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RIVISTA MENSILE
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AGOSTO ANNO XI
MASSIMO BONTEMPELLI
P.M. BARDI: DIRETTORI
| TESSUTI IMPIEGATI ALLA TRIENNALE
doti di resistenza.
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SETTEMBRE
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ET DE LARCHITECTURE MODERNE
MATI- S E P
TEM BRE
FACILITES DE VOYAGE
Si tratta di una lezionedi stile che 1) Non frequentare di giorno e
La consegna data a Rino Parenti matura e che si esprime quando la creare una posizione ai rivoluzio-
Segretario Federale di Milano da necessita del richiamo si manifesta nari (veri e finti veri): Mussolini
che oltrepassa i limiti delle Segre- Ognuno istituisca dunque il suo sta per un popolo, per l’universa-
terie provinciali del Partito, per sa- esame di coscienza e rifletta sulle lita. Percid si vada oltre e in pro-
turare tutte le zone delle gerarchie decisioni del Duce, tenga sempre fondita nell’interpretazione della
ai frenetici, agli smaniosi, a tutti comprensione della vita propria nel tro le vanita. Il Fascismo lareli-
coloro che nel Fascismo non hanno rapporto di quella degli altri, abo- gione la pit terribile nemica delle
attinto la sua nuda, umana, misti- lizione dei gesti, parole, scritture vanita. Anche dei vanitosi in tren-
ca morale. E se la sveglia viene, se- inutili e retoriche, disinteresse as- tunmilionesimo purtroppo formico-
gno é che della sveglia Mussolini soluto, zero individualismo, il mas- lanti.
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«NOI SIAMO PER IL SENSO perdere o guadagnare ancora. E in
alla corporazione non ci
seno
Sono organi che
garantiscano il rispetto dell’inte
NE NELLO STATO». =
scopo coincide, secondo noi, con gli ob-
biettivi della produzione nazionale quali
sono prefissati dalla seconda dichiarazio-
ne della Carta del Lavoro. In altri termi-
ni, la produzione deve, in linea di massi-
rebbe d’accordo con loro che dovrebbepro- gono: la legislazione doganale divemte- ma, adattarsi alle esigenze del consumo,
=
cedere l’opera dell’Istituto mobiliare ita- rebbe qualcosa di studiatamente sistema- e organizzarsi con sufficiente elasticita
liano, e dell’Istituto per la ricostruzione tico, facile da intendere e da manowra- per variare secondo le mutazioni di quel-
industriale, e sempre dopo approvazione- re. E la corporazione sara pure l’organo lo. Non deve accadere il contrario; non
di organi superiori alle corporazioni me- pi adatto per combattere ogni forma di deve cioé il consumo essere sforzato a
desime. La vigilanza che la Banca d’Ita- concorrenza sleale. conformarsi ad un’organizzazione produt-
lia. gid esercita sugli istituti bancari, sa- La corporazione di categoria non é perd tiva pronta a mutare soltanto quando non
rebbe utilmente completata e potrebbe ancora l’organo idoneo a tradurre in pra- ne restino lesi gli interessi di certi grup-
anche essere illuminata da una contem- tica Yosservanza del principio della di- pi. Eppure la pretesa che il consumo deb-
poranea vigilanza delle corporazioni sul- chiarazione settima, pur ammettendo che ba adattarsi alla produzione, o che per
la clientela degli istituti medesimi. bud essere uno strumento efficace per ot- lo meno rimanga qualcosa di statico di
Per le imprese esportatrici un lavoro as- tenerla. immutabile, un dato fisso, esiste, forse
Sai proficuo potrebbero svolgere le cor- E’ naturale che ogni corporazione temda inavvertita, non solo nei piani economici
porazioni nell’agevolare l’opera dell’Isti- a mettersi in concorrenza con le altre per sovietici, ma in tutta la loro figliolanza
tuto Nazionale dell’Esportazione, impar- far prevalere i proprii interessi, che sono mondiale che é da ricercarsi anche nel
tendo norme ai corporati sulla forma e gli interessi della organizzazione dei da- molti sindacati, trusts, cartelli, consorzi,
sulla finitura delle lavorazioni in modo tori di lavoro e lavoratori che la costitwi- sorti su tutto il globo nell‘illusione di
da agevolarne lo sbocco sui mercati stra- Scono. Sara facile che venga invocata la rendere perpetua un’era di lauti profittt
nieri. Quando si tratta di proteggere una tutela delle sue attivita in nome dei su- Ed é Verrore chevizia le dottrine dei tec
industria con creazione 0 aumenti di ta- periori interessi della « produzione nazio- nocrati americani. I cittadini di una na
riffe doganali, la corporazione di catego- nale» o anche semplicemente della « pro- zione non sono comei soldati in una Ca-
ria sara l’organo pil competente a fare duzione», perché non ci sara mai nessu- serma ai quali si assegnano date razioni
precise proposte, anche per la protezio- no al mondo a reclamare ,aiuto da altri di quei dati viveri, e quel dato equipas-
ne parallela delle industrie che elabora- per il solo confessato motivo di guada- giamento. Ognuno ha i propri gusti, molti
no il prodotto delle prime che si proteg- gnare di pil o perdere di meno 0 mon dei quali identici a quelli di altre perso
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Mussolini - Luglio del Patto a Quattro (fotografia esclusiva di Ghitta Carell per «wQuadrante
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LIQUIDAZIONE DELLE troppo accademica e troppo molle dell’ar- ro —, la nostra pittura non aveva rice-
gli — e se ne andd sbattendo Vuscio). nella storia della pittura (imparando pri-
Jettore. Il fenomeno si svolge in archi-
ma a leggere).
tettura con una certa analogia. La pole-
Per noi, in questa estate, gli accaniti
mica della pittura si é condotta traverso Questo per dire che tanti errori nasce-
«novecentisti» che vorrebbero il loro
un’ esagerazione soggettistica e tecnica; vano uno pit terribile dell’altro. Si an-
dava verso la maniera. La maniera «no- ideale imperante e distinto da una ban-
la polemica dell’architettura traverso una
reazione contro la decorazione e lo sper- vecentista» @ oggidi pik seccante della diera ammiraglia per scorazzare su tutti
pero. O’é un’equivalenza tra un’architet- maniera impressionistica. Il rinnovamen- i mari, fanno la stessa figura degli im-
tura liberty e una pittura liberty. to doveva, deve avvenire spontaneo. L’e- pressionisti in ritardo che continuano a
Chi fa una cosa, chi assume un’inizia- suo consenso franco. Ci piace pil un an- Tanto pit: quando il «da dire» del «no-
sempre bene. Vorrebbe che durasse per nienza. vecchi caduti in terra e incollati con la
lYeternita, o almeno per la sua eternita. Un’altra grave colpa fu quella di aver resina.
un giorno scritto: «a un pittore fascista Noi sentiamo che la stagione delle esa-
Cosi il «novecentismo» in pittura. In-
grossatosi, rimpinzatosi, selezionatosi, ac- pecione, noi preferiamo un pittore non gerazioni @ finita. La polemica per la
coccolatosi negli interessi che maturano fascista buono». Ci fu un momento, cin- pittura nuova é finita. Quando si é ar-
accanto all’arte come in qualsiasi altro que o sei anni fa, in cui si voleva « fasci- rivati alla Mostra della Rivoluzione e
albero della vita, il «novecentismo» non stizzare» la pittura: «fascistizzare» la alle prove murali della Triennale, la po-
vuole sentire parlare del suo compito pittura voleva dire, in sostanza, « nove- lemica «novecentista» deve far punto e
le forzare la mano nella politica della to e certi atti di forza furono necessari. mula, della cifra « novecentista», di que-
pittura. Ci fu un momento in cui noi Perd prolungare gli scatti subitanei e sta sconclusione, di questa pittura con
proponemmo — e fummo impopolarissi- giustificati dalle situazioni di un tempo, il delirio tremens, pessimista, piena di
mi di colpo — che alle mostre sindacali fino all’infinito é perlomeno ridicolo. Lo incertezze, frammentistica.
dovessero esporre tutti indistintamente Squadrismo é durato nel primo tempo Basta con il quadretto acefalo, basta
gli iscritti alle organizzazioni: perché ca- della Rivoluzione. Oggi si dice, in certi con la nuova accademia retorica, basta
pivamo chele giurie di parte novecenti- casi, «ci vorrebbe un poco di Squadri- con tutto il cliché novecentistico.
sta esageravano un tantino. Cid serviva smo», ma sono frasi nostalgiche: tutti La polemica é finita. Ora costruiamo
anche di reazione all’inaugurazione di al- sanno che le idee dello Squadrismo sono con Vanimo sereno. La Rivoluzione Fa-
cuni noiosi casi di incrostazione « nove- quelle del governo di Mussolini. scista concreta in opere serene il suo de-
centista», pieni di incognite. Tl tempo ha assimilato l’idea dello Squa- stino: Varte deve rispecchiare codesta
Fautori del «novecentismo» (problema drismo, l’idea della Rivoluzione. Ogni at- concretezza di opere serene.
di tempo, aderenza e adeguatezza con il to nel tempo si assimila per la parte che
Quando ci sara bisogno dello scossone,
tempo), fummotra i primi a notare fran- ha di buono, e lo si espelle per la parte
camente i pericoli dell’accademia nove- che ha di meno buono. lo daremo. Quando dovremo ricomincia-
Siamo dell’avviso che la pittura italia- diamo al lavoro pitt sereni, pit fiduciosi.
(Un giorno racconteremo storie formi- na abbia assimilato tutto il buono che I «papa» novecentisti ci cominciano a
dabili, come quella di un pittore di pro- cera nell’idea novecentista. Noi vediamo far la parte dei nonni. Gia Il’ abbiamo
vincia che si presenta per Viscrizione al oggi che tanti artisti si sono aggiornati, detto che alla Triennale i ragazzi hanno
segretario del sindacato e gli mostra al- che hanno beneficiato del clima; vedia- dipinto meglio degli anziani. Persistere
cuni suoi quadri. mo i giovani che vengono superla stra- in una difesa a oltranza e a ogni costo
— Non c’é male: perd i cieli bisogna da spianata dalle nostre polemiche, for- delle posizioni novecentiste ci sembra un
farli pit cupi, le figure pid grosse, le se inconsapevoli delle stesse nostre pole- mettersi contro il tempo. Il « novecento »
case basta accennarle: guardi il catalo- miche. era nel tempo fino a qualche anno fa,
go del «900». Possiamo essere felicissimi di quest’esi- poi lo abbiamo sopportato nel tempo fi-
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ra di cambio di guardia. Rome est un mot clair. Un signe ce, qu’elles obséderont 4 jamais les
Un poco di pace. La situazione del sin- qui exprime un conceptprécis. L’u- créations humaines.
dacato si é chiarita benissimo. Con gli ne des formes du caractére: LA
statuti si chiarira ancor meglio. Sopra FORCE CONSCIENTE.
tutto si é ammainata la bandiera ammi-
Romain.
raglia del novecentismo; e non é poco.
C’est Romain.
Cela suffit: l’idée est située.
Perché, dunque, codeste annotazioni?
Rome est comme rond, plein, en-
Semplicissimo: la costernazione del «no-
tier, central, éminemment géomé- La pensée romaine conquit le
vecento» é perché il sindacato va per-
trique, simple mais essentiel. monde; les légions romaines s’en-
dendo certa etichetta. A noi invece co-
Tel est le fruit aprés deux mille foncent chez les Barbares; elles
desto ci sembra un lieto evento. Se ne
sentiva il bisogno. Intanto quello che c’é ans, du travail d’un peuple: un fait établissent des routes dallées de
di buono nel « novecentismo » é stato as- vivant au tréfond de la conscience. pierres, dont les traces sont encore
similato. Prononcerce mot, c’est faire surgir partout en Eurove. Les routes ro-
Dicono,con le mani nei capelli, che la un potentiel. Se référer, s’appuyer maines, on veut en étre certain,
dans une voie noble. Aujourd’ hui, total, on trouve les vestiges d’un
Ma le cornacchie parlano cosi, natural-
dans la prostration générale de post de vigie. La vigie contrélait le
mente, con la testa nelle nuvole degli
l’esprit, c’est presque une décision pays.
«ideali praticissimi ».
insolente. C’est une prétention. Les légions emportaient avecelles
Nel sindacato, Maraini fa benissimo a
C’est que Rome implique des des ingénieurs géométres architec-
dare ospitalitaé a tutti. E che, forse il sin-
coeurs d’airain. ~ tes et militaires qui fondaient des
dacato, € un monopolio? Che forse il
Sindacato serve a creare le posizioni? I Le paradoxe est que Rome plus villes. Les villes romaines sont assi-
gruppi, le tendenze, le ricerche, tutto tard, ait tenté d’incarner le verbe ses a l’endroit ou il fallait qu’une
quanto da animazione alla vita artistica chrétien: « Aimez-vous les uns les ville fat pour que cette ville fat
non si affloscera. Ci sono modi a hizzef- autres ». Le verbe chrétien en fut saine, ensoleillée, alimentée, défen-
fe per dar circolazione anche alle pit démantibulé. C’était un appel a la due. La ville romaine n’est jamais
strane avventure artistiche. une erreur. C’est si souvent un pro-
conscience individuelle. Or Rome
est un centre de commandement. digieux poéme de géométrie et de
(Un inciso: la polemica dell’architettu-
Rome qui nous commotionne,c’est nature conjuguées! Songez a ces
ra razionale si é€ condotta completamen-
Rome antique. villes romaines qui sont partout:
te al di fuori del sindacato architetti. Ag-
Idée simple, élémentaire, essen- Asie Mineure, Afrique du Nord,
giungiamo che é tradizione del sindaca-
tielle, sans nuance; Rome est géo- Espagne, France, Germanie.
lismo fascista l’onesto dibattito delle
idee). métrique! La ville romaine est une ville
Voici les formes romaines: dad’ ORDRE. Classement, hiérarchie,
Idee: non interessi. dignité. Le camp romain, déja, est
Il merito piu alto di Maraini sara quel-
La
commela ville: classement, hiérar-
lo di tagliar corto con gli interessi, di
chie, dignité.
spianare le gobbe, di rendere tayola da
eal
bigliardo la montagna russa.
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so, e il saluto ai suoi uomini &
ZO LEA Se
« Quadrante» vuole sottolineare con par-
LIMITI DELL’ OCCIDENTE Considero questo l’effetto di quel rigo- spremerselo da ogni giornata. A viaggia-
roso realismo a cui m’ha portato ineso- re si pena. Bisogna diffidare dei viaggi
Da qualche tempo non oso pitt credere rabilmente il contatto diretto con popoli in cui ci si diverte troppo. Diffidare del-
alle idee. Ho sposato a corpo morto la e paesi. I soli paesi su cui io abbia anco- le crociere, delle belle comitive. Impara-
causa della cronaca frammentaria e dei ra delle idee generali, che poi sono le re a star soli, ad aver pazienza, ad aspet-
fatti diversi. Non c’é lettura al mondo idee prestatemi dalla letteratura, sono tare. Viene il giorno che i vostri taccuini
che mi valga quella delle recentissime quelli dove non sono stato. Vorrei che sono ricoperti di note, i rotoli delle ne-
sulle settime pagine dei giornali. La vi- queste parole avessero il tono di una gative stanno in fondo al baule. Basta
ta intesa come un insieme di misteriosi confessione; ma di una confessione tra un niente, e tutto pud sciuparsi, diventar
particolari, di cui sono avido e geloso, amici. Quattro anni fa, quando sono par- laido e volgare. Quanto alla loro durata
come un collezionista, di annedoti. La mia tito allo sbaraglio per il Congo, andavo non vorrei scriver niente. E’ certamente
esperienza pili vera e maggiore essendo alla ricerca di qualche cosa di preciso molto importante che siano lunghi, ma
quella del viaggiatore, é difficile che nel- che vi aveva lasciato mio padre venti- tutto serve a preparare la commozione
le mie relazioni di viaggio mi scappino quattro anni prima. Non trovai niente. di un minuto.
dalla penna delle considerazioni generali Tornai dall’Africa devastato. Oh, la salu- L’Oceania, ci sono delle notti che mi
Sulla natura di un paese o sull’indole de- te fisica non c’entra, ma tutto il mondo appare come una patria perduta, ed é
gli abitanti. Dird di pit: avverto una delle mie idee mi si ridusse una savana come un’arancia che abbia tenuto in ma-
specie di ripugnanza per la razza dei desolata da un’invasione di cavallette. no, una notte. Il profumo delicato mi
Keyserling, i cui giudizi mi appaiono di Non sapevo pitt che fare. Fui picchiato e sembra mi sia rimasto sulle dita, indele-
pit: in piu superficialie avventati. L’uni- Picchiato a dovere dalla realta. C’é per- bilmente. A volte, a mezzo un discorso,
ca cosa di cui sono ridotto a fidarmi é la sino un proverbio che dice: viaggiando si mi torna la memoria vicina, quasi palpa-
memoria. E’ solo affidandomi alla memo- impara. Ma il fatto si é che bisogna pri- bile, di un giorno passato su un’altra par-
te della terra. Sono questi gli agguati sembrata ridicola la trovavo dunque giu- marcia imperiale dell’idea di Monroe sy]
della memoria. La terra. Altre volte mi stificata all’altezza di Balboa? Mi misi continente americano.
sorprendo a chiedermi che cosa mi sia dunque a desiderare con tutte le mie
rimasto, di quei giorni, impiegati a gira- forze di arrivare a Vancouver. Volevo ve- La mia piccola marcia verso j] Far-
re, aderente alla terra, opaco come un dere se le colonne d’Ercole della civilta West V’ho compiuta in treno, a tappe, da
pianeta, opaco, chiuso, insensibile. Insen- occidentale erano state davvero traspor- Saint John, Nuova Brunnswick, a Van.
sibile? Occorrerebbe aver delle idee, mi tate 1a; al termine di una fenomenale couver, Columbia Britannica. Sono salito
dico, delle idee precise, sui paesi dove corsa a staffetta degli emigranti europei. a mezzo d’una notte nell’« Imperial»
,
sono stato, invece non ne ho che la me- La marcia verso l’Ovest, al di la degli uno dei treni pit indaffarati del mondo,
moria. E’ molto bello scrivere su unari- Allegani, di 1a delle Rocciose, sino al Pa- Va da Montreal a Vancouver, in qualco-
vista amica. E’ come pensare ad alta cifico. Io allora avevo molte idee sull’A- sa come quattro giorni e mezzo. Dal San
voce. Dire che ci sono state delle idee, merica: infatti non c’ero ancora stato. Lorenzo al Pacifico, di giorno e di not-
nella mia vita, che si sono ingigantite Continuavo a credere che la frontiera te, va, come un fantasma, in mezzo alla
sino a diventare degli istinti. L’idea del- dell’Ovest fosse stata nella storia degli neve. Mangia mezza provincia di Que-
VOccidente, per esempio. Io ho creduto americaani quel che la frontiera di Nord- bec, sino ad Ottawa. Poi attacca l’Onta-
a quest’idea degli anni interi. Arrivare ai Est rappresento per l’Impero Romano: rio e dimenandosi come un enorme bj-
confini dell’ Occidente, toccare i limiti vale a dire il limite tra la civilta e la scione dal sud a nordovest risale il con-
della razza bianca. Almeno potessi spie- barbarie. Quel limite portato innanzi al tinente costeggiando i grandi laghi e
gare quel che significava per me un no- Danubio, al Dniester. Dal Mediterraneo sprofondandosi in mezzo alle foreste. In-
me solo: Vancouver. Qualche anno fa ai mari del Nord. Ma i barbari america- fine eccolo arrivato alle praterie. Niente
che non c’ero ancora stato, m’imbattei ni fanno ridere. I Pelli Rosse, che occu- lo trattiene dall’attraversare in diagona-
in un pensierino di Henry de Monther- pavano malamente la prateria del Far le il Manitoba, poi é la volta del Saskat-
lant. Mi annoia molto far delle citazioni, West, erano quattro straccioni impennac- chevan e dell’ Alberta. S’impegna sulle
ma ecco di che cosa si tratta: « Per com- chiati che non opposero nessun ostacolo Montagne Rocciose, rotola giti nella Co-
Piervi una meditazione, Barrés andava in all’avanzare della Frontiera verso il Pa- lumbia Britannica. Finalmente si arresta
Portogallo, «& la pointe extréme d’Euro- cifico. L’imperialismo americano ha as- sullo scalo della stazione marittima del-
pe». Paul Morand (Soltanto la Terra) va solto un compito facile quanto gigante- la C. P. R., a Vancouver. Chi avesse vo-
sulla costa occidentale d’America. L’uno sco. I resoconti delle guerre contro i glia di continuare ad andare, li trova
alla fine delle terre europee, l’altro alla pellirosse assomigliano maledettamente quanti vapori vuole. Questa corsa attra-
fine delle terre di razza bianca: gli ama- alle cronache delle ecatombi di bisonti, verso un continente pit largo di un ocea-
tori di segni del tempo possono trovare al tempo dell’incameramento degli Stati no € quel che occorre per capire una
Je loro delizie in questa differenza ». nell’Unione. Non c’era davvero bisogno contrada come il Canada, dove l’uomo
Quest’ annotazione mi procurd qualche di visitare le riserve indiane canadesi per deve fare i conti prima di tutto con lo
turbamento. Io ero stato a Lisbona, estre- convincersi che il parallelo fra gli Stati Spazio. (L’Italia i tedeschi amano per-
ma punta d’Europa, l’anno prima. Non e Roma é uno scherzo di cattivo genere correrla a piedi; ma é certo un paese
avevo sentito nessuna commozione: mi fatto alla memoria degli antichi. I legio- " che sembra aver riunito nello spazio pit
piacevano le donne, l’Avenida da Liber- nari, opposti a forze veramente umane, ristretto la maggior ricchezza di uomini
dad, i teatri di variet&a con quei motivet- arginavano i confini di un impero con- e di civilta. Non ho mai saputo quante
ti dove si ricorda O’ Rio Tejo, m’ero an- tro orde di popoli guerrieri 6 feroci e in- miglia sia lungo. Ho sempre pensato al-
noiato alle corride senza morte del toro. telligenti, erano insomma autentici por- l'Italia come a un paese enorme. Gli é
Nient’altro. Una generazione innanzi un tatori ai desolati confini d@’Europa di una che l’'Italia @ fatta di tempo).
Signore dal colorito malandato, piccolino, idea politica: gli americani ritagliandosi Arrivai sulle rive del Pacifico insieme
con un cappotto avana dal bavero rial- interi Stati nelle parti disponibili di un alle prime piogge. Il viaggio da Calga-
zato, arrivava a Lisbona, O Cais da Eu-
mappamondo fanno nella storia la stessa ry a Vancouver, che richiede un paio di
ropa, La Banchina d’Europa, e sui con-
figura che Babbitt nel romanzo di Sin- giorni di ferrovia minacciéd di non avere
fini dell’Europa meditava. Vent’anni do- clair Lewis: di grandi accaparratori di pil fine. Avevo speso venti giorni, di tap-
po un altro europeo, un altro francese, terreno, speculatori al rialzo, sino alla pa in tappa, innanzi di poter toccare i
Si spingeva sino al dodicesimo piano di crisi. confini continentali dell’estremo West.
un albergo di Vancouver, e li distillava Non mi piacerebbe affatto che si guar- Arrivai a Vancouver e, dopo un anno,
il suo famoso addio all’Occidente. dasse alle considerazioni precedenti co- da quando l’avevo lasciato a Balboa, ri-
Era dunque bastata la guerra per spo-
me un tentativo di interpretare la storia vidi il Pacifico. Una grande citta, Van-
stare i limiti della civilta occidentale
americana. L’idea dell’Ovest é stata nella couver, la terza del Dominio, come dico-
dalle coste europee dell’Atlantico a quel- storia americana qualcosa di diverso da no le statistiche, la testa di ponte verso
le americane del Pacifico? Da qualche un’idea politica, ecco tutto. La conquista lAustralia e ?Estremo Oriente delle gran-
mese appena ero tornato anch’io all’Oc- dell’Ovest é@ stata facile; ma proprio in di linee di navigazione. Ma a che vale Ti-
cidente, avendo vissuto un’indimenticabi- ragione della sua facilita @ la grandezza betere queste cose? Quando arrival 4
le stagione nel Pacifico. L’emozione che del suo mito. Si deve arrivare a Teddy Vancouver i giapponesi riempirono le sti-
avevo provata una notte, nel salutare i Roosevelt perché la corsa all’Ovest dei ve dei loro « Maru» e partivano volonta-
lumi di Panama, alla fine di una lunga wagoons dei pionieri dei desperadoes dei Ti verso Ciapei, agitando freneticamente
navigazione, era stata genuina. Quella fuorilegge e insomma di un popolo di come bambini le loro bandierine di cat-
commozione che a Lisbona mi sarebbe emigrati fuggiti all’Europa diventasse la ta, con la palla rossa nel mezzo; il quar-
16
pC
degli
Opere ingegneri italiani - La centrale termoelettrica di Marghera (Cabina all’aperto 1 5 0 Kw).
17
tiere cinese era percorso due o tre volte
al giorno da grandi cortei di protesta
contro il Giappone, con draghi, bandie-
re, portantine e tamburi; i giornali pub-
blicavano le notizie delle loro sottoscri-
zioni con parole di simpatia; cento avia-
tori canadesi passati nella riserva per
economia, si offrivano alla Cina per sgo-
minare i giapponesi in 24 ore, cosi diceva
la Vancouver Province; nello stesso gior-
nale una notizia che veniva dall’Inghil-
terra annunziava la ripresa lavorativa in
alcune fabbriche di armi, munizioni e
esplosivi, per effetto di ordinazioni venu-
te dal Giappone. Vancouver é una gran-
de citt& dove piove e fa il sole, secondo
le leggi del Pacifico, una citta dove i
grattacieli sono stati costruiti dalle im-
prese negli Stati Uniti, e i grandi empo-
ri sono sempre ornati di bandiere britan-
niche; una citta che sembra essere in fe-
sta, all’arrivo di ogni piroscafo che viene
dall’Australia attraverso le grandi stazio-
W ww
ni del Pacifico. Nuova Zelanda, Tahiti,
Hawai: di ogni piroscafo che viene dalla is
SB
=
costa americana, da Panama, San Fran-
cisco, Seattle, e si spinge sino alle porte
dell’Alasca. Vancouver, un giorno che mi W/)
ero affacciato alla finestra della mia ca-
mera, in quello stesso albergo che Paul
Morand scelse per dare il suo patetico
CCARRA 993
«addio all’Occidente », vidi una carica di
—
gendarmi a cavallo, enormi gendarmi,
enormi cavalli, e che disperdevano un dell’alcool fra il Canada e gli Stati Uni- liani statiunensi contro il Giappone a
comizio di disoccupati, sciabole al sole e ti. Fra Vancouver e Seattle, con battelli Ciapei. La radio, si interrogasse Seattle
piattonate come se piovesse. Un grande rapidissimi, di corsa. Mi portarono ad Vancouver Honolulu o Sydney ripeteva
cartello: « We want a job» (Vogliamo la- assistere ad una vendita all’asta di un la stessa canzone. Questo era lo spirito
voro), uno striscione di tela, grande co- battello sequestrato dalla polizia al lar- del West. Il giorno che i giornali annun-
me un traguardo, che due donne porta- go delle coste. Se lo ricomprd lo stesso ziarono a denti stretti la riapertura del-
vano traverso tutta la larghezza della armatore di prima, lo stesso contrabban- le fabbriche d’armi inglesi, in seguito al-
strada, ciascuna reggendone un’asta, ri- diere, voglio dire. Nessuno oso fare altre le ordinazioni venute dal Giappone era
mase in mezzo alla strada; un cavallo di offerte, dopo la sua. Vancouver, li c’é la lo stesso in cui si comunicava festosa-
gendarme s’imbizzi, vedendo quella mac- pil grande sala da ballo del Pacifico, il mente l’inizio delle grandi manovre del-
chia, disarciond il cavaliere, entrd in un Commodor, ci andai una sera e serviva- la flotta U. S. A. nel Pacifico. «I mari-
portone. Arrivd un’autoambulanza lacca- no il whisky nelle bottiglie di gingembro. nai sbarcano finalmente a Vaikiki».
ta di bianco a prendere quell’uomo,feri- Ma una volta a Vancouver mi resi su- Si dice che a Mister Hugues, l’antico
to. Un carro di pompieri sopraggiunto fra bito conto d’una cosa semplicissima. Che Premier della Confederazione australia-
uno strepito di sirena che agghiacciava ero arrivato li al seguito di un’idea sbal- na, di cui Clémenceau da un ritratto
la citta, si fermd davanti alla bandiera, lata. I confini della razza bianca non troppo spiritoso nelle pagine di Gran-
due pompieri in elmo ed ascia ne disce- Si trovavano pil sulla banchina di Van- deur, ecc., dedicate ai delegati interallea-
sero, raccolsero quella striscia. Gl’impie- couver. Si erano portati alla chetichella, ti a Versailles, piacesse ripetere una fra-
gati della City, premuti sui davanzali del- al di 1a del Pacifico, in Australia. La Se che non giungeva a Londra troppo
le finestre, giovanotti e ragazze, applau- marcia dell’idea americana aveva passa- gradita: «Io saluto con gioia ogni coraz-
dirono lungamente e vuotarono i cestini to le acque. L’idea americana, l’idea del zata americana che va in cantiere». Mi-
dei loro uffici con le minute colorate del- Far-West, si custodiva ormai a Sydney, ster Hugues era sordo, e portava il cor-
le pratiche evase nella strada. Vancou- vigilata dai cannoni della squadra in- netto acustico. Ma parlava a nome di un
ver. Nel suo porto s’allestiva in quei gior- glese. E io l’avrei dovuto sapere. Si com- popolo di lingua inglese che abitava una
ni la spedizione di Sir Campbell verso Piva un anno dalla mia traversata del terra con una «facciata sul Pacifico ».
Yultima isola del Tesoro, Cocos Island. Pacifico, da Sydney a Panama. Unostes- L’ultimo traguardo dell’Occidente: l’Au-
Vancouver. Li conobbi un gruppo di gen- so giornalista sembrava intento a scri- stralia .
tiluomini che praticava il contrabbando vere gli articoli dei fogli canadesi austra- G. G. NAPOLITANO
19
GLI ARCHITETTI DI COMO
ALLA V TRIENNALE
Nello spirito del programma della « Mo-
|
DISPENSA
CVCINA
Se ee
realizzare a essere legata a un tema ben
oO
definito, tema, inoltre, rispondente all’in-
SS
teresse vivissimo che da qualche anno il
pubblico dimostra verso le opere e le que-
STVDIO.
stioni d’architettura. $ DELL’ ARTISTA
Como che fu tra le primecitta italiane
OOO
a mettersi coraggiosamente all’avanguar- dagte ae SOGGIORNO
dia del rinnovamento architettonico, non
poteva esimersi dal presentare alla V
Triennale una costruzione che rappresen-
|
tasse il contributo ideale agli sforzi col-
lettivi deijpi moderni architetti italiani
preoccupati di riconquistare in campo in-
ternazionale, alla nostra architettura, Casa sul lago per WVartista - Pianta del piano terra.
quel posto che timidi tentativi culturali-
sti di alcuni decenni avevano fortemen- che taglia con piccolo angolo i dislivelli stabiliti i seguenti vincoli al tema scelto:
te compromesso. del terreno. Questi due orientamenti per- Casa d’affitto per un pittore che abiti
Il tema doveva necessariamente tener mettono di risolvere nel miglior dei mo- con famiglia sul lago di Como nelperio-
conto delle pit salienti caratteristiche di il duplice problema della illuminazione do delle vacanze. La costruzione a due
della regione comasca: turistica nella zo- costante a nord dello studio dellartista piani é orientata con la fronte a sud (ver-
na alta (lago) ed industriale nella pia- e della disposizione degli ambienti di sog- so il lago).
nura (seta-mobili). giorno lungo la fronte S. E. che é la pit Lo studio ampio e staccato dagli altri
Accostandomi ad un singolare problema importante per le visuali panoramiche sul ambienti di soggiorno presenta una inte-
d@urbanistica che tuttora attende solu- Lago di Como. ra parete (a nord) illuminante. Il locale
zione (la sistemazione dell’Isola Coma- Il tema gia limitato da queste candizioni di notevole altezza (5 metri e mezzo) per-
cina) proposi ai colleghi ed amici del di luogo resta ancora indetermimato nei mettera al-pittore, usufruendo della pare-
Gruppo Comasco (Pietro Lingeri, Gabriele seguenti punti principali: te a sud, di avere a disposizione sufficien-
Giussani, Giovanni Mantero, Adolfo Del- 1) Casa di proprieta dell’artista 0 d’af- te spazio per lo studio di cartoni d’af-
l’Acqua, Oscar Ortelli, Mario Cereghini, fitto per il periodo delle vacanze. fresco, abbozzi grandi, disegni, ecc. La
Carlo Ponci; decoratori e pittori, Marcel- 2) Casa, con lo studio intimamente lega- differenza d’altezza delle due parti della
lo Nizzoli e Mario Radice) di realizzare al to agli altri ambienti oppure con lo stu- casa (gli ambienti di soggiorno totalizza-
Parco una «casa sul lago per artista ». dio appartato e di facile accesso. no un/altezza di m. 7, lo studio m. 5,80)
Tl tema é quindi legato ad un piano re- 8) Artista che abita coi familiari, op- dovra giustamente essere notata dall’e-
golatore dell’isola che dopo la donazio- pure artista scapolo o che intende sog- sterno e dovra creare un ritmo architet-
ne fatta all’Accademia di Brera dal Re giornare solo. tonico che dalle dimensioni, dagli ambien-
del Belgio, pud benissimo definirsi l’Isola 4) Destinazione dello studio in funzione ti prende lo spunto per raggiungere un’ar-
degli Artisti. dell’attivitaé artistica svolta: pittura, scul- monia plastica certamente nuova.
Dopo studi preliminari, sopraluoghi e tura, architettura. Per il genere di costruzione abbandona-
rilievi topografici, venne fissata come po- 5) Sviluppo della costruzione su di uno to (per difficolt& di realizzazione nel. bre-
sizione pit adatta alle costruzioni la o pitt piani. ve tempo disponibile) il tipo di casa
parte centrale e a mezzogiorno, lascian- 6) Genere di costruzione: provvisoria o Smontabile in acciaio con elementi strut-
do al nord la zona archeologica e la ru- duratura, ad armatura smontabile (ferro turali standardizzati, venne scelta una
stica chiesetta, unica costruzione esi- 0 legno) oppure in muratura o cemento struttura in cemento armato con rivesti-
stente. armato. menti delle pareti in materiali leggeri ed
L’Isola ha forma allungata orientamen- 7). Costo in rapporto alle disponibilita isolanti termicamente e fonicamente.
to N. E.-S. O. con un breve altipiano cen- finanziarie dell’Ente promotore e dell’ar- L’adozione di tale tipo di struttura in
trale degradante a ripiani verso il lago. tista affittuario o proprietario, in rappor- confronto di altre tradizionali della zona
Ne segue che le case-tipo da costruirsi su to anche alle spese di manutenzione. (muratura di pietrame del lago - Moltra-
tale terreno, devono per necessita di mi- 8) Arredamento obbligato alla castruzio- sio - o mista pietra e mattoni) é giustifi-
nor costo nell’apprestamento delle fon- ne, oppure, nel caso pit probabile di un cata dal minor costo del materiale che in
dazioni, svilupparsi in senso longitudinale turno di affittuari, rinnovabile o modifi- ogni caso deve giungere all’Isola Coma-
secondo l’orientamento dell’isola N. E.-S. cabile.
cina attraverso due trasbordi.
O. oppure secondo l’orientamento N. S. Discusse le opposte prerogative vennero (Per la realizzazione al Parco fu neces-
20
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prossimi alla realté della vita, di quanto di pensare alla piccola cella d’isolamento
una grande Mostra di architettura non-
lo siano gli affreschi monumentali del Pa- costruita nel 1923 da Le Corbusier per la
ché prodotti nazionali e internazionali di
lazzo dell’Arte. Gli enormi affreschi fanno casa di vetro del pittore Ozenfant.
arte applicata.
Chi voglia rendersi conto di quantoé sta- pensare se questo sia veramente la via pit Altrettanto inesistente dovrebbe essere
appropriata per ridar vita all’arte pittori- oggi, e pill ancora in avvenire,il caso del-
to fatto, in materia di architettura nel
ca. Si sono spese 300.000 lire e sono stati Yartista che si possa concedere il lusso
mondointero, dall’Argentina alla Russia,
ee
in questi ultimi tre anni, lo trovera qui chiamati a collaborare i migliori elementi della grande casa di campagna sul lago
di cui dispone oggi l’Italia: dal melanco- pel riposo estivo, munita anche del gran-
organicamente riunito. L’« assolutamente
nuovo» architettonico dei differenti Stati nico e nordico Carlo Carra.a quel Giorgio de studio e della grande intelaiatura me-
vi @ esposto in grandi fotomontaggi. Gli De Chirico e Gino Severini, che oggi ci tallica per gli affreschi. La soluzione ar-
Italiani e i Russi sanno utilizzare in mo- danno qualche delusione. Ma una simlie chitettonicamente pit esatta e pill accu-
do speciale il linguaggio del fotomontag- adunata, fatta sullo stampo del rinasci- rata in questo campo ci é senza dubbio
gio. La Svizzera presenta sulla parete a mento, nuoce qui tanto agli artisti quan- offerta dalla Villa per un artista di Pollini
lei destinata tutta una, nitida serie di ri- to all’opera. e Figini. In essa si é tentato di creare le
produzioni dei suoi migliori edifici. Ma Videa pit esatta e conclusiva di cid necessarie possibilita di concentrazione e
Questa Mostra offre una veduta d’assie- che oggi si vuole in Italia é data dalle 33 di isolamento mediante una speciale e lo-
me, ordinata secondo gli scopi, dell’archi- costruzioni sperimentali simpaticamente gica suddivisione dei locali.
tettura di tutti i paesi. Segue poi — senza sparse nel grande Parco senza preconcet- Tutta questa gente: artisti, pittori, scrit-
ritocco — cid che si costruisce nell’Italia ti distributivi. Agli architetti venne lascia- tori, aviatori non hanno pit oggi una vita
di oggi. ta la massima liberta; molti di essi si so- privata interessante; essi vivono come
L’esposizione di arte decorativa si man- no assegnati da sé il proprio compito. tutti gli altri uomini. La loro vita perso-
tiene anche qui, come in tutti gli altri Noi procederemo in quest’esame non dal- nale trascorre come quella di chiunque
Paesi, sulla difensiva. Il suo livello é quel- la forma architettonica, ma dalle forme altro. Cid che la pone in evidenza é cid
lo del Salon des Artistes décorateurs, di di vita alle quali le costruzioni vorrebbero che essi producono e nonil riflesso monu-
Parigi! essere dedicate. Possiamo cosi osservare mentale del loro modo di vivere.
Nelle diverse sale le diverse Nazioni tre diversi compiti, alla cui realizzazione si E’ logico che concetti architettonici ba-
espongono: Il Deutscher Werkbund i pro- tende. sati fuori dalla realta possano facilmente
dotti dell’industria grafica tedesca; l’In- Nella vita italiana attuale lo sport ha indurre gli architetti a realizzazioni inde-
ghilterra oggetti di produzione standar- senza dubbio un posto importantissimo. finite e talvolta anche fanciullesche. Que-
dizzata e persino pipe, guanti e valigie; la Talvolta — come nella capanna per sci sto é proprio il pericolo che sovrasta oggi
Svezia vetri di Orrefors; la Finlandia tes- del genovese Luigi Vietti — traspare an- il movimento architettonico italiano. Un
suti e sedie elastiche di legno del ben no- cora la novita del problema sportivo per esempio caratteristico ci @ fornito dalla
to Alvar Aalto; la Francia, invece, mobili Vitaliano. Gli sciatori non hanno bisogno « Casa del sabato per gli sposi», nata nel-
decorativi in generale inferiori a quelli di di sedersi su sedie d’acciaio ricoperte di lo studio di un architetto il quale vi ha
fabbricazione italiana. E’ un peccato che pesanti pellicce. Abbiamo poi un Albergo riunito con una certa perizia diversi ele-
la Svizzera sia completamente assente. In per montagna di media altitudine, una menti dell’architettura moderna in modo
sua vece @ rappresentata una societa di capanna per club alpino, una casa dell’a- altrettanto formale quanto quello con cui
arte sacra i cui prodotti, perd, sono al- viatore, una casetta per fine settimana al egli seppe sovrapporre gli elementi dell’ar-
trettanto inferiori a quelli corrispondenti mare (architetto E. Faludi), al lago e al chitettura storica nei suoi palazzi di tipo
italiani, come i mobili francesi. Questa in- monte (architetti Griffini, Faludi e Bot- forno-crematorio, Nella sala da bagnotro-
differenza nei riguardi di una cosi impor- toni). Queste casette per week-end, pre- viamo infatti pareti con specchi a vetri
tante manifestazione ci sembra difficile a sentate in grandezze assai diverse, ma for- affumicati cosi care a Mies van der Rohe,
concepire! nite di ambienti straordinariamente gran- mentre si accede al tetto mediante una
Dal punto di vista tecnico l’esposizione di nonostante il prezzo assai ridotto, e scala a chiocciola tipo Le Corbusier, sol-
delle Comunicazioni (architetto Pulitzer costruite in parte secondo nuovi criteri tanto che questa é di marmo lucidato a
Finali), ordinata nel Palazzo dell’Arte, é tecnici, rappresentano la parte meglio specchio. Ma, in realta, questa specie di
veramente organizzata in modo perfetto. riuscita di tutta l’esposizione. fotomontaggio architettonico si scinde nei
Vi si pud osservare soprattutto l’immenso La seconda categoria delle costruzioni suoi elementi, con deplorevole effetto.
Progresso perseguito dall’Italia in questi sperimentali, appartiene pit che altro al- La terza categoria delle costruzionisi ri-
ultimi anni nel campo delle installazioni ja fantasia architettonica. Essa costruisce ferisce a elementi di carattere sociale:
navali, Questo Progresso é in piena mar- quasi sempre per categorie di persone ine- scuole, abitazioni per la media borghesia
cia. e sta superando la stessa Francia, sistenti in realt&é: per esempio, per l’avia- disposte in armature d’acciaio a pit piani
a
25
(arch. L. Vietti) e, infine — cosa assai in-
teressante dal punto di vista programma-
tico — gli elementi di abitazioni per ca-
se popolari, disposti all’estremita del Par-
co, e ideati da Griffini e Bottoni. Si é qui
cercato di realizzare le pitt diverse suddi-
visioni della pianta dei locali, anche con
disponibilité assai limitata di superficie
abitabile. Cid che, in realta, @ gia stato
fatto, dato che questa necessita deriva dal-
le condizioni cosi caratteristiche esistenti
in Italia. I metodi relativi sono stati con-
cretati in questi ultimi anni in Germania,
in Olanda e in Isvizzera. Ma il modo con
cui, per eSempio, vengono distribuite e
impiantate le cucine e i vari accessori, in-
dicano un ulteriore sviluppo indipendente.
In tutta Vesposizione la direttiva mus-
soliniana per il 1933: andare verso il po-
polo, non é stata abbastanza seguita. Tl
problema delle abitazioni per la piccola
borghesia e per i lavoratori non é ancora
risolte in Italia. Si pensi che, anche nei
nuovi progetti, si richiede che, per ogni
ettaro, siano alloggiati 800 individui e che
Valtezza dei vani debba essere di m. 3,30.
Il metro cubo di vanoricostruito non de-
ve costare pitt di 50 lire, cid che per noi
rappresenta un prezzo inverosimilmente
basso. L’altezza degli edifici é limitata a
24 metri.
Si potrebbero forse oggi alloggiare uma-
namente anche 800 persone perettaro,
ma non certo’seguendo i dettami di una
architettura ormai sorpassata e che im-
pedisce, colle sue regole, ogni vera solu-
zione integrale. E proprio in Italia sareb-
be possibile eliminare, con un tratto di
penna, tutte le limitazioni che si oppongo-
CORSIVO N. 28 grafie, aderenze o cariche politiche e do-
cumenti di esse, carte granulose a tutto ef
no allo sviluppo di una architettura vera- Anche « Quadrante » bandisce un concor- fetto per prospettive lapis teneri, compro-
mente razionale. Un solo esempio dimo- so di architettura. messi, ecc ecc. Possono entrare solo idee
strativo di colonia urbana realizzata se- Concorso nuovo che non manchera di.su- capaci di uscire dal cervello. I concorrenti
condo i nuovi criteri avrebbe potuto ser- scitare Vinteresse pik vivo e le piu ina- a questo concorso si presenteranno cioe:
vire a far progredire l’architettura e l’in- spettate rivelazioni. Il concorso é aperto Nudi con un lapis (N. 2) e una gomma in
dustria edilizia italiane assai meglio e pid a tutti e ha tema libero. Poiché si tratta mano.
rapidamente di una serie di costruzioni di saper svolgere un qualsivoglia tema ine- (La carta liscia sara fornita da « Qua-
sperimentali senza scopo ben definito. Ma rente all’architettura, il concorso si pre- drante »).
non dimentichiamo che J’Italia é ora sol- senta allettante; esso é dotato di un solo Tutti gli Architetti aderenti alla nostra
tanto all'inizio del suo sviluppo. e ricchissimo premio; il titolo di Architet- Rivista hanno assicurato entusiasti la 1o-
La V Triennale rappresenta per I’Italia to e ha una particolare condizione che lo ro partecipazione. Inviti sono stati dirama-
un grande salto in avanti. La prossima rende caratteristico tra tutti: i concorren- ti a molti fra i grandi Architetti e Maestri
volta essa ci offrira probabilmente, anzi- ti dovranno svolgere il loro tema isolati italiani ma nessuno ha risposto, finord.
ché un semplice manifesto, qual essa oggi, gli uni dagli altri in appositi locali che P. B.
in fondo, rappresenta, un complesso di « Quadrante» ha allestito nella sua sede.
compiti ben definiti ed é anche da spera- Per accedere a questi locali i concorrenti
re che, oltre agli italiani, verranno chia- dovranno spogliarsi dei seguenti oggetti:
mati a collaborare alla soluzione di tali cartoline illustrate, titoli accademici, rivi- CORSIVON. 29
problemi, anche architetti stranieri, oggi ste tedesche e d’altri paesi, motivi archi-
presenti alla Triennale soltanto con ripro- tettonici, progetti non firmati di giovani cae
IL fenomeno Piacentini si sviluppa 4
i=
duzioni grafiche dei loro lavori. razionalisti, aiuti, sostituti, factotum
di sta d’occhio.
SIGFRID GIEDION studio, amici di famiglia e di papa, foto- P.M. B.
26
V Triennale - Gruppo Architetti e Ingegneri Comaschi - Casa sul lago per UVartista - In alto: loggia sul lago al primo piano.
Lo studio dal finestrone sul lago - In basso: fronte al lago e fianco - Particolare del fronte nord colla parete in vetro dello studio.
y+
E FUNZIONALISMO et a@ tirer au hasard, tant qu’on peut, dans senza per questo pretendere perd che le
la foule». Per la quale cosa ci sara faci- sue affermazioni odiose impegnino mini-
Dato che le vicende del funzionalismo le scoprire l’assenza di un tecnicismo mamente il movimento che da solo non
rappresentano la protesta per l’attuazio- strutturale dall’idea surrealista. Ad onta saprebbe rappresentare. Spettera a Dali
ne di una vita propria della nuova ar- di cid, noi applaudiamo volentieri al sur- soltanto di affardellarsi la responsabilita
chitettura, per avvicinare le altre ten- realismo per il suo disinteressamento, il del suo abbaruffio critico,.e scolparsi di
denze artistiche ad essa, vi sarebbe da suo disprezzo del pericolo, il suo orgoglio, una catasta di sdolcinature estetiche di
sradicare dalla dottrina surrealista certe la sua vergogna di ogni indifferenza poe- tal genere, non sara cosa ch’egli potra
immagini d’arte di un ordine assai ele- tica, ma non sappiamo perché André Bré- prendere alla leggera. Per ora, acconten-
vato, che per ora sono ancora fuse nella ton voglia che «le diable préserve, en- tiamoci di segnalare al biasimo dei fun-
ganga di inspiegabili concetti negatori core une fois, Vidée surréaliste comme zionalisti e alla vendetta pubblica, bol-
dell’edilizia moderna. I manifesti dei sur- toute autre idée qui tend a@ prendre une landoli ferocemente, gli apprezzamenti
realisti che sono, in fondo, l’introduzione forme concréte» (Second manifeste du gratuiti di Dali sull’architettura moder-
filosofica all’arte d’oggi, sostengono che surréalisme), inverminando cosi, inconsa- na, per sollevarla — col surrealismo —
la realta é brutta per definizione. La bel- pevolmente, tutta l’arte moderna, facen- dalle accuse maligne ed infamanti di co-
lezza non esisterebbe che in quello che do cadere l’ordine plastico in un campo tal indegno confessore. « Sistematizzare
é irreale. Pur accordando che il surrea- astruso puramente letterario. Nel surrea- le confusione e contribuire al discredito
lismo non abbia servito ad altro che a lismo, quello che piace a noi altri giova- totale del mondo. della realtd», cosi si
provocare una crisi di coscienza, tutta- ni, quello che ammiriamo incondizionata- esprime l’artista spagnuolo (Salvador Da-
via, esaminando le cose dal solo punto mente, é quella «promenade perpétuelle li, L’dne pourri). Potere e pensiero para-
di vista intellettuale e morale, esso ha en zone interdite» (opera citata) che ci noici, simulacri foschi dell’ incosciente,
perd troppo relegato all’ultimo piano I’a- sembra tanto vicina alle audacie del ra- immagini doppie che sono la rappresen-
more del contrasto e l’anelito dello spi- zionalismo europeo. tazione di un oggetto che senza la mini-
rito dinamico. Malgrado questo handicap Listituzione di argomenti polemici in- ma modifica figurativa od anatomica é
estetico, i razionalisti sono pronti ancora torno al rilassamento del surrealismo di nel tempo stesso la rappresentazione di
ad inculcare all’ architettura moderna fronte all’architettura moderna condur- un’altro oggetto assolutamente diverso,
«la nozione del. reale e dell’immaginario rebbe ad una fioritura di nuove formule spoglio pur esso di ogni genere di defor-
al momento in cui finiscono di essere per- d’arte, atte egualmente a portare lo scom- mazione o anormalité che potrebbe cela-
cepiti contradditoriamente» (André Bre- Piglio nelle file dei profittatori senza fe- re qualche ordine, sono interessantissime
ton, «Second manifeste du surréalisme»). de del modernismo. Poco importa perd, definizioni di concetti poetici e pittorici
Nella nostra ardente generosita, dovuta sapere perché il surrealismo si é social- che, in architettura perd, non avrebbero
allo spirito di coerenza volontaria che mente fuorviato aderendo al principio dovuto condurre Dali all’apologia frene-
anima, la tendenza funzionalista, noi non del materialismo storico. Quello che ci tica dello stile liberty e di tutte quelle co-
crediamoche il surrealismo abbia un sen- par utile conoscere, é che di fronte alla struzioni anonime e sconsolanti che po-
so destruttore, ma che possegga, bensi, eventualita di una letteratura e di una polano ancora l’Europa. Tale argomenta-
in assoluto, soltanto un senso costruttore arte proletarie, il surrealismo si compor- zione mi obbliga a mettere subito in
in pittura, in scultura ed in letteratura. to da gran signore negandoloro, per ora, guardia i disonesti contradditori, onde
Per le opere della musica’ e particolar- ogni probabilita di imporsi fra i moder- non mi si creda un architetto razionali-
mente dell’architettura, esso offre un in- ni, prive come sono dell’appoggio spiri- sta fanatico, il quale — volontariamente
teresse pit teorico che pratico, il quale si tuale di una qualsiasi tradizione verba- — veda soltanto la saldezza della propria
riattacca quasi unicamente al pensiero le, di una qualsiasi tradizione plastica, arte. Sulla nostra «esagerata simpatia»
intellettuale ed in second’ordine, soltan- di una qualsiasi cultura. Ma giacché esso per i pittori e i poeti (sono parole che
to, al pensiero grafico. Fra i creatori sur- vuol sollevare il problema dell’espressio- troviamo ognora in bocca di moltissimi
realisti, Giorgio De Chirico, Joan Mird ne umana su tutte le sue forme, e quin- costruttori, ingegneri, architetti e scrit-
e Hans Arp sono verosimilmente gli uni- di anche sotto quella dell’ architettura tori nostri), basti rammentare che nei
ci artisti della tendenza che abbiano sa- che 6 dimportanza maggiore, una breve miei studi sull’architetto Antonio San-
puto infondere alla loro pittura le sem- parentesi aperta pel caso Dali aggiunge- v’Elia e sugli elementi dell’architettura
bianze di un ellenismo plastico corredato r& una soddisfacente chiarezza delle pos- funzionale, ho sostenuto per Vappunto la
di un potere comunicativo per Tarte edi- sibilité di un tema architettonico surrea-
importanza decisiva del contributo archi-
ficatoria. lista e un tradimento di pit alla collana tettonico dei poeti cubisti e dei pittori
Ml surrealismo che attende ancora tutto di quelli dell'idea surrealista, nel seno elementaristi e neoplastici. Osmosi arti-
dalla violenza, dimentica forse troppo stesso dei suoi aderenti ufficiali. stica che mi autorizza dunque a provo-
Sconsideratamente che il futurismo ita-
Che lo spagnuolo Salvador Dali, pittore care il fallimento critico di taluni pitto-
liano ed il cubismo francese (movimenti € scrittore genialmente dotato di quali-
ri in cui lo spirito del razionalismo é ri-
che lo precedono in data) hanno ormai ta definitive, abbia compromesso, col suo
masto affogato nella pi assurda incom-
da tempo superato questo stato interme-
atteggiamento osceno e blasfematorio, al- petenza. E siccome questi pittori sono
dio o preparatorio. Stupisce percid di ve-
cuni punti critici della tendenza ch’egli
qualche volta (come nel caso Dali) dei
dere André Breton affermare, nel secon-
intendeva difendere nella sua integrita
grandi pittori i quali hanno delle orec-
do manifesta del surrealismo, che «lacte
formale (a nostro parere pid per parti-
chie che li ascoltano e degli occhi che li
29
leggono, pili enorme ancora é il pericolo CORSIVON. 31 ricolosamente vissuta, bisognosa di
ta, volta alle incognite del domani,
novi-
in cui incorre l’architettura moderna. emo.
Sappiate Dali che é di buon rendimen- Siamo fascisti intransigenti e « domeni- zionante, desiderosa di ricominciare
dac-
to estetico assegnare al pensiero e al- cani», che hanno seguito il Capo non capo tutte le mattine.
Yarte, come alla tecnica, i limiti di un Ma a ogni minuto ci arriva un
per la sistemazione di un loro interesse parere
quadro economico. Non verrebbe allora contrario, a ogni minuto ci Ssopraggiunge
ideale o pratico, ma con Vintima convin-
in. mente a nessuno, e tanto meno ai Vavvertimento di non esagerare, e ci si
zione che dietro di Lui si serve una Rivo-
pittori geniali, di inquadrare l’architettu-
luzione, la grande rivoluione del secolo dimostra che Vandare delle cose
marcia
ra euroepa nelle sfere nebulose e abbiet-
ch’é un piacere. Il buon senso trionfa. Il
te del Modern style, le cui opere costitui- ventesimo, —
nostro parer contrario é biasimato,
scono forse dei desideri solidificati, ma e chi
puo lo castiga.
dei desideri deliranti i quali conducono Noi ben sappiamo per quali motivi, ra-
in via diretta (come nella vostra ripu- gazzi, in un momento in cui Mussolini
gnante speranza) «aux sources claires de dava unasterzata alla storia italiana, sia- C’é anche un tipo buffo di individuo a
la masturbation, de Vexhibitionnisme, du quale ritiene che sia da condannarsi chi
mo stati nei ranghi della sua azione:
crime» (Salvador Dali, opera citata), ma esercita la critica, chi si manifesta contro
consapevolezza che Vandare delle cose in
non alle sorgenti della plastica pura (co- Vinfallibilita, chi in sostanza pensa cheil
cui VItalia languiva sarebbe mutato, per-
me nella speranza dei funzionalisti). D’al- discutere non tramonti, che non sia da
suasione che una giustizia sociale avreb-
tra parte, approvando pienamente le idee
condannarsi insomma il guastafeste, Vi
di Massimo Bontempelli sugli stati d’ani- be camminata per le buone strade, fede
in un figlio di fabbro chiamato a rimette- sono dei buffi caratteri che vorrebbero
mo puri, é bene considerare che contra-
re in sesto una Nazione anelante a forti (con la scusa della disciplina) Vuniverso
riamente all’elaborazione sistematica del-
imprese. acclamante a ogni loro barlume di atto.
la «ruine de la réalité» (Dali, opera ci-
tata) nelle « formes et les couleurs de la La nostra parola spesso é male intesa, Se essi sbagliano, e qualcuno con onesta
ci conduce lontani dal comunismo in ar- gliarlo, per ringiovanirio, per tenergli lon- — vi conviene a prendervela tanto per
chitettura che certe forme internazionali tana la cancrena dell’ozio e di tutti i vi- questo e per quell’altro? cosi vuol aire
dell’arte moderna facevano temere. 2 che figliano dall’ozio, isolarsi.
A. 8. Ci siamo abituati a una nostra vita pe- p. M. B.
30
FFICIO ....----
ssbinder
!
i
—
33
blement au fond; un instrument d’anali-
se; un moyen-terme; une étape avant
ce que d’aucuns ont nommé la peinture
symphonique, la peinture de mur. Et,
comme se pose en méme temps un pro-
bléme de proprieté, il faut entrevoir une
modification radicale du régime de pro-
prieté de oeuvre d’art. Laissons le ta-
bleau de chevalet 4 la petite propriété;
la fresque au régime collectif. La fresque
est un produit social. Elle ne naitra et
ne se developpera et ne se satisfera que
sur des murailles appartenantes d@ tous.
35
Ingegneri Nervie Valle-Progetto per uno Stadio in Roma (Sezione tipo)
i
DI UNO STADIO PER 120.000 periore serva di copertura alla inferiore pubblico in posizione chiaramente indi-
sulla quale si protendera a shalzo senza viduabile e uniformemente distribuiti lun-
Lo studio di un grande Stadio é uno dei pilastri di appoggio che turbino la vi- go tutta la costruzione.
pitt bei temi che possana presentarsi a un suale; per il criterio di simmetria su espo- Le scale interne ed esterne hanno una
costruttore. sto la disposizione si estende uniforme- larghezza complessiva di 200 ml. e per-
Prendiamo ad esempio la costruzione di mente a tutto lo stadio. mettono l’uscita dei 120.000 spettatori in
un grande Stadio in Roma. Prima idea Si ottengono cosi 30.000 posti al coper- un tempo inferiore a 5 minuti primi, con
fondamentale il carattere di Romanita to e si raggiunge contemporaneamente passo assolutamente normale.
che, a mio modo di vedere, si pud sinte- un vantaggio secondario tutt’altro che L’accesso alla tribuna d’onore é ottenuto
tizzare nella uniformitaé e simmetria pit trascurabile: quello di impedire in occa- con larghe scale partenti da ampi locali
rigorose dell’insieme e nell’imponenza di sione di scarsa affiuenza del pubblico, che posti al piano terreno.
un unico ritmo di elementi strutturali de- il grandissimo invaso di gradinate pren- Per la. illuminazione notturna dell’ope-
cisamente esposti. da Vaspetto di desolazione. ra sono previsti all’esterno due anelli lu-
Altri elementi principali di inquadra- Infatti gli spettatori si disporranno in minosi ottenuti formando con vetri diffu-
mento dell’opera sono la copertura di tal caso nella gradinata inferiore mentre sori il ripiano dei gradini esterni supée-
una parte delle tribune che, anche consi- Valtra prendera spontaneamente il carat- riori di coronamento; per interno, dati
derando la mitezza del clima di Roma, tere di semplice copertura della prima. i rapporti tra altezza e distanza del pe-
€ opportuno creare per una maggior co- La necessita di ottenere al piano terre- rimetro superiore delle gradinate rispetto
moditaé del pubblico e per considerazione no perimetralmente allo stadio una serie al campo, é possibile disporre fari peri-
di rendimento economico, e la disposizio- ininterrotta di locali, con aereazione di- metrali con angolo di illuminazione anco-
ne delle scale di accesso che debbono por- retta, ove disporre spogliatoi, gabinetti ra buono,
tare lo spettatore con la massima chia- medici, locali per atleti, uffici,ecc. porta La semplicita, strutturale dell’opera, le
rezza di percorso alla parte pili alta del- alla formazione delle rampe esterne di quilibrio di dimensioni ottenuto tra Te
le gradinate, da dove meglio pud indivi- accesso del pubblico al primo ripiano. varie parti di esse, lassenza di grandi in-
duare i posti disponibili e ad essi diriger- In corrispondenza delle scale esterne del- fissi perimetrali, la semplicita del motivo
si, evitando gli ammassamenti. Ja larghezza di m. 10 ognuna possonotro- architettonico esterno e dei materiali im-
Date poi le dimensioni, che necessaria- vare posto le biglietterie per le quali le piegati, (rivestimento in travertino fino
mente la costruzione assume con i suoi scale stesse offrono naturale copertura. al primo ripiano, e intonaco bianco inal-
52.0000 ml. di gradinate, é anche necessa- Le scale interne in numero di 40 della terabile per il rimanente) garantiscono la
rio preoccuparsi di ridurre la distanza larghezza ognuna di 5 m., portano con massima economia intrinseca dell’oper1
media e massima degli spettatori dal andamento rettilineo il pubblico alla par- cui costo pud infatti preventivarsi sui
campo di giuoco per assicurare a tutti la te pit alta dei due ordini di gradinate la- 23.500.000 con un costo medio di circa
miglior visibilita. ciando un largo ripiano continuo di 4 L. 200 al posto.
La soluzione pit naturale di questi diffe- metri sul quale il pubblico puo circolare. Pp. L, NERVI
36
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COME RIORGANIZZO LA
CINEMATOGRAFIA TEDESCA
L’arte del cinematografo, che noi possia-
mo e intendiamo sostenere e stimolare,
non pud rimanere estraneaall’attivita ge-
nerale del Nazional-socialismo; cid costi-
tuisce una necessita giustificata e fonda-
mentale del nuovo Governo. Il Governo
Nazional-socialista non ha V’intenzione di
sostituire la capacita artistica creativa
con Vortodossia politica. E noi sappiamo
perfettamente che l’arte procede soltanto
da questa capacita creativa, e che in que-
sto campo volere non sempresignifica po-
tere.
Tl concetto di « tendenza » non puo esse-
re inteso che in tal senso. La tendenza
non deve soltanto riferirsi alla forma im-
mediata degli avvenimenti, vale a dire,
noi non vogliamo vedere in ogni film o
|
in ogni opera di teatro i nostri reparti
dassalto marciare sullo schermo o sul
palcoscenico. I nostri reparti d’ assalto
marciano sulle strade. E’ questa una del-
le forme pit caratteristiche della vita po-
litica moderna e di tale forma in arte ci
Si deve servire soltanto quando essa sia
artisticamente necessaria, 0, nella peggio-
re ipotesi, quando non si abbiano migliori
idee da sfruttare. Sarebbe davvero trop-
po comodo che, in mancanza di una vera
€ propria capacita, si pensasse che basta
servirsi dei simboli nazionali per provare
la lealté dei proprii sentimenti o per fa- C.Camra” 932
re dell’arte Nazional-socialista. Personal-
mente sono convinto che se. noilasciassi-
—_—
mo liberamente generalizzarsi questa spe-
cie di tendenza nelle manifestazioni della é vera « tendenza»; una tendenza cioé che lo, che questo non pud pil neppure im-
vita artistica, la vita artistica del Paese non si limita a drammatizzare il program- maginare una vita pubblica o privata che
Sarebbe irrimediabilmente paralizzata e ma di un partito, ma che riesce ad affer- non sia tutta intimamente impregnata
rovinata in meno di un anno. D’altra par- rare e a dare forma d’arte a quegli im- di queste nostre idee. E’ percid assoluta-
te i nostri registi non hanno bisogno di mensi valori spirituali e etici che costi- mente ingiustificato il rimprovero che mi
darsi troppo pensiero a tale riguardo: es- tuiscono l’essenza del programma di par- si fa di aver cosi provocato anziché la sal-
si non potranno mai farci una seria con- tito e che, con la loro potenza, hanno por- vezza, la crisi della produzione germanica.
correnza nell’arte di mobilitare le masse. tato al totale dissolvimento di tutto il Questa crisi non V’ho provocata io: io
Noi, si, abbiamo imparato a entrare in precedente sistema statale germanico. ne ho soltanto accelerato il processo di
azione nel momento e luogo opportuno, Quanto esposto vale naturalmente per maturazione, e il rimprovero che mi vie-
ma non é questo il compito dell’arte, né tutte le varie espressioni dell’arte. D’ora ne mosso equivale a quello che potrebbe
sulla scena, né sullo schermo. All’arte spet- innanzi noi avremo un altro genere di ar- venir mosso a un chirurgo, che, avendo
tano ben altri compiti. te comica o drammatica, un altro genere estirpato un tumore, fosse accusato d’a-
Dietro al nuovo Stato esistono nuove di film spettacolare o d’crientamento Spi-
verlo fatto solo per produrre una ferita
idee. La comprensione di queste idee, la rituale, se e in quanto sia lecito parlare nel corpo del paziente.
loro utilizzazione per la vita e per le di film di tali tipi nei riguardi della pas- Se poi tutta l’industria cinematografica
grandi e piccole tragedie che si svolgo- sata produzione. Non é peré vero che que- tedesca ha atteso con grandeansia questa
no quotidianamente attorno a noi, in al- ste innovazioni allontaneranno il pubbli-
oe eoCREE
39
noi travolte attraverso un’aspra lotta e ano autunno e all’inizio della nuova
cati. Se gli uomini della cinematografia te- stae
una grande vittoria politica, possano ora gione cominceremo
desca avessero avuto orecchie per udire e a risentire i benéfigj
essere ripresentate al popolo sotto la spe- effetti di questo piano lungimi
occhi per vedere, la rivoluzione del 30 rante ¢
cie di manifestazioni d’arte. grandioso. D’altra pai i
gennaio non sarebbe giunta inattesa; es-
Tutti sanno che Vartista pud creare sol- un’altra idea, rodeoa -_S
sa non avrebbe rappresentato per loro che . Tganizza-
tanto nella massima liberta, e che egli zioni non debbono avere lo Scopo
un avvenimento logico e inevitabile, una di pro.
opera sempre nell’affannosa ricerca delle durre, bensi quello di consumare.
necessita storica prevedibile, nei cui ri- E) que.
sue proprie leggi. Quando lo Stato sara sta uma verita che ora, grazie all’esem
guardi si sarebbe potuto tutt’al pit avere pio
andato verso di lui e gli avra imposto co- che noi abbiamo dato in Politica, dovrep.
qualche incertezza per quanto si riferiva
melimiti quelli dettati soltanto dall’inte- be essere gid penetrata nell’in
alla maggiore o minore rapidita del suo timo dello
sviluppo a al momento esatto in cui essa resse supremo del Paese, lo Stato avra spirito di tutti i tedeschi. In quattordigi
compiuto tutto il suo dovere, né gli sareb- anni le organizzazioni hanno tentato
si sarebbe verificata. dj
Tutti i trapassi portano necessariamen- be lecito fare di piu. produrre. Risultato: bancarotta su tutta
te con sé talune difficolta. Questo avvie- Ma soprattutto, noi pretendiamo una ido- la linea! Il produrre @ un diritto dq
ne sempre, ma soprattutto ogni volta che nea autorita dei capi. Quando noi ci ac- singolo individuo, e se questo non possie-
un popolo si sveglia dal letargo e comin- corgiamo chealla testa di una organizza- de la necessaria capacita, dev'essere S0-
cia improvvisamente a creare, formulare zione c’é qualcuno che non é all’altezza stituito con un altro individuo, ma non
nuove idee, e a viverne. Noi non ritenia- del compito che é@ chiamato a esercitare, con un’organizzazione. Riterrei pertanto
mo che il nostro compito consista nel dobbiamo eliminarlo. Né sarebbe giusto molto pitt ragionevole che quelle braye
rendere comoda la vita del tedesco nuo- lasciarlo al suo posto e sottoporlo al con- persone che da due o tre settimanestan-
vo, bensi nel renderla eroica. Noi non trollo di qualche dilettante. Un simile mo- no facendo una pessima figura nel Par-
consideriamo come estremo indice di sag- do di procedere non condurrebbe a nulla, tito, anziché di problemi di produzione,
gezza l’assecondare l’indolenza materiale non purificherebbe l’atmosfera, e non da- si occupassero di problemi di consumo,
e intellettuale degli individui, ma siamo rebbe chiare direttive per l’avvenire. Noi e che, invece di riflettere tanto a che co-
invece convinti che l’eredita della civilta non possiamo ammettere che la nostra sa debba essere proiettato sullo schermo,
germanica, oggi affidata alle nostre ma- industria cinematografica soffra per col- pensassero piuttosto a coloro che frequen-
ni, debba essere governata secondo co- pa di questi sistemi e che in conseguenza tano le sale. L’importante non sono le
scienza e con intelligenza. Con un po’ di migliaia di lavoratori corranno. il rischio organizzazioni dei produttori, ma quelle
buona volonta tutte le difficolta possono di essere condannati alla disoccupazione. degli spettatori. I] resto lo si lasci a noi.
essere superate. Ne abbiamo superate ben
altre, e sarebbe davvero per noi la fine Noi non ci siamo perd soltanto preoccu- Io vorrei mettere in evidenza ancora una
se il popolo tedesco, (e con esso anche i pati dell’attivita artistica della nostra ci- volta e nel modo pit chiaro e inequivo-
produttori di film) non trovasse in se nematografia; abbiamo anche pensato al- cabile questo mio punto divista, circa il
stessa e nelle proprie forze la, fiducia ne- le sue possibilita di finanziamento. In que- quale non deve sussistere aleun dubbio:
cessaria per superare questa crisi momen- sti giorni il mondo cinematografico tede- non ho V'intenzione di permettere chei
tanea. sco avra la gradevole sorpresa di venire a grandi e buoni progetti perseguiti a co-
Tuttavia noi, uomini del nuovo Regime, conoscenza della realizzazione di un gran- sto di tanti sacrifici dal nostro Governo
non abbiamo assolutamente il proposito dioso progetto di finanziamentoperla ri- vengano annullati per effetto d’azione in-
di prender posizione contro le leggi pro- presa dell’attivité della nostra industria consulta di individui irresponsabili. Il r
prie dell’arte; siamo troppo sensibili in cinematografica (1). Il mio Ministero non schio sarebbe troppo grande. Il popolo
materia per ignorare che un tale atteg- ha esitato dinanzi a nessun rischio, a Tedesco ha troppo diritto a un’arte tut-
giamento non solo non sarebbe utile ai nessun pericolo e a nessuna garanzia, e ta sua, veramente buona, duratura € No
nostri fini, ma finirebbe per distruggere ha preso in piena considerazione, con co- bile, e d’altra parte a mesta troppo @ cud
inesorabilmente qualunque libera attivita raggio e spirito di responsabilita, tutto il re il destino dei nostri artisti, perché 10
artistica. Ogni manifestazione spirituale complesso delle questioni che si riferisco- possa far marcia indietro in favore di
umana hale sue leggi, nelle quali e per no a questo problema. Crediamo percid codesta gente.
le quali essa vive. Noi tendiamo a qual- che, se la nostra azione verra compresa e Come gia ebbi a rilevare, le question!
che cosa di diverso. Pur lasciando la mas- seguita in basso con lo stesso spirito con inerenti alla vita pubblica trovano i pre
sima liberté nell’applicazione delle leggi cui essa fu ispirata in alto, gid nel pros- pri limiti 14 dove la liberta dell’individuo
fondamentali dell’arte, noi intendiamo della
cessa per dare il passo alla liberta
imporre a questa una nuova scala di rap- collettivita.
(1) Mentre Quadrante 4 andava in mac-
porti con lo Stato; vogliamo cioé creare ©
china, € stata infatti istituita la « Film- Noi non vogliamo rendere uniforme,
tra arte e popolo nuovi rapporti, grazie kredit bank G. m. b. H.» con un capitale
percid noiosa e squallida, Ja vita tedesca;
nominale di duecentomila marchi, A que-
ai quali l’arte non venga pit ad adagiar-
sta banca per il credito cinematografico, vogliamo soltanto fissare alla vita pubbll
si a lato del popolo, e questo non resti una
fondata coll'intervento della SPIO (Fede- ca determinati limiti, stabiliti com
tale vita si
certa larghezza, e lasciare che
pitt immobile e insensibile al fianco del- razione delle Industrie cinematografiche
tedesche), della Reichskreditgeselischajt
Yarte, ma in modo invece che questa pos-
A. G., della Deutsche Bank e Diskonto- sviluppi libera e senza ostacoli nl
diritto de
sa ritornare al suo vero compito, di ancel- Gesellschaft e della Dresdner-, Commere- to di questi confini. Quando il
e Privatbank, @ stata concessa, in un pri-
la e ispiratrice dello spirito e del senti-
mo tempo, un’apertura globale di crediti singolo urta contro le necessita della Na
mento umano. Evidentemente il nostro sino alla concorrenza di dieci milioni di zione, il singolo individuo deve trovare in
&
sé una sufficiente elevatezza di spirito
Governo non pud ammettere che idee da marchi.
40
un bastevole senso di responsabilité per
ritirarsi.
I miei camerati tedeschi non si lasce-
ranno certamente trarre in inganno da
critiche d’oltre confine circa il riconosci-
mento dell’importanza di queste nostre
idee basilari. Cid che oggi noi intendia-
mo fare in Germania é gia cosa ovvia ne-
gli altri paesi. Da noi si vorrebbe ripudia-
re il film di tendenza. Ma questa ten-
denza @ invece gia fortemente radicata
nelle altre nazioni, dove essa viene consi-
derata come elemento primordiale e im-
mutabile. Inoltre noi non vogliamo stabi-
lire che le limitazioni alle quali ho accen-
nato, ma desideriamo fissarle per via di
discussione. E’ bene pero ricordare che vi
sono questioni che debbono essere asso-
lutamente escluse da ogni pubblica di-
scussione: e sono quelle che formano, per
cosi dire, le colonne della nostra vita sta-
tale e che sopportano tutto lo sforzo del-
lo sviluppo organico della Nazione.
Io ritengo di servire cosi nel migliore dei
modi la nostra cinematografia e la no-
stra arte, e percid ancheil nostro popolo.
Se qualcuno mi obbiettasse esser necessa-
ria anche la volonta, sarei perfettamente
d’accordo con lui. Naturalmente non so-
Jo la volonta é necessaria, ma anche la
capacitaé. Queste due doti debbono accop-
piarsi: il sentimento onesto e serio unito
alla capacita, pur essa onesta e seria.
Questa cooperazione finira veramente col —_
Sa Peete
produrre la nuova grande arte tedesca.
Nessun pitt severo giudizio di condanna io
€-Larrar 133
potrei emettere sul conto degli artisti te-
deschi, se dovessi ritenere che essi non
sappiano trovare in sé lo slancio necessa- in quanto con essa nonsi é esitato a en- per non dire nullo. Non bisogna infatti
rio per esprimere in forma d’arte i gran- trare nel vivo del problema con provve- confondere i limiti della liberta creativa
di problemi ideali dei nostri tempi. Ma dimenti organici, definitivi e totalitari, artistica con quelli imposti dalla censura.
su cid non ho alcun dubbio. senza preoccuparsi del fatto se questi Queste due limitazioni determinano tre
provvedimenti tocchino, e sotto certi pun- zone distinte nelle quali puo svolgersi
GIUSEPPE GOEBBELS —
ti di vista possano ledere, poderosi inte- almeno in teoria — Vattivita produttiva:
ressi costituiti, non certo indifferenti ai una vietata dalla censura, una ammessa
fini dell’economia nazionale. dalla censura, ma fuori della zona di
ten-
Larticolo che il Ministro della Propa- Il dott. Goebbels nel suo articolo deter- denza, una terza, appartenente a questa
ganda del Reich ha scritto per Quadrante mina i tre punti programmatici essenzia- zona, e che sola ha il diritto di essere
é una sintesi dell’atteggiamento assunto li: Vorientamento della produzione e la chiamata produzione fascista. Secondo
dal Governo nazionalsocialista nei con- conseguente limitazione della liberta crea- noi é compito e dovere di coloro ai quali
fronti della cinematografia tedesca. Que- tiva artistica; Vorganizzazione degli spet- sonoaffidati lo sviluppo e Vorientamento
sto atteggiamento, che parte dal presup- tatori; V appoggio finanziario, necessario
della nostra cinematografia di provvedere
posto dell’esatta valutazione dell’impor- per fronteggiare la crisi inevitabile pro-
@ che, se non la totalita, per lo meno Ve-
tanza che il cinematografo, nei suoi mul- dotta, oltre che da cause esterne, anche
norme maggioranza della produzione ap-
tiformi aspetti, ha nella vita politica e dal voluto nuovo orientamento. I tre pun-
partenga a questa terza categoria,
sociale moderna, si é concretato in un tt sono tra loro intimamente connessi.
Troviamo Voccasione per dire spregiudi-
programma logico e completo, gid in pie- La necessitd della limitazione della li- catamente che poco é stato invece fatto
na attuazione a poche settimane di di- berta creativa rientra perfettamente nei
sinora da noi in questo senso. La nostra
stanza dall’avvento del nuovo regime. Bi- principi fondamentali della teoria
fasci- sola legge d’incoraggiamento, quella sul
sogna anzitutto notare che Vazione del sta, anche se da noi tale limitazione é sta-
contributo statale all’industria cinemato-
Governo del Reich é tanto pid coraggiosa ta sinora applicata in modo assai blando,
grafica, non é certamente formulata in
e del- superabile pessimismo, non Privo
modo da raggiungere tale scopo. Essa, in- delv’orientamento della produzione di un
Veducazione del nostro pubblico. certo disprezzo. Anche senza ricorrere ql.
fatti, si limita a riconoscere il contributo
e di Vautorevole appoggio di altissimi ricono.
ai film di produzione italiana che posseg- Nella grande opera di ricostruzione
o hi- scimenti, bisogna convenire che tutto que-
gano «un minimo di dignita artistica» e rinnovamento intrapresa dal Govern
tleriano, sono inclusi, oltre all’orientamen-
sto é profondamente ingiusto e avvilente,
la ripartizione vien fatta esclusivamente
to della produzione e all’organizzazione come lo é sempre la constatazione di un
sulla base d’una determinata percentua-
le da computarsi sugli incassi lordi otte- della produzione tecnica & delVindustria male individuato e di proposito non debel-
nuti da ciascuna pellicola. Come pud da del noleggio e dell’esercizio, anche Vorien- lato. Perché ci rifiutiamo energicamente
una simile legge, giustificabile forse in via tamento e il controllo della stampa cine- di credere che la crisi della cinematogra-
a fia italiana debba essere considerata co.
transitoria, sortire un effetto di orienta- matografica e della critica. In merito
quest’ultimo punto vorremmo limitarci a me endemica o cronica.
mento e d’incoraggiamento alla « tenden-
2a»? chiedere quale sia stata Vazione svolta in Bisogna essere una buona volta sinceri,
Lorganizzazione degli spettatori, secon- Italia in tale delicata e importante mate- e anche logici. Noi vorremmo chiedere a
do le idee del dott. Goebbels corrisponde ria, Azione assolutamente indifferente, si coloro sui quali incombe Vobbligo di ve-
in altre parole a quella educazione del che UItalia oggi manca completamente di gliare allo sviluppo della nosira cinema.
gusto del pubblico che noi da molto tem- una stampa cinematografica tecnica e di tografia — spettacolare, propagandistica,
po abbiamo invano invocato in Italia. classe che possa sostenere degnamente il culturale e scientifica — se essi siano o
L’attuazione germanica potra forse assu- confronto, non diciamo con quella tedesca, no intimamente convinti dell’utilita, anzi
mere aspetti pit drastici, ma il fine é americana o francese, ma persino con della necesita, che lItalia fascista ab-
identico: fare in modo che lo spettatore quella spagnola, portoghese, giapponese e bia un suo cinematografo nazionale, fio-
desideri spontaneamente di vedere sullo finaneo indiana. Anzi, questo atteggia- rente e degno. In caso negativo ce lo di-
Shermo quel genere di produzione che il mento agnostico é stato cosi deleterio, che cano chiaramente, senza ambagi, e met-
Regime reputa pitt sano e pit consono col- si & andata persino diffondendo Vopinio- tano un punto alle continue dichiarazio-
le proprie tendenze e coi propri scopi. ne, autorevolmente rappresentata, che ni in senso contrario, cosi poco sincere,
Tale organizzazione spirituale degli spet- stampa e critica cinematografica siano se giudicate alla stregua dei fatti. Sapre-
tatori non puo essere opera di un giorno, elementi perfettamente inutili e privi di mo allora almeno a che cosa attenerci e
ma non é€ impossibile, se fortemente e ogni influenza neil’ orientamento della che cosa attenderci da loro. Se, invece,
coscientemente voluta. Dichiarare una si- produzione e del pubblico. di tale necessita fossero davvero convinti,
mile impossibilita equivale a dichiarare Quanto Vazione del Governo nazional- essi avrebbero anche il dovere di agire in
un'impotenza inammissibile per un Regi- socialista nei riguardi della cinematogra- modo fattivo, energico, fascista, I capi
me forte e totalitario. A chi, da noi, do- fia tedesca sia stata organicamente con- non possono assistere inerti allo sfacelo
po undici anni di Regime fascista, affer- cepita e realizzata é infine provato dal e all’impantanamento sempre pit grave
ma essere il film di tendenza la rovina provvedimento che istituisce la banca per di un’attivita che a noi sembra cosibella
del cinema (e sono in molti a sostenere il credito cinematografico e dalle dispo- ed importante; ed é da loro che tutti
questo concetto) consigliamo rileggere le sizioni inerenti al funzionamento e agli quelli che in Italia sentono ed amano il
forti parole di fede del Ministro germani- scopi di questo istituto. Qualsiasi possa cinematografo (e non sono pochi) hanno
co, scritte dopo cinque soli mesi di pote- essere lo scopo che il Governo hitleriano il diritto di attendere, non dei milioni,
re. Non si accorgono i negatori che la lo- si prefigge di raggiungere traverso Vasso- ma un intervento fattivo e una legisla-
ro negazione equivale ad asserire che il luto controllo e dominio della cinemato- zione che tenga conto dei fatti, delle pos-
nostro popolo non ha ancora assimilato grafia tedesca, e se anche i risultati fina- sibilita e dei bisogni deila cinematografia
i principi etici e sociali del Regime, ai li ai quali il nazionalsocialismo vuol giun- italiana nell’anno XI.
quali debbono ispirarsi tutte le manife- gere dovessero per qualche aspetto diffe- Da anni, e ovunque, si sente dire e si
stazioni deil’arte fascista e in modo spe- rire da quelli che avevano indotto anche legge che la sola, V’unica questione da ri
ciale quelle del teatro e del cinema? Il il Regime fascista a considerare il cine- solvere per salvare il nostro cinema é
ministro tedesco, a cinque mesi di distan- ma come uno dei pit potenti mezzi di edu- quella degli uomini. Sappiamo che tale
za dalla vittoria hitleriana, afferma che cazione e di espansione spirituale, una co- questione é la pit facile in teoria ma la
le idee che il regime rappresenta sono og- sa é innegabile: che Vazione cosi rapida, pit scabrosa in pratica. E cid perché es
gi gid cosi profondamente penetrate nel- decisa e organica del nuovo Regime ger- sa si identifica con la necessitd di trovd-
Vanima del popolo che questo non sa- manico conferma all’ evidenza IUenorme re, oggi, fra quarantadue milioni di cit-
prebbe neppur pik concepire una vita importanza che il Governo tedesco attri- tadini italiani, cinquanta womini che sen
pubblica o privata che non fosse tutta in- buisce all’organizzazione industriale e al- tano ed agiscano, in materia di cinema-
timamente impregnata di quelle idee. E’ lo sviluppo di una cinematografia stretta- tografia in modo diverso dagli uomini in
lecito consentire che in Italia si pensi mente nazionale e severamente orientata. auge aiitempi della U. C. I. e di France
oggi diversamente? sca Bertini. E anche perché si tratta di
Noi siamo convinti — e ne abbiamo le Per quanto un confronto con la situa- trovare chi non vi dica che «ci vuole
prove — che il pubblico Italiano si sta zione attuale della cinematografia italia- della gente pratica», come se la pratica
gia orientando anche verso il film di ten- na possa riuscire penoso, non ci é possibi- che conduce alla rovina le aziende fosse
denza, inteso nel senso chiaramente indi- le esimerci dal farlo. la sola da portarsi come esempio. Perohe
cato dal dott. Goebbels; ma se cid non Parlar male della cinematografia é oggi infine tale questione si identifica co” la
fosse la colpa ricadrebbe tutta sull’azione in Italia una moda; cosi come lo é V’o- necessita che i capi non credano pil a
deficiente di coloro cui incombe lobbligo stentare per questa arte-industria un in- queste interessate fandonie.
Ka
G-epe Roitin ¢&bicn Due.fotogrammi (sezione fotografica della V Triennale),
‘ | ee Se
Non possiamo chiudere questa breve gono alcuni elementi di fatto e talune le affrettate decisioni.
esposizione senza richiamare Vattenzione considerazioni che desideriamo esporre Si possono trovare numerose vie per
del mondo cinematografico italiano an- con serena franchezza. giungere a forme collaborative che con-
che su qualche pericolo esterno che, se In questi ultimi tempi abbiamo assisti- ciliino gli interessi di ciascuno dei con-
non tempestivamente combattuto, po- to alla calata in Italia di numerose per- traenti con quelli dell’altro; nel caso spe-
trebbe minacciare il nostro cinemato- sonalita rappresentative dell’alta indu- cifico: accordi temporanei di produzio-
grafo. stria cinematografica tedesca e di uno ne, di sfruttamento, di acquisto di mate-
L’avvento del Governo hitleriano e il stuolo di tecnici: dai direttori generali riale, di scambio di pellicole o di perso-
suo pronto intervento nel campo cinema- di grandi case produttrici a quelli di po- nale artistico o tecnico. Tutto questo va
tografico hanno arrecato, come si é vi- tenti aziende tecniche, dai rappresentan- bene, ma ciascuno deve rimanere assolu-
sto, qualche forte scossa alla compagine ti di gruppi bancari a quelli delle gran- tamente padrone in casa sua, tanto pit
industriale ed economica della cinemato- di organizzazioni industriali. Non avrem- quando si tratta di materia cosi delicata
grafia tedesca. La reciproca simpatia mo avuto motivo che di rallegrarci se come quella cinematografica in regimi
esistente fra il popolo tedesco e quello tali visite non fossero state accompagna- totalitari come quelli fascista e nazional-
italiano, rafforzata oggi da un’indubbia te da qualche fenomeno che ci preoccu- socialista.
comunita di interessi politici e da una pa: Veccessivo zelo di qualche corrispon- E soprattutto a noi sembra anche que-
certa analogia fra i regimi dei due pae- dente di fogli tedeschi notoriamente le- stione di dignita nazionale; l’Italia fasci-
si, ha messo VItalia in primo piano nelle gati a quelle industrie, l’atteggiamento sta ha saputo fare ben altro da sé, e sa-
possibilita di diventare uno degli sbocchi un po’ troppo osannante di qualche espo- pra certamente trovare in sé stessa i mez-
pit importanti dell’industria cinemato- nente della stampa cinematografica ita- zi e le forze per crearsi la sua nuova ci-
grafica tedesca, tanto per la produzione liana, atteggiamento che ha sorpassato nematografia e per svilupparla in tutti i
artistica quanto per quella tecnica. Que- in qualche caso i limiti del buon gusto, suoi rami, senza bisogno di soccorsi o di
sta speciale posizione del nostro Paese é anche se si vuol tener conto delle esi- puntellamenti d’oltre frontiera.
anche divenuta pit spiccata per effetto genze della piu cordiale e ospitale acco- I nostri amici tedeschi ci stimeranno
della rottura o della diminuita cordialita glienza; e, last but not least, l’atteggia- certamente ancora di pit se daremo loro
dei rapporti collaborativi fra la Germa- mento forse un po’ troppo.... sicuro di sé, Vimpressione ben netta di esser sempre
nia e altri Paesi europei. Infine questa di qualeuno dei-nostri ospiti e special- pronti ad una collaborazione sincera, ma
particolare situazione viene a coincidere mente di qualche esponente delle grandi anche ben decisi a declinare ogni forma
proprio con uno dei momenti di massi- organizzazioni industriali. Ma, piu di tut- di non desiderato e pericoloso condo-
ma depressione della cinematografia ita- to, ci ha sorpresi e un po’ allarmati cid minio.
liana. Ci troviamo dunque di fronte a un che in certi ambienti si é andato ripe- ERNESTO CAUDA
complesso di elementi che tendono a tendo con insistenza, e cioé che mai si
orientare con particolare insistenza ver- sia presentata occasione pit propizia del-
so il nostro Paese le correnti espansioni-
stiche della cinematografia tedesca. La
Vattuale per risollevare le sorti della cine-
matografia italiana, per poco che si voles-
CORSIVON. 34
saldezza della nostra lira, la tranquilla se 0 sapesse approfittare delle numerose
La condanna capitale che é stata gra-
laboriosita dell’Italia fascista aggiungo- offerte di collaborazione germanica. tuitamente emessa contro il funzionali-
no nuove attrattive a questo naturale e L’occasione, secondo noi, pud essere ot-
smo risiede nell’argomento che, nell’ordi-
logico movimento .di espansione. tima, ma é€ anche molto pericolosa. I ne nuovo, il quale tende a instaurarsi con
Nessuno pit di noi, che siamo sinceri nostri amici Tedeschi son venuti qui con
le nuove forme economiche che compor-
amici e ammiratori del popolo Germa- piani meravigliosi e con proposte davve-
ta, Varchitetto sard di pid in pid soggetto
nico, pud desiderare che tale favorevole ro allettanti. Ma noi Italiani siamo per
alle condizioni di stretta utilita della co-
stato di cose conduca a una collaborazio- natura diffidenti e sappiamo anche, per struzione, e che cosi, da quello di crea-
ne cordiale e fattiva tra la cinematogra- dolorosa esperienza, che certi contratti e
tore il suo ruolo sara abbassato a quello
fia tedesca e quella italiana, nel recipro- certi accordi, fatti fra forti e deboli (par- di semplice esecutore, senza iniziativa, né
co interesse. Noi abbiamo sempre porta- liamo di cinematografo) si risolvono spes-
autonomia.
to a esempio lo spirito d’organizzazione so a tutto vantaggio dei primi e a mol-
Niente di pitt banale e di piu ingiusto
e la grande capacita tecnica e artistica to svantaggio dei secondi. Le passate poiché i sistemi della nuova architettura
della cinematografia germanica e non esperienze, anche non troppo remote, hanno abbastanza varietd perché Var-
abbiamo mai fatto mistero di questa no- stanno a dimostrare come i negoziatori chitetto conservi la sua iniziativa e la
stra simpatia e del desiderio che il no- dell’ Italia cinematografica non siano sua autonomia personale. Al contrario; ci
stro cinema seguisse le orme di quello te- sempre stati felici negli accordi stipulati
saranno sempre degli iniziatori, dei crea-
desco, specialmente nei suoi aspetti tec- coll’estero. tori, altrimenti detti poeti: sono assoluta-
nico-industriali. Nessun dubbio quindi sul- Daltra parte non bisogna dimenticare
mente necessari, indispensabili. Il fatto
la nostra sinceritad quando noi dichiaria- che altro sono gli accordi politici ed al-
di cantare giusto non é un errore. Ma in-
mo di essere convinti fautori di-un’atti- tro quelli industriali. I primi possono go-
vece di trastullarsi nei meandri filamen-
va collaborazione fra le attivita cinema- dere, impunemente o quasi, di una
certa tosi dell’Arte artistica, i funzionalisti co-
tografiche dei due paesi. elasticitd, che sarebbe invece fatale, nei
struiranno. E come gli architetti della
Tuttavia ci sembra doveroso fare qual- secondi, agli interessi di almeno uno dei
Rinascenza italiana, saranno essi pure
che riserva e qualche messa a punto. Ad contraenti. Attenzione, dunque, agli en- degli umanisti, degli eruditi e dei tecnici.
assumere questo atteggiamento ci spin- tusiasmi eccessivi o troppo ingenui, o al-
A. S.
45
COMMENTO ASSURDO ALLA le, le cose non sonopil le cose, « dramatis LETTERE A QUADRANTE
personae» di una tragedia ottica senza
TECNICA DEL FOTOGRAMMA suono e senza movimento, fossilizzate in Tutti i lettori i quali vogliono
interio.
un sonno di pietra. quire sulle idee che « Quadrante» agita
La poesia é forse — oggi pi che mai Le cose sono un’altra cosa, diversa. Si possono scriverci liberamente. Anche
co-
— una «entita» unica che esiste a sé e pensa ad una pantomina di silenzio e di loro che intendono manifestare idee con-
a sé vive vita propria; l’artista la scopre, ipnosi dove da un istante all’altro V’ani- trastanti con le nostre: « Quadrante» @
sottraendola al mistero dell’inespresso. E ma di ogni oggetto potra dire cose terri- rivista di discussione, di aperta e libera
la traduce in una delle tante lingue. bili e inattese, come nel teatro greco. discussione. (Sia detto per avvertenag
Poesia tradotta in parole, in suoni, in li- Collezione d’impronte di oggetti crimi- anche a coloro che odiano a morte le di-
nee, in piani, in volumi, in luce (poesia nali, natura morta poliziesca di una sur- scussioni, beati soltanto della loro pigri-
per dire musica, pittura, scultura, archi- reale Edipodia d’oggi? zia mentale o della loro convenienza),
tettura, cinema, fotografia). Perché non attenderci da Han Ray o
Tuttg il resto non interessa. Tutto il re- da Paul Klee una cinematografia « tutta
Il progetto dell’ing. Gae-
sto é letteratura. cosi »?
tano Ciocca pubblicato nel
Oggi Vevocazione di mondi favolosi e Male cose restano le cose, e nessun film
numero scorso ci ha pro-
lontani non ci affascina pit. I miti e i di « fotogrammi» verra mai, nel tempo,
curato varie lettere, tra le
fantasmi dell’antica Grecia, l’Oriente del- a sondarne l’ambiguo mistero-.
quali scegliamo questa del-
le Mille e una notte, oggi tacciono per Gli oggetti, docili, rientreranno nell’ordi-
Ving. Guido Fiorini.
noi: né il «terror antiquus» colle sue ne comune,e il banale quotidiano ci sof-
grandi e terribili cose fuori scala umana fochera fino al disgusto.
Onorevoli Direttori,
ha pili presa sui nostri temperamenti, Allora? Allora, quello che ci resta a fa-
scanzonati e scettici come siamo in mate- re, ce lo insegna René Crevel: Leggo nel « Quadrante» 3 Varticolo del-
ria di sistema metrico decimale. « Alors, méme exilé au pays de Vhabitu- Ying. Gaetano Ciocca a proposito del suo
La mitologia delle cose di ogni giorno, de, des hommesen chair et os, des mon- studio sul teatro di masse. Mi é molto in-
delle cose dalle quali non ci si attende il tagnes en pierre et en arbres trop véridi- teressato cid che egli dice a proposito di
«frisson », e che non si vedono pit per- ques, il n’y a qu’é fermer les yeux, com- questo grande problema di architettura
ché si vedono troppo, é oggi inverosimile me au temps de l’enfance, lorsqu’on dé- vivente. Lo studio mi induce a interveni-
pretesto alle nostre emozioni. couvre que le noir c’est un memsonge,car, re nell’invocata discussione, con queste
Oggi @ per noi pil inquietante l’appari- sous les paupiéres hermétiquementcloses, mie precisazioni:
zione medianica degli oggetti domestici: mille feux.minuscules et cependant plus 1) condizioni di visibilita e audibilita nei
Ja loro anima, «rivelata» dalla tecnica grands que nos étoiles patentées, s’allu- rapporti della forma della sala.
del fotogramma, ci turba maggiormente. ment». Io non credo che la forma circolare del-
Un foglio di carta sensibile e pochi og- LUIGI FIGINI la sala sia la pitt adatta per soddisfare
getti (né strani, né inconsueti): i mezzi queste due condizioni. Infatti, mentre la
contano meno. La luce regolata, frazio- meta opposta alla scena d& una eccel-
nata, interrotta, sfumata, lavora nell’am-
CORSIVON. 35 lente visibilita, lo stesso non si pud dire
bito del fantastico: sole e ombra. La luce per V’altra meta. Le frasi dell’autore del-
genera l’ombra, dall’ombra é generata la Si é potuto eredere che, come conseguen- lo studio: «Ci abitueremo a vedere lo
luce. za della dottrina di Le Corbusier e dei spettacolo della scena ora di fronte, ora
Mondi estatici e stupefatti si rivelano; primi novatori, l’Architettura sarebbe di- di fianco, ora di dietro come siamo abi-
in ordine magico si allineano gli spettri ventata soltanto Voggetto di uma standar- tuati a vedere lo spettacolo della vita»,
degli oggetti di ogni giorno, evadendo dal- dizzazione dei valori plastict e@ emotivi, mi sembranoosate.
le norme della vita comune per comporsi e che Varchitetto sarebbe giunto a sper- Lo capirei un poco se la scena Si Sp0-
in un ordine ermetico, in una distribuzio- sonalizzarsi completamente, im favore di stasse durante lo spettacolo rispetto alla .
ne da cabala. Tavola pitagorica delle pos- unarchitettura razionale, esclusivamente posizione degli spettatori in modo che
sibilita inattese, latenti nelle cose umili internazionale e fondata sulla scienza e questi avessero continuamente punti di
(un uovo, un tappo di vetro, un bicchie- sulla tecnica, senza Vapporto del lirismo vista variati. Come succede nel cinema-
re). E’ ora nella quale la realta si scom- creatore. tografo. Ma cosi non é. In verita pit di
pone, metamorfosandosi in aspetti allu- Ma, benché in principio la dottrina di un quarto degli spettatori vede lo spetta-
cinati di sogno; dal nulla nascono, pren- Le Corbusier possa essere quella di tutti colo in condizioni sfavorevoli. Non deve
dono corpo e luce, fosforiche, le immagi- i creatori in architettura e benché stan- essere piacevole vedere durante tutto lo
ni spettrali degli oggetti pil innocui. dardizzi gli oggetti e le funzioni dell’ar- spettacolo gli attori che voltano sempre
Sotto tale apparenza fantomatica un chitettura, essa offre, al’emozione di un la schiena e che hanno per fondale Pro
pettine, una chiave, una spilla, si « vedo- lirismo puro, una via libera, per mezzo spettico pubblico e pareti della sala. La
no» per la prima volta; per la prima vol- della scienza e della tecnica. E, da questo scena deve essere veduta frontalmente.
ta si «sentono». L’anima delle cose si accordo tra la espressione comune nel Allora la forma conveniente non é@ pil
rivela; favole brevi e drammistatici si tempo e le ricerche appassionate dell’in- il cerchio mail settore circolare. In que
compongono sulla metafisica dello scher- venzione, una possibilita di raggiungere sto caso la scena potra essere situata a
mo nero. la grandezza riservata all’avvenire delle che esattamente al centro del cerchio d
Sommerse in una atmosfera inverosimi- nuove standardizzazioni. A. S. cui il settore é una parte. EB’la soluzione
4G
ehe la geometria suggerisce. Cosi, modifi- Cosi avverra che potra essere risolto il
cherei la planimetria del teatro come in problema della buona ed uniforme audi-
questo mio schizzo a stilo: bilita in tutti i punti della sala. La ‘buo-
na illuminazione del palcoscenico non é
difficile e non deve cosi preoccupare. Si
utilizzeranno le pareti laterali. Si pud.
2) Scale. Mi pare che si debbano supe-
Queste mie osservazioni non hanno il
rare le scale. Sono antiquate (questo vor-
carattere di critica allo studio dell’inge-
rebbe dir poco) e pericolose (questo con-
gnere Ciocca, ma soltanto quello di espo-
ta moltissimo). In un teatro moderno ina-
sizione di altre idee in proposito allo sco-
dattabili. Meglio sostituirle con rampe.
po di portare contributo alla soluzione
Due rampe, nel nostro caso.
del teatro per ventimila.
Le scale dello studio Ciocca sono anche
ingombranti. Occorre una certa propor-
Ing. GUIDO FIORINI
zione fra gli organismi delle macchine-
edificio. Non é questione di stabilire ri-
4“ cette, ma scale che occupino una super-
Dice ling. Ciocca: «La cupola del tea- ficie quasi uguale al teatro, quando lo Il mio articolo su « Quadrante» 3, piu
tro € divisa in due settori circolari, l’uno stesso Ciocca giustamente afferma: « Nel che lo studio del teatro di masse, é Vin-
incombente sulla scena, l’altro sulla sala. teatro di masse, un metro quadrato inu- vito allo studio del teatro. Quindi é anche
Sopra la scena la volta é conformata se- tilizzato o una lira sprecata sono posi- Vinvito alle obbiezioni, e le obbiezioni del-
condo le esigenze della illuminazione, e zioni perdute nella battaglia impegnata Ving. Fiorini sono particolarmente inte-
memtre i suoni devono essere assorbiti contro l’impopolarita». Penso che si pud ressanti per me, perché si riportano allo
per evitare gli echi. Nella parte incom- ottenere lo stesso scopo con meno spazio stesso punto da cui sono partito io, lo
bemte alla sala, il profilo della volta é e con un organismo pili adatto e pili eco-
studio della sala delle adunanze per il
conformato in modo che il suono, che vi nomico. Le due rampe devono essere a
palazzo dei Sovieti di Mosca, capace di
perviene dal palco, si rifletta e contem- giorno (come una strada) e sorrette da
15.000 persone.
porameamente diverga ai lati in modo da pilastri circolari.
Vi é pero una sostanziale differenza tra
rafforzare l’audizione alle balconate ». Cid Le quattro fila di balconi le sostituirei
la sala sovietica e il mio teatro di mas-
nom mi pare giusto e bene realizzabile. con un’unica grande galleria capace per
se ed é che la sala di Mosca.... non é un
Infaitti la curva della cupola relativa alla lo meno come i balconi. E’ possibile, per
teatro. Essa non ha palcoscenico, ma una
parte opposta della scena si pud studiare ragioni di acustica, che convenga tenere
arena, sulla quale, durante le adunate,
in mmaniera che risponda ad eccellenti la sala pil grande e abolire addirittura
prendono posto i membri del Governo: e
condizioni acustiche (dico si pud studiare la galleria.
le rappresentanze, e sfilano le parate. La
perche non sara quella accennata nello La sala che ho descritto é@ simile alla
Schizzo della sezione Ciocca) ma eviden- disposizione della sala adottata nel pro-
grande sala di 15.000 persone studiata
temente l’altra meta se sara studiata agli dagli architetti Le Corbusier e P. Jean-
getto Le Corbusier, e in molti altri, é lo-
gica, come é logico Vuso del microfono
effetti della buona riflessione della luce, neret nel famoso progetto del palazzo pro-
per portare la voce degli oratori nei pik
probabilmente non avra buone condizio- gettato per il Governo dell’U. R. SS. per
ni di audibilita. Certamente avra condi- coronare il piano quinquennale. Anche lontani punti della sala.
ziomi molto inferiori a quelle dell’altra qui la forma é quella di unsettore circo- Il teatro di masse, destinato specialmen-
meta. Ora questa meta della sala in cui lare. Anche qui vi sono le rampe. La cur- te alle grandi rapppresentazioni musicali,
lacusticita non pud essere ottima, con- va acustica del soffitto é simile a quella ha ben altre esigenze. Il problema princi-
tiene wna notevole quantita di spettatori da me tracciata e proviene dai calcoli di pale é fare si che nessun spettatore si
che somo precisamente quelli che vedo- M. M. Molin e di M. Marty; i lavori acu- trovi a distanza dalla scena che gli impe-
no gli attori nella schiena o di fianco. E’ stici sono stati impostati e diretti da M. disca di gustare in pieno lo spettacolo.
la parte del teatro che non va, alla quale Gustave Lyon. La forma della sala Le Corbusier non si
occorre cambiare forma. Tl settore circo- «.. La voix des acteurs, des figurants presta, e gran parte degli spettatori é
lare che elimina tutti questi difetti an- sur la scéne est séparé des auditeurs par troppo distante dalla scena. (Ai microfo-
che qui si impone. La cupola avra il pro- un «abime» de 11 métres. Toute lémis- no non é il caso di pensare). Colla forma
filo determinato da una curva unica ri- sion est collectée & 30 métres de hauteur da me adottata, che é ancora il settore
Sultamte dalla media fra l’una determina- par un microphone relié & un haut parleur circolare, ma abbracciante un angolo al
ta dal calcolo numerico, l’altra dal meto- situé en un point strictement mathéma- centro quattro volte maggiore del settore
do grafico. I] profilo sara presso a poco tique devant la scéne. Cet emetteur pro- di cui lo schizeo dell’ing. Fiorini, la di-
quello di questo mio schizzo stilo: jette des ondes sur la conque acoustique stanza massima dello spettatore dalla
ri-
du plafond qui distribue l’onde avec équi- balta si riduce a circa la meta, ed in ogni
valence a tous les auditeurs (une parte caso al minimo. Questo é Vessenziale.
maximum de 10% aux derniers Tangs) ». Chela scena si osservi da tre quarti della
Sono parole di Le Corbusier cheio tol- circonferenza, anziché da meno di
un
go dal numero speciale di autunno 1932 quarto, non é affatto un inconveniente
dell’Architecture Vivante (ed. Morancé).
per Vudito e neppure per la vista.
Gli
KT
spettatori dei settori laterali vedranno di CORSIVON. 36
profilo quello che il settore centrale vede
di faccia; che se poi gli attori si muove-
ranno normalmente sul palco, tutti go-
Quanto mi ha fatto piacere la faccenda
del «tubo di stufa»! Spesso m’ero do-
INTONACO
dranno lo spettacolo in ugual misura. mandato come mai il Fascismotollerasse
TERRANOVA
scimo abbia rimesso di modail tait (negli
la, e a quello che pud essere un nero albe-
inviti é scritto tight), che é di spirito net-
ro piantato in mezzo al palcoscenico, al-
tamente franco-borghese-massonico.
bero da qualunque parte lo si veda.
M. B.
-L’ing. Fiorini si preoccupa dell’acustica: PER FACCIATE E INTERNI
la mia idea é che la platea riceva solo il
suono diretto e le balconate ricevano il CORSIVON. 37
suono diretto o il suono riflesso dalle vol-
«Critica Fascista» commentando le no-
MILAN®
te. La differenza del cammino dei due
suoni sara abbastanza piccola per evitare te di Bontempelli al discorso del Duce al-
eqguamente il suono riflesso, concentran- trova occasione di affermare alcuni punti ALLA V TRIENNALE
DI MILANO E STA-
di vista relativi alla propaganda, che sot-
dolo specialmente nei punti pit lontani.
toscriviamo.
La molteplicita delle balconate é dovu-
ta appunto a preoccupazioni acustiche; « Molti credono che basti allineare delle
cifre, stampare delle fotografie e fare del-
TO APPLICATO
NELLE SEGUENTI
giova notare poi che le balconate multi-
le generiche affermazioni per una efficace
ple sono pitt comode, pit economiche e
COSTRUZIONI:
propaganda. Ma costoro sbagliano di
pit facilmente sfollabili della balconata
grosso. La propaganda per essere efficace
unica. La facilita di sfollamento é un re-
dev’essere indiretta, persuasiva, sostan-
quisito essenziale; io credo di avere ri-
ziosa.
solto il problema nel modo migliore, fra-
«Chi vuol fare della propaganda deve
zionando porte, guardarobe, scale. (Ben Elementi di Case Popolari, Casa sul
anzitutto preoccuparsi che essa non in-
vengano le rampe al posto delle scale, Golfo, Scuola d’Arte, Casa del Dopo-
generi il sospetto e quindi il disgusto e
purché siano distribuite in modo da evi- lavorista, Scuola 1933, Villa di Campa-
Vindifferenza. Occorre graduare e distri-
tare ingorghi). Nel mio teatro si esce dal- gna, Casa Coloniale, 2 Ville delle 5,
buire i compiti, mirare alla sostanza pit
le baiconate ail’aperto, nei ripiani delle Casa per Vacanza, Sala d’ Estate, Arte
che alla forma, operare in modo tale, in-
scale, da ventiquattro aperture uniforme- Sacra (Chiesa), Villetta economica, ecc.
somma che le conclusioni sieno tirate dal
mente distribuite; Ving. Fiorini esce dal-
pubblico stesso e non offerte belle e pron-
la unica baiconata sulle rampe, mediante
te. In conclusione la propaganda ha un
due sole aperture.
compito limitato che consiste nel prepa-
Con queste mie controosservazioni io OLTRE Al TRE PORTALI
rare il terreno fecondo per la seminazio-
non intendo affatto svalutare le osserva- ne delle idee nuove, e nello stesso tempo MONUMENTALI E AL
zioni dell’ing. Fiorini, al quale io sono gra- una suprema importanza perché é quella SALONE DEL PALAZZO
tissimo, poiché col suo intervento, e spe- che puo creare lo spirito nuovo ». DELL’ARTE (ARCH. MUZIO)
cialmente col richiamo alle idee di uno
dei pit grandi e dei meno sedentari ar-
IN TOTALE OLTRE 9500 MQ.
chitetti viventi, egli conforta la mia tesi PER LA MAGGIOR PARTE
fondamentale, che problemi cosi podero- CORSIVON. 38 SPRUZZATO A MACCHINA
si si risolvono soltanto con la collabora-
Numerosi autori e editori ci spediscono li-
zione. Io mi persuadopit che mai che la
strada da seguire é questa: studiamo nei
bri in omaggio e per recensione. Gid qual-
cuno si lamenta di non aver lette le tra-
S. A. ITALIANA
INTONACI
suoi dettagli un teatro di massa (il mio o
dizionali venti righe, 0 Vannuncio nei « li-
un altro che sembri migliore) e poi stu-
bri ricevuti»,
diamo e confrontiamo, pure nei dettagli,
le varianti che si presenteranno possibili.
Avvertiamo che «Quadrante» gradira “TERRANOVAn
moltissimo se autori e editori non gli in- DIR. GEN. A. SIRON!
Questo é V'unico metodo, un po’ lungoe vieranno i loro volumi. Se qualche libro
faticoso se si vuole, per arrivare allo: sco- ci interessa lo richiederemo direttamente; AVIA PASQUIROLO, 10
po di costruire il teatro pit comodo, piu
-—
TELEFONO 82-728
M.toL oA No
Poe
48
ag
Ir
MIL AON
TRIENNIAL
MOATY SO THs EPL EB FoR a
INTERNATIONAL EXHIBITION OF
DECORATIVE AND INDUSTRIAL MODERN
50,
RAILWAY REDUCTIONS
ILYUV G4 JUSLLG1 10 JIVNVWILLIAS C) 0)
JYALIIT 10 FWSNAW VLSIAIY 4 O1V 0) OVS 1 |
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