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Capitolo 9

L’addestramento spirituale ha inizio

S
chermo i miei occhi dalla luce accecante e dalla vibrante
energia presente tutt’intorno a me. Mi tremano le gam-

it
be. Riconosco intorno a me forme indistinte e mi afferro

si.
al solido bordo del vano di una porta finché non ritrovo l’e-
quilibrio. Via via che la mia vista si adatta alla transizione, rie-

r
sco a vedere che mi trovo in quella che sembra essere l’aula di
ra
una scuola superiore. Un bagliore costante entra a fiotti dalle
numerose finestre su una parete, riempiendo la stanza di luce
lib
tenue ed eterea. Sedute ai banchi, noto una dozzina di perso-
ne; sembrano giovani adulti all’incirca della mia età, sia maschi
cro

che femmine. Posso percepire il loro nervosismo mentre parla-


no a bassa voce tra loro e siedono a disagio al loro posto.
Alcune facce sembrano familiari, ma non riesco a ricorda-
ma

re dove le ho viste. Nessuno mi riconosce mentre prendo po-


sto in fondo all’aula. C’è una strana energia nell’aria. Mi sento
apprensivo e decido di tenere un basso profilo.
w.

Una giovane donna, piccola e vestita di un morbido abito


arancione brillante, entra in classe con passi misurati e resta
in piedi davanti a noi con una rigidezza che mi fa pensare che
ww

non sia a suo agio nel proprio corpo. Corti capelli scuri, occhi
verde chiaro e aspetto fragile, è completamente concentrata su
ciò che sta facendo mentre esamina ogni membro della classe.
La sua comunicazione è in forma di rapide immagini-pensiero
che mi saturano la mente.
«Sapete perché siete in questa classe?».
Nessuno risponde mentre lei studia silenziosamente ogni per-
sona del gruppo. Mentre i suoi pensieri sondano la mia mente,
l’intensità del suo sguardo mi mette ancora più a disagio.
Capitolo 9. L’addestramento spirituale ha inizio - 49

«Siete entrati in questa realtà perché siete pronti a svegliar-


vi». Fa una pausa e guarda dritto negli occhi ciascuno di noi.
«Soffrite di una profonda amnesia. Avete dimenticato quello
che siete, il vostro scopo, da dove venite e dove state andando.
Avete vagato per molte vite nei mondi esterni».
Prima di continuare ci esamina uno per uno. «Di recente, tutti
voi siete ritornati dalla realtà di addestramento che chiamate Terra.
Ogni aspetto della vostra mente è stato contaminato dall’esposi-

it
zione a questa densa energia». Si interrompe per un momento e

si.
percepisco la sua mente esercitare una pressione su di me. È una
strana sensazione, come se una sonda mi stesse esplorando. «Sen-

r
to che alcuni di voi hanno dei dubbi sulla necessità di frequentare
ra
questo corso». Tace e sembra attraversarci con lo sguardo.
«Per molti di voi questo corso sarà difficile. Mi aspetto la vostra
lib
totale attenzione. Tutti voi avete scelto volontariamente quest’ad-
destramento e quelli che vogliono andarsene possono farlo ora».
Nessuno si muove.
cro

«Preparatevi. Per usare un’espressione terrestre, questo è un


campo di addestramento per anime in evoluzione». Percorre la
ma

stanza con occhi di acciaio e continua: «E io sono la direttrice».


Le sue palpebre si abbassano mentre dolcemente inclina la testa
verso di noi. La mia ansia cresce. Improvvisamente i suoi pen-
w.

sieri pervadono la mia mente.


«Durante le vostre numerose visite sulla Terra, ciascuno di voi
ha inseguito illusioni create dall’uomo. Vita dopo vita avete creato
ww

una serie di drammi, e, anche peggio, avete incolpato altri dei vo-
stri problemi. Le vostre abitudini distruttive e la vostra mancanza
di responsabilità personale cesseranno con questo corso. Da que-
sto momento non ci saranno più pretesti per le energie che create
nella vostra esistenza. Adesso iniziamo. Sgombrate la mente».
Una visione panoramica della storia umana si dispiega da-
vanti a me. Assisto a un’interminabile serie di guerre e conflitti
mentre potenti eserciti si scontrano in sanguinose battaglie per
territori, religioni e risorse. Le bandiere cambiano, ma la follia è
50 - Avventure nell’aldilà

la stessa. Una dopo l’altra, le guerre si dispiegano davanti a me.


Sono troppe per poterle contare. L’orrore è indicibile: assassinio,
tortura e trattamenti inumani inflitti dall’uomo ai propri simi-
li che risalgono agli albori del tempo. Sono disgustato dalla vi-
sione barbarica che ho di fronte e cerco di distogliere gli occhi,
ma non ci riesco. Le immagini vengono impresse col fuoco nel-
la mia mente quando i pensieri della direttrice mi rispediscono
con un sobbalzo nell’aula.

it
«Siete assimilati a una specie primitiva che ha una lunga sto-

si.
ria di estrema violenza e autodistruzione; questi esseri hanno
ucciso miliardi di loro simili. Siete stati adescati nella follia di

r
gruppo collettiva che chiamate razza umana. Come risultato,
ra
siete stati imprigionati nelle regioni più remote dell’universo».
La direttrice si interrompe per un momento per guardare negli
lib
occhi alcuni della prima fila.
«Molti di voi sottovalutano il grande compito che avete da-
vanti. Le illusioni fisiche sono così profondamente radicate che
cro

la maggior parte degli esseri umani non riconosce mai fino a che
punto arriva la sua disfunzionalità. Adesso aprite la mente».
ma

Vengo tirato fuori dal mio corpo e sollevato dal potere dei pen-
sieri della direttrice. Il drastico cambiamento mi allarma. Una visio-
ne straordinaria mi appare di fronte: torno a esaminare la mia vita
w.

passata da una prospettiva nuova. I ricordi diventano vivi e come


in un film vedo chiaramente la mia casa fisica del passato, la mia
famiglia e la routine quotidiana, insieme a ogni oggetto e proprietà
ww

che ritenevo necessari per vivere una vita piena. I miei pensieri sono
trasparenti. Credo di essere il mio corpo, la mia personalità, il mio
ego; credo di essere la mia mente, il mio genere, la mia razza, la mia
nazionalità. Credo di essere i numerosi ruoli fisici che ho imperso-
nato: padre, figlio e marito. La mia intera identità è completamente
centrata sulla mia breve esistenza nella materia. I pensieri della di-
rettrice mi distolgono di malavoglia dalla mia rivelazione.
«Tutti voi siete stati soggetti a un intenso indottrinamento
fisico nel corso della vostra permanenza sulla Terra. Dalla na-
Capitolo 9. L’addestramento spirituale ha inizio - 51

scita siete stati condizionati ad accettare un mucchio di falsità


senza metterle in questione. Non c’è da stupirsi se miliardi di
esseri umani sono ancora intrappolati nelle dimensioni più re-
mote dell’universo. Finché le anime rimarranno aggrappate a
ciò che è fisico, continueranno a essere separate dalla loro es-
senza spirituale, lasciate a vagare nei mondi inferiori».
Immediatamente comprendo che ho permesso alla mia
identità fisica di dominare la mia coscienza e alterare la mia

it
intera percezione della realtà. La mia crescita è stata interrot-

si.
ta dall’attaccamento alle effimere cose fisiche e dall’ossessione
per il passato. Come potrei mai sperare di conoscere la veri-

r
tà sulla mia esistenza mentre sono bloccato nel mutevole labi-
ra
rinto della forma? Quest’intuizione mi lascia stupefatto. Sono
imprigionato in una trappola che mi sono costruito da solo.
lib
Diversi studenti appaiono traumatizzati mentre la visione
delle loro vite passate si dispiega davanti a loro. Scossi dalle loro
visioni, alcuni chiedono impulsivamente: «Questo è l’inferno».
cro

«È molto peggio, poiché le anime legate alla Terra creano


questa realtà da sole. Non vedono che le loro ripetute lotte
ma

nella materia sono create da esse stesse».


L’intera classe tace. Finalmente qualcuno dal fondo dell’aula
chiede: «Come si può sfuggire a questa perpetua reincarnazione?».
w.

«Il primo passo sta nel riconoscere la vostra situazione e la


necessità di cambiare. Alla fine gli esseri umani si stancano di
queste dense illusioni e cercano un’illuminazione spirituale».
ww

Mi volto a guardare una donna che scuote la testa. «Questo


è brutale. Dev’esserci una via migliore».
«Svegliarsi è essenziale».
Ci vorrà un’eternità, penso tra me e me.
La risposta della nostra insegnante è immediata: «Tutti so-
no immortali: il tempo che l’evoluzione può richiedere è insi-
gnificante».
Per la prima volta vedo la schiacciante quantità di lavoro
che mi aspetta.
Capitolo 10
Riconoscere il potere della mente

L
a direttrice sonda i miei pensieri e continua: «Sappiate che
seguirete una serie di intense lezioni. Il pesante residuo

it
della programmazione fisica del passato dev’essere purifi-

si.
cato prima che possiate progredire. Ora aprite la mente a un cam-
biamento di consapevolezza». I miei occhi si chiudono e ancora

r
una volta mi sento tirato dall’alto, fino a uscire dal mio corpo.
ra
Improvvisamente mi trovo in una pozza poco profonda di
energia liquida e vibrante. In questo luogo c’è potere. Davanti a
lib
me c’è una magnifica cascata di cristallino liquido blu argenteo.
Vengo attratto al suo interno e senza esitazione entro nella cascata
cro

di lucente energia. Il liquido satura la mia mente e purifica il mio


corpo. È una sensazione incredibile; sono notevolmente più legge-
ro mentre correnti vibrazionali di luce liquida massaggiano ogni
ma

aspetto del mio essere.


Sento i pensieri della direttrice: «Il vostro corpo energeti-
co sta compiendo degli adattamenti. Siete pronti per iniziare
w.

l’addestramento».
La mia visione si espande e posso chiaramente osservare la
mia vita passata sulla Terra. Mi vedo mentre cerco di soddisfare
ww

i desideri sempre diversi della mia mente; non riesco a credere


quanta parte della mia esistenza sia stata consumata inseguen-
do i capricci del mio ego. Mi vedo, in una dozzina di situazioni,
difendere le mie radicate visioni sulla politica, sulla religione e
ogni altro argomento immaginabile. Ho sempre pensato di avere
una mente aperta, ma adesso conosco l’amara verità: ero com-
pletamente programmato e opponevo resistenza alle nuove idee.
Mentre osservo la mia vita fisica passata dispiegarsi mi rendo
conto che l’intera esperienza sulla Terra è stata soltanto un breve,
Capitolo 10. Riconoscere il potere della mente - 53

fugace dramma il cui scopo era di educarmi. Se avessi conosciu-


to la verità e avessi aperto la mente, sarei stato un uomo diverso.
In seguito a quest’esperienza comprendo il potere penetrante
del mio condizionamento fisico e sono profondamente deluso da
me stesso. Perché non me ne sono accorto prima? La confortevole
immagine che ho di me stesso è infranta e per la prima volta vedo
che non sono l’anima altamente evoluta che credevo di essere.
Con un brivido ritorno all’aula e vedo che l’intero gruppo

it
appare profondamente sconvolto. Alcuni piangono mentre al-

si.
tri sembrano sconcertati.
Avvertendo la nostra angoscia, la direttrice dice: «Ricono-

r
scere il proprio indottrinamento fisico è il primo passo per li-
ra
berarsene. In questo corso imparerete ad assumervi la comple-
ta responsabilità di ogni vostro pensiero e azione».
lib
Tace, aspettando che il gruppo si calmi. Dopo una pausa sonda
ogni membro della classe mentre un’unica domanda mi riempie
la mente: «Che cos’è reale?». Il suo sguardo penetrante si sposta su
cro

ogni studente mentre aspetta una risposta, ma nessuno si muove.


Alza una mano, e appare una grande mela rossa. «Questa è reale?».
ma

La classe risponde con cenni di assenso. Istantaneamente la


mela si trasforma in una pera gialla rotondetta. «Questa è rea-
le?». Il gruppo tace. La pera scompare alla vista e la mela riap-
w.

pare. «Quale delle due era reale?».


Infine, una donna seduta nell’ultima fila dice ad alta voce:
«Nessuna delle due è reale».
ww

«Perché?».
Qualcuno dalla prima fila risponde pacatamente: «Perché
le hai create tu?».
La classe annuisce docilmente in segno di assenso. L’istruttri-
ce tende le braccia per rivelare due mele rosse. Con noncuranza
ne morde una poi lancia i frutti agli studenti della prima fila.
«Assaggiatele». Gli studenti reagiscono con lentezza. L’i-
struttrice insiste: «Assaggiatele adesso».
I due studenti che tengono in mano le mele ubbidiscono.
54 - Avventure nell’aldilà

La domanda viene ripetuta: «È reale?». Gli studenti appa-


iono intimiditi e annuiscono imbarazzati. L’insegnante incal-
za: «Perché è reale?».
Un giovane della prima fila si schiarisce la gola e coraggio-
samente dice: «Perché l’abbiamo toccata e assaggiata».
«Pensate che le cose siano reali soltanto se potete assaggiar-
le e sentirle?».
Il resto della classe risponde mitemente di sì.

it
Lei si confronta di nuovo con gli studenti. «Io sono reale?

si.
Che cosa sono?».
Una donna dal fondo dice: «Sei un’anima femminile».

r
L’istruttrice sorride e di colpo si trasforma in un uomo alto
ra
e muscoloso con una barba scura e gli stessi occhi verde chia-
ro. La classe è impaurita dalla trasformazione. Una profonda e
lib
tonante voce maschile chiede: «Che cosa sono? Sono reale?».
«Sei un’anima», risponde uno studente.
«Che cos’è un’anima?». La classe tace. In un solo istante il
cro

corpo maschile dell’insegnante scompare alla vista e davanti a


noi appare una radiosa sfera di splendente luce bianca. Potenti
ma

pensieri affondano come coltelli nella mia mente.


«La proiezione della forma non ha niente a che fare con ciò
che siamo. Che cosa sono adesso?».
w.

La classe resta in silenzio. La direttrice riappare di fron-


te a noi come la piccola, fragile donna che avevamo incontra-
to all’inizio. «Non fatevi ingannare dalle espressioni esteriori
ww

dell’anima. La forma non è altro che lo strumento e il veicolo


della consapevolezza». Si interrompe per un momento ed esa-
mina la classe. Un taccuino olografico appare davanti a ciascu-
no di noi. Assomiglia a uno moderno tablet e mi chiedo che
cosa ci verrà chiesto di fare.
«Questo intensificherà l’energia del vostro pensiero». L’inse-
gnante alza la mano e appare una lucida mela rossa. «Adesso
focalizzatevi e create una mela con la vostra mente. Chiudete
gli occhi e dirigete la vostra attenzione indivisa. Visualizzate i
Capitolo 10. Riconoscere il potere della mente - 55

dettagli: la forma, il colore, il peso e la consistenza. Fate in mo-


do che sia più dettagliata possibile. Vedetela e sentitela con la
mente. Concentratevi. Immaginate e sentite realisticamente il
frutto davanti a voi».
Dopo alcuni istanti apro gli occhi e non posso fare a meno
di sorridere nel vedere una paffuta mela rossa davanti a me.
Mi guardo intorno e vedo il frutto sul banco di tutti gli stu-
denti della classe.

it
«Ora assaggiate la vostra creazione. È reale?». Mordo un

si.
pezzo di mela mentre l’istruttrice continua: «Tutte le forme di
cui fate esperienza nella vostra vita sono create attraverso lo

r
stesso processo di pensiero focalizzato. Nel corso della vostra
ra
esistenza fisica siete stati ingannati dall’illusione della forma.
È un errore comune, poiché la densità della materia rallenta il
lib
processo della creazione attraverso il pensiero».
Il congegno elettronico davanti a me scompare alla vista.
«Non avete bisogno di alcun supporto esterno per creare la
cro

vostra realtà. Chiudete gli occhi e immaginate chiaramente


una composizione di fiori davanti a voi». Il gruppo fa quello
ma

che è stato chiesto e nel giro di qualche istante appaiono co-


lorati bouquet di fiori. Apro gli occhi e sorrido mentre tocco
e odoro la dolce fragranza di una dozzina di rose rosse. I fiori
w.

mi rasserenano e inizio a sentirmi più fiducioso nei confronti


delle mie capacità.
La direttrice osserva la classe, invitandoci a esaminare tutte le
ww

creazioni floreali. La stanza è piena di un colorato dispiegamen-


to di fiori diversi, e posso sentire la crescente eccitazione degli al-
tri studenti. «I vostri pensieri plasmano e modellano l’energia in-
torno a voi. Voi avete il potere della creazione in ogni pensiero.
Adesso focalizzatevi ed esercitatevi nelle vostre capacità creative».
Sorride e scompare, lasciandoci con una conoscenza che
trasformerà la nostra stessa esistenza. Guardiamo i nostri bou-
quet e iniziamo a espandere le nostre composizioni in fiori
esotici dai sorprendenti colori e dalle forme asimmetriche.
56 - Avventure nell’aldilà

LIBERARSI DALL’ INDOTTRINAMENTO


In un cortile esterno diversi studenti stanno parlando di
quello che abbiamo appena sperimentato. Io me ne sto da so-
lo ad ammirare campi sconfinati di lavanda in fiore. Un im-
pressionante cristallo si erge come un’alta sentinella nel mezzo
del tappeto violaceo. Il sole riflette le punte e gli avvallamenti
della pietra, proiettando archi di luce attraverso il campo. La
campagna mi ricorda la mia luna di miele.

it
Eravamo appena sposati e sedevamo in un caffè di campagna

si.
appena fuori Parigi. L’espresso era caldo e forte, servito in tazzine
di ceramica bianca. Non appena lo immagino nei miei pensieri,
una tazzina appare nella mia mano. Sono sbalordito dal fatto

r
ra
che il liquido fumante è proprio denso e delizioso come nel mio
ricordo. Mi aspetto quasi che compaia anche il cameriere, come
lib
aveva fatto quando avevamo bisogno di informazioni per ritor-
nare al nostro hotel. Mi chiedo se Tracy pensa ancora a me. Seb-
bene mi manchino lei e le bambine, sto incominciando a sentir-
cro

mi più distaccato dalla mia vita passata.


Potenti pensieri interrompono i miei ricordi, riportandomi
nell’aula. Mentre gli studenti tornano al loro posto, appare la
ma

direttrice.
«La maggior parte degli umani non riesce a riconoscere che
i suoi pensieri non sono mai stati davvero suoi. L’intero stile di
w.

vita delle persone, comprese le usanze, le norme sociali e le nu-


merose scelte che hanno fatto nella vita, è fabbricato da altri.
ww

Tutta la vostra realtà e la vostra mentalità sono modellate dai


pensieri di gruppo della vostra collettività. Ve lo dimostrerò».
Immediatamente ho l’impressione di muovermi e mi trovo
a osservare me stesso nella mia vita passata sulla Terra. Mi ve-
do mentre mi vesto per andare al lavoro e indosso la mia divisa
aziendale di tutti i giorni: completo blu gessato, cravatta a mo-
tivi rossi, camicia bianca e scarpe lucidate. È strano osservare la
mia vita passata adesso che sono morto. Sono un classico esem-
pio di assimilazione culturale: ho inseguito il sogno americano,
Capitolo 10. Riconoscere il potere della mente - 57

frequentato la chiesa dei miei genitori e fatto tutto quello che ci


si aspettava da me. Sono stato il prodotto preconfezionato del
mio ambiente. Ero così occupato a soddisfare tutte le aspettati-
ve degli altri che non mi sono mai fermato a domandarmi qua-
le potesse essere lo scopo di tutto ciò. Non mi sono mai reso
conto di quanto fossi diventato simile a un robot.
Tutto a un tratto appare una strada cittadina con un ingor-
go del traffico. I clacson strombazzano, gli strilloni vendono

it
giornali sull’angolo mentre un uomo con gli occhi spalancati

si.
ritto su una cassa predica la fine del mondo. Persone indaf-
farate si affrettano per andare a rinchiudersi nei loro cubicoli

r
multipiano. La maggior parte è vestita allo stesso modo, con
ra
una ventiquattr’ore oscillante in mano, e si focalizza sulla sua
prossima destinazione mentre schiva il vapore che esce dai
lib
tombini. Tutti si affrettano per non arrivare da nessuna parte.
Quello che non vedo è qualcuno che sorrida, rida o apprezzi
una qualunque parte della giornata. Nessuno alza gli occhi a
cro

guardare il limpido, azzurro cielo o gli alberi in fiore che co-


steggiano il marciapiedi. Nessuno si ferma per godersi il dolce
ma

profumo di lievito dei dolci appena sfornati nella caffetteria


o per ascoltare il canto degli uccelli cittadini, che continuano
a scovare posti adatti a nidificare in mezzo al cemento. Tutto
w.

sembra spaventosamente familiare. Questa era la mia vita.


I miei pensieri vengono interrotti. «Ora osservate un altro
terreno di addestramento per le anime».
ww

È come se apparisse uno schermo grande come tutta la mia


mente, ma è più reale di un cinema. Improvvisamente sto assi-
stendo alla pura distruzione. Le immagini mi saturano la men-
te e mi perforano il cuore.
Due immensi eserciti sono schierati lungo centocinquan-
ta chilometri di trincee. Non c’è un solo albero. Via via che
mi avvicino, una vallata di morte e distruzione riempie il mio
campo visivo. Mettendo a fuoco appare un gigantesco campo
di battaglia, su cui combattono e muoiono degli uomini; in
58 - Avventure nell’aldilà

qualche modo so che sto assistendo all’orrenda Battaglia del-


la Somme della prima guerra mondiale. Vedo decine di mi-
gliaia di uomini uscire dalle trincee e gettarsi alla carica in un
paesaggio infernale di fango e sangue. Giovani vengono mas-
sacrati a ondate; morti e moribondi sono appesi in posizioni
grottesche al filo spinato, come animali presi in una rete. Urla
di agonia riempiono la mia mente. Questo è davvero l’inferno
nella sua più malvagia incarnazione. Tramortito dall’incubo,

it
un’unica domanda mi impregna la mente: «Perché?».

si.
La direttrice conosce i miei pensieri.
«Come i cuccioli degli animali, gli esseri umani creano le-

r
gami con l’ambiente circostante e con tutte le cose a esso as-
ra
sociate. Amano avvolgersi in bandiere e usanze. Collegarsi con
i sistemi di credenze del loro ambiente e assimilarsi alla realtà
lib
transitoria che li circonda li fa sentire sicuri. La maggior parte
seguirà il pensiero di gruppo della propria collettività senza far-
si domande. In questo stato di coscienza essi si uniscono com-
cro

pletamente al labirinto di forma che sta tutt’intorno a loro».


L’insegnante si interrompe e osserva le nostre reazioni. «Fin-
ma

ché seguiranno i dettami della mente, gli umani rimarranno se-


parati dalla loro essenza spirituale e continueranno a essere ma-
nipolati. A tal punto le anime vengono ingannate dalla realtà
w.

virtuale che chiamate Terra che credono effettivamente di essere


corpi fisici e membri di una tribù. Una vita dopo l’altra, esse
continuano a perpetuare gli stessi drammi e conflitti».
ww

Mentre guardo svolgersi la battaglia, posso sentire i pensie-


ri degli uomini davanti a me. Ogni soldato crede di combatte-
re per una giusta causa, ciascuno sente di avere Dio dalla sua
parte. Sono convinti di compiere il proprio dovere, e pochi si
chiedono perché.
«È necessario un autentico coraggio per liberarsi dal pensiero
collettivo. Pochi umani hanno la forza interiore indispensabile
per sfuggire alla presa della coscienza di gruppo. Non molti so-
no arrivati a questo punto nella loro evoluzione spirituale».
Capitolo 10. Riconoscere il potere della mente - 59

La mia mente lotta per stare al passo con i pensieri della


direttrice.
«Questa densa realtà è completamente dominata dall’ego e
dall’illusione, pertanto le esperienze costituiscono delle vere e
proprie sfide. La scuola Terra ha la reputazione di essere dura;
è qui che vengono insegnate qualità animiche come l’abnega-
zione e il coraggio».
Lo studente vicino a me dice: «Sta a noi essere così ottusi

it
da andarci». Nessuno ride.

si.
«La Terra si è dimostrata un efficace campo di addestramen-
to per giovani anime. È brillantemente progettata: nessun’ani-

r
ma è mai morta e, alla fine, tutte verranno promosse».
ra
Detto ciò, la direttrice scompare alla vista.
lib
cro
ma
w.
ww

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