“Il centrodestra sceglie la strada della guerra civile”.

Se persino
Montezemolo si sbilancia così, per B. si mette proprio male y(7HC0D7*KSTKKQ( +#!z!,!$![
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Martedì 24 maggio 2011 – Anno 3 – n° 122 € 9,90 DVD + € 1,20 – Arretrati: € 2,00
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TG1, MULTA DI 258 MILA EURO Augusto Sinpreguntas

di Marco Travaglio

ADESSO PAGHI MINZOLINI R

acconta l’Espresso che in Spagna un
professore di Scienze politiche, Antón
Losada, ha promosso su Twitter la rivolta
dei giornalisti contro il malvezzo dei politici
di convocare conferenze stampa senza domande.
La campagna s’intitola sinpreguntasnocober tura
Illegale la televendita di Berlusconi a reti unificate (“senzadomandenientecopertura”). Se i politici
non rispondono, i giornalisti li ignorano. Hanno
L’Agcom sanziona anche Fede (stessa cifra), Tg2, Tg5 aderito in 8.500, comprese tutte le associazioni di
categoria, più Cadena Ser, Tve ed El Mundo. Chissà se

e Studio Aperto con 100 mila euro. Che farà la Rai? l’iniziativa dei periodistas indignados avrà un seguito
in Italia, dove non solo i politici (da B. a Scajola a
Tremonti) arringano i giornalisti su temi a piacere e
poi dribblano le domande o selezionano quelle
Arriva il conto dell’invasione gradite; ma i telegiornali anticipano i loro desideri,
elettorale del premier. Il suo recapitando a domicilio del padrone un microfono
“direttorissimo” è recidivo: semovente con attaccato un presunto iscritto
all’Albo dei giornalisti per raccogliere il verbo. Ieri
era stato già beccato due volte. l’Agcom ha presentato il conto a Rai e Mediaset per
Il caso finisce sul tavolo del Cda la televendita a reti unificate di venerdì su Tg1,
Tg2, Tg4, Tg5, Studio Aperto. Per Mediaset sono
di Viale Mazzini, si muove affari di B.: lui le multe per l’uso criminoso delle
anche la Corte dei Conti. sue tv le mette a bilancio alla voce “investimenti”.
Mediaset grida Ma per la Rai sono affari nostri, visto che ogni
leccata di Minzolingua & C. la paghiamo noi.
all’intimidazione politica L’ultima ci costa 258 mila euro, visto che Augusto
Sinpreguntas è recidivo. Resta da capire che cosa
di Carlo Tecce debba ancora accadere perché costui venga
sospeso dal servizio, essendo indagato a Roma per
rriva il conto per il comizio di B. a reti unificate
AMinzolini
nei tg amici. La prima notizia è semplice: Fede e
condividono sia la linea editoriale che la
peculato con l’accusa di aver abusato della carta di
credito aziendale e accollato alla Rai spese
personali per almeno 60 mila euro. La prassi
sanzione massima prevista. pag. 5 z Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini (FOTO ANSA) interna, in questi casi, prevede l’immediata
sospensione del dipendente inquisito per aver
abusato delle proprie funzioni; poi, in caso di
accertamento dei fatti, il suo trasferimento ad altro
BALLOTTAGGI x Il sindaco e B. fuori controllo parlano solo di “zingaropoli” e islam incarico e, in caso di condanna, il licenziamento.
Quando Agostino Saccà, intercettato con B. che

ALTRO CHE PROBLEMI DI MILANO chiedeva di sistemare alcune Papi-girl a Raifiction,

fu indagato per corruzione (e in seguito
archiviato), si autosospese prima che provvedesse
l’azienda, che poi lo trasferì alla direzione

(FOTO ANSA)
LA MORATTI PENSA A CASA SUA commerciale. Quando Ignazio Scardina,
caporedattore di Raisport, fu indagato per
Calciopoli (era all’orecchio di Moggi), venne
sospeso per due anni fino al processo, dopodiché
Per salvare la Securfin, traslocò ad altro incarico. Idem per il vicedirettore
Udi Luca Telese holding di famiglia, Letizia
I DATI DEL DISASTRO Risorse televisive Giuseppe Sangiovanni, indagato
in Vallettopoli assieme a Salvo Sottile per
LASSINI: e il marito petroliere
Istat,
concussione sessuale: fu sospeso per 8 mesi e poi,
dopo il proscioglimento, distaccato a Televideo.
“RIFAREI Gianmarco hanno rivalutato Perché mai ciò che valeva per Saccà, Scardina e
I MANIFESTI” esentasse per decine di milioni Sangiovanni non dovrebbe valere per il direttore

manifesti sulle Br nelle procu-

IRoberto
re? “Rifarei tutto”, parola di
il loro palazzo in pieno centro
di Vittorio Malagutti
l’Italia del Tg1, sotto inchiesta tanto alla Procura di Roma
quanto alla Corte dei Conti? La melina di viale
Mazzini pare aver sorpreso perfino lui, che da
Lassini, che poi spiega:
“Prima abbiamo seguito Berlu-
sconi sulla giustizia, centrando il
etizia e Gianmarco Moratti hanno rivaluta-
Lmobili
to in un colpo solo di ben 55 milioni gli im-
come il Terzo mondo qualche settimana si comporta ormai come un
esterno: infatti ha ripreso a collaborare con
Panorama. Naturalmente non c’è nulla di male se il

E la Borsa cede
che fanno capo alla Securfin. Tra questi direttore di un tg scrive su un giornale. Ma
problema. Poi ci siamo spaven- Panorama è edito dalla famiglia B. Possibile che, ai
tati. E la gente non ci ha capito anche la casa dove abitano assieme alla figlia,
vertici della Rai, nessuno colga il conflitto
più nulla”. pag. 2 - 3 z alla nipotina e svariati gatti e cani. pag. 3 z d’interessi del direttore del primo telegiornale
stipendiato dal presidente del Consiglio? L’ultima
rubrica di Augusto Sinpreguntas sull’house organ del
Lidia Ravera
Negli ultimi 10 anni
n 19 anni da Capaci Udi Marco Onado la nostra crescita
premier è dedicata alla débâcle elettorale del suo
mandante, che lui gabella penosamente per una
Piccoli uomini
“Difficile dialogare Maschi COSÌ SALTANO media è dello 0,2 % disfatta dell’opposizione. La bizzarra tesi minzolina
è che il Pd, anche se ha vinto al primo turno a
con chi ci attacca”: ritratti I CONTI Quella Ue dell’1,3% Torino e Bologna con suoi candidati, è come se
dell’Italia avesse perso perché “ormai prigioniero di
Grasso contro Alfano d’oggi PUBBLICI di Giorgio Meletti Vendola, Di Pietro e Grillo”, che a suo dire
Lo Bianco pag. 9z rappresentano l’“Ulivo rosso”, “estremista,
l tasso di crescita dell’e-
revoli arriva un segna- “I conomia italiana è del
a fonti diverse e auto-
Dle chiaro: l’Italia ha smes- tutto insoddisfacente”. Le
massimalista, giustizialista” e parlano un
“vocabolario rozzo”. Nulla a che vedere con il
CATTIVERIE so di crescere. Dunque, è parole di Enrico Giovannini,
dolce stil novo di B. e con la poetica di Bossi a base
di dito medio, pernacchie, Zingaropoli, Br e al
Offensiva del premier in tv, appare l’intera politica economi- presidente dell’Istat, risuo- Qaeda. Quanto alla Moratti, ha perso in una
al Tg1, Tg2, Tg4, Tg5 e Studio ca del governo Berlusconi nano come una sentenza nel- “Milano bombardata per nove mesi dai media sul
Aperto. Per fortuna ha risparmiato
i telegiornali . a essere messa sotto accu- la Sala della Lupa di Monte- caso Ruby”. Tutta colpa dei giornalisti che danno le
(Eugenio Iodice, www.luttazzi.it) sa. pag. 10 z citorio. pag. 10 z notizie: dunque Minzolini ha un alibi di ferro.
pagina 2
Berlusconi salta
il processo Ruby: “È
impegnato in Bulgaria”
Il fronte interno: attaccano me
al posto del premier
“ Non sono io
la causa della sconfitta,
sulla questione
giustizia siamo
spaccati a metà
” ”
“IL FLOP DI MILANO?
AVER MOLLATO SUI PM”
Lassini, l’uomo dei manifesti: i voti c’erano finché abbiamo
seguito B. Poi Moratti e Formigoni hanno spaccato il Pdl
di Luca Telese
a verità, tutta la verità
“L che si può dire su que-
sta storia, la dico, anche
subito. Non ho rimpian-
ti: rifarei tutto. Se c’è una cosa che
mi dispiace, e solo per questo ho
chiesto scusa al presidente della
Repubblica, è aver offeso le vitti-
me del terrorismo”. Roberto Las-
sini ha il suo studio legale a Busto
Arsizio, primo piano di un condo-
minio di architettura moderna,
un quadro con la bandiera ame-
ricana (acquistato al Moma dalla
moglie) appeso nella stanzetta
del ricevimento. Ha appena cin-
quant’anni. Solo quando lo vai a
trovare lì, ti rendi conto di quanto
sia paradossale la sua storia. L’uo-
mo che ha segnato con il suo no-
me le elezioni di Milano in manie-
ra irrevocabile – qualunque sia il
risultato – non è un vip, non è l’e-
manazione di nessun apparato e
forse anche per questo è stato sca-
ricato da quasi tutti i suoi compa-
gni di partito. Democristiano da
sempre, accusato di concussione
per una tangente da 300 mila euro
negli anni di Tangentopoli (e poi
assolto con formula piena) presi-
Aggressioni, bluff e al Qaeda: ecco i moderati
SPINTE ALLA MADRE DI UN ASSESSORE? “MACCHÉ, SI È SEDUTA DA SOLA”. LA LEGA: I TERRORISTI CON PISAPIA
di Gianni Barbacetto
i sono stretti la mano, Giuliano Pi-
Sl’albero
sapia e Letizia Moratti, davanti al-
che ricorda Giovanni Falco-
ne, nell’anniversario della strage di
Capaci. Ma dietro il sorriso del sin-
daco uscente, continua quella che
Luca Cordero di
Montezemolo ieri ha
chiamato “la guerra
civile a bassa inten-
Oggi dossier
sità” dichiarata da
Silvio Berlusconi.
della Digos sui
“Milano non può, al-
la vigilia dell’Expo
casi di violenza
2015, diventare una
città islamica, una denunciati
zingaropoli piena di
campi rom e assedia- Il Caimano
ta dagli stranieri a
cui la sinistra dà an- insiste:
che il diritto di vo-
to”, ha detto il pre- “Zingaropoli”
B
URNE ROVENTI
erlusconi non sarà in aula al non potrà nemmeno partecipare all'udienza
processo Ruby che riprenderà a preliminare per la vicenda Mediatrade il 30
Milano il prossimo 31 maggio maggio. Per il caso Ruby il premier è imputato di
perché – ha sostenuto il legale del premier, concussione e prostituzione minorile, mentre
Niccolò Ghedini durante l’udienza di ieri per il per Mediatrade di appropriazione indebita e
processo Mills – impegnato all’estero, a frode fiscale. Ieri il tribunale – nonostante
Bucarest. Lo stesso Ghedini ha anticipato che il parere diverso dell’accusa – ha rinviata l’udienza
presidente del Consiglio, per la stessa ragione, al 18 giugno.
Gli errori della campagna Io sul pullman del Milan?
elettorale C’erano le elezioni
“ Altro che manifesti
sulle Br, se si voleva
“ Ho superato
i controlli della festa
parlare dei problemi scudetto e sono salito,
della città lo si faceva lo ammetto: questione
e non lo impedivo io di visibilità
”
dente del fantomatico comitato farlo), qualcosa lo aggiunge sotto dal suo risultato elettorale? nea di Berlusconi e – anche – con siamo spaventati.
“Dalla parte della Giustizia”, quel- garanzia di off record (che mi sono Per nulla. L’ultima settimana, la mia piccola battaglia di verità, Abbandonando la linea “du-
lo che ha stampato e affisso i ma- impegnato a non violare), ma an- quella in cui si conquistano i voti di voti ne abbiamo fatto guada- ra” sui pm?
nifesti “Via le Br dalle procure”.
Lassini di certo non racconta tut-
to (per molto tempo non potrà
che a viso aperto dice alcune cose
clamorose.
Avvocato, è rimasto deluso
decisivi, sono stato fermo. Non
ho potuto organizzare nemme-
no una cena. Ho dovuto tenere il
mio pullman in garage.
Ha ottenuto poco più di otto-
gnare molti.
Ma se i sondaggi della vigilia
davano la Moratti in testa!
Li ho visti pure io. Ma le faccio un
altro ragionamento. Se la Morat-
Non c’è dubbio! Prima abbiamo
seguito quello che Berlusconi
aveva detto sulla giustizia, cen-
trando il problema. Poi ci siamo
spaventati: ci siamo fatti delegit-
cento voti, è arrivato 16°. Ma ti, come si è detto, voleva cen- timare dagli avversari, abbiamo
SU TWITTER di Federico Mello se dovesse vincere la Moratti trare la sua campagna sui proble- strambato di 180 gradi. E la gente
scatterebbero i primi 36 della mi della città, chi gliel’ha impe- non ci ha capito più nulla.
“Sucate” chiama lista per effetto del premio di
maggioranza...
dito? Non certo io…
Vuol dire che…
Lei il 19 aprile ha detto: “Se
mi arrabbio ho tanto da rac-
Letizia risponde E entrerei in consiglio anche io.
E in quel caso si dimettereb-
be?
Voglio dire che Alessandro Sallu-
sti, direttore de Il Giornale, ha
scritto: ‘Lassini parla alla pancia
contare”. Era una minaccia,
ma diretta a chi?
Era una dichiarazione che è stata
M entre molti blogger si interrogano su
come abbia fatto la pagina Facebook
“Moratti sindaco” a passare da tremila a 32 mila
Non ci penso minimamente!
Sa che, anche nel suo partito,
molti sostengono che sia sta-
del Pdl’. Bè, non c’è dubbio. Io
avrei parlato agli elettori sensibi-
li ai temi della giustizia, lei, se
un po’ forzata.
E poi ha aggiunto: “Berlusco-
ni ha cercato di consolarmi,
iscritti in un paio di giorni, donna Letizia sem- to lei la causa della sconfitta davvero voleva, poteva parlare a assicurandomi che mi capiva
bra non sapere che farsene di tutti questi fan. Su al primo turno? tutti gli altri. Sa invece cosa ha e che mi era vicino”.
Twitter, un anonimo registrato come “Orghl” ha (Ride). Vedo che molti attacca- fatto perdere voti? Il fatto che ci È vero, è stato moto affettuoso
scritto al sindaco: “Il quartiere Sucate dice no me, forse perché non hanno
no alla moschea abusiva in via Giandome- la forza di attaccare Berlusconi.
nico Puppa! Sindaco rispondi!!”. A Milano Lei dice molti ma si riferisce a La stretta
non esiste alcun quartiere “Sucate” ma lo Formigoni e alla Moratti. di mano
staff della Moratti ha risposto subito: “Nes- Non solo a loro. Il Pdl sulla que- per i flash
suna tolleranza per le moschee abusive. I stione giustizia si è spaccato. Moratti e
luoghi di culto si potranno realizzare secon- Però non ha risposto alla do- Pisapia si
do le regole previste dal nuovo Pgt”. Beffa manda. Quanti voti pensa di stringono la
riuscita: ‘Sucate’ chiama, Moratti risponde. aver fatto perdere alla coali- mano due
zione? settimane dopo
Perdere? Io credo che con la li- la lite a Sky
sidente del Consiglio in un video- dell’elezione di Obama a presidente deranno Milano “la Stalingrado d’Ita- volta seduta ha cominciato a gridare
messaggio sul sito del Pdl. L’euro- degli Stati Uniti. Ora su Milano ag- lia”. C’è davvero un clima di violenza? di essere stata aggredita”.
parlamentare leghista Mario Borghe- giunge che Pisapia potrebbe “nomi-
zio, intervistato da Klaus Davi per
Klaus condicio, disponibile su YouTu-
nare come assessori persone prove-
nienti da ambienti estremisti e vicini
Oggi la Digos della questura milanese
consegnerà al pubblico ministero Ar-
mando Spataro una relazione su due
Il secondo fatto riguarda invece un
cittadino di nome Antonio che, nei
pressi di un gazebo a sostegno di Le-
be, ha rincarato la dose: “Non ci so- ai centri sociali o ex appartenenti al fatti che i poliziotti hanno ricostrui- tizia Moratti in piazza Cordusio, è sta-
no dubbi che i fondamentalisti isla- terrorismo”. to, dopo aver ascoltato i testimoni to colpito con un casco. L’aggressore
mici, in primis Al Qaeda e lo stesso oculari. sarebbe un noto esponente dell’area
Al Zawahiri, sareb- IN VISTA del ballottaggio, dunque, Il primo è la presunta aggressione ex An, ora confluita nel Pdl.
bero felicissimi se a il centrodestra non ha affatto raffred- che ha coinvolto sabato scorso, al Il centrodestra a Milano continua a
Milano la Lega do-
vesse perdere e Pisa-
dato i toni, benché sembrasse aver
avviato, dopo la disfatta al primo tur-
mercato di via Osoppo, Franca Rizzi,
madre dell’assessore allo sport di Le-
proclamare di essere la casa dei “mo-
derati”, ma poi affida addirittura ai
pia diventasse sinda-
co. La vittoria della
no, una sorta di autocritica sull’ec-
cesso d’aggressività verbale. Ora i
tizia Moratti, Alan Rizzi. La signora ha
sostenuto di essere stata colpita da
naziskin di “Lealtà e Azione” la ge-
stione di un altro gazebo a sostegno
sinistra spalanche-
rebbe le porte all’I-
proclami sono anzi diventati più pe-
rentori e puntano a far leva sulla pau-
un sostenitore di Pisapia. Una testi-
mone, Shirin Kieayed, ha raccontato
di Letizia Moratti, quello di piazzale
Loreto.
slam radicale. È co- ra: degli stranieri, dei rom, dell’Islam, a Radio Popolare di Milano una storia Ieri Giuliano Pisapia ha incontrato il
me se sul Duomo degli omosessuali, dei drogati... E diversa: “Ho visto una donna che si è questore di Milano, Alessandro Ma-
sventolasse una ban- danno enfasi alle presunte aggressio- avvicinata a uno dei sostenitori di Pi- rangoni: “Perché sono particolar-
diera islamica”. ni fisiche che si sarebbero verificate sapia cercando di farlo tacere, strat- mente preoccupato del clima che si è
Maurizio Gasparri, nei giorni scorsi. Berlusconi dipinge tonandolo e tirandolo per un brac- instaurato in città, a mio avviso per
del resto, aveva det- una città sull’orlo del caos a causa cio. Lui si è girato e le ha risposto, ma responsabilità del centrodestra. Farò
to che Al Quaeda sa- delle “manifestazioni di violenza” non l’ha spinta, né colpita. Lei si è di tutto, con la mia coalizione, per far
rebbe stata felice delle “squadre di Pisapia” che ren- seduta a terra di propria volontà. Una ritornare il clima sereno”.
 Martedì 24 maggio 2011

È
URNE ROVENTI

lo scandalo della Bat-casa, di un
L’inchiesta su quei Bat-figlio e di un sindaco davvero
poco super-eroe. È l’inchiesta della
Procura di Milano con al centro un immobile del
capannoni “ristrutturati” figlio di Letizia Moratti, Gabriele, che avrebbe
ristrutturato dei capannoni per realizzare una
casa in stile Batman, senza le necessarie
con botole e ring autorizzazioni. Moratti jr è indagato per
violazione della legge edilizia: avrebbe
trasformato i cinque capannoni ad uso
commerciale in un’abitazione privata.
Nelle scorse settimane il figlio del sindaco, su
input della Procura, aveva provveduto a
smantellare tutti gli arredi in stile Batman messi
all'interno dei capannoni, ripristinando le
condizioni originarie dell'immobile. Una mossa
necessaria, da quanto si è saputo, per poter
giungere a un accordo di patteggiamento con la
procura. Nell’inchiesta sono indagati anche un
geometra degli uffici tecnici del Comune di
Milano e un vigile urbano. Secondo l’accusa
avrebbero riportato nelle loro relazioni tecniche
delle circostanze non vere riguardo all’immobile
di via Airaghi.

Altro che casa Batman,

l’affare del sindaco è la sua
DIMORA DA SOGNO IN CENTRO USATA
PER SALVARE LA HOLDING DI FAMIGLIA
di Vittorio Malagutti struirsi una dimora su misura,
Milano l’ormai celebre “casa di Bat-
man”, finendo sotto inchiesta
na casa da sogno in pie- penale per abusi edilizi.

U no centro di Milano. Pi-

con me.
Lo ha risentito dopo il voto?
Non ho il suo numero. E non vo-
glio disturbarlo, ora.
Lei ha raccontato a ‘Libero’:
“Berlusconi era dispiaciuto
che mi ritirassi, ha detto che
se fosse dipeso da lui non
avrei dovuto dimettermi”…
Forse in questo il suo collega di
Libero ha un po’ forzato…
Suvvia… Lei ha aggiunto:
“Non ci sto a fare il capro
espiatorio! Quello slogan è
forte, ma riprende quello che
aveva già detto Berlusconi sul
brigatismo giudiziario dei
magistrati”.
Qui c’è poco da discutere, è as-
solutamente vero.
Scusi, ma che cosa significa? I
manifesti lei non li ha fatti?
No, non li ho disegnati, e nem-
meno commissionati. Ma me ne
sono preso la responsabilità po-
litica.
Però lei sapeva che quei ma-
nifesti avrebbero innescato
questa reazione.
No, non ho immaginato che in-
tervenisse Napolitano. Ho capi-
to che la cosa stava prendendo
una piega più grande di me quan-
EMINENZA GRIGIA alla milanese
Illustrazione
di Emanuele Fucecchi
do ho visto la conferenza stampa
di Bruti Liberati.
Non si finga più ingenuo di
quello che è. Lei ha rivendica-
to quella responsabilità politi-
ca.
Ci ho messo la faccia perché so-
no fatto così.
Ma come c’è finito sul pul-
lman del Milan, la sera dello
scudetto?
Per puro caso.
Non mi prenda per fesso.
Giuro. Ho un amico che ha una
faccia tosta formidabile, abbia-
mo superato i controlli. E poi
non era quello dei giocatori.
Ma si rende conto? È come sa-
lire sul bancone del Papa du-
rante l’Angelus...
Che devo dirle? Non immagi-
navo.
Io invece penso che lei volesse
prendersi un po’ di visibilità, do-
po aver dovuto interrompere la
campagna elettorale.
E va bene, questo lo ammetto.
E ora cosa farà?
Mi piacerebbe fondare un movi-
mento, nel Pdl, che si batta sui
temi della giustizia. Per il resto
sono qui, come vede, tra le pra-
tiche del mio studio.
scina in terrazzo e giar-
dino pensile con tanto
di orto botanico a pochi metri
in linea d’aria dalle guglie del
Duomo. E poi arredi opulenti,
Tintoretto alle pareti e mobili
di gran pregio. Il tutto per cen-
tinaia di metri quadrati dispo-
sti su più piani. Ecco la casa di
Letizia Moratti, descritta da chi
la frequenta. Lusso fine a se
stesso, direte voi. Roba da su-
per ricchi. Non solo. Perché
questa dimora sfarzosa è di-
ventata anche una macchina
da soldi. Decine di milioni di
euro che sono serviti a coprire
i buchi in bilancio della Secur-
fin, la holding controllata dal
sindaco di Milano e dal marito,
il petroliere Gianmarco Morat-
ti.
POSSIBILE? Eccome: i Mo-
ratti, una delle famiglie più ric-
che d’Italia, una fortuna miliar-
daria costruita sul marchio del-
le raffinerie Saras, hanno caval-
cato alla grande una norma
contenuta nel decreto anti-cri-
si varato nell’autunno di tre an-
ni fa da Silvio Berlusconi. Una
norma studiata per dare una
mano ai piccoli e medi impren-
ditori messi alle strette dalla cri-
si. E invece è andata diversa-
mente. Letizia e Gianmarco
Moratti hanno rivalutato in un
colpo solo di ben 55 milioni gli
immobili che fanno capo alla
Securfin. Tra questi anche la ca-
sa dove abitano insieme alla fi-
glia, alla nipotina e svariati gatti
e cani. L’altro figlio Gabriele si è
nel frattempo dedicato a co-
Tutto secondo legge, invece,
per Moratti mamma e papà.
Con il piccolo particolare che
gli aiuti pensati per dare ossige-
no al sistema produttivo in crisi
sono andati anche al petroliere
e alla consorte. I quali, a occhio
e croce, non sembrano esatta-
mente sull’orlo del fallimento.
Giusto per dare un’idea della si-
tuazione, va segnalato che
Gianmarco Moratti e il fratello
Massimo (il presidente dell’In-
ter) nel 2006 si sono spartiti
quasi 2 miliardi di euro frutto
del collocamento in Borsa delle
azioni Saras. L’operazione si è
risolta in un disastro per gli in-
vestitori, tra cui migliaia di pic-
coli risparmiatori che hanno vi-
sto colare a picco nel giro di po-
che settimane le quotazioni dei
titoli. In compenso i Moratti
hanno fatto il pieno di milioni.
E già che c’erano, Lady Letizia e
il marito hanno pensato bene
di attingere agli aiuti di Stato.
È andata così. Nell’autunno del
2008 il crac della finanza mon-
diale colpisce pesantemente
L’operazione
grazie
a una norma
che in teoria
doveva aiutare
le piccole
imprese
Le “normali” abitazioni Dopo quella del “Bat-figlio”, ecco la dimora
da sogno del sindaco (mentre innaffia le ortensie in giardino) (FOTO LUZPHOTO)
l’economia reale. I governi cor-
rono ai ripari. E anche Roma si
muove. Soldi pubblici per aiu-
tare le aziende in crisi. Sgravi fi-
scali per dare una mano agli im-
prenditori. La retorica di gover-
no, copyright Giulio Tremonti,
descrive così l’intervento del-
l’esecutivo per rilanciare il si-
stema produttivo. C’è il bonus
per invalidi e pensionati, il tet-
to ai mutui, nuovi fondi per
scuole. Di più: a quei tempi il
ministro Tremonti si dilettava
con la cosiddetta Robin Hood
tax, che, diceva lui, doveva ser-
vire a tagliare gli scandalosi
profitti dei petrolieri. Compre-
si, ovviamente, anche i Moratti.
La tassa inventata dal ministro
di Sherwood non ha dato i frutti
sperati. In compenso i padroni
della Saras sono riusciti a rimet-
tere in sesto i conti di famiglia
con i soldi garantiti dal decreto
anticrisi. La notizia si nasconde
tra le pieghe del bilancio della
Securfin, la società di Letizia
Moratti e del marito Gianmar-
co. Nella relazione che accom-
pagna i conti del 2008 si legge
che “è stata operata la rivaluta-
zione sugli immobili patrimo-
niali posseduti dalla società”
così come previsto dal decreto
legge 185/2008, meglio cono-
sciuto come decreto anti-crisi.
Significa che palazzi e terreni di
proprietà di Securfin alla fine
del 2007 erano iscritti a bilan-
cio a costi storici, meno di 10
milioni di euro.
LA NORMA sponsorizzata
da Tremonti consente di rivalu-
tare i beni immobili delle azien-
de adeguandoli ai prezzi di
mercato. Il gioco è fatto, allora.
Ai Moratti è bastato sfoderare la
perizia ad hoc di un esperto che
fissasse i valore dei loro palazzi.
Ed ecco che la voce immobili si
è rivalutata di ben 55 milioni.
Colpo grosso, insomma. E sen-

Attenti al Lupi, in missione per conto di Dio (e Cl) za pagare neppure un euro di
tasse sulla rivalutazione, per-
ché così stabilisce il decreto.
Come si spiega la manovra? Per-
di Chiara Paolin Sabato, cui procurava la pubblicità, tenta d’insidiare la scena locale a For- cleo di confronto multipartisan cui comoda sala di fronte a Montecitorio chè mai i Moratti hanno scelto
stava chiudendo. Gli venne in soccor- migoni ora che ha una missione per hanno aderito un po’ tutti: da Bersani gestita da Fiera Milano Congressi, so- di sfruttare gli aiuti anticrisi?

Flano,inoLupitantomeno
a poche settimane fa Maurizio
non pensava al voto di Mi-
al ballottaggio. In-
fatti domenica, mentre i compagni di
Comunione e liberazione distribuiva-
no volantini anti-Pisapia davanti alle
chiese in città, lui era a Osnago, nel
Lecchese, per consegnare assieme a
Lorella Cuccarini 23 mila euro ad as-
sociazioni meritevoli per conto della
fondazione che presiede. Un impe-
gno che mai avrebbe piazzato in una
data tanto strategica se solo avesse
immaginato che le elezioni milanesi
sarebbero diventate per lui l’occasio-
ne della vita. Nato nel quartiere Olmi,
periferia nord-ovest di Milano dove
ha ancora casa e famiglia, Lupi è un
uomo coi piedi ben avvitati alla realtà.
Uno che s’è l’è vista brutta quando, a
inizio anni ’90, si ritrovò praticamen-
te per strada: il settimanale ciellino
so Antonio Intiglietta, amico d’infan-
zia e (tuttora) personaggio di primo
piano della Compagnia delle Opere,
nonché (all’epoca) vicesindaco di Mi-
lano. Dove piazzare quel bravo ra-
gazzo? Alla Fiera di Milano, crocevia
di mille affari e già terreno di conqui-
sta per Cl. Di lì sbocciò la carriera po-
litica del talentuoso outsider, presto
consigliere comunale con Forza Italia,
quindi assessore – incappato in un
piccolo scandalo causa affidamento
sbrigativo di una cascina a un’onlus
amica –, ergo spostato alla Camera
con balzo finale sullo scranno presi-
denziale. A Roma Lupi ha sempre da-
to il massimo tessendo la trama di
quella rete ciellina in via d’espansione
verso il sud del Paese (con lauto boc-
cone laziale). Insomma il Maurizio
meneghino è un po’ il Gianni Letta pa-
dano, l’ex giovane che non s’accon-
conto del grande capo: salvare Mila-
no. C’è chi prevede per lui un asses-
sorato, chi un posto in Consiglio dei
ministri. Sogni di gloria? Mica tanto,
perché Lupi non molla mai. Alla Ca-
mera s’è inventato l’Intergruppo, nu-
In prima fila Maurizio Lupi,
vicepresidente della Camera
a Casero, da Realacci a Sposetti, da
Alfano a Letta (Enrico). Le serate di
dibattito sono il momento più vivace,
cietà che si occupa di sfruttare il vasto
capitale di spazi per convention sia in
città che fuori. L’idea di investire sul
dove anche il leghisti danno il meglio comparto fu proprio di Lupi, che dal
sentendosi un po’ a casa. Le chiac- 1994 a oggi è rimasto amministra-
chierate si tengono infatti al MoMec, tore delegato di Fmc portandosi fino a
Roma scartoffie e lavoro: una colla-
boratrice è solita raggiungerlo con au-
Se il Pdl to di servizio carica di faldoni, rela-
zioni e delibere urgenti. Uno stress in
perdesse più, ma ben ricompensato: 8 mila eu-
ro al mese che si sommano ai 23 mila
la città, lui dello stipendio parlamentare. Una
garanzia sul futuro: se le cose andas-
sero male con la Moratti, e perfino col
continuerebbe governo, il ruolo in Fiera resterebbe
una solida realtà. Sulla quale però
a prendere preferisce tacere. Interpellato, ha de-
cisamente declinato l’invito. “Mi spia-
gli 8 mila euro al ce, Lupi non può” ha risposto la sua
assistente. Neanche cinque minuti in
mese della Fiera tutta la giornata? “No, grazie”.
Semplice. Come il Fatto Quotidia-
no ha raccontato la settimana
scorsa, la Securfin holding ha
perso centinaia di milioni a cau-
sa del disastroso andamento
della controllata Syntek, la so-
cietà tedesca fondata nel 2000
da Letizia Moratti in persona.
Nel 2008 Securfin ha chiuso il
bilancio in rosso per 44 milioni,
dopo aver perso 112 milioni
l’anno precedente. Ecco allora
a che cosa serviva la rivalutazio-
ne degli immobili. Quei 55 mi-
lioni, dedotti gli ammortamen-
ti, sono finiti in un’apposita ri-
serva di bilancio per 40 milioni.
Una riserva prosciugata per far
fronte alle perdite del 2008.
Missione compiuta. Grazie a
Tremonti, il ministro Robin
Hood.
pagina 4 Martedì 24 maggio 2011

S
MAGGIORANZA?

I dubbi in rete
Gli elettori di B.
ora indicano le colpe
pazio Azzurro. Nel forum Internet del sito
che fa riferimento al Popolo della libertà
non suona più la stessa campana. Elettori e
simpatizzanti del Pdl fremono in vista di un voto, quello
su Milano, che non pare vederli in vantaggio e si dicono
preoccupati del futuro e dei movimenti dei loro partiti
di riferimento. “La lezione non vi è ancora servita?
Basta litigi e a chi le spara più grosse. Piccoli
provvedimenti, ma realizzabili. E basta saccagnare le
aziende”, scrive Mara. Ermy64, invece, sottolinea come
“solo con una vera scossa all’economia, al lavoro per
tutti, si vincono le elezioni è arrivato il momento che
Silvio faccia la sua parte da vero statista: basta liti...”. Un
messaggio firmato Rob attacca: “Complimenti. Ce la
stiamo mettendo tutta x perdere. Non c’è peggior
messaggio di una coalizione litigiosa. E x una proposta
ke fa ridere i milanesi e arrabbiare Roma”.
Ce n’è anche per i dirigenti pidiellini: “Cosa
c’entrano i ministeri? Stavolta era Bossi che doveva
starsene zitto. Siamo proprio dei coglioni”. E uno
che si firma dd, dall’altro lato: “I ballottaggi vadano
come vadano, ma non si governa coi voti
raccogliticci dei Responsabili, Forza Sud, ecc.
Bisognava votare un anno fa. Bossi aveva ragione”.

ROMA-MILANO

Pdl, tutti pronti

nente che, se non è proprio quel-
la del Pdl, rientra in quell’ambito
(“una soluzione alla Giovanardi
quando uscì dall’Udc di Casini”).
Il bottino
È un altro segnale di quello che
sta per succedere. Se Renata Pol-
dei
verini, eletta nel centrodestra, ministeri

per la fuga
BAGNASCO (CEI): “OCCORR ONO
NUOVI POLITICI CATTOLICI”
di Eduardo Di Blasi
e Alessandro Ferrucci
ultimo voto di fiducia il
dei vari gruppi all’interno del
Pdl paiono fatti apposta per te-
nere assieme un Pdl pronto al
dopo-voto, alla tutela leghista
dal Pdl alla componente finiana
di Fli, ha apprezzato la sua uscita
antileghista sui ministeri che
spiega al Tg3 che il suo partito è
per la legalità e quindi la propo-
sta che si va promettendo a Mi-
lano di cancellare le multe non
va nella giusta direzione, e i vari
Scajola, Baccini, Carfagna e Mic-
ciché mordono il freno, il futuro
del governo non si annuncia ro-
seo.
GIUSTO IERI il cardinal Ba-
gnasco ha ribadito quanto il Va-
ticano va dicendo da mesi: “Ser-
ve una concezione della politica
come complessa arte di equili-
brio tra ideali e interessi”. E per-
sone che “quale che sia l’ambito
a “grossa sorpresa” in gra-
Lmento
do di “spostare” l’orienta-
del voto di Milano fu
annunciata fieramente dal
ministro leghista alla Semplificazione Roberto Calde-
roli solo venerdì scorso. Tradotta subito dopo nel prov-
vedimento di spostare a Milano due ministeri e di por-
tarne un altro a Napoli, ha sorpreso per primo il sin-
daco di Roma Gianni Alemanno che ha parlato di “bal-
le” ottenendo il sostegno di una truppa di parlamentari
neanche troppo numerosa ma sufficiente a sconsiglia-
re al Carroccio di continuare a percorrere quella china.
La materia è alla fine rimasta nel vago, continuando a
creare confusione all’interno della maggioranza.

L’
governo Berlusconi lo
porrà oggi, sul decreto
omnibus che proverà, tra
le altre cose, a impedire il voto
del referendum nucleare. Salvo
sorprese la maggioranza sarà
compatta, con gli occhi al voto
amministrativo di domenica.
Nessuna sorpresa alle viste. Se
non fosse che i posizionamenti
sul governo e alla possibilità che
Berlusconi sia costretto all’an-
golo.
COSÌ IERI POMERIGGIO, a
Roma, Adolfo Urso è stato visto
salire al Campidoglio. Per due
ore ha discusso con il sindaco
della Capitale Gianni Alemanno.
Urso, passato nell’ultimo anno
non vanno spostati a Milano. Poi
lo stesso ha chiamato Silvano
Moffa, altro ex Pdl passato da Fi-
ni per poi approdare tra le fila dei
Responsabili. Voci informate di-
cono che Urso sia pronto a rien-
trare con l’altro finiano Andrea
Ronchi e un altro paio di transfu-
ga che non trovano una adeguata
collocazione dentro “il partito di
Fini e Bocchino” in una compo-
in cui si collocano, professiona-
le, associativo, cooperativistico, ALTO ADIGE
sociale, mediatico, sindacale,
partitico, istituzionale”, avverta-
no “il dovere di una cittadinanza
Biancofiore,
coscienziosa, partecipe, dedita
all'interesse generale. Affinché
è finito
l’Italia goda di una nuova gene-
razione di politici cattolici”.
il tempo
Qualcuno pensa già al futuro.
o sfogo consegnato al Cor-
Ldovrebbe
riere della Sera di domenica

di Pino Corrias
Adolfo Urso sale al Campidoglio segnare un punto
di non ritorno per Michaela

La guerra incivile
berlusconiana
MENTRE GIULIO TREMONTI, in silenzio, prepara una
stangata da 40 miliardi e l’inconsapevole Letizia
Laqualunque Moratti viene trasportata ai mercati
dell’ortofrutta e lì esibita a promettere ai milanesi
multe gratis e parcheggi condonati (o anche il
contrario), la guerra incivile si è accesa davvero.
Ma non riguarda né Milano né i rossi, bensì gli sparsi
accampamenti della (ex) maggioranza che respira
agguati, emette pernacchie, lancia invettive e minacce.
C’è Bossi che vuole traslocare due ministeri al Nord.
Ci sono Alemanno e Polverini che vogliono demolirlo
in un sanatorio del Sud.
C’è la Lega che insulta Formigoni. Mentre Formigoni
li sputazza sull’altra guancia.
Scajola ha deciso di formare un suo gruppo con la
Biancofiore subito dopo la Caporetto dei ballottaggi.
Cicchitto e Quagliariello li diffidano. Micciché urla.
Bonaiuti piangnucola. Sallusti pretende fuoco e
fiamme e poi insulta il cardinale Tettamanzi.
Guerra incivile. “Proprio ora che dovremmo batterci
tutti insieme come un sol uomo”, ha esclamato l’altra
sera Silvio B. davanti alle solite 32 bambole
apparecchiate sui divani. Le sciocchine hanno riso
credendolo un nuovo gioco. Lui le ha fatte
sgomberare dalla scorta.
per discutere con il sindaco Biancofiore, deputata altoatesina del Pdl resa famosa anni
fa da un comizio in cui Silvio Berlusconi levò al cielo il dito
medio nel raccontare una barzelletta. L’epitaffio sui “quat-
di Roma, Gianni Alemanno
tro anni di vessazioni, di ingiurie, di sevizie personali...”,
seguite da un “sono distrutta, vado via”, non dovrebbe la-
sciare spazio a ripensamenti. Tempi e modi sono spiegati
La nella stessa dichiarazione: “È chiaro che io lavoro lo stesso
preoccupazione per i ballottaggi. Poi con la mia corrente andiamo via. Fon-
di Silvio diamo un movimento che sarà molto vicino alle posizioni
Berlusconi di Scajola”. Ce l’ha con Maurizio Gasparri, definito “inca-
(ELABORAZIONE pace”, “autoritario”, “arrogante” e “violento”.
DA FOTO DLM)
ARRABBIATI
Carfagna,
la violenza
sui gay
ara Carfagna non l’ha
M preso bene il voto in
Commissione sulla legge
che inasprisce le pene per
le aggressioni omofobe. La sua maggioranza ha bocciato
il testo di mediazione scritto dalla deputata Pd Paola
Concia. E il ministro, invece, ha annunciato che andrà
controcorrente: “Il Popolo della libertà - ha detto, vi-
sibilmente alterata - ha perso un’occasione. Il testo, in-
fatti, non prevedeva il reato di omofobia, ma introdu-
ceva aggravanti per i reati commessi a scopo discrimi-
natorio; una norma di stampo europeo. Voterò a favore

La campagna su Stalingrado del provvedimento non appena arriverà in Aula”. Per-

plessi come lei anche altri parlamentari Pdl come Nun-
zia Di Girolamo, Alessandra Mussolini e Gianfranco Mic-

paga (ma poco) Berlusconi cichè.

di Sara Nicoli Mantovani e persino Formigoni. Al quale è fondo, non è cambiato nulla: “Sono sempre CL-LEGA
stato chiesto conto del reale impegno ciel- i comunisti a fare paura – avrebbe detto

“I ministeri a Milano? La zingaropoli isla-

mica? Al Qaeda che festeggia la vitto-
ria di Pisapia? Disorientato dalle lotte in-
testine dentro il Pdl e disilluso dallo scon-
tro perenne con la Lega, l’elettorato del
Cavaliere segna il passo. Ieri di buon mat-
tino, come ormai ogni giorno da dieci a
questa parte, Berlusconi si è letto con gran-
de attenzione i sondaggi della fedele Ghi-
sleri. E ne ha tratto una conclusione: l’u-
nico modo per smuovere gli indecisi e, so-
prattutto, chi non ha votato al primo giro,
è quello di rispolverare un fantasma anti-
co, ma ancora molto efficiente nell’eletto-
rato più borghese; il “pericolo rosso”. Il
Cavaliere ne avrebbe voluto parlare diret-
tamente lui, ieri sera, ai vertici del partito
nazionale e sul territorio, presente Donna
Letizia, ma poi un impegno al Teatro Man-
zoni ha fatto spostare il summit nel primo
pomeriggio a casa della medesima Morat-
ti. C’erano tutti, Lupi, La Russa, Corsaro,
lino in questa partita che va ben oltre la
semplice conquista (o tenuta) di Palazzo
Marino. Il presidente del Pirellone ha giu-
rato che non ci saranno defezioni, che il
popolo ciellino voterà compatto, ma sono
in molti a pensare che anche dentro l’or-
ganizzazione cattolica si annidi un ampia
fascia di dissenso.
TUTTO QUESTO ha portato il Cavaliere
ad indicare la linea strategica di qui alle ur-
ne: puntare tutto sul pericolo comunista.
Più di ogni pericolo e di ogni promessa, lo
spettro di consegnare Milano “a un’estre-
mista di sinistra”, capace di ridurre in men
che non si dica “Milano nella Stalingrado
d’Italia” è – al momento – l’unica cosa che
sembra attecchire nel popolo meneghino
più conservatore ma comunque non con-
vinto di rivotare Moratti. Così dal summit a
casa di Donna Letizia, con la benedizione di
Arcore, è uscita la linea; dal ’48 ad oggi, in
Ignazio La Russa – e dunque cerchiamo di
mostrare Pisapia come se fosse Stalin; il no-
stro popolo questo lo teme più della peste”.
Durante la riunione, è stata avanzata anche
l’ipotesi che sia La Russa che Lupi possano
impegnarsi direttamente dell’amministra-
zione meneghina prendendo incarichi di-
retti a Palazzo Marino e lasciando, quindi, il
lavoro all’interno del partito centrale, ma
questo solo in una seconda fase. Per il mo-
mento si attende di vedere come andrà a
finire. Perché un conto è “perdere”, sotto-
lineava ieri Lupi, “un altro perdere male”.
La seconda ipotesi è il vero spettro del Ca-
valiere. Se la Moratti perderà a Milano di mi-
sura, il giorno dopo la Lega commissarie-
rebbe definitivamente il governo, metten-
do Berlusconi sotto la tutela di Tremonti e,
di fatto, impedendogli qualsiasi mossa se
non battezzata dal Carroccio. Un governo
senz’altro a tempo, ma che logorerebbe
Berlusconi fino a farlo scomparire.
Pernacchie
e
grida
finita con Umberto Bossi
Èpresidente
che fa una pernacchia al
della Regione
Lombardia Roberto Formi-
goni, ricordandogli che se la sua maggioranza non balla al
Pirellone è perché ha il sostegno della Lega Nord. È l’e-
pilogo di una guerra sotterranea che è cominciata già nel
prologo della campagna elettorale milanese per Letizia Mo-
ratti, con Comunione e liberazione (la componente cat-
tolica vicina al governatore lombardo, ma che a Milano
esprime anche il vicepresidente della Camera, Maurizio
Lupi e l’europarlamentare Mario Mauro) e il Carroccio che
si rinfacciavano a vicenda una scarsa partecipazione alla
campagna elettorale. Dopo il primo turno, contati i voti, è
finita a pernacchie.
Martedì 24 maggio 2011 pagina 5

I
LA VOCE DEL PADRONE

eri mattina Emma Bonino e Marco Cappato
I Radicali denunciano hanno depositato una denuncia alle Procure
della Repubblica di Roma e di Milano “contro
Berlusconi e i direttori dei Tg che venerdì 20 maggio
in Procura l’invasione hanno trasmesso le pseudo-interviste registrate del
presidente del Pdl”. Nell’esposto i Radicali rilevano
come “gli interventi di Berlusconi nei Tg siano, per
in tv del Cavaliere temi trattati, scenografia con tanto di simbolo
elettorale alle spalle e montaggio del registrato, dei
veri e propri spot elettorali assolutamente vietati nei
notiziari”. Nell’esposto si evidenzia come, “se fosse
stato Berlusconi a pretendere dai direttori dei
telegiornali, mediante costringimento o induzione
determinato dalla sua qualità, la contestuale messa in
onda di questi spot, non ci sarebbe nulla di diverso -
per la struttura della condotta, le qualità soggettive dei
protagonisti e le evidenti utilità di cui ha beneficiato il
presidente del Pdl - dalla concussione che i Pm di
Milano hanno contestato al premier allorquando
contattò telefonicamente il questore per far affidare
Ruby alla consigliera regionale Nicole Minetti, in
contrasto con le norme di settore. Qualora invece i
direttori dei tg fossero stati pienamente consenzienti
e compartecipi allora sarebbe abuso d’ufficio”.

LA TASSA MINZOLINI
L’Agcom multa Rai e Mediaset per il comizio di B.
Il Tg1 come il Tg4: 258 mila euro, il conto più salato
di Carlo Tecce dei Valori, dovrà valutare se ha replicato a Mimun: “Nes- intervistato”. E poi rispolvera
c'è un danno erariale per la suna intimidazione”. E Minzo- il trucchetto dei dati, lui fa ri-
rriva il conto per il co- Rai. Aspettando l’inchiesta

A
mizio (illegale) di B. a
reti unificate nei tele-
giornali amici. L'Autori-
tà di garanzia nelle Comuni-
cazioni multa il Tg1 e il Tg4
per 258 mila e il Tg2, il Tg5 e
Studio Aperto per 100 mila
euro.
La prima notizia è semplice:
Emilio Fede e Augusto Min-
zolini condividono sia la li-
nea editoriale che la sanzio-
ne massima prevista (poi c'è
l'oscuramento dei canali)
perché beccati due volte a
violare la par condicio in
questa campagna elettorale.
La seconda notizia è dolorosa
per i contribuenti: la berlu-
sconiana Mediaset dovrà
sborsare 458 mila euro per il
suo proprietario al momento
presidente del Consiglio, ma
anche la Rai pagherà con i
soldi pubblici ben 358 mila
euro. E il Tg1 è recidivo: 100
mila euro l'anno scorso per le
regionali, altri 100 mila dieci
giorni fa e di nuovo ieri 258
mila per le amministrative.
Totale: 458 mila, il costo del
direttorissimo di governo che
pagano gli abbonati.
La tassa Minzolini è frequen-
te e pericolosa per le casse
disastrate di Viale Mazzini,
così il consigliere Nino Rizzo
Nervo chiederà al direttore
generale Lei di scaricare le
multe sui responsabili, sul-
l'ex notista politico e sul di-
rettore ad interim del Tg2, Ma-
rio De Scalzi. È la richiesta
anche di Pd e Usigrai: “Le san-
zioni dell'Agcom sono cadu-
te – dice Carlo Verna mentre
le incursioni di Berlusconi
continuano. La Rai dovrà ri-
valersi su chi le ha determi-
nate". E la Corte dei Conti,
ricevuto l'esposto dell'Italia
della Procura di Roma che ve-
de Minzolini indagato per pe-
culato per i 68 mila euro non
motivati e spesi in vacanze e
crociere con la carta di cre-
dito aziendale.
IL SALASSO Agcom è un
brutto colpo per Lorenza Lei
che, nel Cda di domani, pen-
sava di presentare le prime
nomine con il berlusconiano
Carlo Nardello al vertice del
personale, lì dove transitano
contratti e rinnovi, aumenti e
rescissioni. Conosciuta l'enti-
tà della spesa fuori program-
ma a causa di Tg1 e Tg2, la Lei
ha chiamato i suoi collabora-
tori in ufficio per rifare l'or-
dine del giorno del Cda: pri-
mo punto, le multe e l'infor-
mazione, come pagarle (o fa-
re ricorso all'Agcom) e come
rimediare al dominio di B. e
del governo.
La commissione servizi e pro-
dotti dell'Autorità ha punito
la Rai e Mediaset perché la co-
municazione politica del Ca-
valiere ha sfregiato qualsiasi
regola di par condicio e, in
particolare, le interviste era-
no piuttosto dei videomes-
saggi in replica con la presen-
Il presidente dell’Autorità di garanzia nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò (FOTO EMBLEMA) za inattiva del giornalista. Ha
votato contro soltanto il com-
missario Antonio Martusciel-
258mila 100mila lo, ex viceministro con B. e
fondatore di Forza Italia. Poi
Martiusciello s’è sfogato con
altri tre commissari nelle
EURO EURO agenzie di stampa: “Sanzioni
illegali”.
LA MULTA LA MULTA I direttore di Mediaset hanno
reagito in coro. “Intimidazio-
DELL’AGCOM AL TG1 DELL’AGCOM AL TG5, ne politica”, Emilio Fede e
Clemente Mimun. “Il provve-
E AL TG4 TG2 E STUDIO APERTO dimento cancella la libertà di
stampa”, Giovanni Toti. Ma il
comitato di redazione del Tg5
lini? Ha recitato una filippica ferimento ai numero dell'Os-
contro l'Agcom: “Sono ester- servatorio di Pavia (pagato da
refatto. L’Autortià ha multato viale Mazzini), mentre l'Ag-
tutte le tv che hanno fatto com si affida all'Issim di Pe-
un’intervista al premier che rugia. La differenza è che Pa-
non parlava dal giorno delle via fa riferimento ai tempi di
elezioni. In altre parole, se- parola, quanti secondi va in
condo l'Autorità, il capo del onda la voce di B. o di Bersani;
governo non doveva essere Perugia invece conteggia i
tempi di notizia, l'intero spazio
concesso ai diversi politici.
Esposto “Quindi il criterio giornalisti-
co è stato messo da parte e ne
dell’Idv alla è stato introdotto un altro dai
contorni confusi – aggiunge
Corte dei Conti. Minzolini – che non è neppu-
re quello della par condicio,
visto che l’equilibrio in tv era
Rizzo Nervo, assicurato dalla natura e dai
tempi delle presenze dei po-
l’Usigrai e il Pd: litici dell’opposizione nelle
altre edizioni del tg. Come
“Paghino possono confermare i dati”.
Ma quei dati sono carta strac-
i direttori” cia per l'Agcom.
di Lidia Ravera
Pisapia, la normalità
fuori stagione
SECONDO i suoi estimatori, Giuliano Pisapia è,
contemporaneamente, Clark Kent, amabile professionista
educato a non farsi notare, e Nembo Kid, che corre in
soccorso della donna aggredita, la salva senza neanche
indossare la tutina blu con il mantello volante, e assicura il
criminale alla giustizia. Quando il cattivo, travestito da signora,
lo colpisce sotto la cintura, si limita a rifiutargli una stretta di
mano. Fedele al suo alter ego mite, si muove fra gli ultimi
bagliori di queste “5 giornate di Milano”, come un ballerino
alla fine della festa: piovono condoni e sgravi, si ciancia di
comunisti e centri sociali , si promettono rassicurazioni
eterosessuali e persecuzioni razziali, mentre lui,
imperturbabile, batte la città ascoltando. Non spara panzane
e non sottolinea quelle degli altri. Si limita a sorridere, sotto la
zazzera bianca. Mentre la band suona l’ultimo brano, è l’unico
a non essere ubriaco. Un vantaggio evidente.

LA VOCE DEI “TEMPI”

VARIE IDENTITÀ

L’Elefantino INSULTA IL FATTO A OMNIBUS, MAI FIDARSI DELL’AMICONE

dissociato di Sandra Amurri Cl, che tuona all’indirizzo di chi scrive:
“Cara collega, Santoro e voi de Il Fatto Quo-
killeraggio che avete fatto a Ceroni solo
perché voleva modificare la Costituzio-

N o, l'ha fatto ancora! Ci ha ripensato,

per l'ennesima volta. Ieri Giuliano
Ferrara era di nuovo l'ideologo di Silvio Ber-
lusconi, oggi è critico con l'invasione nei tele-
giornali, domani chissà. Al Cavaliere non basta
regalare un ministero, un giornale e un pro-
gramma di tre anni in Rai per avere la fiducia
dell'Elefantino. Scrive sul Giornale di famiglia:
“Va bene che Enzo Biagi faceva i suoi show elet-
torali con Benigni per bastonare il Cavaliere
sotto elezioni quando era capo dell’opposizio-
ne, ma quale esperto di marketing politico
ha suggerito al premier di presentarsi in
tutti i tg come un propagandista, di dimi-
nuire la sua autorità e credibilità di presi-
dente del Consiglio e di leader del partito di
maggioranza relativa di una grande nazio-
ne occidentale con discorsi da bettola stra-
paesana?”. No, l'ha scritto, ancora il Ferra-
ra dissociato con se stesso e con il mondo.
elicatezza, eleganza, educazione, ri-
Dparole
spetto delle regole, sobrietà: sono le
d’ordine della maggioranza di cen-
trodestra e dei suoi maestri cantori. Ora
più che mai dopo gli strepitosi successi
riportati a Milano, cioè sul terreno amico.
Se ne discuteva domenica mattina a Omi-
nibus condotto da Manuela Ferri. Partico-
larmente in forma Luigi Amicone diretto-
re di Tempi il settimanale cattolico vicino a
Luigi Amicone, direttore di “Tempi” (FOTO ANSA)
tidiano non siete certo una lezione di mo-
derazione: le parole più delicate che leg-
go tutti i giorni rivolte a Berlusconi sono
nano, tappo, nazista. Rimproverare ad al-
tri ciò che fate voi, in una postura che si
ripete sistematicamente di un giornali-
smo che si ispira alla violenza verbale, è
incredibile”. Ohibò. Il pio Amicone ha ri-
mosso cristianamente in un batter d’oc-
chio il dito medio alzato di Bossi e della
Santanchè (la quale definisce pure la Boc-
cassini “metastasi”), le accuse di terrori-
smo (Br, Prima linea, ma anche Al Qaeda)
a Pisapia, le tirate berlusconiane sulla ma-
gistratura “cancro da estirpare” e la me-
moria potrebbe continuare per ore a col-
lezionare altre centinaia di perle di pietas
e moderazione. Ma non c’è tempo, per-
chè a tenere il gioco all’Amicone c’è Mar-
cello De Angelis, un passato nell’estrema
destra e un presente di senatore del Pdl e
di neodirettore de Il Secolo d’Italia: “Come il
ne!”. Chi scrive risponde che fare killerag-
gio è raccontare fatti falsi, mentre raccon-
tare fatti veri chiamasi semplicemente in-
formazione, un lusso che un giornale li-
bero senza finanziamenti pubblici nè ri-
catti pubblicitari può financo permetter-
si. Libertà: altra parola che scatena di nuo-
vo l’Amicone: “La collega dice che chi ha
responsabilità pubbliche deve rendere
conto della sua vita: questo è giustiziali-
smo… cultura incarognita di cui Il Fatto è
l’esemplare… ma stai zitta… non fare la
professoressa che dà lezioni come a scuo-
la… il punto è chi c'è dietro a Pisapia: il
Leoncavallo, i centri sociali?”. Ecco, chi è
il puparo? Avevamo sentito di un Pisapia
matto, Anticristo (copyright di Amicone
medesimo), ladro, terrorista: mancava
giusto il Pisapia manovrato da forze oscu-
re. Ma, per dirla con Spinoza.it, da un “co-
munista che da piccolo provava a man-
giarsi da solo” c’è da aspettarsi di tutto.
pagina 6 Martedì 24 maggio 2011

I
AL VOTO AL VOTO

I 26 aprile 1986 alle ore 1.23 presso la
Una mostra centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, si
verificò il più grave incidente della storia. Una
nube di materiali radioattivi ricadde su vaste aree
per non dimenticare intorno alla centrale, che furono pesantemente
contaminate, rendendo necessaria l'evacuazione di
336.000 persone. Nubi radioattive raggiunsero anche
Chernobyl l'Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia. A 25
anni di distanza un incidente analogo sta mettendo in
pericolo il Giappone. L'Associazione Seven Cults e la
Provincia di Roma hanno realizzato la mostra
fotografica “La notte di Chernobyl, difendere
l'ambiente per salvare il pianeta” allestita a Palazzo
Valentini da domani al 6 giugno 2011. L'esposizione si
avvale dei lavori di artisti quali Joao Rachena, Mads
Eneqvist, Marco Bulgarelli ed Emiliano Bartolucci.

NON MI FIDO DEL NUCLEARE Il governo impaurito dal referendum popolare

blinda il decreto che cancella il piano centrali
di Paola Zanca dal Pdl fanno i finti tonti: sono Fus all'aumento dell'accise sulla
andati “incontro all'esigenza benzina. E, incidentalmente,
uori da Montecitorio i co- del comitato promotore”, han- anche la cancellazione del pia-

F mitati protestano: lo stop

al nucleare è “finto”, la ve-
rità è che non vogliono
“dare la parola ai cittadini”.
Dentro il palazzo li prendono in
no già cancellato le norme “di
cui il referendum chiede l'abro-
gazione”, cosa c'è da protesta-
re?
La “vergogna”, come la chiama
no nucleare che in realtà – lo ha
detto Berlusconi – è solo una
“moratoria”: tra “un anno o
due” se ne tornerà a discutere
perché le centrali in Italia sono
giro: il ministro per i Rapporti l'opposizione, è servita. A cin- “un destino ineluttabile”. Una
con il Parlamento Elio Vito an- que giorni dalla scadenza arriva volta approvato il decreto, sarà
nuncia il voto di fiducia sul de- in Aula il decreto-mostro che ha la Cassazione a decidere se il re-
creto omnibus (oggi alle 15) e dentro di tutto: dal reintegro del ferendum del 12 e 13 giugno ha
ancora ragione di esistere oppu-
re no. L'Idv Massimo Donadi
non ha dubbi che “andrà a buon
LECCA LECCA fine, perché la Cassazione non
potrà far altro che ribadire la va-
Nardelli fa i gioielli lidità del referendum, in quanto
il governo, con questa legge,
e li tira a Zaia non rinuncia al suo nefasto pia-
no nucleare”. Ma nel frattempo
– visto che la tv non ne parla e
DOMENICO NARDELLI SÌ CHE È una persona seria. Mica come che chi protesta finisce preso in
quell’Altro che per farsi bello regalava farfalline di bigiotteria e giro – è il Parlamento l'unico po-
catenine sgalfe che agli occhi delle esigenti destinatarie parevano sto dove si può fare un po' di bat- Una delle catene umane contro il nucleare dello scorso weekend (FOTO ANSA)
peggio di quelle del cesso. Quando Nardelli fa un regalo non ha il taglia. La fiducia che il governo
braccino corto. Di mestiere lavora l’oro in una sua fabbrica di si vedrà confermata oggi, infat- ne dei lavori – non hanno voluto rispondere per le rime alla mag- li: moltiplicati per 228, fanno 57
Napoli, e regala gioielli. Gioielli veri, oro massiccio e pietre ti, non chiude la discussione: accettare i limiti di tempo impo- gioranza che quel dibattito lo ore di dibattito, il tempo di ar-
preziose. prima di arrivare all'approvazio- sti dalla diretta tv: niente colle- voleva azzittire. Ognuno di loro rivare giusti alla scadenza del
A Luca Zaia, governatore leghista del Veneto, considerato un ne definitiva del decreto c'è da gamento video, dunque, con ha a disposizione 5 minuti per decreto, lunedì 30 maggio. A
benemerito perché organizza a Vicenza la fiera dell’oro, Nardelli discutere una lunga serie di or- l'obiettivo di prolungare la di- gli ordini del giorno e altri 10 quel punto, prassi vuole che il
ha dedicato e regalato il “bracciale tricolore”, una “esclusiva dini del giorno e poi ci sono le scussione almeno fino a domani per le dichiarazioni di voto fina- presidente della Camera appli-
catena in oro bianco che richiama i colori della nostra bandiera”. dichiarazioni di voto finale. Non sera: “Li teniamo un po' con il chi la cosiddetta “tagliola”: stop
Alle signore ministre, invece, dona il “richiestissimo” Sunsation, è escluso che i numeri siano gli fiato sospeso – spiegano dallo all'ostruzionismo, il decreto va
“un raffinato sole stilizzato in oro bianco impreziosito nella parte
centrale da diamanti, rubini e smeraldi sistemati a mo’ di bandiera
stessi. Non è un caso che la mag-
gioranza abbia già richiamato a
staff del capogruppo France-
schini – Cerchiamo di tirarla più
Alle 15 il voto convertito. Gianfranco Fini l'ha
già minacciata, ma spiega qual-
tricolore”. Prezzo (per la curiosità dei più venali), un po’ meno di
2 mila euro.
raccolta ministri e sottosegreta-
ri: segno che il rischio brutte
a lungo possibile, per ricordare
che in quel decreto c'è anche il
di fiducia, fuori che battagliero Pd, “un conto è
rinunciare alla battaglia venerdì
Anche Nardelli, però, come l’Altro, ha un fine nascosto dietro
l’omaggio. L’Altro, come tutti sanno, regalava alle giovani per
sorprese l'hanno messo in con-
to anche loro. Eppure nell'op-
nucleare”. Ma, regolamento alla
mano, si potrebbe arrivare fino
la protesta mattina, un conto farlo merco-
ledì sera”. E si sa, quando le cose
posizione pare che tutti abbia- a venerdì, a ridosso del secondo vanno per le lunghe può scap-
acquietare la bontà innata e soddisfare il prorompente istinto a
far del bene. Nardelli, invece, aprite bene le orecchie, regala per no fretta di tornare a fare cam- turno delle amministrative. Se i dei comitati parci pure la sorpresa. Un pre-
“provocare la politica”. Alle ministre e al governatore rimprovera pagna elettorale per i ballottag- 206 parlamentari del Pd e i 22 cedente c'è già, porta la data del
di essersi un po’ distratti per l’Italia nel mondo e quindi chiede gi, forse senza rendersi conto dell'Italia dei Valori (nel terzo Incognita 30 settembre 1980: il “decreto-
loro di farsi promotori del made in Italy “che le istituzioni che la battaglia sul nucleare po- Polo non c'è la stessa convinzio- ne” economico prese la fiducia,
dovrebbero sempre più supportare”. Insomma, Nardelli trebbe pagare anche dal punto ne anti-nucleare) si mettessero ostruzionismo ma il voto finale sul testo non ot-
l’intransigente, strapazza i politici a botte d’oro e diamanti. di vista elettorale. I capigruppo d'impegno come hanno fatto tenne la maggioranza. Il primo
– riuniti ieri per decidere l'ordi- sul processo breve, potrebbero per l’opposizione governo Cossiga cadde così.

Sopravvivere a un disastro? Ecco come

QUATTRO RAGAZZI SI SONO CHIUSI IN UN BUNKER 11 GIORNI FA E CI RESTERANNO FINO AL 12 GIUGNO
di Beatrice Borromeo volto e dei copri scarpe. Ci La giornata inizia alle 9 del mat- mentarsi, della difficoltà di con- pubblico, oscurato dalle elezio- Ma lo facciamo solo per dimo-
apre la porta Silvio, 22 anni, tino, tranne che per l’addetto al- vivere. Di chi fuma e deve smet- ni amministrative. “Fallire non è strare che non abbandoniamo

Sfuoriono chiusi in un apparta-

mento di 70 metri quadri
Roma da 11 giorni, e ci ri-
marranno fino al 12 giugno,
quando lasceranno la casa per
votare “sì” al referendum abro-
gativo sul nucleare. Sono quat-
tro ventenni: Alice, Alessan-
dra, Luca e Silvio. Sperimenta-
no la vita in un bunker dopo un
incidente nucleare, senza con-
cedersi deroghe: le finestre so-
no sigillate col silicone, davanti
ai vetri i nastri bianchi e rossi
indicano le zone off limit (cioè
l’aria aperta), mangiano solo
prodotti in scatoletta e l’acqua
imbottigliata non la usano solo
per bere, ma anche per lavarsi i
denti e per l’igiene personale.
Per entrare nel bunker si se-
guono le procedure del “proto-
collo di protezione” diffuso do-
po l’incidente nucleare di Fu-
kushima, in Giappone. Biso-
gna indossare una tuta bianca
che copre tutto il corpo, testa
inclusa. Poi una mascherina sul
con la maschera d’ossigeno
sulla faccia, e ci misura la ra-
dioattività prima di lasciarci ac-
cedere al salotto dove i quattro
vivono e lavorano. Alle pareti i
simboli “peace and love” e fiori
che escono da bidoni gialli e
neri di “scorie radioattive”.
SUPERATO l’esame ci si libe-
ra della tuta anche se – spiegano
– bisognerebbe fare la doccia e
cambiarsi i vestiti. La prima co-
sa che si nota è l’aria pesante,
satura, l’odore dei piedi e dei
corpi che resta impregnato nei
divani e nei letti a castello. Pri-
ma erano in sette, ma tre di loro
hanno dovuto abbandonare il
progetto perché i datori di lavo-
ro non li avrebbero aspettati an-
cora. “Anche per noi che studia-
mo – racconta Alessandra, 21
anni, studentessa di Psicologia
all’Università di Bari – è diffici-
le. Pensavamo di avere molto
tempo a disposizione, ma non è
così”.
la pulizia dei bagni, che deve
aver finito prima di colazione.
Si suddividono i compiti della
giornata: c’è chi risponde alle
mail, chi scrive il blog, chi ag-
giorna il sito. A mezzogiorno si
comincia a cucinare e all’una si
pranza. Il pomeriggio è dedica-
to ai video messaggi che i ragaz-
zi registrano parlando di nu-
cleare e non solo: della vita da
reclusi, della fatica ad addor-
Alice, Luca,
Alessandra e
Silvio: “I nostri
modelli siamo
noi, dobbiamo
lottare per
il quorum”
tere perché agli altri dà fastidio.
Anche perché l’idea non è nata
da un gruppo di amici, ma da at-
tivisti che si sono trovati e uniti
anche se si conoscevano poco.
Grazie a GreenPeace che ha for-
nito loro la casa, il server e un
supporto tecnico al loro sito
(www.ipazzisietevoi.org) stanno
riuscendo ad attirare l'attenzio-
ne su un referendum che è sem-
pre più ai margini del dibattito
un’opzione – dice Silvio, il più
combattivo del gruppo – se non
raggiungiamo il quorum inva-
diamo le piazze e scuotiamo i
palazzi del potere, perché non
passeremo il nostro futuro rin-
chiusi in bunker come que-
sto”.
E POI, aggiunge Alice, “ora
sappiamo che non è successo
nulla: tutti noi abbiamo fidanza-
ti con cui parliamo al telefono,
le nostre famiglie sono sane e ci
confortano. Ma come ci senti-
remmo, se ci fosse davvero un
incidente, a stare sigillati qui sa-
pendo che fuori il mondo muo-
re?”. Alice, 26 anni, per far par-
te del gruppo ha messo in stand
by la sua tesi di laurea in Scienze
della comunicazione sociale e
alcuni lavori part-time. Lei è
quella che subisce di più le cri-
tiche sul blog: “Siete come il
Grande Fratello”, “Volete solo
farvi notare”. E spiega: “Siamo
in onda 24 ore al giorno, è vero.
mai la casa: infatti non c’è l’au-
dio nello streaming”. Luca, l’u-
nico che supera (di poco) i tren-
t’anni, è anche il solo a essersi
licenziato per protestare con-
tro il nucleare: “Sono un inge-
gnere ambientale, sono bravo.
Credo che ritroverò il mio po-
sto di lavoro, anche se so che il
rischio di rimanere a terra c’è.
Ma questa causa è più impor-
tante di me”. Ed è più importan-
te delle scatolette di tonno, di
pomodori pelati, di carne, della
granita in freezer e del tavolino
di plastica che stanno costruen-
do con le bottigliette rimaste
dalla raccolta differenziata
(una volta alla settimana, per
buttare l’immondizia, possono
aprire la porta). È una questio-
ne di diritti, e della capacità di
quattro ragazzi di farsi sentire
anche da chi del nucleare e del-
le sue conseguenze si disinte-
ressa: “Perché il nostro model-
lo non è Di Pietro e nemmeno
Celentano: siamo noi”.
Martedì 24 maggio 2011 pagina 7

“A
LORO DI NAPOLI

pprendiamo con Federazione di Napoli. “Il disastroso prosegue la nota. “In questo clima di
I Giovani democratici sconcerto e indignazione risultato del centrosinistra napoletano, e in battaglia comune – continua la nota –
la decisione assunta dal particolar modo del Pd, fa riflettere sulla mentre i Gd di Napoli cercano di
segretario nazionale dei Giovani necessità, se non l’obbligo, di coalizzare le compattare tutte le loro risorse, grigi
partenopei democratici, Fausto Raciti, di commissariare forze sane intorno a una figura, quella di funzionari di partito romani si arrogano il
la Federazione di Napoli dei Giovani Luigi De Magistris, che deve farsi carico di diritto di ostacolare questo processo con
democratici”. È quanto si trova scritto in sconfiggere il sistema di potere occulto provvedimenti completamente distaccati
commissariati da Roma una nota dei Giovani democratici della rappresentato da Lettieri e Cosentino”, dalla realtà”.

I rifiuti? “Con me
didato Pdl continua ad accusa-
re De Magistris di “estremi-
smo”, spalleggiato da Berlusco-
ni che proprio ieri ha definito
l’europarlamentare Idv espo-
nente “di quella sinistra estre-
ma, rivoluzionaria, inquisito-

vanno all’estero”
LETTIERI PROMETTE
MA NON RIVELA IL PAESE “AMICO”
di Vincenzo Iurillo
Napoli
i marcano stretto, e diver-
fondante della nostra socie-
tà”.
Ma è sull’eterno e imprescin-
dibile tema della spazzatura di
differenziata al 70%”, elimi-
nando nel breve periodo “la
tassa sui rifiuti, che per Napoli
è una vergogna” per sostituirla
Lettieri e De Magistris sul ring di “Porta a Porta” (FOTO ANSA)
nio”. “Per arrivare al 70% di dif-
ferenziata – ha affermato il can-
didato sindaco Pdl – credo che
che è già pronto ad accoglier-
li”. Ma una volta seduto da Ve-
spa, incalzato dalle domande
del direttore del Fatto Quotidiano
ria, giustizialista, che rappre-
senta il peggio del sistema po-
litico italiano”. Ma gli appelli di
Lettieri al voto dei moderati e
dei terzopolisti continuano a
infrangersi contro la velata osti-
lità dei leader centristi napole-
tani, in testa Raimondo Pasqui-
no dell’Udc e Italo Bocchino di
Fli, che con toni diversi gli han-
no detto “no”. Smanioso di
smentire questo trend, Lettieri
si era affrettato a diffondere i
nomi di sei candidati del Terzo
polo al consiglio e alle munici-
palità che avrebbero dichiarato
di sostenerlo al secondo tur-

S
gono su tutto. Ieri è stato
il turno delle politiche
sulla famiglia. Così, se Lui-
gi De Magistris alla trasmissio-
ne di Radio 2 Un giorno da Pecora
si dice “fedele, cattolico ma fa-
vorevole alle unioni civili: non
vedo perché non si debbano
dare diritti e doveri a coppie
che di fatto esistono già”,
Gianni Lettieri risponde facen-
dosi ricevere dal cardinale
Crescenzio Sepe per promet-
tergli la creazione di un asses-
sorato alla Famiglia, con lo sco-
po di “dare sostegno al nucleo
Napoli che prosegue la batta-
glia per diventare sindaco tra
l’ex pm sostenuto ormai dal-
l’intero centrosinistra e l’im-
prenditore amico di Berlusco-
ni. Se ne è discusso a Porta a Por-
ta, e non sono mancate le stoc-
cate tra i due. Con De Magistris
che ha preso le distanze dagli
errori del centrosinistra “che
ha in ogni caso le sue respon-
sabilità” e ha criticato l’uso di
discariche che hanno prodot-
to “un’emergenza sanitaria e
ambientale”. Poi ha assicurato
che “in sei mesi” porterà “la
con una nuova forma di tassa-
zione che tenga conto delle
quantità prodotte. Secondo
De Magistris il termovalorizza-
tore di Acerra “ha prodotto
soltanto tanta diossina, e per
questa ragione dico no alla rea-
lizzazione di nuove strutture
nella zona Est di Napoli”.
LETTIERI, che invece è favo-
revole all’inceneritore, ha bol-
lato il piano rifiuti del suo an-
tagonista come uguale “a quel-
lo dell’ex ministro dell’Am-
biente, Alfonso Pecoraro Sca-
servano almeno tre o quattro
anni. La Campania ha già un ac-
cordo per portare fuori dalla re-
gione i rifiuti, ad esempio con
la Puglia, che però li riceve ad
intermittenza. Credo invece –
ha aggiunto Lettieri – che serva
un accordo di almeno 10 mesi
per conferire i rifiuti della me-
tropoli campana a un Paese
straniero”. In mattinata, inter-
vistato da Maurizio Belpietro a
La Telefonata su Canale 5, Lettie-
ri ha spiegato come intende ri-
solvere nell’immediato la crisi
rifiuti: “In un primo momento,
andranno in un Paese all’estero
Antonio Padellaro, Lettieri ha
rifiutato di rivelare quale sia
questo Stato fortunato: “No
comment, non ci penso pro-
prio. Posso solo dire che è un
Paese dell’Unione europea”.
Un indizio di nervosismo. Uno
dei tanti accumulati in questi
giorni da Lettieri e il suo staff.
Uno dei più eclatanti si è con-
sumato ieri, vittima Gad Ler-
ner, bersaglio degli strali prima
ancora che andasse in onda l’In-
fedele su La7: “Ha costruito una
puntata di parte, ha invitato so-
lo avversari dichiarati”. Il can-
no.
PECCATO che i quattro finia-
ni tirati in ballo abbiano smen-
tito. E chissà se piacerà ai mo-
derati l’accordo che Lettieri
nei giorni scorsi ha stretto con i
neofascisti del Mis di Rauti, pre-
senti alle comunali con un pro-
prio candidato sindaco, Vitto-
rio Lamberti, che ha raccolto
poco più di 1600 preferenze.
Da imprenditore, Lettieri avrà
fatto i suoi calcoli: al ballottag-
gio potrebbero servire anche i
loro voti.

La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo

in entrambi
i casi.
Lo sappiamo che la vita non sempre va
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ogni tua esigenza. Perché tu possa
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pagina 8 Martedì 24 maggio 2011

DIRITTI E ROVESCI

CONTRO L’OMOFOBIA
ACCORDO
IMPOSSIBILE
Muro di gomma da Pdl, Lega e Udc
Rinvio a giugno tra le polemiche Un’immagine del gay pride a Roma (FOTO EMBLEMA)

di Caterina Perniconi è approdato ieri sui banchi di libertà è durata poco. Il partito stesso modo una proposta di bastato a fermare la canea che si – ma ce ne sono anche altri, co-
Montecitorio per l’inizio della di Berlusconi ha infatti presen- legge nella quale non fu ritenuta è scatenata a Montecitorio du- me l’omosessualità e la pedofi-
a legge contro l’omofobia discussione, con i pareri con- tato una delle tre pregiudiziali lia”. L’affermazione dell’espo-

L
resta chiusa in un casset-
to. Almeno per una setti-
mana, forse due. E i pre-
supposti per il voto in aula non
sono rosei.
Dopo la doppia bocciatura in
Commissione Giustizia, il testo
Rocco
Buttiglione
trari di Lega e Udc e uno spira-
glio di dialogo lasciato aperto
dal Pdl, anche dopo le dure pa-
role di Mara Carfagna che ha
deciso di votare il provvedi-
mento proposto dal Pd. Ma la
buona volontà del Popolo della
Luisa
Santolini
di costituzionalità che potreb-
bero affossare la legge.
NEL NOSTRO PAESE sem-
bra impossibile approvare un
testo contro l’omofobia. Nel
2009 è già stata bocciata nello
Giorgio
Stracquadanio
sufficientemente determinata
la nozione di “orientamento
sessuale”. In seguito sono state
ripresentate due proposte di
legge, una da Antonello Soro,
per il Partito Democratico, e
l’altra da Antonio Di Pietro, per
Italia dei Valori. Entrambe rece-
pivano le pregiudiziali di costi-
tuzionalità riavviando l’esame
in Commissione Giustizia. Infi-
ne sei mesi fa Paola Concia ha
presentato una proposta di te-
sto unificato, dove si introduce-
va nel codice penale un’aggra-
vante in caso di reati dettati dal-
l’omofobia, anche in base alle
normative richieste dall’Euro-
pa. La Concia, come ha ricorda-
to ieri in aula, per venire incon-
tro alle perplessità di natura co-
stituzionale sollevate da alcuni
gruppi, aveva previsto l’esten-
rante la discussione.
AD APRIRE le polemiche è
stato il deputato pidiellino Gior-
gio Stracquadanio, che nel so-
stenere la tesi della maggioran-
za, ovvero che aggravando il
reato soltanto contro gli omo-
sessuali vengono automatica-
mente discriminati, ha chiesto
se non fossero altrettanto gravi
le offese contro le donne del Pdl
in campagna elettorale: “È ideo-
logica, ghettizzante, illiberale e
violenta nei suoi esiti la pretesa
di introdurre aggravanti penali
in relazione alla vittima e non al-
la gravità del fatto” ha dichiarato
Stracquadanio, “la violenza che
ha colpito Paola Concia e la sua
compagna è la stessa che colpi-
sce le nostre donne oggi in cam-
pagna elettorale, che vengono
nente centrista, che ha parago-
nato i gay ai pedofili, ha fatto an-
dare su tutte le furie la prima fir-
mataria del provvedimento: “La
pedofilia è una malattia non cer-
to un orientamento sessuale...”
ha gridato in aula Paola Concia.
Ma a rincarare la dose ci ha pen-
sato Rocco Buttiglione, che ha
individuato nelle volontà del Pd
quella di “promuovere l’omo-
sessualità come stile di vita in
Italia”.
“All’onorevole Buttiglione – ha
risposto la Concia – vorrei dire
che l’omosessualità non si può
promuovere, perché è una con-
dizione umana, non è una scel-
ta, non è un capriccio, non è
uno sport, non è qualcosa che si
promuove. E vorrei poi ricorda-
re ai posteri che l’onorevole

“ L’effetto
vero di questa “ Il mio
orientamento è “ La violenza
che colpisce
sione dell’applicazione dell’ag-
gravante ai casi in cui i reati fos-
sero stati commessi contro an-
ziani e disabili. Ma anche questo
tentativo non è bastato a trovare
costantemente additate come
puttane e che sono state addi-
tate come puttane da manifesta-
zioni intere in questo Paese, che
hanno additato come putta-
Buttiglione venne bocciato co-
me Commissario europeo per
le sue innumerevoli frasi defini-
te, dal Parlamento europeo ap-
punto, discriminatorie nei con-
legge l’eterosessualità, i gay è la stessa un accordo, e la relatrice del ne...”. Dopo la terza ripetizione fronti degli omosessuali”.
provvedimento si è dimessa, de- dell’insulto, la vicepresidente Lo scontro proseguirà nei primi
è promuovere ma ce ne sono che colpisce finendo la maggioranza un “mu- della camera Rosy Bindi è stata giorni di giugno, proprio quelli
ro di gomma”. costretta a togliergli la parola. in cui la Capitale ospiterà cen-
l’omosessualità altri come le donne Pdl Ieri il testo è tornato in aula con Ma la frase più dura è stata pro- tinaia di migliaia di omosessuali
un relatore del Pdl, Enrico Co- nunciata dalla parlamentare che parteciperanno all’Europri-
come stile vita l’omosessualità additate come sta, che ha già messo in chiaro la dell’Udc, Luisa Santolini: “Il mio de, e che non staranno a guar-
sua contrarietà ai contenuti del orientamento sessuale è l’etero- dare silenti l’affossamento di un
in Italia e la pedofilia puttane provvedimento. Questo non è sessualità – ha detto la Santolini loro diritto.

Vladimir Luxuria”
“Ho subìto di tutto, ora tutelare chi non ha la forza di reagire”
di Cristina Cosentino
Ltroastizia
bocciatura in Commissione giu-
della proposta di legge con-
l’omofobia, la presentazione di
pregiudiziali di costituzionalità sul te-
sto e le conseguenti dichiarazioni di
alcuni politici di PdL, Lega e Udc dan-
no indicazioni su quanto pregiudizi e
discriminazioni della politica nei con-
fronti degli omosessuali siano attuali.
Eldorado, il primo romanzo di Vladi-
mir Luxuria, è l’occasione per riper-
correre i luoghi dell’omofobia di ieri e
di oggi.
Un altro stop per la legge. C’è chi
pensa che non serva.
Io le ho subite tutte, lanci di oggetti,
sputi, botte, insulti, scritte di memo-
ria nazista sotto casa, ma ho avuto la
forza di reagire, con ironia. La legge è
necessaria, anche per tutelare chi
non ha la forza o il modo di reagire.
In Eldorado c’è un viaggio nella
memoria, il racconto che l’omofo-
bia viene da lontano e tuttora
avanza.
Per gli omosessuali ci sono stati la pe-
na di morte, i gulag, i campi di riedu-
cazione cubani, i campi di concentra-
mento nazisti con oltre 15 mila morti.
Ora, in occidente, sarebbe impensa-
bile la soluzione finale, ma esiste an-
cora un retaggio: alcune motivazioni
con cui venivano giustificati i lager
per i gay riecheggiano quando alcuni
parlamentari bocciano la proposta di
legge che prevede l’aggravante per i
crimini d’odio nei confronti degli
omosessuali.
Ad esempio?
Basta pensare al monito del sottose-
” ”
gretario Giovanardi a non votare De
Magistris, pena un favoritismo verso i
“femminielli”, come se fossimo una
categoria sociale pericolosa, che met-
te disordine. Ci sono persone che cre-
dono ancora alle leggi razziali, nella
superiorità dell’essere eterosessuale.
Un fenomeno tutto italiano. Nella
bocciatura ci sono tracce di an-
tieuropeismo?
Sul tema dei diritti civili stiamo veri-
ficando la teoria della deriva dei con-
tinenti: ci stiamo distaccando dall’Eu-
ropa con la presunzione che siano tut-
ti gli altri Paesi a sbagliare. L’Ue votò
contro l’ipotesi di Buttiglione a Com-
missario europeo a causa di dichiara-
zioni omofobe, ma l’esponente Udc
prosegue nelle sue esternazioni: erra-
re è umano, ma perseverare è diabo-
lico!
La deputata Santolini confonde
omosessualità con pedofilia.
È disgustoso e umiliante pensare che
ci sia in Parlamento gente ignorante a
cui viene dato potere e stipendio.
Con lo scandalo di Don Seppia chi si
ispira ai valori cattolici dovrebbe es-
sere più cauto a fare dichiarazione del
genere. Io non mi sognerei mai di dire
che essere preti è come essere pedo-
fili.
Nel 2009 la legge fu affossata da
una pregiudiziale di costituzionali-
tà, è lo stesso intento di chi le ri-
presenta ora?
Perché non dire che è incostituziona-
le anche la legge Mancino? Esiste l’ag-
gravante nell’ordinamento, e così co-
me esiste per razza e religione dovreb-
be esistere anche per orientamento
sessuale. Sono false motivazioni, di-
cessero esplicitamente di essere ostili a qualunque legge di civiltà sui dati. Al Senato la maggioranza fu bat-
omofobi. temi dei diritti civili e della omolesbo- tuta sulla questione dell’omofobia
I politici sono omofobi?
Molti parlamentari al microfono del-
l’aula dicevano alcune cose, ma all’in-
transfobia. Ricordo le discussioni in
Commissione giustizia sull’inclusio-
ne dell’orientamento sessuale e l’i-
per l’opposizione della Binetti.
Da deputata sentiva il senso di im-
potenza su questi temi?
terfono, sotto lo scranno, ne dicevano dentità di genere tra le aggravanti alla Sono entrata in Parlamento con entu-
altre: ho conosciuto ipocrisie, doppie legge Mancino, ricordo i problemi siasmo, convinta che si potesse fare
facce, e ho verificato che il detto “chi con l’Udeur e con alcuni settori del qualcosa, e invece mi sono scontrata
disprezza compra” è proprio vero. Pd, che ora se ne sono an- non con delle menti pensanti ma con
Chi sono? dei ventriloqui che stavano solo ripor-
Non lo dico, perché visti i Vladimir tando i dettami del Vaticano.
soggetti non potrei nep- Luxuria Quando le proposero la candida-
pure vantarmene. (FOTO EMBLEMA) tura accettò ma disse di avere il
Nemmeno il centro- dubbio di non essere all’altezza.
sinistra è riuscito ad Tornerebbe in Parlamento?
approvare una legge Questa volta dovrei capire se all’altez-
antidiscriminato- za è il partito che me lo chiede. Poiché
ria. Mancanza di dai Binetti e Mastella ci sono già pas-
tempo o di volon- sata e non vorrei ritrovarmi in una
tà? coalizione con il Casini di turno che fa
Purtroppo avevamo distinguo continui. O c’è una coalizio-
una maggioranza com- ne che non fa una filosofia della som-
posta anche da gruppi matoria dei voti ma guarda alla coe-
renza, alla qualità e alla fattibilità di un
programma oppure preferisco conti-
Sullo scontro nuare a fare politica fuori del Palaz-
in aula zo.
Nel libro chiama ad un gesto di
“ Disgustoso
e umiliante
responsabilità individuale, sarà
questa la soluzione?
Le persone sono meno omofobe dei
politici che li rappresentano. Più i
politici sono coinvolti in questioni
pensare che in sessualmente imbarazzanti, più il
Vaticano ha un’arma di ricatto sui
Parlamento ci sia temi eticamente sensibili, e noi di-
ventiamo merce di scambio. Esiste
gente ignorante una politica delle proposte di leg-
ge e delle interrogazioni , ma esiste
a cui viene dato una politica della quotidianità,
quella del non voltare la testa dall’al-
potere tra parte. Bisogna partire da lì.

”
Martedì 24 maggio 2011 pagina 9

CRONACHE

N
GRASSO CONTRO IL GOVERNO: CASO SCAZZI
Avviso di garanzia
per la zia Cosima

“NESSUN DIALOGO CON CHI CI INSULTA” A vviso di garanzia

per Cosima
Serrano, la zia di Sarah
Scazzi, la 15enne di
Avetrana scomparsa il
Nel ricordo di Capaci, faccia a faccia con Alfano 26 agosto 2010 e
trovata morta in un
pozzo. L’ha rivelato a
“Chi l’ha visto?” il suo
di Giuseppe Lo Bianco ker del “suo” maxiprocesso, ca, trascinandolo, anche nel fari”, dice Grasso. E occorre gramma di Berlusconi secon- legale, che ha spiegato
Palermo con un faccia a faccia tra Al- giorno della sua commemora- quindi “adeguare gli strumenti do cui “Falcone resterà per come si tratti di un atto
fano e Grasso dai toni, a tratti, zione, nella contesa sulla giu- della repressione valorizzan- sempre nei nostri cuori” (al- dovuto “alla luce degli
a riforma della giu- meno lui non è ancora un can- accertamenti affidati ai

“L
stizia? Nasce da
un’evoluzione, la
mafia è cambiata, bi-
sogna cambiare anche l’anti-
mafia”. Pronunciata dal guar-
dasigilli Angelino Alfano nel-
l’aula bunker dell’Ucciardone
che lo vide giudice a latere del
maxiprocesso, quella frase
dev’essere apparsa eccessiva
perfino al procuratore nazio-
nale Antimafia Pietro Grasso,
che tra gli applausi ha rista-
bilito le misure: “Il vostro pro-
getto non riguarda la giustizia
ma il rapporto tra magistratu-
ra e politica”. Sbarcato di mat-
tina da una nave della legalità
che ha condotto a Palermo
centinaia di studenti per ri-
cordare Giovanni Falcone,
Francesca Morvillo e i tre
agenti della scorta morti 19
anni fa a Capaci, Piero Grasso
si è assunto il compito di ar-
ginare le roboanti strumenta-
lizzazioni della memoria di
Falcone da parte di un gover-
no ed una maggioranza venuti
ad autocelebrarsi con ben
quattro ministri (Maroni, Al-
fano, Gelmini e Prestigiaco-
mo) ed il presidente del Se-
nato Renato Schifani, impe-
gnati in una gara delle ovvietà
e delle banalità mielose con-
segnate, sottoforma di dichia-
razioni, ai giornalisti.
grotteschi. Se Grasso sostiene
che i progetti di riforma met-
tono in discussione l’autono-
mia dei magistrati, Alfano re-
plica assicurando che “nessu-
na riforma toccherà mai quei
principi”. E quando, colto di
sorpresa dal clima certo non
accomodante di una comme-
morazione, il moderatore Gio-
vanni Minoli invita i due con-
tendenti al dialogo, la risposta
di Piero Grasso è tagliente: “È
difficile dialogare con chi ti
Il faccia a faccia tra Alfano e Grasso ieri nell’aula bunker di Palermo (FOTO ANSA)
prende a schiaffi. È difficile
non essere preoccupati quan-
stizia: “Falcone era a favore
della separazione delle carrie-
re”, e per dimostrarlo il Guar-
dasigilli legge una sua vecchia
intervista. Secca la replica del
procuratore nazionale: “Vole-
va separare le carriere, non
sottrarre ai Pm la direzione
delle indagini”. Ed è proprio
sulle indagini e sulle misure di
contrasto alla mafia che la di-
stanza tra il ministro ed il ma-
gistrato appare abissale: “La
mafia di oggi è quella degli af-
Il procuratore:
do le indagini patrimoniali”.
Ma, aggiunge subito, “abbia- cro da estirpare) fuori attorno Ris di Roma e che
mo bisogno soprattutto di col- all’albero Falcone altare laico, avranno luogo il 25
pire corruzione e voto di come dice Grasso, della testi- maggio prossimo”.
scambio”. monianza civile, il clima è
quello festoso dei grandi radu-
NULLA di tutto ciò è presen- ni di giovani. Oltre tremila stu-
te nel nuovo codice antimafia denti con centinaia di bandie-
che Alfano, come ha annun- re tricolore hanno alimentato
ciato, porterà al prossimo due cortei partiti da via d’A-
Consiglio dei ministri: “Sarà melio e dall’aula bunker con
incentrato su tre cardini: il 41 slogan e canti antimafia, e
bis per i mafiosi, la cattura dei giunti in via Notarbartolo, at-
latitanti e l’aggressione ai pa- torno all’albero, dove, al mi-
trimoni dei clan”. E crofono, gli studenti si sono al-
nessun cenno alle con- ternati alla lettura di una frase
nivenze tra mafia e po- di Falcone in 18 lingue diver- CIANCIMINO
litica. E se dentro il se. E alle 17.58, l’ora della stra-
bunker il protocollo uf- ge, un agente della polizia ha Negata
ficiale offre un tele- intonato il silenzio. la scarcerazione
P arere negativo per la
scarcerazione di
FALLICO il brigatista Massimo Ciancimino: ad
esprimerlo è stata la
Procura di Palermo.
muore in carcere Ciancimino è in carcere
dal 21 aprile scorso, con
stato trovato morto ieri nella sua cella il bri- l’potesi di calunnia nei
Ècluso
gatista Luigi Fallico, 59 anni, da due anni re-
nel carcere di Viterbo. Domani avrebbe
confronti dell’ex capo
della polizia Gianni De
dovuto essere a Roma per l'udienza del processo Gennaro. Il Gip Riccardo
che lo vede imputato con altre sette persone per Ricciardi aveva
i reati di associazione sovversiva e banda armata. derubricato l’originaria
Da giorni accusava forti dolori al petto, dice l'av- formulazione dell’accusa,
vocato Caterina Calia: il 19 maggio, dopo l'ultima che prevedeva
udienza, si era sentito male ma si erano limitati a l’aggravante di avere
misurargli pressione. “Che era altissima, 110 di
minima e 190 di massima, avrebbero dovuto or-
agevolato Cosa nostra,
facendo scendere così la

UN ESERCIZIO verbale tra-

do i magistrati vengono con-
siderati matti, utopisti, antro-
“Falcone voleva dinare il ricovero in un centro clinico”. Invece
ieri mattina a trovarlo morto sulla branda sono
durata massima della
custodia cautelare da un
cimato con le parole del leghi-
sta Cavallotto, che indica ai
pologicamente diversi, perfi-
no un cancro da estirpare...”,
separare stati gli agenti di custodia.
Il referto parla di infarto, ma è stata disposta
anno a tre mesi.

giovani i nuovi eroi antimafia: provocando il disappunto ver-

“Falcone, Borsellino, Bossi e
Maroni”, provocando la rea-
zione del senatore Ligotti:
“C’è un limite a tutto. Voglia-
mo rispetto delle vittime, sen-
za bestemmie”. Falcone ricor-
dato, dunque, nell’aula bun-
le carriere, l'autopsia. Secondo l'accusa Fallico avrebbe ri- LAVORO
bale della ministra Gelmini, coperto un ruolo preminente nella cellula ro-
impietosamente colto dalle te- mana delle nuove Br, a suo carico un fallito at- Augusta, un morto
lecamere di Sky. non sottrarre tentato alla caserma Vannucci di Livorno contro e un ferito
Il fantasma di Falcone incom- la e il progetto di un attentato alla Maddalena
ai pm la direzione
be dunque dentro l’aula bun-
ker e Alfano non esita a tirarlo
metaforicamente per la giac- delle indagini”
durante i lavori del G8. (RdG)
U n operaio è morto e
un altro è rimasto
ferito ieri mattina, in
seguito ad un’esplosione
avvenuta nel porto di

“Un’infame emergenza non ancora superata” Augusta, in provincia di

PEDOFILIA, LA CHIESA STUDIA COME COLLABORARE CON LA GIUSTIZIA CIVILE. NUOVA ACCUSA PER DON SEPPIA
di Giovanna Gueci
inee guida” contro la pedofilia
“L dei preti. È questo – spiega il
presidente della Cei, cardinale An-
gelo Bagnasco, in apertura della 63°
Assemblea Generale dell’Episcopa-
to Italiano – l’obiettivo a cui anche il
nostro Paese lavorerà per far fronte
a quella che lo stesso Bagnasco non
esita a definire “l’infame emergenza
che la Chiesa italiana è impegnata a
fronteggiare e che non è stata an-
cora superata”. E per l’Italia, è an-
cora Bagnasco a rivelarlo, proprio
su questo fronte è al lavoro da più di
un anno su mandato della Presiden-
za Cei, un gruppo interdisciplinare
di esperti. “L’esito dei lavori – pro-
mette il presidente della Conferen-
za Episcopale Italiana – sarà presto
portato all’esame dei nostri organi-
smi statutari”.
Un lavoro sul quale è stato mante-
nuto il riserbo e che dovrà aiutare i
singoli vescovi - responsabili a trat-
tare i delitti di abuso sui minori -
nella salvaguardia delle vittime e
delle loro famiglie, ma che servirà
soprattutto a chiarire una volta per
tutte la collaborazione con gli inqui-
renti, resi quasi sempre impotenti
dalla procedura tutt’ora in vigore:
quella che prevede, a fronte di un
episodio di pedofilia, la richiesta di
indagine canonica da parte del ve-
Siracusa. I due erano a
bordo di una “bettolina”,
una piccola imbarcazione
utilizzata per spostamenti
in rada, quando
scovo direttamente all’ex Sant’Uffi- dinal Bagnasco (un “fuori program- albanese e di aver ricevuto per que- avrebbero urtato con la
zio, senza una comunicazione alla ma” rispetto all’ordine del giorno dei sto rapporto del denaro. Il sacerdote chiatta un galleggiante
Cei. lavori della Cei, riunita fino a vener- nega l’accusa, che lo vede coinvolto pieno di carburante.
L’esigenza sembra essere quella di
allinearsi alle Conferenze episcopa-
dì) segna una forte inversione di ten-
denza proprio in ambito episcopale,
insieme al suo amico ed ex semina-
rista Emanuele Alfano, 24 anni, ac-
L’impatto avrebbe
provocato un’esplosione
li nel mondo, ma soprattutto di po- perché, anche in assenza di un mo- cusato a sua volta di favoreggiamen- che ha investito i due
ter costituire una “banca dati”, at- nitoraggio del fenomeno, non lascia to e induzione alla prostituzione. uomini.
traverso la raccolta di informazioni spazio a numeri e statistiche: “Anche
a livello nazionale, la denuncia di un solo caso sarebbe troppo – affer- IL PRESIDENTE dei vescovi ita- TORINO
eventuali connivenze religiose e la ma Bagnasco –. Quando poi i casi si liani, che anche in veste di arcive-
collaborazione con la giustizia civi- ripetono, lo strazio è indicibile e l’u- scovo di Genova, era andato a pre- Padre uccide figlio
le. miliazione totale. I danni a giovani sentare personalmente la sua solida- con un coltello
vite e alle loro famiglie sono incal- rietà alle vittime e a tutta la comunità
OGNI PAESE, comunque, non so-
lo l’Italia, dovrà, attraverso le rispet-
tive Conferenze Episcopali, rendere
colabili e a loro non cessiamo di pre-
sentare il nostro dolore e la nostra
incondizionata solidarietà”.
parrocchiale di don Seppia la sera
stessa dell’arresto, ha ribadito “il gri-
do amaro che già è risuonato nel-
U n uomo ha ucciso il
figlio a coltellate, ieri
nei pressi di Torino.
compatibili con la propria legislazio- Parole accorate, inequivocabili, che l’assemblea dello scorso anno: sul- L’omicidio è avvenuto in
ne nazionale le Norme emanate il 21 arrivano insieme alla decisione della l’integrità dei nostri sacerdoti non casa, dopo una lite per
maggio 2010 per aggiornare il “motu Procura di Genova di contestare a possiamo transigere, costi quel che futili motivi. Il figlio, 41
proprio” di Benedetto XVI “Sacra- don Riccardo Seppia (il parroco di costi”. Anche se, ha voluto conclu- anni, era
mentorum sanctita- Genova arrestato dere, questi crimini che pure sono tossicodipendente. Il
tis tutela” del 30 con le accuse di vio- commessi da uomini di Chiesa, non padre è stato arrestato.
aprile 2001, fino a
raggiungere, entro
Bagnasco: lenza sessuale su mi-
nori e cessione di
sono connotativi della Chiesa, come
qualcuno vorrebbe sostenere. “Le
il maggio 2012 (così
chiede la circolare
“Anche un solo stupefacenti) il rea-
to di induzione alla
ombre, anche le più gravi e dolorose,
non possono oscurare il bene che
della Congregazio-
ne della dottrina
caso sarebbe prostituzione. La
nuova contestazio-
c’è”. Tempestivamente la Curia Ge-
neralizia dei salesiani si è affrettata a
per la fede della ne è nata dopo le di- condannare le dichiarazioni del vice
scorsa settimana) troppo. Quando chiarazioni di un ra- provinciale della Congregazione per
un orientamento gazzino egiziano, l'Olanda, padre Herman Spronck,
comune all’interno si ripetono, che ha detto agli in- che ha sostanzialmente difeso in
di ogni Conferenza quirenti di aver par- un’intervista un suo confratello, il
Episcopale naziona- lo strazio tecipato a un’orgia quale ritiene accettabile la pedofilia
le. con il parroco e con e ha militato in un movimento a suo
L’intervento del car- è indicibile” un altro minorenne favore.
pagina 10

ECONOMIA

I dati diffusi ieri

sulle condizioni di vita
0,2 % 2 milioni 30%
LA CRESCITA MEDIA NEL DECENNIO GLI ITALIANI I GIOVANI PRECARI.
2001-2010. LA PERFORMANCE ITALIANA È CHE HANNO RINUNCIATO 500 MILA HANNO PERSO IL LAVORO
degli italiani
LA PEGGIORE: IN EUROPA LA MEDIA È 1,3 A CERCARE LAVORO IN DUE ANNI
Potrebbe essere l’ultimo varo per
l’azienda navale Fincantieri, l’azienda

LA NAVE NON VA
navale Castellammare di Stabia. Da
oggi i lavoratori non hanno più
commesse, il cantiere si svuota e gli
operai andranno (nella migliore delle
ipotesi) in cassaintegrazione (FOTO LAPRESSE)
in basso a sinistra (FOTO ANSA)

L’Istat fotografa il disastro: dopo anni di crisi

adesso “siamo vulnerabili”. Cede la Borsa
di Giorgio Meletti manda di lavoro non sembrano hanno eroso molte delle riserve saranno l’atteso testamento po- da contrappeso al forte debito
sufficientemente forti e diffusi disponibili”. litico di un uomo che in questi pubblico è smentita dall’Istat
l tasso di crescita dell'e- per riassorbire la disoccupazio- anni non ha mai nascosto la sua

“I
Siamo arrivati al fondo del bari- con la semplice considerazione
conomia italiana è del ne e l'inattività”. le. Dopo la bocciatura di Stan- distanza dalla filosofia del mini- che molte famiglie intaccano i
tutto insoddisfacente”. dard & Poor’s, che venerdì scor- stro dell’Economia Giulio Tre- risparmi e il patrimonio eredita-
Le parole di Enrico Gio- UN DATO SU TUTTI: negli so ha assegnato prospettive “ne- monti. to dai genitori per salvaguardare
vannini, presidente dell'Istat, ultimi dieci anni il tasso medio gative” alla solidità dei conti Il dibattito sulla salute dell’eco- il tenove di vita.
risuonano come una sentenza annuo di crescita dell’economia pubblici, dall’Istat arriva un se- nomia si prepara a diventare lo I dati sull’occupazione fanno
nella sala della Lupa di Monte- italiana è stato dello 0,2 per cen- condo sonoro votaccio alla po- sfondo concreto su cui si gio- paura, soprattutto per i giovani:
citorio. Ad ascoltarle c’è anche to, contro una media europea litica economica del governo cherà il futuro del governo Ber- il 30 per cento di quanti hanno
il presidente della Repubblica, dell’1,3. Siamo più poveri e sen- Berlusconi. Immediata la reazio- lusconi all’indomani dei ballot- un lavoro ce l’hanno precario,
Giorgio Napolitano. La presen- za prospettive, destinati a paga- ne dei mercati finanziari. La Bor- taggi delle elezioni amministra- 500 mila tra loro l’hanno perso
tazione del rapporto statistico re a caro prezzo gli effetti cumu- sa di Milano ha perso ieri il 3,32 tive. I dati del Rapporto Istat negli ultimi due anni. Sono un
sulla situazione del Paese si tra- lati di anni di stagnazione. “Il si- per cento. E la quotazione dei non lasciano molto spazio ai milione e mezzo i disoccupati
sforma di fatto, in forza del so- stema Italia appare vulnerabile, Btp, i principali titoli di Stato ita- dubbi. che hanno addirittura smesso di
brio linguaggio delle cifre, in e più vulnerabile di qualche an- liani, è crollata: la differenza di cercare un impiego, finendo
una requisitoria sulla gravità no fa - ha detto Giovannini - Se, prezzo con i corrispondenti ti- L’ECONOMIA italiana ha pa- nella categoria statistica degli
della crisi economica. Gli otti- però, alcuni aspetti della situa- toli tedeschi, il cosiddetto gato la crisi finanziaria mondiale “scoraggiati”. Sono oltre due mi-
mismi di maniera vengono boc- zione attuale appaiono simili ad spread, ha toccato i massimi de- molto più degli altri Paesi occi- lioni i ragazzi che non studiano e
ciati senza appello: “Anche i se- allora, è anche evidente che per gli ultimi dodici mesi. dentali, ed è tornata indietro di non lavorano, i cosiddetti
gnali di recupero congiuntura- fronteggiare le recenti difficoltà La relazione di Giovannini da- dieci anni. La leggenda della ric- “Neet” (Not in education, em-
le dei livelli di attività e della do- l'economia e la società italiane vanti al Parlamento ha aperto chezza finanziaria privata che fa ployment or training).
per il governo una settimana si- Soffrono le famiglie: una su
mile a una via crucis. Domani, nel- quattro è a rischio povertà, quat-
la stessa Sala della Lupa, tocche- Giovannini: tro su dieci non possono per-
LA GRECIA si arrende: rà al presidente dell’Inps, Anto-
nio Mastrapasqua, spiegare che “Il sistema
mettersi neppure una settimana
di vacanza fuori di casa. I figli di-
pensione devono aspettarsi i soccupati restano a carico, i
più tagli e privatizzazioni giovani precari. Dopodomani
sarà Emma Marcegaglia, all’as-
Italia bambini piccoli sono affidati ai
nonni, quando ci sono, ma l’I-
l governo greco ha ceduto alle pressioni di Unione eu- semblea annuale della Confin- stat ha contato puntigliosamen-
Ieuropea.
ropea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale
La cosiddetta Trojka chiedeva nuove garanzie in
dustria, a dare la pagella degli in-
dustriali al governo Berlusconi.
appare te 800 mila donne che hanno
raccontato di aver perso il lavo-
cambio del via libera alla concessione della quinta tranche E martedì 31 maggio la “Consi- vulnerabile, ro in seguito a una gravidanza.
(12 miliardi) dell'aiuto di 110 miliardi concesso al Paese un derazioni finali” del governato- Le reazioni del governo sono
anno fa. Il consiglio dei ministri presieduto dal premier re Mario Draghi, in uscita dalla e più di qualche sottotono. Tremonti ieri si è
Papandreou ha risposto approvando il programma fiscale Banca d’Italia per andare a gui- preoccupato soprattutto, e
di medio termine. In pratica: ulteriori tagli alla spesa pub- dare la Banca Centrale Europea, anno fa” comprensibilmente, di tranquil-
blica, aumento delle tasse, liberalizzazioni di 136 profes- lizzare i mercati finanziaria sui
sioni (restano fuori per ora notai, avvocati e dentisti), ma conti pubblici: “Abbiamo tenu-
soprattutto il primo pacchetto di privatizzazioni. In ven- to e ci sono tutte le basi per con- ca che decida. Questa politica
dita finiranno subito Ote, la compagnia delle telecomu- tinuare a tenere”, ha detto. Il mi- economica non c’è e non la ve-
nicazioni già parzialmente in mano ai tedeschi di Deutsche nistro del Lavoro Maurizio Sac- do”.
Bank. E poi Hellenic Postbank, ex cassaforte delle poste coni ha reagito con ottimismo ai Discorsi che ritornano ciclica-
greche, i due maggiori porti del Paese (Pireo e Salonicco) dati Istat: “Tutte le osservazioni mente. Il 22 dicembre 1983, più
e le società che gestiscono le risorse idriche. Resta per ora dicono che la direzione da se- di 27 anni fa, l’allora presidente
fuori dal piano Deh, la società dell'energia elettrica contro guire non è quella dell'opposi- del Consiglio Bettino Craxi,
la cui vendita si sono schierati anche alcuni membri del zione, ma quella di maggiore di- mentore e protettore di Berlu-
governo. Delle società coinvolte nel piano l'esecutivo non namismo e responsabilità”. sconi, spiegò il suo obiettivo di
ha specificato che quote verranno cedute, né a che prezzo risanare i conti pubblici, opera-
e a quali condizioni. Di certo nei prossimi giorni la ma- MENTRE il segretario del Pd zione “indispensabile per riani-
novra dovrà affrontare il vaglio del Parlamento, dove i so- Pierluigi Bersani si è limitato a mare la vita economica minac-
cialisti del Pasok detengono una maggioranza di sei seggi. sbeffeggiare Berlusconi (“E que- ciata dalla disoccupazione e per
A subire le conseguenze peggiori saranno quasi certamen- sto parla di Islam a Milano...”), modernizzare l'apparato pro-
te i lavoratori delle società pubbliche, già scesi in piazza in l’ex presidente della Confindu- duttivo sapendo che abbiamo ri-
occasione dell'ultimo sciopero generale contro i possibili stria Luca di Montezemolo ne ha tardi da recuperare”. Fecero
licenziamenti. Il rischio, nonostante tutto, è che gli sforzi approfittato per rimarcare la sua epoca le parole con cui iniziò la
alla fine non servano a risolvere la crisi del debito. voglia di scendere in politica: “Il conferenza stampa: “La nave
Paese non cresce, ha bisogno di va”. Adesso non lo dice più nes-
scelte coraggiose, di una politi- suno.
 Martedì 24 maggio 2011

ECONOMIA

18% 24% 800mila - 20%

GLI ABBANDONI SCOLASTICI 1/4 DELLA POPOLAZIONE È A RISCHIO SONO LE DONNE CHE HANNO LA RETRIBUZIONE DELLE DONNE
PREMATURI NEL 2010. IN SICILIA PIÙ POVERTÀ, E IL 43% DELLE FAMIGLIE HA DICHIARATO DI ESSERE STATE RISPETTO AGLI UOMINI. PEGGIORA
DI UN QUARTO LASCIA LA SCUOLA PEGGIORATO IL TENORE DI VITA LICENZIATE PERCHÉ INCINTE LA QUALITÀ DEL LAVORO

Economia bloccata
Il governo è sotto accusa
SENZA RIFORME NIENTE CRESCITA
E SALTERANNO I CONTI PUBBLICI
di Marco Onado confermato che il paese “ap- il propri giudizi. Per parte sua, ticolare fondamentale: ormai
pare vulnerabile e più vulne- il ministro Tremonti ha di- metà dei titoli pubblici italiani
a fonti diverse e auto- rabile di qualche anno fa”. sono detenuti all’estero e

D
revoli arriva un segna-
le chiaro e forte: l’Italia
ha smesso di crescere
e rischia di essere trascinata
prima o poi nel gorgo della
crisi. Dunque, è l’intera po-
litica economica del gover-
no Berlusconi a essere messa
sotto accusa. Venerdì scorso
Standard&Poor’s, un’agen-
zia di rating, pur lasciando
invariato il suo voto sul no-
stro debito pubblico, aveva
dichiarato che le prospettive
erano negative. Ieri l’Istat ha
Il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti (FOTO DLM)
L’AVVERTIMENTO di
S&P non è di per sé preoccu-
pante. Molti si sono affrettati
a spiegare che gli Stati Uniti ci
fanno buona compagnia; che
la situazione di Grecia, Porto-
gallo e Irlanda è ben peggiore
(capirai che soddisfazione);
che finora le aste dei titoli ita-
liani non hanno dato luogo ad
alcun problema; che proprio
ieri le altre due agenzie di ra-
ting, Fitch e Moody’s, hanno
dichiarato di non modificare
chiarato che gli impegni presi
saranno rispettati.
Tutto vero, ma il problema
non è questo. Il problema è
che siamo nel mezzo di una
tempesta finanziaria che col-
pisce i paesi più deboli d’Eu-
ropa. E l’Italia può affrontare
il rigore fiscale che oggi viene
richiesto solo se riprende a
crescere almeno del 2 per
cento all’anno, come ripete
da tempo la Banca d’Italia. Se
non si rimette in moto la mac-
china della crescita, il nostro
Paese si troverà prima o poi in
Ecco perché
la doppia
bocciatura
di Standard &
Poor’s e Istat
ha una valenza
politica
avendo noi un deficit nella
parte corrente di bilancia dei
pagamenti (oltre 50 miliardi
di euro nel 2010), dobbiamo
ogni anno aumentare il no-
stro debito nei confronti degli
altri paesi.
Non solo: l’Istat ci avverte che
la grande ricchezza finanzia-
ria dell’Italia è servita da am-
mortizzatore sociale; è que-
sto che spiega perché il paese
continua tutto sommato ad
andare avanti nonostante la
caduta del reddito sia stata più
accentuata rispetto agli altri
Paesi e nonostante i costi ven-
gano scaricati soprattutto sui
giovani e sulle fasce più debo-
li. Ma questo significa anche
che il risparmio degli italiani è
ormai orientato a questi scopi
e dunque può servire meno
che in passato da paracadute
del finanziamento statale.
È QUESTO che ci dice l’Istat
quando ammonisce che “per
fronteggiare le recenti diffi-
coltà l’economia e la società
italiana hanno eroso molte
delle riserve disponibili”. Ep-
pure, a fronte di un quadro co-

Fincantieri elimina 2.551 persone condizioni di grande difficol-

ANNUNCIATA LA CHIUSURA DI SESTRI PONENTE E CASTELLAMMARE DI STABIA
di Salvatore Cannavò
er l’azienda è un piano di ristruttu-
Pdell’industria
razione, per i sindacati la chiusura
navale in Italia. I dirigenti
della Fincantieri, società controllata da
Fintecna a sua volta nelle mani del mi-
nistero dell'Economia, quindi del gover-
no, hanno consegnato pagine dramma-
tiche ai rappresentanti di Fiom, Fim e
Uilm ieri mattina al tavolo di confronto:
un piano di riduzione degli organici per
2552 unità su circa 8500 effettivi in un
gruppo che ha dieci stabilimenti in Ita-
lia.
ANCORA più grave è il fatto che i tagli
vengano prodotti dalla totale chiusura di
due stabilimenti, quello di Castellamma-
re di Stabia, in provincia di Napoli, e
quelli di Sestri Ponente in provincia di
Genova. Ma anche dalla dismissione del-
la cantieristica a Riva Trigoso che vede
passare la produzione navale militare ai
cantieri di La Spezia. Nel primo caso si
tratta di 650 lavoratori che restano a ca-
sa, mentre a Sestri si tratta di 780 lavo-
ratori. Altri 1121 dipendenti saranno
espulsi agendo su tutti gli altri stabili-
menti (compreso Riva Trigoso).
Numeri pesanti che hanno trovato la fer-
missima opposizione dei tre sindacati,
stavolta uniti. Maurizio Landini, segreta-
rio della Fiom, parla di “piano inaccet-
tabile”, Giuseppe Farina, della Fim, di
piano “rinunciatario”. “La questione è –
spiega al Fatto Quotidiano Alessandro Pa-
gano che per la Fiom segue la vertenza –
che l'azienda ha deciso di non presen-
tare un piano industriale”. Fiom, Fim e
Uilm, dicono no anche alla richiesta dell’
“efficientamento dei cantieri” che passa
tramite interventi su malattie, permessi,
orario di lavoro, diritto di sciopero.
Dopo aver respinto il piano e proclamato
otto ore di sciopero i sindacati chiedono
l'intervento del governo. In realtà, il go-
verno segue la vertenza da mesi, al punto
che presso il ministero dello Sviluppo
economico è stato costituito un “tavolo
sulla navalmeccanica”. Ma finora non è
stato fatto nulla. “Ora vogliamo andare a
palazzo Chigi” dicono Fiom, Fim e Uilm
che la lettera di incontro l'hanno inviata
a Gianni Letta. Insomma, se ne deve oc-
cupare Berlusconi. La vertenza, in effet-
ti, visto il numero di “esuberi”, il ruolo
del governo e gli effetti sociali che prean-
nuncia, ha ormai un aspetto profonda-
mente politico. Lo dimostrano le innu-
merevoli dichiarazioni rilasciate ieri,
con l’opposizione all’attacco, i sindaci
dei territori coinvolti “sgomenti” e i vari
esponenti di maggioranza silenziosi op-
pure imbarazzati. Ie-
ri mattina i lavoratori
di Castellammare di
Stabia hanno manife-
L’azienda non
stato sotto la sede di
Confindustria, a Ro-
è solo vittima
ma, dove si è svolto
l'incontro tra azien-
della crisi,
da e sindacati. E han-
no dato il primo as- ma anche della
saggio della loro rab-
bia con urla e insulti scelta di puntare
nei confronti di Giu-
seppe Bono, l'ammi- sui mezzi da
nistratore di Fincan-
tieri. A Genova si è crociera
tà. Non era necessario scomo-
dare un’agenzia di rating, ba-
stava chiedere a Monsieur de
la Palisse.
già cominciato a manifestare. IL FRONTE caldo della crisi
oggi è ben lontano dall’Italia,
OVVIAMENTE l'azienda si rifugia die- ma l’esperienza di questi ulti-
tro il nodo della crisi: nel 2009 la Fin-
cantieri ha avuto ordinativi per 1,75 mi-
mi due anni ha dimostrato
che l’effetto congiunto di at-
liardi contro i 2,52 del 2008 e i 4,23 del tacchi speculativi e di politi-
2007, anno record. Sono due anni che la che economiche inadeguate
domanda mondiale di navi è in declino e finisce per sfogliare Eurolan-
solo le aziende cinesi e coreane sembra- dia come una cipolla: prima la
no reggere la competizione internazio- Grecia, poi Irlanda e Portogal-
nale. Ma la crisi esiste per tutti e in questi lo, domani forse la Spagna. E
anni né l'azienda né il governo sembrano quanto più un paese si avvi-
aver preso le misure. Lo dimostra l’an- cina al gorgo, tanto più au-
damento inverso della Fincantieri Mari- menta il tasso di interesse ri-
ne Group che, negli Stati Uniti, nel Mi- chiesto dai mercati e il proble-
chigan, grazie agli accordi con Obama e ma del risanamento dei conti
alle commesse della Difesa, detengono pubblici diventa una specie di
quattro stabilimenti e hanno dato luogo, fatica di Sisifo, perché il ma-
recentemente, a 900 assunzioni. cigno da spostare, cioè quello
Per un’azienda che produce navi, del re- del debito, diventa sempre
sto, il ruolo della mano pubblica non può più grande per effetto dei
che essere determinante. Anche perché maggiori oneri finanziari. E
Fincantieri si trova nei guai proprio per l’aumento del tasso di interes-
aver puntato esclusivamente sulle navi se sul debito pubblico trasci-
da crociera, mercato che na con sé i tassi pagati dalle
invece è crollato negli ul- banche per le loro emissioni
timi due anni. I governi
italiani, in realtà, non
internazionali. Dunque, più
costi per le banche, meno di-
hanno dimostrato lungi-
miranza, come dimostra
sponibilità di fondi da destina-
re all’economia o qualsiasi
la contestuale crisi di Tir-
renia. Eppure l'intreccio
combinazione fra le due co-
se.
tra trasporti, costruzioni A questo punto intervengono
di navi, realizzazione di i dispensatori di consolanti
piattaforme energetiche statistiche e ci ricordano che
in mare (tramite l'Eni) sa- l’Italia dispone di una grande
rebbe, sostengono i sin- ricchezza finanziaria privata e
dacati, un volano formi- che dunque lo scenario può
dabile per contrastare la non essere così pessimistico.
crisi. Dimenticano costoro un par-
sì preoccupante, ci troviamo
di fronte ad annunci di rifor-
me sempre più improbabili e
sempre meno credibili, men-
tre le promesse di rigore su-
biscono l’assalto di decisioni
opportunistiche che aumen-
tano la spesa pubblica con
l’introduzione di nuovi sotto-
segretari o lo spostamento di
ministeri a Milano (che inevi-
tabilmente portano a nuove
assunzioni) oppure riducono
le entrate sotto forma di sana-
torie di multe.
È questo il motivo per cui i se-
gnali che vengono dalle agen-
zie di rating e dal mercato han-
no una forte valenza politica.
Una settimana fa, un editoria-
le del Financial Times commen-
tando i risultati delle elezioni
amministrative affermava che
l’Italia ha sempre mostrato
grande difficoltà a realizzare
le riforme economiche neces-
sarie alla crescita, ma che “la
stasi ha raggiunto il livello più
basso sotto il signor Berlusco-
ni”. Il giornale londinese è un
noto covo di sovversivi, ma è
stranamente considerato au-
torevole dalla comunità finan-
ziaria internazionale; è quindi
probabile che prima o poi
questo giudizio sia condiviso
dagli investitori e renda meno
facile il finanziamento del no-
stro debito. Per la cronaca, il
Financial Times aggiungeva che
fino a che l’opposizione è di-
visa e litigiosa, “anche un lea-
der inadatto come Berlusconi
risulta difficile da sloggiare”.
Non è solo il governo che de-
ve fare autocritica.
pagina 12 Martedì 24 maggio 2011

DAL MONDO

ZAPA-ZOMBIE 37,53%
I VOTI DEL PARTITO

LA SPAGNA
POPOLARE CHE NEL
2007 AVEVA IL 35,62%

VOLTA PAGINA
La disfatta dei Socialisti accelera
il ricambio, anche tra i Popolari
di Alessandro Oppes
Madrid
acce tirate e atmosfera
F plumbea ieri mattina a
Calle Ferraz, sede del
Psoe, in una riunio-
ne-fiume della segreteria del
partito dove non si trattava
menica. Dopo sette anni di
governo, lo stato maggiore
socialista ha recitato il “de
profundis” per l’era Zapate-
ro, iniziata con i migliori au-
spici e fallita miseramente
sotto il peso della crisi eco-
nomica. Mai, in quasi 35 an-
ni di democrazia, la sinistra
27, 79%
IL RISULTATO DEL
PARTITO SOCIALISTA
AL 34,92% NEL 2007
6,31%
stacco e due milioni di voti PER L’IZQUIERDA
in meno rispetto ai popolari
alle comunali, con la perdita UNIDA
di tre roccaforti come Sivi-
PRIMA AL 6,9%
glia, Saragozza e Barcellona
(quest’ultima conquistata
per la prima volta dai nazio-
nalisti di Convergència i
Unió). Terremoto anche nel-
Zapatero, il ministro dell’Interno Rubalcaba e quello della Difesa Chacon (FOTO LAPRESSE)

soltanto di esaminare il disa-
stroso risultato elettorale
delle amministrative di do-
LE NUMERO DUE
aveva subito una sconfitta
così clamorosa e vistosa.
Dieci punti percentuali di di-
le Comunidades, le ammini-
strazioni regionali: la nuova
mappa del paese è un’enor-
me macchia azzurra, dove il
Pp riesce a strappare al Psoe
persino il feudo da sempre
inespugnabile della Castiglia
La Mancha, e riconquista il
potere alle Baleari e in Ara-
gona.
parlamentare del Psoe Rosa
Díez. Nel Paese Basco, clamo-
rosa l’affermazione della lista
Bildu, il raggruppamento gui-
dato dagli eredi di Batasuna
che ha potuto concorrere al
voto grazie a una polemica
sentenza del Tribunale costi-
tuzionale, contestata dalla
destra e dalle organizzazioni
delle vittime del terrorismo:
diventa il secondo partito
della regione e trionfa a San
Sebastián, conquistando la
stragrande maggioranza dei
municipi della provincia. I
commenti del giorno dopo si
dividono tra chi sostiene che
questo exploit conferma che
“per l’Eta è l’inizio della fi-
re il conto: chiede l’immedia-
to scioglimento delle Came-
re e la convocazione delle le-
gislative anticipate. Il pre-
mier – implacabilmente de-
finito da El País come “un
morto vivente” - non ci sta.
L’ha detto subito dopo l’an-
nuncio del tracollo elettora-
le, con il tradizionale sorriso
trasfromatosi in una smorfia

CONFERME per il cen-

Carmen Chacon:
la Difesa all’attacco
È il futuro del Partito socialista, o
forse no. Da mesi Carme Chacón
ha annunciato l’intenzione di
candidarsi alla successione di
Zapatero, ma le dimensioni del
tracollo elettorale di domenica
potrebbero comprometterne le
ambizioni. Troppo legata al
premier, che ne ha determinato
l’ascesa vertiginosa, prima
nominandola alla vice-presidenza
delle Cortes, poi alla carica di
ministro della Difesa (proprio
quando stava per partorire): una
carica mai in passato occupata da
una donna.
(A.O.)
Indignados post elettorali
Maria Dolores de Cospedal:
il centro-destra inaspettato
Nella giornata del trionfo, la
vittoria più clamorosa è proprio la
sua: Maria Dolores de Cospedal,
segretaria generale del Pp, ha
conquistato la presidenza della
Castiglia La Mancha strappandola
dopo 28 anni ai socialisti. Quando
Mariano Rajoy la promosse, tre
anni fa, al rango di numero due
del partito, la sorpresa fu generale:
46 anni, avvocato, è diventata
madre con un’inseminazione in
vitro dopo aver divorziato.
Biografia atipica per un politico di
centro-destra, ma la scelta si è
rivelata vincente.
(A.O.)
tro-destra anche a Madrid e
Valencia, nonostante gli
scandali e la presenza nelle
liste di numerosi imputati di
corruzione. I socialisti po-
trebbero conservare l’Estre-
madura, ma solo alleandosi
con Izquierda Unida, uscita
rafforzata dal voto su scala
nazionale così come il partito
moderato Unión Progreso y
Democracia, guidato dall’ex
Twitter e il segreto di Pulcinella
GIGGS-THOMAS AMANTI: LO SANNO TUTTI, LA STAMPA NON PUÒ SCRIVERLO MA INTERNET SÌ
di Andrea Valdambrini
Londra
rendi un calciatore, una del-
PUnited,
le colonne del Manchester
come Ryan Giggs. Ag-
giungi una scappatella extra-
coniugale con Imogen Tho-
mas, ex Miss Galles, ma soprat-
tutto ex concorrente del Big
La peggiore
sconfitta
di sempre, perse
le tre roccaforti:
Siviglia,
Saragozza
e Barcellona
pa non si rivelano automatica-
mente inefficaci? Oppure al
contrario bisogna bloccare in-
ternet o Twitter? Ma a questo
punto la censura diventerebbe
indegna di qualsiasi democra-
zia occidentale. Ci si è messo
anche il Sun tabloid del gruppo
Murdoch, a chiedere di far ca-
dere il divieto di nominare il
ne”, mentre altri temono un
percolo “ritorno della banda
di sofferenza: “Arriverò alla fi-
ne del mandato”. Sabato
armata” nella vita pubblica. prossimo il comitato esecu-
tivo del Psoe si riunisce per
MA IL CENTRO dell’at-
tenzione resta fissato sull’ine-
lanciare la campagne delle
primarie che dovranno eleg-
sorabile agonia del governo gere il nuovo leader. Ma co-
Zapatero. Il Pp di Mariano Ra- minciano già a emergere i
joy, ormai lanciatissimo ver- primi malumori e c’è chi
so la riconquista della Mon- chiede – come l’ex presiden-
cloa, perduta nelle dramma- te castigliano José Maria Bar-
tiche giornate della strage di reda – una profonda “rifon-
Atocha, non ha atteso nean- dazione ideologica” del par-
che un minuto per presenta- tito.
gs?, si è domandato rivolgendo-
si ai magistrati John Hemming -
il parlamentare lib-dem che ieri
che ha fatto per primo il nome
del campione al centro dello
scandalo. I giudici della High
Court però non mollano, e con-
tinuano a stare dalla parte della
privacy di Giggs. Pazienza per il
Sun e il premier. E pazienza an-

L’ACCAMPAMENTO Brother, avventura che rischia

di mettere in crisi il matrimo-
nio di Giggs. Aggiungi il divie-
to per i media britannici – ra-
dio, carta stampata, tv – di for-
nire nome e cognome del cal-
ciatore, perché un giudice ha
condito il tutto con l’ennesimo
provvedimento “bavaglio a tu-
tela dei vip, anche noto come
superinjunction. Mescola poi tut-
to con la salsa del dubbio amle-
tico: conta di più tutelare la pri-
vacy del pur fedifrago calciato-
re, oppure salvaguardare la li-
bertà di stampa senza se e sen-
campione, ma con scarso suc-
cesso. Poi il caso è montato fino
a coinvolgere il premier David
Cameron, che ha parlato di leg-
gi “ingiuste” e “insostenibili”,
nel suo braccio di ferro per ri-
dare alla politica l’autorità legi-
slativa che gli sta rubando la ma-
gistratura. Davvero volete mul-
tare i 75.000 utenti di Twitter
che hanno fatto il nome di Gig-
Sorvegliati speciali
che per tutti gli altri. Per ben tre
giorni, fino allo scoop dell’He-
rald, chi non stava su Twitter ha
avuto un dubbio: dopo questa
nuova puntata del Grande Fra-
tello, c’è un futuro per Imogen
e Ryan?
Facce da copertina
La prima pagina del “Sunday
Herald” e Imogen Thomas

La vita riprende a scorrere come se niente fosse

accaduto tra gli “acampados” della Puerta del Sol.
L’avevano detto (“non ci rappresentano”) e l’hanno
ripetuto ieri mattina nelle assemblee – ancora
affollatissime – nelle quali si continua a parlare di futuro,
a raccogliere proposte, e solo occasionalmente ci si
sofferma a commentare il risultato elettorale: “È
ancora, e sempre, bipartitismo: a noi non interessa”. La
protesta continua, almeno fino a sabato prossimo, ma
già comincia a serpeggiare il timore che, nei prossimi
giorni, la polizia possa decidere un’operazione di
sgombero. Per questo la commissione legale che assiste
gli “indignados” ha elaborato un protocollo d’azione con
una serie di consigli da seguire nel caso di un blitz. La
raccomandazione per tutti è di limitarsi alla resistenza
passiva e di evitare il ricorso alla violenza. Dopo una
settimana di dibattiti, sono in parecchi a chiedere che si
cominci a trarre le conclusioni: quantomeno elaborare
un decalogo con i punti più importanti.
(A. O.)
za ma? E il pasticcio è servito.
DOPO CHIACCHIERE infi-
nite sull’identità dell’amante
della Thomas, domenica il gior-
nale scozzese Sunday Herald se
ne esce con una foto a tutta pa-
gina del campione, con sotto la
scritta “censurato”. Il proble-
ma è infatti che se i magistrati
possono ordinare alla stampa di
rimuovere un nome, la curiosi-
tà non smette di correre sul
web. Dalle parti di Twitter, per
esempio, dove si è scatenata
una ridda di voci per identifica-
re il protagonista della scappa-
tella. Ma nell’era di internet, c’è
da chiedersi, uno scandalo così
non fa la fine del segreto di Pul-
cinella, e quindi i provvedimen-
ti restrittivi della libertà di stam-
La retrocessione dell’Italia,
Mr B e “super-Giulio”
IL LITIGIO ITALICO-LEGHISTA sul trasloco dei
ministeri e “l'aggressiva offensiva” mediatica (El
Mundo) di Mr B non appassionano molto la
stampa europea più attenta, in queste ore
elettorali, ai risultati spagnoli e tedeschi che
confermano il momento di difficoltà delle forze
al governo, quale che ne sia il colore. Quel che
interessa è la “retrocessione” (Financial Times)
dell’outlook dell’Italia da stabile a negativo ad
opera di S&P e la reazione piccata di Tremonti e
del governo: l’Italia è “sotto sorveglianza”,
cresce la pressione sul debito, tutta l’eurozona è
più fragile. Le Figaro mette in prima pagina sul
suo sito una notizia Reuters sull’imminente
manovra: “L’Italia prepara un piano di rigore da
40 miliardi di euro” e ne serra i tempi per “dare
un segnale ai mercati” dopo l’avvertimento di
S&P. “Indeboliti” dal recente “scacco
elettorale”, Mr B e “super-Giulio” vogliono
contrastare l’impressione creata dall’agenzia di
rating facendo comprendere che il governo
“tiene saldamente i cordoni della borsa”.
Nonostante altre agenzie non condividano
l’analisi di S&P, l’Italia, secondo Les Echos, finisce
“sotto sorveglianza negativa”: Il quotidiano
economico francese scrive che la mossa di S&P
potrebbe fare salire l’attenzione dei mercati
sull’economia italiana, che deve affrontare sfide
“troppo ardue”. Nell’attesa che i ballottaggi di
domenica dicano se anche le sfide politiche sono
“troppo ardue” per il governo Berlusconi.
G. G.
Martedì 24 maggio 2011
IL MULLAH OMAR È SCOMPARSO
NELLE TERRE DI NESSUNO
Voci sulla morte del leader Taliban tra Afghanistan e Pakistan
di Barbara Schiavulli
l mullah Omar è scom-
I
parso. È questa l’ultima
versione dei servizi se-
greti afgani. Solo qual-
che ora prima, una fonte dei
servizi aveva annunciato tra-
mite Tolo tv, un’emittente af-
ghana privata, che il leader
spirituale dei Taliban era sta-
to ucciso durante un’opera-
zione dei servizi segreti pa-
kistani (Isi) in combutta con
il gruppo di Haqqani, orga-
nizzazione militante rivale
dei Taliban afgani. Immedia-
te le smentite, prima quella
dei Taliban: “Il mullah Omar
è vivo e vegeto, ed è in un
luogo sicuro - ripete il por-
tavoce Zabiullah Mujahid –
è come sempre impegnato a
pianificare la lotta contro il
governo afgano e i suoi al-
leati stranieri”.
“NON NE SAPPIAMO
niente”, ribatte il governo
pakistano che ancora deve
riprendersi dall’imbarazzo
di aver ospitato Osama Bin
Laden per sette anni a 150
km da Islamabad. Ma secon-
do una fonte di Tolo Tv, il mul-
lah Omar sarebbe stato uc-
Obama-Gump corre per l’Europa
MINI-TOUR DEL PRESIDENTE USA: LONDRA, PARIGI, VARSAVIA (E NON ROMA)
di Giampiero Gramaglia
Bruxelles
È lunedì e, quindi, questa
deve essere l’Irlanda: la
vecchia battuta sui viaggi eu-
ropei ‘mordi e fuggi’ dei turi-
sti giapponesi Anni Ottanta
pare adattarsi bene alla mis-
sione europea del presidente
Barack Obama: 6 giorni, 4
Paesi, un Vertice del G8 che lo
Incrocerà
Berlusconi al G8 di
Deauville e vedrà
Napolitano in
Polonia. Ieri
partenza anticipata
dall’Irlanda
Leader del terrore
Una rarissima foto del Mullah Omar, capo
dei Taliban (FOTO LAPRESSE) Il fondatore
di al Qaeda, Bin Laden (FOTO ANSA)
ciso con un colpo di pistola
mentre il generale Hamid
Gul, ex numero uno dei ser-
vizi segreti pakistani, lo por-
tava via da Quetta (un milio-
ne di abitanti), capitale del
Beluchistan e roccaforte dei
talebani, per trasferirlo tra le
montagne del nord del Wa-
ziristan dove sarebbe stato
più al sicuro o dove sarebbe
stato meno scomodo “tro-
varlo”. “Non l’ho mai incon-
trato e due giorni fa mi tro-
costringerà a fermarsi 2 gior-
ni a Deauville, in Francia, e
l’impressione di un program-
ma concepito per dovere
d’ufficio, piuttosto che per
interesse o necessità. E le pri-
me due tappe, l’Irlanda e la
Gran Bretagna, sembrano
proprio cartoline turistiche.
DI ITALIA POI ce n’è pro-
prio poca, in questo viaggio
del presidente statunitense.
In fondo, è giusto così: in Ita-
lia, c’è venuto nel 2009, per il
vertice del G9 dell’Aquila e
per incontrare il papa. Per
quello che se n’è poi saputo,
l’esperienza per il momento
gli è bastata. Questa volta, gli
capiterà d’imbattersi a Deau-
ville nel presidente del Con-
siglio Berlusconi e, a Varsavia,
nel presidente della Repub-
blica Giorgio Napolitano, che
venerdi 27 e sabato 28 parte-
ciperà all’incontro annuale
dei capi di Stato dei Paesi del-
vavo a casa mia a Rawalpin-
di”, ha replicato, parola di
spia, il generale Gul con una
risata al telefono.
SOLO DUE GIORNI FA,
il presidente americano Oba-
ma durante un’intervista alla
Bbc, aveva ribadito, che nel
caso avessero scoperto il na-
scondiglio del Mullah Omar,
l’America non si sarebbe fat-
ta scrupoli a violare un’altra
volta i confini dell’alleato Pa-
l'Europa centrale. Al pranzo di
lavoro conclusivo, sarà pre-
sente come ospite speciale il
presidente Obama: Barack,
con Giorgio, ha un feeling spe-
ciale, superiore a quello con
Silvio, come dimostrò invitan-
dolo a prendere il te alla Casa
Bianca quando voleva capire
qualcosa di quanto stava acca-
dendo in Italia. Tutta la missio-
ne ha un’impronta un po’ con-
solatoria: lenire le gelosie del-
l’Europa che, dal giorno del-
l’insediamento del primo pre-
sidente nero d’America, se ne
sente un po’ trascurata e non
avverte la sua passione ricam-
biata. Ma la scelta delle tappe
non sempre lascia emergere
un forte interesse politico. Se
c’è un Paese che pochi proble-
mi pone agli Usa Uniti, questo
è l’Irlanda: proprio lì, Obama,
è sbarcato ieri, sostanzialmen-
te per andare a visitare il vil-
laggio di Moneygall, 350 abi-
tanti in una campagna da que-
DAL MONDO
kistan. Ma col passare delle
ore e delle verifiche, la pre-
sunta morte, non la prima
negli ultimi dieci anni, del
Mullah, si sarebbe trasforma-
ta in una scomparsa confer-
mata dai servizi afghani, mol-
to spesso in competizione e
in disaccordo con quelli pa-
kistani.
“Negli ultimi dieci anni ab-
biamo dato almeno 30 volte
ai nostri alleati la località di
dove si trovasse il capo dei
Taliban, ma nessuno è anda-
to a prenderlo”, ci dice una
fonte all’interno dei servizi
afgani. In questo periodo il
Pakistan avrebbe tutto l’inte-
resse ad assegnare qualche
colpo alla guerra al terrori-
smo dopo la brutta figura fat-
ta con Osama Bin Laden, la
cattura del mullah diffonde-
rebbe un po’ di quella fidu-
cia vaporizzata con l’opera-
zione delle forze speciali
americane il primo maggio
scorso.
Farlo sparire avrebbe senso,
soprattutto per quelli che
pensano che il leader guer-
cio, sia in trattativa con gli
americani per arrivare a un
accordo sul cessate di fuoco,
ma per la maggior parte de-
ste parti verde per antonoma-
sia, da dove partì per l’Ameri-
ca il suo bis-bis-bis-nonno Fal-
mouth Kearney. Un’ora di so-
sta, l’incontro con un cugino
di ennesimo grado scovato
per l’occasione, Henry Healy,
ragioniere, 26 anni, una guin-
ness al pub, il vento che nono-
stante la lacca scompiglia di
capelli di Michelle; e poi in-
contri politici d’obbligo e un
discorso all’aria aperta sui te-
mi dell’immigrazione.
IN EUROPA il presidente
americano resta più popolare
che in America, un dato co-
stante da quando è comparso
sulla scena internazionale. Ma
Dublino e Londra sono tappe
a rischio nel segno della sicu-
rezza e del rischio di colpi di
coda del terrorismo interna-
zionale, dopo l’uccisione, il 1°
maggio, di Osama bin Laden,
capo e fondatore della rete al
Qaeda. In Irlanda, poi, dove è
pagina 13
N
IL VULCANO ISLANDESE
Le ceneri nei cieli
d’Europa
L a situazione nei cieli
islandesi sembra
migliorare dopo
l’eruzione del vulcano
Grimsvotn. E ieri sera
l’aeroporto di Reykjavik è
tornato alla normalità. La
cenere però sta
raggiungendo Irlanda e
gli analisti concordano: il Scozia e potrebbe arrivare
mullah Omar, rappresenta lo oggi in Scandinavia.
L'autorità britannica
zoccolo duro dei Taliban che
non si siederanno mai a un dell’aviazione civile
tavolo dei negoziati se i con- prevede per oggi
tingenti stranieri della Nato probabili problemi ai voli
saranno presenti nella regio- da e per il Regno Unito.
ne.
“NON ABBIAMO visto il
corpo, quindi non possiamo
essere certi che sia, morto”,
spiega Latifullah Mashal,
portavoce dei servizi afgha-
ni, “ma sappiamo che è stato
spostato, che potrebbe esse-
re successo qualcosa e che
da cinque giorni, il mullah
non è in contatto con i Ta-
liban”. USA
Tornado: 90 morti
Mistero in mano in Missouri
ai servizi segreti A lmeno 90 morti: è
il bilancio dei
di Islamabad tornado che domenica
sera hanno investo lo
stato del Missouri,
Dopo Bin Laden devastando la cittadina
di Joplin, 250
poteva essere chilometri a sud di
Kansas city. Il 30% di
un interlocutore questo centro abitato è
stato distrutto. Il tetto
degli Usa dell’ospedale è stato
scoperchiato. I senza
tetto hanno trovato
protezione in un
centro commerciale.
SUDAN
Guerra di confine
per il petrolio
L a città sudanese di
Abyei è devastata
da incendi e saccheggi:
l’esercito di Khartoum
(Nord) ne ha preso il
controllo sabato.
Migliaia di civili stanno
fuggendo verso il Sud.
Abyei, ricca regione
Obama e la moglie all’arrivo petrolifera
in Irlanda (FOTO ANSA) “schiacciata” tra in
Nord e il Sud Sudan, è
appena stata la regina d’Inghil-
terra Elisabetta II, sono sem-
una delle principali
zone di tensione dalla
pre attivi i dissidenti repubbli-
cani nord-irlandesi, autori di
fine ufficiale, nel 2005,
della guerra civile tra il
minacce d’attentati rimaste
senza seguito. Da Londra,
Nord, musulmano e
arabo, e il Sud, in
Obama si sposterà in Francia, maggioranza cristiano
a Deauville, al vertice del G8, e nero. Il Sud Sudan
sulla carta l’impegno politica- dovrebbe diventare
mente più impegnativo della Stato indipendente il 9
missione, e infine in Polonia, luglio, dopo la vittoria
per galvanizzare il rapporto del referendum di
con l’alleato più solido dell’ex autodeterminazione
blocco comunista. svoltosi a gennaio.
pagina 14 Martedì 24 maggio 2011

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out

CANNES
Un festival nel segno
Zeman Proietti Vasco Pirata Depp
della mediocrità Si dimette:
“Me ne
Di nuovo
mattatore,
300 mila
copie in un
Sbanca al
botteghino

PALME MOSCE
vado per in tournée mese e in Usa e
il bene del da giovedì mezzo: disco anche da noi
Foggia” prossimo di diamante (7 milioni)

Robert De Niro durante la cerimonia di premiazione del 64° Festival di Cannes (FOTO OLYCOM)

IN CROISETTE
di Anna Maria Pasetti “terrific”. Se l’obbligo del politi-
camente corretto si estremizza
limitati a “discutere, raggiun-
gendo esiti per maggioranza”.

I
l presidente è assente. Bob De
Niro, letargico, ha offerto l’em-
blema del caos in cui versa oggi
il senso di guidare una giuria, di
motivare una decisione. E, ad al-
largare, il destino di kermesse
presunte “intoccabili” come il
festival di Cannes. In tale horror
vacui, l’attore cult si è meritato
il vero trofeo di Grande Assente
alla 64ma edizione appena con-
clusa. In barba perfino al leg-
gendario anti-presenzialismo
del neo impalmato d’oro Ter-
rence Malick, passato in assue-
fazione.
A scanso di equivoci, qui non si
vuole giudicare i verdetti, ma
osservare alcuni atteggiamenti,
rivelatori delle reali forze in
campo che sempre più re-agi-
scono riducendo i già sottili
equilibri tra arte, gusti ed esi-
genze politico-economiche
dello showbiz globalizzato,
dunque anestetizzante. E di
fronte alle pressioni mercantili
e di status quo (a prescindere
dai meriti, il dio Malick si posi-
zionava sopra le parti e il favo-
rito da quando fu annunciato in
concorso) l’ex Toro scatenato
si è adeguato, ha deposto i
guantoni, riducendosi a mento-
re di una falsa “democratizza-
zione” del capo-tribù, per usare
l’aggettivo attribuitogli dalla
giurata Linn Ullmann.
al punto che “tutto è straordina-
rio”, siamo di fronte all’apoteosi
dello svuotamento di significati
e sensi, pericolosamente sinto-
matica dell’appiattimento di un
certo pensiero attuale. Un dibat-
tito che ironicamente si rinvigo-
risce proprio attraverso un per-
sonaggio come De Niro, il sim-
bolo transgenerazionale della ci-
ne-visceralità, del “patire” psico-
logico e corporale dell’attore.
Motivo della standing ovation
offertagli dalla platea in apertura
della cerimonia di chiusura. “Ab-
biamo fatto del nostro meglio.
Bisognava prendere delle deci-
sioni, sorry” è la litania che alter-
na ai “terrific”: un’ovvietà da far
impallidire i temi di terza media.
“E’ meglio vedere il dramma sul-
lo schermo che dietro le quin-
te”, ha esordito il regista-attore
newyorkese alludendo ai man-
cati litigi tra giurati, che si son
De Niro e i giurati
hanno avuto lodi
per tutti, come
vuole lo showbiz
Il carisma
personale invece
è mancato
Sul sito del Fatto
Le Cantacronache di Bussoletti
di Valerio
Neppure la Palma d’oro ha rac-
colto uno spiraglio di passiona-
lità, “era il film con le giuste ten-
sioni e misura per il massimo ri-
conoscimento”. Usando quella
brutta espressione inglese “fit
the prize”, manco a dire che Ma-
lick avesse composto la sua Ope-
ra della vita a misura della palma
di Cannes. Dalle parole di De Ni-
ro & co. è emersa una mediocri-
tà disarmante, orientata alla con-
ciliazione, che tutto tranne che
benefici offre all’arte, sempre al-
la ricerca di sfide. E questo non è
smentito neppure nell’auto rie-
vocazione di Bob in “Taxi Dri-
ver” omaggiando la regia di Dri-
ve, peraltro meritata.
CHE BEI MOMENTI da rie-
sumare quelli in cui Quentin Ta-
rantino a Cannes 2004 si appas-
sionò allo strabordante doc del-
l’altrettanto oversize Michael
Moore, “Fahrenheit 9/11”, attri-
buendo la Palma per la prima Wrestler”, Darren Aronofsky sulti, gesti di ribellione, fili d’er- rato un film” per accumulare
volta nella storia a un documen-
tario. E che documentario! O
classe 1969 di Brooklyn, sarà il
presidente di giuria della prossi-
ba..”. E chi parla è un 80enne che
ha fatto dell’eccentrismo una
trofei sulla Croisette, nel caso il
Gran Prix in ex aequo. Ma “dei
quando Wim Wenders, presi-
dente a Venezia 2008, trovò
ma Mostra.
Al di là di carismi e personalismi
personal tradizione.
Servono giurie più motivate e
film non importa più a nessu-
no”, scriveva Gianni Canova su
inaccettabile l’impossibilità di
accumulo dei premi su uno stes-
(vedi ancora Tarantino che fece
di presidenza veneziana lo scor-
motivanti sulle proprie scelte, e
festival meno paludati anche
“Saturno-Il Fatto”. Forse anche
per questo De Niro, con o senza
so titolo e decise di motivare il so anno l’occasione per premia- nelle sezioni più importanti: palle, è sempre un divo univer-
Leone d’oro a “The Wrestler” re l’ex fidanzata Sofia Coppola..) Cannes sembra prono ai cineasti sale e serve a perpetrare il ponte
dedicandolo all’eccezionalità ciò che è sembrato mancare al- con “fidelity card”, manco fosse glamour tra passato e presente,
del suo protagonista, il ritrovato l’ancora caldo festival di Cannes un supermercato. E come vole- poco importa oggi sia l’ombra di
Mickey Rourke. Anche perché è proprio quanto Ermanno Olmi vasi dimostrare – con nulla a to- se stesso come attore, che il suo
l’attore (doveva essere?) pre- rilevò, ripreso da Roberto Faen- gliere ai bei lavori dei fratelli Dar- Tribeca non attiri neppure i vil-
miato fu il nostro Silvio Orlando. za, sul Fatto in apertura di ker- denne e del perfezionista turco lagers di Manhattan più dei suoi
Per la cronaca il regista di “The messe: “E’ difficile trovare sus- Ceylan – a loro basta dire “ho gi- ristoranti della stessa zona.
Venturi Cantacronache'': una decina di brani 'intelligenti' hanno dimestichezza con il web'' - dice Luca -
ma allegri, ironici. ''Pezzi alla Rino Gaetano'' – ha ''ma credo che i lettori del vostro giornale ab-

VA BENISSIMO che la sinfo-

nia cosmica “The Tree of Life”
abbia vinto il massimo tributo,
ma non riusciamo a spiegarci co-
me ciascuno dei 20 concorrenti
sia risultato agli occhi della giu-
ria e del suo presidente ammo-
sciato, “terrific”, cioè tremenda-
mente formidabile. Qualcosa
che rasenta lo straordinario, il
fuori dal comune. Quale è stato
il distinguo, se ad ogni diversa
domanda sull’esclusione o di un
premiato – inclusi i nostri Moret-
ti e Sorrentino – la reazione era
ISulloggi,
Fatto Quotidiano, da
spaccia musica.
sito internet del gior-
nale –solo su www.ilfattoquotidiano.it e non in
edicola! - si può comprare ''Il Cantacronache'', cd
del giovane cantautore romano Luca Bussoletti:
l'obiettivo è quello di raccogliere proventi per
Amnesty International, cui è dedicata questa
''prova editoriale''. Ma anche quello di verificare
se esistono degli spazi e dei modi alternativi per
promuovere la musica di qualità, spesso sacri-
ficata dalle logiche di produzione e distribuzione
dei discografici.
Luca è un valido emergente: insieme a Dario Fo
ha realizzato il brano ''A solo un metro'', per Asca-
nio Celestini ha firmato la colonna sonora del
film ''Tutti giù per aria''. Ora arriva il suo cd ''Il
spiegato il giovane cantautore – ''fruibili ma di
tema sociale''.
L'aspettativa e l'emozione ci sono tutte: ''Sembra
che questo album, che per ora abbiamo promos-
so qua e là, stimoli la curiosità – dice Bussoletti –
E' come se ci fosse bisogno dell'aspetto 'sociale'
della musica, di testi legati all'attualità. Facendo
promozione al cd, ci ha colpito che molti ragazzi
ci dicessero che desideravano proprio sentir par-
lare di certe cose, dai cantautori. Noi lo facciamo,
e in modo allegro''.
Importante ricordare che i proventi realizzati del-
l'ellepì sono tutti a favore di Emergency: il Fatto
Quotidiano, che ha prodotto ''Il Cantacronache'',
non recupererà nemmeno i costi di realizzazio-
ne. Resta da vedere se l'esclusiva vendita online
porterà i risultati sperati. ''In Italia le persone non
biano l'abitudine di usare la tecnologia e che il
cd, anche se disponibile solo via web, possa an-
dare bene. Lo spero anche perché darebbe un
messaggio importante: come a dire che c'è spa-
zio per fare cose diverse, coraggiose. Come è
successo con lo show televisivo 'Vieni via con
me' di Roberto Saviano e Fabio Fazio – con tutte
le proporzioni del caso: era importante che fa-
cesse ascolti, per dimostrare che il pubblico ama
anche la buona televisione.
Visto che ci si lamenta del fatto che vendono solo
i prodotti televisivi, i cantanti usciti da X Factor o
Amici, sarebbe come sottolineare che si desidera
anche per un'altra musica''. In questo caso, so-
stenere l'iniziativa significa in primis dare una
mano a chi lavora per la pace, alla tolleranza e alla
solidarietà.
Martedì 24 maggio 2011 pagina 15

SECONDO TEMPO

OGNI MAELEDETTA DOMENICA

IL POZZO DEI DESIDERI

Il presidente-manager ha portato l’Udinese in
Champions grazie a un modello tutto suo
di Oliviero Beha società, Marilena Molinari. prostituzione del calcio nei di calcio? non solo) scolora? sta tanto, e male, e per esem- nari, mentre oggi l’unica stra-
È il calcio da rivedere, anche confronti della tv? Ed è questo Ma come può andar bene, sen- pio se ne è accorta la famiglia da sono i giovani e gli svinco-
assassino era il maggior- se continuiamo ad assistere a che vogliamo? E su questa chi- za professionalità, senza pro- lati e club che funzionino dav-

L’
Sensi, rovinandosi per la Roma
domo, e fin qui niente “delitti” semipiacevoli come na quanto c’è ancora da scen- gettualità, senza attenzione ai e recuperando il recuperabile vero e non siano accozzaglie
da dire. Che il Milan fos- un campionato ucciso sì dal dere? E poi ci si la- giovani, ai vivai, a valori che con Rosella dipendente di se casuali di raccomandati e di
se il più attrezzato per Milan e in anticipo, ma foriero menta che l’Ita- non siano solo quelli del pro- stessa, prima che arrivasse il parenti. De Laurentiis stizzitis-
lo scudetto dopo sette anni di anche di sorprese come il Na- lia in Europa e fitto? manipolo americano a com- simo intanto caccia un Mazzar-
digiuno e in un momento in poli e per certi versi soprat- nel mondo a E allora l’Udinese, mi si può prare la Roma da Unicredit ri ormai senza mercato per
cui Berlusconi spendeva sen- tutto l’Udinese. Nel 2005 ogni livello obiettare giacché oggi è di at- con i soldi di Unicredit com- prendere Gasperini, mentre
za spandere (Rivaldo) per ra- scrissi “Crescete & prostitui- (sto par- tualità la sua corsa Champions binando in Borsa un pasticcio manca un allenatore alla Roma
gioni di opportunità politi- tevi”, un manualetto che trat- lando andata a buon fine, e con me- del genere Alitalia... e la Lazio dopo un ottimo cam-
co-elettorali, lo si diceva e tava anche dello stato del rito perché tante volte anche pionato farebbe bene a serba-
scriveva da un pezzo. Come pallone. Ebbene, sono ap- qui si è rimarcato l’ottimo li- QUESTI COSTI hanno fatto re Reja. E francamente mi ri-
del resto in altre stagioni lo si punto molto cresciuti i vello della squadra di Guido- impallidire i Della Valle a Fi- creo con il ciclismo di un cam-
è detto per l’Inter del dopo ricavi da diritti tv, ma si è lin, quasi sempre generosa di renze, e in questo sono asso- pione solo, Contador, doping
Calciopoli o semplicemente allargato assai di più il gioco e di risultati dopo una lutamente d’accordo con loro. permettendo, che sulle Dolo-
del “Fuori Moggi” inteso co- buco bancarottiere dei falsa partenza? Bè, l’Udinese Salvo il fatto che dirlo chiaro e miti se li è spupazzati tutti in
me “radiazione liberi tutti”: debiti, e la prostituibilità ha da tempo con Pozzo pre- tondo alla cittadinanza, am- una fatica che per lui sembra
peccato però che ancora non del calcio nei confronti sidente/padrone/manager mettendo i grandiosi guadagni sempre qualità in punta di pe-
lo abbiano radiato perché al- dello studio che ha sosti- una sua identità: pescano gio- di immagine e di popolarità di dale, la danza di un uccello
trimenti in Federcalcio indi- tuito lo stadio. Due esem- catori spesso con le reti a stra- marchio e famiglia e anche en- inimpiombabile, mentre per
rettamente radierebbero se pi: se Sky porta a casa sci- scico in tutte le parti del mon- trate non risibili a compensare gli altri sembra sempre più
stessi, peccato che ancora og- pite immagini del prepar- do, combinando a volte guai le uscite, sarebbe stato più giu- quantità.
gi, dopo un altro campionato tita in spogliatoi tutti egua- nell’ecosistema (ragazzi sper- sto e “simpatico”: voglio dire
a scartamento ridotto della Ju- li, violando ogni tipo di si giovanissimi) e comunque che se Don Diego avesse pre- E I DIVERSIVI non sono i
ve, Agnelli Andrea possa tuo- privacy e anche di mistero reclutando promesse e cam- cisato “non sono Moratti e pur rispettabili Scarponi o Ni-
nare in direzione del Regime pre-agonistico nella spe- pioncini. Poi li rivendono e neppure un pozzo (minusco- bali, o i due fenomeni del tap-
Rotondocratico domandando ranza che qualche campio- vanno avanti. Si può ovvia- lo) senza fondo perché non ho pone Nieva e Garzelli monu-
come mai l’esposto anti-Inter ne venga sorpreso con le di- mente discutere (direi si do- la Saras né intenzioni di rovi- mento al coraggio e alla fatica,
per lo scudetto 2006 di car- ta nel naso (meglio se di un vrebbe, o si deve, ma in una narmi alla Italpetroli”, infor- bensì le nequizie dell’organiz-
tone sia senza risposta da un compagno, ma va bene an- focalizzazione generale) del si- mandoci che intendeva sce- zazione che per la prima volta
anno. Lo sa lui, lo so io, lo che il suo...), davvero siamo stema, di queste “tratte”, ma gliere la strada di Pozzo, sareb- sabato scorso ha cambiato il
sanno tutti quelli che lo de- alla gromma del barile. sono chiare, dichiarate. E scel- be stato rispettabilissimo. E in- tracciato, sì, ma in corsa, con
vono sapere: il calcio è una gono di solito bene gli allena- vece no, vuol sembrare Morat- effetti tra il grottesco alla Mi-
brutta faccia di un brutto pri- ANCORA: se la Lega cede tori (oggi Guidolin, l’altro ieri ti non pescando neppure nel ster Bean e il rischioso. Già, il
sma chiamato Italia, e la fur- anche sulla contemporaneità – sempre Champions – Spal- Pozzo dei desideri… Adesso rischio. Purtroppo in discesa
bata è stata togliere Moggi dal delle ultime giornate, per cui letti), e li lasciano lavorare. gran calciomercato senza de- questo Giro tragicamente ha
presepe perché rimanesse lo fino a due anni fa almeno le Spero mentre scri- già dato, ma in salita si vedono
stesso presepe senza il bue (o quattro domeniche finali era- vo di non venir sempre più spesso muri di fol-
l’asinello, fate voi). Nel suo
piccolo ne sa qualcosa Marco
no rigorosamente contempo-
ranee, l’anno scorso anche
smentito, come è
accaduto con De
Se l’ultima domenica è la impenetrabili fino al passag-
gio della bicicletta stremata. E
Di Vaio, capitano del Bologna,
che dopo un mese di indagini
questa simultaneità si è sbri-
ciolata, quest’anno addirittu-
Canio, qui otto
giorni fa smaltato
stata un’insalata russa mi domando: c’è un angelo cu-
stode che impedisce ai suivers
ha ricevuto ieri un avviso di ra l’ultima domenica è stata come Ferguson del di sbattere per terra un cor-
garanzia con le accuse e truffa un’insalata russa di orari, Salento per il Lecce di orari, vuol dire che ridore “nemico”? O sono spor-
continuata ai danni del Comu- vuol dire che di un’abitudine Giampaolo della Semeraro fa- tivi per antonomasia? E se ac-
ne nell'ambito dell'inchiesta e di una regola non frega più Pozzo. A destra, mily, e oggi già in delle regole non frega cadesse, penseremmo al dolo
sull'utilizzo del pass invalidi niente a nessuno. Che altro Ariedo Braida (FOTO fuga. di qualche concorrente alla
intestato alla factotum della è questo se non il tasso di È vero, il calcio co- più nulla a nessuno Gramsci (“Se i monelli tirano i
sassi alle finestre è un conto,
se li manda il vetraio è un al-
tro...”) oppure alla “maledetta
PALLONATE
di Pippo Russo I ROSSONERI SANTI SUBITO fatalità”? Riflessioni su uno
sport vero anche quando si
macchia di colpe indelebili co-
me la droga sportiva, e da una
l giorno in cui gli storici era ospitata un’intervista col gruppo si può ulteriormente ce-
I cercheranno notizie sugli ultimi
bastioni giornalistici del
direttore sportivo rossonero
Ariedo Braida, realizzata da Marco
mentare anche con una bella man-
giata in compagnia”. Agghiaccian-
bici a una monoposto in For-
mula 1 il passo è breve. Bre-
vissimo, e con dispiacere: ba-
berlusconismo morente, dovranno Pasotto. Il passaggio cruciale del te. sta dire che ora Alonso su Fer-
passare in ricognizione non pezzo era il seguente: D. “Qual è il Antonio Conte s’appresta a diven- rari viene doppiato e si festeg-
gia un campionato piloti non
soltanto le collezioni di Libero e Il suo rapporto con Berlusconi e tare l’allenatore della Juventus, e gli più solo appannaggio di Vettel
Giornale. Se daranno un’occhiata Galliani?”; R. “Il presidente è una articoli sul tema si sprecano. Sul e della Red Bull ma anche della
agli archivi della Gazzetta dello persona adorabile e lavorare con Corriere dello Sport-Stadio del 17 Mc Laren. Un trionfo… Sì, so-
Sport troveranno testimonianze lui è facile. Quando hai la sua maggio ce n’era uno di Andrea Fanì. no proprio soddisfazioni da
del modo in cui il berlusconismo fiducia, ti lascia fare. A Galliani Che ha scritto ispiratissimo: “(…) condividere con Luchino, non
politico veniva proseguito con altri devo tutto, è stato lui a volermi al Conte non ha due facce: ne ha una Visconti ma Cordero.
mezzi, nell’Italia del 2011. La Milan. Insieme lavoriamo bene. sola e nella circostanza è un merito.
magnificazione del Milan, come Non ho mai pensato di A volte può non piacere, ma almeno
club ma soprattutto come modello andarmene, chi lascia il Milan per non c’è il rischio di sbagliarsi. I fatti,
organizzativo e stile propria scelta è matto”. Bravo che non si basano sulle conoscenze,
comportamentale, sta infatti Pasotto, trovi sempre le domande si limitano a un avverbio. Vincente”.
raggiungendo in queste settimane giuste per le risposte che le E se ‘vincente’ vi pare un avverbio…
livelli imbarazzanti. Fino ad cercano. Nella stessa edizione del Corriere
arrivare al punto di veder I Toro Boys di Tuttosport stanno dello Sport-Stadio trovava spazio in
pubblicate interviste in cui tornando allo splendore dei tempi prima pagina un titolo roboante:
dirigenti del Milan elogiano migliori. Nell’edizione del 17 mag- “Ranieri esclusivo: ‘Napoli, io sono
sperticatamente altri dirigenti del gio un articolo firmato da Alberto pronto’ ”. Stesso giorno, Gazzetta
Milan. Roba che a Milan Channel Manassero e Piero Venera iniziava dello Sport, titolo a pagina 15: “Ra-
non trasmetterebbero per così: “Al Toro servirebbero di più nieri: ‘A Napoli andrei subito’ ”. Per
questioni di pudore. Così è stato quattro salti in classifica che quat- la serie: le grandi esclusive del Cor-
nell’edizione del 21 maggio, dove tro salti in padella, ma lo spirito di riere dello Sport-Stadio.

SULLA GAZZETTA LA MAGNIFICAZIONE DEL MILAN È SENZA

FRONTIERE: COME CLUB, COME AZIENDA, COME MODELLO DI VITA
pagina 16 Martedì 24 maggio 2011

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TELE COMANDO
TG PAPI
+ gna ci sono gli indignatos, noi
non abbiamo neanche quelli. di Fulvio Abbate
Povero
Sgarbi
nica 5” è stata allestita l’altro lì, dito ammonitore della se-

Italiani Meno male che c’è Napolita-

no formato umoristico. Parla
con gli astronauti italiani in or-
bita: “Bravi, siete all’altezza”.
e tragicamente fossi uno
Snitore
spettatore fisso del conte-
domenicale di Canale
5 – lo giuro pubblicamente!
ieri per consolare il carissi-
mo critico dal tonfo ogget-
tivo della sua trasmissione
andata in onda sulla concor-
renza di Rai1. Un groviglio
vera chiesa cattolica, non ci
pare che si sia distinto più di
tanto nella reprimenda, ha
solo aggiunto che “gli sareb-
be piaciuto che Vittorio par-

all’altezza
di Paolo Ojetti
g1
T Scrivania rococò, bandie-
ra a sinistra formato grande
statista. Ma non è nemmeno
una finta intervista, di quelle
dove Sonia Sarno fa le do-
mande dopo le risposte: è una
ripresina del “premier” che
ha parlato a uno dei tanti con-
vegni fantasma. Si manda in
onda così, come arriva, un
pacco regalo. Ma il Tg1 non
molla la strada che ha scelto:
se c’è Berlusconi, bene; per il
resto, meglio nascondere i va-
niloqui sulle invasioni islami-
che, i ministeri mobili, le ag-
gredite fasulle. Un bel tema
c’è, magari porta fortuna: la
sconfitta di Zapatero, ecco
cosa succede alle sinistre, tiè.
Dopo l’invasione dell’ultra-
corpo di Berlusconi, l’Agcom
ha sparato una raffica di multe
per i telegiornali inginocchia-
ti. In testa Emilio Fede e, a pa-
ri merito, il Tg1 di Minzolini:
258.000 euro ciascuno. Il Tg1
ci tiene a fare sapere che la de-
cisione è arrivata a stretta
maggioranza e che così si ri-
duce la libertà. C’è solo un si-
stema per evitare tutto que-
sto: rispettare le regole e dire
di no al Capo.
g2
T Torna il Berlusconi in fo-
tocopia, boccuccia a cuore e
terrore negli occhi che già ve-
dono orde di zingari e gay, tut-
ti musulmani, guidate da Pisa-
pia alla conquista di Milano e –
nessuno ci aveva pensato –
per trasformare la villa di Ar-
core in una moschea con l’I-
mam Grillini. Lo stesso Pisa-
pia che “prende il caffè con i
centri sociali” (chissà chi of-
fre). Se fosse per il Tg2, chiu-
derebbe qui, ma va avanti con
l’Istat e la depressione italia-
na. Non siamo nemmeno af-
fannati, disperati. No, siamo
praticamente morti, in de-
composizione: almeno in Spa-
T g3
Utilizzando semplice-
mente le parole già dette da
Berlusconi, Borghezio e le
pernacchie di Bossi, il Tg3 ha
dipinto il ritratto di famiglia
dei berluscones e dei leghisti
alle prese con i ballottaggi:
sembrano la famiglia Addams
al completo in preda a un rap-
tus. La collezione dell’ horror
è vasta, ma punta sempre su
due bersagli: se si perde a Mi-
lano e a Napoli, diventeranno
preda del terrorismo rosso e
di quello islamico, coperte di
bandiere di Hamas e dell’U-
nione Sovietica. Non si sa se
Pisapia e i suoi abbiano in pro-
gramma di violentare tutte le
vergini berlusconiane, ma
mancano ancora cinque gior-
ni, c’è tempo. Meno male –
commenta il Tg3 – che si do-
vevano abbassare i toni. Pisa-
pia e la Moratti si sono sfiorati
la mano durante la cerimonia
per Falcone e Borsellino.
Ah, l’aggredita morattiana è
solo una magnifica figurante:
una testimone giura che si è
buttata a terra senza essere
stata toccata. Neanche da Pi-
sapia, il terribile mullah.
– ce l’avrei a morte con la
mia rete preferita, la stessa
cui ho giurato fedeltà festiva,
assoluta. Esatto, sarei incaz-
zato nero nero con Claudio
(Brachino) e Federica (Pa-
nicucci), i conduttori uffi-
ciali, ma anche, doverosa-
mente, con gli autori del pro-
dotto, incapaci di vigilare,
questi ultimi, sull’inconti-
nenza degli ospiti, già, ce l’a-
vrei con tutto l’ambaradan
del caso che sta lì a preten-
dere la mia connivenza
no-stop. Si tratta, per inten-
derci, di Vittorio Sgarbi,
sempre più ex di se stesso,
sempre più simile a segnapo-
sto che replica il proprio
ciuffo. Se infatti un tempo,
nel suo caso, c’era ancora
modo di distinguere il grano
del talento personale dal lo-
glio berlusconiano, adesso
ogni tentativo di divincolarsi
dalla fatica interpretativa ci
sembra un’impresa impossi-
bile, degna di Laocoonte av-
vinto dalle bisce dell’icono-
logia mitologica, giusto per
restare in ambito artistico.
Penso insomma all’astante-
ria che proprio lì, a “Dome-
che, tecnicamente parlando,
assomigliava, terribile a dir-
si, a un non meno inospitale
nosocomio, dove le idee, se
mai si sono intuite, non c’è
stato comunque modo di ve-
derle rotolare nella loro pie-
nezza.
Devo quindi pensare che il
vigile Brachino, così come il
roccioso Alessandro Cec-
chi Paone, ma perfino un
amico, e cioè il “rinnegato”
Piero Sansonetti in collega-
mento, per non parlare del
pubblico, in cuor loro non
vogliano veramente bene a
Sgarbi (temo, anzi, che pos-
sano ritenerlo addirittura,
per contrappasso, una ca-
pra), altrimenti, anche que-
sto è sicuro, non avrebbero
né ordito né fiancheggiato
questa sorta di premio di
consolazione consistito nel-
la sospensione del pensiero
e dello stesso sentire critico.
Dimenticavo: perfino il sa-
cerdote Mazzi, in tenuta da
nostromo, nonostante fosse
Claudio Brachino ha allestito
a Domenica Cinque
un talk “di consolazione” per Sgarbi
lasse di davvero di Dio”.
Mi direte: cosa vuoi che pos-
sa pretendere il pubblico
della domenica cui, giusto
per spirito di scuderia, viene
concesso d’applaudire l’Uo-
mo di Mondo sindaco di Sa-
lemi, no? Lo stesso che un
istante prima, indulgendo
nei confronti della televisio-
ne-verità, aveva chiesto che
fossero riproposte le imma-
gini che lo vedevano in com-
pagnia del proprio figlio,
Carlo, che, beninteso, ci ha
tenuto a sottolineare di chia-
marsi “Brenner prima che
Sgarbi”.
Assodata una così immensa
corrente iper-affettiva, c’è da
chiedersi perché mai il bi-
scione non abbia scelto in
anticipo su ogni altro preten-
dente pubblico di farsi cari-
co del bisogno di diffusione
del sublime da parte del suo
beniamino Sgarbi. Se è vero,
come canta la compianta
Mia Martini, che l’amore
vola sono ancora in tempo
per mettergli a disposizione
la trincea della prima serata,
o no?
www.teledurruti.it

LA TV DI OGGI
11.00 NOTIZIARIO TG1
11.05 ATTUALITÀ Occhio
alla spesa
12.00 VARIETÀ La prova
del cuoco
13.30 NOTIZIARIO TG1
14.00 NOTIZIARIO TG1
Economia - TG1 Focus
14.10 ATTUALITÀ Se... a
casa di Paola
16.10 ATTUALITÀ La vita
in diretta
18.50 GIOCO L'eredità
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 ATTUALITÀ Qui
Radio Londra
20.35 GIOCO Affari tuoi
21.10 FICTION Notte pri-
ma degli esami '82
23.20 ATTUALITÀ Porta a
Porta
0.55 NOTIZIARIO TG1
Notte - TG1 Focus - Che
tempo fa
1.30 ATTUALITÀ Qui
Radio Londra
1.35 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
14.00 ATTUALITÀ Pome-
riggio sul Due
16.30 TELEFILM La signora
in giallo
17.15 ATTUALITÀ Referen-
dum 2 "Tariffa dell'ac-
qua"
17.45 NOTIZIARIO TG2
Flash L.I.S.
17.50 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
18.15 NOTIZIARIO TG2
18.45 TALK SHOW Mauri-
zio Costanzo Talk
19.30 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.25 Estrazioni del Lotto
20.30 NOTIZIARIO TG2
21.05 VARIETÀ I Love Italy
23.10 NOTIZIARIO TG2
23.25 FILM The Manchu-
rian Candidate
1.25 ATTUALITÀ TG Par-
lamento
1.35 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo 2
1.40 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - TG3 - Meteo 3 -
TGR Leonardo - TG3 L.I.S.
15.05 EVENTO SPORTIVO
Ciclismo, 94º Giro d'Italia
16a tappa: Belluno -
Nevegal (Cronoscalata),
12,7 Km (DIRETTA)
17.10 RUBRICA SPORTIVA
Processo alla tappa
18.05 DOCUMENTARIO
Aspettando Geo & Geo
18.20 DOCUMENTARIO
Geo & Geo
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.10 TELEFILM Sabrina
vita da strega
20.35 SOAP OPERA Un
posto al sole
21.05 ATTUALITÀ Ballarò
23.15 VARIETÀ Parla con
me
0.00 ATTUALITÀ TG3
Linea notte
1.00 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
19.30 NOTIZIARIO TG3
(REPLICA)
20.00 RUBRICA Il caffé -
Noi e loro (REPLICA)
20.30 RUBRICA Consumi e
consumi
20.57 NOTIZIARIO Agrime-
teo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Tempi
dispari
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Il punto
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 NOTIZIARIO News
brevi
23.33 ATTUALITÀ Inchiesta
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
11.00 REAL TV Forum
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 SOAP OPERA Beauti-
ful
14.10 SOAP OPERA Cento-
Vetrine
14.45 TALK SHOW Uomini
e Donne
16.15 ATTUALITÀ Pome-
riggio Cinque
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.30 ATTUALITÀ Striscia
la Notizia - La voce del-
l'improvvidenza
21.10 TELEFILM R.I.S.
Roma 2 - Delitti imperfet-
ti "Fine dei giochi" "L'ulti-
mo azzardo"
23.45 ATTUALITÀ Matrix
1.30 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
2.00 ATTUALITÀ Striscia
la Notizia - La voce del-
l'improvvidenza (REPLICA)
12.25 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
13.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
13.40 CARTONI ANIMATI
I Simpson
14.35 TELEFILM E alla fine
arriva mamma!
15.05 SIT COM Camera Cafè
15.40 SIT COM Camera
Cafè Ristretto
15.55 TELEFILM Zack e Cody
sul ponte di comando
16.45 TELEFILM Zeke e
Luther
17.50 SIT COM Love Bugs
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
19.30 TELEFILM C.S.I. Miami
20.30 GIOCO Trasformat
21.10 FILM 30 Anni in 1
secondo
23.10 FILM Superhero - Il
più dotato fra i supereroi
0.40 RUBRICA SPORTIVA
Poker1mania
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
12.00 TELEFILM Wolff - Un
poliziotto a Berlino
13.00 TELEFILM Distretto
di Polizia 9
13.50 REAL TV Sessione
pomeridiana: il tribunale
di Forum
15.10 TELEFILM Finalmente
arriva Kalle
16.15 VARIETÀ Ieri e oggi
in tv
16.25 FILM Jonathan degli
orsi
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d'amore
20.30 TELEFILM Walker
Texas Ranger
21.10 FILM ... Continuava-
no a chiamarlo Trinità
23.35 RUBRICA I bellissimi
di R4
23.40 FILM Boogie Nights
2.40 FILM Il viaggio della
sposa
11.25 TELEFILM Chicago
Hope
12.30 TELEFILM MacGyver
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 FILM Ardenne '44,
Un inferno
16.00 TELEFILM Chiamata
d'emergenza
16.35 TELEFILM J.A.G. -
Avvocati in divisa
18.35 REAL TV Cuochi e
fiamme
19.40 VARIETÀ G' Day
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 ATTUALITÀ Otto e
mezzo
21.10 TELEFILM Crossing
Jordan "Un salto nel pas-
sato" "Spirito natalizio"
"Nel posto sbagliato al
momento sbagliato"
23.50 REAL TV Le vite degli
altri
0.50 NOTIZIARIO TG La7
1.05 ATTUALITÀ Otto e
mezzo (REPLICA)
1.45 VARIETÀ G' Day
(REPLICA)

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ 30 Anni in 1 secondo
Il giorno del suo tredicesimo complean-
no Jenna Rink esprime il desiderio che
più le sta a cuore: diventare adulta. La
mattina dopo si sveglia, trentenne, don-
na in carriera e per giunta fidanzata!
Tutto perfetto? No, perchè ben presto
si accorge di non avere amici, di non
essere rispettata dai colleghi di lavoro,
di aver dimenticato cosa significhi avere
una famiglia. Senza contare che il suo
amico del cuore sta per sposarsi!
Italia 1 21,10
/ Superhero
Rick Ricker è un liceale un po’ sfigato.
Ma dopo esser stato morso da una
libellula mutante si accorge di aver svi-
luppato dei superpoteri, tra cui una for-
za incredibile ed una pelle corazzata.
Decide quindi di diventare un supere-
roe, assumendo l’identità segreta de
“La libellula”.A contrastarlo, il perfido
Lou Landers, che dopo un incidente
avvenuto durante un esperimento si è
trasformato nel terribile Clessidra.
Italia 1 23,10
 I Love Italy  Le vite degli altri
Anche questa settimana a sfidarsi sa- Angela Rafanelli, conduce “Le vite
ranno due squadre composte da quat- degli altri”per raccontare vite partico-
tro personaggi ciascuna: per il Nord lari, calandosi in prima persona nelle
Franco Oppini, Alba Parietti, Antonio loro realtà, vivendole al massimo e mo-
Rossi e Serena Garitta.A rappresentare strando, per la prima volta, immagini
il Sud, invece, Nino Frassica, Barbara molto forti. Questa settimana lavora
De Rossi, Cristiano Malgioglio e Monica come tirocinante e grazie all’illuminata
Setta.Ad Alessandra Barzaghi il compi- gestione della comunità verranno mo-
/ The Manchurian Candidate  Ballarò
to di raccontare statistiche e curiosità strati i malati di mente in ogni momen-
Il Maggiore Bennett Marco, reduce dal- Mentre a pochi giorni dal voto le parti
legate all’Italia e agli italiani. Diverse le to della giornata, con le loro crisi ma
la guerra del Kuwait, è tormentato da politiche sembrano ormai affrontarsi
categorie su cui si sviluppa la gara. anche con i loro momenti di gioia.
terrificanti incubi. Di giorno passa il per la battaglia decisiva. Tra gli ospiti
suo tempo tra una conferenza e l’altra,
Rai 2 21,05 di Giovanni Floris il segretario del PD
La7 23,50
narrando le eroiche gesta del sergente Pierluigi Bersani, il ministro della Dife-
Raymond Shaw, decorato con la meda- sa Ignazio La Russa, l’economista Ire-
glia d’onore per aver salvato da morte ne Tinagli, il direttore di Europa Stefa-
certa Marco e il suo plotone. Ma la not- no Menichini, il vicedirettore del Gior-
te, è un altro mondo. Un mondo fatto di nale Nicola Porro, il giornalista Sergio
sinistre memorie, immagini confuse, Rizzo del Corriere della sera, il presi-
dubbi agghiaccianti... dente della Ipsos Nando Pagnoncelli.
Rai 2 23,25 Rai 3 21,05
Martedì 24 maggio 2011
MONDO
10 SU 1000 GLI ITALIANI INVITATI
Al via il G8
di Internet
e esigenze del business e gli
Lrichieste
sviluppi della democrazia; le
dei big della Silicon Val-
ley e le proposte dei governi. Si
apre oggi nei giardini delle Tui-
leries a Parigi l’e-G8, il G8 di In-
ternet fortemente voluto da Ni-
colas Sarkozy, presidente di tur-
no del Gruppo degli otto grandi
(riunirà a Deauville il “vero” G8
giovedì prossimo). Il Forum sulla
Rete vedrà riuniti 1000 esperti
del settore tra cui tutti i “big pla-
yer”: Mark Zuckerberg di Face-
book; Eric Schmidt, presidente
di Google; il fondatore di Micro-
soft Bill Gates; Jeff Besoz di Ama-
zon e il magnate australiano Ru-
pert Murdoch. Per gli italiani pre-
senti Franco Bernabè di Tele-
com, Carlo De Benedetti del
gruppo L’Espresso e circa una de-
cina di altre personalità del set-
tore. Tra la delegazione italiana,
si registra un certo malumore
per l’esigua presenza dei conna-
zionali (l’un per cento del totale)
e per come gli inviti siano arrivati
alla spicciolata, senza coordina-
mento e aiuto dalla diplomazia.
Sarkozy aprirà i lavori questa
I FILM
SC1=Cinema 1
SCH=Cinema Hits
SCF=Cinema Family
SCC=Cinema Comedy
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max
17.35 Il 7 e l'8 SC1
17.40 City Hunter SCM
19.10 Ricatto d'amore SCP
19.15 The Truman Show SC1
19.20 Il rompiscatole SCC
19.25 Killer Diabolico SCH
19.25 Trappola in fondo al
mare 2 SCM
19.30 Sinbad: La leggenda dei
sette mari SCF
21.00 Immagina che SCF
21.00 The Guardian SCM
21.00 Prima tv Viaggio nella
vertigine SCP
21.00 E' arrivato mio fratello SCC
21.10 Spider-Man SCH
21.10 Toy Story 3 SC1
22.40 Legion SCM
22.50 Duplex - Un apparta-
mento per tre SCF
22.55 Scrittore per caso SCP
22.55 Soul Men SCC
23.00 Spy Game SC1
23.20 2012 - Doomsday SCH
0.25 Elf SCF
0.40 Get Shorty SCC
0.45 Jade SCM
RADIO
A “Radio3 Mondo” il Mullah
Omar: l’uomo dalle mille vite
Dall’ottobre 2001, dopo l’operazione Enduring Free-
dom, la sorte del capo dei talebani afghani è avvolta
dal mistero. Molte volte è stata sentita la sua voce gra-
zie a messaggi scritti o audio in cui invitava i propri
sostenitori alla lotta. I media afghani hanno riferito che
il mullah è stato ucciso mentre si spostava da Quetta
verso il nord del Waziristan e la notizia confermata dai
servizi segreti di Kabul è stata invece smentita dai tale-
bani. Secondo alcuni esperti la sua morte potrebbe esse-
re legata a uno “scontro interno” alla leadership taleba-
na, dato che nelle ultime settimane il leader dei taleba-
ni avrebbe mostrato la sua intenzione di giungere a un
accordo di riconciliazione con il governo di Kabul, ipo-
tesi esclusa dai gruppi più radicali.
Anna Maria Giordano cne parla con Giampiero Giaco-
mello, professore di Studi strategici all’universita’ di
Bologna
Radiotre 11,30
pagina 17
SECONDO TEMPO
feedback$
WEB
di Federico Mello
è WIKIPEDIA “PATRIMONIO DELL’UNESCO”
WALES: “NON È UN SITO, MA UN FENOMENO CULTURALE”
Wikipedia, l’enciclopedia online redatta dagli utenti, ha
dieci anni di vita e già punta a diventare patrimonio
mondiale dell’Unesco. Lo ha rivelato in un’intervista
all’agenzia di stampa tedesca Dpa John “Jimbo” Wales,
fondatore dell’enciclopedia nata il 15 gennaio del 2001 e
gestita dall’organizzazione non profit “Wikimedia
Commenti al post
su ilFattoQuotidiano.it
“Berlusconi, Bossi
e il conto alla rovescia”
di Peter Gomez
Foundation”. “Sarebbe uno straordinario è IO NON HO ben capito
è UN COPRICAPO DA 131MILA EURO
IL PIÙ BRUTTO VISTO AL ROYAL WEDDING
Pazzo mondo – anche se per beneficenza.
riconoscimento – afferma Wales – per tutte
quelle migliaia di persone che hanno lavorato
a Wikipedia. E sarebbe anche un segnale di
sensibilizzazione nei confronti della libera
conoscenza”. Per Wales l’enciclopedia ha
con quale giustificazione logica
si possa proporre l’eventuale
trasferimento di ministeri a
Milano (una decisione del
governo nazionale, che
È arrivata a cifre stellari l’asta per il
cappellino (“il più brutto del matrimonio”
secondo la stampa) firmato Philip
Treacy che la principessa
Beatrice, cugina del principe
diritto al premio in quanto “non è soltanto un
sito web, ma un fenomeno culturale”.
beneficerebbe Milano
indipendentemente da chi
verrà eletto sindaco) come un
incentivo a votare per la
Moratti...
mattina con un discorso incen- William, ha indossato al Royal
trato sull’uso di Internet per la
crescita, l’occupazione, la for-
Wedding. Il copricapo ha
raggiunto quota 131.179 dollari a è GOMEZ mi rifaccio a una
Paolo
mazione di ricchezza, la demo- otto ore dalla conclusione cosa che ho letto qui qualche
crazia. Di fatto il presidente fran- dell’asta su eBay. I proventi giorno fa riferita al verbo di
cese, capofila della dottrina Ha- andranno all’Unicef e alla charity D’Alema: “La tattica può
dopi (che taglia la connessione a fondata da Sarah Ferguson. essere di volta in volta diversa
chi è scoperto per tre volte a sca- ma la strategia di fondo quella
ricare materiale protetto), prova non cambia”. Bene, nel loro
a ribadire il ruolo della Francia caso è tutta la strategia ad
come “regolatore” della Rete: essere inadeguata, le loro
dall’e-vertice emergerà una di- tattiche si stanno rivelando
chiarazione da discutere al G8 disastrose perchè il
nei giorni seguenti. “Mi auguro mutamento della società li ha
che quello di Sarkozy non sia un colti di sorpresa, la strategia di
intervento teso a spingere per un contrapposizione non
approccio repressivo all’accesso funziona più e non se sono
ai contenuti: sarebbe un’occa- accorti.
sione persa” ci dice il giurista Orfeo137
Guido Scorza, tra gli italiani pre-
senti a Parigi. Sulla delegazione è VISTO che Gomez
italiana anche la sua esperienza sicuramente non legge i
non è del tutto positiva: “Siamo commenti lo chiedo a voi.
meno di 10 su 600, non ci sono Perché mai dovrebbe esserci
nemmeno le proporzioni del G8. un fisiologico aumento degli
Qui, in ogni modo, si parlerà di astenuti dall’altra parte?!?
temi importanti della rete e molti Credo che anzi, chiunque ha
protagonisti italiani, dagli im- votato Pisapia al 1 turno lo
prenditori, alle associazioni ai voterà al 2 senza indugi!
blogger, non sono stati invitati”. Nicolas Sarkozy; Pasticcione
f.mello@ilfattoquotidiano.it Jimmy Wales;
il cappellino andato all’asta; è IL CALO del numero dei
il nuovo portale dei Tgr votanti al secondo turno è una
costante che in passato a
LO SPORT Milano ha registrato ben
poche eccezioni. Giocano a
SP1=Sport 1
SP2=Sport 2
L’ISOLA DEI CASSAINTEGRATI favore dell’astensione anche i
SP3=Sport 3
“UNO SPORCO BARATTO” fattori metereologici (il caldo)
ALLA EATON DI MASSA e la convinzione – sbagliata –
18.00 Basket, Serie A maschile
Ricatti ed operai tenuti in ostaggio, che tutto sia stato deciso al
2010/2011 Playoff - Quarti di
l’abbiamo visto spesso negli ultimi mesi. primo turno. Berlusconi spera
finale, Gara 3 Canadian Solar
Pensiamo alla Thyssenkrupp che chiude a Terni, dunque di convincere i suoi a
Bologna - Montepaschi Siena dopo la condanna dell’a.d. Espenhahn a 16 anni per tornare a votare. Per questo
(Sintesi) SP2 gli operai morti nel 2007. E pensiamo ai 300 punta a arroventare il clima
19.00 Wrestling, WWE lavoratori Eaton di Massa Carrara, a loro la politico. Forse perderà la sua
Experience Episodio 47 SP3 multinazionale Usa l’ha detto chiaro: “O ritirate scommessa. Ma la sua strategia
19.00 Automobilismo, Ferrari tutti il ricorso per il licenziamento illegittimo, o non è evidentemente questa.
Challenge 2011 Da Portimao venderemo le aree industriali al comune”, rendendo Peter Gomez
(Portogallo) Europa: Gara 1 così impossibile la riconversione della fabbrica. “È
(Replica) SP2 uno sporco baratto” dice Gioacchino Pitianti, è SCUSATE, ma perché tra
20.00 Wrestling WWE operaio Eaton, lui che assieme ai colleghi occupa dal i “grandi scontri” non citate
Domestic Raw Episodio 48 SP3 15 dicembre la fabbrica e che ha fatto anche lo anche Zedda (csx) contro
20.15 Basket, Serie A maschile sciopero della fame. “E il ministero se ne frega, il Fantola (cdx) alle Comunali di
2010/2011 Playoff - Quarti di sottosegretario Saglia ci ha bidonato per Cagliari? La sfida è davvero
finale, Gara 4 Dinamo Sassari - ben due volte!”. La Eaton produceva impari, specie se si considera
AJ Milano (Diretta) SP2 componentistica per auto, e nell’ultima che il secondo ha a
21.00 Calcio, Uefa Champions busta paga gli operai avevano preso perfino disposizione enormi risorse e i
League 2006/2007 Finale Milan - un premio di produzione per la redditività. mezzi di informazione del
Liverpool (Replica) SP1 Non hanno ceduto al ricatto, hanno principale network sardo.
21.45 Rugby, Heineken Cup continuato ad occupare, e domani ci sarà la Pardula
2010/2011 Finale Northampton prima udienza sul ricorso per il licenziamento.
Saints - Leinster (Replica) SP3 Nel frattempo a Massa da 20 giorni anche il è SE CONSIDERI che
22.00 Basket, NBA 2010/2011 Duomo è occupato, da 30 immigrati marocchini Milano ha più abitanti
Playoff - Finale di Conference, a cui finti manager avevano promesso la dell’intera isola, e che Cagliari
Gara 4 Oklahoma City Thunder regolarizzazione in cambio di denaro. All’ultimo “pesa” quanto il 10 per cento
- Dallas Mavericks (Replica) SP2 corteo della Eaton hanno partecipato anche loro, dell’elettorato milanese,
urlando che comprenderai la relativa
“Almeno è ESPLOSIONE ALLA FOXCONN marginalità dell’esito del voto
dentro il DUE MORTI E SEDICI FERITI IN CINA cagliaritano. Tuttavia hai
Duomo non siamo
più clandestini!”.
Clandestini o
Non c’è pace per gli operai Foxconn.
Almeno due lavoratori sono morti e altri 16
sono rimasti feriti a causa di un’esplosione
perfettamente ragione nel
richiamare l’attenzione per
una prova che ripropone il
è ONLINE I TG REGIONALI
NUOVO SITO E DIRETTE IN STREAMING
cassintegrati, a
Massa Carrara
verificatasi in una fabbrica cinese
dell’azienda di proprietà della taiwanese
classico Davide contro Golia.
Alfio1
È partito ieri il nuovo sito della
testata regionale della Rai, i Tg locali.
occupano tutti. Hon Hai, che produce per conto della
(di Michele Azzu) Apple gli iPad e gli iPod. Secondo quanto è NEI PROSSIMI cinque
Sul nuovo sito troveranno spazio
riferisce l’agenzia nuova Cina, i 16 giorni aspettiamoci di tutto,
migliaia di ore di produzione all’anno
dipendenti feriti sono stati trasportati in dalle promesse ai finti attentati
delle varie sedi, contenuti che
ospedale e tre di essi sono in gravi alle balle.
saranno fruibili su tutte le piattaforme, smartphone e
condizioni: le cause dell’esplosione sono Brad
tablet compresi. I Tg Regionali, su www.tgr.rai.it, potranno
ancora sconosciute. Lo scorso anno, la
essere seguiti in diretta o saranno disponibili negli archivi
Foxconn fu al centro di feroci polemiche in è SPERIAMO che il Nano
delle pagine di ciascuna regione, che diventeranno così dei
tutto il mondo per un’ondata di suicidi tra continui con la sua strategia
veri e propri mini siti. Ampio spazio anche ad
gli operai nella fabbrica-dormitorio a perché è vincente, ma per
approfondimenti, inchieste, speciali e rubriche;
Shenzhen. Ora, a quasi un anno di distanza, Pisapia. E a mio avviso i suoi
sull’homepage dossier tematici indicheranno percorsi
le condizioni di lavoro nelle fabbrica restano proclami, i suoi inutili richiami
informativi agli utenti e un’intera sezione sarà destinata al
molto difficili. Secondo quanto denunciato agli anni bui del terrorismo
racconto delle celebrazioni in tutta Italia del 150mo
da alcuni dipendenti, nonostante le non funzionano granché bene,
anniversario dell’Unità. La novità era attesa soprattutto da
promesse dell’azienda di un aumento di anche perché il collegamento
chi, per studio o lavoro, si trova lontano da casa.
stipendio, la paga è rimasta bassa, circa di quegli anni con Pisapia non
1100 yuan al mese, intorno ai 120 euro, che hanno nulla a che fare con
arrivano a un massimo di 220 euro con gli l’oggi.
straordinari ottenuti per turni massacranti. Spaziotempox
pagina 18
PIAZZA GRANDE
Non è affatto un Grillo parlante
di Andrea Scanzi
uando vedo pren-
“Q
der corpo un movi-
mento del tipo del
‘grillismo’ mi viene
la pelle d'oca; ci vedo dietro
l'ombra del ‘law & order’
nei suoi aspetti più ripu-
gnanti; ci vedo dietro la dit-
tatura”. Non è una delle tan-
te frasi a caso del Premio He-
mingway Sallusti (a breve il
Premio Che Guevara a D’A-
lema).
È uno dei passaggi che il 12
settembre 2007, poco dopo
il primo V-Day, Eugenio
Scalfari dedicò a Beppe Gril-
lo in un’interminabile arti-
colessa su Repubblica. Quasi
quattro anni dopo, lo scena-
rio non è cambiato. Il “gril-
lismo” cresce elettoralmen-
te, smentendo chi lo ritene-
va un fuoco di paglia, e le
critiche più stizzite arrivano
da testate teoricamente vi-
cine. A ridosso del voto, pri-
ma L’Espresso e poi Il Corriere
della Sera, dopo aver “dimen-
ticato” il Movimento 5 Stelle
in campagna elettorale, si
sono presi la briga e di certo
il gusto di sbertucciare il co-
mico genovese. Legittima-
mente, poiché Grillo è figu-
ra politica che, non facendo
sconti, non ne merita. Al
tempo stesso, il fastidio con
cui l’intellighenzia relega il
grillismo alla voce “qualun-
quismo” non è solo l’antica
vocazione sinistrorsa a sco-
municare il cane sciolto. Il
teorema di fondo è che Bep-
pe Grillo “toglie voti al Pd”.
Premesso che togliere voti
al Pd – salvo rari casi – è di
per sé opera lodevole, tale
analisi è tanto miope quanto
fascistella. Un voto si meri-
ta, non si impone. Altrimen-
ti non è democrazia: è zda-
novismo. La teoria del “me-
no peggio” ha regalato de-
cenni di Veltroni e Latorre:
anelare a qualcosa di mag-
giormente appagante non è
reato.
IL M5S, POI, non toglie vo-
ti al Pd, ma sabota il serba-
toio dell’astensione, dell’Ita-
lia dei Valori e (in parte mi-
nore) della Lega. Fa sorride-
re come, dopo averli irrisi, si
pretenda ora che quei “di-
scoli” (Bersani dixit) appog-
gino diligentemente al bal-
lottaggio chi non li ha mai
considerati. Asserire generi-
camente che Grillo calamita
i delusi da sinistra è autore-
ferenziale e semplicistico.
Molti grillini – o “grillisti”:
suona meno perculeggiante
– sono giovani e non hanno
mai votato Pci, Pds, Ds. Pa-
droneggiano la Rete, diffida-
no dei media tradizionali. È
una galassia fieramente “al-
tra”. Quando tentano di ana-
lizzarla, i politologi trombo-
neggianti sembrano quei
vecchi americani che prova-
rono a fermare l’avvento del
rock’n’roll e della beat gene-
ration: ignorano quasi del
tutto ciò di cui parlano. Gril-
lo ha compiuto e compie er-
rori. Se lasciare libertà di vo-
to al ballottaggio è coerente
con la struttura apartitica del
Movimento, il suo ripetere
“Moratti e Pisapia pari sono”
è un autogol che presta il
fianco alla mitraglia trasver-
sale di chi lo detesta. Il ruolo
di Casaleggio resta equivo-
Il Movimento
5 Stelle non è
qualunquista: è una
galassia “altra”
rispetto alle
classiche categorie.
E quando
la analizzano, i
politologi ignorano
quasi del tutto
ciò di cui parlano
co. Alcune tirate sugli extra-
comunitari suonano leghi-
ste. Ed è vero che Grillo non
intende sciogliere l’anoma-
lia di fondo: comico o poli-
tico? Un politico che usa il
linguaggio satirico fa ridere
ma non è preso sul serio,
crea cortocircuiti semantici,
è facilmente (e capziosa-
mente) accusabile di volga-
rità.
Ciò detto, quella del M5S
non è antipolitica: è deside-
rio di essere contro questi
politici. Non è mera protesta
(per quanto il protestare ci-
vilmente sia un merito): esi-
ste un programma, a cui Bep-
pe Grillo lavora da più di 20
anni. Da quando, cioè, ab-
bandonò coraggiosamente
la tivù per intraprendere un
percorso di controinforma-
zione carbonara, costellata
da fasi di semi-clandestinità
(a cavallo tra Novanta e Due-
mila) e quindi dall’esplosio-
ne (2005) del blog. Grillo
raccoglie consensi perché
forte di una credibilità gra-
nitica, figlia di quei decenni.
I santoni della sinistra bolli-
ta, che in questi giorni stan-
no tentando maldestramen-
te di appropriarsi delle istan-
ze degli Indignados spagno-
li, se ne facciano una ragio-
ne. Resta inevaso uno snodo
decisivo: perché il Pd è di-
venuto “Pdmenoelle”? Per-
Riformismo fa rima con tafazzismo?
di Carmine Fotia
aro direttore, qualche tempo fa imper-
C
versava una figura comica: un signore in
tuta – Tafazzi – che passava il suo tempo
a darsi delle poderose mazzate sugli at-
tributi. Fu addirittura coniato un neologismo:
il tafazzismo per indicare quella sinistra au-
tolesionista che non ne voleva sapere di as-
sumersi le proprie re-
sponsabilità e, svento-
lando le rosse bandiere Polito, con il ditino
dinnanzi a sempre più
minuscole platee, sabo- alzato, sul
tava in bell’allenza con
un tal Clemente Mastel- “Corriere”: tutt’al
la il governo dell’Ulivo.
PARLIAMO di geni e
giganti del pensiero po-
litico come Turigliatto e
Ferrando (avete mai pro-
vato a spiegare a un gio-
vane ventenne l’impor-
tanza del trotzkismo nel
2011 d.c.? Leggendo pe-
rò domenica scorsa sulla
prima pagina del Corriere
della Sera un commento
di Antonio Polito, ex-di-
SECONDO TEMPO
ché L’Espresso, che nel 2005
metteva Grillo in copertina,
ora lo detesta? Cinque anni
fa, proprio all’Espresso, Gril-
lo disse che avrebbe votato
un partito minore della coa-
lizione di Prodi. I vasi erano
ancora comunicanti.
IL CENTROSINISTRA
ripagò quella fiducia con in-
dulto, Mastella alla Giustizia,
lassismo sulle leggi ad per-
sonam, mancata risoluzione
del conflitto di interessi. La
rottura, negli anni, è divenu-
ta insanabile: candidature di
pasionari à la Calearo, oppo-
sizione risibile, scudo fisca-
le, guerra in Libia. E poco ap-
poggio ai referendum per ac-
qua pubblica e no al nuclea-
re (temi iper-grillisti). Da qui
la rasoiata di Grillo: “Meglio
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama (FOTO LAPRESSE)
più si può votare
De Magistris
“turandosi il naso”
Se il Pd seguisse
i suoi consigli
dovrebbe astenersi,
ma i suoi elettori
hanno già scelto
un nemico vero di un amico
finto”. I ballottaggi di Mila-
no, Cagliari e Napoli saranno
decisivi. Berlusconi potreb-
be ricevere spallate esiziali e
il Pd potrebbe imparare che
vince veramente solo quan-
do non si comporta da Pd. E’
auspicabile che i grillini ne
siano parte recalcitrante ma
partecipe. Alcuni non vote-
ranno, altri sceglieranno Pi-
sapia, Zedda e “l’ex amico”
De Magistris. È però altret-
tanto auspicabile che la sini-
stra salottiera abbandoni
questa odiosa sicumera. Si li-
beri delle cariatidi diversa-
mente sveglie autodefinitesi
“leader”.
Si sforzi di comprendere le
istanze di una parte sempre
più consistente (esigente,
delusa, indignata) di eletto-
rato. E cerchi il dialogo con
ragazzi sprovveduti, talora
non simpaticissimi e forse
incapaci di governare, ma
certo pronti a essere senti-
nelle e virus benefico all’in-
terno di un sistema-potere
compromesso, immorale e
in ultima istanza inaccetta-
bile.
rettore del Riformista,
ho scoperto con stu-
pore che il tafazzi-
smo oggi ha cambia-
to sponda e si annida
proprio tra quei “ri-
formisti” che allora
fustigavano i tafazzi
di sinistra.
Intatti, Polito rim-
brotta il figlioccio
politico di Giorgio Napoletano, Um-
berto Ranieri, e con lui tutti quegli
intellettuali, da Francesco Rosi in giù,
che si sono schierati senza se e senza
ma con Luigi De Magistris, paragona-
to addirittura ad Achille Lauro, il po-
tente armatore, napoletano e monar-
chico, che nel dopoguerra incarnò il
populismo clientelare del Sud.
Troppo entusiasmo, bacchetta Poli-
to con il ditino alzato: meglio fare
come l’anziano Macaluso, ovvero, di-
re che tutt’al più si può votare De
Magistris “tappandosi il naso”. Me-
glio ancora, più coerente con una
certa idea del riformismo, sarebbe
fare come il socio fondatore del Ri-
formista, Claudio Velardi che del can-
didato del centrodestra è stato spin
Martedì 24 maggio 2011
Noi&loro
É di Maurizio Chierici
IL TRENO PER
GERUSALEMME
“L a politica del governo danneggia l’immagine degli ebrei”,
allarme di Ha’aretz dopo il “ no” di Netanyahu a Obama
malgrado l’applauso che approva il discorso del presidente al
congresso delle comunità americane. Ha’aretz è un quotidiano
liberal, trasparenza che da 90 anni informa Israele. Si inquieta
quando il governo espropria proprietà nei “territori occupati”,
espressione che 45 anni fa sembrava provvisoria e 45 anni dopo
conferma un paese “etnocratico, teocratico, nazionalista e
razzista che minaccia ogni traccia di democrazia”. Sempre
Ha’aretz, sempre Gideon Levy. Prima di andare da Obama,
Netanyahu firma 1500 nuovi insediamenti in Cisgiordania anche
se lo informano cosa gli diranno alla Casa Bianca:
riconoscimento di uno Stato palestinese nei confini disegnati
dalle Nazioni Unite 60 anni fa. Frontiere sfondate dal blitz di
Dayan, Guerra dei Sei giorni 1967. La provocazione del
presidente Usa prova ad alzare la trattativa per ripiegare a
conclusioni meno radicali, ma non evita la trappola che paralizza
il riconoscimento di due paesi e due popoli in pace: l’invasione
delle colonie costruite su proprietà palestinesi. Comincia nell’80,
nessuno li ferma e i settler diventano 250 mila più altri 220 mila
attorno a Gerusalemme senza contare “centinaia” di costruzioni
segrete “documentate” da Ha’aretz. Forse Obama non sa che
sfiorare le colonie è come sfiorare il fuoco: palestre dell’odio dei
proprietari che hanno perso tutto e dei coloni che non vogliono
rinunciare al privilegio di casa, sussidio e lavoro, loro, profughi
dal caos degli imperi di Mosca, strumenti per aggirare il diritto
internazionale. Ma cosa succede se davvero devono sgombrare?
Quando Rabin stringe la mano ad Arafat sotto gli occhi di
Clinton, non immagina di firmare la condanna a morte. Per caso,
l’assassino è un colono. Colonie sinonimo di voti sicuri: non
importa cosa dice Obama; Netanyahu e l’impresentabile
cancelliere Lieberman tirano diritto. Numeri lontani che non
danno il senso dello sconforto del sopravvivere così. Per capire li
avviciniamo ai nostri problemi. L’esproprio, per esempio. Il treno
rapido Gerusalemme-Tel Aviv scavalca gli ulivi sui viadotti in
costruzione nei Territori occupati, proprietà palestinesi requisite
per la grande opera. Ancora non sferraglia sopra le case. La
polvere di cantieri avvolge piccoli paesi abitati da donne e
uomini ai quali sarà proibito montare sul treno, apartheid come
nel Sudafrica di 30 anni fa. E ai non viaggiatori non è permesso
pretendere l’applicazione dei protocolli Onu, vale a dire la
proibizione di “espropriare dei loro beni i cittadini dei Territori
occupati”. Israele è un paese democratico e la sua Alta Corte
condanna l’usurpazione del governo. Ma il Planning Boarding
dell’amministrazione civile (militari con tecnici scelti dai militari)
trascura la sentenza e allarga l’esproprio. Il materiale di scavo di
tre gallerie (proprietà palestinese) viene messo in vendita a peso
d’oro dall’azienda di Stato: 530 mila metri cubi di frammenti di
roccia e ghiaia che fanno gola all’edilizia. È solo il primo tunnel:
515 mila usciranno dal secondo tunnel. Intanto la protesta dei
derubati si racconta come rivolta politica, quasi ombra di
terrorismo. Sapevano della ferrovia sulle loro proprietà? Nessuno
li ha avvertiti, lo scoprono appena ruspe e bulldozer cominciano
a scavare. E la loro vita cambia. Il treno taglia il cammino per i
mercati di Gerusalemme dove ogni mattina portavano olive,
frutta, fiori: vivono così. Attorno alla strada ferrata si alzano
barriere che allungano di 20 chilometri l’arrivo in città. E come in
ogni cantiere del mondo all’imbocco delle gallerie l’insegna delle
imprese d’Europa che stanno scavando. C’è anche la Pizzarotti
italiana dalle talpe che sgretolano le colline palestinesi. Grattano
e non vogliono sapere altre cose.
mchierici2@libero.it
doctor, portandosi appresso un gruppo di
eredi della tradizione del trasformismo pas-
sati dal bassolinismo al cosentinismo. Dopo
l’exploit al primo turno, De Magistris, è per-
cepito unanimemente non come il Masaniel-
lo che descrive con cattiveria degna di mi-
glior sorte Polito, bensì come l’unico in grado
di rompere con il bassolinismo senza finire
nelle mani dei comitati d’affari della camorra.
Il centrosinistra può vincere a Napoli, ma so-
lo grazie a un’idea di radicale rinnovamento
della città e del modo di fare politica. Ovvero
tutto il contrario del populismo laurista. Sem-
mai, De Magistris conquista perché incarna il
bisogno di legalità e di giustizia sociale che
malgrado tutto continua a vivere in una città
offesa e stremata.
SE IL PD SEGUISSE i consigli tafazziani di
Polito, invece che la saggezza dei suoi elettori
che hanno già scelto in massa De Magistris,
dovrebbe dunque astenersi dalla battaglia na-
poletana e votarsi così alla scomparsa dalla più
grande città del Mezzogiorno (alla faccia del
realismo riformista!) dove la sua lunga e di-
sastrosa permanenza al potere è finita in una
sorta di cannibalismo politico. Mentre invece
può immergersi nell’onda di un bisogno di
cambiamento dal quale, comunque vada, il
centrosinistra dovrà ripartire.
Martedì 24 maggio 2011
Come trasferire
MAIL
i ministeri a Milano
Bisogna ammetterlo: quella di
Bossi e Berlusconi sui ministe-
ri da trasferire a Milano è una
gran bella trovata. Ora, è vero,
è sorta qualche difficoltà in-
terna, ma quei due sono in
grado di trovare decine di
“quadre” utili alla bisogna. Ne
suggerirei almeno tre: Quadra
numero 1) trasferiamo subito
due o tre ministeri a Milano,
ma quando bisogna rieleggere
il sindaco di Roma li ri-trasfe-
riamo nella Capitale, e così via.
Ministeri itineranti, alla biso-
gna: meglio dell'ambulanza e
della Croce Rossa. Quadra
numero 2): procediamo con
l’esportazione definitiva di
due ministeri a Milano, tanto
Alemanno - a furia di paren-
topoli nelle municipalizzate - è
“bruciato” e a Roma perde-
rebbe anche contro un colibrì,
e tanto i ministeriali che si in-
furiano sono gente che già vo-
ta a sinistra, quindi nullafacen-
ti, quindi “fora dai ball”. Qua-
dra numero 3) teniamo a Ro-
ma i ministeri che sono già a
Roma, ma ne creiamo di nuovi,
uno per ogni comune in via di
ballottaggio. Così prendiamo
due piccioni con una fava: in
futuro, anche i candidati sin-
daci del centrodestra di Ca-
nicattì, Carugate, Oristano e
Cinisello Balsamo potranno
sventolare questo impegno
del premier, e in più si cree-
ranno nuove poltrone dispo-
nibili per nuovi “responsabili”.
E a pensarci bene, anche ai ro-
mani qualche effetto benefico
potrebbe arrivare. Pensate,
dopo decenni che si sentono
dire “Roma ladrona”, la sod-
disfazione di rispondere con
“Ancona ladrona”, “Vieste
manileste” o “Pinerolo bor-
saiolo”...
Alberto Antonetti
Il 12 e 13 giugno
non andiamo al mare
Il 12 ed il 13 giugno 2011 si
vota per quattro quesiti refe-
rendari: uno sul nucleare (fino
a prova contraria), due sull’ac-
qua ed uno sul legittimo im-
pedimento. Ma vedo poca at-
LA VIGNETTA
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pagina 19
SECONDO TEMPO
IL FATTO di ieri24 maggio 1976
BOX “Arriva prima di partire” era lo slogan-choc del Concorde, il
jet dei miracoli capace di volare a due volte la velocità del
suono e di atterrare davvero, grazie al gioco dei fusi orari,
due ore prima del decollo, come fu per i passeggeri a bordo
di quel volo Parigi-Washington del 24 maggio ’76, il primo,
senza scali, sulla rotta per gli States. Quando, a pochi mesi
dal lancio ufficiale, era già per tutti “la magnifica macchina
del tempo”, in giro per la stratosfera a sfidare le leggi
Furio Colombo
7 A DOMANDA RISPONDO fisiche e a sbriciolare record. Costosissimo gioiello della
tecnologia anglo-francese, 9 mila miliardi di lire per 20
ECONOMIA: esemplari in tutto il mondo, con un tocco di francesità in
più anche per via di quella “e” finale imposta da De Gaulle,
in stile grandeur, al collega McMillan. Per l’avveniristico
BEATI I PENULTIMI supersonico, fusoliera stretta, ala a delta, finestrini grandi
quanto un pacchetto di sigarette, traversate leggendarie,
aro Colombo, adesso arriva anche la marcia di potere già conquistato. Il ministro immaginate per far volare star, sceicchi, capitani
C bocciatura di Standard & Poor’s. Ma
qual è la verità, siamo gli ultimi, i
dell’Economia ha usato soltanto il freno, bloccando il
debito ma anche l’attività produttiva del Paese.
d’industria, tutti elettrizzati dal brivido della velocità e
dall’ebbrezza di aragoste e champagne serviti a 18 mila
penultimi o cosa? Imprese ferme, sviluppo zero, disoccupazione metri di quota. Un sogno finito con lo schianto del 2000, al
Adele enorme, non un soldo da spendere per attenuare il decollo da Parigi, quando l’aquila d’argento chiuderà
dramma di mercati e negozi vuoti. Intanto il finto definitivamente le sue ali.
QUE STO ultimo atto dell’avventura ministro del Welfare (Sacconi) ha tenuto bloccati i Giovanna Gabrielli
“economia italiana ai nostri giorni” è come una canali di comunicazione raccontando storie non
bomba a grappolo: non sai tutto il potenziale di vere di nuovo lavoro e il finto ministro della Funzione
danno, e continuerà a esplodere, con sequenze di pubblica (Brunetta) ha occupato gli stessi canali con tera giornata e recarsi a Ve- l’impressione e il timore, che il
sorprese sgradevoli. La prima è che improvvisamente il rapporto vanesio e futile di cose mai fatte nella nezia in bus: è un fatto gra- calcio italiano rispecchi la no-
stiamo peggio, siamo cioè un’economia in pericolo, riforma dell’apparato statale. Intanto, per centinaia vissimo. Noi all’auto preferia- stra società. Se qualche anno
senza che un solo dato (che era da un pezzo poco di giorni, il Parlamento è stato tenuto fermo ad mo sempre i mezzi pubblici, fa era considerato il più bello
promettente) si sia spostato. Traduzione: qualcuno, approvare (mai a discutere) con il voto di fiducia due ma molte volte per motivi di del mondo, oggi è in pieno de-
che sentiva il dovere di stare attento, ha deciso che gruppi di leggi: le ossessioni della Lega sugli orari nel luogo di residenza, clino e non attrae più nessuno.
non sono più necessari speciali riguardi per immigrati e gli zingari, adulti e bambini, da dove dopo una certa ora non Le nuove generazioni non tro-
Berlusconi. Adesso si possono dire le cose come perseguitare; e le ossessioni personali di Silvio ci sono più bus, siamo costret- vano spazio e non hanno rap-
stanno. E stanno male. Se rileggete molte, ripetute Berlusconi e dei suoi avvocati-deputati sui processi ti a muoverci in auto. Come presentanza, la classe politica
contestazioni di economisti affidabili, italiani e non, del leader. Chi ha vissuto in Parlamento in questa facciamo ad assistere ad uno sta lentamente distruggendo il
alle vanterie di Berlusconi e alle fantasiose legislatura, sa che non si è mai (mai) discusso di spettacolo al “Gran Teatro La giocattolo. Spero che presto
dimostrazioni di “pericolo superato” di Tremonti, vi economia o di alcuno dei problemi ora sollevati dalle Fenice” in orario serale? O a possa tornare un po’ di entu-
rendete conto che tutto è già stato detto e che agenzie di rating come emergenze gravi per l’Italia. soggiornare a Venezia fino a siasmo dentro e soprattutto
nessuno ha prestato attenzione. Dietro tutto ciò, sia l’Europa sia i grandi organismi tarda ora? Un’altra nota do- fuori gli stadi.
Quel “nessuno” purtroppo, copre tutto l’arco finanziari internazionali, vengono avanti con lente da molti anni: è scanda- Federico Lupi
politico. Non c’è stato alcun tentativo di denuncia prescrizioni di cura rigorosamente legate a una sola loso che per fare pipì si deb-
con la gravità e drammaticità che sarebbe stata visione, quella conservatrice: l’economia si salva bano spendere 1 Euro e 50 B. in Rai:
necessaria e urgente, nessun documento di prova, dando mano libera alle imprese e togliendo ossigeno centesimi! Altro fatto obbro-
forse per timore di apparire troppo pessimisti a chi lavora. La svalutazione del lavoro come fattore brioso: il Ponte di Calatrava! il danno e la beffa
(adesso, dopo la Moratti si dice “estremisti”), forse infinitamente eliminabile e come zavorra che Ci sono Chiese e Palazzi che Oltre al danno, la beffa. Vener-
per non farsi accusare di cassandrismo. Eppure impedisce la crescita, torna e ritorna in ogni cadono a pezzi, per ultimo il dì ci siamo dovuti sorbire l’“in-
anche il governatore della Banca d’Italia, quasi in autorevole raccomandazione o prescrizione, Ponte di Rialto, e si è preferito ter vista” a reti unificate del
ogni intervento, aveva anticipato, in un punto o spingendo a rivolte come quella spagnola. È un sperperare denaro per un’o- Presidente del Consiglio. In
nell’altro, Standard & Poor’s. Il fatto ovvio, che sta al mondo tutto di vetero-conservazione in cui il pera orrenda e inutile, che gri- particolare sulla televisione
centro della scena e che rende la situazione italiana lavoratore non ha alcun peso, e può essere da vendetta al cospetto di “di tutti”, quella pubblica. Oggi
più vergognosa di altre, perché tutto è cominciato facilmente eliminabile (anzi, è la cura) ma allo Dio? Mi scuso per questo sfo- arrivano le multe. Intendiamo-
da una realtà assai meno tragica che in altri paesi, è stesso tempo lo si vuole trasformare in avido go, che penso, essendo anche ci: la decisione dell’Agcom è
che in Italia nessuno ha governato. C’è un governo, consumatore che rilancia la crescita con la corsa a Lei Veneziano, senz’altro com- sacrosanta; non è il merito che
certo e c’è un presidente del Consiglio e un ministro comprare, pur essendo disoccupato, e in vasta prenderà. contesto. La beffa sta in que-
dell’Economia, fiancheggiato da ministri che si compagnia di disoccupati. II governo italiano è Adriana Migotto e Giancarlo Zilio sto fatto: le multe alla Rai co-
spacciano per economisti (e ora imperversano e ora inceppato. L’Italia forse è l’ultimo, forse, come tutti me vengono pagate? Con il ca-
tacciono) come Brunetta e Sacconi. Ma il capo del sperano, è il penultimo dei Paesi al peggio. Ma i suoi Che brutto none. E quindi i soldi chi ce li
governo non ha mai governato. Ha dedicato tutto il esaminatori e giudici non sembrano sapere qual è la mette? Non solo ci dobbiamo
suo tempo a un’infinita campagna elettorale porta per uscire dal disastro. il campionato italiano sorbire un’informazione ver-
lanciata nel vuoto, contro nemici inventati e su Finalmente è finito questo gognosamente faziosa, ma
cause e per ragioni inventate, distraendo Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano brutto, bruttissimo campiona- dobbiamo anche aprire il por-
un’immensità di energie, persino in un cattivo 00193 Roma, via Valadier n. 42 to di calcio. Mai come que- tafogli!
partito come il suo, nel corso di una lunga, inutile lettere@ilfattoquotidiano.it st’anno le diseguaglianze eco- Andrea Segni
nomiche hanno segnato il de-
stino della competizione: il Mi- I nostri errori
lan ha speso un’enormità per
trasferimenti e ingaggi (d’al- Sul giornale di sabato 21 mag-
tenzione. Vedo una pericolosa preoccupato perché ancora ben digerite e già metaboliz- tronde il Presidente è tornato gio, a pagina 6, abbiamo pub-
deriva verso la distrazione ra- una volta si vuole affossare zate da una bella fetta di ita- in campagna elettorale...), le blicato la foto del ministro Mi-
gionata, verso un preoccupan- uno strumento, l’unico stru- liani. Ma la Sardegna ci fa ben altre quasi nulla. Ne è uscito chela Vittoria Brambilla al po-
te scivolo al dolce menefreghi- mento di democrazia diretta sperare. fuori un torneo senza storia. E sto di Michaela Biancofiore.
smo di Stato. Sono davvero che ci è rimasto in questo Pae- Alessandro Gatto poi ci sono gli altri difetti sto- Ce ne scusiamo con i lettori
se: il Referendum. Mi spiace Presidente WWF Campania rici del calcio italiano: gli stadi
notare che tra la gente sia pas- brutti, vecchi e desueti, spesso
sato il messaggio dell’andare al Caro sindaco di Venezia, quasi deserti, l’incapacità o la
mare o in montagna e di fre-
quante note dolenti... mancanza di volontà di pun-
garsene. Sicuramente la re- tare sui giovani, le tensioni IL FATTO QUOTIDIANO
cente tornata elettorale ha fa- Egr. Dr. Giorgio Orsoni, Sin- esagerate e incomprensibili via Valadier n. 42 - 00193 Roma
gocitato tutta l’attenzione me- daco di Venezia, Sono nato e dentro e fuori dal campo. Ho lettere@ilfattoquotidiano.it
diatica. Ma sul nucleare in par- vissuto a Venezia fino all’età di
ticolare devo evidenziare e ri- 21 anni, in seguito le vicissi-
cordare quel tentativo di que- tudini della vita mi hanno por- Direttore responsabile
sto Governo al disorienta- tato a vincere un Concorso al-
mento scientifico in termini di le FF.SS. a Milano, poi ho vinto Antonio Padellaro
comunicazione. Cioè quando un Concorso all' E.N.E.L. e so- Vicedirettore Marco Travaglio
c’è stata la proclamazione che no stato assunto a Padova, do-
il quesito referendario sul nu- ve mi sono trasferito e spo- Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
cleare sarebbe stato cancella- sato, e da qualche decennio Progetto grafico Paolo Residori
to. Ma poi riproposto l’argo- abito con mia moglie in Pro- Redazione
mento nucleare una volta che vincia di Padova. Ci rechiamo 00193 Roma , Via Valadier n°42
si fossero tranquillizzati gli ani- spesso a Venezia (siamo “Ami- tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
mi e le sensibilità di fronte al ci della Fenice”) per spettaco- e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
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recente disastro nucleare del li, mostre, ecc..., a volte in tre-
Giappone. Come se poi un an- no, a volte in auto fino a Mar- Editoriale il Fatto S.p.A.
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