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IT UN ESERCITO DI FANCIULLI alla conquista di Gerusalemme

IL MENSILE CHE VA OLTRE LA SOLITA STORIA MENSILE • N° 150 • 4.90 €


OTTOBRE 2023 • P.I. 14-09-23
CH TICINO 9,50 CHF

DANTTE E IL SUO NEMICO


PA A BONIFACIO VIII
PAP
L’INFINITA MALINCONIA
DELL’ESILIO

DANTE, POETA IMMENSO


TARIFFA R.O.C. - POSTE ITALIANE SPA SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N° 46), ART.1, COMMA 1, S/NA

MA POLITICO INGENUO
FURONO I PARENTI A MANDARLO IN ESILIO
SPOSANDO GEMMA DONATI, SI IMPARENTÒ CON IL CAPO
DI QUELLA POTENTE FAMIGLIA, LO SPREGIUDICATO CORSO DONATI
CHE GUIDAVA
GU LA FAZIONE DEI NERI FEROCEMENTE OSTILE AI BIANCHI.
E LA POLITICA FU IL SUO INFERNO
UNITY MITFORD
U CARLO F. DI COSSATO I FEROCI VARIAGHI
La nobile inglese Un eroe dimenticato: Mercenari Vichinghi
che
c si innamorò di Hitler meglio la morte del disonore che difesero l’impero d’Oriente
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a oreste sosten  l
OTTOBRE 2023 holmen.com/paper

Sommario
SERVIZI 8 Cover story
20 Così gli dei dell’Oriente DANTE E QUEI PARENTI
conquistarono l’Urbe SERPENTI CHE LO
Nelle terre occupate, Roma assorbiva anche MANDARONO IN ESILIO
le divinità di quei popoli. Percorrendo in senso Sposando Gemma Donati,
inverso le strade dei legionari, arrivarono a in- l’autore della Divina
foltire il pantheon sul Tevere, dove la tolleran- Commedia si imparentò con
za religiosa era aperta a tutti. Fino all’avvento quella potente famiglia. Ma
del cristianesimo. la cosa, invece di favorirlo,
causò la sua rovina. Perché
Corso, il capo della casata,
28 Simo Hayha: l’invisibile comandava la fazione dei
cacciatore delle nevi Neri, nemici mortali dei
Quando la Finlandia fu attaccata dalle arma- Bianchi a cui era legato il
te sovietiche, un cacciatore si trasformò in un poeta. Tutto cominciò con
cecchino spietato e inafferrabile. Precisione una lite tra coinquilini.
di tiro e capacità di mimetizzarsi lo resero una
minaccia incombente e temutissima, che i
soldati russi chiamavano la Morte Bianca. 50 Unity Mitford: la sciagura di
amare un uomo che non sa amare RUBRICHE
42 I Vichinghi a Costantinopoli Hitler era molto popolare in Inghilterra negli
salvarono l’Impero romano d’Oriente anni Trenta. L’erede dei Mitford, Unity, aveva 2 Accadde a...
Nel X secolo, un numero sempre crescente un debole per il dittatore. Si trasferì in Germa-
di guerrieri originari del regno di Kiev venne nia, entrò nella sua cerchia, si mise in concor- 4 Pietre miliari
arruolato nelle file dell’esercito bizantino, per- renza con Eva Braun. E fu la sua maledizione.
mettendo alla Roma d’Oriente di recuperare
la potenza militare perduta. 36 Omnibus
60 Tempo di crociate: un esercito di
fanciulli alla conquista di Gerusalemme
La partenza per l’Oriente di bambini e strac-
cioni fa parte delle leggende medievali. Nes-
suno dei piccoli crociati giunse in Terrasanta,
ma il significato di quell’evento dice molto
sulla società del XIII secolo.

68 Carlo Fecia di Cossato: il senso


dell’onore (e della vergogna)
È stato un marinaio leggendario: dal 1941 al
1943 nell’oceano Atlantico ha affondato con
il suo sommergibile 17 navi. Era famoso anche
perché soccorreva gli equipaggi nemici. Ep-
pure su di lui è sceso il silenzio. 40
80 Quando i muratori chiedevano
lavoro e la polizia rispondeva
90 Domande e risposte
con i manganelli
Negli ultimi decenni dell’Ottocento una grave
92 Manifestazioni
crisi sociale investì l’Italia risorgimentale, che
si avviava a diventare una potenza industria-
93 Rivivere la Storia
le. Ecco quello che accadde a Roma, dove si
doveva costruire la nuova capitale (ma il go-
26 verno non aveva i soldi per farlo) . 94 Passatempi

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ACCADDE A... OTTOBRE
1 Ottobre
1818
Russia, Austria, Prussia e
Regno Unito, le nazioni che
2 Ottobre
1870
Plebiscito di Roma: dopo la
Breccia di Porta Pia, i cittadini
3 Ottobre
1908
Organo ufficiale del Partito
Comunista sovietico per
hanno sconfitto Napoleone, della futura capitale votano oltre 70 anni, la Pravda
si riuniscono ad Aquisgrana a favore dell’annessione nasce come giornale
e siglano un protocollo dell’Urbe al Regno d’Italia socialdemocratico destinato
segreto di garanzia reciproca (con grande amarezza di papa agli operai russi, edito però
in funzione antifrancese. Pio IX). Nella foto, un quadro a Vienna per sfuggire alla
Nella foto, il memoriale del allegorico dell’evento. censura zarista.
congresso.

7 Ottobre
1879
Germania e Austria danno
vita alla Duplice Alleanza,
8 Ottobre
2000
Dopo 21 anni di astinenza,
la Ferrari riconquista il
9 Ottobre
1831
Giovanni Capodistria, primo
capo di Stato della Grecia
patto difensivo in chiave Campionato mondiale di moderna e indipendente,
antirussa voluto dal Formula 1. A portare l’alloro viene assassinato nel corso
cancelliere tedesco Otto iridato alla casa di Maranello di una rivolta organizzata
von Bismarck. Nel 1882 si è il pilota tedesco Michael contro la sua politica
aggiunge anche l’Italia e Schumacher. repressiva.
l’alleanza diventa “Triplice”.

13 Ottobre
1815
Arrestato in Calabria mentre
tenta di fomentare una rivolta
14 Ottobre
1912
Benché ferito da un
attentatore, e con la
15 Ottobre
1478
Difesa strenuamente da
veneziani e albanesi, la città
16 Ottobre
456
A Piacenza il generale romano
di origine gota Ricimero
per riconquistare il Regno di pallottola ancora in corpo, di Kruja (Albania) cade in sconfigge l’imperatore
Napoli, Gioacchino Murat, l’ex presidente americano mano ottomana al quarto Avito, non più gradito al
generale napoleonico e Theodore Roosevelt a assedio. Nonostante le Senato, e conquista il
cognato dell’ex imperatore, Milwaukee porta a termine il rassicurazioni del Sultano, gli potere nell’Impero Romano
viene fucilato dai borbonici. suo discorso per la campagna assediati vengono decapitati d’Occidente.
elettorale. senza pietà.

20 Ottobre
1562
Una forte scossa sismica fa
inabissare Punta Calamizzi,
21 Ottobre
1895
Travolta dalle truppe
d’occupazione giapponesi
22 Ottobre
1797
Pioniere del volo in
mongolfiera, André-Jacques
23 Ottobre
1941
Al comando dell’Armata Rossa
sovietica viene posto Georgij
la lingua di terra protesa verso cessa di esistere la Garnerin è il primo uomo Konstantinovič Žukov, il
il mare dove sorgeva l’antico Repubblica di Taiwan, nella storia a lanciarsi con un generale “invincibile”, che
porto di Reggio Calabria, alla istituita qualche mese prima rudimentale paracadute da sarà protagonista della vittoria
foce del Calopinace e al riparo al momento della cessione un’altezza di mille metri: atterra contro la Germania nazista.
dai venti. dell’isola dalla Cina all’Impero illeso in un parco parigino.
del Sol Levante.

26 Ottobre
1863
Con la fondazione a Londra
della Football Association
27 Ottobre
1904
Apre a New York la prima
linea della metropolitana.
28 Ottobre
1917
Con il bollettino di guerra n.887
il Capo di Stato Maggiore Luigi
inizia il calcio moderno. Nelle Oggi la rete della “subway” Cadorna scarica sulla truppa
prime riunioni la neonata conta 472 stazioni e una la responsabilità della rotta
federazione si occupa di lunghezza complessiva di 399 di Caporetto. La versione
stilare le regole universali chilometri. È operativa 24 ore originale del testo viene poi
che governano il gioco. su 24 e 7 giorni su 7. emendata dal governo.

[2] BBC HISTORY ITALIA


Giorno per giorno gli eventi da ricordare

4 Ottobre
1960
Viene lanciato da Cape
Canaveral, in Florida, il
5 Ottobre
1789
Settemila donne parigine
sono alla testa di un corteo
6 Ottobre
1927
Esce nelle sale statunitensi
“Il cantante di jazz”, film che
primo ripetitore satellitare di protesta che raggiunge segna la nascita dell’era del
per telecomunicazioni, il Versailles, residenza dei cinema sonoro. Interpretata
Courier 1B. Purtroppo dopo sovrani, e obbliga Luigi XVI ad da Al Jolson, la pellicola è
soli 17 giorni e 228 orbite accettare la Dichiarazione campione d’incassi.
non avrebbe più risposto ai dei diritti dell’uomo e del
comandi. cittadino.

10 Ottobre
1846
L’astronomo inglese William
Lassel scopre Tritone, il più
11 Ottobre
1971
John Lennon pubblica
“Imagine”, il brano più celebre
12 Ottobre
19 a.C.
Al rientro di Augusto
dall’Oriente il Senato romano
grande satellite naturale di tra quelli realizzati nella fa erigere l’Ara Fortuna
Nettuno e settima luna per carriera solista dall’ex Beatles. Redux, andata completamente
grandezza del sistema solare. Manifesto del pacifismo, la perduta, un altare dedicato alla
canzone ha un successo divinità protettrice del ritorno.
epocale.

17 Ottobre
1899
Nella neonata Repubblica di
Colombia scoppia la “Guerra
18 Ottobre
1944
Nell’ultimo vano tentativo
di resistere all’avanzata
19 Ottobre
439
Il re vandalo Genserico
conduce il suo popolo dalla
dei mille giorni”, un conflitto dell’Armata Rossa e degli Penisola iberica alla conquista
interno che avrà come Alleati, Adolf Hitler fonda di Cartagine, primo passo
conseguenza la separazione il Volkssturm, una milizia verso la fondazione di un regno
di Panama, fino ad allora popolare composta da tutti gli barbarico che sarà tra i più
semplice dipartimento uomini abili e arruolabili tra i potenti del Mediterraneo.
colombiano. 16 e i 60 anni.

24 Ottobre
1387
Il duca di Milano Gian
25 Ottobre
1147
Al termine di un assedio
durato sette mesi, e con
Galeazzo Visconti concede
l’usufrutto gratuito del marmo l’aiuto decisivo di un esercito
di Candoglia (Piemonte) alla crociato di 13 mila uomini, il
Veneranda Fabbrica del re del Portogallo Alfonso I il
Duomo per la costruzione Conquistatore scaccia i mori
della nuova cattedrale. da Lisbona.

29 Ottobre
1959
Nel primo numero del
periodico a fumetti francese
30 Ottobre
1905
Durante la Prima rivoluzione
russa un’ondata di rivolte e
31 Ottobre
802
Una congiura di palazzo
depone l’imperatrice
Pilote fa il suo esordio il tumulti obbliga lo zar Nicola d’Oriente Irene d’Atene,
personaggio di Asterix, II ad accettare l’istituzione titolo che la sovrana detiene
l’irriducibile guerriero gallico di un parlamento eletto a dal 780 e che si è sempre
creato da René Goscinny e suffragio universale, la Duma. rifiutata di cedere malgrado
Albert Uderzo. le pressioni della Chiesa.

BBC HISTORY ITALIA [3]


PIETRE MILIARI
I giorni che hanno cambiato la Storia:Ottobre
a cura di Elena Percivaldi

19 OTTOBRE 1469
Isabella e Ferdinando oggi sposi (col trucco)
Il matrimonio tra i due giovani cugini, lei erede al trono di Castiglia,
lui a quello di Aragona, pone le basi
per la nascita della Spagna, una superpotenza dell’età moderna

I l matrimonio che avrebbe cambiato la storia d’Europa


avviando la fondazione della Spagna moderna in realtà non
si doveva fare. Perché la diciottenne Isabella era stata desi-
trasse alla sorveglianza del fratellastro adducendo come scu-
sa la visita alla tomba del fratello morto; dal canto suo il gio-
vane Ferdinando raggiunse la Castiglia sotto mentite spoglie,
gnata erede al trono di Castiglia dal fratellastro Enrico IV solo travestito da stalliere di un mercante. La falsa bolla convinse
a patto di poter scegliere lui stesso il futuro sposo della ragaz- il vescovo di Segovia e il 19 ottobre 1469 a Valladolid la coppia
za. Isabella si disputava il diritto venne unita in matrimonio, sug-
alla corona con Giovanna – figlia Ferdinando II d’Aragona gellando non solo i destini per-
di Enrico IV - contesa che aveva e Isabella di Castiglia. sonali dei due giovani ma anche
spaccato il Paese in due fazioni quelli dei rispettivi regni. A noz-
contrapposte e sarebbe poi sfo- ze celebrate l’impostura venne
ciata nella Guerra di successio- a galla e tanto Isabella quanto
ne al trono di Castiglia. In questo Ferdinando vennero scomuni-
clima di incertezza e contrap- cati da papa Paolo II, mentre il re
posizione frontale si era inserito di Castiglia Enrico, irritato dal fat-
Giovanni II d’Aragona, per fidan- to che il matrimonio fosse stato
zare il figlio Ferdinando con Isa- celebrato senza il suo assenso,
bella in cambio del suo appoggio diseredò la sorella nominando
alle aspirazioni dinastiche del- erede legittima la figlia Giovanna.
la giovane. I due promessi sposi La lotta tra i partigiani delle due
erano però entrambi bisnipoti di “regine” diede luogo alla Guerra
Giovanni I di Castiglia e di Eleonora d’Aragona, quindi consan- di successione castigliana, conflitto che vide coinvolto anche
guinei in quanto cugini, seppure alla lontana, condizione che il Portogallo, al cui sovrano, Alfonso V, era stata promessa la
in base alla dottrina ecclesiastica avrebbe necessitato di una mano di Giovanna.
bolla papale per autorizzarne le nozze. Bolla che papa Paolo II si
rifiutò di concedere onde evitare di immischiarsi nella contesa I “Re Cattolici” in lotta contro i Mori
in atto in Castiglia. L’unione tra i due eredi rivestiva però un’im- La battaglia decisiva tra le due schiere armate si svolse il pri-
portanza tale sia per il re d’Aragona – assiso su un trono trabal- mo marzo 1476 a Toro dove Ferdinando, comandante dell’e-
lante – che per la fazione “isabelina” di Castiglia, che in assen- sercito castigliano, mise in fuga Alfonso che riparò in Porto-
za del placet papale si decise di ricorrere ad un falso documen- gallo con Giovanna. Tre anni dopo fu decretata l’unione della
to vaticano da attribuire ad un pontefice morto da cinque anni, Castiglia con l’Aragona e ad Isabella e Ferdinando assegnato
non più in grado quindi di svelare la truffa. A tal scopo ven- il titolo di “Re Cattolici” per lo sforzo profuso nella fase finale
ne corrotto il nunzio apostolico Antonio Jacopo Venier perché della Reconquista, la cacciata dei Mori dalla penisola iberica,
fabbricasse una bolla apocrifa vergata dal defunto Pio II, nella impresa portata a compimento nel 1492 con la caduta dell’ul-
quale si autorizzavano i matrimoni tra cugini fino al terzo gra- timo regno rimasto in mano ai musulmani e l’entrata trionfa-
do. Ottenuto il documento i due giovani si avviarono segreta- le a Granada della coppia regale. Nello stesso anno Cristofo-
mente verso l’altare: uno dei più importanti matrimoni della sto- ro Colombo, sostenuto dai finanziamenti di Isabella, scopriva
ria si celebrò clandestinamente e senza fasti. Isabella si sot- l’America, avviando la neonata Spagna ai suoi secoli d’oro. •

[4] BBC HISTORY ITALIA


12 OTTOBRE 1931
Il Cristo Redentore “abbraccia” Rio de Janeiro
Va in scena la cerimonia di inaugurazione della colossale statua
che dal monte Corcovado domina la bellissima baia della
metropoli brasiliana, di cui il Cristo a braccia aperte è diventato il simbolo

C ostruita tra il 1922 e il 1931, la sta-


tua di calcestruzzo e pietra sapo-
naria alta 38 metri (compresi gli 8 del
ponenza dell’opera obbligò Da Silva a
valersi della collaborazione dello scul-
tore franco-polacco Paul Landowsky,
basamento) che rappresenta il Cristo il quale nella definizione del progetto si
Redentore e domina Rio de Janeiro dagli basò sullo stile Art Decò dei disegni di
oltre 700 metri del monte Corcovado, Oswald. Le diverse parti furono crea-
nel 2007 è stata inserita nelle “Sette te a grandezza naturale in argilla e poi
meraviglie del mondo moderno”. La pri- spedite in Brasile per essere riprodot-
ma idea della statua venne al sacerdo- te in cemento. Dopo nove anni di lavo-
te Pedro Maria Boss a metà Ottocento, ro la statua venne inaugurata con l’a-
ma il concorso per la sua realizzazione pertura al pubblico il 12 ottobre del 1931
fu indetto soltanto nel 1921, nell’ambito alla presenza del presidente brasiliano
delle celebrazioni per i 100 anni di indi- Getúlio Vargas. Durante la cerimonia,
pendenza del Brasile. Tra i tanti dise- dal suo ufficio di Roma, Guglielmo Mar-
gni pervenuti alla commissione giudi- coni accese le illuminazioni della statua
cante venne scelto quello del “Cristo a braccia aperte” propo- del Cristo Redentore tramite impulso di onde elettromagneti-
sto dall’artista e architetto brasiliano Carlos Oswald e i lavori che. Ai piedi del monumento la comunità italiana ha apposto
di costruzione affidati all’ingegnere Heitor da Silva Costa. L’im- una targa commemorativa dell’evento. •

19 OTTOBRE 202 A.C.


A Zama Scipione pone fine al mito di Annibale
Si chiude nella battaglia combattuta vicino a Tunisi la Seconda
guerra punica, lo scontro tra Roma e Cartagine. Dopo aver
rischiato di capitolare, l’Urbe si prende la rivincita in casa del nemico

L a Seconda guerra punica era stata dominata dal genio


del generale cartaginese Annibale, capace di portare lo
scontro in Italia e infliggere a Roma quattro cocenti sconfit-
nissa, principe della Numidia noto per la forza della sua caval-
leria. Il 19 ottobre del 202 a.C. Annibale e Scipione si fronteg-
giarono a Zama. Il cartaginese era in superiorità numerica e
te che avevano causato alle legioni oltre 100mila perdite tra schierava un’ottantina di elefanti da guerra con i quali pro-
morti e prigionieri. L’Urbe era stata sul punto di capitolare ma, gettava di rompere i ranghi della fanteria romana. Per evitar-
nonostante alcune defezioni, era riuscita a mantenere una lo Scipione fece suonare ai suoi soldati le trombe, in modo
notevole coesione, al punto da logorare Annibale in anni di da spaventare i mastodontici animali che si dispersero semi-
inutili campagne fino a costringerlo a fare ritorno in patria. E nando il caos tra la cavalleria cartaginese. A quel punto quel-
proprio a Cartagine il giovane conso- la romana attaccò i fianchi dello schie-
le Publio Cornelio Scipione, al quale ramento nemico e mise in fuga i cava-
Roma doveva il rinnovato controllo sui lieri nemici per poi ripiegare a tena-
territori della Penisola iberica, proget- glia sui ranghi della fanteria cartagi-
tò di portare la guerra, lanciando la sfi- nese rimasta scoperta. La manovra
da al più celebre condottiero. In suo- determinò l’esito della battaglia, favo-
lo africano Scipione colse alcune vit- revole all’Urbe. Annibale riuscì a fuggi-
torie minori, ma soprattutto sottrasse re ma lasciò sul campo 24mila morti e
ai Cartaginesi una serie di importanti oltre 10mila prigionieri. A Zama, Carta-
alleati con la promessa di sostanziose gine perse lo status di potenza medi-
ricompense, primo fra tutti re Massi- terranea cedendo il primato a Roma. •

BBC HISTORY ITALIA [5]


Pietre miliari: Ottobre

15 OTTOBRE 1940 23 OTTOBRE 1520


Chaplin Carlo V
si fa beffe di Hitler diventa re dei Romani
Esce nelle sale statunitensi Il ventenne erede della casata
“Il Grande Dittatore”, la pellicola Asburgo viene incoronato
più costosa e di maggior successo imperatore: con la conquista delle
del grande attore e regista, colonie spagnole in America regnerà
una geniale parodia della Germania su un impero così esteso su cui
nazista e del suo Führer «non tramontava mai il sole»

C onsiderato uno dei capolavori della storia del cinema, “Il


Grande Dittatore”, scritto, diretto e interpretato da Char-
lie Chaplin, rappresentò per l’autore un azzardo economico da
F iglio di Filippo I d’A-
sburgo e Giovanna
di Castiglia, data la mor-
A-
na
or-
due milioni di dollari. Seppur consapevole che la pellicola non te precoce del padre ee
avrebbe trovato distribuzione nella maggior parte dei merca- l’infermità mentale del- el-
ti europei, come infatti accadde, Chaplin ritenne comunque la madre, Carlo V in gio- io-
doveroso in quel momento cruciale della storia far sentire la vane età ereditò tut- ut-
sua voce e, per la prima volta, quella del suo personaggio più ti i possedimenti familia- ia-
famoso, Charlot, che fino ad allora aveva soltanto cantato ma ri. Divenne così principe pe
mai affrontato dialoghi parlati. Nel film Chaplin/Charlot reci- dei Paesi Bassi, re di Spa-pa-
ta il ruolo di un barbiere ebreo costretto a vivere nel ghetto e gna e quindi delle colo- o-
subire le angherie della soldataglia del dittatore della Tomania nie americane, come dei
(Germania) Adenoid Hynkel (Hitler) – interpretato dallo stes- regni aragonesi di Sarde- de-
so Chaplin - intento a progettare l’invasione della vicina Ostria gna, Napoli e Sicilia, infi-nfi-
(Austria) con la collaborazione del duce di Batalia (Italia) Ben- ne Arciduca d’Austria ae
zino Napaloni (Mussolini). La straordinaria somiglianza del bar- di conseguenza impe- e-
biere con il dittatore Hinkel porterà in seguito Charlot, per aver ratore del Sacro Roma- a-
salva la vita, a calarsi nei panni del führer. In perfetta uniforme no Impero, incoronato ad
da condottiero, il falso dittatore è protagonista di un memora- Aquisgrana il 23 ottobre bre
bile discorso davanti al popolo d’Ostria durante il quale, smen- del 1520. Nemmeno Car- ar-
r
tendo le aspettative, lancia al mondo un messaggio di amo- lo Magno aveva governato rnato su un impero tanto vasto.
vasto Ere-Ere
re, libertà e uguaglianza. Uscito nella sale americane il 15 otto- de dell’ambiziosa politica dinastica austriaca, Carlo V ripre-
bre 1940, il film ebbe una straordinaria accoglienza e negli anni se il progetto caro a molti imperatori medievali, quello di riuni-
divenne il maggior successo di Chaplin, ancora oggi conside- re sotto una monarchia universale cristiana la maggior parte
rato una pietra miliare della cinematografia per la capacità di dei territori europei. Per riuscire nell’impresa armò un podero-
affrontare dall’inedita prospettiva della satira la drammatica so esercito finanziato con le favolose entrate garantite dalle
dell epoca. •
realtà sociale e politica dell’epoca. depredazioni portate avanti per conto della Corona di Madrid
dai conquistatori in America. Ad impedire la realizzazione del
suo disegno universalistico si pararono sulla sua strada tre
ostacoli: l’ostilità della Francia, la nascente Riforma protestan-
te e l’espansionismo dell’Impero Ottomano giunto fino ai con-
fini dei possedimenti asburgici. Imperatore itinerante, Car-
lo V viaggiò costantemente attraverso i suoi domini senza
mai eleggere una sola capitale. Combatté a lungo, e spesso
ebbe la meglio, contro Francesi, principi luterani e Ottomani.
Si arrese soltanto di fronte alla prospettiva di un’alleanza tra
tutti i suoi nemici. Nel 1556 abdicò e divise l’Impero tra il figlio
Filippo II e il fratello Ferdinando I d’Austria, cui toccò il titolo di
imperatore. Ritiratosi nel 1557 in un monastero spagnolo, Car-
lo V vi morì l’anno dopo aver abbandonato il suo sogno di un
impero universale. •

[6] BBC HISTORY ITALIA


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DANTE E QUEI
PARENTI SERPENTI
CHE LO MANDARONO
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IN ESILIO
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[8] BBC HISTORY ITALIA


Dante Alighieri,
ambasciatore
di Firenze, si
presenta dal papa
Bonifacio VIII.

Sposando Gemma Donati, di Gianni Bragato


l’autore della Divina

U
Commedia si imparentò con na regola non scritta ma da tutti
accettata vietava ai poeti del medio-
quella potente famiglia. Ma evo di parlare delle loro mogli e in
la cosa, invece di favorirlo, generale dei familiari. Così succe-
causò la sua rovina. Perché deva che i trovatori provenzali celebrassero il
Corso, il capo della casata, fascino disinvolto delle dame di corte, i cantori
comandava la fazione dei siciliani esaltassero la loro “rosa fresca aulen-
tissima”, cioè la profumata naturalezza delle
Neri, nemici mortali dei contadinelle, gli stilnovisti toscani onorasse-
Bianchi a cui era legato il ro le fanciulle angeliche nate in riva all’Arno.
poeta. Tutto cominciò con 0a erano tutte ࣅgure astratte, immagini della
una lite tra coinquilini… mente più che persone reali, fantasiose creature
meritevoli di lodi ma prive di sostanza, di car-
nalità: più che donne, puri spiriti. E comunque
erano sempre estranee all’ambiente familiare.
Fra le tante dame che nei primi decenni del-
la nostra letteratura vengono esaltate, cele-

BBC HISTORY ITALIA [9]


Cover story Dante e quei parenti serpenti che lo mandarono in esilio

La casa di Dante brate, adorate non ce n’è una che sia moglie o
a Firenze oggi
è diventata un
ࣅglia degli instancabili dispensatori di rime
museo dedicato al amorose.
poeta. Neanche Dante si sottrae a questa regola. Nei
Sotto, nel box, la
quasi quindicimila endecasillabi della Divina
morte violenta di
Corso Donati nel Commedia non c’è un verso o una parola dedi-
1308. cati a sua moglie, n« ai ࣅgli. 7ra le migliaia di
personaggi che affollano il suo fantastico oltre-
tomba inutilmente si cercherebbe la donna che
più gli fu vicina nella vita quotidiana. Per lei
né un saluto, né un ricordo, meno che mai un’e-
spressione di affetto. Niente di niente. Che non
amasse sua moglie è da escludere, se si consi-
dera che insieme hanno messo al mondo quat-
tro ࣅgli e che il poeta ha sempre avuto buoni
rapporti con la famiglia di lei. È pur vero che
a gettare ombre sul loro rapporto coniugale ci
pensò quel pettegolo di Boccaccio che nel suo
trattatello “In laude di Dante” traccia un ritrat-
to impietoso della donna. Il matrimonio, scri-

Una regola non scritta ma da tutti rispettata vietava


ai poeti del Medioevo di parlare delle loro
mogli e dei familiari. Fra le tante dame da loro celebrate
e adorate non cߤª n« una moglie n« una ࣆglia.

CRONACA DELLA FINE MISERANDA DI MESSER CORSO

N elle storie fiorentine a cavallo tra Duecento e


Trecento, ma anche in molte opere letterarie di
quell’epoca, le famiglie dei Donati e dei Carchi hanno,
to Uguiccione de la Faggiuola suo suocero e manda-
to per lui e per suo aiuto...
Messer Corso sentendo la persecuzione che gli
com’è facile immaginare, un ruolo preminente. Ecco era mossa, sì s’era asserragliato nel borgo di San Pie-
come Giovanni Villani ricostruisce nella sua “Nuova ro Maggiore… con forti isbarre, e con genti assai suoi
Cronica” la tragica morte di Corso Donati. «Messer consorti e amici armati, e con balestra, i quali erano rin-
Corso e’ suoi seguaci parendo loro esser male tratta- chiusi nel serraglio al suo servigio. Il popolo cominciò a
ti degli onori e ofici a loro guisa, parendogli essere più combattere i detti serragli da più parti, e messer Cor-
degni, però ch’erano stati i principali ricoveratori dello so e’ suoi a difendere francamente: e durò la battaglia
stato de’ Neri e cacciatori della parte Bianca; ma per gran parte del dì, e fue a tanto, che con tutto il podere
l’altra parte si disse che messer Corso volea essere del popolo, se il rinfrescamento de la gente d’Uguiccio-
signore della cittade e non compagnone; quale che si ne, e gli altri amici del contado invitati per messer Cor-
fosse il vero o la cagione, i detti, e quegli che regge- so gli fossero giunti a tempo, il popolo di Firenze avea
ano il popolo, l’avevano in odio e a grande sospetto, quello giorno assai a fare; ché, perché fossero assai,
dapoi si era imparentato con Uguiccione della Faggiu- erano male in ordine e non molto in accordo, però ch’a
ola, ghibellino e nemico de’ Fiorentini; e ancora lo teme- parte di loro non piacea. Ma sentendo la gente d’U-
ano per lo suo grande animo e podere e séguito, dubi- guiccione come messer Corso era assalito dal popo-
tando di lui che non togliesse loro lo stato e caccias- lo, si tornaro indietro, e’ cittadini che erano nel serra-
se de la terra, e massimamente perché trovarono che glio si cominciarono a partire, onde rimase molto sot-
il detto messer Corso avea fatto lega e giura col det- tile di genti, e certi del popolo ruppero il muro del giar-

[10] BBC HISTORY ITALIA


ve l’autore del Decamerone, avrebbe procurato
a Dante solo noie e sofferenze, perché questo
è il destino dei “ࣅlosofanti”, cioè degli uomini
di lettere, che accettano di sposarsi: «Le loro
camere nascondono dolori li quali di fuori, da
chi non ha occhi la cui perspicacia trapassi le
mura, sono reputati diletti». Di che natura fos-
sero questi dolori non viene detto, né vengo-
no riferiti fatti specifici che testimonino un
difࣅcile rapporto tra i coniugi, cosicché quel-
le affermazioni dell’autore del “Decamerone”
sembrano riferirsi più ad astruse teorie lettera-
rie che a circostanze concrete.

Un accordo matrimoniale come tanti


Resta il fatto che di Gemma Donati - così si Lo stemma della
chiamava la moglie del nostro maggiore poe- famiglia Donati.
ta - rimangono solo quelle poche notizie che
sono sopravvissute al disordine degli archi-
vi e al trascorrere dei secoli. Sappiamo che fu
promessa in sposa a Dante con un atto notarile
datato 9 febbraio 1277, quando il futuro mari-
to aveva 12 anni e lei probabilmente qualche
anno di meno. La giovane età di entrambi non
deve sorprendere, essendo allora in uso stabili-
re gli accordi matrimoniali con grande antici-
po. Il documento precisa anche l’ammontare

dino di contro alle Stinche (le antiche prigioni di Firen-


ze), e entrarono dentro con grande gente d’arme. E
veggendo ciò messer Corso e’ suoi, e che ’l soccor-
so d’Uguiccione e degli altri suoi amici gli era tardato e
fallito, sì abandonò le case, e fuggisi fuori de la terra…
Messer Corso tutto solo andandosene, fue giunto e
preso sopra a Rovezzano da certi Catalani a cavallo, e
menandolne preso a Firenze, come fue di costa a San
Salvi, pregando quegli che’l menavano, e promettendo
loro molta moneta se lo scampasseno, i detti volendo-
lo pure menare a Firenze, sì com’era loro imposto da’
signori, messer Corso per paura di venire a le mani de’
suoi nemici e a essere giustiziato dal popolo, essendo
compreso forte di gotta ne le mani e ne’ piedi, si lasciò
cadere da cavallo. I detti Catalani veggendolo in ter-
ra, l’uno di loro gli diede d’una lancia per la gola d’uno
colpo mortale, e lasciarollo per morto: i monaci del det-
to monistero il ne portaro ne la badia, e chi disse che
inanzi che morisse si rimise ne le mani di loro in luogo
di penitenzia, e chi disse che il trovar morto; e l’altra
mattina fu seppellito in San Salvi con piccolo onore e
poca gente, per tema del Comune». •

BBC HISTORY ITALIA [11]


Cover story Dante e quei parenti serpenti che lo mandarono in esilio

A destra, un della dote, ࣅssata in 2 ࣅorini piccoli, equi-


manoscritto
medievale della
valenti a circa 12 ࣅorini d’oro: una cifra irri-
Divina Commedia. soria che, essendo calcolata in proporzione al
Sotto, nel box, un patrimonio dello sposo (così da garantirne la
ritratto di Guido
restituzione in caso di morte del marito) lascia
Cavalcanti.
intendere quanto poco rilevanti fossero le pro-
prietà del suocero Alighiero. E tuttavia quel
matrimonio, che sarà celebrato negli anni tra
il 1283 e il 1285, anche se non portava van-
taggi economici alla famiglia degli Alighieri,
risultava molto vantaggioso sul piano sociale.

CAVALCANTI, L’AMICO CHE MORÌ ANCHE PER COLPA DI DANTE

Q uel Guido Cavalcanti che Dante, in qualità di Pri-


ore, condannò all’esilio con altri rappresentan-
ti sia di parte Nera che Bianca era, come si è detto,
inserendo, nel fitto dialogo tra lui e Farinata, un inter-
vento di Cavalcante, fino a quel momento nascosto
nell’arca di marmo, che si capisce essere stato mes-
anche lui poeta e suo personale amico. Oltre che nel- so lì apposta per rendere omaggio all’amico poeta. Il
la Divina Commedia Dante parla più volte di lui nelle padre di Guido si solleva dritto nella tomba e gli chie-
opere minori. Già nelle Rime si legge ad esempio un de: «Se per questo cieco / carcere vai per altezza d’in-
celebre sonetto che inizia così: “Guido, i’ vorrei che gegno, / mio figlio ov’è? Perché non è ei teco?». Insom-
tu e Lapo ed io / fossimo presi per incantamento / e ma, suo figlio, dice Cavalcante, non è inferiore a Dan-
messi in un vasel, ch’ad ogni vento / per mare andas- te per capacità poetica e dunque perché non compie
se al voler vostro e mio…”. Guido è natural- con lui quel viaggio nell’oltretomba?
mente Cavalcanti - che gli risponde con Una breve esitazione di Dante nel
un sonetto a tono: “S’io fosse quelli che rispondergli induce Cavalcante a cre-
d’amor fu degno...” - e Lapo è un terzo dere che il suo Guido sia morto, cosic-
poeta del gruppo di giovani letterati ché si lascia cadere nel fondo dell’ar-
e amici attivo a Firenze nella secon- ca in preda al più cupo sconforto.
da metà del Duecento. In realtà Guido, nel mese di apri-
A differenza di Dante, Guido le del 1300 in cui Dante ambienta il
apparteneva alla grande nobiltà fio- suo poema, è ancora in vita, ma per
rentina. La famiglia era delle più emi- poco. Nel giugno di quello stesso
nenti e suo padre Cavalcante, fiera- anno, infatti, venne esiliato a Sarza-
mente schierato con i Guelfi, fu esilia- na, sul mar Ligure, dove si ammalò di
to a seguito della sconfitta di Monta- malaria. L’aggravarsi del male indusse
perti nel 1260 per rientrare trionfalmente i Priori a revocare la condanna e a con-
in città sei anni dopo, quando a Beneven- cedergli il ritorno in patria. Ma questo non
to cadde Manfredi con i Ghibellini che lo aveva- bastò a salvarlo. Morì a Firenze il 29 agosto del
no appoggiato. Sua moglie Beatrice era figlia di Farina- 1300, rimpianto da tutti, come riferiscono le cronache:
ta degli Uberti, ghibellino vincitore a Montaperti che, «E fu grande dannaggio», perché «era cortese e ardi-
come ricorda Dante nella Divina Commedia, ebbe il to e virtudioso in molte cose, ma anche sdegnoso e
grande merito di avere salvato Firenze dalla distru- solitario e intento allo studio». Virtù e condizioni che
zione reclamata dai suoi alleati. Farinata e Cavalcan- si tramandarono in Firenze con il passare degli anni e
te Cavalcanti, pur militanti in fazioni opposte, vengo- nonostante il perdurare delle lotte cittadine, se è vero
no collocati da Dante come eretici nella stessa arca che Boccaccio e Sacchetti gli dedicarono ognuno
infernale del sesto cerchio dell’Inferno, a testimonian- una novella. Ma è facile immaginare che a soffrire di
za di una affinità di ceto e di pensiero, se non di scel- più per la sua perdita sia stato proprio Dante, che l’a-
ta politica. E in quel decimo canto Dante trova il modo veva avuto come amico e che condannandolo all’e-
di ricordare Guido, che pure era ancora in vita. Lo fa silio aveva contribuito alla sua morte precoce. •

[12] BBC HISTORY ITALIA


Gemma era infatti imparentata, come secon- za, un po’ come succede oggi tra condomini.
da cugina, con la potente famiglia dei Donati, Si arrivò al punto di aprire un vicoletto, detto
che negli ultimi anni del Duecento contende- dello Scandalo, per separare le due abitazioni,
va l’egemonia a Firenze all’altrettanto potente così da impedire, come minacciato, che i con-
casata dei Cerchi. tendenti buttassero giù i muri interni delle case
Pochi cenni per chiarire la complessa situa- per assaltare di notte i rivali. Entrambi punti-
zione sociale e politica della città del Giglio. gliosi e appoggiati da clan familiari che erano
Nel periodo immediatamente successivo alla vere e proprie consorterie di interessi e di affa-
nascita di Dante avvenne la deࣅnitiva cacciata ri, i Cerchi e i Donati accentuarono i contra-
dei ghibellini da Firenze. Fine delle lotte inte- sti ࣅno ad estenderli all’intera città, che così si
stine" Neanche per sogno. I guelࣅ vincitori e ritrovò divisa e in lotta tra fazioni esattamen-
padroni della città tornarono presto a dividersi
nelle due fazioni dei Bianchi e dei Neri. I pri-
mi facevano capo a Vieri de’ Cerchi, mercante 1ellߤaspra contesa tra %iancKi e 1eri il governo ࣆorentino
di recente ricchezza, i secondi a Corso Dona- dei Bianchi mandò in esilio il protervo Corso
ti, capo di una antica e nobile casata. I Cerchi Donati. Di quel governo faceva parte Dante, eletto nel
e i Donati erano vicini di casa e i loro contra- collegio dei Priori, a cui quella decisione costò molto cara.
sti cominciarono con problemi di conviven-
Dante con Beatrice
incontra Piccarda
e Costanza nel
III Canto del
Paradiso.

BBC HISTORY ITALIA [13]


Cover story Dante e quei parenti serpenti che lo mandarono in esilio

La città di Firenze te come succedeva al tempo dei guelࣅ e ghi- nitiva resa dei conti. Vediamo dunque chi era
oggi, con il
bellini. Vale la pena di sottolineare che, come questo potente, orgoglioso, facinoroso Corso
caratteristico
Ponte Vecchio. è stato scritto, «a queste lotte ࣅorentine Dante Donati che teneva in scacco la famiglia rivale
A destra, ritratto di ha dato un’espressione immortale; dalle tem- dei Cerchi, perturbava l’intera città e contribuì
Dante a opera di peste di una piccola repubblica, che altrimenti alla rovina dello stesso Dante, marito di quella
Sandro Botticelli
del 1495. si sarebbero perse come fugaci momenti nella Gemma Donati che era una sua parente.
Sotto, la casa storia universale, nacque il più grande poema
di Corso Donati dell’era cristiana».
attaccata dai
fiorentini.
L’eroe indisciplinato di Campaldino
Ma torniamo ai dissidi tra le due fazioni,
che giunsero al culmine negli ultimi anni del
secolo, quando Corso Donati sposò in secon-
de nozze una parente dei Cerchi ma negò alla
famiglia della moglie la quota di eredità che le
spettava, (per garantirla in caso di morte del
marito, come si era fatto con Gemma Donati).
Il ricorso alla magistratura da parte dei Cerchi
non servì a piegare l’arroganza del capo dei
Donati, che non solo mantenne fermo il suo
riࣅuto ma non perse occasione di provocare i
rivali e accendere gli animi. Gli scontri arma-
ti fra le due fazioni diventarono più frequenti e
difࣅcili da controllare ࣅnché, il 1r maggio del
13, festa di Calendimaggio, bastò una ris-
sa tra i ragazzi delle due casate con il ferimen-
to di uno dei Cerchi, a cui fu mozzato il naso,
per scatenare la lotta armata e portare alla deࣅ-

[14] BBC HISTORY ITALIA


Il cronista fiorentino Dino Compagni lo re del secolo il governo dei Bianchi lo cacciò in
descrive così: «Gentile di sangue, bello del esilio. Di quel governo faceva parte, nei mesi
corpo, piacevole parlatore, addorno di belli di giugno e luglio del 13, anche Dante, eletto
costumi, sottile d’ingegno, con l’animo sem- nel collegio dei Priori, la massima autorità del-
pre intento a malfare… Per sua superbia fu la repubblica. Mal gliene incolse, perché «tut-
chiamato il Barone, che quando passava per la ti li mali e li inconvenienti miei dalli infausti
terra, molti gridavano: ‘Viva il Barone’; comizi del mio priorato ebbono cagione e
e parea la terra sua». Corso aveva principio», come confessò lui stes-
“Dante e Virgilio
una quindicina di anni più di so. Quel bimestre fu infatti uno all’inferno”, quadro
Dante, essendo nato intor- dei più travagliati della storia di Rafael Flores,
no al 125. Insieme pre- ࣅorentina, soprattutto per del 1855, oggi
conservato al
sero parte nel 1289 alla le trame del papa Boni- Museo Nacional
battaglia di Campaldi- facio VIII, che mirava a de Arte di Città del
no contro la ghibelli- portare sotto il suo con- Messico.

na Arezzo, Dante tra i trollo la ricca e potente


feditori (cioè i cavalieri Firenze. Appena elet-
di prima ࣅla armati alla ti, Dante e gli altri Pri-
leggera) messi in campo ori dovettero decidere se
da Vieri de Cerchi, Cor- procedere con la senten-
so al comando delle truppe za, emessa dal preceden-
pistoiesi, città della quale era te Priorato, che condannava
podestà. Fu proprio lui a deci- tre congiurati colpevoli di avere
dere le sorti dello scontro, quando, operato, in accordo col papa, con-
senza rispettare l’ordine di mantenersi nel-
le posizioni di riserva, lanciò la sua cavalleria
contro il ࣅanco degli aretini, che stavano pre- Corso Donati fu descritto così: «Gentile di sangue, bello
valendo sui guelࣅ di Firenze, disarticolando del corpo, piacevole parlatore, addorno di belli
la loro azione e provocandone la rotta. La glo- costumi, sottile d’ingegno, con l’animo sempre intento a
ria conquistata in battaglia lo insuperbì più di malfare… Per sua superbia fu chiamato il Barone…».
quanto già fosse di natura, al punto che sul ࣅni-

“La barca di
Dante”, olio su
tela di Eugène
Delacroix, del 1822,
conservato al
Museo del Louvre,
di Parigi.

BBC HISTORY ITALIA [15]


Cover story Dante e quei parenti serpenti che lo mandarono in esilio

Beatrice dipinta tro l’autonomia della città. La pena richiesta


da Dante Gabriel
Rossetti nel 1872.
era una multa salatissima e il taglio della lin-
Sotto, Dante in gua. I nuovi Priori diedero il loro assenso, cosa
esilio. che fece infuriare il collerico Bonifacio VIII.
E siccome alla vigilia della festa del patrono
San Giovanni in città erano scoppiati violenti
tumulti tra le fazioni, i Priori ordinarono il con-
ࣅno per otto capi di parte Nera e sette di parte
Bianca, tra i quali ࣅgurava pure il poeta Gui-
do Cavalcanti, amico di Dante. Il che gli alie-
nò, come è facile capire, anche l’appoggio dei
Bianchi, dei quali faceva parte anche Caval-
canti. Infatti i Priori vollero mostrarsi impar-
ziali cacciando dalla città sia i Bianchi, che
governavano, sia i Neri, che erano all’opposi-
zione. Il risultato? L’anno dopo i Neri, coman-
dati da Corso Donati e appoggiati da Bonifacio
VIII, rientrarono trionfalmente a Firenze ed

VITA DI UN POETA IN ESILIO

C ome si è detto, l’esilio di Dante si protrasse per


vent’anni, fino alla morte. Ma stabilire dove e
quando il nostro poeta abbia amaramente sperimen-
considerazione di capace diplomatico che gli torne-
rà utile in seguito. In cambio di quella generosa ospi-
talità, celebrerà nell’VIII canto del Purgatorio la nobiltà
tato «sì come sa di sale / lo pane altrui, e com’è duro e l’onore della casata incontrando il marchese Corra-
calle / lo scendere e il salir per l’altrui scale», secon- do Malaspina, che era morto sul finire del Duecento.
do le parole dell’avo Cacciaguida che nel Paradiso Dante si trovava ancora una volta a Forlì quando,
gli predisse quella sventura, è una questione anco- nell’ottobre del 1310, ebbe notizia della discesa in Ita-
ra assai dibattuta. Leonardo Bruni, umanista fioren- lia del nuovo imperatore Arrigo VII. Quell’evento del
tino del Quattrocento, racconta che «sentita Dante tutto inaspettato suscitò in lui la speranza, l’ultima, di
la sua ruina, subito si partì da Roma dove era amba- rientrare a Firenze. In conformità alle sue idee sui due
sciadore, e camminando con gran celerità ne venne massimi poteri chiamati da Dio a reggere il mondo - il
a Siena e quivi, intesa più chiaramente la sua cala- papa nel campo spirituale, l’imperatore in quello tem-
mità, non vedendo alcun riparo, deliberò accozzarsi porale - era convinto che Arrigo VII avrebbe riporta-
con gli altri usciti». to la pace e la concordia nell’Italia delle tante signo-
Nella grande quantità degli spostamenti a cui Dante
fu costretto dal bisogno di avere ospitalità e sostegno,
si possono tuttavia individuare alcuni punti fermi, di cui
rimangono tracce documentarie o che lui stesso ha
ricordato nella Divina Commedia, alla quale cominciò
a lavorare proprio in quegli anni disperati. La prima di
queste tappe fu la Forlì degli Ordelaffi, che lo accolse-
ro quando Dante, deposta ogni speranza di poter tor-
nare nella sua città combattendo con i fuorusciti fio-
rentini, si distaccò dal gruppo e diventò l’esule solitario
e sdegnoso che solo in ragione della sua poesia veni-
va apprezzato e accolto. È certa, nel 1306, la sua pre-
senza nella Lunigiana dei signori Malspina perché per
loro conto trattò la pace con il vescovo di Luni, guada-
gnandosi la gratitudine della famiglia e una certa qual

[16] BBC HISTORY ITALIA


espulsero gli avversari Bianchi. A cominciare rivendicando ancora una volta la sua innocen-
da Dante, che nel gennaio del 132 fu condan- za e ribadendo la decisione di restare per sem-
nato per baratteria (cioè per corruzione nell’e- pre lontano dalla sua città.
sercizio delle pubbliche funzioni) a una multa Ma neanche per il trionfante Corso Donati la
di cinquemila ࣅorini e a due anni di esilio. Il permanenza in riva all’Arno risultò facile e pro-
1 marzo, non essendosi presentato in giudizio diga di soddisfazioni. Nel 13 si salvò a fatica
per quell’accusa del tutto infondata, fu emessa da un attentato degli avversari, che poi erano gli
contro di lui un’altra sentenza: conࣅsca imme- ex compagni Neri insofferenti delle sue prepo-
diata di tutti i suoi beni e condanna a morte sul tenze. Quattro anni più tardi, le intese sotterra-
rogo. Iniziò così il suo lungo esilio, che dure- nee e contorte che strinse con il capo ghibellino
rà vent’anni e si concluderà, come sappiamo, Uguccione della Faggiola, di cui aveva spo-
a Ravenna, dove si conservano ancora le sue
spoglie. A Firenze non tornò più, anche se nel
1315, quando già la sua fama di poeta lo ave- Una leggenda vuole che Piccarda, rapita dal convento
va reso celebre in tutta Italia, gli venne conces- per essere sposata con la forza, sia stata colpita
sa un’amnistia, a patto che pagasse una multa da un terribile morbo che deturpò la sua bellezza e in pochi
simbolica e riconoscesse le sue colpe. Dan- giorni la condusse alla tomba, salvando la sua virtù.
te rifiutò sdegnosamente quelle condizioni,

rie sempre in lotta fra loro e specialmente a Firenze, ta nota per i frequenti dissidi familiari e notissima dopo
che alle fazioni cittadine pagava un pesante tributo che Dante aveva cantato, nel quinto canto dell’Infer-
di violenza e di morte. Ahimè, queste considerazioni, no, l’impareggiabile e tragica storia d’amore di Paolo
che proprio in quegli anni andava sviluppando nel “De e Francesca. Quando il poeta vi giunse il signore del-
Monarchia”, una delle sue opere in latino, si rivelaro- la città era Guido Novello, che con i feroci comporta-
no ben presto per quello che erano: astratte dottrine menti dei suoi predecessori aveva poco a che spar-
del pensiero medioevale più che accorte analisi della tire. Equilibrato, tranquillo, estraneo ad ogni avventu-
realtà politica, e come tali non si realizzarono né allo- ra guerresca, era preso dal governo della città almeno
ra né mai. Tanto più che l’uomo che avrebbe dovuto quanto dalla passione per la poesia, a cui si dedicava
incarnarle, cioè Arrigo VII, altrettanto inaspettatamen- in prima persona con un gruppetto di amici e lettera-
te come era apparso in Italia, morì a Buonconvento, ti di cui si era attorniato. La presenza di Dante, ormai
vicino a Siena, nell’agosto del 1313. considerato il poeta italiano più illustre, conferiva alla
A trarre d’impaccio l’esule fiorentino intervenne allora sua corte un prestigio riconosciuto e invidiato da tut-
“il gran lombardo”, cioè il signore di Verona Cangrande ti. Da lui per primo, che volle affidargli il difficile compito
della Scala, capo dei Ghibellini, celebre condottiero ma di appianare un contrasto con Venezia. Era successo
anche protettore di letterati e artisti nonché estimato- che i ravennati avevano attaccato alcune navi vene-
re di Dante. Cangrande invitò il poeta nella sua splen- ziane venute a saccheggiare le loro pregiate saline. La
dida corte in riva all’Adige e gli offrì un’ospitalità tanto Repubblica non era una potenza da lasciar passare
amichevole quanto generosa. Dante ricambiò la sua un simile affronto e si era alleata con Forlì per punire il
cortesia celebrandolo nel Paradiso con alcune celebri comune nemico. Forlì, come si ricorderà, era governata
terzine per bocca, ancora una volta, del suo avo Cac- dagli Ordelaffi, i primi signori ad accogliere Dante cac-
ciaguida: «Lo primo tuo refugio e ‘l primo ostello / sarà ciato in esilio. Chi meglio di lui, che degli Ordelaffi ave-
la cortesia del gran lombardo / che ‘n su la scala por- va conservato l’amicizia, poteva sanare il minaccioso
ta il santo uccello; / ch’in te avrà sì benigno riguardo, / contrasto con Venezia? Fu così che il poeta fu spedito
che del fare e del chieder, tra voi due, / fia primo quel a trattare col doge. Con successo, visto che convin-
che tra l’altri é più tardo». se i veneziani a rinunciare alla guerra. Senonché, nel
Il periodo veronese fu senza dubbio il più sereno del viaggio di ritorno, passando per le valli di Comacchio
lungo esilio e si concluse nel 1318 senza che si cono- infestate dalla malaria, si ammalò. Appena il tempo di
sca la ragione dell’allontanamento di Dante. Che da arrivare a Ravenna e cessò di vivere. Ucciso a soli 56
Verona si spostò a Ravenna, dove trascorse gli ultimi anni per il furto di qualche sacco di sale su una spiag-
anni di vita. Ravenna era signoria dei da Polenta, casa- gia dell’Adriatico. •

BBC HISTORY ITALIA [17]


Cover story Dante e quei parenti serpenti che lo mandarono in esilio

La mappa sato una ࣅglia, per impadronirsi del potere a rie impietose quando non apertamente scurrili,
dell’Inferno Firenze, convinsero la Signoria a condannarlo secondo i canoni della poesia comico-realisti-
dipinta da Sandro
Botticelli, tra il 1480 come ribelle e traditore. Inseguito dalla fol- ca dell’epoca. Nella 7enzone Dante rinfaccia
e il 1490. la, che aveva saccheggiato le sue case, a Forese la scarsa prestanza sessuale,
Nell’ovale, un si diede a una fuga tumultuosa, i modi violenti, la smodata ingor-
ritratto di Giovanni
Boccaccio, cinto di
ma poco fuori dalla città cad- digia. Forese replica accusando
alloro come Dante. de da cavallo e rimase impi- l’amico di essere un poverac-
Sotto, lo stemma gliato in una staffa. I nemici cio, di avere origini modeste
dei Della Tosa dal
palazzo dei Priori
lo raggiunsero e lo ࣅnirono e un padre usuraio. Insom-
di Volterra. con un colpo di lancia alla ma, una bella dimostrazio-
gola e sul ࣅanco. Il cada- ne di goliardia giovanile,
vere fu raccolto dai frati in endecasillabi rimati,
di Vallombrosa e sepol- che dietro al sarcasmo
to nella vicina chiesa di impietoso nasconde una
San Salvi. assidua frequentazione e
Nel la Div i na Com- una stretta amicizia.
media Dante non fa mai Forese muore giovane,
i l nome del suo nem i- nel luglio del 1296, e Dan-
co. Lascia che a farlo sia il te lo celebra nella Divina
fratello minore di lui, Fore- Commedia. Lo incontra nel
se Donati. Forese, detto anche canto XXIII del Purgatorio,
Bicci Novello per distinguerlo da dove l’amico sconta i suoi peccati
un nonno dello stesso nome, doveva di gola, ma dove gli sregolati insulti
avere più o meno l’età di Dante, anche se non della 7enzone lasciano il posto a uno dei pas-
se ne conosce l’anno di nascita. Certamente era saggi più intensi e toccanti dell’intero poema.
suo amico e compagno di avventure giovanili, E nel canto successivo, al momento di sepa-
oltre che di esperienze letterarie. Insieme han- rarsi, Forese consola l’amico delle traversie
no scritto la celebre 7enzone, cioè una compe- della sua vita predicendogli - in quell’anno
tizione poetica formata da sei sonetti - tre per 13 in cui Dante immagina di compiere il
ciascuno - in cui si scambiano accuse e ingiu- viaggio nell’oltretomba (in realtà scrisse il

[18] BBC HISTORY ITALIA


ai commentatori del poema, deve essere avve-
nuto nel decennio tra l’Ottanta e il Novanta del
12. Fu in quegli anni che Corso Donati, in
lotta per il controllo della città, decise di dare
la sorella in moglie al suo compare Rosselli-
no della 7osa, anche lui un caporione di par-
te Nera, così da legarlo a sé con un più stretto
rapporto di parentela.
Accompagnati da un pugno di seguaci arma-
ti, i due penetrarono a forza nel convento fran-
cescano e ne uscirono portandosi dietro la
povera monaca, che subito fu costretta al matri- Un’altra
rappresentazione
monio. Una leggenda medioevale vuole che della morte di
Piccarda, prima che le nozze fossero consu- Corso Donati
mate, sia stata colpita da un terribile morbo che in un disegno
del XIV secolo
deturpò la sua bellezza e in pochi giorni la con- nella Cronaca di
dusse alla tomba. Giovanni Villani.
La sua virtù era dunque salva e il voto di
castità intatto. Ma non è ciò che racconta Dan-
te, secondo il quale Piccarda accettò, sia pure
di controvoglia, il suo destino di moglie. «Iddio

suo capolavoro tra il 136 e il 1321) - la morte


ignominiosa del fratello Corso (che si sarebbe Dante nel gennaio del 1302 fu condannato a una multa
veriࣅcata otto anni più tardi, nel 138). Sen- di .000 ࣆorini e a due anni di esilio. Poi, non avendo
za nominarlo, ma riprendendo nel dettaglio il riconosciuto quell’accusa infondata, fu condannato
racconto che ne aveva fatto il Compagni nel- alla conࣆsca dei beni e alla morte sul rogo.
la sua Cronica, con la bestia, cioè il cavallo,
che trascina il fuggitivo verso la perdizione
per lasciarlo inࣅne cadere “vilmente disfat- si sa qual poi mia vita fusi», conࣅda lei stessa
to”. Per il superbo Corso Donati, abituato a al poeta con un verso che rivela insieme l’ama-
spadroneggiare in casa sua come nell’intera rezza del ricordo e la profondità del suo dolo-
città di Firenze, non poteva esserci affronto re. Per questo, per la rinuncia anche se forzata
peggiore che venire giudicato e condannato ai voti sacri, è ࣅnita sì in Paradiso, ma nel cer-
da quel suo fratello minore, passato alla sto- chio più esterno dei beati, quello più lontano
ria solo per l’intimo legame di amicizia che dalla visione di Dio.
lo univa a Dante. In quanto ai due responsabili del suo peno-
Prima di separarsi, Forese annuncia all’a- so destino, si è già detto della ࣅne ignominio-
mico che “ne l’alto Olimpo”, cioè in Paradiso, sa toccata al fratello Corso. A cui va aggiunto
incontrerà «la mia sorella, che tra bella e buona che tra i nemici che lo inseguirono per le stra-
non so qual fosse più». Si riferisce a Piccarda, de della città e lo massacrarono a colpi di spada
il terzo personaggio della famiglia dei Donati c’era anche Rossellino della 7osa, il compare
che compare nella Divina Commedia. al quale aveva sacriࣅcato la virtù della povera
Profondamente diversa dal gaudente fratello Piccarda. Nella tumultuosa e sempre instabile
minore e dal feroce fratello maggiore, Piccar- vita politica ࣅorentina, era successo che la par-
da Donati scelse ancora giovanissima di sot- te Nera, dopo avere cacciato i Bianchi, si era
trarsi alla vita turbinosa della sua Firenze e si divisa a sua volta in due fazioni e gli ex capo-
fece monaca francescana nel convento di San- rioni comandavano ora i due opposti partiti.
ta Chiara. Di lei, come di Forese, sappiamo Entrambi con tanta acredine da volere ognu-
solo quel poco che ci racconta Dante, che fu no la morte dell’altro. E il peggio, questa vol-
suo compagno di gioventù e quindi testimone ta, toccò a Corso Donati. •
del suo dramma umano. Il fattaccio, ben noto (Gianni Bragato è giornalista e scrittore di Storia)

BBC HISTORY ITALIA [19]


Roma antica

COSÌ GLI DEI


DELL’ORIENTE
CONQUISTARONO
L’URBE

BBC HISTORY ITALIA


La battaglia di
Azio, tra le navi
di Ottaviano e
quelle di Antonio e
Cleopatra, dipinta
da Johann
Georg Platzer.

Nelle terre occupate, Roma portava il proprio


modello di società ma assorbiva nuovi
costumi e nuove credenze. Anche le divinità
di quei popoli, percorrendo all’inverso
le strade dei legionari, arrivarono
a infoltire il pantheon sul Tevere, dove
la tolleranza religiosa era aperta a tutti.
Fino all’avvento del cristianesimo

di Valerio Sofia

L
e legioni romane arrivavano sempre
più lontano, scoprivano mondi diversi
e quando i soldati tornavano, dopo lun-
ghissime assenze, avevano molte cose
da raccontare. E la cultura dei conquistatori
si arricchiva di altre culture: lingue, cibi, abi-
tudini diverse. E divinità. Ogni straniero che
arrivava a Roma portava la sua, che doveva
coabitare con quelle locali, aggiungendo nuo-
vi nomi, nuovi riti, nuove credenze.
/a civiltà romana era per natura aperta ࣅn
dalle sue origini, e allo stesso tempo conser-
vava gelosamente e anche rigidamente le pro-
prie tradizioni.
La religione permeava ogni aspetto della
vita quotidiana ed era essenziale alla soprav-
vivenza dello Stato, ma poi c’era uno spazio
personale e intimo riservato ai culti familiari
e a quelli che ciascuno preferiva.
E lo Stato stesso – pur rigorosamente con-
servatore – era pronto a valutare ogni singolo
culto in base all’utilità per la vita pubbli- L’incontro tra
ca, e così non era raro che accogliesse nella Marco Antonio
e Cleopatra in
religione ufࣅciale riti privati o divinità stra- un dipinto di
niere, quelli che venivano chiamati i sacra Lawrence
peregrina. Ed è seguendo questa politica Alma-Tadema.

BBC HISTORY ITALIA [21]


Roma antica

pragmatica che l’impero romano si apriva gra- propria strada per Roma, divenendo anzi tra le
datamente ai culti orientali, così diversi dalla divinità più venerate dal popolo. Secondo l’in-
tradizione romana, alcuni assorbendoli, altri terpretazione classica dello storico belga Franz
aggiungendoli al suo pantheon ufࣅciale. Cumont, si trattava soprattutto di religioni sal-
viࣅche a carattere misterico, tese a soddisfare i
Più misticismo con le divinità orientali bisogni mistici dell’individuo e come tali impor-
In realtà era già successo prima con la Roma tanti per superare il politeismo pagano e in qual-
dei re e dopo l’avvento della repubblica: l’Urbe che modo “traghettarlo” verso il monoteismo
allargava i suoi conࣅni e incontrava le divinità cristiano. Altri studiosi invece fanno attenzio-
Illustrazione dei
Baccanali tratta prima sabine poi etrusche, poi greche. Ma cer- ne a generalizzare di meno, e a studiare ogni
dal volume “Usi to si trattava di divinità riconoscibili, anche se singolo caso, evidenziando come questi culti
e Costumi di avevano nomi differenti da quelli romani. Que- di origine straniera non furono solo importati
tutti i i Popoli
dell’Universo” stione ben diversa erano invece Cibele e Mitra, dall’estero, ma ebbero un proprio sviluppo spe-
del 1856. Iside e Serapide, eppure anche loro trovarono la ciࣅco all’interno della società romana, acqui-
sendo caratteristiche miste. Anche i romani,
quindi, sentivano il bisogno di una fede profon-
I BACCANALI VIETATI da, intima, solitaria: non solo riti pubblici e festi-
vità chiassose ma colloqui con la propria anima.

L o Stato romano non era contrario all’introduzione di nuovi


culti, ma quando era troppo, era troppo. Così il primo caso
religioso eclatante riguardò un rito greco, ma già influenzato
Un antenato dei culti orientali a Roma potrebbe
essere addirittura Ercole, probabilmente giunto a
Roma in età regia arcaica tramite i mercanti feni-
dall’oriente: il culto di Bacco attraverso cerimonie orgiastiche ci che adoravano Melqart. Eppure proprio Erco-
dette Baccanali. Per fermare il dilagare di pratiche che secondo le divenne presto una divinità romanissima, fatta
le autorità offendevano non tanto la religione quanto la mora- propria dai sovrani come i Tarquini e dai mer-
le e l’ordine pubblico, nel 186 a.C. il Senato arrivò a pronuncia- canti che gli pagavano una decima presso l’Ara
re il più forte dei suoi provvedimenti, il Senatus Consultum. I riti Maxima al Foro Boario. Si può dire che in questo
celebrati di notte prevedevano infatti secondo le accuse pro- caso l’assimilazione (legata anche all’Eracle gre-
miscuità fra uomini e donne, violenze anche sessuali, iniziazio- co e ad alcuni miti indigeni come quello di Caco)
ni di giovanissimi, sparizioni misteriose, ubriachezza. Ma tutto portò addirittura alla perdita della memoria del-
ciò era proibito se riguardava i cittadini romani. Il culto in asso- le origini orientali dell’eroe divino, come avven-
luto non fu proibito, perché questo non era contemplato nella ne per gli altri dei greci. Per restare in Grecia,
mentalità romana, ma i riti furono severamente regolamentati. • un caso precoce ed esemplare di “importazione”
Così gli dei dell’Oriente conquistarono l’Urbe

Affresco che
rappresenta un
raduno sacro
isiaco, risalente al
I secolo d.C.
Un sacerdote
bada al fuoco
mentre un altro
tiene in mano un
recipiente di acqua
sacra alla porta
di un tempio con
delle sfingi.
Sotto, l’imperatore
Eliogabalo,
molto legato ai
culti orientali, in
particolare a quelli
del Sole Invitto.

di divinità straniera a Roma è quella di Ascle- Il terreno per la diffusione di nuove fedi era
pio-Esculapio, che già nel 291 a.C. fu impiantato stato preparato dalla crescita del popolo dei
nell’Isola Tiberina per sfruttarne le competen- fedeli: stranieri di ogni genere che ormai si con-
ze mediche, dopo aver chiesto per vie diplomati- centravano a Roma, dagli schiavi ai mercanti,
che alla città di Epidauro il permesso di portarne ma anche cittadini romani in cerca di rispo-
a Roma la statua. Ma quando in età repubblicana ste nuove. Alla ࣅne del III secolo a.C., quando
avanzata si andò oltre il Mar Egeo, allora le cose Annibale aveva invaso l’Italia e mieteva suc-
cambiarono. cessi dal Ticino a Canne, si diffusero un gran
numero di “superstizioni” straniere ed orienta-
La profezia dei Libri Sibillini li, tanto che il Senato intervenne a reprimerle.
In realtà per Roma non contava tanto cosa Quando poi però la pressione era troppo gran-
o chi si adorasse, ma quanto questo servis- de, i Libri Sibillini imposero alle autorità roma-
se o interferisse con il buon funzionamento e ne di adottare dall’Anatolia il culto di Cibele,
il successo dello Stato e della società. Furo- una dea frigia. Signora delle ࣅere e dea selvag-
no così banditi i culti dionisiaci, portatori di gia che viaggiava su un carro trainato da leo-
disordine (vedi box), ma fu una sanzione ufࣅ- ni, regnava sulla regione di Troia, cosa che la
ciale a importare in città uno dei culti apparen- rendeva più vicina ai Romani. Sotto vari nomi,
temente più distanti dalla mentalità romana, era adorata nella forma di un meteorite o di una
quello della magna mater anatolica, Cibele. roccia vulcanica, la celebre “pietra nera” con-

BBC HISTORY ITALIA [23]


Roma antica

giamento dell’aristocra-
zia romana, perfettamente
esempliࣅcato da Cicero-
ne e Varrone. Essi sottoli-
neano come da una parte
ci fosse il culto statale di
Cibele, interpretata come
una Dea madre di origi-
ne troiana, cui venivano
dedicati i ludi megalesiaci
organizzati dai magistrati
dello Stato e solennizzati
secondo le usanze roma-
ne. Dall’altra – e i due
scrittori latini sono con-
cordi in questo – i riti tra-
dizionali e più feroci della
dea erano tenuti in forma
privata, da sacerdoti stra-
nieri, quasi esclusivamen-
te all’interno del tempio,
con forti limitazioni per
i cittadini romani. Varro-
ne esprime apertamente il
suo orrore e la sua condanna verso riti non inte-
A Roma la religione permeava ogni aspetto della vita grabili nel contesto romano. Insomma, Roma da
quotidiana ed era essenziale alla sopravvivenza dello Cibele voleva prendere solo ciò che le era utile,
Stato, ma poi c’era uno spazio personale riservato ai culti tollerando a stento il resto.
familiari. E ciascuno aveva i propri.
L’egiziana Iside espulsa da Roma
Stesso atteggiamento che si tenne con le divi-
Sopra, Cleopatra servata (e venerata) a Pessinunte, nell’attuale nità egizie, che però ebbero una sorte diversa: il
dipinta da Turchia, dove si trovava anche la tomba di Attis. loro culto infatti non venne riconosciuto ufࣅcial-
Alexandre
Cabanel. Di quest’ultimo ogni primavera si commemora- mente dallo Stato (parliamo della tarda repub-
Sotto, cammeo va la morte e la resurrezione che rappresentava blica e del primo impero, perché in seguito tutti
con Iside e la rinascita della vegetazione. Ma non proprio un questi culti orientali vennero maggiormente inte-
Serapide.
culto innocente: il corteo di sacerdoti eunuchi di grati), ma era largamente diffuso tra i cittadini
Cibele, i “galli”, inebriati dalla danza, dai ࣆau- privati. A decretare questo successo furono pro-
ti, dei piatti e dei tamburelli, si ferivano, muti- babilmente diversi aspetti. Uno senz’altro era
lavano e persino autoeviravano a imitazione di quello delle cure mediche che venivano presta-
Attis, un’idea inaccettabile per i Romani. Eppu- te presso i templi di queste divinità egizie. Iside
re Cibele nel 205 a.C., dopo una pioggia di mete- poi era caratterizzata dall’immagine materna (era
oriti, fu importata con tutti gli onori a Roma per spesso rafࣅgurata mentre allattava il ࣅglio) non-
ordine dei decemviri sacris faciundis (i custo- ché da quello magico, mentre Serapide (divinità
di dei Libri Sibillini e dei nuovi culti) e il suo dell’Egitto ellenistico nata dalla fusione dei ben
tempio fu ospitato sul Palatino, nel cuore sacro più antichi Osiride e Apis) era un dio allo stesso
dell’Urbe: i Libri Sibillini infatti profetizzava- tempo della fecondità e dell’aldilà. Queste divi-
no che il nemico che aveva portato la guerra in nità si erano già da tempo diffuse in Campania
Italia, Annibale, poteva esserne espulso se la (Pompei, Pozzuoli, Ercolano) quando verso il 70
Madre Idea da Pessinunte fosse stata trasporta- a.C. vennero introdotte a Roma dal console Quin-
ta a Roma. E così fu. Ma la contraddizione insita to Cecilio Metello Pio, che costruì loro un tempio.
in questa storia viene ben spiegata dall’atteg- Ma in seguito il senato prima e gli imperatori poi

[24] BBC HISTORY ITALIA


Così gli dei dell’Oriente conquistarono l’Urbe

rese il culto ufficiale, e poi


Un caso esemplare di “importazione” di divinità Vespasiano e la dinastia Fla-
straniera a Roma è quella del greco Esculapio, via si presero cura del tempio
ࣆglio di Apollo, cKe già nel  a.&. fu impiantato nell’,sola in Campo Marzio, mentre le
7iEerina per sfruttarne le competenze medicKe. feste in onore di Iside entra-
rono e si moltiplicarono nel
calendario romano, con tanto
cercarono in tutti i modi di fermare il culto di di folcloristici cortei che sࣅlavano per la città tra
Iside, ponendo divieti, distruggendo i templi del- abiti colorati, strumenti musicali e grida invasa-
la dea e allontanando i suoi sacerdoti. Varrone te, con giovani in maschera e fanciulle con coro-
ricorda la contrapposizione fra i “populares”, che ne di ࣅori. Inoltre, racconta Apuleio, la religione
volevano onorare gli dei egizii accanto a Gio
Gio- isiaca aveva un che di misterico e richiedeva Sopra e a
stoocratici che
ve sul Campidoglio, e gli aristocratici una iniziazione
iniziazionn progressiva. sinistra, due
nel 58 a.C. arrivarono a varareree un provve- Iniziazione cche era una delle caratteristiche rappresentazioni
di Serapide,
dimento volto alla distruzionee degli altari principali dell culto di Mitra, divinità indoi- una divinità
ccca capito-
degli dei egizi eretti sulla rocca ranica della lluce poi assimilata al Sol Invic- molto venerata
lina. La situazione peggiorò ò ulterior-
u tus. Garante
Garantte della giustizia e della lealtà, nell’Egitto romano.
Sotto, il tempio
mente quando l’Egitto divenne nee la base il suo culto
culto era diffuso tra i militari ori-
di Antonino e
del triumviro Marco Antonio nioo e del- ginari del ll’
dell’Asia occidentale e dell’Ana- Faustina a Roma.
la regina Cleopatra, divenuti tii nemici tolia, i quua ai tempi dell’impero erano
quali
di Augusto, il quale – guidato o oltretut-
t semp
semprepr più numerosi come ausilia-
to dal progetto di ripristinare una
u rii nnell’esercito romano. Fu poi la
Roma “tradizionale” – tra il 28 8 ddinastia dei Severi a consacrare
e il 21 a.C. espulse le divini-- lla popolarità del dio, che nella
tà orientali dalla città. Ma see pprima parte del III secolo d.C.
Antonio e Cleopatra furono o eera uno dei più popolari nei ter-
oii
sconࣅtti, Iside no, benché i suoi rritori soggetti a Roma. L’aspet-
oll-
sacerdoti fossero ancora una vol- tta
tativa della sopravvivenza dopo
pee-
ta perseguitati anche dall’impe- laa morte
m era una delle componen-
goola
ratore Tiberio. In seguito Caligola ti es ss
essenziali di questo culto, che

IL CULTO IMPERIALE

U n’altra forma di nuovo culto introdotto in qualche


modo dall’oriente è quello nei confronti dell’im-
peratore. In oriente e poi nel mondo ellenistico (a sua
to della dea Roma, e si assimilò il culto dell’impera-
tore col culto del sole. Domiziano (fine I secolo d.C.)
pretese l’appellativo di “signore e dio”, e un secolo
volta formatosi dalla fusione fra mondo orientale e dopo Commodo si presentò come divinità in terra. •
mondo ellenico) il sovrano era considerato un dio.
Cosa inconcepibile nella più pura tradizione romana,
che dalla cacciata dei Tarquini non riusciva a soppor-
tare nemmeno un re, figuriamoci un uomo-dio. Però
il modello di potere assoluto dei monarchi orienta-
li (che diventava sempre più funzionale alla gestio-
ne di un impero che si allargava a dismisura), prese
sempre più piede, trovando inevitabilmente un utile
sostegno nella divinizzazione del sovrano. Si comin-
ciò col proclamare divino dopo la morte il genius
(cioè l’alter ego spirituale latino) di Cesare, Augu-
sto e poi dei vari imperatori, finché venne meno la
distinzione tra genius e persona. Venne creato il cul-

BBC HISTORY ITALIA [25]


Roma antica

Statuetta egizia venerava il dio Mitra che fa nascere la vita sgoz-


in cui Iside
zando il toro primordiale. L’iniziazione mitraica
accudisce Horus
bambino. prevedeva sette gradi, a ciascuno dei quali corri-
Sotto, il dio Mitra spondeva un cerimoniale e delle difࣅcili prove da
intento a uccidere superare. Uno di questi riti era un banchetto in cui
il toro, nella
“tauromachia”. venivano condivisi pane, acqua, vino e carni di
animali, per commemorare il banchetto di Mitra
e del Sole dopo il sacriࣅcio del toro.

Una fede che escludeva le donne


L’aspetto iniziatico faceva sì che il culto fosse
celebrato in grotte o sotterranei, in piccoli gruppi
che si tenevano in disparte dal resto della società,
senza feste o cerimonie pubbliche. Ciononostan-
te la diffusione del mitraismo fu tale che secon-
do alcuni studiosi fu un concorrente credibile del
cristianesimo. Aveva però un forte limite: rivolto
solo agli uomini, escludeva le donne, cioè metà
del mondo. Molte altre divinità orientali trova-
rono spazio nella religione romana, sempre più
aperta a nuove immissioni. Anch’esse furono
presenti nella devozione personale e popolare,

offrendo qualcosa di diverso dal freddo razioci-


L’iniziazione era una caratteristica del culto di Mitra, nio utilitaristico della religione di Stato romana.
divinità indoiranica della luce, garante della giustizia Al contrario le liturgie orientali erano passiona-
e della lealtà: il suo culto era diffuso tra i militari originari li, coinvolgenti, e davano risposte anche emotive
dell’Asia occidentale e dell’Anatolia. sul destino dei singoli, non solo sulla salute del-
lo Stato. Era un qualcosa che in realtà riguarda-
va ogni ceto sociale, seppur in forma diversa e
nonostante gli scontri di classe. Già Silla – ari-
stocratico dittatore, protagonista di conquiste in
Asia – introdusse a Roma il culto di Ma, dea del-
la Cappadocia, che identiࣅcò con la romana Bel-
lona, dea della guerra, della gloria e della vittoria.
Il fenicio Adone era venerato al tempo di Augu-
sto ed è citato da Ovidio. La Dea Syrya ispirò una
rivolta servile ma fu anche onorata da Mario e da
Nerone. Giove assunse più di un epiteto che lo
riconduceva alle varie divinità orientali (Eliopoli-
tano, Dolicheno…). Finché all’inizio del III seco-
lo d.C. si arrivò a un imperatore di origine siriana
che assunse addirittura il nome del dio della sua
terra Eliogabalo, celebrando rituali bizzarri agli
occhi dei suoi sudditi romani e tentando di intro-
durre a Roma quel culto quasi monoteistico. In
quel caso non funzionò. Alla ࣅne, da oriente, fu
un’altra la religione che conquistò Roma e i suoi
eredi: il cristianesimo, che mise ࣅne al prolifera-
re delle divinità pagane e impose, insieme all’e-
braismo e all’Islam, il culto di un unico dio. •
9alerio Soࣆa è ricercatore e scrittore di Storia

[26] BBC HISTORY ITALIA


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Finlandia contro Urss

SIMO HAYHA

L’INVISIBILE
CACCIATORE DELLE NEVI
Quando nel 1939 il suo Paese fu attaccato dalle armate sovietiche, un semplice
cacciatore si trasformò in un cecchino spietato e inafferrabile. Precisione di
tiro e straordinaria capacità di mimetizzarsi nella neve lo resero una minaccia
incombente e temutissima, che i soldati russi chiamavano la Morte Bianca

Bianca. E con questo soprannome è passa-


di Andrea Orefice to aOOa 6toria 6imo +a\Ka eroe ࣅnOanGese
ritenuto iO pi» JranGe tiratore sceOto miOita-

I
n un IreGGo noYemEre GeO  Oߤ$rmata re Gi sempre.
5ossa Gi 6taOin inYase Oa )inOanGia certa 6imo +a\Ka era natiYo Gi 5autMarYi neOOa
Gi conquistarOa in EreYissimo tempo. 0a reJione suG-orientaOe GeOOa &areOia )inOan-
in quei territori ostiOi i soYietici GoYettero Gia  a quei tempi sotto iO Gominio GeOOߤim-
non soOo aIIrontare Oߤeroica resisten]a Gei ࣅn- pero ]arista. 6ettimo Gi otto IiJOi in una
OanGesi ma in particoOare ceOato Ira pianure IamiJOia Outerana YiYenGo in una OocaOit¢ Gi
innevate e boschi ghiacciati, anche un nemi- cacciatori 6imo impar´ sin Ga JioYanissimo
co impOacabiOe, capace Gi sIuggire aOOߤarti- aG aYere GimesticKe]]a coO IuciOe. /ui stes-
gOieria e agOi aerei, che chiamarono 0orte so raccont´ neOOa sua EioJraࣅa cKe i OaYori

[28] BBC HISTORY ITALIA


minuziosamente il terreno su cui muoversi,
sIruttare ogni minimo vantaggio e Giventa-
re invisibile per i suoi bersagli. Tutto impa-
r´ in quelle lunghe battute Gi caccia Gurante
lߤaGolescenza, Gove bisognava sparare e Iar
centro per sopravvivere.
,l primo granGe evento nella vita Gi 6imo Nella pagina
riguarGo la sua patria, nel , quanGo accanto,
aveva  anni Gopo quasi un secolo, la postazione di
una squadra
)inlanGia riusc® a ottenere lߤinGipenGenza di mitraglieri
Gallߤ,mpero 5usso, Irantumato Galla rivo- finlandesi
luzione sovietica e costretto lߤanno prima durante la Guerra
d’Inverno.
a trattare una pace umiliante con gli impe-
A sinistra, Simo
ri centrali Gi *ermania e $ustria. Tuttavia Hayha durante
la minaccia russa contro i ࣅnlanGesi non era i suoi primi anni
aIIatto tramontata, poich« la neonata 8nio- nell’esercito.
Sotto, un soldato
ne 6ovietica Gopo pochi anni mostr´ chiara- sovietico con
mente Gi volersi riprenGere i territori perGuti una protezione
Gallߤimpero zarista. blindata
individuale.

Cecchini contro truppe regolari


$  anni, nel , +a\ha Iu ammesso alla
ߧ*uarGia &ivileߨ, unߤaccaGemia militare Gove
risultò sempre il migliore in ogni esercitazio-
ne e competizione in cui si usasse un Iucile, e
a  anni entrò nellߤesercito regolare ࣅnlanGe-
se, Gove mise subito in mostra le sue straorGi-
narie qualit¢ Gi tiratore scelto, raggiungenGo
il graGo Gi caporale. &iò gli permise Gi ave-
re in Gotazione il miciGiale 0osin-1agant
 soprannominato 6pitz, perch« ricor-
Gava la Iorma Gel muso Gi questa razza cani-
na , un Iucile Gi Iabbricazione russa con il
quale Iece unߤimpresa eccezionale colp® un
bersaglio posto a  metri per ben  vol-
te in un minuto, nonostante la sua arma Ios-
se un moGello a ripetizione, con caricatori Gi
cinque colpi ciascuno. 4uel giorno comin-
ciò la sua leggenGa anche i commilitoni

pesanti neOOa Iattoria Gei suoi e i IreGGi inver-


ni Iecero Gi Oui un raga]]ino Iorte, caOmo e
pa]iente tutte Goti che Oo renGeranno uno
spietato cacciatore Gi soOGati russi Gurante
Oߤinvasione GeOOa sua amata terra. 6uo paGre
Iu iO primo maestro, mentre Oe pianure e i
boschi ࣅnOanGesi Oa sua paOestra. 4ui impa-
r´ come ogni coOpo Iosse pre]ioso, poich« iO
pi» GeOOe voOte non ci sarebbe stato iO tem-
po Gi spararne un seconGo. 6imo apprese Oe
capacit¢ Gi Iuga e mimeti]]a]ione GeOOe pre-
Ge, sia che Iossero aOci, Oepri o Oupi. 6tuGiare

BBC HISTORY ITALIA [29]


Finlandia contro Urss

Il suggestivo lo consiGeravano un mostro, impossibile Ga


panorama della
imitare. 6imo aveva  anni quanGo lߤ8nio-
Carelia, patria di
Simo Haya. ne 6ovietica invase la )inlanGia per annetter-
Nel box, il la ai suoi Gomini, concretizzanGo lߤincubo Gi
cecchino un intero popolo. Il piccolo e tenace esercito
fotografato col
suo Mosin-Nagant ࣅnlanGese, però, seppe opporre una strenua
modello-28, nel resistenza, Iorte anche Gellߤappoggio Gi alcu-
1940. ni governi stranieri, come quello GellߤItalia
Iascista che aveva oIIerto il suo aiuto in chia-
ve antisovietica. Era cominciata la cosiGGetta
ߧ*uerra GߤInvernoߨ - , che prese il
via alla vigilia Gella 6econGa guerra monGia-
le, tra ࣅnlanGesi e russi.
Il caporale 6imo +a\ha però non Iu inviato
subito sul Ironte principale, quello a norG Gi
/eningraGo, ma lungo il conࣅne tra )inlanGia
e la penisola Gi .ola. 4uesto perch« si preIer®

UN EROE SENZA SENSI DI COLPA

«I l nemico si nasconde ma lascia mille indizi del


suo passaggio: passi sulla neve, uccelli che
smettono di cantare, un ramo spezzato, il vapore del
suo respiro che compare sul cielo terso. A un caccia-
tore nulla sfugge». Così scrive Tapio Saarelainen nel
suo libro “Morte Bianca”, in cui riferisce le conversa-
zioni avute con Haya.
Simo, alla fine della Guerra d’Inverno con le sue
gesta era diventato un eroe celebrato nell’intera Fin-
landia, non solo per il numero dei nemici uccisi ma per
la sua capacità di bloccare da solo l’avanzata dei sol-
dati russi, che cadevano uno dopo l’altro spargendo
il panico tra i compagni. Ricevette promozioni e diver-
se onorificenze per le sue imprese sul campo: gli furo-
no assegnate le “Medaglie di Libertà” di I e II livello e
le “Croci di Libertà” di III e IV livello.
Per via delle gravi ferite riportate, lasciò l’esercito e
non abbracciò più le armi da guerra, neanche quando
pochi anni dopo il suo Paese tornò di nuovo a com-
battere. Perduta la sua regione natia, ceduta ai sovie-
tici dopo la resa, Simo si ritirò in una fattoria, dedican-
dosi alla caccia e all’allevamento di cani da slitta. Morì
nel 2002, a 97 anni, in una casa di riposo per veterani.
Prima della morte scrisse le sue straordinarie memo-
rie, dove spiegò i segreti della sua abilità come cec-
chino. A chi gli domandava se si fosse mai pentito di
aver ucciso così tanti esseri umani, Hayha ricordava
che gli esseri umani in questione erano aggressori
che uccidevano a loro volta per poter invadere la sua
terra, mentre lui uccideva per difenderla. •

[30] BBC HISTORY ITALIA


Simo Hayha, l’invisibile cacciatore delle nevi

inviare solGati originari Gi quelle zone come


lo era lo stesso 6imo , avvantaggiati Galla I soldati sovietici avanzavano su distese di neve sterminate:
conoscenza Gella regione. 3roprio a .ola il a un tratto cadevano uno dopo l’altro,
giovane 6imo aIIrontò il suo primo scontro a silenziosamente. Gli altri, presi dal panico, correvano alla
Iuoco, in cui il contingente ࣅnlanGese, Iorma- ricerca di un riparo dove però non c’erano ripari.
to Ga soli  cecchini, si ritrovò a Ironteggiare
. solGati sovietici. +a\ha si mise subito in
mostra, riuscenGo a GiIenGere alcuni avampo- le tecniche sconosciute a tutti, commilitoni
sti per Giverse ore, grazie a una tecnica inge- e nemici. 6oprattutto Gue erano i Iattori che
gnosa Gopo avere sparato un buon numero caratterizzavano il suo moGo Gi combattere
Carri leggeri T-26
Gi colpi Ga una Geterminata posizione, si spo- lߤabilit¢ Gi mimetizzarsi ࣅn quasi a scompa- e camion GAZ-AA
stava rapiGamente con gli sci, per riprenGere rire nellߤambiente aiutato anche Galla statura, della 7ª armata
a sparare Ga una nuova postazione. I sovieti- insolitamente bassa per un ࣅnnico, Gi poco pi» durante l’avanzata
sovietica lungo
ci si ritrovarono cos® bersagliati Ga posizioni Gi un metro e mezzo . Era agilissimo, capace l’istmo di Carelia,
che cambiavano continuamente, come se Ios- Gi spostarsi rotolanGo nella neve per lunghi il 2 dicembre 1939.
sero sotto il tiro Gi Gecine
Gi cecchini sparsi ovun-
que. 4uesto li costrinse, a
Gispetto Gel loro numero
preponGerante Gi uomini
e mezzi, aG arretrare per
attestarsi nelle retrovie.
8na Gel le Ior ma z io -
ni pi» usate Gallߤesercito
ࣅnlanGese Gurante quella
guerra Iu proprio quella
Iormata Ga squaGriglie Gi
cecchini sciatori, in gra-
Go Gi spostarsi rapiGamen-
te sul territorio. Haya non
solo era il miglior tirato-
re Gellߤesercito, ma grazie
alle sue esperienze come
cacciatore, posseGeva Gel-

BBC HISTORY ITALIA [31]


Finlandia contro Urss

tratti, e a questo si aggiungeva lߤastuzia nello


sIruttare in pieno il moGo Gi agire Gei nemici. Veicoli e corpi di soldati sovietici
della 44ª Divisione lungo la strada
I sovietici basarono lߤinvasione Gella )in- di Raate, al termine della battaglia
lanGia essenzialmente sulla loro superiori- di Suomussalmi.
t¢ sia Gi uomini che Gi mezzi. /e loro truppe
cercavano Gi Iar valere la propria Iorza Gߤurto,
avanzanGo sempre compatte e in gran numero,
spesso allo scoperto, nella tunGra o su granGi
superࣅci innevate.

Tecniche di un cacciatore solitario


3robabilmente sottovalutarono lo stuGio Gel
territorio, visto che non utilizzavano nean-
che uniIormi bianche mimetiche sulla neve.
&iò li renGeva Iacilmente inGiviGuabili Gai
cecchini avversari, che potevano bersagliar-
Fucili M1891 da
fanteria.
li Ga granGe Gistanza. /a situazione iGeale per
Sotto, una un tiratore eccezionale come Simo. Inoltre il
pattuglia Iucile che lui usava, a GiIIerenza Gi quelli in
finlandese
Gotazione ai solGati ࣅnlanGesi regolari, ave-
durante la Guerra
d’Inverno. va Gelle moGiࣅche che lo renGevano capace
In basso a destra, Gi una gittata maggiore. Inࣅne Simo utiliz-
Simo Hayha nel zava anche una mitraglietta, quanGo Goveva
1940, sfigurato da
una ferita. aIIrontare avversari ravvicinati. &ome quan-
Go Ga ragazzo cacciava per le Ioreste inneva-

La leggenda del cecchino invisibile divenne un vero


problema per il comando sovietico, che decise
che quel cecchino fosse una priorità assoluta: doveva essere
soppresso a qualunque costo.

[32] BBC HISTORY ITALIA


Simo Hayha, l’invisibile cacciatore delle nevi

LA GUERRA D’INVERNO (1939-1940)

L a cosiddetta Guerra d’Inverno vide contrapposte Finlan-


dia e Unione Sovietica, due nazioni nate entrambe dal-
la Rivoluzione Russa tra 1917 e il 1918. Nell’ottobre del 1939
il governo sovietico avviò delle trattative con la Finlandia
necessarie alla sicurezza di Leningrado: Stalin chiese di arre-
trare il confine sull’istmo di Carelia e di cedere diverse basi
militari sul golfo di Finlandia, in cambio di alcuni territori russi.
In breve il clima tra i due Stati divenne ostile e il 30 novem-
bre 1939, in seguito all’uccisione di alcuni soldati russi vicino
al confine (probabilmente tutta una manovra russa per sca-
tenare un conflitto), l’Unione Sovietica dichiarò guerra alla
Finlandia. Nonostante le forze in campo fossero nettamen-
te a vantaggio dei russi, i finlandesi seppero opporre un’e-
roica resistenza, sfruttando la conoscenza del territorio e la
cattiva organizzazione del nemico. L’opposizione finnica atti-
rò consensi e simpatie da molti Stati europei, che inviarono
aiuti e armi a Helsinki. Inoltre il clima di ostilità verso Mosca
in Europa portò, il 14 dicembre 1939, all’espulsione dell’Unio-
ne Sovietica dalla Società delle Nazioni.
Tuttavia, nonostante la vigorosa resistenza, la superiori-
tà russa ebbe la meglio e la Finlandia trattò la resa il 12 mar-
zo 1940. •

te, anche al Ironte Hayha amava operare Ga oltre i  metri, perch« non usava il miri-
solo. $ GiIIerenza Gei suoi compagni che si no ottico in Gotazione ai tiratori scelti Gellߤe-
muovevano in gruppo, lui si spostava in soli- sercito ma uno comune Gi Ierro, cos® Ga non
tuGine, risultanGo pi» veloce e con meno rischi rischiare Gi essere scoperto inIatti spesso la
Gi lasciare tracce partiva quasi sempre pri- luce Gel sole, riࣆettenGosi sul mirino ottico,
ma Gellߤalba, anche con  graGi sotto zero, provocava Gei riIlessi che potevano segna-
e trascorreva un intero gior- larne la presenza. Inoltre, il
Soldati dell’Armata
no in un punto prestabilito, mirino ottico costringeva i Rossa in una
portanGo con s« una razione cecchini a tenere la testa sol- trincea lungo
minima Gi cibo, lߤinGispen- levata, quinGi in posizione l’istmo di Carelia

sabile per non soIIrire i mor- più visibile e più vulnerabi-


si Gella Iame. $ GiIIerenza le. 4uesta sua preparazione
Gegli altri cecchini, Hayha maniacale nel mimetizzar-
non sa liva abit ua lmente si era anche accompagna-
sugli alberi, ma si rintanava ta Ga qualche trucco assai
nella neve preIeriva pren- eIࣅcace, come quello Gi evi-
Gere la mira stanGo ben sal- tare che il suo respiro si
Go sul terreno. 3er evitare conGensasse, renGenGolo
poi che la neve, a causa Gel inGiviGuabile, nelle lunghe
calore Gello sparo, si polve- ore trascorse appostato nel-
rizzasse e volasse via, usa- la neve: a intervalli regolari
va cospargerla Gߤacqua, cos® metteva Gella neve in bocca.
Ga Iarla ghiacciare e com- $veva anche una sua parti-
pattare. Inoltre, non sparava colare classiࣅca nella scel-
mai Ga lunghe Gistanze, non ta Gegli obiettivi. 4uelli

BBC HISTORY ITALIA [33]


Finlandia contro Urss

A destra, mappa a cui mirava per primi erano gli uIࣅciali, poi
della Finlandia e
venivano i cecchini nemici e inࣅne gli aggiu-
dell’Impero russo
nel 1743. statori Gel Iuoco Gߤartiglieria. *razie alle sue
Sotto, soldati tecniche e alla increGibile precisione Gei suoi
dell’Armata Rossa tiri, Simo Hayha Iece strage Gi solGati sovieti-
posano con una
mitragliatrice ci. SeconGo le stime uIࣅciali, Gurante i suoi 
Maxim nel 1930. giorni al Ironte eliminò  i solGati nemici.
0a se si consiGera che molti corpi non Iurono
conteggiati perch« erano in territorio sovietico,
tale ciIra potrebbe salire a ben  bersagli.
'ove operava lui, su Gistese Gi neve a perGi-
ta Gߤocchi, i solGati sovietici che avanzavano
caGevano uno Gopo lߤaltro, silenziosamente,
come colti Ga un Iulmine invisibile. E questo
generava il panico tra la truppa, scompaginan-
Gola. Tutti correvano alla ricerca Gi un riparo
Gove non cߤerano ripari. In queste conGizioni
un uomo solo poteva Iermare un reggimento.

Grazie alle sue tecniche e alla incredibile precisione


dei suoi tiri, Simo Hayha fece strage di soldati
sovietici. Secondo le stime ufࣆciali, durante i suoi 
giorni al fronte eliminò 542 nemici.

[34] BBC HISTORY ITALIA


Simo Hayha, l’invisibile cacciatore delle nevi

Il patto di non
aggressione
sovietico-
finlandese firmato
a Helsinki il 21
gennaio 1932 tra
il ministro degli
esteri finlandese
Yrjö-Koskinen
(a sinistra) e
l’ambasciatore
sovietico Ivan
Maisky.

)u cos® che Simo Giventò una leggenGa terri- no, i russi arrivarono a bombarGare a colpi Gi
ࣅcante per i sovietici, che presero a chiamarlo mortaio unߤintera area Gove era stato avvistato.
0orte Bianca. /a leggenGa Gel cecchino invi- 0a Simo era un Iantasma sugli scii, capace Gi
sibile Iu ampliata Galla propaganGa ࣅnlanGese, spostarsi velocissimamente, silenzioso, invisi-
ࣅno a Giventare un vero problema per lߤavan- bile, e evanescente.
zata russa in quella zona Gel Ironte, tanto che )inch« un giorno, il novantottesimo Gel-
il comanGo sovietico Gecise che la cattura Gel la sua presenza al Ironte ߞ era il  marzo Gel
cecchino Iosse una priorit¢ assoluta.  ߞ un proiettile nemico lo raggiunse.
&ome questo avvenne non si sa con certez-
Caccia al cacciatore invisibile za. SeconGo una versione Iu raggiunto Ga una
)urono Iormate squaGre Gi tiratori scelti e scheggia in seguito allߤesplosione Gi un colpo
speGiti nelle zone Gove la presenza Gella 0or- Gi mortaio, seconGo unߤaltra Iu Ierito Ga un
te Bianca aveva Gisseminato il terreno Gi caGa- solGato nemico che Simo aveva stanato Gal
veri. 0ine antiuomo Iurono piazzate in tutto il suo nasconGiglio.
territorio, ma poi si cap® che questo ostacolava &omunque sia anGata, il cecchino ࣅnlanGe-
lߤinvasione piuttosto che nuocere ai GiIensori. se Iu subito soccorso, ricoverato in un ospeGa- A sinistra, la tomba
)rustrati, pur Gi eliminare lߤinvincibile cecchi- le militare, Gove Iu operato. di Simo Haya.
Sotto, Josif Stalin,
'opo Giversi giorni Gi coma, Simo si risve- il leader sovietico
gliò e scopr® Gi avere il viso Geturpato. $veva che invase con
perso alcuni Genti e anche le corGe vocali erano le sue truppe la
Finlandia.
state Ganneggiate, impeGenGogli per sempre Gi
parlare correttamente. 0a la sorpresa peggiore
Iu Gi apprenGere che mentre lui era in coma la
)inlanGia stava trattanGo la resa con i sovietici.
Tornato a casa, Simo riprese la sua vita Gi
cacciatore solitario, inGiIIerente al Iatto Gi
essere Giventato un eroe per il suo 3aese. $
uno Gei pochi giornalisti che riuscirono aG
avvicinarlo per chieGergli: m&he eIIetto Ia
essere un eroe"}, lui rispose: mSe vuole pos-
so Girle che eIIetto Ia aver combattuto per un
3aese invaso e sottomesso}. •
$ndrea 2reࣆce ª studioso e divulgatore storico

BBC HISTORY ITALIA [35]


OMNIBUS News, oggetti, personaggi e curiosità dal passato
a cura di Elena Percivaldi, storica medievista

I LONGOBARDI IN MORAVIA: GLI SCAVI PORTANO ALLA LUCE TOMBE DI GUERRIERI,


MONETE OSTROGOTE, CANI, CAVALLI E UNA RARA “CAMERA LIGNEA”
LE SEPOLTURE TORNATE ALLA LUCE NELLA REPUBBLICA CECA RISALGONO
ALLA PRIMA METÀ DEL VI SECOLO E FORNISCONO IMPORTANTI INFORMAZIONI SULLA
MIGRAZIONE LONGOBARDA PRIMA DELLO STANZIAMENTO DEFINITIVO IN ITALIA

A rmi, ornamenti
personali e pet-
tini d’osso, ma
anche monete e
resti di cani e cavalli, tutti appar-
tenenti a sepolture privilegiate
longobarde della prima metà del
Veduta aerea del luogo
del ritrovamento.
(la tomba 29) si è conservata: un
unicum in Italia perché struttu-
re di questo tipo sono in genere
documentate “in negativo” nel-
lo scavo, ai quattro angoli della
fossa, di buche di palo destinate
ad alloggiare i pali di sostegno.
VI secolo. Sono ricchi e importanti Le tombe morave sono state
i nuovi ritrovamenti effettuati dagli violate in passato, ma ciò non ha
archeologi impegnati sul sito di impedito il ritrovamento di impor-
Mušov-Roviny, nella Repubblica tanti reperti archeologici: fibule,
Ceca, nello scavo della più grande elementi di cintura, vaghi di col-
necropoli dell’età delle migrazio- lana in vetro vivacemente colora-
ni ad oggi conosciuta a nord del te nelle sepolture femminili, armi
medio corso del Danubio. Il sito si e pettini d’osso in quelle maschi-
trova nella regione di Pálava, nella Moravia meri- Ai ritrovamenti già noti si aggiungono ora altre li. «Una scoperta particolarmente interessante»,
dionale e lo scavo, gestito dagli archeologi dell’Ac- tombe sia maschili che femminili, sepolture pri- sottolinea la Loskotová, «riguarda un monile in
cademia delle scienze della Repubblica Ceca di vilegiate appartenenti a membri dell’élite longo- bronzo con intarsi in almandino, pietra preziosa
Brno, ha finora riportato alla luce un’ottantina di barda stanziati in Moravia meridionale prima di molto apprezzata all’epoca e importata dall’O-
tombe risalenti alla prima metà del VI secolo d.C. avviare l’ultimo e definitivo spostamento che riente, dai territori dell’odierna India».
In precedenza sullo stesso sito era già stato indi- avrebbe condotto i Longobardi, nel 568, a entra- Le tombe maschili erano caratterizzate, come
viduato un sepolcreto più antico di età romana, re in Italia e avviare la conquista di gran parte di consueto, dalla presenza di armi, in particolare
databile tra il I e il IV secolo d.C. della penisola. «Si tratta», spiega la responsa- punte di lancia e di freccia. Rilevante la presenza
bile del team di ricerca Zuzana Loskotová, «di di cani e cavalli, uno dei quali era stato deposto a
Moneta d’argento grandi fosse tombali con camera lignea, una poca distanza dalla tomba di un guerriero: usanza
risalente al VI secolo. struttura che veniva realizzata inserendo travi molto diffusa tra i Longobardi nell’età delle migra-
di sostegno negli angoli per poi ricoprire con le zioni e riscontrata anche negli stanziamenti lon-
assi i lati. Un tipo di struttura, aggiungiamo noi, gobardi in Italia, a cominciare dal già citato con-
elaborata e complessa, riservata solitamen- testo di Povegliano Veronese.
te a personaggi eminenti. “Case della morte” di Tra i ritrovamenti più interessanti ci sono due
questo tipo sono state trovate in varie necropo- monete d’argento databili all’epoca dei sovrani
li sia in Ungheria che in Italia nel periodo di pri- ostrogoti Teodorico il Grande e Atalarico, e conia-
ma immigrazione, ad esempio a Collegno, Pove- te a Ravenna nella prima metà del VI secolo. Una
gliano Veronese e di recente Sant’Albano Stura scoperta inedita in territorio moravo secondo gli
e Caravaggio frazione Masano: in quest’ultimo archeologici cechi, ma che conferma l’entità dei
©ARUB

caso, grazie all’acqua di falda, parte della came- legami intessuti dall’élite locale longobarda con
ra lignea in castagno e salice di una sepoltura quelle in l’Italia prima della conquista. •

[36] BBC HISTORY ITALIA


ARCHEOLOGIA
A ROMA TORNA ALLA LUCE IL LEGGENDARIO “TEATRO DI NERONE”

S trutture e decorazioni identificabili con i


resti del famoso (ma finora mai ritrova-
to) Teatro di Nerone, dove l’imperatore mette-
no degli Horti di Agrippina maggiore, laa
vasta tenuta della famiglia giulio-claudiaa
in cui Caligola aveva costruito un gran--
va in scena le sue esibizioni poetiche e canore, de circo per le corse dei cavalli e Neronee
sono tornati alla luce in una indagine archeolo- realizzato un teatro di cui parlano Plinio,,
gica condotta dalla Soprintendenza Speciale Svetonio e Tacito. I resti venuti alla lucee
di Roma. I resti dell’edificio si trovano nella cor- riguardano la parte sinistra della cavea a
te interna di Palazzo della Rovere, sede dell’Or- emiciclo, il frontescena, sontuose colon--
dine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusa- ne finemente lavorate di marmi pregiati,,
lemme a Roma. L’area dove è avvenuto il ritro- raffinate decorazioni a stucco con fogliaa
vamento era collocata, anticamente, all’inter- d’oro e ambienti di servizio, forse deposi--

Veduta aerea dei reperti. ti per costumi e scenografie. Tutti elementi che
concorrono, insieme alla qualità della tecnica
di costruzione e ai bolli laterizi, a identificare gli
edifici ritrovati come il “Theatrum Neronis” testi-
moniato dalle fonti antiche. Lo scavo ha restitu-
ito un’articolata stratigrafia, che dalla tarda età
repubblicana arriva fino al XV secolo. Rarissi-
mi esemplari di calici vitrei, brocche e materiale
ceramico, insegne dei pellegrini, oggetti in osso
©Fabio Caricchia

e matrici per rosari, battuti stradali testimoniano


l’evoluzione dell’area in età medievale tra attivi-
tà produttive e pellegrinaggi alla tomba dell’a-
postolo Pietro. •

LETTERATURA
SVELATI DOPO 7 SECOLI I TESTI “FANTASMA” CONTENUTI IN UN CODICE DANTESCO

U n team di studiosi dell’Università di


Milano, insieme ad altri esperti inter-
nazionali, ha finalmente svelato le scritture
1080, manoscritto copiato nel 1337 a Firenze
da Francesco di ser Nardo da Barberino con-
tenente uno dei testi più antichi e autorevoli
tenuto su oltre la metà dei 248 fogli che com-
pongono il codice e la sua presenza era nota
fin dall’Ottocento, ma finora non si era mai
“fantasma” contenute nel codice Trivulziano della “Commedia” dantesca. Il testo era con- ririusciti a leggerlo né a usarlo per ricostrui-
re la genesi di questa copia del capolavoro
ddantesco. Finora si sapeva solo che nella pri-
mma metà del Quattrocento il volume era pas-
ssato per le mani di un umanista e cancellie-
re della Repubblica di Genova, Giorgio De Via,
e che successivamente era stato acquista-
©Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana di Milano

to da Galeazzo Crivelli e portato in Lombar-


ddia. Le scritture sono state lette grazie a una
ccampagna di fotoriproduzione ad altissima
ririsoluzione condotta con l’ausilio di luci multi-
sspettrali da un’equipe multidisciplinare forma-
ta da paleografi, storici, fisici e informatici. Lo
sstudio dà corpo all’ipotesi che il codice dan-
te
tesco potrebbe essere stato scritto a Napo-
li, oppure che i fogli “riciclati” siano stati por-
ta
tati dal capoluogo partenopeo a Genova, due
ccittà di mare dagli intensi scambi commercia-
li, prima di giungere a Milano. •

BBC HISTORY ITALIA [37]


STRADE DELLA STORIA Montpellier e Baetiris (Béziers), raggiungendo infine
STORIA DELLE ARMI
VIA DOMIZIA la colonia romana di Narbo Martius (Narbona). Qui PICKELHAUBE
la Via Domizia si intersecava con la Via Aquitania,

L a Via Domizia (in latino Domitia) collegava in


epoca romana Torino e la valle del Rodano alla
Spagna. Fu realizzata sotto la guida del proconso-
che si estendeva fino all’Oceano Atlantico, attra-
verso Tolosa e Burdigala (Bordeaux). Da Narbo-
na, la strada proseguiva poi verso la Spagna dove
I ntrodotto in Prussia attorno al 1842
per i reparti di fanteria di linea, arti-
glieri, dragoni, corazzieri e cacciato-
le Gneo Domizio Enobarbo, primo governatore della a Perpignan, presso l’oppidum (cittadella) di Rusci- ri a cavallo in sostituzione dei model-
Gallia Narbonensis, tra il 121 e il 117 a.C. Questa stra- no (Château-Roussillon), si divideva in due itinera- li di età napoleonica, il Pickelhaube
da ebbe una rilevanza storica particolare poiché fu ri distinti: il primo seguiva la costa, l’altro nell’entro- (o elmo chiodato, ufficialmente chia-
la prima via romana costruita nella regione della Gal- terra, per poi riunirsi poco a sud del Col de Panis- mato Helm mitt
lia e servì principalmente per scopi militari, facilitan- sars, dove iniziava la Via Augusta. Lungo il tracciato Spitze) diven--
do il collegamento con le colonie romane della par- sono ancora visibili i resti di numerosi ponti romani, ne caratteristi--
te meridionale della provincia. Attualmente, la Via tra i quali spiccano quello di Saint-Thibéry sul fiume co dell’eserci--
Domizia corrisponde al tracciato della Strada stata- Hérault, il Pont Ambroix sul fiume Vidourle presso il to prussiano edd
le 23 del Colle di Sestriere. sito di Ambrussum (nella foto) e il Pont Julien sul fiu- imperiale tede--
Il percorso iniziava da Torino e superava le me Calavon. • sco dalla metàà
Alpi Cozie attraverso i col- del X I X seco -
li del Sestriere e del Mongi- lo fino alla Gran--
nevro, quindi seguiva la val- de Guerra . Laa
le della Durance passando sua peculiarità era la presenza di un
per Briançon fino ad Eburo- puntale conico in ottone con funzio-
dunum (Embrun), Vapincum ne decorativa. Venne rimpiazzato dal
(Gap), Apta Julia (Apt) e Gla- meno scenografico ma più perfor-
num (Saint-Rémy-de-Proven- mante Stahlhelm (elmetto d’acciaio)
ce). Da qui, proseguiva verso il nel 1916 durante la tremenda batta-
Rodano, attraversandolo vicino glia di Verdun. •
ad Arelate (Arles), e successi-
vamente lungo la costa pas-
sando per Nemausus (Nîmes), IL FRANCOBOLLO
QUATTRO EMISSIONI
PER L’UCRAINA (2023)
CURIOSITÀ STORICHE è rimasta un mistero per decenni. Negli anni Ven-
IL MISTERIOSO INCIDENTE
DI TUNGUSKA
ti un gruppo di scienziati guidato dal mineralogista
russo Leonid Alekseevič Kulik esplorò la zona (nel-
la foto, l’area di Tunguska durante la spedizione del
I l Ministero delle Imprese e del
Made in Italy ha emesso di recen-
te quattro francobolli dedicati all’U-
1927-1930) alla ricerca di prove che giustificassero craina, nazione ormai da oltre un

I l 30 giugno 1908, alle 7.14 del mattino, il cielo del-


la regione russa di Tunguska, nella Siberia centra-
le, si illuminò all’improvviso di un bagliore sopranna-
un possibile impatto di meteorite con il suolo rus-
so, ma senza successo perché non furono rinve-
nuti né crateri né tracce di esplosione. Nemmeno
anno e mezzo in guerra con la Rus-
sia. Appartengono alla serie tematica
“il Senso civico” e ritraggono quattro
turale. Seguì una deflagrazione epocale e un’onda le riprese aerofotografiche realizzate nel 1938 utiliz- luoghi-simbolo del patrimonio cultu-
d’urto catastrofica, che si abbatté su una super- zando un dirigibile diedero alcun esito. Analisi chimi- rale ucraino, in pericolo a causa del
ficie di 2.150 chilometri quadrati di foresta abbat- che condotte al suolo rilevarono invece la presen- conflitto: le chiese di Kiev, il teatro di
tendo come fusti d’erba decine di milioni di albe- za di polveri con tracce di nichel e iridio. Tra le tante Mariupol, la piazza di Leopoli e il por-
ri. In quello stesso momento a 600 km di distanza teorie che cercarono di spiegare cosa fosse acca- to di Odessa. Il valore è di 1,30€ per
un treno che viaggiava lungo la ferrovia transiberia- duto quel giorno, la più accreditata è dunque che si ciascun francobollo, ma sono emes-
na per poco non deragliò; alcuni testimoni avrebbe- sia trattato dell’esplosione di un asteroide sassoso si con un sovrapprezzo di 3,75€ da
ro raccontato poi che a Londra, nonostante fosse di dimensioni comprese fra i 30 e i 60 m di diametro destinare ai profughi. •
mezzanotte, il cielo divenne così che muovendosi a una velocità di
chiaro che si riusciva a leggere almeno 15 km al secondo (54.000
un giornale senza ricorrere alla km/h) sarebbe deflagrato a con-
luce artificiale. Cosa era accadu- tatto con l’atmosfera terrestre a
to nei boschi siberiani, quale fu il un’altezza di circa 8 km, vaporiz-
misterioso evento che aveva dato zandosi e generando un’immane
luogo a conseguenze così pro- onda d’urto che colpì il suolo con
digiose? La causa dell’incidente effetti devastanti. •

[38] BBC HISTORY ITALIA


L’OGGETTO SANTI E FESTIVITÀ
I PORTOLANI, LE SUGGESTIVE SAN QUINTINO (31 OTTOBRE)
CARTE NAUTICHE DEL PASSATO

T ra gli ausili che i navigatori e i marinai del


Medioevo e della prima età moderna uti-
N ato in Gallia nel III seco--
lo in una famiglia patriziaa
– suo padre era forse un sena--
mmente nelle mani di Riziovaro
cche stavolta lo fece decapita-
rre e ne fece gettare il cadavere
lizzavano per solcare i mari, il più diffuso era tore di nome Zeno - Quintino sii nnelle paludi della Somme. Il mar-
probabilmente il portolano. Il termine deriva dal dedicò alla predicazione del cri-- ttirio sarebbe avvenuto, secondo
portoghese o dallo spagnolo portulano, proba- stianesimo e alla diffusione del-- lla tradizione, il 31 ottobre del 287.
bilmente derivato dal latino portus che signifi- la fede cattolica. Le fonti agio-- MMezzo secolo dopo i resti furo-
ca “porto” o “luogo di approdo”. Si trattava di grafiche che narrano la sua vitaa nno ritrovati da una donna cieca,
una carta nautica disegnata a mano che rap- e il suo martirio sono piuttostoo cche si recò nei pressi della palu-
presentava non tanto una visione topografica scarse, ma sufficienti per rite-- dde guidata da un’ispirazione divi-
e geografica precisa della rotta di navigazione nere che Quintino abbia iniziatoo nna: dopo aver seppellito il corpo
considerata, quanto un tentativo di raffigurare il suo apostolato insieme a sann ddel santo sotto una piccola cap-
la forma della costa, i porti, le isole e altre carat- Luciano di Beauvais e poi, giuntoo ppella, recuperò miracolosamente
teristiche considerate rilevanti per chi naviga- ad Amiens, fu arrestato durante le persecuzioni la vista. Le reliquie del santo furono traslate nel
va. Sebbene i primi portolani veri e propri risal- volute dall’imperatore Massimiano. Incarcerato e IX secolo per metterle al sicuro durante le incur-
gano al XIII secolo circa – il più antico a noi per- messo sotto tortura dal prefetto Riziovaro, che sioni normanne. Oggi san Quintino è venerato
venuto, completo di rose dei venti e linee losso- voleva indurlo ad abiurare, Quintino fu trasferito in Francia, Belgio e Inghilterra e da noi ad Alliste,
dromiche, è la Carta Pisana, che risale al 1297 a Reims, capitale della Gallia Belgica, per essere in provincia di Lecce, dove il suo culto fu porta-
- la loro origine “ideologica” può essere fatta giudicato, ma durante il viaggio il sant’uomo riu- to da un soldato salentino di ritorno da Oltral-
risalire ai Peripli greci e latini, sorta di resoconti scì a fuggire. Riprese a predicare per convertire pe. Nell’immagine, il santo in una tela di Jacopo
di viaggio che narravano gli itinerari descriven- i pagani di Augusta Veromanduorum (Vermand, Pontormo esposta nella Pinacoteca Comunale
ddo soprattutto le coste: il attuale San Quintino), tuttavia cadde nuova- di Sansepolcro. •
pprimo di cui abbiamo noti-
zzia è il cosiddetto “Periplo
ddi Scilace”, risalente al VI sto a indicare, quasi per antonomasia, la cre-
PERCHÉ SI DICE COSÌ
ssecolo a.C. (ne sopravvi- ma dell’aristocrazia del tempo: dire, ad esem-
vve una copia di due seco- FAR PARTE DEL GOTHA pio, che a un certo evento mondano parteci-
lli più recente), che descri- pava “tutto
tutt il gotha” significava sottolinearne
vve la circumnavigazione
iin senso orario del mar
M
Mediterraneo e del mar
N el 1763 nella città tedescaa di Gotha, all’e-
poca capitale del ducatoo di Sassonia-
annn
Gotha-Altenburg, l’editore Johann
l’importanza e l’esclusività, così come vantar-
si di “far parte
part del gotha” equivale a rivendica-
re di esessere entrati nella ristretta cer-
Nero effettuata, forse, da Scilace di Carianda, Christian Dieterich pubblicò, su ch
chia dei potenti, nella società “che
navigatore greco che secondo Erodoto era al idea del teologo e intellettualele co
conta”. Le pubblicazioni dell’Alma-
servizio del re di Persia Dario I. Emanuel Christoph Klüpfel, un na
nacco furono riprese ufficialmen-
Uno degli aspetti distintivi dei portolani medie- curioso Almanacco (nella foto) o) te nel 1998, dopo alcuni tentativi
vali era l’uso di linee di rotta che riflettevano il che comprendeva la genealo- o- inf
infruttuosi. Nel frattempo però l’u-
percorso che la nave avrebbe dovuto seguire gia di tutte le case regnantii e sso dell’espressione è andato via
per raggiungere un determinato porto o destina- delle più importanti famiglie arari-i- viaa ggeneralizzandosi per allargarsi a
zione, consentendo ai viaggiatori di pianificare al essso
stocratiche d’Europa. Il successo sso fu tutti i set
ttor della vita sociale e intellettua-
settori
meglio i loro percorsi in mare; spesso inoltre veni- immediato e da allora fino al 1941 - quando l’Ar- le: che sia della finanza, dello sport, della lette-
vano corretti o aggiornati con nuove informazio- mata Rossa che occupò la città ne distrusse ratura o di qualsiasi altra élite, far parte di un
ni raccolte dai marinai durante le loro traversate. gli archivi - l’opera conobbe ben 181 edizioni e “gotha” indica una persona molto importan-
Con l’avvento della stampa e delle tecnolo- così anche la parola “Gotha” passò ben pre- te e influente. •
gie cartografiche più avanzate, i portolani furo-
no gradualmente sostituiti da carte marine via
via più accurate, moderne e dettagliate. Tutta-
via, essi rappresentano una preziosa documen- ORIGINE DELLE PAROLE letteralmente “andare oltre con il pensie-
tazione storica riguardo alle modalità con cui in TRACOTANZA ro”. Tracotante è quindi chi si spinge col
passato si affrontava la navigazione, un’impre- pensiero oltre la giusta misura, il più del-
sa difficile e soggetta a infiniti imprevisti e peri-
coli. Nell’immagine, il portolano realizzato nel 1339
dal cartografo Angelino Dulcert, conservato nel-
L a parola è composta dal latino ultra o
trans, “oltre”, e cogitare, “pensare” –
ma giunge in italiano attraverso il proven-
le volte con valore spregiativo o negati-
vo: chi si comporta così non riconosce i
propri limiti e di conseguenza è conside-
la Bibliothèque Nationale de France. • zale tracuidan o oltracuidan - e significa rato insolente, arrogante e presuntuoso. •

BBC HISTORY ITALIA [39]


LUOGHI DELLA STORIA

DAI FASTI DEL MEDIOEVO ALLA RINASCITA ODIERNA:


LA ROCCA ALDOBRANDESCA SVELA I SUOI SEGRETI
LA FORTEZZA DI CASTIGLIONE D’ORCIA FU TESTIMONE DELLE LOTTE
TRA GUELFI E GHIBELLINI E TRA SIENA E L’IMPERO. A LUNGO ABBANDONATA,
DOPO UN LABORIOSO RESTAURO PUÒ ORA RACCONTARE LA SUA STORIA

S ulle dolci colline che si affac-


ciano sul monte Amiata, nel-
la splendida cornice della Val
d’Orcia, sorge a 574 metri sul
livello del mare la suggestiva rocca edifica-
ta in età altomedievale dalla dinastia degli
Aldobrandeschi a difesa della via Francige-
dispose la ricostruzione del mastio, prendendo
a modello la Rocca di Tentennano, l’attuale Roc-
ca d’Orcia, a poche centinaia di metri più a nord.
Il borgo di Castiglione, infatti, controllava la stra-
da che anticamente connetteva il Monte Amiata
alla Val d’Orcia, consentendo così il transito da
e per la Maremma. Nel 1471,, ppoi,, furono ricostru
ricostru-
Terminata la guerra con l’Impero, con la scon-
fitta di Siena e l’annessione al Granducato di
Toscana, Castiglione nel 1605 fu concessa in feu-
do da Ferdinando I de’ Medici al nobile bolognese
Giulio Riario, che divenne così Marchese di Casti-
glione d’Orcia, trasformando la rocca in dimora
signorile.
g Già alla fifine del XVIII secolo, però, con
na, strada di collegamento e di pellegrinaggio izzzando una
ite le mura del paese, realizzando l’estinzione ddella famiglia, il palazzo fu adi-
fra il nord Europa e Roma. La fortezza fu tra gli cinta esterna con quattroo por- bito prima
prrim a colombario, poi, alla fine
insediamenti più antichi a sorgere sul territo- te di accesso, porte dal gran-a
an- dell Settecento,
S divenne una forna-
rio e, ancora oggi domina con la sua imponen- de significato storico: infattittti cce di calcina ricavata dalle pie-
za il bel borgo di Castiglione d’Orcia, in provin- e-
a causa degli attriti fra Sie- ttr
tre calcaree del palazzo. In tem-
cia di Siena. Un documento notarile dell’800, na e il Sacro Romano Impe- e- pi recenti, nonostante sia stata
rinvenuto presso l’Archivio di Stato di Siena, ro nel 1536, i Castiglionesi s
si ris
risparmiata dai bombardamenti
contiene il toponimo più antico del paese, che chiusero le porte all’impera- raa- ddella
e Seconda Guerra Mondiale,
conferma quello attuale: Castrum Orclas ossia t
tava
tore Carlo V, mentre transitava le spoliazioni
ssp e le demolizioni sono
Castello dell’Orcia. e
endica-
in Val d’Orcia. Quasi per vendica- prosegu
proseguite ui sino agli anni Sessanta del
A partire dal 1090, i possedimenti degli Aldo- re questo affronto, durantee la Guerra di Novecento. FFin
Novecento Finché un recentissimo e labo-
brandeschi a Castiglione furono gradualmen- Siena, le truppe imperiali assediarono ed entra- rioso restauro, appena concluso, ha posto fine
te ceduti al vicino monastero di San Salva- rono a Castiglione nel 1553, devastando e raz- al lungo periodo di abbandono e declino. Oggi
tore sul Monte Amiata, fondato in età longo- g pp
ziando ricchezze e suppellettili. la struttura è stata messa in sicurezza, la cinta
barda, per poi passaree
nel corso del XIII seco--
lo alla Repubblica di Sie-- La Rocca Aldobrandesca, svetta nel ciel toscano.
Sopra, una moneta d’argento di Cosimo I de’ Medici.
na. In seguito a questaa
cessione, nel 1252, 1988
capifamiglia castiglio--
nesi giurarono fedeltà a
Siena: fu da questo attoo
che gli storici ipotizza--
no la nascita del Comu--
ne di Castiglione d’Or--
cia. Entrato nello Statoo
di Siena, il borgo fu dun--
que coinvolto anche nel--
le lotte fra Guelfi e Ghi--
bellini, subendo assedi e
occupazioni.
In questo periodo laa
rocca fu ripetutamentee
fortificata e restaurataa
per rinforzarne le dife--
se e nel 1309 Siena, pre--
Stefano Consoli

so atto della posizionee


strategica del fortilizio,o,

[40] BBC HISTORY ITALIA


L’abside della Chiesa
presente nella Rocca. “CORTEO FUNEBRE DI CARLO XII” DI GUSTAF CEDERSTRÖM (1878)
IN 5 PAROLE

ASSEDIO fece indossare uniformi militari fatte arrivare


Il 30 novembre 1718 Carlo XII, re di Svezia, appositamente dalla Svezia. Il resto delle
impegnato nella Grande guerra del Nord contro figure fu plasmato in cera.
Danimarca, Norvegia, Sassonia, Polonia e
Russia, morì colpito da un proiettile al capo RUSSIA
durante l’assedio della fortezza norvegese Nonostante i dubbi dovuti a precedenti
di Fredriksten. Il tragico evento segnò la fine insuccessi, l’opera fu molto apprezzata e fece
dell’egemonia svedese sul Baltico a favore guadagnare a Cederström la medaglia del
della Russia, che si impose come grande secondo posto all’Esposizione, riconoscimento
potenza nel contesto europeo. Il corpo del che gli diede fama europea. La tela fu
re defunto venne rimpatriato e deposto in acquistata per 22.000 franchi dal granduca
un sarcofago nella chiesa di Riddarholmen a Konstantin Konstantinovich di Russia, che
muraria è stata recuperata e la torre consolida- Stoccolma, dove riposa tuttora. la portò a San Pietroburgo per collocarla nel
ta, mentre un nuovo percorso di visita permet- Palazzo di Marmo, scatenando il risentimento
te di ammirare il luogo immerso in un panorama ESPOSIZIONE degli svedesi che si indignarono alla notizia che
mozzafiato, oltre ai tanti reperti rinvenuti con la Nel 1878 l’artista svedese Gustaf Cederström, il quadro fosse stato comprato da un russo: per
campagna di scavi archeologici condotta insie- grande ammiratore di Carlo XII, decise di loro era inaccettabile che l’omaggio funebre al
me al restauro. rappresentare il ritorno della salma del sovrano loro re guerriero fosse finito nel Paese contro il
in un’opera da esporre nell’Esposizione quale egli aveva combattuto.
Una fede nuziale tra i reperti Universale che si sarebbe tenuta a Parigi nel
La rocca conserva tuttora visibili i tracciati maggio di quell’anno. L’opera (nella foto) è oggi SOTTOSCRIZIONE
murari che l’hanno caratterizzata sino alla metà conservata al Museo d’arte di Göteborg, in Per l’insistenza dei suoi ammiratori e convinto
del Cinquecento, sia nelle strutture del mastio, Svezia. da una sottoscrizione pubblica che raccolse
che nel sottostante perimetro murario del cas- 11.000 corone svedesi, Cederström nel
sero senese, con i resti delle tre porte di acces- REALISMO 1884 dipinse una seconda versione del
so dalla valle, di cui quella verso nord-est rima- Per rendere la scena nel modo più realistico quadro, attualmente esposta al Museo
sta integra nelle sue forme duecentesche e e corretto possibile, l’artista ricostruì tutto dal nazionale di Stoccolma. Il quadro originale
restaurata per consentire l’accesso di visita al vero utilizzando un’enorme quantità di sale invece sopravvisse miracolosamente agli
complesso. Ben poco resta invece del Palaz- per simulare la neve (altrimenti irreperibile sconvolgimenti della Rivoluzione d’ottobre e
zo Riario: parte del muro esterno della rampa di maggio a Parigi); fece inoltre costruire nel 1923 fu acquistato e riportato in Svezia
di accesso, tracce interne di muri divisori, una una barella su cui far adagiare un uomo dal mercante d’arte Max Molvidson, che lo
cisterna e poco altro. Gli scavi archeologici, inol- che impersonava il sovrano, contornato vendette poi a Gustaf Werner il quale a sua
tre, hanno restituito i resti di una chiesa databile da modelli reclutati e messi in posa ai quali volta nel 1939 lo donò al museo di Göteborg. •
fra l’XI e il XII secolo (nella foto, l’abside), probabil-
mente fatta costruire proprio dalla famiglia Aldo-
brandeschi. Grazie al ritrovamento di moltissimi
reperti – tra cui una moneta d’argento di Cosimo
I de’ Medici (nella foto) - è quindi stato possibile
ricostruire la fortuna e la vita della rocca nel corso
dei secoli: sono stati rinvenuti esemplari di vasel-
lame ceramico, oggetti in bronzo, monili e anelli,
fra i quali una fede nuziale probabilmente appar-
tenuta alla moglie dell’ultimo castellano, Agosti-
no del Vescovo, e risalente alla metà del Cinque-
cento. Questo gioiello è oggi esposto nella piccola
Sala d’Arte di Castiglione d’Orcia, allestita nell’ex
Oratorio di San Giovanni, in cui sono conservate
opere pittoriche di alcuni dei maggiori esponenti
della Scuola Senese dei secoli XIV e XV, fra i qua-
li Simone Martini, Lorenzo di Pietro detto il Vec-
chietta e Giovanni di Paolo. •

BBC HISTORY ITALIA [41]


Medioevo

I VICHINGHI
SALVARONO L’IMPERO

Sul finire del X secolo, un numero sempre di Antonio Ratti


crescente di guerrieri originari del regno di

T
Kiev incominciò a essere arruolato nelle ra il IX e l’XI secolo l’Europa occi-
file dell’esercito bizantino, permettendo dentale dovette assistere impotente al
alla Roma d’Oriente di recuperare cosiddetto ߧࣆaJello vicKinJoߨ sen-
]a avere la Ior]a di arJinarlo %ande
la potenza militare perduta. Feroci in di Juerrieri provenienti dai paesi scandinavi
battaglia, i cosiddetti Variaghi furono danesi norveJese e svedesi  misero a Ierro e
fedeli all’Impero fino alla fine Iuoco vaste reJioni dell’InJKilterra dell’Irlan-

[42] BBC HISTORY ITALIA


A COSTANTINOPOLI
ROMANO D’ORIENTE
da della )rancia e in pi» di un’occasione della pa orientale nei territori cKe oJJi fanno par-
Penisola iberica (in un caso ben documentato te di %ielorussia 8craina e 5ussia 6appiamo
ancKe dell’Italia tirrenica  compiendo rapide infatti cKe a partire dal IX secolo un certo
ra]]ie in cerca di bottino o addirittura inva- numero di coloni mercanti e abili Juerrieri
sioni in piena reJola alla ricerca di terre da si stan]iarono lunJo le coste del 0ar %altico
occupare 8n Ienomeno inarrestabile cKe Ka per poi inoltrarsi nell’entroterra della reJione
spinto non pocKi studiosi a domandarsi come dei laJKi /adoJa e 2neJa /o confermano le
Iu possibile cKe l’Europa Iosse cos® debole e scoperte fatte daJli arcKeoloJi russi a 6tara\a
la 6candinavia cos® Iorte" 2JJi Jli studio- /adoJa un antico centro cKe sorJe non lontano
si non Kanno dubbi per comprendere appie- da 6an PietroburJo in cui sono venuti alla luce Nella pagina
accanto,
no la portata di questo movimento di popoli è i resti di un insediamento commerciale attivo
l’approdo di
necessario tirare in ballo aspetti storici antro- tra l’ini]io del IX secolo e la met¢ dell’XI $ Rurik con i fratelli
poloJici culturali epidemici e climatici In fondarlo sarebbero stati i 9ariaJKi o 9areJKi Sineus e Truvor
sostan]a i ߧJuerrieri del nordߨ cKe nelle cronacKe locali sono al lago Ladoga,
in un dipinto
Iurono costretti a ߧemiJrareߨ ancKe cKiamati col nome di 5us di Apollinarij
in armi per compensare l’au- (il nome di una trib» da cui poi Michajlovič
mento demoJraIico (avvenu- è derivato il termine 5ussia  Vasnecov.
A sinistra,
to in una fase climaticamente In base a quanto riportato dal- l’imperatore
favorevole e la cronica caren]a le cronacKe del tempo l’abita- Costantino IX
di terra da coltivare (in mano a to di 6tara\a in quel tempo era in un mosaico
della Basilica di
pocKe famiJlie aristocraticKe  conosciuto come $ldeiJMuborJ Santa Sofia a
/e loro incursioni allo stesso La fondazione di insediamen- Costantinopoli.
tempo furono facilitate da un ti in quest’area sarebbe stata Sotto, solido
aureo con l’effigie
veccKio continente dilaniato solo il primo passo 1ei decen- dell’imperatore
da secoli di Juerre epidemie e ni successivi i 5us sfruttan- Teofilo, risalente
frammenta]ione politica 6en- do le loro capacità navali e le all’830 circa.
]a dimenticare cKe questi abili vaste vie d’acqua cKe caratte-
Juerrieri non combattevano in rizzano la reJione si spostaro-
modo canonico ma si afࣅdava- no sempre pi» a sud nelle terre
no a raid improvvisi impossi- cKe oJJi fanno parte della %ie-
bili da prevedere e contrastare efࣅcacemente lorussia e dell’8craina 8n fenomeno cKe avrà
Jrandi conseJuenze 'i fronte a dati sempre
La terra dei Rus(si) pi» precisi sia sul piano arcKeoloJico cKe sto-
Per quanto pi» conosciuto il ߧfenomeno rico non è stato facile per Jli studiosi accettare
vicKinJoߨ nell’Europa occidentale è solo un cKe le oriJini del successivo impero russo sia-
tassello del Jrande movimento cKe Ka coinvol- no la conseJuenza di un fenomeno di coloniz-
to le popola]ioni scandinave 0eno noto ma zazione di matrice scandinava Eppure la pi»
non per questo meno affascinante è l’arrivo di antica testimonianza scritta di questo popolo
Jenti svedesi (e solo successivamente danesi e la cosiddetta $ntica cronaca russa (o &ronaca
norveJesi nelle distese delle steppe dell’Euro- di 1estore  datata aJli inizi del XII secolo e

BBC HISTORY ITALIA [43]


Medioevo

scritta da un monaco di .iev ricorda cKe l’ar-


rivo dei 9ariaJKi fu favorito dalle locali popo-
lazioni slave e ࣅnnicKe in costante Juerra tra
loro percK« li aiutassero ad essere Jovernati e
Sotto, una famiglia
amministrati Pare cKe all’appello abbia aderito
di Variaghi.
Nel box, la trib» dei 5us Juidata da tre fratelli E sareb-
Rjurik in una be stato uno di loro un certo 5MuriN a ediࣅcare
rappresentazione l’antica città di $ldeiJMuborJ Š pertanto possi-
di Hermanus
Willem Koekkoek. bile affermare cKe intorno al X secolo l’inࣆuen-

za svedese fosse ormai diventata un elemento


importante nell’Europa orientale tanto da por-
tare alla formazione di due stati ߧscandinaviߨ
1ovJorod e .iev cKe neJli anni successivi si
sarebbero uniࣅcati a formare un’unica e vasta
entità statale comprendente Jli odierni territo-

BASTAVA IL LORO ASPETTO A INCUTERE TERRORE

C irca l’aspetto dei guerrieri Variaghi, che incute-


vano terrore al solo apparire, dobbiamo basarci
su una descrizione lasciataci da un testimone del XII
secolo, che li descrive come uomini dalla barba fol-
ta, lunghi baffi e capelli molto scuri. Tra loro era anche
assai diffusa l’abitudine, presa in prestito probabil-
mente dalle popolazioni turche, di ricorrere a este-
si e complessi tatuaggi su mani, braccia e spalle. Il
monaco Michele Psello nel 1057 scrisse: «Presso di
loro (i bizantini) stavano i mercenari stranieri… terri-
bili di aspetto e dai corpi giganteschi. Soldati… dagli
occhi blu… i Variaghi con la loro carnagione natura-
le… che combattono come invasati, come infiamma-
ti dalla collera divina… che non si curano delle ferite
che ricevono e non tengono in alcun conto i loro cor-
pi». Non stupisce pertanto il timore che erano in gra-
do di incutere alle truppe schierate contro di loro sui
campi di battaglia. La sola presenza di questi guerrieri
tra le fila bizantine era garanzia di vittoria. •

[44] BBC HISTORY ITALIA


I Vichinghi a Costantinopoli salvarono l’Impero romano d’Oriente

ࣅne i 5us siano stati costretti e ritirarsi le loro


imprese sul campo di battaJlia dimostrarono
quanto questi Juerrieri fossero abili motivati
e dotati di un forte spirito di corpo Lo compre-
se perfettamente l’imperatore bizantino %asilio
II (-  1el  mand´ un’ambasceria a A sinistra,
.iev cKiedendo a 9ladimir I di fornirJli truppe l’amministrazione
per poter salvaJuardare il suo trono dalle conti- della giustizia nella
Rus’ di Kiev in un
nue minacce interne e mettere a tacere le trame quadro di Ivan
dell’aristocrazia decisa a spodestarlo Il siJno- Bilibin.
re di .iev Jli forn®  uomini pretendendo Sotto, una mappa
del Rus’ di Kiev
in cambio la mano della sorella $nna Porࣅro- relativa al periodo
Jenita con cui sarebbe convolato a nozze dopo dal 1054 al 1132.
essersi convertito al &ristianesimo
Le enormi conseJuenze di questo accordo
politico avrebbero cambiato per sempre il desti-
no dei due popoli 1el  il prezioso appor-
to dei Juerrieri variaJKi Juidati da %asilio in
persona consent® a %asilio di mettere a tace-
re oJni minaccia interna e riprendere le redi-
ni dell’impero 1on solo Inquadrati nelle ࣅle

ri di 8craina 5ussia occidentale %ielorussia


Polonia e le reJioni orientali di Lituania Let- Bande di guerrieri provenienti dai Paesi scandinavi misero
tonia e Estonia 6e la Jenesi di questo reJno a ferro e fuoco vaste regioni dell’Inghilterra,
è ancora avvolta nelle nebbie della storia Jli dell’Irlanda, della Francia e in più di un’occasione della
eventi successivi sono molto meJlio documen- Penisola iberica (in un caso anche in Italia).
tati il 5eJno di .iev sviluppatosi a partire
dall’inizio del IX secolo raJJiunse il culmine
della sua potenza durante i reJni dei principi
9ladimir I il *rande (- e -aroslav I il
6aJJio (- 

Orde feroci arrivano sul Mar Nero


Il lunJo viaJJio di queste popolazioni nordi-
cKe non si limit´ solo alle pianure dell’Euro-
pa orientale 6postandosi lunJo Jli estesi ࣅumi
della 5ussia meridionale questi mercanti-Juer-
rieri Jiunsero sulle rive del 0ar 1ero venendo
a contatto con un mondo totalmente differen-
te l’impero Jreco erede di 5oma I 9ariaJKi
fecero la loro prima apparizione a &ostantino-
poli Jià nell’ quando l’imperatore 7eoࣅlo
II (-  conoscendone il valore in batta-
Jlia ne inJaJJi´ un certo numero come merce-
nari nelle ࣅle delle sue armate Eppure il primo
impatto tra questi due mondi fu piuttosto tur-
bolento alcuni eserciti rus attirati dalle enor-
mi riccKezze della capitale posta sullo stretto
dei 'ardanelli tentarono a pi» riprese di assal-
tarla Il drammatico assedio dell’ (e poi nel
 e  è un cKiaro esempio Per quanto alla

BBC HISTORY ITALIA [45]


Medioevo

(antica cronaca islandese è definito *artK


.inJ ancKe nei momenti pi» bui della sto-
ria imperiale $ costituire il Jrosso del con-
tinJente ࣅJuravano Juerrieri di provenienza
svedese norveJese e danese 0a non solo La
ߧLa[daela 6aJaߨ ci informa cKe un abile Juer-
riero islandese tale %olli %ollason arriv´ a
&ostantinopoli intorno al  dopo uno stra-
ordinario viaJJio di miJliaia di cKilometri La
cronaca racconta come %olli msbarc´ dalla nave
con dodici uomini e tutti i suoi seJuaci erano
vestiti di scarlatto e cavalcavano su selle dora-
te erano tutti un Jruppo ࣅdato ancKe se %olli
era impareJJiabile tra loro Indossava Jli abiti
di pelliccia… aveva su tutto un mantello scar-
latto aveva addosso >una spada@ la cui elsa era
dorata e l’impuJnatura intrecciata d’oro aveva
un elmo dorato in testa e uno scudo rosso sul
ࣅanco con un cavaliere dipinto in oro $veva
un puJnale in mano come si usa fare in ter-
re straniere e oJni volta cKe si appartavano le
donne non badavano ad altro cKe a Juardare
%olli la sua Jrandezza e quella dei suoi seJua-
ci} EleJanza a parte pare cKe mfosse il pi»

Il battesimo di dell’esercito bizantino i 9ariaJKi si distinsero


Vladimir in un nelle vittoriose campaJne militari contro la 6iria
quadro di Viktor
Vasnecov. (  culminate con la riconquista di $ntio-
Sotto, Basilio II cKia e nella spedizione contro *eorJia e $rme-
incoronato dagli nia (- 
angeli.
&olpito dalla loro determinazione e ferocia
in battaJlia %asilio afࣅd´ ai mercenari venu-
ti dal nord il compito di proteJJerlo istituen-
do la ߧ*uardia variaJaߨ uno dei reparti
d’«lite dell’esercito bizantino cKe sareb-
be stato attivo per secoli in molti teatri di
Juerra e profondamente leJato al desti-
no dell’impero La fedeltà di questi Juer-
rieri alla corona estranei com’erano alle
maccKinazioni della nobiltà ߧJrecaߨ si
sarebbe rivelata in pi» di un’occasione un
fattore cKiave nei destini altalenanti della
5oma d’2riente
I 9ariaJKi dimostrarono cieca lealtà
all’imperatore cKe nella ߧLa[daela 6aJaߨ

[46] BBC HISTORY ITALIA


I Vichinghi a Costantinopoli salvarono l’Impero romano d’Oriente

valoroso in tutte le imprese cKe mettono alla str´ ancora pi» determinate E questo ancKe Jra-
prova un uomo e cKe andasse sempre accanto zie alla presenza di ࣅJure di notevoli capacità
a quelli in prima linea} %olli avrebbe militato militari e indiscussa personalità come il futu-
tra le ࣅle della *uardia 9ariaJa per molti anni ro re di 1orveJia +arald III conosciuto come
+arald +ardrada cKe era Jiunto a &ostantinopo-
Harald, futuro re di Norvegia li nel  'istintosi inizialmente per i succes-
La presenza di questi Juerrieri tra le file si ottenuti nelle operazioni in 6icilia (battaJlia
dell’esercito bizantino ebbe non pocKe conse- di 7roina  ricevette dall’imperatore 0icKele I9
Juenze %asilio li impieJ´ con notevole suc- PaࣆaJone (- il compito di Juidare l’e-
cesso ancKe nei sanJuinosi conࣆitti contro i sercito nei %alcani +arald port´ a termine il suo
%ulJari cKe dilaJarono nei %alcani dal  compito con tale efࣅcienza da ricevere il titolo di
al  L’apporto dei 9ariaJKi fu deci- %olJara %rennir (distruttore dei %ulJari 
Nel tondo, Jaroslav
sivo a pi» riprese fino alla vitto- 1el complesso partecip´ a otto batta- il Saggio in una
ria definitiva nella battaJlia di Jlie e venne nominato $Nol\tKos rappresentazione
.leidion ( luJlio   sul- comandante della Juardia pri- del XVII secolo.

le montaJne della %elasica in ma del suo deࣅnitivo ritorno


0acedonia L’esercito bulJa- in patria nel 
ro fu annientato *rato per 1e l    s u l l’i m p e r o
quell’impresa %asilio ordi- bizantino incominci´ a cala-
n´ cKe fosse concesso loro un re la minaccia dei turcKi sel-
terzo del bottino JiucKidi e ancora una volta i
$ncKe con la morte di %asilio ߧvicKinJKi d’2rienteߨ furono in
il ruolo dei 9ariaJKi non venne prima linea 1el  durante il
meno anzi il loro apporto si dimo- reJno dell’imperatore &ostantino IX

L’imperatore Basilio volle che fossero i mercenari venuti


dal nord a proteggerlo, istituendo la Guardia
variaga, reparto d’élite dell’esercito bizantino, che fu attivo,
e spesso determinante, per secoli.

0onomaco come raccontato dallo storico $ri- Al centro, Vichinghi


staNès de Lastivert un distaccamento variaJo sbarcano in
Islanda nell’872.
si scontr´ con le truppe del sultano 7oJKrul- Sotto, la
beN di fronte alla fortezza di %aberd (moderna spedizione di
%aiburt in $rmenia riportando una sensazio- Oleg contro
Costantinopoli in
nale vittoria 0a di l® a breve sarebbero arri- una cronaca
vate ancKe le prime cocenti delusioni 7ruppe del 1490.
variaJKe erano presenti alla disastrosa batta-
Jlia di 0anziNert (  in cui l’esercito di
5omano I9 'ioJene per una serie di tradimen-
ti nelle ࣅla della nobiltà fu battuto dalle truppe
del sultano $lp $rslan 8na sconࣅtta decisiva
cKe avrebbe aperto una drammatica falla nel
sistema difensivo bizantino sancendo la per-
dita di Jran parte dell’$natolia e lo scoppio di
una terribile Juerra civile
Pur tra alterne fortune i Juerrieri venuti
dal 1ord rimasero sempre fedeli all’autori-
tà imperiale $ dimostrazione di ci´ si pu´
citare un episodio avvenuto nel marzo

BBC HISTORY ITALIA [47]


Medioevo

A destra, del  quando $lessio &omneno decise di


“Ospiti
d’oltremare”,
rivendicare il trono e il suo esercito si pales´ di
dipinto di Nikolaj fronte alle mura di &ostantinopoli 1onostante
Konstantinovič la situazione fosse disperata oJni ricKiesta fat-
Roerich del 1901.
ta ai 9ariaJKi da $lessio percK« le porte della
Sotto, Vladimir il
Monomaco mentre città venissero aperte cadde nel vuoto I Juer-
riposa con il suo rieri non si lasciarono comprare e non cedettero
seguito dopo una alle lusinJKe 6olo l’abdicazione dell’imperato-
battuta di caccia,
in un dipinto di re 1iceforo III (-  a favore del rivale
Viktor Vasnecov. salv´ la città dalla distruzione

Fedeli all’Impero fino alla fine


1eJli anni successivi con un impero ridot-
to ai minimi termini e spesso in crisi per lotte
interne e invasioni nemicKe il ruolo di que-
ste truppe fu leJato alle sorti altalenanti dei
sovrani 1onostante le difficoltà politicKe
continuarono tuttavia ad avere un ruolo mili-
tare di primo piano 1elle loro ࣅle si veriࣅc´
ancKe una sorta di avvicendamento con l’ap-
parizione per la prima volta di continJenti di
veterani anJlo-sassoni provenienti dalla %ri-
tannia (a seJuito dell’invasione normanna  cKe
andarono a infoltire le ࣅle della *uardia E si

[48] BBC HISTORY ITALIA


I Vichinghi a Costantinopoli salvarono l’Impero romano d’Oriente

dimostrarono decisivi
in pi» di un’occasione Durante la battaglia della Beroia (1122), mentre
%asti ricordare un epi- l’esercito bizantino si dimostr´ inefࣆciente, alcuni reparti
sodio avvenuto durante di truppe variaghe (in forte inferiorità numerica)
il reJno di *iovanni II riuscirono a sbaragliare le ࣆla nemiche.
&omneno (-
quando le truppe impe-
riale erano impeJnate ad arJinare un’invasione prio continJente di 9ariaJKi 1ei decenni suc- Sopra, la
di PeceneJKi nei %alcani 'urante la battaJlia cessivi i riferimenti sul loro impieJo si fanno conquista di
Costantinopoli nel
della %eroia (  mentre il Jrosso dell’eser- sempre pi» sporadici 6appiamo tuttavia cKe 1204 durante la
cito bizantino si era dimostrato del tutto inef- si distinsero in diversi teatri di Juerra come la quarta crociata.
ࣅciente alcuni reparti di truppe variaJKe (in 0acedonia e l’Epiro 'urante la fase di relativa Nel tondo, la morte
di Askold e Dir,
forte inferiorità numerica riuscirono a ߧrinascitaߨ imperiale con la dinastia dei governanti di Kiev
cambiare il corso dello scontro sba- PaleoloJKi (a partire dal  e ࣅno nell’882.
raJliando le ࣅla nemicKe 8n’im- alla caduta nel  continuaro- Sotto, Alessio I
Comneno in un
presa cKe nelle cronacKe del no ad operare ma ormai senza manoscritto.
tempo viene deࣅnita sensazio- pi» quel prestiJio cKe li aveva
nale Il loro apporto sui campi contraddistinti in passato 1el
di battaJlia continu´ per tut- corso del XIV secolo il loro
to il XII e XIII secolo In par- impieJo fu limitato a compiti
ticolare nel - quando di Juardia personale L’ultima
&ostantinopoli dovette subire menzione storica sul loro conto
l’attacco deJli eserciti europei nel risale al  quando l’imperato-
corso della I9 &rociata uno deJli re bizantino Giovanni VII scrisse a
episodi pi» inJloriosi della &ristiani- Enrico IV d’InJKilterra ricordando cKe
tà In quell’occasione almeno mila 9ariaJKi tra le ࣅla del suo esercito ࣅJuravano non pocKi
si distinsero nelle operazioni di difesa com- suoi compatrioti impeJnati a difendere ci´ cKe
battendo con incredibile coraJJio difendendo restava dei territori imperiali dall’avanzata tur-
il settore loro afࣅdato e mettendo in difࣅcol- ca 8n compito cKe assolsero ࣅno alla ࣅne visto
tà in pi» di un’occasione Jli assalitori La loro cKe nel maJJio del  molti di loro erano
fama crebbe a dismisura se consideriamo cKe presenti sulle mura di &ostantinopoli quando
ancKe l’Impero latino di &ostantinopoli (- le armate di 0aometto II riuscirono a prendere
  formatosi dopo la presa della città da la città dopo un estenuante assedio •
parte crociata non tard´ a costituire un pro- (Antonio Ratti è archeologo e ricercatore storico)

BBC HISTORY ITALIA [49]


Germania nazista

UNITY MITFORD:
DI AMARE UN UOMO

Hitler con Unity


nell’estate del
1936. Lei aveva
ventiquattro anni e
lui quarantasette.

A metà degli Anni Trenta Hitler era molto popolare in Inghilterra, quindi niente
di strano che l’aristocratica erede dei Mitford avesse un debole per il dittatore
tedesco. Ma lei andò molto oltre: si trasferì in Germania, entrò nella cerchia del
suo idolo, si mise in concorrenza con Eva Braun. E fu la sua maledizione
Valchiria». La povera ragazza scrisse con sgo-
di Andrea Ferreri mento: «È vero, sembra proprio una Valchiria,
gambe comprese. Ma sono le dimensioni che

I
l 10 maggio 1935, nel suo diario, Eva Braun lui preferisce. Se è vero, comunque, le farà per-
– l’amante di Hilter – parlava di Heinrich dere presto una quindicina di chili a forza di
Hoffman, il fotografo personale del Führer, ansie, a meno che non abbia il dono di ingras-
che in modo molto sbrigativo le aveva det- sare nelle avversità».
to: «È arrivata una tua sostituta, la chiamano la Chi era la Valchiria di cui Eva Braun sem-

[50] BBC HISTORY ITALIA


LA SCIAGURA
CHE NON SA AMARE

Tre delle sei


sorelle Mitford. Da
sinistra, Unity, poi
Diana – giudicata
la più bella -
innamorata di
Oswald Mosley,
leader dell’Unione
britannica dei
fascisti, e infine
Nancy, che
sarebbe diventata
una famosa
scrittrice.

brava avere davvero paura? Da dove veniva? miniere d’oro. Ed era anche una Valchiria alme-
Si chiamava Unity Mitford e veniva dall’In- no di secondo nome , mentre – secondo lei – il
ghilterra, dove era nata nel 1914, era la quinta suo primo nome, Unity, si riferiva all’unità tra
dei sette ࣅgli di cui sei femmine di Sir David i due popoli sassoni d’Europa, i tedeschi e gli
Freeman-Mitford. Era di antica nobiltà, conce- inglesi. In realtà, la ragazza si chiamava Unity
pita in una località che si chiama SZastiNa un in omaggio a Unity Moore, un’attrice famosa di
nome e un destino , che si trova nell’2ntario, quei tempi. Unity Valchiria si era distinta subito
in Canada, dove la famiglia possedeva alcune per i suoi atteggiamenti stravaganti. Nel 1932,

BBC HISTORY ITALIA [51]


Germania nazista

alle soglie dei 18 anni, era stata presentata a cor- indulgente con le sei ࣅglie, che non mandava a
te e, approࣅttando di un momento in cui nessuno scuola accontentandosi che studiassero a casa
si occupava di lei, aveva rubato la carta da lette- quanto bastava per saper leggere e scrivere, che
re di Buckingham Palace, con tanto di stemma imparassero ad andare a cavallo e a suonare il
reale, e aveva scritto agli amici spacciandosi per pianoforte e che si impratichissero di qualche
una principessa di sangue reale. lingua. Secondo lui, alla cultura di una signora
non serviva altro. Ci fu poi una governante che
Due sorelle divise dalla politica non la vedeva così e che fece studiare di nasco-
Era stato un gioco, niente di grave, ma non si sto due delle sei sorelle, Nancy e Deborah, che
era trattato di un episodio isolato: Unity ruba- divennero tutte e due scrittrici.
va nei negozi seguendo le istruzioni di una Intorno ai vent’anni Unity cominciò a espri-
domestica infedele e si era resa protagonista mere idee fasciste, mentre nello stesso perio-
di svariate “marachelle”, come quella di aver do la sorella più piccola, Jessica, si dichiarava
rovinato una festa da ballo portandosi dietro un comunista. Tra le due nascevano scontri feroci,
Unity, Tom,
Deborah, Diana, topo; inoltre teneva nel palazzo di famiglia una con dispetti e liti. E ambedue le ragazze face-
Jessica, Nancy e capra, un ghiro, un rospo e un serpente diver- vano sul serio: nel 1936 Jessica si unì alle Bri-
Pamela Mitford tendosi a spaventare la servitù e gli ospiti che gate internazionali che combattevano contro
nel 1935 a
Swinbrook House, trovavano le stanze e i bagni abitati da questi Franco nella guerra di Spagna e visse in segui-
nell’Oxfordshire. simpatici animaletti. Suo padre era abbastanza to, anche con grandi sacriࣅci, sempre schiera-

LE SORELLE MITFORD

L e sei sorelle Mitford e il fratello Thomas crebbe-


ro in un’aristocratica dimora inglese a Swinbrook,
nell’Oxfordshire. Com’era costume di allora, i genito-
Francia, divenne una scrittrice famosa e fu autrice di
romanzi e biografie di grandi personaggi storici.
• Pamela (1907-1994), ebbe un matrimonio, e fuo-
ri ignoravano la cura dei figli e lasciavano che se ne ri da esso, una storia d’amore con John Betjeman,
occupasse la servitù. Le piccole crebbero con carat- un famoso poeta britannico. Poi si mise con Giuditta
teri propri ed ebbero destini differenti. Tutte, però, rac- Tommasi, un’amazzone italiana. Fu antisemita e fasci-
contarono il loro “sestetto” come se vi fosse regna- sta, ma non si dichiarò mai pubblicamente.
ta l’armonia, cosa non del tutto vera. Ecco in sinte- • Diana (1910-2003) era la più bella delle sei sorelle,
si i destini delle cinque sorelle e del fratello di Unity: aderì giovanissima al fascismo, sposò Oswald Mosley,
• Nancy, la primogenita (1904-1973) visse e morì in il leader dei fascisti inglesi e, allo scoppio della guer-
ra, venne internata nella Holloway Prison per
tre anni.
• Jessica (1917-1996) fu la “rossa” della
famiglia. Dopo aver partecipato alla guerra
civile spagnola si trasferì negli Stati Uniti e
anche lì divenne membro del partito comu-
nista. Pubblicò alcuni libri celebri.
• Deborah (1920-2014) sposò il duca di
Devonshire e con lui trasformò il castello di
famiglia (Chatsworth House) in una delle
più belle case di campagna britanniche. Ha
scritto una dozzina di libri.
Thomas (1909-1945), anche lui simpa-
tizzante fascista, durante la guerra si rifiu-
tò di affrontare i tedeschi, ma poi si presen-
tò volontario per combattere i giapponesi. E
gli fu fatale, perché morì in battaglia in Bir-
mania. •

[52] BBC HISTORY ITALIA


Unity Mitford: la sciagura di amare un uomo che non sa amare

ta da quella parte politica. Unity, invece, aveva cosa. I dittatori sono molto popolari in questi Oswald Mosley
saluta i camerati.
idee che nell’aristocrazia inglese erano mol- giorni. Potremmo averne uno in Inghilterra,
Il suo partito
to meglio accette. Una buona percentuale dei tra non molto». Ed effettivamente nel 1932 sir piaceva a buona
nobili di sua Maestà temeva i comunisti e guar- 2sZald Mosley aveva fondato la British Union parte della
dava con simpatia a Mussolini e Hitler. Perࣅno of Fascists, che si ispirava in modo esplicito a nobiltà inglese,
conservatrice e
l’erede al trono, il principe di *alles che poi Mussolini. E nella famiglia Mitford un’altra xenofoba.
sarebbe diventato Edoardo VIII nel 1932 guar-
dava con favore i movimenti di destra. «Noi»,
aveva detto a un parente tedesco nel 1933 – La sorella Diana si innamorò di Oswald Mosley, capo
l’anno in cui Hitler vinse le elezioni in Ger- dei fascisti inglesi, mentre Unity si infatuò di Hitler,
mania e riceveva l’incarico di capo del governo si trasferì in Germania e per conoscerlo prese
- «non interferiamo negli affari interni della a frequentare il suo locale preferito a Monaco di Baviera.
Germania né per gli ebrei né per qualsiasi altra

delle sorelle, Diana, moglie Eva Braun con


Hitler e i loro cani
del re della birra Brian Guin-
al Berghof, una
ness, andava a tutti i radu- casa sulla Alpi
ni dei seguaci di Mosley e salisburghesi
ࣅnì con l’innamorarsi di lui, che poi sarebbe
stata ristrutturata
al punto da mandare a roto- da Albert Speer,
li il suo prestigioso matri- l’architetto del
monio Diana e Mosley si Führer.

sarebbero sposati nel 1936 .


E Diana non ebbe remore a
compromettere il suo nome
aristocratico partecipando al
raduno dei nazisti del 1933 a
Norimberga.
Unity mirò più in alto del-
la sorella e si infatuò addi-
rittura di Adolf Hitler, a tal
punto da andare in Germa-

BBC HISTORY ITALIA [53]


Germania nazista

Un quadro nia per sentire dal vivo i suoi discorsi, immer-


propagandistico sa in un oceano di folla delirante. Nel 1934 si
con Adolf Hitler
trasferì a Monaco per studiare il tedesco pres-
circondato da
giovani nazisti. so l’istituto Laroche di Monaco di Baviera. Era
«Quando ci si decisa a incontrare Hitler e sapeva come fare,
siede accanto a
come risulta dalle sue conࣅdenze a Jessica, che
lui», scrisse Unity,
«è come sedersi quest’ultima riferisce nel suo libro di memorie
accanto al sole. “Hons and rebels” “2norevoli e ribelli” : Uni-
Emette solo raggi». ty sapeva che Hitler e il suo entourage frequen-
tavano spesso l’2steria Bavaria, per cui non
fece altro che passare ore in quel locale, ࣅn tan-
to che non lo vedeva arrivare. Per un certo tem-
po si guardarono da lontano, ࣅnché il führer si
accorse di lei e, dopo avere scoperto che si trat-
tava di una ragazza inglese iscritta al partito
fascista di Mosley e praticamente imparentata
con lui grazie alla sorella, la invitò al suo tavo-
lo. Unity sapeva già abbastanza bene il tede-
sco per sostenere una conversazione e quella
Sotto, Hitler con sera la conversazione diede inizio a un rapporto.
la nipote Geli, che
secondo molti
fu l’unica donna
Un guaio per Eva, amante ufficiale
che il Führer amò Da quel momento, infatti, Unity entrò a far
davvero. Morì parte della ristretta cerchia del führer, i fedelis-
suicida e Hitler fu
simi che lo accompagnavano alle manifestazio-
tormentato dal
rimorso per il resto ni pubbliche: parate e comizi che inebriavano
dei suoi giorni. le folle. E più di tutti inebriavano Unity Mit-

ford, la cui devozione per il führer andava oltre


Hitler regalò a Unity un appartamento sequestrato il consentito per una semplice seguace nazista.
a una famiglia ebrea in attesa di essere Fu in quel momento che Eva Braun capì di
deportata, e lei non si fece scrupolo di andare a vederlo essere in pericolo. Unity aveva qualcosa che
mentre la famigliola disperata era ancora dentro. a lei mancava, lo stile della nobildonna ingle-
se: Eva era piacente, aveva imparato a vestirsi
e a truccarsi, ma non posse-
deva il fascino aristocratico
della sua rivale. E, mentre
la “meravigliosa amicizia”
con Hitler come la chiama-
va Unity, cresceva sempre di
più, Eva cominciò a sentirsi
messa da parte. Il suo ruolo
di amante ufࣅciale del füh-
rer le consentiva molti agi
ma nessuna sicurezza per il
futuro. Gli unici momenti di
relativa intimità erano quelli
che lei e Adolf trascorrevano
a Berghof, la bella casa sul-
le Alpi Salisburghesi dove
Hitler si concedeva brevi e
rilassate vacanze. A Berghof

[54] BBC HISTORY ITALIA


Unity Mitford: la sciagura di amare un uomo che non sa amare

riceveva solo gli amici intimi, si lasciava foto-


grafare da Eva mentre giocava con il cane o
con i ࣅgli degli ospiti. Viste da Albert Speer,
l’architetto del Führer, quelle foto che docu-
mentavano i rari momenti di serenità di Hitler
erano opera di «una donna infelice che passa-
va il suo tempo a sciare e nuotare, a leggere
romanzi a buon mercato, a vedere ࣅlm da poco,
e che si occupava con una cura inࣅnita di se
stessa, sempre in attesa della persona assente».
Eva era acutamente consapevole di contare
assai poco nella vita del suo Adolf, che riࣅuta-
va di sposarla lo avrebbe fatto solo poche ore
prima della tragica ࣅne, nel bunker di Berli-
no , le negava la gioia della maternità, era avaro
di manifestazioni di affetto e non dava nessu- molto meglio avere un’amante. Tutti gli obbli- Unity a Berlino nel
na certezza al loro legame. Inoltre era attrat- ghi si limitano a qualche dono». Non doveri, 1933. Indossa la
camicia nera e i
to – a modo suo, si capisce – dalle altre donne, quindi, ma solo generose concessioni. distintivi nazisti ed
come quell’inglese che gli stava intorno come La giustificazione ufficiale del poco tem- è in compagnia di
un cucciolo in attesa di una carezza. po che dedicava agli affetti - giustificazio- Fritz Stadelmann,
aiutante di Hitler.
Sulla vita affettiva del Führer molto si è scrit- ne che aveva un fondo di verità - era il dovere Nel box, Oswald
to. Non c’è dubbio che la ragione principale del- connesso al suo ruolo: era troppo impegna- Mosley, già
la sua totale assenza di abbandono nei riguardi to ad occuparsi del popolo tedesco per per- anziano, aggredito
durante un comizio
delle donne fosse una forma di insicurezza. Si dere tempo in rapporti sentimentali che lo elettorale nel 1962.
difendeva dai legami perché voleva essere libe- avrebbero distratto dalla sua missione storica: Suo figlio Max (nel
ro. «Il lato negativo del matrimonio», aveva rendere grande la Germania. E questo lo spie- cerchio rosso)
difende il padre.
detto una volta «è che crea diritti. In tal caso è gò anche a Unity, come a ogni altra donna

OSWALD MOSLEY, UN BARONETTO IN CAMICIA NERA

S ir Oswald Mosley (1896-1980) fondò nel 1932


l’Unione britannica dei fascisti, una formazio-
ne politica molto vicina alle idee di Mussolini e, per
trarono con migliaia di militanti antifascisti, il capo del-
le Camicie nere perse l’appoggio di una larga fetta dei
tories e fu costretto così a vivere ai margini della poli-
un po’, il suo partito ebbe tica inglese. Con lo scop-
una certa popolarità tra pio della guerra, Mosley
gli ambienti conservatori venne prudenzialmen-
per le scelte anticomuni- te tenuto sotto controllo,
ste e favorevoli al prote- insieme alla moglie Diana.
zionismo. Alcuni quotidia- Poi, a metà degli anni ’50,
ni inglesi (il Daily Mail e il quando ormai l’Unione
Daily Mirror) lo appoggia- britannica dei fascisti era
rono pubblicamente in più stata messa fuori legge,
di un’occasione e si creò tentò ancora di presentar-
un movimento d’opinio- si alle elezioni con l’Union
ne che ipotizzava un’al- Movement, ma fu sconfit-
leanza tra i conservato- to dappertutto e finì con
ri e Mosley in chiave anti- l’abbandonare la politica.
laburista. In seguito alla Suo figlio, Max Mosley, fu
battaglia di Cable Street, durante la quale i fascisti di presidente della FIA (la federazione automobilistica
Mosley marciarono sull’East End di Londra e si scon- cui faceva capo la Formula Uno). •

BBC HISTORY ITALIA [55]


Germania nazista

che aspirasse ad avere un ruolo nella sua vita.


Eva Braun dunque soffriva intensamente
una relazione da cui era bandito il sentimen-
to. Adolf aveva altri interessi, la sua mente
era sempre lontana, non aveva bisogno di lei,
come le era stato chiaro durante la campagna
elettorale del 1932, quando Hitler aveva girato
a lungo per la Germania impegnato in discor-
si veementi e appassionati, lasciandola sempre
sola, come se non esistesse.

Amori cupi, turbolenti, infelici


Eva era caduta in una depressione tale che,
Julius Streicher
il primo novembre di quell’anno, si era spara-
(indicato con
la freccia) che ta un colpo di pistola alla gola. Non era morta
Unity incontrò a ma in quel modo almeno era riuscita ad attira-
Norimberga, dopo re su di sé l’attenzione del suo amato, che da
un viaggio nei
Sudeti. Nel 1946 quel momento era stato più presente, forse per
sarebbe stato sorvegliarla più che per il piacere di veder-
giustiziato come la intorno a sé. Non le restava che rassegnar-
criminale di guerra.
Unity lo descrisse si, dato che Hitler era così con tutte. Anche la
come «un uomo donna che aveva preceduto Eva – quella che a
delizioso». detta di molti era stata l’unico amore della sua Una storia cupa tra una minorenne estroversa
Nel box, Martin
Bright, figlio di vita – era morta in circostanze drammatiche, e uno zio frustrato per gli insuccessi politici il
Unity, avuto, forse anche lei suicida. E Hitler, a detta dei più 1923 era l’anno del fallito putsch di Monaco .
secondo alcuni, intimi, viveva nel ricordo di Angelika Raubal, Su questa vicenda – di cui Hitler non parla-
da Hitler quando
viveva a Monaco
detta Geli, ࣅglia di una sua sorellastra, quindi va mai – ha scritto una pagina Paul Roland,
di Baviera. una nipote di cui era diventato tutore dal 1923. nel suo libro “Le donne del Nazismo”, in cui

IL (LEGGENDARIO) FIGLIO DI HITLER

N el 2007, Martin Bright pubblicò sul settimanale


di sinistra New Statesman un articolo in cui rac-
contava di aver ricevuto una telefonata da una let-
bambino era stato registrato sotto un altro nome. Ma
il sospetto che il ragazzo fosse figlio di Hitler era trop-
po suggestivo e molti non vi rinunciarono. Ci fu anche
trice che raccontava di una sua zia, tale Betty Nor- chi ravvisò qualche somiglianza tra il figlio di Unity e
ton, che aveva gestito l’Hill View Cottage, una clinica il dittatore tedesco. •
privata di Oxford in cui Unity Mitford si era ricoverata
subito dopo il suo ritorno in Inghilterra. Secondo lei, in
quella clinica la giovane donna aveva dato alla luce un
figlio di Hitler, che in seguito era stato dato in adozio-
ne. Bright, il giornalista, non fidandosi di quelle chiac-
chiere, aveva fatto un po’ di ricerche e alla fine, all’Ar-
chivio Nazionale inglese, aveva trovato un plico sigil-
lato che non poteva essere aperto prima di 100 anni.
Si era fatto concedere un permesso speciale e final-
mente aveva trovato il bandolo della matassa. Era
vero, Unity era arrivata all’Hill View Cottage per met-
tere al mondo un bambino, figlio non di Hitler ma pro-
babilmente di un pilota collaudatore della RAF, che era
sposato. Tra lui e Unity c’era stata una relazione, ma il

[56] BBC HISTORY ITALIA


Unity Mitford: la sciagura di amare un uomo che non sa amare

si narra che Geli aves- ca Vivian: «Andavamo nell’appartamento del


se confidato a una del- führer, a Prinzregentenstrasse. Le tende era-
le sue guardie del corpo, no chiuse, c’era sempre scuro. Bellissimi ࣅori
Wilhelm Stocker, gli ovunque. Hitler ordinava per noi una quantità
incontri intimi che ave- di pasticcini alla crema e si mostrava deluso se
va con lo zio e i suoi non li mangiavamo tutti […] Era sempre gen-
gusti sessuali. Sembra tile e simpatico con noi. Parlavamo per un’ora
che Hitler la sculaccias- di musica e di politica. Però, non riesco a pen-
se, la costringesse a far- sarlo solo con Unity. Non ho mai notato l’om-
si ritrarre in pose oscene, bra di un ࣆirt tra loro». Ma per la nobildonna
senza però arrivare a inglese si trattava pur sempre di momenti che
rapporti completi que- davano un signiࣅcato alla sua permanenza in La famiglia
Mitford nel 1928:
sto, in ogni caso, è quan- Germania. la madre Sydney
to riferito da Stocker a Bowles (1), il padre
Roland, niente dimostra Un appartamento sequestrato agli ebrei David Freeman-
che sia la verità . 4uel- Albert Speer, che osservava tutto quello che Mitford, barone
Redesdale (5),
lo che invece è certo, è faceva l’idolatrato führer e non risparmiava i le figlie Unity (2),
che Geli il 18 settembre suoi commenti, disse: «Lei sarebbe andata a Jessica (3) e
1931, fu trovata mor- letto con lui senza esitazioni, ma lui no. Dubito Deborah (4), Diana
(6) Pamela (7),
ta nella sua abitazione, che abbia mai fatto qualcosa di più che prender- Nancy (8) e, infine,
uccisa da un proiettile le una mano nelle sue». Diverso il parere di il figlio Tom (9).
calibro 6,35, esploso da
una Walther di proprietà di Adolf Hitler.
Un tragico destino quello di Adolf Hitler, «Andavamo nell’appartamento del führer», raccontò
perché Eva ci riprovò tre anni dopo, e que- Vivian, l’amica di Unity. Le tende erano chiuse,
sta volta, dopo aver conࣅdato sul suo diario la c’era sempre scuro, e ࣆori ovunque. Hitler ordinava dei
gelosia che provava nei confronti di Unity. Il 28 pasticcini e insisteva perché li mangiassimo…»
maggio 1935 Eva ingerì una dose eccessiva di
sonniferi. Forse fu un gesto dimostrativo nato
dalla presenza della Valchiria inglese al ࣅan-
co del Führer. In ogni caso, Eva si salvò anco-
ra una volta e Hitler sembrò lasciare in disparte
Unity per convergere di nuovo su di lei. Eva,
se non altro, aveva il pregio di non distoglierlo
dai suoi grandi progetti: Adolf Hitler era impe- 8
gnato a scrivere la Storia, e questo era ben più
importante di qualsiasi donna.
1 9 5
Ma quando il führer arrivava a Monaco, Uni-
ty ricompariva. Si vedevano nel solito bar, dove
lui era attorniato dalla sua cerchia di collabo-
6 7
ratori e lei si faceva accompagnare da un’a-
mica, una connazionale che abitava nella sua
stessa pensione. Non chiedeva nulla, si limita- 3
va a stare nelle vicinanze, ascoltarlo quando 2
si infervorava a spiegare ai suoi come sareb- 4
bero arrivati a conquistare il mondo. Di quan-
do in quando Adolf la invitava a prendere un
tè, insieme all’amica, le intratteneva con la sua
verve brillante, che strappava gridolini di stu-
pore e grandi risate. E qualche volta quando
usciva dal locale portava con sé le due ragaz-
ze inglesi, come in seguito ha raccontato l’ami-

BBC HISTORY ITALIA [57]


Germania nazista

mente in Germania. Hitler non


fece nulla per scoraggiarla, anzi
le diede la possibilità di sceglie-
re tra quattro appartamenti di
Monaco che si erano liberati in
seguito alla deportazione degli
ebrei. L’appartamento scelto
da Unity era ancora abitato dai
proprietari, in attesa di essere
trasferiti in un campo di smi-
stamento si chiamavano anco-
ra così . Lei entrò e fece il giro
delle stanze, ignorando la pena
scolpita sui volti di quella fami-
glia in attesa del suo destino,
e prese le misure per sistema-
re la cucina che Hitler le aveva
regalato. Per Unity era il coronamento di un
La guerra della Germania nazista contro la sua patria era sogno. Rimanere stabilmente nella sfera del
a un passo, e lei era angosciata dalla prospettiva führer, sia pure senza un ruolo deࣅnito, era
di dover tornare a casa. Dichiarò che se fosse stata costretta la sua massima aspirazione. Ma la guerra era
a rientrare a Londra, si sarebbe suicidata. a un passo, la guerra della Germania nazista
contro la sua patria, e lei era angosciata dalla
prospettiva di dover tornare a casa. Dichiarò
Hitler e Unity David Pryce-Jones, biografo di Unity, che l’a- che se fosse stata costretta a tornare a Lon-
insieme nel veva incontrata più volte in Germania. «4uel- dra, si sarebbe suicidata. Parole eccessive di
giardino inglese
di Monaco, dove la ragazza», ha scritto, «assomigliava a Geli. una ragazza esaltata da un amore problema-
lei, qualche tempo Era il tipo del führer». tico? No, è proprio quello che Unity Mitford
dopo, si sarebbe Il führer, così formale e composto, talvolta fece: la mattina del 3 settembre, il giorno in
sparata un colpo
di pistola. si divertiva a fare “esperimenti” perࣅdi, come cui l’Inghilterra dichiarò guerra alla Germa-
quello di mettere insieme, alla stessa tavola, nia, lasciò in una busta un breve messaggio
Eva Braun e Unity Mitford. Un vero supplizio di addio, una foto con dedica di Hitler e un
per le due donne, gelose l’una dell’altra, men- distintivo nazista, poi si diresse verso il Giar-
tre Hitler le osservava, le metteva a confronto. dino inglese di Monaco, con una pistola che le
Probabilmente era più attratto dai modi signo- aveva regalato il führer e si sparò alla testa.
rili dell’inglesina, ma forse si trovava più a suo La raccolsero in un lago di sangue, ma
agio con il comportamento semplice e sponta- ancora viva. Il proiettile, entrato dalla tem-
neo di Eva. pia destra, non l’aveva uccisa ma aveva cau-
La ragazza inglese non piace-
va molto negli ambienti nazisti,
che guardavano con sospetto la
sua evidente intenzione di con-
quistare il führer per sposarlo.
E anche alle mogli dei gerar-
chi non piaceva l’idea di veder-
la entrare nella loro cerchia
ristretta: poche di loro poteva-
Dopo il tentato
suicidio, nel 1940, no reggere il confronto, quanto
Unity tornò in a classe ed eleganza.
Inghilterra, dove Una situazione imbarazzan-
arrivò in barella,
accolta da una te per Unity, che ciò nonostante
folla di curiosi. decise di stabilirsi definitiva-

[58] BBC HISTORY ITALIA


Unity Mitford: la sciagura di amare un uomo che non sa amare

sato danni pressoché irreparabili. Ricoverata


in ospedale, Unity lentamente si riprese ma
senza mai uscire da un silenzio torvo, osti-
nato. E appena fu in grado di muoversi, tentò
ancora di uccidersi, inghiottendo un distin-
tivo nazista munito di una spilla che avreb-
be potuto perforarle l’esofago o lo stomaco.
2perata prontamente, fu salvata ancora una
volta. Dopo essere stata ricoverata tre mesi,
Hitler passò a trovarla brevemente. Solo allo-
ra Unity uscì dal suo silenzio e, seguendo il
consiglio del suo amato, accettò di tornare in
Inghilterra.

Hitler: tre donne, tre tentati suicidi


Con la guerra incominciata, Unity dovet-
te tornare a casa attraversando la Svizzera e
il Belgio per arrivare alla ࣅne del viaggio su da accessi isterici durante i quali parlava inin- Una foto di Unity,
una barella. Un ritorno che non passò inos- terrottamente con una folla di ombre. Aveva che morì nel 1948,
a 34 anni,
servato perché la polizia dispose prudente- difࣅcoltà a concentrarsi, era diventata incon- in Scozia.
mente un servizio di protezione intorno a tinente e mangiava smodatamente arraffando A sinistra,
lei, per sottrarla a manifestazioni ostili con- dal piatto il cibo con le mani. Aveva dimen- l’architetto di Hitler,
Albert Speer,
tro una nazista militante, amica del dittato- ticato quasi tutto quello che aveva imparato e nel 1933.
re nemico. Successivamente dovette impegnarsi per impa-
Unity si trasferì in campagna rare nuovamente a leggere e
e vi rimase per gran parte del- a scrivere. Di Hitler parlava
la guerra, mentre sua sorella poco, ma quando vagheggiava
Diana e 2sZald Mosley furo- l’idea di sposarsi e di avere die-
no prima arrestati e poi messi ci ࣅgli, annunciava che il pri-
agli arresti domiciliari perché mo lo avrebbe chiamato Adolf.
sospettati di attività antibritan- Il proiettile che non era stato
niche. Erano brutti tempi per i estratto dalla sua tempia con-
simpatizzanti fascisti: nell’a- tinuò a fare danni ࣅno a quan-
gosto del 1940, lo stesso Edo- do, nel 1948, in Scozia, Unity
ardo duca di Windsor – l’ex re fu presa da una meningite che
che aveva abdicato per sposa- la portò alla tomba. I medici di
re l’americana Wally Simpson 2ban, dove era stata trasferita
- fu spedito da Churchill a fare per tentare di salvarla, scris-
il governatore delle Bahamas, sero sul certificato di morte:
un incarico onoriࣅco che aveva lo scopo di «Meningite purulenta. Ascesso cerebrale da
tenerlo lontano da Londra. Di Unity si occu- una vecchia ferita da arma da fuoco». Non
pò fugacemente il parlamento per valutare se aveva ancora 34 anni.
non fosse il caso di prendere provvedimenti Come per una maledizione destinata a ripe-
anche contro di lei, essendo una ࣅlo-nazista tersi, Unity seguì il destino delle altre due
che intratteneva rapporti col nemico, ma non donne di Hitler che per uscire dalla sua vita
se ne fece nulla. avevano scelto il suicidio: Gely e Eva Braun.
4uanto a quella che un tempo era stata la 4uest’ultima sopravvisse a ben due tentativi
Valchiria, stando a Laura Thomson, autrice per arrivare al terzo, quando trovò la morte
del libro “The Six lives of the Mitford sisters” insieme all’amato Adolf, ࣅnalmente suo spo-
“Le sei vite delle sorelle Mitford” , le sue so, mentre i carri armati sovietici percorreva-
capacità cognitive erano ridotte a quelle di no le strade deserte di Berlino. •
una bambina di dieci anni, spesso veniva colta (Andrea Ferreri è giornalista, studioso di Storia e Sociologia)

BBC HISTORY ITALIA [59]


Medioevo

TEMPO DI CROCIATE:
UN ESERCITO DI FANCIULLI
ALLA CONQUISTA
DI GERUSALEMME
La partenza per l’Oriente di una folla
di bambini e straccioni fa parte delle
leggende del XIII secolo, in cui tutto stava
cambiando, anche nella Chiesa e nel
sentimento popolare. Nessuno dei piccoli
crociati giunse in Terrasanta,
ma il significato di quell’evento dice molto
sulla società di allora

di Elena Percivaldi

N
ell’estate del 1212 uno strano eser-
cito mosse i suoi passi nel cuore
dell’Europa. Non si trattava di cava-
lieri né di soldati, ma di centinaia
di giovani – le fonti li chiamano pueri, fanciul-
li – partiti spontaneamente dalla Francia e dal-
la Germania con l’idea di liberare la Terrasanta
dagli infedeli. L’atteggiamento di questi atipi-
ci crociati, insolitamente non violenti rispetto
alle orde di guerrieri che in quegli anni si reca-
vano in Oriente per cercare gloria con le armi,
destò in gran parte dei contemporanei perples-
sità, sospetto, a volte paura e persino aperto
dispre]]o. 'ifࣅcile in effetti riuscire a classi-
ࣅcare un movimento che, nato spontaneo nel
La crociata bel mezzo delle Crociate, si diffuse a macchia
dei fanciulli in d’olio e indusse un gran numero di giovani a
un’illustrazione per tentare di riconquistare i luoghi che videro la
“Allons, enfants de
la patrie” di Jean passione, la morte e la resurrezione di Cristo,
Richepin. non con le armi, bensì con la sola forza della

[60] BBC HISTORY ITALIA


fede e della preghiera. E forse anche per que-
sto la vicenda assunse sin da subito i contorni
del mito, rendendo arduo ai posteri distingue-
re la verità storica dalla leggenda e ricostruire
fatti i cui dettagli risultavano spesso sfuggen-
ti e contraddittori.

Negato il permesso alla crociata


Secondo l’anonimo cronista di Laon, una del-
le principali fonti della vicenda, nel giugno di
quell’anno un certo fanciullo di nome Stefano,
pastorello proveniente dal villaggio francese di
Cloyes, aveva iniziato a raccontare che il Signo-
re gli era apparso nei panni di un povero pelle-
grino e gli aveva dato del pane e alcune lettere
da consegnare al re Filippo II Augusto di Fran-
cia. Cosa ci fosse scritto nelle missive non ci è
dato sapere, ma possiamo immaginare che Ste-
fano intendesse chiedere al sovrano il permes-
so per recarsi in Terrasanta portando con sé un
gran numero di fanciulli allo scopo di liberare
i luoghi santi dagli infedeli. La voce si sparse
ovunque e in breve tempo i fanciulli arrivaro-
no da ogni contrada del Paese, «così tanti che
nessuna città avrebbe potuto accoglierli»: riuni- La chiesa del
Santo Sepolcro,
ti nei pressi della basilica di Saint-Denis, poco
a Gerusalemme.
fuori Parigi, pregavano fervidamente attenden- Fu per liberare
do il maturare degli eventi. Non si sa come, Ste- il luogo sacro
fano riuscì a far recapitare le lettere a Filippo dall’occupazione
dei musulmani che
Augusto, il quale non senza molte perplessità furono indette
le girò agli illustri teologi della Sorbona per- le crociate.

BBC HISTORY ITALIA [61]


Medioevo

ciulli obbedirono al diktat e rientrarono, delusi,


nei luoghi d’origine, ed è molto probabile che un
gran numero di loro lo fece davvero. Non tutti,
però. Alberico delle Tre Fonti, cronista che scri-
ve più tardi rispetto agli eventi e a volte tende a
inserire nel suo racconto particolari più leggen-
dari che reali, racconta invece che il movimen-
to proseguì verso Marsiglia con l’intenzione di
imbarcarsi comunque verso la Terrasanta. Qui
Stefano e gli altri pueri furono avvicinati da due
uomini malvagi dal nome pittoresco, tali Ugo
Ferreo e Guglielmo Porco, i quali promisero ai
ragazzi di imbarcarli e trasportarli oltremare su
La città di ché le esaminassero. Come c’era da aspettar- sette navi «onorando la causa di Dio».
Gerusalemme,
si, il responso dei dotti fu negativo, né poteva
oggi.
Nel box, una croce essere diversamente: chi erano questi giovani Nicola, il bambino taumaturgo
“tau”, come quella inesperti e di estrazione umile e come osava- Le cose tuttavia non andarono affatto così.
portata da Nicola, no intromettersi in affari sui quali non avevano Dopo un paio di giorni di navigazione, due
uno dei due piccoli
leader dei fanciulli alcuna competenza? Erano solo degli sciocchi imbarcazioni affondarono nei pressi dell’isola
in viaggio per la esaltati che cercavano guai: meglio indurli a di San Pietro, a sud-ovest della costa della Sar-
Terrasanta. desistere da qualsiasi cosa avessero in mente, degna. Le altre cinque approdarono nel porto di
e alla svelta. Alessandria d’Egitto, dove Porco e Ferreo, per-
Raccolto il responso dei teologi, il re intimò sonaggi evidentemente senza scrupoli, vendet-
dunque a Stefano e ai suoi di tornarsene a casa, tero i fanciulli ai mercanti di schiavi saraceni.
ma la cosa dovette rivelarsi pi» difࣅcile del pre- Il cronista Alberico conclude il racconto spie-
visto. L’Anonimo di Laon sostiene che i fan- gando che i due infami alla fine avrebbero

IL TAU DI NICOLA, IL “SEGNO DEL CARISMA”


CHE PERÒ NON SERVÌ A NULLA

D iverse fonti sottolineano che Nicola, il leader del-


la spedizione tedesca, ostentava un ciondolo
(o una spilla) a forma di tau – che lo rendeva capa-
essere stato incaricato di condurre la crociata da un
angelo, e che quest’ultimo gli aveva promesso che,
una volta giunto al porto, elevando il tau le acque si
ce di compiere prodigi e miracoli. Il valore simbolico sarebbero miracolosamente ritratte come era acca-
del tau è antichissimo: il rimando immediato è all’o- duto a suo tempo a Mosè che stava riconducendo gli
monima lettera greca, che corrisponde alla nostra T, Ebrei in patria dall’Egitto: Nicola e i crociati avrebbero
ma il sostrato si rifà alla lettera ebraica tav, nella qua- quindi potuto attraversare il mare a piedi e giungere
le gli esegeti della Bibbia vedevano un rimando a Dio in Terrasanta senza pericolo. Ma il prodigio di Mosé
come fine di tutte le cose. Nel libro veterotestamen- non si ripeté. •
tario dell’Esodo, inoltre, è il segno che i capi famiglia
israeliti tracciano sugli stipiti delle porte delle loro case
per distinguerle da quelle degli egizi nella notte in cui
l’Angelo della Morte, inviato da Dio, scende in terra
per uccidere i primogeniti di questi ultimi. Si tratta
quindi di un “segno degli eletti” e un simbolo di pro-
tezione. Nell’esegesi cristiana il tau greco, che ha la
forma della T, rappresenta però anche un immediato
richiamo grafico alla croce su cui Cristo fu inchiodato.
Per tutte queste ragioni il segno conferisce a Nicola
una sorta di atavico carisma. Il fanciullo sosteneva di

[62] BBC HISTORY ITALIA


Un esercito di fanciulli alla conquista di Gerusalemme

conosciuto la giusta punizione per il loro tradi- Fanciulli partono


per la Crociata in
mento: sarebbero ࣅniti impiccati in Sicilia per un’illustrazione
aver cospirato contro l’imperatore Federico II. storica del 1888.
Altre cronache del tempo, più scarne riguar- Sotto, la presa
di Beirut da
do ai particolari della spedizione, si limitano
parte dei
a bollare questa “crociata dei fanciulli” come crociati, opera di
velleitaria e fallimentare. È il caso, ad esem- Alexandre
pio, dell’inglese Matthew Paris, il quale laco- Jean Baptiste
Hesse.
nicamente commenta: «Per terra o per mare, se
ne andarono in malora tutti quanti». La mag-
gior parte dei cronisti erano comunque convinti
che i fanciulli fossero sotto incantesimo o pos-
seduti da una sorta di demone e condannarono
il loro tentativo come eversivo e privo di senso,
quando non addirittura diabolico e pericoloso.
Stessa accoglienza ebbe una seconda spedi-
zione, contemporanea a quella francese ma par-
tita da Colonia, in Germania, sotto la guida di
un fanciullo di nome Nicola. Così come per Ste-
fano, anche le origini di Nicola ci sono ignote.
Di lui le fonti enfatizzano solo un particola-
re: indossava una sorta di talismano a forma
di tau o croce che gli donava poteri taumatur-
gici e quindi era considerato dai suoi seguaci
una specie di santo in grado di compiere pro-
digi e miracoli.
La spedizione tedesca attraversò le Alpi in
due gruppi distinti, l’uno passando per il Mon-
cenisio e l’altro dal Gottardo, con l’idea di rag- I cronisti erano convinti che i fanciulli fossero sotto
giungere Genova e Pisa e qui imbarcarsi verso incantesimo o posseduti da una sorta
la Terrasanta. Ma una volta giunti a Genova, di demone e condannarono il loro tentativo come eversivo
qualcosa andò storto. Nicola aveva promesso e privo di senso, se non persino diabolico e pericoloso.
che grazie alla preghiera il mare si sarebbe

BBC HISTORY ITALIA [63]


Medioevo

to della terza: anziché liberare la Terrasanta, i


Innocenzo III interpretò l’arrivo dei fanciulli come un crociati avevano infatti deviato verso Costan-
monito all’inettitudine delle spedizioni ߧufࣆcialiߨ, tinopoli e l’avevano sottoposta nel 1204 a un
ma volendo palesare quanto la loro missione orribile saccheggio, suscitando unanime sde-
fosse inutile e folle preferì negarsi all’incontro. gno per il massacro condotto ai danni degli abi-
tanti: dall’infame impresa era sortito null’altro
che la creazione di un efࣅmero “impero latino”,
In alto, da sinistra: aperto sotto i suoi piedi così da consentirgli, destinato a breve e ingloriosa durata. Innocen-
la chiesa dei
Novelli Innocenti
novello Mosè, di condurre i suoi in Orien- zo III avrebbe interpretato l’arrivo dei fanciulli
e la conquista di te semplicemente camminando. Ma davan- come un monito all’immobilismo della Chiesa
Gerusalemme in ti alla moltitudine di crociati assiepati sul e all’inettitudine delle spedizioni “ufࣅcia-
una raffigurazione
del XIII secolo.
molo il miracolo non si veriࣅcò, il mare li” - «Mentre essi si precipitano a recu-
Nell’ovale, rimase al suo posto, indifferente ai perare la Terrasanta noi dormiamo»,
ritratto di Pietro III riti magici di Nicola. Nel disap- avrebbe sospirato il ponteࣅce, rife-
d’Aragona.
punto generale risultò evidente rendosi al proposito dei piccoli
Sotto, re
Alfonso VIII in che Nicola non era né un santo crociati, anche se le probabili-
una miniatura né un eletto e che il talismano tà che arrivassero in Terrasanta
medievale. che indossava non aveva affat- erano nulle - ma volendo pale-
to i poteri magici che si cre- sare quanto la loro missione,
deva possedesse (vedi box). I spontanea e organizzata al di
crociati, delusi, in buona par- fuori dei binari prestabiliti, fos-
te abbandonarono l’impresa e se se inutile e folle preferì negarsi
ne tornarono mestamente a casa. all’incontro.
Alcune fonti terminano qui il rac-
conto, riportando compiaciuti l’ac- Un’impresa spontanea e anonima
caduto come un epocale fallimento. Nonostante lo smacco, una parte dei
Altre invece sostengono che un manipolo fanciulli “crociati” decise ugualmente di
di irriducibili restò accanto a Nicola e proseguì proseguire e giunse ࣅno a %rindisi, dove però
alla volta di Roma con l’idea di incontrare papa venne fermata dal vescovo. Subito dopo, Nico-
Innocenzo III e ricevere la sua benedizione pri- la morì all’improvviso. A quel punto ai crociati,
ma di ritentare la sorte verso la Terrasanta. rimasti senza una guida, non restò che cerca-
Il ponteࣅce era in quel periodo preoccupa- re un difࣅcile rientro in patria affrontando un
to per gli esiti nefasti della quarta crociata, da cammino lungo e pericoloso. Alcuni perirono,
lui stesso indetta nel 1198, dopo il fallimen- buona parte sbandarono e vagarono per la Peni-

[64] BBC HISTORY ITALIA


Un esercito di fanciulli alla conquista di Gerusalemme

sola adattandosi a svolgere lavori servili, altri di parvuli e infantes, ossia di bambini, quindi è
vissero di elemosine o perirono di fame e sten- molto probabile che, almeno per quanto concer-
ti, ovunque estranei e sgraditi, e dove moriva- ne il versante francese dell’iniziativa, i fanciul-
no nessuno si prendeva il disturbo di seppellirli. li costituissero la maggioranza dei partecipanti.
Per la gran parte degli spietati cronisti del tem-
po si trattò della giusta e inevitabile punizione Non solo fanciulli ma plebe di ogni genere
per quegli stulti pueri, “stupidi fanciulli”, che Diversa appare la situazione sul versante ger-
avevano osato tentare una missione impossibile manico perché diverse cronache insistono sul
ignorando i moniti degli uomini di Chiesa. Tra fatto che a partecipare alle due spedizioni fos-
tutti, il giudizio più lapidario è quello di Rai- sero non solo pueri, ma «una gran moltitudine di
nerio, per il quale questo motus puerorum mise- plebe in marcia di entrambi i sessi e varie età»:
rabilis (il miserabile movimento dei fanciulli), negli Annali Piacentini (un ramo della crocia-
essendo stato condotto al di fuori del volere di ta transitò da Piacenza per recarsi a Genova) si
Dio e senza aver ricevuto la sua approvazione, legge chiaramente che tra le ࣅla vi fossero pue-
non poteva che concludersi in un totale e frago- ri, ma anche mulieres et boni viri, cioè donne e
roso fallimento. uomini adulti. Sembra quindi di poter conclu-
Fin qui i fatti. Resta però ancora da stabilire dere che i pueri delle spedizioni del 1212 fosse-
chi fossero veramente questi pueri che decisero
di partire per la loro personale crociata e qua-
li furono i motivi che li spinsero a farlo. Erano
davvero dei fanciulli oppure si è trattato, alme-
no in parte, di un equivoco dovuto a una par-
ziale o fuorviante interpretazione delle fonti?
La questione non è per nulla semplice. Le cro-
nache del tempo, che già non concordano sui
particolari di quest’atipica crociata, tantome-
no lo fanno quando devono indicarne i parte-
cipanti. Certo, la maggior parte si riferisce a
loro con il termine pueri, che in latino indica
di solito i fanciulli usciti dalla prima infanzia
– dai  anni circa – e ࣅno al termine dell’adole-
scenza. Su questo esistono pochi dubbi: anche
il controverso Alberico delle Tre Fontane parla

ro senza dubbio in larga parte fanciulli, ma che Incoronazione di


Filippo Augusto in
insieme a loro ci fosse anche un gran numero di un’opera di Jean
adulti. A chiarire l’arcano giunge lo stesso lessi- Fouquet.
co medievale: il termine puer nel Medioevo pos- A sinistra, statua
di Ruggero
sedeva infatti un signiࣅcato più ampio di quello
Bacone, esposta
meramente anagraࣅco e spesso indicava anche nel Museo
gli uomini di condizione servile di qualsiasi età. dell’Università di
Tra i pueri che parteciparono alla crociata, in Oxford.

deࣅnitiva, potevano esserci anche adulti in sta-


to di dipendenza o servitù e più in genere tutti
coloro che, esclusi dall’eredità paterna, doveva-
no lavorare per sopravvivere. Questi distinguo
semantici hanno indotto alcuni studiosi a respin-
gere del tutto l’idea che dei fanciulli avessero
partecipato alla crociata del 1212, interpretando
l’evento come una delle tante “crociate popolari”
e raccogliticce che caratterizzarono quei seco-
li inquieti – a cominciare da quella cosiddetta

BBC HISTORY ITALIA [65]


Medioevo

Il carismatico “dei poveri” o “dei pezzenti” condotta nel 1096 sa in evidente difࣅcoltà di fronte alla ripresa
Pietro l’Eremita
da Pietro l’Eremita, che inaugurò la lunga sta- dei movimenti ereticali impegnati a denun-
inaugura la
stagione delle gione delle spedizioni in Terrasanta – e che si ciare la corruzione delle gerarchie ecclesiasti-
spedizioni in conclusero tutte in un fallimento. Si tratta, rite- che, la scarsa aderenza ai principi evangelici e
Terrasanta. niamo, di una posizione estrema che ignora o le ࣅn troppo evidenti ambizioni terrene, propu-
Nell’ovale, ritratto
di Innocenzo III quantomeno sottovaluta le descrizioni del tem- gnando al contrario la necessità di un ritorno
proveniente dal po, le quali nel citare i “pueri” ne sottolineano alla spiritualità del cristianesimo delle origi-
monastero di inequivocabilmente la giovane età, la fanciul- ni. La Chiesa riteneva tali istanze eversive e le
Subiaco.
lezza e l’innocenza. represse, con l’aiuto del Tribunale dell’Inqui-
sizione, nel sangue: proprio in quegli anni era
L’aspettativa popolare di un “tempo nuovo” infatti in corso una violentissima azione con-
Se dunque i fanciulli parteciparono dav- tro i Catari (o albigesi) della Linguadoca e
vero alla crociata del 1212, perché della Provenza, una vera e propria “cro-
partirono? Per rispondere a questa ciata intestina”, alla quale non erano
domanda dobbiamo rifarci al con- estranei motivi di tipo politico (le
testo dell’epoca, un momento di mire del re di Francia sulle ricche
grande ripresa ed espansione e ࣅn troppo autonome terre del
economica – basti pensare al Midi) e che comunque destava
fenomeno comunale, alla viva- un certo imbarazzo in quanto
cità dei commerci, alla nasci- diretta non contro i pagani o
ta dei nuovi ceti “borghesi” gli infedeli, ma contro gruppi
e alla costruzione di chiese e appartenenti all’orizzonte cri-
cattedrali – ma al contempo di stiano, per quanto “devianti”
forte tensione dettata dalla lotta dalla “retta via”.
istituzionale tra impero e papa- In mezzo a tante tensioni, si
to e dalle numerose guerre cau- comprende perché le gerarchie
sate dalle difࣅcoltà di gestione del ecclesiastiche e i potentati laici non
sistema feudale e dal protagonismo dei vedessero di buon occhio il sorgere di
Comuni vogliosi di affrancarsi dal control- crociate “spontanee”: in questi itinera stul-
lo del potere imperiale. Un momento di crisi torum, cammini degli stolti, intravedevano un
anche religiosa e spirituale che vedeva la Chie- forte potenziale eversivo, tanto più se né i leader

[66] BBC HISTORY ITALIA


Un esercito di fanciulli alla conquista di Gerusalemme

della Reconquista, infondeva rinnovate speran- A sinistra, la


battaglia di Las
ze di riportare la “vera fede” nel mondo. E chi Navas de Tolosa,
meglio del puer Nicola, che prometteva di fende- di F. P. Van Halen,
re miracolosamente il Mediterraneo come Mosè opera esposta nel
Palazzo del Senato
aveva fatto con il mar Rosso, poteva incarnare di Madrid.
l’aspirazione dei cristiani a rientrare in possesso
della “Terra promessa”, la Terrasanta?

Le grandi migrazioni simili a crociate


Più prosaicamente è anche possibile che la
crociata dei fanciulli non fosse altro che una
delle tante “migrazioni coatte” che si veriࣅ-
cavano quando le bocche da sfamare create
dal boom demograࣅco diventavano troppe e
mettevano in difࣅcoltà le comunità, imponen-
do la partenza di buona parte dei membri più
giovani, alla ricerca di nuove terre e fonti di
approvvigionamento: una sorta di ver sacrum
(primavera sacra) come quello praticato dalle
genti antiche, ma ammantato di istanze spiri-

né i partecipanti sembravano ascoltare i moniti


a desistere provenienti dalle autorità. Non stu- Un grande studioso del Medioevo ha individuato
pisce quindi che la crociata dei fanciulli abbia nei due piccoli leader delle due spedizioni,
destato enormi perplessità, sconcerto e addirit- Stefano e Nicola, l’incarnazione delle speranze di quegli
tura aperta condanna da parte delle classi diri- anni, un’ansiosa aspettativa di rinnovamento.
genti e degli intellettuali del tempo: Ruggero
%acone, ad esempio, scriverà addirittura che i
pueri erano sotto l’effetto del fascinum (sedu- tuali e religiose squisitamente cristiane.
zione) diabolico, una sorta di isteria collettiva Comunque sia, il mito della crociata dei fan-
paragonabile a quelle delle religiose isteriche. ciulli, così come di quella dei pezzenti e di
Le eccezioni c’erano ma erano rare. Un gran- altre crociate spontanee e popolari, ha avuto
de studioso del Medioevo, Giovanni Miccoli, nei secoli enorme fortuna. E se ha ispirato la
ha individuato nei leader delle due spedizioni, letteratura, il cinema, la musica e oggi persi-
Stefano e Nicola, l’incarnazione delle speran- no il mondo dei fumetti, è stato proprio in vir-
ze e delle attese di una vita migliore che carat- tù della sua complessità e incertezza. Ma al di
Ritratto di
terizzava quegli anni tormentati, un’ansiosa là della storia enigmatica e affascinante, della Federico II con il
aspettativa di rinnovamento che ricordava da reale successione dei fatti e dello spessore dei falco, miniatura
vicino l’“età dell’Oro”, che sarebbe stata ripor- suoi protagonisti, quel che spinge a riࣆettere sul tratta dal suo
trattato
tata dall’avvento di un misterioso “puer” che fenomeno è l’attualità di certi tratti problema- “De arte venandi
doveva nascere da una “virgo” (vergine), pro- tici relativi alla condizione infantile, presenti cum avibus”.
tagonista della IV egloga di Virgilio, ritenuto oggi come allora: il naufragio in Sardegna, così
dagli esegeti medievali del poeta latino una pre- simile ai tragici naufragi nel Mediterraneo che
ࣅgurazione dell’avvento di Cristo. Tali aspetta- funestano la cronaca e vedono spesso vittime
tive, in effetti, potevano riaprirsi per l’Europa neonati e bambini; l’impatto devastante eserci-
dopo la vittoria ottenuta dall’esercito di Alfon- tato dalla guerra sui giovanissimi, la cui dram-
so di Castiglia, Pietro d’Aragona e Sancho di matica entità riscontriamo ogni giorno nei tanti
Navarra contro gli infedeli il 17 luglio di quello teatri bellici attivi nel globo; la tratta dei picco-
stesso anno a Las Navas de Tolosa, in Spagna: li schiavi, che insieme al lavoro infantile rap-
un trionfo che alla Cristianità mancava dal gior- presenta ancora purtroppo una piaga profonda
no della riconquista di Gerusalemme durante la in molti Paesi del mondo. •
prima crociata. La vittoria, evento conclusivo (Elena Percivaldi è storica medievista e scrittrice)

BBC HISTORY ITALIA [67]


CARLO FECIA DI
Eroi dimenticati

IL SENSO DELL’ONORE
È stato un marinaio leggendario: dal 1941 al
1943 nell’oceano Atlantico ha affondato con
il suo sommergibile 17 navi. Era famoso anche
perché soccorreva gli equipaggi nemici. E
allora perché è sceso il silenzio su di lui? Quali
fantasmi evoca il ricordo delle sue incredibili
imprese? Ecco la sua storia dimenticata

di Mario Galloni

E
ra l’ultimo discendente di una nobi-
le casata con alle spalle 1500 anni di
storia, gran parte dei quali trascor-
si al servizio della monarchia sabau-
da, ࣅn dai tempi del suo capostipite, 8mberto
%iancamano, a ࣅanco del quale gli allora )esh
scesero in 3iemonte dalla nativa )rancia e
divennero )ecia
8Iࣅciale e gentiluomo di quelli che se n’ª
L’epopea della
Marina militare perduto lo stampo, &arlo )ecia di &ossato
italiana in nasce a Roma nel 1908 e viene cresciuto dal-
un’illustrazione di la madre, la marchesa Olga Carpani Alberga-
Achille Beltrame.
ti Capacelli, nella totale devozione agli ideali
di nobiltà, onore e cavalleria, valori che nel
3iemonte di inizio ventesimo secolo Ianno
tutt’uno con la cieca Iedeltà ai 6avoia ,l nobi-
le rampollo completa gli studi nel Real Col-
legio di Moncalieri, la scuola dove dal 1838
il 3iemonte provvede a Iar crescere, plasma-
ta dalla Iormazione durissima imposta dai
3adri %arnabiti, la sua Iutura classe dirigen-
te /a carriera militare non ª in discussione,
Ia parte integrante del 'na di casa Cossato il
bisnonno di Carlo ª stato aiutante di campo di
re Carlo Alberto, il nonno colonnello dei Ber-

[68] BBC HISTORY ITALIA


COSSATO
(E DELLA VERGOGNA)

saglieri, uno di quelli decorati a Porta Pia, il Carlo Fecia di


padre, anche lui Carlo, il primo del casato a Cossato con
l’uniforme della
lasciare l’esercito per la marina, assecondan- Marina.
do la curiosa propensione di molta nobiltà
sabauda del tempo che, sebbene estranea per
origini al mare, smaniava per entrare nella
Regia Marina Carlo cresce nel mito del Ira-
tello maggiore /uigi, sette anni pi» vecchio, e
per seguire le sue orme, e ad appena quindici
anni entra nell’Accademia 1avale di /ivor-

BBC HISTORY ITALIA [69]


Eroi dimenticati

Il sommergibile
s519, denominato
“Carlo Fecia
di Cossato” in
onore del celebre
ammiraglio.

no, proprio quando /uigi ne ª appena usci- ne eroe i geni non tradiscono, la nuova gene-
to per andare in guerra ,l Iratello Ia ritorno a razione rende già onore al blasone militare
casa nell’ottobre del 195 con una Ierita alla della Iamiglia Molto presto, purtroppo, l’in-
gamba e una medaglia sul petto, decorazione tero peso del cognome ࣅnirà sulle spalle di
conquistata sul campo in 6omalia , Cossato Carlo, quando /uigi, ripreso il servizio atti-
si stringono orgogliosi intorno al loro giova- vo e trasIeritosi in Aeronautica, sbaglia mano-
vra durante un’esercitazione in Calabria e si
schianta al suolo
L’ADDIO ALLA MADRE
La sfida: costeggiare l’America

«D a nove mesi ho molto pensato alla tristissima posi-


zione morale in cui mi trovo, in seguito alla resa igno-
miniosa della Marina, a cui mi sono rassegnato solo perché
A 20 anni Carlo esce dall’Accademia con
il grado di *uardiamarina 9orrebbe passa-
re in Aeronautica ma la Iamiglia si oppone,
ci è stata presentata come un ordine del Re, che ci chiedeva convinta che comandare una nave sia meno
di fare l’enorme sacrificio del nostro onore militare per poter rischioso che pilotare un aereo 6enonch« Car-
rimanere il baluardo della Monarchia al momento della pace. lo si innamora dei sottomarini, che negli anni
Tu conosci cosa succede ora in Italia e capisci come siamo Trenta del Novecento non sono meno perico-
stati indegnamente traditi e ci troviamo ad aver commesso losi degli aerei, trattandosi di vere e proprie
un gesto ignobile senza alcun risultato. Da questa consta- trappole mortali sulle quali si saliva pi» per
tazione me ne è venuta una profonda amarezza, un disgu- pazzia che per coraggio ,l colpo di Iulmine
sto per chi ci circonda e, quello che più conta, un profon- scocca al primo imbarco, nel luglio del 1928,
do disprezzo per me stesso. Da mesi, mamma, rimugino su sul sommergibile Bausan ,n seguito l’appren-
questi fatti e non riesco a trovare una via d’uscita, uno sco- distato del giovane uIࣅciale, Iresco di pro-
po nella mia vita. Da mesi penso ai miei marinai del Tazzoli mozione a sottotenente di vascello, prosegue
che sono onorevolmente in fondo al mare e penso che il mio sull’incrociatore /ibia destinato al 'istacca-
posto è con loro. Spero, mamma, che mi capirai e che anche mento Marina di Pechino ,n Oriente Carlo
nell’immenso dolore che ti darà la notizia della mia fine inglo- accumula ore di navigazione, perIeziona la
riosa, saprai capire la nobiltà dei motivi che mi hanno guida- conoscenza di navi e sommergibili, indaga
to. Tu credi in Dio, ma se c’è un Dio, non è possibile che non la sottile arte del comando, impara a prende-
apprezzi i miei sentimenti che sono sempre stati puri e la re conࣅdenza con quel mostro aIIascinante e
mia rivolta contro la bassezza dell’ora. Per questo, mamma, imprevedibile che ª il mare
credo che ci rivedremo un giorno. Abbraccia papà e le sorel- 'opo cinque anni Carlo di Cossato rientra
le e a te, Mamma, tutto il mio affetto profondo e immutato. in ,talia, prende i gradi di tenente di vascello
In questo momento mi sento vicino a tutti voi e sono sicuro e sull’incrociatore Bari, di stanza a Massaua,
che non mi condannerete. Carlo». • riceve il suo battesimo del Iuoco nella *uerra
d’(tiopia ,n seguito Ia ritorno al primo amo-

[70] BBC HISTORY ITALIA


Carlo Fecia di Cossato: il senso dell’onore (e della vergogna)

gli equipaggi delle navi nemiche aIIondate Mussolini


annuncia l’entrata
Š anche la sua generosità, oltre al coraggio e in guerra dell’Italia
alla capacità di prendere sempre la decisione dal balcone
giusta, a conquistargli il cuore del suo equi- di Palazzo
Venezia a Roma,
paggio, che ben presto entra in un rapporto di il 10 giugno 1940.
simbiosi con il suo capo 4uesto ࣅn dal suo
primo discorso alla truppa, dopo aver preso il
comando del sommergibile m,o intendo par-
tire con gente disposta a tutto 6e qualcuno
vuole sbarcare, lo dica subito A bordo voglio
solo volontari} Nessuno si mosse 4uello era
il tipo di comandante che sogna un equipag-
gio di uomini duri, esperti di mare, in ogni
momento pronti a morire
/a prima impresa del comandante del Taz-

Il sommergibile riemerse in mezzo ai naufraghi


della nave affondata e il comandante Carlo di Cossato disse
loro: «Raccontate agli americani che gli
italiani vengono ࣆn Tui e non solo ad affondare le navi}

re, i sommergibili, partecipando a due azioni zoli porta la data del 15 aprile 1941, ne Ia le
nelle acque spagnole durante la Guerra civi- spese il piroscaIo inglese Aurillac, intercetta-
le Nel 1939 esce dalla 6cuola 6ommergibi- to e aIIondato a 500 miglia a ovest di /isbona
li di Pola con i gradi di capitano di corvetta ,l  maggio tocca alla nave da carico nor-
e comandante di sommergibili 4uando dal vegese )ernlane, colpita in pieno giorno,
balcone di Palazzo 9enezia, il 10 giugno del due giorni pi» tardi alla petroliera norvege-
1940, Mussolini annuncia l’entrata in guerra, se AlIred Olsen, aIIondata sul Iare della sera
Carlo ha 31 anni ed ª il secondo in comando )initi i siluri, il Tazzoli Ia rientro a Betasom
sull’Enrico Tazzoli, sommergibile che proprio A luglio ª di nuovo in mare per una nuova
grazie a lui sarebbe entrato nella storia della missione ,l 12 agosto il sommergibile del-
guerra subacquea la Regia Marina aIIonda il piroscaIo Nel tondo, Carlo
4uando il Tazzoli lascia la base inglese 6angara e il 19 dello stes- Alberto di Savoia
di Betasom, a Bordeaux, ad so mese la petroliera norvege- ritratto nel 1848.
Sotto, un’altra
attenderlo c’ª un immenso se 6ildra Nel dicembre del copertina della
campo di battaglia chia- 1941 )ecia di Cossato e il “Domenica del
mato ocea no At la nt i- suo equipaggio parteci- Corriere” dedicata
ai sommergibili
co acque inIide solcate pano al salvataggio del- italiani
da navi inglesi, convo- la nave di riIornimento nell’Atlantico.
gli blindati per i riIor- tedesca P\thon, aIIonda-
nimenti, minacciate da ta al largo delle acque di
aerei antisommergibili Capo 9erde /a notte di
armati di siluri Š in que- Natale il Tazzoli con il suo
sto inIerno liquido che nasce carico di nauIraghi tedeschi
il mito dell’invincibile “Cor- sIugge ad un aereo nemico ina-
saro dell’Atlantico”, come Carlo bissandosi prontamente, quindi
di Cossato sarà presto soprannomina- raggiunge la base di 6aint-Nazaire e
to, sommando vittoria a vittoria, medaglia porta a termine l’operazione di recupero alla
a medaglia, senza rinunciare alla pietas per quale hanno partecipato altri tre sommergibi-
gli sconIitti, non rinunciando a soccorrere li italiani Terminata una breve licenza per

BBC HISTORY ITALIA [71]


Eroi dimenticati

Se l’8 settembre tutta la popolazione italiana


fu colta di sorpresa dalla ࣆrma dell’armistizio per Carlo
di Cossato Tuella decisione aveva il sapore
del tradimento verso i morti del suo sommergibile 7azzoli

Sopra (da Iesteggiare il Natale in Iamiglia, nel Iebbra- ballo l’onore della Regia Marina, il cui ardi-
sinistra), Vittorio io del 1942 la prua del sommergibile italiano mento ª stato per mesi sbeIIeggiato dall’ar-
Emanuele Orlando,
Ivanoe Bonomi solca di nuovo il mare lungo le coste america- rogante, e incauta, propaganda statunitense,
e Francesco ne nel Irattempo, inIatti, gli 6tati 8niti sono convinta che mai un sottomarino avrebbe osa-
Saverio Nitti entrati in guerra contro le Iorze dell’Asse /a to avvicinarsi alle sue coste Per l’occasio-
durante le sedute
dell’Assemblea notte del  marzo gli italiani aIIondano il mer- ne l’aristocratico comandante italiano, la cui
Costituente cantile Astrea, il giorno dopo quello norve- ࣆemma era diventata proverbiale, si concede
del 1946. gese TonsbergIMord, il 9 marzo ª la volta del uno strappo alla regola ordina all’equipag-
In alto a destra,
Amedeo Nomis piroscaIo urugua\ano Montevideo )ecia di gio di riemergere a ࣅanco delle scialuppe di
di Pollone, Cossato ª in stato di grazia, adrenalina e sen- nauIraghi del C\gnet aIIondato, e sporgendo-
ammiraglio capo so del dovere gli impediscono di dormire, ª si dalla torretta sventolando un tricolore con-
della Marina
al momento
sempre in plancia, sorretto da caII« e sigaret- segna loro un messaggio beIIardo da portare a
dell’armistizio. te Gli uomini del Tazzoli hanno capito di aver riva mAndate a raccontare agli americani che
a che Iare con un vero Iuoriclasse, la stima nei non ª vero che gli italiani non vengono ࣅn qui,
conIronti del loro comandante diventa dedi- e non solo ad aIIondare le navi} Gli italiani,
zione assoluta, lo seguirebbero senza ࣅatare era il sottinteso, rispettano gli equipaggi del-
ࣅno in Iondo all’oceano E l’impresa di navi- le navi aIIondate 8no stile cavalleresco che
gare lungo le coste degli 6tati 8niti, ritenuta corrisponde al suo carattere nobile e generoso
proibitiva, non li spaventa /’11 marzo il Taz- 'opo che il suo comandante si ª concesso
zoli aIIonda il piroscaIo panamense C\gnet quel raro attimo di autocelebrazione, il som-
Non ª una vittoria come tutte le altre, c’ª in mergibile si inabissa e torna alla caccia /e
nuove prede si chiamano il piroscaIo 'a\to-
Il sommergibile Tazzoli comandato ian e la petroliera Athelqueen, entrambi navi-
da Carlo Fecia di Cossato. gli britannici, colpiti e aIIondati il 13 e il 15
marzo Nell’ultimo scontro il Tazzoli, nel ten-
tativo di sottrarsi alla rabbiosa reazione dei
caccia di scorta, urta la petroliera e si procura
danni alla prua e ai tubi lanciasiluri, e questo
lo costringe a rientrare alla base per le neces-
sarie riparazioni
,l Tazzoli, ormai Iamoso e temutissimo dai
nemici, ritorna in acqua nel giugno del 1942

[72] BBC HISTORY ITALIA


Carlo Fecia di Cossato: il senso dell’onore (e della vergogna)

con destinazione Mar dei Caraibi Cossato


riprende la sua Iebbrile e instancabile veglia,
insieme con l’equipaggio, sempre pi» orgo-
glioso delle sue imprese ,l primo agosto siluri
e cannoni italiani aIIondano il piroscaIo gre-
co .astor, il  dello stesso mese la petroliera
norvegese +avsten ai proIughi viene conces-
so di trasbordare su una nave neutrale argenti-
na, prima che i siluri condannino la petroliera
a colare a picco 'opo una sosta obbligata nel
bacino di carenaggio di Bordeaux, dove il
Tazzoli viene sottoposto alle necessarie revi-
sioni, a dicembre la caccia riprende, questa
volta al largo della Guiana olandese

Anche l’antiaerea non sbaglia data l’inglese 4ueen Cit\ A bordo del Taz- Umberto e la
regina madre
A cadere sotto i colpi italiani sono il piro- zoli non c’ª tempo nemmeno per Iesteggiare Margherita di
scaIo britannico Empire +aZN e nello stesso il Natale proprio il 25 dicembre l’invincibi- Savoia a Napoli.
giorno, il 12 dicembre, l’olandese Omblin ,l le sommergibile colpisce e aIIonda quella che
21 dicembre un nuovo successo, viene aIIon- sarà la sua ultima preda sui mari, la motonave
statunitense 'ona Aurora 6ul-
la via del ritorno viene attaccato
da un aereo quadrimotore ingle-
se, subito abbattuto dal preciso
tiro contraereo dei sommergi-
bilisti ,l rientro a Bordeaux
avviene il 2 Iebbraio 1943
,l bilancio di )ecia di Cossa-
to al comando del Tazzoli ª leg-
gendario 1 aIIondamenti per
un totale di 86545 tonnellate
di naviglio nemico ࣅnite negli
abissi ,l tempo, per´, non Ia
sconti nemmeno alle glorie del
mare 6oprattutto in tempo di
guerra, pressata dalla necessi-
tà, la tecnologia compie passi da
gigante e il Tazzoli, nonostan-
te le tante vittorie, viene rite-
nuto obsoleto e condannato al
disarmo, per essere poi adibito
al trasporto di materiale strate- La folla festante
gico tra l’Europa e il Giappo- acclama
ne 6eppur a malincuore, )ecia Umberto II
all’annuncio
di Cossato si congeda dal suo
dell’abdicazione
equipaggio e, promosso capita- del padre, Vittorio
no di Iregata, agli inizi del 1943 Emanuele III.
assume il comando della torpe-
diniera Aliseo /a lunga perma-
nenza d’imbarco, il prolungato
stress al quale ª stato sottoposto
al comando del sommergibile,

BBC HISTORY ITALIA [73]


Eroi dimenticati

da un altro comandante, il 15 maggio 1943,


durante il trasporto di metalli strategici desti-
nati agli alleati giapponesi, si inabiss´ con il
suo sommergibile nel corso di un normale tra-
sIerimento, in un punto imprecisato del GolIo
di Biscaglia 8na notizia lacerante per Carlo
di Cossato paragonabile soltanto al dolore per
la prematura morte del Iratello Nell’animo
del glorioso comandante si insinua un perࣅ-
do quanto irrazionale senso di colpa destinato
a non lasciarlo mai pi» si Ia strada la convin-
zione che se lui avesse insistito per restare al
suo posto, con i suoi uomini, al comando del
sommergibile, la tragedia non si sarebbe veri-
ࣅcata
Prostrato e depresso, Carlo di Cossato vede
arrivare quel Iatale 8 settembre, quello che
Iu per molti soldati e uIࣅciali il giorno del-
la vergogna Accade che il maresciallo Bado-
glio in un messaggio radioIonico alla nazione
Umberto II si hanno convinto lo 6tato Maggiore della Mari- annuncia la resa, siglata a Cassibile il 3 set-
reca a votare il
2 giugno 1946 na che la rotazione Iosse necessaria Ritengo- tembre, dall’,talia e dalle Iorze angloame-
per il referendum no che il Corsaro dell’Atlantico abbia bisogno ricane Ma il comandante Cossato non lo sa
che deciderà di sole e aria Iresca, dopo mesi trascorsi in ancora in quel momento Carlo sta navigan-
tra monarchia e
repubblica. quella viziata del Tazzoli, ammorbata dall’o- do con l’Aliseo verso Bastia, in Corsica – su
Sotto, il generale dore di benzina, dall’acido da batterie, siga- cui dal 1942 sventolava la bandiera italia-
Badoglio durante rette, latrine, il caldo dei motori e la salsedine, na – convinto che la sua prossima missione
la campagna
d’Etiopia: fu lui a
dalla promiscuità di uomini costretti a vive- sarebbe quella di aIIrontare, spalla a spalla
sostituire, dopo re spalla a spalla senza potersi adeguatamen- con gli alleati tedeschi, gli angloamericani
il 25 luglio 1943, te lavare, dormendo a rotazione nella branda sbarcati a luglio sulle coste siciliane 6oltan-
Benito Mussolini
come capo del
calda di chi l’ha appena lasciata per iniziare to al momento dell’approdo nel porto corso, il
governo. il proprio turno 8na vita inIernale che Ior- comandante scopre che in poche ore le cose
se l’equipaggio del Tazzoli, insieme al loro sono cambiate gli angloamericani sono alle-
comandante, rimpiangeva Š terribile pensa- ati e i nuovi nemici sono i tedeschi ,l nuovo
re che quello stesso equipaggio, comandato ordine per la Regia Marina ª di consegnarsi
ai vincitori senza combattere

8 settembre 1943, il giorno della vergogna


6e la popolazione italiana Iu colta all’im-
provviso da quella decisione di re 9ittorio
Emanuele ,,, e del suo 6tato Maggiore, che
non metteva ࣅne alla guerra ma la proseguiva
capovolgendo i Ironti, per Carlo di Cossato –
per il senso dell’onore di quell’eroico marina-
io – Iu un’onta inaccettabile, uno sIregio alla
memoria delle centinaia di equipaggi dei som-
mergibili italiani, compreso l’amato Tazzoli,
che avevano combattuto una guerra sbagliata,
cancellata dalla 6toria con un tratto di penna
Morti inutili, soIIerenze inutili, inutile gloria
Per chi, come lui, era cresciuto nel culto
degli alti ideali risorgimentali, quell’improv-

[74] BBC HISTORY ITALIA


Carlo Fecia di Cossato: il senso dell’onore (e della vergogna)

viso voltaIaccia si poteva


La città di Massaua in Eritrea.
deIinire con un solo ter-
mine tradimento ,l senso
dell’obbedienza, della Iedel-
tà assoluta che lo lega alla
monarchia, lo costringono a
seguire il sovrano anche nel
capovolgimento delle alle-
anze
6eppure con crescente
disgusto, )ecia di Cossato
rivolge i cannoni contro i
tedeschi, gli alleati di ieri,
nemici inIerociti di oggi Ed
ª chiamato subito in cau-
sa, perch« già nella nottata
dell’8 settembre le Iorze del
Reich tentano un colpo di
mano per impossessarsi del-

0esso in licenza forzata Carlo ª solo 3erࣆno il Circolo


degli 8fࣆciali di 0arina di 1apoli gli impedisce l’accesso
( anche l’erede al trono il futuro re 8mberto II
riࣆuta di ricevere l’eroe caduto in disgrazia

nemico di gran lunga superiore per uomini e A sinistra, il


armi Bastia ritorna italiana, ma il comandan- sommergibile
Tazzoli si appresta
te non trova nella sua nuova impresa nessun a recuperare
compiacimento, se non quello del dovere com- da una barca di
piuto 4uando dalla cabina risale sul ponte, salvataggio un
naufrago ferito
tutto l’equipaggio si accorge che c’ª uno strap- della Queen City, il
po sulla sua divisa non ci sono pi» le decora- 21 dicembre 1942.
zioni ricevute dalla Marina tedesca Sotto, proclama
del Re ai marinai
, nuovi ordini per l’Aliseo lo portano a d’Italia dopo
la base di Bastia /’Aliseo, comandato da Car- Taranto, dove la nave viene impegnata in l’armistizio, il 25
lo di Cossato, Ia in tempo a prendere il largo, missioni di scorta /a città non ª pi» quell’an- settembre 1943.
ma non così la nave gemella Ardito, rimasta tica perla cara a tutti i marinai italiani, dopo
bloccata nel porto e seriamente danneggia- l’8 settembre Iame e opportunismo l’hanno
ta dal Iuoco delle batterie costiere cadute in trasIormata in un mercato a cielo aperto dove
mano alla :ehrmacht A quel punto il coman- alla sporcizia ࣅsica si somma quella morale
dante inverte la rotta e dirige l’Aliseo, con il Š il trionIo dei ruIࣅani e dei Iurbastri, inten-
solo supporto di alcune batterie riconquistate ti a svendere quel che resta della patria, non
dagli artiglieri italiani, contro undici imbar- di rado perࣅno con l’attiva collaborazione di
cazioni tedeschi due cacciasommergibili, alcuni ambienti della Marina Per Carlo ª uno
cinque motozattere armate, una motobarca choc Š questa l’,talia per cui si sono sacriࣅ-
e due piroscaࣅ /a manovra decisa da Carlo cati gli uomini del Tazzoli" ,l travaglio del
di Cossato ª di un’audacia impensabile, che comandante, ora promosso a capitano di Ire-
sorprende tutti la perizia delle manovre e la gata, si trasIorma in sdegno quando circola la
precisione dei cannonieri di bordo permetto- voce che, nonostante la cobelligeranza, a ࣅne
no alla torpediniera italiana di sbaragliare un conࣆitto molte navi italiane saranno comun-

BBC HISTORY ITALIA [75]


Eroi dimenticati

que cedute alle nazioni vincitrici Agli uIࣅ-


ciali della squadriglia trasmette un ordine che
non ammette repliche m6e venisse conIerma-
to l’ordine di consegna, dovunque vi troviate
lanciate tutti i vostri siluri e sparate tutti i colpi
che avete a bordo contro le navi che vi stanno
intorno, per rammentare agli angloamericani
che gli impegni vanno rispettati e se alla ࣅne
starete ancora a galla, autoaIIondatevi} Š il
preludio all’atto supremo di protesta Nel giu-
gno del 1944 il governo presieduto da ,vanoe
Bonomi sostituisce quello Badoglio , nuovi
ministri non hanno giurato nelle mani del re, n«
intendono Iarlo ,n occasione della )esta della
Marina il nuovo ministro, ammiraglio RaIIae-
le 'e Courten – l’ultimo capo di stato maggio-
re della Regia Marina e il primo della Marina
Militare – nel diramare il consueto messaggio
agli equipaggi omette di nominare il sovrano
/a Marina, il corpo pi» monarchico assieme ai
Carabinieri, entra in Iermento

L’eroe rifiuta di obbedire


Nella base di Taranto il malumore ª palpa-
bile, gli equipaggi ritengono quell’omissio-
ne un inaccettabile insulto al re Per calmare Marina ª che le parole di quell’eroe dall’esisten-
A destra, un le acque l’ammiraglio Amedeo Nomis di Pol- za adamantina hanno molto pi» peso di quelle
U-3003, un
lone convoca per la sera del 22 giugno tutti i del ministro Š per´ anche vero che si tratta di
sommergibile
italiano nel comandanti /a situazione precipita quando un atto di evidente insubordinazione, da punire
porto tedesco di lascia chiaramente intendere che la Marina non con l’arresto Occorre dare l’esempio, sbraitano
Wilhelmshaven, deve pi» obbedienza al re ma soltanto al gover- in Ammiragliato, dove Carlo di Cossato con la
alla fine della
guerra. no Š in quel momento che nella sala gremita sua intransigenza rischia di rovinare le uova nel
Sotto, Raffaele De cala un silenzio chiesastico si ª appena alza- paniere a chi sta tentando di passare disinvolta-
Courten, ultimo to in piedi il comandante Carlo )ecia di Cossa- mente dalla Regia e ,mperiale Marina a quel-
capo di stato
maggiore della to, con il petto adorno di medaglie al valore, il la senza aggettivi, probabilmente repubblicana
Regia Marina. mito vivente della Marina prende la parola per Non hanno per´ Iatto i conti con i mari-
spiegare che mno, signor ammira- nai della base di Taranto, la cui reazione – i
glio, il nostro dovere ª un altro muri tappezzati di scritte inneggianti a )ecia
,o non riconosco come legittimo di Cossato e la maniIesta volontà di non usci-
un governo che non ha prestato re in mare con le navi – porta la situazione
giuramento al re Pertanto non al limite dell’ammutinamento Per sventa-
eseguir´ gli ordini che mi ven- re il quale si ricorre a un compromesso al
gono da questo governo /’ordine ribasso che si limita a rinviare il problema il
ª di uscire in mare domattina al comandante ritorna libero ma deve ritenersi
comando della torpediniera Ali- in licenza Carlo )ecia di Cossato viene così
seo Ebbene l’Aliseo non uscirà} costretto a lasciare Taranto e nell’impossibili-
A nulla valgono i tentativi tà di raggiungere la Iamiglia al Nord – l’,talia
di ammorbidire la sua posizio- ª spaccata in due dalla linea del Ironte – tro-
ne Convocato in Ammiraglia- va ospitalità a Napoli, nella casa dell’amico
to il comandante non cede n« alle Ettore )ilo 'ella Torre /a visione di quella
blandizie n« alle minacce ,l pro- Napoli terribile e disperata, quella descrit-
blema per gli alti papaveri della ta magistralmente da Curzio Malaparte nel

[76] BBC HISTORY ITALIA


Carlo Fecia di Cossato: il senso dell’onore (e della vergogna)

romanzo “/a Pelle”, la città dove tutto ha


un prezzo, perࣅno i corpi, rappresentano per
l’uIࣅciale la deࣅnitiva disillusione, il plasti-
co dissolversi di tutti quei valori in cui ave-
va creduto Tutti gli voltano le spalle, perࣅno
il Circolo degli 8Iࣅciali di Marina gli impe-
disce l’accesso Neppure l’erede al trono, il
Iuturo re di Maggio 8mberto ,,, risponde
alle reiterate richieste di colloquio presenta-
te dall’eroe dei mari caduto in disgrazia A
quel punto con lucida determinazione, a soli
36 anni, Carlo )ecia di Cossato decide di Iar- /a situazione precipita Tuando la 0arina
la ࣅnita Š il suo un gesto meditato, non di non deve pi» obbedienza al re ma soltanto al governo
impulso, inIatti la lettera alla madre ª datata Š in Tuel momento che nella sala gremita
21 agosto 1944 mentre il colpo mortale alla prende la parola il comandante Carlo )ecia di Cossato
tempia lo uccide nella notte tra il 2 e il 28
agosto Per l’amico che l’ospitava lascia un
biglietto di scuse che così termina mNon sono se per il trasIerimento del corpo a Bologna, In alto, panorama
un suicida 6ono un caduto sul campo} 6arà dove tutt’ora riposa nella tomba di Iamiglia attuale di
Taranto, che fu
lo stesso 8mberto ,,, che non aveva voluto o Per qualche settimana in molti piangono la un’importante
potuto riceverlo, a pagare di sua tasca le spe- morte di un eroe puro, poi l’opportunismo ita- base militare
lico prende il sopravvento e sul grande mari- durante la
Seconda guerra
naio cala il silenzio, come se quella coerenza mondiale.
esemplare portata alle estreme conseguenze Subito sotto, la
Iosse un implicito atto d’accusa alla bassezza riunione inaugurale
del secondo
morale dei “gattopardi” impegnati a riciclarsi governo Badoglio a
senza pagare pegno al loro passato Salerno, il 22 aprile
Ci sono biograIie che l’,talia preIerisce 1944.
A sinistra, un
dimenticare per non Iare i conti con la propria sommergibile
cattiva coscienza Š il caso del colpevole oblio tascabile classe
caduto sulla ࣅgura di Carlo )ecia di Cossato, CA imbarcato
sul sommergibile
gentiluomo piemontese di Iatto e per lignaggio, Leonardo da Vinci.
uno dei pi» grandi marinai che il Paese abbia
mai avuto, asso dei sommergibili durante la
6econda Guerra mondiale, suicida per onore
dopo l’8 settembre •
0ario *alloni ª giornalista ed esperto di Storia contemporanea

BBC HISTORY ITALIA [77]


IL LAZIO SOTTO LE BOMBE
DELLA AIR FORCE NEL MAGGIO DEL ’44
In quei mesi terribili del 1944 per gli abitanti del Lazio che vedevano il cielo
coprirsi di stormi di bombardieri Alleati non era facile accettare l’idea che quello
era il preludio della liberazione. Ma rievocati oggi quei lutti e quelle distruzioni
appaiono in una prospettiva storica, malinconicamente consapevole

N
ell’immaginario colletti- decisamente minore è stato invece lavoro di tabulazione. Ovviamen-
vo della Seconda Guer- dedicato allo stillicidio di attacchi te la prospettiva è quella “dall’al-
ra Mondiale le incursio- aerei che quotidianamente scon- to”: le fonti consultate sono esclu-
ni aeree occupano un volse le campagne, le vie di comu- sivamente di provenienza statuni-
posto fondamentale. nicazione, i centri minori. tense. Le bobine AFHRA A-6309,
Per la popolazione civile del Lazio, Per la prima volta , uno stu- B0 138 ed A-6116 offrono un quadro
in particolare, la minaccia rappre- dio analitico si è posto l’obietti- completo di quella che fu l’impres-
sentata dagli attacchi aerei costituì vo di ricostruire cronologicamen- sionante attività aerea svolta dai
una costante opprimente, soprat- te l’attività aerea svolta dai reparti reparti statunitensi, riportando con
tutto nel corso dei nove mesi che tattici americani su tutto il Lazio, un elevatissimo livello di dettaglio
precedettero la Liberazione, quan- pur se circoscritto al mese di mag- ogni singola incursione, da quella
do il fronte si cristallizzò sulle posi- gio del 1944, in quanto il numero compiuta da una formazione
zioni della Linea Gustav. delle incursioni aeree fu talmen- di bombardieri medi alla singola
La memoria corre inevitabilmen- te elevato che pensare di esten- sortita di un cacciabombardiere
te ai film classici che hanno rac- derne lo studio ai mesi preceden- isolato che sganciò due bombe su
contato quei terribili mesi della ti avrebbe comportato la stesura un “target of opportunity”.
nostra storia recente: “La Ciocia- di una cronologia eccessivamen- Non va dimenticato che anche
ra”, “Il Federale” mostrano scene te pesante, lunga ed un improbo i bombardieri pesanti dell’USAAF
nelle quali gli aerei alleati si abbas-
sano a mitragliare treni, autoveico-
li, strade, persone...
Nessuno ha mai ricostruito stori-
camente e in modo analitico quel-
le incursioni aeree, lasciando-
le alla memoria dei singoli e alla
storia locale. La storiografia uffi-
ciale ha giustamente concentra-
to le proprie indagini sugli episodi
più importanti e significativi: i due
grandi bombardamenti su Cassino,
l’incursione aerea sul quartiere di
San Lorenzo a Roma, gli attacchi
in appoggio alle operazioni attorno
alla testa di ponte di Anzio o il noto
attacco aereo al Comando Supre-
mo tedesco di Frascati. Uno spazio

[78] BBC HISTORY ITALIA


e la Desert Air Force britannica mo periodo, non può essere poi senza tetto. La flotta da pesca fu
attaccarono obiettivi situati in ter- disgiunta dall’altra grande tragedia annientata, i porti vennero pratica-
ritorio laziale, nel maggio del 1944; vissuta dalla gente del Basso Lazio, mente resi inutilizzabili. Danni gra-
queste incursioni sono state trat- la tristemente famosa esperienza vissimi furono inferti alle infrastrut-
tate nel volume “Da Cassino alla d e l l e v i o l e n ze e d e i s o p r u s i ture: strade, ponti, sovrappassi,
Linea Gotica”, uscito nel 2018. perpetrati ai suoi danni dalle truppe ferrovie, stazioni, scali merci, incro-
Ancora oggi, scorrendo i rappor- da montagna marocchine. ci stradali furono gravemente dan-
ti di missione redatti dai coman- Il trauma delle violenze subite neggiati. L’agricoltura fu messa in
di statunitensi, stentiamo a capi- dopo lo sfondamento del fronte ginocchio dalla distruzione di colti-
re come fosse giustificabile rade- da parte delle truppe marocchi- vazioni, superficie boschive, cana-
re al suolo una cittadina, un villag- ne, unito alle sofferenze patite in li di irrigazione, fabbricati, macchi-
gio, una frazione, allo scopo di cre- nove mesi di bombardamenti aerei, nari agricoli, del patrimonio anima-
are dei “road blocks” che ostaco- fu così forte da bandire dai ricor- le, depositi, mulini...
lassero i movimenti dei Tedeschi. di della gente il ruolo della Weh- In appendice, viene riportata in
Non possiamo quindi dare torto rmacht, il cui regime di occupazio- estrema sintesi una cronologia dei
a quanti, ricordando quei terribi- ne era stato a sua volta durissimo, combattimenti aerei verificatisi nei
li mesi, accusano gli Americani di costellato di eccidi, razzie di bestia- cieli del Lazio durante quel mese
non avere assunto nei confronti me, requisizione di cascinali e abi- decisivo e che ebbero quali pro-
della popolazione civile un atteg- tazioni, rastrellamenti ed evacua- tagonisti aerei e piloti americani e
giamento troppo diverso da quello zioni forzate. tedeschi.
dei Tedeschi. I “liberatori” furono quindi identi- Infine, alcune delle incursioni
Per un contadino o un opera- ficati con coloro che saccheggia- aeree sono “raccontate” con mag-
io ciociaro non era affatto scon- rono, violentarono, depredarono, giori dettagli attingendo a docu-
tato comprendere che gli Ameri- uccisero e con chi bombardò sen- mentazione ufficiale di provenien-
cani erano i liberatori, combatte- za pietà quel territorio. za statunitense, come Mission
vano comunque dalla parte giusta Il prezzo pagato dalla popolazio- Reports, Sortie Reports, War Diari-
e bombardavano i ponti, le stra- ne civile fu elevatissimo ed anco- es di unità impegnate nelle opera-
de, le ferrovie, le fabbriche, le città ra oggi è arduo fornire delle cifre zioni sul territorio laziale.
e i paesi per impedire che i Tede- relative alle perdite di vite uma-
schi potessero fare affluire al fron- ne. A titolo esemplificativo, pos- Agostino Alberti - Luca Merli
te i rifornimenti necessari per con- siamo citare uno
trastare l’offensiva alleata. La gen- studio riguardan- ALI STELLATE
A
te comune, costretta ad abbando- te l’allora prefet- SUL LAZIO
nare le proprie case, i propri pae- tura di Littoria che Il Lazio nel mirino
si, dopo che questi erano stati afferma come le d e l l a Tw e l f t h A i r
sottoposti a martellanti incursioni distruzioni di vani Force dell’USA AF. Le
aeree ed a rifugiarsi sulle colline e abitativi arriva- operazioni tattiche del
le montagne, dove la vita era - se rono dal 75% al maggio 1944
possibile - ancor più dura, visse i 92% nei principa- Roma, IBN Editore
bombardamenti come un trauma li centri della pro- Formato 16x23,5 cm
inspiegabile. La memoria collet- vincia, provocan- pp.197; ill. - € 19,00
tiva di quei fatti e di quel durissi- do così 20.000

BBC HISTORY ITALIA [79]


L’Italia post-unitaria

QUANDO I MURATORI
CHIEDEVANO LAVORO
E LA POLIZIA RISPONDEVA
CON I MANGANELLI
Negli ultimi decenni dell’Ottocento una grave crisi sociale investì l’intero Paese,
che stava pagando gli enormi costi del processo risorgimentale e si avviava
a diventare una potenza industriale. Ecco quello che accadde a Roma, dove si
doveva costruire la nuova capitale (ma il governo non aveva i soldi per farlo)

di Enzo Rosario Laforgia

«S
cendono giù dalle alture
dell’Esquilino, passano per
le Yie in lungKe ࣅle silen]io-
se e domandano di lavorare,
vale a dire di guadagnare il pane per sé e per le
loro famiglie. Nulla di più giusto, nulla di più
temperato, di meno rivolu]ionario in apparen-
L’attentato
anarchico in cui
]a, e un senso di piet¢ dolorosa stringe il cuo-
una bomba viene re a chi pensa che quei tristi passeggianti non
fatta esplodere hanno dinan]i a sé che la prospettiva di lunghi
davanti alla polizia,
a Chicago, il 4
giorni come questi, poiché il lavoro non man-
maggio 1886. ca oggi per un fatto sopravvenuto improvvisa-
mente, manca per ragioni che sono a tutti note e
che erano da moltissimi prevedute quando fer-
veva la feEEre delle costru]ioni}. &os® si legge
sulla prima pagina del “Fanfulla”, nel nume-
ro dell’8-9 febbraio 1889. Tuttavia, proprio il
giorno in cui il giornale veniva distribuito, il
silen]io degli operai disoccupati e affamati si
era gi¢ tramutato in grida di rabbia m4uei tri-
sti passeggianti}, stanchi di vane promesse da
parte delle istitu]ioni, avevano invaso le stra-
de di 5oma, seminando paura e devasta]ione e
minacciando una rivolu]ione sociale.

[80] BBC HISTORY ITALIA


La scena drammatica descritta dal quotidia- Lo storico leader
socialista italiano,
no romano era il risultato della crisi edili]ia, Filippo Turati.
che aveva interessato la &apitale del 5egno sin
dalla ࣅne del 188. 'opo l’eleva]ione di 5oma
a capitale, la citt¢ aveva conosciuto un progres-
sivo aumento della popola]ione, che, dai quasi
mila abitanti del 181, era passata agli oltre
300mila nel 1881, per superare i 400mila nel
1888. &i´ aveva scatenato un furore costruttivo
nella quasi totale assen]a di regole , cui con-
corsero moltissime imprese edili, sostenute da
ingenti ࣅnan]iamenti da parte delle banche e
da capitali italiani e stranieri. Una spregiudicata
specula]ione aveva fatto lievitare enormemente
i costi dei terreni (quelli, ad esempio, dell’Esqui-
lino, passarono dal costare 8-9 lire al metro qua-
dro nel 183 alle 1 lire al metro quadro negli
anni 188-188 , determinando un aumento dei
pre]]i degli immobili e degli afࣅtti.

L’esercito degli affamati


6ul ࣅnire del 188, molte imprese edili ini-
]iarono a fallire e, nel giro di un anno, ben 31
cantieri edili, dei 410 attivi, chiusero i batten-

ti, lasciando sen]a lavoro circa 30mila ope-


rai. Un primo importante segnale di protesta si
ebbe il  febbraio del 1888, quando gli ope-
rai in cerca di lavoro avevano manifestato per
le vie di 5oma, innal]ando cartelli e bandiere,
con scritte che reclamavano m3ane e lavoro}.
La manifesta]ione, ini]ialmente paciࣅca, si
era tramutata presto in rivolta  forni furono
presi d’assalto, ripetuti furono gli scontri con
le for]e dell’ordine e numerosi gli arresti ese-
guiti. In quell’occasione, i giornali richiamaro-
no l’atten]ione sugli effetti di una crisi edili]ia,
che stava assumendo mpropor]ioni allarman-
ti}, in considera]ione del numero importante di
disoccupati (il  mar]o, il “0essaggero” rifer®
di oltre 20mila operai, che, con le loro famiglie,
mnon hanno pane} . $lle insistenti richieste di
lavoro, il governo e il comune non seppero for-
nire risposte, dila]ionando continuamente l’av-
vio di quelle opere pubbliche gi¢ deliberate.
'opo un anno, nulla era cambiato e gli operai
disoccupati erano ormai ridotti alla fame. Sin
dal 5 febbraio del 1889, si erano registrati inso-
liti assembramenti in pia]]a *uglielmo 3epe,
che avevano insospettito le for]e dell’ordine.
Il quotidiano romano “Il 0essaggero” registr´
puntualmente quanto stava accadendo. mL’e-

BBC HISTORY ITALIA [81]


L’Italia post-unitaria

Sopra, da sinistra, sercito degli affamati}, come titol´ il giornale, Raggiunta la sede del quotidiano romano, una
tre protagonisti di cresceva di giorno in giorno, mentre il governo delega]ione composta da dieci operai fu rice-
quei drammatici
eventi: Alessandro provvedeva ad aumentare le tasse per sostene- vuta in reda]ione, mentre la folla dei disoccu-
Guiccioli, Amilcare re le spese militari di una sciagurata avventu- pati attendeva per strada in silen]io. Le loro
Cipriani e Andrea ra coloniale in $frica. richieste erano semplici non volevano crea-
Costa.
Il giorno dopo, il  febbraio, un numero cre- re disordini, ma volevano che si sapesse che
scente di lavoratori disoccupati si radun´ in avevano fame e che reclamavano un lavoro. In
3ia]]a Santa &roce in *erusalemme poco coda alla cronaca di quella giornata, “Il 0es-
dopo le 8 del mattino, gi¢ se ne contavano più saggero” comment´ m4uesta quiete che cela
di duemila. 4ualcuno propose di marciare ver- la tempesta ª tremenda}.
so la sede del “0essaggero”, per chiedere al Terminato il colloquio, il corteo si diresse in
giornale di informare la citt¢ delle miserevoli 3ia]]a Santa 0aria 0aggiore, dove fu presa
condi]ioni in cui versavano migliaia di fami- la decisione di sciogliersi e darsi appuntamen-
glie. I pochi agenti di pubblica sicure]]a non to per il pomeriggio in 3ia]]a Santa &roce in
poterono impedire il formarsi di un corteo. *erusalemme. 4ui, manovali, falegnami, fab-

Barricata a Rue
Voltaire, a Parigi,
nei drammatici
giorni della
Comune.

[82] BBC HISTORY ITALIA


Quando i muratori chiedevano lavoro e la polizia rispondeva con i manganelli

bri, scalpellini, stuccatori, imbianchini, cal]olai, *nocchetti, gi¢ protagonista, il 30 settembre


muratori tornarono a radunarsi. Un carrettiere, del 1888, di un celebre comi]io svoltosi in
che passava di l®, chiese quale occasione festiva 3ia]]a 'ante, che si era concluso con la neces-
giustiࣅcasse un tale assembramento di persone. sit¢ di mettere da parte ogni invito alla mode-
mŠ la festa della fame}, gli fu risposto. ra]ione, per perseguire la rivolu]ione sociale.
'i fronte agli operai, che attendevano il ritor-
Risposte deludenti dal potere no dei delegati recatisi a colloquio con i rappre-
Un giovane operaio, rivolgendosi alla folla, sentanti del governo, il ventottenne *nocchetti
spieg´ che la mattina seguente si sarebbe dovu- sal® su una sedia e arring´ la folla, invitando-
ta nominare una “commissione”, incaricata di la alla rivolta mLa commissione che vi rappre-
tutelare gli interessi dei disoccupati. Nel frat- senta}, disse, msi ª incaricata d’inchinarsi ai
tempo, tutti avrebbero sࣅlato silen]iosamente capi del governo e di portarvi l¢ domani una
e compostamente per le vie della capitale, sen- risposta se questa non ci persuade combinere-
]a creare disordini. E cos® fu la manifesta]io- mo il da farsi. 3renderemo il necessario ove c’ª
ne si svolse sen]a incidenti e sen]a che le for]e il superࣆuo}. &onvoc´ pertanto i dimostranti
dell’ordine e l’esercito, pur schierati, dovessero per l’indomani ai 3rati di &astello (si chiama-

6XOࣆQLUHGHOPROWHLPSUHVHHGLOLIDOOLURQR
HQHOJLURGLXQDQQREHQFDQWLHULHGLOL
GHLDWWLYLFKLXVHURLEDWWHQWLODVFLDQGRVHQ]DODYRUR
FLUFDPLODRSHUDLFKHVFHVHURLQSLD]]DDSURWHVWDUH

va cos® l’ampio spa]io aperto che di l® a poco Barricate dei


rivoltosi e
sarebbe diventato il rione 3rati . schieramento di
Nel frattempo, i delegati, prima di recarsi a bersaglieri durante
3ala]]o %raschi, sede del ministero dell’In- i moti di Milano
del 1898.
terno, avevano sostato presso la &amera dei
deputati, accolti dal socialista $ndrea &osta.
4uesti, benché fosse scettico sull’esito dell’in-
contro con il 3residente del &onsiglio, sugger®
comunque di evitare di trasformare una paci-
intervenire. Il giorno successivo, gioved®  feb- ࣅca dimostra]ione in rivolta. Lo stesso $ndrea
braio, gli operai si ritrovarono in diverse pia]- &osta, l’8 febbraio, dalla prima pagina del
]e della citt¢ e, in qualche caso, alle voci che “0essaggero”, in un editoriale intitolato “3ane
ripetutamente invitavano alla calma si alterna- e lavoro”, avrebbe invitato i dimostranti ad
rono le prime incita]ioni alla rivolta. In pia]- organi]]arsi m2ccorre unione}, scrisse, mcoo-
]a &avour si procedette all’individua]ione dei pera]ione, resisten]a al monopolio, per avere
delegati, che avrebbero dovuto incontrare il pane e lavoro}. $ltrimenti, ammon®, mpassato
presidente del &onsiglio dei ministri, France- il fermento di pochi giorni, divorato l’osso che
sco &rispi poi fu nuovamente formato un cor- ci avranno gettato}, tutto sarebbe tornato come
teo, che mosse per le vie del centro cittadino, prima e gli operai avrebbero continuato a tra-
spingendosi nella ]ona di Trastevere, dirigen- scinare nei giorni a venire muna vita miserabi-
dosi verso il &ampidoglio, per raggiungere le, incerta, affannosa}.
inࣅne 3ia]]a Santa &roce in *erusalemme. Il Non fu &rispi a ricevere i rappresentanti dei
corteo, questa volta, non fu silen]ioso si leva- disoccupati, ma $lessandro Fortis, sottose-
rono grida, che inneggiavano alla rivolu]ione gretario del ministero dell’Interno. Fortis, pre-
sociale e invocavano la morte della borghesia. so atto delle richieste di lavoro, afferm´ che la
In pia]]a, gli oltre duemila manifestanti si fun]ione dello Stato non era quella di eserci-
disposero in cerchio per ascoltare le parole pro- tare il mestiere di imprenditore edile. Inࣅne,
nunciate dal giovane fabbro anarchico Ettore diede poche e vaghe risposte al pressante

BBC HISTORY ITALIA [83]


L’Italia post-unitaria

terreno in prossimit¢ del Tevere, uno di loro,


m/ߤHVHUFLWRGHJOLDIIDPDWL}VFULVVHߧ,O0HVVDJJHURߨ il muratore 0assimo Staggi, rifer® dei collo-
GL5RPDmFUHVFHGLJLRUQRLQJLRUQRPHQWUHLOJRYHUQR qui avuti, continuamente interrotto da una fol-
DXPHQWDOHWDVVHSHUVRVWHQHUHOHVSHVHPLOLWDULGLXQD la sempre più spa]ientita, stremata e furiosa.
VFLDJXUDWDDYYHQWXUDFRORQLDOHLQ$IULFD} Inutilmente altri delegati invitarono alla cal-
ma, ma non potendo fornire alcuna speran]a
per l’immediato futuro, alla ࣅne, uno di loro,
Sopra, soldati in bisogno di combattere la fame il governo, dis- tale *iovanni 9e]]osi, di fronte al montare del-
piazza Duomo a
se, si sarebbe adoperato, d’intesa con il sindaco le proteste, scoraggiato dichiar´ mNon intende-
Milano durante i
moti del 1898. di Roma, afࣅnché fossero avviate le opere pub- te aspettare" Ebbene, fate quello che credete}.
In alto a destra, bliche gi¢ previste e che comunque non avreb- Le voci dei delegati, che invitavano la folla
Alessandro Fortis, bero potuto impiegare l’enorme massa di operai a mantenere la calma e ad attendere nuovi svi-
capo del governo
per soli nove mesi. disoccupati. Il colloquio, decisamente deluden- luppi sino al luned® successivo, furono ben pre-
Sotto, targa te, termin´ dopo quarantacinque minuti. sto sommerse da urla, ࣅschi e grida inneggianti
commemorativa La mattina successiva, un venerd®, la “com- alla rivolu]ione e alle barricate. $ eccitare deࣅ-
sul luogo
dell’esecuzione missione” si rec´ in &ampidoglio per incontra- nitivamente una folla sempre più irrequieta, ci
degli insorti re il sindaco $lessandro *uiccioli. 0a anche in pensarono gli anarchici *nocchetti e il fabbro
milanesi del 1853. questa occasione, non furono offerte solu]ioni Filippo &ortonesi. m&ompagni}, disse il pri-
né chiare né immediate. Il sindaco afferm´ che mo, ml’assemblea degli affamati decida subito
non era nelle condi]ioni di poter avviare quei ci´ che si deve fare davanti alla prepoten]a del-
lavori, che avrebbero potuto mitigare la condi- la ricche]]a e del potere}. Subito dopo, &orto-
]ione di miseria in cui versava la classe ope- nesi lanci´ una vera e propria dichiara]ione di
raia. m4ueste risposte}, replicarono i delegati, guerra nei confronti delle istitu]ioni m$i fur-
mpotranno essere causa di disordini}. ti sfacciati del governo e del municipio non c’è
che una risposta la rappresaglia. >߮@ 3referi-
Gli anarchici soffiano sul fuoco te morire reclamando i vostri diritti, o vivere
Intanto, sin da me]]ogiorno, presso i 3rati cos®" Ebbene, andiamo a vincere o a morire,
di &astello, nella landa desolata dove sarebbe fratelli 0orendo in cento risorgeremo in mille,
sorto il nuovo 3ala]]o di *iusti]ia, il cui avvio morendo in mille risorgeremo in milioni &ol
dei lavori era reclamato da parecchio tempo, grido della fame combattiamo gli affamatori}.
andavano radunandosi gli operai, mentre dal- $ questo punto, gli oltre tremila dimostran-
la parte di &astel Sant’$ngelo era schierato un ti diedero sfogo alla rabbia e alla sofferen]a
nutrito contingente di militari. 3oco prima del- covate ormai da tempo, scatenando una vio-
le 14, giunsero anche i componenti della “com- len]a devastatrice per le vie di Roma. Imboc-
missione”. &ollocatisi su un rial]amento del carono subito quella che all’epoca si chiamava

[84] BBC HISTORY ITALIA


Quando i muratori chiedevano lavoro e la polizia rispondeva con i manganelli

via Reale (oggi via 9ittoria &olonna , attraver- no di 5 arresti (ma gli arresti proseguiro-
sarono il 3onte di Ripetta (oggi 3onte &avour , no per tutta la notte e il giorno successivo e
proseguirono verso pia]]a Nicosia, si diresse- l’“Illustra]ione italiana” del 1 febbraio parl´
ro verso via del &orso e dilagarono in pia]]a di 20 operai arrestati, 105 dei quali sarebbe-
di Spagna, via 4uattro Fontane, pia]]a 9ittorio ro ࣅniti sotto processo . Indeࣅnito rest´ invece
Emanuele e in tutto il centro cittadino. Inutil- il numero dei feriti, causati dai ripetuti scon-
mente il deputato $ndrea &osta aveva cercato tri tra dimostranti e for]e dell’ordine e militari.
di andare incontro ai dimostranti sul 3onte di
Ripetta per farli desistere da ogni a]ione vio- Le sommosse servono a questo
lenta né le for]e dell’ordine e i militari riusciro- I giornali moderati commentarono con ama-
no a fermare la folla, che, procedendo, lanciava re]]a quanto accaduto. Sotto accusa fu il gover-
sassi e saccheggiava nego]i. I numerosissimi no, che, evidentemente, aveva sottovalutato i
cittadini che affollavano via del &orso, al cla- numerosi segnali dei giorni precedenti. Le som-
more dei vetri infranti e delle grida, ini]iarono mosse servono a questo. $d attirare l’atten]io-
a fuggire, credendo, come scrisse “Il 0essag- ne dei potenti sui problemi dei poveri diavoli.
gero”, che fosse scoppiata la rivolu]ione. mLa citt¢}, scrisse il “&orriere della Sera” nel
Un nutrito gruppo di operai raggiunse pia]-
]a &olonna e pia]]a 0ontecitorio. 4ui inonda-
rono di ࣅschi il 3arlamento, dove era in corso
una seduta alla presen]a di Francesco &rispi.
4uesti apparve subito allarmato, mentre molti
deputati, impauriti da quanto stava accadendo
nella pia]]a, abbandonarono l’aula. $lle quat-
tro del pomeriggio, il ministro della Real &asa
si rec´ in 4uestura su incarico del sovrano
per essere informato sugli eventi in corso. 0a
intanto la rabbia dei disoccupati, che sciama-
vano in piccoli gruppi, dilag´ disordinatamente
per tutto il centro cittadino ࣅno a sera, quan-
do, lentamente, and´ placandosi. 0a la paura di
nuovi disordini perdur´, al punto che la seduta
del &onsiglio comunale, prevista in serata, fu
annullata e le strade restarono deserte.
$lla ࣅne della giornata, i giornali riferiro-

numero del 9-10 febbraio, mfu per oltre me]]a La Comune di


giornata in preda a un vero panico le botteghe Parigi nel 1871.
I comunardi
furono tutte chiuse, i cittadini restarono asser- bruciano la
ragliati in casa. >߮@ Lo spettacolo che diede ghigliottina ai piedi
Roma, fu davvero desolante. Tanta paura non della statua di
Voltaire.
si vide mai, per cui la turba tumultuante prese A sinistra,
maggior ardimento. I danni non si potrebbero Francesco Crispi,
per ora calcolare approssimativamente. $lcu- presidente del
Consiglio dei
ne vie furono letteralmente devastate. La for- ministri all’epoca.
]a pubblica, dove non brill´ per sua completa
assen]a, si dimostr´ inerte ed incapace a resi-
stere. Il vandalismo cess´ dove solo poterono
arrivare i soldati, i quali, non per colpa loro,
arrivarono quasi sempre tardi. >߮@ $l 0ini-
stero dell’Interno, alla 3refettura, alla 4uestura
avevano perduta la testa. *li ordini si succe-
devano contraddicendosi, riaffermandosi,

BBC HISTORY ITALIA [85]


L’Italia post-unitaria

incontrandosi ed eliminandosi}. Il giorno suc- ti punti della citt¢, furono registrati tentativi
cessivo, sabato 9 febbraio, &rispi fu chiama- di organi]]are manifesta]ioni, prontamente
to a rispondere in 3arlamento dei tumulti che repressi dalla for]a pubblica.
avevano interessato la &apitale. Il 3residen-
te del &onsiglio scaric´ tutta la responsabili- Antonio Labriola capro espiatorio
t¢ di quanto accaduto sul povero ispettore di La dura risposta delle for]e dell’ordine e il
pubblica sicure]]a *aetano %attirelli 0ercuri, divieto generali]]ato di manifestare imposto
annunciando che questi ed eventualmente altri dal governo furono oggetto di una interpellan-
fun]ionari sarebbero stati deferiti ad un &onsi- ]a da parte dell’onorevole *iuseppe 0arcora,
glio di disciplina. Inoltre rifer® che i lavori per discussa alla &amera dei deputati il 13 febbra-
la reali]]a]ione del 3oliclinico e del 3ala]]o io successivo. &rispi, nuovamente chiamato
di *iusti]ia sarebbero ripresi e sarebbero sta- in causa, giustiࣅc´ le decisioni prese con que-
ti sostenuti economicamente dallo Stato. Inࣅne ste parole mTanto nell’ordine morale, quanto
annunci´ che aveva gi¢ dato l’ordine di allon- nell’ordine ࣅsico, vi son tempi, in cui si notano
tanare da Roma, sempre a spese dello Stato,
Sopra, una veduta tutti gli operai non residenti in citt¢ e che, per
di Roma di fine garantire l’ordine pubblico, tutte le “pubbliche
Ottocento, con il
palazzo della Corte riunioni” sarebbero state vietate.
di Cassazione. mSapete quello che gridavano alcuni},
A destra, Papa aggiunse &rispi, me non erano buoni operai,
Leone XIII
fotografato nel
perché i buoni operai non sono colpevoli delle
1878. scene vandaliche di ieri. La colpa è di coloro
che si sono frammischiati agli operai, atteg-
giandosi a loro difensori. *ridavano viva
la rivolu]ione sociale 2rbene, o signori, io
ho dato ordine che in tutta Italia da oggi in
poi, e ࣅnché dura l’agita]ione, non si tengano
comi]i >߮@}. Nei giorni immediatamente suc-
cessivi, a 0ilano fu vietata anche la tradi]io-
nale celebra]ione delle vittime del  febbraio
1853, giornata in cui un tentativo di insurre-
]ione ma]]iniana, cui presero parte artigia-
ni e operai, era stata repressa duramente e ben
sedici dei quasi 900 rivoltosi arrestati erano
stati impiccati presso il &astello Sfor]esco.
0a, nonostante i divieti, il 10 febbraio, in mol-

[86] BBC HISTORY ITALIA


Quando i muratori chiedevano lavoro e la polizia rispondeva con i manganelli

certe epidemie, certi contagi una specie di cor- prio a met¢ degli anni 2ttanta, era approdato
rente magnetica, la quale porta alla imita]ione su posi]ioni politiche radicali e democratiche
di certe a]ioni produttrici di certe conseguen- sino a dichiararsi socialista e ad interessarsi
]e, che il *overno è in obbligo di impedire}. della condi]ione in cui versava la classe ope-
$ distan]a di poco più di un anno, il 30 giu- raia. Nel 1892, in una lettera a Filippo Turati,
gno del 1889, le due &amere del 3arlamento egli stesso dichiar´ di aver condotto, negli anni
avrebbero approvato il nuovo &odice 3enale ࣅr- tra il 1888 ed il 1891, una mvita assai agitata e
mato da *iuseppe =anardelli e il Regio decreto anche rumorosa}.
legge n. 144, contenente m'isposi]ioni relati- 3roprio per questo suo attivismo, subito dopo
ve all’ordine pubblico ed alla incolumit¢ pub- i disordini dell’8 febbraio 1889, fu fatto ogget-
blica}. &on tali nuove disposi]ioni, to di una campagna denigratoria, che Giuseppe
Zanardelli,
in linea con quanto previsto dal lo indicava come ispiratore della
presidente della
famoso articolo 24 del &odi- rivolta. Fu il “Fanfulla” a pun- Camera dei
ce =anardelli, che perseguiva tare per primo il dito accusa- deputati.
penalmente chiunque avesse tore contro il professore, che
incitato mall’odio fra le varie proprio in quel periodo sta-
classi sociali}, si prevede- va tenendo un corso sulla
vano misure punitive qualo- Rivolu]ione francese scop-
ra, min occasione di riunioni piata un secolo prima. Nel
o di assembramenti in luogo numero dell’8-9 febbraio, il
pubblico o aperto al pubblico}, giornale denunci´ la presen]a
si registrassero mmanifesta]ioni di Labriola tra i dimostranti m'¢
o grida sedi]iose che costituiscano loro consigli, e suggerisce loro che
delitti contro i poteri dello Stato}.
9ittima del moto di rea]ione ai disordini
romani, fu il ࣅlosofo $ntonio Labriola (1843- 6HFRQGRLOSURJUDPPDWXWWLDYUHEEHURVࣆODWR
1904 . Nato a &assino e poi trasferitosi a Napo- VLOHQ]LRVDPHQWHSHUOHYLHGHOODFDSLWDOHVHQ]DFUHDUH
li, era giunto nella &apitale nel 184, dopo aver GLVRUGLQL(FRV®IXQRQYLIXURQRLQFLGHQWLHOHIRU]H
vinto il concorso per la cattedra universita- GHOOߤRUGLQHHOߤHVHUFLWRVFKLHUDWLQRQGRYHWWHURLQWHUYHQLUH
ria di ࣅlosoࣅa morale e pedagogia. 4ui, pro-

cosa debbono gridare} (quest’accusa fu poi La famosa


copertina della
ripresa dall’“2sservatore romano” il 10 feb-
Domenica del
braio . %enché tali afferma]ioni fossero state Corriere, disegnata
immediatamente smentite, il giorno successivo da Achille
ai disordini, Labriola fu accolto, al suo ingresso Beltrame, che
illustra l’attentato
in $teneo, dai ࣅschi di alcuni studenti. a re Umberto I di
Savoia a Monza il
Il 1° maggio, giornata dei lavoratori 29 luglio 1900.

Nonostante le misure repressive intraprese


dal governo, a Roma la tensione rest´ comun-
que alta il costo della vita continu´ ad aumen-
tare e i pochi cantieri attivi non riuscirono ad
assorbire l’enorme quantit¢ di operai disoccu-
pati. In questo contesto, ancora una volta tro-
varono un terreno particolarmente fertile gli
anarchici.
$ 3arigi, nel luglio di quello stesso 1889, in
occasione dell’anniversario della presa della
%astiglia, si era costituita la cosiddetta Secon-
da Interna]ionale. In quella circostan]a, i mar-
xisti avevano deciso di adottare la data del

BBC HISTORY ITALIA [87]


L’Italia post-unitaria

La breccia che 1r maggio quale appuntamento ࣅsso per muna ]ione della capitale $milcare &ipriani (1844-
permise alle
grande manifesta]ione interna]ionale}, che, a 1918 , ࣅgura leggendaria di combattente, che,
truppe sabaude di
entrare a Roma il partire dall’anno successivo, avrebbe portato dopo aver partecipato alla battaglia di San
20 settembre 1870, in pia]]a i lavoratori al ࣅne di spingere i pote- 0artino (1859 e avere poi seguito *aribaldi,
qualche decina di ri pubblici a ridurre legalmente a otto ore la prese parte alle imprese più disparate in Euro-
metri sulla destra
di porta Pia. giornata lavorativa. 'ue anni dopo, nel 1891, pa e in $frica, guadagnandosi una fama inter-
Nell’ovale, Roma fu teatro di una imponente mobili- na]ionale soprattutto dopo avere svolto un
Giuseppe Marcora, ta]ione della classe operaia, con la ruolo di primo piano nella esperien]a
esponente del
Partito Radicale. inevitabile appendice di violenti della &omune parigina (181 .
Sotto, il scontri, che richiamarono alla La paura di incidenti se non
frontespizio del memoria quanto avvenuto due addirittura di tentativi di insur-
Codice Penale di
Zanardelli.
anni prima. re]ione era diffusa in tutta la
*i¢ il 19 mar]o, gli operai penisola. Il 25 aprile, le 4ue-
disoccupati si erano radunati sture del Regno diffusero un
in 3ia]]a 'ante per un comi- manifesto, in cui si ricordava
]io. %en due battaglioni di che, nella imminente ricor-
fanteria più maltra truppa con ren ]a del 1r magg io, era-
forte nerbo di guardie di pub- no vietati mle processioni e gli
blica sicure]]a}, come rifer® il assembramenti sulle vie o pia]-
“&orriere della Sera”, erano stati ]e}. Non erano, invece, proibiti i
mobilitati per presidiare il luogo del- comi]i, purché i discorsi pronuncia-
la manifesta]ione. 'avanti a circa 2.000 ti non risultassero msfregio o minaccia
dimostranti, a parlare furono quasi esclusiva- alle leggi dello Stato}. Il 30 aprile, il comi-
mente gli anarchici, che usarono toni partico- tato esecutivo romano che doveva organi]-
larmente accesi. 3iù volte dovette intervenire ]are la manifesta]ione del giorno successivo,
l’ispettore di 3ubblica sicure]]a ad interrompe- annunci´ che tutte le associa]ioni opera-
re il discorso di chi annunciava che mil 1r mag- ie, democratiche e socialiste, avrebbero pre-
gio sar¢ un giorno di vendetta e di sterminio} so parte ad un pubblico comi]io in pia]]a
o quello di un altro che proponeva m2ccupia- Santa &roce in *erusalemme, programma-
mo a for]a le case sࣅtte, appropriamoci di ci´ to per il primo pomeriggio. Nel raggiunge-
che ci appartiene}. re la pia]]a, cos® come nell’abbandonarla al
0eno di un mese dopo, la sera del 1 aprile, termine dei discorsi, si sarebbe dovuto evi-
una cinquantina di anarchici accolse alla sta- tare mogni agglomeramento di sodali]io}.

[88] BBC HISTORY ITALIA


Quando i muratori chiedevano lavoro e la polizia rispondeva con i manganelli

maggiormente giovare alle vostre rivendica- Castel


Sant’Angelo, sotto
]ioni}. $lla folla ormai eccitata, si rivolsero le cui mura erano
con toni analoghi anche gli oratori successivi schierati i militari
(tra i quali spicca la presen]a di una operaia . durante i moti
insurrezionali.
$ dare fuoco alle polveri ci pens´ l’anarchi-
co 9enerio Landi (in realt¢ il suo vero nome
era *alileo 3alla .
Nel momento in cui concluse il suo inter-
vento incitando alla rivolu]ione e unendo-
si alla folla, l’ispettore di 3ubblica sicure]]a
ai piedi del palco allert´ i numerosi rappre-
sentanti delle for]e dell’ordine presenti nel-
la pia]]a con il consueto squillo di tromba.
'a quel momento, fu un succedersi di scon-
tri violentissimi, che interessarono la pia]]a e
le strade circostanti. $lla ࣅne della giornata,
si contarono due morti (un carrettiere ed una
guardia e numerosi feriti. *li arrestati furono
centinaia (il “&orriere della Sera” riport´ la
Prove (fallite) di sommossa cifra di 20 e tra questi vi fu anche $milca-
Il giorno dopo, all’orario convenuto, miglia- re &ipriani, il quale, caduto dal palco, era sta-
ia di persone (otto o diecimila, scrissero i to ferito alla testa dalla ]ampata di un cavallo.
giornali si riversarono nella pia]]a, dove L’esito di quella giornata, con l’inevitabi-
era stato allestito un grande palco. m0ai una le coda di una dura a]ione repressiva, che
folla tanto straordinaria era stata attirata da comport´ il rinvio a giudi]io di sessantuno
un movimento sociale}, comment´ “Il 0es- indagati, segn´ in qualche modo la ࣅne dell’a-
saggero” nel numero speciale del 2 maggio. gita]ione promossa dai disoccupati romani ed
'opo gli interventi di alcuni operai, tutti di ini]iata due anni prima. I tragici avvenimenti
matrice anarchica, prese la parola $milcare di pia]]a Santa &roce in *erusalemme segna-
&ipriani. Il suo fu un discorso decisamente rono anche la ࣅne di un ingenuo spontaneismo
incendiario. 'opo aver invocato l’aboli]ione rivolu]ionario.
della propriet¢ privata e dopo aver invitato gli Se il governo non era all’alte]]a di una poli-
operai ad imbracciare i fucili, pur constatan- tica illuminata nemmeno il popolo lo era per
do l’imprepara]ione delle masse ad una lotta una salutare rivolu]ione i tempi della 3eniso-
rivolu]ionaria, si conged´ nel modo seguen- la non erano ancora maturi. 0arxismo e fasci-
te mSe volete, venite domani non con ban- smo erano ancora di l¢ da venire. •
diere inutili, ma con delle cose che potranno (Q]R5RVDULR/DIRUJLDªVWRULFRDXWRUHGLOLEULHVDJJL 

“L’artiglieria della
III Divisione alla
battaglia di San
Martino”, quadro
di Sebastiano De
Albertis.

BBC HISTORY ITALIA [89]


DOMANDE & RISPOSTE
Curiosità e interrogativi storici
a cura di Elena Percivaldi, storica medievista

STORIA
COSA SI INTENDE PER “GLORIOSO RIMPATRIO”?
Una lunga marcia condusse nel 1689 un manipolo di Valdesi attraverso le Alpi
alla volta delle valli piemontesi, dalle quali erano stati
cacciati dai Savoia al culmine di una lunga e sanguinosa persecuzione

S ul finire del XII secolo nacque


intorno alla figura di Pietro Val-
do, un ricco commerciante di
Lione il cui nome era forse in realtà Val-
desio (nella foto), un movimento reli-
situazione per i Valdesi riparati in Pie-
monte cambiò radicalmente con l’af-
fermarsi della signoria dei Savoia: oltre
a varie crociate locali che li decimaro-
no nel Trecento e nel Quattrocento, i
le i Valdesi ottennero di poter liberamen-
te professare il loro credo seppur all’in-
terno di rigorosi confini delle valli Pellice
(chiamata allora val Luserna), bassa val
Chisone (val Perosa) e Germanasca (val
gioso ben presto destinato ad esse- Valdesi dovettero guardarsi dalle per- San Martino), territori oggi noti come Val-
re annoverato tra le eresie. Spogliati di secuzioni promosse nell’ambito del- li Valdesi. La ritrovata serenità durò poco
ogni bene materiale sull’esempio del la Controriforma, avendo il movimento meno di un secolo, fino a quando nuovi
maestro, che si era convertito dopo una aderito al Protestantesimo. Il conflitto conflitti politici scatenarono le tragiche
lunga crisi religiosa agli ideali evangelici terminò il 5 giugno 1561 quando il duca Pasque Piemontesi (1655), la più feroce
della povertà, i seguaci di Valdo diven- Emanuele Filiberto di Savoia conces- e sanguinosa repressione mai subita dai
tarono i “Poveri di Lione” e la loro predi- se la “pace di Cavour”, grazie alla qua- Valdesi, che spinse molti di loro a emi-
cazione andò incontro ad un grare in Svizzera o in Germania.
rapido successo tanto in Fran- Ma nell’agosto del 1689 più di
cia quanto al di qua delle Alpi. 900 tra Valdesi e Ugonotti, gui-
Invisi dalle gerarchie ecclesia- dati dal pastore Enrico Arnaud,
stiche i Valdesi vennero pro- partirono dalla località svizze-
gressivamente marginalizzati ra di Prangins, sul lago di Gine-
fino alla scomunica, che arrivò vra, e in una quindicina di giorni
nel 1184 quando con la decre- superarono le Alpi e percorse-
tale Ad abolendam papa Lucio ro più di 250 chilometri combat-
III mise al bando i Valdesi insie- tendo contro le truppe regola-
me a Catari, Patarini e ad altri ri del Piemonte e quelle fran-
movimenti ereticali la cui predi- cesi giunte a dar man forte alla
cazione di stampo pauperisti- repressione. La grande marcia,
co li rendeva pericolosi per l’or- nota come Gleurieuse Rentrée
dine sociale basato sull’accet- (Glorioso Rimpatrio), si conclu-
tazione della ineluttabile diver- se nel prato di Sibaud di Bob-
sità di destini tra ricchi e poveri. bio Pellice, dove un monumen-
L’inizio delle persecuzioni obbli- to eretto nel XIX secolo ricorda
gò i seguaci di Valdo a trova- il giuramento prestato dai redu-
re rifugio in Provenza e nel Del- ci, ridotti a non più di 300 unità,
finato, territori dai quali alcuni di mantenersi uniti e solidali. Le
gruppi, spinti dalla necessità di persecuzioni sarebbero durate
sottrarsi alle terribili stragi per- ancora, a ondate, fino al 1848,
petrate dalla crociata contro i quando Carlo Alberto con le
Catari di Albi (1209-1229), pre- “Lettere Patenti” del 17 febbra-
sero a incunearsi nelle pieghe io riconobbe finalmente ai Val-
delle valli piemontesi. desi la libertà di culto e i diritti
Dopo un’iniziale tolleranza, la politici e civili. •

[90] BBC HISTORY ITALIA


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CULTI E RELIGIONI
A CHE COSA FA RIFERIMENTO L’ESPRESSIONE “BANALITÀ DEL MALE”?

N el 1961 il settimanale New Yor-


ker chiese alla storica e filo-
sofa Hannah Arendt di segui-
re il processo ad Adolf
Eichmann (nella foto), l’uf-
rapito da un gruppo di agenti del Mossad
e trasferito in Israele per essere proces-
sato. L’uomo che tanto la Arendt quan-
to il pubblico che assiste-
va alle udienze si trovaro-
carsi direttamente le mani, zelante ese-
cutore degli ordini, Eichmann aveva mes-
so il suo talento di grigio burocrate al ser-
vizio della macchina dello sterminio. La
sua timida difesa di fronte ad accuse ter-
ficiale delle SS responsabi- no di fronte non era l’atteso ribili e i racconti di ordinaria vita quotidia-
le della pianificazione logi- mostro sanguinario imbevu- na che scaturivano dalle sue dichiara-
stica dell’Olocausto. Fuggi- to di folle antisemitismo, ma zioni, ispirarono alla Arendt il concetto di
to in Argentina alla fine del- piuttosto una figura sbiadita “banalità del male”, che divenne in segui-
la guerra, Eichmann si era dalla personalità anonima, to il titolo del libro che raccolse le sue cor-
rifatto una vita sotto fal- un “uomo qualunque” che rispondenze. «Non era stupido», scrisse
so nome in un sobborgo di senza nessuna coscienza la Arendt, a proposito di Eichmann, «era
Buenos Aires, dove era sta- critica si era prestato all’or- semplicemente senza idee (una cosa
to raggiunto dalla famiglia. ganizzazione logistica del molto diversa dalla stupidità), e tale man-
Identificato e localizzato da più grande genocidio della canza di idee ne faceva un individuo pre-
numerose testimonianze, Adolf Eichmann. storia. Nascosto dietro una disposto a divenire uno dei più grandi cri-
nel maggio del 1960 venne scrivania, senza mai spor- minali di quel periodo». •

CINEMA
QUALE FU IL PIÙ GRANDE COLOSSAL DEL CINEMA MUTO?

I l più grande colossal, e nel contem-


po anche il più famoso film italia-
no del cinema muto, è senza dub-
bio “Cabiria” - sottotitolato “Visione sto-
rica del terzo secolo a.C.” - diretto nel
Torino (ma alcune scene furono filmate
in esterno in Tunisia, in Sicilia, sulle Alpi e
sui laghi di Avigliana), divenne il più lun-
go film italiano prodotto dei suoi tempi
oltre al più costoso. Il soggetto si avva-
che per il chia-
roscuro, sce-
nografie rico-
struite in car-
tapesta, car-
1914 da Giovanni Pastrone (nell’immagi- le delle didascalie “letterarie” di Gabrie- rello per muo-
ne, il poster realizzato da Leopoldo Met- le D’Annunzio e delle musiche di Manlio vere la cine-
licovitz). La sua trama è appassionante Mazza (con la breve ma intensa Sinfonia presa sulla
e ricca di colpi di scena e vede protago- del fuoco di Ildebrando Pizzetti). La pri- scena, tecnica della sovrimpressione.
nista la giovane Cabiria, rapita dai pira- ma ebbe luogo il 18 aprile 1914, al Teatro Il film ebbe un tale successo di critica e
ti fenici che la vendono ai Cartaginesi, i Vittorio Emanuele di Torino e in contem- di pubblico, anche all’estero, da restare
quali vogliono immolarla al dio Moloch. La poranea al Teatro Lirico di Milano. La sua in cartellone per sei mesi a Parigi e per
salverà il romano Fulvio Axilia con l’aiuto importanza nella storia del cinema risie- quasi un anno a New York; fu anche
del possente Maciste sullo sfondo del- de anche nell’adozione al massimo livel- il primo lungometraggio della storia ad
la seconda guerra punica. Il film, girato a lo di effetti innovativi: lampade elettri- essere proiettato alla Casa Bianca. •

Prova llaa ttua


Prova ua rrivista
ivista anche
anche in
in digitale
dio
gitale
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MANIFESTAZIONI a cura di Federico Goglio

CHIOGGIA (VE) lunga storia che oggi ispira anche una mostra, frut- EVENTI DA NON PERDERE
to di quasi quindici anni di ricerche condotte dall’ar- Altre mostre di grande interesse
STORIA E MISTERO: tista e curatore Alvaro Blanco: “The Mistery Man”.
L’UOMO DELLA SINDONE L’esposizione, allestita a Chioggia (Ve) fino al 7 gen-
LECCO
N el 1390, l’antipapa Clemente VII, riconosciuto
legittimo pontefice in Francia, emana quattro
bolle papali per risolvere un’annosa questione che
naio, offre un’esperienza immersiva in sei sale sugli
ultimi istanti della vita di Cristo e sulle vicende del-
la sindone. Un percorso tecnologico, che parla lin-
NOVECENTO. IL RITORNO
ALLA FIGURAZIONE
DA SIRONI A GUTTUSO
si protrae da decenni: la presunta autenticità della guaggi attuali, capace di rendere l’evoluzione dell’i- Fino al 26 novembre 2023
sindone, il lenzuolo di lino che avrebbe avvolto il cor- conografia attraverso i secoli – dall’era paleocristia- Forte Garda
po di Gesù e che dal 1353 è balzato improvvisamen- na fino ad oggi – con la ricostruzione di cinquecen- Info: 0341286729
te agli onori della cronaca grazie al cavaliere Goffre- to rappresentazioni di Gesù. Protagonista incon- museilecco.org
do di Charny. Pur non dichiarando come sia entrato trastata della mostra, però, è la scultura tridimen-
in possesso del telo, Goffredo sos sostiene l’autentici- sionale e iper-realistica del misterioso uomo del-
tà della
d reliquia che la sindone, realizzata basandosi su criteri scientifi-
dona
do alla collegia- ci e forensi. La statua in lattice e silicone, dotata di PARMA
ta di Lirey, in Fran- capelli naturali, riproduce fedelmente l’uomo di cir- BOCCIONI 1900 - 1910
cia,
cia (dove egli stes- ca 1.78 metri di altezza e 75 kg di peso che giace Fino al 10 dicembre 2023
Fondazione Magnani-Rocca
so risiede). Da que- totalmente nudo… Dopo il grande successo otte-
Info: 0521848327
sto momento in poi, nuto in Spagna (oltre centoventimila visitatori) la magnanirocca.it
Lirey diventa meta di pellegrinaggi attirando folle di mostra arriva «per la prima volta in Italia, all’interno
fedeli e… donazioni, e invidie. Tanto che la sindone della Chiesa di San Domenico», come ricorda il sin-
finisce per portare discordia tra le chiese e diven- daco di Chioggia Mauro Armelao, «rappresentando
tare oggetto di contesa. Clemente VII sceglie la via uno straordinario incontro di arte, scienza, storia e
del compromesso: autorizza l’esposizione del len- iconografia religiosa». ROMA
zuolo, vieta ogni critica pubblica ma, al tempo stes- L’AMATO DI ISIDE
NERONE, LA DOMUS AUREA E L’EGITTO
so, sancisce che si tratta esclusivamente di pictu- THE MISTERY MAN
Fino al 14 gennaio 2024
ra seu tabula (una semplice rappresentazione del Fino al 7 gennaio 2024 Domus Aurea
sudario del Cristo). È solo l’incipit di una lunga storia Chiesa di San Domenico - Chioggia (Venezia) Info: 0639967700
fatta di diatribe tra storici, religiosi e scienziati. Una Info: 3773709837 - themysteryman.com colosseo.it

PADOVA bovitz. Dalle foto si passa alle opere delle correnti


STATI UNITI artistiche che, probabilmente, meglio di altre han- POPPI (AREZZO)
MICHELANGELO RAPITO. CAPOLAVORI
TRA FOTOGRAFIA E POP ART no incarnato la società statunitense: la Pop Art e
IN GUERRA DAGLI UFFIZI AL CASENTINO
la Street Art… Così, di sala in sala, ecco le creazio-
Fino al 28 gennaio 2024

O riginale ritratto degli Stati Uniti attraverso le


opere di ben 120 artisti – americani e non –
che con i pennelli o con la macchina fotografica
ni dei maestri della Pop (James Rosenquist, Robert
Indiana e Andy Warhol) e quelle della Street (Keith
Haring, Mr. Brainwash, Obey e Banksy), passan-
Castello di Poppi
Info: 0575 520516
castellopoppi.it
hanno rappresentato la società statunitense nel do anche per la famosa immagine di propaganda
secolo passato. La mostra è intitolata “American di Joe Rosenthal (la vittoria americana di Iwo Jima
Beauty” dal nome della rosa rossa, magnifica e fra- sul Giappone nel 1945) e per i murales di Banksy. PISA
gile, creata in Francia ma La mostra è un inconsueto spaccato storico con 850° ANNIVERSARIO DELLA POSA DELLA
amata negli Stati Uniti al temi principali il patriottismo americano (attraverso PRIMA PIETRA DELLA TORRE DI PISA
punto da diventare la rosa le rappresentazioni artistiche dedicate alla bandie- Fino al 9 agosto 2024
Sedi varie
più diffusa in Nord Ame- ra) e i complessi interventi internazionali degli ulti-
Info: 050835011
rica (oltre che il simbolo mi cento anni (dalla Seconda guerra mondiale alle turismo.pisa.it
della capitale Washing- esperienze in Afghanistan).
ton). Un percorso esposi-
tivo che inizia dalla foto- AMERICAN BEAUTY
grafia: dal bianco e nero con Henri Cartier-Bresson, Fino al 21 gennaio 2024
Robert Capa, Diane Arbus ed Elliott Erwitt, al colore Centro Culturale Altinate - Padova
con Steve McCurry, Vanessa Beecroft e Annie Lei- Info: 3518099706 - altinatesangaetano.it

[92] BBC HISTORY ITALIA


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RIVIVERE LA STORIA
GRANDE SCHERMO PICCOLO SCHERMO
INTERVISTA AD ANITA, MOGLIE DELL’EROE VENERE DI MILO: MITO ETERNO

I l 2 dicembre 1932 – a cinquant’anni dalla morte di


Garibaldi e nel decimo anniversario del fascismo – le
spoglie di Anita, la moglie dell’eroe, raggiungono Roma
Q uando la statua arriva al Louvre, nel 1821, un
anno dopo essere stata scoperta casualmen-
te da un contadino greco nell’isola di Milo nell’arcipe-
a bordo di un treno speciale proveniente dalla Fran- lago delle Cicladi, inizia il mito. È a Parigi, infatti, che
cia. I resti della donna vengono definitivamente depo- la statua diventa una vera e propria diva. La sua bel-
sti all’interno del basamento del monumento equestre lezza ellenistica è assoluta e a tratti si rivela contur-
eretto pochi mesi prima in suo onore sul Gianicolo. La bante, enigmatica, ipnotica. La Venere di Milo – con
grande statua è l’unica conosciuta in Italia che raffiguri una donna su un cavallo quella caratteristica assenza di braccia che focalizza ancora di più l’atten-
rampante; pare che sia stato Mussolini in persona a modificare il progetto inizia- zione sui tratti imperturbabili del volto – diventa presto una delle statue più
le, chiedendo che la donna tenesse tra le mani la pistola e, al contempo, il figlio ammirate, studiate, imitate di sempre. Nell’omonimo documentario di Natacha
Menotti… In modo da rappresentare Anita rivoluzionaria ma anche madre. Ma chi Giler, in distribuzione online su Rai Play, si ripercorre tutta la storia della sta-
era stata davvero la moglie di Garibaldi? Che ruolo aveva avuto nella vita dell’e- tua fin dal suo ritrovamento attraverso gli occhi di suoi famosi ammiratori, le
roe dei due mondi? “La versione di Anita”, il film di Luca Criscenti ora disponibile parole degli esperti, le opere degli artisti, da Auguste Rodin a Jim Dine, da Sal-
su Rai Play, è un’indagine appassionata su Ana Maria de Jesus Ribeiro, al seco- vador Dalì a Beyoncé, da Buster Keaton a Brigitte Bardot. D’altronde, a diffon-
lo Anita Garibaldi. Un racconto incalzante che ondeggia tra la classica ricostru- derne il mito, sono stati anche gli interpreti delle più disparate correnti artisti-
zione storica e una proiezione originale e attuale di Anita, con la donna che rac- che – dal romanticismo e surrealismo fino alla pop art – che reinterpretando
conta la propria vita avventurosa iniziata nel 1928 parlando alla radio, in un’im- in ogni modo la Venere hanno finito per proiettarla nei secoli senza mai riusci-
maginaria intervista di oggi. • re, però, ad alterarne la bellezza senza tempo. •
LIBRI a cura di Gianni Bragato

IL SUICIDIO DELL’EUROPA
SEGNALIAMO

C i sono libri che più passa il tempo e più


aumentano di interesse. È il caso di “I
cannoni d’agosto”, della scrittrice america- ca-
per i funerali di Edoardo VII.
C’erano, tutti, dall’impera-
tore di Germania Gugliel-
LA DIVINA CALLAS
In attesa del centenario della nascita, che si cele-
na Barbara W. Tuchman, uscito addirittura ura mo II allo zar Nicola II, nipoti brerà a dicembre, è da poco uscito un nuovo profilo
una sessantina di anni fa e subito ricono- no- del defunto e cugini tra loro, di Maria Callas. Che ne racconta la vita tormentata,
sciuto come un capolavoro - premiato con al re di Grecia e ai sovra- ma dà ampio spazio alla cantante e all’attrice, dalle
il Pulitzer - per il nuovo modo di raccontareare ni di Danimarca e Norve- prime prove ad Atene all’affermazione come inegua-
la storia e per il clamoroso successo riser-ser- gia, ugualmente imparenta- gliabile protagonista della lirica.
vatogli dal pubblico. Bene dunque ha fatto tto ti con lo scomparso re d’In-
l’editore Neri Pozza a riproporlo adesso, o, a ghilterra, che non per nien- Alberto Bentoglio
beneficio dei lettori che non abbiano anco- co- te era detto “lo zio d’Euro- Maria Callas
ra avuto l’occasione di leggerlo. L’argomen- en- pa”. Un’immagine impres- Carocci, pp. 124, euro 13
to di cui tratta nelle oltre 600 pagine vieneene preci- sionante di apparente unità, di potenza, di sfarzo
sato nel sottotitolo di copertina, che recita “Come che nel volgere di pochi anni si sarebbe frantuma-
e perché l’Europa sprofondò nella Grande Guerra”. ta nel crollo di imperi e dinastie, oltre che nell’eca- COSÌ MUORE UNA REGINA
Insomma, quali furono le cause che scatenarono tombe di milioni di uomini che sacrificarono la vita L’editore Castelvecchi ripropone la biografia del-
il primo conflitto mondiale? Le ragioni sono tante, per difendere migliaia di chilometri di trincee. Come la sfortunata sovrana di Francia Maria Antoniet-
come succede per tutti i grandi eventi storici. Ma se sfogliando un album di famiglia, la Tuchman ci rac- ta scritta da Stefan Zweig nel 1932, che per la pri-
si vuole investigare nei meandri politici e diploma- conta con la sua straordinaria capacità di coinvol- ma volta riabilita la frivola e capricciosa regina per
tici delle cancellerie europee e penetrare negli uffi- gimento il suicidio dell’Europa godereccia della Bel- metterne in evidenza il suo dignitoso comporta-
ci segreti degli stati maggiori generali, in quell’esta- le Epoque, cui faranno seguito i drammi sociali del mento durante la rivoluzione e il coraggio mostra-
te rovente del 1914 quando l’attentato di Sarajevo dopoguerra, fertile terreno di coltura per le feroci dit- to sul patibolo.
scatenò il conflitto, non c’è un altro libro capace di tature dei decenni successivi.
farci da guida con la stessa esemplare chiarezza e Stefan Zweig
con la leggerezza di una prosa che è racconto prima Barbara W. Tuchman Maria Antonietta
ancora che storia. Con un prologo che risale al 1907, I cannoni d’agosto Castelvecchi, pp. 430, euro 16,50
quando i sovrani d’Europa si incontrarono a Londra Neri Pozza, pp. 640, euro 25

BBC HISTORY ITALIA [93]


GIOCHI

PASSATEMPI
Maturità dell’uomo significa avere
ritrovato la serietà che si metteva
nel gioco da bambini.
(Friedrich Nietzsche)

CRUCIVERBA                    

ORIZZONTALI    
1 Portata sulla cattiva stra-
da - 8 Insegue i randagi     
- 21 Caduto in posizione
supina - 23 Lo percepiscono      
gli operai - 24 Era la capitale
della Nigeria - 25 Lo furono    
Paolo e Francesca - 26 Giu-
dicate colpevoli - 28 Asse di     
rotazione - 29 Dimentican-
za... del poeta - 30 Lavora col     
metro e le forbici - 31 Enrico
   
VIII d’Inghilterra ne ebbe
sei - 33 Si spinge col ditale      
- 34 Sistema di scrittura per
i ciechi - 36 Le sue dottrine     
furono condannate a Nicea
- 37 Piccole abitazioni con    
giardini - 39 Chiacchiere
futili e vane - 40 La Capizzi  
del giornalismo - 41 Robu-
sto, vigoroso - 43 Il creatore
di Peter Pan - 44 Campare
senza amare - 45 Il soggetto autobiograࣅco - 46 Un titolo di credito - ta - 16 Tirana ne è la capitale - 17 Si alza per brindare - 18 Svelto nei
47 Uno dei sette peccati capitali - 49 Tra “Teatro” e “Verme” - 50 Si movimenti - 19 Erki, campione olimpico di decathlon - 20 Erboristeria
usa per tagliarsi la barba - 52 Allevatore di ciuchi - 53 Formaggi tondi in pieno centro - 22 Contenitore per lasagne - 26 L’oscillazione di una
tipici del Piemonte - 54 Seguace, imitatore - 56 Può essere a senso uni- nave - 27 Il nome del regista Kazan - 29 Lo rispetta la persona pun-
co - 58 La dea sposa di Osiride - 59 Dipinse una Colazione sull’erba tuale - 31 Alimento per uccelli domestici - 32 L’acronimo che Pilato
- 60 Molto bravo nel mestiere - 61 Quelli sporchi si lavano in famiglia fece afࣅggere sulla Croce - 34 La buca del golf ottenuta con un colpo
- 63 Indica dosi in parti uguali - 64 La Ecclestone modella e conduttrice in meno del dovuto - 35 Svolgere una funzione - 37 Carrozza ferrovia-
TV - 65 Ofࣅciano la Messa - 66 Si sporgono alle autorità giudiziarie ria - 38 Mostro mitologico dalle molte teste - 39 Uno Stato americano
- 68 Schermo di computer - 69 Esegue massaggi e ginnastica medica - - 41 Un combustibile per caldaie - 42 Tappe per carovane - 43 Emma
70 Valuta e agisce con superࣅcialità. della politica - 44 James, regista di Avatar - 46 I pianti dei neonati -
48 Valico dell’Appennino Tosco-Emiliano - 49 Il Carrisi dei romanzi
VERTICALI noir - 50 Frutto di bosco - 51 Ragazza da calendario (3,2) - 53 Lingua
1 Sobbalzare per un forte spavento - 2 Lo usa il poetastro - 3 Guasto dell’India - 55 Lo è un numero divisibile per due - 56 Come l’attesa
della nave - 4 Una Flavia in TV - 5 Pungente, ispido - 6 Divinità nor- senza speranza - 57 I primi sono verdi - 59 Strati di vernice - 61 Cro-
diche - 7 Torino sulle targhe - 9 Il cesio del chimico - 10 Cinque cifre cetta moltiplicatrice - 62 L’ultima in relax - 64 Un colpetto all’uscio
sulla busta - 11 Rischio calcolato - 12 Per niente ristretto - 13 Scorre - 65 Le estremità del pouf - 66 Il centro di Modena - 67 La ࣅne del
sotto il Ponte Vecchio - 14 Duetta con Amedeo - 15 Ha un vasto del- buffet - 68 Introduce un’obiezione.

REBUS (7,8) LA SFINGE


1. INCASTRO 3. ZEPPA
ALLA RICERCA DELLA SECONDA RACCOMANDAZIONI.
CASA. “Stasera noi andiamo dalla zia:
Sono tutte xxxx le case in questo paese. mi raccomando, xxxxx la lavatrice
La yyyy che ci possiamo permettere e xxxxyx tuo fratello quando vai via”,
è un vecchio xxyyyyxx borghese: ho detto stamattina a mia figlia Beatrice.
ci dovremo un po’ riflettere.

2. BISENSO 4. FALSO ITERATIVO


VICINATO. I PREPARATIVI DEL FOTOGRAFO
All’ultimo xxxxx vive un ragazzo di Siena Domani ho un servizio entusiasmante
che studia filosofia all’Università: in un palazzo nel centro di Noto.
spesso suona il xxxxx dopo cena Ora xxxxxx il furgone con la roba mancante
e restiamo affascinati dalla sua abilità. e xxxxxxxx la macchina per le foto.

[94] BBC HISTORY ITALIA


SUDOKU CRITTOGRAFATO
Partendo da quanto già stampato, completare il crittografato,
sapendo che a numero uguale corrisponde lettera uguale.
Nelle caselle cerchiate risulterà il nome del personaggio nella foto.
1 2 3 4 5 6 6 3

7 3 8 9 10 9 3 8 10

11 9 5 12 13 12 5

11 9 8 10 6 12 10 12 3

6 8 10 12 13 13 1

8 13 9 3 7 10 11

5 12 10 3 8 10 11 9 3 11 2 5

2 3 6 10 14 5 12 9 5 11 9 10 14

3 8 13 5 11 11 5 12 4 10 3 14 5

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Rebus: legge ras A N, Z ione = leggera sanzione N I A C P P I A C C A L A A A T A I V T R A SOLUZIONI

BBC HISTORY ITALIA [95]


MERO
IL PROSSIMO NU
I
IN EDICOLA OGN
PROSSIMAMENTE 15 DEL MESE
Un brindisi sciagurato al gran ballo della nobiltà romana
di Andrea Cotticelli
A Palazzo Borghese nel 1866 si tenne l’ultimo Gran ballo in Costume della
Roma Pontificia. Vi prese parte tutta la Nobiltà Romana, già divisa al suo
interno tra la fazione Nera, fedele al Papa e la Bianca simpatizzante per i
Savoia. In quell’occasione un estemporaneo brindisi a favore del Re d’Italia
ebbe conseguenze imprevedibili.

La guerra inutile che mise Washington


a ferro e fuoco
di Marcello Riccardi
Nel 1812, con l’Europa sotto il giogo di Napoleone, gli
Stati Uniti da poco costituiti attaccarono i possedimenti
della Gran Bretagna nel nord Atlantico, allo scopo di
Un anniversario
anniiversario
i da
da non aumentare i propri territori approfittando delle difficoltà
dimenticare: l’omicidio Moro di Londra. Ma fu il più inutile degli scontri: tre anni di
di Mario Galloni battaglie di terra e di mare, e nessun vincitore.
Sembra ieri, quel lontano 1978, per gli
ultrasessantenni che vissero quei giorni di Quel bizzarro e improbabile attentato
violenza e frustrazione per l’intero Paese. a Edoardo VIII
Una manciata di inafferrabili “rivoluzionari” si di Andrea Ferreri
fece beffe dello Stato, rapendo il politico più Il 16 luglio 1936, George McMahon, un alcolizzato informatore dell’MI5,
autorevole e processandolo pubblicamente per cercò di uccidere il sovrano inglese. Sembra che dietro di lui ci fosse
poi assassinarlo. Quella pagina orripilante della una misteriosa macchinazione italiana, che i servizi segreti di Londra
nostra Storia ci ha insegnato molte cose, anche conoscevano ma fecero di tutto per ignorare. Anche perché in molti si
se i misteri permangono. auguravano che l’attentato avesse successo.

Coordinamento: Chiara Civilla, Tiziana Rosato, Roberta Tempesta, Silvia Vitali Per informazioni di carattere generale è possibile inviare una e-mail a: garante@gpdp.it @pec.it.
Amministrazione: Erika Colombo (responsabile), Silvia Biolcati, Irene Citino, Sprea S.p.a. La informa che Lei ha il diritto, ai sensi dell’art. 7 GDPR Reg. UE
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il numero 98. ISSN: 2039-2648 autorizzazione alla loro libera utilizzazione da parte di Sprea S.p.A. Per qualsiasi fine e a titolo gratuito,
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Roma portava il proprio modello di società ma assorbiva nuovi costumi stato un marinaio leggendario: dal 1941 al ‘43 nell’oceano Atlantico ha
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Sul finire del X secolo, un numero sempre crescente di guerrieri di degli Anni Trenta Hitler era molto popolare in Inghilterra, e anche l’erede dei
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permettendo alla Roma d’Oriente di recuperare la potenza militare perduta. entrò nella cerchia del suo idolo e si mise in concorrenza con Eva Braun.

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invisibile fecero di lui un incubo per i russi che lo chiamarono la Morte Bianca. quello che accadde a Roma, dove si doveva costruire la nuova capitale.

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