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ANNO 31 - NUOVA SERIE - N.

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I L D R A M M A
MENSILE DI COMMEDIE DI GRANDE INTERESSE DIRETTO DA LUCIO RIDENTI

DIREZIONE-AMMINISTRAZIONE-PUBBLICITA’ : ILTE (Industria Libraria Tipo­


M A G G IO 1955 grafica Editrice) Torino, corso Bramante, 20 - Telefono 693-351 - Un fascicolo costa
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LA ZOCCOLELLA * Un pomeriggio domenicale della appena trascorsa


Stagione Teatrale, nel suo camerino al Teatro Carignano di Torino, Eduardo
— l’incomparabile Eduardo, cui vogliamo tantissimo bene per ammirazione
e iraternità di alletto — dopo averci esposta la situazione attuale del teatro
italiano — come “ l’hanno combinata ” dice Eduardo —
ci raccontò la storiella della zoecolclla che è poi la decre­
t a c c u in o
pita storia del « ragazzino lasciateci lavorare ” ma che
detta in napoletano diventa, naturalmente, molto più espressiva. Ad ascol­
tarla da Eduardo vale, come si dice, “ un poema ” ma noi cercheremo di
renderne il sapore il più possibile. Disse Eduardo: In una piazza c era il
solito tizio che vendeva agli ingenui riunitiglisi intorno, una cosa qualsiasi.
Ma costui aveva una sua trovata che serviva da sola a duo scopi: richiamare
la gente e tenere a distanza i ragazzini troppo invadenti. Tra lui con la
mercanzia ed il pubblico davanti, aveva teso tra due paletti laterali una
corda, e su di essa vi aveva messo a saltellare e correre un topolino. I ragazzi,
rapiti dal topolino, sopportavano le sue chiacchiere in attesa e con la spe­
ranza che il topolino (in napoletano: zoccolella) desse, al richiamo del padrone
che l’aveva così bene ammaestrato, un vero spettacolo. Ma poiché questo
non avveniva mai, ogni tanto un ragazzino interrompeva l’imbonitore per
domandargli: “ Ma questa zoccolella che ci azzecca? ” (cioè: che significa
COLLA 15ORATORI il topolino con la mercanzia la vendita e le chiacchiere?). Il ciarlatano così
1)1 QUESTO FASCICOLO interrotto più volte, alfine spazientito, con un gesto delle mani giunte in
ORIO VEROANI: LI-MA- segno di preghiera, sogno che non lascia più dubbi a nessun napoletano,
TONG (Nuvoletta rosa), finalmente rispose: “ (inaglio’ tu me a fa fa ” (cioè: ragazzo, tu devi capire
commedia in tre atti -jc che io debbo mangiare). Per Eduardo, dunque, al punto in cui siamo —
GIOVANNI CENZATO: IL
VIAGGIO DI ASTOLFO, ed a che punto siamo potrete leggerlo, volendo, sul settimanale “ Cronache
commedia in tre atti ★ Ar­ del 17 maggio 1955, pagg. 4-8 — non pochi sono coloro che nel teatro, oggi,
ticoli e scritti vari (nell’or­ fanno proposte, tentano avventure pubblicitarie, improvvisano interpreta­
dine di pubblicazione) di:
FRANCESCO BERNAR- zioni e regìe, mettono insieme piccoli teatri, tutti concionando, separati dal
DELLI, LEON FINI, VIT­ pubblico da una corda tesa sulla quale hanno adagiato la zoccolella (del pro­
TORIO VECCHI, VITO gramma, del fine artistico, del problema, della salvezza di tutto e tutti).
PANDOLFI, ENRICO SBAS­
SANO, GIAN RENZO Avviene poi che uno del pubblico (il ragazzino che aspetta davvero la rap­
MORTEO, MARCEL LE presentazione) domandi 66che ci azzecca la zoccolella? ” . A differenza del­
DUC, GIORGIO PROSPE­
RI, GIGI LUNARI ★ Co­ l’imbonitore della piazza, quello del teatro non risponde, perchè la zoccolella
pertina di Gemma Vercelli: non è sua: glie l’hanno data da mettere sulla corda o un sindaco o un indu­
sintesi della commedia «Li- striale estraneo al teatro o quello di un partito politico; e via dicendo, molto
Ma-Tong » ★ Fotografie di:
Bernardi, De Vecchio, Er- dicendo. Ma il guaio sempre peggiore consiste in questo: che al di là della
mini, Archivio lite ★ Se­ corda tesa, oltre il ragazzino eurioso, c’è il pubblico: che non interrompe,
guono le cronache fotografi­
che e le rubriche varie. ma non compera.

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