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Quattro passi nello Stagnone


a cura di Giovanna Armato

La laguna dello stagnone e l'arcipelago delle isole Egadi ha un grande valore storico,
naturalistico, biologico e ricreativo. Lo studio di questi ambienti determinante per
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comprendere quanto la natura che ci circonda abbia influenzato il nostro passato e
quanto gli eventi umani abbiano modificato l'ambiente naturale.
Il sito dello Stagnone composto da un' ampia estensione di mare confinato e
lagunare e una serie di saline costiere. ella laguna sono presenti l'Isolotto di Schola,
di dimensioni trascurabili, l'isola !rande che circonda attualmente la laguna per ",#
$m con una superficie di %%# ettari, di cui pi& della met' costituita da saline( l'Isola di
S. )antaleo, estesa circa %* ettari e Santa +aria estesa ,* ettari.
Lo Stagnone una laguna naturale estesa circa -%.. ettari. L'ambiente, di tipo
lagunare, vivificato dalla presenza di due grandi bocche poste a ord tra )unta S.
/eodoro e )unta /ramontana, e a Sud prospiciente l' abitato di +arsala 0)unta
1'2lga3 che consentono una circolazione dell'acqua marina al suo interno.
La profondit' compresa tra - cm e - m.
1al punto di vista geo4morfologico il bacino pu5 essere separato in due sotto4bacini 6
uno settentrionale con accentuate caratteristiche lagunari delimitato rispetto al mare
aperto dall'Isola !rande e uno +eridionale pi& esposto delimitato da )unta 1'2lga.
L'aria marina antistante la bocca ord dello Stagnone quasi interamente occupata da
una rigogliosa prateria a )osedonia 7ceanica , che si estende da pochi centimentri di
profondit' fino a # m. Essa fa parte dell'immensa prateria che a partire da 8apo 9eto
si estende fino alle coste di /rapani, comprendendo i fondali delle Isole Egadi ,con
l'esclusione di +arettimo. 2ll'interno della zona lagunare, tra l'Isola !rande, Santa
+aria e Schola ,la prateria assume una particolare struttura, la cosiddetta
:9ormazione ad 2tollo;( disposta in maniera circolare di dimensioni variabili. /ra
)unta dell'2lga e l'isola !rande la prateria forma il cosiddetto :)lateau <ecifale;, per
cui le basse profondit' tipiche dell'interno dello Stagnone permettono l'emersione delle
foglie durante la bassa marea.
L'intera area riveste un'importanza notevolissima, sia dal punto di vista paesaggistico
che biologico4 ambientale. umerose sono le specie della flora vascolare che figurano
nella lista rossa, cio l'elenco delle specie minacciate di estinzione.
el ,=>= l'area dello Stagnone di +arsala stata inserita nell'elenco delle aree di
particolare importanza ornitologica in Europa 0?)S, zona di protezione speciale3.
umerose le specie di insetti endemici o rari, alcuni dei quali trovano nell'2rea dello
Stagnone, l'unica stazione di presenza in Italia. La vegetazione spontanea sulle isole si
differenzia in funzione della distanza dal mare. I suoli maggiormente intrisi di cloruro
di sodio ospitano 6 Suaeda, 2rtrocnemo, Salicornia, 2lmo, Limonastrio. elle zone pi&
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interne delle isole si sviluppa la +acchia +editerranea con ciuffi di specie termofile
quali Lentisco, )alma ana, 8isti, Smila@, ecc.
L'area protetta ospita circa ".. ta@a di tracheofite, ovvero quasi ,A# della flora
vascolare di tutta la Sicilia.
CALENDULA MARITIMA
B una pianta perenne camefita suffruticosa alta -.C%. cm.
Il fusto, legnoso alla base, si suddivide dicotomicamente in numerosi rami, con
portamento strisciante.
Le foglie, ricoperte da una fitta peluria, sono ovaliformi alla base del fusto e
oblanceolato4spatolate verso l'apice.
)resenta una infiorescenza a capolino di *C# cm diametro con fiori giallo4citrini.
La 8. maritima diffusa in un areale ristretto al tratto costiero compreso tra +arsala e
il +onte 8ofano 0territorio in parte ricadente all'interno della <iserva naturale
integrale Saline di /rapani e )aceco3. )iccole popolazioni si rinvengono anche sulle
isole minori viciniori 0Isola !rande dello Stagnone, 9ormica e 9avignana3.D,E
8olonizza le aree litoranee ricche di azoto, quali gli accumuli di )osidonia oceanica
depositati sulle spiagge.
La 8. maritima considerata dalla IF8 una specie in pericolo critico di estinzione ed
stata inserita nella lista delle #. specie botaniche pi& minacciate dell'area
mediterranea.
B in corso un progetto, finanziato dalla fondazione Glorane di /olosa, in
collaborazione con l'istituto di !enetica vegetale del 8nr di )alermo, che prevede la
riproduzione in vitro della specie e la successiva messa a dimora nella riserva naturale
delle Saline di /rapani e di )aceco e nelle Isole dello Stagnone di +arsala.
8hiamata dai greci :fiore del sole;, per la sua corolla di petali gialli, la calendula
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protagonista di un mito che parla di un amore non corrisposto. Secondo tale mito una
ninfa di nome 8alta, innamorata del dio 2pollo, dio del sole, era solita trascorrere
tutta la notte nei campi in attesa del primo raggio di sole. 8onsumata dallHamore si
ammal5 e morI, e nel punto in cui aveva passato le sue notti insonni apparve la
calendula. 7ltre che come pianta ornamentale, la calendula utilizzata in ambito
medico come diuretico, antinfiammatorio, antisettico, cicatrizzante e depurativo, e in
cucina per arricchire insalate primaverili, e per insaporire brodi e risotti. La
particolare calendula che cresce nel nostro territorio un fiore selvatico che predilige i
litorali costieri con i loro terreni sabbiosi, salati e ricchi di azoto. Essendo una delle
cinquanta specie endemiche a rischio di estinzione, ci si aspetterebbero da parte
dell'amministrazione locale degli interventi speciali di salvaguardia, e campagne
informative che educhino la popolazione al rispetto del patrimonio paesaggistico.
Eppure finora non stato fatto niente a tutela di questa pianta, e quel poco che stato
fatto andato nella direzione opposta. Emblematico lHepisodio dellHestirpazione
dellHintera colonia di calendule di )unta /ipa, nei pressi dellHJotel 8avallino bianco,
durante i lavori di bonifica dell'area, che ha provocato lHindignazione della comunit'
agronoma locale. Questo spiacevole episodio la dimostrazione che cH ancora tanto
da fare perchK nelle coscienze attecchisca lHidea che lHambiente non qualcosa da
sfruttare fino allo sfinimento, ma un bene prezioso da rispettare, valorizzare e
preservare.
EGAGROPILE
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Egagropili il termine scientifico utilizzato per descrivere gli agglomerati sferici o
ovali di colore marrone chiaro e di consistenza feltrosa costituiti da residui fibrosi di
)osidonia oceanica che si accumulano sui litorali, sospinti dalle onde.La formazione
degli egagropili, comunemente noti come palle di mare, polpette di mare o patate di
mare, frutto dello sfilacciamento dei residui fogliari fibrosi che circondano il rizoma
della pianta e della loro aggregazione ad opera della risacca marina.9ormazioni simili
sono prodotte anche dall'alga verde d'acqua dolce 2egagropila linnaei, che quando si
sviluppa forma grandi sfere verdi dalla superficie vellutata che di giorno galleggiano a
pelo d'acqua 0grazie all'ossigeno sviluppato con la fotosintesi3 e di notte stazionano sul
fondo.
CAULERPA PROLIFERA
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8aulerpa prolifera una specie di alga verde, un alga in famiglia 8aulerpaceae . E 'la
specie tipo del genere 8aulerpa , la posizione tipo essendo 2lessandria , Egitto .
8resce rapidamente e forma una massa densa di vegetazione sulle zone sabbiose poco
profonde del mare. Fna pianta di 8. prolifera consiste di un numero di pale o lamine
legati da sotterranei stoloni che sono fissati alla sabbia substrato da rizoidi . Le lame
contengono clorofilla per la fotosintesi se il colore verde alquanto mascherato da
altri pigmenti. 8ome altri membri dell'ordine LrMopsidales , ciascuna 8. prolifera
pianta un organismo individuale costituito da una singola cellula gigante con pi&
nuclei . cloroplasti sono liberi di spostarsi da una parte dell'organismo a un'altra in
risposta al livello di luce in qualsiasi punto e vi una rete di proteine fibrose che
facilita movimento di organelli . 2nche quando derivato dalla stessa fonte, singole
piante di 8. prolifera mostrano una grande variabilit' di forma ed stato dimostrato
che questo in parte legato al livello di luce. ei luoghi luminosi, piante sono
compatti, molto ramificato e denso, mentre in luoghi ombrosi, le popolazioni in genere
hanno lame che sono pi& lunghe e sottili e in grado di rendere pi& efficiente l'uso della
luce a disposizione. 1ue distinte forme di alga sono riconosciuti, la 8aulerpa prolifera
f. obovata 0N.2gardh3 e 8aulerpa prolifera f. zosterifolia 0LOrgesen3.
Distribuzione
8. prolifera avviene in acque poco profonde europee, il +ar +editerraneo e il caldo
orientale dell'7ceano 2tlantico e anche la costa orientale degli Stati Fniti, +essico e
Lrasile, cosI come alcune altre localit' sparse.
Biologia
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8aulerpa spp contribuire a consolidare il fondo marino e permettere fanerogame
marine a colonizzare la zona. 8. prolifera cresce rapidamente con una crescita che si
svolgono di notte sulle punte delle lame e stoloni. 2ll'alba, le nuove punte sono di
colore bianco, ma durante il giorno cloroplasti si muovono nello spazio appena
disponibile. Se parti della pianta si ricoprono di sedimenti, cloroplasti possono essere
ritirati e trasferiti alle parti pi& produttive. In condizioni normali, la riproduzione
asessuale avviene per frammentazione della pianta. I pezzi di tessuto di pochi
millimetri attraverso sono in grado di crescere in nuovi impianti. +eno di solito, 8.
prolifera pu5 subire riproduzione sessuale da holocarpM . 8i5 pu5 verificarsi in
condizioni di stress, con tutto il citoplasma in fase di gametogenesi e l'organismo
originale di essere lasciato come un guscio. D % E /ali condizioni si sono verificate nel
-..#, dopo il passaggio di Pilma su una laguna nel +ar dei 8araibi . In
quell'occasione, ci fu una deposizione sincrona di 8. prolifera e molti altri siphonous
alghe verdi . 7ltre movimento dell'acqua turbolento, l'uragano ha causato la
temperatura del mare scenda -=4,= Q 8 in poche ore. Questa anomalia termica sembra
aver innescato la riproduzione di massa.
SANTOREGGIA DOMESTICA
Generalit
)ianta erbacea originaria dellH2sia occidentale e diffusa nellHEuropa meridionale. In
Italia presente, spontanea o naturalizzata, al ord e al 8entro, nelle zone aride. I
romani la utilizzavano in grande abbondanza per insaporire i cibi.
Caratteri botanici
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EH una erbacea annuale con fusti eretti alti circa *. cm. Le foglie, opposte, sono
lanceolate. I fiori compaiono da giugno a settembre, sono bianchi o rosei e riuniti in
verticillastri ascellari.
Coltivazione
Seminare direttamente in terra piena in primavera o autunno( diradare se le piantine
sono troppo fitte. Spesso si dissemina spontaneamente.
Raccolta e conservazione
)relevare le foglie, da usare fresche o far essiccare, prima della fioritura.
Uso in cucina e propriet terapeutiche
Le foglie, fortemente aromatiche, vengono usate per dare sapore a piatti di carne e
pesce.)ropriet' terapeutiche6 digestive, carminative, tonico4stimolanti. )er uso
esterno, come antisettico nelle infiammazioni orali.
Altre specie
La Santoreggia invernale 0SatureRa spicigera L.3 una pianta a portamento strisciante,
con foglie verdi, lucenti e aromatiche. I fiori sono bianchi.
CHASMANTHE AETIOPICA
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8hasmanthe aethiopica, una specie erbacee perenni appartenenti alla famiglia delle
Iridaceae. Si tratta di una pianta ornamentale di origine sudafricana.8h.aethiopica
una pianta ornamentale di origine sudafricana che pu5 essere trovato naturalizzato a
margine di alcune strade, prendendo invasivit'. Si differenzia dal suo unilaterale, di
solito semplice, orecchie erette. I fiori sono perianth zMgomorphic e hanno un fomado
rosso e giallo sei pezzi che si uniscono per formare un tubo basale di circa -4* cm di
lunghezza e libera in cima, uno di loro essere pi& grande. 8hasmanthe6 nome generico
dal chasme greco, che significa aperto, partito e anthos, che significa fiore, riferendosi
alle voci tepali o giochi.aethiopica6 epiteto si riferisce in Etiopia, anche se di solito
applicata anche alle piante africane che hanno un'altra origine.
Lonicera Implexa
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Il caprifoglio mediterraneo 0onicera imple!a 3
una della famiglia delle Caprifoliaceae.
Si presenta in forma di arbusto rampicante sempreverde, con rami volubili.
Le foglie glabre, sono opposte e sessili, coriacee con lamina ovata. Le foglie superiori
sono concresciute fra loro intorno allo stelo e avvolgenti il fusto a formare un calice
intero. Ja fiori sessili, riuniti in capolini terminali tubulosi e di colore rosa inseriti su
brattee ellittiche. 9iorisce da febbraio a maggio. Il frutto una bacca ovoidale di colore
rosso4arancio a maturit'.
SENECIO CINERARIA
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Le foglie sono grasse e coriacee, picciolate e diversamente incise a seconda che siano
basali o apicali( il colore bianco niveo. I fiori sono capolini di colore giallo4dorati,
riuniti in corimbi ampi e densi. Il periodo di fioritura va da maggio ad agosto. B una
specie diffusa in tutta l'Europa meridionale, in ord 2frica e in /urchia 0e
naturalizzata nell'2merica del ord3. In Italia facile trovarla sulle coste tirreniche
della penisola e sulle isole maggiori.
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Nanozosera nolii
Nanozostera noltii una fanerogama marina appartenente alla famiglia
Zosteraceae. Questa specie ampiamente diffusa in Oceano Atlantico ed in
Mediterraneo, raggiunge il mar Nero ed il mar d'Azov stabilendovi popolamenti
numerosi. l'unica fanerogama marina a popolare il mar aspio ed il lago
d'Aral. !ive in ac"ue basse #ma$ % metri, usualmente meno& e dissalate,
soprattutto in lagune e foci. 'enetra in mare aperto #in Mediterraneo& solo dove
ci siano sorgenti d'ac"ua dolce. Simile alla ?ostera marina ma ha foglie molto sottili
0ha solo * nervature parallele3 con un'incisione centrale asimmetrica sull'apice che la
rende inconfondibile. I rizomi sono sottili e poveri di radici avventizie. )resenta
all'interno delle foglie dei parenchimi aeriferi che le consentono di rimanere eretta per
un fenomeno di galleggiamento.
C!MODOCEA NODIOSA
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B una pianta acquatica marina dioica, con un fusto eretto di piccole dimensioni, che
presenta da - a # foglie nastriformi di colore verde pi& scuro di quelle di ?ostera,
larghe *4% mm e lunghe sino a %. cm, con margine seghettato soprattutto verso l'apice.
Ja un robusto rizoma che si sviluppa solo in senso parallelo al fondo del mare, con
radici inserite ad ogni internodo, molto ramificate. B diffusa nel mar +editerraneo e
nell'7ceano 2tlantico nordorientale tra il golfo di !uascogna e il Senegal. Sive su
fondali sabbiosi o fangosi ben illuminati e calmi, da # a -. m di profondit', pu5
colonizzare la matte morta di )osidonia oceanica. 9orma prati estesi, anche se molto
meno fitti delle praterie di )osidonia, e crea ambienti di notevole interesse biologico.
Spesso rinvenibile nei fondali delle lagune, in associazione a ?ostera spp., che la
sostituisce quando la salinit' scende troppo. 2vviene per il =.T in modo asessuale per
stoloni e solo nel centro dei prati si hanno piante fiorite. La fioritura avviene in
primavera, i frutti sono acheni disposti a coppie e molto compressi lateralmente. B una
tipica specie pioniera che con il suo insediamento UpreparaU il substrato ad altre piante
pi& esigenti come la posidonia. )u5 tollerare l'anossia e la presenza di Idrogeno
solforato nel suolo. Le sue foglie ospitano una comunit' epifita ricca quasi quanto
quella della )osidonia. /ra le sue foglie si riproducono molte specie di pesci.
R!TIPHOILOEA TINCTORIA
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Le specie caratteristiche dell'2ssociazione sono6 8ladophora echinus, <Mtiphloea
tinctoria.Si tratta di un'2ssociazione che forma popolamenti puri che si trovano su
fondali sabbiosi( stata tuttavia riscontrata come sottostrato anche nelle associazioni
a rizofite e aptofite.Queste associazioni marine non sono state dai loro autori
inquadrate in unit' fitosociologiche di ordine superiore. Si sviluppano nell'infralitorale
superiore alto degli ambienti lagunari.
OLI"ASTRO
Olea europaea una pianta originario del vicino oriente, utilizzato fin
dall'antic(it) per l'alimentazione. * suoi frutti, le olive, sono impiegate per
l'estrazione dell'olio e, in misura minore, per l'impiego diretto nell'alimentazione.
A causa del sapore amaro dovuto al contenuto in polifenoli, l'uso delle olive
come frutti nell'alimentazione ric(iede per+ trattamenti specifici finalizzati alla
deamaricazione #riduzione dei principi amari&, realizzata con metodi vari.
I nomi olivo e ulivo derivano dal latino olVvum. L'olivo una pianta centrale nella
storia delle civilt' che si affacciano sul bacino del +editerraneo, e di tutto l'7ccidente.
Si raccontano numerose leggende6 una di queste di origine greca e narra di un olivo
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raccolto ai confini del mondo da Ercole, in quel luogo nacque il bosco sacro a Zeus,
dalle cui fronde venivano intrecciate le corone per i vincitori dei giochi olimpici.
Fn altro aneddoto sull'ulivo riguarda invece la colomba che, per annunciare a o la
fine del diluvio universale, gli port5 un ramoscello d'ulivo che teneva stretto tra le
zampe. 8omunque si appurato che le prime piante selvatiche insistevano sull'isola di
8reta fin dal %... 2.8. e che successivamente i cretesi si sono specializzati nella
coltivazione di tale pianta la quale successivamente verr' esportata in tutto il bacino
del mediterraneo. L'olivo appartiene alla famiglia delle Oleaceae. La pianta comincia a
fruttificare verso il *WC%W anno, inizia la piena produttivit' verso il =WC,.W anno( la
maturit' raggiunta dopo i #. anni. B una pianta molto longeva6 in condizioni
climatiche favorevoli un olivo pu5 vivere anche mille anni. Le radici, per lo pi& di tipo
avventizio, sono molto superficiali ed espanse, in genere non si spingono mai oltre i
".C,.. cm di profondit'.
Il fusto cilindrico e contorto, con corteccia di colore grigio o grigio scuro, il legno
molto duro e pesante. La ceppaia forma delle strutture globose, dette ovoli, da cui sono
emessi ogni B una pianta sempreverde, la cui attivit' pressochK continua con
attenuazione nel periodo invernale. Le foglie sono opposte, coriacee, semplici, intere,
ellittico4lanceolate, con picciolo corto e margine intero, spesso revoluto. La pagina
inferiore di colore bianco4argenteo per la presenza di peli squamiformi. Le gemme
sono per lo pi& di tipo ascellare.Il fiore ermafrodito, piccolo, con calice di % sepali e
corolla di petali bianchi. I fiori sono raggruppati in numero di ,.C,# in infiorescenze a
grappolo, chiamate mignole, emesse all'ascella delle foglie dei rametti dell'anno
precedente. La mignolatura ha inizio verso marzoCaprile. La fioritura vera e propria
avviene, secondo le zone, da maggio alla prima met' di giugno. Il frutto una drupa
globosa, ellissoidale o ovoidale, a volte asimmetrica, del peso di ,C" grammi secondo
la variet', la tecnica colturale adottata e l'andamento climatico..
La chioma ha una forma conica, con branche fruttifere pendule o patenti 0disposte
orizzontalmente rispetto al fusto3 secondo la variet'.
DAFNE DI FOLIA
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Daphne un genere di piante Spermatofite 1icotiledoni appartenenti
alla famiglia delle /hMmelaeaceae, dall'aspetto di piccoli arbusti o bassi
cespugli. 1aphnecomprende circa #. 4,.. specie di cui una decina sono
presenti nella flora spontanea italiana. L'altezza di queste piante varia da
pochi centimetri a oltre , metro . La forme biologiche prevalenti sono
nano4fanerofite0"#3 e comefite suffriticose ossia sono piante perenni e
legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo di
poche centimetri( le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono
in vita soltanto le parti legnose.
$usto%Il fusto in genere legnoso( si possono avere delle specie senza
ramificazioni o con rami laterali anche abbastanza consistenti. Le foglie
possono essere caduche o persistenti 0sempreverdi3 e quindi possono
essere presenti oppure no alla fioritura. Sono interei. La forma in
genere piuttosto allungata. 9iori 4 8alice6 il tubo calicino cilindrico, un
po' campanulato e termina con % lobi
&mpollinazione% per questo genere possibile una autoimpollinazione, ma
contemporaneamente i fiori sono molto profumati con del nettare secreto
alla base dell'ovario per cui senz'altro possibile anche una
impollinazione entomofila6 generalmente farfallee api se il tubo calicino
lungo, altrimenti delle mosche per tubi pi& brevi.
Il frutto una drupa sferica monosperma 0con un solo seme di colore
chiaro e ricco di sostanze oleose3 a esocarpo carnoso e consistenza
coriacea( ha l'aspetto di una bacca rosso4corallo a superficie liscia
0l'involucro esterno non spinoso o rugoso3. Il frutto non avvolto dal
perianzio. La bacca si appoggia su un peduncolo.
Ar#rocnem$m
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Arthrocnemum un genere di suffrutici della famiglia
delle 8henopodiaceae adattate a vivere su suoli ad alta concentrazione
di sale. Le specie del genere 2rthrocnemum sono comunemente
chiamate salicornie in quanto molto simili alle specie del
genere Salicornia, le quali differiscono per5 per essere
piante erbacee annuali.
Descrizione
Le 2rthrocnemum sono piante cespugliose, con rami pi& o meno eretti,
legnosi alla base e articolati, con articoli carnosi. Le foglie sono opposte,
ridotte a squame saldate fra loro a formare una guaina avvolgente.
Fna caratteristica di queste piante, condivisa con altre 8henopodiacee
alofite, il sapore spiccatamente salato rilevabile masticando le porzioni
terminali, erbacee e carnose, dei rametti. Queste piante accumulano
infatti grandi quantit' di sali nei succhi vegetali.
'abitat
Le 2rthrocnemum sono piante alofite diffuse in ambienti paludosi o aridi
su suoli ad alta concentrazione salina. Si rinvengono frequentemente nelle
paludi e negli stagni costieri, dove possono formare, in consociazione con
altre alofite, praterie di grande importanza naturalistica in quanto siti di
nidificazione dell'avifauna delle zone umide costiere. I semi delle stesse
specie sono utilizzate dagli uccelli per l'alimentazione
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(!alis acetosella
L'(!alis acetosella una piccola pianta alta fino a ,- cm, appartenente
alla famiglia delle 7@ilidaceae. Il nome del genere 07@alis3 deriva dal
greco o@Ms 0acuto o pungente3 per il sapore acido della pianta e
da hals 0sale3 per l'elevata quantit' di acido ossalico.
Il nome comune della pianta 0acetosella3 deriva dal sapore acidulo 0ma
anche aspro3 delle foglie usate anticamente come condimento per le
insalate e che ricorda appunto l'aceto. B una pianta geofita rizomatosa,
leggermente pelosa, erbacea, perenne o biennale, acaule e le
cui foglie e fiori sono inseriti direttamente su un rizoma strisciante. La
pianta in sK esile e per proteggersi durante la pioggia 0o un forte vento3
tende a ripiegarsi su sK stessa. 8ome altre piante primaverili, anche la
nostra fiorisce precocemente prima che gli alberi sovrastanti emettano le
foglie togliendole cosI eccessivamente la luce del sole. Le foglie sono
tutte basali derivate dal ceppo radicale. Janno un picciolo molto lungo
arrossato e sono formate da tre foglioline obcordate cuoriforme. Sono
inoltre presenti quattro nervi e il margine intero 0non dentellato3. 2lla
base del picciolo si trovano due piccole stipole.
Queste foglie hanno anche la particolarit', grazie a specifiche
articolazioni, di contrarsi ed espandersi secondo le condizioni
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atmosferiche, oppure per rinchiudersi verso sera, oppure ancora per
poter ricevere la giusta luce del sole durante le fasi della giornata. Infatti
durante le ore pi& calde d'estate, essendo una pianta sciafila, le foglioline
tendono a ripiegarsi lontano dai raggi del sole.
Le foglie normalmente sopravvivono alla prima fioritura primaverile e
continuano a riformarsi continuamente.
La salicornia

)ianta annuale e glabra, con fusti carnosi, eretti e foglie opposte, di
aspetto simile a scaglie appiattite sugli steli. L'intera pianta ha un'altezza
complessiva compresa tra i ,. e i *# cm 0raramente fino a %.3. Steli
carnosi, con rami rivolti verso l'alto e ramificazioni, anch'esse appuntite e
rivolte verso l'alto. La pianta verde brillante in primavera, ma acquista
una tonalit' rossa verso il periodo della fioritura, coincidente con la
tarda estate.
I fiori, posti all'ascella delle foglie, sono estremamente piccoli e di colore
verde con antere gialle, in fioritura tra fine agosto e settembre. I semi,
lunghi fino a ,,# mm, hanno un rivestimento simile ad una membrana.
8resce in folti gruppi di individui, formanti un tappeto vivacemente
colorato sopra il terreno umido e salmastro. Esistono molte specie simili
che possono essere riconosciute solo con difficolt'.
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Specie ad ampia diffusione nella regione mediterranea, ampiamente
diffusa in Europa, 2sia e 2merica settentrionale, presso acquitrini
salmastri o in prossimit' di acque stagnanti.
)arimenti alle altre specie di Salicornia, presenta un elevato contenuto
salino, e un tempo veniva bruciata per ottenere il carbonato di sodio,
usato nel processo di fabbricazione del vetro e del sapone.
I rami salati sono ricchi di sali minerali e vengono mangiati, ancora
verdi, sottoaceto o come gli asparagi6 bolliti o serviti con il burro e
l'aceto. I semi venivano macinati per fare una farina.
I bovini ricercano questa specie per il suo elevato contenuto di sale.
Lentisco

La pianta ha un portamento cespuglioso, raramente arboreo, in genere
fino a *4% metri d'altezza. La chioma generalmente densa per la fitta
ramificazione, glauchescente, di forma globosa. L'intera pianta emana un
forte odore resinoso. La corteccia grigio cinerina, il legno di colore
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roseo . Il frutto una piccola drupa sferica o ovoidale, di %4# mm di
diametro, di colore rosso, tendente al nero nel corso della maturazione.
La fioritura ha luogo in primavera, da aprile a maggio. I frutti rossi sono
ben visibili in piena estate e in autunno e maturano in inverno .Il lentisco
una specie diffusa in tutto il bacino del +editerraneo prevalentemente
nelle regioni costiere, in pianura e in bassa collina. In genere non si
spinge oltre i %..4".. metri. B una pianta eliofila, termofila e @erofila,
resiste bene a condizioni prolungate di aridit', mentre teme le gelate. on
ha particolari esigenze pedologiche.B uno degli arbusti pi& diffusi e
rappresentativi dell'7leo4ceratonion, spesso in associazione con
l'olivastroe il mirto, pi& sporadica la sua presenza nella +acchia
mediterranea e nella gariga. !razie alla sua frugalit' e ad una discreta
resistenza agli incendi piuttosto frequente anche nei pascoli cespugliati
e nelle aree pi& degradate residue della macchia. )ur avendo perso gran
parte della sua antica importanza, il lentisco una specie che ha ancora
una larga utilizzazione per molteplici scopi.
egno
Il legname del lentisco apprezzato per lavori di intarsio grazie al colore
rosso venato. In passato veniva usato per produrre carbone vegetale e
ancora oggi apprezzato per alimentare i forni a legna delle pizzerie in
quanto la sua combustione permette di raggiungere in tempi rapidi alte
temperature.
$oglie
Le foglie, ricche di tannini venivano usate per la concia delle pelli. I rami
con enorme successo sono usati come verde ornamentale, tale massiccio
uso attraverso tagli indiscriminati senza alcun controllo da parte degli
organi preposti sta causando seri danni ai Loschi dell'2lbania della
/unisia e del sud Italia. )er ovviare a tale distruzione dell'Jabitat si
cominciato timidamente a coltivarlo 0primi impianti nella zona di Latina3
Resina
La resina del lentisco detta mastice di 8hio e in diverse lingue indicata
con il termine di mastice. 1i colore giallo, veniva usata in passato
come cheXing gum anche per la sua azione benefica sul cavo orale
0rassodante delle gengive e purificante dell'alito3. B inoltre considerato
antidiarroico. 2ncora oggi, come per il passato con la resina, sciolta
Quattro passi nello Stagnone
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nella trementina purissima, si prepara una vernice per impieghi artistici
0pittura a olio eAo a tempera3 sia per UmesticareU colori sia, soprattutto,
per restauri neutri su dipinti antichi. Le sue caratteristiche ne consentono
infatti l'asportazione senza danno alcuno.
In , che il luogo di produzione della resina di maggior pregio, prodotto
un liquore aromatico derivato dalla resina, con funzioni digestive, molto
apprezzato6 il U+asti$aU.
!li impieghi attuali della resina vanno
dalla profumeria all'odontotecnica 0come componente di paste per le
otturazioni e mastici per le dentiere3. B anche impiegato come
componente nella produzione del cheXing gum.
La resina si pu5 estrarre praticando incisioni sul fusto e sui rami in piena
estate e raccogliendola dopo che si rappresa all'aria. Si sottopone a
lavaggio per eliminare le impurit' e si conserva dopo essiccazione in
contenitori di legno.
$rutti
In passato i frutti venivano sottoposti a bollitura e a spremitura per
estrarre un mpiegato come combustibile per l'illuminazione e come
succedaneo dell'olio d'oliva per l'alimentazione. /uttora in Sardegna
utilizzato, anche se raramente, sia popolarmente, che nella ristorazione.
Rosmarino
Quattro passi nello Stagnone
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Il rosmarino un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
7riginario dell'Europa, 2sia e 2frica, ora spontaneo nell'area
mediterranea nelle zone litoranee, garighe, macchia mediterranea, dirupi
sassosi e assolati dell'entroterra, dal livello del mare fino alla zona
collinare, ma si acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella
)ianura )adana nei luoghi sassosi e collinari. B noto in Italia anche col
nome volgare di <amerino o <amerrino( il nome del genere deriva dalle
parole latine ros 0rugiada3 e maris 0del mare3.
)orfologia
)ianta arbustiva che raggiunge altezze di #.C*.. cm, con radici
profonde, fibrose e resistenti, ancorante( ha fusti legnosi di colore
marrone chiaro, prostrati ascendenti o eretti, molto ramificati, i giovani
rami pelosi di colore grigio4verde sono a sezione quadrangolare.
Le foglie, persistenti e coriacee, sono lunghe -C* cm e larghe ,C* mm,
sessili, opposte, lineari4lanceolate addensate numerosissime sui rametti(
Quattro passi nello Stagnone
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di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella
inferiore per la presenza di peluria bianca( hanno i margini leggermente
revoluti( ricche di ghiandole oleifere.
I fiori ermafroditi sono sessili e piccoli, riuniti in brevi grappoli
all'ascella di foglie fiorifere sovrapposte, formanti lunghi spicastri
allungati, bratteati e fogliosi, con fioritura da marzo ad ottobre, nelle
posizioni pi& riparate ad intermittenza tutto l'anno.
7gni fiore possiede un calice campanulato, tomentoso con labbro
superiore tridentato e quello inferiore bifido( la corolla di colore lilla4
indaco, azzurro4violacea o, pi& raramente, bianca o azzurro pallido,
bilabiata con un leggero rigonfiamento in corrispondenza della fauce( il
labbro superiore bilobo, quello inferiore trilobo, con il lobo mediano
pi& grande di quelli laterali ed a forma di cucchiaio con il margine
ondulato( gli stami sono solo due con filamenti muniti di un piccolo dente
alla base ed inseriti in corrispondenza della fauce della corolla( l'ovario
unico, supero e quadripartito.
L'impollinazione entomofila poichK avviene tramite insetti pronubi, tra
cui l'ape domestica, attirati dal profumo e dal nettare prodotto dai fiori.
I frutti sono tetracheni, con acheni liberi, oblunghi e lisci, di colore
brunastro.
Coltivazione
Fna pianta di rosmarino prostrato in fiore richiede posizione soleggiata,
al riparo di muri dai venti gelidi( terreno leggero sabbioso4torboso ben
drenato( poco resistente ai climi rigidi e prolungati.
Si pu5 coltivare in vaso sui terrazzi, avendo cura di porre dei cocci sul
fondo per un drenaggio ottimale, rinvasando ogni -4* anni, usando
terriccio universale miscelato a sabbia, concimazioni mensili con
fertilizzante liquido miscelato all'acqua delle annaffiature, che saranno
controllate e diradate d'inverno.
In primavera si rinnova l'impianto cimando i getti principali, per ottenere
un aspetto cespuglioso, senza dover ricorrere ad interventi di potatura.
Quattro passi nello Stagnone
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Si moltiplica facilmente per talea apicale dei nuovi getti in primavera
prelevate dai germogli basali e dalle piante pi& vigorose piantate per
almeno -A* della loro lunghezza in un miscuglio di torba e sabbia( oppure
si semina in aprile4maggio, si trapianta in settembre o nella primavera
successiva( oppure si moltiplica per divisione della pianta in primavera.
)er effetto dei meccanismi di difesa dal caldo e dall'arido 0tipici della
macchia mediterranea3, la pianta presenta, se il clima sufficientemente
caldo ed arido in estate e tiepido in inverno, il fenomeno della estivazione
cio la pianta arresta quasi completamente la vegetazione in estate,
mentre ha il rigoglio di vegetazione e le fasi vitali 0fioritura e
fruttificazione3 rispettivamente in tardo autunno o in inverno, ed in
primavera. In climi pi& freschi ed umidi le fasi di vegetazione possono
essere spostate verso l'estate. 8omunque in estate, specie se calda, la
pianta tende sempre ad essere in una fase di riposo.
Usi
Il rosmarino viene utilizzato6
In cucina o nell'industria degli insaccati come pianta aromatica.
8ome pianta ornamentale nei giardini, per bordure, aiuole e macchie
arbustive, o per la coltivazione in vaso su terrazzi.
Le foglie, fresche o essiccate, e l'olio essenziale, come pianta medicinale.
ell'industria cosmetica come shampoo per ravvivare il colore dei capelli
o come astringente nelle lozioni( nelle pomate e linimenti per le propriet'
toniche. In profumeria, l'olio essenziale ricavato dalle foglie, viene
utilizzato per la preparazione di colonie, come l'2cqua d'Fngheria.
8ome insettifugo o deodorante ambientale nelle abitazioni, bruciando i
rametti secchi.
I fiori sono particolarmente melliferi.
#ropriet medicinali
I rametti e le foglie raccolti da maggio a luglio e fatti seccare all'ombra
hanno propriet' aromatiche, stimolanti l'appetito e le funzioni digestive,
stomachici, carminativi, utili nelle dispepsie atoniche e gastralgie, tonici e
stimolanti per il sistema nervoso, il fegato e la cistifellea. 1a alcuni autori
viene inoltre consigliato per infezioni generiche come tosse o asma.
)er uso esterno il macerato di vino applicato localmente antireumatico(
mentre il macerato di alcool revulsivo, viene usato per frizioni anche del
Quattro passi nello Stagnone
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cuoio capelluto( possiede qualit' analgesiche e quindi viene applicato per
dolori reumatici, artriti.
L'infuso viene utilizzato per gargarismi, lavaggi e irrigazioni
cicatrizzanti( o per cataplasmi antinevralgici e antireumatici( aggiunto
all'acqua da bagno serve come corroborante, purificante e per tonificare
la pelle.
I fiori raccolti da maggio ad agosto, hanno propriet' simili alle foglie( in
infuso per uso esterno sono vulnerari, stimolanti, curativi della leucorrea
e per la lotta ai pidocchi pubici.
9armacologicamente, si prepara un'essenza e un'acqua contro l'alopecia
o pomate per gli eczemi.
1alle foglie, in corrente di vapore, si estrae l'olio essenziale di rosmarino,
per un ,T in peso, liquido incolore o giallognolo, contenente pinene,
canfene, cineolo, eucaliptolo, canfora e borneolo. 2 seconda del
chemotipo della pianta vengono ottenuti diversi oli essenziali6 uno ricco
in eucaliptolo, un altro ricco di canfora ed infine uno in cui abbondano il
borneolo ed i suoi derivati. Questi tre olii essenziali hanno differenti
azioni farmacologiche in quanto il primo ha attivit' balsamica, il secondo
antiinfiammatoria 0soprattutto per uso locale3 e l'ultimo essenzialmente
un antispastico.
ell'uso farmacologico comune l'olio viene usato come eupeptico,
eccitante, antisettico sedativo, ed i suoi preparati contro gli stati
depressivi, restituendo vigore intellettuale e fisico alle persone indebolite.
Controindicazioni
Il rosmarino 0specie l'olio essenziale ricco di canfora3 controindicato in
persone che soffrono di epilessia. 8ausa infatti, specialmente in casi
d'sovradosaggio, irritazioni, convulsioni, vomito e principi di paralisi
respiratorie.
Lithothamnium
Quattro passi nello Stagnone
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Lithothamnium calcareum un'alga estremamente ricca in 8alcio,
+agnesio, Silicio, in forma organica altamente biodisponibile . E' efficace
nella prevenzione dell'osteoporosi e dei problemi osteoarticolari
degenerativi come l'artrite e l'artrosi. 2iuta a contrastare la
decalcificazione ossea e pu5 essere utile in caso di fratture. I sali minerali
organici di cui l'alga costituita favoriscono la sintesi del collagene e
dell'elastina e stimolano le cellule osteopoietiche, indispensabili per la
formazione delle ossa, dei denti e per mantenere l'elasticit' del tessuto
connettivo. E' un alimento altamente alcalino che pu5 ridurre l'acidit'
gastrica e pu5 contrastare la fisiologica tendenza all'acidificazione
dell'organismo.
Limonium
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Descrizione
La maggior parte delle specie attribuite a questo genere sono
piante erbacee perenni, dotate di rizoma, alte da ,. a Y. cm. )oche specie
sono erbe annuali o, all'opposto, veri e propri arbusti fino a - m d'altezza.
Le foglie sono semplici, intere o lobate( la loro grandezza varia
fortemente a seconda della specie.
I fiori sono riuniti in infiorescenze vistose, di colore rosa, purpureo o
violetto, pi& raramente bianco, giallo o azzurro. I singoli fiori sono piccoli
0ma@ , cm3, regolari, dotati di # petali, # sepali e # stami. Il frutto una
piccola capsula contenente un solo seme.
Distribuzione e habitat
Il genere Limonium ha una distribuzione molto ampia, essendo
rappresentato in quasi tutto il mondo. Il maggior numero di specie
concentrato in una fascia che, partendo dalla Isole 8anarie, avvolge
il +ar +editerraneo e si estende all'2sia centrale.+olte specie
di Limonium sopportano o prediligono suoli ricchi di sale e quindi
crescono in prossimit' delle coste del mare 4 addirittura in qualche caso
0p.es. Limonium bellidifolium3 sulle spiagge inondate periodicamente
dalla marea 4 o in paludi salmastre, in terreni salini dell'interno, su suoli
ricchi di gesso o fortemente alcalini. /ra le specie di Limonium, si
annoverano moltissimi endemismi di aree ristrette.
Quattro passi nello Stagnone
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Distribuzione in &talia
In Italia sono spontanee numerose specie di Limonium 02ltervista ne
elenca circa >.3, perlopi& limitate ad aree ristrette o piccole isole. Solo ,>
specie sono presenti in pi& di una regione.
In genere, esse sono limitate alle coste e non si spingono oltre i #4,# m
sopra il livello del mare. Esistono per5 anche alcune specie che penetrano
nell'entroterra, a quote non elevate. Solo in Sardegna ci
sono Limonium che risalgono le pendici montane fino a circa ,... m
0Limonium hermaeum, Limonium morisianum3.
Carpobrotus edulis
*timologia
8arpobrotus deriva dal greco antico +,-./0 U$arposU 0frutto3
e 1-23/0 UbrotosU 0edule, commestibile36 Ufrutto commestibileU.
In Sudafrica furono i coloni vedendo le popolazioni del luogo 0i Khoikhoi3
cibarsi dei frutti come se fossero fichi a denominarlo U9ico
degli OttentottiU ZS secolo. 9acendo riferimento alla zona di origine
altrimenti conosciuta come fico acido, fico del
8apo, ghau$um, ghoenavM, JottentotsvM, GaapsevM,perdevM, ran$vM, suur
vM, vMeran$, 0Afrikaans3( i$hambi4lamabulaXo, umgongozi 0Zulu3.
Descrizione
8arpobrotus edulis una pianta perenne, succulenta e strisciante. 2lta
,#A-. centimetri, si propaga spontaneamente formando dei tappeti erbosi,
coltivata si presta a decorare intere pareti rocciose.
Quattro passi nello Stagnone
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Radici
<adice sottile e ramificata che la rende idonea per la coltivazione in
giardini pensili.
$usto
Il gambo dicotomico ramificato 0ripetute ramificazioni in due parti
uguali3 contenente come le foglie, una linfa densa e vischiosa che
costituisce riserva nei periodi di siccit'.
$oglie
)resenta foglie carnose di forma ad artiglio 0>A,- cm.3 a sezione
triangolare. Spesso dritte di colore verde, rastremate dall'attaccatura fino
all'apice. In base alla prolungata esposizione alla luce solare possono
presentare una colorazione rossiccia in prossimit' dei bordi.
$iore
8aratteristica delle piante sono le corolle che si dischiudono durante le
ore pi& assolate della giornata.
Il fiore solitario, a capolino, corto peduncolo, durevole una decina di
giorni, molto decorativo, compare da maggio fino a tutto ottobre, di YC
,# cm di diametro, rosa antico, -.4>. petali, raccolti al bottone,
*.A%. stami.
L'insieme di calice e corolla 0perianzio3, costituito da # tepali della
stessa struttura delle foglie, quella che si mostra come variopinta corolla
altro non altro che un insieme di stami sterili con forma e consistenza di
petali colorati, gli stami fertili sono sempre gialli. !li stigmi sono disposti
in modo circolale nella parte femminile del fiore 0giceneo3.
)eriodo di fioritura febbraio, ottobre in funzione della latitudine.
$rutti
Il frutto un baccello, indeiscente, capsula grossolanamente papillata(
Semi scuri, rugosi con piccoli tubercoli risiedono in una mucillagine
gelatinosa. Il frutto maturando ingiallisce emanando un caratteristico
profumo. 8ommestibile dal sapore acidulo.
Distribuzione e habitat
Il genere 8arpobrotus edulis presente allo stato spontaneo
in Africa, Asia Minore, Sud America e Oceania. In Italia naturalizzato
in Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania, oscana, !iguria,"uglia, Molise,
Quattro passi nello Stagnone
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Abruzzi. Segeta sulle coste ove presente in grandi macchie che coprono
le dune e le spiagge vicino al mare, grazie alla robustezza e resistenza al
salmastro.
2 scopo ornamentale la diffusione capillare in tutta la penisola.
8ostituisce un'idonea barriera contro il fuoco, in grosse quantit' si
trasforma in ottimo concime.
&n cucina
I fiori si prestano per preparare confetture dal sapore acidulo e
lievemente salato.
Il liquido estratto dalle foglie utilizzato come lenitivo per arrossa ture,
irritazioni cutanee, , scottature solari. Eczemi, escoriazioni, herpes
labiale, secchezza delle mucose delle labbra. )resente allo stato
spontaneo in prossimit' delle coste efficace
come antidolorifico e disinfiammante contro le lesioni provocate dagli
attacchi delle meduse e lenitivo contro le punture d'insetti, queste
propriet' valgono il titolo di pianta di primo soccorso. Esami chimici
hanno accertato la presenza di6 acido
ferulico, cactichina, hMperoside, neosperidina, rutina.
L'estratto antisettico e astringente, propriet' che lo rendono indicato per
il trattamento di patologie gastroenteriche6 lassativo contro la stitichezza,
sia di persone, che di bestiame stipsi, con frutta e acqua di mare. +isto ad
acqua si presta a ridurre la diarrea, la dissenteria, i crampi allo stomaco.
Si presta per la riduzione dell'infiammazione della bocca e della
gola laringite. el Sudafrica dove trova origine, impiegato per la cura
di tubercolosi e come trattamento terapeutico della difterite e del diabete.
8ome antidolorifico nei parti e come emolliente della pelle. La credenza
popolare attribuiva virt& particolari spalmandolo sul capo dei neonati per
renderli forti e vigorosi.
&mpollinazione
Il 8arpobrotus edulis ama posizioni molto luminose e soleggiate, asciutte
e ben ventilate. Sopporta bene l'inverno se tenuta al riparo dalle piogge,
dalle gelate e innaffiata poco. )redilige i terreni poco fertili. Se il terreno
troppo fertile, favorita la produzione di foglie anzichK fiori.
Quattro passi nello Stagnone
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In 9loricoltura e !iardinaggio il termine +esembrManthemum spesso
esteso o associato a piante della stessa famiglia ma, di genere
differente68arpobrotus, 1elosperma, 1orotheanthus e Lampranthus.
+olte variet' sono state introdotte e coltivate come piante ornamentali
per i loro spettacolari e splendidi colori dei fiori6 tutte le tonalit' del
rosso, rosa, bianco, giallo e arancio. )iante perenni, semirustiche,
succulente, nane, striscianti. +olto diffuse, facili da coltivare e a crescita
rapida. 7ttimo effetto scenografico coltivata nelle aiuole, nei giardini
rocciosi, in vaso, a cascata su terrazze e pareti. Sopporta bene le
temperature elevate ma, teme molto il freddo.
)alattie e parassiti
In generale, 8arpobrotus edulis una pianta abbastanza robusta e
raramente attaccata da insetti parassiti.
La minaccia pi& importante data dalla cocciniglia farinosa che produce
macchie lanuginose e si presenta in casi di elevatissima umidit'
ambientale, mancanza di ventilazione e di luminosit'. +alattie fungine
0#otr$tis3 e attacchi di lumache possono causare danni alle foglie. B
importante prevenire questi attacchi dosando bene le innaffiature e
l'umidit' ambientale.
/eme il gelo. )raticare il diradamento per evitare l'accumulo di vecchio e
il marciume per asfissia.

Rutaceae
Quattro passi nello Stagnone
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Le <utaceae %uss& sono
una famiglia di piante angiosperme dicotiledoni della sottoclasse
delle 'osidae. 8omprende circa ,".. specie, in gran parte legnose 0ma
alcune anche erbacee3 caratterizzate dalla presenza di ghiandole oleifere
che producono oli eterei aromatici. B una famiglia subcosmopolita a
distribuzione prevalentemente tropicale e subtropicale.
2ppartengono a questa famiglia gli agrumi 0genere Citrus3 per lo pi&
originari della Cina e coltivati nelle regioni temperate calde. In soggetti
sensibili molte <utaceae provocano reazioni allergiche, soprattutto a
carico della pelle.
Le <utaceae spontanee in Italia si riducono a poche specie erbacee o
suffruticose tra cui soprattutto quelle del genere 'uta. 2ltre specie
presenti in Italia sono6 1ictamnus albus, <uta graveolens 0e altre
congeneri3 e la rarissima <uta padovana.
Descrizione
Le foglie sono composte a fillotassi alterna o opposta, senza stipole.
I fiori sono ermafroditi, pentameri o tetrametri, in genere attinomorfi
con calicedialisepalo e corolla dialipetala. Sono portati singolarmente o
in infiorescenze e impollinati da insetti. L'androceo formato da -
verticilli di %4# stami, il gineceo per lo pi& pentacarpellare, supero.
Il frutto nella famiglia molto variabile6 a seconda dei generi pu5 essere
una bacca, una drupa o unacapsula. In particolare il genere 8itrus, il pi&
noto della famiglia nelle nostre zone, ha come frutto una bacca
particolare detta esperidio. La polpa del frutto suddivisa in logge 0i
cosiddetti UspicchiU3 ed composta da cellule ripiene di succhi aciduli.
T#%m$s
Quattro passi nello Stagnone
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Descrizione
B una pianta a portamento arbustivo, perenne, alta fino a %.4#. cm, con
un fusto legnoso nella parte inferiore e molto ramificato, che forma dei
cespugli molto compatti. Le foglie sono piccole e allungate con una
colorazione variabile dal verde pi& o meno intenso, al grigio, all'argento,
ricoperte da una fitta peluria in quasi tutte le specie.
I fiori sono di colore bianco4rosato e crescono all'ascella delle foglie in
infiorescenze a spiga e sono ad impollinazione entomofila 0da insetti3,
soprattutto ad opera delle api.
I frutti sono degli acheni.
La pianta considerata appartenente al gruppo della UaromaticheU. Ja
infatti in ogni parte, ma soprattutto nelle foglie e nei fiori un odore
gradevole ed aromatico.
Il timo possiede notevoli propriet' antisettiche a livello gastrointestinale,
note fin da tempi antichissimi. 8ostituiva, con altri olii essenziali, una
sostanza base usata dagli 2ntichi Egizi nel processo di imbalsamazione.
9ino alla fine della )rima guerra mondiale con il timo si realizzavano i
disinfettanti pi& diffusi. B efficace nelle infezioni delle vie urinarie.
Le propriet' antibatteriche sono dovute a un fenolo, il timolo, contenuto
in tutte le parti della pianta, responsabile del forte profumo.
Il timolo, come per altri fenoli essenziali, allo stato di elevata
concentrazione corrosivo e tossico.
In erboristeria il suo uso consigliato nelle affezioni dell'apparato
respiratorio quali tosse o asma, visto che svolge una
funzione espettorante, aumentando la produzione di secreto bronchiale e
facilitandone l'espulsione.
Quattro passi nello Stagnone
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)u5 essere usato come infuso 0tipo t3 oppure come condimento nelle
pietanze( pu5 essere usato, come il mentolo, per unirlo al tabacco da
fumo, per aromatizzarlo.
)u5 anche essere usato per l'eliminazione dei batteri presenti all'interno
delle scarpe, i quali generano spesso sgradevoli odori.
Distribuzione geografica
Il timo una pianta tipica dell'area mediterranea, balcanica e del
8aucaso. 8resce in Italia dal mare alla regione montana 0.4 -... m.
s.l.m3, ma preferisce le zone marine. Si trova nei luoghi aridi e soleggiati,
fra le rocce e le ghiaie.
Dian#$s
Quattro passi nello Stagnone
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)orfologia
Il genere comprende oltre *.. specie di piante erbacee o sublegnose,
annuali, biennali e perenni, originarie delle zone temperate del globo, di
altezza tra i -# e i ,.. cm( hanno fusti angolosi e nodosi, foglie opposte
lineari o lanceolate, molli e piane, rigide e caniculate( fiori isolati o
geminati a volte a capolini, con calice tubuloso e cilindrico, corolla a #
petali con una lunga unghia( il frutto una capsula uniloculare portante
numerosissimi semi.
Specie
/ra le specie annuali pi& note citiamo, oltre al garofano comune 0(&
car$oph$llus3, con innumerevoli variet' a fiore doppio coltivate come
annuali o biennali nella coltivazione industriale per la produzione del
fiore reciso, il (& chinensis con fiori a mazzetti all'apice degli steli, con
colori bianchi, rosa e rossi. +eritano una citazione inoltre il (&
barbatus noto come garofano dei poeti, il (& superbus con i petali
riccamente sfrangiati e il (& plumarius a fioritura primaverile dai colori
bianchi e rosa, dall'intenso profumo.
Usi
Siene utilizzata come pianta ornamentale perenne nei giardini, o in vaso
per terrazzi e appartamenti, dove se le condizioni sono ottimali, pu5
fiorire per molti anni. /alvolta il fiore reciso viene indossato come
ornamento nell'occhiello delle giacche.
Coltivazione
Il garofano esige esposizione soleggiata, terreno ricco di sostanze
organiche e minerali, compatto, calcareo e asciutto.
Si moltiplicano con la semina, per mezzo di talea e per divisione dei cespi.
Le specie annuali vengono seminate in primavera o in cassone nel mese di
febbraio, con fioritura dopo " mesi.
Le perenni coltivate industrialmente come annuali oltre che con la
semina, vengono moltiplicate per talea nel periodo invernale, riparandole
con stuoie dal gelo, la fioritura inizia in settembre4ottobre fino alla
primavera successiva, in alcune <egioni come la oscana la fioritura
estiva( mentre nelle zone con inverni gelidi le variet' a fiore grande e
stelo rigido, vengono coltivate in vaso in serra( si deve sempre prevedere
Quattro passi nello Stagnone
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l'uso di sistemi di sostegno per i deboli steli, con le apposite reti di
plastica, per evitare che si spezzino facilmente.
&UPLEURUM

Quattro passi nello Stagnone
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Lupleuro 0Lupleurum L.,Y#*3 un genere di piante Spermatofite
1icotiledoni appartenenti alla famiglia delle 2piaceae, dall'aspetto di
piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza ad ombrella.
*timologia
Il nome del genere deriva da due parole greche6 bous e pleuron( che
significano rispettivamente6 :bue; e :costa rigature longitudinali delle
foglie di alcune specie del genere. Questo nome venne usato per la prima
volta da Ippocrate e quindi ripreso, in tempi relativamente moderni, dal
/ournefort e da Linneo. +a ad opera del botanico francese 2ntoine4
Laurent de Nussieu 0,Y%>4,>*"3 che tale genere venne collocato nella
famiglia delle Fmbelliferae. In tedesco le piante di questo genere ;.
)robabile riferimento alle vengono chiamate :Jasenoehrchen;, mentre
in inglese si chiamano :Jare's4ear; e in francese :Luplevre; o :7reille
de lievre; 0nome quest'ultimo che in italiano viene riservato ad una
particolare specie di questo genere6 Lupleurum stellatum3.
)orfologia
L'aspetto di queste piante fondamentalmente erbaceo, raramente
arbustivo. <iferendoci soprattutto alle specie spontanee italiane, la forma
biologica pi& frequente terofita scaposa 0/ scap36 si tratta quindi in
prevalenza di piante annue con asse fiorale allungato pi& o meno privo di
foglie. Sono comunque presenti altri tipi di forme biologiche come ad
esempio emicriptofite scapose.
Radici
La radice, soprattutto per le specie pi& vigorose, legnosa e perenne.
$usto
In genere il fusto eretto e ramoso. Spesso alla sua base presente un
rizoma legnoso 0non molto grande per53. L'altezza della fusto 0perlopi&
glabro3 varia da pochi centimetri fino a , o - metri.
$oglie
Le foglie sono alterne, semplici e intere( sono inoltre persistenti e sessili
ed abbraccianti il fusto 0perfogliate3. Spesso le foglie basali sono riunite in
una specie di rosetta ed hanno una forma lanceolata 0sono molto pi&
lunghe che larghe3 o lineari C spatolate o anche nastriforme con delle
nervature centrali.
Quattro passi nello Stagnone
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&nfiorescenza
L'infiorescenza formata da ombrelle composte da piccoli fiori
0insignificanti e senza valore decorativo3 dal colore verde C giallognolo.
In certe specie la base dell'ombrella attorniata da brattee0involucro3(
mentre altre bratteole si possono trovare a protezione dei fiori
0involucretto3. Si possono avere infiorescenze ad ombrelle composte
0ombrella di ombrelle3.
$iori
I fiori sono ermafroditi e generalmente attinomorfi e pentameri 0calice e
corolla formata da # elementi3. La dimensione dei fiori piccola, ma sono
nettariferi. B da notare che la funzione vessillare svolta
dall'infiorescenza nel suo complesso.
8alice6 il calice spesso privo di denti apicali, oppure sono piccoli.
8orolla6 i petali sono interi, corti e spessi.
2ndroceo6 gli stami sono #.
!ineceo6 i carpelli sono - con ovario infero biloculare( gli stili sono - e
sono liberi e divergenti.
Impollinazione6 per entomogamia tramite insetti vari 0ditteri, lepidotteri,
imenotteri e coleotteri3.
$rutti
Il frutto di tipo achenio 0pi& precisamente diachenio, diviso in due
acheni saldati lungo un asse centrale3 di forma ovoide con delle coste
laterali pi& o meno evidenti.
Distribuzione e 'abitat
1iffusione6 questo genere diffuso soprattutto nei paesi a clima freddo o
temperato, raramente tropicale.
Jabitat6 un habitat tipico per le specie di questo genere fra le rupi o i
luoghi sassosi, ma anche in luoghi erbosi asciutti o aridi e sterili o
freschi.
Sistematica
Quattro passi nello Stagnone
40
Il genere Lupleurum comprende un centinaio e oltre 0fino a -..3 di
specie, secondo le varie classificazioni, in prevalenza proprie del Secchio
8ontinente 0a parte qualche specie spontanea dell'2frica meridionale e
dell'2sia3. ella nostra flora spontanea sono presenti una quindicina di
tali specie.
elle classificazioni pi& vecchie la famiglia del genere Lupleurum
chiamata 7mbrelliferae ma anche Fmbelliferae.
Questo genere ha una grande variabilit' 0come del resto tutta la famiglia
delle 2piaceae3. Fn buon elemento per distinguere le varie specie il
frutto6 in ciascun achenio si distinguono due facce6 una lungo la quale i -
mericarpi sono in contatto fra di loro ed un'altra 0la faccia opposta 4
dorsale3 sulla quale sono presenti # nervi sviluppati a coste. Le
dimensioni del frutto, la sua forma in generale, lo spessore, il tipo e la
forma dei nervi e altre caratteristiche permettono di distinguere e quindi
classificare le varie specie del genere.
Il genere Lupleurum fa parte della trib& delle Lupleureae definita dal
botanico Gurt Sprengel 0,Y""4,>**3, medico e botanico tedesco, nato il *
agosto ,Y"" a Lodel$oX in )omerania, in una pubblicazione del ,>-.( a
sua volta tale trib& compresa nella sottofamiglia delle Lupleuroideae
definita nel ,>-= da Nohann Jeinrich 9riedric$ Lin$ 0Jildesheim, -
febbraio ,Y"Y C Lerlino, ,W gennaio ,>#,3 medico, botanico e naturalista
tedesco. B da notare che in alcune classificazioni come sottofamiglia
viene indicata la voce 2pioideae.
Descrizione di alcune specie
1i seguito sono descritte alcune specie di maggiore interesse.
Bupleurum dianthifolium Guss4 0,>*-3 C Lupleuro di +arettimo,
Lupleuro a foglie di garofano6 0per questa pianta disponibile una
specifica scheda di approfondimento3 un endemismo limitatissimo in
quanto esiste solamente nell'isola +arettimo delle Egadi( possiede un
fusto legnoso scuro terminante con un ciuffo di foglie, mentre lo scapo
fiorale praticamente afillo 0nudo senza foglie3 e glabro. B una specie a
rischio.
&$ple$r$m ela$m G$ss' 0,>-Y3 4 Lupleuro delle +adonie6 0per questa
pianta disponibile una specifica scheda di approfondimento3 anche
Quattro passi nello Stagnone
41
questa pianta un endemismo molto ristretto dellaSicilia( il fusto
legnoso ed una specie tra le pi& alte6 raggiunge il metro e mezzo. B una
specie a rischio.
&$ple$r$m (r$escens 'ill 0,Y"%3 6 fusto con foglie lineari, lesiniformi,
rigide e striate da diverse nervature longitudinali. Questa specie spesso
coltivata come pianta ornamentale.
&$ple$r$m (r$icos$m L' 0,Y#*3 C Lupleurum cespuglioso6 si tratta di
una pianta sempreverde a carattere cespuglioso a forte odore resinoso 0se
le sue foglie vengono stropicciate3. Questa specie spesso viene usata nel
giardinaggio.
&$ple$r$m perae$m L' 0,Y#*3 C Lupleuro delle rocce6 ha le foglie pi&
sottili e meno nervate( le ombrelle sono grandi 0oltre -. mm3(
le bratteole non sono concresciute ma libere fino alla base( in Italia
comunque piuttosto rara.
&$ple$r$m ro$n)i(oli$m L' 0,Y#*3 C Lupleuro a polmone di bue,
Lupleuro perfogliato6 la prima pianta di questo genere di cui si hanno
delle precise documentazioni. B una specie annua comune nei campi
coltivati dell'Europa meridionale. 2nticamente era ritenuta una pianta
vulneraria ad effetto astringente. La caratteristica maggiore di questa
pianta di avere delle foglie a forma
ellittica, amplessicauli e mucronate poste al vertice di ogni diramazione
del fusto.
&$ple$r$m sella$m L' 0,Y#*3 4 Lupleuro stellato6 0per questa pianta
disponibile una specifica scheda di approfondimento3 una pianta di
media altezza 0massimo #. cm3( possiede delle foglie basali lineari C
spatolate con una evidente nervatura centrale( una specie caratteristica
del nord Italia.
$armacia
In alcuni trattati si indicano le piante del genere Lupleurum capaci di
un'azione psicotropa e ansiolitica. In altri si consigliano i decotti di
Llupeurum per rilassare i tendini. Inoltre prodotti erboristici di questa
specie vengono usati in chimopuntura 0reumatismi autoimmuni3.
Quattro passi nello Stagnone
42
Cucina
elle nostre zone queste piante non sono molto conosciute come specie
eduli, mentre in )iappone si consuma a scopo alimentare il #upleurum
falcatum 0in quelle regioni esiste una normale coltivazione orticola di
questa pianta3.
Giardinaggio
Queste piante, con il loro tipico aspetto, hanno interessato, da oltre due
secoli, il giardino ornamentale6 infatti la specie #upleurum frutiscens si
trovava in coltivazione nei giardini fin dalla met' del Settecento( mentre il
#upleurum fruticosum 0specie spontanea delle nostre isole3 appare nei
giardini spagnoli nella seconda met' dello stesso secolo.
Le piante di queste specie crescono bene in terreni poco fertili o quasi
sterili e asciutti e comunque a composizione calcarea. I giardinieri in
genere ne piantano alcuni cespi qua o l' oppure in aiuole a formazioni
miste. 2 volte possono servire egregiamente come siepi di separazione.
PSEUDOSCA&IOSA LIMONIFOLIA

La vedovina trapanese 0)seudoscabiosa limonifolia 0Sahl3 1evesa,
,=>%3 una pianta rupestre della famiglia (ipsacaceae , endemica della
Sicilia occidentale e delle isole Egadi. Ja un piccolo arbusto, la corteccia
Quattro passi nello Stagnone
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grigia e fessurata, foglie verde scuro, opache e coriacee e cresce su rupi
calcare esposte a nord intorno ai %.. metri di quota.
Posidonia oceanica

)osidonia oceanica 0L.3 1elile, ,>,* una pianta acquatica, endemica
del +ar +editerraneo, appartenente alla famiglia delle )osidoniacee
02ngiosperme +onocotiledoni3.
Ja caratteristiche simili alle piante terrestri, ha radici, un fusto
rizomatoso e foglie nastriformi lunghe fino ad un metro e unite in ciuffi di
"4Y. 9iorisce in autunno e in primavera produce frutti galleggianti
volgarmente chiamati Uolive di mareU.
9orma delle praterie sottomarine che hanno una notevole importanza
ecologica, costituendo la comunit' clima@ del mar +editerraneo ed
esercitando una notevole azione nella protezione della linea di costa
dall'erosione. 2l suo interno vivono molti organismi animali e vegetali
che nella prateria trovano nutrimento e protezione.
Il posidonieto considerato un buon bioindicatore della qualit' delle
acque marine costiere.
Adattamenti alla vita in ambiente marino
8ome tutte le fanerogame marine, la posidonia ha evoluto una serie di
adattamenti morfologici e fisiologici atti a permetterle la vita in mare.
In molti degli organi presente il parenchima aerifero, che facilita gli
scambi gassosi in tutte le parti della pianta e che forma una fitta rete tra
foglie, rizoma e radici.
Quattro passi nello Stagnone
44
Le foglie sono prive di stomi ed hanno una cuticola sottile per facilitare la
diffusione di ioni e CO*. Le posidonie sono in grado di assorbire i
nutrienti anche per via fogliare.
Spesso le piante vivono in un substrato soggetto all'anossia 0mancanza di
ossigeno3. )er questo motivo le radici, oltre ad assicurare l'ancoraggio e
l'assorbimento delle sostanze nutritive, fungono da riserva di ossigeno,
prodotto per fotosintesi dalle foglie e trasportato dal parenchima
aeriferoapparterrebbe all'ordine +a,adales, mentre secondo l'I/IS
all'ordine )otamogetonalesD,,E. La classificazione 2)! mantiene
l'attribuzione alle )osidoniaceae ma assegna la famiglia all'ordine
Alismatales e considera sinonimi i due ordini sopra citati&
Il nome generico )osidonia deriva dal greco [\]^_`ab, "oseidone, il dio
del mare, mentre l'epiteto specifico oceanica si riferisce al fatto che
questa specie aveva una distribuzione ben pi& ampia di quella attuale.
I residui fibrosi di "osidonia oceanica che si accumulano sui litorali,
sospinti dalle onde, formano agglomerati sferici o ovali di colore marrone
chiaro e di consistenza feltrosa chiamati Egagropoli.
La formazione degli egagropili, comunemente noti come palle di mare,
polpette di mare o patate di mare, frutto dello sfilacciamento dei residui
fogliari fibrosi che circondano il rizoma della pianta e della loro
aggregazione ad opera della risacca marina.
9ormazioni simili sono prodotte anche dall'alga verde d'acqua dolce
Aegagropila linnaei, che quando si sviluppa forma grandi sfere verdi
dalla superficie vellutata che di giorno galleggiano a pelo d'acqua 0grazie
all'ossigeno sviluppato con la fotosintesi3 e di notte stazionano sul fondo.

,gagropili. Questa specie si trova solo nel +ar +editerraneo( occupa
unHarea intorno al *T dellHintero bacino 0corrispondente ad una
Quattro passi nello Stagnone
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superficie di circa *>.... $m
-
3, rappresentando una specie chiave
dellHecosistema marino costiero.
Fn segnale inequivocabile dellHesistenza di una prateria di posidonia la
presenza di masse di foglie in decomposizione 0dette banquette3 sulla
spiaggia antistante. )er quanto possano essere fastidiose hanno una
notevole rilevanza nella protezione delle spiagge dallHerosione. Secondo
la parte IS del /esto Fnico 2mbientale 01.Lgs. * aprile -..", n. ,#-,
Uorme in materia ambientaleUD,*E3 le foglie di posidonia spiaggiate
sono da considerare rifiuti solidi e devono quindi essere smaltite.
Questo materiale vegetale pu5 essere utilizzato tramite compostaggio per
la produzione di Uammendante compostato verdeU, in ottemperanza e
secondo le prescrizioni del 1. Lgs. -= aprile -.,. n. Y# 0U<iordino e
revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell'articolo
,* della legge Y luglio -..=, n. >>U3. In particolare, il materiale deve
essere preventivamente dissabbiato e non deve eccedere il -.T pAp del
peso totale della miscela inviata a compostaggio.

elle zone a forte idrodinamismo si formano dei canali all'interno della
prateria detti canali di intermatte.
Sive tra , e *. metri di profondit', eccezionalmente e solo in acque molto
limpide fino ai %. metri, e sopporta temperature comprese fra i ,. e i ->
-C. B una pianta che necessita di valori di salinit. relativamente costanti
per cui difficilmente si trova nei pressi di foci di fiumi o nelle lagune. Ja
bisogno di una forte illuminazione, per cui la luce uno dei principali
fattori limitanti. 8olonizza i fondali sabbiosi o detritici ai quali aderisce
per mezzo dei rizomi e sui quali forma vaste praterie, o posidonieti, ad
elevata densit' 0oltre Y.. piante per metro quadrato3. La produzione
primaria fogliare delle praterie varia da "> a ,%Y g 8 m
4-
M
4,
, mentre la
Quattro passi nello Stagnone
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produzione dei rizomi va da >,- a ,> g 8 m
4-
M
4,
. Fna piccola parte di
questa produzione 0dal * al ,.T3 viene utilizzata dagli erbivori, una parte
pi& cospicua passa agli organismi decompositori e un'altra percentuale
viene immagazzinata all'interno delle mattes in foglie e rizomi&
Le praterie presentano un limite superiore ed un limite inferiore.
Il primo, il punto in cui ha inizio la prateria partendo dalla costa,
piuttosto netto, mentre il secondo, il punto dove finisce, pu5 essere di tre
tipi6
Limite progressivo o climatico6 con l'aumentare della profondit',
diminuisce la densit' dei fascicoli fogliari perchK la luce diventa un
fattore limitante. B caratterizzato dalla presenza di rizomi
plagiotropi che finiscono improvvisamente.
-imite netto o edafico. il tipo di substrato non permette la
progressione dei rizomi, passando per esempio da un
substrato sabbioso ad uno roccioso. caratterizzato
dall'assenza di matte e dalla presenza di un'alta densit) di
fascicoli fogliari.
Limite erosivo6 legato al forte idrodinamismo che non consente
alla prateria di progredire. B caratterizzato da elevata densit) e
presenza di matte.
-imite regressivo. causato dall'in"uinamento c(e rende le
ac"ue di una data /0trovano solo matte morte.
elle aree riparate e a basso idrodinamismo, che provoca una maggiore
sedimentazione, le matte possono alzarsi fino a che le foglie non
raggiungono la superficie dell'acqua. Si crea in questo modo una barriera
detta recif barriere. /ra la barriera e il litorale si pu5 formare una
laguna, e ci5 impedisce il progredire della prateria verso la costa. La
recif barriere ha un ruolo importantissimo nella protezione della linea
costiera dall'erosione.
elle zone a forte idrodinamismo, invece, i rizomi possono essere scalzati,
creando delle formazioni dette intermatte, costituite da canali di erosione.
Quattro passi nello Stagnone

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