Dalla Spagna alla Grecia i giovani “Indignati” invadono le piazze
d’Europa. Poco lavoro, troppe ingiustizie: l’Italia li aspetta
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Domenica 29 maggio 2011 – Anno 3 – n° 127
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma
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VOTA E FAI VOTARE
Le vittorie di Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli non sono
scontate. I berluscones recuperano terreno con ogni mezzo, anche
economico. Oggi e domani non bisogna sprecare neppure una scheda
di Antonio Padellaro
dc
A
Milano gli astenuti al primo tur-
no delle elezioni del sindaco so-
no stati 339.021. Alla Moratti,
nel voto del 13 e 14 maggio, so-
no mancati circa 80.000 voti ma, se-
condo il suo staff ne basterebbero
40.000 per superare Pisapia sul filo di
lana del secondo turno. Non appare,
purtroppo, un’impresa impossibile. Al
di là delle risse e divisioni, Lega e Ber-
luscones non hanno perso affatto il
controllo sul terriotorio ambrosiano,
quasi militarizzato dalla destra dopo un
ventennio di egemonia “padana”. An-
che a Napoli la partita non è affatto
vinta dovendo recuperare De Magistris
circa 8 punti al suo avversario Lettie-
ri.
E allora non si capiscono proprio le
ragioni dell’ottimismo diffuso a piene
mani negli ambienti del centro sinistra
come se i giochi fossero gia fatti a fa-
vore del candidato Giuliano e del can-
didato Luigi.
Che nelle 2 città (come nel resto del
Paese) il vento sia cambiato, è fuor di
dubbio. Che Berlusconi si stia picco-
nando con le sue stesse mani e sotto gli
occhi di tutti.
Che l’opposizione abbia rialzato la te-
sta anche. Ma che senso ha riempire
questa importante vigilia di speranzosi
pronostici, affidati a quegli stessi son-
daggi (per di più clandestini) che solo
2 settimane fa hanno illuso la destra
con i risultati che sappiamo? Dai leader
della sinistra ci saremmo aspettati in
queste ore un appello chiaro e forte a
non sprecare una sola scheda. Invece
di perdersi in elucubrazioni su quel
che sarà o sull’alleanza con il Terzo po-
lo, questi politici di lungo corso avreb-
bero dovuto impiegare (il poco) tem-
po a loro destinato nei tg e nei salotti tv
invitando i propri elettori a non diser-
tare le urne essendo la situazione as-
solutamente in bilico.
“Vota e fai votare”, martellava la pro-
paganda del vecchio Pci. Non era uno
y(7HC0D7*KSTKKQ(
slogan ma una chiamata alle armi. Gli
eredi di quella tradizione farebbero be-
ne a ricordare che fine fece la gloriosa
macchina da guerra di Occhetto nel
‘94. Indimenticabili furono poi i
24.000 voti che nel 2006 separarono
Prodi da Berlusconi dopo che l’Unione
aveva sperperato in litigi un patrimo-
nio di consensi dando per scontata la
vittoria. Lunedì prossimo speriamo di
poter festeggiare la svolta tanto attesa.
Non dimenticando mai, però, che li-
berarsi di Berlusconi non sarà nè una
passeggiata nè un pranzo di gala. Se
non fosse stato troppe volte dato per
finito dalla sinistra, forse B. non avreb-
be imperversato per quasi un venten-
nio. La lezione dovremmo tutti quanti
averla imparata.
P.S. Nella bella intervista di sabato a
Silvia Truzzi, Eugenio Scalfari si occupa
del Fatto con osservazioni anche molto
critiche.
Il fondatore di Repubblica ad un certo
punto dice: “Voi del Fatto avete un fu-
cile a due canne, sparate contempo-
ranemente un colpo sul Pdl e un colpo
sul Pd”. E alla replica di Silvia che gli fa
notare come un giornale che si rispetti
non deve essere un partito ma una vo-
ce critica, di stimolo e controllo sulla
politica, il famoso cane da guardia,
Scalfari risponde: “Il Fatto somiglia al
Corriere che centra continuamente le
crepe del Pd perché l’ideologia di quel
giornale è privilegiare il centro. Il Fatto
non si capisce chi privilegia”. Caro Eu-
genio grazie di cuore, è il più bel com-
plimento che ci potevi fare.
ANTONVENETA x Prima sentenza sulle scalate bancarie del 2005
FAZIO E I FURBETTI DEL QUARTIERINO
CONDANNATI
Udi Furio Colombo
PRE CARI,
IL LUNGO
AUTUNNO
aro Colombo,
“C sono un giovane
studente di 21 anni
e oggi è stato il mio primo
e ultimo giorno di lavoro.
Quante labbra coetanee
hanno già pronunciato
queste parole? pag. 14 z
nDe Magistris
“Basta con le cricche
dei rifiuti: la città
ora può rinascere”
Telese pag. 2z
4 anni all’ex governatore della Banca
d’Italia. Colpevoli anche Fiorani, Consorte
e il senatore Pdl Grillo Malagutti pag. 10 z
nil libro
Gomorra, maschere e
sangue: fotoromanzo
criminale
pag. 8z
CATTIVERIE
Su Sky faccia a faccia tra la
Moratti e una sedia vuota.
Il Giornale: ”Quella sedia
proviene da un covo delle Br”
(Massimo Unali, www.luttazzi.it)
www.ilfattoquotidiano.it
nPisapia
“Macchè Br e rom:
ripartiamo dalla
Borsa e dai quartieri”
Barbacetto pag. 3z
Elezioni: ultimo
accorato appello
del Centrodestra
All’interno pag. I - VIII z
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Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Infondate un par di palle
di Marco Travaglio
H
a ragione B: il mondo deve conoscere le
accuse infondate ha subìto. Cioè nessuna. Ma
anche quelle fondate. Cioè quasi tutte. Breve
memorandum sui procedimenti penali già
conclusi (restano aperti i casi Mills, Mediaset,
Mediatrade, Agcom-Annozero e Ruby) per i leader del
prossimo G8, nel caso malaugurato che l’Italia sia
ancora rappresentata da lui.
1. Falsa testimonianza P2. Accusa fondata: la Corte
d’appello di Venezia dichiara B. colpevole, ma salvo
per amnistia.
2. Corruzione Guardia di Finanza. Accusa fondata:
Fininvest pagò tre tangenti di £ 100 milioni ciascuna
per addomesticare verifiche fiscali. Il corruttore
Sciascia e i finanzieri corrotti sono condannati, B. è
assolto per “insufficienza probatoria” grazie alla falsa
testimonianza di Mills.
3. Fondi neri sui terreni di Macherio. Accusa
parzialmente fondata (£ 4,4 miliardi pagati in nero
all’ex proprietario): B. assolto da appropriazione
indebita, frode fiscale e un falso in bilancio; salvo per
amnistia da un altro falso in bilancio.
4. Fondi neri sull’acquisto di Medusa. Accusa fondata:
il manager Fininvest Bernasconi dirottò £ 10,2 miliardi
in nero su 5 libretti al portatore di B., che però è
assolto dal falso in bilancio per insufficienza di prove:
è troppo ricco per potersi essere accortodell’introito.
Lo incassò a sua insaputa.
5. All Iberian-1. Accusa fondata: condannato in primo
grado a 28 mesi per £ 23 miliardi di finanziamenti
illeciti a Craxi, B. si salva in appello per prescrizione
grazie alle attenuanti generiche.
6. All Iberian-2. Accusa fondata: B. assolto dai falsi in
bilancio per £ 1200 miliardi di fondi neri esteri
“perché il fatto non è più previsto dalla legge come
reato” (depenalizzato dallo stesso B.).
7. Caso Lentini. Accusa fondata: per i 10 miliardi
versati in nero dal Milan al Torino in cambio del
calciatore, il falso in bilancio è prescritto grazie alle
attenuanti generiche e al taglio della prescrizione
previsto dalla riforma del governo B.
8. Bilanci Fininvest 1988-‘92. Accusa fondata:
prescrizione del falso in bilancio e dell’appropriazione
indebita nell’acquisto di diritti tv, per attenuanti
generiche e prescrizione abbreviata da B.
9. Consolidato Fininvest. Accusa fondata: ancora
prescrizione grazie alle generiche e ai nuovi termini
della legge B. anche per i falsi in bilancio da £ 1500
miliardi di fondi neri su 64 società offshore del
“comparto B” della Fininvest.
10. Sme-Ariosto/1. Accusa infondata: non c’è prova
che i sicuri pagamenti di Previti ai giudici Squillante e
Verde con soldi Fininvest fossero legati all’affare Sme e
ordinati da B. (assolto).
11. Sme-Ariosto/2. Accusa fondata:B.assolto dai falsi in
bilancio relativi ai pagamenti ai giudici “perché il fatto
non è più previsto dalla legge come reato” (l’ha
depenalizzato lui).
12. Mondadori. Accusa fondata: gli avvocati Fininvest
Previti, Pacifico e Acampora corruppero il giudice
Metta con £ 420 milioni (soldi di B.) per annullare il
lodo Mondadori, ma B. si salva grazie alla prescrizione
abbreviata dalle solite generiche.
13. Corruzione Saccà. Accusa parzialmente fondata: è
provato da intercettazioni che B. chiese a Saccà di
sistemare a Raifiction alcune sue protette e gli
promise aiuti per la sua attività privata di
imprenditore,ma è assolto perché Saccà (dirigente del
servizio pubblico) non sarebbe un incaricato di
pubblico servizio.
14. Compravendita senatori. Accusa parzialmente
fondata: B. e suoi uomini offrirono posti di
sottogoverno e sostegno elettorale al sen. Randazzo
(Unione) per votare contro Prodi. Ma B. è prosciolto:
non è istigazione alla corruzione, solo “malcostume”.
15. Caso Sanjust. Accusa parzialmente fondata: l’ex
marito di Virginia Sanjust, amante di B.,fu degradato e
trasferito dal Sisde per ordine di Palazzo Chigi. Ma B. è
assolto dall’abuso d’ufficio e dal mobbing: il
trasferimento potrebbero averlo deciso Letta e il gen.
Mori. Come sempre, a sua insaputa.
pagina 2

“È
AL VOTO AL VOTO

un momento cruciale per il elettorale di Luigi De Magistris. “Penso

“Vigilare per la legalità paese, per i suoi equilibri e
per questo è indispensabile
che dall’apertura dei seggi domani mattina vi sia la
dei seggi”: l’allerta massima vigilanza affinchè la legalità sia rispettata
all’interno dei seggi elettorali”. Lo chiede il
senatore democratico Ignazio Marino che è stato
di Ignazio Marino a Napoli per la chiusura della campagna
soprattutto a città come Napoli, dove mi auguro
venga controllato con severità che nessuno entri
nei seggi con i telefonini per scattare fotografie da
mostrare all’uscita per ricevere un compenso in
cambio di un voto. La democrazia si basa in primo
luogo sul rispetto delle regole e sulla trasparenza
delle operazioni elettorali”, conclude.

“Ripuliamo Napoli
dai Casalesi e dai rifiuti”
DE MAGISTRIS: OCCASIONE UNICA
BASTA AFFARI CON GLI INCENERITORI
di Luca Telese possibilità di voltare pagina ri- vista non ti avevo riconosciuto. fine, ecco il
inviato a Napoli spetto al “bassolinismo” e al Ci stiamo facendo vecchi….”). segnale sorpren-
“cosentinismo”. C’è n’è un altro che urla: “Tu qui dente: “Io vorrei dirgli,
a cosa dicono di De Ma- La vigilia del voto più importan- non ci dovresti stare, ti tolgo il a Facci. Lascia stare le storie

S gistris? Che lei sarà un

sindaco giacobino e ta-
gliatore di teste.
(Ride di gusto) Si guardi intor-
no: vede forse forche, ghigliot-
tine o patiboli? Mi creda. Le uni-
che teste che voglio tagliare in
questa città sono quelle dei co-
mitati d’affari.
Dicono anche che lei sarà
per Napoli un nuovo Masa-
niello.
Tutte sciocchezze: io voglio es-
sere per Napoli una sola cosa: la
te della sua vita, Luigi De Magi-
stris la passa al Vomero, il quar-
tiere dove è cresciuto. È già
scattata la tregua elettorale, lui
non può fare propaganda, ma
basta questa passeggiata fra ne-
gozi e mercati (“Non devo mica
starmene ai domiciliari!”) per
catalizzare l’attenzione e inne-
scare una sorta di corteo spon-
taneo al suo seguito. C’è un si-
gnore che lo blocca “Gigì, ti ri-
cordi? Eravamo insieme alle ele-
mentari!” (Risposta: “A prima
mio voto!” (suscita risate, ap-
plausi, e strette di mano solidali
per l’ex pm). C’è una signora
che impugna il telefonino e gri-
da al marito: “Uè, sient a me!
Stong’ vicin’o’ sindaco!”. Il can-
didato dell’Italia dei valori pare
un fiore: riposato, sorridente,
dicono che in questa campagna
elettorale sia cresciuto politica-
mente, che sia diventato più
saggio. Ecco primo possibile te-
st di questa mutazione. Quando
gli chiedo se abbia letto le pun-
di ieri. Vienitene a Napoli, passa
un po’ di tempo con me. E con-
frontiamoci sui problemi di
questa città”. Lo avrebbe imma-
ginato questo cavalleresco invi-
re ad altro.
Lo diceva anche Vel-
troni a Roma.
to al principale accusatore del In questa città, per cita-
dipietrismo, solo due mesi fa? re Gramsci, è nata una
Non è la sola sorpresa. nuova connessione
Che ritmi sta tendendo? sentimentale: lavore-
In questi due mesi mi sono sve- rei a Napoli e per Na-
gliato alle sette e mezza per an- poli anche se dovessi
dare a letto a mezzanotte. Negli perdere. Il che – ride di
ultimi giorni, per volantinare nuovo – è assoluta-
davanti alle fabbriche, ho dovu- mente impossibile.
to alzarmi alle sei. Quando ha capito
Una campagna elettorale in che c’era la possibilità d vin-

di Lidia Ravera
Con me anche crescendo?
Assolutamente sì. Pisapia è par-
cere?
Appena mi sono presentato, in
maggior parte provengono da
elettori di una destra moderna,

Il partito degli scongiuri la destra tito l’estate scorsa. Io ho dovuto

combattere una guerra lampo.
qualsiasi parte della città, in
qualsiasi ambiente, in qualsiasi
libera, perbene, che ha a cuore
la tutela delle regole e la legalità.

È IL SABATO DEL VILLAGGIO, oggi, in Italia, visto che la domenica verrà

moderna e Lo dice per prendere le di-
stanze da Pisapia?
quartiere, in qualunque diverso
contesto sociale si respirava lo
Ne arriveranno altri.
Con Lettieri ve le siete date
Assolutamente no. Sono con- stesso clima di entusiasmo. di santa ragione. Gli ricono-
domani, lunedì. Il clima è d’attesa. Ci si saluta tesi, scambiandosi auguri e
scongiuri. Si elencano le buone nuove dal territorio avversario: piazze
liberale. Sulla tentissimo, anzi, della possibili- Per lei? sce qualche merito?
semivuote, plebisciti mancati, cantanti scappati, mesti coretti stonati, “o tà di questa doppia vittoria, au- Era una comune domanda di Uno, sì. Quello di non aver mai
mia bela madunina” facci il miracolo, sanguina e piangi, trovaci un beato, raccolta porta guri a Giuliano! cambiamento. Io sono solo un negato di essere la controfigura
che anche San Gennaro ci ha mollato. A bassa voce ci si dichiara È un voto che ha un significa- candidato che ha provato a dare di Nicola Cosentino.
fiduciosi, quindi, come per una foto, in posa, ci si impegna in una prova di a porta to nazionale, questo? una risposta a questa doman- Ci credo. Lo ha attaccato per
sorriso. Non viene bene. Siamo ancora tutti lividi , contratti, viola… I È un’occasione unica: Napoli e da. tutta la campagna elettorale
lineamenti, sintonizzati sull’indignazione, faticano a distendersi. Per ora. mi gioco tutto Milano, divise nel tempo dell’o- Si è pentito di non essersi sempre su questo punto!
Intanto ci passiamo, di mano in mano, la cartella clinica del dio e del campanilismo, posso- candidato alle primarie? È Stiamo parlando di un uomo
berlusconismo. Sintomi, esiti, eziologia. Com’è nato. Quando te lo sei no adesso ritrovarsi unite e al- stato un errore? che, secondo una ordinanza
sentito addosso la prima volta. Come ha infettato una parte sana della tate che Filippo Facci su Libero l’avanguardia nella nuova sta- Quando si sono fatte le prima- consegnata in Cassazione è il re-
Nazione. Ci chiediamo: è in fin di vita? E nel caso che lo sia: dovrà sta dedicando alla vivisezione gione della solidarietà. rie io a tutto questo non pensa- ferente dei casalesi. Avrei pre-
sottostare all’accanimento terapeutico, avendolo votato? Lo delle sue inchieste mi risponde Elisa Calessi ha scritto su vo. Ho sperato in una candida- ferito che ci fosse un’altra de-
idrateranno a forza? Lo riempiranno di sondini? Prevale il partito del così: “Dice che hanno assolto “Libero”: “De Magistris già tura di Cantone, poi, fallite tutte stra, davvero.
perdono. No, no, nessuna ritorsione. Lo aiuteremo a morire, il tutti i miei imputati? Ma come si pensa a palazzo Chigi”. le altre possibilità, mi sono mes- Dicono che il suo piano rifiuti
berlusconismo. Questo fenomeno banale e speciale. Figlio dell’egoismo fa a concludere un palazzo se (Ride) Ma lei legge solo le ma- so al servizio di un progetto è irrealizzabile e condiziona-
e della presunzione, del craxismo e dell’ignoranza, del... ci fermiamo. l’architetto viene licenziato a lelingue, sul mio conto? nuovo. to dal massimalismo anti-in-
Dove serpeggiava la speranza, cala la scure dell’autocensura. Zitti! metà dell’opera? Mi dispiace Questa non è una risposta a Pensa che in questo ballot- ceneritori.
Zitti!... dovessimo portarci iella da soli. Tutti i maschi presenti si sfiorano che Facci si sia messo a scavare quella domanda…. taggio potrebbero votarla Chi lo dice?
le parti basse. Le donne toccano ferro, non possedendo alcun attributo ancora una volta, nel passato, (Scuote la testa). Dopo una anche elettori di centrode- Nunzia De Girolamo, depu-
abilitato ad allontanare la malasorte. Sul sabato del villaggio cala una che il riflesso condizionato dei campagna così, dopo la splen- stra? tata campana del Pdl.
coltre di silenzio. Aspettare, è la parola d’ordine. Del resto: è il bello media di centrodestra sia la dida manifestazione di affetto Veramente molti mi hanno già Credo che dovrebbe preoccu-
della vigilia, l’attesa. macchina del fango… Sono so- di questa città, non mi passa votato! Ho avuto 35 mila voti di- parsi di più dei due inceneritori
lo falsità”. Poi però, proprio alla nemmeno per la testa di pensa- sgiunti solo sul mio nome. La che non servono, e che Lettieri

La città al bivio

Il “finimondo bipartisan” di Pdl e Bassolino

di Enrico Fierro fila la porta girevole dell’ingresso del berlusconismo. La crisi della mon- za, accusa, umilia, offende, più loro durata di questa storia testimonia l’e-
inviato a Napoli dribblando i fotografi, Stefano Caldo- nezza, la rivincita su Prodi, la conqui- corrono a firmare appelli e occupare sistenza, malgrado tutto, di una con-
ro che si aggira spaesato e triste nella sta della Provincia, l’assalto alla Re- le prime file”. Marco De Marco, di- nessione sentimentale, di un rappor-

Acle llaplumbeo,
fine, visti i risultati, il clima
i fischi e l’aria di deba-
che si respirava venerdì sera a
Piazza del Plebiscito, che neppure le
canzoni di Gigi D’Alessio hanno mes-
so un po’ di allegria, forse aveva ra-
gione lui. Nel senso di Luigi Cesaro,
avvocato e presidente della Provin-
cia, esperto fornitore di mozzarelle
di bufala del Cavaliere, appassionato
divoratore di polpette alla napoleta-
na, che per la chiusura della campa-
gna elettorale a Napoli si augurava
una cosa sola: “Speriamo che Ber-
lusconi non viene, che stavolta ci fa
perdere”. E bastava essere all’Hotel
Vesuvio, dimora partenopea del Ca-
valiere da sempre, per osservare i
volti scuri dei dignitari che sull’asse
Caserta-Napoli hanno in mano le
chiavi del Pdl. Mario Landolfi, che in-
hall, e poi presidenti di provincia, as-
sessori di comuni, sindaci dell’hinter-
land. Tutti a scambiarsi in silenzio
commenti e previsioni elettorali. Abiti
e volti scurissimi, clima torrido e traf-
fico scorrevole su via Caracciolo. “Un
anno fa quando Berlusconi veniva al
Vesuvio era il finimondo – commenta
uno dei presenti – qui si fermava tut-
to, c’erano le folle in attesa. Le donne,
volevano toccarlo, aspettavano un
sorriso da lui, una foto, un autogra-
fo… Ora ci sono solo poliziotti e ca-
rabinieri e sono pure incazzati”.
CLIMA da otto Settembre, il ter-
rore che per la quarta volta dal 1993,
una eternità, a Napoli si collezioni un
sconfitta durissima. Che questa volta
farà suonare le trombe del tutti a ca-
sa. Due anni fa qui iniziò la riscossa
gione. E qui può iniziare la fine di tut-
to. De Magistris ha “scassato”, nel
senso di rotto, sparigliato, messo in di-
scussione poteri certi e consolidati. Se
lunedì sarà lui il vincitore a Napoli, in
Campania e in Italia ricomincerà
un’altra storia. La campagna contro il
vecchio sistema di potere bassolinia-
no e il nuovo regime degli uomini di
Nicola Cosentino avrà colto nel segno.
A destra e a sinistra. Qui il voto ha già
ridisegnato la geografia interna al Pd,
uscito umiliato al primo turno. “Ades-
so puntiamo a far vincere de Magi-
stris al ballottaggio, del partito ci oc-
cuperemo subito dopo”, promette
Enzo Amendola, il segretario regiona-
le. Dopo il voto si regoleranno conti
troppo a lungo lasciati in sospeso. Per
il momento, chi può, corre già sul car-
ro del vincitore. “Più l’ex pm disprez-
rettore del Corriere del Mezzogiorno,
nel suo blog “Vedi Napoli” sferza i
“bassoliniani” in rotta, e ne fa un elen-
co impietoso. Il segretario regionale
della Cgil, Michele Gravano, Edoardo
Cicelyn (un rapido passaggio a L’U-
nità, da anni direttore del Madre), An-
tonio Borriello (supervotato consiglie-
re comunale) “che da Bassolino an-
dava come un devoto a Lourdes”. Lo-
ro non rispondono alle critiche, ma il
silenzio che colpisce di più a poche
ore dal voto è proprio quello di An-
tonio Bassolino. La sua voce non si
sente dal 25 aprile. Un post sul blog
per difendere la “sua” esperienza di
governo. “Governiamo la città dal lon-
tano dicembre 1993. Una storia che
dura tuttora mentre più brevi sono
state le esperienze, di sinistra e di cen-
trosinistra, di altre città. Già la lunga
to profondo con tante parti della città.
Un rapporto che ha resistito a tante
prove dure ed anche drammatiche”.
POI SILENZIO, nessun endor-
sement per de Magistris. E allora cir-
colano veleni. Bassolino non si schie-
ra, i bassoliniani ancora fedeli stanno
invitando al non voto. “Cattiverie – di-
ce chi lo conosce bene – Antonio è un
uomo di sinistra e non smentirà la sua
storia. Ma chi parla di sistema di po-
tere bassoliniano e lo paragona a
quello della destra e di Cosentino av-
velena solo i pozzi”. Chi gli è vicino
racconta di un Bassolino furioso per
gli attacchi di questi giorni. La querela
a Roberto Saviano per quel riferimen-
to alla politica campana gestita in
“coabitazione” tra Cosentino e Bas-
solino, e all’unico “colore che conta in
politica, quello dei soldi”, sono il segno
di una amarezza profonda. Ma c’è un
dato più intimo. In questi giorni l’ex
sindaco del Rinascimento napoletano
rivede nella popolarità che circonda
de Magistris, il clima del 1993, quello
che lo portò, contro tutto e tutti, alla
conquista di Palazzo San Giacomo.
Poi vennero gli errori e le mediazioni
infinite con i partiti, i potentati, le
emergenze e i commissariati straor-
dinari. La mutazione di un sogno in
sistema di potere. Ma questo è il pas-
sato. Il futuro comincia domani.
 Domenica 29 maggio 2011

“V
AL VOTO AL VOTO

icesindaco? Addirittura? della Moratti - da molti vista come

Castelli vicesindaco
derby leghista: “Io?
No Salvini. Anzi, io”
Vicesindaco non può
che essere Salvini, per
quanto mi riguarda. Dopo tutto il lavoro
che Matteo ha fatto, quel posto tocca a lui”.
La “parte 1” del Castelli-pensiero ieri
mattina era stata consegnata in una
intervista al Messaggero, dopo l’indicazione
l’ennesima concessione alla Lega in vista del
ballottaggio. Poi, ieri sera, la parte 2: “Sarò
felice e onorato - ha detto il viceministro
alle Infrastrutture - di ricoprire il
prestigioso incarico che la Lega ha voluto
affidarmi in caso di vittoria elettorale del
sindaco Moratti”.

“Br e zingaropoli? Vedrete

Fino all’ultima scheda
A sinistra Luigi De Magistris
(FOTO ANSA), a fianco Giuliano Pisapia
(FOTO EMBLEMA)

cosa pensano i moderati”

PISAPIA: LA MORATTI HA TRADITO MILANO
DAI QUARTIERI ALLA BORSA, COSÌ RIPARTIAMO
di Gianni Barbacetto do la pioggia battente. Con in- recuperare qualche voto, ri- sottovoce. Pisapia ha ricevuto
credibile arcobaleno finale: un schiano di perderne di più. una delega ampia di fiducia per-
n attesa del ballottaggio, effetto speciale da far invidia agli Non che sia tranquillo di vince- sonale. Ha una forza basata sui co-

I Giuliano Pisapia si gode una

e Cosentino vogliono per distri-
buire una pioggia di appalti.
Quindi lei non è contrario ai
termovalorizzatori.
Sono per utilizzare e far funzio-
nare bene l’inceneritore che
c’è già.
Ma punta tutto sul riciclag-
gio. Non è utopico in tempi
brevi?
Arriveremo al 70% in sei mesi,
con la raccolta a domicilio. Fa-
remo funzionare gli impianti di
compostaggio. Incentiveremo
il trattamento manuale a fred-
do, impiegheremo tutto il per-
sonale delle municipalizzare,
che oggi è ampiamente sottou-
tilizzato.
Chi c’è dietro la campagna di
De Magistris?
(Grande risata) Nessuno. Credo
di aver speso in tutta la campa-
gna quanto Lettieri per uno o
due singoli eventi della sua. Ab-
biamo avuto dei contributi dai
partiti, abbiamo fato ricoso alla
sottoscrizione, dopo il voto
rendiconteremo tutto fino al-
l’ultima lira.
Operazione S. Gennaro
L’ex sindaco di Napoli - prima -
ed ex presidente della Regione
Campania - poi - Antonio
Bassolino. Anche per lui, da
lunedì, sarà comunque
la fine di un’epoca (FOTO ANSA)
giornata di riposo totale, la
prima dopo una campagna
elettorale lunghissima (nove
mesi e mezzo). È in pista, raccon-
scenografi del signore delle tv, e
per di più gratis. La campagna
del sindaco uscente è terminata
invece con gli effetti speciali di
un vicesindaco annunciato (Ro-
re, l’avvocato Pisapia. Ha visto
negli ultimi giorni un crescendo
di lettere, promesse, di solito in
contrasto con quanto detto e fat-
to finora, ma che possono allet-
mitati territoriali nati in suo no-
me già alle vigilia delle primarie,
con un migliaio di militanti sotto
le bandiere arancioni. È nato così
un “patto per Milano” in cui nes-
ta, dal 2 luglio 2010, quando an- berto Castelli): è il segno che tare i dubbiosi e spingerli a vo- suno dei partiti della coalizione
nunciò, a sorpresa, la sua parte- hanno perso la testa, commenta tare Moratti. Ha cercato di otte- può pretendere posti o poltrone,
cipazione alle primarie del cen- Pisapia. Ripropongono l’ex mi- nere i voti dei commercianti o garantisce. E il Partito democra-
trosinistra a Milano. Nel novem- nistro leghista appena sconfitto dei tassisti, per esempio, anche tico? Dopo l’esito delle primarie,
bre successivo le ha vinte. Poi ha nella sua città, Lecco, sostituen- se con impegni incompatibili il vincitore ha passato le settima-
battuto Letizia Moratti al primo dolo all’ultimo momento a Mat- con il bilancio del Comune. Riu- ne successive a rassicurare i mi-
turno. E ora aspetta l’esito finale. teo Salvini, punto di riferimento scirà a ribaltare il risultato? Pisa- litanti del Pd, a convincerli che la
La sua campagna elettorale si è dei leghisti a Milano. E scarican- pia non si pronuncia. La doman- sua vittoria non era stata la loro
chiusa con il grande concerto di do il vicesindaco uscente, Ric- da che si fa è: i milanesi crede- sconfitta, che a vincere non era
piazza Duomo, affollato malgra- cardo De Corato, area ex An. Per ranno alle promesse fatte fuori stata un’altra sigla o un altro par-
tempo massimo? tito, ma la possibilità di cambiare
insieme Milano. Poi sono arrivati
SULLA CAMPAGNA eletto- anche i “poteri forti”. Perfino Ce-
EXPO & METRO Quei miliardi rale durissima ha le idee chiare:
non è stata responsabilità di Ber-
sare Romiti si è detto pro-Pisapia.
E anche l’immobiliarista Manfre-
lusconi, o almeno non solo sua. È di Catella è corso alla cena orga-
appesi al ballottaggio stata la Moratti a nascondersi vo-
lontariamente dietro la faccia del
nizzata dal finanziere-melomane
Francesco Micheli. “Giuliano”
di Giovanna Lantini pazione del Comune a una spa (quella che presidente del Consiglio, quando sorride: certo, qualche “potere
Milano dovrebbe appunto rilevare i terreni) sen- si è accorta che la sua faccia non forte”, dopo il risultato del primo
za una delibera del consiglio. Ma Cabassi aveva successo, quando si è resa turno, ha forse tentato di salire
aldi da ballottaggio a parte, a Milano c'è non è il solo imprenditore col fiato sospe- sul carro del vincitore; ma tran-
Sprossimi
grande attesa per la soluzione di nodi
al pettine che valgono almeno
so sulle amministrative. A fargli buona
compagnia c'è per esempio Massimo Pon-
conto, sondaggi alla mano, che
parlare solo di Milano la trascina-
va verso un fortissimo rischio di
quilli, su quel carro non c’è po-
sto, perché ci sono già i cittadini
1,8 miliardi di euro. Uno dei più impor- zellini, che in veste di presidente della Po- sconfitta. Pisapia sventola i suoi, di Milano e gli interessi della città.
tanti dei quali è anche il primo in ordine polare di Milano è alle prese con una ri- di sondaggi: tra gli elettori di cen- Per un Expo diffuso, che produca
cronologico di cui dovrà occuparsi il nuo- strutturazione e una ricapitalizzazione tro, il suo indice di gradimento luoghi della cultura e infrastrut-
vo sindaco. Vale a dire quello, assai spi- più che mas- (non di voto, ma di fiducia per- ture che restino dopo l’evento.
noso, dei terreni dell'Expo. Matteo Cabas- sicce imposte sonale) era al 50 per cento, quello Milano, ribadisce Pisapia, deve
si, uno dei proprietari delle aree su cui sor- da Banktalia, di Moratti solo al 28. Quasi il dop- tornare a essere attrattiva per la
gerà l’esposizione, è stato infatti molto ma come nu- pio. E in una fascia d’elettorato cultura, per la finanza, per l’infor-
chiaro nella sua lettera del 18 aprile a Le- mero uno del che non è certo disposta a votare mazione: qui deve avere sede la
tizia Moratti e Roberto Formigoni. L'im- colosso delle un pericoloso comunista. Ecco il Consob, l’agenzia di controllo
prenditore socio in affari del presidente costruzioni miracolo fatto da “Giuliano” (or- sulla Borsa. Qui deve sorgere una
della Provincia Guido Podestà, ha messo Impregilo si è mai lo chiamano tutti così): pre- grande sede Rai. Qui deve cresce-
nero su bianco che Regione e Comune do- appena aggiu- sentarsi con la forza tranquilla del re l’afflusso dei visitatori per la-
vranno perfezionare il contratto di opzio- dicato, un atti- professionista milanese che pia- voro, per affari o per turismo,
ne di acquisto e vendita dei suoi terreni e mo prima dei ce anche ai moderati; ma che rie- spalmati sui dodici mesi dell’an-
immobili destinati all'Expo entro il 31 ballottaggi, sce a tenere insieme una coalizio- no e non più limitati ai picchi del-
maggio. Il giorno, cioè, dell'incoronazio- l’appalto per ne che va dai socialisti ai dipietri- le grandi fiere o delle iniziative di
ne del nuovo primo cittadino. Le proprie- la linea 4 della sti, dai comunisti ai radicali. Un moda e design. A Milano è suc-
tà sono state valutate 49,6 milioni, somma metropolita- altro non ci sarebbe riuscito, dice cessa una cosa inedita, racconta:
che, nonostante le perizie super partes ha na. Valore dell'opera 1,7 miliardi, 786 mi- l’ironia ha smontato il giocattolo
fatto storcere più di lioni dei quali a carico dello Stato, 400 del della paura. Loro dicevano: zin-
un naso vista la desti- Comune e 512 dei privati. Dopo anni di garopoli, moschee, drogati, pro-
nazione agricola dei ritardi, le buste per qualificazione delle ul- stitute, gay, terroristi. Gli “aran-
terreni. Non solo: time due cordate in gara sono state prov- cioni” li seppellivano con le bat-
nel contratto sotto- videnzialmente aperte il 9 maggio. Men- tute su Facebook, le cover strafot-
posto agli enti che tre la convenzione andrà firmata entro no- tenti di canzoni, i video su You-
serviva anche a con- vembre, ma i lavori per essere terminati in tube. Risultato: crollo della credi-
fermare l'iter presso tempo per l'Expo dovranno partire a lu- bilità dei professionisti della pau-
l'Ufficio internazio- glio e procedere a tappe forzate. Il ritardo ra. Adesso gli occhi di tutta Italia
nale delle esposizio- sta infatti già costando un centinaio di mi- sono puntati su Milano e Napoli.
ni, Cabassi si è riser- lioni in più del previsto. Ma a Milano non La partita è amministrativa e lo-
vato la possibilità di c'è solo l'Expo. In pieno centro, in Gal- cale, ma è inevitabile che abbia
imporre la compra- leria, ci sono tre colossi che si stanno con- contraccolpi anche nazionali. Se
vendita nel caso in tendendo la concessione di un prestigio- fosse cappotto, a Milano e a Na-
cui Comune e Regio- so palazzo di 8 piani oggetto di un bando poli, si sfalderebbe l’alleanza Le-
ne facciano dietro che molti hanno definito a misura di Ap- LEONARDO: L’ITALIA ADESSO ga-Pdl, prevede Pisapia. Se poi
front. Un bell'impe- ple. L'esito è ancora incerto e il gruppo di VUOLE CAMBIARE vincessero anche i sì ai referen-
gno, insomma, che Steve Jobs per avere una sua vetrina in ATTACCO A BERLUSCONI dum... De Magistris, ex magistra-
arriva dopo anni di centro dovrà vedersela con Gucci e Prada, “A Narciso tutto quello che non è to d’assalto, è per qualche aspet-
proposte e contro- anche loro disposti a mettere sul piatto al- specchio non piace” e ancora: “Dentro to l’opposto di Pisapia, avvocato
proposte tra l'espro- meno 65 milioni in 18 anni. Briciole in ter- di lui deve esserci qualcosa non a garantista. Ma sulla visione della
prio e il comodato mini economici, ma potere e prestigio, in- posto”. Era il settembre 2010. Leonardo città siamo uguali, dice l’avvoca-
d'uso. Tanto più che nell’ipotesi che fosse vece per l'istituzione finanziaria che verrà spiegava così il suo addio al Milan. Non to. Entrambi con un rapporto for-
uno solo dei due enti a comprare, nei ter- scelta come consulente del comune per la solo calcio. Approdato poi all’Inter, ieri te e diretto con i cittadini. En-
mini del contratto potrebbe impegnare quotazione in Borsa della Sea, la società di ha rincarato la dose, tirando più la volata trambi capaci di costruire un
anche l'altro per via della società dove gestione degli aeroporti milanesi. La gara a Pisapia che alla sua squadra per la nuovo modo di fare politica, in
confluirebbero i terreni. Che sarà parte- bandita in tutta fretta il 17 maggio, all'in- finale di Coppa Italia di oggi: “Si sente cui declinino le divisioni tra sigle
cipata da entrambi e sulla quale grava an- domani della debacle della Moratti, vale nella gente questa voglia, c’è bisogno di e partiti. “Gli auguro di vincere”,
che il tema dell'illegittimità della parteci- 190mila euro e si chiuderà il 6 giugno. questo per costruire una nuova etica e conclude Pisapia. “Se succederà,
un nuovo momento per l’Italia”. so che anche lui saprà governare
bene la città”.
pagina 4 Domenica 29 maggio 2011

AL VOTO AL VOTO

Al via il testa a testa

In ballo13 Comuni
e 6 Province

LA MILANO DA BATTERE
Dito medio e filo spinato per arginare le paure,
ultimi simboli della città che vuole cambiare
di Nando Dalla Chiesa educazione. E che l’abbatti- pass...). Le aggressioni per
mento di quel simbolo è for- un libro letto in silenzio in
a quale “in medio se la prima posta del voto di

M
stat virtus”... A Mila-
no il medio, inteso
come dito, è diven-
tato il concentrato di un’an-
tropologia urbana da decli-
no, il vessillo della volgarità
che ha preso il Palazzo d’In-
verno. Dopo avere rivisto in
sequenza su Youtube le im-
magini di Berlusconi, Bossi e
Santanché con quel dito le-
vato e rilevato al cielo, la cit-
tà scopre nel suo inesauri-
bile tam tam che vuole tor-
nare al decoro, alla buona
oggi e di domani.
UN CLIMA SURREALE
ha viaggiato per le strade in
queste settimane. É sembra-
to di vivere talora in una con-
trada vandeana e impazzita.
Dove, alla vista dei liberali,
clerici antirisorgimentali e la-
tifondisti sbigottiti terroriz-
zano masse analfabete, im-
pugnando ideali forconi con-
tro gli invasori e prometten-
do al popolo farina e festa
(via le multe, via l’eco-
autobus o gli insulti per il
quotidiano acquistato all’edi-
cola da un lato; le molte finte
aggressioni inscenate a cer-
tificare la natura violenta del-
l’avversario dall’altro. E ac-
cuse fosche, in assoluta liber-
tà. Chi ha fatto la propaganda
elettorale si è trovato davanti
non alle singole escande-
scenze di alcuni squilibrati
ma a un rumore di fondo, una
cultura diffusa, gridata anche
da chi ha frequentato scuole Satira di strada Il cartello appeso dietro un’auto parcheggiata in divieto di sosta:
e università e viaggia in aereo “Parcheggio come cazzo voglio tanto la Moratti poi mi toglie le multe”
per il mondo. L’idea della
L’opera di Cattelan (FOTO EMBLEMA)

Senza la satira gna la distanza tra l’immagi-
ALLE URNE 5 milioni su Pisapia
ne che la Milano della destra
ama dare di sé – internazio-
nale, la più europea tra le cit-
di elettori oggi e domani sarebbe stato tà italiane – e la realtà di una
metropoli-istrice che vorreb-
digeriti da quello che si pre-
sentò un giorno come “il par-
tito liberale di massa”; il qua-
le di suo, d’altronde, parle-
rebbe solo di toghe rosse e
giustizia a orologeria.
minacciato collegamento tra
il loro risultato e gli scenari
nazionali. Questa è stata in-
fatti l’arma subito giocata os-
sessivamente da Berlusconi e
rifiutata con fermezza da chi

Sgliono 5.577.816 (di cui 2.659.607 maschi e

2.918.209 femmine, distribuiti in 6.789 sezioni)
italiani chiamati alle urne oggi e domani per i
difficile be tirar su il ponte levatoio;
una metropoli dimentica, co-
me ha ricordato il sociologo
Diciamo la verità. Senza la re-
te, senza la possibilità di co-
municare in tempo reale ogni
conosce bene Milano e i mi-
lanesi. Certo, in politica tutto
si tiene. Ma chi ha riempito
ballottaggi delle amministrative. Nelle 5 province superare questa Guido Martinotti, che pro- secondo e senza la fantastica piazza Duomo di arancione
interessate (Vercelli, Mantova, Pavia, Macerata e prio quella “O mia bela Ma- capacità di imprigionare in venerdì sera, in una delle più
Reggio Calabria) gli aventi diritto al voto sono campagna dunina” così maldestramen- una autentica epifania di sa- grandi manifestazioni mai vi-
1.701.480 mentre negli 81 comuni coinvolti (di cui te cantata dai vertici del Pdl tira popolare le accuse con- ste negli ultimi decenni in cit-
9 capoluoghi di provincia: Novara, Milano, Varese, di sfondamento giovedì sera annuncia una tro Giuliano Pisapia, sarebbe tà, sogna prima di tutto di
Rovigo, Rimini, Grosseto, Napoli, Cosenza e Cro- mano sempre tesa a chi viene stato difficile resistere a que- uscire da questa apnea, da
tone) gli aventi diritto al voto sono 3.906.012 elet- da fuori, perché “Milan l’è un sta vera e propria azione di questa cappa di chiusura, di
tori. Le operazioni di votazione si svolgeranno oggi droga libera associata a Pisa- gran Milan”. sfondamento. Condotta sen- affarismo e di indecenza. Di
dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 alle 15: lo scrutinio pia nella città che è ormai la za risparmio né di argomenti potere offrire alla storia mi-
avrà inizio al termine delle operazioni di voto di capitale della cocaina in Ita- UNA METROPOLI, an- né di soldi, tutti e due spesi lanese un nuovo clima civile,
domani e dopo il riscontro del numero dei votanti. lia, e che è diventato uno dei cora, che a sentire i discorsi senza limiti, nella più formi- nuove parole, nuovi simboli.
Numerosi gli speciali tv per seguire in diretta proie- più grandi centri di consumo di queste settimane vorrebbe dabile concentrazione di Di mettere per sempre in una
zioni e risultati. La 7 seguirà l’andamento del voto del mondo mentre la gover- stendere chilometri di filo mezzi economici mai vista in teca, a futura memoria, quel
con uno speciale condotto da Enrico Mentana che navano (o no?) gli avversari spinato verso chiunque. una campagna elettorale am- dito medio e quel filo spina-
sarà in onda dalle 15 alle 20. In studio, tra gli altri, di Pisapia, ha qualcosa di Tranne i ricchi, è ovvio; ministrativa. Perché, giova ri- to, linguaggio e cultura del
Marcello Sorgi, Bruno Manfellotto, Marco Trava- strabiliante. ‘ndrangheta inclusa. Con i peterlo, di elezioni ammini- plebeismo borghese rimasto
glio, Maurizio belpietro e Aldo Cazzullo. Mentre lo spauracchio della suoi bersagli umani (zingari, strative si tratta. E non ha aiu- al potere per vent’anni. Se il
moschea (“nel tuo quartiere” rom, drogati, gay, musulma- tato molto, negli ultimi gior- voto lo renderà possibile, il
minacciava un manifesto) se- ni) allestiti dalla Lega e subito ni, il ripetuto, strettissimo, resto verrà.

L’INTERVISTA Francesco Storace

“Rifacciamo An con un Vendola di destra”

di Fabrizio d’Esposito
ERai,x“Eexpportavoce di Fini, ex
urator” della Vigilanza
ministro, ex governato-
re del Lazio, Francesco Storace
ha fondato la Destra per non
entrare nel Pdl. Oggi è spetta-
tore molto interessato all’im-
plosione del partitone di B., a
partire dalla sua regione.
Storace, due consiglieri re-
gionali della lista Polverini
passano nel Pdl e la gover-
natrice, infuriata, dichiara
la fine della coalizione.
Cose da pazzi, che non avve-
nivano neanche nella Prima
Repubblica. In teoria, il Pdl è il
partito della Polverini, sebbe-
ne escluso alle regionali del La-
zio per la nota vicenda della li-
sta presentata in ritardo.
In teoria. E nella prassi? So-
lo faide locali tra correnti?
In parte, perché la Polverini si-
curamente è sobillata da qual-
cuno. Ma lei sconta un difficile
rapporto con tutti gli alleati,
compresi noi. Dà troppo peso
al suo staff.
Non a caso la campagna
elettorale fu curata dall’ex
dalemiano Claudio Velardi.
Appunto, qui volevo arrivare.
Poi c’è il derby di Terracina,
dove Alemanno ha deciso di
appoggiare il candidato del-
la civica della Polverini con-
tro quello del Pdl, sponso-
rizzato dalla Meloni.
Alemanno lo fa esclusivamen-
te per i rapporti di forza nel
partito. Ma lui e la Polverini
prenderanno strade diverse.
Non possono stare insieme
perché entrambi vogliono co-
mandare.
C’entrano le manovre per
rifare una nuova An? Le am-
ministrative hanno terre-
motato il Pdl.
Ho il sospetto che la Polverini
abbia altro in testa. Le sue liste
civiche potrebbero approdare
a Forza Sud di Micciché. Inau-
dito.
Perché?
Vede, uno che è stato nel Msi
poteva finire in An, poi nel Pdl
e persino in Fli. Ma non può an-
dare da Micciché. La storia del-
la destra è una storia identita-
ria.
E Alemanno?
Punta a fare il capocorrente
nel Pdl. Del resto ha già annun-
ciato che vuole il congresso
dopo i ballottaggi. A me, come
a Ronchi e Urso e anche Moffa
non interessa un progetto den-
tro il Pdl.
Tutti ex An: i finiani dissi-
denti Ronchi e Urso, il “Re-
“Ho parlato
già con Urso ,
ma la Polverini
preferisce
Micciché
Fini è finito
davvero”
sponsabile” Moffa. E lei,
Storace della Destra.
Sciogliere An è la vera colpa
storica che imputo a Gianfran-
co Fini.
Potete riprovarci: An 2, la
vendetta. Gli ex colonnelli
che si ritrovano senza Fini.
Ho parlato con Urso, che sino-
ra si è esposto con molto co-
raggio.
Rimarrà una suggestione da
reduci?
Il problema è che ci manca un
Francesco Storace (FOTO DLM)
Vendola di destra. Poteva esse-
re Alemanno, ma la gestione
del Campidoglio sinora non è
stata brillante. Anzi, se non si
sta attenti dopo Milano si per-
de pure Roma.
Poteva essere la Polverini.
Ma lo staff e Micciché le hanno
dato alla testa.
Nessun nome, sicuro?
Uno ce l’ho, ma lo farò al mo-
mento opportuno, quando ve-
drò Alemanno per capire le
sue intenzioni. È una seconda
fila del Pdl che potrebbe atti-
rare molti consensi.
Andrea Augello, l’eminen-
za grigia degli ex An di Ro-
ma?
Il nome non lo faccio. Ma sia
chiaro che il progetto è possi-
bile solo se gli ex colonnelli,
compreso me, si accontente-
ranno di un ruolo da co-registi.
Nessuno di noi potrà fare il lea-
der.
All’appello mancano Ga-
sparri e La Russa.
Hanno ruoli di rilievo nel Pdl.
Ignazio è ministro e triumviro,
Maurizio è capogruppo del Se-
nato.
A Milano, in caso di vittoria,
la Moratti vuole un vice le-
ghista al posto dell’attuale,
un uomo di La Russa. Un al-
tro schiaffo agli ex An.
L’ennesima conferma che bi-
sogna tornare a una destra or-
ganizzata.
Manca poco, forse, al dopo
Berlusconi.
Per il momento c’è solo il dopo
Fini. Uno che ha guidato la de-
stra italiana per trent’anni e
prende meno dell’un per cen-
to a Reggio Calabria e Latina,
nostre storiche roccaforti,
vuol dire che è finito sul serio.
Il Cavaliere?
Neanche il Pd se la passa bene.
Berlusconi sinora è stato il sal-
vatutto del centrodestra.
Buttafuoco sul Foglio: “Da
martedì tutti a Salò”.
Io non sono abituato a mollare
la barca che affonda. Ha visto
la Melchiorre? È stata sottose-
gretaria per cinque minuti.
Una vicenda schifosa.
Domenica 29 maggio 2011 pagina 5

AL VOTO AL VOTO

DOPPIO TURNO
di Sara Nicoli

i mancava solo la Mel-

C chiorre. E quelle sue pa-

role di condanna che
hanno lasciato tutti sen-

E SCAPPA
za fiato: “Sui giudici stavolta
ha passato il segno”. Alla vi-
gilia del ballottaggio che po-
trebbe segnare l’inizio della fi-
ne del suo regno, ieri un Ber-
lusconi che i suoi descrivono

“profondamente amareggia-
to” dalle dimissioni della neo
sottosegretaria di Libdem è
volato a villa Certosa, in Sar-
degna ma oggi sarà di nuovo a
Milano, passerà probabilmen-
te qualche ora con la Moratti
in attesa di un verdetto, quello
di lunedì, che dentro il Pdl
avrà l’effetto di una peste.
La resa dei conti sarà già mar-
tedì; a palazzo Grazioli il pre-
visto ufficio di presidenza si
trasformerà in un redde ratio-
nem ma anche nell’inizio del-
la nuova fase, quella del nuo-
vo partito berlusconiano. Lo
annuncerà così il Cavaliere,
partendo dal fatto che il Pdl,
ormai, ha un’immagine ap-
pannata, segnata dal tradi-
mento di Fini e dalla fase di
grande incertezza arrivata fi-
no ad oggi. Inutile cercare di
tenere in piedi quello che, di
fatto, non c’è più, avanti con
un nuovo partito, privo so-
prattutto di quello statuto co-
sì pesante che ormai è diven-
tato solo un orpello rispetto
TUTTI IN FUGA DA B.
La Melchiorre lascia, e il premier
pensa a un “predellino due”
ad una situazione radicalmen- Brambilla, Santanchè e Strac-
te cambiata. Berlusconi lasce- quadanio, a seguire si elenca
rà ai suoi un congruo tempo di Liberamente, gli scajolani, For-
riflessione, ma ormai tanto è za sud, i malpancisti Bergamini
chiaro che alla fine si farà, co- e Martino, la potentissima lob-
me sempre, come dice lui. by di La Russa e Gasparri, i rea-
listi di Matteoli e quelli che an-
I TEMPI SONO STRETTI, cora non hanno capito dove
si lavora già ora per le prossime andare e che seguono Aleman-
politiche. Lo scopo è, soprat- no, quindi i sudisti di Belcastro
tutto, quello di azzerare tutte e gli scontenti come Pionati.
le correnti che, ormai, sono Poi c’era anche la Melchiorre,
tante quante i componenti del- ma giustio ieri ha passato la
la prima fascia dirigenziale del mano. Ecco perché serve ur-
partito. Fatta salva la “prima li- gentemente questo “predelli-
nea”, con Alfano, Cicchitto, no 2”, per far fuori tutti i rami
Bondi, Quagliariello, Verdini, secchi e ripartire da zero. Anzi,
dallo “spirito pionieristico del
‘94”, da una forza politica “che
ha travolto il Paese nel segno
del liberismo e punta a fare le
grandi riforme che servono al-
l’Italia proponendosi come
forza giovane di governo”. In-
somma, c’è già tutto, basta so-
lo dar fuoco alle polveri.
Sui tempi di realizzazione con-
terà molto anche quali saran-
no, alla fine dei giochi, le di-
stanze percentuali che separe-
ranno la Moratti da Pisapia; più
saranno ampie, più la fretta del
Cavaliere prenderà il soprav-
vento. Ma non c’è solo questo
passaggio da superare. La
sconfitta a Milano vorrà anche
dire ripartire in Parlamento co-
me anatre zoppe e c’è il timo-
re, concreto, che cominci una
fase di votazioni al cardiopal-
ma, a cominciare da quella sul-
la verifica della nuova maggio-
ranza, non ancora calendariz-
zata da Camera e Senato ma
inevitabile e chiesta anche dal
Presidente Napolitano.
L’AFFAIRE Melchiorre ha
fatto chiaramente capire che i
numeri diventano più balleri-
ni. Berlusconi ne ha parlato ie-
ri mattina con il capogruppo
Cicchitto, incontrato a Palazzo
Grazioli. Rabbia evidente nel
colloquio per l’ennesima gira-
volta dei Libdem, la quinta dal
2006 ad oggi, una forza poli-
tica dell’1% che ora scuote di
paura l’intero centrodestra.
Sulla carta, alla Camera, la
maggioranza è ancora a quota
320, ma rischia ancora di più a
fronte delle assenze e di even-
tuali altre sorprese, che po-
trebbero arrivare dai Respon-
sabili: Arturo Iannaccone ed
Elio Belcastro hanno rotto con
il capogruppo Sardelli, anche
se non ancora con la maggio-
ranza. Francesco Pionati, lea-
der di Adc, è rimasto fuori dal
giro di rimpasto delle scorse
settimane, e mercoledì era as-
sente sulla fiducia per il Dl om-
nibus. Come Francesco Nuca-
ra e Calogero Mannino. Il
“rompete le righe” è dunque
già una realtà. Ormai al Cava-
liere serve qualcosa in più di
un nuovo predellino.

BALLOTTAGGI/1
L’anima del commercio In un mercatino di Amsterdam sono
in vendita dvd di contenuto pornografico. Il cartello è eloquente:
“Berlusconi. Bunga bunga shop”. La foto è di un nostro lettore.
ZEDDA-FANTOLA, LA SINISTRA PUÒ PRENDERE CAGLIARI
di Cinzia Simbula alle primarie di gennaio. Al pri- in controtendenza rispetto allo come hanno fatto quelli nazio-
mo turno ha ottenuto il 45,1 per scenario nazionale), ma non di nali di Msi Destra nazionale. Im-

Cnelhissà quale vento soffierà,

BALLOTTAGGI/2
TRIESTE: DESTRA IN FRANTUMI, IL PD SPERA
di Elisabetta Reguitti
inviata a Trieste
è un vento che soffia contro il
C’ centrodestra e che talvolta so-
spinge gli altri candidati del cen-
trosinistra oltre i loro effettivi me-
riti.
È il caso, ad esempio di Trieste,
città nella quale Roberto Coso-
lini (centrosinistra) ha vinto il
suo primo tempo (ha un vantag-
gio del 13% ) nella partita contro
il rivale Roberto Antonione (cen-
trodestra). Ma ora, palla al cen-
tro, domenica e lunedì si saprà
se il centrosinistra guiderà la cit-
tà.
ARCHIVIATA la campagna
elettorale moscia (bipartisan), i
programmi elettorali e i comizi si-
mili per contenuti (gli unici che
erano riusciti ad interessare i trie-
stini erano stati quelli di Sel e del
Movimento 5 Stelle) la destra si
presenta più divisa che mai e il Pd
spera nel ribaltone.
Dove eravamo rimasti dopo il pri-
mo turno? Roberto Antonione
oggi e domani, su Cagliari. Se
bel mezzo di una primavera
cento dei consensi, superando
l’avversario (44,7) e aggiudi-
candosi già un risultato storico
Fli e Msi Destra nazionale. Fli ha
corso al primo turno con un suo
candidato, Ignazio Artizzu che
portante sarà naturalmente an-
che la posizione degli indipen-
dentisti, che avevano candidato
“capricciosa” prevarrà la voglia in una città dominata da un cen- ha ottenuto il 4 per cento dei a sindaco la consigliera regiona-
di rinnovamento del giovane trodestra abituato a vincere al consensi. le Claudia Zuncheddu. Nella
Massimo Zedda o l’impronta primo colpo. Massimo Fantola, campagna elettorale per il bal-
della continuità con le giunte di 63 anni, è esponente dei ‘Rifor- DETERMINANTE nel bal- lottaggio non sono mancate le
centrodestra di cui è esponente matori’, un partito nato in Sar- lottaggio potrebbe essere pro- critiche e neppure l’ironia. Fan-
Massimo Fantola. Il primo ha 35 degna e che a livello nazionale prio l’orientamento degli espo- tola, davanti alla presenza dei
anni, è in quota Sel e ad appog- fa riferimento a Mario Segni; nenti di Fli, anche se qualcuno big nazionali di Pd e Sel a soste-
giarlo c’è l’intera coalizione di Fantola può contare sul soste- dei suoi dirigenti ha manifestato gno di Zedda ha parlato di ‘stam-
centrosinistra dopo la vittoria gno di Pdl e Udc (che nell’isola è di gradire il nome di Zedda, così pella rossa’. Dichiarazioni che
hanno avuto l’effetto di un boo-
merang quando a supporto del
candidato del centrodestra, che
aveva annunciato di non volere
sostenitori nazionali per il bal-
lottaggio (ma al primo turno
non è certo mancata la presenza
dei ministri e dirigenti nazionali
27,50%, Roberto Cosolini 40,67%, maratona d’Europa, la “bavisela”) davvero accaduto di tutto nelle del Pdl), sono arrivati i video-
Massimiliano Fedriga (6,26%), alla fine non ha sottoscritto l’ap- due settimane precedenti il ballot- messaggi del presidente del
Paolo Menis (Movimento 5 Stelle) parentamento con Roberto Anto- taggio. Consiglio. Presenza che ha fatto
Non è infatti mancato neppure un scattare la replica del Pd regio-
6,01 ma soprattutto Franco Ban-
delli (lista Un’altra Trieste in coali-
zione anche con Forza Nuova) con
nione che non ha accettato i sei
punti del documento programma-
tico presentato da Bandelli. Così
esposto alla Procura della Repub-
blica annunciato dal consigliere
nale che ha diramato una nota
ironica in cui, facendo riferi-
10,76% di voti. Tradotto: se il cen- quest’ultimo ha consigliato al suo regionale (e vice coordinatore del mento alla presenza in video del
trosinistra riuscirà a vincere a Trie- elettorato di votare scheda bianca. Pdl) Piero Tononi. I magistrati, per premier, ha chiosato: “Ma Mas-
ste sarà grazie all’elettorato di de- Altra incognita sarà il voto del co- la verità, si sono riservati di valu- simo Fantola non aveva criticato
stra. siddetto Pda (partito degli astenu- tare “i fatti relativi ad alcune ri- il centrosinistra per la presenza
Sembra peggio di un rompicapo ti) che a Trieste ha superato quota chieste avanzate dalla Fiamma Tri- dei padrini romani? Lui sale di li-
ma così è. Già perché Franco Ban- 40%. colore al Pdl riportate dagli organi vello: a suo sostegno arriva il pa-
delli (detto il “rottamatore” della Un segnale “che viene dall’eletto- di stampa”. drone. Ed è certamente un’altra
destra, popolare per aver ideato la rato del centrodestra” era stato il Si era parlato di soldi in cambio di cosa”.
commento del coordinatore Pdl voti ma mentre su questa faccen-
Fvg Isidoro Gottardo. da rimangono molti lati oscuri
ciò che è chiaro è che l’unico ap-
IL QUADRO dei ballottaggi parentamento riuscito al Pdl, alla
sembra essere meno complicato fine è quello con la Lega. Sì per-
per la Provincia dove l’uscente ché, in base alla legge elettorale
Maria Teresa Bassa Poropat (cen- regionale, gli apparentamenti
trosinistra) da sola, ha davvero possono scattare solo se ottengo-
trionfato al primo turno 48,48% di no il via libera di tutte le forma-
voti, 55.270 contro i 34 mila dello zioni che hanno sostenuto il can-
sfidante Giorgio Rot che, pure fa- didato al primo turno. E dunque
cendo meglio del suo collega Pdl la Fiamma, opponendo il proprio
Antonione, deve esorcizzare lo veto alle intese in via di defini-
spauracchio della sconfitta al se- zione, ha rischiato davvero di far
condo turno. saltare il banco dell’intero cen-
Ma torniamo in città Trieste dove è trodestra.
pagina 6

GLI “INDIGNATI”

Stephane Hessel,
I libri “Indignatevi!” 93 anni, ex
partigiano, francese, il suo breve
che forniscono pamphlet diventa un caso
letterario con quasi un milione di
le idee copie vendute. In cima alle
classifiche anche nella traduzione
italiana: “Il mio augurio a tutti
per la rivolta voi, a ciascuno di voi, è che abbiate
un motivo per indignarvi. È Pietro Ingrao, “Indignarsi non tuttavia, anche se è irrinunciabile, la
fondamentale. Quando qualcosa ci basta” A 96 anni, il vecchio leader responsabilità individuale non basta.
indigna come a me ha indignato il comunista risponde idealmente al Non basta l’indignazione. É una
nazismo, allora diventiamo pamphlet di Hessel: “Da parte mia risposta perfino elementare. Occorre
militanti, forti e impegnati. posso dire a un giovane, uomo o costruire un soggetto politico. Si
Abbracciamo un’evoluzione storica
e il grande corso della storia
donna: pratica il dubbio ogni volta
che l’agire collettivo, e il sentimento
tratta di capire bene, studiare quale
forma possa ssumere, comprendere
continua grazie a ciascuno di noi.” di appartenenza, contrastano con il in quali modi questa esigenza si
(pubblicato in Italia da Add) tuo sforzo di essere libero. E realizzi”.

DI PIAZZA IN PIAZZA
I giovani d’Europa si svegliano sul web
e si mobilitano per chiedere lavoro e dignità
di Alessandro Oppes subito provocato – in quello Madrid “stiamo riscrivendo la notte, in decine di assemblee, provvedimenti fiscali (aumento
Madrid che qualcuno vede già come l’i- storia”. Non ci hanno pensato non più solo nelle grandi piazze delle imposte sulle grandi fortu-
nizio di un inarrestabile “effet- due volte: una pagina su Face- dei centri storici (proprio ieri a ne, tassa sulle transazioni inter-
ue settimane. Quasi nien- to domino” – il primo significa- book, una martellante campa- Madrid hanno convocato 250 nazionali) a un controllo più ri-

D te, ma anche un’eternità.

Soprattutto se si pensa
che lo straordinario spet-
tacolo di un movimento nato
dal nulla, capace di occupare in
contemporanea decine di piaz-
ze schivando pesanti ostacoli
legali, e di raccogliere in un ba-
leno mezzo milione di simpatiz-
zanti sui social network, è un fe-
nomeno del tutto inedito nella
storia d’Europa. Tanto da aver
GRECIA Le riforme
non funzionano
tivo contagio nel Paese che è il
vero “grande malato” del con-
tinente: le migliaia di “indigna-
ti” greci che da giorni protesta-
no sulla piazza Sintagma di Ate-
ne contro le durissime misure
di austerità del governo Papan-
dreou, hanno risposto a tempo
di record all’appello che arriva-
va dalla Puerta del Sol. “Sveglia-
tevi”, hanno detto loro gli amici
spagnoli, ormai convinti che a
gna su Twitter, e anche la Grecia
si è messa in moto, senza eti-
chette partitiche, con la conse-
gna irrinunciabile al pacifismo,
e poche idee chiare capaci di
convogliare nelle piazze la rab-
bia popolare.
Wiki-revoluciones,
dal clic alla protesta
È L’EFFETTO miracoloso delle
wiki-revoluciones, come le ha bat-
tezzate il sociologo Manuel Ca-
stells. Rivolte digitali frutto di un
lavoro collettivo, dove alla fine è
impossibile attribuire il merito o
la colpa di quello che sta acca-
dendo a un singolo individuo, o a
riunioni in tutti i quartieri della
capitale e nei comuni vicini).
Dal nucleo iniziale che ha dato
vita alla protesta del 15 maggio –
Democracia Real Ya – diventato or-
gido sul sistema bancario, con la
nazionalizzazione degli istituti in
difficoltà e la proibizione dei pia-
ni di salvataggio pubblici. E poi
ancora: riforma della legge elet-
mai solo una piccola parte di un torale in senso proporzionale e
meccanismo molto più vasto e referendum vincolanti su que-
complesso, era partita una pro- stioni di grande interesse.
posta di programma in otto pun-
ti, nella convinzione che da quel- Tra happening
la bozza si potesse arrivare a un e rivoluzione
consenso generale. Si andava
dall’eliminazione dei privilegi
della classe politica, con la pub- PROGRAMMA vastissimo,
blicazione obbligatoria dei patri- forse troppo, tanto che alla fine
moni e l’ineleggibilità per gli im-
putati di corruzione, a una serie
hanno deciso di limitarlo, alme-
no in partenza, a quattro punti
di misure contro la disoccupa- essenziali: riforma elettorale, lot-
zione, tra cui il pensionamento a
65 anni, agevolazioni per le
ta contro la corruzione, separa-
zione effettiva dei poteri, crea-

Eche,ntro poche settimane il governo di Atene lan-

cerà un ambizioso piano di privatizzazioni
secondo le prime generose stime, potrebbe
un gruppo ristretto di persone.
Senza leader, a differenza della
politica tradizionale, ma con una
portare nelle disastrate casse dello Stato almeno capacità di far circolare idee e
300 miliardi di euro. Lo fa sapere il premier gre- proposte a un ritmo forsennato
co, George Papandreou. Venerdi' scorso il pre- grazie a Internet. E poi basta un
sidente della Repubblica greco, Carolos Papou- clic del mouse per far scattare il
lias ha inutilmente convocato i leader dell'op- passaggio dal virtuale al reale.
posizione per convincerli della necessità di ap- Dal computer alla piazza. Il pro-
poggiare le nuove misure richieste dall'Europa. blema, semmai, viene dopo. E in
Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, pe-
rò, la troika (Ue-Fmi-Bce) sta per presentare un
Spagna stanno cominciando a
pensarci seriamente. Perché sta
rapporto sulle riforme di Papandreou secondo
cui il governo “non ha raggiunto nessuno degli
tutto qui il senso della sfida, tan-
to grande da provocare una sen-
obiettivi concordati”. Quindi il ministro delle Fi-
nanze olandese, Jan Kees De Jager, fa sapere che
sazione di vertigine a chi ci si è
trovato in mezzo. Come conso-
un comitato dell'Eurogruppo sta lavorando ad lidare e rendere produttiva un’e-
una possibile ristrutturazione soft e cioè alla re- nergia che nessuno immaginava
visione delle scadenze del debito greco. Un’o- potesse esplodere con la forza
perazione che dai mercati finanziari verrebbe che si è vista in questi quindici
percepira come una sostanziale bancarotta, sia giorni? In altre parole: cosa vo-
pure mascherata. gliono fare da grandi i protagoni-
sti del movimento “15M”? Ne di-
scutono senza sosta, giorno e
I NUMERI In Spagna i ragazzi senza lavoro sono al 45 per cento
aziende con minore percentuale
di contratti part time e proibizio-
ne dei licenziamenti collettivi
nelle imprese in attivo.
Da una serie di misure per favo-
rire il diritto alla casa, alla sop-
pressione di posti inutili nella
pubblica amministrazione. Dai
Movimenti
nati dal nulla
proliferano
sui “social”,
da Madrid
ad Atene
a Londra...
zione di meccanismi di control-
lo della cittadinanza sulle deci-
sioni della politica. Il guaio è che,
ragioni – al vecchio stile dello
Speaker’s Corner londinese – si ve-
de ormai un po’ di tutto. Com-
con le regole snervanti della de- preso l’angolo “dell’amore e del-
mocrazia strettamente assem- la spiritualità”, con sessioni di
bleare che gli indignados si sono yoga e tai chi, massaggi orientali
imposti, qualcuno comincia a e momenti di riflessione. Con le
dubitare che si possa arrivare a telecamere dei grandi network
decisioni concrete. Ancora è
presto per capire se ci troviamo
di fronte a una versione riveduta
e aggiornata del Maggio france-
Non ci sono capi
se 1968 o, al contrario, a un gran-
de e inconcludente happening.
a cui imputare
“Meno circo e più rivoluzione”,
ammonisce un grande striscio-
i fallimenti,
ne affisso alla Puerta del Sol. Ma
lì, nel cuore della protesta, tra come nel caso
tende da campeggio e grandi
stand, banchetti per la raccolta portoghese:
di firme e biblioteca, ufficio in-
formazioni e capannelli dove tutto già
chiunque prende in mano un
megafono ed espone le proprie dissolto

La generazione Erasmus disoccupata e indebitata

di Stefano Feltri
he cosa vogliono esattamente gli in-
C dignados? Non hanno parole chiare
per dirlo, perché non è compito delle
piazze addentrarsi nelle questioni di po-
litica economica. Ma due punti sono
chiarissimi a tutti quelli che sono scesi
nelle strade a protestare, soprattutto in
Spagna e Grecia: debito pubblico e lavo-
ro. Il popolo degli indignati percepisce il
rapporto tra questi due temi molto più di
tanti economisti.
Già adesso c’è poco lavoro in tutta Eu-
ropa, ridurre il debito pubblico come è
necessario fare frenerà l’economia e la
disoccupazione aumenterà ancora. L’u-
nica alternativa, per ora soltanto nel caso
della Grecia, è il default: spiegare ai de-
bitori che non si è in grado di ripagare un
debito pubblico pari al 150 per cento del
Pil, oppure che si pagherà con grande ri-
tardo (il cosiddetto riscadenziamento, o
reprofiling). Un evento che metterebbe a
rischio la tenuta della moneta unica eu-
ropea e della stessa Unione. Una cata-
strofe che è stata rimandata per un anno
ma ormai sembra questione di settima-
ne.
Gli indignados d’Europa vivono sulla loro
pelle i freddi numeri delle statistiche: se-
condo l’Ocse, tra il 2008 e il 2010, i
NEET (cioè i ragazzi tra i 15 e i 24 anni
che non studiano e non lavorano) sono
passati dal 10,8 per cento. C’è una mas-
sa di 10 milioni di giovani nei Paesi più
ricchi del mondo che è inattiva e altri 6,7
milioni che stanno cercando un lavoro
ma non lo trovano. La Spagna è il Paese
dove c’è la parte maggiore di “giovani a
rischio” tra i 15 e i 29 anni: quasi il 40 per
cento, alcuni non hanno titoli di studio
adeguati per competere, gli altri arran-
cano ai margini del mercato del lavoro
senza riuscire a trovare
lavori stabili.
La lista delle politiche
per affrontare questi
problemi è la solita, gli in-
dignados di Puerta del
Sol la snocciolano a qua-
7 MILIONI
lunque giornalista si fer- GLI ITALIANI
mi ad ascoltarli: sostegni
per gli affitti, più diritti TRA I 18 E I 34 ANNI
anche ai lavoratori fles-
sibili, sgravi fiscali a chi CHE VIVONO ANCORA
assume giovani, magari
un salario minimo ga- CON I GENITORI
rantito o almeno sistemi
di imposta negativa
(cioè si ricevono in denaro le detrazioni
fiscali a cui si ha diritto ma che non si
riescono a sfruttare perché si guadagna
troppo poco). Peccato che ci sia anche la
crisi di finanza pubblica.
I ragazzi di piazza Sintagma, ad Atene,
sanno che in un Paese costretto a rece-
pire le ricette imposte dal Fondo mone-
tario internazionale non si può più sogna-
re un posto nel pachidermico e corrotto
settore pubblico, ma neppure si può fare
troppo affidamento sulle imprese, per-
ché quelle che saranno privatizzate do-
vranno tagliare i costi e le altre soffriran-
no la recessione. Cosa sperare, dunque?
Lo stesso si chiedono gli italiani, che an-
cora non sono ben consapevoli di dover
ridurre di oltre 40 miliardi l’anno il debito
pubblico, come richiede l’Europa. Secon-
do dati diffusi dalla Cgil ieri, 7 milioni di
italiani tra i 18 e i 34 anni vivono ancora
con i genitori, la disoccupazione giovanile
è stabile intorno al 30 per cento da mesi e
mesi. Dice l’Istat che i ragazzi con un’oc-
cupazione, cioè quelli attivi nel mercato
del lavoro, sono il 34 per cento, mentre la
media Ue è del 47,8. Quando inizierà il
risanamento vero dei conti, entro il 2011,
le cose rischiano di peg-
giorare proprio come è
successo in Spagna. Ap-
pena il governo di José
Luis Zapatero ha inizia-
to ad applicare le misure
di austerità, il tasso di di-
soccupazione è arrivato
al 21 per cento. Tra i gio-
vani alla cifra insosteni-
bile del 45 per cento.
Che si entri in una spirale
di recessione strutturale
e conseguente riduzione
dei salari fino a rendere
di nuovo competitiva l’e-
conomia, oppure che si arrivi alla ban-
carotta della Grecia e magari del Porto-
gallo (che sta già ricevendo 80 miliardi di
aiuti), oppure ancora che si provi a uscir-
ne lasciando correre l’inflazione che ren-
de i debiti meno onerosi, gli indignados
sanno che saranno loro a pagare il conto
più alto. E che se finora sono stati almeno
la “generazione Erasmus”, rischiano di
perdere anche questo privilegio, visto che
l’Europa come la conosciamo potrebbe
sfaldarsi.
Invece di deprimersi o cercare un pallia-
tivo nel disimpegno, gli indignados scelgo-
no lo scontro frontale con quello che negli
anni Settanta si chiama “il sistema”. E che
in questa crisi è rappresentato dalla com-
binazione Stati-banche-rendite. Gli Stati
hanno speso miliardi per evitare non solo
che le banche fallissero, ma pure che an-
dassero in difficoltà e che i manager do-
vessero ridurre gli stipendi, così come non
sono state toccate le rendite (in Italia, per
esempio, si introduce la cedolare secca su-
gli affitti che è un regalo ai proprietari di
immobili) e il peso della disoccupazione è
stato scaricato in maniera sproporziona-
ta sui giovani. Che sono troppo marginali e
troppo pochi per contare nelle urne. Ma
non per indignarsi.
 Domenica 29 maggio 2011

GLI “INDIGNATI”

Antonio Gramsci, “Odio gli indifferenti”
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire
essere partigiani. Chi vive veramente non può non
essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia,
è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò
odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia.
L’indifferenza opera potentemente nella storia.
Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su
cui non si può contare; è ciò che sconvolge i
programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la
materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che
succede, il male che si abbatte su tutti, avviene
perché la massa degli uomini abdica alla sua
volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta
potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi
solo un ammutinamento potrà rovesciare” (da un
articolo del 1917 ripubblicato ora da Chiarelettere).
Gene Sharp, “Come abbatere un
regime” Sharp, 83 anni, esperto di
movimenti nonviolenti è considerato tra gli
ispiratori intellettuali delle rivolte nel
Maghreb: “Il più delle volte, le dittature
appaiono invulnerabili. Servizi segreti,
polizia, forze armate, prigioni, campi di
concentramento e plotoni di esecuzione
sono in mano a pochi potenti. Le finanze di
un Paese, le risorse naturali e gli impianti
di produzione spesso sono arbitrariamente
depredati dai dittatori e sfruttati per
sostenere la loro volontà. In confronto le
forze di opposizione democratica appaiono
estremamente deboli, inefficaci e inermi.
Questo tipo di percezione impedisce la
creazione di un’opposizione adeguata. Solo
che le cose non stanno esattamente così”.

In principio fu
il Popolo Viola
DAI MONITOR ALLE STRADE
L’ITALIA HA FATTO SCUOLA
di Federico Mello te rispetto a numerose “coraz- sta soffiando sul Paese. Al netto
zate” dei social network che in della neonata lotta degli operai
li indignados in Italia non questi anni hanno convogliato Fincantieri, delle battaglie di

G hanno attecchito. In alcu-

puntate addosso – dalla Cnn alla
Bbc ad Al Jazeera – i giovani della
Spanish Revolution sentono il peso
di una responsabilità forse trop-
po grande. Dimostrare che “co-
struire una democrazia miglio-
re” è possibile. I migliori socio-
logi osservano, in parte smarriti,
e cercano di capire.
Book bloc
e nuovi poveri
C’È CHI, come Javier Elzo, spe-
cialista nel comportamento e
nei valori della gioventù all’Uni-
versità di Deusto, si chiede: “Co-
s’è rimasto dell’indignazione de-
gli studenti francesi che lo scor-
so anno si ribellarono contro la
riforma del sistema pensionisti-
co?”. O, per citare un caso più re-
cente, cosa resterà della mobili-
tazione dei book bloc britannici,
in rivolta contro l’aumento delle
tasse universitarie? In Portogal-
lo, un movimento nato appena
due mesi fa, “Geraçao a rasca” (ge-
nerazione nei guai) sembra aver
già esaurito la sua carica innova-
tiva. Ma lo scontento per un mo-
dello economico che crea emar-
ginati, precari e nuovi poveri, si
è ormai esteso su scala continen-
tale. E non è più limitato ai Paesi
“fanalino di coda”. Persino la so-
lida Germania scuote alle fon-
damenta la classe politica. Per il
momento penalizzando alle ur-
ne i cristiano-democratici della
cancelliera Angela Merkel, e pre-
miando i Verdi come non era mai
accaduto in passato. Il futuro di-
rà se il vento di Madrid, con le
sue raffiche per ora irregolari ma
ancora poderose, sarà capace di
raggiungere l’intera Europa.
ne piazze, da Roma a Fi-
renze, capannelli sponta-
nei di studenti spagnoli hanno
espresso solidarietà ai coetanei
di Piazza del Sol, ma la loro ri-
chiesta agli italiani è stata chia-
ra: se volete manifestare con
noi, accomodatevi, ma qua si
parla solo di Spagna.
La pagina Facebook “Italian Revo-
lution - Democrazia reale ora”,
costola nostrana del movimen-
to “Democrazia Real Ya”, ha rac-
colto 20mila iscritti, ma è nien-
Se non ora quando La piazza è tornata a far
parte della politica italiana, con il No B. Day (ANSA)
del 5 dicembre 2009, la piazza delle donne del 13
febbraio 2011 (ANSA) e poi quella dei precari de “il
nostro tempo è adesso” il 9 aprile (EMBLEMA)
lo scontento nazionale. Se le
piazze delle nostre città, oggi,
non si riempiono di tende co-
me quelle spagnole, è perché,
paradossalmente, gli italiani so-
no sono stati avanguardia della
wiki-politics, e adesso aspettano
lunedì per capire quale vento
Pomigliano, Vinyls, Omsa, Eu-
telia, Termini Imerese, di lavo-
ratori di imprese grandi, medie
e piccole, anche i movimenti
spontanei hanno riempito le
piazze italiane in questi ultimi
anni.
Mettendo in fila le iniziative, gli
appuntamenti, le manifestazio-
ni recenti, si capisce quanto gli
“indignati” italiani abbiano an-
ticipato Madrid. Le Agende
Rosse unite intorno a Salvatore
Borsellino presidiano da anni
l’anniversario della strage di via
D’Amelio. Piero Ricca ha rac-
colto decine di emuli che popo-
lano il web con i loro “assalti”,
microfono alla mano, ai politi-
ci. Il Movimento 5 Stelle ha sba-
ragliato partiti ben più grandi
nelle urne. Alle manifestazioni
contro il bavaglio dell’informa-
zione hanno risposto migliaia
di singoli e gruppi spontanei.
I blogger si sono trovati a Ro-
ma, lo scorso anno, per chie-
dere “Libera Rete in libero Sta-
to”. Il Popolo Viola, nato tra le
pieghe dei 17 milioni di italiani
iscritti a Facebook, ha fatto
scuola in tutto il mondo orga-
nizzando dal nulla oltre cento
pullman, e portando 300 mila
persone a Roma per chiedere
le dimissioni di Berlusconi. Le
donne, con una catena di mail,
il 13 febbraio si sono ritrovate
in un milione per dire: “Se non
ora quando?”. Anche i precari,
lavoratori ricattabili per eccel-
lenza, senza identità condivise
e con rappresentanza politica

Quel “virus” partito dall’Egitto sfilacciata, hanno sfilato a Ro-

SPAGNOLI E GRECI HANNO UN MODELLO: IL CAIRO. INTERNET LÌ HA VINTO. GLI ALTRI PAESI ARABI INSEGUONO
di Francesca Cicardi
Il Cairo
elle piazze spagnole, gli indignados
Nhanno
guardano verso Tahrir, da dove
preso l’ispirazione, l’esempio,
soprattutto gli acampados: la strategia
di occupare lo spazio pubblico, il cuo-
re della città, interromperne la nor-
male attività e non muoversi – lette-
ralmente – fino ad ottenere ciò che si
chiede. Quasi per caso, durante i pri-
mi giorni della ribellione, centinaia di
egiziani decisero di passare la notte a
Tahrir, dopo che grandi e violente
proteste non avevano portato alla di-
sione nelle strade fece cadere Muba-
rak ed essere presenti a Tahrir fu im-
portante, ma non fu l’unico strumen-
to. Non possiamo dimenticare, per
esempio, gli scioperi”. Per Shalaby,
professionista e amante della rete, “In-
ternet è uno strumento, per scambiare
informazioni (soprattutto in un regi-
me dittatoriale che controlla i mass me-
dia), per organizzarsi, per comunica-
re, e ciò è fondamentale in qualsiasi ri-
voluzione”. Forse proprio per questo,
le comunicazioni furono completa-
mente tagliate il 28 di gennaio, quando
gli egiziani si erano dati appuntamen-
to attraverso Internet per le più grandi
giovane lavoratore di Google: Wail Gu-
nim, che ora è considerato un eroe na-
zionale e fa parte della lista di Time del-
le cento persone più influenti dell’an-
no.
INTERNET ha avuto un ruolo im-
portantissimo nelle rivolte in Tunisia e
in Egitto, specialmente nel primo Pae-
se che si ribellò, nel quale la rete era
una delle pochissime vie per accedere
all’informazione (i media erano con-
trollatissimi dal regime dell’ex presi-
dente Ben Ali) ed era anche abbastan-
za diffuso, con una penetrazione supe-
riore al 30 per cento della popolazio-
leader né un’organizzazione, seguen-
do l’esempio dei loro vicini più che i
dettati della rete, e dove, forse anche a
causa dell’assenza di canali d’informa-
zione indipendenti e internazionali, la
rivolta è stata repressa violentemen-
te.
La televisione araba Al Jazeera è diven-
tata la principale via di comunicazio-
ne, diffondendo i metodi, le idee e l’or-
mai emblematico motto “il popolo
vuole cambiare il sistema”, che forse
sentiremo presto nelle piazze e nelle
strade europee.
Primavera araba Il 31 gennaio scorso piazza Tahrir al Cairo si presentava così (F
ma il 9 aprile urlando: “Il no-
stro tempo è adesso, la vita non
aspetta”.
Eccoli qua, gli indignados ita-
liani. Si sono trovati prima di al-
tri davanti alla vera questione
posta dalla politica fatta coi so-
cial network: chi decide, chi de-
lega, chi vota, chi rappresenta
chi, negli e-movement? Il popo-
lo viola su questo piano, si è rot-
to e diviso. I 5 Stelle hanno fatto
affidamento a Grillo. Gli spa-
gnoli si interrogano. Gli egizia-
ni si confrontano con una giun-
ta militare. Sulla strada tra la wi-
ki-politics e il wiki-governo, non ci
sono ancora vere alternative
agli odiati partiti.
OTO LAPRESSE)

missione dell’ex presidente Muba-
rak.
TAREK SHALABY piantò una del-
le prime tende e rimase a Tahrir per 13
notti, fino a quando Mubarak decise fi-
nalmente di abbandonare il trono che
aveva occupato per più di trent’anni.
Web designer di 26 anni, sfruttò la sua
esperienza con le reti sociali (Face-
book, Twitter…) per contribuire a una
rivoluzione che comunque, è convin-
to, è stata fatta dal popolo, soprattutto
per strada, e non su Internet. “La pres-
manifestazioni dell’epoca Mubarak fi-
no a quel momento. Il dittatore é stato
condannato ieri a pagare più di 20 mi-
lioni di euro per il sabotaggio dei ser-
vizi di Internet, telefono fisso e cellu-
lare per vari giorni, nel tentativo dispe-
rato di mettere a tacere le proteste.
Gli egiziani scesero comunque per
strada in tutto il Paese e più numerosi
che mai, dando inizio alla vera e pro-
pria rivoluzione, dopo la prima mani-
festazione del 25 gennaio che era stata
convocata da un gruppo di Facebook,
amministrato anonimamente da un
ne. In Egitto, internet è stato usato so-
prattutto dall’élite educata e di classe
medio-alta che diede inizio alla rivolu-
zione, alla quale si è poi unita il resto
della società, della quale meno di un
quarto ha la possibilità di accedere a
Internet. Il limitato acceso alla rete,
ma ancora di più la censura e il rigido
controllo dell’informazione, hanno
fatto sì che le rivoluzioni si siano svi-
luppate in modo molto diverso in Pae-
si come la Libia o la Siria, per non par-
lare dello Yemen, dove il popolo è sce-
so in strada spontaneamente, senza
pagina 8 Domenica 29 maggio 2011

CRONACHE

LE MASCHERE
DEL MOSTRO
CHIAMATO GOMORRA
In un libro le immagini che raccontano
l’inferno criminale quotidiano
“Le mafie hanno la capacità di
avvertire e anticipare i
mutamenti sociali e oggi
compiono una grande
operazione di mimesi,
abbandonando lupare e
coppole per far spazio a
completi di grisaglia e scarpe
di coccodrillo”. Così scrive
l’ex sostituto procuratore
della Direzione distrettuale
antimafia, Raffaele Cantone,
nella prefazione al libro “Il
volto di Gomorra”, in uscita
per Mondadori il 31 maggio:
un’opera che racconta la
camorra attraverso le
fotografie del giovane reporter
Nicola Baldieri e i testi dello
storico Mimmo Franzinelli.
Non solo omicidi, non solo
boss arrestati. Anche se la lotta
alla camorra ha registrato
negli ultimi anni alcuni
fondamentali passi in avanti.
Riso e pianto Ernesto
De Luca, braccio destro
di Iovine, e un anziano
arrestato per sbaglio
Come la cattura, il 17 Il volto di Gomorra Testi di
novembre 2010, del capo dei Mimmo Franzinelli, fotografie di
Casalesi Antonio Iovine, “‘o Nicola Baldieri, prefazione di
Ninno”, colui che il Raffaele Cantone. Mondadori, pagg.
procuratore Cantone ha 228, euro 22.
rincorso per anni, prima di Tra omicidi e
trasferirsi a Roma presso la rifiuti, arresti
Corte di Cassazione. e pentiti
Ma Gomorra è anche
monnezza, sfruttamento
dell’immigrazione clandestina
e della prostituzione. Aspetti
che le fotografie di Baldieri
illustrano in tutta la loro
drammaticità. Ci sono poi
scatti, alcuni esilaranti, che
mostrano i volti dei familiari
dei camorristi arrestati; ce ne
sono altri che documentano i
bunker dentro i quali i boss si
nascondono e il lavoro delle
forze dell’ordine per stanarli.
Un modo per sovrapporre le
immagini ai racconti e alle
cronache di Gomorra.

La cattura e la fuga La titolare di un autolavaggio arrestata per droga

In basso, sulle tracce di Giuseppe Setola, i carabinieri perlustrano le fogne

Dove finiscono le bufale

Insieme ai cumuli di rifiuti
bruciate anche le carcasse di due
bufale. Qui sopra, la moglie di un
arrestato e un affiliato ai Casalesi
che si fa beffe dei fotografi

Una legge contro i costi della politica IL SIGNOR Rossi

“LEGALITÀ E DEMOCRAZIA” HA PRESENTATO TRE PROPOSTE DI INIZIATIVA POPOLARE
re proposte di legge d’iniziativa popo-
TLegalità
lare ai nastri di partenza. Ieri, a Roma,
e Democrazia, l'associazione fon-
data da Elio Veltri, ha presentato i testi
pronti a cominciare la corsa della raccolta
firme. Tre progetti - uno sulla riforma dei
partiti, uno sul precariato, il terzo sull'e-
conomia criminale - che attraverso il so-
stegno dei cittadini provano a smuovere la
palude delle aule del Parlamento. I testi
sono già disponibili su www.legalitademo-
crazia.it. Quello che propone la riforma dei
partiti si articola in una serie di norme per
il taglio dei costi della politica: per esem-
pio, l'introduzione di rimborsi delle spese
elettorali che corrispondano ai costi effet-
tivamente sostenuti dai partiti o l'obbligo
di usare i voli di Stato solo per missioni
ufficiali. E ancora l'incompatibilità tra l'e-
lezione e altre attività lavorative, nonché il
divieto di assunzioni, consulenze e altro
per i parenti entro il terzo grado di am-
ministratori pubblici. Soldi risparmiati,
quindi, che potrebbero essere spesi diver-
samente. Per esempio, spiegano dal neo-
nato comitato promotore, a introdurre un
reddito minimo garantito che serva a col-
mare i “buchi” prodotti dal precariato:
serve una copertura economica di circa
34 miliardi di euro l'anno, che sono poi i
soldi pubblici che l’Inps e lo Stato già
spendono per indennità di disoccupazio-
ne, mobilità, cassa inte-
grazione.
La proposta di legge pre-
vede la nascita di Casse
Progetti sulla
regionali per il Reddito
che, integrando il con-
riforma
tributo statale, potreb-
bero garantire un reddi-
dei partiti,
to minimo che si aggira
intorno ai 900 euro, a se- sulla stabilità
conda del costo della vi-
ta nelle diverse zone d'I- del lavoro e
talia. Si parte da grandi
traguardi - ammettono i sull’economia
promotori - per ottenere
almeno il minimo indi- criminale
spensabile. Lo stesso obiettivo delle nor-
me proposte per far uscire allo scoperto
l'economia sommersa e criminale: una
proposta di legge per contenere l’evasio-
ne fiscale, per evitare la prescrizione dei
reati, per semplificare gli accertamenti tri-
butari e accelerare i tempi delle confi-
sche. Il cammino delle tre proposte di leg-
ge comincerà presto: le
associazioni che hanno
già aderito (tra le altre,
Movimento Civico, Italia
Attiva, Nessun partito)
dovranno raccogliere al-
meno 50 mila firme e poi
cercare sponde in Parla-
mento perché - ammette
Veltri - “se no rischiano
di fare la fine di quelle
precedenti”. Prossimo
appuntamento sabato
18 giugno, sempre a Ro-
ma, al Centro congressi
Cavour. (pa.za.)
non è più solo
Rraroaphael Rossi è un giovane preparato e italiano
con un cognome comune e autore di un gusto
.
Da vicepresidente dell’Amiat, l’azienda municipale
di Torino che si occupa di rifiuti, impedì che si
acquistasse un macchinario inutile di 4,2 milioni di
euro e fece arrestare chi voleva corromperlo con
una tangente di 100 mila euro. Ha pagato il suo
nobile gesto con la cacciata dall’Amiat e subìto
l’isolamento del Comune di Torino che si è rifiutato
di costituirsi parte civile nel processo.
Il fattoquotidiano.it ha promosso un’iniziativa per di-
mostrare che ci sono tanti signor Rossi nel Paese:
“Adotta un semaforo, scatta una foto da solo o di
gruppo davanti un semaforo rosso contro la cor-
ruzione”.
Poi chi ha storie da raccontare può farlo sulla pa-
gina Facebook di Raphael. Domani un servizio di
Report su Raitre parlerà dei signori Rossi che si
battono contro la corruzione e, anziché essere pre-
miati, vengono puniti.
Carlo Tecce
II
Domenica 29 maggio 2011 pagina 9

CRONACHE

FIGLIO MIO, QUANTO MI COSTI

5 MILA EURO PER UNA GRAVIDANZA Mi è nata
una famiglia
Il “diario” di Beatrice Luzzi: riprendiamoci il diritto alla maternità Beatrice Luzzi,
MORELLINI EDITORE, 174 PAG,
9.90 EURO

a cura di Paola Zanca occupato nove volte su dieci QUANTO COSTA 170 euro: analisi per cordone
e infine, dopo tre giorni di ‘la- UNA GRAVIDANZA ombelicale
isponde al telefono e 150 euro: visita ostetrica

R
dice: “Sì, parliamo ora,
che i bimbi dormono e
sono più tranquilla”.
Ma non dovete immaginare
Beatrice Luzzi - mamma poco
prima dei quarant’anni - co-
me una donna, un’attrice,
che si ritaglia cinque minuti
di libertà dai pargoli di casa.
Lei ha deciso che la sua li-
bertà è quella di averli avuti,
quei pargoli. Uno dopo l’al-
tro, a nemmeno due anni di
distanza. E il diario di queste
due gravidanze è diventato
un libro. Si chiama “Mi è nata
una famiglia” e venerdì 3 giu-
gno è ospite del Festival della
Felicità in corso a Pesaro.
UNA LAUREA in Scienze
Politiche, dieci anni di teatro
e fiction tv e tanto impegno
civile: è la Poliziotta con amore
di Nando Dalla Chiesa, mono-
logo-omaggio a Elisabetta Loi,
la prima donna di scorta, mor-
ta nella strage di via d’Amelio.
Ha realizzato per Libera il do-
cumentario sui beni confisca-
ti alla mafia, Italia Cosa Nostra.
E a marzo era sul palco di piaz-
za Navona a lanciare la cam-
pagna referendaria che ci por-
terà al voto il 12 e 13 giugno.
Nel suo passato, c’è anche
una pubblicità progresso per
le Pari Opportunità. Era il
1996, ma in questi quindici
anni non sembra che sia cam-
biato molto: “Il ministro Car-
fagna si dia da fare, perchè le
minoranze nascono prima di
TG1 Prova costume, parla lena a difendersi “dall’affanno
L’attrice Beatrice Luzzi (FOTO OLYCOM)
tutto dalla maternità - dice la
Luzzi - Il 13 per cento delle
donne viene licenziata per-
ché incinta: siamo lontanissi-
mi da una effettiva parità, ma
adesso ci vogliono togliere
anche il diritto di procreare.
Dobbiamo riconquistarlo”.
Lei ci ha provato e ha scoper-
to le mille difficoltà (e le
gioie) di chi - madri e padri -
vuole metter su famiglia. Ec-
co alcune tappe della sua av-
ventura.
PRIMO TRIMESTRE:
L’AMNIOCENTESI
Prenotarsi è forse l’impresa
più difficile tra le mille pra-
tiche burocratiche della gra-
vidanza: io mi ritrovai a chia-
mare ben 10 strutture ospe-
daliere della mia città, Roma,
cercando i numeri adatti tra i
mille di ogni ospedale, aspet-
tando il giorno adatto per
chiamare e all’interno di quel
giorno la fascia oraria aperta
al pubblico, per poi trovare
voro’ incessante, sentirmi di-
re, senza appello, che ero in
netto ritardo per la prenota-
zione: tutto pieno. Furono
giorni di vero panico, in cui
mi resi conto che, purtroppo,
nonostante i mille e mille pre-
gi e le professionalità e la qua-
si gratuità del nostro sistema
sanitario nazionale, alcune
pecche, a volte gravi, vi sono
ancora. E così dovetti preno-
tarmi presso una struttura pri-
vata dove spesi 650 euro!
LA PRIMA
ECOGRAFIA
Avevo chiamato il CUP re-
gionale per prenotare l’eco-
grafia che, fatta intorno alla
decima settimana, viene of-
ferta gratuitamente insieme
ad altre due, una nel secon-
do e una nel terzo trimestre
(che lusso!). Nulla da fare: la
prima disponibile sarebbe
stata dopo due mesi ma se
proprio insistevo potevo an-
Un lavoro da
difendere, i costi
da sostenere:
il lusso
di mettere
al mondo
un bambino
dare a farne una ‘solo’ dopo
un mese, a Civitavecchia (65
km di distanza!). Scoprii,
Avanti così, fino al parto, la
prima gravidanza è costata
5.081 euro. Le spese nel det-
taglio:
PRIMO MESE
11 euro: analisi per accerta-
mento gravidanza
150 euro: visita ostetrica pri-
vata
180 euro: elenco infinito di
analisi prescrittemi dal gine-
cologo (mi ha assicurato che
nei prossimi mesi saranno as-
sai meno!)
54 euro: libri sulla gravidan-
za
45 euro: vitamine, acido fo-
lico e ciuccio (per comunica-
re la notizia al padre)
22 euro: crema contro sma-
gliature (mai usata...lasciate
perdere...)
SECONDO MESE
150 euro: visita ostetrica
65 euro: ecografia (presso
l’Aied)
50 euro: due reggiseni che
possano accompagnare la
smisurata crescita dei miei se-
ni
TERZO MESE
150 euro: visita ostetrica
30 euro: vitamine
32 euro: visita cardiologica
ed elettrocardiogramma
18 euro: analisi
16 euro: acido folico
QUARTO MESE
650 euro: amniocentesi
150 euro: visita gincecologi-
ca
18 euro: buscopan e antibio-
tico per cura preliminare al-
l’amniocentesi
65 euro: libri sulla gravidan-
80 euro: reggiseno allatta-
mento, mutandine parto, ca-
micia da notte
70 euro: ecocardiofetale
60 euro: acquisto di ferro in
farmacia
37 euro: farmacia
54 euro: analisi
21 euro: visita dermatologi-
ca
21 euro: visita oculistica
SETTIMO MESE
420 euro: carrozzina
220 euro: completini neona-
to
150 euro: visita ostetrica
70 euro: fasciatoio
70 euro: ecof lussimetria
44 euro: analisi
17 euro: farmacia
OTTAVO MESE
150 euro: visita ostetrica
150 euro: lettino bimbo
80 euro: riduttore lettino
80 euro: analisi per mettere
“Il ministro
Carfagna
si dia da fare:
le minoranze
nascono
prima di tutto
dalla maternità”
in banca il sangue del cordo-
ne ombelicale
70 euro: ecografia flussime-

il dietologo (arrestato) davoglia vacanze” e – forse – dalla

di seguire alla lettera i
consigli dell’esperto che –
contestualmente però, che il
famoso CUP regionale in
realtà non copre tutte le
za

L’e 30,estate si avvicina e il Tg1 non può man- non ce ne voglia – in questo momento ha
care le notizie che contano. Ieri, alle 13 altro per la testa: Luciano Platter, infatti,
ecco il servizio sulla “prova costume” presidente di Federfarma Piemonte, si tro-
e il suo “principale nemico”: la cellulite.
Roba forte, degna di un buon piazzamento
nella “Minzoparade”. Occhio alla “carbos-
soterapia” che garantisce un miglioramen-
to della silhouette, di cui pare vadano paz-
ze Demi Moore e Nicole Kidman. Occhio,
però, anche all’intervista dell’esperto di
turno, il farmacista Luciano Platter: “Vo-
lete rimanere giovani? Mangiate 45 chilo-
grammi (sic!) di uva al giorno”. Perbacco,
alla faccia della linea. Non sarà un caso che,
immediatamente dopo, la parola passi allo
“humor trainer”, il professionista che al-
strutture sanitarie della Re-
gione perché ve ne sono al-
cune, non poche e non pic-
va da giovedì mattina agli arresti domici- cole, che hanno il proprio
liari a causa dell’inchiesta che ha portato CUP. Tutto sta a trovare quali
alle dimissioni dell’assessore regionale alla strutture hanno il proprio e
sanità Caterina Ferrero (Pdl). Secondo l’ac- soprattutto a che numero te-
cusa Platter, accusato di turbativa d’asta, lefonico corrisponde, in che
avrebbe assicurato alle farmacie piemon- orario rispondono, se ri-
tesi le commesse pubbliche di vendita di spondono! Dopo giorni di
pannoloni ai privati grazie a un accordo estenuanti ricerche di nume-
illecito con il braccio destro dell’assessore ri e orari giusti e ore di inutili
Ferrero. Chissà, forse pensava ai pannolo- attese ascoltando dischi, se-
ni invece che alla frutta. Il Tg1 però – al- greterie e tuu tuu, mi arresi
meno ieri – poteva fare un favore a Platter e all’evidenza: tutto pieno,
sostituire l’intervista con un altro collega. tutto già prenotato...non mi
restava altro che orientarmi
verso una struttura privata.
QUINTO MESE
150 euro: ecolografia morfo-
logica
250 euro: corso di nuoto pre-
parto
150 euro: abbonamento cin-
que massaggi
150 euro: visita ostetrica
93 euro: allargamento costu-
me per spettacolo teatrale (da
continuare fino al settimo me-
se!)
40 euro: analisi
30 euro: calze e bosy conte-
nitivi (scomodissimi, mai usa-
ti)
25 euro: farmacia
SESTO MESE
trica
70 euro: bilancia bimbo
68 euro: varie
NONO MESE
50 euro: giostrina della culla
E per chiudere in bellezza,
13.600 euro per l’acquisto di
una nuova automobile a cin-
que porte, dove vi stiano seg-
giolino e bambino. Ma guai a
disperare: “Con quel miraco-
lo tra le braccia - ricorda la
Luzzi - vi sentirete talmente
potenti e talmente creative
che nessun genio dell’arte o
della politica, nessun condot-
tiero, nessuno scienziato nel-
la storia dell’umanità potrà
nulla al vostro confronto”.
Carfagna compresa, ahi noi.
pagina 10 Domenica 29 maggio 2011

ECONOMIA

Piazze vuote

FURBETTI CONDANNATI
Quattro anni all’ex governatore Antonio Fazio
I SINDACATI
SI AFFIDANO
AL CARD. SEPE
di Giorgio Meletti

a logica della piazza si sta

per la scalata del 2005 ad Antonveneta LNapoli
ribaltando? Ieri mattina a
si è vista una scena
strana. Alla vigilia del ballot-
taggio per l’elezione del sinda-
di Vittorio Malagutti co, occupando il vuoto del si-
Milano lenzio elettorale, i due leader
di Cgil e Cisl, Susanna Camus-
quasi sei anni dallo scan- so e Raffaele Bonanni sono sa-

A dalo e le manette, dopo

polemiche e patteggia-
menti a raffica, arriva la
prima sentenza di un tribunale
sulla scalata all’Antonveneta,
episodio centrale della stagio-
ne dei furbetti, al secolo Gian-
piero Fiorani, Stefano Ri-
cucci & co. A sorpresa, la con-
danna più pesante colpisce
Antonio Fazio, l'imputato ec-
cellente, l'ex governatore di
Banca d'Italia accusato di aver
fatto da sponda a Fiorani. Quat-
tro anni di reclusione per ag-
giotaggio, un milione e mezzo
di multa e l'interdizione dai
pubblici uffici per un quin-
quennio: questa la pena per Fa-
zio decisa dal tribunale di Mi-
lano. Un verdetto più severo ri-
spetto ai 3 anni chiesti dai pm
Eugenio Fusco e Gaetano
Ruta, al termine di un'inchie-
sta scattata ad aprile del 2005
quando l'attacco alla Banca An-
tonveneta nel nome della co-
siddetta italianità sembrava
prossimo al successo. Per Fio-
rani, che nel 2008 aveva già pat-
teggiato 3 anni e 3 mesi per ap-
propriazione indebita e truffa
allo Stato, la condanna è invece
di un anno e otto mesi. In so-
stanza l’accusa è quella di aver
organizzato una scalata occul-
ta all’Antonveneta, mobilitan-
do una serie di investitori teste
di legno con l’obiettivo di sbar-
rare la strada all’Abn, il colosso
Antonio Fazio, 4 anni. Ex
governatore della Banca d’Italia, si è
dimesso nel 2005. E’ stato condannato
per aggiotaggio. Considerato il regista
delle scalate bancarie del 2005, è il
primo ex governatore condannato.
olandese che aveva lanciato
un’Opa in Borsa sulla stesa An-
tonveneta.
É la prima volta che un gover-
natore di Bankitalia, per quan-
to fuori gioco dal dicembre
2005, subisce una condanna
penale. “Ho sempre operato
per il bene”. Questo il laconico
commento di Fazio che, come
ha fatto per tutta la durata del
processo, respinge ogni adde-
bito sostenendo l’inattendibili-
tà del suo principale accusato-
re, quel Fiorani con cui ai bei
tempi vantava un’assidua fre-
quentazione, tra regali e vacan-
ze in montagna. I giudici non
hanno creduto alla versione
Giovanni Consorte, 3 anni
Nell’estate delle scalate era il
presidente dell’Unipol. Negli ultimi
mesi si è occupato del salvataggio
del Bologna Calcio e della banca
d’affari Intermedia
del governatore, così come
hanno gelato le speranze di
Giovanni Consorte, gran ca-
po dell’Unipol ai tempi della
scalata, e del suo vice Ivano
Sacchetti. Per entrambi la
condanna è a tre anni di reclu-
sione e un milione di multa che
si somma ai dieci mesi già pat-
teggiati per appropriazione in-
debita.
É andata male, malissimo, an-
che per Luigi Grillo, il senato-
re del Pdl condannato a 2 anni e
otto mesi. Ai tempi della scala-
ta, Grillo si distinse come uno
dei più convinti sostenitori del
suo amico Fiorani e di Fazio. Fu
proprio lui ad organizzare i due
Gianpiero Fiorani, 1 anno e 8 mesi
L’ex amministratore dell’ambiziosa
Banca popolare di Lodi (oggi Popolare
Italiana) voleva scalare Antonveneta, con
la benedizione di Fazio che non gradiva
finisse agli olandesi di Abn Amro
incontri conviviali (agosto
2004 e gennaio 2005) ai quali
parteciparono l’allora governa-
tore, il premier Silvio Berlu-
sconi e Gianni Letta. Fazio ot-
tenne la benedizione politica ai
suoi progetti per mantenere l’i-
talianità delle banche garan-
tendo in cambio il sostegno di
Bankitalia alla politica econo-
mica del governo di centrode-
stra. É il cosiddetto “patto dello
Sciacchetrà”, dal nome del vi-
no servito agli illustri commen-
sali e offerto dallo stesso Grillo.
Ma a fare da grancassa alle po-
sizioni di Fazio all’epoca c’era
anche la Lega Nord, che qual-
che mese prima ne chiedeva le
Luigi Grillo, 2 anni e 8 mesi
Il senatore del Pdl era il referente
parlamentare dei “furbetti del
quartierino”, oggi guida
l’importante commissione Lavori
pubblici
lano hanno chiesto la condan-
na, tra gli altri, dello stesso Con-
sorte a quattro anni e sette mesi
e di Fazio a tre anni e sei mesi.
Con la sentenza di ieri anche
Unipol è stata chiamata a paga-
re il conto delle vicende di sei
anni fa. I giudici hanno infatti
disposto la confisca di 39,6 mi-
lioni di euro al gruppo assicu-
rativo per la violazione della
legge 231 del 2001, che impo-
ne alle società di predisporre
modelli organizzativi per pre-
venire i reati dei dipendenti.
Condanne di poco inferiori ai
due anni anche per la folta pat-
tuglia di investitori, quasi tutti
lodigiani, che comprarono An-
tonveneta con i
soldi della Popo-
liti su un palco e hanno arrin-
gato una piazza semivuota.
Secondo i dispacci di agenzia
per una volta si sono trovati
d’accordo. Lei ha detto che “il
tema del lavoro nel Mezzo-
giorno, ma in generale nel no-
stro Paese, è fondamentale”, e
poi ha avvertito che “bisogna
che tutti facciano la loro par-
te”. Lui ha detto che “a Napoli
l’emergenza lavoro è sentita
più che altrove, in virtù della
sua scarsità”.
I due leader sindacali hanno
partecipato a un non meglio
specificato Giubileo per il La-
voro, manifestazione religiosa
organizzata dall’arcivescovo
di Napoli Crescenzio Sepe. Il
cardinale più che esperto di la-
voro si è finora dimostrato at-
tento ai lavori pubblici: è inda-
gato per corruzione nell’in-
chiesta di Perugia sulla cricca
degli appalti, nella quale è
coinvolta la sua gestione di Pro-
paganda Fide.
La piazza vuota di Napoli ha
celebrato la firma di un impa-
gabile documento consegnato
all’eternità con le firme di Cgil,
Cisl, Uil, Ugl, Confindustria,
Confapi, Alleanza delle coope-
rative italiane, Casartigiani,
Claai, Cna e Curia di Napoli.
Un vero colpo d’ala per l’uscita
del Paese dalla crisi economi-
ca. Vi si sollecita infatti “un’as-
sunzione di responsabilità dei
livelli istituzionali a intervenire
concretamente sui problemi

INAMOVIBILI
SCRICCHIOLA GRILLO, L’UNICO ANCORA IN SELLA
ue anni e otto mesi di carcere, anche se
D in primo grado, non sono bruscolini.
Chissà se la proverbiale capacità di
galleggiamento di Luigi Grillo gli farà salvare
la poltrona di presidente della Commissione
Lavori Pubblici del Senato. La carriera
politica del senatore di La Spezia è la
dimostrazione di come le brutte figure
possano trasformarsi, se uno è bravo, in
trampolini.
Il suo primo capolavoro fu l’astensione sulla
fiducia a Berlusconi nella primavera del
1994. Grillo, vecchio democristiano della
corrente di Giovanni Goria, era stato eletto
in Senato nel Ppi. Scambiò l’espulsione dal
morente Ppi con la nomina a sottosegretario
alle aree urbane. Colpì molto allora il suo
Assolto il capo della
vigilanza di Bankitalia,
anche se era lui
racconto accorato di come la mossa fosse
stata benedetta da un Goria agonizzante:
tre giorni prima di morire di cancro il
che firmava
politico astigiano, sofferente al punto di non i provvedimenti decisivi
poter nemmeno vedere la televisione, si
sarebbe intrattenuto al telefono con Grillo
per giudicare utile l’aiuto a Berlusconi. dimissioni. Nel frattempo pe-
Grillo ha sempre amato il cemento. Quando rò, ad addolcire i leghisti, era
arrivato il salvataggio della di-
il centrodestra ha avuto la maggioranza (dal sastrata Credieuronord, la ban-
2001 al 2006 e dal 2008 a oggi) ha sempre ca sponsorizzata dai seguaci di
ottenuto la presidenza della Commissione Umberto Bossi. A sinistra in-
Lavori Pubblici. La sua partecipazione alle vece Consorte si era assicurato
grandi opere è talmente intensa che si è pure la benevola neutralità dei De-
beccato un processo per l’alta velocità mocratici di sinistra, impegnati
Genova-Milano, ma lo ha salvato la a sostenere la scalata parallela
prescrizione. Adesso che è arrivata la di Unipol (Lega delle Coopera-
tive) alla Bnl. Anche questa
condanna che cosa s’inventerà.
operazione è finita sotto pro-
cesso. Il mese scorso i pm di Mi-
lare Lodi. Aveva-
no invece già
patteggiato nel
2008 altri due
protagonisti del-
la vicenda come
Emilio Gnutti
(2 anni e un me-
se con 28 milioni
confiscati alle
sue società) e
Stefano Ricuc-
ci (un anno e 29 milioni di con-
fische). Assolto per non aver
commesso il fatto Francesco
Frasca, capo della Vigilanza di
Bankitalia ai tempi di Fazio.
Portano la sua firma provvedi-
menti di grande importanza
per la scalata. Nell’assoluzione
di Frasca qualcuno legge un
messaggio politico: la struttura
della Banca d’Italia era sana. Fu
il governatore a imporsi per
metterla al servizio delle truffe
di Fiorani.
che di fatto impediscono svi-
luppo e crescita occupaziona-
le”.
Mentre i leader sindacali pro-
cedono con alacrità all’opera-
zione di svuotamento delle
piazze, chiamando in soccor-
so anche il cardinale indagato,
venerdì sera duemila impren-
ditori hanno dato vita a Treviso
alla loro marcia silenziosa
“contro nessuno”. Due chilo-
metri a piedi per abiti gessati e
tacchi alti, riferiscono le crona-
che, con il ministro del Lavoro
Maurizio Sacconi ad attender-
li compiaciuto all’arrivo. Ma
che cosa volevano? Niente, ha
tagliato corto la presidente
della Confindustria Emma
Marcegaglia, “da sempre non
chiediamo niente di particola-
re”. Morale: i sindacati vanno
(in ginocchio?) dal cardinale in-
dagato e lasciano la piazza a
chi non ha niente da chiedere.
Domenica 29 maggio 2011 pagina 11

DAL MONDO

Oggi si vota e La Russa FIAMME ARABE

SIRIA Orrore dentro e fuori la Siria per le immagini diffuse nelle

si sveglia meno militarista

ultime 24 ore da Al Jazeera che mostrano il corpo martoriato e
senza vita di un ragazzino, della regione meridionale di Daraa, epi-
centro delle proteste anti-regime e della conseguente repressione
delle autorità, “morto a causa delle torture inflitte” dai militari di
Damasco, che avrebbero addirittura evirato l’adolescente.
IL MINISTRO: VIA UOMINI DAL LIBANO ISRAELE L’opposizione siriana avrebbe chiesto l’aiuto di
Israele. Così secondo Ayoub Kara, vice ministro israeliano per
LE URNE PESANO PIÙ DELL’ATTENTATO lo Sviluppo della Galilea e del Negev. Netanyahu avrebbe re-
spinto la richiesta.

di Alessandro Cisilin stesso Giornale di famiglia, che AFGHANISTAN Un kamikaze che indossava unauniforme
parla di “missione inutile e di- della polizia afghana si è fatto esplodere all’interno dell’edificio che
l momento peggiore ospita gli uffici del governo provinciale di Takhar (Afghanistan nor-

“I
per chiedere il ritiro
delle truppe è quello
successivo ai lutti e
agli attentati: equivale a una re-
sa”. Viene ribadito sempre, al
seguito di ogni tragedia milita-
re per liquidare le istanze di pa-
cifisti e opposizioni. È per que-
sto che le cancellerie guardano
ora con stupore al fatto che, do-
po l’attentato che ha ferito sei
soldati italiani in Libano, a pro-
spettare un’immediata e drasti-
ca riduzione del contingente
(di 600 unità) sia stato invece
lo stesso ministro della Difesa.
MA IN ITALIA si è abituati a
non prendere troppo sul serio
le parole dei governanti, specie
in campagna elettorale. E Igna-
zio La Russa era a Milano, capi-
tale delle angosce del centrode-
stra e delle fratture con la Lega,
da riannodare assecondandone
perfino i propositi di smista-
mento militare da Beirut a Lam-
pedusa. Tuttavia, quella del mi-
nistro è stata tutt’altro che una
boutade isolata, accompagnan-
dosi al fuoco di fila azionato
contro l’Unifil non solo dalla
stampa leghista, bensì dallo
spendiosa”, frutto del “miscu-
glio d’ipocrisia e buoni senti-
menti”. Bersaglio esplicito, il
riesumato “governo Prodi”,
che promosse la risoluzione
1701 dell’Onu.
Il problema è che a liquidare il
lavoro dei 1800 italiani dell’U-
nifil nei termini dello spreco
ipocrita non si offende il cen-
trosinistra, ma i militari stessi.
Soprattutto, si offende una ve-
rità incontestata della storia: la
risoluzione voluta da Roma e
votata all’unanimità dal Consi-
glio di Sicurezza l’11 agosto
2006, seguita in breve tempo
dal dispiegamento Unifil, fer-
mò la guerra esplosa tra Israele
ed Hezbollah, che in solo un
mese aveva fatto 1200 morti,
quasi tutti libanesi. Un indub-
bio e raro successo, in partico-
lare per l’Italia, guadagnato an-
che attraverso l’invio del più
esteso contingente e il coman-
do dell’intera missione per tre
anni, con tanto di complimenti
da entrambi i belligeranti, riba-
diti ora dagli stessi Hezbollah
nel condannare l’attentato.
Missione compiuta? Tutt’altro,
a sentire non solo l’opposizio-
ne ma perfino il capogruppo
Un’azione dei militari Unifil in Libano (FOTO LAPRESSE)
del Pdl alla Camera, Fabrizio
Cicchitto che – confermando lo
stato confusionale della mag-
gioranza – evoca il rischio di
una recrudescenza del conflit-
to in caso di ritiro. La ragione è
drammaticamente chiara, per
un Paese in crisi di governo da
cinque mesi e, soprattutto,
stretto tra le istanze democrati-
che siriane e quelle esistenziali
palestinesi, con relative repres-
sioni e tensioni internazionali,
da Teheran a Washington. È
quindi mistero sulle ragioni del-
l’ambizione al ritiro e alla rinun-
cia alla leadership politico-mili-
tare nell’area, specie se con-
frontata al silenzio governativo
sul ben più esteso e oneroso,
nonché finora vano, disloca-
mento militare italiano in Afga-
dorientale) causando una strage tra un folto gruppo di autorità, af-
ghane e straniere, che partecipavano a un vertice sulla sicurezza,
presieduto dal governatore Abdul Jabar Taqwa. Morti due militari
tedeschi.
SUDAN George Cloney ha lanciato un appello a Barack Oba-
ma e alla comunità internazionale per la contesa regione pe-
trolifera di Abyei, occupata alle forze di Khartoum: non si tra-
sformi in un nuovo Darfur. Qualche ora dopo Khartoum di-
chiara la fine delle ostilità.
LIBIA Era una caserma dell’esercito libico l’obiettivo di uno dei rari
bombardamenti aerei diurni della Nato su Tripoli, avvenuto ieri alle
10 del mattino. L’edificio, situato a poca distanza dalla residen-
za-bunker di Muammar Gheddafi, è stato colpito in pieno.
YEMEN Il governo della Francia conferma la scomparsa nello
Yemen di tre operatori umanitari francesi.
nistan. Mistero risolto invece APRE RAFAH
per La Russa, a dispetto degli in-
quirenti romani e libanesi, sul-
l’identità degli attentatori dei
quattro campani e due pugliesi,
tuttora ricoverati all’ospedale
GAZA
di Hamoud: “Frange palestine-
si”, sentenzia il ministro. Men- È MENO
SOLA
tre secondo fonti di stampa li-
banesi ci sarebbe addirittura la
Siria dietro l’attacco.

Viaggio alla corte di Mladic di Francesca Cicardi

Foto choc il Cairo

Nella tana della belva IRAN, IL BOIA BAMBINO

Egitto ha riaperto la frontiera
L’tendocon la Striscia di Gaza, met-
così fine formalmente al-
di Piero Benetazzo più che affrontare la realtà si assiste ad un processo l’embargo imposto quattro anni
Belgrado di diniego e di rimozione, guardare al passato sarà fa, quando il gruppo radicale Ha-
un processo politico e sociale molto lungo, ci vorrà mas assunse il potere con la forza
una città tranquilla, assolata, quella che ha ac- almeno un’ altra generazione”. È difficile capire che nel piccolo territorio palestine-
È colto senza grandi emozioni l’arresto di Ratko tipo di riconciliazione possa basarsi su questa for-
Mladic: ha protestato con violenza qualche decina zata amnesia collettiva. Con l’arresto di Mladic re-
se. Da allora, il valico di Rafah –
l’unico non controllato dalle au-
di giovani, spesso ragazzini che sembravano scesi sta da registrare un velo di apatia. E del resto la torità israeliane – era rimasto
dalle curve degli stadi . Il mondo ufficiale parla di situazione economica in Serbia è drammatica con chiuso per la maggior parte degli
“atto fondamentale per una vera riconciliazione una disoccupazione che ha raggiunto l’indice record abitanti di Gaza, fatta eccezione
nella regione” e festeggia l’aprirsi della “porta verso del 20 % e l’Europa è sempre più lontana da qual- per i malati e per gli studenti con
l’Europa”. Ma a Belgrado si aspetta con ansia so- l’immagine mitica che aveva scosso ed eccitato tut- visti speciali per viaggiare all’e-
prattutto il concerto di Joe Cocker, quindi quello di to il mondo dell’Est. Dal passato in realtà è emerso stero. Per questo motivo, il regi-
Amy Winehouse, poi di Sting, un via vai di rockstar un uomo malato , quasi paralizzato, che si era ri- me dell’ex presidente Mubarak
(sono passati fra gli altri anche Madonna, Elton fugiato tra i suoi familiari nel piccolo villaggio di La- veniva spesso accusato di contri-
John, Diva, Shakira, Alicia Keys, i Rolling Stones, i zarevo, alla frontiera con la Romania. La cintura buire ad asfissiare la popolazio-
Guns n’Roses) che riempiono la città di migliaia di delle Forze Armate e dei Servizi che per tanti anni lo ne della Striscia, isolata e blocca-
giovani che vengono da tutti i Balcani, croati, mus- avevano protetto si è lentamente dissolta, molti dei ta da Israele dal 2006 quando fu
sulmani, albanesi che ridisegnano una società mul- suoi collaboratori sono stati arrestati, per il mondo rapito il soldato Gilad Shalit. Ma
tietnica un po’ particolare: godere insieme il pre- politico, ansioso di uscire dall’isolamento, era sem- ora, nel nuovo Egitto, sembra
sente senza mai spingersi verso il passato. pre di più un imbarazzo. che anche la politica estera deb-
E questo ostinato silenzio sulla guerra e sulle sue Due anni fa, dunque, Mladic cercò protezione e ba cambiare. Mettere fine alla
atrocità – spiega l’analista Dean Anastasjevic – fi- sicurezza in questo villaggio di 2000 anime, quasi “collaborazione” e “sottomissio-
nisce con il fare dei criminali di guerra quasi dei tutti profughi dalla Bosnia. Fra cugini e parenti ave- ne” a Israele è sempre stata una
personaggi della tradizione e del folklore etnico. Di- va a disposizione 5 case, ma – scrive l’agenzia Ap – delle principali richieste degli
cono i sondaggi che il 78% dei serbi non avrebbe i 20 uomini mascherati che alle 5 di mattina fecero La fotografia è stata diffusa da Iran Human Rights. egiziani, ma non è detto che die-
mai denunciato Mladic, che il 40% lo ritiene un eroe irruzione nel suo rifugio lo trovarono in giardino, do- Mostra un ragazzino togliere l’appoggio ad un uomo tro questa mossa delle nuove au-
nazionale; in Croazia la condanna di Ante Gotovina ve cercava sollievo ai suoi molti dolori. Aveva con sé condannato per impiccagione. L’Iran condanna alla pena torità egiziane ci sia l’intenzione
(il massacratore dei serbi della Krajna) ha suscitato due pistole ma si arrese senza porre resistenza: in della morte anche i minori d’età. Adesso finiscono per di esaudire la volontà del popo-
le proteste del governo e violente e massicce ma- casa 800 dollari, un sacchetto di medicine per lenire essere boia anche i ragazzini. lo. Infatti si ritiene che la giunta
nifestazioni popolari; a Sarajevo il generale mus- le conseguenze di 2 infarti e 3 ictus . Il suo avvocato militare, abbia offerto l’apertura
sulmano Naser Oric ( rientrato dice che la sua salute non gli permette di Rafah in contropartita a Ha-
dopo aver scontato la condan- Ratko Mladic (F A ) l’estradizione. Presentandosi ai giudici
OTO NSA
mas per l’accordo di unità nazio-
na per un massacro di serbi) è
stato accolto quasi come un ca-
po di Stato, per essere poi ar-
Mladic è sembrato razionale e, a tratti,
combattivo: ha rifiutato di riconoscere la
legittimità del tribunale dell’Aja ed ha
La penna automatica nale palestinese. Una bella figura
per i militari, che vogliono cal-
mare i manifestanti, i quali si
restato per concussione. E per
le strade del Kosovo si inseguo-
chiesto di portargli in cella i libri di Tolstoj e
fragole fresche . Poi ha cercato invano di
e Obama firma da lontano aspettano una rottura definitiva
con le politiche del vecchio re-
no gli striscioni che chiedono la farsi accompagnare al cimitero per un ul- gime. Ma le cose non cambieran-
liberazione di Ramush Haradi- timo omaggio alla figlia Ana che si suicidò hi sperava che il contestato Patriot Act, la legge antiterrorismo no facilmente, rispetto ai “fratel-
naj , l’ex premier in galera all
’Aja per crimini di guerra.. “ Nei
per le sue efferatezze. È probabile che già
ai primi giorni della settimana prossima
Cassenza
voluta da Bush, scadesse per impossibilità di proroga causa
giustificatissima di Barack Obama dal territorio statuni-
li” palestinesi come al “nemico”
israeliano. Per ora, tutte le merci
Balcani – spiega Anastasievic – sarà all’Aia, per affrontare quel tribunale tense, è rimasto deluso e soprattutto sorpreso. Complice una dovranno ancora entrare a Gaza
dell’Onu: Milosevic, dopo 5 anni di pro- curiosa diavoleria brevettata nientemeno che due secoli fa da un attraverso i controlli israeliani e
cesso, è morto senza condanna, e Voislav inventore inglese, il presidente ha potuto firmare il rinnovo della gli abitanti della Striscia saranno
Criminali di guerra Sesselj, leader delle più crudeli milizie paramilitari,
è dietro le sbarre da quasi nove anni.
norma a distanza, azionando un semplice bottoncino. Erano le
5,45 del mattino a Deauville, in Bretagna, quando Obama ha messo
sottoposti a limitazioni ogni vol-
ta che cercheranno di varcare
che diventano Per Mladic, il dibattito potrebbe essere molto più
veloce. Al tribunale ci sono già i suoi diari di guerra,
in moto la autopen. Come d’incanto, a migliaia di chilomatri di
distanza, a Washington, la sua firma è comparsa in calce al do-
Rafah: gli uomini fra i 18 e i 40
anni avranno bisogno di un vi-
scoperti un anno fa, descrive con tutte le sue mosse cumento. E il marchingegno, utilizzato finora solo per riprodurre sto, che dovranno ottenere al
personaggio amati di comandante militare. Mancano le pagine di Sre- in grande scala la grafia di im- consolato egiziano a Ramallah,
brenica, ma dai suoi appunti esce con chiarezza la portanti politici, è entrato per dove non gli è permesso arrivare
per la tradizione sua responsabilità per i molti eccidi commessi. Sa- la prima volta ufficialmente a causa dell’embargo che è anco-
ranno i diari – commenta Anastasievic – il vero e piu nella storia degli Stati Uniti. ra praticato nel resto dei valichi,
e il folklore etnico convincente testimone d’accusa. Alessandro Oppes alle frontiere con Israele.
pagina 12 Domenica 29 maggio 2011

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out

CULTURA A MILANO

Il Derby Coppa Italia

Oggi la
Ligabue
A Max: “La
Jeff Conaway
Morto
Modà
Trionfo

adesso naviga
finale Inter- mafia si a 60 anni ai Wind
Palermo. combatte con l’attore Music
Rossi: “Noi istruzione e di Grease Awards con
ci crediamo” informazione” e Beautiful 4 premi

a vista Il tempio del cabaret è sotto sfratto,

il Teatro Lirico resta chiuso, il Jazz club
trasloca. Ecco perchè tra gli artisti meneghini solo Red Ronnie era con la Moratti
di Valerio Venturi decine di migliaia di persone e noscenza? Club e l’Amigdala Theatre a Trez-
sul palco, tra gli altri, Lella Co- La cosa non stupisce più di tanto zo sull'Adda, il Bloom a Mezza-

S
sta, Elio e Le Storie Tese, Anto-
nio Cornacchione, Claudio Bi-
sio: tutti milanesi, per nascita o
storia. Come i Ministri o gli Af-
terhours, tra i protagonisti del li-
ve offerto al primo turno. Attori
del territorio.
Anche il comitato di Letizia Mo-
ratti, come si sa, ha organizzato
uno show per gli elettori. Le star
coinvolte? Il napoletano Gigi
d’Alessio, che ha dato forfait, la
rumena Alexandra Stan, Kid
Creole del Bronx, l’americano
embrava quasi che fosse finto,
l’arcobaleno spuntato in piazza
Bryan Ferry. E della città? Possi-
bile che a sostegno del primo
del Duomo all’evento di chiusu-
ra della campagna elettorale pro
cittadino uscente, praticamen-
te nessuno – escluso Red Ron-
Giuliano Pisapia di venerdì sera.
Tutto perfetto a parte la pioggia:
nie from Pieve di Cento – si sia
fatto avanti, neanche per rico-
TEATRO Il Visconti
di attori disabili
entidue attori, tra i quali artisti con disabilità fisiche,
Vteatro
metteono in scena Luchino Visconti. Oggi alle 17, al
Sala Uno in piazza di Porta San Giovanni 10 a
chi vive nella metropoli lombar- go.
da, meno ancora chi si occupa di
cultura. Negli ultimi tempi, Mi- DI QUALCHE giorno fa, la po-
lano ha visto chiudere o sfiorire lemica dei gestori del jazz club
teatri, circoli, luoghi d’aggrega- Blue Note, che ha deciso di spo-
zione giovanile. Cose che poi si stare la programmazione estiva
ricordano, e che costano voti. in val d’Aosta. Perché questi jaz-
L’ultima notizia riguarda il Der- zofili non fanno live estivi a Mi-
by, tempio del cabaret che ha lano, dove il locale ha sede? “Per-
lanciato tutti i comici più impor- ché altre Regioni fanno partner-
tanti del momento. Riaperto in ship fra pubblico e privato per gli
zona San Babila proprio sotto eventi, qui è il vuoto pneumati-
l’amministrazione Moratti, è ora
in sfratto. Il locale, gestito da
Maurizio Colombi e Teo Teoco-
li, è stato affidato dal Comune al
I locali sono
fondo Bnp Paribas Reim perché
sia venduto al migliore offerente
sotto costante
entro il 2012. Chiaramente, per
la posizione – è in pieno centro –
osservazione
interessa a molti: banche, grandi
magazzini... Colombi dice che delle forze
non ci sono i fondi per rilevarlo:
dell’ordine
la stagione si è svolta a metà per
problemi di agibilità, i danni
e dei controllori
economici sono stati enormi. In
attesa di un aiuto risolutore o
che si trovi uno spazio alterna- comunali
tivo, il Derby naviga a vista: l’a-
gibilità è valida fino a giugno, in-
tanto i lavoratori rischiano di ri-
Teo Teocoli gestisce il Derby con Maurizio Colombi

lizzazione di 322 box privati e

(FOTO OLYCOM)

munali. L’Arci Bitte deve limitare co”, ha spiegato Paolo Colucci,

Roma, l’ultima replica de “Le notti bianche”, per la regia manere a casa e i milanesi di per- 346 posti auto nella piazza anti- gli ingressi, la Casa 139 è chiusa patron del club. Il Blue Note po-
di Lucia Lusso e Paolo Proietti. Lo spettacolo vede in dere uno storico luogo di spet- stante. “Abbiamo perso 100mila da mesi per problemi di agibilità. trebbe organizzare progetti, “ma
scena la compagnia di teatro integrato “Superdiverso”. tacolo. spettatori, oltre tre milioni di eu- Le Scimmie, sui Navigli, è stato manca la volontà di sostenerli. Ci
La compagnia è nata nell’ambito del progetto “Super- ro. Il vero buco – ha spiegato il out of service per un bel po’ di ho provato, senza cavare un ra-
diverso” finanziato dall’assessorato ai servizi sociali di IL TEATRO LIRICO, chiuso patron Gianmario Longoni – non tempo per analoghi motivi. Su gno dal buco; ho trovato solo as-
Roma. Il tentativo è quello di riportare sul palcoscenico da 13 anni, non ha mai riaperto i è più davanti al teatro, ma den- molti centri sociali incombe la sessori che mi dicevano di elabo-
le atmosfere del film di Visconti, la Livorno del 1957: battenti, nonostante gli annunci; tro. Non abbiamo finanziamenti prospettiva dello sgombero, sen- rare qualcosa e poi tutto taceva.
una città che non ha ancora digerito le ferite della guer- poi c’è la vicenda del Teatro Sme- pubblici e non s'è trovata una so- za che siano prospettate alterna- Ora non tento neanche più; vor-
ra, divisa da un ansia di rinnovamento (le vetrine illu- raldo, che dovrebbe lasciare i luzione per andare avanti”. tive definite, e i porchettari in remmo tenere aperto, ma non
minate, gli sguardi accesi dei bambini, la musica ame- suoi spazi alla catena Eatitaly. Un Poi c’è il capitolo dei locali. Mol- strada devono chiudere presto. possiamo”. Nella città che la Mo-
ricana che irrompe nelle bettole del porto) e dalla an- punto di cultura sano, funzio- ti, “di sinistra”, sono sotto co- Non è un caso che molti live club ratti vorrebbe sempre più per i
gosciosa normalità di un’umanità varia e decaduta. nante, che ha subìto i lavori in- stante osservazione delle forze d’avanguardia siano nellìhinter- giovani, stentano ad andare
finiti, partiti nel 2006, per la rea- dell’ordine e dei controllori co- land: il Magnolia a Segrate, il Live avanti le scuole civiche e pure i
centri di aggregazione per ragaz-
zi se la passano male. Sono 25,
IL GIRO Fenomeno Contador cati se è vero che, in attesa dell’appello, è soprattutto nelle periferie: que-
tornato a correre fin dal Giro del Portogallo st’anno riceveranno non oltre

FINO A PROVETTA (non mancando, naturalmente, il vittorioso

passaggio in Italia) e ottenendo pure, solo
tre giorni fa, lo slittamento dell’udienza pre-
30mila euro a struttura. Fondi
non sufficienti, spiegano dal
coordinamento, per pagare gli

CONTRARIA vista al Tas: non più dal 6 all’8 giugno, ma

di Giancarlo Padovan
a vinto Contador perché è il migliore.
Hpiù pulito.
Ma nessuno può sapere se sia anche il
E quindi se il dominio esercitato,
tanto netto da sembrare mortificante, ri-
sponda alle sacre regole dello sport o, piut-
tosto, egli non sia andato ad attingere alla
farmacopea del diavolo. Il doping è sempre
esistito, eppure la coscienza della sua ine-
luttabilità obbliga chi è onesto intellettual-
mente alla premessa. Da Pantani in giù –
ma la perdita dell’innocenza è di molto pre-
cedente – non c’è corridore le cui imprese
non debbano essere giudicate prudente-
mente, come in una sorta di informale sub
iudice. Un collega molto bravo quanto ar-
guto (Maurizio Crosetti di Repubblica) ha
coniato una formula degna del miglior Lon-
ganesi: fino a provetta contraria.
Gli amanti del Giro d’Italia numero 94 e del
ciclismo in generale sanno che scrivere cer-
te cose non significa usare la tagliente arma
del pregiudizio. Casomai distinguere tra
iperbole e informazione. Contador non è
solo un campione. Probabilmente è un fuo-
riclasse. Tuttavia nessuno sa con certezza
se avrebbe dovuto essere qui. Cioé, se fosse
giusto che partecipasse a questo Giro. Ri-
sultato positivo a due controlli antidoping al
Tour del 2010, naturalmente vinto, Con-
tador sarebbe dovuto essere squalificato
dalla Federazione ciclistica spagnola che, al
contrario, l’ha assolto. Una decisione che
ha indispettito sia l’Unione Ciclistica Inter-
nazionale, sia la Wada, l’agenzia mondiale
antidoping.
PERCIÒ ENTRAMBE si sono ap-
pellate ad un organo terzo, il Tas (Tribunale
arbitrale sportivo) affinché commini a Con-
tador una sanzione adeguata. Evidente-
mente lo spagnolo, oltre che di qualche
complicità interna alla sua stessa federa-
zione, gode dell’assistenza di ottimi avvo-
alla metà di luglio. In questo modo Con-
tador parteciperà, con ottime probabilità di
ripetersi, anche al prossimo Tour de France.
Non so se questi siano motivi sufficienti per
dubitare di lui, di certo, al cospetto di un
ciclismo confuso e ambiguo anche a livello
istituzionale, c’è da dubitare sulla certezza
del giudizio (figurarsi delle pene).
Purtroppo è stato il Giro del lutto e del
dolore. La caduta mortale del belga We-
ylandt , in una discesa a 25 chilometri dal-
l’arrivo a Rapallo (terza tappa), ha segnato
il gruppo e l’edizione: lacrime e ritiro, due
giorni dopo, dei compagni della Leopard
Trek, molti minuti di silenzio, tante scritte
alla memoria dal pubblico. Perché sulla
strada, al contrario che altrove, nessuno ha
ancora imparato a fermarsi.
educatori e sostenere le spese di
gestione. Si potrebbe pure parla-
re dei musei, che devono veder-
sela con tagli, esternalizzazioni,
lavori di ammodernamento o re-
stauro aperti o in fieri...
Insomma, solo qualche esempio
per spiegare perché suor Letizia
– copyright dell’ex assessore alla
cultura, poi silurato, Vittorio
Sgarbi – non ha trovato artisti che
la sostenessero apertamente per
la chiusura della campagna elet-
torale. Se perderà la poltrona, sa-
rà anche perché a Milano non ba-
stano più interventi (da) spot. Il
clima è cambiato, la città forse
s’è ricordata di essere (stata) una
capitale morale e della cultura.
Domenica 29 maggio 2011 pagina 13

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TELE COMANDO
TG PAPI
+ killer ma di un giro che pro-
duce filmati hard. Vedi che la di Fulvio Abbate
C’è Bersani:
tutti seduti
l’uomo sembra piuttosto, an- dere la faccia che non possie-

Lo splatter sicurezza in Padania funzio-

na? Mica come in Gran Breta-
gna, dove hanno ammanetta-
to un vigile urbano colpevole
di aver multato due auto di
C’ è stato un tempo in cui al
momento dell’apparizio-
ne del Segretario Generale era
d’obbligo che Tutti i presenti
che in televisione, far mostra
della propria capacità umana,
diretta, nel senso che Bersani
è davvero ciò che appare, e
perfino quell’artificio-suppli-
de più, è sempre in agguato, e
che imbarazzo pensare che da
qualche parte del Belpaese
possa esserci stato qualcuno,
anima candida rimasta al tem-

di Avetrana scorta alla regina Elisabetta

per sosta vietata. Elettore mo-
derato, pensa a come può de-
cadere il regno (di Silvio).
di Chiara Paolin che sconcerta”) e nessun det- g3
– dico Tutti – si alzassero in
piedi mostrando convinta de-
ferenza. Tragico a dirsi, ma già
con Achille Occhetto que-
sto genere di naturale sforzo
politico-muscolare prese a es-
zio impostogli dai pubblicita-
ri che ritengono di saperla
lunga, e cioè di mostrarsi in
maniche di camicia bianca,
non fa altro che ricondurre al-
po in cui era d’obbligo alzarsi
in piedi al momento della ri-
velazione del segretario,
pronto a dire a se stesso: Pier-
luigi nostro, sì, che è una per-
l’immagine già detta dell’eco- sona vera, sincera, Pierluigi

g1
T B. or not to B.? É forse
men duro affossare il tema
ballottaggi piazzandoli dopo
tutta la cronaca nera del mon-
do o disquisire della strana
pioggerella primaverile eli-
minando a monte la figurac-
cia planetaria del piagnucolio
anti-magistrati Obama/Med-
vedev con la stretta di mano
tra il presidente Usa e l’omo-
logo Napolitano? Meglio par-
tire dal ferimento dei militari
italiani in Libano, dove il cor-
rispondente Giuseppe Bo-
navolontà fa i salti mortali
per accontentare tutti i tg Rai:
è lì tutto solo, nessun inviato
ad hoc. Poi: funerali di Brem-
bate (“Yara entra in chiesa,
Yara esce, Yara va al cimite-
ro”), splatter di Avetrana
(“Dio Ivano” è con noi), giu-
sto un accenno alle condanne
di Bankitalia con nota del di-
fensore di Fiorani (“sentenza
taglio sul senatore Pdl Grillo
(par condicio?). Finalmente
le elezioni: scheda tecnica e
appuntamento con Giorgi-
no domani alle 15.30. Chissà
come andrà. La meteo-gior-
nalista Valentina Bisti parla
di “rinfrescata e grandinate”,
poi mostra lo spettacolare ar-
cobaleno di Milano. I pro Pi-
sapia hanno apprezzato.
g2
T Lo snuff movie sbarca sul-
la rete centro-leghista. Prima
tocca fare un salto a Milano e
Napoli, poi un lungo giretto
tra Libano (col solito Bonavo-
lontà), Serbia (ma niente
commento dello statista Bor-
ghezio sul “patriota” Mladic)
e Libia (a caccia del “Colon-
nello errante”) senza dimen-
ticare Yara&Sara, però alla fi-
ne arriva la notiziona. E cioè:
la donna trovata nel garage di
Cinisello Balsamo non sa-
rebbe stata vittima di un serial
T Apertura serale superde-
dicata a Fazio&soci. Dettagli
anatomici della scalata finita
malissimo, poi il memo ballo-
taggi pensando al lunedì del
grande duello. Nel frattempo,
la vita continua. Non manca-
no – rispetto agli omologhi
aziendali – l’eroico Bonavo-
lontà e gli sbarchi a Lampedu-
sa, ma secondo la Berlinguer
bisogna ricordarsi che gli in-
dustriali di Treviso sono in-
cazzati e la gente in galera è
stipata come bestie; che la
Fiat se ne sta andando in Ame-
rica e i pescatori italiani han-
no le reti sfondate dal disastro
ambientale ed economico;
che il tesoro di Roma sta ben
nascosto sottoterra, dove sto-
ria e cultura sfuggono fortu-
nosamente alla razzìa con-
temporanea, mentre gli ope-
rai Fincantieri devono votarsi
ai santi (o meglio ai loro punti
cardinali in terra) per sperare
in un salvataggio.
sere percepito come una ec-
cessiva formalità, una sovra-
struttura fra leninismo e “che
palle!”. Il Pd, lo sappiamo, è
pur sempre figlio, o almeno in
parte, del Pci, e dunque la fine
di simili protocolli vorrà pur
dire qualcosa di significativo,
o no?
Prendi il caso di Bersani, at-
tualmente il numero uno del
partito appena menzionato,
lo stesso che l’altra sera si è
prestato da Maurizio Croz-
za su LA7 a fare il simpatico,
l’umano, a riprodurre se stes-
so e i propri tormentoni di se-
gno regionale, emiliani, da
onesto contabile, metti, di un
“rinomato salumificio” con
sede lungo la via Emilia. Pier-
luigi Bersani, c’è poco da dir
male di lui, è forse il più ama-
bile dei dirigenti del parti-
to-badebas che prende il no-
me di Democratico. Lo è per
indole e soprattutto per na-
tura, distante da ogni retorica,
nomo da cantina sociale non
distante dal Parco tematico
dell’Italia in miniatura, o se
preferite della casa del popo-
lo della regione che fa svet-
tare il marchio Coop accanto
alla parrocchia e al casello au-
tostradale.
Tornando all’altra sera, notan-
do il cordiale politico Pierlui-
gi Bersani ospite di Crozza,
non ho potuto però fare a me-
no di ritenere che fosse tutto
tempo e fiato sprecati, sia l’e-
sercizio di umanità sia la pro-
va di simpatia. Dal tempo in
cui un ministro, tal Pedini,
volle mostrarsi in tv alle prese
con un pianoforte molto è
mutato nel costume politi-
co-pubblicitario, e tuttavia il
ridicolo, ad esclusione del Na-
no Ghiacciato che tutto può
dire dire senza timore di per-
Maurizio Crozza,
a Italialand, su La7,
ha duettato con Bersani
nostro davvero ci fa fare una
porca figura…
L’altra sera da Crozza a “Ita-
lialand” mentre Bersani si
prestava simpaticamente a di-
mostrare d’essere una per-
soncina sincera e responsabi-
le qualcuno ha sentito un sen-
so di povertà comunicativa
che ha la pretesa di prescin-
dere dalla situazione contin-
gente. Prescindendo dalla lot-
ta impari con certe facce di
culo che tutto possono, ciò
che risultava invece indigesto
era il sottotesto di complicità
fra certo uditorio di anime
belle e il patetico dell’insie-
me. Fra qualche anno, quan-
do dell’avventura politica di
Bersani sarà rimasta nient’al-
tro che un breve cenno nella
manualistica della terza re-
pubblica quelle immagini
non saranno buone neppure
per il seguito di “blob”. Sia
detto senza polemica.
www.teledurruti.it

LA TV DI OGGI
13.10 RUBRICA SPORTIVA
Pole Position (DIRETTA)
13.30 NOTIZIARIO TG1
13.40 RUBRICA SPORTIVA
Pole Position (DIRETTA)
14.00 EVENTO SPORTIVO
Automobilismo, Mondiale
Formula 1 2011 Gran Pre-
mio di Monaco: gara
(DIRETTA)
15.45 RUBRICA SPORTIVA
Pole Position (DIRETTA)
16.25 NOTIZIARIO Che
tempo fa - TG1
16.35 DOCUMENTARIO
Dreams Road 2010
17.20 VARIETÀ Domenica
in l'Arena 150°
18.50 GIOCO L'eredità
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.35 EVENTO SPORTIVO
Calcio, Coppa Italia: Tim
Cup 2010/2011 Finale
Inter - Palermo (DIRETTA)
23.35 ATTUALITÀ Speciale
TG1
0.40 NOTIZIARIO TG1
Notte - Che tempo fa
13.45 FILM Jane Doe -
Memoria infallibile
15.15 FILM La libreria del
mistero - A prima vista
16.40 FILM Passioni peri-
colose
18.00 NOTIZIARIO TG2
L.I.S. - Meteo 2
18.05 EVENTO SPORTIVO
Equitazione, Piazza di
Siena 2011 Gran Premio
Roma (DIRETTA)
19.05 RUBRICA SPORTIVA
RaiSport Numero Uno
19.35 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 FILM Sweet Novem-
ber - Dolce Novembre
23.05 TELEFILM Close to
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23.45 RUBRICA SPORTIVA
La Domenica Sportiva
Estate
1.00 NOTIZIARIO TG2
1.20 RUBRICA RELIGIOSA
Protestantesimo
14.30 DOCUMENTI Mini
Ritratti
15.00 NOTIZIARIO TG3
L.I.S.
15.05 EVENTO SPORTIVO
Ciclismo, 94º Giro d'Italia
Ultima tappa 21a tappa:
Milano (Cronometro indi-
viduale) 31,5 Km (DIRETTA)
17.10 RUBRICA SPORTIVA
Processo alla tappa
(DIRETTA)
18.05 RUBRICA SPORTIVA
90° Minuto - Serie B
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.10 ATTUALITÀ Che
tempo che fa
21.30 ATTUALITÀ Report
23.20 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione
23.35 RUBRICA Cosmo
0.35 NOTIZIARIO TG3
0.45 ATTUALITÀ TeleCa-
mere Salute (REPLICA)
1.30 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo 3
20.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Ippocrate
21.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
22.00 ATTUALITÀ Inchiesta
4 (Esteri) (REPLICA)
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Tempi
dispari (REPLICA)
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 RUBRICA Tempi sup-
plementari
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24 - Meteo
0.30 RUBRICA Tempi
dispari (REPLICA)
1.00 NOTIZIARIO TG -
Rassegna stampa - Meteo
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.40 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint
21.10 FILM Lezioni di cioc-
colato
23.30 ATTUALITÀ Terra!
0.30 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
13.55 FILM Z la formica
15.25 FILM Sos: La natura
si scatena
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 TELEFILM Mr. Bean
19.25 FILM Panarea
21.25 FILM In viaggio per
il college
23.10 FILM Fuori tempo
massimo
I FILM LO SPORT
SC1= Cinema 1 SCC=Cinema Comedy SP1=Sport 1
SCH=Cinema Hits SCF=Cinema Family SP2=Sport 2
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max SP3=Sport 3
19.45 TELEFILM Il ritorno
di Colombo 19.15 I ragazzi di Timpelbach SCF 15.00 Golf, PGA European
21.30 SOAP OPERA Tempe- 19.25 The Guardian SCM Tour 2011 BMW PGA
sta d'amore 19.25 Il pesce innamorato SCC Championship: 4a giornata
23.20 RUBRICA I bellissimi 19.25 Mostri contro AlieniSCH (Diretta) SP3
23.25 FILM Innocenza 21.00 Mr. Wonderful SCP 15.20 Rugby, Incontro amiche-
infranta
21.00 L'uomo nell'ombra SCM vole Inghilterra - Barbarians
1.35 NOTIZIARIO TG4 21.00 La cosa più dolce... SCC (Diretta) SP2
Night News 21.00 Papà ho trovato un 17.55 Calcio, Serie B
2.00 MUSICALE Vintage amico SCF 2010/2011 21a giornata ritorno
Dance Parade 11
21.10 The Road SCH Novara - Modena (Diretta) SP1
21.10 Shrek SC1 17.55 Automobilismo, IndyCar
SP2
22.35 Eurotrip SCC 2011 Indy 500 (Diretta)
22.45 L'ultimo dei Mohicani SCP 19.50 Calcio, Incontro amiche-
22.45 Il paradiso all'improv- vole Germania - Uruguay
17.50 FILM Bruciatelo viso SC1 (Diretta) SP3
vivo! 22.50 Scusa ma ti voglio 22.00 Basket, NBA 2010/2011
20.00 NOTIZIARIO TG La7 sposare SCF Playoff - Finale di Conference,
20.30 ATTUALITÀ In Onda 23.10 La felicità porta Gara 5 Chicago Bulls - Miami
21.30 FILM La casa degli fortuna SCH Heat (Replica) SP2
spiriti
23.15 Sotto il vestito niente 2 SCM 22.45 Calcio, Incontro amiche-
0.25 NOTIZIARIO TG La7
0.35 EVENTO SPORTIVO 0.25 La fontana dell'amore SC1 vole Germania - Uruguay
Mondiale Superbike 2011 0.30 Wild Target SCC (Replica) SP1
GP USA: Superbike Super- 0.40 Vento di passioni SCP 0.30 Poker, SNAI Poker Main
pole - Round 5 (DIFFERITA) 0.40 Inspector Gadget SCF Episodio 13 SP2

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Sweet November
Nelson Moss è un pubblicitario di suc-
cesso, completamente assorbito dalla
propria carriera. Un giorno, mentre sta
affrontando l’esame per il rinnovo della
patente, Nelson incontra Sara Deever.
Sara non potrebbe essere più lontana
dal mondo di Nelson, eppure tra i due
scatta qualcosa. Lei comincia a seguir-
lo, convinta di dover portare a termine
una missione: fargli capire che i soldi e
il successo non sono tutto nella vita.
Rai 2 21,05
/ Lezioni di cioccolato  94° Giro d’Italia  Report
Mattia, affermato geometra, è abituato Con la cronometro individuale di Mila- “Il sistema gelatinoso”, così i magistrati
a vivere secondo i dettami dell’utilitari- no si conclude la 94ma edizione del di Perugia hanno definito la cricca del-
smo: massimo risultato con il minimo Giro d’Italia. Il percorso parte dalla la Protezione Civile e degli appalti sui
sforzo. Ciò naturalmente include diversi Fiera di Rho e si conclude in Piazza “Grandi Eventi”. Un meccanismo oliato
sotterfugi in affari e in amore, ed estre- Duomo. Verrà incoronato al termine di di scambi tra lavori e favori che ha avu-
ma superficialità negli atteggiamenti. una corsa interamente dominata lo to a disposizione nei suoi ultimi nove
Ma quando, nel cantiere che sta seguen- spagnolo Alberto Contador, che conqui- anni 10 miliardi di euro.“Report”rac-
do, il suo operaio nero Kamal subisce sterà quindi il secondo successo nella  Inter - Palermo conta come è stata trasformata la Mad-
/ In viaggio per il college
un incidente, per non passare brutti Corsa Rosa, che andrà ad arricchire il Ultimo atto della stagione calcistica dalena in vista del G8 del 2009. Faccia-
La scelta del college: il primo passo ver-
guai Mattia sarà costretto ad accettare suo palmares, che conta anche tre Tour 2010/2011 con la finale di Coppa Italia mo i conti degli appalti e delle bonifi-
so l’età adulta. Senza dubbio uno dei
un’improbabile proposta... de France e una Vuelta di Spagna. all’Olimpico di Roma.A contendersi il che mancate.
momenti più eccitanti e densi di aspet-
Canale 5 21,10 Rai 3 15,05 secondo trofeo nazionale l’Inter di Leo- Rai 3 21,30
tative nella vita di una giovane appena
diplomata.A meno che la giovane in nardo e il Palermo di Delio Rossi, che
questione non abbia a che fare con un potrebbe così conquistare il primo allo-
padre iperprotettivo. Per festeggiare la ro della sua storia. La formazione
nuova avventura scolastica, Melanie ha nerazzurra però non concederà sconti,
organizzato un viaggio on the road cercando di rendere ancor più positiva
insieme alle amiche più care. Un’occa- una stagione in chiaroscuro, che conta
sione per divertirsi. anche il Mondiale e la Supercoppa.
Italia 1 21,25 Rai 1 20,35
pagina 14 Domenica 29 maggio 2011

SECONDO TEMPO

FATTI di VITA
PIAZZA GRANDE É di Silvia Truzzi

DIMENTICARE
UN FIGLIO
L’autunno della nostra precarietà D ue bimbi piccolissimi, Elena e Jacopo, sono morti questa
settimana, dimenticati sotto il sole cocente nell’auto dai
loro papà. Non è un un’epidemia, ma la concomitanza dei due
fatti fa pensare. E spaventare. I bambini hanno bisogno di
di Furio Colombo più famosi cantieri navali italia- in molti ospedali. Buona gestio- nomica si comportano come i mille mani che li agguantino prima che cadano da una sedia,
ni il giorno dell’annuncio ). ne è concentrare e allargare l’a- sacerdoti di oscuri culti antichi, che li salvino da uno spigolo sulla tempia, da un dito nella
aro Colombo, sono rea di intervento dei governi so- e chiedono a ogni svolta – che

“C
un giovane studente
di 21 anni e oggi è sta-
to il mio primo e ul-
timo giorno di lavoro. Quante
labbra coetanee hanno già pro-
nunciato queste parole? Oggi
ho visto una lotta di classe ri-
dotta alla beffa di un precario
addetto al servizio che deve
contattare e persuadere i tito-
lari di una azienda. Ho sentito il
potere imprecare dall’altra
parte del telefono contro i miei
coetanei per la loro molestia di
Testimoni di Geova da call cen-
ter, mentre il datore di lavoro
incitava il personale a essere
‘smart’. Non vi è altro aggettivo
o spia più puramente linguisti-
ca che possa dare l’idea del ba-
ratro di incomunicabilità di
una generazione dissociata. Mi
scusi, ma rabbrividisco all’idea
che il nostro tempo, il tempo
della immensa, giovane prima-
vera dei popoli arabi, ci abbia
inchiodato a sfiorire nell’eter-
no autunno della nostra preca-
rietà”. Danilo Chillemi mi scri-
ve questa lettera al ‘Fatto’ lo
stesso giorno (19 maggio) in
cui leggo su un altro giornale:
“Perdere il lavoro o non trovar-
lo nemmeno è una esperienza
che coinvolge ormai milioni di
persone. Nell’Italia tornata alla
disoccupazione in doppia ci-
fra, il fenomeno dei senza lavo-
ro sta diventando devastante”.
( Emiliano Fittipaldi, L’Espres-
so). Subito dopo (23 maggio)
vedo le immagini dei lavoratori
di Castellammare di Stabia e di
Sestri Ponente e di tutti i can-
tieri navali italiani, rinomati
nel mondo, una sorta di aristo-
crazia e di privilegio operaio, li
vedo buttarsi in strada contro
la polizia, contro i simboli del
potere, contro i muri, contro
l’ostacolo materializzato dal
nulla, come in un tremendo ef-
fetto speciale. C’era il lavoro e
non c’è più, scomparso, finito,
come se tutti avessero vissuto
anni o decenni di illusione, una
storia di fantasia che finalmen-
te viene riportata a una solida
realtà adulta. Credo che questo
faccia impazzire gli operai (ve-
di le iImmagini della rivolta nei
DIRE LORO che questa, dei
senza lavoro, è la vita, che il re-
sto adesso non c’è, basta, finito,
e smettiamo di parlare di cose
inutili, credo che questo porti
alla esasperazione i giovani che
oscillano fra distruggere e
scomparire. Se insistono nel
presentare come normale la lo-
ro richiesta viene la domanda
buttata lì con realistico buon-
senso: “Ma tu cosa vuoi?”. È' già
abbastanza brutto ammalarsi,
ma ciò che è intollerabile è l'ir-
risione del medico. Quelli che
si occupano a tutti i livelli della
buona salute del lavoro non fan-
no che ripetere che la tua uscita
dal posto che occupavi consen-
te finalmente l’equilibrio, per-
mette il “risanamento” ( si dice
proprio così) e porta a un futu-
ro migliore di cui non si hanno
particolari, ma che richiede as-
solutamente che tu stia fuori
dalla fabbrica o dall’ufficio. Co-
loro che stanno o restano fuori
non possono essere d’accordo.
Il loro numero non tende a di-
minuire. La cura sembra fare al-
tri effetti, che influiscono posi-
tivamente sui bilanci privati e,
quanto pare, anche su quelli
pubblici, ma in un modo che
non ti riguarda. Qui sono cifre
chiuse dentro il tabernacolo
dei “conti pubblici”. Chiedono
fede, ma chi perde tutto e non
riceve nulla, da Atene a Madrid
a Castellammare di Stabia, non
può avere fede. Spreco, adesso,
è tenere un posto letto in più in
un ospedale, per quanto affol-
lato, decidendo che non ci sarà
mai più necessità di quel posto
letto. Se c’è, basterà il corri-
doio, la barella o la sedia per l’in-
gombro del cittadino “codice
rosso”, come accade ogni notte
lo dove la ricchezza produce
ricchezza, e, fatalmente, sem-
pre e solo nelle mani di chi è ad-
detto a manovrare ricchezza. In
questa vasta riorganizzazione
del mondo, non si è stabilito se
e dove devono essere i punti de-
mocratici di controllo. Fatti es-
senziali, come la distribuzione
della ricchezza non sono più di
competenza della democrazia.
CHE QUESTO scenario sia
vero lo testimonia il premio No-
bel per l’economia Paul Krug-
man sul New York Times del 21
agosto 2010: “Coloro che det-
tano al mondo la politica eco-
Il politici vecchi
e nuovi hanno
rinunciato, senza
dirlo, a ogni
progetto di case
popolari,
di sostegno ai
disabili, di carceri
vivibili, perché
queste decisioni non
spettano più a loro
chiamano “cambiamento” – dei
sacrifici umani, come per pla-
care la rabbia di un Dio invisi-
bile”. Ecco il problema, per il
giovane Danilo che scrive a
questo giornale, nel suo primo
e ultimo giorno di lavoro, per
gli uomini e le donne di Fincan-
tieri, che fino a un momento
prima lavoravano a fabbricare
le navi più richieste nel mondo,
e un momento dopo sono faci-
norosi che ingombrano le stra-
de e mettono a rischio la poli-
zia. Ecco il problema per i po-
litici vecchi e nuovi, che canta-
no e ballano nei talk show ma
non hanno mai deciso di chiu-
dere da un’ora all’altra la Fin-
cantieri, o metà degli ospedali,
hanno solo eseguito ordini, co-
sì come hanno rinunciato, sen-
za dirlo, a ogni progetto di case
popolari, di sostegno ai disabili,
di carceri vivibili, perché que-
ste decisioni non spettano più a
loro. Prima di essere travolti da
un mondo industriale che crol-
la e rischia di lasciare solo trac-
ce grandiose e finite come il Par-
tenone, qualcuno non vorrà sa-
pere chi sta decidendo che il
prossimo mondo sarà di gover-
ni inutili, di politica sterile, di
torri private altissime, tutta la
ricchezza in alto e al sicuro, tut-
ta la povertà in basso perchè, si
dirà, “I poveri sono rimasti in-
dietro?”.
(FOTO ANSA)
presa. E mille occhi per tenerli sotto controllo al mare, ai
giardini, per la strada. Si dice sempre, in questi casi, “è stato un
attimo”, un solo girare la testa e il piccolo ha improvvisamente
attraversato la strada o si arrampicato da qualche parte e poi
è caduto. L’attimo, nella sua irrisoria brevità temporale, però
si cristallizza nel tempo perché a volte produce una
conseguenza eterna come la morte. Questo è accaduto
sempre, non è una novità di oggi. Commentando queste due
storie, un amico mi ha confidato di aver perso sulla spiaggia
sua figlia quando aveva tre anni. “È stata – ha detto – l’ora più
orribile e interminabile della mia vita. Uno smarrimento che
non so nemmeno descrivere. Ho pensato di tutto, a un certo
punto ero disperato anche perché non sapevo nemmeno a chi
rivolgermi, visto che non credo in Dio. Quando l’ho ritrovata
mi sono messo a piangere”.
Nelle storie di Elena e Jacopo c’è un lungo black-out dentro
la testa dei due papà. Quattro, cinque ore addirittura, di
vuoto assoluto. Un interruttore che improvvisamente si è
girato. Elena Lowental ha scritto: “Dimenticare un figlio non
si può. Come si fa? È persino più inammissibile di ucciderlo.
Un figlio ce l’hai davanti agli occhi e dentro la testa sin da
quando ti viene al mondo e anche prima. Sta lì, occupa tutto
lo spazio che hai – dentro e fuori. Come fai a dimenticarlo?”.
È una domanda posta con ragione e sentimento,
perfettamente comprensibile. La mamma di Elena invece ha
detto di suo marito : “Non ha colpa, viveva per nostra figlia.
Io sono incinta e cercava di sollevarmi da tutte le fatiche. È
una cosa che poteva capitare a chiunque”. Questo “può
succedere a tutti” è il motivo per cui non c’è aggressività
sociale di fronte a episodi così, anzi quasi una solidarietà,
una richiesta di non infierire sul dolore, una comprensione
pietosa. Ma si può capire questo vuoto? Si può spiegare con
l’impossibilità di contenere tutto, di controllare ogni aspetto
di vite che sono sempre più piene: impegni, scadenze,
frenesie. E cronici sensi di colpa, specie dei padri, molto
spesso assenti nei primi anni di vita dei figli, aggrovigliati in
doveri, carriere, ambizioni. L’accudimento dei figli è un
lavoro faticosissimo, forse sbagliamo a
pensarlo – specie nei primi anni della
loro vita – compatibile con molto
altro. Resta un grande punto di
domanda davanti a queste morti:
come la testa può cancellare ciò che
ami di più al mondo, tanto da
scordatelo per ore? Su molti siti e blog
si leggono insulti, incredulità, rabbia
per quello che è accaduto a questi due
bambini. Chi lancia anatemi contro i
padri, chi parla di responsabilità
imperdonabile. O chi, dall’altra parte ,
di fatalità. Emettere una sentenza è
impossibile. Siamo solo persone. Esseri
umani, quindi limitati, fallaci, capaci
anche di sbagli tragici, non esenti da
colpe. È soltanto buon senso, però un
po’ di calma – dentro e fuori di noi –
sarebbe d’aiuto per affrontare la vita.

In Piemonte
Premio per i prof i “premi” per 17
docenti verranno
senza tutti i dati necessari (e quin-
di senza punti d’arrivo): opzione
inconcludente, inutile, anche pe-
ricolosa. E questa simil-Opa sul-
bilità – ha scritto per “spiegare” la
discutibile partecipazione della
propria scuola (unica in Piemon-
te ad aderire) al progetto ministe-
proposta di legge 20/2010 inter-
viene sulla LR 28/2007 (Norme
sull’istruzione, il diritto allo stu-
dio, la libera scelta educativa),

ai conti in rosso utilizzati per

di Marina Boscaino
uova proposta da parte
per renderlo più indipendente
dal Miur sia dal punto di vista
economico che del controllo di-
promuovere il
l’Invalsi – anche volendo consi-
derare validi gli assunti di parten-
za – sembra la costruzione di una
casa a partire dal tetto. Dell’Italia
senza gli italiani.
miglioramento
dell’offerta
riale “Valorizza”: 60 insegnanti
valutati, 17 saranno premiati. “La
motivazione è semplice: i 17 do-
centi premiati verseranno alla
scuola l’ammontare del premio
(1300euro). La scuola utilizzerà il
fondo per promuovere iniziative
per garantire il miglioramento
per collocare le scuole paritarie
private sotto la competenza
esclusiva della Regione (che si oc-
cuperebbe anche della gestione
dei “buoni scuola” per chi opta
per le private e che erogherebbe
loro ingenti finanziamenti, volti
all’esecuzione di interventi di edi-

N
dei democratici pedago-
ghi che ci governano, or-
mai disposti a tutto, pur di
far fuori diritti e docenti: ester-
nalizzare la gestione di quel fasti-
dioso problema che sono gli stu-
denti diversamente abili. Intan-
to dal Piemonte arrivano tre no-
tizie, apparentemente lontanis-
sime, ma che rappresentano uno
squarcio del momento che stia-
mo vivendo.
La Fondazione per la Scuola del-
la Compagnia di San Paolo ha
proposto, in un recente conve-
gno a Torino, che un consorzio
di fondazioni bancarie finanzi
l’Invalsi – ente preposto alla va-
lutazione del sistema scolastico,
recentemente sotto i riflettori –
retto. L’idea, quantomeno opi-
nabile, è: potenziare l’Invalsi per
migliorare la scuola. Un proflu-
vio di dati – in particolare quello
di un rapporto diretto tra esiti
Ocse Pisa e crescita del Paese –
dimostrerebbe la validità della
proposta. La domanda strategica
che non ci si fa è: cosa andiamo a
valutare? Pericolosa, perché im-
plica mettere in gioco il modo in
cui la scuola è stata ridotta: attac-
cata, colpita, mutilata da chi di-
ceva “semplificazione” e inten-
deva “tagli”.
ESSA NON beneficia da tempo
dell’attenzione (pedagogica, cul-
turale, economica, politica) che
gli Stati civili naturalmente le at-
formativa
con particolare
attenzione agli
alunni disabili
tribuiscono. La valutazione do-
vrebbe essere strategia per il mi-
glioramento. Pensare di valutare
un’entità di cui non si conoscono
a fondo caratteristiche, bisogni,
urgenze, potenzialità, disomoge-
neità (considerata la scarsa con-
suetudine del Miur con traspa-
renza, pubblicazione di dati, ren-
dicontazione sincera di iniziative
e progetti) e di cui di fatto si di-
sconoscono le finalità; partire
Ai futuri foraggiatori della valuta-
zione consiglierei peraltro di ri-
flettere sulla profonda contraddi-
zione segnalata dal comunicato
stampa che il direttore del circo-
lo didattico di Pavone Canavese –
Reginaldo Palermo, uomo di
scuola, giornalista, intellettuale,
fondatore di un importante sito
scolastico, sperimentatore nel
suo circolo di significative strate-
gie per l’integrazione della disa-
dell’offerta formativa, con parti-
colare attenzione agli alunni disa-
bili o con difficoltà di apprendi-
mento, alla formazione dei do-
centi e alle dotazioni librarie e in-
formatiche della scuola.
COSÌ LE 12 scuole del circolo
(7 dell’infanzia e 5 primarie) e i
1050 alunni potranno disporre di
quelle risorse che da anni vengo-
no ormai assegnate con grande
parsimonia, (…) nella ferma con-
vinzione che per migliorare la
scuola è necessario innanzitutto
migliorare le condizioni in cui si
svolgono le attività di insegna-
mento e apprendimento”. Que-
st’anno il sacrificio della quattor-
dicesima. E il prossimo?
Cota e i suoi si danno da fare. La
lizia, per rinnovare e potenziare
le strutture). Proposte dannose
non solo dal punto di vista del-
l’opportunità politica – è dram-
matica la situazione generale,
non solo per mancanza di stanzia-
menti per l’edilizia, la manuten-
zione e la sicurezza, ma persino
dei fondi per il funzionamento or-
dinario – ma anche della coeren-
za con il dettato costituzionale.
Tra scuola del fai da te, violazione
della Costituzione e priorità opi-
nabili, il privato si fa pubblico e il
pubblico privato. La frantuma-
zione dello spazio di tutti come
luogo di pratica, fruizione e ga-
ranzia dell’interesse generale per
quello che concerne l’apprendi-
mento è, a volerla vedere, sem-
pre più davanti ai nostri occhi.
Domenica 29 maggio 2011 pagina 15

SECONDO TEMPO

MAIL BOX
LA VIGNETTA

Perché abusano
della nostra pazienza?
Qui a Treviso gli industriali
Furio Colombo

7 A DOMANDA RISPONDO
s’accorgono che il governo
non dà loro alcuna risposta NÉ GUERRA
sulle strategie per uscire dalla
crisi e marciano silenziosi. Il
ministro Sacconi si scaglia con-
NÉ PACE
tro la Cgil colpevole, nel suo
aro Furio Colombo, meno. Pero' anche la parte potente che ha
surreale modo di vedere, del
marasma in cui versa il Paese. Il C secondo te che cosa succede in
Libia? Ogni tanto sganciano una
avuto meno morti, come giustificherà quello
che ha fatto, visto che il costo è stato
governatore Zaia individua il
responsabile nella congiuntu- bomba, qualcuno muore (ma pochi, altissimo e il risultato niente (anzi meno di
ra internazionale. A corollario stanno attenti) poi, a debita niente perché, come effetto collaterale ha
la chiusura estemporanea di distanza, altra bomba , altro reso molto più potente l’Iran, nemico ben più
un’altra azienda, la Datalogic, gruppetto di morti. Soldati? pericoloso). Non giustificherà, perché è
con altre centinaia di persone, Nessuno lo sa. Ma da quel che capisci impossibile. Ma non lo farà mai più. Infatti,
sottolineo persone!, per stra- la cosa è senza senso. O invece un vedere la Libia per credere. Gli Stati Uniti
da. Allora chiedo: cari signori, senso c'e l'ha, e un giorno ci diranno hanno pregato altri Paesi, persino l’Italia, di mentre lo difendono in giudi- aree che, per un centinaio di
dove avete vissuto in questi tutto di questo niente (salvo i morti) sostituirla nella missione. E chi sta sostituendo zio promuovono leggi a lui fa- anni, hanno visto la presenza
anni? Possibile siate gli unici ad che vediamo? gli Stati Uniti sta bene attento a non vorevoli. In altri Paesi non è di naviglio militare italiano,
ignorare che in ogni consesso Mirella commettere l'errore americano, ormai legato consentito. Basti pensare agli esclusivamente convenziona-
internazionale, da lunghissimo per sempre alla memoria dell’Iraq. Ma allora Usa dove sono in vigore una le. Tutte queste affermazioni,
tempo, mentre i nostri par- QUESTA LETTERA pone qual è la conclusione? Sta forse prendendo serie di rigide restrizioni all’e- ben lontane dal costituire no-
tners discutono e si confron- la domanda che, stranamente, tante persone forma qualcosa che potrà essere anche la via sercizio della professione du- tizie verosimili, documentate
tano su lavoro, economia, ri- responsabili (governi, organizzazioni d'uscita, perennemente provvisoria, della rante il mandato parlamenta- ed attendibili, oltre a non ren-
sorse, sviluppo, il nostro pre- internazionali, osservatori e specialisti) situazione, in apparenza senza uscita, intorno re. dere un buon servizio ai let-
mier parla sempre e comun- dovrebbero farsi e non si fanno, e che interi a Israele. Né pace né guerra. La pace Ezio Pelino tori, anche se non provocano
que, nell’evidente imbarazzo governi evitano, per non dovere rispondere. richiede un rispetto e una stabilità che non a mio parere alcun allarme tra
Già, che cosa succede in Libia? Se arrivi esistono. La guerra, cominciamo a capire, non
generale, sempre e solo dei sui
adesso da fuori (non so che cosa sia “fuori” si puo' fare perché è troppo potente, perché Diritto di Replica la popolazione locale, che ben
dannati problemi personali? conosce lo stato delle cose,
Possibile che per voi l’emer- nella politica del mondo, diciamo da un altro la distruzione è troppo grande, perché non Egregio Direttore, certamente sono in grado di
genza e la priorità siano 4 di- pianeta) la prima impressione è questa: non può più finire con quella che una volta si Le scrivo nella mia qualità di dissuadere un potenziale tu-
sgraziati che fuggono da guer- c’è né pace né guerra. La pace resta chiamava vittoria. La guerra distrugge troppo assessore al Turismo del Co- rista dallo scegliere La Mad-
ra e fame e non il lavoro e lo impossibile perché nessuna delle due parti ha e dura per sempre. Se è vero, siamo arrivati a mune di La Maddalena, in me- dalena come meta delle sue
sviluppo dell’Italia? Possibile ceduto. La guerra sarebbe impossibile a causa una strana uscita a cui non avevano pensato rito all’articolo a firma di Ales- vacanze, dato che il motivo
che continuiate senza vergo- della sua forza. Se la fai davvero distruggi ne i tecnici della realpolitik né i pacifisti. É sandro Ferrucci titolato : “ La principale che spinge i turisti
gna a dire che non ci sono ri- tutto e – almeno come immagine – anche te troppo poco per tutti, dal punto di vista Maddalena, bonifica atomica ad affrontare costi notevoli
sorse e poi pompiate da anni stesso. Forse possiamo dire che l’Iraq è stata ideale. Però è meglio della morte e della che terrorizza la popolazio- per soggiornare nella nostra
vagonate di soldi su ponti fan- l’ultima guerra del mondo contemporaneo: distruzione di massa e del disastro che non ne”. (...) Il giornalista riporta isola è la bellezza delle coste e
tomatici, su expo faraoniche e tutto distrutto, un mare di morti e nessun può finire. tra virgolette le affermazioni l’unicità del mare.
a cascata su commissioni, con- risultato che possa chiamarsi vittoria. É vero diffamanti ed a dir poco allar- Pierfranco Tirotto, assessore al
vegni e, dulcis in fundo, sulle che l’Iraq è stata una guerra tremenda e Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano mistiche della consigliere re- Turismo del Comune di La
vostre tasche? Perché volete asimmetrica. Da una parte centinaia di 00193 Roma, via Valadier n. 42 gionale Claudia Zuncheddu, Maddalena
continuare ad umiliarci in que- migliaia di morti, dall'altra immensamente lettere@ilfattoquotidiano.it che è pure un medico, secon-
sto modo? Non sono semplici do la quale a La Maddalena ci Quando parliamo del poligono
interrogativi, ma un grido lan- sarebbe un rischio di genoci- di Quirra non ci riferiamo a La
cinante : quo usque? Quo dio !!! Inoltre, nell’isola (di La Maddalena come spiega anche
usque tandem abutere patien- Maddalena???), sorgerebbe il la cartina pubblicata a fianco.
tia nostra? Caro Feltri, una partecipazione umana la blicazione dei QI dei parla- poligono di Quirra dove il 65% Detto questo, La Maddalena
Vittore Trabucco sua: la partecipazione umana si mentari. Sarebbe utilissima di pastori sarebbe affetto da era ed è denominata base
si sta sbagliando nutre di sentimenti veri e non per validare o smentire la tesi leucemia, sono nati maialini nucleare. Nell’articolo abbiamo
Chiedo le dimissioni No, direttore Feltri: l’uomo a pagamento e comprende l’u- sicuramente scientifica di Ber- con due teste. A La Madda- citato i dati ufficiali pubblicati
che credeva di aver comprato so della coscienza, del tutto lusconi. Tutti quelli che hanno lena gli statunitensi avrebbero sul sito della Protezione Civile
di Berlusconi il vero Diavolo, con il Milan, ignoto all’essere che osò pub- un QI inferiore alla media do- abbandonato una base atomi- nei quali vengono classificate
Chiedo le dimissioni di Silvio non soffre di assilli e turba- blicamente affermare, nel ruo- vrebbero stare a sinistra, gli al- ca, ovvero migliaia di tonnel- 13 mila tonnellate di rifiuti
Berlusconi, perché non ha menti. Semplicemente non è lo di Presidente del Consiglio tri che eccellono stanno dalla late di rifiuti speciali. Ebbene, come “speciali”. La
neanche cercato vie diploma- capace di accettare il rischio di della Repubblica Italiana, che parte opposta. tutte notizie assurde, dato preoccupazione della
tiche per affrontare la crisi in dover pagare in qualche modo una ragazza in coma da anni ed Teresa Sperati che a La Maddalena non c’è popolazione isolana è che siano
Libia e ci ha fatti precipitare quello che finora hanno paga- anni “poteva perfino fare figli”; mai stata una base atomica e stati riversati in luoghi non
con noncuranza in una nuova to per lui dipendenti, pubblici a mio giudizio la cosa più atro- Avvocati in Parlamento? meno che mai l’abbandono di adatti come, secondo le
guerra. ufficiali, giudici, avvocati, molti ce, tra quelle a nostra cono- migliaia di tonnellate di rifiuti testimonianze riportate, le
Maria Rosa Mura altri e perfino il fratello. Non è scenza, che ha commesso. Gli Usa ci insegnino speciali, cioè, come sembra discariche di Canaglia e Scala
Giampiero Buccianti Fa indignare vedere gli avvo- trasparire dall’articolo, scorie Erre .
cati parlamentari nominati da radioattive buttate a mare. Il
IL FATTO di ieri29 maggio 1913 Un test intellettivo Berlusconi e pagati da noi cit- sequestro probatorio dispo-
tadini tutti assorbiti dall’ufficio sto dalla Procura di Tempio
Un balletto barbarico. Quasi un proclama
per i politici di difesa del premier. Se il con- Pausania riguarda un area del-
dell’antiromanticismo nella danza, emozionante e Se qualcuno è alla ricerca di flitto di interesse del presiden- l’ex arsenale militare (non una IL FATTO QUOTIDIANO
scandaloso al suo debutto parigino il 29 maggio 1913, al qualche fonte di ispirazione gli te del Consiglio è uno scan- base atomica!!), dove deve es- via Valadier n. 42 - 00193 Roma
Théatre des Champs Elysées. Tra disgusto e estasi, argomenti non mancano, a co- dalo per una democrazia oc- sere completata la bonifica di lettere@ilfattoquotidiano.it
applausi e botte, “Le Sacre du printemps”, il più tumultuoso minciare da Berlusconi che cidentale, non meno grave è
spettacolo del secolo, irrompe sulla scena ribaltando tutti i ogni giorno ne sforna una nuo- quello degli avvocati che da
canoni coreografici di sempre. Una rivoluzione, nel
va, barzellette a parte. Chi vo- parlamentari esercitano la Direttore responsabile
ta a sinistra è senza cervello, professione forense, per giun-
fiabesco mondo della danza, affidata alla partitura violenta Antonio Padellaro
detta così potrebbe apparire ta in difesa di quel premier che
e disarmonica di Stravinskij e alla selvaggia fisicità di Vslav
come un avanzamento di car- a quel ruolo li ha promossi. Fi- Vicedirettore Marco Travaglio
Nijnskij, il sublime danzatore ucraino “simile a un gatto riera: fino a pochi anni fa chi nalmente, un Consiglio del-
acrobata colmo di ingenua lussuria”, come dirà Cocteau, votava a sinistra era un “vol- l’Ordine degli avvocati, quello Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
interprete di un soggetto primordiale. Il sacrificio di una gare testicolo”. Prendendo di Torino, si è pronunciato a Progetto grafico Paolo Residori
fanciulla immolata dalla sua tribù alla madre-terra in nome spunto dalle considerazioni in difesa dell’indipendenza e del- Redazione
della fertilità. E’ l’avvio clou del balletto moderno, simbolo materia di capacità cerebrale, la dignità dell’Avvocatura e 00193 Roma , Via Valadier n°42
dell’epopea dei Ballets Russes, mitico ensemble della mi viene da chiedere quale po- quindi della Giustizia avvilite e tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
Russia zarista, approdato nella Parigi Anni ‘10 con i trebbe essere il quoziente in- negate dalla commistione dei e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
costumi, le scene, i quadri di geni del tempo, da Picasso a sito: www.ilfattoquotidiano.it
tellettivo dei nostri politici. ruoli. Ha chiesto una norma
Mirò. Fondali d’autore per una danza carica di furore, salti Magari servirebbe una leggina che sancisca l’incompatibilità Editoriale il Fatto S.p.A.
selvaggi, piedi “en dedans”, movenze spigolose, fremiti che che non sarebbe sicuramente temporanea per tutta la dura- Sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n°42
scuotono i corpi. Così “Le sacre du printemps” travolgerà votata da nessuno, al contra- ta del mandato. Non è tolle- Presidente e Amministratore delegato
ogni accademia aprendo allo spregiudicato linguaggio del rio di quelle dove si auto con- rabile, infatti, il privilegio di Giorgio Poidomani
balletto novecentesco. cedono lauti aumenti di sti- questi avvocati e la disparità di Consiglio di Amministrazione
Giovanna Gabrielli pendio, che imponesse la pub- trattamento del loro cliente: Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130,
20060 Milano, Pessano con Bornago , via Aldo Moro n°4;
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