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La mia mente
non vede nulla
Marco Giancotti, Nautilus, Stati Uniti. Foto di Dan Saelinger
Le persone con l’afantasia non sono in grado di visualizzare mentalmente
volti, oggetti o episodi della loro vita. Lo studio di questa condizione
suggerisce che il cervello è ancora più complesso di quanto pensassimo
ono sdraiato in un cilindro re”, e ripeto la trafila. Poi arrivano “farfal- su un pezzo di carta. Ma non riesco a vi-
ha cominciato ad attirare l’attenzione. Un qualcosa di ancora più sorprendente: ne “afantasia”, che in greco significa
uomo si è rivolto ad Adam Zeman, profes- molte altre persone hanno contattato lo “mancanza di immagini”.
sore di neurologia cognitiva e comporta- scienziato sostenendo di provare da sem- Grazie a questa nuova etichetta, nella
mentale all’università di Exeter, nel Re- pre la stessa cosa. comunità delle neuroscienze e tra le per-
gno Unito, sostenendo di aver perso l’oc- Zeman e i suoi collaboratori hanno sone comuni si è cominciato a parlare di
chio della mente dopo un’operazione al valutato le loro dichiarazioni usando il afantasia. Altri ricercatori in tutto il mon-
cuore. Nel 2010 Zeman ha pubblicato uno questionario sulla vividezza dell’imma- do hanno cominciato a studiarla, e sulle
studio in cui dimostrava che, quando cer- ginazione visiva (Vviq), e hanno riscon- riviste scientifiche il numero di articoli
cava d’immaginare le cose, il cervello di trato che questi individui effettivamente dedicati a questo problema cresce di an-
quell’uomo si attivava in modo diverso sembravano avere poca o nessuna capa- no in anno. Ora sappiamo che circa una
rispetto a quello di altri soggetti. cità di visualizzazione a comando. I ricer- persona su 25 è “afantasica” (o aphant,
Era un caso interessante, ma dopo la catori hanno pubblicato i loro risultati nel nel gergo di internet): una condizione ra-
pubblicazione dell’articolo successe 2015, proponendo di definire la condizio- ra, ma sufficientemente comune perché
ciascuno di noi conosca più persone ap- ginati esistono nella mia mente come sulla situazione, cercare di prevedere cosa
partenenti alla categoria. Per chi è dotato concetti interconnessi, come elenchi succederà e immedesimarmi nel perso-
di un occhio interiore affidabile, sentir puntati di fatti che riguardano le cose. naggio. Ma niente di tutto questo richiede
parlare di afantasia può essere sconcer- Per esempio, quando rileggo la scena che io abbia in testa un’immagine della
tante. Come si può vivere senza la capaci- del Vecchio e il mare di Ernest Hemingway scena. Questo modo di immaginare è pro-
tà d’immaginare cose e suoni? La princi- in cui il protagonista combatte contro un babilmente più astratto di ciò a cui è abi-
pale fonte di confusione è l’idea che “im- enorme marlin, riesco ad assorbire un tuata molta gente, ma non è meno utile.
maginazione” e “formazione di immagi- gran numero di informazioni: siamo sulla Un aspetto sorprendente del fenome-
ni mentali” siano la stessa cosa. Non è sua barca, ondeggiando sulle acque del no è che, per me, i concetti non si limita-
così. Io sono capace di immaginare qua- golfo del Messico, con il sole che picchia no a vagare nel nulla, ma rientrano in co-
lunque cosa, ma senza nessuna rappre- senza pietà sul pover’uomo mentre tira la erenti strutture tridimensionali che pos-
sentazione sensoriale. Gli oggetti imma- lenza per ore e ore di fila. Posso ragionare so manipolare mentalmente. Nella scena