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Zanette

Nel tempo e nello spazio

Corso di Storia e Geografia

Volume I°

Milano 2009

PREISTORIA

1° Schemettino riassuntivo

65 milioni Comparsa dei Primati


5 milioni Comparsa degli Ominidi
4 milioni Australopiteco afarensis
2 milioni Homo abilis (capace di costruire
utensili)
1,5 milioni Homo erectus(capace di accendere il
fuoco !!
150000 Homo sapiens
35000 Homo di Neanderthal si estingue

1
Si definisce solitamente PREISTORIA la lunghissima fase della vita della
specie umana precedente alla scrittura, che comparve per la prima volta in
Mesopotamia (od. Irak) alla fine del IV° millennio a. C.
Questo perché si fa coincidere la storia con la possibilità di ricostruire le
vicende del passato attraverso documenti scritti... come tutte le periodizzazioni la
distinzione fra preistoria e storia è puramente convenzionale e serve a introdurre
nel flusso del tempo storico scansioni utili per orientarsi. Le popolazioni antiche
conobbero la scrittura in tempi molto diversi (in Italia essa comparve nel 700 aC
oltre due millenni più tardi che in Mesopotamia)
Inoltre NON è corretto far coincidere civilizzazione e scrittura: infatti un
evento rivoluzionario per la nostra civiltà, l'introduzione dell'agricoltura, ebbe
luogo ben prima dell'avvento della scrittura. Inoltre si è molto accresciuta oggi la
nostra possibilità di fare storia anche in assenza di documenti scritti. 1

Uno scenario evolutivo

È la definizione dello studioso spagnolo Juan Luis Arsuaga. Questa


definizione ci fa capire che ricostruire il processo di ominazione, cioè il processo
di formazione della specie umana, è come mettere insieme i pezzi di un puzzle.
La base scientifica di questo lavoro di ricostruzione è la teoria
dell'evoluzione naturale2
Secondo questa teoria (base della biologia moderna) il mondo naturale è il
prodotto di un lunghissimo processo evolutivo, cioè di trasformazione dei
caratteri delle diverse specie per adattarsi all'ambiente e garantire la
sopravvivenza della specie stessa.

CLASSIFICARE - Significa suddividere in classi o categorie omogenee un


gruppo di oggetti o di fenomeni. Per classificare occorre raggruppare gli oggetti
in base a caratteristiche comuni e ordinarli in base a un certo criterio.
Nelle scienze della vita tutti gli organismi sono ordinati in base alla
classificazione elaborata nel XVIII° secolo dal naturalista Linneo. Questa
classificazione si chiama SISTEMATICA e va dalla categoria più generale, il
regno, a quella più particolare, la specie (ed eventuali sottospecie): per
identificarlo in modo non ambiguo, ogni organismo viene indicato con un doppio

1 Ê appunto a una storia di questo tipo che dobbiamo rivolgere la nostra attenzione.
2 Charles DARWIN, Sull'origine delle specie (1859)

2
nome scientifico, in latino: il primo nome indica il genere(Maiuscola!) il
secondo la specie (minuscola).

Riassumendo l'essere umano appartiene

REGNO Animali
CLASSE Mammiferi (vertebrati che allattano la prole)
ORDINE Primati
FAMIGLIA Ominidi
GENERE Homo
SPECIE sapiens

NB !!!! Una specie è un gruppo di organismi – riproduttivamente isolati da altri gruppi


simili - in grado di accoppiarsi fra loro generando una prole a sua volta
capace di riprodursi.

PRIMA TAPPA: i Primati


65 milioni di anni fa

La prima tappa del nostro scenario evolutivo risale a 65 milioni di anni fa


quando all'interno della classe dei Mammiferi emerse l'Ordine dei primati3.
Dai primati nel corso di un processo evolutivo durato milioni di anni si
separarono diversi tipi di scimmie tra cui le scimmie antropomorfe (scimpanzé
oranghi gorilla) e gli ai quali appartiene la specie umana. Come la maggior parte
delle scimmie quelle antropomorfe hanno il pollice opponibile (con il quale
possono toccare tutte e quattro le dita) cosa che consente di afferrare gli oggetti.
L'habitat naturale delle scimmie erano le foreste dell'Africa centrale ove esse
conducevano un'esistenza arboricola: la vita sugli alberi metteva alla loro portata
una grande quantità di frutti e permetteva di controllare dall'alto il territorio in
modo di sottrarsi ai felini predatori.

SECONDA TAPPA: gli ominidi


5 milioni di anni fa

Appunto circa 20 milioni di anni fa l'Africa orientale fu interessata da


grandi cambiamenti climatici determinati dalla formazione di una profondo
frattura della terra detta RIFT VALLEY, lungo una linea che va dal mar Rosso
fino al Mozambico:
a ovest della Rift il clima si mantenne caldo umido adatto alle foreste pluviali
3 Caratteristiche comuni a tutti i primati sono le dita lunghe e flessibili e gli occhi frontali che consentono la visione
binoculare.

3
a est il clima si fece sempre più asciutto e iniziò a affermarsi un nuovo
habitat dominato dalla savana.

L'ambiente della savana con la sua vegetazione bassa e piovosità


stagionale impose alle scimmie di adattarsi ad una vita al livello del suolo in cui
era necessario anche fare lunghi tragitti per procacciarsi il cibo

È in questo ambiente dell'Africa orientale che comparvero i primi


ominidi gli antenati degli esseri umani moderni.

TERZA TAPPA: Australopiteco e la stazione eretta


4 milioni di anni fa

Vale la pena di ricordare che il primo balzo in avanti nell'evoluzione


umana non riguardò la testa ma i piedi!!!!
Gli esseri umani prima si sono alzati in piedi poi sono divenuti intelligenti.

L'AUSTRALOPITECO

Il bipedismo e la stazione eretta erano le caratteristiche fondamentali di


questo ominide chiamato australopiteco, e cioè scimmia del sud, perché i suoi
resti sono stati trovati in Africa meridionale (australe).
LUCY è appunto uno degli Australopitechi più conosciuti: nelle boscaglie
e nelle assolate praterie della savana la postura eretta rappresentava una risposta
vincente alla sfida dell'ambiente perché permetteva un più ampio controllo del
territorio e lasciava libere le mani.

QUARTA TAPPA:Homo abilis


2 milioni di anni fa
Chopper

Un'altra grande tappa del nostro scenario evolutivo fu la la capacità di


costruire utensili cioè strumenti per compiere operazioni e fabbricare oggetti.
Comunque l'afarensis si sarebbe estinto tre milioni di anni fa e sarebbe stato
sostituito da altre specie più evolute come gli Australopithecus africanus e
robustus ma anche su questo non vi è certezza. Quello che sappiamo è che sono
stati rinvenuti nell'Africa orientale fossili di ominidi risalenti a due milioni di
anni fa con caratteristiche nuove: cervello più sviluppato denti piccoli (segnale di
alimentazione mista9 braccia più corte. Ma soprattutto tali resti erano spesso
associati a pietre lavorate e affilate.

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Non bisogna immaginare l'evoluzione umana come una linea continuache
va da un ominide originario all'uomo moderno. In realtà diversi tipi di ominidi
sono vissuti contemporaneamente estinguendosi oevolvendosi in base alla loro
capacità di occupare una nicchia ecologica (cioè l'insieme delle risorse
alimentari e ambientali che caratterizzano in un dato stadio evolutivo la vita di
una specie.

2,5 milioni di anni fa

É possibile associare la comparsa di Homo abilis ai mutamenti climatici


che interessarono l'intera Africa appunto 2 milioni di anni fa, quando una grande
glaciazione sottraendo un'enorme quantità d'acqua al ciclo naturale provocò
l'inaridimento del clima, la diminuzione della foresta l'espansione della savana.
Questi mutamenti ambientali posero agli ominidi difficili problemi di
sopravvivenza, sia per sfuggire ai predatori sia per procacciarsi il cibo.
La risposta di Homo abilis fu il rafforzamento del bipedismo e della
stazione eretta e la costruzione di strumenti per colpire e tagliare: mentre
l'Australopiteco utilizzava come strumenti oggetti reperibili in natura, il nuovo
homo abilis fu capace non solo di fabbricare strumenti (chopper, un ciottolo reso
tagliente scheggiandolo su una sola faccia), ma anche di perfezionarli
continuamente indicando ai propri discendenti queste tecniche di lavorazione.

QUINTA TAPPA: Homo erectus


1,5 milioni di anni fa
Dominio del fuoco – Amigdala !

Questa specie si distingueva per la posizione ormai definitivamente ed


esclusivamente eretta l'andatura sciolta e una scatola cranica decisamente
sviluppata (1050).
Acquisizioni evolutivamente importanti di Homo erectus:
perfezionò la lavorazione della pietra fabbricando utensili bifacciali, asce
strumenti per fendere e picconi detti amigdale per la forma a mandorla
imparò a controllare e poi ad accendere il fuoco (riscaldarsi cuocere e
tenere lontane le bestiacce)
iniziò ad abitare ripari non occasionali capanne fatte di rami sterpi pelli
Fu inoltre il primo ominide ad uscire dall'Africa.
L'Africa è la culla del genere umano. Inoltre sappiammo che Herectus si
diffuse in Europa e in Asia.

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SESTA TAPPA: Homo sapiens
200000 anni fa

La sesta tappa del nostro scenario evolutivo porta il nome di Homo


sapiens, probabilmente per derivazione da Homo erectus (secondo alcuni
apparterrebbe alla specie HS anche l'uomo di Neandertal così chiamato perché i
suoi resti fossili furono scoperti a Neander in Germania: HS e HN sarebbero due
sottospecie che avrebbero convissuto a lungo anche se sembra che HN sia stata
una specie a sé e che si sia estinto intorno a 35 mila anni fa).
Il primo ritrovamento fossile di HS in Europa risale al 1868 nella località
francese di Cro-Magnon. Questo ominide aveva ormai caratteristiche ormai
perfettamente umane: cervello voluminoso (1400 cm con forte sviluppo
corteccia cerebrale). Ma le sue caratterisrtiche evolutive più rilevanti non erano
somatiche bensì culturali e si riassumevano nello sviluppo di una intelligenza
superiore a qualsiasi essere sinora conosciuto. Questo nostro progenitore oltre a
saper costruire oggetti raffinati inclusi archi frecce capanne era in grado di
comunicare con un linguaggio complesso, di concepire ed esprimere concetti
astratti di relizzare opere d'arte.

LE ETÀ DELLA PREISTORIA

2 milioni 10000 3500


PREISTORIA STORIA
PALEOLITICO NEOLITICO
Prime forme di Prime forme di
agricoltura (Vicino Oriente antico) scrittura (Uruk)

La Preistoria ha inizio con la comparsa di Homo abilis; la preistoria si


suddivide in due grandi periodi - il Paleolitico ed il Neolitico, fase iniziata nel
10.000 a.C. con la comparsa delle prime forme di agricoltura in Medio Oriente.
Come abbiamo visto la prima grande innovazione culturale compiuta da
Homo abilis circa due milioni di anni fa consistette nella capacità di servirsi di
ciò che la natura gli offriva, in questo caso la pietra, per costruirsi strumenti utili
a difendersi cacciare.

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Il periodo più antico della preistoria è denominato Paleolitico; si utilizza
questa definizione perché i reperti archeologici di questo periodo sono costruiti
quasi esclusivamente con questo materiale. Il paleolitico fu un periodo di
profondi mutamenti sia per il clima sia per l'evoluzione biologica e culturale
della specie.
Fu l'epoca delle grandi glaciazioni che alternandosi a periodi più caldi detti
interglaciali imposero nuove forme di adattamento stimolando nei gruppi umani
la continua ricerca di tecniche di sopravvivenza. Tali progressi sono testimoniati
dal perfezionamento delle tecniche di costruzione degli strumenti.
In base all'evoluzione delle tecniche l'età paleolitica si suddivide in
Paleolitico
inferiore
medio e
superiore (35000-10000) il cui unico protagonista è Homo sapiens.

Al Paleolitico seguì la seconda fase della Preistoria, il Neolitico (10.000-


3000)

RIVOLUZIONE NEOLITICA

DOMESTICAZIONE DOMESTICAZIONE
ANIMALI PIANTE
ALLEVAMENTO AGRICOLTURA

Il termine allude al fatto che nel corso di questi millenni si verificò un


ulteriore perfezionamento nella lavorazione della pietra. La selce veniva levigata
con la sabbia per ottenere strumenti più efficaci. Ma il nuovo modo di lavorare la
pietra non fu che un aspetto di un cambiamento di portata storica che caratterizzò
l'età neolitica: la domesticazione di piante e animali ovvero la nascita
dell'agricoltura e dell'allevamento.
Alla diffusione dell'agricoltura sono infatti connessi tutti i grandi fenomeni
di questa fase della storia umana:
la nascita di
società sedentarie complesse,
delle prime civiltà urbane,
delle prime organizzazioni politiche,
della stessa scrittura.

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Dall'economia di prelievo tipica del Paleolitico si passò a un'economia di
produzione, cioè a un'economia in cui i gruppi umani non utilizzano beni già
presenti in natura, ma imparano a manipolare la natura stessa per produrre le
risorsedi cuihanno bisogno. Si trattò di un grande cambiamento culturale. Se le
bande di cacciatori raccoglitori non potevano fare altro che adattarsi al contesto,
con le società agricole del Neolitico iniziò quella trasformazione dell'ambiente
che ha caratterizzato fino a oggi la civilizzazione.

L'economia di caccia e raccolta

ECONOMIA DI PRELIEVO ECONOMIA DI PRODUZIONE


CACCIA/RACCOLTA AGRICOLTURA/ALLEVAMENTO

Chiamiamo economia, all'interno di un'organizzazione sociale, l'insieme


dei modi in cui vengono procurate e distribuite le risorse necessarie alla vita.
Quella del Paleolitico era un'economia di prelievo, basata cioè non sulla
produzione di beni ma sulla caccia la pesca e la raccolta di risorse già presenti in
natura. Inizialmente venivano cacciati animali di piccola taglia;poi, disponendo
di strumenti più efficaci per uccidere le prede, si preferirono animali di grossa
corporatura, che garantivano una maggiore quantità di cibo. Dalle analisi delle
ossa e dalle pitture sappiamo che gli animali cacciari erano l'ippopotamo
l'elefante il mammut, il rinoceronte il cervo l'alce il bisonte.
I metodi di caccia erano fondati sia sulla forza fisica sia sull'astuzia,
sembra che i cacciatori spaventassero gli animali con il fuoco per spingerli in
passaggi che conducevano verso strapiombi. Qui venivano fatti precipitare e poi
uccisi con pietre bastoni lance arpioni.
Le immagini ritrovate nelle caverne ci dicono che all'interno di ciascun
gruppo umano avvenne una prima forma di divisione del lavoro in base al sesso:
le donne si occupavano della raccolta, gli uomini della caccia e della pesca.
La caccia ad animali di grossa taglia richiese l'aggregazione degli individui
in gruppi. Gli antropologi chiamano bande le piccole comunità di cui si
componevano le ssocietà umane nel Paleolitico, dette per questo società di
bande. Un'organizzazione sociale basata su piccole comunità era la più adatta ad
un'economia di caccia e raccolta, che imponeva continui spostamenti.
Il nomadismo era dunque un'altra caratteristica fondamentale di queste
comunità, instabili nella loro composizione4.
4 Una famiglia poteva aggregarsi a una banda in una fase di caccia ma poi mutare banda in un periodo dedicato alla raccolta.

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Le abitazioni erano costituite dalle grotte o da capanne fatte con muretti in
pietrisco.
Le comunità paleolitiche non elaborarono solo una cultura materiale
connessa alla fabbricazione di oggetti. I ritrovamenti archeologici provano la
presenza anche di una cultura simbolica, cioè legata al pensiero astratto e alla
sua rappresentazione. Appartengono a questo tipo di cultura sia le prime forme
d'arte rupestre sia le prime manifestazioni di una sensibilità religiosa o magico-
religiosa rivelata dalla pratica di seppellire i defunti 5.

Gli inizi dell'agricoltura.

9000 a.C. Vicino Oriente Antico Grano, orzo, lenticchie,


(Iraq, Iran, Palestina, Siria piselli
Turchia)
7500 a.C. CINA Miglio, riso
7000 a.C. EUROPA , Egitto, India Grano, orzo (NB – In
queste zone l'agricoltura fu
portata dall'esterno !)
N.B!!! In altri continenti come l'America e l'Asia orientale l'agricoltura si sviluppò
autonomamente!!!

Il vicino Oriente antico fu dunque una delle aree in cui si sviluppò


precocemente l'agricoltura.da qui essa si diffuse a cerchi concentrici verso ovest
(Egitto) est (India e subcontinente indiano) nord-ovest (penisola balcanica,
Europa)

L'agricoltura insomma non fu né scoperta né inventata, ma fu il risultato di


un'evoluzione nel rapporto fra gli uomini e l'ambiente. Già nel Paleolitico
superiore si praticava la raccolta selettiva, mirante a raccogliere i frutti senza
distruggere le piante.
La parola agricoltura viene dal latino ager (terreno) e colere (coltivare),
ma il termine greco che è all'origine della parola agrios significa auch selvaggio.
L'etimologia ci dice dunque che l'agricolura è sì un'attività economica, ma
5 Anche se non sappiamo nulla di preciso sulle pratiche religiose delle comunità paleolitiche, il culto dei morti ci testimonia un
salto decisivo nell'immaginazione culturale perché è segno che si era sviluppata una forma di affettività duratura nei confronti dei
propri familiari e che ci si poneva il problema circa il destino dopo la morte.

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possiede anche un significato culturale: significa rendere domestico attraverso il
lavoro umano ciò che è selvaggio. L'ambiente in cui si svilupparono i primi
focolai di agricoltura (Vicino Oriente antico) era caratterizato da clima secco con
alte temperature e precipitazioni non abbondanti ma tali comunque da garantire
una certa umidità dei suoli.
In questo ambiente due problemi fondamentali si posero ai primi
agricoltori
il disboscamento (per liberare il terreno veniva usato il fuoco che forniva
inoltre con le sue ceneri un primo fertilizzante)

il mantenimento di un sufficiente grado di umidità del suolo (per


mantenere il terreno umido lo si polverizzava.

Più che una rivoluzione fu una risposta pratica a nuove condizioni di


vita:l'ulitma glaciazione aveva spinto gli animali di grossa taglia verso nord,
obbligamdo gli uomini a valorizzare la domesticazione degli animali di piccola e
media taglia e la selezione dei frutti migliori.
La necessità di immagazzinare riserve per l'inverno fu all'origine della
nascita della ceramica e di un nuovo più raffinato artigianato, così come la
necessità di disporre di strumenti più affilati e robusti determinò la nascita della
metallurgia.

5000 RAME
2500 BRONZO
1300 FERRO

A loro volta i metalli stimolarono il commercio sulle coste del


Mediterraaneo e nell'oceano indiano, dapprima attraverso il baratto quindi
attraverso lo scambio di pezzi di metallo.
La nascita dell'agricoltura nella cosiddetta Mezzaluna fertile favorì il
processo di sedentarizzazione dei gruppi umani.
I primi villaggi

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