La laguna dello stagnone e l'arcipelago delle isole Egadi ha un grande valore storico, naturalistico, biologico e ricreativo. Lo studio di questi ambienti determinante per Quattro passi nello Stagnone 2 comprendere quanto la natura che ci circonda abbia influenzato il nostro passato e quanto gli eventi umani abbiano modificato l'ambiente naturale. Il sito dello Stagnone composto da un' ampia estensione di mare confinato e lagunare e una serie di saline costiere. ella laguna sono presenti l'Isolotto di Schola, di dimensioni trascurabili, l'isola !rande che circonda attualmente la laguna per ",# $m con una superficie di %%# ettari, di cui pi& della met' costituita da saline( l'Isola di S. )antaleo, estesa circa %* ettari e Santa +aria estesa ,* ettari. Lo Stagnone una laguna naturale estesa circa -%.. ettari. L'ambiente, di tipo lagunare, vivificato dalla presenza di due grandi bocche poste a ord tra )unta S. /eodoro e )unta /ramontana, e a Sud prospiciente l' abitato di +arsala 0)unta 1'2lga3 che consentono una circolazione dell'acqua marina al suo interno. La profondit' compresa tra - cm e - m. 1al punto di vista geo4morfologico il bacino pu5 essere separato in due sotto4bacini 6 uno settentrionale con accentuate caratteristiche lagunari delimitato rispetto al mare aperto dall'Isola !rande e uno +eridionale pi& esposto delimitato da )unta 1'2lga. L'aria marina antistante la bocca ord dello Stagnone quasi interamente occupata da una rigogliosa prateria a )osedonia 7ceanica , che si estende da pochi centimentri di profondit' fino a # m. Essa fa parte dell'immensa prateria che a partire da 8apo 9eto si estende fino alle coste di /rapani, comprendendo i fondali delle Isole Egadi ,con l'esclusione di +arettimo. 2ll'interno della zona lagunare, tra l'Isola !rande, Santa +aria e Schola ,la prateria assume una particolare struttura, la cosiddetta :9ormazione ad 2tollo;( disposta in maniera circolare di dimensioni variabili. /ra )unta dell'2lga e l'isola !rande la prateria forma il cosiddetto :)lateau <ecifale;, per cui le basse profondit' tipiche dell'interno dello Stagnone permettono l'emersione delle foglie durante la bassa marea. L'intera area riveste un'importanza notevolissima, sia dal punto di vista paesaggistico che biologico4 ambientale. umerose sono le specie della flora vascolare che figurano nella lista rossa, cio l'elenco delle specie minacciate di estinzione. el ,=>= l'area dello Stagnone di +arsala stata inserita nell'elenco delle aree di particolare importanza ornitologica in Europa 0?)S, zona di protezione speciale3. umerose le specie di insetti endemici o rari, alcuni dei quali trovano nell'2rea dello Stagnone, l'unica stazione di presenza in Italia. La vegetazione spontanea sulle isole si differenzia in funzione della distanza dal mare. I suoli maggiormente intrisi di cloruro di sodio ospitano 6 Suaeda, 2rtrocnemo, Salicornia, 2lmo, Limonastrio. elle zone pi& Quattro passi nello Stagnone 3 interne delle isole si sviluppa la +acchia +editerranea con ciuffi di specie termofile quali Lentisco, )alma ana, 8isti, Smila@, ecc. L'area protetta ospita circa ".. ta@a di tracheofite, ovvero quasi ,A# della flora vascolare di tutta la Sicilia. CALENDULA MARITIMA B una pianta perenne camefita suffruticosa alta -.C%. cm. Il fusto, legnoso alla base, si suddivide dicotomicamente in numerosi rami, con portamento strisciante. Le foglie, ricoperte da una fitta peluria, sono ovaliformi alla base del fusto e oblanceolato4spatolate verso l'apice. )resenta una infiorescenza a capolino di *C# cm diametro con fiori giallo4citrini. La 8. maritima diffusa in un areale ristretto al tratto costiero compreso tra +arsala e il +onte 8ofano 0territorio in parte ricadente all'interno della <iserva naturale integrale Saline di /rapani e )aceco3. )iccole popolazioni si rinvengono anche sulle isole minori viciniori 0Isola !rande dello Stagnone, 9ormica e 9avignana3.D,E 8olonizza le aree litoranee ricche di azoto, quali gli accumuli di )osidonia oceanica depositati sulle spiagge. La 8. maritima considerata dalla IF8 una specie in pericolo critico di estinzione ed stata inserita nella lista delle #. specie botaniche pi& minacciate dell'area mediterranea. B in corso un progetto, finanziato dalla fondazione Glorane di /olosa, in collaborazione con l'istituto di !enetica vegetale del 8nr di )alermo, che prevede la riproduzione in vitro della specie e la successiva messa a dimora nella riserva naturale delle Saline di /rapani e di )aceco e nelle Isole dello Stagnone di +arsala. 8hiamata dai greci :fiore del sole;, per la sua corolla di petali gialli, la calendula Quattro passi nello Stagnone 4 protagonista di un mito che parla di un amore non corrisposto. Secondo tale mito una ninfa di nome 8alta, innamorata del dio 2pollo, dio del sole, era solita trascorrere tutta la notte nei campi in attesa del primo raggio di sole. 8onsumata dallHamore si ammal5 e morI, e nel punto in cui aveva passato le sue notti insonni apparve la calendula. 7ltre che come pianta ornamentale, la calendula utilizzata in ambito medico come diuretico, antinfiammatorio, antisettico, cicatrizzante e depurativo, e in cucina per arricchire insalate primaverili, e per insaporire brodi e risotti. La particolare calendula che cresce nel nostro territorio un fiore selvatico che predilige i litorali costieri con i loro terreni sabbiosi, salati e ricchi di azoto. Essendo una delle cinquanta specie endemiche a rischio di estinzione, ci si aspetterebbero da parte dell'amministrazione locale degli interventi speciali di salvaguardia, e campagne informative che educhino la popolazione al rispetto del patrimonio paesaggistico. Eppure finora non stato fatto niente a tutela di questa pianta, e quel poco che stato fatto andato nella direzione opposta. Emblematico lHepisodio dellHestirpazione dellHintera colonia di calendule di )unta /ipa, nei pressi dellHJotel 8avallino bianco, durante i lavori di bonifica dell'area, che ha provocato lHindignazione della comunit' agronoma locale. Questo spiacevole episodio la dimostrazione che cH ancora tanto da fare perchK nelle coscienze attecchisca lHidea che lHambiente non qualcosa da sfruttare fino allo sfinimento, ma un bene prezioso da rispettare, valorizzare e preservare. EGAGROPILE Quattro passi nello Stagnone 5 Egagropili il termine scientifico utilizzato per descrivere gli agglomerati sferici o ovali di colore marrone chiaro e di consistenza feltrosa costituiti da residui fibrosi di )osidonia oceanica che si accumulano sui litorali, sospinti dalle onde.La formazione degli egagropili, comunemente noti come palle di mare, polpette di mare o patate di mare, frutto dello sfilacciamento dei residui fogliari fibrosi che circondano il rizoma della pianta e della loro aggregazione ad opera della risacca marina.9ormazioni simili sono prodotte anche dall'alga verde d'acqua dolce 2egagropila linnaei, che quando si sviluppa forma grandi sfere verdi dalla superficie vellutata che di giorno galleggiano a pelo d'acqua 0grazie all'ossigeno sviluppato con la fotosintesi3 e di notte stazionano sul fondo. CAULERPA PROLIFERA Quattro passi nello Stagnone 6 8aulerpa prolifera una specie di alga verde, un alga in famiglia 8aulerpaceae . E 'la specie tipo del genere 8aulerpa , la posizione tipo essendo 2lessandria , Egitto . 8resce rapidamente e forma una massa densa di vegetazione sulle zone sabbiose poco profonde del mare. Fna pianta di 8. prolifera consiste di un numero di pale o lamine legati da sotterranei stoloni che sono fissati alla sabbia substrato da rizoidi . Le lame contengono clorofilla per la fotosintesi se il colore verde alquanto mascherato da altri pigmenti. 8ome altri membri dell'ordine LrMopsidales , ciascuna 8. prolifera pianta un organismo individuale costituito da una singola cellula gigante con pi& nuclei . cloroplasti sono liberi di spostarsi da una parte dell'organismo a un'altra in risposta al livello di luce in qualsiasi punto e vi una rete di proteine fibrose che facilita movimento di organelli . 2nche quando derivato dalla stessa fonte, singole piante di 8. prolifera mostrano una grande variabilit' di forma ed stato dimostrato che questo in parte legato al livello di luce. ei luoghi luminosi, piante sono compatti, molto ramificato e denso, mentre in luoghi ombrosi, le popolazioni in genere hanno lame che sono pi& lunghe e sottili e in grado di rendere pi& efficiente l'uso della luce a disposizione. 1ue distinte forme di alga sono riconosciuti, la 8aulerpa prolifera f. obovata 0N.2gardh3 e 8aulerpa prolifera f. zosterifolia 0LOrgesen3. Distribuzione 8. prolifera avviene in acque poco profonde europee, il +ar +editerraneo e il caldo orientale dell'7ceano 2tlantico e anche la costa orientale degli Stati Fniti, +essico e Lrasile, cosI come alcune altre localit' sparse. Biologia Quattro passi nello Stagnone 7 8aulerpa spp contribuire a consolidare il fondo marino e permettere fanerogame marine a colonizzare la zona. 8. prolifera cresce rapidamente con una crescita che si svolgono di notte sulle punte delle lame e stoloni. 2ll'alba, le nuove punte sono di colore bianco, ma durante il giorno cloroplasti si muovono nello spazio appena disponibile. Se parti della pianta si ricoprono di sedimenti, cloroplasti possono essere ritirati e trasferiti alle parti pi& produttive. In condizioni normali, la riproduzione asessuale avviene per frammentazione della pianta. I pezzi di tessuto di pochi millimetri attraverso sono in grado di crescere in nuovi impianti. +eno di solito, 8. prolifera pu5 subire riproduzione sessuale da holocarpM . 8i5 pu5 verificarsi in condizioni di stress, con tutto il citoplasma in fase di gametogenesi e l'organismo originale di essere lasciato come un guscio. D % E /ali condizioni si sono verificate nel -..#, dopo il passaggio di Pilma su una laguna nel +ar dei 8araibi . In quell'occasione, ci fu una deposizione sincrona di 8. prolifera e molti altri siphonous alghe verdi . 7ltre movimento dell'acqua turbolento, l'uragano ha causato la temperatura del mare scenda -=4,= Q 8 in poche ore. Questa anomalia termica sembra aver innescato la riproduzione di massa. SANTOREGGIA DOMESTICA Generalit )ianta erbacea originaria dellH2sia occidentale e diffusa nellHEuropa meridionale. In Italia presente, spontanea o naturalizzata, al ord e al 8entro, nelle zone aride. I romani la utilizzavano in grande abbondanza per insaporire i cibi. Caratteri botanici Quattro passi nello Stagnone 8 EH una erbacea annuale con fusti eretti alti circa *. cm. Le foglie, opposte, sono lanceolate. I fiori compaiono da giugno a settembre, sono bianchi o rosei e riuniti in verticillastri ascellari. Coltivazione Seminare direttamente in terra piena in primavera o autunno( diradare se le piantine sono troppo fitte. Spesso si dissemina spontaneamente. Raccolta e conservazione )relevare le foglie, da usare fresche o far essiccare, prima della fioritura. Uso in cucina e propriet terapeutiche Le foglie, fortemente aromatiche, vengono usate per dare sapore a piatti di carne e pesce.)ropriet' terapeutiche6 digestive, carminative, tonico4stimolanti. )er uso esterno, come antisettico nelle infiammazioni orali. Altre specie La Santoreggia invernale 0SatureRa spicigera L.3 una pianta a portamento strisciante, con foglie verdi, lucenti e aromatiche. I fiori sono bianchi. CHASMANTHE AETIOPICA Quattro passi nello Stagnone 9 8hasmanthe aethiopica, una specie erbacee perenni appartenenti alla famiglia delle Iridaceae. Si tratta di una pianta ornamentale di origine sudafricana.8h.aethiopica una pianta ornamentale di origine sudafricana che pu5 essere trovato naturalizzato a margine di alcune strade, prendendo invasivit'. Si differenzia dal suo unilaterale, di solito semplice, orecchie erette. I fiori sono perianth zMgomorphic e hanno un fomado rosso e giallo sei pezzi che si uniscono per formare un tubo basale di circa -4* cm di lunghezza e libera in cima, uno di loro essere pi& grande. 8hasmanthe6 nome generico dal chasme greco, che significa aperto, partito e anthos, che significa fiore, riferendosi alle voci tepali o giochi.aethiopica6 epiteto si riferisce in Etiopia, anche se di solito applicata anche alle piante africane che hanno un'altra origine. Lonicera Implexa Quattro passi nello Stagnone 10 Il caprifoglio mediterraneo 0onicera imple!a 3 una della famiglia delle Caprifoliaceae. Si presenta in forma di arbusto rampicante sempreverde, con rami volubili. Le foglie glabre, sono opposte e sessili, coriacee con lamina ovata. Le foglie superiori sono concresciute fra loro intorno allo stelo e avvolgenti il fusto a formare un calice intero. Ja fiori sessili, riuniti in capolini terminali tubulosi e di colore rosa inseriti su brattee ellittiche. 9iorisce da febbraio a maggio. Il frutto una bacca ovoidale di colore rosso4arancio a maturit'. SENECIO CINERARIA Quattro passi nello Stagnone 11 Le foglie sono grasse e coriacee, picciolate e diversamente incise a seconda che siano basali o apicali( il colore bianco niveo. I fiori sono capolini di colore giallo4dorati, riuniti in corimbi ampi e densi. Il periodo di fioritura va da maggio ad agosto. B una specie diffusa in tutta l'Europa meridionale, in ord 2frica e in /urchia 0e naturalizzata nell'2merica del ord3. In Italia facile trovarla sulle coste tirreniche della penisola e sulle isole maggiori. Quattro passi nello Stagnone 12 Nanozosera nolii Nanozostera noltii una fanerogama marina appartenente alla famiglia Zosteraceae. Questa specie ampiamente diffusa in Oceano Atlantico ed in Mediterraneo, raggiunge il mar Nero ed il mar d'Azov stabilendovi popolamenti numerosi. l'unica fanerogama marina a popolare il mar aspio ed il lago d'Aral. !ive in ac"ue basse #ma$ % metri, usualmente meno& e dissalate, soprattutto in lagune e foci. 'enetra in mare aperto #in Mediterraneo& solo dove ci siano sorgenti d'ac"ua dolce. Simile alla ?ostera marina ma ha foglie molto sottili 0ha solo * nervature parallele3 con un'incisione centrale asimmetrica sull'apice che la rende inconfondibile. I rizomi sono sottili e poveri di radici avventizie. )resenta all'interno delle foglie dei parenchimi aeriferi che le consentono di rimanere eretta per un fenomeno di galleggiamento. C!MODOCEA NODIOSA Quattro passi nello Stagnone 13 B una pianta acquatica marina dioica, con un fusto eretto di piccole dimensioni, che presenta da - a # foglie nastriformi di colore verde pi& scuro di quelle di ?ostera, larghe *4% mm e lunghe sino a %. cm, con margine seghettato soprattutto verso l'apice. Ja un robusto rizoma che si sviluppa solo in senso parallelo al fondo del mare, con radici inserite ad ogni internodo, molto ramificate. B diffusa nel mar +editerraneo e nell'7ceano 2tlantico nordorientale tra il golfo di !uascogna e il Senegal. Sive su fondali sabbiosi o fangosi ben illuminati e calmi, da # a -. m di profondit', pu5 colonizzare la matte morta di )osidonia oceanica. 9orma prati estesi, anche se molto meno fitti delle praterie di )osidonia, e crea ambienti di notevole interesse biologico. Spesso rinvenibile nei fondali delle lagune, in associazione a ?ostera spp., che la sostituisce quando la salinit' scende troppo. 2vviene per il =.T in modo asessuale per stoloni e solo nel centro dei prati si hanno piante fiorite. La fioritura avviene in primavera, i frutti sono acheni disposti a coppie e molto compressi lateralmente. B una tipica specie pioniera che con il suo insediamento UpreparaU il substrato ad altre piante pi& esigenti come la posidonia. )u5 tollerare l'anossia e la presenza di Idrogeno solforato nel suolo. Le sue foglie ospitano una comunit' epifita ricca quasi quanto quella della )osidonia. /ra le sue foglie si riproducono molte specie di pesci. R!TIPHOILOEA TINCTORIA Quattro passi nello Stagnone 14
Le specie caratteristiche dell'2ssociazione sono6 8ladophora echinus, <Mtiphloea tinctoria.Si tratta di un'2ssociazione che forma popolamenti puri che si trovano su fondali sabbiosi( stata tuttavia riscontrata come sottostrato anche nelle associazioni a rizofite e aptofite.Queste associazioni marine non sono state dai loro autori inquadrate in unit' fitosociologiche di ordine superiore. Si sviluppano nell'infralitorale superiore alto degli ambienti lagunari. OLI"ASTRO Olea europaea una pianta originario del vicino oriente, utilizzato fin dall'antic(it) per l'alimentazione. * suoi frutti, le olive, sono impiegate per l'estrazione dell'olio e, in misura minore, per l'impiego diretto nell'alimentazione. A causa del sapore amaro dovuto al contenuto in polifenoli, l'uso delle olive come frutti nell'alimentazione ric(iede per+ trattamenti specifici finalizzati alla deamaricazione #riduzione dei principi amari&, realizzata con metodi vari. I nomi olivo e ulivo derivano dal latino olVvum. L'olivo una pianta centrale nella storia delle civilt' che si affacciano sul bacino del +editerraneo, e di tutto l'7ccidente. Si raccontano numerose leggende6 una di queste di origine greca e narra di un olivo Quattro passi nello Stagnone 15 raccolto ai confini del mondo da Ercole, in quel luogo nacque il bosco sacro a Zeus, dalle cui fronde venivano intrecciate le corone per i vincitori dei giochi olimpici. Fn altro aneddoto sull'ulivo riguarda invece la colomba che, per annunciare a o la fine del diluvio universale, gli port5 un ramoscello d'ulivo che teneva stretto tra le zampe. 8omunque si appurato che le prime piante selvatiche insistevano sull'isola di 8reta fin dal %... 2.8. e che successivamente i cretesi si sono specializzati nella coltivazione di tale pianta la quale successivamente verr' esportata in tutto il bacino del mediterraneo. L'olivo appartiene alla famiglia delle Oleaceae. La pianta comincia a fruttificare verso il *WC%W anno, inizia la piena produttivit' verso il =WC,.W anno( la maturit' raggiunta dopo i #. anni. B una pianta molto longeva6 in condizioni climatiche favorevoli un olivo pu5 vivere anche mille anni. Le radici, per lo pi& di tipo avventizio, sono molto superficiali ed espanse, in genere non si spingono mai oltre i ".C,.. cm di profondit'. Il fusto cilindrico e contorto, con corteccia di colore grigio o grigio scuro, il legno molto duro e pesante. La ceppaia forma delle strutture globose, dette ovoli, da cui sono emessi ogni B una pianta sempreverde, la cui attivit' pressochK continua con attenuazione nel periodo invernale. Le foglie sono opposte, coriacee, semplici, intere, ellittico4lanceolate, con picciolo corto e margine intero, spesso revoluto. La pagina inferiore di colore bianco4argenteo per la presenza di peli squamiformi. Le gemme sono per lo pi& di tipo ascellare.Il fiore ermafrodito, piccolo, con calice di % sepali e corolla di petali bianchi. I fiori sono raggruppati in numero di ,.C,# in infiorescenze a grappolo, chiamate mignole, emesse all'ascella delle foglie dei rametti dell'anno precedente. La mignolatura ha inizio verso marzoCaprile. La fioritura vera e propria avviene, secondo le zone, da maggio alla prima met' di giugno. Il frutto una drupa globosa, ellissoidale o ovoidale, a volte asimmetrica, del peso di ,C" grammi secondo la variet', la tecnica colturale adottata e l'andamento climatico.. La chioma ha una forma conica, con branche fruttifere pendule o patenti 0disposte orizzontalmente rispetto al fusto3 secondo la variet'. DAFNE DI FOLIA Quattro passi nello Stagnone 16 Daphne un genere di piante Spermatofite 1icotiledoni appartenenti alla famiglia delle /hMmelaeaceae, dall'aspetto di piccoli arbusti o bassi cespugli. 1aphnecomprende circa #. 4,.. specie di cui una decina sono presenti nella flora spontanea italiana. L'altezza di queste piante varia da pochi centimetri a oltre , metro . La forme biologiche prevalenti sono nano4fanerofite0"#3 e comefite suffriticose ossia sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo di poche centimetri( le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose. $usto%Il fusto in genere legnoso( si possono avere delle specie senza ramificazioni o con rami laterali anche abbastanza consistenti. Le foglie possono essere caduche o persistenti 0sempreverdi3 e quindi possono essere presenti oppure no alla fioritura. Sono interei. La forma in genere piuttosto allungata. 9iori 4 8alice6 il tubo calicino cilindrico, un po' campanulato e termina con % lobi &mpollinazione% per questo genere possibile una autoimpollinazione, ma contemporaneamente i fiori sono molto profumati con del nettare secreto alla base dell'ovario per cui senz'altro possibile anche una impollinazione entomofila6 generalmente farfallee api se il tubo calicino lungo, altrimenti delle mosche per tubi pi& brevi. Il frutto una drupa sferica monosperma 0con un solo seme di colore chiaro e ricco di sostanze oleose3 a esocarpo carnoso e consistenza coriacea( ha l'aspetto di una bacca rosso4corallo a superficie liscia 0l'involucro esterno non spinoso o rugoso3. Il frutto non avvolto dal perianzio. La bacca si appoggia su un peduncolo. Ar#rocnem$m Quattro passi nello Stagnone 17 Arthrocnemum un genere di suffrutici della famiglia delle 8henopodiaceae adattate a vivere su suoli ad alta concentrazione di sale. Le specie del genere 2rthrocnemum sono comunemente chiamate salicornie in quanto molto simili alle specie del genere Salicornia, le quali differiscono per5 per essere piante erbacee annuali. Descrizione Le 2rthrocnemum sono piante cespugliose, con rami pi& o meno eretti, legnosi alla base e articolati, con articoli carnosi. Le foglie sono opposte, ridotte a squame saldate fra loro a formare una guaina avvolgente. Fna caratteristica di queste piante, condivisa con altre 8henopodiacee alofite, il sapore spiccatamente salato rilevabile masticando le porzioni terminali, erbacee e carnose, dei rametti. Queste piante accumulano infatti grandi quantit' di sali nei succhi vegetali. 'abitat Le 2rthrocnemum sono piante alofite diffuse in ambienti paludosi o aridi su suoli ad alta concentrazione salina. Si rinvengono frequentemente nelle paludi e negli stagni costieri, dove possono formare, in consociazione con altre alofite, praterie di grande importanza naturalistica in quanto siti di nidificazione dell'avifauna delle zone umide costiere. I semi delle stesse specie sono utilizzate dagli uccelli per l'alimentazione Quattro passi nello Stagnone 18 (!alis acetosella L'(!alis acetosella una piccola pianta alta fino a ,- cm, appartenente alla famiglia delle 7@ilidaceae. Il nome del genere 07@alis3 deriva dal greco o@Ms 0acuto o pungente3 per il sapore acido della pianta e da hals 0sale3 per l'elevata quantit' di acido ossalico. Il nome comune della pianta 0acetosella3 deriva dal sapore acidulo 0ma anche aspro3 delle foglie usate anticamente come condimento per le insalate e che ricorda appunto l'aceto. B una pianta geofita rizomatosa, leggermente pelosa, erbacea, perenne o biennale, acaule e le cui foglie e fiori sono inseriti direttamente su un rizoma strisciante. La pianta in sK esile e per proteggersi durante la pioggia 0o un forte vento3 tende a ripiegarsi su sK stessa. 8ome altre piante primaverili, anche la nostra fiorisce precocemente prima che gli alberi sovrastanti emettano le foglie togliendole cosI eccessivamente la luce del sole. Le foglie sono tutte basali derivate dal ceppo radicale. Janno un picciolo molto lungo arrossato e sono formate da tre foglioline obcordate cuoriforme. Sono inoltre presenti quattro nervi e il margine intero 0non dentellato3. 2lla base del picciolo si trovano due piccole stipole. Queste foglie hanno anche la particolarit', grazie a specifiche articolazioni, di contrarsi ed espandersi secondo le condizioni Quattro passi nello Stagnone 19 atmosferiche, oppure per rinchiudersi verso sera, oppure ancora per poter ricevere la giusta luce del sole durante le fasi della giornata. Infatti durante le ore pi& calde d'estate, essendo una pianta sciafila, le foglioline tendono a ripiegarsi lontano dai raggi del sole. Le foglie normalmente sopravvivono alla prima fioritura primaverile e continuano a riformarsi continuamente. La salicornia
)ianta annuale e glabra, con fusti carnosi, eretti e foglie opposte, di aspetto simile a scaglie appiattite sugli steli. L'intera pianta ha un'altezza complessiva compresa tra i ,. e i *# cm 0raramente fino a %.3. Steli carnosi, con rami rivolti verso l'alto e ramificazioni, anch'esse appuntite e rivolte verso l'alto. La pianta verde brillante in primavera, ma acquista una tonalit' rossa verso il periodo della fioritura, coincidente con la tarda estate. I fiori, posti all'ascella delle foglie, sono estremamente piccoli e di colore verde con antere gialle, in fioritura tra fine agosto e settembre. I semi, lunghi fino a ,,# mm, hanno un rivestimento simile ad una membrana. 8resce in folti gruppi di individui, formanti un tappeto vivacemente colorato sopra il terreno umido e salmastro. Esistono molte specie simili che possono essere riconosciute solo con difficolt'. Quattro passi nello Stagnone 20 Specie ad ampia diffusione nella regione mediterranea, ampiamente diffusa in Europa, 2sia e 2merica settentrionale, presso acquitrini salmastri o in prossimit' di acque stagnanti. )arimenti alle altre specie di Salicornia, presenta un elevato contenuto salino, e un tempo veniva bruciata per ottenere il carbonato di sodio, usato nel processo di fabbricazione del vetro e del sapone. I rami salati sono ricchi di sali minerali e vengono mangiati, ancora verdi, sottoaceto o come gli asparagi6 bolliti o serviti con il burro e l'aceto. I semi venivano macinati per fare una farina. I bovini ricercano questa specie per il suo elevato contenuto di sale. Lentisco
La pianta ha un portamento cespuglioso, raramente arboreo, in genere fino a *4% metri d'altezza. La chioma generalmente densa per la fitta ramificazione, glauchescente, di forma globosa. L'intera pianta emana un forte odore resinoso. La corteccia grigio cinerina, il legno di colore Quattro passi nello Stagnone 21 roseo . Il frutto una piccola drupa sferica o ovoidale, di %4# mm di diametro, di colore rosso, tendente al nero nel corso della maturazione. La fioritura ha luogo in primavera, da aprile a maggio. I frutti rossi sono ben visibili in piena estate e in autunno e maturano in inverno .Il lentisco una specie diffusa in tutto il bacino del +editerraneo prevalentemente nelle regioni costiere, in pianura e in bassa collina. In genere non si spinge oltre i %..4".. metri. B una pianta eliofila, termofila e @erofila, resiste bene a condizioni prolungate di aridit', mentre teme le gelate. on ha particolari esigenze pedologiche.B uno degli arbusti pi& diffusi e rappresentativi dell'7leo4ceratonion, spesso in associazione con l'olivastroe il mirto, pi& sporadica la sua presenza nella +acchia mediterranea e nella gariga. !razie alla sua frugalit' e ad una discreta resistenza agli incendi piuttosto frequente anche nei pascoli cespugliati e nelle aree pi& degradate residue della macchia. )ur avendo perso gran parte della sua antica importanza, il lentisco una specie che ha ancora una larga utilizzazione per molteplici scopi. egno Il legname del lentisco apprezzato per lavori di intarsio grazie al colore rosso venato. In passato veniva usato per produrre carbone vegetale e ancora oggi apprezzato per alimentare i forni a legna delle pizzerie in quanto la sua combustione permette di raggiungere in tempi rapidi alte temperature. $oglie Le foglie, ricche di tannini venivano usate per la concia delle pelli. I rami con enorme successo sono usati come verde ornamentale, tale massiccio uso attraverso tagli indiscriminati senza alcun controllo da parte degli organi preposti sta causando seri danni ai Loschi dell'2lbania della /unisia e del sud Italia. )er ovviare a tale distruzione dell'Jabitat si cominciato timidamente a coltivarlo 0primi impianti nella zona di Latina3 Resina La resina del lentisco detta mastice di 8hio e in diverse lingue indicata con il termine di mastice. 1i colore giallo, veniva usata in passato come cheXing gum anche per la sua azione benefica sul cavo orale 0rassodante delle gengive e purificante dell'alito3. B inoltre considerato antidiarroico. 2ncora oggi, come per il passato con la resina, sciolta Quattro passi nello Stagnone 22 nella trementina purissima, si prepara una vernice per impieghi artistici 0pittura a olio eAo a tempera3 sia per UmesticareU colori sia, soprattutto, per restauri neutri su dipinti antichi. Le sue caratteristiche ne consentono infatti l'asportazione senza danno alcuno. In , che il luogo di produzione della resina di maggior pregio, prodotto un liquore aromatico derivato dalla resina, con funzioni digestive, molto apprezzato6 il U+asti$aU. !li impieghi attuali della resina vanno dalla profumeria all'odontotecnica 0come componente di paste per le otturazioni e mastici per le dentiere3. B anche impiegato come componente nella produzione del cheXing gum. La resina si pu5 estrarre praticando incisioni sul fusto e sui rami in piena estate e raccogliendola dopo che si rappresa all'aria. Si sottopone a lavaggio per eliminare le impurit' e si conserva dopo essiccazione in contenitori di legno. $rutti In passato i frutti venivano sottoposti a bollitura e a spremitura per estrarre un mpiegato come combustibile per l'illuminazione e come succedaneo dell'olio d'oliva per l'alimentazione. /uttora in Sardegna utilizzato, anche se raramente, sia popolarmente, che nella ristorazione. Rosmarino Quattro passi nello Stagnone 23 Il rosmarino un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. 7riginario dell'Europa, 2sia e 2frica, ora spontaneo nell'area mediterranea nelle zone litoranee, garighe, macchia mediterranea, dirupi sassosi e assolati dell'entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella )ianura )adana nei luoghi sassosi e collinari. B noto in Italia anche col nome volgare di <amerino o <amerrino( il nome del genere deriva dalle parole latine ros 0rugiada3 e maris 0del mare3. )orfologia )ianta arbustiva che raggiunge altezze di #.C*.. cm, con radici profonde, fibrose e resistenti, ancorante( ha fusti legnosi di colore marrone chiaro, prostrati ascendenti o eretti, molto ramificati, i giovani rami pelosi di colore grigio4verde sono a sezione quadrangolare. Le foglie, persistenti e coriacee, sono lunghe -C* cm e larghe ,C* mm, sessili, opposte, lineari4lanceolate addensate numerosissime sui rametti( Quattro passi nello Stagnone 24 di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca( hanno i margini leggermente revoluti( ricche di ghiandole oleifere. I fiori ermafroditi sono sessili e piccoli, riuniti in brevi grappoli all'ascella di foglie fiorifere sovrapposte, formanti lunghi spicastri allungati, bratteati e fogliosi, con fioritura da marzo ad ottobre, nelle posizioni pi& riparate ad intermittenza tutto l'anno. 7gni fiore possiede un calice campanulato, tomentoso con labbro superiore tridentato e quello inferiore bifido( la corolla di colore lilla4 indaco, azzurro4violacea o, pi& raramente, bianca o azzurro pallido, bilabiata con un leggero rigonfiamento in corrispondenza della fauce( il labbro superiore bilobo, quello inferiore trilobo, con il lobo mediano pi& grande di quelli laterali ed a forma di cucchiaio con il margine ondulato( gli stami sono solo due con filamenti muniti di un piccolo dente alla base ed inseriti in corrispondenza della fauce della corolla( l'ovario unico, supero e quadripartito. L'impollinazione entomofila poichK avviene tramite insetti pronubi, tra cui l'ape domestica, attirati dal profumo e dal nettare prodotto dai fiori. I frutti sono tetracheni, con acheni liberi, oblunghi e lisci, di colore brunastro. Coltivazione Fna pianta di rosmarino prostrato in fiore richiede posizione soleggiata, al riparo di muri dai venti gelidi( terreno leggero sabbioso4torboso ben drenato( poco resistente ai climi rigidi e prolungati. Si pu5 coltivare in vaso sui terrazzi, avendo cura di porre dei cocci sul fondo per un drenaggio ottimale, rinvasando ogni -4* anni, usando terriccio universale miscelato a sabbia, concimazioni mensili con fertilizzante liquido miscelato all'acqua delle annaffiature, che saranno controllate e diradate d'inverno. In primavera si rinnova l'impianto cimando i getti principali, per ottenere un aspetto cespuglioso, senza dover ricorrere ad interventi di potatura. Quattro passi nello Stagnone 25 Si moltiplica facilmente per talea apicale dei nuovi getti in primavera prelevate dai germogli basali e dalle piante pi& vigorose piantate per almeno -A* della loro lunghezza in un miscuglio di torba e sabbia( oppure si semina in aprile4maggio, si trapianta in settembre o nella primavera successiva( oppure si moltiplica per divisione della pianta in primavera. )er effetto dei meccanismi di difesa dal caldo e dall'arido 0tipici della macchia mediterranea3, la pianta presenta, se il clima sufficientemente caldo ed arido in estate e tiepido in inverno, il fenomeno della estivazione cio la pianta arresta quasi completamente la vegetazione in estate, mentre ha il rigoglio di vegetazione e le fasi vitali 0fioritura e fruttificazione3 rispettivamente in tardo autunno o in inverno, ed in primavera. In climi pi& freschi ed umidi le fasi di vegetazione possono essere spostate verso l'estate. 8omunque in estate, specie se calda, la pianta tende sempre ad essere in una fase di riposo. Usi Il rosmarino viene utilizzato6 In cucina o nell'industria degli insaccati come pianta aromatica. 8ome pianta ornamentale nei giardini, per bordure, aiuole e macchie arbustive, o per la coltivazione in vaso su terrazzi. Le foglie, fresche o essiccate, e l'olio essenziale, come pianta medicinale. ell'industria cosmetica come shampoo per ravvivare il colore dei capelli o come astringente nelle lozioni( nelle pomate e linimenti per le propriet' toniche. In profumeria, l'olio essenziale ricavato dalle foglie, viene utilizzato per la preparazione di colonie, come l'2cqua d'Fngheria. 8ome insettifugo o deodorante ambientale nelle abitazioni, bruciando i rametti secchi. I fiori sono particolarmente melliferi. #ropriet medicinali I rametti e le foglie raccolti da maggio a luglio e fatti seccare all'ombra hanno propriet' aromatiche, stimolanti l'appetito e le funzioni digestive, stomachici, carminativi, utili nelle dispepsie atoniche e gastralgie, tonici e stimolanti per il sistema nervoso, il fegato e la cistifellea. 1a alcuni autori viene inoltre consigliato per infezioni generiche come tosse o asma. )er uso esterno il macerato di vino applicato localmente antireumatico( mentre il macerato di alcool revulsivo, viene usato per frizioni anche del Quattro passi nello Stagnone 26 cuoio capelluto( possiede qualit' analgesiche e quindi viene applicato per dolori reumatici, artriti. L'infuso viene utilizzato per gargarismi, lavaggi e irrigazioni cicatrizzanti( o per cataplasmi antinevralgici e antireumatici( aggiunto all'acqua da bagno serve come corroborante, purificante e per tonificare la pelle. I fiori raccolti da maggio ad agosto, hanno propriet' simili alle foglie( in infuso per uso esterno sono vulnerari, stimolanti, curativi della leucorrea e per la lotta ai pidocchi pubici. 9armacologicamente, si prepara un'essenza e un'acqua contro l'alopecia o pomate per gli eczemi. 1alle foglie, in corrente di vapore, si estrae l'olio essenziale di rosmarino, per un ,T in peso, liquido incolore o giallognolo, contenente pinene, canfene, cineolo, eucaliptolo, canfora e borneolo. 2 seconda del chemotipo della pianta vengono ottenuti diversi oli essenziali6 uno ricco in eucaliptolo, un altro ricco di canfora ed infine uno in cui abbondano il borneolo ed i suoi derivati. Questi tre olii essenziali hanno differenti azioni farmacologiche in quanto il primo ha attivit' balsamica, il secondo antiinfiammatoria 0soprattutto per uso locale3 e l'ultimo essenzialmente un antispastico. ell'uso farmacologico comune l'olio viene usato come eupeptico, eccitante, antisettico sedativo, ed i suoi preparati contro gli stati depressivi, restituendo vigore intellettuale e fisico alle persone indebolite. Controindicazioni Il rosmarino 0specie l'olio essenziale ricco di canfora3 controindicato in persone che soffrono di epilessia. 8ausa infatti, specialmente in casi d'sovradosaggio, irritazioni, convulsioni, vomito e principi di paralisi respiratorie. Lithothamnium Quattro passi nello Stagnone 27 Lithothamnium calcareum un'alga estremamente ricca in 8alcio, +agnesio, Silicio, in forma organica altamente biodisponibile . E' efficace nella prevenzione dell'osteoporosi e dei problemi osteoarticolari degenerativi come l'artrite e l'artrosi. 2iuta a contrastare la decalcificazione ossea e pu5 essere utile in caso di fratture. I sali minerali organici di cui l'alga costituita favoriscono la sintesi del collagene e dell'elastina e stimolano le cellule osteopoietiche, indispensabili per la formazione delle ossa, dei denti e per mantenere l'elasticit' del tessuto connettivo. E' un alimento altamente alcalino che pu5 ridurre l'acidit' gastrica e pu5 contrastare la fisiologica tendenza all'acidificazione dell'organismo. Limonium Quattro passi nello Stagnone 28 Descrizione La maggior parte delle specie attribuite a questo genere sono piante erbacee perenni, dotate di rizoma, alte da ,. a Y. cm. )oche specie sono erbe annuali o, all'opposto, veri e propri arbusti fino a - m d'altezza. Le foglie sono semplici, intere o lobate( la loro grandezza varia fortemente a seconda della specie. I fiori sono riuniti in infiorescenze vistose, di colore rosa, purpureo o violetto, pi& raramente bianco, giallo o azzurro. I singoli fiori sono piccoli 0ma@ , cm3, regolari, dotati di # petali, # sepali e # stami. Il frutto una piccola capsula contenente un solo seme. Distribuzione e habitat Il genere Limonium ha una distribuzione molto ampia, essendo rappresentato in quasi tutto il mondo. Il maggior numero di specie concentrato in una fascia che, partendo dalla Isole 8anarie, avvolge il +ar +editerraneo e si estende all'2sia centrale.+olte specie di Limonium sopportano o prediligono suoli ricchi di sale e quindi crescono in prossimit' delle coste del mare 4 addirittura in qualche caso 0p.es. Limonium bellidifolium3 sulle spiagge inondate periodicamente dalla marea 4 o in paludi salmastre, in terreni salini dell'interno, su suoli ricchi di gesso o fortemente alcalini. /ra le specie di Limonium, si annoverano moltissimi endemismi di aree ristrette. Quattro passi nello Stagnone 29 Distribuzione in &talia In Italia sono spontanee numerose specie di Limonium 02ltervista ne elenca circa >.3, perlopi& limitate ad aree ristrette o piccole isole. Solo ,> specie sono presenti in pi& di una regione. In genere, esse sono limitate alle coste e non si spingono oltre i #4,# m sopra il livello del mare. Esistono per5 anche alcune specie che penetrano nell'entroterra, a quote non elevate. Solo in Sardegna ci sono Limonium che risalgono le pendici montane fino a circa ,... m 0Limonium hermaeum, Limonium morisianum3. Carpobrotus edulis *timologia 8arpobrotus deriva dal greco antico +,-./0 U$arposU 0frutto3 e 1-23/0 UbrotosU 0edule, commestibile36 Ufrutto commestibileU. In Sudafrica furono i coloni vedendo le popolazioni del luogo 0i Khoikhoi3 cibarsi dei frutti come se fossero fichi a denominarlo U9ico degli OttentottiU ZS secolo. 9acendo riferimento alla zona di origine altrimenti conosciuta come fico acido, fico del 8apo, ghau$um, ghoenavM, JottentotsvM, GaapsevM,perdevM, ran$vM, suur vM, vMeran$, 0Afrikaans3( i$hambi4lamabulaXo, umgongozi 0Zulu3. Descrizione 8arpobrotus edulis una pianta perenne, succulenta e strisciante. 2lta ,#A-. centimetri, si propaga spontaneamente formando dei tappeti erbosi, coltivata si presta a decorare intere pareti rocciose. Quattro passi nello Stagnone 30 Radici <adice sottile e ramificata che la rende idonea per la coltivazione in giardini pensili. $usto Il gambo dicotomico ramificato 0ripetute ramificazioni in due parti uguali3 contenente come le foglie, una linfa densa e vischiosa che costituisce riserva nei periodi di siccit'. $oglie )resenta foglie carnose di forma ad artiglio 0>A,- cm.3 a sezione triangolare. Spesso dritte di colore verde, rastremate dall'attaccatura fino all'apice. In base alla prolungata esposizione alla luce solare possono presentare una colorazione rossiccia in prossimit' dei bordi. $iore 8aratteristica delle piante sono le corolle che si dischiudono durante le ore pi& assolate della giornata. Il fiore solitario, a capolino, corto peduncolo, durevole una decina di giorni, molto decorativo, compare da maggio fino a tutto ottobre, di YC ,# cm di diametro, rosa antico, -.4>. petali, raccolti al bottone, *.A%. stami. L'insieme di calice e corolla 0perianzio3, costituito da # tepali della stessa struttura delle foglie, quella che si mostra come variopinta corolla altro non altro che un insieme di stami sterili con forma e consistenza di petali colorati, gli stami fertili sono sempre gialli. !li stigmi sono disposti in modo circolale nella parte femminile del fiore 0giceneo3. )eriodo di fioritura febbraio, ottobre in funzione della latitudine. $rutti Il frutto un baccello, indeiscente, capsula grossolanamente papillata( Semi scuri, rugosi con piccoli tubercoli risiedono in una mucillagine gelatinosa. Il frutto maturando ingiallisce emanando un caratteristico profumo. 8ommestibile dal sapore acidulo. Distribuzione e habitat Il genere 8arpobrotus edulis presente allo stato spontaneo in Africa, Asia Minore, Sud America e Oceania. In Italia naturalizzato in Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania, oscana, !iguria,"uglia, Molise, Quattro passi nello Stagnone 31 Abruzzi. Segeta sulle coste ove presente in grandi macchie che coprono le dune e le spiagge vicino al mare, grazie alla robustezza e resistenza al salmastro. 2 scopo ornamentale la diffusione capillare in tutta la penisola. 8ostituisce un'idonea barriera contro il fuoco, in grosse quantit' si trasforma in ottimo concime. &n cucina I fiori si prestano per preparare confetture dal sapore acidulo e lievemente salato. Il liquido estratto dalle foglie utilizzato come lenitivo per arrossa ture, irritazioni cutanee, , scottature solari. Eczemi, escoriazioni, herpes labiale, secchezza delle mucose delle labbra. )resente allo stato spontaneo in prossimit' delle coste efficace come antidolorifico e disinfiammante contro le lesioni provocate dagli attacchi delle meduse e lenitivo contro le punture d'insetti, queste propriet' valgono il titolo di pianta di primo soccorso. Esami chimici hanno accertato la presenza di6 acido ferulico, cactichina, hMperoside, neosperidina, rutina. L'estratto antisettico e astringente, propriet' che lo rendono indicato per il trattamento di patologie gastroenteriche6 lassativo contro la stitichezza, sia di persone, che di bestiame stipsi, con frutta e acqua di mare. +isto ad acqua si presta a ridurre la diarrea, la dissenteria, i crampi allo stomaco. Si presta per la riduzione dell'infiammazione della bocca e della gola laringite. el Sudafrica dove trova origine, impiegato per la cura di tubercolosi e come trattamento terapeutico della difterite e del diabete. 8ome antidolorifico nei parti e come emolliente della pelle. La credenza popolare attribuiva virt& particolari spalmandolo sul capo dei neonati per renderli forti e vigorosi. &mpollinazione Il 8arpobrotus edulis ama posizioni molto luminose e soleggiate, asciutte e ben ventilate. Sopporta bene l'inverno se tenuta al riparo dalle piogge, dalle gelate e innaffiata poco. )redilige i terreni poco fertili. Se il terreno troppo fertile, favorita la produzione di foglie anzichK fiori. Quattro passi nello Stagnone 32 In 9loricoltura e !iardinaggio il termine +esembrManthemum spesso esteso o associato a piante della stessa famiglia ma, di genere differente68arpobrotus, 1elosperma, 1orotheanthus e Lampranthus. +olte variet' sono state introdotte e coltivate come piante ornamentali per i loro spettacolari e splendidi colori dei fiori6 tutte le tonalit' del rosso, rosa, bianco, giallo e arancio. )iante perenni, semirustiche, succulente, nane, striscianti. +olto diffuse, facili da coltivare e a crescita rapida. 7ttimo effetto scenografico coltivata nelle aiuole, nei giardini rocciosi, in vaso, a cascata su terrazze e pareti. Sopporta bene le temperature elevate ma, teme molto il freddo. )alattie e parassiti In generale, 8arpobrotus edulis una pianta abbastanza robusta e raramente attaccata da insetti parassiti. La minaccia pi& importante data dalla cocciniglia farinosa che produce macchie lanuginose e si presenta in casi di elevatissima umidit' ambientale, mancanza di ventilazione e di luminosit'. +alattie fungine 0#otr$tis3 e attacchi di lumache possono causare danni alle foglie. B importante prevenire questi attacchi dosando bene le innaffiature e l'umidit' ambientale. /eme il gelo. )raticare il diradamento per evitare l'accumulo di vecchio e il marciume per asfissia.
Rutaceae Quattro passi nello Stagnone 33 Le <utaceae %uss& sono una famiglia di piante angiosperme dicotiledoni della sottoclasse delle 'osidae. 8omprende circa ,".. specie, in gran parte legnose 0ma alcune anche erbacee3 caratterizzate dalla presenza di ghiandole oleifere che producono oli eterei aromatici. B una famiglia subcosmopolita a distribuzione prevalentemente tropicale e subtropicale. 2ppartengono a questa famiglia gli agrumi 0genere Citrus3 per lo pi& originari della Cina e coltivati nelle regioni temperate calde. In soggetti sensibili molte <utaceae provocano reazioni allergiche, soprattutto a carico della pelle. Le <utaceae spontanee in Italia si riducono a poche specie erbacee o suffruticose tra cui soprattutto quelle del genere 'uta. 2ltre specie presenti in Italia sono6 1ictamnus albus, <uta graveolens 0e altre congeneri3 e la rarissima <uta padovana. Descrizione Le foglie sono composte a fillotassi alterna o opposta, senza stipole. I fiori sono ermafroditi, pentameri o tetrametri, in genere attinomorfi con calicedialisepalo e corolla dialipetala. Sono portati singolarmente o in infiorescenze e impollinati da insetti. L'androceo formato da - verticilli di %4# stami, il gineceo per lo pi& pentacarpellare, supero. Il frutto nella famiglia molto variabile6 a seconda dei generi pu5 essere una bacca, una drupa o unacapsula. In particolare il genere 8itrus, il pi& noto della famiglia nelle nostre zone, ha come frutto una bacca particolare detta esperidio. La polpa del frutto suddivisa in logge 0i cosiddetti UspicchiU3 ed composta da cellule ripiene di succhi aciduli. T#%m$s Quattro passi nello Stagnone 34
Descrizione B una pianta a portamento arbustivo, perenne, alta fino a %.4#. cm, con un fusto legnoso nella parte inferiore e molto ramificato, che forma dei cespugli molto compatti. Le foglie sono piccole e allungate con una colorazione variabile dal verde pi& o meno intenso, al grigio, all'argento, ricoperte da una fitta peluria in quasi tutte le specie. I fiori sono di colore bianco4rosato e crescono all'ascella delle foglie in infiorescenze a spiga e sono ad impollinazione entomofila 0da insetti3, soprattutto ad opera delle api. I frutti sono degli acheni. La pianta considerata appartenente al gruppo della UaromaticheU. Ja infatti in ogni parte, ma soprattutto nelle foglie e nei fiori un odore gradevole ed aromatico. Il timo possiede notevoli propriet' antisettiche a livello gastrointestinale, note fin da tempi antichissimi. 8ostituiva, con altri olii essenziali, una sostanza base usata dagli 2ntichi Egizi nel processo di imbalsamazione. 9ino alla fine della )rima guerra mondiale con il timo si realizzavano i disinfettanti pi& diffusi. B efficace nelle infezioni delle vie urinarie. Le propriet' antibatteriche sono dovute a un fenolo, il timolo, contenuto in tutte le parti della pianta, responsabile del forte profumo. Il timolo, come per altri fenoli essenziali, allo stato di elevata concentrazione corrosivo e tossico. In erboristeria il suo uso consigliato nelle affezioni dell'apparato respiratorio quali tosse o asma, visto che svolge una funzione espettorante, aumentando la produzione di secreto bronchiale e facilitandone l'espulsione. Quattro passi nello Stagnone 35 )u5 essere usato come infuso 0tipo t3 oppure come condimento nelle pietanze( pu5 essere usato, come il mentolo, per unirlo al tabacco da fumo, per aromatizzarlo. )u5 anche essere usato per l'eliminazione dei batteri presenti all'interno delle scarpe, i quali generano spesso sgradevoli odori. Distribuzione geografica Il timo una pianta tipica dell'area mediterranea, balcanica e del 8aucaso. 8resce in Italia dal mare alla regione montana 0.4 -... m. s.l.m3, ma preferisce le zone marine. Si trova nei luoghi aridi e soleggiati, fra le rocce e le ghiaie. Dian#$s Quattro passi nello Stagnone 36 )orfologia Il genere comprende oltre *.. specie di piante erbacee o sublegnose, annuali, biennali e perenni, originarie delle zone temperate del globo, di altezza tra i -# e i ,.. cm( hanno fusti angolosi e nodosi, foglie opposte lineari o lanceolate, molli e piane, rigide e caniculate( fiori isolati o geminati a volte a capolini, con calice tubuloso e cilindrico, corolla a # petali con una lunga unghia( il frutto una capsula uniloculare portante numerosissimi semi. Specie /ra le specie annuali pi& note citiamo, oltre al garofano comune 0(& car$oph$llus3, con innumerevoli variet' a fiore doppio coltivate come annuali o biennali nella coltivazione industriale per la produzione del fiore reciso, il (& chinensis con fiori a mazzetti all'apice degli steli, con colori bianchi, rosa e rossi. +eritano una citazione inoltre il (& barbatus noto come garofano dei poeti, il (& superbus con i petali riccamente sfrangiati e il (& plumarius a fioritura primaverile dai colori bianchi e rosa, dall'intenso profumo. Usi Siene utilizzata come pianta ornamentale perenne nei giardini, o in vaso per terrazzi e appartamenti, dove se le condizioni sono ottimali, pu5 fiorire per molti anni. /alvolta il fiore reciso viene indossato come ornamento nell'occhiello delle giacche. Coltivazione Il garofano esige esposizione soleggiata, terreno ricco di sostanze organiche e minerali, compatto, calcareo e asciutto. Si moltiplicano con la semina, per mezzo di talea e per divisione dei cespi. Le specie annuali vengono seminate in primavera o in cassone nel mese di febbraio, con fioritura dopo " mesi. Le perenni coltivate industrialmente come annuali oltre che con la semina, vengono moltiplicate per talea nel periodo invernale, riparandole con stuoie dal gelo, la fioritura inizia in settembre4ottobre fino alla primavera successiva, in alcune <egioni come la oscana la fioritura estiva( mentre nelle zone con inverni gelidi le variet' a fiore grande e stelo rigido, vengono coltivate in vaso in serra( si deve sempre prevedere Quattro passi nello Stagnone 37 l'uso di sistemi di sostegno per i deboli steli, con le apposite reti di plastica, per evitare che si spezzino facilmente. &UPLEURUM
Quattro passi nello Stagnone 38 Lupleuro 0Lupleurum L.,Y#*3 un genere di piante Spermatofite 1icotiledoni appartenenti alla famiglia delle 2piaceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza ad ombrella. *timologia Il nome del genere deriva da due parole greche6 bous e pleuron( che significano rispettivamente6 :bue; e :costa rigature longitudinali delle foglie di alcune specie del genere. Questo nome venne usato per la prima volta da Ippocrate e quindi ripreso, in tempi relativamente moderni, dal /ournefort e da Linneo. +a ad opera del botanico francese 2ntoine4 Laurent de Nussieu 0,Y%>4,>*"3 che tale genere venne collocato nella famiglia delle Fmbelliferae. In tedesco le piante di questo genere ;. )robabile riferimento alle vengono chiamate :Jasenoehrchen;, mentre in inglese si chiamano :Jare's4ear; e in francese :Luplevre; o :7reille de lievre; 0nome quest'ultimo che in italiano viene riservato ad una particolare specie di questo genere6 Lupleurum stellatum3. )orfologia L'aspetto di queste piante fondamentalmente erbaceo, raramente arbustivo. <iferendoci soprattutto alle specie spontanee italiane, la forma biologica pi& frequente terofita scaposa 0/ scap36 si tratta quindi in prevalenza di piante annue con asse fiorale allungato pi& o meno privo di foglie. Sono comunque presenti altri tipi di forme biologiche come ad esempio emicriptofite scapose. Radici La radice, soprattutto per le specie pi& vigorose, legnosa e perenne. $usto In genere il fusto eretto e ramoso. Spesso alla sua base presente un rizoma legnoso 0non molto grande per53. L'altezza della fusto 0perlopi& glabro3 varia da pochi centimetri fino a , o - metri. $oglie Le foglie sono alterne, semplici e intere( sono inoltre persistenti e sessili ed abbraccianti il fusto 0perfogliate3. Spesso le foglie basali sono riunite in una specie di rosetta ed hanno una forma lanceolata 0sono molto pi& lunghe che larghe3 o lineari C spatolate o anche nastriforme con delle nervature centrali. Quattro passi nello Stagnone 39 &nfiorescenza L'infiorescenza formata da ombrelle composte da piccoli fiori 0insignificanti e senza valore decorativo3 dal colore verde C giallognolo. In certe specie la base dell'ombrella attorniata da brattee0involucro3( mentre altre bratteole si possono trovare a protezione dei fiori 0involucretto3. Si possono avere infiorescenze ad ombrelle composte 0ombrella di ombrelle3. $iori I fiori sono ermafroditi e generalmente attinomorfi e pentameri 0calice e corolla formata da # elementi3. La dimensione dei fiori piccola, ma sono nettariferi. B da notare che la funzione vessillare svolta dall'infiorescenza nel suo complesso. 8alice6 il calice spesso privo di denti apicali, oppure sono piccoli. 8orolla6 i petali sono interi, corti e spessi. 2ndroceo6 gli stami sono #. !ineceo6 i carpelli sono - con ovario infero biloculare( gli stili sono - e sono liberi e divergenti. Impollinazione6 per entomogamia tramite insetti vari 0ditteri, lepidotteri, imenotteri e coleotteri3. $rutti Il frutto di tipo achenio 0pi& precisamente diachenio, diviso in due acheni saldati lungo un asse centrale3 di forma ovoide con delle coste laterali pi& o meno evidenti. Distribuzione e 'abitat 1iffusione6 questo genere diffuso soprattutto nei paesi a clima freddo o temperato, raramente tropicale. Jabitat6 un habitat tipico per le specie di questo genere fra le rupi o i luoghi sassosi, ma anche in luoghi erbosi asciutti o aridi e sterili o freschi. Sistematica Quattro passi nello Stagnone 40 Il genere Lupleurum comprende un centinaio e oltre 0fino a -..3 di specie, secondo le varie classificazioni, in prevalenza proprie del Secchio 8ontinente 0a parte qualche specie spontanea dell'2frica meridionale e dell'2sia3. ella nostra flora spontanea sono presenti una quindicina di tali specie. elle classificazioni pi& vecchie la famiglia del genere Lupleurum chiamata 7mbrelliferae ma anche Fmbelliferae. Questo genere ha una grande variabilit' 0come del resto tutta la famiglia delle 2piaceae3. Fn buon elemento per distinguere le varie specie il frutto6 in ciascun achenio si distinguono due facce6 una lungo la quale i - mericarpi sono in contatto fra di loro ed un'altra 0la faccia opposta 4 dorsale3 sulla quale sono presenti # nervi sviluppati a coste. Le dimensioni del frutto, la sua forma in generale, lo spessore, il tipo e la forma dei nervi e altre caratteristiche permettono di distinguere e quindi classificare le varie specie del genere. Il genere Lupleurum fa parte della trib& delle Lupleureae definita dal botanico Gurt Sprengel 0,Y""4,>**3, medico e botanico tedesco, nato il * agosto ,Y"" a Lodel$oX in )omerania, in una pubblicazione del ,>-.( a sua volta tale trib& compresa nella sottofamiglia delle Lupleuroideae definita nel ,>-= da Nohann Jeinrich 9riedric$ Lin$ 0Jildesheim, - febbraio ,Y"Y C Lerlino, ,W gennaio ,>#,3 medico, botanico e naturalista tedesco. B da notare che in alcune classificazioni come sottofamiglia viene indicata la voce 2pioideae. Descrizione di alcune specie 1i seguito sono descritte alcune specie di maggiore interesse. Bupleurum dianthifolium Guss4 0,>*-3 C Lupleuro di +arettimo, Lupleuro a foglie di garofano6 0per questa pianta disponibile una specifica scheda di approfondimento3 un endemismo limitatissimo in quanto esiste solamente nell'isola +arettimo delle Egadi( possiede un fusto legnoso scuro terminante con un ciuffo di foglie, mentre lo scapo fiorale praticamente afillo 0nudo senza foglie3 e glabro. B una specie a rischio. &$ple$r$m ela$m G$ss' 0,>-Y3 4 Lupleuro delle +adonie6 0per questa pianta disponibile una specifica scheda di approfondimento3 anche Quattro passi nello Stagnone 41 questa pianta un endemismo molto ristretto dellaSicilia( il fusto legnoso ed una specie tra le pi& alte6 raggiunge il metro e mezzo. B una specie a rischio. &$ple$r$m (r$escens 'ill 0,Y"%3 6 fusto con foglie lineari, lesiniformi, rigide e striate da diverse nervature longitudinali. Questa specie spesso coltivata come pianta ornamentale. &$ple$r$m (r$icos$m L' 0,Y#*3 C Lupleurum cespuglioso6 si tratta di una pianta sempreverde a carattere cespuglioso a forte odore resinoso 0se le sue foglie vengono stropicciate3. Questa specie spesso viene usata nel giardinaggio. &$ple$r$m perae$m L' 0,Y#*3 C Lupleuro delle rocce6 ha le foglie pi& sottili e meno nervate( le ombrelle sono grandi 0oltre -. mm3( le bratteole non sono concresciute ma libere fino alla base( in Italia comunque piuttosto rara. &$ple$r$m ro$n)i(oli$m L' 0,Y#*3 C Lupleuro a polmone di bue, Lupleuro perfogliato6 la prima pianta di questo genere di cui si hanno delle precise documentazioni. B una specie annua comune nei campi coltivati dell'Europa meridionale. 2nticamente era ritenuta una pianta vulneraria ad effetto astringente. La caratteristica maggiore di questa pianta di avere delle foglie a forma ellittica, amplessicauli e mucronate poste al vertice di ogni diramazione del fusto. &$ple$r$m sella$m L' 0,Y#*3 4 Lupleuro stellato6 0per questa pianta disponibile una specifica scheda di approfondimento3 una pianta di media altezza 0massimo #. cm3( possiede delle foglie basali lineari C spatolate con una evidente nervatura centrale( una specie caratteristica del nord Italia. $armacia In alcuni trattati si indicano le piante del genere Lupleurum capaci di un'azione psicotropa e ansiolitica. In altri si consigliano i decotti di Llupeurum per rilassare i tendini. Inoltre prodotti erboristici di questa specie vengono usati in chimopuntura 0reumatismi autoimmuni3. Quattro passi nello Stagnone 42 Cucina elle nostre zone queste piante non sono molto conosciute come specie eduli, mentre in )iappone si consuma a scopo alimentare il #upleurum falcatum 0in quelle regioni esiste una normale coltivazione orticola di questa pianta3. Giardinaggio Queste piante, con il loro tipico aspetto, hanno interessato, da oltre due secoli, il giardino ornamentale6 infatti la specie #upleurum frutiscens si trovava in coltivazione nei giardini fin dalla met' del Settecento( mentre il #upleurum fruticosum 0specie spontanea delle nostre isole3 appare nei giardini spagnoli nella seconda met' dello stesso secolo. Le piante di queste specie crescono bene in terreni poco fertili o quasi sterili e asciutti e comunque a composizione calcarea. I giardinieri in genere ne piantano alcuni cespi qua o l' oppure in aiuole a formazioni miste. 2 volte possono servire egregiamente come siepi di separazione. PSEUDOSCA&IOSA LIMONIFOLIA
La vedovina trapanese 0)seudoscabiosa limonifolia 0Sahl3 1evesa, ,=>%3 una pianta rupestre della famiglia (ipsacaceae , endemica della Sicilia occidentale e delle isole Egadi. Ja un piccolo arbusto, la corteccia Quattro passi nello Stagnone 43 grigia e fessurata, foglie verde scuro, opache e coriacee e cresce su rupi calcare esposte a nord intorno ai %.. metri di quota. Posidonia oceanica
)osidonia oceanica 0L.3 1elile, ,>,* una pianta acquatica, endemica del +ar +editerraneo, appartenente alla famiglia delle )osidoniacee 02ngiosperme +onocotiledoni3. Ja caratteristiche simili alle piante terrestri, ha radici, un fusto rizomatoso e foglie nastriformi lunghe fino ad un metro e unite in ciuffi di "4Y. 9iorisce in autunno e in primavera produce frutti galleggianti volgarmente chiamati Uolive di mareU. 9orma delle praterie sottomarine che hanno una notevole importanza ecologica, costituendo la comunit' clima@ del mar +editerraneo ed esercitando una notevole azione nella protezione della linea di costa dall'erosione. 2l suo interno vivono molti organismi animali e vegetali che nella prateria trovano nutrimento e protezione. Il posidonieto considerato un buon bioindicatore della qualit' delle acque marine costiere. Adattamenti alla vita in ambiente marino 8ome tutte le fanerogame marine, la posidonia ha evoluto una serie di adattamenti morfologici e fisiologici atti a permetterle la vita in mare. In molti degli organi presente il parenchima aerifero, che facilita gli scambi gassosi in tutte le parti della pianta e che forma una fitta rete tra foglie, rizoma e radici. Quattro passi nello Stagnone 44 Le foglie sono prive di stomi ed hanno una cuticola sottile per facilitare la diffusione di ioni e CO*. Le posidonie sono in grado di assorbire i nutrienti anche per via fogliare. Spesso le piante vivono in un substrato soggetto all'anossia 0mancanza di ossigeno3. )er questo motivo le radici, oltre ad assicurare l'ancoraggio e l'assorbimento delle sostanze nutritive, fungono da riserva di ossigeno, prodotto per fotosintesi dalle foglie e trasportato dal parenchima aeriferoapparterrebbe all'ordine +a,adales, mentre secondo l'I/IS all'ordine )otamogetonalesD,,E. La classificazione 2)! mantiene l'attribuzione alle )osidoniaceae ma assegna la famiglia all'ordine Alismatales e considera sinonimi i due ordini sopra citati& Il nome generico )osidonia deriva dal greco [\]^_`ab, "oseidone, il dio del mare, mentre l'epiteto specifico oceanica si riferisce al fatto che questa specie aveva una distribuzione ben pi& ampia di quella attuale. I residui fibrosi di "osidonia oceanica che si accumulano sui litorali, sospinti dalle onde, formano agglomerati sferici o ovali di colore marrone chiaro e di consistenza feltrosa chiamati Egagropoli. La formazione degli egagropili, comunemente noti come palle di mare, polpette di mare o patate di mare, frutto dello sfilacciamento dei residui fogliari fibrosi che circondano il rizoma della pianta e della loro aggregazione ad opera della risacca marina. 9ormazioni simili sono prodotte anche dall'alga verde d'acqua dolce Aegagropila linnaei, che quando si sviluppa forma grandi sfere verdi dalla superficie vellutata che di giorno galleggiano a pelo d'acqua 0grazie all'ossigeno sviluppato con la fotosintesi3 e di notte stazionano sul fondo.
,gagropili. Questa specie si trova solo nel +ar +editerraneo( occupa unHarea intorno al *T dellHintero bacino 0corrispondente ad una Quattro passi nello Stagnone 45 superficie di circa *>.... $m - 3, rappresentando una specie chiave dellHecosistema marino costiero. Fn segnale inequivocabile dellHesistenza di una prateria di posidonia la presenza di masse di foglie in decomposizione 0dette banquette3 sulla spiaggia antistante. )er quanto possano essere fastidiose hanno una notevole rilevanza nella protezione delle spiagge dallHerosione. Secondo la parte IS del /esto Fnico 2mbientale 01.Lgs. * aprile -..", n. ,#-, Uorme in materia ambientaleUD,*E3 le foglie di posidonia spiaggiate sono da considerare rifiuti solidi e devono quindi essere smaltite. Questo materiale vegetale pu5 essere utilizzato tramite compostaggio per la produzione di Uammendante compostato verdeU, in ottemperanza e secondo le prescrizioni del 1. Lgs. -= aprile -.,. n. Y# 0U<iordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell'articolo ,* della legge Y luglio -..=, n. >>U3. In particolare, il materiale deve essere preventivamente dissabbiato e non deve eccedere il -.T pAp del peso totale della miscela inviata a compostaggio.
elle zone a forte idrodinamismo si formano dei canali all'interno della prateria detti canali di intermatte. Sive tra , e *. metri di profondit', eccezionalmente e solo in acque molto limpide fino ai %. metri, e sopporta temperature comprese fra i ,. e i -> -C. B una pianta che necessita di valori di salinit. relativamente costanti per cui difficilmente si trova nei pressi di foci di fiumi o nelle lagune. Ja bisogno di una forte illuminazione, per cui la luce uno dei principali fattori limitanti. 8olonizza i fondali sabbiosi o detritici ai quali aderisce per mezzo dei rizomi e sui quali forma vaste praterie, o posidonieti, ad elevata densit' 0oltre Y.. piante per metro quadrato3. La produzione primaria fogliare delle praterie varia da "> a ,%Y g 8 m 4- M 4, , mentre la Quattro passi nello Stagnone 46 produzione dei rizomi va da >,- a ,> g 8 m 4- M 4, . Fna piccola parte di questa produzione 0dal * al ,.T3 viene utilizzata dagli erbivori, una parte pi& cospicua passa agli organismi decompositori e un'altra percentuale viene immagazzinata all'interno delle mattes in foglie e rizomi& Le praterie presentano un limite superiore ed un limite inferiore. Il primo, il punto in cui ha inizio la prateria partendo dalla costa, piuttosto netto, mentre il secondo, il punto dove finisce, pu5 essere di tre tipi6 Limite progressivo o climatico6 con l'aumentare della profondit', diminuisce la densit' dei fascicoli fogliari perchK la luce diventa un fattore limitante. B caratterizzato dalla presenza di rizomi plagiotropi che finiscono improvvisamente. -imite netto o edafico. il tipo di substrato non permette la progressione dei rizomi, passando per esempio da un substrato sabbioso ad uno roccioso. caratterizzato dall'assenza di matte e dalla presenza di un'alta densit) di fascicoli fogliari. Limite erosivo6 legato al forte idrodinamismo che non consente alla prateria di progredire. B caratterizzato da elevata densit) e presenza di matte. -imite regressivo. causato dall'in"uinamento c(e rende le ac"ue di una data /0trovano solo matte morte. elle aree riparate e a basso idrodinamismo, che provoca una maggiore sedimentazione, le matte possono alzarsi fino a che le foglie non raggiungono la superficie dell'acqua. Si crea in questo modo una barriera detta recif barriere. /ra la barriera e il litorale si pu5 formare una laguna, e ci5 impedisce il progredire della prateria verso la costa. La recif barriere ha un ruolo importantissimo nella protezione della linea costiera dall'erosione. elle zone a forte idrodinamismo, invece, i rizomi possono essere scalzati, creando delle formazioni dette intermatte, costituite da canali di erosione. Quattro passi nello Stagnone