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STREET ART

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VAND AL I S M O ? !
PO L I O A RTIS T I G E N IA L I? !
VANDALI SENZA SCR U
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Iniziamo con il dire che la street

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art è nata come espressione fuori

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dall’ordinario, al di fuori dell’arte

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esposta nelle gallerie o nelle

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grandi collezioni.

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Spesso però ci si fa una domanda

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importante …

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La
Il writing, o anche detto graffitismo, è una
manifestazione sociale, culturale e artistica
diffusa in tutto il pianeta,
basata sull’espressione della propria Le opere d’arte spingono a riflettere
creatività attraverso interventi diretti sul sulle difficoltà, sulla società ispirando
materiale urbano. in ognuno il desiderio di pensare.
MOTIVAZIONI Il confine fra arte e vandalismo e tra
Questo fenomeno è stato etichettato anche
come atto di vandalismo a causa dei bellezza e illegalità è molto sottile.
supporti utilizzati:
mezzi di trasporto o palazzi pubblici e privati

COS’E’ LA STREET ART ?


Ogni artista che pratica street art ha delle
motivazioni personali:

sovversione critica verso il sistema


economico e politico,

riappropriarsi degli spazi pubblici,

condividere con il numero più ampio possibile


di persone le proprie opere, g a tivo
d i ne a di
c he c e rc mo
riappropriarsi del proprio territorio, la ciò to e t t im is
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considerando fondamentale la relazione tra a r t sv nasco io di o
r e e t t o s s a gg
arte e realtà urbana, st u e
La e ten un m
e
vien etter anza.
contestazione politica questa sottolinea la m r
tras di spe
o
criticità della società contemporanea. tint
Gli stessi writer fanno una distinzione tra:

❖ coloro che creano graffiti come forma


d’arte,

❖ coloro che invece non fanno altro


che imbrattare i muri con scritte e
sciocchezze di ogni tipo.
l u
La buona condotta degli artisti è un elemento
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nk uti
centrale per l’affermazione di questa nuova
tipologia artistica: dare voci alle proprie idee
in uno spazio pubblico significa assumersi a
, B ù con o s ci
una immensa responsabilità. g
in i arti t i pi

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Il vero destinatario della street art infatti è
il cittadino; lo spazio urbano invece diventa un
H
luogo per discutere ed esprimersi
liberamente.
La Street Art, ormai linguaggio
istituzionalizzato, musealizzato, da
soggetto vandalico diventa oggetto di
tutela e conservazione: il vandalo,
adesso, è chi prende di mira i murales.
-Blu- Opera vandalizzata presso Bologna

Chi li devasta per accanimento, sfregio,


censura, invidia o rancore, o più
semplicemente per l’effetto di un vuoto
sociale e culturale.

La reazione collettiva ad un atto di


vandalismo è quella di una condanna
netta, le persone si affezionano alle
opere; le difendono, si arrabbiano
quando qualcuno le colpisce, quasi
fosse un furto alla comunità.

Il muro dipinto diventa un capitale


condiviso; un valore comune, prima che «Càpita» –Blu-
un bene. quartiere Ponte Mammolo zona Rebibbia
(Roma)
BREVISSIMA STORIA DELLA STREET ART …..

Nasce a New York tra gli anni ’50 e ’60, quando gruppi di artisti
anonimi realizzavano graffiti per i muri della città. Si trattava
principalmente di una forma di protesta e la zona principale in
cui venivano realizzati era il Bronx.

Dagli anni ’70 in poi questo fenomeno ha iniziato a moltiplicarsi


in tutta New York, fino ad arrivare alla sua vera esplosione
durante gli anni ’80.

Tra i primi artisti fu Keith Haring a rendere la street art un


fenomeno conosciuto a livello globale.

Nei primi anni 2000, la street art diviene a tutti gli effetti un
fenomeno globale e anche in Europa città come Parigi, Berlino
e Londra iniziano ad arricchirsi di opere degli artisti urbani.

Banksy iniziò ad essere attivo proprio dai primi anni 2000.


BANSK
SYi conosce pochissimo di lui se non che è nato nel
1974 ed è di origine inglese.
«Kissing coppers» -Bansky-
Brighton, Inghilterra
Lavora in pieno anonimato, le sue opere
appaiono nottetempo sui muri delle più
importanti città del mondo.

Le immagini sono colme di satira politica e difesa


dei valori etici e sociali con lo scopo di far aprire
gli occhi agli spettatori. «Lanciatore di fiori» -Bansky- Muro che
separa Israele da Palestina
I temi sono tanti tra cui:
Repressione fisica
Manipolazione mediatica
Atrocità della guerra
Razzismo
Discriminazione di genere

«Game Changer» -Bansky-


Ospedale universitario di
Southampton
BLU
Artista del quale non è -Blu- Torretta del muro che
separa Israele dalla Palestina
pubblicamente conosciuto né il
nome né la data di nascita, si
ipotizza sia nato agli inizi degli
anni '80 a Senigallia.
Nel 1999 iniziano ad apparire
sue opere a Bologna, nel centro
storico, nelle zone adiacenti
all'Accademia di Belle Arti.
-Blu- «Soldato privo del cervello»
Area abbandonata del terminal bus, Campobasso

I suoi lavori sono di grandi dimensioni grazie all'uso di rulli montati su


bastoni telescopici.
I soggetti preferiti sono figure di umanoidi dai toni sarcastici o talvolta
drammatici; le sue immagini sembrano ispirarsi al mondo dei fumetti, e
dei videogiochi.
La denuncia sociale è tra i temi più ricorrenti.
Dettaglio murales -Quartiere dell’ortica-
Street art a Milano
Tra i murales più popolari della città ce ne sono
alcuni firmati da famosi artisti internazionali,
come Anthropoceano di Iena Cruz. «Anthropoceano» -Iena Cruz-
Milano
Il quartiere dell’Ortica è un quartiere milanese di
forti contaminazioni artistiche è la casa-base degli
Orticanoodles, collettivo di street artist che
lavorano a Milano e in Europa.

Il quartiere è un vero e proprio museo a cielo


aperto; dal 2015, sono state realizzate circa 20
opere che raccontano il quartiere, la storia di Dettaglio murales «Il muro delle donne»
Milano e la storia d’Italia, attraverso dei simboli. -Quartiere dell’ortica-
Iena Cruz
È lo pseudonimo di un artista italiano di origine milanese.
Negli ultimi anni, Iena Cruz ha cercato di portare il suo green concept ad
un livello più alto.
Consapevole che, con l’utilizzo delle bombolette spray si contribuisce a
diffondere nell’aria del materiale inquinato anche se in minima parte.

L’artista decide di usare un nuovo prodotto: Airlite è una vernice speciale,


studiata in laboratorio e messa a disposizione degli artisti, che cattura lo
smog: perfetta per il messaggio che Iena Cruz veicola con le sue opere.

Airlite funziona quasi come la fotosintesi: attraverso la luce gli agenti


inquinanti sono attratti dalla pittura e durante la notte si trasformano in
sali inerti che tornano nell’ambiente in maniera innocua ciò permette di
migliorare l’aria che respiriamo.

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