LUNEDÌ 9 OTTOBRE 2023 www.corriere.it In Italia EURO 1,50 ANNO 62 - N.

40

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Dopo l’appello del rapper

Effetto Fedez, boom Alluvione,Romagnasenzarimborsi
di donatori di sangue
di Alfio Sciacca di Giusi Fasano e Milena Gabanelli
a pagina 29 a pagina 27

Noi, la Ue, il debito Dichiarato lo stato di guerra, Biden pronto a fornire armi. L’Iran agli aggressori: «Vi sosteniamo». Tajani: evitare l’escalation

Israele, oltre 700 morti

ILDIFFICILE
AUTUNNO
ECONOMICO
di Lucrezia Reichlin
Ancora scontri, raid su Gaza. Hamas: 130 ostaggi. Massacro al rave dei ragazzi nel deserto

L’
autunno
economico si di Francesco Battistini e Davide Frattini
annuncia caldo:
volatilità dei
mercati in un
contesto di incertezza sulla
I carri armati verso Gaza, i raid aerei sui pale-
stinesi. Israele è ferita al cuore, piange oltre
700 morti. L’orrore di Hamas e il massacro dei
direzione della politica giovani al rave party. Gli Usa promettono armi.
monetaria, paura che il da pagina 2 a pagina 15
regime di bassi tassi di
interesse si sia concluso DOPO L’ATTACCO
rendendo più urgente una
correzione del debito,
contrasti in Europa sulla
La falla, il doppio fronte:
riforma del Patto di stabilità
il cui futuro condizionerà la
le 5 sfide per Netanyahu
politica di bilancio della Ue di Guido Olimpio
nei prossimi anni e su cui si
riapre un fronte con la
Germania la quale torna ad
affermare principi di
I nuovi fronti, la falla nel sistema, la risposta,
la liberazione degli ostaggi e il controllo del
territorio. Le sfide che aspettano Israele.
eccessiva rigidità delle a pagina 3
regole.
Partiamo dai mercati
internazionali che sembra
stiano improvvisamente  GIANNELLI
punendo la prodigalità
fiscale degli ultimi anni. Nei
giorni scorsi abbiamo
assistito ad un
riprezzamento dei Titoli di
Stato americano. I tassi di
interesse a lungo termine
salgono perché ci si attende
che le banche centrali
manterranno i tassi a breve a
livelli elevati per lungo
tempo. Quello che avviene
negli Usa contagia l’Europa e
rende la sostenibilità del
debito accumulato in
risposta alle molteplici crisi
degli ultimi quindici anni
problematico. Se questo crea
tensione negli Stati Uniti,
che hanno il privilegio di I GIUDICI, LA POLEMICA
detenere la moneta di riserva
e possono quindi contare su
uno stabile afflusso di
Catania, nuova sentenza:
capitali, altri Paesi con alto
debito, che non godono di I sorrisi delle ragazze e dei ragazzi di Israele cancellati dall’attacco di Hamas: giovani uccisi, rapiti o scomparsi nel nulla
«rilasciati» sei migranti
questo privilegio, tremano. di Fabrizio Caccia e Lara Sirignano
Per l’Italia, con un debito
di oltre il 130% del Pil, il  RELATIVISMI E REALTÀ
È questione di ore, poi, passato il tempo minimo di
rispetto per un’altra mattina che ha già cambiato il
alle pagine 16 e 17 Piccolillo

rialzo globale dei tassi e il

nervosismo dei mercati è NON DIMENTICARE mondo, si leverà compatta la coltre dei «sì, però». Sì, però
Israele. Sì, però i confini. Sì, però la sproporzione, gli
IL CASO, LA CONDANNA DI LANDINI

molto costoso e rende lo

spazio di manovra per le QUESTI VOLTI, MAI insediamenti, il 2008 e il 2012. Un po’ perché la geopolitica
è diventata il nostro tranquillante, un modo per distanziarci
Insulti sessisti al corteo
politiche di bilancio molto
stretto. di Paolo Giordano
dalla violenza, astraendola.
continua a pagina 11
Meloni accusa la Cgil
continua a pagina 36 di Alessandra Arachi a pagina 18

ULTIMO BANCO
di Alessandro D’Avenia GiornataMondialedeldocente
I l 5 ottobre, oltre al premio Nobel
per la letteratura di cui vorrei occu-
parmi più avanti, è stata celebrata la
Giornata Mondiale dell’Insegnante.
Quindi oggi lascio la voce dall’ultimo
tornare a scuola, ma mi sono trovata
davanti un grosso ostacolo: un nuovo
professore. Mi sono spesso assentata
per problemi di ansia e, pur essendo le
assenze giustificate con certificati me-
banco prima a una ragazza e poi a una dici, questo a lui non è piaciuto: ha ini-
docente che mi hanno scritto proprio ziato a prendermi di mira con battute
31009

in quelle ore. che mi ferivano e umiliavano. Il suo at-

Cominciamo dalla studentessa: «Ho teggiamento ha peggiorato la mia si-
18 anni e frequento la quinta superiore. tuazione mentale e mi sono ritrovata a
Arrivo da tre anni molto difficili: una fare altre assenze per paura dei suoi
9 771120 498008

diagnosi di anoressia nervosa aggrava- giudizi. Ma grazie a Dio il quarto anno

ta da forte depressione e ansia. Tuttora è finito. A settembre ero felice di torna-
devo affrontare i miei mostri con l’aiu- re a scuola, ma il professore ha ripreso
to di psicofarmaci. Ho svolto il terzo subito con le sue battute. Il peggio è av-
anno da remoto, poche ore al giorno, a venuto ieri».
causa delle poche energie. Fortunata- Che cosa è avvenuto?
mente l’anno scorso sono riuscita a continua a pagina 33
 2 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera
Primo piano
La radio elenca nome, cognome, età, unità di appartenenza
dei soldati caduti. Solo l’allarme razzi interrompe la sequenza
La strage di civili
più grave della storia
I tank verso Gaza,
evacuati i kibbutz
I precedenti
La guerra del ‘48
 Nella guerra di
Indipendenza di Israele,
furono uccisi 6.373 tra
civili e soldati. Le perdite
arabe: tra 5 e 15 mila
Guerra dei 6 giorni
 Nel 1967, la guerra vinta
da Israele ha fatto 21
mila morti tra i soldati
arabi e 679 tra quelli
israeliani
Guerra del Kippur
 Nel 1973, Egitto e Siria
attaccarono Israele.
Morirono più di 6 mila
israeliani e 8 mila tra
egiziani e siriani
Prima Intifada
 Tra il 1987 e il 1993,
nella Prima Intifada,
morirono più di 2 mila
palestinesi e 160
israeliani
Seconda Intifada
 Tra il 2000 e il 2005,
morirono quasi
cinquemila palestinesi e
più di mille israeliani
Attacco allo Stato ebraico
dal nostro corrispondente
Davide Frattini
La voce di basso
GERUSALEMME
dell’annunciatore alla radio
elenca i soldati caduti sabato
mattina: il nome, il cognome,
l’età, l’unità di appartenenza.
Tanti i ragazzi arruolati nelle
forze d’élite, probabilmente
chiamati in emergenza per
dare supporto alle truppe
sotto attacco attorno a Gaza,
forse finiti in imboscate. Il
governo per ora non sembra
in grado di dare spiegazioni
agli israeliani. La lista fune-
bre viene interrotta solo dal-
Corriere.it l’allarme quasi automatico
Segui tutte che segnala i lanci di razzi, il
le notizie volume tenuto al minimo
sulla guerra in nelle auto per riuscire a senti-
Israele con gli re gli avvertimenti — pochi
aggiornamenti secondi per fermarsi, aprire
in tempo reale la portiera, gettarsi a terra —
sul sito
del «Corriere»
e allo stesso tempo poter cap-
tare il suono delle sirene.
 La parola
LA FESTA DI SUKKOT
O festa dei Tabernacoli, dura una settima-
na e commemora gli anni trascorsi dagli
ebrei nel deserto dopo la fuga dall’Egitto.
Per tradizione, i fedeli ebrei costruiscono
capanne nei giardini o sulle terrazze dove
consumano i pasti in famiglia
I MORTI
Lungo le strade che porta-
no a sud — verso la Striscia di
Gaza e i villaggi invasi sabato
all’alba dai terroristi palesti-
nesi — restano le macchine
crivellate dai colpi, sono stati
portati via i cadaveri che i
soccorsi sono riusciti a trova-
re: i morti almeno 700, i feriti
2.500. I volontari hanno recu-
perato 260 corpi nell’area di
un rave organizzato nel de-
serto del Negev, a pochi chi-
lometri dalla Striscia, molti
ragazzi restano dispersi. «È il
peggior massacro di civili
nella Storia del nostro Pae-
se», dice un portavoce delle
forze armate. Il consiglio di
sicurezza guidato dal pre-
mier Benjamin Netanyahu ha
dichiarato lo stato di guerra,
da subito, dalle prime ore, in
passato i cicli della violenza
che non finisce restavano
operazioni militari fino alla
fine. Questa è una guerra.
Emergenza e unità
Che potrebbe allargarsi ad al-
tri fronti. A nord Hezbollah
ha tirato colpi di mortaio e
l’artiglieria ha risposto al fuo-
co. Gli Stati Uniti stanno in-
viando navi militari e portae-
rei nel Mediterraneo orienta-
le come segno di supporto a
Israele. L’emergenza nazio-
177
mila
i soldati attivi nell’esercito
israeliano, oltre ai 400 mila
riservisti
29 i punti d’accesso
che hanno usato
gli assalitori di Hamas
per superare il confine
2,3 milioni
di palestinesi che oggi
vivono nella Striscia
di Gaza
nale spinge a riavvicinarsi gli
avversari politici. Oggi Ne-
tanyahu incontra Benny Gan-
tz, ex capo di Stato maggiore
e ministro della Difesa: di-
scutono l’ipotesi di un gover-
no di unità per la durata del
conflitto. Gantz è già rimasto
scottato una volta da un’inte-
sa con Bibi, com’è sopranno-
minato, e di più per ora non
promette.
Bombe sui miliziani
Le truppe continuano a ra-
strellare le zone del raid, non
può esserci la certezza di aver
ucciso o catturato tutti i para-
militari ancora in Israele.
Quattro ore dopo il tramonto
la polizia avverte gli abitanti a
Sderot, la città più grande fi-
nita sotto assedio, di restare
chiusi in casa, c’è il rischio di
un’infiltrazione, il gergo mi-
litare per indicare che po-
trebbe ripetersi l’orrore di sa-
bato, con i passanti ammaz-
 Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
PRIMO PIANO 3
#

E LA RISPOSTA Lungo le strade che portano a Sud, ci sono ancora le carcasse

delle auto, centinaia di cadaveri sono stati recuperati

 I punti chiave
Il fronte Sud
non ancora
sotto controllo
Il rischio a Nord
di Guido Olimpio

S ono almeno cinque le sfide che

attendono Israele nelle prossime ore e
giorni.

Il controllo
Le forze di sicurezza devono riprendere il
controllo nel Sud. Dopo 24 ore alcuni siti
erano ancora a rischio e c’è l’allarme su cellule
«lasciate indietro» per azioni ritardate. La
bonifica richiederà tempo mentre incombe
sempre lo spettro del contagio, con una
rivolta in Cisgiordania o persino nelle
comunità arabo-israeliane.

Gli ostaggi
Donne, bambini, militari trasformati in
scudi umani e pedine di baratto. Lo Shin Bet
dovrà spremere le sue fonti per capire dove
sono, informazioni sostengono che sono stati
divisi tra Jihad Islamica, Brigate al Aqsa (Fatah)
e Hamas. Un aspetto che complica. Hamas ha
una lunga esperienza nella gestione di ostaggi,
ne ha ricavato grandi risultati ottenendo in
cambio il rilascio di suoi membri. La
differenza però sta nei numeri: i prigionieri
sono dozzine. Insieme ai vivi ci sono anche le
Hezbollah ha attaccato posizioni LIBANO salme di israeliani uccisi, anche loro hanno un
militari israeliane presso l’area L’ARSENALE «ESTERO» DI HAMAS prezzo. C’è poi l’effetto propagandistico. I
contesa delle Fattorie di Shebaa (Fra parentesi la gittata) Fornitore carcerieri useranno i prigionieri per fare
Fattorie SIRIA pressioni, un ricatto prolungato.
di Shebaa Razzo da 107 mm (8 km) Iran
Mar Mediterraneo La risposta
Linea Blu vari La presenza di ostaggi rappresenta un
Alture Paesi
dell’Onu del Razzo da 122 mm (12-40 km) ostacolo in più per un’eventuale invasione
Tel Aviv della Striscia. Entrare a Gaza è una missione
ISRAELE Golan
Fajr 3 (43 km) Iran ardua, infatti in occasione di altre crisi
Aeroporto Ben Gurion l’esercito è stato molto cauto per timore di
perdite preferendo affidarsi a raid. Molti
Fajr 5 (75 km) Iran osservatori ritengono però che il governo
km 80 Ramla abbia intenzione di andare oltre mettendo in
Yavne M302 (180 km) Siria conto una battaglia feroce, consapevole della
rete difensiva fatta di bunker, mine, tunnel,
Le mappa Kfar Aviv IL SISTEMA IRON DOME droni-kamikaze, razzi anticarro. È vero che la
Come funziona il sistema di difesa anti missilistica zona è ristretta, agevole da monitorare con
degli attacchi Gerusalemme israeliano con i razzi Tamir l’aviazione ma questo vantaggio sfuma se devi
3 Ogni rampa avanzare con i corazzati.
Attacchi israeliani di lancio
Attacchi di Hamas
Ashkelon ISRAELE Missili nemici può sparare L’analisi
Betlemme 20 missili Spionaggio e Difesa devono capire come
Attacchi di Hezbollah Tamir sia stata possibile la Sorpresa d’Ottobre. C’è
Zikim Lunghezza: 3 m
Zone infiltrate Il missile nemico chi mette sotto accusa l’eccessivo ricorso
Karmia peso: 90 kg
dai miliziani di Hamas viene intercettato 3 all’intelligence elettronica, Israele infatti ha
Netiv HaAsara Costo: 80.000 un’unità specializzata in questo tipo di attività
Possibile Gaza dollari l’uno in volo
Or Haner 3 (Unit 8200), ma i suoi nemici non sono stati
«zona cuscinetto» Sderot CISGIORDANIA da meno. Una ricostruzione sostiene che i
israeliana Nir Am
GevimAza 3 palestinesi avrebbero «disturbato» — sempre
Kfar Aza 1 elettronicamente — i sistemi, alcune «torri»
STRISCIA Nahal Oz Alumim Il radar
1
di sorveglianza sono state distrutte con i
DI GAZA Be’eri può rilevare 2 droni. Gli alleati di Hamas — Hezbollah e
Khan Yunis Re’im fino a 1.000 Iran — potrebbero aver passato la tecnologia.
Kissufim obiettivi Ma sarebbe riduttivo dare la colpa alle
Nirim diversi «macchine». Lo Shin Bet — i servizi interni
Nir Oz VIA TERRA E VIA MARE — e l’esercito hanno uno stuolo di
Rafah Le incursioni da Gaza vengono fatte con: informatori nell’altro campo, persone che
Magen
Sufa vivono in mezzo ai guerriglieri. Infatti
Kerem 2 Il centro di controllo valuta la minaccia ignorando
durante la battaglia sono morti 5 agenti.
Holit km 10
Shalom Deltaplani Pick-up Gommoni Bulldozer i razzi diretti verso zone disabitate
L’incognita Hezbollah
Fonte: elaborazione Corriere della Sera Corriere della Sera - Infografica di Andrea Venier L’Hezbollah entrerà nella mischia
aprendo il fronte settentrionale? Diverse le
zati lungo i marciapiedi o stazioni di Hamas, le cellule rebbero cercando una via per «non ritorneranno a casa fi- I tank ipotesi. La prima. Si accontenta di
freddati dentro gli apparta- che si muovono per lanciare i la mediazione. Mentre i fon- no a quando tutti i detenuti Una colonna schermaglie. La seconda. Partecipa
menti. razzi. I morti palestinesi sono damentalisti che spadroneg- palestinesi non saranno libe- di carri armati all’aggressione in solidarietà con i «fratelli»
Lo Stato maggiore ha dato 400, tra civili e miliziani. I giano sul corridoio di sabbia rati dalle carceri del nemi- israeliani palestinesi. Oggi le variabili sono infinite.
l’ordine di evacuare tutti i carrarmati stanno accer- abitato da 2,3 milioni di pale- co». Il primo ministro israe- Merkava Compresa quella di attacchi terroristici in
kibbutz e le cittadine attorno chiando l’intera area, lungo stinesi sono convinti di poter liano ha nominato Gal Hir- al confine altri Paesi in supporto alla lotta di Hamas,
alla Striscia, dal valico di Ke- tutti quei 29 punti attraverso usare i 130 ostaggi — che an- sch — generale della riserva della città attentati pianificati o colpi di lupi solitari.
rem Shalom verso l’Egitto su i quali gli assalitori sono riu- nunciano di avere nelle loro al centro, anche delle pole- settentrionale L’uccisione di due turisti israeliani in Egitto
fino a Zikim, che da una colli- sciti a penetrare una delle mani — per piegare Netan- miche, durante il conflitto di Kiryat è segnale allarmante. Da seguire il ruolo del
netta guarda il Mediterraneo. barriere più sorvegliate al yahu. Ziad al Nakhalah, il ca- contro Hezbollah nel 2006 — Shmona, vicino Qatar: ha grande influenza, ha stanziato
I jet bombardano i palazzoni mondo. po della Jihad Islamica, ha come coordinatore della al confine con milioni su milioni per dare ossigeno a Gaza
e i cubi di cemento non into- proclamato dall’estero — do- squadra «per gli scomparsi e il Libano (Afp) e dunque dispone di leve per «muovere».
nacato dall’altra parte della Scambi di prigionieri ve si nasconde — che gli isra- i rapiti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

barriera, inquadrano le po- L’Egitto e la Giordania sta- eliani tenuti prigionieri © RIPRODUZIONE RISERVATA
 4 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

#
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
Primo piano
IL GOVERNO
dal nostro corrispondente
Davide Frattini
GERUSALEMME Le strade verso il
Tel Aviv Museum sono deserte
come nel poster che annuncia
l’installazione di Amos Gitai
sulla guerra del Kippur. Cin-
quant’anni dopo la città è di-
ventata una metropoli tecno-
logica, l’angoscia è la stessa.
Il vialone continua fino al
cubo bianco della Kirya, il Pen-
tagono israeliano, dov’è con-
centrato il comando militare e
il premier Benjamin Netan-
yahu sta passando queste ore.
Da attento lettore di Winston
Churchill è consapevole di
non aver potuto salvare — co-
Bibi in una Tel Aviv deserta
L’ora più buia con i generali
me il leader britannico — i
soldati bloccati sulla spiaggia
di Dunkirk, deve risollevare il
Paese affondato nell’orrore di
sabato mattina. E condurlo in
battaglia: per la prima volta in
molti anni di tanti scontri il
governo ha dichiarato da subi-
to lo stato di guerra. Cambia
tutto, perché tutto è cambiato.
Il grattacielo
Al dodicesimo piano del grat-
tacielo l’ufficio del ministro
della Difesa e quello del capo
di stato maggiore stanno a po-
che porte di distanza. Herzi
Halevi e Yoav Gallant — il mi-
nistro licenziato ma mai dav-
vero cacciato, perché aveva
chiesto di fermare il progetto
giustizia del governo che per
dieci mesi ha spinto gli israe-
liani in strada a protestare —
stanno presentando al pre-
mier le possibili mosse strate-
giche. Per restaurare la deter-
renza dispersa come gli ostag-
gi portati dentro Gaza, per im-
pedire che il conflitto si
allarghi ad altri fronti, il Nord
dove Hezbollah si muove sulla
Linea Blu tirata dalle Nazioni
Unite tra il Libano e Israele.
Bibi — com’è soprannomi-
nato e come ha intitolato l’au-
tobiografia — proclama al Pa-
ese «vendetta» per l’ora più
buia, di certo il giorno più tra-
Il comandante
Un colonnello
tra gli uccisi
I l colonnello Jonathan
Steinberg, 42 anni,
ufficiale in comando
della Brigata di fanteria
Nahal, è stato ucciso da
Hamas. Era uno degli
ufficiali più alti in grado. È
morto al confine con la
Striscia di Gaza.
Attacco allo Stato ebraico
gico nella vita dell’uomo poli-
tico che ha promesso di pro-
teggere la nazione dalle mi-
nacce esistenziali. La rivista
americana Time, che lo aveva
già incoronato King Bibi, lo ha
rimesso in copertina qualche
anno fa accompagnato dalle
sue parole: «Chi è forte so-
pravvive».
Il padre
La frase non riecheggia solo la
visione pessimista del mondo,
Netanyahu al «Pentagono». I piani per «la vendetta»
ricordando la lezione del padre sull’uso della forza
ereditata dal padre Ben-Zion
che da storico ha studiato per
tutta la lunga vita (è morto a
102 anni) le persecuzioni del-
l’Inquisizione spagnola contro
gli ebrei. Il pericolo di un ritor-
no agli anni oscuri ha fatto
Riunione
d’emergenza
Il premier
Benjamin
Netanyahu e il
ministro della
Difesa Yoav
Gallant al
quartier
generale delle
forze armate
israeliane
parte dell’educazione del gio-
vane Netanyahu e ne ha nutri-
to la risolutezza contro il ri-
schio di un Iran con la bomba
atomica.
Gli Accordi di Abramo
Per questo ha scelto di privile-
giare gli sforzi per arrivare agli
Accordi di Abramo con alcuni
Paesi arabi, per creare «il Nuo-
vo Medio Oriente» e isolare
Teheran. L’invasione deva-
stante è partita a pochi metri
da casa e adesso la prima sfida
è per lui riottenere la fiducia
degli israeliani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
5
#
L’intervista
Arad Nir
«Il destino
del premier?
È già condannato
dalla Storia»
«I l Paese è sotto
shock. Siamo
consapevoli che
quanto accaduto non è un
episodio, per quanto
orrendo, ma l’inizio di
un’era senza precedenti».
Arad Nir è uno dei volti
televisivi più noti in
Israele, oggi a capo del
dipartimento esteri di
Channel 2 News, il più
seguito canale di notizie.
«Sono passate poco più di
36 ore — ci dice — e
ancora è difficile capire
che cosa stia accadendo».
L’inizio di un’era ma
anche la fine di un
periodo di tentativi per
una possibile pace con i
palestinesi...
«Soltanto gli Stati Uniti
e l’Europa hanno
continuato a parlarne. In
Israele sono due anni che
il processo di pace è fuori
dal discorso pubblico. In
questo momento poi non
è nemmeno proponibile.
Tuttavia...».
Volto Tv
Arad Nir, 61
anni: è il capo
degli Esteri di
Channel 2
News, il canale
più seguito in
Israele
Tuttavia?
«Se è possibile sognare
un futuro di speranza,
navigare verso un
orizzonte immaginario,
allora potremmo trovarci
di fronte all’impensabile:
se Israele sarà in grado —
e non so come — di
togliere dall’equazione
Hamas e Hezbollah, forse
sarà possibile trovare una
soluzione accettabile per
le due parti, noi e i
palestinesi».
Eppure anche l’Arabia
Saudita sembra fare un
passo indietro...
«Per la verità io la vedo
in un altro modo. I sauditi
hanno criticato Israele, è
vero. Ma non l’hanno
condannata. Considerata
l’opinione pubblica di
riferimento, mi sembra
tutto sommato un
atteggiamento positivo».
Sabato abbiamo
assistito al più grande
fallimento nella storia di
Israele: chi pagherà e
quando?
«Non c’è dubbio che il
primo ministro Netanyahu
pagherà. Ma nei momenti
di crisi gli israeliani si
uniscono e mettono da
parte differenze e conflitti
interni. La resa dei conti,
come accadde per Golda
Meir, avverrà solo quando
questa crisi avrà termine.
La condanna della Storia,
per Netanyahu, è tuttavia
già lì: e quella non gliela
toglie nessuno».
Paolo Salom
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 6 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

Primo piano Attacco allo Stato ebraico

HAMAS A GAZA Fu tra i detenuti liberati in cambio di Shalit, è lui
che ha ottenuto il via libera ai foraggiamenti del Qatar

Sinwar, «il puro»

che parla ebraico,
ha in mano il destino
dei prigionieri
dal nostro corrispondente nis, verso sud-est e le aree da

Davide Frattini
GERUSALEMME Ci sono voluti
cinque anni perché Gilad Sha-
lit potesse rimettere a fuoco il
mondo attorno a sé, anche gli
oggetti più vicini, i volti dei
carcerieri di Hamas per sem-
pre ombre scolorite, avevano
rifiutato la richiesta umanita-
ria della Croce Rossa, un paio
di occhiali per la forte miopia
al posto di quelli persi durante
l’attacco alle spalle di Gaza e il
 Il leader
dove è partito l’assalto. Vicino
di casa e compagno di giochi
era proprio Mohammed Dah-
lan che sarebbe diventato un
avversario (mai personale)
nella lotta tra le fazioni palesti-
n e s i : Ya h i a c o n H a m a s ,
Mohammed con il Fatah crea-
to da Yasser Arafat. Moham-
med che da direttore della si-
curezza preventiva a Gaza ta-
glia in segno di disprezzo le
barbe devote degli islamisti.
Yahia che non ammette oppo-
YAHIA SINWAR sitori all’interno del suo regno
Macerie A Gaza i cittadini camminano a pochi metri dai resti di un grattacielo abbattuto da un raid israeliano (Afp)

suo rapimento. Il giovane ca-
porale era stato liberato nel
2011, Benjamin Netanyahu —
già premier — aveva accettato
di rilasciare 1026 detenuti pa-
l e s t i n e s i , t r a l o ro Ya h ya
Sinwar, il capo del gruppo
fondamentalista che adesso
stringe tra le mani il destino
degli ostaggi rapiti sabato
mattina dai terroristi.
In cella aveva passato un
ventennio, condannato a quat-
tro ergastoli anche per aver uc-
ciso quelli che considerava
collaborazionisti, accusati di
aver passato informazioni al
nemico. Un ruolo di guardiano
della purezza ideologica — è
stato lui a fondare negli anni
Ottanta la polizia politica in-
terna al movimento — e dei
costumi. Nelle sparse appari-
zioni pubbliche, da quando sei
anni fa è stato eletto boss su-
premo dentro la Striscia dopo
due settimane di conclave se-
greto, non ha mai ostentato il
lusso che circonda i proclami
degli altri leader ben piazzati
nei salotti del Qatar.
In mezzo ai 365 chilometri
quadrati, di cui Hamas ha tolto
il controllo all’Autorità palesti-
nese con un golpe nel 2007, ci
è nato 62 anni fa, a Khan You-
stretto tra Israele, l’Egitto e il le strategie dei generali. Gli i creatori delle squadre para- nere il via libera da Netanyahu
Dal 2017 è il capo di mar Mediterraneo. analisti dall’altra parte della militari di Hamas, dell’impos- ai foraggiamenti dal Qatar, mi-
Hamas a Gaza. È stato L’ebraico imparato nelle car- barriera avevano annotato le sibilità di abbattere lo Stato lioni di dollari portati in vali-
20 anni in cella in Israele, ceri israeliane gli ha permesso sue minime aperture, qualcu- ebraico con le armi. O almeno gie dentro la Striscia dall’am-
fu rilasciato nel 2o11 di scrivere una lettera a Netan- no aveva sostenuto che fosse non in una sola battaglia. Così basciatore di Doha, in parte di-
in cambio di Gilad Shalit yahu e — ha spiegato — gli dà diventato più pragmatico, che ha alternato le tensioni ai com- stribuiti per alleviare la mise-
un vantaggio nell’interpretare si fosse ormai convinto, lui tra promessi ed è stato lui a otte- ria degli oltre 2 milioni di
abitanti. Ma i torrenti di con-
tanti son difficili da seguire, di
1026 sicuro nelle fogne a cielo aper-
to della Striscia, e — sostengo-
no alcuni commentatori — so-
I detenuti no stati usati anche per raffor-
palestinesi zare la struttura militare, co-
rilasciati nel struire i razzi che bersagliano
2011 da Israele in queste ore le città, scavare i
in cambio del tunnel dove sarebbero tenuti
soldato Shalit gli ostaggi.
Proprio questa intesa (mai
2 diretta, il governo israeliano
non dialoga ufficialmente con
Hamas) è adesso contestata al
milioni primo ministro. Troppa la
le persone che fretta di comprarsi la calma al
vivono nella sud tra i cicli periodici di vio-
Striscia di Gaza, lenza, troppo grande la svista
più del 50% nell’offrire sussistenza ai fon-
Corriere.it sono rifugiati damentalisti e allo stesso tem-
Segui tutte po indebolire l’Autorità a Ra-
le notizie mallah e il presidente Abu Ma-
sulla guerra in zen, l’unico riconosciuto an-
Israele con gli che dalla comunità
aggiornamenti internazionale a poter nego-
in tempo reale ziare un accordo di pace sem-
sul sito pre più lontano.
del «Corriere» © RIPRODUZIONE RISERVATA

In Qatar In Egitto
Il «ringraziamento» Poliziotto spara e uccide
ad Allah per i morti due turisti israeliani

Gratitudine Haniyeh e i suoi ringraziano Allah Rovine Il luogo della tragedia ad Alessandria d’Egitto

I n un video postato su Twitter il leader

di Hamas Ismail Haniyeh riceve nel suo
ufficio di Doha, in Qatar, altri membri
dell’organizzazione terroristica. Dopo aver
guardato i servizi in tv sull’attacco sferrato
D ue turisti israeliani sono stati uccisi
ad Alessandria d’Egitto dopo che un
poliziotto, che doveva vigilare sulla
sicurezza della comitiva, ha rivolto contro
di loro la sua arma. L’agente ha puntato
contro Israele, che ha causato la morte di una pistola contro il gruppo di israeliani e
più di 700 israeliani, il gruppo decide di ha sparato a casaccio. Tra le vittime anche
ringraziare il Profeta con il «Sajdah Shukr» un cittadino egiziano, la guida del gruppo,
(Prostrazione della gratitudine). probabilmente scambiato per turista.
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023 7
#
 8 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera
Primo piano
IlpiantodelpadreYaakovèilpiantodiunPaesechenonhasaputo
proteggereisuoifigli.Sulluogodelfestivalritrovati260cadaveri
Noa e il massacro del rave
I ragazzi ostaggio nei tunnel
di Francesco Battistini
L’
avevano già vista tutti,
meno lui. Noa trasci-
nata nel Negev da due
uomini, gli occhi a ro-
teare disperati. Noa buttata
sulla moto e portata via, nel-
l’alba d’un giorno da cani. Noa
ostaggio in qualche casa di Ga-
za, in mano una bottiglietta
d’acqua. Tutti sapevano che
Noa era perduta. Tutti, meno
suo papà. «Appena sento suo-
nare le sirene, sabato mattina,
provo a chiamarla», s’affloscia
sul divano Yaakov Argamani:
«M’ha detto che andava a quel
rave col fidanzato e ho subito
avuto paura. Sempre lo stesso
messaggio: “Non raggiungibi-
le”, sia lei che lui. Dopo un’ora,
m’arrivano due whatsapp:
“Tutto bene”, “ti chiamo do-
po”. Strano: che senso ha,
chiamare dopo? Allora vengo
in ospedale per avere notizie.
Mi dicono solo che non è tra i
feriti. Ma mentre me lo dico-
no, mi chiama la coinquilina
di Noa: guarda che gira un vi-
deo… Che video? Spero si sba-
gli, non sia vero. Un ragazzo
s’avvicina e mi chiede se me la
sento di vederlo…».
Era lei. «Così spaventata…
Terrorizzata…». Yaakov pian-
ge. Guarda e riguarda le imma-
gini di sua figlia in mano a Ha-
mas. Una cronista prova a te-
nergli un braccio sulla spalla.
«L’ho sempre protetta… Ora
non posso farlo…». L’urlo ne-
ro, soffocato di Yaakov va live
su tutte le tv. È il pianto d’Isra-
ele che non ha saputo proteg-
gere i suoi figli. I ragazzi del ra-
ve di Re’im. La Striscia era po-
co più in là: birra, musica e poi
il terrore. Alcuni sopravvissuti
Attacco allo Stato ebraico
raccontano di aver visto 50 mi-
liziani fare irruzione. I numeri
sono quelli di un massacro: re-
cuperati già almeno 260 corpi.
Bar Kuperstein, 21 anni, la-
vorava alla festa come inser-
viente: «Era arrivato lì venerdì
sera — spiega la zia Ora — . In
IL DRAMMA
I corpi Una destro della strada. Stavo bal- che ancora regna non si distin-
delle immagini lando. Sono scesi da una spe- gue troppo fra rapiti e chissà
del massacro cie di grosso van e hanno tirato che. Nei commissariati di poli-
condivisa da un fuori i mitra. Sparavano da vi- zia, i familiari arrivano con faz-
account social cino. Una cosa terribile. Chi ha zoletti usati, calzini arrotolati,
del governo potuto è saltato in auto ed è capelli aggrovigliati nelle spaz-
israeliano. I scappato nel deserto. Io guida- zole di casa: «Per il dna — spie-
responsabili vo come un pazzo». ga una donna — . Mia figlia era
«non sono Gli israeliani incatenati sono al rave party, l’ultima volta che
difensori della cento, li conta un ambasciato- l’ho sentita era in auto e stava
libertà, sono i re. Merce pronta per lo scam- scappando, mi gridava che
terroristi di bio. Donne e bambini compre- sparavano dappertutto...». Si
Hamas, come si. Rapiti al rave, per le strade, sa solo che gli ostaggi li hanno
quelli dell’Isis», nei kibbutz, nei bunker anti- nascosti nei tunnel sotto Gaza,
scrivono razzo, ovunque capitasse. «Po- costruiti da anni per resistere
trebbero essere anche di più», alle emergenze più lunghe, op-
un video postato in Rete, è di avverte Hamas: c’è stato qual- pure «in case sicure». Sono in
fianco a un addetto alla sicu- che rapitore fai-da-te, «palesti- mano a tre gruppi diversi e
rezza che hanno ammazzato nesi di buona volontà», e alla ugualissimi — Hamas, Jihad,
per primo. Credo l’abbiano fine i signori della Striscia di- Brigate Al Aqsa —, coordinati
portato via». «È stato un atti- cono di non sapere con esat- fra loro, ma con strategie spes-
mo — racconta Liran, soprav- tezza quanti siano. Tutti i di- In fuga Nel deserto, con i terroristi so separate.
vissuto, nemmeno lui sa come spersi del sabato nero sono an- di Hamas alle spalle: una delle Trovarli, una parola. Netan-
— . Quelli sono arrivati dal lato cora tantissimi, 750, e nel caos ragazze del rave party dell’orrore yahu ha voluto un’unità di crisi
apposta per gli ostaggi, al co-
mando un generale di riserva,
Famiglia Gal Hirsch. È stato chiesto l’in-
spezzata tervento della Mezzaluna ros-
A sinistra, la sa. Un canale di negoziato sa-
giovane israeliana rebbe già stato aperto attraver-
Noa Argamani, 25 so gli egiziani, come si fece per
anni, catturata il soldato Gilad Shalit, e nella
dai miliziani mediazione sarebbero coinvol-
di Hamas durante ti anche i qatarini: da Hamas,
il «rave party» che han già risposto che al mo-
si stava svolgendo mento non c’è nulla da trattare.
nel Sud del Paese. Neppure per i rapiti feriti.
A destra, Yaakov Nemmeno per i bambini.
Argamani, il padre «Non ci siamo mai trovati in
della giovane una situazione del genere»,
rapita, mentre ammette Ilan Loman, portavo-
racconta a ce dello Shin Bet, il servizio di
una televisione sicurezza interno che in queste
israeliana di come ore è sotto accusa per la sua
ha scoperto straordinaria impreparazione:
della cattura di «Il negoziato per Shalit fu lun-
sua figlia: «L’ho go, ci volle anche un mediatore
sempre protetta, tedesco. Qui è un’altra cosa.
ora non posso Molto più complessa. Perché le
farlo» strategie saranno diverse, se-
conda che si tratti per i vecchi o
 Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
PRIMO PIANO 9
#

DEL DESERTO I dispersi in tutto Israele sono ancora tantissimi: 750

Si teme per chi è stato sequestrato in strada e nei kibbutz

i bambini, per i soldati vivi o i

soldati morti». Qualche ebreo
ultraortodosso, che di sabato
non tocca il cellulare, non ha
La fuga
I ragazzi
scappano nel
deserto vicino al
Nella Storia
DaMonaco1972aShalit
(passandoperTeheran)
visto le immagini dei familiari kibbutz Re’im
rapiti: gliele hanno raccontate. durante l’attacco di Elisabetta Rosaspina
Ma tutti i video postati dalla dei terroristi di
Striscia sono una pugnalata Hamas arrivati

Quandoilricattodelterrore
per molte famiglie: la donna con un furgone: i
strizzata fra due uomini in mo- morti saranno
to, l’anziana deportata sulla centinaia
golf car, la soldatessa insan-
guinata sulla jeep, cittadini in-

mettespallealmuroigoverni
glesi e tedeschi in vacanza,
perfino i braccianti filippini,
nepalesi, thailandesi acchiap-
pati mentre andavano a lavora-
re nelle serre… «Hamas nei
prossimi giorni non parlerà

solo col governo — avverte Uri
Slonim, giudice con una lunga
esperienza d’ostaggi — ma si
rivolgerà al cuore dei familiari.
E sarà tutto molto duro».
Le tensioni già si sentono.
«Ci hanno abbandonato!»,
grida davanti a un commissa-
riato di polizia Nissim, fratello
d’un rapito: «Di mio fratello
I dispersi
Non si trovano almeno
750 ragazzi. Hamas
sugli ostaggi: «Per ora
non trattiamo»
m’è rimasto solo un messag-
gio: “Nissim, aiutami. Ci spa-
rano. Sto sanguinando”... Do-
v’è Netanyahu? Perché nessu-
no ci aiuta?”. «Non c’è Stato e
non c’è governo — protesta
Alin Atias, mamma di Amit —.
Vado io a setacciare il deserto
pietra per pietra, pur di trovare
la mia ragazza!». A Yoni Asher,
quando ha acceso il localizza-
tore Google per cercare la mo-
glie, sabato sera s’è quasi fer-
mato il cuore. «Nell’ultima te-
lefonata mi aveva detto: ci so-
no i terroristi dentro casa. Poi
era caduta la linea. Lei era an-
data con le due bambine a tro-
vare sua mamma. Sono tutte
scomparse». Trenta ore di bu-
io. Adesso, il telefonino gli ha
detto dove sono finite. Poche
parole sul display: «Il tuo con-
tatto si trova a Khan Younis,
Gaza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
M
onaco, 1972. Enteb-
Il generale be, 1976. Teheran,
1979. La cattura del
carrista israeliano
Gilad Shalit, 2006. Quando i
governi si trovano con le spalle
al muro si profilano, come in-
segna la storia, tre soluzioni:
respingere il ricatto e abban-
donare al loro destino gli
Benjamin ostaggi, tentare un atto di for-
Netanyahu ha za per salvarli o affrontare un
nominato il negoziato per riportarli a casa
generale di a qualunque costo.
brigata della All’Olimpiade di Monaco
riserva Gal del 1972, quando otto fedayn
Hirsch del gruppo Settembre Nero,
«coordinatore affiliato all’Olp (Organizzazio-
per i prigionieri ne per la liberazione della Pa-
e i dispersi. lestina), assaltarono l’alloggio
Tutti i ministeri degli atleti israeliani, ne ucci-
del governo — sero subito due e chiesero la li-
ha spiegato berazione di 234 prigionieri
l’ufficio del palestinesi in Israele per libe-
primo ministro rare gli altri nove, l’allora pre-
— eseguiranno mier Golda Meir fece sapere da
le sue direttive Gerusalemme che non sareb-
su questo be scesa a patti con i terroristi.
tema». Hirsch Le autorità tedesche finsero di
prestò servizio accondiscendere alla richiesta
come ufficiale accessoria di un aereo per la-
nei sciare la Germania, ma all’ae-
Paracadutisti e roporto inviarono i reparti
in seguito si unì speciali e, dopo uno scontro a
all’Unità d’élite fuoco, i sequestratori uccisero
Shaldag, tutti gli ostaggi. Morirono an-
diventandone che cinque palestinesi, mentre
quindi il tre furono arrestati, diventan-
comandante do a loro volta merce di scam-
bio, qualche settimana dopo,
quando un altro commando
palestinese ottenne la loro li-
berazione dopo aver dirottato
a Zagabria un volo Lufthansa
Damasco-Francoforte.
I precedenti Andò meno bene quattro aerei Hercules C-130 dell’avia-
Qui sotto, un anni dopo ai dirottatori pale- zione militare israeliana atter-
terrorista di stinesi dell’Airbus 300 prove- rarono di notte, sfuggendo ai
Settembre niente da Tel Aviv e diretto a radar, ai limiti dell’aeroporto
Nero si affaccia Parigi via Atene ma costretto di Entebbe: pochi minuti dopo
da un balcone ad atterrare a Entebbe in Ugan- iniziò l’assalto al terminal in
della palazzina da: 140 passeggeri furono libe- cui erano reclusi gli ostaggi,
dove sono stati rati il giorno dopo, mentre al- tre dei quali morirono nel con-
catturati gli tri 105 con passaporti israelia- flitto a fuoco. Gli israeliani uc-
atleti israeliani no, o identificati come ebrei, cisero tutti i sequestratori ma
a Monaco, nel furono chiusi in un hangar. In persero il loro comandante,
1972. Più in cambio della loro incolumità, i Yoni Netanyahu, fratello del-
basso, il soldato terroristi chiedevano 5 milioni l’attuale primo ministro,
israeliano Gilad di dollari e la liberazione di Benjamin.
Shalit durante una cinquantina di palestinesi Tre anni più tardi, il 4 no-
la prigionia a detenuti in Israele e in altri Pa- vembre 1979, non c’erano pale-
Gaza (2006- esi. Quattro giorni e molte ore stinesi, ma diverse centinaia di
2011) di trattative più tardi, quattro studenti islamici iraniani ad
assaltare l’ambasciata statuni-
tense a Teheran, dopo la rivo-
luzione degli ayatollah di Kho-
meini e la fuga dello scià, Reza
Pahlavi, accolto proprio dal-
l’allora presidente americano
Jimmy Carter. Tutto il perso-
nale diplomatico, 52 persone,
furono tenute in ostaggio per
quasi 400 giorni, fino al 20
gennaio 1981: il governo della
Repubblica Islamica chiedeva
per lasciarli andare la conse-
gna di Reza Pahlavi. Sei fun-
zionari del consolato america-
no che erano sfuggiti al seque-
stro e si erano rifugiati a casa
dell’ambasciatore canadese
furono esfiltrati e rimpatriati
grazie a uno stratagemma di
uno dei migliori agenti della
Cia, Tony Mendez, il cui inter-
vento fu reso noto soltanto an-
ni dopo, con la sua autobio-
grafia (1999), ed è stato poi rac-
contato nel film «Argo» diret-
to e i n te r p re t a to d a B e n
Affleck nel 2012. La crisi degli
ostaggi più lunga della storia
americana si concluse poco
dopo l’arrivo di Ronald Reagan
alla Casa Bianca, con la media-
zione di alcuni Paesi musul-
mani, l’Algeria in particolare, e
lo scongelamento dei capitali
iraniani nelle banche statuni-
tensi.
Un finale tanto felice quanto
insperato è stato, dopo cinque
anni di attesa, quello del se-
questro del militare israeliano
Gilad Shalit, catturato da un
commando palestinese du-
rante un assalto a una posta-
zione dell’esercito al confine
Gli ayatollah
La guerra asimmetrica
ha colpito anche una
grande potenza come
gli Stati Uniti
con la Striscia di Gaza, nel giu-
gno 2006. Durante l’attacco
morirono altri due soldati e
quattro furono feriti. Per resti-
tuire Shalit, all’epoca dician-
novenne, i palestinesi chiede-
vano la liberazione di tutti i lo-
ro conterranei minorenni in-
carcerati in Israele e di tutte le
donne. Tra rifiuti, lunghi peri-
odi di stallo e riaperture dei
negoziati, l’accordo fu rag-
giunto nell’autunno del 2011,
quando Israele rilasciò un mi-
gliaio di prigionieri e Shalit
tornò a casa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 10 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

#
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
Primo piano
RELATIVISMI E REALTÀ Violenza e crudeltà come a Kiev o al Bataclan
Ora non dobbiamo dimenticarci di quanto è successo
di Paolo Giordano
M
SEGUE DALLA PRIMA
a soprattutto
p e rc h é i re -
flussi ideolo-
gici avranno
infine la me-
glio sulla cau-
tela, come sempre, verranno a
intorbidare le acque dell’attua-
lità e con il passare dei giorni
ogni evoluzione del conflitto
sembrerà più complicata da
discernere. È successo dopo
l’invasione dell’Ucraina della
quale nessuno si occupava fi-
no a un attimo prima, figurarsi
su una crisi che polarizza il
mondo da settant’anni. Perciò,
assurdamente, sono proprio
queste ore di confusione e
shock quelle in cui possiamo
avere una visione più lucida di
quanto sta accadendo, le ore
in cui cristallizzare dentro di
noi una posizione personale
che ci serva da ormeggio nel-
l’infinito dibattito che seguirà.
È uno strano paradosso della
QUESTIVOLTI
nostra epoca: per valutare me-
glio un evento non conviene
più aspettare troppo, conviene
quasi, al contrario, affrettarsi e
perfino decontestualizzarlo.
Ciò che è accaduto sabato mat-
SONOILMIOPUNTO
DINONRITORNO
tina, decontestualizzato, ri-
portato al fatto singolo, è un
attacco terroristico che ha ro-
vesciato violenza e morte indi-
scriminate su una popolazio-
ne civile. Un attacco con un li-
vello di sofisticazione «inu-
suale» per Hamas, come ha
scritto il New York Times, co-
ordinato e con un’adeguata co-
pertura di missili, ma pur
sempre un attacco terroristico,
quindi per definizione ecce-
dente a qualsiasi possibilità di
ridimensionamento, storico o
geopolitico che sia. Violenza
scriteriata, esecuzioni, crudel-
tà e sadismo. Le incursioni ca-
sa per casa risvegliano la me-
moria recente di quelle a nord
di Kiev, a Izjum e Kharkiv, così
recenti che queste nuove fati-
cano a penetrare nella barriera
di freddezza che ci siamo co-
struiti nel frattempo. Ma le uc-
cisioni sommarie delle ragaz-
ze e dei ragazzi al festival di
Reim, le persone in fuga o na-
scoste fra gli alberi e le invoca-
zioni ad Allah, ci riportano
ben più indietro, alla mattanza
del Bataclan e alla caccia al-
l’uomo fanatica e solitaria di
Breivik a Oslo. Scene simili tra
loro eppure ognuna con una
sua connotazione specifica,
delle quali serbavamo un ri-
cordo sottocutaneo, come se
fossero ormai eventualità re-
mote, e di cui il sabato mattina
di Israele ha compiuto una
sintesi macabra.
Negli stessi istanti in cui il
«diluvio» fondamentalista si
abbatteva su cittadine, villag-
gi, insediamenti e su una festa
di ventenni a pochi chilometri
dal confine, un altro diluvio
fatto di immagini si riversava
Attacco allo Stato ebraico
L’assalto Shani Louk, 22 anni, cittadina tedesca, è tra gli scomparsi dopo l’assalto di Hamas al rave. A fianco, i volti di altri giovani coinvolti
sui nostri telefoni, da X in par-
ticolare. Persone uccise e feri-
te, trascinate e umiliate. Molte
di quelle immagini, sarebbe
venuto fuori, erano fasulle o
artefatte, ma ormai esistevano
e formavano uno strato ulte-
riore posato su quello reale,
saldato a esso e non più distin-
guibile, né per noi né per la
popolazione di Israele. Realtà
aumentata. Terrore aumenta-
to. Questo elemento simulta-
neo di iperrealtà, che negli an-
ni degli attentati terroristici in
L’immagine della donna e il tweet della nipote
«È mia nonna, ha 85 anni, salvatela»
Su Corriere.it
Leggi le notizie
e guarda le
immagini sulla
guerra in
Israele e sui
civili rapiti dai
terroristi su L’ultima immagine Yaffa Adar, 85 anni
www.corriere.it
Europa esisteva ma non era
paragonabile in estensione, è
un altro monito a fissare al più
presto alcuni pensieri fonda-
mentali. E alcune immagini,
poche, che ci servano da guida
nel prossimo periodo, per non
vacillare troppo nei giudizi.
Per quanto mi riguarda, so già
quali sono queste immagini
necessarie, a partire dalla pri-
ma che mi ha raggiunto: la ba-
checa con le foto delle ragazze
scomparse, i loro volti sorri-
denti, i nomi e i numeri di te-
11
#
una gamba, poi un terzo si av-
vicina e sputa sul suo corpo. In
un altro video ancora, sua ma-
dre implora con grande com-
postezza di avere notizie di lei.
E infine Yaffa Adar, di ottan-
tacinque anni, anche lei cir-
condata da uomini che la stan-
no portando via, non abbiamo
idea di dove.
C’è una storia del conflitto
israelo-palestinese che non fi-
nisce da settant’anni. Ma ce n’è
anche un’altra che è iniziata
sabato mattina. Le immagini
delle ragazze e delle donne
prese in ostaggio sono e reste-
ranno il mio punto fermo di
questa nuova storia. Un punto
fermo che presto servirà per
orientarsi.
Degli ostaggi, nel momento
in cui finisco questo articolo,
non si sa nulla. Nemmeno il
lefono da contattare sotto Shani Louk, di ventidue an- numero totale. Li immaginia-
ognuna. ni, che balla una versione tech- mo nei cunicoli di Gaza, seb-
Poi Noa Argamani, nei po- no di Cupid’s Chokehold insie- bene io non abbia nessuna
chi secondi di filmato in cui me alle amiche, strabuzza gli rappresentazione dei cunicoli
viene portata via, bloccata da occhi verso chi la sta filmando, di Gaza che non sia puramente
due uomini, due predoni su e di seguito, in una continuità fantastica. Neppure vogliamo
una motocicletta: una dinami- temporale impossibile da ri- addentrarci troppo in quei cu-
ca medievale nel senso peg- comporre eppure vera, un al- nicoli, prendere in considera-
giore del termine, nel senso di tro video, in cui è riversa a fac- zione le innumerevoli ipotesi
razzia. Ma anche, oltraggio cia in giù sul pianale di un pi- di brutalità a cui potrebbero
nell’oltraggio, l’emoji con la ck-up, seminuda, gli arti pie- essere sottoposti e sottoposte.
faccina che piange dalle risate gati in modo impossibile e Anche chiamarli «ostaggi» è
a incorniciare quel video, se- due uomini che le siedono so- un’assunzione venata di spe-
gno di un medioevo che è tut- pra, uno dei due la tiene per i ranza: gli ostaggi sono vivi, la
to contemporaneo. capelli, l’altro la schiaccia con loro liberazione verrà negozia-
ta e prima o poi accadrà. Ma
per ora non abbiamo garanzie
nemmeno su questo. Alcune
manifestazioni di sfogo e di
giubilo nello sciame di video
che ci ha investito ieri fanno
pensare a tutt’altro, che ogni
esito è possibile. La sola cosa
di cui possiamo essere certi, è
Y ffa Adar, 85 anni, appare per l’ultima volta a bordo di un
veicolo circondata da uomini palestinesi, composta e
tranquilla, con una coperta rosa in grembo. Immagini
che hanno fatto il giro del mondo. A lanciare un appello per
ritrovare la signora, è stata la nipote, Adva Adar, che su X ha
che prima della loro liberazio-
ne la realtà sarà già stata sovra-
scritta così tante volte da risul-
tare irriconoscibile. Anche
l’attacco terroristico di sabato
scritto un post poi rilanciato da molti giornalisti israeliani: sarà diventato qualcos’altro,
«Questa è mia nonna, è stata catturata e portata a Gaza», scrive qualcosa di molto meno chia-
Adva che aggiunge: «Il suo nome è Yaffa Adar e ha 85 anni!!». ro, diluito nel moltiplicarsi
La nipote racconta anche come la signora abbia fondato un delle narrazioni parziali, delle
kibbutz «con le sue stesse mani». Si tratta probabilmente del ricontestualizzazioni, ma an-
luogo dove è stata catturata dai miliziani. «Mia nonna ha che delle teorie del complotto
creduto nel sionismo, in questo paese che l’ha abbandonata, e delle immagini alterate, fino
come un ostaggio», accusa la nipote riferendosi al fatto che a quando ogni nostra idea sarà
nessuno ha saputo prevenire l’attacco di sabato. confusa. A meno che non de-
«Apparentemente è stata gettata da qualche parte, soffre di cidiamo adesso che cosa di
forti dolori, senza farmaci, senza cibo e senza acqua, morendo quel giorno è essenziale non
di paura, da sola». (m.ser.) © RIPRODUZIONE RISERVATA dimenticare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 12
Primo piano
Il regime si è imposto come paladino nell’asse tra islamici
Nel mirino c’era l’avvicinamento tra Gerusalemme e Riad
di Guido Olimpio
U
n doppio summit in
Libano per preparare
il Diluvio. Protagoni-
sti gli iraniani, i loro
alleati Hezbollah e Hamas. Il
primo è all’inizio di aprile
quando una delegazione pa-
lestinese incontra Esmail Qa-
ni, responsabile della Divisio-
ne Qods, l’organizzazione dei
pasdaran per le operazioni
segrete. La storia trapela, si
teme un nuovo round bellico,
Incontri, armi e il via libera lunedì
L’Iran muove Hamas e Hezbollah
gli esperti però non immagi-
nano la portata della minac-
cia. Poi arriva il secondo mee-
ting lunedì scorso a Beirut
per dare la luce verde all’as-
salto: a sostenerlo è il Wall
Street Journal che cita fonti
anonime della fazione.
Le rivelazioni si sommano
alle conferme indirette di un
coordinamento. Un portavo-
Attacco allo Stato ebraico
Il cartellone Nelle strade di Teheran è comparso un manifesto con la stella di David coperta da una kefiah e frasi a sostegno dell’operazione di Hamas (Afp)
ce di Hamas ha sottolineato il
supporto di Teheran e il pre-
sidente iraniano Ebrahim
Raisi ha parlato per telefono
con i leader del movimento.
Inizialmente gli ayatollah ave-
vano appoggiato la Jihad isla-
mica, avevano bisogno di uno
strumento più docile rispetto
ad Hamas, partito con grande
base sociale e una sua auto-
nomia. Il lungo scontro con
Israele, il desiderio dell’Iran
di incidere di più in Medio
Oriente e di avere una sponda
in grado di impensierire Ge-
rusalemme hanno favorito la
cooperazione.
Teheran ha abbracciato la
causa palestinese per voca-
zione e interesse in modo da
proporsi come vero paladino
mentre altri Stati preferivano
dedicarsi ad altro e persino a
firmare patti con «il cancro
sionista», una delle definizio-
ni preferite dagli eredi di
Khomeini.
Il fuoco sempre vivo del
conflitto ha offerto opportu-
nità, l’abilità iraniana nel ge-
stire azioni clandestine ha fa-
cilitato la missione. In modo
Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera
GLI EQUILIBRI
sistematico l’Iran ha inviato
armi, tecnologia per produrre
razzi, fondi importanti. In
una certa fase i carichi parti-
vano via nave, raggiungevano
il Sudan, poi proseguivano
verso l’Egitto e da qui entrava-
no a Gaza attraverso i tunnel.
Rotta colpita più volte da Isra-
ele con strike «lontani» e
ostacolata in qualche modo
Campagna social
Attivisti iraniani:
«Noi stiamo
con Israele»
«I o sto con Israele»
non è una frase
facile da postare se
sei nato in un Paese, l’Iran,
che da 44 anni identifica
lo Stato ebraico come il
nemico numero uno. Ma
gli iraniani della diaspora,
che raramente si trovano
d’accordo — gli attivisti, i
monarchici, gli
indipendenti, i riformisti,
i dissidenti — sono stati
chiari: in molti sui social
condannano l’attacco di
Hamas che definiscono
«terroristico».
L’intervista a Vali Nasr
«Le piazze
“riscoprono”
i palestinesi
e premono
sui governi»
Accademico
Vali Nasr DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
insegna
Relazioni NEW YORK Vali Nasr, direttore della scuola di
internazionali politica internazionale della Johns Hopkins
alla Johns University a Washington ed ex consigliere sul
Hopkins Medio Oriente dell’amministrazione Obama,
University
dagli egiziani. Nel 2010 il
Mossad ha ucciso in un hotel
di Dubai Mahmoud al Ma-
bhou, uno degli armieri della
fazione.
L’interdizione non ha im-
pedito alle Brigate Ezzedine al
Qassam di espandere l’arse-
nale, di perfezionarlo insie-
me alle tattiche dei mujahed-
din. I rudimentali razzi Kas-
sam sono stati affiancati da
equipaggiamenti migliori. È
cresciuta la qualità e la quan-
tità grazie alla preziosa assi-
stenza iraniana in tandem
con i guerriglieri sciiti libane-
si, altri maestri della guerra
ibrida. L’intelligence è con-
vinta che ci sia la mano degli
iraniani nella pianificazione
dell’attacco di sabato, in par-
ticolare su come nascondere i
preparativi e addestrare i nu-
clei di incursori.
L’asse Hamas-Hezbollah-
Iran ha pensato che le condi-
zioni fossero mature per una
missione basata su quattro
pilastri: 1. Ritorsione agli at-
tacchi israeliani in Iran con-
tro siti strategici. 2 Debolezza
dello Stato ebraico per la crisi
istituzionale. 3. Stop al disge-
lo tra israeliani e sauditi. 4.
Accerchiare lo Stato ebraico
con militanti pronti a colpire
in caso di un conflitto tra
Teheran e Gerusalemme. Da
qui la fornitura costante di
razzi, droni e sistemi da uti-
lizzare per azioni di guerriglia
ma anche per manovre più
estese. Una trama allungatisi
dal Libano alla Siria e poi al-
l’Iraq, base di formazioni scii-
te determinate, pronte ad agi-
re a comando o a innescare
provocazioni.
Tutto ciò in un quadro ric-
co di sfumature. Secondo
un’interpretazione la leader-
ship pro-Iran di Hamas incar-
nata da Ismail Haniyeh, Saleh
al Arouri e Mohammed Deif
ha imposto la sua linea rispet-
to a quella dei dirigenti più vi-
cini al Qatar e in buoni rap-
porti con i servizi egiziani. In
queste dinamiche è stato sug-
gerito che le Brigate al Qas-
sam abbiano creato canali
privilegiati con i referenti a
Teheran. Forse è vero oppure
sono voci diffuse dagli avver-
sari per creare sospetti ma
che non scalfiscono l’unità di
intenti nella regione.
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 Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
PRIMO PIANO 13
#

IN MEDIO ORIENTE Il presidente spiazzato dal conflitto. Il Pentagono sminuisce

il rischio che possano essere compromesse le risorse per Kiev
Stati Uniti
Linea rossa Biden-Netanyahu
dalla nostra corrispondente
a New York Viviana Mazza
«Avrete tutto ciò che serve»
I trumpiani attaccano: errore
quei 6 miliardi dati a Teheran Aiuti «Non ci siano equivoci: gli
Stati Uniti sono al fianco di
Israele», ha scritto Biden su X

G
li Stati Uniti inviano
ulteriori navi militari
e caccia nel Mediter-
raneo orientale, per
mostrare il proprio supporto
a Israele. Il capo del Pentago-
no, Lloyd Austin, ha inoltre
annunciato l’invio di muni-
zioni: il primo pacchetto di
aiuti militari «partirà oggi e
arriverà nei prossimi giorni».
Della squadra navale fanno
parte la portaerei Gerald Ford,
l’incrociatore lanciamissili
Normandy e diversi cacciator-
pediniere. Sarà potenziata la
presenza nella regione di cac-
cia F-35, F-15, F-16 e A-10, co-
me misura di deterrenza.
Dopo almeno sei telefonate
tra i due leader sabato, Biden
ha sentito Netanyahu ieri per
confermargli che gli aiuti so-
no in arrivo e ne giungeranno
altri nei prossimi giorni. Ha
espresso solidarietà «per gli
scomparsi, i feriti e gli uccisi e
promesso pieno supporto per
il governo e il popolo di Israe-
le di fronte all’attacco scon-
volgente e senza precedenti
dei terroristi di Hamas». Ci
sono anche cittadini america-
ni tra i morti (almeno tre) e
tra i rapiti. Il segretario di Sta-
to Antony Blinken, che ha
chiamato tutti i leader della
regione, ha ribadito in tv che
l’obiettivo è di fornire a Israele
«tutto ciò che serve».
Questa guerra Israele-Ha-
mas è un test geopolitico cru-
ciale per Biden, che si ritrova a
gestire il rapporto complicato
con Netanyahu (che in passa-
to ha criticato vedendo nella
sua riforma del sistema giudi-
ziario una minaccia alla de-
mocrazia), ad aiutare l’Ucrai-
na e a fronteggiare nel 2024 i
repubblicani che ora descri-
vono la sua politica estera co-
me fallimentare. Crolla un
pezzo di impalcatura della
strategia della Casa Bianca,
perché l’esplosione del con-
flitto paralizza la normalizza-
zione in Medio Oriente che
doveva permettere di concen-
trarsi su Russia e Ucraina, Ci-
na e Asia. Una settimana fa,
Jake Sullivan, il consigliere
per la sicurezza nazionale,
aveva detto: «Il Medio Oriente
è più tranquillo ora di quanto
non sia stato per decenni»,
frase che ora gli viene rinfac-
Condanna netta dell'attacco di Hamas
Sostegno ad Hamas
Appello per la de-escalation
Macerie Le rovine di una moschea a Khan Yunis, a Gaza, dopo un bombardamento israeliano (Getty)
ciata dalla destra, anche se
aveva sottolineato: «Per ora.
Tutto può cambiare». E le co-
se sono cambiate. Ma una
«lunga guerra» come quella
paventata da Netanyahu non è
nell’interesse americano.
Blinken ha affermato che
«non sarebbe una sorpresa»
se «il peggior attacco dalla
guerra di Yom Kippur» fosse
in parte motivato dal deside-
rio di impedire la normalizza-
zione tra Israele e l’Arabia
saudita. Ha detto di non avere
prove che l’Iran sia diretta-
mente dietro l’attacco pur sot-
tolineando i legami che ha
Distruzione Automobili israeliane bruciate sulla strada che porta a Sderot, una delle città attaccate da Hamas (Epa) con Hamas. Il vice-consigliere
per la sicurezza nazionale Jon
Finer ha dichiarato che gli
sforzi per la normalizzazione
dovrebbero continuare. Ma
non piace a Israele un comu-
nicato in cui Riad afferma di
avere avvertito che «l’occupa-
zione e la privazione dei dirit-
ti dei palestinesi» avrebbero
fatto esplodere la situazione.
Ora Trump e i repubblicani
accusano Biden di aver aiuta-
to l’Iran (e dunque Hamas)
scongelando $6 miliardi per il
rilascio di 5 prigionieri. La Ca-
sa Bianca ribatte che non so-
no fondi Usa, ma proventi del
petrolio iraniano, sbloccati
solo per scopi umanitari.
Per ora le munizioni inviate
a Israele erano nelle scorte o
sono state pagate con risorse
già approvate. Il Pentagono
sminuisce il rischio che ciò
comprometta gli aiuti a Kiev:
usano sistemi d’arma diversi.
Non è d’aiuto l’assenza di uno
speaker della Camera né il fat-
to che il Senato non abbia an-
cora approvato la nomina del-
l’ambasciatore Usa in Israele.
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risponde al telefono dalla Turchia. «Mi trovo
nella regione», spiega, aggiungendo di avere
osservato l’umore della strada e le reazioni
dei leader locali all’attacco di Hamas.
Il segretario di Stato americano Antony
Blinken ha chiamato i suoi omologhi in
tutti i Paesi arabi. Gli obiettivi sono il
ritorno dei civili israeliani rapiti ed evitare
l’espansione del conflitto nella regione.
Qual è la risposta dei leader della regione?
«C’è il desiderio nella regione che il
conflitto non si estenda, ma se leggete i
comunicati noterete per esempio come il
secondo messaggio dei sauditi era più duro
L’Egitto, secondo il «Wall Street Journal»,
ha fallito per ora nel garantire il ritorno dei
rapiti. La Giordania teme l’espansione del
conflitto in Cisgiordania. Chi può mediare?
«Non sono sicuro di cosa possa fare
l’Egitto: ha appoggiato l’embargo contro
Hamas e la relazione è tesa. Il Qatar ha
influenza, ma non senza concessioni di
Israele. Blinken non può chiedere al Qatar di
far rilasciare queste persone senza offrire
qualcosa. Hamas si sente vittorioso, anche se
i palestinesi saranno devastati. C’erano
manifestazioni pro-Hamas ieri a Istanbul. Si
sono fatti notare. Tutti si erano dimenticati di
tale che ciò «non accada mai più». La
soluzione dei due Stati è morta?
«È presto per dirlo. Ma la percezione in
Europa e in America che è stato un errore
strategico da parte dei palestinesi non è
condivisa qui, dove la sensazione è che era
l’unico modo con cui i palestinesi potevano
far prendere seriamente la loro questione».
Mentre il regime iraniano manifestava
solidarietà ai palestinesi, allo stadio Azadi
ieri c’erano slogan anti-palestinesi. Tanti
iraniani sono diventati anti «islamisti».
Qual è il ruolo dell’Iran in questo attacco?
«C’è un fronte Iran-Hamas-Hezbollah. Non
c’è dubbio che un attacco così sofisticato e
pianificato attinge all’esperienza di Hezbollah
e dell’Iran. Volevano farlo nel 50° anniversario
della guerra di ottobre per scioccare Israele.
Volevano dimostrare che Israele pensa di
conoscere ogni centimetro di Gaza, ma tutto
il potere dello Shin Bet, degli infiltrati e dei
satelliti non è servito. Hamas è l’esecutore, ma
non ci sarebbe riuscito senza l’addestramento
e la tecnologia di Hezbollah e dell’Iran».
C’è un fronte più ampio che include Iran,
Cina e Russia?
«Non per ora. Ma c’è da tempo una guerra

nei confronti di Israele (diceva che Riad ha «a
lungo avvertito sui pericoli dell’esplosione
della situazione, come risultato della
continua occupazione e della privazione dei
palestinesi dei loro diritti», ndr). Fa capire il
modo in cui i leader arabi leggono l’umore
della strada, dove in questo momento non c’è
una spinta per frenare Hamas. Qui quello che
si chiedono ora è che cosa farà Israele, perché
se ci saranno molti civili uccisi a Gaza ciò
potrebbe agitare le strade arabe».
loro, si parlava di normalizzazione tra Arabia
Saudita e Israele come se i palestinesi non
esistessero, si diceva che Abu Mazen poteva
essere comprato con gli aiuti, che agli arabi
non importa dei palestinesi. Adesso c’è la
sensazione che quello che i sauditi
chiederanno per la normalizzazione sarà più
di quello che avrebbero chiesto prima».
L’America ha detto che, di fronte
all’inaccettabile terrorismo di Hamas,
bisogna mettere Israele in una posizione

Quale scenario
Tra i due comunicati sauditi c’è stato
un indurimento, è un segnale. In caso
di molte vittime a Gaza, l’umore della
base potrebbe generare il contagio
segreta tra Israele e l’Iran».
Hezbollah potrebbe ampliare la guerra?
«Non sappiamo cos’altro possono aver
pianificato. Molto dipenderà anche dalla
risposta di Israele. Capisco la pressione, la
rabbia e lo choc che provano. Le azioni di
Israele, Hezbollah, Hamas, dei palestinesi in
Cisgiordania e dentro Israele e l’umore dalla
strada araba sono tutti aspetti legati tra loro».
V. Ma.
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 14 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

Primo piano Attacco allo Stato ebraico

TAJANI Ilministro:condanniamol’aggressionecon fermezza
Preoccupano l’Iraneleimmagini digioiaperimassacri

«Vasventataun’escalation troppo dalla parte di Israele

— come con le bandiere di

daglieffettiincalcolabili
quel Paese esposte da istitu-
zioni, compreso Palazzo Chi-
gi — non può rendere più dif-
ficile una attività di mediazio-
ne?
«Ma noi siamo da sempre

di Paola Di Caro
ROMA Dalla parte di Israele e
del suo popolo che sta suben-
do un’aggressione «mostruo-
sa» a danno di civili inermi,
donne, bambini, anziani e
non un mero atto di guerra o
terrorismo. Antonio Tajani,
ministro degli Esteri, non ha
dubbi su quale debba essere il
posizionamento dell’Italia nel
conflitto appena esploso in
Medio Oriente, e anzi crede e
auspica che su questo tema
«la politica, i partiti, maggio-
ranza e opposizione non si di-
vidano: quello che vediamo,
Servelamediazionearaba»
gressione come questa che
sta sconvolgendo il mondo
per la ferocia, la bestialità —
come perfino il vilipendio dei
cadaveri — di atti contro civili
e non di azioni militari».
Ma?
«Ma, al tempo stesso, va
sventato il rischio di una esca-
lation che avrebbe conse-
guenze incalcolabili e incon-
trollabili sul piano regionale,
che andrebbero a sommarsi a
un quadro già difficilissimo
in altre aree del mondo, a par-
tire dal conflitto in Ucraina. In
Medio Oriente vanno tenute
debitamente presenti le com-
plesse dinamiche di una re-
gione in movimento».
con Hamas, affinché possano
compiere un’opera di media-
zione».
In che modo si potrebbe
agire, almeno nell’immedia-
to?
«Intanto permettendo cor-
ridoi umanitari nella Striscia
di Gaza per mettere al sicuro
bambini, donne, ostaggi civi-
li, che nulla hanno a che fare
nemmeno con uno scenario
di guerra. Ma poi, tutti i Paesi
moderati non vogliono che ci
Il pontefice L’appello
sia alcuna estensione del con-
flitto, ancor più rischiosa se si
considera la saldatura possi-
bile tra le azioni di Hamas ed
Hezbollah nel vicino Libano:
una realtà a sua volta in preda
a una crisi politica profonda,
che il coinvolgimento del
“partito di Dio” potrebbe far
precipitare, destabilizzando
ulteriormente il Libano e la
regione».
Un conflitto che porterebbe
quali conseguenze, quali so-
no i timori?
«È estremamente preoccu-
pante vedere l’atteggiamento
dell’Iran, immagini in cui si
fanno salti di gioia davanti al
massacro di cittadini indifesi.
Purtroppo non aiuta lo stallo
del Processo di pace, né la
percepibile crisi di consensi
dell’Autorità palestinese —
ma pure di Hamas stesso —
presso i suoi cittadini».
E appunto che ruolo può
svolgere l’Italia? Schierarsi
per una politica dei “due po-
poli, due Stati”, conosciamo
bene la complessità della si-
tuazione, abbiamo avuto rap-
porti anche con l’Autorità pa-
lestinese, che ce ne ha dato at-
to. In questo momento però
non si può non stare dalla
parte di chi viene così vilmen-
te aggredito, di un popolo —
quello israeliano — colpito in
modo terribile. Stiamo già
parlando di un migliaio di
morti, con una ferocia inde-
scrivibile. Ovviamente la si-
tuazione ripropone la neces-
sità di dedicare attenzione
prioritaria sui rapporti con
l’area mediterranea e medio
orientale, fulcro degli interes-
si dell’Italia e al centro del di-
battito internazionale su temi
che vanno dall’energia all’im-
migrazione. Proprio per que-
sto intendiamo porre con for-
za anche questo tema sul ta-
volo della presidenza italiana

Vicepremier
Antonio
Tajani,
70 anni,
ministro
degli Esteri
che sappiamo, che ci arriva da
quei territori è talmente inso-
stenibile che nessuno potrà
negare la propria solidarietà a
Israele».
Ma nello stesso tempo, lui
stesso e il governo italiano so-
no impegnati e continueran-
no a farlo «con forza» perché
si giunga al più presto a una
soluzione diplomatica della
crisi, a una de-escalation im-
mediata e duratura. Perché il
rischio di un allargamento del
conflitto, con effetti difficil-
mente immaginabili nella lo-
ro gravità, è molto alto.
Significa che sarete schie-
rati con Israele anche se la re-
azione sarà, come annuncia-
to, durissima?
«Voglio essere chiaro. L’ag-
gressione di Hamas in territo-
rio israeliano va condannata
con la massima fermezza. E
noi riconosciamo il pieno di-
ritto di Israele a difendersi,
tanto più di fronte ad una ag-
 L’analisi
E come si fa a evitare l’esca-
lation? È probabile che la rea-
zione israeliana sarà durissi-
ma, con altro spargimento di
sangue da una parte e dall’al-
tra.
«La situazione richiama pa-
radossalmente la necessità di
riportare il processo di pace al
centro dell’attenzione inter-
nazionale. Siamo pronti a la-
vorare per favorire il raffred-
damento delle tensioni, come
già ottenuto a inizio anno con
le intese di Aqaba e Sharm el-
Sheikh, e la successiva ripresa
di una prospettiva politica».
Quali canali diretti avete,
che tipo di opera di convinci-
mento può fare l’Italia perché
il conflitto non deflagri?
«Io personalmente ho già
parlato sia con il ministro de-
gli Esteri israeliano Cohen che
con il mio omologo egiziano
Shukri e il ministro degli Este-
ri giordano Ayman Safadi, per
auspicare un dialogo che por-
ti a un abbassamento della
tensione, e mercoledì sarò in
visita ufficiale in Egitto per in-
contrare il presidente Al-Sisi.
Contiamo molto sull’Arabia
Saudita, sulla Giordania e sul-
l’Egitto, quest’ultimo ha cana-
li di comunicazione efficaci

Le scelte italiane
Siamo per la politica dei
“due popoli, due Stati”,
ma non si può non stare
con chi viene aggredito
del G7 nel 2024».
State agendo di concerto
con altri Paesi, per una pres-
sione più incisiva?
«Manteniamo un costante
contatto con i partner inter-
nazionali, a iniziare dagli Stati
Uniti, e con gli attori regionali
costruttivamente impegnati
per far avanzare il dialogo tra
le parti. Ci siamo riuniti con il
quintetto — Usa, Germania,
Italia, Francia, Gran Bretagna
A Gaza City Un gruppo di palestinesi in fuga su una motocicletta dopo gli attacchi israeliani (Epa) — per coordinare le posizio-
ni, siamo sempre pronti a
Il Papa: «Si fermino le armi, la guerra è una sconfitta» ogni iniziativa per evitare ap-
punto l’escalation».
«Gli attacchi di armi si fermino, per favore, e si comprenda che il Temete ripercussioni an-
terrorismo e la guerra non portano ad alcuna soluzione, ma solo alla che in Italia?
morte di tanti innocenti». È l’appello di papa Francesco durante l’Angelus «Ogni obiettivo sensibile è
di ieri: «La guerra è una sconfitta, è sempre una sconfitta. Preghiamo protetto, siamo attentissimi e
perché ci sia la pace in Israele e in Palestina». Per il cardinale Pietro non registriamo allo stato
Parolin «è una tragedia immane, che non ci saremmo mai aspettati». particolari allarmi ma è ovvio
che ogni misura di sicurezza
viene adottata. Per quanto ri-
guarda gli italiani in Israele,
sono 18 mila, molti con dop-
pia nazionalità, un migliaio
sono nell’esercito, una decina

Algeri con Hamas, in Europa si riapre il fronte dell’energia
di Federico Fubini ha condannato la risposta
dell’aeronautica dello Stato ebraico su
Gaza e espresso «piena solidarietà per
prosegue anche in questi mesi.
Naturalmente nel breve periodo
questo non cambia molto. L’Algeria
la Russia. E quanto alle forniture di
Vladimir Putin, sicuramente sono
molto ridotte; ma l’Europa non aveva
a Gaza, 500 in Israele tra turi-
sti e lavoratori non residenti.
La nostra Unità di crisi è sem-
pre attiva e siamo pronti per
ogni aiuto possibile».
In questo quadro, la sensa-
zione è che ci sia meno atten-

I l ritorno della guerra in Medio

Oriente non farà che ricordare ai
governi occidentali un’ovvietà
spesso rimossa in questi ultimi mesi:
la crisi dell’energia, innescata
dall’aggressione della Russia
all’Ucraina, è rientrata in buona parte
al suo stato latente; ma non è certo
risolta.
Lo si è avvertito subito, quando
sabato il ministero degli Esteri
algerino ha pubblicato una
dichiarazione che è un compendio
delle contraddizioni e delle fragilità
europee di questa fase. Nel pieno
dell’attacco di Hamas contro migliaia
di civili in Israele, il governo di Algeri
il popolo palestinese». È stata, con
quella dell’Iran, una delle reazioni più
favorevoli per Hamas in tutto il
panorama internazionale. Questa è la
stessa Algeria alla quale l’Italia si è
rapidamente rivolta per sostituire le
forniture di gas della Russia
dall’inizio della guerra in Ucraina. Fra
il 2021 e l’anno scorso l’import di
metano in Italia dalla Russia si è più
che dimezzato da 29 a 14 miliardi di
metri cubi, mentre dall’Algeria è
cresciuto da 22 a 26 miliardi di metri
cubi. Ora il principale fornitore di gas
in Italia è il Paese nordafricano più
vicino a Hamas, oltre ad essere legato
a Mosca da una relazione storica che
non potrà smettere di vendere il suo
metano all’Italia, né ridurre le
forniture. Non potrà usare anche lei
come la Russia l’arma del gas per
ricattare l’Europa, se non altro perché
le due sponde del Mediterraneo sono
legate da un gasdotto di fatto
insostituibile.
Ma la reazione di Algeri ci ricorda
che non tutto va come nel migliore
dei mondi possibili. L’Unione
europea di fatto non ha potuto reagire
quando il mese scorso l’Azerbaigian
ha aggredito il Nagorno-Karabakh,
avviando la pulizia etnica degli
armeni: il gas azero è un’altra fonte
vitale con la quale stiamo sostituendo
mai comprato tanto gas russo
attraverso la Turchia come sta
facendo in questi mesi.
Restiamo profondamente insicuri
ed esposti: anche a un’esplosione dei
prezzi del petrolio, se adesso la
reazione israeliana coinvolgesse
l’Iran. La lezione è che l’Europa e
l’Italia devono accelerare la
diversificazione più ampia possibile
delle fonti di energia, sia geografica
che tecnologica. Perché in questa
parte sempre più pericolosa del
mondo, non possiamo più
permetterci di dipendere da nessun
altro se non da noi stessi.
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zione al fronte ucraino. Si sta
raffreddando il supporto in-
ternazionale, e anche italia-
no? Cosa farete con il prossi-
mo invio di aiuti per il soste-
gno militare a Kiev?
«No, l’Italia continua a so-
stenere Zelensky, facendo
quello che è nelle nostre pos-
sibilità. Valutiamo un ottavo
pacchetto di aiuti, vedremo
quali saranno i contenuti, li
stabilirà il governo. Faremo la
nostra parte per quanto ci sa-
rà possibile, e lavoreremo as-
sieme alle Nazioni Unite per
una pace che sia giusta».
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Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
LE REAZIONI
Londra Auto che sfilano per il quartiere di Acton,
sventolando bandiere. La «vittoria» che si festeggia
è quella di Hamas contro Israele. La polizia
londinese ha detto di aspettarsi altre proteste
Solidarietà sui Palazzi (in ordine sparso)
di Adriana Logroscino
ROMA C’è chi non ci pensa un
momento, come Giovanni
Toti e Marco Bucci, rispettiva-
mente presidente della Ligu-
ria e sindaco di Genova. Chi si
organizza e poi annuncia l’ini-
ziativa, come il governatore
lombardo Attilio Fontana e
quello piemontese, Alberto
Cirio, il sindaco di Roma, Ro-
berto Gualtieri, e il collega di
Ferrara, Alan Fabbri. E poi c’è
chi sceglie di mandare un
messaggio diverso, impronta-
to al pacifismo, o individua
nel suo profilo social il canale
sufficiente per manifestare la
propria solidarietà, ed evita di
schierare l’istituzione. Dopo
la proiezione dei colori della
bandiera di Israele su palazzo
Chigi «in segno di solidarie-
tà», sindaci e presidenti di Re-
gione si muovono in ordine
sparso.
Toti ha illuminato «in se-
gno di pace e vicinanza al po-
polo israeliano» la facciata
del palazzo della Regione Li-
guria perché «quando difen-
diamo Israele difendiamo un
presidio di democrazia pre-
zioso». Bucci nella stessa Ge-
nova esprime «solidarietà al
popolo di Israele» esponendo
la bandiera con la stella di Da-
vid su palazzo Tursi. Sono i
colori bianco e blu a illumina-
re il belvedere del trentanove-
simo piano di Palazzo Lom-
bardia, in segno di «vicinanza
Gli ebrei di Roma
di Paolo Conti
ROMA Victor Fadlun, nuovo
presidente della Comunità
ebraica romana, come vivete
la tragedia di Israele?
«Una situazione che ci
spezza il cuore. Stiamo assi-
stendo a un nuovo tipo di
guerra. I miliziani irrompono
nelle case, ammazzano la
gente più che possono, citofo-
nano dicendo “sono la morte,
veniamo a prenderti”, creano
l’orrore. Portano bambini
senza genitori e donne incin-
Rotterdam Ieri pomeriggio un piccolo corteo a
sostegno dei palestinesi è partito dalla piazza
davanti alla stazione centrale della città olandese e
si è concluso sul ponte Erasmus
e solidarietà alla popolazione
israeliana». Scelta simile a To-
rino dove la scritta del gratta-
cielo della Regione è stata re-
troilluminata d’azzurro.
A Roma, sul palazzo Sena-
torio, sede del Comune, ven-
gono proiettate le due ban-
diere di Israele e della pace. Il
sindaco di Firenze, Dario Nar-
della, da Istanbul per il Mega-
cities summit, chiama alla
mobilitazione «le grandi città
del mondo» perché «evitino
«Ilcuoreèapezzi
Malacomunità
èvivaeresiliente»
Il presidente Fadlun: tutti colpiti
te nei tunnel…».
Intorno al quartiere ebrai-
co romano è stata alzato il li-
vello di protezione.
«Siamo grati alle forze del-
l’ordine. E per la solidarietà
che sta arrivando dalle istitu-
zioni e da tutto il mondo poli-
tico. Questo nuovo tipo di
guerra è pronto per essere
esportato a casa nostra. Terro-
rismo di matrice jihadista,
modello Isis. L’unica opzione
è sostenere e difendere Israe-
Pro e contro, i cortei nel mondo
una guerra». Alla richiesta
sotto forma di mozione di al-
cuni consiglieri comunali
perché esponga la bandiera di
Israele su palazzo Vecchio, ri-
sponde con un’immagine di-
gitale, sugli schermi nel corti-
le del Comune, che tiene in-
sieme quella della pace e
quella israeliana con un «no
alla guerra» che le unisce. A
Lodi, una analoga sollecita-
zione al sindaco Andrea Fure-
gato viene accolta con l’illu-
le nella sua guerra per l’auto-
determinazione e per proteg-
gere i cittadini. Se non lo fare-
mo questa guerra arriverà in
Europa, in Italia, negli Usa».
Quest’anno saranno 80 an-
ni del rastrellamento nazifa-
scista degli ebrei a Roma.
«Il 16 ottobre 1943 rappre-
senta la pagina più buia e
drammatica della Comunità
ebraica romana: più di mille
tra donne, bambini, vecchi,
infermi e uomini furono av-
C’èchiproiettalebandiereechiinveceutilizzaisocial
Masull’usodelvessillosindaciegovernatorisonodivisi
Berlino Circa 2 mila persone si sono radunate alla
Porta di Brandeburgo per protestare contro il
terrorismo di Hamas, dopo che in città ci sono state
anche manifestazioni a sostegno della Palestina
 A Genova
LA REGIONE
LIGURIA
Sulla facciata del Palazzo
della Regione Liguria, per
volere del governatore
Toti, ieri è stata proiettata
la bandiera d’Israele con
una scritta di solidarietà
viati ad Auschwitz. Tornarono
solo in 16, una sola donna e
nessun bambino. Noi siamo i
nipoti della Shoah, raccoglia-
mo il testimone della Memo-
ria per nutrire la consapevo-
lezza delle nuove generazioni.
Quest’anno alla celebrazione
parteciperà il presidente della
Repubblica Sergio Mattarella.
La sua presenza va al di là del
valore simbolico, è un gesto
eloquente di vicinanza alla
nostra Comunità. Noi siamo
ebrei fieri di essere italiani. La
nostra resiliente comunità è
viva, fiorente, integrata, attiva
nonostante le tragedie e gli
orrori del passato».
In questo quadro la Memo-
ria è un elemento essenziale.
«La Memoria non si deve
appannare. Ma è tempo di av-
viare un processo culturale di
elaborazione sulle responsa-
bilità di tanti italiani nella
Shoah. Ci furono i carnefici, i
facilitatori della carneficina,
PRIMO PIANO
New York I manifestanti pro-Israele e quelli pro-
Palestina si sono ritrovati gli uni di fronte agli altri a
Times Square. All’8th Avenue è spuntata anche una
grande scritta «Free Palestine!», Palestina libera
minazione con i colori di Isra-
ele della facciata del palazzo
municipale. Come in molte
capitali europee, dalla torre
Eiffel alla porta di Brandebur-
go, Ferrara illumina di azzur-
ro il castello Estense.
I messaggi di sostegno a
Israele sono pressoché unani-
mi. Ma le manifestazioni della
vicinanza in alcuni casi sono
più prudenti. Il presidente
dell’Abruzzo, Marco Marsilio,
intanto lo fa sulla sua pagina
gli spettatori che approfitta-
rono della Shoah per raggiun-
gere posti di grande respon-
sabilità. Con l’amnistia di To-
gliatti del 1946 venne messa
una pietra tombale nel nome
della ritrovata unità italiana.
Nessuno ha un’ottica di giu-
stizia punitiva: ora non avreb-
Neo-eletto
Victor Fadlun,
classe 1973, è
diventato
presidente della
Comunità ebraica
di Roma a luglio
be senso. Ma una presa di co-
scienza aiuterebbe la Repub-
blica a fare chiarezza sul pas-
sato e sui capitoli più oscuri e
vergognosi della nostra sto-
ria».
Oggi 9 ottobre è l’anniver-
sario dell’attentato alla Sina-
goga del 1982.
«Noi ebrei non dimenti-
15
#
Campidoglio
Sulla facciata
del Palazzo
Senatorio, sede
del Comune di
Roma Capitale,
ieri sono state
proiettate le
bandiere di
Israele e quella
della pace.
A curare
l’illuminazione
è l’azienda
municipalizzata
Acea
Facebook. Il presidente del
Veneto, Luca Zaia, offre «soli-
darietà per l’ingiustificabile
aggressione da parte di Ha-
mas».
Non tutti, insomma, l’han-
no esposta. Onorare solo i co-
lori israeliani viene da diversi
amministratori ritenuto —
anche se non dichiarato
espressamente — «irrispetto-
so dei morti e del dolore dei
palestinesi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
chiamo mai che Mattarella ri-
cordò Stefano Gaj Taché come
una vittima del terrorismo nel
discorso di insediamento. Nei
giorni dell’attentato fummo
lasciati soli. Per noi il 9 otto-
bre 1982 è una ferita ancora
aperta. Non sono chiari né
contesto né responsabilità. Le
indagini sono ancora in cor-
so. Abbiamo fiducia nella ma-
gistratura e nelle istituzioni».
Cosa pensate dei tanti fe-
nomeni di antisemitismo che
purtroppo emergono nella
nostra società?
«L’antisemitismo è figlio
dell’ignoranza e del disagio,
affiora nei contesti dove è più
difficile il controllo: Internet,
lo sport, certe manifestazioni
poco monitorabili. Per il cal-
cio dobbiamo dare atto sia al
ministro dell’Interno Piante-
dosi che al suo collega dello
Sport Abodi di aver intensifi-
cato i loro sforzi».
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 16 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

Politica

ROMA Da ieri non più solo Io-
landa Apostolico. Un altro
giudice di Catania, Rosario
Cupri, non ha convalidato,
come fece già la sua collega il
29 settembre scorso, il tratte-
nimento nel centro di acco-
glienza di Pozzallo di alcuni
migranti tunisini. Il giudice
Cupri ieri ne ha «liberati»
sei, vanificando in pratica il
provvedimento disposto dal
questore di Ragusa. La colle-
ga Apostolico, lo ricordiamo,
rigettò un’analoga richiesta
nei confronti di altri 4 tunisi-
ni, sconfessando di fatto il
decreto Cutro del governo
Meloni.
Da allora è scoppiato un
putiferio, soprattutto dopo la
comparsa di tre video nel gi-
ro dell’ultima settimana che
ritraggono la giudice Aposto-
lico sul molo di Catania il 25
agosto 2018 tra i manifestanti
che chiedevano di far sbarca-
re i migranti bloccati da gior-
ni sulla nave Diciotti dall’al-
lora ministro dell’Interno
Matteo Salvini. Il ministro
della Giustizia, Carlo Nordio,
ha annunciato in un’intervi-
sta al quotidiano Libero che
partiranno «subito» accerta-
menti sul caso. Nel terzo vi-
deo, spuntato fuori ieri e dif-
C’èun’altrabocciaturaaldecreto
Giudice«libera»6migrantitunisini
Terzo video di Apostolico, la Lega attacca. Musumeci: a Catania c’è un’altra toga politicizzata
però, ecco il leader M5S Giu-
Il caso seppe Conte: «Un magistra-
to, lo dico in generale, deve
 Ha fatto essere e anche apparire im-
discutere parziale. Ma non consentire-
la presenza mo mai a questa maggioran-
della giudice za di approfittare di singole
Iolanda circostanze ed episodi per
Apostolico perseguire un disegno volto a
a una mettere il bavaglio alla magi-
manifestazione stratura».
del 2018 per La maggioranza, invece, ti-
chiedere lo ra dritto: «Assordante silen-
sbarco dei zio — si legge così in una no-
migranti dalla ta del la Lega — dopo il terzo
nave Diciotti video sulla magistrata di Ca-
tania in piazza contro il mini-
 Sono tre i stro Salvini, tra accuse volga-
filmati che la ri alla polizia, cori e battima-
riprendono, ni. Solidarietà alle donne e
due condivisi uomini delle forze dell’ordi-
sulle chat della ne, è scandaloso che non sia-
Lega. Il primo è no ancora arrivate le dimis-
stato fatto da sioni dell’interessata. La ri-
un carabiniere. forma della giustizia si con-
Si è aperta una fuso — come il primo — sui tito di Matteo Salvini e non a Il video Nordio ha detto in sintesi che ferma urgente e necessaria».
discussione canali social della Lega, si in- caso nello stesso post di ieri L’applauso la giudice Apostolico «pote- Gli alleati sul punto si mo-
sulla liceità travede la giudice battere le viene citato il giudice Rosario della giudice va» manifestare a Catania, strano compatti: «La magi-
della presenza mani in mezzo ai manife- Livatino, ucciso dalla mafia Apostolico ma non «doveva». «I limiti di strata Apostolico farebbe be-
della giudice stanti che cantano, davanti al ad Agrigento il 21 settembre ripreso dal un magistrato sono fissati da ne a dimettersi», attacca il
e Nordio sta cordone di polizia schierato, 1990 e beatificato da Papa terzo video varie pronunce della giuri- senatore di FI Maurizio Ga-
valutando lo slogan «siamo tutti antifa- Francesco due anni fa: «Nes- diffuso ieri sui sprudenza, ma soprattutto sparri. Gli fa eco il presidente
un’azione scisti». Uno slogan, si direb- suno ci verrà a chiedere canali social dalla deontologia e dal buon dei senatori di FdI, Lucio Ma-
disciplinare be, in linea con la Costituzio- quanto siamo stati credenti, della Lega senso — ha detto —. Più ma- lan: «La giudice tragga le do-
ne italiana, ma la presenza ma credibili». nifesta le sue idee politiche, vute conclusioni». E il mini-
sul molo di Apostolico ha fat- Nell’intervista a Hoara Bor- più vulnera la presunzione di stro delle Politiche del mare,
to infuriare comunque il par- selli su Libero il ministro imparzialità». La maggioran- Nello Musumeci (FdI), versa
za da giorni invoca le dimis- ulteriore benzina sul fuoco:
sioni della giudice di Cata- «C’è un altro giudice di Cata-
nia, ma sul punto il Guarda- nia politicizzato, non posso
sigilli ieri ha tagliato corto: dire chi è, ma si tratta di un
«Il ministro della Giustizia magistrato che negli ultimi
non può esprimersi prima di anni si è divertito a utilizzare
aver acquisito tutti gli ele- i propri pregiudizi di uomo
menti necessari». Di qui, gli di sinistra per attaccare espo-
immediati accertamenti di- nenti della destra».
sposti. Fabrizio Caccia
In difesa della magistrata, © RIPRODUZIONE RISERVATA

Casciaro (Anm)
«Alla manifestazione
io non ci sarei andato,
ma non vedo ragioni
per azioni disciplinari»
ROMA Sulla giudice in piazza
Nordio dice «si può ma non si
deve». Salvatore Casciaro, da
giudice di Cassazione, oltre-
ché segretario generale Anm,
il Guardasigilli sbaglia?
«Beh, alla manifestazione
io non ci sarei andato. Perché
non rientra nel mio modo
personale di sentire».
Cosa intende?
«Anche l’apparenza di im-
parzialità è importante. Per
un magistrato l’esercizio di al-
cuni diritti costituzionali, se-
condo la mia visione, andreb-
be svolto con discrezione».
Discrezione?
«Lo dice la Corte costituzio-
nale, pur non invitando a una
neutralità culturale, per evita-
re che un giudice si cali in
contesti conflittuali, posizioni
partitiche o proteste di piazza.
Altrimenti si rischia di perde-
re la capacità di fare un passo
indietro e valutare con sereno
distacco contesti di tensione
sociale».
Col senno di poi, la giudice
Magistrato
Salvatore
Casciaro, giudice
di Cassazione
e segretario
generale
dell’Anm
Apostolico ha sbagliato?
«Non spetta a me valutare
la deontologia della collega e,
a prescindere dalla mia visio-
ne personale sulla necessità
di un sufficiente distacco, va
ricostruito il contesto. Anche
l’apparenza di imparzialità va
calata nel concreto».
Ovvero?
«Quella manifestazione
non si può incasellare come
partitica o contro il governo,
ma di ispirazione umanitaria.
Su quei migranti, a bordo di
una nave da guerra, cui veniva
vietato lo sbarco, erano inter-
venuti la Cei, la Caritas, il pre-
sidente Mattarella e l’Alto
commissario Onu. Leggo che
all’epoca, poi, la collega non si
occupava di immigrazione.
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
POLITICA 17
#

Le carte

di Lara Sirignano

PALERMO Le motivazioni rical-
cano il ragionamento seguito
dalla collega. La stroncatura
del decreto Cutro è totale. E i
trattenimenti disposti dal
questore di Ragusa nei con-
fronti di sei tunisini richie-
denti asilo non vanno convali-
dati. A firmare la decisione è il
giudice catanese Rosario An-
nibale Cupri che, in tempi re-
no semplicemente reiterato la
loro richiesta . «In altri termi-
ni l’istanza di protezione in-
ternazionale formalizzata a
Ragusa — secondo il magi-
strato — non può essere trat-
tata come procedura di fron-
tiera». Per cui il trattenimento
non è legittimo.
Il giudice boccia anche la
previsione della garanzia fi-
nanziaria come mezzo per
evitare il fermo. «Come già af-
fermato da precedenti deci-
La decisione sioni di questo tribunale in
procedimenti analoghi, le cui
motivazioni sono condivise
In mare Le operazioni di soccorso della Life Support di Emergency, che ha tratto in salvo 69 naufraghi Le scelte da questo giudicante — scrive

Le motivazioni:
cord, scrive e motiva le ordi- del Tribunale facendo riferimento alle ordi-
nanze che disapplicano le nanze della Apostolico —, la
norme dell’esecutivo e fissano
paletti rigorosi. Il tratteni-  Il 29 settembre e ieri il
Tribunale di Catania ha
garanzia finanziaria per legge
non è alternativa al tratteni-
mento, che implica la priva- disposto la liberazione mento, bensì la norma stabili-

illegittimo trattenerli,
zione della libertà personale, di 4 e poi di 6 migranti sce espressamente che, in
deve essere una misura ecce- dal cpr di Pozzallo luogo del trattenimento, il
zionale. La «cauzione» fissata questore può disporre una o
dal decreto come mezzo per Le norme più misure alternative come
evitare la permanenza nei cpr e la Costituzione la consegna del passaporto,

è illegittima. E in materia di
richiedenti asilo non si deve
generalizzare ma si deve valu-
tare caso per caso.
La linea seguita, dunque, è
quella della giudice Iolanda
Apostolico, la magistrata del
Gruppo specializzato per i di-
ritti della persona e dell’im-
migrazione della prima sezio-
ne civile del tribunale etneo
finita nella bufera dopo la
pubblicazione, da parte del
leader della Lega Matteo Sal-
vini, di un video che la ripren-
deva, ad agosto del 2018, in-
violata la libertà
Non è lecita la richiesta di una cauzione per uscire dai Cpr
chiedente la protezione inter-
nazionale — scrive il giudice
tra le altre cose — costituisce
una misura coercitiva che lo
priva della libertà di circola-
zione e lo isola dal resto della
popolazione, imponendogli
Nei casi esaminati, inoltre, i
migranti avevano chiesto la
protezione internazionale, e
quindi acquisito lo status di
richiedenti asilo, già al loro
arrivo a Lampedusa. La proce-
dura accelerata che implica il
trattenimento, prevista dal
decreto Cutro per i profughi
che vengono da paesi cosid-
detti sicuri, secondo il giudi-
ce, eventualmente si sarebbe
potuta adottare allora e non a
Pozzallo, dove i tunisini han-
 Per la giudice Apostolico
le «nuove norme
sulla detenzione
per i richiedenti asilo»
violano la Costituzione
I due articoli
«nel mirino»
 Secondo la giudice
sarebbero violati
l’articolo 10 (sulla
richiesta di asilo) e il 13
(sulla libertà personale)
l’obbligo di dimora o di fir-
ma».
Infine, il magistrato catane-
se ritiene il decreto Cutro in
contrasto con la normativa
comunitaria perché «il tratte-
nimento può avere luogo sol-
tanto, ove necessario, sulla
base di una valutazione caso
per caso (e non per la prove-
nienza del migrante da Paesi
ritenuti sicuri ndr), salvo se
non siano applicabili efficace-
mente misure alternative me-
no coercitive».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

sieme a un gruppo di manife- di soggiornare in un perime-

stanti che protestavano con-
tro la politica dell’allora
ministro dell’Interno in mate-
ria di immigrazione. Ma alle
stesse conclusioni della colle-
ga è arrivato Cupri, 47 anni,
un passato alla sezione lavoro,
che in sette pagine spiega il
suo no alle convalide.
«Il trattenimento di un ri-
tro circoscritto e ristretto», ne
discende — premette la deci-
sione — «che è legittima-
mente realizzabile solo in pre-
senza delle condizioni giusti-
ficative previste dalla legge» e
«può essere disposto salvo se
non siano applicabili efficace-
mente misure alternative me-
no coercitive».

Piuttosto mi crea inquietudi- Crede che il ministro aprirà

ne come si sia alzato il livello
dello scontro che rischia di
danneggiare il rispetto reci-
proco tra istituzioni».
Il governo, dopo la vostra
presa di posizione e la richie-
sta al Csm di una pratica a tu-
tela, lo attribuisce alla difesa
corporativa. Non è così?
«L’incipit è diverso. C’è sta-
ta un’aggressione violenta e
personale della collega dal
momento che ha disapplicato
un’indagine disciplinare?
«Mi auguro di no. È una sua
prerogativa. Non vedo profili
di rilievo».
Altri 6 trattenimenti non
sono stati convalidati da un
altro giudice. Che ne pensa?
«Occorre aspettare le moti-
vazioni».
Cosa si può fare per stem-
perare la tensione politica-
giustizia?

il decreto per contrasto con le
norme comunitarie. E ancora
non c’era alcun video».
C’è chi ha sospettato un
dossieraggio? Lei?
«È necessario chiarire l’ori-
gine di video che saltano fuori
a distanza di tanti anni. C’è
una campagna mediatica
martellante che ha soppianta-
to una valutazione serena del
provvedimento. Del merito
non si parla. Invece si è parla-
to di “nemici della sicurezza
nazionale”, di “pezzi della
magistratura non rispettosi
della volontà popolare” e per-
sino di “scafisti in toga”. Poi si
sono trovati elementi a sup-
porto scandagliando i social.
Offuscando l’immagine del
magistrato per screditarne
l’operato. Questo è molto pre-
occupante».
Cosa temete?
«Che si confonda il ruolo
del magistrato: non è favorire
l’attuazione del programma
politico della maggioranza di
turno, ma tutelare i diritti».

La discrezione
Apparire imparziali
è importante. Anche
la Consulta chiede
discrezione
«Fermarsi. Riflettere».
Su cosa?
«Il magistrato lavora da so-
lo. Con la sua coscienza. Ci so-
no una serie di garanzie e cau-
tele per assicurare la serenità
del giudizio. Questo clima è
una turbativa non solo di chi è
immediato bersaglio della
campagna mediatica ma an-
che dei tanti che ogni giorno
si occupano di questa materia
delicata, al centro dell’atten-
zione. La critica nel merito è
legittima. La delegittimazio-
ne sommaria no».
Virginia Piccolillo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 18
POLITICA
ROMA A postare il video su tutti
i social è stata ieri la stessa pre-
sidente del Consiglio Giorgia
Meloni. Immagini che hanno
fatto il giro del web e hanno
generato l’attacco della pre-
mier al segretario della Cgil
Maurizio Landini. Venti secon-
di di cori da stadio che pren-
dono di mira proprio lei: «La
Meloni è una p...». E qui i pun-
tini di sospensione sono d’ob-
bligo. Siamo sulla metropoli-
tana a Roma, nel video si vede
un uomo di spalle che stringe
una bandiera arrotolata della
Cgil e un altro con un berretti-
no e una maglietta rossa. E
sembrerebbe evidente che gli
autori del coro siano saliti sul-
la metro appena finita la ma-
nifestazione della sigla sinda-
cale, quella che sabato scorso
è terminata in piazza San Gio-
vanni.
Giorgia Meloni non ha avu-
to dubbi: per lei a intonare
quel coro da stadio sono stati
proprio i manifestanti della
Cgil. Così ha lanciato un guan-
to di sfida al segretario gene-
rale del sindacato: «Ho sem-
pre rispetto del dissenso ma
Conte: il campo largo mi fa venire l’orticaria
Il leader «smarca» il M5S: sì a un progetto serio ma basato sulle nostre idee
MILANO Smarcarsi. Rivendicare
una propria identità. Rianno-
dare un filo con la base. A par-
lare con i Cinque Stelle il Firma
day per sostenere il salario mi-
nimo ha tante sfaccettature ma
un minimo comun denomina-
tore: la strategia di far sentire
(soprattutto alla pancia degli
elettori stellati e degli indecisi)
la voce del Movimento. E poco
importa se l’assenza di Giusep-
pe Conte alla manifestazione
indetta sabato a Roma dalla
Cgil, proprio su retribuzioni e
pensioni, abbia suscitato qual-
che malumore nel centrosini-
stra.
Il presidente stellato, anzi,
guarda oltre e prova a ribaltare
la narrazione politica, che lo
vede in questa fase antagonista
elettorale (in chiave europee)
dei dem. «Quando c’è la possi-
bilità di costruire un progetto
serio noi siamo i primi, siamo
fautori», dice il leader M5S ri-
lanciando — come altre volte
in passato — l’idea di un asse
di centrosinistra. Poi più tardi
precisa: «Non mi parlate di
campo largo». E spiega ai suoi:
«Noi abbiamo l’ambizione, co-
me Movimento 5 Stelle, di al-
largare sì il campo ma sulla ba-
Meloni posta video: insulti dalla Cgil
La condanna di Landini (e del Pd)
Cori sessisti, la premier: cosa ne pensa la sinistra? Da Calenda a Tajani, solidarietà bipartisan
A Roma mi piacerebbe sapere cosa
Il segretario pensano le esponenti della si-
generale nistra di questi slogan “politi-
della Cgil ci” di alcuni militanti della
Maurizio Cgil. E mi piacerebbe sapere
Landini, 62 che cosa ne pensa il segretario
anni, parla dal Maurizio Landini con la sua
palco in piazza morale sempre pronta per gli
San Giovanni altri».
alla fine Landini non ha lasciato pas-
del corteo sare troppo tempo. Ha visio-
della Cgil di nato il filmato, più volte, per
sabato scorso capire. E non ha esitato: «Non
conosco i protagonisti del vi-
deo girato sulla metropolitana
di Roma. In ogni caso condan-
no, senza se e senza ma quegli
insulti violenti e sessisti che
non fanno parte della cultura e
della pratica della mia orga-
nizzazione». Nel frattempo
era arrivata alla premier la so-
lidarietà bipartisan, in testa
quella del leader di Azione
Carlo Calenda e della portavo-
ce Mariastella Gelmini. Il lea-
der di Iv Matteo Renzi ha sot-
tolineato: «Ancora una volta
quel termine utilizzato nella
discussione politica».
Quindi il segretario di Forza
Italia e vicepremier Antonio
Tajani: «Gli insulti sessisti che
se del consenso crescente che
gli italiani mostrano verso le
nostre proposte, non creando
un cartello elettorale con tante
forze politiche diverse che cre-
ano un campo frammentato e
ingestibile. Campo largo è una
Firma day formula giornalistica che mi fa
Il leader M5S venire l’orticaria. Noi siamo per
Giuseppe un campo giusto». Conte —
Conte, 59 anni, parlando a Napoli (dove era
al banchetto presente anche Roberto Fico) a
a Foggia uno dei banchetti a sostegno
ha ricevuto dai manifestanti
della Cgil sono inaccettabili e
offendono tutte le donne». Dal
Pd si è levata la voce della se-
natrice Sandra Zampa: «Bene
che Landini abbia condannato
con fermezza gli insulti a Me-
loni. Quale imbecille crede o
vuol far credere che non la
pensiamo tutti così?». E così il
senatore Filippo Sensi: «Non
credo ci siano distinzioni di
sorta che impediscano di con-
 Su Instagram
Il video pubblicato da
Meloni sui social mostra
un gruppo di persone
sulla metro di Roma
che canta cori sessisti
della petizione per il salario
minimo legale a 9 euro — at-
tacca l’esecutivo e bolla l’inizia-
tiva come un «messaggio a Me-
loni»: «Non ci facciamo pren-
dere in giro da questo gover-
no», dice. E argomenta: «La
giusta retribuzione non solo è
prevista dalla normativa euro-
pea ma anche dalla nostra Co-
stituzione».
«Abbiamo lanciato questo
“Firma day” che va a coronare
Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera
La vicenda
Il documento
 La
presidente
Il no del Cnel
del Consiglio
Giorgia Meloni
al salario minimo
posta un video
in cui riceve
«Si valorizzi
insulti sessisti,
accusando
la contrattazione
i protagonisti
di essere
collettiva»
manifestanti
A
della Cgil rriva la bocciatura di
e chiedendo merito del salario
il parere minimo da parte del
del loro leader Cnel. Questa volta
Landini esplicita, è in un
e della sinistra documento della
«commissione
 Nel d’informazione»
pomeriggio pubblicato ieri sera sul
la solidarietà sito del Consiglio
dannare cori ingiuriosi, sessi- e la condanna presieduto dall’ex
sti e volgari». per le parole ministro Renato Brunetta.
Il capogruppo di FdI al Se- contenute Il testo, eventualmente
nato Lucio Malan ha stigma- nel video sono emendato, sarà votato a
tizzato i «bruti odiatori»: «La arrivate sia maggioranza giovedì 12
dirigenza Cgil, sempre pronta dal segretario ottobre. Ma già nei giorni
a bacchettare chi non si adatta della Cgil scorsi c’era stato il no
ai mutevoli diktat del politica- Landini sia dai secco di Cgil e Uil. Il
mente corretto, dovrebbe fare partiti, documento finale
qualche corso di aggiorna- compresi il Pd, contiene le osservazioni
mento ai suoi iscritti che indi- Azione conclusive e le proposte
rizzano a Meloni il più sconta- e Italia viva del Consiglio. Prima viene
to e sessista degli insulti. A ribadito che «il salario
giustificazione dei bruti odia- minimo costituisce solo
tori c’è il fatto che sono a corto una componente
di argomenti contro il presi- all’interno di un
dente. Non oso pensare cosa ragionamento più ampio
sarebbe successo se un episo- fondato sul principio di
dio del genere fosse accaduto adeguatezza». E si
a parti inverse: assisteremmo sottolinea: «Il Cnel
a generalizzate richieste di di- suggerisce di evitare che la
missioni».
Il segretario Landini dopo la
condanna ha ribadito: «La Cgil
da sempre contrasta in ogni
luogo ogni forma di violenza
fisica e verbale. E si batte per
superare quella cultura pa-
triarcale che è all’origine di
ogni forma di violenza contro
le donne».
Alessandra Arachi
© RIPRODUZIONE RISERVATA Renato Brunetta, 73 anni
questione dei salari
minimi adeguati entri a
pieno titolo nel vortice
della comunicazione
politica, in chiave di
acquisizione di
consenso». Ma quindi, se
non il salario minimo,
già un processo, è da que- quale è la strada? «Da
st’estate che stiamo raccoglien- L’evento valorizzare — si legge nel
do le firme per il salario mini- testo — è la via
mo», precisa il leader. Ma la  Ieri i Cinque tradizionale della
giornata in sé assume per i Cin- Stelle hanno contrattazione collettiva,
que Stelle la valenza di un test e organizzato quale sede storica per
— come spiega uno stellato — in tutta Italia eccellenza della dialettica
«di un ritorno alla base». «Una mille banchetti tra istanze economiche e
prova di forza», azzarda qual- per raccogliere sociali». Non è sufficiente
cuno. Centinaia, infatti, sono le firme a però. Perché la
città che sono state coinvolte sostegno della contrattazione ha «aree di
nel progetto. I banchetti sono proposta per criticità», dai ritardi nei
un migliaio in tutto. E i big stel- introdurre un rinnovi al numero
lati, da Chiara Appendino ad salario minimo eccessivo di contratti
Alessandra Todde, si sono spe- legale. Il leader nazionali collettivi,
si in prima persona. C’è anche Giuseppe scrivono i consiglieri, e
chi analizza già la giornata. Re- Conte ha preso quindi suggeriscono
te e giovani, marchi di fabbrica parte «l’opportunità e l’urgenza
delle iniziative stellate fino a all’iniziativa di un piano di azione
pochi anni fa, sembrano archi- (dopo nazionale affidato al Cnel,
viati. I post e le interazioni sul aver disertato a sostegno, anche con
Firma day non sono numerosi, il giorno proposte di legge, di un
non catturano più l’attenzione precedente ordinato e armonico
del web come una volta. E qual- l’iniziativa della sviluppo del sistema della
cosa anche tra la base è cam- Cgil a Roma su contrattazione collettiva»,
biato. «È vero, a differenza di retribuzioni e e propone «una esatta
un tempo l’età media ai ban- pensioni) e ha fotografia della
chetti si è alzata, ma anche noi criticato l’idea contrattazione nazionale
siamo cresciuti in ogni senso», di campo largo: di categoria». Contro il
dice un Cinque Stelle. Nel Mo- «Mi provoca lavoro povero la strada
vimento c’è «soddisfazione» a l’orticaria» sarebbe in «misure ad hoc
fine giornata: «È il solo il primo di contrasto».
passo», commenta qualcuno. R. Eco.
Emanuele Buzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
POLITICA 19
#

Visco:fareattenzioneaitimorideimercati
Il governatore della Banca d’Italia: bene il governo sul bilancio. Gentiloni: la sfida per l’Italia è tornare a crescere
di Claudia Voltattorni è dovuto principalmente alla governatore, la fiducia nel- breve e medio termine sugli A Futura Expo
Manovra deludente performance del l’Italia c’è, anche perché sulle squilibri fiscali». La replica

ROMA Bene sul bilancio. Ma at-
tenzione ai timori degli inve-
stitori che sull’Italia hanno
«preoccupazioni legittime»,
tra «clima di tassi di interesse
in aumento, costi energetici
elevati, tensioni nel sistema
commerciale globale e rapido
invecchiamento della popola-
zione italiana». L’Italia non è
in recessione economica, ma
«i mercati possono essere pre-
occupati circa il potenziale tas-
so di crescita di lungo termine
dell’economia», quindi «biso-
gna capire perché». A poche
settimane dalla fine del suo
 Oggi nelle
commissioni
riunite Bilancio
Transizione digitale
Gentiloni: necessario
di Camera e
Senato concentrarsi
cominciano le sugli investimenti nella
audizioni sulla transizione digitale
Nadef con Cnel,
Istat, corte dei
Conti e mandato, il governatore della
Bankitalia (il Banca d’Italia Ignazio Visco, in
governatore un’intervista al quotidiano bri-
uscente Ignazio tannico Financial Times, cerca
Visco nella foto di rassicurare il governo sugli
sopra. Sotto, il investitori internazionali e pe-
commissario rò lo invita ad ascoltare i loro
Paolo timori, soprattutto alla luce
Gentiloni). dei rialzi dello spread Bund-
Domani tocca Btp nelle ultime settimane,
al ministro
Giorgetti
con punte oltre i 200 punti ba-
se, con i rendimenti dei titoli
Pil, ma anche il settore dei
servizi sta rallentando». No-
nostante ciò, aggiunge, «non
penso ci sia in atto una specu-
lazione contro il Paese, è fon-
damentalmente una preoccu-
pazione per il tasso di crescita
potenziale a lungo termine
dell’economia». Secondo il
La giornata Il monito di Mattarella
Quirinale Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto Ansa)
«Morti sul lavoro,
Consumismo
politiche di bilancio «il gover- arriva dal capogruppo di FdI
no ha fatto meglio di quanto alla Camera Tommaso Foti:
molti si aspettassero», ma ora «Sappiamo bene che occorre
è importante intervenire per
«rispondere ai mercati», sug-
avere particolare attenzione al
debito pubblico, la cui entità è
o decrescita?
gerisce: «In primo luogo con
una visione del piano di cre-
stata fortemente aumentata
nel corso degli ultimi cinque C’è la terza via
scita a lungo termine, e in se-
condo luogo con l’azione a
anni». Continua quindi il la-
voro sulla prossima manovra. sostenibile
Il ministro dell’Economia
Giancarlo Giorgetti vorrebbe
portarla in Consiglio dei mi-
nistri il 16 ottobre. Ma i margi-
ni di azione sono molto stret-
ti, le risorse su cui contare
scenderebbero a circa 22 mi-
S i è aperta ieri a
Brescia, alla presenza
del Commissario
europeo per l’Economia,
Paolo Gentiloni, la
liardi di euro e l’obiettivo della seconda edizione di
crescita diventa più difficile. Futura Expo, la rassegna
Ma, «la grande sfida per dedicata fino a domani
l’Italia è tornare a crescere a alle tecnologie sostenibili
ritmi più alti di quelli a cui in campo industriale e
siamo stati abituati negli ulti- agricolo. Oltre 80
mi 20 anni», dice il commis- appuntamenti con premi
sario europeo all’Economia, Nobel, scienziati,
Paolo Gentiloni, che ieri ha economisti, futurologi e
partecipato al Festival del di- imprenditori per
gitale popolare di Torino e, ridiscutere il significato di
prima, al Futura Expo di Bre- mobilità, automazione,
scia. Nonostante le difficoltà ricerca e supply chain ma
«che stanno facendo raffred- soprattutto per provare a
dare l’economia europea», risolvere la sfida più
Gentiloni mantiene l’ottimi- difficile del secolo: come
smo: «In questi anni ha mo- fare di più con meno.
strato grande capacità di su- «Raggiungere un modello
perare prove durissime», ora di sviluppo che armonizzi
«rallenta ma continua a cre- la sostenibilità economica
scere», però è necessario af- con quella ambientale e
frontare le sfide, dagli «inve- sociale è un obiettivo
Tre morti sul lavoro al giorno. Nei primi 8
mesi del 2023 sono stati 657. «Uno scandalo
stimenti negli obiettivi strate-
gici — transizione digitale ed
raggiungibile — ha detto
il presidente della locale

 Mercoledì la
decennali del debito per la pri-
ma volta saliti vicino al 5% do-
uno scandalo inaccettabile per un Paese civile», dice il
presidente Sergio Mattarella nel giorno in
ecologica», al debito pubbli-
co «da riportare a livelli più
Camera di commercio,
Roberto Saccone —, ma
relazione sullo
scostamento di
po 11 anni.
«L’aumento del rapporto
inaccettabile» cui si celebra la 73° Giornata nazionale per
le Vittime degli incidenti sul lavoro.
sostenibili», alla competitivi-
tà industriale «da rafforzare».
richiede cambiamenti
significativi che devono
Bilancio debito/Pil — spiega Visco — © RIPRODUZIONE RISERVATA essere sostenuti attraverso

L’inchiesta
Caso Tidei: vino, cene e mutui
di Fulvio Fiano
«Piglia le botti, è un pensiero» la collaborazione fra tutti
gli attori in campo». Sul

ROMA «Domani devi venì a pija
le botti... Lo sai, con scritto
Borgogna so impossibili da
avere... Le rubano». «Guarda è
un pensierooo… è unico, Fa-
biè… unico come te guarda».
Le botti da vino sono del
2011 («bellissime... no de più...
invece de una me so sbajato…
due…»), e l’entusiasmo con cui
nel febbraio 2022 avviene que-
sto scambio rivela, secondo la
procura e i carabinieri di Civi-
tavecchia, ben più di una con-
divisa passione da collezioni-
sti. «Fabiè» è Fabio Quartieri,
titolare del ristorante L’isola
del pescatore e al centro di tan-
ti altri interessi imprenditoria-
li. Il beneficiario del regalo è
Giuseppe Salomone, dipen-
dente dell’azienda comunale
Santa Marinella Servizi srl: uno
dei tre funzionari pubblici che,
per l’accusa, erano asserviti a
Quartieri assieme ai consiglieri
comunali Roberto Angeletti e
Fabrizio Fronti. Gli episodi ri-
portati nella richiesta di pro-
cessarli per corruzione sono
un prequel dello scandalo sui
rapporti intimi intrattenuti dal
sindaco Pietro Tidei all’interno
del municipio. Le immagini di
quegli incontri compromet-
tenti sono finiti negli atti di in-
dagine che non sono stati de-
purati dalle parti irrilevanti,
mettendo in una posizione dif-
ficile, insieme al primo cittadi-
no, anche gli inquirenti.
«Tanto ti mando a casa»
Quartieri avrebbe cioè «acqui-
L’imprenditore, i funzionari e le frizioni con il sindaco di Santa Marinella
La vicenda
Relazioni
pericolose
 Durante un’indagine per
corruzione del
consigliere Roberto
Angeletti, spunta un
video su un incontro
intimo del sindaco
Pietro Tidei nelle stanze
del Municipio
Destinazioni d’uso
e sanatorie
 Fabio Quartieri, titolare
del ristorante L’isola del
pescatore, avrebbe
richiesto aiuto per
sanare una serie di
abusi edilizi e cambiare
la destinazione d’uso di
un albergo
Tidei ad alcuni suoi progetti e
in ultimo puntava a farlo cade-
re. «Tanto ti mando a casa»,
urlava al sindaco nel marzo del
2022, al termine di un acceso
consiglio comunale. In questa
ottica, diversi aspetti vengono
ora approfonditi: la mancata
distruzione dei video, pur se
penalmente irrilevanti, al mo-
mento di consegnarli agli in-
dagati, la loro presunta diffu-
sione da parte di Angeletti, la
condivisione con sua sorella
poliziotta e un ex maresciallo
dei carabinieri locali, e infine,
una circostanza finora non
emersa. Quartieri viene allerta-
to sulle imminenti perquisi-
zioni da un altro imprenditore
a sua volta informato, dice,
proprio dai carabinieri di San-
ta Marinella: «Ci sta un’indagi-
ne pesante contro i consiglieri,
la prossima settimana, quindi-
ci giorni, potrebbe scoppià...».
Primo quillo, non dimentico, saprò
cittadino contraccambiare». Ad esem-
Pietro Tidei , pio facendogli avere un presti-
Pd, 77 anni, dal to da 20 mila euro a tasso age-
25 giugno volato dalla banca di cui è so-
2018 è sindaco cio, per l’acquisto di un suv.
di Santa Angeletti riceve invece il buffet
Marinella, per un’inaugurazione, pane
vicino a con le sue iniziali e latte d’asina
Civitavecchia. per una cena, astici e champa-
È stato gne a piacere e lavora per Quar-
deputato alla tieri senza sosta: l’inserimento
Camera due del ristorante nel percorso dei
volte e, in bus turistici, la pulizia a spese
passato, del comune della sua spiaggia,
sindaco di il mantenimento a uso esclusi-
Civitavecchia vo dei clienti del parcheggio vi-
cino al castello di Santa Severa,
il via libera a dei fuochi d’artifi-
cio oltre a seguire da vicino il
cambio di destinazione del re-
sidence Pino al mare che Quar-
tieri vorrebbe trasformare in
appartamenti. Infine Fronti,
che lo informa sulle scelte del
consiglio comunale o lo aiuta a
spostare la salma di un caro: ne
ottiene pranzi e cene, un rin-
Fabio Quartieri, titolare del fresco per 17 persone e un fi-
ristorante «L’isola del pescatore» nanziamento da 300 mila euro
dalla stessa banca. «Ro’, — di-
«per redarguirli» e in almeno ce Fronti ad Angeletti, temen-
un caso l’intervento produce do di aver contrariato Quartieri
un loro ripensamento. — ma com’è Fabio nun me ri-
Il prestito agevolato
sponde più ai messaggi?». E
Angeletti: «Tocca daje na ma-
«Amico mio, ti ricordi quella
delibera?», scriveva Quartieri a
no per quel c.. di albergo, per-
ché quello s’è incazzato. Dice
Salomone, che lo aiutava a re- “Siete tre consiglieri, nun me
perire atti, gli faceva da consu- date una mano...”. Che poi hai
lente sugli abusi edilizi del ri- visto Fabio com’è? Dai, carinel-
storante e lo consigliava sul lo lui... se mette sempre a di-
mancato pagamento della Tari. sposizione... famogli vede’ che
«Spero di esserti utile», si sin- gliela diamo una mano».
palco principale del Brixia
Expo in cui hanno trovato
spazio le best practice Esg
di un centinaio di
imprese, si sono alternati
il premio Nobel Robert
Engle, che ha offerto una
panoramica sulle sfide
dell’economia del futuro
affinché possa essere
davvero sostenibile, e il
guro della robotica
Hiroshi Ishiguro, il quale
si è concentrato
sull’interazione uomo-
macchina nell’era dell’AI.
Oggi sarà invece la volta
del ministro
dell’Ambiente Gilberto
Pichetto Fratin, che
discuterà di come
raggiungere la
sostenibilità dei processi
produttivi, mentre
martedì verrà presentato il
progetto Honest Food che
mira a ripensare la filiera
agroalimentare per
raggiungere una più equa
distribuzione del valore.
L’idea, insomma, è che sia
proprio una delle capitali
produttive italiane a farsi
latrice di una terza via
alternativa al modello
consumistico e al
luddismo della decrescita:
«Sono convinta — ha
detto la sindaca di
Brescia, Laura Castelletti
— sia l’occasione per
trovare un equilibrio fra
sviluppo e salvaguardia
del pianeta e rendere
sostenibile la transizione
ecologica».
Massimiliano Del Barba
© RIPRODUZIONE RISERVATA

stato» i tre per aggirare i veti di Quartieri avvicina allora i testi cerava lui. E Quartieri: «Tran- © RIPRODUZIONE RISERVATA
 20
Esteri
DALLA NOSTRA INVIATA
MONACO DI BAVIERA L’estrema
destra non solo avanza, ma
sfonda in Germania. La dome-
nica elettorale tedesca conse-
gna il verdetto che la politica
berlinese, e una buona parte
del Paese, non voleva sentire:
l’Afd, il partito di estrema de-
stra che si pone al limite, se
non apertamente oltre i valori
costituzionali, che flirta con i
peggiori sentimenti neonazisti
e con ricordi che per decenni
in Germania erano tabù, di-
venta il secondo partito anche
in due importanti Länder del-
l’Ovest. In Assia, con quel cen-
tro economico-finanziario che
è Francoforte, e in Baviera, la
più ricca, prospera e sicura del-
le regioni tedesche. Tutto que-
L’ultradestravolainGermania
BatostaperilgovernoScholz
Baviera e Assia: Afd seconda, tengono Csu e Cdu. Male Spd e liberali
sto arriva mentre l’Afd è già la
prima forza nell’Est, proiettata
nei sondaggi a vincere 3 delle 4
elezioni che si terranno il pros-
simo anno nell’ex Ddr.
Per il cancelliere socialde-
mocratico Olaf Scholz, e per la
sua maggioranza «semaforo»,
è una netta sconfitta. Così for-
te, e dai contorni così delicati,
che Scholz avrà difficoltà a go-
vernare nei prossimi mesi. La
Germania di oggi, in ogni caso,
guarda a destra e verso i con-
servatori.
In Baviera, secondo le previ-
sioni, si è imposta la Csu cri-
stiano-sociale di Markus
Söder. Il 36,6% per il partito-
Stato bavarese rappresenta il
minimo storico. Ma il risultato
si può leggere in modi opposti:
non fotografa, questo dato, ac-
canto a una lenta erosione, an-
che una certa tenuta rispetto a
partiti che a sinistra sono or-
mai sotto il 20%? In ogni caso,
due terzi dei bavaresi hanno
Vittoria Boris Rhein, leader della Cdu in Assia, festeggia la vittoria nel quartier generale di Wiesbaden (Getty)
scelto la destra. E se i Freie vernare con i verdi (14,8%), che
Wähler, i «liberi elettori» (al pur in netto calo — e dopo me-
15,1%) che Markus Söder ha già si in cui sono stati il bersaglio
annunciato di voler conferma- preferito di Alternative für
re al governo, sui principii si Deutschland, tacciati di eliti-
discostano poco dalla Csu, il smo e di depauperare le tasche
secondo posto e il 15,9% di Al- dei tedeschi con le loro leggi
ternative (Afd) arriva come energetiche e l’insistenza sulle
uno schiaffo. Davanti ai Verdi pompe di calore — sono il par-
(al 14,9%) e con voti doppi ri- tito di governo che se l’è cavata
spetto alla Spd (7,9%) che in meglio. Sconfitta Nancy Faeser
Baviera ha fatto una campagna (15,1% alla sua Spd), la poco
apertamente mirata agli anzia- amata ministra dell’Interno
ni. Fuori dal Parlamento i libe- che Scholz ha mandato in
rali al governo. avanscoperta promettendo di
In Assia la Cdu di Boris tenerle il posto di ministra. An-
Rhein, raggiante quando è cora sotto la soglia e fuori dai
comparso sul palco, ha trion- giochi i liberali (5%).
fato (34,5%). Continuerà a go- Si parlerà molto di cosa ha
16%
il risultato
di Alternative für Deutschland in
Baviera: il partito di estrema destra ha
sfondato anche nell’ex Repubblica
federale, in una regione ricca e sicura
spinto l’exploit di Alternative,
al 18,4%: la stagnazione econo-
mica, i costi energetici alle stel-
le, un uso smodato di canali
d’informazione alternativi in-
farciti di fake news, revisioni
storiche e propaganda filorus-
sa, in un pubblico — come
quello tedesco — meno avvez-
zo di quello italiano o america-
no ai social in politica, quasi
più ingenuo di fronte alla loro
dirompente forza.
Non sarà facile neppure per
Olaf Scholz. Il risultato a cui i
circoli politici più guardavano
era quello dei liberali, il «gial-
lo» della coalizione semaforo.
Se rischiano di restare fuori dal
Parlamento nazionale nel
2025, se entrano nella «moda-
lità panico», tutto a Berlino
può succedere. Magari non
una crisi di governo, ma la na-
vigazione della Germania sarà
turbolenta.
Mara Gergolet
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera
Il governatore
Le mire sul cancellierato
Söder, vincitore
senza trionfo:
basterà per sfidare
i potenti della Cdu?
A Berlino DALLA NOSTRA INVIATA
MONACO DI BAVIERA Markus Söder sopravvive
a se stesso. Eguaglia il risultato dell’ultima
volta, cioè il peggiore della storia dei
cristiano-sociali (Csu) in Baviera, dove
comandano da 66 anni. Ma tanto basta,
dopo settimane in cui nei sondaggi
veleggiava sotto quella soglia, perché possa
 I risultati presentarsi sul palco come un vincitore.
delle elezioni Ancora teso, senza lo slancio di chi ha
locali di ieri in avuto un’incoronazione incontrastata,
Baviera e Assia reclama il mandato e dice di voler iniziare
portano cattive presto, perché «la Baviera abbia un
notizie al governo stabile e forte» (come da slogan
cancelliere Olaf elettorale). E subito, in quest’ora dove
Scholz (foto) suonano presagi foschi anche nella sua
Baviera, mette in chiaro dove vuole
 La sua Spd e tracciare la linea: «Viviamo in tempi
i due alleati di difficili, dove alcune forze mettono in
governo, verdi discussione la democrazia.
e liberali, hanno Una cosa è chiara: noi non
ottenuto indietreggeremo».
percentuali Saprà trasformare questa
deludenti, col non-sconfitta, o vittoria
rischio che senza lustro, in un
questi risultati trampolino personale?
si riverberino Certo, in tempi i cui i
sugli equilibri Volksparteien — i partiti
della Governatore popolari — sono molto
«coalizione del Markus Söder meno popolari anche in
semaforo» Germania, sembra quasi
paradossale che un 37 per cento non basti.
 La Cdu, Ma questa è la Baviera, dove ancora pesano
principale i ricordi del partito-Stato, anche se tutto
avversario a intorno è cambiato.
livello Un consigliere del cancelliere Scholz nei
nazionale della giorni scorsi ci diceva che Markus Söder è
Spd, tiene in tanto abile, e ha un tale controllo sul
Baviera e vince partito, che sarebbe stato in grado di
in Assia trasformare anche una sconfitta in un
successo. Saprà fare sicuramente meglio
 L’estrema con una risicata vittoria. Però la domanda
destra di Afd ora è se sfiderà o no i potenti della Cdu.
ottiene un Può sfondare e piacere anche fuori dal
risultato storico Bayern, può la sua retorica netta, a volte
in Baviera populista (e però diretta, non priva di
battute empatiche) attecchire al Nord?
Tre anni fa si ritirò all’ultimo: e la scelta
della Cdu poi con Armin Laschet non fu
felice. Un po’ di tempo per pensare ce l’ha.
Mai un candidato della Csu è riuscito a
trionfare a livello nazionale. Fallì Franz
Joseph Strauss, il padre-padrone del
Corriere.it partito; Edmund Stoiber si fermò a 8mila
Segui tutti gli voti dal traguardo in una bruciante
aggiornamenti sconfitta contro Gerhard Schröder. Vorrà
sulle notizie Söder provare a sfatare l’ultima
dal mondo «maledizione»: mai un bavarese per
nella sezione cancelliere? Il voto di oggi non dà risposte.
Esteri del sito Ma. G.
del «Corriere © RIPRODUZIONE RISERVATA
della Sera»
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
ESTERI 21
#

Läckberg, il romanzo dano la «regina del noir», che

La band inglese

e l’analisi del software:

cerca di difendersi dalle accu-
se. In un post su Instagram,
Läckberg lamenta una diffe-
renza di trattamento all’estero

«Non l’ha scritto lei»

e in patria: da un lato elogi,
dall’altro le accuse dei com-
mentatori letterari svedesi,
che lei definisce «avvoltoi del-
la cultura» o, letteralmente,
«piccoli gnomi», usando
Uncasoiltestdell’intelligenzaartificiale:èdelsuoeditor un’espressione svedese.
«Quello che sfugge è che uno
Insieme Dave Holmes al centro e dietro i Coldplay
scrittore dovrebbe essere pri-
I Coldplay ribattono
I
ma di tutto un narratore».
l sospetto, l’indagine, la Quest’ultima parola è tutta in
rivelazione: la celebre
scrittrice di thriller Ca-
maiuscolo, quasi urlata. Un
post pubblicato pochi giorni
La vicenda Una contro causa
milla Läckberg sarebbe
colpevole di non avere scritto
alcuni dei romanzi che porta-
dopo l’articolo di Lappin, an-
che se l’autrice non lo nomina
direttamente come invece fa
al loro ex manager
no la sua firma. In questo cri- con Kvartal, il giornale che ha

mine letterario, l’autrice ha
un complice: Pascal Engman,
il suo fedele editor.
La scoperta, che mette in
difficoltà l’autrice da 30 milio-
ni di copie vendute in tutto il
mondo, è stata fatta da un de-
tective e dal suo assistente, un
po’ come Sherlock Holmes e il
suo fido Watson: l’intelligen-
za artificiale e Lapo Lappin,
un giornalista svedese. È stato
l’algoritmo a mettere insieme
gli indizi, cioè il modo in cui
sono usate le parole nei ro-
manzi «incriminati». Un’ana-
lisi stilometrica che sarebbe
stata quasi impossibile senza
l’aiuto della tecnologia. Così,
il giornalista si è messo da-
vanti a un computer per dare
una risposta ai sospetti che
ormai tormentano la scrittri-
ce dei bestseller da anni. «Ho
osservato per lungo tempo i
puntini colorati sullo scher-
mo», ha raccontato Lappin. «I
risultati sono diventati chiari:
due libri si distinguono dagli
altri. È probabile che siano
stati scritti da qualcun altro.
Scrittori svedesi Da sinistra, Camilla Läckberg e Pascal Engman (Instagram)
Läckberg ha un ghostwriter».
Una prova non basta. La
certezza che proprio il colla-
boratore della donna sia l’au-
tore di alcuni romanzi è arri-
vata dopo una seconda anali-
si, questa volta fatta da Java
Graphical Authorship Attri-
bution Program (Jgaap). Ecco
la conferma: esiste una somi-
glianza più che sospetta fra
Donne che non perdonano di
Läckberg e i gialli che lo stes-
so Pascal Engman ha pubbli-
cato in passato. Il sospetto ri-
mane per altri testi, la certez-
za solo per uno. E non si può
dire che sia la tecnologia a
sbagliare. Già il software ave-
va risolto un altro mistero:
dietro i titoli di Robert Gal-
braith si nascondeva l’autrice
di Harry Potter, J.K. Rowling.
Le analisi dello stile inchio-
pubblicato la scoperta. E sulle
sue pagine è arrivata anche la
smentita dello stesso Eng-
man: «Il compito di un editor
è quello di lavorare con il testo
dell’autore in vari modi. Per
essere chiari, respingo le insi-
nuazioni con forza».
Ancora prima dell’indagine
a colpi di tecnologia, le accuse
erano arrivate proprio tramite
un romanzo dal nome sugge-
stivo: Ghostwriter, scritto nel
2021 da Håkan Lindgren. Una
trama familiare. Una scrittrice
svedese di successo, chiamata
«la regina dei polizieschi»,
nasconde un segreto: i suoi li-
bri sono scritti dal collabora-
tore, che è sempre sull’orlo di
rivelarsi ai lettori come il vero
autore dei romanzi. Già allora
Läckberg aveva risposto alle
teorie sul suo rapporto pro-
fessionale con Engman, ne-
gando ogni addebito. Smenti-
te che suonano ora meno cre-
dibili quando ad accusarla è
l’intelligenza artificiale.
Velia Alvich
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S
contro legale tra l’ex manager dei
Coldplay e la band di Chris Martin. A
gestire gli affari del gruppo, per 20
anni è stato Dave Holmes, che alcuni mesi
 Camilla
fa ha avviato una causa presso l’Alta Corte
Läckberg, 49
del Regno Unito. I Coldplay erano stati
anni, è nata
citati in giudizio per oltre 10 milioni di
a Fjällbacka,
sterline (circa 11,5 milioni di euro) di
in Svezia. I suoi
commissioni non pagate. Dal canto loro, i
gialli sono stati
Coldplay secondo quanto riportato dal
tradotti in 40
Times hanno presentato una contro-
lingue e hanno
denuncia e chiedono a Holmes 14 milioni
venduto 30
di sterline di danni per aver usato un
milioni di copie
prestito di 20 milioni di sterline concesso
in 60 Paesi
dal promoter Live Nation nel 2015 e, poi,
un secondo di 10 milioni nel 2018. Per
 Secondo Holmes, i Coldplay non avrebbero invece
un giornalista rispettato l’accordo sulla percentuale a lui
svedese, Donne riconosciuta del loro decimo e undicesimo
che non album. I legali della band hanno riferito
perdonano, che il contratto di Holmes è scaduto alla
pubblicato nel fine del 2022 e non è stato rinnovato,
2021 (in alto mentre per i precedenti dischi, l’ottavo e il
la copertina), nono («Everyday Life» e «Music of the
sarebbe stato Spheres»), l’ex manager ha incassato una
scritto dal suo commissione tra l’8 e il 13%. I Coldplay
editor Pascal hanno dichiarato che è giunto «il tempo
Engman del coraggio». Gli avvocati di Holmes
promettono battaglia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 22 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

#
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
Cronache
Milano, investito sulle strisce dal bus
Tra pedoni, bici e moto è la 26esima vittima dell’anno in città. Gli amici e lo choc: non si può morire così
MILANO Fabio Buffo, 48 anni, è
La vicenda l’undicesimo pedone morto
sulle strade di Milano in que-
sto 2023 terribile. Undici pe-
doni e un totale di 26 vittime
tra persone a piedi, in bici, in
sella a una moto, in auto. Una
lunga strage che non sembra
fermarsi. Solo giovedì è morto
dopo quattro giorni di agonia
 Ieri a Milano un altro pedone, l’ex primario
un uomo, del Fatebenefratelli Tommaso
Fulvio Buffo Pignataro, 83 anni, travolto da
(foto), 48 anni, un furgone sulle strisce in via
è morto travol- Palmanova.
to da un bus Buffo abitava a meno di
cento metri da dove è stato in-
 È l’11esimo vestito. Era uscito presto di ca-
pedone morto sa con Poldo, il suo bull ter-
nella città rier. Era andato a trovare la
nel 2023 madre, che vive in un palazzo
vicino e stava tornando a casa.
Sulla sua strada ha trovato
una tragica combinazione di
fatalità e errori sui quali ades-
Il giallo
Pierina uccisa a coltellate
La polizia ora sequestra
di Enea Conti
l’appartamento della nuora
Rimini, si indaga sul rapporto tra la donna e un vicino
L’ assassino di Pierina Pa-
ganelli, la settantotten-
ne uccisa a Rimini la se-
ra di martedì 3 ottobre, non
ha ancora un volto agli occhi
degli inquirenti. Né ci sono
sospettati e indagati, stando a
quanto trapela dalle stanze
della Procura romagnola che
indaga per omicidio e da sei
giorni lo fa contro ignoti.
Eppure emergono nuovi,
importanti elementi nella vi-
cenda. L’appartamento di Ma-
nuela Bianchi, la nuora della
vittima, nonché sua dirimpet-
taia di condominio, è stato se-
questrato sabato e la polizia
scientifica lo ha passato al se-
Figlio e nuora Giuliano e Manuela
taccio con il luminol. Bianchi
è colei che ha rinvenuto il ca-
davere dell’anziana in una
scalinata sotterranea del pa-
lazzetto di via del Ciclamino.
E che, nell’ultimo mese,
aveva pubblicato su Facebook
strane frasi, cariche di ranco-
re e rabbia verso ignoti. Im-
provvisamente cancellate
proprio la mattina di sabato
scorso, quattro giorni dopo il
delitto.
È possibile dunque che gli
inquirenti — la polizia, coor-
dinata dal pm Daniele Paci —
che l’hanno interrogata per
ore le abbiano chiesto conto
proprio di queste espressioni.
Domande utili per cercare
di comprendere, per esem-
pio, se la famiglia della vitti-
ma si fosse inimicata qualcu-
no di esterno.
so indaga la Procura. Perché il
48enne è stato travolto sulle
strisce pedonali da un bus
Atm della linea 175 che stava
svoltando a destra. L’autista
che lo ha investito era stato
costretto ad allargare la ma-
novra a causa di una macchi-
na parcheggiata sulle strisce.
Un’auto in panne, con il pro-
prietario — così sembra —
intento a cambiare la ruota
anteriore sinistra. In più in
quel momento, nella stretta
via Bellosio che incrocia viale
Forlanini, la strada che porta
all’aeroporto di Linate, non
c’era un solo bus Atm ma due.
Il primo mezzo era passato.
E a quel punto la vittima, forse
immaginando di essere stata
notata, ha deciso di attraver-
sare proprio mentre l’autista
del secondo bus stava «allar-
gando» il raggio di sterzata
per evitare l’auto sulle strisce
e altre (parcheggiate regolar-
mente) dall’altro lato della
carreggiata. «Non l’ho visto,
ho sentito solo il rumore del-
l’impatto», le parole sotto
choc del 50enne, autista da
oltre 15 anni, che sarà ora de-
nunciato per omicidio strada- La scena
le. Per il 48enne non c’è stato Gli agenti della
scampo: è morto sul colpo polizia locale di
dopo aver battuto con violen- Milano
za la testa sull’asfalto. «Non ci effettuano
sono parole», la reazione in i rilievi dopo
lacrime della moglie accorsa l’incidente
subito sul posto. Buffo aveva (Salmoiraghi P.)
Buona parte della famiglia
appartiene ai Testimone di
Geova; e Pierina Paganelli, in
particolare, era nota per esse-
re particolarmente attiva e
partecipe ai gruppi di pre-
ghiera.
Chi ha ucciso la 78enne
sembra che conoscesse bene
le sue abitudini. La donna è
stata accoltellata in un aggua-
to. Qualcuno la aspettava: i
primi due fendenti sono stati
quelli mortali; quindi altri
quindici colpi, un vero e pro-
23
#
due figli di 16 e 20 anni, era
nato e cresciuto nel quartiere
Forlanini e lavorava come ad-
detto commerciale in una
azienda.
Gli agenti della polizia loca-
le stanno ricostruendo l’esatta
dinamica dell’incidente. C’è
da capire anche se ci possa es-
sere stato un concorso di re-
sponsabilità del proprietario
della Volkswagen scura ferma
sulla strisce. A terra sono ri-
masti il cric innestato e gli at-
trezzi usati per sostituire la
gomma. Saranno analizzate le
immagini delle telecamere a
bordo del bus. L’impatto è av-
venuto a bassa velocità. «Non
si può morire così, davanti a
casa di domenica mattina», le
parole degli amici in lacrime.
Matteo Castagnoli
Cesare Giuzzi
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prio accanimento. La donna è
stata rinvenuta con la gonna e
la sottoveste strappate.
Oltre alla nuora Manuela
Bianchi sono state molte le
persone interrogate in questi
giorni. È stato sentito Giulia-
no Saponi, il figlio cinquanta-
treenne di Pierina, marito di
Manuela Bianchi: era stato ri-
coverato in ospedale dopo
un’aggressione che lo aveva ri-
dotto in fin di vita, avvenuta
per mano di ignoti all’alba del
7 maggio, che potrebbe esse-
re correlata con l’omicidio. Un
figlio, Giuliano, a cui Pierina
Paganelli era molto legata.
E c’è di più, perché durante
gli interrogatori è emerso che
la moglie aveva allacciato una
relazione extraconiugale con
il loro vicino di casa, che l’uo-
mo avrebbe confermato. È
stato sentito anche lui e la po-
lizia scientifica ha passato al
setaccio con il luminol anche
la sua abitazione. Il pm Paci,
con tutte le cautele del caso,
ha ascoltato anche i racconti
della figlia sedicenne di Ma-
nuela Bianchi, la nipote della
vittima. Sono poi stati ascolta-
ti i tre figli di Pierina, mentre i
carabinieri hanno fatto visita
Su Facebook
La Bianchi dopo
l’omicidio ha cancellato
una serie di messaggi
d’odio scritti sui social
alla sorella novantenne terro-
rizzata per alcune inquietanti
minacce. «Ho ricevuto una te-
lefonata in cui una voce mi ha
minacciato dicendomi che la
prossima vittima sarei stata
io». Gli inquirenti sono alla ri-
cerca anche dell’arma del de-
litto. L’hanno cercata a lungo
nell’appartamento di Duilio
Bianchi, il padre di Manuela
che vive nello stesso comples-
so residenziale della vittima e
della figlia. L’unica pista
esclusa è quella della rapina
ma anche il movente econo-
mico appare molto debole.
Non risultano controversie le-
gali tra i familiari anche se tra
la vittima e la nuora ci sareb-
bero stati alcuni diverbi tra le
mura domestiche. Ma i figli
della vittima, tramite i loro av-
vocati Monica e Marco Lune-
dei, hanno fatto sapere di non
credere che dietro la morte
della madre ci sia la mano di
un loro consanguineo.
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 24 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
L’ANNIVERSARIO I 60 ANNI DAL DISASTRO
di Andrea Pasqualetto
inviato a Longarone
«B
uongiorno a
tutti, mi chia-
mo Giuseppe
Vazza, potete
chiamarmi
Bepi. Oggi dovrei farvi da gui-
da e raccontarvi il Vajont. Però
ci tengo a dire che più che una
guida io sono un superstite, un
testimone che ha vissuto in
prima persona la tragedia…».
Si presenta sempre così Bepi
Vazza in cima alla diga. Poi
prende fiato e racconta la cata-
strofe che visse sulla sua pelle:
«Ero al bar per la partita di
Coppa dei Campioni del Real
contro i Rangers e all’improv-
viso ci fu un rumore impres-
sionante che faceva tremare
tutto, cadevano bottiglie, bic-
chieri… siamo scappati fuori e
la terra sobbalzava, il rumore
era sempre più forte, non lo
sentivi con le orecchie, usciva
dalla terra, ti entrava dai piedi
e ti attraversava il corpo fino a
farti scoppiare la testa… e poi il
vento, tanto vento e polvere di
acqua che non ti permetteva di
respirare, ti strappava la pelle
dal viso, mi ha tolto i vestiti e
mi ha portato via… ho pensato
che fosse finita per tutti». Gli
occhi s’inumidiscono e lotta
contro se stesso.
Salvo per miracolo
Erano le 22.40 del 9 ottobre del
1963 e quelli furono i tre minu-
ti e mezzo che cambiarono la
storia di questa valle e di que-
sto popolo, legati senza volerlo
al tragico destino della diga
del Vajont, l’origine di tutto. Il
gigante di cemento è ancora lì,
grigio e imponente, a ricorda-
re a tutti che fu capace di resi-
stere all’urto dell’enorme onda
provocata dalla frana caduta
nel lago e precipitata a valle co-
me una furia spazzando via in-
teri paesi. Basti un numero:
1.917 morti. Che oggi saranno
commemorati dal presidente
Sergio Mattarella, atteso fra
queste montagne teatro del
«Vi racconto
il mio Vajont»
Bepi Vazza, superstite e guida storica: ricordo tutto
e rivivo il dolore, ma ora rivedo troppo business
più grande disastro italiano
causato dall’uomo.
Vazza allora aveva 30 anni,
faceva il salumiere e si salvò
per miracolo. Ma perse 14 fa-
miliari e la sua esistenza ne
uscì stravolta. Oggi ne ha 90
portati splendidamente ed è
ancora qui, a Codissago, un
grappolo di case adagiate ai
piedi del Vajont. È lui la storica
guida della diga. «Ma ho deci-
so di smettere», premette
mentre ci porta nei luoghi del-
la catastrofe. «No, non per
l’età. Il fatto è che la diga è di-
ventata un business e a me non
va più bene. Portano gruppi di
turisti uno dietro l’altro, devi
essere veloce e dire quello che
hanno scritto in un opuscolo.
Mentre io vorrei dire la verità».
Cioè? «Il Vajont è una storia di
controllori che non controlla-
vano, di sapienti che non sape-
vano, di ingegneri svuotati di
ingegno e di tanta gente che
avrebbe dovuto far uso del co-
mune buonsenso per salvare
altra gente e non l’ha fatto,
questo bisogna ricordarselo
sempre». Parla dell’evacuazio-
ne di massa che non scattò:
CRONACHE
Superstite
Nel tondo a si-
nistra, Giusep-
pe Vazza, 90
anni. Nella foto
grande, la de-
vastazione

Il rumore
non lo
sentivi con
le orecchie,
usciva dalla
terra, ti
entrava dai
piedi e at-
traversava
il corpo fino
a farti
scoppiare
la testa
ni… Sarebbe bastato schiaccia-
re un bottone per portar via la
gente, ma forse costava trop-
po. Mi porto dietro un senso di
colpa infinito perché avrei do-
vuto proteggere la mia fami-
glia e non l’ho fatto. E quella
sera, vigliaccamente, sono an-
dato pure al bar a vedere la par-
tita».
Il figlio mai nato
«Nonostante tutti sapessero Vazza racconta, sospira, si
cosa stava succedendo e cioè commuove. Quando parla del-
che la montagna poteva cadere la moglie che perse il figlio in
nel lago, perché i segnali erano grembo per lo choc deve guar-
evidenti. Lo sapevo anch’io che dare altrove. «Chiedo scusa…
andavo su a portare la carne vedi, eravamo in quel bar, è
agli operai. C’erano state frane imploso su se stesso. L’hanno
che avevano alzato onde ano- ricostruito, ora sarà chiuso
male. Una l’avevo vista e mi ero perché Odone si sveglia tardi».
spaventato, per non parlare dei Là il locale della partita, qua la
Sciagura Il Corriere, 11 ottobre 1963 pini orizzontali, delle voragi- casa di famiglia che fu distrut-
ta, più in là la macelleria rima-
L’evento nei teatri sta in piedi. «Ero scappato da
quella parte, l’acqua è poi de-
fluita e sono tornato con una
Al «Piccolo» il centro dei VajontS torcia: ho trovato mio nonno
pieno di melma, mia nonna
inzuppata, mia mamma spari-
T rent’anni fa il racconto del Vajont fu la voce e il corpo
di Marco Paolini. Stasera, nel 60° anniversario della
tragedia che vide 1.917 morti, diventerà VajontS 23,
azione corale — con un testo riscritto dallo stesso Paolini
con Marco Martinelli — di teatro civile messa in scena in
ta e mai più trovata. Dei 14 pa-
renti che ho perso solo 7 sono
stati ritrovati». Vazza fa parte
di quei pochi familiari delle
vittime che non ha accettato
contemporanea in 130 teatri, dal Teatro Strehler Piccolo l’offerta dell’Enel. «Volevano
Teatro a quelli di periferia, dall’Alto Adige alla Sicilia e comprarsi il silenzio… mi da-
anche all’estero. Vajonts23 sarà anche una puntata speciale vano 600 mila lire per mia ma-
di «Caterpillar», in onda sempre stasera alle 21 su Radio 2 dre… guarda qui i prezzi: un
con le voci di Paolini dal Brancaccio di Roma e Paolo marito 2 milioni di lire, una
Maggioni dal Piccolo. Il testo sarà un canovaccio. Alcuni lo moglie 1 milione e 8, un figlio 1
metteranno in scena integralmente, altri lo legheranno ad milione e 2… Business ieri e
altre sciagure come Sarno, le alluvioni di Firenze del 1966 e business ora». Scuote la testa,
quella, a maggio, in Romagna. © RIPRODUZIONE RISERVATA ti stringe la mano e se ne va.
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25
#
Le celebrazioni
Mattarella
a Longarone
La preghiera
al sacrario
V ajont, 60 anni dopo.
A rendere omaggio
oggi, durante le
celebrazioni per
l’anniversario, alle 1.917
vittime della sciagura del 9
ottobre 1963 sarà anche
il presidente della
Repubblica Mattarella che
alle 11 visiterà il cimitero di
Fortogna, vicino a
Longarone (Belluno). Poi
alle 12 il capo di Stato sarà
alla diga «scavalcata», 60
anni fa, dall’onda colossale
provocata dalla frana —
270 milioni di metri cubi
di roccia e terra — che,
scesa da monte Toc, finì
nell’invaso artificiale.
«Sono 817 le vittime non
ancora identificate —
ricorda il sindaco di
Longarone, Roberto
Padrin, dove ieri la strada
principale è stata intitolata
ai Soccorritori del Vajont
Cimitero Le vittime del Vajont
—. Oggi alle 16 ci sarà la
messa al cimitero».
Probabilmente sepolte da
allora sotto le acque del
fiume Piave «sacro due
volte — ha detto a
Fortogna don Luigi Ciotti,
fondatore di Libera, —, sia
per i morti della Grande
guerra e sia per le vittime
di 60 anni fa». Uno dei
superstiti è Roberto Polla,
di Codissago. Perse 20
familiari e parenti.
«Riconobbi mia sorella —
ricorda — solo grazie
all’anello che ancora
portava». La sciagura è
anche raccontata in Mai
più Vajont, 1963/2023,
saggio — già in libreria
con Fuoriscena — in due
parti curate dai giornalisti
Paolo Di Stefano e
Riccardo Iacona con gli
articoli più celebri sulla
vicenda scritti, all’epoca,
dai maggiori giornalisti
italiani.
A. Full.
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 26 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
CRONACHE 27
#

«Risarciremo al 100%»
A oggi ancora nulla
SONO8,5MILIARDIIDANNICAUSATIDALL’ALLUVIONEINROMAGNA
Corriere.it
Guardate i video sul sito del «Corriere della
LAPROMESSADELGOVERNOAMAGGIOEIRIMBORSIARRIVATIFINORA:
Sera» nella sezione Dataroom con gli
approfondimenti di data journalism
3.000EUROAFAMIGLIAPERLEPRIMENECESSITÀ,ZEROALLEAZIENDE
di Giusi Fasano e Milena Gabanelli mo dalle opere pubbliche: previsti 2,6 mi-
Il primo pacchetto di aiuti liardi da spendere in tre anni per sistemare
1,6 scuole, ponti, strade. Ma quanti soldi sono

S ono passati 143 giorni dai 5 miliardi di

metri cubi d’acqua venuti giù in Roma-
gna fra l’1 e il 17 di maggio. Una lunga
apnea per l’area alluvionata che nel 2022 va-
leva da sola 38 miliardi di ricchezza (il 2,2%
I FONDI STANZIATI
(1 giugno 2023)
miliardi di euro I FONDI UTILIZZATI
30 milioni
disponibili fisicamente per il 2023? Finora
ne sono stati autorizzati 908,5 milioni, di
cui 876 versati sulla contabilità del generale
Figliuolo, quindi già disponibili. Ma 412 an-
ticipati a maggio per i lavori urgenti sono
del Pil nazionale). «Risarciremo il 100% a da restituire a Regione, Comuni, Province e
chi è stato danneggiato», è la promessa del- consorzi. Quindi, tirando la somma, pronti
la premier Giorgia Meloni infilata negli sti- all’uso quest’anno restano meno di 500 mi-
valoni in mezzo al fango nelle zone allagate, Cassa integrazione 900 milioni
lioni. Bastano i numeri di frane e strade per
e poi di nuovo a giugno, nell’incontro con i capire che di soldi ne servirebbero ben più.
sindaci a Palazzo Chigi. Ma quanto è arriva- Al 30 settembre sono state censite 38.760
to sul territorio dopo 5 mesi passati a conta- frane in 48 Comuni: in quel numero ce ne
re perdite, ripristinare strade, riparare ca- sono 350 di grandi dimensioni (più di un
nali, case, aziende, mettere mano ai terreni 12 milioni I criteri escludevano ettaro). Si prevede di concludere i rilievi en-
agricoli allagati? in partenza molte tro fine ottobre e si stima che il numero to-
Quelli calcolati e certificati fin qui am- Aiuti all’export 300 milioni aziende tale delle frane sia oltre 50 mila. La maggior
montano a 8,5 miliardi così divisi: 3,8 mi- parte hanno danneggiato case, terreni o
liardi per il patrimonio pubblico come stra- aziende, e qui i diretti interessati sono in-
de, scuole, canali; 2,2 miliardi per i danni tervenuti pagando di tasca loro, oppure è
alle abitazioni; 1,8 miliardi per i danni alle Protezione Civile e Regione 230 milioni 230 milioni Per le somme urgenze
ancora tutto sospeso. Un numero consi-
attività produttive, comprese le aziende stente di frane è finito però sulle strade, do-
agricole. A questa cifra vanno aggiunti 682 Ministeri
150 milioni 150 milioni Ripartiti fra i ministeri ve sono stati eseguiti in urgenza i lavori di
milioni già spesi per fronteggiare l’emer- (Turismo, Cultura ecc..) ripristino delle viabilità, ma quasi ovunque
genza e per la messa in sicurezza del territo- sono necessari interventi strutturali di rin-
LA CLAUSOLA
rio, di cui 412 anticipati da Comuni, Provin- 1
ce, Regioni e consorzi di bonifica. I soldi NON UTILIZZATI tornano
nella disponibilità dello Stato
! miliardo
forzo a monte e a valle. Su un totale di 1.481
strade provinciali o comunali da monitora-
re, al 30 settembre ne erano chiuse ancora
e 150 milioni
In Romagna c’è fretta, a Roma no 322, mentre 405 erano percorribili con li-
Dopo i giorni drammatici di maggio, dopo i TORNATI mitazioni alla circolazione.
ALLO STATO
morti, dopo aver ripulito le strade e le case
I rimborsi ai privati
La stima dei danni Con il secondo decreto ci sono anche i soldi
3,8 miliardi
per i privati: 120 milioni già utilizzabili, più
per sistemare strade franate, scuole e canali 149 autorizzati ma non ancora sul piatto.
Per avere un ordine di grandezza: le aziende
agricole a cui l’acqua ha causato danni sono
circa 21 mila con 41 mila addetti; quelle
TOTALE
Numero totale delle frane
8,5 (censite al 30 settembre)
miliardi
di euro 38.760
Su 1.481 strade provinciali o comunali
322 405
682 milioni 1,8 miliardi 2,2 miliardi ancora chiuse a circolazione alternata
per fronteggiare alle attività per i danni
l’emergenza produttive alle abitazioni Infografica: Sabina Castagnaviz

dal fango, la parola d’ordine più sognata da
amministratori, famiglie e imprese è quella
di fare in fretta, cioè velocizzare il più possi-
bile interventi di ripristino e indennizzi. La
scelta più logica sarebbe stata quella di uti-
lizzare la macchina oliata della Protezione
civile, che può ricevere somme in contabili-
tà speciale e usare le deroghe per spendere i
soldi, e incaricare subito il Presidente della
Regione Stefano Bonaccini Commissario
straordinario. Ma c’era il veto di Matteo Sal-
vini. Ci sono voluti 2 mesi e mezzo per tro-
vare un nome alternativo, e ai primi di ago-
sto viene nominato il generale di Corpo
d’Armata Francesco Figliuolo. Una struttura
commissariale va poi organizzata, non è
immediatamente operativa, tanto più se de-
ve agire in una situazione così vasta e com-
plessa. Tutto questo comporta lo slittamen-
to dei tempi, in un territorio che le alluvioni
hanno reso estremamente vulnerabile e
con l’autunno alle porte. Ciò detto, quanti
sono i soldi promessi e quanti quelli di cui
dispone oggi, fisicamente, il generale Fi-
gliuolo?
Il primo decreto da 1,6 miliardi
Partiamo dai soldi promessi. A fine maggio,
con il primo decreto per l’Emilia Romagna
il governo aveva annunciato un primo pac-
chetto di aiuti per 2 miliardi e 200 milioni.
«Salvo intese», che in sostanza significa che
le cose possono cambiare in corso d’opera.
E infatti. Quando il decreto viene pubblica-
to il 1° giugno i soldi diventano circa 1,6 mi-
liardi, così divisi: 900 milioni sono per gli
ammortizzatori sociali, cioè la cassa inte-
grazione; 300 milioni per aiutare le aziende
che esportano. Con un clausola: il non spe-
so ritorna nelle casse dello Stato. lioni stanziati a sostegno dell’export ne so-
Per quel che riguarda la cassa integrazio- no stati chiesto soltanto 12-13. In questo ca-
ne sono stati chiesti solo 30 milioni, perché so i requisiti necessari sbarravano già in
i romagnoli non sono rimasti a guardare, partenza l’accesso ai fondi per moltissime
ma insieme ai dipendenti si sono subito imprese. Alla fine 1 miliardo e 150 milioni
rimboccati le maniche e rimesso in piedi sono tornati nelle casse dello Stato. E que-
gran parte delle aziende. Invece dei 300 mi- sto non-speso è l’ultimo fronte aperto fra il
governo e Regione-sindaci-parti sociali. Lo-
ro chiedono che i fondi non utilizzati ven-
Nomina commissario gano usati subito per indennizzare cittadini
Figliuolo e imprese e chiedono l’introduzione del
(Luglio 2023) credito di imposta.
Nuovi stanziamenti I soldi per le famiglie
(agosto - settembre) Nello stesso decreto 150 milioni sono stati
PER I DANNI AI PRIVATI 269 milioni ripartiti fra vari ministeri (Ricerca, Istruzio-
ne, Cultura, Turismo, ecc.), e 230 dati alla
Protezione civile e alla Regione per le som-
me urgenze, fra cui un aiuto di 3.000 euro a
Imprese danneggiate Danni alle abitazioni famiglia per far fronte alle spese inderoga-
21.000 agricole 36.000 bili. Sono questi gli unici soldi arrivati fino-
2.800 agroalimentari famiglie coinvolte ra alle quasi 36 mila le famiglie che nelle
prime ore avevano dovuto lasciare tutto e
! Risarcimenti ad oggi: ZERO scappare, con l’acqua letteralmente alla go-
la. In 65 Comuni si contano 9.371 nuclei fa-
PER LE OPERE PUBBLICHE 2,6 miliardi miliari che hanno poi chiesto il contributo
per l’autonoma sistemazione: gente che si è
1 750 841
accampata per lunghi periodi da amici, pa-
miliardo milioni milioni
renti, o in roulotte. Più un centinaio di fa-
e 28 milioni per per
miglie, che ancora oggi sono sistemate in
per il 2023 il 2024 il 2025
alberghi (con spesa a carico della Regione).
Autorizzati Per ciascuna famiglia a breve saranno di-
908,5 milioni stribuiti altri 2.000 euro.
Disponibili
876 milioni Arriva Figliuolo
Pronti all'uso Con la nomina a luglio del Commissario Fi-
gliuolo, arriva un secondo decreto con nuo-
500 milioni vi stanziamenti per le opere pubbliche e per
il risarcimento danni ai privati. Comincia-
agroalimentari sono 2.800 per 23 mila ope-
ratori. E l’impatto è stato importante anche
sul settore zootecnico. Ma di fatto le azien-
de non hanno ancora avuto un centesimo.
Di più: fino al 16 novembre non sarà dispo-
nibile nemmeno il modulo da compilare
per chiedere il rimborso perché la piattafor-
ma informatica è in corso di aggiornamen-
to. Dopo quella data il cittadino che ha avu-
to la casa allagata, o l’impresa danneggiata,
può presentare la domanda di risarcimento
con allegata perizia. A quel punto il Comu-
ne verifica lo status di alluvionato; se tutto
va bene consente alla piattaforma della Re-
gione di «lavorare» la pratica; Invitalia fa
l’istruttoria (studia la perizia, identifica il
danno) e se tutto è in regola rimanda la pra-
tica al sindaco; il sindaco la dichiara chiusa
e la invia a Figliuolo per la firma e l’eroga-
zione. Ma erogare significa avere una teso-
reria, che al momento non c’è. La sola boc-
cata di ossigeno in termini economici è ar-
rivata dalla sospensione degli adempimenti
tributari in scadenza fra il 1° maggio e il 31
agosto, ma fino al 20 novembre. Poi si dovrà
pagare. Nel mentre tutti sognano che venga
mantenuta quella promessa: «Risarciremo
il 100% a chi è stato danneggiato!».
A margine dell’illusione però qualche do-
manda sarebbe utile porsela. Ha senso rico-
struire capannoni o riattivare le coltivazio-
ni, diventate greto del fiume, esattamente lì
dov’erano? Che succede se il problema si ri-
presenta? Occorrerebbe una programma-
zione del territorio più lungimirante. Certo,
è più semplice stanziare qualche soldo da
mettere in tasca, anche se pochi.
Dataroom@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 28 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
EffettoFedez,boomdidonazioni
«Centinaiaincodaperilsangue»
Il presidente di Avis Lombardia: numeri mai visti. E lui: reazione a catena, sono felice
MILANO Lasciando l’ospedale
Fatebenefratelli aveva pro-
messo: «Farò accendere un ri-
flettore su questo tema, per-
ché senza i donatori io oggi
non sarei qui». E poi, intervi-
stato dal Corriere, aveva ag-
giunto: «Appena tornerò in
forze voglio fare qualcosa per
l’Avis, per invitare altri a do-
nare sangue». E «l’effetto Fe-
dez» non si è fatto attendere.
A tre giorni da quell’impe-
gno, rilanciato anche sui suoi
canali social, le richieste per
poter donare sangue sono let-
teralmente schizzate. Ieri a
Milano, tra le 7,30 alle 11,30,
oltre un centinaio di persone
si sono messe in coda davanti
alla sede Avis di Largo Volon-
tari del Sangue per sottoporsi
alla visita e al prelievo neces-
sari per poter donare. «In ge-
Il personaggio
di Giuseppe Guastella
D i Pierfrancesco Pacini
Battaglia non si era più
s e n t i to p a r l a re d a l
2005, quando fu arrestato do-
po che la Cassazione aveva
confermato la condanna a sei
anni per appropriazione inde-
bita nel processo milanese sui
120 miliardi di fondi neri dell’
Eni.
Fu lì che, nella sostanza, si
chiuse la storia giudiziaria del
banchiere che durante tan-
gentopoli si diceva fosse «un
gradino sotto Dio», che fosse
geloso depositario di segreti
inconfessabili del mondo del-
l’economia, della politica e de-
gli affari italiani più torbidi tra
gli anni Ottanta e Novanta.
«Chicchi», come lo chiamava-
no gli amici, si è spento nella
sua abitazione di Roma all’età
di 89 anni. Quei segreti, se mai
ce non fossero stati, li ha por-
tati con sé.
A novembre 2005 per una
settimana lo cercarono a Bien-
tina per portarlo in cella. Fu
anche dichiarato ufficialmen-
te latitante, ma forse non si era
mai allontanato dalla cittadi-
na in provincia di Pisa dove la
sua famiglia vive dal 1600. Si
 La parola
MANI PULITE
È la definizione data
all’inchiesta avviata nel
1992 da un pool di pm
della Procura ( foto) sulla
tangentopoli milanese
nere in una domenica norma-
le — spiega il presidente di
Avis Lombardia, Oscar Bian-
chi — le richieste non sono
più di dieci. Questa volta par-
liamo di dieci volte tanto».
E che si tratti proprio di
«effetto Fedez» lo racconta
soprattutto l’età dei potenziali
donatori: «Rientrano nella fa-
scia tra i 18 e i 35 anni». Come
dire, tutto quel mondo che
frequenta i social e che non è
rimasto insensibile all’appello
del rapper milanese. E Fedez,
470
Mila
Le sacche di sangue raccolte
ogni anno in Lombardia,
praticamente un quarto di tutto
il sangue raccolto in Italia
La tangente Eni, Di Pietro
Addio al banchiere
«un gradino sotto Dio»
Pacini Battaglia aveva 89 anni. I processi e i segreti
su Instagram ringrazia: «Sono
molto felice, si è generato un
effetto a catena che non mi
aspettavo. Grazie a tutti».
Una corsa alle donazioni
che non sarebbe circoscritta
solo al capoluogo lombardo.
«Al momento non abbiamo
numeri precisi come nel caso
di Milano — spiega Bianchi
—, ma sentendo i colleghi di
altre sedi posso sicuramente
dire che registriamo degli in-
crementi evidenti in tutta
Lombardia e anche nel resto
d’Italia». Anche sui social
molti giovani sembrano con-
vertiti alla causa e postano
persino dei tutorial per spie-
gare come diventare donatori
di sangue. Una sorta di conta-
gio virtuoso chiaramente in-
nescato da Fedez che solo su
Instagram può contare su
CRONACHE 29
#
quasi 15 milioni di follower.
Milano e la Lombardia so-
no da sempre molto impe-
gnate su questo fronte. I do-
natori stabili (che corretta-
mente vanno definiti «dona-
tori periodici») sono 270 mila
e ogni anno vengono raccolte
470 mila sacche di sangue. Se
si considera che in tutta Italia
i donatori sono un milione e
300 mila e vengono raccolte
due milioni di sacche si può
ben dire che un quarto di tut-
to il sangue necessario viene
La vicenda raccolto in Lombardia.
«Una regione virtuosa ed
 Un centinaio autosufficiente — spiega
di persone ieri Bianchi —, ma questo non
si sono presen- vuole dire che non ci sia sem-
tate nella sede pre bisogno di sangue. Si trat-
Avis di Milano ta di una risorsa della quale
per poter c’è un bisogno quotidiano».
donare sangue. Chiaramente all’Avis si dicono
In pratica dieci «felici» dell’appello e dell’im-
volte tanto pegno di Fedez e di quello che
rispetto sta suscitando, soprattutto tra
a una normale i giovani. «Ci auguriamo —
domenica avverte Bianchi — che non sia
un fenomeno occasionale e
 È l’effetto che le persone che in questi
dell’appello giorni si stanno presentando
lanciato da nelle nostre sedi, chiaramen-
Fedez in favore te quelle che risulteranno ido-
delle donazioni nei, da domani diventino dei
dopo l’ultimo donatori periodici».
ricovero Alfio Sciacca
Rapper Federico Lucia, in arte Fedez, 33 anni in ospedale © RIPRODUZIONE RISERVATA
era «assentato» temporanea-
mente, forse sperando fino al-
l’ultimo che gli concedessero
tornare alla normalità», «ho
sempre vissuto una vita nor-
male che poi divenne anorma-
la detenzione domiciliare per le solo per i mezzi d’informa-
motivi di salute, legati ai pro- zione», disse nell’occasione.
blemi cardiaci di cui soffriva e Per molto tempo fu un perso-
per i quali aveva subito 5 by- naggio misterioso riuscendo
pass coronarici. ad evitare la ribalta, tanto che
Dovette entrare in una cella negli archivi dei giornali non
del carcere di Pisa da cui usci- esisteva neppure una sua foto-
rà un anno in affidamento in grafia.Neppure per la magi-
prova ai servizi sociali per oc- stratura la sua vita e soprattut-
cuparsi di libri e catalogare re-
perti etruschi (era appassio-
to l’ attività della sua banca
Karfinco di Ginevra erano sta-
nato di archeologia) nella bi- te normali. Pacini Battaglia,
blioteca di Bientina. «Voglio infatti, finì al centro dei più
importanti processi di Mani
Pulite che videro Antonio Di
Pietro sostenere l’accusa. Pro-
cessi interminabili che spesso
sono finiti in prescrizioni ma
anche con sentenze di assolu-
zione.
Tutto cominciò quando
Pierfrancesco Pacini Battaglia
a marzo 1993 si costituì (non
farà nemmeno un giorno di
carcere) e confessò che aveva
gestito con la Karfinco 500 mi-
liardi di lire di fondi neri Eni. È
la svolta di Tangentopoli per-
Banchiere Pacini Battaglia
ché emergono tangenti per
miliardi pagate ai partiti e nei
Paesi del petrolio. Tre anni
dopo, «Chicchi» finisce nel-
l’inchiesta della procura di La
Spezia e del Gico di Firenze
sull’Alta velocità. Da un’inter-
cettazione, dicevano i pm,
emergeva un Pacini che era
stato «sbancato», cosa che
sembrava alludere a paga-
menti a Di Pietro, ma che il
banchiere corresse in «sbian-
cato», che voleva dire esatta-
mente l’opposto.
A Brescia tutto si chiuse con
proscioglienti, mentre a Mila-
no deve affrontare altri pro-
cessi sui lavori della Tav e sullo
scalo ferroviario Fiorenza, fi-
no ai 6 anni di condanna defi-
nitiva in Corte di Cassazione.
Anche se l’ultimo, va precisa-
to, si celebrò a Perugia sui la-
vori delle grandi opere tra gli
anni ’80 e ’90 da cui nel 2010
uscì completamente indenne
dall’accusa di riciclaggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 30 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

#
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
UN PERSONAGGIO
UNA CITTÀ
GRAN
TORINO
dalla nostra inviata a Torino
Elvira Serra
A
rturo Brachetti ha
una casa magica.
Esci dall’ascensore
e ti trovi in vicolo
dei Bordelli. Un
raggio di sole entra da una fe-
ritoia e illumina la porta di
mattoni, oltre la quale si apre
il più grande tempio dedicato
alla divinità locale: il proprie-
tario e il suo ego. Niente è co-
me sembra: quello che pare
vero non lo è, e viceversa. Due
tigri in peluche a grandezza
naturale si annoiano sui diva-
ni, mentre una terza prepara
un’imboscata ai visitatori. Dei
tre bagni, uno sembra una
cappella medioevale con tan-
to di icona dedicata al santo
Francessus protettore degli
stitici; uno si ispira a Keith
Haring e dal rubinetto esce
acqua di colore diverso se è
calda o fredda; il terzo è ma-
grittiano, con il cielo in una
stanza e una riproduzione di
Le Grand Siècle che mostra
Brachetti di spalle. Il padrone
di casa compare anche sotto
forma di marionetta, trompe-
l’œil, sotto una campana di ve-
tro. Per non dire dei manifesti
degli spettacoli che tappezza-
no lo studio. Dalla vetrata in
cucina si apre la meraviglia di
Torino: la Cupola del Guarini
con la Sindone, Palazzo Reale,
la Mole, la Chiesa dei Cappuc-
cini, Palazzo Madama e la
Chiesa di San Lorenzo.
Trasformista, illusionista,
attore, regista. Dove tiene i
costumi?
«In un magazzino fuori To-
rino: sono 450, ogni tanto va-
do a respirare la storia che
hanno catturato. Alcuni li ho
indossati una volta sola. Li
conservo tutti perché sono
pieni di trucchi».
A quale è più affezionato?
«Ai frac bianchi, che uso
L’illusionista Arturo Brachetti: la tv italiana non
mi ha voluto, piango quando guardo Mary Poppins
nel finale dei miei spettacoli,
fatti da diverse sartorie per il
mondo. Ne ho sei o sette, rac-
contano 43 anni di vita artisti-
ca. Il primo è tutto liso. Quan-
do morirò voglio essere sot-
terrato con uno di quelli».
Ha già scelto l’epitaffio?
«Il più bello me lo ha frega-
to Augusto Fregoli, il primo
trasformista: “Qui compì la
sua ultima trasformazione”. Il
mio sarà: “Si è trasformato in
qualcosa di meglio”».
Si diverte ancora a trave-
stirsi pure nella vita reale?
«Certo. Per esempio quan-
do vado a teatro a vedere i col-
leghi: pago sempre il biglietto
così non sono costretto a pas-
sare in camerino se lo spetta-
colo non mi è piaciuto. E se
proprio devo e non mi ha con-
vinto, me ne esco con: “Quan-
ta energia...”. Sprecata».
E il costume da prete?
«Grazie a quello un briga-
diere non mi fece la multa
mentre andavo a 70 all’ora su
una strada da 50. Un’altra vol-
«Ho amato donne e uomini
ma per i miei fan non ho sesso
Conservo tutti i 450 costumi
Spio ancora i miei colleghi»
ta, con la complicità dei miei
fratelli, andai a trovare mia zia
per l’estrema unzione; lei ave-
va gli occhiali sul comodino,
non mi riconobbe e cominciò
a gridare: “Non sono ancora
morta!».
Il momento che l’ha emo-
zionata di più sul lavoro?
«Quando mi hanno dato il
Premio Molière per l’Uomo
dai mille volti, nel 2000 a Pari-
gi. Non c’era nessuno della
mia famiglia perché non mi
aspettavo di vincerlo».
È amatissimo in tutto il
mondo. La sua statua di cera
è in quattro musei.
«Ora in tre: a Parigi, a Praga
e in Svizzera. A Montréal ha
chiuso: l’ho saputo tardi, altri-
menti l’avrei acquistata».
Pensa di essere apprezzato
più all’estero che in Italia?
«Ma no, mi sento molto ap-
pagato. L’unica cosa che mi fa
un po’ di tristezza è che la tele-
visione italiana, tutta, al di là
di grandi complimenti non
mi ha mai proposto un One
 Lo spettacolo
CABARET - THE MUSICAL
Debutta domani al Teatro Alfieri di Torino
«Cabaret - The Musical» con Arturo
Brachetti e Diana Del Bufalo. La regia è di
Brachetti e Luciano Cannito, direzione
musicale di Giovanni Maria Lori, scene di
Rinaldo Rinaldi. Poi partirà la tounrée
A Torino
Arturo
Brachetti,
66 anni
il 13 ottobre,
sul balcone
della sua casa
torinese
(Paolo
Ranzani)
Man Show».
E se glielo offrisse una piat-
taforma a pagamento?
«Bello! Però, anche lì... Ci
sono colleghi che hanno fatto
molto meno di me, venduto
molti meno biglietti in Euro-
pa, e hanno i loro speciali».
Della sua vita sentimentale
non si sa nulla. Perché?
«Per i miei spettatori io non
ho sesso, sono come il perso-
naggio di un popup».
È innamorato?
«Sì, da tredici anni».
Di un uomo o una donna?
«Non glielo dico, altrimenti
lo scrive. Negli anni ‘70-’80 la
sessualità era molto più libera
di adesso e tutti abbiamo spe-
rimentato un po’ tutto, quindi
anche io ho avuto delle rela-
zioni sia di qua che di là».
L’Aids stava arrivando.
«Per fortuna mia quando a
Parigi vivevamo quella libertà
sessuale sfrenata, non ho mai
partecipato alle mega serate
di orge: l’angelo custode mi
ha evitato questo pegno».
CRONACHE 31
#
Le dispiace non avere avuto
un figlio?
«Per niente. Ne ho sentito il
bisogno geneticamente a 30
anni. Però mi rendo conto di
averne tanti artistici: sono i
ragazzi ai quali do consigli,
che incoraggio nella carriera.
Penso a Gaetano Triggiano,
Luca Bono, Filiberto Servi. So-
no i figli che ho scelto».
Un’immagine di quando
era un bambino?
«Vivevamo in periferia, in
una Torino in bianco e nero
dove io sognavo a colori. Dal
balcone vedevamo l’insegna
del Cinema Splendor: la guar-
davamo come se fosse la scrit-
ta Las Vegas».
Il primo film?
«Mary Poppins. Confesso
che quando lo riguardo, la
scena della vecchietta davanti
alla cattedrale mi frega sem-
pre e mi commuovo».
Il regalo più bello che ha
fatto ai genitori?
«A mia madre con mio fra-
tello e le mie sorelle regalia-
mo sempre la macchina, per-
ché ha 86 anni, ma è molto in-
dipendente: va al mare con le
amiche. Forse però il primo
grande regalo è stato quando
l’ho fatta a venire a Parigi nel
2000, l’anno di svolta».
I suoi familiari lavorano
tutti con lei?
«Ora solo mio fratello: mi
fa da commercialista. Così se
mi frega i soldi comunque fi-
niscono ai miei nipoti».
Il 13 ottobre compie 66 an-
ni. Sarà in scena al Teatro Al-
fieri di Torino, dove domani
debutta con Diana Del Bufalo
in «Cabaret - The Musical».
Le canteranno la canzoncina
sul palco?
«Forse sì. Già per i 60 mio
fratello organizzò una sorpre-
sa a teatro, riunendo un centi-
naio di amici. Mia madre con
voce tremante lesse una lette-
ra che aveva scritto in stampa-
tello su un foglio con la marca
da bollo da 500 lire. È difficile
sorprendermi, ma quel gior-
no fu un’emozione».
Come nasce «Cabaret»?
«Me lo sento addosso: il
film è uscito nel ‘72 e io nel ‘79
mi trovai per due settimane in
camerino con Joel Grey, che
aveva vinto l’Oscar per il ruolo
di cui facevo il playback. Poi
nell’83 ho incontrato il regista
Bob Fosse. Ho vissuto gli anni
scintillanti del cabaret vero,
quello delle ballerine e dei
politici con il tutù».
Si travestirà anche qui?
«Sì. C’è una scena in cui tut-
ti cantano un inno e io esco
come un Hitler nano che poi
diventa un diavolo che ab-
braccia il mondo. Il linguag-
gio è quello della derisione e
della caricatura».
Chiudiamo con la sua città:
Su Corriere.it in cosa si sente torinese?
Leggi tutte «Nel pissapicùrt, piscia più
le interviste corto: non fare il passo più
della serie lungo della gamba. C’è una
«Un uomo - vocina che me lo ripete per
Una città» frenarmi davanti ai progetti
sul sito online nuovi. Ma bisogna combatte-
del «Corriere re il tran tran sabaudo!».
della Sera» © RIPRODUZIONE RISERVATA
 32 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

#
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
LA GIORNATA MONDIALE
DELL’INSEGNANTE
di Alessandro D’Avenia
SEGUE DA PAGINA 1
L
a lettera continua così:
«Siamo andati in la-
boratorio: test a sor-
presa. Tralasciando
l’ansia e l’attacco di
panico, ho cercato di dare il
meglio e sono stata l’ultima a
consegnare. Tutti i miei com-
pagni stavano spegnendo il
computer ed io ero ancora lì a
salvare i file. Sentivo tutti gli
occhi addosso, e il professore
ha deciso di umiliarmi davanti
a tutti gridandomi in faccia:
“Ce la fa?!”, “Tutti la stanno
aspettando!”, “Si muova!”. Il
tutto arricchito da risate. Altri
professori sono andati da lui
per cercare spiegazioni e dire
di darci un taglio, ma nulla!
Non so più cosa fare... ho pau-
ra di andare a parlare con la
preside perché magari i suoi
atteggiamenti possono peg-
giorare, e già ora mi sta am-
mazzando! Lei ha qualche
consiglio?».
 
Lettera di una docente
Vanno rimessi al centro
gli insegnanti,
rispettandone il lavoro,
il merito e la dignità
Oltre al fatto, qui non rispet-
tato, che ragazzi con situazioni
di fragilità certificata godono
di strumenti dispensativi e
compensativi (niente test a
sorpresa, meno quesiti, più
tempo a disposizione...) che
noi docenti siamo obbligati a
mettere in atto così da permet-
tere loro di affrontare le prove
(uguaglianza non è dare a tutti
lo stesso, ma a ciascuno ciò
che gli serve per potere dare il
meglio), credo che la cosa mi-
gliore sarebbe agire attraverso
il consiglio di classe (i colleghi
di quella classe) per un chiari-
mento da e tra adulti. Anche
per questo all’ultimo anno, o
in situazioni particolari, chie-
do ai miei studenti di essere
presenti ai colloqui con i geni-
tori, per poter parlare con
franchezza di ciò che serve in
vista dell’uscita da un percorso
scolastico durato 13 anni: al di
là dell’esame di maturità, che
cosa serve alla tua maturazio-
ne e vocazione? Mi stupisce
quanto poco i ragazzi siano
coinvolti nel processo educati-
vo e didattico da insegnanti e
genitori, se non nel caso di re-
criminazioni. Come può una
situazione come quella di que-
sta ragazza, acuitasi durante il
confinamento, non essere sta-
ta affrontata per così tanto
tempo? Parte della risposta
credo sia nella lettera di una
professoressa di Scienze: «Ti
scrivo nella Giornata Mondiale
dell’Insegnante. Insegno da 10
anni. Ho una laurea in Scienze
biologiche col massimo dei
voti; un’abilitazione alla libera
professione; una seconda lau-
rea in Teologia col massimo
dei voti; un dottorato in Filoso-
fia con una borsa di studio che
mi ha portata a lavorare in un
centro di ricerca di eccellenza
in Germania. Ho ottenuto i 24
CFU (crediti formativi univer-
sitari), divenuti obbligatori
con il Decreto del 2017. Ho in-
segnato in scuole secondarie
di primo e secondo grado, pri-
CRONACHE 33
#
ma Religione poi Matematica
e Scienze. Ho insegnato in
 BANCO
ULTIMO scuole paritarie e statali, in
istituti professionali, tecnici,
alberghieri e in diversi licei
dove insegno tuttora. Da 13 an-
La rubrica di Alessandro ni ho anche una docenza uni-
D’Avenia sul mondo della versitaria a contratto. Que-
scuola ogni lunedì sul st’anno ho 196 studenti al liceo
Corriere della Sera e 159 all’università. Li conosco
e li riconosco quasi tutti, per-
ché ho sempre messo i ragazzi
al centro delle mie giornate.
Nonostante tutto questo con il
DPCM del 4 agosto 2023, ora,
per entrare di ruolo (cattedra
stabile e non solo supplenze a
tempo), dovrei sostenere una
prova scritta per verificare co-
noscenze e competenze in
campo psicopedagogico e di-
dattico (su cui sono già stata
valutata per i 24 CFU); se la su-
perassi, dovrei sostenerne una
orale e una pratica. Infine do-
vrei iscrivermi di nuovo (la
quinta volta!) all’università pa-
gando fino a 2mila euro per al-
tri 30 CFU, più un tirocinio.
Vorrei chiedere al Ministro se
— con il mio curriculum ed
ILLUSTRAZIONE DI GIANCARLO CALIGARIS
La scelta
Chiedo ai miei studenti
di venire ai colloqui
con i genitori, per parlare
con franchezza
esperienza nelle aule scolasti-
che e ragazzi di età così varie
— crede che io, e tanti altri,
abbiamo bisogno di questa
corsa ad ostacoli che toglie
tempo ed energia alla cura rea-
le dei ragazzi, demotivando
sempre più chi vive la profes-
sione come una vera e propria
vocazione, ma che ora, a forza
di DPCM insensati, ha voglia di
mollare per volgere lo sguardo
altrove? Per rimettere la scuola
al centro della società, vanno
rimessi al centro gli insegnan-
ti, rispettandone il lavoro, le
competenze e, non ultimo, il
merito e la dignità».
Non aggiungo altro a questa
lettera che ben si sposa con la
precedente: un sistema, che
mette in cattedra persone ina-
datte ma che diventano intoc-
cabili, e lo impedisce a chi se
lo meriterebbe, non funziona.
Fino a che questo Paese non
avrà veramente a cuore gli 8
milioni di ragazzi che sono a
scuola, scegliendo e trattando
come si deve il quasi milione
di persone che hanno il com-
pito di guidarli, noi saremo un
Paese che farebbe meglio a so-
stituire la Giornata Mondiale
con quella Mortale dell’Inse-
gnante... e quindi della Scuola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Caldo a Milano
Ieri 30,9 gradi,
record a ottobre
M ai, nel mese di
ottobre, il
termometro a
Milano era arrivato così in
alto: 30,9 gradi. L’autunno,
sul calendario, è iniziato
da quasi 20 giorni ma nel
capoluogo lombardo e in
buona parte d’Italia è
ancora estate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 34 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

ACQUEDOTTO PUGLIESE S.p.A.

Via Cognetti, 36 - B A R I
Tel. n. 080 234 3491 – www.aqp.it
Questa Società ha indetto la “Procedura
aperta, in modalità telematica, per
l’affidamento della fornitura con posa in
opera di sabbia silicea per il recupero di
efficienza della stazione di filtrazione a sabbia
presso gli impianti di potabilizzazione del
Sinni, Pertusillo, Fortore, Locone e Conza”,
suddiviso in 5 lotti. CIG 1: A01345B757,
CIG 2: A013463DEF, CIG 3: A01346D632,
CIG 4: A01347C294, CIG 5: A01348BEF1.
Importo a base di gara: € 4.648.975,00
oltre IVA. Criterio di aggiudicazione: minor
prezzo. Le offerte, corredate della prescritta
documentazione, dovranno essere inviate in
versione elettronica: https://appalti.aqp.it
entro le ore 12,00 del 30/10/2023. Il bando
di gara è stato pubblicato sulla G.U.U.E.
del 29/09/2023, e sulla G.U.R.I., V Serie
Speciale, n. 113 del 18/09/2023, sul sito
di questa Società www.aqp.it, e sul portale
dell’A.N.A.C.
Ing. Simona d’Amoja
Responsabile Area Acquisti Altri Business

C.U.C. Area Vasta Brescia

Sede principale
Avviso di gara
È indetta per il 23/10/2023 h. 10.00 la proce-
dura aperta su Sintel per “Appalto riservato
ai sensi dell’art 61 d.lgs. 36/2023 del servizio

Per la
assistenza tecnica in materia ambientale ed in
materia edilizia e stradale, con opzione di rin-
novo - Lotto 1 CIG: A014808402 - Lotto 2 CIG:

pubblicità A01482D28B - Lotto 3 CIG: A014838B9C” -

Termine ricezione offerte: 23/10/2023 h. 9.00.
Documentazione disponibile su: www.provincia.

legale brescia.it - www.ariaspa.it. Bando pubblicato

sulla G.U.R.I. n. 114 del 02/10/2023.
Il Funzionario (dott.ssa F. Comincini)
rivolgersi a:

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Via rizzoli, 8 - 20132 Milano
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
Una guida
per capire
il mal di testa
di Elena Meli
S
i fa presto a dire mal di
testa: è uno dei disturbi
più frequenti, tanto che
si stima che almeno la
metà della popolazione abbia
un episodio di cefalea l’anno,
ma occorre capire da che cosa
dipende.
Il mal di testa può infatti ac-
compagnare altre malattie,
come una sinusite o un’otite,
oppure può essere una cefa-
lea primaria, senza cause spe-
cifiche: dal mal di testa di tipo
tensivo alla cefalea a grappo-
lo, passando per l’emicrania e
il mal di testa da cervicale,
ogni dolore al capo è differen-
te per sintomi, fattori scate-
nanti e soprattutto modalità
di trattamento.
Fare chiarezza, dissipando
dubbi e incertezze per aiutare
chi soffre di mal di testa a fare
i giusti passi per risolverlo, è
l’obiettivo della guida «Mal di
testa, come venirne a capo»
che i lettori del Corriere della
Sera potranno trovare gratis
in edicola con il giornale do-
mani, martedì 10 ottobre: re-
CRONACHE 35
#
Domani
in edicola gratis
con il «Corriere
della Sera»
50 domande
per chiarire
i dubbi
e gli equivoci
più comuni
datta con l’aiuto di Maria Cla- analgesici più disparati nel
I numeri ra Tonini, responsabile del tentativo di liberarsi del dolo-
Centro per la diagnosi e cura re, rischiando però di peggio-
 Secondo uno delle cefalee della Clinica San rare le cose.
studio della Carlo di Paderno Dugnano
Norwegian (Mi), è una buona occasione Bambini e adolescenti
University per imparare per esempio co- Grazie alla guida, oltre a im-
of Science and me prevenire gli attacchi di parare come distinguere il
Technology, mal di testa di tipo tensivo, la mal di testa da sinusite dal
un miliardo forma più comune, scopren- mal di testa «da cervicale»,
e duecento do quali sono i fattori che sca- sarà possibile conoscere le ca-
milioni di tenano più spesso gli episodi. ratteristiche della cefalea a
persone nel Sul tema i falsi miti si spre- grappolo, meno frequente ma
mondo stanno cano, dai cibi «pericolosi» da ancora più invalidante, e chia-
soffrendo per evitare a tutti i costi (ma spes- dio e ci sono nausea e vomito rire i dubbi sul mal di testa in
un attacco di so a scatenare il dolore è l’ec- che costringono a restare bambini e adolescenti, che fa
mal di testa. cesso a tavola e non un singo- sdraiati al buio, mentre in al- dario i giorni di dolore forte L’esperta molta paura ai genitori ma è il
A questa cifra lo colpevole) allo sport che in- cuni pazienti l’emicrania si che limita le attività quotidia- Alle domande sintomo neurologico più fre-
i ricercatori nesca il disturbo, quando in- presenta con l’aura, ovvero ne, così da accorgersi se gli at- sul mal di testa quente nei giovanissimi.
sono arrivati vece è vero il contrario perché sintomi neurologici tipici (co- tacchi stiano aumentando, al- Maria Clara Si stima che circa il 20 per
rivalutando un’attività fisica regolare è me aloni luminosi o tremo- la necessità di non sottovalu- Tonini, cento dei ragazzi con meno di
oltre 350 studi protettiva e basta non esage- lanti attorno alle cose, lampi, tarla per evitare che diventi responsabile 18 anni soffra di mal di testa
condotti fra gli rare con gli sforzi. archi e strie di luce, oppure cronica. Nella guida sono Centro cefalee ricorrenti, almeno una volta al
anni Sessanta vertigini, formicolii, difficoltà elencate anche le possibilità della Clinica mese: nella maggior parte dei
del secolo I sintomi a parlare) che compaiono pri- di trattamento più nuove per San Carlo casi non è da preoccuparsi
scorso La guida contiene molte indi- ma dell’attacco di mal di testa curare e prevenire gli attacchi di Paderno troppo, ma sapere quali sono
e il 2020 per cazioni utili per distinguere il vero e proprio, si manifestano con i farmaci giusti, ma è in- Dugnano (Mi) le «bandierine rosse» a cui fa-
capire quanto mal di testa di tipo tensivo in pochi minuti e durano me- dispensabile rivolgersi al me- re attenzione e conoscere i
sia diffusa la dall’emicrania, la seconda ce- no di un’ora. dico per diagnosi e terapia: passi giusti per arrivare alla
cefalea in tutte falea primaria più frequente, molte persone che soffrono di diagnosi e a un’eventuale tera-
le sue forme, a partire dalle differenze nei Le cure mal di testa frequenti, che si pia è utile, perché il «fai da
dall’emicrania sintomi: nel caso dell’emicra- Tanti sono i consigli per af- tratti di cefalea tensiva o emi- te» con i bambini e con i ra-
alla cefalea nia in genere la luce, i rumori frontare l’emicrania, dall’im- crania, commettono spesso gazzi è ancora più rischioso.
tensiva e gli odori danno molto fasti- portanza di segnare sul calen- errori esagerando con gli © RIPRODUZIONE RISERVATA
 36 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera


#

Noi e l’Unione europea Per l’Italia (con il debito al 130% del Pil)
il rialzo dei tassi e il nervosismo dei mercati è molto costoso
e rende stretto lo spazio di manovra per le politiche di bilancio
ANALISI
 COMMENTI DEBITO PUBBLICO E SCELTE,
 Il corsivo del giorno IL DIFFICILE AUTUNNO ECONOMICO
di Lucrezia Reichlin

F
di Sara Gandolfi SEGUE DALLA PRIMA spalmare nel tempo in modo da importante diventa la modifica In questo scenario ci sarebbe
non ammazzare la crescita. Fa- delle salvaguardie. Ci lavorano un serio pericolo di instabilità fi-
ar parte dell’Unione cendo tesoro degli errori del pas- soprattutto spagnoli e olandesi nanziaria poiché l’Italia molto
KILLER UCCISI: monetaria ci rende sato, inoltre, la riforma prevede in una inusuale collaborazione probabilmente violerebbe una
QUITO, «GIUSTIZIA un po’ meno vulne-
rabili, perché pro-
la sospensione delle regole in ca-
so di una crisi economica.
tra Paesi del nord e del sud. La
loro proposta è ora sul tavolo. Se
regola così restrittiva e questo
potrebbe scatenare volatilità dei
PARALLELA» tetti dalla potenza di Purtroppo, questa formulazio- fosse accettata sarebbe un gran- mercati anche perché la Bce

I
fuoco della Banca ne suscita obiezioni soprattutto de passo avanti. Invece di preve- avrebbe difficoltà ad intervenire
l nome del mandante Centrale Europea da parte della Germania, preoc- dere un minimo annuale per la in quanto le misure in difesa del-
resterà un mistero. Chi ma questa protezio- cupata della sua eccessiva flessi- riduzione del debito, richiede un lo spread sono condizionali al-
poteva confessarlo è ne non è garantita e dipende dal bilità. In uno sforzo di mediazio- vincolo numerico medio su un l’osservanza delle regole fiscali.
stato messo a tacere. In consenso tra Stati membri sul ne, quindi, la Commissione in- periodo potenzialmente di molti Sia la Commissione che la Bce
carcere. Succede in percorso monetario e fiscale e troduce delle «salvaguardie» che anni. Purtroppo, ad oggi, la Ger- sanno bene che questo è il ri-
Ecuador, un tempo pacifico dall’adesione alle regole comuni. richiedono a Paesi con debito su- mania sembra irremovibile e la schio e Christine Lagarde a più
paradiso di biodiversità Il negoziato sulla riforma del periore al 60% e deficit sopra il proposta ispano-olandese pare riprese ha esortato i governi a
latino-americana, oggi Patto di stabilità è particolar- 3%, un aggiustamento più velo- sia già morta. Aspettiamo di ca- trovare un accordo.
teatro di sanguinarie faide mente importante in questo con- ce. La nuova proposta di riforma pire se, passate le elezioni, la po- In questo contesto, qualunque
tra bande criminali. Stretto testo. Un mancato accordo o un proposta di riforma passi, l’Italia

tra Colombia e Perù (grandi
produttori di coca), è
diventato il canale
privilegiato per i «carichi»
che poi prendono la rotta
degli Usa o dell’Europa. Ad
agosto hanno ammazzato a
sangue freddo un candidato
alle presidenziali, che si
concludono domenica
prossima al ballottaggio.
Fernando Villavicencio era
un giornalista che da tempo
denunciava gli intrallazzi
fra i Cartelli della droga e
alcuni pezzi dello Stato. Lo
hanno freddato alla fine di
un comizio, sparandogli in
testa svariati colpi. Sei
sicari colombiani sono stati
arrestati subito, altri
sospetti più tardi. L’Fbi,
accorsa a dare una mano
alle autorità locali, ha
offerto una taglia per una
soffiata sui «responsabili
ritorno alle vecchie regole avreb-
be conseguenze sui mercati fi-
nanziari e l’Italia sarebbe la pri-
ma a farne le spese.
Per capire dove siamo è inte-
ressante ripercorrere la storia
della riforma. Nel novembre
2022 la Commissione Europea
propone un nuovo impianto del
Patto di stabilità che sostituisce a
regole arbitrarie su deficit e de-
bito, un sistema focalizzato sulla
sostenibilità del debito a medio
termine, che prevede la presen-
tazione a Bruxelles da parte di
ciascun Paese di un piano a me-
dio termine per la diminuzione
Su Corriere.it del debito da valutare poi insie-
Puoi me. Una riforma che evita gli
condividere sui aspetti più pro-ciclici del vecchio
social network le sistema in quanto i Paesi sono te-
analisi dei nostri nuti a formulare l’aggiustamento
editorialisti e in termini di spesa strutturale
commentatori: netta da interessi e con un oriz-
le trovi su zonte temporale sufficientemen-
www.corriere.it te lungo affinché il costo si possa
 
Patto di Stabilità
L’Italia sarebbe la prima a
fare le spese di un mancato
accordo sulla riforma o un
ritorno alle vecchie regole
viene pubblicata in aprile e da
qui si apre un difficile negoziato.
Da un lato, per i tedeschi, questo
non è abbastanza, dall’altro,
molti Paesi si oppongono in
quanto le salvaguardie reintro-
ducono elementi di rigidità trop-
po penalizzanti. Il think-tank
Bruegel, per esempio, ha calco-
lato che per la Francia questo
comporterebbe manovre di 30
miliardi all’anno per il periodo
2025-2028.
Da aprile un tema negoziale
Il ritorno al passato
Per l’Italia significherebbe
un aggiustamento annuale
medio nel periodo 2025-2028
di 1,4% del Pil (28 miliardi)
sizione tedesca diventerà più
morbida.
Se non si arrivasse ad un com-
promesso, si ritornerebbe alle
vecchie regole. Per dare un’idea,
la reintroduzione del vecchio
Patto di stabilità richiederebbe
all’Italia un aggiustamento an-
nuale medio per il periodo 2025-
2028 di 1,4% del Pil (circa 28 mi-
liardi), molto più pesante anche
della proposta di Aprile che im-
plica un aggiustamento dello
0,5% annuo dal 2025 al 2032.
deve costruire un piano credibile
di rientro graduale del debito.
Non possiamo continuare a ri-
mandare il problema, soprattut-
to non nel nuovo quadro econo-
mico caratterizzato da alti tassi di
interesse. Il nostro futuro si gio-
ca soprattutto sulla qualità della
politica economica. In questo
senso convince poco negoziare
in Europa per ottenere più spazio
per gli investimenti quando ab-
biamo difficoltà a spendere i sol-
di del Pnrr o per posticipare l’an-
no dell’inizio del periodo di ag-
giustamento del debito e non
persuade una manovra fatta di
piccole mance, ma che non sug-
gerisce delle chiare priorità per
quest’anno e i prossimi a venire.
In questo senso il problema della
nuova manovra non sono i saldi,
ma il suo contenuto. Con pochi
margini di spesa, conta per cosa
e come si spende.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

intellettuali» dell’omicidio.
I killer arrestati avrebbero
probabilmente goduto di I MAGISTRATI, LA POLITICA E LA SECONDA DOMANDA
uno sconto di pena se
avessero «cantato». Ma
avevano paura. Non si
sentivano sicuri in quel
carcere fuori Guayaquil,
SE I GIUDICI SI CHIEDONO: COSA RISCHIO?

roccaforte delle narco-gang
che dietro le sbarre spesso
regolano i conti in sospeso.
Volevano essere trasferiti,
ma la burocrazia (pare) ha
rallentato l’iter. Li hanno
trovati impiccati, tutti e sei,
durante l’ennesima pseudo-
rivolta carceraria. Li
chiamano «disordini», alla
fine ci scappa sempre
qualche morto. Il giorno
dopo, un altro sicario di
Villavicencio, ecuadoriano,
ha fatto la stessa fine in un
carcere di Quito. Bocca
chiusa, per sempre. Gli altri
arrestati sono avvertiti. La
«giustizia parallela» in
Ecuador funziona così. Il
presidente uscente
Guillermo Lasso, che ha
anticipato le elezioni per
evitare l’impeachment, ha
subito silurato il capo della
polizia. I due sfidanti al
ballottaggio di domenica,
L
di Luigi Ferrarella
a seconda domanda. Nessuno se ne sta
preoccupando, eppure è quella cruciale
non dal punto di vista di magistrati e po-
litici, ma dei cittadini. Perché la disamina
della fondatezza giuridica dell’ordinanza
della giudice catanese Apostolico, le ri-
flessioni sull’opportunità per le toghe di surfare
sui social e partecipare a manifestazioni, gli inter-
rogativi sui fornitori ministeriali del magma me-
diatico riversabile sulla toga o sul politico o sul
giornalista sgraditi, sono dita rispetto alla luna ve-
ra, che si vede solo se si uniscono tutti i puntini di
questa stagione di giudici messi dal ministro della
Giustizia sotto procedimento disciplinare per aver
motivato gli arresti domiciliari di un russo poi eva-
so prima dell’estradizione. Di pm preventivamente
diffidati dal governo a non azzardarsi a verificare la
segretezza o meno del documento ministeriale
passato da un sottosegretario al coinquilino com-
pagno di partito, e da questi utilizzato per attacca-
re in Parlamento l’opposizione. Di magistrati tac-
ciati da Palazzo Chigi di aver «scelto di svolgere un
ruolo attivo di opposizione» quando una ministra
fa finta di non sapere di essere indagata da un an-
no, o a una Procura tocca verificare la denuncia di
sgradite al partito dei consiglieri Csm che ora gli
fanno la guerra, così che tutti imparino quanto le
loro carriere future possano ormai dichiaratamen-
te essere scrutinate alla luce del favore o sfavore
politico del loro lavoro.
L’adagio per cui «il magistrato come la moglie di
Cesare dovrebbe non solo essere ma anche appari-
re imparziale» viene brandito contro la giudice
Apostolico che 5 anni fa non trattava procedimenti
di immigrazione, ma curiosamente non contro l’ex
senatore forzista Enrico Aimi che l’ha già pubblica-
mente condannata pur essendo il presidente della
Commissione Csm che dovrà giudicarne l’incom-
patibilità ambientale invocata da tutta la destra.
Ecco perché dal latinorum bisognerebbe magari
ricordarsi anche un’altra formuletta, «sine spe et
sine metu», precondizione della fiducia dei citta-
dini sottoposti a giudizio o in cerca di tutela: e cioè
la certezza che il magistrato da cui attendono ri-
sposta non coltivi speranze di vantaggi né tema ri-
percussioni dalla decisione che sta prendendo
nell’esercizio della giurisdizione.
Ma se nella testa del giudice, accanto alla prima
domanda che dovrebbe essere anche l’unica (chi
ha ragione in questo caso in base alle leggi?), inizia
a ronzare pure una seconda domanda (se prendo
la decisione verso cui mi sto orientando per legge,
mi accadrà qualcosa di bello o di brutto? Mi trove-
rò la vita setacciata dai cassetti del ministro e dai
suoi media fiancheggiatori? Sarò favorito o dan-
neggiato nei contesti istituzionali che avranno vo-
ce in capitolo sulla mia vita professionale?), allora
la sua indipendenza è già intaccata, e il conformi-
smo alle decisioni più comode già incoraggiato. E
accadrà che quando un magistrato dovrà decidere
se un poliziotto abbia picchiato un fermato o ne sia
calunniato; se l’imperizia di un medico abbia con-
corso alla morte del paziente o i familiari denun-
cianti siano solo accecati dal dolore; se il sospetta-
to di un fatto di cronaca eclatante debba o no esse-
re messo intanto nel carcere invocato dalla piazza
urlante; se si debba sequestrare una fabbrica che
inquina una comunità, oppure evitare l’errore di
buttare per strada gli operai; se una lancinante
questione di bioetica legittimi nuove dinamiche
familiari; se di fronte a una segnalazione di abusi
sessuali in famiglia debba precipitarsi a togliere la
figlia al padre (col rischio poi di vedersi addebitare
il suicidio di un innocente in carcere), o essere im-
permeabile alla strumentalità di una denuncia
frutto di conflittualità familiare (col rischio invece
di sentirsi rimproverare di aver lasciato la figlia in

Daniel Noboa e Luisa
González, intanto finiscono
la campagna elettorale con
il giubbetto anti-proiettili.
Entrambi sembrano troppo
fragili al cospetto di uno
stato criminale dentro lo
Stato che non sembra aver
più alcun timore di una
legalità che latita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
una ragazza contro il figlio del presidente del Se-
nato. Di giudici accusati di lesa maestà imprendi-
torial-sindacale perché, contestando il caporalato
in salari da fame contrastanti con l’articolo 36 della
Costituzione pur se contrattualmente sottoscritti,
inducono le aziende commissariate a sistemare 11
mila lavoratori e restituire all’Erario centinaia di
milioni di euro. Di caccia all’uomo togato dopo
ogni femminicidio, benché a cadavere ancora in
strada nemmeno si sappia se e quali elementi di
conoscenza quel magistrato avesse negli atti. E di
ostruzionismi a magistrati rei di passate decisioni

Un’altra formula latina
Bisognerebbe ricordarsi «sine spe et sine
metu», e cioè la certezza che il magistrato
da cui si attendono risposte non coltivi
speranze di vantaggi né tema ripercussioni
dalla decisione che sta prendendo
mano all’orco vero): ecco, in tutti questi casi, d’ora
in avanti il cittadino avrà di fronte a sé un magi-
strato che si sta facendo «la seconda domanda». E
il fatto che questa seconda domanda inevitabil-
mente finisca per sfavorire la parte più debole,
qualunque sia nel contenzioso dalla cui soluzione
il magistrato abbia da temere contraccolpi o atten-
dersi gratificazioni, smette di essere un affare tra
magistrati e politici. E comincia a fare paura a ogni
a cittadino.
lferrarella@corriere.it
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Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023 37
#

Risponde Luciano Fontana  Delitti & castighi

SE LE AZIENDE ITALIANE
SONO SOLO TERRA DI CONQUISTA di Giusi Fasano

CARO L’alba è difficile

DIRETTORE
per gazzelle e no vax
LIBRI SCOLASTICI
«Troppi volumi,
serve una regola»
Le lettere firmate
con nome, cognome
e città e le foto vanno
inviate a
Caro direttore,
decisamente preoccupante
l’ultimo rapporto di
Infocamere secondo cui ben
1.000 aziende industriali
sia un interesse a
mantenere tecnologia e
produzione sul nostro
territorio.
Luca Testera Pardi
imprese. Ci sono però due
punti critici. Il primo lo se-
gnala lei: spesso abbiamo di
fronte iniziative di corto respi-
ro che tendono a prendere il
P rendiamo in prestito quel vecchio
detto africano: ogni mattina, come
sorge il sole, una gazzella si sveglia e
sa che dovrà correre più del leone o verrà
uccisa. Adattarlo alle «gazzelle» della Rete
Confermo quanto spesso si «Lo dico al Corriere»
scrive sui testi scolastici (i Corriere della Sera italiane sono passate in meglio delle nostre aziende e è un attimo: ogni mattina, come sorge il
miei bambini devono gestirne via Solferino, 28 mani straniere negli ultimi a trasferire innovazioni e sole, un complottista si sveglia e sa che
22 tra volumi e quaderni per 20121 Milano 5 anni ossia l’azionista competenze in altri mercati. Il dovrà spargere il veleno dell’antiscienza
ogni materia). Sono estero ha la maggioranza. È secondo riguarda la reciproci- prima che lo scienziato di turno arrivi con
veramente troppi fin dalla risaputo che il capitalismo tà: in un sistema sano sarebbe l’antidoto. L’incidente dell’autobus a
prima elementare, pesano,

confondono e rendono
«spezzettato»
l’apprendimento. Ne ho
chiesto il motivo alle case
editrici. La risposta è stata che
ormai è una gara: quella casa
pubblica un opuscolo con
giochi? L’altra ne presenta
due. Il ministero dovrebbe
seriamente intervenire a
mettere dei limiti, e gli
insegnanti devono imparare a
lavorare in modo più
interdisciplinare, molto più
efficace tra l’altro, almeno
nella primaria.
Laura Soliveri
POLICLINICO MILANO
«I tempi delle nostre
liste di attesa»
In risposta alla mamma che
lamentava tempi lunghi nella
prenotazione di una visita
cardiologica pediatrica per il
figlio, vorremmo comunicare
che il servizio di cardiologia
pediatrica del Policlinico di
Milano attualmente ha circa
40 giorni di attesa per una
prima visita e due settimane
per un’ecocardiografia. I
pazienti presi in carico presso
la nostra cardiologia e che
necessitano quindi di controlli
periodici, possono prenotare
con un’attesa di una
settimana. Inoltre, nel caso in
cui il pediatra lo ritenesse
necessario apponendo sulla
ricetta il relativo codice, è
possibile eseguire un controllo
urgente in 24 ore con due posti
riservati ogni mattina. Nel
caso avesse difficoltà con il
numero verde può scriverci
direttamente alla mail:
cardiologia@policlinico.mi.it
Prof. S. Carugo, Dir. Dip.
cardio-toraco vascolare
Policlinico Milano, Dir. Uoc
Cardiologia Policlinico Milano
C
italiano necessita spesso di Caro signor Pardi, bello che tante aziende italia- Mestre, per dire. Non sembrerebbe
lettere@corriere.it capitali esterni per crescere he aziende o fondi ne facessero acquisizioni al- argomento per gli invasati cospirazionisti
letterealdocazzullo ma il punto sembra stranieri investano in l’estero, senza gli impedimen- o quelli del no-qualsiasi cosa. Eppure...
@corriere.it diametralmente opposto: aziende italiane può ti che qualche volta scattano e Mentre la fila dei cadaveri sotto il
stiamo assistendo ad un essere considerato un molto di più di quanto avven- cavalcavia cresceva sempre più, una notizia
saccheggio di know how per segnale positivo. Per tanti an- ga oggi. ha cominciato a circolare sui siti
Aldo Cazzullo - «Lo poi vedere i nostri ni abbiamo riempito i nostri Non mi piacciono le chiu- d’informazione e nei servizi delle tivù: «Si
dico al Corriere» stabilimenti ridotti a discorsi pubblici della neces- sure nazionalistiche, dobbia- pensa a un malore improvviso
«Lo dico al Corriere» logistiche o filiali e il fondo sità di rendere attrattiva l’Ita- mo fare moltissimo per diven- dell’autista». Ipotesi della prima ora,
estero delocalizza la lia per gli stranieri e le loro tare attrattivi in termini di fi- ovviamente. Ed ecco fatto, il piatto della
produzione all’estero. Se sco, tecnologie, infrastruttu- congiura è servito. In men che non si dica i
Da ora c’è anche la vogliamo fermare questo Le lettere a Luciano Fontana re, competenze e livello dei soldati più attivi del complottismo a tutti i
pagina Instagram processo vizioso serve una vanno inviate a questo indirizzo salari. Ma nemmeno possia- costi son partiti per la guerra contro il
@cazzulloaldo riforma fiscale e del di posta elettronica: mo diventare solo terra di nemico vaccino. E così l’autista, forse
mercato del lavoro scrivialdirettore@corriere.it conquiste effimere. morto per malore improvviso (dove forse
immediatamente affinché vi © RIPRODUZIONE RISERVATA sta per forse, non per «sicuramente»), è
diventato suo malgrado strumento
La foto del giorno antivaccino. I giustizieri della scienza
hanno buttato nel calderone degli «effetti
avversi» la sua faccia, il suo nome, la sua
tragica fine (assieme a quella di altre 20
persone). Non citiamo nessuno dei loro
nomi perché non meritano tanto onore,
ma sappiate che i più illuminati dalla fede
abbagliante dell’antivaccinismo hanno
proposto di togliere la patente a ogni
autista vaccinato, perché — si sa — chi si è
lasciato iniettare «il siero» malefico è un
cadavere che cammina. Sulle date di fine
vita, però, fra i no-questo e no-quello non
c’è accordo. Forse (e stavolta forse sta per
«sicuramente») dovrebbero chiedere aiuto
al dottor Eldon Tyrell, il fondatore della
Tyrell Corporation di Blade Runner che ha
creato i replicanti. Lui con le date di morte
ci sa fare. In attesa di conoscere la risposta
sulla scadenza «improvvisa» di tutti noi
vaccinati propongo una castroneria no vax,
per sdrammatizzare. Seguendo un certo
talento comico si sono convinti, per
esempio, che nel 2022 le morti improvvise
nel nostro Paese siano state 857 mila.
Peccato che il numero dei decessi totali di
quell’anno sia 713.499, compresi i
La magia e i colori L o scatto del fotoreporter Manan Vatsyayana (Afp) ferma
nell’immagine, donandoci un bellissimo effetto plastico e un
femminicidi e i morti di lavoro. Del resto
ogni mattina, quando sorge il sole, un
del nuoto artistico contrasto di colori molto efficace, un momento della gara della squadra complottista si alza e comincia a correre:
di nuoto artistico del Kazakistan, ieri durante i Giochi asiatici di va al computer a scrivere qualche fesseria.
di Marco Gillo Hangzhou, nella provincia orientale cinese di Zhejiang. © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

AFFITTI COSTOSI
«Negli anni 50 posti letto INTERVENTI E REPLICHE
venduti a peso d’oro»
«La lezione di Salvatore Veca» quale sono stati concepiti e scritti non è il nostro, certo. sempre da donne e uomini. Lettere e messaggi talora
Mio padre a fine anni 50 Il 7 ottobre di due anni fa il filosofo Salvatore Veca ci Anzi, è dissimile dal nostro. Da qui la percezione della letti dopo secoli, o riscoperti, o diversamente
emigrò come tanti migliaia di lasciava. Inestimabile per me è il valore del suo lontananza: ci raccontano altre storie, con altri interpretati. Una sorta di dialogo con chi non c’è più e
giovani dal sud Italia a Milano insegnamento, scoperto grazie al ricordo di un articolo protagonisti e altri problemi. Al tempo stesso, tuttavia, che pure ci ha voluto dire qualcosa, senza conoscerci.
non per studiare ma per de l’Unità sul «riformismo vero e con riforme». Ma ad ricorrono situazioni, aspetti, fenomeni. Anzi, è Non a caso, poi, Veca scorgeva nella tensione feconda
cercare un lavoro dignitoso.
aver generato una vera e propria metamorfosi del sorprendente come i dilemmi, gli struggimenti, le tra il coltivatore di memorie e l’esploratore di
Già allora i posti letto
venivano «venduti» a peso modo mio di relazionarmi con i testi e gli autori del angosce, i pensieri degli umani si presentino più volte, connessioni la via maestra per procedere lungo la
d’oro e quello che si passato, anche remoto, è stata la sua lezione sulla fino ai giorni nostri, a dispetto di secoli o millenni di strada della conoscenza e del sapere. La tradizione
guadagnava lo si spendeva prossimità e sulla distanza. Prima ero come abbagliato distanza. non è un monolito, ma presenta pieghe, increspature,
nell’affitto e nel mangiare. Il dalla passione del presente. Un presente che finiva per È proprio tale duplicità, sono proprio questa prossimità fratture nelle quali può insinuarsi il nuovo, magari
poco che avanzava costituiva frapporsi tra me e i classici, che mi apparivano datati e e questa distanza a rendere particolare il nostro stabilendo collegamenti inusuali. Sempre memori,
una necessaria rimessa da anacronistici. Dinanzi a essi, in realtà, se davvero rapporto con il passato, con i suoi testi e i suoi autori. però, di quell’archivio formidabile di possibilità che è il
inviare ai genitori. diamo retta alla mente e al cuore, proviamo un senso Senza ignorare i messaggi in bottiglia, le lettere a un passato. Grazie, Salvatore.
Paolo Uniti di prossimità e, insieme, di distanza. Il contesto nel mondo che generalmente non risponde scritte da Danilo Di Matteo

DEL LUNEDÌ RCS MEDIAGROUP S.P.A.

EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessa- PREZZI: *Non acquistabili separati, il venerdì Corriere della Sera + 7 € 2,20
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DIRETTORE GENERALE NEWS Sede operativa: Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02-25841 – Fax 02-25846848
Giampaolo Tucci Alessandro Bompieri www.cairorcsmedia.it La tiratura di domenica 8 ottobre è stata di 211.959 copie

PREZZI DI VENDITA ALL’ESTERO: Belgio € 4; Croazia € 4; Francia € 4; Grecia € 4; Slovenia € 4; Svizzera Italiana (Canton Ticino) CHF 3,50; ABBONAMENTI: Per informazioni sugli abbonamenti nazionali e per l’estero tel. 0039-02-63.79.85.20 fax 02-62.82.81.41.
Svizzera Francese e Tedesca CHF 4,50. SERVIZIO CLIENTI: 02-63797510 (prodotti collaterali e promozioni).
 38 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

Cultura CONSIGLI PER 7 GIORNI

Le proposte di Gianfranco
de Turris, giornalista
e scrittore. Su X (Twitter)
Virgilio,
Eneide.
Il poema
fondante
della nostra
civiltà
George Orwell,
1984.
Un viaggio
nel mondo
dove il vero
«p» falso
Dino Buzzati,
Poema
a fumetti. La
prima graphic
novel della
storia, firmata
Ray Bradbury,
Fahrenheit
451.
Una società
che ha paura
della cultura
John Ronald
Reuel Tolkien,
Il Signore degli
Anelli. Un fan-
tastico Medio-
evo di valori,
Giuseppe
Parlato,
La sinistra
fascista.
Un aspetto
del fascismo
Ernst Jünger,
Nelle tempeste
d’acciaio.
La «guerra
dei materiali»
intesa come
per i follower de è il falso dal massimo la brucia un’alternativa che oggi non superamento
@La_Lettura quelle «p» vero scrittore fan- al mondo ci si immagina di sé
dell’autrice Teresa Radice tastico italiano moderno lontanamente

Martin Conway, in un saggio in uscita per Carocci, ripercorre le vicende

del dopoguerra e analizza i cambiamenti in corso, alimentati dalla percezione
diffusa di insicurezza. L’assetto politico ereditato del passato non regge più

DEMOCRAZIA
di Paolo Mieli

C IN BILICO
i risiamo. Pandemia, invasione rus-
sa dell’Ucraina, pressioni generate
dall’insicurezza economica, ondate
migratorie dall’Est e dal Sud, ten-
sioni regionaliste e nazionaliste
«sembrano presagire nuove ricon-
figurazioni politiche e crisi dell’autorità stata-
le». Lo scrive Martin Conway in un importan-
te libro, L’età della democrazia. L’Europa oc-
cidentale dopo il 1945, in uscita il 13 ottobre
IL MODELLO SORTO IN EUROPA DOPO IL 1945
per Carocci. Al termine di un viaggio dalla fine
della Seconda guerra mondiale a oggi, l’im-
pressione che la democrazia sia entrata «in un
ATTRAVERSA UNA CRISI MOLTO PROFONDA
periodo di fluidità» appare a Conway «più
giustificata che mai». D’altra parte, «crisi»,
precisa Conway, «è un termine a cui si fa ri- riescono più a rappresentare un quadro ade- Bibliografia parte, di Postwar. La nostra storia 1945-2005
corso quando non si riesce a vedere che cosa guato a società europee come quelle del XXI (Laterza) di Tony Judt.
sta nascendo». Però è ben chiaro quel che se secolo è nient’altro che una «evidente verità». Le strutture formali dell’organizzazione so-
ne sta andando: si sta dissolvendo l’Europa Il «motore del cambiamento», secondo Radiografie no state rimpiazzate da «un mercato di dibat-
del secondo dopoguerra e ne verrà alla luce
un’altra.
Conway, a questo punto non può essere fer-
mato. Come le politiche del 1789 non funzio- di un sistema titi e campagne spesso guidato dall’immedia-
tezza del mondo digitale, in cui slogan e sim-
Quali sono state le avvisaglie? La disaffezio-
ne verso i partiti politici consolidati si fa senti-
narono allo stesso modo nel 1848 o nel 1870,
così le strutture democratiche che si dimo-
che mostra segni boli — tratti dai repertori della destra e della
sinistra — vengono assemblati e riassemblati
re attraverso «la sempre maggiore volatilità
delle scelte elettorali». A cui si aggiunge
strarono efficaci alla metà e negli ultimi de-
cenni del Novecento non possono essere sem-
di logoramento con esuberanza quasi arbitraria». Ma, se vale a
consolarci, in questo cambiamento non vi è
«l’alienazione di una percentuale crescente plicemente «aggiornate» in modo da soddi- nulla di fondamentale che non si sia già visto
della popolazione dal processo politico». Ciò
che ha prodotto un rapido calo nella parteci-
pazione al voto (elettorale e referendario). Ac-
compagnato dall’irruzione di nuove retoriche
antipolitiche. Nonché di forme d’azione diret-
sfare le esigenze del nostro tempo. Non fun-
zionerebbe.
La sminuita autorità delle strutture statali
ha minato il prestigio e i poteri dei funzionari
pubblici. I rovesci elettorali subiti dalle forze
S i occupa dello stesso
periodo esaminato da
Conway il libro di
Tony Judt Postwar, edito
in Italia da Mondadori nel
in passato. Ed è superfluo soffermarci qui sul-
la crisi che investì l’Europa tra le due guerre
mondiali. Ma anche prima. E dopo quel terri-
bile ventennio. Ad esempio, andrebbero «ri-
scoperte» (o comunque riportate alla memo-
ta (di destra e di sinistra) che dimostrano «il Studioso politiche consolidate — in primis democri- 2007 e riproposto nel 2017 ria) «la retorica sulfurea, le richieste rabbiose
diffuso discredito in cui versano le istituzioni Esce in libreria stiani e socialdemocratici, quasi dappertutto da Laterza nella e le politiche nazionaliste venute alla luce in
del processo democratico». Tale senso di cri- venerdì 13 — hanno privato i dirigenti di queste forma- traduzione di Aldo molti Stati europei nel corso degli anni No-
si, precisa l’autore, è qualcosa di molto diver- ottobre il zioni «dell’abituale primazia e dei relativi be- Piccato. Si sofferma sulle vanta dell’Ottocento».
so dai travagli provocati dalle «pur invecchia- nefici». Ma prima di ogni altra cosa, «della lo- trasformazioni innescate

te» strutture parlamentari e costituzionali.
D’altronde quelle strutture erano state proget-
tate per un’epoca precedente. Oggi nel nostro
continente questa nuova sensazione di crisi
«è così palpabile — e talvolta urgente — per-
ché fa parte di una messa in discussione del-
l’identità europea assai più ampia». I confini
geografici di questa Europa, la natura della
sua struttura sociale ed economica, i suoi va-
lori, tutto ci appare infragilito. Sperare che la
crisi «possa essere risolta con alcune modifi-
che alle singole costituzioni nazionali, o alle
strutture decisionali dell’Unione Europea»,
non è altro che «un desiderio illusorio».
Il modello di democrazia emerso nell’Euro-
pa occidentale dopo il 1945 era, sotto ogni
punto di vista, figlio di quell’epoca: le sue
mentalità, i suoi fondamenti ideologici e le
relative gerarchie di classe, di genere, erano
tutti «tipici della metà del Novecento». Per-
tanto, la percezione ampiamente condivisa
secondo cui le istituzioni create allora non
O
saggio di Martin
Conway (nella ro autorevolezza». Più in generale, l’emergere dalla fine dell’impero ggi, come allora, «il cambiamento è ali-
foto) L’età della dei nuovi media ha abolito il ruolo privilegia- sovietico il saggio di David mentato principalmente dalla pervasiva
democrazia. to accordato dalla stampa e da un sistema ra- Held Democrazia e ordine realtà sociale dell’insicurezza». Gli ef-
L’Europa diotelevisivo finanziato dallo Stato a una certa globale (traduzione di fetti delle trasformazioni economiche globali,
occidentale élite di intellettuali pubblici. Nelle trasforma- Aurora De Leonibus, rafforzati dalla centralità assunta negli ultimi
dopo il 1945 zioni subìte dalle strutture democratiche eu- Asterios, 1999). Tra le anni dalle forze del mercato in molti ambiti
(traduzione ropee non mancano dunque i «perdenti». Co- opere di Raymond Aron della vita quotidiana, hanno privato milioni di
di Maurizio sa che dovremmo tener presente nel conside- pubblicate in Italia: In europei di qualsiasi senso di sicurezza econo-
Ginocchi, rare la pletora di previsioni di un futuro politi- difesa di un’Europa mica. E — in modo più radicale — della spe-
Carocci, pagine co oscuro. decadente (traduzione di ranza, detta in parole povere, di assistere a un
422, e 39). Soprattutto quando vengono da quei «per- Lucia Krasnik, Mondadori, miglioramento della situazione generale.
Martin Conway, denti». Sebbene «vi siano delle buone ragioni 1978); L’etica della libertà Nel secondo dopoguerra il più influente in-
nato nel per guardare con una certa trepidazione agli (colloqui con Jean-Louis tellettuale che teorizzò la «stabilizzazione»
1960 ad sviluppi attuali della politica», dovremmo Missika e Dominique delle democrazie fu, senza alcun dubbio, il fi-
Aberystwyth, forse interpretare ciò che sta accadendo oggi Wolton, Mondadori, 1982). losofo politico francese Raymond Aron (1905-
nel Galles, (e probabilmente continuerà ad accadere nei Da segnalare anche il 1983). Secondo Aron — L’etica della libertà.
insegna Storia prossimi anni) non come la fine della demo- saggio di Claude Julien, Il Memorie di mezzo secolo (Mondadori) — le
contempo- crazia, «ma come la transizione da un model- suicidio delle democrazie democrazie che avevano messo radici ad ovest
ranea lo democratico a un altro». Se ne ha conferma (traduzione di Marisa nel nostro continente dopo il 1945, erano
all’Università di dalla lettura di Democrazia e ordine globale. Calimodio, il Saggiatore, qualcosa di più del «mero sottoprodotto del-
Oxford, nel Dallo Stato moderno al governo cosmopolitico 1973). l’immobilismo politico imposto all’Europa
Regno Unito (Asterios) di David Held. E, quantomeno in (tanto occidentale quanto orientale) dalla

Ritratti Il giornalista Dario Maltese intervista tredici connazionali di talento che vivono e lavorano in Francia. Ecco «Les Italiens» (Rizzoli)

Loscrittore,lascienziata,ilpasticciere,l’étoile:i«nostri»parigini
dal nostro corrispondente
Il volume Stefano Montefiori
PARIGI Ci sono le relazioni politi-
che, talvolta non facilissime ma
stabilizzate dal Trattato del Quiri-
nale e dai canali diplomatici
sempre molto attivi. Ci sono gli
scambi economici, che continua-
no a crescere. E, tra Italia e Fran-
 Dario cia, ci sono le vite di tante perso-
Maltese, Les ne nate in un Paese e finite ad
Italiens. Storie e abitare nell’altro. Con molto brio,
incontri con profondità e dettagli inediti, Les
talenti italiani Italiens (Rizzoli) raccoglie le in-
che hanno terviste a tredici di loro, da Giu-
conquistato la liano da Empoli a Vittoria Coliz-
Francia, Rizzoli, za, da Luca de Meo a Eleonora
pagine 300, Abbagnato, raccontando «storie
e 18,50 e incontri con talenti italiani che
hanno conquistato la Francia».
Dario Maltese, 46 anni, con-
duttore del Tg5, attraverso le in-
terviste ha condotto un’indagine
appassionante su questa strana e
informale comunità, gli italiani
di Parigi, che si incrocia, ogni
giorno, per strada o nei contatti
di lavoro. A Parigi si sente parlare
italiano, o francese con accento
italiano, quando si sta in coda a
comprare il pane, quando si visi-
ta il museo d’Orsay, e anche nei
premi letterari, in tv, alle assem-
blee dei grandi gruppi finanziari.
Giuliano da Empoli ha scritto
in francese il bestseller mondiale
Il mago del Cremlino (in Italia
uscito per Mondadori) vincendo
molti premi letterari. «La Francia
ha due cose che mi stanno molto
Dario Maltese
(Erice, Trapani,
1977) lavora
al Tg5 dove si
occupa di Esteri e
conduce l’edizione
delle 20
a cuore, la politica e la letteratu-
ra», dice a Maltese. La scienziata
Vittoria Colizza, che durante la
pandemia era chiamata dal go-
verno a spiegare in tv il Covid ai
francesi, guida il laboratorio so-
prannominato «des Italiens». Poi
si raccontano a Maltese il puglie-
se Luca de Meo che guida la Re-
nault, monumento nazionale, la
stella della danza Eleonora Abba-
gnato oggi presidente del Consi-
glio dello spettacolo a Roma do-
po essere stata étoile dell’Opéra
di Parigi, Francesca Bellettini che
ha portato il fatturato di Saint
Laurent da 500 milioni a tre mi-
liardi, Carla Bruni che non si ri-
sparmia una critica alla Rivolu-
zione («un momento sanguina-
rio, vergognoso e loro, parados-
salmente, ne sono fieri»).
E poi Pietro Beccari da Basilica-
goiano (Parma) al Pont Neuf co-
me capo del colosso Louis Vuit-
ton, il pasticciere Angelo Musa
che prepara i dolci all’Hôtel Plaza
Athénée, Monica Bellucci che
spiega come in una metropoli co-
me Parigi si possa fare vita di
quartiere, l’infanzia italiana e fe-
lice di Philippine Leroy-Beaulieu
(co-protagonista delle serie Call
my agent e Emily in Paris, e figlia
di Philippe Leroy, il mitico Yanez
di Sandokan), gli incontri del fo-
tografo Paolo Roversi con Sartre
alla Coupole, Giambattista Valli
che ha scelto Parigi per la sua
haute couture, e Claudia Ferrazzi
che prima di fondare la start-up
Vivarte è stata chiamata all’Eliseo
come consigliera alla Cultura da
Emmanuel Macron.
Gli italiani sono dappertutto
anche perché, come scrive Malte-
se nelle prime quattro parole del-
l’introduzione, «I francesi ci
amano». Le storie dei tredici
«Italiens» celebri servono a illu-
minare un rapporto complesso,
che dice molto dei due popoli,
dei due Paesi, e della possibilità
di sentirsi parte di entrambi.
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Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
CULTURA 39
#

I funerali Si svolgeranno dopodomani, mercoledì 11 a
Bologna, alle 15.30, nella chiesa di San
Il saluto a Luca Goldoni Giovanni Bosco (via Bartolomeo Maria Dal
Monte 14), a pochi passi dalla casa dove
mercoledì a Bologna viveva, i funerali di Luca Goldoni, lo scrittore e
giornalista, inviato di guerra, scrittore, un
acuto e ironico osservatore dei costumi italiani
di cui è impossibile citare tutti i successi
ottenuti nella sua lunga vita professionale; se
ne va anche un uomo di straordinaria cultura
alla Cultura Mauro Felicori, a nome di tutta la
Giunta regionale, hanno voluto esprimere il
loro cordoglio per la morte di Goldoni. Il
presidente della Commissione Cultura della
Camera, Federico Mollicone, ha invece

Cordoglio bipartisan storico giornalista del «Corriere della Sera»

scomparso sabato a 95 anni (era nato a
Parma il 23 febbraio 1928). «Una perdita che
ci rattrista profondamente, perché con Luca
Goldoni non se ne va solo un grande
ed eleganza, la cui vita e carriera sono state da
sempre, e non solo per il suo luogo di nascita,
intrecciate con la nostra regione, l’Emilia-
Romagna»: con queste parole il presidente
della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore
ricordato Goldoni come «un grande inviato di
guerra e poi narratore tagliente dei costumi
italici e di grandi personaggi come Francesco
Luca Goldoni Baracca, uno scrittore di grande successo, con
(1928-2023) più di 3 milioni di copie vendute».

da un «analogo progresso verso la giustizia

sociale». L’Occidente, concludeva il giornali-
sta di «Le Monde» tornando ad una retorica
che era stata così popolare nel periodo fra le
due guerre, stava vivendo una crise de civili-
sation. Che ne metteva in discussione l’intero
ordine politico e sociale.

N el corso degli anni Settanta le ansie di

Julien si intensificarono; «sullo sfondo
della crisi economica, delle ondate di
scioperi e del riaccendersi della violenza po-
litica in Europa, nonché delle rinnovate ten-
sioni geopolitiche tra gli Stati Uniti e l’Unione
Sovietica», scrive Conway, molti analisti tor-
narono a prendere in esame quelle che per
loro erano manifestazioni di crisi della de-
mocrazia. Un classico di questo genere fu Co-
me finiscono le democrazie (Rizzoli) di Jean
François Revel. Per questi studiosi — preva-
lentemente liberali e conservatori — l’Europa
stava progressivamente abbandonando
«quella razionalità che aveva puntellato la de-
mocrazia postbellica». Per «ritornare alle
utopiche visioni di un cambiamento radica-
le». Il dibattito politico «era ostaggio di una
cospirazione progressista» che aveva preso il
sopravvento su quella massa formata da «cit-
tadini ragionevoli e di mentalità conservatri-
ce». Richard Nixon nel 1969, dopo essersi in-
sediato alla Casa Bianca, la chiamò «maggio-
ranza silenziosa» e la definizione circolò am-
piamente in tutta Europa. Compresa l’Italia.
In qualche modo questi concetti furono ri-
presi verso la fine degli anni Settanta da Aron
— ad esempio nel libro In difesa di un’Euro-
pa decadente (Mondadori) — il quale scrive-
va che «la democrazia viveva un’epoca buia e


solo una decisa difesa del principio della li-
bertà poteva impedire un ritorno ai conflitti
ideologici del periodo tra le due guerre». I
guerra fredda. Per Aron erano invece un segno dei missili a Cuba (1962). Ma in buona sostan- Rabbia moniti di Aron e di tanti altri erano «chiara-
della raggiunta maturità di un nuovo modello za il discorso di Aron teneva. Madrid, maggio mente esagerati», sostiene Conway. Ma que-
di governo e di società che, senza aver sanato sta circostanza «era meno importante del

le divisioni del passato, le aveva tuttavia rese
obsolete grazie a una combinazione di pro-
sperità economica, di governance efficace e di
impegno sociale. Così come nessuno avrebbe
immaginato un riaccendersi del conflitto fran-
co-tedesco, anche lo scontro politico tra i due
estremi del fascismo e del comunismo era sta-
to «trasceso» da una democrazia ormai ege-
monica. In virtù dell’ampio consenso che rite-
neva esistesse sulla natura essenziale del siste-
ma politico, Aron sostenne quindi che il dibat-
tito all’interno delle democrazie occidentali si
era spostato su «questioni sostanzialmente
secondarie», come il ruolo dello Stato nella
definizione delle politiche economiche e le
priorità relative da assegnare agli obiettivi del-
l’uguaglianza e della libertà.
L’Europa occidentale, osserva Conway, che
pure condivide l’analisi di Aron quantomeno
per i tempi in cui fu resa pubblica, poteva sì
godere di una pace democratica, ottenuta pe-
rò al prezzo della negazione delle libertà ai po-
poli delle dittature postfasciste di Spagna e
Portogallo (dal 1967 anche in Grecia) e agli Sta-
ti controllati dai sovietici. Nonché a coloro che
rimanevano sudditi senza diritti degli imperi
coloniali europei. E a dispetto delle tensioni
da guerra fredda simboleggiate dalla costru-
zione del Muro di Berlino (1961) e dalla crisi
Il nodo
Le strutture ereditate
dagli ultimi decenni del
Novecento non possono
essere semplicemente
«aggiornate».
Non funzionerebbe
I moniti
Già negli anni Settanta
e Ottanta gli intellettuali
più avvertiti ponevano
in luce le difficoltà
crescenti dei sistemi
politici rappresentativi
P
oi negli anni Settanta qualcosa cambiò. I
movimenti rivoluzionari nel Terzo Mon-
do, quelli studenteschi in tutto l’Occi-
dente (e anche parzialmente ad Est), le conse-
guenze destabilizzanti della guerra del Viet-
nam, il colpo di Stato dei colonnelli greci
(1967), i contraccolpi della repressione sovie-
tica della Primavera di Praga (1968), genera-
rono dubbi sulla tenuta della democrazia in
Europa. Ne è testimonianza — definita da
Conway «alquanto precoce» — il libro di un
giornalista di «Le Monde», Claude Julien,
pubblicato all’inizio di quel decennio: Il sui-
cidio delle democrazie (il Saggiatore) concet-
to che, non bastasse, la casa editrice italiana
tenne a sottolineare con un sottotitolo ancora
più esplicito: La democrazia che è fallita. A
dire la verità, scrive Conway, il titolo (e il sot-
totitolo italiano) del libro erano assai più en-
fatici del contenuto; ma la denuncia di Julien
dei difetti della democrazia contemporanea,
denuncia in parte politica e in parte morale,
fece da apristrada a molte opere simili pub-
blicate in epoche successive. Gli elettori delle
democrazie occidentali, scriveva Julien, era-
no «insoddisfatti, frustrati dalla mancanza di
un controllo efficace su coloro che li governa-
vano»; la prosperità materiale raggiunta do-
po la guerra, poi, non era stata accompagnata
2012: un uomo
protesta modo in cui queste apprensioni contribuiro-
davanti alle no a una rifondazione del dibattito sulla de-
forze di polizia mocrazia». Quel processo «il cui esito era
durante una sembrato inevitabile ora appariva un mecca-
manifestazione nismo rotto o sostanzialmente imperfetto,
degli disprezzato da coloro che avrebbero dovuto
Indignados esserne i difensori». Per di più «incapace di
contro i tagli rispondere efficacemente alle sfide di
sull’educazione un’epoca nuova e assai più incerta».
del governo Si dovettero attendere la caduta del Muro
spagnolo (foto di Berlino (1989) e la costruzione dell’Unione
LaPresse). Europea perché quelle speranze (o illusioni)
Il movimento postbelliche sulla democrazia riprendessero
degli vigore. Ma la crisi dei Balcani, le guerre d’Af-
Indignados ghanistan e d’Iraq, infine l’aggressione russa
nasce nel 2011 all’Ucraina e il conflitto tra Hamas e Israele ci
come hanno resi tutti più circospetti. E prudenti.
mobilitazione Attualmente, scrive Conway, «piuttosto che
pacifica di un brusco allontanamento dalle norme de-
protesta dal mocratiche, il modello emergente sembra
basso essere un misto di vecchio e nuovo, attraverso
la coesistenza di istituzioni politiche familia-
ri con la dirompente pressione esercitata da
nuove cause e movimenti». Ma che questo
«misto tra vecchio e nuovo» determini un as-
setto stabile e duraturo è ancora tutto da veri-
ficare.
paolo.mieli@rcs.it
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Incroci «Le cose accadono» (Cairo Editore) viene ora tradotto e pubblicato negli Usa. Al via domani a New York, all’Istituto italiano di cultura, il booktour dell’autore

La Napoli di Angelo Cannavacciuolo va in America

di Ida Bozzi L’edizione americana del ro- Lo scrittore Angelo Michele, e quella abbandonata a e segreta: e cioè l’infanzia in una
Città manzo sarà presentata domani, Cannavacciuolo è sé stessa cui appartiene Martina, famiglia di umili origini, la mar-
nella prima tappa del booktour una bambina di cinque anni che ginalità cui sembrava condanna-

A
rriva in America un ro-
manzo che racconta i volti
contraddittori della socie-
tà napoletana, la Napoli borghe-
se dei quartieri-bene e quella del
degrado e della marginalità, at-
traverso lo sguardo di un prota-
gonista che si trova diviso tra i
 When Things due mondi. È uscito negli Stati
Happen di Uniti il romanzo Le cose accado-
Angelo Canna- no (Cairo Editore, 2008) dello
vacciuolo scrittore, sceneggiatore e regista
(Rutgers) sarà Angelo Cannavacciuolo, pubbli-
presentato cato dalla Rutgers University
domani a New Press con il titolo When Things
York, all’Istituto Happen (nella traduzione di Gre-
italiano di gory M. Pell e con la prefazione di
cultura (ore 18) Jay Parini, pagine 272, $ 27,95).
statunitense, negli spazi dell’Isti-
tuto italiano di cultura di New
York diretto da Fabio Finotti (ap-
puntamento alle ore 18; 686 Park
Avenue). All’incontro newyor-
chese parteciperanno, con lo
scrittore, anche il traduttore del
romanzo Gregory Pell, docente di
Lingue e letterature romanze alla
Hofstra University, e Alane Salier-
no Mason, vicepresidente della
casa editrice W.W. Norton &
Company e fondatrice della rivi-
sta letteraria online «Words
Without Border».
Cannavacciuolo, nato a Napoli
nel 1956, è autore di romanzi co-
me Guardiani delle nuvole (Da-
nato a Napoli nel
1956. Domani sarà
a New York per la
prima tappa del
suo tour negli Usa
lai, 1999, diventato anche film per
la regia di Luciano Odorisio,
2004), Il soffio delle Fate (Dalai,
2002) e Sacramerica (Ad Est del-
l’Equatore, 2018), e ha diretto il
film Malesh - Lascia che sia
(1993), anch’esso ambientato a
Napoli.
La città raccontata nel roman-
zo è segnata da contrasti estremi
e mostra due facce della società
napoletana: quella benestante,
colta e borghese del protagonista
è nata in uno dei palazzoni delle
Vele e ora è sballottata tra affidi e
case famiglia.
Un ritratto attuale di una città
che il pubblico americano ha co-
nosciuto anche attraverso i ro-
manzi di Elena Ferrante. Nel libro
di Cannavacciuolo, Michele è un
quarantenne benestante che vive
in una ricca casa borghese, in un
mondo ben lontano dalla realtà
degradata dei quartieri periferici.
Ma quando incontra la bambina
per lavoro, in una casa famiglia
(lui è un logopedista), a poco a
poco si trova costretto a riportare
alla luce la sua vicenda persona-
le, fino a quel momento rimossa
to e dalla quale ha saputo invece
salvarsi. Proverà a illudersi di po-
ter cambiare anche la vita della
bambina, complice un sogno di
paternità, ma dovrà compiere
scelte non semplici.
Tra le prossime tappe del tour
americano di Angelo Cannavac-
ciuolo, l’appuntamento di mer-
coledì 18 ottobre a San Francisco,
alla Libreria Pino, per un incon-
tro realizzato in collaborazione
con l’Istituto italiano di Cultura e
la Leonardo Da Vinci Society, con
il traduttore Pell, la docente Lau-
ra E. Ruberto, e le letture dell’at-
trice Alessia Patregnani.
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 40 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
Spettacoli
Prossimamente Gli episodi in onda su Sky, diretti da Sydney Sibilia, regista del cult «Mixed By Erri»
C
hi abbia ucciso l’Uo-
mo Ragno a distanza
di oltre trent’anni an-
cora non si sa. Ma
non è la soluzione di
questo caso a interessare Syd-
ney Sibilia, quanto trovare la
chiave narrativa per racconta-
re come abbiano fatto all’ini-
zio degli anni Novanta due
compagni di banco appassio-
nati di musica e fumetti a arri-
vare dalla provincia, allora
profondissima, di Pavia, a Mi-
lano — «La grande metropoli
che avevamo sempre guarda-
to da lontano, da quei trenta
chilometri che psicologica-
mente erano più di tremila»
— e poi a diventare un feno-
meno generazionale che non
ha ancora esaurito la sua for-
za.
Come si è visto al Circo
Massimo poche settimane fa.
Il regista della trilogia Smetto
quando voglio e Mixed by Erri
ha scelto la storia di Max Pez-
zali e Mauro Repetto per la
sua prima esperienza di seria-
lità. Sta girando la prima sta-
gione di Hanno ucciso l’Uomo
Ragno. La vera storia degli
883, in arrivo su Sky nel 2024,
Hanno ucciso
prodotta da Sibilia con Matteo
Rovere, scritta con Francesco
Agostini, Chiara Laudani e
Giorgio Nerone, mentre nella
regia sono coinvolti France-
sco Ebbasta e Alice Filippi.
Una parabola molto italiana,
«ma con la forza, come è già
successo con Gomorra e Ro-
l’Uomo Ragno
manzo criminale, per arrivare
ovunque», sintetizza a nome
Viaggiosul set dovesi stagirando la seriesulla parabolaunica
di Sky Neils Hartman.
«In genere chi ha successo
degli883 diMax PezzalieMauroRepetto:«Una vera storia
sembra predestinato — riflet-
te il regista —. Max e Mauro,
diprovincia, dovedue“nessuno”diventanoiredelleclassifiche»
al contrario, sembravano pre-
destinati all’insuccesso. La lo-
ro è la storia di un’amicizia ca-
pace di sfidare il destino. So-
no arrivati a avere un successo
enorme: li conoscevano tut-
ti». Siamo in un parco acqua-
tico romano dove è stato rico-
struito l’Aquafan di Riccione
com'era nell’estate del 1992. Si
Alle «Giornate del cinema muto»
L’artedella«slapstick»cheispiròChaplineKeaton
Kermesse
 Le «Giornate
del cinema
T ra le tante qualità di
Hollywood, ce n’è una
che in molti hanno cer-
cato di tener nascosta: l’arte di
copiare! In Europa inventava-
muto» di no un modo nuovo di fare ci-
Pordenone nema e subito al di là dell’At-
sono in corso lantico se ne appropriavano e
fino al 14 lo rifacevano, magari più in
ottobre. grande. Poi hanno iniziato a
L’intento del «rubare» le persone, dai regi-
Festival è sti alle star, approfittando an-
raccontare le che del fatto che nel vecchio
origini Continente l’aria era diventata
dell’industria irrespirabile, ma l’abilità nel
cinematografi- rifare quello che gli europei
ca attraverso avevano creato era iniziata
una rassegna ben prima.
che propone Lo dimostrano le «Giornate
approfondi- del cinema muto» di Porde-
menti e film none (www.giornatedelcine-
gira la scena in cui il duo (Elia
Nuzzolo è Max, Matteo Oscar
Giuggioli Mauro) fresco del
boom dell’album d’esordio, si
esibisce nel primo live, con
una folla già adorante in atte-
sa, un record di presenze.
Centinaia di comparse in co-
stume, un tuffo indietro di
mamuto.it) che fino al 14 otto-
bre scavano alle origini di
quella che si è generalmente
ritenuta un’invenzione di Hol-
lywood, la slapstick comedy,
la commedia farsesca che ha
prodotto geni come Mark
Sennet, Charlie Chaplin, Lau-
rel e Hardy, o Buster Keaton e
che spesso si concludeva con
uno scatenato inseguimento.
Nel 1907, quando in Ameri-
ca il cinema era ancora affare
di sagre paesane, la Pathé
Frères aveva un intero diparti-
mento dedicato al cinema co-
mico e l’inseguimento era un
appuntamento fisso di quei
film, come in «La Course des
sergents de ville» (La corsa
dei sergenti di città, 1907) do-
Riconoscimento
«Capri Film Festival»,
a Garrone il premio
per il senso civico
trent’anni. Quindi si passa a
quella in cui il fondatore di ra-
dio Deejay Claudio Cecchetto
(Roberto Zibetti) comunica
loro che faranno la prima in-
tervista (con Cioé) e li sprona
scrivere un secondo album.
Tra i personaggi della serie
di cui le riprese continueran-
Il poster La locandina dei tre celebri clown Fratellini
41
#
Andrà a «Io Capitano» di Matteo Garrone il «Capri Humanitarian
Award 2023», premio speciale della 28esima edizione di «Capri,
Hollywood -The International Film Festival», in programma dal 27
dicembre al 2 gennaio. «Io capitano — ha dichiarato Bobby Moresco,
presidente di Capri, Hollywood 2023 — merita il Premio per l’alto
senso civico di un’opera sincera che promuove solidarietà e
inclusione, nel rispetto degli individui e delle diversità culturali. Un
film che sottolinea l’importanza della fratellanza e della sensibilità».
Pascal Vicedomini, fondatore del Festival, ha anche aggiunto: «Sarà
una nuova occasione per aprirsi col cuore ai fratelli africani».
In scena e nella realtà
A sin. Matteo Giuggioli (22 anni) e Elia
Nuzzolo (23) interpretano Mauro
Repetto e Max Pezzali (foto sopra)
nari, preghiere per noi. Nes-
suno aveva mai scritto canzo-
ni usando parole come Arbre
magic, tappetini, deodoran-
te».
Quegli anni prima di Inter-
net, Sibilia, classe 1981, li ha
conosciuti dalla tv. E certo
non era l’immagine la carta
vincente di Pezzali & Repetto.
«I cantanti erano dei fighi
pazzeschi, loro non erano
considerati cool. Erano primi
in classifica, ma non li faceva-
no vedere, anche nella coper-
tina dell’album sono di spalle.
Non erano neanche nerd, ma
sfigati veri, cosa che rivendi-
cano con orgoglio incredibile.
La sintesi è nel nome scelto:
883. L’Harley Davidson, certo,
Il progetto ma il modello base. Usciti dal
nulla, hanno segnato un’epo-
 «Hanno ca».
ucciso l’Uomo Un’epoca remota per i due
Ragno. La vera giovani interpreti. «Siamo il
storia degli multiverso di Max e Mauro»,
883» è la serie, scherzano. Hanno studiato
prodotta da Sky canto, come coach Ciro Cara-
con Matteo
Rovere e
vano dei Neri per caso, hanno
inciso tutti i pezzi sulle basi
Sydney Sibilia
che ne cura la
originali. «Max è contentissi-
mo — dice Nuzzoli —. Abbia-
regia con
Francesco
mo cantato insieme a Pavia».
Repetto, come prevedibile, si
Ebbasta e Alice tiene a distanza. «È un perso-
no fino al 5 dicembre, anche Filippi, in arrivo naggio molto interessante —
Albertino e Fiorello. Alla base nel 2024 su Sky dice Sibilia —. Un grande mi-
di tutto, il libro di Max Pezzali, e Now. stero. Senza di lui non ci sa-
I cowboy non mollano mai, Protagonisti, rebbero stati gli 883, non solo
uscito nel 2013. «Mi ha colpito Elia Nuzzolo per le coreografie, pre TikTok.
— dice Sibilia — il modo in (Max Pezzali) e È lui la miccia che fa scoppia-
cui parlava di sé e di Repetto. Matteo Oscar re la bomba H».
Ma la vera storia è già tutta Giuggioli (Mauro Stefania Ulivi
nelle canzoni. Testi straordi- Repetto) © RIPRODUZIONE RISERVATA
ve un cane rubava un cosciot-
to e veniva inseguito da una
torma di poliziotti (aprendo la
strada anche all’utilizzo di
animali ammaestrati, dove al-
ro famosi Chaplin e Keaton.
E che dietro le risate ci fosse
anche un po’ di crudeltà e di
malinconia (come sapeva fare
benissimo Charlot), in Fran-
cuni produttori parsimoniosi cia lo avevano già capito nel
vedevano la possibilità di uti- 1905, quando Ferdinando
lizzare «attori» che non pote- Zecca aveva scelto i tre cele-
vano pretendere aumenti di berrimi clown Fratellini –
stipendio). Paul, François e Albert - per il
E che quel tipo di comicità suo «L’Automobile et le cul-
avesse nobili radici, lo testi- de-jatte» (L’automobile e lo
monia il grande comico tede- storpiato), una «comica cru-
sco Karl Valentin che in «Die dele e insolita» di cui sono ri-
lustigen Vagabunden» (Gli al- maste pochissime scene. Suf-
legri vagabondi, 1913), dove ficienti però a ribadire anche
l’allampanata figura del pro- in questo campo che la «vec-
tagonista cerca invano di in- chia» Europa spesso era capa-
seguire due vagabondi, anti- ce di arrivare prima.
cipando con la sua emaciata Paolo Mereghetti
fisicità i personaggi che rese- © RIPRODUZIONE RISERVATA
 42 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

#
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
SPETTACOLI 43
#

Il concerto Quasi diecimila persone hanno fatto

registrare il tutto esaurito, l’altra sera, per la
Festa rap a Scampia seconda edizione di «Red Bull 64 Bars Live»,
show interamente dedicato al rap. A
con Marracash, Scampia, a Napoli, sono saliti sul palco, tra gli
Lazza e Geolier altri, Geolier, Lazza, Luchè, Noyz Narcos, Rose
Villain, Miles, lo special guest Marracash
(nella foto) e, a sorpresa, Anna. Spazio alla
musica ma anche agli effetti 3D futuristici
che hanno animato la serata. Gli artisti si
sono esibiti con una scaletta ampia e
inattesa, inaugurata dal padrone di casa
Geolier. Tra le tante performance, quella di
Lazza ha fatto saltare la piazza, proponendo
un medley di alcune sue hit. Luchè ha invece
presentato in anteprima un suo inedito,
seguito da una sequenza dei suoi brani più
noti. Uno dei momenti più insoliti dello show
è stata la «chain», ovvero una esibizione a
catena in cui gli artisti si sono dati il cambio
sul palco duettando l’uno con l’altro. Alla fine
di questo momento, i riflettori sono stati tutti
per Marracash che si è esibito per la prima
volta dal vivo con «64 barre di delirio» e
passando poi all’ormai celebre «64 barre di
paura». Un momento inatteso c’è stato poi
quando Anna è salita sul palco assieme a
Lazza per cantare «Fashion» e, da sola,
«Advice». Al termine della serata è già stato
dato appuntamento al prossimo anno.

L’intervista
«Le mie canzoni? Niente software e AI»
Davide Petrella, autore per Cremonini e Mahmood, al secondo disco col progetto Tropico

N
on parlate a Tropico
di Davide Petrella. E
viceversa. Eppure so-
no la stessa persona.
Davide Petrella, napoletano
classe 1985, è un autore di
successo: ha scritto per Cesa-
re Cremonini, Jovanotti, Elisa,
Marracash, Fabri Fi-
bra, Mahmood,
Rkomi, senza bar-
riere di genere o
anagrafiche. Per di-
re, all’ultimo Sanre-
mo c’era il suo zam-
pino sia in Due vite
di Mengoni che in
Cenere di Lazza, primo e se-
condo posto al Festival.
Tropico è invece il suo pro-
getto solista arrivato da pochi
giorni (è uscito il 29) al secon-
do album, «Quando la magia
finisce», e con un tour in par-
tenza a dicembre. «Ho sem-
pre tenuto separata la scrittu-
ra per me e quella in team con
altri. È come se avessi un tasto
nella testa. Quello che scrivo
per Tropico è troppo persona-
le per essere condiviso. La
scrittura diventa un’esperien-
za violenta, butto fuori quello
che vissuto e se il risultato
non mi soddisfa è come se la
vita che racconto non avesse
Il profilo avuto valore». Siamo quasi al-
l’auto-dissing fra le due per-
 Davide sonalità, roba da lettino dello
Petrella oltre psicanalista: «Non ho mai fat-
che cantautore to richiesta per avere le targhe
è anche un che certificano i dischi d’oro e
paroliere di platino che ho avuto come
autore. Ora voglio essere qui,
Tropico è il mio destino».
L’unico punto di incontro è
la voglia di spaziare. Nelle
canzoni di «Quando la magia
finisce» ci sono gli anni 70 e la
canzone napoletana, l’urban
contemporaneo e i suoni acu-
stici e ospiti da mondi lonta-
Tra i primi ni: Cesare Cremonini, primo a
artisti con cui credere in lui come autore
ha collaborato («Siamo amici e una sera qua-
c’è Cesare si per gioco è nata “Logico”: è
Cremonini (con stato bello vedere che tanta
lui nella foto gente cantava una cosa anche
qui sopra). Ha mia»), Franco126, Mahmood,
scritto brani Joan Thiele, Madame (che
per Fabri Fibra, canta in napoletano) e Raiz.
Elisa, Emma Napoli e il dialetto sono più di
Marrone, una suggestione: «La nostra
Elodie, tradizione è fenomenale: uc-
Michielin, cido se qualcuno tocca Muro-
Mahmood. lo».
Nella sua Il nome d’arte, dopo tre al-
carriera ha bum nel mondo indie con Le
pubblicato due Strisce e uno con nome e co-
album gnome, gli è venuto a Cuba.
«Anzitutto c’è il riferimento a
Tropico del cancro di Henry
Miller, uno dei miei scrittori
preferiti, quelli un po’ rock
come Palahniuk e Dostoevskij
che mi hanno insegnato il va-
lore della parola. E poi c’entra
John Lennon, un segno ricor-
rente nella mia vita. Ero in un
momento decisivo e stavo
ascoltando la versione dei Be-
atles di “Anna” mentre pas-
seggiavo all’Avana. La scelta di
Tropico a quel punto era na-
turale».
La forma canzone sta per
sparire, armonia e melodia
stritolate dai beat. «Vero, la
canzone vive un momento
difficile, ma la mia cultura è
là: ho iniziato suonando la
batteria per copiare mio fra-
tello ma quando ho scoperto
Lennon ho chiesto ai miei di
mandarmi a lezione di chitar-
ra. Sono del team canzone:
amo Dalla e Battisti, Dylan e
Tom Waits… Purtroppo si fa
fatica a far arrivare al pubblico
la differenza fra un brano che
nasce organicamente, da uno
costruito con un software con
l’artista che manco canta… In-
somma quelle cose alla Travis
Scott, dai…».
Non ha però paura dell’in-
telligenza artificiale che pre-
sto farà nascere canzoni fatte
e finite e le canterà pure. Il ri-
schio è vedere sparire sia Da-
vide Petrella che Tropico:
«Siamo in tempi talmente po-
veri creativamente che tanti
Con gli occhiali progetti di oggi ripetono cose
Il cantautore già fatte e sentite al punto da
Davide Petrella, sembrare creati dall’AI… Di
noto anche con artisti che fanno qualcosa di
lo pseudonimo nuovo ci sarà sempre biso-
di Tropico, è gno, non li puoi duplicare».
nato a Napoli il 6 Andrea Laffranchi
agosto del 1985 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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rubrica 4
 44
Eventi
Orizzonti
RIVOLUZIONE IN ATENEO
EFFETTO SOSTENIBILITÀ
IL PIANO STRATEGICO DEL POLITECNICO DI MILANO
LUNEDÌ 16 L’EVENTO ORGANIZZATO CON PIANETA 2030
N 55
di Marta Ghezzi
on è di compren-
sione immedia-
ta. E in apparen-
za non sembre-
rebbe neanche
Alessandro rivolto a tutti. In-
Perego, vece il «Piano Strategico di
vicedirettore Sostenibilità 2023-2025» del
Politecnico di Milano, che vie-
allo sviluppo
sostenibile e ne presentato durante la con-
impatto al ferenza di ateneo di oggi, 9 ot-
PoliMi tobre, riguarda anche chi non

ha contatti diretti con l’uni-
versità. Sarà fonte di ispirazio-
ne, il 16 ottobre, dell’evento
«Change», organizzato dal
Decliniamo PoliMi in collaborazione con
il concetto Corriere- Pianeta 2030 sui te-
mi della mobilità, della pro-
come gettazione urbana, dell’inno-
sinonimo vazione sostenibile. Il punto
di equità, di partenza è la comunità ac-
inclusione, cademica, 55 mila persone fra
crescita studenti, ricercatori, docenti
e personale tecnico, ma è il
condivisa: punto di arrivo a connetterci e
al centro legarci insieme. Perché l’am-
la cura bizione di questo progetto,
di persone che non ha eguali in Italia, è
e ambiente accompagnare verso un cam-
biamento (radicale) di cultu-
ra. Con la sostenibilità abbia-
L’inclusione mo oramai confidenza, cono-
non sarà sciamo gli effetti del cambia-
solo mento climatico e osserviamo
abbattere con allarme l’aumento delle
le barriere disuguaglianze sociali.
architetto- Come spiega Alessandro
Perego, vicerettore allo svi-
niche, ma luppo sostenibile e impatto
anche una del PoliMi, «qualsiasi model-
nuova lo innovativo, anche di rottu-
pedagogia ra, non sarebbe completo
anti- senza una nuova mentalità».
pregiudizi È il grande sforzo del Piano,
programma-guida che mette
al centro la cura e l’impegno
verso il benessere di persone
L’appuntamento
Al Campus Bovisa
con tre talk
Ingresso libero
con prenotazione
e ambiente e che, pur agendo
inizialmente all’interno, ha
come meta finale l’intero ter-
ritorio.
Avanti per primi, quindi.
Nell’anno in cui ricorre il 160°
della nascita (è stato fondato
il 29 novembre 1863) e il tren-
tesimo dell’avvio del Corso di
Laurea in Disegno Industriale
(anno 1993), eccellenze rico-
nosciute a livello mondiale, e
a guidare l’ateneo c’è dallo
scorso gennaio una donna,
Donatella Sciuto, ecco il co-
raggioso nuovo passo.
Le due missioni centrali del
PoliMi, il più grande polo uni-
versitario scientifico-tecnolo-
gico italiano — 12 diparti-
menti, 24 corsi di Laurea —
sono la didattica e la ricerca. Il
Piano le attraversa completa-
mente. Perego sottolinea: «Il
Politecnico intende distin-
guersi nei prossimi anni, de-
clinando il concetto di soste-
Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera
«Change-Tecnologia e creatività per uno sviluppo 2030: «La mobilità che rispetta la persona, la città e
sostenibile» è l’evento organizzato da Politecnico di Milano l’ambiente» con Daniele Rocchi, Mario Grosso, Carlos
e Pianeta 2030 del Corriere della Sera lunedì 16 ottobre Moreno e Enrico Giovannini; «La progettazione urbana al
dalle 16.30 al campus Bovisa del PoliMi, Aula Carlo De
Carli, in presenza e in diretta streaming. Dopo i saluti della
servizio della comunità» con Emilio Faroldi, Mara Tanelli,
Ermete Realacci; «L’importanza della progettazione di
Rettrice del Politecnico Donatella Sciuto e del direttore del
Corriere Luciano Fontana, seguiti dalla presentazione del
primo Piano strategico di Sostenibilità dell’ateneo, sono in
spazi innovativi per la socialità e l’aggregazione culturale»
con Carolina Pacchi, Emanuela Colombo, Padre Giulio
Albanese, Licia Casamassima. Monologo finale dello
programma tre tavole rotonde di 20’ ciascuna, moderate scrittore Stefano Massini. L’evento è a ingresso libero con
da Edoardo Vigna, responsabile dello supplemento Pianeta prenotazione obbligatoria al sito: www.pianeta2030.it
nibilità come sinonimo di clusione. «L’abbattimento
equità, inclusione e crescita delle barriere per una piena
condivisa». Nelle centinaia di accessibilità a aule e laborato-
le migliaia di persone pagine del documento sono ri non sarà l’unica misura,
del Politecnico di Milano, tra state indicate sei priorità, le- l’idea è di contribuire a una
studenti, ricercatori, docenti e gate alle missioni istituziona- nuova pedagogia, per sman-
personale tecnico. 24 corsi di li: Inclusione e pari opportu- tellare discriminazioni e pre-
laurea in 12 dipartimenti: nità; Ricerca sostenibile, So- giudizi». Luciano
è il più grande polo scientifico- stenibilità nella didattica; Di- Diritto allo studio: le tende Fontana,
tecnologico universitario in Italia ritto allo studio; Innovazione comparse in piazza Leonardo direttore del
e responsabilità sociale; Am- da Vinci hanno evidenziato il
6
«Corriere»
biente. «Impegni per il futu- disagio degli studenti fuori
ro, presi con la consapevolez- sede. Il PoliMi intende farse-
za che si deve partire dalle ne carico: entro il 2030 rad-
persone». Diventando, ad doppierà i posti letto nelle sue
le priorità del Piano esempio, un luogo di pari op- residenze (1568 quelli attuali).
L’inclusione e le pari portunità. «Abbiamo una sto- E ancora: il rapporto con le
opportunità, la ricerca ria caratterizzata da prevalen- imprese, considerato uno dei
sostenibile, la sostenibilità nella za maschile, soprattutto nelle punti di forza dell’ateneo,
didattica, il diritto allo studio, discipline ingegneristiche. esteso al mondo del no profit Enrico Giovannini
l’innovazione e la responsabilità Vogliamo invertire la tenden- e la sostenibilità come ele- co-Fondatore e
sociale, l’ambiente za: oggi la soglia di presenza mento chiave nell’offerta for- dir. scientifico di
delle docenti è intorno al 30%, mativa. ASviS
nel giro di tre anni, grazie ai L’ambiente? Barra dritta
nuovi ingressi, intendiamo con la riduzione del 30% dei
salire al 40». L’altro messag- consumi energetici nei pros-
gio importante riguarda l’in- simi due anni e del 50% dei
gas effetto serra entro il 2030,
Esterni oltre al progetto di amplia-
e interni mento del campus in Bovisa,
La sede firmato da Renzo Piano, che
centrale del grazie all’utilizzo di materiali Padre Giulio
Politecnico con a bassa emissione, energia da Albanese
il Rettorato fotovoltaici, geotermia e recu- editorialista
nell’edificio di pero dell’acqua piovana, sem- «Osservatorio
fine anni Venti bra destinato a dettare il mo- Romano»
del Novecento do in cui verrà concepito in
in piazza futuro ogni nuovo edificio.
Leonardo. Come verrà misurato il suc-
In alto, da cesso del Piano? Sorride il do-
sinistra, la cente mentre rivela l’esistenza
Scuola del di gruppi di lavoro multidisci-
Design nel plinari sulle singole temati-
quartiere che già avviati e di temporiz-
Bovisa, il patio zazione degli obiettivi, «mo- Stefano
di Architettura, nitoreremo in modo traspa- Massini
a Città Studi, rente con indicatori associati scrittore
un a ciascun obiettivo l’avanza-
esperimento mento dei risultati».
in laboratorio © RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
La storia
Fondato 160 anni fa
Dal novembre ‘22
la prima rettrice
48mila gli studenti
1863 Francesco
Brioschi
Ermete Realacci
«La coesione non è bontà «Una felice prossimità «La tecnologia ci aiuta
Conviene all’economia» per il benessere urbano» contro la malnutrizione»
testi di Ornella Sgroi
P
er una progettazione urbana al servizio
della comunità, lo spazio urbano deve
dialogare con l’inclusione. «E con la
coesione e l’economia» sottolinea l’am-
bientalista Ermete Realacci, fondatore di Sym-
bola, nata per dare forza a imprese, comunità
e intelligenze che puntano su sostenibilità,
innovazione, bellezza. «Che non sono temi
ancillari, tanto che l’Unione Europea ha scelto
tre parole chiave per orientare i fondi struttu-
rali: coesione, transizione verde e digitale. La
coesione non è un atto di bontà, è la premessa
per una società solida, per un’economia più
forte a misura d’uomo e per il buon vivere di
una comunità in grado di affrontare momenti
difficili». Un dato messo in evidenza da Sym-
bola è significativo: «le imprese che hanno
migliori rapporti con i lavoratori, con le co-
munità, con il territorio, vanno meglio, espor-
tano di più, innovano di più, producono più
lavoro. Questo vale per le imprese, come vale
per i territori» spiega Realacci. Da questo
punto di vista, dunque, le politiche in tema di
sostenibilità, di contrasto alla crisi climatica e
di progettazione urbana «non sono fatte sol-
tanto “per piacere a Dio” citando il Gattopar-
do, ma producono una società più solida e
più evoluta, una comunità più coesa». Con la
persona al centro, ma in riferimento alla co-
munità di cui è parte. Come richiede un’effi-
cace progettazione urbana, che raggiunge
l’obiettivo «con l’amicizia, come direbbe Ari-
stotele — sorride Realacci — favorendo tutti i
processi di partecipazione, fondati sul senso
civico, sul vivere meglio e sul pensare in posi-
tivo». Serve però un impegno reale delle isti-
tuzioni, che poco concretamente dialogano
con comunità e imprese. «Senza questo dialo-
go si indeboliscono tutti, anche le istituzioni
— commenta Realacci —. Oggi in Italia circa
il 40% delle imprese ha comportamenti coesi-
vi, un’attenzione particolare verso i lavoratori,
la comunità, il territorio, e sono le imprese
che vanno meglio. Bisogna capire che questo
non è l’angolo delle buone intenzioni, ma è
una sfida ambiziosa per affrontare le tempe-
ste». Dati alla mano, dunque, investire in coe-
sione sociale conviene. «Decisamente, e que-
sto vale anche in fatto di sostenibilità e di gre-
en — conclude —. Per un’impresa essere più
responsabile e competitiva, oggi, significa
essere più lungimirante, in uno spazio cre-
scente in cui la tenuta delle comunità, l’anima
delle città e la coesione sono essenziali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Politecnico di Milano celebra quest’anno i
160 anni di vita. Fu fondato il 29 novembre
del 1863 e alla sua guida venne nominato
Francesco Brioschi, illustre matematico, già
Rettore dell’Università di Pavia e Segretario
Generale del Ministero della Pubblica
Istruzione. Due gli indirizzi: Ingegneria Civile
e Industriale; ma già nel 1865 apre, su
Oggi Donatella iniziativa di Camillo Boito, la Scuola per
Sciuto Architetti. La prima donna iscritta, Tatiana
Carlos Moreno
R P
ispettare la persona, la città e l’am-
biente passa anche attraverso la mobi-
lità. Nella «città dei 15 minuti» imma-
ginata dall’urbanista franco-colom-
biano Carlos Moreno, professore di Urbanisti-
ca e Teoria dell’Innovazione presso la Sorbona
di Parigi «Questa teoria mira a una riconcilia-
 
zione — spiega Moreno — per combattere il
cambiamento climatico, per vivere dignitosa-
mente le città e allo stesso tempo favorire lo
sviluppo di attività economiche più locali,
Oggi il 40% una maggiore inclusione sociale e lo sviluppo
delle di un quartiere e di un vicinato più pacifico,
città più vivibili insomma». Il centro della
imprese ha questione è la prossimità. Una «felice prossi-
attenzioni mità» come la definisce lo studioso, per «ri-
particolari spondere a sei bisogni essenziali: vivere in
verso i buone condizioni, lavorare senza lunghi spo-
lavoratori, stamenti giornalieri, offrire all’economia del
la comunità, territorio lavori e materie prime locali, offrire
più servizi medici di prossimità per la preven-
il territorio. zione, sviluppare una maggiore educazione
E sono le culturale con scuole, licei, cinema, e godere
aziende che dello spazio pubblico per le persone e non
vanno per le automobili». Per ottenere questa «equi-
meglio tà» è necessario «sviluppare un senso di ap-
partenenza alla città o al territorio e un senso
amichevole di identità tra i cittadini. C’è trop-
pa solitudine, invece dobbiamo creare mag-
giore solidarietà e partecipazione alla comu-
nità, così genereremo anche maggiori attività
locali, più interazioni sociali e soprattutto
miglioreremo la qualità della vita di ciascuno
grazie alla prossimità». A incidere fortemente
sono proprio le dinamiche della quotidianità,
Ermete sempre più frenetica e sempre meno salutare.
Realacci, «Troppe persone ogni giorno accettano
ambientalista, l’inaccettabile, sacrificando i rapporti familia-
è il fondatore di ri, le attività personali, gli amici, perdendo
«Symbola» che ore e ore per spostarsi da casa al lavoro, rele-
fornisce analisi gando tutto al weekend. Con la città dei 15
su sostenibilità, minuti, invece di vivere per lavorare, vogliamo
innovazione e restituire tempo utile al benessere della per-
bellezza delle sona». Mettendo tutto a portata di mano, nel
aziende quartiere, e riducendo distanze e spostamen-
ti. Con un importante impatto sulla sostenibi-
lità ambientale. «Se vogliamo ridurre l’inqui-
namento, dobbiamo cambiare la nostra mo-
bilità cittadina», conclude Moreno. «Le città
sono le principali produttrici di CO2 e la que-
stione dei trasporti è primaria per ridurre le
emissioni. La città dei 15 minuti permette di
trasformare l’attuale mobilità “costretta” nelle
auto personali in una mobilità “scelta”, usan-
do mezzi pubblici, bici o andando a piedi.
Non è una punizione, ma un diverso stile di
vita».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
EVENTI 45
#
Wedenison, è del 1888, la prima laureata (in
ingegneria civile), Gaetanina Calvi, nel 1913.
rete» approdò a Cremona , Mantova e
Piacenza. Nel 2000 nacque la Facoltà del
Nel 1953 al PoliMi si inaugurò il primo centro design, nel 2002, la Fondazione Politecnico
di calcolo dell’Europa continentale. L’Istituto
sviluppò in collaborazione con Telespazio,
di Milano con lo scopo di coinvolgere le
imprese e le strutture pubbliche. Nel 2021 è
Compagnia Industriale Aerospaziale e stato inaugurato il nuovo campus di
Telettra il satellite Sirio, messo in orbita nel Architettura progettato da Renzo Piano. Nel
1977. Nel 1989 furono aperte le nuove sedi novembre del 2022, Donatella Sciuto
nel quartiere milanese di Bovisa e nelle città diventa la prima rettrice nella storia
di Como e Lecco; Più tardi il «Politecnico a dell’ateneo che oggi conta 48 mila studenti
Licia Casamassima
er un’innovazione sostenibile, in una
società per tutti, servono strategie lega-
te ai territori. Soprattutto se sono fragi-
li e a rischio crisi umanitarie. Per po-
vertà e carestie, quindi per fame. Nel campo
della malnutrizione «l’innovazione è sia tec-
nologica, sia di processo, ma anche di preven-

zione» spiega Licia Casamassima, responsabi-
le partnership e programmi di Azione contro
la fame. «Sono diverse le sfide che affrontia-
mo, innanzitutto diagnosticare la malnutri-
La città dei zione soprattutto infantile, quindi curarla, ma Un’app ci
15 minuti anche prevenirla prevedendo con un lavoro permette
statistico e matematico i rischi di disastri cli-
aiuta a matici e carestie». Attualmente solo un bam- diagnosi
sviluppare bino malnutrito su tre ha accesso alle cure e la tempestive
l’identità diagnosi tempestiva è determinante. Da qui, a distanza
collettiva di un’applicazione creata dal Dipartimento di con una
quartiere, Ricerca e Sviluppo di Azione contro la fame foto. Le
favorendo «per diagnosticare la malnutrizione con una donne dei
semplice foto da telefono mobile, quindi an-
la rinascita che a distanza» aggiunge l’esperta, «una gran- villaggi
di attività dissima rivoluzione tecnologica di cui vengo- nostre
locali e più no dotati i nostri operatori sanitari in campo, alleate per
interazioni ma anche i sistemi sanitari locali, per garan- migliorare
sociali tirne un uso capillare e riuscire anche a legge- la sanità
re in tempo reale la situazione nelle varie zone
per pianificare meglio le azioni».
Tra le innovazioni di processo, invece, ci
sono gli interventi per migliorare l’accesso
all’assistenza sanitaria di qualità, anche attra-
verso «sistemi di identificazione e formazio-
ne, all’interno delle stesse comunità, dei
Community Health Workers, spesso le donne
leader di villaggio, riconosciute quindi come
Carlos Moreno, importanti dalla comunità, che vengono for- Licia
urbanista mate per diagnosticare la malnutrizione e Casamassima
franco- curare i casi non gravi», prosegue Casamassi- è responsabile
colombiano, è ma. Un meccanismo partecipativo di coinvol- partnership e
professore di gimento delle comunità che permette di «en- programmi di
Urbanistica e trare casa per casa in tutte le famiglie raggiun- «Azione contro
Teoria gendo più bambini possibile». la fame»
dell’Innovazion Per la previsione e prevenzione di disastri e
e alla Sorbona carestie, infine, torna in gioco la tecnologia
di Parigi «attraverso sistemi di rilevazione satellitare
che monitorano le risorse di fatto disponibili
per i pastori, in modo da orientarli verso i
pascoli migliori» conclude Casamassima. «Un
sistema di allerta precoce e di sorveglianza,
altamente tecnologico e molto pratico, che
lavora anche a livello di ricerca in base ai dati
che raccogliamo sul campo, per capire se
avremo picchi di carestia in determinati mo-
menti dell’anno, durante la stagione della
fame». In modo così da preparare le comuni-
tà e «renderle resilienti ai rischi dovuti ai
cambiamenti climatici sempre più frequen-
ti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
 46 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

Sportlunedì
Serie B
Serie A 8ª giornata Classifica La Cremonese passa a Como
EMPOLI-UDINESE 0-0 MILAN 21 BOLOGNA 11 Serie B: Como-Cremonese 1-3, Spezia-Pisa 0-0.
LECCE-SASSUOLO 1-1 INTER 19 SASSUOLO 10 Classifica: Parma 20; Palermo 19; Venezia,
INTER-BOLOGNA 2-2 JUVENTUS 17 LAZIO 10
JUVENTUS-TORINO 2-0 FIORENTINA 17 TORINO 9 Catanzaro 18; Cosenza, Como 14; Cittadella,
GENOA-MILAN 0-1 NAPOLI 14 GENOA 8 Cremonese 13; Modena 12; Bari, Brescia, Sudtirol
MONZA-SALERNITANA 3-0 ATALANTA 13 VERONA 8 10; Ascoli, Pisa 9; Reggiana 8; Ternana, Spezia 6;
FROSINONE-VERONA 2-1 MONZA 12 UDINESE 5
LAZIO-ATALANTA 3-2 FROSINONE 12 EMPOLI 4
Feralpisalò 5; Sampdoria 4; Lecco 1.
CAGLIARI-ROMA 1-4 LECCE 12 SALERNITANA 3 NAZIONALE Provedel e Zaccagni infortunati. Oggi
NAPOLI-FIORENTINA 1-3 ROMA 11 CAGLIARI 2 a Coverciano saranno visitati. Convocato Orsolini.

Protagonista Il Milan vuole prolungargli di un anno il contratto in scadenza a giugno

 Il commento

Cuore Milan,
amnesie Inter,
ma il duello
è solo all’inizio
di Alessandro Bocci di Carlos Passerini

I l sorpasso sull’Inter fa
godere la Milano
rossonera nel lungo
derby per lo scudetto della
seconda stella. Pioli è stato
bravo a metabolizzare
l’umiliante sconfitta
contro Inzaghi e a ripartire
meglio di prima: quattro
vittorie di fila e un gol, uno
solo, subito in sei partite,
comprese le due di
Champions. Il Milan
costruito per l’Europa, con
giovani di talento e una
rosa profonda, per adesso
rende meglio in serie A.
Come Maldini padre con la
prima Coppa dei Campioni a
Wembley nel 1963, come Rive-
ra col microfono a San Siro
nel giorno dello scudetto del-
la stella del 1979, come il volo
di Hateley su Collovati nel
derby del 1984, come l’elicot-
tero di Berlusconi all’Arena
Civica nel 1986, come gli occhi
di Shevchenko prima del rigo-
re di Manchester 2003: se la
storia di una squadra è nelle
sue scene cult, l’istantanea di
Giroud vestito da portiere che
ferma il Genoa è già entrata di
diritto nell’album dei ricordi

Il tuttofare
L’Inter, invece, ha perso il dell’ultracentenaria storia mi-
passo, mostrando lanista. «È stato bello come
preoccupanti e inaspettati
cali di tensione. Simone ha
scelto di battere una strada
diversa, quella della
continuità, stressando i
titolari e proprio dopo il
derby, quando sull’onda
dell’entusiasmo era
chiamato a allungare, ha
bruciato 5 punti a San Siro
tra Sassuolo e Bologna. La
via Emilia, per l’emiliano
Inzaghi, è diventata una
strada accidentata. Ma non
è il sorpasso decisivo.
segnare un gol» ha sorriso il
37enne francese dopo la dop- Centravanti e portiere, i segreti di Giroud una dolce sosta per le nazio-
nali dall’alto delle sue sette

«Da piccolo mi piaceva stare fra i pali»

Siamo appena all’inizio e
molto deve ancora
accadere. I troppi elogi,
dopo la partenza super,
hanno tradito l’Inter e
adesso vediamo che effetto
fanno al Milan. Che a
Marassi ha vinto con una
bella dose di fortuna, un
gol al limite della
regolarità e forse anche
oltre, ma ha dimostrato il
carattere della grande
squadra. Vincere le partite
sporche è un merito,
sapersi tirare fuori dalle
situazioni difficili una
medaglia da appuntarsi al
petto. Il Diavolo è maturo e
determinato. Pioli ha
trasformato un gruppo
nuovo in una squadra,
bruciando i tempi
dell’assemblaggio.
Vediamo cosa succederà
dopo la sosta. Juve, Psg e
Napoli sono un esame
tosto per il Milan. Ma
anche il calendario
dell’Inter si impenna con
l’arrabbiato Torino di Juric,
che deve dare una risposta
dopo il derby, il faccia a
faccia con Lukaku e il
dentista Gasperini. Il
duello è aperto. Le
milanesi, però, faranno
bene a guardarsi alle
spalle. La Juve non si è mai
troppo allontanata dalla
vetta, terza con la
Fiorentina, vera sorpresa
di questo inizio di
campionato. I viola
incantano il Maradona e
riaprono la crisi del
Napoli. Chissà se De
Laurentiis in tribuna,
guardando Italiano, avrà
pensato a quello che
poteva essere e non è stato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
pia parata salvavita di Maras-
si: «Ho pensato che dovevo
buttarmi subito sulla palla e
mi è andata bene». «Oliviero
tra i pali è l’immagine della
nostra mentalità, non mollia-
Allenamenti speciali, la maglia in vendita
mo mai» le parole di Pioli.
Due retroscena. Il primo è dall’altra parte della barriera:
che in porta dopo l’espulsione un lavoro di immedesimazio-
del titolare voleva andarci Pu- ne, di studio psicologico, che
lisic, ma l’allenatore ha detto racconta in maniera efficace il
no: «Meglio Olivier, è più perfezionismo di Giroud. Se è
grosso». L’altra curiosità l’ha arrivato a 37 anni a livelli top,
invece rivelata lo stesso attac- è anche per questo. Il suo at-
cante: «Da piccolo mi piaceva taccamento alla maglia e la
stare in porta». Tanto che an- sua leadership matura dentro
cora adesso a fine allenamen- e fuori dal campo stanno con-
to talvolta indossa i guanti e vincendo il Milan a offrirgli il
sfida i compagni sui calci di prolungamento di un altro
punizione. Per divertirsi, ma anno del contratto in scaden-
non solo. Lo fa, raccontano da za a giugno. I piani del club
Milanello, anche per provare sono chiari, l’ingaggio di un
a entrare nella testa di chi sta centravanti giovane e di pro-
Frenate nerazzurre
L’età, gli infortuni e la Champions
E a Inzaghi non tornano i conti
di Paolo Tomaselli
L’ Inter dà i numeri e rivede vecchi
fantasmi? È prematuro cercare
analogie forzate con un’annata
anomala come la scorsa, quella delle 12
sconfitte in campionato e della finale di
Champions giocata alla pari con il City. Però
perdere 5 punti da situazioni di vantaggio,
Corriere.it vanificando il derby stravinto e anche un
Sul sito del calendario potenzialmente favorevole, è
Corriere della senz’altro doloroso. Non a caso Simone
Sera: pagelle, Inzaghi aveva una delle espressioni più
analisi, contrariate di sempre dopo il 2-2 di sabato
classifiche e con il Bologna che ha rimontato due gol.
cronache L’Inter è prima nella classifica dei gol fatti
delle partite (21) e degli assist (17), con Lautaro
in diretta
spettiva resta una priorità non
più rinviabile, fra i vari iden-
tikit resta caldissimo quello
del 23enne David del Lille, ma
la presenza in rosa di un nu-
mero nove esperto e ormai le-
gatissimo al progetto come
Olivier può essere una risorsa
preziosissima. Oggi guadagna
3,5 milioni di euro netti: la
trattativa inizierà a breve, ma
il francese ha già mandato se-
gnali di apertura. A Milano lui
e la sua famiglia hanno trova-
to una seconda casa.
L’uscita in tuffo e a occhi
Urla Inzaghi tenta di dare la carica a Bastoni (Ansa)
vittorie in otto partite e so-
prattutto col primo posto so-
litario davanti all’Inter, ha
giustamente colto al balzo
l’occasione di marketing e ha
messo in vendita (a 95 euro)
la maglietta verde da portiere
chiusi su Puscas al 105’ ha fat- in edizione limitata col nome
to il giro del mondo: web e ti- Giroud e il numero nove sulla
vù si sono scatenate. Gli ame- schiena: su internet sta già
ricani di Fox l’hanno messa andando a ruba, pare.
sul ridere: «Clean sheet a ot- L’ha già presa anche il suo
tobre: Olivier Giroud 1, André ex compagno Ibrahimovic,
Onana 0», giocando sul fatto che in un futuro neanche
che il portiere ex interista del troppo lontano potrebbe tor-
Manchester United, anche nare in veste da dirigente: non
l’altro giorno protagonista di ha ancora sciolto le riserve,
un errore contro il Brentford, ma i contatti sono serrati. Zla-
non sia riuscito a mantenere tan sui social ha mostrato la
inviolata la porta nelle ultime maglietta speciale e ha scher-
settimane, al contrario del zato col francese: «Non è mai
bomber rossonero. troppo tardi per trovare il ruo-
Il Milan, che si prepara a lo giusto». A proposito di so-
capocannoniere già a quota 10 e Thuram
spalla perfetta (5 assist). La squadra di
Inzaghi è di gran lunga in testa anche alla
graduatoria dei tiri, la bellezza di 197 in 8
partite, ma ha appena il 10.7% di
realizzazione, la quinta dietro a Fiorentina,
Milan, Genoa e Juve: l’Inter quindi crea
molto, ma non sempre riesce a chiudere le
partite, che si riaprono come spiacevoli
pacchi sorpresa a causa anche di errori
individuali, come quello di Sommer con il
Sassuolo o quello di Lautaro, che ha causato
il rigore sabato col Bologna. C’è poi un altro
dato che può spiegare certi passaggi a vuoto e
allo stesso tempo anche prestazioni come
quella del derby: l’Inter è la squadra più
esperta (28.2 anni è l’età media della rosa) e
contro la Salernitana è stata l’unica squadra
di A finora ad avere una formazione di
partenza con l’età media sopra i 30 anni, 5 in
più della versione più giovane del Bologna.
La stanchezza che si fa sentire nella sala
operativa del centrocampo, soprattutto per
Barella che pure è il più giovane, rallenta
 Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
SPORT 47
#

Le altre partite (m. col.) Sono ore di riflessione per il presidente Iervolino. Dopo 8
giornate, la sua Salernitana arriva alla pausa con cinque sconfitte e
Il Monza ne fa tre tre pareggi. Il 3-0 subito ieri a Monza, al culmine di una prestazione
alla Salernitana senza nerbo e personalità, rischia di essere il capolinea per Paulo
Sousa (foto), contestato al pari di giocatori e dirigenti dai tifosi accorsi
Sousa al capolinea da Salerno. «La mia preoccupazione è per ciò che accade in Israele o
Il Frosinone insiste Ucraina. A ogni modo la dirigenza non mi ha comunicato nulla» ha
dichiarato il tecnico dopo la partita. La società ha spostato di un
giorno il ritorno agli allenamenti (da martedì a mercoledì) per
valutare con attenzione la situazione. Il profilo che sembrava mettere
tutte le anime societarie d’accordo è Tudor, che però attende altre
offerte. Pippo Inzaghi con Iachini, Petkovic, Semplici e Stramaccioni
sono gli altri nomi sul tavolo. Del resto il Monza ha vinto grazie ai suoi
giovani: in gol Colpani, al 4° centro stagionale, poi il 19enne Vignato
al debutto in A con il Monza e infine capitan Pessina dal dischetto
dopo il fallo di mano in area di Pirola. Vola anche il Frosinone di Di
Francesco grazie ai suoi ragazzi. 2-1 al Verona con reti del 21enne
Reinier (il centrocampista che il ds Angelozzi ha ottenuto in prestito
dal Real Madrid grazie all’intermediazione di Braida) e Soulé, classe
2003. Nel recupero accorcia Djuric. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tonfo del Napoli al Maradona

Il terzo posto è della Fiorentina
Non basta un rigore di Osimhen, i viola raggiungono la Juve in classifica


dalla nostra inviata rentina stringe il Napoli nella lo nel deserto, prova di tanto
Monica Scozzafava sua metà campo, ragiona sul- Napoli 1 in tanto a venir su a prender
la linea mediana, occupa spa- Fiorentina 3 palla, ma i suoi in mezzo al
zi e linee di passaggio. Pres- campo neanche la vedono, la
NAPOLI Il passo è quello del sione e posizione, strategia Marcatori: Brekalo 7’, Osimhen (rig.) 49’ pt; palla. Quando Garcia alla
gambero, il Napoli è di nuovo chiave che applica alla perfe- Bonaventura 18’, Gonzalez 48’ st mezz’ora deve rinunciare ad
fuori dalla zona Champions. Il zione e lascia al Napoli NAPOLI (4-3-3): Meret 5; Di Lorenzo 5,5, Anguissa che sente un fasti-
terzo posto è della Fiorentina un’unica possibilità per colpi- Ostigard 5, Natan 5, Olivera 5; Anguissa 5 dio ai flessori, cambia cano-
e il pubblico del Maradona ha re, andare in ripartenza e (Raspadori 5 31’ pt), Lobotka 5,5 (Gaetano vaccio, si mette a specchio
sv 32’ st), Zielinski 5 (Lindstrom 5 32’ st);
Zangrillo esaurito la pazienza: dopo il sfruttare gli episodi. Lo fa la Politano 6 (Cajuste 5 12’ st), Osimhen 6 con la Fiorentina e chiama in
L’uscita di tonfo, fischia. Può bastare che squadra di Garcia ma non tro- (Simeone 5 32’ st), Kvaratskhelia 5. All.: campo Raspadori. La modifi-
Maignan? Osimhen si sia procurato un va mai la difesa avversaria Garcia 4,5 ca non giova (anzi) il predo-
rigore, lo abbia battuto, se- fuori posizione. FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano 5,5; minio del centrocampo degli
Da medico gnato e esultato? Forse no, la Kvara è guardato a vista da Kayode 7 (Ranieri sv 39’ st), Milenkovic 6, ospiti diventa totale. Ecco,
la definisco sua gara ancora una volta fini- Kayode, anni 19, origini nige- Martinez Quarta 6,5, Parisi 6,5; Arthur 6,5 l’episodio allo scadere: Parisi
assassina, sce un quarto d’ora prima riane, piemontese di Borgo- (Infantino sv 39’ st), Duncan 6
(Mandragora sv 39’ st); Ikone 6,5 (Comuzzo commette l’errore di servire a
ma fa (con evidente disappunto) e manero, fresco di convocazio- sv 44’ st), Bonaventura 7, Brekalo 6,5 (Nico Osimhen la palla a due metri
niente. la sconfitta con la Fiorentina ne nell’Under 21. Disinvolto e Gonzalez 6,5 28’ st); Nzola 6.All.: Italiano 7,5 da Terracciano, il portiere gli
Il calcio prima della sosta è l’amaro attento, cancella l’estro del ge- Arbitro: La Penna 6 va addosso e il rigore è sacro-
epilogo del primo miniciclo orgiano, ne limita anche le in- santo. La parità cambia la par-
è sempre di Garcia. Per il risultato, 1-3, e tenzioni. Osimhen vaga da so-
Ammoniti: Terracciano, Martinez Quarta,
Bonaventura Recuperi: 4’ più 4’ tita: nessuna delle due squa-
più iniquo.
Due facce cial, ormai sempre più centra- Vediamo
Olivier Giroud, li nelle strategie media: sia il quante Il sorpasso Kayode azzurrino
37 anni, Milan sia la Nazionale france- giornate Nel secondo tempo Kvara è guardato
a Genova se sui propri siti ufficiali han- gli daranno
sabato sera no messo Giroud fra i portieri le reti del sorpasso dal 19enne Kayode,

nelle sue e non fra gli attaccanti.
due vesti. Insomma: il Diavolo ha tro-
A sinistra vato un tuttofare. Ma dopo la
da centravanti: sosta, il 22 ottobre a San Siro
è entrato contro la Juve, dovrà comun-
nella ripresa que fare a meno del suo por-
e ha riacceso tiere titolare: Maignan paghe-
l’attacco rà con almeno una giornata di
del Milan squalifica l’uscita spericolata
dopo le molte su Ekuban. L’episodio però
difficoltà del continua a far discutere. Dopo
primo tempo. l’attacco del presidente geno-
A destra ano Alberto Zangrillo («La
in versione sua uscita? Da medico la defi-
portiere: nisco assassina»), Maignan
nel finale ha replicato duramente via In-
è andato stagram: «Zangrillo! Le paro-
fra i pali le hanno un significato. Quel-
per sostituire lo che è successo è stato un at-
l’espulso to d’azzardo, forse un atto
Maignan, d’azzardo deplorevole, ma in
facendo una nessun caso un assassinio. Ti
grande parata auguro il meglio per il futuro
(Ansa, e spero che tu non debba mai
LaPresse) sperimentare ciò di cui mi hai
accusato». Anche il Milan ha
difeso il suo portiere: «Chi ti
conosce sa bene quanto tu sia
esempio di sportività e serietà
dentro e fuori dal campo. Sia-
mo tutti al tuo fianco».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Bonaventura
e Nico Gonzalez
per la prestazione. Osimhen
ne ha ceduti tre di rigori dopo
l’errore dal dischetto col Bolo-
gna, stavolta la sua squadra è
sotto (gol di Brekalo dopo 8’),
va a prendersi la palla dalle
Maignan mani di Zielinski: colpisce, lu-
Zangrillo! cido e spietato dagli 11 metri.
Le parole Il Napoli è alle corde, schiac-
ciato da un avversario che ha
hanno un furia agonistica, freschezza,
significato. qualità e organizzazione.
Quello che Squadra corta e compatta che
è successo non risente delle fatiche di
è stato Coppa, perché Italiano (sì, lo
un atto stesso che piaceva a De Lau-
rentiis per il dopo Spalletti) sa
d’azzardo, come si fa e ne cambia 6 ri-
ma mai un spetto alla gara di giovedì.
‘assassinio’. Il vantaggio degli ospiti na-
Ti auguro sce ancora una volta per
il meglio un’amnesia generale in difesa
per il futuro dei partenopei, col piedino
inconsapevole di Di Lorenzo
che appoggia una palla (tiro
di Parisi) che stava già entran-
do in rete dopo esser passata
tra le gambe di Meret. La Fio-
giovane azzurro
della Under 21
dre arretra per conservare il
punticino, gli spazi si allarga-
no, le squadre sono lunghe e
il Napoli può avere più chan-
ce, per la qualità dei suoi uo-
mini e non per il gioco che
continua a latitare.
Osimhen non approfitta
dell’errore (l’unico) di Kayode
sulla rimessa laterale, dall’al-
tra parte Ikoné ha già colpito il
palo. Il calcio a volte è un
mondo giusto: la Fiorentina
non molla di un centimetro e
dilaga. Bonaventura sfrutta la
palla che Olivera gli dà in area
e Meret è battuto. Garcia corre
di nuovo ai ripari, fuori Osi-
mhen (ma perché?) e nuova
linfa al centrocampo. Il colpo
di grazia arriva con Nico Gon-
zalez, il jolly (quello vero) che
Italiano chiama dalla panchi-
na. Cala il buio al Maradona.
Osimhen prova a contenersi,
Politano (anche lui sostituito)
alza le braccia verso la panchi-
Rabbia Victor Osimhen, 24 anni, delusissimo per la sconfitta (LaPresse) na. © RIPRODUZIONE RISERVATA

tutto il resto del gioco. A rovinare le rotazioni

La Lazio batte l’Atalanta e esce dalla crisi
ci sono stati gli infortuni di Frattesi e
Cuadrado, appena rientrati e non al meglio. E
Biancocelesti avanti 2-0 e raggiunti: alla fine decide Vecino. Sarri espulso
se il passo di Klaassen è quello visto a Salerno
sarà dura ritrovarlo titolare a breve. «Quando ROMA Quando Lazio-Atalanta
l’anno scorso ho avuto tutti a disposizione la
squadra ha cominciato a vincere sempre» ha
ricordato Inzaghi. Un anno fa, con Lukaku ko
5 sembra la fotocopia di Inter-
Bologna, un’invenzione di Ve-
cino, smarcato da un ottimo
dalla terza giornata, l’Inter aveva perso 4 punti persi Castellanos a 7’ dal termine,
partite delle prime 8. Ora, con l’obiettivo dall’Inter a San cambia il copione. Altro che
dichiarato dello scudetto, ha tutto un altro Siro: tre contro pareggio. Vince la Lazio ades-
passo, però l’assenza di Arnautovic pesa nel il Sassuolo, so definitivamente fuori dalla
turnover, soprattutto quando c’è di mezzo la due domenica crisi di risultati. Questo 3-2
Champions, che succhia energie mentali e contro offre quindici giorni di pace a
fisiche: un anno fa i punti persi dall’Inter il Bologna. Formello, i primi della stagio-
furono 14 nelle gare precedenti l’impegno In entrambe ne. Amarezza profonda per
europeo e 18 in quelle successive. Una marea, le partite l’Atalanta: va a fondo, rimonta
da arginare sul nascere, dopo i primi 2 i nerazzurri due gol e poi si arrende anche
sfuggiti col Bologna. Torino, Roma e erano in per una disattenzione difensi-
Atalanta, inframmezzate dalla doppia sfida al vantaggio va da matita blu.
Salisburgo, arrivano al momento giusto: per Per i primi 18’ della sfida
acchiappare i vecchi fantasmi e rispondere al non c’è storia. La squadra di
Milan. Forte e chiaro. Gasperini viene annichilita
© RIPRODUZIONE RISERVATA dalla partenza fiammante del-
la Lazio, che sciorina il suo
miglior gioco della stagione:
in gol con l’autorete di De Ke-
telaere al minuto 5, raddoppia
7’ più tardi con la prima rete
in maglia biancoceleste di Ca-
stellanos, ottimo sostituto
dell’indisponibile Immobile.
L’azione è perfetta: da Prove-
del fino alla rete dell’argenti-
no: tre passaggi e gol. Consi-
derando la traversa scheggia-
ta dopo 18’ da Guendouzi, ga-
ra a senso unico.
Poi, però, la Lazio si accon-
tenta e frena. E l’Atalanta si
scuote. Il copione cambia.
Ederson batte Provedel con
un colpo di testa sul cross di
Ruggeri che trova tutta la dife-
sa laziale distratta. L’inerzia
cambia. E nella ripresa, dopo
Lazio
Atalanta
3
2
Marcatori: De Ketelaere (aut) 5’, Castellanos
11’, Ederson 33’ pt; Kolasinac 18’, Vecino 38’ st
LAZIO (4-3-3): Provedel 6,5; Marusic 6,
Casale 6, Romagnoli 6, Hysaj 5,5; Guendouzi
6(Kamada 6 19 ‘ st), Rovella 7 (Cataldi 6 32’
st), Luis Alberto 6,5 (Vecino 7,5 10’ st); Felipe
Anderson 6
(Isaksen 6,5 32’ st), Castellanos 7,5, Zaccagni
6,5 (Pedro 6 10’ st). All.: Sarri 7
ATALANTA (3-4-1-2): Musso 6; Scalvini 5,5,
Djimsiti 5, Kolasinac 6; Zappacosta 6 (Holm sv
36’ st), De Roon 5, Ederson 6,5, Ruggeri 6
(Bakker sv 36’ st); Pasalic 5,5 (Koopmeiners 6
1’ st); De Ketelaere 6 (Muriel 6 25’ st),
Scamacca 5 (Lookman 5 15’ st). All.: Gasperini
5,5
Arbitro: Orsato 6 Espulso: Sarri 41’ st
Ammoniti: Ruggeri, Vecino Recuperi: 3’ più 5’
una parata di Provedel su De
Ketelaere, Koopmeiners (en-
trato nel secondo tempo) pe-
sca in area Kolasinac che ap-
profitta della dormita di Ma-
rusic per colpire di testa e pa-
reggiare.
A questo Sarri, prima di es-
sere espulso per proteste, in-
serisce Vecino. Al 38’, Marusic
mette in area, Castellanos fa
da sponda per Vecino che, la-
sciato solo all’altezza del di-
schetto, fa centro in mezza ro-
vesciata. Lazio in estasi con
Gasperini amareggiato per la
distrazione di una difesa che,
fino a ieri, era tra le migliori
della serie A.
Marco Cherubini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 48 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
SPORT 49
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Atletica Parità perfetta: Adidas 1-Nike 1. Tramortita da Adidas due settimane fa

nella battaglia epocale delle scarpe più performanti del mondo (lo
Maratona record spaziale 2.11’53” in maratona di Tigist Assefa a Berlino), Nike s’è rifatta
Con le superscarpe ieri nella 42 km di Chicago. Kelvin Kiptum (foto), keniano, 23 anni, ha
corso in 2.00’35”, demolendo il 2.01’09” del maestro Kipchoge. Alla
Kiptum cancella terza maratona (in 10 mesi) in carriera, dopo aver vinto a Londra in
il maestro Kipchoge primavera, questo ragazzino filiforme che vanta un modesto 28’27” sui
10 mila (ieri ha corso in 27’50” dal 30° al 40° km, tempo disumano), ha
strabiliato per il crono finale e per aver abbinato una prima metà in
60’48” a una seconda in 59’47”, con uno «split negativo» di un minuto
mai registrato a questi livelli. Tra le donne Sifan Hassan, seconda
maratona in carriera, ha demolito il primato europeo correndo in
2.13’44”. Come nel caso di Assefa, anche ai piedi di Kiptum c’era un paio
di scarpe prototipo, le Nike Dev 163 appena approvate dalla federazione
internazionale che obbliga l’azienda americana a metterle in vendita a
partire dal prossimo 1 gennaio a quei pochi che potranno permettersele
economicamente e alla decina di atleti di livello assoluto nel mondo in
grado di restare in equilibrio su due leggerissime «gondole» di carbonio.
Marco Bonarrigo
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lukaku brilla nel festival giallorosso provare a recuperare l’argenti-

no per la sfida contro l’Inter
del 29 ottobre, a San Siro,

ma Mou si preoccupa per Dybala

Cagliari cancellato dalla Roma, l’argentino si fa male dopo 40 minuti. Oggi gli esami
di Luca Valdiserri
La Roma torna a vincere in
trasferta in campionato, risul-
tato che mancava dall’8 aprile
(1-0 al Torino), si gode il mi-
glior Lukaku possibile (7 gol
nelle ultime sette partite, tra
Serie A e Europa League) e
completa il tris composto da
Frosinone, Servette e Cagliari.
I fatti davanti alle tante parole
— fake news secondo i Frie-
dkin — anche se battere l’ulti-
ma in classifica non può esse-
re considerata un’impresa.
Perché i musi lunghi, allo-
ra? Perché poco prima del 40’,
dopo un duro contrasto con il
giovane Prati, Dybala stra-
mazza a terra, si mette le mani
in faccia e indica il punto che
più spaventa tutto il mondo
giallorosso: il ginocchio sini-
stro. Si prepara anche la ba-
rella, a bordo campo, ma poi
la Joya esce camminando, an-
che se il dolore è grande e lui
non fa nulla per nasconderlo.
Cagliari
Roma
Marcatori: Aouar 19’, Lukaku 20’ pt;
Belotti 6’, Lukaku 14’, Nandez (rig ) 42’ st
CAGLIARI (3-5-2): Scuffet 5; Hatzidiakos
4,5 (Zappa 5 1’ st), Wieteska 4, Obert 4
(Dossena 5,5 23’ st); Nandez 5,5,
Sulemana 4 (Luvumbo 6 39’ pt), Prati
5,5, Makoumbo 5, Azzi 5,5; Oristanio 5
(Shomurodov sv 29’ st), Petagna 5,5
(Pavoletti sv 23’ st). All.: Ranieri 5
ROMA (3-5-2): Rui Patricio 6,5; Mancini
6, Cristante 6, Ndicka 6,5; Karsdorp 6,5
(Kristensen sv 23’ st), Bove 6,5, Paredes
7 (Celik sv 34’ st), Aouar 7 (Pagano sv
23’ st), Spinazzola 6,5; Dybala 6,5 (Belotti
7 40’ pt), Lukaku 7,5. All.: Mourinho 7
Arbitro: Sozza 6 Ammoniti: Paredes,
Sulemana, Mourinho, Bove, Obert
Recuperi: 3’ più 4’.
La Roma è già avanti 2-0 —
gol di Aouar e Lukaku nel giro
di un minuto, tra il 19’ e il 20’
— e Belotti lo sostituirà bene,
ma questa è un’altra storia.
A fine gara, Mou non spe-
gne l’allarme: «Sicuramente
1 Romelu Lukaku,
4 Andrea Belotti
perderemo Paulo per un po’
di tempo. Mi fido sempre del-
le sensazione dei giocatori: se
lui non è ottimista, non lo so-
no nemmeno io. Aspettiamo i
risultati degli esami». Tra og-
gi e domani ne sapremo di
quando 50.000 fischietti infe-
rociti aspetteranno Lukaku.
Belotti, come già detto, ha
fatto in pieno il suo dovere.
Succedeva anche la stagione
scorsa, ma il Gallo non segna-
va nemmeno dentro le porte
da rugby. In questa, invece,
avendo fatto la preparazione
con la squadra, è tornato at-
Felicità taccante affidabile e bomber
da 3 gol in campionato e 2 in
Europa League. Non ci fosse
e Leandro in giro Lukaku, il Gallo fini-
Paredes rebbe in copertina. Ma va be-
festeggiano ne anche così, perché la Roma
il quarto gol ha smesso di fare notizia per
della Roma. le squalifiche di Mou, i troppi
Nel tondo, gol subiti e lo sponsor arabo
Paulo Dybala che è andato di traverso al sin-
esce a testa daco. Pian piano sta rimetten-
bassa do a posto la classifica e, co-
infortunato. m e d i ce l o S p e c i a l O n e ,
Oggi sosterrà «adesso siamo meno lontani
una serie dalle posizioni che vogliono
di esami la proprietà e i tifosi ma so-
(Getty Images) prattutto noi, perché parlia-
mo della nostra vita. Non so-
no un bambino, so come va il
calcio. Vivo in una bolla insie-
me al mio gruppo di lavoro,
non ascolto altro».
Il Cagliari resta ultimo in
più. La prima diagnosi è: di- classifica, Ranieri si giocherà
storsione al legamento colla- la panchina nelle prossime tre
terale. Dai 20 giorni al mese di giornate, contro Salernitana,
stop, ma la paura non è facile Frosinone e Genoa. Perché è il
da controllare. Ora c’è la pau- destino di tutti gli allenatori,
sa, la prossima sarà Roma- anche quelli che hanno vinto.
Monza. L’obiettivo realistico è © RIPRODUZIONE RISERVATA
 50 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera

Ad esequie avvenute annunciano la scomparsa Il Rotary Club Milano Nord Ovest partecipa Giovanni e Regi con i figli partecipano commos-
di commosso al dolore della moglie Giulia nel ricor- si al dolore di Chiara, Hubi e di tutta la famiglia
do del caro amico per la scomparsa della carissima
Paola Manara
Beatrice, Pietro e Bianca, che non dimentiche-
Dott. Andrea Travelli Ewelina
ranno mai la loro adorata mamma e nonna.- Past President e apprezzato socio del club da mol- - Torino, 8 ottobre 2023.
La loro gratitudine va a tutto lo staff del San tissimi anni a cui ha sempre dedicato impegno e
Raffaele, in particolare a: Manuela Pacchioni, Italo costante presenza.
Dell’Oca, Alessandra Bulotta, Francesca Ogliari, - Milano, 8 ottobre 2023. Alfredo con Maria Grazia, Claudia con Filippo,
Silvia Foti, Antonella Perotti e ai meravigliosi in- Rossella con Luca e le loro famiglie sono vicini con
fermieri Giovanni e Stefania.- Grazie di cuore per il loro affetto a Franco e ai suoi figli nel dolore per
averla accudita oltre che curata. La direzione del Corriere della Sera si stringe ai
familiari dell’amato collega la morte dell'amata cugina
- Milano, 6 ottobre 2023.a
Luca Goldoni Sandra
- Milano, 9 ottobre 2023.
Mami grande firma che ha raccontato il Paese e i suoi
cambiamenti.- Luciano Fontana, Barbara
ad ogni risata, pianto, bivio o inciampo tu sarai Stefanelli, Daniele Manca, Venanzio Postiglione,
con me.- Manchi come l'aria.- Tua Bea. Fiorenza Sarzanini, Giampaolo Tucci. Tilde e famiglia ricordano affettuosamente
- Milano, 6 ottobre 2023. - Milano, 8 ottobre 2023.
Alessandra Moro Visconti
Partecipano al lutto: e sono vicini a Franco.
— Marco Campelli con Matteo. Luca - Milano, 8 ottobre 2023.
lei è stato importante e indimenticabile.- Michela.
Paola Elena e Claudia ricordano teneramente - Milano, 8 ottobre 2023.
sia Pai Paolo Bellasich
Gigi Garanzini ricorda Ciao Paolo, grazie per tutto quello che mi hai in-
e stringono al cuore Bea Pietro e Bianca.
- Milano - Amsterdam - Trieste, 8 ottobre 2023. Luca Goldoni segnato.- Metterò a frutto tutti i tuoi consigli e
non dimenticherò mai i nostri appuntamenti scac-
con affetto e gratitudine. chistici.- Sentite condoglianze a tutta la famiglia.-
Partecipano al lutto: - Monforte d'Alba, 8 ottobre 2023. Ignazio Arena.
— Ivonne e Raffaella Maffi. - Milano, 8 ottobre 2023.
Sostenuta dalla sua grande fede è tornata alla
Ciao casa del Padre Le colleghe e i colleghi dell’ufficio Correttori
Paola Ewelina Bisping-Ejbich partecipano al dolore della famiglia per la scom-
parsa del collega e amico
sarai sempre con noi.- Mario e Titti. attorniata dall'affetto di tutta la nostra famiglia.-
- Milano, 8 ottobre 2023. Lo annunciano Chiara, Hubert, Karolina e Michael Vito Caniglia
Lucia e Nicolas. - Milano, 8 ottobre 2023.
- Milano Due, 7 ottobre 2023.
Paola Manara
Il ricordo di te sarà sempre nel mio cuore.- Con Voci distanti ci sussurrano "È morto Terence".- "È
affetto.- Rossana Galli con famiglia. morto Terence".- Ma noi sappiamo che non è ve-
- Milano, 8 ottobre 2023. ro.- Noi sappiamo che vivi e vivrai ancora e anco-
ra e ancora
Nella sua casa di Oleggio si è spento Terence Davies
Andrea Travelli Carlo Antonelli, Luca Guadagnino.
- Milano, 8 ottobre 2023.
Con grande dolore lo annuncia lo moglie Giulia
Travelli Percival Mazza con tutti i familiari.- Per il
giorno e l'ora del funerale telefonare al numero
032191214. La Società Italiana per la Psicopatologia
- Oleggio, 8 ottobre 2023. Fenomenologica partecipa commossa al cordoglio
degli amici del
Prof. Luciano Del Pistoia
Andri Travelli socio fondatore, psichiatra, psicopatologo e mae-
Con molta tristezza Federica con il figlio Giulio stro.
Gavotti, Carla con Francesco Calvi Parisetti e i figli - Figline Valdarno, 8 ottobre 2023.
Filippo e Ottavia abbracciano la sorella Giulia con
infinito affetto.
- Oleggio, 8 ottobre 2023. Lupo Rattazzi si stringe a Francesca e a Gian
Luigi in ricordo di
La sorella Milly Travelli Valerio con i figli Lissy
col marito Antonio Vismara figli e nipoti, Pierfrancesco (Chicchi)
Alessandro con Rosella e figli sono vicini a Giulia
nel dolore per la scomparsa di Pacini Battaglia
Andrea Travelli Persona speciale e autentico gentiluomo a cui era
legato da un vincolo indissolubile.
- Milano, 8 ottobre 2023. - Monte Argentario, 9 ottobre 2023.
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
SPORT 51
#

Tennis MotoGp Ginnastica

Sinner avanti a Shanghai: ora sfida Shelton
(m.cal.) Dopo la vittoria numero 50, che gli è valsa il pass per le Finals
di Torino, ecco la numero 51: al Masters 1000 di Shanghai Jannik
Sinner supera, soffrendo e in tre set (3-6, 6-3, 6-2), l’argentino Baez
e stacca il biglietto per gli ottavi dove trova il giovane mancino
americano Shelton, semifinalista allo Us Open. Questa mattina (tv:
Sky Sport) si completa il quadro degli ottavi, in campo gli altri due
italiani in tabellone: Sonego, dopo aver battuto Tiafoe in tre set (2-6,
6-2, 6-3), sfida il cileno Jarry, Arnaldi affronta lo statunitense Wolf.
Bezzecchioperato,nienteGpdiIndonesia
Marco Bezzecchi è stato operato ieri dal professore Giuseppe
Porcellini per ridurre la frattura alla clavicola destra. Il pilota del team
Vr46 è caduto sabato in un allenamento al Ranch di Valentino Rossi a
Tavullia. L’intervento è andato bene, i tempi di rientro in pista
saranno valutati entro domani o mercoledì. Non ci sarà comunque
questo fine settimana nel Gp di Indonesia a Mandalika, e potrebbe
saltare anche gli appuntamenti successivi in Australia e Thailandia.
Bezzecchi è terzo nel Mondiale dietro a Martin e Bagnaia.
Biles,altridueoriMondiali:sono23incarriera
Simone Biles chiude i Mondiali di Anversa portando a 30 le medaglie
iridate in carriera, di cui 23 d’oro: gli ultimi due arrivano alla trave,
dove vince di misura la sfida tiratissima con la cinese Zhou Yaqin
(14.800 contro 14.700), e al corpo libero, dove, con 14.633, bissa il
trionfo del 2013, quando si impose a 16 anni davanti a Vanessa
Ferrari. Può permettersi anche di arrivare fuori linea nella penultima
diagonale: la brasiliana Andrade, l’unica che ha provato ad
impensierirla, è argento davanti alla connazionale Flavia Saraiva.

 Il commento
Via Pangos,
è il problema
dell’Olimpia
di Daniele Dallera

Serie A, basket
2ª giornata
Nutribullet
Treviso-Germani
«V incere non è
importante, è
l’unica cosa che
conta…» diceva Boniperti.
E aveva ragione, se si parla
Brescia 71-99;
Gevi Napoli- EA7
di grandi squadre, e la sua
Emporio Armani Juve lo era. Questo è il
Milano 77-68; destino dell’Olimpia
Unahotels Reggio Milano, griffata Armani,
Emilia-Givova proprietà generosa,
Scafati 85-77; appassionata e illuminata.
Estra Pistoia- Non a caso ha ingaggiato il
Dolomiti Energia campione più forte e
Trento 73-78;
quindi più pagato, Nikola
Vanoli Cremona-
Banco Sardegna Mirotic, facendo un grande
Esausto Max Verstappen provato dalla stanchezza dopo la vittoria del Gp del Qatar, arrivata con il terzo Mondiale già conquistato al sabato. Altri piloti si sono sentiti male (Getty) Sassari 86-74; regalo a Messina, che lo ha

Max batte anche la fatica

Bertram Derthona interpretato come tale.
Tortona-Happy Nonostante la bruciante
Gp del Qatar Casa Brindisi 69- eliminazione in
1. Verstappen 68; Virtus Supercoppa e la sconfitta
(Ola) Red Bull Segafredo di ieri con Napoli,

Ferrari dimezzata e lenta

in 1. 27’39’’168 Bologna-Openjob
2. Piastri (Aus)
prestazione indecente in
Metis Varese
McLaren a 4’’883 difesa e soprattutto in
115-84;
3. Norris (Gbr) Carpegna Pesaro- attacco, i pessimi risultati
McLaren a 5’’969 Umana Venezia di Milano infastidiscono
4. Russell (Gbr) 64-76 ma non motivano per
Mercedes Classifica adesso preoccupazione.
a 34’’119
5. Leclerc (Mon)
Ferrari a 38’’976
In Qatar piloti stremati per il caldo, l’olandese trionfa. Leclerc 5°, Sainz k.o. V. Bologna, Reggio
Emilia, Napoli,
Mantenendo il pensiero
lungo, è tutto rimediabile.
Brescia, Trento, Basta che si cambi strada,
6. Alonso (Spa) Venezia punti 4;
Aston Martin Cremona, Milano,
a 49’’032 di Daniele Sparisci posto, fatta la brutta scoperta che abbia mai affrontato, a strutto le chance — ed erano
Tortona e Varese
7. Ocon (Fra) dei cordoli amazza-gomme ogni giro mi sembrava di alte — della Mercedes di gua- 2; Pesaro, Pistoia,
Alpine a 1’02’’390 (eppure due anni fa l’allarme averne percorsi due» ha spie- stare la passerella d’onore di Scafati, Brindisi,
8. Bottas (Fin) Non è stata una ideona cor- era stato lanciato, ma nel frat- gato Oscar Piastri, la sorpren- SuperMax. Colpa di Hamil- Sassari, Treviso 0
Alfa a 1’06’’563 rere in Qatar a ottobre, men- tempo alla Fia sono cambiati i dente matricola della McLa- ton, sorpasso spericolato allo
9. Zhou(Chn) tre in Italia le spiagge sono direttori di corsa e qualcuno ren, reduce dalla vittoria di sa- start, prende Russell e finisce
Alfa a 1’16’’127
10. Perez (Mes)
ancora piene: ritiri per sovrac- deve essersi dimenticato...), il bato nel mini-Gp e dal secon- nella ghiaia: «Ho sbagliato».
Red Bull carico di fatica (Sargeant), limite di sicurezza imposto do podio di fila. Stavolta George dal fondo risale furio- Deludente Kevin Pangos (C&C)
a 1’20’’181 Piastri e Norris che si acca- dalla Federazione di 18 giri davanti a Lando Norris, l’ordi- samente fino a piedi del po-
Classifica piloti sciano all’arrivo, Stroll e Al- per gli pneumatici ha genera- ne era chiaro: niente pasticci. dio, si mangia anche un Le- perché senza un grande
1. Verstappen bon soccorsi dai medici. Ocon to un numero infinito di pit- La McLaren diretta da Andrea clerc, in versione ragioniere. playmaker si va in
(campione) 433 e Tsunoda vomitano in mac- stop e un Gp a strategie bloc- Stella (anche in Giappone ave- Non per scelta sua, in Qatar testacoda. Pangos non ha
2. Perez 224 china. Russell apre la visiera cate. Caotico ma prevedibile. va piazzato due piloti nella top sono riemersi i limiti tecnici: guizzi, non ha
3. Hamilton 194 in pieno rettilineo, agita le Max Verstappen comunque 3) non solo è veloce grazie a eppure grazie all’erroraccio di accelerazioni, è spesso
4. Alonso 182
5. Sainz 153
mani alla ricerca di aria fresca l’ha divorato alla sua maniera, un recupero strabiliante — Lewis la Mercedes resta a tiro senza idee. È sufficiente
6. Leclerc 147 nei 31 gradi notturni. Alla fac- onorando il terzo titolo con- nei primi 5 Gp aveva raccolto per il secondo posto costrut- guardarlo per perdere la
7. Norris 136 cia della guida sicura. Ce n’era quistato 24 ore prima nella la miseria di 14 punti — ma è tori (-28 punti). E questo no- poesia, non ha i tempi
8. Russell 132 bisogno? Leclerc esausto, Sprint Race. Quattordicesimo anche lucida nella gestione nostante il k.o. di Sainz,ap- giusti, né sul passaggio, né
9. Piastri 83 quinto a salvare il magro bi- successo stagionale, sul po- degli ordini. L’anarchia ha di- piedato da una perdita del- nell’organizzazione
10. Stroll 47 lancio di una Ferrari che ha dio ci va Giampiero Lambiase, l’impianto del carburante sco- dell’attacco. In difesa è
Classifica team corso con una sola monopo- il suo alter ego al muretto. perta un’ora prima del via. granitico come una pasta
1. Red Bull 657
2. Mercedes 326
sto. Quella di Sainz si è rotta L’ingegnere di pista nato in Doppietta McLaren «Non c’era tempo di cambiare frolla. Non solo, non ha
prima del via. Inghilterra da genitori italiani Piastri e Norris il serbatoio» ha detto Vasseur. leadership, forse perché
3. Ferrari 298
È stato pessimo non aver che lo segue dal primo sigillo, A causarlo potrebbe essere non gliene frega niente:
4. Aston Martin
controllato lo stato di un cir- a Barcellona 2016. di nuovo sul podio stato il passaggio sui cordoli, per mesi, la scorsa
230
5. McLaren 219 cuito nato per le moto che sol- L’orange era l’unico quasi In Mercedes Hamilton andrà fatta luce su uno dei fi- stagione, ha accusato solo
Prossimo Gp tanto una volta (nel 2021) ave- fresco in una compagnia di si scontra con Russell ne settimana più scuri della malori, magari da
22/10 Usa va ospitato la F1. Arrivati sul zombie. «La corsa più dura Ferrari. © RIPRODUZIONE RISERVATA affrontare con più spirito
di sacrificio. Via via,
accomodarlo alla porta o in
Volley 19 punti, la incita e spinge la
formazione all’esordio stagio- Uomini ai Giochi
tribuna, non c’è tempo da
perdere, speriamo che

Bionda e vincente nale contro la Uyba di Julio Ve-

lasco, ironia della sorte, l’alle-
natore in pole per guidare la
con il ranking
Germania e
Brasile (col c.t. Dal
Maodo Lo, campione del
mondo con la Germania, si
rimetta in fretta

La seconda vita
Zotto che si è
Nazionale femminile nell’an- dimesso dopo la dall’infortunio, una
no dell’Olimpiade e recupera- partita per squadra costruita per
re il rapporto tra Egonu e l’az- essere competitiva in Italia

di Egonu in Italia
problemi di
zurro. «È stato bellissimo, a salute) sono le e in Europa non può
maggior ragione con questo qualificate a Parigi sopportare il peso di una
pubblico meraviglioso — 2024 del girone regia alla Pangos. È

è cominciata da Velasco commenta l’opposta — ero

MILANO Danza sotto rete. E fa
punto. Strappa l’occhio come
sempre, ma stavolta un po’ di
più. Paola Egonu è tornata nel
campionato italiano dopo un
anno in Turchia e, per l’esor-
dio vincente con la nuova ma-
glia dell’Allianz Vero Volley
Milano (3-0 contro Busto Ar-
sizio) sfoggia un nuovo look
biondo platino. L’aveva spoi-
lerato qualche ora prima della
partita sui social, ma il dubbio
che si trattasse di uno scherzo
da fotoritocco era sorto a più
di qualcuno. «Avevo voglia di
cambiare look e stravolgere
tutto» dice ridendo a fine par-
tita. Perché è tutto vero: l’op-
posta di Cittadella, che già
qualche anno fa, quando gio-
cava a Novara, aveva stupito
tutti con un capello cortissi-
mo, stavolta ha celebrato il
nuovo inizio in Italia con una
decolorazione totale.
emozionata e credo si sia vi-
sto».
dell’Italia.
Il pass
Per ottenere il
pass, gli azzurri
contagiosa anche per
giocatori come Shields,
Melli, Voigtmann che non
A fine partita Velasco chie- dovranno essere ricevono palle facili da
de: «Che ha fatto l’Italia?». Ha nei primi 4 posti gestire. Non è l’unico
perso 3-2 col Brasile e dovrà del ranking (tra le colpevole di questo inizio
giocarsi la qualificazione non qualificate) al balbettante, ma è
olimpica a giugno prossimo termine della fase sicuramente il maggiore.
attraverso il ranking. «L’avevo a gironi della Da evitare la
detto a Fefè che l’anno post prossima Nations corresponsabilità tecnica
Tutto l’Allianz Cloud — da Nuovo look Mondiale sarebbe stato diffi- League a giugno. mantenendo un direttore
Il quinto pass
quest’anno la casa della squa- Paola Egonu cilissimo come fu per noi il d’orchestra non adeguato
olimpico è
dra di Marco Gaspari che ne- bionda alla 1991, ma state tranquilli, en- riservato a una alla Scala del basket,
gli ultimi due anni ha sfiorato prima partita di trambe le Nazionali si qualifi- squadra africana Messina chieda alla
lo scudetto — è per lei. La ap- campionato cheranno ai Giochi». proprietà un altro regalo.
plaude quando entra in cam- con la Vero Pierfrancesco Catucci © RIPRODUZIONE RISERVATA
po, festeggia al primo dei suoi Volley Milano © RIPRODUZIONE RISERVATA
 52
CorriereMotori
di Francesca Cibrario
O siamo bugiardi o siamo
codardi. Non passa un giorno
senza che un sondaggio, una
nuova indagine ci raccontino
quanto gli italiani vorrebbero
guidare un’auto elettrica. Per
esempio, il report EY Mobility
Consumer Index 2023, che ha
interessato 20 diversi Paesi e
oltre 15 mila intervistati, recita
che il 70% degli italiani ha in-
tenzione di acquistare un’auto
elettrificata, il 21 sceglierebbe
una full-electric. Di più della
media mondiale.
Insomma, tutti propensi a
spostarsi verso le zero emis-
sioni. E poi? E poi siamo tra gli
ultimi in Europa. Per carità,
non pretendiamo di toccare i
livelli della virtuosissima Nor-
vegia, dove nel 2022 l’80% del-
le nuove auto è stata un’elettri-
ca. Ma qui si vola proprio bas-
so: per ora solo 4 italiani su
100 hanno fatto questa scelta.
E ne sono pure soddisfatti: se-
condo un sondaggio condotto
da Areté, 9 automobilisti su 10
non tornerebbero più indie-
tro, dopo essere entrati nel
club di quelli che viaggiano
solo a batteria.
Allora, che cosa ci frena?
Perché non mettiamo dei fiori
nei nostri cannoni e intra-
prendiamo il viaggio a zero
emissioni? Per paura, paura
del cambiamento alimentata
da preconcetti che circondano
la mobilità elettrica e che sca-
tenano accese discussioni al
bar e sui social. Perché, come
per il calcio e la politica, quan-
do si parla di auto siamo tutti
esperti. E il dibattito divide in
fazioni ugualmente, troppo
spesso, estreme: magari senza
averne mai guidata una, sia-
mo tutti pronti a esaltarla o
demonizzarla.
Così, per capire dove sta la
verità, abbiamo preso i timori
più diffusi tra i «NoWatt» e li
abbiamo analizzati uno a uno,
Processo
all’auto elettrica
Il suo uso spaventa, perché pochi
ancora la conoscono. Presto
però nessuno potrà farne a meno
Ma quali sono le sue colpe?
Ogni giovedì, su corriere.it,
il confronto tra accusa e difesa
come psicologi. O, meglio, co-
me pubblici ministeri, perché
quello che abbiamo intentato
è un «Processo all’auto elettri-
ca».
Abbiamo preso le accuse
più frequenti che si rivolgono
alla nuova tecnologia e le ab-
biamo sottoposte a un pool di
esperti che, dati e ricerche alla
mano, ogni giovedì ci aiute-
ranno a fare chiarezza.
Un progetto democratico,
che rispetta le diverse prefe-
Online renze di fruizione e il tempo
Giovedì 12 che si ha a disposizione. Si
ottobre nella può decidere di leggere l’ap-
sezione Motori profondimento con l’esperto,
di corriere.it la ascoltare il podcast o ricorrere
prima puntata alla videoscheda che riassume
del «Processo in un minuto e mezzo l’argo-
all’auto mento della puntata. Un bigi-
elettrica» no che vi darà l’occasione di
partecipare al dibattito al bar,
ma sciorinando dati verificati
e aggiornati.
Nella prima udienza abbia-
mo chiamato in rappresen-
tanza della difesa l’avvocato
Enrico Al Mureden, ordinario
di diritto civile all’Università di
Bologna e docente alla Motor-
vehicle University of Emilia-
Romagna a Modena. A lui il
compito di spiegarci perché
l’auto elettrica — come so-
stengono al bar — è più costo-
sa di quella tradizionale. Ma
sarà davvero così? Poi toccherà
a Gianluca Bertazzoli, diretto-
re di E_mob, il tavolo perma-
nente degli stakeholder della
mobilità elettrica in Italia, rac-
contarci com’è la situazione
delle infrastrutture nel nostro
Paese: è davvero così difficile
Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera
AutoRitratti
MERCOLEDÌ
16.10.2023 MOTORI CORRIEREMOTORI.IT
AutoRitratti
La monografia su Polestar
STORIE + IMPRESE + TECNOLOGIA
Polestar
È nata una stella Lunedì 16, in edicola insieme con il Corriere della
Sera troverete l’allegato gratuito AutoRitratti: la
seconda di una serie di monografie dedicate ai
protagonisti della mobilità. In questa occasione, le
24 pagine dello Speciale, saranno focalizzate su
Polestar, il nuovo brand che ha fatto della
sostenibilità il suo marchio di fabbrica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ANDREA UCINI
trovare colonnine libere e fun-
zionanti? Quante sono quelle
veloci, che consentono di rica-
ricare dal 10 all’80 percento in
meno di mezz’ora? Ma poi, la
sosta alla stazione di ricarica è
la sola e migliore opzione per
fare il pieno di elettroni?
Tra le motivazioni che fre-
nano la diffusione dell’auto
elettrica c’è anche la cosiddet-
ta «ansia da ricarica», il timo-
re di rimanere senza energia e
non arrivare a destinazione.
Ma può succedere? L’autono-
mia delle auto elettriche è
davvero troppo scarsa per far
fronte alle nostre esigenze?
Le 7 accuse, gli appuntamenti online
Per spiegarcelo abbiamo in-
terpellato Nicola Armaroli,
chimico e dirigente di ricerca
del CNR, direttore della rivista
Sapere e membro dell’Acca-
demia Nazionale delle Scien-
ze, che farà chiarezza su un te-
ma cruciale ma complicato
come quello delle batterie che
alimentano i veicoli green.
Quale aspettativa di vita han-
no? Inquinano? Si possono
«rigenerare»?
Nell’ultima puntata della
serie si accelera: il tema infatti
è quello della performance. E,
forse, anche i più scettici po-
12 OTTOBRE
tranno rimanere sorpresi dai
L’auto elettrica costa troppo dati raccolti dagli esperti. Sco-
priremo se un’auto elettrica è
19 OTTOBRE più o meno veloce del corri-
Mancano le infrastrutture spettivo tradizionale e in
quanto si possa raggiungere il
26 OTTOBRE fatidico 0-100. Anche se — in
una nuova epoca e con una
L’autonomia è scarsa tecnologia che è completa-
mente diversa — sono ancora
2 NOVEMBRE questi i soli parametri per giu-
Ricaricare è scomodo e complicato dicare il piacere di guida? Che
deve rimanere, perché, se del
9 NOVEMBRE rumore e della puzza di benzi-
na o gasolio, forse, si può fare
L’elettrica inquina di più a meno, quello a cui gli italiani
non possono rinunciare è la
16 NOVEMBRE
passione.
Le batterie ci seppelliranno La prima udienza di «Pro-
cesso all’auto elettrica» è fissa-
23 NOVEMBRE ta per il 12 ottobre. Ci vediamo
L’elettrica è noiosa in aula.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023
Crossover La prima vettura Toyota a batteria destinata
all’Italia si chiama bZ4X e occupa lo stesso
bZ4X, alla guida spazio ideale di Rav4, con la lunghezza che
della prima auto cresce di 9 centimetri fino a un totale di 469.
Nuova è la base meccanica con batterie agli
elettrica di Toyota ioni di litio da 71,4 kWh a fare da pavimento
piatto all’abitacolo. Volante piccolo
posizionato in basso, quadro strumenti
digitale da 7 pollici incassato nella plancia,
grande schermo da 12,3 pollici al centro del
Eventi
di Maurizio Bertera
DOHA (QATAR) Chi pensa che il
Salone dell’auto di Ginevra si
tenga in Svizzera si sbaglia.
Infatti, il GIMS-Geneva Inter-
national Motor Show per ri-
nascere si è trasferito in Qatar,
a Doha. Non è così strano co-
me sembra: nell’estate 2020,
gli organizzatori vennero con-
tattati dal Ministero del Turi-
smo dell’emirato per fare
un’edizione speciale della ras-
segna. Manna dal cielo per chi
era uscito male, tra liti e avvo-
cati, dall’edizione annullata
dal Cantone di Ginevra causa
Sopra, una Covid, pochi giorni prima del-
Rolls-Royce l’apertura. Per le Case fu «bru-
ciarsi» un salone, ma spen-
Phantom II
Continental dendo come se si fosse svolto.
Sports Saloon Così, nelle edizioni successive
i costruttori diedero forfait in
del 1933 al
GIMS, in corso a massa, rendendo impossibile
Doha. Sotto, la riapertura. Un triennio che
Ludovic ha stravolto l’auto, ma ancor
Lazareth (a più questo tipo di rassegne.
destra) spiega «Il modello del salone tra-
la moto volante dizionale è entrato in crisi
Lazareth LMV ben prima del Covid, perché
496 al primo le Case hanno deciso di virare
ministro su strategie di marketing di-
Mohammed bin verse, investendo su attività
Abdulrahman decisamente meno costose,
bin Jassim al- come presentare in maniera
Thani autonoma i nuovi modelli op-
pure incontrare direttamente
i clienti», spiega Gianni Gior-
da, direttore Generale di AN-
FIA, cioè l’Associazione Na-
zionale Filiera Industria Auto-
mobilistica, e chairman del
Comitato Saloni e Fiere di OI-
CA.
Di sicuro, l’edizione 2023
Audi rivoluziona le ricariche: la colonnina riconosce la vettura
Senza app né tessere, essendo la comunicazione crittografata, bastano dieci minuti per fare il «pieno»
ANDORA (SAVONA) Il mondo del-
le auto elettriche è in conti-
nua evoluzione: non da meno
le tecnologie di contorno e i
562
servizi accessori, nei quali Au- Sono il totale
di è impegnata per rendere dei chilometri
più agevoli le azioni quotidia- percorribili con
ne per l’utilizzo di queste vet- l’autonomia
ture. Cominciando dalla rica- consentita
rica: con un nuovo sistema dall’aumentata
che abbiamo provato su Q4 capacità delle
Sportback e-tron quattro, batterie e
percorrendo le autostrade del dall’evoluzione
Ponente ligure e verificando della chimica
l’immediatezza del processo. delle celle, per
Si comincia dal pianificato- tutte quante le
re di itinerario «Audi e-tron versioni della
trip planner», con il quale ve- nuova Audi Q4
rificare mediante l’app myAu- e-tron
di o il sistema multimediale
MMI dell’auto, quante ricari-
cruscotto. Entro fine anno arriverà in una
versione a motore unico e trazione anteriore,
204 cavalli di potenza e prezzo d’ingresso al
di sotto dei 40 mila euro (incentivi inclusi).
Non sarà una «brucia semafori» dal
comportamento brutale, così come non lo è
affatto la variante a trazione integrale che
abbiamo già provato, con 445 chilometri di
autonomia dichiarata e un prezzo di 59.900
euro. Con due motori identici, uno
Il Salone di Ginevra va a Doha
Fine e rinascita del motorshow
La strana storia della kermesse tra novità, prototipi e interessi economici
nell’ospitalissimo Qatar, dove
c’è vera passione per le auto
(anche perché restano indi-
spensabili per un qualsiasi
movimento attraverso il de-
serto), ha posto le basi per un
nuovo tentativo di riaprire an-
che in Svizzera il salone euro-
peo per eccellenza. Se è vero
che qualche brand se n’era al-
lontanato già prima del 2019,
quello al Palexpo di Ginevra
era il solo Salone a poter esi-
bire circa l’80% dei volumi sul
mercato continentale. Perché,
se è importante il numero dei
marchi che si riescono a por-
tare in fiera, lo è ancor di più
avere quelli che contano.
Sandro Mesquita, rimasto
direttore generale del GIMS,
coltiva l’ottimismo per l’edi-
zione 2024, ma non l’utopia di
rivivere la sua epoca d’oro. Co-
munque l’accordo prevede
una cadenza biennale a Doha,
mentre Ginevra vuole tornare
annuale. «Comprendo chi è
che siano necessarie per rag-
giungere la destinazione.
Quindi ci pensa la navigazio-
ne ad aggiornare la situazione
effettiva secondo lo stato del
terminale, del traffico e dello
stile di guida; con punti di ri-
carica connessi di ultima ge-
nerazione, si verificano anche
la disponibilità, la potenza e
le modalità di pagamento.
Seguendo le istruzioni, ab-
biamo raggiunto l’area di ser-
vizio Rinovo Nord (Andora, in
direzione Ventimiglia) dove,
prima dell’Autogrill c’è la sta-
zione di ricarica Ionity HPC
(ad alta potenza, come quelle
della rete Ewiva, l’altra con-
venzionata con Audi char-
ging): con sei colonnine da
Chi c’era
In Qatar i modelli mostrano i muscoli
A
lla «prima» del GIMS a Doha
ci sono le marche premium
(Mercedes, Audi, Land Rover,
Bmw, McLaren, Porsche,
Lamborghini, Lexus) con le novità
sul fronte maxi-Suv, fuoristrada e
sportive, ma anche Volkswagen,
Mini (con la Countryman che pare
un giocattolo, in mezzo alla marea
di auto da cinque metri in su) e
Toyota, che qui è leader e ha in Land
Cruiser la regina. Non a caso ha fatto
debuttare l’allestimento GR Sport
2024 sempre con i V6 bi-turbo
benzina o diesel da tre litri e mezzo.
L’imponenza e la potenza sono un
mix che funziona molto in Qatar,
prova ne sia la variante aggiornata
Nismo della Patrol, con il V8 da 5,6
litri con 428 cavalli. Per il resto più
che la presenza dell’americana
350 kW e una da 50. Attivando
la funzione Plug & Charge
(autorizzata sull’auto, dove è
chiamata «PnC»), disponibile
su Audi Q4 e-tron e sulla nuo-
va Q8 e-tron, occorre solo
connettere il cavo: la colonni-
na riconosce automaticamen-
te la vettura, senza app né tes-
sere, essendo la comunicazio-
ne crittografata. Inizia così la
carica rapida, ripristinando
mediamente 130 chilometri di
autonomia in dieci minuti.
L’Audi Q4 Sportback e-tron
in prova ha avuto un aggior-
namento software che au-
menta la velocità di ricarica,
ma è ordinabile il modello
evoluto che riceve corrente
continua fino a 175 kW, ripri-
Toyota Land Cruiser GR Sport 2024
Lucid e della vietnamita Vinfast,
sorprende che dalla Cina sia arrivata
in forze solo Chery con tre marchi:
Omoda, Jaecoo e il premium Exeed.
Ma al «vero» Salone di Ginevra sarà
un’altra musica: ci saranno tutti e
molto agguerriti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
stinando l’energia dal 10% al-
l’80% in meno di 30 minuti.
Inoltre, aumenta la potenza
del motore fino a 82 cavalli e
porta l’autonomia a ben 562
km. Nuove capacità disponi-
bili anche su Audi Q8 e-tron.
MOTORI 53
#
all’anteriore e un secondo al posteriore, la
potenza sale a 218 cavalli. L’assetto è molto
controllato anche in curva, la frenata non ha i
ritardi tipici della funzione di recupero
dell’energia delle auto elettriche e lo sterzo
pronto la rende godibile anche in città, dove
può essere ricaricata all’80% in circa 30
minuti con colonnine ad alta potenza.
Gianluigi Giannetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
perplesso sulle nostre possi-
bilità — ammette Mesquita
—, ma forti del buon risultato
in Qatar stiamo lavorando per
creare un salone più econo-
mico che in passato, propo-
nendo anche stand prefigura-
ti, ma restando sempre nel
Palexpo. Ginevra è piccola e
non si presta a un salone dif-
fuso e decentralizzare la ras-
segna costerebbe troppo alle
Case». Infatti, la lamentela
numero 1 degli addetti ai lavo-
ri era proprio che Ginevra, cit-
tà già tra le più care del mon-
do, diventava insostenibile
durante il GIMS che, in com-
penso, generava un fatturato
di circa 200 milioni di euro.
«Non riceviamo lamentele
da parte dei lettori per la
scomparsa dei saloni tradi-
zionali — racconta Gianluca
Pellegrini, direttore di Quat-
troruote, lo storico mensile
dell’auto —. Al di là che esiste
ancora qualche rassegna co-
me quella di Tokyo, che è
espressione dell’industria lo-
cale, o fiere nazionali di buon
livello come Bruxelles, mi pa-
re si stia andando verso un
doppio binario. Da un lato
funzionano sempre di più le
manifestazioni di super ap-
passionati come The Ice, il Fe-
stival di Goodwood o la Mon-
terey Car Week, dove le Case
lanciano vetture di lusso. Dal-
l’altro ci sono i saloni diffusi,
che portano le auto in mezzo
alla gente e non si rinchiudo-
no nei padiglioni come anni
fa. Ritengo improbabile che
rivedremo le esposizioni di
un tempo, e non è detto sia un
male».
Quel che è certo è che, dal
26 febbraio al 3 marzo 2024,
un Salone di Ginevra ci sarà.
«Ci aspettiamo 30-40 marche.
Spero di ospitare anche quel-
le storiche e generaliste, ma
se non verranno vedremo i
brand in sviluppo, magari po-
m.bert co conosciuti in Europa»,
promette Mesquita. Basterà?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Audi Q4 Importante, anzi fonda-
Sportback e-
tron durante la
ricarica con il
mentale, per l’utilizzo in viag-
gio è la diffusione delle sta-
zioni di ricarica Audi char-
nuovo sistema ging: capillare con accesso in
super rapido Italia a 2350 punti di ricarica
ultra veloci con potenza da
100 kW in su (il triplo della re-
te analoga di Tesla, ci tengono
a precisare), con 980 predi-
sposte per Plug & Charge.
La convenzione è attiva in
31 Paesi europei, con la cifra
complessiva di oltre 500 mila
punti di ricarica, dei quali più
di 31 mila ad alta velocità di ri-
carica. E in funzione dei piani
tariffari si può avere energia a
prezzi scontati.
Nicola.D.Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
 54
Tv
TELERACCOMANDO
di Maria Volpe
Apostolico,
Panella torna
ad approfondire
N
uova settimana per
Tiziana Panella (foto).
Testimonianze inedite sul
video che ritrae la giudice
Apostolico a una
manifestazione in favore
dello sbarco dei migranti,
bloccati sulla nave Diciotti,
dall’allora ministro Salvini.
Testimonianze di persone
che avevano preso parte al
corteo insieme alla giudice.
Commenti dell’ex
magistrato Armando
Spataro.
Tagadà
La7, ore 14.15
Auto elettriche
Iacona spiega
I
n Europa quest’anno la
vendita di auto elettriche
ha superato per la prima
volta quella delle auto
diesel. L’Italia è il fanalino
di coda. Quali sono gli
ostacoli che rallentano
l’automotive elettrico nel
nostro Paese? In studio
Michele De Palma
segretario generale della
Fiom-Cgil.
PresaDiretta
Rai3, ore 21.20
Corona ricorda
il Vajont
I
l 9 Ottobre 1963, alle ore
22.39, una frana
gigantesca si stacca dal
monte Toc e precipita nel
sottostante invaso del
Vajont: 1.910 vittime. Uno
speciale racconta il
catastrofico evento. Un
ricordo di Mauro Corona.
Vajont, 9 ottobre 1963 - La
Montagna, la Diga, gli Uomini
Focus, ore 21
RAI 1
7.00 TG1 Attualità
8.35 UNOMATTINA
Attualità
8.55 RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE Attualità
9.00 TG1 L.I.S. Attualità
9.50 STORIE ITALIANE Rubrica
10.45 CELEBRAZIONE DEL 60°
ANNIVERSARIO DEL VAJONT
Attualità
12.55 STORIE ITALIANE Rubrica
13.30 TELEGIORNALE Attualità
14.05 LA VOLTA BUONA Attualità
16.00 IL PARADISO DELLE
SIGNORE DAILY Soap
16.55 TG1 Attualità
17.05 LA VITA IN DIRETTA
Attualità
18.45 REAZIONE A CATENA
Spettacolo
20.00 TELEGIORNALE Attualità
20.30 CINQUE MINUTI Attualità
20.35 AFFARI TUOI Spettacolo
21.30 IMMA TATARANNI -
SOSTITUTO PROCURATORE
Fiction
23.50 COSE NOSTRE
Attualità
23.55 TG 1 SERA Attualità
RAI 4
14.25 NANCY DREW Serie Tv
15.55 LAST COP - L'ULTIMO
SBIRRO Serie Tv
17.25 SQUADRA SPECIALE COBRA
11 Serie Tv
19.05 ELEMENTARY Serie Tv
20.35 CRIMINAL MINDS Serie Tv
21.20 FILM IRON MASK - LA
LEGGENDA DEL DRAGONE
23.20 FILM MILLENNIUM - QUELLO
CHE NON UCCIDE
CIELO
18.15 PICCOLE CASE PER VIVERE IN
GRANDE Spettacolo
18.45 LOVE IT OR LIST IT -
PRENDERE O LASCIARE
AUSTRALIA Lifestyle
19.45 AFFARI AL BUIO Documentari
20.15 AFFARI DI FAMIGLIA
Spettacolo
21.15 FILM 20 ANNI DI MENO
23.15 SUGAR BABIES - AMORI A
CONTRATTO Documentari
SKY
CINEMA
17.15 L'ULTIMO BOYSCOUT -
MISSIONE SOPRAVVIVERE
Avventura (Stati Uniti
1991) Tony Scott SKY
CINEMA UNO
17.25 UNA SORPRESA DAL
PASSATO Commedia (USA
2009) John Murlowski SKY
CINEMA ROMANCE
17.45 IL TESORO
DELL'AMAZZONIA Avv.
(USA 2003) Peter Berg SKY
CINEMA ACTION
17.55 I PUFFI - VIAGGIO NELLA
FORESTA SEGRETA
Bambini e ragazzi ( 2017)
K. Asbury SKY CINEMA FAMILY
19.00 DOG DAYS Commedia (USA
2018) Ken Marino SKY
CINEMA ROMANCE
SERIE TV
10.30 SPECIALE DA DEFINIRE SKY
SERIE
11.15 BIG LITTLE LIES SKY SERIE
12.15 BIG LITTLE LIES SKY SERIE
13.15 OUTLANDER SKY SERIE
14.45 TRANSPLANT SKY SERIE
15.30 TRANSPLANT SKY SERIE
16.15 CHICAGO FIRE SKY SERIE
17.00 CHICAGO FIRE SKY SERIE
17.45 DR. HOUSE - MEDICAL
DIVISION SKY SERIE
RAI 2
7.30 RADIO2 HAPPY FAMILY
8.30 TG 2 Attualità
8.45 RADIO2 SOCIAL CLUB
10.00 TG2 ITALIA EUROPA
10.55 TG2 - FLASH Attualità
11.00 TG SPORT Attualità
11.10 I FATTI VOSTRI Spettacolo
13.00 TG2 - GIORNO Attualità
13.30 TG2 - COSTUME E SOCIETÀ
13.50 TG2 - MEDICINA 33
14.00 ORE 14 Attualità
15.25 BELLAMÀ Spettacolo
17.00 RADIO2 HAPPY FAMILY
18.00 RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE Attualità
18.10 TG2 - L.I.S. Attualità
18.15 TG 2 Attualità
18.40 TG SPORT SERA Attualità
19.05 CASTLE Serie Tv
19.55 IL MERCANTE IN FIERA
20.30 TG2 - 20.30
Attualità
21.00 TG2 POST Attualità
21.20 FAKE SHOW - DIFFIDATE
DELLE IMITAZIONI
Spettacolo
0.10 UNDERDOG
IL MEGLIO DI
Lifestyle
TV8
13.45 FILM INCUBO A OCCHI
APERTI
15.30 FILM PRINCIPESSA PER
CASO
17.15 FILM FRAGRANZA
D'AMORE
19.00 ALESSANDRO BORGHESE -
CELEBRITY CHEF
Lifestyle
20.15 100% ITALIA Spettacolo
21.30 FILM NO TIME TO DIE
REAL TIME
6.00 VITE AL LIMITE
11.50 RICETTE D'ITALIA - PIATTI
IN TAVOLA Lifestyle
12.50 CASA A PRIMA VISTA
14.55 ABITO DA SPOSA CERCASI
Documentari
19.25 CASA A PRIMA VISTA
20.30 RICETTE D'ITALIA - PIATTI
IN TAVOLA Lifestyle
21.30 LA CLINICA DEL PUS
Lifestyle
19.05 UN'OSCURA VERITÀ Azione
(Canada 2012) Damian Lee
SKY CINEMA UNO
19.10 LO SQUALO Az. (USA 1975)
S. Spielberg SKY CINEMA
COLLECTION
19.15 CADO DALLE NUBI Com
(Italia 2009) G. Nunziante
SKY CINEMA COMEDY
19.20 IN & OUT Com (USA 1997)
Frank Oz SKY CINEMA DUE
19.30 LE AVVENTURE DI SAMMY
Anim. (Belgio 2010) Ben
Stassen SKY CINEMA FAMILY
19.35 RUSH Dram (Germania,
Regno Unito 2013) Ron
Howard SKY CINEMA ACTION
21.00 LORO CHI? Commedia
(Italia 2015) Fabio
Bonifacci, Francesco
Miccichè SKY CINEMA COMEDY
18.30 DR. HOUSE - MEDICAL
DIVISION SKY SERIE
19.15 UN'ESTATE FA SKY SERIE
20.15 UN'ESTATE FA SKY SERIE
21.15 THE GOOD DOCTOR SKY
SERIE
22.00 THE GOOD DOCTOR SKY
SERIE
22.45 AVVOCATI DI FAMIGLIA SKY
SERIE
23.30 AVVOCATI DI FAMIGLIA SKY
SERIE
RAI 3
10.30 ELISIR Attualità
12.00 TG3 Attualità
12.25 TG3 - FUORI TG Attualità
12.45 QUANTE STORIE Attualità
13.15 PASSATO E PRESENTE
14.00 TG REGIONE Attualità
14.20 TG3 Attualità
14.50 LEONARDO Attualità
15.05 PIAZZA AFFARI Attualità
15.15 TG3 - L.I.S. Attualità
15.20 RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE Attualità
15.25 IL PALIO D'ITALIA Lifestyle
15.55 ALLA SCOPERTA DEL RAMO
D'ORO Documentari
16.25 TGR SPECIALE 60°
ANNIVERSARIO
ALLUVIONE VAJONT
17.05 GEO Documentari
19.00 TG3 Attualità
19.30 TG REGIONE Attualità
20.00 BLOB Attualità
20.15 VIA DEI MATTI N. 0
20.40 IL CAVALLO E LA TORRE
20.50 UN POSTO AL SOLE Soap
21.20 PRESA DIRETTA Attualità
23.15 DOTTORI IN CORSIA -
OSPEDALE PEDIATRICO
BAMBINO GESÙ Attualità
RAI 5
19.20 RAI NEWS - GIORNO
Attualità
19.25 DORIAN, L'ARTE NON
INVECCHIA Documentari
20.25 PROSSIMA FERMATA,
AMERICA Documentari
21.15 VOCI DAL VAJONT: 9
OTTOBRE 1963
Documentari
23.55 THE QUIET ONE - VITA DI
BILL WYMAN Documentari
RAI STORIA
20.10 IL GIORNO E LA STORIA
Documentari
20.30 PASSATO E PRESENTE
Documentari
21.10 ITALIA VIAGGIO NELLA
BELLEZZA Documentari
22.10 STORIA DELLE NOSTRE
CITTÀ Documentari
23.00 5000 ANNI E + LA LUNGA
STORIA DELL'UMANITÀ
Documentari
LEGENDARY - IL GIORNO
DEL RISCATTO Drammatico
(USA 2010) Mel Damski
SKY CINEMA FAMILY
TI PRESENTO I SUOCERI
Com (Usa 2023) Michael
Jacobs SKY CINEMA ROMANCE
21.15 IL RITORNO DI CASANOVA
Drammatico (Italia 2023) G.
Salvatores SKY CINEMA DUE
COLAZIONE DA TIFFANY
Com (USA 1961) B
Edwards SKY CINEMA
COLLECTION
DUNGEONS & DRAGONS -
L'ONORE DEI LADRI
Fantasy (Usa 2023) J.
Goldstein SKY CINEMA UNO
22.40 CRAZY, STUPID, LOVE Com
(Usa 2011) G. Ficarra, John
Requa SKY CINEMA ROMANCE
INTRATTENIMENTO
7.30 'NA PIZZA SKY UNO
8.00 QUATTRO MATRIMONI SKY
UNO
9.05 MASTERCHEF AUSTRALIA
SKY UNO
10.45 BRUNO BARBIERI - 4
HOTEL SKY UNO
12.00 'NA PIZZA SKY UNO
12.30 X FACTOR 2023 SKY UNO
15.00 QUATTRO MATRIMONI SKY
UNO
RETE 4
7.40 CHIPS 1/A Telefilm
8.45 SUPERCAR Serie Tv
9.55 MIAMI VICE Serie Tv
10.55 HAZZARD Serie Tv
11.50 GRANDE FRATELLO
11.55 TG4 TELEGIORNALE
12.25 IL SEGRETO Telenovela
13.00 LA SIGNORA IN GIALLO
14.00 LO SPORTELLO DI FORUM
15.25 RETEQUATTRO -
ANTEPRIMA DIARIO DEL
GIORNO Attualità
15.30 DIARIO DEL GIORNO
16.30 FILM TOBRUK Guerra (USA
1967). Di Arthur Hiller
17.25 TGCOM24 BREAKING
NEWS Attualità
18.55 GRANDE FRATELLO
19.00 TG4 TELEGIORNALE
Attualità
19.45 TG4 L'ULTIMA ORA
Attualità
19.50 TEMPESTA D'AMORE Soap
20.30 STASERA ITALIA Attualità
21.20 QUARTA REPUBBLICA
Attualità
0.50 HARROW Serie Tv
1.45 TG4 - L'ULTIMA ORA NOTTE
Attualità
RAI MOVIE
10.35 FILM A UN METRO DA TE
12.35 FILM SOLO CONTRO TUTTI
14.10 FILM IL GIORNO
SBAGLIATO
15.35 FILM L'ULTIMO
APACHE
17.10 FILM IL SOLDATO DI
VENTURA
19.10 FILM MIO DIO COME SONO
CADUTA IN BASSO!
21.10 FILM IL GRANDE PAESE
IRIS
13.00 FILM MIRAGE
15.15 FILM MEE-SHEE: IL
GIGANTE DELL'ACQUA
17.15 FILM THE BABE - LA
LEGGENDA
19.15 KOJAK Serie Tv
20.05 WALKER TEXAS RANGER
Serie Tv
21.00 FILM OCEAN'S THIRTEEN
23.30 SCUOLA DI CULT Attualità
23.40 FILM GENIUS
22.40 SMETTO QUANDO VOGLIO
Commedia (Italia 2013)
Sydney Sibilia SKY CINEMA
COMEDY
22.55 NON È UN PAESE PER
VECCHI Drammatico (USA
2007) Ethan Coen, Joel
Coen SKY CINEMA DUE
IL GIORNO PIÙ BELLO DEL
MONDO Commedia (Italia
2019) Alessandro Siani SKY
CINEMA FAMILY
23.15 TUTTI GLI UOMINI DEL
PRESIDENTE Drammatico
(USA 1976) Alan J. Pakula
SKY CINEMA COLLECTION
23.35 PASSENGERS Fantascienza
(USA 2016) Morten Tyldum
SKY CINEMA UNO
16.10 ALESSANDRO BORGHESE
- 4 RISTORANTI SKY UNO
17.20 MASTERCHEF AUSTRALIA
SKY UNO
18.20 'NA PIZZA SKY UNO
18.50 X FACTOR 2023 SKY UNO
21.15 ALESSANDRO BORGHESE
- CELEBRITY CHEF SKY UNO
22.20 ALESSANDRO BORGHESE
- CELEBRITY CHEF SKY UNO
23.25 X FACTOR 2023 SKY UNO
CANALE 5
7.55 TRAFFICO Attualità
8.00 TG5 - MATTINA Attualità
8.45 MATTINO CINQUE NEWS
10.55 TG5 - MATTINA Attualità
10.57 GRANDE FRATELLO
Spettacolo
11.00 FORUM Attualità
13.00 TG5 Attualità
13.40 GRANDE FRATELLO
13.45 BEAUTIFUL Soap
14.10 TERRA AMARA Serie Tv
14.45 UOMINI E DONNE
Spettacolo
16.10 AMICI DI MARIA Spettacolo
16.40 LA PROMESSA Telenovela
16.55 POMERIGGIO CINQUE
Attualità
18.45 CADUTA LIBERA Spettacolo
19.40 TG5 - ANTICIPAZIONE
19.55 TG5 PRIMA PAGINA
20.00 TG5
Attualità
20.40 STRISCIA LA NOTIZIA
Spettacolo
21.20 GRANDE FRATELLO
Spettacolo
1.35 TG5 NOTTE Attualità
2.10 STRISCIA LA NOTIZIA
Spettacolo
LA5
14.45 NEW AMSTERDAM Serie Tv
16.40 LE TRE ROSE DI EVA Fiction
18.50 GRANDE FRATELLO
19.15 AMICI DI MARIA Spettacolo
19.45 UOMINI E DONNE
Spettacolo
21.10 FILM ETERNAL LOVE
22.15 TGCOM24 BREAKING
NEWS Attualità
23.20 UOMINI E DONNE
Spettacolo
ITALIA 2
9.10 THE MIDDLE Serie Tv
11.35 2 BROKE GIRLS Serie Tv
13.55 THE MIDDLE Serie Tv
16.10 LUPIN, L'INCORREGGIBILE
LUPIN Cartoni Animati
17.30 ALL'ARREMBAGGIO! ONE
PIECE Cartoni Animati
19.00 2 BROKE GIRLS Serie Tv
21.25 AMERICAN DAD
23.05 THE BIG BANG THEORY
Serie Tv
SPORT
8.30 UCI PRO SERIES SU
EUROSPORT 5ª tappa |
Giro dell'Isola di Hainan
DAZN
12.30 ATP 1000 SHANGHAI 6a
g. SKY SPORT UNO
13.30 WUHAN OPEN Secondo
turno EUROSPORT
14.00 GIRO DI TURCHIA Kemer -
Kalkan. 166 EUROSPORT 2
18.00 F1 GP Qatar Replica SKY
SPORT F1
19.30 FRAUEN BUNDESLIGA
Hoffenheim - Bayer
Leverkusen DAZN
20.15 CALCIO CAMP. ITALIANO
SERIE C 2023/24 7a
Giornata: Pro Vercelli -
Vicenza RAI SPORT
RAGAZZI
15.25 JAPANIZI: GOING, GOING,
GONG!
DEAKIDS
16.25 TOM & JERRY A NEW
YORK
BOOMERANG
16.40 ZIG & SHARKO
DEAKIDS
17.35 ELLA TRA LE STELLE
BOOMERANG
18.05 IL BARBIERE
PASTICCIERE
DEAKIDS
Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera
ITALIA 1
8.35 CHICAGO MED Serie Tv
10.25 C.S.I. NEW YORK Serie Tv
12.15 GRANDE FRATELLO
12.25 STUDIO APERTO Attualità
13.00 GRANDE FRATELLO
13.15 SPORT MEDIASET -
ANTICIPAZIONI Attualità
13.20 SPORT MEDIASET Attualità
14.05 THE SIMPSON Cartoni
Animati
15.35 N.C.I.S. NEW ORLEANS
Serie Tv
17.25 COLD CASE - DELITTI
IRRISOLTI Serie Tv
18.15 GRANDE FRATELLO
Spettacolo
18.20 STUDIO APERTO
Attualità
19.00 STUDIO APERTO MAG
19.30 C.S.I. MIAMI Serie Tv
20.30 N.C.I.S.
Serie Tv
21.20 FILM ATTACCO AL POTERE
3 - ANGEL HAS FALLEN
Thriller (USA 2019). Di Ric
Roman Waugh
23.50 COLD CASE - DELITTI
IRRISOLTI
Serie Tv
NOVE
13.15 DELITTI A CIRCUITO
CHIUSO Documentari
16.00 STORIE CRIMINALI
Documentari
17.55 LITTLE BIG ITALY Lifestyle
19.15 CASH OR TRASH - CHI
OFFRE DI PIÙ? Spettacolo
20.20 DON'T FORGET THE LYRICS
- STAI SUL PEZZO
Spettacolo
21.25 LITTLE BIG ITALY Lifestyle
TV 2000
18.30 TG 2000 Attualità
19.00 SANTA MESSA
19.30 IN CAMMINO Attualità
20.00 SANTO ROSARIO
20.30 TG 2000 Attualità
20.55 FILM RUGGINE
22.35 INDAGINE AI CONFINI DEL
SACRO Attualità
23.05 LA COMPIETA PREGHIERA
DELLA SERA
23.25 SANTO ROSARIO
MEDIASET PREMIUM
TOP CRIME
6.10 WHISKEY CAVALIER Serie Tv
6.55 DETECTIVE MONK Serie Tv
8.40 CSI Serie Tv
10.30 FLIKKEN - COPPIA IN
GIALLO Serie Tv
12.15 LAW & ORDER: UNITÀ
SPECIALE Serie Tv
13.10 LAW & ORDER: UNITÀ
SPECIALE Serie Tv
14.00 MAJOR CRIMES Serie Tv
15.50 FLIKKEN - COPPIA IN
GIALLO Serie Tv
16.45 FLIKKEN - COPPIA IN
GIALLO Serie Tv
17.35 DETECTIVE MONK Serie Tv
19.20 MAJOR CRIMES Serie Tv
21.10 C.S.I. MIAMI Serie Tv
23.00 LAW & ORDER: UNITÀ
SPECIALE Serie Tv
23.50 LAW & ORDER: UNITÀ
SPECIALE Serie Tv
FOCUS
14.00 IL CERCHIO DELLA VITA -
NATURA MERAVIGLIOSA
FOCUS
15.00 A TAVOLA CON L'UOMO DI
NEANDERTHAL FOCUS
16.00 NEANDERTHAL: L'ULTIMO
SEGRETO FOCUS
17.00 MAYDAY: AIR DISASTER -
THE ACCIDENT FILES
FOCUS
LA 7
6.40 ANTICAMERA CON VISTA
Attualità
7.00 OMNIBUS NEWS
Attualità
7.40 TG LA7
Attualità
8.00 OMNIBUS - DIBATTITO
Attualità
9.40 COFFEE BREAK
Attualità
11.00 L'ARIA CHE TIRA
Attualità
13.30 TG LA7
Attualità
14.15 TAGADÀ - TUTTO QUANTO
FA POLITICA Attualità
16.40 TAGA FOCUS Attualità
17.00 C'ERA UNA VOLTA... IL
NOVECENTO Documentari
19.00 PADRE BROWN Serie Tv
20.00 TG LA7 Attualità
20.35 OTTO E MEZZO
Attualità
21.15 FILM THE IMITATION GAME
Biografico (UK, USA 2014).
Di Morten Tyldum
23.30 FILM C'ERA UNA VOLTA A
NEW YORK Drammatico
(USA 2013). Di James Gray
LA7D
12.40 LINGO. PAROLE IN GIOCO
13.40 GREY'S ANATOMY Serie Tv
15.30 BROTHERS & SISTERS -
SEGRETI DI FAMIGLIA
18.10 TG LA7 Attualità
18.15 GREY'S ANATOMY Serie Tv
20.00 LA CUCINA DI SONIA
20.30 LINGO. PAROLE IN GIOCO
Spettacolo
21.30 JOSÉPHINE, ANGE
GARDIEN Serie Tv
TWENTY
SEVEN
9.35 LA CASA NELLA PRATERIA
12.35 HAZZARD Serie Tv
14.25 LA SIGNORA DEL WEST
16.25 LA CASA NELLA PRATERIA
19.35 COLOMBO Serie Tv
21.10 FILM RITORNO AL FUTURO
- PARTE II
22.10 TGCOM24 BREAKING
NEWS Attualità
23.10 FILM IL PRINCIPE DELLE
DONNE
GIALLO
6.00 L'INVESTIGATORE WOLFE
6.30 MURDER COMES TO
TOWN
7.25 TORBIDI DELITTI
8.20 TORBIDI DELITTI
9.15 L'ISPETTORE BARNABY
11.10 BODY OF PROOF
12.10 BODY OF PROOF
13.10 PERCEPTION
14.10 PERCEPTION
15.10 VERA
17.10 BODY OF PROOF
18.10 BODY OF PROOF
19.10 PERCEPTION
20.10 PERCEPTION
21.10 L'ISPETTORE BARNABY
23.10 L'ISPETTORE BARNABY
18.00 RELITTI E SEGRETI - NEL
PROFONDO DEGLI ABISSI
FOCUS
19.00 ENIGMI SVELATI FOCUS
20.00 COSE DI QUESTO MONDO
FOCUS
21.05 VAJONT, 9 OTTOBRE 1963
- LA MONTAGNA, LA
DIGA, GLI UOMINI FOCUS
23.00 DIGA HOOVER - IL
GIGANTE CHE PUNTA AL
CIELO FOCUS
Corriere della Sera Lunedì 9 Ottobre 2023 55
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Sul web
Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv

A FIL DI RETE di Aldo Grasso

DiegoBianchiel’intervistaaunmostrosacrocomeWoodyAllen

F
aceva un certo effetto vedere Diego Bianchi inter- ta di un genio». Terminava così: «(W.A.) merita un monu- per tutti i mestieri, compresi gli scrittori). «Io sono con-
vistare Woody Allen per Propaganda Live (La7). mento per le innumerevoli volte che ci ha fatto ridere. trario – ha precisato il cineasta – a qualsiasi tipo di inter-
Di solito Bianchi, con tutto il rispetto, intervista Perché la vita, di suo, tende verso la tragedia. Ma soltanto i ferenza sui libri o sui film. Gli artisti fanno quello che vo-
attori come Elio Germano, Valerio Mastandrea, comici sanno raccontarla bene». gliono, devono essere liberi. Il politically correct è una
Ricky Memphis, suoi coetanei e suoi amici. Da- Era il viatico ideale per godere dell’intervista, che ha sciocchezza, gli artisti fanno quello che vogliono poi sta a
vanti a un «mostro sacro» le cose cambiano, siamo più Diego Bianchi toccato molti temi interessanti, soprattutto la questione noi accettare o rifiutare quello che propongono. Ci sono
intimoriti, c’è di mezzo la questione della lingua. Il conduttore di del politicamente corretto, un tema cruciale per chi non sempre stati gruppi, fazioni cui non piacciono artisti, bat-
L’intervista è stata registrata in occasione della presen- «Propaganda vuole sottostare alle invadenti leggi della stupidità di tute, canzoni… È la democrazia, bisogna accettare che ci
tazione a Roma del suo ultimo film, Coup de chance (già Live», in arte massa. Intanto Allen è partito dalla premessa che «non siano persone che non hanno lo stesso punto di vista».
presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cine- Zoro, in onda tutti comici devono diventare filosofi» (così ha subito si- A prima vista, stupiva Diego Bianchi in t-shirt nera (la
ma di Venezia, con alcune ragazze che gli gridavano «stu- su La7, ha stemato i guru, i postini di «messaggi», gli impegnati nel solita) al cospetto del «mostro sacro».
pratore»). Prima di vedere l’incontro, sono andato a rileg- intervistato sociale). Non è più Zoro, ha i baffi, la maglietta gli fa un po’ difet-
germi la breve biografia che Mariarosa Mancuso aveva di recente Per lui i comici si dividono in due categorie: quelli che to, forse dovrebbe cambiare guardaroba.
scritto per il Foglio nel 2019 con il titolo «Woody Allen, vi- Woody Allen fanno ridere e quelli che non fanno ridere (regola aurea © RIPRODUZIONE RISERVATA

Meteo SUDOKU DIFFICILE

<-10 A

A cura di 9 Alta
-10-5 Pressione
Reykjavik
7

4 6 5 7
Helsinki -5-0
9 8 B
Stoccolma
14 4 Mosca Bassa
Edimburgo 12 0-5
Copenaghen Pressione
Dublino

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IL SOLE 23 Varsavia 5-10

OGGI
Londra Amsterdam 10
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Sorge Tramonta 26 Parigi 16 10-15 Fronte

2
12 Berlino Budapest Caldo
13
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LE PREVISIONI alle alle Lione Milano

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26

27
18
20
Bucarest
15-20

Trento Madrid 20-25

3 5
Tirana Sofia
28 Barcellona Fronte

BA
Roma

Trieste 06:57 18:22 34 Lisb

Lisbona
26
26
19
25-30
Freddo

Aosta
A Atene

Milano
7 1 4 8
30-35
Venezia PA 07:09 18:38
>35
Fronte
Occluso
Torino
Bologna BO 07:22 18:42
IN EUROPA 8 7
Genova FI 07:22 18:43 Il Vecchio Continente è diviso in due. I settori centro-occi- 8
dentali e meridionali sono sempre interessati e protetti dal
Firenze
Ancona
TO 07:37 18:56 possente e mastodontico anticiclone africano Apollo che 2 5 4 6
continua a far proseguire l’estate con temperature massime
Perugia
NA 07:07 18:33 eccezionali che raggiungono picchi superiori ai 30-32°C su 3 2 9 4
L'Aquila molte città. Nel contempo aria più fredda dal Circolo Polare 7 2 8 6 1 3 5 9 4
RM 07:15 18:39 Artico scende verso la Scandinavia e raggiunge i settori orien- 6 1 5 4 9 8 7 3 2 Cruciverba Corriere
ROMA tali dove il tempo è a tratti molto instabile e con precipitazioni 3
9
4
7
9
2
7
8
2
6
5
4
8
1
6
5
1
3
PROVALI GRATIS
Campobasso MI 07:31 18:50 che assumono carattere nevoso anche a quote medie. 1 8 3 5 7 2 6 4 9 Ogni giorno
Bari
4 5 6 1 3 9 2 8 7 2 cruciverba nuovi
Napoli
GE 07:31 18:51 2 6 4 3 5 1 9 7 8 e oltre 100 in archivio
8 9 7 2 4 6 3 1 5
Potenza corriere.it/cruciverba
VE 07:19 18:37 5 3 1 9 8 7 4 2 6

Cagliari Catanzaro
Ca LA LUNA
14 OTT
Nuova
TEMPERATURE
Palermo 22 OTT
28 Aosta 24 Genova 32 Roma 29 R. Calabria Primo Quarto
28 Torino 32 Bologna 28 Campobasso 30 Catania 28 OTT
30 Milano 29 Firenze 30 Napoli 26 Palermo Piena
29 Trento 29 Perugia 29 Bari 26 Alghero
05 NOV
26 Venezia 30 Ancona 26 Potenza 27 Cagliari Ultimo Quarto
27 Trieste 28 L'Aquila 27 Catanzaro 32 Olbia

VENTO
Sole Nuvolo Coperto Pioggia Rovesci Temporali Neve Nebbia DEBOLE MODERATO FORTE MOLTO FORTE CALMO MOSSO AGITATO
forza 0/3 forza 4/5 forza 6/7 forza 8/9 poco mosso Molto mosso Molto agitato
DOMANI MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ

L’anticiclone africano Apollo domina sull’Italia, anche per i prossimi giorni. I tre giorni presi in considerazione saranno caratterizzati dal bel
tempo prevalente, da un cielo poco nuvoloso e da maggiori annuvolamenti sul Triveneto, sulle coste liguri e sull’alta Toscana, ma soltanto
al mattino. Temperature decisamente sopra la media del periodo con picchi massimi fino a 30-31°C al Centro-Nord.
LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA
min max min max min max min max min max
Alghero 14 28 S Cagliari 19 27 S Imperia 19 26 S Palermo 20 26 N Roma 14 30 S
Ancona 15 27 N Campobasso 11 25 N L'Aquila 11 28 S Parma 16 31 N Torino 14 29 S
Aosta 14 29 S Catania 17 28 N Lecce 12 27 S Perugia 13 29 S Trento 13 29 N
Bari 16 27 S Crotone 17 27 S Messina 20 27 N Pescara 11 27 S Trieste 16 26 N
Bologna 15 32 N Cuneo 11 30 S Milano 14 30 S Pisa 15 26 N Udine 13 25 N
Bolzano 7 33 N Firenze 15 31 S Napoli 16 29 N Potenza 11 23 N Venezia 15 28 N
Brescia 16 28 S Genova 18 26 S Olbia 13 29 S R. Calabria 18 27 N Verona 15 30 N
LE TEMPERATURE DI IERI ALL’ESTERO
min max min max min max min max min max
Amsterdam 14 17 C Berlino 10 15 N Istanbul 12 26 S Madrid 14 30 N Parigi 12 26 S
Atene 18 26 S Bruxelles 12 22 N Londra 13 23 N Mosca 2 5 P Vienna 11 18 R
S=Sereno P=Pioggia N=Nuvoloso T=Temporale C=Coperto V=Neve R=Rovesci B=Nebbia

ASIA AUSTRALIA NORD AMERICA SUD AMERICA AFRICA

Pechino Caracas Casablanca
22 36
-2
9 Il Cairo
28
Shanghai Tokyo
Delhi 28
Lima 33
21
Bangkok 31 Chicago
35 Vancouver 21 29
Rio 28
12 de Janeiro r Lagos Nairobi
Santiago San Paolo
San Francisco Buenos Aires Luanda
Giacarta New York 24
19 Sydney Los Angeles 29
24
22
Città del Capo
 56 Lunedì 9 Ottobre 2023 Corriere della Sera