Arrestata Mirabella, ex assessora a Catania e candidata FdI alle Regionali per una

tangente. Intercettata avrebbe detto agl’interlocutori: “Faccio firmare col sangue” y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!z!;!$!%

Venerdì 23 settembre 2022 – Anno 14 – n° 262 e 1,80

a 1,80 - Arretrati: a 3,00 - a 14,00 con il libro–'Ostinati e contrari'
Arretrati: e 3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

RUSSIA-UCRAINA Intervista a Stefano Zamagni Mannelli EXTRAPROFITTI Garantiti fino al 2024 Scusario Aggiornato

“Pace ancora possibile Bce: Lagarde regala » Marco Travaglio

con il Papa mediatore” 40 mld alle banche L
a difesa di Romano La Rus-
sa per il saluto omonimo
entra di diritto nella top ten
dello Scusario Politico: “Chi vuol
p L’economista vicino al Papa e il negoziato in 7 punti. In- p Nonostante il doppio rialzo dei tassi di interesse, confondere il rito del ‘presente’
tanto a Mosca chi protesta viene mandato sul fronte Ucrai- Francoforte non ferma il “programma Tltro”, ovvero le col saluto fascista è ignorante: i-
no. Da oggi in Donbass si vota per l’annessione alla Russia. operazioni speciali introdotte sotto pandemia con cui gnora una tradizione militare che
All’Onu la Cina avverte: “La priorità è la fine del conflitto” gli istituti di credito possono finanziarsi a costo zero vige da secoli”. Poi taglia la testa al
toro: “Eravamo 15 vecchi rinco-
q GRAMAGLIA, GROSSI E IACCARINO A PAG. 2 - 3 E 4 q BORZI A PAG. 16 glioniti”. Ma purtroppo non si
coordina col suo partito, FdI (e
quale sennò?), che in una nota ne-
ga il gesto ammesso dallo stesso
autore rincoglionito: “Emerge

2 GIORNI AL VOTO MEZZOGIORNO DECISIVO PER CHI AVRÀ PIÙ SENATORI FRA PD E M5S
con chiarezza che il movimento
del braccio di Romano non ha
nulla a che fare col saluto fascista,

La battaglia finale al Sud

ma al contrario testimonia il suo
invito ai presenti ad astenersi dal
saluto”. Dalle due versioni e dal vi-
deo si deduce che il La Russa mi-
nor saluta romanamente per dis-
suadere gli altri dal farlo. Lui è co-
sì: per evitare che uno si metta le
dita nel naso, se le mette lui; e, per

Conte: “Attenti a Draghi”

scongiurare il rischio che qualcu-
no orini dal balcone, orina lui. Co-
sì ci costringe ad aggiornare la
classifica dello Scusario, insi-
diando il primo posto a B., che lo
deteneva per le scuse su Ruby
(marocchina) “nipote di Muba-
rak” (egiziano) e sui bonifici mi-
lionari: “La pagavo perché non si

INTERVISTA AL CAPO 5S
pros tituisse” (essendo il paga-
mento il requisito della prostitu-
zione, quell’alibi inaugurò la cor-
”PUÒ INFLUENZARE I PARTITI rente del Dadaismo Penale).
Terzo Claudio Scajola, che si

PURE FUORI DA CHIGI. IL VOTO

dimette “perché un ministro non
può sospettare di abitare in una

UTILE ANTI-MELONI È A NOI”

casa pagata in parte da altri senza
saperne il motivo” (tes tuale).
Quarto Matteo Orfini, sui rap-
porti fra il Pd e il duo Buzzi-Car-
q DE CAROLIS, GIARELLI E IURILLO A PAG. 5 E 8 - 9 minati: “Buzzi era insospettabile
e incensurato” (a parte un erga-
IL LEADER DI USP E L’EX CAPOGRUPPO DI LEU stolo per aver assassinato un col-
lega con 34 coltellate) e, quanto a
Ingroia: “Italia Sovrana sopra il 3%” Er Cecato (ex Nar ed ex Banda
De Petris: “Io di sinistra voto 5Stelle” della Magliana), sono “i servizi se-
greti che non si sono accorti di co-
sa faceva” (potevano regalargli il
q RODANO A PAG. 10 dvd di Romanzo criminale).
Quinta Lella Paita, che in Liguria
CONTRO SPERANZA E SCIENZIATI “STREGONI” straperde con Toti e spiega: “Alla
Meloni in piazza con Salvini e B.: “Pronti città di Genova le donne non sono
mai piaciute”. Sesta Alessandra
a cambiare la Costituzione anche da soli” Moretti che, doppiata da Zaia in
Veneto, se la prende con Renzi,
q SALVINI A PAG. 6 cioè col segretario e premier che
l’ha candidata: “Ha pesato il giu-
dizio negativo sul governo”. Setti-
ma Marianna Madia, accusata di
LE NOSTRE FIRME. aver copiato intere pagine della
» COL PARACADUTE LA CORTE DEI CONTI La cattiveria tesi di dottorato: “È come dire che

• Padellaro Una campagna spassosa a pag. 7

plagia Pitagora chi usa il teorema”
Santa Casellati “Mite, 10 nomine Per rispettare il silenzio
elettorale, dalla mezzanotte
(sì, ma se spacci il teorema di Pi-
tagora per teorema di Madia, è
in pellegrinaggio • La Valle A nome di chi parla Draghi a pag. 13 contro le regole” di venerdì i candidati
di Fratelli d’Italia saranno
plagio). Ottavo Giorgio Napolita-
no che tenta di non testimoniare
per la Lucania arrestati sotto falso nome sulla Trattativa perché “non ho
• Barbacetto La Russa, i fratelli neri a pag. 17 q A PAG. 11 WWW.FORUM.SPINOZA.IT nulla da dire” (come se lo decides-
se lui, non i pm: infatti poi parla
» Antonello Caporale
• Truzzi Se avessimo le riforme Renzi a pag. 9
tre ore). Nono Attilio Fontana sui
INVIATO A IRSINA (MATERA) ALESSANDRO MANNARINO L’ACCORDO TOP SECRET 5 milioni in Svizzera gestiti da due
trust alle Bahamas: “Era una cosa

N
el nome del padre,
del figlio... In un a- • Coltorti I no della scienza al Ponte a pag. 13
“In Amazzonia stavo Evasione: sconto purtroppo di moda”. Decimo
Francesco Schettino che incolpa
men Maria Elisabet- morendo, mi salvò di 748 milioni del naufragio non il suo folle in-
ta Alberti Casellati, la più
illustre paracadutata d’Ita- • Vanoni Troppi partiti, meglio Nenni a pag. 20 la vita uno stregone” dal fisco a Gucci
chino, ma “uno sperone di roccia
che non doveva essere lì” (s’è spo-
lia, ha scoperto la Lucania. stato?). Però, stranamente, non è
A PAG. 7 q MANNUCCI A PAG. 18 q VERGINE A PAG. 16 un politico. Non ancora.
2 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022

GUERRA IN UCRAINA • ANNO ZERO

Mobilitazione L’esodo
Il Cremlino arruola anche
giovani inesperti. Retate
in 39 città. Berlino pronta
ad accogliere chi fugge

» Michela A.G. Iaccarino

S
enza osservatori internazionali indipendenti,
e mentre piovono razzi, aprono oggi i seggi per
i referendum di annessione alla Federazione
russa nelle quattro regioni ucraine devastate
dalla guerra. Fino al 27 settembre si voterà nelle aree
di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. I fi-
lorussi delle repubbliche autoproclamate hanno già
assicurato che la polizia locale “aiuterà” i cittadini a
votare, bussando casa per casa. Contro “la farsa”, la
votazione illegittima non riconosciuta dalla comuni-
tà internazionale, si è espressa ieri perfino la Cina. Il
risultato dello spoglio è scontato, le conseguenze bel-

A Mosca se protesti vai al fronte

Donbass: si vota per l’annessione
liche no. Per difendere i seggi,
che apriranno anche in Rus-
GAZPROM, 40%
DI GAS IN MENO
sia, l’ex presidente Dmitry
Medvedev ha minacciato l’u-
ALL’EUROPA so del nucleare contro Kiev e
di armi ipersoniche contro
l’Ovest: “Sono capaci di rag-
giungere Europa e Usa molto
velocemente”.
armi: “Finora erano d’accor-
do con l’uccidere ucraini”.
Quanti russi siano scappati
dall’inizio dell’invasione nes-
suno lo sa, né quanti sono già
morti in Ucraina. Come ogni
cifra fornita dal Cremlino, an-
che quella della mobilitazione
“parziale” è falsa: non sono
sta dall’articolo 7, un punto
segreto dell’ultimo emenda-
mento della Duma. Dmitry
Peskov, portavoce di Putin, ha
detto di trattarsi di una “men-
zogna”, ma è lo stesso che ha
negato l’esodo di massa in
corso, testimoniato dalle foto
delle file alle frontiere e dai bi-
Nucleare Medvedev delle associazioni legali per la
difesa dei diritti umani. Ser-
minaccia l’uso di armi gey Krivenko, Ong “Cittadini,
legge ed esercito”, di solito ri-
ipersoniche contro ceveva 50 chiamate al giorno:
l’Ovest: “Possono nelle ultime ore non è riuscito
ad aiutare le 14 mila persone
colpire Ue e Stati Uniti” che lo hanno contattato.

300 mila, ma un milione, i glietti sold out sul sito dell’Ae- NON È “CHASTNAYA”, non è
IERI 1.300 ARRESTI per le pro- soldati che Mosca vuole spe- roflot. Dopo la firma dell’u- parziale: questa è una mobi-
teste in 39 città russe: la poli- dire al fronte, dice una fonte di kaz, l’ordine di Putin, som- litazione e basta. Si tratta dei
zia ha riempito le celle soprat- Novaya Gazeta Europa. Que- mersi quanto i siti delle com- soliti trucchi del Cremlino, è
tutto a Mosca e Pietroburgo. sta sarebbe la vera cifra nasco- pagnie aeree, sono stati quelli un altro dei loro inganni. Nel-
Molti di quelli che hanno ma-
nifestato contro l’ultima deci-
sione della Duma, nei com-
FOTO DELL’AMBASCIATA
Ecco l’album Italia-Putin
ALMENO IL 40% di gas missariati, hanno ricevuto la
in meno attraverso povestka, notifica di arruola- t
i gasdotti russi. Sono mento, che va consegnata, per
le previsioni dell’export legge, di persona. Gli ufficiali
contenute nella bozza si presentano nelle abitazioni

E B. “salva” l’amico Vlady

del piano triennale dei giovani in borghese: bus-
di Gazprom che l’agenzia sano alle porte anche di quelli
Bloomberg ha consultato. che il servizio di leva non
Si passa a 125,1 miliardi l’hanno nemmeno mai fatto. I
di metri cubi (2023-2025), figli più poveri della Federa-
mentre nel 2022 le zione, nelle sue province più
consegne si fermano periferiche, sono già stati in-

a 142 miliardi. La bozza gabbiati tra i confini regiona-
non dà indicazioni sulla li: ai riservisti del Tatarstan è
destinazione, ma il taglio vietato allontanarsi, dice l’or-
all’export sembra dine del governatore che ob-
destinato all’Ue. I numeri bliga i capi delle aziende a in-
potrebbero cambiare viare liste di arruolabili. Putin
se Gazprom modulasse annette più territorio al suo
le forniture in base Stato, quello da cui sta scap-
al mercato, alle richieste pando con ogni mezzo la sua
dei clienti e alla guerra. gioventù. I russi continuano a
varcare dogane armene, geor-
giane, turche. Via aria e via
terra. Dall’annuncio della
mobilitazione, in un giorno
solo, dal punto di confine di
Vaalimaa, a tre ore da San Pie-
troburgo, quasi 5 mila russi
sono arrivati in Finlandia. Ai
disertori offre asilo la Germa-
nia promettendo protezione
internazionale. Lettonia ed
Estonia rifiuteranno quanti
non vogliono imbracciare le
“N
e abbiamo da ricordare”. Co-
sì sui suoi profili social, l’am-
basciata russa in Italia iro-
nizza sul rapporto che i leader politici
italiani hanno avuto con il presidente
Putin. E per sottolinearlo ha pubblica-
to foto di Salvini, Conte, Berlusconi,
Di Maio, Letta e Renzi assieme al lea-
der del Cremlino. E proprio Berlusco-
ni a Porta a Porta deve essersi ricorda-
to parlando della guerra: Putin “è ca-
duto in una situazione difficile, spinto
dalle repubbliche filorusse del Don-
bass... sono andati da lui dicendo ‘Ze-
lensky ha aumentato gli attacchi, sia-
mo arrivati a 16 mila morti...’. Le trup-
pe dovevano entrare, in una settimana
raggiungere Kiev, sostituire con un
governo di persone perbene il governo
di Zelensky e in una settimana tornare
indietro. Invece hanno trovato una re-
sistenza imprevista, foraggiata con ar-
mi di tutti i tipi dall’Occidente”.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
la legge mancano i dettagli
che la diversifichino da quella
generale”, dice chiedendo l’a-
nonimato, uno degli ex gior-
nalisti di Novoe Vremya, un
magazine che, come tutti gli
altri giornali indipendenti, in
Russia non esiste più. In U-
craina moriranno anche
“quelli senza barba, quelli che
la vita non l’ hanno ancora
nemmeno mai vista”. Gli An-
tonov carichi di riservisti, co-
me i bus, viaggiano di notte in
ONU • Confronto al Consiglio di Sicurezza
Propaganda
e manganelli
Manifesto pro
l’arruolamento
e arresti. A destra,
Sergej Lavrov
FOTO LAPRESSE
tutte le città della Federazio-
ne. L’ultimo abbraccio alle
partenze e le lacrime delle
madri russe: tra tre settima-
ne, i loro figli saranno carne
da cannone al fronte di guer-
ra. Sono queste le immagini
che inondano il web e non
quelle che divulga la Tass, a-
genzia statale russa, che in-
forma: in 10 mila si sarebbe-
ro presentati volontari ai
voenkomat, uffici di arruo-
lamento.
Pechino gela Russia
e Usa: “La priorità
è la fine della guerra”
» Giampiero Gramaglia
D
uello tra Usa e Russia sull’Ucrai-
na all’Onu; non all’Assemblea
generale, che ieri è rimasta un
po’ in sordina, ma nel Consiglio
di Sicurezza, riunito per discutere gli svi-
luppi della guerra e le mosse del presiden-
te russo Vladimir Putin. Per Mosca, l’Oc-
cidente è “parte del conflitto”, perché “dà
aiuti e armi al regime di Kiev e ne copre i
crimini”. Fra i protagonisti della giornata,
il segretario di Stato Usa, Antony Blinken,
e il ministro degli Esteri russo, Sergej La-
vrov, oltre al ministro degli Esteri ucraino,
Dmytro Kuleba, per il quale “non c’è spa-
zio per la neutralità in questa
guerra creata dalla Russia”. De-
sta interesse la posizione arti-
colata del ministro degli Esteri
cinese Wang Yi che parla di
spegnere i focolai di guerra e ri-
prendere i colloqui di pace con
Lavrov. La Cina intende “pro-
muovere la pace e il dialogo”tra
le parti, perché l’ampliamento
e il prolungamento del conflit-
to “non è nell’interesse di nes-
suno”: Pechino “è sempre stata
favorevole all’istituzione di
un’architettura di sicurezza eu-
ropea equilibrata, efficace e so-
stenibile che fornisca una ga-
ranzia di pace duratura”: “Non
staremo a guardare né gettere-
mo benzina sul fuoco”.
LA SITUAZIONE in Ucraina inol-
tre "mostra un trend in espan-
sione e di lungo termine, con ef-
fetti di contagio negativi sem-
pre più gravi che la parte cinese
non vuole vedere: le priorità so-
no il cessate il fuoco e la fine del-
la guerra". Lavrov replica che
“la sicurezza è indivisibile”, ma
adatta il linguaggio all’interlo-
cutore: la Russia “è ancora di-
sposta a risolvere il problema
con il dialogo e il negoziato”. Pe- DUE VERITÀ
chino, del resto, non ha parole
dolci neppure per gli Stati Uni- ACCUSE
ti: stigmatizza il discorso di Bi-
den, auspica che Washington
RECIPROCHE
collabori per “trovare un modo TRA LAVROV
affinché le due grandi potenze
con sistemi sociali, storie e cul- E BLINKEN
ture diversi, coesistano pacifi-
camente e cooperino per risul-
tati vantaggiosi per tutti”. Sen-
za intralciare, soprattutto, la crescita ci-
nese. Aprendo i lavori, il Segretario gene-
rale delle Nazioni Unite, Antonio Guter-
res, è categorico: “Qualsiasi annessione
del territorio di uno Stato da parte di un
altro Stato risultante dalla minaccia o
dall’uso della forza costituisce una viola-
zione della Carta dell’Onu e del diritto in-
ternazionale”. C’è “profonda preoccupa-
zione” per i referendum indetti da oggi in
territori ucraini sotto controllo russo. E-
vocando il discorso di mercoledì del pre-
sidente Usa Joe Biden, Blinken chiede
all’Onu di bocciare i referendum e giudica
“inaccettabile” che Putin “continui a mi-
nare l’ordine del mondo” e faccia “speri-
colate minacce nucleari”. La citazione ir-
rita Mosca: la portavoce del ministero de-
gli Esteri Maria Zakharova giudica “inde-
cente” la “manipolazione” delle parole di
Putin sul nucleare. Lavrov ribatte a Blin-
ken punto su punto, seguendo anch’egli il
copione. L’“operazione militare” russa in
Ucraina era “inevitabile” per le numerose
“attività anti-russe e criminali”di Kiev che
minacciavano la sicurezza della Russia.
Lavrov bolla più volte come “neo-nazista”
quello che chiama “il regime di Kiev”, de-
nunciando il sostegno dell’O c ci d e n t e
all’Ucraina, che “sta diventando uno Stato
totalitario di tipo nazista e sta intensifi-
cando le persecuzioni di dissi-
denti e giornalisti”. Per Lavrov,
“l’obiettivo dell’Occidente è
ovvio: prolungare il più possi-
bile le ostilità, nonostante vit-
time e distruzioni, per esaurire
e indebolire la Russia...”. Ciò
rende Usa e alleati “partecipi, li
coinvolge in modo diretto”. A
margine del Consiglio e
dell’Assemblea, l’intreccio di
bilaterali è fittissimo: Blinken vedrà do-
mani Wang per dirgli che gli Usa vogliono
“mantenere aperte le linee di dialogo”; e
Lavrov incontra pure il Segretario di Sta-
to vaticano, cardinale Pietro Parolin, fra i
due, una stretta di mano.
Nell’emiciclo del Palazzo di Vetro, fan-
no invece notizia le parole del premier i-
sraeliano Yair Lapid, che dice sì alla solu-
zione dei due Stati per il conflitto palesti-
nese, a patto che lo Stato palestinese “sia
pacifico”e non diventi “una base di terrore
contro Israele”. Inoltre, lo Stato ebraico
farà qualsiasi cosa “per impedire a Tehe-
ran di ottenere l’arma nucleare”.
ESTERI l 3
SCAMBIO DI PRIGIONIERI
t
L’Ucraina rilascia
l’oppositore sotto
accusa e ottiene
i miliziani di Azov
L’
oligarca ucraino Viktor Med-
vedchuk e 55 soldati russi o
delle brigate filorusse sono
stati scambiati con 210 militari del
Battaglione Azov. I cinque ufficiali
del reparto, tra cui i volti più noti –
Denys Prokopenko (Redis), il suo vi-
ce Svyatoslav Palamar (Kalyna) e A-
pis (Oleg Khomenko) – sono stati
trasferiti in Turchia. Un ruolo deci-
sivo lo ha giocato la mediazione del
presidente Erdogan: “Lo scambio di
prigionieri tra Russia e Ucraina sot-
to la mediazione della Turchia è sta-
to un passo importante verso la fine
della guerra”. Si è materializzata,
dunque, l’ipotesi iniziale, che era
stata avanzata dopo la resa di Azov a
Mariupol: uno scambio con l’oligar-
ca che il governo di Kiev accusa di
tradimento e di aver complottato as-
MEDIAZIONE
ERDOGAN
PORTA I CAPI
MILITARI
IN TURCHIA
sieme a Mosca. Medvedchuck è con-
siderato un amico di Putin e il Con-
siglio di sicurezza e difesa nazionale
dell’Ucraina il 19 febbraio 2021 lo a-
veva inserito assieme alla moglie O-
ksana Marchenko nell’elenco dei
sanzionati per aver realizzato profit-
ti grazie all’impianto petrolifero,
con sede in Russia e i suoi affari con i
separatisti; era stato ristretto ai do-
miciliari accusato di tradimento e
anche di tentato saccheggio delle ri-
sorse della Crimea. Medvedchuk è e-
ra evaso quattro giorni dopo l’inva-
sione russa, ma il 12 aprile 2022 è
stato catturato. La liberazione dei
soldati di Azov invece ha suscitato
disappunto tra i “duri e puri” russi,
che speravano invece in un processo
esemplare; quei miliziani per loro
sono il simbolo della “denazificazio-
ne” del territorio più volte affermata
dal Cremlino.
4 l ESTERI
L’INTERVISTA • Stefano Zamagni “Il negoziato in sette punti”
» Alessia Grossi
“L
a pace è ancora pos-
sibile e a fare da
mediatore potreb-
be essere il Papa in
quanto super partes”. Purché,
certo, “i belligeranti accettino
di conferirgli questo ruolo” e
che “l’Ortodossia, con il capo
della Chiesa di Russia, Kirill,
non contravvenga, come già
fatto, a quanto stabilito dal suo
predecessore al Congresso di I-
stanbul: non mettere la religio-
ne nelle mani della politica”. Il
professore Stefano Zamagni, e-
conomista e presidente della
Pontificia accademia delle
scienze sociali, è una delle po-
che voci a immaginare un ne-
goziato tra Mosca e Kiev. Lo fa
in un saggio di 18 pagine in u-
scita per la rivista Paradoxa e
anticipato dal quotidiano Av-
venire in cui spiega che “il mon-
do occidentale poteva prevede-
re ciò che stava per succedere,
invece ha pensato che Putin po-
tesse continuare con le sue mi-
re espansionistiche: prima la
Georgia, poi la Crimea, il Don-
bass... senza colpo ferire”.
Professor Zamagli, cosa è
successo nelle ultime ore?
Si è confermato ciò che ho scrit-
to: se non si va a un negoziato, il
rischio è che la guerra diventi u-
na guerra di logoramento e
queste hanno due esiti, o termi-
nano come conflitto congelato,
oppure come pace negoziata.
Sono per la pace negoziata. Pu-
tin ha dato un’accelerata a tutto
questo perché il rischio nuclea-
re non è più potenziale, ma con-
creto e asimmetrico: da una
guerra nucleare ci rimette l’Oc-
‘‘
cidente.
Nei suoi sette punti per la
I belligeranti devono riconoscergli questo ruolo
Ma la Chiesa ortodossa russa fa giochi di potere
pace c’è anche una conces-
sione territoriale a Mosca.
Perché Kiev dovrebbe ac-
cettare?
Nel terzo punto dico: lasciamo
alla Russia il controllo de facto
della Crimea che già ha, per
qualche anno e dopo un’azione
mirata di tipo socioeconomico,
si va al tavolo per sistemare de-
finitivamente la questione.
Qualificante invece è il punto
sette: creiamo un fondo multi-
laterale per la ricostruzione al
quale concorra anche Mosca.
Ha distrutto, deve ricostruire.
Quali colpe ha l’Occiden-
te?
L’errore di noi occidentali è es-
sere dei superficialoni. Pensia-
mo il regime degli altri secondo
la nostra angolatura. Bisogna-
va capire che sotto a Putin c’era
questo magma che prima o poi
sarebbe esploso. La superficia-
lità la si paga.
Lei auspica un rinnova-
mento delle Istituzioni in-
ternazionali.
È la grande responsabilità
dell’Occidente. Le istituzioni
internazionali sono nate a
Bretton Woods nel 1944 per tu-
telare e rafforzare gli interessi
occidentali. Poi c’è stata la
Guerra fredda. Possibile che il
Fondo monetario internazio-
nale e la Banca mondiale ab-
biano la filosofia del 1944?
Immagina la creazione di
due nuove agenzie.
Sì, per le migrazioni e per l’am-
“La pace è ancora possibile
Il Papa può fare il mediatore”
biente. Uno intelligente do-
vrebbe dire, c’è quella del com-
mercio, perché non quella dei
flussi migratori?
AULA VUOTA IL DISCORSO DEL PREMIER SIMBOLO DI UN’ISTITUZIONE MARGINALE
Mario parla, l’Onu è distratta
» Salvatore Cannavò
• NON C’ERA MOLTA GENTE
AD ASCOLTARE MARIO DRA-
GHI ALL’ONU. ANZI, NON
C’ERA QUASI NESSUNO.
A
leggere i quotidiani nazio-
nali si potrebbe pensare
che per ascoltare Mario
Draghi alle Nazioni Unite, l’uo-
mo che ha salvato l’Europa, poi
chiamato a salvare l’Italia sen-
za però riuscirci, ci fossero solo
posti in piedi. E invece la foto
mostra quello che diplomatici
ed esperti di settore sanno
molto bene: i discorsi avven-
gono spesso davanti a un pub-
blico distratto, assente, affac-
cendato in riunioni di corridoio
o colloqui riservati. Voci male-
vole, in realtà, fanno sapere
che Draghi non si è occupato
nemmeno di quelle e che al Pa-
lazzo di Vetro è passato per il
Già, perché?
Perché da un lato c’è l’insipien-
za culturale, molti parlano ma
non sanno niente, altri invece
tempo necessario preferendo
occupare altrimenti il proprio
tempo.
Alla vigilia del discorso, ad
esempio, era pregiato ospite
d e ll ’Appeal of Conscience
Founda tion per ricevere il
premio di “statista dell’anno”.
Un passaggio formale, legato a
solidi mondi dell’e s t a b l i-
shment statunitense, con un
premio consegnato negli anni
hanno interessi in gioco per
mantenere lo status quo, come
per le regole delle Finanza o
quelle della borsa di Amster-
dam, che specula sull’aumento
del prezzo del gas. L’errore è
pensare che se sta bene all’Oc-
cidente, stia bene a tutti.
Secondo lei le basi per un
negoziato se ‘opportuna-
mente presentate e saggia-
mente gestite a livello di-
scorsi anche al premier, e ge-
nerale, di Singapore, Lee Hsien
Loong, all’ex presidente mes-
sicano, uno dei peggiori nella
storia del Messico, Enrique Pe-
na Nieto, addirittura al presi-
dente indonesiano Susilo
Bambang Yudhoyono, anch’e-
gli generale di un Paese che
grazie all’esercito si rese re-
sponsabile dei massacri dei
comunisti prima e di Timor Est
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
plomatico possono essere
accettate dalle due parti’.
Cosa glielo fa pensare?
L’essere umano per quanto
perverso mantiene sempre
dentro di sé un grumo di ragio-
nevolezza e di adesione al bene
comune, per quanto piccolo.
Anche Putin?
Anche Putin. Ma bisogna tro-
vare persone, non politici, su-
per partes come mediatori.
poi. Ma quella foto esprime so-
prattutto l’i nco nsis ten za
dell’Onu.
Come rileva giustamente il
professor Zamagni nell’inter-
vista in pagina, per sbloccare la
situazione ucraina servirebbe
una istituzione o personalità
davvero super partes. Il con-
fronto muscolare con Putin è
destinato a produrre un’esca-
lation catastrofica, trattandosi
di un autocrate imbottito di ar-
mi nucleari. Per affrontare effi-
cacemente la crisi non serve,
come fa la Nato, invocare il
riarmo e chiedere aiuto all’in-
dustria militare: servirebbe
mettere in discussione la poli-
tica internazionale seguita
dall’Occidente dal 1991 in poi,
anno da cui data la messa in
mora anche delle Nazioni Uni-
te. Talmente emarginate che
poi quando vai a parlarci non ci
trovi nessuno dentro.
UN ECONOMISTA
AL SERVIZIO
DELLA SOCIETÀ
CLASSE 1943, Stefano
Zamagni è professore
ordinario di Economia
Politica all'Università
di Bologna e Adjunct
Professor of
International Political
Economy alla Johns
Hopkins University,
Bologna Center, oltre
che presidente della
Pontificia accademia
delle scienze sociali.
A ottobre per “Paradoxa”
uscirà il suo saggio
sulla guerra in Ucraina
Tra Mosca
e Kiev
Stefano Zamagni
in un incontro
con Papa
Francesco
FOTO ANSA
Quindi non il presidente
turco Erdogan?
No. Solo un bambino può pen-
sarlo. Il mediatore non deve a-
vere interessi in gioco, ma una
carica ideale forte.
La diplomazia vaticana ha
ottenuto o sta per ottenere
risultati per la pace?
La diplomazia vaticana sta fa-
cendo tutto ciò che le consento-
no di fare, perché per andare in
questa direzione bisogna che le
potenze dominanti, Russia,
Stati Uniti, Cina... accettino il
mediatore. Finora questo atto
di accettazione non c’è stato, al-
trimenti sarebbe stata capacis-
sima di svolgere questo ruolo.
Il suo intervento è condivi-
so dalla Conferenza epi-
scopale e dalla Santa se-
de?
No.
Riflette la linea del Vatica-
no?
Basta passare in rassegna i di-
scorsi che da febbraio scorso fa
il Papa: invoca la soluzione ne-
goziale. Non scende nei detta-
gli, tocca gli aspetti teologi-
co-religiosi. Quando Kirill dice
‘questa non è una guerra fisica,
ma metafisica’, anche uno sce-
mo capisce cosa vuole dire: per
loro questa è guerra ideologica
e il Papa è molto preoccupato.
Quale risultato elettorale
avvicinerebbe l’Italia a una
mediazione per la pace?
Lo sa solo Dio, la situazione è
ingarbugliata... in Italia c’è il vi-
zio della previsione, ma i son-
daggi sono fallaci. Siamo alla
vigilia di un grande cambia-
mento della politica da ‘hobbe-
siana’, che prevede che per la
pace e l’ordine ci voglia la forza
militare, a quella dei grandi va-
lori, come la pace.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
L’INTERVISTA • Giuseppe Conte Il presidente 5S
“Ora Draghi può influenzare
i partiti anche fuori da Chigi”
» Luca De Carolis
D
al telefono arrivano
clangori metallici e
rumori vari. Ma lo
smartphone non
c’entra nulla: dall’altra parte
della linea Giuseppe Conte si
sta cucinando delle uova al te-
gamino per pranzo. Però il
tempo per rispondere lo tro-
va.
Le elezioni sembrano gio-
carsi innanzitutto al Sud,
dove voi 5Stelle potreste
vincere qualche collegio u-
ninominale. Secondo El
Pais,“il M5S è tornato a es-
sere l’unica speranza di
fermare l’ascesa della de-
stra italiana”.
Attenzione a credere che la
partita si giochi solo al Sud: noi
5Stelle ci rivolgiamo a tutto il
Paese. Io sono il presidente del
Consiglio che durante la pan-
demia, di fronte al collasso del
Nord, intervenne con cinque
variazioni di bilancio. Facem-
mo investimenti per oltre 130
miliardi, andati in gran parte
proprio a quella parte del Pae-
se aggredita per prima e in for-
ma più grave dal Covid. E an-
che dei 209 miliardi del Pnrr,
la maggior parte andrà alle re-
gioni del Nord.
Ma le percentuali di gran
lunga più alte dovreste a-
verle sotto Roma. Per il
Reddito di cittadinanza,
giusto?
Siamo forti al Sud, ma è una
mistificazione dire che il moti-
vo è il Reddito. Abbiamo tante
proposte serie, e siamo una
forza coerente e credibile.
Nel migliore dei casi po-
treste solo impedire al
centrodestra di stravince-
re. A meno che dopo il voto
non vi decidiate a trattare
per una maggioranza al-
ternativa.
Abbiamo già precisato che non
siamo disposti ad ammucchia-
te indistinte. Riteniamo che il
Paese abbia bisogno di un
chiaro progetto politico per
rialzarsi. E quel progetto è il
nostro.
Da soli non si governa.
Co m a n d e r e b b e c o-
munque il centrode-
stra.
È la democrazia, ferme
restando tutte le riserve
sulle ricette del centro-
destra e sulla sua ambi-
guità e pericolosità, vi-
sto anche il voto pro
Orban dato da FdI e
Lega nel Parlamento
europeo.
Stando all’Ansa ,
un alto dirigente
della Casa Bianca
avrebbe detto:
“Questa narrativa
da fine del mondo
sulle elezioni italiane
non corrisponde alle no-
stre aspettative”. Ma il Pd
ha costruito la campagna
sul pericolo Meloni.
È l’ennesima dimostrazione
che le polarizzazioni non gio-
vano a chi le cavalca per con-
fondere i cittadini e pensare al
proprio tornaconto. Mi sem-
bra che questa divisione tra be-
ne e male, questa continua di-
stribuzione di patenti di legit-
timità politica da parte di Letta
e dei vertici del Pd, si sia rive-
lata per loro un clamoroso
boomerang, oltre che ad aver
spianato la strada alla Meloni.
A proposito: Letta e un al-
tro maggiorente dem, E-
nrico Borghi, la accusano
di ambiguità rispetto alla
Il premier
e l’avvocato
Mario Draghi
e Giuseppe
Conte, leader
del Movimento
5 Stelle
FOTO ANSA
Russia di Putin. Ha esage- so di Letta, invece, si fa riferi-
rato coi distinguo? mento all’Agenda Draghi per-
Nessuna ambiguità ma massi- ché c’è un deficit di visione po-
ma chiarezza, il Pd si rassegni. litica e di elaborazione proget-
Noi, a differenza loro, non ci tuale.
siamo messi l’elmetto in testa e Lei attacca sempre “gli at-
non abbiamo sposato in modo tuali vertici del Pd”, come
acquiescente la strategia di li definisce. Ma se cam-
Washington, che non ci sta biassero, si risiederebbe al
prospettando una via d’uscita tavolo coi dem?
da questa guerra. Non faccio previsioni su cosa
Pur rifiutandosi di torna- accadrà in casa d’altri. Con
re a Palazzo Chigi, Mario Letta non ci può più essere dia-
Draghi può influenzare la logo.
politica e i partiti? Sul Fa t t o il governatore
In quanto autorevole espo- dem Michele Emiliano ha
nente di mondi finanziari e fatto appello al voto utile
bancari, che da sempre hanno in Puglia: “Al Pd o al M5S,
un peso nei processi decisiona- l’importante è fermare la
li italiani, sicuramente potrà a- destra”. Vi ha fatto gioco.
vere un’influenza. Ma io sono È stata una considerazione ra-
animato da uno spirito auten- gionevole, dato il contesto at-
ticamente democratico e mi tuale. Il voto utile, a differenza
auguro che tutte le decisioni di ciò che ha sostenuto Letta
avvengano in modo trasparen- durante tutta la campagna e-
te e che anche negli altri partiti lettorale, è quello al M5S.
‘‘
si smetta di lavorare racco- Invece è ragionevole la
gliendo le agende dei salotti. proposta di Meloni sul
Perché i partiti raccoglie- presidenzialismo?
rebbero queste agende? Non credo che si possa avviare
Per interessi o per sempli- una discussione seria per rifor-
c e d e b o l e z- mare il nostro sistema costitu-
za? zionale nel segno del presiden-
Ci sono forze po- zialismo. È una prospettiva
Sul voto utile litiche che non
nascono come
troppo aleatoria e troppo ri-
schiosa. Mi sembra più sensa-
Emiliano interpre tazione
di una comunità
di sentimenti,
to lavorare per rendere più ef-
ficiente l’attuale sistema, raf-
forzando e stabilizzando l’a-
è ragionevole, ma come un
gruppo chiama-
zione dell’esecutivo e permet-
tendo al Parlamento di espri-
Letta spiana to a rappresenta-
re gli interessi di
mere posizioni di indirizzo nei
confronti del governo.
la strada alcuni segmenti
di società o di al-
Mantenere la regola dei
due mandati vi ha aiutato
alla Meloni cuni gruppi im-
prenditoriali. E
sul piano dei consensi?
La coerenza paga sempre, e il
l’esempio più e- fatto di aver rispettato un im-
vidente è il terzo pegno preso può aver contri-
polo di Renzi e buito a confermare la fiducia
Calenda. Nel ca- dei cittadini.
POLITICA l 5
AGENDA SCANZI
FRATOIANNI
E BONELLI
PUNTUALI
NEL DELUDERE
, L’ALLEANZA
Verdi-Sinistra
è giustamente una
delle ipotesi di voto
dei lettori del Fatto. I
sondaggi li davano di
poco sopra il quo-
rum. In quell’allean-
za ci sono molte bel-
le persone, e lo stes-
so Fratoianni è stato
uno dei pochi a fare
opposizione (reale)
a Draghi. La sensa-
zione, però, è che in
campagna elettorale
abbiano sbagliato
tanto. Zero coraggio
nel perseguire un’i-
potesi “polo Mélen-
chon” (che peraltro
voterebbe Unione
Popolare e non loro).
L’astio livido per i
5Stelle del mediano
piccoso Bonelli, uno
che forse dovrebbe
chiedersi perché in
tutta Europa i Verdi
volano tranne che da
noi. L’accordo con
Letta, di cui lo stesso
Letta pare vergo-
gnarsi. Ora esce fuo-
ri Fratoianni, che pur
di creare un’alterna-
tiva alla destra go-
vernerebbe anche
con Calenda e Renzi
(dopo che proprio la
presenza di Fratoian-
ni aveva indotto Ca-
lenda a stracciare
l’alleanza col Pd). La
stima per AVS resta.
Spiace però che, o-
gni volta che la sini-
stra italiana può de-
ludere, riesca pun-
tualmente a farlo. O-
ra per pavidità, ora
per miopia, ora per
egolalia o poltroni-
smo. Peccato.
ANDREA SCANZI
6 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022

IL COMIZIO
t
Meloni è pronta, gli altri no
Salvini e B. come comparse
» Giacomo Salvini SUL PALCO A Roma, per la prima volta insieme, i tre leader del centrodestra:

I
n piazza del Popolo, alle 18,
sventolano solo bandiere di Il leghista e Berlusconi sembrano pugili suonati: bandiere e cori solo per FdI
Fratelli d’Italia con la fiam-
ma tricolore. I cori sono tut-
ti per lei: “Giorgia, Giorgia,
Giorgia”. Le otto mila persone
che riempiono la piazza sono
venute solo per Giorgia Meloni.
MARATONA MATTEO
L’accoglienza per Matteo Salvi-
ni, Silvio Berlusconi e Maurizio INFLUENCER (ONDE
EVITARE LA PIAZZA)
Lupi invece è molto più fredda:
qualche tiepido applauso, mol-
ta noia mentre parlano. Sono
ridotti a fare le comparse. La

leader del centrodestra è lei e, a
un passo dalla vittoria, si candi-
da chiaramente a succedere a
Mario Draghi a Palazzo Chigi:
“Siamo pronti, governeremo
per cinque anni”. Applausi. E
dire che la giornata non era ini-
ziata con i migliori auspici. Me-
loni e Salvini avevano litigato
sulla squadra di governo: “Ho
dei ministri in mente ma non ci
saranno quelli del governo
Draghi”, ha detto la leader di
Fratelli d’Italia. Risposta pic-
cata del leghista: “La squadra si
decide insieme”.
LA CHIUSURA della campagna
elettorale del centrodestra ini-
zia con un’ora di ritardo, a cau-
sa degli impegni televisivi dei
leader. Appena arrivano, i
quattro salgono sul palco e si
scattano la consueta photo op-
portunity per dimostrare uni-
tà. Sotto, le note di una marcia
trionfale. Come dire: vincere-
mo. Il primo a parlare è proprio
Berlusconi, visibilmente am-
maccato e sorretto da Antonio
Tajani e Licia Ronzulli. Cerone
d’ordinanza e sguardo fisso sul
leggio. Alla vigilia degli 86 an-
ni, non è più quello di una volta.
È il solito disco rotto. Rivendica
i risultati dei suoi governi, ri-
corda la discesa in campo di 28
anni fa le tasse abbassate. Poi
torna sul solito refrain contro i
magistrati che “fanno fuori gli
avversari politici”. Qualche ap-
plauso qua e là, un discorso che
i presenti hanno sentito decine
di volte. In due passaggi si dif-
ferenzia di molto dalla linea de-
gli alleati: in primis, quando
propone di “superare il voto
all’unanimità” al Consiglio Eu-
ropeo (proprio quel sistema
che Viktor Orban, alleato di
Meloni, non vuole cambiare),
poi rivendica di aver abolito il
I
l Pd sarà in piazza del Popolo a
Roma, i 5 Stelle nella vicina
Santi Apostoli, Renzi e Calen-
da saliranno al Gianicolo mentre
Giorgia Meloni scenderà a Napo-
li, precisamente a Bagnoli, per
incontrare industriali e giovani.
Invece Matteo Salvini sarà nel
chiuso dei suoi uffici, ufficial-
mente in contat-
to con “ottomila
Comuni e un mi-
lione di perso-
ne”. È l’obiettivo
della maratona
social con cui il
leader leghista,
non esattamen-
te nei suoi gior-
ni più felici, ha
deciso di chiu-
dere la campa-
gna elettorale. Volata finale La chiusura della campagna elettorale di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni in piazza del Popolo ANSA
Ieri sera a Ro-
ma, quindi, è
stato l’ultimo Fornero ma soprattutto aboli- lo”. Selfie col pubblico. giornaloni”, “gli intellettuali”,
appuntamento zione del canone Rai perché “il circolo del golf di Capalbio”, i
“dal vivo” “gli italiani non devono più pa- MELONI invece non viene pre- RAI3, LETTO “comici su Tik Tok”. Ma, ag-
dell’ex ministro dell’Interno che gare 90 euro per assistere ai co- sentata come tutti gli altri. Sul IL “MEA CULPA” giunge Meloni, “il loro momen-
proprio dal palco di piazza del mizi degli intellettuali di sini- palco sale l’attore Pino Insegno SU HENRY LÉVY to sta finendo: da domenica si
Popolo ha detto: “Non vedo l’ora stra, come Fabio Fazio”. Il red- che la introduce citando il di- cambia, si respira aria di liber-
di tornare a bloccare gli sbarchi dito di cittadinanza “non va scorso di Aragorn prima della MARCO DAMILANO ieri tà”. Sul reddito di cittadinanza,
di clandestini, da presidente del cancellato” ma se “rifiuti una battaglia finale del Signore de- sera ha dovuto leggere consapevole della rimonta del
consiglio o da umile servitore sola offerta di lavoro, poi perdi gli Anelli a Mordor (ispirazione l’ordinanza Agcom M5S al Sud, non usa mai la pa-
dello Stato”. Nell’attesa, però, ogni privilegio”. Applausi stan- storica di FdI): “Arriverà il mo- sull’ospitata di Bernard rola “abolizione”, sulla pande-
niente piazze senza il traino chi, qualche sbadiglio. In fondo mento della sconfitta, ma non è Henry Lévy che avrebbe mia spiega che “non torneremo
dell’alleata Meloni, onde evitare alla piazza invocano “Giorgia”. questo il giorno, ecco la prima violato la par condicio. al modello cinese di Speranza”.
la foto con il pubblico che scar- Lui allora ci mette il carico: presidente donna”. Meloni sale Ma ha letto anche l’art. 29 Poi rilancia il presidenzialismo
seggia. Meglio affidarsi a Face- l’immigrazione. Prende a mo- sul palco tra gli applausi del della Costituzione russa aprendo a “un possibile soste-
book, Instagram e Tiktok, dove la dello Ron De Santis, il governa- pubblico e le bandiere che sulla libertà gno della sinistra”. La promes-
conta è meno evidente: “In quat- tore della Florida noto per aver sventolano. Meloni però è d’informazione, “che sa finale è chiara: “Siamo pron-
tro ore di diretta – recita la nota mandato i migranti nella libe- stanca, arrabbiata con chi l’ha ricorda il nostro art. 21”. ti per governare 5 anni”. La
diffusa da via Bellerio – Salvini ral Martha’s Vineyard, e si ri- “attaccata per tutta la campa- stessa di Salvini che poco prima
alternerà discorsi a contributi vi- candida al ministero dell’Inter- gna elettorale”. Tutto il suo di- aveva detto: “Ci rivediamo qui
deo e interventi di ospiti, con no: “Ho fermato gli sbarchi e scorso ha un filo conduttore vit- nel 2027, governeremo 5 anni”.
possibilità di interazioni live”. non vedo l’ora di ritornare a far- timistico. Contro la sinistra, “i Come, è tutto da vedere.
MANIFESTAZIONI
t SERVIZIO D’ORDINE LA “PROVA” IN SICILIA: LA SQUADRA ANTI-CONTESTAZIONI DI FDI

I “guardiani” di Giorgia in piazza

servizio militare obbligatorio
(proprio quello che Salvini vor-
rebbe reintrodurre). La parola
più ricorrente del suo breve di-
scorso è sempre la solita: “liber-
tà”. Piccolo brivido quando, alla

fine, sembra dare il suo endor-
sement a Meloni: “Viva Gior-
gia, viva Fratelli d’Italia”. Lun-
ga pausa. Poi, per evitare il caso
diplomatico, aggiunge: “Viva
Matteo e la Lega, viva Forza I-
talia e la libertà”.
Dopo di lui interviene Mau-
rizio Lupi di “Noi Moderati”
che chiede agli altri Paesi di non
dare più “patenti di democra-
zia”al centrodestra. Ecco Salvi-
ni. Viene presentato dallo spea-
ker come “il ministro dell’In-
terno più amato dagli italiani”
che “rischia 15 anni di carcere
per aver difeso i confini nazio-
nali”. Lui rilancia subito i suoi
cavalli di battaglia: un inter-
vento per fermare il caro-bol-
lette, il nucleare, via la legge
U
na “pratica antica ed efficace, un po’
dimenticata negli ultimi tempi”. Un
“servizio d’ordine” che ha “un valo-
re, oltre che pratico, simbolico e ideolo-
g ico”. È tronfio di orgoglio militante
Mauro La Mantia, esponente di spicco di
Fratelli d’Italia a Palermo, che nel post
pubblicato sulla sua pagina Facebook
mercoledì mattina esalta il suo gruppo di
“50 militanti con pettorina” più “qualcu-
no ‘mimetizzato’ senza simboli in evi-
denza” che, a suo giudizio, martedì sera
nel capoluogo siciliano avrebbero con-
sentito a Giorgia Meloni di parlare sul
palco senza interruzione e “impedito ai
soliti falliti di sinistra di rovinare la nostra
manifestazione”. Contestatori che, in
realtà, sono stati oggetto di alcune pe-
santi cariche da parte della polizia, ac-
corsa in sostegno delle squadre di mili-
tanti schierati da Fratelli d’Italia per ga-
rantire ordine e disciplina tra i parteci-
panti al comizio.
La Mantia oltre a essere “responsabi-
le della formazione politica” di FdI Paler-
mo, è anche il compagno di vita di Ca-
rolina Varchi, deputata uscente e
pro-console in Sicilia di Meloni. Entram-
bi sono militanti storici di Azione Giova-
ni, l’ex movimento giovanile di Alleanza
Nazionale. Il post, tuttavia, non è piaciu-
to a molti. Anche nella stessa Fratelli d’I-
talia. “Ora che abbiamo tutti gli occhi ad-
dosso – dice una fonte autorevole di FdI
al Fatto – dovremmo evitare queste e-
saltazioni cameratesche che contribui-
scono solo a rafforzare una narrazione
distorta del nostro partito. Qui a Roma il
post è stato molto criticato, anche per-
ché i militanti proteggono i comizi in tut-
Il post Sul profilo di Mauro La Mantia
ta Italia, non solo in Sicilia”. Da Fdi, infatti,
confermano che il “servizio d’ordine”
consiste in alcuni militanti che, di fronte
a contestatori organizzati, si chiude in
cordone per bloccare il passaggio e at-
tirare l’attenzione delle forze dell’ordine.
“Niente di più di quello che fanno tutte le
forze politiche alle manifestazioni, nes-
suna esclusa”, viene spiegato dal partito
di destra.
Eppure l’esaltazione della “squadra”
formata da “militanti di Gioventù Nazio-
nale più ex di Azione Giovani con espe-
rienza di piazza”, ha un sapore “antico” –
appunto – nelle parole di La Mantia, che
nel post lancia anche “un consiglio ai di-
rigenti di FdI di tutta Italia: attivate sul vo-
stro territorio il servizio d'ordine del par-
tito, oggi più che mai è necessario se vo-
gliamo stare in piazza”. Esortazione cui
seguono foto dell’esponente siciliano in-
tento a dare indicazioni ai suoi ragazzi e il
ritratto di spalle di un militante con lo slo-
gan sulla t-shirt: “Ribelli per la patria”. E la
chiusura del post: “Ora andiamo a vince-
re il 25 settembre! Tutto per la patria”.
VINCENZO BISBIGLIA
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022 POLITICA l 7

SANTI & SANTINI La veneta Casellati in Lucania

l
PARACADUTATI
t ha sfilato come candidata in ben sette processioni FRANCO TIRATORE

Ispirazione
mariana
I paesini
della Basilicata
dove Casellati
NON È STATA
si è fatta vedere
in processione
UNA CAMPAGNA
SERIA SUI TEMI,
MA SPASSOSA SÌ
» Antonello Caporale
INVIATO A IRSINA (MATERA) » Antonio Padellaro

N S
el nome del padre, ignora mia che schifo di leg-
del figlio... In un a- ge elettorale fa il paio con si-
men Maria Elisa- gnora mia è la peggiore
betta Alberti Casel- campagna elettorale che si ricor-
lati, la più illustre paracadu- di. Pigri luoghi comuni, signora
tata d’Italia, ha scoperto la mia, che non ci trovano per nien-
Lucania e quando le hanno te d’accordo poiché tutte le leggi e-
riferito che il suo seggio, che lettorali fanno schifo se uno le usa
quaggiù è dentro un bel for- per farsi del male (vero Enrico
tilizio elettorale, sarebbe sta- Letta?). Quanto a chi si indigna
to tra le Dolomiti lucane e la per il livello infimo degli argo-
Piana di Metaponto, ha ini- menti usati dai partiti per con-
ziato un imprevisto ma pur vincere gli elettori, vorremmo pa-
sempre straordinario per- catamente notare che ciò che si di-
corso di fede. Tra voto ed ex ce, e il modo con cui si dice, sono
voto, comizi e preghiere, ma- strettamente legati al luogo dove
gari anche suppliche alla si dice. Come dare torto a Ernesto
Madonna e inviti ai fedeli e- Galli della Loggia quando, sul
lettori a non fare colpi di testa Corriere della Sera, osserva che
e confermarsi gli amici di “anche in questa campagna elet-
sempre, se tutto andrà a buon torale per l’ennesima volta sull’i-
struzione è calato il silenzio”, poi-

Queen Elizabeth: Madonna

ché “della scuola e dell’istruzione,
in realtà, la politica non sa né si
cura di sape-
re nulla”? Ve-
ro che non si è SUL PODIO
parlato di
scuola, ma LE DUE MAMME

pellegrina verso il seggio

fine si festeggerà un grandis- della Madonna del Carmine,
simo raccolto. “È una terra meta di un pellegrinaggio da
meravigliosa, sono onoratis- ogni parte della Regione”. O
sima, voglio scoprirla pezzo Bernalda, devota a San Ber-
per pezzo, in un tour che mi nardo da Siena. Diciamo su-
vedrà ovunque”. bito che Forza Italia ha utiliz-
zato per lei il miglior paraca-
LA SENATRICE aveva visto la dute che aveva in casa, il
Lucania molte volte in tv, quadrante elettorale a
di meno da vicino. Però prova di ogni possibile
aveva conosciuto la bel- insidia giacché gli av-
lezza esplosiva di Ma- versari, divisi qui per
tera, “e sono ritornata tre e in porzioni qua-
con grande piacere”, si equivalenti, non
ha detto quando ha vi- possono matemati-
sitato i Sassi, la pietra camente compete-
preziosa di questa re. “Eppure, se fos-
terra chiusa a est dal- simo stati meno
la Puglia e a ovest dal-
l a C a m p a n i a . Ma
screanzati – d ic e
Salvatore Addu-
nulla o ancora troppo
poco sapeva del re-
ce, esponente
materano del Pd
sto. “Straordinari i – le forze ci sa-
calanchi di Aliano”, rebbero state
il paese di Carlo Le- per mutare di
vi, il luogo della ge- segno. Persino in
nesi del Cristo si è fer- queste condizioni
mato a Eboli, il gran- sciagurate vedo al
de affresco sulla cru- proporzionale buone
dele, povera e sudicia chance per i 5S, qualcosa
vita dei contadini del anche per noi del Pd”.
Sud, e della grande Piana Il vento, pure in Luca-
metapontina, la cattedrale nia, soffia meno impetuoso
della Magna Grecia. Ma Ca- per il centrodestra e adesso
sellati ha iniziato, come spera nel colpaccio Marcel-
un’escursionista impegnata lo, il più giovane dei fratelli
in una grande prova di fede, Pittella, trasformati da pila-
cimentandosi appunto coi stri democratici ad azionisti
riti e gli appuntamenti di (qui da intendere in senso
questa estate luminosa e proprio e metaforico), della
calda. “La patrona di Irsina squdra di Carlo Calenda.
è sant’Eufemia, lì con una Pittella è un acchiappavoti,
scultura del Mantegna!”. E ma il salto in alto è suggesti-
quando si è spostata verso i vo, ma fuori dalla sua porta-
territori del Vulture, luo- ta. Chi rischia di perdere po-
ghi di gran vino, ha scoper- sizione – infiacchita sia da
to la magniloquenza dei ri- Pittella che da FdI – è Forza
ti rurali: “Partecipando ad Italia, l’anello debole della
Avigliano alla processione coalizione. Perciò il paraca-
dute della Casellati è fanta-
stico e lei, bisogna dirlo, non
lesina sforzi e appunto ceri-
monie e, nella spinta all’inte-
grazione col genius loci, tante
preghiere. A Viggiano la me-
ravigliosa processione “per la
Madonna Nera, un rito così
tanto vissuto dalla gente del
posto”. E a Tursi “una grande
pe tizione alla Madonna
dell’Angiona” e a Pescopaga-
no a riverire Santa Maria
dell’Assunta. Forte, fortissi-
mo spirito cristiano e nessu-
na rievocazione alla vita lus-
Spirito cristiano
FI non se la passa
bene, ma la presidente
del Senato ha preteso
un collegio blindato
nel Sud dei Sassi
suriosa e gaudente di Silvio
Berlusconi che, ai tempi, an-
che qui faceva strage di voti.
LA LUCANIA, come tutt’Italia,
registra il travaso dei consen-
si da un polo all’altro del cen-
trodestra. Regione piccina
(400mila abitanti), con una
duratura tradizione familia-
re, l’inclinazione al coagulo
familistico delle amicizie e
dello scambio utile dei voti,
oggi vede la Lega, fino alle
scorse elezioni primo partito,
svuotarsi ogni giorno di più.
Il sindaco di Viggiano e suo
fratello, presidente del consi-
glio regionale, salutano Sal-
vini per darsi un nuovo con-
tegno meloniano. In Fratelli
d’Italia gli ingressi sono nu-
merati e il saldo di questa e-
norme boccata trasformisti-
ca non sembra essere attivo.
“Altre due settimane e i 5stel-
le avrebbero insidiato alla
grande anche la forza della
Meloni – analizza Rocco Vin-
cenzi, grande conoscitore dei
flussi –. Sbaglia chi pensa che
sia tutto merito del Reddito
di cittadinanza. Conte è stato
aiutato in que-
sta rimonta dal-
la scelta di Bep-
pe Grillo di con-
fermare il limite
del doppio
mandato. È sta-
to visto come un
impegno man-
tenuto, una for-
ma di serietà
nella relazione
col proprio po-
polo. Poi la scis-
sione di Di Maio
ha fatto il resto,
ripulendo il Movimento dal-
le gelosie e dalle competizio-
ni interne. Si diceva di Prodi e
della sua gran fortuna. E al-
lora di Giuseppe Conte cosa
dovremmo dire?”. Al Mezzo-
giorno il vento si è trasforma-
to improvvisamente in bur-
rasca. Perciò è ancor più ap-
prezzabile l’aria ferma e cal-
ma che ai piedi dei santuari,
lungo i crinali delle monta-
gne del petrolio (da Corleto
Perticara a Viggiano), a quel-
le del Vulture, Maria Elisa-
betta Alberti Casellati sta re-
spirando. E amen.
neppure di DI PEPPA PIG
giustizia, di
sanità, di cu-
E DI MAIO
ra del territo- IN PIZZERIA
rio o di sal-
vaguardia
dei beni artistici. Insomma, dei
temi di una seria piattaforma di
governo, in questi due mesi, non è
rimasta traccia. Se si eccettuano,
forse, le piazze dove il comizio
consente qualche incursione sui
vari programmi. Temi alti che in
televisione diventano acrobatico
trattare, per ragioni di tempi e di
linguaggio. Immaginiamo in-
fatti la faccia di un qualunque
conduttore se un Letta o una Me-
loni impiegassero il loro spazio
per illustrare i loro progetti di ri-
forma scolastica o del Csm. Nei
talk, si sa, funzionano la battuta
fulminante, il battibecco, l’inter-
ruzione per disorientare l’avver-
sario. Non certo la riflessione,
l’approfondimento, l’articolazio-
ne dei concetti davanti ai quali la
curva degli ascolti fatalmente si
appisola.
L’altra sera, da Giovanni Flo-
ris, Giuseppe Conte cercava di re-
plicare qualcosa di sensato ad A-
lessandro Sallusti campione as-
soluto dell’interdizione spensie-
rata (’ndo cojo, cojo, dicono a Ro-
ma). Le “domande” fioccavano
con la stessa capricciosa casuali-
tà di quegli aggeggi che sparano
palle di plastica nei Luna Park,
ma siamo convinti che i fan del
direttore di Libero avranno favo-
revolmente commentato. C’è, in-
fine, la propaganda social che
prospera sugli errori del nemico
con la collaudata tecnica dell’in-
trattenimento-sputtanamento.
Sul mio personale podio colloco le
polemiche sulle due mamme di
Peppa Pig, il saluto romano di
Romano La Russa e Luigi Di
Maio che decolla in pizzeria. Non
sarà stata una campagna seria,
ma spassosa sì.
8 l POLITICA
-2 AL VOTO • I collegi di Campania, Puglia e Sicilia
SUD, IL PD HA UN INCUB
Uninominale Se i 5Stelle
nel Meridione sconfiggono
la destra in qualche testa
a testa e vanno oltre il 15 %,
a Palazzo Madama
più eletti rispetto ai dem
T
rentuno col-
legi uninomi-
nali. Sono
quelli in palio
nel Sud Italia per il Senato: è lì,
a detta di tutti gli esperti, che si
capirà se il centrodestra avrà
una maggioranza abbastanza
ampia per governare da solo.
Ma è lì che si potrebbe verifi-
care pure uno scenario che a-
gita gli ultimi sonni pre-elet-
torali del Partito democratico,
terrorizzato dal fatto che la
crescita del Movimento 5 Stel-
le possa addirittura rendere il
Pd terza forza di Palazzo Ma-
dama, dunque con meno se-
natori dei contiani.
Se fossero confermati i
trend registrati dagli ultimi
sondaggi pubblicabili, il boom
del M5S sotto Roma potrebbe
infatti avere proporzioni tali
da renderlo primo partito in
almeno una decina di collegi.
Il contributo – pur non enor-
me – di Lega, FI e Noi mode-
rati potrà consentire a FdI di
conquistare comunque alcuni
di questi collegi, ma i 5Stelle
difficilmente resteranno al
palo dappertutto, in un’area
del Paese dove invece la coali-
zione di centrosinistra può a-
spettarsi ben poco. Morale: il
destino della eventuale mag-
gioranza di destra e il possibile
naufragio dem dipenderanno
dalla dimensione dell’avanza-
ta 5 Stelle.
IL TREND. Roberto D’Alimon-
te, tra i più noti analisti d’Ita-
lia, due giorni fa lo ha scritto
sul Sole 24 Ore: “I 5Stelle ci
hanno già sorpreso nel 2013 e
nel 2018. Anche allora i son-
daggi li avevano largamente
sottostimati. Potrebbero sor-
Allarme prenderci di nuovo il 25 set-
al Nazareno tembre. Le conseguenze sa-
Il segretario dem rebbero paradossali”. Per il
Enrico Letta. centrodestra ma pure per il
A destra, Matteo Pd, appunto, che finora si è
Renzi FOTO sentito sicuro del suo ruolo da
ANSA/LAPRESSE unico argine possibile alla
Meloni, al punto che Enrico
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
» Lorenzo Giarelli
e Vincenzo Iurillo
Letta ha impostato tutta la
prima parte di campagna elet-
torale sulla retorica del “voto
utile”e del “bipolarismo”, mes-
saggi per la verità presi per
buoni anche da larga parte
della stampa (vedi le proposte
di duelli tv tra il segretario
dem e la leader di FdI, come se
tutti gli altri fossero fuori dai
giochi).
CAMPANIA. In assenza di son-
daggi – che non possono esse-
re pubblicati nelle due setti-
mane prima del voto – si può
comunque fare qualche calco-
lo, tenendo conto dei trend re-
gistrati e dei collegi da sempre
considerati “blindati” da tutti
gli Istituti, a prescindere an-
che da oscillazioni notevoli.
Posto che alla Camera la de-
stra dovrebbe avere meno pro-
blemi ad avere la maggioran-
za, vale la pena analizzare il
Senato, dove la ripartizione
dei seggi avviene su base re-
gionali. In Campania si vota
per 7 collegi uninominali, a i-
nizio campagna considerati
buoni per la destra o al limite
contendibili tra destra e cen-
trosinistra. Conte e i 5S hanno
però insistito molto sulla re-
gione, dove non a caso negli ul-
timi giorni il Pd ha provato a
rincorrere gli ex alleati su Red-
dito di cittadinanza e salario
minimo.
Per conquistare un collegio,
i 5Stelle dovrebbero superare
il 30 per cento, confidando che
il Terzo (sempre più Quarto)
Polo, che in Campania è forte,
tenga basse le altre due coali-
zioni. Non così improbabile,
senza certo immaginare l’en
plein grillino del 2018 ma ipo-
tizzando che qualche unino-
minale possa finire al Movi-
mento. E il successo ingolosi-
sce Conte, visto che la Campa-
nia è la terra del grande ex Lui-
gi Di Maio, candidato alla Ca-
mera a Fuorigrotta dentro un
centrosinistra tormentato dai
guai interni.
IL CASO MANFREDI. Non a caso
avevamo lasciato Letta a Por-
tici mentre scappava dai cro-
nisti che gli chiedevano per-
ché in due giorni a Napoli il se-
gretario aveva trovato il tempo
di incontrare numerosi sinda-
ci dem, ma non Gaetano Man-
fredi. E cosa avrebbe potuto ri-
spondere? Da Napoli infatti
rimbalzano rumors in quanti-
tà sul disimpegno di Manfre-
di, indispettito per non essere
stato consultato al tavolo della
scelta delle candidature. E co-
sì il primo cittadino, ex rettore
della Federico II, residente nel
collegio Fuorigrotta, si è ritro-
vato in quota Pd proprio Di
Maio all’uninominale. Come
l’ha presa? Manfredi ha deciso
di rendere pubblico il suo en-
dorsement per il ministro del-
la Cultura Dario Franceschini,
capolista del plurinominale al
Senato, e solo a lui. “Alla per-
sona, che stimo”. Alla persona,
e non al Pd. Campo libero alla
Camera, quindi, dove Manfre-
di probabilmente sta facendo
un pensierino per votare un a-
mico e un’altra persona che
stima, il candidato M5S Ser-
gio Costa, col quale ha diviso,
con Franceschini, l’esperienza
di ministro nel Conte 2.
SICILIA E PUGLIA. Poi ci sono la
Sicilia e la Puglia. A Palermo e
dintorni i 5Stelle sono sempre
stati molto forti, al punto che
nel 2018 vinsero più seggi di
quanti candidati avessero
messo nelle varie liste. I tempi
sono cambiati, ma un po’ di
quell’entusiasmo spinge Con-
te a sperare di strappare alla
destra un paio di collegi. Qui
però c’è la variabile delle regio-
nali: domenica infatti i sicilia-
ni votano anche per scegliere il
successore del presidente Nel-
lo Musumeci ed è facile che il
voto per il governatore incida
anche su quello per le politi-
che, penalizzando il Movi-
mento.
In Puglia invece è stato lo
stesso Michele Emiliano a
spiegare sul Fatt o come i
5Stelle abbiano buone possi-
bilità di portare via voti alla
destra. Questo in linea teorica
potrebbe favorire anche il Pd,
ma più facilmente ad appro-
fittarne sarebbero diretta-
mente i 5Stelle. Dunque: in Si-
cilia i collegi sono 6, in Puglia
5. Di questi 11, il Movimento
spera di portare a casa qualco-
sa.
I NUMERI. Prima dello stop alla
pubblicazione dei sondaggi, il
M5S era stimato intorno al 15
per cento e il Pd al 20. Comple-
tare la rimonta significhereb-
be per Conte assottigliare quei
5 punti di distacco, arrivando
anche solo vicino al pareggio.
Con un 18-19 per cento nella
parte proporzionale, alla Ca-
mera si ottengono una sessan-
tina di seggi e al Senato poco
meno di 30. Con numeri così
bassi, conquistare anche solo
una manciata di uninominali
può rimescolare i rapporti di
forza.
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
I 5S ci hanno già sorpreso nel 2013 e nel 2018. Potrebbero sorprenderci di nuovo il 25 settembre
Roberto D’Alimonte • Il Sole 24 Ore 21 settembre 2022
BO: MENO SENATORI DEL M5S
Con le riforme Renzi,
sarebbe molto peggio
» Silvia Truzzi
E
comunque non sarebbe
stato tre volte Natale e fe-
sta tutto il giorno: a sini-
stra si stracciano le vesti
contro il Rosatellum (come se
l’avesse fatto approvare qualcun
altro) perché consegnerà il Pae-
se alle destre, con il rischio che
ottengano il 67 per cento dei seg-
gi e che possano cambiare con i
“pieni poteri”, la Costituzione da
soli. Vero anche se, va detto, è un
caso limite. Ma, a parte il fatto
che potevano pure cambiarlo ri-
spondendo ai numerosi appelli
in tal senso (lanciati, vanamen-
te, anche da questo giornale) il
precedente sistema, l’Italicum,
sempre voluto dal Pd a colpi di
fiducia e irruzioni notturne di
Renzi in aula, non avrebbe avuto
esiti più democratici.
L’ITALICUM ERA STATO approva-
to nel maggio 2015 ma era desti-
nato ad entrare in vigore nel lu-
glio 2016, perché – valendo solo
per la Camera – dava per scon-
tata l’approvazione della rifor-
ma costituzionale che prevedeva
il senato “territoriale”, composto
da consiglieri regionali, sindaci
e senatori a vita nominati dal Ca-
po dello Stato. Era un proporzio-
nale ipermaggioritario che asse-
gnava un premio di maggioran-
za alla lista che avesse superato il
40 per cento. Se nessun partito
avesse raggiunto questa percen-
tuale, era previsto un ballottag-
gio tra i due partiti più votati: chi
vinceva al secondo turno si sa-
rebbe pappato il premio. L’Itali-
cum, unico caso nella storia, non
fu mai utilizzato perché la Con-
sulta bocciò il premio di maggio-
ranza, il ballottaggio e i capilista
che si sceglievano dove essere e-
letti. “Ci si potrebbe consolare
pensando che in fondo poteva
andar peggio”, spiega Gaetano
Azzariti, costituzionalista della
Sapienza. “Se non fosse interve-
nuta la Corte avemmo rischiato
il governo dell’unico partito che
– grazie a un ballottaggio senza
Altro che Rosatellum L’Italicum e la fine
del bicameralismo avrebbero garantito
al governo tutto il controllo del Parlamento
soglia – fosse riuscito ad acca-
parrarsi il premio abnorme. O-
ra, invece, il rischio è che sia una
coalizione a stravincere le ele-
zioni facendo man bassa nei col-
legi uninominali. Magra conso-
lazione. Il punto critico è sempre
lo stesso: non ci si vuole convin-
cere che nel nostro Paese l’unico
sistema elettorale che garanti-
sce a tutti i partiti la loro reale
rappresentanza ed evita colpi di
mano è quello proporzionale.
Per convincersi di questo, biso-
gnerebbe credere nelle virtù del-
la democrazia parlamentare,
abbandonare l’ossessione della
governabilità ad ogni costo, ri-
scoprire la forza della politica.
Quella politica che – come sta-
bilisce la Carta – viene determi-
nata tramite il concorso dei cit-
tadini, che a tale fine si associano
liberamente in partiti. ‘Tutti i
cittadini’, scrive la Costituzione,
ma se metà di questi non parte-
cipano neppure alle votazioni e
la distribuzione dei seggi non ri-
spetta il consenso effettivamen-
te conseguito, può ancora dirsi
che la nostra sia una democrazia
rappresentativa?”.
Dello stesso avviso Andrea
Pertici, ordinario di Diritto co-
stituzionale a Pisa: “Con l’Itali-
cum ci sarebbe stata la spinta a
una lista unica di centrodestra
(chiaramente dominata, oggi,
da Fratelli d’Italia) e se questa a-
vesse avuto an-
che solo il 40
per cento avreb-
be ottenuto il 55
per cento dei
seggi. D’altron-
de, se un’unica
lista di centro-
d e s t ra n o n v i
fosse stata, si sa-
rebbe creata u-
na spinta anche
maggiore – al
primo turno o al ballottaggio –
su quella di Fratelli d’Italia, che
avrebbe forse potuto ottenere la
maggioranza anche da sola.
Quel sistema valorizzava molto
POLITICA l 9
di più i leader dei due partiti
principali e riduceva lo spazio di
manovra del presidente. A ciò si
aggiunga che, con la connessa ri-
forma costituzionale di Renzi, il
controllo della Camera dei de-
putati sarebbe stato sufficiente a
ottenere e mantenere la fiducia e
ad approvare la gran parte delle
leggi. E se fosse stato necessario
il ‘Senato delle Regioni’ non sa-
rebbe stato un problema visto
che oggi sono di centrodestra
tredici regioni, tra cui tre delle
cinque maggiori, e una delle due
province autonome”.
EH GIÀ PERCHÉ, come dicevamo,
l’Italicum andava a braccetto
con la riforma del bicamerali-
smo perfetto, bocciata al refe-
rendum del 2016. “La riforma
Renzi – spiega Francesco Pal-
lante, associato di Diritto costi-
tuzionale a Torino – attribuiva al
governo la facoltà di imporre al
Parlamento di votare, entro 70
giorni e con limitato potere di e-
mendamento, i disegni di legge
governativi dichiarati ‘essenzia-
li’ per l’attuazione del suo pro-
gramma, eventualmente anche
ponendo la fiducia. Così l’esecu-
tivo avrebbe di fatto assunto il
controllo del calendario dei la-
vori parlamentari, minando
gravemente l’autonomia dell’or-
gano legislativo. Se si aggiunge il
pieno controllo che il leader del-
la forza politica vincitrice avreb-
be avuto sulla formazione delle
liste elettorali del suo partito
(grazie al voto bloccato sui capi-
lista e alle pluricandidature), e
dunque della maggioranza par-
lamentare, è chiaro che dalla ri-
forma fallita nel 2016 sarebbe e-
mersa una forma di governo in-
centrata su un uomo solo al co-
mando, sul modello delle auto-
crazie elettive”.
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10 l POLITICA
-2 AL VOTO • Rischio di brogli: casi in Spagna e in Brasile
Schede, errori e boom centenari
I soliti sospetti sul voto all’estero
» Davide Depascale 25 settembre. La notizia forse più
S
clamorosa arriva da Barcellona,
chede perse o arrivate in ri- dove le schede distribuite dal Con-
tardo, diciture sbagliate, solato italiano della città catalana
manifesti elettorali all’in- portavano la dicitura “Referen-
terno della busta inviata dal dum costituzionale”, anziché quel-
Consolato, l’incognita di uno spo- la corretta di “Elezioni politiche”. A
glio che si preannuncia pieno di in- Belo Horizonte in Brasile invece,
sidie e possibili manipolazioni. Il come già segnalato da Repubblica,
voto degli italiani all’estero (un ba- un elettore si è ritrovato con ben ot-
cino potenziale di sei milioni di e- to schede, offertegli dai suoi paren-
lettori) è un susseguirsi di denunce ti italodiscendenti che non aveva-
e segnalazioni che mettono in dub- no la minima idea di chi votare:
bio il corretto svolgimento della “Loro non sanno che farsene di
tornata elettorale. queste schede. Se volessi potrei ot-
Molti elettori a oggi lamentano tenerne decine, basta chiedere”.
la mancata ricezione del plico con-
tenente le schede, con il forte ri- MOLTI ELETTORI all’estero hanno
schio che non possano arrivare in infatti perso qualsiasi legame con
tempo per lo spoglio, che avverrà in la madrepatria, e non conoscono
contemporanea con quello dei voti neanche i nomi dei partiti che si
in Italia, alla chiusura dei seggi il presentano al voto, così preferisco-
De Petris L’annuncio:
“Voterò i Cinque Stelle,
come tanti di sinistra”
» Tommaso Rodano
L
oredana De Petris è tra i “secchioni” del Senato che chiude
i battenti: capogruppo del Misto, esperta di regolamenti e
codici, dopo quattro legislature tutte a sinistra. Non sarà
in aula nella prossima: non è candidata. Ieri ha fatto outing:
“Domenica voterò Movimento 5 Stelle”.
L’abbiamo lasciata in rotta con Fratoianni,
la ritroviamo complice di Conte.
In questa legislatura si è consolidata una
comunanza sulle questioni più importan-
ti, ambiente e sociale. Su molti temi ab-
biamo lavorato insieme: salario minimo,
Superbonus, Reddito di cittadinanza.
Non tradisce una lunga storia nel cen-
‘‘
trosinistra, sin dagli anni dell’Ulivo?
La rottura del centrosinistra è una sciagura, la
consegna a Meloni di una vittoria a tavolino. Ma la
responsabilità non è di Conte. L’accanimento nei suoi
confronti inizia con le critiche all’invio di armi all’Ucrai-
na, la rottura è stata voluta e provocata
dal Pd: lo dico per esperienza diretta,
in Parlamento l’ho seguita da vicino.
Sulle questioni È ambientalista e di sinistra, per-
ché non sta coi rossoverdi?
4
sociali hanno Considero il voto ai 5Stelle il più utile,
soprattutto in certe parti d’Italia, per
limitare i danni. Hanno un program-
il programma ma che condivido in larga parte: su ri-
conversione ecologica e transizione e-
più avanzato, nergetica; sui temi sociali, sul lavoro
povero, sui salari fermi da 30 anni.
la rottura l’ha Conte è l’unico che ha parlato a chi è
più in difficoltà nel Paese, ha fatto
voluta Letta un’ottima campagna elettorale.
12
Se un volto storico della sinistra
prende un’altra strada, è un altro
segno che lì c’è il deserto.
A sinistra c’è un’assenza, sì. Dai 5Stelle
invece arriva vicinanza sui temi “no-
stri”. Sono la forza politica che più li
rappresenta, per collocazione e per
postura. Lo pensano moltissimi elettori di sinistra.
Dopo il voto, dal 26 settembre, cosa succede?
Spero che possa nascere un percorso, penso si aprirà una pos-
sibilità per moltissime persone di sinistra, ecologiste, di trovare
forme stabili di collaborazione con i 5Stelle.
Si riparlerà di centrosinistra?
Penso che bisognerà farlo. Vedremo cosa accadrà nel Pd, ma chi
ha commesso gli errori che hanno portato a questa situazione
dovrà riflettere.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
no buttare la busta del Consolato schede, inviate dagli italiani all’e-
nel cestino, oppure cederla a qual- stero e raccolte dai vari consolati,
cun altro, apparentemente senza facciano ritorno qui per essere
che nessuno se ne accorga. I can- scrutinate.
didati provano a ovviare a questo Fino alle scorse elezioni tutte le
deficit informativo avvalendosi di schede provenienti dall’estero ve-
ogni mezzo possibile, incluso inse- nivano scrutinate nel Centro poli-
rire depliant elettorali nella stessa funzionale della Protezione civile
busta dove sono contenute le sche- di Castelnuovo di Porto, fuori Ro-
de elettorali, con l’evidente com- ma, dove la disorganizzazione a
plicità del Consolato. Tuttavia re- fronte dell’ingente quantità di
sta difficile verificare l’attendibilità schede lasciava spazio alla possibi-
di queste segnalazioni, visto che i lità di commettere brogli. Per risol-
video pubblicati a riprova di tali ir- vere il problema, stavolta i voti rac-
regolarità mostrano le buste già a- colti all’estero verranno divisi in 5
perte. Resta il sospetto, come quel- sedi: oltre a Castelnuovo di Porto si
lo manifestato da un candidato di aggiungono quelle di Milano, Bo-
FdI in Sud America che ha scoper- logna, Firenze e Napoli. Ma diffi-
to decine di migliaia di centenari i- cilmente basterà a dissipare ogni
scritti al registro degli elettori. dubbio sul corretto svolgimento
Ma il grosso delle irregolarità del voto oltreconfine.
potrebbe verificarsi dopo che le © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ingroia Con Italia Sovrana:
“Abbiamo un potenziale
enorme: supereremo il 3%”
A
ntonio Ingroia non s’arrende. Nuovo giro, nuova
corsa: ci riprova con Italia Sovrana. Qual è la genesi
del cartello con Marco Rizzo?
Nasce da una riflessione comune, che ha messo insieme forze
anche diverse, sulla sospensione delle garanzie costituzionali a
cui abbiamo assistito in questi anni, esplosa sotto Draghi. Sia-
mo un fronte unitario contro l’agenda Draghi.
Siete una creatura particolare: in voi convi-
vono comunisti, no vax, complottisti,
trumpiani. È a suo agio?
In questa fase non conta da dove si viene,
ma dove si vuole andare. Non si fa l’esame
del dna a tutti. C’è un’emergenza e ci rifac-
ciamo proprio alla Costituzione, che fu u-
na sintesi mirabile di culture diverse.
‘‘
Col massimo rispetto, ma i padri costi-
tuenti potrebbero rivoltarsi nei sepolcri.
Non vogliamo fare paragoni arditi, ma siamo ani-
mati dalla medesima temperie culturale.
È irrequieto: è passato dal cartello
con De Magistris, alla “mossa del
cavallo” col compianto Giulietto
Chiesa, ora va con Rizzo.
C’è un filo conduttore: Azione Civile
sopravvive anche in Italia Sovrana, già Siamo contro
LE RIPARTIZIONI Il
allora costruì il suo percorso in difesa
della Costituzione. Con Chiesa, poi,
raccogliemmo le firme solo in un quar-
l’Agenda Draghi
voto estero è diviso in
quattro circoscrizioni:
to dei collegi, ma avevamo la stessa i-
dea di uscire dal piccolo recinto della
e siamo l’unico
Europa, America
meridionale; America
sinistra radicale. Oggi siamo robusti,
abbiamo raccolto 60 mila firme, ci
partito che
settentrionale
e centrale; Africa, Asia,
presentiamo in tutti e 49 i collegi.
Obiettivo minimo? vuole revocare
Oceania e Antartide
Siamo convinti di superare agevol-
le sanzioni
mente la soglia del 3%.
Agevolmente.
GLI ELETTI Con Siamo vittime di un’informazione a
il voto estero senso unico, questa è una delle prime
si eleggono 12 interviste in cui mi si dà la parola. Ma il
parlamentari, di cui 8 potenziale è enorme: secondo un son-
deputati (3 in Europa, 2 daggio il 51% degli italiani è contrario
in Nord America, 2 in alle sanzioni alla Russia e noi siamo l’unico partito che vuole
Sud America e 1 in Asia, revocarle e che vuole mettere fine all’impegno militare, per
Africa, Oceania promuovere una vera iniziativa di pace. Di quel 51%, magari ci
e Antartide) e 4 senatori conosce solo il 10%, ma resta un bacino immenso.
Lei è stato un magistrato dal nome altisonante, ora fre-
quenta piccoli partiti. Chi glielo fa fare?
Da magistrato ho capito che solo cambiando la politica si può
proteggere la ricerca della verità, l’obiettivo della mia vita.
TO. RO.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
CATANIA
t Per i pm, da assessora, la sua società prese 10 mila euro per una pratica
DOPO PALERMO
E AGRIGENTO,
NUOVA GRANA
NON C’È PACE per il
partito di Giorgia Meloni
nella campagna elettorale
in Sicilia. Pochi giorni fa,
il 19 settembre,
il coordinatore provinciale
di Fratelli d'Italia
ad Agrigento
e candidato alla Camera,
Calogero Pisano era stato
sospeso “con effetto
immediato” da tutti
gli incarichi, dopo che
“Repubblica” aveva tirato
fuori vecchi post in cui
Pisano inneggiava a Hitler
e uno del 2014 in cui
annunciava “io sto
con Vladimir Putin”.
Il 10 giugno, invece,
alla vigilia delle elezioni
comunali di Palermo,
fu arrestato per voto
di scambio Francesco
Lombardo, candidato
proprio con FdI.
Lombardo, che resta
indagato, è stato poi
scarcerato il 1° luglio
successivo. Ieri infine
è finita ai domiciliari
Barbara Mirabella,
ex assessora nella giunta
del sindaco uscente
di Catania, Salvo Pogliese
(estraneo all’indagine).
L’inchiesta nasce
da un’indagine sull’ex
rettore Francesco Basile
(nella foto), già
a processo per presunti
concorsi truccati
all’università di Catania
CORRUZIONE Ai domiciliari Barbara Mirabella, in lista alla Regione
“Paghiamole questa tangente”
Arrestata candidata di FdI
» Saul Caia
“P
aghiamo questa
tangente e chiu-
diamo il libro”. La
‘mazzetta’ per rea-
lizzare un congresso medico
sarebbe indirizzata a Barbara
Mirabella, candidata alle Re-
gionali con Fratelli d’Italia e
all’epoca dei fatti assessora di
Catania con delega ai grandi e-
venti della giunta di Salvo Po-
gliese, candidato al Senato nel-
lo stesso partito, ma non coin-
volto nell’inchiesta. Mirabella
ieri è finita ai domiciliari con
l’accusa di corruzione nell’in-
dagine della Procura di Catania
e della Squadra mobile, perché
secondo le accuse, avrebbe
chiesto una “commissione” di
10 mila euro a una società di e-
venti a lei riconducibile, la E-
xpo srl, per accelerare una pra-
tica. Mirella deteneva il 75 per
cento delle quote della Expo,
poi cedute alla madre nell’ago-
sto 2020. “Constato che il prov-
vedimento è stato emesso ed e-
seguito a pochi giorni dal voto e
che la misura cautelare per l’e-
pisodio mi sembra eccessiva”,
ha commentato Enrico Tranti-
no, legale di Mirabella.
IL NODO DELLA VICENDA è l’orga-
nizzazione del 123° congresso
nazionale di chirurgia tenutosi
a Catania tra il 26 e 29 settem-
bre 2021, promosso dall’ex ret-
tore Francesco Basile, accusato
di concussione e corruzione
nella stessa indagine, già presi-
dente del consiglio direttivo
della società Italiana di Chirur-
gia (Sic) e dirigente medico del
Policlinico di Catania. Pure Ba-
sile, già imputato nella città et-
nea per altre vicende relative a
concorsi universitari truccati,
ruota attorno al partito della
Meloni, visto che la moglie
Francesca Catalano (estranea
all’inchiesta) è candidata alle
regionali con Fdi.
Ma torniamo all’indagine di
Catania. Basile è il trait d’union
tra l’assessora e gli organizzato-
ri del congresso di chirurgia, la
New Congress Srl di Sabrina
Rubeo ed Eugenio Marzuillo,
accusati di corruzione.
“Ma lei (Mirabella, ndr) si a-
spetta un contratto da parte
nostra?”, chiede Rubeo il 13 a-
prile 2021. “No, no, però dovete
stabilire un pochino gli accordi
–dice Basile –. Le hostess devo-
no essere catanesi, no? E quin-
di ci dobbiamo pensare noi in-
somma. Il catering conviene
che lo faccia lei (Mirabella, n-
dr) perché li conosce. No?”. Le
parti sembrano trovare un
punto d’incontro, finché non
arriva il preventivo della socie-
tà dell’assessora ritenuto ecces-
sivo. Prima chiede 20 mila eu-
ro, poi si scende a 15. “Perché
non gli devi dare 15 mila euro!
Ma che è!”, dice Basile. “Sabri-
na, io intanto sto cercando di ri-
solvere ‘Le Ciminiere’ perché
altrimenti a voi vi salta il con-
gresso, tu lo hai capito?”, spiega
l’assessora a Rubeo il 29 aprile
Meloniana
Barbara
Mirabella è
candidata alla
Regione sici-
liana con FdI
2021. Il riferimento è alla INTERCETTATA vere è quello lì penso!”.
delibera comunale, poi fir-
mata a maggio 2021, per la “FACCIO
“promozione del turismo FIRMARE
congressuale 2021”, che ri-
conosce “rimborsi ad asso- COL SANGUE
ciazioni” per “eventi orga-
nizzati a Catania” erogati in LE COSE CHE
proporzione ai pernotta-
menti registrati in città. La
CI SERVONO”
modifica alla precedente
delibera estende lo sconto
“al 50%” per l’uso del polo fie-
ristico “Le Ciminiere” con un
minimo di 600 partecipanti.
Dagli atti emerge come Mira-
bella – che ai suoi interlocuto-
ri spiega che avrebbe fatto “fir-
mare con il sangue tutte le co-
se che servono!” – solleciti l’al-
lora sindaco Pogliese. “Merco-
ledì mattina, faccio quella co-
sa là del turismo”, le dice il pri-
mo cittadino il 3 maggio 2021.
Le continue perplessità di Ru-
beo sui soldi da pagare alla so-
cietà dell’assessora, spingono
Mirabella a sfogarsi con il sin-
daco l’11 maggio 2021: “Noi a-
vevamo chiesto prima 15 mila
euro, poi gliene abbiamo
chiesti 10. Ma ci dobbiamo oc-
cupare di tutto”, dice. “Ma !
Certo – risponde Pogliese –
comunque parla con lui (Basi-
le, ndr), l’unico che può risol-
Infatti, in parallelo, è
l’ex rettore Basile a tes-
sere le lodi di Mirabella
con la New Congress
Srl: “Abbiamo l’oppor-
tunità di avere, tra l’altro
Barbara che, anche per
il suo ruolo istituziona-
le, è dentro a tanti mec-
canismi cittadini. Se-
condo me, 15 mila euro,
sono pochi per il lavoro che do-
vrà fare!”. E quando Rubeo pro-
va a chiedere un ulteriore scon-
to oltre la delibera, Mirabella
risponde: “No, perché loro (Co-
mune di Catania, ndr) sono un
ente in pre-dissesto. Già que-
sta, per loro, è una delibera
straordinaria”.
SECONDO L’INCHIESTA, la Expo
di Mirabella avrebbe incassato
10 mila euro per i servizi al con-
gresso, e la New Congress Srl a-
vrebbe ottenuto un rimborso di
8 mila euro dal Comune di Ca-
tania. Inoltre l’ex rettore Basile
è anche accusato di aver fatto
pressioni su due aziende far-
maceutiche di sospendere le
forniture al Policlinico se non
avessero contribuito con 80
mila euro alla sponsorizzazio-
ne del congresso.
CRONACA l 11
DIRETTORI GENERALI&C.
t
Le nomine al Mite:
la Corte dei Conti
apre un’istruttoria
L
a Procura regionale del Lazio della Corte dei Conti ha
aperto una istruttoria nei confronti del ministero della
Transizione ecologica, guidato da Roberto Cingolani,
sulla nomina di almeno sette tra direttori generali ed esperti,
a cui si sommano quelle di un numero imprecisato di collau-
datori e osservatori ambientali nei consigli direttivi dei Par-
chi e delle Aree marine.
Quella delle nomine è una grana che risuona ciclicamente
al ministero. L’ultima, l’abbiamo raccontata, riguardava la
scelta di riempire i posti vacanti prima dell’arrivo del nuovo
governo (pratica, va detto, condivisa con le altre amministra-
zioni) in barba a una stessa circolare del premier Mario Dra-
ghi che limitava le operazioni delle amministrazioni pubbli-
che ai soli “affari correnti” ed esponendo le scelte all’effetto
della legge Frattini, che potrebbe avere come risultato la ri-
mozione di quegli incarichi all’arrivo del nuovo governo. An-
cora prima, con la rior-
ganizzazione, il dica-
stero aveva ridistribui-
to direzioni e diparti-
menti, cancellandone
alcuni, inglobandone
altri, accorpandone an-
che di importanti.
In questo caso, la
procura contabile ac-
cende un faro partendo
da alcune “segnalazioni
“note” arrivate tra gen-
naio e febbraio (e sulle
quali avranno ritenuto
che non sussistano le
condizioni per una archiviazione imme-
diata): si tratta di “presunte irregolarità SEGNALATI
connesse alla nomina di plurimi diretto-
ri e dirigenti” e “alla “mancata adozione ALMENO DIECI
delle misure anticorruzione previste per INCARICHI
il conferimento degli incarichi dirigen-
ziali e per la nomina dei collaudatori e
TRA ESPERTI
degli osservatori ambientali, dei Consi- E DIRETTORI
gli direttivi di Parchi e Aree Marine Pro-
tette”, si legge nel decreto del pm.
Le segnalazioni parlano dell’assegnazione del posto di di-
rettore generale risorse umane e acquisti (Rua) “nonostante
la stessa non avesse superato il periodo di prova presso l’Uf-
ficio legislativo, a causa del conseguimento di un giudizio ne-
gativo in sede di redazione della relazione finale, e non pre-
sentasse i requisiti di esperienza e professionalità per poter
ricoprire tale incarico”. E ancora, della nomina dei direttori
generali per le valutazioni ambientali (Va) e per innovazione
tecnologica e comunicazione (Ict), entrambe “in presunta as-
senza di un curriculum idoneo per ricoprire tale posizione
lavorativa”.
Si prosegue con la “mancata adozione delle misure anti-
corruzione stabilite dalla legge” nei confronti di altri due di-
rettori generali (Economia circolare e uso sostenibile del suo-
lo e delle risorse idriche) e di altre due nomine “a seguito del
loro coinvolgimento in procedimenti penali e dinanzi alla
corte dei Conti”.
C’è poi un’ulteriore possibile violazione per il mancato ri-
spetto della normativa anticorruzione (mancata rotazione
degli incarichi) “nel conferimento degli incarichi di collau-
datori e di osservatori ambientali nei Consigli direttivi di Par-
chi e Aree Marine Protette”. Ora la Procura dovrà acquisire
ulteriori informazioni ed elementi utili alla “ricostruzione
dei fatti e alla individuazione delle eventuali personali re-
sponsabilità erariali emergenti allo stato degli atti”e decidere
se aprire un fascicolo d’indagine o archiviare.
MA.FR.
12 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
BENEDETTO SMART WORKING,
QUEI CASSONETTI A ROMA
E LA MIA SVEGLIA DIGITALE
I
l lockdown da pandemia, oltre a far scoprire la frut-
tuosità e la beatitudine dello smart working (è ot-
tocentesco, vessatorio e patogenico, come il lavoro in
fabbrica, recarsi tutti insieme in un edificio a lavo-
rare, e chi ha provato la liberazione dello smart working
non vuole più tornare fisicamente al suo posto di lavoro,
rigando il pavimento con le unghie, nel tentativo dispe-
rato di opporsi, se ce lo trascinate, a meno che in ufficio
non abbia l’amante, o forse proprio per questo, dato che
era una ninfomane) l’inedito lockdown da pandemia,
dicevo, ci ha fatto capire che buona parte dei contatti
quotidiani che abbiamo con altri esseri umani è del tutto
superflua, e legata a convenzioni sociali altrettanto inu-
tili, al punto da essere ridicole. A un certo punto, la pan-
demia era una scusa così ottima che si restava sbalorditi
della sua efficacia. “Vieni a pranzo da noi domenica
prossima?” “Mi piacerebbe, ma purtroppo non posso,
c’è la pandemia”. “Vieni alla messa di Natale?” “No, non
ingerisco ostie durante le pandemie”. “Vieni a vedere il
nuovo spettacolo di Marco Paolini?” “C’è già la pande-
mia, è un po’ la stessa cosa”. Io resto ammirato dalla ca-
pacità di pianificazione dimostrata da chi governa il
mondo, quell’1% che possiede e/o gestisce le ricchezze
della Terra. Negli anni 80, in uno dei loro convegni se-
greti blindatissimi con vigilantes in tenuta da guerra, u-
no scienziato lanciò l’allarme: prima o poi arriverà una
pandemia mortale e bisogna che il mondo sia pronto.
Qualcuno fece 2 più 2 ed ebbe la grande idea: è molto più
facile governare il pianeta se tutti sono costretti a star-
sene a casa. Innanzitutto bisognava preparare le popo-
lazioni all’idea catastrofica, e a questo pensò Hollywood
con i film di Emmerich e di Spielberg. Subito dopo si mi-
sero a finanziare start up di svalvolati che nei loro garage
pastrocchiavano coi transistor per copiare il computer
della Olivetti. Intanto i militari creavano Internet, e tut-
to per arrivare al giorno in cui una pandemia mortale
prevista 40 anni prima avrebbe costretto in casa tutta la
popolazione mondiale. E così, 40 anni dopo, possiamo
fare tutto stando a casa: comprare cose, vedere film, la-
vorare, fare sesso con l’amante. E siccome ancora non
capiamo cosa sta arrivando, Zuckerberg ha lanciato il
metaverso di Meta, un mondo virtuale nel quale saremo
tutti costretti a vivere causa pandemia mortale mondia-
le. È tutto pronto, non usciremo più di casa, e non c’è
nulla di male. Davvero volete continuare a vedere gen-
te? Davvero non vi stanno tutti quanti sui coglioni? Siete
stupefacenti. Per questo viaggio molto. Ecco alcuni ap-
punti dalle mie cartoline di viaggio. La trama: la gente!
Vivono in mezzo a noi come se fossero noi, ma non lo
sono. Perché hanno dei diritti?
Roma. La crisi ecologica è evidente, ma bisogna es-
sere più geniali dei problemi. Nelle capitali civilizzate,
per esempio, è uno spettacolo frequente quello dei po-
veri che scartabellano nei cassonetti in cerca di cibo.
Non hanno soldi, scartabellano nei cassonetti. Allora io
direi: tu, Comune, paga questi poveri. Oltre a scartabel-
lare fra i rifiuti possono separare la carta dalla plastica, il
vetro dall’organico. Perché devo fare io questo lavoro,
visto che la bolletta dei rifiuti non me l’abbassi? Pagami,
te lo faccio. Invece no: ti impongono di farlo, e tu non
puoi fare diversamente. Ma non è giusto. State toglien-
do il pane di bocca ai poveri!
Vivere in casa per sempre, dunque. Ma c’è una cosa
paurosa: la sveglia digitale. Ogni volta che guardi l’ora, è
un numero doppio. 10 e 10. 15 e 15. 02 e 02. Inquietante.
La mia ho dovuto fracassarla a martellate. E l’ho buttata
nel cassonetto della carta. Ci pensi un povero.
(70. Continua)
Leader politici
lasciate stare i social
Sono una ragazza di 18 anni e
frequento l’ultimo anno di supe-
riori al liceo Rousseau di Roma.
Ho scritto il mio pensiero in vista
delle prossime elezioni.
Tutti i leader della scena po-
litica italiana sono impegnati ad
accaparrarsi il voto di ogni elet-
tore, con metodi più o meno e-
tici. Sono 571.994 i ragazzi che
hanno ricevuto da poco il diritto
di voto, e in che modo i politici
possono assicurarsene l’ap-
poggio? Le strategie messe in at-
to non sono poche, Silvio Berlu-
sconi è sbarcato da poco sul so-
cial più utilizzato dai giovani i-
taliani, TikTok, ricevendo non
poche critiche. Matteo Salvini,
invece, è ormai già da tempo ab-
bonato alle live su Instagram che
lo hanno reso più volte il politico
più schernito sui social, Giusep-
pe Conte si aggrappa alla spe-
ranza di riprendere l’appoggio di
chi, ai tempi più duri della pan-
demia, si definiva “bimba di
Conte” utilizzando, come il lea-
der di Forza Italia, TikTok per
creare video virali. Iconica or-
mai la hit di Giorgia Meloni, con
la quale la maggior parte dei ra-
gazzi ha conosciuto la politica. I
social lasciateli ai giovani come
modo per svagarsi, Zuckerberg
ha lasciato Facebook proprio per
voi. Piuttosto, una strategia che
potrebbe aiutare ai ragazzi a sce-
gliere con coscienza il partito
giusto per loro è la sana informa-
zione, fatta con i metodi giusti e
nei contesti appropriati. Nume-
rose sono state le manifestazioni
che miravano a più attualità nel-
le scuole e, dall’anno scorso, è
stato inserito un programma di
educazione civica. Un contenti-
no dato agli studenti per lavarsi
le mani dal problema della di-
sinformazione, svolto da docen-
ti non preparati, che non sanno
come affrontare il tema e spesso
persi senza sapere neanche di
cosa parlare. La politica è un tre-
no già in corsa da tanto tempo e
i nuovi adulti sono chiamati a
saltarci sopra informandosi alla
male e peggio sulla scena attua-
le, è un compito arduo già così,
senza aggiungere che sarebbe
consono informarsi sulla prove-
nienza di tale treno, sarebbe as-
surdo chiedere agli adolescenti
italiani di informarsi da soli e a-
spettarsi che essi si interessino
alla politica o che il loro voto sia
pensato o non influenzato.
ELISA PAITA
Quando la coerenza
diventa un problema
Rinfacciano a Conte il voto di
scambio sul Rdc, ma se fosse cosi
dovrebbe prendere milioni di
voti, sommando i percettori del
reddito a quelli del cashback a
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
Caporedattore Stefano Citati
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IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
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LODICOALFATTO
Sfratti a Milano “Cacciano gli anziani
con la scusa ‘green’. Ma è business”
LO STABILE in cui vivo a Milano apparteneva
all’Enpam, che ha da poco venduto tutto il suo
patrimonio immobiliare suddiviso, pare, in quat-
tro blocchi per facilitarne la vendita. Il fondo Coi-
ma ha acquisito un blocco, di cui fa parte il pa-
lazzo in cui vivo. Questo palazzo è stato ristrut-
turato da cima a fondo dall’Enpam pochi anni fa,
sui tetti sono stati sistemati pannelli solari, negli
appartamenti il riscaldamento avviene tramite
pompe di calore non inquinanti. Nei condomini
vivono persone come me: impiegati, pensionati,
famiglie, anziani, vedove, la gente comune che Manifestazione Contro gli sfratti FOTO ANSA
tiene vivi i quartieri e che il sindaco Sala spesso
evoca nei suoi discorsi, quando parla di Milano nuovi proprietari, soci del fondo sovrano del Qa-
“città inclusiva”, e pare che Sala sia un sindaco di tar, immobiliaristi che vogliono “ripulire” il quar-
sinistra. tiere popolare dell’isola, snaturalo e sostituire la
Proprio nella settimana di ferragosto, sono arri- sua popolazione con riccastri e ricconi di varia
vate decine di lettere di sfratto agli inquilini di v. provenienza geografica.
Adda e v. Bordoni dalla Coima, che si vanta di pun- Le sarei grata se dedicaste attenzione a questo
tare alla riqualificazione green degli immobili aspetto della gentrificazione dei vecchi quartieri
dell’isola in cui vivo. Le parole di Manfredi Catella, popolari di Milano, a cui viene strappata l’anima
ceo del fondo, suonano per chi viene buttato in da chi persegue solo il profitto, ora nobilmente
mezzo alla strada particolarmente beffarde e i- rivestito di “verde”, la parola che spalanca tutte le
pocrite: “Stiamo sperimentando la gestione di in- porte e nobilita qualsiasi atto, anche lo sfratto a
teri quartieri puntando all’eccellenza per i resi- ferragosto della gente comune dalle case in cui
denti, sia in termini di qualità abitativa che di ser- viveva tranquillamente.
vizi”. I residenti, fino a prova contraria, sono gli Ps. Sono stati sfrattati anche pensionati di 90 e 95
inquilini che vengono sfrattati con il pretesto della anni.
riqualificazione green, che nasconde l’avidità dei MARGHERITA SIMONETTA
quelli del bonus 90 e 110%. In- quanto alle costosissime bollette Carrè. Tutto falso. A “spingere” i
somma sono parecchi quelli che intervenga l’Europa, dice Salvi- servizi di Striscia la notizia fu la
hanno avuto un vantaggio. ni, immemore delle sue felpe signora Fosca Marcon, che era
SF “No Euro” e dell’ammirazione stata chiamata dal mago Do Na-
per Putin. E lo scostamento di scimento perché Wanna Marchi
Sì, in effetti fare gli interessi dei citta- bilancio è un’operazione conta- e Stefania Nobile avevano il suo
dini e mantenere le promesse eletto- bile, necessaria per salvare chi è numero di telefono. Fu lei a con-
rali è diventato un reato. in difficoltà, ritiene Conte, chi lo tattare Striscia e quindi a dare il
M. TRAV. pagherà? Per così ampia po- via alla valanga che ha travolto
chezza mentale, per i frequenti Wanna Marchi e sua figlia. Stri-
Speriamo che Mr. Bce cambi di casacca, per i non pochi scia la notizia non ha mai avuto
precedenti giudiziari dei nostri nulla che fare e mai conosciuto il
torni al governo parlamentari, qualcuno vorrà marchese citato – a sproposito –
“Non ho nulla da offrire se non disertare le urne. Non io: voterò da Stefania Nobile.
sangue, fatica, lacrime e sudore”. il Pd, sperando che richiami L’UFFICIO STAMPA DI STRISCIA
Con queste parole Churchill an- Draghi al governo. LA NOTIZIA
nunciava all’Inghilterra la ne- PAOLO ANGELO NAPOLI
cessità di resistere alla follia del-
la guerra scatenata da Hitler. Caro Paolo, mi scusi, ma allora che
Non edulcorò le gravi difficoltà votiamo a fare, visto che così torne-
di allora, come cercò invece di fa- rebbe al governo un signore che ha
re il suo predecessore Chamber- governato e non si è sottoposto al
lain: la pace e un quieto benes- giudizio degli elettori?
sere in patria, anche al costo del- M. TRAV.
la (altrui) schiavitù. Dio non vo-
glia che si debba barattare il no- DIRITTO DI REPLICA
stro (quasi) quieto vivere diven- Gentile Direttore, su Il Fatto del
tando i reggi coda di Putin, che 22 settembre abbiamo letto l’in-
ricatta l’Europa con il gas. Mario tervista a Wanna Marchi e alla
Draghi, acclamato statista figlia Stefania Nobile nella quale
dell’anno, non nascose il prezzo si parla dell’inchiesta di Striscia LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
da pagare per non cedere al ri- la notizia. Secondo (S), cioè, im- ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
catto dello Zar. Eccetto Letta e il maginiamo, Stefania, i servizi di accedi a FQEXTRA, la versione digi-
Pd: troppo elevato, decisero tutti Striscia la notizia furono “spin- tale del nostro quotidiano
gli altri, licenziamolo. Ora, ti”dal marchese Attilio Capra De
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IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022 PIAZZA GRANDE l 13

NORDISTI
DRAGHI ALL’ONU NON SI SA GIANNI BARBACETTO

A NOME DI CHI HA PARLATO

San Siro a Salaland:

S cari assessori, attenti

enza alcun manda- RANIERO LA VALLE sono o debbono discutere i
to del Parlamento, tempi e disapprovarne l’indi-
né del popolo che zione, ma occorre anche va-

all’abuso d’ufficio
attraverso di esso e- vanvera, esse presuppongono gliarli come una via di soluzio-
sercita la sua sovra- una società internazionale di- ne dell’attuale controversia di-
nità nei modi previ- visa in caste, fanno del popolo versa dal, suo perseguimento
sti dalla Costituzione, e vero- russo un popolo antropologi- mediante l’uso della forza. Ne
similmente anche senza il camente inferiore all’umano, dovranno essere in tal caso ga-

mandato del governo dimis-
sionario rimasto in carica solo
per “il disbrigo degli affari
correnti”, il presidente Dra-
ghi, a 5 giorni dalle elezioni
politiche generali nelle quali
egli non si è candidato, mo-
strando di non essere interes-
sato a una convalida elettora-
le delle sue funzioni di gover-
no, ha illustrato all’Onu posi-
zioni politiche e decisioni de-
stinate a impegnare l’It a l i a
per un indefinito futuro.
Le tre ipoteche poste da
Draghi sulla futura azione in-
ternazionale e sul ruolo dell’I-
talia sono le seguenti:
1. La prima consiste nell’in-
tento di perpetuare l’imposi-
zione anche da parte
dell’Italia di “sanzioni
senza precedenti alla
Russia” che le hanno
inflitto “costi durissi-
mi”, hanno avuto “un
effetto dirompente
sulla sua economia”, e
il cui “impatto è desti-
nato a crescere col
tempo, anche perché
alcune di esse entre-
ranno in vigore solo
nei prossimi mesi”. Ta-
li sanzioni irrogate a
danno di una popola-
zione di 150 milioni di
persone sono intese,
secondo le dichiara-
zioni rese dal presi-
dente Biden nel preannun-
ciarle dopo l’attacco russo
all’Ucraina, a portare la Russia
a condizione di “paria”. In tal
modo, a meno che non si parli a
si confermano come una for-
ma di genocidio, e si configu-
rano come un delitto castale.
2. La seconda consiste nel
definire i referendum per l’in-
dipendenza nel Donbass come
una “violazione del diritto in-
ternazionale che condannia-
mo con fermezza”, senza dire
quali norme del diritto inter-
nazionale sono invocate,
quando lo Statuto dell’Onu,
che ne è l’apice, professa la fede
nell’eguaglianza delle nazioni
grandi e piccole e pone come
fondamento di relazioni ami-
chevoli tra le nazioni il rispetto
e il principio dell’eguaglianza
dei diritti e dell’autodecisione
dei popoli. A tal fine esso inter-
dice la minaccia e l’u-
so della forza contro
l’integrità territoria-
le di qualsiasi Stato, e
richiede per contro
l’uso di mezzi pacifici
per la risoluzione
delle controversie
tra loro. In sede di in-
terpretazione si deve
dire che i referen-
dum citati rientrano
in modo privilegiato
tra i mezzi pacifici,
ma nel caso specifico
giungono non in al-
ternativa all’uso del-
la forza, ma in co-
stanza e dopo di essa.
Pertanto se ne pos-
rantite la regolarità e la corret-
tezza, anche con la cooperazio-
ne della comunità internazio-
nale, ma non dovrebbero esse-
re pregiudizialmente condan-
nati ed esecrati. Paradossal-
mente il porre fine alla guerra
mediante i referendum smen-
tisce l’altra affermazione non
dimostrata del presidente
Draghi, il quale ha sostenuto
che “il piano di Mosca era con-
quistare Kiev in poche setti-
mane”, grazie a “un’invasione
militare pianificata per mesi e
su più fronti”, dipingendo in tal
modo la Russia come Impero
del male.
3. In terzo luogo il presi-
dente Draghi ha enunciato
l’obiettivo di “una pace che sia
ritenuta accettabile dall’U-
craina” e non già una pace che
rispetti gli interessi vitali dei
due belligeranti e delle altre
parti in conflitto. In tal modo
egli ha assoggettato al volere
dell’Ucraina e dei suoi attuali
governanti, che non hanno e-
sitato a gettarla in una inutile
strage, le sorti della guerra e,
in prospettiva, il destino stes-
so del mondo.
Per queste ragioni crediamo
che il discorso del presidente
Draghi all’Onu non debba im-
pegnare il nostro Paese e deb-
ba essere considerato dal pros-
simo Parlamento come illegit-
timo e non avvenuto.
D
ove sono i radicali di una volta, sempre
pronti a fare uno sciopero della fame (sacro-
santo) quando viene scippato un diritto de-
mocratico ai cittadini? Con una decisione
putiniana, i garanti (de che?) incaricati dal sindaco di
Milano Giuseppe Sala hanno detto che i referendum
per far scegliere ai cittadini se vogliono o no che sia
distrutto lo stadio Meazza non si possono fare. Decide
Sala e la sua giunta, cioè Sala. Docili e obbedienti, gli
assessori hanno subito detto sì alla proposta di Milan
e Inter che vogliono abbattere la “Scala del calcio” per
poter sistemare i loro disastrati conti, cementifican-
do l’area. Con roba che con lo stadio c’entra come una
racchetta da tennis c’entra con il calcio: un grattacielo
di 17 piani, un gigantesco centro commerciale di 88
mila metri quadri, un centro congressi, aree d’intrat-
tenimento, cinema, più altre amenità, per un totale di
133 mila metri quadrati totali. Un regalone a Paolo
Scaroni, gran regista degli affari del Milan, che ha mi-
litarizzato la stampa, sportiva e
d’informazione, per non far
uscire una sola parola di
dissenso.
La giunta putiniana di
Sala si è riunita di corsa il
20 settembre, i più in
pantofole da casa via
web, approfittando del
fatto che l’attenzione dei
cittadini è concentrata sulle
elezioni di domenica prossima. E
ha approvato in fretta e furia il
progetto di Milan e Inter, dando LA GIUNTA
il via alla procedura di “dibattito
pubblico” che tanto tutti sanno APPROVA, MA
già come andrà a finire, si accet- C’È UNA TORRE
tano scommesse.
Gli affari di Scaroni sono stati
DI TROPPO:
approvati all’unanimità, in pan- CI VUOLE
tofole e in Church’s, vergognosa- UNA VARIANTE
mente presente l ’a ss e ss or e
all ’Ambiente Elena Grandi, DI PIANO
grande esperta del verde del suo
terrazzo, assenti la vicesindaca

PONTE SULLO STRETTO, IPOTESI

Anna Scavuzzo e gli assessori Marco Granelli e Ales-
sia Cappello, che almeno si risparmieranno eventuali
indagini per abuso d’ufficio. Eh sì, perché c’è un truc-
co, nel progetto proposto dalle squadre, che chi ha vo-

SENZA ALCUN DATO SCIENTIFICO

tato non ha visto o ha fatto finta di non vedere.

LA PROPOSTA DELLE SQUADRE presentata il 5 settem-

bre 2022 ha recepito tutte le richieste del Comune di
Milano – dicono Sala e la giunta – dunque l’appro-

I
gruppi politici più dispa-
rati, dalla Lega a Forza I-
talia a Fratelli d’Italia e
persino all’interno del Pd, prometto-
no di realizzare il Ponte sullo Stretto
di Messina. Una commissione di e-
sperti nominati dalla ministra De Micheli
lo scorso anno aveva dichiarato che il ponte
poteva realizzarsi ma, a differenza del pro-
getto mai completato del governo Berlu-
sconi, gli esperti hanno individuato in un
ponte a due campate la soluzione proget-
tuale migliore. Un pilastro dovrebbe essere
realizzato sul fondo dello Stretto a circa
-110 -130 m di profondità in modo da ridur-
re la lunghezza della campata. Infatti il
ponte più lungo del mondo, da poco realiz-
zato in Turchia, ha una lunghezza di circa
2,2 km, molto lontano dunque dai 3,3 km
necessari tra Calabria e Sicilia. Peccato che
gli esperti non abbiano fatto analisi geo-
morfologiche sul fondo dello Stretto che a-
vrebbero evidenziato la presenza di un gi-
gantesco movimento franoso sottomarino.
Era però nota la presenza di faglie attive che
sono responsabili del terremoto/maremo-
to che distrusse Messina e Reggio Calabria
nel 1908 causando decine di migliaia di
morti. La commissione evidenzia inoltre
come i terreni del fondo dello Stretto siano
soggetti a liquefazione che potrebbe gene-
rare un repentino abbassamento del fon-
dale soprattutto in caso di terremoto. In-
viamo. Ma non è stata affatto accolta la richiesta cen-
MAURO COLTORTI* vrebbe essere chiuso. Anche i- trale: riportare le volumetrie del cemento entro i li-
potizzando di trovare una so- miti previsti dal Piano di governo del territorio (Pgt),
luzione ingegneristica per rea- cioè con indice d’edificazione 0,35. Qui la cosa si fa
somma la soluzione trovata dagli esperti lizzare il ponte e garantirne la sicurezza, è molto tecnica, roba da urbanisti e legulei. Ma provia-
del ponte a due campate non è sostenibile e evidente che un sisma come quello di Mes- mo a spiegarla facile. Se si seguono le norme del Co-
si dovrebbe tornare a valutare un ponte a sina raderebbe al suolo le città poste sui mune di Milano e si usa una calcolatrice non taroc-
campata unica. Però, realizzare il ponte a due lati dello Stretto non realizzate con cata, le volumetrie che si possono costruire con indice
campata unica più lungo del mondo in una criteri antisismici. 0,35 sono 75.220 metri quadrati lordi. Il progetto di
delle aree a maggior rischio sismico del Credo sia auspicabile rifuggire dichiara- Milan e Inter ne prevede invece 98.321, cioè 23.101 in
mondo non è una decisione da prendere a zioni buone solo per una campagna eletto- più (praticamente tutto il grattacielo a uffici).
cuore leggero anche perché, pri- rale. Mi concentrerei sulla realiz- Questo perché, contro le regole urbanistiche co-
ma di qualsiasi decisione, si do- zazione di una rete stradale ade- munali, Scaroni non toglie dall’area totale, su cui si
vrebbe fare un’analisi dei costi IN REALTÀ guata dato che nell’isola ci sono calcola l’indice, i 66 mila metri quadri dello stadio at-
benefici e valutare se i costi per interi settori che ne sono privi. Mi tuale, che le norme dicono invece si debbano togliere
l’opera, anche nell’incertezza di L’ALTO RISCHIO concentrerei sulla messa in sicu- prima di calcolare l’indice. Lo sanno bene quelli che
raggiungere livelli di sicurezza a- SISMICO, rezza sismica degli edifici delle hanno firmato il piano delle squadre, tanto che nel
deguati in caso di terremoto, val-
gano l’enorme investimento.
OLTRE ALLA splendide città siciliane e sulla
realizzazione di invasi in grado di
progetto scrivono che per andare avanti dovrà essere
approvata una variante del Pgt. Ma Sala ha fatto finta
Non si parla di pochi miliardi ma QUESTIONE garantire l’approvvigionamento di non vedere le righe del piano che accennano alla
di decine di miliardi. DI FONDALI idrico durante le calde e secche e- variante (probabilmente scritte da Ada Lucia De Ce-
stati, quando molte città siciliane saris, legal advisor di Milan e Inter ma anche ex as-
TRA L’ALTRO si dovrebbe realiz- E CORRENTI rimangono senza acqua. Ma io sessore all’urbanistica del Comune di Milano ed ex
zare una nuova strada e linea sono del Movimento 5 Stelle, un vicesindaco, che ora lavora per Scaroni, ma le norme
ferroviaria sia in Sicilia che in gruppo politico a cui non piace fa- le conosce bene). Così il sindaco ha dato l’ordine di
Calabria, perlomeno 20-25 km di nuove re promesse che poi non si possono man- votare sì agli ubbidienti scolaretti della sua putiniana
infrastrutture, viadotti e gallerie, su ogni tenere. Credo che nessuno a priori possa giunta. Esponendo gli sprovveduti a un’indagine per
lato dello Stretto che potrebbero avere im- dirsi contrario alla realizzazione del ponte abuso d’ufficio. L’appassionante serie “San Siro a Sa-
patti notevoli sulla circolazione idrica e ma, prima di fare promesse sarebbe meglio laland” continua.
sulla stabilità dei versanti. E non dimen- avere i dati scientifici altrimenti si tratta so- © RIPRODUZIONE RISERVATA
tichiamo che il ponte sarebbe sottoposto a lo di prese in giro per i cittadini siciliani che
sollecitazioni enormi in caso di vento for- da decenni vorrebbero un collegamento
te, cioè circa un terzo dell’anno, e in quei stabile con la penisola.
giorni per ragioni di sicurezza il ponte do- *Senatore del Movimento 5 Stelle
14 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022

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IRAN
SINDACATI IN RIVOLTA
Immobiliare.it,
25% dipendenti
da Milano a Roma

INCHIESTA “JOLLY NERO”
False certificazioni
navali, 39 indagati
dai pm di Genova
I
l 25% dei lavoratori della se-
de di Milano di Immobilia-
re.it trasferiti a Roma con un
preavviso di 45 giorni. È quello
che i sindacati definiscono “un
licenziamento mascherato”,
nonché mirato contro specifici
target come “neo genitori, i-
scritti al sindacato, caregiver e
categorie protette”. L’azienda
digitale attiva nel settore della
compravendita di case, come
riporta Milano Today, ha co-

C
ontrolli sulla sicurezza
navale falsificati o am-
morbiditi. Carte trucca-
te su navi protagoniste di inci-
denti, come la Jolly Nero o il
Norman Atlantic, e che talvolta
sono state modificate a poste-
riori, violando sistemi infor-
matici ufficiali e facendo crede-
re che fosse tutto a posto. È un
municato il trasferimento nella
Capitale a 48 dei circa 200 la-
voratori della sede lombarda.
Tra i destinatari del provvedi-
mento, secondo la denuncia di
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e
Uiltucs Uil di Milano, ci sono
“la quasi totalità degli iscritti al
sindacato, neo genitori, perso-

Proteste contro il velo: 31 morti. Raisi rifiuta vero e proprio sistema quello
che trapela dall’inchiesta appe-
na conclusa dalla Procura di

intervista con Amanpour a capo scoperto Genova, nata all’indomani del-

la collisione della Jolly Nero,
che nel 2013 provocò 9 morti,
fatto di contiguità tra control-

L
a poltrona era destinata a Ebrahim Raisi, ma è ri- Secondo la tv di Stato iraniana, sarebbero 17 i morti dal- lori e controllati. Il pm Walter
masta vuota. La foto l’ha pubblicata ieri su Twitter l'inizio delle proteste, represse nella violenza. Un dato che Cotugno ha iscritto 39 indagati
Christiane Amanpour, popolare giornalista della viene contestato dalla Ong Iran Human Rights, basata a (tra questi ispettori addetti ai
Cnn, rivelando che il presidente iraniano ha rifiutato di Oslo, che parla di 31 vittime e denuncia “arresti di massa” controlli e ufficiali della capita-
farsi intervistare a margine dell’Assemblea generale di attivisti e manifestanti. Mahsa Amin è morta venerdì neria), tra cui figura anche il Ri-
dell’Onu, a New York, anche se il colloquio era previsto da scorso all’ospedale di Kasra dopo tre giorni di coma. Uf- na, colosso delle certificazioni ne che usufruiscono delle tute-
settimane, perché lei non ha voluto indossare il velo. “E ficialmente per “attacco di cuore”. Ma suo padre, Amjad navali a livello mondiale. La so- le previste dalla Legge 104/92 e
così ce ne siamo andati. Con le persone che vengono uccise Amini, accusa le autorità di mentire: “Li ho implorati, ma la compagnia Messina, pro- categorie protette”. “Per noi –
in Iran, sarebbe stato importante parlare con Raisi”, ha non mi hanno permesso di vedere mia figlia”, ha detto alla prietaria della Jolly, è accusata sottolineano i sindacati – si
scritto la giornalista, di origini iraniane, che ha aspettato Bbc. L’uomo ha riferito di aver intravisto prima del fune- di aver manomesso i rapporti di tratta di una decisione ritorsi-
40 minuti davanti alla sedia vuota prima che un collabo- rale solo viso e piedi della figlia, perché il corpo era coper- 57 incidenti su 107, riguardanti va, punitiva, unilaterale e che
ratore di Raisi le venisse a suggerire di coprirsi i capelli. to, e secondo lui c’erano lividi. Ieri, da New York, gli Stati 18 navi della flotta. Agli atti ci impone un immotivato sacrifi-
Ma lei non ha voluto: “Siamo a New York e qui non esi- Uniti hanno annunciato sanzioni contro la polizia morale sono quelle che l’accusa ritiene cio ai lavoratori”. L’azi enda,
stono né leggi né tradizioni sul velo”. Dalla morte di iraniana, mentre Berlino si prepara a portare il “brutale essere falsificazioni su altre 17 sempre secondo le parti sociali,
Mahsa Amin, la 22enne di origini curde fermata e pic- attacco alle coraggiose donne iraniane” davanti al Con- navi di varie compagnie. “L’im- avrebbe proposto ai lavoratori
chiata dalla polizia morale di Teheran perché non indos- siglio dei diritti umani dell’Onu. Intanto a Teheran, le au- portante è che galleggino le un contributo economico in
sava correttamente il velo, si moltiplicano le manifesta- torità come conferma anche l’agenzia di stampa iraniana carte”, dice uno degli indagati cambio delle dimissioni con-
zioni di solidarietà verso le iraniane, con donne che si ta- Fars, hanno bloccato Instagram e WhatsApp. Secondo nelle intercettazioni. sensuali, ma i dipendenti a-
gliano ciocche di capelli in tutto il mondo e postano i video NetBlocks, si tratterebbe della maggiore restrizione ai so- MARCO GRASSO vrebbero rifiutato in blocco.
sui social, mentre la rabbia continua a riversarsi nelle stra- cial nel Paese dalle proteste per il prezzo del carburante
de di Teheran e di una trentina di città iraniane. Nella folla nel 2019.
si grida “morte al dittatore” e le donne bruciano gli hijab. LUANA DE MICCO
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
FRIDAYS FOR FUTURE
\/
RIVINCONO AREA E MI
Csm, si conferma
lo strapotere
delle correnti
L
e vituperate correnti, in
seguito allo scandalo no-
mine, vincono anche le e-
lezioni per i togati-giudici di
merito del Csm. Confermato
l’ex aequodel voto in Cassazio-
ne: 4 seggi ciascuno alla pro-
gressista Area e alla conserva-
trice MI, che pure è stata, in-
sieme alla centrista Unicost, la
più coinvolta per il caso Pala-
mara. E resiste pure Unicost,
di cui Luca Palamara è stato
leader, con 3 eletti.Tra i 13 elet-
ti c’è Andrea Mirenda, sorteg-
giato per legge, (per assicurare
la presenza di almeno 6 candi-
dati per collegio) e del Comi-
tato Altra Proposta, che dal
2014 chiede che i candidati
vengano scelti per sorteggio.
Sconfitta di Autonomia e In-
dipendenza: nel 2018 furono
eletti 4 consiglieri, a comin-
ciare dal più votato di tutti,
Piercamillo Davigo, fondato-
re di AeI e ora nessun eletto.
Ha pesato la lacerazione inter-
na per il caso Milano-verbali
di Amara, che vede Davigo im-
putato a Brescia per rivelazio-
ne di segreto (accusa da lui
sempre respinta) e Sebastiano
Ardita, togato uscente e pure
lui tra i fondatori di AeI, parte
civile. Nessun eletto neppure
tra quel gruppo di candidati
indipendenti considerato dal-
le toghe una sorta di listino di
Cosimo Ferri. Ma veniamo a-
gli eletti: 4 di Mi, Cilenti, Mar-
chianò, Mazzola e Nicotra; 4
di Area, Abenavoli, Basilico,
Chiarelli e Morello; 3 di Uni-
cost, D’Auria, Forziati, Laga-
nà; 1 di Md, la corrente uscita
da Area, Miele e il sorteggiato
Mirenda. Invece, i primi due
pm eletti, gli altri 3 si sapranno
oggi, sono Paolini, di Mi e Fon-
tana, ex Area, indipendente.
ANTONELLA MASCALI
\/
POLIZIOTTI E MEDICI
Pestaggi in carcere,
25 indagati a Ivrea
VIOLENZE, omissioni e verbali fal-
q sificati per nascondere i segni dei
pestaggi che vedeva come vittime alcuni
detenuti del carcere di Ivrea (Torino). Sono
25 gli iscritti al registro degli indagati dalla
procura generale di Torino accusati di le-
sioni e falsi aggravati. Come anticipato da
La Stampa tra questi ci sono agenti di po-
lizia peniteziaria e medici dell’istituto. Una
decina i casi, su cui vogliono fare luce i pro-
curatori Giancarlo Avenati Bassi e Carlo
Maria Pellicano, titolari del fascicolo. Sa-
rebbero avvenuti tra il 2015 e il 2016 ed e-
rano stati segnalati dal garante dei detenu-
ti. Carcerati che venivano picchiati fre-
quentemente con calci, pugni e manganel-
late. E quando le vittime finivano in infer-
meria i medici falsificavano i referti.
Sciopero clima, FFF in piazza
con agenda per il nuovo governo
NEL MEZZO di una campagna elettorale po-
co “green”, tornano oggi in piazza, in 70 città,
i Fridays for future. Lo sciopero globale per il
clima a cui aderisce anche la Cgil sarà l’oc-
casione per presentare un’agenda per il nuo-
L’INCIDENTE A ROMA
Globe Theatre, crolla scala: feriti 12 studenti
Gigi Proietti disse: “Servono lavori, ce piove”
“I
l Globe ha bisogno di importanti lavori di manuten-
zione ogni anno. Voi sapete che è un teatro all’aperto,
per cui... ce piove”. A luglio 2020, pochi mesi prima di
morire nel giorno del suo 80° compleanno, Gigi Proietti a-
veva avvertito tutti: il Globe Theatre di Roma, teatro sha-
kespeariano di cui l’attore romano è stato direttore artistico
sin dall’inaugurazione, nel 2003, ha bisogno di interventi
costanti. Ieri mattina, invece, proprio nella struttura comu-
nale di Villa Borghese si è sfiorata la tragedia. Intorno alle
13:35 una delle rampe che porta dal piano basso all’esterno
è collassata, facendo fare un volo di 3 metri studenti e pro-
fessori che avevano appena finito di assistere al Macbeth.
Nella foto qui sopra, pubblicata dall’Agenzia Nova, l’istante
successivo al crollo con i ragazzi a terra. Alla fine sono ri-
sultati 12 i feriti, tra i 15 e i 17 anni, nessuno in pericolo di vita.
Anzi. Tra i più “gravi” due ragazze che hanno riportato ri-
spettivamente un trauma cranico – è stata sottoposta a tac
che ha escluso ulteriori complicazioni –e una frattura a una
gamba. I feriti sono stati portati in vari pronto soccorso del-
la Capitale, tutti in codice giallo e verde. Uno è stato me-
dicato sul posto. Gli altri hanno piccole contusioni e sono
stati soccorsi in stato di choc. In totale erano 900 gli stu-
\/
FORSE BRUCIATI OLI E GOMMA
Incendio a Bari, in fumo
magazzino ditta cinese
UN INCENDIO di vaste dimen-
q sioni all’alba ieri è divampato nel-
la zona artigianale di Modugno (Bari),
in prossimità delle abitazioni. Il rogo sa-
rebbe partito da un deposito merci di
un’azienda cinese, contenente vestiti e
materiale cartaceo, al piano interrato di
un capannone lungo la strada provin-
ciale verso Bari. Sarebbe stato interes-
sato dalle fiamme anche il piano terra,
dove presumibilmente erano conserva-
ti pneumatici e oli lubrificanti. È esclusa
al momento l’ipotesi dolosa. Si attende
l’esito dei rilievi di Arpa sulle emissioni
in atmosfera. Nessuna ordinanza è sta-
ta emessa nel corso della giornata in via
precauzionale.
M.C. FRADD.
vo governo: un programma dettagliato che si
articola in numerosi interventi, dal fisco al la-
voro ai trasporti, all’energia con numerose
proposte, come il job guarantee, o la “Pape-
roniale”, una tassa straordinaria del 3% su
tutti i portafogli finanziari oltre gli 880.000
euro. Cassa Depositi e Prestiti diventerebbe
banca verde di Stato.
denti arrivati insieme ai loro professori da Roseto degli A-
bruzzi (Teramo) e Latina per assistere alla matinéededicata
agli studenti del quarto anno. In particolare, i feriti fanno
tutti parte del Liceo Saffo di Roseto. “Ero fuori e ho sentito
il botto, poi ho visto tutti i pezzi di legno che cadevano – ha
raccontato uno degli studenti –A crollare è stata la scala che
dal terzo piano porta all’uscita: sono rimaste solo le ringhie-
re”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si è messo subito
in contatto con il collega di Roseto. Il teatro –intitolato pro-
prio a Gigi Proietti – è del Comune di Roma, che lo gestisce
insieme alla Fondazione Silvano Toti. “È un episodio molto
grave – ha detto Gualtieri – I lavori di manutenzione ven-
gono fatti ogni 2 anni e ci risulta che siano sono stati effet-
tuati regolarmente nel 2021”. La Procura di Roma attende
le informative della polizia giudiziaria e dei vigili del fuoco e
già oggi sarà aperto un fascicolo. Sul posto sono intervenuti
gli ispettori della Asl e l’area è stata sequestrata. Nel mirino
le manutenzioni e i nullaosta: le scale in legno hanno ceduto
perché si sarebbero sganciate le piastre di tenuta della ram-
pa. La struttura è stata dichiarata inagibile. Avviata una
commissione tecnica anche in Campidoglio.
VINCENZO BISBIGLIA
\/
LO SCIAME SISMICO
L’Italia trema, 6 scosse
dalla Liguria a Catania
SEI SCOSSE di terremoto hanno
q fatto tremare l’Italia da Sud a
Nord. La prima, di magnitudo 3.6, si è
verificata nella notte in provincia di Ca-
tania. Quindi, poco dopo mezzogiorno,
nella zona di Ascoli Piceno, nelle Mar-
che, due scosse di magnitudo compre-
sa tra 3.9 e 4.4. Nel pomeriggio la terra
ha tremato anche vicino a Reggio Ca-
labria (3.2) e soprattutto nella zona di
Genova, quando una scossa di magni-
tudo 4.1 nel Comune di Bargagli nella
Val Bisagno, è stata avvertita nitida-
mente in città. Nel tardo pomeriggio in-
vece altre scosse (magnitudo 3.6 e 3.2)
sono state registrate anche sull’Appen-
nino modenese e in provincia di Lucca.
Non si segnalano danni rilevanti.
ZOOM l 15
THE WINNER IS
WOODY E IL CINEMA
CHE SOGNA IN PICCOLO
, WOODY ALLEN appende
la cinepresa al chiodo o no?
Di sicuro ci sta pensando, ha perso
la poesia, per così dire; e se l’ha
persa lui, figuriamoci noi.
Ci voleva Woody per farci vedere
quello che non siamo capaci di ve-
dere da soli (che potrebbe essere
una buona definizione del cine-
ma): il cinema-cinema, la fabbrica
dei sogni come l’hanno vissuta le
ultime generazioni di cinefili non
esiste più se non come malinconi-
ca citazione di se stesso – vedi Rif-
kin’s Festival. Le imperiali sale del
secolo scorso sono reperti assiro-
babilonesi nell’era del digitale, do-
ve possiamo tirare fuori dalla tasca
La dolce vita e guardarcela in metrò
(contenti noi…). Nell’era di aspi-
ranti Ginger Rogers e Fred Astaire
formato TikTok, abbiamo detto ad-
dio al cinema come bolla dello
spaziotempo, mondo parallelo do-
FESTIVAL OGNI
ANNO VENEZIA
FA UN PASSO
IN PIÙ VERSO
SANREMO
ve la sala è più importante del film,
e il buio in sala è più importante
della sala. Senza buio, e senza
paura del buio, si sogna ancora,
ma si sogna in piccolo, e il cinema
d’autore è confinato alla marginali-
tà perfino nei festival, ogni anno
Venezia fa un passo in più verso
Sanremo.
Questo ci dice la malinconia
dell’ultimo autore mainstream degli
Stati Uniti, senza contare che per
cinquant’anni e cinquanta sceneg-
giature Woody Allen non è stato
solo un autore; è stato un’abitudi-
ne, una sicurezza, l’uscita del nuo-
vo film era come il compleanno del
nipotino, una ricorrenza sempre
nuova e sempre uguale (è l’impos-
sibilità di distinguere i suoi 50 film
a renderlo unico; mentre oggi tutto
è seriale, nulla unico). Infine, il col-
po di grazia: quel disperato senso
dell’umorismo che lo ha reso sim-
bolo e parodia dell’autoanalisi gli si
è ritorto contro, oggi che qualsiasi
deviazione al politicamente corret-
to rischia la ghigliottina della can-
cellazione, ogni battuta viene fatta
a proprio rischio e pericolo, e i le-
gionari dei social fanno rimpiange-
re le ronde padane. Oggi siamo
tutti in pericolo, a cominciare da
Peppa Pig. Dunque, non è Woody
Allen tentato di lasciare il cinema.
È quel che resta del cinema che
non vede l’ora di dimenticarlo.
NANNI DELBECCHI
16 l ECONOMIA IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022

ALTRO CHE CRISI

t
Regalo Bce alle banche:
» Nicola Borzi
extraprofitti per 40 mld
U
n “r e g a l o” fi r m at o
Banca centrale euro-
pea del valore com-
preso tra 24 e 40 mi-
liardi. È il munifico cadeau che
TASSI IN SALITA Nonostante il doppio rialzo dell’1,25% favorisca già gli istituti,
la Bce, nonostante la guerra che
infuria, la recessione in arrivo, Francoforte non ferma le operazioni con le quali si finanziano a costo zero
la crisi energetica che morde
famiglie e imprese e la pande-
mia ancora in corso, ha elargito
ai banchieri e ai loro azionisti. Il
presente è stato consegnato
I NUMERI 40. Non a caso da qual-
che settimana, nono-

nell’ultima riunione dell’Euro-
tower di giovedì 8 settembre,
quando Christine Lagarde e
colleghi hanno aumentato i
tassi dello 0,75% portandoli
all’1,25%, dopo che a luglio li a-
vevano già alzati di 50 punti ba-
se. Non si tratta, come si po-
trebbe pensare, della normale
ripresa degli utili grazie all’au-
mento del margine di interes-
se, cioé al differenziale tra i tassi
che gli istituti di credito pagano
0%
Eurotower stante la recessione alle
È a Francoforte la porte e le tensioni geo-
sede della Banca politiche ormai al calor
centrale europea, bianco, i principali in-
che l’8 settembre dici di Borsa dei titoli
IL TASSO TLTRO ha alzato i tassi bancari europei segna-
al quale le banche FOTO LAPRESSE no corposi rialzi: a Piaz-
possono finanziarsi za Affari il paniere Mib
dalla Bce con dei titoli del credito
le operazioni speciali dall ’8 settembre è in
introdotte per sostenere rialzo del 10% circa, in linea
il credito a famiglie con l’indice Euronext degli i-
e imprese stituti dell’eurozona.

per finanziarsi e quelli, ben più
alti, che incassano per erogare
denaro a imprese e famiglie.
No: sono puri extraprofitti, ga-
rantiti dal programma Tltro, le
operazioni mirate di rifinan-
ziamento a lungo termine isti-
tuite originariamente invece
per sostenere l’economia reale,
prestando più denaro a cittadi-
ni e aziende.
Le regole delle prime tran-
che di Tltro prevedevano che le
banche commerciali prendes-
sero in prestito denaro dalla B-
ce a tassi prima negativi (-1%,
-0,5%) e poi nulli, per poterlo e-
rogare a tassi bassissimi ai loro
clienti senza perderci. Si tratta-
va dunque di transazioni prive
di rischio, soprattutto per gli i-
stituti più piccoli, che guada-
gnavano due volte: ricevevano
dalla Bce più soldi di quelli
chiesti e li erogavano a valori
comunque per loro positivi. O-
ra, però, i tassi di mercato ai
quali gli istituti erogano credito
si stanno alzando con i rialzi de-
cisi dalla Bce per frenare l’infla-
zione galoppante. La differen-
za tra il costo zero del denaro
che le banche ricevono dalla B-
ce e gli interessi incassati dai
clienti si sta quindi allargando
95
I RIALZI DA GENNAIO
dei tassi decisi
dalle Banche centrali
per frenare l’inflazione:
dopo 15 anni di denaro
a costo zero o quasi, ora
consumatori e aziende
pagano più cari mutui
e prestiti nonostante
guerra e crisi in corso
a tutto beneficio degli istituti di
credito. Ecco perché molti ana-
listi prevedevano che con la riu-
nione dell’8 settembre Franco-
forte avrebbe tagliato o drasti-
camente limitato il “pasto gra-
tis”per le banche. Ma così non è
avvenuto e la cuccagna del Tl-
tro, con gli ultimi prestiti ero-
gati durante l’anno pandemico
2020, finirà solo nel 2024.
C’È CHI RITIENE che tanta gene-
rosità dell’Eurotower sia dovu-
ta ai timori per la recessione in
Certo, come ha scritto Il Sole
24 Ore, su questi rialzi soffia
anche il vento dell’au me nt o
globale dei tassi d’interesse che
le Banche centrali, nel mondo,
hanno già alzato per almeno 95
volte da inizio anno nel tenta-
tivo di frenare l’inflazione ga-
loppante. Rialzi che, come
sempre, allargano la forbice tra
tassi passivi e attivi a favore de-
gli istituti di credito, consen-
tendo di incassare maggiori
margini d’interesse.
È la prima volta che accade
dall ’inizio della crisi globale
che fu innescata dai mutui sub-
primenel lontano 2007: per un
quindicennio, i tagli dei tassi e-
rano la norma. Per questo mo-
I BILANCI arrivo, che potrebbe che potranno andare agli azio- tivo le banche commerciali ita-
DOPO 15 ANNI tornare a gonfiare i
bilanci bancari di u-
nisti, attraverso dividendi o liane in quel periodo hanno
piani di riacquisto di azioni perso nel loro complesso 12 mi-
TORNANO na nuova valanga di
sofferenze. Se così
proprie, o magari addirittura liardi di ricavi, secondo una ri-
aumentare i già stellari com- cerca di Excellence Consulting,
A GONFIARSI fosse stato, la Bce a- pensi dei dirigenti. con gli incassi calati da 59 mi-
GLI INTROITI vrebbe potuto però
almeno introdurre
La possibile dimensione dei liardi nel 2007 a 47 nel 2021,
profitti aggiuntivi per le ban- tutti a causa del margine di in-
delle condizioni ai che dell’eurozona entro il 2024 teresse sceso di 13 miliardi da
propri prestiti di fa- secondo Morgan Stanley sa- 38 a 25. Ma a compensarli era
vore, ad esempio le- rebbe di 24 miliardi, per Citi- stato l’aumento delle commis-
garne i profitti a reinvestimenti group di 33 e per l’agenzia di ra- sioni, che continuerà anche in
nelle imprese o a principi di so- ting Scope, citata da Heinz-Ro- futuro. Molti si chiedono dun-
stenibilità. Niente di tutto que- ger Dohms sulla testata tedesca que se c’era bisogno di un altro
sto: gli extraprofitti delle ban- F i na n z Sz e n e, addirittura di regalo della Bce ai banchieri.

ESCLUSIVO
t GRUPPO KERING COSA RACCONTA L’ACCORDO CONFIDENZIALE FIRMATO CON L’AGENZIA DELLE ENTRATE

Per Gucci sconto fiscale da 748 milioni

» Stefano Vergine te e cinture marchiate Gucci. Il verbale di constatazione redatto 494 milioni di euro. Il dato risulta
Gli unici numeri ufficiali sulla dalla Guardia di Finanza di Mila- sottraendo da 1,39 miliardi gli 897

U
INCHIESTA no sconto da 748 milioni di
CONSORZIO euro. È quanto accordato
EIC-IL FATTO dal Fisco italiano a Kering,
multinazionale controllata da
QUESTO articolo François-Henri Pinault e proprie-
è frutto della nostra taria di marchi della moda come
partecipazione all’EIC, Gucci, Yves Saint Laurent e Botte-
network di ga Veneta. Il dato sul ribasso emer-
giornalismo ge dall’analisi di un documento i-
investigativo nedito: l’accordo quadro stipulato
(European dall’Agenzia delle Entrate italiana
Investigative e dal gruppo Kering. Sette pagine
Collaborations). Già top secret, che hanno messo la pa-
in febbraio avevamo rola fine al contenzioso fiscale ini-
pubblicato inchieste ziato nel 2017, con il colosso del fa-
sul sistema fiscale shion accusato dalle autorità ita-
usato da Kering liane di aver evaso le imposte attra-
verso un trucco: la Lgi Sa,
una socie tà di diritto
svizzero ma in realtà ope-
rante in Italia, utilizzata
per incassare i profitti
realizzati nel mondo gra-
zie alle vendite di borset-
Henri Pinault Il Ceo di Kering
vicenda erano stati finora resi noti
dalla stessa Kering che, il 9 maggio
del 2019, aveva pubblicato sul suo
sito un breve comunicato: l’accor-
do con l’Agenzia delle Entrate a-
vrebbe comportato per il gruppo
un esborso totale di 1,25 miliardi di
euro, di cui 897 milioni erano im-
poste da versare, mentre il resto ri-
guardava interessi e sanzioni. La
più grande conciliazione fiscale
mai raggiunta tra Roma e un’a-
zienda privata, però, nasconde
molti altri numeri interessanti. Ci-
fre che finora né Kering né il Fisco
italiano hanno mai comunicato,
ma che meritano di essere rese no-
te visto che si tratta di soldi pubbli-
ci. A febbraio di quest’anno un’in-
chiesta condotta dal Fatto Quoti-
diano insieme a Mediapart e al
network di giornalismo investi-
gativo Eic aveva svelato per la pri-
ma volta alcuni di questi numeri.
no ha stabilito infatti che tra il
2011 e il 2017, attraverso il trucco
svizzero, Kering ha evitato di ver-
sare in Italia imposte per 1,39 mi-
liardi di euro.
Quanto ha pagato invece la
multinazionale per chiudere la vi-
cenda con il Fisco? A questa do-
manda risponde l’accordo quadro
firmato con l’Agenzia delle Entrate
il 9 maggio del 2019. Un documen-
to strettamente confidenziale otte-
nuto da Mediapart e condiviso con
il network di giornalismo investi-
gativo Eic di cui fa parte Il Fatto.
L’accordo prevede che la multina-
zionale versi 897 milioni di euro,
proprio come reso noto dal gruppo
all’epoca. Ciò che il comunicato a-
ziendale non dice, e che emerge ora
incrociando i due documenti otte-
nuti da Eic, è che Kering ha così be-
neficiato di uno sconto di quasi
mezzo miliardo: per la precisione,
milioni versati dopo l’accordo con
l’Agenzia. Ma non è finita qui. Per
sapere a quanto ammonta lo scon-
to complessivo bisogna infatti ag-
giungere le sanzioni e gli interessi
non pagati sui 494 milioni. Per far-
lo vanno applicate a questa cifra le
percentuali usate dall’Agenzia per
calcolare sanzioni e interessi sull’e-
vasione accertata. È proprio così
che si arriva a 748 milioni di euro:
lo sconto complessivo concesso dal
Fisco italiano a Kering. Alle singo-
le domande rivolte per questo ar-
ticolo, né Kering né l’Agenzia delle
Entrate hanno risposto, limitan-
dosi a sottolineare che tutto è stato
fatto a norma di legge e la multina-
zionale non ha ricevuto alcun favo-
re dall’amministrazione italiana.
La versione integrale di que-
sto articolo è pubblicata online
su FqExtra.
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IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022 ITALIA l 17

IGNAZIO&ROMANO Destra violenta e testa del Duce

Ti saluta La Russa: fratelli neri

tra bombe, mazzate e potere
» Gianni Barbacetto

C’
INDAGINE è un precedente. Il
“ESPLORATIVA” 13 gennaio 2007,
DEI PM nella basilica di
LA PROCURA di Milano Sant ’Ambrogio si
ha aperto un fascicolo celebrano i funerali di Nico Az-
esplorativo, senza ipotesi zi, fascista e bombarolo, in un
di reato e senza indagati, tripudio di svastiche e croci cel-
sulla vicenda del tiche. A fare il saluto romano,
presunto saluto romano quel giorno, è Ignazio La Rus-
dell’assessore lombardo sa, che tre mesi dopo, il 25 apri-
Romano La Russa al le 2007, dichiara che lui il gior-
funerale del cognato. no della Liberazione lo celebra
L’indagine “perlustrativa” al Campo X di Musocco, ren-
coordinata dal pm dendo omaggio ai caduti della Onore
Alberto Nobili, è stata Repubblica di Salò (alleata dei a Mussolini
aperta sulla base nazisti e massacratrice di par- I fratelli La Russa
degli articoli di stampa tigiani). Oggi, 15 anni dopo, a e altri camerati
e dei video circolati salutare romanamente il ca- in piazzale Loreto;
sul web e sui social. merata Alberto Stabilini detto sotto, Romano
Gli accertamenti sono “Pilotone”, rispondendo “Pre- La Russa
stati affidati alla Digos sente!” al triplice appello, è il al funerale
della Questura di Milano, fratello Romano La Russa. di “Pilotone”
che deve verificare FOTO
in modo ufficiale SI FA, MA non si dice (più). L’or- FOTOGRAMMA
quanto accaduto. goglio fascista, ieri esibito in
pubblico, oggi è nostalgia pri-
vata. Ma sopravvive, è storia di
famiglia. È il Dna di Ignazio di- sta ferito. Arrestato, si scopre feriscono tredici poliziotti e un
ventato senatore della Repub- che è del gruppo La Fenice, del- passante. Vengono arrestati
blica, di Romano assessore alla la galassia di Ordine nuovo. A 150 manifestanti. Tra questi,
Sicurezza di Regione Lombar- quel punto, nella notte tra il 7 e Romano La Russa e il cognato
dia, di Giorgia Meloni candida- l’8 aprile parte il contrordine Alberto “Pilotone” Stabilini. I-
ta dai sondaggi presidente del per i gruppi neri pronti in Ve- gnazio La Russa è ricercato, ma
Consiglio. Storia di famiglia neto a compiere altre stragi riesce a non finire con il fratello
perché il padre di Ignazio e Ro- “ro ss e ” già programmate. Il a San Vittore. In seguito, il Msi
mano è quell’Antonino La Rus- programma si blocca: le altre scarica i neri di Ordine nuovo e
sa senatore del Movimento so- bombe sarebbero state troppo indica i due camerati che ave-
ciale che fu padrino degli affari facilmente collegate con quella vano esagerato, Maurizio Mu-
eccellenti di alcuni siciliani che di Azzi. Anche la manifestazio- relli e Vittorio Loi, che si assu-
a Milano hanno fatto tanta ne-risposta in calendario a Mi- mono tutta la responsabilità e
strada (con qualche inciampo), lano va in tilt. La Prefettura scagionano i missini con cui
Michelangelo Virgillito, Raf- proibisce il corteo e il previsto pure avevano preso accordi.
faele Ursini, Salvatore Ligresti. comizio di Ciccio Franco, capo Del programma stragista già
Storia di famiglia perché Igna- dei “boia chi molla” di Reggio. preparato, con la regia della
zio abita in un palazzo milanese pianificazione mista, milita-
che di notte sembra uscito dalla I NERI DI ORDINE NUOVO scendo- ri-civili, della Rosa dei venti,
no lo stesso in piazza: armati viene realizzata solo un’azione:
con molotov, mazze ferrate, l’attentato al ministro dell’In-
Album di famiglia Provano in città. Cinque giorni prima, il
7 aprile 1973, era programmata
na grande manifestazione a
Milano contro la violenza ros-
coltelli, pistole; e tre bombe a
mano Srcm procurate proprio
terno Mariano Rumor. Un fin-
to anarchico, Gianfranco Ber-
a minimizzare il braccio una strage. Nico Azzi, il fascista
onorato dai La Russa ai suoi fu-
sa, convocata dalla Maggioran-
za silenziosa di Adamo Degli
da Nico Azzi. La destra in dop- toli, la mattina del 17 maggio
piopetto rimane spiazzata, ma 1973 lancia una bomba davanti
teso dell’assessore. Il corteo nerali in Sant’Ambrogio, si era Occhi e Massimo De Carolis, non vuole o non può fermare i alla Questura di Milano, man-
fatto vedere con una copia di con il sostegno del Msi e dei gio- neri armati. I dirigenti missini ca il ministro ma uccide cinque
finito nel sangue a Milano Lotta continua ben in vista sul vani del Fronte di Ignazio La Franco Servello e Francesco passanti. L’album di famiglia
treno Torino-Genova-Roma. Russa. La piazza moderata e Petronio, con Ignazio La Rus- dei fratelli La Russa ci regala
nel ’73, l’omaggio a Nico Poi era andato in una toilette a anticomunista era stata convo- sa, marciano verso la Prefettu- un’ultima immagine: Ignazio
Azzi, le carriere nel Msi
innescare una bomba che do- cata per chiedere ordine, disci- ra per protestare contro il di- capopopolo che arringa la piaz-
veva essere rossa (come quella plina, forse lo stato d’emergen- vieto del corteo. Intanto in città za fascista a Milano, nei titoli di
di piazza Fontana) e doveva fa- za. Invece il meccanismo s’in- si scatena l’inferno. In via Bel- testa di Sbatti il mostro in pri-
re morti, tanti morti. Era già ceppa. Nico Azzi sbaglia l’inne- lotti lanciano due bombe Srcm ma pagina, regia di Marco Bel-
stata organizzata la risposta: u- sco della bomba sul treno e re- che uccidono l’agente Marino e locchio, 1972.
Gotham City di Batman: in
quell’edificio aveva sede il Po-
polo d’Italia, il giornale diretto
da Benito Mussolini. La leg-
genda dice che La Russa viva
proprio nell’appartamento che
fu del capo del fascismo e abbia
recuperato, in gran segreto, la
testa del Duce che un tempo
troneggiava nell’atrio del pa-
lazzo. È l’album di famiglia. In
quello di Ignazio e Romano ci
sono le immagini dense di fu-
mo (non è nebbia: lacrimoge-
ni) di un giovedì nero milanese.
Era il 12 aprile 1973 e Ignazio,
responsabile provinciale del
Fronte della gioventù, è tra gli
organizzatori di una manife-
stazione della destra milanese
destinata a restare nella storia:
quella in cui muore, dilaniato
da una bomba a mano, l’agente
di polizia Antonio Marino, 22
anni. Oggi sappiamo come
nacque, quel giorno di guerra
18 l SECONDO TEMPO
Renga rimanda i live
Il cantante ha annunciato che il suo
“Insieme Tour”, la cui partenza era
prevista per il prossimo 17 ottobre da
Milano, viene rinviato all’ottobre 2023
TRA TEATRO,
CINEMA
E PALCO
NEL 2006 Insieme
a Massimiliano
Bruno nasce
lo spettacolo
“Roma di notte”; da
lì è un crescendo
fino all’esordio
discografico
nel 2009 “Bar
della rabbia”; due
anni dopo arriva
“Supersantos”, quindi
nel 2014 “Al monte”,
2017 “Apriti cielo”
fino a “V” del 2021.
E ora pure l’Arena
“In Brasile stavo morendo:
ILDISCO
uno stregone m’ha salvato”
V Fabrizio Ferraro,
Alessandro
Mannarino CHE MUSICA Il cantautore il 28 settembre conclude all’Arena di Verona il suo
Polydor/
Universal tour: “Sto già scrivendo nuove canzoni. Il prossimo album sarà un ritorno a casa”
» Stefano Mannucci
“S
tavo morendo”.
Dove, Mannarino?
Nella foresta amaz-
zonica. Mi ero pre-
so un batterio, una tossina,
qualcosa nel cibo, nell’acqua.
Mi venne la febbre altissima,
non ci vedevo più. Distinguevo
solo gli occhi dello stregone.
Che la salvò.
Mi diede una pozione giallo-
gnola di erbe, amarissima. Non
so cosa ci fosse dentro la cioto-
la. Appoggiato alla capanna, in
deliquio, sentivo la pace della
resa. Accettai l’abbandono.
A cosa?
Alla natura. Pensavo: sei trop-
po potente. Sono venuto qui
con le mie sicurezze, mi stai e-
spellendo come un bug. Quan-
do mi risvegliai ero guarito.
Come era finito lì?
Con un biologo di San Paolo.
Parlava la lingua degli indige-
ni. Poco distante c’era un villag-
gio di cercatori d’oro, la tribù e-
ra in pericolo. Non avevano
contatti con gli estranei. Si di-
fendevano con arco e frecce.
Lei provò?
Cremonini canta Dalla
Il 29 settembre esce “Stella di mare”
proprio cantata con Dalla: Sony Music,
Pressingline e Fondazione Dalla hanno
concesso l’utilizzo della sua voce
Cercai di farmeli amici facendo Ho finalmente affronta-
magliette con le corde. Costruii to la paura di non piace-
un pallone rudimentale e az- re a qualcuno, e il con- Dal vivo
zardai dei palleggi, ma sono u- tatto è stato magico. Il musicista
na pippa. Gliel’hanno detto di romano
Un contatto si creò. persona? Mannarino
Feci chiedere ai nativi se aves- A Locorotondo mi han- durante
sero incontrato il mitico gia- no recapitato la lettera un concerto
guaro. di una spettatrice. A FOTO ANSA
Risposta? questa ragazza avevano
Sì, ma non abbiamo provato e- regalato il biglietto mesi
mozioni, siamo corsi via. prima. Lei aveva deciso
Altre avventure esotiche? di uccidersi, c’era una data già
Nella favela di Rossinha, la più scelta. Ma prima voleva goder-
merdosa e famigerata del Su- si, spiegava, ‘ la musica del
damerica, una sera ballammo e Manna’. Per fortuna, in quel
cantammo con gli abitanti. Un lasso di tempo, le erano acca-
ragazzino accendeva fiammi- dute cose significative. ‘Così’,
feri, uno dietro l’altro. Il mes- scriveva, ‘continuerò a vivere’.
saggio era: voglio fare sempre Un miracolo.
luce in questo buio. Era la vita. Lo è stato anche per me, questo
Piansi tutte le mie lacrime. giro sui palchi. Evidentemente
Da quelle epifanie è nato i fili della connessione erano
l’album V. E da lì il tour che profondissimi, sotterranei.
si chiude mercoledì 28 Anche io ho dovuto vivere sulla
all’Arena di Verona. mia carne viva la metamorfosi
Questo tour mi ha cambiato. dopo il grande viaggio nel
Sul disco erano solo idee, filoso- mondo. Il disco è stata una pro-
fie. Ho dovuto viverle, sul palco fezia. La Donna-Natura, che ti
e nel privato, per capire che sottrae alla razionalità, l’ho in-
questi concerti erano rituali tri- contrata dopo, per davvero. Mi
bali. Si è stabilita una connes- ha aiutato a capire che siamo
sione profonda con il pubblico. tutti fratelli e sorelle. Dovreb-
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
Tonali lascia Coverciano
Il centrocampista ha dato forfait
per le due sfide azzurre di Nations
League: questa sera a San Siro contro
l’Inghilterra e lunedì in Ungheria
bero capirlo soprattutto
certi politici italiani.
Quelli che già pre-
gustano certi trion-
fi…
Mi spaventa la violenza
verbale di questi perso-
naggi. È inaccettabile lo
slogan ‘Prima gli italia-
ni’. Non possiamo di-
ventare il Paese dove le
due mamme di Peppa
Pi g scandalizzano più della
morte di tre bambini migranti
in mare, come ha ben scritto
Cecilia Strada. Temo anche le
lobby cattolico-medievali che
passeranno all’incasso, dopo le
elezioni. L’umiliazione delle
donne, della comunità LGBT.
Ma forse, per creare anticorpi
forti, l’Italia deve fare i conti u-
na volta per sempre con il po-
st-fascismo, come ha fatto la
Germania col nazismo”.
Ripartirà?
No, resto a Roma, sto scrivendo
canzoni. Il prossimo album sa-
rà un ritorno a casa. Del resto, i
miei me lo dicono sempre: ma
‘ndo vai? E io: a cercare l’uni-
verso dove siamo tutti umani.
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313-23 OTTOBRE3
Festa del Cinema
di Roma: 16 film
con Patierno,
Andò e Archibugi
“LA CONTINUITÀ
q della Festa, la novità del
Concorso”, per la neodirettri-
ce Paola Malanga. “Festival in-
ternazionale ma anche Festa”,
per il neopresidente Gian Luca
Farinelli. Dal 13 al 23 ottobre, la
Festa del Cinema di Roma ce-
lebra la diciassettesima edi-
zione, con un traguardo che è
ancora quello del primo gior-
no: trovare un’identità e pre-
servarla. Dalla politica in pri-
mis. Il budget è di sei milioni e
373 mila euro, 690 mila in più
del 2021, l’offerta numerica-
mente ricchissima, da capire
se per ridotta selezione all’in-
gresso o proliferazione di ca-
polavori. L’Italia è sugli scudi,
Farinelli concorda con il diret-
tore della Mostra Barbera che
produciamo troppo, ma “il no-
stro cinema, mai così plurale, è
in un momento straordinario”:
gli unici a non essersene ac-
corti sono gli spettatori.
Sedici titoli, tra cui La cura di
Francesco Patierno e I morti ri-
mangono con la bocca aperta di
in un Concor-
so che si
vuole in-
cubatore
di talenti
per Can-
nes, Berlino
e Venezia del
futuro; Django –
La serie, Sono Lillo e Romulus II
tra i 25 di Freestyle; Amsterdam
di David O. Russell, The Lost
King di Stephen Frears, The Me-
nu, L’ombra di Caravaggio di Mi-
chele Placido, La stranezza di
Roberto Andò e Rapiniamo il
Duce di Renato De Maria per il
grande pubblico.
E poi James Ivory premiato alla
carriera, la retrospettiva di Paul
Newman e Joanne Woodward,
un tot di restauri, tra cui A noi!
del 1922 in quota stringente at-
tualità, una teoria di seconde vi-
sioni dalla Croisette, il paso do-
ble di Sandro Veronesi e Fran-
cesco Piccolo per battezzare Il
colibrì di Francesca Archibugi in
apertura.
Da annunciare, dicunt, The Fa-
belmans di Steven Spielberg,
per ora la XVII Festa rinnova
l’eterna questione: quanti e
quali ospiti accompagneranno
i film all’Auditorium Parco della
Musica?
@fpontiggia1
FEDERICO PONTIGGIA
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022
MOTORI
MOBILITÀ PROSSIMA Alla Fiera di Hannover le grandi case
hanno presentato progetti alternativi all’evoluzione elettrica
Da Iveco a Mercedes:
i veicoli commerciali
puntano sull’idrogeno
» Mattia Eccheli
600 L
INUMERI
a fiera dell’i d r o ge n o .
Come carburante per
salvare la tecnologia dei
motori a combustione
(che andrebbero “solo” a d e-
I CHILOMETRI
DI AUTONOMIA
guati) e per i sistemi a celle a
combustibile. L’IAA di Hanno-
Il Volkswagen Crafter
a zero emissioni con
ver, il salone dei veicoli com-
merciale a cadenza biennale,
la tecnologia fuel-cel, ha chiarito la strategia per le
con margini di lunghe distanze dei costruttori.
ottimizzazione, E dei fornitori. Assieme alla te-
è accreditato di una desca ABT, Bosch (che sul fron-
percorrenza di 600 te idrogeno lavora con Iveco e
chilometri con una Mercedes) ha convertito due
capacità di carico Volkswagen Crafter a zero e-
di 500 kg missioni con la tecnologia
140
fuel-cell già omologati per la
strada. Con margini di ottimiz-
zazione, il furgone H2 è accre-
ditato di una percorrenza di
600 chilometri con una capaci-
KW DEL MOTORE tà di carico di 500 kg: il triplo
DELL’EDAILY dell’autonomia, lo stesso volu-
L'eDaily fuel monta me di carico e più della metà
un motore da 140 kW della capacità di carico dell’ori-
e sei serbatoi ginale. Il primo Iveco eDaily e-
per un totale di 12 kg lettrico a celle combustibile
di idrogeno. frutto della collaborazione tra il
L'autonomia costruttore italiano (che coo-
annunciata arriva fino pera anche con gli americani di
a 350 km e il carico Nikola) e il colosso coreano
utile a 3 tonnellate Hyundai ha debuttato ad Han-
nover. Lo scorso luglio era stato
reso noto che i bus Iveco avreb-
be adottato la tecnologia a celle
a combustibile di Hyundai e
all’IAA è stata confermata l’e-
stensione dell’idrogeno anche
ai furgoni. L’eDaily fuel monta
un motore da 140 kW e sei ser-
batoi per un totale di 12 kg di i-
drogeno. L’autonomia annun-
ciata arriva fino a 350 km e il ca-
3 STELLANTIS 3 La sede dovrà diventare pure il principale centro di economia circolare a livello globale
Mirafiori, il futuro è tutto a elettroni
600.000 P
» Stefania Severini
rove di futuro per Mira-
fiori. Questa settimana
LA PRODUZIONE l’amministratore delega-
ANNUALE to di Stellantis, Carlos Tavares,
Avverrà all’interno ha fatto sapere che i piani a bre-
di uno stabilimento ve termine del gruppo e della
riconvertito e sua strategia di decarbonizza-
dovrebbe iniziare zione, prevedono investimenti
entro i prossimi che seguiranno due direzioni:
due anni. Allo stesso da un lato, lo storico sito andrà
tempo, nei piani a integrare la produzione di
del gruppo, Mirafiori trasmissioni elettrificate di
dovrà diventare Metz; dall’altro, invece, diven-
il principale centro terà il nuovo hub di economia
di economia circolare circolare del gruppo.
a livello globale Attraverso il rafforzamento
di “e-Transmissions Assem-
bly”, la joint venture con la bel-
ga Punch Powertrain, Stellan-
rico utile a 3 tonnellate.
Il GenH2 Truck è il veicolo
industriale di Mercedes che si
rifornisce in 10 minuti svilup-
pato per le percorrenze oltre i
1.000 chilometri e per il quale
viene dichiarata una capacità
di carico “simile a quella di un
veicolo a gasolio”. La potenza
massima è di 660 kW (fino a
4.142 Nm). La motrice può im-
barcare fino a 80 litri di idroge-
no. Volvo Trucks ha ufficializ-
zato la scadenza del 2025 per
“una serie di test su camion e-
lettrici con celle a combustibile
in condizioni di traffico com-
tis intensificherà la produzione
di trasmissioni elettrificate a
doppia frizione (eDTC) di nuo-
va generazione e destina-
te ai veicoli ibridi e i-
bridi plug-in, af-
fiancando al sito
francese anche
quello torinese e
puntando a una
produzione an-
nuale di 600 mila
unità per ciascuno.
A MIRAFIORI la produzio-
ne, che avverrà all’interno di u-
no stabilimento riconvertito,
dovrebbe iniziare entro i pros-
simi due anni.
Allo stesso tempo, nei piani
del gruppo italo-francese Mi-
merciale, condotti insieme ad
alcuni clienti selezionati del
Nord Europa”. Anche il co-
struttore svedese ha parlato di
un’autonomia operativa di mil-
le chilometri. Per Volkswagen
la rassegna si è trasformata in
una passerella per la declina-
zione Cargo del Bulli elettrico,
l’ID. Buzz, insignito del titolo di
Van of the Year 2023 (il DAF
XD si è assicurato il premio ri-
servato ai Truck). Il costruttore
tedesco ha esibito la seconda
generazione dell’Amarok, il
rinnovato pick-up nato dalla
cooperazione con Ford offerto
rafiori dovrà diventare entro il
2023 anche il suo principale
centro di economia circolare a
livello globale, destinan-
do al polo attività di ri-
generazione dei
c o m p o n e n t i , r i-
condizionamento
dei motori e sman-
tellamento dei vei-
coli: un investi-
mento che – secon-
do le stime dei sinda-
cati che hanno preso
parte all’incontro con Ta-
vares – potrebbe potenzial-
mente creare circa 550 posti di
lavoro entro il 2025.
L’obiettivo è quello di far cre-
scere di quattro volte i ricavi
della divisione Economia Cir-
Su gomma solo con motori
Al centro convenzionali. Re-
il nuovo nault ha presentato
Mercedes; l’Hyppie Caviar Mo-
in alto a destra tel, il concept di un
il Volkswagen: camper a zero emis-
entrambi sioni basato sulla va-
ad Hannover riante L2 del Kangoo
E-Tech electric. Con
il marchio Maxus il
costruttore cinese SAIC ha sve-
lato la Mifa 9, una monovolu-
me elettrica da 527 cm di lun-
ghezza e 440 km di percorren-
za che Koelliker commercializ-
zerà in Italia a partire dal pros-
simo anno a 70 mila euro.
colare di Stellantis attraverso
l’estensione della vita utile di
componenti e servizi, e portare
i ricavi derivanti dal riciclo ad
aumentare di 10 volte, entro la
fine del decennio, rispetto a
quanto ottenuto nel 2021.
Oltre a Torino, il gruppo ha
comunicato nuovi progetti di
investimento che coinvolge-
ranno Termoli, per cui si preve-
de la realizzazione del terzo sta-
bilimento europeo – dalla con-
versione di uno già esistente –
per la produzione di celle per
batterie, e Melfi, nel quale verrà
portata la produzione della
nuova piattaforma per modelli
elettrici denominata STLA
Medium.
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SECONDO TEMPO l 19
3STRATEGIE3
Con Porsche
la quotazione
in Borsa diventa
un vero lusso
» Marco Scafati
L
a quotazione avrà luogo
il 29 settembre alla Bor-
sa di Francoforte, men-
tre il periodo di sotto-
scrizione per investi-
tori privati e istitu-
zionali, iniziato
pochi giorni fa,
durerà fino al 28
settembre. Par-
liamo della IPO
di Porsche, la più
grande realizzata in
Germania, che è parti-
ta da subito col piede giu-
sto visto che ha messo d’ac-
cordo le famiglie Porsche e
Piech, le quali grazie a un
complesso meccanismo au-
menteranno il loro controllo
sull’azienda, ma anche i sin-
dacati e lo stato della Bassa
Sassonia, tradizionale azio-
nista del gruppo Vw. Gruppo
che, grazie alla valutazione
tra i 70 e i 75 miliardi di euro,
si metterà in tasca circa 9 mi-
liardi anche in virtù del fatto
che all’apertura il portafoglio
ordini è stato coperto più vol-
te in tutta la fascia di prezzo
da 76,50 euro a 82,50 euro.
Nondimeno, i quattro inve-
stitori fondamentali (su tutti
Qatar Investment Authority,
ma anche il fondo sovrano
norvegese, T. Rowe Price e
ADQ) si sono impegnati per
un supporto massiccio: ga-
rantiranno fino a 3,7 miliardi
di euro. Tuttavia sbagliereb-
be chi considerasse questa
come una quotazione esclu-
sivamente a ut o m o t i v e . Il
terreno di confronto è più in
generale il “mare” del lusso,
dove altri costruttori auto-
mobilistici già navigano con
alterne fortune. Aston Mar-
tin, ad esempio, con le vele
non troppo gonfie, a diffe-
renza di Ferrari che invece ha
il vento in poppa. Proprio
con Maranello il confronto
sarà ancora più serrato d’ora
in poi: non solo in pista, ma
anche e soprattutto sui mer-
cati finanziari.
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20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 23 Settembre 2022

APPUNTAMENTO CON ORNELLA

TROPPI PARTITI,
ERA MEGLIO NENNI!
C
ome va, Ornella?
Qualcuno sui social mi
ha attaccato.
Che succede?
Solo perché ieri ho dichiarato
che Giorgia Meloni non è ma-
le.
L’anno accusata di essere
poco lucida per le troppe
canne...
Se, vabbè; (ci pensa) allora
specifico meglio: la Meloni è
brava, ma ha un difetto enor-
me: ragiona sempre come un
uomo; (s’infervora) lo sapete
che se in Spagna una donna
denuncia un uomo per stal-
king quell’uomo finisce dentro
per un paio di giorni? In Italia
siamo al “faremo” senza mai
arrivare al benedetto “faccia-
mo”.
Meglio la Meloni o Letta?
No, questa domanda no! (Pau-
sa) In generale sono troppo
delusa e poi ci sono troppi par-
titi, troppi simboli, troppo o-
dio; preferisco gli Stati Uniti:
due schieramenti e via.
Riproviamo il gioco della
Torre: Meloni o Letta?
(Cambia tono) Ah, ma insiste.
Quindi?
Salvo la Meloni, ma poi la
prendo a botte e sempre per la
questione delle donne.
Renzi o Conte?
(Stupita) Ma Conte.
Berlusconi o Salvini?
Berlusconi, così dopo gli chie-
do se mi regala una casa al ma-
re.
Un politico che le piace.
Di oggi? In questo caso prefe-
risco tornare a “ieri” e dico Pie-
tro Nenni, uomo fantastico, ho
ancora l’immagine di lui che
gioca a bocce.
È un’immagine vissuta dal
vivo?
Ero presente, anzi lo accom-
pagnavo, ma evitavo di rivol-
gergli la parola: in quel periodo
subivo ancora la fase della
grande timidezza.
In quale fase della sua vi-
ta?
Quando stavo con Strehler:
mica parlavo, preferivo resta-
re sempre zitta; (Pausa) Gior-
gio era socialista.
Oltre a Nenni?
Enrico Berlinguer; lui lo ricordo
con l’ombrello al braccio, no-
nostante l’aura suscitava qua-
si della tenerezza; ci sentiamo
domani?
ALESSANDRO FERRUCCI
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PROGRAMMITV

06:35 Rassegna stampa 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agorà 06:45 Kojak 07:59 Tg5 07:10 Cartoni animati 06:55 Oroscopo 19:20 La scelta - The Choice
08:55 UnoMattina 10:00 Tg2 Italia 10:30 Elisir 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Mattino Cinque News 08:40 Chicago Med 07:00 Omnibus News 21:15 211 - Rapina in corso
09:50 Storie italiane 11:00 Tg Sport Giorno 12:00 Tg3 09:40 Rizzoli & Isles 11:00 Forum 10:30 C.s.i. New York 07:30 Tg La7 22:50 Petra Serpenti in paradiso
11:55 È sempre mezzogiorno 11:10 I fatti vostri 12:50 Quante storie 10:40 R.i.s. 5 Delitti Imperfetti 13:00 Tg5 12:25 Studio Aperto 08:00 Omnibus La7 00:30 Si vive una volta sola
13:30 Tg1 13:00 Tg2 Giorno 13:15 Passato e presente 11:55 Tg4 13:42 Beautiful 13:00 Grande Fratello Vip 09:40 Coffee Break 02:15 Frammenti dal passato -
14:05 Oggi è un altro giorno 14:00 Ore 14 14:20 Tg3 12:23 Il Segreto 14:10 Una Vita 13:16 Sport Mediaset 11:00 L'aria che tira Reminiscence
16:05 Il Paradiso delle Signore 15:15 Bella Ma' 15:05 Elezioni Politiche 2022 13:00 La Signora in Giallo 14:45 Uomini e Donne 14:05 I Simpson 13:30 Tg La7 04:10 La prima vacanza non si
17:05 La vita in diretta 17:25 Castle 14:00 Lo Sportello di Forum 16:10 Amici di Maria 15:35 Ncis: Los Angeles 14:15 Tagadà scorda mai
16:00 Geo
18:45 Reazione a catena 18:35 Rai Tg Sport Sera 19:00 Tg3 15:30 Tg4 Diario del Giorno 16:40 Grande Fratello Vip 17:25 The Mentalist 17:00 L'ultima parola
20:00 Tg1 18:55 Hawaii Five-0 16:30 Scandalo al Sole 16:50 Un Altro Domani 18:30 Studio Aperto 20:00 Tg La7
20:30 Calcio, UEFA Nations 19:35 Blue Bloods 20:00 Blob 18:58 Tg4 17:25 Pomeriggio Cinque 19:30 Ncis 20:35 Otto e mezzo
20:15 Via dei matti n°0 19:15 Cash or Trash
League: Italia-Inghilterra 20:25 Il collegio - Le selezioni 19:52 Tempesta d'amore 18:45 Caduta Libera 21:20 FILM The day after tomor- 21:15 L'ultima parola 20:20 Don't Forget the Lyrics
23:00 Tg1 Sera 20:30 Tg2 20:40 Il cavallo e la torre 20:30 Stasera Italia 20:00 Tg5 row - L'alba del giorno 00:00 Tg La7 - Stai sul pezzo
23:05 Tv7 21:20 Un'estate a Mykonos 20:50 Un posto al sole 21:20 Zona Bianca 20:40 Paperissima Sprint dopo 00:10 FILM Best La storia vera 21:25 Fratelli di Crozza
00:10 Rai News24 23:05 Re Start 21:25 Agorà Speciale Elezioni 00:02 Volano coltelli 21:21 Nessuno Come Noi 23:50 FILM La tempesta perfetta di George Best 23:05 Sono cose che capitano
00:45 Sottovoce 00:00 I lunatici 23:05 Ossi di seppia 02:02 Come Eravamo 23:25 Tg5 02:23 Studio Aperto 02:05 FILM Django Un pistolero 01:05 72 animali pericolosi
01:15 Cinematografo 02:15 Rai News24 00:00 Tg3 Linea Notte 02:34 Tg4 Ultima Ora - Notte 00:01 Figli 02:35 Sport Mediaset si aggira per il Messico con Barbascura X