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EDUCAZIONE CIVICA - Emanuela Del Pretaro, 1^L

AMBIENTE E TERRITORIO

IL MARE COME RISORSA


LA BIODIVERSITÀ MARINA

INDICE

I. Cos’è la biodiversità? pag.2


A. L’Ecologia
II. La biodiversità marina pag.3
A. Nuove specie marine scoperte
B. Il tesoro nascosto del Mediterraneo
III. La biodiversità marina a rischio pag.6
A. Impatti e ripercussioni delle guerre
B. Le 4 specie più minacciate
IV. Sitografia pag.9
2

I. Cos’è la biodiversità?
La biodiversità viene definita come la varietà di tutte le forme di vita presenti sulla
Terra. Il termine biodiversità, coniato per la prima volta nel 1988, deriva dal greco
“bios” che significa vita, e dal latino “diversitas” che significa differenza o diversità.

Per biodiversità si intende la varietà degli organismi viventi (nelle loro forme diverse),
le loro variazioni genetiche e le loro interazioni all’interno di un ecosistema. Essendo
tutti questi elementi in correlazione, analizzandone anche uno soltanto possiamo
ottenere un indice su TUTTO l’ecosistema1.
PER ESEMPIO, la scarsità di salmone in determinati mari, è indice di inquinamento;
perciò possiamo dire che l’assenza o l’eccessivo proliferare di alcune specie è un
indicatore biologico. La scarsità di varietà di generi infatti è un segnale preoccupante.

Si considerano tre distinti livelli di biodiversità:


1. La diversità genetica, intesa come varietà dell’informazione genetica contenuta nei
diversi individui di una stessa specie
2. La diversità specifica, rappresenta il complesso delle specie che abitano una certa
regione.
3. La diversità ecosistemica, riferita ai diversi ambienti in cui la vita è presente. La
scomparsa di questi ambienti comporta il rischio di estinzione delle specie che vi
abitano.

1
ecosistema: ambiente naturale in cui interagiscono tra loro più elementi di varia natura
(biotica/abiotica) che interagiscono continuamente tra di loro.
3

A. L’Ecologia
La scienza che si occupa dello studio della biodiversità è l’ecologia. Essa studia infatti le
relazioni uomo-ambiente, cercando di stabilire quale debba essere il loro corretto
rapporto (in quanto elementi fondamentali del geosistema2), e ha sviluppato il concetto
di sostenibilità: uno sviluppo delle attività umane compatibile con la tutela
dell’ambiente stesso.

II. La biodiversità marina


La biodiversità marina rappresenta la varietà
degli esseri viventi che popolano i mari a
livello di geni, di specie, di popolazioni e di
ecosistemi. Essa si basa su fragili equilibri3:
dalla sopravvivenza di una singola specie può
dipendere il destino di un intero ecosistema.

I nostri mari sono indispensabili per


garantire la vita sulla Terra: le acque
regolano il clima del nostro Pianeta,
producono ossigeno, forniscono nutrimento
e sono fonte di sussistenza per centinaia di
milioni di essere umani.

Gli scienziati del World Register of Marine Species (WoRMS4) affermano che anche se nel 2014
nelle acque del nostro pianeta sono state scoperte circa 1.500 nuove creature, la maggior parte
delle specie marine sono ancora da scoprire. Ad oggi, il team del WoRMS ha censito 228.450
specie nei mari e negli oceani di tutto il pianeta ma stima che la biodiversità marina sia molto
più estesa; ci potrebbero essere negli oceani un numero compreso tra i 500.000 e due milioni
di organismi multicellulari ancora sconosciuti alla scienza.

Il presidente del WoRMS afferma che più di diecimila nuove specie sono ancora nei laboratori
di tutto il mondo in attesa di essere descritte e che per ora il registro può essere considerato
completo rispetto a quelle già scoperte..

2
geosistema: il nostro pianeta può essere considerato come un unico grande sistema le cui parti
costitutive formano dei sottoinsiemi legati tra loro da flussi di materia ed energia.
3
fragili equilibri: Lo stesso discorso può essere applicato per la biodiversità terrestre.
4
Il WoRMS è un progetto internazionale che ha come scopo quello di fornire una lista continuamente
aggiornata e revisionata dei nomi di tutti gli organismi marini viventi.
4

A. Nuove specie marine scoperte


Solo nel 2014 i ricercatori del WoRMS hanno
identificato 1.451 nuove specie “marine” tra le quali
il delfino australiano Sousa sahulensis (foto a
destra) e il delfino di acqua dolce brasiliano Inia
araguaiaensi, 139 spugne, una medusa velenosa
lunga 50 cm.
Tra le “nuove” specie di pesci ci sono anche 122 squali e razze
e un nuovo barracuda, Sphyraena intermedia, trovato nel
Mediterraneo. Ma il record spetta ai ghiozzi, con 131 specie
aggiunte, seguiti dai Liparidae con 52 nuove specie.
Quindi, tra nuove aggiunte ed esclusioni, il numero delle
specie marine attualmente conosciute e classificate è di
228.450 di cui circa 195.000 (86%) di loro sono animali marini
tra cui:
● poco più di 18.000 specie di pesci descritti a partire dalla metà del 1700
● più di 1.800 stelle marine
● 16 calamari
● 93 balene e delfini
● 8.900 vongole
Scoperte recenti:
Cylix Tuoereomanaia Uokeaster ahi

Si tratta di un nuovo genus di cavalluccio La specie in questione è una stella marina


marino pigmeo, che vive nel Pacifico, in dal colore arancione brillante scoperta
particolare nei pressi della Nuova Zelanda, nell'Isola Di Pasqua. Fa parte del gruppo
ed è in grado di mimetizzarsi perfettamente degli echinodermi, un gruppo di animali
nel rosso delle alghe coralline. marini che comprende stelle marine, ricci di
mare, cetrioli di mare e altro.
5

Riguardo queste nuove scoperte, oltre ai vantaggi scientifici ne esistono di pratici. Dallo studio
di nuove forme animali e vegetali potrebbero essere scoperte sostanze naturali che potrebbero
aiutarci a trattare gravi malattie o risolvere problemi ecologici dovuti all’inquinamento. C’è
quindi bisogno di ricerca per aiutarci a superare i problemi attuali e futuri.

B. Il tesoro nascosto del Mediterraneo


Il Mediterraneo è una delle regioni più ricche di
biodiversità al mondo. Si stima che contenga
circa il 10% delle specie marine del pianeta. Le
sue condizioni climatiche, geomorfologiche e
idrologiche ne fanno un bacino abbastanza
singolare rispetto al resto degli oceani, tanto che
circa il 28% delle specie presenti sono endemiche5

Il Mediterraneo, che pur rappresenta solo l’1% di


tutti i mari del mondo, ospita oltre 12000 specie,
ovvero tra 4% e il 12% della biodiversità marina
mondiale. Un enorme, ma non inesauribile, bacino di vita e sostentamento.
Nel Mediterraneo anche la produttività è particolarmente elevata, grazie al fenomeno di
upwelling, ossia alla presenza di un regime di correnti che favorisce la risalita di sostanze
nutritive dai fondali e lo sviluppo di una catena alimentare complessa, i cui vertici sono
occupati da un elevato numero di predatori come cetacei, squali e altri grandi organismi
pelagici6.

Il più importante ecosistema nel Mediterraneo è rappresentato dalla Posidonia oceanica, una
pianta endemica che forma praterie sottomarine che si estendono dalla superficie fino a una
massima profondità di 40 metri, producendo grandi quantità di ossigeno e di sostanza
organica. Offre inoltre riparo a numerose specie vegetali, essendo un’area di riproduzione.

5
specie endemica: esclusiva di un dato territorio
6
pelagici: organismo che durante il proprio ciclo vitale si appoggia occasionalmente al fondale marino.
6

III. La biodiversità marina a rischio


Nonostante la loro importanza, mai come oggi i nostri mari sono sottoposti all’impatto
crescente delle attività umane. Gli studi mostrano che la biodiversità degli oceani, a tutti i suoi
livelli, è in forte diminuzione a causa degli impatti diretti e indiretti delle pressioni
determinate dalle attività umane.

1) Primo tra i primi, il riscaldamento globale influisce sul


livello degli oceani e sulla loro temperatura, causando
sconvolgimenti degli habitat e invasioni di specie alloctone7 che,
data la maggiore resistenza, finiscono per mettere in pericolo
quelle endemiche, avviandole a volte all’estinzione.

2) E poi l’inquinamento da acque provenienti da discariche


abusive e pratiche di smaltimento scorrette, che provoca alterazioni
batteriche delle acque, causando lunghe reazioni a catena.

3) La stragrande maggioranza dei rifiuti che troviamo su


spiagge e fondali marini è plastica8. Nella plastica (rimanendo
imbrigliati e soffocati) e con la plastica (ingoiandola) trovano
quotidianamente la morte milioni di creature marine. Col tempo, poi, gli oggetti in
plastica si frammentano, fino a diventare una polvere che costituisce un pericolo
ancora maggiore. Queste particelle infatti, possono essere ingerite prima dal plancton
e poi, via via, entrare in tutti gli anelli della catena alimentare, fino ad arrivare nei
nostri piatti.

Noi facciamo parte della biodiversità e ne utilizziamo i servizi: cibo, acqua, energia e risorse
per vivere, perciò, salvare la biodiversità, vuol dire salvare la Vita IN OGNI SUA FORMA .

A. Impatti e ripercussioni delle guerre


Al giorno d’oggi la parola guerra ha un'importanza rilevante e in questi momenti è difficile
concentrarsi su altro che non riguardi i civili colpiti. L’uomo però non è l’unica vittima della
guerra, quest’ultima infatti porta con sé danni e rischi ambientali che si ripercuotono anche

7
specie alloctone: si intende una qualsiasi specie vivente che, a causa dell'azione dell'uomo, si trova ad
abitare e colonizzare un territorio diverso dal suo areale storico.
8
plastica: nell’Oceano Pacifico esistono vere e proprie isole galleggianti fatte di questo materiale, la più
grande delle quali misura 1,6 km₂, tre volte l’estensione della Francia.
7

sulla biodiversità terrestre e marina. Ponendo più l’attenzione su quest’ultima, ci sono diverse
situazioni da prendere in esame, che purtroppo in periodi come questi si verificano ogni
giorno. Per esempio, tra i casi più ricorrenti, non sono da sottovalutare le malattie da
decompressione e traumi acustici causate dalle operazioni navali intraprese.

In seguito a Emorragie
esplosioni all’orecchio e
sottomarine, un spiaggiamento
ulteriore impatto di delfini e
è rappresentato balene sono
da danni da conseguenza
sovrapressione e diretta della
frammentazione. sovrapposizione
tra la loro
frequenza
acustica e quella
utilizzata dai
dispositivi sonar
navali.

B. Le 4 specie più minacciate


1) La foca monaca mediterranea

Si tratta di un mammifero della famiglia delle foche. È una specie minacciata di estinzione, di
cui sopravvivono in natura meno di 700 esemplari.
Essendo consumatore di pesce, la foca monaca in
passato è stata combattuta dai pescatori,
costringendo la specie a trovare rifugio nelle grotte,
ed a sopravvivere lungo tratti di coste poco
frequentati dall’uomo. Negli ultimi anni, il diverso
cambiamento del comportamento dell’uomo, più
rispettoso della specie, sta favorendo il ritorno della
foca monaca anche lungo le coste italiane.
8

2) Pinna nobilis

È il più grande mollusco bivalve9 del Mar


Mediterraneo. Può raggiungere un metro di
lunghezza. Specie protetta, endemica del
nostro mare, negli ultimi anni la comparsa in
Mediterraneo di parassiti specifici ne stanno
causando una mortalità elevatissima che in
alcuni casi supera il 90 percento degli
individui.

3) Patella ferruginea

Questa è la più grande patella del Mediterraneo, superando


i 10 centimetri di lunghezza. Essa ormai vive solo lungo
tratti costieri rocciosi poco frequentati o protetti di
Sardegna, delle isole dell’Arcipelago Toscano, in Liguria e
in Calabria. È una specie purtroppo vittima di raccolta
indiscriminata.

4) Coralli bianchi profondi

Queste specie costituiscono delle barriere


coralline profonde che sono zone
importantissime per la biodiversità, ovvero
per la ricchezza di specie e di aggregazione
di pesci e invertebrati importanti per
l’alimentazione dell’uomo. Le strutture
costruite da questo coralli sono però
delicate, e sono messe a rischio da alcune
attività di pesca sportiva.

9
bivalve: come dice la parola stessa ha una conchiglia costituita da due valve, incernierate, e branchie a
lamelle.
9

IV. Sitografia
● Da ARPAT, Biodiversità marina,
http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/acqua/acque-marine-e-costiere/biodiver
sita-marina
● Da Redazione Ocean4future, La Biodiversità marina: nuove specie marine scoperte,
http://www.ocean4future.org/savetheocean/archives/575
● Di P. Peroni, Biodiversità marina, le 5 specie più minacciate,
https://www.inabottle.it/it/ambiente/biodiversita-marina-5-specie-piu-minacciate, 03
Luglio 202o.
● Di M. Ghiara, L’altra faccia della guerra: impatti e ripercussioni sulla biodiversità,
https://www.scienzainrete.it/articolo/laltra-faccia-della-guerra-impatti-e-ripercussio
ni-sulla-biodiversit%C3%A0/margherita-ghiara, 20 Aprile 2022.
● Da Didattica Digitale, La biodiversità marina,
https://www.educazionedigitale.it/edition/biodiversita-marina/.
● Da WoRMS: https://www.marinespecies.org/
● Di S. Iannaccone, Le nuove specie scoperte nel 2021,
https://www.wired.it/gallery/specie-nuove-scoperte-2021/, 26 Dicembre 2021.
● Di E. Intini, Ecologia Giornata mondiale degli oceani: in cerca di nuovi equilibri,
https://www.focus.it/ambiente/ecologia/giornata-mondiale-degli-oceani-cerca-equilib
ri, 7 Giugno 2021.
● Da ScuolAmbiente, Biodiversità marina: il Mediterraneo e le sue ricchezze,
http://www.cutgana.unict.it/sites/default/files/files/Scuolambiente%20Biodiversit%C3%
A0%20marina%202017.pdf.

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