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Cosa signi ca pescare a legering, quando e come farlo. Un percorso attraverso la storia, le attrezzature e gli
approcci più caratteristici.
Con tutta la letteratura a disposizione di certo questa serie di post non ambisce al premio di guida de nitiva. Né
potrebbe riconoscendo ad altri — non pochi — il ruolo di veri esperti del settore. Fatta questa doverosa premessa
posso dedicare con una certa serenità un po’ di tempo e spazio ad una delle tecniche che preferisco e lo farò
seguendo un lo logico probabilmente molto personale. Ma, alla ne, è ciò che ci si aspetta da un blog. Un punto
di vista.
È legering dunque, ma anche un modo di intenderlo, senza la pretesa di saper tutto ed aver ragione su tutto. Il
che sarebbe alquanto sciocco, togliendo peraltro la parte più bella della pesca, che sta proprio nello scoprire ogni
giorno sempre qualcosa di nuovo, che non conoscevamo, che ci era sfuggito.
Noterete la somiglianza con le classiche montature da fondo dei nostri nonni ma anche con le moderne
montature inline (in linea) utilizzate da molti agonisti di oggi. Su questo ci torneremo.
Come detto all'inizio il legering è sì una pesca a fondo ma nel tempo si è evoluta e perfezionata dando vita a
tante discipline, in alcuni casi nettamente distinte o comunque facilmente distinguibili, tanto che a ciascuna di
esse è stato poi attribuito un nome ben preciso.
A volte il termine crea un po’ di confusione e l’esempio forse più calzante è quello relativo al beach ledgering, che
è stretto parente più del surfcasting che del classico legering di origine anglosassone. Sono tutte pesche a fondo
ma le condizioni, la tecnica, gli spot e le attrezzature sono completamente diversi.
Molti pescatori non amano porre troppi paletti e imprigionare il legering dentro con ni ben de niti — e parliamo
anche di personaggi autorevoli — tuttavia se da un verso pur hanno validissimi argomenti a supporto della loro
posizione dall'altro si nisce facilmente per fare di tutta l’erba un fascio generando confusione in coloro che per la
prima volta si affacciano a questo stile di pesca.
Un tentativo (per quanto incompleto e non inclusivo di tutte le varianti) di classi care il legering per meglio
evidenziare le differenze tra le varie tipologie di pesca a fondo sebbene in diversi casi i margini
risultino abbastanza sfumati e vi possa essere un certo grado di sovrapposizione
Fermo restando che le classi cazioni sono spesso personali, per orientarsi è comunque necessario avere dei
punti di riferimento. Il legering classico di origine anglosassone, come trattato in molti libri storici (praticamente
tutti) e in svariate riviste d’oltremanica, è una tecnica assolutamente ben codi cata che nasce in acqua dolce e
trova qui la sua massima espressione e sviluppo. Un approccio orientato da sempre alla precisione e per lo più
alla leggerezza, che quasi nella totalità dei casi si associa alla pasturazione, divenuta nel tempo una vera e propria
arte. Ed è proprio da questa associazione e dalla necessità di portare la pastura esattamente laddove si colloca
l’esca, nelle sue immediate vicinanze, che nasce il feeder.
A sinistra un cage feeder (pasturatore a gabbia), conosciuto anche come groundbait feeder.
A destra un piombo a forma di bomba o proiettile (bomb lead). Nel legering viene usata un’ampia gamma di
piombi e feeders anche molto diversi a seconda del tipo di approccio e della tipologia di pastura utilizzata.
Il feeder è dunque una forma di legering in cui il piombo viene sostituito con un pasturatore. L'intuizione e la
storia dei bigodini la conoscerete tutti ma indipendentemente da come sia nata l’idea il pasturatore ha senz'altro
rivoluzionato l’approccio. Ma fate attenzione: il feeder non ha superato il legering classico (straight lead, bomb
shing, link legering), piuttosto ha iniziato un percorso che viaggia su due binari paralleli. Legering classico e
feeder, piombo e pasturatore, sono le due facce di una stessa medaglia e non di rado due approcci che vengono
messi in campo in una medesima sessione di pesca. Su questo e molto altro ci soffermeremo in rivista.
Le vette di una canna da legering sono l’equivalente di un galleggiante per chi pesca al colpo. Rappresentano il
segnalatore di abboccata ed ogni loro movimento ha un preciso signi cato, come l’affondare o lo starare
appunto di un galleggiante. Vengono scelte in base a molti fattori (pesce, condizioni ambientali, setup della
lenza, ecc.) e con grande attenzione.
Ne viene che la canna sbagliata, con le vette sbagliate, porta ad un approccio sbagliato. Senza se e senza ma.
Il paragone tra vetta e galleggiante è certamente il migliore per comprendere l’importanza dei quiver e allo
stesso tempo l’essenza più profonda del legering classico.
I quiver-tip di diversa sensibilità sono paragonabili a galleggianti diversi
Immaginate, pescando al colpo, di voler insidiare un pesce che richiede un approccio molto leggero. Utilizzereste
quindi ami piccoli, li sottili, galleggianti molto sensibili, di bassa portata e chiaramente una canna adatta, che vi
consenta di lanciare perfettamente e di ammortizzare le fughe del pesce per non gravare troppo su lenza e
terminale.
Lo stesso vale nel legering. Dovreste dunque utilizzare la canna giusta e la vetta (quiver) idonea per visualizzare
anche le tocche più delicate.
È ovvio che quando le condizioni sono tali da richiedere un approccio più strong vale il ragionamento opposto
andando pian piano a far prevalere la potenza sulla sensibilità. Se ciò vi è ben chiaro il resto sono quasi dettagli.
Senza annoiarvi con troppa storia e nomi, benché alcuni divenuti vere e proprie leggende della pesca a legering,
quel che mi preme sottolineare sin da subito è il legame — almeno dal mio punto di vista — che esiste tra
legering classico e pesca al colpo. Un legame ben più forte di quello che questa disciplina presenta con altre
tecniche di pesca a fondo che pur vantano un’origine comune.
Dunque la risposta al perché e al quando pescare a legering è straordinariamente semplice se vista in
quest’ottica. Feeder, straight lead, bolognese e inglese per me è come fossero i lati di un quadrato, il perimetro di
un’approccio globale alla pesca sportiva, tecniche che stanno tra loro in un rapporto di continuità. È così il
momento, sono le condizioni che fanno preferire l’una all’altra. E quasi non c’è spot in cui ho pescato che non mi
abbia visto una volta farlo al colpo ed una a legering.
Il concetto di legering classico come una disciplina in rapporto di continuità con la pesca al colpo
Molti dei pesci con cui ci confrontiamo sia in mare che in acqua dolce mangiano in prossimità del fondo. A
questo livello possiamo insidiarli anche con il galleggiante ma non è detto che la presentazione dell’esca ed il suo
rapporto con la pasturazione risultino sempre ottimali. Talvolta le prede preferiscono collocarsi a distanze non
raggiungibili con la canna ssa o la bolognese e pur potendo optare per l’approccio all’inglese (con i bodied
wagglers per intenderci) la distanza può rendere la lettura delle mangiate (affondare o starare dell’antenna) un
vero e proprio problema in certi contesti. Per farla breve ci sono insomma momenti e condizioni in cui si rende
chiaramente evidente che l’approccio a legering ha una marcia in più se non addirittura rivelarsi irrinunciabile.