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La Pesca
ATTREZZATURA DI BASE

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Le Canne da Pesca: Tipi, Caratteristiche, Utilizzo
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• Caratteristiche Essenziali
• Canna Fissa
• Tipi di Azione
• Canna all' Inglese
• Canna Bolognese
• Quando la Fissa, quando la Bolognese

• Canna Roubaisienne
• Canna Teleregolabile
• Canna da Surf Casting
• Canna per il Light Casting
• Canne a Ripartizione di Sezione (CARDS)

CARATTERISTICHE ESSENZIALI

In una canna da pesca si distinguono l'elemento iniziale, sede della eventuale placca porta mulinello, denominato
calcio o piede; la parte mediana della canna denominata corpo; e l'ultimo elemento denominato cimino o vettino
che risulta essere la parte più importante della canna.
Svariatissimi sono i tipi di canna presenti in commercio ed ognuno di essi risponde a precise esigenze di pesca.
Infatti i diversi modelli disponibili si differenziano in base alla tecnica di pesca adottabile, ai materiali utilizzati, alle
misure e al tipo di azione.
Il materiale oggi utilizzato è esclusivamente la fibra di carbonio preventivamente trattata ad elevate temperature
(1800 - 2500 °C) per ottenere materiali finali di qualità differente, come ad esempio: Altissimo Modulo, Alto Modu-
lo, Super Alto Modulo, Carbonio HR (High Resistance), M36J, M40, M40J, M46, M46J, M50, M60, M60J, M53J,
M55J etc.
Alla fibra di carbonio si affiancano resine purissime arricchite con Cristalli Liquidi e fibre di Kevlar, per conferire
agli elementi maggiore rigidità e resistenza alle sollecitazioni di flessione e di compressione.
Se dobbiamo acquistare una nuova canna da pesca, per prima cosa dobbiamo chiederci a cosa ci serve, ovvero
per quale tecnica di pesca e in quali ambenti la utilizzeremo.
A questo punto per poter scegliere tra i vari modelli disponibili che meglio si prestano alle nostre esigenze, dob-
biamo esaminare alcune caratteristiche fondamentali.
La caratteristica irrinunciabile che chiediamo alla canna da pesca, indipendentemente dalla sua lunghezza, è la
sensibilità del cimino unita ad una buona rigidità complessiva, necessarie per poter individuare facilmente la
mangiata del pesce e per poter trasmettere rapidamente la ferrata al terminale.
Le canne molto rigide sono indicate per il garista, in quanto consentono di salpare rapidamente la preda, cosa
fondamentale in una competizione, ma di contro risultano molto delicate potendosi facilmente rompere o danneg-
giare le fibre.
Inoltre dobbiamo tenere presente che le canne da lancio dovranno essere semirigide, in modo da avere elementi
più flessibili, che ci aiuteranno nella fase di lancio sfruttando tutta la loro elasticità.
La bilanciatura è una caratteristica molto importante, infatti una canna sbilanciata tende a cadere in avanti affati-
cando il braccio del pescatore.
C'è da tenere presente che tutte le canne, oltre i 9 metri di lunghezza, anche se perfettamente bilanciate, tendo-
no comunque a piegarsi in avanti data la loro lunghezza.
Il peso della canna, è un altro fattore da tener presente, specialmente quando si acquistano canne di lunghezza
superiore ai 7 metri, perché una canna troppo pesante renderà faticosa l'azione di pesca.

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Il diametro del calcio della canna è anch'esso da tenere in considerazione perché un diametro grande renderà
la canna più bilanciata, ma di contro ne aumenterà il peso e la renderà complessivamente meno maneggevole,
per cui bisogna trovare un compromesso. Per quanto riguarda la lunghezza complessiva della canna da pesca,
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dobbiamo ricordare la regola generale per la quale la lunghezza della canna deve essere tanto minore quanto
maggiore è la distanza che si vuole raggiungere lanciando.
Infine, bisognerà fare attenzione nella scelta degli anelli da montare.

Nelle canne lunghe gli anelli hanno solo la funzione di guida per il filo in quanto raramente
effettueremo dei lanci, per cui il filo non è molto soggetto ad usura, e quindi non è necessario montare anelli
costosi di elevata qualità, l'importante è che siano piccoli e leggeri per non sbilanciare troppo la canna.
Nelle canne da lancio, invece, gli anelli oltre a guidare e sostenere il filo, devono evitare di fare surriscaldare il
filo a causa dei continui lanci e recuperi della lenza, in quanto tale surriscaldamento usurerebbe il filo in breve
tempo.
Pertanto in quest'ultimo caso è importante montare anelli di qualità del tipo rivestiti in SIC.

Passiamo adesso ad analizzare le caratteristiche essenziali dei vari tipi di canne.

CANNA FISSA
Queste canne sono prive di anelli, la lenza viene legata all’estremità del cimino mediante un apicale o con
altri sistemi.
Sono molto utilizzate nella pesca a galleggiante in quanto permettono un ottimo controllo della passata, nella
pesca al tocco (senza galleggiante) rivolta a pesci di mezz’acqua e nella pesca ai muggini dalle banchine dei
porti.
L’assenza del mulinello e quindi il non poter sfruttare dello stesso i vantaggi della frizione, rende il recupero
del pesce, specie se di grossa taglia, una esperienza entusiasmante ma anche difficile e impegnativa per il
pescatore.
La lunghezza di queste canne varia tra 1 e 11 metri anche se le misure più utilizzare dal pescatore di mare,
garista a parte, sono quelle da 5 a 8 metri, con le quali è infatti possibile affrontare un po’ tutte le tecniche di
pesca.
• Le canne corte (2 – 5 m), hanno una azione di punta, il diametro del calcio è ridotto per cui spesso
viene aumentato avvolgendovi uno strato di sughero o neoprene, e sono impiegate nella pesca al tocco o
con piccoli galleggianti di pesci di piccola taglia.
• Le canne lunghe (6 – 11 m), devono avere un’azione di punta in modo che lavorino solo gli ultimi 2-
3 elementi, essere ben bilanciate e il più possibile leggere, altrimenti sarebbero inadoperabili.
Sono molto utilizzate per la pesca al muggine dalle banchine dei porti e in generale nella pesca a galleggian-
te nei laghi.

TIPI DI AZIONE
• Azione di Punta Si parla di azione di punta quando solo il cimino della canna si flette sotto l’azione
del pesce o se la sottoponiamo a flessione forzata, per cui consente una ferrata molto rapida ed ha poche
oscillazioni nella parte finale. E’ l’azione preferita dal garista che non ha interesse a stancare il pesce prima
di salparlo.
• Azione Semi Parabolica L’azione è semiparabolica o semi rigida quando, sottoponendo la canna ad
una flessione forzata, oltre al cimino si flettono anche il penultimo ed il terzultimo elemento. Ovviamente la
ferrata sarà meno rapida ma in compenso sarà più facile stancare il pesce allamato, specie se di grossa
taglia.
• Azione Parabolica o Morbida L’azione è parabolica quando sottoponendo la canna a flessione
forzata, essa si flette in tutti i suoi elementi formando un arco di parabola. Ormai canne con questo tipo di
azione non se ne trovano più sul mercato.

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CANNA BOLOGNESE 4 Le Esche
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La bolognese è un’evoluzione della canna fissa sui cui elementi sono montati gli anelli scorri filo e la placca
porta mulinello, nata per semplificare l’azione di pesca consentendo di lanciare la lenza a distanze maggiori
della lunghezza della canna (es. 15 – 30 m dalla riva).
La lunghezza di queste canne varia da 4 a 8 metri, ma la misura ideale che consente di affrontare quasi tutte le
situazioni di pesca in mare è pari a 6 metri.
Per quanto riguarda il tipo di Azione delle canne bolognesi, vale la stessa classificazione fatta prima per le fisse.
Sul calcio della canna è indicata anche il Casting ovvero il massimo peso lanciabile. ANELLIDI
La bolognese in mare viene utilizzata quasi esclusivamente per la pesca a galleggiante e raramente per pescare
a lancetto con zavorre tra 5 e 15 gr.
AMERICANO SPIROGRAFO
ARENICOLA TREMOLINA
QUANDO LA FISSA E QUANDO LA BOLOGNESE BIBI Salt. COREANO
Vediamo adesso le differenze tra canna fissa e bolognese. CORDELLE Salt. NOSTRANO
La canna fissa permette di pescare ad una distanza limitata dalla sua lunghezza, al contrario della bolognese
che grazie alla presenza del mulinello consentirà una gittata ben maggiore.
MURIDDU Verme di Rimini
Un vantaggio della canna fissa consiste nella possibilità di pescare a profondità maggiori senza problemi anche
in presenza di mare mosso e vento; la cosa sarebbe problematica con una bolognese pur utilizzando un galleg-
giante scorrevole.
Altro vantaggio della canna fissa è quello di porre in pesca la lenza sempre nello stesso punto, sfruttando al MOLLUSCHI
meglio la pasturazione.
Infine un vantaggio fondamentale della bolognese consiste nella possibilità di agevolare il recupero di pesci di COZZA MOSCARDINO
grossa taglia, sfruttando la frizione del mulinello, requisito indispensabile quando si utilizzano terminali sottili.
SEPPIA CANNOLICCHIO
SEPPIOLE FASOLARE
CANNA ROUBAISIENNE CALAMARO MURICE
Il nome di questa canna deriva da Roubaix, città del nord ovest della Francia. TOTANO PATELLA
In pratica trattasi di una canna fissa costituita da una punta telescopica nella quale si innestano delle prolunghe.
Le prolunghe possono essere dirette o inverse, a seconda che il pezzo di diametro maggiore avvolga o POLPO
s’inserisca in quello di diametro più piccolo.
E’ una canna molto rigida ad esclusione della sola punta, la cui lunghezza raggiunge i 15 metri. CROSTACEI ED ECHINODERMI
La posizione corretta di utilizzo è da seduto, facendo fulcro sulla coscia, spostando il peso del corpo leggermen-
te indietro per realizzare un’azione bilanciante.
Gambero di Fiume SCAMPO
CANNA TELEREGOLABILE Gambero di Mare PAGURO
Trattasi di canne piuttosto lunghe (8 – 11 m) utilizzate per la pesca in torrente, e in mare per la pesca in buca. Gamb. di Paranza Mazzancollo
La caratteristica di questa canna consiste nella possibilità di poter variare velocemente la lunghezza della canna Granchio Carcino
adattandola alla distanza della buca da sondare, grazie alla presenza sugli elementi di particolari boccole di Granchio Favollo OLOTURIA
fissaggio.
Queste boccole possono essere di due tipi:
▪ Ci sono delle boccole piuttosto complesse e pesanti che consentono di richiudere i vari elementi della
canna in maniera quasi continua ovvero di bloccarli in vari punti. L’aspetto negativo è quello di far lavorare male ALTRE ESCHE NATURALI
alcuni elementi col rischio di romperli; infatti queste boccole vengono impiegate esclusivamente su canne tele-
coniche, avendo queste gli elementi rinforzati con fibre di carbonio o kevlar incrociate.
MUGGINE VIVO BIGATTINO
▪ L’altro tipo di boccole sono quelle a regolazione fissa, che permettono il bloccaggio dei vari elementi alla SARDINA IMPASTI
base, risultando pertanto più affidabili per l’integrità della canna ed anche più leggere. IL CICERELLO

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40 CANNA5 ALL’ INGLESE
Questo tipo di canna è l'attrezzo base per la pesca all’inglese, ovvero con galleggiante fisso o scorrevole
fissato alla lenza per la sua estremità inferiore.
La classica canna all’inglese è un attrezzo ad innesti costituito da 3 elementi (Match rod), il primo dei quali
porta l’attacco per il mulinello, l’impugnatura rivestita di sughero ed un anello scorri filo all’estremità.
L’attacco per il mulinello può essere fisso o mobile (realizzato con due anelli di materiale plastico) ed è siste-
mato piuttosto in alto per poter meglio impugnare e caricare la canna durante il lancio.
Il secondo e terzo elemento montano molti anelli scorri filo di piccole dimensioni, necessari ad evitare l’arresto
del monofilo sulla canna stessa quando la si tiene semi-immersa in acqua durante l’azione di pesca onde
evitare lo spostamento del galleggiante a causa del vento.
La lunghezza tipica di queste canne è di 4,30 metri, ma se ne trovano di lunghezze variabili tra 3,90 e 4,90
metri.
Una variante è costituita dalla canna all’inglese telescopica, caratterizzata da un’azione simile a quella ad
innesti, con un’azione di punta più accentuata, e con molti anelli montati su pezzetti di carbonio scorrevoli, in
modo da avere anche in questo caso molti anelli ravvicinati per evitare gli inconvenienti prima esposti.
La potenza di lancio delle canne all'inglese varia a seconda del modello, tra pochi grammi (in genere 3 - 5 gr)
fino ad un massimo di 35 gr. Esistono modelli particolarmente robusti che permettono di lanciare fino a 60 - 80
gr di zavorra.
Un tipico casting è 10 - 25 gr che ci permette di affrontare un po' tutte le situazioni di pesca.
Consigli per l' acquisto
Dovendo acquistare una canna all'inglese del tipo match rod, sono preferibili i modelli con innesti del tipo a
spiggot che risultano essere più robusti e conferiscono una migliore azione alla canna.
Inoltre è preferibile l'impugnatura in sughero sagomato e l'attacco per il mulinello, fisso e sistemato nella parte
alta dell'impugnatura.

CANNA DA SURF CASTING


I campi di gara non sono tutti uguali tra loro ma presentano caratteristiche differenti da regione a regione, ma
anche a seconda del periodo dell'anno.
Cambiano anche i pesci presenti, quindi alcune spiagge presenteranno la prevalenza di alcune specie ittiche
rispetto ad altre.
Per la necessità di adeguare l'attrezzatura a queste esigenze diverse, esistono differenti modelli di canne da
surf casting.
I materiali più utilizzati sono la fibra di carbonio, il kevlar e il titanio, che untiti a tecniche sofisticate di lavorazio-
ne, forniscono attrezzi di ottima qualità.
Nel Surf casting si utilizzano zavorre tra i 100 e 170 gr. a cui si aggiungerà il peso dell'esca che sarà più o
meno influente a seconda del suo volume: questo peso complessivo deve essere confrontato con la potenza di
lancio caratteristica della canna in uso.
A prescindere dalla potenza di lancio, una buona canna da surf casting deve possedere 3 requisiti fondamen-
tali:
▪ Una buona sensibilità del vettino nel segnalare le mangiate dei pesci più diffidenti.
▪ Una sezione del calcio, una lunghezza ed un peso complessivo tali da non affaticare il pescatore.
Una struttura ed elasticità tale da stancare le prede più combattive, riducendone il tempo necessario per il
recupero.
Nella scelta si tende a preferire le canne con azione di punta, in cui rientrano:
▪ Le canne a ripartizione di sezione (CARDS)
▪ Le canne per il surf casting leggero (light casting)

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CANNE A RIPARTIZIONE DI SEZIONE (CARDS) 6 39
Queste canne sono disponibili sia in forma telescopica che ad innesti.
Caratteristica comune è la possibilità di individuare 3 sezioni attive della canna, ognuna delle quali ha un compi-
to ben preciso:
• LA PUNTA E' un segmento piuttosto morbido e sensibile, in modo da segnalare anche le mangiate più
delicate. Inoltre è caratterizzato da una notevole elasticità tale da stancare i pesci più combattivi durante il recu-
pero, riducendone i tempi.
• L' ARCO E' la seconda sezione, quella mediana e flettente della canna. La flessione di questa sezione
e l'energia elastica accumulata saranno ovviamente proporzionali alla forza impressa dal pescatore nella fase di
lancio. Inoltre questa sezione tenderà a flettersi anche durante il recupero dei pesci grossi e combattivi aiutando
la punta nell'azione di assorbimento degli strattoni più violenti.
• IL MANICO Realizzato con materiali particolarmente rigidi che gli conferiscono le caratteristiche di una
leva.Il compito di questa sezione è quello di imprimere la massima velocità nella fase di lancio, oltre quello di
sostenere il mulinello e consentire una buona impugnatura.

CANNE PER IL LIGHT CASTING


Caratterizzate da una sezione piuttosto sottile, leggerezza, maneggevolezza, ridotta sezione del cimino che
conferiscono all'attrezzo una elevata sensibilità.
Mantengono una buona rigidità della parte mediana e terminale che consentono di lanciare zavorre abbastanza
pesanti anche se inferiori a quelle consentite dalle CARDS, coprendo pertanto delle lunghezze di lancio inferiori.
Come nota generale sulle canne da surf casting, bisogna ricordare che la lunghezza della canna ed il suo peso
devono essere scelte compatibilmente con la struttura fisica e la corporatura del pescatore, al fine di non creare
danni alle articolazioni e nel contempo sfruttare al meglio le caratteristiche della canna.

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Il Mulinello: Tipi, Caratteristiche, Consigli per la scelta

• Caratteristiche Generali
• Utilizzo della Frizione
• Utilizzo dell' Antiritorno
• Scelta di un buon Mulinello

CARATTERISTICHE GENERALI

Il mulinello, attrezzo specifico per la canna da lancio, può essere da lancio a tamburo fisso o da recupero a
tamburo rotante.
Il primo serve a lanciare lontano una lenza e per recuperarla, mentre il secondo permette solo lo svolgimento
della lenza (sotto l'azione della zavorra per raggiungere il fondo oppure per azione della corrente) ed il recupe-
ro.
Poiché il primo tipo permette di fare le stesse cose del secondo ed in più anche di lanciare, è quello più diffuso.

Un mulinello da lancio possiede alcuni dispositivi che lo rendono utilissimo per l'azione di pesca:
▪ Un rapporto di moltiplica per cui ad ogni giro della manovella corrispondono da 3 a 6.2 giri della bobina.

▪ Una leva di sblocco dell' antiritorno che permette la rotazione della manovella solo in avanti, oppure nei
due sensi.

▪ Un dispositivo chiamato frizione, applicato o sulla parte anteriore in particolare sulla bobina oppure sulla
parte posteriore, che consente alla bobina normalmente fissa, di ruotare nel caso in cui si verifichi una trazione
del filo maggiore di quella stabilita mediante la taratura della frizione stessa. Tra le due possibilità, ritengo che
il posizionamento posteriore della frizione sia da preferirsi specialmente nella pesca a galleggiante o in genera-
le con attrezzatura leggera; nei mulinelli dedicati alle canne da surf casting potrebbe andare bene anche il
posizionamento nella parte anteriore.

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UTILIZZO DELLA FRIZIONE 8 37
Ritengo che la frizione sia la parte più importante del mulinello, per cui se decidiamo di acquistarne uno dovre-
mo valutare la qualità di questo dispositivo.
Infatti quando un pesce abbocca e le sue dimensioni sono grandi rispetto al carico di rottura della lenza che
stiamo utilizzando, è la frizione che , tarata adeguatamente, ci avvisa acusticamente e ammortizza le violente
testate del pesce verso il fondo permettendogli di portarsi dietro della lenza, stancandolo mentre noi continuan-
do ad agire sulla la frizione lo trascineremo verso il guadino.
E' sempre opportuno tarare la frizione, prima di cominciare a pescare, per trazioni inferiori al carico di rottura
della lenza, accorgimento che si presenterà molto utili specialmente se stiamo adoperando lenze molto sottili in
presenza di acque particolarmente chiare.

Accorgimento Quando si assiste ad una fuga veloce del pesce, è opportuno esercitare un freno sulla bobina, Nodo per ami a Paletta
semplicemente toccando le spire in uscita dalla stessa col dito indice della stessa mano con cui teniamo la Nodo comune é molto semplice
canna, per evitare che si creino delle parrucche. Esecuzione
Fare un'asola, tenere il capo libero lungo circa 15 cm, appoggiare l'asola alla curvatura del gambo,
UTILIZZO DEL MECCANISMO DI ANTIRITORNO tenendo l'amo con la punta verso il basso.
Una tecnica alternativa per controllare la fuga di un grosso pesce allamato, consiste nell'utilizzo della leva di Iniziare ad avvolgere il gambo dell'amo e lenza con 5 - 7 spire girate verso
sblocco dell'antiritorno, che permette alla manovella di ruotare in entrambe le direzioni. la curva ben allineate.
Questo sistema permette di mantenere il filo sempre in tensione, ma richiede una grande manualità da parte di Far passare il capo libero della lenza dentro le spire e l'asola, lubrificare e serrare il nodo.
chi lo applica, essendo grande il rischio di creare parrucche.
Con questo sistema é possibile raggruppare a mazzetto tre ami, utili per l'innesco di esche come la
cozza intera (con il guscio).
SCELTA DI UN BUON MULINELLO Il secondo amo andrà legato a circa 5 cm dal primo e cosi via, sino a circa 6 ami a gambo corto.
Quando decidiamo di acquistare un nuovo mulinello, i pregi che lo stesso dovrà aver sono i seguenti:
▪ Ottimo dispositivo di frizione, possibilmente posteriore se dobbiamo utilizzarlo nella pesca a galleggiante,
e che consenta una micro-regolazione.

▪ Comodo accesso al meccanismo di antiritorno.

▪ Meccanismo montato su almeno 3 cuscinetti a sfera, che riducono l'azione di usura delle parti meccaniche
in rotazione.

▪ Presenza del cuscinetto a sfera sul rullino scorri-filo, caratteristica importante che permette al filo di avvol-
gersi senza torsione, evitando fenomeni di elettrizzazione ed usura dello stesso.

▪ Sistema di Infinite Anti-reverse, importante perché fa si che quando il filo viene messo in tensione a segui-
to della ferrata, non si verifichi una piccola rotazione all'indietro della manovella, che renderebbe meno efficace
la ferrata.

▪ Imbobinamento del filo a spire incrociate.

▪ Inossidabilità delle sue parti e protezione degli ingranaggi dalla salsedine e dalla sabbia.

▪ Se adopereremo il mulinello sotto canne da lancio o canne all'inglese, sarà opportuno che il bordo della
bobina sia metallico particolarmente levigato, perché in tal modo la fuoriuscita del filo sarà agevolata e raggiun-
geremo distanze di lancio maggiori.

▪ Nel caso pensiamo di utilizzare il mulinello per pesche differenti o sotto canne differenti, è comodo avere
delle bobine di ricambio, magari con capacità diverse.

Può risultare utile la possibilità di ripiegare la manovella, per il trasporto delle canne in foderi non particolarmen-
te capienti.

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CARATTERISTICHE DEL MONOFILO

• Caratteristiche del Monofilo


• Realizzare i Finali
• Realizzare la Lenza

CARATTERISTICHE DEL MONOFILO


In commercio troviamo molti tipi di monofilo, con caratteristiche diverse in termini di diametro, colore, elasticità
e morbidezza.
Quando acquistiamo un monofilo, dobbiamo valutare le sue caratteristiche e confrontarle con quelle richieste
dal tipo di utilizzo che ne faremo.
Le caratteristiche generali che un monofilo deve possedere sono le seguenti:
Morbidezza ed Elasticità
In particolare sceglieremo un monofilo morbido per realizzare le lenze e i finali, perché ne sfrutteremo l'elastici-
tà per attutire le fughe del pesce e, cosa molto importante, presenteremo l'esca in maniera più naturale.
Sceglieremo invece un monofilo rigido per caricare un mulinello, e in tutte quelle situazioni in cui vogliamo
velocizzare l'azione di recupero e slamatura del pesce.
Tenuta al Nodo
Il monofilo deve essere abbastanza resistente al nodo, specialmente se dobbiamo utilizzarlo per realizzare
delle lenze e dei finali.

Affondabilità
Nella pesca all'inglese sarà importante che il monofilo sia affondabile, per sfruttare al meglio l'azione di pesca
con la punta della canna e tutta la lenza immersa in acqua.
In generale, i fili affondanti risultano essere più rigidi, con sezione non perfettamente circolare, meno resistenti
al nodo e con carichi di rottura inferiori.
Inoltre vanno sgrassati più volte durante l'azione di pesca per renderne più veloce l'affondamento.
Diametro
Il diametro minimo di un monofilo è di 0,06 mm.
A volte capita che il valore del diametro dichiarato dal produttore sia inferiore a quello reale del monofilo, per
cui dobbiamo abituarci ad effettuarne una misura approssimata tastando il monofilo tra indice e pollice
Colore
Il colore del monofilo dovrebbe essere adeguato al colore delle acque in cui si deve pescare.
La scelta in generale tende a cadere sui monofili di colore grigio perchè si adatta a diverse situazioni di lumino-
sità.
Attualmente il problema del colore è in parte superato grazie ai fili dicroici che hanno la proprietà di assumere
un colore simile a quello dell'acqua.
Ci sono comunque delle situazioni in cui si richiede che il monofilo abbia delle colorazioni particolari.
Nella pesca all'inglese, infatti, per poter tenere sotto controllo la lenza, si adoperano monofili affondanti di colo-
re marrone o nero.
Nel surf casting, poiché la pesca viene spesso condotta di notte, si scelgono monofili da mulinello di colore
arancio o giallo fluorescente, per poter controllare la lenza anche in condizioni di bassissima luminosità.

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REALIZZARE LA LENZA 10 35
Entreremo nel merito dei vari tipi di lenza nella sezione dedicata alle varie tecniche di pesca generali e specifi-
che.
Per la costruzione della lenza utilizzeremo generalmente un filo morbido ed elastico, il cui diametro dovrà essere
sempre più piccolo del diametro del monofilo in bobina di almeno 0,02 - 0,03 mm, per evitare di spezzare il filo in
bobina in caso di incaglio.

REALIZZARE I FINALI
Per la realizzazione dei finali utilizzeremo sempre un filo morbido ed elastico, il cui diametro sarà inferiore a
quello utilizzato per la lenza.
In particolare la scelta del diametro da utilizzare, dipende dal tipo di pesce che vogliamo insidiare e dalla sua
taglia, dal tipo di esca che stiamo utilizzando, dalla limpidezza delle acque, dalla profondità a cui si pesca, dal
tipo e dalla misura dell'amo utilizzato.
In generale quando vorremo presentare l'esca in maniera più naturale, quando peschiamo in superficie, nel caso
di pesci molto diffidenti e quando l'acqua è limpida, dovremo utilizzare un finale di diametro più piccolo possibile.
Viceversa se l'acqua è torbida, peschiamo a profondità alte, il pesce non è diffidente e di notte, possiamo utilizza-
re anche finali con diametro più grande.
Se ad esempio stiamo pescando la spigola a galleggiante ad una profondità di 2 - 3 metri, dovremo utilizzare un
finale di diametro 0,08 o al più 0,10 altrimenti non sentiremo alcuna mangiata.
Se invece stiamo pescando le boghe, in gara, ed il pesce è in pastura, allora potremo anche utilizzare un finale
dello 0,16 o addirittura dello 0,18 per velocizzare l'azione di pesca e di slamatura.

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Nodo Jam : si utilizza per legare la girella o direttamente l'esca.
34 I Galleggianti:
11 Tipi, Forme, Impiego, Taratura
Fase 1 : Infilare la lenza nell'occhiello ed effettuare 5-6 giri del capo libero intorno
alla lenza. Infilare il capo libero del filo nell'asola formatasi a ridosso dell'occhiel-
lo. • Il Galleggiante • I Galleggianti Scorrevoli
• Funzioni del Galleggiante • I Galleggianti all' Inglese
Fase 2 : Infilare ora il capo libero del filo nell'altra asola formatasi nella fase 1, • Tipi di Galleggiante • I Galleggianti Luminosi
come mostrato in figura.
• Struttura del Galleggiante Fisso • I Galleggianti Piombati
• Forme Standard del Galleggiante Fisso • Galleggiante Piombato da solo
Fase 3 : Tirare ora delicatamente il capo libero sino a serrare il nodo a ridosso
[Struttura - Impiego - Taratura] • Galleggiante Piombato Affondante
dell'occhiello della girella o dell'esca. Usando delle forbici tagliare il filo in ecces-
so. • A Goccia Rovesciata • Doppio Galleggiante
• A Goccia
• Il Fuso o Penna
• La Sfera
Nodo Rapala : e' un tipo di nodo dedicato ai "puristi" del Rapala da cui anche il
nome. Il risultato finale e' un nodo non scorrevole che lascia un occhiello a con-
tatto dell'esca nel quale, la stessa, puo' scorrere liberamente.

Fase 1 : A circa 15 cm. dal termine del capo libero della lenza, effettuare un
IL GALLEGGIANTE
normale nodo senza serrarlo in modo che formi un "loop". Infilare il capo libero Il galleggiante è parte fondamentale dell'attrezzatura di pesca da terra e pertanto prendiamolo in considerazio-
nell'occhiello del Rapala e posizionare il "loop" a circa 1 cm. dall'occhiello. Pas- ne analizzandone nel dettaglio le diverse caratteristiche, i tipi fondamentali, le varie forme, i materiali di costru-
sare ora il capo libero all'interno del "loop". zione, il loro impiego ottimale.
Per i pescatori sportivi che preferiscono la pesca con la canna bolognese o comunque ad azione di punta,
Fase 2 : effettuare 5-6 giri del capo libero intorno alla lenza e inserirelo di nuovo l'utilizzo del galleggiante per molte specie e tecniche risulta essere un accessorio indispensabile.
nel "loop". Si formera' una nuova asola. Il tipo e la forma del galleggiante da impiegare vanno scelti in base al pesce che si vuole insidiare, alla tecnica
di pesca da adottare e alle condizioni del mare.
Fase 3 : Passare ora il capo libero all'interno dell'asola. Tenendo fermo con le In generale sceglieremo le forme di galleggiante più compatte (sfera e goccia rovesciata) in presenza di moto
dita il cappio a ridosso dell'occhiello, tirare contemporaneamente sia la lenza ondoso di media intensità o molto sostenuto, mentre sceglieremo le forme più allungate e affusolate nella parte
madre che il capo libero. Quando il nodo si sara' stretto tirare solo il capo libero superiore (fuso e goccia) nel caso di mare calmo.
per terminare il serraggio. La taratura del galleggiante sarà sempre funzione delle condizioni del mare, infatti la diminuiremo in modo
proporzionale al moto ondoso, mentre dovrà essere perfetta in caso di mare piatto.
Fase 4 : Usando delle forbici tagliare il filo in eccesso. E' piu' facile a farsi che a Importante è anche il bloccaggio della lenza alla deriva del galleggiante per migliorarne la stabilità in acqua ed
descriverlo. evitare ingarbugliamenti durante il lancio.
Infine sceglieremo l'astina colorata in base alle condizioni di luce.

FUNZIONI DEL GALLEGGIANTE


• Lo scopo principale è quello di segnalare l'abboccata del pesce mediante un affondamento repentino
o lento, con sussulti oppure spiombando cioè sollevandosi leggermente.
Nodo di derivazione : nel caso si utilizzino "esche multi-
ple" ( per esempio piu' popper piccoli in fila o due minnow
etc. ) si effettua tale nodo per legare le varie esche alla
• Altra funzione importante è quella di sostenere l'esca alla profondità desiderata, alla quale vogliamo
insidiare il pesce.
lenza madre.

Fase 1 : con un'altro filo, a cui verra' agganciata l'esca ( la • Infine scegliendo opportunamente la grammatura e la forma del galleggiante, sarà possibile appesan-
lunghezza dipende a che distanza, dalla lenza madre, tire la lenza con la quantità di piombo che riteniamo necessaria a contrastare l'azione della corrente.
vorrete porla ) formare un anello contenete la lenza madre
stessa. TIPI DI GALLEGGIANTI
Per la pesca da terra esistono 5 tipi di galleggianti il cui utilizzo dipende dal tipo di pesce che si vuole insidiare
e dalla tecnica di pesca che si vuole adottare.
Galleggianti Fissi
Fase 2-3 : compiere 5-6 spire sull'anello stesso inglobando la lenza madre. Fare attenzione a non accavallare le
Galleggianti Scarrevoli
spire, cio' compromette la tenuta del nodo e lo fa scivolare, sotto trazione, sulla lenza madre.
Fase 4 : tenendo ferme da un lato, con le dita, la lenza madre e il filo tirare delicatamente l'altro capo del filo facendo Galleggianti per la Pesca all' Inglese
attenzione a non disfare le spire.
Fase 5 : terminare il serraggio del nodo tirando entrambi i capi del filo nuovo. Galleggianti Piombati
Fase 6 : Usando delle forbici tagliare il filo in eccesso da un lato. Sull'altro lato agganciare l'esca. E' piu' facile a farsi
che a descriverlo. Galleggianti Luminosi

34 11
STRUTTURA DEL GALLEGGIANTE FISSO 12 33

▪ Corpo : è la parte del galleggiante che ne determina la galleggiabilità in acqua e pertanto ne definisce la
grammatura che è in grado di sostenere. E' realizzato in legno di balsa di ottima qualità, in polistirolo compres-
so, in sughero oppure in plastica. Sicuramente sono da preferire i primi due materiali. Diciamo subito che
mentre nel caso del polistirolo compresso, essendo un materiale non naturale, se ne riesce a controllare in
modo più preciso la densità specifica, realizzando pertanto galleggianti che rispettano praticamente al 100% la
grammatura indicata dal produttore e a parità di grammatura hanno lo stesso volume; nel caso del legno di
balsa, è necessario che questo sia di primissima qualità, altrimenti la presenza di zone di materiale più denso
alternate a zone di materiale meno denso, ne renderanno meno precisa la grammatura e a parità di gramma-
tura presenteranno volumi leggermente differenti.

▪ Deriva : rappresenta il prolungamento inferiore del galleggiante, necessario a fissare lo stesso al filo
della lenza, mediante due o tre tubicini di gomma o di silicone detti generalmente "scobidoo"; utilizzeremo 3
scobidoo in caso di deriva molto lunga, col duplice scopo di posizionare in maniera stabile il galleggiante in
acqua nonché per ridurre la probabilità di ingarbugliamento. I materiali utilizzati per realizzare la Deriva sono
essenzialmente tre:

▪ Deriva in Metallo : è la più diffusa, sottile e robusta, permette al galleggiante di assestarsi molto veloce-
mente appena in acqua, risultando pertanto preferibile in una competizione oppure in presenza di condizioni
meteo marine sfavorevoli.

▪ Deriva in Carbonio : anch'essa robusta, risulta essere la più sottile e leggera, e a differenza di quella in
metallo, una volta in acqua fa si che il galleggiante si assesti lentamente. Per quest'ultima caratteristica, se
abbiamo realizzato una piombatura mediante pallini o styls distribuiti lungo la lenza, ci permetterà di notare
l'abboccata del pesce anche in calata.

▪ Deriva in Tonchino : questo tipo di deriva è ormai difficile da trovare, ma risulta essere sicuramente la
più indicata per la pesca in calata, perché farà assestare molto lentamente il galleggiante data la sua legge-
rezza.

▪ Antenna di Segnalazione : rappresenta il prolungamento superiore del galleggiante, necessaria a segna-


lare l'abboccata del pesce, essendo la parte del galleggiante che fuoriesce dall'acqua. Per essere facilmente
visibile viene colorata con colori fluorescenti: giallo, rosso, arancio ed anche in nero. In alcuni tipi di galleg-
gianti, in particolare in quelli di grammatura medio alta, tale asticella è intercambiabile in modo tale da poterne
scegliere il colore in base al colore delle acque e alla posizione del sole, ovvero in base alle condizioni di luce
o come tono di contrasto con lo sfondo. I materiali più utilizzati per realizzarla sono i seguenti:

▪ Plastica : è sicuramente la più diffusa potendosi facilmente realizzare con diametro, lunghezza e colore
differenti, nonché per la sua robustezza e leggerezza.

▪ Carbonio : è molto più sensibile di quella in plastica, ed essendo affondante, una volta tarato il galleg-
giante, affonda al minimo tocco del pesce e ciò risulterà negativo in presenza di mare non calmo.

12 33
32 ▪ 13: più leggera della plastica, è indicata per la pesca in calata.
Tonchino

▪ Anellino Scorri-Filo : è un piccolissimo anellino metallico inserito sul corpo del galleggiante, nella parte
alta, all'interno del quale faremo passare il filo. E' importante che tale anellino sia posizionato il più in alto
possibile per evitare che al momento della ferrata, il galleggiante possa fuoriuscire dall'acqua, rischiando
l'ingarbugliamento della lenza.

LE QUATTRO FORME STANDARD DEL GALLEGGIANTE FISSO

Se entriamo in un qualsiasi negozio di pesca sportiva, troviamo galleggianti dalle forme più strane e partico-
lari, che potrebbero confonderci le idee circa la scelta della forma più indicata per il tipo di pesca che voglia-
mo effettuare.
In pratica trattasi di molteplici variazioni che le singole aziende produttrici di galleggianti, hanno apportato alle
4 forme standard, per far fronte alle situazioni di pesca più particolari segnalate quasi sempre dai garisti.
Se capiamo per bene le caratteristiche tecniche e di impiego di queste quattro forme standard, in seguito
saremo facilmente in grado di apprezzare le caratteristiche specifiche di tutte le altre varianti che il mercato ci
offre, e quindi saremo capaci di orientarci nell'acquisto, con la sicurezza che una volta in mare soddisfino in
pieno le nostre esigenza di pesca.

GALLEGGIANTE A GOCCIA ROVESCIATA

Questo galleggiante in acqua si comporta in maniera simile al galleggiante a sfera.


In particolare la parte superiore tondeggiante gli conferisce una buona galleggiabilità anche in presenza di
moto ondoso di media intensità e frequenza, mentre la parte inferiore affusolata gli conferisce una buona
penetrabilità nell'acqua in caso di abboccata da parte del pesce.
Questo tipo di galleggiante ha una deriva piuttosto lunga che gli conferisce una buona stabilità in acqua altri-
menti precaria in assenza di tale accorgimento.
IMPIEGO :
L'impiego ottimale del galleggiante a goccia rovesciata è in quelle situazioni di pesca in cui si richiede una
buona tenuta al moto ondoso, una buona portata e allo stesso tempo una discreta sensibilità alle abboccate
del pesce.
Ad esempio lo si utilizza nella pesca ai saraghi, occhiate e spigole con mare in scaduta oppure con moto
ondoso di media intensità.
LA TARATURA :
La corretta taratura del galleggiante a goccia rovesciata richiede che fuoriesca dall'acqua la sola antennina di
segnalazione ed una piccola porzione del corpo, in caso di mare calmo;
nel caso di moto ondoso di media intensità (onda piccola) si preferirà aumentare la porzione del corpo che
fuoriesce dall'acqua, realizzando una taratura che veda il corpo del galleggiante sommerso per l' 80% circa;
infine nel caso di forte moto ondoso, si realizzerà una taratura che veda il corpo del galleggiante sommerso
per il 60% circa.
32 13
Clinch tre giri e mezzo

E' un nodo semplice, con solo tre spire, versione ridotta dell'Improved più adatto ai
14 31 fili di grosso diametro, troppo rigidi per seguire intrecci complessi, in grado di con-
GALLEGGIANTE A GOCCIA servare 85% del carico di rottura della lenza impiegata.
Esecuzione:
Predisporre un valido punto di fissaggio , dei guanti e pinze utili nella stretta finale.

In pratica possiamo vedere questo galleggiante come 1) Far passare il filo terminale dentro l'anello dell'attrezzo per almeno una ventina di
ottenuto rovesciando il precedente. centimetri. Tornare indietro, formando tre spire e mezzo sul corpo di lenza.
Questo tipo di galleggiante è noto anche col nome di
galleggiante da trattenuta perché è molto utilizzato 2) Scendere verso il basso, far penetrare il capo libero attraverso lo spazio che il
per la pesca in acque dolci in presenza di corrente. nailon ha formato immediatamente sopra l'anello.
Infatti la maggior parte dei pescatori sportivi di mare
non lo utilizza, mentre i garisti lo utilizzano seppure in 3) Mantenere il filo in posizione, operazione non facile con le lenze di grosso diame-
maniera limitata. tro, lubrificare e procedere a tirare con forza prima il capo libero poi il corpo di
La sua forma caratterizzata dalla parte superiore lenza, dopo avere trattenuto l'attrezzo con le pinze o averlo assicurato ad un appiglio
affusolata e da quella inferiore tondeggiante gli confe- adatto.
riscono la caratteristica di ottima tenuta alla corrente
e ottima penetrabilità in acqua in caso di abboccata. 4) Tagliare il filo in eccedenza a tre millimetri dal nodo.
IMPIEGO :
L'impiego ottimale del galleggiante a goccia è nella pesca in condizioni di mare calmo ed in presenza di cor-
rente sostenuta, cosa che risulta molto frequente all'interno dei porti.
LA TARATURA :
La corretta taratura del galleggiante a goccia richiede che fuoriesca dall'acqua la sola antennina di segnalazio-
ne in caso di mare piatto;
nel caso di moto ondoso di media intensità (onda piccola) si preferirà realizzare una taratura che veda il corpo
del galleggiante sommerso per l' 80% circa;
infine nel caso di forte moto ondoso, si eviterà l'utilizzo di questo
tipo di galleggiante.
Clinch con doppio giro
IL FUSO O LA PENNA E' una variante del Clinch tre giri e mezzo , consente di ottenere delle legature
efficaci anche usando lenze di piccolo diametro.

Esecuzione:

1) Far penetrare il terminale attraverso l'occhiello dell'amo, della girella o dell'artificia-


Questo tipo di galleggiante deriva da quello a goccia, allungando- le, ripetere l'operazione in modo che si formi un doppio giro abbastanza ampio.
ne la parte inferiore.
Il galleggiante fusiforme per eccellenza è la penna d'istrice, ottimo 2) Avvolgere il corrente attorno al dormiente per due o tre volte e mezzo si realiz-
galleggiante con l'unico grande difetto che ogni penna d'istrice ha zano le spire , tornare indietro far passare il capo libero dentro al doppio giro.
una portata differente che rende impossibile una standardizzazio-
ne nella realizzazione delle lenze. 3) Se si usano lenze inferiori allo 0,40 si prosegue realizzando l'Improved,
Per questo motivo è stata soppiantata dai galleggianti fusiformi facendo passare il capo libero dentro l'anello di filo che si è formato parallela-
realizzati in balsa o in polistirolo compresso. mente alle spire. Lubrificare e tirare il capo libero in modo da fare serrare le
spire, quindi agire con forza e rapidità sul corpo di lenza facendo stringere il
nodo.

IMPIEGO : 4) Tagliare il filo eccedente ad un millimetro dal nodo.


La sua forma fusiforme (da cui il nome) lo rendono il galleggiante ottimale da utilizzare esclusivamente in
condizioni di mare piatto e in presenza di pesci diffidenti, per il grande pregio di segnalare le abboccate in
modo perfetto.
Infatti la sua forma snella gli consente di penetrare in acqua con estrema facilità ed anche i pesci non trovano
difficoltà nel farlo affondare dopo aver ingoiato l'esca.
LA TARATURA :
La corretta taratura del galleggiante fusiforme richiede che fuoriesca dall'acqua la sola antennina di segnala-
zione in caso di mare piatto o con onda lunga;
in caso di moto ondoso di media o forte intensità, si eviterà di utilizzarlo.

14 31
Nodo Uni con lenza doppia

Nodo base del sistema Uni, fra i più semplici e sicuri quando viene 30 eseguito 15
su lenza doppiata. Essendo un nodo, diciamo,"voluminoso", causa la doppia-
tura della lenza, è consigliato il suo utilizzo solo con lenze di nylon e/o treccia-
to con spessore max di 0,50- 0,60 mm.
Esecuzione

1) Raddoppiare il tratto terminale della lenza per circa 50 centimetri , facendo-


la passare per 30 cm dentro all'occhiello.

2) Tenere le due coppie di fili ben tese ed affiancarle per una decina di centi-
metri, quindi tornare indietro con il capo della lenza doppiata verso l'occhiello
metallico formando un anello ampio.
Il galleggiante a sfera è sicuramente quello più
3) Con l'estremità dell'asola avvolgere i quattro fili paralleli passando dentro indicato per la pesca in condizioni di moto ondo-
all'anello ( ripetere l'operazione quattro volte). Lubrificare adeguatamente, so anche di notevole intensità, grazie alla sua
tirare il capo dell'asola facendo accostare le spire attorno ai quattro fili paralle- capacità di seguire il movimento dell'onda.
li. IMPIEGO :
Il galleggiante a sfera viene utilizzato nella pesca al colpo di quasi tutti i tipi di pesci, in particolare quando il
4) Agisce con forza unitamente sul corpo di lenza ed il capo libero fino a che il moto ondoso è piuttosto sostenuto e irregolare.
nodo non si è completamente serrato addossandosi contro l'occhiello metalli- Opportunamente tarato, comunque, lo si può tranquillamente utilizzare anche in condizioni di mare piatto ad
co. esempio nella pesca dei cefali a qualsiasi profondità.
In commercio ne esistono diverse varianti in cui ad esempio si allunga leggermente la parte inferiore oppure
5) Tagliare il capo libero e l'asola a due millimetri dal nodo. quella superiore, per migliorarne la visibilità o aumentarne la sensibilità nel caso li si utilizza in condizioni di
mare calmo.
LA TARATURA :
La corretta taratura del galleggiante a sfera richiede che fuoriesca dall'acqua la sola antennina di segnalazio-
ne e che il corpo sia sommerso per l'80% circa, in caso di mare calmo;
nel caso di moto ondoso di media intensità (onda piccola) si preferirà aumentare la porzione del corpo che
fuoriesce dall'acqua, realizzando una taratura che veda il corpo del galleggiante sommerso per l' 60% circa;
infine nel caso di forte moto ondoso, si realizzerà una taratura che veda il corpo del galleggiante sommerso
per il 50% circa.
Nodo Improved Clinch Nel caso di moto ondoso di media e forte intensità, pur non avendo tarato completamente il galleggiante,
l'azione di pesca non ne risulterà penalizzata perché in queste condizioni i pesci abboccano con meno diffi-
E' uno dei più usati da chi fà uso di artificiali, girelle e ami ad occhiello. Facile denza, per cui la segnalazione da parte del galleggiante sarà comunque netta.
e veloce da eseguire, molto resistente. Da utilizzare con lenze di diametro
piccolo e/o medio. Con lenze più grosse è consigliabile utilizzare i nodo Clinch
tre giri e mezzo.
I GALLEGGIANTI SCORREVOLI
Esecuzione: Questi galleggianti vengono utilizzati quando la profondità dell'acqua a cui vogliamo pescare supera la lun-
1) Inserire nell'anello una decina di centimetri del filo terminale, portarlo indie- ghezza della canna.
tro ed affiancarlo al corpo di lenza. Le forme di questi galleggianti sono generalmente le stesse che troviamo per i galleggianti fissi, con la sola
differenza di presentare due anellini scorri - filo, uno sul corpo del galleggiante e l'altro all'estremità inferiore
2) Avvolgere il corpo di lenza per almeno 6 volte creando 6 delle spire, quindi della deriva.
far passare il capo libero nella breve asola che si è venuta a formare al di so- Grazie a questo accorgimento, essi possono scorrere sulla lenza madre e si fermeranno alla profondità volu-
pra dell'anello metallico. ta, grazie alla presenza di un nodino fatto di cotone, di lana o in gomma (line's float stopper) che avremo
preventivamente fissato sulla lenza madre e che potremo spostare facilmente a seconda della profondità a
3) Fatto questo si viene a creare un occhiello di filo che corre parallelo alle cui vogliamo pescare.
spire. Attraverso questo anello dovrà essere fatto passare, ancora una volta, il Infine il finale lo potremo collegare tramite una girella a barilotto, e poco al di sopra della stessa ci metteremo
capo libero. la piombatura costituita da torpilla e/o pallini di piombo, l'ultimo dei quali segnerà il fine corsa inferiore del
galleggiante.
4) Lubrificare, quindi tendere il capo libero in modo che le spire si accostino. Per quanto riguarda le forme da impiegare e la taratura, valgono le stesse indicazioni che ho dato prima per i
Tenere fermo la girella o l'amo, ed agire sul corpo di lenza fino a che le spire galleggianti fissi.
non si sono strette contro l'anello metallico.

5) Tagliare il capo libero a due millimetri dal nodo.

30 15
16 I nodi per
29 la pesca
I GALLEGGIANTI PER LA PESCA ALL' INGLESE

I galleggianti per la pesca all'inglese sono anch'essi dei


galleggianti scorrevoli, anche se spesso vengono utilizzati
come fissi. TECNICA : i nodi
Caratteristica di questi galleggianti è la disposizione del peso
nella parte inferiore terminale ed il posizionamento dell'anelli- Come realizzarli in modo corretto.
no scorri - filo all'estremità inferiore che risulta sempre im- Anche i nodi nella pesca hanno la loro importanza. Se non eseguiti correttamente si rischia lo slegamento o la rottura
mersa nell'acqua. durante il recupero del pesce all'amato, con conseguente perdita dello stesso. L'unico accorgimento da seguire
Questi tipi di galleggianti sono anche chiamati waggler: ad sempre e' quello di inumidire il filo ( generalmente con la saliva ). Cio' serve ad evitare microabrasioni del filo
esempio un galleggiante 15 + 1 sta ad indicare che è piom- durante il serraggio del nodo dovute allo sfregamento tra le parti. Tali microabrasioni, se si verificano, causano alte-
bato con 15 gr di zavorra e ne supporta un ulteriore grammo razioni sia al filo che al nodo riducendone la tenuta e di conseguenza la loro resistenza alla rottura. Vediamo di
da dover distribuire sulla lenza. seguito i principali nodi necessari da conoscere.

Nodo Uni : si utilizza per legare la girella o direttamente l'esca.

I galleggianti waggler possono essere di due tipi: Fase 1 : Infilare circa 20 cm. di lenza nell'occhiello e formare un'asola.

Fase 2 : Eseguire 5-6 avvolgimenti attorno alla lenza doppia, formatasi prece-
dentemente ( fase 1 ), all'interno dell'asola. Trattenendo la lenza doppia all'oc-
chiello, tirare la lenza libera nel verso indicato. Si formera' una specie di barilot-
to.

Fase 3 : Tirare ora la lenza madre, nel verso indicato, serrando cosi' il nodo a
contatto con l'occhiello.

Fase 4 : Usando delle forbici tagliare il filo in eccesso.

Con bulbo (Bodied waggler) Lineari (Straight waggler)


Questo tipo di galleggiante è adatto per lanci Nodo Uni con lenza singola
Questo tipo di galleggiante è adatto per lanci medio - corti e richiede una piombatura sulla Il sistema Uni ,la cui esecuzione é semplice e rapida, si basa su di un
lunghi e richiede una piombatura sulla lenza lenza maggiore di quelli con bulbo. nodo base ottimo per le girelle, gli ami e gli artificiali. Ha un'ottima capaci-
di 1-3 grammi. tà di resistenza (compresa fra il 90%ed il 100% del carico di rottura della
lenza impiegata )
Esecuzione
1)Si introduce per circa 20 centimetri l'estremità della lenza all'interno
dell'anello. Tornando indietro, si affianca per un breve tratto il capo libero
ACCESSORI: Alcuni galleggianti sono muniti di alette e fischione che hanno la duplice funzione di renderlo più al corpo di lenza in modo da creare un occhiello di filo, quindi si riporta il
visibile a distanza e più stabile nella fase di lancio. capo libero in prossimità dell'anello.
2)Passare il capo libero all'interno dell'occhiello in modo da avvolgere i
fili doppiati fino a formare sei spire.
3) Si tira il capo libero fino a che le spire non uniscono.
4) lubrificare adeguatamente e, mantenendo fermo l'anello, tirare ancora
il capo libero fino a che il nodo non è ben stretto. A questo punto agire
sul corpo di lenza finché il nodo non si stringe contro l'anello metallico.
5)Tagliare il capo libero a circa 2 millimetri dal nodo.

16 29
SCELTA DELL' AMO GIUSTO VANTAGGI nell'utilizzo di questi galleggiante (pesca all'inglese):
28 17
Gli elementi su cui dovremo basarci per effettuare la scelta dell'amo da utilizzare, sono i seguenti: ▪ Grazie al particolare attacco del gal-
• L'esca utilizzata, analizzata in termini di voluminosità, consistenza e natura (es. anellide, mollusco, leggiante alla lenza madre, ci permette di
crostaceo, pesce vivo, impasto, etc.). avere la lenza a diretto contatto con l'amo,
per cui la ferrata in caso di abboccata del
• Il tipo di pesce che vogliamo insidiare, analizzato in termini caratteristiche del palato, della mandibola, pesce non passa attraverso il galleggiante
ma agisce direttamente sul monofilo, risul-
apertura della bocca, tipo di labbro, abitudini nella nutrizione e quindi nell'attaccare l'esca.
tando più rapida ed efficace.
• Durante l'azione di pesca dovremo tener conto della disponibilità del pesce ad attaccare l'esca. Infatti ▪ Pescando correttamente con la punta
se le catture risultassero sporadiche dovremo nascondere meglio l'amo nell'esca impiegando utilizzando un amo della canna immersa in acqua, avremo la
a filo fine, piccolo e leggero in modo da presentare l'esca nel modo più naturale. Viceversa se le catture risultas- porzione di lenza tra noi ed il galleggiante
sero continue, potremo usare ami più robusti e porre meno attenzione nella preparazione dell'innesco ovvero nel completamente immersa in acqua, e ciò
mimetizzare l'amo nell'esca. oltre ad aumentare la sensibilità in pesca del
galleggiante, eviterà il problema dello spo-
• Sceglieremo il colore dell'amo in base alle condizioni di luminosità, al colore dell'acqua, al colore dell'e- stamento del galleggiante in presenza di vento trasversale al luogo di pesca.
sca e soprattutto al colore del fondale. In generale per la pesca di pesci diffidenti, sarà preferito l'amo scuro
perché non produce riflessi che potrebbero insospettire il pesce.
▪ Se abbiamo realizzato correttamente la piombatura del galleggiante adoperato, avremo l'ulteriore
vantaggio di non ingarbugliare mai la lenza anche in caso di vento contrario o trasversale, cosa praticamen-
• In generale, nel limite consentito, la nostra scelta dovrà sempre preferire l'amo più piccolo e più leggero te impossibile con qualsiasi altro tipo di galleggiante.
perché si mimetizza meglio nell'esca, pesando meno presenta l'esca in modo più naturale, penetra più facilmen- Quarto vantaggio è quello di avvertire, sul galleggiante, anche la minima mangiata del pesce.
te nella bocca del pesce e non tende a lacerare la ferita col rischio di perdere il pesce.
MONTATURA E PIOMBATURA : può essere realizzata nei seguenti differenti modi, a seconda del tipo di
COMPETIZIONI IN MARE tecnica adottata.
La montatura più semplice è quella che prevede di fissare il galleggiante con due grossi pallini di piombo (i
Nell'ambito delle competizioni di pesca sportiva in mare, il tipo di amo maggiormente utilizzato è quello a filo
quali tarano quasi completamente il galleggiante), in modo che possa scorrere solo per 2 -3 cm, completan-
fine, gambo medio o lungo, punta diritta e molto acuminata.
do la taratura del galleggiante mediante l'aggiunta di altri
Le misure maggiormente impiegate sono 14 - 16 - 18 - 19.
piccoli pallini sul resto della lenza.
In alcuni casi come nella pesca di castagnole, schiumaroli e piccole boghe, si utilizzano le misure più piccole 20
Questa montatura è poco utilizzata nella pesca all'inglese
- 22 - 24.
in mare perché non consente di pescare a profondità
Infine nella pesca di pesci più grandi come lecce, occhiate, saraghi, grosse boghe e nella pesca a fondo o in
maggiore della lunghezza della canna adoperata.
buca spesso si adottano le misure 8 - 10 - 12.
Inoltre, una volta fissati i due pallini di piombo che blocca-
no il galleggiante, risulta piuttosto rischioso per l'integrità
della lenza, farli scorrere per variare la profondità di pe-
sca.
Una montatura alternativa è quella che prevede di utilizza-
re due piccoli pallini di piombo per fissare il galleggiante,
avendo preventivamente realizzato i 2/3 della grammatura
richiesta mediante una spiralina di piombo avvolta sulla
parte inferiore del galleggiante.
Anche in questo caso si perfezionerà la grammatura
mediante altri pallini piccoli inseriti sulla lenza.
La terza montatura prevede di utilizzare il galleggiante
inglese come scorrevole, per cui verrà bloccato superior-
mente con un nodino di lana (line' s float stopper) ed
inferiormente il fine corsa del galleggiante sarà costituito da un pallino di piombo oppure da una girella,
sistemata ad una distanza dall'amo non superiore alla lunghezza della canna adoperata.

28 17
ARDIGLIONE
I GALLEGGIANTI PIOMBATI 18 27
Il galleggiante piombato viene utilizzato pescando con una canna bolognese, quando si devono lanciare esche PRODOTTO MECCANICAMEN-
lontano dalla riva, dove presumiamo stazioni il pesce. TE
Questo tipo di pesca può essere effettuata da qualsiasi scogliera naturale o artificiale, all'interno e all'esterno Caratteristico dei vecchi ami e degli ami estremamente robusti e di gran-
dei porti, in generale su fondali alti e con condizioni favorevoli come mare in scaduta ed acqua torbida. de misura utilizzati nella pesca di grossi pesci (es. squali e tonni).
Questo tipo di galleggiante ha un corpo solitamente sferico, ovale oppure a goccia rovesciata, ed è realizzato
con i soliti materiali: legno di balsa, sughero, polistirolo compresso.
A seconda del tipo di materiale utilizzato, presenta una differente galleggiabilità e quindi richiederà una oppor- PICCOLO
tuna piombatura che il costruttore determinerà e ingloberà all'interno del galleggiante stesso (da cui il nome).
Il piombo inglobato nel galleggiante, di forma cilindrica, viene situato nella parte inferiore dello stesso; Caratteristico degli ami prodotti con tecnologie moderne, penetra più
in commercio ne troviamo con grammature che, in genere, variano da 3 a 40 gr. facilmente nella bocca del pesce e tende a non allargare la ferita.
Infine, nella parte inferiore (spesso fissata nel cilindretto di piombo) troviamo un anellino libero di ruotare (tipo
girella) che servirà per il fissaggio del galleggiante alla lenza madre.
MICRO ARDIGLIONE
IMPIEGO : Ottenuto con i più moderni procedimenti di affilatura chimica, penetra con
• Galleggiante Piombato da solo Il galleggiante piombato utilizzato da solo, rappresenta sicuramente
estrema facilità nella bocca del pesce, ne assicura comunque la tenuta
all'amo, tende a non allargare la ferita evitando il rischio di perdere il
l'impiego più diffuso, e viene utilizzato ad esempio nella pesca di occhiate e aguglie. Il fissaggio del galleggian- pesce, e rende più facile la slamatura successiva del pesce stesso.
te alla lenza madre si ottiene semplicemente inserendo il filo della stessa nell'anellino del galleggiante, e fissan-
dolo poi con due grossi pallini di piombo (in modo analogo ad un galleggiante per la pesca all'inglese). La
piombatura sarà completata con altri piccoli pallini sul terminale, che hanno anche il compito di far stendere la ASSENTE
lenza una volta in acqua. Utilizzato nella pesca di velocità (competizioni) di pesci di piccola taglia
• Galleggiante Piombato Affondante Prendiamo un galleggiante piombato (ad esempio di 8 gr), ne
perché ne rende rapida la slamatura e quando la bocca del pesce che
stiamo insidiando è particolarmente delicata.
asportiamo completamente il piombo (che sarà di circa 6-7 gr) e lo sostituiamo con un piombo da 8 gr circa. Il
galleggiante così ottenuto, una volta in acqua tenderà ad affondare, per cui potremo farlo affondare per alcuni
metri per poi richiamarlo in superficie, fino a portarlo a riva. Con questa tecnica di pesca, potremo insidiare quei
pesci più sospettosi che vogliono l'esca in movimento. Il fissaggio del galleggiante avviene al solito modo, FISSAGGIO DEL FILO
mediante due grossi pallini di piombo. La tecnica descritta risulta efficace anche nella pesca di boghe, aguglie e
sgombri. A PALETTA La paletta serve a bloccare il nodo quando si utilizza un monofilo di nylon.
La dimensione della paletta deve essere più piccola possibile per evitare
Utilizzo del Doppio Galleggiante che l'amo ruoti su stesso durante la passata oppure che scenda verso il
A causa della forma e del peso, i galleggianti piombati tendono ad opporsi all'affondamento, quindi se i pesci fondo in maniera non naturale.
più sospettosi ne accusassero la presenza durante la mangiata, potremmo risolvere il problema utilizzando il Ovviamente il diametro del monofilo utilizzato deve essere compatibile
doppio galleggiante. con la dimensione della paletta, infatti se risultasse troppo grande, tende-
In pratica utilizzeremo come base portante il galleggiante piombato inserito scorrevole sulla lenza madre, senza rebbe a sfilarsi.
il fermo superiore, e poi inseriremo un secondo galleggiante sferico in sughero (diametro max 1,5 cm) alla
AD OCCHIELLO
distanza desiderata dall'amo. Viene utilizzato nella pesca di grossi pesci, quando si utilizzano monofili
In fase di pesca, il galleggiante piombato servirà solo a portare il piccolo galleggiante di sughero a distanza di diametro molto grande oppure cavetti di acciaio, che vanno fissati
notevole dalla riva, mentre il piccolo galleggiante fisso sferico servirà a segnalare la mangiata del pesce. all'occhiello con nodi opportuni.
L'unico problema di questa tecnica di pesca consiste nell'alta probabilità di ingarbugliamento della lenza in fase
di lancio, che potremo eliminare facendo distendere la lenza in acqua, trattenendola con la mano un attimo
prima che i due galleggianti tocchino l'acqua. COLORE
I GALLEGGIANTI LUMINOSI NICHELATO Indicato nella pesca in mare perché non si ossidano facilmente.
Sono dei galleggianti costituiti da due parti (testa e corpo) che si avvitano l'una nell'altra mediante filettatura
protetta da una guarnizione in gomma per evitare che dell'acqua entri all'interno. BRONZATO Indicato nella pesca in mare perché non si ossidano facilmente.
Nella testa è sistemato un diodo led che emette luce verde o rossa, alimentato da una batteria al litio.
L'utilizzo di questi galleggianti è analogo a quelli piombati, per la pesca notturna.
BRUNITO
L'alternativa ai galleggianti luminosi è quella di adoperare le starlight (bastoncini di fosforo cristallizzato che
piegati a meta emettono una luce verde ben visibile di notte) inseribili al posto delle antennine nei galleggianti ROSSO Indicato per l'innesco del "ver de vase" e dei bigattini rossi.
fissi, scorrevoli e all'inglese che le prevedono.
DORATO

VERDE

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GAMBO
CORTO
Indicato per innescare pasta.
26 I Piombi:19Tipi, Caratteristiche, Impiego
Pesca rivolta a pesci sospettosi.
Permette una presentazione più naturale dell'esca.

LUNGO
Indicato per innescare esche voluminose come mitili e vermi interi.
Permettono di slamare facilmente il pesce.
Aumenta l'effetto leva, per cui la ferita del pesce può facilmente allargar-
si con conseguente perdita dello stesso.

CON MICRO ARDIGLIONI


Permettono un fissaggio migliore dell'esca, riducendo il pericolo di per-
derla durante il lancio. • Pallini di Piombo • Torpille
• STYL • Piombi Intercambiabili
• Piombi per il Legering • Piombi per il Surf Casting
PANCIA - COLLO - CURVA • Tremarella • Spiralina
PANCIA LARGA VERSO IL
GAMBO E STRETTA VERSO Indicato per la pesca alla passata che richiede ferrate rapide.
LA PUNTA ( CRYSTAL ) Indicato per innescare vermi ed esche vegetali (es. mais).
PALLINI DI PIOMBO
I pallini di piombo vengono utilizzati per la costruzione delle lenze, in particolare nella pesca col galleggiante e
ROTONDA per la realizzazione delle coroncine utilizzate per la pesca di trote nei torrenti.
Permettono di calzare l'esca senza rovinarla, per cui sono indicati per
innescare esche delicate.
Adatti per innescare larve ed esche particolari (es. ciliegia, amarena). Le caratteristiche che un pallino di piombo deve avere sono:

PANCIA MOLTO AMPIA • deve avere una fenditura profonda e centrata, che ne assicureranno una perfetta tenuta sulla lenza in
Indicato nella pesca all'inglese ed in generale quando si richiedono fase di lancio ed eviteranno facili ingarbugliamenti della lenza stessa, che sono frequenti quando il taglio è de-
ferrate molto rapide. centrato.
Adatto per innescare il bigattino ed il lombrico.
• devono essere perfettamente calibrati come peso e setacciati come diametro, per assicurare una perfet-
ta taratura delle lenze.
PUNTA
• la parte interna del pallino che aderirà al filo della lenza deve essere il più possibile privo diparti taglienti
DIRITTA che potrebbero tagliare il filo della lenza, specie se di diametro sottile.
Inoltre i pallini di piombo possono essere teneri o duri.
Effetto leva ridotto e abbastanza robusto.
▪ I pallini teneri sono sempre da preferire nella realizzazione delle lenze perché nel caso in cui occorra effet-
tuare una variazione del loro posizionamento, possono essere facilmente spostati senza creare abrasioni o
RIENTRANTE schiacciamento per taglio al filo della lenza. In questo caso sarà importante che, pur essendo teneri, non si spo-
Consente una migliore presa sulla ferrata, ma rispetto alla punta diritta stino durante la fase di lancio.
aumenta l'effetto leva col rischio di strappare la bocca del pesce ed è
anche meno robusto. ▪ I pallini duri invece, sono adoperati nella pesca all'inglese per realizzare il fermo inferiore del galleggiante,
evitando che possano scorrere verso il basso durante la fase di lancio. Nell'ambito dei pallini teneri, esistono dei
STORTA VERSO SINISTRA O Adatta per la pesca dei pesci di fondo, in particolare per quei pesci che pallini con doppio taglio, che permettono una sistemazione al filo della lenza estremamente semplice e veloce, ed
VERSO DESTRA preferiscono assaggiare l'esca prima di ingoiarla ( così si evita che si una altrettanto rapida rimozione per merito della punzonatura effettuata nella parte opposta rispetto al taglio.
pungano).
Indicato per innescare impasti di pane e polenta.

PUNTA CONICA
Viene realizzata con un procedimento di affilatura chimica, per cui non
presenta irregolarità di forma e ciò gli conferisce una migliore tenuta e
una minore resistenza alla penetrazione.

26 19
Gli Ami da Pesca
TORPILLE 20 25
La torpille (dette anche olivette) sono dei piombini aventi forma di goccia piuttosto allungata con un foro
assiale, all'interno del quale faremo passare il filo della lenza.
Nella pesca con il galleggiante, specialmente in acque dove la corrente risulta essere sostenuta, l'impiego
delle torpille risulta essere indispensabile grazie alla loro proprietà di concentrare tutto il peso in un piccolo
volume, offrendo pertanto un minore attrito alla corrente stessa.
In commercio esistono torpille aventi grammature differenti, espresse da un numero che però, risulta essere
differente a seconda dell'azienda produttrice, e a parità di produttore il numero cambia anche in base alla
forma della torpilla.
Molto efficace è la presenza nella torpilla di una astina di acciaio, che ne preserva intatto il foro assiale,
rendendo più semplice l'inserimento del filo della lenza. • Caratteristiche Generali • Ardiglione
In alcuni modelli di torpilla è presente, all'interno, un tubicino di plastica che svolge una funzione di ammor- • Materiali Utilizzati • Fissaggio del Filo
tizzatore tra la torpilla ed il pallino di piombo utilizzato per fissarne il punto di arresto sulla lenza .
Quest'ultimo tipo di torpilla risulta essere inoltre, un accessorio indispensabile per la pesca da striscio facen-
• Filo • Colore
te uso della penna di pavone. • Gambo • Scelta dell' Amo Giusto
• Pancia - Collo - Curva • Competizioni in Mare
PIOMBI INTERCAMBIABILI • Punta
Come indicato dalle figure, di piombi intercambiabili ne esistono di differenti forme, ma quelli più utilizzati
sono di forma sferica, ovoidale o cilindrica.
CARATTERISTICHE GENERALI
In commercio esiste una grande varietà di forme, misure e colori di ami, che
rispondono a scopi ben precisi.
Le aziende che producono ami da pesca, assegnano specifiche Serie e Numera-
zioni:
• La Serie serve a differenziare un modello da un altro, per cui ne sinte-
tizza tutte le caratteristiche in termini di forma e colore.
La grammatura di questi piombi, in genere è bassa, variando da 5 a 20 gr per quelli sferici; da 5 a 30 gr per
quelli ovoidali; da 2 a 50 gr per quelli cilindrici.
• La Numerazione invece facilita il compito del pescatore nella scelta
della dimensione dell'amo da utilizzare; in particolare gli ami di dimensione più
La caratteristica di intercambiabilità di questi piombi, realizzata mediante due semplici fermi in plastica, è
grande hanno una numerazione più bassa rispetto agli ami più piccoli.
sfruttata nella pesca in mare allo sgombro, nella pesca in mare ed in fiume in presenza di corrente variabile
Nella figura accanto sono indicate le varie parti costituenti l'amo, le cui singole
(per poter velocemente adattare la lenza alla forza della corrente stessa), nella pesca alla trota in lago, e
caratteristiche ne individuano la forma e quindi la Serie.
nella pesca in buca (in particolare quello sferico).
Elenchiamo queste caratteristiche:
Nella figura di sopra sono riportati due modelli: nell'ordine Siluro e Sgombro, prodotti dalla Trabucco.

PIOMBI DA LEGERING
MATERIALI UTILIZZATI
LEGA DI CARBONIO Un esempio è la Oxidize.
Con questo materiale si realizzano ami molto resistenti e nello stesso
tempo molto leggeri, in modo da presentare l'esca nella maniera più
naturale possibile.

ACCIAIO Maggiore resistenza e robustezza rispetto al precedente, ma risulta più


pesante.

FILO
A FILO FINE
Indicato per pesci aventi la bocca piccola e/o il labbro carnoso.

A FILO DOPPIO
Indicato per pesci aventi il palato molto duro e denti robusti come ad
esempio saraghi ed orate.

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24 Le caratteristiche
21 dei piombi utilizzati nella pesca a Legering sono le seguenti:
▪ Grammature leggere adeguate alle canne impiegate.

▪ Forme diverse che richiamano quelle dei piombi da Surf Casting, ma se ne differenziano per l'assenza
TREMARELLA degli elementi che ne assicurerebbero una elevata tenuta al fondo, poiché il legering predilige condizioni di
mare calmo.

▪ Presenza di una girella che ne facilita l'inserimento sulla lenza e ne favorisce l'intercambiabilità.

In genere i vari modelli sono plastificati per preservarli dall'ossidazione e dagli urti con gli scogli del fondale.
Un modello alternativo a quelli plastificati e costituito dal Temolino: questo tipo di piombo risulta essere
particolarmente adatto alla pesca su fondali misti con prevalenza di scogli, infatti la sua particolare forma e
struttura evitano che si incagli facilmente tra gli scogli.
La tremarella è un classico piombo da trota simile ad una torpilla di forma cilindrica e di altezza variabile
inversamente proporzionale al diametro. Un ulteriore modello e il piombo pasturatore, che è costituito da un capsula in plastica forata nella quale è
Questi piombi sono realizzati in balsa con hanno un'anima in piombo, sono verniciati con una vernice resi- possibile inserire della pastura condensata, e da una parte superiore di piombo munita di anellino o di girella
stente che li preserva dagli urti anche violenti con le rocce del fondale ghiaioso del fiume. per l'inserimento sulla lenza.
La loro forma cilindrica ne riduce la probabilità che possano incagliarsi.
Nella figura di sopra sono riportati 4 modelli, nell'ordine: Classic - Short - Slim - Super Slim, prodotti dalla
Trabucco. PIOMBI DA SURF CASTING
La scelta del giusto piombo da surf casting è fondamentale per la riuscita di una battuta di pesca, e va fatta
in funzione delle condizioni meteo marine e del tipo di pesca che vogliamo effettuare.
Una scelta errata del piombo da impiegare potrà invece vanificare l'intera battuta di pesca, intralciando
SPIRALINA l'azione della lenza sul fondale e limitando la gittata dei nostri lanci.
Il surf casting all'inizio ha visto utilizzare essenzialmente 2 tipi di piombi: quello a sfera e quello a saponetta,
semplici ma molto limitanti.
Successivamente comparve un'altra forma, quella a cono, che sembrò dovesse essere quella definitiva in
quanto più efficace delle altre due, grazie alla sua proprietà di rotolamento limitato sul fondale.
In seguito, il continuo diffondersi del surf casting agonistico, ha indotto le varie aziende alla ricerca di piombi
innovativi che assecondassero le esigenze di volta in volta espresse dai garisti.
Sono stati quindi prodotti una serie di forme speciali, detti piombi tecnici, che hanno migliorato le capacità di
gittata (riducendone la resistenza al vento) e di tenuta sul fondo (evitando che le correnti marine possano
facilmente spostarlo) nelle più avverse condizioni meteo marine.

La spiralina consiste in pratica in un filo di piombo di diametro piuttosto piccolo, che viene avvolto a spirale
su di un tubicino di plastica realizzando una zavorra.
Questo tipo di piombo viene utilizzato molto nella pesca in torrente e nei fiumi, nella pesca sotto canna e nel
lancio sotto mano, perché la sua forma lunga e sottile, scivola meglio tra i ciottoli del fondo fiume.
E' possibile acquistare le spiraline già confezionate, aventi grammature in genere variabili da 3 a 8 gr, oppu-
re acquistare il filo di piombo naturale e realizzarle da noi.

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Le caratteristiche che un piombo da surf casting deve avere sono: Vediamo nel dettaglio i modelli più usati nel Surf Casting:
▪ 22
Un buon comportamento in volo (ridotta resistenza al vento) per ottenere lunghe gittate. Questa proprie-
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tà viene conferita al piombo mediante la realizzazione di una piccola sezione frontale.
RoccoTop : E' uno dei RoccoBomb : E' caratte- Rocco 2000 : E' la RoccoRush : E' un altro
piombi più usati, ben rizzato da una elevata sintesi delle caratteristi- tipo di piombo da utiliz-
▪ Deve essere influenzato poco dal vento trasversale durante il volo per evitare uno spostamento trasver- equilibrato, consente aerodinamicità, permet- che dei due modelli zarsi in condizioni di
sale del punto di impatto con l'acqua, che in caso di competizione, porterebbe la nostra lenza a fuoriuscire dal lunghi lanci e ha una te quindi di realizzare precedenti, che realizza mare calmo.
nostro settore. I piombi meno sensibili alle oscillazioni trasversali durante il volo, sono quelli di forma meno buona tenuta al fondo lunghi lanci ed ha una una via di mezzo per La sua caratteristica è la
allungata, infatti quelli corti ne risultano praticamente immuni. sia con mare calmo che buona tenuta al fondo in quanto riguarda le pre- presenza di 3 dentini
mosso. condizioni di mare poco stazioni. Il suo utilizzo che ne permettono
▪ Una volta in acqua, al piombo si richiede che resti ancorato al fondale e che quindi non si faccia sposta- mosso. prevede mare calmo. l'ancoraggio su fondali
re dalle correnti marine. Le correnti marine essendo schematizzabili con delle forze, possono sempre scom- sabbiosi.
porsi in due componenti, una parallela alla spiaggia che tenderà a fare rotolare il piombo e l'altra perpendico- E' utilizzato nella pesca
lare alla spiaggia (cioè lungo il filo) che invece tenderà a riportarlo a riva. Sotto questo aspetto, si comporterà alle mormore, quando si
meglio un piombo che presenti delle ampie facce laterali che si opporranno al rotolamento, mentre per evitare preferisce spostare
che si avvicini a riva servirà la presenza di un dente per l'ancoraggio al fondale oppure di una ampia faccia l'esca sul fondo.
posteriore (come accade nel caso del piombo a cono o piramidale).

Durante la fase di recupero, richiediamo che lo stesso risulti abbastanza semplice ovvero che il piombo si
sollevi velocemente dal fondale rimanendo comunque a mezz'acqua, evitando di salire in superficie. Infatti se
il piombo restasse sul fondale si opporrebbe al recupero e rischieremo anche di incagliare; mentre se il piom-
bo salisse in superficie comincerebbe a rotolare durante il recupero e ciò provocherebbe un ingarbugliamento
della lenza anche se abbiamo previsto la presenza di girelle. I piombi che meglio si comportano durante la Sportenn : E' un piombo Evolution : E' un piombo Tournament : Simile al A.B. UNO : Anche que-
fase di recupero sono quelli muniti di alette che gli permettono di rimanere a mezz'acqua (analogamente ad che presenta caratteri- studiato per dare il modello EVOLUTION, sto piombo è stato
un artificiale affondante), anche se presentano l'inconveniente inevitabile di dragare qualsiasi cosa si oppon- stiche di aerodinamicità massimo in termini di presenta una sezione ideato per realizzare dei
ga al loro cammino verso riva. e tenuta al fondo molto lanci lunghi grazie alla maggiore e una lun- lunghi lanci, ma data la
Il Surf Casting predilige il mare mosso, ma quando lo stesso è molto agitato, allora al piombo è richiesta una simili al modello ROC- sua forma affusolata, in ghezza minore, ed è sua sezione ridotta e
maggiore tenuta al fondo, che viene realizzata mediante quattro arpioni metallici sulla superficie laterale ai COTOP. condizioni di mare cal- stato studiato per realiz- forma molto allungata,
3/4 della sua lunghezza verso la faccia posteriore; questi arpioni possono essere fissi o ribaltabili mediante mo ed assenza di vento zare distanze di lancio richiedono condizioni di
uno strattone dato al momento del recupero, facilitando ne il recupero. trasversale. Infatti al sua record. mare calmo e assenza
Questi tipi di piombi sono noti col nome di Spike, il loro utilizzo è riservato esclusivamente alle situazione forma allungata a proiet- di vento trasversale.
estreme di mare molto agitato, in quanto la loro forma non aerodinamica riduce molto la gittata. tile lo rende molto sensi-
bile alle oscillazioni
trasversali durante il
volo.

RoccoTop Light : E' un Cono : E' sicuramente Pyramidon : Piombo Spike : E' il piombo
piombo che presenta la un modello vecchio ma studiato per un utilizzo leader per tenuta al
caratteristica innovativa sicuramente efficiente, in condizioni di mare fondo in condizioni
di potervi inserire all'in- grazie alla sua tenuta al agitato, grazie alla sua estreme di mare molto
terno una starlight che fondo anche in condizio- forma che ne assicura agitato, grazie ai 3
sarà protetta da una ni di mare mosso. un buon ancoraggio al arpioni laterali.
guaina in plastica tra- fondale. In fase di recupero è
sparente. sufficiente dare uno
strattone per far ribalta-
re gli arpioni facilitando
l'operazione di recupe-
ro.
Il suo utilizzo su fondali
scogliosi è da evitare
perché si incaglierebbe
sistematicamente.

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