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UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE

Dipartimento Scienze della Vita e dell’Ambiente


RELAZIONE FINALE

ESAME DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE

Indirizzo Biologia Marina ed Oceanografia

GLI ANFIPODI CAPRELLIDI PRESENTI SULLE


STRUTTURE GALLEGGIANTI DI UN IMPIANTO DI
MITILICOLTURA OFFSHORE
(ADRIATICO SETTENTRIONALE)

Sessione estiva
Docente referente: Barbara Calcinai
Anno Accademico
Candidato: Alessandro Neri 2013/2014
GENERALITÀ SULLA SISTEMATICA E
MORFOLOGIA DEI CAPRELLIDAE
 Le Caprelle (Crustacea,
Malacostraca, Peracarida)
comprendono più di 400 specie
descritte e il genere Caprella
Lamarck, 1801 è il più importante,
includendo circa il 50% del numero
totale di specie conosciute

 Tradizionalmente le Caprelle sono


considerate un sottordine
dell'ordine Amphipoda
 Caratteristiche generali dei Caprellidae
:
• Corpo sottile e cilindrico
• Fusione della testa e del pereonite 1
• Borsa embrionale su pereoniti 3 e 4
• Due o tre paia di branchie
• Pereopodi 3 e 4 ridotti o assenti,
addome e appendici addominali
degenerate
 Data la loro complicata evoluzione
morfologica, Ito et al. (2011)
suggeriscono la possibilità che i
Caprellidea siano un'eccezione alla
legge di Dollo
RIPRODUZIONE E CRESCITA
 La maggior parte delle Caprelle
sono sessualmente dimorfiche

 L’accoppiamento può avvenire


solo quando la femmina si trova
nello stadio iniziale di post-
muta, cioè prima che
l’esoscheletro si mineralizzi
totalmente

 Presentano cure parentali post-


nascita

 Vivono da 120 a 256 giorni


 Dopo l’accoppiamento, le femmine
incubano le uova fertilizzate entro la
tasca addominale e alcune specie
uccidono il maschio iniettando del
veleno da un artiglio
presente all’interno dei loro
gnatopodi. I giovani alla nascita
hanno una morfologia molto simile
agli adulti
ECOLOGIA
 Esclusivamente marine, sono
presenti in tutti gli oceani della terra

 Alcune specie sono state raccolte sul


fondo degli oceani, ma la maggior
parte preferisce le basse zone
intertidali e le acque subtidali

 Le Caprelle vivono generalmente


strettamente associate, tramite gli
ultimi tre pereiopodi ad alcuni
substrati viventi quali alghe, idroidi,
ascidie, antozoi, briozoi, spugne e
fanerogame
 Catturare del cibo tramite :
• Antenne 1 e 2
specializzate per la cattura del
particellato sospeso, per questo
sono dotate di una lunga fila di
setole lungo la parte anteriore
• Gnatopodi 1 e 2

 Le Caprelle rientrano
nell’alimentazione di molte
specie di pesci costieri,
gamberetti, nudibranchi,
anemoni e a volte delle meduse
Spesso associate
 Le Caprelle vivono sia substrati con le comunità di
artificiali (boe di segnalazione, fouling su oggetti
cime, rifiuti) che naturali Distribuzione galleggianti
(macroalghe) cosmopolita
Contribuendo alla
 Sono organismi onnivori, in quanto limpidezza dell’acqua
si nutrono di particellato organico svolgendo un ruolo da “
in sospensione (filter feeders) ecosystem engineers”

(protozoi, anellidi, anfipodi,


larve di crostacei , diatomee)

 Secondo alcuni autori, le Caprelle


possono essere utilizzate come
bioindicatori per monitorare :
• Inquinamento marino
• Stress antropico
SCOPO DEL LAVORO
 Verificare in dettaglio la composizione
delle Caprelle associati ad un Idroide,
Ectopleura crocea (Agassiz, 1862),
organismo tipico del fouling in
grado di colonizzare substrati artificiali
sommersi

 E’ stata analizzata la struttura di


popolazione delle singole specie di
Caprelle e rilevato il maggior numero
di informazioni riguardanti aspetti
della loro biologia riproduttiva
MATERIALI E METODI
Provenienza dei campioni oggetto di studio
 2 Febbraio 2013 dopo una forte
mareggiata, è stato raccolto uno spezzone
di fune proveniente da un impianto di
mitilicoltura, lungo la spiaggia di
Portonovo (An)

 15 Maggio 2014 è stato raccolto il secondo


campione da una resta di un impianto di
mitilicoltura antistante la costa di
Portonovo
DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
DI MITILICOLTURA
 L’impianto è collocato poco  Conformato con
distante dalla costa di il sistema del
Portonovo (Monte Conero, tipo long-line
Ancona) su un fondale (boe galleggianti)
sabbioso

Estensione : 582 m2
LAVORO IN LABORATORIO

 In laboratorio sono state classificate tutte le specie di Anfipodi


(Gammaridi e Caprellidi)
 Le Caprelle sono state separate per sesso, grazie alla presenza
nelle femmine della tasca ventrale dove vengono incubate le
uova e quando possibile anche per stadio di sviluppo
(giovani e adulti)
 In almeno 30 individui di ciascun gruppo sono state rilevate :
• lunghezza totale in posizione totalmente distesa (LT)
• lunghezza del “capo” (LC)
• lunghezza del propodite dello gnatopode 2 (ChL)
RISULTATI E DISCUSSIONE
Nel campione di Febbraio 2013, sono state individuati mitili
(Mytilus galloprovincialis) e varie colonie di Ectopleura crocea,
con associate numerose specie di Anfipodi
(Gammaridi e Caprellidi)
Febbraio 2013

C. dilatata
C. penantis
C. equilibra
Nel campione di Maggio 2014 le
Caprelle risultavano
numericamente più abbondanti Maggio 2014
tra i Gammaridi trovati.
Tra Febbraio e Maggio si sono Caprella spp.
Jassa marmorata
riscontrate differenze tra le Stenothoe tergestina
frequenze delle specie Altri anfipodi

dominanti di entrambi i taxa


analizzati. A Maggio i
Gammaridi erano Maggio 2014
principalmente rappresentati da
Jassa marmorata e Stenothoe Caprella dilatata
tergestina, mentre i Caprellidi C. penantis
da Caprella dilatata seguita da C. equilibra

Caprella equilibra e Caprella


penantis
STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE

Mas>Fem (K-S: p<0,001) Mas>Fem (K-S: p<0,001) Mas>Fem (K-S: p<0,001)

Taglie massime
Femmine
C.penantis = C.dilatata
> C.equilibra
Maschi
C.equilibra = C.dilatata
= C.penantis
INDAGINE BIOMETRICA

Relazione tra la lunghezza del capo vs. quella della lunghezza


totale per i giovani e adulti dei maschi di Caprella equilibra
BIOLOGIA RIPRODUTTIVA

% Femmine ovigere
40
Febbraio 2013 Maggio 2014
30

20

10

0
C.equilibra C.dilatata C.penantis

 Femmine ovigere di tutte e tre le specie sono state


raccolte in entrambi i mesi campionati
 A Febbraio le frequenze delle femmine ovigere risultano
simili nelle tre specie
 A Maggio la frequenza di C. penantis sembra essere minore
rispetto a quelle di C. equilibra e C. dilatata
FECONDITÀ

Relazione tra il numero di embrioni e la taglia di


Caprella dilatata, C. equilibra e C. penantis
CONCLUSIONI
 L’alta abbondanza delle Caprelle riscontrata tra le colonie
di Ectopleura crocea indica che esse utilizzano l’Idroide,
oltre che come substrato di ancoraggio, per proteggersi dai
predatori grazie alle nematocisti dell’ospite, probabilmente
anche come fonte di cibo. Schellenberg (1926) osservò
individui di C. equilibra predare Gammaridi dei generi
Amphitoe, Jassa spp. e piccoli policheti utilizzando gli
gnatopodi
 In accordo alle osservazioni di altri autori i Caprellidi sono
risultati il gruppo di Crostacei Peracaridi più numeroso.
Nel campione di Maggio 2014 tra 930 idrocauli di
Ectopleura crocea erano presenti 2835 Anfipodi di cui il
49 % era costituito da Caprella spp.
 L’abbondanza di alcune specie riscontrata nel presente
lavoro (Adriatico Settentrionale) concorda con quanto
descritto da Sacchi et al., (1998) mentre differisce con i
risultati ottenuti da Santelli et al. (2009) per lo stesso
distretto geografico. In altre aree mediterranee prevalgono
altre specie di Caprelle da quelle qui descritte. Secondo
Gouvis et al. (1997) le fluttuazioni numeriche potrebbero
essere in relazione sia con il tipo di substrato sia con le
variabili ambientali proprie di ogni area geografica che
possono variare di anno in anno. Fabi et al. (2004) descrive
un collasso numerico estivo di Caprella equilibra dovuto
probabilmente ad una crisi distrofica causata da un
decremento di ossigeno
 Le femmine di questo taxon possono essere
considerate delle efficienti “macchine” da
riproduzione in quanto sembra che producano 69
emissioni per ciclo vitale. Questo sembra essere uno
dei motivi, insieme alla sua associazione
preferenziale con specie poco appetibili ai predatori,
come gli Idroidi, che determina l’alta abbondanza
delle Caprelle nelle comunità intertidali e subtidali

 L’associazione Ectopleura crocea ed Anfipodi


presenta un alto grado di stabilità anche nei
mesi in cui le condizioni meteomarine risultano
più sfavorevoli
Grazie per l’attenzione

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