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N° 1
Ninfa e Mastallone
di: Marco Albini
Ninfa di Chironomo
di: Alberto Mondini
Luglio - Agosto 2009
Rivista a pubblicazione online registrata presso il Tribunale di Modena il 09/07/2009 prot. n°1963
F i n a l m e n t e w w w. f f m a g a z i n e . i
Di: Massimo Magliocco
Comunicare la nascita della prima rivista di pesca a mosca on-line gratuita per noi di
FFM è una grossa soddisfazione. Molti diranno che di numeri ne hanno già ricevuti
nove, ma a questi lettori va detto che quella era una semplice newsletter, ben fatta
e con degli ottimi contenuti, mentre questo è il n. 1 di una rivista vera e propria con
tanto di Direttore Responsabile che non ha nulla di diverso delle altre riviste in com-
mercio tranne che viene spedita per e-mail a chi lo desidera e, cosa molto importan-
te, gratuitamente. L'impaginazione è fatta in modo da poterla sfogliare come una rivi-
sta cartacea per dare la possibilità al lettore di girare la pagina senza dover scende-
re giù o tornare su come per la vecchia newsletter. Un altro elemento è che la rivi-
sta è un veicolo di informazioni aperto a tutti e cosa importante, non tratterà della
vita di FFM e quindi di corsi e quant'altro ma di tutto quello che una vera rivista pam
deve trattare. Sono certo che molti si chiederanno cosa ci guadagniamo noi della
scuola a mandare una rivista gratuita a tutti coloro che lo desiderano. Giusta doman-
da. E' una questione di immagine ed anche di soddisfazione per essere stati i primi
a concepire un prodotto del genere e, non ultimo, un veicolo importante ed innova-
tivo e direi anche un pochino rivoluzionario di fare comunicazione nell'italico mondo
del fly fishing. Di idee ne abbiamo molte altre e credo che alla fine le porteremo a
termine perché siamo cocciuti e, proprio per aver scelto la politica dei piccoli passi,
siamo abituati a volare basso ma sempre con il nostro obbiettivo da raggiungere bello
chiaro in mente e forti del fatto che fino ad oggi le promesse che ci siamo fatti, le
abbiamo sempre mantenute. Una delle idee che abbiamo, e che vorremmo sapere se
possa essere interessante per i lettori, è quella di fare, su richiesta, delle stampe su
carta alla fine dell'anno così da raccogliere i sei numeri che produrremo. Noi credia-
mo che possa essere una bella cosa così da poter archiviare e rileggere i numeri
comodamente sul divano e sarebbe bello sapere se può essere interessante. Altra
idea, ma direi progetto già avanzato, è quella di una collaborazione con delle riviste
importanti straniere poiché crediamo che ormai la globalizzazione sia un elemento
imprescindibile. In effetti tra non molto dovremmo iniziare scambi di articoli con pre-
stigiose testate del Fly Fishing d'oltre Manica e oceano.
La nuova Rivista possiede già un suo sito specifico che è www.ffmagazine.it in cui
trovare tutti i numeri e le informazioni.
Che dire dunque, fateci un grosso "in bocca al lupo", poiché ne abbiamo bisogno, per
questa che riteniamo con orgoglio, essere un'avventura molto importante per esse-
re stati i primi in Italia a creare una Rivista di pesca a mosca on-line.
Scusate se è poco !!!
Sommario n° 1
LUGLIO AGOSTO 2009
LA NUOVA "ERA" DELLA PESCA A NINFA.
di Roberto Blanchi "The Czecher"
NINFA DI CHIRONOMO
di: Alberto Mondini
Grafici
Zagolin stefano
Coordinatori Redazionali
Magliocco Massimo
NO-KILL ROGGIA RINO (Alkina) Mondini Alberto
di: Andrea Garinei Castellani Luca
Collaboratori
Albini Marco
Mazzali Roberto
Berdin Marco
Santoro Luca
Pubblicazione Bimestrale
Registrazione Presso il Tribunale
di Modena n° 1963 del
09/0772009
Rivista GRATUITA
NINFA E MASTALLONE
di: Marco Albini Tutti i Diritti Riservati
FFMagazine
www.ffmagazine.it
Si, sono ormai una decina di anni che seguo con molta attenzione gli interventi. Alcuni forum sono dichiaratamente
"leggeri", mentre altri invece si atteggiano a "verbo" nel senso che tutto ciò che è scritto li sopra, è da prendere come
legge per la pesca a mosca. E tu li leggi questi forum ?
Certamente e trovo molto interessante tutto ciò che viene proposto in ambito di itinerari. Altre cose le sorvolo proprio.
Questo significa che non ti fidi molto di quelli che danno giudizi tecnici ?
Esatto. Alcuni di coloro che scrivono, pochi a dir la verità, sono pescatori e tecnici di provata esperienza mentre i più
hanno da pochi mesi a pochissimi anni di mosca sulle spalle.
Assolutamente si, ci mancherebbe altro, ma a mio avviso non fanno il bene della mosca.
Semplicemente che quasi tutti i novizi vengono involontariamente mal consigliati con dei suggerimenti, specie sulle
canne e sul lancio, a dir poco allucinanti. Spesso quello che si legge è il riassunto di articoli tecnici apparsi sulle rivi-
ste, articoli spesso criticabili, poiché la tecnica di lancio o di pesca non si improvvisa ma è quasi sempre matematica e
chi scrive sulle riviste non sempre è un "matematico"….
Caspita Lillo, sei bello carico, non ti ho mai visto così deciso.
Mi dicono che spesso questi personaggi li beccano quelli delle Scuole in occasioni di fiere o manifestazioni e in quel-
le circostanze, magari con la canna in mano, si mettono a nudo da soli. Quindi una volta "tanati" vanno via con la coda
tra le gambe ma, il giorno dopo li ritrovi sulla "piazza" a dire che tizio è meglio di caio e che di sempronio non ci si può
fidare….
Quindi per concludere mi pare di capire che nel tuo discorso tu intenda dire che un forum deve essere "usato" per
cose tipo come fare i permessi in un fiume che non si conosce, come stanno i livelli di tale fiume, quale itinerario è
migliore per andare su quel fiume, dove mangiare e dormire, giusto ?
Non puoi impedire di chiedere di cose tecniche e di rispondere, ma credo che il neo fruitore debba capire che alcuni
forum lasciano il tempo che trovano e che sarebbe meglio andare ad informarsi altrove.
Semplice, usare quei forum che definirei "generici" per cose altrettanto generiche e postare su forum tecnici per argo-
menti più "tosti" dove a rispondere siano interlocutori che danno garanzie di possedere tecnica ed esperienza da ven-
dere. Scusa, se dovessi investire in borsa e avessi bisogno di info a quale forum ti iscriveresti, a quello del quotidiano
del quartiere o a quello di "Milano Finanza o del Sole 24 Ore" ? Credo che non avresti dubbi.
Predisporre il filo per creare il dubbing. Realizzare il torace piuttosto vaporoso avendo Fissare una piuma di cul de canard bianco al
l’accortezza di non andare a ridosso dell’oc- termine del torace
chiello.
Rovesciare la piuma bianca in avanti e forma- Rovesciare in avanti la piuma di cul de canard Con le forbici divdere il ciuffo bianco di cul de
re un anello. Recidere l’eccedenza. naturale in modo da formare una sacca volu- canard
minosa. Recidere l’eccedenza e chiudere con
alcuni giri di filo ed un goccio di colla.
Valmastallone:
i giovani a pesca con la
FFM Di: Gianluca Mascitti
T
ra le tante iniziative della Fly Fishing
Masters spicca l'attenzione che que-
sta scuola di pesca con la mosca arti-
ficiale rivolge ai giovani. I corsi della
FFM sono spesso frequentati sia da
ragazzi che da pescatori più maturi
ed esperti dando vita ad un'osmosi,
unica nel suo genere, di entusiasmo
ed esperienza.
Proprio un'esperienza di questo tipo
è stata attuata nei giorni 13 e 14 giu-
gno 2009 durante i quali, grazie ad
un'iniziativa fortemente voluta dal
Consorzio Valmastallone in sinergia
con la Fly Fishing Masters, un gruppo
di 12 ragazzi ha approfondito la
conoscenza dell'ecosistema fluviale e
della pesca con la mosca, a compi-
mento di un percorso iniziato sui ban-
chi di scuola con simili iniziative.
Durante questo weekend, gli istrutto-
ri della FFM hanno incontrato e vissu-
to due giornate intense con un grup-
po di entusiasti ragazzi e ragazze tra
i 7 ed i 12 anni ai quali si è aggiunto,
con analogo entusiasmo, un adole-
scente di 17 anni che, in compagnia
di uno degli istruttori FFM, ha rag-
giunto ed ammirato, fin dalla capita-
le, le bellezze della Valmastallone. E
se un ragazzo di 17 anni è disposto a
sorbirsi un viaggio di 750 km vuol
dire che gli stimoli che gli sono stati
forniti sono senza dubbio quelli giu-
sti!
Il programma si è articolato attraver-
so due momenti ben distinti attraver-
so un percorso ludico ed un linguag-
gio semplice e divertente. Il tutto con
l'obiettivo di destare l'interesse dei
ragazzi che non hanno smentito le
aspettative ed hanno interagito profi-
cuamente con gli istruttori durate
tutte le attività proposte.
Le due giornate sono state organiz-
zate come se si trattasse di un mini-
campo estivo: i ragazzi sono stati
suddivisi in due gruppi e, mentre un
gruppo iniziava a prendere dimesti-
chezza con le attrezzature da pesca
con la mosca e ad iniziare a lanciare
sul prato, un altro gruppo approccia-
va teoricamente, e con il supporto di
materiale predisposto dalla FFM, agli
ecosistemi fluviali, ai pesci e ai relati-
vi cicli riproduttivi, ai cicli vitali degli
insetti e la loro stretta relazione con il
fiume come parte integrante del ciclo
vitale fluviale e come indicatori biolo-
gici, all'approccio corretto che i visita-
tori del fiume, pescatori e non, devo-
no avere nella frequentazione dei
corsi d'acqua, nonché alla stretta
relazione che c'è tra l'acqua e l'esi-
stenza degli uomini.
In particolare in questa fase e duran-
te quella pratica di raccolta degli
insetti sul fiume curata con grande
competenza in parte dell'istruttore di
vigilanza Giuseppe Fumagalli e dagli
istruttori FFM, i ragazzi hanno
mostrato un notevole interesse inter-
venendo spesso e ricollegandosi alle
lezioni effettuate a scuola con lo stes-
so I.V. Fumagalli, anche tutore dello
splendido fiume Mastallone, persona
squisita e raffinata nonché grande
conoscitore dell'ecosistema fluviale e
al quale va grande ringraziamento
della FFM.
Durante la parte pratica sul fiume i
ragazzi hanno messo in atto, con
grande entusiasmo, quanto appreso
sul prato e gli istruttori li hanno gui-
dati anche nell'effettuare qualche
cattura nonostante le condizioni, per
l'entusiasmo e la sonorità dei giovani
allievi, non fossero quelle ideali.
Un aspetto simpatico è stato quello di
vedere coinvolti anche alcuni genitori
che seguivano, con discrezione ma
con interesse, le varie tematiche
affrontate e non mancando, talvolta,
di partecipare con qualche domanda.
Sono certo che alcuni di loro hanno
rispolverato vecchie passioni per la
pesca con la mosca e non mi mera-
viglierei se dovessimo incontrarli con
i proprio figli sul fiume mentre scel-
gono la mosca giusta per il coupe de
soir!
Il secondo giorno i ragazzi si
sono cimentati in una percorso
al bersaglio mostrando notevo-
le abilità con la coda di topo. Al
termine ci si è ritrovati tutti a
tavola, grandi e piccini, per un
momento di festa in cui i ragaz-
zi, su iniziativa del consorzio
Valmastallone, hanno ricevuto
in dono una canna da pesca
con la mosca artificiale comple-
ta di mulinello e coda di topo,
con la speranza che dei nuovi
pescatori, con una rinnovata
etica alieutica ed ambientale,
possano affacciarsi a questa
bellissima ed affascinante disci-
plina.
In conclusione non posso esi-
mermi dal testimoniare che la
Valmastallone si è mostrata in
tutta la sua bellezza: un pae-
saggio unico, un fiume stupen-
do che offre notevoli possibilità
di pesca, simpatia, accoglienza
ed ospitalità da parte degli
albergatori, ristoratori e degli
operatori del Consorzio
Valmastallone, sapori della
tavola unici e, cosa di questi
tempi non trascurabile, un rap-
porto qualità prezzo decisa-
mente equo e alla portata di
tutti.
Un consiglio dalla FFM: andate
a pescare in Valmastallone!
Sabato 13 e domenica 14 giugno verranno ricordate in Valsesia come due giornate, dal punto di
vista meteorologico, splendide.
Noi della Val Mastallone le ricorderemo magnifiche grazie al bellissimo laboratorio di pesca a mosca
che hanno seguito i nostri ragazzi. Grazie alla collaborazione di alcune istituzioni sul territorio,
Consorzio Valmastallone, FFM e Comunità Montana, i nostri figli hanno potuto imparare tecniche di
pesca e osservare la vita che c'è nel nostro magnifico torrente. I ragazzi si sono divertiti molto e
noi genitori presenti abbiamo imparato qualcosa di nuovo.
Un grazie particolare agli istruttori della FFM che con la loro pazienza hanno seguito i piccolo pesca-
tori per due giorni, a Giuseppe Fumagalli come sempre molto attivo, disponibile e molto prepara-
to, a Daniela Carmellino la quale, oltre a seguire il suo giovanotto, si è presa cura, come solo lei sa
fare, di tutte le pratiche prima e durante il corso.
Ringraziamo inoltre anche i soci della Selva che autotassandosi hanno contribuito a fare un " rega-
lone " a tutti i 12 ragazzi iscritti.
Ora nessuno potrà fermare questi giovani pescatori: hanno imparato che nel loro territorio esiste
una ricchezza naturale come il Mastallone che va salvaguardata e valorizzata nel miglior modo pos-
sibile.
Ancora grazie per la bella esperienza e arrivederci (speriamo) all'anno prossimo.
Articolo apparso sul Corriere Valsesiano N.26 del 26.06.2009. GENITORI E RAGAZZI
NO-KILL ROGGIA RINO
(Alkina)
Un chalk stream Inglese sotto casa.
LE ORIGINI DELLA ROGGIA RINO :
La roggia Rino nasce nel territorio di Caravaggio da acque sorgive e colatizie dei territori a monte,
ma riceve anche i contributi, in tale territorio, delle rogge Volongo e Carnadecco.
Alla roggia Rino viene attribuita un' antica origine che la vede esistere già alla fondazione della citta'
di Crema in epoca longobarda (570 d.C. ).
e acque del Rino ebbero, prima della funzione irrigua, una valenza strategica, di approvvigiona-
mento idrico dei fossati difensivi esterni alla cinta muraria cittadina e di trasporto via acqua. In
seguito, venuta meno l'originaria funzione, le acque furono utilizzate per l'irrigazione, oltre che per
fornire energia alle ruote dei mulini.
Di Andrea Garinei
I L NO KILL DI FORNOVO S. GIOVANNI :
La roggia Rino rappresenta da diver-
si anni una solida realtà nel panora-
ma della pesca a mosca in provincia
di Bergamo, da sempre meta fissi di
moltissimi PAM che nel lungo perio-
do di chiusura invernale, trovano in
questo tratto no kill classificato come
"zona a pesca facilitata" , l'unico
sfogo a quell' irresistibile voglia di
"posar piume".
Il tratto infatti, classificato come
acque di tipo " C ", rimane aperto
anche durante la lunga chiusura
invernale, questo nonostante la
numerosa popolazione di salmonidi
presenti in queste acque
( trote iridee, trote fario e salmerini
di fonte).Recentemente, grazie all'in-
tervento di numerosi appassionati, le
immissioni di salmonidi si sono fatte
piu' frequenti e la frequentazione da
parte dei pescatori ormai copre la
totalita' dell'anno. La roggia Rino è
stata studiata spesso per le potenzialità che offre quale ambiente di accrescimento per
i salmonidi e non solo, infatti in passato la provincia di Bergamo si e' appoggiata a que-
Sopra:Uno dei tratti infrascati
ste acque anche per l'accrescimento del temolo austriaco ( timallide ). piu' suggestivi del no-kill di
Basta pensare che da quello che si e' potuto constatare con queste immissioni, grazie Fornovo S.Giovanni (BG
all'abbondanza di cibo presente in queste acque, la crescita media sia compresa in una
fascia che va da 1 - 1,5 cm al mese.
Sotto: Un tipico tratto della
Il tratto no-kill di ns. interesse comunque parte dal Comune di Fornovo S. Giovanni (BG)
risorgiva .
e attraversando le campagne circostanti, termina in prossimita' della statale nel Comune
Sopra:Tipica bollata "deci-
sa" delle trote della Roggia di Mozzanica, per una lunghezza complessiva di circa 2 km; per praticare la pesca in queste
Rino. acque non e' necessario munirsi di permessi a pagamento , infatti l'intero tratto e' comple-
Sotto: Trote iridee in attivi-
tamente gratuito. LA PESCA NELLA RISORGIVA
ta' nel tratto no kill di Tutti gli assidui PAM frequentatori della roggia sanno per esperienza "vissuta" che le trote
Fornovo S. Giovanni. immesse in questo tratto diventano particolarmente selettive, soprattutto e' con la secca che
si incontrano le difficoltà maggiori, poiche' le abbondanti schiuse presenti in tutto l'arco del-
l'anno ( siamo in presenza di acque di risorgiva, che come risaputo, godono di una temperatura pressoche' stabile
), rendono le trote particolarmente attente ed i rifiuti sono all'ordine del giorno.
Dall'esperienza personale e da quella di tanti amici frequentatori, le catture in questo tratto si possono comunque
effettuare un po' con tutte le tecniche : con la secca, a sommersa, a ninfa ed anche a streamer; soprattutto con que-
st'ultime due tecniche pero' e' piu' facile imbattersi in esemplari davvero importanti, che in gergo vengono definiti
"le vecchie". Io comunque mi voglio soffermare su quella che e' la mia specialita' e in linea di massima qui in Alkina
e' anche quella maggiormente praticata, la "secca". Le difficolta' per il "secchista" in quest'ambiente non sono mai
finite, infatti non possiamo trascurare assolutamente la presenza di tratti realmente infrascati che rendono l'azione
di pesca estremamente difficoltosa. A complicare il tutto, vi e' anche la presenza di una miriade di correnti superfi-
ciali, (generate dallo scodare delle alghe), che creano non pochi problemi all'artificiale, che spesso cade nel delete-
rio "dragaggio"; al fine di evitare tutto questo, si puo' ricorrere ad un lancio idoneo molto comune e' quello ondu-
lato o a serpentina, che permette di contrastare in maniera efficace quanto detto, altrimenti ( per i piu' esperti) si
puo' ricorrere anche ad un ribaltato od ad un curvo. Naturalmente anche il ruolo del finale e' determinante, pertan-
to, finali molto lunghi con un tip anch'esso lungo aiutano non poco a contrastare questo deleterio fenomeno; un
accorgimento molto valido che personalmente adotto sempre per la pesca in queste acque di risorgiva e' quello di
ricorrere ad un finale ad asola. Le secche piu' usate e redditizie sono le classiche che tutti noi conosciamo: le Dun
durante la schiusa, le Spinner Spent naturalmente durante e dopo la schiusa,le Sedge soprattutto nel periodo esti-
vo e nel tardo pomeriggio, mentre la mosca che defini-
sco " l' eccellenza " in questo tratto e' l' emergente d'
effimera in cdc. Soprattutto e' su quest' imitazione che
mi voglio maggiormente soffermare, anche perche' ci
permette ( a differenza delle altre sopra riportate ), di
Pescare in Austria
Ospitalità, Qualità e Competenza le trovi da
Riflessioni di un pomeriggio……………………………
Credere di sapere, è il limite, che a
volte non riusciamo ad avvertire, il
confine oltre il quale c'è un mondo che
aspetta solo di essere conosciuto.
La mattina sta passando in autostrada,
meta il Torrente Mastallone, con
Moreno si discute, senza enfasi, sui
livelli che troveremo, anche perché i
giorni precedenti ci hanno visti, nel
nostro peregrinare, pescare in Chiusa
di Pesio ed in Gesso dove ci siamo
difesi, la pianura scorre uniforme inter-
vallata da alti pioppeti e campi di riso
verdeggianti macchiati dal bianco degli
aironi, noi rovistando tra i ricordi si
scherza sulle mie prime volte a ninfa.
Non sono passati molti anni come per
la "secca" la pesca a ninfa mi vede
ancora risalire la china, conscio del
fatto che per imparare ci vuole del
tempo, lascio al tempo quest'onere,
mentre percorro questo sentiero ricco
di ostacoli, se si pensa che pescare in
questo "modo" sia facile, posso affer-
mare con assoluta certezza il contra-
rio, la pesca a ninfa da non confonde-
re con quella con le ninfe, è un proto-
collo affascinante che coniuga la raffi-
natezza del gesto tecnico con l'intuito
di chi lo esegue.
Il Mastallone a Varallo sembra aver
scaricato l'acqua dei giorni precedenti,
anche se i livelli restano alti, la strada
si inerpica verso il comune di
Cravagliana e il torrente è laggiù che ci
aspetta, mostrando tutti i suoi musco-
li. Una volta arrivati al "Piano delle
Fate" sbrighiamo i permessi con il
guardapesca Sig. Fumagalli sempre
gentilissimo e disponibile. Scendiamo
in acqua, ci accompagna Franco
Baroni Istruttore FFM e mio caro amico
al quale deleghiamo il compito di scat-
tare qualche foto, la corrente tira e la
Tecnia 10e 6 per la 4/5 risulta appro-
priata, il finale è il classico da 3.50 con
due gold in tung montate su ami 12 14
distanziate di 50 cm tra di loro, con la
più pesante in deriva……….. ci provia-
mo e vediamo se funziona. Le sensa-
zioni a questo gioco sono determinan-
ti, l'elemento fondamentale, è leggere
l'acqua, come per la "secca", ma in
questo caso sono amplificate dal fatto
che l'inganno glielo dobbiamo portare
noi, e non vengono a prenderselo, per-
ciò occhio e iniziamo.
L'approccio è pescando " a piede
Giovanni Squarta
La possibilità di avere a disposizione fiumi come il Nera, il Santa Susanna, il Velino e ora, da qualche anno, pure la
Tail Water Tevere ha creato la condizione perché la pesca mosca in questa regione trovasse terreno fertile per fare
molti "fedeli discepoli". L'Umbria così nel corso degl'anni è diventata terra di ottimi pescatori a mosca, più o meno
famosi; lanciatori di eccellente livello e anche costruttori di mosche artificiali di tutto rilievo. Tutto questo anche prima
dell'era delle aree a regolamento specifico. Giovanni non è tra gli "storici", è stato rubato al mondo agonistico diver-
si anni fa, ma la passione per tutto quello che riguarda la pesca con la mosca è stata per lui una illuminazione.
Giovanni è diventato il nostro fornitore ufficiale dei nostri raccoglitori in radica; delle nostre scatole da viaggio per la
costruzione degl'artificiali e dei nostri morsetti, da viaggio e da tavolo, senza tralasciare le custodie rivestite in cuoio
per le nostre canne in bamboo . Per capirci è uno degl''artisti pescatori della nostra zona. Come quasi tutte le per-
sone capaci, Giovanni è un personaggio timido e schivo e restio a ostentare le proprie capacità. Noi siamo contenti e
"vigliaccamente" ne approfittiamo. Quando vediamo in giro qualcosa d'interessante e gli la sottoponiamo è sufficien-
te dirgli:< guarda che forse tu potresti anche migliorarla!.> Basta pronunciare queste paroline magiche lui è "fre-
gato" e noi abbiamo quello di cui abbiamo bisogno.
Radica di erica o di olmo, oppure radica d'olivo; se no ottone od acciaio inox; cuoio o legnami per le scatole, tutto si
modella e prende forma tra le mani di Giovanni.
Per merito del suo mestiere, ha una barberia, ha tempo libero per andare a pescare il lunedì con invidia buona di
alcuni di noi e qualche volta i suoi "cari" amici non gli danno le giuste notizie cercando di sviarlo e indirizzarlo su
posti non proprio idonei. Con questi amici non ha bisogno di nemici. Spesso ce la vorrebbe far pagare promettendo-
ci di non invitarci più a cena, ma casa sua è sempre aperta, a tutti noi siamo da lui..
I mulinelli in radica.
Ne costruisce in diversi tipi di radica, al momento in un'unica misura, ma la bobina può contenere una coda che va
dal numero tre al numero sei. I colori che vanno dal chiaro naturale dell'olivo fino al più scuro dell'olmo o dell'arbo
reo. Il mio preferito è la radica d'arboreo, anche se mi è piaciuto possedere anche i modelli negl'altri colori. Nella foto
com
E' una valigetta di circa venticinque centimetri per quaranta, con un doppio fondo dotata già di morsetto, con un
punto femmina dove può essere reso immobile e utilizzabile subito in ogni occasione che si vuole. All'interno ci sono
in materiale plastico i vari porta pinze, annodatore, bobinatore e tutte gli attrezzi utili per la costruzione dei nostri
artificiali. C'è spazio sufficiente per contenere ami, colli, piumaggio vario e materiali occorrenti alle nostre necessità.
Ora su suggerimento di qualcuno di noi (abbastanza esaurito, non faccio il nome) lo ha realizzato anche con punta a
vite da poter utilizzare comodamente lungo il fiume fermandolo semplicemente su un ramo o tronco di qualunque
albero in caso di necessità incombente. Mah!?
Il morsetto
Il suo morsetto classico è ancora da migliorare, (capito?) anche se noi ne facciamo uso già da lungo tempo e lo met-
tiamo a dura prova. E' semplice ma ha tutti i requisiti per poter costruire egregiamente la maggior parte delle mosche
artificiali escluse quelle da mare o salt water.
Giovanni Squarta è un amico a cui molti di noi devono dire grazie, sempre paziente, auto ironico, disponibile e pron-
to ad apprendere e nello stesso tempo generoso nel condividere con noi le sue conoscenze.
Dimenticavo, mi manca il mulinello in radica per la canna a due mani in legno da salmoni, lo devo comprare da un'al-
tra parte?
CHALAMY
di: Roberto Mazzali
istruttore di base FFM
CHALAMY,
un gioiello in Valle D'Aosta
Quasi sempre, al rientro da una gior-
nata di pesca mi porto una scia di sen-
sazioni che sfumano piano piano nel
giro di qualche ora.
Questa volta pero' sono passati 4
giorni dall'esperienza sul Chalamy e ho
ancora negli occhi le buche selvagge in
cui ho pescato pesci bellissimi e nelle
orecchie il fragore dei suoi salti d'ac-
qua.
Il Chalamy e' un luogo da superlativi
assoluti! L'idea di pescare li e' nata dal
contatto con l'amico Marco, forestale
di Verres, che conoscendo i gestori,
mi ha dato la possibilita' di essere