Rivolta dei lavoratori Fincantieri, i vescovi avvertono:
“Prepariamoci alla collera dei poveri”. Ma il governo dov’è?y(7HC0D7*KSTKKQ(
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Giovedì 26 maggio 2011 – Anno 3 – n° 124
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
NON LO VOGLIONO PIÙ D
All’Assemblea degli industriali, dove un tempo era
acclamato, oggi Berlusconi non è più gradito. Cambia l’aria
persino a Porta a Porta dove è costretto a difendersi
La batosta elettorale?
Per il premier tutta
colpa dei “candidati
deboli” Moratti
e Lettieri. Poi offende
il popolo napoletano:
“Chi vota De Magistris
è senza cervello”
Udi Luca Telese
“OSAMA PISAPIA” SACCONI MANDA
ECCO COME IN BIANCO
TI CREO IL MOSTRO 800 MILA DONNE
nticristo, terrorista, zingaromane,
Aguasta
islamofilo, e anche – visto che non P tra il 2008 e il 2009 hanno dato le
– amico dei ricchioni, ovvia- dimissioni da un posto di lavoro causa
mente abortista militante e nemico
della vita, nonché promotore di ine-
dite e inquietanti contaminazioni
culturali tra diverse forme di perver-
sione. È il ritratto che il centrodestra
ha regalato a Pisapia. pag. 5 z
L’AQUILA x Il Gup rinvia a giudizio i membri della “Grandi rischi” che minimizzarono il pericolo
“MA QUALE TERREMOTO”: IN 7 A PROCESSO
Udi Ferruccio Sansa
ALEMANNO
SI ASSICURA
ITALBROKERS
tefano Giovannini scelto da
S Alemanno per la compagnia
assicurativa di Roma, ma è an-
che alla guida della società che si
è aggiudicata la consulenza per
la municipalizzata Acea. Ital Bro-
kers: storia all’ombra del pote-
re, anche di D’Alema. pag. 3 z
Scheilvio Berlusconi non è invitato. L’As-
semblea annuale della Confindustria
si celebra oggi a Roma sancisce de-
finitivamente la rottura tra industriali e
governo. Il premier non ci sarà, graziato
anche dal calendario (c’è un G8 in Fran-
cia). E perfino a Porta a Porta si trova di
fronte domande vere. Lui svicola e scarica
tutte le responsabilità sui candidati locali.
D’Esposito e Feltri pag. 4 - 5 - 10 z
Udi Caterina Soffici
arliamo delle 800 mila donne che
maternità (ultimo dato Istat). E chi ri-
tiene che parlare dell’occupazione
femminile sia un esercizio retorico che
interessa a poche stanche femministe
reduci da battaglie perse, non ha capi-
to come gira il mondo. pag. 18 z
(FOTO F. BUCCIARELLI)
ngerusalemme Udi Marco Lillo
Le nuove colonie PERCHÉ NON
di Israele che SFRATTANO
allontanano la pace SCAJOLA & C?
Zunini pag. 12z
Pusanoerché Claudio Scajola, An-
gelo Balducci e i Lunardi
ancora le case nel miri-
CATTIVERIE no degli investigatori? Non è fa-
Agcom, multa di 258 mila euro cile spiegare perché le procure
al Tg1 per il troppo spazio abbiano deciso di non seque-
a Berlusconi. Minzolini: “Posso
pagare con la carta?” strare l’appartamento del Co-
(Augusto Rasori www.luttazzi.it) losseo di Scajola.
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Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Via Sonniferino
di Marco Travaglio
a quand’è iniziata la campagna elettorale a
Milano, i lettori del Pompiere della Sera
devono munirsi di stuzzicadenti per tenere
aperte le palpebre durante la lettura, pena il
precipitare in un profondo letargo che potrebbe
anche durare anni. Per non scontentare nessuno
(mission impossible: il Giornale è riuscito ugualmente
ad accusare il Corriere di tirare la volata alle Brigate
Pisapia), il quotidiano di via Solferino sforna prime
pagine degne di una gazzetta di fine ‘700, con titoli
appetitosi come quello di ieri: “Il governo ottiene la
fiducia” (come dire: cane morde uomo, l’esatto
contrario di una notizia). E anche le rare volte in cui
schiera editorialisti frizzanti come Ainis e Stella, li
ammoscia subito con titoli emollienti tipo “La
bonaccia delle Antille” o “Risse elettorali, problemi
reali”. Ora, è comprensibile che il povero titolista alle
prese con l’anestetico Massimo Franco – il notista
politico che si addormenta mentre scrive, dunque
non riesce mai a rileggersi – non ce la faccia proprio
ad andare oltre un arrapante “Le ragioni di un
crescente dissenso” o un eccitante “La maionese
impazzita”. Idem quando il malcapitato deve dare un
senso alle pippe di Alberoni, detto anche il Banal
Grande: visto quel che gli tocca leggere, ben si
comprende che gli escano titoli come
“Competizione e solidarietà, il difficile equilibrio”, “I
guai dell’Italia sono affrontabili, si deve ascoltare la
gente e fare”, “Per favore non confondete la
modestia con l’umiltà”. Ma la politica italiana è
cabaret puro, i giornalisti esteri fanno a pugni per
venire in Italia a raccontarla: solo gli equilibristi del
Pompiere riescono ad appallarsi e ad appallare i
lettori anche su quella, con titoli al brodino, alla
vaselina, ma soprattutto al bromuro. Fior da fiore
dalle prime pagine dell’ultimo mese: “Berlusconi e
Bossi divisi sui pm” (wow), “Si infiamma la sfida di
Milano” (slurp), “Tra polemiche e programmi”
(evvai), “Berlusconi all’attacco di Pisapia” (ma va?),
“Berlusconi contro la sinistra, la campagna elettorale
si chiude tra accuse e tensioni” (roba da transennare
le edicole), “Attacco di Bossi a Pisapia” (chi l’avrebbe
mai detto), “Berlusconi in tv riaccende lo scontro”
(libidine), “Libia, governo sotto pressione”
(perdindirindina), “Berlusconi e Bossi trattano”
(perdincibacco), “Costituzione, si riapre lo scontro”
(goduria), “Ministeri, scintille tra Lega e Pdl”
(scintillante), “I richiami di Quirinale e vescovi” (a
chi? mah, boh). Il tutto accompagnato da sapidi
L’accusa di Chiara Paolin editoriali che invogliano alla lettura fin dal titolo: “Un
po’ di serietà” (Cazzullo), “La possibilità di un
per gli uomini li esperti della commissione
di Bertolaso Gspondere
Grandi Rischi dovranno ri-
di un’accusa pesante,
divorzio” (Romano), “La supplenza necessaria” (Galli
della Loggia), “Lo sguardo miope” o “Distanti e
divisi” (Panebianco), “Dialogare, la battaglia più
è omicidio colposo: omicidio colposo, per le 309 vit- difficile” (Polito El Drito), “Le alte cariche e il
alla vigilia del sisma time del terremoto. Ieri il gup silenzio” (Verderami). Uno s’immagina i migliori
del Tribunale de L’Aquila Giu- cervelli fumanti del primo quotidiano italiano armati
esclusero nuove seppe Romano Garganella ha di estintore e casco giallo, impegnati in lunghi
scosse invitando deciso di mandare a processo summit nella stanza del direttore dove a starci attenti
sette componenti della com- si ausculta lo sferragliare delle meningi e il
la gente missione: prima udienza il 20 centrifugare dei neuroni, per partorire alfine quei
a restarsene a casa settembre. pag. 9 z capolavori di dolce dir niente. Poi dice che uno si
butta su Sallusti e Belpietro: con quelli, almeno, si
ride. L’altroieri, a edicole unificate, Giornale e Libero
titolavano sulle multe Agcom: “Vietato intervistare
Silvio” (in realtà è vietato intervistare solo Silvio). Ieri
altri due titoli al ciclostile: “Fango a orologeria su
Scajola”, “Giustizia a orologeria: si vota e rispuntano i
INVIACELO ENTRO IL 16/06/2011 veleni su Scajola”. È il modo di Olindo e Mentoliptus
di raccontare che la Procura di Perugia ha chiesto il
Inviaci i tuoi testi inediti di poesia, narrativa e saggistica
e i tuoi dati all’indirizzo: rinvio a giudizio della Cricca e, fra le carte, c’è la lista
Gruppo Albatros - Casella Postale 40 VT1 - 01100 Viterbo dei regalini di Anemone a Bertolaso, Balducci e
oppure tramite e-mail all’indirizzo:
inediti@gruppoalbatros.it
Per maggiori informazioni visita il sito www.gruppoalbatros.it
anche a Scajola. Che c’entri l’“orologeria” non è dato
sapere, visto che né Anemone né Bertolaso né
oppure chiama il numero verde 800.145.525
Gli autori delle opere ritenute idonee per la pubblicazione
Balducci né Scajola sono candidati. L’altro giorno zio
Tibia titolava: “Proposta choc di Cappato, alleato
riceveranno una proposta editoriale. radicale di Pisapia: Milano aperta a gay e droghe”.
I partecipanti accettano il trattamento dei propri dati personali Passi per le droghe, ma che significa “Milano aperta
ai sensi del D.Lgs. 196/2003.
I dattiloscritti non saranno restituiti. ai gay”? Che oggi è chiusa? Che i gay vengono
pag. 2 z fermati alla cinta daziaria? Signorini lo sa?
pagina 2
Lista dei regali
Per tutto il resto
c’è Master Card
G8, i soldi di Anemone per l’appartamento al Colosseo
Ma nessuno lo sequestra. E Scajola se lo gode. Perché?
di Marco Lillo
rovate a spiegarlo ad An-
P
na Scortichini. Provate a
raccontare a questa si-
gnora ultrasettantenne
che abita a Roma, nel palazzo
di via dei Prefetti, svenduto da
Propaganda Fide alla famiglia
Lunardi, perché la legge sfrat-
ta lei e tutela l’ex ministro del-
le Infrastrutture. Provate a
spiegare a questa vedova sen-
za santi in Paradiso né in Va-
ticano perché i potenti sco-
perti a comprare e ristruttu-
rare appartamenti con i soldi
di un “prenditore di milioni
pubblici” come Anemone
possono conservare tranquil-
lamente i loro immobili, men-
tre lei deve restare senza un
tetto. Perché Claudio Scajola,
Angelo Balducci e i Lunardi
usano ancora le case nel mi-
rino degli investigatori e lei,
invece, è costretta a finire in
mezzo a una strada. Non è fa-
cile spiegare perché le Procu-
re abbiano deciso di non se-
questrare il palazzo di via dei
Prefetti o l’appartamento del
Colosseo di Scajola. L’ex mi-
nistro delle Attività produtti-
ve non è nemmeno indagato e
certamente oggi non ci sono i
presupposti giuridici per una
simile opzione, ma da un pun-
to di vista sostanziale non è
facile spiegare a una vittima
del caso, come la signora
Scortichini, perché i due ex
ministri possono in qualsiasi
momento vendere le case
comprate e ristrutturate gra-
zie ad Anemone e Balducci.
QUESTA VEDOVA con il
volto buono e pulito della non-
na della pubblicità dei tortel-
lini vive da decenni al terzo
piano del palazzo di via dei
Prefetti. Era inquilina di Pro-
paganda Fide come migliaia di
I potenti e l’importanza del dono miserabile
Cioccolata e iPad: la strategia del regalino
di Giorgio Meletti
Nfattoonnondièèstile,
questione di corruzione,
questione di reati. È un
e quindi di cultura.
Ho il potere, quindi prendo. Ti fac-
cio paura, posso darti un appalto,
posso farti fallire togliendoti il fido
bancario. E tu mi fai il regalo.
Cosucce, ed è questo che colpisce.
Nel museo dei piccoli orrori tan-
gentizi si trova di tutto. Un fax. Un
frullatore da cento euro. Pacchi di
cioccolata richiesti in modo pres-
sante. Fontane da giardino. Un
cappello Burberry. Un paio di scar-
pe. Una prostituta travestita da
“ragazza disinibita”. Cuscini per
trenta euro. Orologi, penne stilo-
grafiche. Televisori. Viaggi aerei.
Un paio di scarpe. Biglietti per lo
stadio.
Difficile chiamarla corruzione, è
qualcosa di peggio. Questa picco-
U
na torta dal
valore di 23 euro
per il “pranzo
del monsignore”. Per un
imprenditore di successo
come Diego Anemone anche
una magra figura col prelato,
ma è solo una delle piccole
CASA DI BAMBOLO
romani. Ogni mese andava nel
palazzo della Congregazione,
faceva la fila e pagava, con i
suoi risparmi in contanti, il
suo piccolo canone di affitto.
Un bel giorno del giugno 2004
la Congregazione vende, o me-
glio svende per soli 3 milioni
di euro, l’intero stabile a 50
metri dalla Camera alla società
della famiglia Lunardi. Poco
dopo – notano i pm – la stessa
Propaganda Fide ottiene 2,5
milioni di euro di contributo,
soldi nostri, dalla società pub-
blica Arcus per ristrutturare
proprio il palazzo di Piazza di
Spagna dove la signora pagava
il canone. Con Lunardi a via
dei Prefetti arrivano le ditte di
Anemone. Per lei, come per la
Trattoria dei Prefetti, arriva lo
sfratto. La signora Scortichini
Provate
a spiegare
questa storia
a un comune
cittadino che
magari ha subìto
uno sfratto
la, umiliante “donazione” ambien-
tale è il fenomeno più continuo nel-
la cangiante fenomenologia della
corruzione italiana. La tangente si
trasforma in “consulenza”, la
mazzetta si traveste da finanzia-
mento a una pensosa fondazione,
Il tangentista
Zampini e la tv
al capogruppo
Pci di Torino,
gli orologi a Fazio,
gli omaggi
di Tarantini
e Gaucci
Torta
monsignore:
23 euro
non potrebbe pagarsi un ap-
partamento nemmeno nell’e-
strema periferia ed è dispera-
ta, ma l’Immobiliare dei figli di
Lunardi non sente ragioni. Poi
per un attimo sembra che ar-
rivino i nostri. I pm scoprono
la “Cricca dei Grandi eventi”.
Anemone e Balducci vengono
arrestati nel febbraio 2010. A
maggio si scopre l’inghippo
della vendita del palazzo: Lu-
nardi e il Prefetto della con-
gregazione, Crescenzio Sepe,
sono indagati. L’autista Hidri
Fathi racconta ai pm che por-
tava buste di Anemone alla fi-
glia Martina Lunardi.
IL “FATTO” scopre i lavori
fatti da Anemone anche nella
villa di Lunardi a Parma. Lui si
difende dicendo che ha paga-
to sempre il giusto. In via dei
Prefetti non succede niente.
Ieri, l’ultima scena del film: i
giornali pubblicano la secon-
da lista di Anemone. Non la-
vori stavolta ma soldi, favori,
regali e miserie. L’immobile di
via dei Prefetti è citato decine
di volte vicino alle uscite,
spesso accanto al nome della
figlia di Lunardi: “250 mila eu-
ro a Martina per via dei Pre-
fetti” E poi pagamenti per Sky,
per le bollette Acea e Italgas,
per la cassetta delle lettere,
persino per i materassi e per i
cuscini. Eppure il palazzo
comprato e ristrutturato –
stando alla lista e alle testimo-
nianze – grazie alla Cricca, re-
sta ai Lunardi. Lo stesso acca-
de con la casa di via del Fa-
gutale di Claudio Scajola. C’è
anche lui nella seconda lista
degli scrocconi. E c’era anche
nella lista dei lavori. Un forni-
tore di Anemone, Ivano Pan-
zini della Teknart, ha raccon-
tato ai pm che Anemone e i
suoi gli chiedevano di fattura-
re i lavori fatti a via del Fagu-
non profit per definizione. Ma il re-
galino, lo scrocco, il “prendo e mi
dimentico di pagare” resistono nei
decenni, immutabili, immortali.
Perché confortano, confermano lo
status, soddisfano in modo senso-
riale il tic cleptomane di una classe
dirigente che dirige soprattutto se
stessa e la propria famiglia lungo la
strada del benessere.
Quale esempio più fulgido, del re-
sto, della decisione dei parlamen-
tari di quasi tutti i gruppi di rega-
larsi per Natale un gadget costoso
come l’iPad? Sono ormai convinti
che sia un uso legittimo del denaro
che il contribuente mette a loro di-
sposizione per governare il Paese.
Quando basta allungare la mano
sei onesto.
E così, andando per esempi, e sen-
za riuscire a distinguere tra veri fa-
rabutti e aspiranti furbi un po’
sprovveduti, si può andare indietro
CRICCA IN MUTANDE
meschinità emerse dalle carte
della Procura di Perugia che
ha messo al setaccio i regali e
i favori di Anemone agli
uomini ormai noti come
“quelli della Cricca”. Anche
spese di lavanderia (150 euro
per Guido Bertolaso l’8
La casa di via
del Fagutale, con vista
sul Colosseo.
A fianco, l’ex ministro
Claudio Scajola
(FOTO ANSA) e, sotto,
Guido Bertolaso (FOTO EMBLEMA)
A sinistra, Diego Anemone
tale e via dei Prefetti come se
fossero inerenti alla Caserma
Zignani dei servizi segreti o al-
l’ospedale Spallanzani. Ieri
Scajola ha gridato alla perse-
cuzione. Sarà per quello che
tutti i giorni i vicini assistono a
questa scena all’ombra del Co-
losseo: l’automobile della
scorta lo attende lontano dal
portone. Scajola esce di sop-
piatto e cammina da solo con
passo svelto. Contro ogni re-
gola di sicurezza l’auto con gli
nel tempo, fino a quasi trent’anni
fa, e scoprire che il grande tangen-
tiere torinese Adriano Zampini a
Natale del 1982 recapitò al capo-
gruppo del Pci al comune di Torino,
Giancarlo Quagliotti, un televisore
a colori.
Il Quagliotti, che oggi ha condotto
Piero Fassino alla trionfale elezio-
ne a sindaco sotto la Mole come
“coordinatore politico” della cam-
pagna elettorale, aprì il pacco e
non riuscì a decifrare la firma del
generoso mittente. Se ne fece una
ragione e si tenne l’apparecchio,
che non dovette entusiasmarlo, vi-
sto che al processo (in cui fu as-
solto, perché solo dieci anni dopo
riuscì a farsi condannare) disse
che valeva 300 mila lire. Invece
Zampini, giustamente offeso, dis-
se che l’aveva pagato 700 mila.
Mai contenti. Come quelli che la-
sciarono sui conti della Parmalat
Lavanderia
per Guido B:
150 euro
agenti lo attende a due isolati
di distanza e, solo dopo aver
percorso trafelato un’altra cin-
quantina di metri, l’ex mini-
stro si infila nell’auto blu.
Nemmeno la pubblicazione di
ieri delle annotazioni per i 230
mila euro pagati dall’architet-
to-pagatore di Anemone, An-
gelo Zampolini, per l’acconto
della casa di Scajola (in coin-
cidenza con il compromesso)
hanno convinto l’ex ministro a
mollare la presa sul mezzanino
tracce dei conti non pagati per
viaggi fatti con le società turistiche
del gruppo. Migliaia di euro non
pagati da magistrati, ministri, ma-
nager, imprenditori, e anche le loro
mogli e segretarie particolari. Tutti
come minimo benestanti, però
vuoi mettere la comodità, prendi
due e paghi zero. Tanto non ha pa-
gato neppure Calisto Tanzi, ma i
suoi poveri azionisti truffati.
E mica solo i politici. L’ex governa-
tore della Banca d’Italia permet-
teva a Gianpiero Fiorani della Po-
polare di Lodi, prima che la rug-
gente carriera di banchiere finisse
dietro le sbarre, di coprirlo di re-
gali, pagati dalla banca. E anche
qui: passi per la stilografica Car-
tier, passi per l’orologio d’oro Bau-
me & Mercier per la moglie, passi
per l’orologio Cartier per il figlio
Giovanni, passi per le collane e
braccialetti d’oro per le quattro fi-
maggio 2008) e poi le 800
mila lire del 4 luglio 2001
(infatti le spese documentate
di Anemone per Cricca e
affini cominciano nel 2001,
quando ancora vigeva il
vecchio conio) per i “divani
questore S. Vitale”.
con vista. Scajola non è inda-
gato ma vive in una casa da un
milione e 700 mila euro (più
30 mila di agenzia, più una ci-
fra di almeno 100 mila euro
per la ristrutturazione) aven-
do pagato solo 610 mila euro.
PER GUADAGNARE la
somma mancante all’appello,
un comune salariato ci impie-
ga due vite. Oggi la Procura di
Roma riceverà ufficialmente
gli atti dell’inchiesta perugina
glie, ma è nel cesto di dolciumi che
la caduta di stile genera un po’ di
tristezza, per non dire della giacca
da camera per il padrone di casa
che fa proprio malinconia.
Almeno a casa di Cesare Geronzi
facevano le cose più in grande. La
moglie dell’allora presidente di Ca-
pitalia, stando alle accuse del pa-
tron del Perugia Luciano Gaucci,
pretendeva centinaia di pacchi di
cioccolato a Natale e a Pasqua,
forse perché Gaucci a Perugia lo
trovava di quello buono, e lui prov-

Divani
questore:
800 mila lire
che lo riguardano. I pm peru-
gini potrebbero accompagna-
re i faldoni con una lettera che
suggerisce di iscrivere il poli-
tico del Pdl per riciclaggio.
Magari non ci saranno gli
estremi giuridici. Magari è so-
lo voglia di giustizia sostanzia-
le, ma non sarebbe a quel pun-
to impossibile ipotizzare il se-
questro della casa dell’ex mi-
nistro. In fondo – se passasse
la tesi del riciclaggio dei soldi
di Anemone – la casa potrebbe
vedeva, “a botte di 90 mila euro a
volta”. Qui uno pensa che rag-
giungere il potere può essere an-
che bello se ti consente di vedere
90 mila euro di cioccolata tutta
insieme.
Poi invece leggi i verbali del po-
litico dalemian-pugliese Sandro
Frisullo e ti torna lo “spleen”. L’in-
traprendente Giampi Tarantini si
racconta ai magistrati costretto a
rivestire il vice-presidente della
giunta regionale come un orfa-
nello: due cappotti "Burberry" (il
Entreranno nella storia della
Seconda Repubblica
soprattutto il “rimborso
frullatore per ministro” (100
euro spesi il 27 ottobre
2005) e gli 83,20 euro di
terriccio per le piante della
segretaria di Scajola, era il 25
essere vista come il provento
del reato reimpiegato da Ane-
mone. Anche perché, nono-
stante tutte le liste e tutte le
indagini, sia Claudio Scajola
sia la società Sanmarco della
famiglia Lunardi possono ven-
dere tranquillamente sul mer-
cato i loro immobili nel centro
di Roma e incamerare per sem-
pre la plusvalenza dovuta ai fa-
vori e ai lavori della Cricca. E
poi chi lo va a raccontare alla
signora Scortichini?
Il vizietto
della Repubblica
L’ex governatore
di Bankitalia
Antonio Fazio,
l’imprenditore
della sanità barese
Gianpi Tarantini
e Luciano Gaucci
(FOTO ANSA)
secondo dopo il furto del primo),
un cappello sempre "Burberry",
due abiti, un paio di scarpe Chur-
ch’s di camoscio marrone, cami-
cie, due cravatte, un cappotto di
cachemire grigio. Frisullo si difen-
de in modo buffo. Dice che lui
aveva scelto il cappotto, e al mo-
mento di pagare Giampi ha detto
“faccio io”. E lui, con dignità, ha
deciso di prendere anche il cap-
pello coordinato. Ed è su questo
dettaglio che uno si interroga sui
destini della sinistra e del Paese.
Giovedì 26 maggio 2011
CRICCA IN PARADISO
maggio 2004. E ancora mila euro (tra il 12 novembre
addirittura ricariche Terriccio e il 15 maggio 2004), oltre a
telefoniche per “figli e parenti segretaria: 535 euro spesi in profumeria
di”, benefici anche al 23 euro l’11 dicembre 2008 e 3.250
Frullatore cardinale di Napoli Vincenzo euro per “fuoristrada
per ministro: Sepe, con tutta probabilità il Camaldo” (cerimoniere del
100 euro beneficiario della mitica torta Papa).
da 23 euro, ma anche di 10 (Illustrazioni di Natangelo)
BICAMERALE
Brokers). Un gruppo di amici di
divertimenti e affari di cui fa par-
te anche un altro consigliere,
Giuseppe Marzo. Ancora: Fabri-
zio Moro, membro del cda Ital
Brokers, è un ex consigliere re-
ASSICURAZIONI
gionale ligure di Forza Italia ed è
considerato vicino a Luigi Grillo
(Pdl, presidente della commissio-
ne Lavori pubblici del Senato). In-
fine ecco Franco Pecorini, l’uo-
mo che per decenni ha occupato
PIGLIATUTTO
la poltrona di comando della Tir-
renia, amatissimo dal Vaticano (è
gentiluomo di sua santità). E an-
che qui c’è chi alza il sopracci-
glio: “Pecorini alla Tirrenia per
anni ha scelto Ital Brokers come
broker assicurativo. Quando sta-
Ital Brokers conquista Roma va per andare in pensione è en-
trato nel cda della società. Anzi,
per un periodo ha occupato con-
benedetta da Alemanno (e D’Alema) temporaneamente le due poltro-
ne”. Pecorini si è difeso: “Ero au-
torizzato”. Ma la questione di op-
di Ferruccio Sansa miche: più d’uno aveva già obiet- primo cittadino – figurano Fran- portunità resta, come per Gio-
tato quando era stato nominato ai co Panzironi, nominato dal sinda- vannini. Ital Brokers ha amici a
n’altra tegola per Gianni destra, centro e sinistra. Qualcu-
U
vertici delle Assicurazioni di Ro- co amministratore delegato del-
Alemanno. Certo, il sinda- ma (come presidente Alemanno l’Ama (la società comunale che si no fa notare una circostanza: nel
co di Roma ha un’assicu- ha voluto Marco Cardia, figlio di occupa di rifiuti) e Ranieri Ma- cda di Acea, la società che ha dato
razione, ma il problema Lamberto, ex presidente Consob malchi (già capo segreteria di Ale- l’appalto a Ital Brokers, siede An-
sta proprio qui: Stefano Giovan- ora presidente delle Ferrovie del- manno al ministero dell’Agricol- drea Péruzy, che è anche segre-
nini, il manager scelto da Ale- lo Stato): “Com’è possibile che tura e oggi dirigente di Acea). In- tario generale della Fondazione
manno per dirigere la compa- l’amministratore e azionista di somma, un piatto perfetto per- ItalianiEuropei di D’Alema. Tanti
gnia assicurativa del Comune di una società privata leader nelle ché l’opposizione si scateni. E in- nodi di cui forse la politica si po-
Roma, è anche alla guida della so- assicurazioni sia scelto per vece? Silenzio. Le ragioni sono teva occupare. Ma tace, ovvia-
cietà che si è aggiudicata l’ambi- un’impresa pubblica che opera semplici: primo, Assicurazioni di mente, il centrodestra. E tace il
to servizio di consulenza e bro- nello stesso campo?”. Giovanni- Roma è sempre stata un’antica- centrosinistra. Forse anche per-
keraggio assicurativo del colos- ni, dicono i suoi colleghi, è ma- mera della politica. Succede al ché nella rossa Liguria gli uomini
so Acea (controllato anch’esso nager preparato. Ma le cronache Pdl come accadeva al centrosini- di Ital Brokers sono presenti co-
dal Campidoglio). Una gara che ricordano che è consigliere della stra. Ma forse il Pd non scaglia la me nella Roma di Alemanno. Laz-
si è conclusa con la vittoria di Fondazione Nuova Italia, presie- pietra perché Ital Brokers è an- zarini è unito da amicizia decen-
un’associazione temporanea di duta da Alemanno. Nel consiglio che amica di tanti uomini vicini a nale con Claudio Burlando. Un le-
imprese di cui fanno parte Aon – oltre a Isabella Rauti, moglie del Massimo D’Alema. Nel consiglio game che ha provocato a entram-
spa insieme con Gbs e la società bi qualche grattacapo: Burlando
genovese Ital Brokers, leader era ospitato in una casa del nu-
privato nel mondo del brokerag- mero uno di Ital Brokers (“Paga-
gio, cioè dell’intermediazione vo regolare affitto”, ha replicato)
assicurativa con 760 milioni di e guidava una sua auto al mo-
premi nel 2009. mento del famoso contromano
in autostrada.
APPENA diffusasi la notizia,
più d’uno nel settore ha storto il LAZZARINI ottenne una
naso: niente da dire sulla compe- consulenza per il brokeraggio
tenza di Ital Brokers, ma alla ca- delle Ferrovie quando Burlando
sella dell’amministratore delega- era ministro dei Trasporti: “Em-
to si trova Giovannini. Un nome bé, che c’è di male? Claudio non
noto nelle stanze della politica e c’entra nulla, eravamo in tratta-
della finanza. Soprattutto di cen- tiva da due anni, quando al Go-
trodestra. Alemanno lo ha scelto verno era Berlusconi”, giura Laz-
come vice-presidente delle Assi- zarini. Comunque Ital Brokers
curazioni di Roma, società con- ha siglato contratti, tra gli altri,
trollata dal Comune che assicura con Camera, Senato, Corpo dei
gran parte delle municipalizzate. Vigili del Fuoco, Fincantieri, par-
Giovannini sta dalle due parti: è te di Finmeccanica e Anas. Ac-
manager di una società del Co- qua passata. L’ambita poltrona
mune e della società che si aggiu- di presidente della società pub-
dica appalti delle società del blica Sviluppo Genova (che ge-
Campidoglio. Ma l’esperto di as- stisce appalti pubblici per mi-
sicurazioni non è nuovo a pole- liardi) è stata per anni di Gianni
L’onorevole Massimo D’Alema e il sindaco Gianni Alemanno (FOTO ANSA) Pisani, all’epoca socio di Inter-
consult a sua volta legata a Ital
di amministrazione si scopre che Brokers. Oggi gli è succeduto
di Pino Corrias l’arco parlamentare è rappresen- Pier Giulio Porazza, che prima
tato meglio che a Montecitorio: della nomina dichiarava un reddi-
Il rito votivo presidente onorario è Fernanda
Contri, ex socialista anni Novan-
to da “social card” di 1.355 euro
l’anno e anch’egli dichiaratamen-
del frullatore ta. Presidente esecutivo è Franco
Lazzarini, notoriamente vicino a
te vicino a Lazzarini. Basta? No.
Nella commissione di Vigilanza
D’Alema e amico di Vincenzo di Sviluppo Genova c’è Contri,
POSSIBILISSIMO che un qualche futuro archeologo, tra le Morichini, di cui si sta occupan- presidente di Ital Brokers. Sem-
macerie della Seconda Repubblica Romana reperterà, proprio do la Procura di Roma. Quel Laz- pre Contri è garante nel Porto di
di fronte a quel che resta del Colosseo rimodellato con suola zarini socio di Chicco Gnutti al- Genova. Ma gli amici di Ital Bro-
a pallini e lacci Tod’s, in un’area archeologica detta del Fagutale l’epoca della scalata Telecom (in- kers sono anche al Gaslini: la Re-
Due, un frullatore per minestre, che in realtà non sapranno sieme con Morichini e Giancarlo gione Liguria di Burlando ha no-
riconoscere essendo sparite da secoli le verdure, proprio Gardella, vicepresidente di Ital minato nel consiglio Raffaele
come era accaduto in tempi più remoti, all’acqua pubblica. Bozzano, già presidente e consi-
Rimosse le incrostazioni ne ammireranno la pregevole fattura, gliere di Ital Brokers. Infine Fran-
in plastica azzurra, con tricolore e l’iscrizione “Da Anemone
con affetto, a tua insaputa” inspiegabile, ma che attribuiranno
La compagnia co Pronzato. Ex socio di Pisani e
Lazzarini, poi consulente dell’al-
a un qualche rito propiziatorio tipico del Ventunesimo secolo
italiano, quando ancora si portavano le minorenni nei templi
spadroneggia lora ministro dei Trasporti, Pier
Luigi Bersani, Pronzato è entrato
di Casoria da sacrificare al Drago barbarico. Anche se poi si
sarebbe scoperto che il Drago era un piccoletto isterico e
nella Capitale nel consiglio dell’Enac. Ital Bro-
kers in Liguria è pure importante
per l’economia e la vita civile: un
senza sonno, di discendenza diretta da un altro mito
dell’antica Padania, il Cerutti Gino.
e nella rossa anno fa il procuratore della Re-
Quel frullatore passò indenne il vaglio di molti studiosi. Fino a pubblica, il presidente della Cor-
che in un quaderno a quadretti datato 2001, si ritrovò Liguria. Una te d’appello e uno dei capi del-
quell’iscrizione votiva di suddetto Anemone e accanto l’Ufficio gip di Genova, nel tem-
finalmente la chiave del mistero, che si leggeva a stento: storia tra fascisti po libero, giocavano per società
“Frullatore per ministri”. sportive (o ne erano dirigenti)
e ItalianiEuropei sponsorizzate da Ital Brokers.
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IL FILM
DEI TAROCCHI
L’“IMPOTENZA” DI B.
L’ammissione del premier, che in difesa attacca a Porta a Porta:
“Elettori di sinistra senza cervello”
di Fabrizio d’Esposito
Verso il Giornale: tempi cambiano. Anche
I
il valzer di Feltri per Silvio Berlusconi. Torna
a Porta a Porta dopo due an-
ni, come annuncia con en-
fasi Bruno Vespa, e si trova di
fronte un’aggressività insolita
per il salotto tv di Raiuno. A dire
il vero, Vespa prova, almeno al-
l’inizio, a dare un titolo amico
alla trasmissione: “Due anni per
le riforme”. Ma poi la realtà dei
ballottaggi prevale sulle inten-
zioni e lui stesso, Vespa, infieri-
sce sul Cavaliere quando si parla
di Ruby. “Era proprio indispen-
sabile quella telefonata?”. Il pre-
mier conferma la sua versione:
“Pensavo fosse una parente di
Mubarak e non volevo che si
creasse un incidente diplomati-
Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro (FOTO DLM) co. Non sono affatto pentito.
Quello che è uscito fuori è una
Nnale”oncolpodici crederete. Vittorio Feltri è a un passo da un nuovo clamoroso
di scena. Un ritorno (stavolta sarebbe il terzo!) a “Il Gior-
montatura assoluta. Una cosa
paradossale che mi costringe al-
via Negri. Un ritorno ancora una volta diverso, come edi-
torialista principe e anche come azionista, e ancora una volta al
l’umiliazione di andare in tribu-
nale invece di difendere il pre-
fianco di Alessandro Sallusti, proprio ieri operato al cuore (auguri).
Un ritorno che lo vede abbandonare (per la terza volta) Maurizio
stigio del mio paese”.
Berlusconi riparla della nipote
Belpietro a “Libero”, cioè nel quotidiano che lui stesso ha fondato (e di Mubarak e tutti sorridono. Ve-
poi provato ad uccidere), e poi di nuovo scelto come casa per una spa e i giornalisti presenti: Ste-
avventura in doppia conduzione. Vi siete persi? Ecco il riassunto di fano Folli del Sole 24 Ore, Virman
questa danza immobile. 1) Età preistorica: Feltri e Belpietro cono- Cusenza direttore del Mattino,
scono i primi successi insieme all’ ”Europeo”, poi all’ ”Indipendente”, Massimo Franco del Corriere del-
e infine al “Giornale”. Meditano persino di comprare un Casale in- la Sera. E rilancia anche: “In Egit-
sieme. 2) Età mediovale: Belpietro va a “Il Tempo”. 2) Età premo- to stanno trattando Mubarak in
derna: Belpietro torna a “Il Giornale” e Feltri se ne va a “Il Giorno” a un modo indegno. Interverrò
fargli concorrenza. 3) Età del ferro: Feltri fonda “Libero” per sfidare
Belpietro a “Il Giornale” e incontra Sallusti come partner. 4) Età
medievale. Belpietro se ne va da “Il Giornale”, lasciandolo a Mario
Giordano, per andare a “Panorama” 5) Età contemporanea: Gior-
dano viene cacciato e a “Il Giornale” torna Feltri (con Sallusti, e con la
Santanchè). 6) Età della cronaca: Belpietro lascia “Panorama” e va a
La Moratti s’aggrappa a Gigi D’Alessio
“Libero”. 7) Poi Feltri lascia “Il Giornale”, la Santanchè e Sallusti NESSUN CONFRONTO FINALE A SKY CHE METTE UNA SEDIA VUOTA PER L’AVVOCATO
(nomignolo caustico: “Rosa e Olindo”), per tornare come il Cavaliere
pallido di Clint Eastwood, al fianco di Gene Hackman Belpietro. di Antonella Mascali
Cosa c’è dietro questo valzer ossessivo? Prima di tutto i soldi: tantissimi,
per tutti (a suon di “buone uscite” e di “buone entrate”). E il gusto er scusarsi con Giuliano Pi-
dell’avventura, della battaglia e della polvere da sparo. Quindi il fiuto
per le notizie e per il vento che cambia. Feltri è il primo grande direttore
Pstamente
sapia, che ha accusato ingiu-
di essere un ladro
nel campo del centrodestra a teorizzare la fine dell’era berlusconiana d'auto, Letizia Moratti detta le
e gli eccessi arcoriani (“Se devo scopare mica ho bisogno della cla- sue condizioni: le scuse devo-
que”). E per un po’ di tempo con Belpietro a “Libero” fa un gioco delle no andare in diretta tv. Il candi-
parti perfetto. Littorio gioca da corsaro, Maurizio da istituzionale (“Ci dato sindaco del centrosinistra
siamo incontrati con Berlusconi, in tre, ma il Cavaliere non aveva occhi non ci sta e rifiuta il secondo
che per lui”). Adesso invece, è tutto da rifare: Feltri è tentato di tornare faccia a faccia a Sky. Al suo po-
a casa, in cambio di una quota pantagruelica (si dice il 10%) del quo- sto, questa mattina ci sarà una
tidiano di via Negri. Posizionato nel modo migliore, insomma, per un sedia vuota. “Domani (oggi ndr)
cambio di stagione in cui contrariamente al passato, i premier passano gli avrei porto le mie scuse - ha
e i quotidiani restano. Perché a Feltri l’idea di fare un giornale di op- detto Moratti - ma lui non c'è.
posizione contro la sinistra fa prudere le mani. Belpietro resta padrone Sui programmi scappa”.
di casa, le quote girate dagli Angelucci a Feltri tornano a casa (per un Pisapia rivendica la sua scelta e
accordo le detiene finché resta nel quotidiano) e si ricomincia il ballo di contrattacca: “Stupisce che Le-
san Vito dei giornali di destra, con i redattori che guardano affranti il tizia Moratti continui a voler
calendario delle direzioni a targhe alterne. I giorni pari Belpietro è a dettare le regole sul come e
“Libero” e Feltri al “Giornale”. I giorni dispari viceversa. E i lettori? quando chiedere scusa per una
lu.tel. grave scorrettezza della quale è
evidentemente consapevole.
Sarebbe bastato, in queste lun-
AL VOTO
dicendo che è lo zio di Ruby”.
Via Teulada 66, Roma. Allo stu-
dio di Porta a Porta, il premier ar-
riva in notevole ritardo. Le sette
passate di sera anziché le sei e
mezzo come concordato. Il suo
ritorno da Vespa provoca un ca-
so nel cda della Rai.
L’OPPOSIZIONE chiede di
bloccare la trasmissione in nome
del contraddittorio e della par
condicio. Sospesa la riunione, il
dg Lorenza Lei chiama Vespa. B.
finalmente arriva e viene sottrat-
to alle domande degli altri gior-
nalisti in attesa, che poi seguiran-
no la puntata confinati una salet-
ta. B. si accomoda sulla poltrona
di Porta a Porta ed è teso in ma-
niera quasi ostentata. Il canovac-
cio che segue è tipicamente ber-
lusconiano. Per la serie: la colpa
è sempre degli altri. Le preferen-
ze dimezzate al comune di Mila-
no, in quando capolista del Pdl?
“Troppe liste sulla scheda. Io
stesso ho avuto difficoltà. Poi vi-
sto che c’era il mio nome nel sim-
bolo del Pdl parecchi hanno avu-
to l’impressione che questo ba-
stasse per votarmi”. Il crollo del
suo partito a livello nazionale e i
flop di Moratti e Lettieri al primo
turno (candidati sbagliati forse,
come lo stesso B. avrebbe detto
all’ufficio di presidenza del Pdl)?
“Le amministrative sono elezio-
ghe due settimane trascorse
dallo sgradevole episodio che
l'ha vista protagonista di una
diffamazione nei miei confron-
ti, inviarmi un biglietto privato.
Non lo ha fatto, e cerca in modo
ossessivo un'occasione televi-
siva per scusarsi. Peraltro, per
dimostrare che le scuse sono
sincere, sarebbe utile a tutti, e
in primo luogo alla trasparenza
tante volte invocata, che la si-
gnora Moratti fornisse anche
adeguate spiegazioni su chi si è
molto agitato intorno a lei per-
ché quelle ingannevoli infor-
mazioni venissero pubblicate”.
Fu proprio a Sky, durante il pri-
mo turno elettorale, che Morat-
ti lanciò le false accuse alla fine
della trasmissione, che non pre-
vedeva il diritto di replica. Di-
ritto garantito questa volta, fa
sapere la tv di Rupert Murdoch.
ni particolarissime e molto di-
pende dalla scelta dei candidati a
sindaco. C’è però una motivazio-
ne precisa. Abbiamo contro un
blocco mediatico terrificante
che va dal Corriere della Sera a Sky e
La7, a dieci trasmissioni della
Rai. L’altra sera ho visto una pun-
tata terrificante di Annozero, che
mostrava Milano come una città
africana. Questa mistificazione
ha portato le persone a pensare
che scopa nuova scopa bene”.
Le riforme mancate e l’immobi-
lismo del paese? “Solo adesso
per la prima volta dopo 17 anni
ho una maggioranza coesa per-
ché non c’è più Fini. E non di-
mentichiamo la crisi economi-
ca: noi siamo il paese che retto
meglio in Europa”.
B. VA AVANTI per la sua stra-
da ma Vespa ardisce nuovamen-
te: non è stato un errore fare cin-
que interviste ai tg venerdì scor-
so? La risposta è fantastica, nel
senso del surreale: “Ho chiama-
to Paolino Bonaiuti, capo del
mio ufficio stampa, e gli ho detto
che ero a disposizione per fare
interviste. È stato chiamato il
Tg1 ma poi la voce si è sparsa e
anche gli altri hanno chiesto di
farla. Che ci posso fare. La multa
dell’Agcom? Una follia decisa da
una commissione dove quelli di
sinistra sono tre e c’è uno solo
Ma il portavoce di Pisapia, Mau-
rizio Baruffi, polemizza: “Ab-
biamo già detto che quello di
Sky è un campo squalificato e
anche Letizia Moratti è squali-
ficata. Su di lei pende una que-
rela per diffamazione aggrava-
ta”.
E diffamazione aggravata è l'i-
potesi di reato su cui lavorerà il
pm Armando Spataro, in segui-
to all'esposto presentato ieri
dai legali di Pisapia. La denun-
cia contiene la ricostruzione di
“numerosi episodi” su persone
“travestite da rom che distribui-
scono volantini dal contenuto
falso e diffamatorio spaccian-
dosi per sostenitori di Pisapia”
o “la presenza di ragazzi trasan-
dati sui mezzi pubblici” che
provocano i passeggeri. La ri-
chiesta alla procura è che ci sia
“l'immediata identificazione
dei nostri”. Massimo Franco in-
sinua: non sarà che lei non è più il
Re Mida della politica e che anzi
adesso quello che tocca perde?
“No, quando mi muovo si blocca
sempre il traffico e vengo sem-
pre applaudito”. Poi il solito ri-
tornello sulla crisi che ha steso
Obama, Merkel, Zapatero e l’u-
niverso mondo.
Stefano Folli insiste: sono 17 an-
ni che si aspetta la grande rivo-
luzione liberale, le sue dichiara-
zioni tradiscono un senso d’im-
potenza. Qui B. sorprende: “Può
dirlo ad alta voce”. Ossia: “Sono
impotente”. Un impotente per
cui “il regalo più grande sarebbe
di ritornare privato cittadino”.
Una finta, ovviamente. B. tenta
di essere moderato ma a volte
non riesce a trattenersi: “Se vin-
“Ai ballottaggi
abbiamo perso
perché i nostri
candidati sono
deboli”.
Una “follia” la
multa Agcom
dei soggetti” e la scoperta di
eventuali “organizzatori e man-
danti di tale campagna”.
Un testimone racconta che la
settimana scorsa sul tram nu-
mero 9 (direzione Porta Vene-
zia, zona centrale di Milano) un
finto rom ha cominciato a sven-
tolare volantini e gadget del co-
mitato Pisapia e a infastidire pe-
santemente i passeggeri. Altri
finti rom pro-Pisapia sono stati
segnalati al mercato di viale Pa-
piniano, nelle vicinanze del car-
cere San Vittore. Vengono citati
anche finti operai, in quartieri
periferici, intenti a prendere le
misure per la fantomatica co-
struzione di moschee.
Il clima è da nervi tesi. Ieri la “Li-
sta Civica X Pisapia” ha denun-
ciato “un'aggressione intimida-
toria” ai danni di un suo soste-
nitore, Otto Bitjoka, imprendi-

Silvio Berlusconi ieri sera a “Porta a Porta” (FOTO LAPRESSE)
ce la sinistra, la gente sarà andata “la sovranità non appartiene al
a votare dimenticando il cervel- popolo ma a Magistratura demo-
lo a casa. De Magistris è un de- cratica e ai suoi pm”. È a loro che
magogo che piace alle donne e devono piacere le leggi. A loro e
Pisapia non ha amministrato al capo dello Stato. Povero Ber-
nemmeno un’edicola di giorna- lusconi. Che poi si dice persino
li. Se a Napoli vince de Magistris disposto a fare un passo indietro
avremmo le manette sulla città e a favore di un leader capace di
io sarei tentato di non aiutare riunificare tutto il centrodestra.
bpiù la città”. Il capitolo delle ri- Un’altra finta, forse. Perché alter-
forme, dal titolo iniziale della native all’alleanza con la Lega
puntata. Smentita una manovra non ce ne sono. E qui gli scappa
da 40 miliardi di euro, l’ossessio- un “purtroppo” di più, che la di-
ne è sempre la giustizia perché ce lunga sui rapporti con Bossi.
La gaffe e le
scuse di Bruno
Vespa
che confonde
lo sfidante
con
il premier
La stretta di mano mancata (FOTO EMBLEMA)
tore camerunense. Martedì po- D'Alessio, domani, sempre in
meriggio Btjoka stava rilascian- Duomo, Pisapia. Sul palco Elio
do un'intervista in una piazza e le storie tese, Daniele Silve-
milanese, senza alcun segno di- stri, Claudio Bisio, Paolo Rossi,
stintivo per Pisapia, quando un Gioele Dix e Lella Costa.
motociclista gli ha lanciato in- E Bruno Vespa ieri sera ha do-
sulti razzisti e gli ha dato una vuto fare un rettifica. Martedì
sberla. aveva raccontato ai telespetta-
Tra oggi e domani gli ultimi col- tori di Porta a porta che Cinzia
pi di questa campagna elettora- Sasso, moglie di Pisapia, aveva
le che potrebbe segnare l'inizio definito il marito “simpatico,
della fine politica del premier. ma inadatto a governare”. Pec-
Stasera Moratti chiude in piazza cato, però, che il giudizio fosse
Duomo con il concerto di Gigi per Silvio Berlusconi.
Giovedì 26 maggio 2011
AL VOTO
La piccola galleria
degli orrori anti-Pisapia
TUTTI I FALSI DELLA CAMPAGNA,
DALLA MACCHINA RUBATA AI FINTI ROM
di Luca Telese vece che spaventarli. Leti- mente i quotidiani di cen- preoccupazione fra i catto-
zia “Batman” Moratti è di- trodestra. Il giorno dopo si lici per il programma di Pi-
nticristo, terrorista, cambia marcia e si alza il sapia”. Come mai? Nel suo
A
ventata la candidata dell’e-
zingaromane, islamo- stremismo ideologico, livello dello scontro: il pul- programma c’è scritto che
filo, e anche – visto mentre Giuliano Pisapia è mino rubato serviva per un bisogna garantire l’attua-
che non guasta – ami- diventato l’uomo della mo- attentato, Pisapia diventa zione della legge 140 negli
co dei ricchioni, ovvia- derazione, e dell’assenna- amico dei terroristi, fian- ospedali lombardi, dove il
mente abortista militante e tezza, come se il calvario di cheggiatore di Prima Linea, 90 per cento di medici
nemico della vita, nonché ingiurie che ha sopportato portatore di colpe inenar- obiettori fa venire meno il
promotore di inedite e in- fosse stato la vera prova del- rabili (inutile dire che la diritto delle donne ad abor-
quietanti contaminazioni la campagna elettorale. Si Moratti calunniava, e che tire. Passa un giorno e la
culturali tra diverse forme comincia, come è noto, il Pisapia non era stato con- questione cattolica ritorna,
di perversione. Non si trat- giorno del duello elettora- dannato ma assolto!). Ma è stavolta in un editoriale di
ta di uno scherzo, ma del le: “Pisapia? Un ladro di solo l’inizio: il cambio di Alessandro Sallusti su Il Gior-
ritratto che il centrodestra macchine”, titolano sobria- marcia arriva subito dopo nale: “Tettamanzi non sta fa-
ci ha regalato, parlando del la straordinaria vittoria del cendo abbastanza per con-
candidato del centrosini- primo turno. Adesso quello trastare i valori anticattolici
stra a Milano. che viene passato al setac- del programma di Pisapia”.
cio è il programma del can- Ma, nella corsa all’iperbole,
SOLO a metterli in fila – didato di centrosinistra. è il quotidiano di Feltri e
infatti – gli epiteti con cui è Punto primo: Pisapia è fa- Belpietro che arriva al pa-
stato ingiuriato Giuliano Pi- vorevole alla creazione di radosso: “Pisapia vuole fare
sapia in questa campagna un centro di cultura e di di Milano una mecca gay”.
elettorale, si può affrescare una moschea? Apriti cielo.
una piccola galleria degli Non conta più nulla che l’u- COME, COME? Lo spun-
orrori, un bestiario della fa- nico politico attaccato da to per questa incredibile
ziosità italiana, un brodo (una parte, per fortuna) fantasia, un punto del pro-
concentrato della sottocul- della comunità islamica sia gramma in cui si annuncia-
tura del berlusconismo col- stato il suo sponsor Nichi no attività di promozione
to nella sua fase crepusco- Vendola. E nemmeno che a del turismo omosessuale.
lare. In fondo è un gioco di LA CRITICA DI FAMIGLIA CRISTIANA Milano esistano sette mo- Apriti cielo. La stampa di
specchi e di ribaltamento “Arroganza e ridicolo umiliano la schee clandestine, che ve- destra insorge (ma gli elet-
quello che dovrebbe porta- politica”: così un editoriale parla dono i loro fedeli – il più tori gay del centrodestra
re a riflettere gli elettori, in- della campagna elettorale milanese delle volte riunirsi per stra- cosa faranno?). Tra lunedì e
da. martedì entrano in campo i
saltimbanchi e i figuranti,
Lecca Lecca boomerang
LA SPARATA di “Zinga-
ropoli” arriva il giorno do-
vestiti da nomadi, che di-
stribuiscono nei quartieri
Copia&incolla
po, con i manifesti e con gli
attacchi di Umberto Bossi.
popolari volantini tarocchi
in cui si annuncia l’edifica-
Passano 24 ore dopo è la zione di nuovi campi noma-
troppo Libero volta di Tempi, il settimanale
di Comunione e liberazio-
di. Volantini firmati comita-
ti Pisapia, ovviamente (cu-
ne: “Pisapia è un suadente riosità: a Torino il progetto
GIÀ NON È ELEGANTISSIMA la pratica del copia&incolla da anticristo”. Ci mancano so- di auto-edificazioni è finan-
Internet, ma a Libero sperimentano la copiatura selettiva. lo il piede a forma di zoc- ziato dal ministero dell’In-
Accecati dai fumi di zingaropoli e dall’ombra dei minareti che colo, l’odore di zolfo e le terno di Maroni). È vero
Giuliano Pisapia si prepara, secondo loro, a costruire a Milano, corna. Tutto il resto c’è. Li- che Milano è un test che or-
nella redazione di Maurizio Belpietro non hanno visto un pezzo bero ha una strana idea sin- mai supera i suoi confini.
dell’articolo che l’economista della New York University cretica: “Pisapia vuole por- Ed è vero che mancano an-
Alberto Bisin ha pubblicato sul blog noisefromamerika.org. Già tare a dialogare i musulma- cora tre giorni. Continuan-
è opinabile presentare un post di un blog come uno “studio ni e gli omosessuali”. Dif- do così, insomma, manca-
Usa” che “smonta il programma” di Pisapia. Ma ancora più ficile capire quale sarebbe no solo (ma arriveranno) le
opinabile è tagliarne le prime righe perché fuori linea. Il pezzo di il problema, ma la risposta “prove certe” per accusare
Bisin, in versione originale, comincia con questa frase: “Però una più amaramente divertente Pisapia di stupro, incesto e
cosa breve breve fuori tema la devo dire: che profondo schifo è quella di Fabio Mussi: “Ca- pedofilia. Suadente ma cri-
l’affronto peloso appena prima della fine della trasmissione da somai ci riuscisse davvero minale, scriverebbero for-
parte del sindaco Moratti sui trascorsi politico/legali di Pisapia: dovrebbero dargli il Nobel se quei moderati di Tempi.
operazione di killeraggio disgustosa, indipendentemente dal per la Pace, visto che nei Oppure cambia il racconto:
fatto che vi sia o meno una zona d’ombra nell’accaduto”. Ma i paesi dell’integralismo isla- lunedì Bat Letizia viene ri-
redattori di Libero sono implacabili e, zac, la frase scompare. Si mico gli omosessuali sono mandata a casa, e l’Italia
pubblica solo quello che fa comodo. Ovviamente gli economisti perseguitati dalla sharia”. può uscire dal brutto sogno
di noisefromamerika non gradiscono e si indignano. Poveri Passano ventiquattr’ore e di questo scorcio di inizio
ingenui, la redazione di Libero non è mica a New York. Ma nella ancora la fantasia fervida di secolo con vista crepusco-
Milano (per ora) di Letizia Moratti. Libero individua un nuovo fi- lo degli Dei.
lone di inchiesta: “Aborto, Il cielo sopra Milano.
pagina 6 Giovedì 26 maggio 2011

E
AL VOTO AL VOTO

videntemente, nessuno dei due ha
Faccia a faccia voluto rischiare l’effetto-Moratti. Il
faccia a faccia tra i due contendenti alla
carica di sindaco di Cagliari è stato all’insegna del
tra i candidati fair play e del rispetto. Organizzato da Sky Tg24, al
dibattito non sono mancati toni polemici tra i
due, ma sostanzialmente corretti. "Viviamo a tre
senza effetto-Moratti metri di distanza. Ci conosciamo. Fantola è una
persona cortese, che ha stile – ha detto Zedda
sorridendo – anzi mi dispiace che ultimamente ne
stia perdendo un po’ nei miei confronti”. “È una
persona perbene. Ci siamo trovati al bar sotto
casa per il caffè, ma non abbiamo mai avuto
rapporti, seppur da vicini di casa. Ma è totalmente
diverso da me per valori e ideali di riferimento
come solidarietà e famiglia” ha detto Fantola.
“Siamo su posizioni diverse, anche sul modo di
intendere la politica. Ho fatto tutta la mia battaglia
per riformare il sistema politico italiano e se i
cittadini ora possono scegliere fra me e Zedda lo
devono anche a me”, ha detto Fantola, riferendosi
alle sue campagne referendarie con Mario Segni,
di cui è da sempre amico. “Lui però – ha detto –
vuol essere un politico di professione”.

CAGLIARI, LA DESTRA NEL PANICO

IL CENTROSINISTRA CANTA GIÀ VITTORIA
Nel quartier generale di Zedda: “Questa volta è fatta”
di Alessandro Ferrucci ha mai affermato una cosa del cifra ufficiosa vicina al milio- un capoluogo con le sembian-
Cagliari genere – rispondono i ragazzi ne di euro, ma per averne con- ze di città, ma l'anima del pae-
di Zedda – non è da lui attac- ferma basta alzare la testa, se, dove quasi tutti si conosco-
ragazzi stanno zitti, quie- carsi a certe cose. È evidente: guardarsi in giro, e vedere la no, dove quello che hai fatto o

I ti, hanno gli occhi che

brillano ma non vogliono
lasciarlo vedere. Militan-
ti, anziani, signore, il barista o
il dipendente pubblico si av-
ora si sente in difficoltà”. Una
difficoltà inattesa, appunto.

vicinano, poi gli sussurrano:
“Tranquilli, è fatta. Questa
volta vinciamo a Cagliari”. A
Massimo Zedda e ai suoi due
fedelissimi, poco più che no-
vant'anni in tre, non sembra
vero. Ascoltano, stringono le
mani. Tengono i toni bassi. Si
fermano, mangiano un boc-
cone e ridono: “Oh, è il primo
pranzo in quattro giorni. Pen-
sa, in questo ultimo mese ho
perso almeno cinque chili”,
confida il candidato di cen-
trosinistra. Difficile da crede-
re, vista la struttura fisica de-
cisamente esile. “Invece è co-
sì, si chiama stress”, insiste.
Va bene. Lo stress di una cam-
pagna elettorale lunga, lun-
ghissima, che ora si gioca in
soli tre giorni, meno di set-
tantadue ore per convincere
gli ultimi, per conquistare
quel centimetro che alla fine
potrebbe risultare decisivo a
strappare la meda, per con-
quistare un feudo ventennale
del centrodestra.
“MILANO è fondamentale,
Napoli pure, ma anche qui,
dalla Sardegna, è partito un se-
gnale forte, come ha già dimo-
strato la vittoria di Olbia. Tut-
to, in qualche modo, è ina-
spettato e dall'altra parte sono
nervosissimi” spiegano i mili-
tanti del centrosinistra. E per
La Lega si arrende: “I ministeri
Il candidato del centrosinistra, Massimo Zedda. Sopra un sostenitore (FOTO ANSA)
rendersene conto basta anda-
re nei punti di ritrovo dei fan
di Massimo Fantola: parlano
solo della pallottola arrivata
nei giorni scorsi al loro can-
didato, denunciano un clima
invivibile, sorridono poco,
non fanno previsioni, se non
quelle standard. Annunciano
scenari apocalittici per il tu-
rismo, azzerano la possibilità
di un rilancio industriale, dan-
no la maggior parte delle col-
pe al clima che si respira a li-
vello nazionale. Tradotto: è un
voto contro Silvio Berlusconi.
Lo dicono a denti stretti, stiz-
ziti. In fin dei conti Fantola è
da sempre un politico lonta-
SOPRATTUTTO per un
politico con alle spalle decen-
quantità di gigantografie a lui
dedicate. “Però qui, la campa-
gna si fa camminando per la
strada e incontrando le perso-
ne”, continua Zadda. È così.
fai te lo porti dietro tutta la
vita. Dove il titolare di un ne-
gozio di ferramenta è conside-
rato un punto di riferimento
elettorale per un micro-quar-
ni di battaglie tra comune, re- Quella che per molti è una fra- tiere. Dove, se si analizzano le
gione e Roma, rispettato tra- se fatta, a Cagliari è la realtà: liste elettorali, è possibile sco-
sversalmente, abituato a strin- prire varie famiglie bipartisan,
gere la mano all'avversario, magari con un candidato da
mentre ora rischia di prendere
un ceffone elettorale da un ra-
Nel Pdl una parte e uno dall'altra. “La
verità? È che tutto si gioca su
gazzo di 35 anni che per la
campagna elettorale ha impie-
si sono (quasi) pochi elementi. Magari anche
sul meteo”, raccontano i ra-
gato i soldi destinati all'acqui-
sto di casa: “Sia ben chiaro,
arresi: gazzi di Fantola. Quindi, pre-
visioni alla mano: la vulgata
mica parliamo di una cifra vuole che se piove il centro-
enorme – racconta Zedda – in “Se perdiamo destra è favorito; in caso di so-
tutto abbiamo raccolto sui le Zedda ha la strada spianata
150 mila euro, la maggior par- la colpa “perché i nostri questa volta
te sono miei. Vuol dire che re- non ci credono fino in fondo,
sterò ancora un po’ in affit- è tutta e sicuramente preferiranno
to...”. Altri numeri rispetto a andare al mare”. Perciò, tutti
Fantola: per lui si parla di una di Berlusconi” con il naso all'insù.
nissimo dai percorsi del pre-
mier, tanto da aver impedito,
prima del ballottaggio, un suo DE MAGISTRIS: “B. resto dell’elettorato”. Parole in
arrivo nell'isola: “Ci ha detto: libertà. Quelle di Berlusconi.
‘Quello non ce lo voglio, qui
decido io. Non voglio una del-
è ossessionato da me” Ma anche quelle dei due can-
didati costretti a condensare in
le sue campagne urlate, voglio l 28% degli elettori napoletani che ha vo- pochi secondi risposte e programmi sui te-
andare avanti a modo mio’”,
rivela uno degli uomini più vi-
Icomposto
tato al primo turno Luigi De Magistris è
da persone “senza cervello”: co-
mi del lavoro, della sicurezza, della spazza-
tura. Non meriterebbe molto spazio invece
cini al candidato di centrode- sì Berlusconi a Porta a Porta. Se ne discute la domanda sui cantautori testimonial, Ro-
stra. E così è stato. Fino al bal- sugli schermi di La 7, a 8 e 1/2, dove Lilli berto Vecchioni per De Magistris, Gigi D’A-
lottaggio, però. Poi tutto è Gruber modera l’ennesimo faccia a faccia lessio per Lettieri. Forse la Gruber perde
cambiato, ed è stato emblema- tra De Magistris e il pidiellino Gianni Let- l’occasione di ricordare i tempi in cui D’A-
tico il confronto di ieri, l'ul- tieri, i due rivali nella corsa a sindaco di Na- lessio abbracciava Antonio Bassolino. E in-
timo prima del voto, con lo poli. Alla richiesta di un commento, l’ex pm fine anche le cifre si declamano in libertà.
stesso Fantola pronto a prote- non fa una piega. “Le affermazioni di Ber- Lettieri ricorda – e ha ragione – di aver rac-
stare per presunte accuse di lusconi offendono una delle più belle città colto 4000 voti in più delle sue liste. Ma di-
legami con la massoneria. del mondo”. E persino Lettieri non sembra mentica che la sua percentuale, 38,52%, è
“Peccato che nessuno di noi contento: “Io preferirei parlare dei proble- quasi cinque punti inferiore a quella della
mi della città, queste sono considerazioni coalizione che lo ha sostenuto. De Magi-
personali di Berlusconi che si rivolge al cen- stris invece vanta 11 punti in più. Vedremo
trodestra e non hanno nessun impatto sul come andrà al ballottaggio.
Vincenzo Iurillo

restino a Roma. Con i fancazzisti”

di Sara Nicoli
e l’ha promesso davanti a tut-
“M to il partito, degli spostamenti
non se ne fa nulla…”. Gianni Ale-
i ballottaggi”), e apertissima per la
Lega. Che pur dando fiato alle effer-
vescenze di Mario Borghezio, secon-
do il quale “i fancazzisti romani a Mi-
lano sarebbero una contraddizione
dente del Consiglio, per spostarli
ovunque. Già si parla di Venezia, Fi-
renze, Napoli e Rimini, quest’ultima
per il dipartimento del Turismo, ma
si vedrà dopo il voto di Milano. E se
fortemente radicato sul territorio,
privo di sovrastrutture e con orga-
nismi dirigenti ridotti all’osso – spie-
gava l’altro giorno un alto dirigente
pidiellino a via dell’Umiltà – che sia
sità del Cavaliere di azzerare tutto,
anche per dare una nuova stabilità a
una maggioranza che tiene, certo,
ma non si sa fino a quando.

manno, sindaco di Roma, esce da
Palazzo Grazioli con la faccia di chi
ha segnato il gol della salvezza, ma
attende con ansia il fischio dell’ar-
bitro, perché fino all’ultimo non si
sa mai. “Adesso mi aspetto quel vo-
to parlamentare che è stato promes-
so per chiudere definitivamente la
questione che di tanto in tanto ri-
sorge”. E risorgerà ancora.
ALEMANNO non lo sa, o almeno
ha dato l’impressione di aver credu-
to alle parole del Cavaliere (“una po-
lemica sul nulla”). C’era anche la
presidente del Lazio, Renata Polve-
rini, durante un concitato ufficio di
presidenza del Pdl, quando il Cava-
liere ha detto che, al massimo, “in
altre città del Nord si potrà parlare di
rappresentanza, non ci sarà alcun
trasferimento di ministeri”. Partita
chiusa, secondo Alemanno. Tutta
ancora da giocare, secondo Cicchit-
to (“abbiamo solo rimandato a dopo
in termini”, dietro le quinte lavora a ne vedranno delle belle. Berlusconi capace di far riscoprire al nostro IERI, per esempio, è passato defi-
tutt’altro. È già pronta, infatti, una e Bossi sono assolutamente d’accor- elettorato lo spirito del ’94 e che par- nitivamente il decreto Omnibus,
proposta di legge d’iniziativa popo- do sul favorire il loro bacino eletto- li a quelli che hanno a cuore il cam- contenente le norme anti referen-
lare che il Carroccio porterà in Cas- rale del Nord spostando i ministeri bio di passo del Paese”. Per Berlusco- dum nucleare del governo, con 301
sazione per un via libera prima della di peso, Economia in primis, in pa- ni, il nuovo partito servirebbe ad az- voti a favore e 280 contrari, pochi di
raccolta di firme tra i cittadini; l’ini- dania. Gianni Alemanno e Renata zerare la balcanizzazione del partito più di quelli che avevano segnato,
ziativa verrà battezzata ufficialmen- Polverini se ne risentiranno? Pazien- che, nelle ultime ore, ha raggiunto giusto ieri, il passaggio dell’ennesi-
te da Bossi a Pontida il 19 giugno. La za. livelli di guardia. Oggi si vedranno a ma fiducia (313). Napolitano, a
proposta non indicherà quali mini- D’altra parte Berlusconi sta per fare pranzo Scajola e Frattini, sul piatto quanto sembra, non tratterrà il de-
steri dovranno esse- una vera rivoluzio- gli aderenti alla Fondazione Cristo- creto sulla sua scrivania più del tem-
re spostati, ma è ne, non nel gover- foro Colombo da far convergere sul- po strettamente necessario a farlo ri-
prevista una delega
al governo per fare
Passa a stento no, ma nel partito,
proprio per scrol-
la corrente di Liberamente, quindi
Micciché, da tempo critico, pronto
leggere al suo ufficio legale. D’altra
parte proprio su quel testo aveva già
in modo che anche i
dicasteri di peso fi-
il decreto larsi di dosso tutti
quelli che, in un
a formare un nuovo gruppo parla-
mentare con la sua Forza Sud. Per
messo la lente d’ingrandimento
chiedendo “chiarimenti” prima che
niscano al Nord. Per
spostare quelli sen-
Omnibus, presto modo o nell’altro,
hanno contribuito
non parlare dello stesso Alemanno,
con Matteoli e Augello, ex aenne anti
fosse approvato in Senato. Subito
dopo la firma, il decreto sarà pubbli-
za portafoglio, d’al- a destabilizzare il La Russa, che stanno cercando di re- cato sulla Gazzetta Ufficiale e solo al-
tra parte, non serve la firma di Pdl con le correnti cuperare Ronchi e Urso e puntano lora la Cassazione si riunirà per chia-
alcuna legge: sono o non sono più anche loro a un nuovo gruppo, sul rire se il quesito referendario sul nu-
dipartimenti della Napolitano. E il considerati neces- modello di quello di Viespoli al Se- cleare potrà considerarsi totalmen-
Presidenza del Con- sari. Il Cavaliere da nato. Insomma, ormai nel Pdl si te superato dalla nuova legge oppu-
siglio e dunque ba- premier prepara settimane sta lavo- muovono in blocchi e basta davvero re no. Anche su questo Berlusconi si
sta una “circolare” rando a un nuovo che Micciché dia fuoco alle polveri e gioca una partita come quella di Mi-
di servizio del presi- un nuovo partito partito, “snello, tutto vada per aria. Di qui la neces- lano.
Giovedì 26 maggio 2011 pagina 7

E
LA VOCE DEL PADRONE

lisa Anzaldo lascia la conduzione del Tg1.
Elisa Anzaldo lascia Lo ha comunicato con una lettera al
direttore della testata Augusto Minzolini e
il testo con le motivazioni di questa decisione è stato
la conduzione affisso nella bacheca sindacale della testata. A quanto si
sa, all'origine ci sarebbero i temi del pluralismo e della
completezza dell'informazione. Sulla vicenda è subito
e Minzolini la punisce intervenuto il Cdr della testata ammiraglia Rai che
sottolinea come "il fatto che la collega Elisa Anzaldo
lasci la conduzione del telegiornale è un problema non
solo suo, come afferma il direttore Minzolini, ma di
tutta la redazione" e sui temi posti dalla giornalista,
come appunto pluralismo e completezza
dell'informazione, "il Cdr ha più volte sollecitato il
direttore a un maggiore equilibrio, soprattutto dopo le
multe inflitte dall'Agcom e in periodo di par condicio
elettorale". Il Cdr annuncia che proseguirà “a tutela
della credibilità del lavoro di tutta la redazione”. Al Cdr
"suona invece di ritorsione" la decisione immediata di
togliere alla Anzaldo la telecronaca della parata del 2
giugno “a lei già affidata. Di tutto questo avremmo
voluto parlare con il direttore, che ieri non ha trovato il
tempo per incontrarci, rinviando il colloquio ai
prossimi giorni”.

NOMINE RAI, LORENZA LEI VARIABILI SINDACALI

Romita, il cavallo
SEMBRA GIÀ UN NUOVO MASI
Non interviene sulla multa dell’Agcom al Tg1
C
di Troia nel Cdr
ampione regionale di pattinaggio ar-
tistico su rotelle, autore di un finto
servizio televisivo a un convegno per pro-
muovere dei pannoloni, cultore di camicie e
vestiti artigianali, “candidato” per un giorno
Gabanelli senza contratto, Report ferma le nuove puntate a governatore pugliese per il centrodestra, At-
tilio Romita è da pochi mesi componente del
comitato di redazione del Tg1. È lui l’amba-
di Carlo Tecce Gaffuri; il berlusconiano Car- per la prima volta in carriera, è sciatore di Augusto Minzolini nel cdr, il difen-
lo Nardello all'ufficio del per- costretta a fermare il lavoro per sore del direttorissimo che si batte per contro
a luna di miele è finita. sonale. E un già visto: l'addio di le puntate di autunno. Il miste- i sindacalisti di sinistra. Quando il vecchio

L Lorenza Lei ha scoperto

la fragilità dei consiglieri
di maggioranza e l'oppo-
sizione dei colleghi di mino-
ranza. La copiosa infornata di
nomine è slittata perché il di-
rettore generale Rai, nonostan-
te la benedizione unanime in
Cda, rispolvera il pacchetto
che fu di Mauro Masi. Un po' di
logiche politiche qui, un po' di
equilibrismo aziendale lì: an-
cora la coppia Gianluigi Para-
gone e Susanni Petruni per il
Tg2 e la direzione di Rai2; Gian-
vito Lomaglio, fedelissimo
del ministro Paolo Romani, in
lizza per una rete o la direzione
intrattenimento, l'enorme
struttura prima destinata a
Giancarlo Leone e poi a Piero
Paolo Ruffini a Rai3, cacciato
dall'ex dg Masi e reintegrato
dal Tribunale del Lavoro. Un’o-
perazione che infastidisce i
consiglieri di Pd e Udc e che fa
vacillare il palinsesto del terzo
canale con i rinnovi dei con-
tratti di Fabio Fazio, Giovanni
Floris, Serena Dandini e Mile-
naGabanelli ancora lontani.
La trattativa con Fazio e Floris è
chiusa, le richieste economi-
che ed editoriali sono le stesse
di anni fa, ora spetta a Lorenza
Lei decidere. Presto, entro una
settimana: altrimenti uno dei
due, o entrambi, potrebbero
traslocare. Ma è Repor t il pro-
gramma che rischia di più, la
redazione aspetta segnali da
viale Mazzini e la Gabanelli,
ro palinsesti sarà risolto la set-
timana prossima, mentre la Lei
ha chiesto al presidente Paolo
Garimberti di convocare per
domani un Cda straordinario
per chiudere le prime nomine.
Eppure è la maggioranza di Pdl
e Lega l'ostacolo più insidioso
per la Lei; ieri in Cda era assen-
te Guglielmo Rositani, l'ex di
Alleanza nazionale, rinato ber-
lusconiano, che potrebbe riav-
vicinarsi a Gianfranco Fini. C'è
talmente tanta confusione in
Rai che ieri nel Cda le parole
dicevano poco, ma le facce
contrite erano abbastanza
esaustive. La Lei ha sorvolato
sul problemone Augusto Min-
zolini: nessuna rivalsa sul diret-
torissimo per la multa Agcom di
Il dg Rai, Lorenza Lei (FOTO ANSA)
358 mila euro (e sul collega del
Tg2 De Scalzi, 100 mila euro)
per la violazione della par con-
dicio. A vuoto la richiesta di Ni-
no Rizzo Nervo (che potreb-
be rivolgersi alla Corte dei Con-
ti). E a vuoto anche l'appunto
del presidente Garimberti:
cdr come previsto dalle regole sindacali
ha scritto il libro bianco del Tg1 con tutte
le censure di Minzolini, appena insediato,
Romita ha criticato i suoi predecessori. E
quando c’è da prendere una decisione, su
chi critica il direttore o sui comunicati,
spesso vota contro i suoi colleghi di cdr.
Che sono due e dunque lui è sempre in mi-
noranza. Rumorosa minoranza.
“Non può essere la Rai a paga- la prassi aziendale prevede che
re”. Una tesi confermata pure un indagato per fatti inerenti la
dal magistrato della Corte dei Rai sia sospeso in via cautelare,
Conti presente in Cda, Luciano e al direttorissimo è contestato il
Calamaro: “Il tema della re- reato di peculato per le spese
sponsabilità personale c’è tut- con la carta di credito. Ma per
to”. Non si tocca Minzolini: co- Lorenza Lei basta collaborare
me ricordato da Rizzo Nervo, con la Procura di Roma.

La vita è fatta di alti e bassi.

Noi ci siamo in
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pagina 8
ECCO IL CONTO
DELLE LEGGI PER B.
2,2 MILIARDI
L’Idv ha calcolato la spesa di dieci anni
di provvedimenti ad personam
di Eduardo Di Blasi
uanto sono costate le leg-
Q
gi “ad personam” che il
Parlamento ha cucito ad-
dosso al presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi in
questi anni? Un calcolo com-
plessivo è praticamente impos-
sibile da fare. Ma per i soli lavori
parlamentari, vale a dire per le
sole ore impiegate da deputati
e senatori in commissione e in
aula per discutere di “ex Ciriel-
li” o di “Lodo Alfano” lungo i
tornanti del decennio
2001-2011, un calcolo si può
fare.
Uno l’ha fatto l’Idv e l’ha pre-
sentato ieri alla Camera con An-
tonio Di Pietro, Felice Belisario
e Antonio Borghesi. Lo studio
ci informa che la spesa è stata
esorbitante: due miliardi e 259
milioni di euro per i soli dieci
provvedimenti che riguardano
i guai di Berlusconi con la giu-
stizia e il conflitto di interessi
diretto.
PER OTTENERE la cifra, si è
partiti dalle ore che Camera e
Senato hanno dedicato alla di-
scussione di questi provvedi-
menti: a Montecitorio, tra aula e
commissioni, se ne è parlato
per 731 ore e mezza (pratica-
mente un mese intero in dieci
anni contando giorno e notte).
A Palazzo Madama per 629,23. I
numeri, tratti dalle banche dati
delle due assemblee sono con-
siderevoli. si pensi che in un an-
no l’aula di Montecitorio si riu-
nisce approssimativamente per
760 ore e quella del Senato per
circa 500. Ma come fare a sape-
re quanto “costa” un’ora di la-
voro alla Camera o al Senato?
Il vicepresidente del gruppo
Idv a Montecitorio Borghesi ha
pensato di ricavarlo attraverso
un calcolo. Ha diviso le ore
complessive di seduta dell’ulti-
mo biennio per il costo di cia-
scuna Camera. E ha ottenuto un
dato (ripulito dai soldi dei rim-
borsi ai partiti che alla fine non
ricadono sul funzionamento
del lavoro d’aula o di commis-
sione) che è di 1.859.447 euro
per Montecitorio e di
1.428.045 per Palazzo Madama.
Giovedì 26 maggio 2011
L’AFFITTACAMERE
SILVIO QUANTO CI COSTI
LEGGE GASPARRI
112 del 3 maggio 2004
542 ore di lavoro in Parlamento
924 milioni di euro
LEGITTIMO SOSPETTO
248 del 7 novembre 2002
218 ore di lavoro in Parlamento
362 milioni di euro
EX CIRIELLI
251 del 5 dicembre 2005
149 ore di lavoro in Parlamento
242 milioni di euro
LEGGE PECORELLA
46 del 20 febbraio 2006
107 ore di lavoro in Parlamento
178 milioni di euro
LODO SCHIFANI
La cifra, già di per sé sorpren- le cinque più alte cariche dello 140 del 20 giugno 2003
dente (oltre un milione di euro Stato. Il “lodo Schifani” (legge 103 ore di lavoro in Parlamento
solo per un’ora di lavoro), è sta- 140 del 2003, che la Consulta di-
177 milioni di euro
ta via via moltiplicata per i dieci chiarò incostituzionale l’anno
provvedimenti presi in esame: seguente) ha impegnato il par-
quelli che servivano solo ed uni- lamento per 103,58 ore, con
camente al premier. una spesa di quasi 178 milioni
Vediamone il dettaglio. Per la
prima legge blocca rogatorie
investita in nulla. Alla serie della
fuga dai processi per questa via,
Un’ora di lavoro al Senato? Fa un che sta per finire”, per dirla con
Di Pietro, buca i due miliardi di
(la 367 del 2001) che provò a
coprire i movimenti sui conti
appartiene anche il Lodo Alfa-
no (legge 124 del 2008). Il Par-
milione e 400 mila euro. E alla euro. E non sono state conteg-
giate, per scelta, altre leggi che
svizzeri tra Cesare Previti e il lamento ne discusse per 36,17 hanno fatto bene a Berlusconi e
giudice Renato Squillante, Ca- ore, buttando a mare circa 61 Camera un milione e 800 mila al suo conflitto di interessi, co-
mera e Senato hanno lavorato milioni di euro prima che la me la cancellazione dell’impo-
69,55 ore. La spesa calcolata è Consulta lo impallinasse nuova- sta di successione, il decreto sal-
stata di 114 milioni di euro e mente nel 2009. Stessa sorte Sempre sul tema la ex Cirielli C’è poi il capitolo Gasparri. La va-calcio, il condono fiscale del
spicci. per il Legittimo impedimen- che riduce i termini della pre- legge che porta il suo nome (la 2003, la Salva Rete 4, le due fi-
Sono stati invece di oltre 363 to (legge 51 del 7 aprile 2010) scrizione (la 251 del 2005) è sta- 112 del 2004) serviva a “risiste- nanziarie (2004 e 2005) che
milioni i costi per approvare in che dopo 59,48 ore di lavoro e ta dibattuta per 149 ore: il conto mare” il sistema radiotelevisivo: contenevano norme sul digitale
218 ore di lavoro il legittimo quasi cento milioni di spesa, è è di 242 milioni di euro circa. La fu discussa per 542 ore, una spe- terrestre in grado di favorire
sospetto (la legge 248 del finito menomato sempre dai legge Pecorella, invece, che sa di 924 milioni. Lo stesso si ci- l’impresa di un decoder prodot-
2002) che permette di chiedere giudici costituzionali mesi do- rendeva inappellabili le senten- mentò poi sul processo breve. to da una ditta che faceva capo a
la ricusazione del giudice nel po. Adesso al Senato si discute il ze di proscioglimento (anche La norma deve ancora ripassare suo fratello, Paolo Berlusconi,
caso la difesa sollevi sospetti Lodo Alfano Costituzionale: questa, la 46 del 2006, fu azzop- dal Senato, ma per adesso ha vi- l’estensione del condono edili-
sull’imparzialità dello stesso. non è ancora legge, ma è già co- pata dalla Corte Costituzionale sto deputati e senatori discuter- zio, la previdenza integrativa in-
Viene poi il tempo dei “lodi” per stato il lavoro di 30,35 ore per nel 2007), contemplò un impie- ne per 143 ore (235 milioni di dividuale allargata al ramo assi-
evitare che vadano a processo 43 milioni di spesa. go di 107 ore: 178 milioni. spesa). Il conto “di un’epoca curativo.
MANIFESTI OFFENSIVI AL GHETTO Parla Moni Ovadia
“Contro di me un atto fascista”
coloni ebrei è stata uccisa. Gomel ha processo di pace in Medio Oriente. In quello di Gomel, come se fossero trop-
protestato, ad alta voce: “Itamar non è certi circoli ebrei, Obama viene definito po pericolosi. La verità è che episodi del
un posto da barbecue e i suoi abitanti antisemita solo perché ha timidamente genere vanno condannati con forza, a
non sono i “nostri fratelli”. Itamar è uno proposto di tornare ai confini del 1967. prescindere. “La calunnia è grave quan-
degli insediamenti illegali dal punto di Il nodo centrale è questo: si possono cri- to l’omicidio”, sta scritto nel Talmud.
Moni Ovadia ( FOTO EMBLEMA) vista del diritto internazionale, tra i più ticare le idee, ma non insultare chi le Ma l’isolamento…
assurdi per la geografia e la storia poli- esprime. Sono anni che non mi invitano alle ma-
di Luca De Carolis tica. Difficile immaginare un’iniziativa Anche Gomel è stato duro: la preci- nifestazioni per la Giornata della cultura
peggiore di questa”. Ne è nato un pu- sazione sui fratelli l’ha fatta per pri- ebraica.
n atto intimidatorio e fascista, fi- tiferio, tracimato nello striscione che ha mo lui Riccardo Pacifici, presidente della
“U glio della temperie berlusconia-
na”. Moni Ovadia, attore, scrittore e
coinvolto Ovadia: anche lui schierato a
sinistra, e contrario agli insediamenti
Innanzitutto, Giorgio si è espresso con
una lettera firmata, non come gli autori
comunità ebraica romana, ha an-
nunciato un convegno “in cui discu-
molto altro, bolla così lo striscione ano- dei coloni. di quel vigliacco striscione. Poi, ha cri- tere della vicenda degli insediamen-
nimo apparso domenica scorsa sul mu- Ovadia, cosa ha provato appena sa- ticato con argomentazioni precise l’uso ti”: ha invitato l’ambasciatore di
ro della scuola ebraica di Roma: “Ogni puto di quella scritta? strumentale del termine fratello. Israele, un rappresentante di Itamar
ebreo è nostro fratello, Moni Ovadia e Le dirò che quasi me lo aspettavo, vista Lei e Gomel comunque non siete e Gomel. Lei ci andrebbe?
Giorgio Gomel no”. Il segno più rumo- l’aria che tira nella comunità. Certi ebrei isolati. Gad Lerner vi ha difeso sul Non a queste condizioni. Perché non in-
roso di una polemica che sta lacerando sentono molto la temperie berlusconia- suo blog, e un gruppo di oltre 50 vitano anche un rappresentante del-
la comunità ebraica italiana. Una ferita na, questo clima in cui si insulta invece ebrei romani ha provocatoriamente l’opposizione? Il governo non può rap-
(ri)apertasi la settimana scorsa, con una che discutere, e in cui chi ha la maggio- proposto di scrivere sul muro della presentare tutto Israele. E comunque
lettera di Gomel al mensile Shalom, in ranza dei voti pensa di avere il diritto scuola “i nostri nomi di proscritti”. non ho voglia di espormi a gogne. Per
cui l’economista si scagliava contro della ragione. La tecnica dell’intimida- Mentre Renzo Gattegna, il presiden- inciso: Pacifici ha fatto la distinzione tra
“l’happening e barbecue con i nostri zione è fascista, tipica di tutti i sistemi te dell’Unione Comunità ebraiche ebrei buoni e cattivi.
fratelli di Itamar”. Un’iniziativa organiz- totalitari. italiane, ha deplorato “l’uso di ter- Se potesse parlare a quattr’occhi
zata dalla comunità ebraica romana, in Perché si è arrivati a questo? mini diffamatori e ingiuriosi”. con gli autori dello striscione?
quell’insediamento nel West Bank, vici- Perché la situazione si è fatta molto pe- Guardi, come sottolinea giustamente Gli porrei una domanda: “Volete discu-
no alla città palestinese di Nablus, dove sante. C’è il crescere delle destre euro- Lerner, nella sua dichiarazione Gatte- tere con me, o volete ergervi a miei giu-
nel marzo scorso un’intera famiglia di pee, e in più si è tornati a discutere di gna non cita neppure il mio nome e dici e carnefici?”.
Giovedì 26 maggio 2011 pagina 9

CRONACHE

N
AQUILANI CONVINTI A RESTARE A CASA CAMORRA
Preso il boss
Dell’Aquila

A GIUDIZIO LA “GRANDI RISCHI” L atitante da nove anni, è

Terremoto: omicidio colposo per i 7 membri della commissione
di Chiara Paolin
ndranno tutti a giudi-
bassa magnitudo possa essere
considerata precursore di un
forte evento” aggiunse Barbe-
le fatidiche parole in conferen-
za stampa: “Dormite tranquil-
dai tuoi, o almeno vieni da me
che sto in un palazzo nuovo.
re di omicidio plurimo colpo-
so e lesioni. Il 20 settembre la
stato arrestato a
Varcaturo, nel giulianese, a
Napoli, Giuseppe
Dell’Aquila, ritenuto il
reggente del clan
Mallardo-Contini. Ieri la
polizia lo ha ammanettato
in una villa blindata.
Dell’Aquila era inserito
nell’elenco dei 30 latitanti
più pericolosi del

“A
zio, e poi saranno
condannati”. Anto-
nio Valentini, avvo-
cato cassazionista e aquilano
verace, l’aveva detto un anno
fa: gli esperti della commissio-
ne Grandi Rischi dovranno ri-
spondere di un’accusa pesan-
te, omicidio colposo, per le
309 vittime del terremoto. Ie-
ri il gup del Tribunale de L’A-
quila Giuseppe Romano Gar-
ganella ha deciso di mandare a
processo Franco Barberi, pre-
sidente vicario della commis-
sione Grandi Rischi; Bernardo
De Bernardinis, già vice capo
del settore tecnico del dipar-
timento di Protezione civile;
Enzo Boschi presidente del-
l’Ingv; Giulio Selvaggi, diret-
tore del Centro nazionale ter-
remoti; Gian Michele Calvi,
direttore di Eucentre e re-
sponsabile del progetto Case;
Claudio Eva, ordinario di fisi-
ca all'Università di Genova;
Mauro Dolce, direttore del-
l’ufficio rischio sismico di
Protezione civile.
Perché? La tesi era stata avan-
zata dallo stesso Valentini tra-
mite un esposto alla Procura
de L’Aquila il 17 agosto 2009.
Cioè quando, smaltito il pri-
mo choc, si cominciò a ragio-
nare con più calma sull’acca-
duto. Il 31 marzo, dopo set-
timane di scosse sempre più
forti e frequenti, la Commis-
sione si riunì per fare il punto
della situazione. L’esito del-
l’incontro fu rassicurante. “I
forti terremoti in Abruzzo
hanno periodi di ritorno mol-
to lunghi. Improbabile che ci
sia a breve una scossa come
quella del 1703” disse Boschi
quel giorno. “Non c’è nessun
motivo per cui si possa dire
che una sequenza di scosse a
BRESCIA Il costituzionalista D’Andrea e gli stranieri sulla gru
Quel prefetto che gioca con gli immigrati
di Elisabetta Reguitti
ri. Dello stesso tenore le altre
indicazioni dei tecnici, con
un accenno fugace alla neces-
sità di monitorare “la presen-
za di controsoffittature, cami-
ni e cornicioni in condizioni
precarie” onde prevenire
guai.
VENTICINQUE minuti in
tutto durò la riunione. Nessun
piano d’emergenza pronto a
scattare, nessun appello a usa-
re prudenza in caso di peggio-
ramento dei fenomeni, una
frecciata stizzosa anche al ri-
cercatore Giampaolo Giuliani,
già battezzato “un imbecille”
dall’allora capo della Protezio-
ne civile Guido Bertolaso per
aver lanciato l’allarme sulle
fuoriuscite di radon come se-
gnale di rischio. Per comple-
tare l’opera, il vice di Bertola-
so, De Bernardinis, pronunciò
Mancato allarme I sette membri della commissione Grandi
Rischi sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo plurimo
li, e bevetevi un buon bicchie-
re di Montepulciano”.
Davide Centofanti, 19 anni,
continuò a dormire tranquillo
nella Casa dello studente la
notte del 6 aprile. Sua zia An-
tonietta l’aveva convinto a stu-
diare in città, dove lei poteva
dargli una mano, ma in quelle
sere gli ripeteva: torna a Vasto
Prima udienza
del processo
il 20 settembre:
qualcuno
si dimetterà
prima
di quella data?
“Ma lui niente, non mi ascol- prossima udienza. “Siamo in-
tava – ricorda la Centofanti –. creduli. Ero sicurissimo che sa- ministero dell’Interno (una
Eppure io da piccola mi ricor- rebbe finita con un prosciogli- lista che si aggiorna di volta
do che, con le scosse, usciva- mento” ha detto il difensore di in volta). Alla polizia sono
mo di casa, dormivamo in mac- Boschi, Marcello Melandri. arrivati i complimenti di
china, era normale stare all’a- Vincenzo Vittorini, che sotto Maroni. “Se si continua a
perto anche tutta la notte. le pietre di casa ha visto morire tagliare le risorse alla
Quando passava il periodo, moglie e figlia, e in loro nome giustizia, i brillanti risultati
tornavamo a casa. Stavolta in- si è costituito parte civile al ottenuti potrebbero avere
vece c’erano tivù e giornali processo, ha voce ferma nel un preoccupante
che ripetevano: non c’è peri- chiedere dignità: “Sarebbe lo- rallentamento”, è stata la
colo. Davide è morto, ma al- gico che per il 20 settembre risposta del procuratore
meno io e tutti gli aquilani non
passeremo per pazzi per aver
tutti i membri della Commis-
sione si dimettessero dai loro
aggiunto di Napoli
Alessandro Pennasilico.
detto fin dal primo momento
che le autorità hanno sbaglia-
incarichi affrontando il pro-
cesso come comuni cittadini,
to. Questo è un momento im-
portante”.
non dall’alto dei loro titoli. Chi
non c’è più, non ha più titoli”.
Ieri in aula non c’erano i sette Tranne l’amore di una città in-
indagati che devono risponde- tera.
ALEMANNO marchia
i migranti POLVERINI
ome stare in un villaggio vacanze. Oppure ad Au- La protesta
Cvigilischwitz, dipende dai punti di vista. La nuova trovata dei
urbani di Roma è questa: sistemare un braccialetto -
del Santa Lucia
con tanto di numeri impressi su - ai polsi degli immigrati
venditori ambulanti, durante i blitz antiabusivismo. Una Nuova protesta dei
misura che, secondo il comandante Angelo Giuliani, ser- pazienti e del personale
ve ad identificare le persone. Anzi, sarebbe addirittura nel della Fondazione Santa
loro interesse: “È la legge che impone che non si faccia Lucia di Roma (istituto di
confusione”. Certo, si tratta di un braccialetto di carta, eccellenza nel capo
“come quello degli ospedali”, ma chi ha deciso questa for- neuroriabilitativo) sotto
ma di schedatura? Se lo chiede la Comunità di Sant’Egidio: la sede della Regione
“Una novità che non ci sembra appartenga a nessuna nor- Lazio. La governatrice
mativa”, spiega Daniela Pompei, responsabile per i servizi Polverini non ha infatti
agli immigrati. Ma la rivolta è unanime nelle associazioni. rispettato l’accordo
Di “criminalizzazione già vista nella storia” parla l’Arci, preso con le parti lo
“Quei numeri ci fanno tornare agli anni più bui della storia scorso 7 aprile, nel quale
del ‘900”, secondo l’associazione Senzaconfine. Una pro- la Regione si era
vocazione giunge dai senatori Pd Della Seta e Ferrante: “Il impegnata a
braccialetto è rimovibile, perché non utilizzare la mar- corrispondere alla
chiatura a fuoco?”. Il prossimo passo dell’amministrazio- struttura i fondi relativi
ne Alemanno nei confronti delle minoranze saranno forse al 2010 (e mai erogati) e
le etichette alle orecchie, come con le mucche? (si. d’o.) gli acconti mensili del
2011. Il Santa Lucia
rischia così di chiudere a
breve per mancanza di
fondi.
TERAMO
Celebrati funerali
di Elena

l professor Antonio D’Andrea lo

due settimane (in vista dei ballottaggi,
ndr) in attesa che il Comune presenti
al ministero degli Interni il documen-
Itoavevamo conosciuto per essere sta-
il relatore della tesi di laurea, trat-
to d’intesa sottoscritto anche dai mi-
granti. Ma il punto non è questo. Ri-
tata in maniera “sciatta”, del ministro tengo che siamo di fronte al tipico ca-
Mariastella Gelmini. Lo stesso profes- so di cattiva gestione della cosa pub-
sore aveva ricordato: “Per quella tesi blica e non solo dal punto di vista am-
non ho voluto dare nemmeno un pun- ministrativo. Il rischio è che passi l’i-
to in più alla media dei voti. Non sol- dea che anche quando si ha ragione
tanto per come era stata scritta, a tirar prevalgano argomentazioni dettate
via, ma soprattutto per come la Gel- da pura demagogia. Un atteggiamen-
mini venne ad esporla in sede di di- to che può rinfocolare divisioni e ten-
scussione. sioni sociali nella comunità di cui pro-
Oggi invece il docente, ordinario di prio non c’è bisogno.
Diritto costituzionale, interviene sul- Perché?
la protesta dei migranti che, prima so- Perché questa vicenda riguarda tutti
no saliti sulla gru e poi hanno occu- coloro che chiedono di essere rego-
pato il sagrato del Duomo di Brescia.
Spiega D’Andrea come questa vicen-
da rappresenti una questione di “civil-
larizzati sulla base di una condanna
per un reato che non esiste più (arti-
colo 14 comma 5
tà giuridica” di interesse generale ma ter). Consiglio di Sta-
gestita solo dal punto di vista politico
dal prefetto Livia Narcisa Brassesco
to e Corte di Giusti-
zia dell’Unione euro-
“L’Europa
Pace. La stessa persona (autorità) che
aveva taciuto di fronte allo scempio
pea si sono pronun-
ciati in modo chiaro,
ha bocciato
della scuola di Adro marchiata con il
“Sole delle Alpi” e che oggi, più che un
preciso e conclu-
dente rispetto al rea-
il reato di
rappresentante dello Stato, sembra to (non più tale quin-
essere il braccio armato della Lega a di) di chi non ha ot- clandestinità,
dispetto dell’interesse della collettivi- temperato all’ordi-
tà. ne di allontanamen- ma la Brassesco
Stiamo parlando di un prefetto as- to del questore dal
servito alla politica? territorio italiano. Pace fa finta
Sembra proprio così e mi rammarico Stiamo cioè discu-
di ciò. La protesta è stata sospesa per tendo di un reato di niente”
che non c’è più.
Chi deve decidere però sembra in-
fischiarsene...
Diciamo che sia la prefettura che l’am-
ministrazione degli Interni, in questo
momento, sembrano ignorare i pro-
nunciamenti dei giudici. Non tengo-
no conto che è subentrata una diret-
tiva comunitaria vincolante rispetto
alla normativa nazionale. È pacifica-
mente acquisito invece che la norma-
tiva comunitaria prevale sulla legisla-
zione interna persino di livello costi-
tuzionale, salvo i principi supremi,
ma in particolare in un caso emblema-
tico come questo.
Brassesco Pace, al contrario, so-
stiene che le due sentenze non
possono essere applicate e che,
addirittura, sarebbe necessario
Livia Narcisa Brassesco Pace (F A )
l’intervento del Parlamento.
Una considerazione del tutto incauta
e sbagliata. Direttive comunitarie co-
I eri a Campli, nel
teramano, i funerali di
Elena, la bimba di 22 mesi
me queste devono trovare immediata
applicazione senza alcun atto di rece-
morta dopo essere stata
dimenticata in auto dal
pimento interno. Fare chiarezza su padre. I body guard
questa vicenda è un atto di civiltà giu- hanno tenuto lontane le
ridica. telecamere dai genitori. Al
Il prefetto ha consigliato ai singoli termine della cerimonia,
richiedenti il permesso di presen- sono stati liberati in aria
tare un ricorso. Se il Tar confer- decine di palloncini
masse le ragioni dei migranti chi bianchi.
pagherebbe?
La proposta uscita dal palazzo del Go- FUCECCHIO
verno è un rimedio davvero parados-
sale per diversi motivi. Per prima cosa Tre ergastoli
nessuno di loro avrà mai i soldi per in- per strage nazista
traprendere un’azione legale e poi,
me lo lasci dire, parlare di ricorso in
questo caso è un’autentica follia.
Sin dall’inizio si
E rgastolo per Ernst
Pistor (91 anni), Fritz
Jauss (94), e Johan Robert
OTO NSA
sa che queste Riss (88): 184 morti.
persone hanno
ragione, dunque
si pretenderebbe
una supplenza
giuridica del tut-
to inutile. Non
escludo poi pos-
sano essere ri-
chiesti dei danni,
inevitabili costi
che sosterrem-
mo tutti noi, non
certo la prefettu-
ra di Brescia.
pagina 10
CONFINDUSTRIA LO SCARICABerlusconi non va all’assemblea, gli imprenditori
ormai non si aspettano più nulla dal governo
di Stefano Feltri
ilvio Berlusconi non è invi-
S tato. L’Assemblea annuale
della Confindustria che si
celebra oggi a Roma sanci-
sce definitivamente la rottura
tra industriali e governo. Il pre-
mier non ci sarà e per la prima
volta nella storia dell’associa-
zione parlerà dal palco il presi-
dente della Repubblica, Gior-
gio Napolitano.
PER CAPIRE bene lo strappo
bisogna partire dal protocollo. È
prevista, da sempre, la presenza
del ministro dello Sviluppo eco-
nomico a cui, talvolta, si aggiun-
ge anche il presidente del Con-
siglio. Lo scorso anno Berlusco-
ni ricopriva entrambi i ruoli, vi-
sto che Claudio Scajola si era di-
messo. L’assemblea non andò
bene: il Cavaliere, tra slogan e
barzellette, offrì al presidente
degli industriali Emma Marcega-
glia di diventare ministro.
“Quando ti ho proposto di veni-
re ad assumere la responsabilità
del ministero dello Sviluppo mi
hai risposto: 'Come la prendono
in Confindustria?' Ora ti ripro-
pongo l'offerta, e agli industriali
presenti chiedo: voi come la
prendereste?”. Gelo in platea.
L’anno prima Berlusconi aveva
definito Emma una “velina tutta
vaporosa”.
Quest’anno, quindi, Berlusconi
non è stato invitato se non alla
tradizionale cena con il direttivo
dell’associazione (ieri sera), lon-
tano dall’imbarazzo della diretta
televisiva e della platea dell’Au-
ditorium di Roma. Il calendario
aiuta: c’è un provvidenziale im-
pegno al G8 di Deauville e ci so-
no le elezioni, la Confindustria
non vuole diventare il palco per
un comizio pre-ballottaggi. Ol-
tre al fatto che ai vertici dell’as-
sociazione non avevano una
gran voglia di organizzare un in-
contro ravvicinato premier-ca-
po dello Stato, visti rapporti dif-
ficili tra le due istituzioni in que-
sti mesi. Ma c’è di più. Anche al-
le assise del 7 maggio, quelle di
Bergamo poi diventate celebri
per gli applausi al manager con-
dannato per la strage Thyssen, il
governo non era stato invitato.
Perché la Marcegaglia temeva i
fischi, vista la frustrazione diffu-
sa nella base per l’assenza di mi-
27 maggio 2010 Un anno fa Berlusconi cercava di sedurre la Marcegaglia per convincerla a fare il ministro (F
sure di stimolo alla crescita da
parte del governo combinata
con il timore per l’imminente
manovra da 40 miliardi. “La Con-
findustria non può passare al-
l’opposizione, è costretta a esse-
re almeno un po’ filogovernati-
va, ma adesso prevale la logica
del fare da soli, come se la po-
litica non ci fosse”, spiega un
esperto delle dinamiche confin-
dustriali.
C’È UN PARAMETRO con-
creto per misurare questo di-
stacco: la Marcegaglia ha abban-
donato una formula che ricorre-
va sempre dall’inizio della sua
presidenza fino allo scorso an-
no, cioè “questo governo ha la
maggioranza, ha il dovere di fare
le riforme e governare”. Ora l’u-
nico orizzonte su cui si muove la
Marcegaglia è quello del dialogo
con Susanna Camusso, il segre-
tario Confederale della Cgil, per
affrontare problemi come la
rappresentanza sui luoghi di la-
voro che il governo si rifiuta di
toccare. Ma, pur avendo poco
da offrire, l’esecutivo continua a
voler condizionare le scelte con-
findustriali. Raccontano che
Giorgio Squinzi, influente capo
di Federchimica, ogni volta che
si spende pubblicamente per ri-
cordare che con la Cgil si pos-
sono anche firmare i contratti,
riceva poi una telefonata del mi-
nistro del Welfare Maurizio Sac-
coni che lo richiama alla linea
governativa. Cioè che si parla so-
lo con Cisl e Uil, le quali infatti
stanno ipotizzando un’alleanza
stabile per arginare la Cgil. Con
il governo, ormai, Emma Marce-
gaglia non riesce più a dialoga-
re. Toccherà al suo successore –
dal 2012 – cercare un nuovo rap-
porto. O di appoggio esplicito,
come fu ai tempi di Antonio D’A-
mato, o di vera critica, come Lu-
ca Cordero di Montezemolo
provò a fare per poi spaventarsi
quando si trattava di arrivare
davvero allo scontro.
GRECIA “Ora è possibile
l’uscita dall’euro”
“Lo scenario di un’uscita della Gre-
cia dall’euro ormai è sul tavolo”. Lo
dice il commissario europeo alla
Pesca, che non ha alcuna delega in
materia. E sarebbe quindi interes-
sante, se non fosse che il commis-
sario in questione è la signora Ma-
ria Damanaki. Che non solo è gre-
ca, ma è anche esponente del par-
tito di governo ad Atene, i socialisti
del Pasok di cui fa parte anche
George Papandreou, il primo mini-
ECONOMIA
DA TORINO A DETROIT
MARCHIONNE ANNUNCIA
CHE LA FUSIONE
TRA FIAT E CHRYSLER SI FARÀ
OTO LAPRESSE)
assicurare non è la specialità di Sergio Mar-
Rpazioni
chionne. Almeno non quando le preoccu-
sono tutte da questa parte dell’Ocea-
no. Negli Stati Uniti ci riesce benissimo: dopo
aver restituito, grazie anche a prestiti delle
banche, 7,6 miliardi ai governi di Usa e Ca-
nada, Marchionne celebrerà la fine della pri-
ma fase della sua avventura americana il 3 giu-
gno. Con il presidente Barack Obama, nello
stabilimento di Toledo.
TUTTO BENE, dunque, a Auburn Hills e
dintorni, dove c’è il quartier generale della
Chrysler. Anzi, probabilmente della
Fiat-Chrysler, visto che ieri Marchionne ha det-
to ufficialmente quello che era implicito nelle
sue dichiarazioni degli ultimi mesi: “Non ha
stro. Sta per tornare la dracma?
Non sarebbe una soluzione suffi-
ciente: svalutare il cambio farebbe
ripartire le esportazioni, ma le ban-
che (greche ma anche tedesche)
piene di titoli di Stato greci deno-
minati in euro, fallirebbero quasi
certamente e il bilancio di Atene
sarebbe comunque in deficit e sen-
za possibilità di accesso al credito
internazionale. Si vedrà nelle pros-
sime settimane.
Giovedì 26 maggio 2011
senso tenerle separate, ma non è una questio-
ne immediata per il 2011. Non è una cosa che
faremo a breve”. Tradotto: la fusione tra le due
aziende è certa, anche se non è ancora il mo-
mento di annunciarla. Prima bisogna quotare
a Wall Street la Chrysler, di cui la Fiat detiene
ormai il 46 per cento. E potrebbe salire anche
sopra il 51 prima dello sbarco in Borsa, ha an-
nunciato ieri Marchionne. Il presidente del
gruppo John Elkann è ancora più esplicito del-
l’amministratore delegato: “ “Il nuovo gruppo
è già formato, nei fatti Fiat e Chrysler sono
un’organizzazione unica, lo vediamo dai conti
che verranno consolidati e dai prodotti”.
NESSUN MESSAGGIO conciliante all’Ita-
lia. Su La Stampa, il quotidiano della Fiat, di ieri
c’era il testo della lettera di Marchionne ai di-
pendenti del gruppo Fiat. Il tono è aulico (“Da-
re vita a un’opera d’arte non è solo una que-
stione di tecnica”), ma di punti concreti ce ne
sono pochi. Anzi, si legge per esempio che
“quando due società si integrano, condivido-
no tutto. Competenze industriali e risorse,
progetti, sfide e ambizioni”. Non un accenno
ai 20 miliardi di investimenti previsti in Italia,
che gli operai in cassa integrazione di Mirafio-
ri, di Pomigliano e della Bertone (ma anche
della Maserati) aspettano di vedere concretiz-
zarsi. Di certo, quando le due aziende saranno
fuse, ci sarà da fare un nuovo piano industriale,
addio a quello di aprile 2010 quando Elkann e
Marchionne annunciarono “Fabbrica Italia”,
con la successiva guerra con i sindacati sulla
governabilità delle fabbriche.
Ieri pomeriggio è successo un incidente a suo
modo significativo. Su Panorama in edicola og-
gi c’è un articoletto che sostiene l’imminente
uscita definitiva del gruppo Fiat da Confindu-
stria. La notizia viene rilanciata dal sito Dago-
spia, le agenzie di stampa la riprendono, il Lin-
gotto si trova costretto a smentire dicendo che
lo strappo definitivo con l’associazione di Em-
ma Marcegaglia “non è all’ordine del giorno”.
Però è credibile. Difficile pensare che da Au-
burn Hills Marchionne si preoccupi molto di
quello che si discute nei corridoi confindu-
striali all’Eur, alla periferia di Roma. L’assem-
blea di Confindustria di oggi, l’ultima della
Marcegaglia, si aprirà dunque all’ombra di
questo caso-Fiat. Si attendono commenti dai
protagonisti. Chissà se Marchionne li farà già
in inglese.
Ste. Fel.
Giovedì 26 maggio 2011 pagina 11

ECONOMIA

MALPENSA VOLA
SEMPRE PIÙ DEBOLE
VERSO LA BORSA
Senza Alitalia, abbandonata da Lufthansa,
non diventerà mai un hub Lo scalo di Malpensa, tra Milano e Varese (FOTO EMBLEMA)

di Vittorio Malagutti tedesca ha deciso di cambiare densamente popolata, come come tutte le low cost, è in grado se incognite. Da tempo Sea chie- gistrato il maggior sviluppo di
Milano rotta abbandonando lo scalo mi- quelli di Venezia, Napoli e o Ca- di garantire un giro d’affari infe- de a gran voce al governo l’ade- traffico negli ultimi anni. Il pia-
lanese, bisogna trovare un’alter- tania. Lo spiegano gli analisti di riore rispetto a quello di una guamento delle tariffe aeropor- no comprende anche la realizza-
na domanda, tanto per nativa. Anche perchè da qui a settore che, per farla breve, si compagnia tradizionale. zione della terza pista, fortemen-

U
cominciare. Quali sono le
compagnie aeree che di
recente hanno annuncia-
to nuovi voli su Malpensa o han-
no aumentato quelli che già of-
frivano? Risposta: si chiamano
Oman air, Gulf Air (Bahrein),
Turkish airlines, Qatar airlines.
Grandi affari in vista, quindi,
grazie alla campagna anti islam
lanciata in queste settimane dal-
la maggioranza di centrodestra
che (per ora) governa Milano. E
pensare che nel 2010 proprio i
collegamenti con il Medio
Oriente sono quelli che hanno
fatto segnare il maggior incre-
mento di traffico passeggeri su
Malpensa: più 17 per cento e
ora valgono il 10 per cento del
totale. Un piccolo esempio, l’ul-
timo in ordine di tempo, dei
danni collaterali provocati dalla
politica allo scalo più disgrazia-
to d’Italia. Un aeroporto abban-
donato a se stesso da Alitalia nel
2008, con una manovra pratica-
mente senza precedenti nel
mondo, e da allora alla ricerca di
una ragion d’essere che possi-
bilmente garantisca sviluppo e
profitti nel lungo termine.
IL GOVERNO, quello centra-
le e gli enti locali, dovrebbe dare
la linea, ma finora non è succes-
so. Si fa presto allora a dire, pa-
role del sindaco meneghino Le-
tizia Moratti, che Lufthansa “è as-
solutamente marginale” e che
verrà presto rimpiazzata. Vero.
La compagnia tedesca, però,
progettava di insediare in Pada-
nia uno dei suoi hub e in questa
prospettiva erano stati impostati
i piani di sviluppo di Malpensa.
Così, adesso che la compagnia
qualche mese dovrebbe sbarca-
re in Borsa la Sea, la società di
gestione degli aeroporti milane-
si controllata dal comune del ca-
poluogo lombardo. E in vista del
collocamento non c’è niente di
peggio che dare l’impressione di
trovarsi in balia degli eventi. Una
volta di più torna quindi d’attua-
lità il rebus che da anni sta ten-
tando di risolvere Giuseppe Bo-
nomi, l’avvocato varesino che
guida la Sea. Bonomi, un mana-
ger che nonostante l’etichetta
leghista riscuote consensi da en-
trambi gli schieramenti politici,
Le grandi
compagnie
sono fuggite,
le low cost
non bastano
e il governo non
tocca le tariffe
ha oggettive difficoltà a definire
con precisione il modello di svi-
luppo, la mission, per dirla all’in-
glese, di Malpensa. Non è più un
hub, cioè la base principale di
una compagnia. Non è uno scalo
low cost, anche se Easy Jet è or-
mai di gran lunga la compagnia
più attiva (27,3 per cento dei
passeggeri complessivi). E, viste
le dimensioni, non si può nep-
pure semplicemente definire un
aeroporto al servizio di un’area
tuali, cioè le somme pagate dalle
chiedono che razza di animale Nonostante il crollo dei passeg- compagnie che si servono dello te contestata dagli ambientalisti
sia Malpensa. geri negli ultimi esercizi, fattura- scalo. Finora però Roma è rima- perchè rischia di distruggere
to e profitti di Sea hanno tenuto. sta sorda a queste richieste. Il un’area di grande pregio all’in-
USCITA DI SCENA Alitalia, Anzi gli utili netti sono aumen- motivo? La convinzione diffusa terno del Parco del Ticino. “La
la Sea ha cercato di riempire il tati tra il 2009 e il 2010. Esclu- è che l’adeguamento delle tarif- terza pista è indispensabile allo
vuoto attirando decine di com- dendo le componenti straordi- fe, di gran lunga inferiori a quelle sviluppo di Malpensa”, ribatto-
pagnie. L’offerta si è arricchita di narie, si passa da 23,9 a 43,6 mi- medie nel resto d’Europa, fini- no da Sea, sicuri che il trend di
un gran numero di nuove desti- lioni. Questo risultato è stato ot- rebbe per penalizzare soprattut- crescita dei passeggeri nei pros-
nazioni, ma il numero dei pas- tenuto anche grazie alla riduzio- to Alitalia, protetta dal governo. simi anni sarà tale da giustificare
seggeri transitati nel 2010, pari a ne del personale (5.500 dipen- Non basta. Sea è anche chiamata ala spesa di almeno 300 milioni.
18,7 milioni, resta ancora di mol- denti nel 2008 contro 5.200 nel ad attuare un ambizioso piano Resta da vedere se riusciranno a
to inferiore ai 23,7 milioni regi- 2010 senza contare i lavoratori industriale che vale oltre 1,3 mi- convincere anche gli investitori.
strati nel 2007, l’ultimo anno pri- precari) e ricorrendo alla cassa liardi concentrati in primo luo- Perchè toccherà a loro, acqui-
ma dell’addio di Alitalia. A cre- integrazione (oltre un milione di go sull’ampliamento del termi- stando le azioni Sea in Borsa, fi-
scere di più in questi ultimi anni ore l’anno scorso). Per il futuro nal 1, mentre il terminal 2, dove nanziare buona parte delll’inve-
è stata proprio Easyjet, che però, prossimo restano però numero- vola Easyjet, è quello che ha re- stimento.
INPS Metà dei pensionati italiani prendono meno
di 500 euro al mese, ma la colpa non è della crisi
onti in ordine ma pensioni basse. mini sono il 46% dei pensionati, sono è di 12.750 euro(circa 980 euro lordi
Cporto
Questa l'estrema sintesi del Rap-
annuale 2010 sui conti Inps pre-
loro a percepire il 55% delle risorse
con una pensione media di 1311 euro
al mese) esistono ancora fondi “spe-
ciali” (ex telefonici, trasporti, elettrici
sentato ieri. A colpire è la quantità di lordi al mese contro gli 892 euro medi e altri) con importi annui di 20 o 30
pensionati, ma soprattutto pensiona- delle donne. Per il resto il rapporto mila euro, fino agli ex Inpdai, i diri-
te, che ricevono un assegno inferiore annuale dell'Inps conferma una situa- genti d'azienda, con 49mila euro an-
ai 500 euro al mese: il 50,8 per cento zione di stabilità per i conti previden- nui. E poi c'è il problema del futuro.
del totale. E il 79 per cento non arriva ziali. Bilancio in attivo per circa 1,3 L'Inps si regge ancora sul fondo “La-
a 1000 euro. Un dato stabile, rispetto miliardi e patrimonio dell'Istituto or- voratori dipendenti” che è fatto so-
agli altri anni e in larga parte riferibile mai consolidato a oltre 40 miliardi. An- prattutto di prestazioni con sistema
alle donne, il 61,3% del totale. Percen- che l'impennata del 73% delle pensio- retributivo (pensione commisurata
tuale che si ribalta quando si sale di ni di anzianità si spiega con l'innalza- agli ultimi stipendi). Dal 1995 esiste
importo medio. Nelle classi più alte, mento dei requisiti anagrafici, passati però il sistema contributivo che pesa
infatti, quelle tra i 1000 e i 1500 euro, nel 2009 da 58 a 59 anni che ha com- solo per l'1,8% del totale, segno che
le donne scendono al 30 per cento e portato un blocco di quelle pensioni questo tipo di pensioni deve ancora
scendono ancora per le pensioni che attivate invece nel 2010. L'innalza- essere erogato. A farne le spese po-
superano i 1500 euro mensili, il 9,9% mento dei requisiti a 60 anni nel 2011 trebbe essere il fondo per i lavoratori
del totale. Del resto sono donne al- fa prevedere, però, un nuovo calo. parasubordinati (lavori “precari”)
l'80% le pensionate che percepiscono I conti in ordine non significano però quello in maggiore crescita nel quale il
una pensione “minima” (461 euro al equilibrio interno. Se l'importo medio contributivo pesa per il 97%.
mese) e se complessivamente gli uo- delle pensioni di vecchiaia e anzianità, Salvatore Cannavò

Fincantieri, a Castellammare la politica gioca sporco

IL SINDACO BOBBIO HA FATTO PROMESSE CHE NON POTEVA MANTENERE E ORA CERCA DI EVITARE LA RABBIA DEGLI OPERAI
di Enrico Fierro zione si farà, le commesse arriveranno, i Parla di bande che girano indisturbate e scelte precise, gli operai e le loro fami- al servizio dei cittadini”. Salvatore Vozza,
Castellammare di Stabia (Napoli) posti di lavoro sono salvi. “E io sono mol- che minacciano cittadini e commercian- glie non possono più attendere. La man- per anni parlamentare del Pci e sindaco
to soddisfatto di questo primo risultato ti, favoleggia di negozianti costretti a canza di lavoro favorisce di fatto la ca- della città prima di Bobbio, conosce a

Ssullatanno facendo un gioco sporco a

Castellammare. Stanno giocando
pelle di migliaia dei famiglie ri-
dotte alla fame. Gli operai di Fincan-
tieri sono stati illusi, blanditi, presi per
i fondelli.
MOSTRA D’OLTREMARE, chiu-
sura della campagna elettorale a Napoli
per il primo turno. Arriva Berlusconi,
con lui c’è Luigi Bobbio, il sindaco della
città, e Nicola Cosentino, il padrone del
partito in Campania. Fuori, a protestare,
gli operai di Fincantieri. Sono giovani,
età media di 35 anni, hanno famiglie da
mantenere, mutui da pagare, figli piccoli
da crescere. Hanno sentito che tira una
brutta aria e chiedono rassicurazioni.
“Castellammare non si tocca. State tran-
quilli!”. Un’altra promessa. 30 aprile
2010, Luigi Bobbio, magistrato in aspet-
tativa, ex senatore del Pdl e pupillo di
Nicola Cosentino, verga un comunicato
tutto rose e fiori. Per il cantiere non ci
sono problemi, lui ha firmato un accor-
do, un protocollo, c’erano ministri e i
vertici di Fincantieri, il bacino di costru-
di cui altri avevano solo parlato e che in-
vece sono riuscito a concretizzare”. Bal-
le, promesse elettorali, impegni di carta.
La realtà è quella che i 650 operai del can-
tiere, e il migliaio di lavoratori dell’indot-
to, sanno: Fincantieri ha deciso di chiu-
dere, dopo due anni di cassa integrazio-
ne a 750 euro al mese, si va tutti a casa. E
senza mezza prospettiva.
Gli operai sono esasperati, anche ieri
hanno bloccato le strade della città e la
Circumvesuviana. La
gente è con loro, i com-
mercianti hanno abbas-
sato le saracinesche e af-
fisso volantini di solida-
rietà. “Perché se finisce
il cantiere finisce Castel-
lammare”, dice il gesto-
re di un bar che gentil-
mente rifiuta di servirci
un caffè. La città è preoc-
cupata ma solidale. Ep-
pure il sindaco offre al-
l’opinione pubblica e ai
giornali una “narrazio-
ne” diversa della realtà.
chiudere. Poi il colpo finale: “Mandate-
mi l’esercito”. “Ma che è Beirut? Castel-
lammare non è in guerra”, urla dal me-
gafono un operaio sui binari della stazio-
ne. “Noi non siamo camorristi, siamo la-
voratori che vogliono certezze”, fa met-
tere sul taccuino un altro. Poco più in la
un giovane prete distribuisce volantini.
É l’appello dell’arcivescovo della città
Felice Cece. La Chiesa è con gli operai in
lotta. “La crisi dei cantieri navali richiede
Il parroco
del cantiere:
“È un dramma
sociale senza
precedenti,
servono risposte
immediate”
morra che trova facile manovalanza tra i
disoccupati senza speranza”. L’arcive-
scovo ricorda le parole pronunciate da
Giovanni Paolo II nel 1992 e l’appello ri-
volto a tutti per salvare il cantiere. Don
Pasquale Somma, parroco dello Spirito
Santo, il quartiere del cantiere, parla con
gli operai, ascolta le loro ragioni, li invita
alla calma. “E’ un dramma sociale senza
precedenti, per capirlo faccia una capa-
tina in parrocchia. Ci sono famiglie di
operai che vengono a ri-
tirare il pacco alimenta-
re, a portarci le bollette
che non riescono a paga-
re. Giovani coppie stroz-
zate dalle finanziarie.
Questa gente chiede ri-
sposte immediate”. Non
ce ne sono ancora. Alla
disperazione si vuole ri-
spondere con le baio-
nette. “Invece – si legge
in un documento di Sel –
servono proposte e ini-
ziative, serve capacità di
ascolto, dialogo e umiltà
fondo il cantiere e i suoi problemi. “Non
voglio polemizzare con nessuno, serve
unità. Ripartiamo dagli impegni presi
dalla Regione, in primo luogo la costru-
zione del bacino di carenaggio. Ma sia
chiaro: il governo deve cancellare il pia-
no Bono”.
LIEVITA LA RABBIA. “Se non
mangiano i figli nostri non mangiano
neppure quelli degli altri”, urla un ope-
raio. Il Comune è ancora blindato dopo
le devastazioni di lunedì notte. “Il cli-
ma – ci racconta un lavoratore che c’e-
ra – era tesissimo. Noi eravamo a pre-
sidiare il Municipio. I nostri compagni
avevano chiesto ai consiglieri comuna-
li e al sindaco Bobbio di essere presenti
a Roma all’incontro con Fincantieri. Il
sindaco non c’era, aveva convocato
una riunione dei capigruppo per la se-
ra, ma neppure a quella era presente.
Dice che era fuori per un impegno fa-
miliare, ma qui noi rischiamo tutto, il
lavoro e la vita. Ecco perché quando è
arrivato a tarda sera, si è scatenata la
nostra rabbia”.
pagina 12
I nuovi coloni
di Netanyahu
DOPO IL NO AGLI USA, INAUGURATO
INSEDIAMENTO A GERUSALEMME
di Roberta Zunini
Gerusalemme
emmeno 24 ore dopo il
N
discorso del premier
israeliano Bibi Netanyahu
al Congresso statunitense
si materializza, nella forma degli
edifici in pietra Bianca di Ma'a-
leh Hazeitim, una colonia ebrai-
ca nel quartiere arabo di Ras al
Amud, a Gerusalemme Est. A ri-
dosso della città vecchia. Sul
palco allestito nel cortile inter-
no della nuova area sono attesi
ministri e il sindaco, Nir Barkat.
Ma oggi le lodi sono tutte per
lui, per il primo ministro appe-
na rientrato da Washington.
“HA FATTO un discorso per-
fetto per quanto riguarda Gerua-
salemme. Non siamo occupanti,
questa città appartiene a noi. Se
gli arabi vogliono rimanere non
c'è problema ma deve essere
chiaro che noi ebrei siamo sem-
pre stati qui, questa è la nostra
terra e nessuno ci può chiedere
di darne una parte ai palestinesi
o di abitare solo nella zona occi-
dentale”. Daniel Luria è il diret-
tore esecutivo di Ateret Coha-
nim, un'organizzazione no pro-
fit che facilita gli ebrei ortodossi
a vivere a Gerusalemme Est.
“Non sono d'accordo invece con
quanto il premier ha detto a pro-
posito della Giudea e Samaria.
Anche queste regioni apparten-
gono alla nostra storia: non la-
sceremo agli arabi ciò che è no-
stro”. Luria ha 47 anni, è nato in
Australia e da adolescente è ve-
nuto a vivere a Gerusalemme
con gli anziani genitori. “Sono
molto orgoglioso di mio figlio –
sorride l'anziano padre – sta fa-
Ma’aleh
Hazeitim, nella
parte orientale
della città,
pagata
dal re americano
dei casinò
cendo molto per questo Paese.
Netanyahu si sta comportando
bene ma anch'io non condivido
la parte del suo discorso che ri-
guarda la Samaria e la Giudea”.
Nessuno di questi coloni si so-
gnerebbe mai di chiamare que-
ste zone Cisgiordania. Per loro
tutto è Israele. Ma a giocare nel
cortile pavimentato di Ma'aleh
Hazeitim, sovrastato da edifici a
4 piani geometrici e lindi che
contrastano con la fatiscenza in
cui versano le case arabe attor-
no, non ci sono solo i figli dei co-
loni. Molte famiglie di Gerusa-
lemme Ovest sono venute con i
loro bambini a festeggiare l'am-
pliamento di questa colonia nel
cuore della Gerusalemme vec-
chia. “Sono qua con i miei bam-
bini per sostenere gli ebrei che
hanno deciso di vivere a Gerusa-
lemme Est”. Jonathan e la moglie
Sharon sono insegnanti, hanno
30 e 35 anni e vivono nella zona
ovest della Città Santa con i loro
4 figli. Sostengono che Bibi non
avrebbe dovuto riconoscere
nemmeno a parole l'esistenza di
uno stato palestinese. “Capiamo
che non avrebbe potuto fare di-
DAL MONDO
Coloni israeliani nella West Bank (FOTO LAPRESSE)
versamente, però non si può par-
lare di Stato palestinese. Noi non
vogliamo mandare via gli arabi,
sono qua e dovranno pur vivere
ma questa è la terra promessa de-
gli ebrei”.
MENTRE FUORI dal cancel-
lo della colonia – una sorta di re-
sidence con il parcheggio sotter-
raneo – si raduna il solito sparuto
gruppo di giovani attivisti ebrei
che manifestano contro l'occu-
pazione, i figli dei coloni si diver-
tono a insultarli dal piano rialza-
to. Mentre una giovane attivista
israeliana viene arrestata per
aver risposto agli insulti dei bam-
bini e alle risate di scherno dei
genitori, arrivano il presidente
della Knesset (il Parlamento israe-
liano, ndr), Reuven Rivlin e il mi-
nistro della pubblica istruzione,
Gideon Sa'ar. Entrambi vengono
accolti da applausi calorosi che
diventano fragorosi quando Ri-
vlin dice che “bisogna credere e
confidare solo in noi stessi, nem-
meno negli Stati Uniti. Solo in
noi stessi. E l'ampliamento della
colonia ne e' un esempio”. Shira,
30 anni, madre di 5 figli, al sesto
Giovedì 26 maggio 2011
Vertice a Deauville
Obama e il G8
delle grandi attese
TUTTI I GRANDI A DEAUVILLE, dove, oggi e domani, va in scena il più
grande spettacolo annuale della politica internazionale. No: il
cinema, che a Deauville è di casa, per via del Festival, non c’entra.
L’evento è il G8, l’appuntamento dei Potenti del Mondo, un po’
offuscato, da due anni in qua, dal G20, ma sempre capace di
mobilitare l’attenzione della stampa di tutto il Pianeta. Per cosa,
poi, staremo a vedere, perchè sull’agenda del presidente
statunitense Obama e dei suoi colleghi – ci sarà pure Mr B - ci sono
tutte le sfide del momento, la lenta uscita dalla crisi economica e
l’impatto della tragedia nucleare giapponese sulle prossime scelte
energetiche, la scia della primavera araba e come conciliare
speranze democratiche e attese economiche. E le misure di
sicurezza eccezionali ricorderanno a tutti successi e insidie della
lotta contro il terrorismo. L’Europa preconizza “risposte
ambiziose”, ma già aspettarsi risposte pare ottimista, a meno di
non accontentarsi della sommatoria degli aiuti al Nord Africa e al
Medio Oriente (nella serie, noi vi diamo un po’ di soldi e voi ve ne
state a casa vostra e non venite in troppi a casa nostra). Il
presidente Usa s’è allenato alla partita dei Grandi, ridotta ad
avanspettacolo della finale di Champions, giocando a ping pong e
cucinando hamburger con il premier britannico Cameron e
declinando con lui, sulla Libia come sul domino dei satrapi, la
relazione tra Usa e Gb che non è più solo speciale, ma anche
essenziale. Obama, però, mastica un po’ amaro per l’ennesimo no
incassato dal premier israeliano Netanyahu. Magari, quando, come
anticipa Michelle, il presidente sarà una donna, gli israeliani le
diranno di sì.
Giampiero Gramaglia
mese di gravidanza ha deciso di liardario americano proprieta-
trasferirsi dalla città di Haifa nel-
la nuova ala della colonia, per-
rio della maggior parte dei casi-
no e delle sale bingo), la nuova
chè ha trovato un lavoro al Tru-
man Institute di Gerusalemme,
area è costituita da 60 apparta-
menti. Se dopo il discorso di Bibi
permettendo così al marito coe- è apparso chiaro che Israele non
taneo di non lavorare, per con- accetterà mai di dare Gerusalem-
tinuare a studiare il Talmud in me Est ai palestinesi, dopo aver
una Yeshiva. Ma'aleh Hazeitim e' visto la disparità di forze, le pa-
perfetta per loro. Realizzata dal- role di Netanyahu circa la dispo-
l'associazione oltranzista Ateret nibilità di “dolorose concessio-
Cohanim, il cui principale finan- ni” ai palestinesi paiono un evi-
ziatore è Irving Moskowitz (il mi- dente bluff.
Giovedì 26 maggio 2011 pagina 13

DAL MONDO

N
LA SATIRIASI DI STRAUSS-KAHN ISLANDA
Grimsvoetn: fine
dell’eruzione

BATTE IL NASTRO AZZURRO DI SARKOZY L’ eruzione di

La popolarità di Dsk ancora superiore a quella del Presidente
di Gianni Marsilli
Parigi
olo dieci giorni fa uno
Grimsvoetn è finita.
Ma l'immensa nube grigia
lanciata nell'atmosfera dal
più grande vulcano
islandese ha proseguito il
suo percorso
raggiungendo la
Germania, dove sono stati
to di essersi infatuati per anni di cancellati, ieri, circa 450
uno stupratore socialista e mi- voli e temporaneamente
liardario, i francesi fanno sag- chiusi alcuni scali. Il
giamente la differenza tra l’uo- traffico aereo danese –

S deambulava tra gli ori del-

l’Eliseo mordendosi le un-
ghie mentre l’altro, Domi-
nique Strauss-Kahn, lo umilia-
va un sondaggio dopo l’altro:
mo e la sua parte politica, la
quale non soffre minimamen-
te, per ora, del fatto che il di-
battito sia passato dall’entità
del deficit pubblico alle tracce
martedì sera “colpito”
dalle ceneri – è invece
tornato alla normalità.

lo sfratto incombeva. Poi DSK di privatissimo sperma sulla ca-

finì in ceppi americani e Sarko-
zy non disse – non dice – una
parola che sia una. Solo un or-
dine ai suoi: che lo lasciassero
penzolare dalla corda alla qua-
le si era appeso con le sue ma-
ni, anzi con qualcos’altro.
CONFIDAVA, Sarkozy, nel
ludibrio generale che avrebbe
colpito Strauss-Kahn, e in una
conseguente spettacolare in-
versione di tendenza nelle per-
centuali di gradimento politi-
co. Invece niente o almeno non
ancora. Certifica Bva, in un son-
daggio per Rtl, che persino il
micetta della sventurata Ophe-
lia: il 57 per cento auspica la vit-
toria della gauche, contro il 38
ancora abbarbicato a destra.
Un po’ più severi, i francesi, si
dimostrano sul piano della po-
polarità dei personaggi in cam-
po. Popolarità significa “buona
opinione”, da non confondere
con l’intenzione di voto. Anche YEMEN
in questo campo fino a dieci
giorni fa DSK dominava incon- Nella capitale
trastato, toccando punte del 71 è guerra “tribale”
per cento, più o meno il doppio
del livoroso inquilino dell’Eli-
seo. Bontà loro, i francesi gli ri-
filano uno scapaccione e gli tol-
Nicolas Sarkozy e la consorte Carla Bruni; Dominique Strauss-Kahn alla corte penale di New York (FOTO ANSA)

mite François Hollande (che il
suo compagno di partito Lau-
rent Fabius definì una volta “fra-
golina di bosco”, vista la facilità
nell’arrossire, segno di infanti-
le insicurezza) al secondo tur-
no di presidenziali che si tenes-
sero oggi, gli farebbe mangiar
nuvole di polvere: 62 per cen-
to, contro un misero 38. E non
gli andrebbe meglio con l’au-
stera Martine Aubry, che se lo
lascerebbe indietro di 18 punti:
59 contro 41 per cento. Non so-
lo: per nulla scoraggiati dal fat-
Nessun effetto negativo
sui socialisti francesi:
gono (lo dice Ifop per Paris Mat-
ch) 29 punti di gradimento.
Gliene lasciano però 42, dimo-
strando di preferire persino un
maniaco violento al povero Sar-
kozy, che ha molti difetti ma,
che si sappia, non si è mai com-
portato come un gorilla in ca-
lore. Ciononostante si ferma ad
un umiliante 34 per cento, al
decimo posto sulla scena poli-
tica transalpina. Ora, è vero che
è un po’ presto perché il cor-
paccione elettorale francese
metabolizzi gli orrori del Sofitel
di New York. Però
va segnalato il per-
durare dell’idea del
“complotto”, che
sia della Cia, di fedi-
fraghi del Fmi, o
centuale però destinata – a no-
stro ottimistico avviso – a sgon-
fiarsi rapidamente. Anche per-
ché continua lo stillicidio delle
rivelazioni: nel 2006 pescato a
puttane al Bois de Boulogne e
identificato da una pattuglia di
polizia; nel 2007 intento a
strappare il reggiseno ad una
giovane e bella giornalista, nel-
lo stesso Sofitel; la sera prima
dello stupro, che rincorreva le
centraliniste dell’albergo. In-
somma, l’immagine di DSK
non pare destinata a migliorar-
si, anzi, malgrado la solidarietà
Troppi carcerati
di casta dei vari Henri-Levy,
Jack Lang (“in fondo non è mor-
to nessuno”), Jean François
Kahn, Jean Pierre Chevene-
ment (“anche il caso Dreyfus
cominciò così”), autori di uno
stupidario tra i più spettacola-
ri.
MA C’È ANCORA un anno,
prima delle presidenziali. Un
anno nel corso del quale Sarko-
zy controllerà i suoi tic, non
sbaglierà cravatta, non mande-
rà a quel paese nessuno a mi-
crofoni aperti e soprattutto sor-
riderà come solo i papà posso-
no sorridere. Sì, sul pennone
dell’Eliseo, tra qualche mese,
sventolerà un fiocco (pare az-
zurro, ma potrebbe essere ro-
sa), Carla spingerà il passeggi-
no nei sontuosi giardini del pa-
lazzo presidenziale e un foto-
grafo di Paris Match passerà di lì
per caso. Lo stesso fotografo
che, verso la primavera del
2012, immortalerà il giovanile
presidente mentre cambia i
pannolini alla neonata creatu-
ra. E a quel punto si riapriranno
i giochi.
C ontinua la guerriglia
nella capitale
yemenita Sanaa dove
negli ultimi tre giorni ci
sono stati 41 morti. La
battaglia è ora tra le forze
governative di Saleh e i
miliziani di una
confederazione tribale
che si è alleata
all’opposizione. Gli
scontri sono concentrati
nel quartiere Hasabah,
dove le forze di sicurezza
hanno stabilito numerosi
posti di blocco, mentre i
ribelli delle tribù hanno
eretto barricate e preso il
controllo di diversi
edifici governativi, tra
cui quelli dell’agenzia di
stampa ufficiale Saba e di
alcuni ministeri.

CINA
se si votasse domani
l’Eliseo
delle segrete offici-
ne dell’Eliseo. Ci
credono in parec-
chi, un sondaggio
diceva addirittura il
in California: liberateli 50 milioni
di analfabeti
andrebbe alla gauche 57 per cento, per- di Angela Vitaliano
New York
libertà vigilata, più del
doppio delle percentuali
che si registravano solo
S ono 50 milioni gli
analfabeti in Cina e il
governo ha deciso di
rentasettemila. Que- intervenire con un piano
LE PAROLE per dirlo T sto il numero di dete-
nuti che lo stato della Ca-
venticinque anni fa. Per-
centuali, fra l'altro, che
fanno degli Stati Uniti il
quinquennale per
insegnare a leggere a 2
lifornia dovrà rilasciare paese con il maggior nu- milioni di persone
“Siamo indignados” in seguito alla decisione,
senza precedenti, della
mero di detenuti in tutto
il mondo. Una delle cau-
all’anno. Il paese più
popoloso del mondo ha
ndignados. Sono gli spagnoli stanchi Corte Suprema che ha promesso di ridurre a 43
Iinteressa
del ceto politico che, dicono, non si
del paese nè al futuro dei gio-
determinato un vero e
proprio scossone nel
I detenuti della prigione californiana se principali di questa si-
di Solano (F A ) tuazione è riconducibile
OTO NSA

al fatto che moltissimi de-

milioni il numero degli
analfabeti adulti entro il
vani (il tasso di disoccupazione tra gli Golden State. Sì perché, se le cifre so- tenuti, nei tre anni che seguono il rilascio 2015. Nel 1949, quando è
under 30 sfiora il 45%). Dal 15 maggio al no stabilite, restano invece assai vaghi dalla prigione, commettono un nuovo nata la Repubblica
22, giorno del voto amministrativo che i criteri che dovranno essere utilizzati crimine e devono tornare “dietro le sbar- popolare, gli analfabeti
ha punito duramente Zapatero, migliaia per raggiungere quanto ordinato. re”. Si parla di percentuali del 40% che erano l’80% della
di persone hanno aderito al movimento sollevano anche seri dubbi circa l'effi- popolazione di 600
Democracia Real Ya e si sono addirittura LA DECISIONE DELLA CORTE è cienza delle strategie di recupero e ria- milioni di persone.
accampate alla Puerta del Sol, Madrid. arrivata in seguito ad un sovraffolla- bilitazione messe a punto all'interno del-
Le manifestazioni si sono diffuse in tut- mento delle strutture carcerarie che, le carceri. Questo, peraltro, a fronte di un
to il paese. Nelle foto e qui sotto alcune ultimamente, aveva fatto saltare tutti i incremento delle spese carcerarie che è
delle scritte dei loro indignati cartelli. criteri più basilari di igiene e rispetto di passato, negli ultimi dieci anni, da 30 a 50
condizioni minime di vivibilità. I 33 isti- miliardi di dollari, una cifra enorme so-
Adotta un politico. Educalo! tuti di pena sparsi sul territorio dello prattutto in periodi di recessione econo-
Violenza è guadagnare 600 euro. Stato, infatti – progettati per ospitare mica come quella che il paese sta ancora
Siamo esclusi per decreto neoliberale. Sia- ottantamila detenuti – raggiungono in attraversando. Il mantenimento del siste-
mo ribelli per dignità umana. alcuni casi una popolazione di 148 mila ma penitenziario, infatti, rappresenta, in
Ti orinano addosso e dicono che piove. unità. La decisione, che ha spaccato la tutti gli Stati, la voce di spesa che è cre-
Quando le porte della giustizia si chiudono, Corte, con cinque voti favorevoli e sciuta di piu negli ultimi anni, dopo il
si aprono quelle della rivoluzione. quattro contrari, suona quindi soprat- Medicaid (cioè il supporto sanitario per i
La democrazia attuale consiste nel votare tutto come un campanello d'allarme cittadini con basso reddito). La decisione
chi ti fa schifo per evitare che governino nei confronti di quelle situazioni che della California, dunque, in un certo sen-
quelli che ti fanno paura. sono lesive dei diritti umani e che, quin- so, sembra arrivare a “sostegno” delle po-
Mi piaci democrazia, perché sei come... as- di, non possono essere tollerate. Il pro- sizioni di chi, da tempo, auspica un si-
sente. blema, tuttavia, resta quello di stabilire stema correzionale basato su pene alter-
Tutto ha un’importanza capitale, tranne il capitale. i principi da seguire per “ridurre” il nu- native al carcere, soprattutto per i reati
Parlamento in sciopero cerebrale. mero dei detenuti e cercare, in tal modo, minori.
La politica per il popolo, ma... senza il popolo? di ovviare alla possibilità di liberarne un Basti pensare che le stime parlano di co-
Per cacciarli, non votarli. gran numero prima della scadenza della sti per il mantenimento annuo di un de-
Cercasi politico decente. pena. Il problema carcerario negli Stati tenuto che si aggirano sui trentamila dol-
Banchieri!!! Se non vi votiamo, perché ci governate? Uniti, tuttavia, non è assolutamente cir- lari annui, laddove i costi per coloro ri-
I problemi non vengono in zattera, vengono in limousine coscritto alla California ma riguarda l'in- lasciati in libertà vigilata o affidati ai ser-
A. Op. tero Paese. Secondo uno studio del Pew vizi sociali è di duemila dollari e di tre-
Center del 2009, un adulto americano su mila per coloro rilasciati con la condi-
31 è detenuto in carcere o è in regime di zionale.
pagina 14
CHET BAKER
Il genio del jazz
rivive in un romanzo
VIAGGIO
AL TERMINE DELLA MUSICA
Esce oggi in libreria il romanzo di Roberto
Cotroneo E nemmeno un rimpianto,
dedicato alla leggendaria figura di Chet
Baker. Ne proponiamo un’anticipazione.
di Roberto Cotroneo
E
ra il 1952. Il 2 settembre. A San Fran-
cisco. Chet e Gerry Mulligan incisero i
brani di quel disco in pochissimo tem-
po. Però mancava una ballata. Qualco-
sa che fosse diverso. Carson Smith, un
bassista californiano, aveva trovato in
un canzoniere My Funny Valentine.
Nel 1952 non l’aveva incisa nessuno,
era un vecchio brano del 1937, quasi
dimenticato, di Richard Rodgers e Lo-
renz Hart. Soltanto dopo sarebbe di-
ventato un classico. Chet, Mulligan e
Carson Smith non avevano neppure lo
spartito, e fu proprio Carson Smith a
scarabocchiare gli accordi su un fo-
glietto. Gli accordi per Chet.
QUALCUNO DISSE che quel brano
spalancava una porta nel buio della sua
anima. Altri che era come un orologio
nell’oscurità. Di certo Chet non lo ab-
bandonò mai più dopo quell’incisione.
E di certo Chet sbagliò la fine, terminò in
minore anziché maggiore. E quell’erro-
re ha segnato per sempre il destino di
quella musica e di quelle parole.
Quell’accordo minore te lo senti, te lo
ripeti come fosse una rima perfetta che
nessuno avrebbe osato scrivere. Gli
avrei chiesto di Carson Smith appena lo
avessi raggiunto, perché anche il suo
doveva essere certamente un foglio co-
me quello che avevo scritto io su una
carta da musica anni prima, con una gra-
fia indecisa.Nel 1952 Valentine era un
brano dimenticato, per quanto i suoi au-
tori fossero molto famosi. Ma al bassista
Carson Smith Valentine non usciva dalla
testa. Io so bene cosa vuol dire tutto
questo. Da certa musica non ti liberi:
cammini e cerchi di distrarti, parli con
qualcuno e sembra svanita, ma quando
torna il silenzio, il silenzio dentro di te,
torna anche quella musica.
Erano passati pochi giorni da quando
avevo ritrovato quel foglio manoscritto
di Valentine nella casa di via Salaria. Alla
fine del 2006 la mia amica Costanza mi
SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
raccontò di quella storia che aveva sen-
tito. Chet non si era suicidato ad Amster-
dam, ma anzi, si trattava di una messa in
scena e neppure troppo segreta; perché
nel mondo del jazz qualcuno sapeva che
Chet era ancora vivo, e che l’unico mo-
do di uscire dal suo inferno di doppiez-
za, droga, eccessi, era di morire per ri-
nascere altrove.
ED ERA COSÌ invecchiato, così stan-
co che nessuno lo avrebbe riconosciu-
to. Si era fatto i denti nuovi, e quel suo
italiano piuttosto buono, ma con qual-
che incertezza, in poco tempo era di-
ventato quasi perfetto. Costanza mi rac-
contò di quella volta che Chet entrò in
un negozio di strumenti musicali, prese
una tromba, e cominciò a suonarla. E
in & out
Uto Ughi
Si aggiudica
il Premio
Benedetti
Michelangeli
alla carriera
Baker nel 1988, anno
della morte (FOTO OLYCOM)
quando cominciò a suonare, tutti quelli
che erano nel negozio si fermarono, e il
proprietario, che capiva di musica, ri-
mase pietrificato. Disse che gli sembra-
va di avere di fronte un fantasma.
Io avevo collezionato tutte le versioni di
Valentine che c’erano al mondo, solo per
convincermi che nessuna era come
quella di Chet, a parte forse quella di
Keith Jarrett, suonata a Tokyo dal vivo, e
in trio, nel 1996. Ma poi neanche quella,
perché Jarrett è un pianista, e non è uno
che ti spalanca la notte della tua anima,
semmai è un giardiniere mistico, un per-
fetto botanico del suono, che lui sa am-
ministrare come fosse un dio in terra.
E in ogni caso tra le versioni di Chet, nes-
suna era come quella del 1952, eccetto
l’ultima. E non sono sottili distinzioni da
Bolt Galan
Un milione
di tifosi lo
Fosse per me
confermerei
attende al Müller
Golden Gala alla Mostra
di Roma del Cinema
E nemmeno
un rimpianto
Roberto Cotroneo
PAGINE 161
18 EURO
A sinistra, Chet
musicisti. No. Bisogna provarla la ver-
sione del 1952, è come un vestito che
sembra cucito addosso a tutti quelli che
lo vogliono e lo desiderano. Pare impos-
sibile che esista una taglia universale del
dolore e della malinconia. Ma è così che
funziona. Lo avevo scritto io quel foglio,
la partitura di Valentine, spazientito da
qualcosa che non mi tornava. E mai
avrei pensato che la chiave di tutto quel-
lo che ero diventato stava là, in una se-
quenza armonica che si muove su un te-
ma semplicissimo, e che non è possibile
suonare. Se non sei Chet.
Nell’incisione del 1952 di Valentine c’è
come un orologio, un tempo scandito,
che non è un tempo musicale, che non è
un ritmo, ma è la genesi della vita di
ognuno di noi, quando qualcosa si in-
ceppa. Quando qualcosa non torna. Vo-
levano una ballata, quel giorno di set-
tembre. Qualcosa di cool, avrebbe detto
Chet. E c’era Gerry Mulligan con lui. An-
zi, il disco da incidere non era di Chet,
ma era di Mulligan: Walking Shoes.
Chi poteva credere a una storia del ge-
nere? Da farci un articolo di giornale, di
quelli che girano il mondo? Chet Baker
si è tolto di mezzo, ha scelto Amster-
dam, che per uno come lui è il posto per-
Chet ha scelto Amsterdam per togliersi di
mezzo, per lui il posto perfetto per morire.
Chi poteva credere a una storia del genere?
fetto per morire. Ma Chet si era ucciso?
E se si fosse ucciso, non avrebbe prefe-
rito farlo iniettandosi più eroina di quan-
to potesse sopportare? Anziché lanciar-
si così, da una finestra? Non era una mor-
te maledetta quella, e neppure una mor-
te da musicista. Qualcuno pensò che
fosse stato ucciso per vendetta, o per de-
biti di droga non pagati. Lanciato come
un rottame giù da una finestra, e ripor-
tato in America, per quei pochi amici e
familiari che aspettavano il suo corpo.
MA CHI POTEVA essere il vecchio
morto nel vicolo di Amsterdam, se non
era Chet? Un tossico tra i tanti, un uomo
irriconoscibile, che andava bene per
quella messa in scena? O magari un dro-
gato che stava nello stesso albergo di
Giovedì 26 maggio 2011
Pivano
Rubati i suoi
gioielli alla
mostra
milanese in
suo onore
Chet, che forse lui conosceva e che si
rivelò utile per inventarsi qualcosa che a
nessuno prima era passato per la testa?
Una sostituzione non predeterminata,
si può dire così, ma che sarebbe stata
perfetta in quel momento. Si trattava a
quel punto di prendere la misera valigia
del morto e farla scomparire, e lasciare
tutto nella stanza, tromba inclusa.
In un certo senso Chet avrebbe scelto
un’altra vita. Come se la sua esistenza a
un certo punto si fosse biforcata, come
un sentiero di quelli di Borges: da una
parte una vita, dall’altra un’altra vita. Pa-
rallele, confuse, come quelle in cui ero
finito io. Io che stavo in una vita ma con-
tinuavo a distinguere le voci di un’altra,
non del tutto passata: a volte come un
brusio, altre permettendomi di percepi-
re le parole, altre ancora come quel bas-
so della Valentine del 1952, un ritmo
scandito che non dà ordine, ma sembra
spalancarti la notte.
QUANDO ARRIVAI a Giurdignano
avevo per le mani un foglietto con il no-
me della zona, e nient’altro. Dovevo
uscire dal lato del cimitero. “Vai da quel-
la parte per circa 500 metri. Poi svolti a
destra. C’è una strada bianca, fai ancora
250 metri. In fondo c’è una casa di le-
gno. Non è una baracca. È anche co-
struita bene, se la guardi con attenzione.
Lui credo sia in casa, è sempre in casa.
Seduto fuori a intagliare il legno. È di-
ventato silenzioso. Parla poco, e anche
se qualcuno dice di aver sentito il suono
della sua tromba, io quella tromba non
l’ho mai vista (...)”. La cameriera mi par-
lava sicura, veloce, con un po’ di ansia.
Mi ero fermato in un’osteria, un tempo
forse una bettola dove andavano a man-
giare i contadini. Ero arrivato da qual-
che ora, dopo aver noleggiato una mac-
china per fare queste strade di campa-
gna. Ero arrivato con in mente una sola
cosa, come resistere alla tentazione di
avere una delusione. Come fare a torna-
re indietro, prima di trovarmi di fronte
un vecchio che nulla aveva a che fare
con il grande Chet Baker. Ero quasi cer-
to che non fosse lui. Era primo pome-
riggio. Il mio tavolo era dentro a un cor-
tile chiuso, su un lato, da un palazzo ba-
rocco. C’era odore di peperoni ripieni e
uno strano silenzio, il silenzio delle note
che Chet non ha mai suonato, quelle
che nessuno gli ha mai sentito.
C 2011 Arnoldo Mondadori Editore
Giovedì 26 maggio 2011
WEEKEND
Manuale di sopravvivenza
ALICE NEL PAESE
DEI MIRACOLI
¸Cinema
Da vedere
èèèè
Drammatico / Italia
Corpo celeste
di Alice Rohrwacher, con Yile
Vianello, Anita Caprioli,
Salvatore Cantalupo,
Pasqualina Scuncia
“Mi sintonizzo con Dio, è la
frequenza giusta!”. Inneggiano
gli adolescenti ai bordi di Reg-
gio Calabria, allestendo lo
show della santa cresima. E nel
backstage del catechismo si
guadagnano il sacramento-tro-
feo tra quiz su Gesù e cacce ai
miracoli. “Perché i bambini di
oggi parlano così” sorride se-
rafica Santa la catechista (ec-
cellente non professionista Pa-
squalina Scuncia), mentre il
parroco procaccia voti tra i
paesani per l’amico candidato
alle elezioni. Il tutto sotto gli
occhi cerulei dell’alienata Mar-
ta, cresciuta in Svizzera ma
tornata in Calabria con mam-
ma operaia. Colpisce nel segno
l’esordiente 28enne Alice
Rohrwacher, disincantata os-
servatrice del Malpaese, dove
sacro e profano si mescolano
in un tripudio di incoscienze e
& FUMETTI
èè
Manga
Buonanotte, Punpun
vol. 1
di Inio Asano
Planet Manga, 224 pag.,
euro 7,50
Punpun è un normale bam-
bino che studia alle elemen-
tari e si deve confrontare
con le scoperte della cre-
scita, gli amici, le ragazze, le
liti tra genitori e la succes-
siva, traumatica separazio-
ne. Ma l’autore, Inio Asano,
30 anni, sceglie di rappre-
sentarlo come un uccellino
stilizzato, praticamente
muto e privo di espressioni.
Uno schizzo bidimensiona-
le in un contesto realistico,
dove gli altri personaggi so-
no disegnati con un tratto
pagina 15
SECONDO TEMPO
di Biondi, Colasanti, Feltri, Pasetti, Pontiggia ARTE di Claudia Colasanti
LA MIA ARTE SUONA IL ROCK
MEZZO SECOLO DI VIBRAZIONI
ambizione di alcuni tenaci amanti dell’arte è da de-
L’coinvolto
cenni quella di vedere l’orizzonte artistico aperto e
nelle più spregiudicate contaminazioni fra i
generi. Illudersi che gli artisti visivi non vivano solo per e
con la propria opera, nel loro autoreferenziale recinto,
è LIVING IN A
MAGAZINE
Zoot Woman
ma che lambiscano o si estendano, empaticamente, ver- 2003 – Wall Of Sound
so le altre discipline come la scrittura, la musica, il teatro. Cosa accomuna
In parte lo scambio di poetiche e materiali è avvenuto, incidentalmente Lady Gaga e
ma l’obiettivo non era tanto trasformare le singole iden- No Surrender? La fonte del
tità in artisti tuttofare (che suonano, cantano, dipingono, sound. Il paradosso si può
scrivono, girano video) ma, come scriveva nel 1980 Fran- dipanare ascoltando “It’s
cesca Alinovi “il fenomeno interessante è la perdita in- Automatic”, intuizione di
definita dei ruoli e dei suoi confini, la contaminazione estrema classe, creato dalla
polimorfa, la mescolanza impura”. La mostra “Live! L’arte mente di Zoot Woman:
incontra il rock” affronta la registrazione infinita e mol- Stuart Price. Conosciuto
teplice di questo passaggio, per quanto riguarda musica anche come Thin White
e arte, a partire dal 1969. L’ipotesi di un legame molto Duke, Paper Faces, Jaques Lu
stretto fra musica popolare e arte d’élite, intrecciati nella Cont e Les Rythmes
storia culturale e sociale dell’ultimo mezzo secolo: l’an- Digitales è il produttore del
no di Woodstock che si sovrappone alla multimediale grande rilancio di Madonna
mostra di Szeemann, gli anni Ottanta fra trionfo della con “Confession on a Dance
pittura e rockstar straniere (Madonna, Bob Marley) in Floor”. Il suo è il tocco di Re
grado di oscurare i cantautori italiani, sino agli anni No- Mida: con i suoi remix ha
vanta con i Blur e la prorompente mostra Post-Human. Il ridato linfa ad artisti quali
tutto ripercorribile, correttamente, attraverso materiali Depeche Mode, Killers e
misti di alcuni dei protagonisti: tanti altri. “Man With
dipinti, videoclip, installazio- Guitar”, una sua visionaria
ni, fotografie, riviste e film. produzione del 2003, fu la
LIVE! L’arte incontra il rock. Centro giusta chiave per convincere
Luigi Pecci, Prato. Ingresso libero, le star che il nuovo suono
fino al 7 agosto 2011 l’aveva forgiato lui. Oggi c’è il
deserto da questo punto di
vista: la dance mondiale è
rappresentata dagli Swedish
Quella prima sera fu davvero House Mafia; poche idee ed
da leoni, questo, beh, è il mat- esibizione di muscoli. Fuori
tino, con quel che proverbial- da questo cd merita di
mente consegue. Spiace, per- essere comprato il remix di
di buona volontà. Un film dallo
sguardo maturo, di bellezza
cristallina, da ammirare e ri-
Un fotogramma
di “Corpo celese”
di Alice
ché “Una notte da leoni” non
era “Tutto in una notte” ma
aveva deliziato il pubblico (468
“Taken It All”, a cura di Guy
De Homem-Christo, metà
Daft Punk.
cordare. Applaudita alla Quin- Rohrwacher milioni di dollari) e convinto la
zaine des realisateurs del re- critica: via da Las Vegas, torna il
cente Cannes, dove era l’unica
italiana in selezione.
(AM Pasetti)
branco di Bradley Cooper, Za-
ch Galifianakis ed Ed Helms,
con il regista Todd Phillips per
CD in uscita ³
mini a immagine e somiglianza Sang-soo, che sguazza tra ses- maschio alfa, ma la Thailandia è BORN THIS WAY
èèèè delle bestie. Prodotto in regi- so e potere, corruzione e ce lo riconsegna spelacchiato. Lady Gaga (Universal)
Drammatico / Italia me di autarchia, con il prov- morte: no, non in Italia, ma per La colpa? Gli sceneggiatori Fate largo al ritorno della
Et in terra pax videnziale zampino di Gianluca il remake made in Korea di un Craig Mazin e Scot Armstrong vampira Germanotta.
di Matteo Botrugno, Daniele Arcopinto, nella Penisola che classico anni ’60. L’intento è non valgono i precedenti Jon L’oriunda continua a
Coluccini, con Maurizio Tesei, non c’è lo troveremmo in pri- postmoderno, dunque, l’oc- Lucas & Scott Moore (“La ri- succhiare nettare
Michele Botrugno ma serata, al posto della fiction chio prima decostruisce e poi volta delle ex” ) e barattano dall’elettronica e
Droga e criminalità, bische e brutta “Caccia al Re”: il barat- riassembla: specchi, scale, gag e scorrettezze politiche dall’hip-hop, nonché dai
carcere, lungo il viscido e in- to varrebbe bene una messa, claustrofobia e governanti fan- con trivialità e oscenità, com- giovani produttori
fido serpentone di Corviale: ma crediamo nemmeno con tasmatiche, di tutto un po’, prese scimmiesche fellatio. seguendo l’esempio del suo
periferia romana, slang roma- dieci Gloria… perché il noir non stinga nella Pollice verso anche per la co- mentore Madonna.
no, tentativo di cinéma vérité, (Fed. Pont.) centrifuga della rivisitazione lonna sonora: dov’è la splen- Recensire una manciata di
perché, se non un altro mon- dotta. Insomma, se avete pa- dida “It’s Now or Never”, do- nuove canzoni è del tutto
do, un’altra rappresentazione èè lato cinefilo ed eccitazione v’è Phil Collins? Torna solo l’u- inutile se non si valuta
è possibile. Caso bello delle Thriller / Corea del Sud per la citazione fatevi avanti, gola d’ottone di Mike Tyson, un quello che Lady Gaga
Giornate degli Autori di Vene- The Housemaid altrimenti, non ogni lasciata è peso massimo e patetico sulla rappresenta nel pop oggi: il
zia 2010, ma a Marco, Sergio, di Im Sang-soo, con Jeon persa vale anche per la Co- sorte del film. Peccato, Coo- trash è orgogliosamente
Glauco, Mauro e questi uomini Do-youn, Lee Jung-jae rea. per è sempre più divo e sem- esibito nel sound, sulla
di buona volontà non arriverà Prima un suicidio, poi il castel- (Fed. Pont.) pre ben disposto alla sbornia, falsariga di Black Eyed Peas
la pace, bensì fuoco e sangue: lo, abitato da un ricco uomo ma stavolta Bangkok si è preso e David Guetta. In questo
senza sociologia d’accatto né d’affari e la sua famiglia bor- Da non vedere anche lui: davvero, questo se- Lady Ciccone è sicuramente
denuncia di plastica, con poco derline: una giovane balia condo matrimonio non s’aveva più raffinata di lei. E mai
“Odio” e un po’ di “action (Jeon Do-youn) è assoldata èè da fare. avrebbe copiato così
hongkonghese”, il latino fa del per accudire signora e figlia – Commedia / USA (Fed. Pont.) spudoratamente una
titolo promessa d’altro, ovve- una gravida, l’altra in diversa Una notte da leoni 2 canzone (“Express
ro il focus sulla solitudine e sul- attesa – ma dovrà soddisfare di Todd Phillips, con Bradley Yourself ”) come si nota
le barriere (variamente) archi- vizi e capricci del padrone. Re- Cooper, Zach Galifianakis, Ed chiaramente ascoltando
tettoniche che rendono gli uo- duce da Cannes 2010, ecco Im Helms “Born This Way”. Ok i testi
sono sulla diversità eccetera
eccetera giusto perché al
“carrozzone planetario”
LA SURREALE INFANZIA DI PUNPUN IL DIVERSO bisogna pur dare qualche
contenuto politically
correct. È il manifesto di
quello che la musica pop è
pulito e ricco di dettagli. Il si conferma come un auto- diventata oggi: saponette.
tutto è un po’ straniante. re sofisticato, che riesce a
Gli altri lo vedono come un raccontare le angosce del è MEDICINE BABIES
uccellino o come un bam- Giappone moderno (quel- No Surrender
bino normale? Perché nes- lo pre-terremoto) che so- (Zerokilled)
suno sembra accorgersi no, in parte, le stesse del- C’è un altro modo di
della sua diversità? E come l’Occidente. Con qualche reinventare l’hip hop
fanno a relazionarsi con lui eccezione. Una delle scene mischiandolo con
se Punpun non parla? Di ri- migliori del fumetto è l’elettronica e il soul.
sposte non ce ne sono. Si quando Punpun deve legge- Questo disco ne è la prova
possono azzardare inter- re un tema sui suoi progetti vincente: i No Surrender
pretazioni, necessariamen- per il futuro: lui sogna di fa- vengono dall’underground
te parziali perché del manga re il ricercatore di astrofi- newyorkese; non hanno i
è uscito solo il primo volu- sica, ma davanti alla classe si potenti mezzi di Lady Gaga
me. La diversità di Punpun è spaventa e dice quindi si li- eppure confezionano un
un modo dell’autore per mita a dire: “Il mio sogno è gioiellino intrigante. “Godda
segnalare il disagio di chi si diventare un normale im- Get It” è irresistibile e
prepara alla difficile uscita piegato e costruirmi una riscrive le regole del
dall’infanzia. Oppure è la normale famiglia”. Negli dancefloor. Producono
trasposizione in immagine Stati Uniti, ma anche in Ita- Costanza Francavilla e
del disagio di Punpun, che si lia, la situazione sarebbe IL PROTAGONISTA È UN BAMBINO, MA Radioclit. Ospite Tunde
percepisce come diverso e stata ribaltata. Adebimpe dei Tv On The
non omogeneo. Inio Asano Stefano Feltri DISEGNATO COME UN UCCELLINO STILIZZATO Radio. Qualcuno faccia
avere il cd a Madonna…
(Guido Biondi)
pagina 16 Giovedì 26 maggio 2011

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TELE COMANDO
TG PAPI
+ gli affanni dei ballottaggi. An-
drea Covotta, in fretta, rife- di Nanni Delbecchi
La Scuola
del Trash
mi, non certo a titolo gratuito, mulinare la sua daga nel vento

“Meno tasse risce che le “indiscrezioni so-

no state smentite”.

T g3
Ecco, subito, Mariella
l risvolto più grottesco della
ISgarbi
guerra lampo del soldato
nella prima serata di
Raiuno è venuto dalla suspen-
e a mietere ascolti spiegando
qual è il segreto per fare meno
ascolti del monoscopio. Un
paradosso da cui risulta che
Sgarbi, a modo suo, è davvero
senza pensare che non c’è nul-
la di più malinconico del vede-
re un rissaiolo di professione
aggirarsi in un palco deserto,
senza nessuno con cui attacca-

per tutti” Venditti che non crede affat-

di Paolo Ojetti
g1
T Porta a Porta ha aperto il
Tg1, evento obbligatorio
quando da Vespa c’è Berlu-
sconi. Attilio Romita nei
panni di Sonia Sarno segue il
copione: il “premier”, che
“ostenta tranquillità”, parte
dalle riforme, “in testa quella
del fisco”. Il cerchio si chiude:
ha cercato di spargere terrore
fra le sue elettrici di mezza età
(quelle, per dirla con Sever-
gnini, che vedono in Fede “un
bel ragazzo”) con le orde isla-
miche, l’invasione dei gay, i
criminali dei centri sociali, i
predatori dell’Ici. Siccome la
gente normale si è messa a
sorridere, non gli restava che
parlare di meno tasse per tut-
ti. Il che, per un governo che
si appresta a tirare un stangata
da 46 miliardi di euro, non
sembra neanche una promes-
sa, ma una barzelletta mal rac-
contata. Voto sull’Omnibus e
poi, di punto in bianco, Gior-
gino passa al paese “che si
stringe attorno a Elena”. E i
rinvii a giudizio per L’Aquila?
Bah, Giorgino dice subito che
“i terremoti non si possono
prevedere”. Tutti assolti sen-
za processo.
g2
T Omnibus, parola latina
che significa “a tutti” o “per
tutti”. Ebbe grande successo
nel 1800 e indicava la carroz-
za a cavalli pubblica. Traslo-
cò, nello stesso senso, sui pri-
mi terni a vapore. Adesso sta a
significare una legge dove c’è
un po’ di tutto, più che una
carrozza un carrozzone. Ber-
lusconi ci si è scaldato i mu-
scoli tutto contento poiché
“la maggioranza si è allargata
ed è pronta alle grandi rifor-
me”. Questo lato di Berlusco-
ni piace al Tg2, mentre gli pia-
ce meno il lato B, quello dove
il “premier” scarica sui “can-
didati” (Moratti e Lettieri)
to a Bonaiuti. Ed ecco, poco
dopo, Cicchitto collegato in
diretta che sembra un pom-
piere senza l’elmetto: anche
se Berlusconi perde Milano e
Napoli, niente cambierà. È un
atto di fede al quale crede solo
Rotondi, parlante sullo sfon-
do di altri berluscones sparsi
davanti a Palazzo Grazioli.
Poi, come se un incubo si fos-
se dissolto, siamo nella navata
di Westminster. Parla Barak
Obama, prima di lui solo De
Gaulle, il Papa e Nelson Man-
dela. Apre il libro della Storia e
ne scrive un altro capitolo: il
futuro del pianeta dipende da
Stati Uniti e Gran Bretagna, so-
no gli anglosassoni lo spirito
guida. Cameron è addirittura
commosso per l’orgoglio e va-
le il detto: non ti preoccupare
delle guerre, basta che stai al
fianco degli inglesi. Chiusa la
parentesi, rivediamo la Morat-
ti e un capogiro di mediocrità
ci assale. Giuliano Giubilei
cura l’ultima vigilia di Milano,
puntando soprattutto sul
mondo cattolico che si è
schierato compatto per Pisa-
pia, il feroce saladino.
se che per ben sei mesi ha pre-
ceduto il debutto di quella che
doveva essere la risposta a
“Vieni via con me” in un cre-
scendo di conferenze stampa,
polemiche, voci smentite e
confermate. Adesso ve lo fac-
cio vedere io, che cos’è la vera
cultura. Alla fine, sembrava
che vederlo comparire in tv
fosse davvero un evento, un
portento epocale; ma in realtà,
delle infinite bufale che Sgarbi
ha prodotto nella sua carriera
degna di un caseificio di Mon-
dragone, questa è la più incre-
dibile di tutte. Perché sono
vent’anni che ci tocca Vittorio
Sgarbi, ogni giorno, in qualsia-
si fascia oraria; e anche se non
ci troviamo nella stanza dove
c’è la tv, lui urla talmente forte
che ci tocca sentirlo lo stesso.
Presentare il suo sbarco come
un grande evento equivale a
presentare come un evento lo
sbarco dell’Incredibile Hulk
nel mondo dei fumetti.
Dopo una tale figura barbina,
chiunque altro si sarebbe dato
alla macchia, ma non l’incredi-
bile Sgarbi. Ancora fresco di
flop, ha subito ripreso ad an-
dare a ruba in diversi program-
un gigante. Un gigante del tra-
sh, nel ruolo più trash. Che co-
s’è la quintessenza della spaz-
zatura televisiva? La rissa. Sgar-
bi la fondò quasi dal nulla nel
salotto di Costanzo auguran-
dosi la morte di Federico Ze-
ri, e da lì, escandescenza dopo
escandescenza, ha costruito
un marchio di fabbrica, un fio-
rente regno catodico, al punto
che la televisione italiana è di-
ventata un luogo dove se non
urli e non insulti gli altri ospiti
con la bava alla bocca, non ti
invitano più.
Da Federico Zeri, è passato a
insultare le capre. La sua para-
bola evolutiva è tutta qui. E qui
c’è anche la spiegazione del
suo rovinoso debutto come
conduttore. Ricevuta da B.
carta bianca, Sgarbi ha mono-
logato su se stesso per un paio
d’ore, ma nella fretta (solo sei
mesi di preparazione) ha di-
menticato di portare con sé
anche solo uno spaventapas-
seri, a parte Morgan. Così si è
ritrovato a latrare alla luna e a
Marco Castoldi, in arte Morgan.
Cacciato dal Festival di Sanremo,
è tornato su Rai1 grazie a Sgarbi
re briga. In una imbarazzante
lettera aperta in sua difesa,
Morgan si è dichiarato con-
vinto che questo sia “fare cul-
tura”, e purtroppo per lui sem-
brava sincero; come se fare
cultura consistesse nell’incar-
tare quattro etti di citazioni al-
trui e nel farsi dipingere La
Scuola di Atene in uno studio
che sembrava la hall di un Ho-
tel di Las Vegas sul tema del Ri-
nascimento.
Ci sono voluti alcuni milioni di
euro per capire che Sgarbi è il
fondatore non della Scuola di
Atene ma della Scuola del Tea-
tro Parioli, un master di arro-
ganza e volgarità a cui si è ispi-
rata la crème dei nostri politi-
ci, tutti quelli che hanno trop-
po poco da dire per poter
ascoltare. Invece come uomo
di cultura Sgarbi è ’na chiavica,
come dicono a Napoli; ma il
guaio è che chi quei milioni ce
li ha fatti sborsare sembra ave-
re le idee più confuse del so-
lito. Dopo la vera cultura di
Sgarbi, aspettiamo che la Rai
secondo B. metta in cantiere
un programma di Sandro
Bondi sulla vera poesia e uno
di Lele Mora sul vero amore.

LA TV DI OGGI
11.00 NOTIZIARIO TG1
11.05 ATTUALITÀ Occhio
alla spesa
12.00 VARIETÀ La prova
del cuoco
13.30 NOTIZIARIO TG1
14.00 NOTIZIARIO TG1
Economia - TG1 Focus
14.10 ATTUALITÀ Se... a
casa di Paola
16.10 ATTUALITÀ La vita
in diretta
18.50 GIOCO L'eredità
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 ATTUALITÀ Qui
Radio Londra
20.35 GIOCO Affari tuoi
21.10 FICTION Un medico
in famiglia 7 "Festa di
addio" "Matrimonio in
bianco"
23.35 ATTUALITÀ Porta a
Porta
1.10 NOTIZIARIO TG1
Notte - TG1 Focus - Che
tempo fa
1.45 ATTUALITÀ Qui
Radio Londra
14.00 ATTUALITÀ Pome-
riggio sul Due
16.20 TELEFILM La signora
in giallo
17.15 ATTUALITÀ Referen-
dum 4 "Legittimo Impedi-
mento" - Tribuna del
referendum
17.45 NOTIZIARIO TG2
Flash L.I.S.
17.50 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
18.15 NOTIZIARIO TG2
18.45 TALK SHOW Mauri-
zio Costanzo Talk
19.35 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.25 Estrazioni del Lotto
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 ATTUALITÀ Annozero
23.10 NOTIZIARIO TG2 -
TG2 Punto di vista
23.25 DOCUMENTARIO
La Storia siamo noi
0.25 RUBRICA Base Luna
1.10 ATTUALITÀ TG Par-
lamento
15.05 EVENTO SPORTIVO
Ciclismo, 94º Giro d'Italia
18a tappa: Morbegno -
San Pellegrino Terme, 151
Km (DIRETTA)
17.10 RUBRICA SPORTIVA
Processo alla tappa
(DIRETTA)
18.05 DOCUMENTARIO
Aspettando Geo & Geo
18.20 DOCUMENTARIO
Geo & Geo
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.10 TELEFILM Sabrina
vita da strega
20.35 SOAP OPERA Un
posto al sole
21.05 EVENTO SPORTIVO
Golden Gala 2011
(DIRETTA)
23.05 VARIETÀ Parla con
me
0.00 ATTUALITÀ TG3
Linea notte
1.00 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
19.30 NOTIZIARIO TG3
(REPLICA)
20.00 RUBRICA Il caffé -
Noi e loro (REPLICA)
20.30 RUBRICA Consumi e
consumi
20.57 NOTIZIARIO Agrime-
teo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Tempi
dispari
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Il punto
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 NOTIZIARIO News
brevi
23.33 ATTUALITÀ Inchiesta
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
11.00 REAL TV Forum
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 SOAP OPERA Beauti-
ful
14.10 SOAP OPERA Cento-
Vetrine
14.45 TALK SHOW Uomini
e Donne
16.15 ATTUALITÀ Pome-
riggio Cinque
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.30 ATTUALITÀ Striscia
la Notizia - La voce del-
l'improvvidenza
21.10 VARIETÀ Svisti e mai
Visti
23.30 ATTUALITÀ Matrix
1.30 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
2.00 ATTUALITÀ Striscia
la Notizia - La voce
dell'improvvidenza
(REPLICA)
2.20 TELEFILM 5 Stelle
12.25 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
13.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
13.40 CARTONI ANIMATI
I Simpson
14.35 TELEFILM E alla fine
arriva mamma!
15.05 SIT COM Camera
Cafè
15.40 SIT COM Camera
Cafè Ristretto
15.50 TELEFILM Zack e
Cody al Grand Hotel
16.40 TELEFILM Zeke e
Luther
17.45 SIT COM Love Bugs
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
19.30 TELEFILM C.S.I. Miami
20.30 GIOCO Trasformat
21.10 TELEFILM C.S.I.
23.00 TELEFILM The Closer
23.50 VARIETÀ Le Iene
1.20 RUBRICA SPORTIVA
Poker1mania
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
12.00 TELEFILM Wolff - Un
poliziotto a Berlino
13.00 TELEFILM Distretto
di Polizia 9
13.40 DOCUMENTARIO
Magnifica Italia
13.50 REAL TV Sessione
pomeridiana: il tribunale
di Forum
15.10 TELEFILM Finalmente
arriva Kalle
16.15 SOAP OPERA Sentieri
16.35 FILM Le miniere di
Re Salomone
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d'amore
20.30 TELEFILM Walker
Texas Ranger
21.10 FILM Erin Brocko-
vich - Forte come la verità
23.55 RUBRICA Cinema
Festival
0.00 FILM Noi due scono-
sciuti
10.30 ATTUALITÀ (ah)iPi-
roso
11.25 TELEFILM Chicago
Hope
12.30 TELEFILM MacGyver
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 FILM Caccia al Re
16.00 TELEFILM Chiamata
d'emergenza
16.35 TELEFILM J.A.G. -
Avvocati in divisa
18.35 REAL TV Cuochi e
fiamme
19.40 VARIETÀ G' Day
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 ATTUALITÀ Otto e
mezzo
21.10 REAL TV S.O.S. Tata
(REPLICA)
23.10 VARIETÀ G' Day
(REPLICA)
23.30 ATTUALITÀ Effetto
Domino 2020
0.25 NOTIZIARIO TG La7
0.40 ATTUALITÀ Otto e
mezzo (REPLICA)
1.20 DOCUMENTI La7
Colors

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Erin Brockovich
Madre single di tre bambini, disoccupa-
ta, tre divorzi alle spalle, Erin è alla
disperata ricerca di un lavoro. Il destino
le viene incontro nel modo più inaspet-
tato: un banale incidente d’auto. Erin
non riporta gravi conseguenze, solo il
classico colpo di frusta. Ma tanto basta
per avviare una causa legale. Causa che
perde. La caparbia donna, a mo’ di
risarcimento, riesce a farsi assumere
come segretaria dal suo avvocato.
Rete 4 21,10
/ Colpo di fulmine
Steven Russell conduce una vita piut-
tosto ordinaria: è un agente di polizia,
suona l’organo nella chiesa del paese, è
felicemente sposato con Debbie. Fino a
quando un grave incidente d’auto non
gli fa aprire gli occhi: è gay e desidera
vivere la sua vita al massimo, anche a
costo di infrangere la legge. Iniziando a
vivere la sua nuova vita stravagante,
Steven non esiterà ad imbrogliare
chiunque per sbarcare il lunario.
Sky Cinema 1 21,10
 Annozero  Effetto Domino 2020
Cosa accadrà dopo i ballottaggi? Ci Come si trasformeranno i concetti di
sarà una crisi di Governo? Esploderà la male e bene. Quali saranno, fra dieci
ribellione dei giovani senza futuro come anni, le regoli morali della nostra esi-
in Spagna? Michele Santoro ne parla stenza? Nella decima e ultima puntata
insieme ai suoi ospiti in studio: il leader di Effetto Domino 2020, si parla di eti-
di Sinistra, Ecologia e Libertà Nichi ca. Myrta Merlino ne discuterà con gli
Vendola, Maurizio Lupi del Popolo del- ospiti in studio: Beppino Englaro, lo
la Libertà, Matteo Salvini della Lega scrittore Umberto Ambrosoli, Stefano
/ Noi due sconosciuti  La Storia siamo noi
Nord e Bruno Tabacci di Alleanza per Folli, editorialista del Sole 24 Ore e
Pellicola che racconta con sguardo Oggi Giovanni Falcone è un eroe nazio-
l’Italia.Atteso come sempre l’interven- un’intervista in esclusiva all’economi-
intenso e partecipe l’incontro, inaspet- nale, una figura di riferimento per tutti
to di Marco Travaglio. sta indiano Amartya Sen.
tato tra due anime perdute, distanti in gli italiani, ma in vita, per lui, oltre ai
apparenza ma unite dal destino.Audrey
Rai 2 21,05 grandi successi, ci furono soprattutto
La7 23,30
è sposata con Brian e ha due figli.A critiche. E a partire da quelle critiche,
sconvolgere tutto arriva una fatalità: “La storia Siamo Noi”rilegge e riper-
mentre cerca di sedare un litigio per la corre le tappe principali della vita del
strada, Brian rimane ucciso da un colpo magistrato palermitano. Portano la loro
di pistola. Durante il funerale, Audrey testimonianza la sorella del magistrato,
incontra dopo tanto tempo il suo vec- Maria Falcone, il cognato, Alfredo Mor-
chio amico Jerry... villo, i colleghi del pool antimafia.
Rete 4 0,00 Rai 2 23,25
Giovedì 26 maggio 2011 pagina 17

SECONDO TEMPO

feedback$
MONDO
LE “CORSE CLANDESTINE” IN RETE
WEB
di Federico Mello
è “AH GIGI... CHE FAI CANTI X I LEGHISTI?”
SU FACEBOOK FAN CONTRO IL GIGI D’ALESSIO PRO-MORATTI
Prima “Effetto Pisapia” contro Red Ronnie, poi il nuovo
quartiere di “Sucate” a Milano – che lo staff della Moratti
pensava esistesse davvero; ora l’ironia del web mette nel
mirino Gigi D’Alessio. Il cantante è atteso a Napoli, dove
si esibirà per Lettieri, e a Milano, dove chiuderà la
campagna della Moratti. I fan su Facebook non sono
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Berlusconi scarica
Moratti e Lettieri”

è SILVIO ma una casa per

d’accordo con questa sua “discesa in campo” e glielo anziani noo?! È

“Fan Pisapie” è IL VESTITO MANDA IL SITO IN TILT

INDOSSATO DA KATE PER GLI OBAMA
Come un evento (e un abito) diventano
scrivono in bacheca. “Vattene a cantare a
Sucate”; “Gigi nun me lassà”; “Ah Gigi... che
fai canti x i leghisti?”; “Gigi mi deludi e sono
tua fan da 12 anni...”; “Gigi è figlio naturale di
Borghezio...”, alcuni dei messaggi. Molti si
finitaaaaaaaaaaa!!!! Te lo dice
uno che nel 2008 (e lo dico
con vergogna) ha votato Pdl.
Basta bastaaa
BASTAAAAAAAAAAA!!

al trotto globali. Il raffinato vestito color cammello

indossato da Kate Middleton per l’incontro
con i coniugi Obama lo scorso martedì, è
stato pagato soltanto 175 sterline (circa
duecento euro) ma non è passato
lamentano inoltre perché sulla pagina sono
stati cancellati numerosi commenti sgraditi.
è PURTROPPO nel 2008
Marcellos

ho votato Lega, più che altro

come voto di protesta,
ll’epoca di Internet è presso- il miglio in 54 secondi”. Stesso inosservato. Poco dopo l’apparizione in tv di
Ascoste
ché impossibile tenere na-
informazioni di pubblico
discorso al “Gp” di Napoli:
“Grande attesa all’Ippodromo di
Kate, il sito della catena di abbigliamento
Reiss, dove l’abito è stato comprato, è andato
spero di essermi redento o
almeno recuperato un po di
autostima votando il
interesse. Ha fato scuola il caso Frizzy, per il Grand Prix del in tilt per il troppo traffico ed è rimasto movimento 5 stelle alle
di Ryan Giggs, giocatore del 29-30 maggio. Questa volta, an- irraggiungibile per diverse ore. Un portavoce regionali passate. Devo
Manchester United che aveva che se la gara è stata molto com- della catena ha definito un “grande onore” la tristemente ammettere che
provato ad imporre il silenzio ai battuta, Galopin du Magistry ha scelta di Kate. E anche un’ottima pubblicità. da quando non guardo più la
media inglesi su una sua scappa- trovato sul rettilineo d’arrivo lo tv vedo le cose in un modo
tella (mentre su Twitter gli uten- spunto per arrivare sul traguar- diverso. Non vedo l’ora di
ti diffondevano la notizia ai quat- do prima di Letterienne. Il caval- veder naufragare questa
tro venti). E così in Italia succe- lo viola ha chiuso in 51 secondi destra illiberale ed ipocrita.
de per i sondaggi elettorali. La netti”. Simile il giochino del sito Rizzoflam
legge, infatti, vieta di diffondere “Studi e proiezioni elettorali”
sondaggi alla vigilia dei ballot- che usa la metafora della Formu- è MA CHI MAI sarà stato
taggi ma sul web è tutto un pro- la Uno: “Milano (davanti a 65 mi- a voler trasformare delle
liferare di pseudonimi e percen- la spettatori): Ferrari 55 km, Red semplici consultazioni
tuali che hanno già un nome in Bull 45 km; Napoli (davanti a 60 comunali in questione di vita
codice: “Corse clandestine”. Va- mila spettatori): Toro rosso 52 o di morte? Boh! Fossi nei
ri siti riportano corse singolari, km, Red bull 48 km; Cagliari (da- panni del caimano lo
come il sito notapolitica.it che vanti a 61 mila spettatori): Fer- caccerei a pedate un tale
dà conto dell’ottavo “GP di Mi- rari 53 km, Red Bull 47 km”. No- inetto!!!
lano”: “Ieri sera, all’Ippodromo tare che, sul sito, Red Bull viene Patty44
del Nord-Est, davanti a 1500 scritto in blu. “I nostri osserva-
spettatori si è corsa una gara di tori vogliono rimanere segreti – è TUTTA COLPA di
trotto entusiasmante in prepara- si spiega – ma vi assicuro che so- Pisapia se hanno perso al
zione del 29-30 maggio. A sfidar- no stati tra i più precisi nello primo turno. Cmq B sta
si due purosangue: Fan Pisapie e scorso turno (se non i miglio- perdendo colpi, l’unto del
Morattenne. La sfida è stata av- ri)”. E i ben informati conferma- signore che ammette di aver
vincente. Ma alla fine Fan Pisa- no: di questi numeri, c’è da fidar- commesso errori, perche i
pie ne è uscito come il domina- si. Gigi D’Alessio su Facebook; candidati gli ha scelti lui.
tore pressoché totale: ha chiuso f.mello@ilfattoquotidiano.it il vestito di Kate; Niko
corse clandestine:
cavalli e Formula Uno è PROBABILMENTE a
B. piace accumulare un pò di
I FILM LO SPORT tutto, soldi, televisioni,
donne, personalità! Il fatto
SC1= Cinema 1
SCH=Cinema Hits
SCF=Cinema Family
SCC=Cinema Comedy
SP1=Sport 1
SP2=Sport 2
WEB, EDUCAZIONE E NORDAFRICA che il soggetto possa essere
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max SP3=Sport 3
CONCLUSO IL G8 DI INTERNET leggermente (!) squilibrato,
Si è concluso ieri a Parigi l’e-G8 Forum, per la verità, era già venuto
17.20 A proposito di Henry SCH 15.00 Golf, PGA European Tour
il primo summit sulla Rete. Su Twitter, dove ad uno, non mi ricordo chi,
17.30 Un povero ricco SCC 2011 BMW PGA Championship:
l’evento era segnalato con il tag #eG8, c’era grande ma devo dire che
17.35 L'implacabile SCM 1a giornata (Diretta) SP2
attesa per l’intervento di chiusura di Mark sicuramente hai colto nel
17.40 Il sogno di Calvin SCF 17.30 Automobilismo, Ferrari Zuckerberg, fondatore di Facebook. I tweet del primo segno!
18.50 Ghost - Fantasma SCP Challenge 2011 Europa: Gara 1 giorno hanno segnalato la difficoltà di accedere alla Paolobitta
19.05 Sex Movie in 4D SCC (Replica) SP3 rete wireless del Forum, forse bersaglio degli attacchi
19.10 Outlander SCH 18.30 Calcio, Bundesliga hacker di La Quadrature du Net, un collettivo per la è E ADESSO dice “tutta
19.10 Basilicata coast to coast SC1 2010/2011 Spareggio, gara di difesa dei diritti del Web. Per l’organizzazione invece, colpa dei candidati”? Beh
19.25 Un Indiano in città SCF ritorno Bochum - Borussia si è trattato di problemi di manutenzione. Il livestream c’era da aspettarselo, il
19.25 Tempesta polare SCM Mönchengladbach (Replica) SP3 è stato trasmesso sul sito ufficiale e sulla pagina Banana si dimostra una volta
21.00 Karate Kid SCF 19.00 Golf, Open Poggio dei Facebook dell’evento alla quale si sono iscritte oltre ancora un esempio di
21.00 Le mie grosse grasse Medici 2011 SP2 18mila persone. Rupert Murdoch, uno degli ospiti più coerenza, correttezza, senso
vacanze greche SCP 20.15 Basket, Serie A maschile attesi, ha osservato come il Web abbia cambiato tutti di responsabilità, e rispetto
21.00 La valigia sul letto SCC 2010/2011 (Diretta) SP2 i settori fuorché il mondo dell’educazione. per gli elettori e i cittadini.
21.00 Snatch - Lo strappo SCM 20.30 Golf, Open Poggio dei All’indomani del suo acquisto di Wireless Education, Mingus
21.10 Chloe - Tra seduzione e Medici 2011 SP3 un’azienda per lo sviluppo di e-learning
inganno SCH 21.00 Calcio, Uefa Champions personalizzato, il magnate australiano ha aggiunto è SILVIO, è ora di ritirarsi
21.10 Prima tv Colpo di fulmi- League 2008/2009 Finale Barcel- che le esigenze 2.0 degli studenti devono (in attesa di finire in galera).
ne - Il mago della truffa SC1 lona - Manchester United essere soddisfatte come le aziende fanno con Luca
22.40 Gifted Hands SCP (Replica) SP1 i loro clienti. In chiusura Zuckerberg, ha
22.50 Sleepers SCM 21.00 Golf, PGA European Tour parlato dell’influenza di Facebook sui giovani, è È TROPPO facile ora,
22.50 Shaolin Basket SCC 2011 BMW PGA Championship: desiderosi di condividere pubblicamente alcune dopo i risultati del primo
22.50 Gamer SC1 1a giornata (Replica) SP3 informazioni personali. Per lui, inoltre, il social turno, scaricare il fallimento
22.55 Terminator Salvation SCH 22.15 Basket, NBA 2010/2011 network è stato solo uno strumento durante le sui candidati. Berlusconi
23.10 Il coraggio delle aquile SCF Playoff - Finale di Conference, rivolte in Maghreb, dove il protagonista è stato deve prendere atto, poichè
0.15 Ritorno a Brideshead SCP Gara 5 Dallas Mavs - Oklaho- Internet nel suo complesso. Per quanto fosse ha chiesto il voto su se
0.35 Star System SCC ma City Thunder (Replica) SP2 stato atteso il suo speech, l’utente marine in un stesso, che la sua politica alla
tweet “Vanna Marchi” è stata
parlava del è “SHI TAO LIBERO” smascherata e gli italiani,
“dilemma AMNESTY PER L’INTELLETTUALE CINESE anche i più ingenui e
RADIO streaming del
giorno: meglio
seguire Obama
Shi Tao, giornalista e poeta, sta scontando 10
anni di carcere “per aver inviato un’e-mail
che riassumeva le indicazioni diffuse dal
creduloni, lo stanno
abbandonando.
Morris
è VIDEOGAME IN “ROSA”
A “Radio3 Mondo” il G8 MANAGER DI CICLISMO AL GIRO
in visita nel Regno
Unito o il fondatore
dipartimento centrale della propaganda
cinese su come i giornalisti avrebbero è LO SPERIAMO in tanti,
del dopo Strauss-Kahn Pro Cycling Manager – Giro
d’Italia: anche il ciclismo ha il suo
di Facebook?”. dovuto trattare il 15/mo anniversario della ma gli italiani gli credono
Questo incontro tra i grandi della terrà sarà ricordato (Eleonora Bianchini) repressione del movimento per la ancora! Se telefonavano alla
videogioco. Il ciclismo è una
come il G8 del dopo Strauss-Kahn. Molti paesi conver- democrazia del 1989”. Oggi è detenuto nella Marchi per farsi dare i
disciplina che vive all’ombra di
gono sulla nomina di Christine Lagarde, ministro delle prigione di Yinchuan e dovrebbe tornare in numeri vincenti, vuoi che
sport ben più popolari, ma eventi
Finanze francese, che oggi ha annunciato la sua candi- libertà il 23 novembre 2014. A difesa di Shi non sperino ancora nel
come il Tour De France e il più classico Giro d’Italia
datura a direttore del Fondo monetario internazionale, Tao, Amnesty International ha lanciato un miracolo del berlusca?
sono ancora in grado di attirare l’attenzione degli
ma i paesi Brics cercano di frenare una nomina euro- appello in cui chiede il rilascio immediato e Patty44
appassionati, tanto da meritarsi un videogioco ufficiale.
pea. La Francia tenterà di ottenere l’appoggio degli senza condizioni. Nello stesso appello l’ong
Pro Cycling Manager – Giro d’Italia, disponibile
USA, il cui sostegno è fondamentale per la candidatura “esorta” la Cina “ad adottare misure efficaci è VAI SILVIO, vai cosi che
esclusivamente per piattaforme Windows, non vi farà
Lagarde. Le rivolte arabe il processo di pace in Medio per garantire la libertà di espressione” e per domenica e lunedi ti suonerà
inforcare una bici da corsa ma vestire i panni di un
Oriente, la situazione in Libia, Siria, Afghanistan, Iran e permettere “ai difensori dei diritti umani, tra il de profundis.
direttore sportivo: scegliere le tattiche di gara,
Pakistan, la sicurezza nucleare nel dopo-Fukushima e cui Shi Tao, di svolgere le loro attività Francesco
la situazione economica mondiale a quasi tre anni dal-
ricercare nuovi talenti, decidere l’allenamento degli
pacifiche senza timore di ostacoli,
l'inizio della crisi sono gli altri temi dominanti del G8 atleti in squadra sarà fondamentale per portare al
intimidazioni, detenzioni arbitrarie o è È SEMPRE colpa degli
di Deauville, cittadina balneare della Normandia, dove successo il team. E per essere l’unico gioco sul ciclismo
reclusione, in linea con la Dichiarazione altri.
l’Eliseo spera di essere ricordato per il possibile accordo in commercio non è affatto male. (Franscesco Serino)
dell’Onu sui diritti umani”. Il premio Nobel Facciamosoloridere
tra i leder su internet con la prima Dichiarazione di per la pace 2010 è andato a Liu Xiaobo,
capi di stato e di governo sulle regole del mondo on line. anche lui intellettuale, cinese, e rinchiuso in è È PROPRIO matto!!!
Radiotre 11,30 carcere per le sue idee pro-democrazia. Franc_g
pagina 18 Giovedì 26 maggio 2011

SECONDO TEMPO

nordisti
PIAZZA GRANDE É di Gianni Barbacetto

LETIZIA, SMOG
ELETTORALE
Diversamente evasori H a messo 6.980 lampioni in più a Milano, Letizia
Moratti, e sventola questo numero come una grande
vittoria. Difficile andarli a contare. Più facile verificare le
sue dichiarazioni sull’inquinamento: dice di aver ridotto le
di Bruno Tinti chiappare tanti evasori nei miei E lui non vi ha fatto la fattura e si è una cosa complicata e, se voglio- concentrazioni di Pm10 da 53 a 40 microgrammi per metro
anni di lavoro; però quello che preso “il contante” (un mio im- no evadere, debbono usare fat- cubo in cinque anni. Peccato che gli ultimi dati dicano
ulla rubrica di venerdì 20 conta è che, quale che sia il me- putato lo chiamava il “denaro ture fasulle: più costi, minor red-

S
maggio avete trovato qual-
che considerazione sull’i-
nefficienza programmata
del sistema tributario. Il Fatto ha
pensato che non è male appro-
fondire. Così, ecco un’altra
chicca.
Le imposte si pagano sul reddito
conseguito. Attenzione, il red-
dito, non quello che si incassa.
Se vendo patate per 100.000 eu-
ro ma ho speso 50.000 euro per
comprarle, il mio reddito sarà di
soli 50.000 euro. Dunque il red-
dito è la risultante della somma
(algebrica) dei costi e dei ricavi:
100.000 di ricavi meno 50.000
di costi uguale 50.000 di reddi-
to. Perché questa banalità? Per-
ché, a questo punto, ognuno ca-
pisce che, per evadere le impo-
ste, si può operare in due modi.
Posso dire al Fisco: “Ho incassa-
to 60.000 (falso, ho incassato
100.000) e ho speso 50.000 (ve-
ro); ti pagherò imposte su un
reddito di 10.000”. Ma posso
conseguire lo stesso risultato di-
cendo al Fisco: “Ho incassato
100.000 (vero) e ho speso
90.000 (falso, ho speso 50000);
ti pagherò le imposte su un red-
dito di 10.000”. In entrambi i ca-
si ho evaso imposte su 40.000
euro di reddito.
NATURALMENTE i mezzi
per garantirsi il successo dell’o-
perazione, sono diversi. Nel pri-
mo caso, ometterò di battere lo
scontrino, di emettere la ricevu-
ta fiscale, la parcella, la fattura;
farò il cosiddetto “nero” e anno-
terò in contabilità soltanto una
parte di quello che ho realmente
incassato. Nel secondo caso mi
dovrò procurare una documen-
tazione (fatture false per costi
mai sopportati) che attesti che
ho speso più di quello che ho
speso davvero; poi la inserirò in
contabilità. In entrambi i casi
avrò costruito una contabilità fa-
sulla; così, quando e se (ma ho
già scritto altre volte che le pro-
babilità sono pochissime, circa il
10 %) il Fisco mi controllerà, io la
esibirò e siccome tutto è appa-
rentemente regolare la farò fran-
ca. Debbo dire che non è pro-
prio tutto così semplice, altri-
menti io non avrei potuto ac-
todo seguito, tutto si riduce a
preparare una contabilità fasulla
in modo da fornire la prova (fal-
sa) che si è pagato quanto dovu-
to. C’è una ragione al mondo per
cui il primo sistema (dichiarare
meno di quello che si è incassa-
to) debba essere punito meno
gravemente del secondo (dichia-
rare costi superiori a quelli effet-
tivamente sostenuti)? Ovvia-
mente no. Eppure è proprio co-
sì: nel primo caso si tratta di “di-
chiarazione infedele” (art. 4
D.Lg. 74/2000), punita con la re-
clusione da 1 a 3 anni; nel secon-
do caso si tratta di frode fiscale
(art. 3), punita con la reclusione
da 1 anno e 6 mesi fino a 6 anni.
Ma non basta; perché, nel primo
caso, per commettere il reato bi-
sogna aver evaso imposte per
più di 103.291 euro (che signi-
fica un “nero” di più di 200.000
euro); nel secondo caso basta
un’evasione di 77. 468 euro
(equivalenti a un reddito, su cui
non si pagano imposte, maggio-
re di 150.000 euro).
Insomma, come si vede bene, un
trattamento di favore per chi fa il
“nero” rispetto a chi usa docu-
mentazione falsa. Adesso la do-
manda è: ma chi fa il “nero”; e chi
usa documentazione falsa? La ri-
sposta è semplice: il “nero” lo
fanno i lavoratori autonomi; la
documentazione falsa è il siste-
ma cui ricorrono gli imprendito-
ri. Pensateci: chiamate un idrau-
lico, un muratore; andate da un
dentista, da un avvocato. Cosa
gli impedisce di non rilasciare
fattura? Quante volte, alla do-
manda “Quanto costa?” vi siete
sentiti rispondere “Con Iva o
senza IVA?”. Voi avete pensato:
“Che m’importa dell’Iva, non la
scarico, debbo pagare il 20 % in
più” e avete risposto “Senza Iva”.
fresco”). Ma un imprenditore,
lui, usa materie prime che deve
comprare (fatture passive, co-
sto, inserimento in contabilità e
detrazione dai ricavi); ma poi ri-
sulterà che queste materie pri-
me sono state utilizzate. “In qua-
le lavoro?” gli verrà chiesto; e se
non può documentarlo con cor-
rispondenti fatture (attive) sono
guai. Quindi “nero” non ne può
fare. Inoltre in genere l’impren-
ditore lavora per altri imprendi-
tori che vogliono la fattura per-
ché, per loro, si tratta di un costo
che significa meno imposte; e,
ancora, loro l’Iva la scaricano,
quindi la fattura gli serve. Anche
qui, niente “nero”. Insomma,
per gli imprenditori il “nero” è
Due modi di
pagare meno tasse
(dichiarazione
infedele e frode
fiscale) che hanno
due differenti
trattamenti
penali. Questa
volta non bisogna
ringraziare B., ma
l’ex ministro Visco
Milano avvolta dallo smog (FOTO EMBLEMA)
dito.
CONSEGUENZE pratiche:
per la dichiarazione infedele
(massimo 3 anni di prigione)
non sono possibili le intercetta-
zioni telefoniche; non si può di-
sporre la carcerazione preventi-
va; di fatto, anche se condannati
al massimo della pena, in carcere
non si va (affidamento in prova al
servizio sociale). Per la frode fi-
scale (massimo 6 anni) invece,
intercettazioni, carcerazione
preventiva e, se si è condannati a
una pena superiore a 3 anni, pri-
gione. A parte che si tratta co-
munque di pene ridicole (prova-
te a evadere le imposte negli Usa
e vedete quello che vi capita), re-
sta il fatto che tutto questo è tan-
to più ingiusto in quanto è molto
più difficile accertare la dichia-
razione infedele rispetto alla fro-
de fiscale: le fatture false, se uno
ci sa fare, si scoprono; ma la con-
tabilità artefatta è una cosa com-
plicata da provare.
Come mai è andata così? Biso-
gnerebbe chiederlo a D’Alema
(allora presidente del Consiglio)
e a Visco (allora ministro delle Fi-
nanze); alla sinistra, non a B&C.
Quello che posso dirvi io (che
questa legge sciagurata l’ho
scritta, certo non in questo mo-
do) è che l’attività delle lobbies
di artigiani, professionisti, bari-
sti, ristoratori, piccoli commer-
cianti era frenetica. Ed erano tan-
ti. Tante persone e tanti voti...
esattamente il contrario: nei primi mesi del 2011 le polveri
sottili a Milano hanno raggiunto un livello record, il più alto
degli ultimi quattro anni. A documentarlo non sono le cifre
di Ben Alì Pisapia, ma i dati dell’Arpa, l’agenzia regionale
per l’ambiente, che gestisce le 16 centraline che rilevano il
Pm10 e il Pm2,5 in città. Quella di via Senato, a un passo da
via Montenapoleone e dal quadrilatero della moda, nel
2011 (periodo gennaio-aprile) ha registrato il record
negativo: 67 microgrammi per metro cubo. Erano 52 nel
2010, 57 nel 2009, 58 nel 2008. La centralina del Verziere, tra
il Duomo e largo Augusto, nel 2011 segna 64, era 48 nel
2008. Quella di via Pascal, nella più periferica Città studi,
indica 54 quest’anno, esattamente come nel 2008.
La propaganda di Letizia Moratti confronta anni e dati in
modo da ottenere un risultato spendibile, ma la verità è che
l’inquinamento in città è in crescita. Nei primi mesi del 2011
è arrivato a livelli mai visti dal 2008, Milano è la città più
avvelenata d’Italia, dopo Torino, ed è ormai “fuorilegge”
anche rispetto all’Europa: l’Unione europea concede infatti
35 sforamenti all’anno del limite di legge previsto per le
micropolveri, ma Milano ne ha già accumulati ben 67 in soli
quattro mesi.
I risultati si vedono negli ospedali cittadini: ogni anno 3.500
persone arrivano al pronto soccorso per attacchi d’asma
legati all’inquinamento. E i più colpiti sono i bambini: il 50
per cento di chi chiede un intervento ha meno di 18 anni.
La strategia per ridurre l’inquinamento a Milano aveva un
nome: Ecopass, cioè l’ingresso a pagamento nel centro
della città. Un progetto che ora Letizia Moratti disconosce:
nel tentativo di recuperare qualche voto al ballottaggio, ha
promesso di tutto ai milanesi, parcheggi gratuiti, condono
delle multe, accesso al centro gratis. Niente più Ecopass per
i residenti in città. Sarebbe la morte del piano
antinquinamento dell’amministrazione Moratti. Ma se la
sua amministrazione ha ottenuto risultati così brillanti nella
riduzione dell’inquinamento, perché ora Moratti vuole
uccidere l’Ecopass? La verità è che il suo Ecopass è nato
male fin da principio (come dimostrano i dati di crescita
delle micropolveri dal 2008 a oggi) ed è già
da tempo moribondo: da un lato è troppo
piccola l’area sottoposta a ticket antismog,
dall’altro le auto che pagano l’Ecopass sono
meno del 20 per cento di quelle che entrano
nel centro cittadino. Adesso Moratti
adombra scenari apocalittici nel caso vinca
Pisapia: “Farà pagare un ticket più alto e a
tutti. Introdurrà la congestion charge che è
in vigore a Londra”. Ma sentite che cosa
dice Edoardo Croci, inventore dell’Ecopass,
assessore alla mobilità che ha poi rotto con
Moratti e ora è tornato all’ovile con la sua
lista “Progetto Milano migliore” che
sostiene Letizia Moratti: “La situazione
attuale rende necessario rafforzare Ecopass
nella direzione di una congestion charge e,
in prospettiva, di allargare l’area di
applicazione”. Parola di Croci, non di
Pisapia.

Ottocentomila
Donne lavoratrici hanno
lasciato il proprio
che la pratica delle cosiddette
“dimissioni in bianco” sia torna-
ta in auge proprio di recente e
che il numero delle neomamme
lettera di dimissioni senza data il
lavoratore spesso deve conse-
gnare anche la busta e la racco-
mandata scritta di suo pugno, co-
adempimenti burocratici delle
aziende. E questo solo per par-
lare di chi viene espulso dal mer-
cato del lavoro. Poi ci sarebbero

di(s)messe posto, causa

di Caterina Soffici
arliamo delle 800 mila
femminile nello sviluppo di una
nazione moderna degna di que-
sto nome lo sapevano bene an-
maternità. È
“licenziate” sia così alto. Le di-
missioni in bianco sono una del-
le pratiche più odiose in circola-
zione. Si tratta di quelle lettere
senza data che il lavoratore è co-
possibile perché
sono tornate in
sì in caso di contestazione è an-
cora più difficile fare causa. Ogni
anno 1.800 donne chiedono as-
sistenza legale alla Cgil contro le
dimissioni in bianco. Dati sballa-
ti per difetto: i patronati delle
Acli quantificano che una dimis-
sione “volontaria” su 4 legata alla
tutte le donne che vengono mes-
se nel sottoscala quando rientra-
no dalla maternità, quelle umilia-
te, offese, fatte sentire in colpa,
demansionate. E poi ancora la
mancanza di strutture, asili nido,
welfare eccetera, e l’elenco è
lunghissimo come sappiamo.

P
donne che tra il 2008 e il
2009 hanno dato le dimis-
sioni da un posto di lavoro
causa maternità (ultimo dato
Istat). E chi ritiene che parlare
dell’occupazione femminile sia
un esercizio retorico che inte-
ressa a poche stanche femmini-
ste reduci da battaglie perse,
non ha capito come gira il mon-
do. Le donne, ovunque, dalle
piazze del medio oriente alle ri-
volte nell’Africa profonda, sono
il maggior fattore di cambia-
mento della società. E noi con-
tinuiamo a mortificarle in ogni
modo. Donne e giovani, sempre
le ultime ruote del carro. Quale
sia l’importanza della galassia
che i Padri costituenti che infatti
all’art. 37 della Costituzione ita-
liana hanno scritto: “La donna
lavoratrice ha gli stessi diritti e a
parità di lavoro, le stesse retri-
buzioni che spettano al lavora-
tore. Le condizioni di lavoro le
devono consentire l’adempi-
mento della sua essenziale fun-
zione familiare e assicurare alla
madre e al bambino una specia-
le adeguata protezione”.
ECCO un altro lampante caso di
lungimiranza tradita e di palese
violazione della Carta. In verità la
donna lavoratrice, al contrario di
quanto recita l’art 37, non ha af-
fatto gli stessi diritti che spettano
voga le “dimissioni
in bianco”, grazie
a una legge del
ministro Sacconi
al lavoratore, perché è ancora co-
stretta a scegliere tra lavoro e fa-
miglia, tra vita pubblica, carrie-
ra, indipendenza economica,
emancipazione e vita privata.
Sembra che stiamo descrivendo
un società arcaica e medievale,
eppure è l’Italia del Terzo millen-
nio. A questi risultati non si ar-
riva casualmente. C’entra la crisi
globale, certo. Ma non è un caso
stretto a firmare al momento del-
l’assunzione e a consegnare al
datore di lavoro, il quale le tirerà
poi fuori dal cassetto al momen-
to opportuno. Per esempio
quando un lavoratore si ammala
di tumore. Oppure, guarda caso,
quando una donna rimane incin-
ta. È un fenomeno illegale, ma
difficile da provare, subdolo e
sommerso. Perché assieme alla
maternità è falsa.
PROPRIO per evitare questi
soprusi, che secondo le statisti-
che colpiscono principalmente
le donne, il governo Prodi aveva
approvato la legge 188 secondo
cui le dimissioni volontarie pote-
vano essere date solo usando dei
moduli elettronici numerati pro-
gressivamente con un protocol-
lo unico nazionale, validi 15 gior-
ni. Ecco che diventava impossi-
bile far firmare le dimissioni sen-
za data. L’abolizione della legge
188 è stato uno dei primi prov-
vedimenti del governo Berlusco-
ni e dell’attuale ministro Sacco-
ni. Volete sentire la ridicola mo-
tivazione? Per snellire i troppi
Non sono cose che si risolvono
in un attimo. Ma ci sono propo-
ste interessanti. Come per esem-
pio quella sostenuta da più parti
(ma ancora lettera morta) di usa-
re i soldi risparmiati grazie all’in-
nalzamento dell’età pensionabi-
le delle donne imposta dalla Ue a
provvedimenti in favore dell’oc-
cupazione femminile e la conci-
liazione. Sono svariate centinaia
di milioni di euro all’anno (per il
decennio 2010-2020 si parla di
3,7 miliardi) che si potrebbero
vincolare a azioni positive per le
donne. Sapete, tanto per fare un
esempio, quanti asili nido si pos-
sono costruire con 3,7 miliardi?
E quante detrazioni fiscali per
chi assume una neomamma?
Giovedì 26 maggio 2011 pagina 19

SECONDO TEMPO

MAIL BOX A DOMANDA RISPONDO

Furio Colombo

7 MA A CHE SERVE
LA PLAZA DEL SOL?
Continuano a negare
LA VIGNETTA aro Colombo, abbiamo natura. Il popolo di Piazza Tahrir e di Plaza
la crisi alle porte
I dati presentati dall’Istat sulla si-
C celebrato per settimane i
giovani “indignados” di Plaza del
del Sol e di tutte le piazze giovani del
mondo sta ancora cercando un
tuazione economica dell’Italia so- Sol a Madrid e qual è il risultato? interlocutore che non trova. 3) Persino su
no molto preoccupanti. Fra le tan- Una bella vittoria della destra in paesi che hanno veri governi e non le futili e
te informazioni, spicca quell’indi- tutta la Spagna. Certo non lo volgari campagne pubblicitarie fondate sul
cazione che afferma come un ita- volevano. Ma non lo sapevano? vuoto di Berlusconi (una tragedia
liano su quattro rischi la povertà. Marzia unicamente italiana), persino su quei paesi
Davanti a tanto, il ministro dell’E- grava la nuvola bassa di un ottuso
conomia Giulio Tremonti ha rea- CREDO CHE la maggior parte vetero-conservatorismo che chiede sempre
gito con il solito atteggiamento di degli equivoci su Plaza del Sol sia dalla e solo tagli alle spese pubbliche, massicci
sufficienza e sottovalutazione di- parte degli interpreti, o di coloro che se ne licenziamenti e le privatizzazioni come
cendo che “i conti sono a posto ed sono fatti precipitosi profeti, piuttosto che cura miracolosa. Basti pensare alla violenta
è stata garantita la coesione socia- del grande evento. Provo a decifrare, in opposizione della destra americana contro
le”. Insomma, siamo in presenza di parte e come posso. l’umana e urgente riforma sanitaria di
una drammatica negazione della 1) La grande questione dei giovani di Plaza Obama. 4) Perciò le piazze continueranno
realtà da parte del ministro. Vorrei del Sol (come del resto di tutti i grandi e si moltiplicheranno fino a quando il
sapere a quale punto dobbiamo ar- eventi dello stesso tipo e generazione in risveglio da un brutto sonno comincerà a
rivare per ottenere un po’ di at- Europa e nel Nordafrica) è quale vita contagiare, oltre le linee generazionali e al
tenzione dei politici sul tema della dovremo vivere, pubblica e privata, di là della legittima e urgente lista dei
crisi economica che non è stata professionale e personale. Sentono e dicono bisogni dei più giovani, l’attenzione e la
mai superata, al contrario di ciò che c’è qualcosa di profondamente tensione di tutti. Sarà un mondo in cui sia
che affermano con insistenza gli sbagliato. 2) La vicenda elettorale e il l’Europa sia le organizzazioni di
esponenti del governo. prevalere della destra nelle elezioni sorveglianza economica internazionale
Cristiano Martorella amministrative spagnole non è la risposta, abbandoneranno vecchie manovre di
ri a Milano. Si può star certi che se Fantasiose strategie e non poteva esserlo, perché quei giovani protezione della ricchezza per nuovi
Fincantieri il “ballottaggio” fosse a Genova il
per il ballottaggio non stavano interrogando i partiti, semmai percorsi che riguardano tutti.
“taglio” non sarebbe stato annun- la politica (che cosa è, che cosa dovrebbe
e l’incapacità del governo ciato. È, comunque, ormai tardi Sono convinto anch’io che l’acuta essere). Il fatto che abbia pagato Zapatero, Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano
Che questo governo e i suoi mi- per dare ai lavoratori Fincantieri e lungimirante strategia, messa in che è il politico meno lontano da quella 00193 Roma, via Valadier n. 42
nistri non avessero alcuna cogni- prospettive positive a breve sca- atto dal Pdl in vista del ballottaggio folla, è un accidente, come i fatti della lettere@ilfattoquotidiano.it
zione di politiche industriali e non denza vista la colpevole insipienza di Milano, sarà sicuramente vin-
fossero interessati ad averne è sta- governativa. Ora l’importante sa- cente. Oltre all’abbuono delle
to subito chiaro. Basta pensare allo rà scongiurare la chiusura di due multe, all’Ecopass, alla traslazione
scandaloso balletto, fra i tanti, a cui storici cantieri ricchi di professio- di alcuni ministeri da Roma a Mi-
ci hanno fatto assistere sulla situa- nalità d’alto livello, ottenere soste- lano (per la realizzazione si po- che l’“endorsement” dell’uomo scritto: “Su un sito di area cattolica è pensar male si fa peccato, ma l’idea
zione della Vinyls e dei suoi operai gno retributivo, ma soprattutto trebbe studiare il caso Fatima), alla che ha trasformato in una barzel- apparsa per l’avvocato Pisapia che qualcuno voglia togliersi qual-
della “isola dei cassintegrati” per impegno per il rilancio di un’atti- possibilità di sosta gratuita sulle ri- letta il calcio italiano. Al povero l’accusa di ‘Anticristo’ ”. che sassolino dalle scarpe parlan-
rendersi conto della loro incapa- vità industriale che fino a due anni ghe blu, suggerirei: la sosta a pa- Lettieri non bastava il rischio di (S.A.) do di vicende che non conosciamo
cità. Ora poi che ministro per lo fa ci vedeva primeggiare e che, sen- gamento solo sulle righe verdi scomparire nell’ombra imbaraz- e giocando al tanto peggio tanto
sviluppo economico è Romani, za invidiare altri settori più “sofi- (“Meno male che non ci sono righe zante di Nicola Cosentino. Alla I lavoratori di Farmacap meglio, ricamando qua e là, più o
l’inventore del “Colpo Grosso” sticati”, a pieno titolo poteva fre- verdi!” qualcuno dirà. “Non anco- povera Letizia non bastavano i fi- meno di fantasia, è assai concreta.
televisivo, possiamo star sicuri che giarsi del “made in Italy”. ra...”); la possibilità per ogni citta- guranti travestiti da rom e i mani- e le farmacie private Quello che ci preme è di non es-
guarderà soltanto al settore tanto Mario Sacchi. dino di passare con il semaforo festi del prode Lassini. Ora man- In un articolo del Fatto di ieri, fir- sere utilizzati strumentalmente
caro al suo capo, al di là dei tanti rosso solo per tre volte consecu- cano all’appello solo le intenzioni mato da Salvatore Cannavò sui per fini che non sono i nostri. Per
formali “tavoli” che continuerà ad La Russa se la ride tive; la vittoria della prima causa di voto a favore del centrodestra presunti intrecci tra una Asl roma- di più non sono affatto le farmacie
aprire per ogni crisi e che conti- che si intenterà contro Equitalia della Banda Bassotti, Lupin III, na e la Farmacap, leggiamo che i la- ad essere in passivo, ma l’Azienda,
nueranno ad essere vuoti di so- con la foto di Lukashenko sarà garantita dal Comune. E altro Johnny Stecchino, Wanna Marchi e voratori si chiedono come mai le alla quale il Comune non liquida il
stanza e magari coperti da tappeti Ora il ministro La Russa mostra un si potrà studiare, basta la fantasia. il Mago do Nascimento. farmacie comunali non rendono dovuto (circa 14 milioni di euro).
verdi. Ora mentre esplode, prean- sorriso sconfinato, mentre agita la E, per finire, estrazione a sorte con Ilaria abbastanza, differentemente da Rsa Cgli Farmacie Farmacap
nunciata da mesi se non da anni, la fotografia di Lukashenko di fronte cadenza settimanale tra tutti i cit- quelle private. Questa domanda,
crisi della cantieristica e la Fincan- alle telecamere di Ballarò. Se non tadini milanesi di un buono per una Diritto di Replica che in realtà è la stessa che sug- Ringraziamo della lettera che però
tieri, azienda di “Stato”, butta sul fosse un ministro della Repubblica, serata alle feste di Arcore. Sarà vit- gerisce il Comune di Roma cer- non smentisce quanto da noi scritto.
tavolo la chiusura di Sestri Ponen- magari potremmo ridere anche toria Pdl assicurata. Chi potrà re- Chi ha coniato cando argomenti che giustifichino Che si basa su una sentenza della
te, di Castellamare ed il ridimen- noi. Se non fosse il ministro della sistere? la sua volontà di privatizzare l’A- Corte dei conti, oltre che su
sionamento di Riva Trigoso, con il Difesa, magari potremmo mettere Giorgio Paolini l’ “Anticristo? zienda, non è affatto quella che si documenti ufficiali, e non certo su
licenziamento di 2500 lavoratori a tacere il senso di incredulità. Se a Gentile direttore, va bene tutto fanno i lavoratori della Farmacap. I fantasie. Quando si hanno delle
già in cassa integrazione, che giu- capo del governo non ci fosse un Pisapia, la Moratti, dell’appassionato resoconto che lavoratori, oltre a sapere bene che notizie si pubblicano, a prescindere
stamente protestano esasperati, caro amico del dittatore bielorus- la collega Sandra Amurri ha scritto nella “mission” della farmacia pub- dagli schieramenti politici. Per
tal ministro si dà una “scossa” e so, e non fossimo così abituati ai Sky e la sedia vuota ieri sul Fatto Quotidiano a propo- blica non c’è il profitto, sanno an- quanto riguarda i lavoratori,
convoca il “tavolo” (verde?) per il 3 paradossi, forse ci renderemmo Per quale motivo adesso Pisapia sito della nostra mattinata a Om- che che questo argomento viene l'articolo ha esattamente messo in
giugno. Intanto il resto del gover- conto dell’assurdità della situazio- dovrebbe tornare a confrontarsi nibus. Però, onestà di cronaca usato proprio dalle forze di gover- evidenza la pretestuosità della
no si accapiglia sullo spostamento, ne. con una persona che lo ha diffama- vuole, dato che nel vostro radica- no della città per raggiungere l’o- privatizzazione.
in chiave elettorale, di due ministe- Tommaso to pubblicamente all’ultimo se- lismo vi reputo un po’ più onesti biettivo desiderato. Le OOSS, e in (Sal. Can.)
condo di un dibattito? Letizia Mo- intellettualmente di un Alberto particolare noi, le RSA CGIL delle
ratti non si è ancora scusata per il Statera, che non si attribuisca al farmacie, non condividono affatto
IL FATTO di ieri26 maggio 1897 suo comportamento durante il
primo faccia a faccia, e ora si la-
sottoscritto o a Tempi il conio di
Pisapia per “Anticristo”. Tutto al
e non hanno mai usato questo ar-
gomento. L’estensore dell’artico-
Difficile pensare che Bram Stoker, l’autore di Dracula, il menta per il fatto che il suo avver- contrario, come un brava redattri- lo, curiosamente, viene dal PRC, IL FATTO QUOTIDIANO
pallido succhiasangue dei Carpazi, fosse in realtà uno sario rifiuta il confronto? Anche se ce del Corriere della Sera ha se- ed oggi è un Dirigente nazionale via Valadier n. 42 - 00193 Roma
scialbo impiegato irlandese dalla vita noiosa, già è fondamentale che i candidati sia- gnalato correttamente riportan- (esecutivo) di Sinistra Critica. A lettere@ilfattoquotidiano.it
adolescente triste e malaticcio. Si dice che la metamorfosi no disposti a “duellare” in televi- do per prima la notizia, appena è
da grigio burocrate a vampirologo fosse nata da un sione, in questo caso però la man- comparso in una rubrica su Tem-
inquietante incontro con l’ungherese Arminius Vanbéry, canza di rispetto e di responsabi- pi.it quell’accostamento (sia pur Direttore responsabile
lità del sindaco di Milano ha com- “metaforico”) di Pisapia all’Anti-
studioso delle efferate gesta del Conte Vlad Tepes, Antonio Padellaro
promesso qualsiasi possibilità di cristo soloveviano, ho dato dispo-
l’Impalatore di Transilvania, capace di scatenare gli incubi
uno scambio proficuo. Sky comet- sizione di immediata cancellazio- Vicedirettore Marco Travaglio
di Stoker e di farlo entrare nel tenebroso mondo delle
terà un errore grave se permette- ne. Ed è stato cancellato, sempli-
tradizioni vampiresche mitteleuropee. Fino a ispirargli quel rà alla Moratti di parlare mentre la cemente perché quelle parole Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
capolavoro gotico-horror, titolo provvisorio Il Non-morto, sedia di Pisapia rimane vuota. “non corrispondono alla linea di Progetto grafico Paolo Residori
diventato Dracula il 26 maggio 1897, quando uscirà in Federico Valentini Tempi”. Redazione
libreria a Londra. Declinazione, tra storia e leggenda, del Luigi Amicone 00193 Roma , Via Valadier n°42
mito ubiquitario del vampiro, raccolto, in forma di lettere e Luciano Moggi, l’ultimo tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
diario, attorno al crudelissimo Drakul della Valacchia, Prendiamo atto che è stato e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
nobile romeno medievale assetato di sangue, responsabile alfiere del centrodestra cancellato. E facciamo notare che sito: www.ilfattoquotidiano.it
di migliaia di morti condannati al supplizio del palo. Unico a Dopo la scoppola del primo turno, per essere stato cancellato deve Editoriale il Fatto S.p.A.
contendere a Frankenstein il primato dell’orrore, il Dracula ogni speranza di rimonta è stata essere stato scritto visto che le Sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n°42
di Stoker, destinato a vampirizzare anche il suo creatore, è vanificata dalle dichiarazioni di parole non appaiono come la Presidente e Amministratore delegato
un magnifico quadro della paura vittoriana della sessualità, “Lucky” Luciano Moggi: “A Milano Madonna. Pensi che ha fatto in Giorgio Poidomani
della solitudine del diverso, del terrore ultimo della morte. voterei la Moratti, a Napoli senza tempo a leggerlo anche Famiglia Consiglio di Amministrazione
Giovanna Gabrielli dubbio Lettieri”. Non mancava Cristiana che ieri nell’editoriale ha Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
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