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6/8/2014 Domenichino - Wikipedia

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Santa Cecilia, 1617, Parigi, Louvre
La caccia di Diana, 1617, Roma, Galleria Borghese
Domenichino
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Domenico Zampieri detto il Domenichino (Bologna, 21 ottobre
1581 Napoli, 6 aprile 1641) stato un pittore italiano.
Fervente fautore del classicismo, nei suoi dipinti, dove il disegno,
appreso da Ludovico Carracci, assume un ruolo preponderante,
tende a realizzare composizioni di semplicit e chiarezza narrativa,
trasfigurate in un ideale di bellezza classica.
Indice
1 Biografia
2 Opere
2.1 Opere attribuite
3 Bibliografia
4 Altri progetti
5 Collegamenti esterni
Biografia
Si detto che fosse chiamato
Domenichino per la piccola statura,
pi probabile che il nomignolo si
riferisse alla sua ingenuit e alla
morbosa timidezza della sua indole.
Figlio del calzolaio Giovan Pietro e di
Valeria, dapprima si dedica a studi
umanistici, di grammatica e retorica, ma
mostra subito tali interessi artistici che il
padre gli permette di frequentare un
apprendistato nell'atelier bolognese di
Denijs Calvaert insieme col fratello
maggiore che rinuncer bel presto alla
pittura per tornare nella bottega
paterna. Domenico ha per compagni di
studio Guido Reni e Francesco Albani,
col quale si lega in fraterna amicizia e di cui condivide l'orientamento classicista.
Quando il collerico Calvaert lo sorprende a copiare stampe di Agostino Carracci, lo caccia dalla bottega nel
1595 e Domenichino trova accoglienza nell'Accademia degli Incamminati retta, in assenza di Annibale Carracci
allora operoso a Roma, da Agostino e Ludovico Carracci; insieme con Ludovico, col Reni e l'Albani, collabora
alle decorazioni dell'oratorio di San Colombano, presso Bologna, realizzando la Deposizione nel sepolcro.
Cont rollo di aut orit VIAF: 56618267 (ht t p://viaf.org/viaf/56618267) LCCN: n82028279 (ht t p://id.loc.gov/aut horit ies/names/n82028279)
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Il martirio di S. Pietro, ca 1626,
Bologna, Pinacoteca Nazionale
La cupola e il coro di S. Andrea della
Valle a Roma
Nel 1601 lascia Bologna per trasferirsi a Roma, insieme all'amico Francesco Albani, per studiare le opere di
Raffaello e collaborare con Annibale Carracci, al tempo forse il pi apprezzato pittore operante a Roma. La
data A d 12 aprile 1603 in Roma, appare nel suo Ritratto di giovane del museo di Darmstadt, dove un
giovane, vestito di nero e col cappello serrato sul petto, inquadrato dagli stipiti di una porta contro il paesaggio
che si apre sulla campagna, bench in passato fosse considerato un autoritratto, non corrisponde ai tratti
somatici dell'artista descritti nelle fonti letterarie, forse si tratta del ritratto di Antonio Carracci, figlio di Agostino.
Dello stesso anno sono anche il Cristo alla colonna della raccolta Hazlitt di Londra e la Piet di Brocklesby
Park, in Gran Bretagna.
Nel 1604 dipinge per il cardinale Agucchi la Liberazione di san
Pietro nella chiesa di San Pietro in Vincoli, diventando amico del
cardinale, nei loro colloqui prende parte alla formulazione teorica del
movimento classicista.
Domenichino si dedica soprattutto all'affresco: grazie al cardinale
Girolamo Agucchi, ottiene la prima commissione pubblica a Roma per
i tre affreschi nella Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo (1604-1605);
per i Farnese partecipa ai lavori di completamento della decorazione
della Galleria di Palazzo Farnese (1604-1605) dipingendo la
Fanciulla e l'unicorno (1604 1605) per la serie degli Amori degli
dei, e tre paesaggi mitologici, tra cui La morte di Adone, nella Loggia
del Giardino; inizia nel 1608 l'affresco con la Flagellazione di
sant'Andrea nell'oratorio della chiesa di San Gregorio al Celio, dove
inserisce le piccole figure in una piazza romana chiusa da un muro e
dalle colonne di un tempio con nello sfondo a sinistra una citt antica e
collabora con l'Albani alle decorazioni di Palazzo Mattei a Roma,
affrescando una Rachele al pozzo.
Grazie all'appoggio di monsignor Giovanni Battista Agucchi,
segretario del cardinale Pietro Aldobrandini, "cardinal nepote" di
Clemente VIII Aldobrandini e fratello del cardinale Girolamo
Agucchi, del quale fa un ritratto, ora agli Uffizi, secondo la tradizione
raffaellesca, Domenichino ottiene la commissione di affrescare con le
Storie di San Nilo la Capella dei Santissimi Fondatori, nell'Abbazia
di San Nilo a Grottaferrata (1608 - 1610), il cui priore Odoardo
Farnese.
Il 30 settembre 1609 ottiene un pagamento per gli affreschi con le
Storie di Diana nel palazzo Giustiniani a Bassano Romano, in
provincia di Viterbo.
Intorno al 1610 dipinge, eccezionalmente su tavola, il Paesaggio con
san Girolamo, ora nella Glasgow Art Gallery. La figura del leone, secondo la leggenda guarito da Girolamo,
derivata da una xilografia di Tiziano, confermando l'attenzione per l'arte veneziana nella pittura di paesaggio dei
Carracci e di Domenichino.
Le prime commissioni indipendenti arrivano all'inizio del secondo decennio del secolo, con la decorazione,
commissionatagli da Pierre Polet, della cappella della propria famiglia in San Luigi dei Francesi; impiega tre anni
a terminare le Storie di santa Cecilia, con le figure che derivano direttamente da statue classiche e dall'opera di
Raffaello; intanto aveva dipinto La comunione di san Girolamo per la chiesa di San Girolamo della Carit,
dove Filippo Neri aveva fondato il suo oratorio, ma ora nei Musei Vaticani. Il dipinto prende spunto da una
lettera del XIV secolo, ma allora ritenuta scritta nel V secolo da Eusebio da Cremona, che descrive i particolari
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Rimprovero di Adamo ed Eva, 1633,
Grenoble, Muse des Beaux-Arts
della morte del santo a novantasei anni, emaciato dalle privazioni. Al centro della tela l'ostia, per sottolineare,
secondo i dettami del Concilio di Trento, la reale presenza di Cristo nella comunione. Eseguito per l'altare
maggiore di San Girolamo della Carit, il dipinto mostra riferimenti evidenti con la tela eseguita da Agostino
Carracci per la chiesa bolognese di San Girolamo alla Certosa, riprendendone il colorismo raffinato e
l'attenzione agli effetti psicologici dei personaggi; rispetto al dipinto di Agostino, Domenichino inverte la
composizione e diminuisce il numero dei personaggi.
Nel 1615 termina L'angelo custode per una chiesa di Palermo, ora al museo di Capodimonte di Napoli.
Grazie a Giovanni Battista Agucchi il Domenichino riceve l'incarico di eseguire una serie di paesaggi ad affresco
nella villa Aldobrandini a Frascati (1616 - 1618), tra i quali le Storie
di Apollo ora nella National Gallery di Londra e ha il tempo di recarsi
a Fano per affrescare con le Storie della Vergine la cappella Nolfi
nel Duomo.
Nel 1617 riceve il pagamento per la Caccia di Diana nella Galleria
Borghese e la Sibilla ora alla Pinacoteca Capitolina, e viene collocata
nel soffitto della chiesa di Santa Maria in Trastevere la tela
dell'Assunta.
La Caccia di Diana fu commissionata dal cardinale Pietro
Aldobrandini per la sua galleria, dove doveva apparire accanto ai
Baccanali di Giovanni Bellini, Tiziano e Dosso Dossi, portati dal
cardinale da Ferrara.
Scipione Borghese lo volle per per s e lo fece prelevare con la
forza dallo studio del pittore, che fu trattenuto per alcuni giorni in
prigione. L'episodio raffigurato tratto dall'Eneide (V, 485-518) in
cui Virgilio narra la gara svoltasi tra gli uomini di Enea per colpire una
colomba in volo legata all'albero della nave, ma qui diversamente
contestualizzata entro una caccia mitologica. La disposizione delle figure con la ninfa in primo piano che guarda
all'esterno, fa s che l'attenzione dello spettatore si diriga alla dea e di qui al paesaggio lacustre.
L'artista lascia Roma nel 1618, fermandosi a Bologna per eseguire la pala della Madonna del Rosario prima di
stabilirsi a Fano. Torna a Bologna in aprile per sposare Marsibilia Barbetti: il primo figlio viene battezzato nella
chiesa di San Petronio a Bologna dal cardinale Alessandro Ludovisi, che tre giorni dopo diventer papa, col
nome di Gregorio XV.
Chiamato nel 1621 a Roma dal nuovo pontefice, il primo aprile nominato architetto generale della Camera
apostolica, ma non progetter alcun edificio; nel 1622 ottenne l'incarico di affrescare i pennacchi e il coro della
basilica di Sant'Andrea della Valle, e qualche anno dopo, di dipingere le storie della vita del santo nell'abside.
Qui l'artista forza il suo linguaggio classico verso una composizione pi ariosa e verso un recupero della resa
atmosferica del maestro Ludovico Carracci in aperta competizione col Lanfranco a cui, dopo la morte del
cardinale Alessandro Peretti Montalto, committente degli affreschi di Sant'Andrea della Valle, e del papa
Gregorio XV, venne affidata la decorazione della cupola, infatti negli evangelisti dipinti sui pennacchi della volta,
alle reminiscenze raffaellesche e michelangiolesche, si aggiunge una forte nota correggesca, mentre nei singoli
episodi della vita del santo, ancora rigorosamente separati da costoloni decorati, lo scenario allargato e nei
modi ricorda alcuni assunti di Ludovico Carracci.
Domenichino dedica sei anni a quest'impresa, ma contemporaneamente produce molte tele: due Storie di
Ercole al Louvre, la pala d'altare della Conversione di San Paolo di Volterra, per San Pietro Il martirio di
San Sebastiano (1625-1630), ora in Santa Maria degli Angeli, e il Martirio di san Pietro Martire, ispirato a
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La cupola del Domenichino nella Reale
cappella del tesoro di San Gennaro
(Napoli)
un celebre ma perduto quadro del Tiziano, anche se nelle figure, lineari e asciutte, non vi nulla di tizianesco,
mentre il prevalente paesaggio pu ricordare il Veronese.
Nel 1623 inizia il Rimprovero ad Adamo ed Eva, che sar donato dall'architetto Andr le Ntre a Luigi XIV
nel 1693. Eseguita su rame con una forte attenzione ai contrasti cromatici, l'opera ricorda la produzione di
Adam Elsheimer, e, soprattutto di Paul Brill.
La figura del Padreterno una citazione michelangiolesca dalla volta della Sistina, mentre gli animali in primo
piano simboleggiano - il leone e l'agnello, secondo citazioni bibliche e virgiliane - la pacifica convivenza dell'et
dell'oro, mentre il cavallo che, da Geremia, simboleggia la lussuria, annuncia la fine, col peccato originale, di
quella mitica et.
Nel 1626 partecipa al concorso per il progetto della chiesa di
Sant'Ignazio mentre nel 1628 inizia gli affreschi di San Carlo ai
Catinari che termina nel 1630. Il 23 marzo di quest'anno accetta, in
una lettera inviata a Napoli, l'incarico per la Cappella del Tesoro nel
Duomo offertogli dai Deputati della Cappella del Tesoro di San
Gennaro. Terminati nel giugno gli affreschi di San Carlo ai Catinari,
nel novembre si trasferisce a Napoli.
Contrastato da artisti napoletani, quali Belisario Corenzio, Jusepe de
Ribera e Battistello Caracciolo, gelosi della sua fortuna, non
apprezzato dal Vicer e angustiato, per motivi di interesse, da suoi
famigliari, nell'estate del 1634 abbandona la citt per Frascati, dove
ospitato nella villa degli Aldobrandini. I Deputati del Tesoro di San
Gennaro fanno di tutto per far tornare il Domenichino, arrivando a
sequestrare la moglie e la figlia che erano rimaste a Napoli, cosicch, all'inizio dell'anno successivo, fa ritorno
nella citt partenopea per proseguire i lavori.
Nel 1637 riceve il pagamento per nove affreschi della Cappella del Tesoro, il primo novembre in una lettera a
Francesco Albani spiega gli intenti simbolici della Madonna del Rosario. Nel mese di giugno 1638 comincia a
dipingere la cupola della Cappella; nei pennacchi, continuando le tendenze sviluppate in quelli di Sant'Andrea,
riemp gli spazi sferici con una moltitudine di figure gesticolanti che sembrano pietrificate.
Nel 1640 documentato un altro pagamento per il Martirio di san Gennaro. Il 3 aprile 1641 stende il suo
testamento e muore tre giorni dopo.
Opere
Bari, Pinacoteca provinciale: Fuga in Egitto
Bassano Romano, Viterbo, Palazzo Giustiniani-Odescalchi, Camerino di Diana: affreschi: Amorini;
Diana e Atteone; Diana e Endimione; Diana e Pan; Apollo e Diana; Il sacrificio d'Ifigenia.
Bziers, Museo des Beaux-Arts: Ritratto di papa Gregorio XV con il nipote cardinale Ludovico
Ludovisi
Bologna, Oratorio di San Colombano: Discesa agli inferi, affresco.
Pinacoteca nazionale: Martirio di san Pietro Martire; Madonna del Rosario; Martirio di
sant'Agnese; Silvia e il satiro; Ritratto del cardinale Ferdinando Gonzaga, Paesaggio
boscoso con scena di caccia, Paesaggio con fiume e barche.
Chantilly, Muse Cond: Lapidazione di santo Stefano, olio su rame; Allegoria della Notte (opera di
Annibale Carracci e Innocenzo Tacconi: del Domenichino sono le figure del Sonno e della Morte).
Chatsworth House, collezione del duca di Devonshire: La cacciata dal Paradiso, olio su rame;
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Madonna della Rosa.
Darmstadt, Pinacoteca: Ritratto di giovane, 1603.
Edimburgo, National Gallery of Scotland: Adorazione dei pastori, olio su rame (da Annibale Carracci).
Fano, Duomo, cappella Nolfi, affreschi: Nascita di Maria; Presentazione di Maria al Tempio;
Sposalizio della Vergine; Dio Padre, Annunciazione, Visitazione, Madonna col Bambino e angeli,
Adorazione dei pastori, Adorazione dei Magi, Circoncisione; Purificazione; Fuga in Egitto; Piet;
Morte della Vergine; Assunzione; Incoronazione della Vergine.
Pinacoteca comunale: David con la testa di Golia
Firenze, Uffizi: Ritratto del cardinale Girolamo Agucchi; presunto Ritratto di Francesco Angeloni
(altra identificazione: Virginio Cesarini).
Palazzo Pitti: Santa Maria Maddalena penitente
Forl, Pinacoteca civica, San Pietro martire
Fort Worth, Texas, Kimbell Art Museum: Sacrificio d'Isacco, olio, in collaborazione con Giovan Battista
Viola.
gi Frascati, Villa Aldobrandini (vedi sotto, s.v. Londra): affreschi con Apollo; Trasformazione di
Ciparisso; Apollo e Orfeo; Apollo uccide Pitone, 16161618, con A. Fortuna e Giovan Battista Viola.
Genova, Palazzo Durazzo Pallavicini: Cristo appare alla Madre, Martirio di san Sebastiano.
Glasgow, Art Gallery: Paesaggio con San Gerolamo.
gi Glyndebourne, Inghilterra, collezione Christie, ora Gran Bretagna, collezione privata ma in prestito alla
National Gallery di Londra: San Giovanni Evangelista (venduto a Londra, presso Christie's, 8
dicembre 2009). Originariamente nella collezione di Vincenzo Giustiniani.
Greenville (Carolina del Sud), Bob Jones University: San Giovanni Evangelista .
Grenoble, Muse: La cacciata dal Paradiso, olio su rame.
Grottaferrata, Abbazia di San Nilo, Cappella dei Santissimi Fondatori Bartolomeo e Nilo: affreschi;
Madonna col Bambino, san Nilo e san Bartolomeo, pala.
Hampton Court, Inghilterra, Collezioni reali: Sant'Agnese e l'angelo.
Holkam Hall, collezione Coke: Il sacrificio d'Isacco.
Londra, collezione Mahon: San Gerolamo, olio su rame; Santa Maria Maddalena.
National Gallery (affreschi staccati dalla villa Aldobrandini di Frascati): Apollo e Daphne, Apollo,
Nettuno e Lica, Apollo uccide Coronide, Apollo uccide due Ciclopi, Il giudizio di Mida, La
Trasformazione di Ciparisso, Marsia. Inoltre le tele: San Giorgio e il drago; Tobia e l'angelo;
San Gerolamo e l'angelo.
Collezione Wallace: Sibilla.
Los Angeles, County Museum of Art: Visione di sant'Ignazio di Loyola, 1622 circa.
Paul Getty Museum: Andata al Calvario.
Madrid, Museo de la Real Academia de bellas artes de San Fernando: Testa di san Giovanni Battista.
Museo del Prado: Consacrazione di un imperatore romano; Sacrificio d'Isacco.
Palazzo Reale: Ritratto di papa Gregorio XV.
Milano, Pinacoteca di Brera: Madonna col Bambino, san Giovannino, san Petronio e angelo, 1626
1629, in collaborazione con Antonino Barbalonga.
Monaco di Baviera, Alte Pinakothek: Martirio di sant'Andrea.
Montpellier, Museo Fabre: Ritratto del cardinale Jean de Bonsy.
Napoli, Duomo: affreschi.
Museo di Capodimonte: Angelo custode, 1615.
Maschio angioino: "Ritratto del vicer Gilberto Centrella" 1635
New York, Collezione privata: Tobia e l'angelo.
Metropolitan Museum: Mos e il roveto ardente, olio su rame; Piet, olio su rame, 1603 (gi
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Harbrough, Lincolnshire [UK], collezione Earl of Yarborough; acquistato nel 2008 dal
Metropolitan Museum)
Oberlin (Ohio), Allen Memorial Museum: Fuga in Egitto, olio su rame.
Oberschleissheim(Monaco di Baviera), Pinacoteca: Susanna e i vecchioni.
Parigi, Louvre: Alessandro e Timoclea, tela, ovale, 1615 circa (da una serie dipinta per il cardinale
Alessandro Peretti Montalto; Trionfo dell'Amore, olio su rame; Madonna col Bambino e san
Giovannino; Paesaggio con eremita; Erminia tra i pastori; La conversione di Paolo; Paesaggio
con la fuga in Egitto; Paesaggio con Ercole e Caco; Paesaggio con Ercole e Acheloo; Rinaldo e
Armida; Santa Cecilia e un angelo; Madonna col Bambino e san Francesco d'Assisi, olio su rame
(gi a Toul, Muse des Beaux-Arts).
Poznan, Museo Nazionale: Madonna della Rosa.
Quimper, Museo di Belle Arti: Martirio di san Sebastiano.
Raleigh, North Carolina Museum of Art: Madonna di Loreto e santi.
Rio de Janeiro, collezione privata: La cacciata dal Paradiso.
Riom, Museo Francisque Mandet: Ritorno dall'Egitto.
Roma, chiesa di Sant'Andrea della Valle: affreschi, nei pennacchi della cupola Evangelisti 1621-28; nel
catino absidale Storie di sant'Andrea, Virt e due nudi; 16231628.
chiesa dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari: Allegorie della Fortezza, della Giustizia, della
Saggezza e della Prudenza.
chiesa di San Gregorio al Celio, Oratorio di San Andrea: Martirio di sant'Andrea, affresco,
1609.
chiesa di San Lorenzo in Miranda: Madonna col bambino e i santi Filippo e Giacomo, 1626-
1627.
chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Polet: affreschi, 1612-1615.
chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri: Martirio di san Sebastiano, olio, 1625-1630.
chiesa di Santa Maria della Concezione: Stimmate di san Francesco
chiesa di Santa Maria della Vittoria, Cappella Merenda: Estasi di san Francesco; Stimmate di
san Francesco, affreschi in collaborazione con Antonino Barbalonga; La Madonna col Bambino
appaiono a san Francesco.
chiesa di Santa Maria in Trastevere: Assunzione della Vergine, 16291630.
chiesa di Sant'Onofrio: Battesimo di san Gerolamo; Tentazione di san Gerolamo; Visione di
san Gerolamo, affreschi nelle lunette del portico; Madonna di Loreto e angeli.
Basilica di San Pietro in Vincoli: Ritratto di Girolamo Agucchi.
chiesa di San Silvestro al Quirinale, Cappella Bandini: tondi nei peducchi della cupola con
Giuditta con la testa di Oloferne; La danza di Davide, affresco, 1628.
Galleria Borghese: La caccia di Diana; La sibilla cumana
Galleria Doria Pamphilij: Paesaggio con guado; Susanna e i vecchioni, recentemente attribuita
ad Annibale Carracci.
Galleria nazionale d'arte antica di palazzo Barberini: Fuga in Egitto; Sant'Agnese.
Galleria Pallavicini: Il peccato originale.
Galleria Spada: Ritratto di Paolo Spada.
Palazzo Costaguti: affresco con Il Tempo che svela la Verit (in collaborazione con Agostino
Tassi.
Palazzo Farnese, Galleria Farnese: affreschi (attribuiti) sotto la supervisione di Annibale Carracci:
Allegorie; Andromeda e Perseo; Diana e Callisto; Donna con l'unicorno; Prigioni; Apollo e
Giacinto; Morte d'Adone.
Palazzo Mattei di Giove, Camerino di Rachele e Giacobbe: affreschi.
Palazzo del Quirinale: Cristo deriso.
Palazzo Rospigliosi-Pallavicini: Santa Cecilia, in collaborazione con Antonino Barbalonga.
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Pinacoteca Capitolina: Sibilla cumana.
Casino Ludovisi, Camerino dei Paesaggi: Paesaggio, affresco
Citt del Vaticano, Pinacoteca Vaticana: L'ultima comunione di san Girolamo, 1614.
San Pietroburgo, Ermitage: Santa Maria Maddalena in gloria.
Savona, Santuario di Nostra Signora della Misericordia: Presentazione di Maria al Tempio, 1623-
1627.
Torino, Galleria Sabauda: Tre putti
Versailles, Castello: Re David suona l'arpa.
Volterra, Collezione Elsa Garrone Inghirami: Estasi di san Francesco.
Duomo, Cappella Inghirami: La conversione di Paolo.
York, City Art Gallery: Ritratto di monsignor Giovan Battista Agucchi (recentemente assegnato ad
Annibale Carracci).
Zurigo, Kunsthaus (gi Collezione Koetser): Paesaggio col battesimo di Cristo.
Opere attribuite
Roma, Basilica di Santa Pudenziana, Conversione di san Guglielmo d'Aquitania, 1625.
Bibliografia
Monografie:
John Pope-Hennessy, The Drawings of Domenichino at Windsor Castle, Londra, 1948
Maurizio Fagiolo Dell'Arco, Domenichino, ovvero Classicismo del Primo-Seicento, Roma, 1963
Evelina Borea, Domenichino, Milano, 1965
Richard E. Spear, Studies in the Early Art of Domenichino, tesi di laurea, Princeton University, 1965
Id., Domenichino, I e II tomo, Yale-New Haven-Londra, 1982
Domenichino, storia di un restauro. Gli affreschi di Domenichino nella Cappella del Tesoro nel
Duomo di Napoli; restauro dal giugno 1986 al dicembre 1987, Napoli, 1987
Anna Coliva, Domenichino - Art Dossier n. 118, Firenze, 1992
Domenichino 1581-1641, catalogo della mostra a cura di Claudio Strinati e Almamaria Tantillo, Milano,
1996
Classicismo e natura: la lezione di Domenichino catalogo della mostra a cura di Sergio Guarino e
Patrizia Masini, Roma, 1996
Julian Kliemann, Il bersaglio dell'arte: la caccia di Diana di Domenichino nella Galleria Borghese,
Roma, 2001
Elizabeth Cropper, The Domenichino affair: novelty, imitation, and theft in seventeenth-century
Rome, New Haven, 2005
Articoli, saggi, contributi:
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in Bollettino d'arte n. 4 (1957), pp. 266277
Evelina Borea, Domenichino a Fano in Arte Antica e Moderna n. 8 (1959), pp. 420427
John R. Martin, Disegni del Domenichino per la Galleria Farnese e per la camera di Diana nel
Palazzo di Bassano di Sutri in Bollettino d'arte n. 4 (1959), pp. 4145
Evelina Borea, Aspetti del Domenichino paesista in Paragone n. 6 (1960), pp. 816
Ead., La restaurata Cappella di S. Cecilia in S. Luigi dei Francesi in Bollettino darte n. 46,
pp. 237254
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Ead., Due momenti del Domenichino paesista. Le Mitologie di Palazzo Farnese e della Villa
Aldobrandini in Paragone n. 14 (1963), pp. 2233
Donald Posner, Domenichino and Lanfranco: the early development of baroque painting in Rome
in Essays in honor of Walter Friedlaender - Marsyas, Supplement n. 2, a cura di Walter Cahn e
Marcel Franciscono (1965), pp. 135146
Evelina Borea, Varie su Domenichino in Paragone n. 17, pp. 6370
Richard E. Spear, Domenichino's early frescoes at S. Onofrio in Arte antica e moderna n. 34/36
(1966), pp. 223231
Id., Domenichino and the Farnese "Loggia del Giardino" in Gazette des beaux-arts n. 69 (1967),
pp. 169175
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Franco Strazzullo, Il restauro delle pitture del Domenichino nella Cappella di S. Gennaro a Napoli
in Atti dell'Accademia Pontaniana n. 36 (1987), pp. 93115
Giuseppina Boiani Tombari, Note sulla "Madonna di Loreto" del Domenichino gi in S. Francesco a
Fano in Nuovi studi fanesi n. 4 (1989), pp. 105113
Richard E. Spear, Domenichino addenda in The Burlington magazine n. 131 (1989), pp. 516
Charles Dempsey, The most difficult iconographical problem in the world: Domenichino's
Madonna of the Rosary in Il luogo ed il ruolo della citt di Bologna tra Europa continentale e
mediterranea - atti del colloquio (Bologna, 1990) a cura di Giovanna Perini (1992) pp. 341358
Anna Coliva, Gli affreschi di Domenichino in Sant'Andrea della Valle a Roma: effetto quadro in
Art e dossier n. 104 (1995), pp. 2024
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Federica Di Napoli, Il Domenichino nell'Oratorio di S. Andrea al Celio in I beni culturali n. 4/5
(1996), pp. 3037
Enrico Parlato, Domenichino pittore 1581-1641 in I beni culturali n. 6, (1997), pp. 3841
Olivier Bonfait, La renomme et la rception: Dominiquin et la France au XVIIe sicle in Bulletin de
la Socit de l'Histoire de l'Art Franais 1997(1998), pp. 6384
Giulia Cosmo, Le fonti del Domenichino: alla ricerca del classico in Art e dossier n. 134 (1998),
pp. 2326
Simonetta Tozzi e Fabio Fiorani, Il disegno preparatorio per uno degli affreschi del Domenichino in
S. Silvestro al Quirinale in Bollettino dei musei comunali di Roma n. 11, (1998), pp. 164170
Almamaria Tantillo, Domenichino in L'idea del bello: viaggio per Roma nel Seicento con Giovan
Pietro Bellori catalogo della mostra a cura di Evelina Borea e Carlo Gasparri (2000) vol. 2, pp. 321
341
Maria Grazia Bernardini, Gli Evangelisti del Domenichino in Sant'Andrea della Valle a cura di Alba
Costamagna, Daniele Ferrara e Cecilia Grilli (2003), pp. 265285
Maria Letizia Paoletti, Un'inedita "Erminia tra i pastori" del Domenichino in Paragone n. 54
(2003), pp. 314
Arnold A. Witte, Liturgy, history and art: Domenichino's Cappella dei Santi Fondatori in The
Burlington magazine n. 145 (2003), pp. 777786
Anna Maria Pedrocchi, Precisazioni su Reni, Domenichino, Lanfranco e Badalocchio nei cantieri di
San Gregorio al Celio e San Sebastiano fuori le mura in Monumenti di Roma n. 1 (2003),
pp. 109120
Paola Caretta, Copie e repliche nell'opera di Domenichino: il caso della "Madonna delle Rose" in
Storia dell'arte n. 108 (2004), pp. 95124
Augusto Gentili, La magnifica ossessione. Domenichino, San Nilo e l'indemoniato in Magici
paesaggi: immagini di Frascati e dintorni nei libri e nei dipinti dei viaggiatori fra Sette e
Ottocento a cura di Andreina Fasano (2008), pp. 139149
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Antonella Pampalone, Ipotesi per una "Accademia" di Domenichino intorno al 1630: Francesco
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