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OUTSIDER ART: ORIGINI, SVILUPPO E TENDENZE TRA IL


NOVECENTO E I GIORNI NOSTRI
by Roberto Puzzu / 03/09/2023 / w 0 /  6 / H 6145

Ecco la definizione di Jean Dubuffet: L’arte grezza designa “lavori effettuati da persone indenni di cultura
artistica, nelle quali il mimetismo, contrariamente a ciò che avviene negli intellettuali, abbia poca o niente
parte, in modo che i loro autori traggano tutto (argomenti, scelta dei materiali, messa in opera, mezzi di
trasposizione, ritmo, modi di scritture, ecc.) dal loro profondo e non stereotipi dell’arte classica o dell’arte
di moda. L’Art Brut, secondo i suoi cultori, va distinta dall’arte popolare, dall’arte naif, dai disegni dei
bambini.
Ed ancora: “Quei lavori creati dalla solitudine e da impulsi creativi puri ed autentici – dove le
preoccupazioni della concorrenza, l’acclamazione e la promozione sociale non interferiscono – sono,
proprio a causa di questo, spesso più preziosi delle produzioni dei professionisti
L’Outsider Art, conosciuta anche come Art Brut, rappresenta un universo artistico unico e affascinante, popolato da creatori la cui
espressione artistica sfugge alle convenzioni e alle norme accademiche. Questi autori sono distanti dal sistema dell’arte
tradizionale e spesso operano al di fuori dei canali ufficiali di formazione artistica. Il termine Outsider Art è stato coniato nel 1972
dallo storico dell’arte britannico Roger Cardinal, ma le radici di questo movimento affondano nel lavoro pionieristico di Jean
Dubuffet, artista francese che nel 1945 introdusse il concetto di Art Brut.

Art Brut, tradotto letteralmente come “arte grezza” o “arte non raffinata”, fu originariamente impiegato da Dubuffet per descrivere le
opere artistiche prodotte da individui al di fuori degli schemi culturali, spesso provenienti da istituzioni psichiatriche o carceri.
Questi autori, essendo estranei alle convenzioni accademiche e artistiche, creavano opere che nella loro autenticità erano il riflesso
diretto delle loro emozioni e della loro visione del mondo. Inizialmente concentrato su autori europei, l’interesse per l’Art Brut si
espanse negli Stati Uniti, dando vita all’Outsider Art, che abbraccia una vasta gamma di produzioni artistiche marginali provenienti
da tutto il mondo.

L’Outsider Art include autori la cui creazione artistica non è necessariamente legata a problemi psichiatrici. Molti di questi artisti
sono perfettamente in grado di gestire la loro vita sociale, ma scelgono di distanziarsi volontariamente dal sistema ufficiale
dell’arte. L’elemento unificante è la qualità grezza e genuina delle loro opere, libere da influenze accademiche o culturali. Questo
concetto è stato ben espresso da Roger Cardinal, il quale sosteneva che l’arte outsider riflette l’anticonvenzionalità stessa dell’arte,
nonché l’emozione estetica che essa suscita.

Con il tempo, il termine Outsider Art ha dimostrato di essere più flessibile e neutro rispetto a Art Brut. Ciò ha contribuito alla
formazione di un sistema artistico parallelo con musei, gallerie, collezionisti, riviste, aste e fiere dedicate a questa forma d’arte.
Questo movimento si è diffuso globalmente, con oltre ottanta istituzioni museali nel mondo che celebrano l’arte outsider.

Artisti come Adolf Wölfli, con la sua narrazione illustrata di 25.000 pagine, e Guillaume Pujolle, che utilizzava liquidi medicinali per
i suoi acquerelli, dimostrano l’approccio creativo unico degli outsider. Anche l’architettura non convenzionale trova spazio
nell’Outsider Art, con opere come il Palais Idéal di Ferdinand Cheval in Francia e le Watts Tower di Simon Rodia a Los Angeles.
L’Italia ha contribuito a questo movimento con figure come Filippo Bentivegna ha creato il Castello Incantato a Sciacca, Zinelli che
ha sviluppato un proprio linguaggio stilizzato di figure e animali. In Sardegna Bruno Petretto ha costruito il Parco delle Arti di
Molineddu a Ossi dove trovano ospitalità opere d’arte. installazioni, convegni, concerti e, naturalmente, il suo immaginario d’artista
che realizza attraverso manufatti, anche installativi, con l’uso di elementi e materiali della natura, vegetale e animale, usati come
metafora per il racconto della vita e dell’uomo.

L’Outsider Art è un mondo variegato e in continua evoluzione, in cui gli artisti esprimono la loro autenticità attraverso opere che
sfidano le definizioni tradizionali dell’arte. La loro creatività senza limiti e le storie personali spesso complesse rendono questo
movimento una fonte inesauribile di ispirazione e riflessione. Con il suo impatto crescente sulla scena artistica contemporanea,
l’Outsider Art dimostra che l’arte non conosce confini e che ogni voce, anche la più marginale, ha il potere di comunicare emozioni
e significati universali.

post tags / CULTURA E ARTE ROBERTO PUZZU

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