Bloomberg, sindaco di New York sull’arresto di DSK: “Se non si

vuole la gogna non si commettono reati”. Anche lui giustizialista?y(7HC0D7*KSTKKQ( +#!z!\!#!;

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Giovedì 19 maggio 2011 – Anno 3 – n° 118 € 9,90 DVD + € 1,20 – Arretrati: € 2,00
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POVERO SILVIO, RICATTATO Il regime nella testa

di Marco Travaglio

DA BOSSI E SCILIPOTI I
mmancabilmente, come a ogni sconfitta del
centrodestra, tocca sorbirci sul Pompiere della
Sera l’ennesimo remake dell’articolo che Pigi
Battista scrive da 17 anni: quello
sull’inesistenza del regime mediatico e
sull’ininfluenza del conflitto d’interessi e del
Mesto tramonto del Caimano, bastonato dagli elettori, monopolio televisivo del presidente del Consiglio.
Il ragionamento, si fa per dire, è questo: siccome
impallinato alla Camera dai “responsabili” e scaricato talvolta B. perde e la sinistra vince, non è vero che
le sue tv (praticamente tutte) spostino voti e
alterino la regolarità delle elezioni. Sarebbe come
dal capo leghista: “Noi non affonderemo con lui” dire che, siccome una volta nella storia Davide
sconfisse Golia, quella tra Davide e Golia è una
battaglia ad armi pari. Una scemenza col botto.
Il Carroccio alza la posta, mentre il premier Battista invita la sinistra a “credere nella
nasconde la faccia in vista del secondo democrazia” e a piantarla col “vittimismo che l’ha
turno a Milano. Intanto i giornali del capo percorsa e devastata in questi anni”, cioè con
“l’idea che le sconfitte fossero originate da un
sparano a zero sulla Moratti pag. 2 - 3 z tenebroso Regime che aveva avvelenato le
coscienze, abolito la libertà, rovesciato l’ordine
costituzionale”. È il vecchio trucchetto polemico
Udi Carlo Tecce Udi Luca Telese di esagerare la posizione dell’avversario per
ridicolizzarla meglio: nessuno ha mai sostenuto
SGARBI IN TV, VENDOLA: che sia stata abolita la libertà o rovesciato l’ordine
TANTA NOIA ORA SUBITO costituzionale, ma che le libertà sono state
progressivamente ridotte e la Costituzione violata
A PESO D’ORO LE PRIMARIE! in più punti. Ma per Battista basta che Pisapia vada
al ballottaggio a Milano e il Pd vinca nelle rosse
Uquestonolo Sgarbi furioso per l’artico- on ho ancora parlato con
su Salemi: “Chi ha fatto “N Bersani. Sono rimasto alle
titolo pagherà!”. Eccolo: sue dichiarazioni pubbliche: era
Torino e Bologna per intimare a Barbara Spinelli,
Franco Cordero, Dario Fo e altri putribondi
sostenitori del regime di cospargersi il capo di
Pino terremoto ordina, Sgarbi ese- favorevole alle primarie. Prima si cenere e dare ragione a lui. Ora, il regime
gue e la mafia ringrazia. Tutto il parte, meglio è. Il centrosinistra mediatico è stato denunciato anche sul Corriere da
resto è noia, ma deve avere un lea- Montanelli, Biagi e Sartori, ma furbescamente
costa un milione der che lancia la Battista non li cita, preferendo spacciare la teoria del
Lo strano effetto di un manifesto elettorale strappato nelle strade di Milano (FOTO EMBLEMA) mezzo. pag. 8 z sfida”. pag. 7 z regime per una roba “di sinistra”, mentre è di
provenienza purissimamente liberale. Alla luce del
primo turno elettorale a Milano, lo spiritoso Pigi
osserva che “l’emergenza democratica è un po’
L’INTERVISTA x Il fondatore del Movimento 5 Stelle: “Ora tutti vogliono salire sul nostro carro” meno emergenza di prima” perché “se si dice che le
elezioni in Italia sono costitutivamente truccate per

Grillo: “Ai ballottaggi? Liberi di stare a casa via del conflitto d’interessi di Berlusconi, bisogna
spiegare come mai talvolta il trucco viene svelato e
talvolta no”. Insomma “l’Italia resta una democrazia
normale, dove si vince e si perde” liberamente. Forse

o di portare crisantemi alla politica”
Il comico genovese si paragona
al Bossi “prima maniera,
quando gridava alle piazze
gremite che B. è un mafioso.
Era molto più duro del Pd”
di Ferruccio Sansa
desso siamo pronti. Possiamo governare. Il
“A Movimento 5 Stelle è pronto. La rivoluzione è
già cominciata. Dobbiamo trovare la nostra iden-
tità politica e ideale. Il resto c’è già”.
(FOTO ANSA)
STUPRO x Gli Usa:
si dimetta subito ONLUS
Regione Toscana
Strauss-Kahn mostra-convegno internazionale
gli sfuggono alcuni dettagli. Nel marzo ‘94 B. vinse le
sue prime elezioni con un partito concepito un anno
e mezzo prima e raffazzonato in 6-8 mesi, con una
maggioranza talmente risicata da costringerlo, per
Beppe Grillo
ottenere la fiducia in Senato, ad acquistare alcuni
“responsabili” ante litteram eletti con l’opposizione.
(FOTO DLM).
Sopra da Secondo Mannheimer, sondaggista del Corriere, le tv
sinistra, spostano dal 4 al 6% dei voti: dunque è ragionevole
Vittorio Sgarbi pensare che, senza le reti Fininvest, B. avrebbe perso
e Nichi Vendola le sue prime elezioni, dunque non sarebbe andato al
governo nel ’94 e non avrebbe potuto porre le basi
del suo quasi ventennale potere. Non in virtù di un
esproprio proletario, ma di una legge dello Stato, la
361/1957, che lo rende ineleggibile in quanto
concessionario pubblico e lo costringe a scegliere: o
la politica, o le tv. Da allora, per cinque legislature, la
pag. 6 z giunta delle elezioni della Camera l’ha dichiarato
illegalmente eleggibile, violando una legge tutt’oggi
in vigore. Basterebbe questa quisquilia a dimostrare
che tutte le elezioni cui ha partecipato B. erano
nenel contro terna Udi Maurizio Viroli truccate: quando vinceva, avrebbe perso; e, quando
perdeva, avrebbe perso molto di più. Il che non
Guerra milionaria

terrafutura per produrre

UN PAESE
IN CUI
esime il centrosinistra dal fare i conti con i propri
madornali errori, che comunque non sarebbero mai
stati sufficienti a tributare a B. tre vittorie su cinque,
ora teme buone pratiche di vita, di governo e d’impresa
l’energia solare
Meletti pag. 11z
TORNARE
rofessore ci aiuti ad andare
visto che – calcoli di Luca Ricolfi, non di Che
Guevara – il suo partito non ha mai superato il 20%

il rischio
verso un futuro equo e sostenibile
“P via dall’Italia”. Non passa
giorno che non riceva una mail
del corpo elettorale e la sua coalizione di
centrodestra il 30. Visto che è così spiritoso, Battista
firenze - fortezza da basso
20/22 maggio 2011 CATTIVERIE con questa richiesta e sempre, al
potrebbe citare almeno un’altra democrazia in cui il

dell’Aids
VIII edizione ingresso libero Ora sappiamo perché
Hemingway si suicidò: aveva
saputo che un giorno avrebbero
www.terrafutura.it dato il premio Hemingway
Borromeo pag. 10 z a Sallusti
termine di lezioni o conferenze,
ci sono ragazzi che aspettano per
avere consigli sulla possibilità di
studiare all’estero”. pag. 18 z
leader di uno dei due schieramenti politici controlla
cinque tv su sei e stipendia migliaia di giornalisti,
scrittori e intellettuali. Tra i quali, per un certo
periodo, un vicedirettore di Panorama diretto da
Giuliano Ferrara: un certo Pigi Battista.
pagina 2

BERLUSCRAC

LA CAMERA CONTRO I PM prossimo 6 luglio la camera disposto il giudizio milanese, affinché

di consiglio che deve immediato per Berlusconi. rilasciasse la minorenne,
Consulta, il 6 luglio decidere sull’ammissibilità Il premier è imputato di denunciata per furto.
la decisione su Ruby del conflitto di attribuzioni concussione e Secondo la maggioranza a
tra poteri dello Stato, prostituzione minorile per Montecitorio, i magistrati

C aso Ruby: il presidente

facente funzioni della
Corte costituzionale, Paolo
Maddalena, ha fissato per il
sollevato dalla Camera
contro la procura e il giudice
per l’udienza preliminare di
Milano, che hanno indagato e
presunti rapporti di tipo
sessuale con Karima El
Mahroug, in arte Ruby e per
milanesi avrebbero dovuto
trasmettere gli atti al
Tribunale dei ministri, che
le pressioni sulla questura può essere fermato da un

Ghedini-Pisapia Vero è, come risulta dalle L’AVVOCATO GHEDINI può rivendica-

mie dichiarazioni di allo- re di non essere stato iscritto alla “fan-
Dov’è il parallelismo? ra, che avevo conosciuto e tomatica” sezione del quartiere Arcella
saltuariamente frequenta- del Msi a Padova (della quale fu segre-

E gregio Direttore, in merito al vostro

articolo del 13 maggio preciso che:
A) Mai sono stato iscritto al Fronte della
Gioventù o al Movimento Sociale Italia-
no tanto meno di una fantomatica se-
zione Arcella. B) Sono stato sentito in
qualità di testimone dell'accusa e non
certo indagato o imputato di alcunché.
Quindi non è dato comprendere quale
parallelismo si possa fare con la vicen-
da che ha visto coinvolto l’Avv. Pisapia.
to alcune persone, che
successivamente furono
coinvolte in complessi
tario per due anni il suo conoscente Ro-
berto Rinani).
Su quale fosse il “parallelismo” tra que-
processi per gravi fatti, e sta sua vicenda di amicizie neofasciste
che fra l’altro, per lo più, furono poi e quella che ha visto coinvolto l'avvo-
ampiamente prosciolte. Voglio comun- cato Pisapia è spiegato nell’attacco:
que aggiungere che Giuliano Pisapia è “Se il metro di giudizio è quello che
collega che ho sempre apprezzato e mi usa il Pdl nella sua chiassosa campagna
spiace che sia sorta questa polemica elettorale milanese, allora si può dire
con Letizia Moratti. tutto”.
Niccolò Ghedini e.d.b

Altro che Letizia:

cornuta e mazziata
LA VENDETTA DEI GIORNALI Parole e pietre
DEL CAPO DOPO LA BATOSTA Il Giornale, Libero, Il Secolo e Il Foglio.
Pure La Padania. Tutti contro la Moratti

di Paola Zanca del quale non avverte gli umo- tica”: “Ora non è che in 15 gior- tare la pagina dello stesso gior-
ri”. Feltri celebra la sua “amara ni possiamo farla diventare una nale su cui Augello scrive, Il Se-
rima l’hanno contraddet- profezia” e ripubblica un arti- simpaticona da fare innamora- colo, per ritrovare nuovi “sacra-

P ta: lei diceva “o me o Las-

sini”, loro lanciavano la
campagna a sostegno del
candidato consigliere che vo-
leva cacciare “le Br dalle Pro-
colo di cinque anni fa che dava
al sindaco della “scema” per
aver inventato l'Ecopass, la tas-
sa per gli automobilisti che vo-
gliono entrare a Milano. Franco
re di colpo tutti i milanesi. Que-
sto è ovviamente impossibile”.

NON LA AMANO nemme-

cure”. Le dicevano di tirar fuori
le unghie, ora le fanno il pro-
cesso: se a Milano si è perso è
tutta colpa della “borghese”
che si è infilata “gli stivali da co-
wboy”. Il massacro di Letizia
Moratti è al suo secondo gior-
no. E il repertorio degli errori
rimproverati, adesso trova il
soprannome che le mancava:
“signora Rambo”. Andava così
bene, finché cantava “Viva la
mamma” sul palco del Pala-
sharp. Poi ha voluto la “svolta
pop”: quella – dice Il Foglio – che
funziona in tv, “ma con i voti è
un’altra cosa”. Non ha capito
(lei o chi per lei) che Milano
non è città da guerriglia, lì non
c’è spazio per “una campagna
elettorale estremizzata all’in-
verosimile, personalizzata con
lo stile dell'ordalia e pasticcia-
ta in modo inglorioso”. Così, il
quotidiano di Giuliano Ferrara,
si è chiesto “se e come” qual-
cuno l’avrebbe messa in di-
scussione . La risposta è arriva-
ta, e ben sonora.
Bechis, a lato, dà i numeri: su 21
esponenti del Pdl interpellati,
almeno 6 danno la colpa della
sconfitta al candidato sindaco.
Uno è Gasparri: “Letizia ha que-
sto atteggiamento da borgoma-
stro europeo” che “alla gente
non piace”. Va dato atto al di-
rettore Maurizio Belpietro di
averli anticipati tutti: lui, già
martedì, scriveva che la Moratti
per la sconfitta “ci ha messo del
suo”. “Altezzosa”; “altera”, “ti-
mida”. Con poca “passione e
umiltà”. Prima ha fatto campa-
gna elettorale “come fosse un
appuntamento tra vecchie zie
all'ora del the”. Poi, nel famoso
faccia a faccia in tv, “ha dato un
calcio negli stinchi all'avversa-
rio”. Sempre su Libero, intervi-
sta a Guido Crosetto, sottose-
gretario alla Difesa, che in que-
sto caso non difende per nien-
te: “Letizia Moratti non è simpa-
VERSO IL SECONDO TURNO Richiamati gli “avversari” interni
no nel partito: il parlamentare
Pdl Andrea Augello confessa
che “a fatica si raccolgono co-
scritti e volontari” per salvare
Milano e per questo invita tutti
a sentirsi “ancora impegnati in
questa battaglia”. Capisce lo
stato d'animo, ma adesso è il
momento di “sacramentare so-
lo a bassa voce”. Ma basta vol-
“Fuoco amico”
contro
il sindaco per
scagionare
il premier
dalla disfatta
sotto al Duomo
menti”: “Ma che Br e furti d’au-
to, servono fatti e meno paro-
le”. Ricordano le parole che la
Lega diceva “già in campagna
elettorale”: “Il Pdl deve ricono-
scere gli errori della Moratti, OLINDO HEMINGWAY
evitare di parlare sempre di tri-
bunali e Br e e iniziare a parlare
di Milano”. Analisi che il Car-
Per chi suona
roccio oggi conferma parola
per parola: “Se la Moratti avesse
parlato delle cose fatte e da fare,
il metodo Boffo
se tutti fossero venuti a votare, i
risultati sarebbero stati diver-
si”, dice il leghista Matteo Sal-
I nnanzitutto una correzione al titolo in pri-
ma: “Il Giornale vince un premio. Si sparge
il panico”. Al posto dell’originale: “Il Giornale vin-
vini. Pacche sulle spalle solo ce un premio. Corriere e Rep. scappano”. La no-
quando si parla degli errori: “La
Moratti ha fatto una specie di
tizia: a Sallusti è stato assegnato il premio Hemin-
gway per il giornalismo. Ma due giurati, uno del
autocritica – nota il governato-
re piemontese Roberto Cota –
Corriere, l’altro del gruppo Repubblica, hanno
bocciato la vittoria di Sallusti, d’ora in poi det-
Ha detto che nella campagna
elettorale si è parlato poco dei
to anche Olindo Ernest. Il Giornale denuncia:
“La puzza sotto il naso. O sei dei loro o non
problemi della città: io la con- sei”. Tra una puzza e l’altra, il Fatto ha scoper-
divido”. E ancora il sindaco di to che Olindo Ernest sta rivisitando l’opera di
Verona Flavio Tosi, il presiden- Hemingway: “Per chi suona il metodo Boffo”,
te veneto Luca Zaia. Su La Pada- “Addio al metodo Boffo”, “Il vecchio e il me-
nia una pagina intera di risultati todo Boffo”. Incertezza su “Fiesta”. Qui an-
per dimostrare che “il Carroc- drebbe meglio “Bunga Bunga”. fd’e
cio è in gran forma”. Letizia un
po’ meno.

A COMINCIARE da Il Gior-
nale. È lo stesso Alessandro Sal-
lusti che ha lanciato la campa-
gna per votare Lassini, che esor-
tava a non chiedere scusa a Pi-
sapia dopo lo scivolone sul “la-
dro”, quello che adesso dice:
“Qualcosa non è girato, non
tanto tra gli elettori ma proprio
dentro il partito”. Glielo spiega
il (milanese) vicecapogruppo
del Pdl alla Camera, Maurizio
Lupi, che cosa non ha girato:
“La campagna elettorale nostro
malgrado è iniziata con il caso
Lassini che ci ha inchiodato per
una settimana facendoci del
male, facendo passare per
estremisti noi e la Moratti”. Ci
ha messo del suo, Sallusti, che
ha ritrovato sintonia, dopo le di-
vergenze passate, con il suo ex
compagno di lavoro, Vittorio
Feltri. Da Libero chiarisce l’anti-
fona: la Moratti “è una sciura
perbene, ma lontana mille mi-
glia dalle esigenze del popolo,
Formigoni e Albertini: Moratti “sotto tutela”
di Thomas Mackinson
alvate il soldato Letizia. Ad ogni
Sla faccia.
costo, anche quello di rimetterci
E se è quella del terzo-po-
lista Albertini, così sia. Perché su Mi-
lano, pensa Silvio Berlusconi, si gioca
ancora tutto e la partita resta aper-
ta. A una condizione. Quella di met-
tere una volta per tutte le briglie alla
Moratti. L’operazione di “commissa-
riamento” del sindaco è scattata
proprio nel salotto di casa sua, in Gal-
leria De Cristoforis. Qui, in gran se-
greto, si è svolta una riunione tra i
maggiorenti del Pdl richiamati alle
armi dallo stesso Berlusconi. L’invito
a casa Moratti è partito con una te-
lefonata da Palazzo Grazioli assie-
me alla richiesta di un impegno in
prima persona dei big del partito per
il recupero in extremis degli 80 mila
voti persi il 15-16 maggio. Così, nel
salotto di Letizia, si accomodano
Mariastella Gelmini, Mario Mauro,
Alfredo Mantovano. Il momento è
drammatico, bisogna spendere lo
spendibile. La chiamata è diretta an-
che a Formigoni e Maurizio Lupi in
quota Comunione e liberazione - che
al primo turno non aveva dato indi-
cazioni di voto - e all’area laica che fa
riferimento a Ombretta Colli. Servo-
no altre facce, anche se non sono
nuove. Il Pdl non può più giocarsi
quelle di Berlusconi e della Moratti.
Quella di lui è bruciata dall’effetto
boomerang del referendum su se
stesso. Lei viene additata come re-
sponsabile numero uno del fallimen-
to del Pdl in città. Nel tinello di Le-
tizia, dunque, comandano altri. Altro
che “padroni in casa nostra”, come
recita lo slogan dell’alleato leghista
additato insieme a Cl di tradimento
da un Pdl che annaspa in cerca del
primo colpevole. Alla Moratti rimane
davvero poco in mano. Il suo spazio
di manovra non va oltre il “piano cal-
do” per la prossima estate. E lei si
arrabatta come può. Fa convocare i
giornalisti a Palazzo Marino per da-
re prova muscolare di un ritrovato
impegno sulla città. Obbliga perfino
11 assessori a starle al fianco mentre
per cinque anni se ne sono visti mas-
simo due o tre per volta, svogliata-
mente adagiati sulle poltroncine del-
la sala giunta.
DUE FOTOGRAMMI da Mila-
no danno il polso di quanto sta ac-
cadendo. Stessa ora, due luoghi della
città, due modi di fare politica. Lei bar-
ricata nel palazzo, nella sala delle
emergenze, a fare riunioni con gli as-
sessori e gli strateghi della comunica-
zione. C’è pure l’amico Paolo Glisenti
nella stanza a fianco, chiamato a ri-
dare fiato alla propaganda agoniz-
zante. Ma neppure lui trova più l’u-
scita ad effetto, fatica ormai a gua-
dagnare anche un titolo di giornale.
Negli stessi minuti lo sfidante Pisapia
è al parcheggio sotterraneo di piaz-
zale Lavater, circondato dai residenti
furiosi per un parcheggio che da anni
toglie loro il sonno. A lui la nuova stra-
tegia elettorale del Pdl non fa paura.
“Più fango mi hanno gettato addosso
Sul voto
il fantasma
del “tradimento”
di Comunione
e Liberazione
Pisapia: “Più
fango, più voti”
e più voti ho preso”, dice a proposito
dei manifesti che lo indicavano come
fiancheggiatore dei centri sociali an-
nunciati e poi ritirati all’ultimo per
cambiare strada e tentare di non ur-
tare ancora i moderati. Insomma, ec-
coli ancora contrapposti. Il dentro e il
fuori, la testa e la pancia di una città
che è il polso del Paese. E nella testa di
un Pdl allo sbando passa ormai di tut-
to. Perfino l’idea di mobilitare Gabrie-
le Albertini, rivale di sempre della Mo-
ratti. Albertini si era mezzo candidato
per il Terzo polo salvo rientrare nei
ranghi all’ultimo su richiesta di Ber-
lusconi e in cambio di una poltrona.
Lui oggi se la ride del disastro morat-
tiano. Ma non si sottrae alla richiesta
del capo del Pdl per una personale
discesa in campo. Cosa gli sia stato
promesso è presto per dirlo. Si sa che
dovrà raggranellare voti nella perife-
ria di Milano, dove Albertini gode an-
cora di un forte consenso. “Macché
 Giovedì 19 maggio 2011

BERLUSCRAC

no all’autorizzazione a dell’autunno. Per il ammissibile, come è IL PRESIDENTE DI MEDIASET referendum su di lui e anche
procedere della Camera di momento il dibattimento a probabile, il conflitto, il con toni un po’ eccessivi a
appartenenza del ministro. carico di Berlusconi andrà Tribunale di Milano ha due Confalonieri: “Silvio mio modo di vedere”. Così
Se il ricorso passerà il avanti, prossima udienza il possibilità: andare avanti ha esagerato” Confalonieri, presidente di
primo vaglio della 31 maggio. Ma se a luglio la con il processo oppure Mediaset, a “Effetto domino”
Consulta, sarà poi fissata la
data della discussione nel
merito, non prima
Corte dichiarerà fermarsi, per ragioni di
opportunità, in attesa del
pronunciamento della
“A mio giudizio a Milano
Berlusconi ha
esagerato un po’ nel metterla
su La7. “Il difetto della
Moratti è stato di non
aver messo l’accento sulle
Consulta. (a. masc) sul piano internazionale, un cose che ha fatto”.

L’OSTAGGIO DI
BOSSI E SCILIPOTI
La Lega: non ci facciamo tirare giù dal Pdl
E i Responsabili mandano sotto B.

di Fabrizio d’Esposito delle bombe a grappolo. Dodi- martedì nella sede della Lega in magistrati, basta coi falchi del ri delusi, ieri è stato lanciato
La resa dei conti ci i Responsabili assenti e tante via Bellerio a Milano. Una lunga metodo Boffo imposto in cam- uno slogan di ben altro tenore:
on bastasse il Bossi redi- le scuse accampate. Il più fran- pagna elettorale, e avanti coi ca- “Andiamo a votare al ballottag-

Umberto Bossi e Letizia Moratti
(FOTO ANSA, ELABORAZIONE DI FABIO CORSI)
A destra, il responsabile Domenico Scilipoti
(FOTO LAPRESSE) Sotto, il governatore della
Lombardia, Roberto Formigoni (FOTO EMBLEMA)
N
vivo che ritrova la voce e
avverte B. che “il Pdl non
trascinerà a fondo la Le-
ga”, ieri nelle crepe sempre più
vistose della maggioranza si è
infilato pure il serpente viscido
del rimpasto. Un biscione che
si mangia la coda e dà una cor-
nice fantozziana al dramma
meneghino in corso.
Colpa dei nove Responsabili
recentemente muniti di pol-
trone di governo. Ieri non era-
no in aula, insieme ad altri
scontenti del loro gruppo che
invece il premio non l’hanno
ricevuto (esempi: Siliquini e
Pionati), e la maggioranza è an-
data sotto cinque volte. Cin-
que a zero su un pugno di mo-
zioni dell’opposizione in ordi-
ne sparso, dalla situazione del-
le carceri alla messa al bando
I MESSAGGI DEGLI ASSENTI DI “IR”
“PERCHÉ NON ERAVAMO IN AULA? CERCAVAMO PARCHEGGIO”
co è stato il “regista” del grup-
po Scilipoti & c., Mario Pepe:
“Le sconfitte subite oggi sulle
mozioni dimostrano che, sen-
za la presenza dei membri del
governo a Montecitorio, non
abbiamo la maggioranza. Se
fossi il presidente Berlusconi
farei dimettere dall’incarico di
deputato tutti i membri del go-
verno, in modo che possano lo-
ro subentrare nuovi parlamen-
tari che assicurino la propria
presenza”. Un serpente che si
mangia comicamente la coda,
appunto.
DEL RESTO il rimpasto passa-
to e futuro (altri dodici posti
con leggina ad hoc per superare
la Bassanini) fa parte del rosario
di misteri dolorosi sgranato in
silenzio dal Senatùr lunedì e
riflessione “incazzata” che ieri
ha fatto riaprire di nuovo la boc-
ca a Bossi. Una sintesi efficace,
come al solito. Il Capo dei lùm-
bard ripete due volte che a Mi-
lano “abbiamo perso”, dice che
“la campagna è stata sbagliata”,
che “al ballottaggio non ci sono
rischi” e che quindi “non fatevi
illusioni sul governo” e infine
mette il veleno in coda: “Di cer-
to non ci faremo trascinare a
fondo”. Torna l’immagine di lui
e il premier come due pugili
suonati impegnati adesso in
una gara di sopravvivenza e che
avranno un faccia a faccia dopo
il consiglio dei ministri.
Di qui la nuova strategia della
Lega per il ballottaggio, concor-
data nei vari vertici dei giorni
scorsi dello stato maggiore del
Carroccio. Basta coi guai giudi-
ziari del premier e la guerra ai
valli di battaglia della base leghi-
sta: sicurezza, immigrati, islam.
Il primo segnale dell’inversione
di rotta è arrivato da Radio Pa-
dania. Dopo la maratona no
stop antiberlusconiana con le
telefonate di militanti ed eletto-
Il Caimano vuole
nascondere
la faccia per
il ballottaggio
di Milano. Ieri
governo battuto
cinque volte
gio perché se vince Pisapia ci
troviamo una moschea per
quartiere”. Immediate le rea-
zioni positive. Un leghista
brianzolo: “Io dico una cosa
semplice: sul mio balcone ci so-
no le formiche ma non è che co-
struisco un formicaio, lo puli-
sco. Pisapia invece dato che ci
sono gli islamici vuole costruire
le moschee. Allora è meglio an-
dare a votare”. Ma le critiche pe-
rò non sono mancate. Un mili-
tante di Bergamo della primis-
sima ora: “Io ricordo che il no-
stro slogan era: né neri né rossi
ma liberi con Bossi. Oggi pur-
troppo siamo troppo vincolati
ad un partito di centrodestra
con il premier che si diverte a
far la guerra con il ministro con
la barbetta, che ha accolto
Gheddafi con le amazzoni e che
si diverte a far le feste con le
donne. Queste cose ai leghisti
non piacciono. Purtroppo con-
tiamo meno anche al governo
ed è per questo che tanti non
sono andati a votare”.

STRETTO tra Scilipoti e Bos-

lui è in volo per Bruxelles”, dicono i
maggiorenti del Pdl interpellati da “Il
Fatto”. Peccato che abbia già in tasca
un biglietto per il volo di ritorno pre-
notato per oggi pomeriggio. E che non
abbia perso ne pelo ne vizio: “Con la
Moratti sono d’accordo che faremo
un giro di inaugurazione dei cantieri
avviati con il mio mandato e conclusi
nel suo. Niente comizi. Certo, io ho
speso sei miliardi di euro sulla città e le
cose si vedono… Non mi hanno pro-
messo niente, ho in tasca la tessera
del Pdl e non l’ho bruciata. Milano in
mano alla sinistra radicale è un pe-
ricolo per un moderato come me”. Poi
il congedo della vecchia volpe: “Ora
mi scusi ma sono le 21 e devo correre
a timbrare la presenza al Parlamento
europeo”. Ma come, non è stato tutto
il giorno in Italia per salvare il soldato
Letizia, il Pdl e tutta Milano? Anche la
moderazione, evidentemente, ha un
prezzo.
rturo Iannaccone allarga le braccia e
A sconsolato dice: “Mi dispiace ma non
riuscivo a trovare il parcheggio”. Il neo-
sottosegretario all’Economia Bruno Ce-
sario rivela: “Io ero alla mia prima riunio-
ne con Tremonti”. Domenico Scilipoti fa
un sorrisetto furbo e scherza quasi: “C’è
ancora chi è impegnato in campagna
elettorale e chi è influenzato. Sta circo-
lando un virus...”.
Iannaccone, Cesario, Scilipoti. Tre re-
sponsabili su 29 del gruppo che ha sal-
vato B. sulla fiducia del 14 dicembre scor-
so. Ricompensati prima delle elezioni
con nove posti di governo, ieri però han-
no contribuito a far andare sotto la mag-
gioranza per ben cinque volte a Monte-
citorio. Chiamale se vuoi mozioni, che
hanno fatto vibrare di ottimismo l’oppo-
sizione del Pd: “Ormai siamo ai titoli di
coda del berlusconismo”. Dodici respon-
sabili assenti, tra cui quelli rimasti senza
poltrone. La Siliquini, il centrista Pionati
e il già citato Iannaccone. I presenti di
Iniziativa Responsabile si affannano a
parlare di “casualità”, aiutati in questo an-
che dal Guardasigilli Alfano che imputa
gli incidenti su carceri e bombe a grap-
polo a “una normale rilassatezza post-vo-
to”. Una maggioranza fin troppo rilassata
che ha perso 269 a 255 oppure 264 a 254.
Tra assenti giustificati (in missione) e no
(per cercare parcheggio) il centrodestra
aveva più di 40 deputati a spasso: 25 del
Pdl, 7 della Lega, 12 di Ir.
E A SPAVENTARE, nonostante le ras-
sicurazioni, sono i famelici Responsabili.
Una sorta di federazione di sei sigle che
ieri ha vissuto la sua prima storica scissio-
ne. Il campano Iannaccone e il calabrese
Elio Belcastro, altro appiedato nel rimpa-
sto, hanno annunciato che lasceranno
una delle sei sigle: Noi Sud del sottosegre-
tario Enzo Scotti, ex grande capo dc nella
Prima Repubblica. Ce l’hanno con Verdini
(il manovratore del rimpasto che ha avuto
la rogna di tagliare teste e poltrone) e vo-
gliono formare un gruppo sudista con
Micciché e altri 16-17 parlamentari non
meglio identificati, tra cui anche qualcu-
no del Pd. Dice Belcastro: “L’esperienza
dei Responsabili ci va stretta, siamo pronti
per un nuovo gruppo e un nuovo proget-
to. Ma nessuno strappo dalla maggioran-
za. Continuiamo a sostenere il governo”.
Commenta un Responsabile anonimo
non scissionista: “È un modo per alzare il
prezzo”.
Ma il gruppo Ir è uno show continuo, oltre
le assenze casuali o no in aula. Ieri alla Ca-
mera è subentrato un nuovo deputato nel
centrodestra: Roberto Marmo dal Pie-
monte. Marmo si è prima iscritto ai Re-
sponsabili poi ci ha ripensato ed è andato
nel Pdl, partito da cui proviene. A conten-
derselo sono stati con un duello in Tran-
satlantico la pidiellina Armosino e l’ir Ma-
rio Pepe. Alla fine, l’Armosino ha apostro-
fato così Pepe: “Sei il solito mollusco”. Un
responsabile invertebrato.
fd’e
si, come nella acque tumultuo-
se tra Scilla e Cariddi, ieri mat-
tina il Cavaliere ha avuto un’in-
tensa girandola di incontri,
mentre il triumviro Verdini ha
confermato l’ipotesi di “na-
scondere” B. in questa campa-
gna decisiva per il ballottaggio:
“Stiamo studiando la strategia”.
A Palazzo Grazioli sono andati
Alfano, Brunetta, Scajola, la
Brambilla e pure l’Ape Regina
Sabina Began (che recentemen-
te ha cambiato casa con l’aiuto
di B.). L’ex ministro al premier
ha ripetuto che il “Pdl ha biso-
gno di una rivoluzione” e B. gli
ha dato la stessa risposta dell’ul-
tima volta che si sono incontra-
ti: “Claudio per te c’è pronto un
incarico di partito”. Al posto di
Bondi nel triumvirato? In ogni
caso partito e non ritorno al go-
verno.
pagina 4
OBIETTIVO TERZO POLO:
FAR CADERE IL CAIMANO
Ufficialmente Fini, Casini e Rutelli non appoggeranno
il centrosinistra al ballottaggio. In realtà è il contrario
di Alessandro Ferrucci
e Sara Nicoli
iazza Montecitorio, po-
P meriggio assolato. Arri-
va Gianfranco Fini segui-
to da tutto il suo entou-
rage. Serio, schivo, non vuole
giornalisti e telecamere. Una
trentina di bambini della scuo-
la elementare Montessori di
Foggia lo incrocia, lo ricono-
sce e gli salta addosso per fe-
steggiarlo al coro “Fi-ni, Fi-ni!”.
Lo stesso trattamento tocca a
Pier Ferdinando Casini. La ten-
Gianfranco Fini ieri in piazza di Montecitorio (FOTO ANSA)
IN PARLAMENTO
CARFAGNA FURIOSA
VOTA CON L’OPPOSIZIONE
di Caterina Perniconi
mpossibile, per un giorno,
Ie pensare
mettere da parte l’ideologia
solo ai cittadini. An-
che ieri il Parlamento ha dato
prova dell’impossibilità di
trovare una mediazione tra
maggioranza e opposizione
sebbene sul piatto ci fosse la
pelle dei cittadini.
É stata bocciata infatti dalla
Commissione Giustizia di
Montecitorio la proposta di
legge contro l’omofobia fir-
mata dalla deputata democra-
tica Paola Concia. Il testo,
frutto di una lunga mediazio-
ne durata 959 giorni è arrivato
ieri al voto finale della Com-
missione che lo ha respinto
con 26 no e 17 sì. Contro il te-
sto hanno votato i deputati
del Pdl, della Lega e e dei Re-
sponsabili mentre l’Udc si è
divisa: Luisa Santolini e Ro-
berto Rao hanno votato con-
tro, mentre Lorenzo Ria si è
astenuto.
IL RISULTATO ha scatenato
l’ira del Ministro per le Pari op-
portunità, Mara Carfagna, che
molto si è spesa a favore di una
nuova normativa che tutelasse
i diritti degli omosessuali. “Il
Popolo della libertà, col voto
di oggi in Commissione, ha
perso un’occasione – ha detto
LIBERO AMARCORD
Quel bel giovanotto
di Renato Schifani
“C hi è questo bel
ragazzone?” (nella
foto a destra) si è chiesto
con sorpresa ieri Libero.
sione è stemperata. A France-
sco Rutelli poco o niente. Ma
tutti sorridono increduli. Poco
dopo è in programma la prima
conferenza stampa collettiva
del Terzo polo per rispondere
alle domande, alle illazioni o ai
semplici dubbi riguardo a cosa
faranno ai ballottaggi di Milano
e Napoli. Centrosinistra o cen-
trodestra? Nessuno dei due, al-
meno ufficialmente. A sentire
loro saranno i singoli candidati
a dettare la linea “sono loro che
si sono spesi sul territorio, e so-
no loro i responsabili verso l’e-
il Ministro – il testo, infatti,
non prevedeva il reato di omo-
fobia, ma introduceva aggra-
vanti per i reati commessi a
scopo discriminatorio, una
norma di stampo europeo. Vo-
terò a favore del provvedimen-
to non appena arriverà in au-
la”. Del resto la proposta Con-
cia rispecchiava le richieste
europee in tema di diritti per
gli omosessuali, e ora l’oppo-
sizione è decisa a calendariz-
zarla lunedì prossimo, “per-
ché il governo ci allontana
sempre di più dall’Europa e ci
avvicina alle dittature africa-
ne” ha commentato il Partito
democratico. E l’omofobia
non è l’unico tema strumenta-
lizzato ieri dal Parlamento. In
mattinata, infatti, il capogrup-
po del Pdl, Fabrizio Cicchitto
assicurava che nel pomeriggio
si sarebbe votata la legge sul te-
stamento biologico. Poi, dopo
quattro bocciature sulle mo-
zioni relative alle carceri, la
maggioranza si è resa conto di
non avere i numeri per votare
una proposta sui temi etici, e
ha rimandato l’esame del testo
a data da destinarsi, “sicura-
mente dopo i ballottaggi”.
L’annuncio è arrivato prima
della ripresa della seduta po-
meridiana della Camera, ma il
Partito democratico ha finto di
non conoscerla ed è andato al-
Un uomo atletico, con
petto villoso, ciuffo
disordinato, fascinoso
sguardo crucciato. La
prova che il
berlusconismo fa più
male del tempo che
passa. Il ragazzone della
foto, pubblicata da Chi di
lettorato”, spiegano in coro.
Mentre a livello nazionale nes-
suno dirà niente, nessun “en-
dorsement, per favore. Non fa-
temi domande nel merito”, ri-
sponde al Fatto un deputato di
Fli, in versione anonima. Eppu-
re qualcuno ha già parlato.
Due pezzi da novanta cone
Adolfo Urso e Andrea Ronchi
hanno scelto da che parte sta-
re: a Milano con la Moratti, a
Napoli con Lettieri, e anche
l’euro-deputato Potito Salatto
ha fatto intendere in maniera
semi-esplicita la medesima
Bossi denuncia:
“Hanno fatto
l’accordo
con Pd e Idv”
Ronchi torna
nelle braccia
di Berlusconi
Il ministro Mara Carfagna (FOTO ANSA)
l’incasso: “Mi appello alla co-
scienza di tutti – ha dichiarato
in aula il deputato Walter Vel-
troni all’inizio dei lavori – mi
auguro che la materia del fine
vita verrà sottratta allo scontro
politico ed elettorale in un mo-
mento in cui il conflitto poli-
tico è aspro e duro, contraddi-
stinto dal fuoco del ballottag-
gio delle amministrative”.
Obiezione naturalmente ac-
colta, ma non esattamente per
ragioni di coscienza, come fa
intendere il segretario del Pd,
Pier Luigi Bersani: “Qualche
botta aiuta a ragionare”.
MA C’È CHI non ha gradito
l’ennesimo rinvio di una legge
che sembrava urgentissima
dopo la morte di Eluana Engla-
ro. Su posizioni opposte, Udc
e Idv hanno chiesto di non ri-
mandare la discussione. “Ci li-
mitiamo a prendere atto della
decisione del Pdl – hanno di-
chiarato dal partito di Casini –
anche se noi eravamo qua, tut-
ti pronti, prima che si arrivi al-
BERLUSCRAC
Signorini, è infatti Renato
Schifani, presidente del
Senato. Noto per il
riporto, poi tagliato per le
rimostranze del capo,
Schifani parla a Chi (che
lo definisce “passionale,
istituzionale, semplice,
affabile, rassicurante,
tendenza. Ancor più accorti,
ma sempre tendenti a destra
Mario Baldassarri e Giuseppe
Scalia. Cinque, quindi, e tutti
di Fli. Gli altri, dai falchi finiani
fino all’Udc, fanno gruppo, in
particolare sulla strategia uffi-
ciosa: far cadere Berlusconi, a
costo di votare Pisapia e De Ma-
gistris. Lo dicono, o lo lasciano
intendere i big a microfoni
spenti; lo grida Bossi (“Hanno
fatto l’accordo con il centrosi-
nistra”), lo esplicitano (indiret-
tamente) sia Raimondo Pasqui-
no che Manfredi Palmeri.
IL PRIMO risponde: “La di-
scriminante è la legalità e che
finisca la politica dell’emergen-
za e del miracolismo”. E qui si
riferisce alle liste elettorali e al-
la presenza in campagna eletto-
rale di ministri e del presidente
del Consiglio. E ancora: “La ca-
morra – continua Pasquino –
deve restare fuori dal palazzo e
la normalità deve essere l’ele-
mento con cui si misura la ca-
pacità di governo della città”.
Tradotto: con il candidato piaz-
zato da Nicola Cosentino non
In commissione
bocciata la
proposta di legge
contro l’omofobia
Rinviata
quella sul
biotestamento
l’eutanasia della legge”. Men-
tre per l’Italia dei valori, la
maggioranza “deve avere il co-
raggio di andare fino in fondo”
e quindi avrebbe dovuto pren-
dersi la responsabilità di discu-
tere la legge, che riduce le li-
bertà di scelta sulle cure me-
diche nel fine vita, proprio du-
rante la campagna elettorale.
Invece ha vinto ancora il cal-
colo politico e il testo torna
nel cassetto dove ha trascorso
gli ultimi 27 mesi.
meticoloso, saldo”) del
suo amore per le
immersioni. Rivela di
essersi tuffato pure tra gli
squali, sicuramente meno
pericolosi di Dell’Utri e
Previti. Magari un giorno
troverà pure il cadavere
di Bin Laden. (fd’e)
abbiamo niente da spartire.
Quindi Palmeri: “Noi non soste-
putato di Fli –. Noi andremo
avanti così, comunque domani
niamo nessuno e invitiamo
piuttosto entrambi, e in parti-
Italo Bocchino ha convocato
un’assemblea nazionale per ra-
colare il sindaco, a fare ciò che
non hanno fatto durante la cam-
tificare la scelta”. Più che per ra-
tificare, per mettere con le spal-
pagna elettorale, e cioè dialoga- le al muro i dissidenti: chi non
re con la città”. Soprattutto su rispetta le indicazioni della
quali sono le strategie della Mo- maggioranza è fuori dal partito.
ratti riguardo l’Expò del 2015. A Ronchi tutto ciò non interes-
“Vede, le nostre richieste sono sa, lui è sulla via di Palazzo Gra-
lapalissiane, limpide ma ugual- zioli con in mano un sottosegre-
mente irricevibili per Pdl e Le- tariato; per Urso si tratta, come
ga – spiega al Fatto un altro de- da molti mesi a questa parte.
Il Pd scopre
il referendum
oi abbiamo le idee chiare”: con questo slogan alla fine il Pd dà il via alla
“N campagna referendaria. Pier Luigi Bersani nella sua analisi del voto
delle amministrative ha annunciato con decisione finora inedita una “cam-
pagna ventre a terra” per i referendum del 12 e 13 giugno. Una campagna
da iniziare subito, che faccia da traino anche ai ballottaggi e che contem-
poraneamente faccia sì che la consultazione venga a sua volta trainata.
Difficile capire esattamente in cosa si tradurrà concretamente: gli uomini del
segretario - per ora - dichiarano di affidarsi in
larga parte alle federazioni locali del partito.
Mentre hanno stampato 3 volantini (uno cia-
scuno per i tre temi) che diventeranno in que-
sti giorni anche dei manifesti. Con tanto di
slogan: “Nucleare. Respinto al mittente”,
“Acqua. Ricchezza nelle mani di tutti”, “Giu-
stizia. Non si accettano impedimenti”. In
programma, per ora, anche una cartolina. Su
eventi, manifestazioni, eventuali sponsor e
quant’altro per ora nulla di deciso. Difficile
anche ottenere dati precisi su quanto sarà
effettivamente visibile la campagna. Va sot-
tolineato che rompere gli indugi e uscire allo
scoperto, invitando i cittadini ad andare a vo-
tare 4 sì ai 4 quesiti non era affatto scontato.
Un fronte nuclearista nel partito (da Treu a La campagna Uno dei tre
Letta) si era fatto notare. E soprattutto sul manifesti della campagna
secondo quesito sull’acqua (quello su come referendaria
pagare gli investimenti, con la bolletta o con le dei Democratici
tasse) si era andati fino ad ora verso la libertà
di coscienza, ovvero un “ni” sancito ufficialmente. Secondo Morando (che su
questo quesito voterà comunque no) se il referendum passasse scariche-
rebbe il peso degli investimenti su enti locali già a corto di risorse. Intanto,
afferma Ermete Realacci, la battaglia del Pd per i referendum inizia in Aula:
il governo dovrebbe votare il decreto che congela il nucleare con l’esplicito
obiettivo di vanificare i referendum. Poi, la Cassazione dovrà esprimersi
sull’ammissibilità del quesito, in presenza di norme che lo supererebbero:
“Faremo in modo che con le dichiarazioni in aula loro esprimano in maniera
sempre più chiara le loro motivazioni, per offrire materiale alla Cassazio-
ne”.
Wanda Marra
 Giovedì 19 maggio 2011

BERLUSCRAC

MR PREFERENZE PARTENOPEO nome del Pdl. È pure autobus durante la non sono un campagna elettorale: la Accanto, il
imputato, oltre che ex rivolta contro la delinquente”. E poi giustizia va manifesto
Nonno, accusato consigliere comunale. discarica di Pianura. ammonisce: “Per amministrata nei elettorale di
di devastazione Su di lui c'è un’accusa, Lui, però, definito quanto riguarda la mia tribunali e non va Nonno, con
concorso in candidato indagine giudiziaria utilizzata l’elmetto

M arco Nonno, 41
anni, è stato il
candidato più votato a
devastazione. In
termini semplici: è
accusato di aver dato
“impresentabile”, si
difende: “I miei sono
voti di clientele, di
spero che nessuno
voglia continuare a
costruire su questo
strumentalmente per
altri fini sulla stampa o
nelle campagne
Napoli: 3604 voti, in ordini di bruciare gli boss, di camorristi? Io argomento la propria elettorali”

L’outsider De Magistris
li si aggrappa sempre a un out-
sider, come Maradona o San
Gennaro, quindi era molto
prevedibile che un candidato
neutro, fustigatore di costumi,

piace anche agli industriali

IL SOTTOGOVERNO CAMPANO E LA GRANDE PAURA
DEL PARTITO DELLA SPESA UNICA
di Enrico Fierro
inviato a Napoli
a speranza di diventare
prattutto), ma tanti arrivati an-
che dal centro e dalla destra, e
sostegno anche di parte del
mondo economico. Nelle
potesse ottenere un buon ri-
sultato. Al ballottaggio penso
che vincerà la destra”. Pessimi-
smi, ma nelle ore successive al
voto ci sono stati frequenti, an-
che se discreti, contatti tra
emissari del mondo industria-
le partenopeo e gli uomini più
vicini a De Magistris. Movi-
menti nel corpo della società
napoletana, soprattutto di
quella parte stanca del “parti-
to unico della spesa pubblica”,
così lo chiama De Magistris,
quello delle società partecipa-

L sindaco di Napoli per Lui-

Il Terzo Polo alla prova dei
ballottaggi
visto da Emanuele Fucecchi.
A destra, Luigi De Magistris (FOTO ANSA)
Eppure ieri lo scontro si è spo-
stato sul web, a colpi d’insulti.
DA FAREITALIA, la fonda-
zione presieduta proprio dal-
l’ex viceministro al ministero
dello Sviluppo economico, ap-
pare un editoriale con su scrit-
to: “Dall’analisi dei dati del voto
si può notare che Fli quando si
allea con le realtà di centrode-
stra, come a Grosseto, si avvi-
cina al 10% o come a Capua al
7%, quando, invece, va con il
Terzo polo si attesta, come li-
sta, su una media del 2,8-3%,
mentre se va a sinistra non rag-
giunge l’1%. “Quindi, appog-
giare il centrosinistra – anzi, in
alcuni casi, la sinistra più estre-
ma – ai ballottaggi non è nel dna
degli elettori di Fli”. Risponde
Generazione Italia, di Italo Boc-
chino: “Se fanno certe analisi,
molto errate, gli amici di FareI-
talia dimostrano di non essersi
impegnati molto in questa cam-
pagna elettorale. Non conosco-
no il partito, il territorio e la no-
stra classe dirigente”. Insom-
ma, qualcun altro resterà per
strada. E non ufficiosamente.
CONGIUNTIVO CANAGLIA
Se Lettieri vincerebbe
le elezioni
G ianni Lettieri, candidato alla carica
di primo cittadino di Napoli, una
città nobile e antica, intervistato da Bru-
no Vespa, ha usato il condizionale inve-
ce del congiuntivo: “se avrebbe fatto”,
per intenderci. Non è plausibile che una
metropoli ricca di arte e di tradizioni
culturali millenarie venga amministra-
ta da un uomo incapace di usare il pe-
riodo ipotetico in maniera corretta. Ve-
ro è che un’entropia linguistica sta gua-
stando le relazioni tra le persone le qua-
li, autorizzate dal caos lessicale, si get-
tano nella chiacchiera insulsa, pri-
va di pensiero e di pathos, oppure,
confuse e bloccate prima, poi aizza-
te dall’afasia, si esprimono a gesti,
non di rado prepotenti, se non ad-
dirittura violenti. L’uomo è animale
linguistico, altrimenti è animale
senz’altro. L’incipit del Vangelo di
Giovanni identifica il Verbo, ossia la
gi De Magistris, si chiama
“trasversalismo”. Vale a
dire la possibilità che si ripeta
il fenomeno che al primo tur-
orecchie di Gianni Lettieri an-
cora risuonano le parole al ve-
leno di Antonio d’Amato, l’ex
leader di Confindustria. “Il Pdl
ha candidato Lettieri e resta ir-
no gli ha permesso di diventa- risolto il conflitto di interessi,
re il competitor che sta facen- perché chi fa l’imprenditore
do venire gli incubi a Gianni non può fare allo stesso tempo
Lettieri e Silvio Berlusconi. Vo- il politico. Ma c’è anche un
ti arrivati un po’ da tutti i quar- problema di percorso perso-
tieri, dal borghese Vomero alle nale: per candidarsi ad affron-
periferie di Napoli Est. Voti di- tare le complesse questioni di
sgiunti (voto per il candidato una città come Napoli occorre
della mia lista, ma ti scelgo co- un curriculum di esperienze
me sindaco), tantissimi piovu- provate e di successi che non
ti dalla sinistra (il Pd e Sel, so- ci sono nella storia di Lettieri,
di Gianni Ghiselli
Bassolino imbarcò
demitiani e
mastelliani. Alcuni
dei suoi - come l’ex
parola dotata di logos, con Dio. Mal-
trattare il verbo è un sacrilegio dun-
que, secondo l’Evangelista. Parlare ma-
assessore Velardi -
le fa male all’anima, ha scritto Platone. È ora sono col
possibile che il dottor Lettieri conosca
l’uso del congiuntivo e non l’abbia mes- candidato del Pdl
so in pratica per conformarsi alla pecu-
liarità vernacolare dei suoi seguaci “laz-
zaroni” e compiacerli ostentando roz- che non rappresenta disconti-
zezza: in questo caso si tratterebbe di nuità con il degrado morale di
una “sprezzatura affettata” un aspetto questa città”. Dopo aver fatto
di quella affettazione che Baldassar Ca- gli elogi di Pasquino e Morco-
stiglione considera “asperissimo e pe- ne (candidati del Terzo polo e
ricoloso scoglio” sul percorso delle del Pd), una mano tesa all’ex
buone maniere, un ostacolo da fuggire pm: “Anche De Magistris rap-
“quanto più si può”. È incerto se il so- presenta la discontinuità”. A
lecismo pedestre del candidato sia si- Napoli sta scoppiando la rivo-
mulato o istintivo. In ogni caso, se Let- luzione, quella che unisce
tieri diventasse sindaco, ci troveremmo “popolo e borghesi”, l’eterno
davanti a una selezione rovesciata ri- sogno della città? “De Magi-
spetto a quella naturale, ossia all’elezio- stris è la novità – riflette il so-
ne del peggiore. ciologo Domenico De Masi –
ma in realtà non lo è. Quando
si trova in cattive acque, Napo-
te, del commissariato straordi-
nario per l’emergenza rifiuti.
Quello rafforzatosi negli anni
quando alla Regione Bassolino
fu costretto ad imbarcare de-
mitiani e mastelliani e a media-
re con i due leader, quello di
Nusco e l’altro di Ceppaloni,
tutte le scelte di governo e so-
prattutto del sottogoverno
campano. Un sistema contro il
quale negli anni passati si sono
più volte schierati gli uomini
vicini a Giorgio Napolitano.
Stanno facendo discutere le
parole che Umberto Ranieri,
uno dei candidati alle prima-
rie-beffa del Pd, ha affidato al
Corsera. “La maggior parte di
quelli che mi avevano incorag-
giato a prendere parte alle pri-
marie, una volta appreso l’esi-
to delle medesime, delusi e
sorpresi, hanno cambiato
idea. La maggior parte si è ri-
trovata intorno a De Magistris.
Che è stato percepito come un
elemento di novità concreta”.
Miracoli della politica, cambi
repentini di trincea. Ex asses-
sori regionali scelti da Basso-
lino, come Caludio Velardi,
ora spin-doctor di Lettieri, o
come Antonio Napoli, dirigen-
te del Pci, poi assessore nelle
prime giunte comunali Basso-
lino (autore di una agiografia
del governatore), tra i firmata-
ri di un appello a favore del
candidato Pdl. Mancano una
decina di giorni al voto, cosa
accadrà nella sinistra lo preve-
de il filosofo Aldo Masullo, fi-
gura storica del Pci. “Le riser-
ve che ho su De Magistris ca-
dono di fronte allo spartiac-
que tra destra e sinistra che
non vorrei mai superare. L’ex
pm incarna il salvatore, una fi-
gura che piace al popolo”.

Buone notizie da Napoli

E il figlioccio di Napolitano perdona l’ex pm

di Nuccio Ciconte
ltro che miracolo a Milano! La
Amanuali
notizia – quella vera che nei
di giornalismo viene
esemplificata come l'uomo che
mangia il cane – arriva da Na-
poli, dove Umberto Ranieri, l'uo-
mo più vicino al Quirinale, rivela
come e perché i riformisti del Pd
hanno deciso fin dal primo turno
di puntare su Luigi De Magistris.
Una notizia che ci spinge a porre
una domanda forse irriverente,
ma pertinente: Giorgio Napoli-
tano era stato informato? Sape-
va che nella sua città il suo “fi-
glioccio politico” aveva deciso di
puntare sull'ex magistrato? A ri-
velarlo a Fabrizio Roncone, del
“Corriere della Sera”, è lo stesso
Ranieri. Lo fa con il linguaggio
accorto e paludato da dirigente
di partito (è responsabile nazio-
nale del Pd per il Mezzogiorno).
Sa che quel che dice farà discu-
tere. Spiega che la maggior par-
te dei suoi amici e sostenitori, che
lo avevano appoggiato alle pri-
marie-truffa, “si è ritrovata intor-
no a De Magistris. Che è stato
percepito come un elemento di
novità concreta”. Poi, come per
attutire l'effetto bomba delle sue
parole, aggiunge: “Non avevo
nessuna autorità per impedire
che ciò avvenisse”. Ma al netto di
quest'ultima affermazione, il
messaggio è forte e chiaro, tanto
che Ranieri sembra proprio voler
mettere cappello sull'exploit di
De Magistris. Dopo i disastri am-
ministrativi di questi ultimi anni,
assieme a Bassolino e Iervolino, il
terremoto politico che ha inve-
stito Napoli ha lasciato sotto le
macerie un Pd che non ha voluto
o saputo proporre nulla di nuovo:
fare un taglio radicale con il pas-
sato, inventarsi il futuro. La can-
didatura a sindaco del prefetto
Morcone non solo non scaldava i
cuori degli elettori democratici,
ma è finita per essere percepita
come troppo legata, condiziona-
ta, da quello stesso sistema di
potere che i napoletani volevano
mandare a casa. Napoli ha bi-
sogno di aria nuova da respirare,
di leader in grado di dare una
speranza. Non c'è da stupirsi,
quindi, se sul nome di De Ma-
gistris hanno finito per conver-
gere anche elettori che magari
hanno votato per le liste del Pd e
di Sel. Ma non era per nulla scon-
tato che proprio a Napoli i ri-
formisti del Pd scegliessero l'ex
pm. Anzi, avremmo scommesso
che mai una cosa del genere sa-
rebbe successa (tanto più che al-
cuni amici di Ranieri avevano fir-
mato un appello per il voto al
candidato del Pdl, seguendo l’in-
vito di Velardi). Proprio dalle co-
lonne del “Fatto”, De Magistris –
annunciando le dimissioni dalla
magistratura – aveva scritto una
durissima lettera aperta indiriz-
zata al capo dello Stato. Un do-
cumento che aveva fortemente
irritato il Colle. Ora, è noto che
Umberto Ranieri, fin da quando
aveva i calzoncini corti e militava
nel Pci, ha sempre avuto in Gior- Giorgio Napolitano e Umberto Ranieri (FOTO OLYCOM)
gio Napolitano il suo punto di
riferimento. Un legame ancora sicuri – questa volta – di non terza via: quella che può portare
oggi molto solido (solo qualche sbagliare. Tuttavia quel che con- Luigi De Magistris a fare il sin-
mese fa i due sono stati foto- ta davvero è il significato della daco di Napoli. Buon segno. Per-
grafati insieme, seduti su una scelta. Tra il riconsegnare Napoli ché ci fa sperare che – al di là
panchina di villa Borghese a Ro- allo stesso ceto politico (Cozzo- della resa dei conti tra le correnti
ma). Torna allora l'interrogativo lino e compagnia) artefice del di- di partito – c'è ancora chi tra-
iniziale: il Quirinale era stato in- sastro o regalarla agli uomini di lascia i rancori personali e fa una
formato o no? Conoscendo la Cosentino e della camorra, in scelta per la collettività. In questo
prudenza e la lealtà di Umberto tanti anche nel Pd e tra i rifor- caso per il futuro di Napoli e dei
Ranieri, scommetteremmo di sì misti di Ranieri hanno scelto la napoletani.
pagina 6 Giovedì 19 maggio 2011

BERLUSCRAC

MILANO Movimento a 5 Stelle a consigliere comunale – ha lì avremo dei consiglieri”.

Milano, Matteo Calise: spiegato – e il nostro Il Movimento a 5 stelle
Intanto Calise l’oltre 3% raccolto dalla obiettivo era proprio avrà dunque uno scranno
entra in Consiglio lista, infatti, gli quello di entrare in nell'aula consiliare e le
permetterà di Consiglio”. Un bersaglio intenzioni sono bellicose:

P er ora non si
schierano ma si dice
comunque soddisfatto il
candidato sindaco del
rappresentare il
Movimento nel
parlamentino di Palazzo
centrato anche per quanto
riguarda le zone dove, ha
aggiunto Calise, “abbiamo
“Staremo col fiato sul
collo dei politici,
porteremo il controllo
Marino. “Abbiamo un tra il 4 e 5% e quindi anche degli elettori sugli eletti”.

BEPPE GRILLO
di Ferruccio Sansa doppie che non ti servono a “no”, ma la colpa è di chi fa-
niente e devi cambiare”. ceva cose pazzesche e rovina-
asta discorsi su ap- Adesso, però, tocca anche va l’Italia. Comunque noi ab-

“B parentamenti, per-
centuali, poltrone.
Noi non li faccia-
a voi amministrare. Riusci-
rete a restare puri?
“Noi chiediamo due cose: che
biamo proposte e programmi.
Basta leggerli”.
Esempi concreti?

“SIAMO PRONTI
mo. Al ballottaggio i nostri i candidati abbiano il certifi- “Partiamo dall’economia:
elettori possono fare quello cato penale pulito e che abi- mettiamo un tetto ai grandi
che vogliono: restare a casa tino dove si candidano. È già patrimoni. Fino a un certo
oppure portare crisantemi al una rivoluzione. Qualcuno lo punto sono capitali, poi è psi-
capezzale della politica”. Bep- perderemo per strada, entre- chiatria. Pretendiamo che una
pe Grillo è lontano dall’Italia rà anche qualche furbo. Ma quota delle società sia riserva-

PER GOVERNARE”
non soltanto con la testa: pas-
sa da Parigi a Barcellona con il
suo tour. Ma il telefono gli
squilla in continuazione. Tutti
che gli fanno la stessa doman-
da: con chi si schiera adesso il
Movimento Cinque Stelle? E
sempre la stessa risposta:
“Con nessuno”. Ma Grillo fa
anche grandi progetti per il fu-
turo: “Finora ci siamo concen-
trati sulle proposte concrete,
adesso dovremo anche trova-
re un’identità politica. Ideale.
E saremo pronti per il prossi-
mo passo: governare”.
Grillo, tutti vi cercano…
“Non possono più fare finta di
niente: la rivoluzione è co-
minciata, ci sono grandi co-
muni dove siamo al 15%. Sia-
mo come la peste nera nel Me-
dioevo: tutti negavano che ci
fosse, mettevano gli “infetti”
in quarantena, ma il contagio
“Entrerà anche
qualche furbo
ma staremo
attenti a chi si
imbarca con noi,
ora tutti vogliono
salire sul carro”
non si fermava. Intanto ci
copiano i programmi. Noi
siamo contenti, ma, belin, ci
vuole anche un po’ di corret-
tezza. Invece ripetono le no-
stre parole d’ordine. E quan-
do vincono se ne dimentica-
no”.
Insomma, restate per con-
to vostro. E già vi accusano
di fare il gioco di Berlusco-
ni…
“Mi fanno pena. Dicono che
abbiamo gli stessi ideali, ma
dov’erano quando si votavano
Al ballottaggio liberi di stare a casa
o di portare crisantemi alla politica
Il comico l’indulto e lo scudo fiscale?
ligure Quando si doveva votare una
visto da legge sul conflitto di interessi?
Fabio Corsi Quando passavano leggi ad
personam? Ecco, io con que-
sta gente non ho molto a che
fare”.
Però gli togliete un sacco di
voti…
“Sono stufo di questa storia.
Guardi che noi di voti e di con-
senso ne prendiamo tanti an-
che da gente che voterebbe
Lega”.
Il Movimento Cinque Stelle
come la Lega?
“No, non la Lega di oggi. Ma vi
ricordate la Lega prima ma-
niera, quando Bossi anda-
va nelle piazze piene di
gente e urlava che Berlu-
sconi era mafioso, che la
politica romana era la-
drona? Era molto più
duro del Pd. Girava in
canottiera e a riascol-
tarlo oggi sembra
quasi uno statista.
Ma poi si è perso
per strada, con i
compromessi, le
poltrone, i soldi.
Ha tradito gli
elettori e i rispar-
miatori, che era-
no la sua forza, e
ha cominciato ad
andare dietro ai
posti nei consigli
comunali, nelle fondazioni,
nelle banche. E poi adesso ci
sono anche due Bossi: quel ra-
gazzo, Renzo, mi fa quasi te-
nerezza. Avevamo già due Let-
ta, due Craxi, come le figurine
stiamo attenti a chi si imbarca
con noi, perché adesso tutti
vogliono salire sul carro. Vedo
gente che fa tripli salti morta-
li”.
Ma qual è il segreto per al-
lontanare le tentazioni?
“Togliere i soldi dalla politica.
Addio a paghe stratosferiche,
bonus, viaggi gratis, doppi e
tripli incarichi. La politica si fa
per passione. E poi c’è il rap-
porto tra gli eletti e gli elettori:
noi non lasciamo soli i nostri
rappresentanti. Ma li teniamo
anche sotto controllo: ogni
sei mesi si ripresenteranno a
chi li ha votati per farsi dare un
voto. Una lettera di dimissioni
in bianco, nessuno ha il posto
garantito. Ancora: nei comuni
vorremmo organizzare as-
semblee, anche su internet,
per lasciare decidere ai citta-
dini le voci di spesa”.
Le proposte:
patrimoniale,
legge
sul conflitto
d’interessi,
sulla class action
e via le province
Una politica condivisa?
“Sì, i nostri elettori non pos-
sono pensare di cavarsela con
il voto. Il lavoro continua. La
gente ci ha perfino dato i soldi
per la campagna elettorale…
ma vi rendete conto, i cittadi-
ni che pagano per fare politi-
ca. Fantastico, questo vuol di-
re partecipare senza delega-
re”.
Un’altra accusa: facile esse-
re puri se sai dire soltanto
“no”…
“È vero, abbiamo detto tanti
ta all’azionariato diffuso. Af-
frontiamo il conflitto di inte-
ressi, anche quello di banche,
fondazioni, partiti ed enti
pubblici. Ancora: facciamo
una legge seria sulla class ac-
tion. Poi la politica: noi siamo
per referendum propositivi
validi anche senza il quorum,
così gli elettori possono dav-
vero partecipare, non come
adesso, con questo Parlamen-
to. E poi aboliamo le Provin-
ce: tutti lo dicono in campa-
gna elettorale, ma poi se ne di-
menticano”.
Chi ci dice che voi non fare-
te lo stesso?
“Noi alle elezioni provinciali
non ci siamo nemmeno can-
didati perché le Province van-
no cancellate”.
Ma è possibile che gli unici
bravi siate voi?
“Noi lo sappiamo benissimo,
siamo all’inizio, all’asilo della
vera politica. Ma con questa
concorrenza arriveremo pre-
sto all’università”.
Facile a dirsi, ma tra ammi-
nistrare un Comune e un
Paese come l’Italia il passo
è lungo.
“E noi lo faremo. Con umiltà.
Tanto per cominciare sta na-
scendo una nuova classe diri-
gente. Vera, noi siamo il neo-
realismo della politica: abbia-
mo tolto gli attori di professio-
ne, per mettere sul palco gen-
te comune. Ma attenzione,
non gente qualunque: ci sono
professori, architetti, medici,
manager. Andate a vedere il la-
voro che fanno i nostri con-
siglieri in Regioni come il Pie-
monte e l’Emilia Romagna”.
Tante proposte concrete.
Ma che cosa c’è alle spalle?
Qual è la vera anima del
Movimento Cinque Stelle?
“È la grande sfida: dopo i pro-
grammi, che sono la base,
adesso dobbiamo trovarci
un’identità politica e ideale.
Ma ce la faremo, tutti insieme.
E allora faremo il prossimo
passo: governare”.

La diaspora dei voti dipietristi

IN UN ANNO L’IDV HA PERSO IL 40% DEI CONSENSI A FAVORE DI SEL E 5 STELLE
di Luca De Carolis
Napoli può celebrare l’impresa, ma a
A40%livello nazionale in un anno ha perso il
dei voti. In gran parte, transitati verso
Sel e Grillo.
Numeri alla mano, l’Italia dei Valori deve
fare i conti con un robusto calo, che il suc-
cesso di de Magistris può solo lenire. É
quanto emerge dallo studio dell’Istituto
Cattaneo sul voto nelle 13 maggiori città
dove si sono rinnovate le giunte. Rispetto
alle Regionali del 2010, il partito di Di Pie-
tro ha perso 62mila voti, subendo un pe-
sante – 40,7%. Una flessione evidente so-
prattutto nei grandi centri urbani del Nord:
da Torino, dove il suo peso elettorale si è
dimezzato (dal 9,5% al 4,8%) sino a Bolo-
gna, nella quale l’Idv non è andata oltre il
3,7%, a fronte del 7,3% (nell’intera circo-
scrizione) dell’anno scorso. Modesto il ri-
sultato di Milano, con un 2,6% che fa del-
l’Italia dei Valori il quarto partito per con-
sensi nel centrosinistra. Tirando le fila,
l’Idv manca il 4%, ovvero la soglia neces-
saria per entrare in Parlamento, in 12 dei 13
Comuni più grandi. Fa eccezione Napoli,
con l’8,1%: meglio persino delle Regionali,
dove pure a livello nazionale l’Idv aveva
toccato un ottimo 7,3%. L’onda lunga di de
Magistris ha riportato il partito al suo picco
storico, l’8% delle Europee 2009. Un
exploit, che tempera l’arretramento gene-
rale dell’Idv.
Dal partito fanno notare come, rispetto alle
Comunali del 2006, Di Pietro e i suoi ab-
biano comunque guadagnato 36mila voti.
Ma quella di cinque anni fa era un’altra Idv,
in uno scenario politico molto diverso. In
queste Amministrative, il partito ha pagato
la crescita di altre forze. Innanzitutto quella
di Sel, che alle Regionali del 2010 aveva
debuttato nelle urne, due mesi dopo la sua
nascita. Per di più, non potendo sfruttare a
pieno l’impatto di Nichi Vendola, che pro-
prio le consultazioni pugliesi hanno lan-
ciato come leader nazionale. Nel giro di un
anno, Sel ha più che raddoppiato i voti a
Milano, mentre a Torino è passata dall’1,4%
delle Regionali al 5,6%. Un’impennata che
è costata diversi consensi all’Idv. Ma pa-
recchi voti sono transitati anche verso il
Movimento 5 Stelle. Il bacino dove pesca-
no Di Pietro e i suoi confina, e spesso coin-
cide, con quello di Grillo. Un’area dove
delusi dalla politica incontrano ex elettori
del Pd o della sinistra radicale, assieme a
schegge della destra non berlusconiana.
Probabile quindi che l’avanzata dei grillini
(+39%) abbia eroso altri voti all’Idv. Pare
confermarlo, indirettamente, lo stesso Di
Pietro, che ieri osservava: “Il successo del
Movimento 5 Stelle va apprezzato perché è
l’effetto di una protesta. Sta a noi dell’Idv
parlare agli elettori che l’hanno votato, af-
finché la prossima volta diano il voto per
un’alternativa e non solo per una prote-
sta”. Tradotto: quei consensi sono soprat-
tutto nostri, e lavoreremo perché tornino a
noi.
Di certo, calcolare in modo preciso a chi
siano andati i voti persi dall’Idv non è an-
Il leader Idv, Antonio Di Pietro (FOTO EMBLEMA)
cora possibile. “Per capirlo, sarà necessa-
rio prima analizzare i flussi sulle sezioni
elettorali” spiega il politologo Roberto
D’Alimonte, direttore del Centro Studi elet-
torali. Che sostiene: “É plausibile che voti
dell’Idv siano andati a Sel e Movimento 5
Stelle, ma è altrettanto plausibile, anzi pro-
babile, che parte di quei consensi sia tor-
nata al Pd. Noi siamo infatti sicuri di un
dato: tra il 2008 e il 2010, diversi voti dei
Democratici sono andati all’Idv”. Che nelle
Amministrative potrebbe averli “restituiti”,
soprattutto in quel Nord dove i Democra-
tici sono sensibilmente cresciuti.
Giovedì 19 maggio 2011
IL LIBRO
La fabbrica
del popolo
“A spettiamo a dire che
Berlusconi è ormai al
tramonto, anche se è
inevitabile che questo, prima
VENDOLA: “SUBITO
PRIMARIE NAZIONALI”
Dopo il risultato elettorale
il leader di Sel sfida Bersani e Di Pietro
di Luca Telese
iamo la seconda forza
“S della sinistra, il quarto
partito. Superiamo il
10% a Bologna, l’8% a
Gorizia, a Cagliari siamo al 7%, a
Torino quasi al 6%, ma i numeri
non sono la cosa importante? E
cosa, allora? Sel ha un anno: ave-
vamo promesso, non l’ennesimo
partito, ma di riaprire la partita.
L’abbiamo fatto nelle città in cui
l’impresa pareva impossibile – a
Cagliari, a Milano – mobilitando
tutta la coalizione su candidati
competitivi. Possono farci mille
critiche, ma questo è un fatto”.
Nichi Vendola è ottimista, quasi
euforico per il risultato elettora-
le, incazzato nero per il voto del-
la Camera sull’omofobia. Spe-
ranzoso per il futuro, a un patto:
“Siamo tornati a giocare e a vin-
o poi debba avvenire; le
avvisaglie ci sono tutte, ma
perché finisca il sistema
berlusconiano
dell’informazione bisogna
riconquistare il coraggio di
fare i giornalisti”. Così
Antonio Padellaro, direttore
del “Fatto”, alla
cere nelle città, grazie alle prima-
rie: bisogna fare altrettanto a li-
vello nazionale”.
Partiamo dal voto di oggi.
Non è un episodio isolato, slega-
to da quel che accade.
No?
È parte del racconto di questo
centrodestra. Sono forsennata-
mente islamofobici a parole e
maledettamente talebani, sul
piano dei diritti civili.
Un voto non casuale, quindi.
Un filo tiene insieme rifiuto dei
diversi, maschilismo e omofobia
in questo centrodestra.
Quale?
Sono frammenti dello stesso di-
scorso pubblico della destra: di
un genere maschile fragile, ma
ammalato di onnipotenza.
Il partito della libertà?
La loro “libertà” è un codice pro-
prietario e predatorio.
presentazione de
“Berlusconi e la fabbrica del
Popolo”, il libro di Elena G.
Polidori (Aliberti editore),
una lunga inchiesta su come
il sistema mediatico
berlusconiano, ma non solo,
ha contribuito a creare lo
zoccolo duro dell’elettorato
Cos’è stato il voto delle am-
ministrative, in questo qua-
dro?
L’increspatura del mare che si fa
onda. In un Paese paralizzato e
immobile, finalmente, siamo
riusciti a far scendere la sinistra
dal lettino dello psicanalista, a fi-
nire l’autof lagellazione.
Tutto merito delle primarie?
Sono state il fascio di luce che ha
illuminato le crepe dei totem
della destra.
Ne sei sicuro?
Saremmo riusciti a rompere il fal-
so mito del buongoverno della
Moratti, se Onida, Boeri, Sacer-
doti e Pisapia non avessero por-
tato dal centro alla periferia, di-
battito e confronto?
Ma a livello nazionale non si
fa?
Perché non tutti sono ancora
convinti che il centrosinistra do-
BERLUSCRAC
del Cavaliere. “Se Berlusconi
in tutti questi anni ha
davvero creato il suo popolo
– ha proseguito Padellaro – è
stato perché c’è stata una
grande fetta di giornalisti e di
giornali che hanno preferito
non dare notizie scomode o
tacerle del tutto”. Padellaro
Il governatore della Puglia, Nichi Vendola (FOTO DLM)
vrebbe avere una proposta auto-
noma.
Ovvero Bersani...
Non ho parlato di Bersani.
Non vuoi dire che è contro le
primarie: per diplomazia?
Ero rimasto alle sue dichiarazio-
ni pubbliche: era favorevole!
Però poi ha frenato.
Dice che sono premature. Credo
che queste elezioni dimostrino:
prima si parte meglio è.
Le cose da fare quali sono?
Il centrosinistra deve avere una
proposta autonoma, un’agenda,
un leader che lancia la sfida.
Non siete riusciti a fare una
manifestazione insieme!
Lo so.
È anche colpa tua?
Assolutamente no. Dall’estate
scorsa chiedo: apriamo un can-
tiere con la società civile.
Cosa ti ha detto Bersani, do-
pagina 7
ha ricordato a Giulio potevano risultare indigeste
Anselmi, presidente a qualche sistema di potere,
dell’Ansa e moderatore del pregustandone anche le
dibattito con Lucia conseguenze”. Per Anselmi
Annunziata, di come al “l’autrice non indulge nel
“Corriere della Sera” e
all’“Espresso” “lui provasse
un gusto sottile nel
vezzo di molti giornalisti di
lanciare messaggi tra le righe
o di risparmiare di fare nomi
pubblicare notizie che per averne benefici futuri”.
condo libero che ho...
Anche a Napoli?
Sono in battaglia al fianco di De
Magistris.
Però non lo avevi sostenuto...
Ho sempre detto che lo volevo
sindaco. Ma lì avevano votato i
militanti di Sel, e quando c’è la
democrazia non ci sono errori. Il
vero sbaglio è stato prima, quan-
do le guerre interne del Pd han-
no fatto saltare – caso unico in
Italia! – la regolarità delle prima-
rie. Adesso va costruito un pon-
te fra le due anime divise.
Anche se De Magistris non
Attacco concede apparentamenti?
Non voglio far pensare che io stia
a D’Alema: barattando il mio sostegno! Spe-
“Basta con
il dogma di chi
ro che l’accordo si trovi.
Dicono: i vostri candidati so-
no estremisti.
Solo un pazzo può considerare
“estremista Pisapia” e “modera-
ti” Berlusconi e la Moratti.
dice che si vince C’è bisogno del centro?
Questo voto dimostra che le teo-
solo al centro rie esoteriche sull’ineluttabilità
degli accordi politici non valgo-
Serve la sinistra” no un tubo.
Adesso ce l’hai con D’Alema?
po il voto? Con tutti quelli che dicono: Si vin-
Non mi ha ancora chiamato. ce solo al centro! come se fosse un
Nemmeno tu, però, lo hai dogma di fede.
chiamato. Adesso ce l’hai con il Pd!
Io non voglio porre petulanti ul- Sembrano il protagonista di
timatum. La mia priorità oggi so- Aspettando Godot, sempre in atte-
no i ballottaggi. sa di qualcosa che non arriva. Bi-
Sosterrai tutti? sogna smettere di attendere e ri-
Sono ventre a terra, in ogni se- mettersi in moto.
pagina 8 Giovedì 19 maggio 2011

HORROR VACUI

SGARBI MINACCIA “IL FATTO”

di Carlo Tecce
ai, che ce la fai. Vittorio
TUTTO IL RESTO È NOIA (A PESO D’ORO)
I soliti insulti nel nuovo programma da un milione e mezzo a puntata
una redazione televisiva”. Una nell’ordinanza è il “persegui-
capra nera l’accompagna in mento di una strategia di ag-
gressione e fagocitazione oc-

D
Sgarbi ha bisogno di
un’oretta per ambientar-
si sul palco di Rai1, du-
rante un’introduzione infinita
su se stesso, prima di sferrare
l’annunciato attacco al Fatto
Quotidiano: “Arriverà la mia ven-
detta, falsari!”. Il critico d’arte
era furioso per l’articolo di ieri
che spiegava l'influenza a Sale-
mi di Giuseppe Giammarinaro,
un politico locale con interessi
nella sanità e amicizie perico-
lose: Pino terremoto ordina, Sgarbi
esegue e la mafia ringrazia. Storie
di terre sottratte a Cosa nostra,
che il puparo voleva togliere a
“quelli di don Ciotti”, storie di
un controllo sul Comune am-
ministrato da Sgarbi, che rac-
conta l’ex assessore Oliviero
Toscani. Ecco, preso a celebra-
re il suo mito, Sgarbi sovviene:
“Non consentirò di umiliare Sa-
lemi dai magistrati”. E chi ha se-
questrato 35 milioni di beni a
Giammarinaro: “Cose vecchie,
chiarite. Quei terreni andran-
no a Slow Food e Toscani ha po-
co senso dell'amicizia”.
POI MOSTRA la pagina del
Fatto, commenta il titolo, il ca-
scena, e libera il suo urlo: “Ca-
pra, capra, capra”. È in diretta,
rivendica la vittoria con il diret-
tore generale, Lorenza Lei:
“Non esiste. Non si può andare
in onda con una trasmissione
registrata”. E invece il sontuoso
programma di Sgarbi,
1,4 milioni di euro a se- Vittorio Sgarbi con
ra, è proprio una colle- Giammarinaro.
zione di filmati vecchi In alto, il sindaco
con un unico protago- di Salemi sul palco
nista: Sgarbi medesi-
mo. Dopo l’opposizio-
ne di viale Mazzini su dio, il te-
ma era il padre, ma il sindaco è
insieme padre, figlio, sorella.
Tutto. C’è solo lui. Che raccon-
ta ai telespettatori, chissà quan-
to interessati, perché il regista
Martinez l’ha mollato, perché il
titolo è diverso: non è più “Il
mio canto libero” in onore di
Lucio Battisti, forse la vedova
non avrebbe apprezzato.
GUAI a cambiare canale, pas-
sano sempre immagini di reper-
torio, sembra una caricatura di
Blob eppure, parole sue, “c’è
dietro un lavoro di sei mesi”. Il
programma non inizia mai: non
esistono tempi o scalette, solo
improvvisazione. Creatività,
culta di porzioni del sistema
produttivo collegato al siste-
ma sanitario, e del controllo
politico e amministrativo del
proprio territorio di influen-
za”. Sgarbi nega di aver ricevu-
to pressioni da Giammarinaro
e che abbia partecipato a riu-
nioni della Giunta, ma le inter-
cettazioni e le testimonianze
raccontano il contrario. “È
(F L P
OTO )
A RESSE emerso il costante tentativo
dell’ex sorvegliato speciale di
condizionare l'attività ammi-
nistrativa del Comune di Sale-
mi, attraverso la partecipazio-
ne occulta alle fasi decisionali
più importanti, allo scopo di
imporre un’influenza avvalen-
dosi della "collaborazione" sia
Salemi e la sanità, di dipendenti e funzionari del
Comune, che di quella di as-
sessori e consiglieri della
Giunta” si legge nell’ordinan-
ci pensa Giammarinaro za in cui viene descritto come
Giammarinaro abbia “ inciso
in modo significativo su alcu-
ne delibere del Comune di Sa-
lemi da far ritenere fondata l’i-
di Sandra Amurri sua città, Salemi, si impegnò a
farlo eleggere e, secondo
Il siciliano “Pino potesi di “un condizionamen-
to mafioso” su buona parte
hi è Giuseppe Giammari-
Cdi naro raggiunto dal decreto
quanto emerge da numerose
testimonianze e intercettazio-
Terremoto” dell’attività amministrativa.

tenaccio, il sommario: “Quello

che avete letto dà la sensazione
di essere una macchina costrui-
ta per ostacolare la mia trasmis-
sione. La mia è l’unica versione,
non sono un mafioso e non fre-
quento mafiosi”. Indica il Fatto:
“Guardate! Non passerò. Avrò
vendetta di questi bugiardi e fal-
sari. La pagheranno. Tradisco-
no la mia verità”. La sua, appun-
to. Ecco il critico d’arte che, pa-
gato un milione di euro per cin-
que o sei puntate, si tuffa in una
stucchevole Sgarbiografia: il pas-
sato (e il presente) di insulti in
televisione, citazioni colte e af-
freschi di Raffaello, buttate lì
con ostinata confusione. Ecco,
il palco enorme, la passerella
con applausi finti, le statue, le
colonne. Il titolo è esaustivo:
“Ci tocca anche Vittorio Sgar-
bi... Or vi sbigottirà (l’anagram-
ma del suo nome, ndr)”. Ecco, il
sindaco di Salemi che si mostra
a un pubblico entusiasta con
politici e giornalisti: Anna Ma-
ria Bernini del Pdl, Ida Colucci
del Tg2, Anna Falchi. Il pro-
gramma è incartato in una lun-
ga copertina con la registrazio-
ne di una telefonata, in viva vo-
ce, tra Sgarbi e un giornalista
del Fatto con la sua memorabile
definizione di “Fidel Castro per
certo. Quella con Sgarbi che in-
neggia al suo egocentrismo e,
sequestro preventivo dei
beni per 35 milioni di euro,
ni a tentare di condizionare
l’attività amministrativa a fa-
si candidò COME quelle deleghe per la
partecipazione di Salemi a
pur cercando di aspettare un dalla richiesta di misura di sor- vore dei suoi affari e dei con- un’iniziativa dell’Unione dei
briciolo di senso, le palpebre si veglianza speciale di 5 anni e siglieri comunali a lui vicini? È per le Regionali Comuni, per cui gli enti locali
chiudono. Ecco, l’effetto del da un avviso di garanzia per ri- stato sorvegliato speciale per aderenti avrebbero ricevuto
tanto costoso ritorno in televi- ciclaggio? Chi è colui che se- mafia fino al 2005. Sorveglia- quando aveva diversi milioni di euro in finan-
sione del critico in televisione: condo quanto riferito da Oli- to così speciale da ricevere ziamenti, compresi quelli per i
l’effetto sonnifero. Una noia mi- viero Toscani si recò a Milano nella sua casa dove aveva l’ob- ancora l’obbligo festeggiamenti del 150° anni-
cidiale a suon di milioni di euro per chiedere a Vittorio Sgarbi bligo di dimora le frequenti vi- versario dell'Unità d'Italia che
(pubblici). di candidarsi a sindaco della site dell’allora presidente del- di dimora Giammarinaro avrebbe predi-
la Regione Sicilia Totò Cuffaro sposto da far firmare a Sgarbi.
condannato a 7 anni per ma- O come quando il 31 ottobre
fia. con la nomina a presidente 2009 il vicesindaco Favuzza in-
CIANCIMINO fa litigare COSÌ speciale ancora da po-
dell’ASL e con l’elezione al-
l’ARS si interruppe quando,
forma Giammarinaro delle ini-
ziative del sindaco presso Stri-
tersi candidare alle Regionali per sfuggire ad un’ordinanza scia la Notizia, che potevano
i magistrati e l’Anm del 2001 per la lista Biancofio-
re di Cuffaro e sfiorare l’elezio-
di custodia cautelare per mafia
e associazione a delinquere fi-
compromettere i rapporti in-
trattenuti con un’azienda co-
ino Di Matteo si è lamentato per le ‘’inevitabili strumen- struttrice di impianti eolici
NGasparri).
talizzazioni’’ delle sue parole (subito dopo si era rallegrato
Vittorio Teresi lo accusa di “sovraesporre” con il
ne con 9.277 preferenze no-
nostante fosse sottoposto al-
l’obbligo di dimora. Ora spet-
nalizzata alla commissione di
gravi delitti contro la Pubblica
amministrazione si diede alla
che doveva inaugurare una
struttura in zona Salemi e ave-
suo intervento i magistrati di Palermo che indagano sul caso terà al prefetto decidere se latitanza. Venne condannato a va accettato una procedura ri-
Ciancimino, Di Matteo e Ingroia, “in un momento – scrive – in chiedere lo scioglimento della un anno e 10 mesi per pecu- sarcitoria in favore del Comu-
cui l’iniziativa del Csm già rischia di farli apparire ancora più Giunta per infiltrazioni mafio- lato e concussione e assolto ne. Così come quando il vice-
isolati”. E subito dopo gli interventi dei due esponenti del- se. È una storia che pesa quella per il reato di mafia in quanto sindaco confidava a Gianluigi
l’Anm palermitana, nella mailing dell’associazione altri ma- del collettore tra la mafia ca- la riforma del codice di proce- Caradonna che il bilancio era
gistrati hanno fatto sentire le loro voci di dissenso dalle parole peggiata da Matteo Messina dura penale rese inutilizzabili stato fatto a casa di Giammari-
di Luca Palamara, presidente dell’Anm che aveva chiesto Denaro, l’imprenditoria e la le dichiarazioni dei collabora- naro dove erano stati cambiati
‘’chiarezza’’ sul caso Ciancimino e bacchettato le esternazio- politica, che Sgarbi in un col- tori che però si rivelarono pre- i capitoli di spesa e che le carte
ni pubbliche dei due colleghi della procura siciliana. Da Pa- loquio con Oliviero Toscani ha ziose per documentare la con- erano state portate da due fe-
lamara, finora, nessuna risposta, né in mailing list, né pub- liquidato come un “mafiosetto tiguità ad ambienti mafiosi e deli di Giammarinaro, l’asses-
blica per esprimere solidarietà ai colleghi duramente accu- che non conta nulla”. Appar- poterlo sottoporre per 4 anni sore Bivona e il consigliere Ba-
sati da Giuliano Ferrara di fare un uso politico della giustizia. E tenente a quella zona grigia, la alla sorveglianza speciale. Il scone. Ma Sgarbi è sicuro di es-
ieri fino a sera silenzio anche dalla giunta dell’Anm riunita, borghesia mafiosa di cui si ci- tempo trascorre, ma le sue abi- sere lui “speciale” e il sorve-
come ogni mercoledì, a Roma. g.l.b. ba Cosa Nostra. La sua ascesa tudini non cambiano. “Lo sco- gliato nient’altro che un “ma-
politica culminata, nel 1985 po di Giammarinaro” si legge fiosetto che non conta nulla”.
Giovedì 19 maggio 2011 pagina 9

CRONACHE

N
“NESSUNA OMERTÀ, ANCONA
Dimenticata in auto,
bimba in coma

HA SBAGLIATO CHI È stata dimenticata

in macchina, sotto
il sole, per sei ore. Una
bimba abruzzese di 18
mesi è ricoverata in
coma all’ospedale

LO HA FORMATO” pediatrico di Ancona. Il

padre avrebbe dovuto
portarla all’asilo, ma se
n’è scordato,
lasciandola in auto
durante tutto l’orario
Lo psichiatra Cantelmi: “Don Riccardo di lavoro. L’uomo è
stato a lungo
interrogato dalla
è un pedofilo narcisistico sadico” polizia.

di Silvia D’Onghia sia mai accorto di nulla? manipolare la realtà, utilizza- sioni. Ed è per questo che spes-
Eppure non sarebbero re la propria struttura di ri- Questi pedofili come scel- so le famiglie sono reti-
una forma narcisi- mancate le segnalazioni in ferimento per fare i loro co- gono le loro vittime? centi a denunciare?

“È stico sadica di pe-

dofilia, è un uomo
che ha utilizzato la
tonaca come copertura. Non
è neanche un vero creden-
te”. Il professor Tonino Can-
telmi, psichiatra e psicotera-
peuta, esperto - tra gli altri
incarichi - della Consulta na-
zionale per la Famiglia della
Conferenza episcopale italia-
na, non ha dubbi su don Ric-
cardo Seppia, il parroco ge-
novese in carcere con l’ipo-
tesi di abuso su minore e ces-
sione di stupefacenti. Un’in-
dagine che potrebbe presto
arricchirsi di un nuovo capo
di imputazione: induzione e
sfruttamento di prostituzio-
ne minorile. La Procura di
Genova sta infatti cercando
di accertare se le frasi emerse
durante le intercettazioni te-
lefoniche e ambientali e pro-
nunciate durante colloqui
con il pusher nordafricano
che gli procurava la cocaina,
possano essere relative a un
vero e proprio rapporto di
domanda-offerta. Negli inter-
rogatori e dall’analisi dei tre
computer sequestrati al par-
roco, gli inquirenti avrebbe-
ro trovato le prime conferme
sia della violenza sessuale su
uno dei ragazzi, un chieri-
chetto sedicenne genovese,
sia dell’uso di stupefacenti.
Don Seppia rimane in isola-
mento, lontano dagli altri de-
tenuti, mentre viene valutata
la possibilità di trasferirlo in
un Sert, proprio per la sua
dipendenza dalla cocaina.
Professor Cantelmi, possi-
bile che nessuno tra le ge-
rarchie ecclesiastiche si
passato, circa il comporta-
mento di don Riccardo.
Sono sicuro che in questo ca-
so non si tratti di connivenze,
di nascondimenti o di inerzia
da parte della gerarchia, che
non ha avuto alcun dubbio a
dare seguito immediato all’o-
perato degli inquirenti. Ma
mi faccio un’altra domanda:
possibile che nella formazio-
ne di questo prete, a suo tem-
po, i formatori si siano lascia-
ti ingannare così?
Ce lo dica lei: è possibile?
I segnali c’erano già sicura-
mente tutti. Ma non è facile
individuare una persona co-
sì, bisogna essere molto bra-
vi. Ed è per questo che nei
seminari diocesani oggi sono
stati inseriti psicologi e psi-
chiatri, che insegnano ai for-
matori a non farsi inganna-
re.
E secondo lei è sufficiente?
Non c’è stato finora un at-
teggiamento omertoso da
parte della Chiesa?
Non c’è altra istituzione al
mondo che abbia fatto tanta
pulizia al suo interno. Dal
2000 il mondo cattolico ha
fatto una scelta profetica ri-
spetto ai tempi. È stato fatto
uno sforzo immenso. Ora il
problema è rendere le case di
formazione per i preti capaci
di scovare in tempo persone
così.
Ma cos’ha di particolare
un uomo come don Sep-
pia?
I pedofili narcisisti sadici so-
no abilissimi. Sono persone
molto intelligenti, brillanti,
capaci, che riescono facil-
mente a ingannare. Sanno
modi. Persone così non si tro-
vano mica solo in chiesa: pos-
sono essere pediatri, allena-
tori, educatori, insegnanti. In
questo caso non si tratta
neanche di un vero credente,
ma di uno che irrideva la fe-
de, invocava addirittura Sata-
na. È solo una persona che ha
utilizzato l’essere prete per
dare seguito alle sue perver-
Il parroco
genovese rischia
accuse più gravi
L’esperto:
“Persone
inguaribili,
ma abilissime”
Si occupano di persone in
difficoltà, ricoprono di bontà
quello che fanno. Usano si-
stemi di dipendenza mo-
struosi. Spesso abusano di
Certo. Pensi che ci sono casi
di donne che, dopo aver avu-
to un partner che abusava del
loro figlio, se ne cercano un
altro simile. Sono sistemi pa-
due fratelli, o delle loro ma- tologici in cui l’abusante si va
dri. Intere famiglie vengono ad insinuare.
incastrate in un sistema di di- E cosa si può fare in casi MAFIA
pendenza che impedisce lo- simili?
ro di fare un esame critico Nulla. Il pedofilo narcisistico Gli interessi
della realtà. sadico è inguaribile, perchè è di Gela su Varese
una persona che non ha l’e-
Qui accanto, lo psichiatra
Tonino Cantelmi. In alto,
godistonia: sente il suo com-
portamento come giusto.
L’unica possibilità è il conte-
O perazione antimafia
delle Squadre mobili
di Caltanissetta, Varese e
don Riccardo Seppia (FOTO ANSA) nimento sociale. Genova e del
commissariato di Gela.
Oltre 60 le ordinanze di
custodia cautelare
LAMPEDUSA eseguite a carico di
soggetti mafiosi
appartenenti alla Stidda e
Cie vietato a Bagnasco a Cosa nostra gelese, che
operavano tra il nord
Italia (Busto
l cardinale Angelo Bagnasco, in visita a Lampe- Arsizio-Varese e Genova) e
Isuadusa, non ha potuto varcare la soglia del Cie. La
visita è stata annullata in seguito alle accese pro-
Gela. Gli arrestati sono
accusati di estorsione,
teste dei 200 immigrati tunisini ospitati nella strut- associazione mafiosa,
tura, che hanno manifestato il proprio sconforto traffico internazionale di
per l’imminente rimpatrio. Alcuni di loro hanno droga, incendi,
spinto la propria protesta fino all’autolesionismo, detenzione di armi.
tagliandosi braccia e torace con lamette e forbici. L’organizzazione era
Sono stati accompagnati al Poliambulatorio dell’i- riuscita a penetrare nel
sola: nessuno ha riportato ferite gravi. Il presidente
della Cei ha invitato l’Italia e l’Europa a non dimen-
tessuto imprenditoriale
del Nord Italia. Sequestrati
ticarsi di Lampedusa. Poi ha ringraziato i suoi abi-
tanti, senza risparmiare un’eloquente frecciata nei
ville e società edili, per
oltre 10 milioni di euro.
confronti di chi ha tenuto comizi nell’isola: “L’ac-
coglienza dei lampedusani, fatta di gesti semplici, è TERRORISMO
un esempio per quanti parlano molto e fanno po-
co”. Nel pomeriggio, infine, la visita di Bagnasco è Eroina per
proseguita all’Isola dei conigli, dove i sub della finanziare il jihad
Guardia costiera hanno calato una corona di fiori sul
fondo del mare, in ricordo di tutti i migranti che han-
no perso la vita tentando di raggiungere l’Italia. L a Dda di Napoli ha
eseguito 40
perquisizioni in varie città
d’Italia. I provvedimenti -
effettuati a Napoli,
Frosinone, Roma,

“Berlusconi versava il pizzo a Cosa Nostra” Macerata, Milano,

IL PENTITO GIOVANNI BRUSCA DEPONE AL PROCESSO PER LA MANCATA CATTURA DI PROVENZANO
di Giuseppe Lo Bianco
Dmafiaanaro
Palermo a Milano il passaggio di de-
era bilaterale: “Negli anni ‘80 la
legata a Stefano Bontade, quella
dei cosiddetti perdenti, investì denaro
con Dell’Utri e Berlusconi”, e quest’ul-
timo faceva avere a Cosa Nostra 600 mi-
lioni di vecchie lire ogni anno come
“pizzo” per le sue attività economiche
in Sicilia. Grazie a questo rapporto con
Berlusconi, Totò Riina tentò di aggan-
ciare Craxi perché “voleva provare ad
arrivare alla Cassazione che doveva de-
cidere l’esito del maxi-processo”. Ecco
la nuova verità di Giovanni Brusca, il
boss che azionò il telecomando sulla
collinetta di Capaci, che ieri mattina nel-
l’aula bunker di Rebibbia, a Roma, ha of-
ferto a distanza di anni nuovi dettagli sul-
le relazioni pericolose di Berlusconi con
Cosa Nostra e sulla stagione delle stragi
ancora oscura. Smentendo Massimo
Ciancimino (“Provenzano non aveva bi-
sogno di mappe per sapere dov’era Totò
Riina”) e offrendo particolari inediti sui
rapporti di Dell’Utri con Cosa Nostra:
“Era in contatto diretto con Provenzano
dalla fine degli anni ‘80, quando decise
di sostituire Ignazio Pullarà con Pietro
Oristano, Cagliari e
L'Aquila, riguardano
promotori e sodali di una
ramificata organizzazione
criminale, composta da
Aglieri e Carlo Greco al vertice del man- pronto ad andare via alle prime notizie Dell’Utri, che gli avevano portato la Lega pakistani, dedita al
damento di Santa Maria di Gesù”. pubblicate dai giornali sulle sue imprese e un soggetto politico che stava per na- traffico di eroina, alla
gestione
LO HA FATTO deponendo nel proces-
so per la mancata cattura di Bernardo
criminali: “Fu Confalonieri a dirgli di re-
stare”, ha detto Brusca. Che ha parlato
degli investimenti dei boss perdenti a Mi-
scere. Io lo interpretai come una richie-
sta di autorizzazione da parte loro per
l’avvio di questa attività politica”.
dell’immigrazione
clandestina, alla
Provenzano, imputati il generale Mario lano: “Seppi da Ignazio Pullarà che il boss falsificazione di
Mori e il colonnello Mauro Obinu, e ha Giovannello Greco, temendo di perdere IL PENTITO di San Giuseppe Jato ha documenti e al
giustificato l’allargamento della sua me- i frutti dell’investimento fatto con Berlu- parlato di altre due fasi della trattativa: finanziamento di attività
moria con la commozione per l’incontro sconi, fece un blitz a casa di Gaetano Cina quella tra le stragi del ‘92 culminata con del jihad islamico.
con un familiare di una vittima di mafia per riprenderseli”. la presentazione del papello e che avreb-
che gli chiese un colloquio a quattr’oc- Anche il pizzo pagato ai mafiosi da Ber- be avuto come terminale finale l’ex mi- NAPOLI
chi. L’incontro vis a vis non ci fu, e nel frat- lusconi avrebbe avuto un iter tormenta- nistro dell’Interno Nicola Mancino, e in-
tempo, come ha fatto notare l’avvocato to: “Prima – ha sostenuto il pentito – pa- fine quella avviata tramite Vittorio Man- Turista scippato,
di Mori, Basilio Milio, Brusca è stato coin- gava a Bontade, poi dopo la sua morte a gano con Dell’Utri e Berlusconi: “La sua è grave
volto in una nuova inda- Pullarà che gli fece un risposta fu che erano (usa proprio il plu-
gine di estorsione e in-
testazione fittizia di be-
ni che rende precaria la
“Prima pagava
attentato nella sua casa
milanese”. Ma questo
non piacque a Riina,
rale, ndr) contenti e che avrebbero ap-
poggiato le nostre richieste”. Perchè si è
deciso a parlare solo adesso di Ciancimi-
U n turista americano è
rimasto gravemente
ferito durante un tentativo
sua permanenza nel
programma di protezio-
a Bontade, che decise di occuparsi
personalmente della
no e di Dell’Utri?, lo ha incalzato la difesa
del generale Mori. “Perché sapevo che
di scippo avvenuto a
Napoli. L’uomo, 66 anni,
ne. Oggi le sue parole ri-
costruiscono in chiave
poi dopo la sua cosa.
Si arriva così agli anni
avrei provocato polemiche, perché
Ciancimino era già in carcere e anziano”
era appena sbarcato da
una nave da crociera
più dettagliata le origini ‘90 con la stagione del- e a Dell’Utri “avevamo chiesto delle cose quando due scippatori a
della fortuna berlusco- morte a Pullarà le stragi e delle trattati- e non volevo creargli altri guai giudiziari bordo di un ciclomotore
niana, a partire dagli an- ve tra mafia e Stato: visto che era già indagato”. Per Mancino, lo hanno aggredito per
ni ‘70, con l’invio ad Ar- che gli fece “Dopo l’omicidio di Sal- infine, Brusca è un “pentito itinerante strappargli l’orologio.
core di Vittorio Manga- vo Lima incontrai Riina che ripete per vendetta falsità nei con- L’uomo, che è caduto a
no, “messo lì da Cosa un attentato – ha detto Brusca – che fronti di un ex ministro dell’Interno che terra, battendo la testa, è
Nostra per parare Berlu- mi disse che si erano fat- fece registrare, tra i tanti arresti di lati- stato sottoposto a un
sconi dai sequestri”, e nella sua casa” ti sotto Ciancimino e tanti, anche quello di Riina”. intervento chirurgico.
pagina 10 Giovedì 19 maggio 2011

ECONOMIA

GLI STATI UNITI:

SOSTITUIRE SUBITO
STRAUSS-KAHN
Il segretario al Tesoro Tim Geithner
chiede un nuovo capo del Fmi DSK ripreso dalle telecamere di sicurezza (FOTO ANSA)

di Beatrice Borromeo mente non è più in grado” di Da Washington arriva anche sbarre nere e il pavimento az- questo momento. Non solo altro condominio che le Comu-
guidare il Fondo Monetario In- l’indicazione per il prossimo zurro e lucido, Strauss-Kahn de- perché rischia fino a 75 anni di nità hanno in dotazione per i
l suo numero di matricola ternazionale. Una dichiarazio- ve accontentarsi del fatto che

I
è 09132366L e Dominique
Strauss-Kahn rischia di
avere tutto il tempo per im-
pararlo a memoria. Non serve
a molto che il 57 per cento dei
francesi creda alla teoria del
complotto. Perché ora, a sca-
ricare DSK (oltre al giudice che
ha rifiutato la libertà su cauzio-
ne lasciandolo in carcere con
l’accusa di stupro) c’è pure la
Casa Bianca. Ieri il segretario al
Tesoro americano Timothy
Geithner ha di fatto chiesto di
accelerare la sostituzione, sot-
tolineando che DSK “ovvia-
OLTRE DSK La fragilità
dei signori dell’economia mondiale
ne che, arrivando dal maggio-
re azionista del Fondo, cioè gli
Stati Uniti, significa una cosa
sola: dimissioni immediate.
“É IMPORTANTE che il co-
mitato esecutivo del Fmi nomi-
ni formalmente un direttore ge-
nerale ad interim”, ha aggiunto
Geithner. E in fretta, dato che il
già dimissionario John Lipsky,
vice direttore dell’istituzione fi-
nanziaria in uscita ad agosto,
dovrà rappresentare il Fondo
già la prossima settimana al G8
di Deauville, in Francia.
candidato alla seconda poltro-
na più importante del Fondo Gran Bretagna, Brasile e Giap-
Monetario: David Lipton, con- pone, invece di scaricarlo subi-
sigliere della Casa Bianca. Co- to, prendono tempo. La solida-
me dire: non mettiamo un ame- rietà non fa però sempre piace-
ricano al posto di DSK (perché re, e quella che DSK ha incas-
il capo operativo è sempre sta- sato dal presidente francese Ni-
to un europeo da quando esiste colas Sarkozy – sospettato nu-
il Fmi), ma d’ora in poi ci sarà mero uno dai complottisti – de-
comunque un nostro uomo ai v’essergli sembrata l’ultima
vertici. Infatti sulla nazionalità beffa: “Non auguro neanche al
del successore il presidente mio peggior nemico questo
della Commissione Ue Josè Ma- trattamento”.
nuel Barroso non ha dubbi: sarà Ma per Strauss Kahn la scom-
scelto in Europa. parsa dell’Eliseo dai suoi oriz-
Dalla sua cella nel carcere di Ri- zonti politici non è certo il mag-
kers Island, a New York, con le giore dei problemi, almeno in
c’è chi propone di trasformarla in una
fondazione che eroga a fondo perduto.
Poi c’è la Wto, l’Organizzazione mon-
diale del commercio. Il francese che la
guida, Pascal Lamy, è stato rinnovato
carcere (tra tentato stupro, se-
questro di persona e crimini
sessuali). Quanto, piuttosto,
per la notizia pubblicata dal sito
Internet del New York Post, se-
condo cui Ophelia, la camerie-
ra 32enne che accusa l’econo-
mista francese di violenza, è
molto probabilmente malata di
Aids. La donna risiede infatti
nel Bronx in un palazzo abitato
esclusivamente da adulti siero-
positivi, visto che spesso fatica-
no ad ottenere contratti d’affit-
to. E prima di trasferirsi lì lo
scorso gennaio, sostiene sem-
pre il New York Post, viveva in un
Ieri la cameriera
davanti al Gran
Giurì. Il NYPost:
malati di Aids. Solo chi è mag-
giorenne e contagiato dall’Hiv
può abitarci. E Ophelia ci vive
con la figlia di 15 anni.
IL RISCHIO che Dominique
Strauss-Kahn abbia contratto il
virus è dunque concreto: i suoi
avvocati sosterranno la tesi del
complotto dato che lui stesso
ora ammette che un rapporto
c’è stato, anche se tra adulti
consenzienti. Ma la cameriera,
che lo ha denunciato, nega di
essere mai stata d’accordo:
DSK l’avrebbe forzata a due rap-
porti orali. E la seconda volta la
donna avrebbe sputato a terra
lo sperma, che ora la scientifica
sta analizzando (i risultati del
Dna saranno pronti tra quattro
giorni).
“Non c’è stato niente di con-
sensuale in quello che è acca-
duto nella camera d’hotel”, in-

Ineleuropea,
vicepresidente della Banca centrale Fmi sono efficaci tanto quanto è forte la
Victor Constancio, sostie- personalità di chi le governa, e quella di
che “le istituzioni sono molto Strauss-Kahn era forte: è riuscito a vin-
piu'forti dei singoli individui”, che è co-
me dire che il Fondo monetario inter-
nazionale può sopravvivere alla rovino-
sa caduta del suo capo, Dominique
Strauss-Kahn. Se Constancio ha ragio-
ne si capirà presto, perché mai come in
questo periodo l’architettura interna-
zionale della governance economica è
stata sottoposta allo stress di cambia-
menti simultanei ai vertici. Al Fondo
monetario probilmente arriverà Chri-
stine Lagarde, ministro delle Finanze
francese, sempre che i Paesi emergenti
non riescano a imporre un candidato,
comunque presentabile per i Paesi oc-
cidentali (i papabili, secondo l’econo-
mista Nouriel Roubini, sono Moha-
med El-Erian che dirige il fondo Pimco
e l’ex banchiere centrale di Istraele,
Stanley Fisher). E istituzioni come il
cere le resistenze del cancelliere tede-
sco Angela Merkel che voleva tenere il
Fmi fuori dalla crisi del debito europea
e ha trasformato un’obsoleta istituzio-
ne finanziaria pensata per i Paese emer-
genti in un pilastro della sopravvivenza
europea.
Gli altri omologhi di Strauss-Kahn dimo-
strano che forse Constancio è un po’
troppo ottimista. Chi si ricorda chi è il
presidente della Banca Mondiale? Nes-
suno, appunto. Tra il 2005 e il 2007 l’i-
stituzione ha avuto un suo momento di
celebrità, perché alla guida c’era l’archi-
tetto della guerra Usa in Iraq, Paul Wol-
fowitz, poi è arrivato Robert Zoellick
ed è stata dimenticata. Anche perché è
praticamente inutile una banca che non
riesce a riavere indietro i soldi che pre-
sta ai Paesi in via di sviluppo. Tanto che
per un secondo mandato quadriennale
nel 2009. Ma anche la sua utilità è dub-
bia: non è mai riuscito a portare a ter-
mine il cosiddetto Doha Round, cioè il
negoziato su tariffe e barriere doganali
iniziato in Quatar dieci anni fa. La Wto,
insomma, sembra in coma vigile.
Per questo, durante la crisi, si sono svi-
luppati coordinamenti flessibili, nel
tentativo di evitare la creazione di ma-
stodonti burocratici come le tre istitu-
zioni di Bretton Woods (Fmi, Banca
mondiale, Wto). L’entità più efficace è
stato il Financial stability forum (poi di-
ventato board), epicentro delle riforme
della finanza. A presiederlo c’è Mario
Draghi, ma è probabile che dopo la
promozione alla Bce il governatore di
Bankitalia dovrà fare un passo indietro.
E, a quel punto, trovare un nome di ana-
logo prestigio capace di conciliare in-
teressi americani e approcci europei
non sarà facile.
“La donna ha
l’Aids”. E la
difesa sosterrà
il complotto
Il New York Post , tabloid Usa, ha
dato ieri in esclusiva la notizia che
Ophelia, la cameriera che ha denunciato
DSK, sarebbe malata di Aids
siste l’avvocato di Ophelia, Jeff
Shapiro, anticipando la versio-
ne che la sua cliente ha soste-
nuto ieri pomeriggio davanti al
Gran Giurì, e che confermerà
nell’udienza del tribunale cri-
minale di Manhattan il prossi-
mo 20 maggio. Il legale ha ag-
giunto che la donna, immigrata
sette anni fa dalla Guinea con
un regolare permesso di sog-
giorno, non sapeva chi
Strauss-Kahn fosse quando è
stata aggredita nella lussuosa
suite 2806 del Sofitel, nel cuore
di Manhattan. Nell’attesa del
processo Strauss-Kahn è guar-
dato a vista: i vertici del peni-
tenziario temono che la minac-
cia di 75 anni di galera commi-
nata col rischio dell’Aids sia
troppo anche per chi, come
DSK, agli scandali è abituato da
decenni.

A Trani con Moody’s si processa la credibilità del governo

IL 6 MAGGIO 2010 UN REPORT FECE TREMARE I MERCATI: “SISTEMA BANCARIO A RISCHIO”. TREMONTI, FRATTINI E SACCONI SMENTIRONO
di Antonio Massari
inchiesta aperta dalla piccola Pro-
L’crisicura di Trani rischia di mettere in
la credibilità d’un “sistema” in-
ternazionale: quello del “rating” e
delle agenzie che stilano report sulla
solidità dei sistemi finanziari.
IL PM MICHELE Ruggiero – lo stes-
so che ha indagato su Agcom svelando
le pressioni di Silvio Berlusconi per
imbavagliare Annozero – potrebbe ar-
rivare a conclusioni inedite e dalle
conseguenze imprevedibili: l’agenzia
Moody’s potrebbe essere interdetta a
stilare rating sull’Italia. Sotto il profilo
politico, invece, considerato che il pm
dy’s lanciava un dispaccio spiegando
che l’Italia “è un altro di quei Paesi do-
ve il sistema bancario è stato sino ad
ora relativamente robusto”, ma dove
vi è comunque un rischio di contagio
“qualora le pressioni dei mercati sui
rating sovrani dovessero aumentare”.
Secondo l’accusa quelle valutazioni
erano false, almeno in parte. Il dispac-
cio fu diffuso mentre le contrattazioni
in Borsa erano ancora aperte: quel
giorno, in Piazza Affari, parecchi titoli
crollarono con oscillazioni verso il
basso tra il 4 e il 7 per cento. Eppure
nessun declassamen-
to, per l’Italia, si profi-
lava all’orizzonte.
Dopo un esposto, rac-
trebbe chiedere di interdire Moody’s
da stilare report sull’Italia. In Spagna –
stando alle cronache di alcuni quoti-
diani locali – sia Moody’s, sia Fitch e
Standard & Poor’s, sono state denun-
ciate, da un pool di avvocati, dinanzi al
Tribunale di Madrid per manipolazio-
ne del mercato. Circa un mese fa ave-
vano ipotizzato il declassamento della
posizione spagnola.
LA PROCURA di Trani, attraverso
la Consob, vuole una conferma uffi-
ciale dell’esistenza del procedimento
Il pm deve
spagnolo e – se sarà verificato che le
accuse sono simili – potrebbe scattare
l’ipotesi di chiedere l’interdittiva per
Moody’s. Il motivo: saremmo di fronte
a una sorta di recidiva. Sarebbe un ca-
so senza precedenti. Ma c’è un altro
scenario – più politico – che si profila.
Moody’s, rispetto alle proprie valuta-
zioni, non ha mai fatto marcia indie-
tro: rivendica l’esattezza e l’obiettività
del report sull’Italia del 6 maggio
2010.
Il pm, per chiedere il rinvio a giudizio
o l’archiviazione, dovrà verificare se
quel report sia falso o
meno: in procura si va-
luta l’ipotesi di affidare
la valutazione a un
Franco Frattini e Maurizio Sacconi.
Quel 6 maggio, infatti, il ministro Frat-
tini parlò di “attacco speculativo”. In-
terrogato da Ruggiero, però, non ha
saputo spiegare su quali elementi og-
gettivi avesse fondato il suo commen-
to. Sacconi dichiarò che il report di
Moody’s era “assolutamente infonda-
to” e che non esisteva alcun pericolo
di “contagio per le banche italiane”.
Quali prove avesse raccolto, prima di
esprimere quel commento, non è sta-
to ben chiarito durante il colloquio
con Ruggiero. Dinanzi al pm Tremonti
s’è rifatto all’analisi di Bankitalia che,
in quel momento, parlò di sistema
bancario italiano “robusto”.

ha interrogato, come testimoni, mez-

zo governo e il governatore di Banki-
colto dalla Procura di
Trani, il pm Ruggiero
stabilire pool di studiosi “neu-
trali”, di livello interna-
QUINDI DELLE DUE, l’una: se
Moody’s ha dichiarato (anche parzial-
talia Mario Draghi, si assiste a un pa-
radosso: il fascicolo giudiziario po-
ha indagato sulla vi-
cenda iscrivendo nel
se ha mentito zionale, in grado di
analizzare la veridicità
mente) il falso, a contrattazioni ancora
aperte, il pm chiederà la sua punizio-
trebbe conservare memoria – pur sen- registro degli indagati del rapporto incrimi- ne in base alle leggi previste dal codi-
za alcun rilievo penale – dell’incom- l’analista di Moody’s, l’agenzia di nato. Nel frattempo, ce. Se quel report risulterà invece cor-
petenza, se non della falsità, delle di- Ross Abercromby, con però, il pm Ruggiero retto, nessuna legge potrà mai sanzio-
chiarazioni dei nostri governanti ri- l’accusa di “concorso rating o i ministri ha convocato in procu- nare il falso dichiarato dai nostri po-
spetto alla reale situazione finanzia- in manipolazione del ra, come testimoni, il litici, ma resterà scritto, nei verbali
ria. mercato”. E ora provia- che dicevano governatore di Banki- d’interrogatorio, che delle loro dichia-
Il 6 maggio 2010, mentre precipitava mo a capire perché, in talia Mario Draghi, i mi- razioni sulla nostra salute finanziaria
la situazione finanziaria greca, Moo- teoria, Ruggiero po- “va tutto bene” nistri Giulio Tremonti, c’è davvero poco da fidarsi.
Giovedì 19 maggio 2011 pagina 11

ECONOMIA

Sul solare il Parlamento blocca Terna

la lobby Enel ribalta un decreto di Romani
L’AD FLAVIO CATTANEO MINACCIA DENUNCE PENALI
di Giorgio Meletti prensibili ai più e di cui vedre- in produzione chi offre corren-
mo gli effetti solo quando sarà te al prezzo più basso.
una guerra sotterranea,

È
senza esclusione di colpi.
In ballo ci sono interessi
tangibili, centinaia di mi-
lioni di euro ogni anno. Da una
parte più profitti per l’Enel, so-
cietà quotata in Borsa ma con-
trollata dallo Stato. Dall’altra
parte qualche risparmio per i
consumatori e più profitti per
Terna, il gestore della rete elet-
trica nazionale, società quota-
ta in Borsa ma controllata dallo
Stato.
IN MEZZO c’è il governo,
azionista di controllo di en-
trambe le società, spiazzato da
un voto trasversale della Com-
missione Attività Produttive
che ha chiesto la cancellazione
di un decreto firmato solo cin-
que mesi fa dal ministro dello
Sviluppo Economico, Paolo Ro-
mani.
È una di quelle partite incom-
troppo tardi per eventualmen-
te rimediare. Vale dunque la pe-
na di provare a capire, parten-
do dalla base del discorso.
Il sistema elettrico nazionale è
fatto da una serie di centrali di
generazione (gestite da Enel e
altre aziende produttrici) e dal-
la rete di Terna, che distribuisce
su e giù per l’Italia la corrente
prodotta, a seconda delle ri-
chieste. La corrente non si può
immagazzinare, va consumata
nel momento in cui è prodotta,
e va prodotta nel momento in
cui uno accende la luce. Il me-
stiere di Terna è di chiamare le
centrali a produrre mentre sale
la richiesta di elettricità e di far-
le spegnere quando la doman-
da cala. È un mercato liberaliz-
zato e competitivo, tecnica-
mente molto complesso, ma
che si può descrivere così: ogni
volta che c’è da accendere una
centrale si svolge un’asta, e va
Qui entrano in gioco le energie
rinnovabili, eolico e solare in
particolare. Sono in grande svi-
luppo, grazie ai generosi incen-
tivi pubblici, e godono della co-
siddetta “priorità di dispaccia-
mento”: finché c’è dell’energia
solare disponibile deve andare
in rete con la precedenza sull’e-
nergia delle centrali termiche.
Hanno però il difetto di essere
delle fonti instabili: se arriva un
nuvolone, addio corrente sola-
re, se cala il vento addio eolico.
Significa che per consumare
energia solare bisogna tenere
delle centrali a gas pronte a par-
tire in caso di pioggia, per così
dire. Il disturbo di tenere una
centrale ferma ma pronta a par-
tire si paga, in bolletta.
Per questo Terna ha concepito
un piano per investire nei pros-
simi cinque anni un miliardo di
euro in accumulatori dell’ener-
gia rinnovabile, in pratica delle
grandi batterie. Un modo di sta- Per chi produce energie rinnovabili è cruciale ottenere l’allaccio alla rete di Terna (FOTO ANSA)
bilizzare l’erogazione di cor-

PARMALAT E IL MERCATO
rente: quando arriva la nuvola
la rete prende l’elettricità dagli
accumulatori. È un modo di ot-
LA VERSIONE DI VEGAS timizzare lo sfruttamento delle
energie alternative, che signifi-
ca consumare meno elettricità
l presidente della Consob Giuseppe Vegas applica
I il consiglio che gli esperti danno a tutti i
risparmiatori: “Diversificare”. Lui non lo fa negli
termica. Secondo i calcoli che
circolano negli uffici del gesto-
re della rete, il sistema delle rin-
investimenti, ma nei temi. In teoria si dovrebbe novabili a regime toglierebbe a
applicare ad aumentare la trasparenza della Borsa e Enel, Sorgenia, Edison e gli altri
a sanzionare chi imbroglia ma predica ottimismo e produttori “termici” un miliar-
do e mezzo di profitti ogni an-
vuole convincere le aziende a quotarsi. Ieri, in una
lezione alla Sapienza, ha ragionato sui poteri della
no.
Bce e sul crac greco. E poi è riuscito a sostenere che IL 15 DICEMBRE scorso
la norma anti-scalate del suo ex capo, il ministro Terna ha firmato con Romani
Giulio Tremonti, non è contro il mercato: “Anche in una variazione della concessio-
economia ci sono periodi di intensa pioggia, e ne in base a cui opera, e tra le
bisogna aprire l’ombrello per poi richiuderlo quando nuove clausole è stata inserita
torna il sole e ciò non è un’operazione antimercato. anche la facoltà di “progettare,
realizzare e gestire, solo tempo-
Serve ad evitare strappi che potrebbero condurre a raneamente, infrastrutture e
operazioni di mercato nocive per risparmiatori e impianti di produzione di ener-
consumatori”. Strano, tutti avevano avuto gia elettrica anche destinati alla
l’impressione contraria. Inclusi i francesi di Lactalis vendita, attraverso autonome
che hanno lanciato un’Opa da 3,5 miliardi che ha strutture societarie”. Il punto è
spazzato via il protezionismo tremontiano. che Terna nel gestire la rete ha
una funzione arbitrale tra i vari
produttori, per cui le è vietato
Cancellata
l’autorizzazione
al gestore
della rete per
la costruzione
di impianti
di generazione
agire nella generazione: l’arbi-
tro non può giocare.
E su questo è scattato il blitz
parlamentare, con cui si chiede
al governo di vietare tutto. An-
che la costruzione di impianti
da cedere a produttori terzi. La
società guidata da Flavio Catta-
neo ha deciso infatti di sfruttare
le proprie competenze tecno-
logiche per costruire impianti
solari chiavi in mano, e venderli
al miglior offerente. Protesta la
lobby guidata dall’Enel: sicco-
me tutti quelli che fanno il so-
lare diventano matti per ottene-
re la connessione alla rete Ter-
na, Cattaneo inquina il mercato
vendendo impianti già collega-
ti. Insomma, fa il furbo. Terna
replica che quasi tutti gli im-
pianti che ha venduto finora si
sono attaccati alla rete di media
tensione che è dell’Enel. Diatri-
be per ingegneri.
MA IL PUNTO politico rima-
ne quello del rapporto tra ener-
gie rinnovabili e termiche. La
nuova concessione firmata da
Romani a dicembre prevede
per Terna “la realizzazione e la
gestione di impianti per l’accu-
mulo e la conversione in ener-
gia elettrica, finalizzati a garan-
tire la sicurezza del sistema, il
buon funzionamento dello
stesso, il massimo sfruttamento
della potenza da fonti rinnova-
bili e l’approvvigionamento di
risorse per i servizi di dispaccia-
mento”. Il voto della Camera di
due giorni fa cancella tutto que-
sto. É vero che la concessione è
un contratto, ma la legge preva-
le, e il governo ha una sola stra-
da per salvaguardare gli impe-
gni presi con Terna: ignorare il
parere parlamentare e lasciare
le cose come stanno.
Per ora Romani non sembra in-
tenzionato a sfidare il Parlamen-
to nè tantomeno la forza lobbi-
stica dell’Enel. Particolarmente
scatenata dopo che, pochi gior-
ni fa, all’assemblea degli azioni-
sti Terna non è riuscita a far
eleggere nel consiglio d’ammi-
nistrazione il suo dirigente Si-
mone Mori, pur avendo il 5 per
cento delle azioni. Fulvio Con-
ti, numero uno dell’Enel, accu-
sa Cattaneo di aver dissuaso dal
votare Mori i potenti fondi d’in-
vestimento stranieri. E Catta-
neo pensa che il voto parlamen-
tare di due giorni fa sia stato aiu-
tato dai propositi di vendetta di
Conti. La battaglia si annuncia
cruenta: Cattaneo ha annuncia-
to azioni legali sia in sede civile
che penale, minacciando un
esposto alla procura della Re-
pubblica.

FONDI NERI

SI CONSEGNA DI LERNIA, L’UOMO CHIAVE DELL’INCHIESTA SUGLI APPALTI ENAV

di Rita Di Giovacchino provviste per l'erogazione di utilità a pubblici uf- ni inesistenti, riferibili alla Print System, per ol-
ficiali e incaricati di pubblico servizio per atti tre 1 milione di euro e un’evasione fiscale per

Atienesparigliare nuovamente le carte della tor-

mentata inchiesta sugli appalti Enav – che
in fibrillazione il presidente di Finmecca-
nica Pier Francesco Guarguaglini e l'ad di Sè-
lex Marina Grossi, cioè sua moglie – c'è la de-
cisione presa da Tommaso Di Lernia di co-
stituirsi. L'imprenditore, titolare della Print
System, era stato raggiunto da un ordine di cat-
tura lo scorso aprile, mentre si trovava negli Sta-
ti Uniti. Ieri mattina, appena sceso dall’aereo, si
è presentato spontaneamente al posto di poli-
zia. Tra oggi e domani è atteso a piazzale Clodio
per l'interrogatorio di garanzia. Ed è di nuovo
bufera ai vertici dell'azienda leader negli arma-
menti, da oltre un anno nel mirino di un'inchie-
sta che coinvolge i piani alti del gruppo indu-
striale. Che a febbraio sembrava finita su un bi-
nario morto dopo che Lorenzo Cola, il super
consulente, aveva patteggiato e si era ritirato
buono buono agli arresti domiciliari, e ora si è di
nuovo impennata. L’inchiesta è vasta, più ma-
gistrati se ne occupano, inevitabilmente si pro-
cede a “stop and go”.
A PROVOCARE nuove grane è un filone, fi-
nito nelle mani del pm Paolo Ielo, che è già co-
stato un secondo ordine di cattura a Cola, in con-
corso proprio con Di Lernia accusato di acca-
L’Enav guidato da Guido Pugliesi (FOTO ANSA)
parrarsi attraverso la Print System gli appalti più
appetibili che la Sèlex di Marina Grossi distribui-
va per conto dell'Enav. Oltre all'aeroporto di Pa-
lermo si scopre ora quello di Doha nel Qatar. In
un’ordinanza di 40 pagine, firmata dal gip Anna
Maria Fattori, l'imprenditore è accusato di eva-
sione fiscale e false fatturazioni per oltre 4 mi-
lioni di euro. Ma non è questo a preoccuparlo,
quanto l'accusa che gli viene rivolta nel capo
d'imputazione dal pm Ielo secondo il quale il rea-
to sarebbe aggravato “dal fine di realizzare le
contrari ai doveri del loro ufficio”.
L’ombra della tangente incombe sull’imprendi-
tore che sarebbe ricorso alle sovra fatturazioni
per accantonare liquidità. In definitiva sarebbe
Di Lernia “l'ufficiale pagatore” che, su indicazio-
ne di Cola, oliava le ruote di un meccanismo che
negli anni è divenuto il “sistema” unico di distri-
buzione degli appalti da parte dell'Enav. Di Ler-
nia parlerà, non parlerà? Il rischio c'è, ma non si
può escludere che la sua sia una mossa tattica,
concordata d'intesa con gli ex soci. Del resto l'in-
chiesta su Finmeccanica è scaturita dalle dichia-
razioni di Cola, e del suo fiscalista Iannilli, en-
trambi agli arresti domiciliari per aver patteggia-
to la condanna nell'affare Digint (un colossale
giro di riciclaggio nelle banche di Hong Kong e
Singapore messo in piedi con Gennaro Mo-
kbel).
MA NELLE LORO dichiarazioni c'è un buco:
ammesso il sistema, non sono stati in grado di
indicare chi fossero i destinatari delle tangenti.
Un buco che Di Lernia, se vuole, potrebbe col-
mare. L'imprenditore romano sa muoversi, anni
fa il suo nome fu coinvolto nell'inchiesta sui “fur-
betti del quartierino” di Stefano Ricucci e riuscì a
cavarsela. Ora gli vengono contestate operazio-
circa 5 milioni di euro, tra il 2009 e il 2010, en-
trambe ordite in concorso con Cola. Le accuse di
evasione fiscale si riferiscono invece a fatture
per 4,6 milioni emesse da due società cipriote: la
Antimaxt (3,3 milioni) e la Esmaco (1,3 milio-
ni).
SECONDO COLA e Iannilli il meccanismo
più o meno funzionava così: l'Enav appaltava
(senza gara) alla Sèlex grossi lavori di ammoder-
namento. Per l'aeroporto di Palermo, nel no-
vembre 2009, il Cipe stanziò ben 59 milioni di
euro. La Sèlex subappaltava a società di sua fi-
ducia, un nome ricorrente era proprio la Print
System cui andava il merito di pagare in nero le
consulenze di Cola e Iannilli e mazzette ai po-
litici. Le false fatturazioni, emesse nel 2009 dalle
società di Cipro e Nicosia, venivano poi indicate
nelle dichiarazioni Iva e Ires per pareggiare l'en-
tità di operazioni inesistenti. Cola ha ammesso:
“Negli appalti Sèlex le fatture sovradimensiona-
te servivano a corrompere”. Mentre Iannilli in-
sisteva: “Soltanto Cola sapeva muoversi in certe
realtà, non a caso Guarguaglini lo aveva affian-
cato alla moglie”. E non a caso Marina Grossi è
ora nei guai insieme a una ventina di indagati, tra
cui l'ad di Enav Guido Pugliesi. Al quale sembra
che Di Lernia sia molto legato.
Giovedì 19 maggio 2011 pagina 13

DAL MONDO

N
IL MAGGIO ROSSO DI BANGKOK USA
Patty, l’amante di
Schwarzenegger

UN ANNO DOPO NULLA È CAMBIATO S i chiama Mildred

Patricia Baena e ha
50 anni. È lei la
collaboratrice
domestica di casa
Soffocata dalla repressione, la rivolta è stata dimenticata Schwarzenegger che ha
avuto un figlio con
l’ex-governatore della
California. La donna,
di Roberto Tofani con il governo, ma ad un certo ta alla vigilia dell'annuncio di detta Patty, ha lavorato
Bangkok punto i soldati hanno cominciato nuove elezioni che si terranno il 3 per 20 anni nella casa
a uccidere”. Morti, arresti e impo- luglio e per le quali si prospetta dell’attore, fino al
anti, balli e un'atmosfera sizione dello Stato di emergenza gennaio scorso.

C
quasi festosa. Questo il cli-
ma che aveva accompagna-
to le prime manifestazioni
del Fronte Unito per la democra-
zia contro la dittatura (Udd), sce-
so nelle strade di Bangkok nei
giorni tiepidi del marzo 2010 per
protestare contro il governo di
Abhisit Vejjajiva e al grido di
“nuove elezioni”. Proteste pacifi-
che caratterizzate da azioni sim-
boliche come lo spargimento, da-
vanti ai cancelli del governo, di
quel sangue rosso come le cami-
cie e le bandiere simbolo della lo-
ro protesta. Caldo, smog e slogan
in 24 province su 76. L'ennesimo
stop ai principi di una Costituzio-
ne votata nel 2007 e scritta dai mi-
litari.
“DALL'ANNO SCORSO
nulla è cambiato, però stiamo di-
ventando sempre più forti. Sem-
pre più persone decidono di
unirsi al nostro movimento – rac-
conta Prathan – nonostante 127
dell'Udd siano ancora in carce-
re”. Sette leader sono stati rila-
sciati su cauzione, altri 5 sono sta-
ti autorizzati a rientrare dalla
Cambogia a febbraio, dopo che
alcune bombe avevano di nuovo
una campagna elettorale incan-
descente, col il partito democra-
tico alla ricerca di conferme e
quello pro-Thaksin, il Puea Thai
Party (Ptp). Che, con la sorella
minore di Shinawatra, Yingluck,
capolista, i sondaggi danno per
favorito. Che i militari, invece,
siano divisi al loro interno è tutto
da dimostrare e il colpo di Stato
resta sempre un'opzione possibi-
le. “Se il Partito democratico vin-
cerà – prevede Belle – ci saranno
poche possibilità per un colpo di STRANO MA VERO
Stato, se vincerà il Puea Thai non
si può escludere un intervento Le camicie rosse nelle strade della capitale thailandese in uno scatto di Fabio Polenghi. Si masturba
militare”. Sotto, il fotoreporter ucciso a Bangkok il 19 maggio 2010 ( FOTO ANSA) ogni 30 minuti

Ancora 127
scosso Bangkok ma lasciato indif-
ferenti i 9 milioni di abitanti. Su di
loro, come su Thaksin, grava l'ac- Il fotoreporter ucciso sulle barricate: U na donna brasiliana di
36 anni affetta da un
raro disturbo sessuale ha
manifestanti cusa di terrorismo. In questi ul- ottenuto da un tribunale di

in carcere
Il governo
non ha mai
aperto le indagini
sui 92 morti
accesi dagli interventi video del-
l'ex premier miliardario Thaksin
Shinawatra, costretto all'esilio
(oggi vive negli Emirati) dopo il
colpo di stato che lo estromise
nel 2006. “Fu allora che decidem-
mo di unirci per far sentire la no-
stra voce”, ricorda al Fatto Pra-
than, attivista dei “rossi” da sem-
pre in prima linea. Il 10 aprile del
2010, però, la tensione si trasfor-
ma in rabbia e al calare del buio
restano a terra i cadaveri di 26
persone. Per giorni le ormai so-
prannominate camicie rosse occu-
pano strade, raccolgono armi sot-
to gli occhi di una polizia forse
compiacente, in uno scontro con
l'esercito sempre più cruento. Fi-
no a quel 19 di maggio quando,
manu militari, il governo dice ba-
sta. Alla fine saranno 92 le vittime
in due mesi tra cui il fotografo ita-
liano Fabio Polenghi. Una guerra
civile. Sebbene Belle, attivista,
oggi ricorda al Fatto che a sparare
furono “solo i cecchini. Un anno
fa noi eravamo pronti a negoziare
Decisi i leader post Bin Laden
timi 12 mesi, il leader del Partito
Democratico (Dp) e capo di go-
verno Abhisit ha tentato un piano
di riconciliazione nazionale, fra-
nato però dalle misure repressive
sulla libertà di stampa e l'incapa-
cità di avviare indagini sugli omi-
cidi della primavera scorsa. “Noi
chiediamo e vogliamo giustizia e
che si ritorni ad un unico stan-
dard” commenta Prathan. I “ros-
si” lamentano da sempre un dop-
pio parametro da parte delle au-
torità politiche e giudiziarie che
sembrano favorire gli attivisti del-
l'Alleanza del popolo per la De-
mocrazia (Pad), ovvero i “gialli”
un tempo affascinati da Thaksin e
dalla fine del 2006 sempre più vi-
cini al Pd. Ma oggi critici dell'at-
tuale governo. Sebbene lo scorso
dicembre siano stati processati e
condannati 84 membri del Pad
per aver distrutto la sede del ca-
nale televisivo nazionale “nessu-
no è stato mai accusato per aver
occupato l'aeroporto nel 2008. I
loro canali televisivi e radiofonici
continuano ad operare, mentre i
nostri vengono chiusi” dice Pra-
than. Sono tredici le stazioni ra-
dio vicine all'Udd chiuse solo in
queste ultime settimane. A que-
sto si aggiunge un secondo arre-
sto per due leader dei “rossi” fuo-
ri su cauzione e la recente accusa
di lesa maestà per altri 18, tra cui
la donna che ha preso in mano le
redini del movimento nel corso
di questi mesi, Thida Thavornse-
th. Un'ondata repressiva scatena-
“L’Italia non ha chiesto giustizia”
di Andrea Valdambrini
Londra
o, non era un temerario.
“N Fabio si preparava, studia-
va meticolosamente. Andava
una prima volta senza macchina
fotografica a conoscere il luogo.
Creava rapporti con la gente, si
interessava alle realtà sociali,
che si trattasse delle favelas bra-
siliane o dei ghetti del Sudafrica. Non rischia-
va, insomma. Ma certo, per fare il fotorepor-
ter, bisogna essere dove le cose succedono”.
Milanese, classe 1962, Fabio Polenghi è mor-
to a Bangkok il 19 maggio del 2010, raggiunto
da un proiettile. La sua “colpa”, quella di do-
cumentare dall’interno la rivolta antigover-
nativa del movimento delle camicie rosse. A un
anno di distanza, sua la sorella Isa non smette
di chiedere giustizia alle autorità thailandesi,
portando avanti, anche in questo modo, la
passione di Fabio per la verità.
“È UNA SITUAZIONE DIFFICILE –
spiega Isa – Quando sono andata a Bangkok,
nel giugno dell’anno scorso, volevo verificare
il procedere delle indagini, ma al primo col-
loquio mi sono resa conto che non stavano in-
dagando sulla sua morte, ma su quella di un’al-
tra persona”. Quindi si arma di pazienza e for-
nisce lei stessa agli investigatori tutti gli ele-
menti necessari per ricostruire gli eventi. An-
che la stampa, racconta, ha le sue responsa-
bilità. Isa arriva nella capitale thailandese per
la prima volta due giorni dopo la morte di Fa-
bio. Le prime notizie parlano di due pallottole.
Pochi giorni dopo, invece, l’autopsia, non la-
Rio de Janeiro il diritto a
masturbarsi al lavoro. Ad
Ana Catarina Bezerra, 3 figli,
scia luogo a dubbi: ucciso da un i medici hanno riscontrato
solo colpo, dritto al cuore. Cosa un’alterazione della
è successo? “Grazie ai suoi amici, corteccia cerebrale che la
porta alla necessità di
a chi quel giorno era dietro le
barricate come lui, ho potuto ri-
costruire tante cose, che le po-
raggiungere l’orgasmo in
continuazione. È stato
lizia thailandese sta palesemente riconosciuto il carattere
occultando”. È infatti emerso da patologico della
testimonianze dirette la presen- compulsione e concesso il
za di cecchini, che miravano a diritto a 15 minuti di
punti vitali. “Nel caso di Fabio intervallo sul lavoro ogni
non abbiamo filmati o foto che lo documen- due ore perchè possa
tino – precisa la sorella – Ma quel che è certo è soddisfare il suo bisogno.
la volontà delle forze governative nel colpire i “Sono arrivata a
manifestanti come i giornalisti. A freddo”. Tan- masturbarmi 45 volte al
to che il Primo Ministro thailandese Abhisit giorno” rivela la donna. Ora
Vejjajiva è stato indicato da più parti come ve- un cocktail di ansiolitici ha
ro mandante del massacro. E l’Italia? Che ruo- ridotto la frequenza a 18.
lo ha giocato in un anno alla ricerca della ve-
rità? “Mi duole dirlo – continua Isa – ma quan-
do è stato ucciso il videoperatore giapponese
Hiro Muramoto, che lavorava per l’agenzia
Reuters, il primo ministro è andato a Bangkok
per far sentire il suo peso. La Farnesina, inve-
ce, non si è data molto da fare. Come se la que-
stione di Fabio non riguardasse il nostro Pae-
se”. Polenghi era un uomo di poche parole
“certamente un uomo libero. Non a caso fa-
ceva il freelance”. Poi Isa fa una pausa: “A volte
mi hanno chiesto: ma secondo te, nell’era di SIRIA
Internet, c’è ancora bisogno dei fotoreporter
che vadano fisicamente in zone di conflitto? Fosse comuni
Non è troppo rischioso? Ci ho riflettuto e mi a Daraa
sono risposta: se non ci fossero loro, chi do-
cumenterebbe con obiettività, cioè senza es-
sere parte in causa nel conflitto, queste situa-
zioni? Quello che fanno le persone come Fa-
U na fonte ufficiale
siriana ha ammesso il
ritrovamento di una fossa
bio ha un valore inestimabile”. comune vicino a Daraa.
All’indomani della
smentita diffusa martedì
dall’agenzia ufficiale
siriana Sana, il quotidiano

I tormenti della nuova Al Qaeda libanese as Safir ha citato

di Giampiero Gramaglia
e Leo Sisti
elle semplificazioni giornalisti-
Nni dell'intelligence,
che, e magari nelle manipolazio-
l'Al Qaeda del do-
po Osama bin Laden quasi asso-
miglia a un partito da democrazie
liberali: nomina capi ad interim e for-
ma governi provvisori, rinnovando
tutti i ‘ministri’; poco ci manca che
faccia le primarie. La rete del terro-
re, descritta, finora, come decentra-
ta e parcellizzata, sarebbe, invece,
capace di decisioni rapide e centra-
lizzate e avrebbe relegato il vice di
Osama, l'egiziano Ayman al-Za-
wahiri, al ruolo di ideologo, una sorta
di Mikhail Suslov dell'Internazionale
terrorista.
La giornata che restituisce all'orga-
nizzazione tutta una linea di co-
mando e controllo la priva, però, del
capo militare in Iraq: Mekhlef
al-Azzaui viene scovato dall'eser-
cito di Bagdad con altri 3 ‘pezzi gros-
si’ del suo gruppo. Alla perdita, fa eco
un attacco Taliban a Jalalabad in Af-
ghanistan: almeno 13 morti e deci-
ne di feriti, quando un'auto imbottita
di esplosivo salta contro un veicolo
della polizia.
Il nuovo capo, Saif Al-Adel (FOTO ANSA)
Resta da vedere che cosa ci sia di
vero nelle notizie su Al Qaeda. Il con-
siglio direttivo (Majlis Shura) della
rete, riunitosi dopo l'uccisione di
Osama nel blitz ad Abbottabad il 1°
maggio, avrebbe scelto l’egiziano
Seif al-Adel come proprio capo e
avrebbe formato un governo ombra
con responsabili settore per settore:
l'egiziano Muhammad Mustafa
Yamani sarebbe il nuovo capo delle
operazioni di terra; Adnan al-Ka-
shri il nuovo capo dell'area comu-
nicazione; Muhammad Nasir
al-Washi Abu Nasir, l’uomo forte
della penisola arabica, sarebbe ora
incaricato anche
Muhammad Adam Khan Af-
dell’Africa;
ghani gestirebbe le attività in Af-
ghanistan e nel Waziristan pakista-
no; Fahad al-Qava curerebbe le
missioni urgenti; Adnan al-Lheiri
al-Masri guiderebbe logistica e or-
ganizzazione; Faid al-Iraqi con-
trollerebbe l’area di confine tra Pa-
kistan e Afghanistan. Come da de-
siderio attribuito allo stesso bin La-
den, nessuno dei suoi figli ha assunto
ruoli di comando nell’esecutivo ter-
rorista.
Il nuovo capo, al-Adel, alias Muha-
mad Ibrahim Makkawi, 50enne,
fuggì dall’Afghanistan nell’inverno
2001, dopo la caduta dei talebani,
rifugiandosi in Iran, da dove avrebbe
finora guidato l’ala militare di al
Qaeda. È ritenuto responsabile degli
attacchi del 1998 contro le amba-
sciate Usa in Kenya e in Tanzania e
di una campagna di attentati in Ara-
bia Saudita, culminata nella strage
di Riad del maggio 2003. Su di lui
una taglia di 5 milioni di dollari.
A dare la notizia della nomina alla
Cnn è stato Peter Bergen, giorna-
lista, autore a suo tempo d’un’inter-
vista a Osama e del libro Holy War,
Inc., uscito poco prima dell’11 Set-
ieri un funzionario della
città teatro di violenta
repressione, Daraa, che ha
tembre 2001. E la fonte citata da confermato la notizia.
Bergen, è Noman Benotman, 44 an- Testimoni oculari e
ni, libico, discendente da una ricca residenti avevano detto alla
famiglia osteggiata da Gheddafi. Reuters di aver ritrovato
Nel 1989, Benotman lascia la Libia
per l’Afghanistan e partecipa alla
nella fossa 13 corpi, tra cui
quelli di donne e bambini e
vittoriosa battaglia contro l’invasore che la maggior parte delle
sovietico. Dopo l’11 Settembre, salme aveva il volto
prende la distanze da al Qaeda e si sfigurato.
rifugia in Europa. Le informazioni
del duo Bergen-Benotman, pur aval- LIBIA
late da fonti di stampa pachistane,
vanno prese con prudenza. Bergen A Tunisi moglie
asserisce che la scelta di al-Adel non e figlia di Gheddafi
è una decisione formale della Shura
(“impossibile riunirne tutti i compo-
nenti”), ma “d’un gruppo di 6-8 capi
sul confine tra Pakistan e Afghani-
L a moglie Safyia
Karkash e la figlia
Aisha di Gheddafi
stan”. E Benotman ipotizza che “la avrebbero riparato in
scelta di un egiziano possa creare Tunisia. Ha abbandonato
problemi fra i membri yemeniti e Tripoli anche il vescovo
sauditi di al Qaeda, che vogliono, co- Martinelli, giunto in Italia
me erede di bin Laden, uno che ven- “per motivi di salute” come
ga dalla Penisola araba”. ha spiegato al Fatto.
pagina 14
FESTIVAL DI CANNES
UN CAIMANO
IN SALSA
FRANCESE
dell’Eliseo da parte di Sarkozy, eletto a simbolo della brutalità dei nuovi potenti
di Federico Pontiggia
“S
apete, Dominique, dove me la
metto la vostra amicizia?”. Sia-
mo a Cannes, ma non è un alter-
co tra critici, bensì un pranzo di
lavoro tra due politici francesi:
Nicolas Sarkozy e Dominique
de Villepin. Eppure, il cinema
c’entra: è una delle triviali e non
dimenticabili battute de La con-
quete, il biopic dedicato a Mon-
sieur le President da Xavier Dur-
ringer che ha indotto Carla Bru-
ni a non presentarsi sulla Croi-
sette nonostante fosse nel cast
di Midnight in Paris di Woody Al-
len.. Che sarebbe sbagliato cir-
coscrivere alla presa del potere
del “nano” (definizione di Ville-
pin), perché parla in termini
darwiniani di qualsiasi agone
politico: con le debite differen-
ze, è un altro Caimano e, infatti,
Berlusconi c’è. Non nel film, do-
ve manca pure Carlà visto che la
storia si ferma al 2007, bensì nel-
l’associazione proposta da Dur-
ringer: “Ho l’impressione che
Sarkò e Berlusconi condividano
l’essere star. Ma B. è piuttosto
un personaggio da circo: più di-
ce queste cose terribili su don-
ne e omosessuali, più la gente lo
ama”. Se l’attualità – i risultati
delle amministrative non devo-
no essergli ancora arrivati – non
è il suo forte, il regista classe ’63
è ugualmente condivisibile: “B.
è come se vivesse in uno show
permanente”.
A RINCARARE la dose è Ni-
cola Piovani, che firma la colon-
na sonora: “Ci sono affinità e dif-
ferenze nella situazione francese
e italiana. In comune, è la parte
giocata dalla tv nella democra-
zia, nella creazione del consen-
so: ormai è più importante come
i politici si vestono o sorridono
in tv che quel che fanno”. Ma la
diversità dai cugini pesa come
un macigno: “Da noi il politico
davanti alla telecamera è anche il
proprietario”. Mentre ne “La
conquista” Sarkò la tv la vede, la
fa e ci litiga: “Chi è che mi ha ri-
SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
L’applaudito “La Conquête”
è una feroce narrazione della presa
filato uno sgabello così alto? È
per De Villepin o che?”, sbotta
con le gambe nel vuoto prima di
girare uno spot elettorale. Da ieri
nelle sale francesi, il biopic per
finta – ma neanche troppo – se-
gue l’ascesa di questo “gestico-
latore precoce” (copyright Jac-
ques Chirac) fino all’Eliseo nel
2007. Che pagherà cara, perden-
do la moglie: “Devi fabbricare la
realtà e commentarla”, lo consi-
gliava Cecilia, ma lei stessa si sco-
prirà poco incline a fare della vi-
ta un reality. Un'altra donna non
orizzontale, dunque, e un altro
parallelo: “Non cercate ammic-
camenti o polemiche di giornata
– ammonisce Durringer – ma
sento un’affinità verso le donne
che scelgono di stare lontano dal
potere, come la vostra Veronica
o Cecilia”. Sarkozy, Chirac e Vil-
lepin sono interpretati dai tre at-
tori-sosia – Denis Podalydes, Ber-
nard Le Coq e Samuel Labarthe –
formidabili, al netto del cerone
grottesco, e con un linguaggio
da scaricatori di porto (“Me lo in-
culo, e col brecciolino”, dice del
rivale dell’UMP l’aristocratico
Dominique), ma non è una Con-
quista senza colpo ferire. Se alla
proiezione non sono mancati gli
applausi “Le Monde” parla di
operazione audace e film irrisol-
to, i francesi sulla Croisette si sot-
traggono più che volentieri: per-
ché? “E’ il primo film su un pre-
sidente in carica”, rivendica Dur-
ringer, ma per altri è un’offesa:
“Con la débâcle di Strauss-Kahn
Denis Podalydes nei panni di Nicolas Sarkozy in “La Conquête”. In alto a destra, Renata Polverini (FOTO MILESTONEMEDIA)
Sarkò sarà anche il prossimo pre-
sidente: era proprio il caso?”, di-
grigna una cronista. A cui, però,
ricordiamo un’altra battuta di
Sarkò: “La politica è un lavoro
stupido fatto da persone intelli-
genti”. Dunque, anche il cinema
può lavorarci su: “Gran parte del-
le scene è inventata così come i
dialoghi, salvo quelli già passati
alla storia, ma per me – dice lo
sceneggiatore Patrick Roman –
la finzione è un modo di dire la
verità usando il falso”. Una verità
che La conquista ci riconsegna
nella crudeltà e nell’assenza di
valori della politica.
SE LO STESSO Machiavelli ne
impallidirebbe, altri sono sbian-
cati per Lars Von Trier, in concor-
so con il pur suggestivo Melan-
cholia. Un pianeta blu vi termina
il mondo, ma non la depressione
del regista danese: “Forse sto un
po' meglio, forse no”. A sentirlo,
diremmo la seconda: “Credevo
di avere origini ebree, poi ho
scoperto che in realtà avevo ori-
gini tedesche, e sono rimasto
ugualmente contento: io lo capi-
sco Hitler, perché capisco l'uo-
mo che è pieno di male. Sono
contro la Seconda guerra mon-
diale e mi sento vicino agli ebrei,
ma non troppo perché Israele é
un problema. Adoro l’architetto
Albert Speer, aveva un grande ta-
lento". Pausa, e Von Trier conclu-
de: "Come regista nazista, sto
pensando di realizzare un film
sulla soluzione finale: per i gior-
in & out
C. Zalone
Nuovo
tour a
partire
dal 14
settembre
nalisti". Lo preferivamo l’anno
scorso, quando si autoproclama-
va “il miglior regista al mondo”:
ugualmente folle, ma innocuo.
Ma la lunga e politica giornata di
Cannes non è ancora finita. “Fot-
tuto traditore”: j’accuse di Peter
Fonda, destinatario Obama. Se-
condo l’attore del culto Easy Ri-
der, il presidente Usa di fronte al
disastro petrolifero nel Golfo del
Messico non si merita di meglio:
“Sei un fottuto traditore, hai con-
sentito l’ingerenza degli stranie-
ri sul nostro territorio dicendo ai
nostri militari e a noi cittadini
quello che potevamo e non po-
tevamo fare”. Questa l’email in-
viata a Obama da Fonda, sulla
Croisette per presentare il docu-
mentario The Big Fix sull’esplosio-
ne alla piattaforma della BP:
“Una banda di britannici. Crede-
vo che li avessimo cacciati via
molto tempo fa”. Dulcis in Fon-
da?
Lars Von Trier
provoca: sono
ebreo ma anche
nazista e preparo
un film sulla
soluzione finale.
Per i giornalisti
Giovedì 19 maggio 2011
Antonacci
Concerto
Milan
Ormai
Giro
Lo scatto
per la certo il vincente di
pace al divorzio da Gadret vale
Colosseo Pirlo e l’undicesima
il 18 giugno Seedorf tappa
Italiani in gita
Polverini
e l’armata
fantasma
di Anna Maria Pasetti
ggiungi 18 posti a tavola. E, perché no, qualche notte a
AOvvero
cinque stelle con vista Croisette. Tanto paga Pantalone.
il contribuente. Già, perché erano attesi per ieri, la
fatidica gran giornata del cinema italiano a Cannes con
annesso espatrio di massa, i “magnifici 18”, la misteriosa
armata brancaleone della Regione Lazio, altrimenti detto il
seguito della presidente Renata Polverini. Che invece, a
scanso di critiche (e probabilmente per aver captato le
soffiate sullo strascico in gita di piacere sulla Costa Azzurra)
ha pensato bene di lasciare a Roma, mostrandosi sola e
solare e persino in tenuta casual chic nella sua trasferta
cannense. Lo sbarco dei 18 previsto ieri, non era materia di
ufficialità, ma non pareva così segreto, tanto da trapelare da
voci più o meno accreditate. E anche con toni di disgusto
da parte di alcuni. La presidente della Regione ha fatto la
sua apparizione nel cuore del convegno “Cinema Made in
Italy” indetto dall’Anica al padiglione italiano del Villaggio
internazionale per addetti ai lavori (totale assenza di nani e
ballerine: i temi erano seri e incomprensibili), introdotto in
gran stile dal neo eletto presidente della suddetta asso-
ciazione di produttori, Riccardo Tozzi. “Il cinema italiano
ha superato il 40% delle quote di mercato nazionale, dob-
biamo andarne fieri”, ha trionfato Tozzi. Insomma tutti, ma
proprio tutti vanno al cinema a vedere i film italiani. Tranne
lei, la Polverini che giunta al festival a sostegno della ci-
neItalia e interrogata sul gradimento o meno del film di
Moretti, reagisce di candido sorriso: “Non l’ho visto”. Pro-
babilmente in un mese di permanenza nelle sale (è uscito il
15/4, e presto uscirà in altri ben 36 Paesi nel mondo che
l’hanno acquistato, vedendolo qui a Cannes) non ha tro-
vato un paio d’ore da dedicare all’arte & industria che qui
pure è venuta a promuovere.
E non si fermerà neppure per il film di Sorrentino, previsto
per venerdì 20: “Torno a casa domani mattina”, ha scan-
dito, giusto per non dar adito a curiosità sul suo man-
tenimento alla kermesse. Polverini ha comunque svolto
alla perfezione il copione: “Il cinema è un settore trainante
per l'economia, per la cultura, le tradizioni del nostro paese
– ha dichiarato –. Il Lazio è impegnato fortemente nel
settore, e stiamo per mettere in campo una legge impor-
tante molto attesa dai produttori cinematografici. Sarà una
legge retroattiva rispetto all'applicazione delle norme, e
quindi anche se sarà varata prima dell'estate avrà validità da
gennaio 2011.”
Ma la presenza istituzionale del Belpaese a Cannes non si è
limitata alla presidente di Regione Lazio, ma è stata allietata
anche da quella dell’assessore regionale alla cultura, Fa-
biana Santini e dal direttore generale dell’assessorato Ales-
sandro Voglino, che qualche anno fa gravitava tra le cariche
cinematografiche di Regione Lombardia. Un trittico foto-
grafatissimo e da paresi mandibolare per troppo sorriso,
presente e plaudente sia al premio alla carriera assegnato a
Claudia Cardinale, sia alla cena di gala del Cinema italiano
con festa a inviti esclusivi indetta per la serata.
Giovedì 19 maggio 2011 pagina 15

SECONDO TEMPO

WEEKEND di Biondi, Colasanti, Feltri, Pasetti, Pontiggia

manuale di sopravvivenza

IN BICICLETTA è ALL IS DREAM

Mercury Rev
2001 – V2

VERSO LA PALMA
con Cécile de France, Thomas
Doret, Jérémie Renier
L’incontro tra “Rosso Malpelo”
e “Ladri di biciclette” non po-
teva sfuggire allo sguardo intel-
ligente dei fratelli Dardenne.
Dalla loro penna si sono dunque
profuse le consuete grazia ed
arguzia, generando un film che
ha entusiasmato critica e platea
a Cannes, dove i virtuosi bros
belga corrono per la Palma d’o-
ro. Che, fosse centrata, sarebbe
Thomas Doret e Cécile de France nel film dei Dardenne “Il ragazzo con la bicicletta” (FOTO ANSA) la terza dopo “Rosetta” e “L’en-
fant”. La storia, semplice di una
raccoglie una marionetta pelosa
a forma di roditore, ci infila la
mano e il gioco è fatto: diventa
“Mr Beaver”, cioè il signor Ca-
storo, tanto in famiglia quanto al
lavoro. Da un potenziale dram-
ma psicologico Jodie Foster im-
bastisce una graziosa comme-
dia, imperfetta ma equilibrata,
perché la tragedia filtrata dal
sorriso va giù meglio. Applau-
dito a Cannes, un po’ meno in
madrepatria, complici le follie
(autolesioniste) di Gibson sem-
pre peggio digerite. Ma nel film
tale. L’esordiente Francesco
Antonio Castaldo non muove la
macchina e dilata i tempi, guar-
da al teatro e alza l’asticella poe-
tica, toccando l’autoreferenzia-
lità. Comunque, poco male:
bravi gli interpreti, suggestiva la
colonna sonora di Piovani, l’o-
verdose è sconfessata, più di
qualcosa buca lo schermo.
(Fed. Pont.)
Da non vedere
è delle migliori canzoni rock
Rock psichedelico, rock
sinfonico, rock onirico. Ci
sono tutti questi elementi
nel gruppo americano di
Buffalo composto da
Jonathan Donahue,
Grasshopper, Dave
Fridmann e Jeff Mercell.
“Tides Of The Moon”,
“Chain”, “Nite And Fog”
sono piccole storie avvolte
dal buio dell’oscurità: il
gruppo volle registrare le
tracce, tra mezzanotte e
l’alba, all’aperto, circondati
solo da candele. Diverte
immaginare che le note siano
state catturate proprio
durante l’attività onirica
delle persone, rubandone il
mistero e la fantasia. Il
capolavoro è l’evocativa
“The Dark Is Rising”, una

¸Cinema della Gioia, dove Jack (adulto è

Da vedere
èèè
Drammatico / USA
The Tree of Life
di Terrence Malick, con Brad
Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain
In principio era il cinema, e il
cinema era presso Dio. È il Ver-
bo di Terrence Malick e “The
Tree of Life” dice moltissimo,
pure troppo: una scala infinita,
autobiograficamente eretta in
una famiglia texana anni ’50 per
salire su verso il cielo e giù lungo
la storia del cosmo, compresi
dinosauri e Big Bang. Sulla scor-
ta di Giobbe, si parte dal con-
flitto Natura e Grazia e si arriva
panicamente alla comprensione
del tutto, a una novella Città
FUMETTI
Sean Penn) potrà riconciliarsi
con il padre-padrone Brad Pitt.
Ma non c’è narrazione, quanto
(di)mostrazione, in un
film-mondo che offre risposte
ed elude domande: una cosmo-
gonia assoluta, totalitaria e
iper-americana, che rivela il sen-
so della vita per il regista, ma
per lui solo. Affascinante, am-
biziosissimo e irrisolto: è l’Al-
bero del bene e del Malick, in
prima persona autoriale. Ed
esclusiva.
èèè
(Fed. Pont.)
Drammatico /
Belgio-Francia-Italia
Il ragazzo con la
bicicletta
di Jean-Pierre e Luc Dardenne,
vita difficile, racconta del picco-
lo Cyril, abbandonato dal gio-
vane padre monster in una ca-
sa-famiglia e da essa prelevato
dalla parrucchiera Samantha
improvvisata madre-courage.
Amore, dolore, amicizia e l’on-
nipresente bicicletta, rubata e
ovviamente restituita. Perché il
lieto fine ogni tanto esiste: da
vedere per credere.
(AM Pasetti)
èè
Commedia / USA
Mr. Beaver
di Jodie Foster, con Mel Gibson,
Jodie Foster, Jennifer Lawrence
Psicofarmaci? No grazie, io mi
faccio di castoro. Purché sia di
peluche. Mel Gibson la pensa
così, tanto che devastato dalla
depressione all’ultimo stadio,
l’ex braveheart funziona e me-
rita una chance.
(AM Pasetti)
èè
Drammatico / Italia
Il sesso aggiunto
di Francesco Antonio Castaldo,
con Giuseppe Zeno, Valentina
D’Agostino
Alan (Giuseppe Zeno) è un
eroinomane: amici sieropositivi
e famiglia imbelle, entra in au-
toanalisi. Vitale sarà un sogno –
fare il calciatore: siamo in Italia –
e salvifico il sesso, ma dimen-
ticatevi “Amore tossico” di Ca-
ligari: l’eroina è spunto per par-
lare di ogni dipendenza emoti-
va, ogni assuefazione sentimen-
Fantasy / USA
Pirati dei Caraibi: oltre i
confini del mare
di Rob Marshall, con Johnny
Depp, Penelope Cruz, Geoffrey
Rush
E quattro! I Pirati son tornati,
con il solito forziere e qualche
novità: la piratessa Penelope
Cruz si vede, il 3D no. Già mu-
nifici per mamma Disney, questi
Caraibi provano a spingersi Ol-
tre i confini del mare, ma l’ap-
prodo è il medesimo:
Depp/Sparrow gigioneggia e
pensa allo yacht, quello vero,
mentre il regista Rob Marshall,
neofita della saga e musicarello
per elezione (Chicago, Nine),
tira più di schermaglie (amoro-
se) che di scherma. Dav-
vero, non vi disseterà
questa Fontana della
giovinezza: si salvano
solo le sirene, per il re-
sto è un frullato insapo-
re di cappa e spada e
mai scritte e arrangiate.
Molti ricorderanno il
concerto insieme agli
Afterhours nell’aprile del
2002 al Leoncavallo di
Milano: una jam spontanea
tra due gruppi mai così
vicini. P.s.: ebbene sì, i centri
sociali per la musica sono
sempre stati importanti,
talvolta l’unica possibilità per
un artista di suonare al
prezzo di una birra.
CD in uscita ³
è GIVE TILL IT’S
GONE
Ben Harper (Emi)
Un disco sopra le
aspettative. Con “Don’t
Give Up On Me Now”
Harper scava nel suo animo
e regala una piccola perla
con una voce davvero

TORNA FANTOMAS MA É UN zombie, romance e av-

ventura, fantastico e mi-
tologico, sacro e profa-
toccante. “Spilling Faith”,
epica e solare, è
trascinante e ruvida.

TERRORISTA PEGGIO DI BIN LADEN no. Di tutto, e di nien-

te.
(Fed. Pont.)
“Clearly Severely” non
sfigurerebbe nel nuovo
album dei Foo Fighters:
adrenalina pura. La rabbia e
è Helmut Middendorf. lo smarrimento di Ben per
Avventura Schwebender Ror, 1980 le sofferenze d’amore è
Fantomax - Non temerai altro male tutto nelle canzoni. La cosa
di Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio, migliore in assoluto è la
Coconino Press, 224 pag., euro 17,50 ARTE di Claudia Colasanti copertina, un’immagine
Questo è un fumetto che piacerà ai complottisti, a intuitiva dove una mano
quelli che credono alle teorie dietro il terremoto in
Spagna dell’11 maggio, che pensano Bin Laden non sia BERLINO È SEMPRE BERLINO aperta riversa sulla città i
raggi delle “good
stato davvero ucciso, che le Torri Gemelle non le abbia
abbattute Al Quaeda. Luigi Bernardi (ai testi) e Ono-
frio Catacchio (ai disegni) riportano in vita il mito di
L’ESPRESSIONISMO ABITA QUI vibrations”. Non chiedete
di più a quest’uomo: ha uno
stile unico e un background
ggi ognuno ha l’arte sua”. Come nella moda e nel
Fantomas, l’eroe letterario inventato da Marcel Allain
e Pierre Souvestre nel 1911. Ma al posto di un abile e
ambizioso ladro con mascherina e smoking c’è un’or-
“O design anche nell’arte e in tutto il globo: nessun
creativo è uguale all’altro, decine di mezzi e modalità
solido; si ama e basta.

è COLLAPSE INTO
ganizzazione terroristica internazionale. Tutta la storia espressive si mescolano senza sosta, lambendo stili, ur- NOW
dell’ultimo secolo viene riletta come una lunga catena genze sociali e tecniche ibridate e rielaborate e ricol- R.e.m. (Warner)
di complotti e attentati da parte di Fantomax. Che è locate. Da questa odierna torre di Babele, guardando in- Un album come questo
una persona (la cui carica si trasmette dopo una se- dietro di una trentina d’anni, e precisamente la città di merita almeno dieci ascolti
lezione spietata) e una organizzazione. Slogan: “Sia im- Berlino – a partire dal 1980 e fino alla caduta del Muro nel prima di elaborare una
peritura la gloria del male che spargiamo”. C’è ovvia- 1989 – si rammenta (e forse ci si stupisce) che siano sintesi. La storia del gruppo
mente una organizzazione rivale, quella dei buoni, che esistite forme di coesione e simbiosi in crescita vorticosa di Athens è una delle più
però è spietata quanto Fantomax. Il messaggio, un po’ ed empatica fra artisti. È evidente osservando la lunga suggestive e ispirate del
didascalico, è che bene e male non sono così facili da sfilata delle 70 opere pittoriche di “BerlinOttanta. Pittura panorama rock universale:
distinguere. L’idea di Bernardi non è malvagia, i disegni irruente”, dei tedeschi Georg Baselitz, Karl Horst Hö- potevano diventare come
di Catacchio sono funzionali, curati, non particolar- dicke, Bernd Koberling e Markus Lüpertz, Rainer Fetting, gli U2 ma hanno preferito
mente originali ma la scelta di usare una bicromia di Helmut Middendorf, Salomé e Bernd Zimmer, allestita al segnare la strada ai
rossi li valorizza. Il tutto, però, non convince. La strut- Marca di Catanzaro. Tutti ugualmente ‘irruenti’, esclu- Radiohead. Ma è un errore
tura narrativa è quella tipica del fumetto popolare ita- sivamente pittorici, iconicamente categorici, laconica- diventare autoreferenziali e
liano, ma la trama si articola su storie brevi, un po’ ri- mente strillanti, eroicamente colorati o troppi cupi, a gridare nelle interviste che
petitive, frammentando il ritmo e senza approfondire seconda delle frequenze berlinesi anni Ottanta, attivate “è il miglior album dei
più di tanto le psicologie. Inserire testi scritti senza sulla rabbia e sulla ribellione nei confronti di un confine R.e.m. degli ultimi tempi”
fumetti (per raccontare la storia di Fantomax e svelare tangibile e apparentemente indistruttibile. In relazione perché così non è.
complotti) rallenta la lettura. Un fumetto di intratte- con il contesto sociale, nel “Miscuglio di Kreuzberg” si “Discoverer” illude; per un
nimento che non ha grandi ambizioni ma che, comun- infiammavano fotografia, cinema e musica underground, momento sembra di
que, non annoia. Stefano Feltri che per gli artisti visivi si traduceva in un’indagine at- trovarci di nuovo nei
traverso il mezzo pittorico, in netta opposizione rispetto classici intro della band, in
al linguaggio dominante. Uno sconvolgimento ‘emoti- genere le tracce migliori
UN FUMETTO PER CHI AMA vo’, un’indagine pittorica dai tratti provocatori che di- ma subito dopo si entra in
venta mai come prima e dopo figurazione di matrice ne- un copione stereotipato.
I COMPLOTTI E NON CRE- oespressionista. Ogni brano ricorda
BerlinOttanta. Pittura irruente. Marca, via Turco 63, Catanzaro. qualcosa di già ascoltato e
DE ALLE VERITÀ UFFICIALI Orario: mart-dom 9,30-13; 16-20,30. Fino al 9 ottobre 2011 la magia si perde.
(Guido Biondi)
pagina 16 Giovedì 19 maggio 2011

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TELE COMANDO
TG PAPI
+ elettorale” e “non ci faremo
tirare a fondo dal Pdl”? E chi di Nanni Delbecchi
Lontano
dal paradiso
tà; a credere che la televisione, te”; poi Piergiorgio Odifreddi

Estremisti ha condotto la campagna

elettorale a Milano e a Na-
poli? Lì, in Lombardia si è
parlato solo di magistrati da
bruciare vivi e là, in Campa-
I l problema di Paolo Bonolis
non è quello di fare brutti pro-
grammi; ce ne sono di peggio-
ri di quelli che conduce e scri-
che pure lo ha partorito, non
lo meriti, non ce la fa a stare
fermo, primo esempio nella
storia di presentatore in crisi
di identità, mezzo Pippo Bau-
spiega perché non siamo soli
nell’universo, come fossimo
soli a “Superquark”; poi Ma-
rio Tozzi con alcuni ricerca-
tori suoi amici mostra in diret-

alla riscossa nia, si sono promessi con-

doni e altre frivolezze alle
quali non credono più nem-
meno i camorristi. Se la
maggioranza annega poi in
ve lui, perfino la domenica se-
ra, e sicuramente ce ne sono di
più inutili come la fiction “Un
passo dal cielo” in cui Teren-
ce Hill getta la tonaca per la
do e mezzo Robinson Cru-
soe, e si è messo in testa di
cercare il senso della vita, no-
nostante la concorrenza si sia
fatta spietata. Ma se lo cerca
ta come è facile ottenere la li-
quefazione del sangue, e sia-
mo quasi a “Striscia”. Ci sono
molti programmi che valgono
un tavor; quando si assiste al
di Paolo Ojetti cinque votazioni, non si può liquidare il fattac- giacca a vento e diserta gli ac- Saviano su “Repubblica”, avrà “Senso della vita”, invece, con-
cio con le parole prese a prestito da Alfano sulla ciottolati di Gubbio per le pra- pensato, posso ben cercarlo viene avere a portata di mano
g1 “rilassatezza” del giorno dopo: la politica non terie dell’Adamello e scende anch’io su Canale 5. Così Ro- una pillola per il mal di mare,
T A firma di Marina Nalesso, non nuova a
queste operazioni paragiornalistiche, il Tg1 cor-
ammette pennichelle post prandium. Mancava
poi del tutto l’avvilimento di Mara Carfagna
dalla bicicletta per saltare a ca-
vallo. Ma alla fine resta sempre
binson Bonolis ha precettato
l’incolpevole Venerdì Luca
per quanto si balla senza sosta
da un genere all’altro, e meno
re al soccorso dei perdenti e lancia il suo allarme: per il “tradimento” del Pdl sulla legge antiomo- Don Matteo. Ecco, il problema Laurenti e ha cominciato a va- male che Bonolis è stato fer-
attenzione concittadini, guardate che la “sinistra fobia. Dimissioni in vista? dell'inquieto Bonolis è uguale gare per quasi tre ore la do- mato con due settimane di an-
estremista” è alla riscossa, Pisapia viene da quel- e opposto a quello del serafico menica in prima serata, senza ticipo perché cominciavamo a
le truppe sovversive, è il ritorno di chi pareva g3 Don Matteo, non una questio- bicicletta e senza cavallo, chie- crederlo vittima della sindro-
morto, Pecoraro, Diliberto, Ferrero, Bertinotti
lo voteranno e a voi vi spoglieranno di tutto. Sta-
T Sarà anche vero che la maggioranza è rin-
tronata dal disastro amministrativo, ma il gover-
ne di qualità, ma di identità.
Ma l’identità è una brutta be-
dendo a chiunque capitava in
studio se l'avesse visto passare
me del più tragico tra i per-
sonaggi di Woody Allen, Leo-
te in campana cari amici, se volete restare mo- no è andato sotto 5 volte: i “responsabili” già si stia, più la cerchi e meno la da quelle parti, il senso della nard Zelig.
derati, mobilitatevi perché Vendola vuol far fuo- sono squagliati, chissà in quale sottoscala stan- trovi. Una volta Bonolis l’iden- vita. Un'intervista similbarba- Cose che capitano, quando si
ri Bersani. La sinistra radicale è viva ed è lei a no riorganizzando il proprio futuro. Il Tg3 scava tità televisiva ce l’aveva forte, rica con Riccardo Scamarcio, cerca il senso della vita. E dire
dettare le condizioni. Ah, anche De Magistris è sul dopo-voto e trova il vero “responsabile”: il gajarda, come dice lui. Una poi una similfazio con Claudio che se c’erano due che sem-
un giustizialista, un Robespierre assatanato, vo- Cavaliere non ne ha azzeccata una, Bossi lo di- scocca baudesca di nuova ge- Baglioni, poi una confessione bravano avere trovato il para-
lete voi finire nel Terrore? Non ci credete? Ecco, pinge come un dead man walking, la Moratti nerazione, con il turbo degli similsignorini con il Signorini diso in terra, erano proprio lo-
guardate cosa stanno facendo a Milano gli “au- cerca di rifarsi un maquillage pragmatico e mo- anni novanta e il servosterzo originale; poi la tammuriata di ro, Laurenti e Bonolis, Ci ri-
tonomi dei centri sociali”: il servizio mostra al- derato dopo essere stata spianata dalla dissen- del conduttore-attore rodato un dilettante allo sbaraglio in feriamo alla celestiale pubbli-
lora quattro gatti sul tetto di una casa occupata. nata campagna elettorale alla Santanché, ma si una volta per tutte in “Affari stile “Corrida”; poi piomba Si- cità del caffè, roba da fare im-
Non succede niente, ma Laura Chimenti è sde- percepisce che qualche ingranaggio del giocat- tuoi”, il quiz dove si aprono mona Ventura in stile “Isola pallidire anche Terence Hill, e
gnata. Povero Berlusconi, al Tg1 non hanno ca- tolo berlusconiano s’è rotto. Un’incursione a mille pacchi pieni di fregature dei famosi”; poi un'incursione non lo diciamo tanto per il pa-
pito niente. Radio Padania illumina: i leghisti vogliono cor- nella speranza di vincere un porcina, stile “Chiambretti Ni- radiso, quanto per il caffè. Lì,
rere da soli. Bersani, intervistato da Bianca Ber- milione, la miglior metafora ght”, con l'autrice del libro “I avremmo giurato che Bonolis
g2 linguer, appare la “forza tranquilla”, una via di del tubo catodico su piazza. cento motivi per rifarsi le tet- avesse capito quantomeno do-
T Come si fa a esordire con Bossi che “non
nasconde un certo malcontento” quando il se-
mezzo fra un passista di successo e uno schiac-
ciasassi lento, ma inesorabile. Anche le “mani
Ma proprio perché di seconda
generazione, con il tempo Bo- Domenica su Canale 5
ve si trova il senso della tele-
visione: esattamente tra una
natùr ha tirato già due colpi di bazooka: “Abbia- libere” del Terzo polo lo incoraggiano: “Gli elet- nolis ha cominciato a soffrire si è concluso “Il senso della vita” pausa e l'altra del senso della
mo perso perché è stata sbagliata la campagna tori comprenderanno dove sta l’estremismo”. di un complesso di superiori- con Paolo Bonolis vita.

LA TV DI OGGI
12.00 VARIETÀ La prova
del cuoco
13.30 NOTIZIARIO TG1
14.00 NOTIZIARIO TG1
Economia - TG1 Focus
14.10 ATTUALITÀ Se... a
casa di Paola
16.10 ATTUALITÀ La vita
in diretta
18.50 GIOCO L'eredità
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 ATTUALITÀ Qui
Radio Londra
20.35 GIOCO Affari tuoi
21.10 FICTION Un medico
in famiglia 7 "La fuga"
"Due proposte di matri-
monio"
23.30 ATTUALITÀ Porta a
Porta
1.05 NOTIZIARIO TG1
Notte - TG1 Focus - Che
tempo fa
1.40 ATTUALITÀ Qui
Radio Londra
1.45 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
1.50 RUBRICA Sottovoce
14.00 ATTUALITÀ Pome-
riggio sul Due
16.10 TELEFILM La signora
in giallo
17.00 TELEFILM Top Secret
17.45 NOTIZIARIO TG2
Flash L.I.S.
17.50 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
18.15 NOTIZIARIO TG2
18.45 TALK SHOW Mauri-
zio Costanzo Talk
19.30 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.25 Estrazioni del Lotto
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 ATTUALITÀ Annoze-
ro
23.10 NOTIZIARIO TG2 -
TG2 Punto di vista
23.25 DOCUMENTARIO
La Storia siamo noi
0.25 RUBRICA Base Luna
1.10 ATTUALITÀ TG Par-
lamento
1.20 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo 2
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - TG3 - Meteo 3
14.50 RUBRICA TGR Leo-
nardo - TG3 L.I.S.
15.05 EVENTO SPORTIVO
Ciclismo, 94º Giro d'Italia
12a tappa: Castelfidardo -
Ravenna, 184 Km (DIR.)
17.10 RUBRICA SPORTIVA
Processo alla tappa
18.05 DOCUMENTARIO
Aspettando Geo & Geo
18.20 DOCUMENTARIO
Geo & Geo
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.10 TELEFILM Sabrina
vita da strega
20.35 SOAP OPERA Un
posto al sole
21.05 TELEFILM Desperate
Housewives
23.25 VARIETÀ Parla con me
24.00 ATTUALITÀ TG3
Linea notte
1.00 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
19.30 NOTIZIARIO TG3
(REPLICA)
20.00 RUBRICA Il caffé -
Noi e loro (REPLICA)
20.30 RUBRICA Consumi e
consumi
20.57 NOTIZIARIO Agrime-
teo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Tempi
dispari
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Il punto
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 NOTIZIARIO News
brevi
23.33 ATTUALITÀ Inchiesta
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
11.00 REAL TV Forum
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 SOAP OPERA Beauti-
ful
14.10 SOAP OPERA Cento-
Vetrine
14.45 TALK SHOW Uomini
e Donne
16.15 ATTUALITÀ Pome-
riggio Cinque
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.30 ATTUALITÀ Striscia
la Notizia - La voce del-
l'improvvidenza
21.10 VARIETÀ Svisti e mai
Visti
23.30 ATTUALITÀ Matrix
1.30 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
2.00 ATTUALITÀ Striscia
la Notizia - La voce del-
l'improvvidenza (REPLICA)
2.20 TELEFILM In tribuna-
le con Lynn
12.25 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
13.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
13.40 CARTONI ANIMATI
I Simpson
14.35 TELEFILM E alla fine
arriva mamma!
15.05 SIT COM Camera
Cafè
15.40 SIT COM Camera
Cafè Ristretto
15.55 TELEFILM Zack e Cody
sul ponte di comando
16.45 TELEFILM Zeke e
Luther
17.50 SIT COM Love Bugs
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
19.30 TELEFILM C.S.I. Miami
20.30 GIOCO Trasformat
21.10 TELEFILM C.S.I.
23.00 TELEFILM The Closer
23.50 VARIETÀ Le Iene
1.20 RUBRICA SPORTIVA
Poker1mania
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo - Vie d'Italia noti-
zie sul traffico
12.00 TELEFILM Wolff - Un
poliziotto a Berlino
13.00 TELEFILM Distretto
di Polizia 9
13.50 REAL TV Sessione
pomeridiana: il tribunale
di Forum
15.10 TELEFILM Finalmente
arriva Kalle
16.15 SOAP OPERA Sentieri
16.35 FILM Gli avvoltoi
hanno fame
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d'amore
20.30 TELEFILM Walker
Texas Ranger
21.10 FILM Le ali della
libertà
0.10 RUBRICA Cinema
Festival
0.15 FILM Complicità e
sospetti
2.45 FILM Cuori estranei
11.25 DOCUMENTARIO
How Does That Work
11.35 DOCUMENTARIO
Atlantide
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 FILM Operazione
Siegfried
15.55 TELEFILM Chiamata
d'emergenza
16.30 TELEFILM J.A.G. -
Avvocati in divisa
18.35 REAL TV Cuochi e
fiamme
19.40 VARIETÀ G' Day
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 ATTUALITÀ Otto e
mezzo
21.10 REAL TV S.O.S. Tata
(REPLICA)
23.10 VARIETÀ G' Day
(REPLICA)
23.30 ATTUALITÀ Effetto
Domino 2020
0.25 NOTIZIARIO TG La7
0.40 ATTUALITÀ Otto e
mezzo (REPLICA)
1.20 DOCUMENTI La7
Colors

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Le ali della libertà
Andy Dufresne, vice-direttore di Banca
del New England, viene ingiustamente
condannato a due ergastoli per l’ucci-
sione della moglie e del suo amante.
Imprigionato nel carcere di Shaw-
shank, deve affrontare gli scontri con
gli altri carcerati, con le violente guar-
die e con il direttore corrotto. Lenta-
mente riuscirà ad entrare nelle grazie
di quest’ultimo aiutandolo a risolvere
questioni personali più o meno lecite...
Rete 4 21,10
/ Manolete
E’ la storia dell’amore travagliato tra il
matador Manolete che, desideroso di
fama, dedica la propria vita alla truce
lotta contro i tori, e la bellissima Lupe,
un’attrice determinata e innamorata
della vita. Nella passione, che lega il
timido torero e la splendida Lupe, sem-
bra giocarsi la dura battaglia tra la
voglia di vivere e il costante confronto
con la morte. Sarà proprio Lupe a inse-
gna al matador ad amare la vita...
Sky Cinema 1 21,10
 Annozero  Effetto Domino 2020
I risultati delle amministrative segnano Nel 2020 avremo molto tempo libero,
l’inizio del declino di Silvio Berlusconi? grazie ai progressi tecnologici, lavorere-
Quanto ha pesato sul voto l’inasprirsi mo molto meno e l’ozio sarà fatto “su
dei toni e delle contrapposizioni? “Fosse misura”per ognuno di noi. Dove andre-
che fosse…”è il titolo della puntata. mo, cosa faremo, quali saranno i nostri
Ospiti: il fondatore e il direttore di passatempo? Myrta Merlino ne parlerà
Libero Vittorio Feltri e Maurizio Bel- con gli ospiti in studio: Nerio Alessandri
pietro, il direttore del Tg La7 Enrico Presidente Technogym, Fedele Confalo-
/ Complicità e sospetti  La Storia siamo noi
Mentana, il presidente di Rcs Libri nieri Presidente Mediaset, Marco Rossi
Will ha appena aperto il suo apprezzato E’ il 13 maggio 1981. Giovanni Paolo II,
Paolo Mieli e il corrispondente de La psichiatra sessuologo e Patrizio Roversi
studio di architettura assieme al suo sul soglio di Pietro da meno di tre anni,
Repubblica Vittorio Zucconi. conduttore televisivo.
amico Sandy.Anche la sua vita privata è già un Pontefice amatissimo, che sor-
pare andare a gonfie vele. Will convive
Rai 2 21,05 prende ed entusiasma milioni di fedeli
La7 23,30
con la sua stupenda compagna svedese, in tutto il mondo. E’ mercoledì, e a
sono felici e si amano. I problemi inizia- Roma c’è la consueta udienza settima-
no quando il modernissimo studio di- nale.A piazza San Pietro, una folla si è
viene oggetto di continue rapine. Esa- radunata intorno al percorso che Gio-
sperato da una situazione che non vanni Paolo II sta per fare con la sua
lascia intravedere vie d'uscita Will deci- jeep bianca.All’improvviso il panico, lo
de di intervenire. stupore e perfino il silenzio.
Rete 4 0,15 Rai 2 23,25
Giovedì 19 maggio 2011 pagina 17

SECONDO TEMPO

feedback$
MONDO
LA BASE LEGHISTA SU FACEBOOK
WEB
di Federico Mello
è AL G8 UNA DICHIARAZIONE SU INTERNET
IL VERTICE VERRÀ PRECEDUTO DAL PRIMO E-SUMMIT
Manca meno di una settimana al G8 di Internet. Il primo
“e-summit” si svolgerà a Parigi, il 24 e 25 maggio e, a
quanto riferisce l’Eliseo che ha organizzato l’evento,
potrebbe portare alla firma di una dichiarazione su
Internet – se sarà raggiunto un accordo – durante il G8
ufficiale che seguirà il 26 e 27 maggio a Deauville, in
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Movimento Cinque
Stelle, guida per
opinionisti negligenti”
di Giovanni Favia
Normandia (e che verterà sui temi della partnership fra i

“Perché votare paesi del G8 e sulle rivolte nel mondo arabo). Per il resto
l’e-G8 si occuperà dei temi della politica e degli sviluppi
della Rete a livello mondiale. Confermate le presenze di
Mark Zuckerberg (Facebook), Eric Schmidt (Google),
Jeffrey Bezos (Amazon), Rupert Murdoch e molti altri
è BRAVO Giovanni, bene,
continuiamo così, appena
avremo il 51 per cento a livello
nazionale, la prima cosa che
faremo è la legge sul conflitto

Moratti?” rappresentanti del mondo di Internet, dei media, della

cultura e dell’innovazione.
di interesse, d’accordo?

è BEH, per me se uno si

Alighiero

candida a Sindaco è già un

orza Matteo... anche se la
“F Moratti non lo merita!!!”
scrive Sabrina sulla pagina Fa-
cebook di Matteo Salvini. A tre
giorni dal cataclisma Pisapia
su Milano, la delusione leghi-
sta sbarca anche sui social net-
work. La pagina Facebook di
Matteo Salvini, il più votato
(dopo Berlusconi) nelle liste a
sostegno della Moratti, è piena
di commenti, incoraggiamen-
ti, prese di posizione e, anche
se in caso di vittoria della Mo-
ratti l’europarlamentare della
Lega è in predicato di diventa-
re vicesindaco, i leghisti
ugualmente si dividono sul-
l’appoggio a “Letizia”. “Vince-
re a Milano, io ci credo!” scrive
Salvini in bacheca (dal suo
iPhone). “Forza! Milano non
può essere rossa!” commenta
Miro; “Il mio impegno non
mancherà!” ribadisce Antoni-
no. Ma oltre a quelli schierati
con i vertici legisti, non man-
cano dubbi sul ballottaggio
milanese: almeno metà dei
“fan” sono critici. Luigi: “Ab-
biamo capito che non bisogna
I FILM
SC1= Cinema 1
SCH=Cinema Hits
SCF=Cinema Family
SCC=Cinema Comedy
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max
17.15 Remember Me SC1
17.35 Alvin Superstar 2 SCF
17.40 L'erba di Grace SCC
17.40 I due cugini SCM
17.40 La ragazza del mio
migliore amico SCH
19.05 In Good Company SCP
19.10 Bibi, piccola strega SCF
19.10 L'apprendista stregone SC1
19.15 A perfect getaway SCM
19.20 Assatanata SCC
19.25 Hudson Hawk SCH
21.00 Ti stramo SCC
21.00 A time for dancing SCP
21.00 Timecop SCM
21.00 Down to Earth SCF
21.10 Lazarus Project SCH
21.10 Prima tv Manolete SC1
22.35 Il sogno di Calvin SCF
22.40 Genio per amore SCP
22.45 Scuola per canaglie SCC
22.45 Il cattivo tenente SCM
22.50 La fontana dell'amore SC1
22.55 Outlander SCH
0.20 L'insostenibile leggerezza
dell'essere SCP
0.20 A Christmas Carol SCF
votare Pisapia. Ma perchè do-
vremmo votare per la Moratti?
Una scimmia farebbe meno
danni della Moratti. L’astensio-
ne è il più forte gesto d’amore
di chi ama Milano”; Marco
Deejay: “Io sono anti-Pisapia
ma un’alternativa alla Moratti
non c’era proprio? Sono con-
vinto che la gente voti Pisapia
solo per antipatia verso la Mo-
ratti”; Roberta: “La Moratti ha
fatto troppi errori e tutti lo san-
no. Il problema è uno solo se
Pisapia sale come sindaco sarà
la rovina di Milano”. Se questa
è la delusione degli amici vir-
tuali di Salvini – molto stimato
dai suoi fan – i toni si scaldano
ancora di più sulla pagina del
ministro dell’Interno Maroni
che conta quasi 12 mila iscrit-
ti. L’attenzione si sposta a Na-
poli e molti – con toni chiara-
mente leghisti – sono inferoci-
ti. “A Napoli si appoggia il ca-
morrista????? Così paghiamo i
rifiuti per loro! Complimenti
alla Lega che continua a far gli
affari sporchi col Berlusca! Il
mio voto ve lo scordate!”; San-
LO SPORT
SP1=Sport 1
SP2=Sport 2
SP3=Sport 3
17.00 Rugby, AVIVA Premiership
2010/2011 Semifinali Saracens -
Gloucester Rugby (Sintesi) SP3
18.30 Calcio, Liga 2010/2011
36a giornata Barcellona - Dep.
La Coruna (Replica) SP3
19.00 Wrestling, WWE
Experience Episodio 46 SP2
20.15 Basket, Serie A maschile
2010/2011 Playoff - Quarti di
finale, Gara 1 Air Avellino -
Benetton Treviso (Diretta) SP2
20.30 Calcio, Bundesliga
2010/2011 Spareggio Borussia
Mönchengladbach - Bochum
(Diretta) SP1
21.00 Golf, PGA European Tour
2011 Volvo World Match Play
Championship: 1a giornata
(Replica) SP3
22.30 Calcio, FA Cup
2010/2011 Finale Manchester
City - Stoke City (Replica) SP1
22.45 Basket, NBA 2010/2011
Playoff - Finale di conference,
Gara 2 Chicago Bulls - Miami
Heat (Replica) SP2
politico. Perciò inutile che vi
arrampichiate sugli specchi
con parole inutili. Chiamatevi
pure movimento ma siete un
partito.
dro: “Caro Maroni come può Sanghita
un ministro dell’interno come
te sponsorizzare a Napoli uno è NON puoi fuggire dalle
che va a braccetto con la ca- accuse di qualunquismo
morra e i vari Cosentino. Basta dicendo che la gente ha votato
fare i servi del Berlusca, o an- “un programma”. È un
diamo da soli o votiamo dall’al- programma che viene
tra parte!”. La sintesi, alla fine, percepito come un
la fa Giuseppe: “Ero in piazza programma fatto di “no”. Il
con voi contro Craxi e ora sie- vostro rischia di essere il
te sudditi del suo erede che partito dell’ostracismo. Il
scappa dalla giustizia. Non ba- partito che romperà le uova
stano più i telegiornali di Ber- nel paniere alla coalizione
lusconi per vincere le elezio- vincente, e giusto per il gusto
ni... tornate alle origini vicino di farlo.
alla gente e lontani dagli inte- Avve
ressi di Berlusconi”. Il suo
commento “piace” a cinque è UN MESSAGGIO ai
altri utenti del social network sostenitori del pd: noi e voi
e Gabriella chiosa: “Come mi siamo politicamente
fa piacere sapere che c’è gente antagonisti; conquistare la
che la pensa come fiducia dei vostri elettori
me!”. perchè diventino nostri
f.mello@ elettori (“rubarvi voti”, per
ilfattoquoti- La pagina Facebook usare le vostre parole) non
diano.it di Matteo Salvini; quella di Maroni; rappresenta uno spiacevole
un personaggio del videogame Love Plus; inconveniente: è un obiettivo
¡Democracia Real YA! su Facebook dichiarato e ben definito. La
replica più sensata all’accusa
“avete rubato voti alla sinistra”
è, secondo me, semplicemente
DAI SOCIAL NETWORK ALLA PIAZZA “sì, grazie, siamo stati
MONTA LA PROTESTA DA MADRID AL NEPAL piuttosto bravi”.
Il vento della democrazia partecipata Dario_pellicciari
attraverso i social media ha oltrepassato i
confini del Maghreb. È dalla notte del 17 maggio che è HELLO MCFLY, c’è
alcune migliaia di giovani occupano la centralissima nessuno in casa? Come
Puerta del Sole di Madrid per protestare, sulla base movimento non ci schieriamo
del modello di Piazza Tahrir, contro la con nessuno, e non accettiamo
disoccupazione giovanile e per il rispetto della compromessi, ma è ovvio che
democrazia. Una lotta iniziata sul sito web pur di cacciare a calci la
¡Democracia Real YA! Che ha dato vita al Moratti andiamo a votare
movimento degli “indignados”, cittadini che Pisapia, ma solo per questa
appartengono a vari settori della società civile e volta!!
osservano con interesse il successo del Movimento 5 Elios176
Stelle di Beppe Grillo. E l’onda lunga delle proteste
dal basso per la democrazia arriva anche in Nepal è AL DI LÀ delle parole
dove, attraverso un evento su Facebook, i cittadini propagandistiche che usate
hanno minacciato di sospendere gli stipendi dei (niente di male eh, si parla di
politici qualora non portino a compimento politica e quindi il tono è
entro il 28 maggio la nuova Costituzione. Il dovuto) io sinceramente non
mandato dell’Assemblea è già stato prorogato di vedo futuro per il m5s. Non
due anni a causa delle vicende giudiziarie che voglio darvi colpe di far vincere
hanno coinvolto circa 20 parlamentari, ma si parla uno piuttosto che l’altro, però
di un ulteriore slittamento. L’ipotesi ha risvegliato se rimarrete separati da tutto il
gruppi di attivisti e studenti che sui social network resto non avrete mai un peso
si sono organizzati per protestare contro la veramente utile.
burocrazia e l'inefficienza della classe politica. Marco_C
Secondo Sagar Onta, giovane ingegnere tra gli
organizzatori della mobilitazione, la prossima è SIETE i “meglio fichi del
rivoluzione di Kathmandu non sarà contro un dittatore bigoncio”, insomma. Bravi.
ma per ribellarsi RedFabiuz
a un sistema è NO ANTISEMITISMO SU GOOGLE
politico IN ARGENTINA INTERVIENE IL GIUDICE è BRAVO Giovanni,

RADIO inefficiente che

sottrae risorse ai
cittadini. Le stesse
L’antisemitismo è un fenomeno non solo
circoscritto a una fase storica, ma va
considerato anche come il ricorrente
nonostante tutto le persone
non riescono ad immaginare
un futuro diverso. E quindi giù
è SI SPOSA IL VIDEOGAME
A “Moby Dick” il live GIOVANE CON DONNA VIRTUALE
ragioni che hanno
decretato anche il
tentativo di negare le diversità, una
forzatura dell’integrazione che non si basa
con le solite idee: vince quello,
fate perdere questo, siete
In Giappone i manga e i videogames
intervista di James Taylor sono così popolari che alcuni dei loro
successo del sul riconoscimento e sul rispetto. Internet come gli altri. Dimostriamo di
Movimento 5 Stelle. con la sua potenza e rapidità è in grado di cosa siamo capaci!
Moby Dick, la balena musicale di Radio2, ospita il live- personaggi sono considerati celebrità,
(Eleonora Bianchini) farsi amplificatore di certe aberrazioni: in Al Freedom
intervista con James Taylor, il funky-organista della oltre che sex symbol. Accade così nel
Argentina l’Organizzazione delle
Sol Levante che un uomo raccolga
band britannica James Taylor Quartet. associazioni ebraiche ha ottenuto è PRIMA ti ignoreranno, poi
firme per una petizione che consenta
Il James Taylor Quartet è stato antesignano della scena un’ingiunzione del Tribunale di Buenos rideranno di te, poi ti
il matrimonio tra umani e personaggi di cartoni animati,
acid-jazz britannica. Scoperto dal compianto deejay Aires contro Google perché il popolare combateranno, e alla fine
manga o videogiochi: sarà il numero di matrimoni in calo o
motore di ricerca suggeriva ai naviganti di vincerai! Forza
della Bbc John Peel, il gruppo esordisce nel 1985 con la che sempre meno giovani riescano a trovare l’anima
visitare siti antisemiti, tra cui alcuni in cui moVimento!!!!!!!
cover del celeberrimo “Blow up” di Herbie Hancock, gemella, fatto sta che un giovane giapponese ha sposato
l’Olocausto viene negato. Un giudice di Kvas
colonna sonora del film di Michelangelo Antonioni. Da “realmente” la protagonista di un gioco di “simulazione di
Buenos Aires, ha dunque disposto che
quell’album di debutto (“Mission Impossible”, una rac- appuntamenti” per Nintendo DS, Love Plus. Ma siccome la
Google rimuova le “ricerche suggerite” è GRAZIE a lei vincerà la
legge non permette (per ora) il matrimonio, il giovane è
colta di cover in versione funk di sigle di film degli anni che guidano i naviganti verso siti illegali Moratti a Milano, e per cosa?
andato fino a Guam (isola del Pacifico) per unirsi nel vincolo
Sessanta, come ad esempio “Alfie”), James Taylor ha secondo la legge argentina e che incitano Per cercare di far avere 18mila
del matrimonio con Nene, celebrato da un prete vero e
scritto una ventina di album, sempre accompagnato dal alla violenza contro le persone o che voti su un milione di votanti a
trasmesso in streaming online. (Pasquale Rinaldis)
suo fido, incendiario, organo hammond. L’ultimo si inti- propagano libelli razzisti e antisemiti. Il un ‘pupo’ che non sa nemmeno
giudice ha anche ordinato a Google di non spiegare il suo programma agli
tola “The template”.
pubblicare annunci pubblicitari su circa 80 elettori.
Radiodue 21,30 siti. (P. R.) Sergio C
pagina 18 Giovedì 19 maggio 2011

SECONDO TEMPO

nordisti
PIAZZA GRANDE É di Gianni Barbacetto

NON SI VEDEVA
DA ANNI, A MILANO
Un Paese ci vuole, se non L a rivoluzione di Milano è stata inaspettata. Neppure il più
ottimista dei fan avrebbe previsto un Giuliano Pisapia

altro per poterci tornare

di Maurizio Viroli pito che la motivazione è molto
semplice. Vogliono andarsene
rofessore ci aiuti ad per avere la possibilità di dimo-
zare la vita civile, e soprattutto
che diversi e migliori possono
essere i rapporti personali.
par poco? Portino pure con sé lo
sdegno e anche il rancore che
nasce dal vedere figuri miserabi-
avanti di quasi sette punti su Letizia Moratti, un Silvio
Berlusconi con le preferenze dimezzate, un Pdl dieci punti sotto
le politiche del 2008, una Lega a quattro punti meno dell’anno
scorso. Si sono sommate due crisi: quella di Berlusconi
innanzitutto, che l’ha buttata in caciara (e in guerra
anti-magistrati) non cogliendo che la sua stagione sta arrivando
alla fine; e quella di Lady Moratti, che ai milanesi piace poco
quando è se stessa, figurarsi quando recita su copione di

“P andare via dall’Italia”.

Non passa giorno che
non riceva una mail
con questa richiesta, e sempre,
al termine di lezioni o conferen-
ze, ci sono dei ragazzi e delle ra-
gazze che aspettano per avere
consigli sulla possibilità di stu-
diare all’estero, soprattutto ne-
gli Stati Uniti. A volte sono ad-
dirittura i genitori a cercare in-
formazioni per i figli.
Non li spinge l’ambizione di
aver successo o di diventare ric-
chi. Per chi vuole ottenere po-
tere, fama e ricchezze con poco
sforzo e pochi meriti, l’Italia è il
paese ideale. Lo ha spiegato be-
ne Travaglio in un recente arti-
colo: quale altro paese di demo-
crazia avanzata offre tante pos-
sibilità a editorialisti incompe-
tenti, accademici che non han-
no mai scritto opere di alto va-
lore intellettuale, politici cor-
rotti, imprenditori disonesti,
professionisti senza etica pro-
fessionale, impiegati fannullo-
ni? E infatti nessuno di questi
pregiati figuri ha mai pensato di
andare all’estero. Stanno benis-
simo dove sono.
I GIOVANI che vogliono anda-
re via sanno bene che gli Stati
Uniti non sono l’Eldorado, che
dovranno affrontare fatiche
enormi: passare dall’inglese sco-
lastico o turistico a quello neces-
sario per essere ammessi a un
programma di dottorato e poi se-
guire lezioni, partecipare attiva-
mente a seminari, scrivere saggi;
abbandonare casa e amici; ri-
nunciare alla bellezza consola-
trice delle nostre città e del no-
stro paesaggio (quello non anco-
ra devastato). A chi mi chiede
consiglio spiego poi, affinché
meditino seriamente sulla loro
scelta, che una volta partiti è
molto difficile rientrare nel siste-
ma accademico italiano. Più lu-
minosa è la carriera, minori le
possibilità di tornare. Nonostan-
te tutto questo, molti giovani vo-
gliono andarsene. Dalle conver-
sazioni con loro credo di aver ca-
strare che anche loro valgono e
possono realizzare nella vita
qualcosa di bello e di importante
per se stessi e per gli altri. Il loro
è un atto di ribellione e un atto di
accusa durissimo verso chi ha ri-
dotto l’Italia nello stato in cui si
trova: “Ci volete banali, ignoran-
ti, aggressivi, servi, copie mal-
riuscite dei personaggi che do-
minano le vostre ripugnanti te-
levisioni? E invece noi vogliamo
vivere una vita che abbia dignità,
valore e libertà, e poiché qui non
è possibile, andiamo via”. Non è
una fuga dalla responsabilità, ma
una voglia di responsabilità, del-
la responsabilità più importan-
te, quella di costruire la vita con
le proprie forze, grandi o picco-
le che siano. Hanno ragione a vo-
lersene andare. Devono essere
consapevoli che incontreranno
difficoltà serie. Dovranno af-
frontare selezioni severe e di-
stinguersi in contesti molto
competitivi, anche se di compe-
tizione leale e aperta. Dovranno
liberarsi della timidezza inculca-
ta dai cattivi professori (“prima
di poter parlare devi leggere tut-
ta l’opera del tale o tal’altro au-
tore e poi tutta la letteratura cri-
tica”), del timore di esprimere le
proprie idee senza per questo di-
ventare degli sputasentenze; del
cattivo costume (anche questo
inculcato dai cattivi maestri) di
considerare la critica come un
insulto personale.
Ma se si sentono abbastanza forti
per affrontare anche l’amarezza
di possibili sconfitte, fanno be-
ne ad andare. Comunque vada si
renderanno conto che sono pos-
sibili anche altri modi di organiz-
SIA CHIARO : vedranno che
anche negli altri paesi ci sono
pregiudizi, boria nazionale, an-
gustie mentali, privilegi, me-
schinità accademiche, chiusure
ideologiche. Ma almeno trove-
ranno chi li ascolterà e valuterà
le loro idee senza chiedere loro
da dove vengono o guardare il lo-
ro vestito. E se lo meriteranno, e
avranno un po’ di fortuna, co-
struiranno carriere importanti.
Senza dover nulla a nessuno. Vi
Molti ragazzi
mi chiedono
di aiutarli ad andare
via dall’Italia:
capisco bene
le loro ragioni
Consiglio soltanto
di non trasformare
la distanza nello
spazio in un
distacco morale
li ricoperti ovunque di denaro e
di gloria (quella da stronzi, ov-
viamente, come diceva l’impa-
reggiabile Guccini); li aiuteran-
no a superare gli ostacoli. Lasci-
no a casa le speranze troppo ro-
see; si trasformano facilmente in
delusioni. Consiglio soltanto di
non trasformare la distanza nello
spazio in un distacco morale. Si
sforzino di rimanere legati mo-
ralmente e intellettualmente al-
la vecchia patria italiana e di dare
un aiuto di idee e di stimoli a chi
resta perché non se la sente o
non può partire. E se ne avranno
l’occasione, tornino per condi-
videre la ricchezza interiore ac-
cumulata all’estero. Un piccolo
contributo alla libertà e alla di-
gnità civile della propria patria
dà una intensa serenità interio-
re. Nel bene e nel male, la nostra
storia e la nostra cultura ci coin-
volgono più intensamente della
storia e della cultura degli altri
paesi. Gli antifascisti degli anni
’30 si chiedevano se meritasse
maggior lode l’Ulisse di Omero
che torna ad Itaca più vecchio,
ma anche più saggio, o quello di
Dante che si perde nell’infinito
Oceano. I più stavano dalla parte
del primo. Avevano ragione.
viroli@princeton.edu
Stefano Boeri (FOTO EMBLEMA)
Santanchè-Sallusti-Stracquadanio.
Ma che cos’è successo, più in dettaglio, a Milano? Il sindaco
uscente ha sbagliato non soltanto la campagna elettorale,
per colpa dei falchi berlusconiani che l’hanno trascinata ad
alzare i toni e a sferrare colpi bassi dando del ladro d’auto e
del terrorista al suo avversario. Ma ha infilato errore dopo
errore anche nella costruzione della sua macchina elettorale.
Malgrado l’enorme budget a disposizione. Ha messo in pista
una serie di listarelle di sostegno che avrebbero dovuto, nelle
intenzioni dei suoi strateghi, portarle consensi diversificati
andando a raccogliere voti in segmenti specifici
dell’elettorato. Ha insomma inventato a freddo dei marchi da
esporre sugli scaffali del supermarket Letizia per convincere il
maggior numero di “clienti” a mettere i suoi prodotti nel
carrello. Il marketing non ha funzionato: “Milano migliore”
0,5 per cento; “Giovani Expo” 0,2; “Pensioni e lavoro” 0,3;
“Italia domani” 0,1. Per non parlare della lista Pionati o di
quella di Magdi Cristiano Allam... Non si fa breccia nella
società civile milanese mettendo insieme qualche decina di
personaggi in cerca d’autore che faticano a raccogliere
finanche il voto dei loro parenti. Tra le listarelle morattiane,
soltanto “Milano al centro” (detta anche “Lista
Riconoscenza”) è riuscita a raggranellare qualcosa di più, un
2,4 per cento. È stata costruita attorno a due assessori,
Mariolina Moioli e Giovanni Terzi, che speravano di incassare
il “ringraziamento” di coloro che avevano avuto a che fare
con i loro assessorati (alla Famiglia, scuola e politiche sociali;
e alle Attività produttive, politiche del lavoro e
dell’occupazione) come fornitori o come beneficiari di
servizi. Non ha avuto comunque un gran risultato (un solo
eletto). Ha funzionato invece l’offerta diversificata del
centrosinistra, che ha potuto riunire sotto la bandiera di
Pisapia tante “passioni” diverse, dal Pd a Sel, dai dipietristi ai
radicali, dai “rifondaroli” alla lista
civica del candidato sindaco. Con
un’offerta di candidature di alta
qualità, per la prima volta dopo
molte tornate elettorali. C’era
davvero l’imbarazzo della scelta,
questa volta, e in ogni lista si
trovavano persone di valore a cui
affidare volentieri il voto. Stefano
Boeri, che alle primarie aveva
dovuto cedere il passo a Pisapia, ha
ottenuto un ottimo risultato (12.861
preferenze), prenotandosi così un
ruolo (da vicesindaco?) nel caso di
vittoria al ballottaggio.
Questa volta la campagna
elettorale è stata fatta davvero. La
sezione Pd sotto casa aveva le luci
accese fino a notte tarda, piena di
ragazzi al lavoro. Non si vedeva da
anni, a Milano.

Un libro appena
Piccole Ruby uscito per Bompiani
(“Facciamolo a
ciamo… che può scegliere se di-
re sì o no”. “Ma Noemi e Ruby poi
mica sono così belle, anzi. Sono
solo di gomma, rifatte. Io allora
gare, per dimostrare a se stesse di
valere, per avere un prezzo sul
mercato. Hanno da vendere una
cosa, il proprio corpo, e il valore
Pompetta e delle varie Ruby, Noe-
mi e Olgettine. Forse per questo
per loro è tutto normale, è nor-
male pagare e vendersi, i modelli

crescono Skuola”) fotografa

di Caterina Soffici adolescenti: Netlog, ScuolaZoo,
Fuoriditesta.it, Girlpower, Stu-
ppunto. Una escort è denti.it, Skuola.net. Ma è ancora
il mondo dei
ho speranze di piacere”. “Ma per
voi è normale che una raga di 17
anni vada in giro vestita come una
vamp e che partecipi a festini di
dubbia natura?” “Parli così xché
preadolescenti,
dove il sesso
è espresso in euro: 3 per una pal-
pata alle tette, 20 per un rapporto
orale o anche completo. Sono
troppo piccole per fare i casting
delle veline, di Miss Italia, di Ca-
nale 5? Allora il casting se lo fanno
da sole in casa, con il telefonino o
con la telecamera del computer.
sono la escort (“che non è mica
una puttana”) e l’utilizzatore fina-
le, le griffe, le macchine nere con
i vetri fumè, le feste, i locali not-
turni, il trucco e il parrucco per la
comparsata in tv, la scorciatoia
verso il successo, la fama. Diven-
tare qualcuno, non importa co-

“A
una escort, mica una
puttana, sennò la chia-
mavano puttana e arri-
vederci. Cioè, voglio dire, tecni-
camente escort è un lavoro, c’ha
pure il nome inglese o non so co-
sa. Mica vai a battere per strada.
In pratica vai solo con i vip. Puoi
farci soldi, politica, televisione,
scriverci pure i libri e tutto il re-
sto, no?”. Appunto, non è Ruby
Rubacuori che parla. È una ra-
gazzina di 13 anni, terza media di
una città del centro Italia. E quin-
di se volete farvi un’idea di cosa
fanno e cosa pensano basta an-
dare su Facebook, Yahoo!,
Myblog, Youtube e Splinder o
sui siti più cliccati da loro, gli
più semplice leggere Facciamolo a
Skuola, l’inchiesta da brividi di
Marida Lombardo Pijola (Bom-
piani), che su quei siti ha navi-
gato, ha raccolto materiale e sto-
rie che vi sconvolgeranno.
SCRIVONO e chattano: “Ma
come si entra nel giro delle feste
di Arcore? Qualcuno sa dirme-
lo?”. “Accidenti, so che da qual-
che parte è uscito il cell di Ber-
lusconi, ne parlava in casa mio pa-
pà, nessuno sa recuperarlo? Io an-
che per curiosità, ci andrei di cor-
sa!!!! “Sarà anche un vecchio ba-
voso, ma anche generoso. Beata
chi può contare sui suoi regali”.
“…quante felpe Abercrombie o
a pagamento
è un’abitudine,
di cui tutti
si disinteressano
scarpe con il tacco potrei com-
prarmi…!!”. “Ho un’amica k
manda con il suo cell le sue foto
nuda xké magari il ragazzo a cui le
manda le fa una ricarica da 25 eu-
ro”. “Io sarò alle 12.30 al parcheg-
gio davanti all’ospedale scopia-
mo a soli 2 euri”. “Che c’è di ma-
le? Io nn farei proprio la puttana
di strada che deve andare con tut-
ti, ma quella di alto borgo [sic] di-
non hai visto quelle di terza me-
dia che escono dalla scuola me-
dia qui ai Parioli…!” “Io vedo cer-
te che a 13 anni sono messe ben
peggio di quelle olgettine. Ruby
non è diversa da molte altre, è so-
lo ricca adesso e famosa”. I ma-
schi pagano per ricevere un po’
di piacere e per sentirsi fighi in
una penosa parodia dell’utilizza-
tore finale, le ragazze si fanno pa-
E poi mettono tutto in rete. Foto
mezze nude, che si abbracciano,
si baciano, ritoccate al photo-
shop, come tante piccole model-
line.
MARIDA Lombardo Pijola le
racconta e cerca di capire cosa
sta succedendo. O forse sarebbe
meglio dire, cosa è già successo a
queste ragazzine e ragazzini che
sono nati nell’era di B. e i suoi ef-
fetti se li sono presi tutti. Diret-
tamente dalla televisione, con i
programmi della Maria De Filip-
pi, i tronisti e le pupe, le Isole dei
famosi e i Grandi Fratelli. E poi in-
direttamente, ma sempre dalla te-
levisione, via telegiornale, con le
prodezze sessuali del Cavalier
me, pagando, facendosi pagare.
L’importante è non essere sfigati.
Fanno sesso nei cessi della scuo-
la, in classe anche, davanti ai pro-
fessori che se ne fregano o non se
ne accorgono proprio. Arrivati a
18 anni sono già stufi. Anoressia,
idee suicide, depressione, insicu-
rezze emotive, ecco le conse-
guenze. Il fenomeno è poco co-
nosciuto e ancora poco studiato.
Qualche preside illuminato, gli
psicologi dell’età evolutiva, i gi-
necologi hanno lanciato un allar-
me. Ma non interessa a nessuno. I
primi a fregarsene sono i genito-
ri, perché pensano sempre che si
parli del figlio/a di qualcun altro. I
miei no. I miei sono tanto carini e
bravi, queste cose non le fanno.
Giovedì 19 maggio 2011 pagina 19

SECONDO TEMPO

ducibile radicalismo da sostene- curezza avviati dal governo. Su

MAIL BOX
re nel suo programma la realiz-
zazione di una moschea: oh mio
dio (è proprio il caso di dirlo!).
Dopo la caduta dal cielo di mi-
gliaia di uccelli in molte parti del
mondo si registra un’altra ano-
malia: esistono moderati che
votano a sinistra!
Treviso, immune Antonio
al vento di cambiamento
Sono felice per Torino, per Mi-
Furio Colombo
17 reattori tedeschi, 4 sono sta-
ti bocciati alla prima fase dei te-
st. Se non si fosse verificato l’in-
cidente a Fukushima, la Germa-
nia non avrebbe avviato questi
controlli e non si sarebbe sapu-
to nulla circa l’effettiva condizio-
ne delle centrali nucleari tede-
sche. L’energia atomica utilizza

7 A DOMANDA RISPONDO Liberiamo Milano

lano, per Bologna e per tutte
quelle città che finalmente sem-
bra abbiano preso coscienza
che non se ne può proprio più di
Berlusconi e del suo seguito. So-
no proprio felice, ma sono ve-
neta e nella mia provincia, Tre-
viso, ha rivinto la Lega e allora la
C maggio) alla Camera, siete di
nuovo impegnati in un dibattito sulle
una tecnologia che può avere un
ampio margine di sicurezza, ma
soltanto se i controlli e le norme
da faccendieri e affaristi
IL CARCERE Dopo i risultati del primo turno
vengono rispettate con severità.
A me sembra che in questi anni
NEL CARCERE elettorale a Milano, già me li ve-
do i vari Cabassi, Ligresti e altri
immobiliaristi, nonché i tanti
la sicurezza delle centrali nu-
cleari sia stata trascurata in mo-
do sciatto e dilettantesco.
aro Colombo, vedo che oggi (18 che coinvolgono persino le guardie carcerarie e faccendieri di CL terrorizzati al
per il resto non accade nulla”. Ha ragione.
Trascorre un’intera mattina in cui, non viene in
solo pensiero che Pisapia diventi
sindaco. Rischierebbero di per-
Cristiano Martorella

Negli Stati Uniti

mia felicità va a farsi benedire e carceri. Quanti ce ne sono stati finora? mente a nessuno (tranne Bernardini) di ricordare dere – ed io me lo auguro vi-
una domanda mi viene sponta- E tutto si concluderà di nuovo con una che Marco Pannella, per questa condizione vamente – decine di milioni di pagano anche i potenti
nea: ma siamo così “polentoni” buona dose di ipocrisia e niente, carceraria senza soluzione, sta facendo di nuovo euro per affari e maneggi che In Francia in questi giorni tutti i
come ci giudica il resto della na- assolutamente niente che cambia, lo sciopero della fame (28esimo giorno). E c’è un salterebbero. Milano da troppi TG ad ogni ora del giorno par-
zione? Come non accorgersi nelle prigioni più affollate del mondo? governo inerte, distratto, disinteressato e ricco anni è preda di queste ed altre lano lungamente dell’affare
che anni di dominio lega-pdl Rosa solo di false promesse. È vero, viene approvata a forze economico-politiche – ol- Strauss Kahn. L’idea che mi sono
hanno devastato il territorio e, sorpresa una mozione Della Vedova-Granata, tre che della mafia e della ca- fatto è assai diversa da quella
cosa assolutamente più grave, le DICIAM O subito che il problema piena di buone intenzioni. E, di nuovo a sorpresa, morra – che stanno devastando, che danno giornali e TV italiani
menti, inculcando una logica di “carceri in Italia” esiste in due modi: nella realtà una mozione Pd “disapprovata dal governo” e di con la costruzione di inutili pa- che probabilmente non voglio-
profitto, in cui l’etica, la solida- (e lì avrebbe potuto giacere per un tempo nuovo indirizzata a forme di miglioramento. Ci lazzoni di appartamenti ed uffici, no spaventare i politici nostrani.
rietà, i valori dei nostri vecchi, infinito) e nell’ostinazione dei Radicali, che sono poi votazioni in comune, espresse in termini quel poco di spazi rimasti, per lo Si è visto lungamente quest’uo-
insomma, non trovano più spa- tornano a mettere la questione “carceri” davanti così generici che non cambierebbero nulla, più aree industriali e scali fer- mo che dicono essere stato fra i
zio né tra i giovani, né tra i meno a tutti quando parlano di legalità, quando neppure se vi fosse un normale ministro della roviari dimessi che dovrebbero, 4 o 5 uomini più potenti del
giovani? Comunque non voglio discutono di diritti umani e civili, quando parlano Giustizia che si occupa di carceri. È vero, viene invece, diventare spazi verdi mondo, con le mani legate die-
che questo momento vada per- di giustizia, quando dibattono di governo, quando respinta, di nuovo a sorpresa, la mozione della aperti a tutta la città. Ed è a que- tro la schiena, barba incolta,
duto, voglio pensare che davve- il tema è l’immigrazione, quando il punto del Lega. Voto unanime in questa strana Camera sto che dovrebbero pensare i tratti tirati, bersagliato da foto-
ro le cose cominciano a cam- dibattere è la spesa pubblica e l’economia. E post elettorale, per la mozione formulata con milanesi che si recheranno alle grafi e telecamere, oppure ri-
biare e se cambiano a qualche anche quando il discorso riguarda la chiarezza e durezza da Rita Bernardini. E si urne il 29 maggio e non alle pre- spettosamente in piedi col suo
centinaio di chilometri da casa Costituzione. Proprio nel corso di questo nuovo approvano persino parti della mozione Di Pietro. sunte amicizie di Pisapia per i avvocato davanti al giudice. Al-
mia tra poco comincieranno a dibattito alla Camera, è stata Rita Bernardini a Però come ha detto la stessa Bernardini più volte centri sociali (la macchina del tro che dichiarazioni spontanee
cambiare anche qui. ricordare che la Costituzione italiana prevede e nel suo intervento, a che cosa serve se nessuno fango è già al lavoro). Per quello o comizi alla Berlusconi. E poi
Emanuela Brisotto condanna la violenza (che può essere attiva o pone mano al problema carceri, a cominciare dal che mi riguarda è molto ma mol- del tremendo carcere che l’o-
passiva, inflitta da qualcuno o subito dalle dove mettere i carcerati? Lo spazio per uomo o to peggio l’amicizia della Moratti spita e via dicendo. Immagini
Il merito condizioni di vita) contro coloro che sono privati donna detenuti era un metro e mezzo ieri e resta per Berlusconi. ben peggiori della nostra tanto
della libertà. La giornata di dibattito un metro e mezzo oggi, e non ci sono progetti per Armando Cacialli vituperata stagione di tangento-
soffocato dall’utile parlamentare di cui sto parlando è il 18 maggio, domani. Tranne lo sciopero della fame, che poli. Ma non ci avevano tanto
Ti piace vincere facile? Le con- l’occasione è la presentazione di mozioni di tutte continua nel più quieto silenzio. La Germania e la sicurezza decantato il sistema anglosasso-
tinue intenzioni, espresse dagli le parti politiche, più o meno nobili (solo la Lega ne col PM che si presenta dal
esponenti del Pdl, relative alla chiede di “assicurare la concreta attuazione del Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano delle centrali nucleari giudice col cappello in mano? La
volontà di modellare una socie- principio di effettività della pena anche 00193 Roma, via Valadier n. 42 In Germania 4 reattori nucleari realtà pare assai diversa, ad oggi
tà sulla base della meritocrazia attraverso lo sviluppo in ambito carcerario di più lettere@ilfattoquotidiano.it non hanno superato i test di si- la difesa è assai svantaggiata ri-
(dalla scuola, al lavoro ecc...), a efficaci e moderni sistemi di controllo dei spetto all’accusa e può solo ta-
me sembrano alquanto con- detenuti”, ovvero vuole il braccialetto elettronico cere non conoscendo quali ele-
traddittorie se rapportate al lo- in carcere), e il gesto di buona volontà politica menti sono in mano all’avversa-
ro modo di agire. Meritocrazia consiste in questo: unire le mozioni e far finta LA VIGNETTA rio. Circa le pene previste si par-
significa premiare gli individui che, votando tutti un testo generico, vago e la di decenni di carcere inoltre è
che si distinguono per il criterio buono, si risolva il problema, almeno per il stato attivata la sorveglianza
del merito e quindi per le ca- notiziario politico di domani. Quanto alle carceri, speciale per il rischio suicidio. Al
pacità e le competenze in un de- si domanda la radicale Bernardini nel suo di là della presunzione d’inno-
terminato settore, come ci è intervento: “Ma a che cosa serve? Continueranno cenza o della pietà che l’uomo
stato più volte ripetuto dai vari i suicidi (ne ricorda il numero impressionante) può ispirare, oggi gli americani ci
esponenti del partito di Berlu- danno una lezione di democra-
sconi. Questi accaniti difensori zia (purtroppo brutale) ma che
ci fa capire che là, che tu sia po-
tente o nessuno, se hai sbagliato
IL FATTO di ieri19 maggio 1296 propri meriti, alle proprie capa-
cità. È chiaro che a questi inte-
paghi. Il parallelo fra Strauss
Kahn e il nostro B. sorge spon-
Inquietante e moderna, la storia del Papa “che fece per ressa lo scopo in sè, non certo taneo e sicuramente molti di-
viltate il gran rifiuto”, come ricorda Dante nel III canto l’essere meritevoli e riuscireb- ranno che B. non violenta nes-
dell’Inferno. Che si tratti realmente di Celestino V o di altro bero ad essere contenti di ar- suno. Se pensi però alla vicenda
illustre “ignavo”, come azzardano oggi alcuni storici, è certo rivar primi anche se corressero Saint Juste forse capisci che B. fa
che la vicenda del mite Pietro da Morrone, tra i pochissimi, solamente loro. Forse sarebbe anche di peggio ma, a differenza
nella millenaria storia della Chiesa, a rinunciare alle chiavi di
meglio se si ispirassero a Ma- dell’altro, non paga mai.
chiavelli e alla sua citazione “il Alfio Mazzocchio
Pietro e morto in catene il 19 maggio 1296, resta avvolta da
fine giustifica i mezzi”: restereb-
un alone sinistro. Salito al Soglio suo malgrado e da subito a
bero quello che sono, ma alme-
disagio nel governo di un’istituzione immersa nella ricerca
no sarebbero coerenti.
della mondanità e del potere, Celestino, fautore Alessandro Poli IL FATTO QUOTIDIANO
rivoluzionario di una Ecclesia spiritualis, rinuncerà con una via Valadier n. 42 - 00193 Roma
bolla ad hoc al trono, “per umiltà e debolezza del mio
corpo…”. Un gran rifiuto, si dirà per secoli, legato a un
Pisapia, lettere@ilfattoquotidiano.it
complotto ordito dal futuro Papa Bonifacio VIII, al quale il pericoloso estremista
seguiranno, dopo un’avventurosa fuga tra i monti d’Abr uzzo Da giorni il centrodestra ci spie- del dibattito politico (brigati-
e poi verso l’Oriente, la cattura, la terribile prigionia nella Direttore responsabile
ga che Pisapia è un chiaro estre- smo, forca, giustizialismo...) ma-
Rocca di Fumone e infine la morte avvolta nel giallo. Morto mista (ex rifondazione) e amico gari presi da una immortale vo- Antonio Padellaro
di stenti o, come risulterebbe da sofisticati test sulle di estremisti (centri sociali, am- glia di riprendere le armi elet- Vicedirettore Marco Travaglio
spoglie, per un grosso chiodo conficcatogli nella testa? bientalisti, antinuclearisti, in- torali in mano... Sarà, ma quella
Morto perché scomodo e pericoloso o per rinunzia somma uomini-bombe pronti a del 48 per cento dei milanesi vo- Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
ascetica? Mistero torbido e irrisolto. farsi saltare nelle ore di punta). tanti estremisti non regge, non Progetto grafico Paolo Residori
Giovanna Gabrielli Strano allora che il 48 per cento regge perché 400.000 estremi- Redazione
dei milanesi votanti si sia espres- sti in giro si sarebbero fatti no- 00193 Roma , Via Valadier n°42
so favorevolmente su un tale in- tare, chessò magari avrebbero tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
del principio di meritocrazia so- criterio del merito è tranquil- tegralista pericoloso per la col- rotto qualche vetrina! Giusta- e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
sito: www.ilfattoquotidiano.it
no gli stessi che spendono cifre lamente soffocato dal criterio lettività. Dormo o son desto? mente il centrodestra è andato
esorbitanti per fare la loro cam- dell’utile, che probabilmente si Non sapevo che a milano vi fos- in tilt e non si capacita di come Editoriale il Fatto S.p.A.
pagna elettorale, per controllar- addice molto di più a questi per- sero così tanti estremisti! Pro- Pisapia possa intercettare il voto Sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n°42
si televisioni e giornali, per com- sonaggi. In questi casi è lecito babilmente i reduci delle celebri dei moderati. Proprio lui, peri- Presidente e Amministratore delegato
prarsi le ragazze per il bunga spendere somme e quindi uti- cinque giornate sono stati scon- colossissimo ladro di macchine, Giorgio Poidomani
bunga (e mettiamoci anche vin- lizzare una potentissima scor- fezionati e liberati in giro appena radicale integralista del verbo Consiglio di Amministrazione
cere lo scudetto). In questi casi il ciatoia, piuttosto che affidarsi ai hanno sentito arroventarsi i toni sovietico, che tale è il suo irri- Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
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