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Pesca alla spigola.

Biologia, habitat e abitudini


Biologia

La spigola presenta un corpo allungato, una testa grande con una bocca tra le più ampie che si
sviluppa sempre più con l’età. Gode di una mandibola prominente.

Diversamente da quanto erroneamente si pensa, la spigola ha i denti , anche se questi non sono in
grado di tagliare le nostre lenze, è comunque una errata idea che si ha di questo pesce che ne ha
invece molti sottili disposti in serie su palato, vomere e mascelle con gruppo dentario
subtriangolare.

Gli occhi sono molto grandi e aiutano questo pesce ad avere una discreta visibilità notturna.

I colori della sua livrea cambiano in base al suo habitat sopratutto il dorso è soggetto a delle
sostanziali differenze che va dal bianco per i pesci che vivono in acque salate e sul rosa per i pesci
che abitualmente vivono in acqua dolce, ha di norma una livrea grigio con tonalità di verde sul
dorso e fianchi grigi con riflessi argentati.

Il peso massimo registrato è di 12 kg, diffidate da falsi miti di spigole di 20 kg prese in successione
da esperti pescatori, le favole lasciale raccontare a qualcun’altro.

Le spigole raggiungono la maturità sessuale tra il quarto e il settimo anno di vita, quando i pesci
misurano circa 40 cm, 35 cm per i maschi e 42 per le femmine. L’età massima registrata è di 30
anni, la vita media invece si attesta sui 5-6 anni, fosse di giusto 2 anni in più ci sarebbero
sicuramente molte più regine ad abitare i nostri mari, pertanto invitiamo sempre al rilascio dei pesci
al di sotto del mezzo chilo.

La spigola non è un pesce in via d’estinzione come viene erroneamente detto da qualcuno, è poco
presente nelle zone dove la pesca professionale è invasiva, ma risulta comunque ben presente nella
totalità dei mari europei.

Rientra nella categoria dei predatori, possiede pinne ventrali con primo raggio singolo robusto e
spiniforme, pinna caudale nettamente forcuta e molto sviluppata, responsabile della sensazione che
solo al spigola in canna sa darci.

Habitat: Dove vive la spigola? Dove conviene pescarla?

La spigola è una specie eurialina, la possiamo trovare in molte situazioni anche ben diverse tra loro,
infatti la sua presenza è stata riscontrata a partire dal mare aperto fin ad arrivare a piccoli corsi
d’acqua salmastra.La possiamo ritrovare in mare aperto a profondità anche fino ai 30 metri, ma
anche in pochi cm d’acqua.
Gli spot dove abbiamo una maggiore possibilità di incontrare una spigola sono : coste rocciose, foci
dei fiumi, spiagge sabbiose che degradano velocemente e porti.

Andremo ad analizzare ogni tipologia di pesca in ognuna di queste condizioni, ora limitiamoci a
parlare delle sue abitudini.

In estate ama frequentare le zone con minore profondità, entra molto spesso nei porti dove può
addirittura divenire un pesce stanziale, e non è difficile(anzi molto più semplice di quel che può
sembrare) trovarla in spot con meno di 2 metri di profondità.

In inverno invece è un pesce che predilige le acque più profonde ed è possibile insidiarla a traina a
poche centinaia di metri dalla costa. Durante invece il suo periodo di riproduzione (da dicembre a
marzo) torna in acque basse ricche di poseidonia per riprodursi.Questo è il momento che tutti i
spigolari aspettano per fare dei carnieri di tutto rispetto.Infatti in questo periodo le spigole oltre ad
essere affamate e molto meno selettive, si radunano in grossi banchi e ritrovarseli nella propria zona
di pesca è un emozione che consigliamo di provare almeno una volta nella vita.

Le foci rappresentano il loro habitat preferito e le troviamo praticamente sempre, in ogni stagione e
in ogni condizione climatica, soprattutto nel periodo di frega, la deposizione delle uove avviene
proprio in acqua salmastra dove ci sono le condizioni ideali per lo sviluppo delle larve prima e
avannotti poi. Parleremo successivamente delle migliori condizioni per la pesca alla spigola in foce
.

Durante la scaduta è sempre presente a ridosso delle coste, situazione ottimale per cacciare.

Le abitudini della spigola

Ok, abbiamo parlato del suo habitat e dei suoi hot spot il che potrebbe già dare un’idea chiara al
pescatore su dove andare a pescare questo qualche splendido esemplare, ma il punto è proprio
questo.

I pesci sono animali come noi, hanno anche loro le loro abitudini. Cercate di entrare in un ottica
diversa dalla classica frase ” il pesce gira”, certo il pesce gira, ma lo fa in determinati momenti e in
determinati posti.

Quello che fa la differenza tra un pescatore esperto e un pescatore occasionale è conoscere le


abitudini del pesce che si vuole insidiare; conoscere le zone frequentate ma non sapere QUANDO si
hanno maggiori possibilità di trovarsela in canna serve a poco quindi ecco a voi tutte le condizioni
favorevoli per pescare la spigola.

Analizziamo prima 3 cose che influiscono in modo assoluto nella pesca alla spigola : I cambi di
luce, la marea e le condizioni atmosferiche.
Cambi di luce: Come molte altre specie, anche le spigole presentano una maggiore attività nelle
fasi di cambio luce. L’alba prima e il tramonto poi, rappresentano i due momenti della giornata che
possono dare maggiori soddisfazioni in termini di catture.Il periodo temporale che include il cambio
di luce va da 2 ore prima dell’alba/tramonto fino a due ore dopo, sono quindi 4 le ore, quelle calde
che possono regalare più emozioni.

Nella pesca alla spigola, su una scala da 0 a 10, il cambio di luce influisce 7

La marea : Questo è un parametro che molti sottovalutano. Certo chi pesca in foce è sicuramente
più sensibile a questo parametro perchè influisce quasi al 100% sull’esito ella pescata(ne parleremo
in seguito), chi invece pesca a mare invece sottovaluta questo aspetto che invece è determinante
per la spigola.

Ogni giorno esistono 2 alte maree e 2 basse, che si alternano ogni 6 ore, esiste un coefficente di
marea, che indica la “forza” della stessa.

I giorni con la luna piena sono quelli con il coefficente di marea maggiore e sono quelli dove sarà
anche maggiore l’attività dei pinnuti, perchè?

Perchè l’innalzamento o l’abbassamento di marea porta ad un movimento di flussi d’acqua che


trascinano con loro piccole parti organiche dal fondo o sponde che danno inizio ad una catena
alimentare che interesserà tutti fino ad arrivare ai predatori, compresa la nostra amata spigola.

Una piccola parentesi vogliamo farla sulla luna, si dice che le nottate di luna piena siano le più
proficue, che la luna piena favorisca le catture… che la luna piena abbia degli effetti positivi sulla
pesca non ci sono dubbi, ma sono da intendersi per una questione di marea, pescare di notte con una
bella luna piena sopra la nostra testa invece possiamo assicurarvi che non vi darà alcun beneficio
nella pesca alla spigola che, essendo un predatore preferisce il buio per i suoi attacchi.

I picchi di marea, sono degli ottimi momenti per la cattura della spigola, un piccolo appunto
vorremmo farlo circa la marea in crescita e in calo. L’attività dei pesci risulta essere maggiore con
marea calante quando ci si trova su fondali alti a partire dai 7 metri raggiungendo il massimo sul
picco di bassa, mentre con marea in crescita sembrerebbe consigliabile pescare su fondali più bassi.

Nella pesca alla spigola, su una scala da 0 a 10, la marea influisce 8

Ecco infine il terzo aspetto legato alle condizioni atmosferiche/metereologiche:

La spigola o branzino ama le perturbazioni. Potremmo finire anche qui utilizzando solo queste 5
parole, avreste comunque le idee chiare, ma questa guida serve a fornire spiegazioni e a dare
dettagli,quindi lo faremo anche per questo aspetto. I momenti migliori in assoluto sono quelli
immediatamente prima di forti perturbazioni, se si riesce a pescare 5-6 ore prima di un brusco
temporale il successo è praticamente garantito soprattutto all’interno dei porti per poi spostarsi
lungo le scogliere e spiagge durante la perturbazione e dopo con la scaduta. Le cattive condizioni
meterologiche influiscono così tanto sull’attività dei pesci che quasi annullano tutti gli altri
parametri elencati precedentemente.

Occhio ai temporali che come sicuramente saprete le nostre canne in carbonio rappresentano un
esca deliziosa per i fulmini, quindi meglio chiudere tutto e andare via alle prime avvisaglie di mal
tempo, non sarebbe il primo caso in cui per divertirsi ci si rimane secchi e non ci sembra il caso

Nella pesca alla spigola, su una scala da 0 a 10, la marea influisce 9

Quando tutte e 3 le condizioni sopra elencate ossia Marea, Cambio di Luce e Condizione Meteo
coincidono in meglio, il divertimento è assicurato.

Dove è meglio pescare la spigola? In che condizione?

Pesca alla spigola dalla scogliera : Questa la mettiamo per prima perchè è la più semplice da
spiegare, ad essere chiari questo non è un habitat nativo della spigola, è uno spot che frequenta per
cacciare quindi quando non ci sono le condizioni affinchè questo spot non sia profittevole in quel
senso, la spigola non ci sarà.

La condizione affinchè si possano trovare spigole in scogliera è quella della bassa pressione e della
scaduta.

Cielo plumbeo, pioggerella fine e mare mosso sono la condizione ideale per fare delle catture da
capogiro su coste rocciose, ci sentiamo di dire, anche alla luce di alcuni studi fatti da biologi marini,
che in queste condizione i cambi di luce non influiscono particolarmente (come invece fanno in
praticamente tutti gli altri spot di pesca). Qui gli elementi fondamentali sono strettamente climatici,
neanche le maree incidono particolarmente, certo i picchi di alta e di bassa sono sempre dei
momenti particolari, ma quando il cielo è grigio e l’onda formata(meglio se in scaduta) allora tutto
può passare in secondo piano, la spigola è lì tra al schiuma e sta cacciando.

Pescare dalle coste rocciose di giorno, con acqua chiara e mare piatto equivale (scusateci per la
troppa franchezza) al perdere il tempo, in assenza di vicine foci, la possibilità di catturare una
spigola è pari allo zero.

Per la pesca su scogliere da 0 a 10: la marea influisce 7, la condizione meteo influisce 9, il cambio
di luce influisce 7
Pesca alla spigola nei porti : L’aspetto maggiormente caratterizzante per pescare le spigole nei
porti è la marea, essa è la reale protagonista per questo tipo di pesca, è in assoluto il paramentro che
sposta gli equilibri, come si diceva prima, preferire in bassa marea il punto più profondo del porto, e
in alta marea quello meno profondo può risultare una soluzione vincente. Chiaramente ad ogni
condizione corrisponde anche una tecnica ben distinta che può fare la differenza rispetto ad un altra,
come ad esempio la pesca all’inglese con galleggiante a penna e svolazzo per zone a basso
fondale o il feeder per fondali più profondi.

Importanti anche le condizioni meteo e i cambi di luce, qui in basso i fattori che influenzano una
pescata alle spigole nei porti. Diamo per scontato che si prediliga pescare la spigola di notte e
non di giorno, dove ci sono decisamente più possibilità di cattura a meno che all’interno dei porti
non ci siano scarichi fognari o di acque reflue che cambierebbero le cose.

Per la pesca nei porti da 0 a 10: la marea influisce 8, la condizione meteo influisce 6, il cambio di
luce influisce 6

Pescare la spigola in foce è forse la scelta migliore in assoluto se non si vuole tornare a mani
vuote, ottimi i periodi della deposizione delle uova che avviene ad una temperatura dell’acqua
vicina ai 10 °C per la cattura di esemplari oversize all’interno del corso dei fiumi con l’utilizzo della
bolognese o a spinning. Il parametro che la fa da padrona in questo spot è sicuramente la marea!
Questa è una cosa scontata per chi ha pescato anche solo poche volte lungo il corso di un fiume in
foce, la marea caratterizza al 90% una pescata andando a veicolare in modo sensibile la velocità
della passata. Senza alcun dubbio il momento più indicato per questo genere di pesca è l’alta marea,
che rallenta il flusso del fiume e rende molto più praticabile la passata o trattenuta se si pesca a
bolognese. Discorso diverso se invece si vuole pescare all’esterno del fiume, quindi a mare, lì è da
preferire la bassa marea per ovvi motivi.

Evitare di andare a pescare in foce quando ci sono mareggiate, o quando ha piovuto molto,
trovereste acqua sporca e residui organici che ostacolerebbero la pescata, con qualsiasi tecnica.

Per la pesca alla spigola in foce da 0 a 10: la marea influisce 10, la condizione meteo influisce 8, il
cambio di luce influisce 7

Pesca alla spigola dalla spiaggia : Tra le pesche più emozionanti in assoluto, a stretto contatto con
la natura, una delle più proficue. Lo spot più complicato di tutti lo abbiamo lasciato alla fine.

Essì è proprio lui il più complesso, qui tutti i parametri giocano un ruolo fondamentale, come la
pesca dalla scogliera anche per la pesca dalla spiaggia il fattore maggiormente caratterizzante è il
moto ondoso, dalla pesca alla bolognese al feeder passando per il beach ledgering arrivando al
surfcasting senza sottovalutare lo spinning e il rock fishing, uno spot che raccoglie la quasi totalità
delle tecniche di pesca.

Ma quali sono le condizioni ideale per pescare la spigola dalla spiaggia? Partiamo dicendo che
in base alla condizione abbiamo la possibilità di preferire una tecnica rispetto ad un altra e che una
condizione può risultare favorevole per una e sfavorevole per un altra, ma delle varie tecniche ne
parleremo successivamente. Adesso manteniamoci su un discorso generico di confronto tra spot e
condizioni.
Il moto ondoso la fa da padrone, ha un incidenza massima, successivamente troviamo la marea e le
condizioni meteo e solo per ultimo il cambio di luce il quale anche se messo come ultimo
rappresenta comunque un parametro da non sottovalutare.

In questo spot l’alta marea è cruciale e può da solo influire su tutta la pescata, a mare fermo è una
condizione essenziale per avere la speranza di incontrare qualche spigola.

Per la pesca alla spigola dalla spiaggia da 0 a 10: la marea influisce 9, la condizione meteo
influisce 9, il cambio di luce influisce 7

Pesca alla spigola : Tecniche di pesca

Abbiamo analizzato finora quelli che sono gli spot e i paramentri che determinano le condizioni ora
passiamo alle varie tecniche. Per ogni tecnica ci saranno approfondimenti specifici dalle montature
alle esche.

Pesca alla spigola con la bolognese

Cominciamo da lei che è la tecnica più utilizzata dagli italiani, la tanto amata pesca alla bolognese.

Come pescare la spigola a bolognese dalla scogliera : Come abbiamo ampiamente discusso
precedentemente, la pesca alla spigola dalla scogliera va fatta esclusivamente con la presenza di
un moto ondoso consistente o in fase di scaduta ( escludendo i casi in cui ci troviamo di fronte a
foci o scarichi fognari).

Per questa tecnica abbiamo bisogno di canne preferibilmente di punta e che abbiamo un range
ottimale di gestione di terminali che vanno dallo 0,12 allo 0,18.

Le canne da pesca che ci consigliamo di utilizzare per questa tecnica sono : Daiwa Tournament X
Verde , Daiwa Big Fish, Daiwa Super 7, Daiwa Pro Bolo Power, Daiwa AWVPT, Colmic Fiume
xxt 250, Colmic Royal S-200 e la Maver Invincible.

In base all’entità del moto ondoso andremo a scegliere il terminale da utilizzare, nella maggioranza
dei casi l’utilizzo di un 14 si rivela la scelta azzeccata, prendiamo in esempio un fondale di circa 3
metri con un fondale misto.

La montatura che ci sentiamo di consigliare è formata da un galleggiante piombato a palla di tipo


“cerasella”, nell’ordine di 3-5 grammi in base all’altezza delle onde. Per un onda di 1 metro 3
grammi risultano più che sufficienti .
Sotto al galleggiante poniamo 3 pallini equidistanti a circa 40 cm di distanza l’uno dall’altro del
numero 5, girella e 1 metro di terminale dello 0,14 con un amo del n.18 al quale andremo ad infilare
3 bigattini facendo attenzione a non far uscirne il liquido. Pasturazione abbondante sotto ai nostri
piedi e pescare tra la schiuma.

La riuscita della pescata sta tutta nel trovare un canalone in uscita che quindi spinga la corrente in
direzione opposta alla nostra verso il mare aperto, se si riesce a stare in pesca facendo una leggera
trattenuta al suo interno, il divertimento è assicurato. Per questa tipologia di pesca andremo a
pescare a mezz’acqua, nella nuvola di bigattini costantemente presente, è la tipologia di pesca
dove occorre la maggior pasturazione in assoluto, consideriamo l’utilizzo di almeno 2 kg di
bigattini ogni 3 ore.

Se invece vogliamo pescare la spigola dalla scogliera e ci ritroviamo un fondale di oltre 5 metri, la
montatura sarà completamente diversa. Sulle grammature ci siamo, quello che invece deve
cambiare è la scelta del galleggiante (che non sarà di tipo piombato ma avrà comunque una forma a
palla) e la disposizione del piombo. Useremo una corona di pallini ed una spallinata a tarare il
galleggiante dei 2/3 del peso a coda di topo inversa, che vada quindi a restringersi sempre più
avvicinandosi alla girella, e il nostro solito finale di un buon 0,14 con amo n.18.

Questi erano i consigli qualora volessimo pescare la spigola con i bigattini , ma non è l’unica esca
per insidiare questo splendido pesce dalla scogliera, anzi!

Un’altro metodo infallibile, forse addirittura preferibile rispetto alla pesca con i bigattini è la pesca
con il gamberetto vivo.

Il gamberetto vivo è tra le esche maggiormente efficaci per la pesca alla spigola, molti dicono
sia la migliore in assoluto, noi avvalendoci di studi effettuati da biologi marini abbiamo
costatato un’altra abitudine che vi riveleremo più avanti di cui solo i pescatori più esperti ne
sono a conoscenza!

Una montatura che ci sentiamo di consigliarvi per la pesca alla spigola dalla scogliera con il
gamberetto vivo è quella di utilizzare un galleggiante di tipo cerasella e senza piombo, un
terminale libero di 2/2,5 metri di 0.18 con un amo del 3 con innescato (dalla coda ci
raccomandiamo), e lasciarlo andare in balia delle onde. ci si può aiutare pasturando con bigattini,
siate sicuri che la spigola una volta arrivata in zona attirata dai
bigattini non esiterà a tuffarsi sul nostro gamberetto vivo.
In queste condizioni, non è raro avere appuntamenti con pesci di misure importanti anche
nell’ordine di 7-8 kg anche se tirarli su non è un gioco da ragazzi ma che soddisfazioni quando li
vedi nel guadino.

Come pescare la spigola a bolognese nel porto? Con tanta pazienza!

Essì, questa è una delle tipologie di pesca dove occorre avere più pazienza, spesso ci si ritrova,
soprattutto in inverno a passare 5-6 ore per vedere il galleggiante scendere giusto una massimo 2
volte se si è fortunati.

Cominciamo con identificare nel porto 3 zone :

Ogni porto ha un braccio lungo dove nel 90% dei casi c’è un faro, un braccio corto o un “bacino”
che rappresenta la parte più interna e riparata dove di solito c’è acqua meno bassa e più ferma dove
spesso si trovano le pompe di benzina e infine la zona dove attraccano le paranze e i vari
pescherecci. Tre spot completamente diversi tra loro che meritano un attenzione diversa.

Cominciamo dal braccio lungo, dovrebbe essere sulla carta il posto migliore per insidiare la spigola,
l’ingresso del porto è considerato da tutti il posto migliore per poter incannare una spigola, noi non
abbiamo avuto questo riscontro. Certo ogni porto è un posto a se, ma esperienza insegna che il
numero maggiore di spigole viene fatto negli altri 2 spot, ossia tra i pescherecci e nella “zona
pompa di benzina”.

Il fondale sul braccio lungo è usualmente superiore ai 6 metri, ed è il posto con maggiore corrente,
la montatura consigliata per questo spot è quella della pesca a bolognese con pasturatore.

Un galleggiante da 4 grammi, un pasturatore con all’interno una torpilla da 2,5, ed un finale di


almeno 1,5 metri dello 0.10/0.12 con un amo n.20 e uno o due bigattini innescati per la punta.

Se vediamo che le mangiate scarseggiano, proviamo ad innescare un solo bigattino innescato al


centro in modo tale da presentare il bigattino esattamente come gli altri che fuoriescono dal
pasturatore e scendono verso il fondo, assicuriamoci di pescare staccati da terra, e proviamo ad
alzarci sempre più dal fondo man mano che pasturiamo con il pasturatore in quanto capita spesso
che i pesci risalgono la scia di bigattini fino a fermarsi all’altezza del pasturatore quindi a 2 metri
dal fondo .

Le canne da pesca che vi consigliamo di utilizzare per questo tipo di spot sono delle bolognesi da
8 metri : Daiwa Awv, Daiwa X Arancio , le mitiche Daiwa Aw 1030(nascono come fisse ma
montate vengono una meraviglia), Colmic Fiume xxt 180 e la xxt 250.

La pesca alla spigola con la bolognese e bigattini nel porto però da il meglio di se negli altri 2
spot dove l’acqua ferma necessita dell’utilizzo di montature molto più leggere e terminali capillari.

Nella zona più interna del porto, le correnti sono praticamente assenti, sono ricche di cefali e
anguille (di cui la spigola ne va ghiotta), se troviamo un fondale melmoso siamo nel posto giusto
per insidiare la nostra regina. Supponendo un fondale fino ai 5 mt, la montatura sarà composta da
un galleggiante da massimo 0.75 grammi, galleggiante dalla forma più allungata possibile e
preferibile se con la deriva in metallo che oppone meno resistenza all’acqua quando il pesce tira giù
il boccone.

Essì perchè spesso capita di vedere il galleggiante scendere di colpo e risalire subito su, classico
segnale della spigola che prima aspira il nostro bigattino e poi lo rigetta alla prima trazione. Bisogna
tarare al massimo il galleggiante e cercare di essere il più leggeri possibile, piombatura con pallini
dello 0.004 a coda di topo, che si apre andando verso l’amo concentrata in massimo 2 metri per poi
dare spazio ad un terminale dello 0.08 max 0.10 e amo del 22 o 24 con innesco di uno o massimo 2
bigattini.

Può essere una valida alternativa far poggiare il bigattino a terra, in quale caso è consigliabile o
innescarne uno solo per la coda, in modo tale da darlgi la possibilità di camminare sul fondo,
oppure aumentare lo spessore della lenza e innescare 3 bigattini a creare un piccolo ciuffetto. Nel
caso in cui invece si voglia pescare staccati dal fondo e simulare un bigattino in caduta, si
innescherà il bigattino come consigliato precedentemente per la pesca con il pasturatore ed il gioco
è fatto.

La pasturazione in base a come decidiamo di pescare sarà possibile farla in 2 modi separati. Nel
primo caso, se si vuole pescare a terra, si utilizzerà colla per bigattini o si uniranno gli stessi a
sfarinati in modo tale da far raggiungere subito la pastura sul fondo, diversamente se vogliamo
insidiare la regina in caduta, fionderemo bigattini sul galleggiante in modo frequente ma in piccole
quantità, circa una fiondata ogni 4-5 minuti.

Le canne da pesca che vi consigliamo di utilizzare per questo tipo di spot sono ultralight in grado
di accompagnare le fughe del pesce e permettere l’utilizzo di terminali capillari: Daiwa
tournament X Rossa e X blu, Colmic Royal S-100 ed Energhia 2k Extreme.

In alternativa si potrebbe anche provare a fare una pesca a galla, con una canna da pesca bolognese
di 5 metri utilizzando un galleggiante a penna (consigliamo vivamente i drennan) e uno svolazzo di
2,5 metri di finale dello 0,08/0,10 con amo del 24 e un bigattino innescato al centro, fiondate
ripetute sul galleggiante e buon divertimento!

Provate a fare questa pesca con una daiwa super slim da 5 metri e venite a dirci cosa ne pensate!!

Buono in questo spot anche l’utilizzo del gamberetto vivo, che si può reperire direttamente
raschiando il guadino a maglie strette contro la banchina. Ricordate che quando utilizzate un esca
viva o comunque voluminosa come può essere il gamberetto vivo, potete salire tranquillamente con
lo spessore del terminale fino ad arrivare tranquillamente ad uno 0.18(cambiando canna ed
utilizzando magari una big fish)!

Passiamo ora al terzo spot, lo abbiamo lasciato per ultimo perchè è quello un pò più particolare e
che merita un pò di attenzione in più; la pesca alla spigola nei porti dai pescherecci.

E’ lo spot preferito dalle spigole in un porto. Soprattutto in estate dove ci sono pescherecci che
fanno pesca alle alici, di cui le spigole ne vanno ghiotte.
La tecnica che vi suggeriamo caldamente di fare è quella che prevede l’innesco di un’alice intera su
un amo del numero 2, lasciata cadere sotto il peschereccio, senza galleggiante ne piombo, così alla
deriva. Una tecnica conosciuta da pochi che ha sempre dato grandi, grandissime soddisfazioni
soprattutto in termini di pezzatura. E’ una pesca che si consiglia di fare con attrezzature molto
resistenti perchè la partenza del pesce sarà brusca e potente ed inoltre non necessitiamo dell’utilizzo
di terminali sostenuti quindi possiamo andare sul sicuro.

Il segreto per questa tecnica è quello di farsi dare qualche alice direttamente dai pescatori quando
attraccano in modo tale da avere come esca esattamente quello di cui sono abituate a cibarsi.

Ma in questo spot non sono valide solo le alici, si possono usare anche le sarde che però sono
molto gradite anche ai cefali che potrebbero ingannarvi con le loro testate una volta incannati.

Si può pescare con il bigattino, e ci sono concrete possibilità di incannare qualche bel pesce
soprattutto nei cambi di luce e con l’alta marea, ma se ci sono residui organici buttati a mare dai
pescherecci è difficile che le spigole possano preferire il nostro bigattino ad una succosa sarda

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