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Esempio di cosa fa l’insegnante e di cosa fa l’alunno e gli alunni all’interno della classe.
Esempio ritmico-musicale e fono-gestuale (battere le mani reciprocamente e battere le mani sul
banco).
Presentarsi musicalmente è utile da un punto di vista educativo perché:
- crea socializzazione, soprattutto se ci si dispone a cerchio
- aumenta l’attenzione, la concentrazione dell’intelletto (aspetto cognitivo), allena la memoria, si
sviluppa la capacità di adattarsi alla situazione
- suscita partecipazione, interesse, curiosità, divertimento, spinta energetica (aspetto affettivo)
- favorisce il movimento fisico (aspetto motorio-comportamentale), la coordinazione motoria, la
reattività alla situazione creatasi nella classe.
Presentarsi musicalmente è utile dal punto di vista didattico perché:
- sviluppa il senso del ritmo
- si fa pratica vocale
Da questo primo esercizio, l’insegnante stabilisce un quadro generale della situazione degli alunni e
dell’”andazzo” generale della classe. Si accorge se sono:
- attenti, attivi, partecipativi o se sono timidi, introversi, passivi
- coordinati nel ritmo, intonati
e se sanno:
- mantenere una formula ritmica
- essere partecipi nella forma musicale (ostinato proposto).
Se l’ora di educazione musicale non è ancora conclusa, si può continuare a conoscere i propri alunni
proponendo un questionario scritto o test d’ingresso. Di seguito si riporta…
Per riuscire ad impostare al meglio la prima unità di apprendimento e stilare gli obiettivi didattici –
abilità, contenuti strutturali e materiali – e le fasi operative, l’insegnante, attraverso l’attività ludico-
attiva del presentarsi musicalmente, dalla somministrazione di un questionario scritto o quant’altro
analizza la situazione di partenza della classe, sulla capacità degli alunni di tenere, ad esempio, il
ritmo, l’intonazione, la partecipazione ecc. e fa in modo di far sentire ciascuno studente al centro
del mondo. L’insegnante usa dei parametri di giudizio iniziali sulla classe per stabilire quei
prerequisiti degli alunni specifici della disciplina che possono essere semplificati in questo modo:
- capacità di ascoltare, esplorare, memorizzare, discriminare, classificare ecc. con attenzione e
concentrazione (ascolto e percezione uditiva)
- capacità di ripetere semplici figurazioni ritmiche e semplici melodie (produzione e
rielaborazione musicale)
- capacità di improvvisazione (produzione e rielaborazione musicale)
- capacità di usare i gesti e la coordinazione motoria (rappresentazione mediante codice)
- capacità di differenziare i parametri dei suoni e saperli analizzare e interpretare (comprensione
del lessico)
Gli alunni che mostrano grosse difficoltà nell’attenzione e nelle competenze di base sono:
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Per essi sarà necessario programmare attività di recupero nei percorsi formativi facoltativi e
approcci didattici individualizzati per il raggiungimento degli “obiettivi minimi di apprendimento”.
Il resto degli alunni non presenta né particolari difficoltà, né particolari attitudini e per essi si
prevede un normale percorso formativo con attività di rinforzo e di sostegno.
Il ritmo è la base sia del linguaggio parlato - collegato alla disciplina letteraria (collegamento
interdisciplinare) italiana e straniera - sia dell’odierna musica di ascolto dei ragazzini, se c’è.
L’insegnante può decidere di occuparsi principalmente del ritmo, prima ancora di praticare la
musica intesa come tecnicistica dello strumento o della voce e ancor prima di introdurre nozioni
astratte sulle strutture musicali. Si evita in tal modo di allontanare gli alunni dall’aspetto concreto
dell’educazione musicale, fondamentale per il primo ciclo di lezioni delle classi prime. Le nozioni
sul rigo musicale, sulla notazione moderna, sulle qualità timbriche, sulla forma musicale,
sull’agogica ecc. verranno inserite in un percorso graduale a spirale che parte da elementi semplici
della comprensione musicale ai più complessi, tenendo conto del livello raggiunto degli studenti nel
corso delle lezioni.
In base alla situazione iniziale degli alunni
Per quanto riguarda l’osservazione iniziale delle competenze cognitive e metacognitive comuni a
tutte le discipline (“obiettivi formativi trasversali”) vedi pag. 43, gli indicatori da valutare sono stati
fissati dal consiglio di classe.
Obiettivi educativi
l’intervento didattico sarà comunque riferito all’ambito del conoscere (“conoscenze specifiche”),
del comprendere (“comprensione del linguaggio specifico”), dell’applicare (“pratica strumentale e
vocale”), dell’ascoltare (“ascolto, interpretazione e analisi”) e del rielaborare (“produzione
creativa”).
Obiettivi didattici
Abilità
Conoscenze specifiche:
- conoscere i caratteri del suono
- conoscere le famiglie strumentali dell’orchestra tradizionale
- conoscere gli strumenti della musica etnica
- conoscere le più semplici strutture del linguaggio musicale
- conoscere le relazioni tra i linguaggi
Linguaggio specifico
- comprendere il significato segno/suono
- comprendere le regole del linguaggio musicale tradizionale (1° livello)
- leggere e scrivere frasi ritmico melodiche (1° livello)
- comprendere i fattori prosodici di parole e frasi, le strutture ritmiche delle parole e il valore
espressivo dei fonemi
- comprendere l’organizzazione ritmica dei suoni
- comprendere e confrontare linguaggi di diverse culture musicali
Pratica vocale
- riprodurre con la voce, per imitazione e/o per lettura, brani coralia una o più voci anche con
appropriati arrangiamenti strumentali (basi), desunti da repertori senza preclusioni di generi
Pratica strumentale
- possedere le elementari tecniche esecutive degli strumenti didattici ritmici e melodici
- eseguire sequenze ritmiche con strumenti didattici a percussione
- eseguire facili brani (1° livello) con uno strumento melodico, sia a orecchio sia decifrando la
notazione
Ascolto interpretazione e analisi:
- riconoscere e differenziare gli eventi sonori della realtà quotidiana
- riconoscere all’ascolto i diversi timbri strumentali
- riconoscere e analizzare con linguaggio appropriato le fondamentali strutture del linguaggio
musicale e la loro valenza espressiva anche in relazione ad altri linguaggi, mediante l’ascolto di
opere musicali scelte come paradigmatiche di generi, forme e stili storicamente rilevanti
Produzione creativa
- usare la voce per variare i fattori prosodici di frasi parlate e/o cantate
- inventare e produrre sequenze ritmiche
- rielaborare la corrispondenza suono/segno con il linguaggio grafico – pittorico
- improvvisare sequenze ritmico – melodiche
- rielaborare materiali sonori mediante l’analisi, la sperimentazione e la manipolazione di oggetti
sonori, utilizzando semplici software appropriati
Contenuti strutturali
I contenuti verranno individuati più idonei al raggiungimento degli obiettivi specifici di
apprendimento e tra quelli più rispondenti alle esigenze didattiche mirate alla realizzazione dei
progetti per la Convivenza civile. Comunque, in relazione agli obiettivi generali del processo
formativo, si può già prevedere che i contenuti saranno essenzialmente i seguenti:
Caratteri del suono
Ritmo
Fattori prosodici di parole e frasi, strutture ritmiche delle parole e valore espressivo dei
fonemi
Strumenti didattici a percussione
Notazione musicale – 1° livello
Brani strumentali per l’orchestra di classe
Repertorio vocale
Brani significativi per rapportare il linguaggio musicale ad altri linguaggi (Stripsody)
Strumenti e forme espressivo – musicali della musica etnica
Timbri vocali e brani vocali di interesse storico
Forme musicali semplici
Brani d’autore e di interesse storico il cui ascolto permetta di comprendere l’evoluzione
della musica fino al Rinascimento
Contenuti materiali
Fasi operative, metodologie usate, mezzi e strumenti
L’educazione musicale verrà svolta gradatamente partendo da semplici osservazioni sulla realtà
sonora circostante, per arrivare alla definizione di parametri sonori più complessi.
I diversi obiettivi formativi alla disciplina (ascolto, comprensione, pratica vocale e strumentale,
rielaborazione) saranno trattati globalmente e non considerati come momenti tra loro indipendenti.
Tutti i contenuti verranno proposti gradualmente attraverso concrete e motivate esperienze musicali,
secondo il principio del metodo induttivo: essi saranno inoltre sviluppati tenendo conto delle reali
necessità dei ragazzi e con ritorni “ciclici”, tesi a rinforzare le capacità e le acquisizioni già
maturate.
L’approccio alle strutture e ai significati della musica sarà sostenuto da attività musicali concrete
quali:
- attività corali, curando la respirazione e la posizione;
- attività strumentali, sia con strumenti melodici che ritmici;
- attività di ascolto guidato, iniziando con brani semplici e di gruppo;
- attività ludico – operative, ovvero giochi individuali e di gruppo;
- attività creative di rielaborazione e improvvisazioni ritmico – melodiche;
- attività creative di rielaborazione dei materiali sonori tramite appropriati software.
Lezione 2:
La Moldava