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N PRIMO PIANO NOTIZIE DAL MONDO DELL A FL

NIDI IN SICILIA
Il grifone ha ripreso a riprodursi
L. LONGO

sullisola, dove si era estinto dal 1965


rriva dalla Sicilia una notizia che

A far piacere a tutti gli amanti


della natura: a 40 anni dalla sua
estinzione sul territorio regiona-
le, lavvoltoio grifone (Gyps fulvus) tor-
nato a riprodursi sui monti dellisola. Due
coppie hanno nidificato sulle pareti roccio-
se dei Monti Nebrodi, nel comune di Alca-
ra Lifusi (ME), allinterno dellomonimo
parco, dando alla luce tre piccoli, due
nella stessa nidiata, una vera rarit.
Il ritorno di questo uccello necrofago
particolarmente gradito per il ruo-
lo di spazzino che ricopre in natura,
eliminando i resti degli animali mor-
ti, poich si nutre esclusivamente di
carcasse. Levento ancora pi si-
gnificativo se si pensa che proprio
nella stessa zona, sul complesso roc-
cioso delle Rocche del Castro, nel
lontano 1965, gli ultimi grifoni sici-
liani venivano uccisi da bocconi av-
velenati impiegati nella lotta ai co-
siddetti nocivi (volpi, faine e altri
predatori selvatici).
Oggi nel territorio del Parco dei Ne-
brodi sono stabilmente presenti 10
grifoni adulti, costantemente moni-
torati dal personale del Parco. Ci
potuto avvenire grazie a un progetto di
reintroduzione avviato dalla LIPU (Le-
Nella foto, ga Italiana di Protezione degli Uccelli)
il grifone
(Gyps fulvus).
in collaborazione con i Parchi regiona-
La specie li dei Nebrodi e delle Madone. Dal 2000
tornata a ben 41 grifoni, tutti provenienti dalla
riprodursi in
Sicilia dopo
Spagna dove la specie ancora abbon-
quarantanni. dante, sono stati marcati con anelli colo-
tratto dal n.3/05 di
PARCHIeRISERVE
O R A E D E L L A F A U N A Delfini e orche insonni Edinat,
Milano
Esistono specie come i leoni che, strano ma
vero, trascorrono la maggior parte del tempo a
dormire. Altre, come i delfini e le orche, in alcu-
ni periodi della loro vita non
rati e liberati. Grazie alla collaborazione dormono affatto. quanto hanno scoperto
con i ricercatori dellUniversit di Palermo, alcuni ricercatori americani e russi che hanno
i primi individui sono stati dotati di radio- compiuto studi su alcuni animali in cattivit,
trasmettitori per seguirne gli spostamenti pubblicando i risultati sulla rivista Nature. In
iniziali. Altri esemplari si trovano ancora particolare, gli scienziati hanno visto che le
neomamme di questi cetacei trascorrono il
nelle voliere del Parco dei Nebrodi dove
primo mese di vita del loro cucciolo sveglie
trascorreranno un periodo di ambienta-
24 ore su 24. Anche i neonati rimangono insonni: il conti-
mento di 3-6 mesi prima di involarsi. nuo movimento li aiuta probabilmente a sopportare meglio
Dopo la liberazione, il distacco degli animali le rigide temperature dellacqua. (A.P.)
avviene progressivamente: i primi giorni gli
avvoltoi rimangono in zona, attirati sia dal- Nuove specie scoperte nel mondo
la presenza degli individui in cattivit - da-
Il 2005 un anno ricco di sorprese: dopo lan-
to che la specie gregaria - sia dalla pre- nuncio negli USA del ritrovamento del picchio
senza del carnaio (un luogo fisso dove ven- becco davorio, creduto estinto (Parchi 2/2005),
gono lasciate delle carcasse) che tuttora vie- buone notizie arrivano dalla Colombia, dove
ne rifornito unitamente ad altri punti di ali- sono state identificate due nuove specie di uccelli: Scyta-
mentazione. Dopo questa prima fase, i lopus rodriguezi e lendemico Scytalopus stilesi (nella
grifoni iniziano a esplorare il territorio, al- foto), due passeriformi di piccola taglia che vivono esclu-
lontanandosi sempre pi alla ricerca di al- sivamente nelle foreste della cordillera centrale delle
tre zone dove reperire cibo. Ande, tra 1420 e 2130 metri di quota. Ad annunciarlo lo
Prima delle fasi di liberazione degli anima- scorso agosto stata Birdlife International. Era da tempo
che gli ornitologi della Fundacion Proaves
li, molto impegno stato dedicato alla sen-
di Bogot ne sospettavano lesistenza, ma
sibilizzazione delle popolazioni locali tanto
la situazione politica in Colombia ne aveva
che oggi il grifone visto con maggiore fa- rallentato le ricerche. Lidentificazione si
vore, segno di un importante cambiamen- basata sulla peculiarit del canto di questi
to culturale avvenuto negli ultimi anni. uccelli e sulla comparazione del loro DNA
I collaboratori della LIPU e del Parco han- con quello di altre specie appartenenti allo
no realizzato un apposito spettacolo teatra- stesso genere Scytalopus.
le per le scuole; al contempo stata portata Risale invece a fine giugno la notizia, pubbli-
avanti unopera di divulgazione presso gli cata sul Raffles Bulletin of Zoology, della
allevatori della zona, per far loro compren- scoperta nello Sri Lanka di 35 nuove specie
dere limportanza della reintroduzione. di rane. Gli scienziati del Wildlife Heritage
Trust hanno anche identificato 50 nuove specie di serpen-
Con il ritorno del grifone in Sicilia si com-
ti, 17 di granchi, 7 di lucertole e una di antilope nana.
pletata cos la rete delle nuove colonie po-
Purtroppo i ricercatori hanno dovuto anche accertare il
tenzialmente idonee alla diffusione di que- rischio di estinzione di altre 19 specie di rane, a causa
sto prezioso animale anche sul resto del ter- della perdita del loro habitat. Un fatto grave, dato che
ritorio nazionale, in collegamento con le vi- questisola tropicale dellOceano Indiano, dalle ridotte
cine colonie francesi, austriache e croate. dimensioni ( grande quanto un quinto dellItalia), rappre-
Il progetto siciliano non lunico interven- senta il pi importante hot spot (punto caldo) per questi
to avviato nel nostro Paese per la salva- anfibi, qui presenti con 200 specie, di cui molte endemi-
guardia della specie. Il primo part negli che. Inoltre, Conservation International ha stimato che nel
anni 80 in Sardegna, seguito da quello in Paese rimasto solo l1,5% della foresta originale, in gran
Friuli Venezia Giulia, sulle Alpi Orientali. parte soppiantata dalle piantagioni di albero della gomma,
caff e t. (L. L.)
Pi recenti sono stati gli interventi sul-
(segue a pag. 69
tratto dal n.3/05 di
PARCHIeRISERVE

N
Edinat,
PRIMO PIANO Riconoscere le piante con internet
Milano

Dryades un progetto del Dipartimento di Biologia


dellUniversit di Trieste che vede coinvolti altri 15
atenei italiani, nato con lo scopo di mettere in rete informa-
zioni sulla diversit dei vegetali terrestri presenti nel nostro
(segue da pag. 67)
Paese. Le banche dati contengono inventari completi e
lAppennino: sul aggiornati delle specie presenti di ogni regione e forniscono
Monte Velino, in liste rosse, liste di piante protette, statistiche sulla distribu-
zione delle piante in diversi ambienti... Il progetto Dryades
Abruzzo, e sul massic-
fornisce pagine web semplificate per facilitare lidentifica-
cio del Pollino, al con-
zione dei vegetali, percorsi didattici che permettono a inse-
fine tra Basilicata e gnanti, studenti o semplici cittadini di ottenere informazioni
Calabria. sulle specie di un dato ambiente. Dopo i portali sulla flora del
Tornando alla reintro- Parco di Paneveggio Pale di San Martino (TN) e sulle pian-
duzione siciliana, ora te del Monte Valerio (TS), recentemente stato inaugurato
stanno per comincia- quello dedicato alle 800 specie di piante di Monfalcone (GO)
re le fasi pi difficili e e delle 600 dellarea umida del Lisert, di grande interesse
delicate del progetto: naturalistico. http://dbiodbs.univ.trieste.it/dryades/
il mantenimento delle
colonie in natura e il Vicino a Parma, il regno degli aironi
loro progressivo in- Boom di aironi nellOasi Lipu di Torrile, nel Parmen-
cremento attraverso la nidificazione sponta- se. In soli 2,5 ettari, si sono calcolate esserci 232
nea, oltre allauspicabile autosostentamento, coppie nidificanti, appartenenti a 7 specie di ardeidi: airone
indipendente dai carnai. La guardia, per, cenerino, airone rosso, sgarza ciuffetto, garzetta, nitticora,
non dovr essere abbassata. In Sardegna, do- airone bianco maggiore, airone guardabuoi. Loasi la pi
po un lavoro durato quasi ventanni che ha ricca a livello nazionale, per la concentrazione di specie in
un unico sito, dopo quella di Sartirana Lomellina (PV).
visto le colonie principali di Bosa e Alghero
Presenti nel sito anche i rari tarabuso e tarabusino.
(sulla costa occidentale) raggiungere otti-
me dimensioni, sono bastati pochi recenti Due Life secondo natura
episodi di avvelenamento di alcuni esemplari
per riportare il numero complessivo intorno ll 2005 stato lultimo anno per poter accedere ai
finanziamenti europei dei Life Natura.Tra i molti enti
a valori critici per la sopravvivenza della co-
che hanno beneficiato di questo utile strumento, anche la
lonia.
Riserva Naturale di Monticchie, che ha da poco concluso il
Infatti, il grifone una specie sociale, che si ri- Progetto sulla tutela degli aironi (nella foto una nitti-
produce in gruppi e caccia su territori molto cora) e degli anfibi, realizzato dal Comune di Soma-
vasti: fondamentale la collaborazione tra i glia (LO) con il WWF Italia e la Regione Lombar-
singoli esemplari in volo, per individuare le dia. Sono stati creati boschi igrofili a ontano per gli
carcasse di animali. Quando il numero dei aironi, raccolte dacqua per gli anfibi, per un totale di
membri della colonia diminuisce troppo, au- 3000 metri quadrati di nuove superfici allagate.
menta la difficolt a trovare le prede e di con- A fine 2004 si concluso il Progetto Life relativo alla
seguenza anche la dipendenza dalluomo. gestione integrata di ambienti Prealpino-Insubrici,
Inoltre, sempre pi difficile la formazione di attuato dal Parco Monte Barro in collaborazione con
lUniversit degli Studi dellInsubria, con il contributo
nuove coppie, che tra laltro depongono in me-
della Regione Lombardia. In questo caso, partico-
dia un solo uovo allanno. Ecco quindi la nuo-
lare spazio stato dato alla manutenzione straordi-
va sfida che attende gli enti che gestiscono naria delle praterie di alta quota, ricche di specie rare,
questi delicati progetti, nei quali il supporto vegetali e animali. Tra gli altri interventi, sono state
della popolazione locale, e in particolare di al- riprodotte 84 specie vegetali di interesse scientifico e sono
levatori e agricoltori, ancora una volta gio- state reintrodotte la felce di Creta (Pteris cretica) e la campa-
cher un ruolo decisivo per la buona riuscita nula dellarciduca (Campanula raineri), nella foto. (A.P.)
finale.

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