L’Eni aveva fatto causa al “Fatto”: ci chiedeva 350mila euro per 31 articoli.

Ieri
il Tribunale di Roma gli ha dato torto: “Cronache corrette e critiche legittime” y(7HC0D7*KSTKKQ( +$!#!?!=!,

Giovedì 15 dicembre 2022 – Anno 14 – n° 345 e 1,80che

a 1,80 - Arretrati: a 3,00 - a 14,00 con il libro ‘E pensare c'era GiorgioeGaber’
– Arretrati: 3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

AIUTI E ARMI Team di legali per seguirli MA CRITICHE AI CONDONI LEGGE SCRITTA COI PIEDI Fateci ridere

Usa: “Non si sa dove Meloni deride Il flop di Draghi

i poveri. Sì Ue sui profitti extra: » Marco Travaglio
vanno i soldi a Kiev” per l’austerità mancano 8 mld
L’
idea forzista di una com-
missione parlamentare su
Tangentopoli, che poi sa-
rebbe su Mani Pulite (sui pm, non
p In un cablo di settembre alla sua ambasciata di Kiev, il sui ladri: mica sono scemi), è spi-
governo americano si dice preoccupato per i miliardi di ritosissima. Un po’ come un pro-
aiuti e armi non tracciabili e affida il controllo a un pool gramma mattutino di La7, che ie-
legale. Reportage da Kherson, l’epicentro della battaglia ri s’intitolava “Non c’è più la cor-
ruzione di una volta” e ospitava
q BOSCO, GROSSI E IACCARINO A PAG. 9 q DI FOGGIA E SALVINI A PAG. 6 - 7 q PALOMBI A PAG. 7 Cirino Pomicino, in rappresen-
tanza dei corrotti di una volta.
Quindi siamo favorevolissimi.
Non tanto per la suspense sul ver-
detto (che sarà brevissimo, taci-

ESCLUSIVO COZZOLINO (PD), PANZERI E GIORGI “ARRUOLATI” DAGLI 007 DI RABAT

tiano: “Rubavano”). Ma perché
sarà l’occasione per ricordare la
Lega che agitava cappi in aula; i

Ue-Qatar: “Tre italiani

missini (ora in FdI e FI) che asse-
diavano la Camera urlando “ar-
rendetevi, siete circondati”; sfila-
vano in piazza con la sinistra e-
xtra-partiti contro i “ladri”; e tuo-
navano contro i “Sa l val a d ri ”,
mentre oggi li fabbricano in pro-

al soldo del Marocco”

prio. E chiamano ladri solo quelli
di sinistra (non indagati come
Soumahoro o arrestati come Pan-
zeri, non importa: sono “garanti-
sti”). Intanto la Cassazione con-
danna a 6 anni il forzista Antonio
D’Alì, ennesimo complice della
mafia portato e riportato in Sena-
to dalla destra, che però non ne
parla: disturberebbe le lezioni di

COME TUTTO È INIZIATO “questione morale” alla sinistra.

La Commissione più pazza del

L’INDAGINE BELGA SULLE

mondo potrebbe anche costrin-
gere i partiti a dire cosa farebbero
se un pm italiano pedinasse, in-

SPIE E GLI “AMICI” DEI TRE: tercettasse, perquisisse e arre-

stasse un parlamentare italiano,

I DEM MORETTI E BENIFEI

poi si presentasse in Parlamento a
sigillare uffici e portar via carte,
pc e telefonini. Come il pm di Bru-
xelles al Parlamento europeo. Il 2
q MASSARI E PIPITONE A PAG. 2 - 3
febbraio 1993 un colonnello della
Finanza inviato dal pool di Mila-
AUBRY (SINISTRA): “È LA PUNTA DELL’ICEBERG” no si presentò a Montecitorio per
60 eurodeputati coinvolti nell’inchiesta: chiedere copia dei bilanci del Psi
(documenti pubblici lì deposita-
perlopiù dei gruppi socialista e popolare ti), ma il presidente della Camera
Napolitano lo fece mettere alla
q DE MICCO A PAG. 2 - 3 porta. E tutti i partiti, tranne Msi
e Lega, strillarono allo “schiaffo al
Parlamento”e all’“attentato alle i-
NEL MIRINO LE CAMPAGNE DEL 2017 E DEL 2022 stituzioni”. Nel 1995, indagando
Soldi illeciti McKinsey a Macron: i giudici su tangenti e infiltrazioni camor-
ristiche nei cantieri Tav, il procu-
perquisiscono sedi del partito dell’Eliseo ratore di Napoli Agostino Cordo-
va infiltrò nell’ambiente un co-
q A PAG. 12 lonnello del Ros, che si spacciava
per munifico funzionario Tav
(l’“ingegner Varricchio”), trovan-
do ampia udienza e festosa fra ca-
LE NOSTRE FIRME. morristi e politici di destra, cen-
» GENOVA, IL MORANDI L’ACCUSA DEI MAGISTRATI La cattiveria tro e sinistra. Quando scattarono

• Padellaro La sinistra si autoindaghi a pag. 5

gli arresti, in Parlamento si diffu-
Il tir di hashish L’ex-Ilva usa le ferie “Se battete la Juve o il Milan
vi porto un pullman di troie”:
se la fake newsche l’ufficiale aveva
profanato il sacro suolo della Ca-
caduto col Ponte • Caizzi Euroscandali, la lista è lunga a pag. 11 al posto della cassa B. ricorda al suo Monza di
essere l’unico rappresentante
mera (falso: gli incontri avveniva-
no al bar Giolitti). I pidiessini Fo-
e poi recuperato della tradizione cristiana lena, Violante, Mussi e Soda stig-
• Mini La guerra e la ricerca nucleare a pag. 11 q CASULA A PAG. 13 WWW.FORUM.SPINOZA.IT matizzarono “l’attività di agenti
provocatori oltre ogni limite di
» Marco Grasso
• Corrias “Troie”: l’ultimo treno di B. a pag. 20
tolleranza”. Rispose il comandan-
e Lucio Musolino 11 ANNI FA LE DIFENDEVA L’AUTORE DEL “GOLEM” te generale dell’Arma Luigi Fede-
rici: ”Macché agente provocato-

C’
è un segreto soprav-
vissuto alla strage del
ponte Morandi. Una
storia che collega le morti di
Genova con le rotte dei narcos
e la criminalità italiana.
A PAG. 16
• Barbacetto Panzeri, gli affari rossi a pag. 11
Bongiorno insegue Torna Meyrink: re, il nostro è un normale infiltra-
to: qui gli unici provocati siamo
Nordio: indagare esoterismi, anime noi, provocati da un mondo cri-
• Nelli-Roventini-Virgillito Green ko a pag. 17 sulle intercettazioni nere e pipistrelli
minale che non riusciamo a bat-
tere, costituito da faccendieri,
sottoposti politici e camorristi”.
q A PAG. 6 q ARMANO A PAG. 18 C’è del marcio, in Belgio.
2 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022

Rabat dietro il caso Qatar

EUROPARLAMENTO
t
LE MAZZETTE

3 italiani pagati dagli 007

Panzeri-Giorgi-Cozzolino
Tutto nasce dalle indagini
su una cellula dei servizi
marocchini in Belgio. Nelle
carte Moretti e Benifei (Pd)

» Antonio Massari
e Giuseppe Pipitone
“STOP AI BADGE
BRUXELLES
E ALLE VISITE

DEI FILO-QATAR”
IN UN TESTO bipartisan
atteso oggi in aula,
i parlamentari Ue
chiedono di “sospendere
tutti i lavori sui fascicoli
legislativi sul Qatar, come
la liberalizzazione dei visti
e le visite programmate,
fino a quando le accuse
non saranno state
confermate o respinte".
Inoltre, nel provvedimento
si chiede anche "la
sospensione dei badge
dei rappresentanti degli
interessi del Qatar"
e “l'istituzione di una
commissione speciale
in materia di trasparenza,
integrità e corruzione”
N
on è solo una storia di maz-
zette pagate per parlare bene
dei mondiali in Qatar. L’in-
chiesta che sta terremotan-
do Bruxelles è qualcosa di molto più
grosso. Una spy story che sembra u-
scita dalla penna di John le Carré. Ma
che invece nasce da un’operazione del
“Vsse”, il servizio segreto del Belgio:
esiste dal 1830 ed è la più antica agen-
zia d’intelligence dopo quella del Va-
ticano. Sono stati gli 007 di Bruxelles,
in collaborazione con quelli di altri 5
Paesi europei, a scoprire l’esistenza di
una rete che puntava a interferire nei
processi decisionali della più alta isti-
tuzione comunitaria, corrompendo
politici in posti chiave. E che faceva
capo a una cellula di agenti segreti del
Marocco. I giornali l’hanno ribattez-
zata “Qatargate”, ma l’emirato del
Golfo persico non è l'unico Paese fi-
nito al centro delle operazioni. Anzi:
nella storia delle “euromazzette” il
ruolo di Doha potrebbe essere persi-
no secondario.
LA VOCE più accreditata è che la dritta
sia arrivata dalle “spie” degli Emirati
Arabi. Di sicuro c'è che l’intelligence
di Bruxelles ha focalizzato la sua at-
tenzione soprattutto sul “Dged”, la
Direction générale des Études et de la
Documentation, cioè la centrale di
spionaggio e controspionaggio all’e- ni. L’unica a essere direttamente
stero dello Stato maghrebino. A Bru- coinvolta nell’inchiesta è Kaili, ma gli
xelles gli 007 di Rabat potevano con- investigatori hanno indirizzato il loro
tare sul supporto di connazionali ac- interesse anche su altri politici nei cui
creditati come diplomatici. Come confronti non esiste alcuna accusa
Abderrahim Atmoun, ambasciatore formale.
marocchino in Polonia. A subire le in-
fluenze dei marocchini era soprattut- SI TRATTA di Marie Arena, fedelissi-
to il gruppo parlamentare dei Socia- ma di Panzeri, che l’ha alla guida della
listi e democratici, grazie al lavoro dei sottocommissione dei Diritti Umani.
tre italiani. Due sono già finiti in car- Ma pure di Alessandra Moretti, che
cere: sono l’ex deputato Pd, Pier An- ha già chiarito di non aver “mai par-
tonio Panzeri, e il suo ex collaboratore tecipato a iniziative organizzate dalla
Francesco Giorgi, compagno dell’or- ong di Panzeri”. Brando Benifei, inve-
mai ex vicepresidente dell’Euroca- ce, spiega di aver “discusso spesso”
mera Eva Kaili. Il terzo, invece, è An- nella scorsa legislatura su temi rela-
drea Cozzolino, parlamentare dem, tivi al Marocco, visto che era ed è
che fino a ora è stato soltanto inter- membro dell’Intergruppo per i diritti
rogato dalla procura federale di Bru- del popolo Saharawi. “Nel nostro
xelles. Poi ci sono alcuni europarla- gruppo – dice al Fatto - c’erano posi-
mentari – tutti socialisti - che per gli zioni molto diversificate, tutte legitti-
investigatori erano vicini ai tre italia- me, la mia era certamente meno vici-

L’INTERVISTA
t
MANON AUBRY “È solo la punta dell’iceberg
Serve l’Authority sulle lobby”
» Luana De Micco

‘‘
mento Ue. dalo per fare pulizia nelle i- funzionamento delle istitu-
Nei giorni scorsi, mentre stituzioni europee, dove gra- zioni europee”.

M
anon Aubry aveva
lanciato l’allerta sul
Qatar già tempo fa,
sospettando l’ingerenza del
Paese del Golfo nel Parla-
mento Ue legata ai Mondiali
di calcio nell’emirato.
Per più di un anno l’euro-
deputata francese, leader
del gruppo “The Left”, ha
cercato di portare in Parla-
mento una risoluzione di
condanna della violazione
dei diritti umani in Qatar,
scontrandosi con l’opposi-
zione “sistematica” dei de-
putati socialisti e dei popo-
lari. Il 24 novembre scorso
ha pubblicato un video in cui
si chiedeva se il Qatar non
stesse infiltrando il Parla-
scoppiava il Qatargate, Ma-
non Aubry, del partito della
sinistra radicale francese, La
France Insoumise, ha pub-
blicato un lungo post sulle
sue pagine social: “Ho visto
in prima persona l’ingerenza
dell’Emirato”, ha scritto.
L’ambasciata del Qatar le
ha chiesto un incontro, che
lei ha rifiutato. Martedì, in a-
pertura di seduta Plenaria,
ha ottenuto un dibattito per
l’elaborazione di una nuova
risoluzione ad hoc, che oggi
sarà sottoposta al voto del
Parlamento Ue.
“Sono convinta che questa
sia solo la punta dell’iceberg
– ha detto al Fatto –. Bisogna
approfittare di questo scan-
vi pratiche di corruzione so-
no rese possibili dall’in-
sufficienza delle regole.
Ritengo che sia urgente
rivedere dalla A alla Z il
I Mondiali? Le persone
che amano il calcio
non c’entrano. Macron
allo stadio a Doha?
È stato irresponsabile
Aubry, concretamente
quali soluzioni propor-
rete?
Nell ’immediato, penso che
tutte le persone chiamate in
causa in questa inchiesta
debbano essere dimesse dal-
le loro funzioni e si crei subi-
to una commissione d’i n-
chiesta per fare luce sulle fal-
le istituzionali. È inoltre in-
dispensabile che venga so-
speso l’accesso del Parla-
mento ai rappresentanti del
Qatar. È moralmente intol-
lerabile che responsabili po-
litici eletti accettino di farsi
corrompere: dovrebbero
rendere conto solo ai cittadi-
ni e non a potenze private o
straniere.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022 CRONACA l 3

Morocco,
mon amour
Da sinistra, Pier
Antonio Panzeri,
Francesco Giorgi e
Andrea Cozzolino;
sotto Eva Kaili
FOTOGRAMMA/ANSA

dello stato nordafricano all'interno

dell'Europarlamento, in cambio di
BRUXELLES L’inchiesta Il business delle rotte aeree
denaro.

Si cercano i bonifici
Il Fatto ha chiesto a Cozzolino di
chiarire i suoi rapporti col Marocco,
ma mentre scriviamo non abbiamo
ottenuto risposto.Poi, a un certo pun-
to, in questa storia spunta il Qatar e

alle Ong. I deputati

l'operazione dei servizi belgi entra nel
vivo: nel luglio scorso gli agenti entra-
no in casa di Panzeri. È una perqui-
sizione top secret: gli 007 scoprono
centinaia di migliaia di euro in con-

nel mirino sono 60

‘‘
tanti. Decidono a quel punto che il fi-
lone sulle mazzette del Qatar va par-
zialmente declassificato e la palla
passa alla procura federale. Che pro-
na alla visione marocchina essendo a cede agli interrogatori, agli arresti e
favore della causa Saharawi”. alle perquisizioni. Ecco perché quan-
È indagando sugli 007 di Rabat do venerdì scorso gli uomini dell’An-
che l’intelligence belga s’imbatte in ticorruzione sono entrati in casa di
Cozzolino, Panzeri e Giorgi: hanno
Nel gruppo Panzeri non erano per nulla sorpresi BRUXELLES

L
tutti avuto rapporti con Atmoun e in dai 700mila euro cash. Adesso gli in-
alcuni casi pure coi vertici dei servizi
marocchini. Gli uomini del “Vsse”
hanno posto la loro attenzione su al-
posizioni molto vestigatori guidati dal giudice istrut-
tore Michel Claise vogliono capire a
cosa servissero tutti questi contanti.
a procura di Bruxelles intende av-
viare ulteriori verifiche su altri ses-
santa parlamentari europei. secon-
cuni incontri a Bruxelles con l’amba-
sciatore marocchino in Polonia, che li
diverse, la Una delle ipotesi è che potesse esiste-
re un vero e proprio “libro paga” com-
do l’emittente greca “Mega Tv” la
maggior parte proviene dal gruppo S&D,
avrebbe pure ricevuti a Varsavia. Ma
non solo: gli 007 hanno pure indaga-
mia era meno posto da europarlamentari al servizio
del Qatar. Ma pure del Marocco. Solo
dal PPE e da altri partiti di destra. Nel mi-
rino ancora una volta i rapporti con il Qatar.
to su viaggi che sarebbero stati com-
vicina a quella che il filone che conduce a Rabat è an- Rapporti che questa volta non riguardereb-

piuti da Cozzolino e Panzeri in Ma-
rocco, su biglietti aerei che sarebbero
stati pagati addirittura dai servizi se-
greti di Rabat, su incontri tra gli ita-
liani e politici maghrebini di primo li-
vello. Chi indaga delinea un vero e
proprio accordo siglato coi servizi
marocchini per interferire in favore
E sul lungo-medio perio-
do?
Bisognerà operare una ri-
strutturazione delle regole e-
tiche del Parlamento Ue.
Vuol dire rendere obbligato-
rio il registro delle trasparen-
ze, che attualmente non lo è,
per tutti gli attori terzi, azien-
de, potenze straniere e rap-
presentanti di governo. È ne-
cessario inoltre creare un’au-
torità etica indipendente che
possa indagare e individuare
i conflitti di interesse. Que-
sto è un obiettivo per cui mi
batto fin dall’inizio del mio
mandato. Sono convinta che,
se i negoziati non si svolges-
sero nella più totale opacità,
nel caso specifico della riso-
luzione sul Qatar, i deputati
del gruppo socialista e del
gruppo Ppe non avrebbero
difeso gli interessi del Qatar
con tanta abnegazione.
L’immagine delle istitu-
zioni dell’Ue ne esce in-
taccata. Non c’è il rischio
che questo alimenti i di-
scorsi anti-europei di al-
cuni Paesi membri?
Il rischio c’è. Ma, o si conti-
nua a nascondere la polvere
’’
marocchina
Brando Benifei
sotto il tappeto, e così facen-
do la democrazia europea ri-
schia di esplodere, o si reagi-
sce. Questa vicenda illustra
tuttavia che nelle istituzioni
europee non c’è solo corru-
zione, ma anche chi si batte
per far prevalere l’etica sul
denaro.
In questi ultimi mesi, in-
chieste giornalistiche e
Ong hanno denunciato la
violazione dei diritti u-
mani in Qatar. Ci sono
stati appelli a boicottare i
Mondiali di calcio. Ma lo
scandalo arriva nel pieno
della competizione, che
va avanti come se niente
fosse...
Le persone che amano il cal-
cio non c’entrano nulla. La
responsabilità è degli attori
politici come Emmanuel
Macron, che ha accettato di
recarsi in Qatar anche in
questo contesto per assistere
alla semifinale della Nazio-
nale. Noi, in Francia, abbia-
mo un detto popolare che di-
ce: il calcio è stato inventato
dai poveri e rubato dai ricchi.
È proprio così.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
cora in gran parte top secret. Una sto-
ria fatta di spie, di soffiate internazio-
nali e accuse tutte da dimo-
strare. Che, però, potrebbe
colpire al cuore i
livelli più alti
della politi-
ca Ue.
CONFERMATO
IL CARCERE
A 2 ARRESTATI
RESTERANNO in
carcere per un mese
l'ex eurodeputato Antonio
Panzeri e Francesco
Giorgi, compagno
dell'ex vicepresidente del
Parlamento Ue, Eva Kaili.
È stato deciso al termine
della prima udienza in
Belgio dopo gli arresti
dovuti al Qatargate.
Al dirigente Ong, Niccolò
Figà-Talamanca, applicata
invece una sorveglianza
elettronica. La decisione
su Kaili è stata rinviata
al 22 dicembre per uno
sciopero dei carceri
Pasionaria
Manon Aubry,
33 anni, deputata
Ue, eletta
con La France
Insoumise
FOTOGRAMMA
be i il fronte dei diritti umani ma i trasporti
e, in particolare il settore delle linee aeree.
Nel frattempo, ieri, s’è tenuta la prima u-
dienza per i quattro arrestati con l’accusa di
corruzione. la decisione dei giudici è
stata diversa a seconda delle singole
posizioni.
Per l’ex eurodeputato Antonio
Panzeri e il suo assistente, Fran-
cesco Giorgi, i giudici belgi
della camera di Consiglio
del Tribunale di Bruxelles han-
no stabilito che resteranno in
carcere per almeno un mese. Per
quanto riguarda Eva Kaili, ex vice
presidente dell’europarlamento e
compagna di Giorgi, la decisione è
stata rinviata - su richiesta della stes-
sa Kaili - al 22 dicembre. Infine per
Nicolò Figà-Talamanca, segretario
CONTANTI dell’ong No Peace Without Justice, è
BANCONOTE stato disposto invece il regime di sor-
veglianza elettronica. Giga-Talama-
SEQUESTRATE ca può quindi uscire dal carcere. Per
i quattro la prossima udienza è pre-
EMESSE vista tra un mese.
IN EUROPA Le decisioni, secondo il codie bel-
ga, possono essere appellate dai
quattro indagati entro 24 ore. Ma c’è
già una decisione chiara: l’avvocato
di Francesco Giorgi - che durante gli
interrogatori ha fornito agli inquirenti
un’ampia collaborazione - ha riferito che il
suo assistito non farà appello.
Sul fronte indagini continuano gli accer-
tamenti finanziari. E non soltanto sui conti
correnti privati degli indagati e delle ong
coinvolte. Particolare attenzione viene ri-
volta in queste ore dagli investigatori alle
banconote sequestrate agli indagati (circa
1,5 milioni tra Panzeri e Kaili). L’obiettivo è
quello di capirne la provenienza. Secondo il
quotidiano belga L'Echo parte delle banco-
note trovate in casa degli indagati sarebbe
stata infatti ritirata in Belgio.
oltre che nelle borse che aveva il padre
dell’eurodeputata greca in procinto di darsi
alla fuga - riguarda l’ipotesi che vedrebbe
diversi europarlamentari a libro paga per
favorire il Paese del Golfo. Gli inquirenti so-
no al lavoro per comprendere se esiste un
vero e priprio libro nero dele mazzette. In
sostanza se altri parlamentari europei fos-
sero a libro paga dei presunti corruttori. u-
no scenario che potrebbe far deflagrare ul-
teriormente lo scandalo perché coinvolge-
rebbe un numero più ampio di politici e
funzionari Ue.
MA NON C’È soltanto la vicenda giudiziaria a
tenere banco in seno al Parlamento Euro-
peo. Iniziano a farsi strada anche le prime
conseguenze politiche. Tra queste si regi-
stra la richiesta del Parlamento europeo di
“sospendere tutti i lavori sui fascicoli legi-
slativi relativi al Qatar, in particolare per
quanto riguarda la liberalizzazione dei visti
e tutte le visite programmate, fino a quando
le accuse non saranno state confermate o
respinte”.
Si tratta di una richiesta bipartisan che
andrà al voto oggi nella seduta Plenaria di
Strasburgo. Per la precisione, il testo bipar-
tisan sottoscritto da tutti i gruppi parla-
mentari, chiede “la sospensione dei badge
di accesso dei rappresentanti degli interessi
del Qatar”e“l'istituzione di una commissio-
ne speciale in materia di trasparenza, inte-
grità e corruzione”. Il Parlamento chiede
anche il rafforzamento del registro per la
trasparenza Ue sottolineando che la ong Fi-
ght Impunityfondata da Panzeri”, sulla
quale ruota gran parte dell’inchiesta, “non
era stata finora iscritta”.
A. MASS. E G. P.
4 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022

I DOSSIER • Dietro i milioni per influenzare la Ue

QATAR, EMIRATI, MARO

Strutture opache » Nicola Borzi e Marco Pasciuti

Corporate Europe

V
ha svelato le reti Ue”. Il suo ultimo presidente è
stato l’ex primo ministro spa-

contrapposte antano nei

loro consigli
gnolo, José María Aznar, e nel
suo cda hanno avuto una pol-
trona l’ex Segretario generale
del Golfo: società, di ammini-
strazione
della Nato Anders Fogh Ra-
smussen (che nega, smentito

ex primi ministri, politici di altissimo rango, ex

primi ministri, ex segretari ge-
nerali della Nato. Sono società,
però da foto e video sul web),
l’ex primo ministro di Francia
François Fillon, l’ex presiden-
social network Ong, think tank che si combat-
tono a vicenda a colpi di boni-
te irlandese Mary McAleese,
l’ex premier croato Jadranka

e big data in campo fici, relazioni strette e consoli-

date tra i corridoi di Bruxelles e
Strasburgo, report da presen-
Kosor, l’ex commissario Ue
Anna Diamantopoulou.

per gestire consensi tare e discutere per imporre la

DUBBI IN PARLAMENTO
Doha può aver interferito
per l’intesa sui voli in Ue
• Il Qatar potrebbe avere indebitamente
influenzato i negoziati per l’accordo sul
trasporto aereo siglato nel 2021 con l’Ue,
secondo Politico. L’intesa è ancora da ratificare e
garantisce alla compagnia di
bandiera del Paese del Golfo
accesso illimitato all’Ue. In
cambio le compagnie dell’Ue
ottengono accesso illimitato
al mercato del Qatar
• Il mercato Ue è però
composto da 450 milioni
di persone, quello del
Qatar da circa 3 milioni.
Ora diversi deputati Ue
hanno iniziato a valutare in
che modo possano provare
ad arginare la progressione
di questa intesa. Karima Delli dei Verdi
e presidente della Commissione trasporti
(che ha negoziato l’accordo) in una mail ai
capigruppo ha avvertito che il Qatar potrebbe
aver interferito nelle consultazioni interne
del Parlamento sull’accordo
• Delli ha detto che la commissione
trasporti lavorerà con le indagini interne
declassificando documenti e dichiarazioni
se richiesto. Ha aggiunto che bisognerebbe
chiedere indicazioni alla Commissione europea
“per informarci rapidamente sul processo di
ratifica e per farci sapere quando è previsto
l’avvio della procedura di consenso”
narrazione del Paese che li fi-
nanzia alle istituzioni europee,
appena investite dal “Qatarga-
te” che pare la punta dell’ice-
berg di un fenomeno assai più
vasto che da Doha passa per
Rabat. Qatar, Marocco, Abu
Dhabi, Belgio, Italia, Grecia:
come rivelato ieri dal Fatt o,
l’inchiesta della Procura belga
su Pierantonio Panzeri & C. è
partita da una segnalazione di
servizi segreti nel contesto del-
la guerra silenziosa in atto da
anni a colpi di lobby arabe. Gli
Emirati, ottavo produttore di
petrolio e gas al mondo, nel
2017 hanno interrotto le rela-
zioni diplomatiche con il Qatar,
chiedendo un boicottaggio glo-
bale contro i rivali, hanno lan-
ciato una nuova “strategia di
soft power” per aumentare il
proprio peso sulla scena globa-
le e tentare di oscurare la stella
di Doha, che vanta più solidi
rapporti internazionali grazie
al gas e che ha vinto l’organiz-
zazione dei Mondiali di calcio.
Questa spinta ha coinciso con
un forte aumento della spesa
globale per lobb ying , quasi
raddoppiata negli Usa: nel solo
2022, secondo l’osser vatorio
Open Secrets, gli Eau hanno in-
vestito oltre 23 milioni di dol-
lari in lob byi ng ol tre ocea no
contro i 18 del Qatar. Analoga
attività Abu Dhabi l’esercita
nella Ue, dove tuttavia i reali fi-
nanziamenti restano opachi
per via delle regole più lasche di
Bruxelles. Ma tre organizzazio-
ni individuate dall’osservatorio
della Ong Corporate Europe
descrivono con nitore il feno-
meno.
IL BUSSOLA INSTITUTE ha sede a
Bruxelles a meno di 300 metri
dall’ingresso del Parlamento
Ue dall’ottobre 2017, con un
budget di 938.725 euro nel
2020, è stato fondato da espo-
nenti dell’establishment emi-
ratino: il suo sito internet ri-
sulta offline, così come i suoi
account social, ma l’ultimo ag-
giornamento effettuato nel
Registro per la trasparenza
della Ue, a cui è iscritto da fine
2018, è del 18 marzo scorso.
Nel registro si presenta come
“istituto di ricerca indipen-
dente, senza fini di lucro e non
governativo, per fornire una
migliore comprensione e coo-
perazione tra Paesi del Golfo e
IL GRUPPO SCL ha un ruolo nella
guerra di influenza sulla Ue tra
le monarchie “cugine” del Gol-
fo che si intreccia con lo scan-
dalo Cambrydge Analytica.
Come spiega Corporate Euro-
pe, la lobby statunitense Pro-
ject Associates rappresenta gli
Eau e ha subappaltato le comu-
nicazioni e il lavoro di influenza
a Scl, società del gruppo colle-
gato a Cambridge Analytica
che ha inserito storie nei media
europei a favore degli Emirati.
Dall’11 novembre 2020, Pro-
ject Associates continua a rap-
presentare gli Emirati a Bru-
xelles, ma non li elenca come
clienti nel registro per la tra-
sparenza della Ue. Scl Social e
Cambridge Analytica facevano
parte di Scl Group, che Open-
Democracy definisce “una rete
di società che ha consentito un
ampio dispiegamento di stru-
menti di propaganda – basati Ombelico del
su tecniche progettate per esse- nuovo mondo
re usate come armi di guerra – L’expo 2020
nelle elezioni democratiche. È a Dubai e, in
un prodotto logico di un’indu- basso, gli emiri
stria dell’influenza scarsamen- di Qatar e Eau
te regolamentata, opaca e red- FOTO LAPRESSE
ditizia”. Il gruppo Scl (compre-
se Scl Social e Cambridge Ana-
lytica) è stato sciolto nel 2018
dopo lo “scandalo del secolo” come “vicini all’ambasciatore ne globale di Abu Dhabi all’e-
per l’uso improprio di dati e la degli Eau a Bruxelles, Moham- stero evidenziandone l’identi-
manipolazione politica nell’e- LO SCOOP med Issa Hamad Abushahab”. tà, la forza economica, la cultu-
lezione Usa di Trump e nel re- DEL FATTO Eestermans è stato docente o- ra e consolidare la sua reputa-
ferendum sulla Brexit nel Re- SUI SERVIZI spite per tre mesi all’Accade- zione di Paese moderno e tolle-
g n o Un i t o , mia diploma- rante, al contrario del vicino
ma i suoi ex tica degli E- Qatar. Anche a colpi di relazio-
dipendenti mirati nel ni e report da presentare all’Eu-
stanno semi- 2 017. Tr a i l roparlamento. Un esempio: il
nando nuove 2013 e il 2018 17 maggio 2022 l’organizzazio-
società simi- Behr ha lavo- ne Droit au Droit ha presentato
li. Nigel Oa- rato al Dipar- alla Sottocommissione per i
kes, e x am- timento di Diritti umani (la stessa che fu
ministratore p i a n i fi c a z i o- presieduta da Panzeri e che ora
delegato e ne politica de- è presieduta da Maria Arena)
fondatore di gli Emirati. un report intitolato “Influenza
Scl Group, a luglio 2017 ha tra- “GUERRA DI SPIE” Anni in cui ha infuriato la guer- indebita” incentrato sugli sfor-
sferito la residenza negli Emi- Così il Fatto Quotidiano ra in Yemen degli Eau. Secondo zi degli Emirati per influenzare
rati. La società Emerdata, hol- di ieri anticipava Intelligence Online, uno dei la politica Ue. A parlare era il
ding di Cambridge Analytica e i retroscena dell’inchiesta ruoli di Eestermans includeva direttore Nicola Giovannini:
Scl Social, ad aprile 2019 per il della magistratura belga attività di lobbying nella Ue an- “L’immagine positiva che gli E-
21% era detenuta da tre perso- sul Qatargate: in azione che per conto dell’Arabia Sau- mirati si sforzano di diffondere
ne, tra cui Nigel Oakes. ci sono i Servizi di diversi dita contro la legge Usa contro cozza con la dura realtà autori-
Paesi che si controllano gli sponsor del terrorismo, che taria e repressiva affrontata da
ANCHE WGA (Westphalia Glo- a vicenda per carpire consentirebbe ai familiari delle giornalisti, dissidenti e difen-
bal Advisory) dal 2018 è emer- informazioni sulle azioni vittime dell’11 settembre di fare sori dei diritti umani nel Paese”.
sa tra i lobbisti di Abu Dhabi di lobbying e il causa a Ryad. La missione degli Giovannini però è anche coor-
nella Uel. Wga è stata co-fon- versamento di tangenti Eau compare per la prima volta dinatore media e pr di No Peace
data a dicembre 2018 da Timo per influenzare le come cliente di Wga nel regi- Without Justice, la Ong finita
Behr e Tim Eestermans, en- decisioni della politica Ue stro per la trasparenza della Ue nelle peste del Qatargate, il cui
trambi con una vasta esperien- dal 19 dicembre 2018. segretario generale Niccolò Fi-
za di lavoro diretto per il gover- gà-Talamanca è tra i primi ar-
no degli Eau ed entrambi de- L’OBIETTIVO è sempre il mede- restati dell’inchiesta e ora sotto
scritti da Intelligence Online simo: migliorare la reputazio- braccialetto elettronico.
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022
L’immagine positiva che Abu Dhabi vuol spargere cozza con la dura realtà repressiva
l Nicola Giovannini • 17 maggio 2022
CCO: GUERRA DI LOBBY
RIFORME Pressioni e gruppi di interesse
Qui il punto non è
una mela marcia,
ma l’intero cestino
Le norme fanno acqua
La trasparenza va estesa
a tutta la filiera europea,
Commissione compresa
» Massimiliano Smeriglio *
L’
inchiesta a Bruxelles è un maci-
gno sulla credibilità del Parla-
mento europeo, un danno di im-
magine gigantesco al processo
democratico e alle istituzioni comunita-
rie. Speriamo individui velocemente i re-
sponsabili di questo scandalo reso ancora
più odioso dall’uso dei diritti umani come
merce di scambio in aree sensibili del
mondo. La retata rimanda a due aspetti:
la responsabilità dei singoli, il
contesto in cui le pratiche di il-
legalità sono avvenute.
Sul primo aspetto la po-
litica deve agire in fretta, a
tutela della onorabilità
del Parlamento e della
dinamica democratica,
il che significa condan-
nare, comprendere e ar-
ginare il fenomeno. So-
spendere da incarichi isti-
tuzionali e di partito le per-
sone coinvolte. Costituirsi
parte civile. Verificare nel
dettaglio se ci siano state de- 1,5 MILIARDI
cisioni opache su temi ineren-
ti l’inchiesta e nel caso, modi- È IL BUDGET
ficare le decisioni assunte. In
attesa, ovviamente, dei proces-
ANNUALE
si, unici luoghi deputati all’ac- PER INFLUIRE
certamento della verità.
Il secondo aspetto riguarda SUI POLITICI
il contesto delle azioni di lob-
bying di grandi aziende inter-
nazionali e Stati extra Ue.
Prima della pandemia erano 12 mila i
lobbisti accreditati a Bruxelles, con
spese notevoli: 12 milioni il Consi-
glio delle industrie chimiche euro-
pee, 6 milioni Google, 5 Microsoft, 4
Business Europe, 2,2 Huawei. Spesa
totale: 1 miliardo e mezzo l’anno. Gli ul-
timi due anni hanno ancor di più reso vi-
sibile la loro azione. Prima, durante la
pandemia, le big pharma in ricerca di
risorse e alleanze, ora, con la guerra in
corso, i venditori di sicurezza e armi. Nel
2020 la Federazione europea delle indu-
strie farmaceutiche (Efpia) di cui fanno
parte Pfizer, Astrazeneca e Johnson &
Johnson ha incrementato del 20% il suo
budget di lobbying da 4,6 a 5,5 milioni.
L’intero lobbismo farmaceutico, secondo
i dati di Corporate Europe Observatory,
nel 2020 valeva 36 milioni. Sono circa
300 i lobbisti ufficiali della farmaceutica a
Bruxelles, numero sottostimato.
Il lobbying è previsto e normato, ma
negli ultimi mesi ha superato i livelli di
guardia. Il Parlamento Ue è impegnato a
promuovere la trasparenza e l’etica nel
lobbismo. Insieme al Consiglio e alla
Commissione, il Parlamento utilizza un
registro comune per la trasparenza per
controllare le attività dei rappresentati di
interessi. Il registro è un database online
che elenca i gruppi e le organizzazioni che
cercano di influenzare la formulazione la
legislazione comunitaria. Le comunica-
zioni obbligatorie relative a incontri con
personalità accreditate nel registro ri-
guarda i soli relatori di singoli dossier e i
presidenti di commissione. Delle circa 12
mila entità accreditate la metà dichiarano
di spendere 10 mila euro l’anno, mentre
alcune superano i 10 milioni. Rimane un
tema grande quello dell’attendibilità delle
informazioni spontanee su cui
non ci sono controlli. Occorre
capire come allargare questo
obbligo di tracciabilità de-
gli incontri a tutti i parla-
mentari e in ogni caso de-
finire in maniera più
stringente e circoscrivere
questa pratica. Ad esem-
pio impedendo a ex mini-
stri, ex parlamentari, ex eu-
roparlamentari di svolgere
questa attività almeno per 5 an-
ni dalla scadenza del mandato.
Perché in realtà il confine tra
ciò che è lecito e ciò che non lo è
rimane labile, soprattutto se
confrontato con alcune legisla-
zioni nazionali come la nostra
dove è punito il traffico di in-
fluenze. Lo stesso problema e-
siste in relazione alla azione di-
plomatica svolta al Parlamento
da Stati autoritari in cui non vi-
ge il diritto, la tripartizione dei
poteri, la stampa libera, l’indi-
pendenza della magistratura. Stati che
oggi imperversano nei nostri corridoi per
vendere armi, alimentari e soprattutto e-
nergia che non devono sottostare alle già
incerte norme del registro dei lobbisti. Ma
la questione trasparenza non può riguar-
dare il solo Parlamento: deve investire
l’intera filiera della Commissione Ue in
cui lavorano 50 mila persone. Per esem-
pio, da febbraio a settembre sono stati 113
gli incontri della Commissione con le lob-
by oil & gas, in particolare con Eni, Repsol,
Total e Shell.
Chi ha commesso reati gravi deve pa-
gare un prezzo salato, ma il tema è come
affrontare non solo le mele marce, ma l’in-
tera cesta, ovvero un sistema di pressione
sul legislatore europeo che fa acqua da
tutte le parti.
* Eurodeputato Pd
CRONACA l 5
FRANCO TIRATORE
“E LA DESTRA?”
ASILO MARIUCCIA
TARGATO PD
» Antonio Padellaro
C
omprensibilmente frastor-
nata dalle notizie che giun-
gono da Bruxelles, c’è una
sinistra Asilo Mariuccia che da-
vanti ai sacchi inzeppati di grana,
tipo narcos, piagnucola: e la de-
stra allora? Perfino una persona
seria come Brando Benifei, capo
delegazione del Pd in Ue, non resi-
ste alla tentazione di scaricare il
Qatargate sugli avversari poiché,
sostiene, “se il Parlamento europeo
rischia dei casi di corruzione è col-
pa della destra che ha sempre bloc-
cato norme più rigide sul tema”.
Ma invece di gettare la palla (anzi
la tangente) in tribuna, e di sfo-
gliare l’intero dizionario dell’ese-
crazione, come dei passanti dopo
una rapina in banca, ai piani alti
di Pd, Articolo 1, Sinistra Italiana
e compagnia cantante non fareb-
bero meglio a porsi una semplice
domanda: perché, prima che arri-
vasse la polizia, nessuno si è reso
conto che in certe associazioni e
cooperative votate al bene c’era chi
votava per sé e intascava pure?
Francesco Giorgi, l’assistente di
Antonio Panzeri, e compagno di E-
va Kaili, avrebbe detto agli inqui-
renti che le
Ong serviva-
no “per far gi- SACRALITÀ
rare i soldi”.
Una dichia- A SINISTRA
razione gra- LE ONG SONO
vissima che
getta discre-
CONSIDERATE
dito sulla in- INTOCCABILI
tera galassia
d e l l e o r g a-
nizzazioni non governative che al-
la difesa dei diritti umani e civili
calpestati si dedicano con genero-
sità e altruismo. Nella stragrande
maggioranza dei casi, aggiunge-
remo con la solita frase fatta che ci
consente però di completare la pre-
cedente domanda con un codicillo:
se pure di poche male marce si trat-
tasse, perché non si è vigilato affin-
ché l’intero frutteto non ne fosse de-
vastato? Il fatto è che, a sinistra,
l’acronimo Ong ha acquisito una
sacralità intoccabile. Questo so-
prattutto per la vergognosa cam-
pagna della destra sovranista
contro i salvataggi in mare delle
navi umanitarie che ha come ip-
notizzato la sinistra rendendola
incapace di distinguere tra solida-
rietà, business e crimine. Il caso
della cooperativa della suocera del
deputato Soumahoro è l’ultimo
tassello di una catena desolante
che prospera nel campo dell’acco-
glienza con risultati eccellenti
spesso soltanto per le tasche dei ge-
stori. Mentre per immigrati, brac-
cianti, disabili, famiglie disagiate
rimane sempre notte fonda. Tutte
denunce che la sinistra ha rinun-
ciato a fare proprie tempestiva-
mente e di cui, infatti, la destra si è
appropriata sparando a palle in-
catenate. Con il risultato che oggi i
vari Letta, Speranza, Fratoianni
sulle Ong “per far girare i soldi”ca-
dono dal pero. Mentre gli intellet-
tuali al seguito dibattono appas-
sionatamente sul diritto al lusso
di Madame Soumahoro.
6 l POLITICA
LA MAGGIORANZA IN AULA La premier attacca il M5S: “Reddito ai russi per ritirarsi?”
t Poi ammicca a Calenda. Fazzolari: “Via il sostegno agli under 40”
Dal gas alla guerra ai poveri:
l’asse tra Meloni e i centristi
» Giacomo Salvini
M
LECCA LECCA entre da Bruxelles
arriva il parere favo-
revole – con diverse
critiche su Pos, eva-
sione e pensioni – sulla sua pri-
ma legge di Bilancio, Giorgia
Meloni sembra rinvigorirsi.
Prende la parola in aula al Se-
SILVIO nato per le repliche alle comu-
nicazioni fatte il giorno prima
alla vigilia del Consiglio euro-
LO STATISTA peo e ha un solo obiettivo: at-
taccare il M5S e aprire all’oppo-
sizione “responsabile”, cioè Ita-
NON SCORDA lia Viva e Azione di Carlo Ca-
lenda che infatti, da Kiev, si dice
pienamente allineato al gover-
MATTEO no sulla scelta di continuare a
mandare armi all’Ucraina. U-
no scambio di amorosi sensi
che trova anche concretezza
, COME nel
noto film In-
ception, oggi tocca
nei primi atti concreti: Meloni
in aula chiede ai centristi di di-
scutere insieme sul disaccop-
fare un “Lecca lec- piamento del prezzo del gas e
ca” dentro un “lec- dell’elettricità, nei corridoi del
ca lecca”. Impossi- Senato il sottosegretario alla
bile, infatti, non oc- Presidenza del Consiglio Gio-
cuparsi dell’intervi- vanbattista Fazzolari dice al
sta a Silvio Berlu- Fatto che il governo sta seria-
sconi pubblicata da mente prendendo in conside-
Panorama. Pagine razione la proposta renziana di
che rimarranno in- togliere il reddito di cittadinan-
delebili soprattutto za ai giovani sotto i 40 anni.
per la ferocia delle
domande all’ex NEL SUO DISCORSO, Meloni tor-
premier, in eviden- na a indossare la casacca della
te difficoltà nel te- leader di partito e replica ai di-
nere testa all’inter- scorsi dei senatori Mario Monti
vistatore. e Pier Ferdinando Casini che
Per rispetto nei con- l’accusano di aver “abbandona-
fronti dei più sensi- to il sovranismo”: “Non ho mai
bili, riportiamo qui cambiato idea, ho sempre riba-
solo la più cruenta: dito il ruolo centrale dell’Italia
“Lei preferirebbe es- in Europa – spiega – ma non ho
sere ricordato come mai fatto interviste fuori confi-
un grande impren- ne per danneggiare il mio Pae-
ditore, un leader po- se”. Poi attacca l’Ue sui migranti
litico o uno stati- e ag giunge che ser ve una
sta?”. Dilemmi da “triangolazione” con Francia e
far perdere il sonno.
Ma dicevamo della
Germania che in questi anni “è
mancata”. Ma è sulla guerra in
matrioska di lecca Ucraina che Meloni affronta a
lecca.
Tirando le somme
muso duro le opposizioni. In
primis sull’invio di armi a Kiev
della sua vita, Berlu-
sconi è costretto a
per tutto il 2023, come ha de-
ciso martedì il Parlamento, fa
citare gli amori pas-
sati, gioie e dolori
capire di aver deciso tutto Pa-
lazzo Chigi mettendo a tacere le
del cuore. E allora si critiche di Lega e Forza Italia:
arriva a Matteo “Abbiamo sempre avuto una
Renzi, l’erede man- posizione chiara, votando sem-
cato, il figlio un po’ pre”. Ma è su questo che attacca
ribelle a cui però il M5S che, con il senatore Piero
non si smette mai di Lorefice, aveva accusato il go-
voler bene. Dice Sil- verno di non fare niente per la
vio: “Quando lo a- pace e chiesto di interrompere
scolto, mi chiedo se nuovi aiuti. “L’invio delle armi è
non abbia scelto la stato deciso da precedente go-
metà campo sba- verno, con il M5S alla guida –
gliata. Le sue analisi ha replicato Meloni – Tutti vo-
sono lucide e bril- gliamo la pace non basta sven-
lanti”. tolare la bandierina colorata,
Insomma Berlusco- per me si ottiene se le due forze
ni non ha perso la in campo sono in equilibrio”. La
speranza: altro che premier poi aggiunge provoca-
Salvini o Meloni, toria: “L’Ucraina deve arren-
Matteo, questa ca- dersi perché questo ci consente
sa aspetta te. Fallo di ottenere la pace? Per chiede-
per Silvio. re ai russi di ritrarsi si può pro-
FQ porre loro un reddito di cittadi-
nanza?”. Dichiarazione molto
applaudita dai banchi della de-
stra che provoca l’ira del M5S:
la capogruppo al Senato Bar-
A Bruxelles
La premier
Giorgia
Meloni.
A destra, Giulia
Bongiorno
FOTO ANSA
bara Floridia dice che DIVISI FORZA
serve “un premier e non
un comico”, mentre ITALIA NON
Giuseppe Conte accusa LA APPLAUDE,
la premier di avere “il
volto della Troika”. NIENTE
In questo modo la
premier individua il ACCORDO SU
M5S come il suo nemico
all ’opposizione e allo
EMENDAMENTI
stesso tempo ammicca
ai centristi Renzi e Ca-
lenda. Nel suo discorso Meloni
cita espressamente il leader di
Azione che ha visto il 30 no-
vembre a Palazzo Chigi: “È sta-
to l’unico dell’opposizione a
farlo, siamo apertissimi alle sue
proposte sull’energia”. Alla fine
l’asse si manifesta anche nel vo-
to con la destra che si astiene
sulle risoluzioni di centristi e
Pd facendole passare. Ma è ap-
pena fuori dall’aula che Fazzo-
lari, fedelissimo di Meloni, fa
capire la strategia del governo
sulla manovra: “Siamo tentati
da accogliere diverse proposte
del Terzo Polo – dice al Fatto –
tra questa ce n’è una molto in-
teressante per levare il reddito
di cittadinanza agli under 40. I
punti di contatto con loro ci so-
no”. L’ipotesi sul tavolo è ridur-
re il reddito da 8 a 7 mesi (come
chiede Lupi) per gli occupabili
under 40 senza figli.
Fazzolari poi spiega che
sulla manovra “non ci
sono critiche sostanzia-
li”da parte di Bruxelles e
sulle critiche sul Pos at-
tacca le banche: “Mi stu-
pisco che sia diventato
l’argomento principale:
che interessi stiamo toc-
cando?”. Poi conferma
la “linea Giorgetti”: “Se
un taxi non fa pagare col Pos è
giusto sceglierne un altro”.
L’IMPOSTAZIONE del governo
sulla legge di Bilancio è quella
di concedere qualcosa a Italia
Viva/Azione, mitigare le ri-
chieste di Forza Italia e cassare
quelle della Lega. Tant’è che,
dopo le aperture a Calenda,
Ronzulli, Gasparri e mezzo
gruppo di Forza Italia non si al-
zano in piedi per applaudire la
premier. Ieri alla Camera c’è
stata una riunione di maggio-
ranza (nel frattempo le opposi-
zioni protestavano in commis-
sione per l’assenza del governo)
che però non ha sciolto i nodi:
FI insiste sulle pensioni a 600
euro per gli over 75, la Lega
chiede la rivalutazione delle
pensioni e non c’è accordo sulle
“mancette” da dare ai territori.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022
GIUSTIZIA
t
Intercettazioni, ora
Bongiorno segue
Nordio: “Indagare”
“B
isogna iniziare a dare attuazione alle parole del mi-
nistro della Giustizia Nordio sulle intercettazioni”.
Con queste parole ieri la presidente della Commissio-
ne Giustizia del Senato, la leghista Giulia Bongiorno ha esor-
dito durante l’Ufficio di presidenza con i rappresentanti dei
gruppi parlamentari. Così è stato deciso di partire con un atto
concreto: la prossima settimana, su proposta di Bongiorno, la
Commissione Giustizia di Palazzo Madama inizierà un’inda-
gine conoscitiva proprio sulle intercettazioni. Solo pochi giorni
fa, infatti, il Guardasigilli Carlo Nordio nelle sue linee pro-
grammatiche ha annunciato una “profonda revisione”delle in-
tercettazioni e della loro pubblicazione “usata come strumento
di delegittimazione personale e politica”: “Una porcheria che
combatterò a costo delle dimissioni” aveva concluso il ministro
della Giustizia.Non ci sono però atti legislativi che arriveranno
a breve: l’agenda del Parlamento è intasata tra legge di Bilancio
e decreti da convertire
entro fine anno. Inoltre
a inizio 2023 Nordio
dedicherà il suo lavoro
sulla modifica dell’abu-
so d’ufficio e del traffico
di influenze come chie-
stogli dai sindaci. Ma la
commissione Giustizia
del Senato si vuole por-
tare avanti: l’indagine
conoscitiva servirà per
fornire al Guardasigilli
una relazione dettaglia-
ta su quante intercetta-
zioni vengono fatte ogni
anni, a quale costo e soprattutto su come
siano state utilizzate durante le inchieste. PROPOSTA
Durante l’indagine conoscitiva, inoltre,
non saranno solo ascoltati gli addetti ai la- INDAGINE
vori (magistrati, avvocati, professori di CONOSCITIVA,
diritto) ma i componenti della commis-
sione svolgeranno anche delle ispezioni
FI: “ANCHE
nei tribunali e negli uffici giudiziari dove SUI TROJAN”
materialmente vengono ascoltate e ar-
chiviate le intercettazioni.
LA PROPOSTA è passata all’unanimità col voto di tutti i partiti.
Che però hanno obiettivi diversi. In particolare, il capogruppo
di Forza Italia Pierantonio Zanettin ha colto l’occasione per
chiedere di approfondire l’uso del trojan che, ha sostenuto, “è
uno strumento molto invasivo della privacy e molto delicato e
che ha registrato molte problematiche note”. Zanettin ha anche
proposto di visitare i luoghi dove si trovano i server per con-
servare le intercettazioni. Il capogruppo del M5S, l’ex procu-
ratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, invece ha pro-
posto di approfondire il tema delle intercettazioni preventive
svolte dai Servizi segreti, Fratelli d’Italia di farlo sugli ascolti
telematici mentre il dem Alfredo Bazoli ha chiesto di occuparsi
della pubblicazione e divulgazione delle intercettazioni sui
mezzi di informazione. Entro martedì, comunque, i partiti do-
vranno presentare a Bongiorno le loro proposte formali e da lì
sarà stabilito un calendario dei lavori. La leghista ha cambiato
idea rispetto a dieci anni fa quando, da presidente della com-
missione Giustizia di Futuro e Libertà (il movimento politico di
Gianfranco Fini), si opponeva alla legge voluta dall’allora mi-
nistro della Giustizia Angelino Alfano per stoppare la pubbli-
cazione (“Berlusconi è accecato dall’odio anti-pm”) e si dimise
da relatrice del disegno di legge protestando contro il governo:
“Con questa norma non si saprà più niente, sono solo leggi che
interessano a Berlusconi”, diceva allora Bongiorno. Proposta
mai diventata legge per la caduta anticipata del governo.
GIA.SAL.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022 ECONOMIA l 7

MANOVRA
t
L’Ue boccia condoni e Pos:
l’ok solo grazie all’austerità
» Carlo Di Foggia
IL MINISTRO GIORGETTI

C
ome si suol dire in que- “SSN A RISCHIO”
sti casi, è un bilancio in OGGI I MEDICI t
chiaroscuro. Nella so- VANNO IN PIAZZA
stanza, però, è una
promozione, anche se per mo-
“SALVIAMO la sanità
pubblica": in nome di “Ratifica del Mes
non subito:
tivi che non dovrebbero essere questo slogan scendono
un vanto. Ieri la Commissione in piazza oggi a Roma
europea ha diffuso la sua con- medici, veterinari e
sueta “valutazione” della prima
manovra del governo Meloni.
dirigenti del Servizio
sanitario nazionale. La
prima valutiamo
Il via libera era annunciato, ma
contiene anche una serie di cri-
manifestazione riunisce
sette sigle sindacali modifiche...”
tiche non proprio secondarie: e si svolgerà in piazza
in sostanza viene bocciato il Santi Apostoli,

cuore “politico” della legge di
Bilancio, cioè la parte fiscale
con le bandierine care al cen-
trodestra. Nel dettaglio: l’in-
nalzamento del tetto al contan-
te da 2.000 a 5.000 euro; la mi-
sura, “equivalente a un condo-
no” secondo il documento li-
cenziato dagli uffici del com-
missario Paolo Gentiloni, di
cancellazione delle cartelle fi-
scali 2000-2015 inferiori a
1.000 euro (che la Lega vorreb-
be anche ampliare); e il limite a
60 euro per rifiutare pagamen-
ti elettronici senza rischiare
sanzioni. Su quest’ultima, pe-
raltro, il governo medita una
piccola retromarcia, riducendo
la soglia a 40 euro proprio per
evitare complicazioni con la
Commissione, visto che le mul-
te per chi non accetta i paga-
menti con carta sono uno degli
obiettivi (centrati) del Pnrr.
Tutti questi elementi sono con-
trari alle “ra ccoma ndazi oni
specifiche” che Bruxelles aveva
fatto all’Italia lo scorso anno.
Nel complesso, però, come
detto, la manovra ottiene il via
libera e il governo guarda al bic-
chiere mezzo pieno. Per Gior-
gia Meloni “Bruxelles confer-
ma la bontà del lavoro fatto”. Il
cognato Francesco Lollobrigi-
da, incidentalmente ministro
dell ’Agricoltura, ironizza su
Pos e contanti: “In effetti dopo
quello che è successo in Ue che
dalle 14 alle 16.
La protesta nasce contro
la Manovra economica
2023 che “nega ogni
forma di potenziamento
organizzativo, economico
e di personale, mentre
dilaga tra i professionisti
un disagio che spinge
alla fuga verso i lidi
del privato, resi dal
governo più attraenti”.
qualcuno evadesse si è LA PAGELLA
notato, e non erano i cit-
tadi ni...”. Il collega STRONCATA
dell ’Economia, Gian-
carlo Giorgetti, non si
LA PARTE
trattiene coi cronisti alla FISCALE,
Camera: “Voi guardate
il pelo nell’uovo. Ci sono BENE I TAGLI
dieci Paesi in linea. Noi
giochiamo in Cham-
pions League, poi ce ne
sono dieci che giocano in Euro-
pa League. Adesso venite qua a
contestarci che giochiamo in
Champions, magari non la vin-
ciamo però è una bella soddi-
sfazione”. Tra i Paesi in Europa
League c’è pure la Germania,
per dire quanto sia esagerato
l’entusiasmo del governo.
Sono però i motivi della pro-
mozione che dovrebbero
preoccupare: in sostanza, l’os-
satura restrittiva della mano-
vra, cioè la sua dose di austerità
che per la Commissione è ade-
guata. La pagella
conferma che nel
2023 la “stance fi-
scale è neutrale”, do-
po quella espansiva
del 2022, e la cresci-
ta della spesa prima-
ria corrente “appor-
terà un contributo
res trittivo” di 0,9
punti di Pil (16 mi-
liardi), contro l’aumento di 4
punti della vecchia manovra.
Negli anni successivi è ancora
più “restrittiva”: lo staff di Gen-
tiloni conferma che il deficit
strutturale calerà di 1, 2 punti di
Pil nel 2024-2025 (cioè 25 mi-
liardi sottratti all’economia).
Risultato che la manovra ottie-
ne riducendo la rivalutazione
delle pensioni all’inflazione so-
pra i 2.000 euro lordi, compri-
mendo consumi e stipendi del-
la Pa (niente rinnovi contrat-
tuali) e la spesa sanitaria. L’u-
nica cosa in controtendenza,
cioè la mini uscita pensionisti-
ca di Quota 103, viene bocciata
da Bruxelles, che chiede anche
di indirizzare verso le fasce a ri-
schio gli aiuti contro il caro bol-
lette. Quelli in manovra, so-
stengono i tecnici Ue, per metà
non andranno a famiglie pove-
re e imprese più esposte (ergo,
forse si potrebbero ridurre...).
Intanto la manovra procede
in Commissione Bilancio alla
Camera, dove i lavori sono stati
rallentati ieri – tra le proteste
delle opposizioni – dal vertice
del centrodestra per ridurre gli
emendamenti segnalati. L’in-
tesa però non è arrivata. I tempi
sono stretti e la coperta corta
(400 milioni a disposizione).
Tra le ipotesi emerse, quella di
garantire la rivalutazione ale
pensioni fino a 2.600 euro lordi
e ridurre ancora il Rdc, da 8 a 7
mesi per gli under 40.
U
na lunga supercazzola, che
non è ancora un no, ma non
è neanche il netto “s i s s i-
gnore” che si aspettavano i dili-
genti deputati del Terzo Polo ri-
masti orfani del “nostro Mes”(che
sarebbe Mario Draghi): nono-
stante i richiami di Bruxelles, il
governo non ha alcuna fretta di
procedere alla ratifica della rifor-
ma del Meccanismo europeo di
stabilità (Mes) per il motivo non
disprezzabile che potrebbe far e-
splodere la maggioranza.
È toccato a Giancarlo Giorgetti,
durante il question time, fare l’e-
quilibrista dopo aver invece soste-
nuto in una recente conferenza
stampa che la posizione del gover-
no Meloni era quella del governo
Draghi: ratificheremo il nuovo
Trattato dopo la sentenza che lo ri-
guarda della Corte costituzionale
tedesca. Com’è noto, i giudici han-
no dato il via libera, ma ora – dice il
ministro dell’Economia correg-
gendosi – “emerge con chiarezza la
necessità che la decisione di proce-
dere o meno alla ratifica del Trat-
tato sia preceduta da un adeguato
SERVE TEMPO
”IL CONTESTO
È CAMBIATO:
DISCUTIAMONE
ALLE CAMERE”

e ampio dibattito in Parlamento”.

LASCITO DI DRAGHI Qual è il problema? “Siamo co-

scienti dell’impegno assunto
t CONFESSIONE LE AZIENDE ENERGETICHE HANNO VERSATO 2,7 MILIARDI INVECE DI 10,5 dall’Italia e che allo stato tutti gli

Extraprofitti: mancano 8,2 mld

» Marco Palombi nergetiche avevano versato 2,75 mi-
liardi di euro (oltre la metà Eni), vale
giugno: le aziende pagarono 1,23
miliardi invece degli oltre quattro at-
altri aderenti abbiano proceduto
alla ratifica”, ma “l’impianto at-
tuale del Trattato istitutivo del
Mes appare non tenere conto del
diverso contesto di riferimento e
appare opportuno che, a monte,
siano valutate modifiche relative
al contenuto del meccanismo”.
Frasi involute che però sembrano

“A
l riguardo, si rappresenta
che, alla data del 30 no-
vembre 2022, in relazione
al contributo in argomento, risulta-
no versamenti erariali tramite dele-
ghe F24 per un ammontare com-
plessivo pari a circa 2.757 milioni di
euro sostanzialmente in linea con le
stime aggiornate predisposte dal go-
verno”. È ormai buio quando il mi-
nistro dell’Economia Giancarlo
Giorgetti, rispondendo a un’interro-
gazione dell’Alleanza Verdi-Sinistra
(AVS), certifica che le società ener-
getiche se ne sono in sostanza frega-
te del “contributo straordinario” –
meglio noto come tassa sugli extra-
profitti – varata dal governo Draghi,
ma purtroppo scritta coi piedi.
In soldi incassati la faccenda è
messa come ha detto Giorgetti: al
saldo del 30 novembre (ma teorica-
mente c’è tempo fino a oggi per pa-
gare senza sanzioni) le imprese e-
Cautela Il ministro Giancarlo Giorgetti
a dire all’ingrosso 8 miliardi in meno
rispetto ai circa dieci e mezzo stimati
come introito dall’allora ministro
Daniele Franco.
Ripartiamo dall’inizio. Visti i
prezzi folli dell’energia e i profitti
stellari di alcune aziende tipo la
partecipata Eni, il governo Draghi a
marzo varò la tassa sugli extrapro-
fitti realizzati dalla filiera energeti-
ca (11mila aziende più o meno) a ca-
vallo tra 2021 e 2022 rispetto allo
stesso periodo del 2020-2021. Pro-
blema: la tassa del 25% sul maggior
saldo delle operazioni Iva era insen-
sata e infatti le imprese hanno de-
ciso di non pagarla o farlo solo in
minima parte convinte che l’even-
tuale contenzioso tributario darà
loro ragione.
Il malfunzionamento della legge
di Franco & C. era stato evidente già
dall’acconto del 40% sul contributo
straordinario da versare entro il 30
tesi. Ora è andata anche peggio: se in
estate il buco stimato sulla base degli
acconti era di circa 7 miliardi, ora si
scopre che ne mancano 8 (per il
2023, però, la tassa è cambiata e l’in-
casso atteso è in linea con quello at-
tuale, due miliardi e mezzo).
L’Agenzia delle Entrate sa ovvia-
mente chi doveva pagare e quanto
secondo il ministero e ora dovrebbe
contestare a ogni singola azienda la
differenza tra teoria e prassi: non ri-
correrà però alle “iniziative esecuti-
ve” a cui si trovano di fronte i comuni
cittadini quando non versano quan-
to dovuto, perché – ha detto Giorget-
ti – Tesoro e Guardia di Finanza le
ritengono rischiose. “Siamo profon-
damente indignati”, ha detto Angelo
Bonelli di AVS, tra i firmatari dell’in-
terrogazione: “Non è accettabile che
ci sia chi ha l’arroganza di non rispet-
tare le norme dello Stato: presente-
remo un esposto in Procura”.
chiedere una ulteriore modifica
del Trattato sull’ex fondo Sal-
va-Stati da discutere “anche con il
nuovo direttore generale Pierre
Gramegna, nominato anche gra-
zie alla all’attivo contributo del
nostro Paese”. D’altra parte, “il
Mes appare un’istituzione in crisi
e per il momento in cerca di una
vocazione. In parte per colpa sua,
in parte no, è un’istituzione impo-
polare: nessuno fra i Paesi europei
ha voluto chiedere la sua linea di
credito sanitaria”.
Parole che servono per ora a cal-
ciare il barattolo di qualche setti-
mana: a un certo punto, però, il no
bisognerà dirlo a Bruxelles e non a
qualche calendian-renziano.
FQ
8 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022

REGIONALI
t
Laboratorio Lombardia:
Majorino ri-unisce Pd e 5S
» Luca De Carolis
e Lorenzo Giarelli
Le tre sinistre MILANO
10 ANNI DI FDI,
OGGI A ROMA

da riunificare
L’
accordo c’è. E potreb-
be essere “un labora-
torio” per riprendere
Bettini: “Non c’è quel percorso tronca-
to in estate a livello nazionale.
concorrenza” Pd e 5Stelle, come anticipato
dal Fatto, hanno chiuso l’inte-
sa per le Regionali in Lombar-
dia e sosterranno insieme l’eu-
LA FESTA
SI APRE oggi in piazza
del Popolo la kermesse
per il decimo
anniversario della
nascita di Fratelli
d’Italia, che si chiuderà
sabato con l’intervento
della premier Giorgia

“I
l congresso del Pd deve
sciogliere il dilemma tra
neoliberismo e socialde-
mocrazia. Dobbiamo tornare a
sinistra”, dice Goffredo Bettini.
“Ma ormai il Pd il proletariato
non sa più nemmeno dove sta di
casa. Meglio che resti a rappre-
sentare il ceto medio, sempre più
impoverito. Alla sinistra-sinistra
ci pensano i 5 Stelle”, risponde
Domenico De Masi.
La chiacchierata tra i due, tra-
smessa sul sito del Fatto Quoti-
diano, è avvenuta ieri per parlare
del libro di Bettini, A sinistra. Da
capo, pubblicato da Paper First.
Il nocciolo della questione è
come riannodare i fili di un rap-
porto che, secondo entrambi, a-
veva dato ottimi frutti con il Con-
te 2 e poi si è spezzato, portando
come conseguenza la vittoria del-
la destra.
Secondo il sociologo, i dem
“non devono sterzare a sinistra,
perché così facendo perderebbe-
ro i voti al centro per conquistar-
ne solo pochi a sinistra, toglien-
doli ai 5 Stelle”. Insomma, “non
dobbiamo farci concorrenza, o-
gnuno deve marcare il proprio
GIALLOROSA
DE MASI,
IL DEM
E LA CRISI
DELL’ALLEANZA
campo: quello dei 5 Stelle è quel-
lo delle fasce più deboli della po-
polazione, quello del Pd è il ceto
medio borghese, e poi c’è la sini-
stra verde ed ecologista”. Sulle tre
rodeputato dem Pierfrancesco
Majorino. Per sancire l’allean-
za manca soltanto il voto degli
iscritti lombardi del Movi-
mento, che già domani po-
tranno votare l’accordo a cui il
coordinatore locale Dario Vio-
li e il capogruppo Nicola Di
Marco hanno lavorato a lungo
insieme al segretario regionale
dem Vinicio Peluffo, al resto
della coalizione (Sinistra Ita-
liana, Verdi e civiche, ma non +
Europa, contraria) e, soprat-
tutto negli ultimi giorni, allo
stesso Majorino, tra i più con-
vinti nel suo partito di dover al-
largare il campo.
Majorino annuncia il sì
all’intesa arrivando al circolo
Acli Giovanni Bianchi, a Mi-
lano, dove ad aspettarlo per
un confronto sul “futuro della
Lombardia” ci sono l’ex mini-
stra Rosy Bindi e Gad Lerner,
firma del nostro giornale: “Il
confronto sui contenuti ha a-
vuto buon esito – esulta l’eu-
rodeputato – e nelle prossime
settimane presenterò un pro-
gramma che avrà anche i
punti concordati con i 5Stel-
le. E questa per me è una buo-
na notizia”.
Anche perché la sfida lom-
barda contro Attilio Fontana e
Letizia Moratti è difficilissima,
ma questo era l’unico modo,
stando ai sondaggi, per ren-
derla contendibile: “Abbiamo
bisogno dell’alleanza più am-
pia e solida possibile, motivo
per cui abbiamo iniziato un
CONGRESSO DEM
t IL VOTO SU CROSETTO LA CANDIDATA ALLA GUIDA DEL PD CAMBIA IDEA IN DUE SETTIMANE
Meloni. Sul palco
della festa organizzata
dal deputato Giovanni
Donzelli, si alterneranno
esponenti di partito
e di governo (da Ignazio
La Russa a Giancarlo
Giorgetti, da Daniela
Santanchè ad Antonio
Tajani), ma domani ci
sarà anche il direttore
del “Fatto Quotidiano”
Marco Travaglio che
discuterà di giustizia
con il Guardasigilli
Carlo Nordio.
dialogo non scontato DEM BINDI
e basato sui contenu-
ti ”. Majorino spera BENEDICE
ancora di poter recu-
perare +Europa, an-
L’INTESA:
che se il segretario na- “IMPARIAMO
zionale Benedetto
Della Vedova insiste DAL PASSATO”
sul niet al Movimen-
to. Ma i 5Stelle tirano
dritto e questa matti-
na Giuseppe Conte farà un vi-
deo per annunciare il voto e
per spiegare come si è arrivati
all ’intesa: “Credo sia giusto
sottoporre alla votazione degli
iscritti lombardi una valuta-
zione dei risultati del tavolo di
confronto – ha detto ieri l’ex
premier – per presentare una
proposta che sia sempre più
competitiva”. Parole riprese da
Violi, “soddisfatto” che “le for-
ze politiche della coalizione”
abbiano “riconosciuto l’i m-
portanza dei temi e delle pro-
poste del M5S, in
particolare su sanità,
ambiente, sviluppo
sostenibile, infra-
strutture, agricoltu-
ra, lavoro e transizio-
ni digitale”.
L’ACCORDO giallorosa
però va oltre le regio-
nali di febbraio. O al-
meno così auspica quella parte
del Pd rappresentata da Majo-
rino e Bindi. Sollecitata da
Lerner, l’ex parlamentare è
netta: “La Lombardia è la pri-
ma grande occasione che ab-
biamo per far vedere che siamo
uniti e siamo forti. Impariamo
la lezione del 25 settembre, ca-
piamo che dobbiamo unire le
forze del campo progressista
andando ognuno oltre se stes-
so ”. Lerner ricorda come la
frattura precedente alle politi-
che fosse agevolata anche da
Fontana-Moratti
I due candidati
alla presidenza
della Regione
Lombardia che
Majorino sfiderà
FOTO LAPRESSE
“un errore di valutazione” dei
dem, che “sottovalutarono l’e-
lettorato dei 5 Stelle” anche a
causa “della scissione di Di
Maio”. Bindi parla di “un labo-
ratorio che spero sia ripreso in
tutta Italia”, Majorino invita
“ad andare avanti così”: “Spero
che tutti capiscano, dobbiamo
unire e allargare”. Un messag-
gio anche al suo partito, quello
che per un po’ha provato a but-
tarsi su Moratti: “Se fosse an-
data così – chiosa Bindi – avrei
rifatto la tessera del Pd solo per
stracciarla”. Non ce n’è stato
bisogno, anche se non manca
chi, tra i dem, aspetta al varco
Majorino per rinfacciargli l’a-
pertura ai 5 Stelle in caso di un
cattivo risultato: “Io non corro
per perdere bene – replica lui –
Mi sono candidato per vince-
re”. E per riannodare i fili dei
giallorosa, a partire dalla
Lombardia.

Armi, Schlein passa dal “ni” al “sì”

sinistre Bettini concorda, ma av-
verte: “Non posso dire al mio par-
tito di non tornare a sinistra, an-
drebbe contro i miei valori, ma ai
5 Stelle dico di non temere un’e-
ventuale concorrenza perché u-
niti ci si rafforza e da conquistare
c’è tutto l’enorme campo dell’a- » Sarah Buono relazione alla Camera il to, tutto extra Pd. Nei mesi precedenti
stensione”. ministro della Difesa alle elezioni Europee del 2019 provò

Bettini fa trapelare amarezza
per l’esclusione dalle cento per-
sonalità del manifesto dei valori
dem. Per De Masi, però, la crisi
del Pd non nasce oggi. “È dall’i-
nizio degli anni 90 che il partito
erede del Pci ha intrapreso un
percorso neoliberista, scegliendo
le privatizzazioni delle aziende
pubbliche. L’unione con gli ex
Dc, poi, ha fatto il resto”, afferma
De Masi. Ma si guarda avanti.
“Dobbiamo tornare a stare in-
sieme”, dice Bettini, che ricorda
di aver sempre lavorato in tale
prospettiva e per questo, anche
per il rapporto con Giuseppe
Conte, “sono stato molto attacca-
to da molti del mio partito”.
GIANLUCA ROSELLI
I
l voto alla Camera sulle mozioni per
il conflitto in Ucraina ha consolida-
to soprattutto l’isolamento del fron-
te pacifista. In maniera compatta il Pd
e i centristi hanno votato contro le ri-
soluzioni presentate dal M5S e da Si-
nistra Italiana e Verdi. Anche Elly
Schlein, candidata alla guida del Na-
zareno, ha seguito la linea dem sull’in-
vio di armi. Una posizione assai diver-
sa rispetto alla votazione del 30 no-
vembre scorso quando decise di non
partecipare al voto sulla risoluzione
presentata da Nicola Fratoianni, di Si-
nistra Italiana, che escludeva l’invio di
armi. Un beau geste tra compagni. Lo
stesso giorno però Schlein vota anche
quella del Partito democratico, che si
esprimeva invece per l’invio di armi a
Zelensky. Un ardito sincretismo ap-
prezzato però da entrambe le parti.
Tra le due votazioni sono passati pochi
giorni che hanno fatto però la differen-
za. Schlein nel mentre si è iscritta, par-
Guido Crosetto ha con-
fermato anche l’impe-
gno di raggiungere il 2%
del Pil in materia di spe-
se militari.
UNA DECISIONE già vota-
ta a marzo scorso, pro-
prio pochi giorni dopo
l’inizio del conflitto u-
craino, anche dal Pd di
Enrico Letta. Ai tempi
Neo-tesserata Elly Schlein è tornata nel Pd FOTO ANSA Schlein disse: “Io ho
sempre espresso la mia
contrarietà, fin da quan-
don re-iscritta, al Pd prendendo la tes- do ero europarlamentare. Non sarei
sera in un circolo bolognese, nel quar- coerente se ora cambiassi idea. Il go-
tiere della Bolognina quello dove A- verno pensi a sostenere economica-
chille Occhetto fece la ‘svolta’ omoni- mente l’accoglienza familiare degli u-
ma. Difficile votare contro le indica- craini, invece di aumentare la spesa
zioni del partito che si intende guida- militare”.
re. Anche per chi “viene dalla cultura Un equilibrio difficile quello di
del disarmo” come disse in un’intervi- Schlein che deve evitare di essere
sta a Repubblica di marzo. Nella sua schiacciata dal suo più recente passa-
con passione a lanciare una ‘cosa ros-
sa’. Scriveva sul suo blog: “Non vedo
nessuna ragione politica per non pro-
vare a costruire un progetto comune.
Perché se aspettiamo di starci tutti
simpatici, a sinistra, questa cosa non la
faremo mai. E finire con due o tre liste
diverse che diranno le stesse cose sa-
rebbe da irresponsabili”. Il progetto
però non partì, le liste di sinistra furo-
no tante come previsto e lei scelse di
saltare il giro. Rifiutò anche l’invito e-
splicito, con relativa offerta di candi-
datura in posto blindato, dell’allora se-
gretario del Pd Nicola Zingaretti. Fece
bene. Pochi mesi dopo alle elezioni re-
gionali dell’Emilia-Romagna diventa
la regina delle preferenze con più di 20
mila voti personali grazie a una lista,
Coraggiosa, che vede insieme Articolo
1, Sinistra Italiana, realtà civiche e am-
bientaliste. Il sogno del 2019. Compa-
gni di strada con cui, forse, sarà meno
facile condividere il cammino.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022 ESTERI l 9

GUERRA IN UCRAINA • Il cablo: “Come in Iraq e Afghanistan”

Soldi e armi a Kiev, allarme Usa

“Non sappiamo dove finiscono”
» Alessia Grossi

Q
ualsiasi mezzo pur di
monitorare gli aiuti
che vanno verso Kiev:
dalla tecnologia bloc-
kchain ai soldati ucraini adde-
strati da ispettori. Gli Stati U-
niti, in un cablogramma del Di-
partimento di Stato di nove pa-
gine firmato dall’ambasciatrice
Usa a Kiev, Bridget Brink il 6
settembre, sensibile ma non
dall’altra gli alti costi delle ope-
MOSCA: “NESSUNA
razioni, data anche la storia di
corruzione di paesi come l’U-
TREGUA IN VISTA craina rendono poco appetibili
DEL NATALE” i controlli.
so su un team che si occupa solo
di monitorare e coordinare gli
aiuti all’Ucraina che allo stesso
tempo sta cercando di allinear-
si agli sforzi degli alleati euro-
apposita con tecnologia bloc-
kchain e serve a monitorare la
spesa; oppure appoggiandosi a
REGNO UNITO
MARINES IMPIEGATI
ispettori addestrati nello stesso
esercito ucraino; oppure anco-

classificato e trapelato solo ieri
su Politico, si dicono preoccu-
pati di perdere le tracce dei mi-
liardi di dollari in armi e aiuti
IN “MISSIONI SEGRETE”
IL PORTAVOCE pei donatori. Tuttavia questo ra attraverso l’Agenzia per lo
del Cremlino, Peskov, ha IL CABLO EMERGE mentre i Re- non è sufficiente soprattutto sviluppo internazionale che ri-
insistito che Kiev deve pubblicani chiedono maggiori per l’ala estrema del Partito Re- chiede foto e video dei beni ri-
accettare nuove “realtà” controlli del denaro e delle ar- pubblicano, anche se il fronte cevuti. Ma ora anche per i Dem
territoriali e sulla

per l’Ucraina e per seguirli si
starebbero rivolgendo a un’a-
nonima società che entro feb-
braio e per tre anni supervisio-
nerà la situazione.
Nel cablo si parla chiara-
mente delle sfide che devono
affrontare i funzionari Usa per
seguire ogni centesimo mentre
da una parte l’attacco russo –
come quello di ieri che ha mes-
so a ferro e fuoco la Capitale u-
craina – rendono difficile la si-
curezza e quindi anche la ricer-
ca di appaltatori disposti a la-
vorare in regioni ad alto rischio
per organizzare gli aiuti,
mi inviate a Kiev (circa 50 mi-
possibilità di una tregua liardi di dollari), e 46 Paesi del
per Natale o Capodanno mondo si impegnano a donare
ha detto che "Non sono 100 miliardi di euro al popolo
state ricevute proposte ucraino. Il Dipartimento di
da nessuno, questo Stato – che si è rifiutato di com-
argomento non è mentare il cablogramma da Po-
all’ordine del giorno". litico – già dispone di agenzie
Anche la Casa Bianca governative con meccanismi
ha fatto sapere ieri di volti a prevenire l’uso impro-
non ritenere vicino uno prio dei finanziamenti a cui
stop ai combattimenti vengono preposti ispettori ge-
nerali incaricati di audit e in-
dagini. Nel caso specifico, Di-
partimento di Stato, Pentago-
no e Agenzia Usa per lo svilup-
po internazionale hanno mes-
“anti-corruzione” Usa sembra
più ampio. La deputata Majo-
rie Taylor Greene, ad esempio,
insiste per limitare gli aiuti
all ’esercito di Zelensky e ha
convinto un numero significa-
tivo di Repubblicani a sostene-
re una proposta di legge che ri-
chiede una verifica completa
degli aiuti Usa e Kiev, bloccato
in commissione dai Dem.
Secondo Politico, il cablo-
gramma del Dipartimento di
Stato mostra che l’Ammi ni-
strazione Biden sta cercando di
anticipare il problema. Soprat-
tutto attraverso l’uso di un’app
si rende necessaria un’ispezio-
ne a lungo termine, come per
l’Iraq e l’Afghanistan. Un ispet-
torato chiamato “Servizi di mo-
nitoraggio, valutazione e audit
per i rapporti sull’Ucraina”, at-
traverso il contratto con un’a-
zienda Usa che è “in fase di ap-
palto” e “verrà assegnato a feb-
braio”. Sul tavolo, secondo il ca-
blo, c’è anche la situazione flui-
da in Ucraina che potrebbe
portare il Paese a retrocedere
negli sforzi compiuti contro la
lotta alla corruzione, che gli U-
sa dovrebbero continuare a so-
stenere, nel proprio interesse.
I
marines britannici hanno compiuto
operazioni segrete ad alto rischio in
Ucraina almeno due volte. La prima
volta è accaduto qualche giorno pri-
ma dell'inizio dell'invasione, la secon-
da a guerra in corso, quando le truppe
di Putin hanno definitivamente ab-
bandonato Kiev e dintorni. A svelarlo
l'ex comandante delle unità scelte
della marina britannica Robert Mago-
wan: 350 Royal Marines hanno ope-
rato “in contesti sensibili” su suolo
gialloblu in missioni “con alto livello
di rischio politico e militare”. Nelle re-
gole di ingaggio delle truppe di Lon-
dra era prevista “solo la protezione”
dei membri dell'ambasciata britanni-
ca e “nessun ruolo nei combattimenti

IL REPORTAGE attivi”. Il tenente generale lo ha scrit-

to in un articolo pubblicato su Globe e
t A UN MESE DALLA LIBERAZIONE IL NEMICO MARTELLA E LA CITTÀ È UNA TRINCEA Laurel, gazzetta ufficiale del suo cor-
po d'armata, ripreso ieri dal quotidia-

Kherson, la festa è stata breve:

no londinese Times. Downing Street
aveva ammesso in precedenza la pre-
senza solo di alcune decine dei suoi
militari. Mentre i blindati russi si am-
massavano al confine ucraino, qual-

i civili in fuga dai missili russi

che settimana prima del 24 febbraio,
per tutelare la sicurezza dei rappre-
sentanti diplomatici, è stato scelto il
45esimo comando della Marina bri-
tannica. La stessa divisione di mari-
nes che ha evacuato il personale è

» Alfredo Bosco gessero i detenuti a recitarle e a

KHERSON cantare il loro inno nazionale. CONFESSIONE

A
lle tre del mattino ar-
rivano i primi colpi,
sono forti e riecheg-
giano nella notte. Sa-
rà l’inizio di una lunga sequen-
za di bombardamenti che col-
piranno la città di Kherson.
“La situazione è peggiorata
da due settimane, questo po-
sto oramai è un fronte non una
città abitabile” dice Max, im-
prenditore che affitta apparta-
menti, in un luogo dove gli u-
nici affittuari nuovi sono ope-
ratori dell’informazione, re-
porter, ma non persone che
tornano a vivere a Kherson.
PASSATO UN MESE dalla libera-
zione, a Kherson si resta lonta-
ni da una quotidianità che non
abbia a che fare con la soprav-
vivenza. E i ricordi dell’occu-
pazione militare russa riman-
gono ancora molto vivi per
tanti: “Non avevamo niente, il
giorno più difficile è stato il 1º
marzo, non c’era un luogo si-
curo, i russi ci hanno permesso
di lavorare, ma hanno subito
messo un uomo loro al coman-
do, non era un medico, ma tut-
to passava da lui. Ora si sta me-
glio, sono arrivati aiuti, ma sia-
mo lontani da una situazione
normale”. Queste le parole di
Nikita, un giovane medico che
non ha mai voluto abbando-
nare i suoi pazienti, nonostan-
te la paura, e le armi in ospe-
dale. Non a tutti, però, è stato
concesso di lavorare, perché la
priorità della polizia militare
russa è stata quella di cercare i
collaboratori filo-ucraini, co-
me Roman che smagrito e col
filo di voce basso ci racconta
cosa ha vissuto: “Sono stato
detenuto per tre mesi, non cer-
cavano me ma un mio amico,
però si sono accaniti su di me.
Mi hanno tenuto in cella e mi
facevano uscire solo per inter-
rogarmi, ma spesso venivo
picchiato e poi passavano di-
rettamente alla tortura, in
“TORTURATI particolare attaccandomi alle
ANCHE prese della corrente da cui
I MINORI” prendevo una forte scossa”. Il
poliziotto ucraino accanto a
VENIVA CHIAMATA lui però non ci concede altre
“cella dei bambini”, domande, e frettolosamente ci
la camera di tortura permette di vedere la stazione
per minori: secondo Kiev di polizia che è stato il centro di
a raccontarne le violenze detenzione. Scritte ovunque
è un testimone di 14 anni sui muri, molte filo-russe, per-
ché sembra che i russi costrin-
Con l’occupazione russa la cit-
tà di Kherson era in uno stato
di polizia, non si poteva fare in-
contri, le perquisizioni in casa
erano continue, nessuno pote-
va sentirsi al sicuro, ma ades-
so, nonostante una libertà ri-
trovata, finita la festa a favore
di telecamere, Kherson rima-
ne esposta, tra numerosi
black-out e disagi quotidiani,
con i cannoni dei soldati russi
che ogni giorno puntano e spa-
rano, perché dall’altra parte
anche l’artiglieria ucraina col-
pisce forte. Funghi di fumo ne-
ro si alzano nel cielo e mentre
le persone aspettano l’autobus
si sentono continui boati.
LE STAZIONI dei Vigili del fuoco
sono operative tutto il giorno,
ma devono stare attenti ai dou-
ble tap: un posto bombardato
può essere colpito una secon-
da volta proprio mentre i vigili
intervengono. Come nella zo-
na a est di Antonivka, dove il
ponte crollato è un continuo
bersaglio.
Intanto continuano le eva-
cuazioni di civili, la situazione
è identica a Bakhmut. Una
madre e la figlia si stringono
dentro l’ambulanza, piango-
no: “Domani andremo a O-
dessa, lì staremo meglio, non
c’è la guerra lì, vero?”. Non sai
cosa rispondere, perché ogni
frase viene interrotta da un al-
tro boato e le detonazioni si
fanno sempre più vicine.
L’EX GENERALE:
“DUE VOLTE,
ANCHE PRIMA
DELL’INVASIONE”
tornata per una seconda volta in U-
craina per garantirne l'incolumità e ri-
pristinare il lavoro dell'ambasciata
quando, ad aprile, le truppe russe era-
no ormai lontane dalla Capitale. Com-
pito dei 350 marines era solo “rista-
bilire la missione diplomatica”, ma in
entrambi i casi, scrive il generale sen-
za fornire molti dettagli, i britannici
hanno sostenuto “operazioni segrete
in ambienti sensibili”. Addestrati per
operare in condizioni estreme, i mari-
nes del 45esimo, per le loro capacità,
sono stati già dispiegati nei conflitti
in Iraq e Afganistan, ma a gennaio il
loro trasferimento è stato deciso in
fretta mentre si trovavano all’estero,
in Norvegia, per operazioni congiunte
le mimetiche di Oslo. Dalla Scandina-
via i soldati sono stati spediti in Polo-
nia, infine in Ucraina. Magowan è in
divisa dal 1989: dopo aver operato in
Irlanda del Nord, Somalia e Afghani-
stan, è diventato maggiore nel 2016 e
nel 2020 comandante generale delle
forze anfibie del Re. È stato il primo
alto grado di un esercito ad ammette-
re la presenza di soldati stranieri ope-
rativi sul suolo di guerra ucraino.
MICHELA A. G IACCARINO
10 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
STRANE IDEE PER FIDANZATI,
LE BARZELLETTE FALSE
E I LETTORI DELLA BIBBIA
R
iassunto della puntata precedente: invece di
appassionarmi all’indagine della Procura bel-
ga sulle presunte mazzette qatarine al Parla-
mento europeo (coinvolta la deputata sociali-
sta ed ex-presidente Eva Kaili, un’euro-gnocca a me fi-
nora ignota che insieme ad alcuni italiani – un ex-de-
putato Pd e alcuni assistenti di parlamentari Pd – cer-
cava di esportare il craxismo in Europa); e invece di rea-
gire indignato alla barzelletta che Volodymyr Zelensky
ha raccontato nel nuovo programma di Letterman
(“Due ebrei si incontrano a Odessa. Uno chiede all’al-
tro: ‘Com’è la situazione lì?’. ‘Be’, c’è la guerra’. ‘Quale
guerra?’. ‘La Russia è in guerra con la Nato’. ‘E come sta
andando la guerra?’. ‘Be’, i russi hanno perso 70.000 sol-
dati, hanno finito tutti i razzi, molte attrezzature mili-
tari sono state distrutte’. ‘E la Nato?’. ‘Be’, la Nato non è
ancora arrivata’”), una barzelletta propagandistica fon-
data su una frottola, dato che la Russia è in guerra con
l’Ucraina, non con la Nato, anche se è dallo scoppio del
conflitto che Zelensky (sostenuto dagli Usa, che usano
gli ucraini come carne da cannone in un plot anti-Pu-
tin) sta facendo di tutto (compreso un incessante ricat-
to morale ai Parlamenti d’Europa, di cui è un esempio
anche questa barzelletta) per coinvolgere la Nato nel
conflitto, cioè per dare il via alla Terza guerra mondiale,
pur di non cedere ai russi il Donbass filo-russo (Nato
che, come sa chi legge questo giornale, da anni fa gran-
diose esercitazioni militari in Ucraina, Moldavia e
Georgia sfruculiando l’amico di Berlusconi, Putin, il
quale, nonostante il suo spiccato senso dell’umorismo,
alla fine s’è rotto i coglioni; “le esercitazioni in Ucraina
potrebbero minacciare i progressi nella soluzione pa-
cifica della crisi interna in Ucraina”, disse un comuni-
cato del ministero degli Esteri russo nel 2015; e infatti,
siccome l’Europa ha una coda di paglia lunga da Parigi
a Kiev, ecco un nuovo miliardo di euro di aiuti all’Ucrai-
na per superare l’inverno: potenza delle barzellette);
invece di fare tutto questo sto passando le giornate a
compulsare i commenti dei lettori che il Fatto.it pub-
blica in calce ai miei pezzi fin dal debutto (14 aprile
2020). Ne ignoravo l’esistenza. Che lettura gloriosa! Le
mie prodezze irresistibili strapparono ai meravigliosi,
stupefatti abbonati espressioni di plauso entusiasta
che, in sborra e squirting allegorici, annichiliscono gli
orgasmi odierni di Adani per Messi (bit.ly/3PpDGOC).
Scoprire quegli slanci a tre anni di distanza mi fa com-
prendere, grato al grande architetto dell’universo, co-
me si sentì Champollion quando decifrò per primo i ge-
roglifici (qui un ritratto di Champollion in posa mas-
sonica: bit.ly/3FzyiUO). Impagabile il contrappunto
fra i pochi, lividi detrattori e la marea umana degli e-
stimatori e delle estimatrici, con le quali limonerei vo-
lentieri fino a domani se l’indice Rt non lo sconsigliasse.
Dopo il 3° pezzo: “Mi chiedo perché si debba leggere un
articolo in cui costantemente fuoriescono l’anticlerica-
lismo e l’ateismo più beceri. Si può essere atei senza do-
ver per forza evidenziare il proprio nichilismo” (Anna-
mariaB) / “Smetta di leggere la Bibbia e se ne faccia una
ragione. Non confonda nichilismo e ateismo. Buona
giornata” (dom.ts). Dopo il 19° pezzo, che terminava
con una battuta osé (“Mi sembra che la mia ragazza me
lo succhi con più gusto, da quando le ho detto in quali
culi famosi l’ho infilato”): “Finale volgaruccio” (Ludo-
vica Maria Larocca) / “Non è volgare: è osceno. C’è una
grossa differenza”. (Mario). “Poteva evitare le ultime
due righe”(Giulio Angelini) / “Invece io e la mia ragazza
lo abbiamo molto apprezzato... e ci ha anche fatto ve-
nire qualche idea” (Dadosca). (2. Continua)
Pensioni, la Meloni
apre alla patrimoniale
Si è illustrato sui giornali in qual-
che misura il caso dei pensionati
che hanno un trattamento supe-
riore a 4-5 volte la pensione mi-
nima. È anche il mio caso: ecco, a
noi il nuovo governo ha deciso di
modificare un decreto del Mef che
prevedeva l’adeguamento della
nostra pensione più vicino al re-
cupero dell'inflazione che, da
qualche anno, ne sta intaccando il
valore reale. Chiarisco subito un
punto; sono stato un professore
universitario, pensionato a 70 an-
ni con una contribuzione di oltre
50 anni, avendo potuto riscattare
gli anni da studente, militare e
precario; col calcolo, che è stato
fatto col retributivo, la mia pen-
sione supera i 5 mila euro lordi
con un netto superiore ai 3 mila
euro perché pago circa 1.800 euro
di imposte e sarei imbarazzato a
difendere la nostra posizione
quando milioni di nostri concitta-
dini devono misurarsi con entrate
drammaticamente inferiori alla
mia. Vorrei che fosse chiaro un
punto: il provvedimento del go-
verno è fondato sull’applicazione
del principio di solidarietà, secon-
do il quale non si deve escludere il
ricorso a provvedimenti redistri-
butivi tra chi ha di più e chi ha di
meno. Ribadito il fondato risen-
timento nei confronti degli eva-
sori e di chi li protegge, penso
che il governo sia stato reticente
rispetto all’affermazione di tale
principio davanti all’opinione
pubblica, perché risulterebbe
indifendibile l’ostilità a qualsiasi
ipotesi di imposta patrimoniale.
E potremmo essere al riparo
dall’ascolto di baggianate come
quella che “i ricchi spendono e
fanno circolare l’economia” (i
poveri spendono in media molto
più dei ricchi) oppure che prima
di distribuire la ricchezza biso-
gna produrla, e tutta quella pro-
dotta non conta niente?
MARIO TIBERI
Migranti in montagna
per l’ambiente e il Pil
Partiamo da alcuni dati inconfu-
tabili: abbiamo oltre 2 milioni di
ettari agricoli abbandonati, specie
in collina e bassa montagna, e altri
4 milioni di ettari di boschi in to-
tale degrado oltre, ovviamente, le
relative case coloniche o paesi ab-
bandonati. Importiamo oltre 50
mila tonnellate annue di castagne
e marroni anche dalla Cina; se si
controlla, la provenienza delle no-
ci vengono da Cile, California, Au-
stralia, Francia e da altri Paesi più
o meno lontani. Ripopolare detti
borghi e case coloniche con mi-
granti, mettendo a dimora casta-
gni e noci e altre essenze arboree,
consentendo anche un alleva-
mento negli ampi sottoboschi fa-
rebbe ottenere i seguenti vantag-
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022
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LODICOALFATTO
Da una madre “I nostri figli laureati
e professionisti sono i nuovi poveri”
BUONGIORNO, sono la mamma di un figlio in
possesso di Laurea magistrale in Architettura del
paesaggio con 110 cum laude e dignità di pub-
blicazione.
Mio figlio ha trovato subito lavoro con Partita Iva
in uno studio di architettura lontano da casa.
All’inizio percepiva sui 250 euro al mese. Dopo
un anno, ora emette una fattura lorda mensile di
1.400 euro, comprensiva di Iva, tasse, ritenuta
d’acconto... Inoltre, anche se professionista, è
costretto a lavorare ben più di otto ore al giorno.
Poi c’è da aggiungere il percorso in treno di altre Dall’università alla fuga Giovani laureati
due ore, tra andata e ritorno alla sua abitazione.
Non può scegliere di avere nuovi clienti in au-
tonomia perché è il suo è “un impiego di sud- schiavi della nostra società?
ditanza”: “Vieni a lavorare a queste condizioni, È una realtà che si conosce benissimo, sotto gli
altrimenti te ne vai”. È un lavoro da dipendente occhi di tutti, eppure i mass media non ne par-
senza i diritti dei lavoratori dipendenti né la li- lano mai. Poi si sente ripetere che i cervelli vanno
bertà degli autonomi. all’estero! Noi formiamo i nostri giovani inve-
La realtà di mio figlio è la realtà di centinaia e cen- stendo una bella somma, ma sono gli altri Stati
tinaia di ragazzi laureati e impiegati in studi di va- che li accolgono e a raccogliere i frutti e il
rio genere: Ingegneria, Avvocatura, Architettu- know-how gratuito.
ra... Come possono questi professionisti pro- La mia voce, probabilmente, resterà inascoltata,
grammare un futuro? la fiducia verso la legalità, verso una società più
Si parla sempre, giustamente, di persone che equa, una società che va verso i giovani resterà
hanno bisogno del Reddito di cittadinanza, ma una voce nel silenzio del cosmo.
non sono anche questi ragazzi i nuovi poveri e MARIA GRAZIA ZUCCON GHIOTTO, UNA MAMMA
gi: meno importazioni, difesa del dei verdeoro pentacampioni del decliniamo in negativo tale condi-
suolo, pulizia degli alvei fluviali a mondo. Fatto sta che il gatto, dopo zione con la formula “lacci e lac-
monte evitando, spesso, disastro- aver esternato le sue legittime ri- ciuoli” – ovviamente da evitare,
se alluvioni in pianura. Il dissesto mostranze, se ne va a gironzolare perché al dunque per ciascun po-
parte dalla montagna, l’acqua va più in là non prima però di lancia- litico in Italia, e non solo, onesto o
in basso! Ai migranti si impone re la più potente delle fatwe feline disonesto che sia, vale il motto:
l’obbligo di mandare tutti i figli a che la storia ricordi. Una fatwa “lasciatemi lavorare perché io so’
scuola, di collaborare alla siste- dall’effetto immediato visto che il io e voi nun siete un cazzo”.
mazione edilizia e alla gestione fo- Brasile è uscito piangendo dai VITTORIO MELANDRI
restale, biomasse a volontà visto Mondiali che pensava ormai d’a-
che la sola pulizia di un bosco ren- ver già vinto, a opera della Croa- I NOSTRI ERRORI
de fra i 100 e i 200 quintali di le- zia. Il gatto? È tornato da dove era L’intervista di ieri a Fabrizio Con-
gname per ettaro. Il costo? Con i venuto gongolando, vero leone in soli di Enea è stata corredata da u-
soldi risparmiati in frane, smotta- una giungla, quella umana fatta na immagine di Daniele Marga-
menti, alluvioni, strade impercor- solo di piccoli o meno piccoli ce- rone, ricercatore sul plasma a Pra-
ribili e altro ancora... E si elimina spugli parlanti, anche arroganti. ga. Ce ne scusiamo con gli interes-
la speculazione dell’attuale “man- VITTORE TRABUCCO sati e con i lettori.
tenimento” di dette persone, ma FQ
questo è un altro discorso. La divisione dei poteri
ETTORE SCAGLIARINI
argina la corruzione
Ai Mondiali la “f a twa” Peggio di un corrotto c’è un cor-
rotto convinto di non esserlo. Ep-
del gatto contro il Brasile pure Montesquieu l’ha scritto più
Mondiali in Qatar: alla conferen- di due secoli fa! “Poiché chiunque
za stampa del Brasile, mentre detiene il potere è portato ad abu-
parlava Vinicius Jr., un bel gatto- sarne, occorre che per la disposi-
ne salta sul tavolo accoccolandosi zione delle cose il potere freni il
tranquillo tra i microfoni per a- potere”. Ma chiunque vuol dire
scoltare con attenzione quanto si tutti, non solo chi è disonesto!
sta dicendo. A quel punto l’addet- Perché tutti, una volta al potere
to stampa carioca prende per la piccolo o grande che sia sono por-
collottola il micio e lo scaraventa a tati ad abusarne. “La disposizione LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
terra, forse perché il felino non a- delle cose per cui il potere freni il ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
veva gli accrediti per essere lì o for- potere” è la condizione fonda- accedi a FQEXTRA, la versione digi-
se, peggio, per un presunto atten- mentale perché si possa parlare di tale del nostro quotidiano
tato di lesa maestà nei confronti democrazia. Ma noi ancora oggi
Cinzia Monteverdi Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022 PIAZZA GRANDE l 11

NORDISTI
LA CORRUZIONE NELL’UE GIANNI BARBACETTO

VA OLTRE IL “QATARGATE”
Problema a sinistra:

I
l Qatargate ha riaperto il
problema grave e storico
dell ’eurocorruzione. Gli
arresti di uno dei 14 vice-
presidenti dell’Europarla-
mento, la socialista greca
Eva Kaili, dell’ex eurodeputato
di Pd e Articolo 1 Antonio Pan-
zeri, dell’assistente parlamenta-
IVO CAIZZI
nepotismo. Ma la lista nera è
lunga ed estesa in tanti settori.
Già nel 2011 giornalisti del Sun-
day Times di Londra, spaccian-
dosi per lobbisti dalla mazzetta
facile, rivelarono la disponibili-
zionale, che di fatto prevede
controlli esterni minimi rispet-
to a quelli attuati negli Stati
membri da vasti organismi giu-
diziari, mediatici, politici e del-
la società civile. Pertanto ogni
ro” nascondendosi dietro l’ano-
nimato di società offshore nei
paradisi fiscali. A parte qualche
problema di immagine, non ri-
il caso Panzeri è figlio
dell’affarismo rosso
schia quasi nulla un ex commis-
sario, un ex eurodeputato o un
ex alto euroburocrate se, dopo il
suo incarico pubblico, si arric-
chisce con “stipendi d’oro” nel

re Francesco Giorgi e del lobbi-
sta Niccolò Figà Talamanca, ac-
cusati dalla magistratura belga
di attività corruttive per favorire
gli interessi del Qatar nella Ca-
mera Ue, in attesa degli sviluppi
giudiziari per tutti gli indagati
consentono almeno di rilancia-
re l’antica percezione che molte
attività comunitarie – incentra-
te a Bruxelles, Lussemburgo e
Strasburgo con sponde nei 27
Stati membri – siano spesso ad
alto rischio di condizionamenti
anomali, “intrallazzi” e tangenti
multinazionali.
Periodicamente l’o vattat a,
costosa e poco controllata Ue
viene offuscata da scandali per
degenerazioni politi-
co-affaristiche ai danni
dei cittadini europei.
Nel tempo sono risulta-
ti coinvolti da vertici i-
stituzionali fino a euro-
burocrati, lobbisti, per-
cettori di fondi Ue, ap-
paltatori e intermediari
di tante nazionalità.
Il caso più clamoroso
esplose nel 1999 con le
dimissioni dell’intera
Commissione europea
guidata dal lussembur-
ghese Jacques Santer,
composta da membri
di tutti i Paesi Ue e tra-
volta da accuse di fro-
de, cattiva gestione e
tà di alcuni eurodeputati a farsi
pagare per presentare emenda-
menti pilotati. Nel 2015 il Cor-
riere della Sera rese nota perfi-
no un’indagine per appalti irre-
golari alla Corte dei conti Ue,
l’organismo che dovrebbe ga-
rantire il corretto uso del dena-
ro pubblico europeo.
CASI COME QUELLO di Kaili e Pan-
zeri non andrebbero però assi-
milati ai tanti scandali simili
nelle istituzioni pubbliche na-
zi on al i. La realtà dell’Ue an-
drebbe valutata in modo diver-
so. Innanzitutto perché i Palaz-
zi comunitari sono protetti da
un particolare regime sovrana-
tangente emersa a Bruxelles
dovrebbe pesare molto di più ri-
spetto a quelle individuate in I-
talia, Germania o Francia, se si
vuole stimare la diffusione rea-
listica dell’eurocorruzione.
Inoltre nei tribunali finiscono
quasi sempre accuse per maz-
zette in contanti o altri mezzi
corruttivi artigianali per “pesci
piccoli”e medi. Se si indagasse ai
massimi livelli (e sugli intocca-
bili collegamenti con i governi
nazionali) la percezione è che
possano spuntare ben altri im-
porti dietro trucchi sofisticati e
“innovativi”, considerati “sicuri”,
perché i magistrati non appaio-
no ancora in grado di reprimerli
in modo efficace.
Il caso del commis-
s a r i o Ue m a l t e s e ,
John Dalli, dimessosi
nel 2012 dalla Com-
missione Barroso do-
po l’accusa di una pre-
sunta richiesta di tan-
gente da 60 milioni di
euro per far modifica-
re una normativa sul
tabacco, al di là dell’e-
sito del procedimento
giudiziario (ancora in
corso), fece capire
quali importi di “de-
naro nero” poss ano
girare in Europa. E
che si può incassare
tutto “estero su este-
privato per “lobbying”, “consu-
lenze” o “conferenze”, a volte pa-
gati da entità intermediarie per
conto di ignoti (riconoscenti per
quanto ricevuto in passato?).
EMBLEMATICO è il grande busi-
ness dei fondi comunitari. L’eu-
roburocrazia ha reso la specifica
normativa iper-complicata. Co-
sì a Bruxelles e nelle capitali si
sono moltiplicate entità che
“aiutano”a ottenere gli eurocon-
tributi in cambio di una f ee
(commissione). Ma questo co-
sto non può a volte occultare una
tangente, in parte poi girata (nei
paradisi fiscali o con “stipendi
d’oro” per parenti, prestanome e
amanti) ai notabili Ue che favo-
riscano la pratica dall'interno?
Tutte le volte che in Europa
spuntano accuse di mazzette, le
indagini andrebbero estese an-
che ai piani alti dei Palazzi Ue e,
quindi, sui “pesci grossi”. Sa-
rebbe un segnale per scoraggia-
re davvero l’eu roco rru zion e,
perché questa finora si è giova-
ta della volontà politica dei ver-
tici Ue di non sottoporsi a con-
trolli efficaci, di non dichiarare
fuorilegge le normative offsho-
re dei paradisi fiscali, di non im-
porre ai lobbisti regole strin-
genti o di non rendere più sem-
plice e trasparente l'accesso ai
fondi comunitari. Con il Qatar-
gate succederà?
Q
uando l’altro giorno Giorgia Meloni ha det-
to: “Più Italia in Europa”, a Bruxelles hanno
tremato. Il Parlamento europeo è scosso da
una inedita Eurotangentopoli che non è, cer-
tamente, solo italiana, ma di certo interroga la politica
italiana. Anzi, specificamente, la sinistra italiana. L’ar-
resto di Antonio Panzeri ha scoperchiato uno scandalo
che ha per protagonisti sindacalisti, politici e persone
di sinistra che avrebbero dovuto difendere i diritti dei
lavoratori e invece accettavano (tanti) soldi (dal Qatar
e non solo) per convincere l’Europarlamento che i 6
mila operai morti nei cantieri dei Mondiali (fonte The
Guardian) erano uno scherzo, che il Paese dove vigeva
la semischiavitù era “in cammino” verso i diritti e che
anche i morti sul lavoro – scriveva Panzeri – “vanno
guardati in controluce e statisticamente relativizzati”.
Da dove viene tanto cinismo, che sarebbe politicamen-
te imperdonabile anche se azzerassimo la vicenda giu-
diziaria, anche se non esistessero
le tangenti, i soldi nascosti ne-
gli armadi, le borse e i trol-
ley pieni di banconote che
gli indagati hanno cerca-
to di nascondere durante
le perquisizioni?
Io temo che questa sto-
ria di corruzione sia una
conseguenza patologica
dell’affarismo praticato da an-
ni da una parte della sinistra ita-
liana. Panzeri è cresciuto nel Pci
come fedelissimo di Massimo CRICCHE
D’Alema ed è politicamente figlio
di quel Filippo Penati che era stato DA SERRAVALLE
sindaco Pci di Sesto San Giovanni AI NOTI
e poi, da presidente della Provin-
cia di Milano, decise di comprare
“FURBETTI DEL
(con soldi pubblici, e a caro prez- QUARTIERINO”
zo) dal costruttore e re delle auto- SONO ANNI
strade Marcellino Gavio la mag-
gioranza della Milano-Serravalle. DI SCANDALI
Gavio incassò 238 milioni, ven-
dendo a 8,93 euro azioni che solo

LA GUERRA PENALIZZA PERSINO

diciotto mesi prima aveva pagato 2,9 euro e realizzò u-
na plusvalenza di 176 milioni. Penati dissanguò le casse
della Provincia per acquistare una autostrada che (con
la quota del Comune di Milano) era già a maggioranza

LA RICERCA NUCLEARE IN EUROPA

pubblica. Perché allora realizzare quell’operazione?
Sappiamo che Gavio utilizzò una parte di quelle plu-
svalenze (50 milioni) per appoggiare le scalate dei “fur-
betti del quartierino”, sostenendo Giovanni Consorte,
il presidente di Unipol (la compagnia d’assicurazioni

I
l processo di fissione
(scissione) dell’atomo di
elementi pesanti usato
con le prime bombe atomiche è stato
quasi immediatamente sfruttato per
uso civile con le centrali per la pro-
duzione elettrica. Lo sfruttamento civile
del processo successivo, quello di fusione
degli atomi di elementi leggeri come gli i-
sotopi dell’idrogeno, che ha elevato la po-
tenza delle esplosioni termonucleari, è da
tempo avviato.
L’ANNUNCIO DEL DIPARTIMENTO dell’Ener-
gia statunitense su un primo esperimento
di fusione in laboratorio che ha dato più e-
nergia di quanta ne abbia consumata è
senz’altro una svolta positiva. Avrebbe do-
vuto essere annunciato dal presidente Bi-
den, ma forse quando gli hanno riferito i
particolari e i tempi di realizzazione del
progetto di energia pulita a volontà ha la-
sciato il podio ai suoi funzionari. In verità
questi hanno parlato più di benefici am-
bientali, di posti di lavoro e investimenti
che di tempi. Si sono limitati a premettere
che la strada è ancora lunga e che ci vor-
ranno ancora trent’anni perché si abbia
qualche ritorno pratico.
La stessa cautela è stata dimostrata dal
progetto multinazionale Iter che sta lavo-
rando allo stesso scopo, con risultati pro-
mettenti, ma evidentemente con meno at-
delle coop rosse, legata al vecchio Pci), nella sua scalata
FABIO MINI ter (che dovrebbe iniziare nel alla Banca nazionale del lavoro. E Penati fu premiato
2025) e contribuirà alla proget- da Pier Luigi Bersani che lo chiamò a diventare il capo
tazione di Demo, il reattore a della sua segreteria politica.
tenzione mediatica. Iter è un consorzio in- fusione di prossima generazione dell’Ue. Il
ternazionale operativo dal 2006, a cui par- progetto è multimiliardario e a lungo ter- IN QUELLA STESSA, CRUCIALE ESTATE del 2005, Piero
tecipano sette partner: Cina, Corea del mine, dal 2008 al 2019 i soli contributi eu- Fassino, allora segretario dei Ds, telefonò a Consorte
Sud, Euratom (di cui fa parte anche l’Italia, ropei ammontavano a circa 5,6 miliardi di (intercettato) e gli pose la domanda destinata a entrare
le cui attività sono condotte dall’Enea, che dollari. nella storia politica italiana: “Allora, abbiamo una ban-
ha la funzione di coordinatore, dal Cnr e da L’annuncio statunitense, oltre al lato ca?”. Era la Bnl, che Consorte credeva di aver conqui-
molte Università italiane), Giappone, In- scientifico, è importante per quello geopo- stato. L’anno seguente, la telefonata in cui il segretario
dia, Russia e Stati Uniti. Iter sta litico ed economico. Si prevede u- del maggior partito della sinistra discuteva d’affari e
costruendo la macchina per la fu- na spesa di 500 miliardi in un gioiva per l’acquisizione di una banca fu diffusa dal
sione più grande al mondo in CONCORRENZA momento in cui gli Stati Uniti Giornale e usata da Silvio Berlusconi in campagna e-
grado di produrre un guadagno stanno attraendo investimenti e- lettorale per quasi ribaltare le previsioni di voto.
di energia di 10 volte. Nel 2007 IL PROGETTO steri per abbattere l’inflazione in- Ora Bersani chiama “la Ditta” quel gruppo politico
sono iniziati a Cadarache, nel sud ITER POTREBBE terna, ma soprattutto per abbat- proveniente dal Pci di cui egli stesso fa parte, insieme a
della Francia, i lavori per la co-
struzione del tokamak europeo
ESSERE DE- tere le economie concorrenti. Il
consorzio Iter è composto da tre
D’Alema (ormai diventato un mediatore d’affari) e tan-
ti altri che avevano dato vita al Pd e si sono poi ritrovati
(camera toroidale magnetica a FINANZIATO economie concorrenti (Unione (come Panzeri) in Articolo 1. “La Ditta” è una defini-
superconduzione) per la conser- PER FAVORIRE europea, Giappone, Corea del zione affettuosa, è una delle tante, simpatiche trovate
vazione di plasma (gas a tempe- Sud) e da tre economie nemiche linguistiche di Bersani, politico ironico e perbene. Ma,
ratura altissima) necessario a L’ENERGIA USA (Russia, Cina e India). In partico- senza volere, connota un gruppo in cui la lunga pratica
fornire energia termica poi tra- lare queste ultime rivolte a osta- del potere e la consolidata abitudine a governare han-
sformabile in energia elettrica. colare i piani statunitensi in U- no avuto l’effetto di saldare la politica con gli affari. Con
La produzione dei componenti dell’im- craina. Non si sa quale effetto pratico pro- il rischio di far via via prevalere gli affari sulla politica.
menso impianto è stata completata nel durrà l’annuncio della fusione sul progetto Fino agli esiti estremi: elogiare il Qatar e dimenticare –
2020 e Iter ne ha iniziato l’assemblaggio Iter, se dovesse essere anemizzato finanzia- grazie al fruscio delle banconote –i lavoratori morti per
che durerà fino al 2025. Nel frattempo, Ue, riamente e tecnologicamente sarebbe un costruire gli stadi degli emiri.
Italia e Giappone hanno realizzato il reat- vero disastro. Di certo, molti altri flussi di © RIPRODUZIONE RISERVATA
tore a fusione JT-60SA, situato a Naka, in investimenti e delocalizzazioni di imprese
Giappone, capace di produrre plasmi a im- europee saranno dirottati sugli Stati Uniti
pulsi di lunga durata. È il tokamak più anche in questo campo. Altro effetto della
grande in funzione e sosterrà l’utilizzo di I- guerra, collaterale e indesiderato. Da noi.
12 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022

\/ \/
CAMPAGNE ELETTORALI
DOPO LE POLEMICHE
Italian Football
Awards, revocato
il premio a Moggi

“I
talian Sport Award co-
munica che il premio al-
la carriera originaria-
L’INIZIATIVA mente assegnato al dirigente
Luciano Moggi è stato revo-
Patto per il Mare, cato”. È il testo di un tweet
comparso ieri pomeriggio. La
il piano Slowfood manifestazione organizzata a
Salerno dal giornalista Dona-
per il Mediterraneo to Alfani, da non confondere
con il più famoso “Gran galà
del calcio” promosso invece
dall’Associazione italiana cal-

I
l “Patto per il mare” serve a
frenare un cambiamento
climatico che sembra irre-
versibile, afferma dall’aula Ca-
vour del ministero dell’Agri-
coltura Carlo Petrini, presi-
dente dell’Università delle
scienze gastronomiche di Pol-
lenzo e fondatore di Slow Food.
Saranno loro a coordinare un
ciatori, aveva annunciato per
la sua imminente undicesima
edizione, come riportato ieri
dal Fatto, un premio alla car-
riera a Luciano Moggi, ha do-
vuto fare marci aindietro. A
colpire erano stati anche gli
annunciati patrocini di Coni,
Lega serie B e Associazione i-

Sospetto scambio di favori con McKinsey gruppo di aziende come Lavaz-

za e Granarolo, enti come Re-
gione Calabria e i ministeri che

Perquisite le sedi del partito di Macron si occupano di mare, energia e

ambiente per dare nuova vita
al Mediterraneo. “Abbiamo i
movimenti giovanili con noi –
PARIGI i giudici sospettano che dei responsabili della società Usa aggiunge Petrini – lo sforzo sa-
abbiano fornito consulenze a titolo gratuito per la cam- rà coinvolgere la politica in a-

P
erquisizioni si sono svolte martedì nella sede pari- pagna di Macron in cambio di facilitazioni nell’assegna- zioni virtuose per l’ambiente”.
gina di Renaissance, il partito di Emmanuel Ma- zione di appalti pubblici per importi colossali. Si parla in Il piano, elaborato da Roberto
cron, nell’ambito delle due inchieste per “favoriti- particolare di un contratto da 12,3 milioni di euro firmato Danovaro dell’Università poli-
smo” e “non conformità dei conti” aperte a fine ottobre durante la pandemia di Covid-19. Ma Le Monde stima tra tecnica delle Marche, prevede taliana arbitri. Il Coni si era
dalla Procura finanziaria nazionale (Pnf) per fare luce sui 28 e 50 milioni gli appalti pubblici firmati da McKinsey la rimozione dell’inquinamen- affrettato a comunicare di
finanziamenti delle due campagne elettorali di Macron con il governo. Stando alla stampa francese, gli inquirenti to, la protezione degli habitat e “non aver concesso alcun pa-
per l’Eliseo, del 2017 e del 2022. La notizia riportata ieri avrebbero chiesto gli archivi della campagna 2017 e le ri- la restaurazione degli ecosiste- trocinio, e di aver diffidato
dal quotidiano Le Parisien è stata poi confermata dai di- cerche si sarebbero concentrate nei locali del partito dove mi, per capitalizzare la “risorsa l’organizzazione dall’indebi-
retti interessati. Al centro delle indagini, il legame tra Ma- si svolgono le attività legate alle campagne elettorali e al Mediterraneo” dal punto di vi- to utilizzo del logo dell’Ente”.
cron, dai tempi in cui era candidato all’Eliseo con il suo loro finanziamento. “È normale che la magistratura in- sta energetico (con eolico gal- All’Aia, invece, non risultava
movimento En Marche! (poi diventato Renaissance), e la daghi liberamente e in modo indipendente”, ha detto un leggiante e impianti desaliniz- “alcun patrocinio”, mentre la
società di consulenza Usa McKinsey. Il “caso McKinsey” è portavoce del partito presidenziale. Anche la sede dell’as- zanti) e alimentare. Silvestro Lega B ci aveva comunicato
scoppiato a marzo, quando un rapporto del Senato aveva sociazione che finanzia Renaissance è stata perquisita, Greco, direttore del laborato- di averlo revocato “per la
rivelato che i contratti pubblici con questo tipo di società così come, per la seconda volta in qualche mese, la sede di rio, dice al Fatto che il Patto se- mancata condivisione della
private si erano moltiplicati negli ultimi cinque anni, su- McKinsey, sempre a Parigi. In una nota diffusa ieri, la so- gue la transizione ecologica e scelta del premiato”. Alla fine
perando nel 2021 il miliardo di euro. Il Senato aveva par- cietà Usa si è detta pronta a collaborare con la giustizia, non ammette, ad esempio, le anche gli organizzatori han-
lato di “fenomeno tentacolare”. Un’inchiesta per frode fi- ma anche “sorpresa dell’attenzione” che solleva, dal mo- trivellazioni in mare. no rinunciato.
scale era stata dunque aperta all’epoca su McKinsey, ac- mento che McKinsey rappresenta meno dell’1% degli ac-
cusata di aver fatto ricorso ad artifizi fiscali per non pagare quisti di consulenza del settore pubblico in Francia.
l’imposta sulla società in Francia dal 2011 al 2020. Ma ora LUANA DE MICCO
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022
BLITZ NOTTURNO
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CONSIGLIERI REGIONALI
Camera, diffida
ai 5 irriducibili
delle 2 poltrone
R
esistere, resistere, resi-
stere. L’ora delle deci-
sioni irrevocabili sareb-
be giunta da un pezzo, ma un
manipolo di deputati eletti a
Montecitorio ancora si tiene
stretto l’altro seggio occupato
in regione. E così per gli irridu-
cibili della doppia poltrona è
arrivato l’ultimatum dopo che
la Giunta delle elezioni presie-
duta da Federico Fornaro ha
certificato l’incompatibilità
aggiungendo, per chi non lo
sapesse o avesse fatto lo gnor-
ri, che la legge vieta di ricevere
il doppio emolumento. A ogni
modo ora avranno 30 giorni
per scegliere, pena la deca-
denza: si tratta di Giovanni
Arruzzolo di Forza Italia e di
Simona Loizzo della Lega che
sono anche consiglieri regio-
nali in Calabria. E ancora. An-
tony Barbagallo del Pd e Gio-
vanni Cannata di Fratelli d’I-
talia, deputati a Montecitorio
e pure all’Assemblea siciliana.
E infine Fabrizio Sala di Forza
Italia che in Lombardia è as-
sessore all’Istruzione e pure
vicepresidente della regione.
A Palazzo Madama invece non
è ancora partita la diffida. E
così il meloniano Guido Quin-
tino Liris continua a fare la
spola tra Roma e l'Abruzzo per
onorare l’incarico di senatore
e di assessore al Bilancio della
Giunta Presieduta da Marco
Marsilio. Idem con patate per
la salviniana Tilde Minasi che
è ancora assessore al Welfare
in Calabria. Gianfranco Mic-
cichè aveva annunciato di vo-
lersene rimanere in Sicilia ché
di fare il senatore “a Roma
manco morto”, ma nei giorni
scorsi è stato avvistato a Palaz-
zo Madama: chissà che non
c’abbia ripensato.
ILARIA PROIETTI
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INCHIESTA A MILANO
Brt e Geodis, sequestro
da 100 milioni per frode
LA GDF di Milano ha sequestrato
q circa 102 milioni di euro in un’in-
chiesta del pm Paolo Storari che vede al
centro i colossi della logistica Brt, la storica
azienda italiana ex Bartolini attiva nelle
spedizioni, e Geodis, entrambi controllati
da due diversi gruppi francesi. In partico-
lare, sono stati sequestrati 44 milioni a Brt
e 37 a Geodis e 21 milioni a un’altra azienda
intermediaria. L’inchiesta per frode fiscale
riguarda i cosiddetti “serbatoi di manodo-
pera”, ossia lavoratori della logistica mes-
si a disposizione da società intermediarie
per le due grandi aziende. Nell’inchiesta le
due società, che fanno parte di due diversi
gruppi francesi a controllo statale, sono in-
dagate per la legge sulla responsabilità
amministrativa degli enti.
“Vax = Morte”, scritte giganti
all’Isef e liceo Cavour a Torino
“VAX=MORTE”. “Scuola razzista libertà
non prevista”. E ancora: “Consensi estorti, a-
tleti morti”.“Nazi pass ricatto mortale”. Sono
alcune delle tante scritte no-vax, alcune e-
normi, che la notte scorsa sono state fatte
L’ACCUSA DEI PM
Ex Ilva: ferie, permessi e malattie diventano
cassa integrazione (e intanto paga lo Stato)
TARANTO
G
iorni di ferie, permessi, malattie trasformate in ore
di cassa integrazione. Così paga lo Stato. Si sono ac-
cesi i riflettori della Procura di Taranto sulla gestio-
ne amministrativa dei lavoratori dell’ex Ilva e in partico-
lare sulla gestione targata Acciaierie d’Italia, la società
composta da Invitalia e la multinazionale ArcelorMittal.
Decine e decine i lavoratori già ascoltati dai finanzieri do-
po la denuncia della Uilm Taranto che ha raccontato la
sorpresa di molti operai che in busta paga hanno trovato
salari ridotti per la scelta aziendale di attingere ai fondi
dell’Inps senza alcuna comunicazione ai lavoratori né ai
sindacati. La storia era già finita sulla stampa, ma ora è
finita anche sulla scrivania del pubblico ministero Fran-
cesco Sansobrino che coordina le attività delle Fiamme
gialle agli ordini del colonnello Valerio Bovenga. L’ipotesi
è di truffa ai danni dello Stato, ma al momento non ci sono
ancora indagati. Dopo l’inchiesta sui lavori di adegua-
mento della fabbrica che ha coinvolto tre dirigenti di Ispra
e Arpa Puglia, l’azione degli inquirenti si allarga anche
all’uso dei fondi statali nello stabilimento tarantino. L’in-
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IL FILOSOFO E L’ASSISTENTE
Vattimo-Caminada,
Procura blocca nozze
DOVRANNO attendere la pro-
q nuncia della sentenza il 6 feb-
braio il filosofo ed ex europarlamentare
Gianni Vattimo e il suo assistente Simo-
ne Caminada per celebrare l'unione ci-
vile per la quale avevano presentato ri-
chiesta nei giorni scorsi al Comune di
Vimercate, in Lombardia. Della richie-
sta è stata informata la Procura di To-
rino che è intervenuta per sospendere
l’iter. L'assistente del filosofo deve, in-
fatti, rispondere di circonvenzione d’in-
capace nel processo in corso nel capo-
luogo piemontese. Per lui la procura ha
chiesto 4 anni di carcere. Secondo l’ac-
cusa l'assistente avrebbe approfittato
della fragilità del professore, accusa che
lo stesso Vattimo ha sempre respinto.
sull'edificio di piazza Bernini 12 a Torino, dove
si trova la sede dell’Istituto Superiore di Edu-
cazione Fisica, l’Isef, e al Liceo Classico Ca-
vour poco distante. Oltre alle scritte con la
vernice rossa è stato riprodotto il simbolo
della doppia V cerchiata, logo apparso in altre
azioni simili, sempre contro la vaccinazione
anti Covid.
dagine è partita dall’esposto presentato dal coordinatore
di fabbrica della Uilm, Gennaro Oliva, che nei giorni scor-
si, attraverso un video sui social network, ha raccontato di
essersi presentato a marzo scorso negli uffici della Procura
della Repubblica per depositare una querela nei confronti
di Acciaierie d’Italia: “Sono venuto a conoscenza in questi
giorni – ha svelato Oliva – che molti dipendenti che ave-
vano denunciato la situazione a noi sindacati per la gestio-
ne delle assenze hanno ricevuto una convocazione presso
la caserma della Guardia di finanza. Abbiamo appreso che
ci sono delle indagini in corso relative al procedimento pe-
nale aperto dalla Procura di Taranto, finalizzato ad accer-
tare quanto lamentato da noi sindacati circa la conversio-
ne in Cigs delle giornate di assenza giustificate da parte
della dirigenza di Acciaierie d’Italia”. Spesso, ha aggiunto
il sindacalista, “i lavoratori hanno riscontrato e contestato
anche la trasformazione della malattia, della legge 104 e i
permessi vari in cassa integrazione” e ha poi rivolto un ap-
pello agli operai evidenziando la necessità di consegnare
“tutta la documentazione del 2021 e del 2022 da parte di
tutti coloro che ritengono di aver subito un torto”.
FRANCESCO CASULA
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CHAMPIONS LEAGUE A MARZO
L’Eintracht ai tifosi:
“Napoli è pericolosa”
DOPO IL LIVERPOOL e l'Ajax, alla
q lista di club europei che mettono in
guardia i propri tifosi dalla trasferta a Na-
poli si è aggiunto l'Eintracht Francoforte:
“A causa della situazione di sicurezza sul
posto, l'Eintracht Francoforte sconsiglia ai
tifosi di prenotare un hotel in città o di re-
stare a Napoli nei giorni della partita, spe-
cialmente in abiti da tifosi” si legge nel co-
municato del club, che affronterà gli azzur-
ri a marzo negli ottavi di Champions. Una
delegazione tedesca è stata a Napoli in
queste settimane per il primo sopralluogo
europeo. “Un viaggio individuale verso lo
stadio non sarà possibile. Tutti i tifosi si in-
contreranno il pomeriggio e saranno scor-
tati dalla polizia. Si sconsiglia quindi viva-
mente di andare a Napoli senza biglietti”.
ZOOM l 13
RIMASUGLI
IL BUCO NEI CONTI
DEL SUPERBONUS
, CI SONO ovviamente molti
buoni motivi per criticare il
superbonus al 110% e ancor più gli
altri bonus edilizi: l’effettivo ritorno
“ambientale” per euro speso, ad e-
sempio, o la dimensione dello sgravio
o ancora l’assenza di paletti redditua-
li. Qui però vorremmo concentrarci
sul motivo – almeno quello ufficiale –
per cui gli ultimi due governi hanno
provato a bloccarlo: il buco nei conti.
Citiamo qui Giorgia Meloni: “Diceva-
no che col superbonus si poteva gra-
tuitamente ristrutturare il proprio
condominio, ma ricordo che costava
allo Stato 60 miliardi con un buco di
38 miliardi”. La “banda del buco” è u-
no dei grandi problemi del nostro di-
battito economico insieme alla relati-
va idea da tinello che “lo Stato è co-
me una famiglia” (espressione, peral-
tro, cara alla premier). Vediamo il ca-
so del Superbonus. Effettivamente il
bonus edilizio al 110% ha creato più
LAVORO & C.
LO STATO
NON È COME
UNA FAMIGLIA,
RASSEGNATEVI
crediti fiscali di quanti ne abbia co-
perti a bilancio il governo (ancorché
non per 38 miliardi), ma siccome lo
Stato non è come una famiglia buco
non vuol dire nulla. Rielaborando i
dati Istat sui conti nazionali, per dire,
alcune ricerche hanno fatto rilevare
che l’industria delle costruzioni (do-
po una crisi ultradecennale) è stata
responsabile di un quinto della cre-
scita nell’ultimo biennio pur valendo
meno del 5% del Pil italiano. Tradot-
to: se abbiamo recuperato il pre-Co-
vid (specie al Sud) e Meloni e Draghi
si sono ritrovati spazio fiscale per le
loro manovre lo dobbiamo anche e
soprattutto al Superbonus. Quella
crescita sono ricavi delle imprese,
che ci pagano le tasse, e posti di lavo-
ro, cioè meno welfare e più domanda
delle famiglie (il settore delle costru-
zioni nel periodo del superbonus ha
creato circa 900 mila posti). Ieri, a
questo proposito, sono usciti i dati I-
stat sul mercato del lavoro nel terzo
trimestre 2022: gli occupati in Italia
sono 70 mila in più rispetto al
pre-Covid (ultimo trimestre 2019)
praticamente solo grazie al +20%
delle costruzioni (l’industria è stabile,
servizi e agricoltura calano). Decine
di migliaia di lavoratori che pagano i
mutui, escono a cena, vanno in va-
canza, comprano cose e lo fanno ge-
nerando contemporaneamente in-
troiti per l’erario. L’unica vera banca-
rotta del Paese è quella intellettuale.
MARCO PALOMBI
14 l CRONACA
IL DIBATTITO • La “svolta” di Fai, Wwf e Legambiente
Ambiente o tutela del paesaggio,
una contrapposizione assurda
» Livio de Santoli *
H
o apprezzato il tono
conciliante e propo-
s i t i v o d i To m a s o
Montanari nel suo
articolo “Ambiente contro
paesaggio” apparso sul Fatto
Quotidiano il 12 dicembre, e
condivido pienamente il suo
tentativo di porre l’attenzione
verso un piano “più radicale e
risolutivo”, che però a
mio modo di vedere
non può non contem-
plare una idea di paesag-
gio diversa da quella po-
stulata, immutabile e non
adattativa. Credo che siamo
tutti d’accordo sulle cause di
questa situazione climatica
insostenibile: un progresso
basato sulla efficienza vista co-
me consumo delle risorse in
quantità sempre maggiori e in
tempi sempre più ridotti, e u-
na produttività, emblema di
un sistema economico del
profitto fine a se stesso, ca-
pace di esautorare i bene-
fici più importanti, quelli
sociali e ambientali. In
natura il concetto di pro-
duttività non esiste, di-
ce Rifkin nel suo Età
della resilienza: la na-
tura è ridondante, di-
versificata e rigene-
rativa e sono questi gli
aspetti da recuperare. Che si-
gnifica un cambiamento radi-
cale appunto, e risolutivo. Non
sono solo i fossili che stanno
portando alla catastrofe cli-
matica, ma l’intero quadro i-
deologico che ha caratterizza-
to l’era del progresso. Ma non
bisogna confondere progresso
cambino le regole dei mercati
in una ottica non liberista, con
un reale disaccoppiamento
del valore dell’energia da rin-
novabili e da fonti fossili) e ri-
spetto di un ambiente destina-
to altrimenti a modificarsi ir-
PROGRESSO SERVE rimediabilmente ad opera dei
cambiamenti climatici. Ov-
UN’IDEA DIVERSA DA viamente occorre considerare
il contenimento dei consumi e
delle risorse, senza per questo
QUELLA POSTULATA, entrare in una logica di decre-
scita, semmai di sviluppo –
IMMUTABILE questo si, in chiave industriale
– per favorire le filiere italiane
nell’unica grande opportunità
E NON ADATTATIVA che abbiamo. In questo sta la
tensione progressista che si
oppone alla visione passatista,
e che in qualche modo accetta
di rivedere il concetto stesso di
paesaggio.
C’È MODO di trovare una solu-
zione per installare 70 GW di
rinnovabili nei prossimi dieci
anni, quanto ci chiede l’Euro-
pa, rispettando il paesaggio?
Sì: grandissima parte delle in-
stallazioni a terra di fotovol-
taico necessarie per raggiun-
gere gli obiettivi europei (par-
liamo di 50.000 ettari) po-
trebbero riguardare terreni
con crescita. marginali non coltivati da de-
Nessuno vuole cenni. Questi terreni, abban-
parlare di “svolta donati dagli agricoltori perché
industrialista” e improduttivi, rappresentano
neppure di “ag- meno del 2% della perdita di
gressione al pae- Superficie Agricola Utile ita-
saggio”, ma anzi liana avvenuta negli ultimi
di energia rinno- trent’anni, stimata in tre mi-
vabile distribui- lioni di ettari. Oppure utilizza-
ta, a dimensione re aree industriali dismesse. I-
dei territori, unica capace di noltre, l’evoluzione delle tec-
coniugare disponibilità a bas- nologie consente una maggio-
so costo per tutti (a patto che si re produzione come per l’eoli-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022
Fotovoltaico
ed eolico
In basso, la rubrica
di Tomaso
Montanari sul Fatto
del 12 dicembre
ANSA/LAPRESSE
co, in cui oltre al repowering
sugli impianti esistenti, c’è il
tema innovativo dell’off-shore
galleggiante (tradotto: rever-
sibile) anche a distanze consi-
derevoli dalle coste. Le recenti
definizioni del patrimonio
culturale (si veda la Conven-
zione di Faro), sottolineano il
valore dell’eredità culturale
secondo i concetti della soste-
nibilità, includendo questi ul-
timi, quindi, nella individua-
zione del rispetto e della tutela
dell’ambiente. Questo signifi-
ca che oggi occorre inserire le
azioni di contrasto al cambia-
mento climatico tra le forme
di tutela, e tra queste il corret-
to uso dell’energia pulita. L’I-
talia, con il suo grande patri-
monio culturale più di altri
Paesi è chiamata ad esercitare
la sua leadership, ri-orientan-
do il rapporto tra conservazio-
ne e sviluppo non in termini di
contrasto, a patto che efficien-
za energetica e uso delle fonti
rinnovabili siano capaci di se-
lezionare quegli interventi che
garantiscano la conservazione
dell’identità e della testimo-
nianza del bene, e della sua va-
lorizzazione. Con grande sen-
so di responsabilità, come di-
rebbe lo zio Ben di Spiderman.
Questo perché il patrimonio
culturale, nelle sue varie di-
mensioni, materiali e imma-
teriali è, al pari dell’energia, u-
na risorsa condivisa e un bene
comune, e proteggerlo diven-
ta quindi una responsabilità
comune.
* Prorettore Sapienza e
Presidente Coordinamento
FREE (Fonti Rinnovabili ed
Efficienza Energetica)
ANTIVIRUS
TEST GALLERI, SPERANZA
DIAGNOSTICA ANTICANCRO
, IL CANCRO, nel cui termine
rientrano le più disparate neo-
plasie, con diversi gradi di severità, re-
sta, a oggi, una delle più temute pato-
logie. I progressi della scienza sono
stati davvero entusiasmanti ma, a
tutt’oggi, l’arma vincente resta la pre-
cocità della diagnosi. La ricerca si svi-
luppa in due diversi filoni, l’identifica-
zione di markers precoci (diagnosi) e,
dall’altra, nuove terapie. Sappiamo
che queste ultime, sebbene siano mi-
gliorate in termini di efficacia, non
hanno ancora raggiunto l’obiettivo
della guarigione, se non in poche tipo-
logie oncologiche. La diagnosi, sempre
più sofisticata e precisa, rimane la
principale chance. In un primo mo-
mento, questa era affidata esclusiva-
mente a test diretti, biopsie, cioè esa-
mi delle cellule presenti in un campio-
ne asportato chirurgicamente dall’or-
gano interessato. A queste si sono ag-
giunte tecniche radiologiche, spesso
adiuvate da liquidi (mezzi di contra-
sto) che, inoculati endovena nel pa-
ziente, sono in grado di evidenziare la
neoplasia. Purtroppo la risoluzione di
queste immagini che ne derivano è ta-
le da evidenziare neoformazioni ma-
croscopiche e le biopsie implicano un
intervento chirurgico e aver già indivi-
duato la sede della neoplasia. Potreb-
be essere già tardi per sperare in una
guarigione. La sfida è individuare la
neoformazione, già quando sono pre-
senti solo poche cellule cancerogene.
PREVENZIONE
CI AUGURIAMO
CHE PRESTO
DIVENTI
ROUTINE
Questa condizione dà la possibilità di
intervenire tempestivamente, prima
che si sia formato il tumore o, ancor
peggio, si sia propagato nell’organi-
smo con metastasi in sedi diverse dal-
la primaria. A tale scopo, da anni, si
cerca di riuscire a utilizzare il sangue
come liquido biologico che possa ave-
re già delle alterazioni o composizioni,
segno di una neoplasia in atto. Questi
test sono detti markers tumorali. Ben
noti il PSA per il cancro alla prostata,
altri per il cancro al colon, al seno. Pur-
tuttavia, fino a oggi le neoplasie inter-
cettabili con questi metodi sono state
un numero molto limitato, lasciando-
ne scoperte la maggior parte. Recen-
temente è stato messo a punto un te-
st, con la precisione che supera il 97
per cento e che è in grado di rilevare
precocemente diverse tipologie di tu-
mori, per i quali non esistevano scree-
ning di routine. L’esame si chiama M-
CED o test Galleri ed è in grado di rile-
vare questi non diagnosticabili tumori,
allo stadio I e II. L’impatto sulla so-
pravvivenza dei pazienti potrebbe es-
sere sorprendente. Ricordiamo che il
fenomeno interessa 1 uomo su 2 e 1
donna su 3 e che si registrano global-
mente ogni anno, circa 10 milioni di
nuovi casi al mondo, dei quali 180 mi-
la in Italia (dato 2021). Ci auguriamo
che presto il test possa essere adot-
tato routinariamente, regalando vite
umane.
MARIA RITA GISMONDO
direttore microbiologia clinica
e virologia del “Sacco” di Milano
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022 CRONACA l 15

LIBERA INFORMAZIONE • In nome dell’articolo 21

Eni perde contro Il Fatto:

» Gianni Barbacetto

D
omanda rigettata e
condanna alle spese.
È quel che ha deciso il
giudice del Tribunale
civile di Roma, Corrado Bile,
con la sentenza con cui, in pri-
mo grado, ha respinto la richie-
sta di Eni di condannare il Fat-
to Quotidiano e il suo direttore
Marco Travaglio, per quella che
riteneva “una campagna diffa-
matoria tesa a collocare sotto u-
na falsa luce la società, rappre-
sentata come una sorta di spec-
tre dedita ai peggiori affari, alla
corruzione e allo sfruttamento
rapace dei malcapitati Paesi a-
fricani”. La compagnia petroli-
fera, inoltre, si era “sentita lesa
dall’esplicita affermazione se-
condo cui l’Eni avrebbe ‘tradito
il modello Mattei’ che prevede-
va il coinvolgimento del Paese
produttore nella produzione e
nello sviluppo delle risorse”.
ENI CHIEDEVA AL FATTO 350 mi-
la euro di risarcimento danni,
più la restituzione alla compa-
gnia petrolifera “dell’ingiusto
profitto ottenuto in conse-
guenza dei fatti illeciti esposti”,
più il pagamento da parte di
Marco Travaglio di un’ulteriore
somma a titolo di riparazione
pecuniaria. Pretendeva inoltre
la cancellazione della memo-
ria, con la rimozione degli arti-
coli che aveva contestato dal si-
to ilfattoquotidiano.it. La sen-
tenza del 13 dicembre 2022
condanna invece Eni “a rifon-
dere ai convenuti”, cioè al Fatto,
“le spese di lite, liquidate in
complessivi 7.600 euro”più Iva
e spese generali.
Eni aveva indicato ben 31 ar-
ticoli pubblicati dal Fatto, so-
stenendo che il quotidiano ave-
va orchestrato una campagna
diffamatoria contro la compa-
gnia, raccontando in maniera
falsa e denigratoria la vicenda
dell’acquisto nel 2011 della li-
cenza d’esplorazione Opl 245
“Non fu una campagna”
IL GRANDE AFFARE
DEL POZZO
NIGERIANO
L’AZIENDA petrolifera
sosteneva che il Fatto
Quotidiano avesse
orchestrato una
campagna diffamatoria
contro la compagnia,
raccontando in maniera
falsa e denigratoria
la vicenda dell’acquisto
nel 2011 della licenza
miliardaria
dell’esplorazione
del giacimento Opl 245
in Nigeria, e conducendo
una campagna di
“propaganda politica
in danno della società
e dei suoi vertici”.
Dei 31 articoli, otto
riguardavano la vicenda in Nigeria e condu- RICHIESTA
Eni-Nigeria, gli altri 23
erano “relativi
cendo una campa-
gna di “‘propaganda 350MILA EURO
all’asserita propaganda”. politica ’ in danno
della società e dei
PER 31
suoi vertici”. Dei 31 ARTICOLI
articoli, otto riguar-
davano la vicenda “DIFFAMATORI”
Eni-Nigeria, gli al-
tri 23 erano “relati-
vi all’asserita pro-
p a g an d a ”. Il giudice nella
sentenza li analizza a uno a
uno, concludendo che nes-
suno di essi è diffamatorio:
“Giova ricordare che la libertà
di manifestazione del pensie-
ro, collocata nell’ambito dei di-
ritti inviolabili dell’uomo, è sta-
ta significativamente definita
dalla Corte costituzionale ‘pie-
tra angolare dell’ordine demo-
cratico’”. Corretta la cronaca,
legittima anche la critica: “Il di-
ritto di critica, anch’esso ema-
nazione dell’articolo 21 della
cui l’amministratore
delegato della com-
Colosso pagnia Claudio De-
a 6 zampe scalzi. Ma è legittima
Il logo dell’Eni e anche l’opinione, e-
Claudio Descalzi, spressa in più artico-
amministratore li del Fatto, che non
delegato dal 2014 fosse opportuna la
FOTO ANSA riconferma di De-
scalzi al vertice di E-
ni, finantoché fosse
stato imputato per corruzione
internazionale e coinvolto in u-
na vicenda di conflitto d’inte-
ressi in famiglia.
ANALIZZANDO A UNO A UNO i 31
articoli indicati da Eni, il giudi-
ce allinea e ripete valutazioni
positive: “legittimo esercizio
del diritto di critica”; libertà “di
esprimere una opinione”; “fat-
to di interesse generale riporta-
to e affiancato da considerazio-
Cos tituzione”, ag- ni critiche del tutto legittime”;
giunge il giudice ri-
chiamando una sen-
“i toni utilizzati, certamente
polemici e incisivi, rientrano
tenza della Corte eu-
r o p e a d e i d i r i tt i
nell’ambito del diritto di criti-
ca”. È legittimo raccontare “vi-
dell ’uomo (Cedu), cende avvertendo il lettore che
“oltre che in forma di
pacata espressione
si tratta di questioni ancora og-
getto di indagine e sulle quali,
di una valutazione allo stato, non si è accertata al-
personale dell’auto- cuna responsabilità penale e, al
re, può esprimersi, contempo, esprimere un’opi-
legittimamente, anche in for- nione critica sull’opportunità
ma di aperto dissenso”. È dun- di una scelta politica”.
que lecita “una certa dose di ‘e- Questa sentenza libera il
s a ge ra zi o n e’, ‘p ro v o c az i o ne’, Fatto da una spada di Damocle
‘non moderazione’” nella “e- legale, che pendeva sulla reda-
spressione di un giudizio o di zione e sui soci azionisti anche
un’opinione personale dell’au- tenuto conto dell’entità del ri-
tore, che non può che essere sarcimento richiesto. Ma è so-
soggettiva”. prattutto una vittoria per l’in-
Così non sono diffamatori formazione italiana, che ora
gli articoli che raccontano il ca- può sentirsi più libera di rac-
so Nigeria, oggetto di un pro- contare vicende con protago-
cesso che allora era ancora in nisti potenti, e ancor più per i
corso e poi è finito con l’assolu- lettori, più liberi di essere in-
zione di tutti gli imputati, tra formati.

Direzione Logistica Industriale

Acquisti Tecnici
Il Responsabile
AVVISO PER ESTRATTO
BANDO DI GARA
SETTORI SPECIALI - FORNITURE
Trenitalia S.p.A. ha indetto la gara a pro-
cedura aperta eGPA n. 9623 per l’affida-
mento della fornitura di “Condensatori
Elettrici Di Potenza - Condensatori Elet-
trolitici Da Scheda” suddivisa in 4 lotti :
Lotto 1 – “condensatori di commutazio-
ne/snubber per applicazioni ferroviarie
aventi impatto sulla sicurezza di esercizio”
con obbligo di presentazione entro 6 mesi
dalla data di stipula del contratto di cer-
tificazioni DeBo - CIG: 95223950F2;
Lotto 2 – “condensatori di filtro ingresso/
uscita per applicazioni ferroviarie aventi
impatto sulla Sicurezza di esercizio” “con
obbligo di presentazione entro 6 mesi dal-
la data di stipula del contratto di certifi-
cazioni DeBo - CIG: 952239836B; Lotto
3 – “condensatori vari per applicazioni
ferroviarie” - CIG: 9522400511; Lotto
4 – “condensatori elettrolitici da sche-
da con tensione nom. < 400V” - CIG:
95224026B7. Valore complessivo stimato
€ 1.752.000,00, comprensivo di eventua-
le opzione economica. Tutta la documen-
tazione di gara è disponibile su www.ac-
quistionline.trenitalia.it. Il termine per
la presentazione delle offerte è fissato per
il giorno 27/01/2023 ore 13:00.
Raffaele Pullia
16 l ITALIA
REPORTDEAEUROPOL
TRASPORTISEGRETI CROLLO “STUPEFACENTE” I clan a caccia del carico
» Marco Grasso
e Lucio Musolino
GENOVA
C’
è un segreto che fino
a oggi era sopravvis-
suto alla strage del
Ponte Morandi. U-
na storia che collega le morti di
Genova con le rotte dei narcos,
la criminalità calabrese e cam-
pana. Il protagonista è un uo-
mo che si muove nell’ombra e
che, finora, nessuno ha mai i-
dentificato. Ufficialmente è un
autotrasportatore. Ma il suo è
un carico speciale: 900 chili di
hashish destinati alle piazze di
Scampia e Secondigliano. La
LA STRAGE droga, nel caos dei primi giorni,
D’AGOSTO: sfugge a ogni radar. Se c’era, gli
47 VITTIME inquirenti, impegnati a soccor-
MATTINO FUNESTO rere feriti e a recuperare i morti,
Alle ore 11:36 del 14 non l’hanno mai trovata. E, co-
agosto 2018, sotto una me questo fosse davvero un ro-
pioggia battente, la manzo, due anni più tardi quel
sezione del ponte che carico perduto diventa l’ogget-
sovrasta la zona fluviale to di una missione di recupero
e industriale di spericolata, organizzata nei
Sampierdarena, lunga minimi dettagli da una joint
250 metri, collassa venture di trafficanti. I resti del
insieme al pilone di mezzo sono finiti sotto seque-
sostegno numero 9, stro in un centro Aci di Latina.
provocando 43 vittime Per rientrarne in possesso la ca-
tra le persone a bordo morra si rivolge alla ’ndranghe-
dei mezzi che ta: insieme intendono truffare i
transitavano sul ponte venditori, marocchini, e poi
e tra gli operai al lavoro spartirsi quel che rimane del
nella sottostante isola fumo.
ecologica dell'Amiu,
azienda per la raccolta A SPALANCARE questo scena-
dei rifiuti. rio, a tratti incredibile per gli
stessi investigatori, è un uomo
del clan Pesce-Bellocco. Si
chiama Francesco Benito Pa-
laia, mentre è agli arresti domi-
ciliari è pedinato dalla Procura
di Reggio Calabria per un’in-
chiesta che riguarda la famiglia
di Rosarno. Palaia ha una par-
ticolarità: è uno specialista del
recupero di rottami. Ed è per
questo che viene coinvolto nel-
La tragedia del ponte
La storia parallela del “camion
giallo” ricostruita dalle parole
intercettate in un’inchiesta
per traffico di stupefacenti
la vicenda: i napoletani gli of-
frono 4 mila euro per il traspor-
to e il 50% del carico, nascosto
in una cella frigorifera defor-
mata dall’incidente, a missione
compiuta: “Quando è caduto il
Ponte Morandi, è caduto un
furgone, e il fumo non c’è più!
Ora questi marocchini sanno
che il fumo non c’èpiù capito? –
racconta a un complice – È un
Eurocargo giallo. Se tu vai nel
primo video, quando cade la
campata... il primo pilone che
cade, al secondo c’è questo ca-
mion, lo vedi benissimo! Gial-
lo, con la cella frigorifera, pic-
Morandi e hashish:
“Il furgone è caduto,
il fumo non c’è più”
colino”. L’interlocu-
tore chiede conto
dell ’autista: “Ed è
morto quello che era
lì dentro?”. “No – ri-
sponde Palaia – è ca-
duto paru (orizzon-
tale, ndr), così, si è
se dut o, insieme al
ponte. Come è cadu-
to il ponte, si è seduto
automati camente.
Gli è caduta una
m a c c h i n a s o p ra .
L’autista però era già uscito”.
La conversazione viene in-
tercettata il 9 marzo 2020 da u-
na cimice piazzata nell’appar-
tamento di Palaia. Il gip Vin-
cenzo Bellini dà credito alla sua
storia, sebbene allo stato non vi
siano altri riscontri: “Nel discu-
tere con il proprio sodale dei fu-
turi traffici di stupefacente da
organizzare – scrive il giudice –
Palaia faceva riferimento al fat-
to che nel crollo del Ponte Mo-
randi, era stato coinvolto un
cargo frigo imbottito di nume-
rosi chili d’hashish che erano
destinati a dei malavitosi cam-
Jet privati pieni di coca dalla Colombia:
così i cartelli messicani sbarcano nella Ue
JET PRIVATI CARICHI DI COCAINA gestiti dal cartello di
Sinaloa che dalla Colombia dovevano arrivare agli aeroporti
del Sud Italia. Era il progetto sventato a febbraio 2020 dagli
inquirenti italiani che conferma, secondo un report di Euro-
pol e Dea, l’agenzia antidroga Usa, l’espansione dei cartelli
della droga messicani sul mercato europeo.
pani. Secondo quanto riferito, i
soggetti dell’hinterland parte-
nopeo avevano ingaggiato Pa-
laia per effettuare un tentativo
di recupero. Palaia con le pro-
prie aderenze nel settore del re-
cupero rottami, avrebbe potuto
individuare e trasportare la
carcassa del mezzo”.
Palaia ha contatti nel settore
della rottamazione ai Castelli
Romani, e da qui verrebbe il ba-
sista che dovrebbe aiutarlo nel-
la missione: servirebbe, dice,
“un carrellone con la buca”e so-
ste “ogni 250 chilometri”. Il ca-
mion sarebbe stato “confiscato
dalle assicurazioni”, parcheg-
giato a Latina e infine disse-
questrato. Notizia apprese dal
contatto di Palaia grazie a “un
amico di Secondigliano”: “Do-
po 6-7 mesi che lo guardavano
mi dice: ‘Francesco, hai la pos-
sibilità?’ Perché, mi dice, a que-
sto punto ‘io ai neri non gli pos-
so dire... loro sanno che si è per-
so... punto (...) Adesso se loro
vengono dove siamo noi a Se-
condigliano (...) Io questi 900
chili glieli voglio fottere’”.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022
dei veicoli caduti con il ponte e
dai primi accertamenti emerge
come fra i mezzi coinvolti, ap-
parentemente, l’unico Euro-
cargo fosse quello guidato da
due camionisti dell’Est Euro-
pa: Anatoli Malai, moldavo, e
Marian Rosca, romeno. Il pri-
mo è morto sul colpo, il secon-
do, sopravvissuto, è poi dece-
duto in ospedale. Lavoravano
per la ditta di trasporti interna-
zionali francese Alba Déme-
néagements. Era quello il ca-
mion a cui fa riferimento l’uo-
mo dei Bellocco? Innanzitutto
Palaia fa riferimento
a un sopravvissuto, e
non a una vittima. Il
Campata in aria colore del mezzo, a
Il troncone del ben vedere è bianco,
ponte dopo il e non giallo, e non ri-
crollo e i soccorsi sulta avesse celle fri-
ai piedi del pilone gorifere. Né ci sono
tra i caseggiati elementi per dire
FOTO LAPRESSE che, nell’eventualità,
chi guidava sapesse
davvero cosa stava
portando. C’è un
mezzo di quel colore, giallo, ma
senza carico, che nelle riprese
della polizia stradale del 14 a-
gosto 2018 precede di pochi
metri i due autotrasportatori,
all’uscita della galleria che por-
ta sul viadotto. Ma potrebbe es-
sere una suggestione. C’è, inol-
tre un altro elemento. Il difen-
sore della famiglia di Rosca, re-
sidente tra la Francia e la Ro-
mania, è di Latina, posto in cui
si danno appuntamento tante
coincidenze in questo raccon-
to: “Noi della vicenda non sap-
piamo niente, ma mi pare di
poter dire che è senza fonda-
mento – spiega l’avvocato Si-
mona Verdesca Zain – Ci siamo
occupati dei risarcimenti, mai
del dissequestro del mezzo. La
famiglia ci ha trovato attraver-
so una collega che lavora in Ro-
mania. E con la ditta non abbia-
mo contatti”.
Insomma, i dettagli che non
Le notizie in arrivo dalla Ca- tornano, in questa storia, sono
labria, anticipate ieri dal sito ancora tanti. E, pare di capire,
antimafia Fivedabliu, sono del chi li potrebbe conoscere, o non
tutto inedite per la Procura di li vuole raccontare, o è morto,
Genova. Gli investigatori han- oppure preferisce rimanere un
no provato a incrociare i dati fantasma.
Direzione Acquisti
AVVISO DI PROROGA SCADENZA
RFI S.p.A. informa che con riferimento
alla procedura aperta DAC.0158.2022
Accordo Quadro per “Manutenzione stra-
ordinaria e upgrade tecnologico della infra-
struttura SDH (Synchronous Digital Hie-
rarchy) in esercizio nella rete nazionale di
RFI nonché l’upgrade dei relativi impianti
TLC, Luce e Forza Motrice (LFM) e della
loro certificazione e integrazione” è stato
prorogato il termine per la presentazione
delle offerte. Il testo integrale dell’avviso
relativo alla proroga è visionabile sul sito
www.gare.rfi.it canale Bandi – Lavori. Il
nuovo termine di presentazione delle offer-
te è il 25/01/2023 ore 12:00.
Il Responsabile del Procedimento per la fase
di affidamento: ing. Alessio Sammartino.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022 ITALIA l 17

TRANSIZIONE (POCO) ECOLOGICA

Rinnovabili e
impianti dismessi
Il Nord-Europa
è all’avanguardia
» LINNEA NELLI, ANDREA ROVENTINI nella riconversione e a Scarmagno, in
E MARIA ENRICA VIRGILLITO di impianti desueti prossimità degli
FOTO ANSA stabilimenti ex-O-
livetti, investimen-
to di Italvolt, an-

A
nunciato nel 2021 ma ancora in fase
di decollo, con avvio della produzio-
ttuare politiche per la ne a partire dal 2025.
Le asimmetrie non sono solo pro-
transizione ecologica è duttive e tra Paesi, ma anche terri-
una necessità per tutti i toriali all’interno dei Paesi. L’Euro-
pa è popolata da “zone di sacrificio”,
Paesi. Ma se il processo in cui si concentrano industrie in-
avvenisse unicamente quinanti e le comunità locali sono
soggette al ricatto occupazione-sa-
sotto il profilo produt- lute. Di tali zone di sacrificio l’Italia
tivo, senza essere ac- è purtroppo costellata: dai territori
attorno a Taranto, che dopo anni di
compagnato da una commissariamenti ancora non ve-
transizione sociale che dono una via d’uscita per la ricon-
versione industriale, a quelli di
richiede interventi di Piombino, che oggi vedono la mi-
politica economica, naccia di un nuovo rigassificatore, a
quelli di Priolo-Gargallo, la cui so-
potrebbe esacerbare cietà responsabile della depurazio-
vulnerabilità e disu- ne dei reflui dell’area industriale è
oggi sotto inchiesta per disastro
guaglianze esistenti. ambientale. Questi territori sono
Perché la transizione ecologica sia aree di deprivazione socio-mate-
giusta, occorre che un processo riale, che rischiano di restare in-
verso la neutralità climatica garan- dietro in assenza di riconversione
tisca stabilità occupazionale, so- produttiva, caratterizzati da spo-
stenibilità ambientale ed egua- polamento, disoccupazione e di-
glianza economica. sparità di reddito che coesistono
Nello studio condotto nell’ambi- con irreparabili danni all’ambien-
to del progetto Recovery Watch del- te e alla salute.
la Foundation for European Pro- Dall’analisi dei Recovery Plans e-
gressive Studies (FEPS), è stato a- merge che quelli più efficaci, ossia
capaci di inquadrare
chiare e implementabili

.NUOVA ECONOMIA OK, .

linee di intervento, ven-
gono sviluppati in quei
Paesi – Germania, Spa-
gna, Svezia – che hanno
già attuato politiche indu-
striali e di mitigazione/a-
dattamento per le compe-

.MA L’INQUINAMENTO?.
EMERGENZE L’Europa è popolata da ‘zone di sacrificio’ in cui si concentrano
le industrie contaminanti, laddove le comunità locali sono soggette al ricatto
occupazione-salute. L’Italia ne è costellata, il Pnrr ne deve tener conto
nalizzato come cinque Paesi membri dell’Unione (Germania, Slovacchia,
Spagna, Italia e Svezia) abbiano pianificato l’uso del Next Generation EU
per realizzare una transizione ecologica giusta. Partendo dalla constata- LO STUDIO
zione dell’esistenza di profonde differenze tra Paesi, due sono i settori con- PRESENTATO
siderati maggiormente esposti alla transizione climatica. Il settore ener- OGGI AL CNEL
getico, che dovrebbe creare occupazione, e l’industria automobilistica, tra I TRE AUTORI
le più esposte alla perdita di posti lavoro a causa delle trasformazioni della hanno elaborato e
catena del valore derivanti dallo spostamento della produzione verso i mo- scritto il policy study
tori elettrici. Sebbene la fabbricazione di batterie dovrebbe assorbire parte "Policy challenges
degli esuberi del settore, il rapporto di ridistribuzione dei lavoratori non è and policy actions
lineare e varia di Paese in Paese per via di strategie industriali e capacità for a just climate
produttive differenziate. In Italia, come riportato da alcuni media, ci sono transition. Five
i casi esemplari della Vitesco Technologies a Fauglia (divisione Powertrain european plans in
della multinazionale tedesca dell’automotive Continental, che produce i- comparison",
niettori a benzina) che annuncia 750 esuberi su 1070 persone a partire dal commissionato dalla
2023, o della Bosch di Bari, in cui è stato raggiunto un accordo con contratto Foundation for
di solidarietà fino al 2027 per scongiurare 700 esuberi. Infatti gli investi- European Progressive
menti nella produzione di veicoli elettrici e batterie sono attualmente lo- Studies (FEPS),
calizzati nei Paesi della Core Europe, come il caso di Northvolt, leader sve- nell’ambito del
dese nella produzione di batterie che apre una nuova Gigafactory in Ger- progetto Recovery
mania, in Heide, regione vicina a parchi eolici del Mar del Nord e carat- Watch di cui fa parte
terizzata da competenze produttive nel settore. I Paesi produttivi periferici anche il Forum
tenderanno in larga parte a essere dipendenti dall’importazione di batterie Disuguaglianze e
dall’est-asiatico, o vedranno la localizzazione di segmenti della produzione Diversità. Lo studio
a basso valore aggiunto, pregiudicando così nuove e buone opportunità di verrà presentato oggi
lavoro. In Italia sono previste aperture di nuove Gigafactory: a Termoli da al CNEL
parte di Stellantis, attraverso un piano di riconversione produttiva degli
stabilimenti ex-FCA, con produzione a regime tuttavia a partire dal 2026,
tenze della forza lavoro
negli anni precedenti al
piano Ngeu. Nel Pnrr ita-
liano figurano investi-
menti per conversione di
alcuni impianti indu-
striali dismessi, in parti-
colare per la produzione e
la fornitura di idrogeno
verde, ma nel nostro Pae-
se manca drammatica-
mente una politica indu-
striale per il settore auto-
mobilistico, una chiara
programmazione della
produzione dell’energia
rinnovabile e delle sue ap-
plicazioni, per esempio nella mobilità sostenibile. Da ultimo, il ritorno ai
rigassificatori, la riapertura delle centrali a carbone e delle trivellazioni ri-
schiano di aumentare il ritardo italiano nella transizione verso le energie
rinnovabili. Occorrerebbe un’azione di politica economica comunitaria a
sostegno delle capacità industriali europee in termini di investimenti per
l’innovazione, ricerca e sviluppo, e formazione della forza lavoro, nei set-
tori di cui si prevede crescita economica a seguito della transizione e-
nergetica come la catena del valore delle batterie (non solo la produzione,
ma anche il riciclaggio e la gestione dei rifiuti da esse derivanti), la mo-
bilità pubblica sostenibile, l’infrastruttura energetica e il relativo approv-
vigionamento da energie rinnovabili, al fine di garantire occupazione di
qualità. E l’istituzione di una Agenzia pubblica europea per la politica
industriale, in grado di coordinare le iniziative previste dalla strategia
industriale europea cui spetterebbe il compito di tradurre gli orienta-
menti strategici in azioni concrete a livello di Stati membri e di rafforzare
l’efficacia e la coesione delle politiche.
All’Italia spetterebbe con urgenza la costruzione di un piano nazionale di
protezione dell’occupazione e di riconversione programmata del settore
automotive verso la mobilità sostenibile, sia pubblica che privata, in grado
di proporre una soluzione sistemica alle innumerevoli crisi industriali del
settore. Il piano dovrebbe accompagnarsi a una strategia di decarboniz-
zazione volta alla produzione di energie rinnovabili, integrando fotovol-
taico e idrogeno. Non da ultimo, occorre un’urgente attuazione della ricon-
versione produttiva dei territori ad alto inquinamento ambientale. Tre di-
rettrici di intervento che comporterebbero un utilizzo dei fondi del Pnrr
costruendo posti di lavoro, capacità produttiva e riducendo diseguaglianze
economiche, ambientali e territoriali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
18 l SECONDO TEMPO
Bonucci, Natale infortunato
Infiammazione al tendine dell’adduttore
e dieci giorni lontano dal campo per il
capitano della Juve, che spera di tornare
in forma il 4.01 contro la Cremonese
B
» Antonio Armano
abbo Natale esiste, ha la barba
bianca e veste di rosso. La ma-
ga Circe ha davvero trasforma-
to gli uomini di Ulisse in porci.
Cupido scaglia dardi e la sua
versione cinese e meno capric-
ciosa – il vecchio sotto la Luna
– lega con lacci gli innamorati.
Romolo e Remo sono stati al-
lattati da una lupa... L’elenco
potrebbe continuare, secondo
il ribaltamento del paradigma:
leggende e miti non vanno pre-
si in modo allegorico, ma alla
lettera. Ci autorizza a pensarlo
per suggestione un racconto di
Gustav Meyrink, Il cacatua
bianco del dottor Haselmayer,
compreso nella raccolta Pipi-
strelli, pubblicata da Tre edito-
LO SCRITTORE ri a novant’anni dalla morte
DEL “GOLEM” dell’autore. Scrive Haselmayer
E I RACCONTI sul punto di andarsene: “Già
gli antichi Egizi sapevano che
l’anima dell’uomo, come un
uccello, dimora in una gabbia.
La gente di oggi pensa che sia
solo un simbolo, non è vero, la
cosa va intesa in maniera lette-
rale. L’ho dimostrato in tutti i
miei numerosi scritti... Le ani-
me della maggior parte degli
uomini diventano certamente
NOVANT’ANNI FA dei passeri. Non c’è da meravi-
moriva Gustav gliarsi se dall’Albero della Co-
Meyrink (1868-1932), noscenza si colgono soltanto le
scrittore, traduttore, palline di sterco di cavallo della
banchiere ed vita quotidiana!”.
esoterista austriaco,
studiato da Evola, L’INSOFFERENZA O DISPREZZO
ammirato da Jung per la gabbia della razionalità
e stimato da Hesse. ricorda un personaggio di
Perseguitato dai Stalker, il film di Tarkovskij,
nazisti, che lo che si confessava sconfortato
consideravano artista dall’arida prospettiva che do-
degenerato, Meyrink mina il mondo occidentale.
è noto soprattutto Oggi tutto il visibile è stato sve-
per “Il Golem” (1915), lato dalla scienza e l’invisibile
la creatura magica pure: dobbiamo rinunciare al-
del ghetto la speranza di incontrare gli a-
di Praga. In questi lieni e il Triangolo delle Ber-
giorni, esce invece muda non nasconde alcun mi-
la raccolta di novelle stero. Ah com’era più poetico il
“Pipistrelli” (1916) Medioevo, quando la gente era
giovane, dunque più vicina al
candore dell’infanzia, in ogni
casa abitava uno spirito e in o-
ILLIBRO gni chiesa un dio.
L’uccello, nel caso di Hasel-
mayer il pappagallo, è archeti-
po di unione tra la terra, dove
arranca il pedestre animale
chiamato essere umano, e il
cielo. Se a volare però è un topo
cadiamo nel demoniaco. Il pi-
pistrello, topo volante in diver-
se lingue e persino nel dialetto
lombardo (ratavùla), non ave-
» Pipistrelli va mai goduto di buona stam-
Gustav Meyrink pa e dopo Dracula meno che
Pagine: 252 mai. Con la pandemia ha as-
Prezzo: 18 e sunto una valenza ancor più si-
Editore: nistra e bisogna riconoscere il
Tre editori tempismo di Tre colori a far u-
“PIPISTRELLI”
scire la raccolta proprio in que-
sto periodo.
La copertina della prima e-
dizione originale del libro (Fle-
dermäuse, 1916), una svastica
su sfondo nero con gambe e
piedi al posto delle assi, richia-
mava il primo racconto della
raccolta, Meister Leonhard.
Anche se era molto amato e
studiato da Evola, Meyrink ri-
sultava indigesto ai nazisti,
tanto da finire nell’elenco degli
“artisti degenerati”. Complice
la falsa ombra di una discen-
denza ebraica dovuta alla con-
fusione tra la madre, l’attrice
Maria Meier, e una omonima
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022
Vialli si ferma per curarsi
Il capo delegazione della Nazionale
azzurra ha deciso “di sospendere, spero
in modo temporaneo, i miei impegni”
per poter curare al meglio il tumore
GUSTAV MEYRINK Torna l’autore esoterico ebrea. Il padre, che non lo ave-
va riconosciuto, era il barone
Karl von Vanbüler. La svastica
della copertina simboleggiava
invece “il segno di Satana” usa-
to dai templari “in contrappo-
“Farfalle sizione alla croce ferma ed e-
di carne” retta di Cristo”.
I pipistrelli Meyrink aveva letto un be-
sono “magici” stiario fantastico cinese tra-
in molte dotto in tedesco dove tra l’altro
culture si parlava di Zhang Guo, uno
FOTO LAPRESSE degli Otto Immortali che, se-
condo la leggenda, era un pipi-
strello bianco capace di farsi
uomo. Di qui la credenza cine-
se che attribuisce ai pipistrelli
la valenza di messaggeri di vita
eterna. Gli Otto Immortali so-
no infatti santi eremiti che vi-
vono in una caverna e si cibano
dell’acqua delle stalattiti che
conferisce longevità. Forse per
questo motivo l’animale viene
mangiato in brodo? Il pipi-
strello è inoltre simbolo di ric-
chezza e morte serena, oltre-
ché longevità e salute. Più
spesso, in altre culture come
quelle mesoamericane, la “far-
falla di carne” (questo il nome
in lingua zapoteca) è interme-
diaria della morte, animale de-
gli inferi.
In una raccolta di saggi in-
titolata Meyrink scrittore ini-
ziatico (Basaia, 1983), Evola
ne mette in luce il carattere di
autore esoterico che non si li-
mita a pescare a man bassa tra
gli archetipi, ma li conosce be-
ne e vuole trasmettere un mes-
saggio di risveglio: “Tengo di
più alle mie teorie, che sono u-
na pratica e una vita, che alle
mie creazioni artistiche, che
non sono che simboli e involu-
cri”. Bisogna ancora una volta
“ribaltare” la prospettiva. La
maggior parte degli esseri u-
mani sono irretiti in un brutto
sogno che hanno scambiato
per la loro vita e si devono ri-
svegliare. Iscritto a tutte le set-
te segrete possibili e immagi-
nabili, dalla Societas Rosicru-
ciana all’Ordine Orientale del-
la Scimmia e del Sat Bahai,
Meyrink ha compiuto diversi
percorsi iniziatici per appro-
dare infine allo yoga e al bud-
dismo. Si è interessato di oc-
ESTERNO
cultismo, provando però una
sola esperienza di evidente pa-
ranormalità (in una casa infe-
stata di Levico, in Trentino) e
mettendo in guardia dalle for-
ze demoniache che aleggiano
sulle sedute spiritiche. Ha as-
NOTTE:
sunto una polvere di hashish
nel caffè, appositamente invia-
ta dal Cairo, per provare un’e-
sperienza estatica. Ha studiato
la cabala e tratto dalla leggen-
da ebraica del Golem la sua o-
pera di maggior successo.
Nel 1932 il figlio, Fortunat,
cioè Fortunato, è rimasto pa-
ralizzato da un incidente con
gli sci e si è tolto la vita. Pochi
mesi dopo, nel 1933, si è spento
anche a lui, proprio mentre i
nazisti lo stavano mettendo al
bando. Jung lo apprezzava per
il coraggio nell’esplorare l’in-
conscio, attività fondamentale
per evitare che la parte occulta
della psiche cresca a dismisura
e ci domini. Herman Hesse, in-
Miti, magie e anime nere
vece, lo stimava per il coraggio
e la veemenza letteraria, anche
nei passaggi dove risulta gros-
solano, volgare e profonda-
mente cattivo.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022 SECONDO TEMPO l 19

Checco Zalone, sold-out Tananai: cambio location

Sono tutte esaurite le repliche al Teatro Lo show del cantante, organizzato per
Arcimboldi Milano, dal 20 dicembre al il 6 maggio 2023, inizialmente previsto
20 gennaio, di Checco Zalone con il suo all’Atlantico di Roma, viene spostato
nuovo spettacolo dal titolo “Amore + Iva” nella stessa data al Palazzo dello Sport

A COLLOQUIO
I Charles Dance L’attore britannico è tra i protagonisti
del thriller “The Hanging Sun - Sole di mezzanotte” su Sky

“Ho spesso il ruolo del perfido

eppure non amo il lato oscuro”
» Anna Maria Pasetti mia altezza (oltre 1,90 cm, N- avrebbe potuto sfigurare pal- pure l’avevo incontrata solo un

M
dr), la mia voce, il mio volto, per leggiando con un Lord del pal- paio di volte. Mi trovavo a To-

emento mori! Un
parroco protestante
che più severo e pu-
nitivo non si può. E
che si diletta nel terrorizzare la
comunità di un villaggio nella
Norvegia settentrionale sul va-
lore della paura contro ogni
tentazione. “Ma non sono tutti
così sinistri i miei personaggi!”,
questo mi è spesso capitato di
recitare il villain, l’antagonista
perfido, ma non ho una parti-
colare attrazione per il lato o-
scuro della forza, per dirla in ci-
tazione”. Ha ragione sir Char-
les, classe 1946: è probabile che
drammaturghi e registi si siano
fatti ipnotizzare dalla possanza
della sua presenza scenica e sul
‘‘
coscenico shakespeariano co-
me Dance. Il quale, parlando di
cinema italiano, non è alla pri-
ma bensì alla quarta
esperienza con ci-
neasti dal Belpaese.
“Nel 1987 recitai per
i fratelli Taviani in
Good Morning Ba-
bilonia, la loro pre- Nell’87 ho recitato
ronto per lavoro, tra una ripre- IL FILM
sa e l’altra ho seguito i funerali DA VENEZIA
sullo smartphone, accorgen- ALLA TV
domi di quante persone attor-
no a me facevano altrettanto.
Segno che la ‘nostra’
monarca è stata una
sovrana rispettata e
forse amata un po’ o-
vunque, nessuno sa-

Iconico Charles Dance, classe 1946
si difende sorridendo sir Char-
les Dance, squisito e stimato in-
terprete di teatro, cinema e te-
levisione, figura iconica dell’e-
leganza e cordialità che distin-
guono lo stile British.
Sarà pur vera la solarità della
sua indole, eppure la popolari-
tà mondiale l’ha conquistata
con un personaggio ben poco
bonario e che risponde al nome
di Twin Lannister, tra i prota-
gonisti della leggendaria serie
tv Il trono di spade. E per resta-
re in ambiente seriale, anche il
controverso Lord Mountbat-
ten (“un uomo che ha polariz-
zato il mio Paese tra odio e amo-
re”) di The Crown non è certa-
mente in odore di santità. “Pro-
babilmente a intimidire è la
set per cui nella sua lunga e pre-
stigiosa carriera prevalgono i
“cattivi” sui buoni, dal crudele
di The Last Action Hero fino al
più recente, appunto Jacob, il
prete “padre-padrone” che im-
perversa in The Hanging Sun -
Sole di mezzanottedi Francesco
Carrozzini da martedì in pro-
grammazione su Sky Cinema e
Now dopo l’applaudita premie-
re fuori concorso in chiusura
della Mostra veneziana. Il
thriller cupo e tesissimo dell’e-
sordiente regista milanese è
tratto dall’omonimo best-seller
di Jo Nesbø e vede protagonista
un intenso Alessandro Borghi
che conferma la sua internazio-
nale versatilità recitando in ot-
timo inglese. D’altra parte non
per i Taviani:
senza calda, fami- rà più come lei”.
gliare e colta mi è ri- Di certo Charles
masta come ricordo Dance ha in comune
indelebile, uno dei
migliori set di tutta
una delle più con la sua Queen la
serietà nel proprio TRATTO
la mia carriera”. Nel
2020 ha trovato la
belle esperienze lavoro, una profes-
sione quella dell’at-
dall’omonimo
romanzo di Jo Nesbø,
regia del romano
Il mio mito?
C a r l o S . H i n t e r-
tore di altissima e
nota tradizione oltre
“The Hanging Sun –
Sole di mezzanotte”
è diretto da
mann nel visionario
The Book of Vision Steve McQueen Manica. “Prediligo
cinema e tv europei e Francesco Carrozzini
ed è di alcune setti- britannici rispetto
mane fa l’uscita di alle produzioni Usa
Ritratto di regina, il per garanzia di qua-
documentario di Fa- lità, eppure il mio
brizio Ferri. Una principale nume tu-
scelta forse dettata telare e fonte d’ispi-
dal suo profondo e devoto ri- razione è stato l’americanissi-
spetto per Elisabetta II alla cui mo Steve McQueen: lui per me
scomparsa “mi sono commos- incarna la purezza dell’attore
so come se fosse un’amica, ep- cinematografico”.

3LIBRO3 È uscito “Pagine di un diario veneziano”

UN REGISTA

Il memoir di Zurlini: A LUNGO

BISTRATTATO

tra Pavese, Morandi

e Visconti c’è (pure)
spazio per se stesso
» Federico Pontiggia re sul terreno sempre rifiutato prende le misure, con occhio sarto- do Petrassi, “Giacomo Manzù che
dell’intimità, di non poter ulterior- ILLIBRO riale, al suo tempo, estendendo ol- scolpì per John Huston e Renato

V
alerio Zurlini, talento bi-
strattato dal nostro cinema,
visse solo cinquantasei anni
(1926 – 1982), diresse grandi film,
quali Estate violenta (1959), il ca-
polavoro La ragazza con la valigia
(1961), Cronaca familiare (1962) e
Il deserto dei tartari (1976).
Sapeva anche scrivere divina-
mente, complice “il suo umano sba-
raglio” che gli riconosceva Vasco
Pratolini.
Per esempio, del padre: “Si infor-
mava cautamente sulla mia vita,
quasi con il timore di trovare nelle
mie parole la conferma dell’ama-
rezza che mi leggeva negli occhi.
Poi, forse per la prima volta nella
sua vita, comprese di dover scende-
mente ignorare il mio disperato
malessere e con grande pudore, pa-
role piane e semplici, mi invitò a
confidarglielo”.
DI LETTERATURA immagini, di im-
magini, sopra tutto quelle perdute,
Pagine di un diario veneziano, il
memoir che torna in libreria con
Mattioli 1885 espunto, rispetto alla
primigenia pubblicazione del 1983
per una ristretta cerchia di amici,
delle tre sceneggiature de La zatte-
ra della Medusa, Verso Damasco e
Il sole nero che, osserva Filippo
Tuena nella prefazione, “eran o
non-film, fantasmi di carta e in-
chiostro che mai s’erano realizzati”.
Zurlini si racconta e nel mentre
tre il set la “sensibilità quasi femmi-
nile” che La ragazza Claudia Car-
dinale aveva intuito: “Mi capiva da
uno sguardo. Mi ha insegnato tut-
to, senza impormi niente”.
Rifulge con discrezione in que-
ste pagine, elegante senza affetta-
zione, asciutto senza aridità, con
l’avvertenza che “i ricordi non sono
oro colato. La memoria è bizzarra,
» Pagine indulgente, vanitosa, sentimenta-
di un diario le, breve, è permalosa, bugiarda an-
veneziano che quando in buona fede, ma i suoi
Valerio Zurlini sentieri infiniti sono tracciati sem-
Pagine: 240 pre da una logica segreta”.
Prezzo: 18 e Dunque, Cesare Pavese, “Gior-
Editore: gio Morandi che contò fra i primi
Mattioli 1885 fedelissimi estimatori Michelan-
gelo Antonioni e chi scrive”, Goffre-
Guttuso che ebbe affettuosa con-
suetudine con Luchino Visconti”. E
Pratolini, “un uomo timido o pa-
rossisticamente iracondo”.
PITTURA IMPRESSIONISTA, fervore TRA I FILM più
intellettuale, sodalizi umani prima iconici di Valerio
che artistici, e per basso continuo Zurlini (1926-1982)
Venezia. Che intende nella Morte di “La ragazza con la
Thomas Mann messa in esergo: valigia” (1961) con
“Mantenere l’equilibrio di fronte Claudia Cardinale
alla fatalità, sopportare con grazia e “Il deserto
le condizioni avverse è più di una dei tartari” (1976),
semplice costanza: è un atto di ag- tratto dall’omonimo
gressione, un vero trionfo”. romanzo
E allora Valerio Zurlini ha trion- di Dino Buzzati
fato.
@ fpontiggia1
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20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 15 Dicembre 2022

l IL CORSIVO

L’ultimo triste
treno di B.,
un vagone pieno
di volgarità

» Pino Corrias

S
ilvio Berlusconi, da oggi
il monaco di Monza, non
ci delude mai. Ai suoi
giovani soldati del pallone ha
promesso “un pullman di
troie” (letterale) se riusciran-
no a piegare le squadre regine
della Serie A. Quel che si dice
un signore: “Ai premi che vi
meriterete, voglio aggiungere
uno stimolo in più” ha detto e-
sibendo tutta intera la denta-
tura candida del cannibale e-
voluto e promettendo la merce
in tacchi a spillo, un tanto al
chilogrammo. Il tutto in pie-
no marasma festoso con finta
moglie accanto, una Marta
Fascina pudicamente abbot-
tonata, che se ne stava seduta
e muta, chissà mai a quali
pensieri appesa, mentre la
torma dei giovanotti con il te-
stosterone annodato al collo si
sganasciava e applaudiva,
tutti accaldati, ognuno pen-
sando a quanti gol avrebbero
infilato su quel pullman.
“Troie!” ha declamato. Con
buona pace delle signore di
Forza Italia, rivestite in tail-
leur adatto alle recite altobor-
ghesi di Montecitorio. Anche
loro, come la consorte in vetro-
resina, faranno finta di nul-
la, maneggiando per abitudi-
ne i consueti cosmetici dell’i-
pocrisia, per continuare in si-
lenzio a guadagnarsi lo sti-
pendio nel perfetto teatro delle
suddite adoranti. Compren-
sive con il capo. Feroci con chi
lo attacca, magistrati o mino-
renni che siano.
Silvio esibisce quel che è: il
milionario di Brianza che mi-
sura le donne al palpeggia-
mento e a prestazione. L’im-
presario che sceglie personal-
mente le ballerine e se ne van-
ta. Il presidente che si fa por-
tare il gregge di ragazzine di-
rettamente a casa per regalar-
si “uno stimolo in più”. Lo sta-
tista che passa il suo tempo li-
bero in compagnia di Lele
Mora e Tarantini, autisti di
pullman a tassametro. E infi-
ne il vecchio narcisista fru-
strato che ha passato tutta la
vita a ripetere: “Non ho mai
pagato una donna in vita
mia”, obbligato com’era a pa-
garle tutte, purché inanima-
te, poveraccio.

PROGRAMMITV

06:35 Rassegna stampa 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agorà 07:40 Chips 07:59 Tg5 06:35 Cartoni animati 07:00 Omnibus 19:15 100X100Cinema
09:05 UnoMattina 10:00 Tg2 Italia 10:35 Elisir 08:45 Miami Vice 08:44 Mattino Cinque News 08:35 New Amsterdam 09:40 Coffee Break 19:35 The Hanging Sun - Sole
09:50 Storie italiane 11:00 Tg Sport Giorno 12:00 Tg3 09:55 Hazzard 11:00 Forum 10:20 Law & Order 11:00 L'Aria Che Tira di mezzanotte
11:55 È sempre mezzogiorno 11:10 I fatti vostri 12:45 Quante storie 10:55 Monk 13:00 Tg5 12:10 Cotto e Mangiato 13:30 Tg La7 21:15 Confusi e felici
13:30 Tg1 13:00 Tg2 Giorno 13:15 Passato e presente 11:55 Tg4 13:42 Beautiful 12:25 Studio Aperto 14:15 Tagadà 23:10 Non sono un assassino
14:10 Telethon 2022 14:00 Ore 14 14:20 Tg3 - Tgr Leonardo 12:23 Il Segreto 14:10 Terra Amara 13:00 Grande Fratello Vip 17:00 Storie di un Regno 01:05 Training Day
16:05 Il Paradiso delle Signore 15:25 Bella Ma' 15:25 Alla scoperta del ramo 13:00 La Signora del West 14:45 Uomini e Donne 13:16 Sport Mediaset 18:50 Lingo - Parole in gioco 03:05 American Gangster
17:05 La vita in diretta 16:05 Telethon 2022 d'oro 14:00 Lo Sportello di Forum 16:10 Amici di Maria 14:05 I Simpson 20:00 Tg La7 05:40 Speciale da definire
18:45 L'eredità 18:40 Tg Sport Sera 16:10 Geo 15:30 Tg4 Diario del Giorno 16:40 Grande Fratello Vip 15:35 Ncis: Los Angeles 20:35 Otto e Mezzo
20:00 Tg1 19:05 F.B.I. 19:00 Tg3 16:28 Salvate il Gray Lady 16:50 Un Altro Domani 17:25 The Mentalist 21:15 Speciale Piazzapulita
20:30 Soliti ignoti - Il ritorno 19:50 Drusilla e l'almanacco del 20:00 Blob 18:58 Tg4 17:25 Pomeriggio Cinque 18:18 Tipi da Crociera 23:25 Wagner: l'esercito ombra 19:15 Cash or Trash
21:25 Purché finisca bene giorno dopo 20:15 Nuovi eroi 19:52 Tempesta d'amore 18:45 Caduta Libera 18:30 Studio Aperto di Putin 20:20 Don't Forget the Lyrics
23:20 Porta a Porta 20:30 Tg2 20:40 Il cavallo e la torre 20:30 Stasera Italia 20:00 Tg5 19:30 C.s.i.- Scena del Crimine 00:30 Tg La7 Notte - Stai sul pezzo
01:05 Viva Rai2! ...e un po' 21:20 Che c'è di nuovo 20:50 Un posto al sole 21:20 Dritto e Rovescio 20:40 Striscia La Notizia 20:24 Ncis - Unità Anticrimine 00:40 Otto e Mezzo (r) 21:25 La contessa - Il delitto
anche Rai1 00:00 Bar Stella 21:20 FILM Wolf call 00:52 FILM Il Laureato 21:21 Last Christmas 21:20 Crossfire - Bloccati nel- 01:05 Wagner: l'esercito ombra dell'Olgiata
02:35 Overland 01:05 I lunatici 23:20 100 opere 03:00 Tg4 l'ultima Ora 23:30 Tg5 l'incubo di Putin 23:15 Sulle tracce dell'assassino
03:35 Rai News24 02:35 Radio Corsa 00:00 Tg3 Linea Notte 03:22 Casanova e Company 00:06 Sex And The City 2 23:10 La Mummia - Il Ritorno 01:20 Artbox 02:10 Highway Security: Spagna