Marta Fascina diserta la Camera, ma adibisce le stanze della villa di Arcore a sua

“segreteria politica” coperta da immunità. Qualche segreto di B. da nascondere? y(7HC0D7*KSTKKQ( +@!#!"!"!\

Giovedì 5 ottobre 2023 – Anno 15 – n° 274 e 2,00

a 2,00 - Arretrati: a 3,00 - a 16,00 con il libro "Destra e e
– Arretrati: Sinistra"
3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

SEQUESTRI Ecco i patrimoni che resterebbero ai boss PROMOSSO NEL “FAMEDIO” NO DI CGIL, UIL ASTENUTA Opporsi: è una parola

Beni mafiosi, FdI contro FI Il Pd s’inchina a B.:

“Defunto illustre”
che vuol rinnegare Falcone come Borrelli e Fo
q CAIA, MILOSA, MUSOLINO E SALVINI A PAG. 4 q BARBACETTO A PAG. 5
Il Cnel di Brunetta
stronca il salario » Marco Travaglio
minimo e l’Europa
A
nziché rinfacciarsi di non
fare abbastanza opposi-
zione, i partiti di opposi-
q ROTUNNO A PAG. 10 - 11 zione dovrebbero mettersi d’ac-
cordo almeno su cosa significhi
fare opposizione. Parevano averlo
capito quest’estate, quando Pd,
M5S, Avs e Azione lanciarono u-

STRAGE DI MESTRE L’AUTOBUS CADUTO E I LAVORI DI MESSA A NORMA FERMI DA 5 ANNI

na proposta unitaria sul salario
minimo legale di 9 euro l’o ra ,
mettendo in imbarazzo la Meloni

21 morti: “Barriera fuorilegge”

davanti ai suoi elettori. Poi, anzi-
ché imparare dal proprio succes-
so e proseguire sulla stessa strada
su altri temi trasversali, si sono in-
cartati. Due esempi macroscopi-
ci: il contratto di servizio Rai e i
fondi per la sanità.

Salvini accusa i motori elettrici

Il contratto Stato-Rai lo vota la
Vigilanza, dove le tre destre han-
no i numeri per approvarselo da
sole. La loro prima bozza era una
barzelletta che pareva scritta a
quattro mani da Vannacci e
Giambruno. Dopo un mese di
mediazioni, la presidente 5S Flo-
TRA MORANDI E AVELLINO ridia e i relatori Nicita (Pd) e Lupi
(centrodestra) sono riusciti a eli-
SCONFESSATO TAJANI
IL GUARDRAIL ALTO APPENA minare le peggiori schifezze e a in-
serire princìpi fondamentali, co-
Crosetto: “Altre
52 CM. SUBITO SQUARCIATO.
me giornalismo d’inchiesta, tute-
la dei minori, inclusione e acco-
armi a Kiev? Costi glienza. Certo, non è il contratto

alti, non è detto” IL CAVALCAVIA ‘VEMPA’ che avrebbe scritto il centrosini-

stra: a cui però mancano i numeri.

q RODANO A PAG. 16 MAI INSERITO NELLA BANCA Fare opposizione è migliorare la

Rai, o salire sull’Aventino e ulula-

DATI DEL MINISTERO SULLE

re alla luna mentre le destre la di-
struggono definitivamente? M5S
PARLA MICHELE AINIS e Azione hanno scelto la prima

“Decreti omnibus OPERE PIÙ A RISCHIO opzione. Pd e Avs (con i finti op-
positori renziani) hanno preferi-
to il “tanto peggio tanto meglio”,
illegittimi e giudici q DI FOGGIA, GRASSO E PIETROBELLI sconfessando il loro relatore e ac-
A PAG. 2 - 3 cusando Conte di inciuciare con
vieppiù intimiditi” la destra (che, detto da chi ha
piazzato la moglie di Boccia su
q GIARELLI A PAG. 6 Rai3, fa sbudellare dal ridere).
Elly Schlein tuona contro i ta-
gli del governo alla sanità pubbli-
IL “NUOVO” MINISTERO ca. Ma il governo Draghi, diversa-
mente dal Conte-2, le destinava
Consiglio di Stato risorse inferiori (in valori assolu-
ti) o equivalenti (in rapporto al
contro Pichetto Pil) a quelle previste dal governo
Meloni. Il che può mettere in se-
per il poltronificio rio imbarazzo l’ex ministro Spe-
ranza e lo stesso Pd, che Draghi lo
q PROIETTI A PAG. 7 idolatrava senza la benché mini-
ma critica. Giusto chiedere più
soldi per la sanità, ma sparare ci-
» “LAUDATE DEUM” fre strappa-applausi (“Ser vono
20 miliardi sul diritto alla salute”)
Basta negazionisti LE NOSTRE FIRME.
è un boomerang, se non si dice do-
ve si pensa di trovarli. Il Fatto ha
sul clima: facciamo LANDINI E LA “COSA NUOVA” La cattiveria appena indicato una decina di

• Padellaro ‘Transumanze’ e consensi a pag. 6

misure che porterebbero 37 mi-
pace con il mondo Sabato, piazza Cgil Pietro Pittalis (FI): “Devono
rispettare la Costituzione
liardi in più nelle casse dello Sta-
to: perché il Pd non ne fa propria

» Papa Francesco • Spinelli Un Fico in faccia a Borrell a pag. 17 per la Costituzione anche le misure di prevenzione
contro la mafia”.
qualcuna? È vero che la nostra
spesa sanitaria è sotto la media
Mica è un rave party Ue-Ocse, ma è mal distribuita e

P • Esposito Scempio contro Bonafede a pag. 13

er quanto si cerchi di q A PAG. 8 WWW.FORUM.SPINOZA.IT troppo sperperata, polverizzata
negarli, nasconderli, com’è in una miriade di centrali

• Truzzi Dove porta l’assalto ai giudici a pag. 13

dissimularli o relati-
vizzarli, i segni del cambia-
mento climatico sono lì,
sempre più evidenti. Nes-
suno può ignorare che ne-
gli ultimi anni abbiamo as-
sistito a fenomeni estremi.
A PAG. 13
• Cannavò Stellantis, guerra Gedi-Rcs a pag. 11
• Palombi La prevalenza del Salvini a pag. 15
appaltanti regionali. Che aspetta-
POLIZIA, ALTRO CASO-MAHSA AFORISMI DA SCRITTORE no le opposizioni a far tesoro della
tragedia Covid e a proporre di sot-
Iran, Armita picchiata Cechov: “Meglio trarre la sanità alle Regioni per ri-
darla allo Stato e farne finalmente
perché non indossava un canarino vizioso un bene comune uguale per tutti?
il velo. E ora è in coma che un lupo pio”
Se i sedicenti “governatori” del Pd
strillano, pazienza: le loro smanie
di soldi e potere non possono con-
q A PAG. 14 q ANTON CECHOV A PAG. 19 tinuare a pagarle i malati.
2 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023

LA STRAGE • LA GARA D’APPALTO, POI I RITARDI

Mestre: “Guardrail non a norma”

Ma i lavori aspettavano da 5 anni
» Marco Grasso

l
e Giuseppe Pietrobelli

C
IL COMMENTO ome ad Avellino ci sono un
pullman che ha sfondato
barriere che non avrebbe-
ro dovuto essere sfondate,
e un’autista morto nell’incidente a
cui adesso sarebbe molto comodo
SALVINI ASSOLVE attribuire tutta la colpa. Come nel
caso del Ponte Morandi – al mo-
LE BARRIERE mento del crollo oggetto di un pro-
getto di ristrutturazione struttura-
E SPARA BUFALE le (retrofitting) – c’è però anche un
documento importante che punta
CONTRO LE E-CAR un faro proprio sull’inadeguatezza
di quel guardrail: un grande appal-
to già affidato prevedeva esplicita-
mente, tra i vari lavori da fare sul
» Carlo Di Foggia cavalcavia Vempa di Mestre, pro-
prio “l’adeguamento normativo

N
essuno pensa che Matteo
Salvini sia un fine intellet-
tuale, ma nemmeno è accet-
tabile che il ministro dei Trasporti
di un Paese del G7 parli come al bar
dopo il terzo bianchetto. A fine ago-
sto promise di “voler capire il per-
ché e il per chi”sul disastro di Bran-
dizzo (cinque morti) direttamente
dal Festival del Cinema di Venezia,
invece di precipitarsi sul luogo do-
ve erano morti cinque operai. Ieri
si è superato (e sempre tenendosi a
distanza). Prima ha escluso che nel
disastro di Mestre (21 morti) c’en-
tri “un proble-
ma di guar-
IL MINISTRO dra il”, poi ne
ha approfitta-
“QUELLE NON to per rilan-
C’ENTRANO”, ciare la sua
MA I DUBBI crociata con-
tro le auto elet-
SONO MOLTI triche: “Qual-
cuno mi dice
che le batterie
elettriche prendono fuoco più velo-
cemente di altre forme di alimen-
tazione e in un momento in cui si
dice che tutto deve essere elettrico u-
no spunto di riflessione è il caso di
farlo”. Chissà se quel qualcuno gli
delle barriere”. La consapevolezza
insomma era che quelle esistenti,
vetuste e ormai fuori norma, anda-
vano sostituite.
L’iter è però andato per le lun-
ghe: dall’approvazione del proget-
to esecutivo del Comune di Vene-
zia, gestore del cavalcavia, nel
2018, all’affidamento della gara
nel 2023, sono passati cinque anni.
Un ritardo in parte motivato forse
anche dall’obiettivo di agganciare i
fondi del Pnrr. I lavori hanno tar-
dato, nessuno ha messo in sicurez-
za le barriere e ora si piangono 21
morti. Tutto questo non è accaduto
su un’opera secondaria: il Vempa è I lavori, affidati alle ditte Cadore A- Progetto da 8 mln L’ok stenti, in altre parole, non sono a
la porta di accesso a Venezia, co- sfalti e Celegato, vengono avviati il norma. Ed era ben noto. Il guar-
steggia una ferrovia ed è percorso 28 agosto 2023. Nel progetto defi- del Comune di Venezia drail è alto appena 52 centimetri, è
da migliaia di utenti ogni giorno. nitivo c’è un capitolo dedicato pro- affiancato da un vecchio corrima-
Più che un film l’Italia delle stragi prio ai guardrail: “Tra gli interven- nel 2018, cantieri partiti no, una struttura tubolare su tre li-
assomiglia a una serie, in cui le
nuove stagioni richiamano di con-
ti è prevista la sostituzione delle at-
tuali barriere, e sostituzione con soltanto un mese fa: velli, ininfluente in caso di collisio-
ni. Proprio per questo, e “conside-
tinuo, e in modo spesso sinistro, barriere omologate di adeguata
“Attesi i fondi del Pnrr” rata la presenza di infrastrutture
quelle precedenti. classe in relazione al traffico ed al viarie e ferroviarie”, i progettisti
contesto ambientale”. Quelle esi- prevedono due classi di barriere:
A POCHE ore dal disastro, si è sbi-
lanciato addirittura il ministro
delle Infrastrutture Salvini, ospite
ieri al ventennale di Sky alle Terme L’INCHIESTA
di Diocleziano: “Sto con l’assessore
(prima di lui ha parlato Renato Bo-
t IL BILANCIO IDENTIFICATI I 21 MORTI, 10 FERITI ANCORA GRAVI

La protezione alta solo

ha anche suggerito la premessa “è raso, membro della giunta di Luigi
presto per dare commenti” con cui Brugnato), il guardrail non c’en-
ha anticipato il suo commento. tra”. Poi getta ombra sul mezzo, un
Se è inaccettabile che il ministro bus elettrico: “Mi dicono che le

52 centimetri: il bus l’ha

delle Infrastrutture, che per legge batterie prendono fuoco più facil-
ha la vigilanza sugli standard di mente”. Sono le stesse ore in cui si MESTRE

L
adeguatezza delle barriere, non rincorrono voci su un possibile
sappia che lo stato del guardrail è malore o colpo di sonno dell’auti- a vera causa del terribile

squarciata per 50 metri

oggetto di indagine, visto che ap-
pare malmesso ed era fuori norma
tanto da essere ricompreso nel pro-
getto di manutenzione del viadot-
to, è bizzarro che sulle batterie so-
stenga una tesi non proprio sup-
portata dai dati (che dicono che gli
incendi sono assai complicati da
spegnere, ma le e-car hanno un ri-
schio più basso di quelle a motore
termico). Il procuratore di Venezia
ha spiegato che “non risulta che ci
sia stato un incendio nel senso tec-
nico ma una fuoriuscita di gas dal-
le batterie e su queste stiamo facen-
do accertamenti”. Per fare prima
può chiedere direttamente al mini-
stro addetto ai commenti a caldo:
magari gli offre uno dei suoi fon-
damentali “spunti di riflessione”.
sta, Alberto Rizzotto. Peccato che
Salvini venga smentito poco più
tardi da Massimo Fiorese, Ad della
società “La linea”, proprietaria del
bus: “Più che un guardrail, quella
era una ringhiera”. L’assessore Bo-
raso dice che erano in corso “lavori
da 7 milioni per sostituire le barrie-
re”: “L’opera era monitorata”.
Ma ecco i dettagli del progetto di
cui parla Boraso. I lavori di “ade-
guamento normativo e consolida-
mento nuovo cavalcavia di Mar-
ghera”, erano suddivisi in tre lotti,
oltre 8 milioni finanziati dal Pnrr.
Il committente è il Comune di Ve-
nezia, che dal Mit ha ereditato
un’opera di 70 anni. I lavori erano
partiti pochi giorni fa, sebbene
l’approvazione della giunta sia del
2018. Nell’ottobre del 2019 il Co-
mune affida un mandato al rag-
gruppamento guidato da Its srl e
dall’ingegnere Sandro D’Agostini.
incidente di Marghera,
dove un pullman con 39
turisti a bordo è precipi-
tato l’altra sera da un cavalca-
via, non è ancora stata accerta-
ta e potrà esserlo solo dopo l’au-
topsia sul corpo dell’autista ita-
liano, prevista per oggi. Eppure
la dinamica, sempre più chiara condizioni molto gravi. ranno nei prossimi giorni gli
con il passar delle ore, pone – L’esame autoptico dei resti accertamenti tecnici e allora si
pur in assenza di indagati – seri di Alberto Rizzetto, 40 anni, IN PROCURA capirà se le indagini si indiriz-
interrogativi sullo stato della
strada e delle protezioni di si-
residente nel Trevigiano, forse
riuscirà a spiegare se il condu- SI PROCEDE zeranno anche in direzione di
possibili omissioni di chi ha in
curezza. Il procuratore di Ve-
nezia, Bruno Cherchi, che ha a-
cente dell’autobus elettrico sia
stato colto da un malore e per
PER OMICIDIO carico la manutenzione del
viadotto, ovvero il Comune di
perto un’inchiesta per omici- questo non sia riuscito a con- STRADALE Venezia.
dio stradale plurimo, appare
molto cauto su quest’ultimo
trollare il mezzo partito da
Piazzale Roma, a Venezia, e di- PLURIMO LA DINAMICA, al contrario,
fronte. Intanto nessun decesso retto verso il camping Hu di sembra piuttosto evidente. In
si è aggiunto all’elenco delle 21 Marghera. Oppure se abbia un video si vede il mezzo arri-
vittime (tutte identificate), an- compiuto una manovra erra- vare da Venezia e salire sul ca-
che se dei 15 feriti, 10 sono ri- ta, andando a sbattere contro valcavia, in un punto in cui la
coverati nelle terapie intensive il guardrail arrugginito del ca- strada si restringe a un’unica
degli ospedali veneti, cinque in valcavia. È quello che chiari- carreggiata a causa dell’aper-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023
“Barriera H4 bordo ponte (con e
senza rete antisasso da 300 centi-
metri) e H3 bordo”.
Va detto che la norma che disci-
plina l’omologazione delle barrie-
re è morbida con i concessionari: la
sostituzione viene rimessa ai con-
cessionari. Ritardi a parte, c’è
un’ultima domanda senza rispo-
sta: se quel guardrail non era omo-
tura dei cantieri di messa in si-
curezza del cavalcavia. La velo-
cità cala da 50 a 30 chilometri
all’ora. Poi le corsie tornano a
essere due. Su quella di sinistra
sono fermi alcuni mezzi, tra cui
un pullman. Il bus di Rizzetto
rimane su quella di destra. “È
stata esclusa la collisione”, ha
spiegato Cherchi. I vigili non
hanno trovato segni di contat-
to. Eppure è lì che comincia u-
na strisciata di una cinquanti-
na di metri della fiancata de-
stra del pullman lungo il guar-
drail, alto appena 52 centime-
tri. Non riesce a contenere il pe-
sante mezzo, anche se la velo-
cità era bassa. È per questo che
il bus vola letteralmente, dopo
aver strappato l’inutile barrie-
ra (e un corrimano) per una
lunghezza di 14 metri.
“Sarà esaminata la scatola
nera solo quando si saprà che è
un’operazione non irripetibile”
ha detto il procuratore. Sull’a-
sfalto non c’è traccia di frenata.
Decisive saranno le immagini
della telecamera interna del
bus e quelle della “Smart Con-
trol Room” comunale. Cherchi
ha escluso che il mezzo abbia
preso fuoco prima di precipita-
Il disastro
Il bus è precipitato
sfondando
poco più
di una ringhiera
arrugginita
FOTO ANSA
logato per reggere l’impatto con un
bus, per quale motivo i bus erano
liberi di circolare? E perché nessu-
no aveva pensato di chiudere o li-
mitare il traffico? È probabile che
questa domanda sarà posta molto
presto dai pm a tutti i soggetti che
hanno avuto a che fare con il “pro-
getto di adeguamento”, come avve-
nuto a Genova per il “retrofitting”.
re sotto il cavalcavia e che a pro-
vocare le fiamme siano state le
batterie al litio.
Restano intanto critiche le
condizioni di 10 dei 15 feriti (tre
minorenni). Tra di loro molti
giovani, una sposina ventenne
croata in luna di miele a Vene-
zia e una bimba di un anno e
mezzo.
G. PIETR.
CRONACA l 3
MINISTERO • Pressioni delle lobby
Lista opere a rischio
piena di “buchi”:
il cavalcavia non c’è
D
oveva essere la radiografia del biamento epocale che potrebbe portare
grande malato italiano, la ban- l’Ainop, una volta a regime. Dichiarare lo
ca dati che avrebbe dovuto ac- stato di degrado di ogni opera e la tem- Genova, 2018
cogliere le cartelle cliniche dei pistica con cui intervenire rischia di di- Il registro era
viadotti e delle gallerie italiane. Opere ventare una grana enorme per tutti. Tra- stato istituto
costruite in gran parte tra gli anni Cin- dotto: se un domani crollasse un ponte o dopo la strage
quanta e Sessanta, in calcestruzzo, e cedesse la volta di una galleria, quella del Ponte Morandi
dunque oggi a fine vita. Il crollo del Ponte banca dati diventerebbe uno strumento FOTO ANSA
Morandi aveva scoperchiato una verità formidabile per le Procure, che avrebbe-
sconvolgente: il ministero delle
Infrastrutture non disponeva di
un monitoraggio adeguato, né
di un calendario, in grado di in-
dicare quali avrebbero dovuto
essere gli interventi per evitare
una nuova strage. È così che, su
spinta del governo gialloverde e
del ministro Danilo Toninelli e
del premier Giuseppe Conte,
viene inserita nel decreto Geno-
va l’istituzione dell’Ainop: una
banca dati nazionale che avreb-
be dovuto accogliere un vero e
proprio censimento delle opere
più problematiche. Una radio-
grafia, per usare appunto la me-
tafora sanitaria, che avrebbe do-
vuto consentire di identificare le
patologie, per poi programmare
le cure.
Come sia andata a finire quel
tentativo, lo indica un dettaglio
emerso nelle ultime ore. Dopo la
strage di Mestre c’è chi è andato
a frugare nella banca dati per
cercare informazioni sui lavori
in corso, ampiamente annun-
ciati negli anni precedenti, sul
cavalcavia Vempa: del sorve-
gliato speciale di Venezia – se-
condo l’assessore Renato Bora-
so “l’opera era monitorata” – non c’è trac- ro in mano le dichiarazioni
cia nella banca dati del ministero delle preventive dei gestori. Sia nel
Infrastrutture. Nonostante fosse un’o- caso in cui ci fossero dei proble-
pera sottoposta a un adeguamento da ol- mi su un’opera certificata come sa-
tre 8 milioni di euro finanziati con fondi na, sia nel caso in cui, ancora peggio,
del Pnrr. Una circostanza, si apprende venissero indicati dei termini certi di
dagli addetti ai lavori, non così rara: da intervento su un viadotto o una gal-
quella banca dati, che doveva essere lo leria su cui viene indicato uno stato
strumento attraverso cui lo Stato si im- di degrado rilevante.
pegnava a cambiare rotta, mancano Il decreto Genova imponeva un
molte opere. In pratica è un colabrodo. termine stringente per l’inserimen-
L’implementazione della piattaforma è to dei dati sullo stato di salute di tutte le
stata assai accidentata. Del resto l’Ansfi- opere italiane. Ma a ridosso dell’entrata
sa, agenzia di sicurezza stradale e ferro- in vigore di quella data, l’Ainop era di fat- MINISTRA PD
viaria che avrebbe dovuto sopperire ad to una scatola vuota. Molti concessiona- NEL GOVERNO
anni di distrazione della sorveglianza ri non avevano idea di come portare a CONTE II
pubblica esercitata dalla vecchia Dgvca, termine il lavoro. Così, a seguito del pres-
è rimasta sottodimensionata e ha cam- sing lobbistico di molti attori coinvolti, PAOLA DE MICHELI,
biato direttori con una media di uno la ministra De Micheli emana un decre- (Pd), è stata ministro
all’anno. to ministeriale con cui concede una mo- delle Infrastrutture
ratoria. È un rinvio, di fatto, che nella più e dei trasporti dal 2019
C’È UN MOMENTO cruciale in questa vi- classica delle situazioni all’italiana di- 2021 nel governo Conte-2
cenda che occorre inquadrare. Siamo nel venta una condizione semipermanente. dopo essere stata
I soccorsi 2019, è passato oltre un anno dal crollo L’Ainop nel tempo acquisisce dati su o- sottosegretaria
Un ferito viene del Ponte Morandi. Dopo l’estate del Pa- pere gestite da varie concessionarie, ma all’Economia (governi
trasportato peete, l’esecutivo gialloverde è stato so- è ben lontano da quella radiografia che Renzi e Gentiloni)
in barella stituito dalla maggioranza giallorosa, e negli intenti iniziali avrebbe dovuto gui- e alla Presidenza
subito dopo al posto di Toninelli è subentrata Paola dare con chiarezza le priorità di inter- del Consiglio (Gentiloni)
lo schianto De Micheli (Pd). Nei corridoi ministe- vento sulle opere. Soprattutto, dalla dal 2014 al 2017
FOTO ANSA riali rimbalza la preoccupazione di tutti banca dati continuano a mancare opere.
gli enti coinvolti da quell’operazione: E l’Italia, sulla sicurezza e la sorveglianza
concessionarie private, Anas ed enti lo- stradale, continua ad avere gli stessi pro-
cali. Sono i gestori della rete autostrada- blemi di sempre.
le italiana, che si rendono conto del cam- MARCO GRASSO
4 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023

ANTIMAFIA • Alleati divisi: Delmastro boccia il testo di FI

FdI contro i berlusconiani: stop

al colpo di spugna sui sequestri
» Lorenzo Giarelli trimoni dei mafiosi e delle organiz- mafia”. Sacrificando quindi le leggi
IL PROGETTO
e Giacomo Salvini zazioni criminali. Manterremo o- che colpiscono la zona grigia intor-
LO SBERLEFFO

“N
DI LEGGE essun arretramento
ALLA CAMERA sull’antimafia”. Fra-
FORZA ITALIA ha telli d’Italia stronca
depositato una proposta così la proposta di
di legge per limitare Forza Italia, rivelata ieri dal Fatto,
di molto i casi in cui per limitare i casi di sequestri e
possono essere inflitti confische preventivi a chi viene
sequestri o confische
preventivi, che dovranno
diventare solo sanzioni
coinvolto in indagini di mafia. Il
progetto di legge a prima firma
Pietro Pittalis provoca più di un
“penali” e non più
amministrative
imbarazzo nel governo e il partito
della premier Giorgia
Me l o n i è c o s t r e t t o a
smentire che la linea dei
berlusconiani sia quella
dell ’esecutivo: “Non c’è
spazio per nessun arretra-
mento sul fronte antima-
fia – scandisce il sottose-
gretario alla Giustizia An-
drea Delmastro – In tutto
il mondo invidiano la normativa
speciale italiana per aggredire i pa-
gni presidio e ogni normativa spe-
ciale che consente di aggredire an-
zitempo i patrimoni di mafiosi e
collusi”. Forza Italia conferma la
volontà di andare avanti. Parlando
a Un Giorno da Pecora, Giorgio
Mulè ribadisce il principio guida
dei forzisti: “Se Giorgio Lauro – di-
ce rivolgendosi al conduttore –vie-
ne processato per associazione
mafiosa o altre fattispecie legate al-
la mafia e viene assolto per non a-
ver commesso il fatto o perché il
fatto non sussiste, perché deve
continuare a essere trattato come
un presunto mafioso? Se gli hanno
sequestrato i beni, è giusto che glie-
li restituiscano. Non è garantismo,
si tratta di normalità”. La proposta
di FI in realtà va parecchio oltre e lo
conferma Pittalis parlando a Re-
pubblica: “Noi vogliamo che le mi-
sure funzionino, ma solo verso sog-
getti che appartengono già alla
no ai clan e colpendo con sequestri
e confische “solo soggetti già inda-
gati o per i quali ci siano gravi indizi
di appartenenza all’organizzazio-
ne mafiosa”.
FdI è contraria – la presidente
dell ’antimafia Chiara Colosimo
pochi giorni fa a Salerno ha ribadi-
to la difesa della “legislazione anti-
mafia che è un vanto nel mondo” –
mentre la Lega sta nel mezzo: a
IL CUCÙ
maggio ha presentato una propo-
sta per modificare il codice Anti-
mafia che in parte si rifà all’eredità
PER IL NOBEL
di Roberto Maroni, ma chiede an-
che di definire meglio chi può es-
sere sottoposto a misure preventi-
E L’EREDITÀ
ve, cioè chi commette “attività de-
littuose a fine di lucro”. A novem-
bre il governo dovrà rispondere al-
DEI VACCINI
la Cedu, chiamata a giudicare su
Novità FI mira al Codice Antimafia ANSA
un ricorso di due cittadini assolti in
primo grado in un processo penale
a cui sono stati confiscati i beni.
, SAREBBE bel-
lo se Sebastia-
no Messina, oltre ai ti-
toli, leggesse anche gli
articoli. Se avesse let-

GLI EFFETTI to la (breve) rubrica

della professoressa
t SCONFESSATO FALCONE NEL ’18 SALVINI SI TUFFÒ: SE CAMBIA LA LEGGE, ZERO CONFISCHE PREVENTIVE Maria Rita Gismondo
sul Premio Nobel per

Case, masserie, piscine e ranch:

la Medicina, forse si
sarebbe risparmiato il
suo Cucù di ieri su Re-
pubblica. Perché Gi-
smondo ha solo ricor-

il tesoro che rimarrebbe alle mafie

dato che la storia delle
ricerche per i vaccini a
Rna affonda le radici
nei decenni e ha impe-
gnato un gran numero
di scienziati, non è ini-
ziata con il Covid,
» Saul Caia, Davide Milosa esterno in associazione mafio- di un ranch, Bartolomeo Iaco- quindi ha manifestato
e Lucio Musolino sa. Lo stesso sarebbe successo a nis. Per lui, pur archiviato in u- il “dubbio che nell’as-

D
alla Calabria alla Sici-
lia alla Lombardia.
Dalle vecchie indagi-
ni sugli imprenditori
del sacco di Palermo ai nuovi si-
stemi milanesi di mafia econo-
mica agli affari eolici dei pre-
stanomi di Matteo Messina
Denaro. Se la bozza di legge di
Forza Italia fosse approvata, o-
gni sequestro preventivo sa-
rebbe e sarà vano. Tradotto: ad-
dio alla lotta alla mafia. Un’al-
chimia perfetta, tra detto e non
detto nelle dieci pagine di pro-
posta, per fare tabula rasadella
cosiddetta zona grigia.
Chiedere a Matteo Salvini,
che nel 2018 fece il bagno nella
piscina della tenuta toscana di
Suvignano sequestrata da Gio-
vanni Falcone nel 1983 a Vin-
cenzo Piazza, titolare dell’Im-
mobiliare Strasburgo, uno dei
palazzinari più noti di Palermo.
La condanna per mafia arrivò
solo nel 1994, anno di un secon-
do sequestro per un valore di
2.000 miliardi di lire. Il suo
consuocero Francesco Zum-
mo, imputato per concorso, sa-
rà assolto nel 2009, ma i suoi
beni saranno sequestrati nel
2020. “La confisca di preven-
zione è una sanzione” quindi
“non potrebbe essere applicata
in assenza di una condanna pe-
nale”. Inserita nella proposta di
legge di FI, sarebbe bastata
questa frase per impedire alla
Dda di Reggio Calabria di se-
questrare nel 2013 i beni di don
Rocco Musolino, un impero da
153 milioni di euro. Un provve-
dimento, quello emesso dalla
Sezione misure di prevenzio-
ne del Tribunale di Reggio Ca-
labria, che Rocco Musolino
detto “il re della Montagna”
non ha mai letto perché il mese
prima è morto praticamente
da incensurato.
Dalla Calabria alla Sicilia.
Ecco l’elettricista di Alcamo,
Milano nel 2010, quando
nell’ordinanza che dispose gli
arresti per il clan Valle si otten-
ne il sequestro preventivo del
ristorante “La Masseria” di Ci-
sliano, con annessa piscina e
spazio per i cavalli, l’ufficio cri-
minale della cosca. Se la nuova
proposta di FI diventasse leg-
ge, quel bene nel 2010
non poteva essere se-
questrato e questo per-
ché i vertici del clan non
avevano una condanna AZZOPPATI
in quel momento. Arri-
verà definitiva, circa 4 LA MODIFICA
anni dopo. Un tempo
lungo e durante il quale,
DELL’ART. 34,
senza il sequestro pre- IL PIÙ USATO
ventivo, il bene poteva
essere rivenduto a pre- AL NORD
stanomi. Colletti bian-
chi, come nell’indagine
“Cavalli di Razza” dove
ex politici e commercialisti co-
me Cesare Pravisano e Massi-
miliano Ficarra avevano
messo in piedi un giro di fal-
se fatture per riciclare in
Vito Nicastri, diven- Lo show parte i denari dei boss. Ar-
tato il “signore del Salvini, ai tempi restati e beni sequestrati,
vento” per aver rea- del Viminale, per lo più conti correnti. Ma
lizzato parchi eolici. nella tenuta anche qui nulla sarebbe sta-
Nel 2013 gli seque- sequestrata to possibile secondo Forza
strano 1,3 miliardi di di Suvignano Italia. I casi si moltiplicano.
euro per i presunti FOTO LAPRESSE E questo perché la proposta
rapporti con Messi- di FI colpisce il principio
na Denaro. Nicastri stesso delle misure di pre-
al momento non ha nessuna venzione che puntano alla pe-
condanna per mafia. Si sta an- ricolosità sociale e non ai ragio-
cora celebrando l’appello bis, nevoli indizi. Così è stato per il
dove è imputato per concorso boss brianzolo, già possessore
na indagine di mafia, scattaro-
no le misure di prevenzione,
prima di essere condannato
per mafia. Discorso simile per
Pietro Portolesi, ’ndrangheta di
Platì, a cui la Dia ha sequestrato
6 milioni. Portolesi con le sue a-
ziende si è infiltrato negli ap-
palti delle Olimpiadi invernali
di Milano-Corti-
na. La proposta
di legge fa di peg-
gio. Aggredisce e
sminuisce l’am-
minis trazione
giudiziaria. Stru-
mento usatissi-
mo dalla Procura
di Milano in rela-
zione alle grandi
mu lti nazi ona li
infiltrate dalla
mafia attraverso
piccole coopera-
tive. Tra queste la storica Spu-
mador e la multinazionale te-
desca Schenker. Strumento
nuovo e che permette, anche
con l’art. 34 (e bis), l’affianca-
mento dell’amminis tratore
giudiziario al titolare dell’im-
presa. Eppure si legge nella
proposta di Fi: “Difficile stabi-
lire ex ante se si tratti di contat-
to continuo oppure occasiona-
le. Il rischio è che la magistra-
tura possa, con amplissimo
margine di discrezionalità, in-
tervenire con le misure più in-
vasive”. Per chiudere: oggi nel
Nord Italia l’art. 34 del Codice
antimafia è il più utilizzato.
segnazione del pre-
mio” a Katalin Karikó e
Drew Weissman “ab-
bia avuto un peso l’at-
tualità, forse più della
scienza”. Gismondo
peraltro li definisce
“ottimi scienziati”, per
quanto anche altri ab-
biano preso parte allo
sviluppo dei vaccini
che hanno contribuito
a ridurre la mortalità
da Covid in Occidente.
Tant’è i produttori
Moderna e Pfi-
zer/Biontech sono og-
gi davanti a diversi tri-
bunali in Usa, Regno
Unito e Germania per
discutere della titola-
rità di vecchi brevetti
più o meno collegati
allo sviluppo dei vacci-
ni anti-Covid. L’ideolo-
gia No Vax c’entra po-
co. Gismondo da
scienziata coltiva que-
sto e altri dubbi. Del
resto, abbiamo una
presidente del Consi-
glio che accusa una
giudice di aver scritto
cose che non ha mai
scritto. C’è spazio
dunque anche per un
Cucù fuori luogo.
FQ
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023 POLITICA l 5

AL FAMEDIO
t
» Gianni Barbacetto
MILANO
D
ario Fo diceva che non
gli sarebbe dispiaciu-
to, se proprio gli fosse
capitato di morire,
che sulla sua tomba fosse incisa
una battuta del Ruzante: “L’era
così vivo, de vivo!”. Invece al Fa-
medio di Milano, dove riposa-
no gli uomini illustri, sta scrit-
to: “Dario Luigi Angelo Fo,
giullare e pittore”. Chissà che
cosa avrebbe detto, Dario, del
nuovo arrivo: Silvio Berlusco-
ni. Forse avrebbe preteso il tra-
sloco. E chissà che cosa avreb-
bero detto altri milanesi, se a-
vessero saputo di finire per
sempre nello stesso elenco di
Silvio: Francesco Saverio Bor-
relli, che Berlusconi lo indagò, e
Gino Strada, Livio Garzanti,
Rossana Rossanda, Enzo Mari
e tanti, tanti altri.
SÌ, IL NOME DI BERLUSCONI sarà
iscritto nell’elenco dei milanesi
illustri, nel Famedio del Cimi-
tero Monumentale. Lo ha deci-
so la Commissione consultiva
del Comune per le onoranze al
Famedio, che ha approvato i
nomi delle 14 personalità che il
prossimo 2 novembre saranno
aggiunte e i cui nomi saranno
scolpiti nel marmo. La propo-
Milano, il Pd s’inchina a B.
Sarà tra i defunti “illustri”
sta è stata fatta da Forza Italia,
ma ha trovato il consenso an-
che della maggioranza di cen-
trosinistra che sostiene il sin-
daco Giuseppe Sala, che pure a-
veva i numeri per bloccare la
decisione. Nessuno ha obietta-
to sull’opportunità di aggiun-
gere il nome di un pregiudica-
to, condannato definitivo per
frode fiscale e morto il 12 giu-
gno scorso quando era ancora
aperta su di lui un’inchiesta per
i suoi rapporti con Cosa Nostra
del 1992-93. Il centrosinistra
non ha avuto alcun dubbio: Sil-
vio sia iscritto nel Pantheon dei
milanesi. Oltre a lui, saranno i-
scritti anche il musicista Mar-
cello Abbado, l’editore Achille
Mauri, il musicista Franco Cer-
ri, l’ex direttore del Salone del
Mobile Manlio Armellini, i
conduttori della ditta d’organi
più antica d’Italia Cesare, Ales-
sandro e Natale Balbiani. E poi
Alberto Garutti e Alfredo Ra-
vasco. Saranno iscritte anche
alcune donne, volute dalla pre-
sidente del Consiglio comunale
Elena Buscemi: Gisella Florea-
nini, partigiana e ministra del-
la Repubblica dell’Oss ol a;
Altro omaggio Gaetanina Calvi, prima donna
Il sindaco di italiana a laurearsi in ingegne-
Milano Beppe Sala ria civile al Politecnico di Mila-
e alcuni nomi no nel 1913; Rosina Ferrario,
del Famedio FOTO prima donna aviatrice italiana;
(certi: ha per an- ANSA/LAPRESSE Marta Marzotto; Ombretta
ni pagato 200 Fumagalli Carulli, dirigente
milioni di lire democristiana e prima donna
all’organizzazione mafiosa di docente di diritto canonico;
Stefano Bontate e Totò Riina) e Francesca Laura Wronowski,
sul suo coinvolgimento (da di- partigiana. Sì, anche al Fame-
mostrare) nelle stragi mafiose dio vige la lottizzazione.

DOPO BERLUSCONI
t DEPUTATA LA GIOVANE VEDOVA NON SE NE VA E ISTITUISCE LA SUA “SEGRETERIA POLITICA” NELLA DIMORA

Fascina blinda Arcore:

le targhe da onorevole
» Giacomo Salvini zioni. I parlamentari infatti

“S
sono protetti dall’articolo 68
ANPI-SCHLEIN: egreteria politica della Costituzione che impe-
STOP STRADE onorevole Marta disce all’autorità giudiziaria

nelle stanze della villa

PER I FASCISTI
L’ANPI ed Elly Schlein
hanno presentato
in conferenza stampa
alla Camera due proposte
di legge per
“defascistizzare” il Paese,
“necessarie per fare
i conti fino in fondo con
la storia”, come ha detto
la segretaria del Pd.
La num. 395 ha l’obiettivo
di punire severamente
la propaganda “nera”
anche sul web, colmando
lacune delle leggi Scelba
e Mancino, la num. 396
riguarda “l’intitolazione
di strade, piazze e altri
luoghi o edifici pubblici
a esponenti del partito
o dell'ideologia fascista”
Fascina”. L’inte-
stazione non è
passata inosservata ad Arco-
re. Due targhe di ottone che
la fidanzata di Silvio Berlu-
sconi avrebbe fatto mettere
all’entrata di alcu-
ne stanze di Villa
S a n Ma r t i n o , l a
storica residenza
del leader di Forza
Italia nel cuore del-
la Brianza, che Fa-
scina non ha anco-
ra lasciato a quat-
tro mesi dalla mor-
te del compagno.
La famiglia Berlu-
sconi, a partire dal
fratello Paolo, e il
partito con il capo-
gruppo Paolo Ba-
relli, in questi gior-
ni hanno chiesto a
Fascina di tornare
i n Pa r l a m e n t o
(“basta lacrime”)
ma la scelta di in-
stallare le targhe di
ottone nella villa è
la dimostrazione
che la compagna di
Berlusconi si sta
muovendo in senso oppo-
sto: ad Arcore, vuole mette-
re radici.
SECONDO le indiscrezioni su-
gli accordi con la famiglia,
confermate da due dirigenti
di Forza Italia, Fascina a-
vrebbe dovuto lasciare Arco-
re entro fine settembre. Non
lo ha fatto e non sembra in-
tenzionata a farlo ancora per
un po’ di tempo.
Chi in queste settimane ha
avuto accesso a villa San
Martino o ha ascoltato testi-
monianze dirette, racconta
che la compagna di Berlusco-
ni ormai consideri la vecchia
dimora brianzola casa sua a
tutti gli effetti. “È la padrona
di casa”, dice un dirigente di
Forza Italia. Da lì si informa
leggendo i giornali e parlan-
do con i propri fedelissimi in
Parlamento, con una chat
che condivide con Ales-
sandro Sorte, Stefano Be-
nigni, Tullio Ferrante e
Gloria Saccani Jotti, de-
putati azzurri che sono di-
ventati le sue “vedette” in
Transatlantico. Ma non
lascia mai la villa: non lo
fa per tornare a Roma e
partecipare ai lavori delle Ca-
mere (è la penultima per nu-
mero di presenze in aula), ma
non è andata nemmeno a
Paestum per la tre giorni di
Forza Italia in ricordo di Ber-
lusconi né al Pirellone a Mi-
lano per l’inaugurazione del
Belvedere intitolato all’ex
presidente del Consiglio.
“Noi l’aspettiamo in Parla-
mento – ha detto pochi giorni
fa Barelli – torni alla vita,
Berlusconi avrebbe voluto
così”.
Non è chiaro a cosa serva-
no le targhe con quell’inte-
stazione ma è prassi istituire
la “segreteria politica”, cioè
l’ufficio di rappresentanza
dei parlamentari, nelle pro-
prie abitazioni private. Un
luogo dove spesso deputati e
senatori organizzano incon-
tri e lavorano lontano dai Pa-
lazzi romani. Quello di farlo
ad Arcore, dunque, è il
segnale che Fascina
voglia fare di villa San
Quasi-moglie Martino non solo la
Marta Fascina sua residenza privata,
assieme ma anche un luogo di
a Silvio lavoro da parlamenta-
Berlusconi re di Forza Italia. Non
un anno fa ha quindi alcuna in-
FOTO LAPRESSE tenzione di lasciare la
villa.
In passato la “segre-
teria politica” è servita anche
come escamotage per evitare
l’accesso di magistrati e in-
quirenti durante le perquisi-
di essere sottoposti a perqui-
sizione personale o domici-
liare senza un’autorizzazione
del Parlamento. Nel gennaio
2011, nell’ambito dell’inchie-
sta su Ruby in cui era indaga-
to Berlusconi, proprio i ma-
gistrati di Milano non riusci-
rono a entrare nello studio
del ragioniere Giuseppe Spi-
nelli, perché costituiva parte
della segreteria politica di
Berlusconi, allora presidente
del Consiglio e deputato. Co-
sì i pm di Milano, per perqui-
sire quello studio dove presu-
mevano di trovare documen-
ti relativi all’inchiesta sulla
prostituzione minorile e la
concussione, furono costret-
ti a fare richiesta alla Camera
dei deputati.
DOPO LA MORTE di Berlusco-
ni, tutti i processi nei suoi
confronti sono decaduti. A
Firenze è in corso l’inchiesta
della procura sui mandanti
delle stragi di mafia del 1993
che ha portato, a luglio, alla
perquisizione dell’ex braccio
destro di Berlusconi, Marcel-
lo Dell’Utri. Un fatto che por-
tò alle proteste pubbliche di
Marina Berlusconi che inviò
una lettera al G iornale per
chiedere di lasciare stare il
padre defunto: “È persegui-
tato anche da morto”. Forza
Italia chiese anche al mini-
stro della Giustizia Carlo
Nordio di mandare gli ispet-
tori a Firenze, ma dopo il “no”
di Giorgia Meloni, questa
possibilità fu esclusa da Via
Arenula.
6 l POLITICA
L’INTERVISTA • Michele Ainis Costituzionalista
“Il governo intimidisce le toghe
e rincorre la cronaca coi decreti”
» Lorenzo Giarelli
I
l governo legifera “rincor-
rendo la cronaca”, “confon-
de i poteri” e “intimidisce i
magis trati”, ponendosi
quindi “contro la Costituzio-
ne”. Il giudizio del costituzio-
nalista Michele Ainis è
spietato e inchioda l’e-
secutivo di Giorgia
Meloni a errori tecnici
(la cattiva scrittura di
alcuni decreti) e
sgrammaticature i-
stituzionali (lo
scontro con le to-
ghe), ricordando i
vizi che hanno
contraddis tinto
il primo anno
‘‘
della premier a
Palazzo Chigi:
troppi decreti
e troppi decre-
ti omnibus,
ovvero con
dentro prov-
vedimenti su
È deprecabile temi che non c’entrano
nulla l’uno con l’altro.
personalizzare Professor Ainis, in
un suo editoriale su
Repubblica ha parla-
lo scontro to di governo “anti-
costituzionale”. Per-
Contro l’omnibus, ché?
Sono ormai diversi i
promulgazione provvedimenti su cui e-
sistono perplessità co-
parziale stituzionali, a partire dal
decreto rave party, il
quale teneva insieme
norme sui medici
no-vax e sull’ergastolo
ostativo. Ma poi abbia-
mo avuto il decreto Cai-
vano, con la custodia
cautelare in carcere per i mino-
ri in caso di pericolo di fuga, già
bocciata dalla Consulta in pas-
sato. E infine il decreto Cutro,
MIGRANTI TREGUA ITALIA-GERMANIA
SULLE ONG ALLA VIGILIA DI GRANADA
con dentro la norma sulla “cau-
zione” da 5.000 euro per il ri-
chiedente asilo che non vuole
finire nei Cpr. Qui vorrei fare u-
na premessa.
Prego.
Se fossi stato nella giudice di
Catania e avessi avuto quei
dubbi, anche fondati, sulla le-
gittimità del decreto, avrei sol-
levato la questione di fronte al-
la Consulta, piuttosto che di-
sapplicare il testo. Detto ciò,
nel merito credo che se fai un
decreto in cui il diritto di asilo
viene subordinato alla condi-
zione economica del richie-
dente, allora stai violando la le-
galità costituzionale.
La giudice è accusata di a-
vere in antipatia la destra e
Matteo Salvini.
Ogni conflitto istituzionale de-
È STATO raggiunto in e-
q xtremis, martedì notte,
l’accordo tra i 27 Stati europei sul
testo del regolamento delle crisi
del Patto Ue sui migranti. Un ri-
sultato che arriva alla vigilia del
vertice della Comunità politica
europea che si svolge oggi e do-
mani a Granada. L’accordo sul
regolamento è stato trovato do-
po che la Germania ha accettato
di tornare al testo formulato a lu-
glio, che non conteneva alcun ri-
ferimento alle operazioni con-
dotte dalle ong. Un passo indie-
tro che la destra di governo ha
celebrato come una vittoria.
ve essere spersonalizzato, per-
ché altrimenti, se diventa uno
scontro con il nome e il cogno-
me di un giudice, allora assume
un sapore intimidatorio e que-
sto è assolutamente deprecabi-
le. Purtroppo ci siamo abituati
al fatto che la neutralità non
faccia parte di questo mondo.
E soprattutto viviamo in un si-
stema i cui i poteri non sono
ben separati, ma ormai confusi
al punto che la presidente del
Consiglio fa la pm, il Parlamen-
to fa le commissioni per sosti-
tuirsi alla magistratura e così
via.
L’attacco alla magistratura
nasconde errori materiali
nella scrittura dei decreti?
Questo è un lato del problema.
Il panpenalismo, l’abuso del
diritto penale, deriva da una
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023
Guerra ai Pm
Giorgia Meloni
a Montecitorio
con i suoi ministri.
Sotto, Michele
Ainis FOTO
ANSA/FOTOGRAMMA
rincorsa frenetica alla cronaca
e all’opinione pubblica, peral-
tro molto volatile. Andrebbe ri-
presa la lezione degli Illumini-
sti per la quale ogni legge deve
essere generale, e non fotogra-
fare la situazione del momen-
to. In questa rincorsa, è più
probabile che le norme siano
scritte male.
A questo si aggiunge il pro-
blema dell’abuso dei de-
creti, spesso omnibus. Per-
ché il Colle non riesce a li-
mitare il fenomeno?
L’abuso di decreti è ormai una
costante degli ultimi governi,
ma l’ultimo rapporto di Open-
polis ci dice che con Meloni ab-
biamo raggiunto un record.
Questo avviene intanto perché
siamo abituati a un sistema che
funziona al rovescio, col gover-
no che fa le leggi. Siamo in un
mondo social in cui si reclama-
no risposte immediate. Io cre-
do che il presidente della Re-
pubblica si trovi quasi sotto ri-
catto, nel senso che spesso que-
sti decreti omnibus contengo-
no anche norme urgenti e ne-
cessarie, perciò si finisce per
dare il via libera a tutto. Non so-
lo: spesso si arriva ad approva-
re la legge di conversione al
59esimo giorno utile su 60. Il
presidente della Repubblica
potrebbe rifiutarsi di firmare,
ma il decreto perderebbe di ef-
ficacia.
C’è una soluzione?
Bisognerebbe che il Quirinale
potesse promulgare soltanto la
parte del decreto conforme e
coerente con la sua intestazio-
ne. La cosiddetta promulga-
zione parziale mi sembra l’uni-
ca via d’uscita a questa degene-
razione. È un azzardo interpre-
tativo, certo, ma in passato era
utilizzato nelle Regioni.
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l FRANCO TIRATORE
LE SPARATE
NON BASTANO
A PERDER VOTI
» Antonio Padellaro
P
oi Alessandro Di Batti-
sta ha detto: “Pensate
di buttare giù Meloni
parlando di transumanza?
Così dura vent’anni”.
Di transumanza si dibat-
teva, l’altra sera, a DiMarte-
dì e intorno alla fatale paro-
la pronunciata da Andrea
Giambruno, conduttore di
Rete 4, nonché compagno
della premier, si accendeva-
no i fuochi. Tra chi (opposi-
zione) sosteneva che definire
l’ondata di esseri umani sul-
le coste italiane, con lo stesso
termine usato per le migra-
zioni stagionali del bestiame
da pascolo, la diceva lunga
sulla (bassa) considerazione
con cui a casa Meloni viene
trattato un fenomeno che è
prima di tutto umanitario.
A corredo, spezzoni dell’ulti-
ma campagna elettorale in
cui una scocciata Io sono
Giorgia di migranti “tran-
sumanti” eff ettivamente
straparlava.
Sul fronte della maggio-
ranza presente in studio (a
momenti più popolato di
Montecitorio) si minimizza-
va il paragone con gli ar-
menti osservando come, del
resto, il Giambruno si fosse
già scusato per l’espressione
“inopportuna”.
Non varrebbe la pena ave-
re già consumato la metà
della spazio concesso a que-
sta rubrica se non ci interro-
gassimo su quanto pesano
realmente nel dibattito pub-
blico le espressioni adopera-
te a sproposito dai ministri
della destra. Per capirci, dal-
la sostituzione etnica ai po-
veri che mangiano meglio
dei ricchi, copy Lollobrigida,
che è un po’ il Sinner della
specialità (ma occhio a
Giambruno).
B e’, sul piano elettorale
spostano meno di zero anzi,
per dirla con Di Battista,
possono finire per essere con-
troproducenti inducendo i
telespettatori non per forza
schierati ma preoccupati,
per esempio dall’inflazione o
dalle infinite liste d’attesa
nella sanità pubblica, a rea-
gire con un infastidito ‘ma tu
guarda a che s’attaccano
questi’. Diverso l’approccio
mediatico che anche nei talk
più impegnati non può mai
prescindere dallo show, pos-
sibilmente da concimare con
il peggio della politica in cir-
colazione. Dati alla mano, è
soprattutto sulle opinioni
più grevi, ancorché irrile-
vanti, che meglio si attizzano
gli scontri e l’ascolto cresce.
Il filosofo Emil Cioran di-
chiarava gioiosamente che a
interessarlo erano solo la
metafisica e i pettegolezzi. E
qui di metafisica se ne vede
poca.
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023
IL PARERE
t posti e stipendi: è scritta coi piedi. Lo dice il consigliere di Mattarella
» Carlo Di Foggia
e Ilaria Proietti
U
na relazione illustra-
tiva che non illustra
un bel niente ed è pu-
re scritta con i piedi.
Ma, soprattutto, un piano di
riassetto che non assicura
quella razionalità, coerenza,
adeguatezza ed efficienza
“imposta dal principio di
buon andamento dell’ammi-
nistrazione di cui parla l’arti-
colo 97 della Costituzione”.
Il Consiglio di Stato fa let-
teralmente a pezzi la riorga-
nizzazione del ministero
dell’Ambiente voluta dal mi-
nistro forzista Gilberto Pi-
chetto Fratin. Un riassetto di
cui non sono chiari i contorni
e quali vantaggi porterebbe,
mentre l’aumento delle pol-
trone è garantito: se non si ca-
pisce chi debba far cosa, al mi-
nistero di via Cristoforo Co-
lombo sicuramente fioccano
aumenti di stipendio a tutto
spiano, promozioni immoti-
vate, infornate di consulenti
di cui sfugge l’utilità.
OLTRE A RANDELLARE il mini-
stro forzista, Palazzo Spada
ha segnalato tutto alla presi-
dente del Consiglio per stig-
matizzare il progetto ad alto
rischio emulativo destinato a
far esplodere la spesa. Un ri-
chiamo alle regole, per non
dire una stroncatura di rara
durezza, vergata dal consi-
gliere di Stato, Daniele Ca-
bras, che poi sarebbe inciden-
talmente anche il consigliere
giuridico di Sergio Mattarella
al Quirinale.
Breve premessa. Negli ulti-
mi mesi, il governo Meloni sta
attuando una versione fai da
te dello spoils system, che per-
mette di rimuovere solo i di-
rigenti di vertice entro 90
giorni dall’ in se di am en to
dell’esecutivo. Lo strumento è
appunto la “riorganizzazio-
ne”, che avviene attraverso un
decreto di Palazzo Chigi (d-
pcm) su proposta del mini-
stro interessato. Su 15 mini-
steri, ben 13 hanno avviato
riorganizzazioni, fenomeno
che non si è mai visto con que-
ste dimensioni, tanto più che i
ministeri non hanno cambia-
to competenze ma solo nome
(e solo alcuni). Modifiche al-
le strutture che genera-
no a cascata la possi-
bilità di far ruotare i
dirigenti e/o au-
mentare le dota-
zioni organiche.
Insomma, centi-
naia di potenziali
nomine che in re-
gime ordinario sa-
rebbero precluse.
Il parere verga-
to da Cabras sotto-
linea come nello
schema di riorga-
nizzazione del Mase
ci sia conferma di una
tendenza a moltiplica-
re le articolazioni or-
ganizzative del mini-
stero con il rischio
concreto di “intrecci e
rischi di sovrapposi-
zi oni”. In un disegno
che risulta privo di
“un’attenta valutazione,
una corretta individuazio-
ne e distribuzione delle ri-
AMBIENTE Palazzo Spada boccia la riorganizzazione che aumenta
Il Consiglio di Stato stronca
il poltronificio di Pichetto
LO SPOILS SYSTEM
MASCHERATO
DEL GOVERNO
NEL SILENZIO generale
il governo sta riscrivendo
la mappa del potere
ministeriale. Modifiche
alle strutture che
generano a cascata
la possibilità di far ruotare
i dirigenti e/o aumentare
le dotazioni organiche.
Tradotto: centinaia
di potenziali nomine
che in regime ordinario
sarebbero precluse.
Su 15 ministeri, 13 sono
o saranno oggetto di una
“riorganizzazione” tramite
Dpcm. È il meccanismo
per derogare al
tradizionale spoils system
sorse necessarie a esercitare
un insieme nutrito di funzioni
che non è agevole compren-
dere attraverso quali attività e
con quali mezzi dovrebbero
essere perseguite dalla strut-
tura amministrativa”. Ma non
è tutto perché a fronte di
“un’attribuzione di ulteriori
risorse, umane e finanziarie,
agli uffici di diretta collabora-
zione non vengono inoltre
fornite indicazioni circa il lo-
ro impiego”. E non si tratta di
poca cosa, ma di una dotazio-
ne di personale di 140 unità
(rispetto alle 110 attuali), la
possibilità di nominare fino a
15 consiglieri giuridici, eco-
nomici e scientifici del mini-
stro (attualmente sono 10) e
fino a 31 esperti e collaborato-
ri (attualmente sono 26). In
aggiunta il ministro potrà av-
valersi a titolo gratuito di un
contingente di consiglieri,
esperti e consulenti di otto
unità. Tutto senza che sia-
no state fornite “e s a u-
r i en t i m ot i va z io n i e
chiarite le finalità”. Per
tacere degli emolu-
menti che crescono
anche grazie alla pro-
mozione a dirigente
generale dei titolari
di alcuni uffici, in
particolare il capo
della segreteria tec-
nica e quello della
segreteria del mi-
nistro, nonché
l’incremento del
trattamento ac-
cessorio fino all’80 per
cento del vice capo di ga-
binetto, del vice capo
dell ’ufficio legislativo
con funzioni vicarie e del
POLITICA l 7
Grand commis
Palazzo Spada a
Roma è la sede del
Consiglio di Stato.
A sinistra, il
consigliere Cabras
FOTO ANSA
IMBARAZZO segretario partico- tazione integrativa che ap- nel frattanto di prendere nota
AUMENTI lare. Tutto questo
nel silenzio del mi-
profondisca le scelte operate
dall ’Amministrazione sul
di tutti i rilievi, pardon, sva-
rioni, anche giuridici. Altri-
SOPRATTUTTO nistro della Pubbli-
ca amministrazio-
piano dell’articolazione e del-
lo sviluppo delle funzioni e
menti non si potrà ottenere il
parere. E per fortuna che lo
PER GLI UFFICI ne, Paolo Zangrillo, delle relative ricadute di ca- staff di Pichetto lo aveva ras-
DEL MINISTRO che avrebbe il com-
pito di armonizzare
rattere organizzativo sulla
struttura ministeriale”. Ana-
sicurato: la riorganizzazione
era ritenuta cosa fatta e il pa-
le scelte dei singoli logamente, per quanto ri- rere di Palazzo Spada una for-
dicasteri. guarda gli uffici di diretta col- malità. Una passeggiata che
laborazione va illustrato “il invece è diventata un bagno di
CONCLUSIONE: il Consiglio di disegno che è all’origine del sangue, che ora imbarazza
Stato “ritiene che le lacune so- potenziamento degli stessi e, Giorgia Meloni. Potrebbe es-
pra evidenziate relative, in in particolare, della valorizza- sere il primo di una lunga se-
particolare, alla relazione il- zione di alcuni ruoli e dell’in- rie di stroncature dei ministe-
lustrativa vadano colmate cremento di apporti di natura ri interessati dallo spoils
presentando una documen- specialistica”. Con preghiera, system mascherato.
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vono essere collocate per via telematica entro
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Monreale (SU). Importo di aggiudicazione: € 1.373.084,91. center.regione.emilia-romagna.it - sezione
Ricorso giurisdizionale ex D.Lgs 104/2010 e art.204 “Bandi e Avvisi” Data di invio del bando
D.Lgs 50/2016. Organo competente: TAR Sardegna. Doc.: alla GUUE: 27/09/2023
www.provincia.sudsardegna.it. RUP: Geol. Alessio Mureddu.
Il DIrIgente Del ServIzIo AppAltI e ContrAttI
IL DIRETTORE
(Dott. Adriano Leli)
ING. ALESSANDRO MULAS
8 l POLITICA
“LA VIA MAESTRA”
t
» Salvatore Cannavò
L
a Cgil si appresta alla
sua manifestazione
più grande dopo quel-
la del Circo Massimo
di Sergio Cofferati.
Non sarà certo di tre milio-
ni di persone, anzi l’organiz-
zazione si rifiuterà di dare ci-
fre, ma basta guardare la lista
degli impegni assegnati alle
varie strutture regionali per
rendersi conto dello sforzo ri-
levante, almeno 60-70 mila
persone provenienti da fuori
Lazio. E sapendo che ormai
da anni 100 mila persone reali
in piazza equivalgono a 500
mila dichiarabili alla stampa,
l’impatto che si preannuncia
sarà rilevante.
“La via maestra, insieme
per la Costituzione” è lo slo-
gan scelto dalla Cgil e dalle
numerosissime associazioni
che promuovono i due cortei
previsti sabato, uno dalla sta-
zione Termi-
ni e l’altro da
Ostiense che
co nfl uiran-
no in piazza ASSENZE
San Giovan-
ni. Tra le sigle IL CAPO M5S
c h e a ffi a n-
cheranno il
NON VA,
sindacato MANDA SOLO
(impossibile
nominarle DELEGAZIONE
tutte) ci sono
l’Arci, le Acli,
Greenpeace,
Legambiente e Ww, il gruppo
Abele, Libertà e Giustizia, la
Rete dei numeri pari e tantis-
sime altre che hanno aderito a
una piattaforma per il lavoro,
contro la precarietà, per il ri-
fiuto delle guerre, la rivendi-
cazione di sanità e scuola pub-
blica, la difesa della Costitu-
zione “contro l’autonomia dif-
ferenziata e lo stravolgimento
della nostra Repubblica par-
lamentare”.
“VASTE PROGRAMME” avrebbe
detto De Gaulle, in un conte-
sto ben diverso, a indicare pe-
rò una giornata che non ha u-
na valenza sindacale, ma più
generale. Maurizio Landini
chiuderà una serie di inter-
venti, infatti, tra cui sono pre-
viste figure molto autorevoli
come il presidente emerito
della Corte costituzionale,
Gustavo Zagrebelsky, don
Luigi Ciotti, Rosy Bindi.
Si tratta quindi di una piat-
taforma politica con un ruolo
politico della Cgil e dello stes-
so Landini che si apprestereb-
be a “entrare in politica”?
La discussione si ripete da
oltre dieci anni, da quando
l’attuale segretario della Cgil,
allora a capo della Fiom, pro-
poneva la “Coalizione sociale”
in cui quasi tutti vedevano la
costituzione di un nuovo par-
tito politico. Quella Coalizio-
ne si è poi dissolta e Landini è
diventato segretario genera-
le. Oggi le cose possono essere
diverse? Certo, a giudicare
della polemica costruita da
Carlo Calenda contro il lea-
der sindacale (ne parliamo a
pagina 11) sembrerebbe che
sia in atto un fuoco di sbarra-
mento quasi ad anticiparne la
funzione politica. E c’è in cir-
colazione una fantasia politi-
Landini e la “cosa nuova”:
Cgil in piazza per la Carta
SABATO L’obiettivo: una manifestazione come quella di Cofferati
del 2002. La partita del futuro politico del leader del sindacato
NAZARENO Mobilitazione Ancora una volta opposizione divisa
Sanità: il Pd in corteo l’11 novembre
Conte lo fulmina: “Non funziona così”
» Wanda Marra
D
opo settimane di minacce, av-
vertimenti, grandi e piccole
manovre, oggi la direzione
del Pd – chiesta a gran voce dalla mi-
noranza dalla fine di agosto – do-
vrebbe registrare un momento di
superiore unità intorno alla manife-
stazione per la sanità, che Elly
Schlein annuncerà. In compenso, ci
ha pensato Giuseppe Conte ad ani-
mare la vigilia dell’appuntamento al
Nazareno, chiarendo che proprio
sulla sanità no, l’unità delle opposi-
zioni non ci sarà.
IERI SCHLEIN ha riunito la segreteria
chiedendo – appunto – di evitare le
polemiche interne. Qualcuno in
realtà ha tirato fuori la questione di
Vincenzo De Luca, facendo notare
come sia quantomeno stravagante
che il presidente della Regione Cam-
pania, regolarmente eletto nel Pd, e-
sca con un libro dal titolo Nonostan-
te il Pd. Ma la questione è di quelle
insolubili. E dunque si è passati ol-
tre. Oggi Schlein annuncerà la mo-
bilitazione con ogni probabilità per
sabato 11 novembre, in piazza del Po-
polo. Anche se i dem sono terroriz-
zati all’idea di non riuscire a riempir-
la. E intanto il leader dei Cinque
Stelle ha chiarito che per ora non ci
sarà nessuna battaglia comune in
Parlamento: “Con il Pd sul salario
minimo abbiamo lavorato insieme,
senza fari accesi, abbiamo trovato un
accordo e lo abbiamo condiviso.
La sanità è un capitolo enor-
me e noi stiamo mettendo
a fuoco le nostre propo-
ste, ci confronteremo,
certo. Chi ha rifiutato il
confronto? E lo dico a
Schlein, Calenda e a
tutti quanti: se uno va
prima in tv a dire ‘queste
sono le nostre proposte’
non funziona. Sul salario mini-
mo abbiamo lavorato a fari spenti”.
Oggi la direzione
Non si discuterà
della grana De Luca
né del 2% per le armi
È un mese che Marina Sereni, re-
sponsabile sanità dei dem, fa tavoli
per arrivare a una proposta di legge
condivisa con i rappresentanti di
M5S e di Azione, senza riuscire a tro-
vare una quadra. Ma ieri Schlein si
diceva ancora ottimista. In realtà
l’insofferenza per i continui attacchi
del leader M5S aumenta, anche se
dal Nazareno preferiscono conti-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023
Pullman pieni
Il corteo
della Cgil
di Maurizio
Landini il 23
giugno scorso
FOTO ANSA
nuare a traghettare il messaggio che
loro sono contro il governo, non con-
tro il resto delle opposizioni.
Intanto, l’appuntamento è per
oggi alle 14, in parte in strea-
ming, in parte in presenza.
Da vedere se alla fine
qualc uno dei big di
maggioranza, vicino a
Schlein, ma fino a un
certo punto, farà qual-
che intervento polemi-
co. Sembrerebbe di no,
anche se Andrea Orlando
dovrebbe comunque parlare.
UN TEMA che non dovrebbe entrare
nel dibattito è quello dell’aumento
del 2% del Pil per spese militari en-
tro il 2028. Ieri lo stesso Lorenzo
Guerini, che per settimane ha bom-
bardato la segretaria che aveva e-
spresso dei dubbi sul punto, ha detto
che in fondo non è un problema. Pro-
prio mentre Guido Crosetto, mini-
stro della Difesa, sul palco dei
vent’anni di Sky, ricordava che quel-
lo è un impegno preso dai governi
precedenti. Convergenze atlantiste.
Ma poi, sullo sfondo di ogni dos-
sier, ci sono le Europee e la battaglia
interna per le candidature. Mentre
c’è chi è già partito, come Antonio
Decaro, sindaco di Bari e presidente
dell’Anci, che ha già iniziato a fare
campagna elettorale.
ca che vede Landini possibile
leader di un fronte di centro-
sinistra, quando si arriverà al-
la scadenza della legislatura,
visto che gli attuali leader non
sono in grado di esprimere u-
na sintesi. Quasi un “Pr od i
2.0” ma, appunto, sono chiac-
chiere. La Cgil, riguardo alle
manifestazioni più generali,
ha sempre sostenuto che un
sindacato confederale ha il di-
ritto e il dovere di interessarsi
ai temi più ampi e a svolgere
certamente una funzione po-
litica complessiva senza per
questo entrare in competizio-
ne con i partiti.
Detto questo la manifesta-
zione non mancherà di far di-
scutere sul piano politico, an-
che se uno dei protagonisti di
una possibile alleanza alter-
nativa al centrodestra, Giu-
seppe Conte, non sarà pre-
sente perché impegnato nella
campagna elettorale a Fog-
gia: “Ma ci sarà una delegazio-
ne del M5S” assicurano dal
movimento. Conferma la pre-
senza, invece, Elly Schlein.
“Sarà senz’altro una mani-
festazione molto grande”, dice
al Fatto Cofferati, a oggi il pro-
motore della manifestazione
Cgil più grande di sempre. “Lo
sarà – spiega – soprattu tto
perché ci sono tantissime ade-
sioni, centinaia, che esprimo-
no un malessere evidente a cui
si chiede risposta”. E qui Cof-
ferati pone una domanda e
lancia una proposta anche al
suo partito, il Pd, in cui è rien-
trato da poco tempo dopo la
rottura con i renziani nel
2015. “Il problema è cosa si fa-
rà da domenica, in che modo
si offre una risposta a quel ma-
lessere sapendo che le politi-
che sono nelle mani del gover-
no”. L’ex segretario Cgil parla
di un “problema per la politi-
ca” e propone che “nasca una
cosa nuova”. Non come “rap-
presentanza” precisa subito
prima che si possa pensare al-
la costituzione di un partito,
“ma come procedura: sarebbe
utile che periodicamente ci
fosse una consultazione per-
manente tra i partiti e le asso-
ciazioni che chiedono di esse-
re ascoltate”. Una sorta di
“Consulta” che propone in-
nanzitutto al Pd, ma che “vale
per tutti, sarebbe una cosa
davvero nuova. Un ragiona-
mento che dovrebbe comin-
ciare da domenica prossima”.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023 CRONACA l 9

CAMPI FLEGREI IN CASO DI ERUZIONE Il protocollo 2014: accoglienza per 672 mila
t evacuati. Gli iter però sono fermi da anni. Abruzzo tra le poche eccezioni

Napoli, sfollati in altre Regioni

“Ma nessuno applica il piano”
» Franz Baraggino definito, è in fase di completa-

D
me nto”, tagliano corto dalla
OGGI IN CDM ove mettere mezzo Regione. In Veneto si dicono
IL PIANO IN CASO milione di persone? È pronti ad accogliere i 30 mila
DI BRADISISMO la domanda alla quale campani previsti, con hub a Ve-
LE SCOSSE sismiche risponde il gemellag- nezia e Verona. Per i dettagli
avvertite negli ultimi gio tra Comuni flegrei e Regio- toccherà però aspettare per-
giorni nell’area dei Campi ni italiane deciso nel 2014 e in- ché, ha spiegato l’as se ss or e
Flegrei – l’ultima ieri ha serito nel piano per la zona ros- competente Gianpaolo Botta-
avuto una magnitudo di sa in caso di eruzione. Ma la ri- cin, “sta a Roma dire se andran-
2.6 – arrivano sul tavolo sposta non è una sola e, nell’at- no allestite tendopoli, requisiti
del Consiglio dei ministri tesa che il governo aggiorni i alberghi o altro”. Così in Tosca-
che si riunirà oggi alle piani, l’unica certezza in caso di na, dove attendono indicazio-
20. Secondo alcune fonti evacuazione è la destinazione ni, certi che l’aggiornamento
di governo, il Cdm degli sfollati. Secondo le quote del piano promesso dal mini-
potrebbe esaminare stabilite nel 2019, il Comune di stro Musumeci supererà la de-
anche un decreto legge Pozzuoli andrebbe in Lombar- libera regionale del 2019, com-
che conterrebbe un dia, quello di Bacoli tra Umbria preso il coordinamento con il
piano di esodo in caso e Marche, Monte di Procida in Comune di Quarto, che intanto
di un evento di Abruzzo e Molise, Quarto in non risulta. Nemmeno al sin-
bradisismo grave Toscana, Marano di Napoli in daco del comune flegreo, Anto-
nell’area. Al momento la Liguria e Giugliano tra Trento e nio Sabino. “Noi dovremmo
discussione è incentrata Bolzano. Così per le municipa- raccoglierci tutti ad Aversa e da
sul reperimento delle lità di Napoli, divise tra le rima- lì partire per la Toscana, con la
coperture finanziarie nenti regioni. Definita la map- quale c’è un protocollo d’intesa,
pa dell’accoglienza ma non mi risulta sia stato isti-
per 672 mila evacua- tuito un Gruppo di lavoro, né
ti, il protocollo del nominato un nostro referente
2019 prevede una comunale”, risponde.
serie di “compiti” sia
per i Comuni flegrei DIVERSO il discorso per Monte
che per le Regioni di Procida, 12mila abitanti, do-
gemellate, a partire ve assicurano che il Gruppo di
dalla costituzione di lavoro con Abruzzo e Molise è
un Gruppo di lavoro attivo. “Prima dell’estate sono
per il monitoraggio stati rinnovati i referenti e ci
delle attività “da siamo incontrati per un aggior-
convocare a cadenza name nto”, conferma Mauro
semestrale”. Perché Casinghini, direttore dell’A-
non si tratta solo di genzia di Protezione Civile re-
accogliere, ma di in- gionale in Abruzzo. “L’unica
tegrare decine di mi- strada – si legge negli ‘Indirizzi
gliaia di persone. E molto deve operativi’ per il piano regionale
essere fatto in anticipo, ad e- sui campi flegrei – è quella di
sempio la definizione dello coinvolgere il sistema ricettivo
standard per il passaggio dei turistico regionale”, come quel-
dati dei cittadini, da quelli ana- lo della costa abruzzese e mar-
grafici a quelli sanitari. In altre chigiana che ospitò un terzo dei
parole, Comuni a rischio e Re- 70mila sfollati dal terremoto
d e l l ’A q u i l a . A p a r t i r e d a
quell’esperienza, in Abruzzo si
L’allerta I 47 mila abitanti ipotizzano tempi lunghi e
quindi una distribuzione il più
del Vomero finirebbero capillare possibile per non so-
vraffollare il territorio e garan-
in Piemonte, gli 80 mila tire i servizi: sanita, rifiuti,
di Pozzuoli in Lombardia: scuole, traffico. Stando alle di-
sposizioni del Dipartimento
“Mancano gli accordi” Nazionale di Protezione Civile,
“dovrà essere favorita per la po-
polazione assistita, la possibili-
tà di condurre una vita il piu
possibile vicina alla normalità”.
gioni accoglienti avrebbero do- Con particolare riferimento al-
vuto iniziare già 4 anni fa. la continuità amministrativa,
scolastica e all’assistenza sani-
“NO, AD ORA non ci sono contat- taria, ma anche all’integrazio-
ti diretti, né mi risulta un pro- ne lavorativa. “Nella malaugu-
tocollo d’intesa”, spiega Marco rata ipotesi di ritrovarci sposta-
Gabusi, assessore in Piemonte ti altrove, spero che si lavori per
con delega alla Protezione civi- garantire l’integrazione, così
le. Non che la sua Regione non da mantenere la nostra cultura
sia pronta a rimboccarsi le ma- e la nostra identità, con la pos-
niche, anzi, assicura. Ma si trat- sibilità di trasferire in altri ter-
ta di accogliere un intero quar- ritori le nostre tradizioni, i no-
tiere di Napoli, il Vomero, con i stri modi di concepire lo stile di
suoi 47 mila abitanti. “Allestire- vita, anche cercando di essere
mo ogni struttura disponibile, noi un valore aggiunto per chi
dagli ospedali dismessi alle pa- ci deve ospitare”, auspica il sin-
lestre e grazie ai decreti che in- daco Sabino. Che però non
terverranno potremo requisire vuole allarmare nessuno e ri-
alberghi e recuperare subito corda che “per la Commissione
duemila posti”, spiega Gabusi. grandi rischi il nostro comune è
In Lombardia arriverebbero considerato zona gialla, e se in-
invece 80 mila puteolani, gli a- vece le persone iniziano a ra-
bitanti di Pozzuoli. Il protocol- gionare come se fossero in zona
lo d’intesa? “Non è ancora stato rossa non ne usciamo più”.
10 l ECONOMIA
Il documento preliminare
Una nota del Consiglio boccia
la proposta delle opposizioni
di 9 euro l’ora e annacqua
pure l’indicazione Ue del ’22
No della Cgil, la Uil si astiene
N
on si tratta
ancora della
proposta fi-
nale, ma an-
che l’ultimo documento tecni-
co approvato dal Cnel suona
come una netta bocciatura ver-
so qualunque ipotesi di intro-
durre il salario minimo in Ita-
lia. Non solo: nelle 24 pagine
chiamate “Inquadramento e a-
nalisi del problema”, presenta-
te ieri all’assemblea dell’ente
dal presidente Renato Brunet-
ta, emerge anche una posizione
contraria all’idea di estendere a
tutti i lavoratori il trattamento
previsto dai contratti collettivi
più rappresentativi. Infatti il
testo è stato approvato da tutti
tranne che dalla Cgil, contraria,
e dalla Uil che si è astenuta. Sul
tema ieri è tornata anche la mi-
nistra del Lavoro, Marina Cal-
derone, che ha ribadito la sua
contrarietà al salario minimo
legale. Il Cnel, va ricordato, è
stato interpellato l’11 agosto da
Giorgia Meloni. Incalzata dalla
proposta delle opposizioni di
fissare il salario minimo per
legge a 9 euro l’ora, la premier
ha chiesto l’aiuto del Consiglio
dell’economia e del lavoro per
prendere tempo e far preparare
un parere sul tema. Questo ar-
riverà il 12 ottobre, quando sarà
sottoposto all’assemblea gene-
rale del Cnel, composta da rap-
presentanti di sindacati e asso-
ciazioni di imprese, oltre che da
esperti nominati dal presiden-
te della Repubblica.
NEL FRATTEMPO, ieri è stato dif-
fuso un report discusso dalla
Commissione per l’informa-
zione, organo del Cnel di cui
fanno parte 15 consiglieri e il
presidente Brunetta. In teoria è
un approfondimento tecnico,
in pratica contiene chiare indi-
cazioni sul verdetto. Emerge
subito l’orientamento, quando
si scrive – per esempio – che il
lavoro povero non si affronta
con “soluzioni semplicistiche”.
Punto di riferimento dell’anali-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023
DOSSIER • Brunetta anticipa la posizione ufficiale
LA MANNAIA DEL CNEL:
» Roberto Rotunno
si, dice la commissione, sarà la
direttiva europea del 2022 che
“non impone agli Stati membri
alcun obbligo di fissare per leg-
ge il salario minimo adeguato”
e “neppure di stabilire un mec-
canismo vincolante per l’effica-
cia generalizzata dei contratti
collettivi”. Secondo la commis-
sione oggi non è facile racco-
gliere dati sulle retribuzioni i-
taliane ed è molto complesso
muoversi tra le voci di una bu-
sta paga per risalire al tratta-
mento minimo. Per questo la
commissione ritiene “in preva-
lenza corretto e imprescindibi-
le attribuire alle sole parti con-
trattuali che sottoscrivono un
contratto la funzione di deter-
minare le voci che compongo-
no i minimi contrattuali, senza
applicare dall’esterno un crite-
rio di lettura univoco e univer-
sale che potrebbe falsare le di- poi si limita a dire quanti con-
namiche contrattuali”. Frase tratti nazionali sono firmati da
che cavalca il principale argo- sindacati o associazioni di im-
mento dei contrari al salario prese con rappresentanti nel C-
minimo: l’autonomia delle nel stesso. Il 96,5% dei lavora-
parti sociali. tori è coperto da un contratto di
La direttiva Ue individua Cgil, Cisl e Uil; il 35% da uno U-
due indicatori per la fissazione gl, considerando anche quei
dei salari: il 60% del mediano e contratti in cui la sigla ha firma-
il 50% di quello medio. “I dati to accordi separati dai confede-
Istat – dice la commissione C- rali. Il 3,8% è coperto da con-
nel – stimano in 7,1 euro l’ora il tratto Confsal e il 5,4% da Cisal.
50% del salario medio e in 6,85 Fuori dal perimetro dei sinda-
euro il 60% del salario media- cati presenti nel Cnel resta solo
no”, nel 2019. “Il sistema di con- lo 0,4% dei lavoratori coperti
trattazione collettiva nazionale da contratti diversi. “Si può de-
di categoria supera più o meno sumere – dice il documento –
ampiamente queste soglie”. Un che la contrattazione cosiddet-
altro passaggio che appare co- ta pirata sia marginale nella
me una stoccata alla proposta larga maggioranza dei settori
di salario minimo a 9 euro. La produttivi per quanto fattore di
commissione ricorda però che grave perturbazione del siste-
alcuni componenti hanno con- ma di relazioni industriali e di
testato il calcolo, perché riten- corretta concorrenza tra le im-
gono che vada preso come rife- prese”. In pratica, il Cnel dà per
rimento solo lo stipendio dei la- scontato che un contratto non è
voratori a tempo indetermina- “pirata” se è firmato da un sin-
to, generalmente più alto, e non dacato rappresentato al suo in-
anche quello dei precari. terno. Questo metodo non tie-
Quanto ai “contratti pirata”, ne in considerazione diverse
la commissione del Cnel tende sentenze che hanno disappli-
a sminuire il problema. Am- cato contratti firmati – per e-
mette che non è facile stabilire sempio – da Cisal o Ugl, definiti
criteri di rappresentanza, ma non rappresentativi nei rispet-
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023 ECONOMIA l 11

Io, invece, rispetto a un salario minimo faccio un ragionamento costituzionale di lavoro dignitoso
Marina Calderone • 4 ottobre 2023

“NO AL SALARIO MINIMO”

Stellantis, così Calenda

cavalca la guerra Gedi-Rcs
» Salvatore Cannavò riduzione della presenza Fiat in dell’archivio Ansadegli ultimi

tivi settori. È accaduto con
quello Ugl Rider e con quello di
Cisal Distribuzione, per citare
due casi. Inoltre a dicembre il
Consiglio di Stato ha stabilito
che sempre la Cisal non è “com-
parativamente più rappresen-
tativa” nel commercio.
IN PRATICA, la commissione
suggerisce un’ap pli ca zio ne
molto leggera della direttiva Ue
che non preveda introduzione
del salario minimo o estensio-
ne dei contratti più rappresen-
tativi, ma si limiti a “un piano di
azione nazionale, nei termini
fatti propri della direttiva euro-
pea in materia di salari adegua-
ti, a sostegno di un ordinato e
armonico sviluppo del sistema
della contrattazione collettiva”.
La tagliola arriva poche righe
più sotto: “Il tema da discutere
nell ’assemblea straordinaria
del Cnel del 12 ottobre, a parere
della commissione dell’infor-
mazione, non è dunque quanta
parte della retribuzione debba
mantenersi in capo alla con-
trattazione collettiva, bensì in-
vece come estendere le migliori
pratiche di contrattazione alla
generalità del lavoro”.
Allineati
Il presidente
del Cnel, Renato
Brunetta,
e la premier,
Giorgia Meloni
FOTO ANSA
Con queste premesse, l’esito
appare scontato. Il Cnel sta per
sbattere la porta in faccia al sa-
lario minimo, dando l’assist al
governo per respingere la pro-
posta firmata a luglio da Pd,
M5S, Azione, Europa Verde,
Sinistra Italiana e Più Europa
sui 9 euro l’ora come base per i
contratti collettivi, ottenendo
l’apertura di Cgil e Uil. Il 17 ot-
tobre si tornerà in aula; la mag-
gioranza si farà scudo con il te-
sto prodotto cinque giorni pri-
ma dal Cnel.
Sul tema è tornata ieri la mi-
nistra del Lavoro, Marina Cal-
derone, contraria: “Mentre si
ragiona di un salario minimo
che le opposizioni fissano a 9
euro l’ora, bisogna capire cosa
mettiamo dentro questo con-
tratto, soprattutto se quel nu-
mero è rappresentativo della
qualità espressa dal contratto
collettivo, che per me va valuta-
to nell’insieme delle tutele. De-
finire diversi modelli di valuta-
zione genera solo confusione.
Io, invece, rispetto a un salario
minimo, faccio un ragiona-
mento di lavoro dignitoso.
L’importante è garantire con-
dizioni dignitose di lavoro”.
C
arlo Calenda ha costrui-
to una roboante polemi-
ca attorno ai destini di
Stellantis, la società nata
dalla fusione della vecchia
Fiat-Chrysler con Peugeot-Ci-
troën, accusando la famiglia A-
gnelli e in particolare John El-
kann di aver svenduto l’auto ita-
liana e accusando duramente il
segretario della Cgil, Maurizio
Landini, di esserne sostanzial-
mente disinteressato. Calenda
ha approfittato della vertenza
Magneti Marelli che la Fca di
Sergio Marchionne ha venduto
nel 2018 ai giapponesi di CK hol-
ding controllati dal fondo Kkr
per 6,2 miliardi. Elkann in perso-
na assicurò che non sarebbe stato
toccato nessun posto di lavoro.
Oggi i 229 operai che lavorano
nello stabilimento di Crevalcore
in Emilia-Romagna non sanno
se dal 2024 avranno uno stipen-
dio da portare a casa. Calenda si è
schierato con loro anche se, a giu-
dicare dalla sua presenza ai can-
celli sabato 30 settembre – a fab-
brica chiusa – non sembra che gli
operai si siano schierati con lui.
CURIOSA VICENDA, che parte da
un dramma sociale, interroga la
politica industriale (parlandone
da viva), schizza verso il battibec-
co politico-editoriale attizzando
un pallido scontro tra il gruppo e-
ditoriale del Corriere della Sera,
guidato da Urbano Cairo, e il
gruppo Gedi (Repubblica e La
Stampa) che appartiene proprio
a Stellantis.
La polemica, dice Giorgio Ai-
raudo, segretario Cgil del Pie-
monte e già deputato, quindi con
una discreta conoscenza dei mec-
canismi “romani”, “sembra so-
prattutto fuori tempo: nel 2010
quando ci battevamo contro
Marchionne eravamo soli e da al-
lora è cominciata la progressiva
Italia”. Calenda ha detto che vuo-
le portare Elkann in Commissio-
ne Attività produttive del Senato.
Potrebbe chiedergli senz’altro
che fine hanno fatto le promesse
del ministro Adolfo Urso e
dell’amministratore delegato di
Stellantis, Carlos Tavares di
portare la produzione – di auto
per Urso, di “autoveicoli” per Ta-
vares – in Italia a un milione. La
differenza non è di poco conto
perché, dati Fim-Cisl, Stellantis
produce in Italia 685.753 veicoli
di cui 479.753 auto e 206 mila
veicoli commerciali. L’ultima
volta che si sono prodotti un mi-
lione di autoveicoli complessivi è
stato il 2017, da allora si è avuta
una perdita produttiva del 33 per
cento.
L’Italia è oggi all’ottavo posto
in Europa per produzione di au-
to, superata dalla Romania, con
Germania, Spagna e Repubblica
Ceca ai primi tre posti. Un milio-
ne di autoveicoli è comunque un
obiettivo complesso, “il governo
dei patrioti – dice Airaudo – do-
vrebbe dirci che fine ha fatto
quell’accordo”. Calenda però non
ha puntato l’indice sul governo,
ma sulla Cgil. Eppure, quando
nel luglio scorso ci fu l’incontro
tra governo, Stellantis e sindaca-
ti, a esprimere “preoccupazione”
fu proprio Landini che non vede-
va impegni vincolanti sul tavolo.
Quell’incontro veniva anche do-
po una “carovana” straordinaria
ideata dalla Fiom-Cgil che si recò
con 200 delegati in un presidio
straordinario a Parigi.
Un altro dato dei mancati im-
pegni di Stellantis è dato anche
dalla costruzione di stabilimenti
per le batterie elettriche, le Giga-
factory: gli Stati Uniti ne hanno
due, Francia e Germania sono
partite, l’Ungheria ne aprirà tre e
l’Italia vedrà il primo probabil-
mente a fine 2026.
Scorrendo le dichiarazioni
cinque anni, le dichiarazioni
INAIL, NEL 2022 di Calenda sulla ex Fiat sono
1.208 MORTI molto rare. A questa contesta-
SUL LAVORO zione il leader di Azione repli-
c a o ff r e n d o i t a n t i t w e e t
sull’argomento. Si tratta però
di due dichiarazioni del 2018
che si riferiscono alla vendita
di Magneti Marelli per cui in-
vocava il golden power e una
del 2019, sull’ipotetica e man-
cata fusione con Renault.
Lo stesso Calenda ha poi
dato molta enfasi agli articoli
del Corriere della Seradi qual-
che giorno fa, che sulla scia
100 MORTI AL MESE, delle sue accuse titolavano:
1.208 infortuni mortali “Industria dell’auto, una volta
sul lavoro nel 2022. Lo c’era il boom” e “S te l la n t is ,
segnala l’ultimo rapporto Francia batte Italia”.
Inail. Nei primi otto mesi Il vicedirettore di Repub-
di quest’anno, i casi blica, Francesco Bei, ha
sono 657. Numeri in calo, scritto su X che “se uno appli-
ma che continuano a casse la logica di Calenda po-
raccontare una strage. trebbe anche sospettare che
Nei primi otto mesi 2023 l’editore del Corriere si serva
gli infortuni sul lavoro di questa polemica per attac-
sono stati 383.242, in care il gruppo editoriale con-
calo del 20,9% rispetto co rren te”. Il quotidiano di
allo stesso periodo Maurizio Molinari ha anche
del 2022, i morti 657, pubblicato un breve riquadro
20 in meno rispetto allo per sottolineare il “ner vosi-
stesso periodo 2022. smo” di Calenda, ritenendo
Aumentano al contrario “non giustificabile” l’affondo
le denunce di malattia contro i suoi giornalisti.
professionale: nel 2023 Un’alleanza privilegiata di
sono state 48.514 Calenda con Cairo contro Re-
(+23,2% rispetto allo pubblica che pure gli ha sem-
stesso periodo del 2022) pre dato buona stampa? Al-
chimie della politica.
Quanto al merito, occorre
ricordare che all’an nu nc io
della fusione Stellantis, il 4
gennaio 2021, i giornali si
sperticarono in elogi. Quelli
del gruppo Gedi titolarono
sulla “sfida della mobilità” e la
“scelta storica” degli Elkann,
il Sole 24 Ore e il Corriere sulla
nascita del “4º gruppo mon-
diale”. Solo il Fatto scriveva:
“Peugeot si pappa Fca, Stel-
lantis parlerà francese”.
12 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
ECCO ALTRE DUE FINALISTE
AL “PREMIO STREGA OPERE
GIUSTAMENTE DIMENTICATE”
D
ebutta il Premio Strega Opere Giustamente
Dimenticate. Promosso dalla Fondazione Bel-
lonci e da una banca, verrà assegnato a un libro
che, pubblicato tra il 1° marzo 1900 e il 28 feb-
braio dell’anno in corso, è finito nel dimenticatoio per ot-
time ragioni. Il Comitato scientifico ha già selezionato la
cinquina delle opere finaliste, fra cui un’ampia Giuria,
composta da personalità della cultura italiana, quindi ca-
pirai, a ottobre sceglierà la vincitrice. Risolto il problema
più urgente (tenere alla larga il ministro Sangiuliano: nes-
suno lo avviserà), i componenti del Comitato scientifico
hanno diramato agli organi di stampa le schede di presen-
tazione delle cinque opere finaliste. Dopo le due di ieri, ec-
cone altre due.
Alice Shnoogle, L’amore in quattro. Moglie di Pedro
Shikker, terzo presidente del Messico, nonché madre di Fe-
lipe, quarto presidente del Nicaragua, Alice Shnoogle è la
prima femminista della storia, almeno a giudicare dalle a-
cute osservazioni sul rapporto di coppia contenute nelle
numerose missive scritte al marito mentre lui era al piano di
sopra a farsi la ragazza alla pari, una giamaicana scintillan-
te che in realtà era un uomo (Aveva un tatuaggio sulla schie-
na. C’era scritto: “Prima le calze, poi le scarpe”). A causa di
una salute cagionevole, da bambina Alice fu allevata dalla
nonna materna, che stroncò con poppate gigantesche. Nel
1864 sposò Shikker, all’epoca giovane avvocato, da cui ebbe
cinque figli (lui, però, negò sempre). L’opposizione di Shi-
kker alla legge Alamogordo del 1865, che proibiva la zoofilia
nel clero, lo trascinò alla consolle della discoteca della po-
litica messicana. Da quel momento, Pedro trascorse tutti i
weekend “in missione diplomatica” in America Latina (ci
siamo capiti). L’indipendenza del consorte spinse Alice a
battersi per l’emancipazione della donna e per i diritti di o-
gni moglie nel matrimonio di tutte le altre. Quando Pedro
fu eletto presidente del Messico, la Shnoogle prese a in-
fluenzarne fortemente il comportamento in pubblico ti-
randolo di qua e di là per un orecchio nelle cerimonie uf-
ficiali, rovinandogli la carriera. Lo stesso fece col figlio Fe-
lipe, il quarto presidente del Nicaragua, che alla fine stron-
cò con poppate gigantesche. A lei si deve la mania tutta mes-
sicana di maledire gli oppositori politici augurando loro u-
na forte allergia alle graminacee. Ottenuta la cittadinanza
inglese, nel 1897 Alice balzò agli onori della cronaca britan-
nica quando fu eletta al Parlamento come prima donna di
colore, nonostante le proteste dei conservatori, che soste-
nevano si trattasse solo di nerofumo. Molto rispettata come
politico, le sue opinioni franche su temi razziali e sessuali
crearono spesso indifferenza nell’opinione pubblica. Letto
il suo epistolario, L’amore in quattro, Pavese commentò:
“Una stupidità nevrastenica delle più noiose”.
Irene Zudik, Paesaggio con assistente amministra-
tivo. La Zudik (1869-1914) fu la prima attrice inglese a re-
citare Ibsen in modo convincente quando interpretò Nora
in Casa di bambola tappandosi il naso con una molletta da
bucato. George Bernard Shaw fu così colpito dalla sua per-
formance che la vide 81 volte di seguito a bocca aperta.
“Quella molletta è una grande attrice” commentò all’uscita
dalla prima. La Zudik aveva fatto il suo debutto teatrale nel
West End con la compagnia itinerante di Arthur Boych,
specializzata nell’allestire drammi di Shakespeare inter-
pretati da lucertole, che la Zudik aveva il compito di addo-
mesticare con l’elettricità statica. Nel 1900 produsse Can-
dida, una pièce scritta da Shaw appositamente per lei, in cui
recitava il ruolo principale, quello di una molletta da bu-
cato. Paesaggio con assistente amministrativo è la sua au-
tobiografia. “Leggerla” scrisse Papini “è come guardare una
rondine che spruzza di sterco bianco le basse frasche”.
(2. Continua)
L’attualità di Kubrick
e dei suoi film di guerra
Mi torna in mente lo scambio di
battute di una famosa scena del
film di Kubrick Full metal jacket,
in cui il soldato Joker viene re-
darguito da un superiore perché
indossa una spilla col simbolo
della pace. Colonnello: “Tu ami
la tua patria?” Soldato Joker: “Si-
gnorsì!” Colonnello: “Allora uni-
formati al programma! In riga
con gli altri, e avanti per la grande
vittoria!” Soldato Joker: “Signor-
sì!” Colonnello: “Figliolo, ai miei
Marines non ho mai chiesto altro
che di obbedire a me come alla
parola di Dio. Noi siamo qui per
aiutare i vietnamiti, perché den-
tro ogni muso giallo c’è uno che
sogna di diventare americano. È
un mondo spietato, figliolo! Bi-
sogna tener duro fino a quando
passerà questa mania della pa-
ce!”. Mutatis mutandis, vi ricor-
da qualcosa?
SAVERIO MALATESTA
Trieste torna italiana:
anniversario storico
Il 5 ottobre 1954 è una data da
non dimenticare: Trieste tornò
all’Italia dopo una lunga serie di
affollate manifestazioni studen-
tesche. Alcuni dei partecipanti
sono ancora viventi fra cui molte
donne. Per l’occasione un mio vi-
vo saluto ai triestini e agli ex esuli
residenti da allora nella nostra
città.
MARIO DE FLORIO
DIRITTO DI REPLICA
In relazione all’articolo “L’ultima
mossa di Moretti: ricorso alla
Consulta per evitare la condan-
na”, si precisa che l’ing. Moretti è
stato assolto da tutti e cinque i ca-
pi d’imputazione per i quali fu
rinviato a processo: omessa ridu-
zione della velocità, omesso uti-
lizzo del detettore di svio, omessa
installazione di barriere anti-ru-
more, omessa scelta di itinerari
alternativi, omessa rimozione dei
picchetti. Quattordici anni di
processo per rincorrere la stra-
bordante iniziale imputazione
dei Pubblici ministeri. Con una
pericolante costruzione che ha
imposto accertamenti dimostra-
tisi del tutto eccentrici alla realtà
dei fatti. Tutti smentiti. Oggi ri-
mane la pretesa di individuare u-
na diversa colpa a carico dell’ing.
Moretti: l’avere imposto di non
rintracciare la storia manutenti-
va dell’asse tedesco. Un asse mal
revisionato da un’officina di Han-
nover. In Germania, dunque, non
in Italia. E, perciò, i manutentori
tedeschi sono stati condannati.
Ma la prova di questo diktat non
c’è, come d’altronde è stato affer-
mato dallo stesso Procuratore ge-
nerale nell’ultimo appello. Quan-
do la tragedia di Viareggio si af-
faccia in cronaca, si indulge trop-
Direttore responsabile Marco Travaglio
Condirettore Peter Gomez
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
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Caporedattore centrale Edoardo Novella
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Società Editoriale il Fatto S.p.A.
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023
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LODICOALFATTO
Da un’esule iraniana “Ora il regime
è in crisi grazie alla nuova Resistenza”
GENTILE “FATTO QUOTIDIANO”,sono Ghazal
Afshar dell’Associazione dei Giovani Iraniani in I-
talia. Sono un’esule iraniana e cittadina italiana,
costretta a lasciare il mio Paese per fuggire dalle
persecuzioni di questo regime teocratico. A 4 an-
ni, purtroppo, mio padre è stato fucilato e mia zia
materna impiccata, in quello che nella storia del
nostro Paese è conosciuto come il Massacro
dell’88, quando in una sola estate, dopo processi
farsa di pochi minuti (presieduti tra l’altro dalla
cosiddetta “commissione di morte” di cui era
membro anche Raissi, lo stesso che – ahimè – ri- Proteste a Teheran Tutti in piazza contro i mullah
copre oggi l’incarico di presidente della Repubbli-
ca), sono stati uccisi oltre 30 mila prigionieri po- malcontento diffuso che trascende la classe, la re-
litici per la propria attività in difesa dei diritti uma- gione, il genere e le generazioni. Nelle strade sce-
ni e per la libertà del nostro popolo. sero tutti gli iraniani e nonostante la sua brutalità,
Da quando ho memoria ho cercato attraverso l’as- il regime non è riuscito a spegnere la scintilla delle
sociazione, che qui rappresento, di essere la voce proteste. Le ragioni sono da ricercare nell’esisten-
della mia gente, in particolar modo dei giovani e za di una resistenza organizzata che ha guadagna-
delle donne iraniane che sono le prime vittime di to importanza all’interno del Paese grazie alle at-
questo regime nonché la forza trainante di queste tività delle cosiddette “Unità di Resistenza”.
ultime ondate di protesta che stanno seriamente L’Occidente deve ora ricalibrare le sue politiche,
e concretamente minacciando l’esistenza del re- abbandonando la “finta” pacificazione per motivi
gime. I mullah vogliono dare l’impressione che gli economici e geopolitici e designando l’Irgc (il cor-
equilibri di potere siano tornati allo stato prece- po delle guardie della rivoluzione islamica, ndr)
dente alla rivolta, ma la realtà presenta una nar- come organizzazione terroristica e riconoscendo
razione contrastante: un’economia in bancarotta, il diritto inalienabile di resistere alla tirannia, per-
un’inflazione sfrenata, una disoccupazione croni- mettendo così agli iraniani e alla sua resistenza or-
ca e una discriminazione istituzionalizzata stanno ganizzata di ottenere, autonomamente e senza
contribuendo a creare una situazione in cui la so- interferenze esterne, la tanto attesa libertà.
cietà iraniana è pronta a scoppiare nuovamente. DOTTORESSA GHAZAL AFSHAR,
Gli eventi di settembre 2022 hanno rivelato un ASSOCIAZIONE GIOVANI IRANIANI IN ITALIA
po spesso in logiche propagandi- puramente inventati. Con riferi- to il suolo lunare nel 1969 insie-
stiche che tradiscono l’odioso mento all’articolo apparso sul me a Neil Armstrong e Buzz Al-
pregiudizio. Ed è così che si rin- Fatto martedì, si segnala la totale drin ci avvicineremmo alla realtà
corrono le pretese condotte di un creazione dei fatti narrati, com- più di quanto abbia fatto lui.
amministratore delegato che, preso un virgolettato del ministro UFFICIO STAMPA
all’epoca dei fatti, era al vertice di nel titolo. Si tratta di una frase MINISTERO DELLA CULTURA
un gruppo societario. E, perciò mai detta in circostanze mai av-
solo, colpevole. venute, così come tutte quelle ri- Prendo atto delle accuse di invenzione
AVV. AMBRA GIOVENE portate all’interno del testo, che mosse. Faccio solo notare che il mini-
più che al giornalismo sembra stro Musumeci, centrale in questa re-
Prendiamo atto della versione della appartenere al genere del roman- plica, nel pezzo citato non è neppure
difesa dell’ingegner Moretti sul pro- zo d’appendice. Con molti mini- menzionato.
cesso per la strage di Viareggio. Allo stri esiste da decenni un’antica a- L. BIS.
stesso modo prendiamo atto del fatto micizia. In questi undici mesi so-
che l’ingegner Moretti si presenterà a no stati numerosi gli eventi ai
fine novembre per la seconda volta quali il ministro Sangiuliano ha
davanti alla Corte di Cassazione con partecipato insieme ai titolari
una condanna a cinque anni per disa- dell’Interno, dell’Agricoltura, del
stro, riconosciuta nel corso del proces- Made in Italy, della Difesa e di
so d’appello bis. molti altri dicasteri. Con il collega
M. G. Musumeci, poi, il ministro San-
giuliano, non solo ha voluto inau-
La fantasia, una delle espressioni gurare gli altari nabatei scoperti
dell’essere umano, non va mai sul fondale sommerso di Bacoli in
mortificata ma deve essere sem- occasione della Giornata Nazio-
pre chiaro il confine fra l’inven- nale del Mare e firmare ad Agri-
zione e la realtà. Se il collega Leo- gento un protocollo per la tutela
nardo Bison vuole passare dal del patrimonio culturale subac- LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
giornalismo alla letteratura, co- queo, ma ha anche accettato di ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
me hanno fatto tanti altri, ben scrivere la prefazione al suo libro accedi a FQEXTRA, la versione digi-
venga. Alla fine, però, metta la visti i rapporti cordiali tra i due. tale del nostro quotidiano
postilla: fatti e circostanze sono Se dicessimo che Bison ha tocca-
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IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023 PIAZZA GRANDE l 13

FATTIDIVITA
“LAUDATE DEUM”, SUL CLIMA SILVIA TRUZZI

BASTA COL NEGAZIONISMO

La guerra ai giudici

P
er quanto si cerchi di PAPA FRANCESCO ze interne e del suo equilibrio
negarli, nasconder-
li, dissimularli o re-
lativizzarli, i segni freddi estremi. Si dimentica che Spesso si dice anche che gli
(…)
Il mondo sta diventando così
multipolare e allo stesso tempo
serve a separare
(meglio) le carriere
del cambiamento questi e altri sintomi straordina- sforzi per mitigare il cambia- così complesso che è necessario
climatico sono lì, ri sono solo espressioni alterna- mento climatico riducendo l’uso un quadro diverso per una coo-
sempre più evidenti. Nessuno tive della stessa causa: lo squili- di combustibili fossili e svilup- perazione efficace. Non basta
può ignorare che negli ultimi brio globale causato dal riscal- pando forme di energia più pu- pensare agli equilibri di potere,
anni abbiamo assistito a feno- damento del pianeta. Siccità e lita porteranno a una riduzione ma anche alla necessità di ri-

meni estremi, frequenti periodi
di caldo anomalo, siccità e altri
lamenti della terra che sono solo
alcune espressioni tangibili di u-
na malattia silenziosa che colpi-
sce tutti noi. È vero che non tutte
le catastrofi possono essere at-
tribuite al cambiamento clima-
tico globale. Tuttavia, è verifica-
bile che alcuni cambiamenti cli-
matici indotti dall’uomo au-
mentano significativamente la
probabilità di eventi estremi più
frequenti e più intensi (…)
Negli ultimi anni non sono
mancate le persone che hanno
cercato di minimizzare questa
osservazione. Citano dati presu-
mibilmente scientifici, come il
fatto che il pianeta ha
sempre avuto e avrà
sempre periodi di raf-
freddamento e riscal-
damento. Trascurano
di menzionare un altro
dato rilevante: quello a
cui stiamo assistendo
ora è un’insolita accele-
razione del riscalda-
mento, con una velocità
tale che basta una sola
generazione – non se-
coli o millenni – per ac-
corgersene (...)
Per porre in ridicolo
chi parla di riscalda-
mento globale, si ricor-
re al fatto che si verifica-
no di frequente anche
alluvioni, prosciugamento di la-
ghi e popolazioni spazzate via da
maremoti o inondazioni hanno
in fondo la stessa origine (…)
Nel tentativo di semplificare
la realtà, non mancano coloro
che incolpano i poveri di avere
troppi figli e cercano di risolvere
il problema mutilando le donne
dei Paesi meno sviluppati. Come
al solito, sembrerebbe che la col-
pa sia dei poveri. Ma la realtà è
che una bassa percentuale più
ricca della popolazione mondia-
le inquina di più rispetto al 50%
di quella più povera e che le e-
missioni pro capite dei Paesi più
ricchi sono di molto superiori a
quelle dei più poveri (...)
dei posti di lavoro. Ciò che sta ac-
cadendo è che milioni di perso-
ne perdono il lavoro a causa delle
varie conseguenze del cambia-
mento climatico (…)
Non ogni aumento di potere è
un progresso per l’umanità. Ba-
sti pensare alle tecnologie “mi-
rabili” che furono utilizzate per
decimare popolazioni, lanciare
bombe atomiche, annientare
gruppi etnici. Vi sono stati mo-
menti della storia in cui l’ammi-
razione per il progresso non ci ha
permesso di vedere l’orrore dei
suoi effetti (…) Non è strano che
un potere così grande in simili
mani sia capace di distruggere la
vita, mentre la matrice di pen-
siero del paradigma
tecnocratico ci acceca
e non ci permette di
vedere questo gravis-
simo problema dell’u-
manità di oggi(...)
Ciò esclude l’idea
che l’essere umano sia
un estraneo, un fatto-
re esterno capace solo
di danneggiare l’am-
biente. Dev’e ss e r e
c o n s i d e rat o c o m e
parte della natura. La
vita, l’intelligenza e la
libertà dell’uomo so-
no inserite nella natu-
ra che arricchisce il
nostro pianeta e fan-
no parte delle sue for-
spondere alle nuove sfide e di
reagire con meccanismi globali
a quelle ambientali, sanitarie,
culturali e sociali, soprattutto
per consolidare il rispetto dei di-
ritti umani più elementari, dei
diritti sociali e della cura della
casa comune. Si tratta di stabi-
lire regole universali ed efficien-
ti per garantire questa protezio-
ne mondiale (…)
Attirano spesso l’attenzione,
in occasione delle Conferenze
sul clima, le azioni di gruppi det-
ti “radicalizzati”. In realtà, essi
occupano un vuoto della società
nel suo complesso, che dovrebbe
esercitare una sana pressione,
perché spetta a ogni famiglia
pensare che è in gioco il futuro
dei propri figli. (…)
Invito ciascuno ad accompa-
gnare questo percorso di ricon-
ciliazione con il mondo che ci o-
spita e a impreziosirlo con il
proprio contributo, perché il
nostro impegno ha a che fare
con la dignità personale e con i
grandi valori.
Comunque, non posso nega-
re che è necessario essere sinceri
e riconoscere che le soluzioni
più efficaci non verranno solo
da sforzi individuali, ma soprat-
tutto dalle grandi decisioni del-
la politica nazionale e interna-
zionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA DICASTERO PER LA
COMUNICAZIONE - LIBRERIA EDITRICE VATICANA
C
ome da migliore tradizione, la sentenza del Tri-
bunale di Catania sul decreto Migranti ha pro-
dotto la messa in stato d’accusa di Iolanda A-
postolico, la giudice che ha firmato il provve-
dimento. Breve inciso: l’idea di far pagare 5 mila euro ai
migranti provenienti da Paesi considerati sicuri per
non essere spediti nei Cpr è palesemente incostituzio-
nale (oltreché moralmente disgustosa). Il governo si
appella a una norma europea del 2013, che in realtà pri-
ma dello strozzinaggio di Stato prevede una serie di so-
luzioni da adottare per garantire un’alternativa alla re-
clusione. La richiesta di 5 mila euro poi non rispetta la
necessità, prevista dal diritto europeo, di giudicare caso
per caso e non rispetta il principio di proporzionalità
(tra l’altro: la questione delle possibili discriminazioni
tra ricchi e poveri è alla base dell’acceso dibattito che da
anni va avanti negli Usa, dove la cauzione è un istituto
del processo penale). Si potrebbe aprire un capitolo su
come vengono fatte le leggi: evi-
dentemente male e questo di-
pende anche dal fatto che si
legifera solo per decreto,
sull’onda emotiva del mo-
mento, in base a necessità
e urgenze che sono più di
consenso che reali.
QUESTA STORIA ci ha fatto
tornare indietro, agli anni d’o-
ro del berlusconismo, quando fu-
roreggiava la cosiddetta guerra tra
politica e magistratura (guerra i- COME CON B.
nesistente, se è vero come in effetti
è che, a Costituzione vigente, esiste LA MAGISTRATA
l’obbligatorietà dell’azione pena- DI CATANIA
le). Ricordate il giudice Mesiano
dai calzini sospetti denunciati da
ALLA GOGNA
un coraggioso servizio di un tg Me- E LA PROSSIMA
diaset? Oggi la giudice che ha fir- URGENTE
mato il provvedimento viene sbat-
tuta in prima pagina e sottoposta a CONTRORIFORMA
ogni sorta di gogna per aver messo
“mi piace” alle pagine della Ong O-

ABROGARE LA LEGGE BONAFEDE

pen Arms. Anche il marito di lei è stato sottoposto alla
stessa radiografia e messo in croce per il post “Festa di
piazza, si balla, si salta, tutti insieme. Allegria, energia,
gioia. Fanculo Salvini”. Post al quale la magistrata ha

È UNO SCEMPIO CHE PAGHEREMO

messo un like. I magistrati sono cittadini come gli altri e
hanno diritto alle loro opinioni, ancorché – vista la loro
funzione costituzionale – conta pure ciò che è opportu-
no. Però le considerazioni finiscono qui e bene ha fatto la
dottoressa Apostolico a sottolineare che la decisione è

N
el dicembre 2005,
la legge ex Cirielli
–scientemente in-
serita nel già inceppato mecca-
nismo del processo penale – ha
determinato in 18 anni la scan-
dalosa “distruzione” per prescrizione di circa
2,4 milioni di processi con una media di 130
mila l’anno, determinando una situazione di
denegata giustizia per le parti offese e, seppur
in misura molto minore, per gli stessi imputati
che, però, spesso hanno spacciato la prescrizio-
ne per un’assoluzione. Per porre fine a questa
vergogna, il ministro Bonafede riuscì a far ap-
provare nel 2019 una riforma per cui, a partire
dal 1° gennaio 2020, la prescrizione cessava di
decorrere con la sentenza di primo grado (an-
che se non riuscì a far approvare che essa ces-
sasse addirittura con il rinvio a giudizio). La ri-
forma suscitò scomposte e rabbiose reazioni da
più parti: Renzi definì la riforma “un obbro-
brio”; l’on. Costa “uno scempio”, mentre Nor-
dio (attuale ministro di Giustizia) affermò che
“la riforma Bonafede sgretola i principi minimi
del diritto”, soprattutto del “diritto alla difesa”.
Pochi giorni orsono, la commissione Giu-
stizia della Camera (relatore Enrico Costa di
Azione) ha approvato il testo base che aboli-
sce la Bonafede, e ciò prima che questa possa
sortire i suoi positivi effetti. Con l’approvazio-
ne di tale legge ricadranno, quindi, sotto la
“mannaia” dell’ex Cirielli anche tutti i proces-
si successivi al 1° gennaio 2020, tra i quali il
stata presa nel merito del diritto e che ridurla a una que-
ANTONIO ESPOSITO proseguire fino a quando il giudi- stione personale era sbagliato. Chi blatera (come fanno
ce non emetta sentenza definiti- in queste ore praticamente tutti i parlamentari della Le-
va. Quanto al principio costitu- ga e di Fratelli d’Italia) di imparzialità non sa cosa dice:
disastro del Mottarone. Per giustificare la zionale della “ragionevole durata del proces- è plausibile pensare che i giudici, tutti, non abbiano con-
nuova legge, si è sostenuto che “va reintrodot- so” esso, esprimendo un diverso valore giuri- vinzioni politiche? Il punto è se applicano la legge in
ta la prescrizione come istituto di diritto so- dico, non ha nulla a che vedere con la prescri- scienza e coscienza: finché mettono un like conta il giu-
stanziale che è collegata inscindibilmente al- zione. Sia la Convenzione europea, sia la giu- sto dal punto di vista delle sentenze, cioè nulla.
la gravità del fatto e alla pericolosità sociale risprudenza di Strasburgo, sia l’art. 111 della Dicevamo che siamo tornati indietro di vent’anni,
del reo”(così Delmastro, sottosegretario di F- Costituzione esigono che, in tempi ragione- perché la presidente Meloni subito dopo la pronuncia
dI alla Giustizia) e si è riesumato il principio voli, si pervenga a una pronuncia nel merito della sentenza, ha emesso la sua, via social: “Sono rima-
che la prescrizione è collegata al di una controversia, non a una pro- sta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania,
principio costituzionale della “ra- nuncia di mero rito, come quella che con motivazioni incredibili, rimette in libertà un im-
gionevole durata dei processi” (co- IN REALTÀ che consegue alla dichiarazione di migrato illegale, già destinatario di un provvedimento
sì la premier Meloni). estinzione del reato che ostacola di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia
Entrambe le argomentazioni LA VERGOGNA
l’accertamento sul merito della Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistra-
sono destituite di qualsiasi fonda- ARRIVA DA questione dedotta in giudizio. tura) scagliandosi contro i provvedimenti di un governo
mento giuridico. Quanto alla pri-
ma, si osserva che – a parte che la
UN PARTITO Ora, in Parlamento, il centrode-
stra ha i numeri per approvare la
democraticamente eletto”. La dottoressa Apostolico
non si è scagliata contro il governo, ha semplicemente
prescrizione non ha nulla a che ve- CHE IN TEORIA legge, ma ci si augura che faccia fatto il suo lavoro e nel farlo ha rilevato l’illegittimità del
dere con “la gravità del fatto e la pe- SI ISPIRAVA sentire la sua voce –oltre l’ascoltato decreto. Piuttosto la presidente Meloni si è scagliata
ricolosità sociale del reo” – essa consigliere della premier, il sotto- contro una giudice, riproponendo il vecchio schema
non ha per nulla natura “sostanzia- A BORSELLINO segretario alla Presidenza Alfredo berlusconiano di delegittimazione della magistratura.
le” in quanto la ratio dell’istituto Mantovano (persona perbene e va- Il rapporto tra potere esecutivo e giudiziario torna a es-
della prescrizione è ancorata all’e- lente magistrato della Cassazione) sere un tema politico e non stupisce che questo accada
sercizio dell’azione penale nel senso che essa – l’on. Cirielli, che nel 2005 tolse la firma alla proprio mentre si riaffaccia la proposta di separazione
scaturisce dall’inerzia o dalla rinuncia dello sua legge, stravolta da un emendamento re- delle carriere tra giudici e pm. Va detto che almeno Ber-
Stato a esercitare la pretesa punitiva nei con- lativo alla prescrizione, presentato “dal depu- lusconi aveva motivi di interesse personale, ovvero un
fronti di colui che si ritiene essere l’autore di tato di FI Vitali su ideazione dell’altro forzista discreto numero di procedimenti penali sulle spalle,
un reato. In sostanza, lo Stato, attraverso il ti- Nicolò Ghedini”. Di tale legge vergogna dovrà Meloni no. È proprio che non vuole intralci.
tolare dell’azione penale, rinuncia al suo di- rispondere agli elettori un partito (FdI) che
ritto potestativo a perseguire l’autore di un dichiara di ispirarsi agli ideali di Paolo Bor-
reato. È evidente, quindi, che la prescrizione sellino il quale, però, non avrebbe mai condi-
non ha più ragione di essere e il processo deve viso un simile “scempio”.
14 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023

\/ \/
IMMAGINI VIRALI
JIHADISTA ABDESLAM
Bataclan, il Belgio
accusa la Francia:
violati diritti umani
PARIGI

C
hiuso il processo per gli
ELEZIONI E REPRESSIONE attentati a Bruxelles del
marzo 2016, Salah Ab-
Egitto, proteste deslam, riconosciuto colpevole
di omicidio terroristico, sareb-
contro al-Sisi: be dovuto rientrare in Francia:
unico sopravvissuto dei jihadi-
più di 400 arresti sti del Bataclan, Abdeslam era
detenuto nella prigione di
Fleury-Mérogis per scontare
l’ergastolo per gli attacchi del

S
ono circa 400 le persone
che sono state arrestate
dopo essere scese in
piazza in Egitto per contesta-
re la decisione del presidente
Abdel Fattah al-Sisi di candi-
darsi, per la terza volta, alle e-
lezioni presidenziali previste
per il 10, 11 e 12 dicembre. E-
lezioni che vedono al-Sisi ov-
novembre 2015 a Parigi. Il suo
rientro era previsto per il 12 ot-
tobre. Ma la Corte d’appello di
Bruxelles ha sospeso il trasferi-
mento: secondo i giudici, le
condizioni di detenzione di Ab-
deslam in Francia “rischiano di
violare la Convenzione euro-
pea per i diritti umani”. Duran-

Iran, altro caso Mahsa: Armita è in coma viamente favorito, dopo la

modifica attuata alla Costitu-
zione nel 2019 che gli permet-

dopo le botte della polizia per il suo velo terebbe di restare in carica
addirittura fino al 2034. Lo
ha dichiarato il segretario ge-
nerale del Collegio degli avvo-

I
ntubata, una ferita alla testa coperta da un grosso ce- pressione che l’avrebbe fatta sbattere contro la parete del cati della città di Marsa Ma-
rotto, gli occhi chiusi, la flebo sul braccio sinistro ab- vagone del treno. E l’agenzia di stampa ufficiale Fars ha truh, Saleh Abu Attia, spie-
bandonato. È la foto di Armita Geravand, 16 anni, in pubblicato un’intervista ai genitori della ragazza in cui af- gando che a essere arrestati
coma dopo il pestaggio da parte della polizia morale nella fermano che non è stata aggredita. “Abbiamo controllato sono “in maggioranza giovani
metropolitana di Teheran perché non indossava il velo i- tutti i video e ci è stato dimostrato che è stato un inciden- uomini”.
slamico. L’istantanea, scattata nel reparto di terapia in- te”, ha detto il padre. Tecnica sperimentata da parte dei Il quotidiano Al Manassa te il processo di Bruxelles, i le-
tensiva dell’ospedale Fajr della capitale iraniana, è stata guardiani dell’ortodossia che però non ha impedito nei ha riferito di scontri tra ma- gali di Abdeslam hanno fatto
diffusa dal gruppo curdo per i diritti umani Hengaw Or- mesi scorsi né la circolazione delle notizie né le rivolte che nifestanti e agenti della po- valere gli articoli 3 e 8 della
ganization for Human Rights ed è rimbalzata su siti e so- hanno fatto tremare il regime. Così stavolta, per essere più lizia a Marsa Matruh, nel Convezione Ue per denunciare
cial con la velocità della rete: una possibile miccia per una convicenti, gli agenti della sicurezza, riporta ancora Hen- nord-ovest dell’Egitto. “Co- il carattere “disumano” della
nuova ondata di proteste come quelle che hanno scosso gaw, hanno sequestrato i telefoni cellulari dei parenti del- me dimostrano i video diffu- condanna francese: ergastolo
l’Iran dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata perché la giovane. Non solo. La giornalista Samira Rahi, sostiene si sui social”, l’avvocato Attia senza sconti di pena possibili.
non indossava l’hijab secondo gli standard degli ayatollah Iranwire, ha condiviso una foto che mostra il dispiega- ha precisato che gli scontri Abdeslam ha denunciato le
e “misteriosamente” deceduta dopo tre giorni di coma. mento delle forze di polizia fuori dall’ospedale. “Due auto sono avvenuti dopo che i ma- condizioni di detenzione, in i-
Era stata la stessa associazione a denunciare la “grave della polizia sono posizionate all’ingresso del pronto soc- nifestanti hanno intonato solamento, sempre filmato, e
aggressione fisica” subita da Armita dopo che un video corso dell’ospedale Fajr ed è evidente la presenza di agenti cori di protesta contro al-Si- chiesto di poter essere detenu-
circolato sui social mostrava una ragazza portata a brac- in borghese”, ha scritto su X citando una fonte informata. si. Nei loro confronti non è to in Belgio. Il caso sarà riesa-
cia fuori da un vagone da alcune donne in chador nero e La giornalista ha anche riferito che “le forze di sicurezza ancora stata formulata nes- minato dal tribunale belga.
deposta a terra, immobile. Versione smentita, come nel hanno ispezionato i veicoli che transitavano nell’area”. A- suna accusa. LUANA DE MICCO
caso di Mahsa, a livello ufficiale. I media statali, che se- genti in borghese sarebbero presenti anche nel reparto di
condo la ong hanno pubblicato il filmato modificato, han- terapia intensiva dove Armita è ricoverata da domenica
no riferito che la giovane è invece svenuta dopo un calo di sera.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023
EDITORIA
\/
ROMA, ECCO 1.500 AUTO
Taxi, polemiche
sul decreto Asset
Gualtieri: “Inutile”
A
rrivano 1.500 nuove li-
cenze taxi a Roma. Ma è
scontro tra i Comuni,
con capofila proprio il Campi-
doglio, e il governo sugli oneri
sottratti agli enti locali e desti-
nati, interamente, ai fondi per i
tassisti gestiti dal Mimit (mini-
stero Imprese e Made in Italy).
Il decreto Asset, approvato ieri
al Senato dopo che il governo a-
veva posto la fiducia, fornisce
alle grandi città la possibilità di
rilasciare il 20% di nuove licen-
ze in più a titolo oneroso rispet-
to a quelle esistenti. E a Roma il
tavolo con tassisti sarà attivo
già da domani. La questione di
fiducia, però, non ha permesso
la discussione dell’e m e n d a-
mento dell’Anci, proposto dal
sindaco di Roma, Roberto
Gualtieri, che intendeva “ripri-
stinare” la regola che un quinto
dell’importo pagato dai tassisti
per la singola licenza finisse
nelle casse del Comune per gli
“oneri dell’amministrazione”.
In questo modo, spiegano fonti
capitoline, il Comune di Roma
(ma non solo) dovrebbe rinun-
ciare ad almeno 30 milioni di
euro. La questione ieri ha gene-
rato polemiche a distanza
sull’asse Campidoglio-Chigi.
“Gualtieri non accampi scuse:
se avesse voluto utilizzare la
normativa in vigore avrebbe
potuto farlo nei due anni tra-
scorsi da quando si è insediato,
mentre la situazione degenera-
va”, dice Adolfo Urso, titolare
del Mimit. “Il decreto è fatto
male, è inutilizzabile”, sostiene
invece il sindaco capitolino,
che lo ritiene poco appetibile
anche per i tassisti stessi. L’An-
ci, infatti, nel suo emendamen-
to aveva anche chiesto (invano)
di rendere “permanenti” le li-
cenze stagionali.
VIN. BIS.
\/
GKN: INCONTRO IL 12.10
Marelli, Urso: “La Cig
non serve, produrrà”
L’AZIENDA Marelli nel tavolo di
q ieri si è impegnata a sospendere
senza data la chiusura dello stabilimen-
to e quindi “abbiamo ottenuto che si
confronti con noi” insieme ai sindacati e
altri attori sul processo di chiusura del
sito di Crevalcore. “Non è necessaria al-
cuna cassa integrazione: Marelli conti-
nuerà a produrre finché non troveremo
un’altra soluzione”. Lo ha detto il mini-
stro delle imprese e del Made in Italy,
Adolfo Urso durante il question time di
ieri, aggiungendo che nel tavolo convo-
cato l’8 novembre “inizieremo il percor-
so che ci porterà a dare una soluzione
produttiva industriale e occupaziona-
le”. Intanto il 12 ottobre è stato concor-
dato un tavolo sull’ex Gkn.
MicroMega è salva, raggiunti
5000 impegni di abbonamento
IERI mattina, alle 8, MicroMega, rivista di po-
litica, cultura, scienza e filosofia diretta da
Paolo Flores d’Arcais, ha raggiunto i 5.000
impegni di abbonamento ed è salva.
L’annuncio è stato pubblicato sul sito: “Un gi-
AGRIGENTO
Valle dei Templi, ancora minacce ad Arnone
dopo le sue nuove denunce sugli abusi edilizi
N
uove minacce di morte per l’avvocato Giuseppe
Arnone, storico leader ambientalista siciliano che
da anni denuncia illegalità diffuse nella Pubblica
amministrazione agrigentina e che per la sua attività è
stato indicato da alcuni pentiti di mafia come bersaglio
di progetti omicidi da parte di Cosa Nostra. Il gabinetto
regionale della polizia scientifica della Sicilia Occiden-
tale ha fissato “accertamenti irripetibili’’ per il 23 gen-
naio prossimo su una garza sporca di sangue recapitata
anonimamente al legale, analoga a quella ricevuta anni
fa con un messaggio intimidatorio, teso a far cessare le
sue denunce. L’obiettivo degli accertamenti è quello di
risalire ai profili di Dna contenuti nella garza nell’ambito
dell’inchiesta condotta dal pm di Agrigento Giulia Sboc-
chia nella quale Arnone è parte offesa. Nelle ultime set-
timane, il legale ha intensificato la sua attività di denun-
cia: in due verbali redatti davanti agli investigatori della
Squadra mobile di Agrigento il 14 agosto e il 23 settem-
bre scorsi, Arnone ha riepilogato le vicende oggetto delle
segnalazioni presentate negli ultimi cinque anni su nu-
merosi episodi di illegalità, dalla prolungata inerzia di
amministratori e vigili urbani di fronte agli abusi edilizi
\/
SICILIA, È MEMBRO ANTIMAFIA
Corteo a casa del boss,
indagato sindaco Lega
“QUANDO PARLO io devi stare
q fermo, zitto e sull’attenti. Ti ho dato
una possibilità e te la sei giocata, tu devi fa-
re ciò che ti dico io”. È il sindaco di Cerda
(Palermo) Salvatore Geraci, deputato re-
gionale leghista e componente dell’anti-
mafia siciliana, a imporre al suo coman-
dante della polizia municipale di deviare la
processione della via Crucis. Per questo è
sotto inchiesta a Termini Imerese per ten-
tata concussione e abuso d’ufficio. Il per-
corso imposto dal sindaco, che alla fine
non si è concretizzato, sarebbe passato
sotto casa del boss Vincenzo Civiletto, e
per i pm serviva a “ottenere consenso elet-
torale da parte della comunità” e “del co-
mitato della Madonna Addolorata”.
SAUL CAIA
gantesco grazie a ciascuno di voi, con cui l’av-
ventura di MicroMega per un’Italia giusti-
zia-e-libertà prosegue. Ora è il momento di
concretizzare gli impegni e trasformarli in
abbonamenti e donazioni”.
Ma MicroMega potrà continuare il suo lavoro
ed evitare la chiusura solo se gli impegni presi
saranno onorati.
compiuti nella Valle dei Templi protetta da un vincolo
paesaggistico e dove un immobile risulta di proprietà di
una società riconducibile a un assessore, alle inerzie in-
vestigative sulle sue denunce sui licenziamenti (da parte
delle aziende di trasporti) dei lavoratori assunti su se-
gnalazione di vecchi politici (morti o caduti in disgrazia)
per fare posto ai nuovi raccomandati degli amministra-
tori in carica. Denunce che lambiscono anche le “prove
generali” della gestione di “Agrigento capitale della cul-
tura 2025”: in un video consegnato agli investigatori il
legale denuncia il pagamento di tangenti per l’organiz-
zazione, lo scorso Capodanno, del concerto del cantante
Achille Lauro, costato al Comune “circa 300 mila euro’’
(“tale artista percepisce un decimo o poco più’’, ha detto
Arnone agli investigatori) sottolineando inoltre che il
Distretto turistico (“ente fantoccio’’) a cui sono convo-
gliati i fondi per “Agrigento capitale della cultura 2025’’,
presieduto dal sindaco, è amministrato da un soggetto
condannato per estorsione e sul cui statuto, in attesa di
approvazione da parte del consiglio comunale, i revisori
dei conti hanno sollevato più d’una perplessità.
GIUSEPPE LO BIANCO
\/
ANCHE UN POLITICO DI AZIONE
Gare rifiuti, segretario
di FI nei guai a Caserta
CI SONO ANCHE il segretario
q provinciale di Caserta di Forza Ita-
lia, Giuseppe Guida, e uno dei membri
della segreteria campana di Azione, Luigi
Bosco, tra gli indagati della Dda di Napoli
su un presunto comitato d’affari guidato
dall’ex consigliere regionale Udeur Nico-
la Ferraro, già condannato con sentenza
definitiva per concorso esterno nel clan
dei Casalesi. Secondo il decreto di per-
quisizione firmato dal pm Maurizio Gior-
dano, che snocciola una trentina di nomi,
Ferraro sarebbe tornato a raccogliere ap-
palti pubblici nel settore dei rifiuti e della
sanificazione sanitaria grazie a presta-
nome e imprese a lui vicine, e attraverso
aderenze coi politici locali.
VINCENZO IURILLO
ZOOM l 15
RIMASUGLI
LA PREVALENZA
DEL SALVINI
, E NIENTE: ci tocca riparlare di
Aspi, Autostrade per l’Italia.
Prima però serve un breve riassunto
del pregresso. Negli anni 90 una pri-
vatizzazione insensata, a non dire di
peggio, mise oltre metà della rete au-
tostradale in mano ai Benetton: i ma-
gliari veneti investirono briciole e si
trovarono in tasca – grazie a generosi
pedaggi e nulli controlli garantiti dal
vigilante pubblico – un bancomat che
gli ha fruttato miliardi. Il giochino ha
funzionato fino al crollo del Morandi,
poi lo Stato ha pagato bei soldi per
congedarli, dando Aspi all’accrocchio
tra Cdp e i fondi Blackstone e Mac-
quarie, i quali in cambio dei loro soldi
hanno ottenuto dalla Cassa pubblica
di spremere tutti i profitti dalla socie-
tà: in sostanza il sistema Benetton, si
spera con più manutenzioni. “Una so-
luzione subottimale” avrebbe detto
Roberto Gualtieri, il ministro che aprì
il dossier, espressione traducibile con
L’OFFERTA
LA VENDITA
DI AUTOSTRADE
E IL MINISTRO
“COMPETENTE”
“è una cazzata ma dobbiamo farla”. E
siamo a oggi: lunedì Bloomberg rivela
che Fininc, holding della famiglia Do-
gliani, valuta l’acquisto di Aspi per 8
miliardi. “Una bella somma per una
realtà che fattura poco più di 300 mi-
lioni e con un utile che non arriva al
milione” (Il Sole 24 Ore). Chigi smen-
tisce: “Notizia senza fondamento”.
Non il ministro competente, diciamo,
Matteo Salvini. Prima con una velina:
“Il ministro auspica che l’eventuale
offerta venga formalizzata”. Poi a vo-
ce: “Se una grande impresa italiana,
sana, liquida, riesce a raccogliere ca-
pitali stranieri (sic) per portarli a inve-
stire nello sviluppo del Paese è una
buona notizia” (segue elenco di inve-
stimenti già previsti). Ora, dimenti-
chiamo tutto: che la strategia di Salvi-
ni è già stata realizzata da Cdp, che i
patti parasociali vincolano i soci at-
tuali fino al 2027, che gli investimenti
di Aspi li pagano i pedaggi... Una cosa
però va notata: il ministro vigilante
conferma un rumor di mercato, smen-
tito dal suo governo, su una società di
fatto controllata dal Tesoro, metten-
do in dubbio il piano industriale di una
partecipata pubblica. Sono giorni che
ci interroghiamo sulla raffinata stra-
tegia celata da un’uscita così bizzarra,
ma a sera, stanchi di rimuginare, ci
assale il dubbio che avessero ragione
Flaubert, Cipolla, Fruttero&Lucentini
e molti altri: e se non fosse l’intelli-
genza la forza che muove il mondo?
MARCO PALOMBI
16 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023

CREPE • Zelensky: “Ho invitato il Papa da noi”

Crosetto sconfessa Tajani:

“Aiuti a Kiev? Non è detto”
» Tommaso Rodano
STRATEGIE

S
i spalancano le prime
crepe nella coalizione i- t
taliana a sostegno di
Kiev. Il fronte militari-
sta al governo si è diviso per la Gli Usa rimasti
a secco inviano
prima volta in pubblico: il mi-
nistro della Difesa, Guido
Crosetto, ha attaccato quello
degli Esteri, Antonio Tajani.
E in serata Giorgia Meloni –
agli ucraini armi
fatto inedito – ha azzardato
una riflessione sui costi so- levate all’Iran
ciali della guerra in Ucraina e
sulla stanchezza dell’opinione

pubblica. Segnali di una sensi-
bilità che cambia repentina-
mente, dopo quasi due anni di
atlantismo inscalfibile, nel
dogma assoluto degli aiuti mi-
litari all’esercito di Volodymyr
Zelensky per respingere l’inva-
sione russa.
IL FATTO più eclatante è lo scon-
tro a distanza tra Tajani e Cro-
setto. Il 2 ottobre, nell’incontro
bilaterale di Kiev, il segretario
di Forza Italia, titolare della
Farnesina, aveva anticipato a
Zelensky l’invio imminente di
un ottavo pacchetto di arma-
menti italiani. La notizia era
stata accolta dal silenzio risen-
tito di Crosetto, che da ministro
della Difesa dovrebbe essere ti-
tolato a decidere e annunciare
per primo un provvedimento
del genere. Ieri il gelo si è tra-
sformato in un conflitto esplici-
to, con Crosetto a definire,
nemmeno troppo tra le righe, il
collega degli Esteri “incompe-
tente”.
Ospite del “Festival delle cit-
tà” a Roma, Crosetto ha liqui-
dato Tajani così, senza citarlo:
“Di un eventuale nuovo pac-
chetto di armi da inviare in U-
craina c’è già tantissima gente
che ne parla non avendone
competenza, quindi evito di
LA REPORTER
ROSHCHYNA
È SCOMPARSA
LA GIORNALISTA
freelance ucraina, Victoria
Roshchyna, è scomparsa
dal 3 agosto: lavorava
a un reportage da una
zona occupata dalla
Russia. Lo ha denunciato
la International Women's
Media Foundation.
Roshchyna era stata
già catturata dai russi
e trattenuta per 10 giorni
a Berdyansk.
farlo io”. Non è solo un MELONI
problema di forma, ma
pure di sostanza: “Se ci “SOSTENERE
sarà un nuovo invio di
armi da parte dell’Italia
IL CONFLITTO
all’Ucraina non lo posso HA UN COSTO
dire – ha spiegato Cro-
setto –. I pacchetti si co- SOCIALE”
struiscono sulla base di
richieste e dell’opportu-
nità di soddisfarle. Ora
stiamo valutando le richieste”.
La questione è industriale:
“L’Italia ha fatto molto – ha
detto Crosetto – e ha puntato
molto sui sistemi di difesa an-
tiaerea. Il problema è che non
abbiamo risorse illimitate”. Poi
una considerazione geopoliti-
ca, e nemmeno questa farà pia-
cere a Zelensky: “Non penso sia
possibile militarmente arriva-
re al ripristino dell’Ucraina”,
cioè ai confini precedenti all’i-
nizio dell’invasione russa (Cri-
mea compresa).
In serata, per ri-
parare questi, il mi-
nistro degli Esteri u-
craino Rustem U-
merov ha riferito su
X di aver avuto una
“telefonata costrut-
tiva” con Crosetto:
“Abbiamo discusso
di bisogni urgenti,
sistemi missilistici a lungo rag-
gio e sistemi di guerra elettro-
nica”. Come a dire: è tutto a po-
sto. L’esito del colloquio è igno-
to, ma il significato politico è
chiaro: tutto a posto.
MA IL TIMBRO sulla svolta im-
provvisa della destra militari-
sta è arrivato dall’esponente
più illustre, la premier Meloni.
Dopo un preambolo per tran-
quillizzare Kiev (“Continuo ad
essere convinta che sostenere
l’Ucraina sia il modo migliore
per difendere l’interesse italia-
no”) è arrivata la prima rifles-
sione critica sul peso sociale
della guerra: “Inflazione, prez-
zi dell’energia, migrazione, so-
no tutte conseguenze del con-
flitto – ha detto Meloni – e im-
pattano sui cittadini, generan-
do una resistenza o una stan-
chezza nell’opinione pubblica”.
L’assioma della guerra infinita
– fino alla capitolazione di Pu-
tin – è un ricordo del passato.
Chissà come suona questa
nuova sensibilità alle orecchie
di Zelensky. Ieri il presidente u-
craino è intervenuto in video
alla festa per i 20 anni di Sky:
“Ho invitato papa Francesco a
Kiev”, ha detto, “sarò molto lie-
to se verrà in Ucraina, innanzi-
tutto per focalizzarci sul ritor-
no dei bambini deportati nella
Federazione russa”.
G
li Stati Uniti invieranno
all’Ucraina migliaia di armi
sequestrate all’Iran. Lo ri-
ferisce la Cnn, già lunedì sono state
trasferite a Kiev oltre un milione di
munizioni iraniane sequestrate.
In questo modo, riferiscono fun-
zionari statunitensi alla Cnn, si
riuscirebbero ad alleviare alcune
carenze che l’esercito ucraino deve
affrontare in attesa di più denaro e
attrezzature dagli Stati Uniti e dai
loro alleati, soprattutto dopo l’ac-
cordo sul bilancio che ha evitato lo
shutdown negli Usa a prezzo di e-
scludere però nuovi aiuti a Kiev.
Accordo che è costato la poltrona a
Kevin McCarthy, il primo speaker
della Camera sfiduciato nella sto-
ria del Congresso Usa. Biden chie-
de ai congressisti di far presto con
la scelta del successore e la Casa
Bianca spera che sia un repubbli-
cano disponibile a continuare il
sostegno a Kiev. Il gruppo Defen-
ding Democracy Together dei re-
pubblicani per l’Ucraina ha creato
un sistema pubblico di valutazio-
ne dei deputati pro o anti Kiev: il
più gradito all’amministrazione
Biden potrebbe essere Tom Em-
mer, capogruppo alla Camera,
mentre l’ultra trumpiano Matt
Gaetz sarebbe il più sgradito. In-
tanto devono bastare le armi ira-
niane: nell’ultimo anno la Marina
Usa ha sequestrato migliaia di fu-
cili d’assalto iraniani e più di un
milione di munizioni dalle navi u-

ALLARGAMENTO tilizzate dall’Iran per spedire armi

ai miliziani sciiti Houthi in Yemen.
t FINANCIAL TIMES GLI STATI CHE HANNO SOLO INCASSATO DOVREBBERO INIZIARE A PAGARE I sequestri, effettuati con partner

Ucraina-Ue, salasso per i “poveri”

regionali, prendono di mira picco-
le imbarcazioni apolidi.

» Michela A. G. Iaccarino verà soprattutto su un particolare meno sostengano” uno sforzo che
settore: “Gli effetti includerebbero graverà sulle spalle di tutti gli euro-

L’
Ucraina europea forse ha già
un prezzo: 186 miliardi di eu-
ro. Anche se potenziale e non
ufficiale, questa è la cifra a cui Kiev a-
vrà diritto, nel corso di sette anni, con
l’adesione all’Ue, scrive il Financial
Times. A pagare per il nuovo membro
Ue, si evince dalle stime del docu-
mento visionato dal quotidiano, sa-
ranno anche quegli Stati che finora
dall’Unione sono stati solo agevolati:
da beneficiari si trasformerebbero
“in contribuenti per la prima volta”.
L’ingresso degli ucraini implichereb-
be “un aumento significativo dei con-
tributi da parte degli Stati più ricchi”:
in testa Germania, Francia, Paesi
Bassi. In sintesi: pagheranno tutti di
più, pure quelli che non hanno mai
pagato prima, per beneficiare tutti di
meno dal bilancio Ue. Lo sforzo gra-
Volodymyr Zelensky, presidente ucraino
un taglio dei sussidi agricoli di circa
un quinto”, calcola il Ft, ovvero un
20% di sussidi a cui dovrebbero ri-
nunciare gli altri membri per fornire
96,5 miliardi a Kiev che, con oltre 40
milioni di ettari di superficie agrico-
la, diventerebbe il maggiore benefi-
ciario. Altri 61 miliardi arriverebbero
dai fondi di coesione Ue (destinati al
miglioramento delle infrastrutture)
a cui dovranno rinunciare in futuro
quelli che ne hanno usufruito molto
finora: Repubblica Ceca, Estonia, Li-
tuania, Slovenia, Cipro, Malta.
Sono numeri che incutono timore
per conseguenze finanziarie e conca-
tenazioni politiche che si possono in-
nescare all’orizzonte dell’Ue: nel do-
cumento si evince la portata della sfi-
da da affrontare per permettere che
tutti i cittadini “accettino, o quanto
pei, già colpiti dalla crisi.
In totale il report – il primo stilato
su potenziali adesioni – rivela che sa-
ranno necessari 256 miliardi di euro
per un’unione allargata che, oltre
all’Ucraina, si espanderà ancora più a
Est, comprendendo Moldavia, Geor-
gia e altri stati balcanici occidentali
(Serbia, Albania, Macedonia del
Nord, Montenegro, Bosnia Erzego-
vina). A rimanere esclusa da questa
prospettiva, però, è la gigantesca
Turchia. Intanto l’Ue organizza i col-
loqui formali di entrata al Paese in
guerra. I leader del blocco dei 27 si in-
contreranno domani a Granada,
Spagna, senza dimenticare il monito
del presidente Consiglio europeo,
Charles Michel: “L’Unione deve es-
sere pronta all’allargamento nel
2030”.
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023 ESTERI l 17

EUROPA IN PEZZI

.L’ILLUSO BORRELL.
.E IL FICO IN FACCIA.
» BARBARA SPINELLI

P
iù chiaro e apodittico di così non poteva essere,
L’Alto Rappresentante per la Politica estera e di
sicurezza europea Josep Borrell: “L’Unione eu-
ropea resta unita nel suo sostegno all’Ucraina”,
si è felicitato il 2 ottobre al Consiglio dei ministri
degli Esteri Ue riuniti sfrontatamente a Kiev,
aggiungendo il memorabile detto: “Non vedo
alcuno Stato membro vacillare”.
La realtà smentisce simili farneticazioni, in particolare dopo la vittoria alle
urne dello slovacco Robert Fico, contrario all’invio di armi all’Ucraina e
favorevole a tempestive trattative di tregua o di pace.
L’opposizione di Fico si aggiunge a quella dell’ungherese Orbán, e alle
titubanze di Stati neutrali come Malta, Irlanda, Austria, che nel marzo
2021 hanno dato il proprio consenso alla creazione di un fondo europeo
degli armamenti (detto incongruamente “Strumento di Pace”: European
Peace Facility) ma a condizione che i loro contributi non servano all’ac-
quisto e invio di armi letali, vietati dalle rispettive Costituzioni.
Infine sta titubando il governo polacco, il più strenuo difensore – per
oltre un anno – di una prolungata guerra per procura in Ucraina. Il 20
settembre il premier Morawiecki ha annunciato: “Abbiamo deciso di so-
spendere le forniture militari all’Ucraina per concentrarci sull’ammoder-
namento delle nostre forze armate”. La decisione, se attuata, fa seguito
all’embargo sulle importazioni di grano ucraino, deliberato per proteggere
gli agricoltori polacchi: “Abbiamo fatto molto per l’Ucraina [circa un mi-
lione di profughi accolti in Polonia, ndr] e ci aspettiamo che comprendano
i nostri interessi. Siamo consapevoli delle difficoltà di Kiev, ma gli interessi
dei nostri agricoltori sono la cosa più importante”, così Morawiecki a Polsat
News. Anche le imminenti elezioni in Polonia (15 ottobre) sono la cosa più
importante, e il Partito di governo non intende perderle.
Sullo sfondo, poi, si moltiplicano i dubbi della potenza che egemonizza
la politica estera degli Stati europei: “Se le forniture americane all’Ucraina
continueranno alla velocità attuale, il Pentagono ha sei mesi prima di e-
saurire le scorte”, ha scritto il Wall Street Journal. Biden ha riconfortato
Kiev nonostante i tentennamenti del Congresso. La vita di milioni di sol-
dati ucraini dipende dalla sua campagna elettorale.
Dunque non si sa bene in quale pianeta viva Borrell e che cosa percepisca
il suo sguardo perennemente appannato, quando assicura di non vedere
“alcuno Stato membro vacillare” sulla guerra. Le ipotesi sono tre. O l’Alto
rappresentante ha le traveggole, e quel che vede è un filmato che scambia
per realtà. Sulla falsariga del romanzo di Bioy Casares (L’Invenzione di
Morel), saremmo al cospetto, nel caso dell’Alto Rappresentante, dell’ “In- smettere gli aiuti militari all’Ucraina e le guerre di regime change.
venzione di Borrell”. Il quale vede quel che s’accampa sul suo schermo ma Spauracchio La decisione di espellere Fico, auspicata specialmente dai socialisti
non in natura, e s’inventa un mondo alternativo in cui tutti sono “buoni”, Lo slovacco francesi e dall’italiana Pina Picierno, è per ora solo rinviata.
cioè atlantisti. Grosso modo è quanto scrive Marco Travaglio nell’edito- Robert Fico ha Fico non è un modello di democrazia né è socialista, sempre che
riale di martedì: “I Buoni non sbagliano mai, e se il resto del mondo li odia affermato di voler si sappia cosa sia un socialista oggi. È pronto ad allearsi con l’estre-
è perché è cattivo, dunque non esiste”. fermare gli aiuti ma destra, pur di ottenere una maggioranza. E nel 2018 il suo go-
Oppure – seconda ipotesi – c’è del metodo nella follia di Borrell. Quel militari a Kiev verno cadde non solo perché accusato di corruzione, ma anche per-
che decidono gli elettori non ha peso, e siccome lo scrutinio universale è FOTO ANSA ché il suo partito apparve coinvolto nell’assassinio del giornalista
un impedimento per le decisioni dei Buoni, meglio ignorarne i verdetti, Ján Kuciak e della sua fidanzata Martina Kušnírová, nel febbraio
sganciare i governi (opportunamente ribattezzati governance) dalle pre- 2018. Kuciak indagava sui legami corruttivi tra pezzi dello Stato,
ferenze elettorali e fare il possibile perché Fico non trovi una maggio- mafie locali e ’ndrangheta. In quei mesi feci parte di una commissione del
ranza. Il fenomeno non è nuovo. Nel 2012 il presidente del Consiglio Ma- Parlamento europeo sull’assassinio di Kuciak, e il comportamento del par-
rio Monti disse: “Se i governi si facessero vincolare dalle decisioni dei loro tito di Fico destò parecchi sospetti.
Parlamenti, senza mantenere un proprio spazio di manovra, allora una Nessuna di queste vicende tuttavia – né il caso Kuciak, né la vicinanza di
disintegrazione dell’Europa sarebbe più probabile di un’integrazione”. E Fico all’estrema destra, né le sue ripetute dichiarazioni islamofobe – in-
di recente, durante il Covid: “Bisogna trovare modalità meno democra- dussero il gruppo socialista a espellere il partito slovacco, nella penultima
tiche nella somministrazione (sic) dell’informazione. (…) In una situa- legislatura. Non passò neanche la proposta di sospenderlo, avanzata dal
zione di guerra si devono accettare delle limitazioni alle libertà”. Oppure, capogruppo Gianni Pittella. L’accusa di putinismo è una lettera scarlatta,
terza ipotesi, l’Ue si esercita a divenire un’Unione ristretta, propaggine surclassa ogni infamia. Perché opporsi alla prolungata guerra per procura
degli Stati Uniti. infrange, nel magnifico e progressivo universo dei socialisti, i “valori eu-
Borrell è un socialista neo-con, legato al Gruppo degli eurodeputati so- ropei”. E i valori europei si sa cosa sono: non le leggi europee, non l’ordine
cialisti e democratici. Al pari di Borrell, il gruppo è in buona parte fedele Onu, non le Costituzioni nazionali, non la Carta europea dei diritti dell’uo-
alla Terza Via di Tony Blair e mal digerisce i voti popolari, se propensi a mo, non i trattati climatici, ma il cosiddetto comune sentire che Nato e Usa
prescrivono, dall’alto e indipendentemente
dagli interessi europei, agli Occidentali. Se
SOGNO INFRANTO Il ministro degli Esteri Ue vaneggia di un’unità subito citiamo i trattati climatici, non per ultimi, è
perché nell’Invenzione di Borrell non c’è
smentita dai risultati elettorali in Slovacchia. Bruxelles rimane preda neanche spazio per i disastri del pianeta. Di-
sastri che solo un accordo fra potenze (Usa,
del duopolio Nato-Usa che detta il “comune sentire” dei Paesi membri Russia, Cina, Europa, India) potrebbe forse
ancora salvare.
18 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023

Mondiali 2030 in 3 continenti Marc Marquez lascia Honda

Una competizione calcistica itinerante Ora è ufficiale: l’azienda giapponese
tra Spagna, Portogallo e Marocco per ha comunicato l’interruzione del
la nuova formula a 46 squadre. Le prime rapporto (con un anno di anticipo) con il
tre partite si giocheranno in Sudamerica fuoriclasse, sempre più vicino alla Ducati

TENNIS A Pechino l’italiano batte in finale Medvedev

RACCHETTA
MAGICA:
SINNER
È il nono titolo in carriera

U
» Andrea Scanzi
na delle cose più divertenti,
nei prossimi mesi, sarà assi-
stere alla salita sul carro del
vincitore Sinner da parte de-
gli stessi giuggioloni che, fi-
no al giorno prima, lo repu-
tavano – purtroppo da sobri
– “sopravvalutato”, “merce-
nario” e “traditore della pa-
tria”. Siamo un Paese fanta-
stico: abbiamo aspettato per
più di quarant’anni un tenni-
sta in grado di rivincere uno
Slam, e adesso che lo abbia-
mo si assiste alla saga
dell ’imbecillità dila-
I NUMERI gante, del rosicamen-
to diffuso e della reto-
può diventare numero 1 al
mondo: Sinner lo ripeteva
già tre anni fa: poteva sem-
brare presuntuoso, ma era
solo realismo. Djokovic non
è eterno, e se è vero che Al-
caraz (più giovane di due an-
ni) ha già vinto due Slam, è
altrettanto certo che Sinner
ha solo 22 anni.
Nulla gli è precluso. Pos-
sono fermarlo solo gli infor-
tuni, perché la testa è grani-
tica. Oltretutto Jannik ha
ancora ampi margini di mi-
glioramento (e lo sa benissi-
Valore aggiunto
limpiadi e, poche settimane
fa, a un turno di Davis, spie-
gando che preferiva prepa-
rare bene la fase finale della
stagione. Che infatti ha pre-
parato benissimo, visto che
ha vinto a Pechino ed è ora
quarto nel mondo. Aveva ra-
gione lui. Sinner può non
piacere per il gioco iper-mo-
derno (ma i tempi di McE-
nroe non torneranno più).
Può eccome dare fastidio la
sua ben poco patriottica re-
sidenza fiscale a Montecarlo.
E certo si può sperare, come
del resto accadrà,
che in futuro Sin-
ner si riveli più em-
patico con le com-
3CICLISMO3 Sabotaggio o solo regolamento?

4
rica nazionalista più
patetica.
Ieri Jannik Sinner
ha battuto per la pri-
NUMERO
NEL RANKING
ma volta (dopo sei
sconfitte) Danil Med-
vedev, 7-6 7-6, al ter-
Sinner eguaglia mine di un match per-
Panatta (1976) fetto che gli è valso la
Nulla gli è precluso; petizioni a squa-
possono fermarlo solo
dre. Giova però ri-
cordare l’ovvio, al-
la neanche troppo
L’Adriatica-Ionica
gli infortuni, perché
la testa ha dimostrato
sparuta milizia dei
detrattori sovrani-
sti: la Davis di oggi
non s’ha da fare:
la Lega cancella la corsa
di avercela granitica
non è quella di ieri,
il tennis è uno

22
conquista dell ’Atp sport individuale,

500 di Pechino e il no-
no titolo in carriera.
DUE GIORNI fa, aveva regolato
GLI ANNI DEL in due set anche Carlos Alca-
CAMPIONE raz, sconfiggendolo per la
E fino ai 13 anni quarta volta (su otto prece-
sciava pure: solo denti). Ora è 4º al mondo,
allora ha deciso posizione che nessun tenni-
mo): può migliorare servi-
zio, gioco a rete e massa mu-
scolare. La sua dolorosa rot-
tura con Riccardo Piatti, per
lui un secondo padre, è stato
un azzardo ben pensato, che
ribadisce la sua smodata vo-
di Moreno Argentin
Federer e Nadal al-
la sua età si com-
portavano analogamente e –
soprattutto – tutti i tennisti
di vertice pensano prima ai
tornei individuali e poi alle
competizioni a squadre.
» Lorenzo Vendemiale no burrascosi da mesi, al punto da
È SACROSANTO che Sinner beccarsi un deferimento (archivia-

30
sta italiano aveva mai rag-
giunto se non il mitico A-
driano Panatta nel ’76. Le si-
militudini però finiscono
qui: altro tennis (molto più
PUNTI divertente Adriano). E altra
Tanto (poco) manca a futuribilità: se Panatta pote-
Sinner per qualificarsi va vincere qualcosa in più
alle Finals di Torino (ah, quella sconfitta a Wim-
bledon con Duprè…) ma non
è mai sembrato un prospetto
in grado di divenire numero
1, Sinner – chi lo scrive lo so-
stiene da quattro anni – è per
distacco il più forte tennista
che l’Italia abbia mai avuto
dai tempi in cui esiste il ran-
king Atp.
Ed è pure un atleta che
lontà di migliorarsi (a qual-
siasi costo). Ora è seguito da
Darren Cahill e Simone Va-
gnozzi. Se oggi la stampa è
costretta a celebrarlo, fino a
ieri non erano in pochi a ba-
stonarlo con gioia. Soprat-
tutto la Gazzetta dello Sport,
impegnata in una surreale
guerra santa contro di lui.
Sabato scorso il suo inserto
settimanale Sportweek, con
tanto di articolo oltremodo
bacchettone a firma aurea
Giancarlo Dotto (tu quo-
q ue !), lo aveva sbattuto in
prima pagina con il titolone
“Caso nazionale” (??). La sua
“colpa”: aver detto no alle O-
miri più agli Slam che alla
Davis: fa il tennista, non il
calciatore, il polemista da
balera o il bimbominkia di
Fratelli d’Italia. Stiamo par-
lando di un fenomeno, di un
predestinato, di uno che era
così forte da eccellere pure
nello sci (ha scelto definiti-
vamente il tennis soltanto a
13 anni). Jannik Sinner, con
Alcaraz e Rune, può dare vita
un decennio aureo per il ten-
nis (e per l’Italia): chi non lo
capisce è pregato di tacere,
magari tesserandosi pure a
Italia Viva come ulteriore
forma di meritatissima pu-
nizione.
C’
era una volta l’A d r i at i-
ca-Ionica, giovane corsa a
tappe nata da un’ idea
dell’ex campione Moreno Argen-
tin, che nelle sue prime edizioni a-
veva raccolto interesse e lanciato
talenti. C’era una volta e ora non
più, perché nel 2023 la corsa è sal-
tata, tra problemi organizzativi e
accuse di sabotaggio.
In calendario dal 22 al 24 set-
tembre tra Abruzzo, Puglia e Cala-
bria, la competizione non è stata
autorizzata dalla Lega ciclistica,
“attesa l’insussistenza dei prescritti
presupposti regolamentari”. Le
difficoltà, però, non nascono solo
su strada, almeno ne è convinto Ar-
gentin, i cui rapporti coi vertici so-
to) per aver definito “grande burat-
tinaio” il presidente federale Da-
gnoni. Argentin è in dissenso sulla
gestione dei diritti tv e della Lega da
parte del commissario Cesare Di
Cintio.
Il ciclismo italiano non se la pas-
sa bene. Sotto il grande Giro d’Ita-
lia di Cairo e le Classiche, c’è una
pletora di piccole corse e organiz-
zatori che faticano a sopravvivere.
Per questo si era deciso di centra-
lizzare i diritti, per garantire visibi-
lità a tutti. A inizio 2023, però, la
Federazione ha affidato a Rcs l’or-
ganizzazione del Giro donne e Un-
der 23 (con una gara pubblica cui si
è presentato un solo soggetto), sfi-
lando dal paniere le due competi-
IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023 SECONDO TEMPO l 19

Sergio Castellitto al Csc Roma, sponsor arabo

L’attore e regista è il nuovo presidente del Dopo l’addio a Digitalbits, è probabile che
Centro sperimentale di cinematografia: il sulle maglie dei giallorossi compaia il logo
Mic ha nominato in Cda anche Pupi Avati, di Riyadh Season, società della capitale
Giancarlo Giannini, Cristiana Massaro saudita, anch’essa in corsa per Expo2030

ANTON CECHOV Lo scrittore e dottore fu anche un caustico aforista. Ora escono le sue
freddure “Con penna lieve”: “Un uomo senza baffi è lo stesso che una donna con i baffi”

“Molto meglio un canarino

depravato che un lupo pio”
Anticipiamo alcuni aforismi
di Anton Cechov, editi nella
raccolta “Con penna lieve”, a
cura di Lucio Coco e in libreria
da martedì con Aragno.
» Anton Cechov
Baffi. Un uomo senza baffi è
lo stesso che una donna con i
baffi.
Bontà. Un uomo buono prova
vergogna anche davanti a un
cane.

zioni più appetibili. Quell’ac-
cordo – da alcuni visto come il
sigillo alla tregua fra Federcicli-
smo e Rcs, i cui quotidiani la
scorsa estate avevano bersa-
gliato il n. 1 Dagnoni per il caso
delle provvigioni irlandesi – ha
creato malcontento. Argentin
si è rifiutato di consegnare i di-
ritti della sua corsa. E da allora,
a detta del diretto interessato,
sarebbero iniziati i guai, per
l’inflessibilità della Lega, ad e-
sempio sui debiti col ministero
per la spesa stradali della prece-
dente edizione, o il montepre-
mi, decine di migliaia di euro in
ballo. Tutti requisiti – va detto –
previsti dal regolamento. Poi
anche le dimissioni del diretto-
re di corsa. Così, di deroga in de-
A
mare. Prendere tan-
genti e fare spiate è
male; amare invece
non nuoce a nessuno.
Arte. I ricchi hanno sempre at-
torno a sé degli scrocconi; la
scienza e l’arte anche.
Attrice. A impersonare le vir-
tuose sono solo attrici cattive e
prive di talento.
Autorità. Da nessuna parte
l’autorità è pressante come da
noi russi che, avviliti da una se-
colare schiavitù, abbiamo pau-
ra della libertà…
Autunno. Sa di autunno. Io
però amo l’autunno russo.
Qualcosa di insolitamente
triste, amabile, bello. Io pren-
derei e volerei non so dove in-
sieme con le rondini.
roga, si è arrivati all’epilogo. La
Lega ha cancellato la gara solo il
20 settembre, confermando la
scelta il giorno dopo nonostan-
te la fideiussione richiesta fosse
arrivata in extremis. Ad Argen-
tin restano i debiti e le recrimi-
nazioni: “I veti erano insupera-
bili: se volevano punirmi avreb-
bero potuto e dovuto farlo pri-
ma”. La Lega di Di Cintio re-
spinge le accuse: “La gara era
già stata sospesa e gli organiz-
zatori avvisati delle inadem-
pienze. Abbiamo provato ad
aiutarli fino alla fine, ma non
c’erano le condizioni di sicurez-
za. Qui la politica non c’entra
nulla”. Comunque sia andata,
un’altra corsa che scompare è
sempre una sconfitta. Per tutti.
Borghesia. La borghesia è un
grande male...
Campagna. Dalla campagna
la gente migliore si sposta in
città, perciò va e sempre andrà
in rovina.
Canarino. Meglio un canari-
no depravato che un lupo pio.
Cassette delle lettere. Se le
cassette delle lettere sapessero
quanto spesso gli uomini si ri-
volgono a esse per decidere il
loro destino non avrebbero un
aspetto così dimesso.
Celebrità. Le persone più in-
sopportabili sono le celebrità
di provincia.
Cibo. Noi viviamo non per
mangiare, ma per non sapere
cosa mangiare.
Cinismo. Nessuna letteratura
può superare con il suo cini-
smo la vita reale…
Comandamento. Undicesi-
mo comandamento: “O c-
chio!”.
Contadino. Quanto più un
contadino è stupido, tanto me-
glio lo capisce il cavallo.
Critici. I critici di solito sono
quelle persone che sarebbero
potute essere poeti, storici,
biografi, se avessero potuto,
ma avendo sperimentato il loro
talento in questi altri campi
con insuccesso, hanno deciso
di occuparsi di critica.
Destino. Il destino a volte si
permette scherzi caustici, vele-
nosi!
Diavolo. Guardate il diavolo
direttamente negli occhi, e se è
il diavolo, dite che è il diavolo
senza disturbare Kant e Hegel
per delle spiegazioni.
Dissolutezza. Una leggeradisso-
lutezza è il sugo della vita…
Educazione. “Masticate be-
ne”, dice il padre. Ed essi ma-
sticavano bene, passeggiava-
no per due al giorno e si lava-
vano con acqua fredda, tutta-
via ne sono venuti fuori uomi-
ni mediocri.
“La medicina è la mia legittima moglie, la letteratura la mia amante” Anton Cechov (1860-1904)
Umorismo russo
“Le buone idee arrivano
sempre in ritardo...
Il fattorino che scrive versi
vive meglio del poeta
che non fa il fattorino...”
Eurasia. Amor proprio e pre-
ILLIBRO sunzione da noi sono europei,
sviluppo e fatti sono asiatici.
Felicità. Non si muore di feli-
cità, non si muore ne anche di
infelicità.
Filosofo. Lanci una pietra e
becchi un filosofo…
Funzionario. A uno che è lon-
tano dalla vita, che non è buono
per essa, altro non resta che di-
ventare funzionario.
» “Con penna
lieve” Giornalisti. Pennivendoli.
Anton Cechov
Pagine: 224 Gloria. Voi scrivete che deside-
Prezzo: 20 e rate la gloria assai più che l’amo-
Editore: Nino re, io al contrario desidero l’a-
Aragno Editore more assai più della gloria. Del
resto è questione di gusti. C’è chi
ama il prete e chi la perpetua.
Guerra. Le cosiddette classi
dirigenti non possono stare a
lungo senza guerra. Senza
guerra esse si annoiano, l’ozio
le stanca, le irrita, esse non san-
no perché vivono, si mangiano
tra di loro, provano a dirsi reci-
procamente quante più spiace-
volezze, possibilmente impu-
nemente, e le migliori tra loro
lottano con tutte le forze per
riuscire moleste reciproca-
mente e a se stesse. Ma arriva la
guerra, che si prende e cattura
tutti e tutti lega a una comune
sventura.
Idea. Perché le buone idee ar-
rivano così in ritardo?
Infanzia. Da bambino non ho
avuto infanzia.
Invidia. Dall’invidia diventerà
guercio.
Istruzione. Anche per rubare
devi avere un’istruzione.
Lingua. La lingua migliore:
quella bollita.
Medicina. La medicina è la
mia legittima moglie, la lette-
ratura la mia amante.
Poeta. Il fattorino che scrive
versi vive meglio del poeta che
non fa il fattorino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 5 Ottobre 2023

\/
IN PIENO CENTRO CITTÀ
A narco-Marsiglia,
facoltà Economia
chiusa per spaccio
PARIGI

I
traffici di droga si svolgono ai
piedi della facoltà, in pieno
giorno, allora il preside deci-
de di chiudere. Succede a Mar-
siglia, la città mediterranea in
preda alle bande e dove il nar-
cotraffico ha già fatto 44 vitti-
me dall’inizio dell’anno e più di
cento feriti. “Dopo mesi di
preoccupazioni e di allarme, è
stata presa la decisione di chiu-
dere l’accesso della facoltà agli
studenti e al personale, non po-
tendo garantire la loro sicurez-
za”, ha scritto il rettore dell’U-
niversità Aix-Marseille in una
lettera alle autorità locali. Una
scelta presa a malincuore, “il
peggio” che potesse capitare,

ha scritto il rettore, ma neces-

saria per “denunciare l’insicu-
rezza del quartiere”. A chiudere
le porte, per almeno una setti-
mana, è la sede Colbert della fa-
coltà di Economia che non si
trova in periferia, ma nel quar-
tiere di Belsunce, in pieno cen-
tro, a qualche traversa dal
Vieux-Port. Da domani 1.500
studenti seguiranno dunque i
corsi a distanza, mentre il per-
sonale amministrativo sarà
messo in smart working. Gli
studenti raccontano che capita
tutti i giorni di sentire durante i
corsi le voci dei dealer che traf-
ficano sotto le loro finestre, le
grida delle sentinelle che pro-
teggono gli spacci e i rumori dei
blitz della polizia. Il sindacato
degli studenti Uni (di destra)
ritiene che chiudere la facoltà
significa “piegarsi agli spaccia-
tori” e “ammettere il fallimen-
to”. Belsunce è un quartiere po-
vero, afflitto dai traffici di ha-
shish, cocaina e sigarette di
contrabbando, e dove vivono
molti senzatetto e migranti in
situazione irregolare. I servizi
pubblici li abbandonano uno
dopo l’altro: hanno già chiuso
un commissariato e un ospeda-
le. La prefettura ha fatto notare
che ci sono stati 42 blitz della
polizia in questa zona negli ul-
timi mesi e che 20 trafficanti
sono stati arrestati.
LUANA DE MICCO

PROGRAMMITV

08:35 UnoMattina 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agorà 07:40 Chips 07:59 Tg5 06:45 Cartoni animati 08:00 Omnibus 19:15 100X100Cinema
09:50 Storie italiane 10:00 Tg2 Italia 09:45 Restart 08:45 Super Car 08:44 Mattino Cinque News 08:35 Chicago Med 09:40 Coffee Break 19:35 Il sol dell'avvenire
11:55 È sempre mezzogiorno 11:00 Rai Tg Sport Giorno 10:35 Elisir 09:55 Miami Vice 11:00 Forum 10:25 C.s.i. New York 11:00 L'aria che tira 21:15 Assassin Club
13:30 Tg1 11:10 I fatti vostri 12:00 Tg3 10:55 Hazzard 13:00 Tg5 12:17 Grande Fratello 13:30 Tg La7 23:10 Un weekend da bamboc-
14:05 La volta buona 13:00 Tg2 Giorno 12:45 Quante storie 11:55 Tg4 13:45 Beautiful 12:25 Studio Aperto 14:15 Tagadà, tutto quanto fa cioni
16:00 Il Paradiso delle Signore 14:00 Ore 14 13:15 Passato e presente 12:23 Il Segreto 14:10 Terra Amara 13:00 Grande Fratello politica 01:00 Total Recall - Atto di forza
17:05 La vita in diretta 15:25 Bella Ma' 14:20 Tg3 - Tgr Leonardo 13:00 La Signora in Giallo 14:45 Uomini e Donne 13:16 Sport Mediaset 16:40 Taga Focus 03:00 La tempesta perfetta
18:45 Reazione a catena 15:25 Tgr Prix Italia 14:00 Lo Sportello di Forum 14:05 I Simpson 17:00 C'era una volta... 05:10 Kickboxer - La vendetta...
17:00 Radio2 Happy Family 16:10 Amici di Maria i Novecento
20:00 Tg1 18:40 Tg Sport Sera 15:45 Geo 15:30 Diario del Giorno 16:40 La Promessa 15:35 Ncis: New Orleans
20:30 Cinque minuti 19:00 Tg3 16:44 Per soldi o per amore 17:25 Cold Case Delitti Irrisolti 19:00 Padre Brown
20:35 Affari tuoi 19:05 Castle 20:00 Blob 18:58 Tg4 16:55 Pomeriggio 5 18:30 Studio Aperto 20:00 Tg La7
19:55 Il mercante in fiera 18:45 Caduta Libera 19:15 Cash or Trash
21:30 Blanca 2 20:15 Via dei matti n°0 19:52 Tempesta d'amore 19:30 C.s.i. Miami 20:35 Otto e mezzo 20:20 Don't Forget the Lyrics
23:30 Porta a Porta 20:30 Tg2 20:40 Il cavallo e la torre 20:30 Stasera Italia 20:00 Tg5 20:30 Ncis - Unità Anticrimine 21:15 Piazzapulita - Stai sul pezzo
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02:20 Movie Mag 01:00 I lunatici 00:00 Tg3 Linea Notte 02:46 Tg4 - Ultim'ora Notte 01:35 Tg5 01:35 God Friended Me 01:50 ArtBox 01:55 Airport Security: Spagna
02:50 Rai News24 02:35 Radio Corsa 01:15 Newton 03:08 Bordella 02:10 Striscia La Notizia 02:25 Ciak Speciale 02:25 L'aria che tira 05:10 Ombre e misteri