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L'Image Streaming e la mente inconscia ovvero, tutti hanno

un flusso di immagini
L’Image Streaming e la mente inconscia ovvero, anche io sono
un genio.
Submitted by DonaFlor on 7 November, 2007 - 09:49
• riflessi

Il racconto “Viaggio nel bosco: ansia, vita e pace”, che trovate


pubblicato qui , descrive un “sogno lucido” compiuto in uno stato di totale rilassatezza mentale e
fisica e ricco di contenuti inconsci suscettibili di una successiva analisi ed interpretazione.
Un sogno lucido altro non è che un sogno da svegli, un accedere ai propri stati inconsci senza dover
ricorrere ad ipnosi od altro genere di psicoterapie. A tutti noi è capitato di trovarsi con lo sguardo
perso nel vuoto e la mente che vaga senza che ci sia la percezione conscia di quello a cui stiamo
pensando. Paradossalmente riusciamo a farlo anche mentre la nostra mente conscia è impegnata in
azioni che richiedono tutta la nostra attenzione: vi è mai capitato di trovarvi in autostrada, magari
anche a velocità sostenute, facendo sorpassi e continuando a guidare in totale sicurezza e la mente
persa in altri pensieri?
A me si, e quando mi “risveglio” mi chiedo come abbia potuto percorrere tutti quei chilometri
compiendo tutte le azioni che ho compiuto senza assolutamente rendermene conto e pensando a
tutt’altro (e ho ancora tutti i punti sulla patente!). Molti studi hanno dimostrato che mediamente un
essere umano passa il 50% del proprio tempo a sognare ad occhi aperti e l’ 8% ad occhi chiusi, il
che significa trascorrere il 58% del proprio tempo assorbiti in un flusso inconscio di pensieri ed
immagini.
Si narra che Einstein arrivò a formulare la sua teoria della relatività dopo anni e anni passati
letteralmente a “sognare ad occhi aperti” su di essa. Sognava un universo dove si potesse andare in
giro a cavallo di raggi di luce riuscendo a vedere la propria immagine riflessa in uno specchio, il
che era contrario a tutte le leggi della fisica tradizionale. Ma più fantasticava su questo universo, più
cresceva in lui la sensazione che la cosa dovesse in qualche modo essere possibile. Tutte le sue
teorie nascevano così, da sogni, sensazioni e immagini lasciati fluire liberamente. Le formule
matematiche erano solo il mezzo per poter spiegare scientificamente ciò che lui “sentiva” e
“vedeva” nella sua mente.
La psicoanalisi sin dalle origini si è preoccupata di dare un significato ai sogni compiuti durante il
sonno, prestando particolare attenzione alla fase più profonda del sonno REM (Rapid Eyes
Movement) e sebbene molti studi siano ancora da compiere sappiamo con certezza che i sogni
hanno un loro linguaggio specifico e ricco di contenuti. Ma i sogni sono spesso inaccessibili e solo
una piccolissima parte di essi rimane disponibile al risveglio. Ecco allora che, come ci dimostra
l’esempio di Einstein, il “sogno lucido”, quello ad occhi aperti, si rivela un mezzo altrettanto
straordinario per accedere ai propri stati inconsci, alle proprie sensazioni e intuizioni.
L’obiezione potrebbe essere che non tutti hanno la stessa attitudine a lasciar fluire liberamente le
immagini, il che corrisponde a verità. Per questo alcuni esperti, e in particolare lo studioso e
ricercatore Win Wenger, hanno elaborato una vera e propria tecnica che permetta di conoscere e
allenare questa straordinaria abilità. La tecnica è stata definita “Image Streaming” e si è sviluppata
nel corso di anni e anni di sperimentazioni nel campo dell’apprendimento.
Ma allora c’è un collegamento tra il libero flusso di immagini, la sua interpretazione, l’accesso alla
mente inconscia e l’apprendimento, la memoria, la genialità??
Si. Assolutamente si.
La tecnica dell’Image Streaming è di per se semplice. Il racconto sopra citato “Viaggio nel
bosco…” ne descrive i punti essenziali: si entra in uno stato di rilassamento, si respira, si chiudono
gli occhi e si “osserva”, quasi si fosse degli spettatori davanti ad uno schermo cinematografico, il
flusso di immagini che scorre liberamente nella mente. La mente non si ferma mai, il flusso di
immagini non cessa mai, dobbiamo solo allenarci ad “osservarlo” e descriverlo. Affinché la tecnica
dia i suoi risultati è essenziale che il racconto delle immagini avvenga a voce alta. All’inizio questa
cosa pare la più difficile e fastidiosa. Quando si è in uno stato di rilassamento parlare a voce alta
risulta quasi un “disturbo” e io stessa all’inizio avevo la tendenza a chiudere gli occhi, lasciare
scorrere le immagini e osservarle in silenzio. Il risultato era che quasi sempre mi addormentavo o
mi perdevo in un dialogo interiore che distoglieva la mia attenzione dalle immagini. Il descrivere a
voce permette di rimanere “concentrati” sul flusso di immagini e di “fissare nelle parole” quello che
si sta vedendo. La cosa migliore da fare sarebbe addirittura registrare quello che si dice, raccontarlo
a qualcuno o, immediatamente dopo, scriverlo su un diario.
La narrazione delle immagini deve coinvolgere tutti i cinque sensi , in poche parole devo descrivere
quello che vedo prestando attenzione non solo agli aspetti visivi ma anche ai suoni, ai gusti, ai
profumi e alle sensazioni tattili. Un’ultima cosa: la descrizione deve avvenire al tempo presente.
In successivi articoli approfondirò nello specifico le tecniche di descrizione costituendo anch’esse
un’abilità specifica che si apprende e si perfeziona con l’esercizio. La padronanza di tali abilità non
solo è alla base dell’Image Streaming ma costituisce uno strumento eccezionale e alla portata di
tutti per liberare il genio che, ci si creda o meno, sta in ognuno di noi.

Paul Klee - Dream cityNell'articolo precedente ho parlato del flusso


inconscio di immagini e dell'importanza di saperlo osservare e interpretare.
La tecnica è stata definita “Image Streaming” e la sua efficacia è tanto maggiore quanto più
frequente e preciso è l'uso che ne facciamo. Come tutte le abilità anche questa, dunque, richiede
conoscenza, applicazione e costanza.
Può però capitare che una volta seduti e rilassati, le immagini non arrivino. Più ci si sforza più il
buio si impossessa della nostra mente fin quasi a provare un senso di fastidio e inutile fatica.
In questi casi può essere utile ricorrere a determinati esercizi.
Esercizio 1: Aumentate il vostro potere descrittivo.
L'esercizio è semplice. Come sempre la prima cosa da fare è rilassarsi e respirare.
Ad occhi aperti scegliete un punto della stanza in cui vi trovate e cominciate a descriverlo. Come
già spiegato nell'articolo precedente è importante che la descrizione avvenga a voce alta e che sia
registrata, ascoltata da un'altra persona o scritta immediatamente dopo su un diario. Immaginate di
dover descrivere quello che state osservando ad un amico non vedente il quale meglio comprende
forme e consistenze se gliele trasmettete anche e soprattutto attraverso i sensi diversi dalla vista. Mi
spiego: descrivete forme, oggetti, colori, posizione ma anche odori, profumi, calore, consistenza e le
sensazioni che tutto ciò suscita in voi. Non date nessuna importanza alla qualità della descrizione.
Non contano le parole usate o la forma linguistica, conta che le parole scorrano liberamente, senza
interruzioni o correzioni. Nulla è sbagliato se non il silenzio o un'incursione della logica e del
pensiero razionale.
Un allenamento quotidiano porterà nel giro di qualche giorno ad un miglioramento significativo
nella capacità di descrivere ciò che ci circonda.
Una volta raggiunta una certa sicurezza nel descrivere l'ambiente circostante, il passo successivo
consisterà nel descrivere immagini che non sono realmente davanti ai nostri occhi ma che esistono
solo nella nostra mente. Ci arriveremo.
Ho sempre fatto precedere gli esercizi pratici da un'azione di fondamentale importanza: il
rilassamento.
Alcuni di noi già utilizzano delle particolari tecniche di rilassamento efficaci e funzionali. Se non ne
avete neanche una provate a fare quanto segue:
Esercizio 2: rilassatevi
Sdraiatevi a pancia in su con le braccia distese lungo i fianchi e il palmo delle mani rivolto verso
l'alto. Se non potete stare sdraiati mettetevi seduti comodi, con la testa leggermente inclinata
all'indietro e il palmo delle mani appoggiato sulle cosce. Chiudete gli occhi e non pensate ad alcuna
immagine. Se queste dovessero affiorare, bene, altrimenti arriveranno più avanti....Concentratevi
invece ora totalmente sul vostro respiro. Inspirate ed espirate in maniera profonda e fluida, senza
interruzioni, facendo in modo che l'espirazione (quando buttate fuori l'aria) duri almeno il doppio
dell'inspirazione. Lasciate andare tutta la muscolatura e avvertite il vostro corpo farsi sempre più
pesante e caldo. Continuate a respirare....In questo stato di profondo rilassamento, ad occhi chiusi,
cominciate a descrivere una persona o un luogo a voi particolarmente caro. Non è ancora un “sogno
ad occhi aperti” ma almeno siamo passati dalla descrizione di un luogo esterno all'osservazione di
un'immagine mentale.
In caso di difficoltà in questo passaggio, dalla descrizione di una situazione esterna a quella di un
immagine ricordata interna, potete seguire questi consigli: pensate, per esempio, al più bel
paesaggio che abbiate mai visto, a quel tramonto indimenticabile o a quelle valli incantate...un
ricordo positivo rimane impresso nella memoria e andrà sempre a stimolare i nostri sensi.
Descrivetelo con più dettagli possibili e se altri immagini dovessero sopraggiungere e
sovrapporsi...seguitele e descrivetele. Un'altra tecnica consiste nel fissare per qualche secondo una
fonte luminosa piuttosto forte per poi chiudere gli occhi e descrivere l'immagine residua lasciata da
questa fonte luminosa e la sua progressiva trasformazione in strisce, puntini, onde, macchie. E' un
gioco che i bambini fanno spesso...
Le persone più sensibili dal punto di vista uditivo possono aiutarsi con un sottofondo musicale,
quelle più “tattili” possono bendarsi, toccare degli oggetti con le mani e descriverli senza guardarli,
gli “olfattivi” possono lasciarsi ispirare da particolari profumi (e sappiamo quanto i profumi
riescano a rievocare ricordi anche remoti)
Una cosa è certa: più ci si allena a descrivere, più le immagini affioreranno sino a raggiungere
quello stato di “flow” descritto in questo altro articolo. Ci si ritroverà completamente rilassati e
“immersi” nel proprio flusso senza che questo comporti nessuno sforzo o fatica.

L'image streaming: interpretare i sogni


Submitted by DonaFlor on 22 November, 2007 - 10:33
• riflessi

Al di la' del muro...Nei due articoli precedenti sull'Image Streaming


ho evidenziato i contenuti della tecnica e proposto alcuni esercizi specifici per stimolare la capacità
di “sognare ad occhi aperti”.
Il passo successivo consiste nel saper interpretare queste immagini che, per loro natura,
appartengono alla sfera dell'inconscio.
A questo proposito è fondamentale “spegnere” la parte logica e razionale della nostra mente. In un
linguaggio più tecnico potremmo dire attivare l'emisfero destro del cervello, dal quale scaturiscono
le intuizioni geniali, e mettere a tacere quello sinistro, deputato alla rielaborazione logica e
razionale.
Durante un corso su queste tecniche mi fecero fare un esercizio finalizzato al contatto con la propria
mente inconscia “distraendo” quella conscia. L'esercizio partiva, come sempre, con una prima fase
di rilassamento e respirazione nella posizione seduta descritta nell'articolo precedente . In questa
posizione ponevo delle domande specifiche all'inconscio aspettando poi delle risposte attraverso il
flusso di immagini o percezioni particolari.
L'inganno alla mente conscia avveniva con un simpatico stratagemma: mentre osservavo il flusso di
immagini la mente razionale doveva continuamente ripetere il nome dei sette nani(Brontolo,
Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo, Pisolo, per chi non li ricordasse; ma va bene qualunque
altra tiritera). Fa sorridere ma il trucchetto dei sette nani evita che la parte più logica del nostro
pensiero cominci inevitabilmente a chiedersi: “ma cosa sto facendo”, “ma ha un senso”?
La razionalizzazione del pensiero da parte dell'emisfero sinistro è proprio quella che sin da piccoli
ci porta ad allontanarci dall'ascolto delle nostre intuizioni più profonde.
Saper poi interpretare le immagini che spontaneamente si succedono nella nostra mente è anche
questa un'abilità che si affina con l'esercizio.
La prima cosa che si nota quando si comincia a praticare l'Image Streaming con una certa regolarità
è che determinate situazioni, oggetti, persone, colori, suoni ricorrono più frequentemente di altri.
Potremmo quindi costruirci un nostro “codice”, una sorta di archivio di immagini ricorrenti che col
tempo andranno ad assumere un preciso significato.
All'inizio l'interpretazione del flusso inconscio di immagini pare complessa e del tutto arbitraria.
Anche in questo caso la tecnica ci viene incontro con esercizi specifici. Uno di questi è detto
“tecnica della soglia” e prevede i seguenti passaggi:
1.Si individua l'immagine o l'elemento al quale non si riesce a dare un significato e la si mette in
una zona “meno conscia” della nostra mente
2.Ci si prepara per un nuovo Image Streaming, questa volta con l'immagine guidata qui di seguito
descritta:
3.immagina di essere al centro di un giardino meraviglioso, ricco di piante e fiori, pieno di colori e
profumi. E' bellissimo e vuoi goderti la totale piacevolezza di questo luogo. Ci sono bambini che
giocano, palloncini che volano, il cielo è azzurro e l'aria freschissima. Segui un sentiero e ti avvicini
a delle fontane zampillanti. Prosegui nella passeggiata e ti accorgi che in fondo al giardino c'è un
alto muro di cinta. Ti avvicini piano piano ad esso e lo osservi.
4.Per qualche minuto osserva minuziosamente questo muro, descrivilo in ogni sua parte, toccalo,
mettici sopra le mani e il muso, odoralo e cerca di percepirne la consistenza. Concentrati su tutte le
sensazioni sensoriali che questo muro ti dà sforzandoti di non formulare nessun pensiero razionale
su di esso.
5.Al termine di questa descrizione allontanati di qualche passo. E' arrivato il momento di saltare al
di là del muro... Ora prendi la rincorsa, sii veloce, non pensare a nulla, corri, corri più veloce e...
salta!!!!
6.L'immediatezza è la chiave di questa tecnica. Descrivi immediatamente quello che trovi al di là
del muro prima che il tuo emisfero sinistro possa cominciare a distorcerne il significato. Aggrappati
alla primissima impressione e descrivila, se non hai parole prendi un foglio e comincia a disegnare.
Non c'è nulla di giusto o di sbagliato. Meno convenzionale e logico sarà quello che vedi e più sarai
certo che l'esercizio è riuscito. Quello che trovi al di là del muro ti aiuterà a comprendere il
significato della prima immagine che avevi messo da parte.
La tecnica della soglia può essere utilizzata ogni qualvolta cerchiamo delle risposte o abbiamo dei
dubbi. Al di là del muro della razionalità, nello spazio sconosciuto delle intuizioni e delle
percezioni, spesso c'è la risposta.
Che non necessariamente è quella che ci aspettiamo.

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