della di- è cambiato un cazzo – si sfoga Briatore – Stes-
Unione delle Camere Penali, poi dritti verso la calendariz-
zazione”. Che è stata già chiesta, pochi giorni prima del re-
fesa nel processo Ruby, non sarà facile con- si attori proiettati in un cinema diverso. Co- ferendum, dal vicecapogruppo Pdl al Senato, Gaetano Qua-
tinuare a sostenere che la storia dei festini di me prima, più di prima. Stesso gruppo. Qual- gliariello. Oggi la conferenza dei capigruppo prenderà atto
Arcore “è una balla”, frutto di cose “non ve- che new entry, ma la base del film è uguale”. della richiesta e si potrebbe arrivare anche a una calenda-
re” raccontate “per vanteria” da alcune ra- “Ma allora qui crolla tutto” è la sconsolata ri- rizzazione ai primi di luglio senza che neppure la commis-
gazze. Almeno dopo la pubblicazione delle sposta del sottosegretario Santanchè. sione abbia finito i suoi lavori. Una volta in aula, il processo
sue conversazioni con Flavio Briatore, inter- breve – che è alla sua terza e definitiva lettura – potrebbe
cettate, come il Fatto ha raccontato il 3 giu- diventare legge entro fine luglio. La Lega sulle questioni le-
gno, dalla Procura di Genova che indaga sui gate alle priorità giudiziarie del Cavaliere non ha mai voluto
finti contratti d’affitto di alcuni yacht: “Ve- alzare troppo la voce, lasciando correre fino agli stop poi
ronica (Lario, ndr) ha ragione, è malato – con- puntualmente arrivati dal Quirinale. E anche in questo caso
fida Briatore due mesi fa all’amica-socia – il non sembra profilarsi all’orizzonte un alt del Carroccio, men-
suo piacere è vedere queste qui stanche che tre le opposizioni si preparano alle barricate. Ma finché l’asse
vanno via da lui. Dopo ‘due botte’ comincia- con la Lega resta in piedi, al Senato la maggioranza non corre
no a dire che sono stanche, che le ha rovi- pericolo. Si va, dunque, verso una prova di forza, forse l’ul-
nate”. “Io sono senza parole”, risponde San- tima ‘ad personam’ per il Cavaliere, che si scontrerebbe con
tanchè. quanto sottolineato proprio ieri dal Consiglio d’Europa che
La conversazione riguarda i nuovi festini ha sostenuto che il processo breve rischia di mettere a re-
bunga bunga che Lele Mora avrebbe conti- pentaglio la lotta alla corruzione: “C’è il pericolo concreto –
nuato ad organizzare per B. ben oltre l’esplo- si legge nel documento di Strasburgo – che i processi per
corruzione falliscano a causa della prescrizione dei termini”.
Proprio quello che non ha perso di vista Berlusconi.
pagina 4 Mercoledì 15 giugno 2011

L
ADESSO SCELGO IO

a festa immensa e popolare del
L’allarme dalla Puglia: movimento per l’acqua pubblica in
Puglia è durata poche ore. “Passata la
festa, gabbato lo santo”, si leggeva tra i messaggi di
qui stanno tradendo allarme lanciati in rete, mentre sul sito del Consiglio
regionale della Puglia appariva all’ordine del giorno
la proposta di legge per la ripubblicizzazione
il voto sull’acqua dell’Acquedotto pugliese, la maggiore società
europea di gestione delle risorse idriche. Una scelta
promessa fin dal 2005 da Nichi Vendola, ma non
mantenuta fino in fondo – secondo il comitato
pugliese per l’acqua pubblica – grazie a una serie di
modifiche volute soprattutto dal Pd.
L’articolo 5 della legge – approvata ieri in una lunga
seduta pomeridiana – era la parte più contestata
dai movimenti, soprattutto nel comma che
manteneva la possibilità di affidare attività
“strettamente connesse alla gestione del sistema
idrico integrato” a società partecipate anche dai
privati. Un passaggio poi cambiato in extremis,
specificando che ai privati potranno essere affidate
solo “attività rinvenienti dalla gestione del sistema
idrico integrato”, escludendo così la fornitura
dell’acqua. Andrea Orsi

LISTE BLOCCATE
UN REFERENDUM
PER CANCELLARLE
Il Parlamento fermo al Porcellum
Se ci pensassero i cittadini? In fila per il voto (FOTO ANSA)

di Paola Zanca A meno che a qualcuno non

adesso come si ripren-
venga in mente di provare
ad abrogare pure quelle. Un
elettorale battezzata dal suo
ideatore, Calderoli, una
“porcata”, ha introdotto no-
Giovedì lo stesso Passigli: “Noi ci au-
guriamo che i partiti siano
quesiti su nucleare e legit-
timo impedimento, ha già
la presentazione avuto modo di discutere:

E
nelle condizioni di trovare
dono la parola quei 27 nome c’è già. Si chiama Ste- vità mai digerite dai più au- un accordo. Se invece i veti “Può essere uno stimolo –
milioni di cittadini che
hanno votato ai refe-
fano Passigli, è un ex par-
lamentare dei Ds e di pro-
torevoli costituzionalisti: il
premio di maggioranza di-
dei quesiti reciproci non verranno me-
no, c’è un’iniziativa referen-
spiega a proposito della pro-
posta di Passigli e altri – ma
rendum? Le elezioni, per fessione fa il politologo. Lui verso tra Camera e Senato, daria pronta a cambiare una non possiamo fermarci a
quanto nell’aria, non sono – già in passato protagoni- un’infinità di soglie di sbar- Ma i tempi sono legge elettorale che consi- quello perchè è possibile
nel prossimo orizzonte. Per sta di campagne referenda- ramento in base al grado di deriamo la peggiore delle che si vada a votare prima”.
di più, quando arriveranno, rie (una volta si inventò per- coalizione dei partiti. Ma stretti: le firme possibili”. La Lega non perde occasioni
non saranno esattamente fino un Comitato per l’a- soprattutto l’impossibilità per ripetere che se la mag-
una botta di democrazia. Si stensione) – ne parla da an- per gli elettori di scegliere da raccogliere IN PARLAMENTO , in gioranza entra in crisi, si ria-
vota sì, ma pur sempre liste ni, da quando è nato il Por- gli eletti. Chi capita capita, effetti, non regna l’ottimi- prono le urne: “Siamo indi-
bloccate, decise dai partiti. cellum, nel 2005. La legge lo ha deciso il Palazzo. Ora entro settembre smo: il segretario del Pd Ber- sponibili a qualsiasi mano-
Passigli ha pensato che è il sani, intervistato da Repub- vra di Palazzo o a ipotesi di
momento giusto per tenta- blica, ha detto che la riforma governo tecnico e di transi-
re lo scossone. I referen- ce Dacia Maraini, gli archi- elettorale “aveva poche zione”, ha detto ancora ieri
TRA Pd e Bossi dum sono stati un successo,
forse è il momento di sfrut-
tetti Renzo Piano e Gae Au-
lenti, il penalista Federico
chance prima e ne ha poche
adesso”. “Finché c’è Berlu-
il capogruppo Reguzzoni.
E ieri, perfino il Pdl ha detto
tare l’onda. Grosso, l’oncologo Umber- sconi è impossibile”, con- la sua. Tra le varie ipotesi de-
prove d’intesa LA PRESENTAZIONE
to Veronesi, e Inge Feltrinel-
li. Conferma il suo Sì anche
corda l’Idv Di Pietro. Ma i
due leader dell’opposizione
positate al Senato dal capo-
gruppo Quagliariello, c’è
è una sola questione che potrebbe determina- hanno due exit strategy diver- quella di “liste sempre bloc-
C’ re nella Lega la decisione di sganciarsi da Ber-
lusconi: un accordo con il Pd sul cambiamento del-
ufficiale dei quesiti arriverà
giovedì, domani. E dal comi-
tato non vogliono far filtrare
Innocenzo Cipolletta, eco-
nomista e già presidente di
Confindustria.
se: Bersani ieri ha ricordato
che deve essere “sempre
cate ma con un numero mi-
nore di candidati, in modo
la legge elettorale. Se ne parla da tempo, ma ora nulla. Ma qualche indiscre- Va detto: i tempi sono stret- certificata la disponibilità che l’elettore, anche se non
tutto è più concreto. Anche in questi giorni sono zione era già stata raccolta ti. Per riuscire a votare l’an- del Pd a considerare l'ipote- sceglie direttamente i pro-
proseguiti gli ammiccamenti tra il Carroccio e il Pd dall’agenzia TM News un no prossimo, le firme (ne si di una riforma elettorale”. pri rappresentanti con le
per costruire insieme quella maggioranza parla- paio di settimane fa. Passigli servono 500 mila) andreb- E, dunque, di un governo preferenze, può comunque
mentare per portare a casa la nuova legge metten- sostiene di aver ricevuto bero raccolte entro il 30 set- tecnico per farla. meglio individuare i poten-
do il Pdl in un angolo. La Lega, infatti, vuole togliere “sufficienti garanzie” da par- tembre. A novembre la Cas- A Di Pietro sembrano “scuse ziali deputati e senatori, ri-
di mezzo quel premio di maggioranza che la co- te dei partiti: lo appoggeran- sazione potrebbe così pro- per non andare a votare”: la spetto a quanto avviene con
stringe all'alleanza con Berlusconi, pena una rap- no, nonostante il referen- nunciarsi sull’ammissibilità legge elettorale va cambiata le liste molto ampie previste
presentanza davvero misera in futuro in Parlamen- dum sia interamente pro- dei quesiti e si arriverebbe al perché “è una porcata” ma attualmente”. Ridurre la
to. Per questo si sta lavorando su uno schema che mosso dalla società civile. voto in primavera. E se ar- comunque non sufficiente a scelta per limitare il danno.
preveda un doppio turno con recupero del propor- Tra i nomi che hanno ade- rivassero prima le elezioni? digerire “governi tecnici, Bella trovata: pur di non re-
zionale che convincerebbe anche il Pd. Sara Nicoli rito al comitato, i direttori L’unico modo per anticipare istituzionali o ammucchiate stituirci il diritto di sceglie-
d’orchestra Claudio Abbado i tempi è che sia il Parlamen- del genere”. Del referen- re, vogliono levarci anche il
e Maurizio Pollini, la scrittri- to a darsi da fare. Lo spiega dum, lui che ha promosso i gusto dell’immaginazione.

Ora tutti vogliono le primarie: ma con due leggi diverse

LA PROPOSTA DEL PD GIÀ DEPOSITATA, QUAGLIARIELLO NE ANNUNCIA UN’ALTRA PER RENDERLE SOLO FACOLTATIVE
di Caterina Perniconi Cioè nessuno deve iscriversi a vincia e regione e i leader di primo firmatario. Le differen-

ibertà è partecipazione”
“L cantava Giorgio Gaber.
Quella partecipazione che 26
milioni di cittadini italiani
hanno chiesto ad alta voce vo-
tando in massa per il referen-
dum. E che ripetono ogni vol-
ta che ne hanno occasione:
con le primarie per esem-
pio.
LE SCONFITTE elettorali di
Napoli e Milano hanno con-
vinto anche il Pdl della neces-
sità di coinvolgere i cittadini
nella scelta dei candidati per
le poltrone locali. Ecco allora
che l’istituzionalizzazione del-
le primarie diventa un tema al-
l’ordine del giorno dell’agen-
da politica. Ma è sui metodi
che maggioranza e opposizio-
ne, per ora, divergono.
Il Partito democratico ha pro-
posto un tipo di consultazione
usata in nove stati americani,
che prevede primarie aperte a
tutti, ma con scelta privata.
un registro o dichiararsi elet-
tore di uno schieramento, i cit-
tadini riceverebbero una sche-
da con i candidati sia di destra
che di sinistra e nella segre-
tezza del seggio potrebbero
scegliere a quali primarie par-
tecipare, apponendo la pro-
pria preferenza nella scheda
che contiene tutti i partiti.
Naturalmente questo procedi-
mento prevede che entrambi
gli schieramenti facciano le
primarie contemporanea-
mente (e quindi obbligatoria-
mente). Per indurli a questo
risultato, la proposta vincola i
rimborsi elettorali a due con-
dizioni: la prima è che i partiti
cambino lo statuto introdu-
cendo la consultazione e la se-
conda è che le usino.
“La proposta è già depositata,
e con questo metodo – spie-
gano Salvatore Vassallo e Ste-
fano Ceccanti, due dei promo-
tori alla Camera e al Senato –
potremmo scegliere i candida-
ti sindaco, i presidenti di pro-
coalizione a livello nazionale.
In caso di modifica alla legge
elettorale, e ritorno al collegio
uninominale per le politiche,
anche i candidati alla carica di
deputato e senatore. Con le li-
ste molto lunghe di solito que-
sto metodo non funziona”.
NELLA LEGGE elettorale
della Regione Toscana, per
esempio, esiste già un esem-
pio virtuoso di primarie per
scegliere i candidati presiden-
te di ciascuna coalizione o i
candidati consiglieri di una li-
sta. Ma, come spiega Vassallo
“il procedimento è più com-
plesso e la partecipazione mi-
nore. Per adesso sarebbe im-
portante introdurle almeno
per quanto riguarda le cariche
riconoscibili e più importan-
ti”.
Il presidente dei senatori del
Pdl, Gaetano Quagliariello, ha
invece annunciato che pre-
senterà nei prossimi giorni
un’altra proposta di cui sarà
ze da quella del Pd? “Proporrò
un sistema più istituzionale,
con dei registri a cui i votanti
dovranno iscriversi e che poi
verranno consegnati ai tribu-
nali – spiega il senatore – e
ogni partito potrà scegliere fa-
coltativamente se ricorrere al-
le primarie, anche di coalizio-
ne, oppure no”. Berlusconi
quindi può stare tranquillo,
per ora nessuno si candiderà
contro di lui.
In Toscana
i cittadini hanno
già la possibilità
di scegliere
i candidati
consiglieri
regionali
AVVENIRE dà alcune
sberle al governo
l responso dei quattro referendum è chiaro,
“I chiarissimo”. Inizia così l'editoriale a firma
del direttore, Marco Tarquinio, con cui Avvenire
ha commentato ieri il risultato dei referendum.
Il titolo dell’articolo è “La macchina delle sber-
le”. Quella delle “sberle”, sottolinea il giornale
dei vescovi italiani, può sembrare un’immagine
forte, ma “forte è soprattutto la realtà che fo-
tografa e segnala. Nelle urne ma – prima ancora
– nei circuiti associativi e nei circoli formali e
informali, nei passa-parola di piazza e di Inter-
net, si è messa in moto una vera e propria ‘mac-
china delle sberle’. Oggi la dose maggiore è toc-
cata indubbiamente a chi governa – la coalizione
Pdl-Lega e il suo leader Silvio Berlusconi – ma i
destinatari potenziali sono un po’ tutti i prota-
gonisti della scena politica nazionale”. In sostan-
za, c’è ormai “una vasta e crescente insofferenza
per la qualità della politica attuale”. Un contri-
buto al cambiamento “è venuto e potrà ancora
venire dai cattolici italiani, che hanno le idee
chiare su ciò che negoziabile non è”.
Mercoledì 15 giugno 2011 pagina 5

A
ADESSO SCELGO IO

nche il Consiglio d'Europa ha bocciato la
Anche il Consiglio legge sul legittimo impedimento. Nel suo
rapporto contro la corruzione punta il
dito verso alcune leggi che estendono l’immunità per
d’Europa boccia certe figure istituzionali. In particolare, nel rapporto si
fa riferimento a quella italiana del 2008, poi dichiarata
incostituzionale, che prevedeva la sospensione dei
il legittimo impedimento processi e delle inchieste per reati, commessi durante
o prima del loro mandato dal capo dello Stato, dal
primo ministro e i due presidenti di Camera e Senato.
Nel rapporto si legge che il Consiglio d’Europa
“accoglie con favore il fatto che la Corte Costituzionale
abbia dichiarato questa legge incostituzionale”. Ma nel
rapporto si fa riferimento anche al “legittimo
impedimento”, misura introdotta nel 2010 e ormai non
più in vigore dopo il referendum dello scorso fine
settimana. Nonostante non avesse esaminato questa
legge, perché emanata dopo il suo rapporto del 2009,
l’organismo del Consiglio d’Europa sottolinea come gli
Stati “devono assicurare che le leggi sull'immunità, o
che di fatto costituiscono un’estensione di questo
regime, siano il più possibile limitate e che in ogni caso
non costituiscano un ostacolo inaccettabile a che vi sia
un effettivo procedimento giudiziario”.

“ORA VA ISOLATA LA LEGA”

Tabucchi: questa partecipazione è un grande successo
Il Carroccio deve essere emarginato, porta idee pericolose
di Silvia Truzzi L’ANGOSCIA DEGLI ancora la polemica lanciata amministrative è che la gente come una possibile alleanza. La Lega va te-
ELETTORI del Pdl: “Se dal consigliere Rai, Nino Rizzo vuole risposte e le priorità nuta a distanza, porta idee cattive e perico-
uona un cellulare sui monti Bianchi, so- andiamo avanti così non Nervo, per lo scarso servizio sono quelle della lose.

S pra Creta: annuncia che in Italia i refe-

rendum hanno raggiunto il quorum. Da
quello stesso telefono, un giorno dopo,
Antonio Tabucchi spiega: “Stavo facendo
un’escursione sopra Creta, vengo spesso qui
perché mi hanno gentilmente dato la citta-
dinanza onoraria. Appena ho saputo della vit-
toria sono ritornato in città. Per sapere tutto e
poi per prenotarmi un aereo. Voglio tornare a
casa a festeggiare. Mi sembra che sia il ca-
so”.
Professor Tabucchi, amministrative più
referendum che somma danno?
Prima, scontata, riflessione è che il berlusco-
nismo sta crollando. Il regime è agli sgoccioli
e non può durare più di tanto.
“C’è stata una reazione
fisiologica, biologica:
come succede
al corpo dopo
un’intossicazione”
Riscossa della società civile?
Sì, e non solo nei confronti dei partiti. Ma
anche di un modo di pensare, di una men-
talità. Di un mondo che si stava creando. E
vista la partecipazione dei cattolici e delle
destre alla consultazione referendaria, mi pa-
re ci sia una reazione a un clima che gli ap-
parati vaticani in questi anni avevano alimen-
tato. Non è sufficiente dire che Berlusconi ha
avuto il sostegno del Vaticano oltre che la
vinceremo più”; oppure
“oramai Berlusconi è vecchio,
non ne indovina una”. Sono
solo alcuni dei messaggi
pubblicati sui blog di
informativo offerto dalla tv di
Stato. Tutto ciò è solo una
parte del giorno dopo, legato
all’esito referendario, con la
vittoria schiacciante dei
disoccupazione, del
federalismo, dell’autonomia e
soprattutto, come chiedono le
imprese, della riforma fiscale”,
spiega il presidente del Veneto,
Una parte del Pd – Fassino, Chiamparino,
lo stesso Bersani – ha mandato segnali
d’apertura alla Lega.
Non mi sembrano politici geniali e lo hanno
tristemente dimostrato in questi anni. E poi:
centrodestra. Quindi la quattro “Sì”. Poi c’è la Luca Zaia. Infine i dati eventuali aperture alla Lega si possono tra-
polemica dei comitati polemica interna alla statistici: secondo l’istituto sformare facilmente in chiusure nei loro con-
dell’acqua e del nucleare: maggioranza, con parte della Cattaneo di Bologna, su 100 fronti da parte degli elettori.
entrambi chiedono ai vari Lega sempre più preoccupata cittadini che hanno espresso Qual è stato il detonatore di questo ri-
partiti di non mettere il di un eccessivo schiacciamento un voto valido per i partiti di sveglio dell’Italia?
cappello sulla vittoria. Di fare sulle posizioni del premier. “Il governo nel 2008, 28 hanno C’è un momento in cui il corpo dice basta,
un passo indietro “anche segnale incontrovertibile che è votato per l’abrogazione delle come dopo aver fumato troppo o essersi
perché il Pd si è fatto vedere emerso dal referendum, così leggi approvate dai loro stessi ubriacati. È una reazione all’intossicazione,
solo nell’ultimo mese”. E come dalle ultime par titi. biologicamente parlando.
Attraversiamo un momento difficilissimo
da un punto di vista economico. Non fac-
ciamo che ricevere allarmi dalle agenzie
di rating, dall’Europa, dalla Corte dei
compiacenza di un’opposizione molto indul-
gente. Cioè non basta spiegarsi quello che è
“Non possiamo andare conti: ma è un problema sostanzialmente
non affrontato da chi ci governa. Forse,
accaduto in questi 17 anni con le dazioni alle
scuole cattoliche: il Vaticano può fare tran-
a votare con questo nelle urne, è entrato anche questo dis-
senso.
quillamente a meno dei soldi di Berlusconi. Non solo: è una questione taciuta, celata. Le
Credo ci siano verità più profonde dietro. L’al- sistema. E nemmeno menzogne che si disvelano sulla nostra pelle
leanza tra le gerarchie ecclesiastiche e il pre- poi non restano impunite. E i cittadini sono
sidente del Consiglio nasceva dal fatto di po- continuare con il stanchi di essere considerati dei sudditi da
ter danneggiare il più possibile la Costituzio- Berlusconi. Penso anche all’informazione,
ne italiana. conflitto d’interessi” agli editti bulgari, ai telegiornali affidati a Min-
Perché? zolini, al tentativo di addomesticare la Rai, a
Perché la Chiesa, quella di Pio IX, lo Stato del un presidente di garanzia che fa certe figu-
Vaticano intendo, non ha mai perdonato al- un film nuovo, socialmente e antropologica- re...
l’Italia di essere diventata una Repubblica. mente parlando. Perlomeno me lo auguro. Comunque l’orizzonte è più luminoso,
Non si erano mai visti tanti interventi contro Il governo si tiene “con le spille da balia”. ora?
la separazione dello Stato dalla Chiesa come Quanto può reggere? Andiamo verso un nuovo tipo di società. Il
negli ultimi anni. Il Vaticano ha cominciato a Tecnicamente può resistere. Non mi pare ci “ventennio” berlusconiano è al tramonto. An-
cedere solo di fronte ai cattolici di base, che si siano i presupposti perché il presidente della che se – bisogna ricordarlo – ce lo siamo te-
sono sentiti offesi dall’esibizione dei vizi di Repubblica possa sciogliere le Camere: la nuti per molto tempo. C’è un’intera gene-
Berlusconi quando ci sono stati gettati in fac- maggioranza comunque esiste. Eventualmen- razione che ha conosciuto solo Berlusconi.
cia. Altrimenti non ci sarebbero state reazio- te una reazione delle istituzioni ci potrebbe L’opposizione dovrebbe ben riflettere sui mo-
ni. Questo referendum credo segni l’inizio di essere in futuro, di fronte ad atteggiamenti tivi e le circostanze che hanno permesso que-
profondamente incostituzionali, il che trat- sto lungo regno.
tandosi di questi personaggi si può sempre Ecco: non sarebbe ora di mettere mano
Lo scrittore Antonio Tabucchi verificare. Il fatto è che il governo ha basi di al conflitto d’interessi e a un’ignobile leg-
visto da Marco Scalia carta. ge elettorale?
Il partito di Bossi dà segni di scontento. Non possiamo andare a votare con questo
La Lega è una mina vagante. È comunque un sistema. E nemmeno continuare con un con-
corpo negativo all’interno della società ita- flitto d’interessi passivamente accettato dalla
liana. Può far cadere il governo, come ha già sinistra. L’Italia è ancora in una situazione
ha fatto in passato, secondo il proprio inte- anomala: il referendum e le amministrative
resse. L’importante è che gli interessi della non hanno cancellato l’anomalia italiana. Ora
Lega non siano scambiati dall’opposizione bisogna costruire un’Italia normale.

LA STAMPA estera: ricerca di chi possa succedere

Ora Berlusconi è in crisi
er il Washington Post, che
Pdispaccio
mutua idea e titolo da un
dell’Ap da Roma, “la
pungente sconfitta di Berlu-
sconi nei referendum è come
la 'primavera italiana'”. E l’eco
della “primavera araba” ha pre-
sa, perché i risultati dei refe-
rendum fanno titolo – “schiaf-
fo” è la parola più ricorrente,
usata in ogni lingua – non solo
sui media di tutto l'Occidente
– giornali, siti, i tg d’Europa e
le tv “all news” americane e
arabe –, ma anche su quelli dei
Paesi islamici. A dedicare più
spazio alle novità italiane è Al
Jazeera, secondo cui il pre-
mier “ha perso la battaglia dei
referendum”. Di sconfitta del
governo parlano pure quoti-
diani come al-Khaleej (EAU),
al-Anbà (Kuwait) e l'autore-
vole egiziano al-Ahram, se-
condo cui “ora governo e par-
lamento italiani devono rispet-
tare le richieste del popolo
che dice no al nucleare”. In Eu-
ropa, titoli e articoli sono
ovunque, persino scontati e ri-
petitivi nei concetti. La Bbc:
Gli italiani puniscono Berlu-
sconi ... Non è stata solo una
vittoria della protesta, è stata la
vittoria dei nuovi media sui
vecchi, dominati qui da Berlu-
sconi e dalla sua famiglia...
Nuovi media e referendum
danno respiro alla democrazia
Il Financial Times: Gli elet-
tori respingono le leggi di Ber-
lusconi... Il calo di popolarità
del governo inasprirà le liti nel-
la maggioranza e accelererà la
al premier. Economist: Un al-
tro colpo per Berlusconi.
Guardian: Seconda amara
sconfitta in due settimane. In-
dependent: Elettori bastona-
no di nuovo Mr B. Il referen-
dum dimostra che il governo è
senza timone e impotente. L'u-
miliazione potrebbe affrettare
il desiderio della Lega di toglie-
re la spina. Times: Berlusconi
schiantato alle urne. E ancora.
Figaro: L'avvenire di Mr B si
oscura. Il premier saprà presto
cosa esige la Lega Nord come
prezzo della sua fedeltà. El
Pais, in un editoriale: Berlu-
sconi declina. Gli italiani re-
spingono energia nucleare e
immunità del premier e gli mo-
strano l'uscita. NYT: Gli italia-
ni danno una lezione a Berlu-
sconi. Il premier l'avrà impa-
rata? Chiara era chiara.
Giampiero Gramaglia
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Stracquadanio: “Loro bene
sul web perché non hanno
un caz... da fare”
ORA ALLE URNE
VINCE
INTERNET
È già cult il pdl airlines
“Calmi! Ghedini ci salverà!”
“A
votare? Tutti insie-
me? C’è la fila... no,
no... Troppa gente,
poi fa caldo, suda-
no, sono appiccicosi”, Cateri-
na Guzzanti nel riuscito spot
di Paolo Virzì, che ha spopo-
lato in rete, con la partecipazio-
ne di tanti altri attori come
Claudia Pandolfi che si chiede
“è colpa mia se va tutto a put-
tane? È colpa mia?”, per giusti-
ficare una non-partecipazione
al voto. Voto: 8
Il più cliccato è il doppiaggio
sul film “L’aereo più pazzo del
mondo”, con il gruppo di col-
laboratori del premier che, al ri-
torno da un fine settimana pas-
sato nella villa di Antigua del
premier, viene informato dalla
hostess del disastro referenda-
rio. Sul legittimo impedimento
si scatena il panico a bordo:
“State calmi! Ghedini ci salve-
rà”, grida la hostess. Voto:10
Geniale il montaggio sulle paro-
le di Umberto Bossi e Silvio
Berlusconi con le parole del re-
verendo Alberto Sordi a com-
mento del trionfo referendario:
“Ve ne dovete annà!”. Voto: 9
Per restare nel mondo del cine-
ma, ma passando dall’altra par-
te dell’oceano, c’è anche Gene
Wilder nei panni del mitico
Frankenstein Junior, che al ri-
“Al presidente piacciono tanto le farfalline”
Parla Muhammed, re della bigiotteria amata da B.
di David Perluigi
Roma
l signor Muhammed A. Ra-
I shid ha una cosa in comune
con il premier Silvio Berlusconi:
il senso per gli affari. La sua bi-
giotteria, “Raisa”, su corso Vit-
torio Emanuele II, a due passi da
Palazzo Grazioli, è quella dove
due giorni fa il Cavaliere è en-
trato poco dopo l’incontro con
il primo ministro israeliano,
Benjamin Netanyahu, e quando
ormai era chiaro che per il Ca-
valiere si stava profilando una
delle più sonore batoste per il
suo governo: la sconfitta piena
nei referendum.
IL VIDEOFONINO di un tu-
rista lo immortala rattristato
mentre entra nel negozio. Il
commerciante conferma al Fatto
Quotidiano quanto solo si era in-
tuito: “Il presidente diceva di es-
sere occupato, non ha comprato
nulla stavolta, mi ha detto:
Muhammed passo un altro gior-
no, oggi sono troppo occupato”.
“P
del pomeriggio va a casa e non fa un cazzo. Perché il
loro blocco sociale è l’impiego pubblico e noi
pensiamo non siano egemoni? Tornano a casa alle 2,
dalle 2 alle 10 di sera hai voglia il casino che monto in
piedi se sto anche io tutto il giorno davanti alla
Domino (voto 7,5) L’effetto
della caduta a catena verso le urne
Paolo Virzì e attori (voto 8) Un cast d’eccezione interpreta
improbabili scuse per non votare: ma il messaggio è rovesciato
sultato parziale di domenica al-
le 22 (il 41% si era recato alle ur-
ne) urla: “Sì, sì, sì, sì può fare!”,
replicando il titolo di apertura
del Fatto Quotidiano dello stesso
giorno. Voto: 8
Ma il re incontrastato non può
che essere Corrado Guzzan-
Rashid è originario del Banglade-
sh, appena ci presentiamo come
giornalisti, ci fa fare orgoglioso il
breve giro del locale e ci mostra
la mercanzia: bracciali, collani-
ne, spille, perle di fiume, cristalli
Swaroski, minuterie in argento e
metallo varie. Capisce subito
che la pubblicità è l’anima del
commercio, in Italia come in
Bangladesh: “Io vede sempre
tanti giornalisti ogni giorno da-
vanti casa del presidente”, l’ita-
ilfattoquotidiano.it On line
l’intervista al titolare del “negozio
di farfalle” del premier Berlusconi
erché su internet noi non
vinciamo? Ma scusate ragazzi
hanno un esercito che alle due
Sull’aereo Pdl (voto 10) “State calmi Ghedini ci salverà”, grida la hostess ai
Tony Troja (voto 7) Anche uno dei re di YouTube è
intervenuto a favore dei “Sì”, sito del Fatto alla mano
Albertone dixit (voto 9) Il “Ve ne
dovete annà” di Sordi ai leader di destra
ti, con lo spot tratto dal suo
nuovo show, Aniene, su SkyUno.
Simile agli spot istituzionali di
guida al voto, con tanto di inter-
prete per i sordi: “Il 12 e 13 giu-
gno alcune persone stravaganti
si vorranno recare alle urne per
eliminare delle norme che,
liano non è perfetto, ma il signor
Rashid sa farsi capire bene, spe-
cie quando intuisce che B. è il te-
stimonial migliore che si possa
avere per un negozio modesto
come il suo.
NON CI SONO FOTO nel lo-
cale che lo ritraggono con il Ca-
valiere, ma conserva gelosamen-
te in un cassetto un numero di
pochi anni fa di Chi, settimanale
rosa di casa Berlusconi, dove il
capo dell’esecutivo tra un Con-
siglio dei ministri e una riunione
con i vertici del partito, fa tappa
da lui e sceglie personalmente al-
cune collanine. La didascalia ri-
porta: “Il premier ne sceglie una
viola, colore di tendenza, e alcu-
ne scure per le sue donne. Il pre-
sidente non si smentisce mai
quando si parla di stile”. E non si
smentisce mai Berlusconi quan-
do si tratta delle sue donne e del-
le sue “collezioni” di farfalle. “Al
presidente piacciono tanto le
farfalle” e il negoziante asiatico
ce ne mostra alcune. Certo, stri-
dono quelle esposte in vetrina
Mercoledì 15 giugno 2011
LA RETE DEL QUORUM
tastiera”. Questa la fine analisi del deputato del Pdl
Giorgio Stracquadanio sul trionfo di internet nel
voto referendario di domenica e lunedì scorsi. Voto
4 (!). Non può che venire in mente un’altra sequenza
che in queste ore sta spopolando su You Tube: il
capitano Francesco Totti che a pieni gesti indica “4
e a casa...”. Quattro Sì come quei quattro gol alla
Juve. Voto, trattandosi di Totti, 10 ovviamente.
C’è vita on-line
ADESSO SI PUÒ
(ANCHE
SENZA LA TV)
di Luca Telese
incere senza la tv generalista, e
Vzo contro la tv generalista, con Min-
che invita ad andare al mare (e
dice che si vota il 14). Un tempo era
considerato impossibile, stavolta è
successo. Un tempo si diceva: “Può
accadere, diciamo, solo per feno-
meni di nicchia come il grillismo”. Poi
i grillini sono diventati il terzo partito
in Emilia Romagna (altro che “nic-
chia”). Poi Vendola ha vinto contro la
macchina da guerra dalemiana in
Puglia grazie a twitter e video-lette-
passeggeri sconvolti dalla notizia del raggiungimento del quorum
re. Poi Pisapia ha vinto le primarie.
Allora i webscettici ci hanno spiegato
di nuovo: “Una cosa sono le primarie
a Milano con 50mila votanti e qual-
che mail. Altro è l’impresa impossi-
bile, diciamo, di battere la Morat-
ti”. E allora Pisapia (come Zedda, e
De Magistris) con “qualche mail”,
ha messo al tappeto Bat-Letizia: lei
ha speso 15 milioni di euro in ma-
nifesti e spot. Risultato: 1 milione per
ogni punto perso. È cambiata la po-
litica: prima con Obama in America,
ora da noi. Mentre i partiti spende-
Guzzanti sull’Aniene (voto 10 e lode) “Alcune vano soldi per mobilitare apparati,
persone stravaganti si vorranno recare alle urne...” bastava scorrere i tuoi amici Face-
book per trovare le tracce della più
potente campagna virale degli ultimi
anni: “Battiquorum, io voto!”, su mi-
gliaia di pagine. Allora il webscettico
diceva: “Sì, ma internet – diciamo –
è una moda generazionale per gio-
vani”. Mio padre, libraio, ha impa-
rato a mandare le mail a settant’an-
ni per vendere sul web. E i nipoti han-
no portato le opinioni alle orecchie
dei nonni che ancora non smanet-
tano l’IPad. Allora i webscettici ci
Frankenstein jr (voto 8) “Sì può fare”! Grida Gene Wilder, hanno detto: “Poveri illusi! Pensate,
esattamente come ha titolato in prima il Fatto domenica diciamo, che questo mobiliti 25 mi-
lioni di italiani?”. Il solito ottimismo
delle mummie che hanno in mano il
cambiando delle virgole, saran- segno del destino e godetevi il centrosinistra. Sabato ho ricevuto
no riproposte pari pari da que- giorno di festa. Ad ariete, pesci questa mail dal senatore Ceccanti
sto governo. L’istituzione del e capricorno sconsigliamo di (Pd): “Mobilitiamoci! Votate due No
referendum è una forma di de- prendere l’auto domenica e lu- sull’acqua”. Bersani ha avuto un me-
mocrazia diretta e spesso anche nedì”. Esilarante. rito, va detto: scaricare in corsa me-
volgare. Se non vi è arrivato il Voto: 10 e lode tà del suo partito che tifava per il No
certificato elettorale non ri- (a cura di Giampiero Calapà e diceva: i referendum di Sel e Idv
chiedetelo, consideratelo un e Federico Mello) falliranno. Bella cazzata, diciamo.
di Pino Corrias
La fine
da poche decine di euro con
del legame di sangue
quelle in oro e pietre preziose
che in questi anni hanno abbel- CI VORREBBERO CENTO ORE DI BLOB per rivedere quante migliaia di
lito le ragazze di Papi Silvio. Le
farfalline, l’insetto che da sem-
pre attrae il premier al punto da
volte, con quanti milioni di parole e sorrisi è stato ripetuto da Silvio
Berlusconi e dai suoi zelanti dipendenti che il governo si fondava
sulla sacra “investitura popolare”. Che il potere discendeva in linea
regalarlo alle donne che con lui diretta “dal popolo sovrano”. Che tutte le leggi approvate con la
hanno passato momenti di pas- procedura totalitaria della fiducia era l’esercizio legittimo della
sione e intimità. Ciondoli, brac- maggioranza. E che le piccole e le grandi vendette normative contro
cialetti, spille, tutte con l’im- gli avversari (gli insegnanti, i magistrati, gli investigatori,
mancabile farfallina. Da Patrizia l’informazione) venivano adottate grazie a quel consenso indiscusso,
D’Addario fino a una delle ultime indiscutibile, che il popolo degli italiani gli aveva attribuito nel rito
protagoniste del bunga bunga, delle urne. Un legame di sangue diretto, univoco, mistico, che ha
l’ex minorenne Iris Bernardi. consentito al premier finanche l’aberrazione di sentirsi ingiudicabile
“Gli affari si sono impennati da “da semplici impiegati dello Stato”, che esercitano la giustizia “per
quando il presidente è entrato aver vinto un concorso”. “La mia carica e il mio consenso – diceva –
nel mio negozio”, si commuove mi danno il diritto di essere giudicato solo dai miei pari”. Intendendo
Muhammed. per pari, non tanto i senatori e i deputati, ma proprio il Sacro
“Quando lui è entrato, ho detto Tribunale del Popolo e della Storia. Ora che la sentenza è arrivata:
‘grazie Dio’, lui è l’angelo che ha tocca avvertire i tribunali veri.
scelto il mio negozio, io non po-
tevo crederci” e aggiunge “il pre-
sidente ha due negozi preferiti,
l’argenteria di fronte e il mio ne- ogni genere, lavora sette giorni nove anni, poi quattro anni fa ha
gozio. Lui – continua – a volte su sette, abita nel quartiere più investito tutto quello che aveva
spende tanto in collanine, brac- multietnico di Roma, l’Esquilino in questo esercizio: “Io no parla
ciali, spille, pietre, a volte meno. (ribattezzato Esquilinistan, per mai col presidente di problema
Anche uomini della sua scorta via della nutrita colonia di ben- di immigrati, a me non va di di-
vengono da me”. Rashid è arri- galesi, indiani e pachistani), in sturbarlo, perché devo dare fasti-
vato 15 anni fa in Italia, lavori di Italia sono nati i suoi figli di 5 e dio a mio cliente privilegiato?”.
pagina 8

È
AMICI NEMICI

stata raggiunta al Senato un’intesa tra il
Ddl anti-corruzione: governo, il Pd e l’Idv su un emendamento al
ddl anti-corruzione che riscrive l’articolo
1, dopo che la maggioranza era stata battuta la scorsa
accordo tra maggioranza settimana. Non d’accordo il Terzo polo. Riguarda la
struttura che ha la funzione del controllo sulla Pubblica
amministrazione. L’intesa riguarda l’istituzione della
e opposizione “Commissione per la valutazione, la trasparenza e
l’integrità delle Amministrazioni pubbliche”, che è di
nomina del presidente della Repubblica, le cui funzioni
sono nettamente separate da quelle della funzione
esecutiva che rimane a capo del Dipartimento della
Funzione pubblica. La Commissione è composta da
cinque membri anche estranei alla Pubblica
amministrazione, che vengono proposti dal ministro
per la Funzione pubblica, ma devono avere il parere
favorevole dei due terzi dei componenti delle
commissioni parlamentari competenti. Quindi è
necessario anche il consenso dell’opposizione. La
Commissione “deve approvare” il Piano nazionale
anti-corruzione predisposto dal Dipartimento della
Funzione pubblica oltre ad esercitare la vigilanza e il
controllo sull'efficacia delle misure adottate dalle
pubbliche amministrazioni e a riferire al Parlamento.

TREMONTI E MARONI
FUORI I CAPI, DENTRO I SECONDI
E Giulio cita la Rivoluzione: “Al re tagliarono la testa”
di Fabrizio d’Esposito
P ronostica un importante ber-
lusconiano di governo, che però
chiede l’anonimato: “Tremonti e
Maroni se le stanno dando tutti i
giorni. Concorrono per la suc-
cessione ma perderanno en-
trambi”. Fuori i capi, Berlusconi
e Bossi, dentro i secondi più in
forma: il ministro dell’Economia
e il suo collega leghista dell’In-
terno. Giulio Tremonti e Rober-
to Maroni detto Bobo, cofonda-
tore del Carroccio insieme con il
Senatùr. Il post-referendum ha
portato ormai allo scoperto il
duello che più tormenta la mag-
gioranza di centrodestra. I due
non fanno che rincorrersi da
giorni. Tremonti predica pru-
denza sulla riforma fiscale, Maro-
ni replica che ci vuole coraggio.
Tremonti culla il sogno di una
transizione guidata in prima per-
sona, Maroni rilancia con elezio-
ni anticipate possibilmente con
una nuova legge elettorale, fa-
cendo sponda con Bersani.
LE TENSIONI E LE FAIDE
che squarciano Pdl e Lega passa-
no soprattutto per loro, con B. e
il Senatùr nel ruolo di comprima-
ri. Del resto, ieri, sul Divo Giulio
della Seconda Repubblica un fal-
co berlusconiano come Osvaldo
Napoli è stato fin troppo esplici-
to: “Tremonti ha in mano le chia-
vi della legislatura”. Gli spiragli
aperti sulla fatidica riforma fisca-
le, in vista del doppio redde ra-
tionem di domenica 19 (raduno
leghista di Pontida) e mercoledì
22 (verifica parlamentare sul go-
verno), danno un po’ di fiato alla
maggioranza, ma fino a quando?
Per dirla con le parole di un altro
colonnello del Pdl “il clima resta
brutto, molto brutto”. Colpa di
“Giulio”, of course. Il vero capro
espiatorio per la disfatta eletto-
rale lunga un mese, dal primo
turno delle amministrative al re-
ferendum, è lui. Sono pochi
quelli che nel Pdl credono che
“Tremonti faccia sul serio” sulla
invocatissima svolta per non ti-
rare a campare. Il sospetto, con-
solidato da mesi, è che i suoi stop
and go siano finalizzati al prosie-
guo del logoramento di B. Sul
punto il collega Galan, titolare
dei Beni culturali, non fa tanti gi-
ri di parole: “Sì, ho il sospetto
che quella di Tremonti sia
un’ammuina, ma non si può bluf-
fare. Le due sconfitte che abbia-
mo subito sono imputabili alla
sua politica economica perché
non è quello che abbiamo pro-
messo agli elettori”.
Ed è per questo che la vera spe-
ranza di prime e seconde file ber-
lusconiane, nonché peones, è
che alla fine “Giulio” venga di-
missionato o spostato agli Esteri,
con Frattini alla Giustizia e un
tecnico all’Economia. Oppure
ancora, è sempre Galan a parla-
re, “giusto sarebbe scorporare il
ministero, a Berlusconi gliel’ab-
biamo detto in tanti”. Per tutta ri-
sposta, Tremonti non solo snob-
ba il fuoco amico (qualche gior-
no fa avrebbe detto in privato:
“Se si va a Salò io certo non mi
farò fucilare a Verona come Ga-
leazzo Ciano”) ma raddoppia pu-
re com’è nel suo stile da primo
della classe. Chi ieri si è trovato
ad ascoltarlo nella platea dell’as-
semblea di Confartigianato a Ro-
ma ha avuto netta “la sensazione
di un discorso da discesa in cam-
po”. Per il tono usato sugli slogan
fiscali: “Credo che sia giusto un
sistema con tre aliquote Irpef. Le
aliquote più basse possibili sono
il miglior investimento per ridur-
re l'evasione fiscale”. Per la me-
tafora maligna dedicata al Cava-
liere: “La mattina del 15 luglio
1789 il duca va dal re e gli dice,
‘Sire, hanno preso la Bastiglia’. ‘È
una rivolta?’, chiede il re. ‘No
maestà è una rivoluzione’. Ma il
re continua a pensare che sia una
rivolta e alla fine gli tagliano la
testa. Voglio dire che siamo in
una fase storica marcata da una
fortissima discontinuità, la paro-
la giusta per definirla è crisi”.
Accanto a Tremonti, è stato ov-
viamente il “rivale” Maroni a gua-
dagnarsi ieri i titoli principali su
siti e agenzie di stampa. Il mini-
stro dell’Interno è tornato sulla
necessità del coraggio: “Questo
è il momento di fare le cose. Ci
sono difficoltà, c’è la crisi econo-
mica, ci vuole coraggio, oltre alla
prudenza. Spero davvero si met-
ta mano alla categoria del corag-
Guerra sulla
successione:
le aspirazioni
del Viminale,
la resistenza
del titolare
dell’Economia
Il 23 il Cdm dovrebbe varare la manovra
Bruxelles e i mercati blindano il Tesoro
di Stefano Feltri
Silvio Berlusconi e Um-
Are venuta,
berto Bossi l’idea sarà pu-
ma far fuori Giulio
Tremonti dal ministero del
Tesoro sembra proprio im-
possibile. “I mercati non si af-
fezionano alle persone, ma ai
fatti. E i fatti sono che da fuori
si percepisce in Italia un con-
senso bipartisan sulla neces-
sità di ridurre il debito e che
non ci si può permettere de-
ficit”, dice Daniel Gros, noto
economista del Ceps, il Cen-
tro europeo di studi politici,
uno che conosce bene l’Ita-
lia. Alla domanda se sia pos-
sibile ridurre le tasse come
vorrebbe Berlusconi, taglian-
do le aliquote Irpef e basta,
Gros si mette a ridere.
Perché chi ci osserva dall’e-
gio. Mia nonna diceva che uno
sberlone fa male ma a volte ti fa
rinsavire, prendere coscienza e
aprire gli occhi”. Nella Lega il
fronte maronita conta sempre
più adesioni (da Zaia a Tosi), an-
che tattiche, in contrapposizio-
ne al cerchio magico berlusco-
niano che tutela il Capo e al so-
lito asse Calderoli-Tremonti. La
partita di Maroni è ambiziosa:
slegarsi da B. e andare da soli al
voto con una nuova legge elet-
torale. È lo schema del ‘96, quan-
do la Lega isolazionista ebbe un
boom mai più eguagliato. In pra-
tica, la linea “autonomista” sa-
rebbe l’unica per far ripartire un
Carroccio ammaccato e devasta-
to dalle lotte interne. Talmente
devastato che per la prima volta
in vent’anni stanno circolando
voci su una clamorosa contesta-
zione a Bossi domenica prossi-
ma a Pontida. Ipotesi che Ermi-
nio Boso detto Obelix commen-
ta così: “Voglio credere che sia
una voce malevola messa in giro
dai nemici della Lega perché se si
presenta davvero a Pontida qual-
che contestatore di Bossi lo
prendo io a calci in culo”.
COME NEL PDL , anche nella
Lega si sta consumando una tra-
gedia per la serie tutti contro tut-
ti. Nel cerchio magico di Bossi,
l’astio contro Maroni è a livelli
mai sentiti sinora: “Ormai gioca
una partita tutta sua, ma ha fatto
solo guai sinora. Dopo le rivolu-
zioni nordafricane, ha gestito il
problema dell’immigrazione co-
me peggio non poteva. Le imma-
gini dei clandestini che fuggono
per i campi le hanno viste tutti”.
In fondo, le aspirazioni di Maroni
stanno mettendo in discussione
i pilastri dell’alleanza con il Pdl, a
partire dalla storica amicizia del
Capo con Berlusconi e Tremon-
ti. I paletti che in ogni caso sa-
ranno fissati e declamati sul pra-
tone di Pontida saranno poi de-
stero, soprattutto tra gli ope-
ratori dei mercati finanziari,
ha sul tavolo le seguenti co-
se: gli articoli sul caos nel go-
verno dopo i voti di queste
settimane, lo speciale dell’E-
conomist che lascia poche
speranze sulla possibilità di
aumentare la crescita del Pil,
e l’avvertimento di Standar d
& Poor’s, l’agenzia di rating,
che il 21 maggio avvertiva: “il
potenziale stallo politico po-
trebbe contribuire ad uno
slittamento delle riforme fi-
scali, di conseguenza S&P ri-
tiene che le prospettive di
una riduzione del debito
pubblico italiano siano dimi-
nuite”. Tutte cose che blin-
dano Tremonti sulla sua pol-
trona.
A Bruxelles nessuno si espri-
me esplicitamente, non è
cisivi per la verifica del 22 chie-
sta dal capo dello Stato quando
vennero nominati i sottosegreta-
ri dei Responsabili. Il premier è
convinto che non ci sarà nessu-
na spallata, anche se la terza gam-
ba di Scilipoti e compagnia con-
tinua a non trovare pace tra mi-
nacce continue di scissioni. Nel
Pdl, il neosegretario Alfano por-
ta avanti le sue consultazioni in-
terne e ieri si è parlato della crea-
zione di un direttorio politico
per accontentare gli uomini di
Scajola. Tremonti a parte, un al-
tro nodo è la successione del
Guardasigilli. B. ancora non tro-
va nessuno disposto a immolarsi
sulla poltrona delle leggi ad per-
sonam. Dopo i no di Cicchitto e
Lupi, la lista dei rifiuti continua a
salire. Anche questo, un segno
dei tempi.
uso della Commissione euro-
pea ingerirsi negli equilibri
interni al governo. Ma il pa-
rere unanime è che Tremonti
sia diventato il garante di
quel percorso del rientro dal
debito che il governo italiano
ha sottoscritto. Nessuno ca-
L’economista
Daniel Gros:
“All’estero
aspettiamo la
riduzione del
deficit garantita
dal ministro”
COMINCIOLI Se ne va
un amico del premier
Ctanteoetaneo del Cavaliere e suo compagno di scuola, con il
senatore Romano Comincioli se ne va una colonna por-
del berlusconismo. Comincioli è morto ieri e B. ha
saltato il Consiglio dei ministri per rientrare a Milano e ren-
dere omaggio all’amico. Da Fininvest e Publitalia a Forza
Italia, la parabola professionale e politica del parlamentare
del Pdl è stata tutta nel segno del premier. Negli ultimi di-
ciassette anni Comincioli è stato l’ambasciatore sardo di B.
nonché il guardiano con tanto di chiavi di Villa La Certosa.
Del resto fu proprio lui a presentare all’amico Silvio il fac-
cendiere Flavio Carboni, da cui B. acquistò la residenza
sulla Costa Smeralda poi diventata famosa per le feste coi
capi di Stato e non solo. L’ultima operazione di Comincioli
(coinvolto anni fa in inchieste su fatture false di Publitalia,
bancarotta fraudolenta e presunti rapporti con la banda
della Magliana) è stata l’elezione dello sconosciuto Ugo
Cappellacci a governatore della Sardegna. Una storia che
nasce negli anni Settanta. Giuseppe Cappellacci, papà di
Ugo e commercialista, frequentava il gruppo composto da
Berlusconi, Confalonieri, Comincioli e Carboni.
Comincioli è morto al San Raffaele di Milano dopo una lun-
ga malattia. B. andava spesso a fargli visita. I funerali sta-
mattina alle 11 nella Basilica di Sant’Ambrogio.
pirebbe una sua sostituzione Tremonti può sfruttare come
o un cambiamento drastico un via libera al passaggio di
di linea. Ieri, da un convegno parte del carico fiscale dal-
a Milano, è arrivato un soste-
gno europeo importante in
l’Irpef all’Iva che è, appunto,
un’imposta indiretta perché
questa fase. Anne Bucher, a pesa sui consumi e non sul
capo della Direzione riforme reddito. Ieri, dopo aver an-
strutturali e competitività nunciato un riordino delle
della direzione Economic aliquote, con una riduzione
and Financial Affairs della di quelle più basse per incen-
Commissione europea, ha
detto che “noi riconosciamo
tivare l’emersione di redditi
in nero, Tremonti ha incon-
che c’è un piano veramente
credibile per portare il defi-
trato a Bruxelles il presiden-
te della Commissione euro-
cit al di sotto del 3 per cento
del Pil”. E poi ha fatto un as-
pea José Barroso. Quasi un
imprimatur europeo alla sua
sist alla mini-riforma del fisco azione di governo, alla vigilia
che Tremonti sta preparando di un vertice dell’Eurogrup-
per accontentare Berlusco- po (il coordinamento dei mi-
ni: “Ci auguriamo che da par- nistri economici dell’euro)
te dell'Italia ci sia uno spo- decisivo per i destini della di-
stamento verso le imposte in- sastrata Grecia.
dirette per promuovere la Il prossimo appuntamento
competitivita”. Parole che sarà sensibile anche per l’I-
 Mercoledì 15 giugno 2011

L
AMICI NEMICI

a maggioranza cade a pezzi, e adesso i
La “Forza del Sud” “ribelli” cominciano a guardarsi intorno.
Il primo a farlo, ieri, è stato Gianfranco
Micciché, neo leader di “Forza del Sud”: dai
di Micciché: “Potrei microfoni de La Zanzara, il programma di Radio24 ha
lanciato il suo annuncio: “Non escludo una alleanza di
Forza del Sud anche con il Pd. Alle condizioni attuali
allearmi con il Pd” mi pare difficile, ma, anche magari con una nuova
legge elettorale, non lo escludo affatto”. Motivo?
“Per il Sud siamo pronti ad allearci anche con il
diavolo”. E Miccichè è riuscito anche a trovare punti
in comune tra le due Italie: “Al Sud si evade
principalmente per bisogno, mentre al Nord solo per
arricchirsi”. Non ha idee chiare sulle soluzioni:
“Tremonti - spiega - spero non stia facendo ammuina,
ma non sono così sicuro. Io con lui mi ero molto
arrabbiato in campagna elettorale”. Il
sottosegretario interviene anche sull’annosa vicenda
dei ministeri al Nord, sfoderata da Pdl e Lega prima
delle amministrative: “I ministeri al Nord? Una
minchiata. La Lega sta perdendo la sua motivazione
d’essere, o almeno quella che era un tempo: il
rapporto col territorio, le quote latte...Ora puntano
solo alle poltrone delle aziende, si sono romanizzati”.

PERICOLO PASTICCIO
C’eravamo tanto amati?
Qui sopra il segretario del Pd,
Pier Luigi Bersani, alle prese
con le divergenze con il leader Idv
Dimissioni, governi tecnici, riforme
Di Pietro e Bersani alle prese con la vittoria
di Wanda Marra
entre il centrodestra è in
raggiunto le sue posizioni sareb-
bero state altre. “Mi è sembrato
un po’ troppo, non l’ho condivi-
so”, commenta Pancho Pardi, se-
natore ribelle e di sinistra dell’Idv,
il giorno dopo. In realtà a leggere
le dichiarazioni ufficiali dei due
leader si nota un dualismo, im-
pensabile in questi termini solo fi-
no a qualche settimana fa. Effetti
collaterali dell’accelerazione su-
bita dalla crisi politica. Sullo sfon-
do di un voto che potrebbe essere
più imminente del previsto (che
apparentemente tutti vogliono,
ma che allo stesso modo tutti te-
mono). Pier Luigi Bersani nell’in-
tervista di ieri a Repubblica lo chia-
risce una volta per tutte: un go-
verno che metta mano alla legge
elettorale con Berlusconi in mag-
gioranza è “praticamente impos-
sibile”. Alla faccia delle posizioni
più o meno esplicitamente
espresse prima da Veltroni e più
recentemente da D’Alema. Dun-
que, voto subito. E dunque, voto
quando? “L’idea che si possa an-
dare alle urne in autunno circola
sempre di più”, conferma Matteo
Orfini, responsabile Cultura e In-
formazione dei Democratici. Ma
intanto, Di Pietro dichiara alla
stessa Repubblica: “Voglio costrui-
chiaro, la presidente dei senatori
del Pd, ieri annunciava che i De-
mocratici presenteranno “un do-
cumento” che potrebbe “cambia-
re la natura della seduta”. Una mo-
zione di sfiducia? No, perché ve-
dersela bocciare potrebbe ricom-
pattare la maggioranza. “Pensia-
mo che questa maggioranza deb-
ba finire per implosione”, spiega
Enrico Letta. Mentre Bersani
esplicito: ''Vedremo cosa faranno
gli altri, che caratteristiche daran-
no alla seduta. La palla è di la”. Tra-
dotto: dopo il raduno della Lega a
Pontida domenica prossima le co-
se potrebbero cambiare. Ma Di
Pietro, dal canto suo, mentre
spiega che - una volta sgombrato
il campo da strumentalizzazioni
IL CARROCCIO
PAGLIARINI: “BOSSI? NON VORREI ESSERE
NEI SUOI PANNI DOMENICA A PONTIDA”
di Elisabetta Reguitti
i parla tanto di Silvio
del referendum - “da oggi tornia-
mo a chiedere le dimissioni”, sul-
la sfiducia non lascia possibilità:
“Con questa maggioranza dei
trenta denari una mozione di sfi-
ducia finirebbe per rilegittimare
un governo delegittimato”.
I due si muovono in un panorama
complesso, con molte variabili.
“Nessun pasticcio” è a questo
punto la parola d’ordine nei De-
mocratici, ma lo stesso Letta con-
ferma che un governo ad hoc per
la legge elettorale (ma non con
Tremonti premier) non trovereb-
be la strada sbarrata da parte del
Pd. E incombe come incognita
minacciosa la manovra economi-
ca che nessuno ha voglia di inte-
starsi. Per andare al voto in autun-
adeguati al mercato delle
cadreghe della politica.
Inoltre il “cerchio magico”
no, però, le Camere dovrebbero
essere sciolte a luglio. “Problema
loro”, come e con chi farla, dico-
no i Democratici. Ma Bersani “è
preoccupato” ammettono nel
suo staff. Dal canto suo, Di Pietro
ha anche altre preoccupazioni:
non solo costruirsi un profilo di
governo credibile, ma attirare
qualche elettore, magari di de-
stra. Non è un caso il fatto che ri-
cordi continuamente come persi-
no sul legittimo impedimento ab-
biano votato anche gli elettori di
centrodestra. Non ultima la que-
stione alleanze: se Bersani si la-
scia aperta la porta di accogliere
le pro-offerte di Casini, Di Pietro
vorrebbe un asse portante costi-
tuito da Pd, Idv e Sel.
do all’ appuntamento di
domenica a Pontida.
Perché?

Antonio Di Pietro.
Sopra, i ministri Maroni e
Tremonti. In alto, i due leader in
caduta libera, Bossi e Berlusconi
FOTO ANSA
Il 21 il Pd porta
al Senato “un
documento”
che può
“cambiare la
seduta”. Ma
non è la sfiducia
talia. Il 24 giugno c’è un im-
portante Consiglio europeo
– il vertice dei capi di Stato e
di governo – in cui si discu-
terà di debito e verrà forma-
lizzata la nomina di Mario
Draghi alla Banca centrale
europea. I mercati si aspet-
tano che per quell’occasione
l’Italia abbia pronta la mano-
vra per arrivare “close to ba-
lance”, come si dice in gergo,
cioè vicina al pareggio di bi-
lancio nel 2014. I tempi sono
M Sto Berlusconi
caduta libera, con una
confusione totale sulla
possibile exit strategy
dalla crisi in atto, nell’opposizio-
ne in Parlamento si assiste a un ro-
vesciamento dei ruoli. Pier Luigi
Bersani rompe gli indugi e subito
dopo il risultato del referendum
torna a chiedere le dimissioni del
governo subito. Mentre Antonio
Di Pietro, il leader dell’opposizio-
ne dura e pura senza sconti, spiaz-
za tutti dichiarando che quella dei
referendum è “una vittoria dei cit-
tadini” e i partiti “non ci devono
mettere il cappello”. Per la verità,
l’ex pm l’aveva detto e ribadito
negli ultimi giorni di campagna
elettorale. Ma tutti si aspettavano
che a risultato così largamente
La commissione europea
stretti perché la verifica in
Parlamento è tra il 21 e il 22,
poi ci sarà giusto il tempo per
un Consiglio dei ministri il 23
in cui si dovrebbe varare la
manovra da 40 miliardi assie-
me alla legge delega per la
riforma fiscale. Nessuno, né i
mercati né Bruxelles, pren-
derebbe sul serio un governo
che sostituisce il ministro
dell’Economia in un momen-
to così delicato. Tremonti lo
sa e si sente blindato.
re un’alternativa a questo gover- abbandona- voluto dalla moglie del Se- L’unica cosa che potrebbe
no”. Cosa possibile “se conqui- dalla corte dei miraco- natùr per proteggerlo, pa- dare senso al raduno sareb-
stiamo la fiducia della maggioran- lati, molto meno di Umber- re non essere poi più così be lanciare l’idea di refe-
za degli elettori”. Svolta modera- to Bossi accerchiato dai solido e stretto attorno al rendum regionali per chie-
ta? I suoi smentiscono, ma è lui “giovani turchi”. Luca leader. “Alla fine Marco Re- dere a chi, ad esempio, abi-
stesso a ribadire che si deve dar Zaia, Flavio Tosi, lo stesso guzzoni (capogruppo alla ta in Lombardia e Veneto,
vita a un “Idv 2”. Della “proposta,
non della protesta”, come spiega
Roberto Maroni che vota-
no per i referendum non
Camera ma soprattutto ri-
ferimento del cerchio ma-
se preferisce mantenere lo
status di Regione italiana o
Massimo Donadi, capogruppo
del partito alla Camera.
sono stati una bella imma-
gine per questa Lega in
gico, ndr) troverà un accor-
do anche con i “giovani
al contrario assumere quel-
lo di Stato membro dell’
Anche in vista del passaggio par-
lamentare della settimana prossi-
cerca di autore. In via Bel-
lerio si difendono dicendo
turchi” e forse sarà il de-
finitivo inizio del tramonto
Unione europea.
Ma è più secessionista
ma (la verifica chiesta dal Capo che gli ordini di scuderia della Lega Nord di Umber- dei padani?
dello Stato sulla maggioranza do- erano che “si decidesse li- to Bossi”. Il punto di vista Sono federalista convinto
po l’ultimo rimpasto) il 21 in Se- beramente” ma il silenzio dell’onorevole Giancarlo come del resto tutti quelli
nato e il 22 alla Camera, le strate- triste di Bossi, ieri, è stato Pagliarini è chiaro. Non ci che aderiscono all’Unione
gie si preannunciano diverse. Do- un segnale. Perché se la ba- gira troppo attorno: la Le- Federalista i cui uffici mi-
po la capigruppo che ha calenda- se è la stessa di sempre, i ga ingorda di cariche, pol- lanesi, ironia della sorte,
rizzato per martedì il dibattito a capi e i capetti leghisti trone e nomine ha disillu- sono gli stessi di una ex se-
Palazzo Madama, Anna Finoc- sembrano invece essersi so e stancato anche i mi- de della Lega. Ci sono
iscritti anche dalla Sicilia
perché il federalismo è una
cosa seria che potrebbe
LECCA LECCA davvero fare bene a questo
Paese. In molti invece or-
Il sole del Cavaliere mai pensano sia la fram-
mentazione degli interessi
acceca Rondolindo economici e la distribuzio-
ne delle nomine nei con-
sigli di amministrazione.
LA LUNGA AGONIA del berlusconismo ha trovato un cantore Scusi e i “giovani tur-
efficace e originale nella figura di Fabrizio Rondolino, ex lothar chi” di Bossi?
dalemiano che adesso scrive per il Giornale di Olindo (in fondo Se parliamo dei “giovani
Sallusti il cranio da lothar ce l’ha). Rondolino è stato colpito da turchi” capeggiati da Cos-
una forma acuta di neopanteismo che lo ha portato ad acquistare siga nel 1956, in un modo
una casa nel deserto della Valle della Morte, in Nevada, onde o nell’altro significavano
perdere “il senso dello spazio e del tempo”, crogiolarsi nel Giancarlo Pagliarini (FOTO EMBLEMA) l’inizio di un rinnovamen-
“silenzio assoluto”, scrutare “di notte stellate vertiginose” to. Riferito agli esponenti
(intervista all’ultimo Panorama). Un paesaggio in cui però manca il litanti della base e l’ex mi- leghisti invece mi sembra
dio sole. La lacuna è stata colmata ieri sul Giornale. Rondolindo nistro leghista, come molti più che altro la triste im-
ha spiegato il declino del Cavaliere così: “Più volte Berlusconi ha altri fuoriusciti (in certi ca- magine di chi un tempo vo-
ricordato la gioia che suo padre ogni sera portava in casa ‘come si, cacciati) dal Carroccio leva cambiare il Paese
se avesse il sole in tasca’. È un’espressione molto bella: perché il lo sanno bene. mentre ora vuole solo ar-
sole deve riscaldare e rischiarare, ma deve anche restare Pagliarini vede Umber- raffare quello che ne rima-
nascosto in tasca, per non accecare chi lo guarda”. Ecco perché to Bossi e cosa pensa? ne dentro e fuori dal par-
B. ha perso: si è dimenticato di mettere il sole in tasca prima di Che se si fosse candidato a tito. L’osmosi forzista ha
uscire. L’appello a B. del cantore ex lothar è di ricominciare Milano avrei fatto campa- creato i suoi mostri anche
dall’allegria, dal sorriso, dal sole che riscalda ma non acceca. Se gna elettorale per lui. Na- e soprattutto nella Lega
poi il sole dovesse tramontare, pazienza, c’è sempre la casetta in turalmente gratis. Nord e temo che a Bossi
Nevada (con un bordello a sette miglia di distanza, visibile dalle Invece? non basterà il cerchio ma-
finestre con apposito cannocchiale). Diciamo che non vorrei es- gico per salvare la sua crea-
sere nei suoi panni pensan- tura.
pagina 10 Mercoledì 15 giugno 2011

CRONACHE

IL REVISIONISTA SACCÀ: “NIENTE EDITTO

BULGARO, ANDARONO VIA LORO”
Al convegno di Lettera 22, il lamento dei giornalisti “di destra”:
conduttori di sinistra egemoni, soviet e sabotatori
di Luca Telese berlusconiani” (“Ma nemmeno bellezza. Quando esce, il miti-
– spiega il conduttore della se- co Agostino, gli chiedo: “Ma eri
poi, molto teatralmente, rata, Paolo Corsini – anti-berlu- serio?”. E lui: “Se vuoi ti do una

E come chi sa come calcare

la scena, Agostino Saccà si
conquista l’ascolto: “Non
parlo da tanto tempo, non pen-
savo di intervenire...ehm...”. Si-
lenzio in sala: “Dirò cose che
non ho detto mai, che ho tenu-
to dentro per otto lunghi an-
ni...”. E quindi, con voce che ca-
la e si schiarisce per far salire il
pathos: “Conosco l’egemonia
culturale del conduttori di sini-
stra, per averla combattuta
quando nasceva...”. Applauso
scrosciante. È qui che Agostino
– cranio lucido rasato, viso sen-
za età – cala l’asso: “Bene, vi de-
vo dire una cosa. Io, non ho
e-se-gui-to nes-sun e-dit-to
bu-lg-aro!!!!”. Boato. “Sono gra-
to alla Lei, per quello che ha fat-
sconiani”). Ed è a suo modo bel-
lissimo, lo psicodrammone
collettivo, in scena ieri nella sa-
la del Garante a Piazza Monte-
citorio. Tutta una giornata a di-
scutere di come combattere e
sostituire i detestati “condutto-
ri rossi”, e poi tutti a spellarsi le
mani per l’ex direttore genera-
le della Rai che elogia la Lei per
aver mandato via Santoro, ma
afferma di non averlo fatto lui. È
la doppiezza berlusconiana,
“A Biagi avevo
offerto 30
puntate,
intervista e ti spiego tutto. Ma
la realtà è semplice: Luttazzi
non lo calcolo nemmeno, alla
Rai di fatto non c’era. A Biagi
avevo offerto 30 puntate! Ave-
va accettato, ma poi ha prefe-
rito andar via, come sa bene an-
che Mazzetti. Di Santoro ero
uno dei due soli grandi amici
che cita nel suo libro: non ha
accettato la nuova collocazio-
ne. Se non fosse stato così – di-
ce Saccà – avrei dovuto pagare
un miliardo e 800 mila euro da-
vanti all Corte dei conti”. Gli
chiedi: “Sei stato assolto?”. E
lui: “No... mi hanno condanna-
to a pagarne 100 mila euro. Pe-
rò la sentenza è sospesa per
l’appello”.

to con Santoro. È stata straor- MA TANT’È. Dentro il ragio-

dinaria. Ha restituito all’azien- Santoro non namento dell’ex direttore gene-
da la sua centralità editoriale”. rale c’è lo stesso filo di parados-
Un applauso curioso, quello ha accettato so che è attraversa tutto il dibat-
della platea del convegno di tito. Cacciare Santoro e lamen-
Lettera 22, libera associazione la nuova tarne lo strapotere, fare le leggi
dei giornalisti che si audefini- e lamentare la dittatura altrui
scono “Anticonformisti e non collocazione” (Maurizio Gasparri, estensore
dell’omonima legge), essere
nella direzione del Tg1 (“Gen-
ny” Sangiuliano, braccio destro
SCUOLA Lega ancora di Augusto Minzolini) e denun-
ciare “la non democratica re-
pubblica dei conduttori di sini-
contro i docenti del Sud stra”, essere ministri e lamenta-
re l’impotenza del governo (me-
SLegaeiDevinato a Palermo ma vuoi insegnare a Brescia?
essere penalizzato. Con questa idea ieri la
ha proposto un nuovo emendamento al de-
morabile aforisma del sempre
brillante Gianfranco Rotondi:
“Solo quando perdiamo abbia-
creto sviluppo, che dovrebbe essere licenziato do- mo le idee chiare su cosa do-
mani dalla Camera con un voto di fiducia. Quaranta vremmo fare quando vincia-
punti in più in graduatoria per gli insegnati residenti mo!”). Essere sindaco di Roma
nella provincia della scuola nella quale chiedono di con una pessima immagine, e
lavorare metterebbero “al riparo” i docenti del nord prendersela con i giornali come
dalla “concorrenza” dei loro colleghi meridionali. Gianni Alemanno (“Ci sono an-
Questo è solo uno dei molti tentativi del Carroccio cora molti scompensi. C'è un
di bloccare la migrazione di professori dal sud, dove trust culturale che l’informazio-
le cattedre disponibili sono molte meno che al ne continua a condizionarla”).
nord. É già stata bocciata, infatti, con la sentenza Essere parlamentare del Pdl e di-
della Corte Costituzionale del 9 febbraio, una nor- rettore de Il Secolo d’Italia come
ma che stabiliva l’inserimento “in coda” alle gradua- Marcello De Angelis e lamenta-
torie dei docenti precari che chiedevano una pro- re il sabotaggio dei giornalisti di
vincia diversa rispetto a quella in cui erano origi- sinistra (“Ci sono piccoli soviet
nariamente classificati. Ma la Lega non si arrende. nelle redazioni che impedisco-
no il cambiamento”). Essere il
ministro della Gioventù e lan-
In alto, l’ex direttore generale Rai,
Agostino Saccà (FOTO ANSA)
Il capogruppo al Senato del Pdl,
Maurizio Gasparri (FOTO LAPRESSE)
ciare l’allarme sul web come
Giorgia Meloni: “L’egemonia ri-
schia di trasferirsi su Internet: la
gente oggi si forma la sua opi-
nione su Spinoza.it piuttosto che
con i tiggì” (facce lunghe in pla-
tea, e dubbi drammatici in pa-
lea: “Spinoza chi?”).
IN SALA BELLA gente: Atti-
lio Romita “volto del Tg1”, Su-
sanna “farfallina” Petruni, una
deputata come Debora Berga-
mini (ex responsabile marke-
ting Rai) o un gladiatore come
Piero Vigorelli (“Perché il cen-
trodestra non ha abolito la par
condicio?”). Sul palco, oltre a
Sangiuliano e Ruffini una firma
che viene dal Borghese come
Marco Ferrazzoli. Già qui, a ben
vedere, un punto di ambiguità:
si sommano fisicamente due
anime e due antropologie mol-
to diverse: i giornalisti di para-
Stato ex pentapartitici Rai; e
quelli usciti dal “cattiverio” po-
stmissino. Stesso tono vittimi-
stico, ma storie e motivazioni
opposte: l’eterno governo e l’e-
terna opposizione. Memorabile
l’incoraggiamento di Sangiulia-
no alla platea di aspiranti – si fa
per dire – carbonari: “Vedo og-
gi, qui, tanti colleghi della Rai.
Grazie! Grazie per aver avuto il
coraggio di venire qui sapendo
che domani la lista dei vostri no-
mi sarà spiattellata su Il Fatto!”.
Diverse teste (a cui non daremo
il privilegio della citazione su
questo giornale) si girano
preoccupate in cerca del croni-
sta. Gasparri riscalda le masse:
“Se un direttore di sinistra scri-
ve un editoriale tutti i giorni non
succede nulla. Se lo fa uno di de-
stra, come Minzolini, è scanda-
lo!”. Ferrazzoli ha toni epici: “Se
un merito ci può essere ricono-
sciuto è essere rimasti vivi! San-
giuliano comizieggia con effica-
cia: “L’attuale sindaco di Napoli
non è il prodotto della democra-
zia e della politica ma di Anno-
zero!”. E tutti si chiedono per-
ché i talk-show siano “di sini-
stra”, senza raccontare perché
(a parte Saccà, che difende per-
sinoExcalibur!) perché quelli “di
destra” sono stati chiusi. Nessu-
no parla del conflitto di interes-
si. E solo il direttore de Il Tempo,
Mario Sechi, parla della grande
rimozione: “Siamo giornalisti
conservatori, ma non possiamo
avere fette di salame sugli occhi.
Se Berlusconi perde bisogna
dirlo! Se sbaglia candidato biso-
gna dirlo!”. Speriamo che San-
giuliano, mentre combatte l’e-
gemonia dei soviet di Saxa Ru-
bra, ricordi almeno queste pa-
role al suo Minzolini.

Relazione a Montecitorio
c'è la Rai con 2 miliardi e 553 mercato, il servizio pubblico ca, e che Calabrò dovrebbe co- pubblicità, ma a maggioranza

Spot: Mediaset milioni di euro (più 2,5%),

molto più indietro in risalita
c'è Telecom Italia Media (La7)
con 160 milioni di euro.
parte 500 chilometri dietro ri-
spetto Mediaset di Silvio Ber-
lusconi. Nel bilancio di Sky la
pubblicità conta solo per il 5%
noscere bene, è che l'Agcom
non s’è mai mossa per scovare,
figuriamoci se per sanzionare,
le aziende in posizione domi-
– con il voto decisivo del pre-
sidente – non l’ha fatto. Come
se la raccolta pubblicitaria non
sia necessaria per tutelare il

padrona, Agcom I GUADAGNI di Sky seguo-

no l'andamento di eventi a pa-
gamento e abbonamenti an-
(190 milioni di euro), mentre il
3% di share di La7 vale 154 mi-
lioni di euro. Com'è possibile
che Mediaset sia padrone con
nanti nel settore televisivo: un
microcosmo di lusso nell'uni-
verso del Sistema integrato di
comunicazione, il Sic inventa-
tanto sventolato pluralismo.
Anche l'indagine di mercato è
frenata da clausole e paletti
che nascondono gli eccessi di

acconsente nuali o semestrali (2 miliardi e

emmeno l'allibratore più
N audace avrebbe quotato il
dominio di Mediaset nel set-
440 miliardi di euro), la Rai ha
il vantaggio del canone (1 mi-
liardo e 558 milioni di euro),
nonostante l'evasione quanti-
la pubblicità e Rai vinca la gara
di ascolti? La scusa convenzio-
nale è che Viale Mazzini ha un
limite perché servizio pubbli-
co. La spiegazione più realisti-
to con la legge che porta il no-
me di Maurizio Gasparri. L’Au-
torità poteva intervenire sulla
concentrazione delle risorse
prevedendo nel Sic anche la
Mediaset. Quando Calabrò an-
drà a fondo, forse, sarà troppo
tardi per i concorrenti del Bi-
scione.
Car.Tec .
municazioni durante la tradi-
zionale relazionale a Monteci-
torio accanto al presidente
ficata in 500 milioni di euro
l’anno, e dunque la bilancia
pende a favore di Mediaset per
Il presidente dell’Agcom, Corrado Calanbrò, ieri durante la sua relazione a Montecitorio (FOTO ANSA)

tore televisivo. Previsione Gianfranco Fini. lo strapotere pubblicitario che

troppo facile. Eppure Corra-
do Calabrò ha usato parole so-
lenni e crude per annunciare
il sorpasso del Biscione su Sky
nella classifica dei ricavi. Un
cambio al vertice che merita
l'attenzione del presidente
dell'Autorità garante nelle co-
Calabrò annuncia il dominio
del Biscione, ma ha votato contro la
norma per disciplinare la pubblicità
Mediaset scavalca Sky Italia:
ora è il primo operatore tele-
visivo con entrate per 2 miliar-
di e 770 milioni di euro (più
8,1 per cento) contro i 2 mi-
liardi e 630,76 milioni di euro
(più 1,8%) del gruppo di Ru-
pert Murdoch. Al terzo posto
va ben oltre i risultati di ascol-
to. Anzi, crea un paradosso: la
Rai ha una media share del 41%
e incassa soltanto il 24% del ca-
pitale pubblicitario in circola-
zione, il Biscione con il 36% di
share attrae il 56% ovvero 2 mi-
liardi e 413 milioni. Dov'è la
differenza? Sta nei 500 milioni
di euro che la Rai perde con il
canone (e così Calabrò consi-
glia una riforma della Rai divi-
dendo i programmi pagati dal
mercato da quelli sostenuti
con gli abbonamento). Ogni
anno per la stessa corsa sul
Mercoledì 15 giugno 2011 pagina 11

CRONACHE

COSE DA RAI,
SANTORO IN PIAZZA
PETRUNI AL TG2
Il giornalista a Bologna con la Fiom
e il dg Lei vara le nomine per domani Michele Santoro e Maurizio Landini nella conferenza stampa di ieri (FOTO EMBLEMA)

di Carlo Tecce dini, Vauro e cantanti e attori.

Quelli che Santoro definisce
riale. Se La7 ci tranquillizza
su questo, va bene. La mia re-
Il conduttore in viale Mazzini dividono il
pacchetto di nomine secondo
Il direttore
utti in piedi. É l'esorta- la “spectre” per aver rovina- dazione sarebbe felice. Con di Annozero, che generale vuole
T
logiche politiche e conse-
zione di Michele Santo- to, dice Berlusconi, l'asson- la liquidazione della Rai po- guenze elettorali. Il direttore
ro per i quattro giorni di
Bologna che celebrano
nata esistenza del governo.
Sarà una Raiperunanotte diver-
trei decidere di fare due anni
da pazzo. Mettermi in pro-
presto potrebbe generale Lei, d'incanto, sco-
pre la compattezza dei 5 con-
cambiare
– da giovedì a domenica – i sa, ancora più sperimentale, prio e pagare gli stipendi”. siglieri di una maggioranza
110 anni del sindacato dei decorata in fretta e spinta in firmare per La7, eterogenea, tre del Pdl, una Liofredi con
metalmeccanici Fiom: “Si- rete per una diffusione con il FORSE SU LA7 tornerà an- testa per Lega e Tesoro. Lo-
gnori, entra il lavoro”, cita- passaparola, il contributo di che Annozero: “Non ci sono si candida renza Lei concorda con i 5 Paragone a Rai2
zione di Angelo Cabrini, de- 2,5 euro, la diretta sul Fatto- ostacoli. Se Enrico Mentana ben 15 nuove poltrone: due
putato socialista, 16 giugno quotidiano.it (e i siti che vor- riuscisse a fare anche una rete per la guida molto sensibili, il Tg2 per Su- Ma Garimberti
1901. ranno ospitarla), sul satellite dopo il telegiornale, sarebbe sanna Petruni (vice di Min-
Tutti stipati nella sede Fiom con Current, sul circuito di una bella vendetta nei con- dell’azienda zolini), Rai2 per Gianluigi si oppone
di corso Trieste a Roma per la emittenti private. É l’imme- fronti di Mediaset. E se Fazio Paragone al posto di Massi-
conferenza stampa di Santo- diato futuro di Santoro: “Sarà non dovesse trovare spazio in mo Liofredi, più il berlusco-
ro con il segretario generale un giorno importante con Rai, con lui, con noi, con Men- nare e anche – e qui l'enne- niano Carlo Nardello al per- stero dell'Economia: “Va oltre
Maurizio Landini. Bandiere una mia sorpresa. Perché tana e tutti gli altri La7 potreb- sima idea-provocazione – nel sonale dove transitano rinno- le sue competenze”. Il duello
rosse, simboli sagomati, aria Vauro e Dandini sono la cop- be fare molto”. Non dimenti- ruolo di direttore generale. vi e contratti (forche caudine tecnico e burocratico sarà ri-
di antica assemblea. L'inven- pia scelta per il palco, i veri ca la Rai, la complessa e for- “Apprezzo la proposta di ri- per i vari Fazio, Floris, Gaba- solto oggi, ma resta la candi-
tore di Annozero, libero dai conduttori”. E poi c'è La7: tunata convivenza: il presi- forma del servizio pubblico nelli e Dandini ancora senza datura della Petruni che, no-
vincoli Rai, tornerà in scena “Valutiamo con attenzione le dente Paolo Garimberti ha ri- fatta da Bersani. C'è una do- accordi, almeno scritti). nostante la bocciatura con
venerdì sera con il pm Anto- proposte di Telecom Italia spedito al mittente la propo- manda che gli vorrei fare. - di- Masi (la pratica si fermò prima
nio Ingroia, Marco Travaglio, Media. Non è un problema di sta di Annozero un euro a pun- ce Santoro - In che modo ar- PREOCCUPATO per la del Cda), avrà pure il voto del-
Maurizio Crozza, Serena Dan- prezzo, ma di libertà edito- tata, ma Santoro pensa di tor- riveranno a individuare le fi- probabile causa di reintegro la leghista Giovanni Clerici.
gure di responsabilità? Lo di- di Liofredi (destinato a Rai Ra- Perché il Caroccio vuole pre-
co qui: io troverò il modo di gazzi), ormai in bilico da un sidiare Rai2 con Paragone. Per
candidarmi a fare il dg, pre- anno, il presidente Garimber- bilanciare un po' la spartizio-
COSTITUZIONE musica e dibattiti sentando il mio curriculum,
mettendo sul piatto la mia
ti modifica l'ordine del giorno
del Cda di giovedì. E i 5 con-
ne, che copiano l'ex dg Masi,
la Lei ha indicato Giancarlo
esperienza, la mia conoscen- siglieri di maggioranza vanno Leone per la struttura intrat-
per 4 giorni sotto le due Torri za dell’azienda e del persona-
le”.
in guerra con una lettera a Ga-
rimberti, minacciando di ri-
tenimento. Santoro dice tutti
in piedi e in Rai rispondono tut-
i saranno Pier Luigi Bersani e Susanna di politica e di rappresentanza del lavoro volgersi all'azionista, al mini- ti seduti.
CPietro,
Camusso, Nichi Vendola e Antonio Di
ma anche Michele Santoro e Marco
scendono in campo il segretario del Pd
Pier Luigi Bersani, il leader di Sel Nichi
POI IL GIORNALISTA mi-
sura quei 8,5 milioni di italiani
Travaglio, da giovedì a domenica, a Bo- Vendola e quello dell'Idv, Antonio Di Pie- che hanno salutato il suo pro- La rete che tira
logna, per la festa dei 110 anni della Fiom, tro. Chiude domenica la Camusso, seguita grammi e anche i 26 milioni l’evento
la federazione dei metalmeccanici della da un concerto musicale. E a proposito del che per quattro volte hanno Il sito Internet di
Cgil. Si comincia giovedì mattina, al teatro sindacato che fu di Epifani, dice Landini: detto sì al referendum: una ri- Tuttiinpiedi.it dove
Comunale, con un convegno al quale “La Cgil ha una sua direzione votata dal chiesta di cambiamento, pre- ci sono le modalità
prenderanno parte tra gli altri la Camusso direttivo, quindi se andrà al tavolo con cisa, che in tanti hanno illu- per contribuire
e il leader della Fiom Maurizio Landini. In Confindustria dovrà mantenere quella di- minato e non provocato. all’evento di venerdì
serata in piazza XX Settembre discuteran- rezione”. “Vorrei vedere - propone - gli sera con Santoro e
no di diritti e lavoro tra gli altri Stefano Landini ha anche precisato che “tre sono abbonati giudicare e magari diffondere la diretta
Rodotà, Paolo Flores d'Arcais. Il giorno le direttive della Cgil: le Rsu, gli accordi scegliere il Consiglio di am- streaming su siti
successivo sarà la volta di Michele Santoro che devono essere votati da tutto il di- ministrazione Rai”. Quando e blog
e dei suoi ospiti: Travaglio, Dandini ecc. Il rettivo e la questione di voto per i lavo- Santoro pronuncia una vitto-
clou è previsto per sabato 18: a discutere ratori tramite referendum libero”. ria (parziale) contro le censu-
re di Berlusconi in televisio-
ne, proprio in quel momento,

Insulti sessisti e dissenso, Cgil alla prova dello striscione

ESPULSI 17 DIRIGENTI TRENTINI PER LO SLOGAN ANTI-CAMUSSO. IL SINDACATO: DA LORO UNA LUNGA SERIE DI ATTACCHI VIOLENTI
di Salvatore Cannavò
ra i 17 espulsi della Cgil trentina,
Triaresponsabili, secondo la segrete-
nazionale e regionale, “di azioni
contrarie ai dettami statutari”, c’è
anche una donna, Nicoletta Soini. E
la sua vicenda testimonia tutta la
complessità di questa storia esplosa
per uno striscione sessista – “Susan-
na non ti abbiamo chiesto di fare ses-
so ma di rifare il congresso Filt in
Trentino” – ma incubata in più di un
anno di scontri interni. Basta leggere
la versione di Soini pubblicata sull’A-
dige, il quotidiano del Trentino Alto
Adige.
SOINI è arrivata al Festival dell’Eco-
nomia in cui era presente Susanna Ca-
musso e, senza accorgersi del conte-
nuto dello striscione, ha preso parte
alla protesta contro la Cgil nazionale
e regionale, accusate di negare un
congresso straordinario chiesto dal
dicembre scorso. Quando ha visto lo
striscione, Soini non ci ha pensato un
minuto a protestare: “Uno striscione
offensivo, sessista, non solo verso la
segretaria generale, alla quale va tutta
la mia solidarietà di donna, ma verso che “questi atti continuano a ripeter- 29 marzo si trovava in Spagna e il 6 che fosse solo “un sindacalista sco-
tutte le donne e dal quale mi dissocio si” a norma dell’articolo 3 del suo sta- maggio non ha potuto partecipare al- modo”.
pienamente”. Questa posizione, pe- tuto dichiara “concluso il rapporto lo sciopero perché era in prova sul La segreteria della Cgil del Trentino
rò, non ha impedito alla dirigente del- associativo”. Le “ripetute iniziative”,
la Filcams di “solidarizzare con quei oltre allo striscione incriminato, so-
posto di lavoro. E il 5 giugno, al fe-
stival dell’Economia, ha provato ad-
ha ricordato che, “da quando sono
scoppiate le polemiche ha sempre
lavoratori che da mesi chiedono alla no: “il lancio di uova all’indirizzo del dirittura a difendere Camusso. operato per giungere ad una compo-
Cgil un congresso straordinario della segretario generale della Cgil del sizione dello scontro”. Enzo Casa-
loro categoria”. Nella sua lettera al Trentino, Paolo Burli, in occasione “È LA PROVA che si colpisce nel grande sostiene invece che di rispo-
giornale trentino, Soini spiega di ren- dello sciopero generale del 6 mag- mucchio” dice al Fatto Enzo Casagran- ste non ne sono state mai date. Ad-
dersi conto “che anche la Cgil deve gio”, “la protesta del 29 marzo duran- da, segretario della Filcams del Tren- dirittura, già in occasione del 29 mar-
ancora fare molto per combattere il te un convegno al Mart di Rovereto”, tino, sospeso per tre mesi, lo scorso zo, i delegati della Filt, “i camionisti”,
sessismo diffuso anche fra i nostri le “reiterate accuse al limite della dif- marzo, per non aver cancellato dal avevano consegnato a Camusso un
iscritti” ma chiede anche di riprende- famazione rivolte alla Cgil tramite no- blog della Filcams accuse “lesive del- dossier di 90 pagine per segnalare le
re la discussione e di accettare il dis- te stampa e via Internet”. Soini però il la dignità” contro il sindacato. “In anomalie della categoria e poi aveva-
senso. realtà non andava giù no raccolto le firme per il congresso
La lettera di espul- Susanna Camusso (F L P
OTO )
A RESSE
che si criticasse il col- straordinario senza nessuna risposta
sione, però, è arri-
vata anche a lei. La
Avevano lateralismo con la
giunta di centrosini-
da parte della commissione compe-
tente. Casagrande si appresta, con la
Cgil ha scritto a 17
suoi iscritti soste-
scritto: “Non stra di Dellai”. Quelle
accuse erano state
minoranza della Cgil, a presentare og-
gi un documento specifico al diretti-
nendo che “viste le
numerose e ripetu-
ti abbiamo scritte da Fulvio Flam-
mini, oggi tra gli espul-
vo regionale della Cgil per contestare
le espulsioni che “colpiscono nel
te iniziative pubbli- si, rimosso dall’incari- mucchio a prescindere dalle respon-
che, da parte di chiesto di fare co di funzionario nel sabilità”, come dimostra il caso di Ni-
iscritti alla Cgil di giugno 2010 con il coletta Soini. “Contestiamo il conte-
Trento, caratteriz- sesso, pretesto della riduzio- nuto dello striscione ma a un atto gra-
zate da attacchi an- ne dei permessi attri- ve corrisponde un altro atto grave –
che violenti contro ma di rifare buibili per legge. I suoi spiega Casagrande – e soprattutto vie-
la Cgil e il suo grup- compagni, però, han- ne negato agli espulsi il diritto alla di-
po dirigente” visto il congresso” no sempre sostenuto fesa”.
Mercoledì 15 giugno 2011 pagina 13

CRONACHE

N
ROM, UN POPOLO DI BAMBINI INCIDENTI
Scontro sull’A3
quattro vittime

NATI NELLE DISCARICHE È di quattro morti

Comunità di Sant’Egidio: basta con la predicazione del disprezzo
di Silvia D’Onghia
ono poco più che bam-
(FOTO EMBLEMA)
spauracchio anti-Pisapia era la
zingaropoli che il nuovo sin-
daco avrebbe contribuito a
molto, se parliamo dei rom
che vivono nei campi, quelli
che danno tanto fastidio alla
vista dei sindaci-sceriffo: 40
mila persone, tra insediamen-
ti regolari e abusivi.
A METTERE nero su bianco
il “problema” è stata la com-
missione straordinaria per la
Tutela e la promozione dei di-
ritti umani del Senato, che ieri
ha presentato il rapporto con-
clusivo dell’indagine sulla
condizione di rom, sinti e ca-
minanti. Un lavoro di un anno
e mezzo votato all’unanimità
dagli esponenti dei due schie-
ramenti (e anche questa è una
bella novità) e realizzato grazie
alla collaborazione di realtà
che da sempre lavorano con i
rom: Comunità di Sant’Egidio,
Opera Nomadi, Croce Rossa.
“La paura non può più essere
usata come strumento di mo-
bilitazione del consenso”, ha
zione rom, in Italia come in Eu-
ropa. Questo deriva soprattut-
to dal fatto che non esiste “l’or-
goglio rom”, anzi: poichè l’es-
sere rom costituisce un enor-
me impedimento per coloro
che vogliono integrarsi, e so-
prattutto lavorare, moltissimi
sfuggono ai censimenti. E non
ci si può che basare su un’au-
to-dichiarazione, anche per-
chè - a leggere i documenti - si
scopre che la metà della popo-
lazione rom è nata in Italia, pur
non avendo la nostra cittadi-
nanza. Secondo il censimento
fatto nel 2008 dalla Croce Ros-
sa su Roma, i due terzi dei rom
che vivono nella capitale sono
originari della ex Jugoslavia,
ma oltre il 50 per cento di loro
è nato nel nostro paese.
Già, nascere, ma dove? Nelle
discariche, come vengono de-
finiti nel rapporto del Senato i
“campi”. A Roma sono stati
censiti oltre 100 campi, di cui
7 villaggi autorizzati, 14 tolle-
(di cui due
minorenni) e due feriti
il bilancio
dell’incidente stradale
avvenuto ieri
sull’autostrada A3
Salerno-Reggio
Calabria. Un mezzo
di rom. “Nomadi chi?” si inti- pesante si è scontrato
tola infatti uno dei capitoli del frontalmente con
rapporto: contrariamente a un’auto. Sono
quello che è il pregiudizio co- gravissime le
mune, i rom non sono nomadi, condizioni di una
hanno invece una vita seden- bambina di 8 anni.
taria. Secondo il ministero del- L’incidente si è
l’Interno, soltanto il 2-3 per verificato in un tratto a
cento di rom, sinti e caminanti doppio senso di
viaggiano ancora in carovana. circolazione ed ha
provocato il blocco del
FINCHÈ, però, il “proble- traffico anche in
ma” verrà vissuto come una direzione nord.
questione di ordine pubblico,
la soluzione non verrà mai tro-
vata. Perchè, per sgomberare
gli insediamenti abusivi, si
continueranno ad allontanare
dalle scuole i bambini che già
con fatica siedono accanto ai
nostri figli. E verrà vanificato il
lavoro di chi, invece, crede
che l’unica strada per risolvere
il “problema” sia un percorso
di integrazione e di partecipa-
zione. NAPOLI
Torna il bacio

S
bini: il 60 per cento della
popolazione rom che vi-
ve in Italia, stima Opera
Nomadi, ha meno di 18 anni, e
tra loro il 30 per cento non
raggiunge i cinque anni. Co-
me i quattro fratellini morti
nel rogo della loro baracca, lo
scorso febbraio a Roma: il più
grande ne aveva 11. È contro i
loro visi che si scagliano le
campagne elettorali razziste,
non ultima quella per il bal-
lottaggio di Milano, quando lo
creare. Ma forse, a giudicare
da come sono andate le cose,
il disprezzo e la paura non pa-
gano più a livello di voti. Forse
le persone hanno cominciato
a capire che il problema delle
città italiane non sono i rom.
Non possono esserlo, consi-
derando che stiamo parlando
di una popolazione di 130,
massimo 170 mila uomini,
donne e, appunto, bambini
sparsi sul territorio nazionale.
Un numero che si riduce, e di
commentato ieri il presidente
della commissione, Pietro
Marcenaro (Pd). “Si ha la con-
vinzione che si possano vince-
re le elezioni sugli zingari – gli
ha fatto eco il fondatore della
Comunità di Sant’Egidio, An-
drea Riccardi –. La predicazio-
ne del disprezzo finisce con i
ballottaggi, ma crea danni
enormi”.
La difficoltà principale incon-
trata dalla commissione ha ri-
guardato i dati: non esistono
numeri ufficiali sulla popola-
rati e oltre 80 insediamenti
abusivi: spazi in cui vivono po-
Un rapporto del tra affiliati
co più di settemila persone. A
Milano (dati Ismu) esistono 45
Senato sfata I carabinieri di Napoli
hanno arrestato 24
campi (con una popolazione
di circa quattromila persone),
i luoghi comuni: persone appartenenti al
clan camorristico
nell’hinterland un centinaio D’Amico, operante a San
(2.300-3.100 persone). “Una in Italia sono Giovanni a Teduccio,
vergogna”, tuona Riccardi. An- responsabili di
che perchè i campi (almeno soltanto 130 mila associazione per
quelli regolari) sono stati crea- delinquere di tipo
ti per la sosta temporanea, e e non sono mafioso, estorsioni,
invece hanno visto nascere spaccio di stupefacenti e
dalle due alle tre generazioni nomadi violazione della legge
sulle armi. Tra due
affiliati ritorna il bacio

Amianto, una strage consapevole sulle labbra. In un’altra

BATTUTE FINALI DEL PROCESSO ETERNIT A TORINO. GUARINIELLO: “DOLO EVIDENTE”
di Stefano Caselli
Eternit ha causato un
“L’ vero e proprio disastro,
che prosegue ancora oggi
zionale svizzera dell’amian-
to, avrebbero deliberata-
mente omesso di adottare
misure necessarie per tute-
lare la salute dei lavoratori,
battimentali a rendere per
noi palmare la sussistenza
del dolo”.
Ai pubblici ministeri Gian-
franco Colace e Sara Panelli,
operazione sono finite
in carcere 11 persone,
tra le quali una una
soldatessa 25enne.
L’accusa è di
cercare ai vertici e non – co- favoreggiamento nei
me sempre accaduto in tutti confronti del boss
gli altri processi per morti Giuseppe Setola e del
d’amianto – tra i pesci pic-
coli.
suo gruppo.

per consapevole, deliberata nonostante la pericolosità ora, il difficile compito di LAVORO

volontà dei suoi proprieta-
ri”. Inizia così la requisitoria
del procuratore aggiunto
Raffaele Guariniello e le sue
parole risuonano nella stes-
sa aula 1 del Palazzo di Giu-
stizia di Torino dove soltan-
to due mesi fa è stata letta la
sentenza della strage alla
ThyssenKrupp; una senten-
za che è già passata alla sto-
ria, perché per la prima vol-
ta un “incidente” sul lavoro
è stato giudicato omicidio
volontario. La sentenza Eter-
nit potrebbe essere – per
quanto una graduatoria
d’importanza, va da sé, sia
impossibile – ancora più si-
gnificativa. Per un motivo
molto semplice, i numeri: il
capo d’accusa elenca com-
plessivamente 2191 morti
(1649 soltanto a Casale
dell’amianto – come i pub-
blici ministeri hanno tentato
di dimostrare – fosse nota al-
la comunità scientifica fin
dalla fine del XIX secolo. Ma
a morire di asbestosi e me-
sotelioma pleurico non sono
stati soltanto i lavoratori del-
l’Eternit. A Casale Monferra-
to (e non solo) si sono am-
malate persone che in fab-
brica non avevano mai mes-
so piede, perché l’amianto
intorno agli stabilimenti era
dappertutto.
“NON ABBIAMO conte-
stato il dolo per la gravità del-
le conseguenze – ha detto ie-
ri Guariniello – né per l’in-
tesa commozione suscitata
ovunque non solo in Italia,
né per dare una risposta alle
richieste di giustizia avanza-
convincere la Corte. Ste-
phan Schmidheiny, ex ammi-
nistratore delegato di Eter-
nit, non è un imputato qua-
lunque: è uno degli uomini
più ricchi del mondo (For-
bes lo piazza al 354esimo po-
sto), si è reiventato filantro-
po paladino dello sviluppo
sostenibile e può disporre di
una batteria di decine di av-
vocati. Non era scontato il
rinvio a giudizio, non lo è la
condanna, per quanto Gua-
riniello non abbia dubbi che
le responsabilità siano da
GOMORRA Minacce tenti.
a Natale e Diana
“NON SIAMO in presen-
za – ha detto il procuratore Morti
aggiunto – di carenze occa- due operai
sionali o meramente opera-
tive. Siamo in presenza inve-
ce di carenza strutturali, ad-
debitabili a una politica mon-
I familiari delle vittime (FOTO ANSA) U n bracciante
agricolo di 58 anni
è morto mentre
diale, a scelte aziendali di Comunque vada (la sentenza imballava del fieno.
fondo, a scelte di carattere potrebbe arrivare entro l’e- L’incidente è avvenuto
generale della politica azien- state) è già pronto un Eter- in località Baroni di
dale, rispetto alle quali nes- nit-bis. Perché a Casale Mon- Sant’Onofrio, nel
suna capacità di intervento ferrato, dove la percentuale vibonese. L’uomo stava
possa realisticamente attri- di mortalità per mesotelio- imballando il fieno
buirsi ai dirigenti italiani de- ma pleurico è 40 volte supe- quando, per cause che
gli stabilimenti Eternit del riore al resto del Piemonte, si non sono state
nostro Paese”. continua a morire. accertate, è stato
risucchiato all’interno
della macchina. Ed è
deceduto dopo 20 giorni
Avete figli fratelli mogli
ecc. Vi ammazziamo capi-
di agonia un operaio di
61 anni schiacciato da
to?”. L’episodio segue di po- una gru in un cantiere in
che settimane l’aggressione
ai danni di Gennaro Diana,
provincia di Lecce.

Monferrato, in provincia di
Alessandria) e circa 6300
parti civili.
I DUE IMPUTATI, il mi-
liardario svizzero Stephan
Schmidheiny e il quasi no-
vantenne barone belga Jean
Louis De Marchienne, devo-
no rispondere di omissione
dolosa di cautele antinfortu-
nistiche e disastro doloso.
Ancora una volta, come nel
caso ThyssenKrupp, il pool
di Raffaele Guariniello con-
testa il dolo. I due, in qualità
di presidente e amministra-
tore delegato della multina-
te non solo dalle famiglie del-
le vittime. Il dolo, la conte-
stazione del dolo, non è il
frutto di una scelta emotiva e
men che meno il frutto di
una scelta filosofica. È il frut-
to di un’analisi meditata.
Nell’immediatezza dei fatti,
noi abbiamo iscritto nel re-
gistro delle notizie di reato
soltanto reati colposi, primo
fra tutti l’omicidio colposo.
Nell’immediatezza dei fatti,
mai per un attimo avevamo
pensato di contestare il dolo.
Sono state le indagini a im-
porcelo. E aggiungo, sono
state proprio le risultanze di-
a lettera di minaccia Renato Natale figlio dell’ex parlamentare Lorenzo Dia- ROMA
Lunal’habustatrovata sotto il portone di casa, in na, un altro punto di riferimento delle bat-
rossa. Era scritta a mano. Non è taglie anti-camorra sul territorio. Il 32en- Lite per il traffico,
la prima nei confronti dell’ex sindaco Pci ne è stato malmenato in un bar di Aversa uomo ucciso
di Casal di Principe, attualmente commis- mentre prendeva un caffè con un’amica.
sario cittadino del Pd e presidente dell’as-
sociazione “Jerry Masslo” che si occupa di
assistenza agli immigrati nel cuore di Go-
Intorno a Natale si stringe l’affetto di as-
sociazioni e movimenti per la legalità. Il
Comitato Don Peppe Diana, Libera Caser-
U n uomo è stato
ucciso al termine di
una lite per traffico nel
morra. Questo il testo: “Ti dico di fare po- ta e Assovoce hanno organizzato una ma- quartiere romano di San
litica? Ti dico di esistere? Ma non hai smes- nifestazione per lunedì. “La voce di Rena- Basilio, probabilmente a
so di entrare nelle nostre cose, i lavori to Natale è la nostra voce – affermano i colpi di cric o di mazza.
pubblici non si toccano. Smettetela dott. promotori – ed è la voce di tutti gli uomini L’uomo era in auto
Natale Renato e l’ex assessore Corvino e le donne oneste di questo territorio, che insieme al figlio quando
Antonio di denunciare di piazze e strade lavorano quotidianamente per il cambio da un’altra vettura su cui
ad organi competenti. Non siamo ancora di rotta”. Solidarietà anche dai vertici viaggiavano più persone
morti state molto molto molto molto at- campani del Pd e da Bersani. (vin. iur.) è sceso l’aggressore, che
lo ha colpito a morte per
darsi poi alla fuga.
pagina 14
MEZZO MILIARDO
EVASO A ROMA
DAI COMMERCIANTI
La finanza arresta il capo locale
di Confcommercio Pambianchi
di Rita Di Giovacchino
n' evasione fiscale da 550
U
milioni non è poca cosa,
ma l'operazione culmina-
ta ieri con l'arresto del
presidente della Confcommer-
cio Cesare Pambianchi e del suo
socio Carlo Mazzieri, oltre a 40
fra imprenditori, amministrato-
ri, notai e prestanomi- è stato a
Roma un vero terremoto. Che
ha portato allo scoperto un “si-
stema perfetto” che consentiva
da dieci anni di mettere in atto
funamboliche operazioni cri-
minal-finanziarie che in altri
paesi hanno già messo in ginoc-
chio l'economia reale. Al centro
di questa “industria della Fro-
de”, come l'ha definita il procu-
ratore aggiunto Nello Rossi, c'e-
ra l'elegante omonimo studio ai
Parioli Mazzieri&Pambianchi,
da ieri sotto sequestro assieme
ai due yacht gemelli del valore
di tre milioni di euro ciascuno
(anch'essi intestati al presiden-
te della Confcommercio e al
suo socio), 60 automobili di lus-
so e da collezione, immobili di
prestigio, titoli azionari, il tutto
per un ammontare di 85 milioni
di euro. Insomma quanto è ri-
masto di immense ricchezze ac-
cumulate frodando il fisco da
società prima svuotate e poi,
per evitare la bancarotta, trasfe-
rite all'estero.
IL “SISTEMA PERFETTO”
può essere scomposto in tre li-
velli. Lo studio ai Parioli, confer-
ma il gip Giovanni De Donato,
offriva un pacchetto di soluzioni
fraudolente personalizzate, per
così dire “chiavi in mano”. Da
questo primo livello ne discen-
deva un secondo, quello degli
organizzatori che predispone-
vano false ristrutturazioni azien-
La Moratti si dimette da commissario Expo
Pisapia ha una settimana per convincere Parigi
di Federico Simonelli
a voce si era sparsa già nel
Lstataprimo pomeriggio, ma era
accolta con scetticismo.
Invece Letizia Moratti ha an-
nunciato a sorpresa la sua
scelta e alla fine si è dimessa
da commissario straordina-
rio di Expo 2015, carica che
ricopriva dal 2008 per nomi-
na diretta di Palazzo Chigi. “E'
con il dovuto rispetto per il
nuovo sindaco Giuliano Pisa-
pia che rinuncio al mio ruo-
lo” ha detto l’ex primo citta-
dino di Milano. Non si è fatta
aspettare la riposta del neo-
sindaco: “Grazie di cuore per
l’impegno e per il successo di
Expo 2015”.
LO SCAMBIO di cortesie è
andato in scena sul palco del
Bie di Parigi dove la “trojka”
milanese dell’Expo (Formigo-
ni, Pisapia e l’ad Giuseppe Sa-
la, più, appunto la Moratti)
era volata per illustrare lo sta-
to dell’arte del progetto al Bu-
dali, di cui solitamente si occu-
pava Paolo Verrengia, mentre
Marco Adami, già arrestato due
volte nell'ambito del crac Aiaz-
zone, era delegato al trasferi-
mento fittizio delle società all’e-
stero e alla gestione dei vari pre-
stanome soprattutto stranieri.
Dei conti correnti e di alcuni
vecchietti italiani, usati come ti-
tolari, si occupava invece Rober-
to Celli. C’è poi il contributo dei
notai, tra cui Andrea Ferrara, e
l'avvocato bulgaro Ilieva Marian-
ka. Importante è il ruolo di Ada-
mi in Bulgaria, la moglie bulgara
è in grado di reclutare concitta-
dini ai quali far sottoscrivere gli
atti di trasferimento. Per la si-
gnora solo 500 euro a trasferta.
MA I TRASFERIMENTI
operati autonomamente dallo
studio Mazzieri&Pambianchi,
tra il 2000 al 2004, erano conte-
stati dall'Erario proprio per l'as-
senza di referenti bulgari. Inol-
tre l'ingresso di Adami, scrivono
i pm “permette un’apparente
netta dicotomia tra lo studio
commercialista e il trasferimen-
to all’estero”. Come emerge da
un'intercettazione tra Mazzieri e
Pambianchi, in cui il primo affer-
ma:”Adami non me preoccupa
perché è un professionista che
lavora per conto suo, a noi non
'nce ponno collegà se non nella
pratica…”.
Nella pratica avviene durante
una perquisizione del settembre
2010 quando, nello studio di
Adami, vengono trovati elenchi
relativi a 300 società trasferite al-
l’estero da cui emergeva che gli
sponsor erano Mazzieri e Ver-
rengia. C'è anche un'altra illumi-
nante conversazione in cui Ada-
mi riferisce che l’intera opera-
zione “si fa con 3 passag-
gi…quindi durerà tutto un me-
reau International. Una mossa,
quella della Moratti, che in mol-
ti non si aspettavano. Così fa-
cendo l’ex sindaco risolve un
bel problema per il suo succes-
sore, che rischiava di ritrovarsi
senza influenza sulla manife-
stazione che dovrebbe tenersi
fra poco più di tre anni. Condi-
zionale d’obbligo, perché i no-
di problematici sono molti e
l’organizzazione della kermes-
se è già in gran ritardo. A ricor-
darlo, ieri, dal palco parigino, è
stato il segretario generale Vi-
cente Los Certales: “Non si
puo' piu' perder tempo - ha det-
to - in passato tutti hanno par-
lato e si è fatta troppa confusio-
ne”.
Los Certales ha anche annun-
ciato che sarà a Milano intorno
al 22 giugno per fare un’altro
punto della situazione. Ma
quello dei vertici del Bie è un
ultimatum: c’è l'assoluta neces-
sità di partire con i lavori sul si-
to entro ottobre, altrimenti “se
ne dovranno trarre le conse-
guenze” ha chiarito il presiden-
Cesare Pambianchi, attuale presidente di
Confcommercio Roma e di Confcommercio
Lazio, ha 65 anni ed è considerato uno dei
potenti più trasversali della capitale (FOTO ANSA)
Uno degli uomini
più potenti della
città al centro
di una truffa
“chiavi in mano”
a disposizione
degli associati
setto...a un costo di 12 per me..
faccio il cambio dell'ammini-
stratore.. che fa il trasferimento
a Roma dove sta....poi si fa la se-
conda fase…facciamo la cessio-
ne delle quote e…dopo una de-
cina di giorni, quando appare al-
la Camera di Commercio Roma
il nuovo domicilio...possiamo
convocare i soci e si fa l'ultimo
trasferimento”. Il “terzo livello”
non richiede competenze pro-
fessionali, deve solo schermare
cariche di rappresentanza lega-
le. Quanto alle operazioni di lea-
sing queste prevedono la cessio-
ne di immobili dalla società a
una banca e successivamente la
concessione degli stessi immo-
bili in locazione finanziaria da
parte della banca acquirente alla
“nuova” società. Operazioni di
acquisto e vendita che vengono
effettuate anche nello stesso
giorno, incidendo su Iva e Ires. A
conti fatti sono 208 milioni i be-
ni distratti dalle società reali,
mentre su 703 individuate 292
sono state trasferite all'estero.
te della commissione, Steen
Christensen. Una lavata di ca-
po alla gestione dell’evento fi-
no ad ora, con in calce il mes-
saggio che Expo potrebbe an-
che saltare.
A PARIGI gli amministrato-
ri milanesi sono arrivati con
una quasi soluzione sulla que-
stione dei terreni dove dovrà
sorgere Expo, raggiunta in
pieno stile Expo, ovvero in
extremis appena ventiquat-
trore prima della partenza. Al-
la famiglia Cabassi, proprieta-
ria di 256 mila metri quadri di
terra, secondo il preliminare
di vendita delle aree firmato
lunedì in Regione Lombardia
con la società che gestisce l’e-
vento, andranno quasi 50 mi-
lioni di euro. L’acquisto com-
pleto dovrebbe avvenire en-
tro ottobre. Nulla di definitivo
insomma, ma comunque una
mezza vittoria personale per
il governatore Formigoni, che
da tempo spingeva per questa
scelta. “E’ la soluzione ideale”
ECONOMIA
Quando non basta ci sono i pa-
radisi fiscali. Negli ultimi cinque
anni sono stati movimentati 25
milioni di euro su società satel-
lite italiane e conti accesi a San
Marino, Monaco, Lussemburgo
e Svizzera.
QUALCHE ESEMPIO del “si-
stema perfetto”. Il gruppo Co-
nad del Tirreno (che si dichiara
estraneo a tutti gli addebiti), in-
sieme al gruppo Rocher, costruì
il deposito di “Montopoli Valdar-
no” producendo una bancarotta
da 20 milioni di euro. Tutto ciò
ha un prezzo: Pambianchi ha in-
cassato parcelle da 300 mila eu-
ro, mentre Mazzieri (che era an-
che sindaco di Conad) ha preso
in nero 8 milioni di euro. Tutti
arrestati: presidente, ad, ammi-
nistratori. Parcelle da capogiro
anche per i fallimenti dei gruppi
Vichi, Di Veroli e Visa, circa 1,2
milioni di euro. La Celfusa è in-
vece titolare del marchio di vi-
gilanza privata Centralpol. Le in-
dagini hanno accertato la sottra-
zione all'Erario di 3 milioni di eu-
ro e la distrazione di circa 9 mi-
lioni. Il gruppo De Meo è al top:
ha trasferito all'estero nove so-
cietà per evitare di pagare 80 mi-
lioni. Si indaga sul caffè Palom-
bini. Nella Roma che conta il suo
arresto è stato un fulmine a ciel
sereno. Renata Polverini ha avu-
to il coraggio di dire: “Sono di-
spiaciuta”. “Spero che Pambian-
chi sappia dimostrare la sua
estraneita' nella vicenda”, ha
detto il presidente della provin-
cia di Roma Nicola Zingaretti.
Gli altri tacciono e tremano.
ha sottolineato il governatore
nel suo intervento al Bie. Det-
to questo i problemi restano,
e sono tanti. Come il fatto che
i lavori non sono ancora ini-
ziati. E come il nodo del valore
delle aree, all’origine delle
scintille l’altroieri tra l’ad di
Expo Giuseppe Sala e il neoas-
sessore con delega (e padre
del primo master plan di
Expo) Stefano Boeri. Il Pd e
Boeri vorrebbero infatti rive-
dere gli indici di edificabilità
futuri dell’area e i prezzi, ma
Sala non ne vuole sapere. Sala,
che ha modificato il progetto
originario ideato proprio da
Boeri ha chiarito che il cam-
bio di giunta non dovrà modi-
ficare la logica del lavoro. Il
masterplan dell’architetto e
ora assessore inizialmente
prevedeva infatti una specie
di “orto planetario” in cui i
Paesi partecipanti avrebbero
dovuto coltivare dall’inizio al-
la fine i loro prodotti per poi
esporli. Un’idea che è stata va-
lutata di difficile realizzazione
Mercoledì 15 giugno 2011
SPIAGGE Scompare
la norma contestata
ddio diritto di superficie per le spiagge. Una delle
Averno
misure simbolo della cosiddetta “frustata” del go-
all’economia, annunciata solo poche settima-
ne fa, semplicemente scompare. Nel processo di
conversione in legge del decreto sviluppo la norma
che fissava in 20 anni la durata delle concessioni ai
privati è stata eliminata, dopo settimane di pole-
miche.
Che la misura annunciata dal ministro del Tesoro
Giulio Tremonti fosse un pasticcio si era capito da
subito, quando ancora il periodo fissato era 90 anni.
Lo scopo era di costringere chi ha costruito e fatto
investimenti sulle spiagge a pagare il diritto di su-
perfice, così da far recuperare qualcosa allo Stato.
Ma la norma, così fatta, era totalmente incompa-
tibile con tutta la disciplina europea in materia, ri-
schiava di trasformarsi in un condono edilizio pre-
ventivo, un via libera alla cementificazione senza
regole. Il governo ha introdotto allora dei correttivi,
riducendo la durata della concessione a 20 anni e
prevedendo, al termine, un’asta del diritto di su-
perfice. I balneari si sono indignati: il rischio, per
loro, era di investire e costruire e poi, arrivati alla
scadenza, vedersi sottrarre tutto dall’asta. La Fiba
(Federazione italiana dei balneari) ha quindi chiesto
che la norma venisse proprio cancellata, se non si
poteva ripristinare i 90 anni, altrimenti con l’ob-
bligo di asta a, “anche chi aveva costruito con fatica
e passione un'impresa, avrebbe rischiato di veder-
sela soffiata dal primo arrivato”. Ora si ricomincia a
trattare, il negoziato tra governo e lobby balneare
ricomincia da zero.
Da sinistra, Giuliano Pisapia, Letizia Moratti e Roberto Formigoni (FOTO EMBLEMA)
Il 22 giugno dopo il voto favorevole dei mi-
lanesi ad uno dei quesiti refe-
ispezione rendari comunali, che chiede-
va proprio il mantenimento
a Milano dell’area verde nel dopo
Expo, la polemica si è riaper-
ta.
dell’autorità
PISAPIA DA PARIGI ha
che promuove confermato la sua fiducia a
Stefano Boeri, ma ha ricono-
l’evento sciuto che il problema del
conflitto tra l’assessore e l’am-
del 2015 ministratore delegato di Expo
esiste. Tutte grane su cui, in
qualche modo, dovrà dire la
da Sala che, recependo in par- sua anche il nuovo commissa-
te i rilievi degli stessi Paesi, la rio straordinario. Due i nomi
ha cambiata eliminando l’ob- su cui si scommette: Formigo-
bligo di coltivazione e quindi ni oppure, se si volessero evi-
ibridandola. E aprendo a futu- tare ulteriori bracci di ferro,
re cementificazioni. Ma ora, lo stesso Giuliano Pisapia.
Mercoledì 15 giugno 2011
Arrestato per bancarotta Vittorio Casale, alleato di Consorte
nell’estate delle scalate bancarie
di Vittorio Malagutti
Milano
uattro bancarotte e un’e-
Q vasione fiscale monstre
per una decina di milioni
di euro. Il tutto condito
da una girandola di operazioni
finanziarie che sono servite a
svuotare l’attivo di alcune so-
cietà per poi cederle, una volta
decotte, a un prestanome. So-
no queste le accuse che ieri
hanno portato in carcere Vit-
torio Casale, 51 anni, un nome
di primo piano del mondo de-
gli affari, protagonista negli
anni scorsi di decine di fortu-
nate operazioni immobiliari
con partner di rilievo come
Unipol, Pirelli e Italease.
Con Casale sono finiti agli ar-
resti anche il suo braccio de-
stro Francesco Vizzari e il loro
presunto complice Gian Gui-
do Bonatti. L’ordine di custo-
dia è stato emesso dal gip mi-
lanese Fabrizio D’Arcangelo
su richiesta dei pm Luigi Orsi e
Gaetano Ruta al termine di
un’inchiesta scattata dopo
una segnalazione dell’Agenzia
delle Entrate per via delle im-
poste non pagate.
L’INTERVENTO della ma-
gistratura rischia di dare il col-
po di grazia al gruppo immobi-
liare di Casale riunito sotto le
holding Operae e Immofinan-
ziaria. Un gruppo che vantava
attività per oltre 2 miliardi eu-
ro, ma da tempo era in grave
difficoltà a causa del pesante
indebitamento con il sistema
bancario. Secondo l’analisi del-
la Guardia di Finanza, citata
nell’ordinanza di custodia, le
due holding “versano in uno
stato di sostanziale insolven-
za”, così come altre società del
gruppo. Nel tentativo di evita-
re il crack, da mesi Casale aveva
aperto negoziati con gli istituti
di credito. Tra i più esposti c’è
Unicredit, ma prestiti impor-
tanti fanno capo anche ai grup-
pi Unipol e Intesa. Grossi guai
anche col Fisco, ma il patron di
Operae ostentava sicurezza.
Tra i suoi consulenti, secondo
quanto emerge dalle carte del-
l’inchiesta, Casale poteva con-
tare anche sullo studio Picardi
Romagnoli Vitali, ovvero gli ex
soci del ministro Giulio Tre-
monti. “Nell’arco di un mese li
metto a posto”, diceva (inter-
cettato) al telefono l’immobi-
liarista riferendosi a un’esposi-
zione di 70 milioni nei confron-
ti di Equitalia.
Debiti, perdite, problemi con il
Fisco: è questa l’eredità di anni
di crescita a passo di carica.
Massone dichiarato, Casale si è
guadagnato l’etichetta di “im-
mobiliarista rosso” per via dei
suoi rapporti con il mondo del-
la finanza cooperativa e in par-
ticolare con l’Unipol ai tempi
di Giovanni Consorte. In realtà
contatti e conoscenze ne face-
vano un battitore libero, forte
di agganci importanti soprat-
tutto nel mondo bancario. Gra-
zie a questi legami e a una
straordinaria abilità nelle trat-
tative, spesso condotte su più
tavoli, Casale era riuscito a con-
quistarsi un posto al sole negli
anni ruggenti del boom immo-
biliare.
A quell’epoca, tra il 2001 e il
2007, complici i bassi tassi d’in-
teresse e la generosità interes-
sata di molti banchieri, una pat-
tuglia di fortunati speculatori
pagina 15
ECONOMIA
FURBETTO ROSSO
AFFARI & RELAZIONI
ORDINARIA FENOMENOLOGIA
DELL’IMMOBILIARISTA DI SINISTRA
di Giorgio Meletti re rapporti privilegiati con il tiva per la vendita di Telecom
mondo dei servizi segreti, l’in- Italia alla Pirelli di Marco Tron-
lla fine i cosiddetti immobi-
AE Vittorio
liaristi si assomigliano tutti.
Casale non sembra fa-
traprendente cinquantunenne
originario di Parma deve molta
della sua notorietà ai rapporti
chetti Provera, nell’estate del
2001. Principale venditore è la
Hopa del bresciano Emilio
re eccezione. Lo schema è sem- con il mondo nebulosamente Gnutti, protagonista a sua volta
pre lo stesso: compro un palaz- definito “dalemiano”. dell’estate delle scalate banca-
zo a 10, te lo rivendo a 20, tu lo rie: lui e Consorte sono amici e
rivendi a 30, io lo ricompro a UN LEGAME ricostruito non complementari, il primo è ami-
40, e così via. Il mercato tira, di- su prove ma su indizi. Nasce in- co di Silvio Berlusconi, il secon-
cono in genere. E tira sì, se c’è torno al governo D’Alema, nel do di D’Alema. Quando partono
sempre una banca pronta a fi- 2000, il grande business delle sa- le scalate bancarie Casale rileva
nanziare gli amici e gli amici de- le Bingo, e Casale è lì, azionista dalla Popolare di Lodi di Gian-
gli amici. Fino a quando, uno della Codere Italia che divente- piero Fiorani una quota di azioni
dopo l’altro, questi caricaturali rà leader del mercato. I Ds di Bo- Fingruppo (prima azionista di
capitani d’industria vanno a logna devono vendere un pacco Hopa) che la banca aveva appe-
gambe all’aria: se compro a 50 di immobili, e lui è lì, pronto a na comprato da Gnutti. Può
un palazzo che vale 20 è solo comprare. Il boss della Unipol sembrare complicato, ma è solo
perché spero di rivenderlo a 60 Gianni Consorte, uomo di D’A- perché i nomi sono sempre gli
a un altro amico delle banche. lema, dà l’assalto alla Bnl nella stessi. E quasi tutti si sono già
Ma chi resta con il cerino in calda estate dei furbetti del presi un po’ di anni di galera.
mano, come ogni tanto capi- quartierino, e Casale è lì a dargli
ta per legge di natura, prima una mano. Come? Con le rela- FALLITA la scalata alla Bnl e
annaspa un po’, poi finisce zioni, costruite grazie agli affari, cacciato Consorte dalla Unipol
regolarmente in galera. To- propiziati dalle relazioni. (con i nuovi vertici impegnati a
ghe ostili? Vedremo. Certo Casale viene arrestato mentre è dare ai magistrati le carte per il
è che alle banche nessuno ancora in corso contro di lui e processo di cui sopra) Casale ha
chiede mai spiegazioni, ma Consorte un processo per ap- tentato di sostenere il suo pro-
questa è un’altra storia. propriazione indebita al tribu- filo di immobiliarista solido e di
nale di Roma. Una storia esem- successo. É addirittura circolato
La sede bolognese della Unipol e, nel SICURAMENTE Casale con- plare. Tra il 2004 e il 2005, pro- il suo nome come possibile sal-
tondo, l’immobiliarista Vittorio ferma la regola che per scam- prio mentre preparava l’assalto vatore della Pirelli Real Estate ri-
Casale. In basso l’ex presidente del messo in vendita dal gruppo Pi- biarsi palazzi come figurine le alla Banca nazionale del Lavoro, masta in mutande per la fine del-
Consiglio Massimo D’Alema (FOTO ANSA) relli Real estate. L’affare viene relazioni aiutano. Massone di- Consorte vende circa 130 im- la bolla immobiliare (che ovvia-
concluso ad ottobre 2004 al chiarato e convinto, amico di mobili della Unipol alla società mente nessun manager sia pur
ha fatto soldi a palate compran- prezzo di 60 milioni. Sette mesi Francesco Cossiga, in affari con Operae di Casale per circa 250 bravo avrebbe potuto prevede-
do e rivendendo immobili in dopo (aprile 2005) lo stesso i più bei nomi del capitalismo milioni. Casale in realtà chiude re). Naturalmente ha sostenuto
una sorta di giostra impazzita. immobile viene rivenduto per italiano, sempre pronto a vanta- l’operazione con una società Intermedia, la nuova merchant
Erano i tempi dei furbetti Ste- 87 milioni a Banca Italease. Un bank con cui Consorte voleva
fano Ricucci e Danilo Coppola. affare fortunato, a dir poco. I 27 andare alla riscossa, prima di
A partire dal 2008 il crack glo-
bale della finanza e lo sboom
milioni di profitti però servono
a finanziare “costi per servizi”
Massone, amico di Cossiga, vicino prendersi tre anni di carcere per
la scalata Antonveneta.
del mercato immobiliare han-
no prosciugato il lago in cui per
per 16,9 milioni. “Il motivo di
questi pagamenti è più che so-
a D’Alema, ha fatto fortuna grazie É riuscito anche a far scrivere
che fra il 2005 e il 2008 aveva
anni hanno sguazzato allegra- spetto”, annota il gip D’Arcan- gestito immobili per 5 miliardi
mente i campioni del trading. gelo. In parte è la stessa hol- al Bingo e agli affari con la Unipol di euro, e ha cominciato a va-
ding Operae a passare all’incas- gheggiare progetti di quotazio-
ANCHE CASALE è stato co- so, in altri casi vengono emesse ne in Borsa, “probabilmente a
stretto a fare marcia indietro. O fatture da società che non risul- veicolo partecipata per il 60 per Milano anche se non escludo di
almeno ci ha provato. Ma sul ta abbiamo compiuto alcuna cento dal fondo americano andare a Londra dove la discipli-
mercato restavano solo i vendi- prestazione. Sta di fatto che ne- Glenbrook, rappresentato in na in materia è già più consoli-
tori, mentre le pressioni dei gli anni successivi la Operae Italia dall’avvocato Alvaro Pa- data”. Quando ieri sono andati
banchieri si facevano sempre Parlamento viene spogliata di scotto. Mesi dopo gli immobili ad arrestarlo forse ha realizzato
più insistenti. Come uscirne? gran parte dell’attivo e a fine vengono girati al gruppo Pirelli che la disciplina in materia è
Le carte dell’inchiesta di Mila- 2008 viene ceduta alla Skt, con- Real Estate, e Casale ci guadagna consolidata anche in Italia.
no raccontano la gestione alle- trollata da Gian Guido Bonatti, sopra una quarantina di milioni.
gra ai tempi del boom e poi i anche lui, come detto, arresta- Nello stesso tempo Pascotto in-
salti mortali di un imprendito- to ieri. Nel bilancio della socie- veste 40 milioni nell’acquisto
re con l’acqua alla gola. Un caso tà ceduta restano debiti con l’E- dello 0,5 per cento della Bnl, su
su tutti, quello della Operae rario per oltre 7 milioni di euro. richiesta di Consorte che chie-
Parlamento, società creata da Tempo due anni e arriva la ban- de partner per la sua scalata.
Casale per rilevare un palazzo a carotta. Comincia l’inchiesta Il giro è sempre lo stesso. Con-
Roma in piazza del Parlamento che porterà in carcere Casale. sorte è protagonista della tratta-
DRAGHI “Possiamo salvare se peggiori di quelle in cui si trovano oggi
la Grecia e il Portogallo, ma ce l’abbiamo
la Grecia, nel 90 l’Italia stava peggio” fatta”. Ha ricordato che “ogni mese do-
vevamo emettere titoli pari a 3 volte l'e-
ra uno degli ultimi passaggi prima del- con il crac della banca Usa, non ci si ri- sposizione di Atene e nel 1992 il gover-
Esentato
la nomina: ieri Mario Draghi ha pre- prende per anni e anni. Sono parole con
al Parlamento europeo le sue un peso notevole: Draghi sta dicendo ai
no, seguendo le indicazioni della Banca
d'Italia, ha presentato un programma
idee per la presidenza della Banca cen- parlamentari Ue e ai mercati finanziari credibile che ha convinto i mercati finan-
trale europea, alla quale sarà nominato che la sua missione da presidente Bce sa- ziari”. E in quegli anni Draghi era diret-
dal Consiglio dei capi di Stato e di gover- rà, oltre alla stabilità dei prezzi (cioè la tore generale del ministero del Tesoro,
no del 24 giugno. La linea dell’ormai ex lotta all’inflazione), la difesa dell’euro. carica che ha ricoperto per 10 anni. Se ho
governatore della Banca d’Italia è nettis- Che passa per la missione impossibile di salvato l’Italia, è l’equivalenza che sugge-
sima: la Grecia non deve fallire, nono- evitare la bancarotta della Grecia, nono- risce, posso salvare anche la Grecia. Sem-
stante le agenzie di rating continuino a stante l’impegno della Bce dei mesi scor- pre che la crisi non precipiti prima che
ridurre i giudizi sul debito pubblico di si, che si è fatta carico di titoli di Stato Draghi si insedi a Francoforte, visto che
Atene. “Il costo di un default sarebbe su- greci dal dubbio valore per contenerne i un pezzo d’Europa freme per risolvere
periore ai vantaggi”, dice Draghi, la ban- rendimenti, abbiano avuto poco succes- tutto subito, con una bancarotta control-
carotta di Atene sarebbe “una nuova so. Draghi chiede fiducia alludendo al lata che però metterebbe a rischio la te-
Lehman Brothers”. Cioè un trauma da proprio curriculum: l’Italia di inizio anni nuta delle banche tedesche, distruggen-
cui, come successe nel settembre 2008 Novanta, ha detto, “era in condizioni for- do completamente quelle greche.
pagina 16 Mercoledì 15 giugno 2011

DAL MONDO

Una corsa
lunga 16 mesi
Da sinistra a destra: Rick
Santorum (53 anni, ex
senatore Pennsylvania,
Michele Bachmann (55,
deputato del Minnesota,
esponente del Tea Party),
Newt Gingrich (68, ex
speaker della Camera dei
rappresentanti), Mitt
Romney (64, ex
governatore del
Massachusetts), Ron Paul
(76, deputato del Texas),
Tim Pawlenty (51, ex
governatore del
Minnesota), Herman Cain
(65, businessman, ex ad
della catena Godfather’s
Pizza). A sinistra, Barack
Obama (51 anni)

I SETTE NANI REPUBBLICANI

di Enrico Beltramini
San Francisco
itt Romney ha iniziato
SFIDA INFINITA A OBAMA
Dibattito tv per i candidati presidenziali: alla fine ne rimarrà uno solo
chmann, che si è candidata al- fosse eletta presidente. Certa- era da criticare almeno quanto non ha guarito l’economia, è ressante anche se non ortodos-
la presidenza in diretta, duran- mente non è apparsa né una Obama sulla sanità. Invece di ora di cambiare. sa dei problemi del paese.
te il dibattito. brutta copia né una fotocopia confermare e attaccare fron- Un altro che non esce bene dal Quando però è venuto il mo-
La Bachmann era alla sua pri- di Sarah Palin: ha espresso una talmente Romney, come tutti dibattito è Herman Cain. L’a- mento di parlare della lealtà

M il primo dibattito tv tra

i candidati repubblica-
ni alla presidenza co-
me front runner, come favorito,
e l’ha concluso ancora me-
ma apparizione su un palco-
scenico nazionale, ed è anda-
ta bene. Per almeno un’ora ha
risposto puntualmente e con
frasi chiare e sintetiche. Ha ap-
sua propria personalità e ha
fruttato il suo appeal. Politica-
mente, si è identificata con il
Tea Party ma allo stesso tempo
ha cercato di apparire mode-
si aspettavano, Pawlenty ha
preferito arretrare. L’errore è
stato grave: l’ex governatore
del Minnesota ha mostrato in-
decisione e timore e gli elettori
fro-americano businessman
conservatore di Atlanta, pala-
dino – come la Bachmann – del
Tea Party, era stato il vincitore
del primo incontro. I sondaggi
dei mussulmani, il candidato è
andato in confusione: stretto
fra il cuore che suggerisce di
non fidarsi e la Costituzione
che ricorda che la religione
glio. A Manchester, in New profittato delle domande per rata quel tanto che basta da al- non lo dimenticheranno. Con- avevano registrato la sua per- non può essere fonte di discri-
Hampshire, ospiti delle sale raccontare la sua storia e in- largare la sua base elettorale. clusione: Romney ha recitato formance e lo avevano premia- minazione, Cain se n’è uscito
del Saint Anselm College e in- trodurre al pubblico la sua tranquillamente e costante- to. In New Hampshire, Cain è con una risposta confusa al
tervistati dai giornalisti della biografia. Nella seconda ora – COME DETTO, ROMNEY mente il suo mantra per tutto il andato bene per circa un’ora, meno, offensiva e inaccettabi-
Cnn, i candidati repubblicani il dibattito è durato 120 minu- è il vincitore del dibattito. Ha dibattito: Obama ha fallito, offrendo una prospettiva inte- le al più: ha affermato che i
si sono incontrati per la secon- ti – ha zoppicato un paio di vinto senza sforzo, colpa dei mussulmani americani do-
da volta (la prima era stata Sud volte, in particolare quando suoi avversari che non l’hanno vrebbero confermare la loro
Carolina). Presenti tutti quelli
che si sono già ufficialmente
da una parte ha confermato
che il matrimonio è tra un uo-
attaccato sui suoi punti deboli.
Romney è vulnerabile, almeno
Romney è apparso il più credibile lealtà alla Costituzione. Il che è
un non senso (e una violazione
candidati: Herman Cain, Ne-
wt Gingrich, Ron Paul, Tim Pa-
mo e una donna, e dall’altra
non è stata chiara su come
dal punto di vista repubblica-
no: è stato pro-choice (a favore
La sorpresa è stata Bachmann, della Costituzione stessa), vi-
sto che tutti gli americani co-
wlenty, Mitt Romney, Rick procederebbe sul tema degli del diritto delle donne a sce- me tali giurano lealtà alla Co-
Santorum e Michele Ba- omosessuali nell’esercito se gliere se abortire o no) prima esponente del Tea Party stituzione.
di diventare pro-life (a favore
di una legge che impedisce l’a-
borto); è contro la regolamen-
FACEBOOK e gli tazione della sanità (Obamaca- Immigrazione
re) dopo aver fatto lo stesso in
Massachusetts, di cui era go-
imputati che chattano vernatore. Per questi motivi,
nel 2008 John McCain lo aveva 87 IN SALVO DALL’EGITTO
Utarenacere
chattata su Facebook potrebbe portare in car-
una giurata inglese, accusata di aver fatto sal-
un processo per droga con un costo per i con-
definito ipocrita e incoerente.
Ma in questo panel di candida-
ti non c’è nessuno con il co-
La Guardia costiera
egiziana ha salvato 87
tribuenti pari a 7 milioni di euro. Joanne Frail rischia raggio sufficiente per fare la persone che
fino a 2 anni di carcere per aver comunicato con Ja- stessa cosa. John King, il gior- rischiavano di annegare
mie Sewart, imputata nel processo, portando auto- nalista della Cnn, ha chiesto a per un guasto
maticamente allo scioglimento della giuria popolare Rick Santorum, un cattolico all’imbarcazione con la
e alla ripetizione del processo. conservatore, se credeva che quale si dirigevano
Le comunicazioni via internet e sui social network la conversione di Romney a clandestinamente
hanno già fatto saltare diversi processi negli Usa. Nel proposito dell’aborto fosse au- verso l’Italia. Gli 87
caso specifico l'ultimo contatto è avvenuto quando tentica. Santorum ha glissato. sono stati recuperati in
la Sewart era già stata assolta ma la giuria doveva an- Pochi minuti prima, in quello mare quando si
cora emettere i verdetti per gli altri imputati. La giu- che probabilmente è stato il trovavano a 12 miglia
rata ha ammesso di aver provato grande affinità con momento clue del dibattito, dalle coste, nella zona
l'imputata, anticipandole tra l'altro la notizia dell'as- King ha chiesto a Tim Pawlen- di Burj al-Arab, da dove
soluzione. ty se confermava quello che erano salpati lunedì.
aveva affermato soltanto 36
ore prima, e cioè che Romney

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Mercoledì 15 giugno 2011
VIDEOAPPARIZIONI
TUTTE LE BEFFE
DEL COLONNELLO
La strategia mediatica di Gheddafi
per moltiplicare la resistenza alla Nato
di Giampiero Gramaglia
Bruxelles
heddafi come Del Piero e
G
Totti, campioni che, come
testimonial, migliorano
spot dopo spot, l’uno con
l’acqua che mantiene in forma,
l’altro col cellulare che ‘ci porti
un amico’. Il dittatore libico, par-
tito un po’ rigido e spettrale nel-
le esibizioni tv di questa guerra,
ha migliorato man mano le sue
comparsate, fino alla partita a
scacchi disinvolta e un po’ farse-
sca con Kirsan Ilyumzhinov, rus-
so, presidente della Federazione
internazionale di scacchi (Fide).
“Ho pareggiato per cortesia”, fa
sapere poco signorilmente il
russo. Ma Gheddafi mostra di
LEPTIS MAGNA la meraviglia
romana scudo dei militari
Gdi heddafi avrebbe trovato un'al- che state piazzate - tra il grandioso
tra carta da giocare per tentare Teatro in pietra costruito tra il pri-
beffare la Nato e guadagnare mo e il secondo secolo dC e l’Arco
tempo: stavolta niente scudi uma-
ni veri o presunti, ma la barriera è
Leptis Magna, gioiello archeologi-
co dichiarato dall’Unesco patri-
monio dell’umanità e che l’agen-
zia Onu intende assolutamente di-
fendere e salvaguardare da bombe
e cannonate da chiunque siano
lanciate. Le truppe del raìs si na-
sconderebbero tra le rovine della
città romana, dove sarebbero an-
Wikileaks dal frigo della Guerra fredda
PUBBLICI TUTTI I PENTAGON PAPERS SUL COINVOLGIMENTO USA IN VIETNAM. E A CUBA I DIARI DEL “CHE” NELLA SIERRA
di Alessandro Oppes
Madrid
N“decelleaks,
mondo ai tempi di Wiki-
neppure il termine
lassified” – un tempo capace
di generare angosce e imbarazzi
– ha più il significato dirompen-
te di una volta. Con una perfetta
coincidenza temporale, men-
tre Washington declassifica uf-
ficialmente i famigerati “Penta-
gon Papers” sulla guerra del Viet-
nam, già ampiamente cono-
sciuti quarant’anni fa grazie alle
filtrazioni fatte alla stampa da
Daniel Ellsberg, vero precurso-
re di Julian Assange, dall’Avana
il Centro de Estudios Che Gue-
non sapere come si muovano i
pezzi sulla scacchiera.
Se la qualità delle apparizioni è
un sintomo dello ‘stato di salute’
del regime, allora non si direbbe
che il colonnello ha “i giorni con-
tati”, come da tempo – ormai
troppo, per crederci - ripetono
tutti i suoi nemici. Anzi, Ghed-
dafi dava l’impressione di stare
peggio all’inizio del conflitto
che ora. La prima scenografia li-
bica di questa strana guerra era
dantescamente infernale, con il
rais a parlare da una sorta di tri-
buna nel palazzo bombardato
dall’aviazione americana nell’a-
prile 1986, dove rimase uccisa
una delle sue figlie: lui fisso, ie-
ratico, le parole scandite con in-
sopportabile lentezza. Pareva
di Settimio Severo edificato nel
203 dC - missili Grad, munizioni, e
artiglieria varia. La notizia arriva
da Abu Mohammad, comandante
di Misurata.
Oltretutto Leptis, sul mare, si tro-
va a 25 chilometri da Zlitan, con-
siderata il bersaglio di una nuova
offensiva ribelle nei prossimi gior-
ni, dunque una buona base per la
controffensiva.
vara diffonde finalmente i diari
originali scritti dal “guerrillero he-
roico” sulla Sierra Maestra. E an-
che in questo caso si tratta più
di materiale utile per il lavoro
degli storici che non di rivela-
zioni sconvolgenti.
SQUARCI DI VERITÀ su
un’epoca lontana, dalla rivolu-
zione dei “barbudos” alla Guerra
Fredda al conflitto in Indocina,
ma poco o niente che possa es-
sere ascritto alla categoria del
Top Secret. Tanto che viene da
chiedersi se abbia ancora valore
- o per quanto tempo potrà an-
cora resistere alla rivoluzione
tecnologica - il concetto stesso
Leader in guerra A destra, Jfk durante la crisi
dei missili di Cuba. Sotto, Che Guevara e Raul
Castro nella Sierra Maestra negli anni ‘50 (FOTO LAPRESSE)
non capisse che cosa stava suc-
cedendo e perché: capacità di
motivare zero; effetto indotto,
“uno come quello è giusto but-
tarlo giù”.
UNA SORTITA successiva fu
un po’ migliore, come oratoria e
ambientazione: il dittatore parla-
va all’assemblea dei suoi sosteni-
tori. Poi, con l’intensificarsi dei
bombardamenti, le comparsate
andarono diradandosi: qualche
immagine del colonnello fra pic-
cole folle di suoi sostenitori, op-
pure – meno convenzionale - in
visita a una scuola. Dopo i bom-
bardamenti più duri, quello in cui
sarebbero morti il figlio minore e
tre nipotini e quello del martedì
nero 7 giugno, quando la Nato
L’anfiteatro di Leptis Magna (FOTO LAPRESSE)
di “segreto”, politico, diploma-
tico o militare che sia.
A 13 mesi dall’arresto del solda-
to Bradley Manning, sospettato
di aver filtrato a Wikileaks un’in-
finità di cable segreti della diplo-
mazia americana e accusato di
una ventina di imputazioni che
potrebbero persino condurlo al-
la condanna a morte, la diffusio-
ne dei Pentagon Papers ci ricorda
come, già quarant’anni fa, un ca-
so del tutto simile venne risolto
– pur tra feroci polemiche e de-
nunce penali – facendo alla fine
prevalere il sacro principio del
primo emendamento della Co-
stituzione americana, quello al
diritto alla libertà di informazio-
DAL MONDO
Caccia ai ratti Il primo video-
appello dopo la rivolta, dalla base
bombardata dagli Usa nel 1985
colpì decine di volte, anche di
giorno, come non era mai succes-
so, la capitale libica, Gheddafi,
prudentemente, si limitò a mes-
saggi solo radiofonici, forse per
evitare di offrire qualsiasi riferi-
mento ai raid alleati.
Per un po’, tutte le sortite del dit-
tatore suggerivano una situazio-
ne d’emergenza. Poi, la strategia
della comunicazione è cambiata:
il rais incontra i capi tribù a lui fe-
deli, riprese ancora ‘ingessate’,
ma un contesto da ‘affari corren-
ti’, il salone di un grande albergo;
ne. Nelle 7mila pagine che Da-
niel Ellsberg, analista del think
tank Rand Corporation, fotoco-
piò per poi cederle al New York
Times (che ne avviò la pubblica-
zione il 13 giugno del 1971) era
contenuta un’enorme quantità
di documenti segreti dai quali si
venne a scoprire che tanto l’am-
ministrazione di John Kennedy
quanto quella di Lyndon John-
son avevano ingannato l’opinio-
ne pubblica americana sulla
guerra del Vietnam.
DAL GOLFO DEL Tonchino ai
bombardamenti di Laos e Cam-
bogia, fino alle false assicurazio-
ni di Johnson che, nel 1964, dis-
se che gli Usa preparavano un’e-
xit strategy dal conflitto mentre in
realtà organizzavano una terribi-
le escalation. Pure menzogne, si-
mili a quelle alle quali fece ricor-
so, in tempi molto più recenti,
George W. Bush per trascinare la
superpotenza americana verso
la guerra illegale contro l’Iraq,
agitando lo spettro delle “armi
di distruzione di massa” di Sad-
dam.
Ellsberg, che aveva partecipato
alla stesura di quei documenti
commissionati alla Rand Corpo-
ration dall’allora segretario alla
Difesa Robert McNamara, capì
pagina 17
N
Scacco
alla Nato Il
raìs gioca con SIRIA
il russo Kirsan
Ilyumzhinov, Profughi
presidente della e sevizie
Federazione
internazionale
di scacchi S ono ormai oltre
diecimila i profughi
arrivati in Turchia dalla
Siria, dove continuano
i massacri da parte
delle forze di sicurezza.
Testimoni anonimi
parlano di torture e
feroci atti di violenza
contro la popolazione,
tra cui “due donne con i
seni tagliati”, ricoverati
in ospedali turchi.
Ancora vivo Dopo la prima
ondata di raid Nato, Gheddafi
si mostra mentre riceve
dignitari a Tripoli
il rais riceve un emissario di Med-
vedev; infine, il rais gioca a scac-
chi, un piccolo capolavoro d’iro- WIKILEAKS
nia (involontaria?), che dà l’im-
pressione, probabilmente del All’asta cena
tutto falso, di un Gheddafi spiri- con Assange
toso e per nulla preoccupato, in-
tento alle sue occupazioni di lea-
der e dittatore come se una metà
del Paese non fosse nelle mani dei
O tto ammiratori di
Julian Assange
potranno aggiudicarsi
ribelli e l’altra – la sua - sotto il tiro una cena di 3 ore “in uno
della Nato. dei migliori ristoranti di
Londra” con il fondatore
E AL CAMPIONE che conce- di WikiLeaks. La base
de il pareggio, Gheddafi affida d'asta è di 575 dollari (396
due messaggi: il primo, che non euro) e i rilanci potranno
sa giocare a scacchi, ma che co- essere effettuati fino al 2
munque non perde neppure lì; il luglio sul sito E-Bay.
secondo che non ha intenzione
di andarsene dalla Libia perché
L'obiettivo è raccogliere
fondi per WikiLeaks.
“non sono premier, né presiden- Assange si trova agli
te, né re, non occupo alcun posto
di potere e non devo rinunciare
arresti domiciliari in
Inghilterra in attesa che
sia giudicata la richiesta
ad alcuna carica” e perché “que-
sta è la mia terra, dove mi sono
morti figli e nipoti”. Occhiali scu-
di estradizione in Svezia
dove è accusato di aver
ri, sorridente, concentrato sulle abusato di due donne.
mosse, Gheddafi appare più di-
sinvolto che mai; riceve Ilyum- VENEZUELA
zhinov per due ore, non in un
bunker, “ma in un edificio ammi- Rissa tra
nistrativo”. Il presidente della Fi- detenuti: 19 morti
de, eccentrico e ricchissimo oli-
garca, ex leader per 17 anni della
repubblica calmucca, ne esce
convinto che la calma sarà torna-
È salito a 19 morti e
almeno 22 feriti il
bilancio di una rissa tra
ta in Libia entro il 1° ottobre, detenuti appartenenti a
quando Tripoli dovrebbe ospita- bande rivali scoppiata
re un torneo internazionale. domenica nel carcere di
Guatire, Stato di Miranda,
est del Venezuela. I media
rilevano che i detenuti
hanno utilizzato anche
armi da fuoco.
FRANCIA
che l’unico modo per incidere, Bocciate
in tempo reale, sulla storia era le nozze gay
quello di filtrarli alla stampa. Il
suo coraggio venne premiato
perché, consegnatosi alle auto-
rità e accusato in un primo mo-
L’ Assemble Nazionale
francese, dominata
dai conservatori
mento di spionaggio, riuscì a ve- dell'Ump del presidente
nirne fuori indenne. Così come Nicolas Sarkozy, ha
il New York Times, trascinato in tri- bocciato con 293 voti
bunale e assolto per aver sempli- contrari e 222 a favore il
cemente esercitato il diritto-do- disegno di legge che
vere di informare. Oggi lo stesso avrebbe autorizzato le
Ellsberg può definire “assurdo, nozze omosessuali. Le
vergognoso e persino crimina- nozze gay sono
le” il fatto che si sia atteso tanto consentite solo in
per togliere ufficialmente il se- Spagna, Belgio e in
greto su documenti che avevano Olanda.
un’importanza reale solo nel
momento in cui, sfidando l’auto- GRAN BRETAGNA
rità, vennero portati a cono-
scenza dell’opinione pubblica e Ritirata riforma
contribuirono ad alimentare il sanitaria liberista
rifiuto degli americani verso la
guerra.
Nel caso del “Che”, si deve alla
sua vedova Aleida March, che di-
I l premier britannico
David Cameron, ha
deciso una parziale
rige la fondazione dedicata al marcia indietro sulla
guerrigliero, la decisione di controversa riforma
squarciare l’ultimo velo di segre- sanitaria: medici e
tezza. Ma anche qui, nel libro opinione pubblica
pubblicato ieri con il titolo Diario temevano che
de un combatiente, pochi elemen- l’accresciuto ruolo
ti di novità emergono rispetto al- riconosciuto ai privati si
l’enorme quantità di materiale tramutasse in una
biografico che ha visto la luce privatizzazione
negli ultimi decenni. selvaggia.
pagina 18 Mercoledì 15 giugno 2011

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out

REGINA DI QUORUM

GEPPI CUCCIARI Clemons

Migliora
Gullit
L’allenatore
Feltrinelli
Inge oggi a
Maya Sansa
“Ho girato

che fa ridere
dopo l’ictus il cacciato Bologna per film d’autore
sassofonista dal team il Biografilm sono pronta
di Bruce ceceno Festival parla per una
Springsteen Terek Grozny di Hemingway commedia”

pure Sallusti Nel pomeriggio del voto la comica

ha steso anche Mitraglia-Mentana:
“B. prenderà atto del quorum? Sì, dalle isole Cayman”
di Federico Mello anche Sallusti abbia sorriso. È sta- paradiso felice. Ma stanno predi- lent amo la sua dimensione legata su un’altra rete? il legittimo impedimento. Fino a
ta una sorpresa per me, anche dal sponendo delle eliminatorie al- all’intrattenimento puro. È chia- No, Gday è un programma fatto tre mesi fa non avevo mai pen-

“C
punto di vista umano” ci dice lei
ancora divertita. Trattenersi non
era facile: “Ha chiamato Obama,
ha chiesto se può avere anche lui
un programma su La7”, il suo
esordio nello speciale dopo la te-
lefonata di Celentano, ma non so-
lo: “Tutti gli elettori che hanno
raggiunto i venti timbri sulla
scheda riceveranno in omaggio
l’ingresso: così si accomodano
uno per uno a dialogare con chi
di dovere. Scherzo: li aspettiamo
a braccia aperte
Qualcun altro che ti piacereb-
be vedere a La7?
Fiorello, lo adoro, ma mi sa che
andrà alla Rai.
Tu lavori anche per Me-
diaset: hai appena fi-
ro che nessuna delle battute che
ho fatto lunedì avrebbe avuto
senso in quel contesto.
E Gday, la tua striscia pre-tg
su La7 sarebbe immaginabile
sulle notizie, con un gruppo di
autori che comincia a lavorare
otto ore prima della diretta. Si
parla di attualità e quindi può ca-
pitare William e Kate così come
Altri
acquisti
sato che il proprietario della rete
potesse avere un’influenza sul
mio lavoro. Perché mi muovevo
in un ambito di intrattenimento
più leggero. Gday è un’altra cosa,
ma comunque spero di poter di-
re quello che penso ovunque.
In Gday mischiate filmati,
sketch, sondaggi e fate parla-
re la gente.

aro Enrico resta un dato: il refe-

rendum è stato un trionfo e an-
che il premier ha detto che biso-
gna prenderne atto. Lui ne pren-
derà atto dalle isole Cayman”.
Mentre lunedì pomeriggio arri-
vavano i dati sul Referendum,
nello speciale di Enrico Mentana
su La7 (14 per cento di share) le
battute di Geppi Cucciari lascia-
vano il segno: “Mi ha colpito che
un trolley omaggio dal Viminale
con l’autografo del ministro Ma-
roni e una dedica: ‘A soreta’”.
Geppi, Mentana è sopranno-
minato “Mitraglia” ma anche
nito Italia’s got talent
su Canale5.
Di Italia’s got ta- “ Fiorello?
Lo adoro,
Escono tre ragazzi la mattina e
chiedono “la notizia del giorno”.
Le risposte che non ti aspetti so-
no le più interessanti.
Per strada raccogliete anche
tu non scherzi... La conduttrice ma credo pareri su leggi “surreali” tipo
È vero: l’ironia e la comicità sono Geppy Cucciari l’obbligo di pagare 5 euro per
legati al ritmo. Poi io sicuramen- (FOTO MILESTONE) che purtroppo votare.
te avrei bisogno di un logopedi- Qualcuno non ci crede, alcuni sì.
sta: qualche volta prendo una lui alla fine Questo dimostra che la televisio-
marcia inspiegabile. Sono ne ha ancora una credibilità
una con un ritmo vivo, vi- andrà maggiore di quella che merite-
vace. rebbe.
Siete una bella cop- in Rai Lunedì Berlusconi parlava del

Tutti
a La7
pia...
Abbiamo delle con-
versazioni a teleca-
mere spente mol-
to generose dal
”
Il bunga bunga
dell’Ottocento
“bunga bunga dell’800”
È sempre un diversivo per par-
lare di altro, una tecnica comple-
tamente bancaria: “Guarda c’è
un delfino dietro di te”. Poi ti giri
punto di vista e non lo vedi mai. Mostrare i di-

“ Ha chiamato
Obama:
comico. A
volte irri-
petibili e
fortemente
legate al re-
“ È il solito
diversivo
pinti e parlare di bunga bunga è
la stessa cosa.
Si dice che con la politica ita-
liana sia difficile il mestiere
del comico. È vero?
ha chiesto ciproco per parlare Stai parlando con una persona
istinto al- che si cimenta con questa comi-
se può l’improvvi- d’altro cità da pochi mesi. Ma secondo
sazione. me, osservare con una lente co-
avere anche Santoro, Fa- Una tecnica mica quello che succede, fare
zio, Saviano, satira di costume, anche un po’
lui un Floris, Gabanelli. squisitamente politica, darà sempre qualcosa
Tutti a La7? in più rispetto a qualsiasi poli-
programma E mi sembra giusto: è un bancaria tico.

” l’acqua, riprendiamoci la cultura””

“Dopo
I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO OCCUPANO IL TEATRO VALLE. CON LORO ELIO GERMANO E SILVIO ORLANDO
di Roberta Zunini
all’unità d’Italia, il teatro Valle, di
DdellaRoma è uno degli spazi principali
cultura italiana. Basti dire che
noti del teatro e del cinema iniziava-
no a confluire nel teatro per prende-
re parte alla ribellione contro la com-
mercializzazione del patrimonio cul-
turale italiano.
nematografiche storiche, per non
parlare della privatizzazione di Cine-
città”, ha urlato uno dei fonici che ri-
schia il licenziamento. Si tratta di un
ulteriore affronto a un settore messo
re coinvolti in modo progettuale e de-
cisionale sul destino del Valle”. Una
delle attrici italiane più importanti e
apprezzate all’estero, Maddalena
Crippa ha sottolineato come i tagli al-
Silvio Orlando (FOTO ANSA)

sul suo palcoscenico si è tenuta la pri-
ma rappresentazione di Sei personaggi
in cerca d’autore di Pirandello. Ma ora
la campanella è suonata anche per
questa storica istituzione e da ieri i
lavoratori dello spettacolo hanno oc-
cupato il foyer per protestare contro
la sua chiusura e molto probabile pri-
vatizzazione. Ieri mattina, mentre i
“licenziati” appendevano ai palchet-
ti striscioni post referendari che in-
citavano a riprendersi “dopo l’acqua
e il sole anche la cultura”, molti nomi
ELIO GERMANO, Maddalena
Crippa, Silvio Orlando, Fabrizio Gifu-
ni e altri volti meno noti hanno assi-
stito alla lettura del comunicato con
cui le maestranze chiedono di poter
prendere parte alla discussione sulla
gestione futura del teatro. “Dopo la
soppressione dell’Ente Teatrale Italia-
no, il soggetto pubblico che dagli anni
‘70 gestiva il Valle, potremmo vedere
questo teatro trasformato in un bi-
strot, così come è successo a sale ci-
già in ginocchio dai tagli apportati
non solo dal governo, ma anche dalla
giunta Alemanno che ha dimezzato i
fondi per le manifestazioni culturali e
ridotto all’osso i finanziamenti desti-
nati ai Municipi e alle periferie. “L’as-
sessore comunale alla Cultura, Dino
Gasperini ha dichiarato in modo ge-
nerico che si impegnerà per la tutela
del Valle – si legge nel comunicato de-
gli occupanti – queste rassicurazioni
però non ci bastano. Chiediamo tra-
sparenza e chiarezza e vogliamo esse-
la cultura e la privatizzazione dei luo-
ghi chiave dove viene esercitata “fac-
ciano parte del piano piduista che que-
sto governo sta applicando minuzio-
samente”. Silvio Orlando invece ha
fatto una proposta concreta: “Dobbia-
mo pensare a una stagione e autoge-
stita. E i più noti di noi, cioè quelli che
non corrono rischi di rimanere senza
lavoro, dovrebbero mettersi le mani
in tasca, devolvere metà dei compen-
si per aiutare questo teatro a conti-
nuare la sua programmazione, quindi
dovremmo portare in scena spettaco-
li per metà recitati da noi e per l’altra
metà da artisti giovani e sconosciu-
ti”.
SE L’IMPEGNO degli artisti non
avrà successo, il destino del Valle di-
penderà dal bando attraverso cui ver-
rà indetta una gara per l’acquisto del-
lo spazio. Per evitarlo è stato lanciato
un appello a cui hanno già aderito per-
sonaggi di grande rilevanza della cul-
tura. Uno per tutti: Andrea Camilleri.
Mercoledì 15 giugno 2011 pagina 19

SECONDO TEMPO

HEDY LAMARR, DIVA E SCIENZIATA

BELLEZZA AL CELLULARE
Una delle attrici più sexy di Hollywood
con un suo brevetto aprì la strada ai telefonini
di Giorgio Meletti nemici. Hedy sapeva come fare: cane, ma nel dopoguerra diventò
con il frequency hopping, il salto di il punto di riferimento per gli svi-
elefoni cellulari, smartpho- frequenza. In pratica la radio tra- luppi della comunicazione radio.

T ne, Bluetooth, wi-fi: pochi

sanno che queste tecnolo-
gie, così decisive nella no-
stra vita attuale, sono dovute a
una donna. Ma questa non sareb-
be una notizia sorprendente, al-
meno da Marie Curie in poi. Ci
aiuta invece a smontare qualche
luogo comune tra i più resistenti
sull'universo femminile la sco-
perta che alla base della nostra
civiltà senza fili c'è la genialità di
una celeberrima diva di Hol-
lywood, Hedy Lamarr
(1914-2000), considerata unani-
memente una delle donne più
belle della storia del cinema. Bel-
la e intelligente, come suol dirsi.
Alla storia incredibile dell'ebrea
viennese Hedwig Eva Maria Kie-
sler ha dedicato un libro vera-
mente curioso e singolare (Hedy
Lamarr, la donna gatto) Edoardo
Segantini, giornalista del Corriere
della Sera che si è sempre occu-
pato di tecnologia e per questa
ricostruzione ha dovuto mettere
in campo la sua privata passione
per il cinema.
HEDWIG KIESLER diventa
Hedy Lamarr sul transatlantico
Normandie che la porta in Ame-
rica nel 1937. Louis B. Mayer, il
boss della Metro Goldwin Mayer,
la scopre, la ingaggia e le dà il
nuovo nome d'arte. Ma la ragazza
di 23 anni che sbarca a Manhattan
ha già una storia importante alle
spalle. Ha esordito giovanissima
nel cinema austro-tedesco che
vedrà poi tutti i suoi protagonisti
(da Otto Preminger a Billy Wil-
der) emigrare a Hollywood per
sfuggire al regime hitleriano. A
18 anni Hedy ha ottenuto fama
mondiale con Estasi, esibendosi
nel primo nudo integrale della
storia del cinema. A 19 anni si è
sposata con Fritz Mandl, il più
grosso fabbricante di armi del-
l'Austria, e si è ritirata dall'attività.
Per quattro anni, prima di fuggire
dal marito e da Hitler alla vigilia
dell'Anschluss, ha fatto la moglie
del ricco industriale, ruolo pura-
mente decorativo, secondo il
Hedy Lamarr (FOTO GETTYIMAGES) . In basso, Pier Paolo Pasolini (FOTO DINO PERIALI)
concreto Mandl, che la voleva
sempre a tavola con i suoi ospiti
quando si discuteva di armi e di
nuove tecnologie militari. Hedy,
che nel corso della sua vita avrà
sempre modo di manifestare a
chiunque conversasse con lei
un'intelligenza non comune,
ascoltava e capiva.
La nuova vita americana di Hedy
Lamarr diventa così un romanzo
appassionante. Lei è diva in tutto
e per tutto, bella e impossibile,
isterica come da copione, feroce
negoziatrice di contratti vantag-
giosi, ambiziosa. Inanella fidanza-
ti, amanti e mariti (arriverà a sei
matrimoni), simboleggia la fase di
svolta di Hollywood: è solo con la
Seconda guerra mondiale che la
vita privata di divi e dive esce dalla
riservatezza puritana per diventa-
re un formidabile strumento di
promozione dei film. Hedy, pio-
niera del nudo integrale, fa la sua
parte fino in fondo, e di lei cono-
sciamo ogni flirt e, mettendoci
d'impegno, ogni carezza. Ma co-
me tutti quelli che vivevano nel
paradiso californiano con la pena
di sapere la loro casa e i loro cari in
mano al nazismo, voleva dare una
smittente e la radio ricevente
cambiavano continuamente fre-
quenza secondo uno schema ov-
viamente coordinato che solo
quelle due radio sapevano. In
realtà il brevetto non fu mai uti-
lizzato dalle forze armate ameri-
In un libro
la storia della
geniale ebrea
viennese
scoperta
dal produttore
Louis B. Mayer
mano all'America in guerra. E co-
sì, un po' per caso, chiacchieran-
do con lo stravagante musicista
George Antheil, noto per le crea-
zioni tecnologiche con cui riusci-
va a far suonare in coro dodici pia-
noforti telecomandati, decise di
mettere a disposizione delle de-
mocrazie occidentali tutto quello
che aveva imparato a tavola nella
villa alla periferia di Vienna. È na-
to così, l'11 agosto del 1942, il
brevetto del Secret Communica-
tion System. Il problema era gui-
dare via radio i siluri senza che il
segnale venisse intercettato dai
L'intuizione della donna più bella
degli anni '40 ha aperto la strada ai
telefonini perché risolve il pro-
blema di far parlare migliaia di ap-
parecchi, in una banda di fre-
quenza limitata, senza interferen-
ze: ogni volta che parte una tele-
fonata i due apparecchi collegati
cominciano a passare da una fre-
quenza all'altra (dentro la banda
disponibile) a una velocità fino a
duecento salti al secondo, secon-
do una sequenza generata ogni
volta, unica e irripetibile. È la ra-
gione per cui, dentro quella ban-
da di frequenza, per dirla grosso-
lanamente, le diverse conversa-
zioni non si incontreranno e non
si disturberanno mai.
SCADUTO e non rinnovato nel
1959, il brevetto non ha portato
un dollaro all'avida e litigiosa in-
ventrice, ma solo un riconosci-
mento tardivo, il prestigioso Pio-
neer Award della Electronic Fron-
tier Foundation. In quell'albo la
diva sexy Hedy Lamarr figura as-
sieme a nomi come quello di Vin-
ton Cerf, uno dei padri di Inter-
net. Hedy, ormai vecchia, squas-
sata nel fisico da improvvide pio-
nieristiche chirurgie plastiche,
squassata nella mente da turbe
che la portarono più volte a farsi
arrestare mentre rubava in qual-
che supermercato, accolse il ri-
conoscimento con l'ultima im-
pennata da grande diva, l'algido
distacco della donna consapevo-
le di sé: "It's about time". Era ora.

NUDO in Triennale: “Il contabile dei bolognesi? È Sartor”

“Giù le mani da Pasolini” IL TABACCAIO ERODIANI FA IL NOME DELL’EX DIFENSORE DELLA NAZIONALE
udo, con un tagliacarte in mano, blatera in una sala di Antonio Massari e Lecce. A Fiorentina-Roma in
Nmostra
della Triennale di Milano e minaccia di far chiudere la
con le sue foto, ancor prima d'inaugurarla al pub- o che Gigi Sartor è il con-
le”: un ruolo che, se fosse con-
fermato, per l’inchiesta è di
to di fiducia con lo scommet-
titore”. Ma la scommessa su In- corso mi ha riferito che si sa-
rebbe conclusa con un sacco
blico, oggi. Lui è il fotografo Dino Pedriali e il protagonista
dei suoi scatti è Pier Paolo Pasolini che, poco tempo prima
“S tabile dei bolognesi”. È l’8
giugno quando il tabaccaio
grande importanza. È il grup-
po dei bolognesi, infatti, che
ha i contatti giusti per puntare
ter-Lecce finì male e Bruni rac-
conta: “Signori cominciò a es-
sere pressato dagli asiatici e ci
di gol. (…)”.

di morire, gli chiede di ritrarlo nudo, nella sua camera da Massimo Erodiani rivela il no-
letto nella casa di Chia e gli dice che quelle immagini sa- me che conta, nel calcio e nel
rebbero servite per illustrare il romanzo Petrolio. Da quel- giro delle scommesse, per pro-
l'incontro sono nati scatti memorabili. Tutte le fotografie seguire l’indagine della procu-
in mostra fanno parte della collezione privata di Giovanna ra di Cremona. Se ieri Beppe Si-
Forlanelli, a capo della casa editrice Johan & Levi che pro- gnori ha lasciato gli arresti do-
prio in quest'occasione pubblica un volume con tutte miciliari, perché sono cessate
quelle foto in bianco e nero che Pasolini non vide mai. le esigenze cautelari, per l’ex
Perché all'incontro, fissato il 2 novembre del 1975 con il bomber il cammino giudiziario
fotografo, purtroppo Pasolini non si presenterà. Pedriali resta tutto in salita. Gli interro-
però non ci sta. È stufo della strumentalizzazione e della gatori dei suoi due commercia-
spettacolarizzazione che è stata fatta del corpo di Pasolini listi, Franco Giannone e Manlio
e sembra rivendicare i diritti di quelle immagini. È un fiu- Bruni, unito a quello di Erodia-
me in piena. “Io da qua non mi schiodo. O mi ridanno la ni, hanno offerto agli inquirenti
dignità o questa mostra la chiudono” e prosegue “è una una lunga serie di riscontri e
vergogna, è un problema di diritti... la moda a me non è spunti investigativi. Anche il
mai piaciuta”. Protesta, si dissocia, e continua a dire che materiale perquisito è utile, in
farà appello alla Siae per far valere i suoi diritti. E lo fa queste ore, per sviluppare l’in-
platealmente, alla maniera di una performance anni Set- dagine: al gruppo dei bolognesi
tanta. Di contro, Giovanna Forlanelli, con fare pacato, lon- sono state sequestrate 60 pagi-
tano dallo sguardo e dal tagliacarte di Pedriali, dice: “Ab- ne d’appunti con partite gioca-
biamo voluto fare questo te. Gli investigatori stanno cer-
catalogo (e la mostra, ndr) cando di distinguere le partite
perché rappresenta una
biografia per immagini del
sospette dalle scommesse re-
golari.
grande poeta. Queste foto
erano state esposte nel '90 SIGNORI, PER QUANTO
a Parigi, poi l'autore non le
ha più volute esporre”.
emerge dagli interrogatori,
avrebbe incontrato Erodiani al-
L'autore, che nel frattempo meno due volte. E il passaggio
si aggira nudo imprecando, più interessante è proprio quel-
sebbene la mostra sia già al- lo sul 36enne Gigi Sartor, ex di-
lestita, non sembra aver fensore della nazionale, oltre
cambiato idea. che di Roma e Inter. Erodiani –
Daniele Perra che incontra il gruppo dei “bo-
lognesi”, per la prima volta, il 15
marzo – lo definisce “il contabi-
cifre elevate sui siti asiatici. Lo disse che c’era il rischio che LA PROFEZIA su Fiorenti-
spiega bene Bruni al gip Guido quelli di Singapore venissero a na-Lecce si avverò, quella su
Salvini: “A Singapore non c’era darci una lezione”. E poi parla Inter-Lecce, costata 300mila
bisogno di fare bonifici o anti- di un secondo incontro tra Ero- euro ai “bolognesi”, fu un di-
cipare soldi se c’era un rappor- diani e Signori il 22 marzo: “Per sastro. “Fu Paoloni, poco dopo
spiegare il clima, Inter-Lecce, a fornirmi il nick
Beppe Signori (F A )
OTO
posso dire che a
NSA
name asso di Daniele Corvia
un incontro nel (attaccante del Lecce, ndr), ho
mio studio, ven- chattato su Skype con una per-
nero Erodiani e sona che si qualificava come
Bellavista (Anto- Corvia. (…). Il sedicente Cor-
nio, ex calciatore via mi ha riferito che i giocatori
del Bari), ciascu- corrotti del Lecce erano lui, il
no con un perso- portiere Rosati, Ferrario e Vi-
naggio al suo se- ves”. Il sedicente Corvia si
guito, che spac- spinge anche oltre. “Mi indicò
ciavano come gio- Lecce-Cagliari e Genoa-Lecce
catori di calcetto. come partite su cui puntare
(…) Capimmo per risarcire il gruppo dei bo-
che erano venuti lognesi (…) l’unico gruppo in
per coprirgli le grado di finanziare Genoa-Lec-
spalle. (…) Signo- ce, al costo della corruzione
ri non venne a ce- indicato da Corvia, pari a
Ieri Beppe na perché aveva cura di non
farsi vedere con noi”. La pista
200mila euro, era quello degli
zingari (…) Ma pretendevano
Signori ha del “contabile” Sartor, quindi,
potrebbe portare dritta a Sin-
di ricevere una video chiamata
da Corvia dall’albergo dove si
lasciato gapore. Erodiani, interrogato a
sua volta, parla di Inter-Lecce
trovava il Lecce” Il sedicente
Corvia disse però che in alber-
(1-0) e Fiorentina-Roma (2-2) go non aveva videocamere e
i domiciliari: del 20 marzo. Il protagonista “Paoloni, a suo dire, s’è fatto
torna a essere Marco Paoloni, dare la password di Corvia e ha
cessate le l’ex portiere di Cremonese e simulato la chiamata (…), poi
Benevento, che dava indica- fallita, perché Paoloni non ave-
esigenze zioni al gruppo di scommetito- va il tatuaggio sul braccio, ca-
ri: “Paoloni mi ha garantito che ratteristico di Corvia, e questo
cautelari ci sarebbe stato l’over tra Inter ha fatto saltare tutto”.
pagina 20 Mercoledì 15 giugno 2011

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TELE COMANDO
TG PAPI
+ monti contro i contribuenti
col Suv. Col Suv che taglia le di Luigi Galella
L’epopea
dei perdenti
plaudono, e allora si può spe- parativi della nuova edizio-

Il pastone tasse.

T g3
Sarà vero o non sarà vero
ma – visto e rivisto – Maroni
Inialtasentimento della sconfit-
esistenziale; la malinco-
strutturale, costitutiva,
del baraccone itinerante di
rare ancora di farcela. Sono
volti noti e affermati (Maria
De Filippi – che produce il
programma – Gerry Scotti
e Rudy Zerbi), mentre gli ar-
ne. E anche quando vincono,
e anche quando sono bravis-
simi, saranno presto dimen-
ticati. Chi si ricorda, ad
esempio, di Carmen Masò-

e la primavera sembra in pole position nel

di Paolo Ojetti
g1
T Laura Chimenti ha una
dote: non si pone molte do-
mande, non la sfiora mai l’om-
bra del dubbio, guarda dritto
nella lucina rossa della teleca-
mera e spara. Bang, telespetta-
tore colpito e affondato. Ieri
ha sparato l’unico colpo che
aveva in canna, Tremonti,
che non era al massimo della
forma. Ha vagamente parlato
di aliquote più basse e riduzio-
ne della voci di imposta, senza
entrare nel merito. Ha poi det-
to qualcosa di stravagante:
“Togliere gli assegni a quelli
che hanno i gipponi”. Sarebbe
meglio togliere i gipponi a chi
ha gli assegni, almeno si inqui-
nerebbe di meno. Dino Sorgo-
nà ha riferito tutto serio: “Me-
no aerei blu e più Alitalia”.
Ora, fino a ieri, nessuno imma-
ginava che tagliando gli aerei
blu (ma quanti sono?) si risa-
nava il bilancio. La Gelmini, la
Brambilla, la Meloni, la Carfa-
gna, la Prestigiacomo hanno
per caso gli aerei rosa? Questi
rimangono? Silenzio totale sul-
l’udienza Ruby. Ci vuole un re-
ferendum anche sul Tg1.
g2
T Come sono lontani i refe-
rendum, lontani e dimentica-
ti. Il pastoncino di Andrea
Covotta è il modo antico di
raccontare la politica, così an-
tico che appare come una fa-
vola nebbiosa: c’era una volta
un governo, a guidarlo un uo-
mo… Covotta avanza: “Il go-
verno minimizza, occhi punta-
ti sulla Lega, Maroni chiede
scelte anche impopolari, l’op-
posizione è pronta a costruire
l’alternativa”. Ormai, mentre
l’informazione viva e vitale
passa nei blog, su Youtube,
Twitter e nelle invenzioni del-
la moderna comunicazione, le
parole televisive risultano così
antiquate che non hanno più
intelligibilità. C’era anche Tre-
grand prix leghista: se Bossi ha
fuso, se veramente diventa lo
spelacchiato parafulmine del-
le sberle, allora il tempo di Ma-
roni sembra proprio arrivato.
Terzulli non lo dice, ma non
serve. Così come non servono
a molto le tardive (e micragno-
se) promesse di Tremonti a ri-
sollevare le sorti del Pdl. Car-
men Santoro ricordava che il
debito pubblico è al record di
1890 miliardi di euro e che
Draghi, alla vigilia della Bce,
ha già spianato le armi contro
chi violerà i recinti europei.
Danilo Scarrone aspettava al
varco i berluscones: “Berlu-
sconi ha perso?”. Risposte uni-
voche: “No”. “Ma allora ha vin-
to?”. “No, non proprio”. Bea-
trice Lorenzin, che ha impara-
to il politichese, ha risposto:
“Prendiamo atto delle proble-
matiche”. Non significa nien-
te, quindi va bene. Finale a mi-
traglia di Giovanna Botteri: la
stampa internazionale ha raso
al suolo Berlusconi. Il Washin-
gton Post fa un passo avanti: “È
l’inizio della primavera italia-
na”. Dopo Tunisia ed Egitto,
meglio tardi che mai.
saltimbanchi, che giunge in
paese ad accattare uno
sguardo e un'attenzione; la
presunzione d'essere degli
artisti, spesso accompagnata
da una disarmante sprovve-
dutezza linguistica e cultura-
le; il votarsi sacrificale al nu-
mero, ripetuto infinite volte
e divenuto ormai parte di sé,
origine e fine della propria
identità; la discrepanza tra
l'ambizione d'essere unici e
la distratta noncuranza che si
conquista nel pubblico: an-
cor più dei vincitori, di Italia's
Got Talent (Canale 5, sabato,
21.10) ha senso raccontare
l'epopea dei perdenti e la di-
mensione circense che ne in-
carna lo spirito.
In migliaia si sottopongono
ai provini e poi alle selezioni
della gara, cercando di recu-
perare miracolosamente
l'occasione della vita, che
per qualche motivo finora la
sorte ha loro negato. I giurati
ne osservano l'esibizione e
quindi suonano il buzz, pul-
sante luminoso e rumoroso:
una, due, tre volte e questo
significa che è già tutto fini-
to, oppure sorridono e ap-
tisti che mostrano il presun-
to talento, al contrario, solo
degli sconosciuti, che tenta-
no di rompere la barriera del-
l'anonimato e che si portano
dietro, inevitabilmente, un
che di illusorio e di velleita-
rio. È su questi elementi che
si fonda gran parte del suc-
cesso del format. Nella com-
ponente sadica, che conferi-
sce potere a chi osserva,
quel godimento sottile nel-
l'osservare i contorcimenti,
gli sforzi, le prestazioni di
quei corpi; il piacere di po-
terli seviziare simbolicamen-
te determinando la fine o la
prosecuzione delle loro spe-
ranze. Quella barriera si può
infrangere, infatti, ma solo
occasionalmente, solo per
una notte. I “talenti” sono
dei pezzi di ricambio di bre-
ve durata, non serve fabbri-
carli perché resistano, ma so-
lo perché si mostrino nella
loro fuggevole mostruosità,
per essere presto sostituiti,
in quanto già fervono i pre-
Gerry Scotti, in giuria assieme a
Maria De Filippi e Rudy Zerbi nel
programma Italia’s got talent ( FOTO ANSA)
la? La Susan Boyle italiana,
che vinse l'edizione del 2010
di Italia's Got Talent, nonostan-
te le indubbie qualità canore
che la rendono perfino più
virtuosa della più celebre
collega scozzese, è apparsa
in tv (Pomeriggio sul 2, Rai
Due) a lamentare l'inatteso
oblio, ma Caterina Balivo,
che l'intervistava, l'ha incal-
zata con accenti quasi di rim-
provero per tanto ardire,
quasi seccata: “Ritieniti for-
tunata, hai vinto un Talent”.
Come dire: che vai cercando
ancora?
Pensava di rivaleggiare con
la Callas e si ritrova ad essere
trattata come un'ingrata, che
non sa apprezzare, evidente-
mente, la sua natura effimera
di animale da circo. Anzi,
meglio, di donna-cannone. È
la caritatevole D'Urso che la
ospita ancora, con altre col-
leghe ciccione, a trattare il
caso del giorno: ovvero
quante volte si sia sentita di-
scriminata per il suo aspetto.
C'è anche l'esperto Bigazzi,
che di alimentazione s'inten-
de, e delle “bianche e sapo-
rite e carni di gatto”.

LA TV DI OGGI
11.40 TELEFILM La casa del
guardaboschi
12.35 TELEFILM Don Mat-
teo 5
13.30 NOTIZIARIO TG1 -
TG1 Economia - Focus
14.10 TELEFILM Il Commis-
sario Manara
15.05 FILM La nave dei
sogni - Mari del Sud
16.50 ATTUALITÀ TG Par-
lamento
17.00 NOTIZIARIO TG1 -
Che tempo fa
17.15 TELEFILM Le sorelle
McLeod
17.55 TELEFILM Il Commis-
sario Rex
18.50 GIOCO Reazione a
catena
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 DOCUMENTI DA DA
DA
21.20 EVENTO Nel nome
del cuore (DIRETTA)
23.30 FILM La vita cambia
1.05 NOTIZIARIO TG1
Notte - TG1 Focus
14.00 TELEFILM Ghost
Whisperer
14.50 TELEFILM Army
Wives
15.35 TELEFILM Top Secret
16.20 TELEFILM Las Vegas
17.05 TELEFILM One Tree
Hill
17.45 NOTIZIARIO TG2
Flash L.I.S.
17.50 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
18.15 NOTIZIARIO TG2
18.45 TELEFILM Cold Case
19.35 TELEFILM Senza
traccia
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
21.55 TELEFILM Lasko
22.45 TELEFILM Supernatu-
ral
23.30 NOTIZIARIO TG2
23.45 TELEFILM Three
Rivers
0.25 DOCUMENTARIO
La Storia siamo noi
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - TG3 - Meteo 3
14.50 RUBRICA FIGU -
Album di persone notevoli
15.00 NOTIZIARIO TG3
L.I.S.
15.05 TELEFILM Wind at
my Back
15.50 FILM Mi familia
17.50 DOCUMENTARIO
GEOMagazine 2011
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.15 TELEFILM Sabrina
vita da strega
20.35 SOAP OPERA Un
posto al sole
21.05 ATTUALITÀ Chi l'ha
visto?
23.15 NOTIZIARIO TG
Regione
23.20 ATTUALITÀ TG3
Linea notte estate
23.55 DOCUMENTARIO
Doc 3
0.45 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
19.30 NOTIZIARIO TG3
(REPLICA)
20.00 RUBRICA Il caffé -
Noi e loro (REPLICA)
20.30 RUBRICA Consumi e
consumi
20.57 NOTIZIARIO Agrime-
teo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Tempi
dispari
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Il punto
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 NOTIZIARIO News
brevi
23.33 ATTUALITÀ Inchiesta
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
11.00 REAL TV Forum
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 SOAP OPERA Beauti-
ful
14.10 SOAP OPERA Cento-
Vetrine
14.45 PRIMA TV FILM Soul
Club
16.30 ATTUALITÀ Pome-
riggio Cinque
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.30 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint
21.10 FICTION I Liceali 3
"Dietro la maschera"
23.30 ATTUALITÀ Matrix
1.30 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
2.00 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint (REPLICA)
2.30 TELEFILM Huff
3.45 TELEVENDITA
Mediashopping
4.00 TELEFILM Nati ieri
12.25 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
13.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
13.40 CARTONI ANIMATI
Detective Conan
14.10 CARTONI ANIMATI
I Simpson
15.00 TELEFILM E alla fine
arriva mamma!
15.30 TELEFILM Gossip Girl
16.20 TELEFILM The O.C.
17.10 TELEFILM Hannah
Montana
17.35 TELEFILM Jonas L.A.
18.05 SIT COM Love Bugs
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
19.25 TELEFILM C.S.I. Mia-
mi
20.20 TELEFILM The Men-
talist
21.10 ATTUALITÀ Invinci-
bili
0.00 VARIETÀ Saturday
Night Live
11.20 TALK SHOW Benes-
sere
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
12.00 TELEFILM Carabinieri
7 2011 (DIRETTA)
13.00 TELEFILM Distretto
di Polizia
13.50 REAL TV Sessione
pomeridiana: il tribunale
di Forum
15.10 TELEFILM Finalmente
arriva Kalle
16.15 SOAP OPERA Sentieri
16.45 FILM Adulterio
all'italiana
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d'amore
20.30 TELEFILM Renegade
21.10 FILM L'urlo dell'odio
23.40 RUBRICA I bellissimi
di R4
23.45 FILM Moglie a sor-
presa
1.50 NOTIZIARIO TG4
Night News
11.25 TELEFILM Chicago
Hope
12.30 EVENTO SPORTIVO
Beach volley, Swatch
World Championships
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 FILM Nido di spie
16.00 TELEFILM Chiamata
d'emergenza
16.35 TELEFILM J.A.G. -
Avvocati in divisa
18.35 REAL TV Cuochi e
fiamme
19.40 VARIETÀ G' Day
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 ATTUALITÀ Otto e
mezzo
21.10 FILM Lui è peggio di
me
23.30 RUBRICA La valigia
dei sogni
0.00 NOTIZIARIO TG La7
0.15 DOCUMENTARIO La
storia proibita del '900
italiano
1.15 ATTUALITÀ Otto e
mezzo (REPLICA)

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ L’urlo dell’odio
In una selvaggia e inospitale zona del-
l'Alaska arriva un gruppo di persone
piuttosto eterogeneo.Alloggiati in una
grande baita ci sono, tra gli altri, Char-
les, un miliardario di età matura con
ambizioni intellettuali, sposato con la
giovane, bellissima, Mickey, e Robert,
celebre fotografo di moda. Un giorno
durante un’escursione aerea, il piccolo
velivolo precipita e Charlese e Robert si
ritrovano intrappolati tra i ghiacci...
Rete 4 21,10
/ Lui è peggio di me
Leonardo e Luciano sono comproprie-
tari a Milano di un grosso “garage” dove
si danno a noleggio belle e lussuose
macchine d’epoca. I due sono amici fra-
terni fin dalle elementari, vivono insie-
me, si scambiano allegramente frecciate
e ragazze ma, mentre Luciano si occupa
dell’amministrazione, il vero patito del-
le macchine è Leonardo, gelosissimo
soprattutto di una fiammante “Rolls
Royce”...
La7 21,10
 Chi l’ha visto?  Nel nome del cuore
Nella puntata odierna di “Chi l’ha La piazza inferiore della Basilica di
visto?”, saranno ancora una volta ospi- Assisi ospiterà anche quest’anno Nel
tati i due genitori disperati ai quali Nome Del Cuore, la serata benefica
hanno tolto la bimba per iniziare le condotta in diretta da Carlo Conti,
pratiche di affidamento a un’altra giunta alla IX edizione. Le voci più bel-
famiglia. Nel corso del programma si le del panorama artistico italiano, unite
potranno seguire in diretta anche gli in una serata di spiritualità e spettaco-
sviluppi sul caso di Melania Rea, omici- lo per una causa umanitaria. Renato
/ Moglie a sorpresa  Invincibili
dio che rimane ancora senza un colpe- Zero, Roberto Vecchioni, Nek, Noemi,
Newton Davis, un valente architetto Tra i protagonisti della seconda punta-
vole, nonostante le numerose piste Naire, e il Volo si esibiranno su un palco
che vive a Boston, fin dall’adolescenza ta Fulvio Marotto che nel 2003, a segui-
seguite dagli inquirenti. allestito per solidarietà.
innamorato di Becky, sperando di con- to di una tremenda infezione causata
vincerla a sposarlo ha costruito nella
Rai 3 21,05 da un’influenza trascurata, ha perso
Rai 1 21,20
cittadina di Dobbs Mill nel New tutti e quattro gli arti. Prima di amma-
England, dove entrambi sono nati, la larsi Fulvio faceva il meccanico e tutto-
casa dei suoi sogni. Però la donna rifiu- ra continua a farlo: l’abilità che ha svi-
ta di sposarlo, e Davis ritorna a Boston, luppato in anni di lavoro nella sua offi-
lasciando la casa vuota, senza, però, cina di Villorba gli permette di dedicar-
trovare il coraggio di venderla.Tre mesi si allo studio e alla costruzione di pro-
dopo conosce una vivace cameriera... tesi, che poi lui stesso sperimenta.
Rete 4 23,45 Italia 1 21,10
Mercoledì 15 giugno 2011 pagina 21

SECONDO TEMPO

feedbac$
k
MONDO
LE NOVITÀ DEL MOTORE DI RICERCA
WEB
di Federico Mello
è FACEBOOK VA IN BORSA A OTTOBRE
MA NEGLI USA (E NON SOLO) IL MERCATO È SATURO
Dopo i tanti annunci sembra che ci siamo davvero.
Facebook potrebbe debuttare in Borsa raggiungendo la
quotazione record di 100 miliardi di dollari. La notizia
sull’atteso e mai annunciato sbarco l’ha lanciata la tv
Cnbc, secondo la quale la registrazione del prezzo di
offerta avverrebbe nell’ottobre di quest’anno e il debutto
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Tremonti parla da
premier: ‘Siamo in un
momento di crisi,
bisogna cambiare’”.
in Borsa nel primo trimestre del 2012. Facebook ha

Google: è A SETTEMBRE L’IPHONE CINQUE

VOCI DEI BLOG CONFERMATI DALLA STAMPA
Come sempre, a settembre. Steve Jobs,
declinato ogni commento sulla notizia che
comunque arriva insieme ad alcuni dati che
parlano di una diminuzione, per il secondo
mese consecutivo, degli utenti Facebook in
Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Norvegia
è DIRE CHE Tremonti ha
ragione non vuol dire
automaticamente che
piaccia eh :). Semplicemente
siamo sorvegliati speciali, se

basta la parola presenterà il nuovo iPhone 5 durante il

terzo evento mondiale dell’anno
organizzato abitualmente da Apple. La
voce si rincorre da giorni sulla blogosfera
ma ora anche la stampa tradizionale,
e Russia. Zuckerberg però può stare (per
ora) tranquillo: questi mercati sono già saturi.
salta Tremonti, salta il
garante con l’Europa
(Berlusconi non lo
considerano neanche a
Bruxelles). Diciamo che è il
ndici ore risparmiate al se- goritmi, Google, appena digita- come il britannico Daily Telegraph, ANCHE L’ALTRA LESBO-BLOGGER È UN UOMO
Unumero,
condo nel mondo. Questo
piuttosto ostico, ven-
ta una parola, contatterà il ser-
ver e pre-caricherà la pagina
conferma l’indiscrezione. A settembre
Apple presenterà anche il nuovo sistema
UN PENSIONATO DELL’OHIO DIETRO “LEZ GET REAL”
Nuovo “coming out”, ma al contrario, tra i
momento di ricordare
educatamente a quella parte
di elettori che per 20 anni
ne fornito quando lo scorso an- che “più probabilmente” verrà operativo iOS5 e i tempi sarebbero blogger di successo. Dopo la rivelazione han voluto tenere la testa
no al lancio di “Google In- cliccata dall’utente. Questo, perfetti per incontrare la domanda dei che dietro la blogger lesbica siriana Amina sotto la sabbia e creduto
stant”, l’opzione del motore di appunto, aumenterà la velocità clienti in tutto il mondo per la Arraf si nascondeva in realtà l’americano, alle palle del nano sulle
ricerca che permette di visua- di tutta l’operazione. commercializzazione pre-natalizia. eterosessuale e sposato, Tom tasse, i loro attacchi a Prodi
lizzare i risultati man mano che Ci sono altre novità da Big G: MacMaster, esce allo scoperto la vera e Padoa-Schioppa per il loro
si digita una parola nella barra oltre ad alcune funzioni che ri- identità di un’altra icona dell’attivismo rigore...
di ricerca. Visto che prima – fu guardano le ricerche su dispo- online. Il Washington Post ha scoperto che Paula Brooks, Marcopac
il ragionamento di Mountain sitivi “mobile”, da segnalare l’animatrice del sito di informazione lesbo “Lez Get
View – erano necessari 9 se- l’implementazione di “Voice Real”, è in realtà il 58enne pensionato dell’Ohio Bill è NON CAPISCO chi si
condi per digitare una parola, search” su tutti i dispositivi, Graber. Incalzato dal Post, Graber, ex pilota aggrappa a Tremonti come
con Instant il “monte ore” ri- compresi i computer “de- dell’Aviazione Usa ed ex carpentiere, ha ammesso di unico baluardo del Paese.
sparmiato nel mondo grazie ai sktop”, per scrivania: basterà avere usato l’identità della moglie per dare vita al sito, Tremonti ha sempre detto
“risultati automatici” ammon- avere un microfono (molti so- lanciato nel 2008 e sul quale scriveva anche la finta cose interessantissime e
tava appunto a 3,5 miliardi di no forniti di serie), pronuncia- Amina Arraf, prima di dare vita al suo blog personale. molto intelligenti, sempre
secondi al giorno, 11 ore al se- re una parola o una frase da cer- Graber ha spiegato di avere creato il sito “animato dalle smentite dai fatti. In carica la
condo. care e Google riconoscerà la migliori intenzioni” e perché colpito dal trattamento prima volta, si dimise perché
Continua su questa strada il nostra voce e partirà immedia- subito da una coppia di lesbiche sue amiche, nonché per il PIL italiano era allo 0,3 per
motore di ricerca che ieri, du- tamente con la ricerca (l’opzio- sostenere la cancellazione della legge “don’t ask, don’t cento quando tutta l’Europa
rante un evento a San Franci- ne funzionerà su browser tell” sui gay nelle Forze armate Usa. Il blogger ha detto marciava a passi da gigante e
sco, ha presentato alcune novi- Chrome e Firefox in oltre venti inoltre di non aver voluto usare la sua vera identità in lontana ancora dalla crisi. È
tà che verranno implementate lingue compreso l’italiano). In- quanto uomo e eterosessuale, non sarebbe stato preso stato il primo a voler
a breve. Tra queste, la tecnolo- fine, nuova opzione per le im- sul serio. Inevitabile la delusione delle collaboratrici e introdurre la finanza
gia Google “Page instant”: per magini: si potrà trascinare lettrici di “Lez Get Real”, che parlano di creativa che ora dispregia,
l’utente non cambierà nulla, se un’immagine nella barra di ri- “tradimento”. ha prodotto lo Scudo
non un ulteriore risparmio di cerca e Google ci darà informa- Fiscale per il rientro dei
due-tre secondi a ricerca. Cal- zioni e contesto. La ricerca è capitali mafiosi facendogli
colando la rilevanza di ogni sito sempre più visuale e “parlata” “Google Voice” su uno smartphone; pagare il 5% di penale.
e utilizzando circa duecento al- f.mello@ilfattoquotidiano.it Bill Graber; il “trascinamento” L’Italia ha immediato
delle immagini su Google; bisogno di una riforma
il sito per le scappatelle organica e lui la rimanda a
dopo il 2013 per schivare le
I FILM LO SPORT responsabilità di una
manovra lacrime&sangue
SC1= Cinema 1
SCH=Cinema Hits
SCF=Cinema Family
SCC=Cinema Comedy
SP1=Sport 1
SP2=Sport 2
BANK OF ENGLAND SPOSA GOOGLE provocata soprattutto
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max SP3=Sport 3
PER CAPIRE L’EVOLUZIONE DEI MERCATI dall’esecutivo per il quale lui
Quando affermazioni come “Le lavora.
17.15 Outlander SCH 16.00 Ciclismo, Tour de Suisse
aziende devono capire che i loro mercati Jacopo Maurizi
17.35 The Guardian SCM 2011 5a tappa: Huttwil -
ridono spesso: di loro”, e venivano annunciati
17.45 Fantastic Mr. Fox SCF Tobel-Tägerschen, 204,2 Km
stravolgimenti che avrebbero investito il è CONDIVIDO! Ricordo
18.00 L'aereo più pazzo del (Diretta) SP2 marketing con l’esplosione di Internet, questi anche che nel 1994 fu eletto
mondo... sempre più pazzo SCC 16.30 Golf, PGA European Tour ammonimenti venivano spesso accolti, bene che nel Patto Segni e subito
18.50 In mezzo scorre il fiume SCP 2011 BMW Italian Open: 4a andava, da una grassa risata da parte della dopo passò
18.50 L'uomo nell'ombra SC1 giornata (Replica) SP3 maggioranza degli imprenditori. Oggi, invece, a dall’opposizione, nelle cui
19.10 After.Life SCM 18.00 Basket, Serie A maschile dimostrare che quelle previsioni erano azzeccate, fila era stato eletto, alla
19.15 Sex Movie in 4D SCH 2010/2011 Playoff - Finale, Gara 2 vi è anche la Bank of England che annuncia che maggioranza berlusconiana!
19.15 Papà ho trovato un Montepaschi Siena - Bennet d’ora in poi monitorerà i settori chiave Questo per dire che
amico SCF Cantù (Sintesi) SP2 dell’economia britannica utilizzando anche l’analisi l’individuo è abituato, e da
19.30 Quasi... quasi SCC 19.00 Ciclismo, Tour de Suisse delle ricerche Internet effettuate nel Regno Unito. tempo, a cambiarsi d’abito
21.00 Il sapore della vittoria SCP 2011 5a tappa: Huttwil - E lo farà con Google Trend il nuovo servizio secondo circostanza.
21.00 Nobel Son SCM Tobel-Tägerschen, 204,2 Km lanciato da Mountain View per capire cosa passa Sonia78
21.00 Alice in Wonderland SCF (Replica) SP3 nella testa dei consumatori. L’analisi di
21.00 Fired Up! SCC 20.30 Basket, Serie A maschile termini come “agenzia immobiliare”, è DIFFIDO sempre di chi
21.10 Chéri SCH 2010/2011 Playoff - Finale, Gara 3 “mutuo” e “sussidio di disoccupazione” può mantiene imperterrito le
21.10 Chiedimi se sono felice SC1 Bennet Cantù - Montepaschi essere fondamentale per comprendere proprie idee... ma ancora di
22.35 Scuola per canaglie SCC Siena (Diretta) SP2 l’evoluzione nell’immediato futuro del prezzo più di chi cambia idea (e
22.50 Desperado SCH 21.00 Tennis, Grande Slam delle case o il livello di disoccupazione. Eventi d’abito, ora si veste come
22.55 Deep Impact SCM 2008 Wimbledon Finale maschi- come il crollo del mercato immobiliare del Pisapia) secondo
22.55 Genitori in ostaggio SCF le: Roger Federer - Rafael 2008 o l’aumento della disoccupazione globale, convenienza!!!!
23.00 Il figlio più piccolo SCP Nadal (Replica) SP3 sarebbe stato possibile prevederli con uno studio Sonia78
23.00 La regina dei castelli di 22.30 Basket, NBA 2010/2011 approfondito sulle ricerche degli utenti. Insomma:
carta SC1 Playoff - Finale, Gara 6 Miami se le aziende pensano che al tempo di Internet, i è HAI RAGIONE ma visto
0.20 Dogma SCC Heat - Dallas Mavericks mercati siano gli stessi che guardavano le loro che le alternative del
0.35 S.O.S. Fantasmi SCF (Replica) SP2 pubblicità in Tv, si prendono in giro da sole. L’analisi centrodestra sarebbero
dei termini usati pure peggiori, preferisco il
nei motori di è FB: ITALIA AL PRIMO POSTO suo immobilismo alle
ricerca, dunque, PER PENETRAZIONE DEI SOCIAL MEDIA iniziative da cicale dei suoi
RADIO può essere uno
strumento valido
quanto i criteri
L’utilizzo di Internet in Italia è ancora “molto
al di sotto rispetto alle altre economie”, ma
presenta una decisa e costante crescita”. È
possibili sostituti: prova solo
ad immaginare ad un
Geronzi! o a Brunetta o a
è IL TRADIMENTO È SUL WEB
A “Con parole mie” storie di BOOM PER I SITI “EXTRA CONIUGALI”
tradizionali oggi
utilizzati per le
quanto emerge dalla Relazione annuale al
Parlamento dell’Autorità per le garanzie
qualche elemento ancora
peggiore: allora si che
Plinio il Giovane: Tradimenti Il 52 per cento delle relazioni
extraconiugali nasce su Internet e
previsioni. nelle Comunicazioni. In particolare possiamo fare subito le
(Pasquale Rinaldis) Facebook, “che è il social network più valige per emigrare.
Umberto Broccoli apre la puntata con le “Lettere ai non più sul posto di lavoro che
diffuso”, negli ultimi due anni “si è affermato Robber t67
familiari” di Plinio Il Giovane, dal Libro Vi, lettera 22: attualmente si colloca alla seconda
in modo straordinario, in linea con quanto
“Caro Tirone, è stata trattata una causa importante per posizione con il 33 per cento. Lo
accaduto a livello mondiale, ma con è TREMONTI da fastidio
tutti coloro che dovranno governare una provincia. ”A confermano i dati sull’infedeltà coniugale raccolti dal sito
peculiarità italiane. Non solo, infatti, ha visto perchè è l’unico ministro a
seguire un brano dello storico Procopio di Cesarea da incontri-extraconiugali.com che sta registrando un boom
quasi raddoppiare i propri utenti unici (da 11 non appartenere alla schiera
“La storia segreta”:“In punto di morte il padre rivelò di iscrizioni, superando questo mese i 120 mila utenti in
a 20 milioni) – si legge nella Relazione – ma è dei “signor sì padrone”.
al figlio ogni cosa riguardo alla madre …” La terza let- cerca di relazioni senza compromessi. Tra loro 78 mila
aumentato anche il tempo medio per L’unica cosa certa è che
tura di oggi è tratta dalle metamorfosi di Ovidio:“Per sono uomini e 42 mila donne. Gli iscritti al sito hanno una
utente, che, oggi, con quasi 9 ore e mezza, l’Italia deve tirare fuori 40
gli dèi, quanta notte cieca c’è nel cuore degli uomi- età che va dai 25 ai 45 anni, sono economicamente
non ha eguali tra gli altri siti”. “In definitiva, mld di euro. In un paese
ni!…”. indipendenti, con un grado di istruzione medio alto, e sono
Facebook in due anni è diventato il secondo come questo, l’unico modo
L’aforisma del giorno è il seguente:“Niente è migliore persone sposate o con una relazione stabile. Sono per lo
sito più visitato, con una penetrazione pari per fare una manovra del
della vita da celibe” più professionisti apparentemente realizzati che cercano
al 78 per cento degli utenti attivi. Con questi genere, senza prendere in
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai però un amante sul web con la volontà di trovare persone
dati l’Italia è la prima nazione al mondo, giro la gente, è quello di fare
Teche, si ascolterà una intervista a Lella Fabrizi sui tra- al di fuori del solito giro di conoscenze.
insieme al Brasile, per penetrazione dei un governo di larghe intese.
dimenti in particolare quelli del marito. social media (86 per cento secondo i dati Berlusconi se ne deve
In chiusura i versi di di Khwāja Muhammad Zamān. Nielsen), seguita poi dalla Spagna con il 79 andare, deve sparire.
Radiouno 14,07 per cento”. Lucafirenze
pagina 22 Mercoledì 15 giugno 2011

SECONDO TEMPO

Il badante
PIAZZA GRANDE É di Oliviero Beha

Le fondazioni bancarie Ogm
di Marco Onado
ra le banche che hanno bi-
posto di scegliere tutt'altri setto-
ri, per proteggere la redditività
del patrimonio. L’unica risposta
L’onere finanziario dopo tasse è
probabilmente inferiore e il con-
to economico della fondazione
sommano la funzione di erogato-
ri per scopi di pubblica utilità a
quella di investitori in un porta-
DI PIETRO
PARTE SECONDA
N elle sue molte vite, finora, Antonio Di Pietro ne ha fatte di
tutti i colori, in positivo e qualche volta in negativo,
tirando di dritto e di rovescio, anche a due mani, andando a rete
e giocando da fondo campo quando il Palazzo (il Residence…)
una decina d’anni fa lo teneva accuratamente fuori dalla soglia e
l’Italia dei Valori vagiva a fatica tra le polemiche. L’ultima che ha

T
sogno di nuovi capitali e le
fondazioni che vogliono
mantenere la propria in-
fluenza, il ministro Tremonti
rafforza il proprio potere sul
mondo bancario, ma introduce
pericolose novità nel sempre
tormentato rapporto fra ban-
che e fondazioni: perché si au-
torizzano operazioni non prive
di pericoli, in quanto aumenta il
rischio finanziario in capo alle
fondazioni, a scapito delle ero-
gazioni future. Perché risulta
ancora più ambigua la natura
economica di questi enti, che
fin dalla nascita erano stati de-
finiti “ircocervi”, animali mito-
logici a metà fra il caprone e il
cervo. Mica male come effetti
collaterali di un’operazione di
ricapitalizzazione il cui obietti-
vo, principale e meritorio, è
quello di rendere le banche più
robuste e capaci di servire gli in-
teressi della clientela.
L’ATTENZIONE è oggi pun-
tata su Siena, da sempre uno dei
casi più tipici di intreccio fra fon-
dazioni, banca e società, imper-
niato su un’orgogliosa difesa del
localismo e su un totale control-
lo del potere. La banca ha annun-
ciato un cospicuo aumento di
capitale da 2,5 miliardi, che il
mercato ha salutato decretando
un tonfo del titolo del 15,5 per
cento in un mese. Come rispo-
sta, la fondazione senese: a) ri-
nuncia a vendere i pacchetti di
azioni di Mediobanca (1,9 per
cento del capitale) e di Banca In-
tesa (0,42); b) vende azioni pri-
vilegiate della banca e le trasfor-
ma in azioni ordinarie; c) non
aderisce all’Opa sui titoli subor-
dinati emessi a suo tempo dalla
banca, sempre per trasformarli
in azioni; d) si indebita per sot-
toscrivere l’aumento di capitale
e mantenere la propria quota so-
pra la soglia del 50 per cento. Da
questa complessa operazione le
domande sorgono spontanee e
copiose. La prima: quale logica
ha spinto una fondazione con un
patrimonio già pesantemente
concentrato nel settore banca-
rio ad investire in altre aziende di
credito? I principi elementari di
diversificazione avrebbero im-
possibile è che si voleva parteci-
pare al salotto buono della finan-
za, dove già sono presenti alcuni
soci di riferimento della banca, a
cominciare dall’onnipresente
Caltagirone, anche con la nomi-
na di un consigliere di ammini-
strazione nel prestigioso istituto
di Piazzetta Cuccia. Questo bi-
glietto di ingresso è stato pagato
a caro prezzo perché il valore dei
due pacchetti si è più che dimez-
zato e la minusvalenza ai prezzi
di oggi ammonta a ben 200 mi-
lioni. Seconda domanda: perché
convertire le azioni privilegiate
in ordinarie, rinunciando alla
protezione offerta da questo ti-
tolo e che vale, misurata dalla dif-
ferenza fra i prezzi, il 4,9 per cen-
to? Moltiplicato per il numero
delle azioni, si tratta di 117 mi-
lioni; in altre parole, per fare cas-
sa la fondazione decide di mone-
tizzare la garanzia del trattamen-
to preferenziale nella distribu-
zione degli utili, dunque di ren-
dere il proprio portafoglio un
po’ più rischioso. Analoghe con-
siderazioni valgono per la man-
cata adesione. Terza domanda:
ha senso che una fondazione si
indebiti per comprare azioni? Va
detto che la crisi ha costretto tut-
te le banche ad aumentare il pro-
prio capitale ed è bene che gli
azionisti storici, in particolare le
fondazioni, siano disposti ad
agevolare questo importante
passaggio. Ma se ciò comporta
l’assunzione di debiti, perché la
cassa è vuota, siamo di fronte a
un rischio non indifferente e so-
prattutto a un mutamento gene-
tico della fondazione.
Il rischio è dato dal fatto che la
fondazione paga un tasso di in-
teresse a fronte di un rendimen-
to delle azioni che in termini di
dividendi è del 3,23 per cento.
non ne risente, ma questo signi-
fica che una parte della conve-
nienza dell’operazione è a cari-
co del contribuente, cioè di tutti
noi. Ma soprattutto, se in futuro
questo rendimento si abbassas-
se (anche perché aumenta il nu-
mero di azioni da remunerare)
l’operazione porterebbe a un co-
sto netto e quindi a una diminu-
zione dei proventi da usare per le
erogazioni. L'indebitamento agi-
sce come una leva, amplificando
risultati positivi e negativi e dun-
que aumenta il rischio finanzia-
rio della gestione di qualsiasi
soggetto. Il punto è che, sulla
spinta dell'esempio senese, altre
fondazioni premono per essere
Il caso
MontePaschi
diventa un
precedente
pericoloso
se Tremonti
permette
all’azionista
di indebitarsi
per rafforzare il
capitale della banca
autorizzate ad indebitarsi. Se
questa soluzione si generalizzas-
se, si formerebbe una singolare e
inquietante catena in cui la ban-
ca A finanzia la fondazione B,
mentre la banca B finanzia la fon-
dazione A per restituire il favore.
Ed evidentemente, come in
amore, si possono immaginare
soluzioni ancora più articolate,
dal triangolo in su. Un girotondo
vagamente surreale, al centro
del quale ci sarebbe il ministro
dell’Economia ad autorizzare le
singole operazioni e a dirigere il
traffico.
L’INDEBITAMENTO poi
complica ulteriormente la natu-
ra delle fondazioni, enti che as-
foglio di partecipazioni e altre at-
tività. Ma quest'ultima funzione
non è completamente assimila-
bile a quella degli investitori isti-
tuzionali, perché diversamente
da fondi comuni e fondi pensio-
ne, le fondazioni non rispondo-
no direttamente del loro operato
ai risparmiatori. Ora aggiungo-
no la possibilità di ricorrere al-
l’indebitamento, come fanno so-
lo gli investitori istituzionali che
cercano più attivamente il ri-
schio finanziario, come gli hed-
ge funds o gli operatori di private
equity. Insomma, è come se al-
l'ircocervo spuntassero le bran-
chie: un mostro genetico senza
precedenti. In definitiva, per ga-
rantire alle fondazioni di mante-
nere il controllo assoluto come
nel caso senese (caso ormai uni-
co in Italia) o comunque di non
ridurre il loro potere nelle altre
grandi banche, si rischia di inde-
bolire nel lungo termine le fon-
dazioni, consentendo loro di
rendere la gestione finanziaria
più rischiosa e dunque riducen-
do la loro capacità di erogare fon-
di in favore di opere di utilità so-
ciale (una funzione sempre più
importante, quanto più si riduce
la spesa pubblica). E non vale
obiettare che il ministero porrà
limiti precisi all’indebitamento.
Non si può essere solo un pochi-
no speculativi, per gli stessi mo-
tivi per cui una fanciulla non può
essere solo lievemente incinta.
A sinistra,
Giuseppe
Mussari;
a destra,
Di Pietro
(FOTO ANSA)
combinato è stata quella di Scilipoti, cioè degli Scilipoti, una
categoria di irresponsabili che mentre scrivo magari stanno
pensando a un salto della quaglia di ritorno e qualcuno se li
riprenderebbe anche. Dico di Scilipoti, in quanto entrato in
Parlamento con l’Idv come altri ramazzati ovunque per prendere
voti in qualunque modo e a qualunque costo, e dunque contare
in questa democrazia elettoralistica di basso conio (ricordate il
fisiognomico De Gregorio?). Un posto a tavola, e neppure
troppo defilato in questi anni prima berlusconiani e poi
sub-berlusconiani. È quindi con piacere che mi trovo a
considerare Tonino azzeccagarbugli e garbugliazzeccati il
politico che oggi ha capito di più e meglio la situazione, che
sembra aver trovato una maturità pur nella crisi paludosa che ci
circonda, che ha abbassato i toni ma per dire una serie di cose
giuste. Per esempio il referendum parte da lui, ci ha creduto, ha
insistito tra le firme fino a renderle “vere” e non un alibi contro il
governo fracassone. E se Internet ha giocato un ruolo decisivo in
queste consultazioni soltanto un anno fa da considerare
impraticabili con un quorum a distanza lunare, Di Pietro è quello
che ha saputo valorizzare di più il mezzo e il popolo della rete,
negli anni prima con Grillo poi con un po’ meno Grillo. Sono tutti
meriti che gli vanno riconosciuti, come non gli erano stati fatti
sconti in passato per errori, ombre, equivoci. Ma il modo di fare
politica, la moderazione dei toni nel comunicare i propri progetti
che soltanto una settimana fa lo ha eretto ad “Annozero” a
Protagora della dialettica da studio nella povertà circostante,
non basterebbero se non ci fosse dietro il senso della politica, di
una politica autentica che prenda il posto dei Comitati d’affari e
della “cattiva politica” che hanno segnato questi ultimi anni.
Ebbene, quello che colpisce nel Tonino attuale, è che sembra
essere politicamente “in fase” con la vita pubblica di un Paese
che molto nelle amministrative e moltissimo nei referendum è
andato a votare civicamente, per scrollarsi di dosso un presente
soffocante. E quando il Nostro dice che non è stato un
referendum vinto dall’opposizione, bensì dai cittadini che hanno
votato su questioni importanti e delicate, e che quindi è
improprio e insensato chiedere le dimissioni del governo, credo
che batta la strada giusta. Non quella apparentemente più facile
dello scossone, ma quella della semina e della raccolta insieme,
che tenta di riguadagnare alla politica e alla democrazia,
passando per la legalità, un intiero Paese. Così dicendo e
facendo, ha la speranza di riassorbire o di camminare assieme a
quell’Italia della cosiddetta “anti-politica” (termine da multare
come un’auto in doppia fila perché ostruente e
semanticamente truffaldino) con la quale bisognava prima o
poi fare i conti. Si può obiettare: Tonino è furbo e recita una
parte. Naturalmente preferirei di no, alla Melville, ma mi sta
bene anche se recita, perché almeno recita bene in questa
compagnia di filodrammatici che fanno sempre come se in
profondità niente fosse accaduto. Come se in questi
referendum in tantissimi non ci avessero detto che prima
del nucleare e del Pil viene un’idea di qualità della vita
in questi anni frantumata e spazzata via, che la
complessità della società non può essere un alibi
per l’assoluta mancanza di trasparenza nelle scelte,
che alla fin fine se la delega di rappresentanza non
funziona sono in molti a volersela riprendere. In
quest’Italia opaca Di Pietro fa il suo. Gli altri
faranno il loro?

La difficile empatia
Gli insegnanti e con gli studenti,
la passione per il
di mantenere minacce di questo
tipo. Evito la solita tiritera: sto la-
vorando, avete l’esame, se non
vi appassiona questo non so pro-
me, e che ognuno è diverso dagli altri.
E ciò che per me è oggettivamente
fondamentale, importante e vitale
per la mia esistenza, per loro è ba-
vare l'inerzia: questa è la crepa.
La scommessa era consegnarvi il
libro che vi avrebbe aiutato a ca-
pire. In alcuni momenti penso,

la crepa nel cuore sapere che a volte

di Marina Boscaino
l nostro lavoro brucia i tem-
– in crescita di anno in anno – su
ciò che vai facendo. E su come
lo vai facendo. Sul senso.
non si riesce a
prio cosa potrebbe farlo. Silen-
zio. “È la crepa nel cuore, prof.”.
Luigi: 20 anni, un rapporto non
proprio lineare con la scuola, in-
telligenza, cuore, indolenza, in-
suscitare,
la consapevolezza
nale rispetto al calcio, o alla musica, o
al semplice ozio. E la cosa non do-
vrebbe stupirmi. Sono io, in fondo,
che insegno la relatività, la soggetti-
vità, l'inconscio. In fondo so, che tutto
questo accade perché così SIAMO:
diversi. E questa conoscenza occupa
uno spazio ben definito, dentro di me.
ho pensato che sia stato così. A
volte no. Questa è la crepa nel
cuore (…) Voi avete – tra innu-
merevoli difetti – avuto il pregio
di non farmi annoiare. Sono stati
sguardi, parole, litigate, sorrisi,
delusioni. Non potrei più fare
questo lavoro se non avessi an-

I
pi, scansiona i mesi e li rat-
trappisce in scadenze obbli-
gate; strizza la dimensione
del tempo, in eterna proiezione
verso un più o meno immediato
futuro: prossima verifica, pros-
simo collegio, fine-quadrime-
stre, lo finisco il Romanticismo
in seconda? Impegni ciclici, epi-
sodi di una liturgia immutabile,
scansione di contenuti: dove sei
in terza con letteratura? Doman-
da ricorrente tra colleghi, lin-
guaggio cifrato e lessico familia-
re, spesso unica condivisione
nelle spire di un’autoreferenzia-
lità sempre più disorientata. La
speranza è sentirsi dare risposte
che fughino dubbi e perplessità
A SETTEMBRE tempi infini-
ti, infinite potenzialità, infinito
disagio da macerare; montagne
insormontabili o progetti stimo-
lanti (dipende dagli stati d’ani-
mo). Poi tutto si fa rapidissimo:
giostra che in un batter d’occhio
sbalza all’estate, nuovi scrutini,
nuovi esami, altri alunni da salu-
tare. Non saprai mai fino a che
punto sia servito davvero. Se ne
è valsa la pena. Li hai visti per tre
anni ogni giorno, parti impor-
tanti delle reciproche vite. Tra
poco toccherà anche a loro. L’al-
tro giorno spiegavo Pasolini:
passione (e ideologia?) nelle mie
parole e davanti loro, schiantati
che ogni classe fa
storia a sé: i dubbi
(e l’entusiasmo)
alla fine della scuola
dal caldo, spirito fiaccato, sto-
maco liquefatto dall’imminente
Esame di Stato, inerti davanti a
versi, passaggi, disinteressati ad
abbozzare qualsiasi feedback
con me, impegnata a sperare di
convincerli. “Che avete?” “Sia-
mo stanchi”. Bene, stanchezza
insopportabile, ora: Pasolini lo
fate da soli. Sono stanca anch’io.
E anche tragicamente incapace
tuito quanto basta. “Bella l’im-
magine, me la scrivi? Basta un
sms”. Invece, la sera mi scrive
una mail: “Se dovessi dar voce al
suo monologo interiore – quello
che ci fate studiare – credo che
queste sarebbero le sfumature
più adatte a lei: Questa è la crepa
nel cuore del mio essere insegnante.
Mi dilania e più passa il tempo più mi
rendo conto che loro sono diversi da
E questo spazio è vuoto. Vuoto. Una
vera e propria crepa, che s'inabissa
nell'inconoscibilità. ”.
NON POTEVO LASCIARE
Luigi senza risposta: “Stare in
classe insieme per 3 anni signi-
fica provare a condividere un
amore, quello per la letteratura;
e usarla per rendervi cittadini.
Ma soprattutto fare un pezzo di
strada insieme. È quando ho l'im-
pressione che questo non sia
possibile, o che almeno non lo è
quanto e come vorrei: questa è la
crepa. Quando mi pare di non la-
sciare il segno, non perché non
ce la stia mettendo tutta, ma per-
ché non c'è empatia: questa è la
crepa. Tentare la passione e tro-
cora un po' di curiosità per l'al-
tro. E se non avessi ancora voglia
di mettermi in gioco per provare
a capire come siete: diversi, tan-
ti, impazienti e apatici, superfi-
ciali e analitici, scostanti, acco-
glienti, simpatici, antipatici. La
ciclicità che tu descrivi non esi-
ste. Ogni classe, una storia”. La
storia con loro sta per finire. Un
anno pesante, esame è alle por-
te. È finita la scuola, ma la scuola
non è finita. Nonostante stiano
facendo ogni cosa per distrug-
gerla, noi – gli altri – ci siamo. Vi-
giliamo per coltivare confronto,
dialettica, interesse per l’altro.
Perché la crepa non diventi vo-
ragine, ma stia lì a ricordarci il
senso.
Mercoledì 15 giugno 2011 pagina 23

SECONDO TEMPO

Il Paese ha divorziato delle tasse soprattutto per le pic-

MAIL BOX
dalla Rai e dai partiti
Dice bene il segretario del Pd a
quorum raggiunto: è divorzio fra
Paese e governo. Ma c’è di più.
Alla chiusura dei seggi prende av-
vio uno speciale Tg3 e dalla let-
tura nettamente politica e par-
Una giornata titica del voto si fa chiaro un altro
da ricordare
La giornata di ieri rimarrà a lun-
Furio Colombo
cole imprese che stanno chiu-
dendo in massa. Potrebbe dire al-
la base leghista che insieme al suo
amico tycoon ha perso le ammi-
nistrative ed è stato sbaragliato al
referendum. Proprio lui che do-
menica sera invitava i leghisti a
non andare a votare. Penso che
Bossi abbia perso lo smalto dei

7 A DOMANDA RISPONDO concetto: è divorzio fra tv pub-

blica e Paese. A scrutinio avan-
zato, sfilando in tv una dopo l’al-
giorni migliori. Adesso è un di-
pendente di Berlusconi e del cir-
co Barnum che si porta dietro
go fra i miei ricordi migliori di
Cittadino Italiano. Finalmente, ABBRACCIARE tra, ormai in ineluttabile sequen-
za, le stesse facce di esponenti
(Santanchè, Sallusti, Scilipoti,
Brunetta, Napoli, Lupi, e chi più
dopo troppi anni, uno strumen-
to di democrazia diretta fonda-
mentale come il referendum ha
I ROM politici che già avevano dispen-
sato profezie e verdetti per le
Amministrative (azzeccando
ne ha più ne metta).
Sandro Malvatani

riacquistato l’importanza che aro Colombo, nell’ansia del accusa e di scandalo, nella pagina de “Il quasi nulla), si rafforza un’ulte- Spostare i ministeri:
merita. Uno strumento che
questa classe politica (tutta) ha
C prima del referendum e nella
euforia del dopo referendum, è
Giornale” appena citata. E qui la storia,
anche dal punto di vista giornalistico, diventa
riore certezza: è divorzio fra
Paese e partiti. D’un tratto si uno spreco di soldi pubblici
per troppo tempo boicottato, andata perduta una notizia, un veramente strana e distorta. In che senso svela così il senso ultimo della Come mai nessuno ha sollevato
sacrificandolo sull’altare degli titolo, una pagina (pag. 16) de “Il distorta? Prima di tutto per avere scritto nel defenestrazione “consensuale” dubbi economico-finanziari sul-
interessi di partito. Ma sono fe- Giornale” del 9 giugno. Il titolo era: titolone: “Fanno un altro morto”, frase di Santoro: chi vuol fare informa- l’originale proposta della Lega di
lice perché la vittoria è stata rag- “I fratellini di Vendola fanno un pericolosa. Suggerisce che i Rom uccidono. zione raccontando il Paese reale spostare uffici ministeriali al
giunta grazie alle iniziative diret- altro morto”. Se il Paese fosse ciò Evoca in modo incosciente e stupido la è incompatibile con l’odierna Nord? Coll’immane debito pub-
te dei Cittadini che tramite i co- che vuole “Il Giornale” un titolo vendetta. Poi perché la ripubblicazione della Rai, azienda pubblica solo for- blico in essere, pensare di spen-
mitati, le associazioni e le tan- simile poteva provocare una caccia frase di Vendola liquida l’intero articolo. Da malmente, in realtà ente appal- dere cifre pazzesche per affitto
tissime iniziative spontanee, sia ai Rom. Ma il quotidiano di una parte una storia di criminalità purtroppo tato a governo e partiti. locali, mezzi di comunicazione,
nelle piazze che nella Rete (con i Berlusconi (cioè del padrone e del frequente, con una vittima che rientra nella Laura Tòrgano tecnologia... E poi, visto che i di-
blog e i social network), hanno governo) ci prova. Non è indecente? categoria delle disgrazie, come i turisti pendenti statali non possono es-
spinto il 57 per cento degli Ita- Eraldo falciati da italianissimi guidatori di auto in Cosa racconterà sere fortunatamente licenziati,
liani alle urne. Alla faccia dei corsa sulle strisce bianche (il New York se ne trasferirebbero alcuni al
troppi giornalisti e politicanti È IMPORTANTE completare Times suggerisce agli americani in visita a Bossi a Pontida? Nord – altre spese – o, per fa-
che hanno provato a sabotare il il quadro, che è davvero indecente. Un grave Roma di non attraversare mai sulle strisce Non riesco a capire cosa andrà a vorire gli “amici”, se ne assume-
quorum. E così anche io, nel mio fatto di violenza e di sangue era appena bianche). Dall’altra una frase generosa e dire Bossi il 19 giugno al suo elet- rebbero altri “padani” con ulte-
piccolo, ho potuto fare la mia accaduto a Milano. Ragazzi minorenni di solidale (Vendola), che difficilmente si può torato a Pontida. Potrà accon- riori spese a carico della collet-
parte. Spero di aver messo, co- origine Rom avevano rubato un’auto usare come giustificazione di una rapina e di tentarli con il distaccamento di tività? Sarebbe bene capirci qual-
me altri 27 milioni di Italiani, il potente, messo a segno una rapina, e una disgrazia. La disgrazia è per il alcuni uffici dei due ministeri, cosa, magari prima di Pontida!
primo dei tanti mattoni che ser- stavano fuggendo, inseguiti da Carabinieri e giornalismo. Va bene, l’intenzione era quello suo e di Calderoli? Potrà Emilio Musajo Somma
viranno a ricostruire questo di- Polizia, quando si sono schiantati contro politica. Ma come si fa a volare così basso e dargli ancora da bere sul federa-
sgraziato Paese, depredato da un’altra auto, provocando la morte di un in modo così stridente con i comuni lismo peraltro ancora non con- Diritto di Replica
17 anni da una casta di affaristi giovane. La piaga della malavita nelle grandi sentimenti degli esseri umani? Possibile che i cluso? Potrà ancora farli fessi con
assoldata da uno squallido ven- città come Milano non dà tregua, nei colleghi de “Il Giornale” abbiano l’ampolla della sorgente del Po? Gentile Silvia Truzzi e stimato
ditore di aspirapolveri, quasi decenni, come ricordano i milanesi dai tempi un’immagine così tetra e cattiva dei loro Potrà ancora incantarli con la sua quotidiano Il Fatto, una breve
mai realmente combattuto da di Vallanzasca e del bandito Epaminonda, lettori? O non avranno involontariamente gestualità volgare del celoduri- precisazione in merito a un dato
un’opposizione spesso compli- italiani doc e attivissimi nemici della legge attratto simpatia per l’odiato nemico Nichi smo? Forse ha preso il suo elet- riportato nel suo articolo di do-
ce. Fra qualche anno, quando ci decisi a tutto. Ma al “Giornale” non è parso Vendola? torato per tanti rimbambiti che menica 11 giugno, “Libri: manca-
saremo liberati di loro, potrò vero che i rapinatori a bordo dell’auto rubata non hanno meglio da fare che an- no i bestseller e i lettori lo san-
raccontare questo giorno a mia che si schianta e provoca un morto, Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano dare su un pratone a fare meren- no”. Giusto in inizio di articolo
figlia, che nascerà fra pochi gior- potessero essere definiti Rom, come dato 00193 Roma, via Valadier n. 42 da? Quel che è vero che non po- riporta la notizia che “le librerie
ni. principale di identificazione, persino più lettere@ilfattoquotidiano.it trà portare un abbassamento Feltrinelli si dichiarano in perdita
Alessandro Catelli importante del dato anagrafico (rapinatori del 10 per cento”. Questo dato
minorenni) come unico riferimento di tutta arriva senz’altro dall’intervento
Con questi referendum una pagina. L’idea era di agganciarsi a una di Stefano Sardo, amministrato-
il Paese torna indietro frase detta da Nichi Vendola, in piazza del LA VIGNETTA re delegato di Librerie Feltrinelli
Duomo la notte della vittoria di Pisapia a un convegno professionale te-
Fino al 13 giugno 2011, si pen- sindaco. La frase era: “Sono venuto da Bari nutosi in maggio al Salone del li-
sava che solo il calcio possedes- per abbracciare voi e i pugliesi di Milano. bro di Torino. Quindi fonte certa
se la capacità di alleviare frustra- Ora abbracciamo i fratelli Rom e e autorevole. Ma il dato del me-
zioni, insoddisfazioni, rabbie, musulmani”. Preciso. La frase viene riportata no 10 per cento non si riferisce,
delusioni, scontentezze e ama- incorniciata e in neretto, come materiale di come verrebbe da pensare leg-
rezze. A partire dalle ore 16, gendo l’articolo, a un calo di fat-
cioè l’ora in cui sono stati diffusi turato delle librerie, ma a un calo
nelle vendite delle sole novità.
Nel suo complesso, a ieri, le ven-
IL FATTO di ieri15 giugno 1936 Marcegaglia, aveva coraggiosa-
mente dichiarato che se i refe-
dite di libri in Librerie Feltrinelli
segnano un +0,8 per cento, che
Vecchia, cara Topolino. Con quel nickname inventato da un rendum avessero vinto, l’Italia in tempi numinosi come questi e
giornalista inglese colpito dal suo musetto stile “little sarebbe tornata indietro. E così in assenza di giga seller come
mouse”, il passo agile, le forme rotonde e domestiche. Uscita sarà. Le responsabilità della quelli cui ci aveva abituati il mer-
dalla Fiat il 15 giugno 1936 come 500 A e subito adottata sconfitta? Troppo comodo sca- cato negli ultimi anni, non è pro-
dagli italiani con un familiare nomignolo da cartoon. A ricare le responsabilità unica- prio da buttar via.
mettere le quattro ruote all’Italia fascista e ad aprire l’età mente sui professionisti della Paolo Soraci
storica dell’utilitaria Made in Italy era stato il vecchio menzogna, vale a dire le orga- Capo Ufficio Stampa la Feltrinelli
senatore Agnelli che, sulla scia del “modello T” nizzazioni ecologiste specializ-
d’Oltreoceano e della Volks tedesca, aveva deciso di lanciare zate da decenni nel terrorismo
la sua “vetturetta del lavoro”, piccola, comoda, economica. psicologico di massa, le colpe
Costo, 5.000 lire, alla portata di operaio. Un rompicapo per vanno attribuite al complesso di IL FATTO QUOTIDIANO
Dante Giacosa, talentuoso ingegnere Fiat, incaricato del inferiorità tipico del centrode- via Valadier n. 42 - 00193 Roma
miracolo e capace, in due anni, di centrare diversi obiettivi. stra. Dai vertici alla base, nessun lettere@ilfattoquotidiano.it
Comfort accettabile, consumo risparmioso, velocità sui 90, componente del governo ha
dolcezza dello sterzo, tenuta di strada. Un’ammiraglietta avuto il coraggio di asserire pub-
aggraziata al prezzo di 8.900 lire, lontana dal tetto massimo blicamente che boicottare un finalmente a pensare in termini Direttore responsabile
chiesto dal Senatore, ma ugualmente di successo nell’Italia referendum è un diritto sacro- di comunità e non solo di indi-
delle rate a buon mercato. Dal fascismo alla fine anni ’40, “il santo non meno nobile del di- viduo. E inizia a invertirsi la ten- Antonio Padellaro
piccolo topo” allargherà l’orizzonte del Paese e la sua voglia ritto all’andare a votare. La sto- denza a demonizzare qualsiasi Vicedirettore Marco Travaglio
di libertà di movimento. Facendolo sognare sulle polverose ria del comunismo votato dal ambito possibile in cui si dispiega
strade della Penisola. popolino con annessi e connessi l’attività del pubblico invece di Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
Giovanna Gabrielli cento milioni di morti, è la prova quella del privato. Questa parte- Progetto grafico Paolo Residori
provata che i “sinistri” sono più cipazione sorprendente nelle Redazione
bravi a intortare le masse dei sue proporzioni dimostra che ci 00193 Roma , Via Valadier n°42
i primi dati sui referendum, si è spongono di centrali nucleari), “destri”. sono tante energie da valorizza- tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
scoperto che persino la politica c’è da rimanere sconcertati. Gianni Toffali re nella nostra società, c’è molta e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
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riesce a curare le patologie degli Non si può non pensare che in voglia di politica, nel senso mi-
italiani. Ad aver visto gruppu- quelle masse si celino, non solo C’è voglia di politica gliore e più ampio del termine. Editoriale il Fatto S.p.A.
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scoli di agitati esultare sino alla profili psicologici instabili, ma Spero solo che non vada spreca-
follia per un banale esito refe- germi rivoluzionari di sinistra e di condivisione ta e che qualcuno si faccia carico Presidente e Amministratore delegato
rendario (il cui solo effetto sarà memoria. Qualche giorno pri- I due rotondi Sì sull’acqua sono di rappresentare questa richie- Giorgio Poidomani
quello di pagare le bollette più ma dei referendum, la presiden- un segnale confortante del fatto sta di cambiamento. Consiglio di Amministrazione
care rispetto alle nazioni che di- te della Confindustria Emma che in questo paese si ricomincia Alessandro Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
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